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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Settembre 2010
CONVEGNO ARCHITETTURA ALPINA ED ENERGIA - SOSTENIBILITÀ TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE  
 
Aosta, 27 settembre 2010 - In Valle d’Aosta l’architettura alpina tradizionale costituisce un segno culturale, emblema della qualità del paesaggio. Allo stesso tempo, il tema del risparmio energetico e dell’uso di fonti energetiche rinnovabili negli edifici è di importanza sempre crescente nel presente come in un immediato futuro. Parte da queste premesse il convegno Architettura alpina ed energia - Sostenibilità tra innovazione e tradizione che si terrà martedì 5 ottobre 2010, a partire dalle ore 14, nella sala Cogne della Pépinière d’Entreprises, in via Lavoratori Vittime del Col du Mont 24, ad Aosta. L’appuntamento, promosso nell’ambito del progetto europeo Alphouse dall’Assessorato regionale alle Attività produttive, in collaborazione con il Coa Energia istituito presso Finaosta, vuole offrire un’importante occasione di confronto sui temi dell’architettura alpina e dell’energia e sul rapporto tradizione e innovazione, attraverso la testimonianza e la presenza di professionisti del settore, architetti, docenti universitari e rappresentati delle istituzioni. Il convegno si presenta come un viaggio tra le esperienze e le sensibilità extraregionali e locali, partendo dall’analisi della relazione tra ambiente alpino e costruito e proseguendo con la scoperta di interventi di riqualificazione energetica di villaggi e di edifici alpini. Per le istituzioni, i professionisti, la popolazione e le imprese che operano nel settore edile, nell’ambito della tutela dei beni culturali, della progettazione e dell’esecuzione delle opere finalizzate all’ottimizzazione energetica, sarà l’occasione per un utile confronto e un approfondimento rispetto anche all’introduzione delle tecnologie più innovative grazie alle quali è oggi possibile tradurre i modelli costruttivi esistenti in nuovi progetti di qualità, che si adeguino alle esigenze del vivere contemporaneo nel rispetto della tradizione. Il convegno Architettura alpina ed energia - Sostenibilità tra innovazione e tradizione si concentrerà inoltre sul progetto europeo Alphouse, inserito nel Programma Spazio Alpino 2007-2013. Il progetto, in particolare, si pone come obiettivo la crescita della competitività e dell’attrattività delle regioni coinvolte attraverso il recupero sostenibile del proprio patrimonio edilizio e la relativa formazione di piccole e medie imprese regionali. Nel corso del convegno sarà presentata l’esperienza valdostana relativa al progetto. La chiusura dei lavori è prevista per le ore 18. Per maggiori informazioni Sportello Info Energia Chez Nous Numero verde: 800604110 - infoenergia@regione.Vda.it  - www.Regione.vda.it/energia    
   
   
UN "CERVELLONE" PER LA SICUREZZA NEI CANTIERI INTESA REGIONE LOMBARDIA-ANCE-SINDACATI: SISTEMA INFORMATIVO INTEGRATO  
 
Milano, 27 settembre 2010 - Il Sistema Informativo Regionale della Prevenzione raggiunge il top: diviene perfettamente unitario e completo per tutta la Lombardia, integrando i dati di tutti i soggetti interessati, e si propone così come uno strumento ottimale per dare ulteriore impulso al controllo della regolarità e della sicurezza nei cantieri e dunque alla prevenzione degli infortuni. E´ quanto prevede l´intesa firmata il 24 settembre da Regione Lombardia, Direzione Regionale del Lavoro, Ance (Associazione costruttori edili), e dai sindacati regionali di settore (Fillea-cgil, Filca-cisl e Feneal-uil). L´intesa prevede appunto di integrare il Sistema Informativo Regionale della Prevenzione con le anagrafiche delle aziende edili e dei lavoratori iscritti presso le Casse edili lombarde e di raccogliere accanto ai controlli effettuati nei cantieri dalle Asl e dalle Direzioni provinciali del lavoro, quelli effettuati dai Comitati paritetici territoriali per l´edilizia. L´ulteriore rafforzarsi delle sinergie e l´impegno convergente per la tutela della sicurezza sono motivo di grande soddisfazione per l´assessore alla Sanità, Luciano Bresciani. "L´intesa raggiunta - sottolinea - va nell´ottica di un lavoro corale e non di solismo e rappresenta uno strumento necessario per contribuire a ridurre gli incidenti nei cantieri: il che costituisce uno dei principali obiettivi di Regione Lombardia, considerato anche gli indici di mortalità in questo settore lavorativo". Secondo quanto stabilito a suo tempo dalla Direzione Generale Sanità di Regione Lombardia e dalla Direzione Regionale del Lavoro, dal 1 gennaio di quest´anno la trasmissione della notifica preliminare di avvio lavori nei cantieri e dei suoi aggiornamenti avvenga sul territorio regionale tramite sistema informatizzato attraverso l´applicativo www.Previmpresa.servizirl.it/cantieri/, il cui format è stato realizzato anche grazie ai contributi tecnici dell´Organismo Paritetico istituito nel settore delle costruzioni. La trasmissione informatizzata crea un database dedicato all´interno del Sistema Informativo Regionale della Prevenzione (Impres@ - Informatizzazione Monitoraggio Prevenzione S@nitaria), cui hanno accesso le Aziende Sanitarie Locali, le Direzioni Provinciali del Lavoro e, quale espressione dell´Organismo Paritetico, le Casse Edili e i Comitati Paritetici Territoriali per l´edilizia. In questo modo è stata data piena attuazione ad uno degli obiettivi del Piano regionale 2008-2010 per la promozione della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, adottato con d.G.r. Viii/6918 il 2 aprile 2008, che vede nella condivisione delle fonti informative il mezzo necessario a garantire una programmazione efficace degl interventi nei cantieri e una migliore copertura del territorio, in termini di controllo, da parte di tutti gli organi di ispezione e di assistenza del Sistema Regionale della prevenzione.  
   
   
LA NUOVA DIRETTIVA SULLA PRESTAZIONE ENERGETICA NELL’EDILIZIA L’EVENTO FAST-ANIT DEL 5 OTTOBRE 2010 SPIEGA TUTTE LE NOVITÀ E INDICA LE AZIONI DA INTRAPRENDERE PER ADEGUARSI ALLE DISPOSIZIONI DELL’EUROPA  
 
Milano, 27 settembre 2010 - L’europa chiede all’Italia e ai suoi stati membri nuovi e più importanti sforzi nella promozione e diffusione dell’efficienza energetica in edilizia. La Direttiva 2002/91/Ce e il suo decreto di recepimento, il D.lgs. 311/06 non bastano più! L’emanazione della nuova Direttiva 2010/31/Ce ha infatti come obiettivo quello di far costruire edifici ad energia quasi-zero, autosufficienti e sostenibili anche economicamente. Saremo in grado di rispondere senza ritardi e polemiche a questo impegno che l’Italia ha sottoscritto e a cui non può sottrarsi? Gli attori del processo edilizio sono pronti ad agire applicando tutte le tecnologie messe a disposizione dalle aziende? Il seminario “La nuova Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia” del 5 ottobre è organizzato dalla Fast nell’ambito delle attività per il progetto Enterprise Europe Network e si avvale della collaborazione di Anit. Cerca di fare chiarezza e definire i possibili scenari futuri con il parere dei massimi esperti del settore. La partecipazione è gratuita previa registrazione. Www.fast.mi.it/    
   
   
SLOVENIA, IN CALO COSTRUZIONE DI NUOVE ABITAZIONI  
 
Lubiana, 27 settembre 2010 - L´istituto Nazionale di Statistica della Slovenia ha comunicato il volume degli appartamenti in fase di realizzazione durante il 2009. Durante lo scorso anno sarebbero stati avviati cantieri per circa 19.700 appartamenti, pari al 17 per cento in meno rispetto all´anno precedente.  
   
   
PUGLIA: SOTTOSCRITTE NUOVE CONVENZIONI PER EDIFICI SCOLASTICI ANTISISMA  
 
Bari, 27 settembre 2001 - Sale a dieci il numero dei Comuni della provincia di Foggia con cui l’Autorità di bacino della Puglia ha sottoscritto una convenzione per la valutazione della vulnerabilità sismica di secondo livello di alcuni edifici scolastici. L’assessore regionale alle Opere pubbliche e Presidente dell’Autorità di Bacino della Puglia, Fabiano Amati, infatti, ha firmato il 23 settembre altre tre convenzioni con i comuni di Bovino, Lucera e San Severo. Nell’agosto scorso erano già state firmate convenzioni con i comuni di Manfredonia, Cerignola, Lesina, Carpino, Vico del Gargano, Rocchetta Sant´antonio e Castelluccio Valmaggiore. La convenzione si inserisce nell’ambito di un accordo di programma quadro sullo studio di fattibilità per il monitoraggio e la messa in sicurezza delle aree urbane a rischio di stabilità statica e vulnerabilità strutturale, relativa proprio al comune e alla Provincia di Foggia. Attraverso la convenzione l’Adb, che destinerà in tutto un milione di euro alla stipula di accordi quadro con tutti i Comuni aderenti della provincia di Foggi, affida al Comune le attività previste e quest’ultimo si impegna a portare a termine le attività entro 120 giorni dalla firma della convenzione. A conclusione della stessa il Comune, che individuerà il soggetto responsabile delle attività previste, provvederà a consegnare all’Adbp i risultati dello studio condotto. La proposta di convenzione è stata inviata a 13 Comuni, sede degli edifici scolastici a maggior criticità, che dovranno svolgere le valutazioni della vulnerabilità sismica sulla base delle “Linee Guida esplicative secondo la nuova Normativa tecnica Dm 2008”, redatte dal Dicar del Politecnico di Bari e secondo le “Prescrizioni tecniche per l’esecuzione delle indagini e linee guida per la redazione della relazione sulle indagini geologiche, geologico-tecniche e sismiche” redatte dall’Autorità di Bacino della Puglia. L’individuazione degli edifici scolastici è avvenuta sulla base della graduatoria di vulnerabilità degli edifici pubblici della Provincia di Foggia facente parte dello studio “Censimento di vulnerabilità degli edifici pubblici, strategici e speciali nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia e Sicilia” redatto in occasione del Progetto per la rilevazione della vulnerabilità del patrimonio edilizio a rischio sismico e di formazione di tecnici per l’attività di prevenzione sismica connessa alle politiche di mitigazione del rischio nelle regioni dell’Italia meridionale promosse dal Dipartimento della Protezione Civile e realizzato attraverso il Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti (Gndt) nell’ambito dei Lavori Socialmente Utili (Lsu) e dei programmi di verifiche tecniche di 1 e 2 livello già eseguiti ed in via di definizione da parte della Regione Puglia. L’elenco completo dei 13 comuni è il seguente: Apricena, Bovino, Carpino Castelluccio Valmaggiore, Cerignola, Foggia, Lesina, Lucera, Manfredonia, Rocchetta Sant´antonio, Rodi Garganico, San Severo e Vico del Garganoad oggi sono state firmate le convenzioni con Manfredonia, Cerignola, Lesina, Carpino, Vico del Gargano, Rocchetta Sant´antonio e Castelluccio Valmaggiore.  
   
   
INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE DEL LAZIO I SEMESTRE 2010  
 
Roma, 27 Settembre 2010 - Le avvisaglie di una ripresa che agli inizi di gennaio avevamo definito “fragile”, “incerta”, “discontinua”, “precaria” si sono ampiamente radicate nel primo semestre 2010. Difatti se guardiamo alle dinamiche di alcuni indicatori, esse sono positive ed in progressivo, robusto aumento, pur provenendo da un biennio che si è contraddistinto per pesanti contrazioni. Sembrerebbe dunque che l’economia abbia iniziato a risalire la china, avendo imboccato la strada verso l’uscita dal tunnel della crisi economica, sebbene con la necessaria cautela, trattandosi di un processo, quello dell’archiviazione della crisi, che sarà certamente laborioso e lungo. In tale scenario, quindi, si staglia una previsione sul Pil nazionale 2010 indicato al +0,9%, valore che, a fronte del definitivo -5,1% del 2009 e del –1,3% del 2008, è certamente incoraggiante, se non altro per aver finalmente davanti a sé un segno positivo. Rispetto al quadro nazionale, il Lazio, secondo le stime più recenti, ha concluso il 2009 con una variazione del prodotto interno lordo intorno al -3,5%. Un valore che ha mostrato come, anche in questo anno, la regione presenti una situazione un po’ meno negativa rispetto al dato dell’Italia (-5,0%), almeno in riferimento al Pil, mentre per le altre variabili economiche le tendenze sono, in alcuni casi, allineate. Se consideriamo, infatti, la demografia delle imprese, nel secondo trimestre 2010 si nota un certo allineamento tra i tassi di crescita nel Lazio (+0,79%) e quelli dell’Italia (+0,78%), entrambi positivi Tav.1.3- Lazio: demografia delle imprese nel 2° trimestre 2010
Tutti settori Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni* Saldo Tax crescita Tax natalità Tax mortalità
Viterbo 38.165 34.335 742 426 316 0,83 1,94 1,24
Rieti 15.280 13.396 286 154 132 0,87 1,88 1,03
Roma 438.522 325.351 8.187 4.614 3.573 0,82 1,88 1,21
Latina 57.733 47.729 1.130 740 390 0,68 1,96 1,65
Frosinone 45.686 38.899 897 607 290 0,64 1,97 1,33
Lazio 595.386 459.710 11.242 6.541 4.701 0,79 1,90 1,26
Italia 6.099.799 5.280.743 107.306 60.085 47.221 0,78 1,76 1,09
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Federlazio su dati Movimprese. (*) cessazioni al netto delle cessate d’ufficio. Per quanto riguarda il commercio con l’estero, rispetto allo stesso periodo del 2009, nel primo semestre del 2010 le esportazioni e le importazioni del Lazio sono, rispettivamente, aumentate del +16,4% (in Italia del + 12,6%) e dell’11,9% (in Italia del +18,5%). In particolare, le esportazioni del Lazio sono aumentate maggiormente verso l’Unione Europea, con un +19,8% (contro il +12,2% rilevato per l’Italia), rispetto alla crescita avuta sul mercato extra Unione Europea (+11,5%, rispetto al +13,2% rilevato per l’Italia). In termini di quota di beni e servizi esportati dal Lazio sul totale nazionale esportato, nel confronto con lo stesso periodo del 2009, essa passa dal 4,1% al 4,2%. Infine, nel primo semestre 2010 rispetto allo stesso periodo del 2009, le ore di cassa integrazione guadagni complessivamente autorizzate nel Lazio sono aumentate del 33,6%, un valore inferiore alla metà del valore calcolato a livello nazionale, pari a +71,2%. Per tipologia di gestione, nel Lazio il tasso di crescita della Cig Ordinaria è stato negativo e pari al -30,17%. Si tratta di una contrazione più ampia rispetto alla variazione riscontrata a livello nazionale (-20,57%). Per quanto concerne la Cig straordinaria invece, nel primo semestre 2010 questa è aumentata del +38,49% nel Lazio, un tasso inferiore a quello rilevato per l’Italia, pari al +225,27%. Dal quadro qui sommariamente descritto sulla base delle fonti istituzionali, passiamo ora ai risultati della nostra indagine, svolta su un campione di 350 aziende associate, e relativa al primo semestre 2010. Nel corso del primo semestre 2010 il saldo di opinioni sull’andamento degli ordini ottenuti in base al mercato di provenienza mostra un generale miglioramento rispetto agli esiti dello scorso semestre che, a loro volta, già erano in lieve progresso (graf. 2.1). Si nota dunque una certa evoluzione positiva degli ordini ricevuti dalle imprese. In particolare, si distingue l’ampio recupero registrato dagli ordini ricevuti dai paesi dell’Unione Europea (saldo da -29 a +13), cui segue l’andamento degli ordini provenienti dall’area extra-Unione Europea (saldo da -11 a +24). Più attenuato il dinamismo dal mercato nazionale: il saldo permane negativo, da -19 a – 9, ma recupera 10 punti. Correlato all’andamento rilevato per gli ordinativi, anche il fatturato ha mostrato un certo miglioramento in questo primo semestre 2010. In particolare, il miglioramento è stato più rilevante per quanto concerne il fatturato realizzato sul mercato dell’Unione Europea (saldo da -37 a +9), cui segue il recupero conseguito sull’area extra Unione Europea (saldo da -15 a +17) mentre resta contenuto il recupero sul mercato nazionale: qui il saldo di opinioni delle imprese è ancora negativo, ma in discreta attenuazione rispetto a sei mesi fa (da -15 a -8). Prosegue il recupero del saldo di opinioni sull’andamento della produzione che, nella prima parte del 2010, pur se di entità contenuta, assume valore positivo, pari a +1, in netta inversione di tendenza rispetto al precedente -15. Nel questionario è stata per la prima volta introdotta una domanda volta ad accertare quanto sia diffusa la subfornitura tra le imprese. Ne è emerso che il 33,8% delle imprese del campione lavora in conto terzi e, tra queste, l’88% afferma che tali commesse incidono fino al 75% sul proprio fatturato complessivo. Sul versante degli investimenti, la percentuale di imprese che ha dichiarato di averne effettuati nel primo semestre 2010 è pari al 34,5%, in crescita rispetto al precedente 29,3%. Sul versante dell’occupazione, nel primo semestre 2010, nonostante un certo aumento delle imprese che hanno assunto, continua a prevalere la percentuale di quelle che hanno ridotto il personale (graf. 2.8), con ciò determinando un peggioramento del saldo di opinioni da -11 a -14. La nostra indagine ha rilevato anche le previsioni a breve sui prossimi sei mesi, dalle quali emerge che, per quanto concerne gli ordinativi, (graf. 2.2), le imprese si attendano un certo recupero sia dal mercato dell’Unione Europea che da quello interno, sebbene sull’Ue le imprese sembrano riporre maggiori aspettative (saldo atteso da -3 a +4), mentre più contenute sono le attese espresse sul traino che potrebbe esercitare il mercato domestico (saldo atteso a +17 dal precedente +14). Sul mercato extra-Unione Europea invece, le imprese non sembrano aspettarsi per il prossimo semestre molto più del precedente, essendo sostanzialmente invariate le attese per gli ordini ne che potrebbero giungere: il saldo è +14 da precedente +13. Abbiamo poi chiesto alle imprese del campione di esprimersi sulla loro previsione di ampliamento dell’organico nei prossimi sei mesi. In questo caso, tali previsioni non sono favorevoli, in quanto il saldo atteso peggiora, passando da -1 a -3 soprattutto per la diminuzione della percentuale di imprese che prevedono di aumentare l’organico . Infine, per quanto concerne le previsioni d’investimento, il 32,1% delle imprese prevede di fare investimenti nel secondo semestre 2010. Si tratta di una percentuale in netto calo rispetto al 59,2% del semestre precedente, coerentemente col quadro generale di tiepido ottimismo espresso dalle imprese. Come di consueto abbiamo poi invitato gli imprenditori del campione a segnalare le principali problematiche che, a loro avviso, avrebbero influenzato più negativamente l’attività della propria azienda nel primo semestre 2010. Il 41,9% delle imprese ha indicato nella “insufficienza della domanda” la problematica maggiormente riscontrata (graf. 2.10) nella prima parte dell’anno, seguita dal “ritardo dei pagamenti da parte di clienti privati”, selezionato nel 21,6% dei casi e “da parte della P.a.” (13,5%). Un risultato che, se letto insieme a quello che indica l’impatto delle commesse conto terzi sul fatturato complessivo - che per l’88% delle imprese che lavorano in subfornitura è intorno al 75% - mostra quanto sia problematico il ritardo dei pagamenti per la Pmi. Nel questionario sono state poi per la prima volta introdotte, alla fine, alcune domande di carattere più generale riguardanti la percezione dello stato evolutivo della crisi, la riforma federalista e il ruolo di Roma nel Lazio. Per quanto riguarda la prima (tav. 2.8), il campione si è sostanzialmente polarizzato su due posizioni di cui quella maggioritaria (59,2%) ritiene che “Ci troviamo ancora nel mezzo della crisi e gli esiti finali non sono ancora prevedibili” mentre il 40,0% delle imprese, invece, ritiene che “Il peggio può dirsi superato, ma la strada per uscirne definitivamente è ancora lunga”. Solo uno 0,8%, dunque una percentuale pressoché irrilevante, si dimostra ottimista ritenendo che “La crisi è decisamente alle nostre spalle e abbiamo già imboccato un percorso di crescita”. Tav.2.8 – Valutazioni sulla crisi: grado di condivisione delle affermazioni
Ci troviamo ancora nel pieno della crisi e gli esiti finali non sono ancora prevedibili 59,2
Il peggio può dirsi superato, ma la strada per uscirne definitivamente è ancora lunga 40,0
La crisi è decisamente alle nostre spalle e abbiamo già imboccato un percorso di crescita 0,8
Fonte: Indagine Congiunturale Federlazio. Un’altra domanda introdotta è stata quella sul federalismo (tav. 2.10), volta a capire quale fosse l’opinione delle imprese sull’assetto che il paese potrà assumere con tale riforma, ormai all’ordine del giorno dell’agenda politica. Ebbene, per la maggior parte delle imprese (72,9%), la legge sul federalismo “non cambierà molto”, mentre per il 13,6% il nuovo assetto istituzionale porterà “più svantaggi”; l’11,7% delle imprese ritiene invece che l’assetto federalista arrecherà “più vantaggi”. Tav.2.10 – Valutazioni sulla legge sul federalismo
Non cambierà molto 72,9
Più svantaggi 13,6
Più vantaggi 11,7
Fonte: Indagine Congiunturale Federlazio. Infine, alle imprese è stata richiesta un’opinione sull’ipotesi da alcuni ventilata che si crei una nuova Regione che escludendo Roma, sia composta dalle restanti quattro province del Lazio (tav. 2.11). La maggioranza delle imprese (56,2%) “pensa che non sia una buona idea”, mentre un’opinione positiva è stata espressa dal resto delle imprese. Tra esse tuttavia, solo il 14,6% del campione “pensa che sia una buona idea e si augura che si realizzi quanto prima”, mentre il 29,2% “pensa che sia una buona idea, ma non crede sia praticabile”. Tav.2.11 – Valutazioni sull’ipotesi di una nuova Regione Lazio senza Roma
Penso che non sia una buona idea 56,2
Penso che sia una buona idea e mi auguro che si realizzi quanto prima 14,6
Penso che sia una buona idea, ma non credo sia praticabile 29,2
Fonte: Indagine Congiunturale Federlazio. Per ricapitolare in conclusione, possiamo affermare che i risultati della nostra indagine convergono, nel loro insieme, a disegnare un quadro dove le ragioni di un certo ottimismo prevalgono nettamente su quelle del pessimismo. I segnali che già nell’indagine precedente indicavano un sistema in recupero e un’iniziale inversione di tendenza, risultano ad oggi confermati e lievemente consolidati nella loro intensità. Gli indicatori esaminati dunque ci autorizzano a pensare che si sia imboccata – lentamente e non senza contraddizioni – la strada verso il superamento della fase più acuta della crisi. Siamo naturalmente ben lontani dall’aver ripristinato la situazione ante-crisi, tanto è vero che la percezione degli stessi imprenditori è tale per cui, in percentuale pari all’incirca al 60%, essi ritengono che non si sia ancora usciti definitivamente dal tunnel. Tuttavia il clima generale consente di affermare che qualche nube può dirsi allontanata e anche le attese degli imprenditori per il futuro prossimo sono improntate all’ottimismo più di quanto non fosse nel semestre appena trascorso. Merita in ogni caso ricordare che, prima che questi prodromi di ripresa possano trasmettersi più diffusamente al tutto il sistema della Pmi e trasformarsi in impulsi capaci di far compiere a quest’ultimo un poderoso passo in avanti, occorre ancora tempo e soprattutto occorre attendere che molti nodi giungano a soluzione. E qui entra in gioco inevitabilmente il sistema politico e istituzionale, il quale deve farsi carico della soluzione di tali nodi per non deludere le attese e non vanificare gli sforzi che le Pmi stanno mettendo in campo. Queste ultime, hanno più di ogni altra cosa bisogno: a. Che si riduca significativamente la pressione fiscale; b. Che venga garantito l’accesso al credito, in un momento in cui le banche lo stanno restringendo e l’accordo denominato “Basilea 3” prevede norme che rischiano di restringerlo ancora di più. Anche alla luce di questo non ci stancheremo mai di richiamare la Regione al compito di dare, da un lato, piena operatività a Bil e, dall’altro, una rinnovata valorizzazione dei Confidi i quali, proprio in questo scenario, sono chiamati a giocare un ruolo insostituibile; c. Che si semplifichi l’apparato burocratico e normativo; d. Che si metta mano almeno a quelle infrastrutture pronte per partire e già finanziate, di cui la Roma-latina è solo un esempio; e. Che non venga meno il supporto al processo di internazionalizzazione che le Pmi stanno sostenendo, anche per ricercare sui mercati esteri quella domanda che il mercato nazionale non riesce ad esprimere da un po’ di tempo. Il che significa intanto procedere ad un congruo rifinanziamento della legge regionale 5/2008 sull’internazionalizzazione. F. Infine, il sistema delle imprese, ma direi i cittadini tutti, hanno bisogno che non si arresti, ma che anzi si intensifichi la lotta agli sprechi da parte della Regione – e di tutte le pubbliche amministrazioni – di cui ad esempio il riordino del sistema delle società regionali è una componente importante. Oggi le Pmi avvertono con forza la necessità che si costruisca intorno a loro un habitat industriale favorevole. Il recente richiamo del Governatore Draghi a perseguire un innalzamento del nostro potenziale competitivo è un richiamo che noi, come mondo della Pmi, facciamo nostro, ma che non possiamo non estendere, a nostra volta, alle Istituzioni. Queste ultime debbono predisporre le condizioni di contesto, realizzando, ad esempio, un ammodernamento dell’assetto infrastrutture, della rete dei servizi, del sistema decisionale, dei fattori di sistema, ed anche, perché no, impegnandosi a pagare puntualmente le Pmi fornitrici, per molte delle quali – questo va detto in modo esplicito – una causa non secondaria della crisi risiede proprio nell’eccessivo ritardo dei pagamenti da parte della P.a. Purtroppo però la fibrillazione che si è impadronita oggi del sistema politico non fa presagire nulla di buono. La Politica sembra principalmente assorbita in tutt’altre faccende rispetto a quelle che più starebbero a cuore alle imprese. La prospettiva di elezioni politiche anticipate non sembrano ancora del tutto scongiurate con le inevitabili conseguenze che ciò comporterebbe sull’attività parlamentare, l’azione di governo, l’economia. Dall’altro lato, al centro del dibattito parlamentare si trova oggi un tema, quella del federalismo, che non sembra scaldare particolarmente le Pmi del Lazio, se è vero, come emerge dalla nostra indagine, che oltre il 70% degli intervistati mostra un certo scetticismo e disincanto in ordine ai cambiamenti che potrebbe portare con sé la riforma federalista. Così come ugualmente scettiche si rivelano le nostre imprese nei confronti di un’ipotesi che circola da qualche tempo in alcune aree del Lazio, che vorrebbe ridisegnare i confini di una nuova regione escludendo Roma. Ebbene, oltre il 56% del campione ritiene che questa non sia affatto una buona idea, mentre per un altro 30% circa questa strada, anche se non disdegnata di per sé, appare tuttavia impraticabile. Ipotesi di questo tipo francamente non solo non c’intrigano, ma le riteniamo anche dannose, in quanto illudono di poter risolvere alcuni problemi reali, legati a fenomeni di squilibrio interno al territorio regionale, con iniziative drastiche e quasi mai risolutive. Concludiamo dunque, auspicando innanzitutto che si esca dalla situazione di stallo in cui versa attualmente la Politica un po’ a tutti i livelli, compreso quello regionale, e poi che lo stesso sistema delle imprese romane sappia anche imprimere un nuovo impulso ad un altro attore indispensabile della vita economica e imprenditoriale qual è la Cciaa recentemente rinnovata. Quello dell’ente camerale è stato sempre un ruolo centrale nel processo di modernizzazione di questa città e così dovrà continuare ad essere. Il sistema economico ha bisogno che non si fermi il processo di infrastrutturazione di qualità in questo territorio e che le imprese siano adeguatamente supportate da una rete di servizi all’altezza. Per ottenere questo la Cciaa deve subito riprendere a funzionare, dopo un lungo periodo di attività ridotta. Conoscendo e apprezzando le qualità e l’esperienza imprenditoriale del nuovo presidente Giancarlo Cremonesi, siamo sicuri che l’ente camerale sarà in grado di riprendere a svolgere il ruolo che le compete – in sinergia con gli enti locali, con le altre camere di commercio della regione e con il mondo delle associazioni – soprattutto alla luce dei grandi progetti che attendono questo territorio, primo fra tutti le Olimpiadi del 2020. Auspichiamo, altresì, che anche alcuni “attriti” manifestatisi nella elezione del nuovo presidente vengano superati, e che l’ente possa contare sul contributo e sulla collaborazione di tutte le componenti associative e di tutte le autorevoli personalità che da sempre ne sono state protagoniste.
 
   
   
COMMERCIO IN LOMBARDIA DAL 2008 60 MILIONI PER I DISTRETTI : PRONTO A BREVE IL QUARTO BANDO REGIONALE A OGGI SONO OLTRE 130MILA GLI ESERCIZI AIUTATI IN 544 COMUNI  
 
 Milano, 27 settembre 2010 - "Dal 2008 a oggi ammontano a oltre 60 milioni di euro i finanziamenti riservati ai Distretti del commercio in Lombardia. Stiamo studiando ora la possibilità di avere un nuovo bando regionale, il quarto. Quello che conterrà, le possibilità che darà ai Distretti esistenti e ai Distretti nuovi è determinato dalla quantificazione di risorse finanziarie, che stiamo difendendo a denti stretti. Contiamo fra un mese al massimo di predisporre il bando, che sarà confrontato con tutti i principali soggetti coinvolti come le associazioni di categoria, l´Anci e Unioncamere". Stefano Maullu, assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia, si è espresso così durante il suo intervento in occasione del Seminario sui Distretti del Commercio, che si è tenuto questa mattina presso l´Auditorium "Giorgio Gaber" al Palazzo Pirelli. "Al momento - ha proseguito Maullu - risulta importante la riserva per i Distretti prevista nel nuovo Bando Innovaretail, approvato dalla Giunta regionale nella seduta di mercoledì scorso. E´ una prova tangibile e concreta del fatto che i distretti sono per noi territorio privilegiato di confronto e sviluppo". I Distretti del commercio sono aree con caratteristiche omogenee per le quali soggetti pubblici e soggetti privati propongono interventi di gestione integrata nell´interesse comune dello sviluppo economico, sociale, culturale e di valorizzazione ambientale del contesto urbano e territoriale di riferimento. Nel primo bando, nel luglio 2008, sono stati messi a disposizione del territorio risorse per complessivi 22.500.000 euro, per il secondo 20.000.000 euro nel maggio 2009, per il terzo, nel novembre 2009, 18.761.408 euro. Complessivamente i comuni lombardi ammessi ai finanziamenti per i distretti del commercio sono a oggi 544, con oltre 130mila esercizi commerciali. Al bando possono partecipare Comuni, Comunità Montane o Unioni di Comuni con il supporto formale e operativo da parte di almeno una delle associazioni imprenditoriali maggiormente rappresentative del settore del commercio. I contributi erogati dal 2008, suddivisi per province, sono i seguenti (in euro): Bergamo 7.910.704, Brescia 9.152.441, Como 3.766.645, Cremona 3.304.692, Lecco 3.297.395, Lodi 1.326.148, Monza e Brianza 3.855.217, Milano 6.809.813, Mantova 2.967.075, Pavia 5.911.351, Sondrio 2.431.860, Varese Euro 4.886.123. "Il terzo bando di "Innova-retail" - ha concluso Maullu - valorizza l´esperienza delle precedenti edizioni in tema di sostegno all´innovazione del sistema distributivo lombardo, anche alla luce dei significativi risultati conseguiti a seguito dei due bandi promossi nel 2008 e 2009: a fronte di una dotazione finanziaria stanziata complessivamente, pari a circa 11.000.000 euro, infatti, sono risultate beneficiarie di un contributo ben 2.088 imprese commerciali lombarde. La dotazione finanziaria del nuovo bando ammonta a 4.590.000 euro, di cui 3.060.000 a carico di Regione Lombardia e 1.530.000 a carico del Sistema camerale. Su questa dotazione è stata individuata una riserva, pari a 500.000 euro, da assegnare alle imprese già partecipanti ai Distretti del Commercio e che intendano investire ulteriormente nella propria attività: un riconoscimento coerente con la strategia regionale di qualificazione dei Distretti del Commercio e di promozione di azioni sinergiche e coordinate a favore dei territori".  
   
   
CITTADINANZATTIVA SU NUOVI ASSETTI UNICREDIT: PROFUMO PRIMO BANCHIERE A TENERE CONTO DELLE ESIGENZE DEI CITTADINI. LA BANCA NON SI LIMITI A RISPONDERE SOLO AGLI AZIONISTI  
 
Roma, 27 settembre 2010 - “Ad Alessandro Profumo va dato atto di essere stato uno dei primi, se non il primo banchiere italiano ed europeo a tenere conto delle esigenze dei cittadini clienti, a guardare non solo dentro casa sua ma alla società nel suo complesso. Non sempre con successo, perché il sistema bancario resta ancora lontano dall’essere incentrato sui bisogni dei consumatori, ma comunque ci ha provato, attraverso scelte di mercato finalizzate a ridurre il peso dei servizi sui cittadini, mediante un dialogo con le Associazioni dei Consumatori e decisioni non comode come l’introduzione della conciliazione per andare incontro alle vittime di crack finanziari”. Nelle parole del segretario generale, Teresa Petrangolini, il commento di Cittadinanzattiva in merito ai nuovi assetti in Unicredit. “Non entriamo nel merito delle considerazioni che hanno portato all’esclusione dell’amministratore delegato” continua la Petrangolini, “ci auguriamo solo che i nuovi vertici non decidano per un cambiamento di rotta nella considerazione da riservare ai consumatori, e che la banca non si limiti a rispondere solo agli interessi degli azionisti”.  
   
   
PROFESSIONALITÀ E CONTROLLI RIGOROSI, UNICHE ARMI CONTRO LA CONCORRENZA SLEALE IL GRUPPO MANUTENTORI UMAN INCONTRA I PROFESSIONISTI DEL SETTORE IL 24 SETTEMBRE A ROMA  
 
Roma, 27 Settembre 2010 - Il Gruppo Manutentori Uman - Unione Costruttori Materiali Antincendio - chiama a raccolta tutti i Tecnici Manutentori italiani. Uman, federata Anima/confindustria, il 24 settembre ha promosso la prima “Convention Nazionale del Gruppo Manutentori Uman” lungo un’intera giornata di incontro e dibattito presso l’Hotel Best Western Universo a Roma a partire dalle 10.30. L’obiettivo è stato quello di coinvolgere gli operatori del settore in un progetto finalizzato a riportare dignità in un mercato dove la professionalità è offuscata da comportamenti intenzionalmente opportunistici e illegali. “Alle volte è necessario uno scatto d’orgoglio: Uman punta a perseguire una nuova unità di intenti tra tutti gli operatori del settore, per resistere al momento negativo di mercato - afferma Sergio Di Marino, capogruppo manutentori Uman - Siamo convinti che la professionalità dei manutentori che svolgono il loro compito nel rispetto delle norme sia la leva fondamentale per eliminare la concorrenza sleale che caratterizza il mercato italiano. L’associazione invita pertanto i manutentori che svolgono centinaia di interventi al giorno, a segnalare quelle situazioni anomale (e, a volte, illegali), che quotidianamente emergono - aggiunge Di Marino - Soprattutto invitiamo gli Enti competenti a riprendere e a intensificare i controlli sugli operatori e sugli adempimenti obbligatori”. Gli argomenti trattati nel corso dell’evento del 24 settembre sono stati pienamente in linea con gli scopi perseguiti dal Gruppo Manutentori Uman. Molte le tematiche concrete e i focus previsti in questo primo incontro, tra cui la creazione di una “Linea guida per la corretta manutenzione dei sistemi antincendio”, utile per le aziende, per i clienti e per gli enti di controllo. Saranno illustrate per ogni tipologia d’impianto le procedure di presa in consegna, i passi fondamentali che regolamentano le periodicità delle manutenzioni, le documentazioni di lavoro, le problematiche connesse con la gestione dei ricambi e del sistema nel tempo e le attrezzature presenti sul mercato in grado di agevolare le operazioni di manutenzione. “Vogliamo far diventare il 24 settembre - conclude Di Marino - una data da ricordare come il giorno in cui viene celebrata la professionalità dei manutentori contro le facili regole e il proliferare di furbi e falsi operatori”.  
   
   
LIVORNO, INIEZIONE DI CAPITALI PER LA DE TOMASO CON IL FONDO TOSCANA VENTURE AL VIA IL PROGETTO ROSSIGNOLO  
 
 Firenze, 27 settembre 2010 - «Non possiamo che dimostrare il massimo apprezzamento – ha affermato il 23 settembre l´assessore alle attività produttive, lavoro e formazione della Regione Toscana Gianfranco Simoncini – per un´operazione che conclude positivamente un lungo e difficile percorso». Così l´assessore alle attività produttive, formazione e lavoro Gianfranco Simoncini commenta la sottoscrizione, avvenuta da parte della finanziaria regionale Fidi Toscana e della società di gestione finanziaria Sici, di un prestito obbligazionario convertibile di 2,4 milioni di euro. Si tratta di capitali freschi che permettono la partenza del progetto d’investimento, nell´area di Livorno, della De Tomaso Automobili Spa, la nuova società nata sulle ceneri della ex Delphi e specializzata nel settore delle automobili di lusso. Il progetto voluto dall´imprenditore Gian Mario Rossignolo (che coinvolge anche lo stabilimento Pininfarina di Grugliasco in Piemonte) ha così le gambe per concretizzarsi e ridare speranze ai lavoratori lasciati a piedi dalla multinazionale Delphi. L´azienda conta di presentare il primo modello della nuova De Tomaso al salone di Ginevra nel marzo 2011. «La Regione Toscana - prosegue Simoncini - ha lavorato attivamente, fin dal primo momento, con l´obiettivo di sostenere i lavoratori e mantenere l´occupazione. Per questo abbiamo messo in campo tutti gli strumenti disponibili per trovare una soluzione per far ripartire l´attività sulla base di un nuovo progetto industriale. Oggi questo traguardo si può dire raggiunto, ci sono un progetto forte e un marchio prestigioso, al quale non resta che augurare di consolidarsi e crescere». Simoncini ha ribadito che la Regione, da parte sua, continuerà a seguire e ad accompagnare, anche attraverso Fidi Toscana, l´andamento di un´attività che considera cruciale per l´economia livornese e dell´intera Toscana. «E´ per accompagnare attivamente lo sviluppo dell´azienda – conclude - che abbiamo siglato nelle scorse settimane, al ministero del lavoro, insieme alla Regione Piemonte, un protocollo d´intesa per la formazione dei lavoratori che oggi aspetta il nulla osta dell´Unione Europea».  
   
   
EATON, IL 30 SETTEMBRE VERIFICA SUL PROGETTO  
 
 Firenze, 27 settembre 2010 - Un percorso per far uscire dalla crisi la Eaton di Massa. A prospettarlo è stato il presidente della Regione Enrico Rossi che si è incontrato il 23 settembre a Roma con il responsabile dell´unità di crisi del ministero dello sviluppo economico Giampiero Castano al quale ha illustrato il progetto industriale presentato da un gruppo di imprenditori. La riunione si è conclusa con la decisione di convocare per giovedì 30 settembre un nuovo incontro a Roma, presso il ministero, al quale oltre alla Regione, prenderanno parte tutti i soggetti interessati, gli imprenditori che hanno presentato il progetto, Fidi Toscana, Sici e Invitalia. L´incontro servirà per valutare le condizioni di fattibilità del percorso e per far incontrare tutti i protagonisti. Nel corso dell´incontro di oggi il presidente ha illustrato e consegnato la documentazione su quella che, per la Regione, rappresenta, ad oggi, «una soluzione credibile per riconvertire e rilanciare l´azienda e assicurare un futuro ai 340 lavoratori ormai da tempo in Cassa integrazione». E´ una soluzione, come ha spiegato Rossi, che passa dal progetto industriale presentato da un gruppo di imprenditori e al quale hanno lavorato intensamente gli uffici della Regione a stretto contatto con Fidi Toscana (la finanziaria della Regione) e in collaborazione con le società di gestione finanziaria Sici e Invitalia. «E´ importante aver fissato la data – commenta il presidente Rossi – perchè l´incontro del 30 servirà a fare una prima verifica sulle possibilità di realizzazione del progetto. Noi siamo convinti che si tratti di un´ipotesi molto concreta, che apre prospettive serie per l´azienda e per i lavoratori. Per questo continueremo a fare di tutto per creare le condizioni favorevoli alla sua realizzazione, mettendo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per garanti re la ripresa delle attività e per dare certezze ai lavoratori preoccupati per il prossimo esaurimento degli ammortizzatori sociali».