Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


LUNEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6
Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Luglio 2014
VERSO UN´"UNIONE ENERGETICA": "DOBBIAMO COLMARE IL DIVARIO TRA RICERCA E INDUSTRIA"  
 
Bruxelles, 21 luglio 2014 - La tecnologia avrà un ruolo importante per garantire l´indipendenza energetica dell´Ue. Secondo Dominque Ristori, Direttore generale per l´energia, le tecnologie stanno maturando per permettere una vera rivoluzione energetica, ma dobbiamo ancora colmare il divario tra ricerca e industria. Il Direttore generale ha parlato di questo punto nel contesto delle attività dell´Ue per trasformarsi in un´"Unione energetica" in occasione di un briefing del Centro di politica europea (Cpe) a Bruxelles. In particolare alla luce della crisi in Ucraina, l´energia è al centro delle preoccupazioni geopolitiche dell´Ue. La nostra dipendenza energetica e i suoi costi sono innegabili, come ha spiegato il Direttore generale: importiamo il 53% di tutta l´energia consumata a un costo di oltre 1 miliardo di euro al giorno. Questo comprende l´88% del nostro petrolio greggio e il 66% del nostro gas naturale. Sei Stati membri dell´Ue dipendono completamente dalla Russia per il gas naturale. Altri tre Stati membri - Estonia, Lettonia e Lituania - dipendono da un solo operatore esterno per il funzionamento e l´equilibratura della loro rete elettrica. Nel tentativo di risolvere il problema, la Commissione europea ha pubblicato alla fine di maggio una Strategia europea di sicurezza energetica. Sviluppare tecnologie energetiche è uno degli obiettivi a medio/lungo termine della strategia. Il documento specifica l´intenzione della Commissione di "integrare la sicurezza energetica nell´applicazione delle priorità del programma Orizzonte 2020". Tra gli altri aspetti legati alla ricerca ci sono il lancio di una rete europea di scienza e tecnologia sull´estrazione non convenzionale di idrocarburi e la promozione dello sviluppo di tecnologie per l´energia rinnovabile in negoziati multilaterali e bilaterali. Parlando al pubblico che partecipava al briefing Cpe, il Direttore generale Ristori ha osservato che almeno 6 miliardi di euro del budget di Orizzonte 2020 sono dedicati all´energia. Anche se i programmi dell´Ue come Orizzonte 2020 sono importanti per aiutarci a mettere in pratica la strategia, sostiene Ristori, la maggior parte dei finanziamenti dovrebbe arrivare dal settore privato: "Il ritorno di investimento per i progetti per l´energia è buono, migliore rispetto ad altri settori come per esempio i trasporti. Il settore privato dovrebbe essere la fonte principale del finanziamento." Quando si tratta di trasformarsi in un´"Unione energetica", il Direttore generale ha insistito che la tecnologia è abbastanza matura da permetterlo. Ha ribadito però che c´è un divario tra la ricerca e l´industria che deve essere colmato. Secondo Ristori, nei prossimi tre o quattro anni, si raggiugeranno le condizioni per produrre un sistema che darà a ogni cittadino il pieno controllo del consumo di energia. "Le tecnologie sono abbastanza mature. Non ci sono ostacoli che ci impediscono di entrare rapidamente in quella fase e di produrre 3-4 milioni di "case intelligenti" nei prossimi anni". Ristori ha concluso dicendo che per fare ciò è necessario migliorare la capacità della nostra industria di produrre prodotti e avvicinare i settori della ricerca e dell´industria. Per maggiori informazioni, visitare: http://ec.Europa.eu/energy/security_of_supply_en.htm    
   
   
ENERGIA PULITA: AVVIATA COLLABORAZIONE VENETO-CARINZIA. ASSESSORE VENETO INCONTRA COLLEGA AUSTRIACO  
 
Venezia, 21 luglio 2014 - La Regione del Veneto ed il Land austriaco della Carinzia hanno avviato il 17 luglio una collaborazione bilaterale in materia di politiche energetiche, in particolare sul fronte di quelle rinnovabili. La decisione è emersa nel corso di un incontro, tenutosi a palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, tra l’Assessore ai Lavori Pubblici ed Energia del Veneto, Massimo Giorgetti, e una delegazione del Land della Carinzia guidata dall’assessore all’Ambiente ed Energia Rolf Holub, che era accompagnato dal suo vice, Stean Mercac. Giorgetti e Holub, assistiti dai rispettivi tecnici, hanno illustrato i Piani energetici delle due Istituzioni, individuando alcuni significativi aspetti di possibile collaborazione, che saranno oggetto di futuri incontri. In particolare, Giorgetti ha proposto al collega carinziano di avviare subito ragionamenti comuni su due temi: la combustione delle biomasse (sulle quali in Veneto c’è qualche perplessità) e la comunicazione delle buone pratiche a Enti Pubblici, Imprese e famiglie da attivare attraverso la realizzazione di uno specifico progetto da finanziare con fondi europei. “Il Veneto – ha detto Giorgetti alla delegazione della Carinzia – ha inserito nella sua futura programmazione europea soprattutto efficientamento e risparmio energetico per un totale di investimenti di circa 90 milioni di euro, da rivolgere a edifici e alloggi pubblici, scuole, illuminazione pubblica. Il nuovo Piano Energetico del Veneto – ha aggiunto l’Assessore - viene sostanzialmente definito a stralci, e la parte dalla quale siamo partiti si concentra sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico. Con i nostri fondi – ha detto ancora Giorgetti – ci affianchiamo alla spesa delle altre pubbliche amministrazioni e a quella dei privati cittadini, che stanno dimostrando grande interesse per questa partita. Abbiamo tra l’altro calcolato che le famiglie venete spendono annualmente circa 5 miliardi di euro l’anno per approvvigionarsi di energia e che, con il nostro obiettivo di risparmio che si aggira sul 20% si potrebbe risparmiare la bellezza di un miliardo di euro”. Holub, da parte sua, ha illustrato a Giorgetti i Piani energetici della Carinzia, riferendo che nel suo land l’utilizzo delle fonti rinnovabili per l’energia ha raggiunto il 51,2%.  
   
   
MILANO: PALAZZINA LIBERTY, APPLICATA LA SOSTANZA ANTIGRAFFITI LA PELLICOLA APPLICATA SALVAGUARDA IL RIVESTIMENTO IN PIETRA E INTONACO AGENDO COME UN FILM PROTETTIVO. UNA TECNICA SPERIMENTALE CHE SE DARÀ RISULTATI POSITIVI SARÀ REPLICATA SU ALTRI STABILI PUBBLICI  
 
Milano, 21 luglio 2014 – E’ stato completato mercoledì 16 mattina- alla presenza del Sindaco Giuliano Pisapia - l’intervento antigraffiti della Palazzina Liberty di Largo Marinai d’Italia con l’applicazione di una “pellicola" che garantirà la rimozione più facile e veloce di nuovi graffiti. Si tratta di un’operazione sperimentale realizzata dalla società spagnola Jps – che ha già praticato interventi simili in diverse città spagnole come Barcellona, Vittoria, Toledo e Madrid - con il supporto dei tecnici del Comune. “Sperimentiamo a Milano un’iniziativa, grazie all’impegno gratuito offerto alla città dall’impresa Jps, che verificheremo il 1 agosto: qualora i risultati fossero positivi l’Amministrazione comunale intende utilizzare questo metodo anche per altri stabili pubblici". Lo dichiara l’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza. La Palazzina Liberty è sottoposta al vincolo monumentale da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici e Culturali. Dopo la pulitura delle superfici della struttura effettuata la settimana scorsa da Amsa a titolo gratuito e dal Nuir ( Lavori pubblici), l’intervento ha riguardato le facciate della palazzina, sino ad un’altezza di due metri e mezzo, caratterizzate nella parte bassa da superfici in pietra e in quella superiore da superfici in intonaco. La pellicola applicata salvaguarda il rivestimento in pietra e in intonaco agendo come un film protettivo che consentirà la rimozione dei graffiti utilizzando solo una spugna, acqua tiepida e un materiale speciale. Questo tipo di intervento non invasivo – che ha ricevuto l’approvazione della Soprintendenza - è in grado di garantire la tutela della struttura anche sotto il profilo estetico per i prossimi 5 anni.  
   
   
LA REGIONE LAZIO VALORIZZA IL PATRIMONIO: AL VIA LA VENDITA DEI PRIMI IMMOBILI SUL MERCATO IMMOBILI DI PREGIO IN PIENO CENTRO A ROMA, TUTTI IN BUONO STATO  
 
Roma, 21 luglio 2014 - Al via il piano della Regione per la valorizzazione e la vendita del patrimonio immobiliare regionale a seguito del censimento delle proprietà portato avanti nei mesi scorsi. Gli immobili in vendita. In particolare si tratta di due immobili destinati ad uso ufficio a Largo Goldoni, nel palazzo dove visse il drammaturgo veneziano: tra via Condotti, via del Corso, via Borgognona e via Belsiana. Gli altri quattro immobili in vendita, invece, si trovano vicino ai Fori Imperiali e a Salita del Grillo. Due sono per uso residenziale, uno per uso ufficio e l’altro come locale di deposito. Sono tutti immobili di pregio e in buono stato. La vendita attraverso un’asta on line. L’agenzia del Demanio procederà con l’alienazione di questi primi immobili regionali dopo che ne avrà definito il valore di mercato. "Era uno dei nostri impegni in campagna elettorale, per un Lazio più giusto ed efficiente: il censimento, e poi la valorizzazione e la vendita dell´immenso patrimonio della Regione Lazio- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: un´operazione gigantesca e mai realizzata fino ad ora che faremo insieme con l´Agenzia del Demanio”. “Il piano di valorizzazione del nostro patrimonio immobiliare, presentato a fine maggio, entra nel vivo. La delibera di Giunta approvata ieri sancisce l’Accordo che permette di procedere alle prime vendite” – lo ha detto Alessandra Sartore, assessore al bilancio, patrimonio e demanio, che ha aggiunto: “si tratta di immobili di pregio in pieno centro a Roma che rimettiamo sul mercato tramite l’Agenzia del Demanio”.  
   
   
ASSESSORE PIEMONTE ILLUSTRA IL SUO PROGRAMMA ALLA COMMISSIONE CONSILIARE URBANISTICA ED EDILIZIA RESIDENZIALE ENTRO META´ DICEMBRE IL NUOVO TESTO UNICO SULL´EDILIZIA SOCIALE. DA RIDETERMINARE I CRITERI PER L´ACCESSO AL FONDO DI SOSTEGNO ALLA LOCAZIONE  
 
 Torino, 21 luglio 2014 - Ferrari: “La riduzione del disagio abitativo è una priorità delle nostre politiche” L´assessore alle Politiche sociali, alla famiglia e alla casa, Augusto Ferrari, ha illustrato ai componenti della Ii Commissione del Consiglio regionale le linee programmatiche della sua politica per la casa. "Il primo passo ha riguardato la predisposizione e l´approvazione da parte della Giunta di un ddl che riduce le Atc da 7 a 3 - ha spiegato Ferrari – prevedendo anche una diminuzione dei membri del Cda da 5 a 3 e di quelli del Collegio dei Revisori dei conti da 3 ad 1 più 1 supplente. Nel provvedimento si introduce, inoltre, una norma per la creazione di un piano di razionalizzazione delle società partecipate per ridurre la spesa ed utilizzarle in base a criteri di economicità ed efficienza. Il ddl, attualmente in esame presso la Commissione competente, che dovrà esaminarlo e licenziarlo, sarà sottoposto al parere del Consiglio delle Autonomie Locali. Saranno previsti momenti di confronto con tutte le organizzazioni sindacali e di categoria. Successivamente, il disegno di legge sarà discusso e votato in Consiglio regionale. Il mio auspicio è che l´iter sia breve per poter procedere all´applicazione della riforma". "La mia intenzione – ha aggiunto l’assessore Ferrari - è quella di giungere ad una completa revisione della legge n. 3/2010 sull´Edilizia sociale e di portare in Giunta, entro la prima metà del mese di dicembre un testo che sarà il risultato dell´attività di un gruppo di lavoro interno all´Assessorato". "Parallelamente a queste riforme - ha concluso Ferrari - porterò avanti politiche per ridurre il disagio abitativo, rideterminando i criteri per il bando 2014 per l´accesso al Fondo di Sostegno alla Locazione. L´obiettivo che si vuole raggiungere è quello di ottimizzare le risorse e di rispondere, nel miglior modo possibile, ai bisogni delle fasce più svantaggiate della popolazione".  
   
   
MATOVA, QUARTIERE LUNETTA, È TORNATO VIVIBILE  
 
Mantova, 21 luglio 2014 - "Finalmente si può dire con orgoglio che al quartiere Lunetta si vive bene". Lo ha detto l´assessore regionale alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità Paola Bulbarelli, al termine del sopralluogo che ha effettuato con il vice sindaco di Mantova, Espedito Rose; l´assessore ai contratti di quartiere, Celestino Dall´oglio; il direttore dell´Aler di Mantova, Giuliano Vecchi; il geometra dell´Aler, Vanni Spazzini; il rappresentante dell´associazione "Peter Pan", Claudio Spaggiari, oltre a tecnici comunali e diversi residenti del quartiere. Degrado Lontano Ricordo - "Sin da quando guidavo l´Aler di Mantova - ha spiegato Bulbarelli - mi ero fortemente attivata per la riqualificazione del quartiere. Oggi ho potuto constatare che dopo tanti anni il Lunetta è una zona davvero vivibile, dove ci sono numerose aree dedicate al verde, c´è sicurezza e strutture utili per i cittadini. Insomma, i numerosi interventi cofinanziati dal Ministero delle Infrastrutture, dalla Regione e dal Comune sono serviti per riconsegnare a Mantova e ai mantovani un quartiere moderno. Il degrado è un lontano ricordo". Gli interventi di riqualificazione non sono però terminati e di questo l´assessore Bulbarelli ne è consapevole: "C´è ancora tanto da fare - ha continuato - vi sono delle recinzioni che devono essere terminate e inoltre bisogna trovare una soluzione definitiva per il cantiere abbandonato, che crea non pochi disagi ai residenti. Tutte questioni che porterò all´attenzione della Giunta per individuare metodi e strategie di intervento in tempi rapidi".  
   
   
ACCIAIERIE DI TERNI, GOVERNO A TK: PIANO OSCURO SULLE PROSPETTIVE, VA RIVISTO L’AZIENDA ACCOGLIE L’INVITO AL CONFRONTO CON I SINDACATI, SI PARTE LUNEDI’  
 
Roma, 21 luglio 2014 - Così com’è, il piano industriale per Ast presentato oggi da Thyssen Krupp (prima a Palazzo Chigi nelle sue linee generali, poi al Ministero dello Sviluppo Economico nei dettagli), proprio non va. E’ da rivedere nei sui punti centrali perché - questa la critica di fondo - manca di prospettiva, non lascia cioè intravedere - dopo tre anni di incertezze gestionali- quale possa essere il futuro delle Acciaierie di Terni. Nella lunga riunione, presieduta dal Vice Ministro Claudio De Vincenti, per tre ore si sono confrontate, da una parte, le ragioni dell’Azienda (rappresentata dal Ceo di Tk Business Area Materials Services Joachim Limberg, dal nuovo Amministratore Delegato di Ast Lucia Morselli insieme con una folta delegazione della multinazionale), dall’altra quelle delle Istituzioni nazionali e locali (con la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il Presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, il Sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo) e delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria. Dopo un serrato dibattito, seguito alla illustrazione del piano industriale, Azienda e Sindacati hanno accolto l’invito del Vice Ministro ad aprire, da subito, un confronto per entrare nel merito: un confronto - ha tenuto a sottolineare De Vincenti - a tutto campo e “senza pregiudiziali da parte di nessuno”. Primo appuntamento, già lunedì prossimo. A fronte di Thyssen che - come è stato chiarito più volte durante la riunione - mette in cima agli obiettivi il recupero di redditività e competitività dell’impianto ternano, Governo, Istituzioni e organizzazioni sindacali hanno ricordato che quegli obiettivi sono validi solo se coniugati con durature prospettive produttive e occupazionali. “Il destino del sito siderurgico di Terni - ha affermato il Vice Ministro nel chiudere la riunione - non riguarda solo la città e neppure solo la Regione. Riguarda tutto il Paese. Questo spiega perché il Governo, e lo si è visto anche stamani nell’appuntamento a Palazzo Chigi con il Sottosegretario Graziano Delrio e il Ministro Federica Guidi, sia impegnato ai massimi livelli in questa vertenza. Ora si tratta di fare in modo che il piano presentato da Thyssen acquisisca la prospettiva che non ha e di renderlo quindi accettabile. Questo è quel che sta a cuore a tutti, a partire dai lavoratori che, quando si tratta di difendere il futuro dello loro aziende, di certo non sono da meno dei lavoratori tedeschi”. La verifica sull’esito del confronto che sta per cominciare tra le parti sarà fatta al Mise nei primi giorni di settembre e sarà preceduta dalla riunione del Tavolo di settore per la siderurgia.  
   
   
ASSEMBLEA ANNUALE FEDERMACCHINE: 2013 STAZIONARIO PER L’INDUSTRIA ITALIANA DEL BENE STRUMENTALE. STABILI PRODUZIONE (-0,5%) E EXPORT (+0,8%). IN CALO LA DOMANDA (-2,5%). RIPRESA ATTESA NEL 2014, ANCHE PER IL MERCATO ITALIANO.  
 
 Cinisello Balsamo, 21 luglio 2014 - Nel 2013, la produzione italiana di beni strumentali si è attestata di poco sotto i 35 miliardi di euro. Pur rimanendo intorno al medesimo valore, il trend della produzione, dal 2011, registra un calo costante da imputare direttamente alla riduzione dei consumi italiani. Differente, invece, il riscontro dell’export che segna il nuovo record di settore. Questo è quanto emerge dai dati di consuntivo che saranno presentati oggi pomeriggio in occasione dell’annuale assemblea Federmacchine, la federazione delle imprese costruttrici di beni strumentali, che ospiterà l’incontro con il presidente della piccola industria (e vicepresidente) di Confindustria, Alberto Baban, incentrato sul tema “La forza intrinseca del settore italiano dei mezzi di produzione e la sua importanza competitiva”. In particolare, secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, nel 2013, la produzione è rimasta sostanzialmente stabile (-0,5%), per un valore pari a 35 miliardi di euro. Delle tredici associazioni che fanno capo alla federazione, sei hanno registrato un calo del fatturato. Le esportazioni, cresciute solo dello 0,8%, hanno comunque fatto registrare il nuovo record, raggiungendo il valore di 25,6 miliardi. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana di settore sono risultati: Cina, (2,3miliardi di euro, -2,4%), Stati Uniti (2,2 miliardi di euro, +1,1%), Germania (2 miliardi di euro, -11,5%), Francia (1,5 miliardi di euro, -5,3%). Le consegne dei costruttori sul mercato interno, già poco brillanti nel 2012, sono diminuite del 3,8%, a meno di 9,4 miliardi di euro. La debolezza del consumo italiano, che nel 2013 si è attestato a 15,6 miliardi di euro (-2,5%), ha penalizzato anche l’import, -0,5%. Consapevoli del ridimensionamento del mercato interno, i costruttori italiani hanno orientato la propria attività all’estero. A conferma di ciò è il dato di export su produzione risultato pari al 73%. “Alla luce di questi numeri - ha affermato Giancarlo Losma, presidente Federmacchine - appare evidente che l’industria italiana del comparto ha saputo rispondere ai venti di crisi orientando la propria offerta verso i mercati più vivaci. D’altra parte, il 2014, come rilevato da alcuni indicatori relativi a specifici settori appartenenti al comparto rappresentato da Federmacchine, dovrebbe essere di altro tenore e dovrebbe coincidere con la ripresa, seppur moderata, della domanda italiana di macchinari”. “Ripresa che è stata certamente favorita anche dall’entrata in vigore della Nuova Legge Sabatini che, operativa da marzo, ha finora permesso finanziamenti agevolati per 1,5 miliardi di euro di investimenti in beni strumentali”. “D’altra parte, accogliamo con favore il decreto 91/2014 che permette il credito di imposta pari al 15% dell’ammontare degli investimenti totali in macchinari effettuati dalle imprese dal 25 giugno 2014 e con consegna entro il 30 giugno 2015. Siamo però convinti che lo stesso debba essere perfezionato nella sua durata effettiva di beneficio. In particolare occorrerebbe una modifica che preveda che la data di scadenza posta al 30 giugno 2015 sia relativa agli ordini raccolti e il termine per la consegna del macchinario sia spostato al 31 dicembre 2015”. “Insistiamo poi sul sistema degli ammortamenti liberi sul modello di quanto fatto in Gran Bretagna dove, dal primo aprile 2014, è permesso, nell’anno di acquisto del macchinario, fino al 31 dicembre 2015, l’ammortamento totale degli investimenti di beni strumentali fino a un importo massimo di 600.000 euro”. “Inoltre - ha aggiunto il presidente di Federmacchine - ancora una volta i costruttori italiani sottolineano la necessità di un provvedimento di incentivo alla sostituzione dei macchinari obsoleti non solo su base nazionale ma europea. Il provvedimento potrebbe evidentemente dare una scossa al consumo di macchinari ma soprattutto favorirebbe l’ormai necessario ammodernamento degli impianti produttivi del vecchio continente. La necessità di fabbriche moderne e produttive è infatti tema comune a numerosi paesi dell’Area euro”. “Alle autorità di governo - ha continuato Losma - chiediamo, anche in ragione del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, di inserire tra le proposte di politica industriale anche un ragionamento su questa misura la cui attuazione risponderebbe alle esigenze di maggiore produttività delle imprese e di adeguamento alle normative sempre più stringenti in materia di risparmio energetico e miglioramento degli standard di sicurezza sul lavoro che divengono sempre più stringenti”. “In tema di innovazione - ha sottolineato il presidente di Federmacchine - è certamente interessante la proposta di Piccola Industria di Confindustria di sviluppare un intervento capace di incentivare le Pmi a iscrivere a bilancio, mettendo a capitale, le spese per la ricerca di base (oltre a quelle per la ricerca applicata), iscrivendole tra le immobilizzazioni immateriali, con possibilità di ammortamento fino al 100% delle spese sostenute nell’esercizio”. “Si tratta infatti di un tema molto sentito nel nostro settore ove la ricerca di base si concretizza in studi, analisi, approfondimenti su trend, applicazioni, sviluppi relativi al nostro settore e ai settori utilizzatori del bene strumentale, spesso protratti nel tempo e decisamente onerosi”. “Infine - ha concluso Losma – poiché ancora una volta è il mercato estero a sostenere le nostre aziende, occorre prevedere strumenti volti a stimolare sempre di più le imprese a internazionalizzarsi. A questo proposito sottolineiamo ancora una volta la necessità di prevedere l’introduzione dell’abbattimento dell’Irap attraverso una riduzione della base imponibile, per la sola parte relativa al costo del lavoro, per una quota pari al rapporto export/produzione generata dall’azienda. La misura è stata tra l’altro citata dal viceministro Calenda qualche giorno fa nella sua proposta di piano industriale per l’Italia: ora speriamo che strada sia un po’ più spianata”.
2011 2012 2013 12/11 13/12
Produzione 35.720 35.160 34.985 -1,6% -0,5%
Export 25.110 25.397 25.589 1,1% 0,8%
Consegne interne 10.610 9.763 9.396 -8,0% -3,8%
Import 6.719 6.253 6.223 -6,9% -0,5%
Consumo apparente 17.329 16.016 15.619 -7,6% -2,5%
(milioni di euro) Fonte: Gruppo Statistiche Federmacchine
 
   
   
START CUP PUGLIA 2014: I NUMERI DELLE CANDIDATURE SCADUTI I TERMINI PER ISCRIVERSI ALLA COMPETIZIONE REGIONALE PER ASPIRANTI IMPRENDITORI INNOVATIVI  
 
Valenzano, 21 luglio 2014 - Si è chiusa lunedì 14 luglio la fase di iscrizione delle proposte progettuali per Start Cup Puglia 2014, competizione regionale che premia le nuove iniziative imprenditoriali ad alto contenuto di conoscenza e offre la possibilità di trasformare un’idea brillante in un’impresa di successo, attraverso attività di formazione, assistenza progettuale e premi in denaro. Organizzata dall’Arti su incarico dell’Assessorato allo Sviluppo Economico - Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro, l’Innovazione della Regione Puglia e in collaborazione con le Università pugliesi, il Cnr, l´Enea, il Programma regionale Bollenti Spiriti e il Premio Nazionale per l’Innovazione, la gara ha l’obiettivo di contribuire allo sviluppo regionale di una nuova cultura imprenditoriale basata sull´innovazione, promuovere la nascita sul territorio di imprese innovative e favorire la crescita economica del sistema produttivo regionale. Al termine della scadenza si contano 55 business plan pervenuti, così suddivisi per categorie: 9 candidature per Agrifood/cleantech, 29 per Ict, 11 per la categoria Industrial e 6 per Life Science. Tocca adesso alla commissione di valutazione dei progetti, che si insedierà nei prossimi giorni, selezionare le 12 proposte progettuali che accederanno alla fase finale, in programma per il 19 settembre a Bari nell’ambito della Fiera del Levante. Tra le principali novità introdotte quest’anno per Start Cup Puglia, le più interessanti riguardano le attività preliminari di formazione e assistenza progettuale. In questa settima edizione, infatti, la competizione si è arricchita di 12 sessioni di accompagnamento, realizzate su tutto il territorio pugliese: un’operazione di affiancamento in cui investitori ed esperti provenienti dal mondo imprenditoriale e della ricerca hanno messo a disposizione le proprie competenze. Attraverso testimonianze, attività laboratoriali, mentoring e presentazioni di case study, le sessioni hanno fornito ai 140 partecipanti gli elementi fondamentali per la redazione del business plan. Tra i tanti protagonisti di questo percorso formativo, si annoverano esperti del calibro di: Gianluigi De Gennaro, delegato del Rettore dell’Università di Bari allo sviluppo della creatività, Alessandro Sannnino, docente dell’Università del Salento, oltre che imprenditore innovativo seriale, Claudio Giuliano, manager del Fondo di investimento Innogest Sgr. Tutti i dettagli sull’iniziativa sono disponibili sul sito di www.Startcup.puglia.it  in costante aggiornamento.  
   
   
TRENTO: AZIENDE MECCATRONICHE, NUOVE OPPORTUNITA’ PER L’EXPORT  
 
Trento, 21 luglio 2014 - In termini tecnici si chiama Pif, Progetto Integrato di Filiera. In sostanza è un pacchetto di servizi di supporto riservato alle aziende trentine del settore meccanico e meccatronico interessate ad avviare o potenziare la propria presenza sui mercati esteri. Un servizio a tutto tondo, frutto dell’unione di risorse e competenze tra Provincia autonoma di Trento, Trentino Sviluppo, Agenzia del lavoro ed Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche. Ne è uscito un insieme di strumenti particolarmente interessante, messi tra loro a sistema: percorsi di formazione ed accompagnamento, sostegno nella definizione della migliore organizzazione aziendale, aiuto nella definizione del singolo prodotto, utilizzo di servizi informativi e finanziari a livello europeo, nazionale o provinciale ed altro ancora. Cinque i mercati prioritari: Austria, Germania, Svizzera, Spagna e Stati Uniti. L’avviso di preselezione è disponibile sul sito trentinosviluppo.It. Adesioni entro il 30 settembre prossimo. Al fine di accrescere la competitività delle imprese e la loro capacità di essere presenti su mercati esteri, Trentino Sviluppo in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento, Agenzia del Lavoro ed Agenzia provinciale per l’incentivazione delle attività economiche (Apiae), ha pubblicato un bando/avviso volto ad individuare aziende interessate a fruire di specifici servizi di supporto all’internazionalizzazione all’interno di un progetto integrato di filiera. Potenziali destinatari sono tutte le piccole e medie imprese aventi sede legale ed operativa in Provincia di Trento che producono beni e servizi nei settori della meccanica e della meccatronica, comprese anche le attività nell’ambito delle biotecnologie. Sulla base della tipologia merceologica e degli obiettivi aziendali, Trentino Sviluppo proporrà dei percorsi mirati di carattere individuale e/o collettivo che saranno strutturati in diverse fasi e che contempleranno diverse attività. Si va dal servizio base (check-up aziendale, analisi prodotto, definizione del percorso strategico, supporto nell’individuazione di aziende complementari e all’avvio di contratti di rete, servizi in tema di tutela dell’innovazione e della proprietà Intellettuale etc.) ad un vero e proprio tutoring commerciale con consulenze specialistiche personalizzate, alla promozione di incontri con operatori internazionali, percorsi di formazione collettiva ed individuale, al supporto nell’individuazione di strumenti pubblici e privati di finanziamento e agevolazioni di altra natura e nella predisposizione delle domande di contributo su leggi provinciali ma anche al sostegno per la partecipazione a progetti e servizi europei. L’ammissione ai servizi è subordinata ad un audit di approfondimento realizzato da Trentino Sviluppo. Le domande potranno essere inviate entro il 30 settembre 2014 a Trentino Sviluppo, via Fortunato Zeni n. 8 – 38068 Rovereto o via mail all’indirizzo info@trentinosviluppo.It  
   
   
CRISI ECONOMICA, L´ALTO ADIGE "REGGE" BENE  
 
Bolzano, 21 luglio 2014 - Una fotografia a quasi sette anni di distanza dallo scoppio della crisi: secondo la classifica del Sole 24 Ore, che ha analizzato dieci aspetti indicativi dell’impatto della crisi nelle province italiane, Bolzano risulta tra le meno colpite. A quasi sette anni di distanza dalla crisi il Sole 24 Ore ha tracciato un bilancio dell’impatto che la recessione ha avuto nelle province italiane. Sono stati presi in esame dieci aspetti che interessano la vita e i bilanci delle famiglie fornendo una buona fotografia di come il paese ha reagito alla crisi. Osservando la graduatoria stilata dal Sole 24 Ore sull’impatto della crisi dal 2007 al 2013 nelle province italiane, emerge come Bolzano abbia subito un effetto abbastanza contenuto, piazzandosi al secondo posto con un punteggio di 30,2 (dove 100 significa crisi più accentuata e 1 crisi meno forte). Meglio di Bolzano si è posizionata soltanto Vicenza (punteggio di 28,9). “L’alto Adige negli ultimi sette anni ha saputo far fronte ad un periodo così difficile per imprese e famiglie. Ora si tratta di continuare in questa direzione e guardare alle sfide del futuro”, commenta il Presidente della Camera di commercio di Bolzano, Michl Ebner. Tra i dieci indicatori utilizzati per stabilire il punteggio finale c’è anche il reddito pro capite, che dal 2007 al 2013 in provincia di Bolzano è aumentato, secondo la classifica del Sole 24 Ore, del 6,1 percento. Buoni anche i consumi per beni durevoli, diminuiti in maniera abbastanza contenuta (-10,7 percento) rispetto ad altre province. Hanno registrato una buona performance anche i depositi bancari aumentati del 43,9 percento. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, nonostante il livello in provincia di Bolzano rimanga il più basso tra le province italiane dal 2007 al 2013 si è registrato un aumento del 71,6 percento.  
   
   
CAMERE COMMERCIO, MARONI: IN GIUNTA DELIBERA PER ISTITUIRE TAVOLO  
 
Varese, 21 luglio 2014 - "Vogliamo sostenere il nostro Sistema camerale qui in Lombardia. La rete delle Camere di commercio non è un costo inutile da tagliare, ma rappresenta un´opportunità e uno strumento di intervento nelle politiche di sostegno al mondo delle imprese, per questo in Giunta porterò una delibera per istituire il Tavolo lombardo del Sistema camerale, a cui inviterò i presidenti regionali delle associazioni di categoria rappresentate nel Sistema camerale, i vertici di Unioncamere e i presidenti delle Camere di commercio". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al suo arrivo a Ville Ponti, a Varese, per partecipare al Consiglio camerale della locale Camera di Commercio. "Il decreto che dimezza i contributi alle Camere? Il sistema camerale qui in Lombardia funziona bene - ha rilevato Maroni - e c´è il mio impegno, attuando la decisione del Consiglio regionale, di intervenire, sollecitando anche i parlamentari lombardi, perché modifichino il decreto con un emendamento soppressivo della parte che dimezza il contributo alle Camere di Commercio".  
   
   
RIFORMA CAMERE COMMERCIO: TAVOLO REGIONALE IN LOMBARDIA  
 
Milano, 21 luglio 2014 - "L´istituzione di un Tavolo lombardo per la Riforma del Sistema camerale consentirà di portare all´attenzione del Governo una proposta concreta, perché vengano rimodulate le funzioni e l´organizzazione delle Camere di Commercio, senza intaccarne però la loro valenza e autonomia". Lo dice l´assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario Mauro Parolini, commentando l´istituzione di un Tavolo lombardo sulla riforma del Sistema camerale, proposto e approvato, dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Roberto Maroni. Decreto Governo Insostenibile - A scatenare le polemiche e la levata di scudi da parte del Sistema camerale e dei rappresentanti del mondo economico, è stato il Disegno di legge delega, approvato lo scorso 10 luglio, che prevede l´abolizione del contributo delle imprese nei confronti delle Camere di Commercio. "Un decreto insostenibile, che incide pesantemente sul Sistema - rimarca Parolini - considerato l´altro provvedimento approvato dal Governo, con il quale, a partire dal 2015, riduce del 50 per cento l´importo del diritto annuale alle Camere di Commercio a carico delle imprese". Convocazione Nei Prossimi Giorni - "Il Tavolo, la cui prima convocazione avverrà nei prossimi giorni, sarà composto dal presidente della Regione, dagli assessori competenti in materia economica, dall´Ufficio di presidenza della Iv Commissione del Consiglio regionale (Attività produttive), dai presidenti regionali delle associazioni di categoria del Patto per lo sviluppo, rappresentate nel Sistema camerale e dai vertici di Unioncamere. Risposta Immediata - "Sono trascorsi appena tre giorni - sottolinea l´assessore - da quando il Consiglio, tramite una mozione urgente, approvata all´unanimità, ha chiesto alla Giunta di intervenire, presso il Governo, per chiedere che sia riformulato il testo del provvedimento nella parte in cui prevede l´eliminazione del contributo che le imprese versano annualmente a titolo di finanziamento del sistema camerale e oggi ecco la pronta risposta della Giunta". Valutare Importanza Sistema - "Mi preme sottolineare - aggiunge il titolare regionale in tema di Commercio - che non si tratta di salvare lo status quo, perché, sono d´accordo, molto può essere cambiato e migliorato, ma occorre riflettere e fare una netta distinzione tra ciò che non funziona e va eliminato e ciò che funziona e va mantenuto". "Le Camere di commercio - conclude - vanno valutate sui servizi che forniscono e, come dimostrano gli accordi intercorsi tra loro e Regione Lombardia, la gran parte degli 800 milioni raccolti con i diritti camerali tornano alle imprese".  
   
   
AST: MARINI, POLLI E DI GIROLAMO, "PER COME PRESENTATO IL PIANO È IRRICEVIBILE"  
 
Perugia, 21 luglio 2014 - Il piano cosi come presentato è irricevibile. Necessita di sostanziali e profonde modifiche a cominciare dalla questione dell´occupazione e delle prospettive industriali dell´intero sito di Terni: questo il secco commento delle istituzioni umbre rispetto al piano industriale presentato il 17 luglio a Roma dai vertici di Thyssen Krupp nei due incontri svoltisi a palazzo Chigi prima, ed al ministero dello Sviluppo economico poi, cui hanno partecipato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, insieme all´assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, al presidente della Provincia di Terni, Feliciano Polli, ed al sindaco della città, Leopoldo Di Girolamo. Per i rappresentanti delle istituzioni umbre, Regione, Provincia e Comune, si tratta di un piano che di industriale ha davvero poco, perché prevede esclusivamente un taglio drastico sia in termini di dipendenti che di salario, scaricando così tutto il costo sociale soltanto sui lavoratori delle acciaierie, in un territorio già duramente colpito in passato da piani di ridimensionamento delle acciaierie e su tutto il sistema delle imprese dell´indotto. Peraltro, ciò a fronte di un peso del costo complessivo del lavoro all´interno del bilancio di Tk che è assai marginale, attestandosi attorno al quattro per cento. Una sproporzione che è indice di un´assoluta mancanza di strategia industriale da parte di Tk per ciò che riguarda il sito di Terni. A fronte di una impostazione del piano tutta basata su tagli, riduzioni e ridimensionamenti non vi è poi alcuna significativa voce relativa a investimenti che possano, anche in minima parte, supportare le supposte strategie di rilancio di Ast che il management ha in maniera troppo sommaria riferito di voler perseguire. Va ricordato a tale proposito come l´approvazione della Commissione Europea dell´ operazione di retrocessione di Ast da Outokumpu a Tk fosse "anche il frutto di rassicurazioni in ordine alla conservazione della potenzialità produttiva del sito, alla realizzazione di investimenti e del necessario sostegno finanziario. Anche per ciò che riguarda le prospettive di mercato, sia pure in un contesto complicato dalla crisi economica, non sono state evidenziate chiare strategie per aggredire il mercato globale e posizionarsi nei nuovi mercati a maggior valore aggiunto. Manca inoltre completamente ogni impegno finanziario e progetto per sostenere nuovi investimenti in ricerca ed innovazione che sono il presupposto fondamentale per assicurare un futuro di competitività alle acciaierie di Terni. Ringraziando il Governo - a cominciare dalla Presidenza Consiglio ministri con il sottosegretario Graziano Delrio, al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, e al viceministro Claudio De Vincenti - per la ferma posizione assunta a fianco delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali, consideriamo fondamentale confermare il carattere nazionale di questo confronto ed abbiamo sollecitato un´ azione anche in sede europea sia sulle questioni poste dalla commissione europea in sede di antitrust sia, più complessivamente, sulla politica industriale europea. Auspichiamo infine che la questione dell´acciaio, nell´ambito delle politiche europee, sia uno dei temi che caratterizzi il semestre di presidenza italiana.  
   
   
PIEMONTE: IL TESSILE E´ UN SETTORE STRATEGICO SU CUI PUNTARE  
 
Torino, 21 luglio 2014 - “L’impegno verso la filiera del tessile da parte della giunta regionale, nell’ambito della nuova programmazione dei fondi europei, è ampiamente garantito. Rimane per noi un settore strategico sul quale punteremo". E´ quanto replica l´assessore alle attività produttive, Giuseppina De Santis , relativamente alle osservazioni da parte di alcuni consiglieri a seguito del dibattito di oggi in commissione. "Confermeremo - sottolinea l´assessore - le iniziative già avviate sul tessile negli ultimi anni, in particolare il polo di innovazione basato a Biella, le attività formative, le azioni di sostegno all’export e alla transizione tecnologica. Inoltre, la Regione Piemonte intende aderire alla piattaforma tecnologica nazionale su fashion e tessile proposta dalle rappresentanza di settore. Per quanto riguarda l’accesso al credito faremo poi in modo di realizzare misure ulteriori, quali ad esempio mini bond, per offrire nuove opportunità di finanziamento. Preciso altresì che trattandosi di programmi operativi ancora in itinere e oggetto di negoziato, potranno far registrare delle modifiche, anche sulla base degli input che arriveranno dall’Europa. "La definizione della smart specialization strategy - conclude l´assessore De Santis - è condizionata dalle priorità definite a livello comunitario prima, e poi nazionale. In questo ambito, e tento conto della varietà, territoriale e di specializzazione, del nostro tessuto produttivo, la Giunta sta lavorando all’ipotesi di introdurre, in coerenza a quanto previsto nella smart specialization nazionale, una linea “made in”, nel nostro caso made in Piemonte".  
   
   
TESSILE&CERTIFICAZIONE: PROGETTO “TEM-TEX”  
 
Varese, 21 luglio 2014 - È uno strumento fondamentale di competitività su un mercato, quale quello del tessile-abbigliamento, dove il consumatore è alle prese con una moltitudine indifferenziata di offerte. E la certificazione vede Varese, col suo tessuto di imprese capaci di operare da protagoniste nel mondo nonostante i morsi della crisi, ancora una volta all’avanguardia. Il dato è emerso ieri a Malpensafiere durante un incontro promosso da Camera di Commercio, Provex Consorzio per l’Internazionalizzazione e Centrocot con il supporto di Unionfiliere oltre che delle Ccie. «La richiesta di una sempre maggior trasparenza anche nella filiera moda – ha sottolineato il presidente della Cdc Renato Scapolan – è la conseguenza della globalizzazione dei mercati: la tracciabilità è la risposta a questa nuova esigenza». Oggi per restare competitivi non è più sufficiente offrire un buon prodotto, occorre comunicare con chiarezza ulteriori informazioni: dall’origine del prodotto stesso all’assenza di sostanze nocive, nel rispetto delle persone e dell’ambiente. «Per questo il sistema delle Cdc – ha continuato Scapolan – sta investendo sulla certificazione “Tfashion” che punta sulla tracciabilità volontaria attraverso un’etichetta chiara e “trasparente”». L’obiettivo è di giungere a una certificazione di filiera quale leva di marketing sui mercati esteri, allargandone i vantaggi anche a quelle pmi che, per struttura, non avrebbero le caratteristiche per operare a livello internazionale. «La tracciabilità di filiera – ha aggiunto il presidente di Centrocot Mario Montonati – ha infatti il vantaggio di estendere alle imprese che operano nelle diverse fasi produttive i benefici di questo strumento come leva di marketing. Tfashion diventa allora lo strumento ideale per valorizzare quelle aziende italiane e varesine in particolare che garantiscono autenticità del prodotto in una logica di trasparenza nei confronti del consumatore finale, ma anche di responsabilità verso i propri fornitori». Caratteristiche tanto più importanti per un sistema del tessile-abbigliamento italiano che mantiene la propria leadership sul mercato fashion a livello mondiale: una ricerca presentata durante il seminario di Malpensafiere da Acimit, Associazione Italiana Costruttori Macchinari per il Tessile, conferma che il nostro paese detiene il 20% del mercato mondiale dell’abbigliamento esterno, biancheria e calzetteria di qualità. Una competitività che va valorizzata, aiutando le imprese con strumenti sempre più innovativi ed efficaci. È il caso del progetto “Tem-tex” promosso dalla Camera di Commercio per selezionare otto aziende che potranno beneficiare dell’affiancamento di un temporary export manager per pianificare le proprie strategie di marketing sui mercati target. Info sul progetto: Provex, tel. 0331774377; email: provex@provex.It  sito www.Provex.it )  
   
   
LOMBARDIA-THAILANDIA: UN BUSINESS DA UN MILIARDO ALL’ANNO PER LE IMPRESE PRIME MILANO, VARESE E MONZA PER EXPORT, MILANO E MONZA PER IMPORT ESPORTIAMO MACCHINARI E CHIMICA, IMPORTIAMO MACCHINARI E ALIMENTARI  
 
Milano, 21 luglio 2014. Tra Lombardia e Thailandia un interscambio da quasi un miliardo nel 2013, secondo un’elaborazione del Servizio Studi della Camera di commercio di Milano su dati Istat. Missione in Thailandia, iscrizioni entro il 20 luglio. Dal 3 al 5 novembre Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano, organizza una missione a Bangkok per le aziende lombarde dei settori: tessile - abbigliamento, accessori moda, calzature e pelletteria, gioielleria e oreficeria, cosmetica, sport e tempo libero. Ricerca e selezione di partner locali, organizzazione di agende personalizzate di incontri d’affari e servizio di interpretariato sono alcuni dei servizi offerti durante la missione. Manifestazione di interesse all’iniziativa entro il 20 luglio. Per maggiori informazioni consultare il sito: http://www.Promos-milano.it/iniziative/calendario/missione-in-thailandia.kl. Export lombardo. Nei primi tre mesi del 2014 l’export della Lombardia verso la Thailandia vale oltre 100 milioni di euro. Macchinari ed apparecchi (oltre 32milioni) e sostanze e prodotti chimici (oltre 20milioni, di cui il 58,5% da Milano) i settori più coinvolti. Tra le province lombarde primeggia Milano (oltre 49 milioni di export, il 48% del totale regionale). Seguono Varese (13 milioni) e Monza e Brianza (oltre 10 milioni). Import lombardo. È di oltre 150 milioni il valore dell’import dalla Thailandia in Lombardia nel primo trimestre 2014. Settori più coinvolti quello dei macchinari ed apparecchi (oltre 41 milioni) e quello dei prodotti alimentari, bevande e tabacco (oltre 39 milioni, di cui il 41,2 % a Milano). In regione prima Milano (64 milioni di import), seguita da Monza e Brianza (oltre 43milioni). Thailandia: import 2014 (I trimestre)
Merce 103012-Varese 103013-Como 103015-Milano 103016-Bergamo 103017-Brescia 103018-Pavia 103019-Cremona 103020-Mantova 103097-Lecco 103098-Lodi 103108-Monza e della Brianza Lombardia
import import import import import import import import import import import import
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 1.055.221 218.000 871.678 85.167 53.966 280.817 197.224 45.356 31.248 0 0 2838677
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 1.648.928 18.959.483 16.205.237 558.099 453.044 1.221.986 0 127.150 165.738 0 0 39339665
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 854.853 844.367 8.305.096 267.605 342.645 3.257 8.018 6.028 3.770 0 594.251 11229890
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 3.655 11.668 41.690 4.580 0 1.520 0 0 0 0 0 63113
Ce-sostanze e prodotti chimici 110.923 178.990 6.232.139 1.059.410 334.288 0 15.686 497.958 148.517 0 46.462 8624373
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 0 0 0 0 1.147 0 0 0 0 0 0 1147
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 194.748 958.279 4.330.176 2.379.501 1.322.180 40.176 0 1.061.985 0 144.419 638.351 11069815
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 168.077 333.276 1.408.580 405.266 23.686 603.018 259.313 0 3.685 0 619.142 3824043
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 27.670 38.435 3.356.458 8.909 683.655 0 0 0 3.636 0 7.844.672 11963435
Cj-apparecchi elettrici 277.498 52.008 8.452.176 255.294 4.711 0 0 0 2.530 0 133.041 9177258
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 706.623 0 5.839.366 111.442 349.491 33.527 3.686 0 459.997 0 33.623.433 41127565
Cl-mezzi di trasporto 11.345 0 3.611.842 109.807 241.145 0 0 0 0 0 37.094 4011233
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 447.630 2.308 5.365.955 64.138 70.680 15.690 3.848 808.497 1.169 0 36.280 6816195
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 0 1.325 27.329 0 0 0 0 0 0 0 0 28654
R-prodotti Delle Attivita´ Artistiche, Sportive, Di Intrattenimento E Divertimento 0 0 8.762 1.895 0 0 0 0 0 0 0 10657
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 0 0 1.100 0 0 0 0 0 0 0 0 1.100
Totale Settori 5.507.171 21.598.139 64.057.584 5.311.113 3.880.638 2.199.991 487.775 2.546.974 820.290 144.419 43.572.726 150.126.820
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat al I trimestre 2014 - Valori in Euro, dati cumulati Thailandia: import 2013
Merce 103012-Varese 103013-Como 103014-Sondrio 103015-Milano 103016-Bergamo 103017-Brescia 103018-Pavia 103019-Cremona 103020-Mantova 103097-Lecco 103098-Lodi 103108-Monza e della Brianza Lombardia
import import import import import import import import import import import import import
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 4.497.973 990.142 0 2.382.871 828.965 364.152 1.055.758 767.818 172.561 50.146 1.929 0 11.112.315
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 0 0 0 5.299 14.663 0 0 0 0 0 0 0 19.962
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 6.213.575 28.872.265 0 49.836.061 1.703.169 1.992.509 5.476.553 60.673 716.723 179.643 0 30.395 95.081.566
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 2.487.705 2.895.390 6.635 28.763.471 746.035 1.000.502 41.358 28.193 551.415 140.521 0 2.847.285 39.508.510
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 24.761 52.440 0 410.785 26.632 14.515 30.288 16.633 1.155 19.235 0 24.122 620.566
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 0 0 0 0 0 0 1.095 0 0 0 0 0 1.095
Ce-sostanze e prodotti chimici 527.560 1.902.898 0 17.662.064 5.207.044 1.472.562 312.180 33.936 353.150 416.456 115.932 218.818 28.222.600
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 0 0 0 0 0 4.579 0 0 0 0 0 0 4.579
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 369.412 3.852.183 0 13.016.796 7.656.241 3.707.752 214.810 47.950 2.985.318 2.506 356.014 5.502.393 37.711.375
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 615.527 1.112.155 0 7.510.470 1.885.270 1.700.449 2.217.844 1.110.341 0 277.087 13.606 5.987.979 22.430.728
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 64.989 243.156 0 13.625.589 68.976 3.184.103 2.138 4.609 1.602 29.064 56.659 22.502.717 39.783.602
Cj-apparecchi elettrici 571.811 97.669 0 35.311.830 758.980 8.638 0 0 33.790 24.640 2.130 831.985 37.641.473
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 1.038.301 89.425 0 24.288.228 220.631 1.129.781 143.203 0 0 941.262 0 70.304.029 98.154.860
Cl-mezzi di trasporto 11.813 0 0 12.856.568 426.992 1.556.924 0 0 0 9.511 0 175.148 15.036.956
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 1.997.090 39.096 0 15.558.398 226.222 323.591 53.380 40.366 29.194 0 5.964 312.466 18.585.767
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 0 0 0 566.257 0 0 0 0 0 0 0 0 566.257
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 28.295 2.246 0 315.307 12.131 2.179 0 0 0 0 0 0 360.158
R-prodotti Delle Attivita´ Artistiche, Sportive, Di Intrattenimento E Divertimento 0 0 0 60.416 0 0 0 0 0 0 0 0 60.416
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 0 9.127 0 42.236 62.821 23.128 0 0 0 0 0 0 137.312
Totale Settori 18.448.812 40.158.192 6.635 222.212.646 19.844.772 16.485.364 9.548.607 2.110.519 4.844.908 2.090.071 552.234 108.737.337 445.040.097
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat al Iv trimestre 2013- Valori in Euro, dati cumulati Thailandia: import 2012
Merce 103012-Varese 103013-Como 103014-Sondrio 103015-Milano 103016-Bergamo 103017-Brescia 103018-Pavia 103019-Cremona 103020-Mantova 103097-Lecco 103098-Lodi 103108-Monza e della Brianza Lombardia
import import import import import import import import import import import import import
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 3.877.840 1.373.374 0 8.149.727 726.890 331.453 754.872 707.109 380.636 68.884 0 0 16.370.785
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 0 0 0 14.963 13.636 0 0 0 0 0 0 0 28.599
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 5.924.116 39.520.788 0 57.892.318 1.708.952 2.931.498 3.150.901 0 555.926 0 0 103.051 111.787.550
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 2.642.818 4.578.724 1.183 21.760.679 796.394 1.310.354 39.786 15.469 117.349 78.101 0 2.435.819 33.776.676
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 4.328 2.755 0 466.542 50.486 46.486 20.320 13.120 1.681 0 0 3.004.827 3.610.545
Ce-sostanze e prodotti chimici 595.007 2.168.256 0 19.594.378 4.155.469 960.028 702.147 11.887 1.288.264 886.549 0 194.560 30.556.545
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 0 0 0 4.692 0 195.250 0 0 0 0 0 0 199.942
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 597.396 3.414.966 0 12.619.543 8.916.894 3.626.655 285.581 93.631 722.235 35.191 576.727 5.686.760 36.575.579
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 633.860 982.394 0 11.320.948 2.347.334 714.543 2.489.605 753.832 0 447.701 419.660 2.223.180 22.333.057
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 206.566 117.326 0 20.921.035 33.834 3.723.751 1.062 2.633 2.652 119.966 72.109 15.356.462 40.557.396
Cj-apparecchi elettrici 87.803 3.312 0 32.392.164 284.490 94.680 0 1.270 20.568 1.523 81.311 868.320 33.835.441
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 962.588 51.791 0 39.060.081 618.244 869.070 185.029 1.314 33.531 651.482 0 38.276.477 80.709.607
Cl-mezzi di trasporto 58.660 0 0 5.222.263 370.917 1.472.910 0 0 0 27.130 0 142.105 7.293.985
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 1.901.417 126.869 1.748 18.113.555 203.554 229.982 177.833 96.121 51.450 1.142 5.490 464.757 21.373.918
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 0 0 0 0 298.904 0 0 0 0 0 0 0 298.904
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 28.220 7.843 0 218.205 9.252 9.110 0 1.664 0 0 0 0 274.294
R-prodotti Delle Attivita´ Artistiche, Sportive, Di Intrattenimento E Divertimento 0 0 0 34.598 1.998 9.121 0 0 0 0 0 0 45.717
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 9.490 2.276 0 24.963 199.051 15.780 0 0 0 0 0 1.265 252.825
Totale Settori 17.530.109 52.350.674 2.931 247.810.654 20.736.299 16.540.671 7.807.136 1.698.050 3.174.292 2.317.669 1.155.297 68.757.583 439.881.365
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat al Iv trimestre 2012 - Valori in Euro, dati cumulati Thailandia: export 2014 (I trimestre)
Merce 103012-Varese 103013-Como 103014-Sondrio 103015-Milano 103016-Bergamo 103017-Brescia 103018-Pavia 103019-Cremona 103020-Mantova 103097-Lecco 103098-Lodi 103108-Monza e della Brianza Lombardia
export export export export export export export export export export export export export
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 0 0 0 16.618 0 0 0 0 0 0 0 0 16.618
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 1.691 0 103.663 21.977 0 6.855 0 6.625 0 0 0 6.387 147.198
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 83.556 195.381 8.365 1.343.710 3.477 217.861 189.050 413.185 374.952 4.573 1.822 541.263 3.377.195
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 379.637 561.569 0 4.368.384 340.205 80.581 7.886 0 125.679 99.530 1.026 69.361 6.033.858
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 0 115.249 0 198.379 2.400 0 0 0 0 70.566 0 72.434 459.028
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 0 0 0 10.827 0 19.803 0 0 0 0 0 0 30.630
Ce-sostanze e prodotti chimici 1.676.744 544.941 0 12.045.100 297.904 133.609 246.260 0 118.547 47.445 2.185 5.486.333 20.599.068
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 0 9.541 0 1.845.463 4.730 21.476 329.002 0 0 17.080 0 169.833 2.397.125
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 705.078 248.178 9.520 2.673.177 384.178 232.920 58.616 158.805 130.539 0 327.086 24.654 4.952.751
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 1.168.581 680.832 0 3.307.176 206.939 2.095.402 109.304 333.938 7.325 567.217 0 909.650 9.386.364
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 627.043 17.809 0 2.959.849 388.442 117.174 0 41.365 107.530 53.003 0 568.893 4.881.108
Cj-apparecchi elettrici 3.687.278 11.400 0 5.903.041 881.816 332.047 9.200 48.383 63.780 97.233 16.107 667.808 11.718.093
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 3.642.247 884.835 0 12.802.617 4.502.001 6.012.735 508.839 144.665 982.301 1.397.531 19.173 1.460.684 32.357.628
Cl-mezzi di trasporto 1.184.387 13.599 753.987 611.682 777.243 122.053 0 17.219 15.184 35.495 0 34.638 3.565.487
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 25.212 666.247 0 1.120.891 184.992 61.499 0 33.991 24.016 8.589 0 524.611 2.650.048
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 0 0 0 9.790 0 0 0 0 0 0 0 0 9.790
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 9.437 6.278 0 79.324 0 1.925 0 0 0 0 0 125.472 222.436
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 0 0 0 6.750 0 13.700 0 0 0 0 0 0 20.450
Totale Settori 13.190.891 3.955.859 875.535 49.324.755 7.974.327 9.469.640 1.458.157 1.198.176 1.949.853 2.398.262 367.399 10.662.021 102.824.875
Fonte: elaborazioni Servizio Studi - Camera di Commercio di Milano su dati Istat al I trimestre 2014 - Valori in Euro, dati cumulati Thailandia: export 2013
Merce 103012-Varese 103013-Como 103014-Sondrio 103015-Milano 103016-Bergamo 103017-Brescia 103018-Pavia 103019-Cremona 103020-Mantova 103097-Lecco 103098-Lodi 103108-Monza e della Brianza Lombardia
export export export export export export export export export export export export export
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 3.790 8.291 0 37.987 0 0 0 0 0 0 0 0 50.068
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 0 0 641.430 175.541 0 209.811 0 0 0 0 0 12.972 1.039.754
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 343.795 411.732 34.431 4.403.237 969.574 969.163 586.757 822.590 855.706 62.936 11.343 1.897.369 11.368.633
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 1.461.206 2.329.070 0 17.885.052 2.285.579 204.655 72.372 36.878 330.835 589.412 46.770 681.774 25.923.603
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 14.431 618.313 0 639.985 52.769 30.527 5.793 7.826 0 250.594 0 104.121 1.724.359
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 11.271 0 0 71.665 0 6.025 0 0 0 0 0 0 88.961
Ce-sostanze e prodotti chimici 10.274.168 4.542.113 0 34.000.460 3.721.192 675.155 208.669 33.539 4.358.401 183.031 31.248 9.484.038 67.512.014
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 216.154 188.513 0 4.591.122 124.669 33.808 1.583.011 0 0 13.160 0 806.012 7.556.449
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2.070.879 1.178.177 71.356 9.470.875 1.912.689 2.374.888 216.107 260.253 423.121 143.125 266.941 198.999 18.587.410
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 10.724.351 8.858.097 134.627 18.034.150 1.801.001 5.846.345 483.054 1.246.687 166.659 4.065.049 5.018.548 1.125.802 57.504.370
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 1.652.022 242.380 0 9.532.543 1.694.552 244.767 239.404 456.005 212.123 212.552 2.670 2.852.477 17.341.495
Cj-apparecchi elettrici 1.146.581 117.978 0 22.399.325 1.492.696 1.874.497 30.080 219.344 196.262 827.567 179.279 3.823.788 32.307.397
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 18.789.535 3.542.562 124.736 90.175.267 24.755.527 24.664.798 15.017.146 1.660.281 4.865.177 2.271.473 2.271.885 20.206.752 208.345.139
Cl-mezzi di trasporto 27.740.478 65.097 1.579.567 2.331.540 5.281.613 1.303.497 0 7.446 18.861 176.746 1.284 128.038 38.634.167
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 360.593 2.108.912 6.151 6.137.102 347.656 302.443 641.032 101.482 367.035 29.862 0 1.973.258 12.375.526
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 0 0 0 62.030 15.060 0 0 0 0 0 0 0 77.090
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 0 4.488 0 283.523 19.015 18.563 1.865 0 0 0 0 101.676 429.130
M-prodotti Delle Attivita´ Professionali, Scientifiche E Tecniche 0 0 0 0 0 <  
   
   
CCIAA POTENZA: IMPRESE SOCIALI CRESCONO E DIVENTANO PROTAGONISTE  
 
Potenza, 21 luglio 2014 - Le imprese sociali sono ancora una goccia nel mare (se si pensa che la platea delle realtà potenzialmente interessate a diventarlo comprende anche cooperative sociali, associazioni, fondazioni ed enti con un’attività commerciale, anche se “non prevalente”), ma ambiscono ad un ruolo da protagonisti in Basilicata, in un periodo di grandi riforme che stanno interessando tanto la Pubblica Amministrazione quanto il terzo settore. E’ su questo filone concettuale che si è snodato il tema del seminario “Imprese sociali e sviluppo locale”, organizzato dalla Camera di Commercio di Potenza, in collaborazione con Confcooperative di Basilicata, e con il supporto operativo dell´azienda speciale Forim, nell’ambito delle attività previste dal progetto "Start up imprenditoria sociale" (iniziativa del sistema camerale supportata da Unioncamere nazionale). Parlare di impresa sociale, è stato sottolineato, significa includere enti che si occupano di tutela ambientale o turismo sostenibile, cooperative che gestiscono un ristorante o una produzione artigianale impiegando persone disabili, ex detenuti o altre categorie di lavoratori che la normativa definisce “svantaggiati”, e per la riforma in corso molto probabilmente vi rientreranno anche il commercio equo-solidale e nuove frontiere come l’housing sociale, i servizi al lavoro e il microcredito. Ambiti molto ampi, dunque, rispetto ai quali occorre posizionarsi per tempo, così come rispetto alle dinamiche relative ai Fondi strutturali 2014-2020, sul piano locale. Giuseppe Bruno, presidente di Federsolidarietà Basilicata, ha rimarcato come rispetto al passato gli strumenti normativi mettano oggi in condizione l’impresa sociale di avere effettivamente un ruolo da protagonista: «Registriamo due elementi sostanziali: una maggiore attenzione dell’Unione europea e un processo evolutivo di riforme che, come chiediamo a gran voce, riconoscano in impresa sociale tutti quei soggetti che nel sociale svolgono attività economicamente rilevanti». Ugo Baldini, di Caire Urbanistica ha fatto un ampio excursus rispetto ai potenziali campi di applicazione delle imprese sociali, con potenziali ricadute anche nelle aree interne della regione (su turismo, agricoltura e multidisciplinarietà, rigenerazione dei centri storici e molto altro), mentre Antonio Di Stefano (della Regione Basilicata) ha analizzato i nuovi strumenti della programmazione 2014-2020 in relazione ai possibili ambiti di interesse dell’ambito sociale. Luciano Gallo, avvocato dello studio Mm&a di Roma, ha infine evidenziato che nell’ambito delle riforme in atto, occorrerà ragionare sempre di più su base ampia (attraverso convenzioni o Unioni di Comuni) per far dialogare in maniera più incisiva il pubblico e il privato. «Consapevolezza e partecipazione dovranno essere le parole-chiave di un nuovo percorso – ha sottolineato in chiusura il vicepresidente della Cciaa potentina, Antonio Imbrogno – da parte di un soggetto importante che forse in passato si è un po’ autolimitato, considerandosi marginale rispetto ai processi generali di sviluppo che si andavano delineando. L’auspicio è che questo incontro sia il primo passo di un più ampio processo che faccia emergere un nuovo protagonismo, che sarà pienamente sostenuto dall’Ente camerale».  
   
   
SMITH BITS DI SALINE DI VOLTERRA: UN PROTOCOLLO PER FAR CRESCERE L´AZIENDA IN TOSCANA  
 
 Firenze, 21 luglio 2014 - Consolidare la presenza in Toscana della Smith International Italia Spa (Smith Bits), rafforzando il sistema produttivo, tecnologico e di ricerca. L´azienda, che ha sede a Saline di Volterra, realizza prodotti avanzati per l´industria estrattiva (petrolio, gas, vapore, acqua e minerali). E´ quanto prevede il protocollo d´intesa tra Regione Toscana e azienda che hanno firmato l´assessore alla presidenza, Vittorio Bugli, e l´amministratore delegato di Smiths Bits, Giuseppe Muzzi I contenuti del protocollo - Nell´atto l´azienda si impegna a sviluppare nuovi prodotti avanzati qualificandosi come centro d´eccellenza per la ricerca e lo sviluppo di prodotti per l´estrazione multidirezionale e a qualificare il proprio personale. La Regione Toscana, da parte sua, mette a disposizione le proprie competenze per favorire la conoscenza della Smith Bits riguardo ai contenuti di eventuali bandi regionali che possano risultare utili per sostenere gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo e anche di eventuali bandi finalizzati alla formazione del personale e all´assunzione di nuovo. Inoltre la Regione si impegna a collaborare con l´azienda per il mantenimento della presenza industriale che permetta il consolidamento e lo sviluppo dei migliori livelli occupazionali in linea con il volume delle attività, verificando possibili sinergie sul fronte dei costi energetici e favorendo le collaborazioni con le imprese del distretto tecnologico regionale sulle energie rinnovabili, anche tramite i Poli di innovazione e i Distretti tecnologici. L´azienda - La Smith Bits, società controllata della Smith International, fa parte del gruppo Schlumberger Ltd leader della fornitura di servizi per il settore oil&gas. L´azienda nella sede toscana realizza prodotti avanzati per l´industria estrattiva (petrolio, gas, vapore, acqua e minerali), produzione dalla quale deriva circa il 70% del fatturato annuale realizzato in Italia e esportata per il 99,8%. Con 200 addetti in Toscana su un totale di 300 a livello nazionale, la Smith Bits dispone di personale qualificato, di molti investimenti già realizzati e adesso della possibilità di sviluppare nella nostra regione nuovi prodotti avanzati per perforazioni multidirezionali che al momento sono già in fase di prototipi.