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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Giugno 2015
CRISTOFORETTI, MARONI: BEN TORNATA ASTROSAMANTHA  
 
Milano, 15 giugno 2015 - "La Soyuz è atterrata. Bentornata a casa @Astrosamantha". Lo scrive sul suo profilo Twitter il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che, così, ha rivolto il suo ´ben tornata a casa´ all´astronauta milanese Samantha Cristoforetti, atterrata in Kazakhstan, dopo una permanenza nello spazio di 199 giorni, la più lunga per una donna astronauta.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: LA DIRETTIVA «SERVIZIO UNIVERSALE» NON STABILISCE UN OBBLIGO TARIFFARIO DI NATURA SOCIALE PER LE COMUNICAZIONI E GLI ABBONAMENTI INTERNET MOBILI PER CONTRO, DEVONO ESSERE OFFERTE TARIFFE SOCIALI A DETERMINATE CATEGORIE DI CONSUMATORI PER GLI ABBONAMENTI DI TELEFONIA E DI INTERNET A POSTAZIONE FISSA  
 
Lussemburgo, 15 giugno 2015 - La direttiva «servizio universale» definisce l’insieme minimo di servizi che deve essere accessibile a tutti gli utenti finali. Essa consente agli Stati membri di richiedere alle imprese designate di proporre ai consumatori opzioni o formule tariffarie speciali, in particolare per garantire che i consumatori a basso reddito o con esigenze sociali particolari non siano esclusi dall’accesso ai servizi considerati. Gli Stati membri possono ripartire il costo netto degli obblighi di servizio universale tra i fornitori di reti e di servizi di comunicazione elettronica. Nel 2013 la Base Company e la Mobistar, due operatori che forniscono servizi di comunicazione elettronica in Belgio, hanno proposto dinanzi alla Corte costituzionale belga un ricorso diretto all’annullamento del meccanismo di finanziamento previsto nella legge belga che traspone la direttiva «servizio universale». Tale meccanismo impone un contributo agli operatori il cui fatturato raggiunga o superi determinate soglie, in modo da finanziare il costo netto della fornitura di condizioni tariffarie particolari a talune categorie di beneficiari. La Base Company e la Mobistar ritengono che l’obbligo di contribuire al finanziamento del costo netto che deriva dalla fornitura dei servizi mobili di comunicazione e/o di abbonamento Internet sia contrario al diritto dell’Unione. La Corte costituzionale ha deciso di sottoporre talune questioni pregiudiziali alla Corte di giustizia. Essa chiede sostanzialmente se le tariffe speciali e il meccanismo di finanziamento previsti nella direttiva «servizio universale» si applichino ai servizi di comunicazione mobile e/o di abbonamento Internet. Nella sentenza odierna, la Corte dichiara anzitutto che la direttiva «servizio universale» stabilisce espressamente l’obbligo, a carico degli Stati membri, di garantire la connessione in postazione fissa a una rete di comunicazione pubblica. Orbene, l’espressione «in postazione fissa» è opposta rispetto al termine «mobile». Pertanto, la Corte considera che i servizi di comunicazione mobile sono, per definizione, esclusi dall’insieme minimo dei servizi universali definito dalla direttiva, poiché la loro fornitura non presuppone un accesso e una connessione in postazione fissa a una rete di comunicazione pubblica. Del pari, i servizi di abbonamento Internet mobile non rientrano in detto insieme minimo. Per contro, i servizi di abbonamento Internet sono inclusi in tale insieme qualora la loro fornitura presupponga una connessione a Internet in postazione fissa. La Corte ricorda che gli Stati membri sono liberi di considerare i servizi di comunicazione mobile, compresi i servizi di abbonamento Internet forniti attraverso servizi di comunicazione mobile, come servizi obbligatori supplementari, ai sensi della direttiva «servizio universale». In tal caso, tuttavia, non può essere prescritto un meccanismo di finanziamento di tali servizi che preveda la partecipazione di specifiche imprese.  
   
   
TRE FINALISTI COMPETONO PER DIVENTARE IL CONCETTO DELLA PROSSIMA MISSIONE DELL’ESA  
 
Bruxelles, 15 giugno 2015 - Anche se la prossima missione di classe media dell’Agenzia spaziale europea (Esa) non verrà lanciata prima del 2025, l’agenzia ha già ridotto il tema della missione a tre possibili candidati: Ariel (Atmospheric Remote-sensing Infrared Exoplanet Large-survey), Thor (Turbulence Heating Observer) e Xipe (X-ray Imaging Polarimetry Explorer). Uno di questi tre concetti, che si concentrano rispettivamente su esopianeti, fisica del plasma e universo a raggi X, verrà studiato durante la missione M4, così chiamata perché si tratta della quarta di questo tipo nel programma scientifico Cosmic Vision dell’Esa. Secondo Alvaro Giménez, direttore Esa per la scienza e l’esplorazione robotica, questi candidati “offrono l’opportunità di affrontare alcune delle più importanti domande scientifiche in sospeso riguardanti il nostro posto nell’universo.” Il prof. Giménez ha aggiunto: “La selezione di questi tre eccitanti concetti di studio per la missione rappresenta un passo importante nella prosecuzione della presenza a lungo termine dell’Esa nello spazio.” Il professore ha scelto i tre concetti tra 27 proposte, seguendo la raccomandazione di un comitato paritetico di valutazione. Ciascuno dei tre candidati rappresenta missioni molto diverse per l’Esa. Se selezionato per il lancio nel 2025, il progetto Ariel guidato dal Regno Unito analizzerà le atmosfere di circa 500 pianeti in orbita attorno a delle stelle vicine, per determinare la loro composizione chimica e le loro condizioni fisiche. Secondo l’Esa, i risultati aiuterebbero gli scienziati a comprendere meglio la formazione dei pianeti, contestualizzando il nostro stesso sistema solare. Thor, che secondo quanto riferisce spaceflightnow.Com è gestito da un consorzio scientifico con quartier generale in Svezia, affronterebbe un problema fondamentale nella fisica del plasma spaziale riguardante il riscaldamento del plasma e la successiva dissipazione di energia. Programmato per essere in orbita attorno alla Terra, i suoi studi includerebbero l’interazione del vento solare con il campo magnetico terrestre. L’esa afferma che questa ricerca farebbe luce sui sottostanti meccanismi fisici del comportamento del plasma in condizioni turbolente, allo scopo di comprendere un’interazione chiave tra i pianeti e le loro stelle ospiti. Infine, Xipe studierebbe le emissioni di raggi X da fonti ad alta energia come ad esempio supernove, getti relativistici dalle galassie, buchi neri e stelle di neutroni, per scoprire nuove informazioni sul comportamento della materia in condizioni estreme. Si tratterebbe del primo osservatorio abbastanza sensibile da effettuare misurazioni a elevata risoluzione della polarizzazione di queste fonti, aprendo così, secondo l’Esa, una nuova finestra sull’universo ad alta energia. Passeranno diversi anni prima di sapere quali domande relative allo spazio verranno affrontate dalla missione. Allo scopo di arrivare a una decisione finale, inizierà ora un periodo di studio in cui i tre team riceveranno dei finanziamenti per sviluppare i loro concetti prima che venga scelta una missione. Secondo la rivista Science, la missione vincitrice riceverà uno stanziamento massimo di 450 milioni di euro. I lanci delle prime tre missioni di classe media dell’Esa nell’ambito del programma Cosmic Vision, ovvero Solar Orbiter, Euclid, e Plato, sono programmati rispettivamente nel 2018, 2020 e 2024. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Esa.int/our_activities/space_science/three
_candidates_for_esa_s_next_medium-class_science_mission
 
 
   
   
DELINEARE IL FUTURO: RICERCATORI FINANZIATI DALL’UE IMPEGNATI NEL PROGETTO MAPPING HANNO SVILUPPATO UN NUOVO OSSERVATORIO PER MONITORARE LE POLITICHE E I PROGETTI INCENTRATI SULL’IMPATTO SOCIALE E LEGALE DI INTERNET.  
 
 Bruxelles, 15 giugno 2015 - L’osservatorio Mapping riunirà, organizzerà e renderà pubblicamente accessibili le informazioni riguardanti questioni come la privacy, i diritti di proprietà intellettuale e la gestione di internet. Così facendo, l’osservatorio eviterà di ripetere il lavoro di ricerca già fatto e permetterà alle parti interessate di riutilizzare queste informazioni gratuitamente. A partire da un sito web dedicato inoltre monitorerà le decisioni politiche e le tendenze correlate, come l’invito dell’Ue a ottenere chiavi crittografiche dalle aziende di servizi internet per contrastare il terrorismo. Questo strumento è uno dei prodotti principali del progetto Mapping (“Managing Alternatives for Privacy, Property and Internet Governance”), lanciato a marzo 2014. L’obiettivo generale del progetto è capire meglio i molti aspetti economici, sociali, legali ed etici che riguardano lo sviluppo di internet, insieme alle loro conseguenze per i singoli e la società. Il progetto riunisce università, istituti di ricerca, organizzazioni internazionali, Ong e aziende di software. Mapping si propone anche di fornire alle parti interessate un forum per una discussione informata su questioni che vanno dai dati personali e le applicazioni di e-government all’innovazione aperta. Per esempio, recentemente è stata organizzata una tavola rotonda sull’argomento “Privacy, personalità e modelli di business”. Vari esperti del mondo accademico e del settore privato hanno condiviso le loro opinioni su argomenti come gli aspetti tecnici e legali della crittografia, gli standard antivirus, la legislazione sulla sicurezza Ti e i nuovi modelli di business. L’anno prossimo il consorzio di Mapping ha in programma di portare avanti il dialogo online e offline, permettendo a un numero anche più alto di parti interessate di incontrarsi in un ambiente multidisciplinare al fine di affrontare le questioni più pressanti della transizione digitale. Il prossimo evento pubblico importante è in programma per l’autunno del 2015, quando il consorzio organizzerà la prima Assemblea generale a Hannover, in Germania. Il team spera anche di pubblicare a breve i primi risultati dei gruppi di lavoro. Infine, le conclusioni e le raccomandazioni di Mapping saranno riunite in un piano d’azione, che secondo il team contribuirà a dar forma al futuro delle tecnologie internet in Europa. Per esempio, perché l’internet delle cose diventi realtà, è necessario definire chiaramente e capire i confini della privacy su internet. Si spera che l’internet delle cose – una rete di oggetti fisici o “cose” integrate con sistemi elettronici, software e sensori - crei un nuovo mondo di vantaggi e opportunità di mercato. La conclusione di Mapping è prevista per febbraio 2018. Per ulteriori informazioni, visitare: Mapping http://mappingtheinternet.Eu/    
   
   
COCORO: UN GRUPPO DI SCIENZIATI HA CREATO SCIAMI DI ROBOT SUBACQUEI CHE FUNZIONANO COME BANCHI DI PESCI, SCAMBIANDOSI INFORMAZIONI PER MONITORARE L’AMBIENTE, CERCARE, FARE MANUTENZIONE, ESPLORARE E RACCOGLIERE RISORSE IN HABITAT SUBACQUEI.  
 
Bruxelles, 15 giugno 2015 - Lo sciame del progetto Cocoro non solo assomiglia a un banco di pesci, ma si comporta anche come tale. Il progetto ha sviluppato robot autonomi che interagiscono gli uni con gli altri e si scambiano informazioni, risultando in un sistema cognitivo che ha consapevolezza del proprio ambiente. Secondo il dott. Thomas Schmickl, coordinatore del progetto e professore associato del dipartimento di zoologia dell’Università di Graz, in Austria, ciò che distingue Cocoro da altri progetti simili è che i ricercatori hanno creato sciami di robot capaci di avere una cognizione collettiva. Funzionano come un sistema collettivo di agenti autonomi in grado di imparare da esperienze passate e dal loro ambiente. La cognizione degli sciami di robot in azione In uno degli esperimenti, venti robot Jeff galleggiavano in un serbatoio d’acqua. Quando venivano a contatto tra loro, prendevano gradualmente coscienza delle dimensioni del loro sciame. Questa “consapevolezza delle dimensioni dello sciame” è resa possibile trasmettendo informazioni di stato per mezzo di Led. In un’altra situazione, la missione dei robot era trovare detriti provenienti da un aereo affondato. Robot Lily cercavano appena sotto la superficie, mentre i robot Jeff cercavano sul fondo della piscina. Intorno all’aereo erano stati posizionati dei magneti per imitare un segnale elettromagnetico emesso localmente e i robot usavano le loro bussole incorporate per localizzare l’obiettivo. Uno dei robot Jeff ha scoperto subito l’obiettivo e si è sistemato sopra di esso sul fondo della piscina. Trasmettendo Led, ha poi “reclutato” gli altri robot Jeff, che si sono riuniti intorno all’obiettivo, mentre i robot Lily si sono raccolti al di sopra di esso. Durante gli esperimenti sul campo nel porto di Livorno, in Italia, i robot sono stati esposti a onde, correnti e acqua salata corrosiva. Nonostante le difficili condizioni, gli sciami di robot sono riusciti a rimanere raggruppati intorno alla stazione base e ad andare in perlustrazione e ritornare alla base. Bio-imitazione: ispirarsi alla natura “Non abbiamo inventato nulla di nuovo,” dice il dott. Schmickl, spiegando che gli scienziati di Cocoro hanno modellato la cognizione collettiva presente in natura. Osservare il modo in cui si raggruppano le api, ad esempio, li ha aiutati a sviluppare l’algoritmo Beeclust che è stato usato per aggregare i robot in un punto specifico. Hanno anche applicato meccanismi derivati da studi esistenti su come si raggruppano le amebe della muffa melma, usando onde chimiche per comunicare tra loro. Un gruppo variegato di biologi, scienziati informatici e altri esperti ha partecipato a Cocoro, che ha lavorato dal 1º aprile 2011 al 30 settembre 2014 e ha ricevuto 2,9 milioni di euro di finanziamenti dall’Ue. Benché il progetto si sia concluso nel 2014, i suoi risultati potrebbero trovare ampia applicazione nel campo dell’informatica, della biologia, della teologia, della metacognizione, della psicologia e della filosofia, oltre ad avere un più ampio impatto sulla nostra economia e società. Le possibili applicazioni riguardano il monitoraggio ambientale distribuito e le operazioni di ricerca e salvataggio. “Il modo in cui alcuni membri dello sciame influenzano gli altri è molto simile a come sono create le tendenze da parte degli opinion leader nella nostra società,” osserva il dott. Schmickl. Il team del progetto ha annunciato che il 2015 sarà l’anno degli eventi di Cocoro. Ogni settimana presentano un nuovo video prodotto durante il progetto, con il più grande sciame subacqueo autonomo al mondo composto da 41 robot di 3 tipi diversi. Http://zool33.uni-graz.at/artlife/cocoro    
   
   
DIGITALE: COLLEGARE L´UE CON I SUOI VICINI ORIENTALI  
 
 Lussemburgo, 15 giugno 2015 - Ministri, signore e signori, Il partenariato orientale ha fatto molta strada da quando è stato lanciato in occasione del vertice di Praga sei anni fa. Ricordo l´occasione bene: ero presente al momento in una diversa capacità, che rappresenta l´Estonia. Molto è accaduto in quel periodo. Il progresso è stato quasi incredibile. Gli accordi di associazione con l´Unione europea. Accordi sui visti per facilitare la circolazione delle persone tra i paesi. Forte cooperazione con l´Ue in costruzione dello Stato e lo Stato di diritto. La cooperazione finanziaria e tecnica nei settori dei trasporti e dell´energia: le connessioni nuove dell´elettricità internazionale e del gas. La lista continua - c´è molto, molto di più. Quarto vertice sul partenariato orientale del mese scorso a Riga è stata una pietra miliare nel nostro rapporto. Ha ribadito il nostro interesse comune per continuare a sviluppare relazioni più forti e più stretti con ciascuno dei nostri partner indipendenti sovrani. Ora il turno della economia digitale è arrivato. Si tratta di una nuova area di cooperazione. In qualità di Vice-presidente della Commissione europea per il mercato unico digitale, mi è particolarmente gradito di essere coinvolti nello sviluppo e nella promozione di questo elemento chiave del nostro rapporto. L´economia digitale può contribuire a tutti i settori prioritari individuati a Riga: - Potenziamento istituzionale e la buona governance; - Mobilità e people-to-people contatti; - Opportunità di mercato e le interconnessioni. Esso svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo sociale ed economico e nella creazione di crescita e occupazione - per tutti i paesi interessati. L´integrazione delle nostre economie digitali porterà i nostri partner dell´Europa orientale avvicinamento all´Unione europea. In Europa, abbiamo costruito un mercato unico in cui le persone, le imprese, i servizi e le merci possono circolare liberamente. Ha portato grandi ricompense e prosperità alla nostra gente, la società e l´economia. Ma è una lunga strada da essere completamente digitale - e così l´Europa sta perdendo l´enorme potenziale che l´economia digitale può portare. Questo non è ancora pienamente sfruttato, sia nei paesi dell´Ue o del partenariato orientale. Nella Ue oggi, barriere in linea significa che le persone sono mancanti su prodotti e servizi: Solo il 15% negozio online da un altro paese dell´Ue. Società Internet e web start-up non possono sfruttare appieno le opportunità di crescita in linea. Solo il 7% delle piccole e medie imprese vendono attraverso le frontiere dell´Ue. Questi sono solo alcuni esempi. Un mercato unico digitale pienamente funzionante potrebbe contribuire 415.000.000.000 € all´anno per il nostro € 14000000000000 economia e creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro. Prima, però, questi e altri ostacoli normativi devono essere rimossi in modo che si possa passare da 28 mercati nazionali ad uno solo. Questo è l´obiettivo principale del nostro progetto di costruzione di un mercato unico digitale. Si tratta di una delle priorità di questa Commissione Europea. Esso contiene una serie di iniziative basate su tre pilastri strategici principali: - Per migliorare l´accesso per i consumatori e le imprese a beni e servizi digitali in tutta Europa; - Per assicurarsi che ci sia infrastrutture di alta qualità che funziona senza problemi in tutta Europa. Abbiamo anche bisogno di creare il giusto e condizioni eque per l´ambiente sottostante; - Per preparare il futuro, per massimizzare il potenziale di crescita dell´economia digitale. Signore e signori, Integrazione digitale Closer offre un grande potenziale per la crescita degli scambi e una più ampia cooperazione economica - per tutti noi. I 75 milioni di consumatori dei sei paesi partner possono anche godere il potenziale del mercato unico digitale per portare la crescita economica, per creare più posti di lavoro, per migliorare la vita delle loro persone e aiutano le aziende. Tuttavia, se vogliamo costruire un mercato digitale europeo più ampio - oltre i confini dell´Unione europea - deve essere quello in cui ognuno opera secondo le stesse regole. Accolgo con favore la mossa di istituire un quadro per l´armonizzazione mercati digitali, che si basa su iniziativa dalla Bielorussia ed è sostenuta da diversi paesi dell´Ue. Sarà un buon primo passo in questa direzione. Se tutto va bene, il pannello potrebbe tenere la sua prima riunione già quest´anno. L´impatto economico di mercati digitali completamente allineamento non può essere sottovalutato. Quando messo insieme con gli altri elementi del globale e approfondita zona di libero scambio, di crescita annuale in Moldavia dovrebbe crescere del 5,4%, o del 142 milioni di €. In Georgia, l´impatto sulla crescita è stato stimato in 4,3% - l´equivalente di € 292.000.000. Abbiamo già alcune storie di successo digitali da raccontare. Tre anni dopo la sua creazione, la rete partenariato orientale dei regolatori delle comunicazioni elettroniche è ormai un forum regionale per lo scambio di esperienze e di buone pratiche tra i paesi partner e l´Ue. Esso ha portato a significative riforme normative da parte dei soci, alcuni dei quali sono venuti circa grazie alla adozione della legislazione dell´Ue. Un altro importante successo vorrei menzionare è Po-connect. Quando sarà completato, questo progetto permetterà alle comunità di ricerca e accademici dei sei paesi partner a lavorare insieme in reti virtuali con i loro omologhi europei. Più tardi oggi, si assisterà alla firma di questo contratto a progetto, che vale € 13.700.000 con un finanziamento del 95% da parte della Commissione europea. Si tratta di storie di successo come queste, i nostri bisogni comuni e la visione condivisa che ci uniscono oggi. C´è molto che possiamo raggiungere insieme mentre lavoriamo verso la convergenza digitale tra le due regioni. Mentre facciamo questo, però, dobbiamo mantenere e sviluppare l´apertura del mercato europeo: tutte le imprese, indipendentemente dalla loro origine, dovrebbe essere in grado di competere e commercio su un piano di parità. L´ue continuerà a premere per la stessa apertura e l´effettiva applicazione dei diritti di proprietà intellettuale da parte dei nostri partner commerciali. Questioni come la sicurezza informatica, la fiducia nelle attività on-line, la modernizzazione del settore pubblico e le competenze digitali sono tutti essenziali per soddisfare i nostri obiettivi digitali. Nessuna barriera on-line, senza discriminazione. Accesso completo, con la fiducia e la protezione dei contenuti digitali. Questi principi sono fondamentali per la nostra strategia per il mercato unico digitale. Essi funzionano altrettanto bene in qualsiasi parte del mondo. Signore e signori, Vorrei concludere citando presidente Tusk, il presidente del Consiglio europeo, con alcune osservazioni che ha fatto dopo il vertice di Riga del mese scorso. Il presidente Tusk ha detto che la nostra partnership non si tratta di decisioni drammatiche o fare passi da gigante. Essa si basa sul libero arbitrio, il rispetto e l´uguaglianza - e andrà avanti passo dopo passo, così come l´Unione europea è stata costruita. Sono d´accordo con tutto il cuore. Data la storia del mio paese, tengo il concetto e le aspirazioni del partenariato orientale vicino al mio cuore e seguire da vicino i progressi. E ´nell´interesse di tutti, da ogni parte, per i paesi del partenariato orientale per costruire legami più forti dell´Ue, sia nel settore dei trasporti, l´energia o l´allineamento mercati digitali - la prossima fase della nostra collaborazione, che inizia oggi. Nell´unione europea, abbiamo iniziato a costruire una forte economia digitale. Cerchiamo di lavorare insieme ora di estenderlo al partenariato orientale.  
   
   
QOSMOS: UNA TECNOLOGIA RADIO COGNITIVA PER OTTIMIZZARE L’UTILIZZO DELLA BANDA LIMITATA CON IL CONTINUO AUMENTO DEL NUMERO E DELLA VARIETÀ DEGLI SMARTPHONE E DI ALTRI DISPOSITIVI INTERCONNESSI, CRESCE ANCHE LA NECESSITÀ DI AUMENTARE LO SPETTRO RADIO.  
 
Bruxelles, 15 giugno 2015 - Nel prossimo futuro l’industria delle telecomunicazioni dovrà affrontare tre sfide: la necessità di più spettro radio, la domanda di dati in continua crescita e il fatto che i consumatori sono sempre meno propensi a pagare per questi servizi. Lo spettro è però una risorsa limitata. Il progetto Qosmos si occupa dei due problemi connessi della scarsità e del costo, sviluppando una tecnologia radio cognitiva che ottimizza in modo dinamico l’utilizzo dello spettro radio accedendo a porzioni sottoutilizzate dello spettro e condividendo lo spettro tra diversi dispositivi. “L’idea è di scomporre i silos,” dice Michael Fitch della British Telecom, che ha coordinato il progetto Qosmos. “Ogni nuovo servizio e ogni nuova tecnologia hanno bisogno di un nuovo spettro e i silos si formano quando ci sono molti dispositivi diversi che usano molte parti diversi dello spettro." La diversità porta a una gestione inefficiente dello spettro. I partner del progetto hanno pertanto sviluppato tre tecnologie: un sistema di gestione centrale che controlla il “portfolio” dello spettro in tempo reale per una regione o paese, un sistema di gestione della risorsa che assegna lo spettro a singoli sistemi e percepisce l’ambiente e un terminale di radio cognitiva. Il progetto ha anche sviluppato un prototipo di ricetrasmittente per generare forme d’onda Fbmc (Filter Bank Multicarrier transmission). Il sistema Fbmc dovrebbe sostituire la tecnologia Ofdm (Orthogonal Frequency Division Multiplexing) comunemente usata oggi. Con la trasmissione Fbmc, lo spettro viene ritagliato in blocchi rettangolari in modo da essere organizzato meglio per un uso più efficiente. Evitare l’interferenza Poiché l’idea alla base di Qosmos è quella di usare porzioni sottoutilizzate dello spettro già assegnato, un problema importante è evitare l’interferenza. Un progetto pilota, condotto dall’ente regolatore delle telecomunicazioni del Regno Unito Ofcom, utilizzerebbe ad esempio una parte della tecnologia sviluppata nell’ambito di Qosmos per accedere agli spazi bianchi Tv, che sono spazi inutilizzati nella banda Uhf assegnati alle emittenti Tv. Senza una gestione intelligente dello spettro, l’interferenza da parte di “utenti secondari dello spettro” potrebbe diminuire la qualità di trasmissione. “Per evitare l’interferenza è necessario gestire meglio lo spettro - dice Fitch - e non si tratta solo di scegliere lo spettro ottimale, ma anche la forma d’onda adeguata.” Osserva inoltre che il numero e la varietà dei dispositivi che si collegano alla rete e a una cellula è enorme e che ogni dispositivo ha esigenze diverse. Un sensore di automazione domestico, ad esempio, potrebbe trasmettere periodicamente informazioni di stato con un’esigenza di dati bassa, mentre il ricevitore digitale di un televisore richiederebbe una larghezza di banda molto maggiore e una gestione dello spettro più complessa. Non solo tecnologia I membri del consorzio Qosmos non hanno solo sviluppato la tecnologia, hanno anche riflettuto seriamente su come dovesse essere impiegata. Hanno condotto un’analisi della catena di valore e hanno sviluppato “casi d’uso” commerciali, che confrontavano i costi di accesso allo spettro sottoutilizzato con quelli dell’acquisto di nuovo spettro e hanno identificato i settori nei quali la tecnologia radio cognitiva potrebbe essere commercializzata. Gli attuali proprietari di spettro, ad esempio, potrebbero affittare il loro spettro per brevi periodi di tempo, mentre i gestori delle reti potrebbero offrire servizi di gestione dello spettro di prima qualità. Nel tempo si potrebbe sviluppare un mercato completamente nuovo di micro-commercio di spettro. Il progetto è culminato in una serie di eventi tenuti da Bt nel Regno Unito e da Microsoft a Washington, Dc. Il Commissariat à l’Energie Atomique, in Francia, continua il lavoro di sviluppo sulla ricetrasmittente Fbmc e diversi membri del consorzio probabilmente commercializzeranno la tecnologia di gestione dello spettro. Intanto - secondo Fitch - l’ente regolatore del Regno Unito Ofcom è pronto per la commercializzazione degli spazi bianchi Tv a partire dal 2015. Qosmos ha lavorato da gennaio 2010 a marzo 2013 e ha coinvolto 14 partner di consorzio di tutta l’Ue e un partecipante del Giappone. Ha ricevuto 9,4 milioni di euro dal 7° programma quadro. Http://www.ict-qosmos.eu/    
   
   
PRATICHE COMPETITIVE: LA COMMISSIONE UE AVVIA UN PROCEDIMENTO DI INDAGINE FORMALE IN MATERIA DI ACCORDI DI DISTRIBUZIONE DI EBOOK AMAZON  
 
Bruxelles, 15 giugno 2015 - La Commissione europea ha avviato un procedimento d´indagine formale per quanto riguarda alcune pratiche commerciali Amazon nella distribuzione di libri digitali ("e-book"). In particolare, si indagherà alcune disposizioni dei contratti sottoscritti da Amazon con case editrici. Tali disposizioni impongono agli editori di informare Amazon di offrire condizioni più favorevoli o diverso ai suoi concorrenti, per concederlo in condizioni simili a quelle concesse ai suoi concorrenti o per garantire, con altri mezzi, che il condizioni non meno favorevoli di quelle applicabili ai suoi concorrenti sono concessi a lui. La Commissione è preoccupata che queste clausole, è più difficile per gli altri distributori di libri digitali per competere con Amazon attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi innovativi. Essa esaminerà se queste disposizioni potrebbero limitare la concorrenza tra i distributori di libri digitali e di ridurre la scelta dei consumatori. Se queste pratiche sono vere, esse possono violare le regole di concorrenza dell´Unione europea, che vieta l´abuso di posizione dominante e pratiche commerciali restrittive. L´avvio del procedimento non pregiudica l´esito delle indagini. Margrethe Vestager, Commissario europeo responsabile per la politica della concorrenza, ha detto a questo proposito la seguente dichiarazione: " Amazon ha sviluppato un business fiorente, che offre un servizio completo per i consumatori, anche per quanto riguarda i libri digitali. La nostra indagine non mette in discussione questo risultato. Tuttavia, è il mio dovere di garantire che gli accordi conclusi da Amazon con case editrici non danneggiano i consumatori, impedendo ad altri distributori di libri digitali per innovare e competere efficacemente vis à-vis Amazon. La nostra indagine mostrerà se le nostre paure sono giustificate. " Scopo della ricerca - Libri digitali hanno guadagnato popolarità negli ultimi anni e la loro importanza continua a crescere nel settore del commercio al dettaglio. Amazon è attualmente il più grande distributore di libri digitali in Europa. Inizialmente, l´indagine della Commissione si concentrerà sui principali mercati di libri digitali nello Spazio economico europeo (See), vale a dire libri digitali in lingua inglese e tedesca. La Commissione teme che alcune clausole nei contratti stipulati da Amazon con gli editori su questi libri digitali possono violare le regole di concorrenza dell´Unione europea, che vieta l´abuso di posizione dominante e pratiche commerciali restrittive. L´indagine si concentra in particolare sulle voci che sembrano proteggere Amazon contro la concorrenza di altri distributori di libri digitali, come quelli che lo concedono il diritto di essere informato di tutte le condizioni diverse, o più favorevoli, concesso ai concorrenti; e o il diritto di avere i termini e condizioni simili a quelle concesse ai suoi concorrenti. La Commissione esaminerà ora più in dettaglio se tali disposizioni possono ostacolare la realizzazione di un piano di parità e il risultato in una riduzione della concorrenza tra i vari distributori di libri digitali, a scapito dei consumatori. Contesto Questa non è la prima volta che l´indagine nel settore libri digitali Commissione europea alla luce delle regole di concorrenza dell´Ue. Nel dicembre 2011, la Commissione ha avviato il procedimento nel settore, perché temeva che Apple e cinque editori internazionali di libri digitali (Penguin Random House, Hachette Libri, Simon & Schuster, Harpercollins e Holtzbrinck Verlagsgruppe Georg von) potrebbe s sente di limitare la concorrenza al prezzo di vendita al dettaglio di questi libri nel See in violazione delle norme comunitarie in materia di pratiche anticoncorrenziali. Nel dicembre 2012 e luglio 2013 , rispettivamente, le società hanno proposto impegni per rispondere alle preoccupazioni della Commissione. Gli articoli 101 e 102 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue), rispettivamente vietano gli accordi anticoncorrenziali e l´abuso di posizione dominante. L´attuazione di tali disposizioni è disciplinato dal regolamento Ue sui cartelli e di abuso di posizione dominante (Regolamento del Consiglio n 1/2003), che si applica anche dalle autorità nazionali garanti della concorrenza. L´apertura di queste procedure non significa che la Commissione abbia la prova conclusiva di violazioni delle norme sulla concorrenza. L´articolo 11, comma 6, dello stesso regolamento prevede che l´avvio di un procedimento da parte della Commissione di sollevare le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri all´interno della giurisdizione di cui hanno anche ad applicare le regole di concorrenza dell´Ue alle pratiche in questione. Ai sensi dell´articolo 16 comma 1 del regolamento, i giudici nazionali devono evitare dando decisioni in contrasto con una decisione in un procedimento avviato dalla Commissione. La Commissione ha comunicato di Amazon e le autorità garanti della concorrenza degli Stati membri della apertura di una procedura in questo caso. Le procedure per il comportamento anticoncorrenziale non sono soggette ad alcun termine di legge. La durata di un´indagine in materia dipende da vari fattori, tra cui la complessità del caso, il grado di cooperazione dell´impresa incriminata con la Commissione e l´esercizio dei diritti della difesa.  
   
   
GLI STUDENTI DELLA LAUREA MAGISTRALE ERASMUS+ BENEFICERANNO DEL NUOVO MECCANISMO DI PRESTITI E DEL SOSTEGNO A FAVORE DEGLI EX STUDENTI ERASMUS+  
 
Bruxelles, 15 giugno 2015 - I primi prestiti per i laureati che seguono un corso di laurea magistrale all´estero sono ora disponibili nell´ambito del meccanismo di garanzia dei prestiti Erasmus+ per corsi di laurea magistrali. L´accordo, che metterà a disposizione a titolo di prestito fino a 30 milioni di euro garantiti dalla Commissione europea mediante il programma Erasmus+, sarà firmato da Microbank e dal Fondo europeo per gli investimenti. Questo primo accordo offrirà un sostegno finanziario agli studenti spagnoli che seguono un corso di laurea magistrale in uno dei 33 paesi partecipanti al programma Erasmus+ o agli studenti di questi paesi che si trasferiscono in Spagna per un corso di laurea magistrale. Il Commissario Ue Tibor Navracsics, accogliendo con soddisfazione questa firma, ha dichiarato: "Ci impegniamo a sostenere i giovani europei di talento che intendono conseguire il diploma di laurea magistrale all´estero. Questi prestiti Erasmus+ per corsi di laurea magistrale consentono agli studenti europei di investire nella loro istruzione e nel loro futuro a condizioni favorevoli e accessibili. Mi congratulo con Microbank, pioniera di questo meccanismo, e sarò lieto di collaborare con altre istituzioni finanziarie in Europa in futuro." Il meccanismo di garanzia dei prestiti Erasmus+ per corsi di laurea magistrale è stato avviato all´inizio di quest´anno dalla Commissione europea e dal Fei mediante un invito ad aderire rivolto alle banche. Il meccanismo riceverà dalla dotazione di Erasmus+ oltre 500 milioni di euro che contribuiranno a generare prestiti per un valore fino a 3 miliardi di euro a favore di giovani talenti europei. Complessivamente il meccanismo mira a sostenere 200 000 studenti che desiderano ottenere un diploma di laurea magistrale all´estero. Grazie a questo meccanismo gli studenti potranno ricevere fino a 12 000 euro per un corso annuale e fino a 18 000 euro per un corso biennale. La Commissione europea ha fatto in modo che i prestiti siano offerti a condizioni favorevoli. Per esempio, non sono necessarie garanzie da parte degli studenti o dei genitori e vengono proposti un tasso d’interesse favorevole e opzioni di rimborso differito. Maggiori dettagli sul meccanismo sono disponibili sui siti web prestiti Erasmus+ per corsi di laurea magistralee Microbank. Tutti gli studenti che beneficiano di una sovvenzione, di una borsa di studio o di un prestito Erasmus+ ora potranno anche ricevere sostegno e consulenza dalla nuova associazione degli studenti ed ex studenti Erasmus+ (Esaa) che sarà presentata il 12 giugno nel corso di un evento a Bruxelles. La nuova associazione, che rappresenterà oltre 3 milioni di studenti Erasmus+ nel periodo fino al 2020, riunirà quattro associazioni esistenti e le loro reti locali (l´associazione degli studenti e degli ex studenti Erasmus Mundus, la rete degli studenti Erasmus, garagErasmus (gE) e la rete Oceans).  
   
   
ISCOL@, PARTECIPATO INCONTRO A NUORO PER LA CONDIVISIONE DEL PROGETTO SULLA SCUOLA SARDA. PIGLIARU: MOLTE RISORSE, INNOVAZIONE DIDATTICA  
 
 Cagliari, 15 giugno 2015 - Grande interesse per il progetto sulla scuola sarda presentato dal presidente Francesco Pigliaru e dall´assessore Claudia Firino a Nuoro, nell’affollato auditorium dell’Isre. Innalzamento dei saperi e lotta alla dispersione scolastica sono alla base dell’idea complessiva perseguita con determinazione dalla Giunta regionale, già intervenuta, dallo scorso anno, in maniera massiccia sul fronte dell’edilizia scolastica. “Mettiamo molte risorse su Iscol@ e abbiamo individuato delle modalità significative, ma prima di impegnarci a spendere quei soldi abbiamo bisogno del giusto confronto con chi nella scuola è protagonista perché la vive tutti i giorni", ha detto il presidente della Regione illustrando Sardegnapartecipa.it, la piattaforma comunicativa on line che raccoglie le proposte e i commenti di chi vuole dare il proprio contributi critico e costruttivo sull’argomento. Francesco Pigliaru ha spiegato la visione generale del progetto, evidenziando che l´azione è su due fronti, edilizia scolastica e didattica. In particolare ha messo l´accento su un aspetto innovativo dal punto di vista della didattica. "In molte parti del mondo si lavora con successo sull´apprendimento collaborativo. I ragazzi usano la tecnologia tutti i giorni per giocare, e molto spesso lo fanno insieme, pur stando a distanza. Utilizzare strumenti simili nello studio significa fare in modo che i ragazzi imparino cooperando. Vuol dire che crescono sapendo fare squadra; le imprese oggi cercano sempre di più persone che sappiano lavorare in gruppo". Tra i punti fermi del progetto, inoltre, la presenza di docenti aggiuntivi, con i quali saranno attivati corsi specifici e laboratori e la fornitura di strumenti informatici ai ragazzi che non possono acquistarli e forniremo di digitali utili all’apprendimento. “Teniamo aperte le scuole nel pomeriggio e organizziamo i trasporti. Anche questo significa dare pari opportunità a tutti. Solo lavorando insieme, oggi sulla scuola e poi su tutto il resto, possiamo riuscire a restituire un futuro alla Sardegna". Di scuola di qualità ha parlato l´assessore Claudia Firino, specificando che pari opportunità ed inclusione sono i cardini della nuova scuola. “Attraverso il progetto Iscol@ diamo lavoro a molti insegnanti e mettiamo risorse importanti dove maggiori sono i problemi e più difficili le condizioni di partenza. La scuola sarà pronta ad accogliere ogni ragazzo colmandone i deficit, valorizzandone il talento, bilanciando i disagi legati a eventuali disabilità, provenienza o status economico. Interveniamo sui trasporti per assicurare facile accessibilità a tutti e abbiamo stanziato 17 milioni di euro in tre anni per dare sostegno specifico ai ragazzi con progetti personalizzati quali, ad esempio, consulenze psicologiche, pedagogiche, di mediazione culturale e linguistica. L´obiettivo è di seguire quanti più ragazzi possibile e da vicino, con l´ambizione di creare un modello di scuola sarda che potrà essere additato quale buona pratica a livello nazionale” ha concluso l’assessore Firino.  
   
   
BICOCCA LAUREA MARCELLO PAGANO, LO SCIENZIATO ITALIANO CHE COMBATTE EPIDEMIE E BIOTERRORISMO  
 
Milano, 15 giugno 2015 - L’università di Milano-bicocca ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Biostatistica a Marcello Pagano, docente di Statistica Computazionale ad Harvard. La laurea a Pagano è stata assegnata, su proposta del Dipartimento di statistica e metodi quantitativi dell’Ateneo, per «aver contribuito in modo determinante allo sviluppo e innovazione della biostatistica nella ricerca epidemiologica e in sanità pubblica. Rilevante è stato in particolare il suo contributo allo studio dell’epidemia dell’Aids, alla biosorveglianza e allo sviluppo di metodi statistici per ottimizzare la precisione dei test di screening. Ha svolto il ruolo di guida per molti studenti di dottorato e ha dimostrato nei decenni una forte leadership nelle attività di ricerca e di didattica. Il suo testo di biostatistica, tradotto in diverse lingue, è utilizzato in moltissime scuole di medicina e sanità pubblica di tutto il mondo», come riportato nella motivazione del conferimento. Alla cerimonia in Aula Magna, aperta dal rettore Cristina Messa, hanno partecipato Walter Maffenini, direttore del Dipartimento di statistica e metodi quantitativi, Rino Bellocco e Giovanni Corrao, rispettivamente associato e ordinario di Statistica Medica. «Questa laurea – ha detto il rettore Cristina Messa – è un riconoscimento a Marcello Pagano per aver saputo applicare la ricerca statistica all’ambito medico e sanitario, studiando metodi innovativi e di frontiera utili a far progredire la conoscenza nell’ambito delle scienze della salute. Inoltre, per essere stato e per essere ancora oggi un punto di riferimento per gli studenti di tutto il mondo, che vedono in Pagano un modello a cui ispirarsi per proseguire la propria attività». Nella sua lectio, intitolata Biostatistics in Modern Society, Pagano ha detto che «nel corso degli ultimi 350 anni, la biostatistica ha avuto un ruolo fondamentale nelle scienze della salute. In particolare, poter fare inferenza su variabili che ancora non sono state misurate e quantificarne l’incertezza insita permette di ridurre l’impatto della variabilità intrinseca e di estrarre solo le informazioni rilevanti. In questo modo, siamo in possesso di un’ottima base di partenza per poter trattare l’enorme mole di dati a nostra disposizione». Marcello Pagano è riconosciuto a livello internazionale per il contributo dato allo sviluppo e all’applicazione di procedure statistiche per lo studio della diffusione di epidemie globali, come quelle del virus Hiv e H1n1, per lo sviluppo di sistemi di sentinella per la rilevazione tempestiva di attacchi bioterroristici e per i metodi statistici applicati alla medicina per migliorare le procedure di screening e di sicurezza delle banche del sangue. Inoltre, il suo libro “Principles of Biostatistics”, è stato tradotto in 7 lingue e il suo corso in e-learning in Biostatistica ed Epidemiologia ha permesso a oltre 75 mila studenti di seguire lezioni in modalità free. Marcello Pagano, ha conseguito il suo Ph.d. In Statistica presso Johns Hopkins University nel 1970. In precedenza, vanta un Master of Science in Statistica ottenuto nel 1967 presso University of Florida e un Bachelor of Science in Statistica Matematica ottenuto presso University of Cape Town nel 1965. Inoltre, nel 1986 gli è stato assegnato un Master of Arts Honorary Degree da Harvard University. Le laureae honoris causa conferite dall’Università Bicocca - Quella a Marcello Pagano è la decima laurea honoris causa che l’Università di Milano-bicocca conferisce a esponenti del mondo dell’arte, della cultura, dell’industria, dell’economia e della scienza. Le prime due lauree sono state conferite, nel 2005, in Scienza dei Materiali all’ingegnere Pasquale Pistorio e in Fisica al Professor Umberto Veronesi. E sempre nel 2005 è stata la volta di Daniel Kahneman, premio Nobel per l’Economia nel 2002, laureato in Scienze dell’Economia (6 aprile 2005). Il 18 maggio del 2006, due lauree ad honorem in Informatica sono state assegnate a David Harel, figura di primissimo piano nello sviluppo dei metodi formali per l´ingegneria del software, e a Roberto Galimberti, tra i fautori del primo microcomputer italiano. Il 22 gennaio del 2008, in occasione delle celebrazioni per il decimo Anniversario di fondazione dell’Ateneo, Rita Levi-montalcini, premio Nobel per la Medicina nel 1986, è stata laureata honoris causa in Biotecnologie industriali. Nel giugno del 2011, don Virginio Colmegna ha ricevuto la laurea magistrale in Scienze pedagogiche. Nel marzo 2013, Paolo Fresu ha ricevuto quella in Psicologia dei processi sociali, decisionali e dei comportamenti economici e, infine, nel febbraio 2015 Enrico Albizzati, già Amministratore Delegato di Pirelli Labs S.p.a., ha ricevuto la laurea ad honorem in Scienza dei Materiali.  
   
   
TRENTO: PROVINCIA E UNIVERSITA´ INSIEME PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO E IL LAVORO  
 
Trento, 15 giugno 2015 - Una conferma del ruolo strategico dell´università ed insieme un forte appello all´impegno comune sul fronte dello sviluppo del territorio e del lavoro: questo in sintesi il messaggio lanciato - con diversi accenti - dal vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, dall´assessora all´università e ricerca Sara Ferrari e dall´assessore alla coesione sociale, all´urbanistica, agli enti locali e all´edilizia abitativa Carlo Daldoss, intervenuti all´assemblea pubblica di Ateneo 2015, tenutasi a Rovereto al termine di un percorso sviluppatosi attraverso un ciclo di incontri, dallo scorso dicembre ad oggi. Tema dell´Assemblea, apertasi con i saluti del presidente Innocenzo Cipolletta e del rettore Paolo Collini, il rapporto fra impresa, lavoro e territorio. Un tema fondamentale alla luce delle esigenze poste dalla congiuntura economica, prima fra tutte rilanciare la competitività del Trentino, attraverso la formazione del capitale umano e l´innovazione, ad ogni livello, sul versante aziendale così come su quello sociale e dei servizi. "È passato un anno da quando ci siamo incontrati l´ultima volta - ha detto l´assessora Ferrari - ed è stato un anno intenso e positivo. Il rapporto fra Provincia e istituzione accademica si è consolidato. Si coglie la disponibilità di tutti a lavorare assieme. La Provincia vuole continuare a investire in formazione, alta formazione e ricerca come elementi strategici dello sviluppo del Trentino. E´ evidente che l´indipendenza dell´università deve essere garantita. E altrettanto vero che quando essa si intreccia con le necessità del territorio che la ospita ne beneficiano gli uni e gli altri. Insieme facciamo massa critica, ci presentiamo come sistema là dove ci sono i finanziamenti, siamo più della somma dei singoli soggetti. Questo è fondamentale, perché dobbiamo essere più bravi di prima ad intercettare - anche utilizzando al meglio le nostre strutture di Bruxelles - i finanziamenti europei, per compensare ciò che viene meno in sede locale a causa della Abbiamo bisogno di sempre più innovazione e di una più forte partnership pubblico-privato. Dobbiamo infine proiettarci al di la dei nostri confini, giocarci la partita di essere un territorio che l´Italia presenta come un modello". Le ha fatto eco il vicepresidente Olivi, per il quale "l´università oltre che un fattore di sviluppo è un soggetto che determina la fisionomia stessa del territorio. E la nostra non può che essere un´università di territorio, nell´accezione più alta del termine. Un´università che investe sul territorio, che dialoga con i suoi corpi intermedi, che ne costituisce il tessuto connettivo. Territorialità non è l´antitesi dell´eccellenza. Oggi l´Istat ha diffuso i dati più recenti sull´occupazione. Sono dati campionari e di difficile interpretazione ma una cosa è certa: lo sviluppo attuale non riesce a dare lavoro a tutti. Non possiamo prescindere dall´università quando parliamo di lavoro. Lo stesso dicasi per la mobilità sociale, che è stata al centro del Festival dell´Economia. L´università favorisce la mobilità e ciò vale anche per i lavoratori e gli imprenditori. Ma attenzione: dobbiamo assumere pienamente la responsabilità di monitorare effetti ed efficacia dei nostri investimenti in conoscenza. La delega sull´universita significa programmare un nuovo modello di sviluppo che metta al centro l´occupazione. Abbiamo bisogno della vostra capacità di produrre pensiero, non solo per gli studenti, per l´intera comunità, ad esempio sulle politiche del lavoro. L´innovazione sociale è un elemento che rende più libera e più democratica una comunità". L´assessore Daldoss ha ripreso il filo dei ragionamenti sottolineando che "l´università può essere un laboratorio all´avanguardia, a cui riferirsi per il valore che essa sviluppa nel trasmettere la conoscenza, nell´abbattere i confini e nel superare le contrapposizioni. Un ruolo importante, soprattutto lo se pensiamo calato nella necessità di creare coesione territoriale e e far sentire la nostra terra un sistema integrato, dalle città di Trento e di Rovereto verso le valli. C´è tanto lavoro da fare, anche per continuare a portare i nostri giovani dalle valli, da ogni punto del territorio verso l´università, per diffondere sapere e creare le condizioni di uno sviluppo omogeneo, che valorizza le peculiarità di ciascun polo e contribuisce alla sua crescita, ad esempio nell´ambito turistico dove la qualità del capitale umano sarà determinante per essere competitivi nel prossimo futuro".  
   
   
INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA: FVG AVVIA IL MASTER  
 
Udine, 15 giugno 2015 - "Il master universitario e corso di perfezionamento ´Governare e dirigere i servizi socio sanitari´ che inauguriamo oggi sarà uno strumento importante per diffondere la cultura del cambiamento necessario affinché le leggi e le riforme non restino sulla carta, ma si attuino concretamente". Lo ha affermato l’ 11 giugno l´assessore regionale alla salute e integrazione socio sanitaria, Maria Sandra Telesca, concludendo il convegno inaugurale del master organizzato a palazzo Garzolini-di Toppo Wasserman dal direttore Silvio Brusaferro, ordinario di Igiene dell´Università di Udine. Telesca ha ringraziato i partecipanti per l´entusiasmo nell´impegno per il cambiamento, che permette di guardare con fiducia agli sviluppi della recente riforma sanitaria del Friuli Venezia Giulia e affermare che "le resistenze, che stanno cominciando a organizzarsi, saranno superate". La presentazione, oltre a illustrare contenuti e obiettivi del master, è stata occasione di confronto tra voci di diversa provenienza sul tema dei sistemi sociosanitari territoriali e dei bisogni assistenziali. Il direttore del Dipartimento ricerca e sviluppo di Badalona Serveis Assistencial di Barcellona, Jordi Piera Jimenez, ha presentato l´innovativa esperienza della Catalogna, ove opera un unico ente gestore nato dalla fusione di due agenzie separate, che eroga sia le prestazioni di pertinenza sanitaria che sociale, con finanziamenti della Municipalità. Alla tavola rotonda - moderata dal presidente dell´Irsses, Istituto regionale per gli studi di servizio sociale Carlo Beraldo - dedicata a priorità e progressi nell´integrazione sociosanitaria a livello regionale hanno partecipato Luciano Pletti, presidente della sezione regionale di Card Italia (Assodis Fvg); Mario Pezzetta, presidente dell´Associazione nazionale comuni italiani (Anci) del Friuli Venezia Giulia; Luigi Canciani, presidente della sezione regionale della Società italiana di medicina generale (Simg Fvg); Flavio Paoletti, presidente del coordinamento regionale dei collegi degli infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d´infanzia (Ipasvi Fvg); Miriam Totis, presidente dell´Ordine regionale assistenti sociali Fvg e Damiano Degrassi, farmacista e presidente della Fondazione Cref.  
   
   
GLI STUDENTI DELLA VAL DI NON RISCOPRONO L´ARCHEOLOGA PIA LAVIOSA ZAMBOTTI  
 
Trento, 15 giugno 2015 - Archeologa, paletnologa, personalità eclettica e poliedrica, autrice di numerose pubblicazioni, Pia Laviosa Zambotti, nata a Fondo, in Val di Non, nel 1898, sarà ricordata nel cinquantesimo anniversario dalla morte, avvenuta a Milano nel 1965, da una serie di iniziative promosse dalla Biblioteca Pia Laviosa Zambotti dell’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento. Il primo appuntamento è stato venerdì 5 giugno, a Fondo, nell´Aula Magna dell´Istituto comprensivo con la presentazione del “Progetto didattico Pia Laviosa Zambotti” realizzato dalla classe V della Scuola primaria di Fondo e dalla Iii C della Scuola secondaria di primo grado. All´incontro interverranno, oltre ai ragazzi protagonisti del progetto, Maura Zini dirigente dell´Istituto Comprensivo, il sindaco di Fondo Daniele Graziadei e Franco Nicolis direttore dell´Ufficio beni archeologici. Il progetto nasce dalla volontà della Biblioteca Pia Laviosa Zambotti di fare conoscere l´opera di una donna straordinaria, estremamente moderna che ha segnato il suo tempo con passione, impegno e amore per la scienza. A lei è intitolata la biblioteca specialistica dell’Ufficio beni archeologici che alla data odierna conta circa 28.000 volumi e il cui nucleo fondante è appunto costituito dalla biblioteca appartenuta alla studiosa. Il fondo, acquistato dalla Provincia autonoma di Trento nel 1977, è composto da un corpus di circa 2.500 volumi e da un archivio che copre un arco temporale dagli anni ’30 agli anni ’60. Da questi documenti storici è nato il progetto sviluppato dagli alunni dell´Istituto comprensivo di Fondo con le insegnanti Rosanna Bertagnolli, Claudia Contu, Mariangela Frasnelli e Mariagrazia Leonardelli, in collaborazione con la responsabile della biblioteca Maria Grazia Depetris e le archeologhe dei Servizi Educativi Maria Raffaella Caviglioli, Luisa Moser ed Elia Forte. Obiettivo del progetto è stato portare i ragazzi a condividere con le comunità di Fondo e della Val di Non l’eredità culturale della loro concittadina e stimolare nell´ambiente scientifico una storicizzazione della figura e del ruolo della Zambotti nell’ambito della preistoria italiana e europea. I ragazzi hanno toccato con mano i testi sui quali l´archeologa si formò e studiò nel corso della sua vita professionale e hanno preso visione di documenti dell’archivio custodito in biblioteca. Il progetto è divenuto dunque occasione di promozione e aggregazione culturale, capace di intersecare saperi e linguaggi diversi. Le insegnanti hanno quindi ampliato e sviluppato il percorso in modo interdisciplinare trattandolo in varie materie, dalla storia alla storia dell’arte, alla religione, alla letteratura, consentendo in tal modo ai ragazzi di esprimere i loro talenti, propensioni, passioni. Grazie agli studenti è stata coinvolta la popolazione di Fondo, in particolare le persone più anziane che conobbero Pia Laviosa Zambotti e che quindi hanno fornito testimonianze dirette. Il progetto che coinvolge, oltre alla scuola, il Comune e la biblioteca di Fondo, l’Associazione G.b. Lampi e l’Azienda per il turismo della Val di Non, è realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto ed è volto a favorire il ruolo delle biblioteche come centri di aggregazione culturale per le comunità trentine. Sono previste attività didattiche, divulgative e scientifiche che proseguiranno nel corso dell´estate con un ciclo di incontri, a Fondo e al Museo Retico di Sanzeno, dedicati ai molteplici aspetti legati alla studiosa. In autunno è inoltre in programma una giornata di studio per storicizzare l’opera di Pia Laviosa Zambotti nel contesto della preistoria italiana ed europea. Pia Laviosa Zambotti - Nata a Fondo nel 1898 e morta a Milano nel 1965, Pia Laviosa Zambotti fu una figura di rilievo nell’ambito della ricerca preistorica in Italia e in Europa. Fu libera docente in Paletnologia all’Università di Milano dal 1939 al 1965 e insignita del premio della Classe di scienze morali, storiche e filologiche dell’Accademia nazionale dei Lincei nel 1955. Ebbe rapporti con le massime personalità scientifiche e politiche del suo tempo, nonché con protagonisti della vita pubblica di quegli anni, sia in Italia che in ambito internazionale, come risulta dalla ricca documentazione conservata presso la biblioteca dell´Ufficio beni archeologici della Provincia di Trento a lei intitolata. Personalità eclettica e poliedrica, è autrice di numerosi scritti e pubblicazioni. Informazioni Provincia autonoma di Trento, Soprintendenza per i beni culturali, Ufficio beni archeologici, Via Mantova, 1 - 38122 Trento, tel. 0461 492161 0461 492161 , uff.Beniarcheologici@provincia.tn.it  www.Cultura.trentino.it/temi/archeologia    
   
   
AOSTA, PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO, NUOVE PROPOSTE DIDATTICHE ONLINE PER LE SCUOLE AL CASTELLO GAMBA  
 
 Aosta, 15 giugno 2015 - Nel corso dell’ultimo anno scolastico, il Castello Gamba ha accolto oltre 3 mila 400 alunni di ogni ordine e grado, strutturandosi come un centro di didattica museale con una proposta formativa finalizzata a favorire l’educazione all’arte e lo sviluppo di una certa sensibilità verso la cultura, anche e soprattutto da parte delle nuove generazioni. Al dato vanno aggiunti i 1.534 alunni che hanno partecipato alle attività didattiche previste per le scuole, sempre svolte dall’équipe dei Servizi educativi del Castello Gamba, presso alcune mostre temporanee organizzate al Centro Saint-bénin di Aosta e al Museo Archeologico Regionale. L’offerta culturale al Castello Gamba continua quindi per l’anno scolastico 2015/2016, con 18 attività proposte, quasi tutte di nuova concezione e sempre gratuite per le Istituzioni scolastiche valdostane. Tra le novità si segnalano: per la scuola dell’infanzia - Suoni, forme e colori, percorso di osservazione e ricerca, incentrato sulle opere di arte astratta ed informale presenti in collezione, che vede abbinati a forme e colori i suoni prodotti da vari strumenti musicali. Il tutto verrà poi rielaborato successivamente in un’attività laboratoriale con la realizzazione di un’opera collettiva a tecnica mista; - Uno, due e tre.. Tocca proprio a me, attività costruita sotto forma di vista-gioco itinerante dedicata ai materiali e alle tecniche utilizzati in arte contemporanea e che prevede nella parte attiva la creazione di una composizione artistica di gruppo con materiali non convenzionali quali juta, foglie, plastiche di varie dimensioni, camere ad aria, tutti materiali utilizzati in alcune opere presenti in collezione; per la scuola primaria - Gambe in spalle, laboratorio didattico incentrato sul tema della sfida, con la parte pratica dedicata alla tecnica dell’acquerello; - Alvearte, che attraverso spunti presi dalla lettura del mito di Aristeo di tradizione classica metterà a confronto l’opera delle api con il lento e proficuo lavoro dell’artista. Il percorso, al termine del quale i bambini creeranno un alveare artistico con materiali diversi in riferimento alle opere d’arte contemporanea scoperte in museo, è stato ideato per favorire un percorso sul territorio, in collaborazione con il Museo dell’apicoltura di Châtillon; per la scuola secondaria di primo grado - Super… eroi, attività dedicata al tema della mitologia, che propone in fase laboratoriale un lavoro da realizzare con la tecnica del fumetto; Ragazzi in Gamba, che invece punta a stimolare riflessioni su diverse tematiche quali la guerra, il colore, il genere fantasy, la tematica pop, con l’intento finale di unire espressioni linguistiche, pittoriche e performative differenti, che possano far entrare i ragazzi in contatto con l’arte contemporanea; per la scuola secondaria di secondo grado - Tra le due guerre, visita guidata interattiva, durante la quale, attraverso la spiegazione fornita sulle opere presenti in collezioni ma anche grazie a schede didattiche e supporti multimediali quali i totem e la videoguida, i ragazzi avranno tutti gli strumenti per intraprendere, in un lavoro collettivo, un dibattito sui profondi cambiamenti che caratterizzarono la società moderna e la produzione artistica tra il 1920 e il 1970; Arte e oltre.. Tra percezione e realtà, attività dedicata al processo creativo degli artisti e al loro approccio a temi quali il rapporto uomo-natura, i conflitti e l’omologazione dell’individuo, cui seguirà nella fase laboratoriale un lavoro di reinterpretazione di quanto elaborato nel corso della visita attraverso l’utilizzo di materiali e tecniche diversi quali il carboncino, il collage, la pittura acrilica. «Le attività didattiche per la scuola proposte al Castello Gamba – commenta l’Assessore all’istruzione e cultura, Emily Rini - nascono dal presupposto che l’arte sia un valido strumento educativo, capace di far entrare i ragazzi e i bambini in contatto con i linguaggi e le tecniche degli artisti, incoraggiando lo sviluppo della creatività, dei saperi e delle abilità. L’intenzione è quella di puntare a fare del circuito dei Castelli e delle Sedi espositive luoghi in cui i giovani possano trovare gli strumenti per nuovi arricchimenti pluridisciplinari e dove gli insegnanti possano trovare sostegno per la creazione di progetti didattici specifici, che mettano a sistema il mondo della scuola con i beni culturali presenti sul territorio.» «Occorre superare l’idea di considerare le giovani generazioni come i visitatori del domani; è un’interpretazione errata – prosegue l’Assessore. - I giovani sono i cittadini dell’oggi e come tali i loro diritti si estendono anche all’ambito dei beni culturali, che devono essere oggetto di attività e programmi adeguati al loro livello di cultura, conoscenza ed espressività.» «I buoni risultati conseguiti in questi anni dal Castello Gamba - conclude - testimoniano il grande interesse da parte della scuola valdostana per una proposta culturale che vede nel patrimonio una parte fondamentale dei percorsi curriculari. Per questo motivo, si è deciso, nonostante il momento di grave crisi economica, di proseguire nelle azioni necessarie all’organizzazione di attività finalizzate all’educazione all’arte, in quanto aspetto fondante nella formazione dell’identità civica ed individuale del cittadino.» Tutte le attività, curate dall’équipe didattica del Castello Gamba, sono su prenotazione obbligatoria e a titolo gratuito per le scuole valdostane, ma a numero limitato dei posti. La durata delle attività varia dalle due alle tre ore. La brochure è consultabile sul sito www.Castellogamba.vda.it  ed è in distribuzione presso le Istituzioni scolastiche del territorio.  
   
   
TERREMOTO, COSA PUÒ FARE UNA COMUNITÀ IN CASO DI SISMA PROGETTO SPERIMENTALE CHE COINVOLGE ALCUNI CENTRI METROPOLITANI DELL´APPENNINO. ORA LA FORMAZIONE, A SETTEMBRE ESERCITAZIONI A MARRADI, PALAZZUOLO E FIRENZUOLA  
 

Firenze, 15 giugno 2015 - Terremoti. Un progetto di ´Autosoccorso in Appennino´, su come una comunità può reagire quando, per effetto di un sisma, i soccorsi non possono arrivare immediatamente. Il progetto, dal nome ´Sis.m.a. Cioè Sistema montano di autosoccorso´, é stato presentato a Firenze dal consigliere delegato alla Protezione civile Angelo Bassi della Città Metropolitana di Firenze, dalla D.ssa Anna Maria Santoro della Prefettura di Firenze, dai sindaci dei Comuni di Firenzuola Claudio Scarpelli e di Marradi Tommaso Triberti, con i rappresentanti dell´Unione dei Comuni del Mugello, dei Vigili del Fuoco e del 118. Nei giorni 13 e 20 giugnosi terranno sessioni formative (una si è già tenuta il 6 giugno) che vedranno come relatori: Protezione Civile Città Metropolitana, Prefettura, Comuni – Unione dei Comuni del Mugello, Vigili del Fuoco, 118, Forze di Polizia (Viii Reparto Volo – Carabinieri – Corpo Forestale dello Stato) con l’intento di fornire indicazioni operative alle persone titolari di funzioni residenti nel territorio. Dunque ci si rivolge a medici di base, farmacisti, militari delle locali Stazioni dei Carabinieri, componenti del Centro operativo comunale (Coc), titolari di aziende che hanno mezzi ed attrezzature che possono mettere a disposizione, il ristoratore, taglialegna; in una parola, spiega il consigliere delegato della Metrocittà Angelo Bassi “i rappresentanti di una comunità di autosoccorso che riesce a coprire in modo autonomo le prime fasi dell´emergenza, cruciali per la popolazione, quando probabilmente anche le vie di comunicazione sono interrotte. Dobbiamo sostenere la ´resilienza´ della popolazione, cioè la capacità di affrontare un trauma e mettere in campo misure di difesa e protezione nel caso di una catastrofe naturale”. Saranno pertanto date indicazioni relative al comportamento da tenere nelle prime fasi successive al verificarsi dell’evento sismico, ed in particolare saranno trattati i seguenti argomenti: elementi di tipo organizzativo; soccorso sanitario; interventi su scenario di crollo; messa in sicurezza di persone e cose; rapporti e comunicazioni con i centri di coordinamento. Le giornate prevedono una fase formativa, al mattino, di tipo frontale e un role-play nel pomeriggio che coinvolge tutti i discenti. L’esercitazione si terrà nel mese di settembre e sarà fatta sia per posti di comando che per scenari specifici su scala reale, coinvolgendo i tre Comuni di Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio, anche con l’istituzione dei Centri di Coordinamento a vario livello. L´iniziativa è stata socializzata con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile che si è mostrato molto interessato ed invierà dei tecnici sul posto. Http://met.cittametropolitana.fi.it/public/misc/
20150611133341212.pdf
 

 http://met.Cittametropolitana.fi.it/public/misc/
20150611132956690.pdf
 

 
   
   
TERREMOTO, IL GOVERNO INTRODUCE IMPORTANTI NOVITÀ PER SOSTENERE LA RIPRESA ECONOMICA DELLE ZONE DELL´EMILIA COLPITE DAL SISMA DEL 2012.  
 
Bologna, 15 giugno 2015 - «Una notizia importante e molto attesa dai cittadini e dalle imprese dell’area del colpita dal sisma del maggio 2012. Una serie di provvedimenti frutto del dialogo tra Regione, enti locali, Parlamento e Governo sulle norme primarie necessarie ad accompagnare tutta la fase della ricostruzione che ora può proseguire con maggiore serenità e velocità». Così il presidente della Regione Emilia-romagna Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alle Attività produttive e alla Ricostruzione post sisma Palma Costi accolgono con soddisfazione il via libera del Governo al Decreto legge sugli enti locali che contiene provvedimenti richiesti dal territorio per completare con maggiore tranquillità ed efficacia la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 2012, ma anche per sostenere la ripresa economica delle zone più colpita dal terremoto”. «Dopo questo fondamentale risultato– hanno aggiunto Bonaccini e Costi - continueremo a lavorare, d’intesa con i Comuni, per le esigenze del territorio, per far ripartire senza ostacoli un’area che, da sola, prima del sisma valeva circa il 2% del Pil nazionale».  
   
   
CONVEGNO NAZIONALE SUGLI ESPLOSIVI "BOLZANO EXPLO BOZEN" 26 GIUGNO  
 
Bolzano, 15 giugno 2015 - L´ufficio Geologia e prove materiali della Provincia è partner nell´organizzazione del Convegno nazionale sugli esplosivi "Bolzano Explo Bozen" in programma a Bolzano il 26 giugno 2015. Ancora possibili le iscrizioni. Il tema centrale della manifestazione conventuale, che sarà ospitata venerdì 26 giugno 2015, dalle ore 9.00, nella Sala del Cortile Interno di Palazzo Widmann, in piazza S.magnago 1 a Bolzano è "Gestione e utilizzo degli esplosivi in un cantiere al confine tra due Stati". Il cantiere in questione è quello per la costruzione della Bbt Galleria di base del Brennero, fra Italia e Austria, destinata al trasporto ferroviario. Nell´ambito del convegno esperti di imprese altamente specializzate tratteranno dei metodi moderni di gestione degli scavi con esplosivi facendo riferimento ad esempi concreti di interventi, dai lavori di sbancamento lungo pareti rocciose esposte o lavori di scavo in roccia ai margini o in prossimità di abitazioni e manufatti. A tal riguardo si farà riferimento all´importanza della scelta del tipo di esplosivo, dell´individuazione dei macchinari di perforazione, nonché alla definizione dei sistemi di protezione e al monitoraggio vibrometrico. Un punto di interesse e di attualità è la recente entrata in vigore delle norme sulla tracciabilità delle sostanze esplosive. Al convegno sono invitati, tra gli altri, funzionari della Direzione Armi ed Esplosivi del Ministero dell´Interno La manifestazione è aperta a tecnici e imprese che intendano approfondire le soluzioni e materiali che offre l´esplosivistica civile. È possibile ancor l´iscrizione online al sito http://www.Geologico.it/    
   
   
PROTEZIONE CIVILE: VERSO ACCORDO LIGURIA-PIEMONTE CONTRO GLI INCENDI BOSCHIVI  
 
Genova. 15 Giugno 2015 - Protezione Civile, Liguria e Piemonte insieme contro gli incendi boschivi. Se n’è discusso in mattinata a Genova, nella sede della Regione Liguria. Obiettivo: un accordo di collaborazione nell´ambito delle attività di prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi. La collaborazione coinvolgerà i sistemi operativi delle due regioni formati dal volontariato antincendio boschivo, dal Corpo Forestale dello Stato. All´incontro erano presenti i rappresentanti del Dipartimento nazionale della Protezione Civile che segue con attenzione ed interesse l´iniziativa avviata tra i due sistemi operativi antincendio di Liguria e Piemonte. L´accordo sarà sottoscritto entro l´estate.  
   
   
AMBIENTE: TRE MILIONI DI EURO PER RIPRISTINARE I PRATI PERDUTI INDIVIDUATI DALLA GIUNTA PROVINCIALE DI TRENTO GLI INTERVENTI IN AMBITO MONTANO E FLUVIALE DA FINANZIARE ATTRAVERSO IL FONDO PER IL PAESAGGIO  
 
 Trento, 15 giugno 2015 - La continua erosione, a seguito dell´avanzata del bosco, di molte aree prative aperte e pascoli è una delle questioni ambientali di rilievo sul territorio provinciale. L´abbandono degli antichi spazi rurali e l´avanzamento del bosco costituiscono una criticità dal punto di vista paesaggistico ed è appunto per contrastare tale fenomeno, per "ridare l´identità" perduta a tali luoghi, e per recuperare nuove aree agricole da affidare, con un vincolo decennale di utilizzo, ad aziende zootecniche già esistenti in loco o di nuova costituzione, che il governo provinciale ha programmato una serie di interventi di riqualificazione in vari punti del territorio provinciale. Tale tipo di interventi rientra appieno tra quelli per i quali è stato costituito il Fondo per la riqualificazione degli insediamenti storici e del paesaggio. E proprio nella seduta di lunedì la Giunta provinciale ha approvato - su proposta dell´assessore alla coesione territoriale, urbanistica enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss - gli studi di fattibilità e i progetti preliminari relativi agli interventi di conservazione, sistemazione o ripristino del paesaggio rurale montano che saranno appunto finanziati attraverso il Fondo. Approvati contestualmente anche i criteri e le modalità di gestione e utilizzo del fondo, che per gli interventi approvati mette a disposizione un milione di euro. Altri 2 milioni di euro il finanziamento per analoghe iniziative che riguarderanno negli anni 2016 e 2017 altre zone del Trentino. Il fondo per il paesaggio vuole riqualificare il paesaggio montano e rurale con 3 tipologie di interventi: in ambiti montani, ovvero recuperare là dove c´è abbandono con avanzamento del bosco; in ambiti di particolare rilevanza paesaggistica, dove sussistono ad esempio pratiche agricole consolidate (terrazzamenti, muri a secco....); in ambiti fluviali, laddove si tratta di recuperare il paesaggio delle zone ripariali, lungo i corsi d´acqua, guardando però anche alla regimazione delle acque e alle specie da conservare. Degli interventi riferiti ai primi due tipi si occuperanno Comunità e Comuni su delega della Provincia (mentre la terza tipologia è affidata ai Bacini Montani. Sulla base dei criteri, approvati dalla Giunta in via definitiva dopo il parere favorevole del Consiglio delle Autonomie locali e della competente Commissione del Consiglio provinciale, la Provincia, al fine di assicurare per l’anno in corso il celere avvio del progetto, ha provveduto mediante il Servizio Foreste e fauna e il Servizio Bacini montani alla redazione di una proposta di individuazione di aree e di predisposizione degli studi di fattibilità con riferimento: - agli ambiti montani, segnati da pratiche agricole e zootecniche consolidate, oggetto di abbandono con fenomeni di avanzamento del bosco e perdita di valori colturali, paesaggistici e di biodiversità; in questi contesti gli interventi riguardano aree boscate di nuova formazione dell’orizzonte montano di versante e fondovalle, al fine di ripristinare, in particolare, praterie montane da fieno mediante la trasformazione di coltura a scopo agrario; - agli ambiti fluviali, oggetto di riduzione dei valori ecosistemici, al fine di realizzare interventi di mantenimento degli assetti di biodiversità specifica e di gestione dei boschi ripariali, anche per la conservazione delle praterie naturali e delle formazioni erbacee di particolare interesse naturalistico e ambientale e per il controllo delle specie alloctone invasive. Per quanto attiene agli interventi negli ambiti montani, le proposte sono state presentate alle Comunità e ai Comuni interessati in un apposito incontro il 5 maggio scorso presso l’Assessorato alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa, al fine di condividere le scelte e promuovere il coinvolgimento dei privati interessati. Queste sono le aree individuate che vedranno interventi di ripristino e riqualificazione del paesaggio in ambito montano: a) interventi negli ambiti montani: 1) Comuni di Dimaro e Commezzadura (località Costa Rotian e località Masi da Mont di Deggiano); 2) Comune di Bedollo (località varie); 3) Comuni di Condino e Roncone (località varie); 4) Comune di Ledro (località Ampola); 5) Comune di Canal San Bovo, località Caoria e basso Vanoi; 6) Comune di Tonadico, località Rodenaza e Cereda; E questi gli interventi previsti in ambiti fluviali: Comune di Valdaone, fiume Chiese, località Pracul-limes Comune di Vermiglio, torrente Vermigliana, località Velon Comuni di Pellizzano, Commezzadura, Rimaro, torrente Noce, località Rocchetta Comuni di Nave San Rocco, Zambana, torrente Noce, località Rupe-confluenza con l´Adige Comuni di Lavis, Trento, fiume Adige e torrente Avisio, località foci dell´Avisio Comune di Cavalese, torrente Avisio, tratto Masi di Cavalese - Cascata Comuni di Strigno, Villa Agnedo e Ivano Fracena, torrente Chieppena, tratto terminale da Strigno al fiume Brenta Comune di Grigno, fiume Brenta e torrente Grigno, località Grigno-belasio.  
   
   
BOLZANO: PREMIO AMBIENTE EUREGIO 2015, ISCRIZIONI ENTRO IL 16 OTTOBRE  
 
Bolzano, 15 giugno 2015 - La nuova edizione del Premio ambiente Euregio 2015, il concorso su ambiente e sostenibilità promosso tra gli altri dall´Assessorato provinciale all´ambiente e rivolto all´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino, è stata lanciata in questi giorni. Le adesioni vanno presentate entro il 16 ottobre. Al concorso Premio ambiente Euregio, giunto alla settima edizione, possono partecipare privati e persone giuridiche (imprese, comuni, associazioni, istituzioni, scuole,...) residenti o con sede legale in Tirolo, Alto Adige e Trentino, che possono presentare idee, proposte, progetti, ma anche attività e provvedimenti concreti svolti finora in termini di tutela ambientale. "L´obiettivo perseguito da questo bando di concorso - sottolinea l´assessore provinciale all´ambiente Richard Theiner - è quello di sensibilizzare e motivare ad una tutela dell´ambiente attiva incentivando l´innovazione in questo settore". Il premio è suddiviso in due categorie: la prima si chiama "progetti e idee", e riguarda proposte già attuate o da sviluppare, la seconda è invece "impegno e attività" e fa riferimento a iniziative già portate a termine. Il modulo di adesione è a disposizione a questo link dove sono indicate anche le condizioni di partecipazione al concorso. Tutte le documentazioni relative ai progetti dovranno essere spedite entro il 16 ottobre 2015. Sono previsti premi per un valore complessivo di 7mila euro. Per maggiore informazioni: www.Transkom.it  
   
   
VIE BLU, AVVIATI IERI I CANTIERI NEL POTENTINO FINANZIATO CON 12 MILIONI E 300 MILA EURO, È OPERATIVO IN TUTTA LA REGIONE. OBIETTIVO È LA PULIZIA DEGLI ALVEI DEI FIUMI PER AZZERARE I RISCHI IDROGEOLOGICI  
 
Potenza, 15 giugno 2015 - Sono partiti i cantieri del progetto Vie Blu nella provincia di Potenza. Il progetto interessa una platea di 365 operai e 69 tecnici amministrativi. Come stabilito, inoltre, l’intera gestione, dall’accoglienza della platea alla contrattualizzazione dei lavoratori, è affidata al Consorzio di Bonifica Alta Val d’Agri, a causa della dichiarata impossibilità dichiarata dalla Provincia di Potenza. Pieno rispetto, dunque, del cronoprogramma annunciato dall’assessore alle Politiche agricole e Forestali Luca Braia ai sindacati che aveva indicato nel 9 giugno la data di inizio dei lavori nella provincia di Matera e degli impegni assunti. Con l’avvio da diversi giorni, poi, dei cantieri nella provincia di Matera, che interessa circa 204 operatori forestali più 39 tecnici amministrativi, il progetto Vie blu è operativo in tutto il territorio regionale. Sono stati impegnati complessivamente 12 milioni e 300 mila euro. La priorità è quella di pulire gli alvei dei fiumi e dei corsi di acqua, soprattutto nelle punti dove si possono verificare condizioni di rischio idrogeologico. “L’intero progetto - ha rilevato l’assessore Braia - ha una forte valenza per le azioni di salvaguardia e di riqualificazione degli habitat naturali lungo i corsi d’acqua. Il piano, perciò, garantirà la salvaguardia dell’ambiente, in un’ottica di maggiore efficienza del settore forestale, e delle attività agricole e forestali sul territorio e garantirà i livelli occupazionali del settore. Occorre cominciare presto a lavorare nella direzione di aggregare tutte le platee che a vario titolo riguardano forestazione + progetti speciali (Vie Blu , Green River, Ivam ) e verso la individuazione di un unico coordinamento. Altro obiettivo – ha concluso Braia - sarà quello di introdurre progettualità rivolte alla forestazione produttiva coinvolgendo anche l´università di Basilicata al fine di cominciare un percorso che tendi ad una progressiva riduzione della dipendenza economica dai fondi comunitarie di bilancio”.  
   
   
AMBIENTE - RIFIUTI ELETTRICI ED ELETTRONICI, L´EMILIA-ROMAGNA CONFERMA NEL 2014 IL SECONDO POSTO IN ITALIA PER LA RACCOLTA.  
 
Bologna, 15 giugno 2015 - L’emilia-romagna mantiene anche nel 2014 il secondo posto in Italia per la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti Raee: quasi 22 mila tonnellate (21.918.935 chilogrammi), l’1% in più rispetto al 2013. Anche per raccolta pro capite e numero dei centri di raccolta i risultati sono superiori alla media nazionale. I dati emergono dal Dossier annuale Emilia-romagna realizzato dal Centro di Coordinamento Raee, illustrato alla stampa dall’assessore regionale alle Politiche ambientali Paola Gazzolo, dal direttore generale del Centro di Coordinamento Raee Fabrizio Longoni e dal direttore di Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia-romagna per i servizi idrici e rifiuti) Vito Belladonna. “Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti - ha affermato Gazzolo - che rendono merito alla sensibilità dei cittadini della nostra regione e alle attività finora intraprese. Proprio perché consideriamo questo settore strategico oggi siamo i primi in Italia a siglare un accordo green, che punta a dare ancora maggiore impulso alla raccolta e a raggiungere il traguardo che l’Europa ci pone: arrivare entro il 2019 a raddoppiare la raccolta dei Raee. Con questa intesa - ha concluso - aggiungiamo un tassello importante al Piano regionale per la gestione dei rifiuti, con cui puntiamo alla riduzione del 20% della produzione e al 70% del riciclo”. “L’emilia-romagna - ha aggiunto Longoni - rappresenta a tutti gli effetti un caso virtuoso in termini di raccolta e di infrastrutture dedicate alla raccolta. Lo attestano i quasi 5 chilogrammi per abitante raccolti nel 2014 e l’incremento del 6% già registrato nel corso del primo quadrimestre 2015”. “Quando parliamo di Raee parliamo di rifiuti che rischiano di rimanere abbandonati nelle nostre case - ha spiegato Belladonna-. É quindi importante lavorare sull’educazione e la sensibilizzazione dei cittadini. La linea guida della Regione e dei Comuni è quella di occuparsi del rifiuto dalla culla alla tomba, dalla prevenzione al recupero: l’accordo che sigliamo oggi va in questa direzione”. I Raee, infatti, sono rifiuti particolari per il loro potenziale impatto ambientale: si tratta di ciò che rimane degli elettrodomestici, grandi e piccoli, e degli oggetti tecnologici come computer e telefoni cellulari che vengono buttati via. Rifiuti che, se adeguatamente trattati, rappresentano invece una fonte di risorse di elevato valore economico, che possono essere riutilizzati nei cicli produttivi. I contenuti dell’accordo L’accordo siglato oggi tra Regione, Atersir e Centro di Coordinamento Raee ha l’obiettivo primario di favorire la consegna dei Raee domestici nei centri di raccolta pubblici mediante la semplificazione delle modalità di accesso e di promuovere specifiche campagne di sensibilizzazione e di informazione tra cittadini e operatori della filiera, come manutentori e installatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Tra le finalità anche quella di incentivare la tracciabilità dei flussi di raccolta e il riciclo dei rifiuti, obiettivo in linea con il Piano regionale di gestione dei rifiuti - in fase di approvazione - che punta alla gestione sostenibile da realizzare attraverso prevenzione, raccolta differenziata e recupero di materia. L’accordo si colloca nell’ambito di analoghe iniziative già attivate dalla Regione e finalizzate a sostenere lo sviluppo dell’industria green, a fare impresa e a creare nuova occupazione. I dati del Dossier: raccolta pro capite e centri di raccolta Nel 2014, a fronte della crescita della quantità complessiva, diminuisce lievemente la raccolta pro capite, che passa da 5 a4,93 chilogrammi per abitante, dato comunque superiore alla media nazionale di 3,81 Kg e in linea con gli obiettivi stabiliti dalla normativa europea. Crescono dell’1% anche i Centri di Conferimento, le strutture autorizzate presso le quali i cittadini possono conferire gratuitamente le proprie apparecchiature elettriche ed elettroniche una volta arrivate a fine vita: in totale sono 386 (365 centri di raccolta comunali e 21 altri centri), pari a 9 strutture ogni 100 mila abitanti, dato superiore alla media nazionale, che è di 7 strutture. Una rete capillare e articolata che serve il 100% della popolazione, realizzata anche grazie ai contributi della Regione per favorire il miglioramento della raccolta differenziata e l’adeguamento delle stazioni ecologiche esistenti. La tipologia di rifiuti raccolti Per quanto riguarda i diversi tipi di rifiuti raccolti, i risultati sono abbastanza equilibrati: il migliore risulta quello di televisori e monitor (Raggruppamento R3), con una percentuale del 30%, seguito a breve distanza dai grandi bianchi (lavatrici, lavastoviglie - Raggruppamento R2) con il 29%; al terzo posto freddo e clima (R1) con il 24%, mentre i piccoli elettrodomestici (R4) arrivano al 24%; infine le sorgenti luminose (R5) si attestano su una percentuale dello 0,5%, risultato in linea con il resto dell’Italia. I dati provinciali Analizzando i dati delle singole province, Bologna si conferma al primo posto per il maggior quantitativo di Raee raccolto, con 5 milioni 413 mila chilogrammi, seguita da Modena (3 milioni 469 mila), Reggio Emilia (2 milioni 626 mila), Parma (2 milioni 152 mila), Ravenna (2 milioni 36mila), Ferrara (1 milione 706 mila), Forlì-cesena (1 milione 625 mila), Piacenza (1 milione 521 mila) e Rimini (1 milione 366 mila). Bologna ha una raccolta pro capite di 5,41 chilogrammi di Raee raccolti per abitante, Piacenza 5,27 kg/ab., Ravenna 5,19 kg/ab., Modena 4,95 kg/ab., Reggio Emilia 4,92 kg/ab., Parma 4,86 kg/ab., Ferrara 4,81 kg/ab., Forlì-cesena 4,10 kg/ab. E Rimini 4,09 kg/ab. Rispetto al 2013, tutte le province hanno incrementato la quota di Raee raccolti, ad eccezione di Rimini (-10,85%), Ravenna (-5,04%) e Bologna (-1,76%). La provincia che ha aumentato maggiormente la raccolta nel 2014 è Piacenza, che segna un +8,23%. Per quanto riguarda i centri di Raccolta, le province con il maggior numero sono Piacenza, con 17 centri ogni 100 mila abitanti, Reggio Emilia (13) e Parma (12). Seguono nell’ordine Modena (9), Ravenna e Bologna (7), Rimini e Forlì-cesena (6), Ferrara (3).