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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Ottobre 2009
SARDEGNA: SVILUPPO RETE ELETTRICA: PREVISTI 120 MILIONI DI EURO DI NUOVI INVESTIMENTI  
 
Cagliari, 5 Ottobre 2009 - Ugo Cappellacci e Luigi Roth, rispettivamente Presidente della Regione Autonoma Sardegna e Presidente di Terna Spa, la Società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, guidata dall´amministratore delegato Flavio Cattaneo, hanno avviato la collaborazione in merito allo sviluppo della rete elettrica ad alta tensione nel territorio regionale. Primo atto del Presidente Cappellacci è stata la firma dell´Intesa regionale sull´elettrodotto in cavo interrato a 150 kV "Cagliari Sud-rumianca", necessaria per l´autorizzazione definitiva dell´opera e la sua realizzazione. Nel territorio della Regione Sardegna i principali interventi del Piano di Sviluppo 2009 da avviare alla fase di concertazione con gli Enti locali sono: Elettrodotto a 150 kV Santa Teresa - Tempio - Buddusò (Ot) - Elettrodotto a 150 kV Selargius-goni (Ca) - Stazione 150 kV di Mulargia (Ca) - Potenziamento rete alta tensione in Gallura (Ot) - Riassetto rete alta tensione area di Cagliari (Ca) In totale si tratta di 120 milioni di euro di investimenti su un totale di 900 milioni di euro programmati da Terna. L’obiettivo della collaborazione è di sottoporre a verifica preventiva le ricadute territoriali, ambientali e sociali dei progetti di Terna relativi al territorio sardo, in una logica di condivisione con le Istituzioni locali per lo sviluppo sostenibile delle infrastrutture elettriche, tramite l’applicazione della Vas (“Valutazione Ambientale Strategica”). La Regione Autonoma Sardegna, oltre a favorire lo studio ambientale mettendo a disposizione dati, cartografie e altri strumenti conoscitivi del territorio, delibererà i criteri localizzativi Erpa (Esclusione, Repulsione, Problematicità, Attrazione), quale strumento necessario per il corretto inserimento delle infrastrutture elettriche. La Regione, inoltre, attiverà e coordinerà i tavoli di concertazione delle opere con gli Enti locali. "L´accordo e la collaborazione avviata dalla Regione con Terna - ha spiegato il presidente Ugo Cappellacci - è il primo atto di un più ampio e strategico processo di governance con il territorio e per il territorio. L´obiettivo specifico è dotare l´isola di infrastrutture elettriche ad alta tensione nel pieno rispetto dell´ambiente". "La collaborazione con la Regione Sardegna rappresenta la conferma di una strategia che ha già dato i suoi frutti - ha commentato il Presidente di Terna, Luigi Roth. In Sardegna abbiamo in programma importanti investimenti con l’obiettivo di aumentare sicurezza, efficienza e affidabilità del servizio elettrico nella regione, nel pieno rispetto dell’ambiente e del territorio. Per questo siamo molto soddisfatti di poter avviare con la Regione Sardegna un percorso di concertazione per uno sviluppo sostenibile delle infrastrutture elettriche centrato sulla Valutazione Ambientale Strategica". .  
   
   
EDILIZIA: GIUNTA UMBRIA PREADOTTA DDL SU COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA  
 
Perugia, 5 ottobre 2009 - Aumentare il controllo e la vigilanza sulle costruzioni in zona sismica in tutto il territorio regionale: è quanto si propone il disegno di legge illustrato dall’assessore alle Opere pubbliche Lamberto Bottini e preadottato della Giunta regionale dell’Umbria. Il Ddl punta a riorganizzare le funzioni regionali e locali in materia, sulla base delle innovazioni introdotte a livello nazionale, sia per quanto riguarda la normativa tecnica delle costruzioni in zona sismica, che per i mutamenti intervenuti nella classificazione sismica del territorio. Il disegno di legge (che andrà a sostituire la legge regionale 61/81) delega le funzioni di controllo e vigilanza alle Province, chiamate a potenziare le proprie strutture tecniche anche con la costituzione di uffici di vigilanza e controllo decentrati sul territorio. Alla Regione Umbria sono invece attribuite funzioni di indirizzo e coordinamento e il controllo e la vigilanza sulle opere di propria spettanza. In Umbria sono 18 i territori comunali che ricadono nelle zone ad elevata sismicità (zona 1), 51 quelli classificati a media sismicità (zona 2) e 23 a bassa sismicità (zona 3). Il Ddl estende la vigilanza e il controllo alle opere e costruzioni nelle zone a elevata e media sismicità. In quelle a bassa sismicità il controllo viene effettuato a campione, ad esclusione delle opere di interesse strategico o rilevanti, per le quali è previsto il controllo e la vigilanza totale. “E’ quindi evidente – ha detto l’assessore regionale Bottini – come il disegno di legge impone un notevole sforzo riorganizzativo di tutto il settore per garantire efficienza e tenuta del nuovo sistema. Ai proclami fatti dal Governo sulla sicurezza e sulla incolumità dei cittadini non sono seguiti atti concreti, né un congruo stanziamento di risorse per dare attuazione a quanto previsto dal Testo Unico dell’edilizia e poi dal successivo decreto, né deroghe all’assunzione di idoneo personale. Nonostante le reiterare richieste delle Regioni (tra cui l’Umbria) di modifica della normativa di riferimento, il Governo si è sottratto alle proprie responsabilità scaricandole sugli Enti locali”. L’aggravio delle procedure amministrative, dettato anche dall’impossibilità di ricorrere per opere con minor rischio per l’incolumità pubblica a forme di controllo semplificato, e il costo delle innovazioni introdotte dalla giurisprudenza nazionale e costituzionale – spiega l’assessore - richiedono infatti un notevole impegno per dotarsi di un adeguato apparato tecnico amministrativo e per la sua formazione. Il disegno di legge è diviso in 4 Titoli riferiti, rispettivamente, alle disposizioni generali e alle funzioni amministrative, ai procedimenti per interventi in zone sismiche, alle attività di vigilanza e controllo e alle disposizioni transitorie, finali e abrogazioni, questo ultimo contenente anche le disposizioni finanziarie. Sul provvedimento si aprirà ora la fase di partecipazione con i soggetti interessati, a cominciare dal Consiglio delle Autonomie locali che dovrà esprimere sulla normativa il parere di competenza. .  
   
   
INAUGURATO A MELFI NUOVO IMPIANTO DI COGENERAZIONE FENICE  
 
Malfi, 5 ottobre 2009 - E’ stato inaugurato l’ 1 ottobre nello stabilimento Sata di Melfi un modello impianto cogenerazione che utilizza le più avanzate tecnologie per la produzione congiunta di energia elettrica e di energia termica. L’impianto di Fenice è stato realizzato per garantire il massimo rendimento ed il minimo impatto ambientale. Per realizzarlo sono serviti 12 mesi di febbrile attività caratterizzata da un rapporto esemplare di collaborazione tra il personale di Fenice, quelli di Sata e con il supporto tecnico della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, del Comune di Melfi e dell’Arpab. La produzione annua dell’impianto potrebbe soddisfare le utenze domestiche di una città di 40 mila abitanti con grandi riflessi positivi per l’ambiente e per l’autonomia energetica di una delle maggiori realtà produttive della Basilicata. In termini percentuali l’impianto potrà registrare una diminuzione delle emissioni in atmosfera dei gas serra di oltre il 30 per cento corrispondente a 90 milioni di tonnellate l’anno. L’energia - hanno detto i responsabili di Fenice - rappresenta all’interno di ogni processo produttivo una delle voci più importanti tra i costi accessori di un’azienda. In tempi in cui la questione energetica ed il rispetto dell’ambiente vanno assumendo un’importanza crescente era doveroso realizzare una fonte di approvvigionamento affidabile, conveniente ed ambientalmente meno impastante, da qui la realizzazione del nuovo impianto di Fenice, che è situato nello stabilimento Sata di Melfi, considerato a sua volta un fiore all’occhiello per Fiat Auto in quanto a modernità e qualità della produzione. Su una superficie di oltre 2 milioni di metri quadrati lavorano infatti circa 7 mila dipendenti per una capacità produttiva giornaliera vicina alle 14000 unità. Ma Melfi oggi - sostengono i dirigenti di Fenice - è soprattutto un punto di riferimento per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno; la prima fabbrica “integrata”, un impianto industriale moderno, nazionale, con una produttività tra le più alte del mondo. .  
   
   
SU REGIONE.TOSCANA.IT APRE LO ‘SPORTELLO ENERGIA’ CONSIGLI, INFORMAZIONI E SUGGERIMENTI PER RISPARMIARE CON LE FONTI PULITE  
 
 Firenze, 5 ottobre 2009 - Tre aree di utenti, tredici “librerie”, oltre 1. 200 pagine e 200 link ad altri siti utili: è lo ‘Sportello energia’ che da oggi è on line (su www. Regione. Toscana. It/energia) a disposizione dei navigatori della rete e che promette di crescere ancora per seguire da vicino l’evoluzione di uno dei settori più strategici per un futuro ecoefficiente e ambientalmente compatibile. «Con questa iniziativa – spiega l’assessore regionale all’energia e all’ambiente, Anna Rita Bramerini – ci siamo posti l’obiettivo di informare e sensibilizzare tutti, perché vogliamo cogliere gli obiettivi che si è posta l’Unione europea e che abbiamo messo alla base del nostro Piano energetico: sviluppare le fonti rinnovabili, migliorare la nostra efficienza energetica, ridurre le emissioni di gas serra. Forniamo un servizio agile, flessibile e interattivo a cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche, invitandoli al risparmio energetico e, perché no, a quello economico, semplificando l’accesso alle opportunità che offre questo settore e pubblicizzando i finanziamenti che anche la Regione mette loro a disposizione». L’avvio dello ‘Sportello energia’ è accompagnato da una campagna da 100. 000 euro che prevede 1. 400 spot tv, alcune dirette e un breve format sui vantaggi di un uso razionale dell’energia che sarà ripetuto 80 volte su quattro televisioni toscane. Da oggi all’11 novembre su circa 300 autobus dei servizi pubblici delle dieci province toscane, tre pannelli diversi inviteranno a collegarsi al nuovo portale regionale dell’energia. «È questo il momento di farlo – aggiunge l’assessore Bramerini – perché i dati che abbiamo ci dicono che il settore è in crescita e ha ottime potenzialità. In un anno di applicazione del Piano energetico regionale abbiamo registrato una crescita della geotermia del 10%, dell’eolico del 113%, delle biomasse del 132% e un eccezionale + 614% per il fotovoltaico. Dal 2007 e fino al 2013 la Regione sta favorendo e accompagnerà questa crescita mettendo a disposizione di cittadini, imprese e enti locali qualcosa come 116,4 milioni di euro di finanziamenti. Si tratta quindi di un trend di sviluppo destinato a non arrestarsi. Invito tutti a visitare il nostro sito e a cogliere le opportunità che offre». La Regione ha attivato anche una casella di posta elettronica (sportello. Energia@regione. Toscana. It) per ricevere domande, e richieste, fornire chiarimenti, esaminare proposte. .  
   
   
IN TOSCANA BOOM DELLE RINNOVABILI NONOSTANTE LA CRISI IN UN ANNO FOTOVOLTAICO +614%, EOLICO +113%, GEOTERMIA + 10%  
 
Firenze, 5 ottobre 2009 - In Toscana c’è un settore che non conosce crisi, ma che anzi nell’ultimo anno ha registrato una vera e propria esplosione, con crescite a due e anche a tre cifre. Si tratta della produzione di energia da fonti rinnovabili, con il fotovoltaico, l’energia elettrica dal sole, che fa segnare la prestazione di gran lunga migliore, con un +614%. La potenza dei pannelli solari installati è cresciuta infatti da 5,6 a 40 megawatt. Molto bene anche l’eolico, con un +113%, frutto del passaggio dai 27,8 megawatt di un anno fa ai 59,25 attuali. Bene la geotermia, che cresce da 711 a 783 Mw, con un aumento del 10,1%. Sviluppo più contenuto per l’idroelettrico (+1,78%) con 326,8 megawatt installati. Le biomasse fanno registrare invece progetti presentati alle Province per circa 100 Mw che, se approvati tutti, determinerebbero un incremento di questa fonte del 132%, con 175,6 Mw invece dei 75,6 oggi installati. «Si tratta – commenta l´assessore regionale all´energia e all´ambiente, Anna Rita Bramerini - di un risultato straordinario, che rappresenta un invito a continuare ad investire nella nascente economia verde. Siamo di fronte a una crescita non casuale, dovuta ai notevoli finanziamenti concessi dalla Regione nel campo delle energie rinnovabili. Da sottolineare sono le oltre 2. 100 domande presentate dai cittadini per ottenere i contributi per l’installazione dei pannelli fotovoltaici». «La Regione – ha proseguito - ha deciso di finanziarle tutte, nonostante i fondi richiesti vadano ben oltre quelli stanziati. Saranno dunque 10,5 i milioni di euro concessi ai toscani che ne hanno fatto richiesta. Con il bando da 30 milioni di euro per imprese ed enti locali, la massa critica dei finanziamenti già erogati e quelli previsti dal 2007 al 2013 è di 116,4 milioni di euro. Ciò significa una cosa sola: il boom delle rinnovabili proseguirà, visto che questi aiuti metteranno in circolo investimenti per oltre mezzo miliardo di euro. Ad esempio se tutte le linee di finanziamento alle imprese riguardassero il fotovoltaico, questo settore crescerebbe di un ulteriore 228%, perché si avrebbero altri 80 Mw di potenza installata in aggiunta ai 40 attuali». .  
   
   
DOPO L’INTERRUZIONE DELLE TRATTATIVE PER LA VENDITA DELLA RAFFINERIA A KLESH MARTINI: «ENI SI IMPEGNI PER LE PROSPETTIVE DI STAGNO»  
 
Firenze, 5 ottobre 2009 - «L’interruzione delle trattative di Eni per la vendita della raffineria di Stagno a Gary Klesh appare un passaggio obbligato di fronte all’impossibilità di un accordo soddisfacente. Prendiamo atto di questa decisione. Adesso si riparte da capo». Lo ha detto il presidente della Regione Claudio Martini, secondo cui «questo nuovo percorso che si apre rappresenta un’importante occasione per rafforzare, da parte di Eni, l’attenzione sul polo livornese». «Chiediamo pertanto ad Eni – ha aggiunto Martini - un continuo impegno per garantire le prospettive di questo sito industriale, gli investimenti necessari per mantenere l’impianto competitivo e in efficienza, l’avvio degli interventi di bonifica. La Regione si impegna a fare la sua parte per favorire questa prospettiva». «Le istituzioni regionali e locali – ha concluso il presidente - sono interessate a proseguire il confronto con Eni e per questo confidano nel positivo dialogo avviato in occasione della riunione presso il Ministero dell’Industria del 22 settembre scorso». .  
   
   
NUCLEARE, BURLANDO: NO A CENTRALI E ALTRI IMPIANTI SENZA COINVOLGIMENTO DEI TERRITORI  
 
Genova, 5 Ottobre 2009 - "Confesso che da parte di Confindustria, mi sarei aspettato innanzitutto un ringraziamento alla Regione Liguria per aver recentemente finanziato i master universitari proprio sul nucleare. Ma qui non si tratta discutere sul nucleare in sé, ma di decidere se è possibile costruire centrali a metano, a olio combustibile, a carbone o nucleare senza alcun rapporto con la regione destinata a ospitarle e di vedere se questo comportamento sia legittimo rispetto alle leggi dello stato e sotto il profilo costituzionale. Noi crediamo che non sia legittimo e difenderemo con rigore questa nostra posizione". Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria, risponde così a Confindustria che l’ 1 ottobre aveva giudicato un errore il ricorso del governo ligure alla consulta contro la legge che sancisce il ritorno del nucleare in Italia. "Io sono stato il ministro dei Trasporti - ha aggiunto Burlando- che approvò l´alta capacità ferroviaria Milano- Bologna quando le conferenze dei servizi si svolgevano all´unanimità. Approvammo quell´opera nel luglio del 1998 e dieci anni dopo i treni cominciarono a circolare. Dopo quella esperienza quelle procedure furono giudicate lente, ottocentesche, vecchie e passò la scelta di decidere più rapidamente anche a maggioranza. Si applicò questo principio alla Torino- Lione , che com´è noto non è stata mai approvata. Una lezione molto chiara. Vedremo se sarà più facile costruire centrali di qualsiasi tipo senza il coinvolgimento dei territori o se invece questi impianti nasceranno solamente se condivisi dalle popolazioni", ha concluso Burlando. .  
   
   
LOMBARDIA: MAFIA E CANTIERI, CATTANEO: GUARDIA ALTISSIMA  
 
Milano, 5 ottobre 2009 - "Contro le infiltrazioni mafiose nei cantieri, la guardia di Regione Lombardia rimane altissima, ma gli effetti possono essere concreti solo con la collaborazione di imprenditori e lavoratori". Lo ha detto il 2 ottobre l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, durante il convegno sul tema "Cantieri di sviluppo. Opportunità anticicliche e rischio malavita nel rilancio dell´edilizia e delle opere infrastrutturali", organizzato dalla Cisl. "Con il comitato per la legalità e la trasparenza sottoscritto dal presidente Formigoni nel luglio scorso assieme al Prefetto di Milano, ad Assimpredil-ance, Infrastrutture Lombarde spa e Fnm - ha spiegato l´assessore Cattaneo - abbiamo introdotto procedure e azioni che vanno oltre quanto le leggi e le norme esistenti in materia già impongono. Abbiamo, per usare una metafora calcistica, messo a disposizione uno stadio sicuro in cui giocare la partita della realizzazione dei cantieri, ma poi chi fa la partita sono i giocatori, cioè imprese e lavoratori, cui tocca un ruolo di collaborazione fondamentale affinché queste regole vengano rispettate. Sono ottimista nella sua applicazione, perché il nostro tessuto sociale è sano, collaborativo nei confronti degli interessi della collettività". Il protocollo tutela la legalità con azioni che massimizzano la trasparenza degli appalti e la sicurezza dei cantieri, con clausole contrattuali che possono portare all´annullamento del contratto. Le imprese hanno sottoscritto l´impegno a denunciare tempestivamente ogni richiesta illecita di denaro o prestazioni e il pieno rispetto dei contratti di lavoro nei cantieri E´ previsto inoltre l´obbligo della certificazione antimafia non solo per chi opera in subappalto ma anche per chi lavora in sub-affidamento, "le situazioni - ha spiegato l´assessore Cattaneo - dove sono state segnalate le maggiori criticità". L´assessore ha poi ricordato l´impegno di Regione Lombardia nell´istituzione del "Comitato per la legalità e la trasparenza delle procedure regionali", un pool di magistrati e generali voluto dal presidente Formigoni per coadiuvarlo nel contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata nei grandi appalti regionali. .  
   
   
CASA A FIRENZE IL PRIMO APPUNTAMENTO DE ´LA TOSCANA DEI CONSUMATORI´ BIOARCHITETTURA E SOSTENIBILITÀ SOCIALE, LE NUOVE SFIDE DELL´ABITARE  
 
Firenze, 5 ottobre 2009 - Basta con le periferie degradate e alienanti, basta con le costruzioni che isolano l´uomo e non rispettano l´ambiente. La Toscana sceglie e promuove la linea del vivere e dell´abitare sostenibile, la bioarchitettura, le costruzioni a risparmio energetico, ma anche le urbanizzazioni che favoriscono la socialità, che abbattono le barriere della solitudine ricordano all´uomo che la qualità della vita è strettamente legata alla qualità delle relazioni instaurate. E´ questo il messaggio che emerge al termine del convegno organizzato da Regione Toscana, Centro tecnico per il Consumo (Ctc, l´organismo che raccoglie le associazioni per la tutela dei consumatori attive in Toscana) e Ordine degli ingegneri. Il convegno ´Sostenibilità del vivere e dell´abitare´ si è tenuto il 3 ottobre a Firenze, presso l´auditorium del Consiglio regionale, è il primo degli appuntamenti previsti nell´ambito della manifestazione ´La Toscana dei consumatori´ ed ha visto confrontarsi esperti di relazioni sociali e di bioarchitettura, docenti universitari, rappresentanti di grandi aziende impegnate in produzioni innovative e testimoni di esperienze sperimentali in Italia, come quella del cohousing. «La sostenibilità del vivere, cioè delle relazioni sociali, e dell´abitare, cioè dell´edilizia e delle urbanizzazioni, è la nuova sfida del futuro – spiega l´assessore regionale alla casa, alla ricerca e alla tutela dei consumatori Eugenio Baronti – perchè è necessario un cambio di strategia per rispondere sia alla crisi economica e ambientale, sia all´imbarbarimento dei rapporti umani. Va in questo senso l´impegno della Regione, che ha destinato 13 milioni di euro proprio a progetti urbanistici di qualità, che abbiano come punti fermi proprio il rispetto dell´ambiente e la promozione della socialità». «Occuparsi della tutela dei consumatori – ha aggiunto l´assessore nella tavola rotonda che ha concluso la mattina di studi - vuol dire non solo tutelare chi acquista qualcosa da frodi o abusi, ma prendersi cura del cittadino, aiutarlo a essere consapevole nelle proprie scelte, costruire per lui un modello alternativo a quello promosso dalla pubblicità. Per questo sosteniamo la filiera corta, promuoviamo i gruppi di acquisto solidale, ma abbiamo anche predisposto il ´piano casa´ della Regione, che non è una misura di sostegno all´edilizia, come il presunto ´piano casa´ del Governo, ma un investimento di ben 143 milioni di euro stanziati dalla Regione per costruire case a chi la casa non ce l´ha. Non dobbiamo dimenticare che in Italia, a fronte di un mercato del lavoro che chiede sempre più mobilità e flessibilità, solo il 4% delle costruzioni è per l´edilizia popolare e solo il 20% delle abitazioni è in locazione: questo crea una situazione insostenibile dove chi si deve spostare per lavoro non può farlo o si condanna ad un pesante pendolariato perché non riesce a trovare una casa se non a prezzi esorbitanti». Nel corso della discussione il ruolo del consumatore come cittadino consapevole che orienta le scelte del mercato è stato ribadito e sottolineato anche dalla segretaria regionale di Adiconsum Grazia Simone, mentre il presidente provinciale dell´Ordine degli ingegneri Paolo della Queva ha centrato il suo intervento sulla necessità di trasferire le evoluzioni tecnologiche nell´edilizia, garantendo una buona progettazione capace sia di rispondere alle esigenze sociali, ma anche di prevenire rischi ambientali come quello sismico e quello idraulico. Stefano Varia, presidente dell´associazione dei costruttori edili Ance ha confermato che il futuro dell´edilizia è nell´ecosostenibilità e nella riqualificazione di fabbricati vecchi o dismessi, mentre il sindaco di Colle Val d´Elsa Stefano Brogioni, rappresentante dell´Anci, ha portato l´esempio del suo Comune sottolineando che «il momento più importante per la sostenibilità è la pianificazione urbanistica e la riqualificazione cittadinaparte dal concetto di abitare». .  
   
   
SEQUESTRATO CANTIERE A COSTA DI FOLGARIA VIOLAZIONI URBANISTICHE E ALLE NORME SULLA SICUREZZA  
 
Trento, 5 settembre 2009 Lunedì 28 settembre, durante un servizio di controllo del territorio, agenti del Corpo forestale della Provincia autonoma di Trento, distretto di Rovereto, hanno scoperto un cantiere edile in località Costa di Folgaria, finalizzato alla costruzione di strutture alberghiere, in particolare di un nuovo villaggio albergo garnì, mancante della necessaria autorizzazione edilizia. Un successivo controllo ha permesso di appurare che l´attività realizzata risulta non essere conforme all´attuale Piano Regolatore Generale di Folgaria che ad oggi per quella zona prevede area a verde. Il Piano Regolatore Generale del Comune è sottoposto ad una proposta di variante, non ancora approvata. Il cantiere, di notevoli dimensioni, è stato quindi sottoposto a sequestro penale per ordine dell´autorità giudiziaria, in particolare del procuratore capo di Rovereto, Rodrigo Merlo. Gli agenti forestali hanno altresì contestato la violazione di norme relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Le operazioni sono state coordinate sul campo dal vicequestore aggiunto Giorgio Zattoni, direttore del Distretto forestale di Rovereto, con la collaborazione dell´ispettore capo Bruno Sordo, comandante della stazione forestale di Folgaria, e dell´ispettore superiore scelto Claudio Anesi, comandante della nuova Stazione forestale di Rovereto e Vallarsa. .  
   
   
CONFINDUSTRIA: NEL 2009 PIL ITALIA A -5%, LAZIO A -3%  
 
Roma, 5 ottobre 2009 - "Mentre le previsioni sul Pil per il 2009 si attestano a circa -5% per l´Italia, ci si attende che lo stesso dato a livello regionale sia di poco inferiore a -3%". Questi i calcoli elaborati dal Centro studi Confindustria Lazio. Nel primo semestre del 2009, dal punto di vista occupazionale nel territorio regionale c´e´ un andamento in controtendenza rispetto a quello nazionale: "Nel Lazio aumenta sia l´offerta di lavoro (+0,1%) che il numero di occupati (+0,2%), mentre diminuisce il numero di persone in cerca di occupazione (-0,5%). Gli stessi dati per l´Italia sono rispettivamente pari a -1%, -1,6% e +8,1%. Va inoltre osservato che il tasso di occupazione della regione (59,9%) e´ piu´ alto della media italiana (57,9%); tuttavia, per il Lazio si rileva un tasso di disoccupazione (7,9%) maggiore di quello nazionale (7,4%), che pero´ e´ in diminuzione (-0,1 punti percentuali) rispetto allo stesso periodo del 2008". I dati diffusi da Confindustria mi confortano: abbiamo infatti la conferma che, pur nella difficoltà, il Lazio tiene. La nostra è una regione solida, che resiste alla crisi - ha commentato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo - Questo significa che siamo stati capaci di fare sistema e ci siamo attrezzati per disinnescare gli effetti più gravi della recessione. Lo dico, sia chiaro, senza sottovalutare i segnali inquietanti che coinvolgono anche il Lazio, a partire dai due nodi centrali del credito e del lavoro. Tuttavia, il metodo messo in atto con le rappresentanze sindacali e imprenditoriali porta risultati veri, come abbiamo visto proprio oggi con lo sblocco dei pagamenti alle imprese che operano nel ciclo dei rifiuti. Ecco perché proseguirò nei prossimi giorni nel coinvolgimento di tutti gli attori del sistema, a partire dal Comune di Roma e dalle Province, con cui dobbiamo subito attivare un tavolo per concertare misure condivise. Insieme, usciremo più forti dalla crisi. " .  
   
   
MILANO: UN CAMPER DEL COMUNE PER ASCOLTARE E INFORMARE I CITTADINI  
 
Milano, 5 ottobre 2009 - Prenderà il via domani una nuova iniziativa dell’Assessorato alle Aree cittadine e Consigli di zona per facilitare il rapporto con i cittadini, dare informazioni sui servizi offerti dalle zone e raccogliere idee e suggerimenti per migliorare la città. Un camper itinerante ha iniziato sabato 3 ottobre, ad essere presente, fino al 6 novembre nei principali mercati rionali, tutti i giorni dal lunedì al sabato, dalle ore 9. 30 alle ore 12. 30 e tutte le domeniche pomeriggio, dalle ore 15. 30 alle ore 18. 30, alle feste di via o di quartiere. L’iniziativa si chiama Infomilano ed è stata presentata il 2 ottobre a Palazzo Marino dall’assessore alle Aree cittadine e Consigli di zona Andrea Mascaretti, alla presenza dei Presidenti delle nove zone. “Il camper è uno strumento per facilitare il rapporto con la città e azzerare le distanze tra l’Amministrazione e il cittadino – spiega l’assessore Mascaretti -. Spesso, infatti, gli abitanti non sono a conoscenza dei servizi presenti all’interno della propria zona; attraverso Infomilano sarà possibile scoprirli e sapere come usufruirne. Ma non solo, il camper darà a tutti la possibilità di proporre idee e suggerimenti per rendere Milano più bella e più vivibile. Nell’iniziativa saranno coinvolti anche i consigli di zona”. A bordo del camper ci saranno operatori che ascolteranno i cittadini e li informeranno sui servizi dell’Amministrazione, in particolare quelli decentrati. Sarà inoltre possibile conoscere gli eventi e le iniziative culturali e del tempo libero organizzati nelle singole zone. Il camper di Infomilano effettuerà 34 tappe: 30 nei principali mercati all’aperto e 4 nelle feste di via o di quartiere. (Vedi calendario in allegato) Prima tappa, domani, al mercato di viale Papiniano (all’altezza del civico 58) in zona 1; la prima festa di quartiere sarà invece quella della Bovisa (via Massara de Capitani 14), in calendario domenica 4 ottobre. “Il nostro viaggio prenderà il via sabato 3 ottobre – conclude Mascaretti - e prevede, nella sua prima fase, 34 tappe, fino al 6 novembre. Ma è nostra intenzione prorogarlo fino a dicembre”. L’iniziativa Infomilano è stata realizzata con il contributo dell’Associazione Produttori Camper (Apc)-anfia che ha messo a disposizione l’automezzo. .  
   
   
VENDOLA SCRIVE A SCAJOLA SU QUESTIONE BOSCH DI BARI  
 
Bari, 5 Ottobre 2009 - Il presidente Vendola ha scritto una lettera al ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola sulla situazione di crisi dello stabilimento Bosch di Bari. Nella missiva, Vendola si dice preoccupato per la fabbrica barese, “uno dei più rilevanti insediamenti industriali della regione, noto in tutto il mondo per la qualificata produzione industriale della pompa common rail per i motori diesel (che peraltro è stata inventata proprio a Bari). Quel sito industriale risulta oggi essere oggi interessato da una crisi profonda dai drammatici riflessi occupazionali”. Per Vendola “appare pertanto opportuno costituire un tavolo presso il Ministero che accerti la situazione e che verifichi le prospettive industriali del Gruppo Bosch e del suo stabilimento barese. Ciò anche in considerazione del rilevante sostegno pubblico riservato nel corso degli anni a tale partner industriale”. .  
   
   
PROGETTI’ DI REIMPIEGO PER LAVORATORI DELLA SIRMA  
 
Venezia, 5 ottobre 2009 - È stato convocato l’ 1 ottobre in Prefettura un incontro cui hanno partecipato le istituzioni locali e le organizzazioni sindacali al fine di trovare una soluzione per i circa 130 ex lavoratori Sirma, licenziati da un anno. Per 23 di loro il 14 ottobre scadrà il periodo di mobilità e non avranno pertanto neppure quella sia pur esigua forma di reddito. La Direzione Lavoro della Regione del Veneto, incaricata dall’assessore al lavoro e alla formazione, Elena Donazzan, ha illustrato quindi, nel corso dell’incontro, la possibilità di attivare dei progetti di reimpiego a favore di questi lavoratori, nell’ambito del programma Welfare to Work, finanziato dal Ministero e gestito dalla Regione. L’assessore Donazzan ha spiegato che “la particolarità di tale programma è che non solo verrebbe finanziato un progetto per riportare nel mondo del lavoro chi ne è escluso, ma si offrirebbe nel frattempo un piccolo sostegno economico ai partecipanti, in modo da non lasciarli completamente senza reddito durante il periodo di formazione”. “Questo progetto- ha aggiunto - che per essere attivato necessita della collaborazione delle organizzazioni sindacali, partirebbe coinvolgendo nella prima fase proprio gli ex lavoratori Sirma per cui gli ammortizzatori sociali stanno per scadere”. .  
   
   
INCONTRO FVG - VERTICI GRUPPO CARRARO  
 
 Trieste, 5 ottobre 2009 - E´ stato fissato per la mattinata di lunedì 12 ottobre un nuovo incontro fra il Vicepresidente della Regione, Luca Ciriani, e i vertici del Gruppo Carraro. A renderlo noto lo stesso Vicepresidente, che ha commentato: "La disponibilità del Gruppo a sedersi nuovamente attorno ad un tavolo è un segnale positivo. Le decisioni annunciate precedentemente, e che comporterebbero centinaia di licenziamenti negli stabilimenti regionali di Maniago e Gorizia, sono assolutamente inaccettabili e l´abbiamo fatto presente in maniera molto chiara alla società. Questo nuovo capitolo che si sta aprendo in questa vicenda speriamo possa portare, attraverso il dialogo e il confronto, ad un ricorso agli ammortizzatori sociali per permettere - conclude Ciriani - di ridurre al minimo l´impatto sociale di questa ristrutturazione aziendale". .  
   
   
SARDEGNA: ASSUNZIONE 20 OPERAI AREA EX CARTIERA  
 
Cagliari, 5 Ottobre 2009 - "Un passo importante che ha confermato nei fatti, anche grazie alla Sfirs, quanto di positivo è emerso nel corso della riunione del Comitato Interassessoriale". E’ quanto ha affermato l’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, in merito alla conferma dei 15 posti di lavoro e all’assunzione di altri 5 operai ex Cartiera impegnati nella bonifica dell’area. "Il territorio - ha sottolineato l’assessore della Programmazione, coordinatore del Comitato Interassessoriale per le emergenze economiche e sociali - per quanto concerne la crisi occupazionale attraversa una situazione molto grave e i problemi non sono certo di facile soluzione. Aver salvaguardato 15 posti di lavoro incrementando di ulteriori 5 unità rappresenta una boccata di ossigeno che ci spinge a trovare nuove opportunità per tutti i lavoratori della ex Cartiera. La Sfirs, attraverso l’impegno diretto del suo presidente, Antonio Tilocca, è stata fondamentale nel dar seguito alle istanze arrivate dai rappresentanti dei lavoratori e dai sindaci del territorio e dalla Confindustria". .  
   
   
LUCART, LA CARTIERA LUCCHESE HA ANNUNCIATO IL TAGLIO DI 30-35 POSTI LA REGIONE SOLIDALE CON I LAVORATORI E DISPONIBILE AD UN INCONTRO  
 
 Firenze, 5 ottobre 2009 - «E’ grave la decisione della Lucart di tagliare 30-35 posti di lavoro negli stabilimenti di Borgo a Mozzano e Porcari. E’ un atto unilaterale e che come tale va respinto». Così l´assessore al bilancio e a tributi della Toscana, Giuseppe Bertolucci, commenta i provvedimenti annunciati nei giorni dalla Cartiera Lucchese: una scelta, quella dei tagli al personale, che l´azienda ha legato all´impossibilità di procedere agli investimenti previsti dal piano industriale vista l´opposizione a realizzare a Diecimo la centrale a biomasse che avrebbe consentito di chiudere il ciclo produttivo e bruciare i fanghi residui della produzione. Un accostamento già giudicato strumentale dall´amministrazione comunale di Borgo a Mozzano e dalla Provincia. «La Regione Toscana - aggiunge l´assessore - esprime solidarietà ai lavoratori e, insieme alle Istituzioni locali e alle organizzazioni sindacali, è disponibile ad ogni iniziativa utile a difendere tutti i posti di lavoro». .  
   
   
BASILICATA LASME,GIORDANO (UGL):AZIENDA ACCETTA PIANO SERIO E CREDIBILE  
 
 Melfi, 5 settembre 2009 - ”Si è tenuto ieri (30 settembre) presso il Ministero dello Sviluppo Economico un incontro positivo per la vertenza della Lasme di Melfi”. E’ quanto afferma Giuseppe Giordano, della segreteria regionale Ugl di Basilicata. “Ci sentiamo soddisfatti – afferma Giordano - l´Ugl ha da subito ribadito che per incominciare a discutere sulla vertenza bisognava mantenere ferma la necessità di mantenere le produzioni a Melfi affinché venissero salvaguardati tutti i 174 posti di lavoro dei dipendenti Lasme conformemente alle commesse Fiat, ricorrere alla Cigs per eventi imprevisti ed improvvisi circostanze e non fosse messa in discussione l´operatività del sito di Melfi, poiché la Lasme è un punto di riferimento per la Sata. A tali richieste, grazie alla costante partecipazione e mediazione dei funzionari del Ministero e del governatore della Basilicata Vito De Filippo, c´è stata apertura con relativa accettazione di tutti i punti delle tale richieste formulate dall´Ugl e condivise anche dalle altre Organizzazioni sindacali. Tutto ciò si potrà concludere ed ufficializzare, considerato che vanno consumati passaggi obbligatori legali ed istituzionali poiché l´azienda Lasme è stata dichiarata in liquidazione,con un incontro definitivo tra le parti che sarà probabilmente a Roma nella stessa sede per il giorno 6 ottobre. Noi dell´Ugl - conclude Giordano - possiamo affermare che è giunto il momento di incominciare ad alzare la bandiera in segno di vittoria poiché adesso, abbiamo motivo di credere in quella soluzione che noi abbiamo sempre sostenuto si dal primo momento e rimaniamo comunque convinti che la "partecipazione" ed "il dialogo" sono strumenti condivisi da entrambi le parti per un corretto svolgimento nelle relazioni sindacali e nella soluzione delle problematiche”. .  
   
   
VERTENZA LASME, FIOM CGIL: IMPEGNI PRECISI  
 
 Melfi, 5 settembre 2009 - “L’incontro di ieri (30 settembre) al Ministero dello Sviluppo Economico per la vertenza dei 174 lavoratori della Lasme che rischiano il licenziamento ha sancito, come da noi richiesto, che sul tavolo della trattativa “vivono” anche le richieste dei lavoratori e non solo quelle della direzione aziendale”. E’ quanto riferisce una nota della Fiom Cgil di Basilicata. “La riunione – si legge nella nota sindacale - si è aggiornata a martedì 6 con l’impegno dell’azienda di modificare la sua impostazione e accogliere i punti approvati in assemblea dai lavoratori: Ritiro della procedura di licenziamento (mobilità); Attivazione cassa integrazione straordinaria a “rotazione” per crisi; Ripresa di tutta la gamma di produzioni a Melfi (alzacristalli e Moduli porta) Questo cambio di atteggiamento da parte aziendale, che ora andrà misurato nel merito nel prossimo incontro, da un lato mette in luce la mancanza di cause industriali che giustifichino la chiusura della Lasme a Melfi e dall’altro lato come la determinazione, la lotta dei lavoratori unitamente a proposte e richieste chiare ed argomentate da parte del sindacato riescano a far modificare l’atteggiamento aziendale. Certo è - conclude la Fiom - che se il Governo italiano facesse sentire la sua voce sulla crisi in atto nel settore auto non solo per dare altri incentivi pubblici di Stato alla Fiat, ma di vincolarli al blocco dei licenziamenti attraverso un nuovo piano industriale, prima che sia troppo tardi, considerato gli investimenti che Fiat sta definendo all’estero”. .