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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Giugno 2014
GIUSTIZIA EUROPEA: IL PORTOGALLO È CONDANNATO A UNA SOMMA FORFETTARIA DI 3 MILIONI DI EURO E A UNA PENALITÀ DI 10 000 EURO PER OGNI GIORNO DI RITARDO, PER NON AVER DATO ESECUZIONE AD UNA SENTENZA PER INADEMPIMENTO DELLA CORTE  
 
Lussemburgo, 26 giugno 2014 - La Corte riduce l’importo proposto dalla Commissione, tenendo conto, tra l’altro, del fatto che la capacità contributiva del Portogallo è diminuita in seguito alla crisi finanziaria La società Portugal Telecom (Ptc) è il maggiore operatore di telecomunicazioni in Portogallo, presente anche in numerosi altri paesi, soprattutto nei paesi lusofoni (infatti gestisce in Brasile la rete mobile più importante dell’emisfero australe). Nel 1995 la Ptc ha ottenuto dal governo portoghese la gestione economica esclusiva del servizio pubblico delle telecomunicazioni. In linea di principio, la gestione le è stata concessa fino alla liberalizzazione dell’attività conformemente al diritto dell’Unione. La direttiva «servizio universale» , adottata nel 2002, prevede che ogni Stato membro debba designare i fornitori del servizio universale, nel rispetto dei principi di obiettività, trasparenza, non discriminazione e proporzionalità. Tale direttiva doveva essere recepita dagli Stati membri entro il 24 luglio 2003. Nel 2005 la Commissione ha avviato contro il Portogallo un procedimento precontenzioso poiché la Ptc, dopo il 2003, aveva continuato a fornire il servizio universale a titolo esclusivo e la sua designazione non era stata effettuata secondo la procedura prevista dalla direttiva. Nel 2009 la Commissione ha proposto contro il Portogallo un ricorso per inadempimento dinanzi alla Corte di giustizia. La Corte, con sentenza del 7 ottobre 2010 , ha dichiarato che, per quanto riguarda la designazione del fornitore del servizio universale, il Portogallo non aveva correttamente recepito le disposizioni della direttiva né garantito l’applicazione pratica di tali disposizioni. Dopo aver ingiunto al Portogallo di conformarsi entro il 7 giugno 2011 agli obblighi derivanti dalla sentenza del 2010, la Commissione, considerando che la sentenza non era ancora stata eseguita, ha deciso di proporre nel 2013 un nuovo ricorso per inadempimento. La Commissione, sostanzialmente, ritiene che il contratto di concessione concluso con la Ptc sia ancora in vigore e che le imprese incaricate di fornire il servizio universale non siano ancora state designate mediante un procedimento conforme al diritto dell’Unione. Al riguardo, la Commissione sottolinea che il Portogallo ha avviato la procedura di gara per la selezione dei fornitori del servizio universale solo nel mese di ottobre del 2012, mentre la nuova legislazione diretta ad abrogare la normativa contraria al diritto dell’Unione entrerà in vigore solamente il 1° giugno 2014. Inoltre, la risoluzione del contratto di concessione concluso con la Ptc non è prevista prima del 2025. La Commissione chiede che il Portogallo sia condannato a pagare una penalità di 43 500 euro per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione della sentenza del 2010 nonché una somma forfettaria di 5 000 euro per ogni giorno trascorso tra la data di pronuncia della sentenza del 2010 e la data in cui il Portogallo si sarà conformato alla stessa ovvero la data in cui la Corte emetta la sentenza nel nuovo procedimento per inadempimento (ovvero la presente sentenza). Nella sentenza odierna, la Corte afferma che il Portogallo non ha adottato le misure che comporta l’esecuzione della sentenza del 2010. La Corte, infatti, rileva che, alla data del 7 giugno 2011, il contratto di concessione concluso con la Ptc era ancora in vigore e che la normativa diretta ad abrogare le disposizioni contrarie al diritto dell’Unione entrerà in vigore solamente il 1° giugno 2014. D’altra parte, la Corte dichiara che, al 7 giugno 2011, il Portogallo non aveva designato, mediante un procedimento conforme alla direttiva, le imprese incaricate di fornire il servizio universale. Tenuto conto delle circostanze del caso di specie, la Corte ritiene giustificato condannare il Portogallo al pagamento di una somma forfettaria e di una penalità. Quanto alla somma forfettaria, la Corte rileva che la mancata esecuzione della sentenza del 2010 ha pregiudicato interessi privati e pubblici. Essa sottolinea, inoltre, che il contratto di concessione che attribuisce alla Ptc la fornitura del servizio universale fino al 2025 è stato approvato il 17 febbraio 2003 successivamente all’entrata in vigore della direttiva e che gli Stati membri erano tenuti a recepire tale direttiva entro e non oltre il 24 luglio 2003. La Corte afferma che detti elementi sono tali da richiedere l’adozione di una misura dissuasiva come la condanna al pagamento di una somma forfettaria. La Corte osserva poi che la durata dell’infrazione (vale a dire quasi tre anni e mezzo, di cui ventotto mesi di ritardo nell’esecuzione della sentenza) è eccessiva. Essa considera inoltre che si tratta di un’infrazione grave, poiché (1) il mancato recepimento ha ostacolato il buon funzionamento del mercato interno e (2) la mancata esecuzione della sentenza del 2010 ha avuto conseguenze negative su interessi sia privati (vale a dire quelli delle imprese eventualmente interessate alla fornitura del servizio universale) sia pubblici (ossia quelli degli utenti finali). La Corte sottolinea che occorre tuttavia tener conto del fatto che, per quanto concerne la designazione delle imprese incaricate di fornire il servizio universale, nel mese di ottobre del 2012 sono state avviate procedure conformi di gara. La Corte rileva che i nuovi contratti che designano tali imprese e l’abrogazione definitiva della normativa che autorizza il mantenimento del contratto di esclusiva della Ptc produrranno effetti il 1° giugno 2014. Infine, la Corte sottolinea che la capacità contributiva del Portogallo è diminuita nel contesto della crisi economica. La Corte considera peraltro che il pagamento di una penalità costituisce un mezzo finanziario adeguato a garantire l’esecuzione completa della citata sentenza. Essa ritiene tuttavia che l’imposizione della somma proposta dalla Commissione non sia proporzionata, perché non tiene debitamente conto del fatto che il Portogallo ha attuato le misure necessarie per adempiere ad una parte rilevante dei suoi obblighi. Alla luce di detti elementi, la Corte stabilisce che è proporzionato condannare il Portogallo al pagamento di una somma forfettaria di 3 milioni di euro e di una penalità pari a 10 000 euro per ogni giorno di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie per l’esecuzione della sentenza del 2010.  
   
   
QUALE FUTURO PER LA GOVERNANCE DI INTERNET DOPO NETMUNDIAL?  
 
Londra, 26 Giugno 2014 - Di seguito l’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale al Meeting Icann Gruppo ad alto livello: “ Voglio congratularmi con il governo brasiliano, e in particolare il segretario di Stato Almeida, per il loro duro lavoro e dedizione nell´organizzazione della riunione Netmundial. Fammi andare dritti al punto: credo che Netmundial è stato un successo. Era la dimostrazione che il modello multilaterale funziona, e che può produrre risultati concreti. Il risultato può rendere il modello multi-stakeholder più inclusivo, trasparente e sostenibile nel lungo periodo. Così come ci si muove verso una chiara definizione dei principi che devono guidare la governance globale di Internet. Netmundial ci ha messo sulla strada giusta, ma questo non significa che il lavoro è finito. Ora dobbiamo raggiungere gli obiettivi che sono stati così ben delineate a Sao Paulo. Per attuare tali azioni concrete. Ricordiamo cosa è Internet. Che cosa lo rende così speciale. E diamo una tenuta di governo da abbinare. In primo luogo - internet è a disposizione di tutti, e appartiene a tutti. E abbiamo bisogno tutti di dire la loro. Ecco perché il modello multi-stakeholder è il giusto 1-1 dobbiamo campione e difendere. Un modello basato esclusivamente sul controllo del governo sarebbe molto pericoloso. In secondo luogo, Internet è globale. Ed è giusto che ci muoviamo Iana verso una base più globale. Senza mettere la stabilità e la sicurezza in pericolo, ovviamente - non possiamo permetterci questo. Ma questa transizione è un passo storico e positivo verso la globalizzazione di una risorsa Internet Key. Questa transizione deve seguire alcuni criteri fondamentali: inclusività, di legittimità, di responsabilità, di interesse pubblico globale, Stato di diritto e la separazione della politica e delle funzioni tecniche. E ´stato un lungo tempo a venire, e in alcuni quartieri di pazienza avrebbe indossato sottile se non vi è ulteriore ritardo inutile. Ho ascoltato con attenzione quello che Larry Strickling aveva da dire in precedenza, e so che l´amministrazione americana ottiene. Cerchiamo, inoltre, non dimenticare che oggi Internet è unificato. Per mantenere in questo modo abbiamo bisogno di mantenere le persone impegnate - di governance globale per un Internet globale. Ecco perché abbiamo bisogno di rafforzare la Governance Forum Internet e dare sostenibilità finanziaria e politica; abbiamo bisogno di fare i lavori più accessibili per tutte le persone nel mondo; abbiamo bisogno di rafforzare i legami tra nazionali, regionali e l´Igf globale, perché solo in questo modo possiamo assicurarci discussioni della Igf sono pertinenti e utili. Dobbiamo fare in modo che i tecnologi ed i politici parlano più, e meglio. Da nessuna parte come in Icann è chiarezza che apparentemente decisioni "tecniche" possono avere implicazioni di politica pubblica profonde. È necessario riconoscere i diritti e le responsabilità dei governi a cura di questi problemi. Non si può ignorare il loro ruolo. Il dibattito sulla dot-vino è dannoso, per esempio. E ´dannoso per la credibilità di Icann. Ma - più significativamente, più preoccupante - si potrebbe danneggiare l´intero modello multi-stakeholder su cui si basa. Ed è un esempio che dimostra come sia essenziale che l´Icann continua i suoi sforzi per diventare più responsabile nei confronti della comunità globale. Icann non è solo una macchina per coordinare denominazione e numerazione risorse di Internet, anche se questa è una parte essenziale del suo mandato. Icann, se la gente si rende conto o no, è anche un simbolo. E ´un simbolo di ciò che significa la governance multi-stakeholder. I suoi successi ei suoi fallimenti, saranno sempre e inevitabilmente essere interpretati in un contesto molto più grande di Icann stessa. Ho un´ultima cosa parlare oggi, e voglio parlare direttamente a coloro che in disaccordo con i risultati che esce di Netmundial - sia a causa di problemi procedurali o sostanziali. Il mio messaggio per voi: non dobbiamo concentrarci su ciò che ci divide. Le differenze di opinione sono naturali e inevitabili. Diverse visualizzazioni valore aggiunto. Condividiamo tali pareri, essere onesti su di loro, essere costruttivo per trovare una soluzione. Accetto che ci saranno sempre punti di vista diversi su come massima trasparenza è accettabile su Internet. Ma Internet è una risorsa comune a livello mondiale. I suoi benefici derivano dalla sua natura globale. Mentre la capacità dei governi di applicare le leggi locali dovrebbe essere preservata, naturalmente, tutti noi abbiamo troppo da perdere se permettiamo Internet per diventare frammentata e nazionalizzata. In conclusione, quindi, rispettiamo le nostre differenze. Diamo loro voce; Cerchiamo di discuterne; cerchiamo di trovare compromessi. Proprio come ha fatto il Brasile nella sua coraggiosa leadership nel Sao Paulo, e nella sua volontà di uscire dalla propria zona di comfort per trovare un compromesso. Come risultato, Netmundial ci ha dato un forte impulso nella direzione giusta: ora è nostra responsabilità di trasformare le parole in pratica e realizzare il potenziale che Internet ha per ognuno di noi. E facciamo in modo che funziona.”  
   
   
UE: "CODIFICA: CONNETTERE E SCALARE!"  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 – Di seguito l’intervento di ieri Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale Future Classroom Lab: “ Buon pomeriggio signore e Signori, Il mondo sta andando verso il digitale. Il mercato del lavoro troppo. Se volete essere un medico o un progettista. Un commerciante o un insegnante. Un amministratore delegato - o di un Presidente della Commissione. In ogni settore: sono tutti affidano a strumenti digitali giusti e la gente digitali. Il 90% dei posti di lavoro ha bisogno di persone con competenze digitali. Coding è la nuova alfabetizzazione aiuta a sbloccare le opportunità ovunque. Non ho bisogno di ricordare a questo pubblico: Coding è uno strumento che diverte, educa, autorizza. Essa incoraggia nuovi modi di pensare e risolvere i problemi: stimolante, creativo, divertente. Se si dispone di tali competenze, sei proprietà caldo. Se non lo fate, vi state perdendo. E ´così semplice. Tutti hanno bisogno di tali competenze, e tutti dovrebbero avere accesso ad essi. Oggi, quasi la metà della popolazione non sono digitalmente qualificati. Il numero di laureati Ict rimane fissa e congelato anche la domanda per loro razzi. Ben presto, quasi un milione di posti di lavoro Tic potrebbero andare vacanti. Non è solo deludere il nostro popolo-E ´deludendo la nostra economia. Quando le aziende sono alla ricerca di nuovi luoghi per individuare, stanno andando a cercare che il capitale umano. Se non lo trovano in Europa, faranno solo andare altrove. Non solo Googles e Facebooks - ma qualsiasi tipo di azienda, dal turismo ai trasporti. I giovani di oggi sono a casa con la tecnologia. E ´dove vanno a imparare, interagire, divertirsi. Non hanno mai conosciuto un mondo senza Internet, applicazioni, smartphone. Molti di loro sono davvero di talento. Ma non c´è abbastanza di loro. Non abbastanza europei stanno le giuste competenze. Forse sono consapevoli, ma non credo che sia il tipo di cose "per loro". Forse pensano che sia solo per i geek. Forse pensano che è solo per i ragazzi. Le scuole possono prendere l´iniziativa. Eppure - in seno all´Ocse, 1 in 4 insegnanti sentono di non avere abbastanza formazione It; nella Ue, molte scuole non hanno nemmeno la banda larga. Voglio vedere aperta, educazione digitale in tutte le nostre scuole. Ma questo da solo non risolverà il problema. E non possiamo permetterci di aspettare tutti quei sistemi per cambiare. La nostra azione deve raggiungere il più ampio possibile. Dalle aule collegate alla codifica club dopo la scuola o durante le vacanze. Dal stage di riqualificazione per l´apprendimento permanente. Questi sono tutti ottimi modi per incorporare queste capacità - e li abbiamo tutti bisogno. So che tutto questo non è facile. Formazione insegnanti e formatori. Ottenere il materiale giusto insieme. Poi lo rende accattivante e divertente. Nessuno di che è facile - ma è essenziale. Ma oggi per la prima volta abbiamo insieme tutti coloro che possono fare la differenza. Coders, geek, educatori, l´industria Ict. Avete tutti venire perché si sono impegnati a promuovere la codifica. Grazie per questo. Coding è il futuro. Si ottiene che. Ho capito troppo. Lo scorso anno, la Settimana codice Ue impegnata quasi diecimila cittadini europei; quest´anno sarà un successo ancora più grande. La grande coalizione per i lavori digitali ha raccolto decine di impegni, per i milioni di nuovi posti di formazione, stage e posti di lavoro. Iniziative di codifica continuano a funghi in tutta Europa. Oggi avete sentito parlare di molti di loro, come in Irlanda, Belgio e Finlandia. Questi sono ottimi esempi di come il Regno Unito e l´Estonia. In tutto il mondo, che ottengono troppo. L´anno prossimo, in Corea del Sud, ogni singolo scolaro verrà utilizzato libri di testo digitali. Ogni scuola sarà in grado di scegliere ciò che vogliono su un sistema di cloud di governo. Bambini australiani avranno presto un curriculum digitale. I bambini impareranno tecnologia, design e calcolo. Obbligatorio - dalla scuola materna in poi! Negli Stati Uniti, iniziative come code.Org o l´ora del codice sono un grande successo. Google ha appena investito 50 milioni di dollari "Made with Code", destinati a giovani donne. So che abbiamo il talento qui in Europa. Un´idea recente riguarda una piattaforma specificamente sulla codifica. Questa è una grande idea - e dovrebbe includere il maggior numero possibile di parti interessate. La cooperazione non è facile. Ma si parte dalla volontà di lavorare insieme. E ringrazio tutti coloro che stanno contribuendo finanziariamente o in natura. Quelli di voi che stanno pensando di commettere - spero che lo farà. Alcuni di voi hanno assunto impegni a Davos - ancora una volta vi ringrazio per la vostra unità in corso di consegnare e di trasformare l´ambizione in azione. Quindi, come facciamo a fare il maggior uso del talento che abbiamo là fuori? Questo è ciò che io sono qui per chiedervi di oggi. Siete tutti coinvolti e impegnati in questi diversi settori. Si sta facendo un lavoro fantastico. E c´è molto che possiamo imparare e condividere gli uni dagli altri. Unire insieme e lavorare insieme. Come collegare, croce concimare, creare un ecosistema sostenibile per la codifica. Alcuni di voi potrebbero avere le competenze per produrre programmi di formazione adeguati. Alcuni hanno l´esperienza. Alcuni hanno le risorse. Sarà l´uscita essere un sito web, un film, campioni di codifica nazionali o addirittura modelli di ruolo? Ecco a voi. Ho appena sfido a pensare fuori dalla scatola, per essere pratici e di mentalità aperta con l´altro. La maggior parte di tutti voi spero che si presenti con qualcosa di chiaro e concreto. Quali dovrebbero essere i prossimi passi operativi essere? Come possiamo collegare e scalare la codifica in tutta Europa? Come possiamo rendere la codifica divertente e attraente per i giovani? Come possiamo fare la codifica sostenibile? E cosa dovrebbe fare la Commissione dopo? Per tutte queste domande: dimmi, ti ascolto. Sono pronto a parlare dei risultati delle conclusioni di oggi. Vorrei anche favorire il codice prossima settimana di ottobre. Vi lascio con i miei migliori ragazzi e ragazze con voi questo pomeriggio per aiutarvi a trovare un modo attraverso. Lavoriamo insieme per ottenere Europa codifica - il più presto possibile. Vi auguro la miglior fortuna nel raggiungimento di questo.”  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE APPROVA AIUTI PARI A 400 MILIONI DI EURO PER STMICROELECTRONICS PER IL PROGRAMMA DI RICERCA NANO2017  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014  - La Commissione europea è giunta alla conclusione che l´aiuto concesso dalla Francia per Stmicroelectronics (St) sta per lo sviluppo di nuove tecnologie nel settore della nanoelettronica con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato in vigore. Particolare, la Commissione ritiene che il progetto per la realizzazione della Ue obiettivi contribuiranno ai campi della scienza e della tutela ambientale, senza falsare indebitamente la concorrenza. Responsabile della politica di concorrenza, il vicepresidente della Commissione Joaquín Almunia, ha dichiarato:"Il programma mira a Nano2017 ambizioso progressi nel settore della nanoelettronica. Sua nuova dimensione europea consenta un´ulteriore sinergia tra le tre principali cluster europei e la strutturazione del settore. La nostra decisione dimostra ancora una volta che il controllo degli aiuti di Stato da parte della Commissione non è una politica industriale moderna e orientata al futuro nel modo, ma piuttosto è un mezzo per investire efficacemente in un settore chiave, vale a dire la ricerca, l´innovazione e lo sviluppo. " La Francia ha notificato gli aiuti previsti per la St per l´attuazione del programma Nano2017 la fine del 2013 alla. Commissione obiettivo del programma è quello di sviluppare nuove tecnologie nella progettazione e produzione di nuove generazioni di circuiti integrati e una migliore strutturazione della micro-nanoelettronica in Europa. Per questo è il cluster in Crolles-grenoble nel campo delle tecnologie avanzate Cmos digitali - assumere un ruolo guida (Cmos "Complementary metal-oxide-semiconductor"). Il programma sarà attuato da un consorzio di dimensione europea, i 174 partner provenienti da 19 paesi di appartenenza (62 di loro sono membri di tre importanti cluster europei), e che è guidato da St. Il programma è parzialmente finanziato dalla Eniac joint venture (in particolare i nuovi progetti per le linee di produzione pilota per le tecnologie chiave) e quindi è pienamente coerente con gli obiettivi del nuovo programma dell´Ue per la ricerca e lo sviluppo, 2020 ( http://ec.Europa.eu/ programmes/horizon2020 / ). La Commissione ha valutato l´aiuto della loro compatibilità con la disciplina comunitaria degli aiuti di Stato a favore di ricerca, sviluppo e innovazione (R & S & breve fotogramma, vedi Ip/06/1600 e Memo/06/441 testato)ed è giunta alla conclusione che l´aiuto viene utilizzata la correzione del fallimento del mercato. Esso consente una migliore corrispondenza tra le società nelle istituzioni dell´industria e della ricerca, nonché tra le diverse società per un totale di un´ampia diffusione dei risultati del progetto attraverso pubblicazioni scientifiche e programmi educativi. Inoltre, il fornitore per produttori di semiconduttori (Oem, servizi di supporto, le aziende di consegna per i materiali di supporto) con l´aiuto sull´ulteriore un taglio-bordo tecnologicamente R & S e infrastrutture produttive in Europa hanno, che apre la strada a innovative e compatibili con le più recenti soluzioni tecnologiche. L´attenzione dei metodi di progettazione di ricerca sono disponibili che riducono il consumo di energia dei componenti. Pertanto, l´aiuto incide la Commissione ritiene che un impatto positivo sulla catena del valore e consente futuro una significativa riduzione dei consumi energetici. La Commissione è inoltre soddisfatta in sede di esame che l´aiuto sia necessaria e sufficiente per la St di passare alla realizzazione di questo progetto di R & S, alla quale la società sarebbe altrimenti non determinato (senza porting, ma un effetto di incentivazione). La Commissione potrebbe anche escludere qualsiasi distorsione della concorrenza nei confronti del grado di mercati tecnologici a monte e le basse quote di mercato del beneficiario apertura.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE UE APPROVA GLI AIUTI PER PROGETTI ICT IN LITUANIA  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - La Commissione europea ha rilevato che un regime lituano per promuovere le tecnologie dell´informazione (Ict), l´industria in Lituania è coerente con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato. La Commissione ha constatato, in particolare, alla conclusione che la misura promuovendo lo sviluppo delle zone svantaggiate della Lituania contribuisce al conseguimento degli obiettivi della politica di coesione dell´Ue, senza distorsioni della concorrenza nel mercato interno eccessivamente. Nel marzo 2014 la Lituania ha annunciato come parte della sua iniziativa per promuovere e sviluppare il settore della tecnologia dell´economia lituana sua intenzione di promuovere le imprese che investono nel settore Ict. Come i prezzi dell´elettricità in Lituania sono relativamente elevati, il regolamento consente una riduzione dei costi dell´elettricità per le imprese in materia di informatica e server web (hosting) attivo e, quindi, esercitare attività connesse e hanno accettato di investire in Lituania. Dopo la carta degli aiuti regionali per la Lituania, l´intero territorio degli aiuti regionali è interessato (cfr. Ip/06/1451 ) . Lo stanziamento totale del regime fino al 30 Giugno 2014 è stimato a 124 300 800 Ltl (36 milioni di euro). La Commissione ha adottato la misura secondo gli orientamenti sugli aiuti regionali attualmente in vigore per il periodo 2007-2013 esaminati, in cui si stabiliscono le condizioni in base alle quali gli Stati membri possono concedere aiuti alle imprese per lo sviluppo regionale (cfr. Ip/05/1653 , applicazione prorogata fino al 30 giugno 2014, vedi Ip/13/569 ) . La Commissione ha osservato in particolare che il regime è in linea con gli obiettivi dell´Ue rende un importante contributo a una strategia coerente di sviluppo regionale in Lituania. Inoltre, la durata del regime, il bilancio e la portata dei progetti ammissibili sono limitati. Inoltre, gli investimenti connessi con il regime sono in grado di favorire lo sviluppo delle reti in fibra ottica e migliorare la connettività della Lituania l´infrastruttura in fibra europea. La Commissione conclude pertanto che gli aspetti positivi della norma superino le possibili distorsioni della concorrenza che potrebbero derivare dal sostegno statale. Una volta che tutte le questioni relative alla protezione dei dati riservati sono stati chiariti, la versione non riservata della decisione è Registro degli aiuti di Stato sul sito della Dg Concorrenza con il numero Sa.38488 reso disponibile. Chi pubblicato su Internet e nelle nuove decisioni di aiuti di Stato Gazzetta ufficiale alla newsletter elettronica di aiuti di Stato Weekly e-News .  
   
   
AMMINISTRAZIONE DIGITALE: SEMINARIO A VILLA UMBRA CON SOTTOSEGRETARIO RUGHETTI  
 
Perugia, 26 giugno 2014 - Ci sarà anche il sottosegretario di Stato alla semplificazione e alla pubblica amministrazione Angelo Rughetti al seminario che si terrà domani, 26 giugno (ore 9), alla Scuola di amministrazione pubblica di Villa Umbra. L´incontro – affermano gli organizzatori - sul tema "Amministrazione digitale nella società dell´informazione. Governance, management, servizi in rete", servirà per fare il punto sull´attuazione del programma di digitalizzazione dei procedimenti amministrativi della Regione Umbria, sull´adozione delle Legge Regionale 9/2014 sulla società dell´informazione e l´e-government nel piano digitale della Regione, sull´evoluzione della normativa comunitaria, nazionale e regionale sul commercio elettronico, sull´Ict e "cultural heritage" e sull´"e-government" nei Comuni. Interverrà l´assessore regionale alle riforme Fabio Paparelli.  
   
   
DATA CENTER BENEVENTO, CALDORO: DECISIONE POSTE ITALIANE UNILATERALE E INACCETTABILE  
 
 Napoli, 26 giugno 2014 - "La decisione di Poste Italiane è unilaterale e inaccettabile.” Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro sulla notizia della rinuncia da parte della società al progetto di realizzazione del Data Center a Benevento. "Nelle prossime ore - dice il presidente - sentirò la dirigenza di Poste Italiane per capire le reali motivazioni ed i margini perché si possa cambiare idea. “La Regione ha fatto la sua parte ed è pronta ad assumere ogni decisione utile affinché sia confermato l´investimento. Chiederò al Governo di intervenire per difendere Benevento e la scelta strategica che ci ha visto tutti protagonisti. Alle Istituzioni, tutte, l´invito a lavorare in squadra e ad abbandonare le inutili polemiche”, conclude il presidente.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA SOLLECITA UN´AZIONE: UN´INDAGINE RIVELA CHE PIÙ DELL´80% DEGLI INSEGNANTI DELL´UE SI RITENGONO SOTTOVALUTATI  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - Più di un terzo degli insegnanti dell´Unione europea lavora in strutture scolastiche carenti di personale qualificato e quasi la metà dei dirigenti scolastici segnala la mancanza di personale docente per alunni con esigenze educative particolari. Quasi il 90% degli insegnanti dell´Ue si dichiara soddisfatto del lavoro che svolge, ma l´81% ritiene che la loro professione non sia debitamente valorizzata nella società. Anche se si considerano adeguatamente qualificati per esercitare la loro professione, non sempre possono contare su un sostegno a inizio carriera. Queste sono alcune delle principali conclusioni della nuova Indagine internazionale sull´insegnamento e l´apprendimento (Talis), realizzata dall´Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). L´indagine sul modo in cui gli insegnanti percepiscono le condizioni della loro carriera professionale si basa sulle risposte di 55 000 insegnanti e dirigenti scolastici del ciclo di studio secondario inferiore nell´Ue. La Commissione europea ha analizzato le conclusioni dell´indagine Talis e le sue implicazioni per la politica dell´Ue in materia di istruzione e formazione in una relazione pubblicata anch´essa nella giornata odierna. L´indagine Talis raccoglie i punti di vista di insegnanti del ciclo di studio secondario inferiore di 19 paesi e regioni dell´Ue [Be (nl), Bg, Es, Cz, Cy, Dk, Ee, Fi, Fr, Hr, It, Lv, Nl, Pl, Pt, Ro, Se, Sk, Uk (Eng)], nonché di altri 15 paesi: Stati Uniti, Australia, Brasile, Cile, Serbia, Singapore, Islanda, Israele, Giappone, Malaysia, Corea del Sud, Messico, Norvegia, Abu Dhabi e Alberta in Canada. "Alcuni dei messaggi trasmessi dall´indagine Talis sono motivo di preoccupazione per il futuro dell´insegnamento come carriera professionale. A meno che gli Stati membri non adottino provvedimenti per attrarre e trattenere i docenti migliori, i progressi compiuti per migliorare la qualità dell´insegnamento in Europa saranno compromessi. La Commissione è disposta ad aiutare gli Stati membri a elaborare politiche e misure volte a rendere la professione di insegnante più attraente", ha affermato Androulla Vassiliou, commissaria europea per l´Istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù. Conclusioni dell´indagine Talis per l´Ue e raccomandazioni della Commissione europea: Secondo i dirigenti scolastici (presidi), il 36% degli insegnanti dell´Ue opera in scuole carenti di insegnanti qualificati e/o competenti [il dato si riferisce principalmente a Nl, Ro, Ee e Uk (Eng), mentre Fr, Nl, Hr, Es e Ee segnalano una carenza di insegnanti per gli alunni con esigenze educative particolari]. Raccomandazione della Commissione: gli Stati membri dovrebbero porre in essere strategie a lungo termine volte ad attrarre e a trattenere i migliori docenti. Tra le possibili azioni, il consolidamento dei programmi di formazione degli insegnanti, lo studio di percorsi di avviamento alla professione flessibili (anche a metà carriera) e prospettive di sviluppo professionale e di avanzamento di carriera basate su criteri trasparenti. Gli insegnanti tendono a sentirsi più preparati a svolgere il loro lavoro quando la loro istruzione formale comprende una combinazione di contenuti, di pedagogia e di didattica, con tirocini in classe per le materie che essi insegnano. Raccomandazione: la formazione degli insegnanti dovrebbe coprire tutti questi aspetti per preparare meglio gli insegnanti alla loro carriera professionale. In termini di sviluppo professionale, occorre che tale formazione sia più incentrata sull´uso delle Tic in classe e sulle competenze necessarie per insegnare ad alunni con esigenze educative particolari. Circa il 40% dei dirigenti scolastici rileva che nei loro istituti mancano programmi formali di avviamento o di sostegno a inizio carriera; la disponibilità di simili programmi è particolarmente scarsa in Pt, Pl e Es. Raccomandazione: gli Stati membri dovrebbero provvedere a che la formazione iniziale degli insegnanti sia seguita da un sostegno sistematico a inizio carriera. I ministri dell´Istruzione dell´Ue hanno di recente convenuto di rafforzare la formazione degli insegnanti e di elaborare quadri di competenze che definiscano chiaramente le abilità e le qualità che gli insegnanti devono possedere nei vari stadi della loro carriera professionale. Il 15% degli insegnanti dichiara di non aver partecipato ad attività di sviluppo professionale nell´anno trascorso; circa il 50% degli insegnanti non assiste a lezioni impartite da altri e circa il 20% non prende mai parte a corsi di apprendimento collaborativo. Raccomandazione: gli Stati membri dovrebbero insistere maggiormente su un efficace sviluppo professionale e sull´apprendimento collaborativo, che incoraggia gli insegnanti ad utilizzare metodi di insegnamento e di apprendimento innovativi (ad esempio lezioni impartite a gruppi ristretti di allievi e uso delle Tic) e migliora anche la soddisfazione professionale degli insegnanti. Metodi di apprendimento variati preparano meglio gli allievi al proseguimento degli studi e al mondo del lavoro, come dimostrato dalle iniziative strategiche della Commissione europea Ripensare l´istruzione e Aprire l´istruzione. Nota informativa sull´indagine Talis - I risultati dell´indagine Talis saranno ufficialmente resi noti a Tokyo il 25 giugno in occasione del 17º seminario Ocse/giappone e di una riunione informale dei ministri dell´Istruzione. Jan Truszczynski, direttore generale della Dg Istruzione e cultura della Commissione europea, presenterà inoltre l´analisi strategica della Commissione. Lo stesso 25 giugno, alle ore 14.30, si terrà a Bruxelles presso l´Auditorium Madou (Place Madou 1) una sessione informativa di carattere tecnico (aperta ai media) per le parti interessate dell´istruzione e della formazione sulle conclusioni dell´indagine Talis e sulle raccomandazioni della Commissione. Michael Davidson, capo del gruppo Talis dell´Ocse, e Jan Pakulski, capo dell’unità Statistiche, indagini e studi della Dg Istruzione e cultura della Commissione, presenteranno le relazioni. Contesto Indagine internazionale sull´insegnamento e l´apprendimento (Talis) - Si tratta della seconda indagine Talis pubblicata dall´Ocse (la prima è apparsa nel 2009). L´indagine è la principale fonte di informazioni da parte degli insegnanti e dei dirigenti scolastici per quanto riguarda l´insegnamento, le condizioni di carriera e l´ambiente scolastico. Essa si basa su un questionario inviato a insegnanti e dirigenti scolastici. Vi hanno risposto oltre 55 000 insegnanti del ciclo secondario inferiore di 3 300 scuole dell´Ue, in rappresentanza di una popolazione stimata di quasi 1,5 milioni di insegnanti nei 19 paesi dell´Ue partecipanti. Tenendo presenti anche gli altri 15 paesi partecipanti all´indagine, hanno risposto al questionario circa 110 000 insegnanti, dato questo che rappresenta, secondo le stime, una popolazione di quasi 4 milioni di insegnanti. Erasmus+ La Commissione europea collabora con gli Stati membri dell´Ue al fine di individuare e di condividere pratiche strategiche efficaci e di offrire sostegno e consulenza. Erasmus +, il nuovo programma dell´Ue per l´istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport (2014-2020), offre borse per scambi di insegnanti, destinate a migliorare il loro sviluppo professionale, e sostiene partenariati tra scuole, università e istituti di formazione degli insegnanti al fine di sviluppare approcci innovativi all´insegnamento. Grazie alla rete di scuole eTwinning, gli insegnanti possono scambiare idee con i loro omologhi di tutta Europa.  
   
   
"ERASMUS PLUS INFODAY A POTENZA IL 3 LUGLIO  
 
Potenza, 26 giugno 2015 - Il 3 luglio l´Università degli Studi della Basilicata ospiterà, presso la Sala Riunioni del Centro Linguistico di Ateneo, una giornata informativa dedicata al nuovo Programma Erasmus Plus 2014-2020. L´iniziativa è stata organizzata dal Centro Linguistico di Ateneo e dall´Associazione Culturale "Incontriamoci", in collaborazione con l´Agenzia Nazionale Giovani. Per partecipare è necessario registrarsi, inviando una e-mail all´indirizzo cla@unibas.It  
   
   
PRESENTATI I LAVORI DEL PRIMO LOTTO DEL POLO UNIVERSITARIO DELLA VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 26 giugno 2014 - Aprirà le sue porte a settembre il grande cantiere per la realizzazione del primo lotto del nuovo Polo universitario nell´ex caserma Testafochi, ad Aosta. I dettagli del progetto sono stati illustrati martedì 24 giugno scorso in una conferenza stampa dal presidente della Regione Augusto Rollandin, dall’Assessore dell’istruzione e cultura Emily Rini e dall’Amministratore unico della Nuv - Nuova Università Valdostana, Bruno Milanesio. L´appalto è stato aggiudicato in via definitiva al raggruppamento temporaneo d´imprese guidato dalla Vico-valdostana di Hône, di cui fanno parte anche le imprese Giovinazzo Antonio, Floccari, Sepian, Ediluboz, Palaser, Actis Alesina, per 33milioni di euro. Il bando di gara prevede la consegna dell´opera dopo tre anni e mezzo dall’inizio dei lavori. Augusto Rollandin, Presidente della Regione - È una giornata importante, perché seguire un progetto così particolare è sicuramente molto difficile, nel senso che va curato ogni aspetto per evitare che ci siano problemi successivamente. Abbiamo una soluzione che risponde alle esigenze della sede universitaria, di fatto è già un progetto chiuso, però ci sono altri punti che vogliamo sviluppare, come lo studentato, che è una struttura importante, o il grande parcheggio. Vogliamo verificare se c’è la possibilità di accedere ai fondi sia del Ministero competente sia europei che possano in qualche modo darci la possibilità di anticipare una soluzione che oggi, con le difficoltà economiche che ci sono, potrebbe essere ritardata. Se la realizzazione dei prossimi lotti verrà decisa in futuro, dopo una riflessione riguardo ai tempi e alle modalità di finanziamento, per evitare di sottrarre risorse ad altre possibilità operative, gli interventi del primo lotto comprenderanno diverse demolizioni, la ricostruzione della palazzina Ex Zerboglio e la sistemazione delle aree esterne. Bruno Milanesio, Amministratore Unico della Nuova Università Valdostana - Ci sono due tipi d’interventi. Uno è quello della demolizione. Per intenderci si demoliranno tutti i fabbricati ad eccezione della Giordana e della Beltricco, che è la caserma storica all’interno della struttura. La realizzazione del primo lotto comporta la creazione della nuova ala della didattica in sostituzione della Zerboglio, che sarà in grado di ospitare tutta la didattica attualmente esistente dell’Università della Valle d’Aosta. Un’attenzione particolare sarà quindi riservata all’impatto ambientale dell’opera e alla viabilità cittadina nelle diverse fasi di lavorazione. Bruno Milanesio, Amministratore Unico della Nuova Università Valdostana - Abbiamo posto una cura particolare all’allestimento del cantiere, alla recinzione perché sappiamo che quando di lavora si crea disagio alla cittadinanza. Questa recinzione, che sarà in legno, conterrà pannelli decorativi e inserti con fiori e panchine, consentirà di guardare al di là della barriera stessa, permettendo ai cittadini di capire cosa succede nel cantiere. Sarà insomma un “muro amico”, al di là del quale abbiamo previsto un filare di alberi, non di alto fusto, al massimo 5 metri, per trattenere in qualche modo all’interno i rumori e le polveri che verranno prodotti.  
   
   
UNIBAS, A POTENZA SEMINARIO SU TECNICHE PER PROTEZIONE SISMA  
 
Potenza, 26 giugno 2014 - Si è svolto ieri a Potenza un seminario internazionale "Edifici multipiano in legno lamellare" in cui è stato descritto il sistema “Pres-lam”. Utilizzando legno lamellare e collegamenti trave-colonna realizzati con la tecnica della post-tensione si garantiscono - si legge in un comunicato dell´Unibas - elevate prestazioni in termini di resistenza sismica. Oggi, nel laboratorio, il sistema “Pres-lam” è stato “testato” con una scossa identica, in scala, a quella del sisma dell’Irpinia e della Basilicata del 1980: l’edificio non ha subito alcun danno. Lo studio fa parte di una campagna sperimentale nata dalla collaborazione tra Università della Basilicata e Università di Canterbury, con il patrocinio di Federlegnoarredo srl (Fla, Italia) e di Structural Timber Innovation Company (Stic, New Zealand). I video e le foto delle prove e del seminario sono disponibili sul sito dell’Ateneo ( www.Unibas.it ). Il laboratorio è suddiviso in due settori: uno per le prove dei materiali e per le prove delle strutture. Nel primo si svolgono le prove sui materiali tradizionali e su materiali di tipo innovativo. Nel secondo, invece, si eseguono prove dinamiche e pseudodinamiche su strutture o elementi di strutture. I ricercatori possono, in questo modo, verificare la resistenza di molti materiali (acciaio, calcestruzzo, muratura, legno), prove su tavola vibrante, rilievi geometrici e di isolamento sismico e dissipazione di energia.  
   
   
ASSESSORE BOLZANO HA RICEVUTO IL NUOVO PRESIDENTE DI IPL/AFI  
 
Bolzano, 26 giugno 2014 - L’ampliamento della collaborazione tra l’Istituto per la promozione dei lavoratori (Ipl/afi) e le Ripartizioni Lavoro e Politiche sociali è stato al centro dell’incontro tra l’assessora provinciale Martha Stocker ed i vertici dell’Istituto. L´assessora provinciale alla sanità, lavoro e politiche sociali, Martha Stocker, ha ricevuto nei giorni scorsi il presidente dell´Istituto per la promozione dei lavoratori (Ipl/afi), Toni Serafini, ed il direttore Stefan Perini,. Al centro dell´incontro il rafforzamento e lo sviluppo della collaborazione tra l´Ipl/afi e le Ripartizioni provinciali che si occupano dei settori del lavoro e delle politiche sociali. L´assessora Stocker ha sottolineato di apprezzare molto l´attività svolta dall´Istituto per la promozione dei lavoratori ed in particolarmente il Barometro Ipl che consente di avere in tempo reale il polso della situazione occupazionale in Alto Adige e di approfondire le tematiche di maggiore attualità per i lavoratori. L´istituto, secondo l´assessora Stocker, rappresenta un´importante fonte di know-how in merito alle tematiche del lavoro e delle politiche sociali. Da parte loro il presidente dell´istituto, Toni Serafini, ed il direttore Stefan Perini hanno assicurato che anche in futuro l´Ipl/afi continuerà a fornire i propri spunti di riflessione. Essi ritengono, infatti, che i settori del lavoro e delle politiche sociali debbano operare di concerto come, ad esempio, nel caso della perdita del posto di lavoro per assicurare un rapido reinserimento lavorativo. Analogamente l´Istituto intende continuare a fornire utili suggerimenti per ottimizzare il sistema di welfare provinciale al fine di rendere più efficaci determinati ammortizzatori sociali. L´istituto per la promozione dei lavoratori è un ente pubblico provinciale che ha come obiettivo quello di migliorare le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici dal punto di vista professionale, reddituale e sociale. Svolge attività di ricerca, consulenza, formazione ed informazione nelle tematiche che interessano i lavoratori. Esso opera in collaborazione con le organizzazioni sociali e i sindacati, fornisce loro appoggio con il proprio know how. L´ipl/afi viene finanziato da un contributo provinciale, assegnazioni e contributi di altri enti, proventi da servizi prestati e assegnazioni straordinarie per lo svolgimento di attività particolari.  
   
   
UE, AMBIENTE: DISPONIBILI 239 MILIONI DI EURO NEL 2014 PER PROPOSTE DI PROGETTI  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - La Commissione europea ha lanciato il primo invito a presentare proposte nel quadro del programma di finanziamento Life per progetti ambientali. Il sottoprogramma Life per l´ambiente stanzierà 238,86 milioni di euro nel 2014 per lo sviluppo e l´attuazione di soluzioni innovative per rispondere alle sfide ambientali in tutta Europa, con particolare riguardo per la conservazione della natura e della biodiversità, l´efficienza delle risorse e la governance e l´informazione ambientali. Janez Potočnik, Commissario per l´Ambiente, ha dichiarato: "Per il finanziamento di progetti innovativi nel settore della tutela dell´ambiente e della conservazione della natura in Europa verranno messi a disposizione più fondi che mai in passato. Si contribuirà in tal modo a realizzare una crescita sostenibile tramite investimenti in un´economia efficiente nell´impiego delle risorse e si consentirà agli Stati membri e alle autorità locali di attuare piani e strategie in ambiti fondamentali quali la natura, i rifiuti, l´aria e l´acqua." Il sottoprogramma, che rientra nel programma Life dell´Ue per il periodo 2014-2020, metterà a disposizione nei prossimi sette anni per l´ambiente 2 592 milioni di euro. Sosterrà inoltre il miglioramento della governance, la diffusione delle informazioni e la sensibilizzazione in materia ambientale. Le organizzazioni interessate sono incoraggiate ad avviare i preparativi appena possibile, sviluppando le loro idee di progetti, creando partenariati con le parti interessate pertinenti e individuando sostegni finanziari complementari. Per i "progetti tradizionali", la Commissione accoglie con particolare favore le proposte in linea con le tematiche prioritarie di progetto indicate nel programma di lavoro pluriennale Life per il periodo 2014-2017. Il termine per la presentazione delle domande è fissato al 16 ottobre 2014 per i progetti tradizionali e al 10 ottobre 2014 per i progetti integrati. Il prossimo invito a presentare proposte per il progetto Life si concentrerà sulle sovvenzioni di funzionamento per le organizzazioni senza scopo di lucro attive a livello europeo in materia di clima e di ambiente e sarà lanciato questo autunno.  
   
   
AMBIENTE, DA CONSIGLIO LOMBADIA VIA A SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA  
 
Milano, 26 giugno 2014 - Introdotte importanti novità anche in materia ambientale, dopo il via libera del Consiglio regionale, a maggioranza (43 voti favorevoli, 23 contrari), alla Legge sulle ´Disposizioni per la razionalizzazione di interventi regionali negli ambiti istituzionale, economico, sanitario e territoriale´. "Per quanto riguarda le materie di cui ho la delega - ha spiegato l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi - abbiamo intrapreso un´azione di semplificazione di alcune norme regionali ´vecchie´ e, quindi, da armonizzare nel contesto della legislazione nazionale di riferimento proprio in un´ottica di semplificazione e chiarimento normativo". I Punti Chiave - Tra i vari provvedimenti, alcuni punti chiave: reti gas, rimozione amianto e canoni acque. "Riguardo i temi delle infrastrutture per la distribuzione del gas - ha precisato Terzi - in vista delle prossime gare per l´attribuzione della gestione del sevizio, è stata chiarita la norma regionale che consentiva ai Comuni l´eventuale trasferimento delle proprietà, con positive ricadute per i bilanci degli Enti locali lombardi, viste le enormi difficoltà nel produrre investimenti nel sistema a causa del Patto di stabilità". Rimozione Amianto - Per quanto concerne la rimozione dell´amianto, l´assessore ha chiarito come "il Consiglio, con queste nuove disposizioni, abbia dato mandato alla Giunta, entro pochi mesi, di stabilire, con propria delibera, le modalità con cui i Comuni dovranno garantire il ritiro per i privati di piccole quantità di eternit, aprendo così per la prima volta in Lombardia la possibilità di effettuare in proprio la rimozione dei tetti con appositi kit". Capitolo Acque Minerali E Termali - Per quanto riguarda invece il capitolo ´acque minerali e termali´, "Grazie alle nuove norme - ha evidenziato la titolare regionale dell´Ambiente - i canoni che fino a oggi sono stati versati alle Province arriveranno direttamente ai Comuni che sono sedi di stabilimento o di imbottigliamento, piuttosto che termali". "Una quota consistente del canone, il 60 per cento, - ha spiegato Terzi - verrà dunque versata direttamente nelle casse comunali, che lo avranno a disposizione per le spese di investimento sul loro territorio". Intervento Importante Per Comuni - "La ripartizione - ha spiegato ancora l´assessore - va dunque per il 60 per cento al Comune, per il 20 per cento alla Provincia, a copertura delle spese amministrative e di gestione di tutte le procedure di autorizzazione, mentre il restante 20 per cento verrà distribuito dalla Regione ai Comuni limitrofi a quelli sedi di stabilimento, per coprire gli eventuali disagi. I Comuni verranno identificati entro la fine dell´anno con una apposita delibera, previo confronto con i territori interessati". "Si tratta - ha concluso l´assessore Terzi - di un impegno e di un intervento importanti, che permettono ai Comuni di avere l´immediata disponibilità di queste somme, che, negli anni passati, venivano girate per il tramite della Provincia, con gravissimi ritardi dovuti all´ormai famigerato Patto di stabilità".  
   
   
BOLOGNA, LABORATORIO CAVONE: L´ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO E RACCOLTA DATI CONSISTE IN OPERAZIONI NORMALI E FREQUENTI DI VERIFICA SUI POZZI.  
 
 Bologna, 26 giugno 2014 - “Al Cavone è stata avviata un’attività di monitoraggio e raccolta dati per conoscere l’esatta dinamica dei fluidi nel serbatoio e nelle rocce circostanti e aggiornare il modello geologico del sottosuolo. L’attività ha esclusivamente finalità scientifiche e dà seguito a una precisa richiesta della Commissione Ichese”. Così l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo ha risposto in Assemblea legislativa all’interrogazione presentata dal consigliere Giovanni Favia sul giacimento del Cavone. “Si tratta - ha chiarito Gazzolo - di normali e frequenti operazioni di verifica sui pozzi, nei limiti autorizzati dalle Autorità competenti, eseguite sotto la supervisione del Ministero dello Sviluppo economico e della Regione”. Per garantire trasparenza e accessibilità dei dati, sul sito www.Labcavone.it sono riportati gli esiti di tutte le riunioni effettuate e lo stato di avanzamento delle operazioni in campo. “I dati raccolti, che sono circa un milione, saranno oggetto di approfondite valutazioni tecnico-scientifiche, sulla base delle quali saranno assunte le decisioni future - ha proseguito Gazzolo -. Noi per primi abbiamo sentito l’esigenza di rivolgerci ad esperti internazionali per acquisire ulteriori elementi di conoscenza utili a fare chiarezza. La Giunta sta operando con responsabilità e nella piena coerenza con le conclusioni del Rapporto Ichese: è grave alimentare paure sulla base di informazioni inesatte”. Il Report della Commissione sottolinea come la mancanza di ‘esperienza sismica’ in Italia renda necessaria l’acquisizione di dati storici dalle compagnie e un monitoraggio capillare delle aree di produzione e reiniezione. Il Ministero dello Sviluppo economico sta definendo a livello nazionale tali attività, che anche sulla base dell’esperienza fatta al Cavone saranno presto messe in campo e progressivamente estese a tutti i giacimenti italiani rilevanti. “Il lavoro di ricerca scientifica condotto - ha concluso l’assessore - sarà quindi preso come modello di riferimento per il futuro”.  
   
   
CONVERTITO IN LEGGE IL DECRETO 74/2014 CHE DESTINA 210 MILIONI DI EURO AI COMUNI COLPITI DA ALLUVIONE E TROMBA D´ARIA IN EMILIA. LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE VASCO ERRANI: "ORA ABBIAMO TUTTI GLI STRUMENTI E LE RISORSE PER FAR RIPARTIRE QUEI TERRITORI"  
 
Bologna, 26 giugno 2014 – «Con la definitiva conversione in legge ora abbiamo tutti gli strumenti e le risorse per consentire la ripartenza di quei territori che, dopo il dramma del sisma, si sono trovati a dover fronteggiare i danni causati dall’alluvione e le trombe d’aria. E’ un atto importante e atteso, frutto del lavoro fatto insieme da Regione, enti locali, Governo e parlamentari. Ora continueremo a lavorare, d’intesa con i Comuni, per le esigenze del territorio a partire dal riconoscimento della fiscalità di vantaggio già oggetto, per altro, di un ordine del giorno presentato al Governo dai parlamentari». Lo ha affermato il presidente della Regione Emilia-romagna e commissario delegato per la Ricostruzione Vasco Errani, esprimendo la propria soddisfazione per l’approvazione al Senato del decreto legge con le misure in favore delle popolazioni dell´Emilia-romagna colpite dal terremoto e dalle successive alluvioni. La legge prevede di destinare complessivamente 210 milioni di euro, per gli anni 2014 e 2015 (di cui 160 milioni nell´anno 2014 e 50 milioni nell´anno 2015) per contributi per danni subiti nelle province di Modena e Bologna, colpite dalla alluvione del 17 e il 19 gennaio 2014 e dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013. Le risorse serviranno a realizzare la messa in sicurezza idraulica dei territori alluvionati e ripristinare le preesistenti condizioni di vita e lavoro: gli atti per queste misure sono già stati avviati nelle scorse settimane. Anche l’assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi ha espresso soddisfazione, sottolineando che «ora dovremo completare gli interventi nelle zone colpite dal sisma e poi da eventi calamitosi straordinari, proseguendo nella ricostruzione post terremoto. Nei prossimi giorni sarà varato il provvedimento del commissario Errani relativo ai contributi per risarcire le attività economiche colpite». I comuni interessati I Comuni colpiti dalla tromba d’aria del 3 maggio 2013 sono nella provincia di Bologna Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale e, nella provincia di Modena, Castelfranco Emilia e Mirandola mentre i Comuni (tutti modenesi) colpiti dagli eventi alluvionali verificatisi tra il 17 e il 19 gennaio 2014 sono Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Prospero (a cui si aggiungono in Comune di Modena le frazioni di Albareto, La Rocca, Navicello e San Matteo).  
   
   
RIFIUTI: FIRMATO ACCORDO BARI-BAT  
 
Bari, 26 giugno 2014 - “Gli Oga Bari e Bat hanno sottoscritto quest´oggi l´accordo di cooperazione che permette di utilizzare in maniera complementare le dotazioni impiantistiche delle due province per i prossimi sei mesi. Così facendo i rifiuti dei due ambiti saranno prima trattati negli impianti della provincia di Bari e poi conferiti nella Bat, a Trani”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro annunciava ieri la sottoscrizione dell´accordo che permetterà nei prossimi mesi di riorganizzare i flussi e gestire correttamente i rifiuti. “L´accordo permette, in via provvisoria, di superare la definizione geografica tra i due ambiti provinciali superando la necessità di ordinanze extra ordinem per l´utilizzo degli impianti secondo il principio di prossimità e di definire le modalità di collaborazione in maniera che ciascuno degli ambiti avesse dei benefici in termini di miglioramento nella gestione dei rifiuti solidi urbani. Mentre dal canto suo l´Ato Bat concederà il conferimento, previa biostabilizzazione del rifiuto e quindi contribuendo a ridurre i volumi dei conferimenti, in località Puro Vecchio a Trani, l´Ato Ba si impegna a gestire i processi di trattamento per i comuni della Bat – prosegue Nicastro - consentendo di superare il problema tecnico della mancanza degli opportuni impianti ed in attesa che si possano realizzare quelli per i quali le risorse sono già stanziate da anni”. “Più volte abbiamo invocato il principio di solidarietà che permette alla Puglia di essere un unicum territoriale ma in questo caso esso diviene vera e propria cooperazione al fine di superare, compensandole reciprocamente, le criticità dei territori. Le istituzioni pugliesi, una volta di più, mostrano di lavorare all´unisono ed in sinergia, pur nella differenza dei ruoli, perché – conclude Nicastro – il fine ultimo rimane la tutela della Puglia e dei suoi cittadini”.  
   
   
CAMPANIA. TERRA DEI FUOCHI, DA GIUNTA 55 MILIONI PER MISURE ANTICICLICHE. CALDORO: SOSTENIAMO CON MISURE CONCRETE IMPRESE CAMPANE. MARTUSCIELLO: RILANCIAMO LE NOSTRE PRODUZIONI DI QUALITÀ  
 
Napoli, 26 giugno 2014 - È stato pubblicato sul Burc (Bollettino Ufficiale della Regione Campania) n. 41 il decreto di approvazione del Piano di fattibilità della misura "Terra dei Fuochi", che prevede interventi per uno stanziamento pari a 55 milioni di euro a valere sul Fondo per la realizzazione di misure anticicliche. Il Piano, promosso dalla Regione Campania con il coordinamento dell’assessorato alle Attività produttive della Regione Campania, rappresenta la necessità di una risposta al protrarsi delle conseguenze negative collegate al cosiddetto fenomeno della "Terra dei Fuochi", legate in particolare alla perdita di valore e alla riduzione della domanda delle produzioni dell’imprenditoria campana. Il Piano di azione "Terra dei Fuochi" parte dall’esigenza, rappresentata nel corso di diversi incontri operativi promossi dalla Giunta Caldoro con le parti sociali ed imprenditoriali legate al settore agroalimentare, di rispondere al decisivo calo di domanda dei prodotti campani. Il Piano di azione propone specifiche azioni a supporto delle imprese agroalimentari per garantire interventi di adeguamento tecnologico delle produzioni agli standard della Regione Campania. In particolare si punta ad un intervento di informazione, comunicazione e marketing. Sono previste le seguenti azioni: investimenti in sistemi e strumenti per la certificazione della qualità e la tracciabilità dei prodotti; misure per programmi di marketing e distribuzione, con particolare riferimento al supporto alle imprese della filiera agroalimentare per la partecipazione ad Expo 2015; azioni di comunicazione integrata, con realizzazione di prodotti da veicolare sui media nazionali ed internazionali. Sviluppo Campania è il soggetto gestore della misura. Il piano sarà completato entro la fine del 2015. "Con la pubblicazione del Piano di fattibilità della misura ‘Terra dei Fuochi’ entriamo nella fase più operativa e ci prepariamo alla pubblicazione della prima tranche di bandi. L’intervento, nato da un proficuo confronto tra la Giunta Caldoro ed i rappresentanti del sistema produttivo, rappresenta una risposta complessiva al vero e proprio ‘grido di dolore’ che si è levato da parte delle nostre Pmi, con particolare riferimento ai prodotti dell’agroalimentare, la cui bontà e salubrità è stata per mesi messa in discussione, con l’effetto di causare a quei produttori una drastica riduzione degli ordinativi". Così l’assessore alle Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello. "Le azioni previste nel Piano, che ha una dotazione di 55 milioni di euro, puntano a rilanciare l’immagine del comparto agroalimentare e dell’assoluta qualità dei suoi prodotti, attraverso un’azione di comunicazione integrata mirata, ed al contempo si pone l’obiettivo di fornire un supporto alle imprese agroalimentari che, attraverso l’erogazione di servizi specialistici, potranno dotarsi di strumenti per tracciare e certificare la qualità dei prodotti. "È facile rendersi conto di quanto questo Piano rappresenti un’azione strategica per la nostra Regione: la Campania si identifica fortemente con le sue produzioni alimentari di qualità. Questa identificazione, la cui positività è stata messa frettolosamente in discussione con la campagna inerente la ‘Terra dei Fuochi’, deve tornare ad essere rapidamente un valore aggiunto per la nostra Regione", conclude Martusciello. "Manteniamo gli impegni. Sosteniamo con misure concrete e con risorse specifiche le imprese campane che hanno pagato in questi mesi un prezzo altissimo." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Lo fa la Regione più di ogni altra istituzione. Difendiamo così i nostri prodotti, la nostra terra, la professionalità delle imprese campane e soprattutto l’occupazione", conclude il presidente.