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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Febbraio 2014
UE: DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO PIEBALGS SULL´ENERGIA SOSTENIBILE IN AFRICA  
 
Bruxelles, 17 febbraio 2014 - In occasione della riunione ad alto livello del partenariato energetico Ue-africa in Addis Abeba (Etiopia), 11-13 febbraio, il commissario europeo per lo Sviluppo, ha dichiarato: L´energia è fondamentale per lo sviluppo. Nessuna energia non significa una crescita economica sostenibile, senza un´agricoltura sostenibile, senza assistenza sanitaria di qualità, senza un´educazione decente. In breve, nessuna energia significa nessuno sviluppo. Questo è il motivo per cui l´Unione europea si è posta l´obiettivo di aiutare i paesi in via di sviluppo prevedono 500 milioni di persone con accesso a servizi energetici sostenibili entro il 2030. Credo che l´Unione europea è l´unica ben posizionato per fare questo. E ´di gran lunga il più grande fornitore al mondo di assistenza ufficiale allo sviluppo. Si porta il mondo in tecnologie rinnovabili e dell´elettricità, nonché l´uso efficiente dell´energia. Il ruolo di catalizzatore della Ue è dimostrato dal nostro contributo all´iniziativa Energia Sostenibile delle Nazioni Unite per tutti e dal fatto che gli amici di questa iniziativa vi sono in Addis con voi a lavorare insieme per l´Africa. È per questo che come europei abbiamo deciso di dare una priorità molto alta all´energia come motore di sviluppo sostenibile e perché l´energia sta prendendo una parte crescente della nostra cooperazione allo sviluppo. Dal 2007, il partenariato energetico Ue-africa è diventata il principale veicolo per il nostro lavoro comune. Questa è stata seguita, nel 2012, per l´energia sostenibile del Segretario Generale delle Nazioni Unite per Tutti iniziativa e potenziato con l´adozione del Programma di sviluppo delle infrastrutture in Africa. Tutte queste iniziative significa che oggi abbiamo una gamma completa e ambiziosa del quadro politico aggiungendo fino a un Energy Partnership produttiva. Al nostro primo incontro ad alto livello a Vienna nel 2010 abbiamo già fissato una serie di ambiziosi obiettivi politici in partenariato per il 2020 compreso per fornire l´accesso all´energia a ulteriori 100 milioni di persone in tutta l´Africa, per raddoppiare la capacità di produzione elettrica transfrontaliera e di aumentare significativamente la utilizzo delle energie rinnovabili e migliorare l´efficienza energetica. Abbiamo anche stabilito il programma di cooperazione nel settore dell´energia rinnovabile. Oggi sono lieto di annunciare che saremo rabboccare il programma con 5 milioni di euro. Abbiamo lavorato su tre viali che sono già i primi frutti. L´assistenza tecnica strumento è stato istituito con un importo di € 80.000.000, che è già disponibile. Il nostro approccio innovativo alla miscelazione incorporata nel grande successo Ue-africa per le infrastrutture Fondo fiduciario ha costruito una pipeline di nuovi progetti energetici per un totale di circa 700 € milioni di richieste di contributi. Questi progetti hanno un valore complessivo di investimento di complessivo € 9000000000. Nella zona di elettrificazione rurale, abbiamo ricevuto più di 140 applicazioni che richiedono contributi di oltre 800 milioni di € per progetti di fornire l´accesso all´elettricità a più di 4 milioni di persone in zone rurali povere. Ulteriore assistenza entrerà in funzione quando sarà completata la programmazione della prossima Fes e la nuova programma panafricano. Ciò fornirà notevoli risorse aggiuntive per le operazioni di fusione, compresi i progetti energetici regionali e nazionali in tutta l´Africa. In meno di due mesi, i leader di Europa e Africa si riuniranno a Bruxelles per il quarto vertice Ue-africa. Questa sarà la nostra occasione per fare delle nostre realizzazioni e concordare sulle nostre priorità condivise per la prossima fase del nostro partenariato. L´europa è pronta a sostenere la ricerca dell´Africa di raggiungere una crescita inclusiva e sostenibile a beneficio della sua popolazione in crescita. Come ho detto all´inizio, l´energia è la chiave per la crescita. Quindi io sono convinto che la nostra partnership nel settore dell´energia diventerà ancora più importante nei prossimi anni.  
   
   
NUOVO SUPPORTO DELL´UE PER LE ENERGIE RINNOVABILI E LA GOVERNANCE IN CAPO VERDE  
 
 Bruxelles, 17 febbraio 2014 - Durante la sua prima visita mai nel paese Commissario Ue per lo sviluppo, Andris Piebalgs, ha annunciato 55.000.000 € del nuovo supporto per Capo Verde nel periodo 2014-2020. Il finanziamento si concentrerà in particolare sui settori della lotta contro la povertà, una crescita sostenibile e inclusiva e buon governo. Il commissario parteciperà a un seminario sulle energie rinnovabili, durante la quale annuncerà il primo dispiegamento di assistenza tecnica strumento dell´Ue per l´energia sostenibile per tutti a Capo Verde, un nuovo strumento di cooperazione energetica che coprirà tutta l´Africa. La nuova struttura supporterà le autorità del Capo Verde a individuare nuove e innovative proposte di progetti nel settore dell´energia. L´unione europea fornirà le competenze (condivisione delle migliori pratiche e fornire formazione, per esempio) necessario per raggiungere l´obiettivo energetico ambizioso di Capo Verde di fornire il 50% di energie rinnovabili nel mix energetico entro il 2020. Il commissario Piebalgs ha dichiarato: "L´energia rinnovabile è una cosa che sto fortemente impegnato a. Energia in Capo Verde è di fondamentale importanza, per l´istruzione e la sanità, per la crescita, il turismo e anche per la fornitura di acqua. In breve, l´energia rinnovabile è rotta principale del paese verso la crescita e lo sviluppo. "I prezzi dell´energia elettrica a Capo Verde sono alle stelle e il paese non ha risorse di combustibile fossile. Ecco perché il nostro nuovo strumento tecnico è così importante - fornendo consulenza e soluzioni innovative aiuterà ad utilizzare abbondanti risorse rinnovabili come il vento e il sole per dare alla gente su tutte le isole di Capo Verde un accesso affidabile e conveniente di energia elettrica e servizi energetici moderni attraverso l´energia rinnovabile. " Il commissario visiterà il progetto fattoria Cabeolica Vento, che fu il primo progetto eolico su larga scala in Africa e ha già raggiunto risultati impressionanti, aumentando la quota del paese di energie rinnovabili al 25 per cento in un colpo solo. Il progetto è il primo pubblico di energia rinnovabile / partenariato privato nell´Africa sub-sahariana, e mostra come i partenariati con le banche di sviluppo in collaborazione con il settore privato, presentano un modello di business che potrebbe essere replicato con successo in molti altri paesi. Il commissario Piebalgs incontrerà il presidente Jorge Carlos Fonseca e il Primo Ministro José Maria Neves, durante la sua visita, così come altri ministri di alto livello e rappresentanti di gruppi della società civile. Continuo sostegno dell´Ue al paese - L´ue ha fornito € 51m a Capo Verde tra il 2008 -2013 attraverso il Fondo europeo di sviluppo (Fes). Come conseguenza della revisione di medio termine, sono stati messi a disposizione fondi aggiuntivi (€ 10.200.000). Come continuazione del sostegno al bilancio generale dell´Unione europea per il Capo Verde e il programma di sostegno al bilancio in corso (intitolato buon governo e sviluppo del contratto o Ggdc), nuovi contratti saranno messi in atto tra l´Ue e Capo Verde. Si continuerà a sostenere la strategia di sviluppo di Capo Verde e la Verde partenariato speciale Ue-capo. Questo dimostra l´importanza che l´Ue attribuisce alle relazioni con Capo Verde Nuovo supporto al Capo Verde partenariato speciale dell´Ue (che migliora la cooperazione dell´Ue con il paese in settori di reciproco interesse, come la sicurezza e la stabilità, nonché l´armonizzazione delle tecnologie e degli standard, per portarli in linea con l´Ue) è anche previsto.  
   
   
ASSORINNOVABILI E ANBI FIRMANO IL PROTOCOLLO D’INTESA PER LO SVILUPPO DEL MINI IDROELETTRICO  
 
Roma, 17 febbraio 2014 - Si è tenuto il 14 febbraio a Roma il convegno “Idroelettrico su canali irrigui: un’opportunità da cogliere” organizzato da assoRinnovabili. L’evento, in cui si è discusso delle prospettive degli impianti idroelettrici su canali di consorzi di bonifica e irrigui, ha visto la partecipazione di importanti personalità quali il Presidente Massimo Gargano e il Direttore Generale Anna Maria Martuccelli dell’Associazione Nazionale di Bonifiche e Irrigazione, e il Commissario ad acta Roberto Iodice del Mipaaf, oltre a numerosi operatori e consorzi che hanno portato la loro testimonianza diretta. L’interesse degli operatori si è concentrato negli ultimi anni su impianti idroelettrici di piccola e piccolissima taglia, e un’attenzione particolare è stata riservata ad impianti realizzati su canali esistenti, che promuovendo un uso plurimo e intelligente delle acque hanno un accesso preferenziale alle nuove forme di incentivazione. Ma autorizzare e gestire un impianto idroelettrico che convive all’interno di una rete complessa come quelle dei canali irrigui gestiti dai consorzi di bonifica e irrigazione non è materia semplice: consapevoli dunque delle problematiche specifiche che si incontrano in tali particolari contesti è nata l’idea del protocollo assoRinnovabili - Anbi. Obiettivo del protocollo, firmato a fine mattinata, è quello di una collaborazione, tramite un gruppo di lavoro composto da esperti delle due associazioni, indirizzata a promuovere ed incentivare gli impianti idroelettrici sui canali irrigui, risolvendo, di comune intesa, i problemi amministrativi e finanziari che si incontrano. “assoRinnovabili riconosce il ruolo fondamentale che i Consorzi ricoprono nelle attività di gestione e manutenzione delle reti irrigue – afferma il Presidente di assoRinnovabili Re Rebaudengo – e ritiene molto importante anche l’elaborazione di linee guida rivolte agli operatori idroelettrici, ai consorzi stessi e alle amministrazioni concedenti, per semplificare la complessità che da sempre caratterizza la materia acque”. “Accogliamo con estremo favore l’intesa con assoRinnovabili, – sostiene il presidente di Anbi Massimo Gargano - il lavoro congiunto delle Associazioni garantirà un’elevata autorevolezza alle buone pratiche individuate, evitando, per quanto possibile, ‘approcci improduttivi’”. Come primo esempio di questa intesa, Anbi e assoRinnovabili, in accordo con il Commissario ad acta Roberto Iodice, condividono la necessità di semplificazione delle procedure di valutazione ambientale per il mini idroelettrico, in assenza della quale si arriva al paradosso che la semplice sostituzione di una valvola dissipatrice con una turbina può comportare l’assoggettamento a questa lunga e costosa procedura.  
   
   
ENERGIA FVG: NUOVA ECONOMIA DA EFFICIENZA E RIQUALIFICAZIONE  
 
Trieste, 17 febbraio 2014 - Le opportunità di finanziamento per l´efficientamento energetico degli edifici e la possibilità di allentare il patto di stabilità per sostenere economicamente la riqualificazione energetica di quelli pubblici: sono stati questi gli argomenti al centro di due workshop organizzati il 13 febbraio all´Area di Ricerca. I lavori del pomeriggio sono stati aperti dall´assessore regionale all´Ambiente ed Energia, Sara Vito, che ha osservato come entrambi i temi rappresentino una sfida sul piano culturale oltre che su quello economico ed ambientale. "Il 40 per cento dei consumi energetici in Europa è dato dagli edifici e l´argomento ha ricadute che includono nuovi scenari di risparmio e di rilancio dell´economia" ha detto l´assessore, sottolineando "la transizione in atto nel testare l´edilizia a livello energetico". Si tratta di sfide su cui l´Europa punta molto con progetti come quelli a cui è stato fatto riferimento nei due eventi di il 13 febbraio: il primo, cofinanziato dal programma europeo Med e organizzato nel contesto del Tavolo di lavoro costituito per la realizzazione del progetto strategico Marie - Mediterranean Building Rethinking for Energy Efficiency Improvement; il secondo incentrato su "Mountee - Edilizia sostenibile nelle regioni di montagna" che si propone di offrire sostegno ai Comuni e alle Ater in 3 aree (Scandinavia, Alpi e Pirenei) al fine di cambiare il modo di costruire e ristrutturare gli edifici. A latere del convegno, l´assessore Vito ha incontrato Carlos Sala i Roca e Xavier Martì i Ragué, rispettivamente sottosegretario del ministero del Territorio e della Sostenibilità del Governo della Catalogna (Spagna) e coordinatore per lo steso Governo del progetto Marie, che coinvolge 23 partner (di cui 5 in Italia, inclusa Area Science Park in collaborazione con la Regione) di 9 paesi diversi. Sala i Roca ha invitato Sara Vito a Barcellona per l´evento in cui la Catalogna, che è lead partner del progetto, tirerà le fila delle diverse attività svolte. L´assessore e il sottosegretario hanno avviato "una nuova collaborazione sull´opportunità di strategie comuni sul tema dell´energia e dell´efficientamento energetico" ha spiegato Vito, aggiungendo "trovo sia molto bello che esista una visione comune tra paesi del Mediterraneo su una sfida portata avanti ai fini della sostenibilità ma anche delle opportunità lavorative, visto che moltissime sono le professionalità in campo e quelle che potrebbero nascere". Se l´incontro è stato foriero di nuove idee, il workshop è stato utile a raccogliere informazioni. "Gli argomenti sono tanti e tutti importanti - ha osservato l´assessore - ma particolarmente interessante è la partita legata al finanziamento dell´efficientamento energetico, perché in un momento in cui gli enti pubblici sono condizionati dal patto di stabilità, occorre conoscere ed usare tutti i canali che diano possibilità alternative". A tale proposito sono state evidenziate le opportunità offerte dalle E.s.co. (Energy Service Company), che offrono alcuni servizi a costo zero per il committente pubblico o privato, anticipando i costi degli interventi, recuperati poi attraverso i risparmi realizzati in bolletta e l´incasso degli incentivi.  
   
   
FVG, EFFICIENZA ENERGETICA: INCONTRO INFORMATIVO SULL´ ILLUMINAZIONE PUBBLICA  
 
 Trieste, 17 febbraio 2014 - Ridurre in modo considerevole la spesa per l´illuminazione pubblica, che rappresenta uno dei maggiori "centri di costo" per i Comuni della regione a causa dell´elevato consumo di energia elettrica. È questo l´obiettivo di un nuovo bando che la Giunta regionale si appresta ad approvare e che è stato oggetto di un incontro informativo su "Efficienza energetica e illuminazione pubblica: nuove opportunità", nell´ambito del "Por Fesr 2007-2013 obiettivo competitività regionale e occupazione" della Regione Friuli Venezia Giulia, tenutosi presso la Sala convegni del Museo Carnico delle Arti Popolari "Michele Gortani" a Tolmezzo. L´iniziativa con cui la Regione intende investire sull´efficientamento energetico dei Comuni è stata resa possibile attingendo alle economie provenienti da altri bandi a valere sul Por e prevede una prima dotazione di 700.000 euro, che sarà successivamente implementata non appena si renderanno disponibili nuovi fondi. In questo modo tutti i Comuni con una popolazione al di sotto dei 5.000 abitanti potranno presentare progetti o studi di fattibilità per provvedere, su beni di loro proprietà, alla introduzione di nuove tecnologie ad alta efficienza: si andrà dalla semplice sostituzione dei corpi illuminanti stradali fino a progetti più complessi di ristrutturazione e razionalizzazione degli apparati. Saranno redatte due graduatorie regionali a scorrimento: una per i Comuni sotto i mille abitanti (in modo da agevolare le piccole comunità montane) e un´altra per quelli con meno di cinquemila abitanti, con la possibilità di inserire a rendiconto anche spese già sostenute nell´anno 2013 (il termine esatto sarà pubblicata sul bando). L´intensità contributiva, comprensiva di Iva e spese tecniche, che la Regione renderà disponibile è quella del 77%, stabilita dalla normativa dei fondi comunitari, mentre il rimanente 23% sarà a carico del bilancio dell´Ente che presenterà la richiesta. L´elemento che consentirà al progetto una posizione più alta in graduatoria sarà il calcolo della differenza tra potenza per l´illuminazione complessiva necessaria prima dell´opera e quella successiva all´intervento, dando una maggior valutazione a chi la riduce maggiormente in rapporto alle risorse investite. Ad oggi è già stata fissata la conclusione degli interventi proposti con la presentazione della rendicontazione, prevista entro il mese di aprile del 2015. Durante l´incontro è stata illustrata anche una "best pratice" del Comune montano di Forni di Sopra in cui, oltre alla razionalizzazione e ammodernamento degli impianti con il conseguente risparmio energetico (realizzato con fondi Por Fesr), si sono studiate nuove modalità per l´utilizzo dei lampioni dell´illuminazione pubblica come strutture di rete per il trasporto e la comunicazione di dati informatici. La presentazione delle opportunità offerte dal Por Fesr nel campo dell´efficienza energetica nella pubblica illuminazione verrà replicata domani, venerdì 14 febbraio, nel corso dell´evento "Illuminazione stradale nei Comuni del Friuli Venezia Giulia" che si terrà presso la sala Enaip di via Leonardo da Vinci 27 a Pasian di Prato (Ud) a partire dalle ore 9.30.  
   
   
EDISON: CHIUDE IL BILANCIO 2013 CON RICAVI A 12,3 MILIARDI DI EURO (+2,7% RISPETTO AL 2012), EBITDA A 1.009 MILIONI DI EURO (-8,5% RISPETTO AL 2012). UTILE NETTO IN CRESCITA DEL 18,5% A 96 MILIONI DI EURO.  
 
 Milano, 17 febbraio 2014 – Il Consiglio di Amministrazione di Edison si è riunito il 13 febbraio per esaminare il bilancio di esercizio al 31.12.2013. In uno scenario di riferimento negativo che ha visto calare ulteriormente la domanda complessiva di energia elettrica e gas e aumentare la pressione competitiva, Edison ha realizzato una performance complessivamente positiva, in particolare nel settore elettrico, che in parte ha compensato la riduzione del risultato nel settore idrocarburi, ancora soggetto ai processi di price review dei contratti long term di fornitura gas. Il 2013 ha registrato un’ulteriore prosecuzione di quel trend di progressiva decrescita che affligge l’economia italiana dal 2008. Una situazione che si riflette nell’andamento dei consumi nazionali di energia elettrica e gas. Nel 2013 la domanda italiana di energia elettrica è diminuita del 3,4% rispetto all’anno precedente con una contrazione che è andata a detrimento esclusivo della produzione termoelettrica, sia per lo strutturale aumento della capacità da fonti rinnovabili, sia per l’elevata idraulicità del periodo. In conseguenza di questo scenario il parco termoelettrico è in fase di razionalizzazione. In calo anche i consumi italiani di gas che nel 2013 hanno fatto registrare una flessione del 6,4% rispetto all’anno prima. Il protrarsi di una situazione in cui la debolezza della domanda si accompagna al continuo incremento della capacità elettrica e della disponibilità di gas, ha determinato un ulteriore incremento della pressione competitiva sui prezzi di vendita sia dell’elettricità sia del gas. In questo contesto il gruppo Edison ha chiuso l’anno con ricavi di vendita pari a 12.335 milioni di euro (+2,7% dai 12.014 milioni di euro nel 2012), grazie al positivo contributo della filiera elettrica (+5,1% a 7.319 milioni di euro) che ha beneficiato dei maggiori volumi venduti. Il positivo andamento del settore energia elettrica ha compensato la contrazione della filiera idrocarburi (-10,6% a 5.872 milioni di euro) che ha risentito del deterioramento dello scenario di riferimento. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) si è attestato a 1.009 milioni di euro da 1.103 milioni di euro del 2012, con una flessione dell’8,5% imputabile sostanzialmente alla riduzione dei margini del settore idrocarburi per l’ulteriore calo dei prezzi di vendita sul mercato del gas, settore ancora soggetto ai processi di price review dei contratti long-term di fornitura del gas. Il settore elettrico ha in parte compensato tale flessione, realizzando risultati superiori al 2012. In particolare, il settore elettrico ha registrato risultati particolarmente positivi grazie all’elevata idraulicità del periodo e all’ottimizzazione della gestione del portafoglio impianti, che hanno prodotto un incremento del Margine Operativo Lordo Adjusted[1] della filiera energia elettrica del 21% a 706 milioni di euro. Nel settore degli idrocarburi, l’Ebitda 2012 beneficiava del contributo derivante dalla conclusione degli arbitrati sui contratti di importazione del gas dal Qatar e dalla Libia. Nel 2013 si segnala la positiva conclusione dell’arbitrato per la revisione del prezzo del contratto long term di fornitura di gas naturale dall’Algeria (aprile 2013) e il raggiungimento di nuovi accordi per la fornitura di gas dall’Algeria e dal Qatar (luglio 2013), che tuttavia non sono ancora riusciti a compensare pienamente l’ulteriore riduzione dei prezzi di vendita sul mercato del gas provocando una contrazione del Margine Operativo Lordo Adjusted[2] delle attività negli idrocarburi del 34,3% rispetto al 2012 a 414 milioni di euro. Per far fronte a questa situazione Edison è impegnata nel secondo ciclo di rinegoziazione dei contratti di importazione del gas da Russia e Libia, i cui margini si sono ulteriormente deteriorati dopo la prima fase. Rimane positivo il contributo delle attività di produzione di idrocarburi, che tuttavia registrano un calo rispetto al 2012 a causa di una riduzione dei volumi per il fisiologico declino della produzione dei campi, soprattutto in Italia, e di un effetto prezzi indotto dall’andamento del Brent e dal cambio euro-dollaro. Il Risultato Operativo (Ebit) si è attestato a 344 milioni di euro dai 229 milioni di euro nel 2012. Tale incremento, pur in presenza di una riduzione dell’Ebitda, è dovuto sia a minori ammortamenti sia a minori svalutazioni di attività per impairment (99 milioni di euro nel 2013 rispetto ai 230 milioni di euro del 2012). Il Risultato prima delle Imposte è pari a 228 milioni di euro rispetto ai 77 milioni di euro dello stesso periodo del 2012, in conseguenza dell’incremento del risultato operativo (Ebit) sopra descritto nonché per minori oneri netti non ricorrenti che nel 2012 avevano inciso negativamente per 37 milioni di euro. Il Risultato Netto di Gruppo è di 96 milioni di euro, in miglioramento rispetto agli 81 milioni di euro del 2012 che pur includeva proventi straordinari determinati dalla cessione di Edipower. Il risultato del 2012 beneficiava infatti per 50 milioni di euro del risultato netto da Discontinued Operations, riferito alla ridefinizione del prezzo di cessione della partecipazione di Edipower (80 milioni di euro) e al margine negativo riferibile alla gestione del tolling di Edipower. L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2013 si è attestato a 2.549 milioni di euro in diminuzione di 64 milioni di euro rispetto ai 2.613 milioni di euro al 31 dicembre 2012. Al risultato positivo della posizione finanziaria hanno contribuito il rafforzamento del profilo finanziario del gruppo (finanziamenti nell’anno negoziati per 1,9 miliardi di euro), l’applicazione degli accordi di pagamento in Egitto e le azioni di contenimento del capitale circolante, sia in Italia sia all’estero, pur nell’attuale fase recessiva. Con riferimento ai debiti in scadenza nei prossimi 18 mesi, si segnala che le obbligazioni a tasso fisso emesse nel 2009 per complessivi 700 milioni di euro di valore nominale, e nel 2010 per complessivi 500 milioni di euro di valore nominale scadranno rispettivamente il 22 luglio 2014 e il 17 marzo 2015. Previsioni - La società conferma la sua capacità ricorrente di generare un Margine Operativo Lordo di 1 miliardo di euro, che può variare secondo le tempistiche di price review dei contratti a lungo termine di fornitura di gas. La società è tuttora impegnata nella seconda fase di questi processi di price review, la cui finalizzazione è prevista nel 2014/2015. Nel 2014, al netto di ogni effetto delle predette rinegoziazioni, è previsto che il Margine Operativo Lordo si attesti a un valore superiore a 600 milioni di euro. Dividendo agli azionisti - La capogruppo Edison Spa ha chiuso il 2013 con un risultato positivo per 78 milioni di euro (56 milioni di euro nel 2012) Alle azioni di risparmio verrà distribuito un dividendo unitario di 0,05 euro per azione, alle azioni ordinarie un dividendo unitario di 0,011 euro. Il dividendo per le azioni di risparmio sarà messo in pagamento dal 17 aprile 2014, con stacco cedola in data 14 aprile 2014 e record date il 16 aprile 2014. Il dividendo per le azioni ordinarie sarà messo in pagamento dal 17 aprile 2014.  
   
   
UE: DEFINIRE UN´AGENDA URBANA UNIONALE PER LE CITTÀ DI DOMANI  
 
Bruxelles, 17 febbraio 2014 - Dar più voce alle città europee e porre l´agenda urbana al centro del processo decisionale dell´Ue saranno obiettivi chiave del forum Cities: Le città di domani: investire nell´Europa, che si terrà a Bruxelles il 17 e 18 febbraio. Johannes Hahn, Commissario europeo responsabile per la Politica regionale, riunisce importanti figure della politica urbana per delineare il futuro di una nuova agenda urbana dell´Ue. Considerato che più di due terzi dei cittadini europei vive in insediamenti urbani, la riunione è destinata a esaminare e dibattere le modalità per dare maggiore prominenza alle città nel contesto della politica europea, accertare che le esigenze delle città siano meglio comprese e che le politiche siano maggiormente coordinate. Questa riunione intende porre in luce il ruolo fondamentale che le città possono svolgere per raggiungere i più ampi obiettivi dell´Europa come quelli volti ad affrontare il cambiamento climatico, la disoccupazione e l´esclusione sociale. Le discussioni saranno imperniate su un documento di analisi preparato dalla Commissione europea. Si svolgerà tutta una serie di eventi cui parteciperanno figure chiave tra cui diversi esperti urbani, associazioni di città, rappresentanti delle autorità locali e dei ministeri nazionali. I sindaci di 16 capitali dell´Ue presenti al forum dovrebbero unirsi alle richieste provenienti dagli Stati membri per una coerente agenda urbana dell´Ue. Nella riunione plenaria prenderanno la parola ministri in rappresentanza delle Presidenze greca e italiana. Il Commissario Hahn in tutto l´arco del suo mandato ha difeso la causa delle città e dello sviluppo urbano. Egli ha affermato: "Sono determinato a innalzare il profilo delle nostre città. Le città sono troppo importanti per essere trattate come una questione di secondo piano. Esse dovrebbero essere al centro delle nostre riflessioni. Dopo tutto la maggior parte dei cittadini europei vive in città. Dobbiamo fare delle città un posto migliore in cui vivere e dar loro maggior voce." Il Commissario ha aggiunto: "Questo è il motivo per cui intendo ora avviare un dibattito per assicurare che la realtà urbana dell´Ue di oggi sia pienamente recepita e presa in conto dai decisori politici. Le città di domani sono l´Europa di domani." Nell´ambito di riunioni ad alto livello, di seminari e nella riunione plenaria il forum esaminerà come si possa estendere un approccio maggiormente coordinato lungo tutti i livelli del processo decisionale europeo. Esso solleverà diverse questioni in merito al ruolo delle città nell´attuazione di politiche che riflettano le loro potenzialità e le loro esigenze nonché alle modalità per pervenirvi. Per la prima volta il programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (Un-habitat) ha chiesto all´Ue e alla Commissione europea di recare un contributo alla conferenza Habitat Iii che si terrà nel 2016. Il Commissario Hahn e la Direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea forniranno il contributo richiesto, indicando come l´Ue possa sviluppare un nuovo approccio suscettibile di essere prospettato quale modello ad altre parti del mondo. Joan Clos, Sottosegretario generale delle Nazioni Unite e Direttore esecutivo di Un–habitat (nonché ex sindaco di Barcellona) prenderà la parola nel forum e parteciperà assieme al Commissario Hahn ad una conferenza stampa congiunta.  
   
   
ROMA: RIPARTONO I PROGRAMMI DI RECUPERO URBANO. SBLOCCATI 110 MILIONI PER LE PERIFERIE RIMODULATI GLI 11 INTERVENTI PREVISTI DAL 2001 E FERMI DA ANNI. CON I MUNICIPI UN PERCORSO PER DEFINIRE LE NUOVE PRIORITÀ  
 
Roma, 17 febbraio 2014 - Ripartono i P.r.u., i Programmi di Recupero Urbano destinati alla riqualificazione delle periferie istituiti con la legge 493 del 1993 e adottati da Comune e Regione all’inizio degli anni 2000. Si sono infatti conclusi i lavori del tavolo operativo istituito ad ottobre tra Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana e Assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale, che in collaborazione con l’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Lazio hanno verificato lo stato di avanzamento delle opere e delle progettazioni, individuato i motivi nei molti casi di mancata realizzazione e rimodulato i quadri tecnico-economici in virtù delle variazioni di spesa incorse negli anni e delle nuove priorità emerse nei territori. Il piano di rilancio è stato presentato questa mattina dagli Assessori Capitolini Paolo Masini e Giovanni Caudo e dall’Assessore alle Infrastrutture alla Regione Lazio Fabio Refrigeri. Presenti anche il presidente della Commissione Lavori Pubblici dell’Assemblea Capitolina Dario Nanni e il Commissario Straordinario dell’Ater Daniel Modigliani. La collaborazione tra i diversi soggetti dell’Amministrazione ha portato alla riattivazione di circa 110 milioni di euro di co-finanziamento Regione-comune a rischio revoca, e alla stesura di una memoria di giunta che sarà presentata venerdì 14 febbraio e che invita i Municipi interessati dai Programmi ad indicare le priorità rispetto alle realizzazioni previste. “Grazie al grande lavoro svolto in questi mesi dagli uffici dei nostri Assessorati e grazie alla collaborazione con la Regione abbiamo messo in salvo il lavoro di anni, rimodulando con l´ascolto dei territori i progetti e costi dei Programmi che Roma ha adottato all´inizio degli anni 2000”, ha dichiarato l’Assessore Masini. “Con il rilancio dei P.r.u. - ha proseguito - daremo uno slancio forte all’economia di Roma, riattivando le nostre periferie”. “La memoria di Giunta che presenteremo domani - ha affermato l’Assessore Caudo - avvia una serie di iniziative e di delibere concrete, facendo il punto sulle risorse e sui programmi che si possono avviare. Quella sui P.r.u. È un´ operazione molto importante per le periferie in termini sia quantitativi che qualitativi, perche´ si tratta di interventi attesi da molto tempo, accelerando il percorso per un vero decentramento nelle politiche e nelle scelte con i Municipi”. E per l’Assessore Refrigeri “inizia una nuova stagione, una stagione che dobbiamo essere bravi a portare avanti anche in vista dell´ utilizzo dei fondi europei e per una maggiore inclusione sociale”. “Credo - ha concluso il responsabile delle Infrastrutture della Regione - sia questo il tema più importante per uno sviluppo concreto del nostro territorio”. Gli 11 P.r.u. Di Roma - “Fidene-val Melaina”, “San Basilio”, “Tor Bella Monaca”, “Acilia-dragona”, “Laurentino”, “Corviale”, “Magliana”, “Valle Aurelia”, “Palmarola - Selva Candida”, “Primavalle – Torrevecchia”, “Labaro-prima Porta” - interessano 9 Municipi e quasi un terzo delle periferie romane per una popolazione complessiva residente di circa 440mila persone. Tra le infrastrutture di importanza primaria che potranno essere realizzate, anche la chiusura del collegamento viario “Fidene – Villa Spada”, la realizzazione dei collegamenti viari “Via Brandizi – Via Casale di S. Basilio” a San Basilio e “via S. Biagio Platani – Via Siculiana” a Torbellamonaca, il sottopasso “Ostiense – Via del Mare” ad Acilia, e il completamento del “Boulevard” sotto i ponti del Laurentino. I Municipi saranno chiamati, nei prossimi giorni, a presentare tramite delibere la definizione delle priorità. Il riavvio dei progetti e dei lavori avverrà in alcuni casi in tempi molto brevi, come nel caso della scuola materna di via Amato nel P.r.u. Di Acilia-dragona, opera da 2,5 milioni di euro che vedrà la riapertura del cantiere nel mese di marzo.  
   
   
LAVORI PUBBLICI: LA REGIONE FVG PROMUOVE UN DOCUMENTO TECNICO UNITARIO  
 
 Trieste, 17 febbraio 2014 - "La Regione Friuli Venezia Giulia si farà promotrice di estendere un Documento tecnico unitario che dia garanzia di certezza delle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici". Lo afferma l´assessore regionale alle Infrastrutture e ai Lavori pubblici Mariagrazia Santoro, intervenendo al seminario "Costruire ai tempi del Patto di stabilità". "Nel complesso quadro normativo relativo agli appalti pubblici, la Regione - spiega l´assessore - ha un ruolo determinante nel creare percorsi certi per la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche. In questo può definire, secondo il principio di sussidiarietà, provvedimenti, linee guida, protocolli d´intesa che accompagnino le stazioni appaltanti nella corretta esplicazione delle procedure di gara". Metodi e strategie operative per accelerare la realizzazione di infrastrutture e opere pubbliche in Friuli Venezia Giulia sono gli argomenti trattati nel corso del secondo seminario del ciclo "Costruire al tempo del Patto di stabilità", organizzato dalla Regione nell´Auditorium di via Sabbadini a Udine. Ad aprire la riflessione, l´analisi della situazione di Fvg Strade, che ha in delegazione amministrativa opere da cantierare per milioni di euro, di cui 142 per la tangenziale Sud di Udine. "In questo momento di crisi economica il primo compito che ci è stato affidato è riuscire, anche a beneficio dell´economia locale, a mettere in cantiere le opere. Lo sforzo è di rimuovere gli impedimenti burocratici che bloccano i lavori. Altri non presentano particolari ostacoli e possono essere cantierati in tempi brevi". Fvg Strade coglierà l´opportunità fornita dalla legge di ricorrere alla procedura negoziata per la scelta del contraente per importi inferiori a 1 milione di euro, nel rispetto dei principi legislativi di trasparenza e rotazione. Una modalità procedurale che consente di ridurre i tempi di appalto e quindi di garantire una maggior efficienza dell´attività amministrativa, come ha affermato Marco Padrini, funzionario del Comune di Udine, che ha portato l´esperienza del capoluogo friulano nella gestione delle procedure negoziate per lavori e incarichi tecnici. Il ricorso alla predisposizione di elenchi annuali di ditte interessate alle procedure negoziate e il ricorso ad indagini di mercato con criteri predeterminati è una delle indicazioni emerse dagli interventi di Primo Perosa, segretario comunale di Sacile, e Paola Tessaris, responsabile ufficio gare e contratti della città mandamento di Monfalcone. L´aggregazione di uffici e servizi per l´affidamento di gare sovracomunali consente di conciliare le esigenze di trasparenza derivate dalla normativa anticorruzione con quelle di non appesantire la burocrazia dell´ente pubblico.  
   
   
ERP, BRESCIA APRIPISTA CONTRO SFRATTI E ABUSIVI  
 
Milano, 17 febbraio 2014 - Parte da Brescia il progetto che l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, dopo aver visitato le Aler lombarde, ha deciso di realizzare. Presso le Prefetture delle città in cui si trovano le 5 Aler capofila (Milano; Bergamo; Brescia; Varese e Pavia) sarà istituito un Tavolo allargato a tutti i soggetti interessati, per affrontare i problemi legati agli sfratti, alla morosità incolpevole e alle occupazioni abusive. "Ringrazio il prefetto di Brescia Narcisa Nassesco - spiega Bulbarelli - che già ieri, in occasione del mio incontro con l´azienda che si occupa di edilizia popolare, ha voluto fare il punto sulla situazione sfratti. Sul tema lavoreranno i prefetti di Brescia, di Mantova Carla Cincarilli e di Cremona Paola Picciafuochi". Un Nuovo Strumento In Supporto Alle 5 Aler - Le cinque nuove macro Aler (Milano; Brescia, Cremona e Mantova; Varese, Como, Busto Arsizio, Monza e Brianza; Bergamo, Lecco e Sondrio; Lodi e Pavia) avranno dunque uno strumento e un supporto in più per affrontare queste tematiche. "In una situazione di crisi così diffusa - prosegue Bulbarelli - sono sempre di più le famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. E la conseguenza è che la morosità, spesso incolpevole, continua a crescere. Lo stesso vale per gli sfratti. Andare avanti così non è possibile e quindi abbiamo deciso di unire le forze per monitorare sempre più e sempre meglio una situazione che sta assumendo proporzioni davvero importanti".  
   
   
EDILIZIA SOSTENIBILE: IL LEGNO FA RISPARMIARE, È RINNOVABILE E RICICLABILE  
 
 Firenze, 17 febbraio 2014 - Qualche dato in favore dell´edilizia sostenibile. Il settore edilizio italiano risulta essere tra i meno ecoefficienti d´Europa: consuma la fetta più consistente di energia, oltre il 45%, e rilascia nell´aria il 50% dell´inquinamento atmosferico. Studi specifici condotti dal Cnr Ivalsa di Sesto Fiorentino, evidenziano come l´utilizzo del legno per la parte strutturale degli edifici migliorerebbe in maniera rilevante le prestazioni energetiche riducendo direttamente ed indirettamente i consumi finali di energia, sia in fase di realizzazione che in fase di utilizzo e di demolizione e smaltimento. Altri punti a favore: la durabilità delle costruzioni, le caratteristiche bioclimatiche, l´ottimo comportamento delle strutture lignee nei confronti di eventi sismici e la resistenza al fuoco. Rispetto ai materiali da costruzione tradizionale inoltre il legno è rinnovabile e riciclabile, consuma pochissima energia nelle fasi di produzione e posa in opera, non rilascia emissioni, polveri o fibre nocive durante l´impiego ed inoltre a fine utilizzo si smaltisce senza inquinare e può restituire l´energia accumulata se impiegato per la termovalorizzazione. In termini di consumo di energia primaria necessaria per la produzione, il legno lo abbatte fino al 75% rispetto a quello dei materiali tradizionali i quali, nei cicli produttivi, assorbono elevate quantità di combustibili fossili. Senza contare poi che ogni metro cubo di legno impiegato in edilizia corrisponde a quasi 1 tonnellata di Co2 che viene stoccata per tutta la durata di vita dell´edificio con relativo minor impatto in termini ambientali. Sicurezza degli edifici, certezza dei tempi di realizzazione e dei costi sono gli elementi che giocano a favore nell´adozione del legno per la realizzazione di edifici ad uso pubblico o ad uso residenziale pubblico.  
   
   
LA FILIERA DEL LEGNO IN TOSCANA: TUTTI I NUMERI DI UN ENORME PATRIMONIO DA UTILIZZARE  
 
Firenze, 17 febbraio 2014 - La Toscana, è la regione con la maggiore copertura forestale; 1.086.016 ettari pari al 51 % della superficie agraria e forestale e al 47 % della superficie territoriale. Le aree boscate sono distribuite prevalentemente in montagna (54,8%) e in collina (43,5%) e solo in minima parte in pianura (1,7%). Il 75,6% della superficie totale è data da bosco ceduo, solo il 18,8% la fustaia. La maggior parte dei boschi è di proprietà privata (85%). 130 mila ettari pari a circa il 15% sono pubblici, circa 110 mila ettari appartengono al demanio Regionale. La provvigione legnosa complessiva stimata è di circa 124 milioni di metri cubi, ed ha un tasso di accrescimento del 4% annuo, pari a circa 5 milioni di metri cubi; le utilizzazioni forestali interessano una quota non superiore al 40% dell´accrescimento (circa 2 milioni di metri cubi all´anno). Solo una piccola percentuale riguarda il legno da opera di cui si stima una produttività potenziale annua di circa 260 mila metri cubi, per lo più pino, castagno e douglasia. Attualmente la maggior parte degli interventi forestali interessano i boschi cedui per la legna da ardere. Le imprese toscane di utilizzazione boschiva sono circa 1400 con 3400 addetti mentre quelle di trasformazione del legno sono circa 4200 con 19.000 addetti con una media di 4,5 addetti per impresa. Sono presenti in particolare nella provincia di Arezzo (in Casentino particolarmente attivo sia per l´utilizzazioni forestale chela trasformazione del legno) e Pisa. Oltre a questa diffusa imprenditoria artigiana e industriale e ad una qualificata cooperazione forestale, è importante la presenza del mondo scientifico: l´Accademia Italiana di Scienze Forestali (Firenze), il Cnr Ivalsa (Sesto Fiorentino), il Cra Centro per la Selvicoltura (Arezzo), la Facoltà di Agraria che ha recentemente festeggiato il centenario del primo corso di laurea in Scienze forestali, rappresentano in Toscana un cluster d´eccellenza nell´ambito della ricerca e dell´innovazione per il settore forestale. Ricerca e innovazione assumono particolare importanza anche nel nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana nel quale saranno previste varie azioni finalizzate anche alla valorizzazione del settore forestale e della filiera del legno. Cresce l´interesse per la gestione forestale sostenibile e la certificazione forestale; sono già 7000 gli ettari di foreste pubbliche certificati secondo gli standard Pefc e Fsc (certificazione congiunta). L´obiettivo è quello di arrivare in tempi brevi a una certificazione di proveniennza: "legno di Toscana". Numerose le iniziative della Regione per la valorizzazione del legnotoscano: fabbricati agricoli in legno, barriere fonoassorbenti in legno, centro sociale a Rignano (Fi) ecc, indagini di filiera e attività formativa e divulgativa volta a promuovere un più ampio e diversificato uso del legno sia da opera che da energia. A marzo verranno presentati i risultati di un progetto di ricerca affidato dalla Regione e coordinato dall´Università di Firenze (Gesaaf) che fornirà un quadro dettagliato della filiera legno in Toscana. La Regione inoltre collabora con l´Accademia di Scienze forestali all´organizzazione del prossimo Iv Congresso nazionale di Selvicoltura che sarà organizzato nel 2014 qui a Firenze in cui saranno trattate queste tematiche.  
   
   
LAVORI PUBBLICI: SOTTOSCRITTA CONVENZIONE REGIONE UMBRIA – COMUNI DI GIOVE E TREVI PER INCARICHI PROFESSIONISTI  
 
 Perugia, 17 febbraio 2014 - E’ stata sottoscritta, giovedì 13 febbraio, tra la Regione Umbria, rappresentata dall’assessore Stefano Vinti, il sindaco del comune di Giove, Alvaro Parca e l’assessore ai lavori pubblici del comune di Trevi, Paolo Pallucchi, la convenzione per l’utilizzo dell’Elenco regionale dei professionisti da invitare alle procedure per l’affidamento di servizi di architettura ed ingegneria di importo inferiore a 100 mila euro, tramite l’accesso all’area riservata del servizio online “elenco regionale dei professionisti". “Questo elenco, previsto dalla legge regionale 3 del 2010, ha dichiarato l’assessore Vinti, si inserisce nella serie di istituti finalizzati a supportare e semplificare l’attività di tutti i soggetti che intervengono nella realizzazione del lavoro o dell’opera pubblica, snellire le procedure e velocizzare gli investimenti; in particolare, con lo strumento dell’Elenco, si pone in essere un’attività di semplificazione “a monte” nell’individuazione dei soggetti da mettere in gara con procedura negoziata per affidare servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria di importo inferiore a centomila euro, senza necessità di provvedervi di volta in volta, sollevando così gli uffici da una pesante attività di qualificazione dei professionisti da mettere in gara. L’elenco, ha sottolineato Vinti, è stato “pensato” per venire incontro e “alleviare” il lavoro di tutte le amministrazioni pubbliche del territorio, le quali, risparmiando enormemente sui tempi necessari alla pubblicazione di avvisi e sull’attività di verifica del possesso dei requisiti che devono sussistere in capo ai professionisti, possono utilizzare l’Elenco regionale per i propri affidamenti adottando, nella individuazione dei professionisti da mettere in gara, i criteri proposti dall’amministrazione regionale per i propri rup, ovvero propri criteri”. Il sistema permette ai responsabili del procedimento di fruire di funzionalità di ricerca e di consultazione dei soggetti iscritti in elenco disponendo non di un semplice e arido elenco di nominativi, ma della possibilità di consultare on line le domande e i curricula dei professionisti. Grazie all’Elenco sarà inoltre possibile garantire il principio di trasparenza e rotazione nell’affidamento degli incarichi (dal momento che il sistema di consultazione e gestione consente di sapere in ogni momento a chi e quando gli incarichi vengono conferiti), nonché l’opportunità, per i giovani professionisti, di affacciarsi visibilmente sul mercato degli appalti pubblici. Per poter essere inseriti nella prima fascia di incarichi di importo inferiore a 20.000,00 euro infatti non è richiesta alcuna esperienza specifica, ma soltanto il possesso dei requisiti di ordine generale previsti dalla normativa vigente per poter stipulare contratti con la pubblica amministrazione.  
   
   
ACCORDO COMUNE SPINOSO-ACCADEMIA BRERA; IL PLAUSO DI PITTELLA “L’ACCORDO SI INSERISCE IN UN VIRTUOSO PROCESSO DI RECUPERO E DI MESSA A VALORE DI ALCUNI PALAZZI STORICI DELLA BASILICATA. ATTRAVERSO IL PO VAL D’AGRI  
 
Potenza, 17 febbraio 2014 - Il presidente della Regione, Marcello Pittella, ha incontrato il sindaco di Spinoso, Pasquale De Luise, per approfondire i contenuti della convenzione sottoscritta tra quel Comune e l’Accademia di Belle Arti di Brera, che ogni anno accoglie a Milano circa tremila studenti con un elevato tasso di internazionalizzazione. A seguito dell’intesa sottoscritta con il direttore dell’Accademia, prof. Franco Marrocco, già da quest’anno, nella suggestiva cornice di Palazzo Ranone , a Spinoso, saranno attivati quattro soggiorni della durata di un mese ciascuno, che consentiranno a gruppi di 20-25 studenti di Brera per ciascun corso di confrontarsi con una realtà diversa da quella di provenienza e di conoscere e apprezzare i paesaggi e i tesori artistici dell’intera regione. A marzo, giugno, settembre e dicembre di ogni anno, è stato infatti spiegato nel corso dell’incontro, gruppi di ragazzi di altre regioni d’Italia, partendo da Spinoso, visiteranno gli scavi archeologici di Grumentum, il parco letterario “Carlo Levi” di Aliano, la città di Matera, la casa museo di Leonardo Sinisgalli di Montemurro, il percorso dell’energia a Tramutola e il museo del lupo e dell’arpa a Viggiano, oltre ad altre località turistiche della Basilicata e non solo, con il risultato di farne dei “testimonial” di eccezione della nostra regione. Il presidente Pittella, nel complimentarsi con il sindaco De Luise per l’intuizione avuta e soprattutto per la determinazione con la quale ha prima perseguito e poi formalizzato il gemellaggio culturale con uno degli atenei pubblici più prestigiosi nel settore dell’alta formazione artistica e musicale del Paese, ha sottolineato come l’accordo tra il Comune di Spinoso e l’Accademia di Brera si inserisca in un virtuoso processo di recupero e di messa a valore di alcuni palazzi storici della Basilicata che, una volta ristrutturati, devono diventare – ha detto – motori della crescita economica e culturale delle nostre comunità. La Regione – ha annunciato il presidente Pittella – anche attraverso il programma operativo Val d’Agri gestito dai propri uffici, non farà mancare, nelle compatibilità di bilancio, il sostegno nelle attività di accoglienza dei docenti dell’Accademia di Brera oltre che nell’organizzazione di visite guidate di studenti e insegnanti e, se possibile, anche delle loro famiglie, su tutto il territorio lucano, all’insegna di una promozione turistico-culturale a 360 gradi.  
   
   
ERP, BRESCIA APRIPISTA CONTRO SFRATTI E ABUSIVI  
 
Milano, 17 febbraio 2014 - Parte da Brescia il progetto che l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, dopo aver visitato le Aler lombarde, ha deciso di realizzare. Presso le Prefetture delle città in cui si trovano le 5 Aler capofila (Milano; Bergamo; Brescia; Varese e Pavia) sarà istituito un Tavolo allargato a tutti i soggetti interessati, per affrontare i problemi legati agli sfratti, alla morosità incolpevole e alle occupazioni abusive. "Ringrazio il prefetto di Brescia Narcisa Nassesco - spiega Bulbarelli - che già ieri, in occasione del mio incontro con l´azienda che si occupa di edilizia popolare, ha voluto fare il punto sulla situazione sfratti. Sul tema lavoreranno i prefetti di Brescia, di Mantova Carla Cincarilli e di Cremona Paola Picciafuochi". Un Nuovo Strumento In Supporto Alle 5 Aler - Le cinque nuove macro Aler (Milano; Brescia, Cremona e Mantova; Varese, Como, Busto Arsizio, Monza e Brianza; Bergamo, Lecco e Sondrio; Lodi e Pavia) avranno dunque uno strumento e un supporto in più per affrontare queste tematiche. "In una situazione di crisi così diffusa - prosegue Bulbarelli - sono sempre di più le famiglie che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. E la conseguenza è che la morosità, spesso incolpevole, continua a crescere. Lo stesso vale per gli sfratti. Andare avanti così non è possibile e quindi abbiamo deciso di unire le forze per monitorare sempre più e sempre meglio una situazione che sta assumendo proporzioni davvero importanti".  
   
   
GIUNTA PAVIA: STOP A CONSUMO DEL SUOLO  
 
Pavia, 17 febbraio 2014 - Ridurre il consumo del suolo, privilegiando il riuso di aree e strutture dismesse, degradate o sottoutilizzate, con l´obiettivo di salvaguardare le zone ancora non urbanizzate della Lombardia. E´ quanto prevede il Progetto di legge regionale dedicato, appunto, alla riduzione del consumo di suolo e al riuso del suolo edificato, approvato dalla Giunta regionale. Semplificazione E Incentivazione - "Un impegno, quello assunto oggi - ha spiegato l´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi - posto al centro del nostro programma. Una legge che, per la prima volta, affronta questa tematica attraverso uno strumento normativo ad hoc. Il provvedimento varato oggi prevede, tra le altre cose, di utilizzare il suolo non edificato solo in mancanza di alternative, nei limiti stabiliti dal Piano territoriale regionale e a fronte di compensazioni ecologiche preventive e misure di semplificazione e incentivazione per il recupero del patrimonio edilizio esistente". Valorizzare Centri Storici - La legge si basa su due principi fondamentali. Il primo riguarda la cosiddetta "rigenerazione urbana", che verrà sostenuta da incentivi, "Oggi - è stata la considerazione di Viviana Beccalossi - troppi centri storici delle nostre città sono in condizioni pessime e favoriscono, in un contesto di pregio, insediamenti abitativi a bassissimo costo, favoriti da una domanda di chi cerca alloggi in affitto e che trova disponibilità in appartamenti ´storici´ ma fatiscenti e mai ristrutturati, dato che le regole attuali incentivavano i nuovi insediamenti nelle periferie, con conseguente consumo di suolo vergine". Il Progetto di legge, tra le altre cose, prevede la priorità nella concessione di finanziamenti regionali ai Comuni che avviano interventi di rigenerazione urbana. Aree Verdi Garantite - In secondo luogo, il Progetto di legge si pone l´obiettivo di costruire un sistema di compensazione, che preveda, per i Comuni, la garanzia di ottenere dal costruttore, per ogni nuovo insediamento su terreno libero, il doppio della volumetria realizzata in aree verdi vincolate. "Si potrebbe affermare - ha detto l´assessore -, che ogni palazzo nuovo dovrà ´portare in dote´ un parco a disposizione dei cittadini. Si tratta di uno strumento per garantire, da subito, che tutti gli interventi, anche già pianificati, offrano alle comunità locali più verde e più terreni per lo sviluppo dell´agricoltura lombarda. Non si blocca l´attività edilizia, ma, anzi, si invitano gli operatori a farla in maniera qualitativa e sostenibile". Programmazione E Autonomia Sindaci - "Viene anche introdotto - ha detto ancora l´assessore - un rafforzamento del meccanismo di programmazione e un nuovo concetto di sussidiarietà e autonomia dei sindaci. Le norme sulla programmazione urbanistica sono state fatte quando c´erano situazioni economiche e sociali diverse da quella di adesso. Oggi vogliamo scrivere leggi con elementi di semplificazione e sburocratizzazione e che siano attinenti alla realtà che stiamo vivendo".  
   
   
400.000 FAMIGLIE CAMPANE RISIEDONO IN AREE AD ELEVATO RISCHIO IDROGEOLOGICO. IL PRESIDENTE LOMBARDI: «BISOGNA ACCELERARE LA SPESA DEI FONDI STRUTTURALI E RIMUOVERE IL PATTO DI STABILITÀ INTERNO».  
 
Salerno, 17 febbraio 2014 - Il 19,1% delle abitazioni della Campania è situato in aree ad elevata criticità idrogeologica: si tratta di 451.132 residenze, il 15,7% del patrimonio residenziale complessivo italiano. La popolazione campana residente in aree a rischio idrogeologico, ammonta a 409.941 nuclei familiari, per un totale di 1.097.646 abitanti: il 19% dei residenti in Campania. I dati emergono dall’elaborazione effettuata dal Centro Studi Ance Salerno sulla base del report del Centro Studi nazionale Ance diffuso nei giorni scorsi, che ha analizzato i flussi statistici Cresme, Istat, Ministero dell’Ambiente. Se si prendono in considerazione gli edifici in valori assoluti, si tratta di 166.243 strutture edilizie. In questo caso gli edifici a rischio in Campania incidono per il 15% sul totale nazionale. Dal punto di vista della superficie territoriale 2.598 km2 del territorio campano ricadono in aree ad elevata criticità idrogeologica. La problematica investe 504 Comuni della Campania, che equivalgono al 91,5% del totale. In termini di incidenza percentuale sul totale dei Comuni italiani l’indicatore si attesta al 7,6%. Le regioni Obiettivo Convergenza - Se si analizzano gli indicatori statistici relativi al patrimonio residenziale nelle aree ad elevata criticità idrogeologica (2013) nelle quattro Regioni Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia, Sicilia), facendo riferimento alle abitazioni si raggiunge il 23,3% delle unità abitative a rischio presenti in Italia. I numeri, però, rispetto alla Campania sono molto più contenuti in Puglia (94.664 abitazioni pari al 4,6% del totale regionale); Calabria (94.361 abitazioni pari al 7,8% del totale regionale); Sicilia (29.442 abitazioni pari all’1,1% del totale regionale). Complessivamente le abitazioni a rischio nelle Regioni Obiettivo Convergenza sono 669.599. Dal punto di vista percentuale la Puglia incide per il 3,3% sul totale Italia, come la Calabria; la Sicilia per l’1%. Per quanto concerne le famiglie residenti ammontano a 566.422: 409.941 in Campania; 71.497 in Puglia (4,5% sul totale); 62.548 in Calabria (7,8%); 22.436 in Sicilia (1,1%). Complessivamente le famiglie residenti nella Convergenza sono il 23,1% del totale nazionale (2.453.218, 9,5%). Se si quantifica la popolazione residente in aree ad elevata criticità idrogeologica nelle regioni della Convergenza, si arriva a 1.487.119 abitanti. Dietro la Campania (1.097.646) si ritrovano: Puglia (181.508, 4,5% sul totale dei residenti); Calabria (153.164, 7,8%); Sicilia (54.801, 1,1%). I Comuni all’interno delle regioni della Convergenza che – almeno per una “porzione” del territorio di propria competenza - rientrano nelle aree a rischio sono 1.388 ed incidono per il 20,9% sul totale dei Comuni italiani. Dietro la Campania (504 Comuni) si posizionano: Calabria (409), Sicilia (275), Puglia (200). Se si tiene conto della superficie territoriale considerata a rischio, dietro la Campania seguono: Puglia, 1.372 km2; Calabria 1.157 km2; Sicilia 830 km2 per un totale complessivo (inclusa la Campania) di 5.957 km2. Totale che incide per il 20,2% sul dato complessivo nazionale. «Bisogna accelerare la spesa dei fondi strutturali e rimuovere il patto di stabilità interno: due priorità ineludibili per affrontare un quadro emergenziale allarmante – dichiara il presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi - Siamo di fronte ad una situazione emergenziale che non ha bisogno di ulteriori approfondimenti. I numeri parlano chiaro. Anche in questo caso la priorità resta l’accelerazione della spesa ed in particolare il rapido utilizzo a livello delle singole Regioni del fondo di 1,6 miliardi di euro disponibili e già autorizzati in termini di cassa con la Legge di Stabilità». «Ma solo questo intervento - continua ancora il presidente Lombardi - non può bastare. Occorre individuare subito nuove risorse per abbattere il rischio idrogeologico. Vanno spesi celermente i fondi europei e bisogna attivare il Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020. Non si può più perdere tempo: è indispensabile escludere gli investimenti per la prevenzione dal Patto di Stabilità interno degli Enti Territoriali. Le priorità che l’Ance segnala da tempo sono ben chiare: tempestivo l’utilizzo dei fondi da parte degli enti finanziati; appalti entro 60 giorni per i progetti prioritari, ed attribuzione dei fondi ad un altro soggetto attuatore in caso di inadempienza; gare trasparenti e veloci. Da parte delle imprese occorre lavorare per rendere più ampio ed operativo il tessuto delle aziende specializzate. In tempi di perdurante crisi del comparto delle costruzioni proprio la qualità ed il know tecnico/professionale sono in grado di fare la differenza».  
   
   
SGL CARBON, MISE E REGIONE UMBRIA: INACCETTABILE LA CHIUSURA IL GOVERNO CONVOCHERA’ A BREVE LA PROPRIETA’ E POI TUTTE LE PARTI  
 
Roma, 17 febbraio 2014 - Inaccettabile, per Governo e Istituzioni, la chiusura dello stabilimento di Narni della Sgl Carbon. E’ il giudizio emerso al termine dell’incontro che si è svolto oggi al Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza del Responsabile dell’Ufficio Vertenze del Mise Giampietro Castano, del Dg di Sgl Carbon Italia Mauro Montani, della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, dell’Assessore regionale allo Sviluppo Economico Vincenzo Riommi, del sindaco di Narni Francesco De Rebotti, delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria. L’azienda- nel corso della riunione- ha comunicato la messa in liquidazione della società Sgl Carbon di Narni decisa dagli azionisti. Il Governo e le Istituzioni locali hanno giudicato negativamente, definendola “inaccettabile”, tale scelta che ha ignorato- è stata una delle contestazioni - l’invito rivolto in precedenza dall’esecutivo alla società ad avviare un confronto sulle ragioni di fondo che stanno alla base della decisione assunta. Il Governo, che conferma l’obiettivo di garantire il futuro produttivo ed occupazionale del sito ternano, convocherà in tempi brevi la proprietà e, subito dopo, tutte le parti per un aggiornamento sugli esiti del confronto.  
   
   
GIUNTA PAVIA, REGIONE, FACILITIAMO LA VITA ALLE IMPRESE  
 
 Pavia, 17 febbraio 2014 - "Si tratta di uno strumento molto forte, basato su quattro principi fondamentali: fiducia, sussidiarietà, responsabilità e innovazione. Nei 12 articoli della legge sono contenute diverse misure di facilitazione per le imprese e i cittadini. Vogliamo essere facilitatori e favorire così l´attrattività del nostro territorio". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, nel corso della conferenza stampa seguita alla seduta di Giunta che si è svolta a Pavia. Rapidità E Concretezza - "Dopo la presentazione in Giunta lo scorso 25 ottobre - ha aggiunto l´assessore - abbiamo avviato un ampio percorso di ascolto, condivisione e coinvolgimento di tutti (Enti locali, parti sociali, imprese, operatori) e siamo arrivati all´approvazione in Consiglio regionale, all´unanimità, l´11 febbraio. Si tratta di un grandissimo successo. Come sempre, abbiamo realizzato ciò che avevamo detto, agendo con rapidità e concretezza". Questi i contenuti principali della legge, illustrati da Melazzini. Accordo Per La Competitività - Strumento negoziale per definire diritti e obblighi reciproci: tempi certi, numero di posti di lavoro previsti, incentivi anche fiscali e ricorso semplificato agli strumenti urbanistici per la localizzazione di insediamenti produttivi, l´ampliamento di insediamenti già esistenti, il recupero di aree dismesse, degradate o sottoutilizzate. Accesso Al Credito E Finanziamenti - Interventi di facilitazione dell´accesso al credito, attraverso: potenziamento degli interventi di garanzia per le Micro piccole imprese; la sperimentazione di modelli alternativi di accesso al credito per le Medie e grandi imprese; agevolazioni alle aziende con particolare attenzione a quelle Micro. "Prevista - ha spiegato l´assessore - anche la creazione di un circuito di moneta complementare: uno strumento elettronico di compensazione locale per lo scambio di beni e servizi". Riduzione Del Carico Fiscale - Meno carico fiscale, regionale e locale, per le Mpmi, anche attraverso risorse derivanti dal recupero dell´evasione fiscale. Filiera Alimentare, Made In Lombardia Ed Energia - Tra gli altri interventi previsti: innovazione e tecnologia nella filiera alimentare, per favorire l´alimentazione e migliori stili di vita; istituzione del riconoscimento ´Made in Lombardia´, finalizzato alla certificazione della provenienza del prodotto; riduzione dell´incidenza dei costi energetici sulle imprese manifatturiere lombarde. Comunicazione Unica - Consiste in un´unica dichiarazione telematica, con cui l´imprenditore dichiara di possedere i documenti necessari all´avvio dell´attività, contestuale alla comunicazione. Fascicolo Elettronico D´impresa - Viene implementato il ´Fascicolo elettronico´, conservato presso le Camere di Commercio, con lo scopo di raccogliere in un unico ambiente tutte le informazioni, i documenti e gli atti concernenti la vita dell´impresa. Ogni Amministrazione, comprese quelle preposte ai controlli, non potrà richiedere all´impresa documenti, autorizzazioni, atti e certificazioni che sono depositati presso il ´Fascicolo elettronico´ e sono telematicamente consultabili. Conferenza Di Servizi Telematica - La valutazione degli interessi pubblici complessi connessi al rilascio di autorizzazioni e permessi avviene in sede di Conferenza di servizi, da espletarsi anche in modalità telematica. Enti Locali - Premio ai Comuni che introducono esperienze positive di innovazione e semplificazione. Sistema Dei Controlli - Il ricorso a controlli e verifiche presso le aziende non può avvenire se non dopo aver esperito l´esame dei documenti archiviati nel ´Fascicolo elettronico´. L´attività di verifica e controllo non può sospendere l´attività di impresa, anche qualora siano riscontrate difformità deve essere concesso all´impresa un termine per sanare i vizi rilevati. Vale il principio secondo cui ciò che è stato già oggetto di controllo da parte di una autorità amministrativa, salvo modifiche intervenute, si considera positivamente verificato. Si riconosce pieno valore legale alle certificazioni rilasciate dagli enti di certificazione, sollevando l´impresa e l´imprenditore dalla conseguente responsabilità: si sposta così l´asse del controllo dall´impresa all´ente certificatore. Garante Regionale Per Le Mpmi - Monitora l´attuazione dello Small Business Act sul territorio lombardo, elabora proposte volte a favorire lo sviluppo del sistema delle Mpmi, promuove le migliori pratiche per le Mpmi anche attraverso linee guida e la sottoscrizione di convenzioni con gli Enti pubblici.  
   
   
SARDEGNA, PIA. ANCORA UNA SETTIMANA PER PRESENTARE LE DOMANDE  
 
Cagliari, 17 febbraio 2014 - Sono state differite le date di presentazione delle domande per il bando Pacchetti Integrati di Agevolazione "Industria, artigianato e Servizi, annualità 2013". Le imprese interessate a partecipare potranno dunque validare le domande, accedendo al sistema informativo, sino alle 14 del prossimo 21 febbraio. Il posticipo, la scadenza era infatti fissata per lunedì 17, si rende necessario per evitare possibili sovraccarichi del sistema di elaborazione che lo stesso giorno dovrà smistare la gran mole di dati elettorali provenienti da tutta la regione. Il bando, che ha una dotazione di 40 milioni di euro, punta a migliorare ed aumentare la competitività, riqualificare i processi produttivi e sviluppare le innovazioni delle imprese sarde, per rilanciare il sistema economico della Sardegna. Le imprese, che potranno contare su procedure più snelle per superare alcune criticità e velocizzare l’adozione delle graduatorie, possono richiedere contributi finanziari per la realizzazione di investimenti produttivi innovativi, per l’acquisizione di servizi reali, la realizzazione di attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e lo svolgimento di attività di formazione.  
   
   
STABILIMENTO COOPERLAT DI ASCOLI: TAVOLO ISTITUZIONALE IN REGIONE, NUOVA RIUNIONE LA SETTIMANA PROSSIMA.  
 
 Ancona, 17 febbraio 2014 - Chiarezza sui problemi aziendali, soluzioni per i lavoratori dello stabilimento ex Coalac di Ascoli Piceno. Sono stati gli argomenti discussi al Tavolo istituzionale sulla Cooperlat, convocato dagli assessori al Lavoro, Marco Luchetti e all’Agricoltura, Maura Malaspina. Hanno partecipato i rappresentanti della direzione aziendale, delle organizzazioni sindacali e di Confindustria. Al centro della discussione, il futuro dello stabilimento ascolano e la salvaguardia dei livelli occupazionali, a fronte di un piano industriale che prevede una riorganizzazione produttiva aziendale. Il Tavolo verrà aggiornato la settimana prossima per cercare di individuare una soluzione condivisa. “Un incontro lungo e approfondito, che ha consentito di fare chiarezza sulla reale situazione del settore del latte fresco e sull’andamento dello stabilimento ascolano senza pregiudizi e con l’obiettività dei risultati economici - ha riferito Luchetti - La Regione ha chiaramente detto che due sono le priorità: salvaguardia occupazionale e tutela dell’agroalimentare, settore strategico anche in vista dell’Expo 2015, dove le Marche schiereranno le eccellenze regionali. Il 13 febbraio sono state illustrate tutte le questioni: ora le parti, con la mediazione della Regione, possono trovare un’intesa che tuteli l’azienda e i lavoratori, a partire dalla riunione della prossima settimana”. “La Regione riconferma il proprio impegno per sostenere la produzione del latte fresco marchigiano – ha evidenziato l’assessore Malaspina – Intendiamo rilanciare i consumi attraverso le opportunità e gli strumenti che la prossima programmazione agricola ci consentirà di attuare. Ci adopereremo affinché il sito produttivo di Ascoli non venga abbandonato e i lavoratori tutelati”.  
   
   
VCO - EXCELSIOR, NEGATIVO IL SALDO TRA ENTRATE E USCITE  
 
Verbania, 17 febbraio 2014 - Dovrebbe sfiorare quota 500 il totale dei contratti attivati dalle imprese provinciali per il primo trimestre 2014, il 38% in meno rispetto ai 770 dello stesso trimestre del 2013: il saldo occupazionale tra entrate e uscite è negativo, pari a -20 unità. Eccezion fatta per Cuneo, saldi negativi in tutte le province del Piemonte e per la media nazionale. E’ quanto emerge dall’indagine previsionale Excelsior relativa al periodo gennaio–marzo 2014, realizzata dal sistema delle Cdc in collaborazione con il Ministero del Lavoro. Nel I trimestre 2014, le imprese italiane hanno previsto di stipulare circa 185.000 nuovi contratti di lavoro, sia dipendente (assunzioni effettuate direttamente dalle imprese) sia "atipico" (contratti in somministrazione, collaborazioni a progetto, collaborazioni occasionali o incarichi a professionisti con partita Iva), in aumento rispetto al trimestre precedente. Questa tendenza positiva rispecchia ciò che generalmente accade all´inizio di ogni anno, e cioè un incremento delle assunzioni e dei contratti atipici a partire da gennaio, dopo il calo che caratterizza la parte finale dell´anno. La domanda di lavoro mostra un peggioramento rispetto allo stesso trimestre del 2013. I flussi di lavoratori in entrata previsti fanno registrare una flessione del 16% circa: quantomeno dal punto di vista dell´occupazione, non si è ancora alla fine del tunnel. Nel Vco i contratti attivati in complesso nel I trimestre dell´anno dovrebbero essere pari a 480 unità (300 assunzioni di dipendenti, 90 contratti in somministrazione – interinali – i rimanenti suddivisi tra contratti di collaborazione a progetto e altre collaborazioni occasionali). Oltre il 68% dei contratti previste nel Vco si concentrano nei servizi, in particolare commercio e turismo, mentre l’industria (costruzioni comprese) dovrebbe assorbire il 33% dei nuovi assunti. I contratti previsti dovrebbero essere attivati per il 64% in imprese con meno di 49 dipendenti. Delle 300 assunzioni previste di lavoratori dipendenti circa il 36% è stagionale occupato nel settore turistico, alloggio e ristorazione. La percentuale degli stagionali, rispetto al totale delle assunzioni previste, è inferiore rispetto a quella registrata lo scorso anno: serve tenere presente la diversa collocazione delle Pasqua che può avere inciso sulle previsioni del settore turistico. Le assunzioni previste saranno rivolte per il 42% a personale con un’esperienza specifica nella professione o nel settore e per il 33% interesseranno giovani sotto i 30 anni. Nel I trimestre 2014 le imprese dovrebbero assumere circa 50 lavoratori ad “alto profilo” (specialisti, tecnici e dirigenti), il 16% delle assunzioni totali. Percentuale inferiore rispetto alla media nazionale (21%) e regionale (23%). Inferiore rispetto alla media nazionale è anche la richiesta delle imprese locali di personale laureato: 11% nel Vco (17% Piemonte, 14% Italia).  
   
   
SGL CARBON: UMBRIA, INACCETTABILE L´ATTEGGIAMENTO DELLA MULTINAZIONALE, LE ISTITUZIONI DIFENDERANNO LE PRODUZIONI DELLO STABILIMENTO NARNESE"  
 
Perugia, 17 febbraio 2014 - A conclusione della riunione del Tavolo di crisi tenutosi stamani al Ministero dello Sviluppo Economico, alla presenza di sindacati ed istituzioni locali, la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e l´assessore allo Sviluppo Economico, Vincenzo Riommi, hanno espresso "grave sconcerto" rispetto alle decisioni assunte dalla multinazionale tedesca "Sgl Carbon" di attivare la procedura di liquidazione della controllata italiana che gestisce le produzioni di elettrodi per altoforni elettrici nello stabilimento di Narni. "Un atteggiamento inaccettabile e che condanniamo fermamente quello della multinazionale che, in spregio alla tenuta di normali relazioni con il sistema istituzionale e territoriale di riferimento, ha deliberato la messa in liquidazione della società senza alcuna previa comunicazione. Appare in tutta la sua gravità - aggiungono la presidente Marini e l´assessore Riommi - che una decisione di tale portata, relativa ad una realtà industriale che ha fatto la storia del territorio e di Narni, oltre che di un pezzo rilevante dell´industria italiana, debba essere trasmessa alle istituzioni ed ai lavoratori senza alcun confronto e senza l´attivazione di quelle che, in tutta Europa e quindi anche in Germania, sono normali relazioni istituzionali ed industriali". "Oggi - ha proseguito la presidente Marini - Ministero, Regione, istituzioni locali e organizzazioni sindacali hanno rappresentato una posizione unica: non possono esistere alternative alla prosecuzione dell´attività produttiva dello stabilimento di Narni, la cui chiusura sarebbe solo il frutto di ingiustificabili scelte legate al trasferimento della produzione presso altri siti europei. Le attività industriali realizzate presso lo stabilimento di Narni evidenziano infatti condizioni di equilibrio economico e produzione di utili negli ultimi anni e rappresentano l´unico ciclo produttivo di tale tipologia presente in Italia, mercato che d´altra parte potrebbe assorbire già oggi l´intera produzione narnese". "Ferma restando la necessità di riattivare fin da subito corrette relazioni istituzionali e in attesa di comunicazioni formali da parte della proprietà oggi non presente al tavolo - ha concluso la Presidente Marini - le istituzioni si attiveranno immediatamente per la continuità produttiva dello stabilimento e la ricerca di imprenditori interessati, procedendo come succede in tutta Europa". Concludendo la presidente e l´assessore Riommi hanno rimarcato che "chi non intende continuare a produrre permetta ad altri di mantenere produzioni che sono dei veri e propri ´assets´ del territorio e del sistema industriale".  
   
   
ROSSI DOPO L´INCONTRO CON IL GOVERNO: "L´ALTOFORNO DI PIOMBINO DEVE RIMANERE ACCESSO"  
 
Firenze, 17 febbraio 2014 - "L´altoforno deve rimanere accesso. Apprezzo questo impegno preso dal governo che ha chiesto al commissario Nardi di trovare le soluzioni per realizzare questo obiettivo." Lo ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi dopo l´incontro a Roma con il sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti al quale hanno partecipato anche il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, l´assessore della Provincia di Livorno Piero Nocchi e i rappresentanti dei ministeri di Ambiente e infrastrutture. "Sulla questione che riguarda il futuro della siderurgia a Piombino c´è accordo con il governo", ha continuato Rossi, "presto firmeremo un accordo di programma che confermerà la volontà di realizzare, indicando tappe, iniziative e risorse, il progetto di riconversione ecologica della siderurgia e per le bonifiche dell´area. "Rispetto al futuro e alle offerte presentate per rilevare l´impianto di Piombino ho chiesto al governo di effettuare le necessarie verifiche sulla coerenza tra il piano industriale presentato e il nostro progetto di riconversione ecologica definito nel protocollo che abbiamo sottoscritto e che sarà confermato dallo stesso accordo di programma su cui stiamo lavorando e che firmeremo quanto prima. Questa coerenza è indispensabile", ha aggiunto il presidente che ha poi concluso: "Non possiamo rischiare di avere due braccia che vanno ognuna per conto proprio: la destra deve sapere cosa fa la sinistra e tutte e due devono muoversi in sintonia. Questo è l´unico modo per avere, e soprattutto dare, garanzie sul futuro dello stabilimento e sui livelli occupazionali".  
   
   
PIRELLI, ACCORDO PER GARANTIRE I LIVELLI OCCUPAZIONALI FINO AL 2017  
 
Firenze, 17 febbraio 2014 - Garanzia occupazionale per i circa 400 lavoratori della Pirelli e mantenimento delle attività del sito produttivo di Figline Valdarno fino al 31 dicembre 2017. Regione e Provincia di Firenze hanno sottoscritto il 13 febbraio a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, l´accordo con le organizzazioni sindacali. "Un passaggio importante - ha commentato l´assessore al lavoro Gianfranco Simoncini -che permette di garantire che il trasferimento della proprietà avverrà salvaguardando il patrimonio produttivo e di competenze professionali dello stabilimento di Figline. Si è raggiunto l´obbiettivo per il quale si era speso anche il presidente Rossi". L´accordo sottoscritto garantisce a tutti i lavoratori la permanenza dello stabilimento a Figline e di tutte le attività produttive (manifattura dello ´steel cord´ e ricerca e sviluppo) fino al 31 dicembre 2017, con il mantenimento dei volumi produttivi dell´ultimo biennio. La prossima settimana l´accordo verrà sottoposto dai sindacati ai lavoratori. Inoltre la società belga Beckaert, che dovrebbe rilevare il pacchetto azionario, ha dato la propria disponibilità ad incontrarsi, entro marzo e sempre a Roma presso il Ministero, con le istituzioni e, successivamente, entro giugno con le organizzazioni sindacali.  
   
   
I MINI BOND PER UNA NUOVA FINANZA AZIENDALE AI TEMPI DEL CREDIT CRUNCH  
 
Bari, 17 febbraio 2014 - Da novembre 2011 a fine 2013 in Italia il credito alle imprese si è contratto di circa 85 miliardi di euro. Un paese, il nostro, dove l’indebitamento bancario, sul totale dei debiti, è pari al 66%. In Francia l’analogo è del 37% e la media della zona Euro si attesta al 50%. Il dato è emerso alla Camera di Commercio di Bari, che ha organizzato e promosso il convegno “Mini-bond: nuovi strumenti finanziari per le Pmi”, in collaborazione con il Consorzio camerale per il Credito e la Finanza. I mini bond sono titoli finanziari emettibili da un’azienda non quotata. Si diversifica il debito e si attenuano i rischi connessi alla dipendenza dalle banche, costituendo il mini bond non uno strumento alternativo al credito bancario ma complementare. “In un sistema produttivo caratterizzato per il 95% da imprese con meno di 10 dipendenti, con una struttura di governance spesso familiare e in media sottocapitalizzata – ha dichiarato in apertura il presidente Alessandro Ambrosi - emerge come i due terzi delle risorse finanziarie utilizzate dalle nostre imprese siano di origine bancaria. Sono tempi di credit crunch: è quindi necessario valutare seriamente nuove forme di finanza aziendale”. Di qui l’iniziativa della Camera di Commercio di Bari che è entrata nel merito di questa forma di finanziamento attraverso gli interventi di prestigiosi relatori tra cui: Giuseppe Capuano, economista e dirigente Pmi e Artigianato del ministero Sviluppo Economico; Marcello Danisi, presidente Ordine dott. Commercialisti degli Esperti contabili Bari; Alessandra Bechi, direttore dell’Ufficio Tax & Legal e Affari Istituzionali – Aifi; Michele Locuratolo, Ordine dott. Commercialisti e degli Esperti contabili Bari; Roberto Calugi, coordinatore Consorzio camerale per il Credito e la Finanza, Giancarlo Giudici, professore di Finanza Aziendale - Politecnico di Milano e Enrico Sobacchi, Fixedincome Listing - Borsa Italiana S.p.a. Attraverso i mini-bond, inoltre, le Pmi non quotate hanno la possibilità di accedere in modo diretto anche ai mercati internazionali dei capitali e potendo essere emessi solamente con scadenza medio-lunga, consentono un allungamento della durata media delle fonti di finanziamento delle imprese. Tale allungamento può di conseguenza generare una maggiore coerenza tra la scadenza media dell’attivo patrimoniale e la durata media del passivo, con un generale miglioramento degli indici di bilancio che misurano la coerenza tra la liquidità degli investimenti e il grado di esigibilità delle fonti di finanziamento. Nel complesso, i mini-bond garantiscono all’impresa stabilità del credito per un periodo medio-lungo, senza il rischio di richieste anticipate di rientro dalle linee di fido. Il miglioramento degli equilibri patrimoniali e finanziari d’impresa potrebbe successivamente portare a più favorevoli valutazioni del merito creditizio aziendale da parte del sistema bancario. “Ci sono 5mila aziende in Italia che potrebbero ambire al mercato dei Mini-bond per finanziare il proprio sviluppo”, ha dichiarato Giuseppe Capuano del Mise. Non a caso Il Consiglio dei Ministri del 13 dicembre 2013 ha introdotto nel pacchetto “Destinazione Italia” novità sulla normativa dei mini-bond, che integrano le disposizioni già presenti nel cosiddetto Decreto Sviluppo del 2012. “Se il 2013 è stato l’anno del debutto per i Mini-bond - ha aggiunto Capuano - il 2014 sarà quello dell’affermazione di questo strumento finanziario pensato per le Pmi” anche se “alla base dello scarso utilizzo c’è soprattutto una scarsa cultura finanziaria, per cui è importante fare molta informazione sull’argomento”. Lo strumento non è, ovviamente, esente da rischi e potenziali svantaggi per le imprese. L’emissione di mini bond comporta un aumento della trasparenza nei confronti degli investitori. L’elevata illiquidità che caratterizzerà presumibilmente i mini-bond, infatti, comporta per gli investitori coinvolti l’esigenza di un’approfondita attività di due diligence sulla Pmi da finanziare, che presuppone una forte interazione con la stessa, per una valutazione articolata che tenga conto del settore, del posizionamento competitivo, della corporate governance, della strategia, della struttura del capitale, degli equilibri economico-patrimoniali-finanziari storici e prospettici. “Non è difficile dedurre cosa tutto questo comporti nell’organizzazione di una piccola impresa. Significa introdurre innovazioni di approccio proprio alla gestione. E quindi anche di mentalità” ha concluso Ambrosi.  
   
   
EX CJMECO, IL 13 FEBBRAIO INCONTRO IN REGIONE TOSCANA  
 
Firenze, 17 febbraio 2014 - Si è svolto un incontro in Regione alla presenza dell´assessore regionale a ambiente e energia, Anna Rita Bramerini, del commissario del Comune di Aulla, Franca Rosa, del commissario provinciale Osvaldo Angeli, di Asl e Arpat e dell´Agenzia del demanio per fare il punto della situazione sulle criticità che interessano l´area ex-Cjmeco (di proprietà del Demanio), un´area che è sempre stata controllata, ma su cui l´attenzione si è fatta più stringente dopo l´incendio avvenuto il 16 dicembre 2013. "Una riunione proficua – la definisce l´assessore regionale Bramerini - perché i rappresentanti dell´Agenzia del demanio si sono dichiarati disponibili a ottemperare all´ordinanza del commissario del Comune di Aulla che impone di attuare in tempi celeri caratterizzazione e messa in sicurezza dell´area, come stabilito dopo il sopralluogo del 13 gennaio 2014 e l´incontro del 24 gennaio e successive integrazioni, almeno per quanto riguarda la criticità relativa alla presenza di rifiuti di vario genere contenenti amianto in diverse composizioni". L´agenzia del Demanio fa questo, come hanno sottolineato i funzionari presenti, nelle more della definizione del contenzioso attivato anni addietro tra il Comune e l´agenzia, un contenzioso che però non ha niente a che vedere con questi fatti. Nel corso della riunione Arpat, che insieme all´Asl ha assunto gli elementi necessari per definire gli interventi di messa in sicurezza dell´area, ha comunicato che attiverà dalla prossima settimana il monitoraggio per verificare la eventuale aereodispersione nelle aree esterne al complesso della Cjmeco di materiali che possano costituire elementi di attenzione da un punto di vista sanitario. Nei prossimi giorni la documentazione presentata dall´Agenzia del Demanio sarà sottoposta alla verifica incrociata di Arpat e Asl e del commissario del comune di Aulla. Per quanto riguarda il tavolo regionale è stata confermata la disponibilità a riunirsi periodicamente per seguire e monitorare l´evolversi della situazione visto che, come ha ribadito l´assessore "il fattore tempo è di importanza cruciale".  
   
   
DAL 19 AL 24 FEBBRAIO MILANO MODA DONNA, SFILANO LE COLLEZIONI AUTUNNO-INVERNO DEFINITO UN CALENDARIO UNICO DEGLI EVENTI ESPRESSIONE DI "MILANO CREATIVA"  
 
Milano, 17 febbraio 2014 - E´ stata presentata il 13 febbraio a Palazzo Marino la prossima edizione di Milano Moda Donna, che vedrà in passerella le collezioni per l’autunno/inverno 2014-2015 in calendario in città dal 19 al 24 febbraio. A lanciare il programma delle sfilate e i numerosi eventi correlati, l’assessore alla Moda e Design Cristina Tajani, il Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Mario Boselli e l’Amministratore delegato della Camera Nazionale della Moda Italiana Jane Reeve. Sono 64 le sfilate (di cui 7 doppie e una collettiva per sei brand), 72 presentazioni per 71 marchi, 8 presentazioni su appuntamento per 3 marchi, per un totale di 143 collezioni. Per la prima volta, grazie anche alla collaborazione tra Comune di Milano, Altagamma, Camera di Commercio di Milano, Camera Nazionale della Moda e Cosmit, si è arrivati alla definizione di un calendario unico degli eventi espressione di “Milano Creativa”. Il calendario, che in via sperimentale prende avvio in occasione delle collezioni A/i 2014-15, è in italiano e inglese ed è consultabile direttamente tramite il portale del Comune di Milano. Oltre al calendario, una App per smartphone e tablet consentirà, in maniera facile e intuitiva, di visualizzare per data o per zona tutti gli appuntamenti culturali, gli eventi e le presentazioni legate al mondo della moda e del design. Uno strumento utile agli operatori per pianificare i propri appuntamenti senza il rischio di sovrapposizioni e indispensabile ai visitatori per essere aggiornati in tempo reale su come vivere al meglio la città. “L’avvio in forma sperimentale del calendario unificato degli eventi e la relativa App rappresentano un ulteriore passo nella collaborazione tra l’Amministrazione, il mondo della moda e tutti gli operatori della creatività. Quella creatività, artigianalità e ricercatezza che sono tratti distintivi della moda, ma anche fattori trainanti per l’economia di Milano e simbolo stesso dell’immagine della nostra città, ambasciatori nel mondo del nostro stile di vita, della nostra cultura capaci di coniugare ricerca, gusto e innovazione”, spiega l’assessore alla Moda e Design Cristina Tajani. “Nel 2013 il fatturato del settore è calato solo dell’1,8% ed è stato di circa 59 miliardi e 300 milioni, mentre il saldo attivo della bilancia commerciale, grazie ad un aumento delle nostre esportazioni, ma anche ad una riduzione delle importazioni, ha raggiunto la cifra record di 19 miliardi 200 milioni. Guardando al futuro noi prevediamo un andamento nel 2014 positivo, con un aumento del fatturato di oltre il 5% dovuto ad un ulteriore incremento delle esportazioni e a una timida ripresa dei consumi domestici - commenta il Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana Mario Boselli -. Una svolta positiva, come molto positivo il clima che si respira ora a Milano in questo periodo, penso al fermento nelle nuove aree, anche in vista dell’appuntamento con Expo 2015. Grattacieli che si ergono verso l’alto, nuove eleganti strutture simboli di un clima di crescita e ritrovata armonia”. “Milano Moda Donna mette in mostra il lavoro di migliaia di artigiani e professionisti che tutto il mondo ci invidia – ha dichiarato Jane Reeve, A.d. Della Cnmi -. E’ anche l’occasione per lavorare al futuro del settore: per questo abbiamo coinvolto le scuole professionali e creato spazi per valorizzare la creatività dei giovani stilisti”. Ad accogliere gli operatori internazionali in arrivo a Milano per seguire la Fashion Week saranno grandi banner posizionati negli aeroporti di Linate e Malpensa e alla Stazione Centrale, con il messaggio “Welcome to Milano Fashion Week”, per salutare l’arrivo di stampa, buyer, addetti ai lavori e accompagnarli fin dal primo momento a Milano. Prestigiosi eventi completano il calendario di Milano Moda Donna. Sarà Camera Nazionale della Moda Italiana a dare il benvenuto agli operatori internazionali con un Welcome Brunch il primo giorno della settimana. Il Closing Cocktail, organizzato da Comune di Milano, Cnmi e Elle International, è in calendario per il 24 febbraio e avrà come cornice la splendida Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, dove si darà l’arrivederci alla prossima Milano Fashion Week, con operatori internazionali, designer e prestigiosi ospiti. La Camera Nazionale della Moda Italiana, inoltre, da sempre attenta alla valorizzazione del connubio esistente tra arte e moda, offrirà agli operatori internazionali più importanti l’esclusiva occasione di una visita tailor made alla Mostra “Wunderkammer. Arte, Natura, Meraviglia ieri e oggi”, in calendario al Museo Poldi Pezzoli. Il cuore pulsante di Milano Moda Donna è il Fashion Hub che si sviluppa in quattro storiche location: Palazzo Giureconsulti, che ospita il centro servizi e quartiere generale della manifestazione e le Sale Sfilate all’interno dello sfarzoso Palazzo Clerici, del prestigioso Palazzo della Ragione e di Palazzo Reale. Alle giovani promesse del Made in Italy spazio nell’ambito di una serie di appuntamenti a loro dedicati. I designer di N.u.de. – New Upcomuning Designers, iniziativa giunta alla sua diciannovesima edizione, calcheranno la passerella della sala sfilate a Palazzo della Ragione il 24 febbraio, alle ore 13.30, davanti a un prestigioso parterre di buyer e stampa internazionali. Subito dopo sfileranno i quattro vincitori di Next Generation, concorso giunto alla sua ottava edizione, che vede per la prima volta in passerella quattro talenti scoperti da Cnmi. Novità di quest’edizione “Passion, creation, obsession" a tribute to the emerging talents di Istituto Marangoni: per la prima volta un importante spazio dedicato alle scuole di moda dove i talenti degli studenti dell’Istituto Marangoni esprimeranno la loro creatività attraverso un’installazione. Sempre dedicato ai giovani il workshop, sviluppato in collaborazione con Adecco Training, “Talent Day 2014: New Fashion Web Jobs”, che si terrà presso la Sala Parlamentino del Fashion Hub di Palazzo Giureconsulti il 21 febbraio, dedicato agli studenti che aspirano a lavorare nel mondo della moda. Il pubblico milanese avrà la possibilità di vivere in prima persona la fashion week attraverso i mega schermi posizionati nei punti nevralgici di Milano: via Mercanti, piazza Cordusio, via Croce Rossa, piazza San Babila angolo Vittorio Emanuele e corso Como. Novità di quest’edizione saranno i quattro monitor che trasmetteranno in streaming le sfilate all’interno de La Rinascente. Al terzo e quarto piano del department store, dedicati alla moda donna, oltre che al settimo piano che ospita la Food Hall affacciata sulle guglie del Duomo, saranno posizionati schermi che permetteranno al pubblico e agli acquirenti di assaporare l’edizione di Milano Moda Donna febbraio 2014. Per agevolare gli spostamenti da una location all’altra, come per le precedenti edizioni, saranno messe a disposizione le navette che accompagneranno gli operatori accreditati a tutte le sfilate. Inoltre sarà nuovamente disponibile per la stampa accreditata il servizio Bikemi: per tutta la durata della fashion week sarà possibile usufruire di un abbonamento al servizio ecologico e pratico di bike sharing.  
   
   
INDUSTRIA FVG: IL RILANCIO DI THERMOKEY È UN ESEMPIO DA SEGUIRE  
 
Udine, 17 febbraio 2014 - "La ricapitalizzazione di una storica Azienda di termoelettromeccanica da parte di una cordata di imprenditori locali è un esempio confortante di questi tempi, soprattutto perché si tratta di un´operazione industriale e non finanziaria: un sistema produttivo che cerca di riportare il Friuli Venezia Giulia ad alti livelli di competitività merita una Regione impegnata ad accompagnare questo sforzo con norme e risorse adeguate". Lo ha affermato il vicepresidente e assessore alle Attività produttive Sergio Bolzonello in occasione dell´incontro organizzato da Confindustria Udine per illustrare il Piano di rilancio di cui si è fatta carico la società rappresentata dall´imprenditore e manager Giorgio Visentini con un investimento di 5 milioni di euro per ricapitalizzare direttamente Thermokey Spa. La storica Azienda produttrice di scambiatori di calore fondata nel 1991 a Rivarotta di Teor (Udine) nel 2013 ha attraversato una grave crisi che avrebbe portato a breve alla cessazione dell´attività e alla mobilità per 160 dipendenti. "La nostra idea è che valga la pena puntare sulla qualità e lo sviluppo del manifatturiero ´made in Italy´. Speriamo sia una sfida che dia fiducia al sistema Italia", ha auspicato l´amministratore delegato Visentini, dopo aver illustrato i termini dell´operazione di salvataggio e il piano di sviluppo per Thermokey che poggia su un ingente investimento in ricerca e innovazione. "È importante portare alla massima attenzione esempi come questo: imprenditori del territorio che si rimettono in gioco e decidono di investire in Friuli Venezia Giulia", ha commentato Bolzonello, indicando in Thermokey un modello virtuoso anche perché "tiene costante il livello occupazionale, investendo in alta innovazione". Il vicepresidente ha ricordato gli sforzi finanziari che l´Amministrazione regionale ha fatto negli scorsi nove mesi - sono oltre 250 milioni di euro gli investimenti finora stanziati a favore dell´intero settore delle attività produttive - e l´impegno in corso per la redazione del nuovo Piano di sviluppo industriale. In occasione dell´incontro, moderato dal vicepresidente vicario di Confindustria Udine Michele Bortolussi, Bolzonello ha ribadito anche la necessità di superare l´organizzazione per distretti come è attualmente concepita. "Nella legge di riordino industriale sanciremo che i distretti così come sono oggi non hanno più senso di esistere: dobbiamo ragionare in termini di filiere di prodotti che vanno ben oltre una limitata area territoriale", ha confermato il vicepresidente.