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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Gennaio 2010
“PAR CONDICIO”: DA IERI E FINO A LLA CHIUSURA DELLE OPERAZIONI DI VOTO E´ IN VIGORE LA “PAR CONDICIO”  
 
Perugia, 28 gennaio 2010 – E’ stato reso noto alle redazioni e agli abbonati dell’“Agenzia Umbria Notizie” che, per l’entrata in vigore della “par condicio”, a partire da ieri e fino alla chiusura delle operazioni di voto l’agenzia si atterrà come per il passato a quanto previsto dall’articolo 9 della legge 22 febbraio 2000 n. 28, e svolgerà la propria attività d’informazione sull’attività istituzionale dell’amministrazione regionale “in forma strettamente impersonale”. . . .  
   
   
DIGITALE TERRESTRE, TUTELARE EMITTENTI LOCALI E MINORANZE LINGUISTICHE LA PROVINCIA DI UDINE SCRIVE A TONDO E BALLAMAN AFFINCHÈ LA REGIONE SI ATTIVI PER OTTENERE QUESTI RISULTATI  
 
 Udine, 28 gennaio 2010Tutelare le emittenti locali all’insegna del pluralismo informativo e favorire canali riservati alle minoranze linguistiche come previsto dalla legge. Per far sì che la Regione, in vista del passaggio al digitale terrestre, promuova in questi mesi una forte azione tendente a ottenere questi risultati, il presidente della Provincia on. Pietro Fontanini ha inviato una lettera ai presidenti della Regione e del Consiglio regionale, rispettivamente, on. Renzo Tondo e on. Edouard Ballaman. Nella lettera, Fontanini evidenzia come «vi sia la necessità di aumentare al massimo la disponibilità frequenziale da un lato per soddisfare tutte le specifiche richieste e, quindi, garantire la sopravvivenza di tutte le emittenti esistenti e, dall’altro, per favorire canali riservati alle minoranze linguistiche. Occorrerà poi – prosegue Fontanini – prevedere l’assegnazione di medesime risorse frequenziali a più soggetti, come è avvenuto nel Lazio, con la conseguenza che i processi di compatibilizzazione, razionalizzazione e ottimizzazione dovranno proseguire anche in ambiente digitale, successivamente agli switch-off, per rimuovere le interferenze che si creeranno tra gli operatori di rete». Fontanini, inoltre, reputa anche necessario «avviare un serrato confronto con la Rai che, nelle Regioni dove il passaggio al digitale terrestre è già avvenuto, ha espresso notevoli pretese a riguardo di reti Mfn (Multi Frequency Network) per limitare gli investimenti per l’interconnessione dei propri diffusori secondari, preferendo utilizzare le cosiddette teste di ponte in banda, che però limitano le risorse disponibili per le reti Sfn (Single Frequency Network) dei privati. Le emittenti private – aggiunge Fontanini – vanno invece tutelate all’insegna del pluralismo informativo al fine di evitare che, per molti friulani, si ripeta quanto accaduto altrove: il 4% della popolazione del Piemonte non vede più la televisione e, in Lombardia si sta andando, in termini percentuali, ancora peggio». Per gestire il passaggio al digitale terrestre la Campania ha stanziato 10 milioni di euro, il Piemonte 4, la Lombardia si sta attrezzando in queste settimane. «Vista l’esperienza attuata in alcune regioni d’Italia – puntualizza Fontanini – c’è il concreto rischio che le risorse radioelettriche non bastino per tutti i “player” e così a farne le spese potrebbero essere le emittenti locali, a tutto svantaggio dell’informazione locale che rischia un forte ridimensionamento. Il Governo centrale ha stanziato per il 2010 dei fondi per la comunicazione del passaggio al digitale ai cittadini. Si rende necessario – chiosa Fontanini – favorire l’ottenimento di detti finanziamenti per le emittenti televisive locali e per l’acquisto dei decoder». .  
   
   
PROGETTO BASILICATA FILM COMMISSION, MATERA GIÀ PRONTA  
 
 Potenza, 28 gennaio 2010 - Grazie a un’intesa raggiunta tra Camera di commercio, Comune, Provincia ed Ente Parco della Murgia, si è pronti a dar vita sul territorio al progetto di film commission. E’ quanto comunica la Cciaa di Matera. Un’iniziativa concretizzabile su base associativa – riferisce la nota Cciaa - ma che attende dalla Regione Basilicata le indicazioni dei contenuti e degli aspetti organizzativi dell’istituendo “ufficio regionale dedicato’’ all’attivazione del progetto. “Siamo pronti da tempo – ha detto il consigliere delegato della Camera di commercio al progetto di Film Commission, Giovanni Schiuma - per passare alla fase operativa. Ci sono le intese con gli Enti locali, che faranno ciascuno la propria parte per investire appieno in un settore che si lega bene alle opportunità di promozione e dell’offerta turistica. Piena collaborazione con la Regione ma sul piano operativo la film commission deve tener conto delle peculiarità di Matera che da oltre 40 anni è set naturale e internazionale cinematografico. A questo aggiungiamo, che la Città dei Sassi, è il biglietto da visita dell’offerta turistica della Basilicata all’estero. La sede della film commission non può che essere qui, Sul piano organizzativo intendiamo lavorare in sinergia ma in autonomia, proprio per la specificità di Matera e del suo comprensorio. Porteremo avanti, allo stesso tempo, una azione sensibilizzatrice e di coinvolgimento a vari livelli con i comuni, gli enti intermedi, le associazioni e i privati. Idee e progetti non mancano facendo tesoro delle esperienze positive avviate in altre regioni. Intendiamo – conclude Schiuma - realizzare un progetto dinamico, che parte da Matera - la porta internazionale del turismo e della tradizione cinematografica di Basilicata- e aperto ai diversi contributi di quanti operano nel settore cinematografico e audiovisivo e intendono collaborare fattivamente alla sua realizzazione. Riteniamo che il settore cinematografico e audiovisivo e delle arti espressive collegate possa portare valore aggiunto all’economia dell’intera Basilicata e a promuoverne,ulteriormente, l’immagine’’. .  
   
   
PRESENTATO IL LIBRO “CHI HA PAURA DELLA FOLLIA?”  
 
Udine, 28 gennaio 2010 - Alla presenza dell’assessore all’agricoltura, alla Formazione professionale ed al Lavoro Daniele Macorig, nel Salone del Consiglio di palazzo Belgrado, il 21 gennaio, è stato illustrato il libro “Chi ha paura della follia? La 180 nelle scuole. Roba da matti”. L’opera è stata curata da Mariella Ciani, docente di scienze nonché referente per l’Orientamento presso l’Istituto magistrale “Caterina Percoto” di Udine, da Luigi Attenasio, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Roma C, e da Angelo Di Gennaro, responsabile della Formazione presso la stessa Azienda sanitaria locale romana. Nel volume, pubblicato da Armando Editore, si affronta la delicata tematica della malattia mentale ad oltre trent’anni dalla “Legge Basaglia”, ovvero la legge 180/78, che abolì i manicomi in tutt’Italia. L’idea del libro nasce da un’iniziativa della professoressa Ciani, da sempre impegnata in percorsi educativi che portino gli studenti ad affrontare sul campo problematiche autentiche, e rientra nel progetto “Da matti a cittadini d’Europa”. Nel volume si narra l’esperienza vissuta da quattro studenti dell’istituto superiore udinese che hanno trascorso cinque giorni nelle strutture riabilitative del Dipartimento di Salute mentale dell’Asl Roma C a stretto contatto con le persone affette da disabilità mentali, per poi recarsi alla sede di Strasburgo del Parlamento europeo a favore di un Vecchio continente senza più manicomi. «Un volume certamente impegnativo nei contenuti, che affronta tematiche che ancor’oggi vengono troppo spesso evitate». Così nel suo intervento l’assessore Macorig, secondo il quale «la Provincia come ente vuole comunque sostenere una fattiva comunicazione coinvolgendo soprattutto le scuole e gli istituti superiori, i cui studenti, tramite testi come questo, possono avere tra le mani un’esperienza concreta del loro operato trovando gratificazione per il loro coinvolgimento». Alla presentazione del volume sono intervenuti anche il preside dell’Istituto Percoto Eligio Mattiussi e Mario Novello, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Ass 4 del Medio Friuli. .  
   
   
DA LUOGO DI RICOVERO A LUOGO DI CURA: PRESENTAZIONE DEL VOLUME “L’OSPEDALE DI VIGNOLA - LA SANITÀ VIGNOLESE DAL XV AL XX SECOLO”  
 
Modena 28 gennaio 2010 - Sabato 30 gennaio presso la Rocca di Vignola alle ore 15. 30, si terrà la presentazione del volume L’ospedale di Vignola. La sanità vignolese dal Xv al Xx secolo , edito dalla Fondazione di Vignola. L’incontro costituirà anche l’occasione per un momento di riflessione sui sistemi sanitari. Il volume è basato su un serio e puntiglioso lavoro di analisi e sintesi delle fonti documentali appartenenti all’archivio dell’Ospedale, del comune e del territorio da parte dell’autrice, Francesca Zaffe, coadiuvata nello sforzo dal Centro di Documentazione della Fondazione stessa. È un modo per ripercorrere, insieme alle vicende dell’Ospedale, un lungo tratto della storia sanitaria del nostro paese e un’opportunità culturale di riflessione per gli storici, i medici, i politici, ma anche per i malati, per i quali l’Ospedale è stato creato e continua tutt’ora ad operare. Poiché svolgere una ricerca storica di questo tipo non significa solo interrogare documenti, ma anche, alla luce di questi, analizzare il presente e proporre le linee guida del futuro, la Fondazione di Vignola ha organizzato, a seguire la presentazione del libro, una tavola rotonda dal titolo Tra pubblico e privato, sanità quale futuro. Interverranno tre studiosi di fama internazionale, interrogandosi sui rapporti fra i malati e la cura in retrospettiva, ma soprattutto in prospettiva. La prima relazione Innovazione tecnologica, medicalizzazione della società e sostenibilità dei sistemi sanitari sarà di Gianfranco Domenighetti, Professore alla Facoltà di comunicazione dell´Università della Svizzera Italiana e alla Facoltà di economia dell´Università di Losanna. Già Direttore del Servizio sanitario del Cantone Ticino e Consulente dell´Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms)e del Consiglio d`Europa. Il secondo intervento dal titolo Rendere universale il diritto alla salute in una società priva di sistema sanitario nazionale pubblico: l’esperienza americana sarà di Gino Gumirato, economista esperto di management dei sistemi sanitari, con una lunga esperienza come direttore amministrativo, prima a Viterbo, poi a Piacenza e a Chioggia. Dopo aver avviato, come direttore generale, il risanamento della Asl 8 di Cagliari, nel dicembre 2008 per lui si è aperta una nuova importante avventura con una chiamata nello staff economico del presidente Barack Obama. Gumirato è entrato così a far parte, insieme ad altri esperti internazionali, del gruppo di lavoro per la riforma sanitaria, andando ad affiancare le decine di esperti americani. Il terzo autorevole intervento, Il diritto alla salute in una società con un sistema sanitario nazionale pubblico: l’esperienza italiana, sarà a cura di Serafino Zucchelli, che nel 2006 ha fatto parte del Governo Prodi in qualità di sottosegretario al Ministero della Sanità. Una figura molto nota nella panoramica sanitaria modenese, essendo stato dal 1987 al 1995 primario dell´Ospedale di Castelfranco Emilia, quindi direttore dell´Unità operativa di medicina d´urgenza e pronto soccorso dell´Ospedale civile di Modena e dal 1999 direttore del dipartimento di emergenza della Ausl di Modena. Da sempre convinto assertore della sanità pubblica. A tutti gli intervenuti verrà donato il volume. .  
   
   
PROMOSSA DALL’ASSESSORATO ALLE POLITICHE CULTURALI DI ROMA , PROSEGUE LA MANIFESTAZIONE DEDICATA A SIMONE WEIL  
 
 Roma, 28 Gennaio 2010 - L’assessore provinciale alle Politiche culturali, Cecilia D’elia, ha presentato il programma di iniziative dal titolo: “Simone Weil. Bellezza, sventura attesa di Dio”, che si svolgeranno a Roma fino al 5 maggio prossimo, per valorizzare la scrittura e il pensiero femminili che attraversano la cultura e la storia del Xx secolo. La manifestazione prevede un ricco calendario di appuntamenti diversi che si terranno nella Capitale, con riflessioni, letture, proiezioni, mostra fotografica e incontri teatrali, dedicati a Simone Weil. L’evento - inaugurato il 23 gennaio scorso – prevede un nuovo appuntamento, sabato 30 gennaio a partire dalle ore 18, alla Casa internazionale delle donne (via della Lungara 19) dal titolo “Perché mi fai del male?”; introdurranno Costanza Fanelli, Presidente Casa Internazionale Donne e Pia Mazziotti, Biblioteche di Roma Ufficio Progetti Speciali Culturali; interverranno: Alessandra Bocchetti che leggerà da Simone Weil “La persona e il sacro”, con Maddalena Rizzi, diretta da Filippo d’Alessio (testi di riferimento S. Weil, Pagine scelte, a cura di G. Gaeta, Marietti 2009; S. Weil, Il racconto di Antigone e di Elettra, Il Melangolo 2009). La manifestazione dedicata a Simone Weil è promossa dalle Biblioteche di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali con la Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali e la Commissione delle Elette, il Dipartimento Pari Opportunità – Presidenza Consiglio dei Ministri, l’Ambasciata di Francia, l’Università di Roma Tre, il Centro culturale Aracoeli e con il contributo dell’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, della Gioventù e della Famiglia del Comune di Roma. Si tratta di un’iniziativa rivolta agli studenti e alle studentesse di Roma: a loro principalmente si intende far conoscere l’attualità del pensiero di Simone Weil, la sua vita, la sua opera, maturati tra lo studio e l’insegnamento, nel lavoro di fabbrica e nel sindacato, tra la guerra di Spagna e il conflitto mondiale. Il fitto calendario degli appuntamenti coinvolgerà la città di Roma, dalla periferia estrema di Torbellamonaca fino a Corviale e Quarticciolo, attraversando i quartieri di Nomentano, Salario, San Giovanni, Ostiense, Garbatella, Trastevere, con il coinvolgimento dei Comuni di Subiaco e Cerveteri. Il progetto e programma “Simone Weil. Bellezza, sventura, attesa di Dio” rientra nell’ambito dei “progetti speciali” curati dalle Biblioteche di Roma; prevede un ciclo di 18 incontri, con interventi di 45 relatori/relatrici, letture, proiezioni di film, mostre fotografiche, riflessioni, letture degli studenti dei licei romani, piecès teatrali. A rendere più vicina e comprensibile Simone Weil i contributi di relatori del calibro di Luisa Muraro, Giancarlo Gaeta, Gabriella Caramore, Mario Tronti, Alessandra Bocchetti, Marcello Veneziani, Ida Dominijanni, Annalisa Terranova, Giampaolo Rossi, Maria Concetta Sala. Emanuela Piovano presenterà il suo film su Simone Weil, “Le Stelle Inquiete”. .  
   
   
LA VITA, ISTRUZIONI PER IL MONTAGGIO DA OGGI A PORTODIMARELIVE LA MOSTRA THE UNUSUAL WORK OF FRANCIS GEORGE MENTO, LE MILLE FACE DELLA REALTÀ DESCRITTA A COLPI DI FRAMMENTI FOTOGRAFICI  
 
Firenze, 28 Gennaio 2010- La vita è un puzzle di foto 10x15, suggerisce Francis George Mento, artista lituano-pratese che da domani a Portodimarelive (via Pisana 128, inaugurazione ore 19,30) espone una ventina dei suoi collage dai molti profili e significati (The unusual work of Francis George Mento, fino al15 febbraio). Sono immagini che rimandano a forme arcaiche, animali preistorici, robot, tondi, croci. Hanno valenza di ricerca nostalgica, dunque il valore ‘popolare’ della cartolina-ricordo e catturano perciò lo sguardo dei giovani di cuore. Immagini che a diverse angolature e distanze rivelano altri piani di lettura. Mento usa la macchina fotografica per scomporre la realtà attraverso una moltitudine di scatti, poi faticosamente la ricompone sommando tessera a tessera, frammento a frammento, attraverso un parto felice che dà vita ad altri simboli e nuove architetture. Dai 90 scatti (pennellate fotografiche?) di un antica fabbrica può dunque emergere un vorace coccodrillo, da una distesa d’immondizie un feroce dinosauro, da un edificio sbrecciato un agile vascello. Ciò che spiega anche Fragmento, ovvero l’acronimico nome de plume che l’artista si è dato. Lo stesso titolo dell’opera, per lo più in inglese, è spesso una chiave che suggerisce spazi e dimensioni lontanissimi dalla prima lettura. Il critico Fabio Fazzi ne scrive in termini di ‘pluralità di elementi espressivi’, di ‘segreti frattali’, o ‘squame’, o ‘piume di pensieri che prendono forma’. Aggiungendo che, “se la Fotografia contemporanea ambisce a trascendere la propria condizione per farsi funzione futurista e futuribile di nuovi linguaggi, allora Mento è quel caposcuola coraggioso e sensibile, che usa già le sue foto come tessere di nuovi mosaici, nei quali troneggia un filo prezioso che lega storie, fatti e sottointendimenti come in poche altre espressioni possibili”. Chi è Fragmento è noto. Nasce a Riga a capodanno del 1960. La madre è indigena, il padre italiano, emigrato durante il periodo di annessione sovietica. Negli anni Settanta Francis George studia da elettricista, poi vola negli Stati Uniti dai nonni materni. Un decennio più tardi eccolo in Italia a inseguire le altre radici. A Firenze si impiega da un famoso fotoriparatore oggi defunto. Con la fotografia ci sa fare ed è amore a prima vista. Gli scatti dalla finestra del laboratorio, al primo piano di viale Corsica, servono a controllare le macchine in riparazione prima della riconsegna. Negli anni seguenti ne troviamo traccia in Umbria, Lazio, Salento, ma soprattutto in Toscana e nelle isole dell’arcipelago. Finalmente trova a Prato la terra su cui fermarsi. Oggi vive e lavora in un edificio di architettura industriale, un’ex fabbrica tessile sulle colline che circondano la città (www. Fragmento. It). .  
   
   
RICONOSCIUTI IN LOMBARDIA 20 NUOVI MUSEI E RACCOLTE MUSEALI  
 
Milano, 28 gennaio 2010 - Sono 20 i nuovi Musei e Raccolte Museali che hanno ottenuto il riconoscimento regionale. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello, che, con il terzo provvedimento di riconoscimento regionale (il primo è del 2004 e il secondo del 2007), ha dato parere favorevole all´individuazione degli istituti museali che soddisfano i requisiti richiesti. Le 12 caratteristiche necessarie per il riconoscimento riguardano diversi ambiti: status giuridico, strutture, personale, sicurezza, gestione e cura delle collezioni, rapporti con il pubblico e relativi servizi. A seconda dei requisiti minimi richiesti sono previsti due status identificativi: Musei e Raccolte Museali. "Con questo riconoscimento - ricorda Massimo Zanello - garantiamo a 20 enti museali la possibilità di una valorizzazione del loro patrimonio anche attraverso le campagne di comunicazione regionali e consentiamo l´uso del marchio ufficiale". Il riconoscimento regionale garantisce inoltre una priorità nei finanziamenti. "I Musei e le Raccolte Museali - conclude l´assessore Zanello - sono la memoria della tradizione di un popolo, solo attraverso la loro valorizzazione e fruibilità ogni cittadino assume piena coscienza del proprio passato". Di seguito l´elenco dei Musei e delle Raccolte Museali riconosciuti nelle varie province della Lombardia. Provincia Di Bergamo Raccolte Museali: - Gandino, Museo della Basilica. Provincia Di Brescia Musei: Brescia, Museo dell´industria e del lavoro di Brescia - Gardone Val Trompia, Museo delle armi e della tradizione armiera - Manerba del Garda, Museo civico Valtenesi. Raccolte Museali: Ome, Casa museo Pietro Malossi. Provincia Di Cremona Musei: - Cremona, Museo archeologico. Raccolte Museali: - Offanengo, Museo della civiltà contadina. Provincia Di Lecco Raccolte Museali: Rossino (Calolziocorte), Museo parrocchiale San Lorenzo ´Don Carlo Villa´. Provincia Di Mantova Raccolte Museali: - Rivalta sul Mincio (Rodigo), Museo etnografico dei mestieri del fiume - Virgilio, Museo virgiliano. Provincia Di Milano Musei: - Milano, Museo Martinitt e Stelline - Milano, Villa Necchi Campiglio. Raccolte Museali: - Milano, Museo Louis Braille . Provincia Di Sondrio Raccolte Museali: - Corti (Campodolcino), Museo della Val San Giacomo e della Via Spluga. - Novate Mezzola, Museo storico etnografico e naturalistico della Val Codera. Provincia Di Varese Musei: - Castiglione Olona, Map - Museo Arte Plastica. - Castiglione Olona, Museo civico Branda Castiglioni - Castiglione Olona, Museo della Collegiata - Laveno Mombello, Civica raccolta di Terraglia. Raccolte Museali: - Brinzio, Museo della cultura rurale prealpina. .  
   
   
CINQUANTA MILIONI DI EURO PER INTERVENTI SUL PATRIMONIO CULTURALE DELL´EMILIA-ROMAGNA.  
 
Bologna, 28 gennaio 2010 – Un accordo per intervenire, con circa 50 milioni di euro, sul patrimonio culturale dell’Emilia-romagna grazie a un innovativo protocollo siglato tra Ministero per i Beni e le attività culturali, Regione Emilia-romagna e Fondazioni bancarie. L’intesa trilaterale permetterà di portare a compimento importanti opere di restauro individuate sul territorio regionale, con la compartecipazione in parti tendenzialmente eguali delle tre istituzioni. Nello specifico, in seguito ad una valutazione congiunta, si è deciso di intervenire a Bologna (ex Convento dell’Annunziata - ex Caserma San Mamolo), a Tredozio in provincia di Forlì (ex Monastero della Ss. Annunziata), a Ferrara (Casa Minerbi–dal Sale e Palazzo Prosperi-sacrati), a Ravenna (area archeologica di Classe), a Sassuolo in provincia di Modena (Palazzo Ducale). Dunque dopo l’avvenuto accantonamento delle risorse, la parte operativa degli interventi verrà definita sito per sito, e in essa verranno analizzati tempi e costi dell’impegno anche a seconda dello stato del progetto, della tempistica dei lavori (se si intervenga a cantieri già avviati) e via dicendo. Per l´intervento su Bologna, già definito, sono previsti circa 12 milioni di euro. La valorizzazione di questi importanti beni culturali sarà operata in due tempi strategici. In una prima fase si interverrà sul miglioramento della conservazione dei beni mediante la programmazione ed il sostegno di interventi di studio, prevenzione, manutenzione, restauro storico-artistico ed architettonico ed interventi di riqualificazione ed adeguamento funzionale. In una seconda fase verrà effettuata la predisposizione di percorsi turistici e di itinerari cittadini e regionali; la realizzazione di strumenti di educazione al patrimonio culturale; la promozione di attività formative in convenzione con università ed istituti scolastici. Le premesse dell’accordo, che è stato firmato a Roma il 20 gennaio, erano state poste il 12 febbraio 2009 con la firma di un protocollo tra Mibac e Acri (Associazione delle Fondazioni e delle Casse di Risparmio italiane) volto a favorire lo scambio di informazioni sulle iniziative in atto o programmate e l’individuazione di interventi di possibile interesse comune. In questa logica, e per un migliore e più equilibrato impiego delle risorse disponibili, Mibac (con il diretto intervento del capo ufficio legislativo Mario Torsello e il direttore regionale del Ministero Carla Di Francesco), Regione Emilia-romagna (assessore alla Cultura Alberto Ronchi) e l’Associazione regionale delle Fondazioni di origine bancaria presieduta da Fabio Roversi Monaco e per questo rappresentata da Marco Cammelli, presidente della Fondazione del Monte, hanno predisposto il programma pluriennale (l’accordo ha validità fino al 2014) di interventi. “L’accordo – è stato il commento dell’assessore regionale Alberto Ronchi – riguarda dei siti di straordinario interesse per il nostro patrimonio culturale, basti pensare ad esempio al bellissimo Palazzo Ducale di Sassuolo o ai palazzi di Ferrara, per cui sono previsti restauri fondamentali che restituiranno alle città dei beni spesso sconosciuti. Ma soprattutto – ha aggiunto l’assessore – questa intesa rappresenta in modo esemplare il metodo che la Regione ha applicato in tutta la legislatura, con un’attenzione particolare alle sinergie, al coordinamento tra i diversi soggetti interessati, alla razionalizzazione delle spese. E’ la dimostrazione che con un metodo giusto e guardando prima di tutto agli interessi della cultura si possono raggiungere importanti risultati”. .  
   
   
LA PRIMA PROVINCIA D’ITALIA CELEBRA CAVOUR, UOMO-SIMBOLO DELL’UNITA’ NAZIONALE TORINO, LA PROVINCIA CHE FU DI ESEMPIO PER TUTTE LE ALTRE  
 
Torino, 28 Gennaio 2010 - La Provincia di Torino ha celebrato da poco i suoi 150 anni, essendo stata istituita nel 1859, penultimo anno della storia del Regno di Sardegna. La sua organizzazione amministrativa fu il modello organizzativo adottato per il governo delle nuove Province, acquisite dopo la Ii Guerra d’Indipendenza. Un fatto testimoniato da un atto con forza di legge, il “Decreto Rattazzi” del 23 ottobre 1859, a sancire la scelta di un modello amministrativo poi esteso al resto dell’Italia unita nel 1861. Oggi la Provincia di Torino dal punto di vista territoriale è fra tra le più estese d’Italia ed è quella composta dal maggior numero di Comuni: ben 315. La sua sede di rappresentanza è lo storico Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, situato in via Maria Vittoria, nel cuore della città, più volte protagonista della storia di Torino anche nei primi anni dell’unità d’Italia. Al suo interno, insieme a preziosi arredi ed opere d’arte, custodisce importanti memorie storiche di tutto il Piemonte, conservate nella Biblioteca intitolata a Giuseppe Grosso, sin dal 1956 specializzata nella raccolta di opere piemontesi. Oggi la Biblioteca dispone di un patrimonio di oltre centomila titoli fra monografie, periodici, manoscritti, stampe e fondi archivistici. Tra questi, spicca il “Fondo Lorenzo Valerio”, di cui fanno parte lettere autografe di autorevoli personaggi del Risorgimento subalpino, un vero e proprio “carteggio degli uomini più liberali dell’Italia e dell’Europa”. Tra le opere autografe di Camillo Cavour sono di particolare interesse le 17 lettere spedite da Torino tra il 1852 e il 1860. Con la mostra dedicata a Cavour nel bicentenario della sua nascita, la Provincia di Torino si prepara dunque a celebrare degnamente i 150 anni dell’Unità d’Italia. La mostra su Cavour, “Padre della Patria”, dal Quirinale a Palazzo Cisterna - Per dare il giusto risalto alla figura del primo Presidente del Consiglio del Regno d’Italia e per prepararsi ai festeggiamenti del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, la Provincia di Torino ha predisposto, con la collaborazione dell’Associazione Amici della Fondazione Cavour di Santena e della Fondazione Cavour, il progetto di una mostra itinerante dedicata a “Camillo Benso di Cavour e il suo tempo”. L’allestimento illustra gli ambienti e i contesti in cui si formò e agì Camillo Benso, evidenziando lo spirito, il metodo e l’originalità della sua azione politica. La mostra ricorda e documenta i cambiamenti scientifici, tecnologici, sociali, istituzionali, economici, produttivi, commerciali e culturali in atto nell’Italia pre-unitaria e la complessità del quadro politico e strategico nazionale ed internazionale di metà Ottocento. Il carattere divulgativo-didattico e il supporto storico e tecnico garantiscono la fruibilità ad un vasto pubblico di studenti, di insegnanti, di curiosi della storia del nostro paese e di estimatori di Camillo Cavour. La mostra è itinerante: dopo l’inaugurazione a Roma il 18 gennaio da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, viene presentata a Torino venerdì 29 gennaio alle 11 a Palazzo Cisterna. Poi la mostra comincia il suo percorso con due allestimenti presenti in contemporanea sul territorio a Rosta (30 gennaio-7 febbraio), Pianezza (12-23 febbraio), Cavour (25 febbraio-9 marzo), Carmagnola (5-18 marzo), San Secondo di Pinerolo (12-26 marzo), Villar Dora (19-31 marzo), Alice Superiore (1-14 aprile), Carignano (10-25 aprile), Moncalieri (15 aprile-5 giugno), Rivalta (date da definire nel mese di maggio), Ciriè (8-23 maggio), Alpignano (2-20 giugno), Caselle (9-22 settembre), Verolengo (6-15 settembre), Vinovo (1-14 ottobre), Bricherasio (8-19 ottobre), Candiolo (15 ottobre-4 novembre) e Verrua Savoia (5-20 novembre). Le celebrazioni di Italia 150 in Provincia di Torino - Torino e l’intero Piemonte avranno un ruolo-guida nelle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, che saranno l’ennesima occasione per l’ulteriore sviluppo turistico e culturale del territorio. Quattro grandi mostre (due nella Reggia di Venaria, altre due nelle ex O. G. R. Di Torino) saranno il “fiore all’occhiello culturale” del programma di Italia 150 a Torino e nell’immediata cintura. Ma nella nostra provincia altri luoghi e altri cimeli saranno al centro dell’attenzione: innanzitutto le Residenze Sabaude ed i luoghi cavouriani, come il Castello di Santena, con gli appartamenti e la tomba del Conte Camillo Benso. Proprio il complesso di Santena merita una riqualificazione all’altezza della caratura politica e storica del primo Presidente del Consiglio dell’Italia unita. La figura di Cavour è l’emblema del modo in cui i torinesi intendono ripercorrere e celebrare la nostra storia nazionale, con l’orgoglio del proprio passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro. Uno dei capitoli più intensi ed entusiasmanti di quella storia fu scritto da quello che si può considerare il più grande statista che la storia del nostro Paese possa annoverare: un personaggio dalla caratura irraggiungibile, per le sue capacità di amministratore della cosa pubblica, per la sua visione strategica e per la sua abilità nel costruire le alleanze internazionali che furono indispensabili per raggiungere l´obiettivo dell´Unità d´Italia. Milioni di persone visiteranno Torino nel 2011. Saranno persone di tutte le età e provenienze: dai ragazzi delle scuole di tutta Italia ai militari in congedo di tutte le armi e specialità , che terranno a Torino i loro raduni nazionali annuali. In provincia di Torino Enti pubblici e associazioni sono già al lavoro, per prepararsi a raccontare la vicenda umana di uomini che, come Cavour, seppero essere cittadini del mondo, pur sentendosi profondamente piemontesi ed italiani; uomini a cui si deve quel ruolo-guida che Torino, la sua provincia e l’intero Piemonte hanno avuto ed hanno tuttora nella storia nazionale. Il carteggio Cavour-valerio nella Biblioteca Storica della Provincia di Torino - Chi fosse interessato ad approfondire, attraverso una documentazione originale, la conoscenza storica della figura del Conte Camillo Benso può consultare uno dei quaranta archivi custoditi dalla Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte “Giuseppe Grosso”, che ha sede a Palazzo Cisterna e custodisce numerose lettere autografe di personaggi rilevanti del Risorgimento Subalpino. Lo storico Domenico Berti ha definito l’archivio come un “vastissimo carteggio degli uomini più liberali dell’Italia e dell’Europa”. Spiccano tra i documenti conservati a Palazzo Cisterna le lettere di Camillo Cavour, indirizzate al deputato del Regno Lorenzo Valerio, datate fra il 1852 ed il 1860. Tra di esse ve n’è una datata marzo 1852, che rievoca i disordini sanguinosi accaduti a Sassari il 24 febbraio di quell’anno. In un’altra, del 19 settembre 1856, Cavour trasmette a Valerio il libro di Bayle St. John sul Piemonte. Numerosi sono poi i rapporti epistolari di cortesia, o intesi a fissare al deputato una serie di appuntamenti presso il Ministero dell’Interno. Curioso notare come Cavour ci tenesse a rimarcare la distanza politica con Valerio, al quale si rivolge con ironia, firmandosi “Suo devotissimo avversario C. Cavour” (Torino, 31 dicembre 1859). In altra occasione, con una lettera del 10 marzo 1859, divergendo dalle opinioni dell’impulsivo e combattivo Valerio, Cavour stigmatizza così la rivoluzione: “non si deve respingere l’elemento insurrezionale, o, se meglio le piace, rivoluzionario, ma non si può somministrare in dosi troppo forti, sia a ragione dell’Europa, sia del proprio Paese, che non ha stomaco fatto per digerirlo, se non moderatamente” (Lettera di Cavour a Valerio. Torino, 10 marzo 1859). Le lettere di Cavour, occasione per scoprire i tesori della Biblioteca “Giuseppe Grosso” - La Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte della Provincia di Torino, istituita nel 1956 su impulso dei professori Luigi Firpo e Giuseppe Grosso (allora Presidente dell’Amministrazione Provinciale e poi Sindaco di Torino) venne ufficialmente aperta al pubblico nel maggio 1964. Costituita per dotare il capoluogo e la sua provincia di un organismo specializzato nella raccolta di opere di argomento piemontese, attualmente la Biblioteca dispone di un patrimonio di oltre 100. 000 titoli fra monografie, periodici, manoscritti, cinquecentine, stampe, carte geografiche e tesi di laurea. Rappresenta per gli studiosi un punto di riferimento importante per ricerche approfondite in svariati settori: dalla letteratura all’arte, dalla politica alla sociologia, dall’economia alle discipline scientifiche. La prima importante acquisizione è datata 1961: si tratta del Fondo bibliografico e archivistico a carattere giuridico del senatore Giorgio Ermanno Anselmi, nato a Valperga Canavese nel 1873. Tra le biblioteche familiari, si distingue quella della casata Giulio-falconieri, caratterizzata dagli interessi scientifici di Carlo Ignazio, figura di spicco per il suo eclettismo, che ben rappresentò gli stimoli intellettuali del Piemonte sabaudo nella prima metà dell’Ottocento. Grandissima importanza dal punto di vista letterario riveste invece la raccolta di Marino Parenti, bibliofilo milanese, appassionato collezionista di prime edizioni dell’Ottocento e del primo Novecento. In anni più recenti si sono aggiunte le accessioni dei Fondi “Lange”, “Campini”, “Fusi” e “Bertagna”. Parte notevole del patrimonio della Biblioteca è costituita, infine, da una quarantina di fondi archivistici. Fra gli archivi nobiliari, è di particolare interesse quello della famiglia feudale “Bosses di Bosses”, preziosa raccolta di 494 pergamene datate fra il 1225 e il 1788. L’archivio “Claretta” contiene invece documenti sulle principali famiglie nobili piemontesi, mentre l’archivio “Carron di San Tommaso” è ricco di interessanti carteggi. Altrettanto importanti sono gli archivi risorgimentali, tra i quali spicca, appunto, quello del deputato al parlamento subalpino Lorenzo Valerio, con oltre 200 lettere di eminenti personalità politiche e letterarie dell’800, da Cavour a D’azeglio, da Gioberti a Mazzini, da Brofferio a Garibaldi, con autografi di Napoleone Iii e Vittorio Emanuele Ii. La Biblioteca è aperta al pubblico il lunedì dalle 8,15 alle 12,15 e dalle 13,15 alle 15,45, il martedì, mercoledì e giovedì dalle 8,15 alle 12,15 e dalle 13,15 alle 16,45, il venerdì dalle 8. 15 alle 12. La Biblioteca “Giuseppe Grosso” si amplia e migliora la fruibilità - La Biblioteca “Giuseppe Grosso” ha incrementato e rinnovato recentemente i propri spazi. E’ imminente l’inaugurazione di un nuovo settore, in grado di ospitare tre delle sue raccolte più prestigiose, fino ad oggi conservate in spazi angusti ed inaccessibili ai lettori, allo scopo di valorizzarle e di renderle maggiormente fruibili. A trovare una nuova collocazione in altrettante sale auliche del Palazzo Dal Pozzo della Cisterna saranno i fondi librari (con relativi archivi) di Carlo Ignazio Giulio, Giorgio Ermanno Anselmi e Marino Parenti, per un totale di circa mezzo chilometro di documenti. L’arredamento delle stanze, ubicate nell’ala settecentesca che si affaccia su via Carlo Alberto, è stato progettato in modo tale da rispettare uno dei principi fondamentali della biblioteconomia, che impone di non smembrare le raccolte, ma di conservarle secondo i criteri seguiti da chi le ha assemblate, cercando tuttavia di interferire il meno possibile con un ambiente storico di altissimo pregio. Gli scaffali e le tonalità dei colori sono stati predisposti con particolare cura e con l’obiettivo di produrre un allestimento in grado di armonizzarsi con i veri e propri tesori architettonici e artistici delle sale. Le sale stesse, dotate dei necessari dispositivi antitaccheggio, saranno inserite nel percorso di visita di Palazzo Cisterna. .  
   
   
VENEZIA: CONTRIBUTI PER 140MILA EURO ALLE ATTIVITÀ CULTURALI PER IL 2010  
 
 Venezia, 28 gennaio 2010 - «Disponibili i bandi per i contributi della Provincia per l’anno 2010 a enti, associazioni o fondazioni culturali che non abbiano fini di lucro. Le prime domande a dover essere presentate sono quelle per i contributi ad attività musicali, teatrali e cinematografiche il cui bando scade il 28 febbraio mentre ci sarà tempo fino a maggio per le richieste da parte di bande e cori – annuncia l’assessore alla cultura Raffaele Speranzon – Numerose le novità introdotte dalla Provincia per favorire la qualità delle attività finanziate e una maggiore programmazione, a partire dalla possibilità di contribuire fino al 40 per cento della singola attività e non solo fino al 25 per cento come stabiliva la precedente normativa. Sono stati inoltre prolungati i termini di scadenza del bando, sino alla fine di febbraio appunto, e non, come precedentemente previsto, fino al settembre dell’anno precedente, mese in cui soprattutto le piccole associazioni ancora non hanno completato la loro programmazione». «Puntiamo su maggiore programmazione anche nella ricezione e nell’erogazione dei contributi che, per questa prima tornata relativa alle attività musicali, teatrali e cinematografiche dovrebbero attestarsi sui 140mila euro – prosegue l’assessore – Abbiamo infatti richiesto alla Regione, che disciplina la materia, una programmazione triennale del finanziamento per potere dare maggiori certezze alle associazioni e agli enti culturali». «La modulistica e il regolamento per la richiesta dei contributi sono disponibili sul sito www. Provincia. Venezia. It - conclude Speranzon – e per maggiori informazioni si può contattare l’assessorato alla cultura al numero 0412501830». .  
   
   
BENI ARCHEOLOGICI: RITORNA IN SICILIA LA VENERE DI MORGANTINA  
 
Palermo, 28 gennaio 2010 - Definiti gli accordi per il rientro in Sicilia, previsto nel gennaio del prossimo anno, della Venere di Morgantina. In arrivo anche una preziosa collezione di argenti antichi che era stata trafugata nel 1980, sempre nell’area archeologica di Morgantina. Questi gli argomenti affrontati ieri, a Roma, nel corso di un incontro tra l’assessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, Gaetano Armao, e il direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del ministero dei Beni culturali, Carlo Resca. La Venere di Morgantina, che si trova oggi al Paul Getty Museum di Los Angeles, verrà riportata in Sicilia nel gennaio del prossimo anno, secondo quanto prevede la convenzione firmata nel 2006 tra Italia e Stati Uniti. La collezione di argenti - 15 pezzi che risalgono al Iii Secolo avanti Cristo - verrà riportata in Italia il 15 febbraio prossimo. Gli argenti, che erano custoditi presso il Metropolitan Museum di New York, prima di essere riportati in Sicilia verranno esposti a Roma nei saloni di Palazzo Massimo, poi a Milano nel Palazzo Reale e quindi all’Expo di Shanghai. .  
   
   
60° FESTIVAL DI SANREMO, DALLA REGIONE LIGURIA IL PREMIO LUZZATI AL VINCITORE DELLA "NUOVA GENERAZIONE"  
 
Sanremo, 28 Gennaio 2010 - "Un premio della Regione Liguria che vuole testimoniare la vitalità della tradizione della ceramica ligure e la creatività solare di un artista da sempre vicino ai giovani di ogni età". Con questa motivazione, la Regione Liguria, sponsor istituzionale del 60° Festival di Sanremo, in programma dal 16 al 20 febbraio, consegnerà al Teatro Ariston, il Premio Luzzati al vincitore della sezione Sanremo Nuova Generazione , dedicato al grande artista genovese scomparso tre anni fa. L´opera in ceramica, è tratta dal disegno originale che lo scenografo Emanuele Luzzati, aveva realizzato, pochi mesi prima della sua comparsa, per il logo dell´edizione 2007 del Festival di Sanremo. Il premio - una iniziativa nata insieme con il Museo Luzzati di Genova - è realizzato nella fornace di Celle Ligure da Marcello Mannuzza, per venticinque anni collaboratore del grande artista. .