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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Giugno 2015
XX EDIZIONE PREMIO CIMITILE 2015, VINCONO DE GIOVANNI, FELTRI, SANGIULIANO, DAMILANO, BRACCO E MAZZOLENI  
 
Napoli, 15 giugno 2015 - E’ stata presentata a palazzo Santa Lucia la Xx edizione della rassegna letteraria nazionale “Premio Cimitile”, in programma dal 13 al 20 giugno, organizzata dalla Fondazione Premio Cimitile, che ha come soci fondatori la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli, il Comune di Cimitile e l’Associazione Obiettivo Iii Millennio. Alla conferenza stampa sono intervenuti l’assessore al Turismo e ai Beni culturali della Giunta Caldoro Pasquale Sommese, il presidente della Fondazione Felice Napolitano, il sindaco di Cimitile Francesco Di Palma, i presidenti del Comitato Scientifico e dell’Obiettivo Iii Millennio Ermanno Corsi e Elia Alaia, l’editore Diego Guida. “Il Premio Cimitile - ha detto Sommese - è la sintesi autentica della fusione tra la cultura e i beni culturali. Da un lato, si premiano le firme più importanti della pubblicistica, dell’editoria, della stampa e della televisione, attraverso una serie di sezioni tematiche; dall’altro, si valorizza uno dei patrimoni autentici del territorio, il complesso basilicale paleocristiano, un gioiello di architettura, storia e religione, una struttura dove la fede cristiana e le bellezze archeologiche convivono e si esaltano a vicenda.” La manifestazione, come ogni anno, si terrà all’interno del complesso basilicale paleocristiano di Cimitile, uno degli esempi più importanti di arte paleocristiana in Italia. La rassegna sarà inaugurata sabato 13 alle ore 18,30 con la mostra fotografica sul ventennale del Premio Cimitile, e la presentazione del libro “Gli anni delle meraviglie. Da Piero della Francesca a Pontormo. Il tesoro d’Italia. 2”, di Vittorio Sgarbi – Bompiani. Questi i vincitori della Xx edizione, che riceveranno il campanile d’argento, raffigurante il primo campanile della cristianità situato nelle basiliche: Sezione I: Migliore opera inedita del genere narrativo. Giulia Bracco: “Ovunque sei, se ascolterai” – Guida; Sezione Ii: Migliore opera edita di narrativa. Maurizio De Giovanni: “Il resto della settimana” – Rizzoli; Sezione Iii: Migliore opera edita di attualità. Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano: “Il quarto reich. Come la Germania ha sottomesso l’Europa” – Mondadori; Sezione Iv: Migliore opera edita di saggistica. Marco Damilano: “La Repubblica del selfie. Dallameglio gioventù a Matteo Renzi” – Rizzoli; Sezione V: Migliore opera edita archeologia e cultura artistica in età Paleocristiana e Altomedievale. Danilo Mazzoleni: “Regio X. Tridentum et ager Tridentinus” – Edipuglia; Infine, il Premio Giornalismo “Antonio Ravel” andrà a Massimo Giannini. Un premio speciale sarà attribuito a Luigi Vicinanza.  
   
   
DON MILANI? LO CONOSCO BENE, È IL MIO MAESTRO  
 
Firenze, 15 giugno 2015 - Don Lorenzo Milani oggi più vitale che mai. A quasi 50 anni dalla morte l’Accademia di Belle Arti ne rilancia il messaggio con una mostra di dipinti e disegni realizzati da otto allievi, tanti quanti i ragazzi contadini della scuola di Barbiana che per suo conto scrissero il celeberrimo, rivoluzionario Lettera a una professoressa. Allestita a due passi dall’Accademia, nel Chiostrino della Basilica di San Marco, Don Milani il mio maestro sarà aperta liberamente al pubblico da domani 15 giugno, fino al 3 luglio, con orario 10-13 e 16-19 dal lunedì alla domenica, chiusa solo martedì e giovedì pomeriggio. L’idea è del gruppo Progetto Lorenzo-ars del Centro Formazione e Ricerca don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana. I curatori Adriano Bimbi e Mauro Pratesi. Alla presentazione stampa e alla cerimonia inaugurale hanno partecipato anche il preside e il direttore dell’Accademia (Luciano Modica ed Eugenio Cecioni) insieme a una vasta rappresentanza del mondo, fiorentino e non, che continua a vedere nella vita e nell’opera del priore di Barbiana una lezione pastorale, culturale e sociale difficilmente dimenticabile. Ne è testimone la stessa folta platea di patrocinanti (Regione, Comune, Provincia, Arcidiocesi tra gli altri) e quella, altrettanto folta, degli sponsor che, nel nome don Milani accomuna enti pubblici, sindacati, grande distribuzione e imprenditori nel sottolineare il valore ecumenico della sua esperienza. Il presidente di Confindustria Firenze Simone Bettini ha anche contribuito al catalogo Polistampa con un significativo episodio in tema di lavoro e impresa. Nelle oltre 40 opere dell’esposizione rivive dunque lo spirito di Barbiana e non solo in omaggio alla nota passione e agli studi artistici di don Milani. “L’arte”, ricorda una nota di Progetto Lorenzo-ars, “vibrò forte nel suo cuore e, come egli ebbe a dire al suo maestro di pittura Hans Joaquim Staude, che si meravigliava della sua decisione di farsi prete, la colpa era dell’arte e della pittura... L’arte come porta d’accesso alle divine cose, dunque. E altresì come linguaggio atto al dispiegamento estemporaneo dell’anima e, nondimeno, essenziale complemento alle espressioni verbali e agli atti profani”. Non si tratta comunque di una banale operazione nostalgia, giacché la mostra intende semmai riproporre il metodo Barbiana nei suoi significati più profondi, sia per ciò che riguarda il peso attribuito all’istruzione (“La scuola sarà sempre meglio della merda”), sia nella valutazione di quel che si è e di quel che si fa in rapporto a un sistema e a un mercato i cui valori hanno spesso quale unico metro il potere delle convenzioni e quello del business. “Fattori”, ben spiega Pratesi nel catalogo, “che ci riguardano e che hanno sicuramente un peso determinante per chi si accinge a proporsi e a essere giudicato in base al proprio lavoro e che da questo sistema così sullodato sarà, certamente, ignorato. Tuttavia non dimentichiamo la lezione di Barbiana! Anche in quel caso erano allievi esclusi e fatti fuori dal sistema, ora tutti ne parlano, alcuni anche un po’ troppo a sproposito”. Ecco quindi in mostra un caleidoscopio di oggetti e figure frutto di ispirazioni, tecniche e stili diversi che richiamano comunque un universo popolare: arnesi da lavoro, sezioni di banchi di scuola d’antan, cancelleria, grembiuli e pettinature, interni di abitazioni, gruppi, volti maschili e femminili di ogni età fissati per sempre in un attimo della loro giornata. I nomi degli artisti: Giulio Bonatti, Stefano Ceserato, Luca Corti, Stefano Galli, Andrea Mancini, Debora Piccinini, Giuseppe Sciortino, Elisa Zadi. Firenze è solo la loro prima tappa: l’esposizione sarà riproposta in varie sedi in tutta Italia.  
   
   
EXPO BELLE ARTI, APRE PADIGLIONE GIOVANNI E NICOLA PISANO  
 
Milano, 15 giugno 2015 - Verrà inaugurato martedì 16 giugno ´Giovanni e Nicola Pisano - Le origini della scultura moderna´, Padiglione delle Belle Arti per Expo, nell´ambito dell´iniziativa voluta dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e curata dal critico d´arte e ambasciatore delle Belle Arti di Regione Lombardia per Expo Vittorio Sgarbi. Il Padiglione dei Pisano, per la regia di Alberto Bartalini e con il supporto di Robot City-italian Art Factory e Gigroup, trova collocazione nella Chiesa di San Gottardo in corte, a Milano, e sarà visitabile dal 17 giugno al 31 ottobre. Si aggiunge ai Padiglioni già inaugurati alla Villa Reale di Monza (´La bella principessa di Leonardo´) e a Mantova (´Museo della Follia´), che da subito hanno riscosso un grande successo di pubblico. Le Sculture Pisane - Le nove sculture della taglia di Nicola e Giovanni Pisano, provenienti dal Battistero di Pisa e attualmente custodite nel Museo dell´Opera del Duomo, sono la straordinaria testimonianza di quel profondo rinnovamento che nel Xiii secolo percorre L´europa tutta. Risultati di radicale originalità che attestano il ruolo centrale e preminente della cultura italiana nel quadro dello sviluppo della civiltà figurativa del periodo. L´installazione nella chiesa di San Gottardo in Corte, Cappella Palatina di Palazzo Reale, recentemente restaurata dalla Veneranda Fabbrica, vuole offrire la possibilità di cogliere la stupefacente modernità di queste opere, per sottolineare la perenne continuità tra tradizione e innovazione che sta alla base degli eventi di Expo 2015. Le Tele - Il convincente esempio della continuità della storia, del fil rouge che lega memoria e attualità, trova il suo naturale complemento nella collocazione, sempre in Chiesa, di 9 tele dipinte dall´artista Renato Frosali, il quale ha concepito le opere dei Pisano nella loro visualizzazione naturale dal basso verso l´alto. L´inaugurazione avrà luogo martedì 16 giugno, alle ore 17, alla Chiesa di San Gottardo in corte, in via Francesco Pecorari, a Milano.