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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Luglio 2014
LIBRO BIANCO, MARONI: PENSIAMO AGLI INTERESSI DEI LOMBARDI  
 
Milano, 7 luglio 2014 - "Vogliamo fare una cosa giusta, avendo come unico obiettivo l´interesse dei cittadini lombardi". Questa la stella polare del ´Libro Bianco sullo sviluppo del sistema sociosanitario in Lombardia´, presentato a Palazzo Lombardia, dal presidente della Regione Roberto Maroni. Il testo, ha spiegato, "è diviso in due parti. La prima scatta una fotografia del sistema attuale, un´eccellenza con molti punti di forza e con alcuni di debolezza. C´è poi una seconda parte, che ne prefigura non la ´riforma´, ma lo sviluppo. Sono proposte, ovviamente, non è un diktat ´prendere o lasciare´, perché vogliamo il più ampio confronto possibile". La Premessa - Il governatore, ha rivelato che la premessa al Libro Bianco, è uguale a quella che scrisse nel 2001 da ministro Welfare, al Libro Bianco sulla riforma del mercato del Lavoro, che poi portò alla Legge Biagi. "Questo Libro Bianco - ha sottolineato - è finalizzato a rendere partecipi tutti gli attori istituzionali e sociali delle riflessioni che Regione Lombardia ha svolto sul sistema sanitario e sociosanitario lombardo, in vista di un confronto finalizzato a ricercare soluzioni confortate dal più ampio consenso". Metodo Importante - Il presidente ha voluto rimarcare l´importanza del metodo: "vogliamo fornire una base di partenza per una discussione, che deve essere la più ampia e più condivisa possibile, con tutte le parti in causa - ha detto -. Questo è lo scopo del ´Libro Bianco´". Parole Veronesi - Nella stesura del testo, Maroni ha ricordato che "sono state utilizzate le valutazioni degli esperti della commissione guidata da Umberto Veronesi. "Il professore oggi non è potuto essere qui con noi - ha fatto sapere Maroni -, ma mi ha inviato una lettera, nella quale mi ha scritto ´Sono molto rammaricato di non poter partecipare alla riunione di oggi, ma sono lieto che, nel redigere il documento regionale, si sia tenuto conto delle opinioni e delle risoluzioni della Commissione per lo sviluppo della Sanità lombarda, che ho l´onore di presiedere. Vi prego di contare sulla assoluta volontà della Commissione di assicurare continuità nel lavoro verso soluzioni innovative per lo sviluppo razionale della sanità lombarda´". Aspettiamo Contributi - "Noi siamo esattamente interessati a questo - ha ribadito il governatore -. Partiamo da queste proposte, elaborate dalla Giunta, che mettiamo a disposizione della società lombarda. Ci aspettiamo commenti, critiche, risposte affermative, proposte alternative. Questo processo di discussione e condivisione è quello che vogliamo fare attraverso il dibattito che inizia oggi". No A Stravolgimenti - "In questi giorni - ha proseguito il presidente lombardo - mi sono convinto del fatto che qualunque approccio a questo sistema, suscita reazioni, che non sempre sono giustificate dalla bontà o meno delle proposte fatte. Mi pare di aver inteso che c´è una preoccupazione da parte di alcuni settori, che temono uno stravolgimento del sistema a danno della parte privata, per enfatizzare solo quella pubblica. Non è così. Nella sanità privata ci sono molti interessi in gioco, che poi hanno riverberi anche in altri settori, come quello della comunicazione, come si è visto leggendo alcuni commenti e articoli molto aggressivi su certi giornali milanesi. Noi siamo determinati in questo percorso e non ci facciamo condizionare da pressioni, interessi e men che meno da articoli. Vogliamo fare una cosa giusta, avendo come interesse gli interessi dei cittadini lombardi". Nei Panni Della Gente - "Io - ha affermato il governatore - mi metto nei panni del cittadino lombardo, non in quelli di chi ha interessi nel privato o nel pubblico. Voglio fare un sistema socio-sanitario che metta me, cittadino lombardo che non ha amici influenti, che non ha la possibilità di telefonare al professore per avere qualcosa, in parità con chiunque altro. Questo è il mio unico interesse". Interlocutore Diretto - Il presidente ha ribadito anche di voler essere, insieme ai due assessori alla partita, Mario Mantovani e Maria Cristina Cantù, e al presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale Fabio Rizzi, interlocutore diretto delle parti sociali, perché vuole, ha spiegato, "che sia la Regione, in tutte le sue articolazioni, a essere coinvolta in questo progetto". "Da oggi - ha concluso - parte questo confronto, che si articolerà in una serie di incontri con i settori della sanità e del sociale, con gli operatori e con tutti gli altri soggetti coinvolti, per arrivare a un´altra giornata come quella di oggi, già entro la fine di luglio".  
   
   
LIBRO BIANCO, PERSONA PROTAGONISTA DEL NUOVO SISTEMA SANITARIO  
 
Milano, 7 luglio 2014 - E´ la persona, il vero protagonista del ´Libro Bianco sullo sviluppo del sistema socio sanitario in Lombardia´, presentato a Palazzo Lombardia. Una persona che può scegliere liberamente dove curarsi in strutture pubbliche o private, certo di trovare all´interno di tutto il percorso di cura quella eccellenza del Sistema sanitario lombardo ben noto e gli strumenti adeguati in risposta ai nuovi bisogni emergenti. Punti Cardine - Queste in sintesi le linee guida tracciate dal vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani che, intervenendo alla presentazione del ´Libro Bianco´ sulla sanità del futuro, ha sottolineato come "all´interno dell´articolato documento andiamo a ribadire alcuni principi cardine del Sistema sanitario lombardo come la libertà di scelta e la pari dignità nei diritti e doveri tra erogatori pubblici e privati. Una libertà di scelta, che va estesa non solo ai luoghi di cura, ma anche a chi potrebbe accompagnare il paziente nel suo percorso diagnostico terapeutico all´interno del sistema sanitario". Sfida Ambiziosa - "Una sfida ambiziosa quella che lanciamo - ha detto Mantovani - poiché da un lato intendiamo tenere alto il livello di eccellenza delle strutture ospedaliere e sanitarie lombarde, dall´altro porre attenzione ai nuovi bisogni emergenti cui la riforma deve fornire una risposta, primo tra tutti quello della cronicità". Ricerca E Innovazione - Oggi, infatti, abbiamo il 30% di pazienti cronici che assorbono il 70% delle risorse regionali in materia sanitaria". "Fondamentale è anche il tema della ricerca e dell´innovazione - ha posto l´accento Mantovani - perché non c´è buona cura senza ricerca, innovazione e capacità di motivare al meglio tutti gli operatori del Sistema sanitario, anche grazie all´aggiornamento e alla formazione". Aperti A Contributi Migliorativi - "Questa volontà di apertura - ha aggiunto l´assessore alla Salute - è quanto caratterizzerà il percorso d´ascolto che si è aperto oggi con la presentazione del ´Libro Bianco´. Adesso spetta ai tavoli della politica, alle parti sociali e a tutti gli operatori del mondo sanitario confrontarsi e dare il proprio contributo per operare al meglio, in modo da aggiornare rispetto alle nuove esigenze la sanità lombarda, partendo dal livello di eccellenza che ha già raggiunto".  
   
   
NASCE IL CENTRO DI NEUROSCIENZE DI MILANO L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA INAUGURA UN CENTRO DEDICATO ALLO STUDIO DELLE NEUROSCIENZE, CHE SI PROPONE COME UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LE DIVERSE REALTÀ MILANESI ATTIVE IN QUESTO AMBITO. LE AREE DI RICERCA SPAZIANO DALLA MEDICINA ALLE BIOTECNOLOGIE, DALL’INFORMATICA ALLA FISICA, DALLA PSICOLOGIA ALL’ECONOMIA, PER REALIZZARE UN COLLEGAMENTO TRA RICERCA, FORMAZIONE E ASSISTENZA.  
 
Milano, 7 luglio 2014 – L’università di Milano-bicocca ha inaugurato questa mattina il Centro di Neuroscienze di Milano (Neuro-mi), il primo centro dedicato alla ricerca multidisciplinare e alla formazione di alto livello nel campo delle neuroscienze, che si propone come centro di convergenza, integrazione e collaborazione con le diverse realtà scientifiche presenti sul territorio milanese. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-bicocca, Elena Cattaneo, senatrice a vita, Mario Melazzini, Assessore Attività produttive, Ricerca e Innovazione di Regione Lombardia e Monica Di Luca, Presidente della Federation of European Neuroscience Societies (Fens). Il Centro di Neuroscienze di Milano mette in campo competenze appartenenti a diversi ambiti (dalla medicina alle biotecnologie, dall’informatica alla fisica, dalla psicologia all’economia), per uno studio multidisciplinare del sistema nervoso nelle varie età della vita, dell’architettura neurocognitiva normale che è alla base del comportamento individuale e sociale e dei meccanismi di disfunzione responsabili delle patologie neurologiche e psichiatriche. Sono sei le principali aree di ricerca: Molecular and Cellular Neuroscience, Clinical Neuroscience, Cognitive and Behavioral Neuroscience, Computational and Systems Neuroscience, Neuroimaging and Methodological Research, Biotechnologies and Nanomedicine. Accanto alla ricerca, anche l’attività di didattica, con la promozione della formazione di alto livello nell’ambito delle Neuroscienze. Al centro di Neuroscienze di Milano, diretto da Carlo Ferrarese, docente di Neurologia nel Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale dell’Università di Milano-bicocca afferiscono attualmente il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze, il Dipartimento di Chirurgia e Medicina Traslazionale; il Dipartimento di Economia, Metodi Quantitativi e Strategie di Impresa; il Dipartimento di Fisica “G. Occhialini”; il Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione; il Dipartimento di Psicologia; il Dipartimento di Scienze della Salute. «Funzioni complesse come quelle cognitive - spiega Cristina Messa, rettore dell’Università di Milano-bicocca- devono essere analizzate in modo complesso e necessariamente multidisciplinare. Per questo è fondamentale che le competenze scientifiche e i diversi saperi lavorino in sinergia. In un settore come quello delle neuroscienze, dove a fronte di conoscenze sempre più approfondite resta scarsa la possibilità terapeutica, il valore aggiunto che possiamo offrire in Italia è la creazione di un ponte tra ricerca, formazione e assistenza». «La comprensione delle funzioni del sistema nervoso, – dice Carlo Ferrarese - del rapporto tra mente e cervello nel determinare il comportamento individuale e sociale, dei meccanismi alla base dello sviluppo e dell´invecchiamento cerebrale rappresenta una delle sfide più importanti per l´umanità. La complessità delle funzioni del sistema nervoso e dei meccanismi alla base delle sue patologie richiede uno sforzo di coordinazione di diverse competenze e la messa in rete di piattaforme tecnologiche che difficilmente sono disponibili in una singola istituzione. La creazione di Neuro-mi vuole proprio favorire il raggiungimento di una "massa critica" di ricercatori con competenze diverse e complementari, per uno studio multidisciplinare del sistema nervoso nelle diverse età della vita». «La creazione di questo nuovo Centro di Neuroscienze – sostiene Elena Cattaneo, senatrice a vita - è un impegno per chi vi partecipa ma deve esserlo anche per l’Università Bicocca che lo sponsorizza, lo promuove e lo appoggia. Auguro quindi di riuscire a sviluppare un senso di appartenenza al nuovo Centro anche mediante il riconoscimento da parte dell’Università del valore e dei risultati raggiunti dai vari gruppi che lo compongono e che hanno già, dalla loro, varie conquiste di conoscenza nel campo delle Neuroscienze molecolari, cognitive e dell’imaging. Questo senso di appartenenza porterà ad una coscienza di conquista collettiva, ad una identificazione con un progetto comune condiviso. Soprattutto, mi auguro che questo Centro possa diventare una solida voce in più nel Paese, capace di combattere anche per i valori della scienza e facendoli propri ogni giorno, per consegnare non solo importanti risultati su malattie neurologiche complesse e purtroppo molto attuali ma anche un modo di comportarsi nel mondo». Importanti saranno inoltre i collegamenti con le altre realtà operative sul territorio lombardo. «Regione Lombardia guarda favorevolmente alla nascita di Neuro-mi – dice Mario Melazzini, Assessore regionale Attività produttive, Ricerca e Innovazione – perché crede nella forza del fare rete tra i soggetti presenti sul territorio e del mettere a patrimonio comune le proprie conoscenze per vincere sfide importanti. Regione Lombardia fa della ricerca il motore di rilancio del tessuto economico lombardo affinché sia favorita l´identificazione di tutto ciò che potrà essere utile a garantire risposte concrete anche alle persone colpite da malattie neurodegenerative. Il nostro impegno è sostenere il lavoro di tutti coloro che si impegnano su questo fronte, raddoppiando nei prossimi cinque anni gli investimenti in ricerca e innovazione, raggiungendo il 3% del Pil lombardo. Vogliamo soprattutto fare in modo che chi fa ricerca possa avere tutti gli strumenti di cui ha bisogno per raggiungere quegli obiettivi che si traducono in ricadute positive per l’intero sistema». E’ possibile seguire tutti gli aggiornamenti sulla pagina Facebook e su Google+  
   
   
INAUGURAZIONE DEL CENTRO DI NEUROSCIENZE DI MILANO  
 
Milano, 7 luglio 2014 - "Regione Lombardia guarda favorevolmente alla nascita di questa realtà perché crede nella forza del fare rete tra i soggetti presenti sul territorio e del mettere a patrimonio comune le proprie conoscenze per vincere sfide importanti e raggiungere obiettivi comuni". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, intervenendo all´Università di Milano-bicocca all´inaugurazione del Centro di Neuroscienze di Milano (Neuro-mi), il primo dedicato alla ricerca multidisciplinare e alla formazione di alto livello nel campo delle neuroscienze, che si propone come punto di convergenza, integrazione e collaborazione con le diverse realtà scientifiche presenti sul territorio milanese. Crescita Economica - L´assessore ha sottolineato che in questa legislatura "Regione Lombardia intende fare della ricerca il motore di rilancio del tessuto economico lombardo, per favorire l´identificazione di tutto ciò che potrà essere utile a garantire risposte concrete anche alle persone colpite da malattie neurodegenerative". Raddoppiare Investimenti - Nei prossimi quattro anni Regione Lombardia si è posta come obiettivo prioritario quello di raddoppiare gli investimenti in ricerca e innovazione. "Il nostro scopo - ha aggiunto Melazzini - è sostenere il lavoro di tutti coloro che si impegnano in ricerca e innovazione, passando dall´attuale 1,6 per cento al 3 per cento del Pil di investimenti su questo fronte. Vogliamo soprattutto fare in modo che chi fa ricerca possa avere tutti gli strumenti di cui ha bisogno per raggiungere quegli obiettivi che si traducono in ricadute positive per l´intero sistema". Fondo Regionale - "Abbiamo intenzione di proporre l´istituzione di un fondo regionale per la ricerca - ha concluso l´assessore - che possa destinare risorse, secondo metodi meritocratici e trasparenti, ai giovani ricercatori e ai soggetti che puntano alle sinergie e all´integrazione".  
   
   
PUGLIA: GIUNTA APPROVA PROGRAMMA OPERATIVO SANITÀ 2013-15  
 
Bari, 7 luglio 2014 - La Giunta Regionale ha approvato il Programma Operativo 2013-2015, con il quale, in continuità con il Piano della Salute della Regione Puglia, la Puglia ha assunto l´impegno attivare la riqualificazione del sistema sanitario regionale. Il provvedimento ha recepito le indicazioni formulate dal Ministero dell´Economia e Finanze e dal Ministero della Salute e delinea le linee di indirizzo strategico di intervento sui molteplici aspetti in cui si articola il sistema sanitario regionale, puntando al miglioramento della qualità dell´assistenza e dell´accesso a cure sempre più appropriate e adeguate ai bisogni di salute della popolazione. L´assessore Pentassuglia dichiara: "da lunedì attiveremo i tavoli di lavoro per la definizione delle azioni e delle attività di dettaglio volte all´implementazione del Programma Operativo. Entreremo nel merito e riesamineremo la rete ospedaliera e quella territoriale, nell´ottica finalmente della qualificazione e del potenziamento dell´offerta di servizi; aggiorneremo la rete dell´emergenza-urgenza e del 118; daremo respiro al sistema attraverso il piano assunzionale 2014-2015, in modo da avviare quanto prima le procedure concorsuali e procederemo al reclutamento del personale necessario entro l´anno. Tutti i temi saranno oggetto di confronto e verifica sia in sede tecnica che in sede politica affinchè ogni decisione possa nascere nel solco della condivisione e della partecipazione”.  
   
   
PATTO PER LA SALUTE: LOMBARDIA, BENE COSTI STANDARD  
 
Milano, 7 luglio 2014 - "La chiusura, a Roma, del ´Patto per la Salute´, è un passaggio importante, perché offre certezze ulle risorse del prossimo triennio. Sarà più facile lavorare, sapendo che, a fronte di una sfida importante, ci sono anche risorse importanti". Lo ha detto l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia, durante la presentazione del ´Libro Bianco sullo sviluppo del sistema sociosanitario in Lombardia´, a Palazzo Lombardia. Fondo Incrementato - Il fondo sanitario, ha fatto sapere, "è stato giustamente incrementato e adesso è fissato in 110 miliardi di euro, rispetto ai 107 di quest´anno. Ora ci sarà da definire la questione del riparto fra le Regioni, ma non siamo preoccupati, perché una delle cose sancite ieri nel Patto, è che il principio dei costi standard è intoccabile, anche in un´ottica di revisione dei criteri di riparto". "In ogni caso - ha ribadito - non si può rimettere in discussione il criterio dei costi standard". Nessun Passo Indietro - In sede di discussione del ´Patto per la Salute´, "il tentativo di eliminare il principio dei costi standard - ha rivelato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni - c´è stato. Ma siccome il ´Patto per la Salute´ richiede l´unanimità del consenso delle Regioni, noi e il Veneto abbiamo detto di no e quindi è stato mantenuto". Risparmi Reinvestiti - Un´altra cosa sulla quale Regione Lombardia ha insistito, ha proseguito l´assessore Garavaglia, "è che, in ogni caso, i risparmi ottenuti dalle singole Regioni devono rimanere nell´ambito della stessa Regione per il Servizio sanitario. Questo è un principio fondamentale, perché noi in Lombardia siamo abituati a lavorare per migliorare il sistema, per fare efficienza, per risparmiare. E quindi sarebbe il colmo che i nostri risparmi finissero nelle tasche di chi non è in grado di gestire bene i suoi conti. Il fatto che insieme ai costi standard, sia stato sancito il principio in base al quale i risparmi rimangono nell´ambito della Regione, è importante perché ci consentirà di dare servizi sempre migliori".  
   
   
PATTO SALUTE, PRESIDENTE UMBRIA MARINI: ACCORDO IMPORTANTE, FRUTTO DI COLLABORAZIONE POSITIVA TRA REGIONI E GOVERNO  
 
Roma, 7 luglio 2014 - "L´accordo raggiunto sul nuovo Patto per la salute 2014-2016 è molto importante e frutto di una positiva collaborazione tra Regioni e Governo". È quanto afferma la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini che è stata impegnata il 3 luglio a Roma in una lunga trattativa tra le Regioni, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il sottosegretario del Ministero dell´Economia Enrico Zanetti. Il Patto sarà illustrato nel dettaglio nei prossimi giorni in un una conferenza stampa congiunta Governo-regioni. "Il nuovo Patto per la salute – sottolinea la presidente - contiene significative innovazioni, ma soprattutto rende sostenibile sul piano finanziario il Servizio sanitario nazionale e questo rappresenta un elemento di notevole importanza, perché mette in sicurezza la sanità pubblica per il prossimo triennio. È molto importante – aggiunge - che con il Patto si definisca un percorso certo di risorse finanziarie sia per la gestione del servizio sanitario che per gli investimenti, ed in particolare è fondamentale che in esso sia contenuto il corretto principio della ‘spending review´, e cioè che i risparmi conseguiti in sanità siano destinati alla implementazione e riqualificazione e dei servizi sanitari stessi". Il patto "è frutto – prosegue la presidente Marini - di un lavoro di responsabilità e cooperazione tra Governo e Regioni che contiene obiettivi importanti per la riqualificazione del sistema sanitario, con elementi particolarmente innovativi per la medicina di territorio, per l´assistenza ospedaliera, confermando il carattere universalistico del sistema sanitario". "Questo Patto per la salute – dice ancora - è una evoluzione positiva dei precedenti e affronta positivamente anche le questioni riguardanti l´insieme del personale sanitario, prevedendo adeguati processi di valorizzazione del personale stesso. Nel corso delle prossime settimane – conclude la presidente della Regione Umbria - avvieremo anche una positiva fase di partecipazione con tutti i soggetti interessati e coinvolti nella attuazione degli obiettivi".  
   
   
PATTO PER LA SALUTE, SODDISFAZIONE DELL´ASSESSORE TOSCANO  
 
Firenze 7 luglio 2014 – L´accordo sui contenuti del Patto per la salute, raggiunto il 3 luglio a Roma dopo mesi di intenso lavoro che ha coinvolto le Regioni e i ministeri della Salute e delle Finanze, è stato salutato con soddisfazione dall´assessore toscano Luigi Marroni. "Pur essendo necessariamente il frutto di compensazione fra esigenze diverse e a volte contrapposte il Patto, che sarà messo a punto definitivamente nei prossimi giorni, è un testo innovativo – ha commentato l´assessore – risultato di un percorso positivo fra Regioni e ministeri. Pone sfide notevoli, ma interessanti e getta le basi per ulteriori sviluppi per la nostra sanità. Fra le novità, l´accento posto sulla medicina territoriale e la valorizzazione delle risorse umane e l´attenzione per la ricerca e per una gestione del settore farmaceutica, ausilii e protesi che punti ad un equilibrio fra contenimento della spesa ed esigenze di innovazione, ricerca e radicamento degli investimenti ". In questo patto c´è molta Toscana. L´assessore ricorda infatti che molti punti inseriti nel testo sono da tempo incorporati nel piano sociosanitario integrato della Toscana, attualmente in discussione in Consiglio regionale, nonchè nelle delibere di riorganizzazione varate dalla giunta negli ultimi due anni. "E´ stato un lavoro complesso ma significativo, nel quale ci siamo impegnati a fondo e nel quale le Regioni, accanto al ministero della Salute, hanno potuto svolgere un ruolo importante nel processo di rinnovamento della sanità". L´assessore conclude quindi con un ringraziamento a " tutti i protagonisti, dal ministro ai colleghi assessori, al personale dei ministeri che hanno offerto l´opportunità di una partecipazione attiva a questo importante traguardo".  
   
   
SANITÀ UMBRIA; MARINI: "ENTRO LUGLIO BOZZA NUOVO PIANO SANITARIO"  
 
Orvieto, 7 luglio 2014 – "Entro la fine del mese di luglio la Giunta regionale avrà definito una prima bozza del nuovo Piano sanitario regionale, con l´auspicio che il Consiglio regionale possa adottarlo entro la fine della legislatura". Lo ha annunciato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo il 4 luglio ad Orvieto alla presentazione delle nuove attrezzature tecnologiche dell´Ospedale di Santa Maria della Stella, acquistate dalla Usl 2 grazie al contributo finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. La presidente, che ha ricordato il raggiunto accordo di ieri tra Regioni e Governo sul Patto per la salute 2014-2016, ha affermato che "i tecnici regionali hanno già da tempo avviato il lavoro di elaborazione del nuovo Piano sanitario regionale, in parallelo al lavoro che si è fatto per la definizione del Patto per la salute, affinché vi fosse coerenza tra i due strumenti di programmazione". "Ancora ieri – ha proseguito Marini – il Ministero della salute ha reso note le Regioni ritenute adempienti rispetto all´erogazione dei Livello essenziali di assistenza e l´Umbria è tra queste, segno ulteriore che il sistema sanitario regionale continua a mantenere un livello di eccellenza nel Paese. Questo però non deve esimerci – ha proseguito - dall´affrontare una criticità della sanità regionale: quella delle liste d´attesa. Dobbiamo assolutamente operare per abbattere i tempi delle liste di attesa per le prestazioni ‘programmate´ e lo faremo attraverso un ‘piano straordinario´ che stiamo definendo di concerto con le aziende ospedaliere e sanitarie". Rispetto all´Ospedale di Orvieto la presidente Marini ne ha voluto sottolineare il ruolo strategico nell´ambito del sistema ospedaliero regionale: "il presidio ospedaliero di Orvieto – ha affermato – non solo rientra nella rete degli ospedali dell´emergenza, ma riveste una funzione fondamentale per i servizi sanitari per questo territorio e per le aree delle regioni confinanti, soprattutto della provincia di Viterbo. Una funzione che dobbiamo rafforzare e per questo stiamo lavorando con la Regione Lazio". Negli ultimi anni l´Ospedale Santa Maria della Stella ha infatti visto aumentare la sua capacità attrattiva di pazienti laziali che rappresentano ora il 36 per cento dell´utenza complessiva, mentre i nati di provenienza da questa stessa regione sono ormai il 50 per cento del totale. Nel corso di quest´anno, sempre grazie al sostegno economico della Fondazione Cassa di Risparmio, sono state acquistate ulteriori strumentazioni al servizio e per il potenziamento dell´attività operatoria del presidio per un importo complessivo di 300 mila euro.  
   
   
BASILICATA: OSPEDALE TINCHI, PITTELLA: NESSUN SERVIZIO SARÀ TRASFERITO  
 
 Potenza, 7 luglio 2014 - La decisione è stata annunciata nel corso di un incontro che si è tenuto il 4 luglio in Regione a Potenza. Il 7 luglio ci sarà un sopralluogo a Tinchi del tavolo di coordinamento per elaborare le prime soluzioni tecniche Un momento dell´incontro nella Sala Verrastro Un momento dell´incontro nella Sala Verrastro Agr I lavori di miglioramento e di adeguamento sismico dell’ospedale di Tinchi di Pisticci “non comporteranno il trasferimento di servizi e di reparti in altre strutture sanitarie del territorio”, ma sarà dato mandato ai tecnici di elaborare soluzioni “per permettere lo svolgimento delle opere in condizioni di sicurezza e per allocare temporaneamente le attività del corpo B del complesso, maggiormente interessato dagli interventi, in alcuni locali da ricavare nel corpo A”. E’ quanto emerso oggi, nel corso di un incontro che si è tenuto nella Sala “Verrastro” della Regione Basilicata. Al termine della riunione - presieduta del governatore lucano, Marcello Pittella e dall’assessore regionale alla Salute, Flavia Franconi - si è stabilito che lunedì 7 luglio alle ore 16 ci sarà un sopralluogo nella struttura di Tinchi, da parte di un tavolo di coordinamento composto da tecnici e da rappresentanti della Regione Basilicata e dell’Asm. Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, i consiglieri regionali Nicola Benedetto (Cd), Roberto Cifarelli (Pd) e Luigi Bradascio (Pp), il direttore generale dell’Asm, Rocco Maglietta, il direttore generale della presidenza della Regione Basilicata, Vito Marsico, il direttore generale alle Politiche per la persona, Donato Pafundi, il sindaco di Pisticci, Vito Di Trani, ma anche consulenti tecnici, funzionari, esperti e rappresentanti del comitato a difesa dell’ospedale di Tinchi. “L’ospedale di Tinchi per la politica - ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella - deve essere assunto a simbolo di velocità e responsabilità nel dare risposte, e deve interrompere il corto circuito che c’è stato tra le istituzioni e i cittadini. Saremo veloci, compatibilmente con le criticità che ci troveremo di fronte. Siamo disposti - ha aggiunto - a mettere a disposizione le risorse che saranno necessarie. Ma bisognerà comprimere il più possibile le attività per mantenere tutti i servizi fin quando dureranno i lavori, ben sapendo che ci sarà una situazione di costipazione che porterà disagi”. Nei prossimi giorni saranno elaborati progetti esecutivi “per andare - si è detto nel corso della riunione - nella direzione auspicata”. Ci saranno poi le fasi delle gare di appalto e dell’affidamento dei lavori, fino ad arrivare all’avvio delle opere di messa in sicurezza. Per il normale svolgimento delle attività ambulatoriali e specialistiche - durante gli interventi e con i cantieri aperti - saranno studiate soluzioni per garantire l’incolumità dei pazienti e dei visitatori, e per assicurare una fruizione della struttura riducendo al minimo i disagi. Tra le soluzioni ipotizzate c’è anche quella di far svolgere parte degli interventi nelle ore notturne e nei giorni festivi. “Bisognerà - ha detto ancora Pittella - mettere insieme le diverse esigenze, ma facendo sacrifici. Svolgere i lavori mantenendo tutti i servizi a Tinchi ci costerà qualcosa in più sia in termini di sforzi che dal punto di vista economico. Ma il nostro intento è quello di rispettare la volontà dei cittadini”.  
   
   
LIGURIA: SI DELLA GIUNTA A RIQUALIFICAZIONE OPERATORI SOCIO SANITARI  
 
Genova, 7 Luglio 2014 - Approvato il 4 luglio dalla giunta della Regione Liguria, su proposta degli assessori alle Politiche Sociali, Salute e Formazione Lorana Rambaudi, Claudio Montaldo e Pippo Rossetti un provvedimento per qualificare gli operatori di assistenza del settore sanitario e sociosanitario. In questi anni, nonostante numerosi corsi di qualifica e riqualificazione, era rimasta, infatti, la necessità di qualificazione di molti operatori già inseriti nelle strutture a livello lavorativo, con una conseguente discrepanza con le norme regionali che prevedono solo figure qualificate di operatori socio sanitari per l´assistenza alla persona. Con questo provvedimento della giunta si da la possibilità a tutti gli operatori già in servizio di poter continuare ad operare, in affiancamento a operatori qualificati e con la verificata iscrizione a un corso entro il 31 dicembre. Spiega l ´assessore Rambaudi: "È provvedimento che punta a risolvere un problema degli enti gestori della Liguria e a salvaguardare il lavoro di molte persone. Nella complessa vicenda di Vada Sabatia questa delibera potrà bloccare la cassa integrazione di oltre venti operatori che non devono pagare con la perdita del lavoro una carenza gestionale di cui non hanno responsabilità".  
   
   
ASSESSORE PIEMONTE HA INCONTRATO I DIRETTORI GENERALI DELLE AZIENDE SANITARIE REGIONALI  
 
Torino, 7 luglio 2014 - L’assessore alla sanità, Antonio Saitta, ha incontrato il 4 luglio i direttori generali delle aziende sanitarie regionali. Il primo incontro ufficiale, dopo la nomina ad assessore, ha consentito una ricognizione ad ampio raggio delle principali questioni che dovranno essere affrontate nei prossimi mesi, “con un approccio- ha dichiarato Saitta- improntato al realismo e al gradualismo. Ho esposto il metodo di lavoro ed il percorso che come Giunta intendiamo definire, consapevoli dell’importanza che la sanità riveste per i cittadini.” Tra i temi affrontati, la revisione della rete ospedaliera, il rapporto con gli erogatori privati e con le case di cura (Saitta ha raccomandato massima vigilanza soprattutto nel periodo estivo per evitare il ripetersi di casi come quello segnalato nei giorni scorsi), la continuità assistenziale, la centralizzazione degli acquisti di beni e servizi per conseguire i risparmi previsti dal piano di rientro, la riduzione delle liste d’attesa con interventi strutturali, gli investimenti per l’edilizia sanitaria. L’assessore ha anche illustrato i contenuti del nuovo Patto per la salute sottoscritto ieri a Roma e che, nei prossimi mesi, sarà integrato da una serie di accordi a livello di Conferenza Stato- Regioni- Autonomie locali. Da parte dei direttori generali sono stati esposti i principali problemi, con la rinnovata disponibilità a collaborare con la struttura dell’assessorato. “Con la nomina del nuovo direttore alla Sanità avremo presto un assetto che ci consentirà di interloquire in maniera efficace con Roma dove si giocano partite rilevanti per il nostro futuro e di gestire dal punto di vista tecnico operativo le questioni più rilevanti. Alla politica spettano le scelte di fondo, che non devono essere calate dall’alto e devono essere spiegate alle comunità locali, tenendo conto però del quadro generale delineato dal nuovo Patto per la Salute .”- ha detto Saitta. Infine, l’assessore ha invitato i direttori generali ad una particolare attenzione sul fronte della comunicazione e dell’ascolto del cittadino,”le cui esigenze e necessità devono essere più che mai al centro dell’attività di tutti gli operatori della sanità piemontese.”  
   
   
BOLZANO: PIÙ SEMPLICI LE PRESCRIZIONI DEI MEDICINALI PER LE PATOLOGIE CRONICHE  
 
Bolzano, 7 luglio 2014 - In base al decreto legge 24 giugno 2014 nr. 90 il medico ha ora la possibilità di prescrivere medicinali sino ad un massimo di sei pezzi per ricetta, purché già utilizzati dal paziente da almeno sei mesi. Secondo l’assessora Stocker si tratta di un’importante semplificazione a favore dei pazienti. Grazie al decreto legge recentemente approvato dal Governo è stata introdotta un´importante semplificazione per la prescrizione dei medicinali per il trattamento di patologie croniche, invalidanti e rare. In base al decreto legge il medico ha ora la possibilità di prescrivere medicinali sino ad un massimo di sei pezzi per ricetta, purché già utilizzati dal paziente da almeno sei mesi. L´assessora provinciale alla sanità, Martha Stocker, esprime in una nota la propria soddisfazione per il decreto legge del Governo che rappresenta un´importante semplificazione per i pazienti che d´ora in poi potranno recarsi con minore frequenza dal loro medico di base per avere le relative ricette. Rimangono invariate le disposizioni in materia di partecipazione alla spesa sanitaria che fissano una quota di 1 euro per ricetta per farmaci relativi alle patologie croniche ed invalidanti e rare.  
   
   
LAZIO, CONTROVERSIE SANITARIE E SERVIZI PUBBLICI: PRESENTATA LA PROPOSTA DI LEGGE  
 
 Roma, 7 luglio 2014 - Alla presentazione della proposta di legge hanno partecipato il mondo delle professioni e i rappresentanti delle aziende che erogano servizi pubblici. La proposta di legge regionale “Norme per favorire la conciliazione nelle controversie sanitarie e in materia di servizi pubblici” costituisce un’assoluta novità in Italia perché, per la prima volta, viene offerta nel settore pubblico, in caso di controversie, un’alternativa al ricorso al Tribunale. I cittadini troveranno nella Regione un alleato attivo per la tutela dei loro diritti gratuito e in tempi rapidi. Gli utenti dei servizi pubblici (acqua, elettricità, raccolta rifiuti, ospedali ecc) avranno a disposizione uno strumento snello e agile, volto a migliorare da subito il servizio e la conciliazione. “Questa proposta di legge – ha commentato l’assessore alle Pari Opportunità, Concettina Ciminiello - si inserisce perfettamente nel nuovo corso della Regione Lazio: le persone prima di tutto. Abbiamo voluto tutelare i diritti e le esigenze dei cittadini, pretendendo il rispetto degli standard di efficienza e qualità, in un’ottica di continuo miglioramento dei servizi pubblici e in particolare del servizio sanitario regionale”. La Camera di conciliazione, composta da conciliatori medici, avvocati, notai e commercialisti scelti dai rispettivi ordini professionali, garantirà terzietà, indipendenza e professionalità. È auspicabile che la Camera di conciliazione possa rappresentare un modello per le altre Regioni italiane.  
   
   
SPENDING REVIEW ALL’ORDINE PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA: DIMEZZATI I COSTI PER I NUOVI ISCRITTI E TAGLIATE LE SPESE  
 
Milano, 7 Luglio 2014 – Il nuovo Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, entrato in carica lo scorso 15 maggio per il quadriennio 2014 – 2018, intende lanciare un importante segnale ai propri iscritti (quasi 16.000 psicologi in tutta la Lombardia), abbattendo i loro costi d’iscrizione, tagliando le proprie spese di funzionamento e inaugurando nuovi servizi al fine di migliorare trasparenza ed interazione. Un primo atto approvato dal Consiglio è stata la riduzione del 50% (da 140 a 70 euro) della quota da versare annualmente all’Ordine nei primi 5 anni di iscrizione all’Albo. La riduzione è valida a partire dalle iscrizioni avvenute nell’anno 2011. Inoltre, è stato sottoscritto un impegno formale a non aumentare, per tutti gli iscritti, tale esborso annuale, aderendo alla quota minima (appunto di 140 euro), stabilita dal Cnop, il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi che ha sede a Roma. La Lombardia diventa così la Regione dove gli psicologi neo-iscritti all’Albo e, quindi, con redditi ancora inferiori rispetto alla media, pagano in assoluto meno rispetto ai colleghi iscritti nel resto delle Regioni italiane. Inoltre, è stata decisa una riduzione dei costi riguardanti l’attività “politica” del Consiglio stesso: sono stati approvati un sistema unico di retribuzione a gettoni, l’abolizione dei rimborsi spese di cui prima godevano gli eletti nel Consiglio, e l’istituzione di tetti massimi di retribuzione trasparenti e rigorosi. Il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, Riccardo Bettiga, ha dichiarato che “tali interventi rappresentano una prima risposta alla richiesta, da parte degli iscritti, di contenimento dei costi e di maggior sobrietà generale, in sintonia con la crisi economica che attanaglia il Paese. Allo stesso tempo costituiscono un importante passo in avanti verso la trasparenza su ogni nostro atto”. Inoltre, per avvicinare maggiormente gli iscritti all’Ordine e modificare l’opinione che gli enti ordinistici siano solamente distanti organizzazioni burocratiche, è stata inaugurata la nuova rubrica digitale “Il Presidente risponde”: mandando un’email all’indirizzo presidente@opl.It  è possibile confrontarsi direttamente con Riccardo Bettiga - che è anche portavoce del Consiglio dell’Ordine - su temi di interesse per la categoria professionale degli psicologi. L’obiettivo è quello di ampliare le occasioni di dialogo e di dibattito.  
   
   
FVG: MIGLIORAMENTO COPERTURE VACCINALI IN SOGGETTI A RISCHIO  
 
Trieste, 7 luglio 2014 - Sarà realizzato anche in Friuli Venezia Giulia il progetto "Sperimentazione di applicazioni di protocolli per il miglioramento delle coperture vaccinali nei soggetti con patologie croniche". Su proposta dell´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha infatti approvato lo schema di accordo di collaborazione tra la Regione Puglia e la Regione Friuli Venezia Giulia, che rientra nell´ambito del programma di attività del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Sanità. Tale progetto ha l´obiettivo di valutare, per categoria di rischio e per vaccino, le applicazioni dei relativi protocolli nelle due regioni, nonché nell´Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Realtà nelle quali sono attivi specifici programmi operativi. Per la realizzazione delle azioni previste, la Regione Puglia corrisponderà alla Regione Friuli Venezia Giulia la somma di 82 mila 500 euro, quale quota spettante del finanziamento ministeriale.  
   
   
TECNOASSISTENZA: ITALIA LONGEVA PROPONE A TUTTI I PROTAGONISTI DELLA SALUTE UN NUOVO “PATTO” PER L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI E AI MALATI CRONICI  
 
Roma, 7 Luglio 2014 –Se tutti sono ormai convinti del ruolo strategico che le nuove tecnologie possono giocare in sanità – per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, ma anche per l’innalzamento degli standard qualitativi dell’assistenza prestata ai cittadini –, nessuno sembra aver chiaro a chi spetti, in concreto, strutturare il sistema, cioè l’organizzazione, che sia in grado di portare al paziente, sul territorio, i vantaggi di queste tecnologie. Monitoraggio a distanza e capacità d’intervenire sulle emergenze con una rapidità fino a oggi impensabile, ma anche possibilità di offrire, da remoto, diverse prestazioni delle quali un gran numero di pazienti ha bisogno quotidianamente. E ancora, mettere a punto “abitazioni intelligenti” che consentano agli anziani di esser curati e rimanere a casa propria, nonostante qualche malattia cronica e l’autosufficienza un po’ inficiata dall’età che avanza. Le opportunità sono queste e tante altre, ma a chi spetta impegnarsi per metterle a disposizione dei cittadini? Una domanda alla quale si è cominciato a rispondere oggi, al Ministero della Salute, e non solo per formulare alcune ipotesi, ma anche per fissare qualche certezza. La prima rassicurazione è che tutti i protagonisti dell’Healthcare si sono mostrati sensibili al tema, e pronti a fare la propria parte per strutturare un sistema efficiente, capace di far leva sulla tecnoassistenza per assicurare agli anziani e ai pazienti cronici – nel complesso la stragrande maggioranza dei fruitori di servizi sanitari – una presa in carico efficace ed efficiente, continuativa e del tutto autonoma rispetto al circuito dell’ospedalità. Invitati al Ministero della Salute da Italia Longeva – che negli ultimi anni si è spesa in prima linea per comunicare e riflettere sull’importanza e sui possibili utilizzi delle tecnologie in sanità – i principali player del mondo della salute hanno dato vita, oggi, a un’intera giornata di approfondimento sul modello complessivo necessario a supportare la diffusione della tecnoassistenza attraverso le strutture già esistenti del Servizio sanitario nazionale, definendo ruoli e responsabilità dei singoli snodi organizzativi e delle diverse professionalità. Dagli esponenti di primo piano della politica nazionale e regionale alle società scientifiche, dai direttori di Asl e ospedali ai responsabili dei distretti socio-sanitari, dalle associazioni di cittadini e pazienti al mondo del sindacato medico: tutti si sono detti disponibili a partecipare attivamente alla realizzazione di questo modello “hi tech” per la sanità territoriale. Sarebbe una risposta efficace, tra l’altro, all’allarme che emerge dai numeri, presentati nel corso della giornata dai presidenti dell’Istat e di Federsanità Anci, che riferiscono di una moltiplicazione delle cronicità e di un innalzamento dell’età media degli italiani destinati a divenire ingestibili nei prossimi decenni, se non attraverso un Servizio sanitario che possa contare su una domiciliarità forte, strutturata e supportata da tecnologie d’avanguardia. “Le sempre più favorevoli condizioni di sopravvivenza fanno registrare un incremento delle persone di 65 anni e più – ha dichiarato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin –. Il nostro Paese si colloca nel contesto europeo al secondo posto dopo la Germania per incidenza della popolazione anziana. Appare evidente – ha proseguito il ministro – che tali modifiche demografiche incidono nel determinare i bisogni sanitari perché il quadro epidemiologico conseguente vede il prevalere di alcune tipologie di malattie quali quelle cronico degenerative, cardiovascolari, tumori, altre malattie dell’invecchiamento e legate alle condizioni socio-economiche. Dei soggetti con più di 70 anni, il 10% ha uno stato di salute instabile, è affetto da morbilità complesse e va incontro ad un rapido deterioramento delle capacità fisiche e cognitive. Gli ultrasessantacinquenni, inoltre, risultano essere i maggiori utilizzatori delle risorse sanitarie per cui il Servizio Sanitario Italiano è stato indotto a ripensare alle caratteristiche dell’offerta assistenziale, da un lato, per rispondere in modo adeguato alla complessità dei bisogni, dall’altro, per garantire la sostenibilità del sistema. Ritengo che in tal contesto – ha concluso il ministro Lorenzin – puntare sull’innovazione sia un passo necessario e non più rinviabile: l’eHealth rappresenta, infatti, una leva strategica che può contribuire fattivamente a conciliare la qualità del servizio con il controllo della spesa e, soprattutto, per favorire l’erogazione delle cure secondo percorsi clinico-assistenziali strutturati che possano adattarsi in modo flessibile e personalizzato ai bisogni di salute dei cittadini”. “Riflettere su un modello organizzativo per la tecnoassistenza, cioè sul sistema complessivo attraverso il quale le nuove tecnologie possono essere sfruttate al meglio per offrire servizi socio-assistenziali – spiega il professor Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva e direttore del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia dell’Università Cattolica di Roma – significa riflettere sulle responsabilità: sulle responsabilità del Servizio sanitario, che per sopravvivere e rimanere quello che è, efficace e universalista, deve essere in grado di ripensarsi; ma anche sulle responsabilità dei professionisti e degli snodi organizzativi dell’attuale sistema. Non è pensabile che l’ospedale e l’emergenza-urgenza siano ancora, anche nell’immaginario collettivo, i principali ‘front office’ della sanità italiana. È un assetto che a breve non saremo più in grado di sostenere, anche perché, in fondo, risponde da lontano alle esigenze dei cittadini. Anche sul piano statistico, malati cronici e anziani sono la stragrande maggioranza dei ‘nuovi pazienti’: con questa giornata, qui al Ministero della Salute, vogliamo dire che il mondo della sanità è impegnato per andarli a curare ‘a casa loro’, con i conseguenti risparmi per il Servizio sanitario, ma anche con tutti i vantaggi, per la qualità di vita degli assistiti, che possono essere garantiti da una sanità più flessibile, più presente, più prossima e tecnologicamente avanzata. Per far questo la domotica, la telemedicina e la teleassistenza, che assieme a tante altre technicality di ultima generazione costituiscono l’ampio orizzonte della tecnoassistenza, devono divenire parole familiari al mondo della sanità, e il Servizio sanitario deve impegnarsi affinché le prestazioni che offre oggi, si possano offrire domani facendo leva su questi strumenti portentosi, autentici moltiplicatori di efficacia, di efficienza e di appropriatezza delle prestazioni rese sul territorio. È un’opportunità per il sistema sanitario, un’opportunità per i cittadini, ma anche una promessa per i giovani, e in genere per il mondo dell’economia e dell’industria: l’implementazione della tecnoassistenza, infatti, sarà resa possibile dai nuovi strumenti tecnologici che le aziende, e io spero che siano soprattutto aziende italiane, saranno in grado di sviluppare e offrire al mercato. Ma accanto a questi strumenti e grazie a una nuova organizzazione strutturata, sulla quale abbiamo riflettuto nella giornata di oggi, serviranno nuove professionalità, nuovi lavoratori: penso ai giovani da impiegare nei centri di controllo di tutti i dati inviati dagli strumenti diagnostici e di monitoraggio a distanza, ma anche alle nuove professionalità sulle quali dovremo poter contare per strutturare una nuova assistenza di prossimità. Italia Longeva è impegnata ogni giorno per affiancare il mondo della salute attraverso questa trasformazione. Negli anni – conclude Bernabei – abbiamo stimolato le aziende e sensibilizzato l’opinione pubblica, oggi abbiamo riunito attorno a un tavolo professionisti della salute, politici e decision maker: tutti persuasi che il buon esito di questo percorso, già intrapreso attraverso tanti esperimenti-pilota sul territorio, sia al contempo una grande occasione e una mission fondamentale per il Servizio sanitario”. “Il progressivo invecchiamento della popolazione e l’incidenza delle malattie croniche hanno impattato profondamente sugli scenari di programmazione sanitaria – dichiara Vito De Filippo, sottosegretario al ministero della Salute –. Ormai è evidente che il fulcro dell’assistenza non può che passare dagli ospedali al territorio, tra l’altro per consentire ai primi d’interpretare al meglio il proprio ruolo di gestori delle emergenze e delle acuzie. Ma questa metamorfosi deve essere governata al meglio, con la ridefinizione di parametri, responsabilità, ruoli e percorsi terapeutici. Le tecnologie d’avanguardia sono un alleato prezioso e imprescindibile per accompagnare questa trasformazione, condurre lo sviluppo dei nuovi processi e sostenere le attività di presa in carico e continuità assistenziale che ruoteranno attorno alla nuova domiciliarità. Italia Longeva ha avuto il merito di promuovere questo percorso e riunire oggi a Roma tutti i protagonisti del mondo della Salute, per immaginare insieme il modello organizzativo che possa erogare in concreto i tanti servizi che afferiscono al concetto di tecnoassistenza. Dal punto di vista simbolico, sono lieto che questo viaggio sia partito, non solo oggi ma già da qualche anno, proprio da qui, dal ministero della Salute”.  
   
   
SALUTE: FVG, SOSTEGNO AD ASSOCIAZIONI SU GENITORIALITÀ E FAMIGLIA  
 
Trieste, 7 luglio 2014 - Sarà l´Azienda per i servizi sanitari n.5 "Bassa Friulana"-area Welfare di comunità, il soggetto pubblico cui spetterà l´attuazione delle iniziative della Regione a sostegno dei progetti promossi dalle associazioni iscritte nel registro dell´associazionismo familiare, a favore della famiglia e della genitorialità. Lo ha stabilito la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute e all´Integrazione socio-sanitaria Maria Sandra Telesca. Il Governo regionale ha altresì stabilito che all´Azienda n.5 spetterà il compito di emanare uno o più bandi di finanziamento, sulla base degli ambiti prioritari di intervento già definiti dalla Regione. Dovrà altresì occuparsi: della raccolta, dell´istruttoria, della valutazione delle domande di contributo, secondo le modalità indicate nel regolamento e nel bando di finanziamento; della determinazione, della concessione e dell´erogazione del contributo spettante e ogni altro adempimento amministrativo connesso; nonché la successiva raccolta e approvazione della documentazione presentata dai beneficiari a titolo di rendicontazione. L´azienda sanitaria potrà esercitare altresì il controllo, anche a campione, sulla veridicità delle dichiarazioni rese in sede di presentazione delle domande di contributo.  
   
   
ABRUZZO: 25 ISTANZE IN VIA DI LIQUIDAZIONE PER PLNA IN VIA DI DEFINIZIONE IMPORTO DA DESTINARE AI MALATI DI SLA  
 
Pescara, 7 luglio 2014 "Proprio oggi sono state approvate le determine di liquidazione relative alle istanze rendicontate dagli Enti d´Ambito sociali in merito al Piano per la non autosufficienza". A comunicarlo il 3 luglio è l´assessore alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, "In particolare, - ha spiegato l´assessore - si tratta di venticinque delle trentacinque istanze totali. A tal proposito, - ha sottolineato - invito gli Enti d´Ambito che non lo hanno ancora fatto a trasmettere la rendicontazione in tempi brevi". Sempre nell´ambito della non autosufficienza, si insedierà, assai presto, il Gruppo regionale di coordinamento atto a valutare le duecento istanze presentate sulla base del progeto di legge sulla vita indipendente. Inoltre, si sta già definendo, per la prossima annualità, l´entità dell´importo finanziario da destinare ai malati di Sla.  
   
   
PUSIANO/CO, ASSESSOE LOMBARDIA: LO SPORT È FATTORE DI CRESCITA  
 
Pusiano/com 7 luglio 2014 - "Una giornata speciale di sport per ragazzi che, così, compiono un passo ulteriore verso il pieno reinserimento nella società". L´ha detto l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi, a Pusiano (Como). Occasione, il giro in canoa per i ragazzi della Comunità Kayròs di Vimodrone, guidata da don Claudio Burgio, che ospita giovani che stanno seguendo percorsi di riabilitazione dopo essere usciti dal carcere minorile ´Beccaria´ di Milano o che sono stati affidati ai servizi sociali. Un´aiutante Fresca Di Olimpiadi - Ad aiutare l´assessore Rossi era presente Veronica Yoko Plebani, che ha partecipato, nello Snowboard, alle recenti Paralimpiadi di Sochi e si sta allenando per quelle di Rio con base al sito federale del Centro Kayak Canoa di Pusiano. Ruolo Chiave - "Lo sport - ha detto l´assessore Rossi - conferma in questa occasione il suo alto valore di promozione dei valori e della persona". "Praticare una disciplina sportiva - ha aggiunto l´assessore - aiuta a crescere e a farlo in modo sano, recuperando quei valori persi, per cui le persone possono sbagliare e finire in strutture detentive o in comunità". Attività Per Tutti - "Quando questi ragazzi - ha spiegato l´assessore Rossi - mi avevano spiegato, nella loro comunità, quanto sentissero la mancanza della pratica sportiva e quanto fossero rimasti colpiti dal filmato sulle mie vittorie olimpiche, ho subito messo in moto la macchina organizzativa". "La giornata a Pusiano sul lago e il successivo appuntamento al Centro sportivo Snef Lambrone di Erba - ha aggiunto - rappresentano la concretizzazione di una promessa fatta da me a questi giovani e la conferma che Regione Lombardia promuove lo sport autenticamente per tutti". Come Una Vittoria - "Vedere la gioia sul volto di questi ragazzi - ha detto l´assessore - equivale alla vittoria olimpica e mi ha reso autenticamente felice". "A loro - ha aggiunto - ho trasmesso i segreti della canoa e spiegato come muoversi al meglio per ottimizzare il gesto tecnico in acqua". Puntiamo Sullo Sport - "Regione Lombardia - ha concluso l´assessore Rossi - conferma, con questa iniziativa, la sua volontà di puntare con determinazione anche sullo sport, senza trascurare nessuno, per promuovere i valori e gli stili di vita sani e ripeteremo giornate come questa".  
   
   
PER LA PRIMA VOLTA LA TRENTO-BONDONE IN STREAMING IN TEMPO REALE GRAZIE ALLA RETE DI TRENTINO NETWORK  
 
Trento, 7 luglio 2014 - È il primo streaming video nei 64 anni della gloriosa storia della Trento-bondone. Dieci le ore di connessione web, avendo dato completa copertura sia per la giornata di sabato 5 luglio dedicata alle prove, sia per la gara di domenica 6. Le riprese in diretta video, con collegamento audio dello speaker di gara, trasmesse in tempo reale sul portale www.Trentinoindiretta.it  sono state prodotte dall´Agenzia giornalistica Opinione di Trento. “L’infrastruttura tecnologica provinciale è sempre più capillare e consente di dare maggiori servizi e capacità di banda ai numerosi eventi culturali e sportivi che vengono proposti sul territorio trentino, dando lustro alle nostre località turistiche e dimostrando il valore degli interventi pubblici fatti in questi anni per sviluppare la banda larga” riporta Alessandro Zorer, Presidente di Trentino Network. Una completa copertura via internet è stata data alla gara Trento-bondone quest’anno grazie allo streaming su rete wireless messa a disposizione da Trentino Network, società di sistema della Provincia autonoma di Trento che ha predisposto e poi presidiato la rete per la Scuderia Trentina sia dalla partenza di Montevideo che dall’arrivo in località Vason. Le immagini sono state visibili, oltre che su Pc collegandosi via internet da casa, anche a bordo del percorso della strada in salita, tramite dispositivi mobili come iPhone e iPad. Due i collegamenti video in diretta predisposti tramite una banda garantita di 10 Mb al secondo collegati con telecamere in alta definizione (Hd), con spazi di trasmissione a mezzo banda larga dai 600 metri di Montevideo ai 2.180 del Vason, sul Monte Bondone di Trento. La diretta è stata trasmessa sia a full screen con tecnica "click enlarge" che insieme in un´unica videata web. Pur essendo il primo anno di trasmissione dello streaming via web, i numeri sugli accessi sono già importanti. Alle 14.00 di domenica i minuti di visione della diretta video sul portale www.Trentinoindiretta.it in totale sono stati più di 6.000 da parte di oltre 700 utenti (di cui circa 300 utenti unici).