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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Aprile 2015
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE AUTORIZZA IL SISTEMA PORTOGHESE ALLA REALIZZAZIONE DI PROGETTO PILOTA OPERATIVO DI OCEAN ENERGY  
 
Bruxelles, 27 aprile 2015 - La Commissione europea ha stimato che un regime portoghese di promuovere tecnologie di energia rinnovabile è in linea con le norme Ue in materia di aiuti di Stato. Il programma contribuirà a progetti pilota per le energie rinnovabili di origine oceanica (onde e maree) e tecnologie innovative eolici offshore. La Commissione ha concluso, in particolare, che il progetto contribuirà al raggiungimento degli obiettivi dell´Ue in materia di energia e ambiente e non falsare indebitamente la concorrenza all´interno del mercato unico. M me Margrethe Vestager Commissario per la politica di concorrenza, ha detto questo: " Lo sviluppo di nuove tecnologie rinnovabili è fondamentale per contribuire a soddisfare il proprio impegno ambientale in Europa. Lo schema approvato oggi è un passo importante per portare nuove tecnologie sul mercato. " Il programma sosterrà progetti pilota con una capacità totale installata di 50 megawatt (Mw), di cui 25 sono già stati assegnati al "progetto Windfloat". Questo progetto testerà in condizioni operative reali, galleggiante turbine eoliche offshore. Questa turbina eolica montato su una piattaforma galleggiante e non su pilastri fissati sul fondo del mare come nel caso di vento tradizionale in mare aperto, consentendo di implementare la tecnologia in acqua più profonda. Per la capacità residua di 25 Mw, le proposte di progetto possono essere presentate fino alla fine dell´anno. Il contributo verrà concesso per un periodo di 25 anni a una tariffa feed-in per compensare i maggiori costi connessi con le nuove tecnologie. Il progetto si avvarrà anche di aiuti agli investimenti e finanziamenti Ner300 - il programma di supporto dell´Ue per progetti pilota innovativi nel campo dell´energia a basso tenore di carbonio . La Commissione ha valutato le misure sotto i suoi 2.014 orientamenti sugli aiuti di Stato per la tutela dell´ambiente e dell´energia . Si è riscontrato che i progetti contribuiscono ad aumentare la quota di energia da fonti rinnovabili in Portogallo attraverso lo sviluppo di tecnologie di prossima generazione. Inoltre, le stime dei costi delle tecnologie energetiche oceaniche presentate dal Portogallo dimostra che la tariffa massima feed-in a disposizione nell´ambito del regime è proporzionata allo scopo perseguito. Ciò limiterà le distorsioni della concorrenza che potrebbero derivare dagli aiuti di Stato. La Commissione ha pertanto concluso che il regime di aiuti e il progetto Windfloat erano in conformità con le sue linee guida. La versione non riservata della decisione sarà pubblicata con i numeri Sa.39347 (Rpm) e Sa.40227 (progetto Windfloat) nel registro degli aiuti di Stato sul sito della Dg Concorrenza una volta eventuali questioni di riservatezza sono stati risolto. La newsletter elettronica State Aid Weekly e-News elenca le più recenti decisioni in materia di aiuti di Stato pubblicate nella Gazzetta ufficiale e su Internet.  
   
   
SELVAPIANA, UN ACCORDO PER LA RICONVERSIONE DELL´IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE  
 
Firenze, 27 aprile 2015 – E´ stata trovata la soluzione per Selvapiana, dove non sarà realizzato l´impianto di termovalorizzazione ma verrà studiato un progetto di riconversione. Lo stabilisce il protocollo d´intesa che hanno firmato la Regione Toscana, i Comuni di Dicomano, Figline e Incisa, Londa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano, Rufina e San Godenzo, l´Ato Toscana Centro e le due società Aer Spa e Aer Impianti. Prendendo atto della volontà dei Comuni, gli enti si impegnano a procedere per cancellare l´impianto dalla pianificazione e individuare una soluzione che ne escluda la realizzazione. Questo in considerazione dell´andamento della produzione dei rifiuti urbani e dello sviluppo e del raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata che al momento è a quota 59% (il dato regionale si riferisce alla raccolta del 2013), con Comuni come Rufina dove il valore è vicino al 70% e Pontassieve che si attesta al 65%. A questo si aggiungono le valutazioni riguardo la sostenibilità dei costi di smaltimento, valutazioni che tengono conto dei risparmi tariffari connessi alla mancata realizzazione dell´impianto. L´impianto di Selvapiana, una volta riconvertito grazie a investimenti di valorizzazione coerenti con la strategia europea di gestione dei rifiuti e anche in un´ottica di green economy, dovrà restare al servizio della gestione dei rifiuti. Entro il 31 dicembre 2015, la Regione Toscana dovrà realizzare le sue valutazioni in accordo con Ato Toscana Centro. I Comuni e le aziende firmatarie si impegnano a risolvere consensualmente la concessione Selvapiana e ad assumere gli atti necessari a formalizzare l´estinzione anticipata del rapporto concessorio a suo tempo siglato, così come sarà anticipatamente risolta la convenzione siglata tra Aer Impianti e Ato Centro. Per quanto riguarda i costi di progettazione ed i costi sostenuti per la realizzazione dell´impianto quantificabili complessivamente in una somma non superiore a euro 3 milioni, i Comuni si impegnano a richiedere ad Ato di individuare soluzioni che consentano di provvedere, attraverso la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani, alla copertura dei costi sostenuti che saranno comunque ripartiti tra i 68 Comuni dell´Ato entro il 30 giugno 2017. Rimodulando i costi l´aumento in bolletta sarà quasi impercettibile a fronte del vantaggio in termini di sostenibilità ambientale e razionalizzazione del servizio. Secondo la Regione Toscana, la valutazione di rimettere in discussione l´impianto di Selvapiana è nata da una serie di considerazioni alla luce di un flusso di rifiuti che in Toscana è in calo dal 2008 e la sostenibilità di un impianto di termovalorizzazione diventava quindi difficilmente giustificabile, sia per la programmazione pubblica sia per i riflessi che poteva avere sulle tariffe a carico dei cittadini. La Regione si è presa l´impegno di rivalutare l´utilità di questo impianto nel Piano regionale perché con la nuova legge regionale il prossimo Piano, a differenze di quello in vigore, sarà un Piano che localizza e dice quali e quanti impianti servono alla Toscana. L´area di Selvapiana d´altra parte sarà mantenuta vincolata ad ospitare impianti legati ai rifiuti, in particolare prevedendo una riconversione che destini l´area a un centro di raccolta o, meglio, a un centro di riciclo per le frazioni che si riescono a differenziare sapendo che il nuovo Piano regionale da qui al 2020 fissa obiettivi ambiziosi sia per la differenziazione che per il riciclo.  
   
   
PETROLIO: ABRUZZO DICE NO A TRIVELLE CROAZIA IN ADRIATICO  
 
L´aquila, 27 aprile 2015 - E´ stato trasmesso ufficialmente al Ministero dell´Ambiente il parere della Regione Abruzzo, richiesto a tutte le Regioni Italiane che si affacciano sul Mar Adriatico, sul "Piano e programma quadro di ricerca e produzione degli idrocarburi nell? Adriatico della Repubblica di Croazia". Il parere negativo espresso dalla Regione Abruzzo si basa sulla considerazione che l´attuazione di tale Piano determinerà rilevanti impatti negativi sull´ambiente marino del Mare Adriatico con ripercussioni anche sul territorio regionale. La Giunta regionale, nei prossimi giorni, adotterà una delibera con cui farà proprio il parere reso dalla struttura competente. Il Piano prevede, in tutta la porzione di Mare Adriatico croato, esecuzioni di rilievi sismici e perforazioni esplorative, finalizzate alla ricerca di idrocarburi (petrolio e gas), e perforazioni di pozzi per l´estrazione finalizzate alla produzione di idrocarburi. In particolare, la Regione ha ravvisato la mancanza, nella documentazione trasmessa, della proposta di Piano, di cui si ha solo una breve descrizione in italiano e un accenno all´interno del Rapporto Ambientale, necessaria per comprendere in maniera approfondita tutti gli elementi della pianificazione ed i relativi impatti ambientali. Sulla base della documentazione fornita dalla Croazia, poiché il rapporto trasmesso non riportava né una valutazione cumulativa degli effetti né il numero massimo di pozzi realizzabili, si è ritenuta non quantificabile l´entità degli sversamenti in mare dei fluidi di perforazione derivanti dalla fase di perforazione dei pozzi; non approfondite, inoltre, la questione legata alla valutazione del rischio di incidenti e quella legata alle fasi di dismissione dei pozzi esauriti e dei relativi impatti che ne potrebbero derivare. Infine, non adeguatamente valutati i possibili impatti sull´ambiente marino e sulla fauna (in particolare rettili e cetacei).  
   
   
RIGASSIFICATORE: FVG RICORRE A TAR LAZIO CONTRO PARERE COMMISSIONE VIA  
 
Trieste, 27 aprile 2015 - Per iniziativa della presidente, Debora Serracchiani, la Giunta regionale ha deciso di impugnare davanti al Tar del Lazio il parere di compatibilità espresso al Ministero dell´Ambiente dalla Commissione tecnica di verifica dell´impatto ambientale (Via Vas) riguardo l´impianto di rigassificazione che il gruppo catalano Gas Natural intende costruire in località Zaule, frazione di Muggia in provincia di Trieste. "Siamo sempre stati convinti che l´eventuale presenza del rigassificatore sia pregiudizievole per le attività portuali, in quanto riteniamo che il traffico delle navi gasiere sia incompatibile con i traffici navali attuali e con gli auspicati sviluppi, nonché per la sensibilità del sito, a ridosso dell´impianto di stoccaggio di idrocarburi della Siot", ha spiegato la presidente, mettendo anche in evidenza come "manca, al momento, un chiarimento su come sarebbe distribuito il gas, in quanto ancora non c´è un parere favorevole di valutazione di impatto ambientale del gasdotto". "La Commissione di verifica dell´impatto ambientale - ha precisato Serracchiani - ha espresso un parere diametralmente opposto alle nostre valutazioni. Di conseguenza abbiamo deciso il ricorso in quanto fino ad ora le nostre osservazioni non sono state adeguatamente prese in considerazione. Naturalmente manteniamo aperte tutte le strade che stiamo percorrendo per convincere il Governo e tutte le Amministrazioni interessate". In proposito, infatti, già lo scorso 5 marzo, appena avuta notizia della decisione della Commissione, la presidente Serracchiani aveva incontrato il ministro dell´Ambiente, Gian Luca Galletti, al quale aveva espresso il più fermo no al rigassificatore nel golfo di Trieste. Nell´occasione la presidente aveva ribadito al ministro le contrarietà della Regione e delle istituzioni locali. "Siamo in grado - aveva sottolineato - di formulare delle controdeduzioni puntuali, dimostrando con elementi oggettivi l´incompatibilità fra il rigassificatore e le prospettive di sviluppo dei traffici portuali previste dal nuovo Piano regolatore".  
   
   
COMUNI FVG: NUOVO FINANZIAMENTO DI 1 MLN E 540 MILA EURO PER ILLUMINAZIONE  
 
Trieste, 27 aprile 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore all´Energia Sara Vito, ha approvato un nuovo bando per la promozione dell´efficienza energetica della pubblica illuminazione destinato ai Comuni. Visto l´ampio interesse e il fabbisogno manifestato dal territorio per la tipologia della linea di intervento 2 dell´asse 5 del Por Fesr 2007-2013, la Giunta ha così aperto un nuovo bando le cui risorse complessive ammontano a 1.540 mila euro (640 mila euro quota Ue, 810 mila quota finanziamento statale e 90 mila quella regionale). Sono ammissibili a contributo i progetti di riqualificazione energetica che saranno in grado di garantire un risparmio annuo rispetto ai consumi pregressi, sia per mezzo di sostituzione che di integrazione con nuovi sistemi illuminanti. I progetti devono riguardare impianti di Illuminazione Pubblica (Ip) riferiti ad aree pubbliche esterne e devono garantire il rispetto dei requisiti illuminotecnici previsti dalla normativa. Il termine per presentare le domande di contributo è il 1 giugno 2015.  
   
   
BONUS PRIMA CASA "SINGLE", PUBBLICATA GRADUATORIA PROVVISORIA BANDO REGIONALE UMBRIA  
 
Perugia, 27 aprile 2015 - È stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (n.22 Serie generale del 22 aprile 2015) la graduatoria provvisoria di coloro che hanno fatto richiesta del "bonus" a fondo perduto per l´acquisto della prima casa, riservato ai nuclei familiari composti da una sola persona. Le domande ammesse sono 53, collocate in tre distinti elenchi relativi alle seguenti priorità: inoltrate da coloro che hanno individuato l´alloggio da acquistare nel centro storico di Perugia e di Terni ai quali spetta un contributo pari a 450 euro a metro quadro fino ad un massimo di 27mila euro ad alloggio, le domande ammesse sono state quattro; domande inoltrate da coloro che hanno individuato l´alloggio da acquistare nel centro storico degli altri comuni della regione ai quali spetta un contributo pari a 400€ a metro quadro fino ad un massimo di 24mila euro ad alloggio, in questo caso le domande ammesse sono state cinque; ed infine le domande inoltrate dagli altri richiedenti ai quali spetta un contributo pari a 350 euro a metro quadro fino ad un massimo di 21mila euro ad alloggio; le domande ammesse in questo caso sono state 44. In totale le domande pervenute sono state 76. A partire da oggi, 23 aprile, decorrono 30 giorni per presentare i ricorsi, debitamente documentati, verso l´esclusione delle domande o le richieste di revisione del punteggio. Dopo l´esame dei ricorsi e espletate le procedure di controllo su almeno un terzo delle domande ammesse, verranno approvate le graduatorie definitive.  
   
   
URBANISTICA. SOFWARE GRATUITO PER CONTROLLO DATI DIGITALI DEL PAT  
 
Venezia, 27 aprile 2015 - E´ pronto per essere distribuito ai comuni del Veneto il programma "Iq4client" di controllo automatico dei dati digitali del Quadro Conoscitivo del Pat (Piano di Assetto Territoriale). Con questa dotazione i Comuni saranno in grado di controllare preventivamente la correttezza di compilazione delle informazioni digitali contenute nei Pat, senza dover aspettare la verifica regionale (che arriva alla fine dell’iter di approvazione) prevista dalla legge. Con l’impiego di questi controlli preventivi il comune otterrà un notevole alleggerimento, sotto il profilo tecnico, nello sforzo di redazione del proprio Pat e soprattutto avrà di fatto un´anticipazione, assolutamente attendibile, delle verifiche finali che la Regione dovrà comunque fare sulle banche dati del Pat. Il programma "Iq4client" sarà disponibile gratuitamente e per chiunque sul sito web della Regione a partire da domani, 24 aprile, giornata nel corso della quale il software verrà presentato in occasione di un incontro tecnico a Venezia sul controllo automatico dei dati urbanistici nei Piani di assetto del territorio..  
   
   
EDILIZIA. RIUNITO A BOLOGNA IL TAVOLO DELLA FILIERA EDILIZIA E COSTRUZIONI. L´ASSESSORE REGIONALE: "CONCORDATO UN PERCORSO PER INDIVIDUARE NUOVI STRUMENTI PER USCIRE DALLA CRISI"  
 
Bologna, 27 aprile 2015 – Un piano d’intervento a contrasto della crisi occupazionale degli addetti di tutta la filiera dell´abitare e delle costruzioni che, oltre agli ammortizzatori sociali in senso stretto sia caratterizzato da politiche attive e azioni a sostegno della loro occupabilità. Sono alcune delle proposte discusse al tavolo regionale sul settore edile, tenuto il 24 aprile in Regione, dove si sono incontrati l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi, le parti datoriali e sindacali confederali e di categoria. Le parti hanno anche ribadito che il programma di politiche attive candidate dalla Regione al Fondo nazionale politiche attive istituito presso il Ministero del Lavoro avrà come beneficiari lavoratori e imprese di tutto il settore. “Con l´incontro di oggi consolidiamo un percorso – ha detto l’assessore Costi – che ci auguriamo possa portare ad ottenere risultati in Regione e possa offrire proposte e interventi concreti anche a livello nazionale, per un settore che è ormai al settimo anno di crisi e che ha necessità di innovare ed individuare nuovi strumenti e di porre la legalità sempre al centro". Il percorso prevede tre livelli di azioni tra loro integrate che le parti sociali si sono impegnate ad arricchire di contributi in tempi molto brevi. Il primo riguarda l´aggiornamento dell´analisi della situazione di tutta la filiera in Emilia Romagna. Il secondo pone l´attenzione alle politiche nazionali che devono essere attivate al fine di ottenere risultati concreti anche nella regione, dal rilancio delle infrastrutture pubbliche, in particolare sul fronte del rischio idrogeologico, dell’edilizia scolastica, della riqualificazione delle città e delle periferie utilizzando risorse provenienti da fondi Pon , dall’esclusione dai Patti di Stabilità, dal Piano Juncker in combinazione al superamento dei vincoli di bilancio. Al riguardo da tempo la regione chiede ai ministeri interessati di convocare il tavolo nazionale. Il terzo livello infine riguarda invece le azioni e le politiche regionali di rilancio del settore, per quanto di propria competenza, che si dovranno raccordare con il Patto per il lavoro che la Giunta sta predisponendo. Parte fondamentale del percorso definito oggi, sarà inoltre il lavoro per la definizione di una politica industriale per il settore che possa essere sperimentata in Emilia-romagna, in raccordo con il governo, per favorire una sempre più alta qualificazione del comparto e degli operatori in termini di innovazione, competitività, accesso ai mercati. La situazione nazionale registra dal 2008 una riduzione di quasi un terzo degli investimenti in costruzioni, con una caduta superiore ai 60 miliardi di euro. Secondo stime Ance il 2015 registrerà una ulteriore contrazione del 2,4%. L’unico comparto in crescita nel periodo 2008-15 sarebbe quello della manutenzione straordinaria (+20,9%) mentre le cadute più vistose interessano le delle opere pubbliche (-50,3%) e le abitazioni nuove (-65,6%). In Emilia-romagna la condizione occupazionale del settore risulta colpita in particolare negli addetti alle dipendenze che si riducono tra 2008 e 2014 del 37,2%.  
   
   
CASA IN UMBRIA:SCADE IL 4 MAGGIO IL BANDO PER IL SOSTEGNO ALL´AFFITTO  
 
Perugia, 27 aprile 2015 – Scadrà il prossimo 4 maggio il bando regionale per l´assegnazione di contributi destinati a sostenere il costo dell´affitto da parte dei nuclei familiari in condizioni di debolezza socio-economica che hanno individuato o sono in procinto di individuare una soluzione alloggiativa: si tratta – rende noto la Regione Umbria - dell´ultimo provvedimento approvato dalla Giunta regionale in questo settore e pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria. Attraverso il bando la Regione ha deciso di dare sostegno ad un´altra tipologia familiare e cioè quella di chi nel 2013, a causa della crisi economica o di altra causa gravissima, ha visto crollare il proprio reddito di almeno il quaranta per cento rispetto all´anno precedente, individuando tra le cause che hanno comportato la diminuzione del reddito, il licenziamento, escluso quello per giustificato motivo soggettivo e per dimissioni volontarie, accordi sindacali o aziendali con consistente riduzione dell´orario di lavoro, cassa integrazione ordinaria o straordinaria, mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici, collocazione in stato di mobilità, cessazione di attività libero-professionali o di imprese registrate, derivanti da causa di forza maggiore o da perdita di avviamento in misura consistente, malattia grave, infortunio o invalidità di uno dei componenti il nucleo familiare che abbia comportato o la consistente riduzione del reddito complessivo del nucleo medesimo o la necessità dell´impiego di parte notevole del reddito per fronteggiare rilevanti spese mediche o assistenziali, decesso o trasferimento per separazione legale del componente il nucleo familiare unico percettore di reddito. Il sostegno economico consiste in un contributo mensile sul canone di locazione stabilito nel contratto, calcolato in base all´incidenza del costo dell´affitto sul reddito annuo e può arrivare al massimo fino a 200 euro mensili. Il contributo viene erogato al proprietario con cadenza trimestrale posticipata per un massimo di 36 mesi, a condizione che il contratto di locazione con il medesimo inquilino rimanga in essere. Il nucleo familiare deve avere un reddito complessivo 2013 (denuncia 2014) non superiore a 30.000 euro. La Regione verifica annualmente il permanere dell´incidenza canone\reddito sopra indicata, con riferimento ai redditi 2014 e 2015. Le richieste di contributo potranno essere effettuate da cittadini residenti in Italia o di Paesi che non aderiscono all´Unione Europea (purchè in regola con le norme sull´immigrazione) che abbiano la residenza o attività lavorativa nella Regione Umbria da almeno ventiquattro mesi consecutivi e non siano titolari della proprietà, della comproprietà, dell´usufrutto, dell´uso o di altro diritto di godimento su di un alloggio o quota parte di esso, ovunque ubicato sul territorio nazionale. Gli alloggi per i quali si richiede il contributo devono essere ubicati nella Regione Umbria, devono far parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi; devono essere accatastati nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e devono avere una superficie utile non superiore a mq 95, ovvero a mq 120 per i nuclei familiari composto da cinque persone ed oltre. Nella graduatoria saranno privilegiate le famiglie in possesso di sfratto esecutivo, gli alloggi situati nei centri storici, i lavoratori precari, i nuclei inseriti nelle graduatorie comunali per l´assegnazione di alloggi di edilizia pubblica. Tutte le domande che otterranno il contributo, verranno sottoposte a controllo da parte del Comando regionale della Guardia di Finanza dell´Umbria. I contributi di cui al presente bando non sono cumulabili con altri contributi pubblici erogati dalla Regione, dall´Ater regionale o dai Comuni per la medesima finalità. È possibile scaricare il bando al seguente indirizzo http://www.Regione.umbria.it/edilizia-casa/altri-aiuti-a-sostegno-della-locazione    
   
   
AOSTA, NUOVE COMPETENZE PER L’ASSEGNAZIONE DEGLI ALLOGGI IN EMERGENZA ABITATIVA  
 
Aosta, 27 aprile 2015 - L’assessorato alle Opere Pubbliche, Difesa del Suolo e Edilizia Residenziale Pubblica comunica che, nella seduta del 24 aprile 2015, la Giunta regionale ha esaminato la deliberazione con la quale vengono aggiornate le disposizioni attuative per l’emergenza abitativa. Le nuove procedure previste per la gestione dell’assegnazione degli alloggi per l’emergenza abitativa prevedono il passaggio dai singoli Comuni alla Regione di nuove competenze al fine di rendere più efficaci ed omogenee le procedure vigenti in materia di emergenza abitativa, con lo scopo di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili. In particolare è previsto che, una volta riconosciuta l’emergenza abitativa dalla competente Commissione Regionale, la gestione dei casi dei diversi Comuni sia effettuata dalle strutture regionali che si occuperanno della gestione dei progetti di recupero dei nuclei familiari e del reperimento degli alloggi, pubblici o privati, da assegnare temporaneamente agli stessi per agevolare il superamento del momento di grave difficoltà che ha determinato la perdita della casa. Con la nuova procedura i Comuni verranno sgravati dall’incombenza della gestione e monitoraggio dei nuclei familiari riconosciuti in emergenza abitativa e soprattutto, non dovranno più sostenere oneri amministrativi e finanziari per la gestione dei relativi contratti di locazione.” Le nuove disposizioni saranno sottoposte al parere dell’Assemblea del Cpel ed entreranno in vigore dal prossimo 1° luglio 2015.  
   
   
IN CAMPANIA 353 FALLIMENTI IN TRE MESI DA GENNAIO 2009 OLTRE 6.400 AZIENDE HANNO CHIUSO I BATTENTI NELLA REGIONE. I COMPARTI IN MAGGIORE SOFFERENZA RISULTANO ANCORA LE COSTRUZIONI ED IL COMMERCIO  
 
Salerno, 27 aprile 2015 In Campania nei primi tre mesi del 2015 si sono registrati 353 fallimenti che incidono per il 9,3% sul totale di quelli verificatisi in Italia. Ma il bilancio è particolarmente pesante se si prende in considerazione il periodo che parte dal 1° gennaio 2009. In questo caso sono 6.488 le aziende che hanno chiuso i battenti nella nostra regione (8,2% sul totale Italia). In entrambi i casi si tratta del numero di fallimenti più alti rispetto alle altre Regioni Obiettivo. A seguire la Campania – in riferimento al trend dei primi tre mesi del 2015 – sono: Sicilia (210 fallimenti); Puglia (183) e Calabria (92). Se si allarga l’analisi ai fallimenti a partire dal 1° gennaio 2009 seguono la Campania: Sicilia (4.395); Puglia (3.736) e Calabria (1.773). I dati sono stati estrapolati dal Centro Studi Ance Salerno sulla base dell’analisi (pubblicata lo scorso 14 aprile) dalla Cribis D&b, società del Gruppo Crif (www.Crif.it), specializzata nella business information. La Campania si colloca nel contesto nazionale come la regione con il più alto numero di fallimenti nel 2015 dopo Lombardia (784); Lazio (483) e Veneto (360). La stessa graduatoria si ripete in relazione al calcolo del totale dei fallimenti a partire dal 1° gennaio 2009. Anche in questo caso con 6.488 fallimenti la Campania segue: Lombardia (17.362); Lazio (8.200) e Veneto (7.239). In termini di analisi gli specialisti del Gruppo Crif sottolineano che la Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di fallimenti in considerazione della grande concentrazione di aziende sul suo territorio. «La Campania – evidenziano dal Centro Studi Ance Salerno – si caratterizza per un numero molto elevato di fallimenti pur esprimendo un tessuto produttivo meno articolato di regioni come, solo per fare qualche esempio, Piemonte, Emilia Romagna e Toscana». I Macro Settori Merceologici Secondo l’elaborazione del Gruppo Crif a livello nazionale il comparto in maggiore sofferenza è quello della costruzione di edifici che ha fatto segnare 451 fallimenti. In questo ambito rientrano anche le aziende di installazione (edilizia) con 310 chiusure e quelle di locazione immobiliare (edilizia) con 204 procedure. Subito dopo l’edilizia in senso stretto si colloca il commercio all’ingrosso di beni durevoli con 329 fallimenti. Ma non va affatto bene neanche per il commercio all’ingrosso di beni non durevoli (220). In grave difficoltà anche ristoranti e bar (183); abbigliamento e accessori (146); alimentari/commercio al dettaglio (62); industrie del mobile/accessori per arredi (51). Il Quadro Generale «In Italia, in media, nel 2015 – scrive Crif – sono fallite 59 imprese ogni giorno (considerando le sole giornate lavorative), più di due imprese ogni ora. Dal 2009 ad oggi, inoltre, si contano 78.978 imprese che hanno portato i libri in tribunale, numeri che sottolineano le difficoltà che sta ancora attraversando il nostro tessuto imprenditoriale». Mettendo in fila i numeri relativi al primo trimestre degli ultimi anni, risulta evidente «il costante aumento che si è registrato fino alla fine dell’anno appena concluso». Esplicativa la sequenza dei dati: 2.202 nel primo trimestre del 2009; 2.825 nel pari periodo del 2010; 2.988 nel 2011; 3.212 nel 2012; 3.637 nel 2013; 3.823 nel 2014. Se si considera che nei primi tre mesi del 2015 i fallimenti a livello nazionale sono stati 3.803, ci si rende conto della lieve contrazione, ma anche della persistenza di un grave stato di difficoltà. Per averne una conferma basta dare un’occhiata alla costante crescita del numero di fallimenti nei quattro trimestri del 2014 (4.502 solo negli ultimi tre mesi dello scorso anno). «Dopo un quarto trimestre del 2014 – specifica la nota del Gruppo Crif – che si è chiuso con la cifra record di 4.502 fallimenti (dato più alto per un singolo trimestre dal 2009 ad oggi) nei primi tre mesi dell’anno si è interrotta la preoccupante crescita di imprenditori che hanno visto fallire la propria attività». Tirando le somme, nel primo trimestre del 2015 i fallimenti hanno registrato (nell’intero Paese) un calo di 799 unità pari al 15,5% in meno. Per gli specialisti del Gruppo Crif è «una buona notizia dopo un 2014 che si è chiuso con ben 15.605 fallimenti, mai un dato così alto negli ultimi cinque anni». Ma è la stessa fonte analitica a precisare che rispetto allo stesso periodo del 2014 il calo dei fallimenti si è attestato allo 0,5%, «un segnale che va interpretato positivamente se si guarda il trend che si era instaurato con un costante aumento di casi di fallimento». In ogni caso vale la pena di sottolineare che rispetto al primo trimestre del 2009 «il numero di fallimenti è cresciuto del 72,7%». Il Commento Del Presidente Antonio Lombardi «I numeri – ha dichiarato il presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi – si commentano da soli: 353 fallimenti nei primi tre mesi dell’anno e 6.488 chiusure dal 1° gennaio 2009 in Campania sono il segno evidente di una crisi senza precedenti dalla quale, nonostante la politica degli annunci, non si riesce a venire fuori. A pagare il conto del drastico taglio di investimenti pubblici – ha continuato Lombardi – è stata in primo luogo l’edilizia in senso stretto (451 fallimenti solo nei primi tre mesi dell’anno in corso a livello nazionale), con gravissime ripercussioni sull’intera filiera. Ma neanche di fronte a questo persistente scenario negativo si avvertono segnali concreti di inversione di tendenza». «La campagna elettorale in corso per le prossime elezioni regionali – ha concluso Lombardi – dovrebbe e potrebbe offrire spunti importanti per provare ad uscire da una situazione che si protrae ormai da oltre sei anni e che ha generato cali occupazionali che stanno mettendo a rischio la coesione sociale. A tutto ciò va aggiunta l’inconsistenza dei riflessi positivi sul circuito del credito campano dei provvedimenti messi in atto dalla Banca Centrale Europea con il programma di Quantitative Easing. Il credit crunch è ancora una triste realtà soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno ed è ravvisabile un nesso preciso tra restrizione dell’erogazione e attivazione delle procedure fallimentari».  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, BANGLADESH: IN CHE CONDIZIONI LAVORANO GLI OPERAI DUE ANNI DOPO IL DISASTRO DI RANA PLAZA?  
 
Bruxelles, 27 aprile 2015 – Lo scorso 24 aprile si è celebrato il secondo anniversario del tragico crollo della fabbrica Rana Plaza in Bangladesh. La tragedia causò la morte di oltre 1.100 persone e ha mostrato il pesante costo dell´industria del tessile a basso costo. Il Bangladesh è il secondo più grande esportatore di capi di abbigliamento in tutto il mondo e il 60% delle sue esportazioni sono dirette in Ue. Il 29 aprile i deputati voteranno una risoluzione sulla situazione dell´industria dell´abbigliamento in Bangladesh. In vista del voto in plenaria la settimana prossima, abbiamo incontrato Jean Lambert, presidentessa della delegazione del Pe in Asia del Sud. La tragedia di Rana Plaza è stato l´incidente industriale più grave degli ultimi trent´anni. Che ruolo ha giocato l´Ue per aiutare a prevenire simili disastri in futuro? Jean Lambert - Un certo numero di modifiche sono state apportate con il sostegno attivo dell´Unione europea e l´Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo). Ci sono stati accordi per migliorare le ispezioni e gli standard di lavoro. Il salario minimo è stato aumentato. Grazie alla modificazione delle leggi, i sindacati si sono moltiplicati. L´ue sostiene la creazione il lavoro delle organizzazioni sindacali, in modo che non siano semplicemente un nome, ma una realtà di fatto. Parlando con i produttori di abbigliamento in Bangladesh è risultato evidente che il Rana Plaza è stato un campanello d´allarme, e che era necessario un cambiamento di mentalità. I deputati discuteranno il Patto di stabilità del Bangladesh in aula la prossima settimana. Cosa significa? Jean Lambert - Si tratta di un accordo tra l´Unione europea e il governo del Bangladesh con il sostegno dell´Ilo. Anche grazie a questo, abbiamo constatato dei cambiamenti nel diritto del lavoro in Bangladesh. Che ruolo hanno i consumatori in Europa svolgono nell´affrontare il vero costo umano di un elemento economico di abbigliamento? Jean Lambert - Nessuno vuole indossare i vestiti prodotti da lavoratori a rischio. La pressione dell´opinione pubblica dell´Europa e il potenziale danno economico hanno portato ad un maggiore impegno delle principali marche internazionali che lavoravano con Rana Plaza. Questo ha davvero fatto la differenza.  
   
   
IMPRESE: IL 2015 NON INIZIA BENE, IN TRE MESI IL VENETO PERDE 2.600 AZIENDE TREVISO LA PIU’ COLPITA. MA SCENDE IL NUMERO DELLE CESSAZIONI DI ATTIVITA’  
 
Venezia, 27 aprile 2015 - Il 2015 non inizia bene per il sistema imprenditoriale del Veneto. Il numero di imprese attive presenti nei registri camerali a fine marzo si è attestato a 436.698 unità, lo 0,6% in meno rispetto alla fine del 2014, vale a dire che il sistema produttivo regionale ha perso circa 2.600 imprese. C’è da scontare sicuramente la quota di chiusure che si accumulano nelle prime settimane del nuovo anno, ma anche il raffronto con lo stesso periodo del 2014 risulta impietoso: rispetto a marzo 2014 il sistema produttivo si è ridimensionato di quasi 2.800 imprese. Dall’inizio della crisi (2008) ad oggi il tessuto produttivo ha lasciato sul campo quasi 26.000 imprese. «E´ ancora lastricata di sacrifici la strada che porta alla ripresa». Per Fernando Zilio, presidente di Unioncamere Veneto, i dati relativi ad imprese ed occupati in regione confermano che l´uscita dalla crisi richiede ancora tempo. «Sette anni di recessione hanno inflitto pesanti perdite al tessuto produttivo veneto e se il raffronto tra 2014 e 2013 può non apparire drammatico, tale è invece il raffronto con il 2008». Si è insomma ancora a metà del guado anche se, come lo stesso Zilio aveva individuato recentemente, qualche segnale positivo sembra venire dai servizi e, soprattutto, dal turismo. «Una nota positiva è infatti l´aumento delle imprese impegnate nei servizi di alloggio e ristorazione. Se, come spesso si sottolinea, il turismo "è il nostro petrolio" forse, anche in vista dell´avvio di Expo 2015, di questo nostro straordinario "oro nero" è cominciata, finalmente, l´estrazione». A fronte di un aumento delle società di capitale (+808 unità da inizio dell’anno), a farne le spese sono state le società di persone (-817) e soprattutto le ditte individuali (-2.603). Sul versante del mercato del lavoro, il peggioramento dell’occupazione indipendente sembra tuttavia compensato da una dinamica di segno opposto della componente dipendente. Gli ultimi dati amministrativi disponibili indicano infatti un’inversione di tendenza: nel primo trimestre 2015 le assunzioni a tempo indeterminato hanno superato le uscite, sia a livello regionale che nazionale. Tra i settori che hanno subito le perdite maggiori spicca quello industriale, con 1.126 imprese in meno rispetto alla fine del 2014 (un terzo manifatturiere e due terzi delle costruzioni). Facendo un’analisi più dettagliata sulle imprese manifatturiere, quasi la totalità dei settori ha registrato una variazione negativa, con flessioni significative per il legno-arredo (-94), il metallurgico (-79), l’elettromeccanico (-50). Anche il settore dei servizi ha accusato una frenata (-600), ascrivibile quasi totalmente alla chiusura di attività commerciali al dettaglio e all’ingrosso (-635) e dei servizi di ristorazione (-82), bilanciata solo parzialmente dalla dinamica positiva delle attività immobiliari (+40), di direzione aziendale e consulenza gestionale, di supporto per le funzioni d´ufficio (+150). Tra le province, Treviso appare l’epicentro della depressione demografica delle imprese tra gennaio e marzo 2015 (-574 imprese), seguita da Padova (-553) e Verona (-424), con flessioni significative anche a Venezia (-400) e Vicenza (-386). I dati mostrano comunque una vivacità del sistema imprenditoriale regionale nei primi mesi del 2015. Tra gennaio e marzo 2015 sono 9.142 le imprese che hanno aperto i battenti (erano 9.169 nel 2014) a fronte di una lieve diminuzione di quelle che hanno cessato l’attività, pari a 11.486 (erano 11.959 nel 2014). Il bilancio di queste dinamiche si è tradotto in un saldo anagrafico negativo (-2.344), sebbene meno marcato rispetto a quello di un anno fa (era -2.790). La cosiddetta “voglia di impresa” resiste e, a giudicare dalle cifre, gli ostacoli all’ingresso di nuovi attori sul mercato appaiono tutt’altro che insormontabili. Il perdurare della crisi, tuttavia, sta fiaccando sempre più la capacità di tenuta del settore commerciale che, a differenza di altri comparti, vede ridursi costantemente il numero delle proprie imprese.  
   
   
START CUP PUGLIA: AVANTI GLI UNDER 18 AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DELLA COMPETIZIONE REGIONALE CHE PREMIA LE MIGLIORI IDEE IMPRENDITORIALI INNOVATIVE DEI GIOVANISSIMI  
 
Valenzano, 27 aprile 2015 - Ai nastri di partenza la prima edizione di Start Cup Puglia Under 18, la gara tra idee imprenditoriali ad alto contenuto innovativo, rivolta a gruppi di giovani di età inferiore ai 18 anni. Organizzata dall’Arti su incarico dell’Assessorato allo Sviluppo Economico - Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro, l’Innovazione della Regione Puglia, la competizione rappresenta un’opportunità per gruppi di ragazzi under 18 di avvicinarsi al mondo dell’impresa, partendo dalle proprie idee e passioni. Come per Start Cup Puglia, anche per la competizione under 18 è possibile concorrere in una delle seguenti 4 categorie: Agrifood - Cleantech, Ict, Industrial e Life science. Una Giuria di esperti selezionerà 8 progetti che accederanno alla fase finale della gara, in programma il 23 maggio nell’ambito del "Festival dell’Innovazione" (Bari, 21- 23 Maggio). In quella occasione i componenti del team dei progetti finalisti saranno chiamati a presentare la loro idea imprenditoriale attraverso dei pitch. La Giuria valuterà i finalisti sulla base dell´efficacia dell´esposizione orale e proclamerà i vincitori. Ai primi classificati per ciascuna delle quattro categorie Arti riconoscerà un premio, consistente in un´occasione per conoscere da vicino importanti realtà imprenditoriali. Per partecipare è necessario che il Team di progetto, di massimo 3 componenti, presenti un Business Plan, entro le ore 12.00 del 7 maggio 2015. Ma le opportunità non finiscono qui. Prima della scadenza, infatti, è possibile partecipare gratuitamente a sessioni di accompagnamento realizzate da coach esperti di start up e innovazione. Obiettivo dell’accompagnamento è quello di fornire elementi di cultura imprenditoriale per migliorare e sviluppare la proposta di Business Plan che i gruppi presenteranno. Le sessioni sono previste rispettivamente il pomeriggio di martedì 28 aprile a Bari presso l´Officina degli esordi, martedì 4 maggio a Lecce presso le Officine Cantelmo e martedì 5 maggio all´Università di Foggia. Per partecipare alle sessioni è necessario registrarsi attraverso il sito www.Arti.puglia.it/index.php?id=852  o inviando un´email a startcup_18@arti.Puglia.it  Il regolamento e tutti i dettagli della manifestazione sono disponibili su: http://www.Arti.puglia.it/?id=852  Start Cup Puglia under 18 è un’iniziativa inserita nel progetto “Alleanza tra Ricerca e Impresa per la Smart Puglia - Programma Operativo per la Fase finale del Progetto Ilo2”, cofinanziato dall’Ue a valere sul Po Fesr 2007-2013, Asse I, Azione 1.2.3.  
   
   
ISEE: SERRACCHIANI, COORDINARE GLI ENTI PER RISOLVERE I PROBLEMI  
 
Trieste, 27 aprile 2015 - "Sull´isee abbiamo fatto il possibile, accogliendo alcune richieste di proroga, l´ultima delle quali proprio oggi sull´abbattimento delle locazioni, spostando la scadenza per la presentazione dell´attestazione a fine luglio: superare quel termine comporterebbe il rischio di perdere i fondi statali". La presidente della Regione, Debora Serracchiani, è intervenuta all´incontro con i rappresentanti dei Centri di assistenza fiscale (delle organizzazioni sindacali e di altri enti), di Anci, Upi e Inps, presenti gli Assessori alle politiche sociali, Maria Sandra Telesca, e al lavoro, Loredana Panariti. I Caf hanno rappresentato la difficoltà a fare fronte alle richieste per ottenere l´Isee, chiedendo lo spostamento dei termini e il sostegno delle Amministrazioni pubbliche con la previsione di appositi sportelli a supporto dell´attività dei Centri. Gli Enti locali, dal canto loro, hanno confermato criticità organizzative che però non riguardano tutti i benefici legati all´Isee, sottolineando tuttavia come un´eventuale proroga universale rischierebbe di creare problemi in alcune tipologie di erogazioni. L´inps ha fornito alcuni dati, secondo i quali su circa 37 mila dichiarazioni sostitutive pervenute nel corso del 2015, oltre 33 mila sono giunte all´attestazione mentre le rettifiche sono state soltanto 670. "Alcune difficoltà si sono palesate ma su molte questioni ci sono stati meno problemi di quanto si pensasse. Per ridurre ulteriormente i disagi, serve un lavoro coordinato tra tutti gli enti e gli uffici coinvolti" ha aggiunto Serracchiani, che in questo senso ha già indirizzato una segnalazione all´Associazione Bancaria Italiana, chiedendo che le banche agevolino al massimo la fornitura dei dati necessari a compilare l´Isee. Allo stesso modo, la presidente della Regione ha invitato l´Assessore alle Infrastrutture Mariagrazia Santoro affinché solleciti le Aziende Territoriali per l´Edilizia Residenziale ad allineare le scadenze per la presentazione dell´attestazione. "Stiamo lavorando nella consapevolezza che questo è uno strumento indispensabile per assegnare benefici ai nostri concittadini" ha commentato, al termine dell´incontro, l´Assessore Telesca. "Con i Caf, gli Enti locali e l´Inps possiamo ragionare su alcune proroghe laddove queste non comportino un disagio ai cittadini. Certamente non possiamo prorogare all´infinito i benefici perché andremmo proprio contro l´interesse della nostra comunità. Speriamo, con l´intervento di tutti, di agevolare un processo che è sicuramente difficile, e che come tutti i cambiamenti ha creato qualche complicazione che cerchiamo di risolvere". L´assessore Panariti ha ricordato come "per quanto riguarda i trasporti, i libri e le scuole paritarie avessimo già previsto una proroga fino al 30 aprile; le Province ci dicono che oltre il 70 per cento delle domande rispetto agli anni precedenti è già stato presentato. Per quanto riguarda i centri per l´impiego, ci comunicano che situazione è meno difficile di quanto sembrasse all´inizio. Nel caso si dovessero presentare difficoltà specifiche saremo pronti a rispondere in maniera solerte".  
   
   
TERNI: FORMAZIONE E STAGE PER L´IMPRENDITORIA GIOVANILE  
 
Terni, 27 aprile 2015 - Trasferire ai giovani la voglia di fare impresa, entrando nelle scuole, in aula, con un testimone che scende in campo per raccontare la propria vita e la strada percorsa per avviare l’azienda. Torna anche quest’anno il progetto promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Terni “Faccia a faccia con l’impresa”. Un pool di imprenditori sta già entrando nelle scuole secondarie del territorio senza discorsi accademici per illustrare ai ragazzi, pronti ad uscire dalla formazione scolastica, come la pensano sul futuro e le loro idee per diventare imprenditori. Una scelta di coraggio oggi fare impresa, come dimostrano anche i dati territoriali sull’imprenditoria giovanile, dati in linea con la media nazionale. Al 31 dicembre 2014 le imprese giovanili (in cui la partecipazione di persone under 35 risulta superiore al 50 per cento) sono appena il 10,7% del totale (2.037 in valore assoluto), a livello umbro sono il 9,9% , la media del Paese raggiunge l’11%. “Per i giovani l’impresa è un progetto di vita – sottolinea il Presidente dell’Ente camerale, Giuseppe Flamini - le motivazioni alla base del “mettersi in proprio” sono da ricercare nel desiderio di affermazione e nella volontà di valorizzare le proprie competenze e idee, anche se la spinta meramente occupazionale resta comunque importante soprattutto in un territorio come quello locale che non riesce più a garantire occupazione di qualità e a lungo termine”. Il progetto “Faccia a faccia con l’impresa” ha coinvolto negli ultimi anni oltre duemilacinquecento studenti e tutti gli istituti secondari superiori con la partecipazione di quaranta imprenditori. Quest’anno il progetto vede la collaborazione delle aziende Genera, Meta Group, Global media, Umbrialab, Officine Mariani, Agricola Monticelli, Livingstone. Enrico Giovannini, amministratore delegato di Genera, società di progettazione, ha già incontrato gli studenti del liceo “Tacito”, Anna Amati dirigente della Meta Group e Marco Angeletti (Umbrialab) hanno illustrato il loro progetto d’impresa agli studenti del liceo Artistico “Metelli”. Oltre alle attività di formazione, orientamento ed educazione di base all’imprenditoria, l’Ente camerale offre la possibilità a laureati e diplomati di svolgere uno stage retribuito presso aziende del territorio. “La nostra attività su questo fronte si sta sempre più rafforzando, - spiega il Segretario Generale, Giuliana Piandoro - ogni anno riusciamo ad organizzare stage per circa quaranta laureati, esperienze che nel dieci per cento dei casi circa hanno dato luogo ad un’assunzione di lavoro”. Al momento la Camera di Commercio ha richieste da parte di qualificate aziende del territorio per l’inserimento di ingegneri e laureati in economia e commercio.  
   
   
TOSCANA: CARDATO, PROROGATA LA SCADENZA PER LE DOMANDE DI CONTRIBUTO  
 
Firenze 27 aprile 2015 – E´ stata prorogata al 29 maggio la scadenza per la presentazione delle domande di cofinanziamento da parte di micro, piccole e medie imprese produttrici di prodotti tessili cardati. Il bando era stato pubblicato nel dicembre 2014 con l´obiettivo di agevolare la realizzazione di progetti di innovazione di processo o di prodotto da parte delle imprese produttrici di prodotti tessili cardati (derivante da processi di filatura laniera cardata) per ottenere marchi e certificazioni di qualità e di salubrità. Nelle scorse settimane la Regione ha approvato alcune modifiche che, oltre a prorogare la scadenza dando così più tempo alle imprese, ha introdotto novità. Fra queste la possibilità di chiedere, in alcuni casi, il contributo sotto forma di voucher. Il bando, ricorda l´assessore alle attività produttive credito e lavoro, rientra nelle iniziative previste dal progetto integrato di sviluppo dell´area pratese e conta su 1 milione e 829 mila euro di risorse del ministero dello Sviluppo economico che sono state assegnate alla Regione Toscana, a seguito della presentazione di un progetto del costo complessivo di 2 milioni di euro, per il sostegno e la valorizzazione della filiera del cardato rigenerato, un´attività tipica dell´area pratese che ha risentito, più di altre, della crisi che ha investito il settore tessile. Per prodotto cardato si intende un prodotto risultato di un ciclo di filatura destinato alla lavorazione delle fibre che, per la loro limitata lunghezza o per la loro specificità, non possono subire l´operazione di pettinatura e quindi confluire nel ciclo di filatura pettinata. Http://www.regione.toscana.it/-/tessile-contributi-alle-imprese-del-cardato-per-progetti-innovativi    
   
   
MAUGERI: GETTATE BASI PER SALVATAGGIO FONDAZIONE E LAVORATORI  
 
Milano, 27 aprile 2015 - "Attraverso scelte di buon senso, poche chiacchiere e tanto lavoro degli uffici della Direzione generale Salute e dell´avvocatura di Regione Lombardia, oggi gettiamo le basi per consentire il salvataggio della Fondazione Maugeri e dei suoi 3500 lavoratori. Da una parte, così, tuteleremo la serenità familiare di queste persone; dall´altra, continueremo a garantire, nell´interesse dei cittadini lombardi, il prosieguo di quei servizi di qualità, soprattutto nel campo della riabilitazione, da sempre offerti dalla fondazione". Così dichiara Mario Mantovani, vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, commentando l´approvazione, da parte della Giunta odierna, della proposta di accordo concordato preventivo tra Regione Lombardia e la Fondazione Maugeri.  
   
   
KELLER, ASSESSORE SARDEGNA: "CONFRONTO CON I MISTERI DEI TRASPORTI E DELLO SVILUPPO ECONOMICO PER ATTRARRE NUOVI INVESTIMENTI"  
 
Cagliari, 27 Aprile 2015 - L´assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e delle Rsu della Keller di Villacidro, accompagnati dai sindaci di Villacidro e San Gavino, Teresa Pani e Carlo Tomasi. L´assessore Piras ha confermato l´impegno della Regione verso il rilancio dell´attività produttiva attraverso la ricerca in Italia ed all´estero di gruppi imprenditoriali qualificati in grado valorizzare, con un piano industriale serio e credibile, le potenzialità dello stabilimento, dimostratosi in grado, sino a tempi recenti, di acquisire importanti commesse dal mercato. "Gli asset materiali ed immateriali della Keller, primo fra tutti il know-how specifico ed una forza lavoro esperta ed altamente qualificata - ha affermato l’assessore - non possono essere dispersi, nell´interesse del territorio del Medio Campidano e dell´intera comunità regionale". "L’industria è - e rimane - un pilastro fondamentale del progetto di sviluppo della regione ed il governo regionale intende contrastare con decisione il processo di deindustrializzazione in corso da anni, attraverso la ricerca attiva di nuovi investimenti esterni da avviare in forma diretta ed in partenariato con imprenditori sardi". "Il settore del trasporto collettivo su rotaia - ha concluso l’assessore - conosce un importante trend di crescita in tutto il mondo, specie nei Paesi emergenti dove si costruiscono ferrovie, metropolitane ed altre infrastrutture di trasporto. Per questo sono convinta che la nostra ricerca di potenziali investitori, in stretta collaborazione con la curatela fallimentare, possa avere esito positivo. Inoltre, è nostra intenzione avviare subito una interlocuzione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e con quello dello Sviluppo economico per creare le condizioni più favorevoli per un nuovo rapporto tra l’azienda e Trenitalia".  
   
   
FERRIERA: COSTANTE ATTENZIONE REGIONE PER SIDERURGICA TRIESTE  
 
Trieste, 27 aprile 2015 - Gli assessori all´Ambiente del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, della Provincia di Trieste, Vittorio Zollia, del Comune di Trieste, Umberto Laureni e il direttore generale dell´Arpa, Luca Marchesi, hanno effettuato oggi, su invito di Siderurgica Triestina, un sopralluogo presso lo stabilimento siderurgico di Servola, anche a seguito dell´avvenuta presentazione da parte dello stabilimento triestino della richiesta di rinnovo dell´Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia). L´obiettivo della visita era quello di verificare lo stato attuale dello stabilimento siderurgico, anche al fine di capire meglio la necessità, l´utilità e l´importanza degli interventi proposti. Per l´assessore Vito "la visita odierna è un ulteriore segnale della costante attenzione che l´Amministrazione regionale rivolge al sito produttivo triestino. L´obiettivo che ci si pone è sempre il medesimo, cioè garantire la continuità dell´attività produttiva nel rispetto dell´ambiente e della salute dei cittadini". "L´amministrazione regionale - continua Vito - valuterà attentamente la documentazione presentata da Siderurgica Triestina. Gli interventi proposti vanno senza dubbio nella direzione di migliorare la situazione". "Con Arpa - ha concluso Vito - verificheremo passo passo l´avanzamento dei lavori e metteremo in atto tutti gli interventi necessari per il costante monitoraggio del sito industriale". Nel corso della visita la direzione di Siderurgica Triestina ha illustrato i lavori eseguiti e in fase di realizzazione nello stabilimento, attraverso un percorso che, partendo dalla zona dell´ex-acciaieria destinata ad ospitare il nuovo impianto di laminazione a freddo, si è snodato lungo la banchina, che sarà oggetto di un importante intervento di ripristino della pavimentazione, per poi arrivare alla zona dei piezometri dedicati al monitoraggio delle acque di falda e nelle aree degli impianti di produzione.