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Notiziario Marketpress di Lunedì 16 Febbraio 2015
UE, IL PRESIDENTE DELLA SARDEGNA PIGLIARU GUIDA LA COMMISSIONE ENERGIA E AMBIENTE DEL COMITATO DELLE REGIONI  
 
Bruxelles, 16 Febbraio 2015 - Va al presidente della Regione Francesco Pigliaru la guida della Commissione Enve del Comitato delle Regioni a Bruxelles, rinnovato per il mandato 2015-2020. Le nuove commissioni, sei in totale, si sono insediate, procedendo all´elezione dei presidenti. Al centro dei lavori della Commissione Enve sono le politiche energetiche e quelle ambientali. Per la Sardegna, che ne aveva avuto la guida anche nella precedente legislatura con il Presidente Cappellacci, è una conferma. Nel suo primo intervento davanti ai componenti della Enve, il nuovo presidente ha sottolineato quanto sia importante, trattando gli argomenti di competenza della commissione, raggiungere la sostenibilità nei processi di crescita delle regioni, anche in una situazione come quella attuale caratterizzata da grandi divari di sviluppo e di benessere. "La Sardegna - ha spiegato Francesco Pigliaru - più di altre regioni è consapevole di quanto una buona gestione dell´ambiente sia determinante anche dal punto di vista economico e di come la qualità ambientale sia un vero fattore di sviluppo." Per quanto riguarda il fronte delle politiche energetiche, il presidente ha evidenziato la necessità di affrontare con grande attenzione il tema delle rinnovabili: "sono certamente il futuro, ma bisogna mettere ordine e individuare le migliori soluzioni per generare localmente gran parte dell´energia che realmente serve per soddisfare i fabbisogni del territorio. Dobbiamo essere attivi per favorire una normativa europea in grado di offrire maggiori certezze. Lavoreremo in questa direzione con le autorità locali e regionali e a stretto contatto con tutte le istituzioni europee". Dopo aver comunicato gli incarichi per i rappresentanti dei gruppi politici, il presidente ha illustrato il calendario dei lavori dei prossimi mesi. All´impegno in Enve, Francesco Pigliaru aggiunge un altro incarico: è stato infatti scelto tra i componenti della sottocommissione Arlem, che nell´ambito del Comitato delle Regioni si occupa delle politiche euromediterranee. In questi giorni a Bruxelles, infine, il presidente Pigliaru ha partecipato alle sedute in convocazione plenaria del Cdr, a quello del gruppo politico Pes di cui fa parte, e alle riunioni della delegazione italiana.  
   
   
PIANO ENERGIA IN TOSCANA: STRUMENTO INNOVATIVO CHE LEGA SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ  
 
Firenze 16 febbraio 2015 – "Una discussione ricca e articolata dalla quale è emerso il valore di questo strumento, sottolineato a più riprese anche da una parte dell´opposizione ". Così l´Assessore all´ambiente e all´energia Anna Rita Bramerini sottolinea con soddisfazione l´esito del dibattito avvenuto in Consiglio regionale, che ha portato all´approvazione del nuovo Piano ambientale ed energetico regionale con i voti favorevoli diella maggioranza il voto contrario di Fratelli d´Italia e l´astensione del resto dell´opposizione. "Un Piano questo – continua Bramerini -, elaborato all´interno della Regione Toscana, senza il ricorso a consulenze esterne, innovativo e a cui affidiamo il futuro di una Toscana proiettata sul contrasto e sul´adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei rischi. Soprattutto è un Piano che risponde alla logica di un vero e proprio strumento per la programmazione ambientale ed energetica perché concepito come un piano pluriennale di opere pubbliche in un momento in cui la messa in sicurezza implica investimenti elevatissimi che contrastano con le ridotte capacità di spesa degli enti locali, Regioni comprese. Per questo abbiamo deciso di stimare per tutte le aree di intervento le priorità e il fabbisogno totale, favorendo quindi uno stanziamento finanziario annuo costante da destinare alla realizzazione degli interventi, con obiettivi di medio e lungo periodo". Il set di azioni e indirizzi si individua nei settori che vanno dal rischio idrogeologico alla messa in sicurezza sismica , dalla tutela della risorsa idrica a quella della costa fino all´energia e alla valorizzazione della biodiversità. "Una discussione tanto più importante – sottolinea l´Assessore - perché centrata su temi altamente strategici per il futuro economico ed ambientale della nostra regione, temi affrontati per la prima volta in un unico contesto organico di programmazione. E´ stata l´occasione anche per dibattere sul tema dello sviluppo delle fonti energetiche in Toscana inclusa la risorsa geotemica. Il Paer prevede lo sviluppo dell´alta e della media entalpia a patto naturalmente che sia subordinato all´impiego di tecnologie impiantistiche e pratiche gestionali altamente efficienti, e riconosce la specificità dell´Amiata dove la potenza raggiunta con la risorsa geotermica costituisce il punto di equilibrio tra il suo sfruttamento e la vocazione socio economica dei territori. "Il Paer – aggiunge Bramerini – tiene anche conto della legge sulla moratoria di sei mesi per i permessi di ricerca, approvata nella stessa seduta di mercoledi´, e prevede l´elaborazione di uno studio che servirà ad individuare criteri obiettivi sulla base dei quali esaminare le richieste, offrendo anche ai Comuni, chiamati ad esprimere pareri, uno strumento quantomai opportuno vista la complessità della materia. In questo modo saremo in grado di legare lo sviluppo della risorsa alla tutela della sostenibilità ambientale ed alla crescita socio economica, garantendo un equilibrato sviluppo dei territori interessati.  
   
   
ABRUZZO, METANODOTTO SNAM  
 
L´aquila, 16 febbraio 2016 - "Capisco che la questione sia tale da destare tensioni e nervosismo, ma ciò non giustifica affermazioni che hanno come unico obiettivo quello di screditare le attività e le azioni portate avanti con impegno e serietà da questo assessorato sin dall´inizio". Così in una nota l´assessore regionale Mario Mazzocca chiarisce le recenti ancorché velate polemiche sollevate dal portavoce dei Comitati cittadini per l´ambiente di Sulmona, Mario Pizzola, che si era detto deluso nei confronti della politica e delle istituzioni, diffondendo notizie infondate (poi velocemente smentite) che imputavano all´assessore di aver definito campanilistica la battaglia sull´intervento ´Snam´. "Niente di più falso - sottolinea Mazzocca -. Di fondo mi pare ci sia solo il tentativo di minimizzare o sottacere il nostro contributo nella definizione di questa vertenza. E, cosa ancor più inaccettabile, si tende a prendere a modello quanto fatto a proposito del gasdotto Tap dalla Regione Puglia, le cui valutazioni critiche hanno indotto il Governo a decidere ulteriori approfondimenti prima di avallare la procedura di autorizzazione dell´infrastruttura. Ebbene, corre l´obbligo di sottolineare che le scelte della Regione Puglia e del governatore Vendola sono state prese sulla base del minuzioso lavoro che abbiamo fatto a proposito del gasdotto Snam e di cui abbiamo doviziosamente riferito allo stesso Governatore della Puglia nel corso della convention Human Factor di Milano. La nostra esperienza è stata ed è per la Puglia motivo di continuo confronto e riferimento. E siamo stati noi a spingere sulla Puglia ad assumere un ruolo di regia nella battaglia antigasdotto, consapevoli del carisma e dell´autorevolezza che il Presidente Vendola è in grado di esercitare sui tavoli nazionali. Il che non significa che stiamo lì a guardare, muti spettatori, quanto accade. Le nostre iniziative sono documentate, riscontrabili e ampiamente riconosciute. L´ultima, solo in ordine di tempo, la riunione da noi voluta e organizzata per il prossimo venerdì con gli assessori all´ambiente delle regioni interessate all´infrastruttura. Dunque non dobbiamo prendere lezioni da nessuno. Siamo e continueremo ad essere pienamente operativi, decisi a tutelare il nostro territorio e a difendere gli interessi delle nostre comunità. Che ci venga riconosciuto o meno resta questione di onestà intellettuale. Certo è che le parole dovrebbero seguire riflessioni e considerazioni fondate. Altrimenti prestano il fianco solo a polemiche ed atteggiamenti che non solo non aiutano il buon esito della vicenda ma, al contrario, alimentano il fuoco di chi gioirebbe nel veder soccombere l´Abruzzo in questa battaglia, che - si ricorda -, fu intrapresa soltanto sei mesi fa e, anche per ciò, ancora lontana dall´essere vinta". Si rammenta, infatti, come sul procedimento di approvazione dell? opera, avviato nel lontano gennaio 2005, si sia riscontrato un primo momento di ripensamento istituzionale solo dopo quasi 7 anni (fine ottobre 2011), con una risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.  
   
   
GEOTERMIA, MORATORIA PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
Firenze 16 febbraio 2015 – Rassicuriamo la presidente Fagioli, perché la moratoria delle ricerche geotermiche cha ha approvato il Consiglio regionale non nasconde alcuna intenzione preconcetta verso i geologi. Tra l´altro è la stessa Fagioli a definire ´condivisibile´ il principio che ispira la norma. La Regione ha voluto invece, con questa legge, tener conto della necessità di procedere ad una programmazione dello sviluppo della risorsa geotermica che sappia tener conto della sostenibilità ambientale dei territori. Nessun altro intento quindi se non quello di accogliere le giuste preoccupazioni di molti Comuni, ritenendo doveroso farsi carico dell´elaborazione di uno studio su scala regionale, data la complessità della materia. E certo in questo passaggio non mancherà il supporto e il contributo delle conoscenze geologiche". "Questa è, tra l´altro, una legge che affronta una questione su cui si confrontano posizioni articolate. Naturale quindi che faccia discutere, ma sarebbe bene che la discussione puntasse sulle questioni concrete e di merito. Il confronto che si è aperto ha già visto numerosi contributi. Significative le prese di posizione, ad esempio, di Mauro Chessa, presidente della Fondazione dei Geologi, che ha condiviso la scelta della Regione, e di Roberto Barocci, del Forum ambientalista di Grosseto, che, da sempre critico nei confronti della politica regionale sulla geotermia, si è invece dichiarato a favore della moratoria. (www.Ilgiunco.net). La legge è stata approvata in Consiglio regionale con i voti favorevoli di Pd, Udc, Rifondazione, Toscana Civica Riformista, Più Toscana e una parte del Gruppo misto e il voto contrario di Fratelli d´Italia.  
   
   
MILANO RIPARTE IL CANTIERE DEL PALALIDO IN CORSO I SOPRALLUOGHI TECNICI, LUNEDÌ 16 FEBBRAIO IL CANTIERE RIPRENDE A PIENO REGIME  
 
Milano, 16 febbraio 2015 – Ha riaperto il cantiere per la costruzione del nuovo Palalido. L’amministrazione e Milanosport nelle scorse ore avevano ricevuto da parte della società che è subentrata al precedente appaltatore Ge.co.co., le cui quote sono state acquisite dalla società Edilpresta, tutta la documentazione necessaria a garanzia del regolare proseguo dei lavori a piazza le Stuparich. I nuovi soci, dopo aver fornito nei giorni scorsi il cronoprogramma dei lavori ed aver espletato tutti i passaggi legali del caso, hanno comunicato la ripresa delle opere. I primi sopralluoghi tecnici sono in corso in queste ore mentre da lunedì ripartirà la messa in opera vera e propria e il cantiere tornerà a pieno regime. “Usciamo da una situazione delicata che si era creata non per nostra responsabilità – afferma l’assessora allo Sport Chiara Bisconti – e sono fiduciosa che a questo punto tutto possa procedere per il meglio, per arrivare così al completamento di quest’opera che tutti da troppo tempo aspettiamo. Il percorso degli ultimi mesi è stato tortuoso e non per colpa dell’Amministrazione ma per difficoltà avute dall’impresa. Ora ci viene assicurato il pieno rispetto del cronoprogramma. Questo vuol dire finire i lavori per l’autunno di quest’anno. Verificheremo costantemente l’avanzamento del cantiere e ci auguriamo che le sorprese siano finite. Il nuovo Palalido è un impianto fondamentale per lo sport cittadino e non solo, abbiamo avuto il coraggio di ridare ossigeno a un progetto troppe volte solamente annunciato e credo che ora si possa essere ottimisti per vederlo finalmente riaprire” conclude Bisconti.  
   
   
CONTROLLI ALER MILANO: PIÙ DI 600 I SUSSIDI TOLTI DAL COMUNE A CHI NON HA I REQUISITI” L’ASSESSORE: “I CONTROLLI SUL REDDITO COMINCIATI CON QUESTA AMMINISTRAZIONE, CON IL NUOVO ISEE ANCORA PIÙ CERTEZZA NELL’ASSEGNAZIONE DEI CONTRIBUTI  
 
 Milano, 16 febbraio 2015 – “Nel corso del 2014 anno sono stati più di 600 i sussidi tolti dal Comune a persone che non avevano i requisiti per averli poiché titolari di un’altra fonte di reddito. Al momento non abbiamo registrato casi di patrimoni consistenti come nella circostanza citata da Aler, ma si è trattato per lo più della compresenza di un contributo pensionistico non dichiarato o di liquidità su di un conto corrente. Bene dunque i controlli effettuati da Aler che vanno nella stessa direzione da noi intrapresa”. Così l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino sul piano recupero antimorosità presentato da Aler che ha portato alla luce casi di inquilini morosi, con un alto reddito non accertato e assegnatari (in un caso) anche di un contributo del Comune. “Fino a qualche anno fa non veniva effettuato alcun accertamento sul reddito di chi presentava domanda per un sussidio, basando tutto su una mera autocertificazione. I controlli sono partiti con questa Amministrazione proprio per verificare la correttezza delle assegnazioni e hanno portato alla revoca del 20 per cento dei sussidi integrazione al minimo vitale, il contributo bimestrale assegnato a chi vive con la pensione minima, solitamente in un alloggio popolare e usa il contributo per vitto e affitto. Nel corso del 2014 sono stati 3.014 i sussidi assegnati, mentre risultano oggi assegnatari di tale contributo 2.366 anziani dai 60 anni in su”.  
   
   
EDILIZIA IN CAMPANIA: CANTIERI APERTI, OPERAI AL LAVORO  
 
Napoli, 16 febbraio 2015 - In riferimento ai dati diffusi dalle organizzazioni sindacali, si comunica che gli stessi confermano in pieno che a fine 2014 si è avuta l’inversione di tendenza nell’edilizia, con i tanti cantieri aperti con i fondi europei della Regione Campania. Con gare per lavori pari a complessivi 3,5 miliardi di euro nel 2014, 1 miliardo in più di Lazio e Lombardia, la Campania sta diventando un grande cantiere verso il futuro, come peraltro confermato da importanti testate giornalistiche e dagli stesi costruttori. Sui grandi progetti continuano i lavori di Linea 1 e Linea 6 della Metropolitana, e sono in piena attività i cantieri della Ss 268 del Vesuvio, della Banda Ultralarga in 119 Comuni, del porto di Salerno e i primi cantieri Unesco. Senza dimenticare le centinaia di operai impegnati nella costruzione dell’Ospedale del Mare e del nuovo Polo tecnologico di san Giovanni a Teduccio. Fra pochi giorni saranno aperti i cantieri dei grandi progetti Napoli Est e Laghi flegrei. “Spesa di qualità, operai nei cantieri e grandi infrastrutture per il futuro: questo è quanto sta facendo la Regione Campania.” Così l’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza, intervenuto al convegno dei sindacati delle costruzioni. “La Commissione europea, come la stessa Acen, apprezzano il grande sforzo della Giunta Caldoro, come affermato nelle due riunioni tenute negli ultimi dieci giorni; sforzo messo in campo nonostante la crisi che attraversa il Paese”, conclude Cosenza.  
   
   
EDILIZIA IN ABRUZZO: DEPOSITATA LEGGE CHE ISTITUISCE ARA  
 
Pescara, 16 febbraio 2015 - L´assessore Ll.pp., Donato Di Matteo, che ha depositato al Consiglio Regionale, lo scorso 18 novembre 2014, il Progetto di legge n.0036/14 recante "Norme in materia di definizione delle attività e dell´organizzazione dell´edilizia pubblica", inerente la riorganizzazione delle cinque Ater in un´unica struttura denominata Azienda Regionale per l´Abitato Ara, comunica che la prossima settimana terrà una conferenza stampa al fine di sottolineare la validità della propria proposta, dissipando le perplessità esposte dall´opposizione, in particolare dal Movimento 5 stelle. Verranno, altresì, fugati i timori di alcune realtà territoriali che, invece, potranno trarre beneficio dalla riorganizzazione delle strutture.  
   
   
AL VIA L’INSTALLAZIONE DI #NEVICATA14, ENTRO METÀ APRILE CONCLUSI I LAVORI LA GIUNTA ACCETTA LA DONAZIONE E LA REALIZZAZIONE DELLA PROPOSTA DI ARCHITETTURA PARTECIPATA DA PARTE DI TRIENNALE MILANO. I LAVORI SARANNO UN´OCCASIONE DI CONFRONTO CONTINUO CON I CITTADINI: INTERAZIONE SUI SOCIAL E VISITE GUIDATE  
 
 Milano, 16 febbraio 2015 – Al via i lavori di installazione di #nevicata14, la soluzione di architettura partecipata che, nel semestre di Expo, cambierà il volto di piazza Castello. Le operazioni di installazione si concluderanno entro metà aprile, in tempo per il Salone del Mobile, quando Milano accoglierà, come tutti gli anni, migliaia di stranieri, proprio pochi giorni prima dall’inaugurazione di Expo 2015. La proposta #nevicata14, ideata dal gruppo Guidarini&salvadeo + Snark, prevede un ampio uso pubblico e pedonale dello spazio, ed è inteso come ideale continuazione del parco Sempione, oltre il Castello, fino al limite degli edifici. Verranno disposte nell’area attrezzature pubbliche di supporto alla piazza: sedute di vario tipo, strutture di riparo dal sole, dispensatori di vapori freschi, piattaforme utilizzabili per attività pubbliche o di spettacolo, elementi illuminanti, pali segnaletici, il tutto supportato dalla rete Wi-fi verificata ed eventualmente implementata. La piazza verrà, inoltre, dotata di alberature in vaso disposte in raggruppamenti, che formino aree verdi ombreggiate e attrezzate. Tutte le attrezzature, i dispositivi e le alberature sono ordinate in relazione alla presenza di aree bianche, circolari e di varie dimensioni, tracciate a terra come grandi chiazze di neve durante un disgelo. Il Comune ha dato oggi il via libera alle operazioni di installazione di #nevicata14 con delibera di Giunta: l’Amministrazione accetta la donazione della proposta di sistemazione della piazza e dei manufatti, una volta realizzati, da parte de La Triennale di Milano, che si incarica di coordinare i lavori che saranno diretti dal gruppo Guidarini&salvadeo + Snark. I lavori di installazione, come anche le fasi di progettazione di #nevicata14, svoltesi nei mesi scorsi, saranno un’occasione di confronto continuo tra gli architetti e gli operatori impegnati nella realizzazione e i cittadini e gli altri addetti ai lavori interessati. Durante i lavori di installazione saranno organizzate anche alcune visite guidate per il pubblico. La città di Canton donerà al Comune di Milano gli alberi e i vasi necessari alla realizzazione di quattro boschetti di essenze diverse (ligustro, lagerstroemia,tiglio, melograno) che saranno posizionati nella piazza. Un incontro dedicato alla realizzazione di #nevicata14 e alla relativa interazione con i social media si terrà durante la Social Media Week, martedì 24 febbraio, dalle 14:30 alle 15:30 all’Expogate, presso la Sala Leonardo. #nevicata14 sarà raccontata sui canali social dedicati https://www.Facebook.com/nevicata14  e https://twitter.Com/nevicata14  Giorno dopo giorno, si potranno seguire gli sviluppi della proposta, il racconto del cantiere e tutti i dettagli di come diventerà la piazza. Due rendering di #nevicata14: https://flic.Kr/s/ahsk7q1xjd    
   
   
PRIMA CASA IN UMBRIA: ATTIVATI 324 MUTUI PER OLTRE 25 MILIONI DI EURO CON GARANZIE GEPAFIN REGIONE. VINTI "BENE ANCHE IL 2014 DOPO IL BOOM NEL 2013"  
 
Perugia, 16 febbraio 2015 - Dal 2007 ad oggi sono 324 i mutui ipotecari per l´acquisto della prima casa garantiti da Gepafin attraverso le risorse messe a disposizione dalla regione dell´Umbria. Con i due milioni di euro messi a disposizione complessivamente dalla Regione dell´Umbria per alimentare il fondo di rotazione insomma si sono potuti garantire mutui per oltre 25 milioni di euro. Dopo la una vera e propria impennata di contratti che si è verificata nel 2013, anche lo scorso anno i ritmi delle domande e concessione di mutui sono stati rilevanti visto che altre 61 famiglie (contro le 93 del 2013) sono ricorse alla convenzione (ed alle agevolazioni) tra Regione, Gepafin e banche per un totale di circa 4.800.000 euro movimentati. La media degli importi richiesti sfiora gli 80.000 euro per ogni mutuo e, ad oggi, rimane una ulteriore disponibilità per assicurare garanzie fino a 9 milioni di euro. Sono questi i dati più importanti emersi dal rendiconto dell´attività dell´iniziativa "Acquisto di alloggi assistito da garanzie", che è stato presentato questa mattina, giovedì 12 febbraio, nella sede di Gepafin a Perugia, dall´assessore regionale alle politiche della casa Stefano Vinti e dal presidente di Gepafin, Salvatore Santucci. La convenzione tra Gepafin e Giunta Regionale, dal novembre del 2012, utilizza un fondo di 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Umbria, su proposta dell´assessore Vinti, attraverso dodici Istituti bancari che hanno aderito all´iniziativa. Grazie alla convenzione con Gepafin vengono, quindi, garantiti tassi di interesse ridotti sui mutui ipotecari per l´acquisto della prima casa, finanziati con un Fondo di rotazione. Attraverso il ‘moltiplicatore´ concordato con gli istituti bancari, il finanziamento regionale consente di fornire garanzie per oltre quaranta milioni di investimenti abitativi. "La formula della convenzione con Gepafin -sottolinea l´assessore Vinti - garantisce anche un ulteriore risparmio, quantificabile in circa diecimila euro a famiglia, per la copertura delle garanzie sui mutui. In un momento di crisi economica come l´attuale che in sostanza ha fatto crollare il mercato immobiliare, strumenti come questo hanno permesso all´economia regionale di reggere ed alle famiglie di soddisfare un bisogno assolutamente primario come quello della casa. Queste agevolazioni da un lato favoriscono gli investimenti delle famiglie e dunque aiutano l´economia della nostra regione e dall´altro lato consentono a quei cittadini che hanno un lavoro precario o a tempo determinato di poter accedere a mutui per l´acquisto della prima casa grazie alle garanzie fornite dalla Regione". "C´è da sottolineare - ha continuato Vinti - che una grandissima percentuale dei mutui garantiti da Gepafin sono stati contratti da giovani aldisotto dei trenta anni e numerosi hanno aggiunto al mutuo agevolato anche le varie formule di ‘bonus casa´ previste dai bandi regionali. Questi dati ci incoraggiano a proseguire con decisione anche nel futuro, visto che la soluzione del problema abitativo resta una priorità della politica regionale. Persiste invece anche nei dati del 2014 il fortissimo divario esistente tra il numero di mutui attivati in provincia di Perugia che supera abbondantemente il novanta per cento del totale rispetto alla provincia di Terni". Il presidente di Gepafin Santucci ha rimarcato l´ottima collaborazione che si è instaurata con gli istituti di credito convenzionati, "che ha permesso anche di poter evadere le istruttorie della domande in tempi assolutamente rapidi" (una media aldisotto dei dieci giorni trascorre dal perfezionamento dei documenti alla delibera di concessione), e soprattutto la buona riuscita della formula che registra una percentuale di insolvenza bassissima "e questo - ha aggiunto Santucci - consente al fondo, per il meccanismo della rotazione, di avere sempre risorse disponibili per garantire nuovi mutui". Le attuali percentuali massime, aggiuntive allo spread, oggetto della convenzione in vigore, sono fissate nel 3,30 per cento per i mutui di durata fino a 10 anni, 3,40 per cento per i mutui da 11 a 20 anni e nel 3,50 per cento per la durata superiore a venti anni. Nel caso in cui l´istituto di credito abbia tra i prodotti del proprio portafoglio la concessione di finanziamenti con cap, i tassi massimi aggiuntivi, applicabili, sono rispettivamente del 4,10, 4,20 e 4,30 per cento. Le banche che hanno formalizzato la propria adesione sono la Banca popolare di Spoleto, Banca di credito cooperativo di Anghiari e Stia, la Banca di credito cooperativo di Spello e Bettona, la Banca di Mantignana e di Perugia, la Banca popolare di Ancona, Veneto Banca, la Cassa di risparmio di Orvieto, Unicredit Spa, Crediumbria, Banca Etica, Banca Nazionale del Lavoro e Banca Valdichiana.  
   
   
URBANISTICA, CASO VILLETTE ABUSIVE A DOLCEDO (IM) GIUNTA LIGURE APPROVA PRIMO PIANO PARTICOLAREGGIATO PER LOCALITÀ RIPALTA  
 
Imperia, 16 Febbraio 2015. La Regione Liguria, che sta seguendo da tempo il caso-Dolcedo, nell’Imperiese, al centro di una maxi- lottizzazione abusiva per una ottantina di villette, ha approvato il primo dei piani particolareggiati della località Ripalta con i quali il comune dell’Imperiese ha avviato il recupero urbanistico e paesaggistico anche per le località Santa Brigida, Colle Lupi e Colombera. I Piani particolareggiati sono stati adottati dal Comune di Dolcedo per prevedere la realizzazione, a carico dei soggetti che hanno edificato, di tutte le opere di urbanizzazione necessarie (strade, parcheggi, servizi di urbanizzazione secondaria, allacciamenti alle reti di servizi) e per modificare tutte le costruzioni per renderle conformi alle norme urbanistiche vigenti e per assicurare il necessario inserimento paesaggistico. Oltre all’ esecuzione delle opere di urbanizzazione, ogni edificio sarà modificato a seconda della violazione della normativa urbanistica e paesaggistica in modo che le parti recuperate siano pienamente legittime. La delibera approvata in mattinata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Urbanistica e alla Pianificazione Territoriale Gabriele Cascino deve essere sottoposta al parere del Consiglio regionale. Dopodichè, dopo il via libera dell’Assemblea il Comune di Dolcedo potrà convocare la Conferenza di Servizi.  
   
   
EDILIZIA, APPROVATO IN LIGURIA MODELLO CILA INIZIO LAVORI  
 
Genova, 16 Febbraio 2015 - La Regione Liguria ha approvato il modello unico semplificato per gli interventi edilizi di manutenzione straordinaria con l’obbligo di comunicazione di inizio lavori. Con questo provvedimento, varato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore all’urbanistica e Pianificazione Territoriale Gabriele Cascino, si recepisce il modello nazionale adattato alle normative della stessa Regione Liguria. I comuni della Liguria i Comuni liguri hanno ora 30 giorni di tempo per inserire il modello nei loro siti informatici e per renderlo disponibile ai cittadini, professionisti ed imprese che ne faranno richiesta. Il modello unico per la Cila - Comunicazione inizio lavori asseverata, è molto semplice, richiede le sole informazioni essenziali per la localizzazione dei lavori, la loro descrizione, l´indicazione del committente, del progettista e dell´impresa esecutrice dei lavori.  
   
   
AL VIA PROGRAMMA SMART&START. DAL MISE 250 MILIONI PER START-UP INNOVATIVE DA LUNEDÌ I NUOVI FINANZIAMENTI A TASSO ZERO FINO ALL’80%. IL RESTANTE 20% A FONDO PERDUTO IN ALCUNE AREE  
 
Roma 16 febbraio 2015 – Da lunedì 16 febbraio entrano nel vivo le nuove norme per il sostegno alle start-up innovative, per le quali il Ministero dello Sviluppo economico, attraverso il programma Smart&start gestito da Invitalia, ha messo a disposizione 250 milioni di euro. Molteplici le novità. Innanzitutto l’erogazione delle risorse che, per la prima volta, avverrà su tutto il territorio nazionale. In secondo luogo per il valore del sostegno, che copre attraverso un finanziamento a tasso zero, fino all’80% i progetti dal valore compreso tra 100.000 e 1.500.000 di euro, presentabili sia da soggetti che ancora non hanno avviato attività d’impresa, che da imprese innovative con meno di 48 mesi di vita. Ad oggi, inoltre, il 20% del finanziamento può diventare un fondo perduto in presenza di programmi realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel Territorio del cratere aquilano. E’ stata inoltre introdotta una corsia preferenziale per le domande che vedono l’intervento di un investitore qualificato per almeno il 30% del valore del progetto. Questo intervento, così come gli altri in via di attuazione, è stato strutturato al fine di “fare sistema” con ulteriori fondi che le Regioni decidessero di mettere a disposizione per alimentare la misura, così da realizzare un unico sistema di regole a livello nazionale con la possibilità per le aree locali di giocare su ulteriori vantaggi localizzativi come, ad esempio, una percentuale superiore di fondo perduto. La richiesta dei finanziamenti è del tutto paperless, attraverso il portale di Invitalia (http://www.Smartstart.invitalia.it/site/smart/home.html), e prevede tempi rapidissimi per la valutazione. E’, inoltre, alle battute finali la partnership con Abi che dovrebbe garantire la gestione automatica di tutte le spese fatturabili, esimendo quindi le start-up finanziate dalla gestione di partite finanziariamente costose, come gli anticipi dell’Iva. E’ inoltre allo studio un meccanismo semplificato per gestire il rapporto tra le start-up, gli istituti di credito e il Fondo Centrale di Garanzia per facilitare l’accesso a risorse per il circolante. Smart&start si caratterizza comunque come il primo di una serie di interventi su cui il Mise sta lavorando, insieme ad altri importanti attori istituzionali, per dar vita ad una piattaforma nazionale per il venture capital, che valorizzi l’integrazione tra gli strumenti disponibili lungo tutto il ciclo di vita di un’impresa: dal seed capital, allo start-up capital, fino al second-round e al private equity. A poco più di un mese di distanza, si apriranno in termini per l’accesso ad un altro innovativo strumento, finalizzato a finanziare grandi progetti strategici di ricerca e sviluppo. Con 150 milioni e 250 milioni di euro a disposizione di programmi tra i 5 e i 40 milioni di euro, rispettivamente nei settori dell’Agenda Digitale e delle Tecnologie Abilitanti di Horizon 2020, i due Dm già disponibili sul sito del Mise (http://www.Sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/per-i-media/notizie/2031907-fondo-crescita-bandi-per-progetti-di-r-s-settore-ict-e-industria-sostenibile ) si rivolgeranno a grandi, medie e piccole aziende che intendano presentare iniziative innovative ma molto vicine al mercato. Richiesta di coerenza delle proposte con gli indirizzi di politica industriale del Ministero, significatività del progetto dal punto di vista delle dimensioni, dell’impatto economico e delle prospettive occupazionali, velocità nelle fase di pre-valutazione, accentrata presso il Ministero, e in quella di valutazione tecnico-economica, caratterizzeranno questo intervento, che mira a rendere disponibili, entro 90 giorni dal primo contatto, le risorse alle imprese o ai raggruppamenti considerati idonei. Anche in questo caso, le risorse verranno erogate sotto forma di finanziamento a tasso agevolato e di contributo alla spesa, in misura differente rispetto alle dimensioni del singolo proponente. In un breve volgere di tempo, l’obiettivo è quello di agevolare la convergenza di risorse regionali ed europee anche su questa misura, così da promuovere regole uniformi sul territorio, corredati da possibili ulteriori vantaggi localizzativi.  
   
   
AL VIA PROGRAMMA SMART&START. DAL MISE 250 MILIONI PER START-UP INNOVATIVE DA OGGI I NUOVI FINANZIAMENTI A TASSO ZERO FINO ALL’80%. IL RESTANTE 20% A FONDO PERDUTO IN ALCUNE AREE  
 
Roma 16 febbraio 2015 – Da lunedì 16 febbraio entrano nel vivo le nuove norme per il sostegno alle start-up innovative, per le quali il Ministero dello Sviluppo economico, attraverso il programma Smart&start gestito da Invitalia, ha messo a disposizione 250 milioni di euro. Molteplici le novità. Innanzitutto l’erogazione delle risorse che, per la prima volta, avverrà su tutto il territorio nazionale. In secondo luogo per il valore del sostegno, che copre attraverso un finanziamento a tasso zero, fino all’80% i progetti dal valore compreso tra 100.000 e 1.500.000 di euro, presentabili sia da soggetti che ancora non hanno avviato attività d’impresa, che da imprese innovative con meno di 48 mesi di vita. Ad oggi, inoltre, il 20% del finanziamento può diventare un fondo perduto in presenza di programmi realizzati in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel Territorio del cratere aquilano. E’ stata inoltre introdotta una corsia preferenziale per le domande che vedono l’intervento di un investitore qualificato per almeno il 30% del valore del progetto. Questo intervento, così come gli altri in via di attuazione, è stato strutturato al fine di “fare sistema” con ulteriori fondi che le Regioni decidessero di mettere a disposizione per alimentare la misura, così da realizzare un unico sistema di regole a livello nazionale con la possibilità per le aree locali di giocare su ulteriori vantaggi localizzativi come, ad esempio, una percentuale superiore di fondo perduto. La richiesta dei finanziamenti è del tutto paperless, attraverso il portale di Invitalia (http://www.Smartstart.invitalia.it/site/smart/home.html), e prevede tempi rapidissimi per la valutazione. E’, inoltre, alle battute finali la partnership con Abi che dovrebbe garantire la gestione automatica di tutte le spese fatturabili, esimendo quindi le start-up finanziate dalla gestione di partite finanziariamente costose, come gli anticipi dell’Iva. E’ inoltre allo studio un meccanismo semplificato per gestire il rapporto tra le start-up, gli istituti di credito e il Fondo Centrale di Garanzia per facilitare l’accesso a risorse per il circolante. Smart&start si caratterizza comunque come il primo di una serie di interventi su cui il Mise sta lavorando, insieme ad altri importanti attori istituzionali, per dar vita ad una piattaforma nazionale per il venture capital, che valorizzi l’integrazione tra gli strumenti disponibili lungo tutto il ciclo di vita di un’impresa: dal seed capital, allo start-up capital, fino al second-round e al private equity. A poco più di un mese di distanza, si apriranno in termini per l’accesso ad un altro innovativo strumento, finalizzato a finanziare grandi progetti strategici di ricerca e sviluppo. Con 150 milioni e 250 milioni di euro a disposizione di programmi tra i 5 e i 40 milioni di euro, rispettivamente nei settori dell’Agenda Digitale e delle Tecnologie Abilitanti di Horizon 2020, i due Dm già disponibili sul sito del Mise (http://www.Sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/per-i-media/notizie/2031907-fondo-crescita-bandi-per-progetti-di-r-s-settore-ict-e-industria-sostenibile ) si rivolgeranno a grandi, medie e piccole aziende che intendano presentare iniziative innovative ma molto vicine al mercato. Richiesta di coerenza delle proposte con gli indirizzi di politica industriale del Ministero, significatività del progetto dal punto di vista delle dimensioni, dell’impatto economico e delle prospettive occupazionali, velocità nelle fase di pre-valutazione, accentrata presso il Ministero, e in quella di valutazione tecnico-economica, caratterizzeranno questo intervento, che mira a rendere disponibili, entro 90 giorni dal primo contatto, le risorse alle imprese o ai raggruppamenti considerati idonei. Anche in questo caso, le risorse verranno erogate sotto forma di finanziamento a tasso agevolato e di contributo alla spesa, in misura differente rispetto alle dimensioni del singolo proponente. In un breve volgere di tempo, l’obiettivo è quello di agevolare la convergenza di risorse regionali ed europee anche su questa misura, così da promuovere regole uniformi sul territorio, corredati da possibili ulteriori vantaggi localizzativi.  
   
   
LA REGIONE VENETO RICORRE ALLA CONSULTA CONTRO LO “SPLIT PAYMENT” CONTENUTO NELLA LEGGE DI STABILITÀ. ZAIA: “LO STATO SI PRENDE LA LIQUIDITÀ DELLE IMPRESE, QUASI 4 MILIARDI. E SE LA UE DIRÀ NO ALLA NORMA GIÀ PRONTO IL RINCARO DELLE ACCISE SUI PETROLI. E’ COSÌ CHE SI ABBASSA IL FISCO SU LAVORO E PRODUZIONI? ALLUCINANTE!”  
 
Venezia, 16 febbraio 2015 - “Lo ‘split payment’ è l’ultima trovata del governo Renzi per complicare la vita alle imprese in tempi di crisi. Impone l’obbligo per tutta la Pubblica Amministrazione (incluse Regioni, Comuni, Ulss, ecc.) di non pagare più l’Iva ai propri fornitori, ma di versarla direttamente allo Stato. Col risultato di togliere alle imprese venete quel po’ di autofinanziamento che era rimasto nelle loro possibilità, in tempi di crisi e di credito difficile”. Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale per impugnare, oltre ad altre disposizioni della legge di stabilità, anche la norma che introduce il cosiddetto “split payment” . L’incarico è stato affidato al prof. Luca Antonini. “Tutte le aziende che lavorano con la Pa, quindi, dal primo gennaio non potranno più compensare, come facevano prima, l’Iva incassata sulle fatture di vendita con quella pagata sulle fatture di acquisto; inoltre, siccome il pagamento dell’Iva è mensile o trimestrale, perderanno anche una piccola leva finanziaria che era comunque utile per tamponare la crisi in atto - spiega il Presidente del Veneto - Tutto cancellato: lo Stato si impossessa quindi della liquidità delle imprese. Ma non solo: per ottenere indietro l’Iva pagata sugli acquisti ai propri fornitori le imprese dovranno chiedere il rimborso allo Stato, i cui tempi biblici sono noti. Le imprese si troveranno con un flusso di cassa fortemente sbilanciato, e saranno costrette a ricorrere al credito (sempre che di questi tempi le banche lo concedano) e a pagare interessi o a mettere in sofferenza i fornitori”. “Ma c’è di più – prosegue Zaia - Per richiedere il rimborso dell’Iva sugli acquisti la normativa prevede che, se l’importo è superiore ai 15 mila euro, occorra una fideiussione o un visto di congruità: altri costi. In sintesi: è stato calcolato che lo split sottrarrà 4 miliardi l´anno di liquidità alle imprese”. “Ma oltre il danno c’è anche la beffa, nascosta nelle pieghe del provvedimento – rincara la dose il Presidente Zaia - Non solo danneggia le imprese, ma anche la Regione e tutti i Comuni. Lo split payment, infatti, è stato introdotto disponendone l’entrata in vigore dal 1 gennaio 2015 ma senza avere in tasca l’assenso del Consiglio Europeo (di cui si resta in attesa) che invece è necessario ai sensi delle direttive comunitarie sull’Iva. Quindi il governo ha introdotto una normativa che rischia non solo di mandare in infrazione l’Italia, perché ha introdotto una deroga al regime, armonizzato a livello Ue, dell’Iva senza il preventivo assenso europeo, ma soprattutto rischia di dover fare marcia indietro. Tanto che la stessa legge di stabilità afferma che se l’Europa boccerà lo split payment, verrà aumentata l´accisa sulla benzina e sul gasolio – conclude Zaia - Ma in questo modo, in questi tempi di spending review, si impone fin da subito alle Regione, alle Usl e ai tutti i Comuni di sostenere subito (si prevedono sanzioni per chi non la fa!) i costi necessari ad adeguare tutti i sistemi informativi di gestione amministrativo contabile (siamo infatti in regime di fattura elettronica), con il rischio che tutta questa spesa si riveli completamente inutile perché l’Europa non concede la deroga. Chiederemo i danni allo Stato!”  
   
   
VENETO E FRIULI VENEZIA GIULIA, INTERGRUPPO PARLAMENTARE PER LA SUSSIDIARIETÀ: NORDEST ESEMPIO DI VIRTUOSA RISPOSTA ALLA CRISI E DI LEGAME CON IL TERRITORIO. NOSTRO IMPEGNO UN DISEGNO DI LEGGE CONDIVISO DA MAGGIORI FORZE POLITICHE A SOSTEGNO DI COMPETITIVITÀ E SVILUPPO.  
 
 Sacile 16 febbraio 2015 - Una due giorni di incontri con imprenditori, associazioni, enti, istituzioni territoriali per conoscere alcune delle più innovative realtà produttive e di ricerca nordestine e analizzare con i loro protagonisti le criticità, valutarne le prospettive e individuare misure concrete a sostegno del loro sviluppo. Questo l’obiettivo della quarta tappa del “ Viaggio nell’Italia che riparte” www.Italiariparte.com  , il tour attraverso il Paese organizzato dall’Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà per portare la politica fuori del Palazzo e vicino le imprese, che ha preso il via il 13 febbraio in Friuli Venezia Giulia e proseguito il 14 febbraio, con gli appuntamenti in Veneto. Dopo le tappe in Campania, dedicata ai distretti dell’agroalimentare e dell’aeropazio, in Sardegna, presso il Polo industriale di Portovesme, e in Lombardia, con il distretto industriale del Legno e dell’Arredo di Monza Brianza, l’Intergruppo ha deciso, infatti, di dedicare il quarto appuntamento al Nordest, con un fitto programma, sul tema “Nordest&innovazione: startup hi-tech, trasferimento tecnologico, agroalimentare, bioedilizia” , che vedrà l’Intergruppo recarsi a Trieste, Sacile e Treviso. “Il Nordest, Veneto e Friuli Venezia Giulia – hanno dichiarato oggi a Trieste, in apertura del tour friulano, i coordinatori dell’Intergruppo e organizzatori dell’iniziativa, Antonio Palmieri (Fi), Guglielmo Vaccaro , (Pd), e Raffaello Vignali (Ap-ncd) - rappresentano realtà territoriali fortemente esplicative di quella determinazione e capacità di reagire alla crisi economica, a partire da un rinnovato legame con il territorio e valorizzando ricerca e innovazione, di cui l’Italia è capace e che con il Viaggio vogliamo evidenziare e sostenere. Obiettivo del Viaggio e degli incontri – hanno spiegato - è, infatti, mettere in luce tutte quelle aziende e realtà nuove e innovative che hanno saputo rispondere alla crisi e rilanciare in sviluppo e competitività contribuendo alla ripartenza dell´Italia. E vogliamo anche dare concretezza politica all’iniziativa raccogliendo best practice e richieste precise di politiche mirate, a sostegno della competitività e della sostenibilità, da far poi confluire in un Disegno di Legge di iniziativa dell’Intergruppo”. E ricerca e innovazione sono state, infatti, il tema centrale dell’incontro “Ricerca, trasferimento tecnologico, startup”, svoltosi in mattinata all’Area Science Park di Trieste, parco Scientifico e Tecnologico multisettoriale, sistema integrato di conoscenza, tecnologie e competenze al servizio del territorio, tra i principali nodi italiani della rete europea di hub dell’innovazione, dove l’Intergruppo ha dato il via alla due giorni di lavori visitando Elettra Sincrotrone Trieste, l’Icgeb per l’ingegneria genetica e incontrando i ricercatori, le startup e le Pmi. Un incontro, che ha visto la partecipazione, oltre ai coordinatori dell’Intergruppo e al Presidente di Area Science Park, Adriano De Maio, di una delegazione parlamentare rappresentata dai senatori Angelica Saggese (Pd) e Francesco Russo (Pd) e dagli onorevoli Gian Luigi Gigli (Pi) e Isidoro Gottardo, coordinatore regionale di Ncd. “L’area Science Park – ha dichiarato Raffaello Vignali–, un’eccellenza nazionale che ci rende orgogliosi, è l’esempio della capacità dell’Italia di guardare avanti, di immaginare e realizzare il futuro perché la ricerca è futuro. Qui ad Area nascono progetti, tecnologie e aziende che segneranno il domani del nostro sistema paese e non è un caso se noi oggi siamo qui perché con la nostra iniziativa vogliamo aiutare la politica proprio ad immaginare i prossimi venti anni del Paese. Il legame tra imprese e territorio è il vero asset del nostro Paese e da questo legame, dalle tante eccellenze che esprime, dobbiamo ripartire se vogliamo assicurare un orizzonte di sviluppo all’Italia ”. “Il reale ascolto del territorio e l’incontro con aziende e realtà innovative come l’Area Science Park – ha proseguito Gugliemo Vaccaro - ci aiuterà anche in sede parlamentare a correggere la visione che la politica stessa ha rispetto all’Italia, alle sue criticità e opportunità. Ci aiuterà a comprendere meglio le dinamiche di distretti, aree, cluster e sistemi che compongono e rendono vitale il sistema Italia”. "Vogliamo che lo Stato cessi di essere nemico di chi intraprende. Per questo – ha aggiunto Antonio Palmieri - continuiamo a chiedere a tutti coloro che incontriamo di dirci cosa dobbiamo togliere dalle norme vigenti per semplificare la vita a chi intraprende. Anche questo è un modo di fare Sussidiarietà” “Sono molto felice che la prima tappa nel Nord Est dell´Intergruppo Parlamentare per la Sussidiarietà parta dall´Area Science Park – ha commentato il presidente del parco scientifico tecnologico di Trieste, Adriano De Maio. La missione di Area è la valorizzazione della ricerca, cioè di quel percorso attraverso cui gli investimenti in progetti di ricerca si traducono in attività basate sull´innovazione, con il coinvolgimento sinergico di centri di ricerca pubblici e privati, aziende già esistenti e nuove imprese. I risultati di questi ultimi anni sono significativi e dimostrano che investire sulla conoscenza è l’unico modo per permettere di sviluppare l’economia del nostro paese”. Al tema “L’innovazione nell’agroalimentare” , con un focus su “Vivaismo, la Barbatella, Fvg sistema leader nel mondo”, è stato dedicato invece il secondo appuntamento friulano dell’Intergruppo, che nel pomeriggio, a Sacile , nella sede di Palazzo Ragazzoni, ha incontrato i rappresentanti e gli imprenditori del settore agroalimentare e vivaistico-viticolo per individuare con loro politiche mirate a sostegno della competitività e della sostenibilità del comparto anche in vista di Expo 2015. All’incontro, a cui hanno preso parte, oltre i coordinatori dell’Intergruppo, anche il Vice Presidente della Regione, Sergio Bolzonello, il sindaco di Sacile, Roberto Ceraolo, gli onorevoli Isidoro Gottardo , Antonio Cancian, Gian Luigi Gigli e i senatori Lodovico Sonego, Giorgio Zanin e Angelica Saggese, sono intervenuti Mario Cichetti, Presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, Claudio Filipuzzi, Presidente del Parco Agroalimentare di San Daniele, Nicola Galluà, Direttore generale di Confcooperative Fvg, Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri Fvg, Bruno Pinat, Presidente dei Vivaisti Viticoli Fvg, e Stefano Zanette, Presidente del Consorzio del Prosecco Doc. “Tra le molte potenzialità del territorio nordestino – hanno dichiarato i coordinatori dell’Intergruppo – quella rappresentata dal comparto dell’agroalimentare e vivaistico-viticolo è forse una delle più interessanti e aperte a scenari di sviluppo. E anche per questo settore il futuro non può prescindere dalla ricerca e dall’innovazione perché la sfida, come indica anche Expo2015, è quella di un’agricoltura più sostenibile in termini ambientali ed economici. Oggi se vogliamo veramente vincere questa sfida e garantire uno sviluppo al settore è necessario superare la logica della contrapposizione tra innovazione e tradizione e pensare a nuove imprese, a nuovi prodotti e a nuove tecniche di produzione”. "L´incontro con le realtà produttive del Fvg – ha infine concluso Gian Luigi Gigli - mostra le opportunità che il territorio può, se adeguatamente sostenuto, creare per tutto il Paese. L´area Science Park e il settore vivaistico e vitivinicolo sono solo due degli esempi, ad alto contenuto innovativo e scientifico che la Regione può mettere a disposizione di tutto il Paese, oltre alla qualità più generale agroalimentare, alla cantieristica e al turismo. L´intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà intende sostenere queste eccellenze".  
   
   
AOSTA, SETTE INCONTRI INFORMATIVI PER IL FONDO MICROCREDITO FSE  
 
Aosta, 16 febbraio 2015 - L’assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro comunica che, per illustrare nel dettaglio i criteri di accesso al fondo microcredito Fse, i vincoli di accesso e partecipazione e le fasi del percorso, gli Enti di formazione organizzano alcuni seminari informativi sul territorio, secondo il seguente programma: Data Orario Sede Indirizzo - Lunedì 16 febbraio, dalle 10 alle 13, nella sede della Féderation des Coopératives Valdôtaines, in Località Grand Chemin, 33/d, a Saint-christophe; Lunedì 16 febbraio, dalle ore 18 alle 21, nella sede della Pépinière d’Entreprises di Via Carlo Viola, 78, a Pont-saint-martin; Martedì 17 febbraio, dalle ore 18 alle 21, nella sede della Féderation des Coopératives Valdôtaines in Località Grand Chemin, 33/d, a Saint-christophe; Mercoledì 18 febbraio, dalle ore 10 alle 13, nella sede della Féderation des Coopératives Valdôtaines in Località Grand Chemin, 33/d, a Saint-christophe; Giovedì 19 febbraio, dalle ore 18 alle 21, nella sede della Pépinière d’Entreprises di Via Carlo Viola, 78, a Pont-saint-martin; Venerdì 20 febbraio, dalle ore 18 alle 21, nel salone del Poliambulatorio di Viale del Convento, 2, a Morgex; Sabato 21 febbraio, dalle ore 10 alle 13, nella sede della Fédération des Coopératives Valdôtaines, in Località Grand Chemin, 33/d, a Saint-christophe. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi ai seguenti Enti: Cnos/fap Regione Valle d’Aosta - Don Bosco - Via Tornafol, 1 - 11024 Châtillon tel. 0166.563826 - 0166.560286 - fax. 0166.521907 - email: cnos.Chatillon@tiscali.it  Enaip Vallée d’Aoste - Loc. Grand Charriere, 3/B - 11020 Saint-christophe tel. E fax 0165.239405 - email: enaip.Vda@acli.it  Consorzio Trait d’Union - Via Monte Pasubio, 24 - 11100 Aosta tel. E fax 0165.239656 - e-mail: consorzio@traitdunion.Org    
   
   
IMPRESE: FVG, QUALCHE SEGNALE POSITIVO IN VISTA DI EXPO 2015  
 
Trieste, 16 febbraio 2015 - "Segnali positivi, seppure in misura alternata, contraddistinti da un progressivo minore calo percentuale di imprese artigiane che stanno comunque innovando, lavorando in funzione di una ripartenza lenta ma reale all´interno di un processo di trasformazione che le sta dotando di elevata professionalità, condizione essenziale per entrare e rimanere sui mercati attuali". È la considerazione espressa dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, in occasione dell´incontro tra Confindustria Fvg e la stampa, svoltosi nel palazzo della Regione a Trieste. "Se - ha aggiunto Bolzonello - riusciremo, a livello nazionale e, di conseguenza, in ambito regionale attraverso il Rilancimpresa appena approvato e con una serie di norme a favore della piccola-media impresa subito a disposizione, ad invertire la tendenza degli ultimi anni, potremo ripartire anche con la tanto attesa ed auspicata crescita occupazionale". Rifacendosi ai punti più importanti affrontati nella sua relazione dal presidente Graziano Tilatti, Bolzonello ha rimarcato la presenza di Confartigianato Fvg all´interno dell´iniziativa nazionale Fuori Salone all´Expo di Milano, valutandola "molto significativa in quanto garantirà un´importante vetrina a 27 nostre eccellenze nella settimana in cui, a inizio luglio, anche la Regione Friuli Venezia Giulia avrà lo spazio più grande nel Padiglione Italia". "Unendo le forze e creando quel sistema che è ormai fondamentale per essere competitivi - ha concluso - saremo in grado di mettere in mostra nel migliore dei modi capacità e potenzialità delle imprese regionali".  
   
   
EXPORT: UN PIANO TRIENNALE PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 16 Febbraio 2015 - La Regione nei prossimi mesi si doterà di un Piano triennale di Internazionalizzazione per programmare in maniera coordinata risorse finanziarie, strumenti e target, finalizzato a promuovere le imprese sarde nel mondo, aiutarle a iniziare ad esportare o ad aumentare la propria quota export, e attirare investimenti esteri nell´isola. Lo ha detto l´assessore dell´industria Maria Grazia Piras nel suo intervento al roadshow per l´internazionalizzazione "Italia per le imprese - con le Pmi verso i mercati esteri" promosso dai Ministeri degli affari esteri e dello sviluppo economico con l´Ice (Istituto per il Commercio Estero) nel centro congressi della Fiera internazionale di Cagliari. "L´internazionalizzazione del nostro sistema produttivo, la promozione all´estero delle nostre aziende e della nostra Regione, il sostegno degli investimenti esteri in Sardegna costituiscono una priorità assoluta di questa giunta" ha dichiarato l´assessore, che ha portato i saluti del Presidente Pigliaru, impegnato a Bruxelles. La Regione ha già individuato le filiere produttive su cui puntare: primo fra tutti l´agrifood, considerato strategico per il gran numero di prodotti di eccellenza che la Sardegna può vantare, insieme ai settori dell’innovazione, energia, mobilità e moda. Anche i mercati saranno studiati e selezionati in base alle potenzialità nelle aree geografiche di riferimento che sono Area Euro, America Latina, Penisola Araba, Asia orientale, Nord America e Mediterraneo. Uno dei punti fermi della strategia di internazionalizzazione della Regione passa per l’aggregazione delle imprese: tutti gli strumenti finanziari messi in campo (come ad esempio il bando per la partecipazione ad Expo) premiano le aziende che si aggregano, sulla base della convinzione che il tessuto delle Pmi possa affrontare i nuovi mercati solo superando la propria frammentazione e sviluppando logiche di rete e di progetto. Si investe anche nella formazione aziendale e nella preparazione di giovani manager da inserire nelle aziende stesse. “Tutto questo – spiega l’assessore Piras - in raccordo con quanto viene programmato sul territorio ed in stretta sinergia con le iniziative che, a livello nazionale, vengono portate avanti dal Governo e dall’Ice, in un coordinamento complessivo che vede anche la partecipazione di Simest e Sace (due società partecipate della Cassa Depositi e Prestiti che forniscono sostegno alle imprese nel processo di internazionalizzazione) evitando di disperdere le risorse ma anzi concentrandole e migliorandone l’efficacia".  
   
   
PRATO - LA CAMERA DI COMMERCIO DIVENTA START UP HOUSE  
 
 Prato, 16 febbraio 2015 - Anche la Camera di Commercio di Prato è diventata una Start Up House della Regione Toscana, uno spazio attrezzato per ospitare imprese giovanili in fase di costituzione, fornendo servizi di affiancamento e tutoraggio. Sono due gli uffici messi a disposizione a piano terra della sede, che potranno ospitare le nuove imprese che dovranno fare richiesta presso la Regione Toscana, ottenendo anche un voucher per sostenere l´avvio dell´impresa.  
   
   
ANCHE PER LA VALLE D’AOSTA LO SPLIT PAYMENT PER L’ASSOLVIMENTO DELL’IVA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI  
 
Aosta, 16 febbraio 2015 - Lo Stato italiano, con la Legge di stabilità 2015 ha introdotto un’importante modifica al decreto n. 633 del 1972 che disciplina l’Imposta sul valore aggiunto, prevedendo un nuovo sistema di assolvimento dell´Iva nei rapporti di fornitura tra le imprese e le pubbliche amministrazioni. Il nuovo sistema è denominato "split payment" ovvero “scissione dei pagamenti” e prevede che all’atto del pagamento delle fatture di acquisto la Pubblica amministrazione suddivida (split) imponibile e Iva, versando al fornitore/prestatore l’importo indicato in fattura al netto dell’imposta, e quest’ultima all’Erario. «Ad inizio gennaio non era chiaro se questo meccanismo si applicasse anche alle fatture emesse nel 2014 – spiega l’Assessore regionale al Bilancio, Finanze e Patrimonio Ego Perron -, ma l’Amministrazione regionale per minimizzare il disagio ai propri fornitori ha deciso di procedere al pagamento regolare del solo imponibile. Successivamente, lo Stato italiano ha chiarito con il decreto ministeriale applicativo, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 27 del 03.02.2015, che il meccanismo si applica solo per le fatture emesse nel 2015. La Regione, lunedì scorso, 11 febbraio, ha quindi completato i pagamenti integrativi per la parte dell’Iva inizialmente trattenuta. Si è trattato di circa 635 fatture per un importo di iva di 1 milione 142 mila euro». Con la Circolare 1/E del 9 febbraio 2015, nel fornire i primi chiarimenti riguardanti la materia in argomento, l’Agenzia delle entrate ha specificato che il meccanismo dello split payment si applica solo a forniture che sono oggetto di fatturazione: sono così esclusi gli acquisti di piccoli importi, supportati documentalmente dallo scontrino fiscale e/o dalla ricevuta fiscale che quindi non rientrano in tale ambito di applicazione. Non sono ricompresi, altresì, i pagamenti che non prevedono l’addebito dell’Iva, gli stipendi, i contributi ecc. … Come indicato dalla richiamata circolare 1/E, per coloro che dovessero emettere una fattura di addebito e volessero verificare se l’ente cliente è soggetto al meccanismo dello split payment è possibile avvalersi dell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (Ipa), consultabile al sito internet: http://indicepa.Gov.it/documentale/ricerca.php. L’agenzia delle entrate, tuttavia, precisa che restano esclusi, in ogni caso, dall’ambito soggettivo di riferimento gli enti privati eventualmente inquadrati nelle categorie di appartenenza verificabile nell’anagrafica dell’Ipa. Considerato, inoltre, che il richiamo alle anzidette categorie Ipa non può ritenersi esaustivo, nella circolare si evidenzia che laddove, in relazione a taluni enti, dovessero permanere dei dubbi sull’applicabilità del meccanismo della scissione dei pagamenti, l’operatore interessato potrà inoltrare specifica istanza di interpello all’Agenzia delle entrate. Si ricorda che il decreto Ministeriale ha precisato che nelle fatture emesse nel 2015 nei confronti delle amministrazioni pubbliche soggette al meccanismo dello split payment dovrà essere apposta a cura del fornitore/prestatore la dicitura “scissione dei pagamenti”.  
   
   
TOSCANA: PROTOCOLLI DI INSEDIAMENTO AL VIA PER LANCIARE PROGETTI INDUSTRIALI STRATEGICI  
 
Firenze 16 febbraio 2015 – Favorire la crescita di progetti industriali di largo respiro, sostenibili e innovativi, capaci di dare nuovo impulso a importanti aree del territorio toscano e all´occupazione. Sono questi gli obiettivi dell´avviso per i Protocolli di insediamento, pubblicato nei giorni scorsi sul Bollettino ufficiale della Regione. Si tratta di uno strumento di procedura negoziale per il quale sono stati stanziati 2 milioni e 930 mila euro sul 2014, che si conta di incrementare con ulteriori risorse nei prossimi anni. Le domande, sotto forma di manifestazioni di interesse, potranno essere presentate a partire dal 2 marzo e poi, di nuovo, con cadenza quadrimestrale, dal 30 giugno e dal 31 ottobre 2015 e dal 28 febbraio 2016. "Grazie a questo strumento – spiega l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini – che rappresenta uno sviluppo dei protocolli localizzativi collaudati con buoni risultati a partire dal 2009, contiamo di sostenere progetti, anche di grandi dimensioni e di rilevanza strategica per l´economia toscana, che prevedano il consolidamento e la creazione di nuovi insediamenti industriali, con la presenza di grandi imprese ma anche di piccole imprese in forma aggregata, o di raggruppamenti temporanei finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi. Ad essere privilegiati saranno gli investimenti innovativi, di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Molto importante è la previsione di nuova occupazione: in altre parole il progetto, per ricevere il sostegno della Regione, dovrà dimostrare di poter creare nuovi posti di lavoro. Il tutto sarà definito da un´intesa fra i soggetti privati e pubblici coinvolti". Come funziona L´aiuto è concesso nella forma del contributo in conto capitale a fondo perduto, del prestito agevolato e, a richiesta, della garanzia. La composizione del contributo sarà oggetto della fase negoziale che sfocierà poi nella stipula dell´intesa. Gli interventi previsti dovranno riferirsi a investimenti - fino ad un massimo di 10 milioni di euro - su tre diverse tipologie. Prima tipologia: investimenti in nuove unità locali; investimenti in unità locali già presenti sul territorio regionale; investimenti di ammodernamento o creazione di infrastrutture di ricerca private. Seconda tipologia: investimenti nell´ambito di programmi di reindustrializzazione in aree di crisi complessa riconosciuta dallo Stato o dalla Regione, come ad esempio Piombino, Livorno o Massa Carrara. In particolare per Piombino sono stati stanziati 32, 2 milioni di euro di risorse regionali per il piano di riconversione (cui si aggiungono altri 20 milioni di risorse nazionali); per Livorno la Regione ha stanziato oltre 10 milioni per reindustrializzazione. Per l´area di Massa Carrara, ricordiamo i 5 milioni già stanziati per il recupero dell´area ex Eaton. Già da ora e per tutte le tre aree sono previsti criteri di premialita´ nelle graduatorie o graduatorie ad hoc nei bandi. Terza tipologia: investimenti di imprese toscane la cui base societaria sia costituita almeno per il 70% da ex dipendenti di aziende in crisi che hanno usufruito di incentivi regionali. L´investimento dovrà essere realizzato entro 24 mesi dalla data della firma del contratto. L´esperienza dei protocolli localizzativi I protocolli di insediamento si inseriscono nel solco tracciato dai protocolli localizzativi, procedure negoziali che la Regione ha inaugurato nel 2009 con l´intento di trovare partner con i quali condividere obiettivi specifici, ritenuti rilevanti per lo sviluppo dell´economia regionale. Il bando aveva una dotazione complessiva iniziale di circa 13 miloni e prevedeva la possibilità di chiedere un contributo per progetti industriali di investimento di valore compreso fra 5 e 25 milioni di euro. Dall´avvio dei protocolli localizzativi ad oggi sono stati selezionati 7 progetti di dimensioni e qualità rilevanti in settori chiave della nostra economia, dall´aerospazio alla meccanica, dall´orafo alla camperistica e all´editoria, per un contributo complessivo da parte della Regione di 12,6 milioni e 57,6 milioni di investimenti complessivi. Altre opportunità per le imprese I protocolli di insediamento sono solo una delle tante misure messe in campo per aiutare le imprese. Ecco le altre principali opportunità, partite in questi mesi o prossime alla partenza, illustrate capillarmente nel corso di incontri in tutta la Regione che hanno visto la partecipazione di circa 1800 imprese. Tutti strumenti che saranno finanziati anche grazie ad una ingente quota del programma operativo toscano del Fesr 2014-20, che destina alle imprese il 72% dell´ammontare complessivo del fondo, vale a dire circa 560 milioni di euro. Start up house Articolato in diversi bandi. Il bando infrastrutture, prevede 2 milioni di euro per la concessione di aiuti (nella misura dell´80% dell´investimento ammissibile) per realizzazione di spazi attrezzati per attività d´impresa da reperire con l´adeguamento di locali di enti pubblici.Scade il 14 aprile 2015. Microcredito start up house conta su 5 milioni per favorire l´accesso al microcredito (per importi dai 5 ai 15 mila euro) di giovani aspiranti imprenditori fra i 18 e i 40 anni. Scade il 27 febbraio 2015. Aperto fino al 15 ottobre 2015 è anche il bando per l´assegnazione di voucher (fino ad un max di 15 mila euro) a favore dei giovani aspiranti imprenditori che si insediano nelle start up house (500 mila euro). Voucher microinnovazione micro e piccole imprese possono far domanda per voucher (per interventi del costo fra i 10 e i 50 mila euro) per acquisire servizi qualificati allo scopo di aumentare competitività e capacità innovativa. Per questo intervento sono disponibili per il 2014 circa 600 mila euro. Le domande dal sito Sviluppo Toscana fino al 31 ottobre 2015. Bando internazionalizzazione prevede circa 4 milioni di risorse che saranno poi incrementate con risorse Por 2014-20 e si prevede una periodicità annuale. Le domande si possono presentare fino al 31 marzo 2015 dal sito di Sviluppo Toscana. Efficientamento energetico E´ una novità, ha una dotazione di circa 3 milioni di euro che la Regione fa partire grazie all´anticipazione delle risorse del Por e che serve a promuovere investimenti delle imprese nel campo dell´energia. Le domande dal sito di Sviluppo Toscana fino al 14 marzo 2015. Bando cardato Le imprese della filiera del cardato da metà dicembre possono accedere al bando, finanziato con circa 2 milioni, per sostenere investimenti mirati alla riqualificazione del settore. Gli aiuti sono concessi per investimenti da 5 mila (microimprese) a 20 mila euro (per imprese aggregate). Le domande fino al 27 marzo 2015 su Sviluppo Toscana. Accordo settore orafo La Regione mette a disposizione risorse, per circa 6 milioni di euro, per offrire garanzie gratuite alle imprese orafe e quindi in buona parte al distretto aretino, nella richiesta di un prestito d´uso o di mutui in oro, per l´acquisto del prezioso metallo. In cambio le imprese si impegnano a fare un´assunzione ogni 5 chili di oro acquistato. Tirocini per l´artigianato artistico Un accordo con le associazioni di categoria prevede, da parte della Regione, lo stanziamento di 500 euro mensili a rimborso dei giovani che fanno tirocinio nelle imprese del settore delle lavorazioni artistiche. Fondi rotativi e di garanzia Ripartiti da settembre, prevedono sostegno alla liquidità e agli investimenti delle imprese. Fra i fondi di garanzia, anche quello per l´imprenditoria giovanile e femminile ( Giovanisì, Fare impresa) che conta come dotazione iniziale su circa 6,3 milioni. Ancora nell´ambito dei fondi di garanzia, il Fondo di garanzia per investimenti in energie rinnovabili conta su risorse per circa 2,8 milioni per la concessione di agevolazioni per investimenti per impianti da fonti rinnovabili o altri interventi di riqualificazione energetica a fine dicembre. Interventi per le imprese colpite da calamità Una linea specifica del fondo di garanzia per le imprese è stata dedicata alla concessione di garanzie gratuite per le imprese colpite da calamità naturali. Il bando è aperto e le domande si possono presentare sul sito del gestore Toscanamuove. Accanto a questa, sempre per imprese danneggiate da calamità, è stata varata una nuova linea di microcredito, per finanziamenti fino ad un massimo di 25 mila euro a tasso zero. Il bando è stato pubblicato nei giorni scorsi e le domande possono essere presentate dal prossimo 26 febbraio sul sito di Toscanamuove.  
   
   
COMMERCIO:FVG, SEGNALI DI CONSOLIDAMENTO VERSO LEGGERA RIPRESA  
 
 Udine, 16 febbraio 2015 - Cresce la fiducia delle imprese del terziario del Friuli Venezia Giulia in merito alla situazione economica generale del Paese e alla propria attività, ma non c´è ancora un miglioramento di tipo occupazionale. Sono queste le principali considerazioni emerse dall´indagine relativa all´ultimo trimestre 2014, che la Confcommercio Fvg ha realizzato in collaborazione con l´istituto di ricerca Format Reaserch e oggi ha presentato nella sede della Regione a Udine. La ricerca (effettuata su un campione rappresentativo di 1.536 casi) evidenzia una timida ripresa economica del settore, influenzata da fattori esterni e confermata da un lieve aumento del livello dei ricavi (si parla di un indicatore del +0,6) delle imprese sia nell´ultimo trimestre 2014 sia in previsione per i primi mesi del 2015. L´andamento delle imprese del terziario in Friuli Venezia Giulia, ha commentato il vicepresidente della Regione e assessore al Commercio Sergio Bolzonello, "è caratterizzato per la prima volta da alcuni segnali positivi, che si uniscono a quelli del terzo trimestre 2014: si tratta quindi di un segno di consolidamento per una piccola ripresa, che è presente anche in altri settori". Nel richiamare l´attenzione sull´importanza "del più rilevante dato emotivo dell´indagine", cioè il miglioramento del clima di fiducia delle imprese (un tasso del +1,5 verso l´economia italiana ed un +1,8 per la propria attività), il vicepresidente Bolzonello ha menzionato come le imprese del commercio, dei servizi e del turismo della regione "prevedono nel 2015, per la prima volta dopo molto tempo, un aumento degli occupati". "Inoltre - ha ricordato l´assessore regionale al Commercio - nell´ultimo trimestre, le aziende valutano per la prima volta in modo positivo i rapporti con il sistema bancario": è infatti cresciuta la percentuale delle imprese che hanno chiesto (+0,8 p.C.) ed hanno ottenuto il credito richiesto (+2,3 p.C.). Se la vivacità del tessuto economico regionale è dimostrata dal fatto che quasi un terzo delle imprese del terziario attive nella provincia di Udine si è recato nel periodo considerato in banca per ottenere un fido, l´andamento ancora in diminuzione dei prezzi praticati dai fornitori testimonia come le difficoltà delle imprese persistono e la domanda interna stenta a ripartire. Su circa 4 mila imprese sorte (2.600 nel terziario) in regione nell´ultimo trimestre 2014, hanno chiuso nello stesso periodo l´attività 7.500, delle quali 2.552 attive nel settore terziario. La provincia di Gorizia si classifica a livello regionale come quella "con maggiori difficoltà" che, secondo l´associazione di categoria, sono da imputare alla concorrenza della vicina Slovenia, alla densa presenza degli insediamenti della grande distribuzione e degli outlet. "Nell´isontino la situazione nel settore terziario è molto preoccupante", ha valutato il presidente della Confcommercio Fvg Pio Trani. "Nel legge regionale Rilancimpresa Fvg ci sono molti canali contributivi per il terziario - ha spiegato Bolzonello - che potrà riposizionarsi sul mercato solo attraverso l´attuazione di processi innovativi".  
   
   
LA REGIONE CALABRIA HA PRESENTATO IL “PROGETTO PAESE BRASILE”  
 
Catanzaro, 16 febbraio 2015 - Organizzata dal Dipartimento regionale “Presidenza” si è svolta,a Lamezia, nella sede dell’Unioncamere Calabria, un’iniziativa di due giorni dedicata al “Progetto Paese Brasile”. Scopo della manifestazione, particolarmente partecipata da parte di aziende e soggetti provenienti da tutte le province calabresi, è stato quello di presentare le opportunità di investimento per le piccole e medie imprese nel mercato brasiliano, nei settori ambiente, turismo ed eno-gastronomia. Importanti sono stati anche gli incontri tra le aziende aderenti all´iniziativa con la Camera di Commercio per l’Artigianato e l’Industria italo-brasilian, che ha sede a San Paolo e che conta oltre mille imprese associate. Ha preso parte ai lavori Francesco Paternò, segretario generale della stessa Camera il quale ha presentato lo Studio sul mercato brasiliano, e Sonia Lourenco, responsabile del Desk Calabria a San Paolo. Sono anche intervenuti Patrizia Di Renzo, dirigente regionale, che ha relazionato sui progetti in essere tra la Regione ed altri paesi (Emirati Arabi, Corea, Svizzera) e Giuditta Mattace, consulente “Sprint” (Sportello regionale per l´internazionalizzazione), la quale ha illustrato le azioni legate al Progetto e le finalità dello “Sprint” che offre servizi gratuiti e supporto per l’apertura ai mercati esteri da parte delle imprese calabresi. Il Progetto “Paese Brasile”,contenuto nel Piano Esecutivo Annuale (Pea) 2012 all’interno del “Programma Calabria Internazionale”, intende promuovere e divulgare, attraverso il sistema camerale italo-brasiliano, le eccellenze calabresi e, al contempo, proporre agli operatori regionali un mercato particolarmente conveniente e vasto. Lo Stato sudamericano - si è detto – conta una popolazione di quasi centonovanta milioni di abitanti e rappresenta la sesta economia mondiale. La prossima azione legata a questo Progetto è già in programma e ne sarà data notizia, come di consueto, sul sito www.Sprintcalabria.it    
   
   
NUOVA FERRIERA: ILLUSTRATI PROGETTI DI RISANAMENTO SIDERURGICA TRIESTE  
 
Trieste, 16 febbraio 2015 - Nella sede della Regione si è tenuto un incontro per illustrare alle associazioni ambientaliste il progetto di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo produttivo dello stabilimento della Ferriera di Servola (Ts), predisposto da Siderurgia Triestina del Gruppo Arvedi. All´incontro, aperto a tutte le associazioni ambientaliste, hanno partecipato la presidente della Regione Debora Serracchiani, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini e gli assessori comunale e provinciale all´Ambiente, Umberto Laureni e Vittorio Zollia. La presidente Serracchiani, illustrando gli interventi previsti dal recente Accordo di programma stipulato da Governo, Regione, Enti Locali e Gruppo Arvedi, per definire le azioni e i tempi degli interventi da effettuare nell´area della Ferriera di Servola, ha affermato che "si è giunti finalmente a un punto di svolta, anche perché è stato trovato un interlocutore affidabile, disponibile ad avviare un percorso di risanamento trasparente, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni e pronto a confrontarsi con la cittadinanza". "La preoccupazione dei cittadini è legittima - ha detto Serracchiani - ed è un dovere per le istituzioni essere qui per cercare un dialogo, ma anche per chiedere all´azienda di dare tutte le spiegazioni utili e necessarie ad affrontare un progetto così complesso". "Con l´incontro di oggi - ha continuato - sono state date le prime risposte, che dovranno essere seguite dalle autorizzazioni, per concretizzare il risanamento ambientale dell´area e riavviare l´attività industriale; dobbiamo dare garanzie ai cittadini e ai lavoratori in termini di sicurezza di salute e naturalmente anche di compatibilità con l´ambiente". Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Trieste, Cosolini, perché con l´incontro odierno si è avviato "un metodo nuovo, che consente una verifica passo per passo della situazione. Credo che ciò possa consentire di superare anche una storica distanza e sfiducia, perché l´obiettivo è che l´industria possa continuare a fare l´industria, senza più inquinare l´ambiente e senza più destare preoccupazioni per la salute dei cittadini". Gli interventi previsti da Arvedi nell´area della Ferriera sono stati presentati dal consulente del Gruppo Arvedi on. Scaglia e dall´ing. Barocci. I principali interventi consistono nello smaltimento e rimozione dei rifiuti che si sono accumulati negli anni, nella messa in sicurezza dei suoli e delle acque sotterranee. Per quanto riguarda lo smaltimento e rimozione dei rifiuti, è stato precisato che questo avverrà previa nuova caratterizzazione del "cumulo storico" di diverse migliaia di metri cubi, mentre lo smaltimento avverrà all´esterno dello stabilimento. Per la messa in sicurezza dei suoli sono previsti interventi di ripavimentazione di strade e piazzali in calcestruzzo e con geomembrane. Per la messa in sicurezza delle acque è prevista una nuova rete di raccolta e di trattamento, oltre all´installazione di nuovi piezometri. Questi interventi si realizzeranno contestualmente alla messa in sicurezza degli impianti, anche con l´installazione di cappe aspiranti in grado di captare le cosiddette emissioni diffuse "fisiologiche". Particolare rilievo è stato dato alla spiegazione degli interventi tesi a eliminare completamente i fumi provenienti dalla cosiddetta "area a caldo", attorno a cui si focalizzano le preoccupazioni dei comitati di cittadini. La volontà, è stato ribadito, rimane quella di far sì che "l´impianto siderurgico sia tra i più avanzati al mondo in termini di compatibilità ambientale". Nel corso dell´incontro è stato comunque confermato l´impegno dell´Azienda a rivedere il suo piano industriale qualora gli impianti che si andranno a realizzare non dovessero soddisfare gli standard di contenimento delle emissioni attesi. In conclusione Serracchiani ha assicurato che il confronto odierno è il primo di una serie di incontri informativi. "Sia le istituzioni che l´Azienda sono a disposizione per spiegare il progetto e il tavolo di confronto oggi istituito è un tavolo permanente che si riunirà già a metà del prossimo mese".