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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Luglio 2014
GIUSTIZIA EUROPEA: SECONDO L’AVVOCATO GENERALE JääSKINEN L’OBESITÀ PATOLOGICA PUÒ COMPORTARE UNA «DISABILITÀ» AI FINI DELLA DIRETTIVA SULLA PARITÀ DI TRATTAMENTO IN MATERIA DI OCCUPAZIONE  
 
Lussemburgo, 21 luglio 2014 - Ai fini di favorire il principio della parità di trattamento, la direttiva per la parità di trattamento in materia di occupazione stabilisce un quadro generale contro la discriminazione in materia di occupazione e di condizioni di lavoro. Ai sensi di tale direttiva, in materia di occupazione è vietata la discriminazione basata su motivi di religione, di credo, di disabilità, di età e di orientamento sessuale. Inoltre, diversi articoli dei Trattati e della Carta dei diritti fondamentali riguardano la questione della discriminazione e della disabilità, segnatamente l’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea vieta “qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sugli handicap”. Nessuna di tali norme contiene un riferimento esplicito all’obesità. Karsten Kaltoft ha lavorato per quindici anni per il Comune di Billund in Danimarca come babysitter occupandosi, nel proprio domicilio, di bambini di altri, sino a quando è stato licenziato in data 22 novembre 2010. Il calo del numero di bambini veniva menzionato quale ragione del licenziamento, sebbene non fosse stata data una ragione esplicita per la scelta del sig. Kaltoft. Durante la sua occupazione il sig. Kaltoft non ha mai avuto un peso inferiore a 160 kg e, dato il Bmi pari a 54, era pertanto considerato obeso. Benché l’obesità del sig. Kaltoft sia stata argomento di discussione all’audizione per il licenziamento, le parti sono in disaccordo quanto al modo in cui si è giunti a discuterne e il Comune nega che tale argomento abbia costituito parte della motivazione della decisione di licenziamento. Il sig. Kaltoft, comunque, considerando che il suo licenziamento trova origine in un’illegittima discriminazione nei suoi confronti in ragione del suo peso ha agito dinanzi ad un Tribunale distrettuale danese chiedendo il risarcimento dei danni conseguenti a tale discriminazione. Il Retten i Kolding (Tribunale di Kolding, Danimarca), nel corso dell’esame del ricorso del sig. Kaltoft, ha chiesto alla Corte di giustizia di chiarire se il diritto Ue, segnatamente il Trattato e la Carta, includa un autonomo divieto di discriminazione in ragione dell’obesità. In subordine, chiede se l’obesità possa essere qualificata quale disabilità e pertanto ricada nella sfera della nella direttiva sulla parità di trattamento in materia di occupazione. Nelle sue conclusioni odierne, l’avvocato generale Niilo Jääskinen sottolinea che nessuno degli articoli del Trattato o della Carta si riferisce espressamente all’obesità quale ragione, vietata, di discriminazione. Pertanto, un siffatto divieto potrebbe sussistere solo quale parte di un divieto generale di qualsivoglia tipo di discriminazione nel mercato del lavoro, derivante dal tenore indeterminato dell’articolo 21 della Carta. La Carta, comunque, è vincolante per gli Stati membri solo quando questi ultimi attuano il diritto Ue, e non sussisteva alcuna indicazione nel senso che la Danimarca stesse attuando una disposizione di diritto Ue posta a fondamento di un divieto generale di discriminazione nel mercato del lavoro. L’avvocato generale sottolinea che tutti gli atti normativi dell’Unione che vietano comportamenti discriminatori si riferiscono a specifiche ragioni di discriminazione nell’ambito di determinate aree tematiche, piuttosto che precludere qualsiasi trattamento discriminatorio in termini generici. L’avvocato generale Jääskinen, pertanto, conclude che non sussiste un autonomo divieto generale di discriminazione in ragione dell’obesità nel diritto Ue. Quanto alla questione se l’obesità possa essere classificata quale «disabilità» secondo la direttiva per la parità di trattamento in materia di occupazione, l’avvocato generale sottolinea che, mentre il concetto di disabilità non è definito dalla direttiva, la Corte ha statuito che una «disabilità» in tale contesto si riferisce a limiti risultanti da menomazioni durature fisiche, mentali o psicologiche che, interagendo con svariati ostacoli, possono limitare la piena ed effettiva partecipazione della persona ad una vita professionale su base paritaria con altri lavoratori. Anche se non ogni infermità ricadrebbe in tal modo nell’ambito di tale nozione di disabilità, talune infermità, se diagnosticate clinicamente e risultanti in limitazioni durature, possono essere classificate quali disabilità ai fini della direttiva. L’avvocato generale Jääskinen evidenzia che la disabilità risulta dall’interazione tra le persone con menomazioni e gli ostacoli di atteggiamento ed ambientali che limitano la loro piena ed effettiva partecipazione sul luogo di lavoro. Dato che la direttiva è intesa a lottare contro ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità, non deve effettuarsi alcun collegamento tra il lavoro considerato e la disabilità in questione. Anche se una condizione non incide sulla capacità di quella persona di svolgere lo specifico lavoro in questione, può ancora sussistere un impedimento alla piena ed effettiva partecipazione su base paritaria con gli altri. Possono sussistere menomazioni durature, fisiche, mentali o psicologiche, che non rendono impossibili taluni lavori, ma che rendono lo svolgimento di quel lavoro o la partecipazione alla vita professionale oggettivamente più difficili e impegnativi. Tipici esempi in tal senso sono costituiti da handicap che pregiudicano gravemente la mobilità o riducono in modo significativo sensi quali la vista o l’udito. Pertanto, non occorre che sia impossibile per il sig. Kaltoft svolgere il proprio lavoro di babysitter per il Comune di Billund perché questi possa fondarsi sulla tutela contro la discriminazione fondata sulla disabilità fornita dalla direttiva. L’avvocato generale chiarisce che, pur non sussistendo alcun obbligo di mantenere l’impiego di un individuo che non sia in grado di svolgerne le relative funzioni essenziali, dovrebbero essere adottate misure ragionevoli per agevolare gli individui disabili a meno che l’onere per il datore di lavoro sia sproporzionato. Pertanto, l’avvocato generale Jääskinen considera che l’obesità, se ha raggiunto un livello tale da ostacolare chiaramente la partecipazione alla vita professionale, può costituire una disabilità. A suo parere, solo un’obesità estrema, grave o patologica, vale a dire un Bmi superiore a 40, potrebbe essere sufficiente a creare limitazioni, quali problemi di mobilità, resistenza e umore, che corrispondono alla «disabilità» ai sensi della direttiva. Sarà compito del giudice nazionale determinare se l’obesità del signor Kaltoft ricada in tale definizione. Infine, l’avvocato generale aggiunge che non rileva l’origine della disabilità. La nozione di disabilità è oggettiva e non dipende dalla circostanza che il ricorrente abbia contribuito a causare la sopravvenienza della propria disabilità con un eccessivo apporto di energie «auto-provocato». Diversamente ragionando una disabilità fisica risultante dall’avventata assunzione di rischi alla guida o nello sport sarebbe esclusa dalla nozione di disabilità.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: UN OVULO IL CUI SVILUPPO SIA STATO STIMOLATO SENZA FECONDAZIONE E CHE NON SIA IN GRADO DI DIVENIRE UN ESSERE UMANO NON PUÒ ESSERE CONSIDERATO UN EMBRIONE UMANOTUTTAVIA, QUALORA TALE OVULO SIA MANIPOLATO GENETICAMENTE IN MODO CHE POSSA SVILUPPARSI IN UN ESSERE UMANO, ESSO VA CONSIDERATO UN EMBRIONE UMANO E COME TALE DEV’ESSERE ESCLUSO DALLA BREVETTABILITÀ  
 
 Lussemburgo, 21 luglio 2014 - La direttiva sulla biotecnologia definisce le norme riguardanti la brevettabilità di invenzioni biotecnologiche. Ai sensi della direttiva, il corpo umano, nei vari stadi del suo sviluppo, non può costituire un’invenzione brevettabile. Tuttavia, un elemento isolato dal corpo umano, o diversamente prodotto mediante un procedimento tecnico, può essere soggetto a tutela brevettuale. Nondimeno, sono escluse dalla brevettabilità le invenzioni il cui sfruttamento commerciale è contrario all’ordine pubblico o al buon costume. In tale contesto, le utilizzazioni di embrioni umani a fini industriali o commerciali non sono brevettabili. L’international Stem Cell Corporation («Isc»), una società di biotecnologia, ha presentato due domande di brevetto nazionale presso l’Ufficio per la proprietà intellettuale del Regno Unito per una tecnologia di produzione di cellule staminali pluripotenti da ovociti partenogeneticamente attivati . L’ufficio ha respinto entrambe le domande in quanto le invenzioni di cui trattasi comportano utilizzazioni di embrioni umani e persino la loro distruzione e non sono pertanto brevettabili conformemente alla sentenza Brüstle della Corte di giustizia. In tale sentenza la Corte ha statuito che costituisce un «embrione umano» qualunque ovulo umano non fecondato che, attraverso partenogenesi, sia stato stimolato a svilupparsi e che sia in grado da dare avvio al processo di sviluppo di un essere umano. L’isc ha impugnato la decisione dell’Ufficio dinanzi agli organi giurisdizionali del Regno Unito. Essa afferma che, vista l’incapacità dell’ovocita attivato di divenire un essere umano in assenza di Dna paterno, le restrizioni alla brevettabilità derivanti dalla sentenza Brüstle non si applicano a tale tecnologia. La High Court of Justice, investita della controversia, ha chiesto alla Corte di giustizia se ovuli umani non fecondati, il cui sviluppo sia stato stimolato attraverso partenogenesi e che non siano in grado di divenire esseri umani, debbano considerarsi embrioni umani. Nelle sue conclusioni in data odierna, l’avvocato generale Pedro Cruz Villalón ritiene che nella valutazione se un ovulo non fecondato debba essere considerato un embrione umano, il criterio decisivo di cui tenere conto è se esso abbia la capacità intrinseca di svilupparsi in un essere umano. Per contro, la mera circostanza che un ovulo non fecondato sia in grado di dare avvio ad un processo di divisione e differenziazione cellulare, analogo a quello di un ovulo fecondato, non è di per sé sufficiente per considerarlo un embrione umano. Poiché le osservazioni presentate dalle parti, al pari dei chiarimenti forniti dalla High Court of Justice, suggeriscono che i partenoti, organismi derivati dalla partenogenesi non hanno, in quanto tali, la capacità intrinseca di svilupparsi in un essere umano, l’avvocato generale propone alla Corte di escluderli dalla definizione di embrione umano. Tuttavia, alla luce delle manipolazioni genetiche condotte con successo sui topi, il sig. Cruz Villalón non può escludere la possibilità che, in futuro, i partenoti umani possano essere geneticamente alterati in modo che possano svilupparsi a termine e quindi in un essere umano. Per tale motivo, l’avvocato generale chiarisce che i partenoti possono essere esclusi dalla nozione di «embrioni» solamente nei limiti in cui non siano stati manipolati geneticamente in modo da diventare capaci di svilupparsi in un essere umano. Infine, l’avvocato generale sottolinea che, a suo giudizio, anche qualora i partenoti umani siano da escludere dalla nozione di embrioni umani, la direttiva ammette che uno Stato membro escluda i partenoti dalla brevettabilità per considerazioni di ordine etico e morale. A suo avviso, nell’escludere gli embrioni umani dalla brevettabilità, la direttiva sancisce unicamente un divieto minimo a livello dell’Unione, mentre consente agli Stati membri di estendere il divieto di brevettabilità ad altri organismi in base a considerazioni di ordine etico e morale.  
   
   
LOMBARDIA, PARTE LA SPERIMENTAZIONE DEI P.O.T PER I MALATI CRONICI  
 
Milano, 21 luglio 2014 - Regione Lombardia dà il via libera alla prima fase attuativa nella sperimentazione dei presidi ospedalieri territoriali (P.o.t.) per la cura dei malati cronici. E´ quanto ha deliberato la Giunta lombarda, su proposta del vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani, con particolare riferimento alle progettualità riguardanti i presidi ospedalieri di Sant´angelo Lodigiano (Lodi), Somma Lombardo (Varese), Soresina (Cremona), Istituti clinici di perfezionamento - Poliambulatori di via Farini e di via Livigno a Milano. Via Ai Primi Progetti - "Questi programmi d´intervento - ha spiegato l´assessore Mantovani - prenderanno il via tra la fine dell´anno e il primo semestre del 2015 e rappresentano il primo atto concreto rispetto alla necessità di dotarsi di nuovi modelli organizzativi per rispondere alla sfida della cronicità che riguarda oggi 3 milioni di cittadini lombardi". I Presidi Ospedalieri Territoriali sono, dunque, lo strumento tramite il quale "concorrere a garantire l´efficienza l´appropriatezza del sistema sanitario e assicurare continuità ed efficacia ai servizi sanitari regionali". Integrazione Ospedale Territorio - "Così facendo - ha continuato l´Assessore alla Salute della Giunta lombarda - anticipiamo quella maggiore integrazione tra ospedale e territorio, con il paziente e le sue necessità, una finalità che è tra gli assi portanti del Libro Bianco della Sanità attualmente in fase di discussione". Di fatto, con questo provvedimento, si va qui a declinare concretamente quel cambio di prospettiva ´dalla cura´ ´al prendersi cura´ del paziente che è l´altro tratto distintivo del dibattito in corso.  
   
   
SALUTE IN LOMBARDIA: DIRIGENTI A SCUOLA DI LEGALITÀ CON ´SUMMER SCHOOL´  
 
Milano, 21 luglio 2014 - Fissate le date dei corsi di legalità con la ´Summer School´. L´iniziativa, anticipata dal vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, in occasione della presentazione del Libro Bianco agli stakeholder lo scorso 4 luglio, prenderà il via ufficialmente giovedì 24 luglio presso la Sala Biagi di Palazzo Lombardia. Cultura Della Legalita´ - "Questa iniziativa, promossa da Regione Lombardia - spiega l´assessore alla Salute Mantovani - è tesa ad affermare e diffondere la cultura della legalità quale principio fondamentale all´Interno delle nostre Istituzioni". Occasione Di Formazione - In particolare, la Summer School è rivolta a dirigenti apicali del sistema sanitario lombardo e sarà un´occasione di approfondimento e formazione sui temi dell´etica, della legalità e della prevenzione dei reati all´interno della pubblica amministrazione con un una particolare attenzione rivolta al settore socio- sanitario. Ciclo Di Tre Appuntamenti - Complessivamente la Summer School si articolerà in un ciclo di tre appuntamenti. Il primo incontro, in programma giovedì prossimo, vedrà intervenire Antonio Caruso (Procuratore Corte dei Conti Regione Lombardia), Paola Bilancia (Professore ordinario di Diritto costituzionale, Università degli Studi di Milano) e Leonardo Salvemini (Coordinatore Comitato legislativo Regione Lombardia), e sarà dedicato al "Procedimento amministrativo come strumento per prevenire la corruzione". La Summer School riprenderà a settembre, rispettivamente, giovedì 18 con un incontro in cui si parlerà dei "Rischi nell´attività amministrativa regionale", infine, venerdì 19, il tema affrontato sarà "Quale riforma della Pubblica Amministrazione regionale per la prevenzione dei reati?".  
   
   
SANITÀ NELLE MARCHE, ATTIVATO IL SISTEMA DI TRASPORTO ASSISTITO MATERNO E DI EMERGENZA NEONATALE .  
 
Ancona, 21 luglio 2014 – Ad ogni parto deve essere garantito un livello essenziale e appropriato di assistenza ostetrica e pediatrica neonatologica: su tale premessa si fonda il documento di attivazione del Sistema di Trasporto Assistito Materno e del Sistema di Trasporto di Emergenza neonatale approvato dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta. Spiega l’assessore alla Salute, Almerino Mezzolani: “La gravidanza e il parto sono eventi fisiologici che possono talvolta complicarsi in modo non prevedibile e con conseguenze gravi per la donna e il neonato. Pertanto – aggiunge l’assessore - il sistema di trasferimento in emergenza della gestante con gravidanza a rischio o del neonato che richiedano assistenza di un livello superiore, non erogabile nel punto nascita di ricovero, è indicato come uno degli strumenti irrinunciabili per la migliore assistenza alla nascita”. Il sistema mira a ottenere un collegamento funzionale tra strutture di diverso livello in modo da erogare le cure perinatali appropriate secondo il livello di necessità, rispettando i principi di appropriatezza, utilizzo ottimale delle risorse e della sicurezza madre-figlio. Al percorso nascita, considerando che nelle Marche nascono ogni anno circa 15 mila bambini, si accompagna inevitabilmente la presenza di neonati critici e prematuri ed è aumentata la sopravvivenza ad età gestazionali molto basse grazie al miglioramento delle cure neonatali. Va considerato anche il fenomeno immigrazione che, oltre ad incidere sulla natalità, aggiunge la variabile dell’insufficienza di controlli medici durante la gravidanza. E poi, il crescente ricorso a tecniche di fecondazione assistita che è tra le cause dell’aumento delle nascite gemellari e trigemellari correlate a nascite pre termine. Con l’obiettivo di standardizzare le performance e renderle uniformi su tutto il territorio marchigiano, il sistema di Trasporto Assistito Materno e di Trasporto di Emergenza neonatale viene attivato applicando il protocollo redatto con il supporto tecnico della rete regionale di professionisti ginecologi, ostetrici e pediatri.  
   
   
SALUTE: A VIMERCATE SERVIZI CENTRALIZZATI ASL  
 
Milano, 21 luglio 2014 - Alla presenza del vice presidente a assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani è stata siglata a Vimercate la convenzione per la cessione di spazi dell´ex ospedale di Vimercate all´Azienda Sanitaria Locale. Un edificio del vecchio ospedale cittadino è stato ceduto all´Asl affinché vi realizzi la sede dell´area del vimercatese. Non più uffici e strutture Asl sparse in più sedi, ma servizi al cittadino centralizzati in un unico luogo, sia in termini amministrativi che sanitari. All´evento hanno preso parte i consiglieri regionali Massimiliano Romeo, Enrico Brambilla, Stefano Carugo, il direttore generale dell´Azienda ospedaliera Pietro Caltagirone e dell´Asl di Monza e Brianza, Matteo Stocco, oltre a numerose altre autorità politiche e sanitarie. Verso La Riforma - L´assessore Mantovani ha condiviso il progetto (nato nel 2009) evidenziando che "così si anticipano i tempi della riforma. Puntiamo, infatti, alla centralizzazione dei servizi con l´obiettivo di offrire prestazioni sanitarie sempre più vicine al territorio e ai bisogni della gente. La convenzione che si sigla oggi - ha aggiunto - va proprio in questa direzione". Migliorare I Servizi - La palazzina dell´ex ospedale che verrà utilizzata per la sede dell´Asl è quella di via Cereda, mentre per il progetto di riqualificazione urbanistica è ipotizzato un costo di circa 7 milioni di euro: "La realizzazione del progetto permetterà, pertanto, di offrire migliori servizi all´utenza, ma anche valorizzare il patrimonio sanitario esistente, altrimenti destinato a depauperarsi non contribuendo invece allo sviluppo urbanistico della Città. - E´ stato spiegato ai giornalisti - In tale contesto, infatti, si colloca anche l´attuazione dell´accordo di programma per la valorizzazione delle restanti aree del vecchio ospedale". Sette Milioni Di Euro - Il vice presidente e assessore alla Salute Mantovani, dopo aver incontrato i cronisti, ai quali ha ricordato che lo scorso anno la giunta Maroni ha stanziato circa un miliardo di euro per l´edilizia sanitaria, ha dato rassicurazioni in merito all´impegno dell´esecutivo regionale di reperire nel bilancio i 7 milioni di euro che si prevede serviranno per ospitare la nuova sede vimercatese dell´Asl. Spendere Meglio - "Ogni euro speso in sanità e per la salute è ben speso. Io sono dell´idea che non bisogna spendere meno, ma che è indispensabile spendere meglio" ha detto Mantovani, aggiungendo poi che l´obiettivo di spesa della nuova struttura Asl è finalizzato alla politica di "valorizzazione del patrimonio sanitario, dell´ottimizzazione dei servizi dell´Asl, attualmente frammentati sul territorio, e il risparmio dei costi di gestione, attualmente sostenuti dall´Asl, in conseguenza della razionalizzazione dei servizi in un´unica sede". Ospedale Moderno - Dopo l´incontro con i giornalisti l´assessore alla Salute ha visitato la nuova e moderna struttura ospedaliera, incontrando il personale che opera nei vari reparti. In particolare, l´assessore Mario Mantovani ha posto la sua attenzione sul pronto soccorso e sulla pediatria. "Appena si entra ci si rende subito conto di essere in un ospedale di eccellenza della Lombardia". Così si è espresso l´esponente della Giunta Regionale, manifestando la sua soddisfazione per la bellezza architettonica dell´edificio e per l´efficienza dei servizi sanitari prestati agli utenti. Lo ha detto rivolgendosi ad un nutrito gruppo di dipendenti dell´azienda ospedaliera riuniti nell´Auditorium del nosocomio per parlare del "Libro Bianco". Il Libro Bianco - Hanno preso la parola anche rappresentanti dei medici e del personale infermieristico e l´assessore ha sottolineato "quanto siano importanti i contributi, anche di singoli cittadini, per migliorare la nostra sanità". "Il ´libro bianco´ - ha evidenziato in proposito Mantovani - serve non solo a stabilire quali sono le condizioni della nostra sanità oggi, ma invita a saper guardare in avanti. Bisogna saper aggiornare la riforma che risale al 1997 ai nuovi ed emergenti bisogni della popolazione con i quali la nostra sanità deve essere in sintonia".  
   
   
MONTEPULCIANO, FIRMATO ACCORDO PER RIORGANIZZAZIONE INTERNA DELL´OSPEDALE DI NOTTOLA  
 
Firenze, 21 luglio 2014 E´ stato firmato, alla presenza dell´assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni, il protocollo di intesa per la riorganizzazione dell´ospedale di Nottola (Montepulciano, Si). Il presidente della Conferenza dei sindaci della Valdichiana, Andrea Rossi e il direttore generale della Usl7 di Siena Nicolò Pestelli, hanno sottoscritto il documento stilato secondo le disposizioni della delibera regionale 1235/2012, che contiene le principali direttrici di azione per l´incremento dell´efficienza ospedaliera e il miglioramento nell´appropriatezza. "Al termine di un confronto serrato ma costruttivo – ha commentato Andrea Rossi – siamo riusciti a trovare una sintesi efficace tra gli indirizzi regionali e le aspettative locali, che valorizzino e confermino le capacità assistenziali dell´ospedale di Nottola". "Anche se non indispensabile – ha detto Luigi Marroni - questo protocollo è stato voluto per condividere un percorso di riordino del sistema sanitario regionale che ha l´ambizione importante di realizzare risposte sempre più efficienti ed effettivamente modulate sugli attuali ed emergenti bisogni di salute della popolazione valorizzando le realtà professionali presenti". "I patti territoriali – ha aggiunto - sono un importante strumento per la gestione della programmazione sui territori che presentano delle peculiarità". Il documento, oltre a contenere un richiamo alla collaborazione con l´ospedale dell´Amiata, oggetto del protocollo firmato lo scorso marzo, si focalizza sulla riorganizzazione interna di Nottola a partire dal Pronto Soccorso per la presa in carico del paziente rispetto ai trattamenti e quindi più rispondente ad un modello per intensità di cure dell´ospedale fino al progetto "Area critica" che, pur essendo intesa come un´unica area per la presa in carico del paziente critico con elevato bisogno assistenziale, è di fatto composta da area intensiva, area subintensiva e posti letto di High care destinati a pazienti con instabilità clinica elevata ma non tale da richiedere una terapia intensiva o sub-intensiva. Da sottolineare il percorso della progettazione organizzativa della nascente Area critica che ha coinvolto fattivamente tutti i medici ed i responsabili di struttura raggiungendo così una piena condivisione del modello "per intensità di cure". I letti di maggiore complessità assistenziale di cardiologia, perciò, verranno integrati nella cosiddetta area critica, senza che questo metta in alcun modo in discussione l´identità e la specificità specialistica e professionale della Cardiologia, a cui rimarrà la responsabilità gestionale di tutto il processo cardiologico. "L´azienda – precisa il direttore Nicolò Pestelli - ha investito nei due stabilimenti ospedalieri coinvolti dalla riorganizzazione per intensità di cure, Campostaggia e Nottola, oltre un milione di euro che permetteranno un´assistenza più adeguata alle necessità dei pazienti, con la presa in carico anche di patologie più importanti." La riorganizzazione dei tre ospedali, peraltro già avviata, porta a nuovi ed aggiuntivi servizi ai cittadini di riferimento e ad una diversificazione delle prestazioni. Sono già partiti i progetti sviluppati secondo il modello "focused hospital": l´ambulatorio per la cataratta ad Abbadia, le cui attività sono partite lo scorso dicembre che vanno ad aggiungersi alle già presenti attività presso l´ospedale di Nottola in cui sarà implementata anche la chirurgia oculistica, grazie alla convenzione con gli specialisti delle Scotte, che hanno anche il compito di trasferire competenze ai professionisti Usl. Il protocollo prevede anche il progetto di ortopedia che sancisce l´istituzione di un equipe medica da Nottola all´Amiata per artroscopie ed altri interventi ambulatoriali. Nottola sarà, infine, il punto nascita di riferimento per le donne amiatine: l´obiettivo è riportare i parti nell´ospedale più vicino, attraverso la diffusione e valorizzazione del percorso materno infantile che nell´ospedale chianino trova un punto di eccellenza, tanto da fare polo di attrazione dall´Umbria.  
   
   
DISABILITÀ: LA SFIDA È CREARE AUTONOMIA E INDIPENDENZA  
 
 Milano, 21 luglio 2014 - "L´incontro intende fare il punto su tutti gli investimenti di Regione Lombardia e della Provincia di Milano, in materia di politiche di integrazione dei disabili, di formazione e di lavoro ad essi dedicati". Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, a margine del convegno dal titolo ´Emergendo: il punto su E.m.e.r.g.o. Costi e risultati del piano della Provincia di Milano per l´inserimento lavorativo dei disabili´, all´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia. La giornata, incentrata sul tema disabilità e lavoro, è stata anche l´occasione per tracciare un bilancio del piano ´E.m.e.r.g.o. (Esperienza Metodologia E Risorse Generano Opportunità)´ della Provincia di Milano, dedicato all´occupazione dei disabili, relativamente al triennio appena concluso (2010-2013), e per presentare il nuovo piano 2014-2016. Emergo, Risultati 2010-2013 - Per il piano appena concluso Regione Lombardia ha stanziato 40 milioni di euro, di cui solo il 5 per cento è stato destinato alla gestione del programma. Tutto il resto è stato indirizzato a sostenere gli inserimenti lavorativi, le imprese che assumono, la formazione, l´adeguamento dei posti di lavoro per renderli accessibili, lo sviluppo e la diffusione delle tecnologie assistive, le azioni di sistema e tutto quel complesso di iniziative che ha consentito di creare un´occupazione solida e duratura. Se gli inserimenti lavorativi di persone disabili sono stati 4.464 a livello provinciale, ben 1.235 hanno avuto un inserimento attraverso la dote inserimento di ´Emergo´ e il 63 per cento dei contratti di lavoro stipulati è a tempo indeterminato. Bilancio Positivo - "Dal punto di vista delle politiche messe in campo da Regione Lombardia in favore delle disabilità è un bilancio decisamente soddisfacente - ha dichiarato l´assessore -: stiamo parlando di uno stanziamento complessivo di 112 milioni di euro, che coprono tutto il welfare, spaziando dalle politiche più prettamente sociali, legate agli enti, all´assistenza, alle politiche attive volte all´apprendimento, al sostegno ai soggetti disabili nelle scuole, nei centri di istruzione e formazione professionale, fino poi a tutta la partita legata al lavoro, cioè l´inserimento lavorativo, l´accompagnamento, la Dote Lavoro disabilità, la Dote Impresa disabilità, la Dote Formazione disabilità, tutto un sistema dotale che è il fiore all´occhiello delle politiche attive di Regione Lombardia e che vede le disabilità al primo posto rispetto ad azioni positive di contrasto alla dispersione e all´esclusione". Il Piano D´azione Regionale Sulla Disabilità - La titolare regionale dell´Istruzione, è poi passata a parlare delle politiche messe in campo da Regione Lombardia in favore delle persone disabili, illustrando il piano d´azione regionale sulla disabilità, che prevede: accompagnamento alla persona lungo tutto l´arco della vita; permanenza costante della persona nel mondo del lavoro; valutazione del capitale umano e accompagnamento dei giovani nel mondo del lavoro, in sintonia con ´Garanzia Giovani´. L´investimento Finanziario - L´investimento finanziario nel triennio ammonta a 112,6 milioni di euro, di cui: 67,6 milioni di euro destinati ai servizi e alle azioni per l´inserimento e il mantenimento lavorativo; 45 milioni destinati all´istruzione, che comprende: misure di sostegno scolastico degli studenti disabili e trasporto degli studenti disabili. Nuove Linee Guida Per Il Triennio 2014-2016 - L´assessore Aprea ha quindi spiegato ´Le nuove linee guida per il triennio 2014-2016´ approvate dalla Giunta Regionale il 20 dicembre 2013, che si articolano in 6 punti fondamentali. Valorizzazione Del Territorio - Sul fronte della valorizzazione del territorio, al momento la legge individua nella Provincia quel livello intermedio fra Regione e Comune, quale ambito dove collocare i servizi competenti per l´inserimento delle persone con disabilità. Servizio Del Collocamento Mirato - Il secondo punto è costituito dal ruolo essenziale del servizio del collocamento mirato, in considerazione del target ´fragile´, la rete degli operatori accreditati è coordinata dal servizio pubblico del Collocamento Mirato. Dote Unica Disabilità - Si passa poi alla Dote unica disabilità per favorire una presa in carico commisurata al bisogno. Ciascuna persona avrà a disposizione un paniere di servizi per comporre, insieme all´operatore, il percorso personalizzato e mirato alle sue specifiche esigenze. Dote Per L´impresa - Sul fronte delle imprese, c´è la Dote per l´impresa che considera le aziende gli interlocutori principali per intercettare il fabbisogno della persona neo-assunta. Sviluppo Della Cooperazione - Ancora, si punta allo sviluppo della cooperazione, che in questi anni ha avuto un ruolo determinante nei risultati conseguiti e ha permesso di attivare 1.800 doti sostegno di disabili psichici in cooperativa. Dote Orientamento Scuola/lavoro - E infine, la Dote Orientamento scuola/lavoro: per realizzare una presa in carico continuativa, è necessaria una cura della persona fin dall´inizio del percorso scolastico. Vengono attivati servizi per favorire l´orientamento al lavoro e sviluppare la conoscenza delle potenzialità della persona disabile. "In Regione Lombardia - ha concluso l´assessore Aprea - c´è già una cultura dell´accoglienza e della valorizzazione del soggetto disabile; la sfida delle Istituzioni per i prossimi anni dev´essere l´autonomia e l´indipendenza, anche grazie all´ausilio delle nuove tecnologie".  
   
   
PIEMONTE: I CONTI VANNO MALE. ASL E ASO DEVONO INVERTIRE SUBITO LA TENDENZA. INDIVIDUATI I CAPOFILA PER CENTRALIZZARE GLI APPALTI  
 
Torino, 21 luglio 2014 - Individuati rapidamente i cinque capofila per coordinare appalti ed acquisti della sanità pubblica, l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, il 16 luglio ha lanciato a direttori di Asl e Aso un monito molto concreto: “L’andamento dei vostri conti va male, le stime dell’advisor Kpmg/ey/pwc che su incarico dalla Regione sta monitorando il nostro comportamento per riferire al Ministero dell’Economia sono fortemente negative e si assestano sulla previsione di –162 milioni di euro rispetto all’anno in corso. In termini assoluti, oltre al contenimento della spesa per il personale legata al blocco parziale del turn over che tanti problemi sta provocando nei reparti, significa che i tagli sulle altre voci (come beni e servizi) non sono stati programmati a sufficienza, anzi state spendendo più di prima”. Il prossimo 29 luglio la Regione Piemonte sarà sotto esame al cosiddetto “tavolo Massicci” e l’assessore Saitta vuole presentarsi con atti concreti: “Accanto alla delibera sulla centralizzazione degli appalti - ha detto ai direttori - mi impegnerò per settembre a fornire una stima Asl per Asl, Aso per Aso dei risparmi che la centralizzazione dovrà obbligatoriamente portare. La flessibilità del nostro piano di rientro si otterrà solo a fronte di azioni reali”. Perciò, fin dai prossimi giorni, sarà il neo direttore regionale Fulvio Moirano a convocare singolarmente i direttori e metterli di fronte alle cifre trimestrali che dimostrano dove e come spendono male. “Non farò nessun processo pubblico - ha spiegato Saitta - Ma ciascuno di voi deve prendere atto dell’andamento molto negativo e produrre risultati immediati di inversione di questa tendenza”. Ad esempio, la centralizzazione di acquisti e appalti dovrà andare in questa direzione e produrre subito numeri precisi: “Non si torna affatto alle Federazioni - ha precisato Saitta - Ogni Asl e Aso resta stazione appaltante, ma l’azienda capofila ha il dovere fin da oggi di programmare e riferire puntualmente alla Regione soprattutto per evitare duplicazioni di gare e quindi aumento di costi. La standardizzazione del fabbisogno, cioè rendere omogenei i prodotti che si acquistano nelle singole realtà) è la chiave da cui partire per ottenere i primi, veri risparmi. Ci sono già esempi di coordinamento avviati in alcune realtà, con le scelte di oggi nessuno avrà più scuse né potrà motivare proroghe”. Questi i capofila individuati per ogni area di coordinamento Asl To 3 (direttore generale dott. Cosenza) per il raggruppamento. To1-to3-to5-mauriziano-san Luigi. Asl To 2 (direttore generale dott. Boraso) per il raggruppamento To2-to4. Aso di Novara (direttore generale dott. Minola) per il coordinamento Vc-no-bi-vco-aso Ospedale Maggiore di Novara. Aso Cuneo (direttore generale dott.Ssa Baraldi) per il coordinamento Cn1-cn2-ospedale S. Croce di Cuneo. Aso Alessandria (direttore generale dott. Giorgione) per il coordinamento Asl Al-at-aso Ss Antonio e Biagio di Alessandria.  
   
   
CANOTTAGGIO, MARONI: REGIONE SOSTIENE LO SPORT PULITO  
 
 Milano, 21 luglio 2014 - "Come Regione Lombardia abbiamo dato un contributo di 50mila euro per contribuire alla realizzazione di questo straordinario evento che sono i Mondiali under23 di canottaggio sul lago di Varese, perché io credo che la Regione Lombardia debba sostenere iniziative come queste, dove c´è lo sport pulito, lo sport vero, dove si lotta per vincere con onestà e lealtà, senza colpi bassi, perché qui vince chi è bravo e si prepara meglio". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo insieme all´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi, alla conferenza stampa, presso il 39esimo piano di Palazzo Lombardia, di presentazione dei Campionati Mondiali di canottaggio Under 23, evento in programma dal 23 al 27 luglio alla Schiranna di Varese e patrocinato da Regione Lombardia. Simbolo Di Pulizia - "Questo è il simbolo della pulizia dello sport - ha detto Maroni - ed è anche il metodo che deve sostenere il governo della cosa pubblica ed è questo il metodo che usiamo anche qui in Regione Lombardia, dove c´è totale trasparenza: siamo un palazzo di vetro, trasparente, aperto a chiunque voglia controllare". Sostegno Ad Altre Iniziative - "Mi pare doveroso - ha sottolineato Maroni - che la Regione Lombardia possa garantire un analogo sostegno anche ad altre iniziative come la Coppa del Mondo che l´anno prossimo si terrà sempre sul lago di Varese, questo è un impegno che prendo da tifoso dello sport pulito, lo sport con la S maiuscola che i giovani atleti qui presenti rappresentano, perché chi pratica uno sport come questo lo fa non per diventare ricco o famoso ma perché crede in certi valori, e io voglio sostenere questi valori concretamente. La Lombardia è al centro di tante eccellenze e queste mondiali di canottaggio sono una di quelle eccellenze."  
   
   
CANOTTAGGIO,LOMBARDIA: UNDER 23 IL FUTURO  
 
Milano, 21 luglio 2014 "Il canottaggio è impegno, costanza e allenamento e voi siete il futuro di questa disciplina". L´ha detto Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia, presentando, insieme al presidente Roberto Maroni, al Belvedere di Palazzo Lombardia, la Nazionale italiana Under 23, che disputerà, sul Lago di Varese, in località Schiranna, i Mondiali, dal 23 al 27 luglio. Nazionale Under 23 Una Partenza - "Sono contento - ha spiegato l´assessore Rossi - di vedere una squadra motivata e, mi dice il presidente federale, con numerosi Lombardi al suo interno, che confermano l´amore della nostra terra per questa disciplina". "La Nazionale Under 23 - ha rimarcato l´assessore - non è una formazione minore, ma un punto di partenza, come conferma la vittoria della mia prima medaglia olimpica proprio a 23 anni". Fatica E Allenamento - "Fatica e allenamento sono importanti - ha concluso Rossi -, ma ancora più sopportabili se coronati dai risultati delle gare nello splendido campo di gara di Varese, che ho di recente avuto modo di visitare insieme al sindaco Attilio Fontana".  
   
   
SPORT, PUGLIA SIGLA IL PROTOCOLLO D´INTESA CON IL CENTRO GIUSTIZIA MINORILE  
 
Bari, 21 luglio 2014 - “Questo protocollo sta sperimentando, ormai da anni, l’efficacia rieducativa dello sport”. Così l’Assessore Regionale allo Sport Guglielmo Minervini ha commentato la sottoscrizione del nuovo Protocollo d’Intesa tra Regione Puglia e il Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia al fine di promuovere per il triennio 2014-2016 interventi ed attività finalizzate al sostegno educativo dei soggetti entrati nel circuito penale. “Si tratta di un Protocollo – ha continuato Minervini – che prevede azioni di recupero e di reintegro sociale dei ragazzi devianti. Un vero e proprio laboratorio per sperimentare la funzione positiva del recupero sociale della detenzione”. Il Centro Giustizia Minorile si impegnerà a rilevare i fabbisogni dell’utenza dei Servizi Minorili pugliesi, sottoposti a provvedimenti giudiziari e promuoverà programmi, progetti e percorsi in attività motorie e ricreativo-sportive rispondenti alle esigenze educative dei minori. Il Protocollo è stato siglato dalla Dirigente del Centro per la Giustizia Minorile per la Puglia, Francesca Perrini. Di seguito, gli esiti delle attività sportive realizzate nel triennio 2011-2013 sulla base del protocollo precedente tra il Cgm e l’Assessorato allo Sport della Regione Puglia. - __________________________________ Attività Motorie E Ricreativo-sportive Rivolte Ai Minori/giovani Sottoposti A Procedimenti Giudiziari Penali In Carico Ai Servizi Minorili Della Giustizia Della Puglia, Finanziate Dalla Regione Puglia, Assessorato Allo Sport, Ai Sensi Dell’art. 16 Della L.r N. 33/06 E Del Protocollo D’intesa Sottoscritto In Data 25.02.2011 (E La Convenzione del 03.05.2013) Tra Il Predetto Assessorato E La Direzione Del Centro Giustizia Minorile Per La Puglia. Periodo Di Attività Considerato 01.01.2013 - 31.12.2013. Minori/giovani Adulti Che Hanno Usufruito Delle Attivita’ Sportive Complessivamente N. 204 Di Cui: - Ristretti Presso Istituto Penale Minorenni “Fornelli”bari E Comunita’ Ministeriale Di Lecce N. 149 . In Carico Agli Uffici Di Servizio Sociale Per I Minorenni Di Bari/foggia E Di Lecce/brindisi N. 55 Progetti Articolati Su Tre Settori Di Intervento: a) Progetto a favore dei minori e giovani detenuti nell’Istituto Penale per i Minorenni. Soggetto gestore: Comitato Provinciale Uisp di Bari. Attività sportive: calcio, calcetto, calcio tennis, tennis da tavolo, calcio balilla, atletica fitness. Attività ludiche e ricreative: eventi sportivi in interazione con le istituzioni cittadine; abbonamento sky per assistere a eventi sportivi e culturali. B) Progetto a favore dei minori collocati nella Comunità Ministeriale di Lecce. Soggetto gestore: Comitato Provinciale Uisp di Lecce. Attività sportive: ginnastica a corpo libero, fitness, nuoto, calcetto e ginnastica pre pugilistica. C) Progetti a favore dei minori/giovani in carico agli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni distinti per: Bari - Attività di vela per i residenti nella provincia di Bari. Soggetto gestore: Associazione di Promozione Sociale Alba Mediterranea di Lecce. Lecce - Attività motorie e ricreativo-sportive - trekking sul territorio nonché corsi di attività subacquea, presso l’A.s.d. Sud Est Diving di Otranto (Le) - riguardanti i residenti nella provincia di Lecce e di Brindisi . Soggetto gestore: Comitato Regionale Uisp di Bari. Progetto esecutivo n. 5: Attività di equitazione. Il progetto è articolato sui territori provinciali di Lecce e Brindisi e realizzato da due soggetti diversi: - Associazione Dilettantisca Colò di Lizzanello (Le) – territorio di Lecce - Associazione Acqua2o di Mesagne (Br) – territorio di Brindisi.  
   
   
PALLAVOLO: SERVONO CERTEZZE PER SPORT BERGAMASCO  
 
Bergamo, 21 luglio 2014 - "Foppapadretti ha una propensione all´innovazione e un´attenzione allo sport che la candidano a una presenza nel padiglione della Regione a Expo". L´ha detto Antonio Rossi, assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia, dopo aver visitato l´azienda Foppapedretti e le ragazze della squadra di pallavolo. Foppapedretti Innova - "Il sito produttivo di Foppapedretti - ha detto l´assessore - mostra tutta la capacità dell´azienda di saper innovare anche in campo sportivo, dove l´impresa è storicamente legata alla pallavolo femminile di Bergamo, che ha conquistato tanti titoli non solo a livello nazionale". Palanorda - "Pallavolo - ha spiegato l´assessore Rossi - significa anche affrontare la questione del Palanorda, che è bisognoso di adeguamenti alle normative federali". "Regione - ha aggiunto - è attenta all´impiantistica sportiva del territorio e pensa che la partecipazione del Comune di Bergamo a uno dei bandi per il settore possa garantire la soluzione della situazione". "La titolata pallavolo di Bergamo sponsorizzata Foppapedretti - ha sottolineato Rossi - merita di poter disporre stabilmente di un impianto pienamente a norma, che auspico teatro di ulteriori successi". Kask, Dieci Anni Di Qualità - Prima della Foppapedretti, Rossi ha visitato la Kask di Chiuduno, accompagnato dal sindaco Stefano Locatelli. "Si tratta di un´azienda che festeggia il suo primo decennio di vita - ha sottolineato -, ma che è già una realtà nota a livello internazionale per la produzione di caschi delle diverse discipline del ciclismo e dello sci". "Un´azienda - ha aggiunto - con forte tasso di presenza giovanile e femminile, a conferma che i giovani lombardi sanno darsi da fare con successo". Aziende Simbolo Presto A Palazzo - "La Foppapedretti nella sua doppia veste di azienda e sponsor e la Kask - ha concluso l´assessore Rossi - sono simboli del bergamasco operoso, che punta forte sulla promozione dell´attività motoria e sull´imprenditorialità innovativa, che è nostra intenzione mettere sotto i riflettori a Palazzo Lombardia".  
   
   
ATALANTA CULLA DEI GIOVANI CAMPIONI  
 
 Zingonia/Bg, 21 luglio 2014 - "L´atalanta è una famiglia che rappresenta un modello per la formazione dei calciatori". Così l´assessore allo Sport e Politiche per i giovani di Regione Lombardia Antonio Rossi dopo la visita al centro sportivo dell´Atalanta Bergamasca Calcio. L´appuntamento è il secondo di un giro nelle province che l´assessore vuole fare nelle imprese che lavorano per l´innovazione nello sport e che è partito da Varese. Hanno partecipato alla visita anche il consigliere regionale Lara Magoni e il sindaco di Chiuduno Stefano Locatelli. Dea A Livelli Di Eccellenza Mondiali - "Ho potuto vedere il centro di Zingonia - ha detto l´assessore Rossi - che dispone di strutture, messe a punto dal presidente Percassi e dalla sua famiglia, che valgono già oggi 7,5-8 milioni e con un progetto per un ampliamento da ulteriori 2 milioni". "L´atalanta - ha ricordato l´assessore - si è posizionata, in una recente classifica, all´ottavo posto a livello mondiale per il settore giovanile". "Un risultato - ha aggiunto - che si deve alla lungimiranza di Mino Favini e al fresco arrivo di Maurizio Costanzi, tra gli artefici della favola Chievo Verona". "Con piacere ho incontrato - ha spiegato - il direttore operativo Roberto Spagnolo, il mister della Prima squadra Stefano Colantuono e i consiglieri Felli, Fratus e Lazzarini". Antonio Rossi ha poi salutato l´amministratore delegato Luca Percassi e il direttore generale Pierpaolo Marino. Regione Sostiene Lo Sport - "Ho confermato alla dirigenza orobica - ha spiegato l´assessore - l´impegno di Regione Lombardia a sostenere lo sport, anche attraverso l´intervento dell´ente presso gli istituti di credito, per abbattere i tassi di interesse". Promuovere Cultura Sportiva - "La Dea - ha sottolineato l´assessore Rossi - ha 9 squadre, che a Zingonia hanno una bella casa e ne avranno una ancora più utile alla loro crescita e formazione". "Proprio sul fronte educativo - ha aggiunto l´assessore - è necessario attivare un circuito virtuoso, che interessa molto i dirigenti atalantini, che coinvolga ragazzi, società, famiglie e scuola". "Occorre promuovere la cultura sportiva - ha rimarcato -, partendo da centri di assoluta eccellenza qual è quello di Zingonia dell´Atalanta". Persico, Azienda Che Fa La Coppa America - L´assessore ha visitato, in mattinata, anche la ditta Persico di Nembro. "La Persico - ha sottolineato l´assessore Rossi - è una ditta che ha preso le mosse da altri contesti produttivi e che ha anche, attualmente, una divisione nautica, da cui sono usciti Moro di Venezia e Luna Rossa e che sta già portando avanti studi per i possibili scafi della prossima Coppa America". Gap Da Recuperare - "Il nostro sport - ha affermato il responsabile regionale dello Sport - deve recuperare, sul fronte dei giovani, un gap con le altre nazioni europee e non solo e lo può fare grazie all´impegno di società come l´Atalanta, che puntano sulla valorizzazione umana e sportiva dei giovani". Innovazione Nello Sport - "Si tratta di realtà - ha concluso l´assessore Rossi - che testimoniano la vivacità e l´operosità della provincia di Bergamo sia nell´imprenditoria legata all´innovazione per lo sport che alla pratica sportiva vera e propria".  
   
   
TRENTO: "LO SPORT PER TUTTI" IN AIUTO ALLE FAMIGLIE NUMEROSE E PIU’ DISAGIATE  
 
Trento, 21 luglio 2014 - La Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri e l´Agenzia per la promozione dello Sport della Vallagarina, grazie al sostegno della Provincia autonoma di Trento e dell´Agenzia per la Famiglia, hanno coronato un altro importante progetto per lo sviluppo del loro territorio e per fornire supporto alle famiglie più disagiate impossibilitate a finanziare le attività sportive dei loro figli: e´ stato sottoscritto l´"Accordo volontario di obiettivo-Lo Sport per tutti" e ora nuove opportunità si prospettano all´orizzonte per i giovani trentini meno fortunati. Un altro tassello è stato posto ed ora bisogna dare slancio all’iniziativa anche tra gli altri Distretti family sul territorio provinciale. L´accordo di obiettivo "Lo sport per tutti" è stato sottoscritto dalla Provincia autonoma di Trento, l’Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili, l´Agenzia per la promozione dello Sport della Vallagarina e la Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri per dare nuova linfa vitale al mondo sportivo della zona e offrire nuove opportunità ai giovani, nella speranza che nascano talenti in erba o che semplicemente si appassionino a qualche disciplina sportiva. Ma, in questo caso, si tratta di giovani “speciali” cioè provenienti da famiglie numerose o disagiate da un punto di vista socio-economico: ragazzi e ragazze a cui l’accesso al mondo dello sport sarebbe certamente negato se non fosse per questo Accordo avviato l’anno scorso in Vallagarina e che ora vede il primo proselito nella Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri. La Provincia autonoma di Trento, attraverso l’Agenzia per la famiglia, intende garantire la promozione delle politiche a sostegno delle attività sportive nel mondo giovanile e l’Agenzia, recependo questo indirizzo, ha dato impulso allo sviluppo di nuovi servizi per dare risposta alle famiglie in condizione economica disagiata e ai nuclei familiari numerosi, che trovano difficile sostenere finanziariamente la pratica dell’attività sportiva per i loro figli, a causa del costo elevato che spesso questa comporta. Infatti, la crisi economica che in questo periodo sta colpendo anche le famiglie trentine spinge sempre più a ridimensionare le proprie esigenze e le più penalizzate sono in particolare le famiglie con figli. In via sperimentale, per le stagioni sportive 2012/2013 e 2013/2014, la Provincia autonoma di Trento, attraverso l’Agenzia per la famiglia, ha dato il via al progetto in Villagarina e negli Altipiani Cimbri, primi aderenti al progetto, ed ora intende promuovere “Lo Sport per tutti” anche a livello provinciale. Riconoscendo l’elevato potenziale educativo della pratica sportiva e al fine di orientare verso questi obiettivi l’attività promossa dal mondo associativo sportivo trentino, la Giunta provinciale ha approvato lo standard che disciplina le modalità di assegnazione del marchio “Family in Trentino” alle associazioni sportive. Ad oggi sono 17 le associazioni sportive che hanno ottenuto la certificazione di associazione sportiva “amica della famiglia” e, nell’ambito dell’accordo, oltre che attivare una nuova opportunità a sostegno della pratica sportiva da parte dei figli delle famiglie numerose e dei figli delle famiglie con reddito inferiore al reddito di garanzia, si intendono sollecitare gli attori coinvolti a svolgere un’importante azione di sensibilizzazione tra le associazioni sportive affinché acquisiscano la certificazione di “Associazione sportiva amica della famiglia”. La seguente tabella evidenzia il numero delle famiglie che hanno presentato domanda, il numero dei nuclei familiari idonei rispetto ai criteri adottati, il numero delle domande complessivamente soddisfatte per cui le famiglie hanno potuto quindi ottenere il beneficio grazie al nuovo servizio attivato. Come si delinea dalla tabella, il trend è in progressiva crescita, segno che l’iniziativa ha destato interesse nelle famiglie e che il progetto merita di essere perseguito anche nelle prossime stagioni sportive.