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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Giugno 2014
ENERGIA, LE SFIDE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - Assicurare il rifornimento di energia a prezzi accessibili, migliorare l´efficienza e ridurre le emissioni dannose, saranno i punti principali del programma del Parlamento europeo per i prossimi mesi e discussi dai leader europei nei summit del 26 e 27 giugno che si terranno ad Ypres e a Brussels - in una settimana dedicata alle energie sostenibili e caratterizzata da centinaia di eventi in tutta Europa. Il 28 maggio la Commissione europea ha presentato un piano per ridurre la dipendenza energetica che sarà esaminato e votato dal Parlamento europeo. I principali obiettivi sono: ridurre il consumo di energia, diversificare le fonti e i fornitori, migliorare la produzione di energia e la cooperazione dei governi nell´Unione europea. Il 22 gennaio la Commissione europea aveva proposto nuovi obiettivi per il clima e l´energia, da raggiungere entro il 2030: la riduzione del 40% delle emissioni di Co2 rispetto alle emissioni prodotte nel 1992; portare il consumo delle energie rinnovabili ad almeno il 27% del consumo energetico in Europa; l´annuncio di un nuovo obiettivo per l´efficienza energetica è atteso prima della pausa estiva. In risposta a questo piano, il Parlamento ha chiesto a febbraio una riduzione del 40% del consumo di energia, aggiungendo che tali obiettivi siano vincolanti. Inoltre il Parlamento continuerà a lavorare ad una legislazione che limiti il combustibile prodotto da fonti alimentari, in direzione di un cambiamento verso combustibili prodotti da fonti non alimentari, come i rifiuti.  
   
   
FVG, SMARTENERGY RETE PER LA RICERCA SU FONTI RINNOVABILI  
 
Udine, 26 giugno 2014 - Dati ufficiosi dell´ "Inventario delle emissioni in atmosfera 2010" a cura dell´Arpa Fvg rivelano che le tonnellate all´anno di polveri sottili provenienti da impianti di combustione domestica sono cresciute del 50 per cento dal 2007, raggiungendo quota 3.400 mila tonnellate. Un dato - sulla base del quale è attiva una procedura di infrazione comunitaria contro l´Italia e le Regioni dell´area padana - che rende ancora più urgente trovare soluzioni innovative per la produzione di energia sostenibile da fonti rinnovabili. A questa finalità risponde il progetto Interreg Iv Italia Austria 2007-2013 "Smartenergy. Network of excellence" per promuovere e sostenere la filiera legno-energia a cui collaborano l´Università di Udine e il Ceta - Centro di ecologia teorica ed applicata di Gorizia assieme a due partner carinziani, il Lakeside Park di Klagenfurt e il Ctr Carinthian Tech Research di Villach. Oggi partner del progetto e studiosi hanno messo a confronto strategie e primi risultati dei monitoraggi e delle ricerche sul tema della "Termica da biomasse e qualità dell´aria" nel corso di un incontro nel polo scientifico dell´Università di Udine al quale ha partecipato l´assessore regionale all´Ambiente e energia Sara Vito. "Si tratta di uno dei temi considerati più strategici dall´amministrazione regionale - ha commentato Vito - e che questo progetto affronta con il metodo più corretto e importante: creare una rete di esperti, enti e imprese per approfondire la ricerca e investire nelle fonti rinnovabili. Si tratta di una questione complessa - ha aggiunto l´assessore - che coinvolge più direzioni regionali: Ambiente ed energia ma anche Attività produttive (gestione forestale) e Salute". Vito ha reso noto che la Regione Friuli Venezia Giulia è impegnata nella definizione del Piano energetico, per il quale è stata avviata la procedura di Vas, Valutazione ambientale strategica e per l´approvazione di una nuova legge sull´energia; per continuare una gestione sostenibile delle foreste (il Fvg è la seconda regione in Italia per superficie forestale certificata) e, infine, per trovare una strategia comune al miglioramento della qualità dell´aria. "A tal proposito - ha ricordato l´assessore - l´anno scorso abbiamo aderito ad un accordo di programma assieme a tutte le Regioni del bacino padano". I lavori del convegno, introdotti dalla relazione di Gianfranco Pergher, ordinario del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell´Università di Udine sul progetto Smartenergy, hanno illustrato dati e piani di miglioramento della qualità dell´aria in Friuli Venezia Giulia (relazione di Fulvio Stel - Arpa Fvg), hanno presentato esperienze di monitoraggio delle emissioni su impianti domestici (Pierluigi Barbieri - Università di Trieste) e hanno affrontato temi pratici e tecnici (relazioni a cura di Dario Giacomello e Cesare Teccolo del Gruppo apparecchi domestici e caldaie e installatori e manutentori impianti a biomasse di Aiel- Associazione italiana energie agroforestali). Sul fronte della ricerca il convegno ha messo in evidenza sia i progressi che le discrasie tra i metodi oggi in uso per la valutazione delle emissioni. Per esempio, si possono avere risultati diversi fino ad un ordine di grandezza a seconda del metodo di analisi (metodologia sui fumi a caldo, o a "freddo") utilizzato per la caratterizzazione delle emissioni da piccoli impianti domestici. Ma anche sul fronte pratico della gestione degli impianti domestici (dal 2005 al 2010 in Fvg sono stati venduti dai 10 ai 12 mila apparecchi di riscaldamento a legna, dei quali il 60 per cento con combustibili a pellet) le relazioni del convegno hanno dimostrato che una corretta installazione degli impianti e un buon monitoraggio permetterebbero di risparmiare notevoli quote di emissioni nocive. A tal proposito sul sito dell´Arpa www.Arpa.fvg.it  è a disposizione un utile vademecum "Dal legno al fuoco: come ottenere una buona combustione domestica e migliorare la qualità dell´aria" ed è attivo l´account twitter @arpafvg_aria. La Regione ha preso atto dei risultati del convegno e ha ricordato che l´amministrazione è al lavoro per inserire in maniera corretta le necessità di salvaguardia del territorio all´interno del Piano energetico regionale, nel rispetto delle normative nazionali ed europee.  
   
   
ALGERIA: CONCLUSA MISSIONE GUIDI. ENERGIA E COMMERCIO AL CENTRO DEGLI INCONTRI  
 
Roma 26 giugno 2014 – Illustrazione delle priorità del Semestre di Presidenza italiana dell’Unione europea che danno particolare rilevanza alla cooperazione economica ed energetica nel Mediterraneo. Ma anche nuove collaborazioni bilaterali in ambito energetico, maggiore sicurezza e stabilità nelle forniture di gas, rafforzamento delle intese in materia di investimenti, con la creazione di ulteriori joint venture, e nuove politiche di sviluppo delle Pmi. Questi gli argomenti principali che il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi ha affrontato oggi nel corso della visita in Algeria durante la quale ha avuto incontri con il Primo Ministro Abdelmalek Sellal, con il Ministro dell’Industria e Miniere Abdeslam Bouchaureb e con il Ministro dell’Energia Yousef Yousfi. Nel pomeriggio di ieri è stata anche ricevuta dal presidente algerino, Abdelaziz Bouteflika. La visita ha offerto l’occasione per confermare la rilevanza strategica che l’Italia attribuisce alla cooperazione con l’Algeria, soprattutto nella fornitura di idrocarburi. Il Ministro Guidi, infatti, ha approfondito le prospettive di approvvigionamento di petrolio e gas, ponendo l’accento sulla sicurezza e la stabilità delle forniture. Ha anche ribadito l’interesse del governo italiano a sviluppare collaborazioni nell’energia da fonti rinnovabili. Tra le altre cose, il Ministro Guidi ha rimarcato l’utilità di rilanciare la Task Force italo-algerina (Mise, Ice, Confindustria, Sace e Simest) con il compito di promuovere i partenariati e proporre di organizzare due missioni imprenditoriali in filiere ad alto potenziale come l’agroalimentare e il medicale nella seconda parte dell’anno. Infine ha ribadito il tradizionale rapporto di amicizia che lega i due Paesi e analizzato le azioni da mettere in campo per riequilibrare l’attuale deficit della bilancia commerciale bilaterale (dovuto soprattutto all’importazione di gas che rappresenta poco più del 20% delle nostre forniture dall’estero).  
   
   
PROGETTO DELL´UE COMPLETA IL PIÙ GRANDE STUDIO DEL PARCO IMMOBILIARE EUROPEO  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - L´unione europea sta lavorando per ridurre notevolmente il consumo energetico degli edifici in Europa. Questo include un´estesa ristrutturazione che mira a trasformare gli edifici esistenti in edifici a consumo energetico vicino allo zero. Tuttavia, se non abbiamo un´idea precisa del parco immobiliare esistente, allora stiamo davvero solo tastando al buio. Il progetto Inspire, finanziato dal 7° Pq, ha affrontato questa lacuna di informazioni con la valutazione e l´analisi, recentemente completata, degli edifici residenziali e per uffici dell´Ue-27. Presentato alla riunione a medio termine del progetto tenutasi a marzo, è uno dei più grandi studi mai completati. La relazione, elaborata dai partner di progetto Bsria nel Regno Unito e Eurac in Italia, presenta informazioni sul parco immobiliare in ogni paese separatamente, nonché un quadro complessivo, e comprende inoltre una sintesi delle politiche e degli incentivi in ciascun paese volti a incoraggiare gli interventi di risparmio energetico negli edifici esistenti. Essa riassume anche i principali ostacoli a questo lavoro di adeguamento presenti in ciascuno dei paesi. Inoltre rivela che nell´Ue-27 sono disponibili circa 17,6 miliardi di m2 di superficie residenziale, la maggior parte della quale è riscaldata. Quasi tre quarti di questo spazio si trova in Spagna, Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia. È interessante notare che il tasso effettivo di costruzione di case nuove è in costante declino dai tempi del boom del dopoguerra degli anni 50 e 60. Il più drammatico declino nella costruzione di case nuove è avvenuto dal 2000. Del parco immobiliare esistente attualmente abitato, il 53 % è stato costruito prima del 1971, il 15-18 % tra il 1971 e il 1980, il 12-13 % fino al 1990 e il 12 % fino al 2000. Solo il 6 per cento è stato costruito a partire dal 2000. Per quanto riguarda la definizione degli edifici più adatti alla ristrutturazione, la relazione conclude che le abitazioni più vecchie hanno un maggiore potenziale di miglioramento. Con oltre la metà del parco residenziale nei paesi dell´Ue-27 costruito prima del 1970. La relazione contribuirà alla realizzazione dell´obiettivo principale del progetto Inspire, che è quello di produrre pacchetti di ristrutturazione sistemici che possono essere applicati a edifici residenziali e terziari. Questi pacchetti di ristrutturazione, che dovrebbe essere adatti per una varietà di climi, mirano a ridurre il consumo di energia primaria di un edificio a meno di 50 kWh/m2/anno. Pertanto, la seconda grande fase del progetto consiste nello sviluppo di strumenti di ristrutturazione multifunzionali che fanno uso di tecnologie innovative, sistemi di generazione di energia (compresa l´integrazione delle Fer) e sistemi di distribuzione dell´energia. Le tecnologie e gli approcci di ristrutturazione sviluppati da Inspire saranno installati e testati in tre casi di studio, due residenziali e un edificio per uffici, in Germania, Spagna e Italia. "Definiremo una procedura per la ristrutturazione", dice Roberto Fedrizzi di Eurac, coordinatore del progetto. "Ma stiamo anche sviluppando tecnologie e prodotti che saranno immessi sul mercato". Inspire spera inoltre di semplificare le cose per le autorità pubbliche e gli organi decisionali che non sono esperti nel settore della riqualificazione energetica. Il team del progetto sta creando una banca dati dei mezzi più efficienti e convenienti per la ristrutturazione. Roberto conclude: "È davvero importante sapere quali sono le tecnologie più efficaci, dal punto di vista energetico e dei costi, tra le varie proposte disponibili sul mercato". Per maggiori informazioni, visitare: Inspire http://www.Inspirefp7.eu/  Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/104743_it.html    
   
   
"RICERCA, ISTRUZIONE E PRATICA ARCHITETTONICA E URBANISTICA NELL´ERA DEL ´POST-PROFESSIONALISMO´´´  
 
Girne, 26 giugno 2014 - Il simposio "Ricerca, istruzione e pratica architettonica e urbanistica nell´era del ´post-professionalismo´´´ (Caumme Ii) si terrà dal 23 al 25 ottobre 2014 a Girne, Cipro. Questo evento internazionale si propone di discutere le pratiche architettoniche e urbanistiche e la loro relazione con la ricerca e l´istruzione. I sottotemi della conferenza riguardano le pratiche architettoniche e urbanistiche nell´era "post-professionale", l´istruzione "post-professionale" negli studi di architettura e urbanistica e la ricerca interdisciplinare e transdisciplinare negli studi di architettura urbanistici. L´evento segue il successo di Caumme I intitolato "Impatti globali e sfide locali" che si è svolto nel 2012. Caumme Ii sarà presieduto da Hossein Sadri della Girne American University, Murat Soygenis della Yildiz Technical University e Ashraf M. Salama dell´Università del Qatar. Per maggiori informazioni, visitare: http://caumme.Gau.edu.tr/en/2191/introduction    
   
   
PROMOZIONE EUROPEAN ENTERPRISE AWARDS: FORMAZIONE IMPRENDITORIALE FONDAMENTALE PER LA CREAZIONE DI POSTI DI LAVORO  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - L´istruzione è un elemento essenziale di imprenditorialità. Gli studi mostrano che gli studenti che ricevono l´educazione all´imprenditorialità non solo sono più probabilità di essere impiegati, ma anche più propensi a iniziare le proprie aziende. Promuovere l´imprenditorialità come un percorso di carriera valida ed interessante tra i giovani è un tema ricorrente in molte delle iscrizioni ricevute quest´anno per la promozione European Enterprise Awards (Eepa) . Quest´anno ci sono stati applicazioni da un numero record di paesi provenienti da tutta Europa: un totale di 31 paesi ha presentato le voci, compresi tutti i 28 Stati membri dell´Ue, nonché Islanda, Serbia e Turchia. I premi vetrina i promotori di maggior successo di impresa e l´imprenditorialità in Europa. Si celebrano le migliori politiche e pratiche di imprenditorialità, creare una maggiore consapevolezza del ruolo degli imprenditori nella società e incoraggiare e ispirare gli imprenditori in erba provenienti da tutta Europa. Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, commissario per l´industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: " Le nuove imprese sono la più grande singola fonte di nuovi posti di lavoro in Europa. Incoraggiare una cultura imprenditoriale e il miglioramento del contesto imprenditoriale è quindi fondamentale per la ripresa e la crescita dell´Europa ". Circa le European Enterprise Awards Promozione Vincitori nazionali del concorso saranno ora andare avanti per competere nel pan-europee Awards. Una volta che la Giuria ha esaminato le voci di questa estate, si annuncerà un elenco dei principali concorrenti di ogni categoria che gareggeranno nella competizione europea. I sei vincitori di categoria, tra cui un vincitore assoluto Gran Premio della Giuria, saranno annunciati alla cerimonia European Enterprise Awards promozione nel mese di ottobre, durante l´ Assemblea Pmi a Napoli, Italia. L´assemblea Pmi è il fulcro della Settimana Europea delle Pmi , che si svolgerà dal 29 settembre - 5 ottobre 2014. Gli oltre 20 milioni di Pmi dell´Ue rappresentano il 99% delle imprese, e sono un fattore chiave per la crescita economica, l´innovazione, l´occupazione e l´integrazione sociale. La Commissione europea intende promuovere l´educazione imprenditoriale e migliorare il contesto imprenditoriale per le Pmi, per consentire loro di realizzare il loro pieno potenziale nell´economia globale di oggi. Le nuove imprese sono la più grande singola fonte di nuovi posti di lavoro in Europa. Questo è il motivo per sostenere l´istruzione imprenditoriale è uno dei modi migliori per sostenere la crescita e creare posti di lavoro. Ad esempio, tra il 15% e il 20% degli studenti della scuola secondaria che partecipano a un programma di mini-impresa - in cui gli studenti sviluppano o simulano le operazioni di un´impresa reale - sarà poi iniziare le proprie aziende. Questa cifra è 3-6 volte superiore rispetto alla popolazione generale, evidenziando l´impatto che l´educazione imprenditoriale può avere sui giovani europei.  
   
   
ANTITRUST: LA COMMISSIONE UE ADOTTA NUOVE DISPOSIZIONI DI SICUREZZA PER GLI ACCORDI DI IMPORTANZA MINORE ("DE MINIMIS")  
 

Bruxelles, 26 giugno 2014 - La Commissione europea ha adottato una nuova comunicazione de minimis rilasciata, che stabilisce le condizioni in base alle quali non rientrano gli accordi di minore importanza tra le aziende sotto il divieto generale delle pratiche anticoncorrenziali del diritto comunitario della concorrenza. Sulla base delle nuove norme, le aziende, soprattutto le Pmi, più facilmente valutare se le norme antitrust dell´Ue sono rispettate. Allo stesso tempo, la comunicazione consente alla Commissione di concentrarsi su quei contratti in cui esiste un maggiore rischio di distorsione della concorrenza nel mercato interno. Vedi anche Memo/14/440 . L´articolo 101 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) vieta gli accordi che abbiano per oggetto o per effetto una sensibile restrizione della concorrenza. Nel bando de minimis riveduto, la Commissione, come nella precedente pubblicazione (cfr. Ip/02/13 ), sulla base di soglie di quote di mercato a determinare ciò che ritiene essere non significativa restrizione della concorrenza. L´avviso crea una zona protetta (il cosiddetto "porto sicuro") per le imprese la cui quota di mercato combinata per gli accordi tra concorrenti del 10% e non superare il 15% degli accordi tra non concorrenti. Queste soglie sono confrontati con il preavviso rimane invariato. Il cambiamento più importante nel bando riveduto è che gli accordi che "scopo" di restringere la concorrenza (poiché hanno uno scopo anticoncorrenziale) d´ora in poi chiaramente non può essere considerato di poca importanza, e rappresentano sempre una notevole restrizione della concorrenza in violazione dell´articolo 101, viola paragrafo 1. Tali accordi devono in nessun caso sotto il porto sicuro. La Corte di giustizia dell´Unione europea nella sua sentenza nella causa Expedia ( C-226/11 confermato) di pronuncia pregiudiziale proposta che è stata fatta da un tribunale francese. L´avviso è attaccato nell´interesse della società, un documento di lavoro dei servizi della Commissione, sono riportati nelle restrizioni che erano considerati "restrizioni per oggetto". Il documento di lavoro contiene un elenco di restrizioni che sono classificate come una restrizione per oggetto o una restrizione fondamentale ai sensi del diritto comunitario della concorrenza, nonché esempi dalla giurisprudenza della Corte e della prassi la decisione della Commissione. Questo documento viene aggiornato regolarmente. Il bando e il documento di lavoro è disponibile all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/antitrust/legislation/
deminimis.html

 

 
   
   
ANTITRUST: LA COMMISSIONE UE ADOTTA RIVISTI PORTI SICURI PER GLI ACCORDI MINORI ("DE MINIMIS") E FORNISCE INDICAZIONI SULLA "PER OGGETTO" RESTRIZIONI DELLA CONCORRENZA - DOMANDE FREQUENTI  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - Qual è la comunicazione de minimis? L´articolo 101 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) vieta gli accordi tra imprese che abbiano per oggetto o per effetto di restringere la concorrenza all´interno del mercato unico. La Corte di giustizia dell´Unione europea (Eucj) ha costantemente affermato che l´articolo 101 Tfue non è applicabile qualora l´impatto di un accordo sulla concorrenza è trascurabile. In linea con questa giurisprudenza, la Commissione espone nella comunicazione de minimis come determina, con l´aiuto di soglie di quota di mercato, che gli accordi non hanno alcun effetto sensibile sulla concorrenza e quindi sono al di fuori del campo di applicazione dell´articolo 101 Tfue. Ciò fornisce un "porto sicuro" per gli accordi minori tra imprese sotto di alcune soglie di quote di mercato. Ciò non implica che gli accordi tra imprese che superino le soglie di quota di mercato di cui alla comunicazione costituiscono una restrizione della concorrenza. Significa solo che tali accordi devono essere valutati singolarmente. L´esito di tale valutazione può essere ancora che hanno solo un effetto trascurabile sulla concorrenza e non sono quindi vietate dall´articolo 101 (1), del Tfue. Qual è l´effetto della comunicazione de minimis? Quando un accordo rimane all´interno delle soglie di quota di mercato della comunicazione, la Commissione non aprirà un´indagine antitrust nell´accordo. Inoltre, quando la Commissione ha avviato procedimenti antitrust ma le aziende in grado di dimostrare che esse hanno assunto in buona fede che le quote di mercato le soglie della Privacy non sono stati superati, la Commissione non infliggere ammende. La comunicazione de minimis non ha effetto vincolante per le autorità nazionali garanti della concorrenza ei giudici nazionali e non sono pertanto tenuti ad applicare essa. Tuttavia, è destinato l´avviso di fornire una guida a queste autorità e dei tribunali sull´applicazione dell´articolo 101 Tfue. Perché la Commissione rivedere la comunicazione de minimis? La Commissione ha rivisto la precedente comunicazione de minimis, pubblicato nel 2001 per due ragioni principali. In primo luogo, aveva bisogno di essere aggiornato per riflettere i recenti sviluppi della giurisprudenza e, in particolare, la sentenza della Eucj nel caso Expedia ( C-226/11 ). In tale sentenza la Corte ha dichiarato che «un accordo che possano pregiudicare il commercio tra Stati membri e che ha un oggetto anticoncorrenziale costituisce, per sua natura e indipendentemente da qualsiasi effetto concreto che essa può avere, una notevole restrizione della concorrenza". La Corte ha quindi precisato che gli accordi anticoncorrenziali per oggetto non possono essere considerati come minori, perché hanno, per definizione, un impatto sensibile sulla concorrenza. Di conseguenza, tali accordi non possono beneficiare di un "porto sicuro". La seconda ragione per la revisione della comunicazione de minimis 2001 è stata la necessità di allineare il testo della comunicazione con le altre norme antitrust comunitarie adottate dopo il 2001. La nuova comunicazione garantisce la piena coerenza con, in particolare, le verticali e orizzontali di blocchi Regolamento di esenzione 2010 (cfr. Ip/10/445 , Memo/10/138 , Ip/10/1702 , Memo/10/676 ), che fornisce una maggiore chiarezza per le parti interessate. Quali accordi possono beneficiare del "porto sicuro" fornito dalla comunicazione? Gli accordi tra concorrenti effettivi o potenziali beneficiano del "porto sicuro" - il che significa che non ricadono sotto il divieto generale di accordi restrittivi della concorrenza ai sensi del diritto comunitario della concorrenza - a condizione che la quota di mercato aggregata detenuta dalle parti all´accordo non supera il 10% su nessuno dei mercati interessati dall´accordo. Per gli accordi tra imprese che operano a diversi livelli della catena di approvvigionamento , come con la maggior parte degli accordi di distribuzione, la quota di mercato per beneficiare della deroga, è del 15% (invece del 10%). Inoltre, al fine di beneficiare della comunicazione sia gli accordi tra concorrenti e non concorrenti l´accordo non deve avere un oggetto anticoncorrenziale e, quindi, in particolare, non contenere le cosiddette "restrizioni fondamentali" della concorrenza come la fissazione dei prezzi e di mercato assegnazione. Se nel mercato rilevante la concorrenza è limitata dalla effetto cumulativo di accordi conclusi da diversi fornitori o distributori, la quota di mercato è ridotta al 5%, sia per gli accordi tra concorrenti e di accordi tra non concorrenti. Quali sono i principali cambiamenti rispetto alla versione precedente della comunicazione de minimis? L´esperienza della Commissione con l´applicazione della comunicazione de minimis 2001 è stata molto positiva. Ciò è stato confermato dalle parti interessate. Pertanto, l´approccio ei principi di cui al suddetto avviso sono mantenuti, con qualche novità. In primo luogo, al fine di riflettere la sentenza della Eucj nel caso di Expedia, la comunicazione chiarisce che gli accordi che hanno per oggetto di impedire, restringere o falsare il gioco della concorrenza all´interno del mercato unico non beneficiano di sicuro-porti della Privacy. In secondo luogo, a differenza della comunicazione del 2001 che elencava specifico "per oggetto" o restrizioni "hardcore" che non beneficiano dei porti sicuri, il 2014 Bando stabilisce che la Commissione non applicherà i porti sicuri per accordi contenenti restrizioni "per oggetto" o alcuna delle restrizioni che sono elencati come "restrizioni fondamentali" nei regolamenti di esenzione per categoria della Commissione attuali o futuri. In tale contesto si chiarisce che "restrizioni fondamentali" sono considerati dalla Commissione per costituire generale le restrizioni per oggetto. In terzo luogo, il 2014 Bando non contiene spiegazioni sulla "incidenza sugli scambi", perché nel 2004 la Commissione ha pubblicato orientamenti specifici su questo tema ( comunicazione della Commissione sulle Effetto sul commercio ). Tuttavia, il 2014 De minimis riferisce ora specificamente alla regola nella comunicazione sulle ripercussioni sugli scambi che esclude accordi tra le parti, con una quota di mercato aggregata pari o inferiore al 5% e un fatturato annuo pari o inferiore a € 40.000.000 dal campo di applicazione diritto comunitario della concorrenza, perché sono considerati avere alcun effetto sul commercio. Questo chiarisce che gli accordi che contengono una restrizione per oggetto possono ancora rientrare nel campo di applicazione dell´articolo 101 Tfue sulla base del fatto che essi non hanno alcun effetto sugli scambi. Qual è lo scopo del documento separato orientamenti sulle restrizioni della concorrenza "per oggetto", che accompagna la comunicazione de minimis? Il documento di orientamento sulle restrizioni della concorrenza "con oggetto" fornisce un elenco dei tipi di restrizioni che sono già state considerate da restrizioni di oggetti da parte dei giudici comunitari o dalla Commissione nei singoli casi o come hardcore / da restrizioni oggetto di regolamenti di esenzione per categoria esistenti e le linee guida della Commissione. Essa non introduce nuovi requisiti. E ´semplicemente una check-list pratico per le aziende, soprattutto per le Pmi. Si riduce oneri e costi per conformarsi con le regole comunitarie di concorrenza delle imprese e rende più facile per loro di valutare se i loro accordi sono coperti dalla comunicazione de minimis. Questo documento non pregiudica l´evoluzione della giurisprudenza e nella prassi decisionale della Commissione. Esso non impedisce alla Commissione di trovare restrizioni della concorrenza per oggetto non identificato nel documento di orientamento. Servizio di concorrenza della Commissione aggiornerà periodicamente gli esempi elencati nel documento di orientamento alla luce di tali ulteriori sviluppi che possono ampliare o limitare l´elenco delle restrizioni "per oggetto".  
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA DECIDE CONTRO IL RINVIO AI PAESI BASSI E PROSEGUE L´ESAME DELLA CONCENTRAZIONE LIBERTY GLOBAL / ZIGGO  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - La Commissione europea ha deciso di non rinviare la proposta di acquisizione di Ziggo da Liberty Global all´autorità olandese concorso per esame ai sensi del diritto della concorrenza olandese. Anche se la Commissione è responsabile per l´esame del progetto ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni, l´Autorità garante della concorrenza olandese (Acm) aveva chiesto di esaminare nel loro posto. La Commissione è giunta alla conclusione che l´autorità garante della concorrenza olandese non sarebbe più opportuno considerare il progetto, in quanto la Commissione ha una vasta esperienza sulla base dell´esame delle numerose fusioni nei settori convergenti dei media dell´economia e delle telecomunicazioni, Liberty Global in 12 paesi europei Spazio economico europeo (See) è rappresentata, e le regole di controllo delle concentrazioni deve essere applicato in modo coerente. Pertanto, la Commissione proseguirà l´esame e rilasciati fino al 17 ottobre 2014, una decisione definitiva. Il 14 marzo 2014, Liberty Global ha informato la Commissione della sua intenzione di assumere il controllo esclusivo di Ziggo l´operazione incontra il set nel regolamento Ue sulle concentrazioni, i criteri per l´esame da parte della Commissione. Il 25 marzo 2014, le autorità olandesi hanno presentato una richiesta di rinvio ai sensi dell´articolo 9, comma 2 lettera a del regolamento Ue sulle concentrazioni per i consumatori e dei mercati (Acm). In base a tale disposizione, uno Stato membro può chiedere alla Commissione che la totalità o una parte del corrispettivo di una questione particolare si riferisce ad esso, se gli effetti sulla concorrenza sono regolati esclusivamente dai mercati nazionali o ancora più piccoli. La Commissione può quindi decidere se vuole sentire anche il caso o se totalmente o parzialmente riferiscono la questione in considerazione a norma del diritto nazionale della concorrenza dello Stato membro interessato. Nel prendere la sua decisione di rinviare un caso ai sensi dell´articolo 9, comma 2, lettera a di uno Stato membro, la Commissione tiene conto, in particolare, l´autorità che è più adatto per esaminare il relativo progetto. In questo caso, la Commissione ha constatato che - una vasta esperienza con l´applicazione delle norme sul controllo delle concentrazioni nei settori convergenti di media dell´economia e telecomunicazioni - sia in termini di mercati nazionali si ha che Liberty Global è attiva nella maggior parte dei paesi del See degli operatori internazionali e che devono garantire l´applicazione uniforme delle norme sul controllo delle concentrazioni nel See. Inoltre, la Commissione non esclude la possibilità che il progetto potrebbe avere un impatto sulle aree al di fuori dei Paesi Bassi, per esempio, sulla stessa area linguistica appartenente alla parte fiamminga del Belgio. In questo contesto, la Commissione ha concluso che non vi sono validi motivi per discostarsi dalla giurisdizione originaria della Commissione e la causa nei Paesi Bassi. La Commissione (vederla ora, lanciata il 8 maggio 2014 dettagliato esame Ip/14/540 ) continua e continuerà a lavorare a stretto contatto durante tutta la procedura con l´Acm olandese.  
   
   
BISFENOLO A (BPA) STRETTAMENTE LIMITATO NEI GIOCATTOLI  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - Nel suo continuo cercare di migliorare la sicurezza dei giocattoli, la Commissione europea ha deciso oggi di fissare un limite rigoroso di 0,1 mg / l (limite di migrazione) nei giocattoli per i bambini fino a 3 anni d´età e in tutti i giocattoli destinati ad essere messi in la bocca. Il limite è stato preso dalla norma europea En 71-9:2005 + A1: 2007, che viene applicato su base volontaria da parte dell´industria europea dei giocattoli di controllare il contenuto del Bpa nei giocattoli. Ciò ha contribuito a mantenere l´esposizione dei bambini al Bpa dai giocattoli bassi in confronto ad altri collaboratori non alimentari come cosmetici o polveri, e di gran lunga inferiore rispetto all´esposizione da Bpa nella dieta in base alla relativa relazione dell´Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Gli effetti sulla salute complessi di Bpa, inclusi gli effetti il ​​sistema endocrino, sono ancora in fase di valutazione scientifica dell´Efsa e in altri consessi scientifici. Qualora nuove informazioni pertinenti scientifici saranno disponibili attraverso il lavoro scientifico in corso, il limite che la Commissione ha adottato avrebbe dovuto essere rivisto.  
   
   
RINASCIMENTO INDUSTRIALE E INNOVAZIONE: LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PROMUOVE UNA CONFERENZA OGGI A BRUXELLES  
 
Bologna, 26 giugno 2014 - "Innovative Thinking, Innovative Enterprises, Innovative Skills - A new European Industrial Renaissance for a changing society”, è la conferenza promossa a Bruxelles dalla Regione Emilia-romagna e Aster, in collaborazione con Spinner e Let’s 2014, giovedì 26 giugno dalle 17.00 alle 19.30 (Rue Montoyer 21, Brussels). A poche ore dalla dichiarazione del Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy, che verrà adottata dal Consiglio Europeo in questi giorni, per un’ “Unione di posti di lavoro, crescita e competitività”, il dibattito della conferenza si concentrerà su un nuovo Rinascimento Industriale basato su innovazione, sviluppo del capitale umano e utilizzo delle nuove tecnologie abilitanti. Per l’Emilia-romagna interverranno l’assessore Regionale dell’Emilia-romagna Patrizio Bianchi ed il direttore di Aster Paolo Bonaretti. Tra gli ospiti, il professor David Bailey dell’Aston Business School, Francisco Caballero-sanz e Christos Tokamanis (Commissione Europea), Thomas Wobben (Comitato delle Regioni), Khaled Snouber (Hessen Trade & Invest Gmbh), Jan Larosse (Governo delle Fiandre), Gaia Della Rocca (Confindustria Bruxelles) e Ben Butters (Eurochambres). Chiude la Conferenza l’Ambasciatore Marco Peronaci, Rappresentante Permanente aggiunto d’Italia presso l’Ue. L’iniziativa è parte di un percorso strategico avviato da Regione Emilia-romagna ed Aster con l’obiettivo di mettere al centro di una rete globale per il Rinascimento dell’industria e della manifattura, il sistema regionale delle imprese e degli istituti di ricerca. La roadmap proseguirà nel corso della Presidenza Italiana del Consiglio Ue con altri appuntamenti internazionali sul ruolo di ricerca ed innovazione nello sviluppo di un nuovo sistema industriale Europeo basato su scienza e tecnologia. Tra questi, il side event in occasione del Consiglio informale dei Ministri per la Competitività (Milano, 21 luglio) e Let’s 2014 - Leading Enabling Technologies for Societal Challenges (Bologna - Ottobre 2014).  
   
   
LODI - 80MILA EURO PER IL BANDO OCCUPAZIONE 2014  
 
 Lodi, 26 giugno 2014 - Con il Bando Occupazione 2014 la Cdc di Lodi stanzia 80mila euro di contributi a fondo perduto per chi assume. A fronte dei risvolti negativi sul fronte occupazionale anche a livello locale, dovuti alla perdurante crisi, la Camera di Lodi, d’intesa con la Provincia di Lodi, le parti sociali e datoriali, intende promuovere il miglioramento qualitativo e quantitativo dei livelli occupazionali delle imprese lodigiane, favorendo le assunzioni di personale, attraverso un Bando di Promozione dell’Occupazione. Lo stanziamento complessivo iniziale è di 80mila euro di contributi a fondo perduto, messi a disposizione dalla Cdc per incentivare le assunzioni e le stabilizzazioni di lavoratori dipendenti. Il bando si rivolge alle Micro, Piccole e Medie Imprese con sede e/o unità operativa in provincia di Lodi, che siano iscritte al Registro Imprese, in regola con il versamento di tutti gli oneri e col pagamento del diritto camerale annuale. Sono previsti incentivi di 4mila euro a fronte di un’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a orario pieno; 4.000 euro a fronte di una trasformazione di un contratto a tempo determinato (subordinato determinato, a progetto, somministrato) o un consolidamento di un tirocinio in un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a orario pieno; 2mila euro a fronte di un’assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato di almeno 12 mesi (esclusi lavoro intermittente, occasionale accessorio e soci lavoratori) a orario pieno. È possibile scaricare la modulistica dall´apposita pagina del sito camerale. La domanda andrà poi compilata e inviata all’indirizzo cciaa@lo.Cert.legalmail.it a partire dal 1 luglio fino a esaurimento fondi per assunzioni, trasformazioni e consolidamenti effettuati a partire dal 11 giugno 2014. Non ci sarà graduatoria, ma si seguirà come criterio di assegnazione l’ordine di presentazione delle domande. “Favorire le Pmi che incrementano la base occupazione è una misura importante per aiutare e incentivare le imprese stesse a crescere anche in questo difficile periodo. Ecco perché la Camera di Commercio di Lodi ha deciso continuare ad intervenire a livello locale, riproponendo il Bando Occupazione dopo l’elevata richiesta dello scorso anno, destinando risorse importanti alle imprese lodigiane che intendono assumere personale. Il nostro intento è di favorire una politica del lavoro attiva, che possa fronteggiare le incertezze del momento e incoraggiare le prospettive future” ha dichiarato Alessandro Zucchetti, presidente della Cdc di Lodi.  
   
   
IMPRESE, REGIONE AL GOVERNO: PER PIOMBINO UTILIZZARE IL MASSIMO LIVELLO DI CONTRIBUZIONE  
 
Piombino (Li), 26 giugno 2014 – La Regione ha presentato al Governo la richiesta di inserimento di Piombino nelle aree cosiddette "107/3c", quelle cioè dove si possono utilizzare i massimali di aiuto alle imprese oltre i limiti previsti ordinariamente dall´Unione europea. Lo ha comunicato l´assessore a lavoro e attività produttive, Gianfranco Simoncini, nel corso dell´incontro sull´Accordo di programma per Piombino che si è svolto oggi nella città portuale. Presenti il sindaco Massimo Giuliani, l´assessore provinciale al lavoro, Ringo Anselmi, il dirigente di Invitalia, Corrado Diotallevi, i rappresentanti sindacali e delle associazioni di impresa e i tecnici regionali Al centro della riunione il Piano di riqualificazione e ristrutturazione industriale (Prri), che si accompagna alle iniziative relative al progetto Lucchini e a quello per la realizzazione del polo rottamazione e refitting navi. "Il futuro di Piombino – ha detto Simoncini – ha un valore strategico per tutta la Toscana. Per questo – ha informato - saranno attivate linee specifiche per l´area, sia nei bandi di ricerca e sviluppo e innovazione di prossima uscita, sia per quanto riguarda l´ingegneria finanziaria, con particolare attenzione al fondo rotativo, e le garanzie". Il dottor Diotallevi ha da parte sua illustrato il percorso per il Prri, richiedendo a tutti i soggetti coinvolti la formulazione di richieste e proposte specifiche. Per accompagnare l´attuazione dell´Accordo, che, si ricorda, ha una dotazione di 20 milioni di euro, sono previsti nuovi incontri nelle prossime settimane.  
   
   
BOLZANO: SINTONIA E COLLABORAZIONE TRA DIPARTIMENTO ED ASSOIMPRENDITORI  
 
Bolzano, 26 giugno 2014 - Piena sintonia tra l’assessore provinciale alla scuola e cultura di lingua italiana, Christian Tommasini, ed il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Stefan Pan, nel corso dell’incontro di ieri sulla collaborazione tra scuola ed imprese. Presenti all’incontro la sovrintendente scolastica, Nicoletta Minnei, l’ispettore Andrea Felis, ed il direttore di Assoimprenditori, Josef Negri. La collaborazione tra le imprese ed il mondo della scuola è stata al centro dell´incontro di questa mattina tra il vicepresidente della Provincia, Christian Tommasini, ed il presidente di Assoimprenditori Alto Adige, Stefan Pan al quale hanno preso parte anche la sovrintendente scolastica, Nicoletta Minnei, l´ispettore Andrea Felis, ed il direttore di Assoimprenditori, Josef Negri. Nel corso dell´incontro il presidente Stefan Pan ha illustrato l´intensa attività svolta negli ultimi anni da parte di Assoimprenditori per avvicinare il più possibile le scuole al mondo del lavoro attraverso incontri presso le scuole nell´ambito del progetto "Incontro Scuole - Imprese" che ha incontrato l´interesse e la fattiva collaborazione da parte delle scuole medie, superiori e professionali altoatesine. Il progetto di Assoimprenditori si sviluppa a tre livelli con incontri con docenti e dirigenti scolastici organizzati a Brunico, Merano e Caldaro ai quali hanno preso parte oltre 50 tra docenti e dirigenti scolastici; visite aziendali che nel corso dell´anno scolastico 2013/14 hanno visto la partecipazione di oltre 5000 studenti ed infine con incontri nelle scuole nel corso dei quali alcuni imprenditori locali hanno illustrato le loro esperienze. I sette incontri presso le scuole hanno registrato la partecipazione, di volta in volta di circa 500 studenti, che hanno manifestato un notevole interesse nei confronti dell´attività imprenditoriale. Un impegno particolare viene portato avanti attualmente dai comprensori Bolzano I e Ii per incentivare i contatti tra il mondo del lavoro e le scuole. Da parte sua l´assessore provinciale alla scuola e cultura Tommasini ha espresso la piena sintonia con le tematiche portate avanti da Assoimprenditori e finalizzate ad un sempre maggiore avvicinamento tra il mondo delle imprese e quello della scuola per far conoscere ai giovani la cultura imprenditoriale ed avvicinarli progressivamente al mondo del lavoro. D´altro canto, ha sottolineato Tommasini, la collaborazione tra scuola ed imprese e l´educazione all´imprenditorialità, così come lo sviluppo del plurilinguismo, sono considerati dal suo Dipartimento veri e propri temi strategici. In quest´ambito si colloca anche l´attività del Servizio "Innovazione e buone pratiche" creato da alcuni anni presso la Sovrintendenza scolastica, così come i progetti già realizzati in questo settore come, ad esempio, la "Summer School" in inglese, gli stages presso le aziende o "Camp for Company" che ha portato allo sviluppo, nel corso dell´anno scolastico 2013/14, di ben 32 idee imprenditoriali nate dalla creatività di 350 studenti di 14 istituti superiori altoatesini dei tre gruppi linguistici seguiti da 31 docenti. Secondo l´assessore Tommasini si sente l´esigenza di un vero e proprio cambiamento culturale che valorizzi e nobiliti il lavoro e l´attività imprenditoriale anche in considerazione del fatto che il pubblico impiego non può più offrire ai nostri giovani sbocchi occupazionali come nel passato. Va inoltre valorizzata, secondo l´assessore, la formula della formazione duale e sviluppata verso il cosiddetto apprendistato di terzo livello rivolto agli studenti universitari. Sulla base della sintonia su queste tematiche emersa nel corso dell´incontro è stata quindi espressa la volontà di accelerare e sviluppare ulteriormente la collaborazione tra Assoimprenditori e Dipartimento alla scuola e cultura di lingua italiana.  
   
   
PROFESSIONI LIBERALI - I POTENZIALI SIA PER LA CRESCITA E LA TUTELA DEI CONSUMATORI  
 
Bruxelles, 26 giugno 2014 - Martedì 24 giugno il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha presentato i risultati di uno studio sulle professioni liberali 1 svolte dall´Università di Colonia, che conferma sostanzialmente le raccomandazioni e le prescrizioni adottate in un parere del Cese 2 di Marzo 2014 . Regolamento - Attualmente nessun controllo di qualità ed efficacia possibile Professioni liberali come medici, avvocati o architetti sono per lo più soggetti alle disposizioni specifiche degli Stati membri dell´Ue (Sm), mentre il livello di regolamentazione è fortemente dipendente dal particolare professione. Inoltre, un principio di auto-somministrazione in una forma o nell´altra può essere identificata come una caratteristica fondamentale delle libere professioni all´interno dell´Ue. Tuttavia, come il professor Martin Henssler ha sottolineato, la qualità e l´efficacia di un particolare regolamento non possono essere valutate se non sono stati stabiliti i criteri che indicano quando una norma giuridica può essere considerato efficace. Codici di condotta, nonché norme etiche sono necessari per professioni liberali Questo è il motivo Arno Metzler , il relatore del parere del Cese, ha chiesto a livello dell´Ue definizione di "professione liberale", che definisce semplicemente le caratteristiche generali delle professioni liberali ed elenca le categorie di professioni. Egli ha sottolineato il fatto che la maggior parte dei servizi forniti dalle professioni liberali sono complessi, il che significa che i destinatari del servizio non hanno abbastanza informazioni per giudicare la qualità del servizio. " Questa asimmetria di informazioni provoca un rapporto semplicemente basato sulla fiducia e implica un potenziale di sfruttamento da parte del prestatore di servizi ", dice. Per Luca Jahier , è importante che la società civile è protetto ei conflitti sono evitati. " Per i cittadini europei è importante sapere di poter contare su un servizio di alta qualità. Standard etici e professionali rigorosi minime in tutta Europa sono pertanto necessarie e sarà anche più facile per le professioni liberali di entrare nei mercati ", afferma. Le libere professioni sono un pilastro importante dell´economia europea Come lo studio nel 2012 ha rivelato, uno su sei lavoratori autonomi è attivo in un settore dominato liberal-professionale; più di un quarto del settore liberale-professionale impiega almeno una persona. La sua quota del Pil dell´Ue si attesta al 11,1% nel 2012 e paga salari e stipendi corrispondenti al 10,4% dei salari e stipendi di tutta l´economia commerciale. Inoltre, il settore liberal-professionale è dominata da persone con lunga esperienza lavorativa fornendo così una vita per le persone di età compresa tra 50-64. Inoltre, quasi una persona su due (44,6%) è di sesso femminile. Ultimo ma non meno importante, offre opportunità di lavoro per i giovani che scelgono un futuro di libera impresa e di investimento nella loro conoscenza.  
   
   
SARDEGNA: APPROVATA LA DELIBERA CHE AVVIA LA SEMPLIFICAZIONE DELLE NORME PER LE IMPRESE  
 
 Cagliari, 26 Giugno 2014 - Obiettivo: meno burocrazia per le imprese. Ieri la Giunta regionale ha varato un altro tassello verso la realizzazione dei punti di programma annunciati con chiarezza in campagna elettorale. La delibera approvata è stata presentata dal presidente Francesco Pigliaru di concerto con l´assessore dell´Industria Maria Grazia Piras. Contiene le linee guida e le priorità di intervento per arrivare a una semplificazione delle strutture e degli atti burocratici che rendono difficile l´attività delle imprese e la vita dei cittadini. Gli interventi dovranno favorire l´avvio di attività d´impresa, la fruizione di strumenti semplici e di facile utilizzo, un´azione di forte supporto e sostegno ai repentini e continui mutamenti normativi e procedurali. Per raggiungere questi obiettivi è necessaria una nuova regia con una governance unitaria delle politiche per le attività produttive. Una regia e una operazione a costo zero. Un percorso che passa attraverso un approccio partecipativo, che valorizzi il dialogo con le parti economiche, sociali e istituzionali coinvolte nel più ampio processo di semplificazione. Per questo è stato istituito un Tavolo regionale permanente per la semplificazione normativa coordinato dal Presidente e con una partecipazione equilibrata della componente pubblica e di quella privata. Ne fanno parte permanente sei assessori, due rappresentanti delle associazioni delle Autonomie locali, tre degli enti locali individuati dal Consiglio delle autonomie locali, sei delle organizzazioni economiche, quattro delle organizzazioni sindacali. Primo obiettivo del tavolo, che sarà convocato entro 15 giorni, ridurre i costi e gli oneri che gravano su cittadini e imprese. Accanto al tavolo per la semplificazione normativa viene istituito un Nucleo tecnico per la semplificazione delle norme e delle procedure, coordinato dal direttore generale dell’assessorato dell’Industria, di cui faranno parte dirigenti e funzionari delle strutture coinvolte, incaricato di individuare le leggi superate, quelle su cui è possibile intervenire semplificandole, le sovrapposizioni di competenze. Insomma una operazione di monitoraggio e di segnalazione di tutto ciò che non funziona nella burocrazia. Il punto di riferimento del nucleo tecnico sarà il coordinamento regionale Suap (gli Sportelli unici per le attività produttive) dell´assessorato dell´Industria per il know how acquisito in materia di semplificazione amministrativa in favore di imprese e cittadini, come conferma lo Small Business Act - Rapporto 2013, che considera il Suap tra le esperienze regionali più significative in materia di sostegno della competitività delle microimprese locali.  
   
   
GRUPPO CASTI: INCONTRO AL MINISTERO; PER ASSESSORE UMBRIA: "È CRISI DI PORTATA NAZIONALE"  
 
Perugia, 26 giugno 2014 - Si è tenuto ieri a Roma, nella sede del Ministero per lo sviluppo economico, l´incontro relativo alla situazione delle aziende del Gruppo Casti. Erano presenti le delegazioni sindacali ed i rappresentanti istituzionali delle Regioni Umbria, Veneto, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna. Per l´Umbria era presente l´assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Riommi. L´incontro è stato coordinato dal responsabile dell´Unità per le crisi d´impresa, Giampiero Càstano. La riunione fa seguito anche alle recenti vicende giudiziarie che hanno interessato i vertici del Gruppo. Il Ministero ha ritenuto di convocare l´incontro anche alla luce della richiesta della Regione Umbria in esito alla procedura di avvio dell´amministrazione straordinaria relativamente ad una delle aziende del gruppo avente sede in Umbria, la Isotta Fraschini srl di Spoleto. "Si è trattato – ha detto Riommi – di un Tavolo preliminare alla gestione di una vicenda che, oltre alle pesanti ricadute sul piano industriale e occupazionale che si rischia di avere sul territorio umbro, rappresenta una crisi di portata nazionale per le dimensioni e la consistenza industriale del gruppo di aziende facenti riferimento alla Casti spa. L´incontro è stato positivo – ha aggiunto l´assessore. Si sono infatti potute mettere a sistema, grazie alla collaborazione del Ministero, le informazione relative alla condizione attuale di tutte le aziende del Gruppo, anche nella prospettiva delle decisioni che saranno assunte dal Tribunale di Spoleto, il prossimo due luglio, relativamente all´udienza in cui verrà discussa la dichiarazione di stato di insolvenza di Isotta Fraschini srl. Per quella data il Ministero per lo sviluppo economico – ha concluso l´assessore - ha formalmente comunicato che verranno resi noti i nomi dei commissari giudiziali che saranno direttamente nominati del Ministro Guidi".  
   
   
VERTENZA BIZZARRI DI CORINALDO - INCONTRO IN REGIONE : SI INTRAVVEDE QUALCHE SPIRAGLIO PER RIPRENDERE LA PRODUZIONE.  
 
Ancona, 26 giugno 2014 - Potrebbe esserci qualche concreta speranza di riprendere la produzione nell’azienda Bizzarri di Corinaldo - che occupava 128 dipendenti nel settore della lavorazione del legno- ma dipenderà dall’esito positivo di una risposta per una commessa di una linea produttiva , da commercializzare sul mercato nordamericano, da parte di un colosso mondiale del mobile. “ Tra una decina di giorni circa – ha commentato l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti - si potranno valutare meglio gli scenari e le ipotesi di sostegno ad azioni che possano tamponare la difficile situazione, in attesa di un’eventuale ripresa produttiva autunnale.” Sono le notizie emerse questa mattina in una riunione in Regione, nell’ambito degli incontri programmati in base alla procedura di mobilità che scade il 5 luglio prossimo, per fare il punto di una situazione che preoccupa per il futuro di molte famiglie del territorio. Alla riunione erano presenti , oltre all’assessore regionale al Lavoro , Marco Luchetti , il sindaco di Corinaldo, Matteo Principi , le rappresentanze sindacali Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil , alcuni dirigenti dell’azienda e il consulente del lavoro Stefano Carotti, in rappresentanza degli interessi della Bizzarri s.P. A Come è noto l’azienda corinaldese, da 35 anni sul mercato internazionale, si è trovata costretta a mettere in mobilità i lavoratori a seguito del prolungarsi di mancate commesse da parte di Ikea , costituendo da molti anni la parte preponderante del fatturato. L’assessore Luchetti, ribadendo la disponibilità della Regione a studiare la fattibilità di diverse soluzioni a tutela dell’occupazione, ha sottolineato l’esigenza di verificare approfonditamente tutte le opportunità per la prosecuzione della produzione, vagliando le condizioni che possano permettere una possibile copertura retributiva in attesa di riavviare auspicabilmente i processi produttivi e la riapertura dello stabilimento. A tal fine i presenti si sono accordati per un nuovo incontro il 4 luglio prossimo, quando alcune risposte potranno essere sul tavolo e trovare così accordi per una soluzione soddisfacente per lavoratori e azienda.