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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Luglio 2014
UE: ABBRACCIANDO L´OCCASIONE APERTA  
 
Berlino, 21 Luglio, 2014 – Di seguito l’intervento di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale alla Open Knowledge Foundation: “ E ´un piacere essere qui con voi. È stato a lungo sostenuto l´apertura. Che ha a lungo ispirato, informato e mi ha motivato. Negli anni precedenti sono stato solo in grado di inviare i miei saluti tramite video. Bene - questi strumenti digitali possono essere molto efficaci. Ma è bello essere finalmente qui "in camera". Vorrei iniziare con una domanda: perché dovremmo essere aperti? Per me ci sono tre validi motivi. In primo luogo - la trasparenza. Che si tratti di come il vostro consiglio spende il denaro - o dei risultati di studi clinici. Essere onesti e aperti significa una migliore informazione, decisioni migliori, una migliore governance. In secondo luogo - equità. Si tratta di dare ai contribuenti indietro quello che hanno già pagato. Dai risultati scientifici alle informazioni sul traffico. Che cosa potrebbe essere più sensato di quello? E soprattutto - si tratta di innovazione. Quanto più si condividono le idee - più gli altri possono costruire su di essi. E ´un nuovo modo di operare e di pensare. Questa è una lezione che ho imparato molto presto in mio mandato - ha fatto una grande impressione. Due giovani imprenditori in Spagna sono state scambiando le proprie idee su una nuova applicazione - Ho chiesto loro perché non hanno mantenuto le loro buone idee a se stessi. Loro mi guardavano come se fossi malato! "Signora, lei è vecchio stile!" Le informazioni possono stare a lungo nei cassetti polverosi - ma guadagna solo valore quando aperto. Trasformare i dati in posti di lavoro; polvere in oro. Questa è la promessa di Internet. Si tratta di un acceleratore straordinario per l´innovazione. Ma si ottiene solo benefici se si sono aperti. Sono orgoglioso di aver consegnato un´Europa più aperta. In primo luogo , abbiamo consegnato l´apertura per le pubbliche amministrazioni. Normativa Ue dà ora un vero e proprio diritto di ogni cittadino europeo di riutilizzare aperto informazione pubblica. Da qualsiasi amministrazione in qualsiasi paese dell´Unione europea a qualsiasi livello. Senza restrizioni di licenza complessi. E senza costi elevati - in quasi tutti i casi si può sempre e solo essere a costo marginale. E nell´era digitale - che significa fondamentalmente libero, altrimenti qualcosa è andato molto storto. Gli Stati membri dell´Ue hanno ora un anno in più per passare queste norme nel diritto nazionale. E oggi la Commissione Europea li sta aiutando a farlo: dare indicazioni su come raccogliere i dati per il rilascio, sulle licenze, sulla tariffazione, e altro ancora. E spero sarà anche rendere più facile la vostra vita. La vostra vita come liberatori e gli utenti dei dati più aperte. Tale guida è pubblicata on line sul nostro sito web come parlo. L´ue sta conducendo con l´esempio, con il proprio portale di dati. E stiamo andando avanti - un bando di gara per una nuova infrastruttura di dati pan-europea è aperta fino all´8 settembre - e stiamo cercando i migliori consorzi con le migliori proposte. Allora date un´occhiata! Ma questo ha bisogno di più leggi e portali. Ha bisogno di un cambiamento di mentalità da ogni pubblica amministrazione. Dal Rijksmuseum al servizio meteorologico norvegese - gli organismi in tutta Europa stanno iniziando a farlo. Cominciando a rendersi conto che essere il più aperto è, molto semplicemente, parte della loro funzione di un ente pubblico. Ma c´è ancora molto da fare. Dato che i paesi recepire le nuove leggi, e iniziare ad attuarli - spero sarete dietro di loro: consulenza, incoraggiante, stimolante. E noi vogliamo lavorare con voi, e vedere si lavora insieme oltre i confini e le lingue. Abbiamo istituito Erasmus per gli Open Data per sostenere questo. Partendo con un evento a Nantes, in Francia, nel mese di settembre. Ma se avete un´idea di ciò che possiamo fare - allora fatecelo sapere! In secondo luogo , abbiamo consegnato per la scienza aperta. Condivisione e trasparenza sono sempre stati una parte essenziale della scienza. Aiutare la comunità esaminare, confrontare e imparare. Ora abbiamo nuovi modi di fare che come mai prima. Ecco perché l´accesso aperto alla scienza può essere buono per i cittadini, buoni per gli scienziati, buono per la società. Questa tendenza deriva non da istruzione politica, ma dal basso verso l´alto: da scienziati stessi. Ecco come dovrebbe essere. Ma è una tendenza che possiamo sostenere. E io sono. Orizzonte 2020 offrirà 80000000000 € per la ricerca e l´innovazione. Il nostro investimento più grande mai. E ogni pubblicazione risultante sarà apertamente e liberamente disponibile. Inoltre stiamo facendo grandi passi verso l´apertura di ulteriori dati di ricerca troppo. Naturalmente - la nostra non è l´unico programma di finanziamento della ricerca in città. E stiamo invitando gli Stati membri ad aprire i loro programmi nazionali di troppo. Lentamente ma sicuramente sono. In tutta Europa e oltre, i paesi stanno rendendo conto dei benefici e il ritorno. Questo è solo l´inizio. Mi piacerebbe vedere i cittadini non solo informati dei risultati della scienza, ma coinvolti e impegnati, fin dall´inizio. Meglio di partecipazione per un migliore impatto, e la scienza che offre per la società. Questa è la promessa della scienza digitale aperta - con implicazioni per la valutazione, la revisione, l´accesso e altro ancora. E ora avete la possibilità di "partecipare" troppo. La nostra consultazione su ´Science in Transition´ è aperta fino alla fine di settembre. Dite la vostra sul futuro della scienza e andare al nostro sito a http://tinyurl.Com/opendigitalscience . Terzo : stiamo offrendo l´apertura di Internet stessa. Per troppo tempo il vostro operatore di telecomunicazioni ha avuto il diritto di decidere che cosa può o non può accedere on-line, e violare la neutralità della rete. Ho proposto nuove regole per tutelare l´internet aperta a tutti, e alla fine il blocco e la limitazione dei servizi: per la prima volta in assoluto in tutta l´Ue. Spero che i governi nazionali possono concordare come priorità, per il nostro continente collegato. E infine - il miglior investimento che possiamo fare nel nostro futuro è l´istruzione. Anche questo deve essere aperto. E ´un crimine quando gli insegnanti sono impedito di banche condivisione di risorse educative aperte. C´è così tanto che possiamo ottenere facendo ogni aula digitale. Istruzione che non sia fuori dalla spina: ma su misura, per ogni bambino. Questo è ciò che vogliamo raggiungere attraverso l´educazione aperta. Ciò dimostra come le regole sul diritto d´autore devono cambiare: ma è solo un esempio. Tali regole sono stati progettati per un´epoca diversa, più circa la limitazione e il controllo di creatività e libertà. Trattenendo le idee di educazione aperta al data mining: copyright bisogno di una riforma urgente. Potrei andare avanti sui molti modi per essere aperto. Standard aperti. Open source - il mio sito ora gira su di esso, sono orgoglioso di dire. Blocchi aperti per nuove applicazioni - ci presto saranno 80.000.000 € disponibile per tale sotto la nostra iniziativa Fi-ware. E così via. Ma il punto che voglio fare è: questo è mainstream. Gli argomenti si sta discutendo non sono più astratti, proprio hobby di qualcuno, appena parlato in conferenze e chat. Big dati vengono usati là fuori, cambia una vita, e in cima alla agenda politica. Non è qualcosa di spaventoso. "Data" non è una parola di quattro lettere. Né è "aperto". E ´qualcosa che l´Europa ha bisogno di abbracciare. C´è tutta una generazione che è cresciuta con questo nuovo approccio aperto. Stanno iniziando a far sentire la loro voce. E le persone stanno ascoltando. La settimana scorsa ho incontrato Matteo Renzi d´Italia. Si ottiene. Egli si è impegnata a questa agenda digitale - come egli prende il comando in qualità di Presidente del Consiglio dell´Unione europea. Altri, come presidente designato Juncker stanno parlando di questo. Ora facciamo in modo si attaccano ad esso. Non può essere solo parole. Ogni commissario deve essere in grado di approfittare di opportunità digitali. Perché l´Europa ha bisogno di un cambiamento di mentalità. Ogni deputato, ogni ente pubblico, ogni interesse che vuole spingere indietro - dobbiamo convincerli che c´è un modo migliore di fare le cose. Un modo aperto. Ma non posso farlo da solo. Ho bisogno del vostro aiuto. Sono stato molto ispirato dall´energia di questo movimento per la conoscenza aperta. Sono stato ispirato dall´impegno della community. Più di tutto, sono stato ispirato dalla differenza positiva che può fare per la vita delle persone in tutta Europa. Sono in carica fino al 31 ottobre. Ho intenzione di lottare per questi principi ogni singolo giorno fino ad allora. Ma so che la lotta non si ferma qui. So che continuerete a fare quel caso. Che la tua voce e il tuo messaggio continuerà a essere ascoltato. Mostriamo ogni cittadino la possibilità aperta in offerta. E abbracciare insieme. Alla fine della giornata - si dispone di più di 500 milioni di sostenere il movimento. Grazie.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA INCORAGGIA IL RIUTILIZZO DELL´INFORMAZIONE DEL SETTORE PUBBLICO  
 
Bruxelles, 21 luglio 2014 - Lo scorso 17 luglio la Commissione europea ha pubblicato linee guida per aiutare gli Stati membri a sfruttare la rifusione della direttiva sul riutilizzo dell´informazione del settore pubblico (direttiva Psi) per sfruttare. Questo esempio spiega come l´accesso al meteo, traffico e dati catastali o mappe può essere concesso. Apri dati possono essere utilizzati come materia prima per servizi innovativi a valore aggiunto e prodotti come applicazioni mobili, che a loro volta stimolano gli investimenti nei settori basati sui dati. Le cifre pubblicate oggi le linee guida sono basate su una dettagliata consultazione a questioni quali Licensing : indicazioni su quando gli enti pubblici possono consentire ad un incondizionato e riutilizzo royalty-free; in determinate circostanze può anche ri-uso dei dati personali. Per esempio: Gli enti pubblici dovrebbero non richiedono licenza, quando un semplice riferimento è sufficiente. Licenze aperte che sono liberamente disponibili sul Web, come ad esempio varie licenze "Creative Commons" possono agevolare il riutilizzo dei dati del settore pubblico, senza la necessità di licenze dedicate avrebbe bisogno di essere elaborato. Nella maggior parte dei casi, essere nominato solo in impegni per l´ulteriore utilizzo completamente. Records : sarà presentato cinque categorie tematiche di record, in cui le imprese e gli altri potenziali riutilizzatori sono più interessati, e che potrebbero quindi essere una priorità per il riutilizzo sono disponibili, ad esempio: Codici postali, mappe nazionali e locali; Meteo qualità, del suolo e dell´acqua, il consumo energetico, delle emissioni e altri dati di osservazione dell´ambiente e della terra; I dati sul traffico: Orari di trasporto pubblico, lavori stradali, informazioni sul traffico; Statistica: Pil, l´età, la salute, la disoccupazione, reddito, istruzione, ecc; Registro aziendale e commerciale. Costi : una panoramica di come gli enti pubblici, come biblioteche, musei e archivi dovrebbero calcolare le tasse che fanno pagare per il riutilizzo dei dati, ad esempio: Se i documenti digitali scaricati elettronicamente, senza oneri devono essere riscossi. Per un costo di raccolta del recupero dei costi dovrebbe gettito l´acquisizione o la produzione di documenti, come ad esempio tasse o spese di registrazione viene detratto dal costo totale per determinare il "costo netto" di raccolta, produzione, riproduzione e diffusione. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea ( @ Neeliekroeseu ), ha dichiarato: "Queste linee guida aiuteranno tutti noi a beneficiare delle diverse informazioni detenute dalle autorità pubbliche. L´apertura e l´ulteriore uso di questi dati permetterà molte nuove imprese e servizi pratici ". In una relazione indipendente del 2013, la società di consulenza Mckinsey è giunto alla conclusione che l´economia mondiale potrebbe crescere enormemente attraverso il riutilizzo dei dati aperti. Uno studio spagnolo del 2013 ha concluso che commerciali riutilizzatori in Spagna potrebbero impiegare circa 10 000 persone e hanno un fatturato di 900 milioni di euro. Sfondo La preparazione di linee guida per il riutilizzo dell´informazione del settore pubblico (linee guida Psi) è stato effettuato sulla base di una consultazione pubblica , che ha avuto luogo nell´autunno del 2013, e sulla base di raccomandazioni di un gruppo di esperti appositamente costituito (Psi Group) . Le linee guida per aiutare gli Stati membri nella tempestiva attuazione della riveduta direttiva Psi nel sostegno della legislazione nazionale fino al luglio 2015. Con il loro contributo per l´apertura di record che sono in possesso di enti pubblici, questa iniziativa integra le politiche comunitarie recentemente annunciati per lo sviluppo di un´economia basata sui dati , che finanzia anche la "Connecting Europe Facility" sono supportati. L´apertura delle informazioni del settore pubblico (Psi) per un ulteriore uso promette uno dei principali benefici socio-economici, a condizione che sia possibile per poter creare il quadro politico e giuridico di destra. Nel dicembre 2011 la Commissione ha adottato un pacchetto di misure che comprende anche la recentemente adottata la direttiva 2013/37/Eu che modifica la direttiva 2003/98/Ce relativa al riutilizzo dell´informazione del settore pubblico apparteneva. La grande importanza del riutilizzo delle informazioni del settore pubblico, ha dato anche, ad esempio, riconosciuta dai paesi del G8 in tutto il mondo, come ad esempio la firma di una Carta del G8 per i dati aperti testimonia. Lo sviluppo di queste linee guida è stata effettuata sulla base dei contributi alla line consultazione , seguita da un´audizione pubblica e la riunione di un gruppo di esperti Psi degli Stati membri.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO ANDOR L´ANNUNCIO DI MICROSOFT DI TAGLI DI POSTI DI LAVORO SU LARGA SCALA  
 
Bruxelles, 21 luglio 2014 - László Andor, Commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha imparato sui piani di Microsoft per ristrutturazione aziendale e licenziamento di diverse migliaia di lavoratori in tutto il mondo, tra cui in diversi Stati membri dell´Ue (soprattutto in Ungheria e Finlandia), nel corso di una riunione informale congiunta di Ue Lavoro e ministri dell´ambiente di Milano discutendo la transizione verso un´economia più verde. Ha commentato: " Sono profondamente dispiaciuto delle perdite di posti di lavoro significativi annunciati da Microsoft oggi, perché l´impatto che queste avranno su tanti individui, le loro famiglie e le comunità locali che vivono e lavorano dentro tutti i settori dell´economia stanno subendo cambiamenti come la tecnologia si sviluppa e ristrutturazione dei consumatori si evolve la domanda. Company è un fatto della vita, ma dovrebbe essere fatto in modo socialmente responsabile, basato sul dialogo sociale e con il dovuto rispetto per la normativa applicabile in materia di informazione e consultazione dei lavoratori e sui licenziamenti collettivi . " Il commissario Andor ha aggiunto: " Il fatto che parti di una società di software di grandi dimensioni stanno andando a ridimensionare non dovrebbe essere un motivo per smettere di investire in competenze digitali e sostenere la creazione di posti di lavoro digitale in Europa, sono necessari Anzi, al contrario competenze informatiche per sostenere la transizione verso. Nuovi servizi, come il cloud e dati, così come la transizione verso una più risorse e un´economia ad alta efficienza energetica. L´economia digitale si muove così velocemente che anche le aziende di tecnologia devono fare adeguamenti significativi. Pertanto le aziende, i governi e le parti sociali devono ottenere una migliore ad anticipare bisogni di competenze, e di investire in persone di ogni età per migliorare le loro competenze digitali. Lavoratori colpiti da l´annuncio di oggi dovrebbe ricevere un sostegno per ri-treno se necessario e aiutare a trovare un nuovo lavoro il più presto possibile. Prendo atto dell´impegno di Microsoft a lavorare con i rappresentanti dei lavoratori e dei governi interessati al fine di sostenere il reimpiego dei lavoratori interessati in altre parti della società o altrove. Le autorità nazionali e regionali competenti possono inoltre accedere al sostegno comunitario per la riqualificazione e reinserimento lavorativo attraverso il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, se sono soddisfatte le condizioni applicabili . " Il commissario Andor ha concluso: " Ho chiesto di incontrare i rappresentanti di Microsoft il più presto possibile al fine di ottenere maggiori informazioni sui licenziamenti previsti e le misure per attenuare le conseguenze sociali, nonché di esplorare come mobilitare finanziamenti comunitari a sostegno della lavoratori interessati ". Sfondo Nel dicembre 2013 la Commissione europea ha adottato un quadro di qualità per l´anticipazione del cambiamento e ristrutturazione ( Ip/13/1246 ) fornisce orientamenti alle imprese, i lavoratori, i sindacati e le altre parti interessate, al fine di minimizzare l´impatto sociale della ristrutturazione aziendale e per facilitare tali processi attraverso una migliore anticipazione e l´investimento in capitale umano. Il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione fornisce sostegno alle persone che perdono il lavoro a causa dei grandi cambiamenti strutturali nei flussi commerciali mondiali dovuti alla globalizzazione, ad esempio quando una grande azienda chiude o la produzione viene spostata al di fuori dell´Ue, o in conseguenza della situazione economica globale e la crisi finanziaria. Il Feg ha un bilancio annuo massimo di 150 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Si può finanziare fino al 60% del costo dei progetti volti ad aiutare i lavoratori licenziati a trovare un altro lavoro o impostare la propria impresa. Come regola generale, il Feg può essere utilizzato solo dove più di 500 lavoratori sono licenziati da una singola azienda (compresi i suoi fornitori e produttori a valle), o se un gran numero di lavoratori vengono licenziati in un settore particolare in una o più vicini regioni. Casi Feg sono gestiti ed attuati dalle autorità nazionali o regionali. Il Fondo sociale europeo (pari a oltre € 80000000000 per 2014-20) è lo strumento principale dell´Ue per investire nelle persone. E ´co-finanzia progetti volti a migliorare l´occupazione, l´inclusione sociale, l´istruzione e il funzionamento della pubblica amministrazione, in linea con la strategia Europa 2020. Il sostegno del Fse è previsto attraverso programmi operativi 7 anni concordate tra la Commissione europea e le autorità nazionali o regionali competenti. Su questa base, le decisioni sui singoli investimenti da co-finanziate dal Fse ricadono sotto la responsabilità delle autorità nazionali o regionali.  
   
   
TENDENZE SCIENTIFICHE: RICERCATORI SCOPRONO UN MATERIALE "SUPER NERO"  
 
Bruxelles, 21 luglio 2014 - Alcuni scienziati hanno sviluppato un materiale così scuro che quando lo si guarda è come fissare un buco nero. Il materiale, fatto di nanotubi di carbonio, costituisce un altro passo avanti della ricerca scientifica che è cominciata negli anni 1990 per creare il più nero dei neri. Non aspettatevi però di vedere il Vantablack, così si chiama, su una passerella. Questo materiale è destinato all´uso nel settore militare e astronautico. In ogni caso probabilmente è meglio così per gli appassionati di moda, secondo The Guardian, un vestito di Vantablack potrebbe non stare poi così bene: "Se indossaste un vestitino Vantablack, chi vi guarda vedrebbe le vostre mani sbucare dalle estremità delle maniche, le gambe dall´orlo e il collo e la testa, tutto il resto apparirebbe come bidimensionale." A che serve allora il "nuovo nero"? Come fa notare The Guardian, questo materiale assorbe tutta la luce, rilasciandone appena lo 0,035% (in termini tecnici, si tratta di una riflessione emisferica totale dello 0,035%) stabilendo un nuovo record. Quel che rende questo nuovo nero tanto speciale è il fatto che può crescere a basse temperature, da 400C. Questo significa che si può crescere su materiali più leggeri, come l´alluminio, aumentandone le applicazioni pratiche. Secondo Extremetech.com il materiale sarà usato per fare vari oggetti e armi invisibili. Il sito web aggiunge, "Sarà usato anche per l´interno di telescopi e altri dispositivi di visione, nei quali assorbire le radiazioni vaganti può significare ridurre la quantità di rumore e quindi aumentare il raggio e la risoluzione effettiva". Io9.com spiega la composizione di Vantablack: "È fatto di nano fili di carbonio 1.000 volte più sottili della media di un capello umano. Questi tubi sono abbastanza piccoli da impedire alla luce di penetrarli e sono posizionati in modo così fitto che la luce che riesce a passare tra i tubi rimbalza tra di loro finché non viene assorbita". Ben Jensen, il Direttore della tecnologia dell´azienda che ha sviluppato il Vantablack, Surrey Nanosystems, ha battezzato il materiale "super nero". Ha spiegato al Guardian, "Coltiviamo i tubi come un campo di erba di carbonio. I tubi sono separati. Quando una particella di luce colpisce il materiale, va tra i tubi e rimbalza da un punto all´altro, viene assorbita e trasformata in calore. La luce entra, ma non può uscire". Anche quando si piega o accartoccia il materiale, sembra sempre completamente piatto. Parlando all´Independent, Jensen ha cercato di descrivere questo effetto: "Ci si aspetta di vedere le sommità [delle pieghe e delle forme] ma si riece a vedere ... Solo il nero, come un buco, come se lì non ci fosse niente. È proprio strano". Il Vantablack è il risultato dell´applicazione di un processo di crescita di nanotubi di carbonio brevettato da Surrey Nanosystems per il programma "Space of Growth" del Technology Strategy Board del Regno Unito, in collaborazione con la divisione Physical Laboratory and Enersys´ Absl Space Products . Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Surreynanosystems.com/news/19/    
   
   
BOLZANO: COSTRUIRE LA NUOVA RETE CIVICA, SI PARTECIPA FINO AL 22 LUGLIO  
 
Bolzano, 21 luglio 2014 - Trasparente, semplice, riconoscibile: ecco come la Provincia di Bolzano, in futuro, si vuole presentare sul web. Il processo di riorganizazzione e ricostruzione del portale internet provinciale e della Rete Civica è già iniziata: tutti gli utenti possono partecipare sino a martedì 22 luglio. "Bastano 15 minuti di tempo", spiega l´assessore Waltraud Deeg. 15 minuti per collegarsi al sito www.Provincia.bz.it/temi  e partecipare alla riorganizzazione per temi del nuovo portale web della Provincia di Bolzano. "I risultati - prosegue la Deeg - verranno utilizzati per ricostruire la nostra presenza su internet e avvicinarla a bisogni, desideri ed esigenze della popolazione". L´obiettivo è quello di rendere più semplice e rapida la navigazione attraverso i tantissimi temi e i tantissimi settori della pubblica amministrazione tramite una riorganizzazione che segua determinati criteri logici. "C´è tempo sino a martedì 22 luglio - ricorda l´assessore Waltraud Deeg - ed è importante che tutti diano il proprio contributo affinchè il mondo digitale della Provincia di Bolzano sia sempre migliore". La partecipazione degli utenti avviene attraverso il cosiddetto "card sorting": si tratta di un metodo interattivo utilizzato per strutturare l´architettura di pagine web che tiene conto delle indicazioni provenienti dai visitatori. La Provincia di Bolzano è una delle prime organizzazioni, in Italia, ad usare questo tipo di tecnologia. "L´obiettivo - prosegue la Deeg - è quello di creare un nuovo portale provinciale, e una nuova Rete Civica, che siano improntate a criteri di trasparenza, semplicità e riconoscibilità, con particolare attenzione al sempre maggiore utilizzo dei dispositivi mobile. Vogliamo instaurare un dialogo partecipativo con le imprese, con gli enti pubblici e con tutti i cittadini". Il progetto si inquadra nel più ampio piano di sviluppo dell´Agenda Digitale 2020, documento recentemente approvato dalla Giunta provinciale che punta a sfruttare al meglio le risorse legate alle tecnologie dell´informazione e della comunicazione.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: FARE RITORNO IN UNO STATO MEMBRO PER ESERCITARVI LA PROFESSIONE DI AVVOCATO CON IL TITOLO OTTENUTO IN UN ALTRO STATO MEMBRO NON COSTITUISCE UNA PRATICA ABUSIVA PER I CITTADINI DELL’UNIONE, LA POSSIBILITÀ DI SCEGLIERE LO STATO MEMBRO NEL QUALE ACQUISIRE IL PROPRIO TITOLO O QUELLO IN CUI ESERCITARE LA PROPRIA PROFESSIONE È INERENTE ALL’ESERCIZIO DELLE LIBERTÀ FONDAMENTALI GARANTITE DAI TRATTATI  
 
Lussemburgo, 21 luglio 2014 - La direttiva sullo stabilimento degli avvocati ha lo scopo di facilitare l’esercizio permanente della professione di avvocato (come libero professionista o come lavoratore subordinato) in uno Stato membro diverso da quello nel quale è stata acquisita la qualifica professionale; la professione può tuttavia essere esercitata solamente con il titolo professionale di origine. Tale direttiva prevede che l’autorità competente dello Stato membro in cui l’avvocato si stabilisce proceda alla sua iscrizione su presentazione del documento attestante l’iscrizione di questi presso l’autorità competente dello Stato membro in cui ha ottenuto il titolo . Due cittadini italiani (i sigg. Angelo Alberto e Pierfrancesco Torresi), dopo aver conseguito in Italia la loro laurea in giurisprudenza, hanno ottenuto una laurea in giurisprudenza in Spagna. Il 1° dicembre 2011 sono stati iscritti come avvocati nell’albo dell’Ilustre Colegio de Abogados de Santa Cruz de Tenerife (ordine degli avvocati di Santa Cruz de Tenerife, Spagna). Il 17 marzo 2012 hanno chiesto al Consiglio dell’ordine degli avvocati di Macerata (Italia) la loro iscrizione nella «sezione speciale dell’albo degli avvocati». Tale sezione raggruppa gli avvocati in possesso di un titolo rilasciato in uno Stato membro diverso dall’Italia, ma stabiliti in quest’ultimo paese. Poiché il consiglio dell’ordine di Macerata non si è pronunciato entro i termini previsti, i sigg. Torresi si sono rivolti al Consiglio Nazionale Forense («Cnf») per ottenere una decisione in merito alle loro domande di iscrizione. Essi sostengono che le norme vigenti subordinano le iscrizioni a una sola condizione, vale a dire la presentazione del «certificato di iscrizione presso l’autorità competente dello Stato membro di origine» (in questo caso, la Spagna). Dato che, nella fattispecie, tale condizione è stata soddisfatta, i sigg. Torresi ritengono che avrebbero dovuto essere iscritti nell’elenco. A parere del Cnf, i sigg. Torresi non possono avvalersi della direttiva sullo stabilimento degli avvocati ove l’acquisizione del titolo in Spagna abbia il solo scopo di eludere la normativa italiana sull’accesso alla professione e costituisca pertanto un abuso del diritto di stabilimento. Il Cnf chiede quindi alla Corte di giustizia se le autorità competenti di uno Stato membro possano rifiutare, a motivo di un abuso del diritto, l’iscrizione nell’albo degli avvocati dei cittadini di tale Stato che, dopo aver conseguito una laurea nel proprio paese, si siano recati in un altro Stato membro al fine di acquisirvi la qualifica professionale di avvocato e abbiano in seguito fatto ritorno al primo Stato membro per esercitarvi la professione con il titolo professionale ottenuto nel secondo Stato . Nella sua odierna sentenza, la Corte rammenta anzitutto che, al fine di facilitare l’esercizio permanente della professione di avvocato in uno Stato membro diverso da quello di conseguimento della qualifica professionale, la direttiva sullo stabilimento degli avvocati istituisce un meccanismo di mutuo riconoscimento dei titoli degli avvocati migranti che desiderino esercitare la professione con il titolo di origine. Il legislatore dell’Unione ha inteso in tal modo porre fine alle disparità tra i requisiti d’iscrizione nazionali, da cui derivavano ineguaglianze ed ostacoli alla libera circolazione. La direttiva mira quindi ad armonizzare completamente i requisiti applicabili al diritto di stabilimento degli avvocati. La Corte ha già statuito il certificato di iscrizione nello Stato membro di origine è l’unico requisito cui è subordinata l’iscrizione dell’interessato nello Stato membro ospitante, affinché detto interessato possa esercitarvi facendo uso del proprio titolo professionale di origine . La Corte sottolinea che ai singoli non deve essere consentito di avvalersi fraudolentemente o abusivamente delle norme dell’Unione e che uno Stato membro ha il diritto di adottare ogni misura necessaria per impedire un’elusione abusiva della normativa nazionale da parte dei suoi cittadini. A tale riguardo, la Corte ricorda che l’accertamento dell’esistenza di una pratica abusiva richiede un elemento oggettivo (ossia che lo scopo perseguito dalla normativa dell’Unione non deve essere stato raggiunto, nonostante il rispetto formale della medesima) e un elemento soggettivo (cioè che deve emergere una volontà di ottenere un vantaggio indebito). Ciò premesso, la Corte dichiara che, in un mercato unico, la possibilità, per i cittadini dell’Unione, di scegliere lo Stato membro nel quale desiderano acquisire il loro titolo e quello in cui hanno intenzione di esercitare la loro professione è inerente all’esercizio delle libertà fondamentali garantite dai Trattati. Il fatto che il cittadino di uno Stato membro, in possesso di una laurea conseguita nel proprio paese, si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisirvi il titolo di avvocato e faccia in seguito ritorno nel proprio paese per esercitarvi la professione di avvocato con il titolo professionale ottenuto nell’altro Stato membro è la concretizzazione di uno degli obiettivi della direttiva e non costituisce un abuso del diritto di stabilimento. Neppure la circostanza che la domanda di iscrizione all’albo degli avvocati sia stata presentata poco tempo dopo il conseguimento del titolo professionale nello Stato membro di origine costituisce un abuso del diritto, poiché la direttiva non prescrive un periodo di esperienza pratica nello Stato membro di origine. La Corte ne trae la conclusione che non costituisce una pratica abusiva il fatto che il cittadino di uno Stato membro in possesso di una laurea si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisirvi la qualifica professionale di avvocato e faccia ritorno nel proprio paese per esercitarvi avvalendosi del titolo professionale ottenuto nell’altro Stato membro.  
   
   
ISTRUZIONE: SOLO FVG ANTICIPA FONDI A SCUOLE PARITARIE  
 
Udine, 21 luglio 2014 - "Scorporare la situazione delle scuole paritarie dal tema generale dell´istruzione, incolpando dell´emorragia di studenti dalle private alle pubbliche la Regione, è sbagliato in quanto non tiene conto dei numeri e del sistema in cui le paritarie sono inserite". Lo afferma l´assessore regionale all´Istruzione, Loredana Panariti, nel ricordare che "la Regione è l´unica che anticipa alle scuole paritarie i fondi statali per 8,5 milioni di euro e non ha ridotto i finanziamenti a favore delle scuole dell´infanzia, che in molte parti della nostra Regione rappresentano l´unica scuola di quel genere sul territorio". Secondo Panariti, inoltre "le scuole paritarie sono pienamente inserite nel sistema dell´acquisizione di risorse per quanto riguarda i libri, i trasporti, l´arricchimento dell´offerta formativa, l´insegnamento del friulano e progetti speciali". Il nocciolo della discussione scaturita in questi giorni, come soggiunge l´assessore, è rappresentato esclusivamente dalla diminuzione di 300 mila euro dei contributi diretti alle famiglie. Somma che, come spiega Panariti, non fa sicuramente la differenza e sta nella logica della razionalizzazione della spesa, che ci riguarda tutti. "Fin qui i fatti - prosegue Panariti - ma vorrei far notare che, applicando alla lettera le osservazioni delle quali si parla in questi giorni, dovremmo assegnare sempre più risorse alle scuole pubbliche, sia perché ne hanno maggiormente bisogno, basti pensare per esempio alla edilizia scolastica, sia perché attraggono gli studenti". "La libertà di scelta - conclude l´assessore regionale - se è un valore, e io penso che lo sia visto che è garantita dalla nostra Costituzione, vale anche per il settore pubblico". Scendendo nel dettaglio dell´azione dell´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia per il comparto, nel 2014 la Regione ha già erogato 8 milioni e 500 mila euro quali anticipazioni di cassa sui contributi assegnati dallo Stato. Oltre a due milioni e 500 mila euro, quali contributi per il funzionamento delle scuole dell´infanzia non statali, e altri 200 mila euro di contributi ad associazioni che affiliano scuole non statali. Per la frequenza a scuole non statali la Regione ha previsto di definire nella manovra di assestamento l´assegnazione di ulteriori 500 mila euro.  
   
   
INCONTRO PER GLI APPALTI PER LA PULIZIA E L´ASSISTENZA NELLE SCUOLE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 21 luglio 2014 - Gli assessori all´Istruzione della Regione Piemonte, Gianna Pentenero, e della Citta´ di Torino, Mariagrazia Pellerino, hanno incontrato il 16 luglio, insieme all´onorevole Umberto D´ottavio, il sottosegretario all´Istruzione Reggi al fine di ottenere garanzie sulle pulizie nelle scuole e sulla ricollocazione dei lavoratori delle cooperative sociali di tipo B impiegati da anni nelle scuole piemontesi. "C´e´ stata grande disponibilita´ da parte del sottosegretario a considerare con la dovuta attenzione le specificità del Piemonte, che abbiamo colto l´occasione per dettagliare ancora una volta”, afferma Pentenero. “Abbiamo portato al tavolo le grandi preoccupazioni di insegnanti e genitori per l´avvio dell´anno scolastico a fronte delle riduzioni previste nel nuovo appalto", sottolinea D´ottavio, mentre Pellerino conferma che "è stata sottolineata la necessità del coordinamento degli interventi previsti per la piccola manutenzione tra Usr, scuole, Comuni e Regione." Il prossimo tavolo con il Ministero dell´Istruzione è in programma a fine agosto, occasione in cui si formalizzerà la disponibilità del Consorzio aggiudicatario ad assicurare la massima tenuta dei livelli occupazionali.  
   
   
TRASPORTO SCOLASTICO: IL PUNTO DELL´ASSESSORE PIEMONTESE  
 
Torino, 21 luglio 2014 - L’assessore regionale ai trasporti Francesco Balocco, aveva lanciato nei giorni scorsi l’allarme. “Se non reperiamo subito risorse aggiuntive, il Tpl è a rischio e non saremo in grado di garantire il servizio di trasporto scolastico ed in particolare il sabato, nelle province i cui gli Istituti hanno optato per la settimana lunga, ma l´intero servizio rischia in alcune aree di subire drastiche riduzioni”. Nei primi giorni dal suo insediamento in via Belfiore, l’assessore Balocco si è subito trovato ad affrontare il dossier del trasporto pubblico su gomma. Con molte aziende in grave difficoltà finanziarie in seguito ai tagli operati dalla precedente amministrazione e i ricorsi in atto di alcune aziende ed enti soggetti di delega nei confronti della Regione (che hanno in parte rallentato lo sblocco dei 150 mln di Fondi Fas collegati al Piano di Rientro), avrebbe potuto non essere assicurato il servizio degli autobus per gli studenti, con effetti pesantissimi per le famiglie interessate. Si è quindi proceduto immediatamente a monitorare (attraverso i provveditorati e i comitati dei genitori) la situazione nelle varie province per avere un quadro di quali e quanti istituti avessero deciso di adottare la settimana corta e quanti invece proseguiranno con i sei giorni. Contestualmente sono stati avviati i contatti e gli incontri con le amministrazioni locali e le varie aziende concessionarie del servizio per verificare le effettive necessità in termini economici, con l’obiettivo immediato di trovare una soluzione a questa emergenza ed in prospettiva di provvedere ad una radicale e profonda riorganizzazione dell’intero sistema regionale del Tpl su gomma. Il tema inoltre è stato affrontato in un incontro tra l’assessore Balocco e quello all’istruzione Gianna Pentenero. Il quadro emerso non è omogeneo, con particolare criticità segnalate in provincia di Cuneo dove la maggioranza delle scuole saranno aperte il sabato ed Asti, ma anche in altre realtà dove le scelte risultano più frammentate. Ad Alessandria la situazione del trasporto pubblico in generale risulta poi particolarmente grave (come emerso nell’incontro con il Sindaco Rita Rossi e il Presidente della Provincia Paolo Filippi) “Dell’emergenza Tpl in generale, ha affermato Balocco, si è prontamente fatta carico la Giunta Regionale e l’assessore Reschigna è al lavoro per reperire risorse aggiuntive. Questi stanziamenti potrebbero non essere sufficienti a riportare la situazione al 2013 come veniva chiesto da più parti, ma rappresentano il massimo sforzo che l’Amministrazione può garantire in questo momento. Da parte loro le aziende dei trasporti e i Comuni potranno contare su questa iniezione aggiuntiva di finanziamenti, ma dovranno accettare qualche sacrificio. L’importante è dare risposte agli studenti e alle famiglie e fornire certezze al più presto, per evitare di trovarsi alla ripresa dell’anno scolastico con una situazione insostenibile, ma anche per tamponare una condizione complessiva del Tpl che rischia il collasso”. Nel medio periodo la soluzione a cui si sta lavorando è quella di una riorganizzazione per quadranti che riunisca in consorzi le varie aziende che oggi operano a livello locale. Questa ipotesi renderà possibili economie di scala che consentano una riduzione dei costi ed una gestione più efficiente del trasporto pubblico, che verrà affidato attraverso lo strumento della gara, per introdurre elementi di concorrenza nel quadro di regole certe e condizioni di servizio migliorative, portando benefici per gli utenti e per le casse della Regione.  
   
   
AMBIENTE: PRESIDENTI REGIONI COMMISSARI CONTRO RISCHIO IDROGEOLOGICO  
 
 Trieste, 21 luglio 2014 - I presidenti di tutte le Regioni italiane sono stati nominati dal Governo commissari straordinari alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nei rispettivi territori regionali. Lo ha disposto il decreto legge 91 dello scorso 24 giugno, che reca "Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l´efficientamento energetico dell´edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea". I presidenti delle Regione, "ai quali giustamente non spetta alcun compenso", ha osservato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, subentrano in tal modo ai precedenti commissari delegati all´esecuzione degli interventi contro il rischio idrogeologico, individuati negli Accordi di programma sottoscritti da ciascuna Regione con il ministero dell´Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare. Entro 30 giorni, anche la presidente Serracchiani dovrà inviare una prima informativa al Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, una prima informativa sull´allocazione dei finanziamenti già trasferiti alla gestione commissariale con riferimento agli interventi immediatamente cantierabili, assieme allo stato di avanzamento delle attività di competenza del commissario. "L´accordo di programma Fvg-ministero Ambiente prevede in regione interventi per un investimento complessivo pari a 32 milioni di euro, tra fondi statali e regionali, per interventi di manutenzione dei corpi idrici e per la prevenzione dei fenomeni franosi", ha indicato la presidente Serracchiani. In Friuli Venezia Giulia per la progettazione, le procedure di affidamento dei lavori, la direzione e il collaudo dei lavori, e per ogni altra attività di carattere tecnico-amministrativo, la struttura commissariale che affiancherà la presidente Serracchiani vedrà la partecipazione del Segretario generale della Regione accanto a dirigenti e funzionari delle direzioni dell´Ambiente e delle Infrastrutture, dell´Avvocatura e della Ragioneria (per le specifiche esigenze di contabilità speciale), nonché alcuni rappresentanti del Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche e dei Consorzi di bonifica. "Di fronte a un territorio fragile e in presenza di fondi già stanziati rimasti fermi per troppo tempo - ha commentato Serracchiani - si è reso necessario e urgente spenderli. Il Governo ha fatto una scelta che va nella direzione della razionalità e dell´efficienza, e la Regione con le sue strutture, cui è riconosciuto un ruolo importante in questa delicata materia, sarà in grado di utilizzare al meglio i poteri di cui è direttamente investita".  
   
   
PROGETTAZIONE INTEGRATA A TUTELA DEL BACINO DEL TEVERE; INSEDIATO TAVOLO INTERREGIONALE  
 
Perugia, 21 luglio 2014 - Lavorare su una progettazione integrata di salvaguardia del Bacino del Tevere: con questa finalità si è insediato oggi, all´assessorato per l´ambiente della Regione Lazio, il tavolo interregionale per la tutela del fiume Tevere costituito dalle Regioni Lazio, Toscana, Umbria, dal Comune di Roma e dall´Autorità di Bacino del fiume Tevere, presente per l´Umbria l´assessore regionale all´ambiente Silvano Rometti. "Il principale obiettivo del progetto – ha detto Rometti – è di attivare forme di collaborazione che possano ottimizzare al meglio gli strumenti e le risorse derivanti da diverse fonti finanziarie a disposizione di ciascun soggetto coinvolto. Ciò per attuare azioni condivise di tutela idraulica e qualitativa dell´intero Bacino. La proposta progettuale integrata si basa su l´utilizzo di strumenti trasversali, non solo quelli direttamente collegati all´ambiente, ma anche al turismo, all´agricoltura, allo sviluppo e supporto dell´imprenditoria e al settore delle nuove tecnologie. E, da un punto di vista finanziario, sull´utilizzo sinergico dei Programmi operativi regionali e nazionali, delle risorse dirette e nazionali, che insieme possono costituire un congruo pacchetto di provvidenze per la realizzazione degli interventi". Fra i temi che entreranno a far parte del progetto la conservazione della biodiversità, la tutela degli equilibri idraulici e idrogeologici, la riqualificazione del paesaggio e dei valori storico-culturali del territorio, il recupero di aree marginali e di ambienti degradati, l´applicazione di metodi di gestione, anche per la salvaguardia dei valori antropici e delle attività agro-silvo-pastorali, la qualificazione e promozione delle attività economiche e dell´occupazione locale basate su un uso sostenibile delle risorse naturali, la valorizzazione del rapporto uomo-natura, con l´incentivazione di attività culturali, educative e turistiche e la realizzazione di programmi di studio e di ricerca scientifica, anche finalizzate a valorizzare le produzioni ed i servizi tipici dell´area.  
   
   
TAVOLO ARIA, LOMBARDIA: INTERVENTI GRADUALI E CONDIVISI  
 
Milano, 21 luglio 2014 - "Le misure che abbiamo presentato sono state accolte con grande interesse e apprezzamento. Devo dire grazie a tutti i portatori di interesse per la disponibilità e la sensibilità dimostrate su questi temi". Così l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi ha commentato le misure introdotte dal Tavolo istituzionale Aria, riunitosi a Palazzo Lombardia. "Si tratta di interventi di grande equilibrio, promossi con gradualità - ha aggiunto l´assessore -, che puntano a migliorare la qualità dell´aria. Un´ulteriore dimostrazione del costante impegno della Regione per uno sviluppo ambientale sostenibile". Le Novità - Sono state presentate le misure di ulteriore limitazione della circolazione dei veicoli inquinanti sia per quanto riguarda gli euro 3 diesel, sia per quanto riguarda l´ampliamento delle aree nell´applicazione della norma vigente. L´area di applicazione passerà dagli attuali 209 ai futuri 570 Comuni, a partire dal 15 ottobre 2015. In queste aree si applicheranno i divieti fino all´euro diesel 0,1 e 2 e euro 0 benzina, dal 15 ottobre al 15 aprile di ogni anno dalle 7.30 alle 19.30 dal lunedì al venerdì. Dal 15 ottobre 2016 scatteranno i divieti di circolazione per gli euro 3 diesel per i 209 comuni già inseriti nell´area arancio con le stesse modalità. Sempre per quest´area scatteranno i blocchi dei veicoli euro 3 pesanti (tir) dal 15 ottobre 2017. Progetto ´Converse´ - Lo scorso mese di aprile è stato firmato il protocollo per il monitoraggio, in via sperimentale, sull´area di Milano, di una particolare categoria di mezzi pesanti. Il progetto ´Converse´, sottoscritto dall´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia, dall´assessore alla Mobilità, Ambiente, Metropolitane, Acque pubbliche, Energia del Comune di Milano e dal rappresentante di Assimpredil-ance, prevede un accordo di collaborazione per la sperimentazione di un sistema di Controllo dinamico dei Veicoli merci e da lavoro con sistema Real time di Segnalazione Ecologica, denominato progetto ´Converse´. Il progetto si inquadra nell´ambito delle politiche della Regione Lombardia per la difesa della qualità dell´aria e la lotta all´inquinamento atmosferico, nonché delle strategie strutturali messe in atto dal Comune di Milano per il contenimento delle emissioni atmosferiche. Misure Di Accompagnamento - La Regione, a fronte delle limitazioni imposte, metterà a disposizione delle imprese 10 milioni di euro complessivi per installazione di filtri anti-particolato su veicoli diesel commerciali, con un contributo variabile da 1.000 a 2000 euro in funzione della taglia dei veicoli. Per i privati cittadini, l´assessore Terzi ha confermato il rinnovo dell´applicazione della misura ´Zero bollo´, che sconta per tre anni la tassa sulla vettura a fronte della rottamazione di un veicolo inquinante oggetto di limitazione e il contestuale acquisto di un veicolo a basso impatto ambientale. I Passi Successivi - Nelle prossime settimane partiranno i tavoli territoriali anche per la massima diffusione delle misure adottate e per la partecipazione degli Enti locali al rispetto delle decisioni prese.  
   
   
SERVITÙ MILITARI: SARDEGNA E FRIULI CONTRO L´INNALZAMENTO DELLE SOGLIE LECITE DI INQUINAMENTO  
 
 Cagliari, 21 Luglio 2014 - La Sardegna ha trovato un alleato nel Friuli Venezia Giulia nella battaglia per far modificare la norma che innalza le soglie degli inquinanti nei poligoni militari al livello di quelle applicate per le aree industriali. Questa norma, inserita nel decreto legge 91/2014, è considerata dalla Regione Sardegna - tenendo conto dei 34mila ettari di servitù militari presenti nell´isola - non compatibile con gli obiettivi di bonifica, né con il risanamento del territorio. Così il 15 luglio Sardegna e Friuli, le due regioni italiane in cui sono più presenti servitù militari, hanno concordato una linea d´azione comune nella commissione tecnica ambiente-energia della conferenza unificata Stato-regioni-enti locali. Un tavolo tecnico al quale la Sardegna ha partecipato con una delegazione dell´assessorato dell’Ambiente, costituita da dirigenti ed esperti. Le notevoli superfici territoriali occupate dalle aree militari, distribuite principalmente tra poligoni missilistici (Perdasdefogu-quirra), per esercitazioni a fuoco (Capo Teulada), per esercitazioni aeree (Capo Frasca), aeroporti militari (Decimomannu) nonché depositi di carburanti, caserme e sedi di comandi militari, non possono essere indiscriminatamente e genericamente assimilate, hanno sostenuto Sardegna e Friuli, ad aree a uso industriale. In definitiva, nell´ambito della Conferenza Stato Regioni, la Regione Sardegna e la Regione Friuli chiedono l’eliminazione dalla legge di ogni riferimento ai limiti validi per l’ambito industriale, ribadendo che prima di introdurre principi normativi specifici debba essere ridefinita con lo Stato, e notevolmente ridimensionata, la consistenza delle aree militari comprensiva dell’identificazione delle sub-aree ad alta intensità militare all’interno di tutti i poligoni del territorio regionale. L´intransigenza di tale posizione nasce dalla necessità di restituire alla collettività e a uno sviluppo sostenibile grandi aree del territorio regionale e di portare contestualmente alla bonifica, in tempi certi, le aree militari compromesse. Ciò in continuità con la posizione recentemente assunta dall´attuale governo regionale nell´ambito della Conferenza nazionale sulle servitù militari, culminata con la scelta di non sottoscrivere il protocollo d’intesa con il Ministero della Difesa. Ora la parola torna alla politica: le diverse posizione emerse oggi al tavolo tecnico saranno il punto di partenza della prossima riunione della conferenza Stato-regioni.  
   
   
LOMBARDIA, PARCHI, 8 MILIONI PER VALORIZZAZIONE IN VISTA DI EXPO  
 
Milano, 21 luglio 2014 - La Giunta regionale della Lombardia, su proposta degli assessori Claudia Maria Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile) e Antonio Rossi (Sport e Politiche per i giovani), ha approvato gli ´Interventi regionali per promuovere la valorizzazione e la fruibilità dei Parchi regionali in occasione di Expo 2015´. "Regione Lombardia, così come il mio Assessorato, è in prima linea per la tutela della biodiversità e, anche attraverso questo intervento, conferma il suo impegno a rendere sempre più fruibili queste aree verdi di grande pregio ambientale, anche in vista di Expo" ha dichiarato l´assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi. Azione Utile Anche Alla Montagna - "Si tratta di un intervento che riguarda anche il territorio montano - ha aggiunto l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi - e che mira a valorizzarne le peculiarità in materia di turismo eco-sostenibile. Attraverso questi temi è possibile promuovere la nostra regione, che per il 40 per cento è fatta di montagne e che vanta aree naturalistiche di assoluto valore, in grado di raccontare la storia e la cultura delle nostre radici anche attraverso la conoscenza delle biodiversità e delle strategie ambientali". Ammontare Della Spesa - L´importo complessivo della spesa ammonta a 8.000.000 di euro, da imputare al capitolo ´Contributi agli enti gestori delle aree protette regionali per interventi di tutela e riqualificazione ambientale, di sviluppo delle attività sostenibili e di fruizione e per l´acquisizione di aree o di beni nelle aree protette regionali e nei parchi locali di interesse sovracomunale´, di cui 1.600.000,00 euro sul Bilancio 2014, e 6.400.000,00 euro sul Bilancio 2015. Impatto Territoriale - Il territorio interessato è quello dei 24 parchi regionali. Soggetti Destinatari - I soggetti destinatari del contributo sono gli Enti gestori dei Parchi regionali organizzati in cinque raggruppamenti. Azioni - Le azioni prevedono, per i Parchi di cintura metropolitana: mobilità dolce e completamento del museo del Gusto; per i Parchi pedemontani: completamento del sistema turistico-ricettivo e potenziamento della rete di siti archeologici visitabili; per i Parchi fluviali: ampliamento della rete ciclabile e degli ostelli, ampliamento dei pacchetti turistici di valore ambientale e storico/architettonico; per i Parchi montani: valorizzazione degli itinerari e delle produzioni di alpeggio di qualità, e infine per i Parchi orientali: miglioramento dei collegamenti via terra - ciclopedonali e via acqua. Obiettivi E Finalità - L´obiettivo è la salvaguardia della biodiversità e la valorizzazione delle aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione. In particolare, gli interventi di investimento mirano a: valorizzare il territorio lombardo compreso nelle aree protette favorendo il turismo sostenibile e la fruizione di qualità, promuovendo l´offerta coordinata di servizi e coniugando la valorizzazione delle vocazioni territoriali con la tutela della biodiversità; rafforzare le strategie ambientali sul territorio quali elementi di coerenza e coesione tra le politiche dei Parchi e delle istituzioni locali. La realizzazione di tali interventi promuove la fruizione di qualità e il turismo sostenibile nelle aree protette attraverso il rafforzamento dei requisiti strutturali, infrastrutturali e di servizio necessari a consolidare l´offerta fruitiva e turistica, integrando la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, in occasione di Expo 2015.  
   
   
MARCHE: ALLUVIONE DI MAGGIO, EMANATA L’ORDINANZA CON LE DISPOSIZIONI URGENTI E IMPORTANTI ADEMPIMENTI.  
 
Ancona, 21 luglio 2014 - Emanata l’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, per il maltempo che ha investito le Marche, e in particolare l’area di Senigallia, dal 2 al 4 maggio scorsi. Con l’ordinanza vengono stabilite le prime disposizioni urgenti e, in particolare, sono previsti due importanti adempimenti. Il primo riguarda gli Enti locali che sono stati interessati dalla situazione emergenziale: questi dovranno rendicontare le spese sostenute per gli interventi di soccorso ed assistenza alla popolazione, per l’autonoma sistemazione e per la tutela della pubblica e privata incolumità, che potranno essere finanziate con i 10 milioni di euro già stanziati con la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri. Il secondo consiste nella ricognizione dei fabbisogni relativi al patrimonio pubblico, a quello privato ed alle attività economiche e produttive extragricole. L’ordinanza non prende in considerazione, quale attività commissariale, la ricognizione dei fabbisogni per i beni mobili (autovetture, elettrodomestici, arredi), pertanto per questo genere di danneggiamento tale attività sarà svolta direttamente dalla Regione. “Dieci giorni fa, con estrema rapidità – dice il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca – avevo espresso l’intesa allo schema di ordinanza trasmesso dal Capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Ora l’ordinanza è stata emanata e questo consentirà di avviare concretamente l’iter per l’accesso ai finanziamenti per gli interventi di somma urgenza. Va rilevato con soddisfazione che alcune delle proposte di integrazione allo schema che la Regione aveva avanzato nel concedere l’intesa, sono state accolte. In particolare, l’ordinanza prevede, come richiesto, la possibilità per i titolari di mutui ipotecari o chirografari relativi ad edifici distrutti, inagibili o inabitabili, anche parzialmente, di richiedere una sospensione delle rate”. Nel concreto, i Comuni marchigiani nei prossimi giorni consegneranno ai cittadini e alle imprese extragricole che a suo tempo sono stati interessati dai fenomeni calamitosi, le schede per produrre la documentazione dei danni già segnalati. Le schede dovranno essere compilate con accuratezza e restituite al relativo Comune. Nell’ordinanza si precisa che l’attività di ricognizione non costituisce riconoscimento automatico dei finanziamenti per il ristoro degli stessi, ma servirà invece, come avvenuto nelle precedenti emergenze che hanno interessato la nostra regione, per richiedere allo Stato le risorse necessarie, da reperirsi negli strumenti normativi di programmazione economica.  
   
   
#ALTRASIMENO: GRANDE SUCCESSO DELL´INIZIATIVA. ASSESSORE UMBRIA "SMENTIAMO CON I FATTI LE POLEMICHE STRUMENTALI SULLE CONDIZIONI DEL LAGO"  
 
Perugia, 21 luglio 2014 - 11 mila tweet, oltre 500 foto postate su Instagram, oltre 37mila like tra Instagram e Facebook per una portata totale dell´evento stimabile in oltre 38 milioni di potenziali contatti, sono alcuni dei numeri del social media tour #Altrasimeno, svoltosi dal 19 al 22 giugno scorsi presso l´area del Lago Trasimeno ed i cui risultati sono stati illustrati questa mattina, giovedì 17 luglio, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel Salone d´Onore di Palazzo Donini a Perugia. Erano presenti l´assessore regionale al turismo Fabrizio Bracco, il presidente della Provincia di Perugia, Marco Guasticchi, il direttore generale di Sviluppumbria, Mauro Agostini e Sergio Batino, coordinatore del Sistema Turistico Locale del Trasimeno e sindaco di Castiglion del Lago. "Un iniziativa che ha avuto un successo straordinario, ha affermato l´assessore Bracco, che si inserisce nel percorso che la Regione dell´Umbria ormai da alcuni anni ha intrapreso per la promozione nazionale ed internazionale dei territori umbri attraverso le nuove forme di comunicazione certamente più dirette, immediate e, se vogliamo, anche economiche. Questo percorso sarà certamente rafforzato quando entrerà nel sistema il nuovo portale turistico regionale che dedicherà tanta attenzione al mondo dei social media. Il nuovo portale tra l´altro è ormai in dirittura di arrivo visto che Sviluppumbria sta per aggiudicare la gara di appalto per la sua realizzazione. Con #Altrasimeno si confermano le potenzialità di una formula di promozione del territorio capace di raggiungere milioni di contatti e di offrire al pubblico contenuti di qualità in grado di intrattenere, divertire e informare. La strategia di progetto, dettagliata in tutte le sue parti e orientata a supportarlo in maniera integrata, ha permesso una sinergia perfetta tra l´evento offline (in loco) e la comunicazione online sia sui social-network che sui blog permettendo ad un vasto pubblico di conoscere un territorio attraverso il racconto dell´esperienza degli influencer. Il territorio è cultura: ambientale, sociale, storica, paesaggistica, economica ed enogastronomica. Questi valori, oltre a dover essere riconosciuti, devono trovare canali adatti per essere comunicati. Internet, che ormai vede nell´utilizzo dello smartphone il suo mezzo principe sul campo, permette all´utente di comunicare le proprie esperienze verso i social network, generando un fenomeno di promozione spontanea ed immediata tipico dei contenuti virali presenti sul web, una sorta di passaparola con potenza decuplicata". L´assessore Bracco ha colto l´occasione per tornare anche sulle polemiche sollevate da un servizio della televisione tedesca che "in modo strumentale, per colpire l´Italia sull´utilizzo dei fondi comunitari (non a caso alla vigilia della presentazione dei nuovi piani nazionali e regionali), ha scelto il Trasimeno per ipotetiche ‘denunce´ che certamente non corrispondono alla realtà dei fatti. Sappiamo tutti, ha aggiunto l´assessore, quanto il Trasimeno sia amato dai turisti tedeschi e del nord Europa e dunque non possiamo lasciar cadere il fatto. Abbiamo preso già contatto con l´Enit di Francoforte, ha ribadito l´assessore, per realizzare un insieme di interventi sui principali media tedeschi per contrastare questa campagna e per offrire ai giornalisti tedeschi, che vogliano accettare il nostro invito, di venire in Umbria, e in particolare nell´area del Trasimeno, e verificare personalmente la falsità della rappresentazione che è stata data di questo territorio". "Tra l´altro, ha confermato il direttore di Sviluppumbria Mauro Agostini, un gruppo di giornalisti tedeschi hanno avuto modo proprio in queste settimane di visitare l´Umbria ed il Trasimeno e dunque hanno visto con i propri occhi la realtà di questi luoghi". Anche il presidente della Provincia di Perugia, Marco Guasticchi, dopo essersi complimentato con gli organizzatori dell´iniziativa, che "introduce l´innovazione anche nella promozione del territorio", ha voluto ribadire l´impegno della Provincia, anche alla luce dei numerosi interventi realizzati nel comprensorio del Trasimeno, per difendere e "ristabilire" la verità dei fatti soprattutto sulle condizioni di balneabilità del lago che, ha affermato, "sono state riconosciute ottime da tutti i soggetti scientifici che se ne sono occupati". Il progetto #Altrasimeno, promosso da Sviluppumbria e dalla Regione Umbria, in collaborazione con la Provincia di Perugia, i Comuni di Castiglion del Lago, Magione, Città della Pieve, Panicale, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Piegaro, Paciano, Gal Trasimeno, Slow Food Trasimeno e la collaborazione del Servizio Turistico del Trasimeno, è nato con lo scopo di valorizzare in modo sostenibile e low cost il territorio del lago Trasimeno e tutte le possibilità che il comprensorio offre: dalla cultura e l´arte allo sport, dai percorsi naturalistici a quelli eno-gastronomici. La presenza di oltre 30 influencers, tra giornalisti, blogger, instagramers, twitstar, e un denso programma di attività sono stati premiati, portando l´hashtag #Altrasimeno ad essere tra gli argomenti maggiormente discussi in rete in Italia durante la tre giorni. Il tour ha accompagnato i partecipanti lungo un percorso che si e´ snodato attraverso Piegaro, Paciano, Panicale, Castiglione del Lago, Magione, Monte del Lago, San Feliciano, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Città della Pieve per concludersi all´Isola Polvese, principale area naturale protetta del Lago. "La vera chiave di volta del successo dell´iniziativa, però, ha concluso Sergio Batino, coordinatore del Sistema Turistico Locale del Trasimeno e sindaco di Castiglion del Lago, è stata la capacità del territorio di fare sistema, accogliendo, raccontandosi e confermando che, come recitava lo slogan della manifestazione, ‘In Umbria l´incontro tra acqua e terra fa la differenza´".  
   
   
CAMPAGNA ANTINCENDIO BOSCHIVO 2014, FRATTURA: PIANO PREDISPOSTO PER TUTELARE IL TERRITORIO DEL MOLISE CON BUON SENSO E SENZA SPRECHI  
 
Campobasso, 21 luglio 2014 - Attività di contrasto agli incendi boschivi, la Regione Molise dà l´avvio. Entra nel vivo la campagna Aib 2014 con la firma della convenzione tra le Prefetture, la Direzione regionale dei Vigili del fuoco e l´Agenzia regionale di Protezione Civile, nel rispetto della legge 353/2000 che pone in capo alle Regioni la programmazione delle attività in materia di lotta agli incendi boschivi. "Vigili del fuoco, Corpo forestale e Agenzia di protezione civile in una sinergica collaborazione per tutelare, nel modo più efficace possibile, il nostro territorio dagli incendi che possono verificarsi in questi mesi di caldo, troppo spesso, purtroppo, per mano dolosa", così il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, sulla firma della convenzione prevista dal Piano operativo Aib 2014/2015 approvato nelle scorse settimane. "Come già nello scorso anno, anche adesso abbiamo predisposto un piano - fa notare il governatore -, secondo i principi elaborati dalla spending review e il buon senso, cercando di ottimizzare al meglio le professionalità, i mezzi e le risorse complessivamente a disposizione, con l´attenzione che tutti dobbiamo al nostro territorio a cominciare dalle azioni di monitoraggio e controllo". Per la gestione e la fase operativa di spegnimento saranno impegnate le Associazioni di volontariato di Protezione civile, opportunamente formate ed equipaggiate, gli operai forestali stagionali, oltre che uomini e mezzi dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale, mentre il coordinamento dell´intera campagna sarà effettuato direttamente dalla Sala operativa unificata permanente attivata presso l´Agenzia di protezione civile. Le squadre di terra, distribuite sull´intera regione, assicureranno un controllo capillare del territorio, tanto nella fase di prevenzione/avvistamento incendi, quanto in quella di spegnimento. "Nello scorso anno - prosegue Paolo Frattura -, è stato riscontrato un decremento degli incendi, sia dal punto di vista numerico che di ettari di terreno percorso dal fuoco. Questo importante risultato è stato ottenuto con un notevole risparmio di risorse economiche rispetto al passato e ci ha spinto a riproporre un´organizzazione che ha già dato risultati positivi in termini di efficienza". "La spesa complessivamente preventivata - conclude il presidente della Regione -, è di circa 820.000 euro, in ulteriore riduzione rispetto all´anno scorso". La Sala operativa unificata permanente è stata già attivata, in modalità H24, presso la sede Arpc di Via Sant´antonio Abate a Campobasso. L´agenzia sarà inoltre di supporto alle amministrazioni comunali, anche nei prossimi mesi, per l´aggiornamento del "catasto incendi" fornendo la reportistica delle aree percorse dal fuoco.  
   
   
AMBIENTE: A LATISANA, LA CURA DEL TERRITORIO È UNA PRIORITÀ  
 
Latisana, 21 luglio 2014 - L´assessore regionale all´Ambiente, Sara Vito, ha partecipato il 17 luglio a Latisana al Consiglio comunale dedicato alla Sistemazione idrogeologica del fiume Tagliamento presieduto dal sindaco, Salvatore Benigno. "Ho comunicato fin da subito la mia disponibilità a partecipare all´incontro - ha detto l´assessore - perché questa è un´importante occasione per descrivere quanto di positivo la Regione sta realizzando in merito al Tagliamento e, più in generale, sulla prevenzione del rischio idrogeologico. In quest´ultimo anno, ed in particolare in questi ultimi mesi, abbiamo fatto importanti passi avanti sull´argomento, anche riattivando il dialogo con la Regione Veneto". A partire dal 2001 infatti, il Friuli Venezia Giulia ha realizzato interventi per complessivi 26.549.198 euro per la messa in sicurezza del territorio tra Ronchis, Latisana e Lignano Sabbiadoro, con interventi di diaframmatura degli argini dall´autostrada fino all´ospedale di Latisana ed opere di miglioria della sezione di deflusso (9.070.000 euro messi a disposizione dalla Protezione civile e 10.384.198 euro dalla direzione centrale Ambiente ed Energia), nonché di interventi complementari sulla rete idrografica minore e su canali ed impianti (6.230.000 euro da parte della Protezione civile e 600.000 euro dalla direzione centrale Ambiente ed Energia). Durante un recente incontro, Vito ed il suo omologo del Veneto, Maurizio Conte, si sono aggiornati sull´accordo per la progettazione dei lavori di messa in sicurezza del Tagliamento, stipulato nel 2012. Con quell´accordo le due Regioni si erano infatti impegnate alla progettazione per la messa in sicurezza del basso corso del fiume, avallata anche dal Magistrato alle acque di Venezia, e la progettazione preliminare è stata avviata il 18 marzo scorso a seguito del bando di gara ed alla relativa aggiudicazione alla Rti Technital diMilano, alla 3Ti Ingegneria Integrata di Roma ed all´Archest di Palmanova per 359.996,00 euro (più Iva). Grazie al progetto preliminare generale, che verrà ultimato entro la fine anno, si potranno individuare priorità e costi degli interventi da effettuare con i finanziamenti statali a disposizione, ma gli uffici stanno già seguendo lo sviluppo del progetto per condividere ipotesi progettuali e risultati delle elaborazioni effettuate. "Ricordo inoltre - prosegue l´assessore - che è già stato siglato un accordo di programma il quale prevede un investimento di 41 milioni di euro per la realizzazione delle casse di espansione, accordo che intendiamo rinegoziare a seguito degli esiti di questa nuova progettazione". Ad oggi, i diversi step amministrativi per la messa in sicurezza del Tagliamento sono il Piano di assetto idrogeologico del bacino del Fiume Tagliamento del 2013, il Piano di stralcio per la sicurezza idraulica del medio e del basso corso del Tagliamento risalente al 2000, la costituzione, nel 2011, del "Laboratorio Tagliamento", la progettazione preliminare relativa al medio e basso Tagliamento, attualmente in corso, ed il decreto legislativo 49/2010 sulle disposizioni della direttiva alluvioni. In particolare, negli anni 2010-2011 il Laboratorio Tagliamento ha lavorato per trovare la soluzione tecnica più adeguata e condivisa per la messa in sicurezza del medio e basso corso del fiume in alternativa alle casse di espansione, individuando le soluzioni più idonee sotto il profilo della sicurezza, dei costi e degli aspetti ambientali ed esprimendo alcune preferenze rispetto alle diverse ipotesi progettuali prospettate. Il Laboratorio ha quindi proposto la realizzazione, in sinistra e destra idrografica del basso corso del fiume, di interventi di messa in sicurezza idraulica che consistono nell´adeguamento e nel rinforzo degli argini da Latisana fino al Cavrato e nella sistemazione dell´opera di presa del canale scolmatore Cavrato e del canale stesso, che sono di competenza della Regione Veneto, oltre all´adeguamento ed al rinforzo dell´ultimo tratto del fiume per renderlo idoneo al transito in sicurezza delle portate residue. L´assessore ricorda ancora che 150 mila euro sono a disposizione dell´Autorità di Bacino per le attività finalizzate ad individuare la soluzione progettuale più idonea tra quelle indicate dal Laboratorio Tagliamento e che nell´assestamento di bilancio si prevede che l´Amministrazione regionale finanzi, mediante la stipula di una convenzione con l´Autorità di Bacino di Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-bacchiglione, le attività indicate dal Laboratorio. "Faccio comunque presente che, secondo la normativa vigente, la nostra Regione non ha competenza per le aree di confine del Tagliamento sul suo territorio" spiega Vito, ricordando che tale competenza è ancora dello Stato. "Per questo - continua - ho chiesto un´audizione in Commissione Paritetica Stato-regione, a Roma, per proporre la nostra modifica del decreto legislativo 265/2001 finalizzata al trasferimento al Friuli Venezia Giulia delle funzioni relative alla sponda sinistra del Tagliamento ed allo Judrio". "Abbiamo posto al centro della nostra agenda le politiche ambientali, con particolare attenzione alla prevenzione ed all´avvio degli interventi per la tutela del nostro patrimonio in un´ottica di valorizzazione del territorio e di sicurezza delle persone e del territorio stesso - conferma Vito - ed in sede di assestamento di bilancio intendo proporre al Consiglio regionale di destinare ulteriori, nuove risorse ad interventi di manutenzione straordinaria per la difesa del suolo e per il controllo dei fenomeni franosi". "Un emendamento - rileva l´assessore - che ha già ottenuto il parere favorevole della Iv Commissione consigliare Ambiente e prevede investimenti per ulteriori 4 milioni e 630 mila euro finalizzati alla manutenzione straordinaria dei corpi idrici e per altri 4 milioni e 832 euro per i fenomeni franosi". "Complessivamente - conclude Vito - con le risorse già definite all´inizio del 2014 avremo così a disposizione 12 milioni e 173 mila euro, quasi il triplo dei fondi stanziati nella finanziaria dello scorso anno."  
   
   
TOSCANA, RISCHIO IDRAULICO, ROSSI COMMISSARIO DI GOVERNO PER INTERVENTI SU FRANE E ALLUVIONI. VERTICE A FIRENZE SU CANTIERI ANTI-DISSESTO  
 
Firenze, 21 luglio 2014 - Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, è il Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico e, come stabilisce il decreto-legge 91 del 2014, succede al commissario straordinario del Ministrero dell´Ambiente, Pier Gino Megale, incaricato fino ad ora di occuparsi della realizzazione di quanto stabilito dall´accordo Stato-regione del 2010, assumendo importanti poteri di semplificazione e deroga sulle procedure burocratiche per l´attivazione dei cantieri. Un accordo da circa 120 milioni di euro, che prevede 90 interventi di difesa del suolo in tutta la Toscana. A quattro anni dalla firma, l´assessore regionale all´ambiente, Anna Rita Bramerini, e il responsabile della Struttura di missione della Presidenza del Consiglio contro il dissesto idrogeologico, Erasmo D´angelis, hanno fatto il punto sullo stato di avanzamento dei lavori e sulla riprogrammazione degli interventi e delle risorse con l´attenzione particolare alle opere più urgenti e immediatamente cantierabili a partire dalle opere per la difesa dalle alluvioni nel bacino dell´Arno. L´incontro rientra nella serie di riunioni bilaterali che #Italiasicura, la Struttura di Palazzo Chigi, sta organizzando in tutte le Regioni. Il Governo ha affidato alla Struttura di missione un ruolo di regia e coordinamento di tutti gli enti e le strutture (Ministeri, Protezione civile, Regioni, Enti locali, Consorzi di bonifica, Provveditorati alle opere pubbliche, Genio civile) in modo da portare a termine le opere resesi necessarie dopo le emergenze che hanno colpito i territori: casse di espansione e vasche di laminazione di fiumi e torrenti, argini anti-alluvioni, briglie per la regimentazione delle acque, messa in sicurezza di frane, stabilizzazione di versanti a rischio crollo, riattivazione di linee Fs locali interrotte e di ponti e infrastrutture viarie di Anas. Le risorse dell´Accordo di programma 3 Novembre 2010: L´accordo con la Toscana prevedeva per l´esattezza 118 milioni di euro di cui 60 milioni a carico dello Stato e 58 milioni a carico della Regione Toscana. Le erogazioni effettive ad oggi ammontano invece a 73 milioni di euro. Di queste risorse, 38 milioni sono di provenienza statale e 35 di provenienza regionale, tra risorse dirette e fondi Fas. Lo stato di avanzamento dei lavori: Dei 90 interventi previsti, 30 sono stati ultimati, 26 sono in corso, per 2 sono stati aggiudicati i lavori, per 4 è in corso la gara per l´aggiudicazione. Per 8 interventi risulta approvato il progetto esecutivo, altri 18 sono in corso di progettazione, 2 infine quelli che risultano ancora non finanziati e che quindi non sono stati avviati. In particolare: Tra gli interventi ultimati, importante l´adeguamento e il consolidamento delle opere idrauliche sul fiume Serchio, in provincia di Lucca (5,5 milioni), e l´intervento di difesa dell´abitato di Follonica (4,7 milioni). Dei 26 in corso, sono tra i più significativi l´adeguamento idraulico del torrente Camaiore (Lu) a monte del ponte sull´Autostrada A12 al Ponte di Sasso (2,6 milioni); il consolidamento degli argini dell´Ombrone (Gr) in località San Martino e Steccaia (2,5 milioni) e il consolidamento degli argini dell´Ombrone in località Alberino (2,5 milioni); a Marina di Cecina (Li) gli interventi di difesa dell´abitato dal fosso Mozzo al fiume Cecina e dal fiune Cecina al fiune Cecinella, per un valore complessivo di 11 milioni di euro. "La cabina di regia nazionale è un segnale importante che arriva da Governo perché riconosce l´importanza della sicurezza del territorio come priorità delle politiche nazionali, così come il riconoscimento del ruolo delle Regioni in questa delicata materia - ha detto l´assessore Bramerini - Noi speriamo che oltre alla eliminazione del Patto di stabilità per gli interventi di difesa del suolo a cui il Governo sta lavorando, si metta mano presto anche alla semplificazione delle procedure di approvazione dei progetti per le opere strutturali. Colgo l´occasione per ringraziare il professor Megale, commissario fino a poco tempo fa, per il lavoro svolto insieme alla Regione e agli enti locali. Con la costituzione della struttura di supporto al commissario Rossi – ha proseguito - abbiamo già iniziato ad approntare il lavoro per centrare la scadenza della fine dell´anno per realizzare le opere, rispettando gli impegni richiesti dalla normativa. Non bisogna tuttavia dimenticare che l´Accordo di programma del 2010 non è finanziato per 33 milioni e costituirebbe un segnale di estrema importanza poter contrassegnare l´inizio di questa nuova collaborazione con il reciproco impegno a individuare le risorse necessarie al finanziamento". "L´obiettivo della struttura di missione - spiega Erasmo D´angelis, capo struttura di missione di Palazzo Chigi #italiasicura - e´ sbloccare opere e aprire cantieri per mettere in sicurezza i territori dal dissesto partendo dalle priorità e spendendo le risorse non utilizzate perché ostaggio della burocrazia o per i vincoli del patto di stabilità. Stiamo incontrando tutte le Regioni per fare il punto di priorità e interventi contro il dissesto idrogeologico e per superare le infrazioni europee per mancata depurazione. Alla Regione Toscana non possiamo che fare i complimenti, ha lavorato bene: non ci sono infrazioni a suo carico per la depurazione e sono stati conclusi, messi in cantiere o in progettazione avanzata gran parte degli interventi contro il dissesto idrogeologico. E´, inoltre, l´unica regione italiana che ha vincolato l´11% del territorio intorno ai corsi d´acqua con una pianificazione rigorosa. Finalmente ragioniamo in termini di prevenzione e superiamo la logica da contabili dell´emergenza. Un´importanza particolare ha la messa in sicurezza dell´Arno, la Regione sta lavorando perché sia inserito in legge Obiettivo come opera di Stato e strategica. La Toscana ha, inoltre, due tratte ferroviarie bloccate per frane, sulla Porrettana e sulla Siena-grosseto, abbiamo chiesto all´amministratore delegato di Ferrovie Elia di intervenire nel minor tempo possibile". Nel corso dell´incontro si è parlato poi degli interventi di messa in sicurezza del fiume Arno, anche se non previsti dall´Accordo di programma del 2009. Rientrano infatti nell´Accordo di programma del 18 febbraio 2005. Sottoscritto da Ministero dell´Ambiente, Regione Toscana e Autorità di Bacino del fiume Arno, l´accordo è finalizzato a ridurre il rischio di inondazione del territorio del fondovalle dell´Arno, con particolare riferimento alla città di Firenze, Valdarno superiore, area metropolitana Firenze - Prato – Pistoia, distretto conciario toscano e basso Valdarno. Lo stato di avanzamento: - sono conclusi i lavori del primo stralcio delle casse di espansione di Bibbiena 2 e Poppi 2, la cassa di espansione di Peccioli, la cassa di espansione E4 sul fiume Era, la ricalibratura dell´Ombrone Pistoiese in località Castelletti, il primo lotto-primo stralcio della cassa di espansione di Ponte a Tigliano, l´adeguamento della cassa di espansione di Case Carlesi e di quella di Ponte alle Vanne. - sono in corso i lavori inerenti il primo lotto della cassa di espansione delle Padulette, il primo lotto della cassa di espansione di Figline (primo lotto di Pizziconi), la cassa di espansione dei Piaggioni (primo lotto di Roffia), quella del primo lotto della Querciola (cassa delle acque basse). - hanno il Progetto definitivo o esecutivo concluso i seguenti interventi: il 2° lotto della cassa di espansione di Figline (Ii lotto di Pizziconi) il 3° lotto della cassa di espansione di Figline (Restone) (da sottoporre a Via e Conferenza dei Servizi) la cassa di espansione di Scaletta (Ii lotto di Roffia) (da sottoporre a Conferenza dei Servizi) la cassa di espansione E1-e2 il 1° lotto della risagomatura del canale scolmatore d´Arno la cassa di espansione dei Laghi Primavera (Conferenza dei Servizi in corso) Risultano ancora non finanziati interventi per 100 milioni di euro e comunque tutti sono soggetti a procedure ordinarie e quindi anche al patto di stabilità.  
   
   
LOMBARDIA, CAVA CANTELLO: DELUSIONE PER IL TERRITORIO  
 
Milano, 21 luglio 2014 - "C´è delusione per il territorio varesotto e lombardo. Ci aspettavamo un contributo dai giudizi amministrativi, per rendere coerenti le richieste della Commissione europea con l´esigenza di massima tutela dell´ambiente e delle attività economiche". Così Claudia Maria Terzi, assessore all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Lombardia, ha commentato la sentenza del Consiglio di Stato, depositata l´11 luglio scorso, che, di fatto, ha respinto i ricorsi presentati contro la sentenza del Tar della Lombardia e ordinato all´autorità amministrativa di darne esecuzione. Si chiude così il complesso iter giudiziario amministrativo, che dura ormai da cinque anni e che riguarda il recupero ambientale e morfologico dell´ex cava Coppa. Si attende ora che la Provincia rilasci l´autorizzazione a scavare. Appelli Inascoltati - "Nonostante proprio la Provincia di Varese e la stessa Regione Lombardia avessero chiesto ai giudici di rimandare il giudizio in attesa dell´espletamento di Valutazione Ambientale Strategica chiesta dall´Unione europea - ha spiegato l´assessore Terzi - il Consiglio di Stato ha di fatto autorizzato l´attività estrattiva, obbligando gli Uffici provinciali e regionali a prendere atto di uno stato di fatto, che monca la valenza dello strumento di tutela ambientale comunitario". "Di fatto - ha specificato Terzi - la sentenza del Consiglio di Stato non chiarisce adeguatamente il rapporto Vas e autorizzazione". Avviato Gruppo Di Lavoro - "Regione Lombardia - ha precisato la titolare regionale all´Ambiente - su questo spinoso argomento ha già avviato un gruppo di lavoro, che vede, oltre alla mia presenza, la partecipazione degli Uffici regionali preposti alla pianificazione delle attività estrattive, con lo scopo di valutare un intervento legislativo che possa appianare le divergenze tra l´applicazione della normativa Vas regionale e nazionale con l´interpretazione data in maniera univoca dalla Commissione europea". Sforzo Ambizioso - "È uno sforzo ambizioso - ha concluso l´assessore regionale -, che speriamo possa intervenire in tempo utile, per evitare ulteriori e peggiori complicazioni nella regolazione di un settore economicamente rilevante e ambientalmente impattante come quello delle cave".  
   
   
ECOTASSA, PUGLIA: DOPO IL NO DEL TAR AI RICORSI, ORA TUTTI AL LAVORO  
 
Bari, 21 luglio 2014 - “Lo scorso 14 luglio la prima sezione del Tar di Lecce ha depositato una ordinanza sul ricorso di alcuni comuni del leccese contro l´ordinanza del dirigente del Servizio Rifiuti e Bonifiche della Regione che fissava l´aliquota dell´ecotassa. Nel rilevare che il testo dell´ordinanza, già esaminando in parte il merito la questione, sposa le valutazioni fatte dalle strutture regionali rispetto alla modulazione del tributo, auspichiamo che, finalmente, si abbandoni la via dei ricorsi amministrativi che, questa si, pesa sulle tasche dei cittadini e si cominci, come molti comuni della Puglia e del Salento hanno già fatto, a lavorare a buone pratiche di differenziazione e corrette strategie di smaltimento per arrivare a percentuali di raccolta differenziata che permettano di risolvere a monte il problema dei costi ecotassa”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro, commenta la recente ordinanza del Tar Lecce. “I giudici della prima sezione hanno considerato che i sovvalli e gli scarti presi in considerazione ai fini della riduzione dell´ammontare dell´ecotassa, sono i soli residui non più utilizzabili derivanti dall´incenerimento, dal riciclaggio o dalla produzione di compost e che la mera selezione dei rifiuti non costituisce criterio di applicazione della premialità dal momento che le frazioni separate sono soggette ad ulteriori passaggi. Credo – prosegue Nicastro – che la vicenda, chiarita dai giudici in questi termini, serva a indirizzare gli sforzi degli amministratori locali sulle cose da fare piuttosto che sui contenziosi”. “Del resto a giudicare dalle tante dichiarazioni lette sulla stampa di tutta la regione da parte di numerosi sindaci parrebbe che in moltissimi comuni della Puglia si sia riuscito a raggiungere l´incremento del 5% richiesto alla fine di giugno per evitare di pagare l´intero ammontare dell´ecotassa. I dati comunicati alla Regione dalle amministrazioni locali ci dicono che a giugno (comunicazioni disponibili 105 comuni su 258) siamo attorno al 27% di raccolta differenziata – conclude Nicastro – quindi evidentemente buona parte degli amministratori locali ha raccolto la sfida ed ha centrato i risultati, adesso ci aspettiamo che anche gli altri facciano lo stesso”.