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Notiziario Marketpress di Giovedì 26 Gennaio 2012
ITALIAN FILM COMMISSION AVRA´ COME VICEPRESIDENTE ANNA OLIVUCCI  
 
Ancona, 26 Gennaio 2012 - Le Marche del Cinema possono vantare da pochi giorni anche un riconoscimento a livello nazionale. L´assemblea delle Film Commission Italiane, riunite nell´Associazione Italian Film Commissions (Ifc), con l´elezione del nuovo Presidente, Silvio Maselli direttore dell´Apulia Film Commission, ha eletto Vicepresidenti Anna Olivucci, responsabile di Marche Film Commission e Davide Bracco direttore di Torino Piemonte Film Commission. Le Marche entrano cosi` con orgoglio nella triade delle Film Commission storiche e piu` importanti d´Italia: la Puglia e il Piemonte. Raccogliendo il voto ed il consenso partecipato di altre 18 Film commission italiane che rappresentano cultura, storia, iter amministrativi e fund diversi, di altrettante regioni italiane. ´E´ un bel segnale, molto chiaro: le Marche stanno crescendo e affermandosi in maniera sempre piu` incisiva in un settore che rappresenta emblematicamente la perfetta integrazione tra cultura, economia, turismo, creativita` e promozione dell´immagine.´ Questo il commento dell´assessore alla Cultura Pietro Marcolini esprimendo sincera soddisfazione per la carica che sara` ricoperta da Anna Olivucci. ´Un motivo di orgoglio in piu` dunque ´ ha proseguito - perche` questo riconoscimento significa che le scelte strategiche adottate stanno avviando un percorso virtuoso oltre che essere un tributo all´impegno che la nostra Film Commission ha messo in questi ultimi anni per far emergere la nostra regione da uno stereotipo di terra marginale e funzionale solo alla caratterizzazione bozzettistica di alcuni personaggi. Oggi sempre piu` autori e registi scelgono la nostre location facendole diventare protagoniste, autorevoli e belle. Le scelgono per l´attrattivita` multiforme che sanno esprimere trasformando la dimensione della provincia in un valore di autenticita`´. Il nuovo coordinamento ha ottenuto la fiducia dell´assemblea sulla base di una strategia che punta al rilancio del ruolo sempre piu` importante nell´industria audiovisiva delle film commission, migliorando la qualita` dei servizi erogati alle produzioni e rafforzando, al tempo stesso, visibilita` e centralita` dei meccanismi d´intervento degli Enti Locali in un sistema produttivo internazionale che non puo` piu` fare a meno dei territori per esprimere innovazione produttiva e narrativa. Lo scopo primario dell´Associazione nazionale, e` la promozione dell´Italia come set per la produzione cinematografica e televisiva con particolare riferimento all´attrazione di produzioni internazionali. L´organismo riunisce 19 Film Commission presenti su tutto il territorio italiano e rappresenta la categoria nei principali eventi di settore di rilievo nazionale ed internazionale. Interlocutore principale di organismi e istituzioni nazionali (Ministero per i Beni e le Attivita` Culturali, Cinecitta` Luce, Ice, Enit, associazioni di categoria dell´industria audiovisiva), l´Associazione e` presieduta da un direttivo che si propone come rappresentanza forte e convinta delle diverse caratteristiche territoriali, politico-amministrative e gestionali della realta` delle film commission italiane.  
   
   
MARCHE: DECIMA CANDIDATURA ALL´ OSCAR DI DANTE FERRETTI  
 
Ancona, 26 Gennaio 2012 - ´Siamo orgogliosi della candidatura all´Oscar di Dante Ferretti, al quale facciamo il piu` scaramantico in bocca al lupo per l´esito finale. Ma il fatto che siamo gia` alla decima nomination ci dice e conferma che siamo di fronte a talento e genialita` puri´. E´ questo il commento a caldo dell´assessore Pietro Marcolini alla bella notizia della decima nomination all´Oscar del Cinema per lo scenografo marchigiano Dante Ferretti. ´Ineguagliabile personaggio, mi viene da dire ´ aggiunge Marcolini ´ che incarna il creatore di visioni e sogni che solo una fantasia eccezionale puo` concepire, capace di far immergere lo spettatore nella dimensione del film e di rendere il Cinema una vera magia. Senza il contributo di questo artigiano -come lui stesso ama definirsi- il Cinema italiano non potrebbe piu` vantarsi in realta` della tradizione di quei Maestri che lo hanno fatto grande e che hanno contribuito a diffondere la piu` alta cultura italiana nel mondo.´  
   
   
FESTA DEL LIBRO E DELLA LETTURA IL 29 GENNAIO L’ANTEPRIMA CON PATRICIA CORNWELL, A MARZO LA FESTA CON AUTORI, EDITORI E LETTORI  
 
Roma, 26 gennaio 2012 - Il ritorno di Libri come si apre nel segno di Patricia Cornwell. La grande giallista americana è la protagonista dell’ormai abituale anteprima che anticipa di qualche settimana la Festa del Libro e della Lettura, promossa e organizzata dalla Fondazione Musica per Roma. Quest’anno l’appuntamento è fissato per domenica 29 gennaio alle ore 18 nella Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e sarà un evento davvero eccezionale, visto che Patricia Cornwell torna a incontrare i lettori italiani dopo dieci anni di assenza dal nostro paese, un evento organizzato in collaborazione con Mondadori, in occasione dell’uscita del nuovo romanzo Nebbia rossa. Nata a Miami nel 1956, trasferitasi in North Carolina fin da bambina, la scrittrice esordisce come cronista di nera per il quotidiano The Charlotte Observer. Nel 1984 inizia a collaborare con l’ufficio di medicina legale della Virginia, occupandosi prima della stesura di documentazioni tecniche, quindi di analisi informatiche: un’esperienza decisiva per la futura carriera di giallista. Il suo debutto letterario arriva nel 1990, con il romanzo Postmortem, ed è subito un successo di pubblico e critica (il libro si aggiudica diversi premi riservati alle opere prime, tra cui l’Edgar Award assegnato dalla Mystery Writers of America e il New Blood Dagger della britannica Crime Writers’ Association). Ventidue anni dopo, la Cornwell è la regina indiscussa del medical thriller, un genere che ha praticamente inventato, aprendo la strada agli exploit di serie televisive come Csi. I suoi romanzi sono stati tradotti in 36 lingue e hanno venduto più di cento milioni di copie, mentre la sua figura di donna in carriera (fondatrice della Cornwell Enterprises) e anticonformista (è sposata con la neuropsichiatra Staci Gruber) ha conquistato le pagine di riviste e giornali. Introdotta da Marino Sinibaldi, curatore di Libri come, la sera del 29 gennaio l’autrice sarà intervistata da Giancarlo De Cataldo e tra gli argomenti trattati non mancheranno le avventure di Kay Scarpetta, la più celebre anatomopatologa della letteratura mondiale, creata dalla Cornwell proprio per il romanzo d’esordio Postmortem e protagonista di altri diciotto bestseller (tra cui il recente Nebbia rossa, tradotto e appena pubblicato in Italia da Mondadori). La grande letteratura internazionale continuerà a essere protagonista di Libri come, la manifestazione in programma da giovedì 8 a domenica 11 marzo. Tra le centinaia di ospiti che trasformeranno l’Auditorium della Musica in un paradiso per gli appassionati dei libri e della lettura ci saranno (tra gli stranieri) lo scrittore John Banville, vincitore del Booker Prize nel 2005 con il romanzo Il mare, autore di numerosi libri e del recente Teoria degli infiniti (Guanda 2011); la giornalista-scrittrice statunitense Jennifer Egan (premio Pulitzer per la narrativa nel 2011 per il romanzo Il tempo è un bastardo, Minimum Fax); il romanziere spagnolo Carlos Ruiz Zafón (autore di L’ombra del vento, Mondadori, tra i maggiori fenomeni letterari europei del nuovo millennio) e il filosofo e saggista bulgaro Tzvetan Todorov (allievo di Roland Barthes, gigante del pensiero mondiale degli ultimi quarant’anni e oggi attento osservatore delle sorti della democrazia e della civiltà). Con loro e con gli altri ospiti della manifestazione si guarderà al futuro, tracciando percorsi e traiettorie per il libro, per l’editoria, per la società, in un programma che raccoglie numerosi tipi di eventi (workshop, dialoghi, mostre, conferenze, appuntamenti per le scuole). Il programma di Libri come è curato da Marino Sinibaldi, direttore di Radio3 Rai, con la collaborazione di Michele De Mieri e Rosa Polacco.  
   
   
COMO - PRESENTATO VOLUME SUI SET CINEMATOGRAFICI NEL TERRITORIO  
 
Como, 26 gennaio 2012 - Parte del fascino di molti film e serie tv è sicuramente lo scenario naturale in cui sono stati girati e che porta spesso lo spettatore a domandarsi “dove è stata girata questa scena?”. A questa domanda risponde la guida “Le stelle del Lago di Como” promossa dalla Camera di Commercio in collaborazione con la Provincia di Como, nell’ambito delle attività congiunte di marketing territoriale volte alla promozione e al consolidamento del marchio “Lago di Como. Un mondo unico al mondo”. La guida, alla sua prima edizione, vuole essere una bussola di orientamento per turisti e non, al fine di poter scovare e visitare con facilità le ville, i parchi e i panorami immortalati dalla macchina da presa negli ultimi ottant’anni a Como, in riva al suo omonimo lago o nei vicini laghi e monti della Brianza comasca. Una rosa di quindici film, presentati in pratiche schede bilingue, che abbracciano oltre una trentina di splendide location disseminate su tutto il territorio lariano che vuole regalare ai turisti l’emozione unica di “sentirsi parte di un film”. Una rassegna che comprende location del Lago di Como viste spesso in più film: da Villa Balbianello a Lenno, a Villa d’Este a Cernobbio; ma anche luoghi forse meno immediatamente riconoscibili quali ad esempio i laghetti di Alserio, Montorfano, Segrino, Pusiano e Annone oppure il Parco Civico “Teresio Olivelli” di Tremezzo. L’auspicio è che nel prossimo futuro il territorio comasco possa rispondere in maniera sempre più facile e puntuale alla richiesta dei turisti di visitare i luoghi visti in sala e che possano nascere itinerari e percorsi tematici sulleorme di sull’esempio di altri città italiane e straniere. <<Con questa iniziativa, che valorizza il cineturismo quale catalizzatore di interesse mondiale, – sottolinea Andrea Camesasca, componente di Giunta della Camera di Commercio di Como – prosegue l’attività di promozione del Lago di Como che la Camera di Commercio, in collaborazione con la Provincia di Como, sta realizzando in questi ultimi anni anche attraverso lo sviluppo di singoli prodotti turistici>>.  
   
   
I VINCITORI DEL NABOKOV - EDIZIONE 2011  
 
Novoli, 26 gennaio 2012 - Si è tenuta a Novoli in provincia di Lecce nello splendido teatro comunale, la serata di premiazione del Concorso "Nabokov" edizione 2011. Alla presenza di un pubblico attento e competente la giuria tecnica, presieduta da Piergiorgio Leaci e composta da Damiano Celestini, Massimo Lerose , Gianluca Pitari ha decretato i vincitori delle tre sezioni: narrativa, poesia e saggistica. Sul palco sono saliti i finalisti di ogni sezione che hanno ricevuto il diploma e una copia dell´ultimo numero de Il Giornale letterario. Una volta terminata questa prima parte della cerimonia si è passati alla premiazione vera e propria che ha visto trionfare nella sezione narrativa: Osvaldo Piliego, “Fino alla fine del giorno”, Lupo editore. Nella sezione poesia: Cinthia De Luca, “Penombra d´oltre”, Aletti Editore. Nella sezione saggistica: Daniela Musini, “I 100 piaceri di d´Annunzio”, Stampa Alternativa. Sono state poi assegnate alcune menzioni speciali. Per la narrativa: Flavio Venditti, “Amore in Saldi”, Prospettiva editrice; Stefania Jade Trucchi, “Il candore dell’anima”, Sperling & Kupfer editori; Menzione speciale per la saggistica a Gustavo Rinaldi, “Garibaldi, l’avventuriero, il massone, l’opportunista, Controcorrente edizioni e a Salvatore Badalamenti, “Montelepre, il dopoguerra e i misteri di Giuliano”, La Zisa Comunicazione; Menzione speciale per la poesia: Caterina Davinio, “Fenomenologie seriali, Campanotto editore; Michele Di Virgilio, “Ho visto uomini cadere”, Sentieri Meridiani Edizioni; Al termine è stato reso noto il bando del 2012 che prevede un montepremi per quasi 7000 euro.  
   
   
CULTURA: INAUGURATA A ROMA LA MOSTRA D´ARTE "ARCHE´"  
 
L´aquila, 26 gennaio 2012 - È stata inaugurata ieri a Roma, presso la Sala del Giubileo del Complesso del Vittoriano, la mostra "Arché, Bendini, Boille, Mariani, Turcato" dopo essere stata eccezionalmente ospitata a L’ Aquila nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio dal 30 novembre al 21 dicembre 2011. Tre grandi artisti contemporanei, con la loro partecipazione diretta e un maestro storico dell? astrattismo italiano hanno offerto tramite le loro sette opere la propria testimonianza per iniziare a colmare i vuoti rovinosi lasciati dal terremoto aquilano del 2009. E? l? auspicio di un cammino concreto verso un´ effettiva ricostruzione di un tessuto storico, urbanistico e sociale letteralmente devastato. E ciò è avvenuto in uno dei luoghi più emblematici e carichi di storia dell´Aquila, fra quelli colpiti dal terremoto del 2009: la Basilica di Santa Maria di Collemaggio. Ora questa testimonianza artistica, volta a sensibilizzare l´ opinione pubblica sull´ emergenza aquilana, giunge a Roma, nel cuore del centro storico, per continuare a portare con forza il suo messaggio e per proporre quasi un gemellaggio fra L´ Aquila e la Città Eterna. L´ evento è realizzato con il sostegno del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Por-fesr 2007-2013 e promossa dall´assessorato alle Politiche culturali della Regione Abruzzo. Vasco Bendini, Luigi Boille, Marcello Mariani, Giulio Turcato sono quattro pittori visionari che guardano all? arte come principio generatore da cui ripartire, come matrice di una nuova coscienza aurorale. Una rinascita e una nuova alba morali e sociali, auspicate. Quattro grandi artisti che pur nelle diverse esperienze individuali hanno tutti attinto ad un´ idea originaria (arché) dell´ arte intesa come vocazione sensitiva e spiritualmente laica, con un´ aspirazione al sublime. Il catalogo, edito da Gangemi, con un saggio di Gabriele Simongini contiene la riproduzione delle opere esposte e le immagini dell´ allestimento nello straordinario contesto della Basilica di Santa Maria di Collemaggio. La mostra, con ingresso gratuito, rimarrà aperta dal 25 gennaio al 12 febbraio 2012.  
   
   
FESTIVAL DI CULTURA E MUSICA JAZZ XV EDIZIONE CHIASSO, SPAZIO OFFICINA 9-10-11 FEBBRAIO 2012  
 
 Chiasso, 26 gennaio 2012 - L’edizione 2012 del Festival di Cultura e Musica Jazz, che compie quindici anni, avrà come incipit programmatico, la curiosa dicitura: Conosci Johnny Staccato? Una forma interrogativa che ci trasporta in una specifica dimensione: quella dei film noir degli anni ‘50, un periodo storico che vede anche lo sviluppo stilistico della musica jazz, la quale passa dall’era dello swing a quella del be-bop, un linguaggio fortemente innovativo ed antitetico al precedente, che ritroviamo espresso nella musica di straordinari talenti come Charlie Parker, Clifford Brown, Max Roach, Miles Davies ecc.. In questo filone cinematografico la musica non ebbe solo la funzione di supporto alle immagini, ma nella felice simbiosi con la pellicola generò nuove situazioni sceniche ed ambientali, inducendo nei confronti dei tanti spettatori molti richiami sia di tipo comportamentale che di costume. Questo spaccato viene raccontato nel nostro caso attraverso i film dell’attore, regista, sceneggiatore, nonchè produttore cinematografico americano John Cassavetes, grande cultore di jazz, che nella fortunata serie cinematografica di Johnny Staccato, interpreta un pianista jazz (bebop) che si diletta a fare il detective per hobby, e che, tra una jam-session e l’altra, si trova avventurosamente invischiato nelle trame di più losche e oscure di storie e personaggi della downtown newyorchese. Oltre le righe di questo sottotitolo, l’obiettivo principale che comunque ci ha orgogliosamente sollecitato ed impegnato nella programmazione della nuova edizione del festival è stato quello di suggellare degnamente il traguardo dei quindici anni che la rassegna compirà proprio nel febbraio 2012. Tre lustri, durante i quali il Festival di Cultura e Musica Jazz di Chiasso ha avuto modo di crescere e di inserirsi nel già ricco e variegato contesto delle iniziative musicali del territorio ticinese ritagliandosi una sua ben definita fisionomia artistica ed una riconosciuta nomea, che per i tantissimi affezionati spettatori è sinonimo di originalità, qualità e stile. In passato, nomi celebri ne hanno segnato la storia, ed il percorso incominciato nel lontano 1987 verrà ripreso nella nuova edizione con rinnovato vigore, e sulla medesima direzione intrapresa. Il programma dell’edizione 2012 prevede la partecipazione di alcuni tra i più grandi protagonisti del jazz di livello mondiale: da Joshua Redman a Francesco Cafiso, dal polistrumentista e compositore di celebri colonne sonore Michel Portal, alle voci mirabolanti di Cristina Zavalloni e Anne Ducros. Per continuare poi con il geniale trombonista Glenn Ferris , sempre più calato nella sfera della sperimentazione jazzistica, e con la cantante Hindi Zahra. Tra le assolute novità del festival 2012, quella di sabato 11 febbraio, che vedrà impegnata sul palcoscenico della spazio Officina la Staccato Jazz Band, un ensemble di circa venti musicisti costituita appositamente per l’occasione, e composta dai più straordinari e funambolici strumentisti della scena musicale svizzera, italiana ed internazionale. Il Festival verrà realizzato anche grazie ad alcune collaborazioni strategiche, come quella con l’Accademia di Architettura di Mendrisio, la cui direzione ha bandito un concorso interno all’istituto ed un workshop tenuto dal Prof. Favaro al fine di realizzare gli allestimenti delle strutture interne ed esterne allo Spazio Officina; e quella ancor più preziosa e da anni attiva, con la Rsi Rete Due che, oltre a promuovere il festival con contributi ed interviste, registrerà tutti i concerti in cartellone. Conosci Johnny Staccato? Rispondere a questa domanda vuol dire far parte alla grande famiglia degli appassionati di jazz e di cinema. Jazz & Cinema, un connubio poetico che ha segnato una delle epoche più significative della storia del cinema e della musica. Quella del Film Noir, che dal dopoguerra sino alla fine degli anni Cinquanta ha prodotto alcuni capolavori indimenticabili. Erano film dalle atmosfere urbane, dalla fotografia contrastata, con protagonisti di dubbia moralità, gangster e donne fatali. Il jazz ne era lo sfondo sonoro e con le sue melodie e i suoi scatti sincopati contribuì in modo determinante alla creazione del genere: il Noir, appunto. Un genere, o forse meglio uno stile, che è tornato in voga a metà degli anni Novanta, sia nella letteratura che nel cinema, per rendere conto degli anni inquieti che stiamo vivendo. Johnny Staccato è una serie televisiva americana del 1959-60, dal taglio cinematografico e contenutistico innovativo, con protagonista l’attore (e soprattutto regista) John Cassavetes, grande cultore di jazz che nella serie interpreta un pianista bebop con il gusto del detective, che tra una jam-session e l’altra si trova paracadutato nelle storie più losche e oscure della downtown newyorchese. Un omaggio quindi a John Cassavetes (ricordate la musica di Mingus per il film Shadows già proiettato ad una delle prime edizioni del festival?), al film noir, alle grandi colonne sonore jazz. Un filo rosso (o noir?) interpretato dagli studenti dell’Accademia d’architettura di Mendrisio per l’allestimento scenografico e che viene ripreso anche nella programmazione musicale con la presenza di Michel Portal, storico compositore, clarinettista e sassofonista francese autore di numerose colonne sonore (che gli valsero in tre occasioni la vittoria ai César) e con una prima assoluta, un progetto originale pensato appositamente per la quindicesima edizione che porterà sul palco dello Spazio Officina la Staccato Big Band, un poliedrico ensemble, formato da tra i più funambolici ed originali strumentisti della scena svizzera, italiana ed internazionale del jazz, i quali faranno da sparring partner per la stupenda vocalità di Anne Ducros, stella incontrastata del panorama delle vocalist internazionale. Il programma si dipana poi liberamente ripercorrendo le vie che altri grandi interpreti della musica afroamericana hanno percorso nelle precedenti edizioni lasciando spazio a protagonisti come il sassofonista californiano Joshua Redman, la cantante Cristina Zavalloni (con il suo progetto dedicato a Charles Aznavour), il fluido trombonista Glenn Ferris (lo Stan Getz del trombone come amano definirlo, che ha suonato con Tony Scott, Michel Petrucciani, ma anche con Frank Zappa e Tim Buckley!), la cantante franco-marocchina Hindi Zahra, rivelazione in ambito world con la sua mistura originale di jazz, musiche berbere, marock ed elettronica e i consueti after e dj’s set. Un festival che si vuole noir, ma anche estremamente colorato e variegato: jazz oltre il noir potrebbe essere lo slogan di questa quindicesima edizione. E se non conoscete Johnny Staccato, cosa aspettate? In effetti quello che verrà definito noir, ma che all’origine viene chiamato piuttosto crime movie o gangster movie, nasce in parte proprio per accompagnare film più famosi (la serie A) nelle doppie proiezioni dell’epoca. Sono film prodotti per fare quattrini con investimenti minimi, realizzati sovente in una manciata di giorni, sfruttando set di altre pellicole o esterni spogli e poco illuminati, demandati inizialmente, prima che le mayor intuiscano le potenzialità commerciali del genere, a compagnie di produzione minori (una su tutte la Rko di Val Lewton). Attori e registi sono spesso degli emeriti sconosciuti (perlomeno al momento delle riprese), sbarcati dal vecchio continente, in fuga dal nazismo, esordienti o con carriere a un punto di stallo (nevvero Bogey?). Eppure, nonostante i limiti, grazie al talento e alla libertà visionaria (non dimentichiamo che siamo in pieno maccartismo) dei suoi autori - registi e attori, ma anche direttori della fotografia, sceneggiatori di scuola hard boiled, compositori ecc. – questi film così detti di serie B diventano ben presto per molti dei loro artefici un trampolino di lancio verso la celebrità e costituiranno uno dei capitoli più importanti e ambiti della storia del cinema, destinato a durare oltre un decennio (per convenzione dal 1941 al 1956) e ad essere frequentato e reinventato sino ai nostri giorni. I film prescelti sono rappresentativi a loro modo di questo fenomeno portato all’eccesso laddove a mezzi sovente irrisori corrispondono riuscite di grande rigore e qualità artistica. Sono noir che incarnano l’arte della sintesi, dell’elissi e dell’allusione, che anticipano tematiche scomode con linguaggi spregiudicati e che ci affascinano per la loro congenita modernità stilistica. Visioni di una città oscura e di una “folla solitaria” in cui gli individui, persi i punti di riferimento identitari, rimangono esposti al caos del mondo e della propria interiorità messa a nudo. Senza vie di fuga. Come non riconoscersi?  
   
   
NETWORK SONORO: ESPERIENZA MATURA PER RENDERE FRUIBILE A TUTTI DIRITTO A CULTURA  
 
Firenze, 26 gennaio 2012 – “Network Sonoro non è solo la somma di tante realtà diverse, Music Pool, Musicus Concentus e Tempo reale, ma è un concentrato di esperienza e di energia. Tante realtà diverse, ma unite da un solo fine: diffondere in ogni sua forma la cultura musicale, ma anche l’arte contemporanea, le arti visive, il teatro e la danza, insomma la cultura tout court”. Così l’assessore regionale Cristina Scaletti ha presentato, insieme ai presidenti delle tre associazioni Gianni Pini (Music Pool), Fernando Fanutti (Musicus Concentus) e Maurizio Frittelli (Tempo Reale), la settima edizione di Network sonoro, con il suo calendario fitto di appuntamenti, da fine gennaio a maggio, disseminati in tutto il territorio regionale e che incrociano jazz e nuovi ambiti della musica elettronica, nuove forme della canzone e produzioni che rielaborano sonorità della tradizione popolare, con concerti di artisti affermati e nuovi talenti, italiani e stranieri. “Un progetto regionale – ha proseguito Scaletti – che in questi anni è diventato un’esperienza matura, in grado di garantire una programmazione di alto livello con una gestione ottimale delle risorse. E di raggiungere – grazie alla sua organizzazione capillare, che conta sulla partecipazione di un numero crescente di Comuni, Province, associazioni e altri festival – sia i piccoli centri che le grandi città. Questo ci aiuta ad assolvere a quello che è un nostro dovere: rendere la cultura, che è un diritto, fruibile a tutti”. E con un’attenzione particolare ai giovani e alla loro creatività. Di Network sonoro fa parte infatti dallo scorso anno anche il progetto “Giovanisì Live” che inserisce in cartellone l’incontro con una generazione di musicisti che raccolgono consensi tra il pubblico più giovane. “Basta scorrere le voci del denso programma – conclude l’assessore alla cultura – per verificare la sintonia tra struttura e finalità di Network Sonoro e le strategie della Regione Toscana sul versante cultura: e cioè creare momenti di aggregazione per perseguire obiettivi di produzione, diffusione e fruizione culturale. Perché la cultura, in tutte le sue espressioni, oltre a costituire un presidio importante, è uno dei fattori, spesso sottovalutati di crescita anche economica. Ecco perché continuiamo a sostenere con convinzione il progetto Network sonoro, sicuri che solo migliorando l’offerta culturale avremo cittadini migliori e una regione a misura di giovani”. Http://www.networksonoro.com/