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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Febbraio 2014
CORTE DI GIUSTIZIA UE, MEDIASET SPA / MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO: IN SEDE DI ESECUZIONE DI UNA DECISIONE DELLA COMMISSIONE CHE DICHIARA UN REGIME DI AIUTI ILLEGITTIMO E INCOMPATIBILE CON IL MERCATO INTERNO, IL GIUDICE NAZIONALE NON È VINCOLATO DALLE PRESE DI POSIZIONE ULTERIORI DELL’ISTITUZIONE, MA DEVE TENERNE CONTO IN VIRTÙ DEL PRINCIPIO DI LEALE COOPERAZIONE  
 
Lussemburgo, 17 febbraio 2014 - Nell’ambito del processo di conversione dei segnali televisivi al sistema digitale, il passaggio definitivo al digitale doveva avvenire, in Italia, entro il novembre del 2012. La legge finanziaria italiana del 2004 ha previsto un contributo pubblico di 150 euro per ogni utente che acquistasse o prendesse in locazione un apparecchio per la ricezione dei segnali televisivi digitali terrestri. La legge finanziaria del 2005 ha previsto lo stesso contributo pubblico, per un importo ridotto a 70 euro. A seguito di denunce presentate dalla Centro Europa 7 Srl e dalla Sky Italia Srl, la Commissione ha dichiarato, con decisione 2007/374 , che il regime di aiuti in questione era illegittimo e incompatibile con il mercato interno ed ha imposto all’Italia di procedere al recupero, nei confronti dei beneficiari, dell’aiuto e dei relativi interessi. Dopo l’adozione di tale decisione, la Commissione e l’Italia hanno cooperato al fine di identificare i beneficiari e di quantificare con precisione gli importi da recuperare. In particolare, con lettera del 1° aprile 2008, la Commissione ha approvato il metodo utilizzato dall’Italia, cioè un sondaggio demoscopico diretto a stabilire il numero di utenti supplementari risultante dall’aiuto, il ricavo medio per utente, nonché i profitti supplementari. La Commissione ha anche concordato con le conclusioni secondo cui la Timedia e la Fastweb non avevano ottenuto alcun profitto supplementare e non erano dunque soggette ad obbligo di restituzione. Di contro, la Commissione ha indicato che l’importo da recuperare presso la Mediaset ammontava a 6 844 361 euro. Sulla base di nuovi elementi, la Commissione, con lettera dell’11 giugno 2008, ha ridotto tale importo a 4 926 543 euro. A seguito di ingiunzione emessa dalle autorità italiane nel 2009, la Mediaset ha versato la somma di 5 969 442 euro (comprensiva degli interessi) ed ha adito al contempo il Tribunale civile di Roma, invocando l’erronea applicazione dei criteri di quantificazione stabiliti nella decisione della Commissione e l’erroneità dei calcoli effettuati per determinare i profitti supplementari derivanti dall’aiuto. È stata allora disposta una perizia, le cui conclusioni sono state presentate nel 2011. Pur formulando critiche riguardo al sondaggio demoscopico e ai modelli econometrici utilizzati, la perizia ha affermato che non era stato dimostrato che l’aiuto avesse effettivamente influenzato le vendite di decoder nel corso del periodo preso in considerazione. Il giudice italiano si è dunque rivolto alla Corte di giustizia per stabilire se, al fine di garantire l’esecuzione di una decisione della Commissione che dichiara un regime di aiuti illegittimo e incompatibile con il mercato interno, ma che non identifica i singoli beneficiari e non determina con precisione gli importi da restituire, il giudice nazionale si trovi vincolato dalle prese di posizione ulteriori dell’istituzione, relative all’importo esatto da recuperare presso un beneficiario determinato. Nella sentenza odierna, la Corte ricorda innanzitutto che l’istituzione del sistema di controllo degli aiuti di Stato spetta, da un lato, alla Commissione, e, dall’altro, ai giudici nazionali, fermo restando che i loro rispettivi ruoli sono complementari ma distinti. La Commissione dispone dunque di una competenza esclusiva, sotto il controllo dei giudici dell’Unione, nel valutare la compatibilità di un aiuto con il mercato interno. Essa non è invece tenuta, all’atto di ordinare la restituzione di un aiuto dichiarato incompatibile con il mercato interno, a determinarne l’importo esatto. È sufficiente che la decisione contenga elementi che permettano al suo destinatario di determinare esso stesso, senza difficoltà eccessive, tale importo. La decisione 2007/374 è dunque obbligatoria nei confronti dell’Italia, che ne è destinataria, e vincola il giudice nazionale. Di contro, le lettere che la Commissione ha successivamente indirizzato all’Italia nell’ambito dello scambio di comunicazioni finalizzato a garantire l’esecuzione della decisione – lettere che identificano la Mediaset come beneficiaria e precisano l’importo esatto degli aiuti da recuperare presso tale impresa – non costituiscono decisioni. Di conseguenza, tali prese di posizione della Commissione nell’ambito dell’esecuzione della decisione non vincolano il giudice nazionale. Tuttavia, la Corte sottolinea che, nell’ambito della leale cooperazione tra i giudici nazionali e la Commissione, i primi devono adottare tutte le misure idonee ad assicurare l’esecuzione degli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione. Se il giudice nazionale nutre dei dubbi o riscontra delle difficoltà nella quantificazione dell’importo da recuperare, può rivolgersi alla Commissione. Nella misura in cui gli elementi contenuti nelle prese di posizione della Commissione mirano a facilitare la realizzazione del compito delle autorità nazionali nell’ambito dell’esecuzione della decisione di recupero, il giudice nazionale deve tenerne conto ai fini della valutazione della controversia e motivare la propria decisione alla luce dell’insieme degli atti contenuti nel fascicolo che è stato sottoposto alla sua attenzione. La Corte ricorda inoltre che, in mancanza di disposizioni di diritto dell’Unione in materia, gli aiuti dichiarati incompatibili con il mercato interno devono essere recuperati secondo le modalità previste dal diritto nazionale, purché queste ultime non si risolvano nel rendere praticamente impossibile il recupero e non violino il principio di equivalenza rispetto ai procedimenti volti a dirimere controversie esclusivamente nazionali dello stesso tipo. Qualora la Commissione, nella sua decisione, non abbia identificato i beneficiari né determinato con precisione gli importi da restituire, il giudice nazionale può dunque concludere, senza rimettere in discussione la validità della decisione né l’obbligo di restituzione degli aiuti, che l’importo da restituire è pari a zero, quando una simile conclusione derivi dai calcoli effettuati sulla base dell’insieme degli elementi rilevanti portati a sua conoscenza.  
   
   
FVG: SOSTEGNO ALLA SERBIA IN EUROPA  
 
Trieste, 15 febbraio 2014 - "In occasione del centenario della Grande Guerra, vorrei ricordare come il popolo serbo è stato vittima tragica di quel momento storico, poiché è stato per tanti aspetti un cuscinetto della sicurezza europea. Penso quindi che il nostro Paese e la nostra area hanno un debito nei confronti dei serbi". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti al ricevimento in occasione della Festa nazionale della Repubblica di Serbia, che si è svolto nella sede del Consolato generale serbo a Trieste. L´incontro di carattere informale, al quale hanno preso parte autorità civili, religiose e militari, ha avuto come protagonista Dragan Kicanovic, che ricopre da qualche mese la carica di console generale serbo in città. Il console è stato una leggenda del basket europeo, campione olimpico e del mondo. La Serbia, oltre all´ambasciata di Roma, ha soltanto due consolati generali in Italia: a Milano e a Trieste. Menzionando i progetti relativi al centenario della Prima Guerra, l´assessore Torrenti ha sottolineato la "grande amicizia" tra i due Paesi. Il Friuli Venezia Giulia ha una partnership "molto forte", non solo istituzionale, ma anche economica, specialmente con la Voivodina, dove la presenza delle industrie regionali è forte. La Serbia è un partner importante dell´Italia "e può quindi contare sul suo sostegno assoluto, così come anche della nostra Regione - ha aggiunto Torrenti - per vedere realizzata la richiesta d´adesione all´Unione europea". Il ricevimento ufficiale ha avuto anche un aspetto simbolico. "Essere presenti qui, insieme ai croati e agli sloveni, può rappresentare un segno della pacificazione, nonostante il dolore sia ancora presente in altre aree dei Balcani, come il dramma economico-sociale che si sta svolgendo in Bosnia". Sarà la visita della presidente Serracchiani, che si recherà con l´assessore Torrenti a maggio in Serbia, a confermare l´importanza per il Friuli Venezia Giulia dei rapporti internazionali con Belgrado. Hanno partecipato al ricevimento, tra gli altri, il prefetto di Trieste Francesca Adelaide Garufi, il vicepresidente del Consiglio regionale Igor Gabrovec, il sindaco e l´assessore comunale di Trieste, Roberto Cosolini e Edi Kraus, la presidente e il vicepresidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat e Igor Dolenc.  
   
   
GIUNTA PAVIA: PER EXPO LA CARTA DEI MUSEI  
 
Pavia, 17 febbraio 2014 - "Insieme al Piemonte per realizzare una ´Carta della cultura´ che promuova i nostri territori, le loro culture e i loro gioielli in vista dell´Expo e anche negli anni a seguire". L´ha detto Cristina Cappellini, assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, dopo l´approvazione della delibera di Giunta che ha adottato il protocollo per la realizzazione di una Carta per la fruizione di istituti e luoghi di cultura. "In ottica macroregionale - ha aggiunto l´assessore -, grazie anche alla sensibilità e disponibilità dell´assessore Massimo Garavaglia, abbiamo approvato questo documento per la progettazione, la diffusione e lo sviluppo di una ´Carta della cultura´ per l´accesso ai musei e ai luoghi culturali di Lombardia e Piemonte". Sostegno Concreto - "Con questa iniziativa - ha continuato l´assessore - sosteniamo concretamente, e non a parole, gli istituti, i musei, le biblioteche, gli archivi e le aree archeologiche e sosteniamo i percorsi territoriali per la fruizione dei servizi culturali, aiutando le singole realtà a farsi conoscere e a fare sistema". "Investiamo in questo intervento 500.000 euro per gli anni 2014, 2015 e 2016 - ha spiegato l´assessore - in un progetto che si collega alla felice esperienza del Piemonte. Questa iniziativa offrirà ai cittadini lombardi, ai turisti di Expo, ma anche a quelli che visiteranno i bei territori lombardi dopo il 2015, una proposta culturale molto variegata, grazie anche ai suggerimenti che forniremo con il ´Lombardia Expo Tour´, che partirà sabato 22 febbraio da Brescia". Un Patrimonio Straordinario - "La Lombardia - ha sottolineato l´assessore - possiede uno straordinario patrimonio artistico e culturale e, in particolare, 169 musei e raccolte museali con riconoscimento regionale, che costituiscono un insieme di istituti dotati di requisiti di accessibilità, sicurezza, fruibilità e qualità, che li rendono autentiche eccellenze territoriali. Questi beni possono essere ulteriormente valorizzati in ottica Expo, continuando a crescere anche nel periodo successivo all´Esposizione universale del 2015". "Per promuovere la ´Carta´ - ha spiegato Cappellini - partiremo con i musei più frequentati e quindi amplieremo il coinvolgimento a tutte le realtà lombarde, allacciandoci anche a pacchetti turistici, che riguardano le diverse province". Un Circuito Di Sviluppo - "Regione Lombardia - ha concluso l´assessore Cappellini - vuole promuovere i suoi tesori e le sue culture facendoli entrare, come già fatto in Piemonte con l´abbonamento Musei Torino Piemonte, in un circuito che metterà a sistema le eccellenze culturali del territorio, da considerare luoghi di crescita personale ed economica". Culture Sono Vera Europa - "Un´azione strategica per la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale a livello macroregionale e transfrontaliero, abbattendo ogni confine e valorizzando le specificità territoriali. Questo è un esempio della vera Europa, è quella dei popoli e delle culture". Così Cristina Cappellini, assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, ha definito l´approvazione del progetto ´Echi 2-etnografie italo-svizzere´ da parte della Giunta. Patrimonio Immateriale - "Si tratta di un progetto - ha spiegato l´assessore - che valorizza il patrimonio immateriale, di storia locale ed etnografico, della Lombardia, del Piemonte e di alcuni Cantoni svizzeri, all´interno del Programma operativo di cooperazione transfrontaliera 2007-2013, che interessa anche la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio immateriale della Convenzione Unesco del 2003". Progetto Per Macroregione Alpina - "Siamo capofila di questo intervento - ha sottolineato l´assessore - che, con un investimento di 265.000 euro, si propone di: integrare la salvaguardia del patrimonio immateriale nelle politiche di pianificazione e sviluppo culturale dei territori; esplorare le potenzialità del patrimonio culturale come base per la costruzione di imprese di tipo turistico; di monitorare e sostenere le attività a livello locale; favorire la cultura come mezzo per condurre un´esperienza più soddisfacente sul piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale". "Attraverso la cultura - ha concluso l´assessore Cappellini - promuoviamo nuove forme di dialogo tra le comunità dell´area transfrontaliera italo-svizzera e ne sosterremo lo sviluppo anche in rapporto alla nascente Macroregione alpina".