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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Gennaio 2010
UE: "AGRICOLTURA ALLEATA DELLA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI"  
 
 Ulivi quasi fino alle Alpi, Pianura padana coltivata a grano duro e pomodoro: non è fantascienza ma sono gli effetti del cambiamento climatico che si fanno sentire anche sull´agricoltura. Non solo: le produzioni agricole sono responsabili del 9% del totale di emissioni di Co2 in Europa. Sul legame fra clima e agricoltura Stéphane Le Foll, socialista francese, ha scritto un rapporto che presenta domani al Parlamento. Insieme a lui, esperti e agronomi per una politica agricola a favore del clima. Aumento delle temperature, siccità, cataclismi: onorevole Le Foll, le nostre abitudini alimentari sono destinate a cambiare? Credo che ci saranno dei cambiamenti, li notiamo già. La gente mangia già meno carne, anche se io non sono per niente favorevole ad un´eliminazione completa della carne, bisogna continuare ad avere un´alimentazione diversificata. Qualche tempo fa, molti pensavano che saremmo finiti tutti per nutrirci di pillole che contenevano proteine. C´erano proiezioni futuristiche di persone con le loro scatolette, che mangiavano pillole di proteine tutti i giorni. Io penso che l´avvenire sarà piuttosto un ritorno a un´alimentazione diversificata, e che dobbiamo favorire l´idea del pranzo, dello stare a tavola come momento di scambio conviviale. Ma ci sarà cibo a sufficienza per tutti? Si calcola che nel 2050 ci saranno circa 3 miliardi di abitanti in più sul pianeta. Io credo che è possibile nutrirli tutti. A condizione che si sviluppi un´agricoltura differenziata dappertutto nel mondo. L´idea delle monoculture, di regioni specializzate nella coltivazione di un certo prodotto da vendere a tutto il pianeta, è fallita da almeno vent´anni. E´ la combinazione della dimensione produttiva con quella ambientale, che permetterà la creazione di nuovi modelli di coltivazione. E gli agricoltori, che contributo possono apportare al contrasto dei cambiamenti climatici? L´agricoltura deve avere due obiettivi. Il primo è che la produzione riesca a tagliare le sue emissioni, consumando meno energia fossile. Il secondo obiettivo è che l´agricoltura possa catturare il carbonio. Ci sono due maniere di farlo: una è la produzione di piante che, con la fotosintesi, assorbono l´anidride carbonica nell´atmosfera. Poi ci sono i suoli, che sono veri e propri granai di carbonio. Bisogna sapere che oggi ci sono oltre 70 miliardi di tonnellate di carbonio nei suoli d´Europa, che bisogna mantenere immagazzinate. E´ l´equivalente di 30 anni di emissioni di Co2 in tutt´Europa! L´obiettivo è di mantenere e, ove possibile, aumentare questa capacità di stoccaggio del suolo. Il problema oggi è che non abbiamo una grande politica ambientale per l´agricoltura. E´ questo quello che bisogna fare da ora in poi, specialmente in vista della riforma della Pac prevista per il dopo 2013. Gli aiuti agricoli devono essere orientati verso le tecniche e i modelli di produzione in grado di farci risparmiare energia, di realizzare il massimo fotosintesi e di mantenere la capacità di stoccaggio dei suoli. .  
   
   
AUSTRIA, FORTE DIMINUZIONE EXPORT AGROALIMENTARE  
 
Per la prima volta dall´entrata dell´Austria nell´Unione Europea, nel 2009 le esportazioni austriache di prodotti alimentari sono diminuite. L´austria ha esportato nel 2009 alimentari per un valore di 7,13 miliardi di euro, una diminuzione del 10,4 per cento rispetto all´anno precedente, secondo i dati ripresi dall´Ice. In termini di quantità però gli stessi sono aumentati a un livello record di 7,96 milioni di tonnellate. Il più importante Paese di destinazione è stato la Germania, con una quota del 33,6 per cento delle esportazioni dei prodotti alimentari austriaci. Per la prima volta è stato possibile esportare più di 100 mila tonnellate di carne di manzo. Le cause della diminuzione del valore di esportazione sono state soprattutto la diminuzione dei prezzi nel settore lattiero e il trend verso le private label. .  
   
   
ATTENZIONE AL RESORCINOLO  
 
La Commissione Europea all’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha accertato che il resorcinolo, utilizzato comunemente come antiossidante nei crostacei, viene somministrato con una concentrazione tale da giungere ai limiti della tollerabilità umana. In altri termini, la quantità di resorcinolo presente nei gamberetti crudi può essere tollerata, ma diviene pericolosa se si fa riferimento a parti più vulnerabili della popolazione, come i bambini, o se si verifica un uso associato di altri alimenti anch’essi contenenti resorcinolo, il che comporterebbe una assunzione in quantità superiore al limite consentito. Le conseguenze di una ingestione di resorcinolo al di sopra dei limiti sono dolori addominali, colorazione blu di labbra, unghie e cute blu, stato confusionale, convulsioni, tosse, vertigini, mal di testa, mal di gola, nausea, arrossamento di cute ed occhi. Il componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori Giovanni D’agata, raccomanda agli enti di sorveglianza la massima attenzione perché si contenga al minimo l’uso di tale additivo, e si verifichino sempre i limiti di sua presenza negli alimenti. . .  
   
   
AGRO ROMANO; CORSINI: «PRESENTEREMO RICORSO CONTRO I VINCOLI»  
 
«In esito ad una approfondita valutazione dell’iter seguito dal Ministero dei Beni Culturali per giungere all’apposizione dei vincoli decisi ieri dal Ministro, il Comune ha deciso di far valere le sue censure avanti all’Autorità Giudiziaria». Lo comunica l’assessore all’Urbanistica, Marco Corsini. «Abbiamo sempre detto – prosegue Corsini – che il metodo seguito dalla Soprintendenza lasciava molte perplessità e abbiamo sempre, ma inutilmente, reclamato il rispetto del principio di leale collaborazione tra i diversi livelli di governo del territorio. Soprattutto quando constatiamo che il Piano Regolatore Generale del Comune è stato approvato con il parere favorevole della Soprintendenza e che il tavolo istituzionale costituito dal Ministro non è mai stato convocato. Siamo convinti delle nostre ragioni – conclude Corsini – e non ci resta che chiedere al giudice la conferma di questa convinzione». . .  
   
   
FEDERLAZIO SU AGRO ROMANO: ENNESIMO FRENO ALLA RIPRESA  
 
“L’ennesima notizia sui vincoli nella zona dell’Agro Romano ci lascia estremamente preoccupati per le conseguenze che potrebbero avere su tutto il settore”. Così il Presidente del Settore Edile della Federlazio, Antonio D’onofrio, riguardo il decreto del Ministero dei Beni Culturali che impone nuovi vincoli paesaggistici all’Agro Romano nella zona compresa tra Laurentina e Ardeatina. “Siamo quotidianamente bombardati da dichiarazioni di tutto il mondo politico, da una parte sulla gravità di una crisi che non ha risparmiato alcun settore e che ha comportato anzi la chiusura di molte aziende, e dall’altra con incitazioni alle imprese affinché, proprio in questo momento, non smettano di innovare, di investire e quindi di creare lavoro”. “Dichiarazioni come quelle circolate in questi giorni sull’Agro Romano – prosegue D’onofrio - hanno invece l’effetto di destabilizzare ulteriormente le imprese che già si trovano in una situazione di enorme incertezza sul futuro, arrecando loro ulteriori danni, come ampiamente dimostrato anche dall’Indagine Congiunturale semestrale appena presentata dalla Federlazio”. “Nei prossimi giorni – conclude D’onofrio - la Sovrintendenza dovrà chiarire la questione in ogni suo punto e noi ci auguriamo che il decreto del Ministero possa essere rivisto. In caso contrario ci associamo a quanto dichiarato da altre Associazioni di categoria nell’intenzione di ricorrere al Tar”. .  
   
   
PRESENTATO IL XII RAPPORTO SU ECONOMIA E POLITICHE RURALI IN TOSCANA  
 
Lo scorso 15 gennaio, alla presenza del Presidente della Regione Toscana Claudio Martini e del Direttore dell´Arsia Maria Grazia Mammuccini, è stato presentato presso la Sala Pegaso di palazzo Strozzi-sacrati in Firenze, il Xii rapporto su Economia e politiche rurali della Toscana distribuito come allegato del settimanale del Sole 24 Ore, Agrisole. Si tratta di un rapporto che prosegue nell´attività di analisi e di monitoraggio del sistema produttivo agroalimentare toscano valorizzando la proficua collaborazione tra diversi soggetti che si occupano del tema come Arsia, Irpet, le Università toscane, la sede regionale dell´Inea ed Unioncamere Toscana. L´ufficio studi di Unioncamere Toscana ha contribuito, anche quest´anno, alla stesura del rapporto realizzando due specifici contributi. Il primo sull´evoluzione della trasformazione e distribuzione alimentare analizzando, in particolare, la dinamica di medio periodo del comparto artigiano, industriale e del commercio di prodotti alimentari mentre il secondo ha riguardato le più recenti evoluzioni congiunturali dei tre comparti. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA, VENERDÌ 29 GENNAIO, A ZOCCA (MODENA), 12^ CONFERENZA REGIONALE DELLA MONTAGNA. SI PARLERÀ DI RISORSE E DEL PROGRAMMA PER IL PROSSIMO TRIENNIO. CONCLUDE I LAVORI IL PRESIDENTE DELLA REGIONE VASCO  
 
 Errani. Modena - Sarà il presidente della Regione Vasco Errani a concludere la 12^ Conferenza regionale della Montagna che si svolgerà venerdì 29 gennaio, dalle 9. 30, nella sala del Consiglio del Comune di Zocca nell´Appennino modenese. La Conferenza regionale per la Montagna sarà l’occasione per fare il punto sulle politiche avviate in questi anni per rafforzare i territori dell’Appennino (oltre il 41% del territorio regionale, con 125 Comuni montani in cui gli oltre 421 mila abitanti che rappresentano il 10% della popolazione regionale) nonché l’illustrazione del Programma regionale per la montagna approvato nelle scorse settimane. I lavori saranno aperti dalla relazione dell’assessore regionale alla Programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli e dagli interventi del Presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini e del Presidente Uncem Emilia Romagna, Giovanni Battista Pasini. Alla Conferenza interverranno i rappresentanti dei Comuni montani, delle Comunità montane e Unioni di Comuni montani nonché i rappresentanti delle associazioni socio-economiche e sindacali dell’Emilia Romagna. Al termine della Conferenza sarà inaugurata la mostra fotografica Case d´altri. Architetture e paesaggi dell´Appennino emiliano romagnolo che rimarrà aperta al pubblico fino al 15 febbraio 2010. Nella mostra – curata da Piero Orlandi e da Piera Raimondi Cominesi – sono in esposizioni immagini fotografiche di Paolo Zappaterra. La mostra fotografica - Il titolo della mostra – un omaggio al racconto Casa d’altri di Silvio D’arzo, ambientato nell’Appennino emiliano – è frutto della campagna fotografica (oltre 5. 000 scatti) promossa e commissionata dalla Regione Emilia-romagna sul patrimonio paesaggistico e architettonico dell’Appennino. Durante quattro stagioni (l’intero 2007) Paolo Zappaterra, fotografo ferrarese che ha al suo attivo molte ricerche sul “campo”, ha perlustrato montagne e colline dell’Emilia-romagna, creando un vero e proprio racconto per immagini, dove l’architettura rurale si rivela funzionale al paesaggio. Alla mostra è abbinato il catalogo (Federico Motta editore). Con ´Case d’altri´ la Regione Emilia-romagna prosegue l’impegno in tema di politiche culturali e di gestione del territorio. Un impegno nato negli anni Settanta: fu infatti soprattutto per impulso dell’Istituto dei beni culturali, allora fortemente ispirato da studiosi come Andrea Emiliani, Ezio Raimondi, Pier Luigi Cervellati e altri, che per la prima volta in Italia un ente pubblico cominciò a realizzare interventi di ampio respiro di catalogazione e tutela. Il viaggio di Paolo Zappaterra nel mondo della fotografia è cominciato oltre quarant’anni fa. Numerose le sue pubblicazioni, in gran parte reportage di spaccati di mondo diversi per geografia e usi di vita quotidiana. Tra gli altri, “La Grecia dei Colonnelli” (1969), “Luoghi ebraici in Emilia-romagna” e “Il sentimento della Città” (1990), “Panarea” (2002). Zappaterra ha realizzato inoltre documentari di viaggio per la Rai e Telemontecarlo, video d’arte per Palazzo Diamanti di Ferrara. Collabora con agenzie internazionali come Grazia Neri e Contrasto. Le sue fotografie sono state esposte in molte sedi italiane e estere, tra cui l’Istituto italiano di cultura di Lisbona e la New York University. .  
   
   
DALLA SFIRS RISORSE PER SOSTENERE IL SISTEMA AGRO-ALIMENTARE DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari - La Sfirs destinerà proprie risorse per il sostegno del sistema agro-alimentare della Sardegna. Lo prevede l´atto di indirizzo alla finanziaria regionale approvato il 26 gennaio dalla Giunta in una delibera proposta dall’assessore dell’Agricoltura, Andrea Prato. La Sfirs, da poco società in house dell´amministrazione regionale, potrà dunque offrire un concreto supporto allo sviluppo e al consolidamento delle filiere produttive del comparto agro-zootecnico isolano. "Il suo ruolo - spiega l´assessore Prato - è decisivo in una fase in cui l´agro-alimentare sardo vive un momento di crisi che può determinare pesanti ripercussioni nei nostri comparti strategici. Ecco perché in una prima fase gli interventi saranno orientati a sostenere le filiere del latte, delle produzioni vitivinicole e del comparto della carne. La Sfirs inoltre potrà partecipare al capitale di organismi di secondo livello costituiti con finalità di coordinamento, sviluppo, commercializzazione dei prodotti e promozione delle attività di filiera". Infine, la società in house della Regione potrà perfezionare specifici accordi di collaborazione con altri soggetti finanziari di livello nazionale sempre con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo dei vari comparti dell’agricoltura della Sardegna. .  
   
   
LAGUNA: MARANO, FIRMATO ATTO CONCESSIONE AREE DEMANIALI PER L´ALLEVAMENTO DI VONGOLE VERACI.  
 
Marano Lagunare, - Una svolta epocale, com´è stata definita dalle autorità e dagli esperti, è stata impressa all´attività di pesca nel Maranese, con la cessione di un´area lagunare di circa 700 ettari a una società temporanea di imprese del luogo, perché esse vi possano svolgere l´allevamento di vongole veraci. E´ infatti stato firmato il 27 gennaio, nella sala del consiglio comunale di Marano Lagunare, l´atto di concessione di aree demaniali nella Laguna di Marano, tra l´amministrazione comunale e un´associazione di imprese, di cui fanno parte la società cooperativa agricola Almar, la società consortile agricola Molluschicoltura maranese e la Cooperativa pescatori San Vito. Tale atto, com´è stato detto, rappresenta un elemento innovativo per la più antica e tradizionale attività della maggiore realtà di pesca del Friuli Venezia Giulia, in quanto detta le regole per lo svolgimento dell´attività ittica in un´area ben determinata, individuata a Ovest del bacino lagunare, nella zona delle foci dello Stella. Area che ora è stata affidata in concessione dal Comune, e nella quale le acque sono state ritenute adatte all´allevamento dei molluschi, una forma di allevamento che in quella zona è definito sostenibile, in quanto non altera l´attuale situazione ambientale. Per definire questo progetto è stata presa a esempio l´esperienza maturata e consolidata dalla cooperativa Almar, che ha sede sull´isola della Marinetta. L´atto siglato oggi, come hanno detto il sindaco e il vicesindaco di Marano, Mario Cepile e Graziano Pizzimenti, costituisce il coronamento di un iter non facile, che si è protratto per una decina di anni, e che ha anche la Regione quale protagonista della stesura definitiva dell´accordo. A ricordarlo è stata il direttore del servizio Pesca e Acquacoltura della direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, e alla Pesca, della Regione, Marina Bortotto, intervenuta in rappresentanza dell´assessore Violino, assente per motivi di salute. La concessione apre nuove prospettive occupazionali ed economiche per la comunità di Marano Lagunare, perché segna l´avvio della trasformazione della pesca in laguna da attività di raccolta incontrollata da parte dei singoli, a un´attività organizzata in modo imprenditoriale, che già nella prima fase del progetto dovrebbe dare lavoro a circa centocinquanta persone, anche giovani e donne. Va precisato che nell´area rimanente della Laguna di Marano la pesca ai molluschi e alle altre specie ittiche sarà comunque sempre possibile secondo le normative vigenti. L´atto odierno, come ha ricordato il sindaco, Mario Cepile, costituisce un´occasione importante per la comunità maranese. Soprattutto se si considera che la pesca tradizionale sta attraversando un periodo di declino e che i vincoli e le norme in materia sono sempre più restrittivi. Per il sindaco, la concessione chiude un periodo di autarchia del comparto, per offrire innegabili prospettive allo sviluppo del territorio e della comunità locale. .  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: REGIONE INCONTRA AUTONOMI  
 
Palermo – L´assessore regionale alle Risorse agricole, Titti Bufardeci, ha ricevuto ieri pomeriggio, a Palermo, le delegazioni degli agricoltori autonomi provenienti da tutta la Sicilia. Alla riunione, alla quale hanno preso parte anche il capo di gabinetto Michele Lonzi e il dirigente generale del dipartimento interventi strutturali, Rosaria Barresi, conclude la prima sessione di incontri con il mondo dell´agricoltura, per fare il punto sulla situazione del settore. Ieri, Bufardeci aveva ricevuto le delegazioni di Confagricoltura, Coldiretti e Cia. “Il primo obiettivo – sostiene l´assessore – è giungere alla dichiarazione dello stato di crisi per la nostra agricoltura. I dati economici e di mercato sono sotto gli occhi di tutti e bisogna intervenire con misure urgenti per il rilancio. Già domani segneremo un primo passo con la riunione al ministero per le Politiche agricole”. Bufardeci ha ribadito la necessità di forti azioni a sostegno dei prodotti siciliani, con la creazione di un marchio di qualità che tuteli produttori e consumatori dalla concorrenza sleale. Inoltre, secondo Bufardeci, bisogna agire sulla filiera commerciale, accorciando i passaggi che portano i prodotti sulla tavola dei consumatori. “Parlando di marchi di qualità – spiega Bufardeci – credo che sia ormai ineludibile la realizzazione di un sistema di controlli, sotto l´aspetto sanitario, commerciale e qualitativo. Per questo, è nostra intenzione creare una cabina di regia che veda la presenza di tutti gli attori protagonisti del sistema di controllo non più occasionale. Al tavolo tecnico dovranno partecipare le dogane, le capitanerie di porto e le strutture sanitarie. Ognuno con la sua specifica competenza deve contribuire a creare un sistema di controllo e di tutela delle qualità”. .  
   
   
TONNO ROSSO GREENPEACE, LEGAMBIENTE, MAREVIVO E WWF PLAUDONO AL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE, ALIMENTARI E FORESTALI PER GLI IMPEGNI PRESI A TUTELA PER QUESTA SPECIE A RISCHIO  
 
 Il Sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole Alimentari e Forestali Antonio Buonfiglio ha comunicato alle associazioni della pesca, ai ricercatori, alle organizzazioni ambientaliste e ai sindacati il suo sostegno all´inserimento del tonno rosso (Thunnus thynnus) nell’Appendice 1 della Convenzione internazionale sul commercio di specie animali e vegetali in pericolo (Cites) che prevede il divieto di commercio internazionale per le specie a rischio. Una presa di posizione importante che lancia un segnale concreto da parte del Governo italiano per la gestione sostenibile di questa specie emblematica Nel Mediterraneo. “Lo stato critico del tonno rosso infatti- dicono gli ambientalisti - è indicativo di una pessima gestione della pesca che ha causato il grave declino degli stock, ora sull’orlo del collasso. Una situazione che richiede decisioni coraggiose, immediate e concrete, che rafforzino quelle già adottate per il recupero di questa specie attraverso la riduzione della capacità di pesca”. E’ importante che il Sottosegretario Bonfiglio abbia anche chiarito che in ogni caso le “tonnare volanti” italiane si fermeranno nella stagione di pesca 2010: pescare con quote così basse sarebbe stato un invito a nozze per la pesca illegale. La quota italiana sarà quindi ripartita ai palangari, alla pesca sportiva e alle tradizionali tonnare fisse. Le associazione chiedono comunque chiarimenti riguardo all’utilizzo della quota e in particolare chiedono al Governo di non rilasciare nuove licenze. Le esperienze passate dimostrano chiaramente che dopo aver aumentato le licenze delle tonnare volanti sono stati necessari notevoli sforzi per ridurre il numero delle imbarcazioni autorizzate a questo tipo di pesca. Bisogna impedire che succeda lo stesso con i palangari. Allo stesso tempo, è necessaria una maggior vigilanza sulla pesca sportiva i cui quantitativi sono sempre stati difficili da rendicontare. Dopo anni di richieste e di allarmanti relazioni del Comitato Scientifico dell’Iccat (Commissione Internazionale per la Conservazione del tonno atlantico) lo scorso novembre, in Brasile, l’Iccat ha dovuto drasticamente ridurre le quote di cattura (passate nel giro di pochi anni da oltre 30. 000 a 13. 000 tonnellate/anno) in un tardivo tentativo di recuperare la faccia di fronte all’opinione pubblica (e alla ricerca scientifica) internazionale. Allo stato delle cose, e considerata anche la diffusa pesca illegale che continua in Mediterraneo soprattutto a causa di flotte extracomunitarie, solo l’inclusione della specie nell’Appendice 1 della Cites, ridurrebbe la pressione sulla popolazione di tonno rosso e consentirebbe misure efficaci di sostegno a questo importante settore ittico. Entro il 2012, se non si correrà ai ripari, questa specie potrebbe scomparire dai nostri mari, considerato che a seconda delle stime è stato già perso tra l’80 e il 95% dello stock. .  
   
   
POMODORO: TRACCIARE LA STRADA PER IL 2011 E´ L´OBIETTIVO DEL GRUPPO DI LAVORO DEL DISTRETTO DEL POMODORO  
 
 Si è riunito lunedì scorso presso l’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Piacenza il gruppo di lavoro, presieduto dall’Assessore provinciale all’agricoltura Filippo Pozzi, del Distretto del Pomodoro da industria. Erano presenti alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria, delle organizzazioni dei produttori, delle amministrazioni provinciali coinvolte (Piacenza, Parma, Cremona e Mantova), degli industriali del settore, della Regione Emilia-romagna ed il Prof Canali, economista che collabora col Distretto. Il Distretto del pomodoro ha fra i suoi obiettivi principali il rafforzamento dell´integrazione e del coordinamento nella filiera per migliorare la competitività del sistema territoriale. Tale obiettivo diventa quanto mai strategico in un momento come quello attuale, che si configura quale ultimo appuntamento con le regole del sostegno Ocm, alle soglie quindi di un regime completamente nuovo, privo di quelle certezze che hanno caratterizzato le scorse campagne di trasformazione. Di fronte ad un “sistema” 2011 che si prospetta a rischio di “deregulation” diventa indispensabile individuare meccanismi per tenere unita e vitale la filiera: è proprio in tale contesto che il Distretto può svolgere a pieno titolo un ruolo di orientamento sulle politiche di mercato, per mantenere e rilanciare gli strumenti individuati con la Organizzazione Comune di Mercato (Ocm). “Vogliamo cercare di mantenere le positività che arrivano dalla nostra tradizione e dal nostro ruolo di zona vocata che ha saputo trovare un metodo di lavoro dandosi delle regole che sono a garanzia di tutti i soggetti della filiera”, commenta l’Assessore Pozzi. “Abbiamo un anno di tempo per creare un consenso di tutto il comparto del pomodoro da industria del Nord, che può riconoscersi su alcuni temi chiave come il ruolo delle organizzazioni di prodotto (Op), i meccanismi di premialità ed il sistema dei controlli da proporre in un “contratto quadro” di respiro nazionale”. Il ruolo fondamentale che il Distretto potrà e dovrà quindi giocare sarà quello di traino nella definizione di un nuovo assetto normativo volontario da tradurre non solo e non tanto in un accordo locale, ma in uno schema di accordo interprofessionale di portata nazionale, che possa costituire riferimento per il Ministero e le altre Regioni del Nord interessate (Lombardia e Veneto), alle quali occorrerà rivolgersi in un´ottica di integrazione e collaborazione metodologica. Il Distretto non ha capacità normativa e/o di indirizzo regolamentare, ma ha maturato un´esperienza significativa nel far comprendere la necessità di “collaborare per competere”; è quindi il soggetto in grado di definire delle proposte reali per la fissazione di nuove regole condivise idonee a mantenere gli elementi positivi di collaborazione e contrattazione sinora maturati. .  
   
   
PESCA: ASSOCIAZIONI ANNUNCIANO RIUNIONE TONNIERI IN VISTA INCONTRO SOTTOSEGRETARIO  
 
I rappresentanti della flotta tonniera italiana si riuniranno a Roma venerdì 29 gennaio per discutere della campagna di pesca 2010, in vista della riunione convocata su questo tema dal Sottosegretario Antonio Buonfiglio il prossimo 1° febbraio, nell’ambito della Commissione consultiva centrale per la pesca e l’acquacoltura. A darne notizia le Associazioni armatoriali e cooperative della Pesca Agci Agrital, Federcoopesca-confcooperative, Lega Pesca, U. Ni. Coop. Pesca e Federpesca. “Siamo in una fase delicata – sottolineano i presidenti Buonfiglio, Coccia, Ianì, Poli- ed è importante un confronto aperto e costruttivo che, nonostante le pesanti riduzioni delle quote stabilita in sede Iccat, deve offrire al comparto le adeguate sicurezze socio-economiche per continuare a rimanere sul mercato. Siamo convinti che sulla questione tonno ci sia ancora ampio margine per individuare insieme un indirizzo comune”. .  
   
   
NOVARA: AGGIORNAMENTO ZOOTECNICO 2010 - NUOVA CONFERENZA IL 29 GENNAIO 2010  
 
Prosegue, il prossimo 29 gennaio,il ciclo di conferenze di aggiornamento zootecnico organizzato dall´Assessorato all´agricolura in collaborazione con l’Associazione Provinciale Allevatori di Novara e V. C. O. , l’Asl 13 Novara Servizi Veterinari e le Organizzazioni di categoria. Il nuovo appuntamento è per il 29 gennaio 2010 alle ore 9,45 presso l´Istituto "Bonfantini" in C. So Risorgimento, 405 a Novara. Si tratterà di: "Buona gestione dei reflui zootecnici", "Adeguamento delle Aziende Zootecniche Novaresi alle norme Comunitarie e Regionali (10/R/2007)" e "Gestione e distribuzione dei reflui in campo con attenzione alla problematica nitrati". .  
   
   
CORALLO, LA GIUNTA DELLA SARDEGNA VARA LE NORME DI PESCA PER IL 2010  
 
Cagliari - Il corallo rosso sardo è in buona salute e la Regione conferma le disposizioni stabilite già nell’aprile scorso nel corso di uno dei primi provvedimenti della giunta Cappellacci. Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Andrea Prato, ieri la Giunta ha approvato una delibera che regolamenta il prelievo di una delle risorse naturali più importanti e caratteristiche del comparto della pesca isolano. Recentemente, e in varie occasioni pubbliche, la politica regionale di gestione del corallo è stata apprezzata e considerata come un modello da seguire non solo a livello Mediterraneo: durante un vertice della Fao al ministero per le Politiche agricole, i rappresentanti dell’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite avevano apprezzato la regolamentazione della Sardegna che consente di conciliare le istanze di salvaguardia della risorsa con le esigenze economiche dei corallari. Le norme prevedono che la stagione inizi il 1 maggio e termini, ogni anno, il 15 ottobre (fino al 2008 iniziava un mese dopo) mentre il numero massimo di autorizzazioni è salito, rispetto a due anni fa, da 20 a 30. Inoltre, la pesca è consentita a profondità non inferiori a 80 metri. Ancora, la Regione potrà provvedere a formulare specifiche proposte di revisione dell’attuale quadro normativo, con l’obiettivo di potenziare la struttura imprenditoriale del comparto. Soddisfatto l’assessore Prato: “L’attuale normativa sul corallo è un esempio virtuoso che testimonia come una corretta gestione della risorsa, a livello dell’intero bacino mediterraneo, possa consentire di raggiungere il traguardo di un suo sfruttamento sostenibile e dall’altra tuteli un’attività produttiva importante per la nostra economia”. “Il lavoro della Regione – spiega invece Angelo Cau, del dipartimento di Biologia animale ed ecologia dell’Università di Cagliari - è meritorio perché oggi è l’unico ente che prevede una legislazione specifica sul corallo, e gli ultimi riconoscimenti nazionali e internazionali, arrivati anche dagli Stati Uniti e dal Giappone, ne sono la testimonianza”. .  
   
   
UDINE: ANIMALI NOCIVI, NEL 2009 ABBATTUTE 452 NUTRIE UN’AZIONE NECESSARIA PER RIDURRE IL NUMERO DEI GROSSI RODITORI CHE DANNEGGIANO GLI ARGINI DEI FIUMI  
 
Prosegue il lavoro della Provincia per contrastare i danni provocati dagli animali selvatici. Tra le specie ritenute nocive per i danneggiamenti causati agli argini dei corsi d’acqua e alle colture, le nutrie. «Quello delle nutrie – spiega l’assessore a caccia e pesca Ottorino Faleschini –, è un problema diffuso in buona parte del territorio provinciale. Si tratta di grossi roditori introdotti qui dall’uomo e, pertanto, senza predatori naturali. Per questo è necessario l’intervento dell’uomo: per far fronte alla rapida diffusione delle nutrie abbiamo dovuto correre ai ripari avviando un’operazione di riduzione della popolazione. I maggiori danni provocati da questo grosso roditore sono dovuti al fatto che, per costruirsi la tana, scava delle buche molto profonde in corrispondenza dei corsi d’acqua, indebolendoli, e delle strade sterrate che, con il passaggio dei mezzi agricoli, subiscono dei cedimenti. Questa situazione è stata contrastata attraverso l’abbattimento mediante provvedimenti in deroga». Nel corso del 2009 la Polizia provinciale ha abbattuto 452 nutrie: «per raggiungere questo risultato – ha chiarito Faleschini – è stato impegnato il Corpo di polizia provinciale con oltre un centinaio di uscite che hanno interessato numerosi comuni da Artegna a Latisana. A fianco all’azione di contenimento, la Polizia provinciale continua nell’attività di monitoraggio dell’efficacia di questi strumenti. Secondo quanto rilevato, vi è un andamento di stabilizzazione della numerosità delle nutrie nei siti di originaria diffusione (nei pressi del Rio Basso di Artegna, del canale Ledra e nella zona delle risorgive di Osoppo e Magnano in Riviera), mentre si mantiene in costante aumento il numero di nutrie in alcune zone della Bassa friulana (in particolare vicino allo Stella e ai suoi affluenti). «Per quanto riguarda i prossimi interventi , dunque – anticipa Faleschini -, priorità sarà data a quelle zone dove continuano a essere lamentati dalla popolazione danni alle colture, agli argini e nei pressi di abitazioni. L’intento della Provincia – ha concluso – è quello di continuare in questa direzione, ovvero nella riduzione di quegli animali che per numerosità – nutrie e cinghiale – stanno provocando non pochi disagi ai cittadini». .  
   
   
PRODUTTORI LUCANI A NEW YORK PER PROMUOVERE LA BASILICATA  
 
Produttori lucani a New York per promuovere la Basilicata. L’iniziativa, promossa dalla Presidenza della Giunta Regionale di Basilicata e dal Dipartimento Agricoltura nell’ambito del tavolo regionale di coordinamento delle politiche di marketing, si è svolta presso ristoranti ed esercizi di gastronomia specializzate della Grande Mela. Tra le tappe dell’evento il ristorante Felidia, uno dei più esclusivi di Manhattan, ed il Di Palo’s Fine Food, gourmet market prestigioso riferimento per i prodotti di qualità a New York. Presentazioni di cucina tipica e incontri bilaterali tra produttori lucani e importatori, buyer e ristoratori americani hanno consentito di istituire e consolidare nuovi contatti commerciali. Testimonial la giornalista e ristoratrice Lidia Bastianìch, ambasciatrice del cibo italiano in America autrice di numerosi ricettari e pubblicazioni gastronomiche nonché conduttrice di trasmissioni televisive di successo. Le presentazioni presso il Di Palo Fine Food sono state condotte dal titolare Lou Di Palo, di ascendenti lucani, personaggio molto noto al pubblico americano per essere stato uno dei primi operatori a distribuire prodotti italiani di qualità nella storica zona di Little Italy. Circa 20 produttori e consorzi lucani partecipanti sul posto in rappresentanza di 36 aziende. Accanto ai vini Aglianico del Vulture Doc e Matera Doc, presente una vasta gamma di formaggi come: il canestrato di Moliterno, il caciocavallo Silano, il caciocavallo podolico e il pecorino di Filano. Inoltre sono stati presentati gli oli extravergine, Vulture Dop e Majatica, Olii biologici e biodinamici, pasta di grano duro biologica, confetture di frutta biologiche. Grande interesse della stampa e degli operatori del settore per prodotti poco conosciuti come la melanzana rossa di Rotonda, , crema e pesto di pistacchio, friselle, taralli, miele lucano, fagioli di Sarconi Igp e peperoni di Senise Igp. Quet’ultimo proposto secondo la tipica preparazione “crusco” ha suscitato un notevole interesse ed è stato particolarmente adatto alle abitudini di consumo del pubblico americano. “Questa iniziativa – ha commentato Vito De Filippo Presidente delle Giunta regionale - fa seguito a contatti che già da alcuni anni abbiamo attivato con gli Stati Uniti, e si inserisce nell’ambito di un quadro più generale di attività che questa Presidenza sta attuando attraverso il coordinamento con i singoli dipartimenti. “ La presenza di chef dell’Unione Regionale Cuochi Lucani impegnati in minicorsi di cucina e dimostrazioni gastronomiche rivolte a chef e consumatori ha consentito di presentare ricette tipiche regionali che meglio valorizzano le nostre materie prime. “Strascinati con peperoni di Senise Igp, cacio ricotta lucano e mollica di pane”, “cavatelli con Fagioli di Sarconi Igp” e “sformato di canestrato di Moliterno Igp” sono ricette tipiche che alcuni prestigiosi ristoranti americani hanno già deciso di adottare nel proprio menù. “Rappresenta la prima grande iniziativa di promozione integrata delle produzioni tipiche agroalimentari e del territorio lucano – ha commentato Vincenzo Viti Assessore regionale alla agricoltura - il nostro impegno è quello di inserire ogni singola iniziativa su mercati interessanti in un contesto organico più ampio, uscendo dalla estemporaneità che caratterizza a volte le iniziative promozionali. Riteniamo che solo questa sia la via per offrire nuove opportunità di business ai produttori lucani e questo di New York rappresenta sicuramente un esempio in questa direzione” .  
   
   
A UDINE CORSI DI PREPARAZIONE ALL’ESAME DI OTTENIMENTO DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA RACCOLTA FUNGHI  
 
 “Andar per funghi” rappresenta una bella occasione per conoscere l’ambiente circostante e riscoprire il volto mutevole della natura. La Provincia, secondo quanto previsto dalla Lr 12/2000, provvederà, anche per il 2010, all’organizzazione dei corsi di preparazione all’esame per l’ottenimento dell’autorizzazione alla raccolta funghi. Durante le lezioni saranno forniti cenni sulle normative in vigore, sull’ambiente di sviluppo, le modalità di raccolta e trasporto nonché una vasta disamina delle principali specie di funghi presenti nella nostra regione con particolare attenzione a quelle specie che possono causare problemi alla salute dei consumatori, le specie mortali e tossiche e a commestibilità condizionata. Le domande di partecipazione al corso dovranno pervenire entro il 30 marzo 2010. I modelli di richiesta sono disponibili sul sito della Provincia - www. Provincia. Udine. It - o presso gli uffici del Servizio agricoltura in via della Prefettura, 16 a Udine dove il personale è a disposizione per ulteriori informazioni. Le date e gli orari dei corsi sono in fase di definizione e saranno comunicate agli interessati a mezzo lettera. Le Domande Di Partecipazione Entro Il 30 Marzo. I Modelli Di Richiesta Sono Disponibili Sul Sito Del A Provincia - www. Provincia. Udine. It - O Presso Gli Uffici Del Servizio Agricoltura . .  
   
   
MEDITERRANEANS A JEDDAH IN ARABIA SAUDITA: FOOD ITALIANO ALLA TAVOLA ARABA  
 
Per la seconda volta, dall’1 al 6 febbraio, l’eccellenza dell’enogastronomia made in Italy viene ricevuta con tutti gli onori a Jeddah, in Arabia Saudita, in un rendez-vous ideato e realizzato da specialisti e imprenditori del Bel Paese, ma voluto fortemente dai padroni di casa I legami storico-gastronomici, che legano da secoli l’Italia al mondo arabo, hanno ispirato, sul suolo saudita, l’incontro “Mediterraneans – A journey through the italian food history”, dedicato alle produzioni agroalimentari e alla cucina tricolore di qualità e organizzato da Emanuele Esposito, executive chef del complesso “Il Villaggio” a Jeddah. Per il secondo anno, dall’1 al 6 febbraio prossimo, i sei ristoranti e il deli-shop Reyhan della struttura, ribattezzata dagli arabi “Tempio del Gusto Italiano”, si trasformeranno in un vero e proprio centro di cultura alimentare del Bel Paese, grazie anche alla disponibilità del nostro Console sul luogo Giovanni Nocera, dell’Ambasciatore in Arabia Saudita Eugenio D’auria e ai responsabili della location, tra cui Mister Mahmmund Almaeena, Madame Nashwa Taher, il G. M. Joerg M. Wickihalder e l’A. G. M. Toni Riethmaier. Della “sei giorni gastronomica” a Jeddah, sarà protagonista un gruppo selezionato di Aziende e sponsor: Consorzio del Parmigiano-reggiano, Bonat (produttore di formaggio parmigiano), Dolciaria Fabbri 1905, Barilla, Pastificio Cavalier Cocco, Olio San Giuliano, Oliotto, Tonno Callipo, Consorzio del Formaggio Monteveronese, Consorzio Riso Vialone Nano, Alberto Verani caffe superiore, Acqua Filette e altri. Il giornale online Informacibo, diretto da Donato Troiano, sarà media partner ufficiale della manifestazione. Aderisce anche “Ciao Italia”, l´associazione di Ristoranti italiani nel mondo E “Maidireristorante”. La cucina delle occasioni di gala sarà opera del catanese Gian Maria Le Mura, chef-patron di “Maidireristorante”, e Vincenzo Raschella, pastry-chef de’ Il villaggio complex, presterà la sua arte culinaria a supporto di Emanuele Esposito e dei vari collaboratori. Sarà proprio il pasticciere Raschella a curare l´evento “Gelato” in collaborazione con l´azienda bolognese Fabbri 1905. L’antropologo e gastrosofo Sergio Grasso, volto noto della Rai, ha invece il compito di curare gli aspetti culturali e didattici del gustoso incontro, conducendo il pubblico attraverso degustazioni di prodotti e stages di approfondimento su pasta, olio extravergine d’oliva, salumi (ovviamente non suini), formaggi, aceto balsamico tradizionale, confetture e dolciumi. A Mediterraneans, ogni giorno sono in programma appuntamenti tematici con i traders locali, alternati a conferenze e tea-times sugli intrecci culturali tra i Paesi Arabi e l’Italia, allo scopo di far conoscere le nostre eccellenze gastronomiche, aprendo nuovi e concreti scenari commerciali per l’agroalimentare italiano, e di rafforzare il clamoroso successo d’immagine conseguito nella precedente edizione della kermesse, attorno alla quale si sono concentrati per una settimana i giornali e le televisioni saudite e i più importanti “salotti-bene” della nazione. Il progetto ha preso spunto dalle radici della gastronomia italiana che affondano nel terreno arabo. Non si può negare che esista una fitta rete di correlazioni tra le due cucine: il caffè, il riso e la stessa pasta sono giunti in Italia grazie alla civiltà araba così come l’arte del distillare (dal momento che alcool e alambicco sono termini mutuati proprio da quella lingua). A suggellare questo stretto rapporto, a Jeddah è stata invitata una regione-simbolo che determina anche il tema della manifestazione: “Venice, door to the Orient” (Venezia, Porta d’Oriente”). Come la Sicilia l’anno scorso, il Veneto, con il suo paniere agro-alimentare, è chiamato a rappresentare la proficua contaminazione tra due culture gastronomiche solo apparentemente estranee. Il ponte dorato di Venezia con l’Oriente è ben individuabile dal ricco impiego di uvetta, pinoli e cipolla ma soprattutto di cannella, pepe, chiodi di garofano, noce moscata nei piatti della Serenissima: negli anni, i veneziani hanno commercializzato e utilizzato tutti questi prodotti fino a renderli “identitari” della loro cucina. Così le tecniche di frittura e di cottura al vapore sono state apprese sulla Via della Seta e per le strade di Costantinopoli, mentre le corti dei califfi e i suk del Nordafrica ci trasmettevano l’arte di confezionare le polpette; l’uso delle lenticchie e degli spinaci, dei datteri, dei fichi, del melograno; le tecniche per candire la frutta e farne mostarde e marmellate e che ispiravano i pasticceri a produrre preziosi dessert a base d’uovo e crema, focacce lievitate, spiedini di caramello e frutta secca (i “golosessi”). Tra l’epoca delle Crociate e quella di Marco Polo sono nate preparazioni culinarie considerate tradizionali sulla tavola veneta, come il “cavroman”, la “castradina”, il “saòr”… Scambi di prodotti, di ricette, di miti e riti della tavola che continuano a viaggiare ancora oggi, con gli uomini e le idee, in un senso e nell’altro. Evento nell’evento, a Mediterraneans è previsto il lancio del Concorso di Cucina Italiana, promosso in collaborazione con Ifse-world, scuola di cucina di Piobesi a Torino (www. Ifse-world. Com), e riservato ai giovani sauditi, che si terrà presso il circolo “Cicer” del Consolato Generale Italiano di Jeddah. Non solo: se a Emanuele Esposito va il merito di aver pensato di aprire una Scuola di cucina italiana in Arabia Saudita, a Raffaele Trovato, direttore dell’Ifse, va riconosciuto quello di aver compreso e appoggiato l’iniziativa. Alla manifestazione, l’Ifse esporrà il concetto-base della sua filosofia, ovvero quell”italian style” su cui vengono elaborati i programmi formativi, per promuovere la cultura e l’educazione alimentari, comprendendo i fattori salutistici. Nell’occasione, Raffaele Trovato incontrerà le autorità saudite e i responsabili dell’Ambasciata Italiana per valutare la possibilità di inaugurare in loco una scuola Ifse che, in tutto il mondo, vanta uffici di rappresentanza e corsi organizzati presso Università e scuole-partner. Tuttavia in Arabia Saudita si tratterebbe di creare per la prima volta una scuola Ifse all’estero che, nelle intenzioni di Esposito e Trovato, dovrebbe comportare un corso teorico di sei mesi e una fase pratica presso i tre ristoranti italiani aderenti. Alle lezioni verranno ammessi, a titolo completamente gratuito, anche 10 ragazzi disabili, di età tra i 18 e i 25 anni. Al termine degli studi, i tre migliori allievi potranno perfezionarsi in Italia e conseguire la certificazione Ifse. .  
   
   
ALLA SCOPERTA DELL’OLIO. LE INIZIATIVE DI ACCADEMIA D’IMPRESA – C.C.I.A.A. DI TRENTO  
 
Per chi desidera conoscere i migliori oli extravergini D. O. P. E monovarietali italiani, le loro caratteristiche organolettiche, gli abbinamenti ideali, l’occasione da non perdere è quella di Sololio, mostra dell’eccellenza olearia italiana. Dal 31 gennaio al 3 febbraio 2010 negli spazi espositivi di Expo Riva Hotel (Riva del Garda) saranno presenti le migliori aziende italiane del settore fra cui quelle della nostra provincia, forti di un prodotto particolarmente apprezzato: l’extravergine di oliva del Garda trentino D. O. P. A differenza di quelli provenienti dall’Italia centrale e meridionale, spesso caratterizzati da un’esuberante personalità, l’olio del Garda trentino si segnala infatti per il gusto delicato che lo rende capace di esaltare i sapori di una grande varietà di piatti. Per approfondire questi temi e per soddisfare le esigenze di consumatori ed appassionati, Accademia d’Impresa, Azienda speciale della Camera di Commerciale I. A. A. Di Trento e l’Enoteca provinciale del Trentino, organizzeranno dal 31 gennaio al 3 febbraio uno spazio dedicato alla scoperta del mondo che ruota attorno ad un prodotto spesso poco conosciuto, ma presente ogni giorno sulle nostre tavole. L’olio è un alimento dalle molteplici caratteristiche: saper scegliere quello più adatto per ogni occasione, significa essere in grado di esaltare i sapori dei nostri piatti, secondo un piacevole gioco di sensazioni. Gli ospiti di Accademia d’Impresa avranno la possibilità di partecipare a degustazioni del prodotto sotto la guida di esperti del settore. Un fitto programma di incontri consentirà a ciascuno di individuare l’argomento più adatto ai propri interessi. Ogni giorno alle ore 12. 30 “Olio: in tavola…con gusto”, un laboratorio enogastronomico organizzato in collaborazione con l’Associazione Cuochi Trentini, dedicato agli abbinamenti fra oli italiani e prodotti del nostro territorio; ad ore 14. 00 “Dall’olivo all’olio: filo diretto con il produttore”, un’occasione da non perdere per apprendere le informazione sul prodotto dalla viva voce di chi ne ha fatto la propria passione. Ad ore 16. 00 “Extravergine: piacere di conoscerti”, un viaggio alla scoperta delle caratteristiche organolettiche che consentono al consumatore di orientarsi in modo consapevole nella scelta dei prodotti di qualità. Come per i vini anche per gli oli esistono guide specializzate: domenica 31 gennaio ad ore 17. 00 Assam presenterà nella cornice di Accademia d’Impresa la “Rassegna nazionale degli oli monovarietali” e lunedì 1 febbraio ad ore 17. 00 l’enogastronomo Marco Oreggia presenterà la sua guida Flos Olei 2010 – guida ai migliori extravergini del mondo. Promossa da Expo Riva Hotel in collaborazione con Accademia d’Impresa e l’Enoteca provinciale del Trentino (Palazzo Roccabruna), la manifestazione vanta due partner d’eccezione: Assam (Agenzia servizi settore agroalimentare delle Marche) e Olea (Organizzazione laboratorio esperti assaggiatori - Pesaro) con cui Accademia intrattiene da anni un’intensa collaborazione nel campo della formazione professionale. Vale infatti la pena ricordare che dal 31 gennaio al 3 febbraio l’area dedicata al mondo dell’olio ospiterà ogni giorno ad ore 11. 00 una seduta certificata riservata ai degustatori iscritti all’albo nazionale. .  
   
   
IL PROSCIUTTO DI PARMA OSPITE A “IDENTITA’ GOLOSE 2010”  
 
L’emilia-romagna sarà Regione Ospite ad Identità Golose 2010. All’importante appuntamento internazionale che chiama a raccolta cuochi provenienti da tutto il mondo, la Regione porterà il suo straordinario patrimonio di prodotti tipici e a qualità certificata, le sue illustri tradizioni eno-gastronomiche, il suo territorio e la sua storia. Insieme alla grande cucina d’autore di chef che hanno saputo rinnovare una tradizione famosa in tutto il mondo. Per la tre giorni milanese la Regione Emilia-romagna - in partnership con Unioncamere regionale e con la collaborazione dei Consorzi di Valorizzazione e dell’Enoteca regionale -ha messo a punto un ricco programma di incontri, degustazioni e presentazioni. Forte di un paniere di prodotti tipici che conta ben 30 Dop e Igp, di un patrimonio di vini regionali, da alcuni anni in forte crescita qualitativa e di cuochi come Massimo Bottura, Igles Corelli, Paolo Teverini, che saranno presenti in rappresentanza di Chef to Chef, l’associazione che riunisce i cuochi stellati dell’Emilia Romagna. Il Prosciutto di Parma, con i suoi duemila anni di storia, sarà uno degli ambasciatori della grande tradizione enogastronomia emiliana. Nello stand della Regione Emilia-romagna sarà ubicata una splendida affettatrice Columbia nera con i profili in oro a volano. 180 Kg di precisione, con una lama da 37 cm di diametro per tagliare fette sottili e perfette. Lo stand dell’Emilia Romagna sarà una vera e propria bottega accogliente ed ospitale. La dispensa avrà sempre pronti assaggi a base di prodotti certificati come Prosciutto di Parma Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Grana Padano Dop, Salumi Piacentini Dop, Mortadella di Bologna Igp, Coppia Ferrarese Igp, Prosciutto di Modena Dop, Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e Reggio Emilia Dop, Pera dell’Emilia-romagna Igp, Zampone e Cotechino di Modena Igp. Accompagnati da vini che sono in tutto il mondo sinonimo di questa terra: i Lambruschi, il Sangiovese di Romagna, il Pignoletto. La cucina sfornerà ogni giorno piatti caldi dai sapori e profumi intensi, come il tortello di zucca con burro di Parmigiano, la lasagna classica bolognese, i tortellini in brodo di cappone. E ogni giorno allo stand dell’Emilia-romagna si alterneranno tante degustazioni, curate da una quindicina di chef provenienti da tutta la Regione: la piadina di Romagna e gli affettati, i tanti formaggi e il pesce azzurro dell’Adriatico, l’olio di Brisighella Dop, i funghi e l’anguilla, le patate e i marroni, nel tentativo di restituire per intero l’Identità eno-gastronomica di questa terra del “buon vivere”. I cuochi protagonisti Sarà martedì 2 febbraio il giorno dell’Emilia-romagna a Milano, quando il palco della sala Auditorium sarà interamente riservato alla Regione e alla Nazione Ospite (Slovenia). La parola ai cuochi: Stefano Ciotti, dell’Hotel Carducci 76 di Cattolica, racconterà l’importanza del soffritto come punto di partenza per la sua cucina creativa; Alberto Faccani, del Magnolia di Cesenatico, parlerà invece della sua esperienza con i “pesci sott’acqua: la cucina sottovuoto applicata alla cucina di pesce della riviera”. Proseguiranno altri grandi maestri del gusto: Igles Corelli, Valentino Marcattilii, Massimo Bottura, Filippo Chiappini Dattilo. Al loro fianco, i cuochi impegnati durante i tre giorni di manifestazione nello stand e nei laboratori di Identità Golose: l’Associazione delle Mariette di Casa Artusi, Gian Paolo Raschi, Andrea e Stefano Bartolini, Raffaele Liuzzi, Gianni d’Amato, Maria Luisa Mazzocchi, Marcello Leoni, Paolo Teverini, Maria Grazia Soncini, Marco della Bona, Aurora Mazzucchelli, Daniele Repetti, Riccardo Agostini. .  
   
   
DAL 2° FEBBRAIO A ROMA I VINI E GLI OLI DI PUGLIA: LE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE DEL TERRITORIO.  
 
Ben 16 enoteche con vetrine dedicate e degustazioni guidate, 6 ristoranti con menu a tema: è la Puglia da scoprire e da gustare in occasione di “Puglia, Wine Food Fashion”, in programma nella Capitale a partire da lunedì 1 febbraio. Dopo il grande successo della scorsa estate, la Puglia torna a Roma con un articolato programma di eventi mirati a promuovere le eccellenze enogastronomiche della regione. L’evento, reso possibile grazie al contributo dell’assessorato alle risorse agroalimentari della Regione Puglia, è organizzato dal Movimento Turismo del Vino Puglia. Il primo appuntamento è nelle 16 enoteche aderenti all’associazione “Arte dei Vinattieri” che, per tutto il mese di febbraio, dedicheranno le loro vetrine ai prodotti made in Puglia, offrendo in degustazione vini e oli extravergine d’oliva della regione. In 6 di queste enoteche, inoltre, la varietà e le peculiarità delle bontà di Puglia saranno illustrate da importanti giornalisti del settore enogastronomico, che guideranno degustazioni aperte al pubblico (gratuite, su prenotazione). Altro appuntamento da non perdere quello con i 6 ristoranti selezionati da “ristodoc. Com” dove, nella settimana dal 1° al 7 febbraio, accanto al consueto menu si potrà ordinare un piatto tipico pugliese abbinato a un ottimo calice di vino. .  
   
   
MULINO BIANCO SENSIBILIZZA AL VALORE DELLA PRIMA COLAZIONE  
 
Dopo il successo ottenuto nel 2009, è ripartito il tour che porta il Mulino nelle più belle piazze d’Italia per riaffermare il valore della prima colazione all’italiana e della buona merenda nell’ambito di una corretta e sana alimentazione giornaliera. Il Tour di Mulino Bianco toccherà nei prossimi mesi circa 50 città in tutta Italia. Il tour è parte integrante del progetto di educazione che Mulino Bianco ha avviato lo scorso anno per informare e sensibilizzare le persone alla corretta alimentazione, con un equilibrio nutrizionale complessivo che suggerisce di ripartire i pasti in cinque momenti chiave della giornata e che valorizza l’importanza della prima colazione e della merenda nel pomeriggio. L’edizione 2010 del Tour ripropone il modello educativo dello scorso anno, ampliato e arricchito con i principi che guidano a gustare ogni giorno una buona e sana merenda. I visitatori potranno continuare a gustare anche la prima colazione, offerta da Mulino Bianco sulla base di un simpatico e veloce test, utile per riflettere a pieno sulle abitudini del proprio risveglio quotidiano. Ai più piccoli, inoltre, è dedicata particolare attenzione, grazie a un’area allestita all’interno del Mulino e ad attività di “edutainment”, studiate per imparare divertendosi. Grazie a un animatore, i bimbi scopriranno l’origine degli ingredienti, l’orto e le caratteristiche degli alimenti che trovano sulla loro tavola. Già nel 2009 oltre 8. 000 bambini in età scolare hanno partecipato al laboratorio e al Teatro Scientifico. L’edizione del Tour 2010 ha incrementato le ore di attività dedicate ai bambini per dare la possibilità a tutti di poter vivere quest’esperienza divertente e istruttiva. Nel corso dell’anno il Tour sarà anche l’occasione per scoprire di persona e per gustare alcuni nuovissimi prodotti di Mulino Bianco. . .  
   
   
I CUOCHI DI AREZZO ASSEGNANO I LORO RICONOSCIMENTI  
 
E´ Luigi Cremona, popolare giornalista ed ideatore di eventi enogastronomici (oggi anche critico inflessibile alla trasmissione di Rai Uno “La prova del cuoco”), il vincitore della ventesima edizione del premio Guido Tarlati ideato e organizzato dall´associazione Cuochi di Arezzo. Il Premio (ispirato all’omonimo vescovo aretino vissuto alla fine del 1300) è stato istituito nel 1991 con l´intento è di rendere omaggio a un personaggio del mondo dell´enogastronomia che abbia contribuito a promuovere la cucina tipica della terra aretina, in Italia e nel mondo, sia esso giornalista, scrittore, conduttore televisivo, personaggio politico e delle istituzioni, cuoco, con meriti riconoscibili. Luigi Cremona, romano, ingegnere meccanico con due grandi passioni: i viaggi e la gastronomia. La prima lo ha fatto andare in giro per il mondo, dall’Alaska alla Corea, mentre la seconda si è alimentata con gli stessi viaggi ed è proseguita alla scoperta dei prodotti alimentari e della tavola. Ha collaborato per dieci anni alla Guida dei ristoranti de L’espresso per passare, dal 1995, al Touring Club Italia, dove è consulente per la ristorazione e l’informazione alberghiera, in particolare per la Guida degli Alberghi e dei Ristoranti. “Luigi Cremona è un amico della nostra terra - spiega il presidente dell´Associazione Cuochi Roberto Lodovichi - presente alle numerose manifestazioni tenute nella nostra provincia, convinto assertore della qualità dei prodotti e della professionalità in cucina che si può trovare nel nostro territorio”. E sulla manifestazione Lodovichi aggiunge: “La consegna del premio è da molti anni il momento più solenne della nostra associazione che da anni riesce ad aggregare oltre 100 ristoratori della nostra provincia ed è un punto di riferimento indiscusso per la valorizzazione delle produzioni agro-alimentari autoctone”. Ospite della 20°edizione del premio Tarlati anche Anna Moroni de “La prova del cuoco”. Nel corso delle serata sono stati premiati anche alcuni cuochi aretini. Per la categoria cuochi senior (che esercitano la professione da più di 20 anni) il riconoscimento è andato a Lea Quazzeroni e Nella Meozzi del ristorante Il Fiorentino di Sansepolcro e a Renata Valentini della Lodovichi Ricevimenti. Miglior cuoco della provincia di Arezzo a Donatella Neri del ristorante Antica Fonte di Arezzo per essersi fortemente distinta nel sapiente utilizzo dei prodotti di qualità tradizionali del territorio. Un riconoscimento anche alla Scuola alberghiera di Caprese Michelangelo, che ha partecipato alla creazione dei Finger Food di tradizione aretina serviti durante l´aperitivo della serata di premiazione. A tavola, sotto l’abile regia di Manuela Capecchi e Massimo Lodovichi, sono arrivate le seguenti proposte: da parte di Gianluca Drago del ristorante “Il casale di Pieve a Quarto” la “Zuppa di pollo del Tarlati”, Giuseppe Giuliattini “il Risotto con ragù di piccione”, Francesco Mastronardi del ristorante “Doccia” il “Raviolone di ricotta del pastore e bietola con pomodorini canditi e abbucciato aretino”, Leonardo De Candia della “Lancia d’oro” il “Guanciale di manzo al Sangiovese con tortino di verdure croccanti e fagioli zolfini”, l’associazione pasticceri “La trilogia di ricotta” Carlo Viti “La pralineria”, il tutto accompagnato dai vini delle aziende La Traiana, Baracchi, Il Borro e la Cantina dei Vini Tipici dell’Aretino serviti dall’Associazione Italiana Sommeliers mentre agli abbinamenti di olio ci hanno pensato i delegati aretini dell´ Aicoo. Tra i produttori di olio presenti “la Pieve”. .  
   
   
IL VINO E´ LEGGE (DI GUSTO E DI MERCATO) A MONTESPERTOLI, GIOVEDÌ 28 GENNAIO, INCONTRO DI ´AGRICULTURA´ DEDICATO ALLA NUOVA NORMATIVA EUROPEA  
 
Anche il vino ha le sue regole, eccome. Non solo quelle per farlo, ma anche per stare sul mercato. Se ne parlerà giovedì 28 gennaio al Museo della Vite e del Vino di Montespertoli, in via Lucardese 74, in un nuovo confronto di ´Agricultura´, ciclo di incontri promosso dalla Provincia di Firenze. Con l’entrata in vigore della nuova Organizzazione comune di Mercato del settore vitivinicolo (la cosiddetta ´Ocm Vino´), l’Unione Europea ha inteso definire un quadro normativo unico, i cui effetti si stanno dispiegando progressivamente, con l’intento dichiarato di consentire a tutta la filiera produttiva di affrontare le nuove condizioni dei mercati. A pochi mesi dalla sua entrata in vigore, produttori, istituzioni e organismi associativi si confrontano grazie all´assessorato all´Agrcioltura della Provincia sulle prospettive e sulle criticità del nuovo assetto. Alle 9. 30 l´apertura dei lavori, con gli interventi di Pietro Roselli (assessore all’Agricoltura della Provincia di Firenze); Maddalena Guidi (Settore Produzioni Agricole Vegetali della Regione Toscana); Giuseppe Liberatore (Consorzio Vino Chianti Classico); quindi, Luciano Boanini (Libero Professionista); Federico Castellucci (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino); Paolo Benvenuti (Associazione Nazionale Città del Vino); Armando Maria Corsi (Università degli Studi di Firenze). Dalle 12. 30 alle 13 il dibattito e le conclusioni. .  
   
   
PROPOSTA UNA "CARTA DEI VINI LOMBARDI" NEL MAGGIOR NUMERO POSSIBILE DI RISTORANTI DELLA REGIONE  
 
Milano - Il mondo del vino lombardo si è dato appuntamento ieri a Milano, con una conferenza stampa e una degustazione di vini e prodotti tipici, per celebrare il suo "Galà", durante il quale Regione Lombardia e Associazione italiana sommelier (Ais) Lombardia hanno lanciato ufficialmente una sfida ambiziosa: quella di vedere proposta una "Carta dei vini lombardi" nel maggior numero possibile di ristoranti della regione. "Si tratta di un progetto - commenta Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia - in cui crediamo molto per riuscire a dare a tutte le nostre eccellenti etichette la visibilità e il mercato che meritano. Un modo per dire che la Lombardia può vantare un´offerta di vini che, comprendendo tutte le tipologie, dalle bollicine ai rossi corposi, dai bianchi fermi ai rossi frizzanti fino ai grandi passiti, offre l´ideale accompagnamento sia alla cucina basata sui prodotti del territorio sia, in generale, a tutta la ristorazione di qualità". L´iniziativa, che ha già registrato l´adesione di circa un centinaio di ristoranti lombardi, prevede che tutti i partecipanti consegnino ad Ais la propria carta dei vini, basata solo su etichette regionali, e che questa affianchi nei menù quella tradizionale. Il ristorante aderente riceverà un apposito simbolo di "certificazione" e, nei prossimi mesi, le migliori carte dei vini riceveranno un premio durante un evento dedicato. Durante la giornata sono stati inoltre rivelati e premiati i vincitori del premio giornalistico promosso da Ascovilo, dedicato a tre professionisti del settore che si sono distinti per il loro lavoro di promozione dei vini e dell´agroalimentare lombardo. La giuria, guidata da Lorenzo Del Boca, presidente nazionale dell´Ordine dei giornalisti, ha assegnato i riconoscimenti ai professionisti Eliana Bellè (Il Giorno), puntuale nell´analisi del mondo agricolo, Luca Giannelli (Ansa), quale attento conoscitore del "made in Lombardy", e Gianluca Rossi (Telelombardia) conduttore di "Buonalombardia", che ha evidenziato le bontà dell´enogastronomia regionale. "Il rapporto tra il mondo del vino e la ristorazione - ha spiegato Carlo Alberto Panont, direttore di Ascovilo - diventa strategico proprio in questi momenti di crisi economica e consapevolezza nei consumi". Al termine della giornata Ais Lombardia ha consegnato il titolo di "Sommelier ad honorem" all´assessore Ferrazzi per aver lavorato in favore della promozione dei vini lombardi attraverso numerose iniziative, ultima della quali la giornata dedicata alle premiazioni dei vini vincitori della Guida Viniplus 2010, che si terrà a Varese nella cornice di Villa Panza, l´8 febbraio. "Sono orgoglioso di questo riconoscimento - ha concluso Ferrazzi - perché rappresenta il premio al lavoro svolto da tutto l´assessorato a favore del mondo dei vini e, più in generale, dell´enogastronomia lombarda". .