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Notiziario Marketpress di Lunedì 09 Novembre 2009
RINNOVABILI, LA CHANCE GEOTERMICO PRESENTATI AD ANCONA I RISULTATI DEL PROGETTO DI RICERCA “SISTEMI AVANZATI DI PRODUZIONE PER GEOTERMIA”  
 
 Ancona, 9 novembre 2009 - Sono stati presentati nel pomeriggio del 6 novembre ad Ancona, al Teatro delle Muse, i risultati della ricerca “Sistemi avanzati di produzione per geotermia”. Lo studio, cofinanziato dalla Regione Marche e condotto da Università Politecnica delle Marche, Università di Urbino, Università di Camerino e laboratorio di ricerca Eta, fornisce solidità scientifica ad un’innovazione apporta al settore da Energy Resources, azienda attiva nel settore delle energie rinnovabili, e sviluppata in collaborazione con Alseo Palificazioni. Si tratta di una speciale sonda a spirale che rende più accessibile il sistema geotermico utilizzato per riscaldare e raffrescare gli ambienti utilizzando il calore della terra. La sonda a spirale può essere inserita in perforazioni che vanno da 8 a 25 metri, contro i 100-150 metri necessari per il modello tradizionale ad “U”. I costi di installazione, che rappresentano il principale ostacolo alla diffusione del geotermico, vengono così abbattuti fino al 50%. Lo studio ha confermato i vantaggi di questa innovazione, esplorandone tutte le implicazioni tecnico-scientifiche. In particolare ha consentito: lo sviluppo di un modello matematico per la previsione del comportamento della sonda al variare dei diversi parametri; la validazione del sistema, con misure su impianti pilota; lo sviluppo di un macchinario per l’industrializzazione delle sonde; lo sviluppo di un software specifico per l’applicazione di questa tecnologia. L’innovazione favorisce la diffusione del geotermico, sistema che presenta numerosi vantaggi: impatto zero sull’ambiente (vengono stimati in 26,1 i milioni di tonnellate di petrolio risparmiati ogni anno nel mondo, con una media di 16 milioni di tonnellate di anidride carbonica non immessa nell’atmosfera), sicurezza (niente gas metano o gpl), integrazione architettonica (l’impianto è invisibile), alta incentivazione (che cresce del 30% in abbinamento con il fotovoltaico e che offre ulteriori vantaggi con il recente Piano Casa), detrazione fiscale del 55% per la riqualificazione energetica, riduzione delle pratiche burocratiche. Negli impianti domestici di medie dimensioni, l’investimento è recuperabile in 6/8 anni (che si riducono di 1/3 anni se viene impiegata la sonda a spirale) a fronte di minori consumi di energia elettrica e dell’azzeramento di spesa del combustibile fossile, dopodichè il risparmio annuo ammonta a circa 1500-2000 euro rispetto al sistema tradizionale. Nella ricerca si profila una crescita del geotermico dalle 6 alle 9 volte in Italia nei prossimi 10 anni, in presenza di politiche di incentivazione e azioni di sensibilizzazione. Lo studio “Sistemi avanzati di produzione per geotermia” ha consentito all’azienda ideatrice di trasformare il brevetto italiano in brevetto internazionale e di avere il quadro scientifico per sviluppare le potenzialità della geotermia, rendendola conveniente e applicabile non solo in grandi strutture, ma anche in normali abitazioni. Le prime applicazioni di questa innovazione sono presenti nella nuova sede della Rainbow a Loreto (la casa di produzione creatrice delle famose fatine Winx) e nell’eco-resort Ca’ Virginia a San Giorgio di Montecalvo in Foglia, nel pesarese. Il progetto, oltre che un contributo alla ricerca tecnico-scientifica, rappresenta anche un positivo esempio di sinergia tra impresa, mondo accademico e istituzione pubblica nel fornire risposte concrete alla crescente domanda di energia e alla necessità di uno sviluppo sostenibile. .  
   
   
PRONTO IL PIANO PER PORTARE IN FRANCIA LE BARRE RADIOATTIVE DI SALUGGIA METTIAMO IN SICUREZZA IL VECCHIO, MENTRE IL GOVERNO PENSA A NUOVE CENTRALI SENZA DEFINIRE IL DEPOSITO UNICO NAZIONALE  
 
 Torino, 9 novembre 2009 - La Regione Piemonte esprimerà il proprio parere favorevole ai piani di emergenza, predisposti dalle Prefetture di Vercelli ed Alessandria, relativi al trasporto in Francia per le operazioni di riprocessamento di due barrette di combustibile irraggiato custodite nel Deposito Avogadro di Saluggia (Vc). Lo ha annunciato l’assessore all’Ambiente Nicola de Ruggiero durante la riunione con gli amministratori locali dei Comuni interessati, chiamati ad esprimere le proprie valutazioni. “E’ l’inizio della procedura per il trasferimento di tutto il combustibile presente a Saluggia ed a Trino. Mi auguro che la Sogin, nonostante le modifiche degli assetti gestionali, confermi i tempi stabiliti dal programma, che prevede la fine del trasferimento globale entro il 2011”. “Mi preme mettere in evidenza - ha aggiunto de Ruggiero - che si tratta di una operazione di messa in sicurezza dei nostri siti, non di uno smaltimento definitivo dei materiali che, trattati in Francia, dovranno tornare nel nostro Paese. Mentre il Governo riapre la pericolosa stagione del nucleare in Italia, in Piemonte non si è ancora chiusa quella vecchia perché non è stato individuato il sito per il deposito unico nazionale. Tutto tace sulle scorie antiche, si parla solo di nuove centrali. Il Piemonte, che intanto ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per il recente piano nucleare del Governo, si fa carico di azioni che garantiscano la tranquillità”. .  
   
   
MILANO: PRESENTATA L´INIZIATIVA ´COMPRAR CASA SENZA RISCHI´ UN AIUTO AI CITTADINI SU MUTUI E ACQUISTO DELL´ALLOGGIO DA QUEST´ANNO INCONTRI INFORMATIVI GRATUITI PRESSO I CONSIGLI DI ZONA  
 
Milano, 9 novembre 2009 - Consulenza specializzata e gratuita in tema di acquisto della casa e mutui negli studi di 225 notai ma anche presso le sedi dei Consigli di Zona. Questa la nuova formula di "Comprar casa senza rischi", iniziativa promossa dal Consiglio Notarile di Milano in collaborazione con il Comune. Da oggi è possibile prenotare online oltre 1. 000 appuntamenti di consulenza gratuita messi a disposizione dai notai di Milano e Lombardia fra il 6 e il 27 novembre. Il tradizionale appuntamento di informazione al cittadino si arricchisce quest’anno di una nuova iniziativa: nove incontri aperti al pubblico che si terranno in contemporanea mercoledì 11 novembre, dalle 18. 30 alle 20. 00, presso i Consigli di Zona di Milano. L´iniziativa è stata presentata questa mattina a Palazzo Marino dagli assessori Andrea Mascaretti (Aree cittadine e Consigli di Zona) Giovanni Verga (Casa) assieme al Presidente del Consiglio Notarile di Milano, Domenico de Stefano. "L’iniziativa del Consiglio Notarile di Milano ha solo tre anni, ma è già adulta”, ha affermato l´assessore Verga. “E’infatti pronta ad avvicinarsi ancora di più alle esigenze dei cittadini con degli incontri nelle sedi dei nove Consigli di Zona di Milano. L’amministrazione comunale si occupa del cittadino e trasferisce le sue competenze a portata di mano di chi ne ha bisogno. L’iniziativa dei notai, inoltre, rappresenta un momento di conforto e di garanzia per chi vuole comprare casa”. “Abbiamo deciso di realizzare nelle zone questa iniziativa – ha spiegato l’assessore Mascaretti – per andare incontro ai cittadini in un momento importante, come quello dell’acquisto della prima casa, confermando la nostra volontà di avvicinare l’amministrazione al cittadino. E proprio per l’importanza dell’iniziativa abbiamo voluto organizzare nove incontri informativi che si terranno contestualmente nei Consigli di Zona per estendere il progetto in modo capillare su tutto il territorio, rendendolo accessibile al maggior numero di cittadini”. Domenico de Stefano, Presidente del Consiglio Notarile di Milano, ha evidenziato che “i notai sono tradizionalmente al fianco dei cittadini in alcuni momenti fondamentali della loro vita. Fra questi l’acquisto della casa è senz’altro uno dei più delicati. E’ importante che i cittadini sappiano di poter ricevere dal notaio una consulenza specializzata e gratuita che li garantisce nel loro acquisto. Il notaio può far evitare le trappole più comuni e quindi far risparmiare tempo e denaro. Quest’anno – ha proseguito de Stefano - grazie al Comune di Milano è stato possibile affiancare gli appuntamenti in studio a un incontro aperto presso i Consigli di Zona; come notai e pubblici ufficiali non possiamo che essere felici di partecipare a questa iniziativa, che contribuisce al riavvicinamento dei cittadini alle istituzioni”. Sul sito www. Comprarcasasenzarischi. It i cittadini possono consultare le iniziative in programma, prenotare appuntamenti in studio, porre quesiti, calcolare il costo dell’atto di acquisto e scaricare quattro guide di taglio divulgativo dedicate ai temi della casa. Aderiscono all´iniziativa i notai di Milano, Lodi, Monza, Busto Arsizio e Varese. Dal 6 al 27 novembre Oltre 1. 000 appuntamenti negli studi notarili di Milano e Lombardia Per prenotare www. Comprarcasasenzarischi. It Mercoledì 11 novembre ore 18. 30 – 20. 00 , Incontri aperti presso i Consigli di Zona di Milano – ingresso gratuito; zona 1, via Marconi 2/via Dogana 4 - parteciperà Antonio Lubrano; zona 2, viale Zara 100 ; zona 3, via Sansovino 9; zona 4, Via Oglio 18 ; zona 5, viale Tibaldi 41; zona 6, viale Legioni Romane 54; zona 7, via Anselmo da Baggio 55; zona 8, via Quarenghi 21 ; zona 9, via Guerzoni 38. .  
   
   
L´AQUILA- CONVEGNO SU TECNICHE ANTISISMICHE PER LA RICOSTRUZIONE  
 
 L¡¯ Aquila, 9 novembre 2009 - Il convegno ¨¨ stato organizzato dall´Enea, in collaborazione con il Comune della Citt¨¤ dell´Aquila, l´Universit¨¤ degli Studi dell´Aquila, per presentare ai centri colpiti dal sisma le possibilit¨¤ di ricostruzione con l¡¯impiego delle moderne tecnologie antisismiche disponibili. Il convegno ¨¨ rivolto a tutti i soggetti coinvolti nella ricostruzione, a partire dagli ingegneri e dagli architetti impegnati nella predisposizione dei progetti di recupero ed adeguamento sismico, compresi gli amministratori ed i tecnici degli enti locali interessati. Di seguito il programma del convegno ¡°Moderne tecnologie antisismiche per la ricostruzione in Abruzzo¡±, che si tiene oggi a L´aquila , presso la Sala Conferenze Farmaindustria, Via Vetoio, Coppito. 09:00 Apertura: Massimo Cialente (Sindaco di L¡¯aquila); Ferdinando Di Orio (Rettore Univ. Degli Sudi dell¡¯Aquila); Paolo De Santis (Pres. Ordine Ing. Prov. Dell¡¯aquila); Gianlorenzo Conti (Pres. Ordine Arch. Prov. Dell¡¯aquila); Giovanni Lelli (Commissario Enea); Maria Stella Adami (Sindaco di Gallicano ©\ Lu); Luigi Barbieri (Sindaco di San Giuliano di Puglia ©\ Cb); Catervo Cangiotti (Presidente Andil); Chairmen: P. Clemente, F. Durante Chairmen: A. Martelli, G. ©\b. Arato. 10:00 Caratteristiche del terremoto in Abruzzo del 6 aprile 2009: Luis Decanini (Universit¨¤ di Roma La Sapienza); 14:30 Proiezione del film ¡°Storia di un terremoto¡± Introd. Di Giordano©\bruno Arato (Enea, responsabile relazioni esterne Glis, Assisi) e Paolo Clemente; 10:40 Analisi di crolli per meccanismo di piano soffice Adriano De Sortis (Dpc), Francesco Benedettini (Univ. Dell¡¯aquila), Giuliano Milana (Ingv); 15:10 La nuova sede dell¡¯Universit¨¤ dell¡¯Aquila con isolamento sismico Antonello Salvatori (Univ. Dell¡¯aquila); 11:00 Messa in sicurezza e recupero dei beni culturali Luciano Marchetti (Vice Comm. Ricostr. Abruzzo, delegato per il patr. Cult. E il recupero dei beni artistici); 11:20 Isolamento sismico: principi, cenni normativi e stato dell¡¯arte Alessandro Martelli (Enea, Presidente Glis, Assisi); 12:00 Criteri di progetto di edifici con isolamento sismico. Un esempio notevole: la nuova Scuola ¡°Angeli di San Giuliano¡± Paolo Clemente (Enea, Glis, Assisi); 12:30 Discussione 16:30 Tavola Rotonda 13:00 Pausa pranzo 15:30 Gli edifici scolastici isolati sismicamente in Toscana Maurizio Ferrini (Regione Toscana, socio onorario Glis, Assisi); 15:50 L¡¯esperienza della Regione dell¡¯Umbria nella ricostruzione post©\sisma Sandro Costantini (Regione dell¡¯Umbria); 16:10 Le iniziative in corso in Sicilia per incentivare l¡¯uso dell¡¯isolamento sismico Mario Pizzino (Comune di Messina, Ord. Ing. Prov. Di Messina, Glis, Assisi). 17:30 Chiusura. Alla Tavola Rotonda, oltre ai rappresentanti delle istituzioni e degli enti aquilani intervenuti in apertura, nonch¨¦ ai relatori Paolo Clemente, Alessandro Martelli ed Antonello Salvatori, sono stati invitati a partecipare anche i parlamentari: On. Angelo Alessandri (Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati) On. Gianluca Benamati (Commissione Attivit¨¤ Produttive della Camera dei Deputati) On. Roberto Tortoli (Vice Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, relatore della Legge sulla ricostruzione in Abruzzo) Si prega di comunicare la propria partecipazione inviando una e©\mail o un fax a: e©\mail: claudio. Properzi@enea. It , fax: 06 3048 4872, tel: 06 3048 4699 .  
   
   
PIANO CASA, PUBBLICATA LA LEGGE REGIONALE IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 9 Novembre 2009 - E´ stata pubblicata sul Buras del 31 ottobre 2009 la Legge regionale n. 4 del 16 ottobre 2009, “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell´economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”. Coerentemente con il programma di Governo questa legge si propone di rianimare un economia sofferente coniugando gli obiettivi dello sviluppo sostenibile con la tutela di fondamentali valori ambientali, paesaggistici e culturali della Sardegna. Per dare risposta alle esigenze delle famiglie vengono introdotte importanti misure quali ampliamento, demolizione e ricostruzione, incentivi volumetrici, che consentiranno di rinnovare e riqualificare il patrimonio edilizio privato esistente. Per garantire la tutela e la valorizzazione delle valenze paesaggistiche, naturalistiche, storiche e culturali del territorio, la legge ha privilegiato gli interventi di sostituzione del patrimonio edilizio di modesta qualità architettonica e tecnologica, ha previsto l’istituzione della Commissione regionale per il paesaggio e la qualità architettonica e ha dettato una disciplina che prevede l’applicazione ponderata e graduale degli incrementi volumetrici in relazione alle caratteristiche e alla rilevanza paesaggistica delle diverse zone. La legge detta anche una disciplina specifica per il patrimonio turistico – edilizio al fine di consentire la ripresa di tale settore, considerato di importanza strategica per l’economia della Sardegna. È attribuita così la facoltà di apportare incrementi volumetrici graduandoli in relazione alla distanza dalla costa ed indirizzandoli al miglioramento della qualità architettonica e privilegiando i servizi funzionali all’attività ricettiva. In tal modo si intende dare la possibilità agli operatori del settore di effettuare importanti e positivi cambiamenti della propria offerta turistica incentivando le modifiche volte al miglioramento dei servizi indirizzati verso standard di elevata qualità. Ciò potrebbe avere rilevanti ripercussioni sul sistema economico della Sardegna consentendo, verosimilmente, di immettere nel mercato un prodotto altamente competitivo ed aprendo a potenzialità allo stato attuale senz’altro insperate. Le unità immobiliari interessate dagli interventi saranno quelle per le quali i lavori sono stati ultimati entro il 31 marzo 2009. Le domande di accatastamento di tali unità immobiliari devono essere presentate entro trenta giorni dall´entrata in vigore della legge. .  
   
   
POLITICHE PER LA CASA: GIUNTA REGIONALE DELL’ UMBRIA APPROVA PROCEDURE GESTIONE FONDO REGIONALE PER L’AFFITTO  
 
 Perugia, 9 novembre 2009 – Ammontano a 4milioni 500mila euro le risorse destinate dalla Regione Umbria per finanziare il Fondo regionale per l’affitto previsto nel Piano di edilizia residenziale pubblica del triennio 2008/2010. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle politiche sociali e abitative, Damiano Stufara, ha approvato i criteri e le modalità procedurali di gestione del Fondo, frutto di una ampia concertazione con i Comuni di Perugia e Terni, i sindacati degli inquilini e le associazioni della proprietà edilizia. “Si tratta di uno strumento nuovo, sperimentale ed innovativo, per contribuire a fornire risposte più efficaci al disagio abitativo, in crescita in Umbria come nel resto del Paese, che non rende pienamente esigibile un diritto fondamentale come quella alla casa – ha dichiarato l’assessore Stufara – L’umbria sarà la prima Regione in Italia a sperimentare uno strumento simile che si prefigge di intervenire su una parte della società regionale, cioè quelle persone e quelle famiglie che vivono sulla propria pelle il paradosso di avere un reddito troppo alto per vedersi assegnare un alloggio a canone sociale (casa popolare) e, allo stesso tempo, troppo basso per poter sostenere il costo di un affitto sul libero mercato”. L’assessore, dopo aver ricordato che ad oggi l’Umbria è la Regione in Italia che investe le maggiori risorse in rapporto alla popolazione sulla politiche della casa, ha detto che ”con questa innovazione si colloca ancor più all’avanguardia nell’ambito delle politiche abitative”. Spiegando in dettaglio le procedure: “Di fatto tutta l’iter si concretizza nell’utilizzare i finanziamenti per ridurre il costo dell’affitto favorendo contestualmente l’incontro tra proprietari che intendono concedere alloggi in locazione e nuclei familiari in condizioni di bisogno abitativo – ha detto Stufara - La gestione dell’intera attività e delle relative risorse è affidata alle Ater provinciali che emaneranno avvisi pubblici per il reperimento di alloggi disponibili alla locazione entro il 31 dicembre 2009”. Una volta raggiunto almeno il numero minimo di 50 alloggi per ciascun capoluogo, le Ater provvedono a predisporre un avviso pubblico per l’individuazione degli affittuari. Possono accedere al fondo i nuclei familiari che possiedono i seguenti requisiti: primo tra tutti “impossidenza” di alloggi, inoltre il nucleo familiare richiedente deve essere percettore di un reddito annuo complessivo convenzionale, desumibile dall’ultima dichiarazione dei redditi, ricompreso tra 8mila euro, limite minimo per l’accesso, 30mila euro, limite massimo. Possono accedere sia famiglie con reddito che deriva esclusivamente da lavoro dipendente (sono equiparati la pensione e i redditi assimilati), che con reddito derivante esclusivamente da lavoro autonomo, o misto. Il conduttore non deve essere legato da vincoli di parentela sino al terzo grado con il proprietario contraente. Il contratto di affitto viene stipulato tra proprietario ed inquilino e il canone di locazione sarà di tipo concordato. Qualora l’offerta di alloggi risulti notevolmente inferiore alla domanda e tale da non poter soddisfare tutte le richieste pervenute, l’Ater può valutare l’opportunità di reperire sul mercato alloggi da affittare a canone libero. Il proprietario che affitta esclusivamente a canone concordato ha diritto ad un incentivo “una tantum” pari a mille500 euro da richiedere entro 15 giorni dalla registrazione del contratto, tramite compilazione di un apposito modello predisposto dall’Ater e previa presentazione di copia del contratto debitamente registrato. Sia in caso di canone concordato che libero le Ater offrono al proprietario una garanzia, qualora l’inquilino sia moroso, fino ad un massimo di 6 mensilità consecutive del canone. Se la locazione ha per oggetto un alloggio mobiliato la garanzia si riduce ad una sola mensilità del canone stesso. Per gli inquilini viene stabilita una percentuale ideale di incidenza canone/reddito pari al 24per cento. Qualora il canone annuo dell’alloggio incida sul reddito del nucleo familiare in misura inferiore rispetto alla percentuale stabilita, l’Ater non corrisponde alcun contributo all’inquilino, il quale, quindi, paga interamente il canone d’affitto. In tal caso l’affittuario può beneficiare unicamente di un’agevolazione “una tantum”, pari all’importo del deposito cauzionale versato al proprietario, da richiedere entro 15 giorni dalla registrazione del contratto. Qualora invece l’incidenza canone/reddito sia superiore alla percentuale stabilita, si determina il contributo mensile sulla base dell’eccedenza percentuale fino ad un massimo di 250mila. Tale contributo mensile viene corrisposto dall’Ater all’inquilino per 3 anni e pagato con cadenza bimestrale posticipata previa presentazione della ricevuta di pagamento del canone di locazione. Anche in questo caso l’inquilino ha diritto all’incentivo “una tantum” pari all’importo del deposito cauzionale versato al proprietario, da richiedere entro 15 giorni dalla registrazione del contratto. Il contributo a favore dell’affittuario viene corrisposto sia nel caso di canone “concordato”, determinato ai sensi dell’art. 2 della legge 431/98, che di canone libero, determinato ai sensi dell’art. 3 della stessa legge. Per monitorare l’andamento dell’intervento, è istituita una “cabina di regia” composta dai rappresentanti della Regione Umbria, delle Ater provinciali, dei Comuni di Perugia e Terni, dei Sindacati degli inquilini e delle Associazioni dei proprietari con funzioni di coordinamento e controllo delle varie fasi di attuazione. Al termine della prima fase di sperimentazione, circoscritta ai due comuni capoluogo di provincia, l’applicazione del fondo sarà estesa a tutti i comuni ad alta tensione abitativa. .  
   
   
PIANO CASA VENETO: PRESENTATO A MELARA IL PROVVEDIMENTO REGIONALE  
 
 Verona, 9 novembre 2009 - “Sono veramente poche le amministrazioni comunali che ancora non hanno adottato il Piano casa e di questo ringrazio quelle amministrazioni comunali, che, in una logica di collaborazione istituzionale, hanno condiviso lo spirito di una legge nata con il solo scopo di sostenere l’economia e in particolare il settore edilizio, che più di altri soffre gli effetti della crisi”. Lo ha ribadito l’Assessore all’Urbanistica e alle Politiche per il Territorio della Regione del Veneto Renzo Marangon intervenuto a Melara per la presentazione a professionisti, tecnici, amministratori e cittadinanza del Piano Casa. “Si tratta – ha ricordato – di un provvedimento che si pone l’obiettivo prioritario di promuovere il rilancio dell’attività edilizia attraverso l’ampliamento degli edifici esistenti e il contestuale miglioramento della qualità architettonica”. Riferendosi poi all’applicazione del Piano, Marangon si è detto preoccupato dal fatto che molti tecnici comunali e professionisti hanno la tendenza a interpretare la legge con una visione restrittiva, vedendo vincoli ed ostacoli inesistenti. “Capisco la preoccupazione di chi è investito di certe responsabilità – ha precisato – non vorrei però che scrupoli eccessivi frenassero le grandi opportunità date dal Piano Casa. Per questo inviterei gli Ordini e Collegi professionali ad avviare al più presto dei corsi di formazione, proprio per “alfabetizzare” chi si dovrà occupare a vario titolo dei progetti di ristrutturazione. Abbiamo fatto una legge per aprire il più alto numero possibile di cantieri, mettendo meno vincoli possibili e dando una interpretazione molto estesa del concetto di prima casa e consentire così a tante famiglie di usufruire del bonus prima casa”. Riferendo alcuni dati di Infocamere relativi al settore dell’edilizia e delle costruzioni nel Polesine, Marangon ha ricordato che alla fine del primo semestre 2009 le imprese attive nel comparto erano 3. 667, con circa 8000 addetti, contro i quasi 8. 800 stimati l’anno prime, quindi con una flessione dell’occupazione pari al 9,3%. Dati, ha sottolineato, che indicano un oggettivo e pericoloso stato di crisi del settore. Marangon ha poi ricordato cosa prevede la legge regionale: ampliamento fino al 20% del volume degli edifici, percentuale che può essere elevata di ulteriore 10% nel caso di utilizzo di tecnologie che prevedono l’uso di fonti di energia rinnovabile; rinnovamento degli edifici realizzati prima del 1989 mediante l’integrale demolizione e ricostruzione con ampliamento fino al 40% del volume. L’edificio da demolire e ricostruire deve essere situato in area propria e per poter beneficiare degli incentivi volumetrici previsti, l’intervento deve avvenire con tecniche costruttive di edilizia sostenibile; non concorrono a formare cubatura le pensiline e le tettoie finalizzate all’installazione di impianti solari e fotovoltaici di tipo integrato o parzialmente integrato. Aspetto veramente innovativo del provvedimento – ha sottolineato l’Assessore – è che tutti gli interventi disciplinati dalla legge richiedono la sola presentazione al Comune della Dichiarazione di Inizio Attività (Dia), avendo quindi tempi certi per l’avvio dell’intervento di ristrutturazione. Marangon ha infine ricordato l’ulteriore opportunità, questa in termini finanziari, offerta dalle Casse di Risparmio del Veneto e dalla Cassa di Risparmio di Venezia, che hanno messo a disposizione delle famiglie e delle imprese venete un plafond di 500 milioni di euro a sostegno del Piano casa. .  
   
   
CASE LEGNO TRENTINO, SI PARTE DAL REGOLAMENTO UN MARCHIO PER GLI EDIFICI IN LEGNO ANTISISMICI, RESISTENTI AL FUOCO E SOSTENIBILI MADE IN TRENTINO  
 
Trento, 9 novembre 2009 - Prende forma il progetto Case Legno Trentino. La Giunta provinciale, su proposta dell´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, ha dato mandato alla società consortile Distretto Tecnologico Trentino di elaborare, nell’ambito del coordinamento generale assicurato della Cabina di regia della filiera foresta-legno-energia, il regolamento tecnico per la costruzione di edifici in legno "a telaio" e "a pannello". Le case in legno trentino saranno contrassegnate da un marchio che certificherà, oltre all´efficienza energetica, la loro resistenza ai terremoti e agli incendi, la sostenibilità ambientale e la qualità della materia prima impiegata. La fase sperimentale di applicazione del regolamento inizierà da subito. "Con questa iniziativa - ha spiegato stamane alla presentazione del progetto l´assessore all´industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi - vogliamo offrire alle imprese trentine del settore che già hanno il know how per la costruzione di case in legno, di uscire sul mercato con un marchio distintivo della qualità del prodotto, e al tempo stesso stimolare altre aziende ad innovare". Alla presentazione dell´iniziativa sono intervenuti anche il dirigente generale del Dipartimento Risorse forestali montane Romano Masè, il vicedirettore generale di Trentino Sviluppo Mauro Casotto, il presidente dell´Associazione artigiani Roberto De Laurentis ed i rappresentanti degli enti e delle categorie coinvolti nel progetto. Obiettivo del progetto Case Legno Trentino, coordinato da Trentino Sviluppo nell’ambito del gruppo di lavoro facente capo alla Cabina di regia della filiera foresta-legno-energia, è la valorizzazione del sistema provinciale riferito alla filiera su più versanti: il know how delle imprese presenti sul territorio, al fine di migliorarne la competitività e il posizionamento sul mercato, favorendo le economie di scala e razionalizzando la filiera legno, l´occupazione e la redditività del settore; il coinvolgimento diretto dei soggetti di ricerca ed istituzionali (Ivalsa, Università, Fondazione Bruno Kessler, Itea, Distretto Tecnologico Trentino, Gbc, Consorzio Comuni); la valorizzazione del legno trentino come "valore aggiunto", anche in una logica di coltivazione del bosco secondo gli standard dettati dai criteri Leed, Pefc e Fsc, ove il primo è riferito all’edilizia sostenibile e gli altri due sono relativi alla coltivazione e mantenimento delle foreste; un sistema che valorizzi le esperienze e le conoscenze costruttive proprie del territorio trentino, rappresentate sia dal sistema "a telaio" sia da quello "a pannello" proprio della tecnologia X-lam messa a punto da Ivalsa. Caratteristica distintiva di Case Legno Trentino, definizione provvisoria che sarà sostituita dal futuro marchio, saranno le elevate prestazioni tecniche quali l’idoneità antisismica, la resistenza al fuoco, la qualificazione del prodotto (marcatura Ce), la certificazione energetica (almeno “classe B”) e la sostenibilità ambientale (Leed, Pefc, Fsc). Per offrire la massima garanzia al mercato la certificazione sarà affidata a soggetti esterni di valenza internazionale e di provata esperienza. "Il nuovo regolamento - ha spiegato Mauro Casotto, vicedirettore generale di Trentino Sviluppo - certificherà gli edifici in legno in base a tali requisiti generali, facendo proprie diverse soluzioni tecniche e sistemi costruttivi. In particolare verranno ricomprese nel sistema Case Legno Trentino le esperienze avviate in riferimento a tre macroaree: il sistema Leed, che certifica la sostenibilità dell´edificio; il sistema Sofie, che certifica l´edificio in base alla tecnologia costruttiva; i sistemi costruttivi a telaio e a pannello". La stesura del regolamento tecnico spetterà quindi alla società consortile Distretto Tecnologico Trentino, braccio operativo di Habitech, il Distretto Tecnologico Trentino per l’Energia e l’Ambiente nato nell’agosto del 2006 a Rovereto e riconosciuto dal Ministero dell´Università e della Ricerca. Habitech raccoglie ad oggi l’adesione di oltre 300 imprese, enti di ricerca e agenzie pubbliche, per un totale di 8 mila addetti e un volume d’affari generato di circa 1 miliardo di euro, ed ha sviluppato negli anni una particolare esperienza nella certificazione Leed e, più in generale, nel ruolo di integratore di know-how per soggetti chiave nello sviluppo territoriale (università, laboratori di ricerca, imprese e istituzioni) per la sperimentazione di nuove combinazioni tecnologiche in grado di innovare il modo di abitare e di pianificare il paesaggio e il territorio. La logica che sostiene l´intero progetto Case Legno Trentino è la trasversalità, sia rispetto alle esperienze già avviate sia riguardo alle connessioni potenziali, interne al sistema (i capitolati Green Model House di Itea, il disciplinare Sofie Veritas, la certificazione Leed, i produttori di materiali e prodotti a base di legno, i capitolati per gli appalti pubblici e privati, eventuali altri disciplinari nei settori industria e artigianato), ma anche esterne, quali, ad esempio, la collaborazione con Casa Clima di Bolzano. Forte è la volontà della Giunta provinciale di arrivare in tempi brevi a dare effettivo avvio al percorso delineato potendo contare sul regolamento tecnico, sul nuovo marchio ed aprendo il progetto a livello nazionale e internazionale. Già dalle prossime settimane, lo stesso assessore Olivi si attiverà per assicurare un’azione di raccordo generale affinché questa importante iniziativa rappresenti un’opportunità per tradurre operativamente l’esigenza di “fare sistema Trentino”, espressa e condivisa da tutti gli operatori, pubblici e privati, della filiera foresta – legno – energia. .  
   
   
TRENTO: EDILIZIA SOSTENIBILE: FINANZIAMENTI DEL FONDO EUROPEO DI SVILUPPO REGIONALE APPROVATA LA GRADUATORIA DEI PROGETTI DI RICERCA INERENTI AL DISTRETTO TECNOLOGICO ENERGIA E AMBIENTE  
 
Trento, 9 novembre 2009 - La Giunta Provinciale, su proposta del presidente Lorenzo Dellai, ha approvato, il 6 novembre la graduatoria di merito relativa ai progetti di ricerca applicata riguardanti il tema dell’edilizia sostenibile, presentati sul bando n. 1/2008 del Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - Fesr 2007-2013, che ha ad oggetto “Promozione di progetti di ricerca applicata inerenti il Distretto Tecnologico Energia e Ambiente”. Queste iniziative riguardano in particolare nuove componenti, tecnologie e soluzioni che puntino a basso impatto ambientale, riciclabilità e uso di materiali naturali, risparmio ed efficienza energetica. Sono 5 i progetti ammessi al finanziamento, per un totale di 4. 741. 202,97 euro di contributi. Il progetto presentato da Neuricam S. P. A è incentrato sullo studio e sviluppo di tecnologie elettro-ottiche innovative capaci di rilevare persone sia in moto che ferme a fini di risparmio energetico in ambiente domotico. L’importo del progetto è di 256. 000 euro e l’importo del contributo ammonta ad euro 167. 950. L’obiettivo del progetto di Stain Engineering S. R. L. , Necsi S. R. L. E Quasar Ingegneria Ambientale S. R. L. , denominato “Edificio emissioni zero”, è analizzare le potenzialità delle tecnologie dell’accoppiamento di pompe di calore geotermiche ed impianti fotovoltaici, attraverso un’analisi approfondita delle caratteristiche del sottosuolo e del livello di irraggiamento nel territorio Provinciale. L’importo del progetto è di euro 624. 046 e l’importo del contributo di euro 404. 257,20. Lo sviluppo di metodologie e di strumenti per la valutazione e l’ottimizzazione a calcolo dell’impatto ambientale degli edifici è invece l’obiettivo del progetto presentato da Enginsoft S. P. A. Che prevede un importo di progetto di euro 1. 486. 000 ed ottiene un contributo di euro 836. 428. Il progetto “Dolomiti Pro” di Ille Prefabbricati S. P. A. , Duplo Costruzioni Edili S. R. L. E Edelzoone S. R. L. Mira a proporre un nuovo sistema costruttivo a telaio per edifici di legno a basso impatto energetico-ambientale. L’importo di progetto ammonta in questo caso ad euro 2. 406. 613, considerato ammissibile a finanziamento per euro 1. 933. 789,60, ed il contributo erogato assomma ad euro 1. 483. 087,68. Legno più Case S. R. L. , Falegnameria Bomé S. R. L. , Masé Termoimpianti S. R. L. , E-buildings S. R. L. E G&g Impianti Elettrici S. R. L. , infine, con il progetto “Chi quadrato” intendono realizzare delle strutture in bioedilizia certificate Leed da adibire ad attività formativa. Il progetto prevede un costo totale di euro 2. 582. 867,42 e l’ammontare del contributo è di euro 1. 849. 480,09. . .  
   
   
AOSTA: PRECISAZIONI IN MERITO ALLA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI  
 
Aosta, 9 novembre 2009 - L’assessorato delle attività produttive ricorda che, in relazione a quanto previsto dal Decreto Ministeriale 26 giugno 2009, Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici, e, in particolare, agli articoli 8 e 9 dell’allegato A, vi è l’obbligo di trasmettere in Regione copia dell’attestato di certificazione energetica o dell’eventuale dichiarazione sostitutiva di scadente qualità dell’immobile. Le Linee Guida nazionali prevedono, infatti, la possibilità, in caso di trasferimento a titolo oneroso di un immobile di scadente qualità energetica, che il proprietario, auto dichiari che l’edificio è in classe energetica G e che i costi per la gestione dell’edificio sono molto alti. Il modulo per tale autodichiarazione è disponibile all’indirizzo web: www. Regione. Vda. It/energia. Per quanto riguarda gli attestati di certificazione energetica, il soggetto certificatore è tenuto a effettuare la trasmissione del documento entro i 15 giorni successivi alla consegna al richiedente, mentre nel caso dell’autodichiarazione è il proprietario dell’immobile a dover provvedere ad ottemperare all’obbligo di legge entro i quindici giorni successivi alla data del rilascio di detta dichiarazione. La Regione Valle d’Aosta ha individuato, come punto per la consegna di tale documentazione, lo). La documentazione può essere consegnato presso lo Sportello Info Energia Chez Nous (Avenue du Conseil des Commis n° 23, 11100 Aosta) a mano, per posta raccomandata con ricevuta di ritorno, per fax allo 0165-548470 o come allegato e-mail all’indirizzo di posta elettronica infoenergia@regione. Vda. It . .  
   
   
PIEMONTE: FIRMATO L´ACCORDO DI PROGRAMMA PER L´AREA EX FIAT AVIO UN PASSO IMPORTANTE PER LA REALIZZAZIONE DEL PALAZZO DELLA REGIONE  
 
Torino, 9 Novembre 2009 - Grazie alla firma dell’Accordo di programma tra Regione Piemonte, Comune di Torino e Rfi, sottoscritto il 6 novembre a Roma, la riqualificazione dell’area Ex Fiat Avio sta per diventare realtà. “Quello di oggi – ha commentato il vicepresidente della Regione Paolo Peveraro con delega al Patrimonio - è stato un passaggio molto importante. Tutti gli attori coinvolti hanno sottoscritto il documento che dà il via libera alla riqualificazione di questa parte storica della città e rappresenta un passo decisivo per la realizzazione della nuova sede degli uffici regionali e alle opere edilizie e infrastrutturali connesse. ”. Con la firma dell’Accordo, che ha avuto luogo nella sede di Rfi, in piazza della Croce Rossa a Roma, si è approvato il Master plan, la variante urbanistica al Piano regolatore del Comune di Torino e il Programma degli interventi sull’area Avio-oval. .  
   
   
RISCHI E OPPORTUNITÀ DELLA “CLASS ACTION” PER GLI INTERMEDIARI FINANZIARI  
 
Milano, 9 novembre 2009 - Il 5 novembre 2009 si è svolto, presso la sede di Assosim, il convegno intitolato “Rischi e opportunità della ‘Class Action’ per gli intermediari finanziari”, organizzato da Assosim insieme allo Studio legale Gianni, Origoni, Grippo & Partners e all’Osservatorio dei rischi legali d’impresa. Il convegno – rivolto in particolare a banche e imprese di investimento – ha sintetizzato lo stato dell’arte della nuova disciplina sulla Class Action - così come modificata da ultimo dalla Legge Sviluppo - che dovrebbe entrar in vigore in Italia a partire dall’1 gennaio 2010. Sono intervenuti come relatori l’On. Mario Lettieri, gli Avv. Ti Antonio Auricchio, Daniele Vecchi e Stefano Belleggia dello Studio Gianni, Origoni, Grippo & Partners, il Prof. Luigi Gaffuri dell’Università degli Studi di Bergamo e l’Avv. Davide Contini di D&l Studio Legale. Dal convegno è emerso, inter alia, che la nuova disciplina sulla Class Action rappresenta sicuramente un passo in avanti per far emergere la domanda di giustizia finora non soddisfatta e promuovere l’efficienza giudiziale, anche se la disciplina presenta ancora lacune ed incertezze: una tra tutte l’applicabilità dell’azione collettiva nel settore finanziario. Nel corso del convegno si sono ipotizzate alcune fattispecie finanziarie che potrebbero essere oggetto di Class Action, valutando le possibili strategie difensive – anche alla luce delle norme introdotte dalla Mifid - e quali precauzioni possono essere adottate per cercare di prevenire l’avvio di una Class Action. .  
   
   
PIRELLI & C. SPA APPROVA I RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2009: FATTURATO PREVISTO SUPERIORE A 4,3 MILIARDI DI EURO  
 
Milano, 9 novembre 2009 - Il Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, riunitosi il 5 novembre , ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2009 I primi nove mesi dell´esercizio 2009 del gruppo Pirelli mostrano indicatori operativi positivi e complessivamente in linea con quanto previsto dal piano industriale 2009-2011, grazie ai positivi effetti delle misure di ristrutturazione e di efficienza adottate per contrastare il rallentamento del settore immobiliare e del comparto automotive, che sta dando i primi segnali di recupero. I risultati conseguiti consentono di prevedere che l´esercizio 2009, a meno di eventi straordinari a oggi non prevedibili, si concluda per il gruppo Pirelli con il raggiungimento, e per alcuni indicatori con un miglioramento, dei target individuati dal piano industriale 2009-2011 presentato lo scorso febbraio, soprattutto grazie al positivo andamento di Pirelli Tyre. Complessivamente, il gruppo Pirelli ha chiuso il terzo trimestre con un risultato netto consolidato di competenza positivo per 11,9 milioni di euro rispetto al dato negativo per 15,1 milioni di euro del corrispondente periodo 2008, mentre il risultato netto consolidato totale è positivo per 3,7 milioni di euro rispetto al dato negativo per 26,8 milioni di euro del terzo trimestre 2008. Nel corso del terzo trimestre si è proceduto alla vendita di complessive n. 123. 923. 185 azioni ordinarie Telecom Italia Spa. A oggi Pirelli non detiene alcuna azione Telecom Italia. La posizione finanziaria netta del gruppo al 30 settembre 2009 è passiva per 691,4 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto ai 1. 107,6 milioni di euro al 30 giugno 2009 (1. 055,7 milioni di euro al 30 settembre 2008), grazie al positivo contributo del flusso di cassa di Pirelli Tyre, all´incasso di circa 130 milioni di euro dalle cessioni di azioni Telecom Italia e al successo dell´aumento di capitale di Pirelli Re. Per Pirelli Tyre nel corso del terzo trimestre sono proseguiti i benefici già manifestatisi nel secondo trimestre grazie all´impatto positivo della riduzione del costo delle materie prime, alle efficienze realizzate grazie alle avviate azioni di ristrutturazione e ai primi segnali di recupero mostrati dal mercato, soprattutto nel segmento ‘consumer´ con un andamento positivo nel canale Ricambi e minori tassi di riduzione nel canale Primo Equipaggiamento. Dal punto di vista operativo, ciò ha portato anche nel terzo trimestre, così come già avvenuto nel corso dei tre mesi precedenti, a risultati che evidenziano una migliore redditività rispetto a un anno prima: il margine Ebitda si è attestato nel terzo trimestre al 13,6% rispetto all´8,6% del terzo trimestre 2008 e il margine Ebit ante oneri di ristrutturazione al 9% rispetto al 3,8% del terzo trimestre 2008. Soprattutto grazie alla maggiore efficienza nella gestione del capitale circolante, il terzo trimestre di Pirelli Tyre ha registrato un cash flow della gestione operativa positivo pari a 218 milioni di euro e la posizione finanziaria netta, passiva, è migliorata da 1. 467 milioni di euro al 30 giugno 2009 a 1. 298,6 milioni di euro alla fine di settembre 2009, dopo oneri di ristrutturazione pari a 7,4 milioni di euro. Nei primi nove mesi, inoltre, le efficienze sul costo del lavoro, sull´utilizzo dei materiali e sui processi di acquisti, oltre ai vantaggi ottenuti sul costo delle materie prime al lordo dell´effetto cambi, hanno consentito di raggiungere l´85% dell´obiettivo 2009 (200 milioni di euro) di riduzione dei costi a parità di cambi previsto per Pirelli Tyre dal piano industriale di gruppo 2009-2011. Pirelli Eco Technology, dopo aver ottenuto nel corso del primo semestre l´omologazione dei filtri antiparticolato in Cina, dove sono iniziate le vendite, nel terzo trimestre ha concluso l´iter delle omologazioni richieste sul mercato tedesco per le motorizzazioni da Euro 1 a Euro 3 sia per il settore Light Duty sia per quello Heavy Duty. I due Paesi rappresentano importanti mercati di sbocco per la società, il cui andamento a oggi risente tuttavia del generalizzato ritardo nell´attuazione operativa delle normative esistenti in materia di traffico inquinante e della difficile congiuntura economica, oltre che dei tempi più lunghi del previsto nell´ottenimento delle omologazioni per sviluppare nuovi mercati. Pur a fronte di tale scenario, la crescita nelle vendite di filtri ha consentito alla società di mantenere una quota sul mercato europeo superiore al 20% che la pone tra i maggiori player nei sistemi di retrofit, nonché tra quelle con maggiori prospettive future di crescita grazie alle omologazioni recentemente ottenute e alla recente ripresa dei programmi nazionali e internazionali per l´introduzione delle zone a bassa emissione inquinante. Pirelli Re è impegnata nel portare a termine il turnaround annunciato con il piano triennale 2009/2011. Proseguono infatti la riorganizzazione interna, il piano di riduzione dei costi, avviato nel 2008 per far fronte alle mutate condizioni di mercato, la focalizzazione sui ricavi ricorrenti derivanti dalla gestione immobiliare e dai servizi specialistici e la riduzione dell´indebitamento e del capitale netto investito. Coerentemente con le strategie annunciate, l´avvenuta cessione del 5% di Pirelli Re Sgr ad un partner istituzionale quale Intesa Sanpaolo, realizzata nel terzo trimestre, è finalizzata a supportare la crescita del patrimonio gestito dalla Sgr e quindi lo sviluppo delle attività di fund management, entrambi elementi centrali nella strategia di sviluppo annunciata nel Piano industriale 2009-2011, con l´obiettivo di incrementare i profitti ricorrenti derivanti dalle attività di gestione immobiliare, nonché la possibile aggregazione di altri operatori del settore. La società prosegue inoltre nel piano di cost savings avviato nel 2008 che vede realizzati, al 30 settembre, risparmi per 47 milioni di euro, valore vicino al target originario per l´anno 2009 (50 milioni di euro); la previsione annua è ulteriormente innalzata sino a circa 65 milioni di euro di risparmi complessivi. Riguardo al rafforzamento della struttura patrimoniale e finanziaria, nel terzo trimestre si è concluso con successo l´aumento di capitale sociale ed è stata ottenuta da parte di otto primari istituti finanziari una linea di credito "committed" più adeguata alle nuove esigenze di business della società. Nonostante gli effetti della crisi internazionale, che ancora condizionano i risultati, Pirelli Re ha chiuso il terzo trimestre con un risultato operativo (Ebit), comprensivo del risultato da partecipazioni e ante oneri di ristrutturazione e rivalutazioni/svalutazioni, negativo per 7,3 milioni di euro ma in miglioramento rispetto ai due trimestri precedenti (-14,7 milioni di euro nel primo trimestre e -8,2 milioni di euro nel secondo trimestre). Nelle altre attività si segnala in particolare il buon andamento di Pirelli Broadband Solutions che ha concluso i primi nove mesi con ricavi in crescita di quasi il 12% e un risultato netto positivo per 3,5 milioni di euro. Gruppo Pirelli & C. Spa - A livello consolidato, i ricavi nel terzo trimestre sono pari a 1. 169,8 milioni di euro, in crescita del 6,9% rispetto ai 1. 094,6 milioni di euro del secondo trimestre 2009; nel terzo trimestre 2008 i ricavi erano pari a 1. 213,2 milioni di euro. Al 30 settembre 2009 i ricavi sono pari a 3. 307,4 milioni di euro, in diminuzione del 9,8% rispetto ai 3. 668,0 milioni di euro dei primi nove mesi 2008. Il risultato operativo (Ebit) comprensivo degli oneri di ristrutturazione nel terzo trimestre è pari a 62,7 milioni di euro (con un´incidenza sui ricavi pari al 5,4%), in crescita rispetto ai 2,1 milioni di euro del terzo trimestre 2008 e ai 54,3 milioni di euro del secondo trimestre 2009. Il risultato operativo (Ebit) comprensivo degli oneri di ristrutturazione al 30 settembre 2009 è pari a 163,8 milioni di euro, con un´incidenza sui ricavi del 5,0%, in linea con gli obiettivi previsti dal piano industriale 2009-2011, e si confronta con un risultato dei primi nove mesi 2008 pari a 183 milioni di euro. Gli oneri di ristrutturazione sono ammontati nel periodo a 41,3 milioni di euro (di cui 18,1 milioni di euro per Pirelli Tyre, 13,2 milioni di euro per Pirelli Real Estate e 10 milioni di euro quale prima tranche del nuovo assetto organizzativo della capogruppo annunciato lo scorso settembre) rispetto ai 49,3 milioni di euro dei primi nove mesi 2008. Il risultato netto consolidato di competenza di Pirelli & C. Spa nel terzo trimestre è positivo per 11,9 milioni di euro rispetto al dato negativo per 15,1 milioni di euro del corrispondente periodo 2008 e il risultato netto consolidato totale è positivo per 3,7 milioni di euro rispetto al dato negativo per 26,8 milioni di euro del terzo trimestre 2008. Al 30 settembre 2009 il risultato netto consolidato di competenza di Pirelli & C. Spa è positivo per 18,2 milioni di euro rispetto al dato negativo per 51,3 milioni di euro dei primi nove mesi 2009, mentre il risultato netto consolidato totale è negativo per 8,7 milioni di euro (-36,3 milioni di euro al 30 settembre 2008). I risultati sono influenzati, oltre che dall´andamento operativo dei diversi business, dall´impatto negativo, per complessivi 17,5 milioni di euro, legato alle svalutazioni e cessioni di azioni Telecom Italia effettuati nel periodo. Nel corso del terzo trimestre sono state vendute complessive n. 123. 923. 185 azioni ordinarie Telecom Italia Spa, con un impatto positivo sul trimestre. A oggi Pirelli non detiene alcuna azione Telecom Italia. Il patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2009 è di 2. 570,7 milioni di euro rispetto a 2. 369,6 milioni di euro al 30 giugno 2009 e ai 2. 374,4 milioni di euro al 31 dicembre 2008. Il patrimonio netto consolidato di competenza di Pirelli & C. Spa ammonta a 2. 244,9 milioni di euro rispetto a 2. 202,1 milioni di euro al 30 giugno 2009 e ai 2. 171,8 milioni di euro a fine 2008. La posizione finanziaria netta del gruppo al 30 settembre 2009 è passiva per 691,4 milioni di euro, in deciso miglioramento rispetto ai 1. 107,6 milioni di euro al 30 giugno 2009, soprattutto grazie al contributo positivo della gestione operativa (188 milioni di euro), all´aumento di capitale di Pirelli Re (167 milioni di euro) e alla dismissione di azioni Telecom Italia (130 milioni di euro). Al 30 settembre 2008 la posizione finanziaria netta era passiva per 1. 055,7 milioni di euro. Si ricorda che il 16 settembre 2009 il Cda di Pirelli ha esaminato e approvato un nuovo assetto organizzativo del Gruppo che, coerentemente con la strategia e gli obiettivi del piano industriale 2009-2011 di focalizzazione sul core business, prevede la semplificazione della struttura organizzativa e il raggruppamento delle attività a diretto supporto del core business nella nuova Direzione Generale "Tyre and parts". La riorganizzazione - che consentirà un significativo ridimensionamento delle strutture a livello corporate e il raggruppamento delle attività operative necessarie allo sviluppo del core business – comporterà oneri complessivi pari a 20 milioni di euro nell´esercizio 2009 e risparmi, previsti a partire dal 2010, pari ad almeno 10 milioni di euro su base annua. I dipendenti del gruppo a fine periodo sono 29. 509 rispetto a 31. 056 al 31 dicembre 2008. I ricavi di Pirelli Tyre nel terzo trimestre si sono attestati a 1. 042,7 milioni di euro, con un calo dell´1,9% rispetto ai 1. 062,9 milioni del terzo trimestre 2008. A differenza di quanto avvenuto nei due precedenti trimestri 2009, inoltre, i ricavi del terzo trimestre registrano una variazione organica positiva, pari all´1,4% (-7,7% nel secondo trimestre, -11,2% nel primo trimestre) grazie alla significativa riduzione della negatività della variante volume (-3,3% rispetto a -13,3% nel secondo trimestre e -18,1% nel primo trimestre) e alla positiva variante prezzo/mix (+4,7%). Al 30 settembre 2009 i ricavi ammontano a 2. 958,6 milioni di euro, in diminuzione dell´8,4% rispetto ai 3. 229,2 milioni di euro del corrispondente periodo 2008. Al netto dell´effetto cambi, negativo del 2,6%, la variazione organica risulta pari a un decremento del 5,8%, con una variazione negativa del volume pari all´11,6% e una positiva del prezzo/mix pari al 5,8%. Il margine operativo lordo (Ebitda) ante oneri di ristrutturazione nel terzo trimestre ammonta a 142,0 milioni di euro (133,0 milioni di euro nel secondo trimestre 2009 e 91,8 milioni di euro nel terzo trimestre 2008), con un miglioramento del margine Ebitda al 13,6% rispetto all´8,6% del corrispondente periodo 2008. L´ebitda al 30 settembre 2009 è pari a 382,8 milioni di euro, in crescita dell´1,2% rispetto ai 378,3 milioni del corrispondente periodo 2008, con un´incidenza sulle vendite pari al 12,9% (11,7% nei primi nove mesi 2008). Il risultato operativo (Ebit) ante oneri di ristrutturazione nel terzo trimestre è pari a 94,3 milioni di euro rispetto ai 40,8 milioni di euro del terzo trimestre 2008, con un margine Ebit in miglioramento al 9% rispetto al 3,8%. Al 30 settembre 2009 il risultato operativo ante oneri di ristrutturazione è pari a 240,8 milioni di euro, in crescita del 3,9% rispetto ai 231,8 milioni di euro dei primi nove mesi 2008, con un´incidenza sui ricavi dell´8,1%. Il risultato operativo post oneri di ristrutturazione nel terzo trimestre è pari a 85,9 milioni di euro, con un´incidenza sui ricavi pari all´8,2%, rispetto ai 14,1 milioni di euro (1,3% l´incidenza sui ricavi) del terzo trimestre 2008. Al 30 settembre 2009 ammonta a 222,7 milioni di euro, in crescita dell´11,3% rispetto ai 200,1 milioni di euro dei primi nove mesi 2008, con un´incidenza del 7,5% sui ricavi, in miglioramento rispetto al 6,2% dei primi nove mesi 2008 (6,5%-7% l´obiettivo 2009 previsto dal piano industriale 2009-2011). L´utile netto nel terzo trimestre si attesta a 36,7 milioni di euro rispetto ai 6,6 milioni di euro del terzo trimestre 2008. L´utile netto al 30 settembre 2009 ammonta a 90,9 milioni di euro rispetto ai 108,3 milioni di euro dei primi nove mesi 2008. La posizione finanziaria netta è passiva per 1. 298,6 milioni di euro, in miglioramento rispetto al dato negativo per 1. 467,0 milioni di euro al 30 giugno 2009 (1. 266,8 milioni di euro a fine 2008). Soprattutto grazie alla crescente efficienza nella gestione del capitale circolante, il terzo trimestre ha registrato un cash flow della gestione operativa positivo pari a 218,4 milioni di euro. La variazione di cassa nei primi nove mesi 2009 registra complessivamente un cash flow della gestione operativa positivo pari a 216,8 milioni di euro, mentre il cash flow netto nei primi nove mesi è negativo per 31,8 milioni di euro, principalmente per oneri finanziari e fiscali pari a 135,6 milioni di euro, dividendi erogati pari a 66,5 milioni di euro e uscite di cassa per le ristrutturazioni pari a 54,7 milioni di euro. Nel business Consumer (pneumatici Car/light Truck e Moto) i ricavi nel terzo trimestre sono stati pari a 736 milioni di euro, in crescita del 3,1% (+5,3% organico, al netto effetto cambi) rispetto ai 713,6 milioni di euro del corrispondente periodo del 2008, mentre il risultato operativo ante oneri di ristrutturazione è aumentato a 64,1 milioni di euro da 12,7 milioni di euro, con un´incidenza sulle vendite in crescita all´8,7% dall´1,8% del corrispondente periodo 2008. Il deciso miglioramento della redditività del terzo trimestre è legato alla riduzione dei costi delle materie prime, alla focalizzazione sul prezzo/mix, alle azioni di miglioramento dell´assetto competitivo e a una ripresa del mercato accompagnata da una crescita delle vendite a tassi superiori alle variazioni del mercato in tutte le aree. Il canale Ricambi – in particolare – ha mostrato tassi di crescita superiori al corrispondente periodo del 2008 e il canale Primo Equipaggiamento tassi di riduzione inferiori a quelli dei trimestri precedenti. I ricavi al 30 settembre 2009 ammontano a 2. 108 milioni di euro, con una diminuzione del 4,5% (-2,6% organico, al netto dell´effetto cambi) rispetto ai primi nove mesi del 2008 (2. 207,9 milioni di euro), mentre il risultato operativo ante oneri di ristrutturazione è pari a 160,5 milioni di euro, in crescita del 15,5% rispetto ai 139 milioni di euro dei primi nove mesi 2008. L´incidenza sui ricavi segna un miglioramento al 7,6% rispetto al 6,3% del corrispondente periodo 2008. Nel business Industrial (pneumatici per Veicoli Industriali e Steelcord) i ricavi del terzo trimestre sono pari a 306,7 milioni di euro (349,3 milioni di euro nel terzo trimestre 2008) e il risultato operativo ante oneri di ristrutturazione è pari a 30,2 milioni di euro (28,1 milioni di euro nel terzo trimestre 2008), con un miglioramento dell´incidenza sui ricavi al 9,8% rispetto all´8% del terzo trimestre 2008. Al 30 settembre 2009 i ricavi ammontano complessivamente a 850,6 milioni di euro, in calo del 16,7% rispetto al corrispondente periodo 2008 (1. 021,3 milioni di euro), mentre il risultato operativo ante oneri di ristrutturazione è pari a 80,3 milioni di euro, con un un´incidenza sui ricavi del 9,4%, rispetto ai 92,8 milioni di euro dei primi nove mesi 2008, con un´incidenza sui ricavi del 9,1%. Il segmento Industrial, maggiormente ciclico poiché correlato con l´andamento macroeconomico e di alcuni settori specifici come i lavori pubblici o i grandi cantieri, ha registrato nei primi nove mesi dell´esercizio 2009 un rallentamento in entrambi i canali di vendita. Il posizionamento strategico di Pirelli Tyre, focalizzato sia come produzione sia come commercializzazione nelle economie a rapido sviluppo, ha consentito il mantenimento di buoni livelli di redditività, seppure in presenza di un andamento sfavorevole dei volumi di vendita, diminuiti del 19,8% e controbilanciati in parte dalla variazione positiva del prezzo/mix (+7,3%) che ha portato a una riduzione organica delle vendite del 12,5%. I cambi hanno pesato negativamente per il 4,2%. I dipendenti al 30 settembre 2009 sono 27. 283, in riduzione di 1. 318 unità rispetto al 31 dicembre 2008, in linea con il piano di ristrutturazione illustrato in occasione della presentazione del piano triennale lo scorso febbraio. Pirelli Eco Technology conclude i primi nove mesi 2009 con ricavi pari a 38,8 milioni di euro rispetto ai 47,5 milioni di euro del corrispondente periodo 2008. Il risultato operativo è negativo per 8,8 milioni di euro rispetto al dato negativo per 6,5 milioni di euro del corrispondente periodo 2008, mentre il risultato netto è negativo per 10,7 milioni di euro dopo oneri finanziari pari a 1,9 milioni di euro. Il risultato risente del ritardo nell´attuazione operativa delle normative antinquinamento e dell´attuale congiuntura economica, oltre che dei costi di start-up del sito rumeno. Nel corso del terzo trimestre 2009 è stato completato il processo di omologazione dei filtri antiparticolato in Germania per le motorizzazioni da Euro 1 a Euro 3 - sia per il settore Light Duty sia per l´Heavy Duty - che consente pertanto lo sviluppo dell´attività in uno dei più interessanti mercati europei. La conclusione del processo di omologazione in Germania segue quello già concluso in Cina nel corso del primo semestre. Nel corso dei primi nove mesi, inoltre, è stato avviato definitivamente il sito produtttivo di Bumbesti Jiu, in Romania, che consente di servire sia i mercati già attivi sia il mercato Primo Equipaggiamento delle vetture, per il quale sono già in corso forniture. La ripresa dei programmi nazionali e internazionali per l´introduzione delle zone a bassa emissione inquinante, unitamente alle omologazioni recentemente ottenute sul piano internazionale e alle opportunità di sviluppo legate alla diversificata presenza geografica, pongono la società nella migliore posizione per cogliere le opportunità legate alla crescita della domanda sul mercato italiano e tedesco dei veicoli commerciali leggeri e al grande potenziale di sviluppo del mercato cinese dei filtri antiparticolato. Pirelli Re - Per ulteriori informazioni sull´andamento di Pirelli Re si rimanda al comunicato stampa diffuso in data 4 novembre 2009. Altre attività - Pirelli Broadband Solutions, la società del gruppo attiva nelle soluzioni per l´accesso a banda larga, registra al 30 settembre 2009 ricavi pari a 103,1 milioni di euro, in aumento dell´11,7% rispetto ai primi nove mesi del 2008 (92,3 milioni di euro). Il risultato netto è positivo per 3,5 milioni di euro rispetto a un risultato positivo per 2,3 milioni di euro del corrispondente periodo 2008. Il significativo aumento dei ricavi si deve soprattutto all´incremento dei volumi di vendita dei ‘Residential Access Gateways´, nonchè allo sviluppo dell´insieme del portafoglio prodotti registrato nel corso del periodo, in linea con le linee tracciate nel piano industriale. Prospettive per l´esercizio in corso - Alla luce dei risultati registrati nel corso dei primi nove mesi, è prevedibile che l´esercizio 2009, a meno di eventi straordinari a oggi non prevedibili, si concluda per il gruppo Pirelli con il raggiungimento, e per alcuni indicatori con un miglioramento, dei target individuati dal piano industriale 2009-2011 presentato lo scorso febbraio, soprattutto grazie al positivo andamento di Pirelli Tyre. Il fatturato consolidato è previsto superiore a 4,3 miliardi di euro e il margine Ebit pari a circa il 4,5%, pur dopo oneri di ristrutturazione maggiori rispetto a quanto previsto dal piano industriale. Per la posizione finanziaria di gruppo, il cui target 2009 di indebitamento netto pari a circa 1 miliardo di euro previsto in occasione del piano industriale era già stato migliorato a circa 800 milioni di euro a conclusione del primo semestre, si prevede un ulteriore miglioramento a un livello di circa 700 milioni di euro di debito netto, grazie al positivo contributo del flusso di cassa di Pirelli Tyre, alla dismissione di asset non core e al successo dell´aumento di capitale di Pirelli Re. Per Pirelli Tyre, in particolare, i risultati registrati nei primi nove mesi, consentono di aumentare il target del fatturato 2009 da 3,8 miliardi di euro a circa 3,9 miliardi di euro. Il margine Ebit post oneri di ristrutturazione è previsto pari o maggiore al 7% dei ricavi (6,5%-7% il range previsto dal piano industriale), nonostante l´incremento di prezzo di alcune materie prime (in particolare la gomma naturale), grazie ai benefici derivanti dalle azioni di ristrutturazione, al positivo mix canale e alla tenuta dei prezzi sia nel Consumer sia nell´Industrial. Il target 2009 per la posizione finanziaria netta (-1,3 miliardi di euro) è stato raggiunto con un trimestre di anticipo ed è prevista in lieve miglioramento a fine anno. Per Pirelli Eco Technology, il ritardo nell´attuazione operativa delle normative esistenti in materia di limitazione del traffico inquinante, accompagnato dalla difficile congiuntura economica e da tempi più lunghi del previsto nell´ottenimento delle omologazioni per sviluppare nuovi mercati, portano a ritenere che l´esercizio 2009 si concluderà con un risultato operativo ancora negativo (indicato prossimo al break-even a conclusione del primo semestre 2009). Per Pirelli Re si conferma l´obiettivo di risultato operativo comprensivo del risultato da partecipazioni ante oneri di ristrutturazione e rivalutazioni/svalutazioni immobiliari precedentemente comunicato (tra -25 e -35 milioni di euro), salvo fattori esogeni non controllabili in quanto indipendenti dalla volontà della società, quali l´evoluzione del quadro macroeconomico, l´andamento del mercato immobiliare, la dinamica dei tassi d´interesse e le condizioni di accesso al credito. Scadenza programma acquisto azioni proprie - Alla fine del mese di ottobre 2009 è scaduto il programma di acquisto di azioni proprie approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 9 maggio 2008 a seguito dell´autorizzazione assembleare del 29 aprile 2008. Nell´ambito del suddetto programma sono state acquistate sul mercato complessivamente n. 1. 250. 000 azioni proprie ordinarie ad un prezzo unitario di euro 0,2985. Alla data odierna la Società detiene n. 3. 867. 500 azioni proprie ordinarie (pari allo 0,07% del capitale) e n. 4. 491. 769 azioni proprie di risparmio (pari allo 0,08% del capitale). Calendario eventi societari 2010 Si riporta di seguito il calendario delle attività consiliari e assembleari per il 2010: 10 marzo 2010: Consiglio di Amministrazione per l´esame del progetto di bilancio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2009. 20 aprile 2010 (prima convocazione), 21 aprile 2010 (seconda convocazione): Assemblea degli Azionisti per l´approvazione del bilancio. 6 maggio 2010: Consiglio di Amministrazione per l´esame del resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2010. 29 luglio 2010: Consiglio di Amministrazione per l´esame della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2010. 4 novembre 2010: Consiglio di Amministrazione per l´esame del resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2010. .  
   
   
PRIMA CONVENTION PER BANCA CATTOLICA VERONESE SUL GRAN SASSO PER PRESENTARE IL COMITATO PROMOTORE DEL NASCENTE ISTITUTO  
 
Verona, 9 novembre 2009 - Un’assemblea per spiegare i valori che stanno alla base del nascente istituto bancario, discutere del progetto con i nuovi soci, presentarsi ufficialmente alle istituzioni del territorio. Con questi obiettivi si è svolta sabato, 7 novembre, nei Laboratori nazionali del Gran Sasso (L’aquila) la prima convention fondativa di Banca Cattolica Veronese, la nuova “Popolare” in fase di costituzione (si sta procedendo alla sottoscrizione del capitale), che prende le mosse dall’iniziativa di un gruppo di imprenditori locali, già attivi da anni nel settore finanziario. La scelta dei Laboratori nazionali del Gran Sasso vuole testimoniare la “ricerca” e “l’innovazione”, che sarà alla base della nuova banca, “un nuovo modo di impostare il rapporto con il cliente e la gestione finanziaria stessa”, come spiega il presidente del Comitato Promotore, Maurizio Zumerle, che in passato ha partecipato alla fondazione del Credito Veronese (poi acquisito da Carife). Alla convention, dal titolo “Suadenti orizzonti etico economici”, saranno presenti anche numerosi rappresentati delle istituzioni cittadine, da Damiano Berzacola, presidente della Coldiretti, a Paolo Arena della Confcommercio, il presidente dell’Accademia Cignaroli Stefano Pachera e i componenti della Giunta della Camera di Commercio di Verona. Durante la giornata seguiranno le relazioni del presidente di Bcv Zumerle, che spiegherà il “perché” di un nuovo istituto, a don Luciano Balzan, sacerdote e docente universitario. Il Comitato Promotore della Bcv è composto da 16 persone tra professionisti e imprenditori. .  
   
   
BRESCIA - ESITO POSITIVO DELLA VISITA DELL´AMBASCIATORE NORDCOREANO  
 
 Brescia, 9 novembre 2009 - L´ambasciatore della Repubblica Democratica di Corea in Italia (Corea del Nord) Han Tae Song, accompagnato dal segretario d´ambasciata Ro Kum Su, è stato ricevuto per una visita istituzionale il 5 novembre 2009, dal presidente camerale Francesco Bettoni e dal segretario generale Massimo Ziletti, presso la Camera di Commercio di Brescia. Nel corso dell´incontro l´ambasciatore ha avuto modo di approfondire la conoscenza della realtà economico-produttiva del territorio bresciano, riscontrando molti aspetti di interesse per lo sviluppo delle relazioni economiche della Repubblica Democratica di Corea con la nostra provincia. La Repubblica Democratica di Corea, che conta oggi circa 23 milioni di abitanti, sta intensificando una serie di rapporti economico-commerciali tali da consentirle di uscire rapidamente dalle attuali condizioni. Le prime relazioni sono state avviate con paesi dell´area asiatica ma la nazione nord coreana è interessata ad avviare importanti rapporti anche con paesi del mondo occidentale, soprattutto Italia e Germania. La provincia di Brescia, secondo quanto riferito dall´Ambasciatore, presenta caratteristiche economico produttive molto interessanti per la nazione nord coreana che, ricca di giacimenti minerari, non possiede tuttavia le moderne tecnologie per la loro estrazione e lavorazione. Molto interesse è stato manifestato per il settore della meccanica e delle macchine utensili, dove sono già state avviate collaborazioni proprio con alcune imprese della provincia di Brescia. “La Repubblica Democratica di Corea - commenta il presidente Bettoni – è un paese che si sta oggi proponendo alla ribalta delle relazioni economiche internazionali e merita la massima attenzione da parte di chi voglia trovare importanti opportunità imprenditoriali, anche perché, fra i mercati orientali, è quello meno esplorato e necessita di ogni tipologia di prodotto utile a farlo entrare stabilmente nel novero delle moderne economie mondiali”. L´incontro si è concluso con l´accordo di tenere, presso la Camera di Commercio, entro la fine del mese di febbraio 2010, un incontro di presentazione delle opportunità di investimento nella Repubblica Democratica di Corea al mondo economico bresciano, in vista dell´organizzazione di una missione imprenditoriale nel paese dell´est asiatico. .  
   
   
SERVIZI: IMPRESE E SINDACATI INSIEME CONTRO RITARDATI PAGAMENTI E STRETTA CREDITIZIA  
 
Roma, 9 novembre 2009 - Individuare rapidamente misure per accelerare i pagamenti dei debiti delle Pubbliche Amministrazioni nei confronti delle aziende fornitrici, anche attraverso l’intervento diretto della Cassa Depositi e Prestiti; identificare strumenti e procedure perché sia la Pubblica amministrazione debitrice, piuttosto che il sistema delle imprese creditrici, a rivolgersi al sistema bancario per sopperire alle carenze di liquidità; diffusione a livello nazionale di best practices quali Finlombarda o il recente accordo tra la Provincia di Roma e il mondo bancario. Queste sono tre delle proposte avanzate il 5 novembre nei confronti del Governo congiuntamente dal Taiis (Tavolo Interassociativo Imprese dei Servizi) e dalle Organizzazioni Sindacali di categoria riunitesi a Roma presso il Cnel per il convegno “Appalti di servizi – Etica, concorrenza, regole, ritardi di pagamento”. Il fenomeno del ritardo nei pagamenti, che vede totalmente allineati sindacati e parti datoriali, è talmente grave da aver attirato l’attenzione della Commissione Europea, che ha avanzato una proposta di modifica della Direttiva vigente contro i ritardi di pagamento. Tale Direttiva (35/2000) non fa divieto di pagare oltre i termini da essa previsti, ma vuole, attraverso la previsione di interessi moratori dovuti alle imprese in caso di ritardi, porre uno strumento di dissuasione a tali comportamenti. Tuttavia, l’effetto deterrente non ha di fatto prodotto gli effetti attesi, a causa della non paritaria forza contrattuale delle parti contraenti. Sulla base di ciò, il Taiis auspica un ulteriore irrigidimento della normativa, prevedendo la nullità di eventuali accordi derogatori delle condizioni in essa previste e comunque delle condizioni definite dalle parti nel contratto, prevedendo in particolare il divieto di modificarle successivamente. La soluzione al grave problema dei ritardi di pagamento resta una condizione irrinunciabile, necessaria, ma non sufficiente, a qualificare il mercato delle esternalizzazioni dei servizi; il Tavolo ha infatti chiesto, inoltre, che: le gare d’appalto siano svolte essenzialmente con la metodologia dell’offerta economica più vantaggiosa; sia pienamente riconosciuta la revisione prezzi e nei bandi di gara, garantendo metodologie qualificate di appalto, regole certe e più trasparenti di aggiudicazione improntate alla valorizzazione della qualità dei servizi, al pieno rispetto delle norme contrattuali e alla verifica della qualificazione delle imprese. Elaborazioni Taiis Ritardi Pagamento - Monte crediti delle imprese: 60. 000 - 70. 000 milioni di euro (di cui circa il 46% sono ritardi di pagamento da parte di enti del Ssn). Giorni medi di ritardo oltre i termini previsti dal contratto tra le parti o, in assenza, dalla Direttiva 2000/35/Ce (30 giorni): oltre 100 Ritardo nei pagamenti Enti Locali: la situazione è variegata a livello nazionale con pochissime aree con ritardi minimi, come il Veneto, mentre la maggior parte del territorio e in particolare il centro sud presenta ritardi da 6 a oltre 12 mesi, con punte anche di 2 anni in Sicilia. Tendenze: complessivamente in peggioramento. Sul piano tipologico: In peggioramento la sanità; Stabili scuola e sociale. Focus su Sistema Sanitario Nazionale: Tendenze 2008-2009. Indebitamento complessivo degli enti del Ssn ( Tabella 1. ): 49. 248. 430, stime Corte dei Conti (63. 387 secondo le stime della recente ricerca di Confindustria). Indebitamento verso fornitori degli enti del Ssn ( Tabella 1. ) 32. 118. 008, stime Corte dei Conti (40. 626 secondo le stime di Confindustria). Tempi medi di pagamento alle Aziende fornitrici del Ssn (Tabella 2. ): 247 giorni. Notevole è il divario riscontrabile a livello regionale sui tempi di pagamento dei fornitori riferiti al biennio 2008 -2009 (fino al mese di aprile compreso), con tempi particolarmente lunghi in Molise (676), Calabria (652), Campania (618), Lazio (484) e Puglia (422). Sono di rilievo, ma più contenuti delle regioni precedentemente indicate, i ritardi di Piemonte (286), Emilia Romagna (287) e Veneto (248). Invece, tre regioni a statuto speciale, Friuli V. G. (90), Trentino A. A. (106) e Valle d’Aosta (132) risultano, nel triennio in esame, le regioni con tempi medi di pagamento (3/4 mesi) alle aziende fornitrici più bassi a livello nazionale. Tabella 1
Asl+aziende Ospedaliere (importi in migliaia di euro)
Regione 2007 2008
Indebitamento totale Enti Ssn Debito v/s Fornitori Indebitamento totale Enti Ssn Debito v/s Fornitori
Piemonte 3. 919. 491 1. 686. 502
Lombardia 4. 806. 578 2. 545. 370 4. 120. 947 2. 467. 958
Veneto 3. 396. 754 2. 247. 363 3. 217. 93 2. 074. 390
Liguria 1. 089. 314 698. 839
E. Romagna 4. 425. 416 2. 932. 724 4. 368. 645 2. 563. 685
Toscana 2. 456. 523 1. 228. 226 2. 402. 854 1. 304. 610
Umbria 353. 868 233. 618 324. 372 205. 828
Marche 801. 048 576. 192 645. 525 428. 388
Lazio 13. 728. 787 11. 015. 246
Abruzzo 2. 073. 695 1. 252. 292 1. 304. 028 840. 279
Molise 369. 367 261. 018 349. 652 248. 971
Campania 7. 350. 641 4. 727. 131 6. 514. 657 4. 967. 274
Puglia 2. 193. 830 1. 438. 704 2. 602. 065 1. 833. 401
Basilicata 212. 146 157. 234 234. 700 161. 329
Calabria 2. 070. 972 1. 117. 549
Totale 49. 248. 430 32. 118. 008
Fonte: Elaborazione Taiis su dati contenuti nella Relazione Sulla Gestione Finanziaria Dei T. F. Regioni Esercizi 2007 - 2008 della Corte dei Conti 2 Al 2007, secondo le rilevazioni sulla gestione finanziaria delle regioni della Corte dei Conti, le strutture pubbliche sanitarie (Asl + aziende ospedaliere), hanno ac¬cumulato disavanzi per un totale di 49,2 mld di euro pari a circa il 3,2% del Pil nominale. Si tratta di una cifra a dir poco ragguardevole, che evidenzia un significativo scostamento dagli obiettivi di bilancio definiti in sede di pro¬grammazione dei livelli di assistenza ed una forte difficoltà dello strumento dei tetti di spesa a produrre i risultati attesi nel contenere la dinamica della spesa sanitaria. La quota di gran lunga più consistente dei debiti degli enti sanitari – il 65,2% del totale – sarebbe rappresentata dai debiti verso i fornitori per i ritardi accumulati. Al 31 dicembre 2007, essi avrebbero raggiunto oltre 32 mld di euro . La Regione maggiormente indebitata risulta essere il Lazio con importi in continua crescita: nel periodo 2004- 2007 si passa da 8,4 mld di euro del 2004, a 13,7 mld (di cui più di 11 mld sono di euro sono debiti vs fornitori) registrati a fine esercizio 2007, con un incremento nel quadriennio pari al 6 2,4%. A seguire vi è la Campania, che nel 2008 mostra un decremento dell’indebitamento di oltre 11 punti percentuali, rispetto all’esercizio precedente (passando da un indebitamento totale di 7,3 mld di euro a 6. 5 mld di euro) ma allo stesso tempo un incremento di 5,08 punti percentuali di debiti vs fornitori passando da un indebitamento vs fornitori di 4,7 mld di euro nel 2007 a 4. 9 mld di euro nel 2008). La Lombardia fa invece registrare un abbattimento sia del debito totale sia del debito vs fornitori rispettivamente del 14 %, e del 3. 4% tra 2007 e 2008. L’emilia Romagna (evidenziata in tabella 1) presenta pure un andamento in riduzione dei debiti verso fornitori (a partire dal 2006), passando poi dai 2,9 miliardi del 2007 ai 2,5 del 2008. Tabella 2.
Regioni Anno 2008 Anno 2009 ( dati al 30 aprile)
min max min max
Piemonte 256 281 273 286
Valle D´aosta 103 131 111 132
Lombardia 138 205 138 156
Trentino A. A. 84 106 98 106
Veneto 208 263 228 248
Friuli V. G. 65 94 83 90
Liguria 163 243 188 197
E. Romagna 260 379 282 287
Toscana 170 209 194 206
Umbria 127 203 155 159
Marche 122 213 138 161
Lazio 378 530 423 484
Abruzzo 209 345 205 217
Molise 530 921 577 676
Campania 534 620 608 618
Puglia 313 391 398 422
Basilicata 143 200 173 205
Calabria 523 604 615 652
Sicilia 260 320 210 226
Sardegna 215 285 214 249
Fonte: Relazione Sulla Gestione Finanziaria Dm T. F. Regioni Esercizi 2007 - 2008 della Corte dei Conti Elaborazione Corte dei Conti su dati Assobiomedica. .
 
   
   
MANTOVA - LE IMPRESE NEL TERZO TRIMESTRE DEL 2009  
 
Mantova, 9 novembre 2009 - Il terzo trimestre del 2009, secondo i dati elaborati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova, si chiude con un saldo tra iscrizioni e cessazioni di +84 unità e con un tasso di sviluppo che si mantiene positivo (+0,2%) anche se al di sotto del dato regionale (+0,4%) e di quello nazionale (+0,3%). Sia le aperture, sia le chiusure, hanno subito una frenata rispetto al periodo precedente portando la consistenza delle imprese mantovane a quota 42. 634. Il calo delle cessazioni può essere letto come un segno di fiducia da parte delle imprese che decidono di continuare a rimanere sul mercato nonostante la crisi che sta investendo la nostra economia; d’altro canto la diminuzione delle iscrizioni ci ricorda che lo stallo in cui sta versando l’economia mondiale non è ancora superato. Tra le forme giuridiche più importanti sono le società di capitali a registrare l’aumento maggiore (+0,6%); valori positivi dei tassi sia per le imprese individuali (+0,2%) sia per le altre forme (+1,0%). Le società di persone si mantengono stabili (-0,1%). Tra le attività economiche della provincia di Mantova (classificate secondo la nuova codifica Ateco 2007) ottengono un risultato positivo le attività professionali scientifiche e tecniche (+2,1%), il noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+1,5%), le attività immobiliari (+0,6%), gli alberghi e ristoranti (+0,6%), le costruzioni (+0,4%), le attività manifatturiere (+0,3%) e il commercio (+0,2%). I trasporti rimangono stabili. Mentre l’agricoltura con un -0,5% e le attività finanziarie e assicurative (-0,3%) subiscono un calo rispetto al trimestre precedente. La maggior parte delle province lombarde e quelle limitrofe vede incrementare la consistenza delle loro imprese. Solo Parma e Varese mostrano una situazione negativa, rispettivamente -0,4% e -0,2%. Milano si classifica al primo posto (+0,6%), seguita da Monza e Brianza (+0,5%) e da Brescia (+0,5%). .  
   
   
TUTELA DEI CONSUMATORI, INDAGINE REGIONE VENETO-UNIONCAMERE VENETO: TESSUTI SCADENTI, GIOCATTOLI PERICOLOSI  
 
Vicenza 9 novembre 2009 - Tessuti di fabbricazione cinese con colori che si stingono al sudore, allo sfregamento o all’umido, seta dichiarata in etichetta ma assente dal prodotto, ph non conforme e potenzialmente nocivo al contatto diretto con la pelle. Sono solo alcune delle irregolarità riscontrate e segnalate nell’ambito del grande progetto a tutela dei consumatori finanziato dalla Regione del Veneto e realizzato da Unioncamere del Veneto in collaborazione con le sette Camere di Commercio provinciali. Il progetto - presentato il 5 novembre a Vicenza dall’assessore alla Tutela dei consumatore Elena Donazzan, dal presidente di Unioncamere Veneto Federico Tessari e dal presidente della Camera di Commercio di Vicenza Vittorio Mincato - ha avviato un’operazione di vigilanza attraverso un esame a campione dei prodotti e delle loro etichette. In 18 mesi tra il 2008 e il 2009 sono stati analizzati, da ispettori camerali e da laboratori di analisi, giocattoli, tessuti, prodotti elettrici e dispositivi di protezione individuale per il lavoro, per un totale di 296 prodotti. “Abbiamo puntato - spiega l’assessore Elena Donazzan - a un’analisi approfondita che mirasse non solo alla correttezza formale dell’etichetta. Per questo nei casi dubbi abbiamo inviato campioni di prodotti a laboratori di analisi specializzati”. I risultati delle analisi sui 62 campioni analizzati hanno evidenziato diverse irregolarità, alcune anche potenzialmente pericolose della salute. “I prodotti risultati non conformi - spiega l’assessore Donazzan - spesso sono stati prelevati in negozi orientali. Sono prodotti a basso costo che finiscono nelle mani delle fasce più deboli della popolazione”. In particolare, per i prodotti tessili le analisi di laboratorio hanno riscontrato cinque prodotti non conformi su 12, quasi tutti riguardanti prodotti in vendita in negozi cinesi: in quattro casi l’ etichetta riportava la presenza di elastico o di seta che nel prodotto non c’erano o erano presenti in quantità inferiore alla percentuale dichiarata. Un capo presentava una tintura poco solida, un altro si scoloriva al contatto con il sudore, in un altro ancora le analisi hanno rivelato un ph potenzialmente nocivo a contatto con la pelle. Anche le analisi dell’Istituto Italiano sicurezza giocattoli hanno rivelato otto prodotti non in regola su 16 analizzati. In diversi prodotti le avvertenze, le istruzioni per l’uso mancavano o non erano in italiano. In quattro il marchio Ce non era regolamentare (con l’escamotage di indicare “China export” con un marchio quasi identico a quello dell’organismo di controllo europeo). Due giocattoli infine sono stati classificati come potenzialmente pericolosi: un pelouche perché aveva un’etichetta plastificata e un occhio che si staccavano facilmente e un altro giocattolo perché presentava rischi di surriscaldamento e piombo presente in misura superiore al consentito. Per i prodotti elettrici, le analisi dell’Istituto Italiano del marchio di qualità (Imq) su 12 prodotti ne hanno segnalati sette non conformi: in particolare quattro con pericolo di scarica accidentale di corrente sul corpo umano e due con pericolo di ustione, oltre alla mancanza di avvertenze e istruzioni per l’uso, o al pericolo di surriscaldamento e incendio. Anche i dispositivi di protezione individuale che dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro hanno rivelato nove campioni in conformi su 21 analizzati: quattro perché mancavano le informazioni obbligatorie, cinque perché il potere ottico degli oculari non era conforme ai filtri polarizzanti e alla resistenza alle radiazioni, due perché avevano informazioni non corrette sulla categoria del filtro e altre anomalie. L’assessore Elena Donazzan ha annunciato che il Progetto di verifica della qualità dei prodotti proseguirà anche il prossimo anno: “Alla collaborazione di Unioncamere e delle Camere di Commercio provinciali si aggiungerà anche quella della Guardia di Finanza, con la quale sarà siglato un protocollo d’intesa per controllare la sicurezza dei prodotti immessi sul mercato, contrastare gli illeciti in materia di sicurezza e programmare iniziative di informazione, prevenzione e difesa per imprese e consumatori”. Per la tutela dei consumatori la Regione del Veneto aggiungerà al milione di euro di fondi nazionali un altro milione di euro di fondi regionali. .  
   
   
VICENZA: QUALITA’-PREZZO: 296 PRODOTTI VERIFICATI, 62 ANALISI DI LABORATORIO E 29 NON CONFORMITA’. NEL 2010 SINERGIA CON LA GUARDIA DI FINANZA TESSARI: «L’ATTIVITÀ SVOLTA NON HA FINALITÀ REPRESSIVE, MA EDUCATIVE E DI TUTELA DI CONSUMATORI E AZIENDE»  
 
Vicenza, 9 novembre 2009 – Tutela dei consumatori e delle aziende venete contro la contraffazione e la concorrenza sleale. Questi i capisaldi di “Qualità-prezzo: misure d’intervento a tutela dei consumatori veneti”, programma della Regione del Veneto realizzato da Unioncamere del Veneto in collaborazione con le 7 Camere di Commercio venete. Fra gennaio e giugno 2009 è stata attuata la fase operativa del programma denominata “Verifica della rispondenza della qualità dei beni e dei servizi nel Veneto”, i cui risultati sono stati presentati il 5 novembre presso la Cciaa di Vicenza da Elena Donazzan, assessore alla Tutela del Consumatore Regione del Veneto, Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto, e Vittorio Mincato, presidente Cciaa Vicenza. Attraverso il monitoraggio di beni, il progetto vuole salvaguardare il commercio dalla concorrenza sleale e porre i consumatori nelle condizioni di acquistare prodotti idonei e sicuri. Rilevata la crescente preoccupazione di aziende e consumatori, in particolare per l’ingresso nell’Ue di merce contraffatta o non a norma, il progetto ha previsto un’operazione di vigilanza mediante l’esame a campione dei prodotti e delle loro etichette, quali giocattoli, elettrici, tessili e dispositivi di protezione individuale. Il monitoraggio è stato effettuato dalle Camere di Commercio che, in caso di ritenuta non conformità tecnica o normativa, hanno inviato i prodotti presso laboratori di analisi specializzati, notificati Ue e accreditati S. I. N. A. L. Per l’accertamento definitivo. Complessivamente sono stati verificati 296 prodotti, 62 dei quali (circa il 21%) prelevati e analizzati dai laboratori convenzionati. Risultati Prodotti tessili (verifica Cciaa Belluno, Vicenza e Padova; analisi Cnr di Biella) 12 prodotti: conformi 7, non conformi 5 per non corrispondenza dei dati riportati in etichetta, scarsa solidità della tintura, poca solidità al sudore, Ph potenzialmente nocivo; Giocattoli (verifica Cciaa Venezia e Padova; analisi Istituto Italiano Sicurezza Giocattoli) 16 prodotti: conformi 8, non conformi 8 per mancanza di istruzioni d’uso, marchi Ce non conformi, mancanza riferimenti produttore/importatore Ue, nessuna avvertenza della non destinazione a bambini sotto 3 anni, rischio surriscaldamento, eccessiva presenza di piombo. Prodotti elettrici (verifica Cciaa Venezia, Verona, Vicenza e Rovigo; analisi Istituto Italiano Marchio di Qualità) 12 prodotti: conformi 5, non conformi 7 per mancanza dei principi generali di sicurezza, pericolo elettrocuzione, ustione, incendio. E’ stata riscontrata una stufa al quarzo non conforme, già oggetto di provvedimento del Ministero dello Sviluppo Economico di divieto di commercializzazione e ritiro dal mercato. Procedimento pendente per ricorso al Tar del Lazio della società produttrice. Dispositivi di protezione individuale (verifica Cciaa Treviso; analisi Certottica) 22 prodotti: conformi 9, non analizzati per insufficienza di campioni 4, non conformi 9 per non conformità potere ottico degli oculari, scarsa resistenza alle radiazioni, informazioni sulla resistenza del filtro non corrette, presenza di viti metalliche, mancanza marcatura Ce. «L’attività svolta non ha finalità repressive nei confronti delle imprese, bensì educative e di tutela non solo dei consumatori ma anche degli imprenditori onesti – sottolinea Federico Tessari, presidente Unioncamere del Veneto –. La cultura del libero mercato è fondata sulla correttezza e sul rispetto delle regole economiche. Il nostro compito consiste nel richiedere il rispetto di quelle norme di condotta che, se eluse, minano la correttezza delle relazioni economiche e alterano le stesse regole del mercato, provocando effetti distorsivi sulla concorrenza. L’iniziativa che abbiamo attuato non ha solo l’obiettivo di meglio tutelare il consumatore, bensì anche di migliorare la sollecitudine delle imprese verso il consumatore stesso, attraverso comportamenti improntati a lealtà e correttezza, che sono destinati ad accrescere la fiducia e l’empatia verso la realtà dell’impresa». Nell’ambito del progetto si sono svolti seminari di informazione rivolti a imprese e consumatori sull’etichettatura e sul codice del consumo. Nel sito internet di Unioncamere è stata poi creata un’area riservata ai funzionari camerali per visualizzare i dati delle verifiche e dei prodotti pericolosi ed è stata fornita assistenza giuridica alle Cciaa. «I prodotti risultati non conformi - spiega l’assessore alla Tutela del consumatore Elena Donazzan - spesso sono stati prelevati in negozi orientali. Sono prodotti a basso costo che finiscono nelle mani delle fasce più deboli della popolazione. Questo Progetto di verifica della qualità dei beni è un servizio importante a tutela dei consumatori che proseguirà anche il prossimo anno. Alla collaborazione di Unioncamere e delle Camere di Commercio provinciali si aggiungerà anche quella della Guardia di Finanza, con la quale sarà siglato un protocollo d’intesa per controllare la sicurezza dei prodotti immessi sul mercato, contrastare gli illeciti in materia di sicurezza e programmare iniziative di informazione, prevenzione e difesa per imprese e consumatori». Per maggiori informazioni www. Consumatoriveneto. It . .  
   
   
INDUSTRIA, COMMERCIO, ARTIGIANATO, CRESCE IL FONDO DI GARANZIA "ANTICRISI" PER IL FINANZIAMENTO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE LIGURI  
 
Genova, 6 Novembre 2009 - Cresce con un nuovo stanziamento di 3 milioni di Euro da parte della Regione Liguria e di 1 milione da parte del sistema camerale ligure il fondo di controgaranzia lanciato lo scorso marzo 2009 per affrontare i problemi di finanziamento delle piccole e medie imprese colpite dagli effetti della congiuntura e dalle difficoltà che le banche incontrano ad aumentare il finanziamento ordinario. L´iniziativa coinvolge i Confidi liguri in uno sforzo comune verso la creazione di un canale preferenziale di finanziamento delle aziende, attraverso il quale le banche ottengono una garanzia in cambio di un consolidamento ed ampliamento del finanziamento alle imprese e di nuovi finanziamenti per soddisfare le maggiori esigenze di liquidità delle stesse. L´assessore regionale alle Attività Produttive Renzo Guccinelli ed il Presidente di Unioncamere Liguria Paolo Odone hanno quindi sottoscritto un aumento del fondo di controgaranzia, sottolineando gli effetti positivi ottenuti dal precedente stanziamento per complessivi 3,2 milioni di euro, (2,2 milioni da parte di Regione e un milione da parte delle Camere di Commercio) che hanno permesso di movimentare finanziamenti a 1. 417 imprese per 135 milioni di euro complessivi a fronte di garanzie alle banche da parte dei confidi per oltre 70 milioni di euro e controgaranzie a valere sul presente fondo per oltre 30 milioni di euro. L´assessore Guccinelli ha sottolineato come questa iniziativa dimostri, ancora una volta, la particolare attenzione dei soggetti pubblici nell´individuare le difficoltà delle imprese e nell´andare incontro alle loro necessità anche assumendo qualche maggiore rischio. Con il nuovo stanziamento di 3 milioni di euro delle Regione Liguria e il rinnovato impegno del sistema camerale ligure si potranno continuare a sostenere nei prossimi mesi almeno altre 1. 500 imprese, potendo garantire 150 milioni di euro di nuovi finanziamenti anche a salvaguardia dei livelli occupazionali e del tessuto diffuso delle piccole e medie imprese liguri. L´iniziativa è attuata dalla Finanziaria regionale Fi. L. S. E. E da Unioncamere Liguria, in rappresentanza delle quatto Camere di Commercio, in convenzione con i Confidi che presteranno garanzie assumendo in proprio una quota di rischio, e con le banche che hanno aderito all´iniziativa, ovvero Banca Carige (e altre banche del gruppo Carisa e Caricarrara), Banca San Giorgio, Banca Popolare di Novara, Banca Popolare di Lodi, Cassa di Risparmio della Spezia ed Unicredit Banca, Banco Azzoaglio e Banca Sella. Il Presidente di Unioncamere Odone ha richiamato i risultati e la validità dell´iniziativa confermando con questo ulteriore stanziamento il forte impegno del mondo camerale ligure a sostegno del sistema delle imprese a fronte delle difficoltà della congiuntura ed ha anche valorizzato la continuità di questo intervento con il complesso di altre misure attivate dalle Camere di Commercio per il sostegno dell´offerta di garanzie da parte dei confidi locali. .  
   
   
TRENTO: IL DISTRETTO DEL PORFIDO E´ PIU´ FORTE INCENTIVI PER CHI SI CONSORZIA, MONITORAGGIO DEL SETTORE, MAGGIORE SICUREZZA SUL LAVORO  
 
Trento, 5 novembre 2009 - Lo scorso 5 novembre in Provincia è stato firmato un protocollo d´intesa che interessa il settore del porfido. Obiettivo, la riqualificazione complessiva del settore, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. "Quello che sigliamo oggi - ha detto l´assessore Alessandro Olivi illustrandone i contenuti, - è un protocollo denso di impegni programmatici e politici che responsabilizzano i diversi soggetti coinvolti. E´ stato merito delle organizzazioni sindacali se è partito un percorso di confronto serrato he ha coinvolto tutti coloro che del porfido vivono e col porfido lavorano. Abbiamo individuato una pista lungo la quale procedere, un metodo di confronto e di condivisione, questo, che senz´altro darà i suoi frutti". Attorno al tavolo erano seduti la Provincia autonoma di Trento, rappresentata dall´assessore competente, accompagnato dal suo dirigente generale Paolo Spagni; il Distretto del porfido e delle pietre trentine col suo presidente Mariano Gianotti; i sindaci dei comuni del porfido (Albiano, Baselga di Piné, Cembra, Fornace, Lases); la Confindustria Trento; l´Associazione artigiani e piccole imprese; la Federazione Trentina della Cooperazione e le organizzazioni sindacali con le sigle Cgil Fillea e Cisl Filca. "Il protocollo è lo strumento che ci consentirà di riqualificare il settore oggi in crisi - ha continuato l´assessore Olivi, - ma anche un modo per sottolineare l´importanza dell´innovazione, del fare politiche di rete, del potenziamento complessivo del settore con un occhio al risultato economico ma anche alla sostenibilità sociale e ambientale. E´, anche, un documento che evidenzia l´importanza del Distretto del porfido e delle pietre trentine voluto dalla legge provinciale n. 7 del 2006, che diventa un vero e proprio osservatorio dell´intero comparto e punto di snodo e di coordinamento al quale tutti i soggetti dovranno d´ora in poi fare riferimento. " Quattro sono in sintesi i contenuti del protocollo, gli obiettivi che i soggetti firmatari si sono impegnati a perseguire "con un´azione di condivisione e di continuo e frequente confronto che chiediamo continui anche in futuro", hanno sottolineato e chiesto i sindacati del settore. Innanzitutto soggetti pubblici e soggetti privati si impegnano a verificare costantemente la situazione del settore e ad affrontare le situazioni di crisi sviluppando al meglio le relazioni col sindacato, che di questo protocollo è stato il primo ispiratore. L´obiettivo centrale è quello di salvaguardare il patrimonio di professionalità del settore ("dobbiamo recuperare l´orgoglio che un tempo distingueva la professione del porfidaro", ha detto il presidente del Distretto Gianotti nel suo accorato intervento) e di utilizzare al meglio e laddove necessario gli ammortizzatori sociali previsti dalle normative nazionali e provinciali. L´attività di monitoraggio - e qui siamo al secondo obiettivo - coinvolgerà anche i comuni e il Servizio minerario della Provincia nella raccolta sistematica dei dati relativi alle aziende titolari di concessione o di autorizzazione di cava, con particolare riferimento ai temi dell´occupazione, del materiale scavato e lavorato, del processo organizzativo e produttivo e del fatturato. Le informazioni saranno poi trasmesse al Distretto, che diventerà quindi un vero e proprio "osservatorio" dell´intero comparto, con funzioni di coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti. L´impegno invece che riguarderà in primis la Provincia e il suo Assessorato all´industria, artigianato e commercio sarà quello di individuare forme di incentivi concreti e premianti per quelle aziende che creeranno forme di aggregazione e di cooperazione, che si lavoreranno per migliorare l´efficienza e la competitività anche attraverso strumenti innovativi e che introdurranno meccanismi, regole e comportamenti che favoriranno lo scambio e il dialogo con i diversi soggetti della filiera "porfido". Infine, e siamo al quarto obiettivo, le parti intendono promuovere presso le aziende il riconoscimento del ruolo e delle peculiarità operative degli organi di promozione del Distretto del porfido e della pietra trentina. Il tutto per riqualificare il settore offrendogli nuove opportunità di sviluppo e di crescita in un´ottica comunque di sostenibilità economica, sociale e ambientale. "Questi, che possono sembrare solo enunciazioni teoriche e di principio - ha concluso l´assessore Olivi, congratulandosi con tutti gli attori presenti, - sono invece precisi e concreti impegni che noi tutti ci assumiamo ognuno per il ruolo che riveste all´interno di questo tavolo di concertazione, sono il punto di partenza per un percorso che ha già raggiunto un primo significativo traguardo: quello della condivisione, del riconoscimento reciproco e della voglia di lavorare assieme per il bene di un settore che, per l´economia trentina, è un´importante voce nel contesto della nostra economia". .  
   
   
VERTENZA ALCOA E PORTOVESME: ILLUSTRATI GLI INTERVENTI PREVISTI PER RIDURRE I COSTI DELL´ENERGIA  
 
Cagliari 9 Novembre 2009 - "Nell’incontro di questa mattina al Ministero sono stati illustrati gli interventi previsti per ridurre il costo dell’energia per le industrie metallurgiche, Alcoa e Portovesme. Siamo fiduciosi su una possibile soluzione positiva, tra qualche ora, a Cagliari, comincerà l’incontro per Eurallumina alla presenza dei rappresentanti della Rusal e, anche in questo caso, l’attenzione è massima”. E’ quanto affermato dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al termine dell’incontro svoltosi, il 5 novembre , al Ministero dello Sviluppo Economico, al quale hanno preso parte anche l’assessore regionale della Programmazione Giorgio La Spisa e la presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo, per le vertenze Alcoa e Portovesme. "Si tratta di misure che rientrano nei contenuti della legge 99 approvata nello scorso mese di agosto dal Parlamento italiano - ha spiegato l’assessore La Spisa - che tendono a migliorare il sistema energetico nazionale in riferimento alle industrie elettro intensive. Nei prossimi giorni - ha proseguito l’esponente dell’Esecutivo - si comprenderà meglio l’effetto sulle decisioni aziendali di Alcoa e Portovesme. Sin da ora si registra da parte dei rappresentanti delle aziende la positiva valutazione riguardo agli impegni assunti dal governo e alla validità stessa delle azioni proposte. Il Governo nazionale e quello regionale - ha concluso l’assessore La Spisa - considerano assolutamente strategico il polo del Sulcis e per questo seguiranno attentamente l’evoluzione successiva all’incontro di oggi". .  
   
   
VCO - NATI MORTALITÀ DELLE IMPRESE ARTIGIANE  
 
Verbania, 9 novembre 2009 - Al 30 settembre 2009 il totale delle imprese artigiane registrate nel Vco ammonta a 5. 049 unità, pari al 36% del totale delle imprese provinciali e al 3,7% del totale delle imprese artigiane piemontesi. Rispetto al 30 giugno 2009 si evidenzia un incremento in valore assoluto di 36 imprese, mentre confrontando il dato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno lo stock delle imprese artigiane in provincia è calato di 6 unità. Il tasso di crescita delle imprese artigiane provinciali evidenzia nel terzo trimestre 2009 un +0,72%. La dinamica nella provincia è la conseguenza del saldo positivo tra le iscritte (94) e le cessate (58). Più contenuti, seppure positivi, i saldi nazionale (0,11%) e regionale (0,18%). La dinamica positiva è stata determinata dall’andamento del settore di attività delle costruzioni, dove è maggiore la presenza artigiana. Nel terzo trimestre dell´anno, il numero delle imprese registrate nel comparto edile ammonta a 2. 288 unità (45% delle imprese artigiane), di cui 672 riferite alla costruzione di edifici, 13 all’ingegneria civile e 1. 603 a lavori di costruzione specializzati (tra cui impiantisti ed idraulici). Le nuove iscrizioni sono 65 mentre le cessazioni 27. Secondo per rilevanza il macrosettore manifatturiero che pesa per il 23% del totale, con uno stock di 1. 207 unità, con 8 iscritte e 13 imprese cessate. Al terzo posto troviamo i servizi alla persona, pari all´12% sul totale delle imprese artigiane. Se analizziamo la forma giuridica delle imprese artigiane si conferma la prevalenza sul territorio provinciale delle imprese individuali, che rappresentano il 79% del totale, seguite dalle società di persona (19%), e dal 2% di società di capitali. .  
   
   
AREE DI CRISI MERLONI: INCONTRO AL MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO, PERMANGONO DIFFICOLTÀ MA EVITATO AGGRAVARSI SITUAZIONE  
 
Perugia, 9 novembre 2009 – “Permangono difficoltà e preoccupazioni per il futuro anche se abbiamo evitato l’aggravarsi della situazione”. È quanto hanno commentato la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, e l’assessore allo Sviluppo economico Mario Giovannetti al termine dell’incontro che si è svolto il 5 novembre a Roma con il ministro allo Sviluppo economico Claudio Scajola, al quale hanno partecipato i presidenti delle Regioni Marche, Gian Mario Spacca, ed Emilia Romagna, Vasco Errani. “In sede di Ministero – sottolineano – sono state accolte le richieste avanzate già un anno fa dalle Regioni, richieste che sono risultate ancor più significative dopo che il bando per la collocazione di settori importanti dell’azienda non ha avuto esito positivo per quanto riguarda gli stabilimenti di Gaifana e Fabriano. La prosecuzione del regime di amministrazione controllata – rilevano ancora Lorenzetti e Giovannetti - consentirà quanto meno ai lavoratori e alle famiglie di usufruire degli ammortizzatori sociali, in primis la cassa integrazione evitando che nelle aree soprattutto umbre e marchigiane venissero meno centinaia e centinaia di posti di lavoro e consentirà anche di ricercare soluzioni possibili per il mantenimento dell’attività produttiva degli stabilimenti”. “Ora abbiamo più tempo – rilevano presidente e assessore regionale - per mettere in atto interventi sia di sostegno al reddito che di politiche di reindustrializzazione capaci di sostenere l’economia del territorio interessato”. “Al tavolo con il ministro Scajola – concludono - ci siamo impegnati tutti insieme a riconvocarci fra un mese per una verifica attenta degli impegni assunti oggi a Roma. Ciò che ci premeva e ci preme, innanzitutto, sono le sorti di migliaia di lavoratori e il futuro di questi territori”. Comunicato congiunto. Riportiamo di seguito il comunicato stampa congiunto emesso al termine dell’incontro. “La situazione del gruppo Antonio Merloni riveste per il Paese un interesse particolare all’interno delle crisi industriali in quanto riguarda un settore importante del sistema manifatturiero nazionale e coinvolge l’andamento economico di più territori ad elevata vocazione produttiva. Il gruppo è entrato in procedura di amministrazione straordinaria da circa un anno (ottobre – novembre 2008). Fermo restando l’impegno a realizzare ogni iniziativa possibile nell’ambito della procedura di amministrazione straordinaria per la salvaguardia del patrimonio del gruppo ‘Antonio Merloni’, compresa la possibilità di dare prospettive a singoli ‘asset’ produttivi, si è concordato sull’opportunità di avviare misure per la reindustrializzazione mirate a salvaguardare l’occupazione e a non disperdere la capacità produttiva dell’impresa e del suo indotto. Si è quindi convenuto sulla opportunità di procedere alla realizzazione di un Accordo di programma ai sensi della legge 23 luglio 2009 n. 99. Dal punto di vista operativo, il Ministero e le Regioni si avvarranno di un gruppo di coordinamento e del supporto tecnico di Invitalia per l’attuazione di un apposito programma di interventi contenente le misure, gli strumenti e le risorse nazionali e regionali necessari a sostenere la realizzazione di nuovi investimenti e la crescita delle piccole e medie imprese, anche in filiera, in particolare nei settori dell’innovazione tecnologica, dell’efficienza energetica e dello sviluppo sostenibile”. .