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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Aprile 2010
EDITORIA: DA ASSESSORE REGIONALE UMBRIA ROMETTI IMPEGNO CONTRO ABOLIZIONE TARIFFE POSTALI AGEVOLATE  
 
Perugia, 12 aprile 2010 – Un “provvedimento iniquo” che penalizza gravemente tutto il settore dell’editoria: così l’assessore alla Cultura della Regione Umbria, Silvano Rometti, valuta l’abolizione delle tariffe postali agevolate per l’editoria libraria, quotidiana e periodica da parte dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Economia, annunciando il suo impegno per la revisione dell’atto. “Il decreto ministeriale che cancella le tariffe agevolate postali per l’editoria – sottolinea Rometti - non è solo uno dei tanti odiosi provvedimenti che incrementa indirettamente la tassazione da parte di quel governo che ‘non mette le mani nelle tasche degli italiani’, ma è soprattutto un atto grave contro le imprese impegnate in un settore decisivo della produzione culturale come l’editoria”. “Questo provvedimento, che colpisce duramente gli editori in un momento di grave crisi del comparto e dell’economia in generale – rileva ancora - oltre ad essere ingiusto e vessatorio, è subdolo per il modo e i tempi in cui è stato emanato. Non si ravvisano, infatti, ragioni di urgenza per adottare un provvedimento senza alcuna comunicazione ai soggetti implicati e in un momento nel quale le assemblee di 13 Regioni sono state appena elette e non ancora insediate”. “Sarà mia cura, comunque, impegnarmi per fare pressione sul Governo – conclude l’assessore regionale Rometti - al fine di rivedere questo iniquo provvedimento e coinvolgere appena possibile a questo scopo gli organi regionali a livello locale e nazionale”.  
   
   
I BENI CULTURALI HANNO UN ARCHIVIO AUDIOVISIVO DIGITALE: A FIRENZE ENRICO ROSSI LANCIA L´IDEA DI UN FORMAT, DA FIRENZE, DI TG CULTURALE  
 
Firenze, 12 aprile 2010 - “Per Firenze e per la Toscana non c´è iniziativa più adatta di questa: la scelta è non solo ragionevole ma soprattutto azzeccata. Ma anche in questo settore dobbiamo evitare il rischio di restare schiacciati tra le rivendicazioni di un nord che chiede sempre maggiore spazio e di un Sud che reclama più attenzione”. Così Enrico Rossi, presidente eletto della Regione Toscana intervenendo a Firenze – nel corso degli Screenings organizzati da Rai Trade, la società che si occupa di valorizzare il patrimonio intellettuale Rai - alla presentazione del progetto per il primo archivio audiovisivo digitale dei beni culturali e paesaggistici. Presso la sede Rai di Firenze sarà infatti costituito un centro di eccellenza per catalogare e realizzare contenuti editoriali audio-video e crossmediali sui beni artistici e culturali italiani. Una iniziativa che associa Regione Toscana e Comune di Firenze con Rai e Rai Trade. “E´ il risultato di un lavoro comune iniziato mesi fa – ha precisato Rossi – con l´obiettivo di recuperare alla produzione una sede Rai importante come quella fiorentina e sviluppare, in Toscana, un settore innovativo e strategico da immettere poi sui mercati nazionali e internazionali: si vuole infatti costruire quello che sarà il più grande e completo archivio audiovisivo sul patrimonio artistico e paesaggistico italiano”. Già oggi, a Firenze, ai compratori internazionali presenti (erano oltre 200 in rappresentanza di società produttrici e distributrici di 70 Paesi di tutto il mondo) sono stati presentati i primi format dedicati al turismo (strade del vino, grande cucina italiana), alla storia (grandi avvenimenti italiani e internazionali) e all´arte (videoguide museali). A fianco dei titolari dei maggiori archivi privati toscan i (Alinari, Giunti, Scala Group e la stessa Rai rappresentata dal presidente Paolo Galimberti e dal consigliere Giorgio Van Straten), Enrico Rossi ha anche auspicato un rinnovato utilizzo della sede Rai toscana per quanto riguarda tre ambiti: la ripresa della produzioni radiofoniche, la promozione di un format di Tg culturale, un utilizzo come sede di formazione per nuove professionalità nel settore dei media. “Come Regione – ha concluso Rossi – siamo interessati a lavorare in questa direzione e ci impegneremo per aiutare la Toscana e Firenze a riassumere un ruolo di rilievo nazionale in un settore creativo e creatore di ricchezza e di nuova occupazione”.  
   
   
CINEMAZERO CON UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI UDINE PRESENTANO “LE VOCI DELL´INCHIESTA” FUORI DAL CORO - 4^ EDIZIONE DEL FESTIVAL DI CINEMA, TEATRO, RADIO, TELEVISIONE, FOTOGRAFIA, STAMPA, NUOVI MEDIA PORDENONE, 14 - 18 APRILE 2010  
 
Poredenone, 12 aprile 2010 - Documentari in anteprima nazionale o assenti dai normali circuiti delta distribuzione, incontri con gli autori, approfondimenti, tavole rotonde con esperti e ospiti internazionali, inchieste e servizi spesso esclusi dalla programmazione televisiva: anche quest´anno Cinemazero, insieme all´Università di Udine - Facoltà di Scienze della Formazione, Corso di Laurea in Scienze e tecnologie multimediali e Laboratorio Remote - riunirà a Pordenone alcuni maestri e protagonisti odierni dell´inchiesta (registi, giornalisti, direttori di testata e scrittori) chiamati a confrontarsi sui temi più caldi dell´attualità e a raccontarci i "dietro le quinte" dette nostre società. Con un palinsesto articolato in proiezioni, incontri e dibattiti le tre sale di Cinemazero ospiteranno tra mercoledì 14 e domenica 18 aprile la quarta edizione de "Le Voci Dell´inchiesta", festival unico nel suo genere a livello nazionale, che spazia fra i vari mezzi di espressione e informazione: dal cinema alla televisione, dalla fotografia alla carta stampata, dalla radio ai nuovi media. Il progetto è di Marco Rossitti, che firma anche la direzione artistica, mentre il coordinamento è di Riccardo Costantini, Articolato in sezioni, il festival - realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività culturali-Direzione generale cinema, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Comune di Pordenone, con la collaborazione di pordenonelegge.It – traccia quest´anno un ampio panorama intorno ai fatti di cronaca e di più stringente attualità a livello italiano e internazionale, con due anniversari - un anno dal terremoto in Abruzzo e uno sguardo sull´ Iran a un anno dai ´giorni verdi´ delle manifestazioni contro Ahmadinejad - i 5 anni di vita del fenomeno You Tube, la nuova onda del documentarismo al femminile, il futuro del Nucleare in Italia, una selezione di lavori e interventi sui problemi ambientali nel mondo, la salute della democrazia in Italia e due eventi speciali con Pippo Delbono e te Iene, oltre atta serata-party con il Dj set di Frankie Hi-nrg: il tutto con numerose proiezioni, molte in anteprima italiana, incontri con gli autori, eventi in città. Si comincia mercoledì 14 aprile con una serata interamente dedicata all´Iran, L´iran Delle Donne, a un anno dalla rivolta verde dell´estate 2009. A riportarci nella cronaca di quei giorni la proiezione di Green Days di Hana Makhmalbaf, la più giovane della nota famiglia di registi iraniani: Giorni verdi come i fazzoletti che sventolavano nell´estate 2009 quando un popolo intero manifestava contro i brogli elettorali di Ahmadinejad, salito al governo al posto di Moussavi. Ospiti d´eccezione Mina Ahadi, presidente del Consiglio centrale degli ex-musulmani e del Comitato Internazionale contro la pena di morte e Nasrin Parvaz, anche lei attivista, entrambe riuscite a fuggire dopo aver combattuto nel loro paese per i diritti umani e delle donne, subendo torture e vessazioni, nonché anni di carcere. Sguardi tutti al femminile, come quelli che animano la sezione Donne Con La Macchina Da Presa: una selezione internazionale di opere per mettere in risalto il talento femminile in campi - come quelli del reportage giornalistico e del documentario d´inchiesta - rimasti per motto tempo di esclusivo dominio maschile. Una decina di appuntamenti tra proiezioni, tavole rotonde e incontri dove spiccano l´opera di Barbara Cupisti "Madri", David di Donatello per il miglior documentario 2008, sulle donne israeliane e palestinesi unite dal comune dolore per la perdita dei figli, della stessa autrice anche "Vietato sognare"; ancora, it coraggioso reportage di Valentina Monti sulle redattrici di una radio afgana Girls on the Air, che firma anche "Radio La Colifata". "La bambina deve prendere aria", è, invece, il titolo del lavoro della neo-mamma Barbara Rossi Prudente, preoccupata per la salute del bambino in piena emergenza rifiuti. Due attese anteprime nazionali nella sezione, "In the nome of democracy: America´s conscience, a soldier´s sacrifice" è il film di Nina Rosenblum - autrice già candidata all´Oscar - sulla vicenda del tenente Watada, entrato nella storia per essere il primo ufficiale dell´esercito degli Stati Uniti a rifiutare la destinazione di guerra - l´Iraq - per ragioni morali. Di taglio più intimo il lavoro di Diana Fabiiínoa The Moon inside You: la documentarista slovacca ha sofferto per anni di forti dolori mestruali, al punto da dedicarvi una singolare inchiesta che ha ricevuto ampi consensi a Locarno.una ricerca condotta con sense of humour, con teorie di antropologi, psicOlogi e ginecologi. A margine una tavola rotonda sull´endometriosi, condotta da Michele Mirabella, malattia "silenziosa" che, solo ín Italia, colpisce ogni anno tre milioni di donne. Estremamente contemporaneo il focus intitolato Futuro Nucleare: si sta infatti aprendo una nuova era atomica per l´Italia, con proposte per un ritorno rapido a una forma di produzione dell´energia che un triplice referendum abrogativo nel 1987 (all´indomani dell´incidente di Cernobyl) aveva bandito dal nostro paese. In realtà oggi è proprio necessario ripensare al passato: pochi ricordano infatti che la storia nucleare italiana è di lunga data, essendo partita già nei primi Sessanta: l´impianto di Latina lavorava già a pieno regime nel 1963, come racconta Latina. Dall´uranio all´energia elettrica (Italia 1964) di Enzo Trovatelli. Ripensare alla storia dell´energia nella nostra nazione, ri-considerare gli scenari futuri possibili appare necessario, viste soprattutto le perplessità sul piano ecologico e ambientale. I vantaggi energetici sono davvero innegabili? E le scorie, da sempre "il tallone d´Achille del nucleare", rappresentano davvero il problema pìù complesso? Domande a cuì il documentario francese - un vero e proprio caso internazionale - Déchets, le cauchemar du nucleaire (Francia 2009) di Laure Noualhat e Eric Gueret (che sarà presente al festival) cerca di dare delle risposte, programmato nella serata di venerdì 16 aprile. Al termine un incontro di grande interesse con il prof. Giovanni Ricco, dell´Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. In occasione del 5° compleanno di Youtube, nella mattinata del 16 aprile ci si interrogherà su quanto la rete abbia cambiato il nostro modo di pensare nell´incontro a più voci Clip Culture Intrattenimento, Informazione, Scoperta, Memoria. Sono passati solo cinque anni dalla nascita di Youtube (il primo video vi fu caricato il 23 aprile 2005) e ogni mese più di venti milioni di nuovi filmati, per lo più autoprodotti, vengono caricati sul noto sito di video sharing. Ma internet non è´ solo questo: è una fonte inesauribile di informazioni e di notizie giornalistiche, uno sconfinato territorio da esplorare, un gigantesco archivio audiovisuale. Presso la sede universitaria di Pordenone interverranno il direttore artistico del festival Marco Rossitti (docente Università di Udine) su Memorie brevi: Youtube, post-cinema, archivi mediali digitali; Lorenzo Fenoglio, Banca della memoria di Torino con "Memoro. Ricordi che valgono un capitale"; sul tema "Italiani di Frontiera. Dal West al Web, storie di creatività e innovazione dall´Italia a Silicon Valley (e ritorno) parlerà Roberto Bonzio dell´Agenzia Reuters; Roberto Reale (vicedirettore Rainews24) parla di "Inchieste nella rete, inchieste dalla rete. L´esperienza di Scenari". "Terremutati. Il videogiornalismo ai tempi del sisma", è l´intervento di Francesco Paolucci (filmmaker e giornalista, L´aquila). Conduce l´incontro Sergio Maistrello, direttore responsabile di Apogeonline Legata al funzionamento dei media, in particolare nell´occasione della ricorrenza di un anno dal terremoto in Abruzzo, la sezione intitolata Informazione Dei Disastri/disastri Dell´informazione: molti i nomi coinvolti, con lavori praticamente mai visti, che verranno proposti proprio per compensare le eventuali lacune visuali lasciate dai mass media. Se nel 1906 ci volle una settimana affinché la notizia del devastante terremoto di Messina raggiungesse tutto il paese, oggi internet e televisione ci permettono di seguire un evento in tempo reale. Da più parti libertà e velocità di informazione vengono esaltate, facendoci però perdere di vista quello che più conta: la qualità dell´informazione. Da L´aquila (e da Port-au-prince) sono giunti "fiumi" di immagini e parole. Eppure, ciò che è mancato è stata proprio "l´acqua potabile": notizie e verità. Sarebbe stato sufficiente un breve giro tra le macerie o nelle tendopoli e qualche conversazione con le popolazioni terremotate per capire quanto, invece, la realtà di quell´evento e delle sue conseguenze fosse svanita dalla comunicazione "ufficiale". In programma L´aquila bella mé di Pietro Pelliccione e Mauro Rubeo, Yes we camp di Alberto Puliafito e Sangue e cemento di "Gruppo Zero". Come da tradizione, al Festival dell´Inchiesta non mancheranno i temi ambientali, a cui è dedicata ´{a sezione Il Mondo È´ Nostro: uomo e ambiente, un rapporto complesso. Motti sono gli attivisti che in questi anni si sono spesi per battaglie che meritano di essere raccontate e conosciute, perché ricostruiscono - seppur a fatica - un rapporto proporzionato fra uomo e mondo. Bananas!* (Svezia 2009) di Fredrik Gertten, in anteprima nazionale al festival dopo la presentazione all´ultima Berlinale, svelerà i retroscena drammatici della coltivazione massiccia di frutta, a partire dalla lotta tra i raccoglitori di banane nicaraguensi e la multinazionale Doole Food, per un pesticida vietato. Spicca nella sezione, l´eco-film di denuncia sulla cattura dei delfini in Giappone, "The cove"(Usa 2009): già vincitore del premio del pubblico al Sundance Film Festival, il film firmato da Louie Psihoyos ha vinto il Premio Oscar come miglior documentario del 2010, approdando a Pordenone per la prima visione italiana dopo il ricevimento dell´ambita statuetta un´occasione unica e imperdibile per il pubblico dell´Inchiesta. Visori notturni, tute mimetiche, microcamere nascoste: The cove - da settembre in dvd nella collana Feltrinelli Real Cinema - ha la forma della spy-story. Protagonista il miglior addestratore di delfini al mondo, Ric O´barry, divenuto celebre negli anni ´60 per aver collaborato alla serie tv Flipper e impegnato ormai da anni nel boicottaggio dei parchi acquatici. Oggi concentra tutte le sue energie intorno al `Covo´, placida laguna sulle coste di Taiji, in Giappone, dove ogni anno si danno appuntamento i cacciatori di cetacei e gli acquirenti occidentali pronti a sborsare anche 150 mila dollari per un delfino. I giapponesi catturano illegalmente 23mita delfini l´anno. Ancora, nella sezione The age of stupid di Franny Armstrong e The end of the line, film indipendente di Rupert Murray che lancia l´allarme sulla crisi degli oceani dovuta alla pesca eccessiva. Nella sezione Radiografie Italiane si cercherà di riflettere, anche retrospettivamente, sui pregi e i difetti del nostro sistema governativo. Il Paese si avvia a compiere nel 2011 centocinquantanni e anche la nostra democrazia è ormai abbastanza anziana: è saggia come si confà a una persona in là con le primavere? Corrado Stajano non ha dubbi, il suo sguardo sugli ultimi trent´anni del paese vede un´Italia Ferita, come dal titolo del suo ultimo libro, che inaugura la nuova collana editoriale del festival e sarà presentato in anteprima nazionale a Pordenone venerdì 16 aprile. Un paese mancato (domenica 18 nel pomeriggio), invece, è l´Italia per lo storico Guido Crainz e per Italo Moscati, che ripensano al nostro Paese dal "miracolo economico" agli anni Settanta, attraverso la contestazione, piazza Fontana, il terrorismo, il sequestro e la morte di Moro, ma anche attraverso i film, le canzoni, la cronaca... Due grandi eventi speciali a contorno di questa edizione. Da segnalare, per sabato 17 aprile, la presenza al festival di un lavoro che ha fatto già molto parlare di sé: presentato fuori concorso all´ultimo festival di Locarno, approda all´Inchiesta un film molto coraggioso, interamente girato con un telefono cellulare. "La Paura" mostra immagini catturate in modo "selvaggio" dal grande Pippo Delbono, noto artista teatrale e cinematografico. Le varie sequenze del lungometraggio, caratterizzate dalla sgranatura tipica di queste cineprese in miniatura - presentato a Pordenone nella nuova versione su pellicola - danno vita a una graffiante poesia. Una testimonianza dello stato in cui versa la penisola italiana, sempre pronta a stigmatizzare i Rom e gli stranieri. Pippo Delbono scende in campo, recandosi a Milano per assistere al funerale del giovane africano ucciso il 14 settembre 2008 per aver rubato un pacchetto di biscotti. L´artista registra per non dimenticare. Registra senza pietà questo momento tragico, conseguenza di un momento di razzismo ordinario. La materia prima del film è la verità, la realtà tangibile e dimostrabile, catturata e montata dall´autore che riesce a trasformare in strumento di liberazione quell´oggetto che ognuno di noi ha in tasca. Ulteriore evento speciale domenica 18 aprile: a suggello del festival una serata sopra le righe, con Le Iene, i protagonisti più noti delle (semi)serissime inchieste televisive che tutti gli italiani conoscono. Un´occasione unica per scoprire il loro modo di lavorare e di dialogare con loro al di fuori del tubo catodico. Sullo schermo, un ottimo contrattare internazionale: gli Yes Men sono infatti un gruppo di attivisti politici che impersonano impiegati del World Trade Organisation, riuscendo a infiltrarsi nei luoghi del potere e nei centri vitali del´ capitalismo, facendosi beffe di compagnie come la Exxon e la Hatliburton. Fingendosi rappresentanti di queste, mettono in ridicolo il sistema mostrando come funzionano le lobby e denunciando la corruzione imperante. Da segnalare, infine, l´attesissimo party di sabato 17 aprile con Frankie Hi-nrg (dalle 22.30, Pn box studies). Il celebre rapper, autore e compositore si presenta in veste di dj, proponendo una selezione dei dischi di hip-hop e musica elettronica che lo hanno più influenzato. Le Voci Dell´inchiesta 14-18 aprile 2010 per informazioni, ospitalità, accrediti: inchiesta@cinemazero.It  tel. 0434.520404 www.Voci-inchiesta.it/    
   
   
TRENTO OLTRE COPENHAGEN: LA 58ESIMA EDIZIONE DEL TRENTOFILMFESTIVAL IN PROGRAMMA DAL 29 APRILE AL 9 MAGGIO, È TUTTA ALL´INSEGNA DELLA SOSTENIBILITÀ E IN ATTESA DI UNA CERTIFICAZIONE “ECOFESTA” SI PARLERÀ DI AMBIENTE E CLIMA,SI GIRERÀ IN BICICLETTA O CON IL CAR POOLING, CON GRANDE ATTENZIONE AL RISPARMIO DI ENERGIA ELETTRICA.  
 
 Trento, 12 aprile 2010 - Se i risultati del summit sul clima di Copenhagen sono stati deludenti, al Trentofilmfestival si cercherà di andare oltre, con proposte concrete e dibattiti all´insegna della sostenibilità. Perché un ecosistema delicato come quello della montagna offre innumerevoli spunti di riflessione. Un aspetto che non è sfuggito ad Ang Tshering Sherpa, coordinatore dell´incontro del Consiglio dei Ministri del Nepal al Campo Base dell´Everest/kalapathar Plateau (5542 metri) del 4 dicembre 2009 e del vertice alpinistico internazionale per la salvaguardia dell´Himalaya a Copenhagen del 11 dicembre 2009. Tshering Sherpa sarà uno dei relatori del convegno “Cambiamenti climatici e montagna: quale futuro dopo Copenhagen, promosso dall´Assessorato all´Ambiente della Provincia di Trento il 4 maggio a partire dalle 9 presso la sala della Fondazione Caritro in via Calepina a Trento. Durante il convegno si parlerà di evoluzione dei ghiacciai a livello mondiale, oltre agli impatti su foreste e biodiversità in montagna. Interverrà anche Stefano Caserini, ricercatore del Politecnico di Milano, autore del libro “A qualcuno piace caldo”. Sono anni che il programma cinematografico del Trentofilmfestival viene costruito con grande attenzione verso le tematiche ambientali. Tra tutti il film “Conflict Tiger”, vincitore della Genziana d´oro nel 2006, è stato nominato all´interno della Environmental Awards section dei Green Globe Film Awards. All´interno della “strategia sul campo” vi sono invece una serie di misure per cercare di ridurre l´impatto ambientale della manifestazione. Il Comune di Trento, socio del Festival, metterà a disposizione delle biciclette per favorire gli spostamenti in città. La fornitura di energia elettrica sarà certificata, riuscendo con una sola azione a ridurre del 7,2% l´impatto climatico degli eventi. Attraverso una campagna comunicativa si persuaderanno i visitatori del Festival ad utilizzare i mezzi pubblici (è previsto uno sconto sull´ingresso alle proiezioni presentando un biglietto di bus o treno) e ad attuare la pratica del car pooling, accordandosi sui tragitti da percorrere assieme, anche attraverso l´utilizzo dei principali social network. L’ Opera Universitaria di Trento ha invece promosso il progetto artistico “Buonristoro” in collaborazione con l’associazione studentesca Art To Art e l’artista Simone Gardumi, studente presso l’ateneo di Trento. Scopo del progetto è portare all’attenzione degli studenti universitari il problema del riciclo in funzione della tutela dell’ambiente e far riflettere sulle conseguenze negative che piccoli gesti quotidiani, apparentemente innocui, generano sul nostro ambiente e quindi su noi stessi. Nelle “salette caffè” e in altri spazi dell’Ateneo trentino saranno posizionati appositi contenitori in cartone dove saranno raccolti i bicchierini dei distributori automatici che sono fatti con materiale non riciclabile Una volta finita la raccolta, i bicchieri verranno riutilizzati per la realizzazione di una Eco - Scultura che sarà esposta presso lo Studentato di San Bartolameo a Trento Al Campo Base presso l´Auditorium Santa Chiara, base logistica del Festival, verranno creati anche degli spazi informativi sulle buone pratiche per ridurre l´impronta ecologica, così come nelle aree dedicate alla stampa. Il Trentofilmfestival potrebbe infine essere l´unica festa del cinema a poter vantare il marchio “Ecofesta”, rilasciato dalla Provincia di Trento per le manifestazioni che si caratterizzano per una particolare attenzione alle problematiche ambientali ed alla minimizzazione dei rifiuti prodotti, ad esempio utilizzando soltanto stoviglie lavabili o biodegradabili.  
   
   
GRANDE SUCCESSO PER “CATERINA” ALL’OUTSIDER ART IL MEDIOMETRAGGIO PRODOTTO DA FORMAT A PALERMO  
 
Trento, 12 aprile 2010 - Ha ricevuto molti consensi il mediometraggio prodotto dal Centro audiovisivi provinciale Format e dedicato alla scultrice e pittrice Caterina Marinelli, che è stato presentato pochi giorni fa in prima visione al convegno Outsider Art di Palermo. Il filmato nasce da un’idea di Daniela Rosi del Centro Franca Martini, dove l’artista tiene un corso di scultura, la regia è di Giulio Bazzanella, il montaggio di Dennis Pisetta, mentre la musica originale del video è opera della stessa Caterina Marinelli. “Caterina” ha dunque suscitato molti apprezzamenti, sia per la realizzazione artistica che per quella tecnica, e sono state molte le istituzioni che hanno richiesto il filmato, tra cui il Museé de l’Art Brut di Losanna. Outsider Art è una manifestazione prestigiosa, suddivisa in tre giorni e dedicata al rapporto fra arte e malattia, promossa per affrontare l´affascinante e complesso tema della "creazione differente". Il programma comprendeva il convegno “La creazione differente”, un confronto interdisciplinare tra i maggiori esperti del settore in ambito internazionale, nonché la mostra "Viaggio virtuale nei luoghi dell´Outsider Art”, percorso multimediale e interattivo tra i più importanti siti web dedicati a questa arte. Le due iniziative sono state arricchite dalla rassegna video "Storie di irregolari”: una serie di documentari incentrati sulla vicenda artistica e umana di alcuni artisti, italiani e stranieri, considerati outsider. Ed è stato proprio durante questa rassegna che si è tenuta la prima visione di “Caterina”, documentario stato girato nei locali dell´antico ospedale psichiatrico di Pergine, in Trentino, e nel paese di Piazzo, in val di Cembra, dove vive la protagonista Caterina Marinelli. Tassidermista, volontaria della Stella Bianca, artista visionaria legata al mondo animale, soprattutto canino, Caterina Marinelli viene paragonata già da bambina a Ligabue per il suo talento spontaneo. Ossessionata anche dal tema degli incidenti, esorcizza attraverso un realismo drammatico i dati della sua tormentata biografia. Il filmato inaugura la collaborazione fra il Centro di riabilitazione Franca Martini di Trento e la Provincia autonoma di Trento, che attraverso Format promuove la realizzazione d´una collana di monografie audiovisive sugli artisti "di confine" trascurati o esclusi dai normali circuiti espositivi e di mercato.  
   
   
RASSEGNA LETTERARIA: A MATERA "NIENTE PIÙ NIENTE AL MONDO"  
 
Matera, 12 aprile 2010 - Venerdi 9, presso la Grotta di Bacco di Via delle Beccherie 49, si è parlato del romanzo “Niente più Niente al Mondo” di Massimo Carlotto. L´appuntamento, nell´ambito della rassegna letteraria"In Libro Veritas" promossa dall’Associazione Culturale Tiaso. L´iniziativa , va ricordato, ha come protagonisti, da una parte, i libri e, dall’altra, diversi linguaggi artistici, che in 5 incontri per 3 mesi, animeranno ristoranti ed osterie del centro storico della città dei Sassi, svincolati dal solito entourage della lettura. Saranno infatti i diversi linguaggi espressivi della musica, del teatro, dei cortometraggi, oltre alle affascinanti atmosfere dei Sassi al chiaro di luna a raccontare i libri, concretizzando originali e nuove forme di promozione della lettura e di interazione con il pubblico dei potenziali lettori. Trama - Il racconto teso e vibrante di una "quotidiana" tragedia familiare. Sullo sfondo la Torino dei quartieri operai che operai non sono più. L´arrivo e la difficoltà di convivenza con gli extracomunitari. La mancanza di lavoro. La totale assenza di prospettive di vita di "qualità": la pensione, la difficoltà di sbarcare il lunario quando non si è più produttivi. L´essere consumatori, comprare per essere vivi. L´assenza di strumenti culturali per opporsi allo squallore dell´esistenza. La tv modello e unico sbocco e sfogo. Lo stato che non è più in grado di garantire diritti e servizi cosicché le contraddizioni esplodono all´interno della famiglia. Questi gli altri incontri della rassegna “In Libro Veritas”: 23 Aprile 2010; Luogo: Tisaneria Pietra Viva - Via Fiorentini, 48/50; Romanzo: “Sogni di Cartone” di Mauro Antonio Albrizio 21 Maggio 2010; Luogo: Osteria dei Malatesta- Via San Biagio,45; A cena con l´assassino - Storia tratta da un romanzo a sorpresa, preformance teatrale 29 Maggio 2010. Luogo: Viaggio itinerante al chiaro di luna nei Sassi con guida turistica, a cura di Sassiemurgia - Romanzo: “Il Grande Albero”di Marco Bileddo.  
   
   
ADOTTARE LA TERRA. PRESENTATO A VERONA IL LIBRO DI LUCA ZAIA  
 
Verona, 12 aprile 2010 - La terra, il lavoro agricolo, l’alimentazione sono fattori troppo importanti per lasciare che sia la speculazione a governarli. Dobbiamo invece avere un rapporto etico con il ciclo produttivo degli alimenti, se vogliamo salvare il mondo dalla fame. Dobbiamo “Adottare la terra”, come se fosse una bimba orfana e abbandonata. E’ l’invito che viene dall’omonimo libro di Luca Zaia, ministro delle politiche agricole e presidente del Veneto, dedicato alla moglie Raffaella, edito da Mondadori e presentato il 9 aprile alla Gran Guardia di Verona dall’autore, affiancato dallo scrittore Camillo Langone (autore della Filastrocca per Zaia pubblicata da “Il Foglio”) e dal giornalista Paolo Massobrio, studioso e divulgatore di cultura del cibo, mentre il dibattito è stato coordinato da Tessa Gelisio, conduttrice della rubrica di Rete 4 “Pianeta Mare”. Il volume è una sorta di “come io vedo il mondo” di Zaia, alla luce della sua esperienza personale e di amministratore, della sua cultura, del legame con il territorio, di due anni di responsabilità di ministro delle politiche agricole. La costatazione è che se oggi sul nostro pianeta ci sono popolazioni affamate e 3 milioni di persone che ogni anno muoiono di fame, il primo colpevole è la speculazione finanziaria, quella che in pochi mesi ha fatto precipitare il prezzo delle derrate. “Nel mercato mondiale il vero guadagno non è più nel lavoro agricolo, ma nella speculazione – ha ribadito Zaia – rispetto alla quale dobbiamo costruire un rapporto etico con il ciclo produttivo. E possiamo farlo perché noi siamo attori protagonisti di questo grande film che è la vita. Quando andiamo a fare la spesa per mangiare dobbiamo assicurarci che non ci sia nessuno che specula sul cibo, come già facciamo per altre merci quando ci rifiutiamo di acquistare quelle frutto di lavoro minorile e di sfruttamento”. Ma non è tutto, perché l’agricoltura, quel comparto produttivo che produce le materie prime alimentari, è anche un patrimonio identitario unico, un valore culturale che dobbiamo tutelare per essere noi stessi, “non dobbiamo dimenticare i veri sapori della nostra identità”. “Qualcosa sta cambiando, per fortuna, e anche la Gdo oggi è orientata ad identificare territorialmente le produzioni alimentari. Anche il panino Mcitaly è una tappa di questo processo”. Zaia ha chiuso la sua presentazione con un forte richiamo all’identità, citando l’aforisma di Marguerite Yourcenar sull’imperatore Adriano: ho governato in latino e in latino sarà inciso il mio epitaffio, ma io ho vissuto e pensato in greco. “Ecco, per quanto mi riguarda al posto di ‘latino’ ci mettiamo ‘italiano’ e al posto di ‘greco’ ‘veneto’”  
   
   
IL LIBRO DEI SEGRETI: AUTOMI, OROLOGI AD ACQUA, CALENDARI AUTOMATICI, CONGEGNI MARZIALI, DISPOSITIVI MECCANICI DALL¡¯ANDALUSIA  
 
Milano, 12 aprile 2010 - Nel 2007 Leonardo3 ( www.Leonardo3.net/ ) intraprende uno studio per costruire in 3D i prototipi dei progetti ideati da al-Mur¨¡d¨©, fondamentali per lo sviluppo dell¡¯ingegneria moderna. Il Libro dei Segreti, infatti, ¨¨ il testo piu antico nel quale si parla di meccanismi complessi e costituisce l¡¯anello di congiunzione tra lo sviluppo della tecnologia nell¡¯antichit¨¤ e in epoca moderna. Gli ¡°automi d¡¯Oriente¡± escono dalle pagine del manoscritto per animarsi per la prima volta in Italia il 28 aprile 2010 alle ore 10 nell¡¯Aula Magna del Polo di Mediazione Interculturale dell¡¯Universit¨¤ di Milano. Interverranno alla presentazione Alessandra Lavagnino, Presidente del Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale, Monica Chitt¨°, Assessore alla Cultura e Giovanni Urro, Assessore alla Cooperazione Internazionale del Comune di Sesto San Giovanni. Nell¡¯andalusia del 1100, un affascinante trattato dal titolo Il Libro dei segreti viene scritto da Ibn Khalaf al- Mur¨¡d¨©. Automi, orologi ad acqua, calendari automatici, congegni marziali, dispositivi meccanici... Il manoscritto ne svela il funzionamento e il processo di costruzione. Il testo va perduto, ma a Toledo, nel 1266, un amanuense ne ha copiato l¡¯originale che, come spesso accade ai manoscritti, compie un lungo viaggio, fino a giungere in Italia, presso la Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, custode dell¡¯unica copia al mondo. Il progetto, finanziato dall¡¯Autorit¨¤ Museale del Qatar, vedr¨¤, per la prima volta, l¡¯edizione del testo arabo e la traduzione in lingua italiana a cura di Jolanda Guardi e Hocine Benchina dell¡¯Universit¨¤ di Milano e, sempre per la prima volta, lo studio delle macchine avr¨¤ come esito una mostra e la riproduzione di due delle macchine descritte in occassione dell¡¯inaugurazione, nel novembre 2008, del Museo di Arte Islamica di Doha, oltre a un¡¯edizione facsimile del testo originale e alla pubblicazione di un¡¯edizione in quattro lingue di alta divulgazione. Massimiliano Lisa, Mario Taddei ed Edoardo Zanon, fondatori di Leonardo3, grazie a una tecnologia fortemente sviluppata e ad specifiche competenze professionali, hanno riportato in vita le macchine di al- Mur¨¡d¨©, offrendole al pubblico sotto forma altamente tecnologica. Cogliete l¡¯eccezionale opportunit¨¤ di scoprire quest¡¯importante opera e di veder riprodotte per la prima volta in 3D tutte e trenta le macchine: Non si tratta solo di condividere un progetto culturale di alto livello, ma anche di godere di un piacere per gli occhi e per la mente. Un appuntamento con l¡¯ingegnosit¨¤ e la poesia. Universit¨¤ Degli Studi Di Milano 28 aprile 2010 Ore 10 Aula Magna Piazza Indro Montanelli 1 - 20099 Sesto S. Giovanni (Mi)  
   
   
AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO 7 HERMANOS “LOS VIVANCOS”  
 
Milano, 12 aprile 2010 - Los Vivancos sono indiscutibilmente il nuovo “fenomeno” del flamenco moderno, ormai acclamatissimi e ricercatissimi in tutta Europa. Questo gruppo spettacolare e innovativo è caratterizzato da una peculiarità unica nel panorama artistico internazionale: i sette membri della compagnia (Elias, Josue, Josua, Christo, Aaron, Israel e Judah) sono infatti fratelli. Il loro modo di stare in scena e il loro straordinario affiatamento, non possono che derivare da un apprendimento naturale, elaborato istintivamente sin dalla più tenera età. Sin da bambini i Vivancos sono apparsi in spettacoli e manifestazioni in diversi paesi del mondo: Olanda, Belgio, Inghilterra, Canada, Francia e, ovviamente, Spagna. Dalla loro costituzione come gruppo, nel 2004, è stato un crescendo ininterrotto di consensi a livello internazionale che li ha portati ad esibirsi con grande successo in tutto il mondo. Nel 2006 sono in Canada e rappresentano la Spagna all’“Expo Latino 2006”, nel 2007 presentano la loro nuova produzione “Los Vivancos 7Hermanos” a Tel Aviv e Gerusalemme registrando uno straordinario “tutto esaurito” per le dieci repliche del tour. I Los Vivancos sono oggi considerati, a ragione, le nuove ‘stelle’ del flamenco moderno a cui riescono ad avvicinare sempre nuove generazioni di pubblico, rinnovando un successo che sembra non avere fine. Www.losvivancos.com/  7 Hermanos E’ uno spettacolo innovativo e originale che mescola musica e danza. La base è il flamenco, nella sua evoluzione moderna, mescolato a una gamma di stili di danza che vanno dal funk al balletto, che i 7 fratelli padroneggiano con grande virtuosismo e presenza scenica. Accompagnati sul palco da un quintetto di musicisti, i fratelli Vivancos sanno fare tutto e sorprendentemente bene: suonano strumenti musicali con maestria, danzano con forza, ritmo e grazia, e soprattutto sono dotati di grande carisma che riescono a trasmettere al pubblico di tutto il mondo. Apollinei e dotati ciascuno di una personalità originale, i sette fratelli esprimono in questa loro prima opera, durante gli oltre novanta minuti di spettacolo, un eccezionale senso del ritmo, una presenza che in ogni momento sottolinea la forza, la sensualità e tutta la grinta vibrante della loro giovinezza e del loro talento. Si parla di loro, come fu a suo tempo per Joaquin Cortes, del nuovo fenomeno mondiale del flamenco moderno. 7 Hermanos è uno spettacolo esplosivo e dinamico, pieno di emozioni che, dal suo debutto nel 2007, continua a riscuotere grande successo in tutto il mondo. Sul palco, i 7 ballerini sono accompagnati da un quintetto di musicisti. Lo spettacolo ha una durata di 90 minuti senza intervallo.  
   
   
AL TEATRO CIAK GIOVANNI VERNIA IN ESSIAMONOI  
 
Milano, 12 aprile 2010 - Essiamonoi è lo spettacolo d’esordio di Giovanni Vernia meglio conosciuto al grande pubblico - dopo l’ultima edizione di Zelig Arcimboldi 2008 in onda in prima serata su Canale 5 - come Jonny Groove, l’ingenuo, simpatico e stralunato discotecaro che ha contagiato tutti con i suoi modi di dire (Nuooo!, Ti Stimo Fratello!, Presa!) ed è già diventato un’icona per il popolo della notte. Essiamonoi è appunto il suo canto, l’inno con cui Jonny Groove entra in scena e con cui esorta tutti a lasciarsi trasportare dal ritmo della musica house e a lasciarsi andare al divertimento puro: musica e ballo. Quello per lui è il Paradiso. E sarà Jonny Groove a catapultarci nuovamente nel suo mondo fatto di pr, di cubiste, di sguardi e di musica e a farci ridere con le sue grottesche avventure. In ogni famiglia però c’è il figlio che nessuno vorrebbe avere e quello che tutti invece vorrebbero, quello che ha sempre avuto la testa “apposto”, quello che si è laureato col massimo dei voti, quello che ha un lavoro serio. E’ Giovanni Vernia, è il fratello di Jonny Groove e ne è l’esatto contrario: uno vive solo di notte, veste in modo bizzarro ed adora la musica house, l’altro vive solo di giorno, è un impeccabile professionista di marketing rigorosamente in giacca e cravatta e considera la house una semplice accozzaglia di rumori. Uno rimbalza tra un locale e un club, l’altro rimbalza tra un meeting e una conference call. Uno va in vacanza a Ibiza e Mykonos, l’altro viaggia solo per lavoro negli Stati Uniti, dove si trova a vivere imbarazzanti ed esilaranti situazioni con i suoi colleghi statunitensi e con i cliché sugli italiani a cui gli americani ci hanno abituati. Giovanni Vernia e Jonny Groove, due personalità agli antipodi dentro un’unica persona: Essiamonoi. Lo spettacolo è scritto da Giovanni Vernia, Paolo Uzzi con l’amichevole partecipazione di gino e Michele. Firma la regia e l’impianto scenico Giancarlo Sforza.  
   
   
ALL’ ELFO PUCCINI CLAUDIO SANTAMARIA IN LA NOTTE POCO PRIMA DELLA FORESTA DI BERNARD- MARIE KOLTÈS  
 
Milano, 12 aprile 2010 - Claudio Santamaria, attore trentacinquenne, è un volto tra i più noti e richiesti del cinema e della televisione italiani; una carriera in ascesa, dai film che l’hanno “lanciato” come Almost blues e L’ultimo bacio, ai recenti Aspettando il sole di Ago Panini e Il caso dell´infedele Klara di Roberto Faenza. Vanta anche una partecipazione nel cast internazionale di Casino Royal, episodio della serie di James Bond nel quale ha interpretato il ruolo del cattivo Carlos. Con La notte poco prima della foresta torna al palcoscenico, dove aveva esordito agli inizi della carriera, scegliendo di confrontarsi con uno dei personaggi più enigmatici e affascinanti del teatro di Koltès. È un venerdì notte piovoso a Parigi, nel quartiere di rue St. Denis, affollato di puttane, spacciatori e balordi. Un uomo si aggira per le strade in cerca di qualcosa, vede un ragazzo, gli corre dietro, lo afferra per un braccio e comincia a parlargli. È in questa cornice che si svolge La notte poco prima della foresta, un monologo che corre via senza un punto fermo, un fiume di parole in cui siamo trascinati fino a renderci conto di non essere stati semplici spettatori di un incontro, ma anche noi, come il ragazzo, pronti a dar fiducia a uno sconosciuto che ci afferra per un braccio. Juan Diego Puerta Lopez, regista colombiano attivo in Italia, dove conduce da alcuni anni una personale ricerca tra teatro e danza contemporanea, guarda a questo testo di Koltès (il primo dell’autore francese) come a «una partitura rigorosa, in bilico tra la parola metaforica che diventa tangibile e il corpo che non può evitare di esistere in ogni attimo. Uno straniero che cerca di riconoscersi in un mondo diverso dove emergono il ricordo, la nostalgia, la rabbia… la pioggia come elemento simbolico che ritorna sempre. Ho pensato di ricreare un mondo “notturno” attraverso immagini video proiettate, una vera e propria installazione virtuale che restituisce un senso di visionarietà allo spettacolo. Un viaggio di parole e gesti che trattengono nell’aria la poetica di Koltès». Www.elfo.org/  info@elfo.Org    
   
   
25 APRILE 2010 IN CONCERTO CON LUDOVICO EINAUDI GLI INVITI SI RITIRANO AL TEATRO VERDI DI FIRENZE DA LUNEDÌ 12 APRILE  
 
 Firenze, 12 aprile 2010 - Sono disponibili fino a esaurimento, presso la biglietteria del Teatro Verdi di Firenze, gli inviti per l´ingresso – libero – al concerto del 25 aprile 2010 organizzato da Regione Toscana (assessorato alla Cultura) e Fondazione Orchestra Regionale Toscana con il contributo delle banche tesoriere (domenica 25 aprile 2010, Teatro Verdi, ore 21). Gli inviti si ritirano al teatro Verdi di Firenze da lunedì 12 aprile. “25 aprile in concerto” di quest´anno – trasmesso in diretta da Rete Toscana Classica e in streaming su www.Intoscana.it - si intitola “Ludovico Einaudi e i suoni d´Africa e d´Armenia”. Sul palcoscenico, insieme a Einaudi, il musicista armeno Djivan Gasparyan virtuoso di duduk (un flauto armeno molto diffuso nell´intero medio oriente) e Ballaké Sissoko, uno dei grandi interpreti della kora, strumento tradizionale africano. Anteprima speciale per le scuole medie superiori, sempre al teatro Verdi, alle 10:30 di sabato 24 aprile.  
   
   
AL TEATRO SAN BABILA LEO GULLOTTA IN IL PIACERE DELL’ONESTA’ DI LUIGI PIRANDELLO  
 
Milano, 12 aprile 2010 - Leo Gullotta porta in scena il Piacere dell’Onestà di Luigi Pirandello. Un altro testo pirandelliano scelto da Gullotta, che già con L’uomo, la bestia e la virtù aveva ottenuto uno straordinario successo di critica e di pubblico, 95000 presenze in tutta Italia nei tre anni di tournée, e la candidatura come miglior attore protagonista ai Premi Olimpici del Teatro 2008. La commedia affronta uno dei temi cari a Pirandello: l’onestà, una scelta ponderata e voluta da Leo Gullotta che porta in scena Il piacere dell’onestà con lo stesso gruppo artistico del precedente spettacolo: il regista Fabio Grossi, lo scenografo e costumista Luigi Perego, Germano Mazzocchetti per le musiche, Valerio Tiberi per le luci. Accanto a Gullotta, nel ruolo di Angelo Baldovino, Martino Duane (Fabio Colli), Paolo Lorimer (Maurizio Setti), Mirella Mazzeranghi (Maddalena), Marta Richeldi (Agata Renni) e con Antonio Fermi (cameriere), Federico Mancini (Marchetto Fongi) e Vincenzo Versari (Il parroco di Santa Maria) ; la produzione dello spettacolo è del Teatro Eliseo.  
   
   
AL TEATRO STUDIO “IL SIGNORE DEL CANE NERO” LAURA CURINO RACCONTA ENRICO MATTEI, CON REGIA DI GABRIELE VACIS  
 
Milano, 12 aprile 2010 - Dopo l’approfondito e acclamato lavoro su Camillo e Adriano Olivetti, Laura Curino porta in scena, al Piccolo Teatro Studio dal 19 al 30 aprile 2010, la storia di Enrico Mattei, un altro grande industriale del Novecento. Il testo, che l’attrice ha firmato con Gabriele Vacis, anche regista dello spettacolo, trae ispirazione dall’evento per il centenario di Mattei allestito al Piccolo nel 2006, ma è un lavoro completamente nuovo, prodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino e dall’Associazione Culturale Muse. Sola sul palco, intrecciando le parole con documenti d’epoca e filmati, Laura Curino racconta le storie dell’uomo “più potente d’Italia” come ebbe a definirlo Giovanni Guareschi. «All´infuori dell´elezione del Santo Padre, tutto il resto dipende - in Italia - direttamente o indirettamente da lui nel senso che, dovunque egli lo voglia, può attivamente intervenire e far sentire il peso della sua smisurata forza. Col metano egli controlla l´industria, coi concimi chimici egli è in grado di controllare l´agricoltura, con le sue circa cinquanta aziende "sicure" (in quanto garantite dallo Stato) egli regna sul mercato finanziario ed è in grado di assorbire facilmente una parte colossale del risparmio nazionale. Non esiste città, paese, villaggio, strada che non siano presidiati dai distributori di benzina del Cane Nero: attraverso questi "blocchi" stabili, il Signore del Cane nero è in grado di controllare qualsiasi spostamento di uomini o cose»: così appunto Guareschi a proposito di Enrico Mattei, personaggio chiave della storia economica e culturale del nostro paese, dal dopoguerra al 1962, anno della sua tragica fine. Partigiano, deputato, regista della creazione di una forte industria energetica nazionale, Mattei ha rappresentato una figura imprenditoriale di grande forza e carisma, capace di imporre l’Italia come soggetto economico autorevole anche sui mercati internazionali. «Sei anni di lavoro istruttorio», scrive la Curino, «poi nel maggio del 1999, viene aperto a Pavia un nuovo processo sul caso Enrico Mattei, prove schiaccianti dimostrano che la tragedia di Bascapè, in cui persero la vita Mattei, il pilota e un giornalista, considerata fino ad allora un incidente aereo, in realtà nasconde un triplice omicidio. Tanti lo sospettavano e credevano di conoscerne i mandanti. Ma non c’erano prove. Il processo di Pavia arriva alle prove inconfutabili che l’aereo è scoppiato in volo. Una carica di dinamite pone fine alla vita dell’italiano più potente dai tempi dell’imperatore Augusto. Ma chi abbia piazzato l’ordigno, e su ordine di chi, è un segreto ancora sepolto nel fango. Ce n’è di fango in questa storia. Tanto da mettere disagio solo a leggerne, figurarsi a recitarla. Petrolio e fango. Eppure, immergendo le mani nel pozzo nero della storia, le emozioni più profonde restano il disgusto, si, ma anche lo stupore. Il disgusto: quali interessi personali, politici ed economici portano a troncare ignobilmente la vita di Mattei? Lo stupore: come ha fatto l’Italia a sollevarsi dalla vergogna della guerra persa, dal disastro umano ed economico, dalla miseria secolare di tanta parte del paese? Dove ha trovato l’energia? Nella generosità dei suoi uomini e delle sue donne migliori, nel coraggio, nell’intraprendenza, nel lavoro. Di Mattei si sono dette tante cose. Viene accusato di statalismo, sfiducia nella politica, addirittura di aver dato inizio alla corruzione in Italia. Nessuno però contesta la sua lucida comprensione delle necessità del paese: pensiero costante al bene comune, energia a basso costo per la ricostruzione, lavoro, fiducia nelle giovani generazioni, costruzione di rapporti economici internazionali fondati sul rispetto reciproco e sull’equità, attenzione per gli stati emergenti. Visioni che lo portano in paesi allora “intoccabili” come l’Unione Sovietica e la Cina». Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale alla Cavallerizza Reale/maneggio di Torino il 2 marzo 2010 e arriva a Milano dopo una tournée che ha toccato varie piazze del Nord e Centro Italia.  
   
   
LA BELLA ADDORMENTATA AL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI  
 
Milano, 12 aprile 2010 - La mia Bella addormentata è una libera rielaborazione della fiaba di Charles Perrault . “Una fiaba è come una graziosa casetta, ma con un cartello sulla porta che allerta “mine terrestri!” Tutte le fiabe hanno delle cose in comune: principesse, streghe, re e regine, il Bene ed il Male. Ma ognuna ha anche qualcosa di unico, poiché (in ciascuna) accadono cose inspiegabili. Ne La Bella Addormentata, per me, il momento misterioso è la puntura dell’ago, con il sonno che ne deriva. Cosa significa, e cosa sta accadendo veramente? “Ho un’irrefrenabile bisogno di raccontare storie. Ri – leggere miti, leggende e fiabe, scoprendone gli aspetti ovvi, sabotandoli e ri-creandoli – in altre parole, prenderli sul serio – questo è per la mia mente un atto della più grande importanza.” Mats Ek  
   
   
L’ORCHESTRA DELLA TOSCANA CERCA MUSICISTI SCADENZA DOMANDE VENERDÌ 14 MAGGIO 2010  
 
Firenze, 12 aprile 2010 - L’orchestra della Toscana cerca musicisti. La Fondazione Ort (maggiori informazioni alla voce “audizioni e concorsi” su www.Orchestradellatoscana.it/ ) svolge audizioni per formare una graduatoria di idoneità relativa ad assunzioni a tempo determinato con validità triennale. Possono partecipare i cittadini dell´Ue che hanno compiuto il diciottesimo anno d´età, in possesso di diploma per lo strumento in audizione. Scadenza delle domande: venerdì 14 maggio 2010.  
   
   
VITA DI ANSELMO D´AOSTA  
 
Aosta, 12 aprile 2010 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, nell’ambito della Saison Culturelle 2009/2010, propone lo spettacolo teatrale Vita di Anselmo d´Aosta, giovedì 15 aprile 2010, alle ore 21.00, al Teatro Giacosa di Aosta. Portare in palcoscenico la vita di Anselmo d’Aosta può avere senso se la biografia e il pensiero di quest’uomo, morto da più di novecento anni, toccano oggi la nostra sensibilità, di credenti e di non. È su questo che si è interrogato Nuovababette Teatro, a partire dalle suggestioni che si sono presentate. Innanzitutto la statura morale di Anselmo, il suo continuo interrogarsi, proprio in rapporto alle vicende della sua vita, su ciò che sia giusto fare. Per Anselmo, giusto è ciò che è conforme alla volontà di Dio, ma il problema morale è comune a tutti gli uomini, a tutte le coscienze, a prescindere da ogni fede o orientamento. E la risposta di Anselmo è improntata ad una estrema coerenza. Oggi diremmo è poco flessibile. E infatti lo colloca su un piano di estrema solitudine. Ma anche di singolare levatura. Altro tema centrale del pensiero di Anselmo è quello del fondamento razionale della fede. Tutti, prima o poi, da credenti o da non credenti ci siamo trovati a discutere della ragionevolezza dell’esistenza di Dio. Tutti abbiamo opinioni in proposito. E il credente è spesso liquidato pregiudizialmente come ingenuo credulone. Come se l’unica opzione ragionevole fosse quella dell’inesistenza di Dio. Superata dal tempo, la così detta ‘prova anselmiana’ nasce dal desiderio profondo e sentito di dimostrare che fede e ragione possono incontrarsi. E ancora oggi ci interroga. Info tel 0165 32778, n. Verde 800141151 Sito Internet: www.Regione.vda.it, e-mail: saison@regione.Vda.it  
   
   
TORNA "FISCO", DECIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL SULLO SPETTACOLO CONTEMPORANEO  
 
Bologna, 12 aprile 2010 – Torna a Bologna F.i.s.co. Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo dal titolo (color cane che scappa). La decima edizione si terrà dal 16 al 24 aprile. Il festival organizzato da Xing ospita non soltanto spettacoli ma – dicono gli organizzatori - "esperienze polimorfe e cangianti dalla natura transdisciplinare, spazi in cui confluiscono danza, performance, visioni e osservazione critica". La rassegna è stata presentata il 9 aprile a Bologna, presente tra gli altri Alberto Ronchi, assessore alla Cultura della Regione Emilia-romagna che sostiene l’iniziativa. “Il nostro – ha detto Ronchi – è un convinto sostegno non solo finanziario ma anche di indirizzo culturale, e l’occasione ci dà modo di riflettere su due importanti questioni che dovranno essere affrontate in futuro. Occorrono scelte politiche chiare sull’impegno di finanziamento nei confronti della cultura, e allo stesso tempo bisogna aprire una seria riflessione sulla questione degli spazi da destinare alla creatività. Dunque – ha precisato Ronchi – serve uno scatto che riconsideri i sostegni pubblici e comprenda precise scelte culturali che siano anche urbanistiche”. F.i.s.co.10 apre con le architetture immateriali di Giant City, della coreografa danese Mette Ingvartsen, una riflessione sui fenomeni della mobilità e della trasformazione dei corpi contemporanei. Antonija Livingstone e Jennifer Lacey, performer e coreografe attive tra Canada e Europa, danzano le loro contemplazioni sul paradossi dell´industria culturale e sulla vitalità dello spettacolo in Culture & Administration, ´grow opera´ commissionata dal festival d´Avignone 2009. La formazione italiana Open presenta il progetto speciale Waudeville - intuizioni sul mondo in attesa che diventino una costruzione compiuta, happening minimale che fa implodere la tradizione americana del teatro di varietà del ´900 in cui artisti bizzarri e a buon prezzo si alternavano per tutta la giornata. Una commissione del festival (dopo il passaggio di testimone di Kinkaleri con Wanted per F.i.s.co.07, di Mk con Wasted per F.i.s.co.08, e di Barokthgreat con Wrestling per F.i.s.co.09) accompagnata dall´installazione di una quarta insegna W a Bologna e dalla creazione di un blog a cura di Kinkaleri, proseguendo la costruzione di un´immaginaria linea metropolitana dell´inversione. Krõõt Juurak, performer estone per la prima volta in Italia, nel corso di tre giorni mostra più aspetti della sua produzione: la performance Once Upon, gioco in forma di favola su proporzioni e aspettative dello spettatore; la conferenza/performance Autodomestication, esperimento in diretta su sviluppo e training dell´artista e dell´animale domestico (cani, gatti, pesci, e in parallelo, istituzioni, residenze, scuole..) accompagnata dal filosofo di origini afghane Fahim Amir; la performance Ride The Wave Dude ideata assieme all´artista e teorico svedese Mårten Spångberg il cui spirito passeggero avvicina surf e landscape: ´un esorcismo di qualunque affermatività del corpo, la caduta in disgrazia della psicanalisi, per trovare l´onda´. Mentre la danzatrice e performer serba Bojana Mladenovic propone un equilibrio particolare tra performer e spettatore, tra esperienza reale e geometria della scrittura con One Piece, azione enigmatica. Chiudono il festival gli mk con le attitudini da concerto rock, le dinamiche binarie e il folklore hawaiano di speak spanish: ´viaggio anonimo, dal quale è bandita ogni avventura, se si eccettua il brivido della prenotazione´. E a seguire il film Mariachi 17 della coreografa spagnola La Ribot che ´malmena´ la rappresentazione del movimento sviluppando un personale sistema visuale e performativo. Coreografia, film, scena e movimento sono elementi indissociabili e vertiginosi in cui la percezione cambia incessantemente. Anche quest´anno il festival sarà accompagnato dagli appostamenti e osservazioni on line di Brainstorming Camera di Decompressione per Spettatori, progetto a cura di Elisa Fontana.f.i.s.co. Pubblica inoltre un quaderno di interventi di artisti, critici, osservatori e teorici sui temi del festival. Xing è un network nazionale basato a Bologna che progetta, organizza e sostiene eventi, produzioni e pubblicazioni contraddistinti da uno sguardo interdisciplinare intorno ai temi della cultura contemporanea, con una particolare attenzione alle tendenze generazionali legate ai nuovi linguaggi. F.i.s.co. Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo è un progetto a cadenza annuale avviato nel 2001 a Bologna da Xing per dare continuità e sviluppo al percorso aperto in Italia sulle nuove forme di spettacolo e sull´innovazione dei linguaggi scenici attuata da una nuova generazione di artisti. Ospita le realtà più rappresentative di quella zona di convergenza esistente fra le arti contemporanee: danza, arti visive, teatro, performance, dando spazio a esperienze di punta della ricerca internazionale più avanzata. Presenta ogni anno un programma trasversale di performance, spettacoli e installazioni, momenti di visione e incontri, in vari luoghi della città. Cambia titolo ad ogni edizione per sottolineare una sua mobilità alla ricerca delle questioni più urgenti negli scenari internazionali. Ad oggi sono state realizzate nove edizioni del festival. Direzione artistica: Silvia Fanti. Luoghi: Dom la cupola del pilastro - Via Panzini 1; Sferisterio - Piazzale della Montagnola/piazza Camillo Baldi 1; Teatro dell´Accademia di Belle Arti - Via Belle Arti 54; spazio Carbonesi - Via De´ Carbonesi 11; Raum - Via Ca´ Selvatica 4/d; Sì - Via San Vitale 67. Www.xing-fisco.it/    
   
   
I VINCITORI DEL CONSORSO LA MUSICA LIBERA.LIBERA LA MUSICA 2° EDIZIONE  
 
Bologna, 12 aprile 2010 - Sono stati proclamati l’ 8 aprile in Regione i vincitori del Concorso "La musica libera. Libera la musica", seconda edizione, realizzato dall´Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della Giunta regionale (Magazzini-sonori e Radioemiliaromagna), in collaborazione con il Mei, il Porretta Soul Festival e la Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo. Sara Loreni vince il Premio della Sezione Musica Libera (500 €) e il Premio Mei (esibizione a Faenza durante la manifestazione del Mei) con il brano "Così non va". Nella Sezione Soul e Rhythm&blues per la migliore composizione originale(250 €) vince, con il brano "Ain´t gonna let you down", il gruppo The Soul, che salirà sul palco del Porretta Soul Festival 2010 . Sempre per la Sezione Soul e Rhythm&blues si aggiudicano il premio per la migliore esecuzione (250 €) i Groove City, con il brano "New York State of Mind". Il Premio Speciale della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo è stato attribuito per il brano "Mio Fratello al cantautore Gappa, che si esibirà a Londra all´Istituto Italiano di Cultura il 4 maggio alle19,30. La serata di premiazione avverrà sul palco dell´Arterìa (vicolo Broglio, 1 a Bologna), venerdì 16 aprile alle ore 21,30, dove si esibiranno i vincitori e il cantautore Luca Carboni, testimonial della serata, da tempo sensibile al tema della promozione della musica giovanile.  
   
   
IL MUSEO ARCHEOLOGICO POTENZA OSPITERÀ MOSTRA SU DE LORENZO  
 
Potenza, 12 aprile 2010 - In occasione della settimana della Cultura il Museo Archeologico della Provincia di Potenza inaugura, il prossimo 14 aprile 2010, la mostra documentaria "Giuseppe De Lorenzo: il geologo, il ricercatore, l´intellettuale". La mostra, nata da un’idea del comune di Lagonegro, città che ha dato i natali all’illustre geologo scomparso nel 1957, e finanziata dalla Provincia di Potenza, si compone di trentuno pannelli illustrativi (che comprendono anche cartoline, giornali e volumi su e di De Lorenzo relativi ai suoi studi geologici, paleontologici, filosofici, religiosi e letterali), un busto in bronzo e tanto altro a cura dal centro operativo misto di Maratea della Soprintendenza, con la collaborazione dell´Università di Napoli, di Potenza e del Club Alpino di Lagonegro. Prima dell’inaugurazione è previsto un convegno, con inizio alle ore 16.30, al quale parteciperanno nomi autorevoli del mondo accademico e della ricerca. Saranno presenti, oltre a Di Lascio e Pietrantuono, il presidente della Provincia Piero Lacorazza, che concluderà i lavori, l’assessore provinciale all’Istruzione Rosaria Vicino, la dirigente del settore Cultura dell’Ente Maria Cristina Caricati e il sindaco di Lagonegro Domenico Mitidieri.