Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6
Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Aprile 2015
UNA SOLUZIONE MOZZAFIATO PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL CANCRO  
 
Bruxelles, 27 aprile 2015 - Una nuova tecnologia in grado di rilevare piccoli cambiamenti nell’aria espirata potrebbe aiutare a segnalare la comparsa del cancro gastrico. Un gruppo di scienziati ha sviluppato un metodo preciso e poco costoso per analizzare determinati atomi in campioni di aria espirata, in parte grazie a una sovvenzione di 1,2 milioni di euro erogata del Consiglio europeo della ricerca (Cer) nell’ambito del 7° Pq Alcuni risultati di enorme importanza sono appena stati pubblicati sulla rivista accademica Gut. Completato alla fine del 2014, il progetto Diag-cancer rappresenta un’importante rivoluzione per lo screening e la prevenzione efficace del cancro. Fino a poco tempo fa, uno screening esteso era possibile solo per pochi tipi di cancro, per esempio per il cancro della cervice, per il quale la gestione delle lesioni rilevate tramite screening ha ridotto l’incidenza dell’80 %. Per quanto riguarda il cancro gastrico, però, nella maggior parte dei pazienti europei esso viene diagnosticato in uno stadio avanzato della malattia. Il progetto quadriennale Diag-cancer ha cercato di trovare un modo nuovo e poco costoso di distinguere le patologie gastriche maligne e non maligne. Il team ha sfruttato le potenzialità della nanotecnologia, che usa materiali in scala atomica, molecolare e persino macromolecolare, nelle quali le proprietà differiscono in modo significativo da quelle in scala maggiore. La natura chimica di certi biomarcatori del cancro è stata anch’essa identificata mediante la spettrometria, una tecnica chimica analitica che aiuta a identificare le sostanze chimiche presenti in un campione. Per il test dell’aria espirata per il cancro gastrico, sono stati raccolti in totale 968 campioni di respiro di 484 pazienti (tra cui 99 affetti da cancro gastrico). I ricercatori hanno riferito che i pazienti affetti da cancro – e quelli ad alto rischio – mostravano una caratteristica composizione dell’impronta dell’aria espirata. Hanno scoperto che lo stress ossidativo sistematico – un disturbo che si ritiene collegato allo sviluppo del cancro – genera alcani come l’etano, il pentano e altri idrocarburi saturi. In totale otto di questi importanti composti organici volatili sono stati rilevati nell’aria espirata nei diversi confronti. Il prototipo del test si è rivelato inoltre in grado di identificare diversi stadi delle lesioni gastriche precancerose. Inoltre, la presenza di lesioni dello stomaco precancerose potrebbe essere rilevata in concomitanza o meno di altri fattori, come il fumo o il pesante consumo di alcool. Infatti, l’analisi sviluppata dall’equipe di Diag-cancer è in grado di distinguere tra pazienti affetti da cancro gastrico e il gruppo di controllo con una precisione del 92 %. I ricercatori credono inoltre che il test dell’aria espirata abbia enormi potenzialità come importantissimo strumento di controllo per il monitoraggio dei pazienti ad alto rischio, e potrebbe essere usato per rilevare altre malattie e lesioni. Si spera che il nuovo test dell’aria espirata possa risolvere in modo efficace questo importante punto debole. Dopo tutto, la diagnosi precoce ha un ruolo importante nel determinare le probabilità di guarigione di un paziente. Il semplice test dell’aria espirata di Diag-cancer potrebbe presto costituire lo strumento di screening non invasivo che mancava per il cancro gastrico e le lesioni precancerose a esso collegate, dando speranza a migliaia di pazienti a rischio. Infine, poiché il test può essere effettuato al di fuori di contesti specialistici, esso ha anche le potenzialità per ridurre l’onere sanitario, mediante una forma di analisi più semplice ed economica e attraverso terapie precoci e quindi più convenienti.  
   
   
SANITA’: TUTTI I RADIOFARMACI PER GLI OSPEDALI VENETI PRODOTTI GRATUITAMENTE ALL’OSPEDALE DI NEGRAR (VR). IL PRESIDENTE DELLA REGIONE HA DATO OGGI IL VIA ALL’OPERAZIONE.  
 
Venezia, 27 aprile 2015 - I radiofarmaci, una delle nuove frontiere della medicina, saranno prodotti all’Ospedale Sacro Cuore di Negrar (Verona), e distribuiti gratuitamente a tutte le medicine nucleari del Veneto. Si tratta di farmaci contenenti un radioisotopo attivo, che hanno un impiego particolarmente spiccato nella diagnostica in campo oncologico, cardiologico, neurologico (come per la diagnosi precoce dell’Alzheimer) e delle infezioni e vengono usati principalmente negli esami effettuati con la Tomografia a Emissione di Positroni (Pet). La produzione ha preso il via, a completamento di un progetto per la realizzazione della struttura di produzione costato 12 milioni di euro, alla presenza del presidente della Regione del Veneto, accompagnato, tra gli altri, dall’Assessore regionale alla Sanità e dal Direttore Generale della Sanità veneta. “Questa è l’ultima di una lunga serie di eccellenze che caratterizzano l’Ospedale di Negrar, ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato nell’interesse della gente, e l’intera sanità veneta – ha detto il Governatore - dove si continua ad investire e a progredire combattendo ogni giorno contro i tagli che piovono dal Governo in modo indiscriminato, tanto sul Veneto con i conti in attivo, quanto sulle Regioni in profondo rosso. Non hanno idea di cosa voglia dire fare sanità di eccellenza – ha aggiunto – al punto che secondo loro persino i trapiantati dovrebbero pagarsi una bella fetta delle cure antirigetto. Cosa che in Veneto non succederà, perché i 250 mila euro necessari li stanzierà interamente la Regione”. Per la produzione e la distribuzione dei radiofarmaci, in forma totalmente gratuita, la Regione e l’Ospedale di Negrar opereranno sulla base di una specifica convenzione. I centri veneti dotati di Pet sono nove escluso Negrar, e in un anno hanno speso circa 2 milioni 700 mila euro per radiofarmaci, escluso il trasporto. Le prime strutture ospedaliere che beneficeranno dell’iniziativa avviata oggi sono l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, l’Istituto Oncologico Veneto di Padova, l’Ospedale San Bortolo di Vicenza e l’Ospedale dell’Angelo di Mestre.  
   
   
L¡¯ANALISI DEI MEGADATI PER RIVOLUZIONARE I SERVIZI SANITARI GIGANTI TECNOLOGICI SI COALIZZANO PER USARE L¡¯ANALISI DEI MEGADATI NEL CAMPO DELLA SANIT¨¤ DIGITALE.  
 
Bruxelles, 27 aprile 2015 - Sappiamo che i megadati, ovvero grandi quantit¨¤ di dati prodotti molto velocemente da un numero elevato di fonti diverse, possono essere molto preziosi se elaborati e analizzati nel modo corretto. E si prevedere che una delle aree dove sentiremo un loro impatto diretto sar¨¤ quella della sanit¨¤. Nell¡¯ambito di un economia guidata dai dati, i nostri medici saranno equipaggiati con informazioni provenienti da una variet¨¤ di fonti per aiutarli a curarci pi¨´ velocemente. Contemporaneamente, l¡¯analisi di grandi set di dati clinici porter¨¤ all¡¯ottimizzazione della pratica clinica e all¡¯efficacia in termini di costi di nuovi farmaci e trattamenti. Non esiste carenza di dati quando si tratta di salute; in effetti, noi stiamo accumulando informazioni in questo settore a ritmi da record. Tuttavia, queste informazioni non sono necessariamente ordinate e quindi non sono per forza di cose utili. Secondo Ibm, l¡¯80 % dei dati sanitari non ¨¨ strutturato ed ¨¨ conservato in centinaia di forme come ad esempio risultati di laboratorio, immagini e referti medici. Le grandi dimensioni di questa montagna di dati richiedono dei potenti sistemi di analisi dei megadati capaci di elaborarli, oltre a una profonda intelligenza di apprendimento per produrre informazioni utili. Questo ¨¨ il motivo per cui, proprio la scorsa settimana, i giganti tecnologici Apple e Ibm hanno annunciato di essersi coalizzati per usare l¡¯analisi dei megadati nel campo della sanit¨¤ digitale. Questa iniziativa nel settore della salute non ¨¨ nulla di nuovo per Ibm che sta gi¨¤ gestendo un¡¯analisi globale di dati sanitari sul cloud, Watson Health. Tuttavia, secondo Computerworld.com, l¡¯accordo con Apple consente una raccolta dei dati ancora pi¨´ accurata. La piattaforma raccoglier¨¤ dati sulla salute usando applicazioni iOs come Researchkit della Apple e Healthkit. Ibm sostiene che esso render¨¤ anonimi e immagazziner¨¤ i dati sanitari in ¡°un sistema su cloud sicuro e scalabile che consente ai ricercatori di accedere e condividere dati in un ambiente con un ecosistema aperto, oltre ad avere accesso alle capacit¨¤ di estrazione dei dati e analisi predittiva di Ibm¡±. Secondo l¡¯Inquirer, Ibm lavorer¨¤ inoltre assieme alla Johnson & Johnson e a Medtronic con l¡¯intenzione di ottimizzare i dispositivi medici per raccogliere i dati che saranno elaborati dai supercomputer dell¡¯azienda. Parte dell¡¯obbiettivo finale sar¨¤ quello di analizzare e usare i terabyte di dati che vengono raccolti ogni giorno dai dispositivi personali per il fitness e dai telefonini. L¡¯inquirer commenta: ¡°Si spera che l¡¯estrazione di informazioni da questi dati, sulla base di un¡¯accettazione volontaria, consentir¨¤ a Watson e Researchkit di fornire soluzioni pi¨´ rapide per i problemi sanitari individuando degli schemi nei dati, forse confrontandoli con una particolare fascia d¡¯et¨¤ o con i dati demografici legati a uno stile di vita.¡± I responsabili delle politiche concordano sul fatto che i megadati miglioreranno enormemente la sanit¨¤? P¨¥teris Zilgalvis, capo dell¡¯unit¨¤ ¡°Tic per la salute e il benessere¡± della Commissione europea, ha detto quanto segue a Himss Insights Volume 3: ¡°I megadati hanno il potenziale per giocare un ruolo importante nella trasformazione della sanit¨¤. L¡¯analisi di dati eterogenei e altamente dinamici porter¨¤ dei benefici a differenti settori come la ricerca epidemiologica o la diagnosi precoce e la prevenzione delle malattie. Spostandosi da un approccio di racconto (cosa ¨¨ successo?) a un approccio predittivo (cosa succeder¨¤?), i megadati stanno creando una nuova era della conoscenza nel mondo della sanit¨¤.¡±  
   
   
NEPAL: PRESIDENTE VENETO, “A DISPOSIZIONE PER AIUTI CON PROTEZIONE CIVILE E SANITA’”  
 
Venezia, 26 aprile 2015 - “Siamo pronti ad attivarci, nell’ambito di un coordinamento nazionale e internazionale, per dare il contributo del Veneto ai soccorsi al Nepal, colpito da una catastrofe epocale”. Con queste parole il Presidente del Veneto mette la sua Regione a disposizione della mobilitazione internazionale per portare aiuto alle popolazioni colpite dal sisma in Nepal. “Come in altre occasioni – aggiunge il Governatore – daremo il nostro contributo, se richiesto e ritenuto utile, sia con uomini e mezzi della Protezione Civile Regionale, la cui esperienza e preparazione potrebbero essere molto utili, sia con il sistema sanitario, che già in passato ha saputo intervenire con sanitari, presìdi medici, disponibilità ad accogliere nei nostri ospedali feriti gravi da curare”.  
   
   
´MAGENTA OSTEOAREA´: CONTRIBUTO A CULTURA PREVENZIONE  
 
 Milano, 27 aprile 2015 - "Il convegno internazionale di oggi costituisce un contributo importante per l´alta valenza medica e per il sostegno e la promozione a favore di una nuova cultura della prevenzione". Lo ha detto il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, intervenendo, a Milano, al congresso ´Magenta Osteoarea´, l´evento biennale, di portata internazionale, dedicato alla reumatologia, creato da Magda Scarpellini, direttore del reparto di Reumatologia dell´ospedale ´Giuseppe Fornaroli´ di Magenta (Milano). 50.000 Malati In Lombardia - "Sono più di 20 i Centri di Reumatologia attivi in regione - ha spiegato il vice presidente -, tra Strutture complesse, Strutture Semplici e professionisti, con, in particolare, tre Unità operative complesse (Uoc). I malati di artrite reumatoide sono circa 50.000 e le risorse allocate per la loro gestione sono soprattutto legate ai farmaci, il 52 per cento dei costi complessivi, tra cui i farmaci biologici, pari al 29 per cento delle risorse. È quindi evidente che si pone un problema di sostenibilità economica, che può essere affrontato attraverso una rinnovata e corretta cultura di prevenzione". Speranza - "La sanità lombarda - ha concluso Mantovani - è un modello d´eccellenza in campo europeo. La presenza di illustri professori stranieri presenti all´assise odierna lo conferma. Avete una grande responsabilità, dare una speranza, quella di guarire, ai pazienti affetti da patologie reumatologiche e sono certo che la passione e dedizione che mettete nel vostro lavoro, vada in tale direzione".  
   
   
SITO EXPOFACILE.IT PER FAVORIRE PERSONE CON DISABILITÀ  
 
 Milano, 27 aprile 2015 - Le persone con disabilità che intendono visitare Expo hanno a disposizione un sito di servizio a loro specificamente dedicato con tutte le informazioni utili. Promosso e voluto da Regione Lombardia, www.Expofacile.it  è stato organizzato e realizzato con l´Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Uici) e la Lega per i Diritti delle persone con disabilità (Ledha), in collaborazione con Comune di Milano e Fondazione Unicredit. Accesso A Expo - "Sono molto soddisfatto per questa iniziativa - ha commentato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni presentando l´iniziativa nella conferenza stampa dopo la riunione della Giunta - perché vogliamo garantire a tutti la possibilità di accedere, di visitare Expo e anche di venire a vedere il nostro padiglione". Suggerimenti Per Migliorare - "Si tratta di un buon lavoro - ha aggiunto l´assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Volontariato e Pari opportunità Maria Cristina Cantù - ma ognuno può contribuire al suo miglioramento. Stiamo parlando di rendere fruibile un evento universale come Expo a persone che hanno difficoltà, per cui chiedo a tutti di aiutarci ad aiutare. Qualunque suggerimento che possa favorire la consultazione o qualunque idea che possa arricchirne i contenuti sono benvenuti. Il Sito - Il sito www.Expofacile.it (in italiano e inglese) contiene informazioni relative all´accessibilità ad aeroporti, stazioni, aerei, tram, treni, taxi, parcheggi, ecc, così come alle strutture ricettive di Milano (oltre 300 tra hotel e bed and breakfast ad oggi). Presenti anche percorsi turistici e informazioni sull´assistenza sanitaria. Durante Expo, sarà anche a disposizione delle persone con disabilità un punto informativo allestito presso Cascina Triulza, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22.  
   
   
SANITÀ IN SARDEGNA. RETE OSPEDALIERA, CURE PRIMARIE E PREVENZIONE, CENTRALE UNICA PER GLI ACQUISTI  
 
Cagliari, 27 Aprile 2015 - La razionalizzazione della rete ospedaliera, la riorganizzazione delle cure primarie, la riqualificazione della rete dei laboratori e dei servizi di radiologia, la centralizzazione del sistema degli acquisti di servizi e forniture, e delle procedure concorsuali. Infine, il contenimento della spesa farmaceutica. E´ questo in sintesi il piano triennale dell´assessore della Sanità Luigi Arru per contenere la spesa del servizio in Sardegna. "Viene dato periodicamente risalto al problema dei conti in Sanità - ha detto l´esponente della giunta Pigliaru - informazione accompagnata da drammatiche affermazioni su "lacrime e sangue" che i cittadini sardi dovranno versare. Il disavanzo in Sanità è problema ben noto all´assessorato e all´intera giunta sin dall´insediamento nel marzo 2014. Stiamo lavorando alacremente dal primo giorno non solo per rimettere a posto i conti, ma soprattutto per garantire un migliore e sempre più efficiente servizio nei territori, per i cittadini". L´assessore Arru tiene a precisare infatti come gli atti delle aziende ospedaliere della precedente Giunta non fossero coerenti con la normativa nazionale. "La conseguenza è stata che, non esistendo un´idea coordinata di programmazione, non è stata preparata la Rete Ospedaliera. Il prezzo pagato per questo dalla Sardegna? L´esclusione dall´accesso a fondi statali dedicati per l´ammodernamento degli ospedali, pari a circa 250 milioni di euro". Rete ospedaliera e assistenza territoriale. In Sardegna manca una rete ospedaliera moderna. "Questo è causa di ulteriori diseconomie – ha precisato il titolare della Sanità – e non garantisce un buon servizio: i pazienti vengono ricoverati per una durata superiore alla media nazionale. Questo accade non certo perché i professionisti non siano all´altezza dei colleghi del resto dello Stivale. La causa è da attribuire a un sistema organizzativo che non prevede l´integrazione dell´assistenza territoriale con quella ospedaliera e il sistema dell´emergenza urgenza. Non garantire un´assistenza territoriale forte e un sistema emergenza riformato causa un uso improprio dell´ospedale". La Giunta Pigliaru, appena insediata, ha istituito un tavolo tecnico per l´elaborazione di una bozza della rete ospedaliera. "Il documento è pronto per essere discusso con le parti politiche, con gli enti locali e con le popolazioni - ha proseguito Arru - l´idea è quella di garantire un accesso uniforme agli ospedali su tutto il territorio della Sardegna, differenziando però i servizi offerti secondo standard che garantiscano sicurezza e qualità, e ancora in base a un´idea di Laboratorio Sardegna. Le azioni che vogliamo concordare determineranno un primo risparmio strutturale senza ridurre i servizi ai cittadini". Diritto alla Salute e prevenzione. Uno stile di vita sano con un ruolo attivo della persona, accompagnato da un piano di prevenzione mirato alle patologie più gravi che colpiscono l´isola, possono migliorare la qualità della vita delle persone e scongiurare l´insorgenza di gravi fattori di rischio. Ne è convinto l´assessore Arru: "Investire un euro in prevenzione produce migliori risultati rispetto a un euro investito in tecnologia . Il modello di prevenzione che utilizzeremo sarà quello recentemente presentato dalla Asl di Cagliari, che contatterà circa 250 mila persone per valutare il rischio cardiovascolare e sulla base del calcolo avvierà la persona a un programma con un piano alimentare e fisico adeguato e l´astensione dal fumo. Ricordo che le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di mortalità in Sardegna e in tutto il mondo occidentale". Spesa farmaceutica. Legato al problema della prevenzione vi è il costo dei farmaci in Sardegna. "Anche qui siamo sopra la media nazionale - ha affermato l´esponennte dell´Esecutivo - soprattutto i farmaci per combattere ipertensione arteriosa e livelli elevati di colesterolo". La soluzione, secondo il titolare della Sanità, è la responsabilizzazione dei cittadini e dei professionisti, che potrà produrre cambiamenti persistenti riducendo la spesa riducendo al necessario le misure di compartecipazione economica per ottenere i farmaci, i ticket sanitari. E ancora, l´integrazione dei modelli assistenziali del territorio, ospedale e sistema emergenza urgenza per ottenere politiche sanitarie virtuose. Formazione innovativa degli operatori sanitari. "E´ importantissimo che gli operatori facciano costanti corsi di aggiornamento e siano allineati sulle nuove misure di intervento sui pazienti. Il cittadino necessita della garanzia di un professionista con il quale dialogare, e che agisca in un sistema che prevenga la cosiddetta medicina difensiva. Questo verrà garantito con un´ azione che tuteli il cittadino da un eventuale danno, fornendo garanzie attraverso un moderno sistema di gestione del rischio clinico e un modello assicurativo di responsabilità civile adeguato".  
   
   
LOMBARDIA: FARMACI SALVAVITA, NESSUN COSTO PER PAZIENTI TRAPIANTATI  
 
Milano, 24 aprile 2015 - "Grazie alle sollecitazioni di Regione Lombardia e al positivo confronto sostenuto anche in queste ore con Aifa, tutti i pazienti trapiantati già in terapia avranno ancora la possibilità di usufruire dei farmaci salvavita senza dover farsi carico dei relativi costi. Si è così tutelata una fascia di popolazione di pazienti già gravata da evidenti fragilità". Lo dichiara Mario Mantovani, vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, commentando il provvedimento, nel cui ambito Aifa ha chiarito di mantenere tutti i medicinali a base di Ciclosporina nella lista di trasparenza, ossia nell´elenco dei farmaci equivalenti, con i relativi prezzi di riferimento rimborsati al cittadino dal Servizio sanitario nazionale, senza porre a carico del cittadino la differenza di prezzo. La disposizione di Aifa si è resa necessaria a seguito della decisione del 15 aprile scorso, della stessa Aifa, di inserire nell´elenco dei farmaci generici la Ciclosporina, farmaco per la terapia antirigetto nei soggetti che hanno avuto trapianto di rene, con una differenza di prezzo tra il farmaco generico e quello di marca di circa 60-70 euro a confezione. La normativa nazionale dispone che tale differenza di prezzo sia a carico del cittadino, qualora il medico gli prescriva il farmaco di marca. Aifa però aveva comunicato la necessità che il medico garantisse la continuità prescrittiva all´assistito in cura con farmaco di marca, auspicando che le Regioni si facessero carico della quota a carico del cittadino, con il rischio di scaricare o sui cittadini o sulle Regioni la responsabilità di un provvedimento disposto dalla stessa Agenzia. "La disposizione odierna - conclude Mantovani - chiarisce che il costo rimborsato dal Ssn dei farmaci distribuiti in convenzione presso le farmacie territoriali coincida con il prezzo al pubblico del medicinale. Si afferma dunque che tutti i farmaci contenenti Ciclosporina abbiano pari valore terapeutico e si raggiunge l´obiettivo di evitare di far ricadere sui pazienti l´aggravio economico dovuto alla differenza di prezzo tra farmaco ´di marca´ e il suo equivalente".  
   
   
AVIS BASILICATA: CONFERMATA AUTOSUFFICIENZA NEL 2014  
 
Potenza, 27 aprile 2015 - Grande partecipazione ai lavori della Xxxi Assemblea di Avis Regionale Basilicata. Oltre 350 persone fra delegati, in rappresentanza dei 25000 soci e delle 104 sedi associative, uditori e ospiti, hanno partecipato alla convention avisina che si è tenuta domenica 19 aprile 2015 a Latronico. Attenzione ed interesse - spiega una nota dell´Avis - hanno fatto da cornice allo sviluppo del dibattito assembleare che ha preso le mosse dalla relazione associativa in cui erano descritti dettagliatamente i temi oggetto di rilevanza associativa nel 2014. Diversi interventi, a cominciare da quelli delle Avis Provinciali, hanno caratterizzato il prosieguo dei lavori dando atto, alla sede regionale, del lavoro svolto e degli sforzi fatti per garantire gli adempimenti tecnici e le trasformazioni gestionali indispensabili a portare l’Associazione ed il sistema trasfusionale nella modernità. I giovani hanno relazionato sulla loro molteplici attività così come ha fatto la Fondazione Avisper ed i consiglieri regionali responsabili delle diverse aree trasmettendo l’immagine di una realtà vitale, poliedrica e soprattutto caratterizzata dalla collegialità delle scelte. Sono stati approvati tutti i documenti assembleari proposti (relazione, bilanci), dando particolare risalto, nella mozione finale, alla: necessaria riorganizzazione dei servizi trasfusionali; promozione della donazione in aferesi; istituzione del Centro Regionale Sangue; completamento del percorso di accreditamento nei tempi previsti; necessità di omogeneizzare le pratiche di screening dei nostri donatori su tutto il territorio regionale. Infine, nell’affidare una rinnovata fiducia ed un pieno mandato al Consiglio Direttivo Regionale, l’Assemblea ha posto un particolare accento sulla esigenza di: confermare l’autosufficienza regionale di sangue intero e realizzare attraverso un apposito piano la completa autosufficienza in materia di plasmaderivati; sottolineare la funzione strategica dei Comitati per il Buon Uso del Sangue; definire protocolli uniformi di selezione e tutela dei donatori in tutte le strutture trasfusionali; rinvigorire l’attività della Scuola di Formazione sul territorio; specializzare l’attività di programmazione della produzione di emazie e plasma; impegno per una maggiore coesione associativa; attivazione per una piena e completa attuazione della normativa trasfusionale Regionale; investire maggiormente sul ricambio generazionale associativo.  
   
   
PIEMONTE: RETE DI ASSISTENZA TERRITORIALE, INIZIATO IL CONFRONTO CON MEDICI DI FAMIGLIA E PEDIATRI IL RAPPORTO MEDICO-PAZIENTE E´ LA RISPOSTA ALL´INAPPROPRIATEZZA DI RICOVERI E CURE  
 
Torino, 27 aprile 2015 - “I rappresentanti sindacali dei medici di famiglia e dei pediatri sono disponibili ad individuare con la Regione Piemonte percorsi nuovi per avviare un rapporto medico-paziente più intenso: sarà una strada lunga, ma confido che si possa modificare la situazione attuale che in Piemonte non mi appare del tutto soddisfacente per l’utenza”. L’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta questa mattina ha avviato con Fimmg, Sumai, Snami, Smi e Fimp (medici di famiglia, specialisti ambulatoriali e pediatri di libera scelta) le consultazioni sulla bozza di lavoro per attuare la rete di assistenza territoriale in Piemonte, un nuovo modello che dovrà procedere insieme alla revisione della rete ospedaliera. Per Sumai erano presenti Renato Obrizio e Giorgio Visca; per Fimmg Roberto Venesia, Vincenzo Cicciarella, Alessandro Dabbene, Savio Fornara; per Snami Mauro Grosso Ciponte e Ruggero Bergamaschi; per Smi Marco Lesca; per Fimp Palena e Calvi. I medici di famiglia hanno condiviso il principio della rete di assistenza territoriale, ma hanno ribadito i punti di forza del loro impegno quotidiano, ricordando come non vengano mai resi noti i numeri dei passaggi di pazienti nei loro ambulatori. “Il nostro obiettivo - conclude Saitta - è innescare un processo di costruzione di una vera rete di assistenza territoriale, che deve necessariamente vedere protagonisti i medici di base. Condivido la necessità di sburocratizzare il loro lavoro e di definire con precisione ruoli e responsabilità, ma poiché sono convinto che stia anche nel rapporto medico-paziente la risposta ai ricoveri impropri e a consumi sanitari eccessivi, credo che questa categoria di professionisti del servizio sanitario pubblico possa fare uno sforzo maggiore. Ci incontreremo nuovamente per proseguire nella discussione”.  
   
   
SANITA’: QUASI FINITA INFLUENZA IN VENETO MA ANCORA 3.100 A LETTO NELL’ULTIMA SETTIMANA. BILANCIO PESANTE: 40 VITTIME E 185 CASI GRAVI. VACCINAZIONI ANCORA IN CALO. ASSESSORE SANITA’: “TROPPI MESSAGGI NEGATIVI, SERVIRA’ TANTA INFORMAZIONE CORRETTA”.  
 
Venezia, 27 aprile 2015 L’influenza stagionale in Veneto si avvia alla conclusione, pur se ancora, nell’ultima settimana di aprile monitorata dal Settore Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica della Regione, si è registrata un’incidenza di 6,3 malati per 10 mila abitanti, pari a circa 3.100 persone ancora colpite dal virus. Lo si rileva dal Rapporto del Sistema di Sorveglianza sulla stagione influenzale 2014-2015 della Regione del Veneto, diffuso il 24 aprile. Il tasso d’incidenza risulta in calo in tutte le classi di età ed è prevedibile che questa “coda” dell’influenza stia per esaurirsi. Dall’inizio della sorveglianza (13 ottobre 2014) sono stati registrati 40 decessi (il numero più alto degli ultimi 10 anni), 185 casi di forme complicate (l’83,7% in soggetti con patologie pregresse), dei quali 110 gravissimi (104 ricoverati in terapia intensiva e 11 sottoposti all’ossigenazione extracorporea del sangue con la tecnologia Ecmo). L’età media dei deceduti è stata di 64 anni, con un decesso di un bimbo tra zero e 4 anni, 17 nella fascia 15-64 anni, e 22 tra gli over 65. Il tasso di adesione alla vaccinazione è stimato con un calo di circa il 5% rispetto alla stagione precedente, quando era stato del 58,5%, dato considerato già basso dai tecnici. “E’ stata un’influenza stagionale molto aggressiva – commenta l’Assessore alla Sanità – purtroppo agevolata dall’ulteriore calo delle vaccinazioni, che deve far riflettere sulla superficialità con cui vengono fatti girare allarmi e informazioni distorte su rischi di fatto inesistenti. Per la prossima stagione sarà necessario un grande sforzo informativo in più, per rendere la gente più consapevole e meno sospettosa verso questa pratica che spesso può salvare delle vite”. “I nostri tecnici – conclude l’Assessore – stanno ora valutando anche l’impatto dell’epidemia sul sistema sanitario e sociale in generale e sul funzionamento degli ospedali, che comunque hanno retto molto bene all’urto”.  
   
   
MEDICI PRECARI DEL 118, LA TOSCANA CHIEDE A ROMA UNA NORMA CHE LI STABILIZZI  
 
 Firenze 27 aprile 2015 - L´assessore al diritto alla salute della Regione Toscana ha chiesto in sede di audizione della Conferenza Stato Regioni sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale, alla quale ha partecipato stamani a Roma, presso la Commssione igiene e sanità del Senato, di affrontare il tema dell´annosa questione dei medici precari e convenzionati del 118, auspicando un´iniziativa legislativa che consenta di sanare la situazione, integrando queste professionalità e competenze nel sistema emergenza-urgenza e pronto soccorso. In Toscana sono oltre 130 i medici che lavorano sulle ambulanze come convenzionati. D´accordo con tutti i sindacati medici, la Regione Toscana chiede al Parlamento una norma che consenta di riaprire i concorsi per queste persone, che lavorano nel 118 anche da 10 anni. In questo modo, i medici verrebbero stabilizzati e potrebbero essere impiegati a pieno diritto, non solo sulle ambulanze, ma per tutti i compiti di pronto soccorso, all´interno dei dipartimenti di emergenza-urgenza.  
   
   
SALUTE: UN NUOVO CORSO PER IL BURLO GAROFALO DI TRISTE  
 
 Trieste, 27 aprile 2015 - "Il nuovo direttore generale dell´Irccs Burlo Garofolo di Trieste ha uno specifico mandato: definire, in tempi brevi, un progetto che ne rilanci l´attività, indirizzandola sempre più verso quella che è la vera ´mission´, ovvero l´alta specializzazione e il rilievo regionale e nazionale nel settore pediatrico ed in quello della tutela della maternità e della salute della donna, un un´ottica di qualità e di eccellenza che consentano all´Istituto di divenire sempre più attrattivo, non solo nei confronti dei pazienti ma anche dei professionisti. Contestualmente la Regione farà la sua parte, assicurando le risorse necessarie". Lo precisa l´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, a seguito della nomina, decisa oggi in Giunta regionale, di Gianluigi Scannapieco quale nuovo Dg. "Il compito di Scannapieco - aggiunge - è anche quello di favorire l´integrazione fra le diverse componenti, ovvero tra le attività diagnostiche, di ricovero e di cura da una parte e la didattica e la ricerca dall´altra, valorizzando pienamente la convenzione con l´Università di Trieste". "Oggi il Burlo attrae il 18% di pazienti da fuori regione. Siamo convinti che questo dato, di per sé già positivo, possa essere non solo mantenuto ma anzi accresciuto, anche a livello transfrontaliero, con Slovenia e Croazia, facendo leva proprio sull´alta specializzazione in alcuni settori chiave, quali ad esempio l´oncologia e l´oncoematologia pediatrica, la diagnosi precoce di malattie genetiche, metaboliche e rare, la chirurgia". Per Telesca il Burlo dovrà anche migliorare l´utilizzo dei sistemi informativi, fondamentali per una migliore gestione di tutte le diverse procedure. "Nel corso degli anni il Burlo è stato purtroppo trascurato, non ha avuto un´attenzione adeguata al suo importante ruolo nella programmazione sanitaria regionale e come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico". "La Giunta regionale ha deciso di prendere per mano questa struttura, per accompagnare il nuovo vertice in un rilancio che deve puntare alla qualità e all´innovazione attraverso la capacità di leggere, costantemente, i bisogni di salute nel contesto di un mondo che, per forza di cose, non è più lo stesso di quando il Burlo è stato riconosciuto Irccs, nel lontano 1968".  
   
   
MOBILITÀ SANITARIA IN CAMPANIA, STRUTTURA COMMISSARIALE: RISPARMIATI IN QUESTI 5 ANNI OLTRE 20 MILIONI  
 
Napoli, 27 aprile 2015 - In riferimento ai dati relativi alla mobilità sanitaria in Campania, diffusi dalla Fondazione Gimbe, ed alle ricadute economiche conseguenti all’effettuazione di cure e controlli fuori regione, la Struttura Commissariale alla Sanità precisa che in questi 5 anni sono stati risparmiati oltre 20 milioni di euro, per effetto di una consistente riduzione di ricoveri fuori regione, e dell’incremento degli stessi in Campania. I ricoveri rappresentano all’incirca l’85% della spesa complessiva. Cosa diversa è quando si parla di prestazioni. Appare infatti abbastanza naturale, per i cittadini che vivono ai confini, andare a fare analisi o un esame diagnostico nel posto più vicino, che per alcune parti del territorio campano è rappresentato dalla Puglia, dalla Basilicata e dal Lazio. Nel 2009 c’erano stati fuori regione 92.200 ricoveri. Nel 2013, ultimo dato noto in quanto quelli del 2014 verranno comunicati entro il 31 maggio, gli stessi sono calati di circa il 13%, scendendo a 80.754. Per quanto attiene invece i ricoveri in Campania, si è passati da 25 mila per un incasso di 57 milioni di euro nel 2010 a 32.600 per un incasso di 75 milioni e 600 nel 2013. La Struttura Commissariale precisa altresì che, la mobilità è scambiata con costi concordati e viene pagata allo stesso modo in tutta Italia, per cui non è vero che altrove i tariffari sono più alti. E’ vero invece che sono aumentati i costi delle prestazioni che hanno fatto lievitare in tutta Italia la spesa sanitaria, passata dai 111 miliardi del 2011 ai 117 di oggi. A fronte di questo dato generale, la Struttura Commissariale ricorda che la Campania è tra le poche se non l’unica regione a registrare un risultato positivo, del tutto in controtendenza con il resto del Paese. L’esercizio 2009 si era chiuso con un passivo di 853 milioni; quello 2013 ha fatto registrare un saldo attivo di 6 milioni; il consuntivo 2014 addirittura porta l’avanzo a 240 milioni di euro.  
   
   
SANITÀ, AUDIZIONE IN COMMISSIONE IN SENATO. FRATTURA: LA REGIONE DIFENDE DA SOLA I DIRITTI DEL MOLISE E DEI MOLISANI, ASSENTI I NOSTRI SENATORI  
 
Campobasso, 27 aprile 2015 - Audizione, il 23 aprile, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in Commissione igiene e sanità del Senato nell´ambito dell´indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Servizio sanitario nazionale con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità. I rappresentanti delle Regioni e delle Province hanno affrontato molti temi. Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, declinando il suo intervento sugli stessi fondamenti di universalità, solidarietà ed equità indicati dalla Commissione, ha sottolineato la particolare situazione del Molise, unica Regione a statuto ordinario con meno di 600 mila abitanti. "Gli attuali parametri - ha ribadito Frattura in Commissione -, impediscono di fatto un Dea di Ii livello, ossia il mantenimento in capo all´hub regionale delle discipline previste con soglia superiore ai 300 mila abitanti, riferibili a patologie tempo-dipendenti per le quali il superamento del limite temporaneo di 90 minuti renderebbe sostanzialmente inutile l´intervento di emergenza". Da qui l´invito di Frattura alla Commissione a farsi parte attiva perché possano essere superati tali parametri. "Diversamente i molisani finirebbero per diventare cittadini di serie b", la dura denuncia del governatore. "Così questa mattina la Regione ha difeso il diritto dei cittadini molisani a una sanità di qualità, basata anche per i nostri cittadini proprio sulla garanzia dei principi fondamentali di uguaglianza, solidarietà ed equità. Una difesa, ancora una volta, avanzata in completa solitudine, stante l´assenza in Commissione igiene e sanità del Senato di entrambi i senatori molisani, Roberto Ruta e Ulisse Di Giacomo. Gli stessi che tanto si sperticano nella difesa del nostro servizio sanitario, evidentemente solo a distanza di sicurezza e solo a parole", ha dichiarato il presidente Paolo Frattura al termine dell´audizione.