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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Ottobre 2009
INTERNET: QUALI REGOLE PER LA RETE?  
 
L´internet Governance Forum Italia (Igf) si terrà dal 5 al 7 ottobre presso la sede dell´Iit-cnr di Pisa. Università e ricerca, p. A. , tecnici, industrie ed esponenti di ong, società civile e politica dibatteranno dell´assetto futuro di Internet. Tra i temi affrontati, libertà di espressione, sicurezza, anonimato, diritto d´autore e reti sociali Chi gestirà Internet? Mentre il Dipartimento del commercio americano rinegozia con Icann (l’organismo internazionale che sovrintende ai domini) l’accordo che fino a ieri sanciva il controllo Usa sulla Rete, il dibattito sull’assetto futuro di Internet si accende anche in Italia. A Pisa, nella sede dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è in programma dal 5 al 7 ottobre prossimi il secondo appuntamento con l’Internet Governance Forum Italia (Igf): amministrazioni pubbliche, università e mondo della ricerca, comunità tecniche, industrie e organizzazioni non governative, esponenti della società civile e della politica sono chiamati a raccolta per definire un quadro di regole di massima che definiscano diritti e doveri degli utenti della Rete. Libertà di espressione, sicurezza, anonimato, diritto d’autore, reti sociali sono alcune delle tematiche che affronterà l’assemblea, i cui lavori saranno introdotti dal professor Luciano Maiani, presidente del Cnr: le proposte più significative che emergeranno dal dibattito saranno presentate alla prossima riunione dell´Internet Governance Forum mondiale che si terrà a Sharm El Sheikh nel novembre prossimo su iniziativa dal governo egiziano e sotto l’egida delle Nazioni Unite. In assenza di un sistema regolatore, dicono gli esperti, Internet rischia il collasso, sul modello di quanto è già avvenuto per l’economia mondiale. “Attraverso Internet passa lo sviluppo delle società future”, osserva l’ingegner Stefano Trumpy, dirigente di ricerca all’Istituto di Informatica e Telematica (Iit-cnr). “La governance della Rete italiana e l’individuazione di regole comuni e condivise sono obiettivi primari posti dalla stessa Unione Europea: il Dipartimento delle tecnologie dell´Informazione e delle comunicazioni del Cnr, diretto dal professor Francesco Beltrame, ne ha fatto una linea di ricerca scientifica primaria. I laboratori di ricerca di tutto il mondo sono oggi al lavoro per realizzare l’Internet del Futuro, la ragnatela di servizi di nuova generazione che promette di rivoluzionare in modo ancor più radicale il rapporto tra utenti e informazioni. Ma la nuova rete chiede fina da subito che sia definito un adeguato sistema di governance”. I numeri confermano l’entità del fenomeno e il suo impatto sulla popolazione. Secondo i dati dell’Unione Europea, oggi gli utenti della Rete nel mondo sono oltre un miliardo e 600 milioni (erano “appena” 360 milioni nel 2000). A proliferare a macchia d’olio è soprattutto la fruizione di Internet tramite cellulari e dispositivi mobili, tanto che i ricercatori associano senza esitazione l’Internet del Futuro ai cellulari: oggi i telefonini capaci di connettersi a Internet sono 570 milioni, e il numero dei navigatori mobili è raddoppiato dal 2006; nel volgere di tre anni, le connessioni alla rete via cellulare e wi-fi supereranno quelle tramite rete cablata. A margine dell’Internet Governance Forum di Pisa, gli organizzatori hanno riservato una cerimonia di commemorazione in memoria del professor Giuseppe Biorci, già vicepresidente del Consiglio nazionale delle Ricerche e docente di fama internazionale. Il professor Biorci fu presidente del Comitato nazionale di consulenza per le Scienze d’Ingegneria e di Architettura del Cnr nel momento decisivo per la connessione dell´Italia alla rete Internet, e tra i primi a mettere in evidenza le problematiche della governance di Internet. All’igf sono stati invitati i ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, il viceministro Paolo Romani e alcuni parlamentari impegnati su questi temi, tra i quali Antonio Palmieri, Luigi Vimercati e Vincenzo Vita. La partecipazione è aperta a tutte le organizzazioni, le istituzioni e i privati cittadini. I partecipanti al Forum di Pisa sono invitati a proporsi per contribuire nelle sessioni tematiche e nei confronti di esperienze previsti nel programma. La manifestazione sarà trasmessa anche in diretta video-streaming via Internet all’indirizzo http://reti4. Iit. Cnr. It/live/live. Jsp. Il programma dettagliato è disponibile sul sito www. Igf-italia. It .  
   
   
UNIONE EUROPEA: DUE INIZIATIVE RELATIVE ALLA DIGITAL ECONOMY  
 
L´unione Europea ha adottato due nuove iniziative in relazione alla digital economy. La prima riguarda il report sulla digital competitiveness, che analizza i progressi fatti in questo settore dal 2005. Secondo il report il 56% dei cittadini europei utilizza regolarmente internet e l´Europa è il continente con più abbonamenti cellulari che cittadini ed è il leader mondiale riguardo la banda larga. Secondo la Commissione l´incremento delle potenzialità dell´economia digitale è essenziale per far uscire il continente dalla crisi economica. La seconda iniziativa riguarda una consultazione pubblica sulle priorità della società dell´informazione dal 2010 al 2015. L´obiettivo della consultazione è quello di preparare una nuova strategia europea per la società dell´informazione, in quanto l´attuale, denominata i2010, si concluderà quest´anno. Tutti cittadini e le organizzazioni possono contribuire alla consultazione. Il termine per l´invio dei contributi è il prossimo 9 ottobre.  
   
   
COMUNICAZIONE UNICA D’IMPRESA  
 
Per effetto dell’art. 23, comma 13, del Decreto legge n. 78/09 e del D. P. C. M. 6 maggio 2009 è stato prorogato all’inizio di ottobre il termine per la presentazione della Comunicazione unica d’impresa che è una collezione di file strutturata in un documento contenente i dati sul richiedente, l’oggetto della comunicazione ed il riepilogo delle richieste ai diversi enti, i moduli per il Registro delle imprese, i moduli per l’Agenzia delle Entrate, i moduli Inps ed Inail. Dal 1° ottobre 2009, ferma restando la facoltà per i successivi sei mesi fino al 31 marzo 2010 di utilizzare le vecchie procedure d’urgenza, per iniziare un’attività d’impresa è sufficiente presentare all’Ufficio del Registro delle imprese competente per territorio una comunicazione unica, secondo il modello adottato con Decreto 2 novembre 2007, la quale sostituirà tutti gli adempimenti amministrativi collegati, Tale comunicazione deve essere presentata per via telematica o su supporto informatico e non è più prevista la presentazione su supporto cartaceo.  
   
   
GIUSTIZIA ITALIANA: SECONDO LA CASSAZIONE IL SITO THE PIRATE BAY DEVE ESSERE BLOCCATO DAI PROVIDER ITALIANI  
 
La terza sezione penale della Cassazione ha accolto il ricorso della Procura di Bergamo contro l´ordinanza con la quale il Tribunale del riesame aveva stabilito che gli Isp italiani dovessero smettere di dirottare il traffico degli utenti italiani intenzionati ad approdare a The Pirate Bay. La decisione del Tribunale è stata annullata con rinvio. Le motivazioni verranno depositate a breve. La federazione dell´industria musicale italiana (Fimi), che aveva dato il via al caso Pirate Bay in Italia, è soddisfatta della decisione della Cassazione. Enzo Mazza, presidente della federazione ha dichiarato: "Pirate Bay ha potuto operare impunemente per quasi un anno dopo la decisione del riesame che aveva annullato il sequestro ordinato dal Gip di Bergamo con gravi danni per la musica italiana. Oggi ci troviamo di fronte alla possibilità di ottenere nuovamente il blocco del sito in Italia, così com´era avvenuto nell´agosto del 2008 a tutela della produzione italiana dei contenuti". Ricordiamo che in Italia il sito thepiratebay. Org è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Bergamo, a seguito di un´operazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, nell’agosto del 2008. I quattro creatori e gestori del sito sono stati denunciati per violazione della vigente normativa in materia di diritto d’autore. Nell’ambito dell’operazione,era stato anche ingiunto a tutti gli internet provider italiani,di predisporre il blocco Ip e Dns del sito svedese. Il provvedimento della procura, pienamente confermato dal Giudice per le Indagini Preliminari, è stato parzialmente revocato dal Tribunale del Riesame che, pur confermando in modo netto e deciso l’illiceità della condotta dei gestori di Pirate Bay, ha disposto la revoca del blocco Ip e Dns per vizio di forma. Tale decisione è stata oggi annullata dalla Cassazione. A prescindere dalla pronuncia della Suprema Corte di Cassazione thepiratebay. Org, ai sensi della vigente normativa in materia di diritto d’autore, rimane un sito illegale e gli utenti che lo utilizzano per scaricare brani non autorizzati rischiano di incorrere nelle sanzioni previste dall’ art. 174 ter (sanzione amministrativa pari a 154 euro) oppure dagli art 171 a-bis e 174 bis (multa fino a 2065 euro e sanzioni amministrative pari a 103 euro per ogni file illegalmente immesso in rete).  
   
   
GIUSTIZIA ITALIANA: AL VIA IN EMILIA-ROMAGNA LA SPERIMENTAZIONE DEI "PROCESSI IN DIGITALE”  
 
Processi più veloci grazie alle nuove tecnologie, facile consultazione dei fascicoli (non più soltanto cartacei ma anche digitali), più efficienza alla macchina della Giustizia, adeguata formazione del personale dei tribunali. Sono questi gli obiettivi di una sperimentazione - che prenderà il via nelle prossime settimane presso il Tribunale di Modena - per realizzare "processi in digitale". La sperimentazione sarà realizzata con il contributo della Regione Emilia-romagna (con un investimento di 200 mila euro, la metà del costo complessivo) e della Fondazione delle Casse di Risparmio di Modena, Carpi, Mirandola e Vignola (per i restanti 200 mila euro) e la collaborazione del Comune di Modena per la realizzazione degli interventi strutturali e logistici necessari al miglior funzionamento del sistema informatico. L’assistenza tecnica sarà affidata al Cisia, il coordinamento interdistrettuale sistemi informativi automatizzati del Ministero della Giustizia: il progetto - elaborato dal presidente della sezione penale del Tribunale di Modena Flavio De Santis - si basa sul sistema Sidip di proprietà del Ministero della Giustizia. La presentazione pubblica dell´iniziativa si svolgerà sabato 3 ottobre 2009 a Modena, dalle ore 11, presso la nuova aula della Corte d’Assise del Tribunale di Modena (via Gherarda). "Si tratta di una prima sperimentazione che mi auguro funzioni e possa essere di stimolo agli operatori dello Stato ad estendere questa metodologia su tutto il territorio nazionale. E´ necessario contribuire a un sistema regionale della giustizia che recuperi e incrementi, in una logica di disegno nazionale e in coerenza con il piano triennale per l’informatica 2008-2010, le iniziative di collaborazione informatica sul territorio emiliano-romagnolo. Ciò per garantire l´indispensabile continuità dei servizi presenti e la sostenibilità nel tempo dei servizi che saranno messi in campo", ha sottolineato l’assessore alla programmazione territoriale e alla cooperazione con le autonomie locali Gian Carlo Muzzarelli. "Ridurre i tempi dei processi - ha aggiunto Muzzarelli - è un passo fondamentale per realizzare una maggiore trasparenza dell’azione pubblica, assicurando in un settore particolarmente delicato più qualità al servizio offerto ai cittadini. Puntiamo anche ad aumentare l´efficienza ed assicurare l´efficacia della giustizia anche valorizzando il personale e utilizzando al meglio le nuove tecnologie. Auspichiamo che questa sperimentazione possa servire da stimolo ad una applicazione da parte del Ministero in tutta la regione e in tutto il Paese". E´ la prima volta in Italia che verrà attuata una digitalizzazione e dematerializzazione generale dei processi: le sperimentazioni avviate si sono limitate sinora a pochi processi mentre quella che sarà realizzata a Modena consentirà di digitalizzare tutti i giudizi che perverranno al dibattimento. La realizzazione del progetto consentirà al Tribunale di Modena di dotarsi di un archivio informatico di tutti i procedimenti penali che si formerà automaticamente e sarà di facile e immediata accessibilità (attualmente le ricerche d’archivio sono estremamente difficoltose e richiedono tempi lunghissimi per la lontananza dei depositi e per la mancanza di archivisti professionali). La sezione penale del Tribunale di Modena è composta da dieci giudici (coadiuvati da un giudice onorario) con problematiche impegnative. A loro disposizione sedici operatori amministrativi. Le sezioni distaccate sono tre, due delle quali, Carpi e Sassuolo, di grande dimensione. I procedimenti penali sono aumentati in modo esponenziale negli ultimi anni: sono passati da 1917 processi iscritti nel 2002 ai 3140 processi iscritti nell’ultimo anno, con un incremento superiore al 60%. Sempre nell’ultimo anno sono stati celebrati 614 processi con rito direttissimo in cui gli imputati erano in stato d’arresto .  
   
   
GIUSTIZIA ITALIANA: COME FUNZIONA LA DIGITALIZZAZIONE DI PROCESSI  
 
Il sistema consiste nella gestione dei fascicoli relativi ai procedimenti penali in fase dibattimentale e nella creazione di un archivio informatico del settore penale del Tribunale di Modena. Il progetto per la realizzazione del sistema Sidip consentirà di affiancare ai documenti cartacei (i soli su cui attualmente lavorano giudici, avvocati e personale di cancelleria - ogni anno pervengono e sono generate circa 1 milione di pagine processuali) documenti informatici che potranno essere facilmente consultati, trasferiti, modificati, integrati, sostituiti, sdoppiati, totalmente o parzialmente archiviati. Di conseguenza, più uffici o più utenti (ad esempio giudice, avvocati e cancelleria) potranno consultare in contemporanea il fascicolo digitale : mentre un soggetto utilizza il fascicolo cartaceo, altri potranno avvalersi di quello informatico e tutti potranno contestualmente produrre atti o provvedimenti sia in formato cartaceo sia in formato digitale, sia giurisdizionali sia amministrativi. I giudici potranno avere immediata conoscenza del “fatto” processuale, e lo studio del fascicolo sarà velocizzato anche grazie ai sistemi di ricerca elettronica (ad esempio segnalibro, full text, indicizzazione automatica, eccetera). Non sarà più necessario quindi sfogliare interi faldoni alla ricerca di un singolo documento; la verifica della regolarità delle notificazioni sarà istantanea; lo studio delle deposizioni, delle perizie e delle consulenze verrà facilitato. I fascicoli informatici, resi accessibili ai soli utenti autorizzati grazie ai sistemi di protezione, potranno essere “trasportati” in assoluta sicurezza: la loro consultazione sarà immediata (attualmente occorrono ore, spesso giorni solo per individuare il luogo ove un incarto processuale è custodito) e resa possibile in ogni aula, camera di consiglio, ufficio, nello studio dei giudici e nelle cancellerie e persino a distanza: negli studi professionali o dagli addetti a mezzo di computer portatili. La domanda di completezza delle informazioni proveniente dai difensori (dopo la conclusione delle indagini preliminari gli avvocati possono accedere liberamente al contenuto degli atti) potrà essere pienamente e immediatamente soddisfatta attraverso l’invio di copie anche a mezzo del servizio di posta elettronica, previa riscossione dei diritti di cancelleria con sistema analogo a quello attualmente in uso per la trasmissione dei verbali d’udienza redatti in stenotipia. Il lavoro della Cancelleria sarà agevolato e reso più rapido, con un personale formato e pronto alla nuova modalità di lavoro .  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: EDILIZIA POPOLARE TRANSFRONTALIERA  
 
Il principio comunitario della libera circolazione di capitali vieta una disposizione nazionale che subordina l’esercizio delle attività transfrontaliere di enti autorizzati in materia di edilizia popolare ad un’autorizzazione amministrativa preliminare, quando questa normativa non sia basata su criteri oggettivi, non discriminatori e noti in anticipo. Il giudice nazionale che si è rivolto alla Corte di giustizia deve verificare se questi criteri esistono e possono circoscrivere sufficientemente l’esercizio, da parte delle autorità nazionali, del loro potere discrezionale. (Sentenza C-567/07, Minister von Wonen, Wijken en Integratie / Woningstischting Sint Servatius).  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: AMMASSO PRIVATO DI OLIO DI OLIVA  
 
Una società per azioni di oleicoltori può essere autorizzata a concludere un contratto di ammasso privato, al fine di sostenere il prezzo dell´olio. Lo ha deciso la Corte di giustizia delle Ce nella causa che vede la società spagnola Compañia Española de Comercialisación de Aceite in contrasto con l´autorità spagnola per la concorrenza in merito ad un rifiuto di concederle un´autorizzazione individuale. (Sentenza C-505/07, Compañia Española de Comercialisación de Aceite).  
   
   
MADE IN ITALY: NOVITÀ  
 
Nella Gazzetta ufficiale n. 223/09 è stato pubblicato il Decreto legge 25 settembre 2009 n. 135, in vigore dal 26 settembre,che detta, all’art. 16 le disposizioni relative al “Made in Italy e prodotti interamente italiani”. Nel precisare che il provvedimento deve essere convertito in legge entro 60 giorni e potrebbe essere modificato durante l’iter parlamentare, segnaliamo, in particolare, l’art. 16, che al 1° comma introduce il concetto di prodotto interamente realizzato in Italia, con il 6° comma aggiunge due nuovi commi, il 49-bis ed il 49-ter nell’art. 4 della Legge 24 dicembre 2003 n. 350, integrandone la disciplina prevista a tutela del Made in Italy (applicabile dal 26 settembre) mentre con l’8° comma abroga l’art. 17, comma 4, della Legge n. 99/09 (c. D. Legge Sviluppo) entrato in vigore lo scorso 15 agosto. Conseguentemente risultano abrogate, dal 26 settembre, le direttive e le istruzioni di carattere transitorio emanate dalla Agenzia delle Dogane con note prot. 110635/Ru dell’11 agosto 2009 e 111601/Ru del 13 agosto 2009.  
   
   
RAPPORTO ASSINFORM  
 
Presentata a Milano l’anticipazione del Rapporto Assinform sui primi sei mesi del 2009. It in Recessione: – 9% nel 1° Semestre 2009. A rischio 20. 000 Posti di Lavoro. Crollo della domanda per tutti i comparti: hw –15,7%, sw a -4,1%, servizi informatici -7,3%. Mercato aggregato dell’Ict: calo di -4,5%, Tlc a – 2,5% Angelucci, presidente di Assinform, chiede interventi urgenti: “finanziare le imprese che investono in It, accelerare sulla spesa pubblica già stanziata; migliorare l’uso delle risorse disponibili per la formazione; incentivare la rottamazione del software; avviare il progetto Industria 2015 per l’It ”. Milano, 29 settembre 2009 – “La crisi che ha investito l’economia alla fine del 2007, si sta ormai rovesciando sull’Information Technology italiana in termini molto più pesanti e veloci del previsto. In sei mesi la domanda di tecnologie informatiche è diminuita del 9%, un risultato che rappresenta la peggiore performance semestrale dal 1991 a oggi. L’arretramento riguarda tutti i comparti dall’hardware, al software ai servizi e tutti gli utilizzatori, dalle imprese, alla Pa, alle famiglie. Le nostre stime sull’occupazione indicano che, con questo trend, a fine anno saranno 20. 000 i posti di lavoro persi. Il quadro è allarmante: fotografa un Paese che sembra stia decisamente rinunciando a investire in innovazione e, di fronte alla crisi, si difende ripiegando su stesso. Ma così facendo stiamo anche allontanando i tempi della ripresa e restringendo il ventaglio delle possibilità di crescita della nostra economia. ” Non ha usato mezzi termini il presidente di Assinform Paolo Angelucci nel presentare oggi a Milano i risultati registrati dal mercato italiano dell’Information Technology nel 1° semestre 2009, confermati anche dall’Indagine Congiunturale Assinform sulle imprese associate. D’altro canto i dati parlano chiaro e dimostrano come i settori dell’innovazione tecnologica siano ormai entrati in piena crisi. Nel suo complesso il mercato dell’Ict (Informatica + Telecomunicazioni) , attestato a 30. 347 milioni di euro, nel primo semestre 2009 ha subito un calo del -4,5%, assai più pronunciato di quello registrato nel primo semestre del 2008, quando, dopo anni di crescita, si era contratto del -0,6%. Se le Tlc sono scese di - 2,5% rispetto al semestre corrispondente dell’anno prima, la frenata maggiore l’ha subita il mercato dell´informatica, con un decremento del 9%, che ha significato passare dai 10. 049 milioni di euro a non oltre i 9. 142 milioni. Al suo interno, l’hardware ha registrato il calo più pesante: -15,7% (per la prima volta dopo trenta anni i Pc hanno invertito la marcia in salita, passando dal + 25,8% di crescita registrato nel 1°semestre 2008 sul 2007, a -0,1% nel 1°semestre 2009 sul 2008). Ma altrettanto preoccupante è il dato sul software, sceso del 4,1%, e sui servizi informatici, solitamente più lenti a reagire, che invece hanno subito un calo di - 7,3%. La conferma arriva anche dall’indagine congiuntale Assinform, che mette a confronto le risposte di un campione di aziende It a febbraio e luglio. Rispetto a febbraio il peggioramento del fatturato a luglio riguardava il 53,5% del campione (a febbraio il 44,4%), quello degli ordinativi il 54% (a febbraio era il 44,4%). Quanto all’occupazione la crisi sta colpendo soprattutto il segmento dei consulenti esterni, che è in peggioramento per più del 64% del campione (a febbraio interessava il 55,5%). “Per limitare i danni, soprattutto all’ occupazione, che in questo momento è la priorità assoluta, Assinform propone sei linee di intervento – ha affermato il presidente di Assinform - Innanzitutto riteniamo essenziale il ruolo delle banche, alle quali chiediamo di rafforzare il credito all’innovazione. Occorre, infatti, sostenere da una parte le aziende It che si impegnano a mantenere la propria occupazione, dall’altra le aziende industriali e dei servizi che intendono investire in It. Dalla nostra indagine congiunturale è emerso che è aumentato del 25% il nucleo di aziende che hanno previsto nei loro budget lo sviluppo di nuovi progetti It. Queste imprese non vanno lasciate sole, perché rappresentano un motore di spinta per la ripresa. Per quanto riguarda le altre proposte, rivolte alle istituzioni, le prime due sono a costo zero per le finanze pubbliche. Si tratta da una parte di imprimere una forte accelerazione della spesa pubblica già stanziata dalle amministrazioni, sia sotto forma di progetti, che appalti e gare; dall’altra di puntare a un miglior utilizzo delle risorse già disponibili per la formazione, rivedendo e semplificando le regole con particolare riguardo alla formazione degli inoccupati. Questi interventi consentirebbero alle imprese It di far fronte alla loro più grave preoccupazione: conservare il proprio capitale umano, che rappresenta il maggior patrimonio del settore e la cui preparazione richiede notevole impegno di tempo e costi. Le altre due proposte sono a bassa intensità di spesa. L’una riguarda la messa in campo di incentivi per le imprese dedicati alla rottamazione dei vecchi software. L’obiettivo è sia stimolare la domanda di innovazione, che promuovere l’ammodernamento dei processi di gestione delle nostre imprese, in particolare delle Pmi, con conseguente crescita della loro competitività. Con l’ultima proposta, ma non meno importante, Assinform chiede al Governo che si proceda al finanziamento, come già annunciato dal Ministro dell’Industria, del progetto It di Industria 2015, destinato a migliorare la qualità e competitività dello stesso made in Italy tecnologico”. “Dobbiamo essere consapevoli – ha concluso Angelucci - che dietro questi dati vi è la crisi di un settore come l’It, che con le sue 97. 000 imprese e 390. 000 addetti, costituisce una delle più rilevanti realtà industriali del Paese e uno dei primi settori dell’Information Technology in Europa. Quarto per produzione di valore aggiunto, pari al 2,8% del Pil, è il settore economico che, in Italia, vanta il primato di occupati laureati: pari al 30% dei suoi addetti, presentando il più elevato rapporto capitale umano per unità prodotto. Questi numeri rivelano che esiste un made in Italy tecnologico, con un rilevante peso economico e culturale nel Paese, al quale, tuttavia, non corrisponde altrettanto peso politico. Ma l’It che licenzia significa perdita di cervelli e di alte professionalità; il taglio di spese e investimenti in tecnologie informatiche significa arretramento nel processo di modernizzazione, abbassamento delle capacità competitive e di reazione dell’intera economia. Perciò, considerata l’estrema pervasività delle tecnologie informatiche, l’impatto della crisi che investe l’Information Technology va valutato ben al di là dei perimetri del settore, come un impoverimento qualitativo dell’intero Paese”. Il mercato italiano dell’Ict in dettaglio Il perdurare della crisi economica mondiale ha trovato evidenza in Italia anche nel primo semestre del 2009. Il secondo trimestre ha evidenziato un modesto ricupero sul primo per i consumi (-1,8%), ma non per tutte le altre voci chiave: Pil (-6,0%), investimenti fissi lordi (-21,1%) ed esportazioni (-23,9%). E’ così continuata la discesa rispetto a un primo trimestre già critico, determinando una situazione difficile per la domanda di prodotti e servizi Ict. Il mercato dell’Ict - Informatica (It) e Telecomunicazioni (Tlc) – si è attestato nel primo semestre 2009 a 30347 milioni di Euro, con un calo (-4,5%) assai più pronunciato di quello registrato nel primo semestre del 2008, quando, dopo anni di crescita, si era contratto del -0,6%). La frenata rispetto al 2008, è spiegabile da un rallentamento in entrambe le componenti, ma assai più pronunciato per la componente informatica. Il mercato dell´informatica non è infatti andato oltre a 9142 milioni, ed è risultato in calo del 9% (la peggiore performance semestrale dal 1991 ad oggi). Hanno rallentato tutte le componenti (hardware, software, servizi e assistenza tecnica), con una punta negativa molto pronunciata per l’hardware (-15,7%). Il comparto delle telecomunicazioni (infrastrutture, terminali e servizi per reti fisse e mobili) è risultato pari a 21205 milioni, in calo del 2,5% rispetto al semestre corrispondente dell’anno prima, mostrando per la prima volta pesantezza anche sul fronte dei servizi di fonia mobile (-1,2%). Informatica -9% Nel primo semestre 2009 il mercato italiano dell’informatica (It) ha raggiunto i 9142 milioni di euro, con un calo del 9% sul primo semestre 2008, quando ancora risultava in crescita dell’1,3%. Il dato si spiega con la netta contrazione degli investimenti fissi nelle imprese, e solo parte con la tendenza al downpricing. Quest’ultimo ha peraltro spinto la domanda di Pc delle famiglie (+8,2% in unità) che, per quanto vivace ha solo smussato un caduta trainata dalla domanda business. Più in particolare, l’andamento del mercato It per settori d’offerta (hardware, software e servizi e assistenza tecnica) ha mostrato cali in tutte le componenti: servizi (4377 milioni, -7,3%), software (1954 milioni, -4,1%), assistenza tecnica ( 348 milioni, -6,2%), e soprattutto l’hardware (sistemi medi e grandi, personal computer, stampanti, sistemi di storage, e altre apparecchiature) che non ha superato la soglia 2463 milioni, con un calo del 15,7%. Nell’hardware e nel primo semestre 2009, anche il mercato dei personal computer ha perso smalto. La domanda di Pc in unità si è infatti attestata a 3. 178. 000 pezzi (-0,1%), per la prima volta stazionaria dopo quasi trent’anni di crescita a due cifre. Questo nonostante l’incremento delle vendite alle famiglie (775. 000 pezzi, +8,2% rispetto al primo semestre 2008), che non ha compensato il calo di vendite alle imprese e alla Pa (2. 403. 000 pezzi, -2,5%). Da segnalare è tuttavia il continuo progresso dei portatili, che pesano oramai per il 70,4% delle vendite complessive di Pc in unità, mentre nel primo trimestre del 2001 coprivano una quota di mercato non superiore al 26%. Anche nel software (1954 milioni, -4,1%), tutte e tre le componenti di mercato sono apparse in calo - software applicativo, -4,8%), middleware, -2%; software di sistema, -5,5% - e con progressioni di segno contrario rispetto a quelle del primo semestre del 2008. Scenario analogo anche nei servizi (4377 milioni, - 7,3%), che pesano per la metà del mercato It e contribuiscono in misura importante all’occupazione qualificata. Anche in questo comparto tutte le componenti hanno infatti mostrato cali rispetto al primo semestre dello scorso anno: -4,5% per i sistemi embedded; -12,2% per i servizi di elaborazione; - -10,8 per la formazione; - 5,2% per la systems integration; -4,9% per l’outsourcing, -5% per la consulenza; -11,2% per lo sviluppo e manutenzione applicativa. Telecomunicazioni: -2,5% Nel primo semestre 2009 il mercato delle telecomunicazioni (apparati, terminali e servizi per reti fisse e mobili) ha generato in Italia un business di 21. 205 milioni di euro, in calo del 2,5% sul primo trimestre del 2008, quando già era risultato in calo dell’1,4%. Ha pesato molto nel dato il calo (quasi doppio rispetto a quello dell’anno prima) del comparto delle fisse (9. 800 milioni, -4,4%), accompagnato da un calo (sempre con riferimento all’insieme di apparati terminali e servizi)delle mobili (11. 405 milioni, -0,7%). La scomposizione del mercato totale per le due macrocomponenti, investimenti e servizi, mostra una minore sofferenza per i servizi (16895 milioni, - 1,7%) e i terminali (2. 540 milioni, -2,7%), e una sofferenza più accentuata e oramai perdurante per i sistemi e le infrastrutture (1. 170 milioni, -8,8%) Nei servizi, in particolare, solo i Vas mobili (2. 545 milioni, +6,5%) che comprendono anche Sms, Mms e altri servizi dati e Internet su rete mobile risultano in crescita. Tutte le altre componenti risultano in calo, compresa anche quelle della fonia su rete mobile (6. 490 milioni, -1,2%, per la prima volta in calo dal debutto del cellulare in Italia), dei Vas su rete fissa (1. 660 milioni, - 6,2%)e dei servizi su rete fissa (6. 200 milioni, -4,0%), comprensivi non solo di voce, ma anche di accessi a Internet. Sul rallentamento dei servizi su rete mobile hanno influito per la prima volta l’interruzione della crescita delle linea attive (91 milioni, fra abbonamenti e carte prepagate, -0,6% nel primo semestre 2009, contro il + 6,6% del periodo corrispondente dell’anno prima) e la raggiunta stabilità del numero di utenti attivi (46,2 milioni, +0,4%, contro il + 2,1% dell’anno prima) Le note positive vengono dalla diffusione degli accessi Internet a banda larga, che interessa ora 12. 055. 000 utenti (+12,2% rispetto al primo semestre del 2008), per il 97% connessi con tecnologie Xdsl e per il 3% in fibra ottica.  
   
   
AVVOCATI ED ESPERTI RIUNITI A MESAGNE PER PARLARE DI RISARCIMENTO DANNI IDEE DIVERSE A CONFRONTO SUL DANNO ALLA PERSONA  
 
86 avvocati e oltre 20 professionisti del settore hanno partecipato lo scorso 25 settembre 2009 al convegno sul danno alla persona dal titolo “Il nuovo danno non patrimoniale dopo le Sezioni Unite: dal disordine al . Caos?” organizzato da Giesse Gestione Sinistri che si è svolto a Mesagne nella sala Agorà della Tenuta Moreno. La presenza di voci prestigiose della Giustizia italiana ha suscitato gli ottimi consensi dei partecipanti. L’evento, patrocinato dal Comune di Mesagne e dalla Provincia di Brindisi, è stato accreditato dal Consiglio Nazionale Forense che riconoscerà 6 crediti formativi. La giornata è stata introdotta dal dott. Bruno Marusso, organizzatore dell’evento e socio di Giesse Gestione Sinistri, che ha poi dato spazio ai saluti del dott. Sergio Memmo, Giudice del Tribunale di Brindisi. L’imprevista assenza del dott. Giovanni Battista Petti ha consentito l’intervento del dott. Domenico Chindemi, Magistrato della Corte di Cassazione. Grande interesse ha destato il contributo del Giudice del Tribunale di Roma dott. Marco Rossetti che ha concentrato il suo discorso sul danno morale da nascita indesiderata. Molto apprezzato anche il prof. Giorgio Gallone che ha saputo spiegare con la sua solita affabilità aspetti più tecnici della richiesta risarcitoria. I partecipanti hanno ascoltato anche il prof. Avv. Marco Bona del Foro di Torino, il Giudice del Tribunale di Trieste dott. Ssa Gloria Carlesso, la psicologa forense dott. Ssa Simona Codazzi, il prof. Avv. Giulio Ponzanelli e l’avv. Filippo Martini, entrambi del Foro di Milano. “Siamo contenti della risposta pugliese alla nostra giornata formativa - commenta Bruno Marusso - Già a Belluno per la prima edizione del 10 luglio abbiamo visto che le tematiche che proponiamo seppur tecniche destano grande coinvolgimento per chi lavora nel settore del risarcimento danni. Siamo riusciti a mettere a confronto idee diverse nel rispetto delle reciproche posizioni. ” Lo staff organizzativo di Giesse Gestione Sinistri sta riflettendo sull’ipotesi di optare nuovamente per la Puglia come meta per il prossimo convegno formativo in previsione per il prossimo anno.  
   
   
ODA DI MILANO: AL VIA L’INIZIATIVA “DALLA PARTE DEL CITTADINO”  
 
Per la prima volta in Italia lo Sportello del Cittadino promosso dall’Ordine degli Avvocati di Milano. Esce dal Palazzo di Giustizia per ascoltare e orientare la cittadinanza. Un caso unico in Italia, solo il secondo in Europa dopo l’esperienza parigina: l’Ordine degli Avvocati di Milano scende in piazza per avvicinarsi sempre più alla cittadinanza milanese con il proprio Sportello del Cittadino. Il tour che vedrà protagonisti gli avvocati, insieme ai giornalisti del Corriere della Sera, conta 12 tappe nei quartieri cruciali di Milano e ha lo scopo principale di avvicinarsi ai milanesi, offrire orientamento e sostegno gratuito nell’ambito del complesso Sistema Giustizia, dare valore alla professione dell’Avvocato e costruire le basi di una Giustizia più Giusta. Oltre 30 avvocati saranno impegnati ogni lunedì e mercoledì del prossimo mese nella tensostruttura mobile che girerà la città di Milano raccogliendo necessità e dando gratuitamente un primo orientamento ai cittadini, che rappresentano i primi utenti dell’attività professionale degli avvocati e del servizio della Giustizia e, come tali, sono i primi a subire i ritardi e i disagi di complessi meccanismi, sovente poco sincronizzati. L’ordine degli Avvocati di Milano, ha certamente fatto molto in questi ultimi anni in tal senso: partendo dalla creazione dello Sportello, replicato poi in altri Ordini italiani, alla realizzazione dell’Organismo di Conciliazione per la risoluzione delle controversie in via stragiudiziale, dalla gestione delle attività relative al patrocinio a spese dello Stato fino all’impegno nell’informatizzazione del processo. L’attività verrà condotta in partnership con Corriere della Sera: i temi che emergeranno durante le 12 tappe (a partire da lunedì 5 ottobre) troveranno ampio spazio all’interno del quotidiano il martedì e il giovedì. “È emersa, soprattutto negli ultimi anni, l’esigenza di spiegare quali sono le reali funzioni dell’Ordine, troppo spesso banalizzate e descritte in modo distorto come residui di superati corporativismi” afferma il Presidente dell’Ordine Avv. Paolo Giuggioli. “Fermamente persuaso, invece, dell’importanza del sistema ordinistico e delle sue prerogative poste essenzialmente a tutela dell’utenza, il Consiglio dell’Ordine ha ritenuto di dover prendere in seria considerazione l’opportunità di “comunicare” al di fuori della cerchia degli “addetti ai lavori” le funzioni che, come istituzione pubblica disciplinata dalla legge, a esso competono e, quindi, anche di fare conoscere i servizi posti in favore dei cittadini. D’altra parte è maturata anche la convinzione della necessità di rendere maggiormente disponibile al pubblico il patrimonio di conoscenza e competenza in materia di accesso alla giustizia di cui l’avvocatura milanese e il suo Ordine sono in possesso, in un ottica di sempre maggior consulenza preventiva. ” .  
   
   
ARTICOLO "MOBILE MALWARE EVOLUTION"  
 
Kaspersky Lab ha pubblicato la terza edizione dell’analisi "Mobile Malware Evolution", una rassegna delle principali minacce per telefoni cellulari e smartphone. La versione completa dell’articolo è disponibile su www. Kaspersky. Com/it/reading_room?chapter=207716812. L’articolo è firmato da Alexander Gostev, Global Research and Analysis Team Director di Kaspersky Lab, e da Denis Maslennikov, Mobile Research Group Manager. In questa terza edizione, l’articolo descrive l’evoluzione del mondo della telefonia dalla prima stesura dell’articolo, tre anni fa. Gli autori forniscono una panoramica delle principali minacce per l’ambito mobile e ne indicano i principali trend per il prossimo futuro, tra i quali ricordiamo: un incremento dell’uso di tecnologie multi-piattaforma, un aumento generale delle minacce progettate per attaccare dispositivi mobili e un’evoluzione delle funzionalità delle minacce, specialmente di quelle con lo scopo di generare profitti. Gli autori prevedono un aumento significativo delle minacce, e ritengono che altri tipi di dispositivi potrebbero a breve essere presi di mira. Secondo gli autori, “i cosiddetti smartbook potrebbero diventare un bersaglio più interessante dei normali smartphone. Del resto, se i processori x86 dovessero essere utilizzati diffusamente in ambito mobile, aumenterebbe ampiamente il raggio d’azione di questo tipo di minacce” .  
   
   
GIUSTIZIA. MORATTI: “CONIUGARE IL RISPETTO DELLE LEGGI ALLA TUTELA DELLA DIGNITÀ DELLA PERSONA”  
 
“Con la firma di questo protocollo il Comune di Milano mette a disposizione del Tribunale un presidio sociale per fornire un sostegno psicologico alle persone sottoposte a processo per direttissima” - ha dichiarato questa mattina il Sindaco Letizia Moratti alla presentazione del Protocollo d’Intesa tra Comune di Milano e Ministero della Giustizia-tribunale di Milano che prevede il supporto alle persone bisognose di rieducazione sottoposte a giudizio direttissimo monocratico. Presenti Livia Pomodoro, presidente del Tribunale di Milano, Paolo Giuggioli, presidente Ordine degli avvocati di Milano e Giacomo Locatelli, direttore generale Asl di Milano. Con questo Protocollo nasce all´interno del Tribunale, un presidio sociale della Direzione Centrale Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano, il cui personale è costituito da due assistenti sociali del Comune. “Al piano terra del Tribunale – ha spiegato Letizia Moratti - sarà predisposto un ufficio dove, dalle ore 9 alle ore 15, dal lunedì al sabato, saranno presenti gli operatori del Comune che incontrerà l’imputato per agevolare la richiesta e l’adozione di provvedimenti che possano rendere possibile un programma di recupero e riabilitazione della persona che è l’obiettivo finale di ogni procedimento di giustizia”. Questo protocollo s’inquadra in un’ampia linea di collaborazione che l’Amministrazione sta portando avanti con il sistema delle carceri: “Per noi è importante coniugare sempre il rigore e il rispetto delle leggi al sostegno e al recupero della dignità delle persone”, ha detto il Sindaco ricordando alcuni progetti già esistenti che testimoniano il successo di questo tipo di percorsi per i detenuti. “In collaborazione con il carcere di San Vittore – ha proseguito Letizia Moratti - abbiamo realizzato la prima casa in Italia, dove i bambini da 0 a 3 anni, figli di donne detenute, possono crescere serenamente in un contesto diverso da quello del carcere”. Il Sindaco ha citato anche il Protocollo sottoscritto con Amsa e Provveditore Generale delle Carceri Lombarde che permette ai detenuti di lavorare al di fuori della struttura penitenziaria e la collaborazione di Milano Ristorazione con il carcere di Opera, dove è stato realizzato un panificio che ogni giorno sforna 700 Kg di pane che vengono acquistati e distribuiti nelle mense cittadine. ´´Ringrazio il presidente Pomodoro - ha concluso Letizia Moratti - per questa ulteriore opportunità di collaborazione offerta al Comune a sostegno dell´amministrazione della giustizia´´. Soddisfatto dell´iniziativa anche il presidente del Tribunale. ´´L´aspetto del percorso rieducativo - ha spiegato Livia Pomodoro - e´ estremamente utile in relazione al problema della recidiva. Questo Palazzo forse si presta poco ad immaginarsi anche come un luogo rieducativo ma noi pensiamo che debba essere anche questo´´.  
   
   
PANDEMIA INFLUENZALE NEI LUOGHI DI LAVORO: INDICAZIONI MINISTERIALI  
 
Lo scorso 11 settembre il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha emanato una nota di "Raccomandazioni generali ad interim per la riduzione del rischio espositivo in caso di pandemia influenzale nei luoghi di lavoro", consultabile all’indirizzo internet http://www. Ministerosalute. It/imgs/c_17_pubblicazioni_1030_allegato. Pdf. Il documento contiene raccomandazioni sulla prevenzione e sul controllo dell´influenza nei luoghi di lavoro, individuando, oltre la sintomatologia dell´influenza, le opportune azioni dei datori di lavoro e dei lavoratori per la riduzione della diffusione del virus influenzale nei luoghi di lavoro, anche in considerazione di situazioni di particolare rischio (es. Gravidanza). La nota evidenzia una serie di misure precauzionali ed igieniche da seguire e prevede anche il coinvolgimento del medico competente .