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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Ottobre 2009
LA COMMISSIONE EUROPEA SI COMPIACE PER L´INIZIATIVA DEGLI STATI UNITI VERSO UNA GESTIONE DI INTERNET PIÙ INDIPENDENTE, PIÙ RESPONSABILE E PIÙ INTERNAZIONALE  
 
 Bruxelles, 5 ottobre 2009 - La Commissaria europea alla società dell´informazione e ai media, Viviane Reding, ha accolto con favore la notizia che l´Icann, l´organismo principale responsabile della gestione dei nomi di dominio di internet, sarà più aperto e dovrà rispondere del proprio operato ai miliardi di utenti di internet in tutto il mondo. Dal 30 settembre quest´organismo americano (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) non sarà più soggetto esclusivamente al controllo unilaterale del Ministero statunitense del Commercio, ma dovrà riferire a panel indipendenti designati dal comitato consultivo governativo dell´Icann e dall´Icann stesso, con la partecipazione dei governi di tutto il mondo. La Commissione europea ha ripetutamente invitato, fin dal 2005, ad attuare una riforma della gestione delle risorse essenziali di internet, necessaria per garantire obiettivi importanti di interesse pubblico come la libertà di espressione e la stabilità delle transazioni commerciali in linea. La Commissione europea ha assunto il fermo impegno di accompagnare e sostenere, in stretta collaborazione con i 27 Stati membri dell´Ue, l´attuazione delle riforme annunciate . " Mi compiaccio per la decisione dell´amministrazione statunitense di adeguare il ruolo chiave dell´Icann nella gestione di internet per tener conto della realtà del ventunesimo secolo e della globalizzazione", ha affermato Viviane Reding, Commissaria europea alla società dell´informazione e ai media . "Gli utenti di internet di tutto il mondo possono ormai confidare nel fatto che l´Icann adotti decisioni sui nomi di dominio e sugli indirizzi in modo più indipendente e più responsabile, così da rispettare gli interessi di tutti. L´operato dell´Icann sarà valutato regolarmente da panel esterni di controllo. Se attuata in modo efficace e trasparente, questa riforma riscuoterà un ampio consenso da parte della società civile, delle imprese e dei governi. La Commissione europea ha la ferma intenzione di realizzare questa riforma in collaborazione con i nostri partner all ´interno dei governi, delle imprese e della società civile. Avremo un ruolo attivo all´interno del comitato consultivo governativo (Gac) dell´Icann e nella successiva riforma del comitato stesso. Per il momento occorre fare in modo che, grazie al rafforzamento del suo ruolo, il Gac operi con maggior efficacia ed è necessario intensificare il dialogo tra le amministrazioni pubbliche, le imprese, e la società civile nell´ambito del Forum per la gestione di internet. Seguiremo da vicino anche gli effetti dell´operato dell´ Icann sulla concorrenza. Vorrei inoltre invitare tutte le parti interessate a esaminare attivamente le possibilità di istituire meccanismi di ricorso esterno più solidi nei confronti delle decisioni del comitato direttivo dell´Icann . Oggi l ´Icann sembra avere, almeno sulla carta, una maggiore indipendenza e un più grande dovere di rendicontazione: attiviamoci insieme perché questa riforma funzioni anche nella pratica. " Com ´è stato reso noto oggi, il "Joint Project Agreement" statunitense, che prevede attualmente la revisione unilaterale delle decisioni dell´Icann da parte del Ministero statunitense del Commercio, non sarà prorogato oltre il 30 settembre 2009 e sarà invece sostituito da una "dichiarazione di impegno" congiunta del governo statunitense e dell´ Icann. Si tratta di un´importante riforma dell´attuale meccanismo di gestione . Le novità più importanti sono: maggiore indipendenza da revisioni periodiche effettuate da un solo governo. Le decisioni adottate dall´Icann riguardano infatti gli utenti di internet di tutto il mondo ed è perciò importante che si tenga conto degli interessi di tutti; dovere di rendicontazione esterna nei confronti di panel di controllo indipendenti designati congiuntamente dal Gac e dall´Icann. Il Gac è aperto ai governi e alle autorità pubbliche di tutto il mondo e offre consulenza al comitato direttivo dell´Icann sugli aspetti politici delle sue attività. I panel valuteranno periodicamente i risultati conseguiti dall´Icann rispetto agli impegni pubblici assunti. Internet è una risorsa diventata vitale per l´economia e la società in tutte le parti del mondo. Già da molti anni la Commissione europea e gli Stati membri partecipano al processo di formulazione delle politiche dell´Icann per garantire il rispetto, nella rete, di valori europei come la libertà di espressione, la protezione della vita privata, la tutela dei consumatori e la sicurezza. Nel giugno 2009 la Commissione europea ha pubblicato un documento strategico in cui invitava a migliorare il dovere di rendicontazione dell´Icann nei confronti della comunità internazionale, la trasparenza del suo processo decisionale e sosteneva un ruolo più attivo dei governi nella definizione degli aspetti pubblici della politica dell´Icann ( Ip/09/951 ). L´annuncio odierno indica che gli Stati Uniti condividono molti di questi auspici e obiettivi . Le prossime tappe - Un altro aspetto importante della gestione di internet è il proseguimento dell ´ Internet Governance Forum, costituito per un periodo iniziale di cinque anni e riunitosi per la prima volta nel 2006, in quanto costituisce una sede unica di dibattito tra tutti i soggetti interessati alla gestione di internet. La Commissione europea desidera che il forum sia portato avanti perché costituisce la sola sede di incontro che permette ad un´ampia gamma di parti interessate di tutto il mondo, compresi i Parlamentari, di affrontare tutte le tematiche connesse a internet. Contesto - I nomi di dominio e gli indirizzi sono indispensabili perché le comunicazioni in internet arrivino a destinazione. L´organismo responsabile della definizione delle politiche di coordinamento globale del Domain Name System (Dns) è l´Icann, un organismo americano privato, senza scopo di lucro, con sede in California. Dalla sua creazione nel 1998 il suo funzionamento è stato disciplinato da una serie di protocolli di intesa con il governo americano che ne precisava gli obiettivi sul piano della politica dei nomi di dominio (Dns). Il "Joint Project Agreement" è il protocollo più recente e scadrà il 30 settembre 2009. Nel mese di maggio la Commissaria europea Viviane Reding aveva illustrato la sua visione della futura gestione di internet in un messaggio video ( Ip/09/696 ): http://ec. Europa. Eu/commission_barroso/reding/video/text/message_20090504. Pdf .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA SOTTOLINEA L´IMPORTANZA DI SOSTENERE LO SVILUPPO DI TECNOLOGIE CHIAVE  
 
Bruxelles, 5 ottobre 2009 - L´unione europea deve intensificare gli sforzi per sviluppare e diffondere tecnologie abilitanti chiave (Ket o key enabling technologies), come ad esempio le nanotecnologie, la micro e nano elettronica, i materiali avanzati e la fotonica. Questo è il messaggio principale che emerge dalla nuova comunicazione della Commissione sull´argomento. Il termine Ket si riferisce alle tecnologie che permettono lo sviluppo di nuovi beni e servizi in molti settori. La nanotecnologia, ad esempio, promette progressi nel campo della sanità, energia, ambiente e produzione, mentre dalla micro e nanoelettronica ci si aspetta che contribuiscano allo sviluppo di sistemi di controllo intelligenti, che potrebbero rivoluzionare i settore energetico, dei trasporti e spaziale, per nominarne soltanto alcuni. I materiali avanzati da parte loro potrebbero condurre a grandi progressi nel settore aerospaziale, dei trasporti, delle costruzioni e della sanità. Attualmente, però, il potenziale di queste straordinarie tecnologie rimane poco sfruttato. Le Ket sono fondamentali se l´Unione europea intende affrontare sfide come i cambiamenti climatici, l´invecchiamento della popolazione, la sicurezza energetica e le comunicazioni. Attraverso la comunicazione, la Commissione spera di avviare un processo che permetterà all´Unione europea di individuare le Ket con il maggiore potenziale e di mettere a punto le misure e condizioni necessarie per sostenere il loro sviluppo e la loro eventuale diffusione. Si tratta di una questione urgente, dato che anche paesi come Cina, Giappone e Usa investono fortemente nelle Ket. "L´unione europea ha bisogno di una forte spinta per procurarsi gli strumenti necessari per riuscire a mantenere anche in futuro la sua competitività e affrontare le principali sfide sociali di questo secolo", ha commentato Günter Verheugen, commissario europeo per le Imprese e l´industria. "Controllare nanotecnologie, micro e nanoelettronica, biotecnologie, nuovi materiali e fotonica, significa essere all´avanguardia [a] vantaggio dei cittadini. " La comunicazione elenca altresì gli ostacoli che impediscono l´ulteriore sviluppo delle Ket nell´Unione europea. In cima alla lista c´è l´incapacità dell´Ue di sfruttare in pieno i risultati della ricerca. "Ne consegue che ricerche molto costose condotte nell´Ue - sia in ambito pubblico che privato - vengano commercializzate in altre regioni", recita la comunicazione. Altre problematiche riguardano una scarsa comprensione delle Ket da parte del pubblico generale, nonché una carenza di operatori adeguatamente qualificati. In un altro punto la Commissione mette in risalto l´insufficienza dei finanziamenti disponibili per i capitali di rischio e gli investimenti privati per le Ket. Per quanto riguarda le politiche, la Commissione scrive che: "Le politiche dei singoli Stati membri in materia di tecnologia [. ] spesso mancano delle sinergie e dei vantaggi offerti dalle economie di scala e di scopo che derivano da azioni congiunte meglio coordinate. " La Commissione avanza una serie di suggerimenti per affrontare la situazione. Per quanto riguarda il trasferimento tecnologico, ad esempio, raccomanda che gli inviti a presentare proposte siano concepiti in modo da assicurare il collegamento tra i risultati della ricerca e l´impatto industriale. Anche un coinvolgimento dei potenziali utenti nella fase iniziale delle attività di ricerca e sviluppo, potrebbe favorire il trasferimento tecnologico, suggerisce la Commissione. Gli Stati membri dell´Ue devono inoltre coordinare meglio le loro attività, ad esempio attraverso bandi e programmi congiunti. "Questo permetterebbe lo sviluppo di politiche più ambiziose in campo tecnologico, liberando i vantaggi delle economie di scala e di scopo, e facilitando la collaborazione strategica tra le varie aziende europee", dichiara la comunicazione. Le Ket sono la chiave per dare all´Ue la spinta necessaria per affrontare i cambiamenti climatici, e la Commissione scrive che attraverso la combinazione del sostegno per le Ket e gli sforzi per affrontare i cambiamenti climatici, si riuscirebbe a facilitare il finanziamento dell´impegno europeo nell´ambito di accordi internazionali sui cambiamenti climatici. Inoltre, la Commissione mette in luce una serie di politiche e iniziative esistenti che potrebbero essere sfruttate dagli Stati membri per sostenere lo sviluppo delle Ket, tra queste figurano le norme sugli aiuti di stato, la Lead Market Initiative e la Risk Sharing Finance Facility della Banca europea per gli investimenti. La Commissione conclude proponendo la creazione di un gruppo di esperti di alto livello, che avrebbe il compito di elaborare una strategia europea a lungo termine per le Ket. Per maggiori informazioni, visitare: http://ec. Europa. Eu/enterprise/sectors/ict/competitiveness/index_en. Htm .  
   
   
QUALI REGOLE PER LA RETE? L´INTERNET GOVERNANCE FORUM ITALIA (IGF) SI TERRÀ DAL 5 AL 7 OTTOBRE PRESSO LA SEDE DELL´IIT-CNR DI PISA. UNIVERSITÀ E RICERCA, P.A., TECNICI, INDUSTRIE ED ESPONENTI DI ONG, SOCIETÀ CIVILE E POLITICA DIBATTERANNO DELL´ASSETTO FUTURO DI INTERNET. TRA I TEMI AFFRONTATI, LIBERTÀ DI ESPRESSIONE, SICUREZZA, ANONIMATO, DIRITTO D´AUTORE E RETI SOCIALI  
 
Roma, 2 ottobre 2009 - Chi gestirà Internet? Mentre il Dipartimento del commercio americano rinegozia con Icann (l’organismo internazionale che sovrintende ai domini) l’accordo che fino a ieri sanciva il controllo Usa sulla Rete, il dibattito sull’assetto futuro di Internet si accende anche in Italia. A Pisa, nella sede dell’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è in programma dal 5 al 7 ottobre prossimi il secondo appuntamento con l’Internet Governance Forum Italia (Igf): amministrazioni pubbliche, università e mondo della ricerca, comunità tecniche, industrie e organizzazioni non governative, esponenti della società civile e della politica sono chiamati a raccolta per definire un quadro di regole di massima che definiscano diritti e doveri degli utenti della Rete. Libertà di espressione, sicurezza, anonimato, diritto d’autore, reti sociali sono alcune delle tematiche che affronterà l’assemblea, i cui lavori saranno introdotti dal professor Luciano Maiani, presidente del Cnr: le proposte più significative che emergeranno dal dibattito saranno presentate alla prossima riunione dell´Internet Governance Forum mondiale che si terrà a Sharm El Sheikh nel novembre prossimo su iniziativa dal governo egiziano e sotto l’egida delle Nazioni Unite. In assenza di un sistema regolatore, dicono gli esperti, Internet rischia il collasso, sul modello di quanto è già avvenuto per l’economia mondiale. “Attraverso Internet passa lo sviluppo delle società future”, osserva l’ingegner Stefano Trumpy, dirigente di ricerca all’Istituto di Informatica e Telematica (Iit-cnr). “La governance della Rete italiana e l’individuazione di regole comuni e condivise sono obiettivi primari posti dalla stessa Unione Europea: il Dipartimento delle tecnologie dell´Informazione e delle comunicazioni del Cnr, diretto dal professor Francesco Beltrame, ne ha fatto una linea di ricerca scientifica primaria. I laboratori di ricerca di tutto il mondo sono oggi al lavoro per realizzare l’Internet del Futuro, la ragnatela di servizi di nuova generazione che promette di rivoluzionare in modo ancor più radicale il rapporto tra utenti e informazioni. Ma la nuova rete chiede fina da subito che sia definito un adeguato sistema di governance”. I numeri confermano l’entità del fenomeno e il suo impatto sulla popolazione. Secondo i dati dell’Unione Europea, oggi gli utenti della Rete nel mondo sono oltre un miliardo e 600 milioni (erano “appena” 360 milioni nel 2000). A proliferare a macchia d’olio è soprattutto la fruizione di Internet tramite cellulari e dispositivi mobili, tanto che i ricercatori associano senza esitazione l’Internet del Futuro ai cellulari: oggi i telefonini capaci di connettersi a Internet sono 570 milioni, e il numero dei navigatori mobili è raddoppiato dal 2006; nel volgere di tre anni, le connessioni alla rete via cellulare e wi-fi supereranno quelle tramite rete cablata. A margine dell’Internet Governance Forum di Pisa, gli organizzatori hanno riservato una cerimonia di commemorazione in memoria del professor Giuseppe Biorci, già vicepresidente del Consiglio nazionale delle Ricerche e docente di fama internazionale. Il professor Biorci fu presidente del Comitato nazionale di consulenza per le Scienze d’Ingegneria e di Architettura del Cnr nel momento decisivo per la connessione dell´Italia alla rete Internet, e tra i primi a mettere in evidenza le problematiche della governance di Internet. All’igf sono stati invitati i ministri Mariastella Gelmini e Renato Brunetta, il viceministro Paolo Romani e alcuni parlamentari impegnati su questi temi, tra i quali Antonio Palmieri, Luigi Vimercati e Vincenzo Vita. La partecipazione è aperta a tutte le organizzazioni, le istituzioni e i privati cittadini. I partecipanti al Forum di Pisa sono invitati a proporsi per contribuire nelle sessioni tematiche e nei confronti di esperienze previsti nel programma. La manifestazione sarà trasmessa anche in diretta video-streaming via Internet all’indirizzo http://reti4. Iit. Cnr. It/live/live. Jsp. Il programma dettagliato è disponibile sul sito www. Igf-italia. It. .  
   
   
IMMIGRAZIONE. NUOVA AREA DOCUMENTALE NELLA RETE INFORMATIVA DELLA REGIONE VENETO  
 
Venezia, 5 ottobre 2009 - La Rete Informativa Immigrazione del Veneto (www. Venetoimmigrazione. It), gestita per conto della Regione dall’agenzia ministeriale “Italia Lavoro”, sarà presto arricchita da una nuova area documentale che riguarderà i percorsi di ingresso-soggiorno-rientro dei cittadini stranieri in Veneto, in particolare quelli extracomunitari. La nuova sezione informativa è in fase di prova e, una volta testata, sarà liberamente accessibile alla navigazione su internet. Se ne è parlato a Mestre (Venezia) in occasione della riunione del Comitato tecnico di indirizzo e pilotaggio della stessa Rete Informativa, sotto la presidenza dell’assessore regionale ai flussi migratori Oscar De Bona. La banca dati già ora consultabile sul sito – ha detto De Bona – è un utile strumento per diffondere la conoscenza sui processi di migrazione legale e sui servizi della Regione del Veneto per gli immigrati. Gli operatori pubblici e privati che si occupano di integrazione possono consultare tutte le informazioni disponibili sui servizi, i progetti e i corsi rivolti ai cittadini extracomunitari. E’ una modalità informativa semplice e diretta, che favorisce la conoscenza e la comprensione della quadro legislativo (in cui si sono inseriti a livello nazionale i recenti cambiamenti apportati dal cosiddetto “Pacchetto Sicurezza”) e si propone di migliorare l’accesso ai servizi destinati all’inserimento socio-lavorativo. Ma in questa fase critica sul piano occupazionale ed imprenditoriale – ha aggiunto De Bona – è sembrato opportuno puntare l’attenzione su alcuni percorsi come l’ingresso per lavoro stagionale, l’ingresso per lavoro fuoriquota, il rinnovo e la permanenza, la cittadinanza, il rientro. E proprio a queste tematiche sarà dedicata la nuova area documentale della Rete Informativa veneta. Il Comitato tecnico ha discusso anche sulle possibili modalità di informazione sulle misure di contrasto alla crisi rivolte ai lavoratori stranieri, in particolare non comunitari. .  
   
   
RICERCA: IN SICILIA FIRMATO ACCORDO PER ARRESTARE FUGA DEI CERVELLI  
 
Palermo, 5 ottobre 2009 - Il Presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, con gli assessori Gaetano Armao e Marco Venturi ed i dirigenti generali dei dipartimenti Industria, Nicola Vernuccio, e della programmazione, Felice Bonanno, ha firmato l’ 1 ottobre l’accordo di programma quadro in materia di ricerca e competitività con il ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur). Grazie all’accordo, vengono messi a disposizione della Sicilia 425 milioni di euro in grado di creare nuovi settori produttivi e fermare la fuga dei cervelli siciliani dando impulso e potenziando le reti per il rafforzamento scientifico-tecnologico della Regione. L’accordo si prefigge di rafforzare il potenziale di ricerca e innovazione degli attori regionali pubblici e privati operanti in ambiti scientifico-tecnologici di valenza strategica per l’economia della Sicilia; di irrobustire il potenziale innovativo delle aree territoriali caratterizzate dalla presenza di università, centri di ricerca e imprese medio - grandi e piccole; di promuovere iniziative integrate e organiche di attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale, che contemplano la partecipazione congiunta di università, imprese ed enti pubblici, finalizzate alla creazione di nuovi laboratori; di potenziare la infrastrutturazione dei Campus delle Università siciliane attraverso lo sviluppo di strutture scientifiche pubbliche e private di elevato valore e di valorizzare le buone pratiche sviluppate nelle Regioni e regolamentate da accordi di collaborazione. I destinatari delle risorse che si muovono lungo 4 linee di intervento saranno gli Enti di Ricerca, le Università e le Imprese. .  
   
   
SCUOLA: IN GAZZETTA IL BANDO PER DOCENTI E PERSONALE SOSTEGNO IN SICILIA  
 
Palermo, 5 ottobre 2009 – “Sarà pubblicato domani ( 2 ottobre) sulla Gazzetta ufficiale della Regione il bando per raggiungere due importanti obiettivi: la realizzazione di un piano per garantire il diritto allo studio dei ragazzi disabili e a rischio di marginalità sociale e il reinserimento nella scuola siciliana di 1700 unità, tra insegnanti di sostegno e personale Ata”. Lo ha annunciato l’ 1 ottobre l’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Nicola Leanza, nel corso di un incontro con i sindacati del mondo della scuola. Erano presenti anche il dirigente generale del Dipartimento regionale della Pubblica Istruzione, Patrizia Monterosso, e il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano. Le risorse finanziarie, valide per i prossimi due anni, comprendono 15 milioni di euro a carico dello Stato sui fondi Pon Fesr 2007-2013 mentre la Regione ha messo in campo 40 milioni di euro. “E’ un progetto sperimentale – ha detto l’assessore Leanza – che vede la Sicilia protagonista a livello nazionale. In un momento di tagli e di difficoltà economiche, la Regione ha messo la scuola al primo posto e soprattutto ha posto l’attenzione sulla questione della disabilità, che rischiava di essere dimenticata, mettendo in campo le migliori professionalità. Il percorso per il reinserimento di 1700 tra docenti e personale oggi è partito ed in breve tempo daremo una risposta concreta ad un settore che in Sicilia è stato fortemente penalizzato”. Leanza ha anche lanciato la prossima conferenza regionale della scuola: “La faremo – ha concluso l’assessore – il mese prossimo e inviteremo il ministro Gelmini. Sarà un momento importante in cui tutte le componenti potranno esprimere le proprie proposte e confrontarsi sui problemi sottolineando però che anche in Sicilia c’è una buona scuola da mettere in vetrina”. .  
   
   
ABRUZZO: FORMAZIONE;GIUNTA 600MILA EURO  
 
L´aquila, 5 ottobre 2009 La Giunta Regionale ha approvato, su proposta dell´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, una delibera per la riformulazione del "Progetto speciale multiasse P. O. R. F. E. S. R. Reti per l´Alta Formazione e l´inserimento lavorativo in campo musicale ed in altri campi del mondo dello spettacolo". Il progetto prevede l´attuazione di un´unica linea di intervento di 600. 000 euro finalizzata alla formazione di giovani, di età non superiore ai 40 anni, nel campo "musicale e coreutico" e in particolar modo nei settori strumentale, vocale e della danza. Per poter partecipare alla procedura sarà necessario comporre un partenariato tra un Conservatorio di musica ovvero un istituto musicale parificato, una associazione culturale operante nel mondo dello spettacolo, un organismo di formazione accreditato per la formazione superiore e almeno una amministrazione pubblica locale. "Completiamo un altro tassello nell´operazione di recupero di progetti del Piano Operativo Regionale 2007/2009 del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale; - commenta l´assessore Gatti - abbiamo di fatto scongiurato il disimpegno delle risorse europee, recuperando il tempo perduto. Ora possiano proiettarci nella definizione della nuova programmazione di interventi per il prossimo biennio". .  
   
   
TRENTO: 40 BORSE DI STUDIO DA 1.500 EURO PER GIOVANI "ATLETI STUDENTI"  
 
Trento, 5 ottobre 2009 - La Giunta provinciale ha approvato il 2 ottobre i criteri e le modalità per la concessione delle borse di studio destinate a giovani atleti residenti in Trentino che frequentano un percorso di istruzione o di formazione. Lo ha fatto accogliendo la relativa delibera di Marta Dalmaso, assessore all´istruzione e allo sport. Per il 2009 sono a disposizione 40 borse di studio da 1. 500 euro. Ricordiamo che la legge provinciale numero 5 dell´agosto 2006 prevede che ai giovani atleti residenti in provincia e frequentanti un percorso di istruzione o formazione possano essere concesse borse di studio, tenuto conto del merito sportivo e scolastico e della condizione economica familiare. Oggi sono stati appunto determinati i criteri ed i parametri per la concessione delle borse di studio agli studenti atleti relative all’anno scolastico 2008/09 e fissare le modalità di presentazione della relativa domanda. Da lunedì prossimo, 5 ottobre, tutte le informazioni necessarie saranno a disposizione sul sito www. Sport. Provincia. Tn. It. Ricordiamo che la concessione di borse di studio si pone come obiettivo l’incentivazione dell’impegno scolastico e sportivo e la parziale copertura dei costi legati all’attività agonistica di alto livello. Possono fruire della borsa di studio gli studenti/atleti iscritti e frequentanti il secondo ciclo del sistema educativo provinciale delle istituzioni scolastiche e formative pubbliche e paritarie. Per l´ammissione alla borsa di studio lo studente deve possedere i seguenti requisiti: a) essere residente in provincia di Trento da almeno tre anni alla data di presentazione della domanda; b) aver conseguito nell’anno di presentazione della domanda l’ammissione alla classe successiva o aver concluso positivamente il percorso scolastico o formativo e non aver ripetuto più di un anno nel percorso scolastico. C) essere tesserato ad un’associazione o società sportiva dilettantistica affiliata ad una federazione nazionale o ad una disciplina sportiva associata; d) aver raggiunto i seguenti risultati sportivi nel periodo settembre 2008 – settembre 2009: - essere stato convocato nella rappresentativa nazionale assoluta o di categoria dalla federazione nazionale della disciplina sportiva praticata; - essersi classificato dal primo al sesto posto nelle graduatorie italiane riservate alla categoria di appartenenza secondo l’età; - aver partecipato a campionati nazionali assoluti o di categoria o a rassegne nazionali previste dalle federazioni per gli sport di squadra. E) appartenere a un nucleo familiare la cui situazione economica riferita al reddito ed al patrimonio non superi il valore dell’indicatore Icef individuato negli elementi variabili da considerare nella valutazione della condizione economica familiare. La domanda di borsa di studio redatta sulla base del modello allegato al bando, sottoscritta dal richiedente per autocertificazione secondo la vigente normativa, va presentata, dal 15 al 30 ottobre 2009 entro le ore 12. 00, al Dipartimento Istruzione – Ufficio Attività sportive, Via Lunelli, 4 – Trento o presso gli Sportelli di informazione ed assistenza al pubblico della Provincia autonoma di Trento. La borsa di studio è concessa previa valutazione della condizione economica familiare dello studente/atleta e tenuto conto del merito sportivo dello stesso. Per l’ammissione al beneficio è necessario fornire i dati relativi al reddito e al patrimonio di ciascun componente il nucleo familiare, utilizzando il modello di dichiarazione sostitutiva Icef approvato dalla Giunta provinciale, nel quale devono essere indicati i redditi relativi all’anno 2008 ed il patrimonio al 31 dicembre 2008. Nella graduatoria saranno individuati i 40 soggetti beneficiari che hanno ottenuto il punteggio migliore. In situazioni di parità prevale l’atleta più giovane. Non possono beneficiare delle borse di studio atleti/e professionisti o appartenenti per professione ai gruppi sportivi militari. .  
   
   
INCONTRO CON I GIOVANI DEL CORSO "ORIGINI"  
 
Trieste, 5 ottobre 2009 - Un´iniziativa che serve per creare i futuri e naturali "ambasciatori" del Friuli Venezia Giulia nel mondo. Lo ha sottolineato il presidente della Regione Renzo Tondo ricevendo a Trieste, nella sede del Consiglio regionale, i 15 giovani partecipanti alla nona edizione del corso di alta formazione manageriale "Origini", riservato a figli e nipoti di emigrati friulani e giuliani nel mondo. Assieme al direttore del corso Stefano Pilotto, ha partecipato all´incontro Claudio Sambri, amministratore delegato della Mib School of Management di Trieste, che sin dalla prima edizione organizza questa iniziativa con il sostegno della Regione, di alcune istituzioni finanziarie locali e delle associazioni degli emigrati. Come è stato ricordato nel corso dell´incontro, fu l´appoggio convinto dell´Amministrazione regionale una decina di anni fa, quando assessore alla Formazione era proprio l´attuale presidente Tondo, a rendere possibile l´avvio di questo progetto, che ha dato e sta dando risultati importanti. I giovani arrivano quest´anno da tutti i continenti, e in particolare da Argentina, Brasile, Stati Uniti, Canada, Australia e Sud Africa. In questi giorni stanno affrontando la seconda fase del percorso di formazione, che prevede un tirocinio in alcune delle più importanti imprese del Friuli Venezia Giulia. Il corso dura in totale quattro mesi, Il presidente Tondo, nel rivolgere un caloroso e affettuoso benvenuto, ha voluto conoscere e soffermarsi a parlare con ciascuno dei partecipanti. "È questa per voi - ha detto fra l´altro il presidente - un´occasione per conoscere la terra d´origine della vostra famiglia, per ritrovare le radici e la lingua". "Ma è nello stesso tempo - ha aggiunto - anche un´occasione per guardare con ottimismo al vostro futuro perché qui avete l´opportunità di seguire un percorso formativo di eccellenza, che vi consente una significativa crescita professionale, e di diventare nei vostri Paesi ambasciatori del Friuli Venezia Giulia, una regione piccola ma molto interessante e dinamica dal punto di vista economico". Riferendosi alla sua recente esperienza in Brasile a Porto Alegre, dove ha partecipato a un convegno di giovani figli di emigrati dalla regione, Tondo ha ricordato che molte piccole imprese del Friuli Venezia Giulia hanno prodotti interessanti ma non dispongono della forza di costruire una propria rete commerciale. E sono proprio le nostre comunità all´estero a poter costituire un punto di riferimento per esplorare nuovi mercati. "Origini" è un corso intensivo in sviluppo imprenditoriale, con l´obiettivo di favorire una nuova e fruttuosa collaborazione tra le giovani generazioni dell´emigrazione e il sistema delle imprese regionali. I partecipanti, di età compresa tra i 25 e i 35 anni, sono diplomati o laureati con una buona conoscenza dell´italiano. Accanto a una formazione manageriale specialistica, sono previsti tirocini in azienda. Ecco le aziende che quest´anno hanno accolto i giovani: Illycaffè, Pacorini, Modiano, Principe di San Daniele, Promotrieste, Mib, Hausbrandt, Calligaris, Rizzani De Eccher, Movimento turismo del vino, Bortolinkemo, Alpi Aviation, Palazzetti. .  
   
   
PRESENTATO TOSCANAINCONTEMPORANEA PROGETTO VOLUTO DALLA REGIONE E SUL CONTEMPORANEO PRATO, PISTOIA E FIRENZE VANNO “A RETE” ALLEANZA TRA “PECCI”, “STROZZINA”, BELLE ARTI, UNIVERSITÀ, SCHERMO ARTE  
 
 Firenze, 5 ottobre 2009 - Un ricco cartellone di attività educative, espositive, seminariali per valorizzare le realtà di arte contemporanea nell´area fiorentina e in quella metropolitana. Ecco “Toscanaincontemporanea”, un progetto promosso da Regione Toscana in collaborazione con il Centro per l´Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Oltre al “Pecci”, destinatario del contributo finanziario regionale e coordinatore del progetto, sono altri quattro i soggetti (tutti di Firenze) coinvolti e titolari di iniziative: l´Università, l´Accademia di Belle Arti, il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina, l´associazione culturale “Lo schermo dell´arte”. “Crediamo molto in questo progetto – sottolinea l´assessore toscano alla Cultura, Paolo Cocchi - tanto che abbiamo scelto di finalizzare proprio in questa direzione le risorse a nostra disposizione nel Piano Integrato della Cultura. Attraverso una progettualità che punta alla “rete” vogliamo stimolare il confronto sui linguaggi del contemporaneo tra soggetti pubblici e istituzioni private che operano nell´area metropolitana”. Il programma parte da ottobre e arriva, con alcune iniziative, al giugno 2010 fornendo nel territorio tra Firenze e Pistoia un calendario ricco e variegato. L´accademia di Belle Arti propone, da ottobre a dicembre, “Futur1sm00ggi”: riflessioni stimolate dal centenario del Futurismo (1909). Si intende non solo verificare la vitalità di quell´avanguardia nell´arte contemporanea ma anche, prendendo spunto da episodi storici del Futurismo fiorentino, riproporli nei modi creativi del nostro tempo. Previsto anche un remake di un´opera cinematografica futurista, perduta, interamente girata a Firenze nel 1916. “Lo schermo dell´Arte”, associazione che si occupa di dial ogo fra cinema e arte contemporanea, propone a Firenze (23-26 novembre, cinema Odeon) una rassegna internazionale di film sulle arti contemporanee. In programma, fra gli altri, un documentario sui retroscena nel mercato dell´arte contemporanea e un´opera di Martin Scorsese (“Picasso & Braque to the Movie”) su come il cinema ha influenzato l´opera di due maestri del Cubismo. In nove mesi, da ottobre a giugno, il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina propone “Open Studios”, fitto calendario di incontri con visite negli studi di 13 artisti, accompagnate da un mediatore e pensate come momenti di autentico dialogo fra pubblico e artista. Due i pistoiesi coinvolti (Federico Gori e Zoè Gruni), quattro i pratesi (Lorenzo Banci, Loris Cecchini, Filippo Manzini, Franco Menicagli), sette i fiorentini (Massimo Barzagli, Vittorio Corsini, Daniela De Lorenzo, Cristiana Palandri, Lia Pantani con Giovanni Surace, Letizia Renzini). L´università di Firenze (Dipartimento di Storia delle Arti e dello Spettacolo) presenta (da ottobre a dicembre) riflessioni su alcune questioni fondamentali legate, oggi, al rapporto produzione/recezione dell´opera d´arte: come rendere accessibile a un vasto pubblico l´arte contemporanea? Come divulgarla nei media o negli stessi musei e con quali progetti di formazione? Quali rapporti, anche nell´arte contemporanea, fra collezioni ed esposizioni? Davvero solo il settore privato può occuparsi del contemporaneo e solo il mercato indica la qualità? Quale il ruolo dei curatori nelle esposizioni? Il Centro per l´Arte contemporanea Luigi Pecci, che da Prato coordina l´intero pacchetto di iniziative, propone “Alla maniera d´oggi. Base a Firenze”: una mostra con opere degli artristi di base fra i quali Mario Airò, Marco Bagnoli, Paolo Masi, Paolo Parisi, Remo Salvadori. Sulla base di un´affermazione del Vasari “Alla maniera d´oggi”, la mostra – esposta in grandi e prestigiosi luoghi storici e museali di Firenze culla della civiltà artistica occidentale – intende puntare a restituire visibilità alla produzione artistica toscana degli ultimi decenni. Programma su www. Turismo. Intoscana. It .  
   
   
TERREMOTO: CHIODI SU RESIDENZIALITA´ UNIVERSITARI LA REPLICA DEL PRESIDENTE AL CONSIGLIERE COSTANTINI  
 
Pescara, 5 ottobre 2009 - "Sarebbe davvero utile poter applicare anche da noi il criterio guida della Regione Friuli Venezia Giulia per la ricostruzione dopo il terremoto per cui deve venire prima il lavoro, poi le case e, infine, le chiese. Questo principio però, ricordato e fatto proprio dal consigliere Costantini, credo sia valido solo laddove i tre elementi citati non siano interdipendenti". Lo afferma il presidente della Regione, Gianni Chiodi, rispondendo al capogruppo dell´Idv, Carlo Costantini. "Forse in Friuli ciò è avvenuto, ma all´Aquila la situazione è ben diversa - dice il Presidente - applicare anche per L´aquila un freddo slogan significa non aver compreso appieno la dimensione di quanto accaduto nel nostro capoluogo e nei comuni limitrofi il 6 aprile scorso: tra i molti numeri della tragedia sarà sufficiente ricordare che gli sfollati sono arrivati alla sconcertante cifra di oltre 70 mila. La stragrande maggioranza degli alloggi per gli studenti universitari era nel centro storico del Capoluogo abruzzese. Per far ripartire il centro storico, come anche Costantini dovrebbe sapere, c´è bisogno di una seria pianificazione fondata su rinnovati criteri di sicurezza e di programmazione urbanistica: i tempi per fare ciò devono essere obiettivamente rapidi, ma non dettati da una inutile e dannosissima fretta. Pensare che oltre le mura del centro storico si ricostruisca una città e, come vuole Costantini, anche l´intera offerta residenziale per gli universitari, magari pubblica, priverebbe per sempre la città dell´Aquila del "vero motore dell´economia locale" e di una linfa vitale insostituibile per la rivitalizzazione del centro storico. Come Commissario delegato alla ricostruzione degli edifici pubblici mi sono attivato da subito per risolvere i problemi dell´Università, coinvolgendo sia il Ministero che i massimi vertici dell´Ateneo aquilano, e abbiamo ottenuto già significativi risultati. Sono stati già resi disponibili grazie al lavoro del mio ufficio 40 milioni di euro per la ricostruzione urgente delle strutture universitarie, - continua Chiodi - abbiamo condiviso con il Rettore la necessità di coinvolgere privati imprenditori per realizzare campus residenziali per gli studenti senza escludere eventuali fondi pubblici per rendere maggiormente attrattivi i relativi investimenti privati, grandi aziende nazionali sono intervenute per il finanziamento di progetti di campus residenziali e didattici anche nell´ottica di creare centri di ricerca utili non solo nella fase dell´emergenza ma anche in futuro, l´Università e le aziende per il diritto allo studio regionali hanno avviato le procedure per reperire alloggi privati o per verificare l´interesse di privati a mettere a disposizione strutture da adibire a residenzialità universitaria, abbiamo velocizzato la conclusione di progetti che alla data del sisma erano pendenti. Tutto ciò nella consapevolezza, però, che la Regione deve intervenire solo per garantire l´accesso allo studio dei più bisognosi e dei meritevoli come recita la nostra Carta Costituzionale e non di tutti gli studenti per i quali, nonostante non possano vantare un generico diritto ad avere un "alloggio per studiare", metteremo in campo ogni sforzo utile. Non è possibile requisire alloggi ed espropriare terreni per edificare alloggi provvisori per gli studenti non perché ciò fa "arrabbiare i proprietari e non fa andare in televisione", come dice il Consigliere Costantini, ma perché colpirebbe a morte il centro storico ricostruito e perché la possibilità di dare un tetto a tutti gli sfollati, anche oltre il progetto Case, sarebbe gravemente minacciata. Resta comunque la possibilità di sostituire l´offerta privata per gli studenti esistente prima del 6 aprile con altra offerta privata come, per esempio, campus studenteschi sui quali è possibile lavorare ma con il consenso del Comune dell´Aquila per l´individuazione delle aree disponibili. Sarebbe, quindi, opportuno raccordarsi con l´amministrazione comunale dell´Aquila prima di parlare. Desidero, infine, rassicurare Costantini che l´obiettivo trasparenza, con i dati degli appalti, è un mio personale obiettivo", conclude il presidente della Regione. .  
   
   
PROTEZIONE SOCIALE: DELEGAZIONE TURCA IN FVG  
 
Trieste, 5 ottobre 2009 - Una delegazione di Ankara, che coordina il progetto europeo "We are in", rivolto alla promozione di un più stretto dialogo tra i Paesi dell´Ue e la Turchia, è in questi giorni in Friuli Venezia Giulia, allo scopo di conoscere l´organizzazione dei servizi di protezione sociale rivolti alle persone disabili, le iniziative per il loro inserimento lavorativo, le norme di legge in tema di sanità e assistenza. La vista è organizzata in collaborazione con l´associazione no profit Rue, Risorse Umane Europa. Nei giorni scorsi la delegazione turca ha compiuto visite di studio all´Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta, ad una scuola elementare di Udine, alla Comunità Piergiorgio di Udine, al Centro socio riabilitativo educativo di Codroipo, alla Coop Hattiva, cooperativa sociale Onlus di Tavagnacco e al liceo psicopedagogico Carducci, a Trieste, oltre che alla sede della stessa Rue. Oggi l´incontro con l´assessore regionale Vladimir Kosic, con il quale si è discusso di opportunità di collaborazione con il Friuli Venezia Giulia nel periodo dei negoziati di adesione all´Unione Europea della Turchia. .  
   
   
CONFERENZA SULL´OSSERVAZIONE DELLA TERRA E IL CICLO DELL´ACQUA,  
 
Frascati, 5 settembre 2009 - Dal 18 al 20 novembre si terrà a Frascati (Italia) una conferenza intitolata "Earth observation and the water cycle: towards a water cycle multi-mission strategy". I recenti progressi dei satelliti per l´osservazione della Terra (Eo - Earth observation) hanno reso possibile una migliore osservazione di diversi parametri centrali che controllano il ciclo dell´acqua globale. Nei prossimi anni le agenzie spaziali lanceranno un numero crescente di missioni Eo, migliorando così la nostra capacità di osservazione della superficie terrestre. Affinché gli utenti scientifici e istituzionali possano sfruttare in pieno questa capacità, occorre un impegno scientifico coordinato per riuscire a sviluppare prodotti operativi globali e regionali basati sui sistemi di osservazione e modellizzazione, nonché capacità di assimilazione di dati. Gli obiettivi specifici di questa conferenza sono: - valutare il progresso e le incertezze nell´intero arco delle osservazioni del ciclo dell´acqua: precipitazioni, umidità del suolo, nuvole, evapostraspirazione, vapore acqueo, misurazione delle acque superficiali e freatiche nonché i flussi del calore di superficie e il bilancio delle radiazioni terrestri; - individuare le principali necessità e incertezze nella modellizzazione e nell´assimilazione dei dati, su scala globale e dei bacini, per migliorare le conoscenze relative alla scienza del ciclo dell´acqua e la capacità di stimare i futuri cambiamenti nelle variabili del ciclo dell´acqua; - sostenere le sfide e le opportunità della scienza del ciclo dell´acqua in modo da ridurre le incertezze legate all´impatto dei cambiamenti climatici legati all´acqua e favorire l´adozione di strategie riguardanti le risorse idriche; - consolidare un piano d´azione per delineare le principali priorità per lo sviluppo di prodotti di dati di geo-informazione globale e regionale, modelli migliorati e sistemi efficaci di assimilazione di dati. Per ulteriori informazioni, visitare http://www. Congrex. Nl/09c16/ .  
   
   
VERIFICATA EFFCACIA SISTEMI DI MIGLIORAMENTO DI STRUTTURE DANNEGGIABILI DA SISMI PROVE SU UN MODELLO IN SCALA DELLA CHIESA DI SANTA IRENE DI ISTANBUL SOTTOPOSTO A SOLLECITAZIONI SU “TAVOLE VIBRANTI” NEI LABORATORI ENEA  
 
 Roma, 2 ottobre 2009 - 1 ottobre: una scossa di terremoto e poi via via altre sempre più forti; ma la struttura sulla “tavola vibrante” rimane integra. È quanto accaduto presso i laboratori dei “Terremoti Artificiali” del Centro Enea della Casaccia, dove, su un modello rinforzato in scala 1:10, che riproduce il principale elemento strutturale della Chiesa di Santa Irene di Istanbul (Turchia), sono state condotte prove di sperimentazione sismica grazie alle “Tavole Vibranti” che riproducono i terremoti. Il modello è stato sottoposto a sollecitazioni sismiche crescenti, uguali per intensità ed effetti a quelle tipiche dell’area geografica della Turchia. Lo studio del comportamento sismico della struttura della Chiesa di Santa Irene a Istanbul è frutto di un accordo del Ministero dei Beni Culturali della Turchia, che, con il finanziamento della Banca Mondiale, ha affidato il lavoro allo Studio Croci e Associati e Spc di Roma in joint venture con l’Osm di Istanbul. I risultati delle prove hanno messo in luce tutta l’efficacia dell’intervento. In particolare, l’arco centrale trasversale fra le due cupole principali della chiesa, il più debole della struttura, è stato sottoposto ad un intervento di miglioramento sismico e con queste prove ne è stata verificata l’efficacia. Le prove sono state realizzate alla presenza dell’arch. Maurizio Galletti, Soprintendente per i Beni architettonici e paesaggistici del Lazio e del Prof. Giorgio Croci, progettista dell’intervento di miglioramento sismico, dell’ing. Luciano Marchetti, Vice Commissario per la Salvaguardia dei Beni Culturali dell’Abruzzo, istituzione cui l´Enea ha fornito supporto e collaborazione durante la difficile fase dell´emergenza nell’area terremotata, partecipando fin dai primi giorni con una sua task force. Il laboratorio "Terremoti Artificiali" dell´Enea fa parte di Reluis, Rete dei Laboratori Universitari per l’Ingegneria Sismica, a cui fa riferimento la Protezione Civile per la sperimentazione in campo sismico, e partecipa alle fasi della ricostruzione in Abruzzo, mettendo le sue competenze a disposizione del sistema Paese. Descrizione delle sperimentazioni effettuate: Le prime sperimentazioni sul modello sono state effettuate a luglio senza l’applicazione di tecniche di rinforzo antisismico e le prove erano state interrotte dopo che si erano verificati gravi danneggiamenti dell’elemento strutturale (una prima leggera lesione a 0. 27 g di accelerazione di picco e gravi lesioni a 0. 35g). In questa seconda fase sperimentale, il modello rinforzato è rimasto integro quando è stato sottoporto a sollecitazioni pari a quelle della sperimentazione di luglio, e solo quando sono state applicate accelerazioni di intensità doppia rispetto alle precedenti, si sono verificate le prime lesioni. Il miglioramento sismico è stato conseguito tramite interventi “leggeri e mirati”, non visibili e non invasivi: l’irrigidimento dei matronei mediante inserimento – sotto il pavimento - di controventi orizzontali al primo livello del manufatto, il rinforzo a taglio dei pilastri dell’arco centrale tramite staffatura e, per quanto riguarda i quattro archi longitudinali, l’applicazione - sotto il manto di copertura - di un rinforzo in doppio strato di fibra aramidica stesa con resina epossidica avente il duplice compito di rinforzare e irrigidire gli archi stessi, seguendone la geometria senza appesantire la struttura. Anche per l’arco centrale trasversale il miglioramento sismico rinforzo/irrigidimento è stato realizzato mediante l’applicazione dello stesso materiale composito. Nel corso della prova è stato rilevato come non necessaria l’adozione di un tirante in acciaio di irrigidimento dell’arco centrale, inizialmente predisposto ma non attivato in quanto è stato verificato come i nastri in materiale composito fossero sufficienti per il miglioramento sismico della struttura. Grazie ad un sistema innovativo di monitoraggio di tipo “motion capture 3D” ad alta risoluzione, che prevede un sistema di posizionamento locale di telecamere per la rilevazione delle traiettorie dei marcatori fissati nei punti critici della struttura sottoposta a vibrazione, è possibile realizzare filmati dei test, rielaborati da un modello matematico che permette di visualizzare la effettiva posizione dei marcatori e di assimilare in tempo reale i dati sperimentali nei modelli numerici. Questa applicazione innovativa ha consentito anche la messa in rete delle prove, realizzando in tempo reale la sperimentazione condivisa a distanza tra diversi utenti collegati in remoto. La condivisione a distanza con accesso alla rete di supercalcolo dell’Enea è uno dei capisaldi della sperimentazione presso i laboratori di prove dinamiche e controllo delle vibrazioni dell’Enea e consente ai partner di partecipare direttamente all’esperimento, con scambio di dati ed informazioni in tempo reale. Ciò è particolarmente importante per le prove sismiche e per le attività di qualifica di attrezzature, componenti e sistemi per le applicazioni su impianti energetici di ogni tipo, anche nucleari, e per l’ingegneria civile, industriale, aerospaziale. Le prove su tavola vibrante sono soltanto una –anche se fra le più importanti- delle attività Enea nel campo delle tecnologie antisismiche, settore nel quale l’Agenzia effettua ricerca da molti anni. L’enea, infatti, oltre che della vulnerabilità sismica delle strutture, si occupa anche di analisi di pericolosità e della risposta sismica locale, e riveste un ruolo rilevante a livello nazionale per le tecnologie antisismiche innovative, che viene riconosciuto anche a livello internazionale. .  
   
   
CONVEGNO “MILANO CHE RESPIRA”  
 
Milano, 5 settembre 2009 - L’assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente Edoardo Croci e l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna sono intervenuti l’1 ottobre al convegno “Milano che respira” sul tema della qualità dell’aria in città e sull’impatto dell’inquinamento sulla salute dei cittadini. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati del progetto Poemi (Pollution and Emergencies in Milan), promosso dal Comune, che ha coinvolto la comunità scientifica dei principali ospedali milanesi. “I dati della letteratura in materia di ambiente e salute e le ricerche specifiche su Milano confermano la necessità di proseguire nella battaglia contro lo smog con azioni di tipo strutturale – ha detto Croci -. A Milano, negli anni 2008 e 2009 si è assistito a una riduzione di 10 milligrammi per metro cubo delle concentrazioni di Pm10 rispetto agli anni precedenti, un risultato ottenuto grazie a una serie di misure integrate sui sistemi della mobilità ed energetici attuate dall’Amministrazione. Una strada sulla quale occorre proseguire, anche in considerazione delle peculiarità meteoclimatiche della Pianura Padana che non sono favorevoli alla dispersione degli inquinanti e che quindi richiedono uno sforzo maggiore rispetto ad altre aree per la loro riduzione”. “I benefici sociali del miglioramento ambientale – ha aggiunto l’assessore – sono molto rilevanti, sia in termini di aumento dell’aspettativa di vita che di diminuzione delle diverse patologie che interessano soprattutto le fasce più deboli come bambini e anziani”. “L’impegno del Comune nella lotta all’inquinamento non può e non deve fermarsi – ha affermato l’assessore Landi -. Non possiamo e non vogliamo negare che si possa e si debba fare ancora di più, ma i primi risultati si cominciano ad avere. Lo dimostra anche il numero degli accessi nei pronto soccorso della città: sono 26000 quelli a rischio per inquinamento su un totale di 400mila”. “Come mi ha spiegato il professor Allegra – ha continuato Landi -, lo studio appena concluso non consente di valutare il contributo del provvedimento Ecopass sulle patologie derivate dall’inquinamento. Perché i casi di patologie correlate all’inquinamento sono davvero esigui. I numeri pubblicati oggi dai giornali sono stati mal interpretati: i 53mila casi a cui si fa riferimento sono gli accessi totali ai pronto soccorso cittadini e non quelli in eccesso a causa dell’inquinamento. Quindi i 73 accessi giornalieri sono riferiti a patologie diverse e, per esempio, gli asmatici per Pm10 sono il 6% cioè 4, così come non si registrano aumenti per i casi di inquinamento da No2. Esprimo quindi cauto ottimismo ed auspico coraggio nel continuare nelle politiche ambientali a favore della salute dei milanesi”. Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità una diminuzione di 10 microgrammi al metro cubo di Pm10, laddove sono presenti concentrazioni medie annue superiori ai 20 microgrammi/mc, porta a una diminuzione del 2,6% della probabilità di mortalità non accidentale, dell’1,6% della probabilità di ospedalizzazione per problemi respiratori e dello 0,9% per problemi cardiovascolari (fonte: ”Impatto sanitario di Pm10 e ozono in 13 grandi città italiane, 2002-04”, a cura di. R. Bertollini, direttore Salute e Ambiente Oms). .  
   
   
SMOG, DA UE NESSUNA BOCCIANTURA NE´ MULTA FORMIGONI: GIA´ OTTENUTI BUONI RISULTATI, L´IMPEGNO CONTINUA  
 
Milano, 5 ottobre 2009 - Nessuna multa e nessuna bocciatura dall´Unione Europea. Lo precisa in una Nota Regione Lombardia. Non corrispondono infatti a verità le notizie diffuse il 3 ottobre da alcuni quotidiani, peraltro non basate su un testo ufficiale che ancora non c´è. "Leggendo il testo ufficioso utilizzato da alcune associazioni ambientaliste - prosegue la Nota - risulta che ´il piano per la qualità dell´aria presentato dalla Lombardia soddisfa le condizioni richieste dall´Unione Europea´. In realtà le analisi dell´Ue, che risalgono già a diversi mesi fa, parlano di una situazione critica nel 90% del territorio europeo, dove si salvano soltanto quattro piccoli Paesi, mentre per l´Italia si salvano soltanto piccole porzioni di territorio. "Come riconosciuto in altre occasioni dalla stessa Unione Europea - conclude la Nota - la Lombardia è il territorio più sfavorito dal punto di vista climatico e orografico, essendo chiuso dalle montagne e non avendo ricambio d´aria, ma come emerso dal Summit Onu di Los Angeles le politiche lombarde sono tra le più avanzate ed efficaci dell´intero pianeta". "Il nostro impegno per migliorare l´ambiente in Lombardia - conferma il presidente Formigoni - prosegue. In questi anni abbiamo fatto crollare a livelli minimi tutti gli inquinanti tradizionali e le stesse concentrazioni di polveri sottili sono diminuite in modo significativo". "Continueremo dunque - conclude Formigoni - sulla strada delle nuove tecnologie e degli incentivi alle persone e alle imprese affinché assumano comportamenti più corretti". .  
   
   
CORALLO ROSSO, LA SARDEGNA SI CONFERMA REGIONE MODELLO NEL MEDITERRANEO  
 
 Cagliari, 5 Ottobre 2009 - La Sardegna si conferma Regione modello nel Mediterraneo per la salvaguardia, la gestione e lo sfruttamento sostenibile del corallo rosso. È uno dei risultati del primo workshop internazionale sul corallo organizzato a Napoli dal Governo italiano (ministeri degli Affari esteri e dell’Ambiente) e dal governo degli Stati Uniti. Al centro del dibattito un confronto scientifico, tecnico e istituzionale sulla richiesta da parte degli Stati Uniti di inserire anche il corallo rosso nell’elenco Cites Ii, la convenzione di Washington per la difesa delle specie a rischio. A Napoli la Sardegna è stata chiamata a dare il proprio contributo illustrando l’esperienza di regolamentazione della pesca del corallo, partendo dalla delibera presentata nell’aprile 2009 dall’assessore Andrea Prato e approvata dalla Giunta regionale nella quale si è allungato il periodo per la pesca del corallo e aumentato il numero totale delle autorizzazioni per il suo prelievo. Si tratta di due importanti novità che hanno recepito alcune richieste del settore e avanzate durante il Comitato tecnico consultivo regionale per la pesca. A differenza dunque di quanto stabilito nel 2008, in cui la stagione iniziava il 1 giugno per concludersi il 15 ottobre, le nuove norme prevedono che ora l’attività possa essere avviata il 1 maggio e terminare sempre il 15 ottobre. Inoltre, il numero massimo di autorizzazioni è salito da 20 a 30. Al workshop di Napoli erano presenti Roberto Doneddu (direttore del Servizio Pesca dell’assessorato regionale dell’Agricoltura) e i ricercatori del gruppo diretto da Angelo Cau (Dipartimento di Biologia animale dell’Università di Cagliari). Un’esperienza, quella sarda, considerata modello non solo nel mar Mediterraneo, ma anche in altri Paesi. Dati scientifici hanno dimostrato che nella nostra Isola il corallo rosso gode di un buono stato ecologico, mantenuto grazie a piani di gestione che hanno visto e vedono la costruttiva collaborazione di diversi soggetti. È stata apprezzata in particolar modo la stretta collaborazione tra la Regione, il mondo scientifico, le organizzazioni di categoria e gli operatori del settore, coinvolti in prima persona nei progetti di tutela e gestione. "Il seminario di Napoli - commenta l’assessore Prato - è un ulteriore attestato del buon lavoro che la Regione sta conducendo con la collaborazione dell’Università e degli operatori. Già nei mesi scorsi, durante un vertice della Fao al ministero per le Politiche agricole, i rappresentanti dell’organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite avevano apprezzato la nostra regolamentazione sul corallo, che consente di conciliare le istanze di salvaguardia della risorsa con le esigenze economiche dei corallari". Nel corso dei lavori, più volte è stato ribadito come la legislazione che regolamenta il prelievo del corallo in Sardegna sia un esempio da esportare in altre aree del pianeta, un passo concreto da realizzare se si vuole mirare alla conservazione nel lungo termine di questa risorsa naturale. .  
   
   
CONVEGNO INTERNAZIONALE SULLE LAGUNE: COPPOLA  
 
Taglio di Po (Rovigo), 5 ottobre 2009 - Per gli ambienti lagunari oggi più che mai è necessaria una visione condivisa tra pianificazione e gestione, tra tutela e sviluppo economico, con il ricorso a logiche e strumenti nuovi e a modelli flessibili. Sono alcune delle sollecitazioni emerse dai lavori del primo convegno internazionale sulle lagune, conclusosi oggi al Museo della bonifica di Ca’ Vendramin, a Taglio di Po (Rovigo) alla presenza dell’assessore regionale al bilancio e alla pesca Isi Coppola. Parlando del Delta del Po. L’assessore ha detto che grazie al lavoro dell’uomo per il Delta del Po è stato tracciato un canovaccio di sviluppo in cui la Regione sta investendo in risorse e progetti mirati. Un territorio – ha aggiunto – ricchissimo di biodiversità che ben si presta ai principi di conservazione dinamica che sono stati il costante richiamo di questo convegno; una conservazione che non può essere solo ambientale ed economica ma anche culturale e sociale, tanto più doverosa perché è legata a tradizioni e ad un’identità che è unica. Anche i vincoli posti dai provvedimenti dell’Unione Europea – ha fatto rilevare l’assessore – devono sì essere rispettosi della naturalità ma non limitativi per lo sviluppo che deve comunque considerare il valore ambientale come una ricchezza. Tra l’altro, il Veneto prima regione turistica d’Italia non può non tener conto del fatto che sono sempre più numerose le richieste di un turismo legato all’ambiente. L’assessore Coppola ha sottolineato che molti sono stati gli interventi realizzati per la valorizzazione del territorio del delta e degli ambienti lagunari, ma che occorre far salire l’attenzione dell’Unione Europea in quanto i regolamenti comunitari dimostrano di essere pensati in sedi troppo lontane da queste realtà. Serve pertanto un lavoro di squadra per ottenere risultati, analogamente a quanto sta avvenendo con il programma Adri. Fish, grazie al quale sta per arrivare un marchio che individuerà la tipicità dei prodotti ittici dell’Adriatico. L’assessore Coppola ha concluso annunciando che dal 28 al 30 maggio del 2010 si svolgerà a Rovigo la seconda edizione del salone “Terre d’acqua”, in collaborazione con Slow Food, dove saranno presenti i rappresentanti di tutti gli ecosistemi lagunari e deltizi del mondo per continuare la riflessione sull’acqua e sul suo utilizzo che trova qui una delle sue migliori espressioni. .  
   
   
SPELEOLOGIA IN LIGURIA, NUOVA LEGGE PER TUTELARE AREE CARSICHE DALLE ORME DEI DINOSAURI DI LERICI AI FOSSILI DELLA MORTOLA  
 
Genova, 5 Ottobre 2009 - La Regione Liguria ha adeguato, con una nuova legge approvata dal Consiglio Regionale, la tutela della geodiversità, dei geositi e delle aree carsiche della Liguria. Spiega Franco Zunino, assessore all´Ambiente: "Fin dal 1990 la Regione Liguria, fra le prime sul territorio nazionale, prese coscienza dell´importanza e della fragilità delle aree carsiche, dotandosi di un apposito strumento normativo per la loro corretta gestione, con una legge regionale ad hoc che oggi viene sostituita dalla nuova. I principi fondamentali della vecchia legge vengono ripresi ed aggiornati, adeguandoli alle nuove normative in tema di ambiente, sia a livello nazionale , sia comunitario". "Le principali innovazioni introdotte con il nuovo testo - aggiunge Zunino - riguardano il riconoscimento e la valorizzazione dell´imponente patrimonio geologico regionale, dalle orme dei dinosauri di Lerici fino alle scogliere fossilifere di Capo Mortola, a Ventimiglia e la ridefinizione delle aree carsiche, con l´individuazione dei settori più vulnerabili per gli aspetti di tutela delle acque sotterranee. Azione resa possibile mettendo a sistema vent´anni di studi ed esplorazioni. La ridefinizione delle aree carsiche e la loro zonizzazione in funzione della vulnerabilità degli acquiferi, ne consentirà una più efficace salvaguardia nell´ambito del Piano di Tutela delle acque. L´individuazione di criteri di tutela specifici per gli acquiferi carsici della Liguria rappresenta un elemento di unicità ed eccellenza a livello nazionale. .  
   
   
SICILIA, AMBIENTE: . OLTRE 100 MILIONI DI EURO PER LA BONIFICA DELL’AREA INDUSTRIALE DI PRIOLO.   
 
 Roma, 5 ottobre 2009 - Un altro passo importante è stato fatto per la bonifica del sito di interesse nazionale di Priolo, grazie a due convenzioni firmate l’ 1 ottobre al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, dall’assessore regionale all’Ambiente Mario Milone. Le convenzioni, una con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e l’altra con la Sogedid, metteranno in moto una serie di interventi di riqualificazione ambientali funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione dell’area di Priolo per una spesa pari a 105 milioni di euro. “Dopo moltissimi anni – sottolinea l’assessore Milone – si mette in moto un percorso virtuoso che mette già a disposizione fondi certi per avviare l’opera di bonifica dell’area industriale di Priolo, e che porterà altri fondi per 667 milioni e 700 mila euro coperti con risorse programmatiche”. La Sogedid realizzerà le opere previste in convenzione tra cui la messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera, con la realizzazione di un barrieramento e un idoneo impianto modulare di trattamento delle acque di falda, all’esterno della rada di Augusta; bonifica dei sedimenti e riqualificazione ambientali relativi al porto di Siracusa e dell’area marina antistante l’area industriale di Priolo; riqualificazione della aree a terra per mitilicoltura; interventi di messa in sicurezza e bonifica del Porto Grande; ripristino della struttura demaniale ex Lazzaretto. La Ispra si occuperà invece della Caratterizzazione delle acque di falda lungo la fascia degli arenili; la caratterizzazione delle Saline di Augusta; la definizione del Piano di indirizzo e monitoraggio scientifico delle attività e del Disciplinare tecnico per le attività di controllo; il monitoraggio scientifico delle attività di bonifica dei sedimenti. .  
   
   
RIFIUTI 2008: MENO 8 KG A TESTA, ENTRO IL 2009 DIFFERENZIATA OLTRE IL 50% IL PIEMONTE AL TERZO POSTO IN ITALIA  
 
Torino, 5 ottobre 2009 - I rifiuti urbani del Piemonte diminuiscono e i piemontesi sono sempre più virtuosi: in un anno - 8 kg prodotti a testa. “Nel 2008 - dice Nicola de Ruggiero, assessore all’Ambiente - siamo arrivati al 48,4% di raccolta differenziata e, scalzando la Lombardia, siamo saliti sul podio, al terzo posto in Italia dopo il Trentino - Alto Adige ed il Veneto. E per il 2009 ci aspetta un dato storico: secondo le cifre provvisorie, la raccolta differenziata dei piemontesi supererà per la prima volta quella indifferenziata, più del 50 %”. “Registriamo nuovamente con soddisfazione - aggiunge de Ruggiero - la costanza di risultati di province come Novara, al 63,3%, di Verbania al 58,2%, e di Asti al 55,8%. E dobbiamo sottolineare una nota di merito per Torino che avanza al 49, 2%, con un balzo notevole rispetto agli anni passati. Sotto la media regionale restano Alessandria, al 45,9% (però con un + 7% rispetto al 2007, grazie all’ottimo lavoro dell’Amministrazione Provinciale), Cuneo al 43,1%, Biella al 41,7%. Ultima e distante, ancora, Vercelli con il 26,3%. Devo ricordare che chi non ha raggiunto nel 2008 il 40% di differenziata sarà soggetto alle sanzioni previste dalla legge 24/2002 sulla gestione dei rifiuti. In Piemonte sono 174 i Comuni che saranno chiamati a rispondere per una sanzione che si aggira complessivamente intorno al milione di euro: la cifra verrà incamerata dalle Province per essere reinvestita in progetti di miglioramento della raccolta differenziata”. Nel 2008 diminuiscono anche i rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento. Si attestano su circa 1,16 milioni di tonnellate. “Per fare un paragone - continua l’assessore - siamo tornati al 1986 quando i rifiuti totali smaltiti in discarica (la differenziata non esisteva) erano circa 1,3 milioni di tonnellate”. “Ma il dato che più ci sta a cuore - sottolinea de Ruggiero - è quello legato alla produzione complessiva pro capite dei rifiuti. Anche nel 2008 scende, passando da 516 Kg prodotti da ciascun piemontese nel 2007, ai 507,971 Kg del 2008. E’ circa l’1,6%, una riduzione che, sommata a quella dell’anno precedente, porta in due anni a –2,7%. E anche se non si tratta di un valore molto alto, lo si può interpretare come un segnale di tendenza ormai inequivocabile. Probabilmente è più significativo mettere in risalto che le 80mila tonnellate risparmiate allo smaltimento nel 2008 rappresentano la produzione totale di rifiuti di una popolazione di circa 160mila abitanti. E’ il frutto dell’impegno dei cittadini e delle politiche di riduzione che Regione, Province, Comuni e singoli cittadini hanno messo e mettono tuttora in campo. Infatti la Regione continua a sostenere iniziative di riduzione dei rifiuti, come la distribuzione di prodotti sfusi, riscontrando un interesse notevole per i detersivi “alla spina”. Le 43 macchine già installate, a cui se ne aggiungeranno due nel Cuneese a novembre, hanno fatto risparmiare sinora quasi 500. 000 flaconi di plastica. Messi tutti assieme riempirebbero circa un campo e mezzo da calcio. E sempre a novembre avvieremo una nuova iniziativa di riduzione degli imballaggi in vetro con la vendita, ancora nella grande distribuzione, di vino sfuso con bottiglie riutilizzabili”. “La prossima sfida importante in materia di riduzione - annuncia l’assessore - è l’eliminazione dei sacchetti di plastica per la spesa. Nonostante il Governo, con una scelta che non condivido, abbia ulteriormente rinviato l’obbligo di eliminarli dalla circolazione, la Regione Piemonte vuole incentivare l’uso di borse riutilizzabili, così da dimostare, anche allo stesso Governo, che i cittadini se ben informati e motivati, rispondono positivamente a politiche di risparmio e buon senso”. “Un ulteriore obiettivo da consolidare - continua de Ruggiero - è la raccolta differenziata di qualità. Occorre anche farla bene, essendo sicuri che i rifiuti differenziati proseguano in maniera chiara la filiera del recupero e del riutilizzo nei cicli produttivi. A questo proposito confermiamo, tramite il “Progetto Recupero” regionale, che in Piemonte il rifiuto raccolto differenziatamente viene inviato effettivamente al recupero e segnaliamo inoltre un nuovo sistema di raccolta di alta qualità degli imballaggi per bevande. L’iniziativa “Ecobank”, nata grazie al contributo della Regione Piemonte, realizzata ad Alessandria e Valenza e che permette di raccogliere, differenziare e compattare, grazie ad un macchinario creato ad hoc, bottiglie di plastica Pet e lattine di alluminio/acciaio per bevande, ha dato ottimi risultati. Tali rifiuti vengono raccolti in grande quantità in contenitori interrati, con una selezione qualitativa sul momento. I cittadini, che hanno molto apprezzato l’iniziativa, conferiscono direttamente gli imballaggi ricevendo in cambio un buono acquisto da utilizzare nei punti vendita convenzionati. A tre mesi dall’installazione è stato conferito circa mezzo milione di pezzi tra bottiglie e lattine, successivamente avviati al recupero dal servizio pubblico di raccolta”. La Giunta Regionale, oltre a validare i dati 2008 sui rifiuti, ha anche approvato la Proposta di Piano Regionale sui Rifiuti Urbani. E’ il documento di programmazione per il periodo 2009-2015, che inizia così un lungo iter di consultazioni e dibattito prima di essere definitivamente approvato dal Consiglio Regionale. Il piano, che ha tra i suoi obiettivi anche quello di definire l’impiantistica regionale per la valorizzazione energetica dell’indifferenziato e per il trattamento dell’organico, parte da due principi: una riduzione della produzione dei rifiuti ponendo come obiettivo, all’anno 2015, la produzione rilevata nell’anno 2003, pari a 500 Kg per abitante all’anno e il rispetto dell’obbligo di raccolta differenziata al 65% nel 2012. Con la riduzione della produzione e il recupero di materia, il ciclo si deve poi concludere con il recupero energetico di quanto non può essere valorizzato in termini di materia. Il piano, inoltre, disegna uno scenario piemontese diviso in tre ambiti: - uno “Torinese” in cui, dal punto di vista impiantistico, si registra una sofferenza per quanto riguarda il trattamento dell’organico, mentre per la valorizzazione energetica pare non essere più necessario, almeno per i rifiuti urbani, il secondo termovalorizzatore previsto a suo tempo dalla Provincia; - uno “Cuneese” in cui la criticità principale è quella di garantire, su tutto il territorio, un’uniformità di smaltimento e valorizzazione dell’indifferenziato che oggi si divide tra il coincenerimento in cementificio e la discarica. - Discorso a parte merita invece l’altro ambito composto dalle province di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola. Oltre ad avere ancora una provincia con una percentuale di raccolta differenziata molto bassa (Vercelli con il 26,3%), i problemi impiantistici riguardano principalmente la valorizzazione energetica. Accanto a due vecchi, piccoli e poco produttivi inceneritori (a Mergozzo nel Vco e a Vercelli con una potenzialità complessiva di 120mila tonnellate all’anno, ma con solo 80mila tonnellate trattate nel 2008), lo smaltimento di circa 300mila tonnellate viene effettuato principalmente tramite il trattamento meccanico biologico del rifiuto urbano indifferenziato ed il conseguente conferimento in discarica. “Per questo ambito - conclude de Ruggiero - occorre fare scelte rapide e condivise dal territorio perché se oggi, forse, è prematuro parlare di emergenza, i ritardi che si stanno accumulando potranno diventare, nel tempo, un problema. Anche per il trattamento dell’organico, per riuscire a trattare il materiale che si prevede di raccogliere nel 2015, è necessario riconvertire alcuni impianti di trattamento meccanico biologico (Tmb) a favore del trattamento della forsu, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani”. .  
   
   
RIFIUTI: REGIONE DECIDE UN NUOVO PIANO DI SMALTIMENTO IN SICILIA  
 
Palermo, 5 ottobre 2009 - Un nuovo piano di rifiuti in Sicilia. L’orientamento è emerso nel corso della riunione della giunta regionale che ha trattato il tema dello smaltimento sulla base di una relazione di Felice Crosta, presidente dell’Arra. Le conclusioni sono articolate in vari punti. Al primo posto lo sblocco, entro 15 giorni, dell’iter che dovrà consentire alle attuali discariche di accrescere la propria capacità in modo da consentire lo smaltimento per altri cinque anni, almeno fino all’agosto 2014. È stato poi deciso che gli advisor definiscano, entro il 15 ottobre, l’entità dei debiti degli Ato che si aggirano intorno a 700-800 milioni di euro. L’esatta conoscenza dell’esposizione finanziaria serve a dare corso al passaggio successivo: quello che vedrà il sistema bancario assumere il compito di prendere in carico i debiti e di procedere alla riscossione dei crediti. Sarà poi convocata una conferenza delle autonomie locali perché i sindaci, a cui è affidata la gestione dei nuovi Ato ridotti a nove, possano apprezzare il disegno di legge per la riforma del sistema. Ma la giunta ha anche stabilito di promuovere tutti gli accertamenti necessari perché si chiariscano le ragioni del fallimento del sistema attuale malgrado le ingenti risorse investite. L’obiettivo è quello di allineare l’efficienza del sistema agli standard europei. È stato poi deciso di rimuovere tutti i soggetti coinvolti nello smaltimento che risultino indagati o interessati a procedimenti giudiziari. E infine si formerà un pool di superesperti di fama almeno nazionale che metteranno mano al nuovo piano rifiuti. .  
   
   
LAZIO, TROVATO ACCORDO: LE AZIENDE DI SMALTIMENTO RIFIUTI SARANNO PAGATE DALLE BANCHE  
 
Roma, 5 ottobre 2009 - - Si è concluso il lungo confronto con la Regione Lazio per trovare soluzione all´annosa questione sul ritardo dei pagamenti da parte dei Comuni morosi che conferiscono nelle discariche laziali i rifiuti solidi urbani. Si è svolto infatti un incontro tra le aziende di smaltimento e trattamento rifiuti associate alla Federlazio e i rappresentanti di Bil (Banca Impresa Lazio) e della Regione Lazio, in cui è stato presentato il nuovo ´Programma Ciclo Rifiuti´, l´operazione di finanziamento che Banca Impresa Lazio si propone di realizzare con i fondi della Regione Lazio e la partecipazione degli istituti bancari convenzionati. Questo programma assicurerà una liquidità alle aziende della nostra Regione che operano nel ciclo dei rifiuti, sostenendo nel contempo finanziariamente gli Enti Locali del Lazio. La Finanziaria regionale 2009 ha infatti già stanziato 20 milioni di euro annui per il triennio 2009-2011, idonei a sviluppare un fondo rotativo di almeno 150 milioni di euro per garantire la monetizzazione dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione. Parte di queste risorse saranno impiegate in questa innovativa operazione, che consente alle pmi che operano nel ciclo di smaltimento dei rsu di monetizzare i crediti relativi all´anno di esercizio 2009 cedendoli alle banche convenzionate con Bil, la quale svolgerà il ruolo di garante presso il circuito bancario. Tale sistema opererà principalmente mediante la cessione alle banche del credito verso i Comuni originato dalle fatture già contabilizzate nel 2009 ma non ancora riscosse. "La riscossione dei crediti - ha dichiarato il direttore generale della Federlazio, Giovanni Quintieri - è sempre un grave problema per le piccole e medie imprese Il programma di pagamento che è stato realizzato è la testimonianza che quando le parti interessate collaborano attivamente tra loro per la risoluzione di un problema possono ottenersi ottimi risultati. In questo caso - ha ricordato - il lavoro svolto negli ultimi mesi con il Presidente Marrazzo e l´assessore Nieri prima, e poi con il Direttore regionale Economia e Finanza Tommaso Antonucci, il Direttore Energia e Rifiuti Luca Fegatelli, il Direttore Dipartimento Attività Produttive Igino Bergamini e il Direttore Generale di B. I. L. Alberto Pedretti, è stato estremamente proficuo". .  
   
   
NAVE DEI VELENI: INCONTRO TRA LOIERO E IL PRESIDENTE BERLUSCONI  
 
Roma, 5 ottobre 2009 “Mi aspetto che non ci lascino soli, come è successo con l´alluvione dello scorso anno e con i tanti problemi che abbiamo”. È l´auspicio che il Presidente della Regione Calabria Agazio Loiero esprime a margine dell´incontro con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Un faccia a faccia nel corso del quale Loiero ha chiesto che il Governo si occupi tempestivamente del problema della “nave dei veleni” per dare serenità alle popolazioni calabresi. “Noi ci rendiamo conto di non avere vicino il Governo. Non è una forma di vittimismo – ha detto Loiero – ma noi con le nostre sole forze non possiamo affrontare tutto questo. Se dobbiamo essere considerati facenti parte di uno Stato unitario, i problemi della Calabria devono essere affrontati come si affrontano i problemi dell´Abruzzo”. “Il mare – ha continuato il Presidente della Regione – è notoriamente una competenza dello Stato, perciò deve essere il Governo a occuparsene. La nave è sì di fronte alle coste calabresi, ma il problema riguarda l´Italia intera, dalla Basilicata, alla Sicilia, alla Toscana. Ci sono stati negli anni passati atti di pirateria criminale di cui stiamo pagando un prezzo troppo alto e i calabresi, come tutta la popolazione italiana, non lo meritano e non lo sopportano”. Il Presidente della Regione Calabria ha chiesto al premier di affrontare tempestivamente la questione, trovando però Berlusconi “poco informato sull´argomento – come ha dichiarato lo stesso Loiero – tanto che alla fine ha chiesto che gli mandassi una relazione, in ragione della gravità dei fatti. Io l´ho fatto immediatamente e spero di avergli trasmesso la natura e l´entità del pericolo di avere queste navi nelle profondità del mare”. .  
   
   
ECOLOGIA IN PUGLIA: STANZIATI FONDI PER CENTRI COMUNALI DI RACCOLTA  
 
Bari, 6 ottobre 2009 - Continua l’intensa attività della Regione Puglia a favore dello sviluppo delle raccolte differenziate. In seguito all’approvazione, da parte della Giunta, delle linee guida per la realizzazione dei Centri Comunali di Raccolta (Ccr), sono stati impegnati 15 milioni di euro (Por Puglia 2007-13), a favore degli Ambiti Territoriali Ottimali per la realizzazione degli stessi Ccr. Si tratta di un provvedimento di rilevante portata che consentirà ai Comuni Pugliesi, che ne faranno richiesta attraverso gli Ambiti Territoriali Ottimali, di realizzare infrastrutture funzionali all’implementazione delle raccolte differenziate sul territorio regionale. Ogni Ato ha 30 giorni di tempo per presentare idonei progetti per i quali è prevista una dotazione massima di 1 milione di euro. I Centri Comunali di Raccolta sono aree attrezzate con contenitori idonei e custodite, che consentono ai cittadini il conferimento dei rifiuti urbani differenziati secondo tempi e modalità definiti dalle amministrazioni comunali. Il bando promosso dalla Regione Puglia prevede che ogni domanda di ammissione al finanziamento sia corredata, oltre che dal progetto, da un preciso programma di utilizzo dei centri che consenta ad ogni cittadino il migliore utilizzo degli stessi. Una volta realizzati, i centri potranno garantire anche una puntuale contabilità delle tipologie e delle quantità conferite da parte dei cittadini ai quali potrà essere riconosciuto un premio in termini di riduzione tariffaria, secondo il principio “più differenzi meno paghi”. Inoltre, i centri potranno essere utilizzati per attività formative e di sensibilizzazione con il coinvolgimento delle scuole, delle associazioni o dei semplici cittadini. Il costo per realizzare un centro di raccolta è stimato tra i 150. 000 ed i 200. 000 €. Ogni centro dovrà essere attrezzato con un locale di ricevimento e con contenitori differentemente colorati in funzione della tipologia dei rifiuti: carta, plastica, vetro, alluminio, ingombranti (divani, poltrone, mobili, materassi, ecc. ), apparecchiature elettriche (frigoriferi, televisori, computer, elettrodomestici, ecc. ). Il conferimento delle varie tipologie produrrà un sicuro miglioramento del “decoro urbano” e assicurerà indubitabili effetti di miglioramento degli attuali servizi di raccolta dei rifiuti. .