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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Maggio 2014
TENDENZE SCIENTIFICHE: LA RICERCA DELL´ENERGIA DELLA TERRA  
 
Bruxelles, 26 maggio 2014 - Soddisfare la richiesta di energia del mondo è una delle principali sfide del nostro tempo. Rinnovabile? Nucleare? Fratturazione idraulica? Cattura e stoccaggio del carbonio? Siamo alla ricerca disperata di una soluzione ottimale. I nostri ricercatori stanno esaminando tutte le possibili soluzioni, dalle metodologie matematiche per adattare i nostri sistemi, ai piani visionari, apparentemente folli, per la futura estrazione di energia. Il modo in cui consumiamo e generiamo elettricità è cambiato enormemente dall´epoca in cui le reti elettriche sono state sviluppate. Queste reti però non sempre hanno tenuto il passo. Scientific American questa settimana parla di come alcuni ricercatori dell´Università di Boston stanno sviluppando un software che permetterà all´energia rinnovabile di fluire dentro e fuori da una rete elettrica decentralizzata, proprio come fanno i dati su internet. Il team di ricerca, coordinato da Pablo Ruiz, ha scritto algoritmi che analizzano i flussi di energia sulla rete di trasmissione e identificano percorsi meno congestionati. Scientific American paragona questo metodo al "modo in cui un programma di navigazione per auto propone vie secondarie in caso di traffico intenso sulla strada principale". Con queste informazioni, gli operatori delle reti possono quindi aprire e chiudere gli interruttori del circuito per reindirizzare l´energia e rendere disponibile la fonte di energia più efficiente in termini di costi. Ruiz stima che il software del progetto, Topology Control Algorithms, potrebbe far risparmiare 100 milioni di dollari (circa 73 milioni di euro) l´anno di costi dovuti alla congestione e ridurre le interruzioni dell´energia eolica di circa il 50 per cento. Nel frattempo, alcuni scienziati in Giappone si sono inventati un piano un po´ più audace per assicurare l´approvvigionamento energetico della Terra. Iflscience.com spiega come i ricercatori dell´Agenzia giapponese di esplorazione aerospaziale (Jaxa) stanno esaminando la possibilità di sviluppare una gigantesca fattoria solare nello spazio. Questo impianto elettrico volante potrebbe raccogliere l´energia solare senza praticamente alcun limite riguardante il meteo, le stagioni o il momento della giornata, offrendo una fornitura costante di energia verde per la Terra. Come funzionerebbe questa fattoria solare? Secondo iflscience.Com, il modello proposto, che consiste in pannelli solari volanti, sarebbe lungo diverse miglia e peserebbe 10 000 tonnellate metriche. I pannelli sarebbero legati a una stazione a terra, in modo da mantenere il satellite in un punto fisso dell´orbita geostazionaria. I ricercatori stanno attualmente esaminando come potremmo trasportare tutta questa preziosa energia solare sulla Terra. Al momento credono che potremmo trasformare l´energia solare in raggi laser o microonde, o forse persino un misto di entrambi, i quali sarebbero poi trasmessi a un impianto di ricezione sulla Terra. Iflscience.com osserva: "Questi pannelli solari nello spazio sarebbero da 5 a 10 volte più efficienti rispetto ai sistemi di conversione solare a terra. Inoltre, le emissioni di Co2 sarebbero basse e proverrebbero soltanto dall´impianto di ricezione. Si prevede che il Ssps sarà in grado di produrre circa 1 gigawatt di energia, una quantità simile agli impianti nucleari". Conclude il sito scientifico: "Questo concetto potrebbe sembrare un po´ azzardato, ma la Jaxa crede di essere vicina a trasformare questa visione in realtà". Si tratta di scienza e non fantascienza, almeno secondo la Jaxa!  
   
   
COLLAUDATA LA DIGA DI RAVEDIS  
 
Ravedis, 26 maggio 2014 - Con la conclusione della terza prova d´invaso è stato portato a termine il collaudo della diga di Ravedis (Pn) sul torrente Cellina. I lavori della grande opera che, attraverso l´utilizzo della regolazione dello scarico delle acque, servirà a salvaguardare dalle piene gli abitati a valle, a irrigare i territori coltivati in pianura e a soddisfare la necessità d´approvvigionamento energetico, sono iniziati nel 1986. La prova tecnica, alla quale ha preso parte anche l´assessore regionale all´Ambiente Sara Vito, ha previsto il riempimento, iniziato in aprile, del lago artificiale dai 328 ai 338,5 metri. Come ha spiegato il presidente dell´ente gestore della diga (il Consorzio di bonifica Cellina Meduna), Americo Pippo, durante l´invaso "non si è verificata alcuna anomalia". La prova odierna è terminata con la tracimazione artificiale, alla quale hanno assistito numerosi spettatori. Sottolineando come la funzione principale del manufatto sia quello di mettere in sicurezza il territorio dalle esondazioni, l´assessore regionale ha menzionato la firma con il Veneto del Protocollo sulla cooperazione nei campi della previsione e prevenzione dei disastri naturali e l´attività di difesa dal rischio idrogeologico, accanto al Piano di laminazione preventivo della diga di Ravedis, di recente approvato dalla Giunta regionale. La consegna dell´opera, che è stata benedetta da don Angelo Santarossi, è stata definita "evento storico" per tutto il Pordenonese, il Friuli e l´Italia. Durante la cerimonia sono stati ringraziati tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della diga e sono stati ricordati alcuni momenti difficili della costruzione, durante la quale un operaio perse la vita. La diga di Ravedis rappresenta la seconda opera idraulica per ordine d´importanza che è stata realizzata negli ultimi decenni nell´Italia settentrionale. Il volume dell´invaso è di 24 milioni di metri cubi, la superficie del lago a pieno regime è di 120 ettari. Alta sessanta metri, la diga è stata realizzata impiegando 300.000 metri cubi di calcestruzzo, senza l´utilizzo, come consentono le tecniche moderne, di materiali ferrosi. Assieme alla diga, anche i versanti circostanti sono monitorati costantemente con l´ausilio delle più moderne tecnologie. All´inaugurazione, oltre ai tecnici e ai collaboratori, hanno preso parte numerosi sindaci, il prefetto di Pordenone Pierfrancesco Galante e l´ex ministro alle Infrastrutture Pietro Lunardi.  
   
   
EXPO 2015, IL SINDACO: "REVOCARE APPALTI ALLA MALTAURO"  
 
Milano, 26 maggio 2014 – “Ritengo che quanto sia emerso negli ultimi giorni, anche in relazione alle dichiarazioni di Enrico Maltauro che ha ammesso di aver pagato delle ingenti somme di denaro a persone indagate nel procedimento pendente innanzi alla Procura della Repubblica di Milano non possa che portare alla conclusione di revocare gli appalti legati ad Expo affidati alla società dell’imprenditore arrestato”. Lo afferma il Sindaco di Milano. “Quanto è successo – prosegue il Sindaco - rende non solo opportuno, ma necessario intervenire, anche in base al protocollo di legalità firmato il 13 febbraio 2012 tra la Società Expo e la Prefettura di Milano, sottoscritto anche dalle associazioni imprenditoriali e dai sindacati. L’articolo 4 del Protocollo, sottoscritto anche dalle imprese partecipanti alle gare e riportato nel contratto di appalto, prevede, infatti, che le imprese si impegnino “a denunciare all’autorità giudiziaria ogni illecita richiesta di denaro formulata prima della gara o nel corso dell’esecuzione dei lavori” e “ogni illecita interferenza nelle procedure di aggiudicazione o nella fase di esecuzione”. Le imprese si impegnano poi “ad accettare il sistema sanzionatorio previsto” che al comma 3 dell’articolo 7 indica “la possibilità di revoca degli affidamenti o di risoluzione del contratto”. “ E’ evidente che sarà necessario trovare la soluzione migliore per garantire la continuità dei lavori. Il valore e il rispetto della legalità rimangono un perno essenziale di qualunque decisione del Comune e di Expo, anche a garanzia del successo dell’Esposizione e della corretta realizzazione delle opere”, ha concluso il Sindaco.  
   
   
VERDE: NASCE A MILANO LA NUOVA AREA VERDE IN PIAZZA DUOMO  
 
Milano, 26 maggio 2014 - Arrivano i primi alberi nella nuova area verde di Piazza Duomo. Saranno 30, di media grandezza, con un´altezza non superiore ai 3-4 metri. Già piantumati i carpinus betulus (carpino bianco) e clerodendrum trichotomum (clerodendro): il carpino, specie sobria ed elegante, richiama alla mente il giardino ottocentesco, nel quale veniva diffusamente utilizzato per creare particolari atmosfere. Il clerodendro viene invece dalla tradizione popolare del giardino privato, e si fa amare per la sua fioritura tardo-estiva deliziosamente profumata. Saranno quindi presto ultimati i due piccoli boschetti nelle due aiuole laterali mentre la grande aiuola centrale anch´essa con nuovi alberi, sarà sistemata con una sequenza di orti su vari livelli, ispirati alla storia e alla tradizione dell’agricoltura del territorio. Vi troveranno infatti posto alcune delle graminacee coltivate in Lombardia (grano, avena, segale, orzo) e alcune delle specie aromatiche più diffuse negli orti e nei giardini e, dal Medioevo sino a oggi: menta, ruta, lavanda, rosmarino. Il progetto vincitore è stato presentato da Nespoli Vivai di Carugate, in collaborazione con Konica Minolta e lo studio di architettura Lissoni. Nell´ultimo anno e mezzo, in tutta Milano, sono stati piantati 32.000 nuovi alberi.  
   
   
IN 300 AL PRIMO FORUM DEI CONSIGLI DI ZONA DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE AL VIA L’INIZIATIVA “DIRITTO AL GIOCO A MILANO: I CORTILI AMICI DEI BAMBINI”  
 
 Milano, 26 maggio 2014 – Sono accorsi in oltre 300 allo Spazio ex Ansaldo di via Tortona 54, gli alunni delle scuole elementari e medie milanesi che hanno preso parte al primo Forum dei Consigli di Zona dei ragazzi e delle ragazze. Durante la mattina è stata presentata l’iniziativa “Diritto al gioco a Milano: i cortili amici dei bambini”. “In questi consigli di zona i bambini e i ragazzi non giocano a fare i consiglieri ma creano una rete in grado di aiutare concretamente la nostra Amministrazione a governare bene la città e a migliorare alcuni aspetti di Milano, in modo che anche i bambini possano sentire rispettata la propria dimensione di cittadinanza” ha detto l´assessore all’Educazione e Istruzione. “Mi appello a condomini e amministratori: non ostacolate i nuovi regolamenti comunali – ha spiegato l´assessora al Benessere, Qualità della vita, Sport e tempo libero - Il diritto al gioco dei bambine e bambini milanesi nei cortili è un dritto riconosciuto dal Comune attraverso due diverse modifiche al regolamento di polizia urbana prima e al regolamento edilizio poi. Nonostante questo ancora oggi le famiglie si trovano a doversi scontrare con inquilini e soprattutto amministratori. Bisogna superare questa empasse che è prima di tutto culturale. Sono orgogliosa di avere tanti bambini e ragazzi al nostro fianco. Insieme ci occuperemo del diritto al gioco nei cortili”. Il Comune, insieme ad Arci ragazzi, lancia perciò l’iniziativa ‘Vota il miglior cortile dei giochi’ , coinvolgendo proprio i Consigli di Zona dei ragazzi. Il meccanismo è semplice: prima i ragazzi stessi stabiliranno i criteri per cui un cortile è davvero ‘amico del gioco’ poi partirà un vero e proprio concorso, cui ogni condominio potrò partecipare. Alla fine, sarà una giuria di giovanissimi a stabilire il vincitore e ad eleggere il ‘cortile modello’ di Milano, il posto ideale dove giocare. Durante i vari tavoli tematici i giovani “consiglieri”si sono per la prima volta ritrovati tutti insieme per scambiare le rispettive esperienze di lavoro e le proposte per realizzare concretamente la loro idea di Milano. Diversi i “settori” sui cui si sono misurati i giovani: dalle proposte per la mobilità sostenibile, alle idee per un’urbanistica cittadini più a dimensione di bambino, dalla progettazione di nuovi spazi verdi alle idee per rendere Milano un città più “green”.  
   
   
CASA, ASSESSORE LOMBARDIA: 8,6 MILIONI CONTRO IL RISCHIO SFRATTI  
 
Milano, 26 maggio 2014 - Una misura nuova, sperimentale, per aiutare, tramite uno stanziamento regionale di 8,6 milioni di euro, le famiglie che si trovano in una situazione di morosità incolpevole e rischiano, dunque, lo sfratto. L´intervento è stato presentato al termine della Giunta dal presidente e dall´assessore alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità. Fondi Per Comuni Ad Alta Tensione Abitativa - "Si tratta di un´azione molto importante - ha spiegato l´assessore - prevista per la prima volta in Lombardia. Abbiamo attivato una misura che rende più incisiva la prevenzione e il contrasto degli sfratti per morosità nei 17 Comuni ad alta tensione abitativa, dove c´è stato un notevole incremento di queste situazioni". Nuovi Strumenti Finanziari - "Il sostegno alle famiglie - ha precisato l´assessore - non avviene più con investimenti a fondo perduto, ma attraverso nuovi strumenti finanziari come microcredito, fondi di garanzia, maggiore diffusione di forme contrattuali di locazione a canoni concordato". I Comuni Incrementeranno Del 40% Fondi Regionali - Sono Brescia, Bergamo, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Como, Corsico, Cremona, Cusano Milanino, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sesto San Giovanni, Sondrio e Varese i Comuni dove viene attivata la nuova misura. Qui, infatti, si concentra circa il 90 per cento degli sfratti. Le Amministrazioni, da parte loro, si impegnano a cofinanziare l´intervento regionale per un importo non inferiore al 40 per cento degli 8,6 milioni di euro stanziati dalla Regione. Chi Può Accedere Al Contributo - Potranno richiedere il contributo le famiglie con reddito Isee/fsa (quindi non reddito imponibile) fino a 13.000 euro. La Cabina Di Regia - La misura prevede anche l´istituzione di una cabina di regia composta, oltre che dalla Regione, da rappresentanti di Anci e organizzazioni sindacali dei proprietari e inquilini interessati alle sperimentazioni. La cabina deve promuovere la sottoscrizione degli accordi di collaborazione con i Comuni interessati; valutare la fattibilità delle iniziative sperimentali proposte; definire insieme agli Enti locali i contenuti e le modalità di attuazione; monitorare l´efficacia dell´iniziativa sperimentale; autorizzare il cofinanziamento delle iniziative previste negli accordi. Approvato Statuto Delle Aler - La Giunta regionale ha anche approvato il nuovo Statuto delle Aler, che dovrà ora essere sottoposto al voto del Consiglio. L´osservatorio Per La Legalità - "La novità fondamentale - ha spiegato l´assessore - è l´istituzione, presso ogni Aler, degli ´Osservatori per la legalità e la trasparenza´. Si dovranno dedicare in particolare delle problematiche relative alle occupazioni abusive, alla morosità colpevole e all´assegnazione degli alloggi". Gli Osservatori dovranno riunirsi almeno 2 volte all´anno e la partecipazione sarà a titolo gratuito. Ne fanno parte: il presidente e il direttore generale dell´azienda; 5 sindaci e 3 comandanti della polizia locale; un rappresentante dei comitati inquilini e 2 rappresentanti delle organizzazioni sindacali più rappresentative sul territorio. Lo Statuto - Di seguito una sintesi dei punti più importanti dello Statuto: Il Presidente - Il presidente è il legale rappresentante ed è nominato dalla Giunta regionale. L´incarico ha temine al compimento del sesto mese successivo alla scadenza della legislatura ed è rinnovabile una sola volta. L´incarico può essere revocato. Il Direttore - Il direttore è nominato dal presidente, scelto tra gli iscritti ad apposito elenco istituito e tenuto dalla Giunta regionale. L´incarico ha durata quinquennale e può essere rinnovato una sola volta. Il Consiglio Territoriale - Il Consiglio territoriale è formato da un numero di componenti definito dalla Giunta e nominati dal Consiglio regionale. Il presidente e il vice presidente del Consiglio territoriale sono eletti dal Consiglio stesso alla prima seduta. La durata dell´incarico è di 5 anni. Il Collegio Dei Sindaci - La composizione, la nomina, la durata in carica, l´ineleggibilità e la decadenza del Collegio di sindaci sono disciplinate dall´art. 20 della L.r n.27 del 4/12/2009. Nello Statuto sono contenute inoltre le indicazioni circa il patrimonio e le fonti di finanziamento, la struttura organizzativa aziendale e la gestione economica e finanziaria.  
   
   
LOMBARDIA: APPROVATE MISURE DI CONSERVAZIONE RELATIVE AL ´SIC´ BRUGHIERA DEL DOSSO  
 
Milano, 26 maggio 2014 - "Regione Lombardia non è inattiva rispetto alle richieste della Commissione europea, né insensibile alle esigenze dell´ambiente e alle richieste del territorio portate avanti anche dalle Amministrazioni comunali". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia ha commentato l´approvazione, nella seduta di Giunta, delle Misure di conservazione relative al Sito di importanza comunitaria (Sic) It2010012 ´Brughiera del Dosso´, nel Varesotto. Sviluppo Hub Malpensa - "Questo - ha spiegato la titolare regionale dell´Ambiente - è un piccolo passo molto significativo nella direzione da tutti auspicata. Ora continueremo il dialogo con il Governo e l´Europa, per conciliare al meglio lo sviluppo dell´hub di Malpensa con la salvaguardia delle aree di pregio ambientale nelle sue immediate vicinanze". Finalità - L´atto prosegue la complessiva attività di adozione delle misure di conservazione dei Sic (Siti interesse comunitario) presenti in Lombardia, al fine della loro designazione in Zsc (Zone speciali di conservazione), come previsto dalla Direttiva ´Habitat´ relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali della flora e della fauna selvatiche, che mira a tutelarne la biodivesità attraverso l´attuazione della rete ecologica ´Natura 2000´, formata da siti di rilevante valore naturalistico denominati Siti di importanza comunitaria (Sic) e dalle Zone di protezione speciale (Zps). La particolare urgenza deriva dal parere motivato espresso dalla Ce, in data 16 aprile 2014, in merito all´infrazione 2012/4096, che richiede espressamente di sanare il ritardo relativo a misure di conservazione e designazione come Zsc di questo Sito. Il Contesto Territoriale - La misura riguarda il sito di 455 ettari nel Comune di Somma Lombardo e Vizzola Ticino (Varese). Fa parte del corridoio primario di Rete ecologica regionale corrispondente alla Valle del Ticino. Soggetti Destinatari - I soggetti destinatari sono: il Ministero dell´Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, l´ente gestore del Sic (Parco del Ticino) e la Commissione europea.  
   
   
EMERGENZA TERREMOTO. IN VENETO PROROGATI AL 31 OTTOBRE TERMINI PER REALIZZARE E RENDICONTARE INTERVENTI RIPRISTINO SU EDIFICI MUNICIPALI, AD USO SCOLASTICO E PER PRIMA INFANZIA  
 
Venezia, 26 maggio 2014 - Il presidente del Veneto, nelle sue funzioni di Commissario delegato per il superamento dell’emergenza terremoto, con ordinanze n. 24 e 25 del 22 maggio ha prorogato al 31 ottobre prossimo i termini per la realizzazione e la rendicontazione degli interventi di ripristino su edifici municipali e su immobili adibiti ad uso scolastico e per la prima infanzia. I precedenti termini erano fissati all’1 giugno per i municipi e al 15 giugno per le scuole. Il presidente ha in sostanza accolto la richiesta delle amministrazioni locali, tenuto conto che vi sono interventi che riguardano edifici che devono essere sottoposti al vaglio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Verona, Rovigo e Vicenza, mentre le attività didattiche ancora in corso rendono difficile o addirittura incompatibile l’apertura dei cantieri nelle scuole. Le amministrazioni interessate sono pure ancora impegnate in molteplici attività connesse alla ricostruzione del dopo sisma: interventi su caserme in uso all’amministrazione della difesa, dell’interno e di altre forze dello Stato; ripristino di chiese; svolgimento delle attività delegate per la concessione di contributi per interventi di riparazione, ripristino con miglioramento sismico e ricostruzione di immobili di edilizia abitativa nonche delle funzioni per la concessione di contributi per la riparazione, il rafforzamento e il ripristino, la ricostruzione di immobili ad uso produttivo. Peraltro, i Comuni che hanno già regolarmente eseguito e realizzato gli interventi di ripristino su edifici municipali e scuole possono già procedere alla rendicontazione al Commissario delegato, che provvederà a liquidare i relativi contributi. Gli interventi ammessi a finanziamento per la sistemazione degli edifici comunali sono in tutto 15, per un importo totale dei lavori di 2.400.378,79 euro. Il contributo a carico della gestione commissariale è di 2.086.292,53 euro, pari al 90 per cento dell’importo. I Comuni interessati sono: Adria, Bagnolo di Po, Castelmassa, Castelnovo Bariano, Ceneselli, Ficarolo, Fiesso Umbertiano, Melara, Occhiobello, Pincara, Stienta, Trecenta. Gli interventi ammessi a finanziamento per la sistemazione delle scuole (che sono diversi rispetto alle ristrutturazioni effettuate subito dopo gli eventi sismici) sono 12, per un importo totale di 1.819.963,98 euro; il contributo a carico della gestione commissariale è di 1.453.392,61 euro, pari all’80 per cento. Si tratta di immobili di proprietà dei Comuni di Bergantino, Castelguglielmo, Castelnovo Bariano, Melara, Occhiobello, Pincara, Stienta, Trecenta e della Provincia di Rovigo. Il Comune di Castelmassa è già stato liquidato nel 2013.  
   
   
FVG, EDILIZIA: 1,8 MLN. EURO PER INTERVENTI ANTISISMICI SU EDIFICI PRIVATI  
 
Trieste, 26 maggio 2014 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture e Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro, ha approvato la destinazione di 1,8 milioni di euro per interventi strutturali di rafforzamento o di miglioramento sismico su edifici privati. Con questa somma la Giunta attribuisce agli interventi su edifici privati la quota massima prevista dalla normativa nazionale (la legge 77/2009 per la prevenzione del rischio sismico e successive ordinanze attuative), pari al 40 per cento dei contributi 2012 assegnati alla Regione Friuli Venezia Giulia dal Fondo per interventi di prevenzione del rischio sismico che ammonta complessivamente ad oltre 4,57 milioni di euro. Il restante 60 per cento dovrà essere destinato ad interventi strutturali di rafforzamento o di miglioramento sismico di edifici e opere infrastrutturali d´interesse strategico o rilevanti, di proprietà pubblica, con esclusione degli edifici scolastici ad eccezione di quelli che nei piani di emergenza di protezione civile ospitano funzioni strategiche. Gli uffici della Regione renderanno nota a breve la graduatoria delle domande ammesse a contributo.  
   
   
MISE: AGEVOLAZIONI PER 153 MILIONI DI EURO A IMPRESE NELLE ZFU DELLE REGIONI CAMPANIA E CALABRIA  
 
 Roma 26 maggio 2014 - Con decreti del direttore generale per gli Incentivi alle Imprese del Ministero dello Sviluppo Economico sono stati approvati, in data odierna, gli elenchi delle imprese localizzate nelle Zone Franche Urbane delle regioni Campania e Calabria, ammesse alle agevolazioni per un importo complessivo di 153 milioni di euro. L’intervento prevede la concessione di agevolazioni, sotto forma di esenzioni fiscali e contributive, in favore di imprese di micro e piccola dimensione localizzate nelle Zone Franche Urbane delle regioni dell’Obiettivo Convergenza. Le domande di accesso alle agevolazioni sono state presentate a partire dalle ore 12.00 del 7 febbraio 2014 e fino alle ore 12:00 del 30 aprile 2014, esclusivamente tramite una procedura telematica che ha consentito di concludere rapidamente l’iter di concessione. Le risorse disponibili per la regione Campania, pari a 98 milioni di euro, sono state ripartite tra le istanze pervenute per le nove Zfu, complessivamente 3.265, come riportato in tabella:
Istanze Agevolate Zfu Della Regione Campania
Nome Zfu Numero Totale Istanze Agevolate Importo Medio Per Impresa
Zfu di Aversa 472 23.819,30
Zfu di Benevento 425 25.189,10
Zfu di Casoria 538 26.671,80
Zfu di Mondragone 234 34.223,97
Zfu di Napoli 785 20.255,62
Zfu di Portici (Centro storico) 186 48.184,76
Zfu di Portici (Zona costiera) 79 111.243,41
Zfu di San Giuseppe Vesuviano 317 25.818,66
Zfu di Torre Annunziata 229 51.783,06
Totale 3.265
Per quanto riguarda la Calabria le risorse disponibili, circa 55 milioni di euro, sono state attribuite alle 2.038 domande pervenute per le sette Zfu ricadenti nel territorio della regione, come riportato in tabella:
Istanze Agevolate Zfu Della Regione Calabria
Nome Zfu Numero Totale Istanze Agevolate Importo Medio Per Impresa
Zfu di Corigliano Calabro 78 83.000,65
Zfu di Cosenza 197 36.783,92
Zfu di Crotone 686 14.306,34
Zfu di Lamezia Terme 307 31.707,63
Zfu di Reggio Calabria 359 21.636,63
Zfu di Rossano 137 52.873,09
Zfu di Vibo Valentia 274 24.087,47
Totale 2.038
La variabilità dell’importo medio concesso è dovuta al rapporto tra l’ammontare delle risorse disponibili per l’intervento e l’ammontare del risparmio d’imposta e contributivo richiesto complessivamente dalle imprese. Le agevolazioni concesse saranno fruibili con il modello di pagamento F24, secondo le modalità e nei termini indicati con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate, per il pagamento delle imposte sui redditi (Irpef, Ires), dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), dell’imposta municipale propria (Imu) e per l’esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente.
 
   
   
GREEN ECONOMY, PASSI AVANTI PER UN PROGETTO NEL SUD PREVISTI TRE IMPIANTI: SULCIS, TERMINI IMERESE, PUGLIA  
 
Roma, 27 maggio 2014 – Fa passi avanti un progetto di green economy per il Sud. Nel gennaio del 2013 il Governo italiano ha siglato un’intesa con Biochemtex del Gruppo Mossi&ghisolfi, per lo sviluppo della economia verde, che prevede la realizzazione di tre nuovi impianti per la produzione di bioetanolo da materie prime no food (biocarburante di seconda generazione), in tre siti: Sulcis, Termini Imerese, Puglia. Nelle ultime settimane è stata promossa presso il Ministero dello Sviluppo Economico una serie di incontri per la valutazione del progetto, coinvolgendo alcuni tra i principali attori del sistema bancario, oltre a Biochemtex. Ieri sera si è svolto un ulteriore incontro, da cui è emersa in primo luogo la comune volontà di tutti i soggetti coinvolti di impegnarsi attivamente per la realizzazione del progetto. La Biochemtex si è a questo punto impegnata a presentare, alla luce delle verificate disponibilità, una formale proposta a Invitalia di Contratto di Sviluppo, riferita a tutti e tre i siti interessati. Nei prossimi quindici giorni, le parti private coinvolte svilupperanno un’azione comune volta ad ulteriormente approfondire la sensibilità del progetto alla evoluzione nel tempo dei diversi fattori.  
   
   
IMPRESE, PRESIDENTE LOMBARDIA: PARTE ´OPERAZIONE MINIBOND´  
 
Milano, 27 maggio 2014 - "Con uno stanziamento di 2,5 milioni di euro a copertura dei costi di emissione, vogliamo attivare un canale alternativo a quello bancario per il finanziamento delle imprese (11.000 quelle potenzialmente coinvolte). Questo è il senso di una operazione importante, che parte grazie al sostegno di Finlombarda, che è una eccellenza nel sostegno finanziario alle iniziative della Giunta". E´ quanto ha detto il presidente della Regione Lombardia, presentando, in conferenza stampa, l´´Operazione Minibond´. Assessore Attività Produttive:voucher Per Imprese - "Con questo atto - ha spiegato l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione - vogliamo essere sempre più vicini alle imprese, in particolare sul capitolo dell´accesso al credito per le medie e grandi aziende. Vogliamo farlo creando un ambiente favorevole, mettendo in campo azioni di sistema innovative e integrate, che rispondano concretamente ai bisogni delle imprese e adottando strumenti finanziari adeguati. Con il progetto Minibond diamo attuazione a quanto previsto dall´articolo 2 comma 1 lett. C della legge 11 ´Impresa Lombardia´". "Regione Lombardia - ha proseguito l´assessore - con il supporto di Finlombarda, sviluppa questa iniziativa volta a individuare le imprese lombarde che hanno la potenzialità per emettere obbligazioni, assistendole sia nella strutturazione delle operazioni di emissione, sia nell´acquisto di quote di obbligazioni. A favore delle imprese emittenti, ci sarà appunto la concessione di un voucher per coprire i costi di emissioni, mettendo a disposizione 2,5 milioni. Saremo parte attiva con azioni precise a supporto delle imprese". Assessore Economia: Parte Mercato Innovativo - "E´ una misura davvero importante - ha aggiunto l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione -, perché con questi 2,5 milioni si muove un mercato innovativo, di cui tanti parlano, ma che non è ancora partito. Facilitiamo l´accesso delle aziende medie, ma non così grandi, a questo strumento, scendendo anche sotto il taglio minimo dei 5 milioni. Aumentiamo il numero delle emissioni, la liquidità e la garanzia di questo mercato, perché l´intenzione è poi quella di acquisire quote importanti di queste emissioni pari al 20-30 per cento. Se Regione Lombardia partecipa con un quota importante tramite Finlombarda, vuol dire che ci crede e così ci possono credere anche gli investitori". "In questo modo - ha proseguito l´assessore - noi pensiamo che questo mercato dei minibond finalmente possa partire, dando una mano a un sistema che, per le regole assurde di ´Basilea 3´, vedrà nei prossimi anni una riduzione del credito pari a 100-150 miliardi di euro. Con questo sistema alternativo diamo una mano alle aziende per reperire fondi sul mercato. Inoltre, spesso l´emissione di minibond è anticamera alla quotazione in Borsa. Le imprese potenziali per questo tipo di intervento sono per oltre il 30 per cento in Lombardia e, di queste, 2 su 3 hanno un merito di credito positivo". Assessore Commercio: Aiuto Per Investimenti - "In un contesto come quello attuale, con le banche sempre meno disponibili nei confronti delle imprese - ha commentato l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario - il provvedimento licenziato oggi, che consente l´accesso diretto al credito, riveste una grande rilevanza anche per le imprese che operano nel settore turistico e commerciale. Si tratta di un aiuto che siamo certi costituirà una leva importante per nuovi investimenti e per la crescita di un mercato ancora tutto da scoprire".  
   
   
PMI. ASSESSORE VENETO AL BILANCIO: “FONDI EUROPEI NON SONO SOLUZIONE A TUTTO, MA MEZZO PER COLMARE GAP CHE CI DIVIDE DALL’EUROPA”  
 
Bruxelles, 26 maggio 2014 - “I fondi europei non hanno forza taumaturgica. Il loro valore reale deriva dalla capacità di spingere l’impresa e la classe dirigente, non solo quella politica, a imboccare la strada dell’innovazione, della ricerca e del confronto con le realtà socioeconomiche più avanzate. Devono servire a colmare il gap che ci divide dall’Europa”. Lo ha detto l’assessore al bilancio e agli Enti locali della Regione del Veneto a Bruxelles, facendo il punto sulle sfide presenti e future che attendono le Pmi e tutto il sistema veneto sul fronte dello sviluppo e della competitività, in un momento in cui si sta chiudendo la programmazione comunitaria 2007-2013 e ha ormai preso il via il nuovo settennato di programmazione. L’occasione è stata quella della tavola rotonda “Pmi: la sfida europea per vincere la crisi”, promossa dalla sede di Bruxelles della Regione del Veneto, che ha messo a confronto funzionari europei e rappresentanti del mondo imprenditoriale sull’efficacia degli strumenti promossi dall’Unione a favore delle imprese. All’incontro, moderato dal giornalista Maurizio Crema, hanno partecipato Almorò Rubin De Cervin, funzionario della Commissione europea, Gianfranco Dell’alba, direttore di Confindustria Bruxelles, Luca Serena, presidente di Coefi e vicepresidente di Confindustria Balcani, Fabrizio Di Clemente, direttore dell’ufficio di Bruxelles dell’Istituto Commercio estero e Gian Angelo Bellati, segretario generale di Unioncamere del Veneto. “È sbagliato guardare ai fondi comunitari esclusivamente come a capitali da immettere nel mercato colpito da una gravissima crisi di liquidità”, ha sottolineato l’assessore veneto, ponendo l’attenzione sulla necessità, per le imprese ma non solo, di concentrarsi sulle priorità dell’innovazione. “I fondi europei non sono un aiuto all’impresa né tantomeno un sostegno all’impresa giunta a maturazione completa e avviata alla marginalizzazione, quanto un contributo all’imprenditore che cerca nuove sfide, che vuole ricollocare e rinnovare la linea produttiva”. Una prospettiva già messa in atto dalla Regione con i fondi Fesr nel Piano Operativo regionale 2007-2013: alla piccole e medie imprese sono stati destinati oltre 236 milioni di euro, pari al 51,69% della dotazione complessiva del programma. Fondi che hanno permesso di supportare, ad esempio, processi di trasferimento tecnologico e di sviluppo della ricerca interna alle imprese (con più di 23 milioni di euro stanziati) e a sostenere le nuove Pmi giovanili e a prevalenza femminile (con stanziamenti rispettivamente di oltre 17,8 milioni e 19,7 milioni di euro). Per questo i fondi europei devono essere indirizzati “a ciò che vuole essere nuovo, innovativo, che accetta la sfida dell’eco sostenibilità e di un modello di sviluppo rispettoso dei diritti dell’ambiente e del cittadino”, ha concluso l’assessore, sottolineando come anche la politica debba “comprendere la funzione della distribuzione di un dividendo sociale ben diverso dalla spesa pubblica finalizzata a creare e mantenere consenso alimentando il deficit pubblico”.  
   
   
ECONOMIA, REGIONE LIGURIA RILANCIA ACCORDO PER SVILUPPO VAL BORMIDA  
 
Genova, 26 Maggio 2014 - Approvata dalla giunta della Regione Liguria, su proposta degli assessori allo Sviluppo Economico, Formazione e Bilancio e Lavoro Renzo Guccinelli, Pippo Rossetti e Enrico Vesco la rimodulazione dell´accordo di programma per lo sviluppo e il rilancio della Val Bormida sottoscritto nel 2005. Alla base del provvedimento la necessità di riconsiderare il perimetro dell´area individuata nell´accordo di programma per lo sviluppo della Val Bormida firmato il 13 Aprile 2006 allargandola alla Provincia ed in particolare ai comuni di Vado Ligure, Quiliano, Savona. Il territorio della Provincia di Savona, con particolare riferimento alle aree a vocazione industriale, è stato infatti interessato negli ultimi anni in maniera sempre più crescente da gravi crisi industriali e sempre crescenti difficoltà economiche con pesanti ricadute sul sistema economico, sociale ed occupazionale e allo stesso tempo l´area della Val Bormida risulta sempre più integrata dal punto di vista logistico-produttivo, con l´area Vadese e del territorio di Savona. Tra le misure previste la valorizzazione del ruolo dei distretti d´eccellenza presenti sul territorio, ottimizzando le sinergie per l´utilizzo dei finanziamenti, la costituzione di un comitato Tecnico con compiti organizzativi, privilegiare investimenti in innovazione di impianti, con particolare attenzione alle iniziative per un miglior utilizzo e distribuzione dell´energia. Grazie a questo provvedimento si potrà dare supporto a insediamenti industriali nuovi e il rafforzamento degli esistenti in un´ottica di incentivo al riassorbimento dei lavoratori disoccupati, anche attraverso percorsi mirati di formazione tecnica; la realizzazione di iniziative di formazione, sia scolastico/universitaria che tecnico-professionale, verso tematiche di innovazione tecnologica e di processo, l´efficientamento energetico e la crescita di competenza degli operatori in campo elettronico ed elettromeccanico; l´attivazione di interventi formativi orientati alle competenze gestionali, alla capacità di cambiamento organizzativo, allo sviluppo di tecniche manageriali avanzate e di eccellenze nell´innovazione imprenditoriale; la promozione, in coerenza con quanto emergerà dalla nuova programmazione regionale e di concerto con l´Università e la Scuola, di tematiche di interesse formativo strategico, tra cui i dottorati d ricerca e lo scambio di ricercatori con realtà non nazionali. Il protocollo è stato sottoscritto nel 2005 da Regione Liguria, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero del Lavoro, Ministero dell´Ambiente, Ministero dell´Istruzione dell´Università e della Ricerca, la Provincia di Savona, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Savona, l´Autorità portuale di Savona, le Organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, l´Unione degli industriali della Provincia di Savona, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Legaliguria Coop, Confcooperative, Confesercenti e I.p.s. Insediamenti Produttivi Savonesi.  
   
   
MILANO: MICROCREDITO PER GIOVANI IDEE  
 
Milano, 26 maggio 2014 - Giovedì 29 maggio, Comune di Milano - Assessorato alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca e Fondazione Welfare Ambrosiano, organizzano la tavola rotonda dedicata agli under 35: “Microcredito per giovani idee”, in cui verrà presentata una nuova opportunità di accesso al credito per giovani con progetti d’impresa. L’iniziativa vede protagonisti il Fondo europeo di Investimenti (Fei) e la Banca Popolare di Milano (Bpm), con uno specifico intervento del Comune di Milano e della Fondazione Welfare Ambrosiano e deriva da un accordo tra Fei e Bpm volto a sostenere ulteriormente le micro-imprese, rivolgendosi in particolare a quegli imprenditori spesso esclusi dal credito bancario tradizionale. Grazie all’accordo Bpm metterà a disposizione micro-prestiti che andranno a sostenere centinaia di piccole imprese,. Il Comune di Milano indirizza in parte la significativa opportunità per il territorio cittadino attraverso l’attivazione nell’ambito della medesima iniziativa di una specifica linea di microcredito dedicata ai giovani under 35 e prevede attraverso la Fondazione Welfare Ambrosiano un percorso di servizi di accompagnamento alla realizzazione del progetto d’impresa. L’iniziativa “Progress Microfinanza” finanziata dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) e gestita dal Fei rappresenta una grande novità: per la priva volta Fei infatti supporterà i prestiti con rischi condivisi sull’eventuale insolvenza del debitore. Giovedì 29 maggio ore 9.30 Palazzo Reale – Sala Conferenze Tavola rotonda – ore 9.30 registrazione partecipanti – ore 10.00 inizio confermare la partecipazione a plo.Servimprese@comune.milano.it    
   
   
LA METAMORFOSI DELL’ARTIGIANATO (2004-2013) DIECI ANNI DI TRASFORMAZIONI IN VENETO  
 
Marghera 26 maggio 2014 - 2004-2013. Dieci anni tumultuosi durante i quali si è esaurito un sistema economico (che aveva l’artigianato tra i protagonisti) ed è iniziata una nuova era, erroneamente ed a lungo interpretata come un periodo di crisi. Di questo si è parlato oggi in Sala Europa, sede Unioncamere del Veneto a Marghera con Fernando Zilio, Presidente di Unioncamere del Veneto; Giorgio Bido Bs consulting; Serafino Pitingaro Area Studi e Ricerche, Unioncamere del Veneto e Giuseppe Sbalchiero Presidente di Confartigianato Imprese Veneto. Occasione la presentazione del Quaderno di Ricerca n° 20 dal Titolo “La metamorfosi dell’Artigianato Veneto” Sino al 2007, le imprese artigiane crescevano in modo importante. Non a caso si raggiunse il massimo storico di 147.322 aziende attive in regione. I 5 anni successivi identificano una variazione tanto repentina quanto costante che non può essere semplificata in una banale crisi di mercato. Le regole stavano già cambiando radicalmente (globalizzazione, delocalizzazione, internet etc) ma la tumultuosa corsa dell’edilizia (dovuta in parte –o molto?- ad un processo di eccessiva frammentazione) ne ha per così dire nascosto gli effetti. In soli 6 anni, il saldo è negativo di quasi 11.300 imprese! Regredendo ben oltre il 2004 ed attestando il patrimonio veneto nel 2013 a “sole” 135.209 aziende. Incontrovertibile il carattere strutturale di un processo che vede chiudersi progressivamente spazi esistenziali per quelle piccole imprese, segnatamente artigiane e pre-valentemente “venditrici” di lavoro organizzato, la cosiddetta subfornitura manifatturiera. Unico macrosettore ad aver costantemente perduto aziende e lavoratori contraendosi di un quinto (-10mila imprese). 2004 2008 2013 Manifatturiero 49.703 46.718 40.416 Costruzioni 54.302 59.200 53.470 Servizi 40.655 39.308 41.134 In questo scenario, acquista grande valore il carattere congiunturale delle informazioni dell’Osservatorio a rete di Confartigianato Imprese Veneto realizzato sull’elaborazione dei servizi associativi erogati (50 mila cedolini paga, 15 mila contabilità e migliaia di operazioni di garanzia per l’accesso al credito). Ci si rende conto come, nel decennio preso in esame, il fatturato delle imprese che hanno resistito ha tenuto. Anzi si è spesso incrementato assumendo solo negli ultimi anni un andamento altalenante. Male, anzi malissimo invece la dinamica di lungo periodo degli investimenti strutturali. All´effimera parentesi positiva del 2004 (+9,0%) si sono susseguite risultanze pesantemente negative, in molti casi addirittura a 2 cifre. È questo il segnale di un pericoloso sia pur comprensibile venir meno del senso di fiducia degli imprenditori artigiani nel futuro. Mentre natimortalità, fatturati ed investimenti hanno uno spartiacque temporale nel 2007, ultimo anno di crescita prima dell’inizio della metamorfosi, i segnali sul fronte occupazionale iniziano ben prima. A parte la temporanea boccata di ossigeno del 2007, quando si è verificato un modesto +0,4% di occupati, l’indicatore è sempre stato negativo. La riduzione degli occupati risulta quindi solo parzialmente legata alla crisi iniziata alla fine del 2008; vi sono infatti anche altre ragioni. Per il comparto manifatturiero, la causa principale è certamente ravvisabile nella delocalizzazione all´estero da parte della grande industria e nella concorrenza di prodotti provenienti da mercati con più bassi costi di produzione. Nel frattempo sul fronte fiscale che succedeva? Nel decennio in esame il carico fiscale locale per i cittadini del Veneto è aumentato del 10,3%, passando dai 6,5 miliardi nel 2004 ai 7,2 miliardi nel 2012, una pressione fiscale che ha colpito gravemente le micro e piccole imprese artigiane. Nel 2014 l’introduzione della Tasi potrebbe comportare ulteriori aggravio. Il proprietario di un laboratorio artigiano tipo in Veneto nel 2011 ha sborsato 299 euro a titolo di Ici, nel 2013 561 euro a titolo di Imu (+87,7% rispetto al 2011) e nel 2014 potrebbe pagare fino a 700 euro (+134,6% rispetto al 2011). “L’analisi dei dati desunti dall’osservatorio sull’artigianato veneto di questi dieci anni è spietata, -commenta Giorgio Bido di Bs consulting- mostrandoci una terreno pieno di vittime, una ritirata con un fardello di ferite difficili da tamponare, una perdita di ricchezza che è insieme industriale, occupazionale, patrimoniale, ma anche sociale e culturale. Ma ci sono tuttavia, alcuni ambiti su cui concentrare l’attenzione, per una visione costruttiva ed ottimistica del prossimo futuro. In primis le organizzazioni di filiera fra diversi ambiti delle ramificazioni economiche (agricoltura, produzione, servizi, cultura, formazione e istruzione) meritevoli di una crescente attenzione nella loro funzione di organizzazione del sistema al fine di differenziarlo, sottolineandone le specificità. Secondo l’artigianato, qualora riesca a far perno sul patrimonio storico e culturale che lo ha sempre alimentato, può candidarsi ad essere il portatore sano e diffuso del made in Italy, di un made in Italy che sia la sintesi di tutto ciò che storia e territorio e professionalità possano congiuntamente offrire”. “Il nostro Osservatorio è nato oltre 10 anni fa per monitorare un modello allora osservato speciale da tutto il mondo –dichiara Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Imprese Veneto-. Era importante infatti, coprire un vuoto informativo sul suo “stato di salute”. Oggi, ci troviamo con un patrimonio straordinario di microdati, che ci permette anche di fotografare una evoluzione forse inaspettata che va capita per essere “cavalcata” e non solo subita. Per far questo però serve l’invenzione di strumenti nuovi, di strumenti di ottimizzazione delle risorse e delle energie in modo che nel mondo non si presentino più con sforzi sproporzionati le singole imprese, ma che sia il “sistema” a rappresentare una forma organizzata di aggressione dei mercati che la globalizzazione ci ha imposto. Va da sé che questo comporta una sinergia fra imprese, loro organizza-zioni di categoria, Istituzione legislativa regionale”. "Fisco, burocrazia, credito: c´è un "triangolo delle Bermuda" che ha i propri vertici in questi tre fattori che rischia di far sparire un tessuto produttivo importante qual è quello rappresentato dall´artigianato veneto – ne è assolutamente convinto Fernando Zilio, presidente Unioncamere Veneto –. Se vogliamo dare nuovo vigore ad un settore che da anni è il fulcro della nostra economia, dobbiamo allentare, ma in modo deciso, la morsa azionata da questi fattori di autentica decrescita. Un fisco insopportabile nelle percentuali e negli obblighi, una burocrazia ottusa ed autoreferenziale, un credito ridotto al lumicino soprattutto quando si tratta di piccole imprese stanno portando l´artigianato verso una condizione di totale sofferenza che non raramente si trasforma in tragedia nel momento in cui imprenditori in grande difficoltà scelgono l´opzione estrema del suicidio. L´economia, in questo senso, non può arrogarsi il diritto di sospendere il dono della vita!".  
   
   
IDEAL STANDARD, ACCORDO AL MISE: A ORCENICO NIENTE LICENZIAMENTI MA CIG IN DEROGA DE VINCENTI: IMPORTANTE PASSO AVANTI, ORA PIANO INDUSTRIALE PER GLI ALTRI DUE SITI  
 
Roma, 23 maggio 2014- Ricucita la rottura della settimana scorsa,  al Ministero dello Sviluppo Economico è stato raggiunto l’accordo per lo stabilimento Ideal Standard di Orcenico: l’azienda ha annunciato infatti di concludere la procedura di mobilità aperta nei confronti dei 400 dipendenti dello stabilimento friulano e di ricorrere alla cassa integrazione in deroga da maggio a dicembre 2014. I massimi dirigenti del Gruppo presenti all’incontro odierno hanno inoltre confermato la volontà di favorire l’ingresso di un nuovo investitore (al momento è stata presentata una manifestazione d’interesse da parte di Bpi Italia) che rilevi l’impianto. Per i siti di Trichiana (Veneto) e Roccasecca (Lazio), c’è l’impegno di Ideal Standard a presentare un piano industriale che ne garantisca prospettive produttive ed occupazionali. “Quello registrato oggi- afferma il Vice Ministro Claudio De Vincenti che ha presieduto il Tavolo- è un passo avanti importante, anche se c’è ancora molto lavoro da fare. Rispetto alle preoccupazioni dei giorni scorsi, la discussione fatta oggi ha comunque reso evidente un elemento decisivo, Ideal Standard non smobilita dall’Italia”. Alla riunione hanno preso parte anche la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, l’Assessore al Lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan, alti dirigenti delle Regioni Lazio e Lombardia, i vertici di Unindustria Pordenone, Confindustria Ceramica , le organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali.  
   
   
IDEAL STANDARD: CONFERMATI IMPEGNI E PROSPETTIVE PER ORCENICO  
 
Roma, 26 maggio 2014 - L´intesa raggiunta la scorsa settimana nella sede di Unindustria Pordenone, che riguarda lo stabilimento Ideal Standard di Orcenico di Zoppola (Pn), è stata confermata oggi a Roma, in un incontro nella sede del ministero dello Sviluppo economico, nel quale si è anche affrontata la situazione degli stabilimenti di Trichiana (Bl) e Roccasecca (Fr). Al termine del confronto è stato sottoscritto un verbale d´accordo, con il quale l´azienda, per quanto riguarda Orcenico, si impegna a favorire il negoziato con Bpi Italia, che ha manifestato il suo interesse per il sito della Destra Tagliamento, e a superare la procedura di mobilità in favore della cassa in deroga fino al 31 dicembre 2014. Alla riunione sono intervenuti il sottosegretario Claudio De Vincenti, Giampiero Castano, responsabile Unità gestione vertenze del ministero, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, con l´assessore al Lavoro Loredana Panariti, l´assessore del Veneto Elena Donazzan, Domenico Antetomaso (responsabile produzione) e Benedetto Gelsomino (responsabile risorse umane) di Ideal Standard, rappresentanti delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali ed il presidente di Unindustria Pordenone, Michelangelo Agrusti. Abbiamo impedito i licenziamenti dei circa 400 dipendenti di Orcenico, mettendo da parte la procedura di mobilità, ha commentato con soddisfazione la presidente della Friuli Venezia Giulia, sottolineando come ora si avvia il percorso per la cassa integrazione in deroga, come inizialmente prospettato e oggi confermato dal sottosegretario De Vincenti. Positivo per la presidente anche l´impegno dell´azienda di dare garanzie su volumi, impianti e marchi, in modo da favorire la buona riuscita del progetto di Bpi Italia. Ora attendiamo che ci sia un piano industriale sul quale ragionare anche rispetto alle politiche accompagnatorie dalla Regione, ha evidenziato l´assessore regionale al Lavoro, ribadendo l´impegno per mettere in campo iniziative anche sul piano della formazione e della riqualificazione professionale, con l´impiego di risorse regionale e fondi comunitari.  
   
   
ACCORDO ELECTROLUX, I LAVORATORI DICONO SÌ. LA SODDISFAZIONE DI ERRANI  
 
Bologna, 26 maggio 2014 – “Con l’approvazione da parte dei lavoratori dei 4 stabilimenti Electrolux di Emilia-romagna, Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia dell’ipotesi di accordo siglato a Palazzo Chigi nei giorni scorsi, si segna un passo importante per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio di un settore importante per l’economia”. Così il presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, commenta l’esito del referendum negli stabilimenti Electrolux che ha sancito il via libera da parte degli stessi lavoratori all’ipotesi di accordo definita al tavolo del Governo, con la partecipazione attiva dei presidenti delle Regioni. “E’ stato un esempio importante – ha concluso Errani – che ha dimostrato come la piena e leale collaborazione tra Istituzioni, azienda e rappresentanti dei lavoratori, possa essere determinante per la soluzione di vertenze complesse e delicate che riguardano, in questo, migliaia di lavoratori e sistemi economici che possono e devono diventare traino per il rilancio dell’economia del Paese”.  
   
   
SÌ DEI LAVORATORI AD ACCORDO ELECTROLUX. GOVERNATORE VENETO: “CHIUSA UNA VERTENZA PILOTA PER L’ITALIA CHE SEGNA ANCHE UN NUOVO METODO DI LAVORO”  
 
Venezia, 26 maggio 2014 “Ringrazio i lavoratori che con un sì netto hanno voluto chiudere quella che è stata una vertenza pilota per tutto il Paese. Un bel sì a un accordo che vede una azienda investire centinaia di milioni, che evita delocalizzazioni, che pone in sicurezza migliaia di posti di lavoro fino al 2017. E che sancisce l’unità di intenti e di lavoro fra quattro regioni in nome della salvaguardia delle produzioni”. Con queste parole il Presidente del Veneto commenta l’esito dei referendum svoltosi nei quattro stabilimenti Electrolux che ha sancito il sì dei lavoratori all’accordo raggiunto la settimana scorso al Ministero del Lavoro e siglato a palazzo Chigi. "Un accordo – aggiunge Zaia - raggiunto in virtù della straordinaria condotta dei lavoratori e dei loro rappresentanti, la disponibilità dell´azienda di rivedere il piano industriale e l´attenzione dei Governatori delle Regioni interessate di essere sempre sul pezzo. Si è recuperato così il tempo perduto dal governo Letta, ben tre mesi e mezzo nel corso dei quali non giunse alcun segnale”. “Mi piace sottolineare con particolare enfasi - conclude il Governatore - la decisione e la capacità dei quattro presidenti delle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Emilia Romagna, nelle quali sono presenti gli stabilimenti dell´Electrolux, di fare fronte comune per impedire la cessazione delle produzioni e la volontà di investire nella formazione, nell´innovazione e nella ricerca, utilizzando anche le opportunità offerte dai fondi europei. Un risultato straordinario fondamentale, che segna una tappa Abbiamo ottenuto un risultato importantissimo, ma il nostro impegno non finisce qui".  
   
   
SOLUZIONE VERTENZA ELECTROLUX. GOVERNATORE VENETO: “NON CE L’AVREMMO FATTA SENZA IL SENSO DI RESPONSABILITÀ DI LAVORATORI E RSU”  
 
Venezia, 26 maggio 2014 “Senza la ragionevolezza, il senso di responsabilità, la capacità costruttiva dei lavoratori e delle loro rappresentanze sindacali unitarie aziendali, la vertenza Electrolux difficilmente avrebbe avuto la svolta positiva che in questi ultimi giorni ha ridato serenità e speranza a molte famiglie nella nostra e in altre regioni”. Lo afferma il Governatore veneto, tornando sull’accordo, ratificato dai dipendenti dei quattro stabilimenti, tra cui Susegana, della multinazionale svedese, grazie al quale è stata scongiurata la delocalizzazione delle produzioni, sono stati salvati i posti di lavoro e garantiti investimenti da parte dell’azienda nel prossimo triennio. “Propositive e non esclusivamente rivendicative, aperte al dialogo e non arroccate su posizioni preconcette: sono queste le rappresentanze sindacali che fanno davvero gli interessi, il bene dei lavoratori – sottolinea il presidente della Regione del Veneto – e mi auguro che l’esito della vicenda Electrolux indichi un percorso che, privilegiando gli aspetti della tutela dell’occupazione e degli investimenti finalizzati a consolidare e migliorare la produzione, sia seguito per risolvere anche altre complesse vertenze”.  
   
   
LAVORATORI J&P INDUSTRIES: SPACCA SCRIVE AL MINISTRO DEL LAVORO E AL DIRETTORE GENERALE INPS.  
 
Ancona, 26 maggio 2014 - Con una lettera inviata, il presidente della Regione Gian Mario Spacca ha sollecitato il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e il direttore generale dell’Inps Mauro Nori a risolvere in modo urgentissimo la drammatica situazione che si è creata nell’azienda J&p Industries di Fabriano. Di seguito il testo integrale: “Sottopongo alla Sua attenzione l’urgentissima necessità di sbloccare da parte dell’Inps l’erogazione delle indennità di cassa integrazione spettanti ai lavoratori della J&p Industries. Si sta creando, infatti, una situazione paradossale e inaccettabile in cui, a fronte di un decreto di concessione di tali indennità da parte del Ministero del Lavoro, ancora da parte dell’Inps non fa seguito l’effettiva erogazione di tali compensi ai lavoratori, i quali si trovano senza alcuna forma di reddito o sostegno dal mese di gennaio scorso. L’impresa e i suoi lavoratori vivono un periodo difficile con l’utilizzo degli ammortizzatori sociali per assicurare un minimo di sostegno al reddito ai dipendenti. La tensione sociale è stata ulteriormente aggravata dalle sentenze non ancora definitive a seguito del ricorso intentato contro la vendita della ex-Ardo alla J&p. Con la firma dell’Accordo presso il Ministero del Lavoro del 17 dicembre 2013 per un ulteriore periodo di cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione e la conseguente firma del Decreto ministeriale di concessione della Cigs del 7 maggio 2014, si pensava di poter garantire un minimo di sollievo ai lavoratori e di stemperare le tensioni sociali createsi, sempre più preoccupanti. Ad oggi, invece, nonostante sia stato emanato il decreto di concessione da parte del Ministero del Lavoro, da parte dell’Inps non si è ancora provveduto all’erogazione delle rispettive indennità di cassa integrazione”.  
   
   
SIGLATO ACCORDO IDEAL STANDARD, L’ASSESSORE: “UN OTTIMO ACCORDO PER TRICHIANA, SALVI POSTI DI LAVORO E IMPIANTI”  
 
Venezia, 26 maggio 2014 - “Sono molto soddisfatta per l’esito che la trattativa ha avuto per quanto riguarda lo stabilimento di Trichiana. Salvi tutti i posti di lavoro e gli impianti, avviata la discussione per la saturazione dei volumi nel contesto del piano industriale che sarà discusso entro luglio”. E’ il commento dell’Assessore al Lavoro della Regione Veneto in merito alla firma dell’accordo sull’Ideal Standard siglato al Mise. “Abbiamo sin dall’inizio mantenuto una presenza costante a tutti i tavoli nazionali e non, affinché le storiche Ceramiche Dolomite tornassero ad avere una piena centralità nel Gruppo – aggiunge l’Assessore – Insieme a Electrolux si tratta di un altro fondamentale tassello di politica industriale realizzato dalla Regione”.  
   
   
LAVORO. IN VENETO NEL PRIMO TRIMESTRE 2014 QUALCHE SEGNALE DI RIPRESA NELLE ASSUNZIONI  
 
Venezia, 26 maggio 2014 - Primi segnali di ripresa per il mercato del lavoro veneto nel primo trimestre del 2014. Secondo i dati dell’ultima Bussola dell’Osservatorio & Ricerca di Veneto Lavoro, si è infatti registrata un’inversione di tendenza, seppure ancora esigua rispetto alle aspettative e alle necessità. Le previsioni per il 2014 ipotizzano per il Veneto una crescita del Pil pari al +0,9%, con l’export, ancora una volta, a fare da traino (+3,6%). Anche i più recenti dati sulla produzione manifatturiera confermano il miglioramento, soprattutto per le imprese con oltre 10 addetti (+3,9% il dato tendenziale), ma anche per le imprese più piccole, che tornano a registrare un dato positivo dopo dieci trimestri consecutivi negativi. Cresce la domanda di lavoro, +9% delle assunzioni con contratto di lavoro dipendente da parte delle imprese, e si registrano dati positivi soprattutto per il settore dell’industria (+19% delle assunzioni), in particolare metalmeccanica (+24%). “Ogni contratto di lavoro regolare è un buon lavoro. – commenta l’Assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro – Con questa convinzione abbiamo sostenuto le politiche regionali d’inserimento, di esperienze dirette in azienda utili sia per il lavoratore che per il datore di lavoro. Molte di queste si sono concretizzate in un contratto regolare e hanno aiutato le imprese a superare la legittima cautela nell’affrontare un nuovo rapporto di lavoro”. I dati del primo trimestre 2014 segnalano in particolare, per il lavoro dipendente, la crescita dei contratti di somministrazione (+23%), di quelli a tempo determinato (+9%) e, dopo 10 trimestri consecutivi di dati negativi, anche dell’apprendistato (+4%). Considerando le altre tipologie contrattuali, si conferma invece la tendenza registrata nei trimestri precedenti: in aumento tirocini, impieghi in lavori socialmente utili e collaborazioni occasionali; calano lavoro intermittente, collaborazioni a progetto e associazioni in partecipazione. I tirocini, nello specifico, hanno registrato un forte aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: nel primo trimestre 2014 ne sono stati attivati 6.900, con un saldo positivo di 1.700 unità. Analizzando assunzioni e cessazioni nell’ultimo anno, il saldo è risultato, seppure ancora negativo (-12.000 unità), in miglioramento rispetto a quello registrato nel primo trimestre del 2013 (-16.400 unità).  
   
   
CAFFARO TORVISCOSA, RIUNIONE OGGI A MINISTERO LAVORO  
 
Trieste, 26 maggio 2014- Nel corso della riunione tenutasi il 22 maggio a Roma, nella sede del ministero del Lavoro relativamente alla "Caffaro Chimica " di Torviscosa, il rappresentante della procedura, le organizzazioni sindacali, le Regioni Lombardia e Friuli Venezia Giulia, presente con l´assessore al Lavoro Loredana Panariti, hanno convenuto un aggiornamento della riunione al prossimo 11 giugno in vista della possibile sottoscrizione di un nuovo accordo di cassa integrazione in deroga a favore dei 51 lavoratori del sito di Torviscosa in amministrazione straordinaria, già coperti dal medesimo ammortizzatore fino al 30 giugno 2014. Il ministero ha dato atto della positiva attività svolta per la reindustrializzazione del sito di Torviscosa, alla quale la Regione Friuli Venezia Giulia sta contribuendo fattivamente per il tramite della propria finanziaria. Friulia infatti già partecipa al capitale della Halo Industry, società che ha rilevato la cosiddetta "Macroarea 7" su cui sorgerà il nuovo impianto per la produzione di cloro soda, mentre è in fase avanzata di valutazione per l´entrata nel capitale sociale della Caffaro Acque che potrà contribuire a un ulteriore miglioramento della situazione occupazionale. Il rinvio è stato dunque richiesto al fine di individuare possibili soluzioni alternative alla procedura di mobilità proprio alla luce degli interventi e delle iniziative regionali; l´assessore regionale al Lavoro ha auspicato che, in base alle risorse disponibili e ai nuovi criteri per la cassa in deroga che saranno emanati a breve dal Governo nazionale, ciò sia possibile e serva ad accompagnare la ripresa delle attività produttive.  
   
   
FVG, FORMAZIONE: GESTIONE INFORMATICA PER CORSI SU SICUREZZA DEL LAVORO  
 
 Trieste, 26 maggio 2014 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute Maria Sandra Telesca e di concerto con l´assessore al Lavoro e Formazione, Loredana Panariti, ha approvato la procedura informatica per creare un elenco on line di professionisti con la qualifica di addetti (Aspp) e responsabili (Rspp) di servizio di prevenzione e protezione sui luoghi di lavoro. Dell´elenco faranno parte anche i datori di lavoro con ruolo di Rspp, i lavoratori preposti ai ponteggi, gli addetti alle funi e coloro che sono abilitati all´uso di particolari attrezzature. Vengono così definite le procedure per comunicare e acquisire informazioni sull´avvio dei corsi e per trasmettere on line i verbali di valutazione finale a cura dei formatori. I formatori dovranno trasmettere le comunicazioni sui corsi attraverso l´accesso al sito della Sanità regionale (www.Regione.sanita.fvg.it ) nella pagina su organizzazione e tutela sociale e a quello della direzione centrale Lavoro, nella pagina dedicata alla formazione.  
   
   
SEVES, ISTITUZIONI E SINDACATI CHIEDONO CON FORZA AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Firenze, 26 maggio 2014 – Richiesta di attivazione degli ammortizzatori sociali previsti dalla legge 182 bis per la durata di un anno, scongiurare i licenziamenti e verificare la possibilità di trovare nuovi acquirenti. Sono queste le richieste avanzate dall´assessore alle attività produttive, per conto dei rappresentanti sindacali e delle altre istituzioni coinvolte, durante l´incontro con i vertici della Seves che si è tenuto stamattina presso gli uffici regionali. La riunione si è conclusa con la richiesta dell´azienda di un ulteriore incontro, fissato per lunedì prossimo, 26 maggio. Il rinvio chiesto dalla Seves servirebbe all´azienda per verificare l´esistenza dei requisiti tecnici necessari per la richiesta della cassa integrazione per procedura in base alla legge 182 bis. L´assessore, concedendo il rinvio, ha concluso dicendo di attendersi una risposta positiva in quanto, come per analoghi casi, problemi di tipo tecnico non dovrebbero sussistere sulla base delle verifiche già effettuate dagli uffici regionali e provinciali. Nel corso della riunione l´assessore ha ribadito l´interesse di istituzioni e territorio affinché si possa far ripartire l´attività. Tuttavia, preso atto della decisione dell´attuale proprietà di non voler proseguire e, considerata la propria responsabilità sociale anzitutto nei confronti delle famiglie dei 97 dipendenti, chiede venga fatto ogni sforzo, da un lato, per ridurre il disagio dei lavoratori attraverso l´attivazione degli ammortizzatori sociali e, dall´altro, per verificare la possibilità di ripartire con nuovi soggetti.  
   
   
SVILUPPO MOLTENI, FIRMATO IL PROTOCOLLO PER LA BONIFICA  
 
Firenze, 26 maggio 2014 - Firmato il protocollo tra Regione Toscana, ditta Molteni, Comune di Scandicci e Provincia di Firenze che permetterà all´ azienda farmaceutica un ulteriore sviluppo sul territorio di Scandicci. A sottoscriverlo, il presidente della Regione Toscana, il sindaco di Scandicci, il presidente della Provincia di Firenze e i rappresentanti dell´azienda. Scopo dell´accordo, la bonifica della falda acquifera, la definizione di tempi certi e condivisi e per quanto possibile rapidi per l´espletamento delle procedure necessarie alla bonifica, la possibilità da parte di Molteni di chiedere un permesso a costruire. Molteni intende infatti concentrare parte delle proprie attività a Scandicci nell´attuale sede dove prevede di espandersi e investire in magazzini e uffici. Il terreno su cui si trova però deve essere bonificato. L´inquinamento risale agli anni ´80 ed è stato prodotto da un´altra azienda chimica, la Sirac srl. L´accordo firmato stamani in particolare prevede che: - La Molteni contribuirà alla bonifica con 800mila euro tramite indagini e presentando un Progetto Operativo di Bonifica (Pob) entro 90 giorni dalla conclusione di queste. - La Regione sosterrà economicamente l´attuazione del Progetto Operativo di Bonifica attraverso lo stanziamento di 2 milioini e 700mila euro. - Il Comune di Scandicci, soggetto attuatore del Progetto di Bonifica per conto della Regione Toscana, contribuirà con 50mila euro e acquisirà il Pob approvato predisponendo poi gli atti e la documentazione utili a avviare le procedure d´appalto entro 180 giorni dall´approvazione del Pob stesso. Convocherà la Conferenza dei Servizi per l´esame del Pob entro 30 giorni dalla consegna di quest´ultimo. - La Provincia fornirà i pareri di propria competenza. Molteni, azienda nata nel 1892, presente in oltre 25 paesi con 240 dipendenti per un fatturato di circa 65 milioni di euro l´anno, produce le cosiddette controlled drugs, le droghe controllate come il metadone e altri oppiacei, ma anche antidolorifici in varie forme.  
   
   
INNOVAZIONE: APPROVATE MODIFICHE STATUTO POLO TECNOLOGICO PORDENONE  
 
Trieste, 26 maggio 2014 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Finanze Francesco Peroni, ha approvato le modifiche allo statuto del Polo tecnologico di Pordenone, società partecipata dalla Regione Friuli Venezia Giulia. In un´ottica di semplificazione, quindi, è stata tra l´altro eliminata la procedura di nomina degli amministratori mediante liste presentate dai soci, prevedendo la nomina riservata di un amministratore e di un componente del collegio sindacale da parte della Camera di commercio di Pordenone, titolare del 21,65 per cento del capitale sociale. Eliminata, invece, la nomina riservata che era prevista per il Consorzio per l´Area di ricerca di Trieste, presente nel Polo pordenonese con l´1,20 per cento del capitale. Altre modifiche hanno riguardato la revisione legale dei conti ed i compensi agli amministratori.