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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Maggio 2008
UNA STRATEGIA EUROPEA PER LE MALATTIE REUMATICHE  
 
 Strasburgo, 22 maggio 2008 - In Europa oltre 100 milioni di persone sono colpite da sintomi di disturbi muscolo-scheletrici. Il Parlamento chiede quindi di attribuire maggiore rilievo alle malattie reumatiche nella nuova strategia comunitaria in materia di salute e incoraggia gli Stati membri ad attuare piani nazionali per lottare contro tali malattie. L´adozione di politiche sociali e sanitarie a favore di persone che soffrono di malattie reumatiche ridurrebbe i costi socioeconomici correlati a tali patologie. All´apertura della seduta il Presidente ha annunciato all´Aula l´iscrizione al processo verbale - e quindi l´adozione formale da parte del Parlamento - di una dichiarazione sottoscritta dalla maggioranza dei deputati che invita il Consiglio e la Commissione a attribuire «maggiore rilievo» alle malattie reumatiche nella nuova strategia comunitaria in materia di salute, considerando anche i notevoli costi socioeconomici che esse comportano. Incoraggia poi gli Stati membri a «istituire e promuovere» l´attuazione di piani nazionali per lottare contro tali malattie. D´altra parte, secondo il Parlamento, l´adozione di politiche sociali e sanitarie basate sull´analisi delle esigenze delle persone che soffrono di queste malattie «ridurrebbe i costi socioeconomici correlati a tali patologie», pari all´1-1,5% del Rnl nei paesi sviluppati. Infine il Parlamento suggerisce di elaborare una raccomandazione del Consiglio sulla diagnosi precoce e il trattamento delle patologie reumatiche e di sviluppare una strategia intesa a migliorare l´accesso alle informazioni e alle cure mediche. Le malattie reumatiche sono patologie croniche «dolorose e invalidanti». Rilevando che una percentuale della popolazione compresa tra il 30 e il 40% presenta sintomi di disturbi muscolo-scheletrici, il Parlamento sottolinea che in Europa ne sono affette oltre 100 milioni di persone. I deputati osservano poi che le malattie reumatiche rappresentano la principale causa di invalidità e di pensionamento anticipato dei lavoratori. Ricordano anche che la maggioranza delle persone con più di 70 anni presenta sintomi reumatici cronici o ricorrenti e che, in base alle stime, nel 2030 le persone con più di 65 anni rappresenteranno un quarto della popolazione europea. .  
   
   
PER 4 TUMORI STRATEGIE COMUNI DI CURA IN TUTTA LA TOSCANA L’INDAGINE SARÀ PRESENTATA OGGI AD AREZZO ALLA TERZA CONFERENZA DELL’’ITT  
 
 Firenze, 22 maggio 2008 - Siamo sulla strada giusta. I servizi oncologici della Toscana stanno rispondendo con sempre maggiore omogeneità ed efficacia alla missione dettata dall’Istituto Toscano Tumori: “Capire, curare, prevenire il cancro al meglio per tutti”. Dove è quel “al meglio per tutti” che conta soprattutto, perchè significa riuscire ad assicurare il diritto effettivo di essere curati bene dovunque si risieda, a qualsiasi struttura pubblica del territorio regionale ci si rivolga e a qualsiasi punto del percorso di cura ci si trovi. Per la prima volta nella storia di questi servizi una indagine svolta dall’Itt, dal Cspo, con la collaborazione di tutte le Aziende sanitarie e del Registro Tumori della Regione, ha fatto conoscere alla comunità scientifica e medica della Toscana lo stato dell&rs! quo;arte (criticità comprese) in questa branca tanto im! portante e sensibile delle attività sanitarie. “I cittadini hanno diritto ad informazioni certe e trasparenti sulla qualità dei servizi – afferma l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi – Questa indagine rappresenta quindi un atto di responsabilità nei loro confronti. Ma è anche uno strumento per il sistema, per individuare punti critici, affrontarli in modo puntuale e tempestivo, per programmare e gestire al meglio i servizi oncologici”. L’indagine, svolta nell’ambito del progetto “La funzione di sorveglianza e monitoraggio della rete oncologica della Regione Toscana”, di cui è responsabile scientifico il dottor Eugenio Paci, sarà al centro dei lavori della Terza Conferenza di Organizzazione dell’Istituto Toscano Tumori che si svolge domani ad Arezzo (presso l’Ospedale San Do! nato). Obiettivo dello studio, che non ha precedenti in Italia, era quello di verificare, prendendo in considerazione un campione di casi e sulla base di indicatori significativi, la corrispondenza tra i percorsi di diagnosi e cura effettivamente messi in atto nella rete dei servizi oncologici della Toscana e le “Raccomandazioni cliniche” per i tumori del colon retto, mammella, ovaio e polmone elaborate dall’Itt nel 2005, e che definiscono le modalità ottimali di diagnosi e cura per malattie che rappresentano il 50% delle patologie oncologiche. In pratica sono state prese in considerazione oltre 2000 cartelle cliniche relative al 2006 (scelte per Asl di residenza o per istituzione di cura) e le informazioni emerse dalla loro analisi sono state messi a confronto con i dati relativi al 2004. Inoltre il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Sant’anna di Pisa ha svolto una indagine sulla soddisfazione de! ll’utenza, che ha rivelato (vedi scheda) un alto grado d! i valuta zione positiva dei servizi da parte dei pazienti. Tutto ciò fornisce un quadro articolato della qualità dell’offerta oncologica regionale e del livello di omogeneità raggiunto con l’introduzione delle “Raccomandazioni cliniche” prodotte dall’Itt nel 2005. Presto il Registro Tumori della Regione sarà in grado rifornire i dati degli anni 2004-2006 relativi a tutta la popolazione toscana, rendendo possibile un confronto ancora più puntuale. Sanità I risultati per la patologia del polmone, colon retto, mammella e ovaio Ai raggi X diagnosi e cura per il 50% dei tumori Così la rete oncologica mette in pratica le “Raccomandazioni” Itt Firenze Ecco i risultati della valutazione di qualità nella rete oncologica toscana per i quattro tumori analizzati, che rappresentano il 50% della patologia oncologica. Questa! azione, promossa dall’Itt, sarà il suo principale strumento di lavoro per il futuro. &n! bsp; &nbs! p; Tumori del polmone - Le neoplasie polmonari, in gran parte ascrivib! ili all’abitudine al fumo, rappresentano la prima fra le cause di morte tumorali fra i maschi e la seconda fra le femmine. La sopravvivenza a 5 anni (13%) non si è andata riducendo nel tempo. Dall’analisi degli indicatori emerge che i soggetti sottoposti a intervento chirurgico, omogeneamente trattati nelle 3 Aree Vaste, presentano neoplasie con distribuzione per stadi come a livello internazionale; rimane bassa la percentuale (24%) di soggetti indirizzati alla chirurgia. La percentuale di soggetti operati per neoplasia in 1° stadio si aggira sul 38% mentre raggiunge il 65% con 81% dei casi operati nel progetto regionale di screening con Ct Scan (Italung). Tumori del colon retto - In Toscana sono stimati circa 3300 casi di tumori del colon retto all’anno con circa 1620 morti. Dai dati risulta buona la proporzione di casi che hanno una diagnosi preoperatoria e sostanzialmente accettabile il tempo che intercorre tra intervento e t! rattamento chemioterapico. In particolare dall’analisi d! egli ind icatori emerge che giunge all’intervento con diagnosi istologica l’ 83. 5% dei pazienti sotto i 74 anni e l’84% dei soggetti over 75 anni. Il tempo di attesa tra la diagnosi endoscopica e l’intervento per il colon è in media di 14 giorni, per il retto 22 giorni. Tumori della mammella - Un dato rilevante è la diffusione dell’uso della chirurgia conservativa nei tumori precoci e la crescita nell’utilizzo di nuove tecnologie come il linfonodo sentinella e la valutazione dell’indicatore bio-molecolare c-erb 2. Esistono aspetti organizzativi che si ripercuotono in una bassa proporzione di donne che riceve il trattamento chemioterapico entro un mese dall’intervento, specialmente nelle aziende sanitarie più complesse. E’ cresciuta la pratica della ricostruzione mammaria in donne sottoposte a mastectomia, un dato che deve ancora migliorare. E’ evidente l’importanza degli screening mammogr! afici, che sono luoghi di diagnosi di quasi il 40% dei nuovi casi. Tumori dell’ovaio - Nel 2005 in Toscana il carcinoma dell’ovaio è risultato al 7° posto tra le cause di morte per tumore con 239 decessi. L’incidenza annua è di circa 19 casi ogni 100. 000 donne, e nella regione sono diagnosticati circa 380 nuovi casi ogni anno. I dati dimostrano una soddisfacente corrispondenza tra le “Raccomandazioni” Itt ed il comportamento clinico. Il carcinoma dell’ovaio è ancora una patologia che si presenta in fase avanzata al trattamento, quasi l’80% va incontro a trattamenti radicali. Non sono validati test di diagnosi precoce, ma sicuramente sarebbe necessario favorire una diagnosi tempestiva. Sanità L’indagine di gradimento svolta dalla Scuola Sant’anna di Pisa Per 86 pazienti su 100 ottima l’assistenza ma non l&rsquo! ;informazione Circa 700 pazienti oncologi! ci racco ntano il percorso di malattia e cura Firenze Ottantasei pazienti oncologici su 100 giudicano ottima l’assistenza ricevuta dal Servizio sanitario regionale, anche se dichiarano che il processo di comunicazione e quello di presa in carico non sempre hanno funzionato al meglio. E’ questo il risultato di una indagine telefonica, condotta dal Laboratorio Management e Santità della Scuola Superiore Sant’anna di Pisa su incarico dell’Itt, rivolta ai pazienti con tumore alla mammella e al colon retto, già precedentemente campionati per lo studio sull’adesione alle Raccomandazioni cliniche. L’indagine ha permesso di ricostruire il percorso vissuto da 645 pazienti oncologici toscani e di osservare congiuntamente come il Sistema sanitario regionale risponde ai bisogni dei propri assistiti sia in termini sanitari che di umanizzazione e organizzazione del percorso. Per monitorare la qualità dell’assistenza oncologica occorre infatti non solo verificare l’applicazione dei protocolli condivisi dai professionisti, ma anche capire se effettivamente intorno al paziente è stato costruito un percorso di cure di cui egli stesso è protagonista consapevole. Nessuno meglio dello stesso paziente può valutare se l’assistenza ricevuta è stata tempestiva, continua, coordinata ed informata. L’assistenza ricevuta in ciascuna fase è stata valutata molto positivamente, con una criticità relativa alla informazione. In particolare in alcuni casi i pazienti operati hanno dichiarato di non essere stati esaustivamente informati sui rischi legati all’intervento, mentre i pazienti sottoposti a chemio/radioterapia avrebbero voluto ricevere maggiori informazioni su come la propria quotidianità sarebbe cambiata. Ma la vera criticità del percorso, secondo! l&lsquo ;indagine, è la presa in carico. Sebbene l’85,40% dei pazienti sapesse a chi rivolgersi in ciascuna fase, si è trattato probabilmente ogni volta di professionisti diversi, non sempre coordinati tra loro. Dallo studio emergono inoltre evidenze che riguardano le aspettative dei pazienti. Il livello di istruzione è una discriminante importante nella fruizione dei servizi sanitari: anche se i protocolli clinici sono applicati a tutti i pazienti e i servizi offerti sono probabilmente gli stessi, i soggetti con titolo di studio più elevato appaiono più critici nella valutazione dell’assistenza rispetto agli altri. Incrociando alcuni indicatori di qualità clinica con quelli di soddisfazione è infine emerso che i pazienti valutano con maggiore soddisfazione l´assistenza ricevuta quando questa risponde alle Raccomandazioni cliniche regionali. .  
   
   
PSICHIATRIA: UN NUOVO PORTALE PER INFORMARE I PAZIENTI E I LORO FAMILIARI ACCOLTO CON ENTUSIASMO DALLA COMMISSIONE EUROPEA E DALL’OMS SARÀ DISPONIBILE IN 11 LINGUE  
 
 Roma, 22 maggio 2008 – L’appuntamento era alle 9. 30 a Roma al Senato della Repubblica nella prestigiosa Sala Atti Parlamentari, dove si è tenuta una tavola rotonda, “La psichiatria del nuovo millennio: progressi e innovazioni”, per discutere della malattia, della complessità della diagnosi e della gestione del malato. Presenti tutti gli attori coinvolti senza dimenticare il ruolo essenziale svolto dai familiari e dalle associazioni dei pazienti. Questo importante evento è stata l’occasione per presentare anche un nuovo portale, www. Implementis. Eu, quale strumento di aggregazione, informazione e supporto per poter aiutare ad affrontare i disagi legati alle malattie psichiatriche. Rivolto ai pazienti, ai familiari e alle associazioni di volontariato, il sito web ha come finalità di migliorare la conoscenza dei benefici che derivano dall’accesso alle cure e di rimuovere lo stigma, troppo spesso conseguenza di queste patologie. Una persona su quattro in Europa soffre di una malattia psichiatrica, con costi sociali importanti per le cure e per la mancata produttività. Il portale implementis. Eu, sviluppato in collaborazione con Bristol-myers Squibb e accolto con entusiasmo dalla Commissione europea e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, è già disponibile in 3 lingue (inglese, portoghese e italiano, ma sarà a breve tradotto fino a 11 diverse lingue europee) ed è suddiviso in 10 aree principali: si va dalla valorizzazione del ruolo dei pazienti e dei caregivers, all’elaborazione di programmi e all’allocazione di risorse a livello nazionale, affinché la salute mentale sia una priorità per tutte le Istituzioni. Ancora insufficiente quanto viene svolto oggi dalle Istituzioni e poca ancora la rilevanza che viene dedicata alla salute mentale. In Europa, oggi solo il 6% delle risorse sanitarie viene dedicato alle malattie psichiatriche, sebbene rappresentino il 20% di tutte le patologie. È quindi necessaria una svolta per far sì che le persone che soffrono di gravi disagi psichiatrici siano al centro delle priorità e adeguatamente trattate: un impegno di tutti a migliorare le condizioni di vita dei pazienti. In Europa si stima che l’1% della popolazione, pari a circa 5 milioni di persone, nel corso della vita è colpito da una malattia mentale grave come schizofrenia o disturbo bipolare, con conseguenze drammatiche sia per i singoli pazienti che per i familiari. Da qui l’importanza di un sito come implementis. Eu in grado di dar vita ad una comunità on line che sappia sensibilizzare e muovere al cambiamento. .  
   
   
DA UMBRIA PROGETTO NAZIONALE PER MISURARE SALUTE ANZIANI  
 
Perugia, 22 maggio 2008 - “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non soltanto l’assenza di malattia e infermità”; è la definizione che l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) dà della salute, i cui parametri e valori (utili, specie nel caso della popolazione anziana, per definire strategie generali e misure specifiche di intervento) sono stati sempre difficili da individuare e “misurare” con la oggettività e globalità necessarie. Proprio alla individuazione di un “modello” di misurazione del grado di salute della popolazione componente la cosiddetta terza età, è rivolto un progetto approvato e avviato dalla Giunta regionale dell’Umbria, nell’ambito di un accordo di collaborazione con il ministero della Salute. Il modello dovrà essere ripetibile (nel tempo e nei diversi territori umbri) ed “esportabile”, cioè utilizzabile dalle altre Regioni italiane, delle quali, in questo ambito particolare di ricerca, l’Umbria è stata individuata come “capofila”. L’umbria del resto, fanno rilevare all’assessorato regionale alla Sanità, è stata una Regione antesignana in questo campo avendo, presso la Usl 4 di Orvieto, messo a punto “Vetus”, modello di valutazione della qualità della vita e del “benessere” percepiti dagli anziani. Questo tipo di modello, come quello nazionale rappresentato dallo studio “Argento”, risulta molto influenzato dallo svolgimento o meno di esercizio fisico, da soprappeso, obesità, stile di vita, salute mentale, qualità dell’ambiente, possibilità di accesso alle cure, presenza o meno di malattie croniche come l’artrosi. Valutazione dello stato “clinico” e misurazione della qualità della vita percepita saranno i due campi di indagine elettivi del nuovo sistema che dovrà, in questo modo, considerare aspetti per ora trascurati o non sufficientemente esaminati nei modelli esistenti. Il progetto, informa l’assessorato alla Sanità, vedrà protagoniste tutte quattro le Asl umbre (ciascuna delle quali sarà chiamata a realizzare una campionatura di duecento interviste tra la popolazione anziana assistita); capofila sarà la Asl 4 di Orvieto per l’esperienza già maturata. Il progetto prenderà avvio da subito con corsi e workhop formativi del personale. La conclusione del lavoro e la sua presentazione in Umbria è prevista per aprile del prossimo anno, 2009, in un periodo successivo, la presentazione alle altre Regioni. Entro marzo 2010 dovrà aversi la sperimentazione dell’indagine e la validazione del progetto che, nell’anno successivo, entrerà a regime su tutto il territorio nazionale. .  
   
   
GUADAGNARE SALUTE NELLE MARCHE - INIZIATIVA FORMEZ - MINISTERO SALUTE ´ REGIONE MARCHE.  
 
Ancona, 22 maggio 2008 - Le buone pratiche sono importantissime soprattutto per la nostra salute. Per questo, presso la Sala Raffaello della Regione Marche, il prossimo 4 giugno si svolgera` il convegno ´Guadagnare salute nelle Marche´. L´iniziativa organizzata dalla Regione Marche nell´ambito del progetto Formez si colloca nel quadro delle politiche regionali per la salute, testimoniando le esperienze di prevenzione gia` avviate dal Servizio sanitario regionale. Le esperienze, raccolte attraverso la scheda di rilevazione disponibile on line sul sito http://sanita. Formez. It fino al 30 di giugno, saranno inserite in un´apposita banca dati e avranno la massima visibilita`. Quelle validate come migliori verranno premiate attraverso attivita` specifiche (che possono essere a seconda dei bisogni espressi, di formazione, di assistenza tecnica e di consulenza) mirate ad un maggior radicamento della loro azione sul territorio. Secondo i dati dell´Organizzazione mondiale della sanita`, l´86% dei decessi, il 77% della perdita di anni di vita in buona salute e il 75% delle spese sanitarie in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie (malattie cardiovascolari, tumori, diabete mellito, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale e disturbi muscoloscheletrici) che hanno in comune fattori di rischio modificabili, quali fumo di tabacco, il sovrappeso, l´abuso di alcol, lo scarso consumo di frutta e verdura, la sedentarieta`. Insomma, come dire molti nemici della salute si possono prevenire. Il programma ´Guadagnare salute nelle Marche´ nasce dall´esigenza di rendere piu` facili le scelte salutari e di promuovere campagne informative che mirino a modificare comportamenti inadeguati che favoriscano l´insorgere di malattie degenerative di grande rilevanza epidemiologica. I fattori di rischio sono prevedibili ed esistono politiche e interventi efficaci che possono agire globalmente su di essi e sulle condizioni socio-ambientali per ridurre considerevolmente il peso di morti premature, malattie e disabilita` che possono gravare sulla societa`. Il governo nazionale e quelli locali non possono condizionare direttamente le scelte individuali, ma sono tenuti a rendere piu` facili le sane scelte salutari e allontanare quelle nocive attraverso l´informazione, l´allocazione di risorse specifiche per sostenere un cambiamento degli stili di vita. .  
   
   
ASSOGENERICI, FORESTI: FINALMENTE UN PO’ DI CHIAREZZA IN MERITO AI BIOSIMILARI  
 
Milano, 22 maggio 2008 – Giorgio Foresti presidente di Assogenerici a nome del gruppo delle aziende impegnate nello sviluppo dei biosimilari, ringrazia il dr Martini per la chiarezza espressa in merito al tema biosimilari nell’ambito del suo intervento al convegno Aiom di Roma “Farmaci biotecnologici e biosimilari”. L’associazione esprime – in una nota ufficiale – “la più ampia condivisione in merito al principio di non sostituibilità, così come definita dal relatore, principio che ribadisce il ruolo chiave del medico prescrittore, nell’utilizzo di alcune categorie di medicinali tra cui quelli biotecnologici. Prende inoltre atto dell’estrema necessità, di una maggiore e corretta cultura ed informazione sui medicinali biotech in generale, e sull’opportunità che, oggi, i biosimilari possono offrire al Servizio Sanitario Nazionale”. Sembra inoltre opportuno ribadire – prosegue la nota – che la Commissione Europea non considera come generici i medicinali biosimilari e ne riconosce l’Autorizzazione all’immissione in commercio laddove questi, con prove cliniche e non cliniche, dimostrino un profilo di Qualità, Sicurezza ed Efficacia terapeutica pari al prodotto di riferimento. E’ compito delle Agenzie nazionali poi verificare che tali prodotti così come quelli autorizzati con procedure centralizzate siano sottoposti a monitoraggio intensivo che garantisca i pazienti sul loro impiego sicuro. Assogenerici conclude “ribadendo che a fronte di un’evidente e crescente esigenza di spesa dovuta all’acquisto di medicinali biotecnologici in generale, i biosimilari rappresentano una importante opportunità di accesso a costose terapie per fasce sempre più ampie di popolazione”. .  
   
   
MONDINO E SAN MATTEO DI PAVIA INSIEME PER UN POLO DI ECCELLENZA SULLE NEUROSCIENZE  
 
Pavia, 22 maggio 2008 - E’ stato firmato ieri il Protocollo d´intesa tra la Fondazione Policlinico San Matteo e la Fondazione Istituto Neurologico Casimiro Mondino che sancisce una nuova sinergica collaborazione tra i due Irccs di Pavia nel campo delle Neuroscienze. Il progetto, che riguarda la Neurologia e la Neurochirurgia, è basato sulla stretta collaborazione sui due enti che, anziché duplicare strutture e servizi, hanno concordato di puntare sull’eccellenza espressa in questo ambito a Pavia, per creare un centro di riferimento nazionale. Il primo passo sarà l’istituzione di un pronto soccorso unico, al San Matteo, presso il quale opereranno medici del Mondino e quindi l’apertura di un innovativo dipartimento interaziendale. Angiolino Stella, Presidente della Fondazione Irccs Istituto Neurologico Casimiro Mondino di Pavia e Rettore dell’Università ha sottolineato “l’impegno comune e la forte volontà di collaborare tra i due enti, in uno degli ambiti storicamente importanti per Pavia (basta citare Camillo Golgi). L’attività della Fondazione Mondino è tutta centrata sulla ricerca in ambito di Neuroscienze e poiché questo settore è strategico anche per il San Matteo, si impone l’esigenza di una forte sinergia. La firma del protocollo d’intesa è il primo atto politico di un lavoro che impegnerà le due fondazioni nei prossimi mesi”. Di tempi rapidi parla anche Alberto Guglielmo, Presidente della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia: “prima dell’estate vorremmo approvare l’integrazione dei due sistemi, creando un dipartimento di Neuroscienze interaziendale, cui faranno capo Neurochirurgia e neurologia al San Matteo e al Mondino. Questo nell’interesse dei pazienti, per dare loro risposte in tempi rapidi; desideriamo continuare a essere centro di attrazione nazionale e quindi potenziamo e uniamo i nostri servizi, per essere sempre più vicini ai pazienti”. I due enti hanno anche sottolineato che il polo sulle Neuroscienze sarà anche un punto di riferimento nazionale per la ricerca, soprattutto in ambiti come il Parkinson e l’Alzheimer. .  
   
   
NOTA DELL’ASS. THEINER SULLA SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO DI BOLZANO IN MERITO ALLE RICHIESTE DELL’ANAAO  
 
Bolzano, 22 maggio 2008 - L’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ha diramato ieri pomeriggio una nota nella quale esprime la propria profonda soddisfazione per la sentenza della Corte d’Appello di Bolzano che respinge le richieste del sindacato dei medici Anaao riguardo agli aumenti retributivi. In sostanza la sentenza della Corte d’Appello di Bolzano respinge le richieste avanzate da parte del sindacato dei medici Anaao riguardanti ulteriori aumenti retributivi legati alla rinuncia all’attività libero professionale. Nella sua nota l’assessore afferma “In questo modo è fallita la strategia dell’Anaao che mirava ad un confronto con la Provincia in sede processuale”. Il sindacato Anaao, prosegue la nota, in aggiunta alle retribuzioni percepite dai medici in Alto Adige, già elevate rispetto a quelle previste a livello nazionale, aveva richiesto un’ulteriore indennità per l’attività esclusiva in ambito ospedaliero, retroattiva sino al 2000. “Questa richiesta assolutamente esagerata avrebbe comportato per la Provincia ed i contribuenti un esborso di circa 40 milioni di euro. La decisione della Provincia di non cedere nell’interesse dei pazienti e dei contribuenti viene infine premiata da questa sentenza”. L’assessore Theiner esprime quindi la sua soddisfazione affermando che “In fin dei conti la sanità altoatesina non è da considerarsi un self-service dell’Anaao!”. La presa di posizione dell’assessore sottolinea, inoltre, che la sentenza odierna respinge anche una serie di ulteriori richieste dell’Anaao che avevano l’unico scopo di introdurre in Alto Adige elementi vantaggiosi del contratto collettivo nazionale dei medici. “La sentenza dimostra" conclude l´assessore Theiner "che è valsa la pena di portare avanti per anni l’impegno al fine di garantire una sanità provinciale pubblica e diffusa su tutto il territorio, contro il tentativo di realizzare una medicina a due velocità”. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA : PRIMA CONFERENZA REGIONALE SULL´INTEGRAZIONE LAVORATIVA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ. L´ASSESSORE MANZINI: "L´OBIETTIVO È PROMUOVERE IL DIRITTO AL LAVORO E TUTTE LE CONDIZIONI PER LA PIENA CITTADINANZA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ"  
 
Modena, 22 maggio 2008 – Dal 2000 al 2006 sono state 24. 717 le persone con disabilità avviate al lavoro in Emilia-romagna, una media di circa 3. 500 persone inserite ogni anno attraverso il collocamento mirato, il 40% circa delle quali sono donne. Nello stesso periodo in Regione sono state 11. 529 le persone con disabilità che hanno partecipato ad attività di formazione, il 90,5% (10. 436) per frequentare attività specificatamente rivolte alle persone con disabilità. Il bilancio del percorso effettuato e dei risultati ottenuti dal sistema regionale sull’integrazione lavorativa delle persone con disabilità e la riflessione sulle politiche e le strategie da promuovere per il futuro è stato affrontato questa mattina a Modena dalla 1^ Conferenza regionale sull’integrazione lavorativa delle persone con disabilità. A quasi dieci anni dall’entrata in vigore della legge 12 marzo 1999, n. 68 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili), che ha avviato un importante processo di riforma delle politiche finalizzate all’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, la Regione ha voluto riflettere assieme alle altre istituzioni, alle parti sociali, alle associazioni delle persone con disabilità ed alla cooperazione sociale, sulle politiche e le strategie da sviluppare nel prossimo futuro. “La Conferenza è frutto dell’attività dei Gruppi di lavoro Paritetici composti dai diversi assessorati regionali coinvolti, dai rappresentanti delle Province, dall’Anci, dalle Parti Sociali, dalle associazioni delle persone con disabilità, dai componenti della Consulta Regionale per le politiche a favore delle persone con disabilità – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Paola Manzini - I risultati conseguiti sono importanti, ma costituiscono un punto di partenza per ottenere forme più strutturate ed efficaci di integrazione fra i diversi soggetti istituzionali che devono collaborare sul territorio per promuovere il diritto al lavoro e tutte le condizioni per la piena cittadinanza delle persone con disabilità”. Con la legge del 1999 si è attuato il passaggio da normative che prevedevano il “collocamento obbligatorio” a un’impostazione che si pone l’obiettivo di agevolare invece l’occupazione delle persone con disabilità secondo un approccio maggiormente personalizzato e individuale, affidando competenze e funzioni ai Servizi per l’impiego e attivando un insieme di misure e interventi per favorire un collocamento adeguato (mirato) alle caratteristiche del lavoratore con disabilità. In Emilia-romagna, le Province già dal 2003 hanno raggiunto la completa attivazione di tutti gli istituti previsti dalla legge n. 68/1999. A livello regionale, l’attività si è concentrata nel dare piena attuazione alle nuove norme dettate dalla legge regionale sul lavoro n. 17/2005 “Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro”. I Provvedimenti Regionali - La Regione recentemente ha definito gli indirizzi per l’utilizzo del fondo regionale per il triennio di programmazione 2008-2010. Il fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità eroga risorse per progetti tesi a promuovere l’integrazione lavorativa e la facilitazione delle condizioni specifiche dirette ad assicurare il diritto al lavoro, il sostegno e l’accompagnamento al lavoro. In via prioritaria, le risorse del fondo sono orientate alla realizzazione di iniziative improntate a politiche di rete, per favorire l’integrazione e la collaborazione tra i servizi competenti e il sostegno del collocamento mirato. Una seconda priorità è riservata a finanziare progetti che favoriscano la mobilità casa-lavoro delle persone con disabilità, che risulta uno dei problemi maggiori per la piena e duratura realizzazione dell’integrazione lavorativa. Un altro importante intervento, in termini strategici per l’efficienza del sistema e nella prospettiva della certificazione unica, è rappresentato dalla progettazione e realizzazione del repository unico regionale (Rurer) dei dati e delle pratiche relative all’invalidità. Il repository funge da contenitore informatico di tutte le pratiche attinenti la concessione dell’invalidità e consente la distribuzione tra tutti gli enti interessati - Comuni, Province, Inps - delle informazioni su tutto il processo di gestione delle pratiche di invalidità. Con questo strumento si eviteranno duplicazioni di procedure e richieste alla persona con disabilità dei medesimi dati già in possesso di altra amministrazione, riducendo, così, l’appesantimento burocratico per la persona interessata. Inoltre è stata approvata la delibera regionale che amplia le opportunità di lavoro per le persone con disabilità nelle pubbliche amministrazioni della regione. La delibera definisce gli ambiti professionali o le mansioni da computarsi in misura piena per l´individuazione della cosiddetta quota di riserva. Con questo atto la Regione non solo sopperisce a una mancanza della normativa nazionale, ma di fatto introduce ulteriori e concrete possibilità che favoriscano il diritto della persona con disabilità ad esercitare qualsiasi attività lavorativa e a svolgere ogni mansione compatibile con le proprie competenze, in coerenza con le condizioni di salute e con il contesto professionale ed ambientale di riferimento. La Regione, in coordinamento con le Province, è intervenuta in direzione di una maggiore qualificazione ed efficienza dei servizi attraverso l’integrazione di un modulo di gestione del collocamento mirato nel sistema informativo Siler (Sistema Informativo Lavoro Emilia-romagna). Si tratta di un moderno applicativo informatico particolarmente funzionale alla realizzazione dell’incrocio di domanda e offerta di lavoro, che è il cuore del collocamento mirato. Esso consente infatti di inserire gran parte delle informazioni importanti per effettuare ricerche e selezioni. .  
   
   
IMA RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2008 RICAVI: CIRCA 560 MILIONI DI EURO  
 
Bologna, 22 maggio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Ima S. P. A. , leader mondiale nella produzione di macchine automatiche per l’industria farmaceutica e del tè, ha approvato il 14 maggio i risultati del Gruppo al 31 marzo 2008. La distribuzione temporale delle consegne tipica del settore vede tradizionalmente concentrarsi nel periodo gennaio-marzo una quota modesta dei ricavi annuali. Il Gruppo Ima ha chiuso il primo trimestre del 2008 con ricavi consolidati in crescita a 96,9 milioni di euro (94,6 milioni al 31 marzo 2007). Il risultato operativo (Ebit) è salito a 10,3 milioni di euro (9,5 milioni al 31 marzo 2007) e il risultato prima delle imposte a 8,4 milioni di euro (7,3 milioni al 31 marzo 2007). I risultati positivi del primo trimestre sono da attribuire al buon andamento degli ordinativi da parte dell’industria farmaceutica, che rappresenta l’83% del giro d’affari di Ima. I dati economici al 31 marzo 2008 non includono il contributo del business della neoacquisita Ima Edwards che sarà consolidato a partire dal secondo trimestre. In forte crescita il portafoglio ordini consolidato che ha raggiunto i 267,8 milioni di euro (216 milioni al 31 marzo 2007). Al dato positivo ha contribuito anche il buon andamento degli ordinativi da parte dell’industria del tè. L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2008 è risultato pari a 152 milioni di euro (105,7 milioni al 31 marzo 2007), con una generazione di cassa del trimestre, al netto delle operazioni straordinarie, migliore rispetto a quella del corrispondente periodo dell’anno precedente. Il dato risulta in aumento per l’esborso di 45 milioni di euro per l’acquisizione di Ima Edwards e della cinese Ima Edwards Pharmaceutical System (Beijing) Co. Ltd. Previsioni del Gruppo Ima per l’esercizio 2008 I risultati positivi del primo trimestre e l’elevata consistenza del portafoglio ordini consolidato al 31 marzo 2007 (+24% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente) ci consentono di confermare le nostre previsioni di un esercizio in ulteriore crescita per Ima. Per l’esercizio 2008 il Gruppo stima ricavi a circa 560 milioni di euro e un margine operativo lordo a circa 87 milioni di euro. Nel commentare l’andamento del Gruppo al 31 marzo Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di Ima, ha dichiarato: “Il 2008 si apre con un trimestre positivo sia in termini di ricavi che di margini, in linea con le nostre aspettative di crescita per l’esercizio in corso. Si tratta di un’ulteriore conferma della validità del percorso che il Gruppo ha intrapreso sia in termini di eccellenza tecnologica che di capacità di rispondere alle esigenze dei mercati di riferimento, con una gamma produttiva che fa di Ima una società interamente diversificata su scala mondiale. Per il 2008 - ha continuato Vacchi - stimiamo una crescita dei ricavi e dei profitti come già annunciato in occasione della comunicazione dei risultati di bilancio 2007, grazie al buon andamento degli ordinativi sia da parte dell’industria farmaceutica che del tè e al contributo della neoacquisita Ima Edwards. Le numerose novità presentate a fine aprile alla manifestazione fieristica Interpack sono state accolte molto bene da parte della nostra clientela internazionale, a conferma della continua innovazione di prodotto che da sempre ci contraddistingue. Stiamo lavorando - ha concluso il Presidente di Ima - per sostenere la crescita anche attraverso acquisizioni e partnership per incrementare ulteriormente la nostra offerta e raggiungere gli importanti traguardi che ci siamo prefissati”. .