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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Settembre 2010
DUE TERZI DEI PROGRAMMI TV VISTI IN EUROPA SONO EUROPEI  
 
Bruxelles, 27 settembre 2010 - Le emittenti televisive dell´Ue dedicano in media il 63% delle loro trasmissioni a programmi prodotti in Europa e il 35% a opere indipendenti ideate da produttori europei, stando alle cifre fornite da una relazione sul periodo 2007-2008, pubblicata oggi dalla Commissione europea. La Commissione pubblica con cadenza biennale le relazioni sul controllo della promozione delle opere televisive europee nell´Ue, uno degli obiettivi della direttiva europea sui servizi di media audiovisivi (Avsm). La direttiva europea sui servizi di media audiovisivi (Avsm) contiene disposizioni sulla percentuale minima di opere prodotte nell´Ue o create da produttori indipendenti europei che ogni emittente è tenuta a trasmettere. La direttiva stabilisce che gli Stati membri devono garantire che oltre il 50% del tempo di programmazione consti di opere europee e che il 10% del tempo di trasmissione o del bilancio destinato alla programmazione sia dedicato a produzioni indipendenti. La relazione mostra che il tempo di trasmissione medio di opere europee nell´Ue è stato pari al 62,6% nel 2007 e al 63,2% nel 2008. I tempi di trasmissione medi sono diversi da un paese all´altro, dal 27,9% di Cipro all´85% della Polonia nel 2007 e dal 30% di Cipro all´83,11% della Polonia nel 2008. Nella maggior parte degli Stati membri le emittenti televisive hanno trasmesso più opere europee rispetto al minimo richiesto dalla normativa europea. Tre Stati membri, Cipro, Slovenia e Svezia, non sono riusciti a trasmettere molti programmi europei. La Commissione invita questi paesi a incoraggiare le loro emittenti a trasmettere più opere europee e a prestare un´attenzione particolare ai piccoli canali specializzati che hanno difficoltà a raggiungere le soglie richieste. La proporzione media delle produzioni indipendenti trasmesse in tutti gli Stati membri era pari al 35,3% nel 2007 e al 34,1% nel 2008. La media variava da uno Stato membro all´altro, dal 10,9% della Slovenia al 61,7% della Germania nel 2007 e dal 15,1% della Grecia al 62,3% della Germania nel 2008. La soglia del 10% tracciata dalla direttiva Avms è stata pertanto raggiunta presso tutti gli Stati membri. Il tempo di trasmissione di opere europee recenti create da produttori indipendenti, trasmesse ossia entro cinque anni dalla loro produzione, si è attestata a un livello elevato: rispettivamente 63% e 62,4% nel 2007 e nel 2008. Dalla fine del 2009 la direttiva Avms invita inoltre a promuovere opere europee nei servizi su richiesta, quali, per esempio i servizi di video-on-demand e di "visione in differita" (catch-up Tv), senza fissare livelli minimi specifici. Si incoraggiano tuttavia gli operatori dei servizi su richiesta a promuovere le opere europee, sia sotto l´aspetto finanziario, contribuendo alla loro produzione e acquisendone i diritti, sia promuovendone la fruizione presso gli utenti. Gli Stati membri riferiranno in merito all´applicazione di queste disposizioni entro la fine del 2011, mentre la prossima relazione, prevista nel 2012, presenterà informazioni sulle opere europee nei servizi su richiesta. Contesto La direttiva del 1989 sulla "televisione senza frontiere" è stata aggiornata dalla direttiva Avms alla fine del 2007 al fine di rispecchiare i nuovi sviluppi nel settore radiotelevisivo. L´articolo 4 dispone che "ove possibile e ricorrendo ai mezzi appropriati" gli Stati membri devono garantire che i fornitori di servizi di media soggetti alla loro giurisdizione dedichino la maggior parte del tempo di trasmissione a opere europee. Analogamente, l´articolo 5 prevede che le emittenti dedichino il 10% del loro tempo di trasmissione o il 10% del bilancio destinato alla programmazione a opere europee create da produttori indipendenti, un´adeguata proporzione delle quali deve essere trasmessa entro cinque anni dalla produzione. In entrambi i casi è escluso il tempo dedicato a notiziari, manifestazioni sportive, giochi televisivi, pubblicità o servizi di televideo e televendita. La relazione completa è disponibile al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/avpolicy/reg/tvwf/implementation/promotion/index_en.htm    
   
   
UNICOM NEL SISTEMA CONFINDUSTRIA FIRMATO O UN ACCORDO DI INTESA ORGANIZZATIVA PER IL RAFFORZAMENTO DELLA RAPPRESENTANZA DELLE IMPRESE DI COMUNICAZIONE  
 
Milano, 23 settembre 2010 - La Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia e Lorenzo Strona, Presidente di Unicom, Unione Nazionale delle Imprese di Comunicazione, recentemente dimessasi da Confcommercio, hanno sottoscritto, il 23 settembre un accordo di intesa organizzativa per il rafforzamento della rappresentanza delle imprese di comunicazione, presenti nel sistema confederale all´interno di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici. Il protocollo organizzativo, che prevede l´immediata adesione di Unicom come socio effettivo, nasce dalla volontà di dare risposte sempre più adeguate alle esigenze associative delle imprese, valorizzando, in un quadro unitario, le specificità dei soggetti coinvolti ed implementando la capacità complessiva di incidenza sugli interlocutori istituzionali. Unicom è una realtà importante che annovera oltre 200 imprese con una presenza diffusa sull’intero territorio nazionale. Si tratta di strutture altamente professionali operanti nelle diverse aree della comunicazione d’impresa ed istituzionale: advertising, promozioni, direct marketing, pubbliche relazioni, eventi, sponsorizzazioni, web, brand image, packaging, centri media, etc. Confindustria è da sempre impegnata nella progettazione di azioni di sviluppo associativo e di integrazione tra le organizzazioni confederate ed altri soggetti esterni di significativo peso organizzativo, per favorire il rafforzamento della capacità di rappresentanza dei diversi settori promuovendone la presenza in un ambiente di più radicata cultura industriale che è uno dei fattori fondamentali per la crescita economica ed occupazionale del Paese. In quest’ottica il Presidente di Unicom Lorenzo Strona sarà invitato permanente nella Giunta e nei Comitati tecnici e gruppi di lavoro di Confindustria ritenuti di interesse, così come le Associazioni territoriali del sistema confederale favoriranno la partecipazione di rappresentanti di imprese aderenti ad Unicom nei propri organi tecnici, con lo scopo di operare sinergicamente per favorire la diffusione ed il consolidamento presso l’imprenditoria italiana - le Pmi in particolare - della cultura della comunicazione quale fattore strategico di successo. La condivisione di istanze comuni, integrate in un più ampio contesto di azioni a supporto della cultura imprenditoriale, potrà garantire alle imprese una maggiore rappresentatività ed una più forte capacità progettuale del settore della comunicazione, a vantaggio di tutto il sistema Paese.  
   
   
50 GIORNI DI CINEMA A FIRENZE PRESENTATA A ROMA L´EDIZIONE 2010 CHE INIZIERÀ A FIRENZE IL 10 OTTOBRE  
 
Firenze, 24 settembre 2010 - «E´ il pubblico che ha decretato il successo di “50 giorni di cinema internazionale a Firenze”, una formula di rassegne su temi molto diversi, ma messe insieme a formare un unico grande evento, che evidentemente è stato capace di colpire, grazie anche alla cornice creata intorno, l´immaginario collettivo. E una formula che piace al pubblico è di per sé una formula che funziona». Con queste parole l´assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti ha concluso la presentazione nazionale, svoltasi il 23 settembre al cinema Farnese a Roma, della manifestazione che inizierà il prossimo 21 ottobre per concludersi il 10 dicembre. Prima dell´assessore erano intervenuti i vertici di Fondazione Sistema Toscana-mediateca regionale Film Commission e i responsabili delle singole rassegne: France Odeon, Festival dei Popoli, Festival del film etno-music ale, Festival Cinema e Donne, Lo schermo dell´arte film festival, Florence Queer festival, River to River-florence Indian film festival, Nice Florence. «Non ho esitazione nel riconoscere a “50 giorni” lo stato di eccellenza nell´ambito delle iniziative per il cinema in Toscana», ha aggiunto l´assessore Scaletti. «Ed è sull´eccellenza che a mio avviso dovremo tutti continuare a lavorare per far crescere la rete dei cinema in Toscana; a partire da quelle 59 piccole sale, che potranno salire presto a 69, che abbiamo finanziato con 2mln di fondi europei per favorire un ormai inevitabile e indispensabile adeguamento tecnologico, tra cui metto anche la capacità di interagire dentro un sistema. È questa una delle strade che ci indica il futuro per gestire al meglio questo settore culturale così importante in quanto intrinsecamente popolare senza per questo mancare ad alti livelli di qualità; senza farci intimidire o addirittura fermare da scelte politiche che stanno mortificando tutto il settore artistico e dello spettacolo». Ringrazio, a partire dalla Fondazione Sistema Toscana-mediateca Toscana Film Commission, tutti gli operatori del cinema che hanno contribuito alla realizzazione di questa manifestazione: l´augurio è naturalmente che in questa edizione gli spettatori accorrano ancora più numerosi rispetto all´anno scorso».  
   
   
TEATRO REGIO DI PARMA YURI TEMIRKANOV ACCENDE IL TROVATORE IL LEGGENDARIO DIRETTORE RUSSO INAUGURA IL FESTIVAL VERDI 2010  
 
 Parma, 27 settembre 2010 - Sarà il grande Yuri Temirkanov a inaugurare il Festival Verdi 2010 con un’eccezionale esecuzione de Il Trovatore (1, 5, 9, 15,18, 23, 26, 28 ottobre). Il Direttore musicale del Teatro Regio di Parma affronta una delle più popolari ed esaltanti opere verdiane, sul podio di un cast di straordinario valore, con Marcelo Álvarez, Norma Fantini, Mariana Tarasova e Claudio Sgura tra i protagonisti del melodramma romantico, nel nuovo allestimento carico di poesia e passione, realizzato in coproduzione con il Teatro la Fenice di Venezia, firmato dal regista Lorenzo Mariani, con le scene e i costumi di William Orlandi e le luci di Christian Pinaud. “L’argomento che desidererei e che vi propongo si è El Trobador dramma spagnuolo di Gutiérez - scrive Verdi in una lettera al poeta Salvadore Cammarano. A me sembra bellissimo; immaginoso e con situazioni potenti.” Ispirato al dramma dello spagnolo Antonio García Gutiérrez, Il Trovatore debuttò al Teatro Apollo di Roma il 19 gennaio 1853 scatenando l’entusiasmo del pubblico e da quel momento il successo dell’opera ha continuato a divampare fino ai nostri giorni. Nel cast sul palco del Teatro Regio di Parma per questa attesissima edizione del Trovatore cantano anche Deyan Vatchkov (Ferrando), Cristina Giannelli (Ines), Roberto Jachini Virgili (Ruiz), Enrico Rinaldo (Un vecchio zingaro) e Seung Hwa Paek (Un messo), mentre per le recite del 18, 23, 26, 28 ottobre il soprano Teresa Romano e il tenore Francesco Hong saranno gli interpreti di Leonora e Manrico. A interpretare la partitura de Il Trovatore saranno l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani. A riprova dello straordinario livello artistico delle produzioni del Festival Verdi 2010 Il Trovatore, I Vespri siciliani, Attila, saranno ripresi in digitale e ad alta definizione, per i diversi canali di distribuzione e trasmissione, dalla televisione al cinema al dvd, in collaborazione con prestigiosi partner internazionali, nell’ambito del progetto che prevede la registrazione dell’integrale verdiana per il bicentenario del 2013. Proseguendo nella volontà di favorire l’incontro con la musica e di stimolare la passione al bel canto, il Teatro Regio di Parma rinnova a tutti gli appassionati l’invito ad assistere alle prove del Coro, per scoprire come il complesso artistico del Regio affronta la preparazione di un’opera prossima al debutto. Appuntamento per tutti gli appassionati venerdì 24 settembre 2010 alle ore 18.15 presso la sede dell’Associazione musicale “Parma Lirica” (Parma, via Gorizia, 2, tel. 0521 231184 / 206144); nel corso della prova, l’appassionata direzione del Maestro del coro Martino Faggiani ripercorrerà l’opera, svelandone gli aspetti salienti, le arie più amate, con l’accompagnamento al pianoforte di Claudio Cirelli. L’ingresso è libero. Una importante novità: per tutti gli under 30 sarà possibile assistere gratuitamente all’anteprima dell’opera a loro dedicata lunedì 27 settembre 2010, ore 16.00. Per confermare la presenza occorre contattare il numero telefonico 0521 031243 o inviare una mail a relazioniesterne@comune.Parma.it. Successivamente i biglietti potranno essere ritirati al Teatro Regio di Parma venerdì 24 settembre 2010 dalle ore 10.00 alle 14.00 e dalle ore 17.00 alle 19.00.  
   
   
ERT, OLTRE 200 REPLICHE TEATRALI IN TUTTO FVG  
 
Udine, 27 settembre 2010 - "Teatro. Linguaggio Presente" è lo slogan che accompagna le oltre 200 repliche di spettacolo che l´Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia propone in tutta la regione a partire da fine ottobre. Le 20 stagioni di prosa, la rassegna per famiglie "Piccolipalchi", le numerose collaborazioni con associazioni e realtà produttive, l´attività di "teatroescuola" sono state presentate oggi nella sede udinese della Regione Friuli Venezia Giulia dal presidente dell´Ert Angelo Cozzarini, dal direttore Renato Manzoni, alla presenza dell´assessore regionale alla Cultura, Roberto Molinaro. "In tempi di crisi proprio alla qualità non abbiamo voluto rinunciare - ha spiegato Manzoni - mantenendola invariata, selezionando gli spettacoli guidati da quell´unico, fondamentale criterio, in certi casi a discapito della quantità". Partendo dai numeri, nel 2010/2011 gli spettacoli circuitati nelle rassegne di prosa saranno 78 (contro gli 85 della scorsa stagione e i 79 della stagione precedente), per un totale di 159 giornate recitative, una ventina in meno rispetto all´anno scorso. Le stagioni saranno, quindi, 20 - Artegna, Camino al Tagliamento, Casarsa della Delizia, Colugna, Codroipo, Cordenons, Gemona del Friuli, Grado, Latisana, Lestizza, Maniago, Monfalcone, Palmanova, Pontebba, Premariacco, Sacile, San Daniele del Friuli, San Vito al Tagliamento, Tolmezzo e Zoppola - e avranno in cartellone 159 repliche, alle quali vanno aggiunte le oltre 30 serate di Teatro in Collina e i 32 appuntamenti di Piccolipalchi, per un totale di circa 220 repliche, il 35 per cento delle quali prodotte da compagnie del Friuli Venezia Giulia. Queste ultime saranno il kolossal prodotto dall´Accademia Nico Pepe "Odissee", la trasposizione in friulano del poema omerico; "Soldatini pieni di piombo", intensa pièce del duo Buttus-monte (Teatrino del Rifo); la nuova produzione della Contrada "Daddy Blues" con Marco Columbro e Paola Quattrini per la regia di Vincenzo Salemme; il testo tutto al femminile "Assedio" dell´Accademia de gli Sventati; l´attesa pièce del Teatro Incerto, "Don Chisciotte", e "L´affarista" con Geppy Gleijeses e Marianella Bargilli del Teatro Stabile del Fvg. Il percorso musicale ha per protagonisti gli Oblivion con il divertente "Oblivion Show", la Banda Osiris con "Fuori Tempo", Massimo Venturiello e Tosca con "Musicanti", le Sorelle Marinetti con "Non ce ne importa niente", Giulio Casale con "La canzone di Nanda" e l´attesissimo "Aladin, il musical" con Manuel Frattini e le musiche dei Pooh. I classici saranno rappresentati dalla "Mandragola" di Machiavelli, nella rivisitazione di Ugo Chiti per gli attori dell´Arca Azzurra, "Otello" di Shakespeare con Arturo Cirillo, i "Fantasmi" pirandelliani (due atti unici messi in scena da Enzo Vetrano e Stefano Randisi), ancora Shakespeare con il "Sogno di una notte di mezza estate" della storica compagnia La Piccionaia, "Aspettando Godot" di Beckett con Gigio Alberti, e i "Rusteghi" di Carlo Goldoni, nella rilettura di Gabriele Vacis e l´interpretazione di Eugenio Allegri, Natalino Balasso e Jurij Ferrini. Il percorso dei "mattatori della risata" è uno dei percorsi destinati ad avere maggiore successo e avrà per protagonisti Paolo Rossi ("Mistero Buffo"), Cochi e Renato ("Finchè c´è la salute"), i Turbolenti ("Uno è di troppo"), Enrico Bertolino ("Passata è la tempesta?"), Leonardo Manera ("Italian Beauty"), Giobbe Covatta ed Enzo Iachetti ("Niente progetti per il futuro"). Non mancherà, infine, il tradizionale percorso legato alla narrazione con Giuliana Musso ("Nati in casa"), Ascanio Celestini ("Il razzismo è una brutta storia"), Marco Paolini ("Itis Galileo"), Elio Germano ("Thom Pain"), Ottavia Piccolo ("Donne non rieducabile") e Marco Baliani ("Kohlhaas").  
   
   
SICILIA PARTECIPERA´ A BIENNALE DELL´ARTE DI VENEZIA  
 
 Palermo, 27 settembre 2010 - La Regione siciliana partecipera´ alla prossima biennale dell´arte che si svolgera´ a Venezia e della quale sara´ curatore Vittorio Sgarbi. Lo ha reso noto l´assessore Gaetano Armao al termine di un incontro che si e´ svolto il 23 settembre al ministero dei Beni culturali, nel corso del quale e´ stato comunicato che all´interno del padiglione Italia saranno predisposti appositi spazi per consentire la partecipazione delle regioni. "La Sicilia - ha detto Armao - vuole approfittare di questa occasione e dunque partecipera´ con i suo artisti. L´assessorato dei Beni culturali e dell´Identita´ siciliana ha gia´ fatto una scelta precisa investendo una parte consistente dei fondi europei nella direzione della promozione dell´arte contemporanea. Questa occasione servira´ a ribadire questa scelta e a dare spazio a tanti validi artisti siciliani".  
   
   
L’ARCHEOLOGIA NELLE FOTOGRAFIE DI ELENA MUNERATI FINO AL 28 NOVEMBRE LA MOSTRA ALLO SPAZIO ARCHEOLOGICO SOTTERRANEO DEL SAS A TRENTO  
 
Trento, 27 settembre 2010 - Riscuote consensi ed attira visitatori, presso lo Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas, a Trento, sotto piazza Cesare Battisti, la mostra “In viaggio verso l’ignoto. L’archeologia fotografata da Elena Munerati”. L’iniziativa è della Soprintendenza per i Beni librari archivistici e archeologici della Provincia autonoma di Trento che ha così inteso rendere omaggio a Elena Munerati, grande fotografa che nel corso degli anni ha documentato, e documenta tuttora, con maestria e passione la storia e le vicende dell’archeologia trentina. Sono oltre cinquanta le immagini, tutte in bianco e nero, realizzate e stampate con tecniche esclusivamente manuali, presenti nella mostra, curata da Lorenza Endrizzi con la collaborazione di Susanna Fruet, mentre il progetto di allestimento e grafico è di Roberto Festi. Si tratta di scatti di particolare suggestione che raccontano, attraverso un lungo percorso artistico, una personale visione delle antiche testimonianze dell’uomo. Scatti imprevisti e originali al di là del soggetto, da cui emergono una spiccata sensibilità nel catturare dettagli inediti, uno sguardo ricco di intensità e di profonda poesia. Un viaggio verso l’ignoto, in un passato che l’obiettivo di Elena Munerati rende sorprendentemente contemporaneo. L’esposizione è corredata da un catalogo di 84 pagine con 60 immagini, per la maggior parte inedite, e contributi di Lia Camerlengo, Gianni Ciurletti, Franco Nicolis e Laura Bertoli, oltre ad un omaggio grafico di Renato Perini. Dalle più famose campagne di scavo ai reperti più noti, passando per contesti meno conosciuti eppure fondamentali per tracciare la storia più antica di questo territorio tra le montagne, Elena Munerati ha documentato il patrimonio archeologico e artistico trentino con grande padronanza della tecnica unita a senso artistico e vena creativa non comuni. La sua opera attraversa e allo stesso tempo traccia la storia della fotografia trentina a cavallo di due secoli, segna un passaggio generazionale che è anche trasmissione di saperi, tecniche e conoscenza di un mestiere che nel suo caso travalica i confini del metodo fotografico per esplorare il mondo dell’arte. Non è stata impresa semplice quella dei curatori che hanno dovuto scegliere fra migliaia di immagini, tralasciandone molte a malincuore. Il risultato vuole offrire a chi guarda la possibilità di cogliere anche nel più piccolo frammento le linee di una storia perduta, nei paesaggi il riaffacciarsi da tempi lontani di un racconto dimenticato, nei volti l’arcano mistero della vita. Elena Munerati ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza fra le mura del Castello del Buonconsiglio a Trento, proprio negli anni in cui la sapiente opera di restauro di Giuseppe Gerola lo recuperava a nuova vita. Ha respirato il fascino della fotografia sin da bambina nel laboratorio che Sergio Perdomi, primo storico fotografo della Soprintendenza trentina, aveva nel castello. Ha svolto parte della sua lunga attività con Rodolfo Rensi di cui fu allieva. Una formazione di tutto rispetto, dunque, affinata dall’occhio attento all’oggetto d’arte di Gerola e dalla grande tecnica e profonda sensibilità e cultura di quei maestri fotografi. Sono questa visione del contesto e dell’oggetto archeologico e l’attenzione per la bellezza del dettaglio che contraddistinguono da sempre l’arte di Elena Munerati e che emergono anche nelle immagini in mostra al S.a.s.s. La mostra è visitabile fino al 28 novembre da martedì a domenica con orario 9.30-13/14-18 (fino al 30 settembre) e dal 1 ottobre 9-13/14-17.30. Www.trentinocultura.net/archeologia.asp    
   
   
MOSTRA DI FOTOGRAFIA: ADI NES. DEPOSIZIONE. ROMA, PALAZZO POLI, 28 SETTEMBRE – 31 OTTOBRE 2010  
 
 Roma, 27 settembre 2010 - L’istituto Nazionale per la Grafica presenta, in collaborazione con l’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Israele, e in occasione dell’edizione 2010 di Fotografia-festival internazionale di Roma, la prima mostra fotografica dedicata in Italia all’artista israeliano Adi Nes, Deposizione. In occasione dell’inaugurazione, oggi alle ore 16.30, l’artista interverrà e incontrerà il pubblico in un dibattito introdotto dalla conferenza della studiosa israeliana Diana Morpurgo Kottler, La croce nell’arte israeliana – espressioni di identità, sulla ricorrenza di simboli cristiani nell’arte israeliana contemporanea. L’esposizione, già presentata al Museum of the Croatian Academy of Science and Arts di Zagabria, comprende fotografie in grande formato ispirate all’iconografia cristiana dell’arte rinascimentale e barocca, tratte dalle principali serie realizzate dall’artista - nato a Kiryat Gat nel 1966 e diplomatosi nel Dipartimento di Fotografia della Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme nel 1992 - nel corso della sua ventennale attività: Soldiers/soldati (1994-2000), Boys/ragazzi (2000) e Biblical Stories/storie della Bibbia (2003-2009). Al centro dell’esposizione, un nuovo grande e provocatorio ritratto di un uomo il cui volto, pieno di compassione, tristezza e grazia, richiama la figura del Cristo e ha ispirato il tema della mostra. In questa, come in genere nel suo lavoro, Adi Nes indaga e riflette sulla realtà della condizione umana, concentrandosi sugli aspetti di sofferenza, di dolore e compassione che accomunano gli esseri, più che sulle differenze e sugli elementi di divisione. Scaltramente costruite e messe in scena in ambienti e luoghi reali, le immagini di Adi Nes raffigurano soggetti banali tratti dalla vita contemporanea del proprio Paese: soldati ripresi durante esercizi militari, giovani impegnati nella vita quotidiana di insediamenti in via di sviluppo, donne e bambini in drammatiche scene di strada. Nessun elemento delle sue composizioni è però lasciato al caso e, nella studiata ricerca di modelli, costumi e accessori, come nell’uso sofisticato delle luci e nella audace teatralità delle pose, le fotografie di Nes sono lontane da effetti naturalistici, trasformando anzi la vita di tutti i giorni in un iperrealismo senza tempo, carico di simbolismo e sensualità. Ispirate dalla mitologia e dalla storia dell’arte – storie e personaggi biblici, divinità e allegorie greche e romane, pitture di Leonardo, Rembrandt o Caravaggio, celebri icone della storia della fotografia, o fotografie storiche che documentano la storia di Israele –, le fotografie di Adi Nes permettono all’artista di cercare verità universali in un presente tormentato e pieno di conflitti. Attraverso le immagini cariche di violenza, cameratismo, desiderio ed intimità che legano i giovani israeliani nelle situazioni di promiscuità della vita militare o nei villaggi in via di sviluppo, l’artista si interroga ed esprime la propria critica concezione dell’esistenza e dell’identità israeliana. Attraverso il ricorso alle storie della Bibbia, propone un’immagine dell’attuale Stato di Israele, scontrandosi profondamente con la questione sociale e politica. Gli eroi delle sue fotografie, quali eroi biblici raffigurati nei momenti più bassi della loro vita, sono persone della strada, vagabondi, senzatetto ai margini della società, senza scopo e senza futuro: Abramo è un barbone che trascina il figlio su un carrello di un supermercato; Elia, un vecchio homeless abbandonato su una panchina con tutti i suoi averi in un sacchetto di plastica; Hagar, una mendicante in un angolo di strada; Ruth e Naomi raccolgono cipolle da terra alla chiusura del mercato. Adi Nes guarda così alle contraddizioni e alle bassezze nelle quali è caduta la società israeliana in conseguenza della trasformazione da una società idealistica, utopistica, socialista ed egualitaria, a una società capitalistica e multiculturale, disomogenea e lacerata da contraddizioni, disintegrata ormai in gruppi di minoranze divise da differenze economiche e sociali. In una sapiente combinazione di artificio e realtà, di allegoria e satira, di apparente normalità e tesa drammaticità, Nes suggerisce un’idea di Israele molto diversa da quella che i suoi fondatori volevano che fosse e, contemporaneamente, si rende consapevole delle analogie tra la propria vita e la propria ricerca di identificazione e l’odissea della propria giovane nazione nel contesto e attraverso la storia e la continuità della cultura universale. Cenni biografici Adi Nes è nato nel 1966 ed è cresciuto a Kiryat Gat, in Israele. Attualmente vive e lavora a Tel Aviv. Si è diplomato al Dipartimento di Fotografia della Bezalel Academy of Arts and Design, Gerusalemme (1992). Dopo aver completato i suoi studi ha presentato diverse mostre personali in Israele, negli Stati Uniti e in Europa, e ha partecipato a molte mostre collettive in Israele, a New York, Londra, Berlino, Parigi, Amsterdam, Vienna, San Francisco, Chicago, Montreal, Sud America ecc. Le sue serie di opere più conosciute sono: Soldati, creata tra il 1994 e il 2000, Ragazzi, esposta come parte del Gottesdiener Prize al Tel Aviv Museum of Art (2001), Prigionieri (2003), che è stata prima pubblicata sulla celebre rivista internazionale di moda Vogue Hommes International, e in seguito esposta al Tel Aviv Museum of Art come parte del Constantiner Prize e al San Francisco Museum of Fine Art; Storie della Bibbia (2003-2006), presentata inizialmente alla Jack Shainman Gallery di New York, quindi al Tel Aviv Museum of Art (2007). Alcune opere di Adi Nes sono state presentate anche alla mostra Fotografia contemporanea israeliana, a cura di Orith Youdovich e Diego Mormorio, organizzata presso il Museo Hendrik C. Andersen, nell’ambito di Fotografia, Festival internazionale di Roma, Oriented, 2005. Per il suo lavoro Adi Nes ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali: • dal 2005 – Artista selezionato dall’Israel Cultural Excellence Foundation (Icexcellence) • 2003 – Constantiner Prize for Photography, Tel Aviv Museum of Art • 2000 – The Nathan Gottesdiener Foundation Israeli Art Prize, Tel Aviv Museum of Art • 1999 – Premio del Ministero dell’Educazione, Cultura e Sport per artisti delle arti visive • 1993 – Awards Project Scholarship della Società Fotografica Anglo-israeliana “Sandra Jacobs”, Dipartimento di Arti Plastiche, Ministero israeliano della Cultura • 1993 – Public Council of Culture and Arts del Ministero israeliano della Scienza e le Arti Le sue opere sono raccolte in molte gallerie private e istituzione museali, e sono rappresentate dalla Jack Shainman Gallery di New York, dalla Sommer Contemporary Art a Tel Aviv e dalla Galerie Praz-delavallade di Parigi.  
   
   
MUSICA. MITO PROMOSSO A PIENI VOTI DAI MILANESI. SUCCESSO DOVUTO A ECCELLENZA ARTISTI E PARTECIPAZIONE DI MASSA  
 
Milano, 27 settembre 2010 - Il grande successo di Mito emerge chiaro da un sondaggio d’opinione effettuato dall’Ispo su un campione rappresentativo della popolazione residente a Milano, i cui risultati sono stati presentati il 23 settembre a Palazzo Marino dall´assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory, assieme al presidente dell’Ispo - Istituto per gli Studi sulla pubblica opinione Renato Mennheimer, e al presidente del Festival Mito Francesco Micheli. "Mito è riuscito a rompere le classificazioni che erigevano muri tra i diversi generi musicali - ha dichiarato l´assessore Finazzer Flory - contrapponendo jazz e rock, musica da camera a musica sinfonica, lirica a soul. Il cocktail per il successo della manifestazione potrebbe essere sintetizzato così: 1/3 di Ciajkovskij, 1/3 di Lang Lang, 1/3 di prezzi popolari". Tra coloro che sono risultati conoscitori della manifestazione o partecipanti sono stati espressi giudizi più che positivi sulla varietà delle proposte (83%), sulla chiarezza della comunicazione (82%), sulla programmazione in generale (81%), sul livello degli artisti (79% - con un 43% di voti “ottimi”), sulla modalità di acquisto e ritiro dei biglietti (65%) e sul livello dei prezzi (71%). Proprio quest’ultimo aspetto si è rilevato uno dei punti di forza di Mito: proponendo il 50% dei concerti gratuiti e il 50% a pagamento, ma a prezzi modici, il Festival è stata davvero un’iniziativa per tutti (83% di consensi tra gli intervistati). La gratuità, inoltre, non ha tolto nulla alla qualità dei concerti: lo sostiene l’82% degli interpellati. Per alcuni (54%), questa accessibilità economica agli eventi potrebbe comportare il rischio di affollamento, ma d’altronde Mito è stato pensato proprio per essere un Festival per tutti. Mito è un evento che, rispetto ad altre manifestazioni, è conosciuto da una buona porzione di popolazione (il 45% ne ha almeno sentito parlare), quota che aumenta tra i più istruiti (63% tra i laureati) e tra i 25-34enni (56%). “I numeri del sondaggio presentato oggi – ha commentato Finazzer Flory – pur confermando l´ottimo riscontro dell´iniziativa, aprono grandi opportunità di crescita per questa manifestazione; opportunità che potranno essere sviluppate facendo leva su una maggiore comunicazione, soprattutto via internet, e su prezzi popolari per i biglietti, che dalla prossima edizione potrebbero anche essere venduti ´porta a porta´”. Secondo gli intervistati, Mito ha contribuito a rendere viva la città (è di questa opinione l’89%), porta vantaggi economici (84%), ne aumenta il prestigio (83%). Alcuni esprimono il dubbio che possa essere una spesa eccessiva in tempo di crisi economica, ma questa opinione è ancor meno diffusa tra coloro che hanno preso parte agli eventi di Mito o conoscono bene la manifestazione. Tra i generi musicali preferiti dalla popolazione, si distingue la musica classica, indicata come il genere da valorizzare ulteriormente nelle future edizioni di Mito Settembremusica.  
   
   
ORGANI MUSICALI: REGIONE FINANZIA INTERVENTI DI RESTAURO  
 
Venezia, 27 settembre 2010 - Per avere un quadro preciso della collocazione e del numero degli organi musicali storici del Veneto, nel triennio 2000/2003 la Regione ha avviato un censimento su questo grande patrimonio culturale. La rilevazione ha individuato circa 1500 strumenti con il requisito di storicità, per lo più di proprietà ecclesiastica. Parallelamente sono stati avviati i primi restauri di questi organi, nell’ambito della programmazione di interventi regionali per la loro salvaguardia e valorizzazione. Nel bilancio 2010 è stato previsto un importo complessivo di 240 mila euro con il quale hanno potuto essere finanziati dalla giunta regionale – su relazione del vicepresidente e assessore alla cultura Marino Zorzato - altri quattro interventi di restauro. “Per supportare al meglio l’attività di recupero e valorizzazione che resta l’obiettivo primario dell’azione regionale – sottolinea Zorzato - sulla scelta degli interventi sono state coinvolte anche le Soprintendenze interessate e le Diocesi venete, per una valutazione congiunta delle priorità. Le risorse disponibili consentono un numero limitato di restauri, ma si tratta comunque di un intervento significativo sul piano della salvaguardia di questi importanti beni culturali della nostra regione”. Gli interventi dovranno essere conclusi entro il 2013. Gli organi musicali storici finanziati che saranno restaurati, con un contributo regionale di 60 mila euro per ciascun intervento, sono: - l’organo del 1839 della Parrocchia di S. Agnese di Treviso; - l’organo del 1788 della Parrocchia di S. Gaetano in S. Maria Assunta di Thiene (Vicenza); - l’organo della fine del ‘700 della Parrocchia di S. Canciano Martire di Venezia; - l’organo del 1852 della Parrocchia della Ss. Trinità di Cantarana di Cona (Padova).