Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Dicembre 2009
DROGHE E ALCOL INCIDONO SOLTANTO PER IL 3,8% LE CAUSE DEGLI INCIDENTI STRADALI: PERCEZIONE VERSUS REALTá RICERCA DELL’ISTITUTO PIEPOLI PRESENTATA IERI A MILANO IN UNA TAVOLA ROTONDA FIPE (FEDERAZIONE ITALIANA PUBBLICI ESERCIZI)  
 
Milano, 2 dicembre 2009 - Da anni la politica si sta impegnando con leggi e provvedimenti nel tentativo di ridurre la portata degli incidenti stradali che coinvolgono un numero molto alto di giovani e rappresentano una delle preoccupazioni più sentite dagli italiani. Quali sono le colpe di tali incidenti? Quale percentuale è legata all’alcol? Qual è la percezione degli italiani rispetto a questo fenomeno? E ancora: il tema va affrontato in un’ottica di ordine pubblico, di salute pubblica, di disagio giovanile e sociale, di ricadute sul tessuto economico? Quali potrebbero essere, se vi sono, le alternative alla situazione esistente, nel quadro di un proficuo intervento pubblico? Nel tentativo di cercare risposte, Fipe ha commissionato all’istituto Piepoli una ricerca dove viene messo in evidenza che cosa in realtà sta succedendo su strade e autostrade, quali sono gli effetti delle misure adottate a partire dall’introduzione della patente a punti per finire alle cosiddette “ordinanze creative” dei Sindaci. Provvedimenti presi sulla base delle emozioni collettive non risolvono le problematiche ed anzi rischiano di crearne di nuove. Nel dibattito politico le opinioni sono spaccate a metà: la frangia proibizionista e la frangia di chi dimostra di aver inquadrato esattamente la situazione. Se non verrà fatta piena luce sui veri “colpevoli” degli incidenti stradali si rischia di perseguire e perseguitare l’imputato sbagliato, lasciando che i “serial killer” agiscano ancora indisturbati. Ecco le tematiche che hanno animato il dibattito della tavola rotonda oggi a Milano resa particolarmente significativa dalla presenza del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, che più volte ha preso posizione sull’argomento. Interventi: Luca Zaia, Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Lino Enrico Stoppani, Presidente Fipe Confcommercio Nicola Piepoli, Presidente Istituto Piepoli Piero Caramelli, Direttore I divisione Servizio Polizia stradale Min. Interno Giorgio Calabrese, Docente Nutrizione Umana Univ. Cattolica Sacro Cuore Piacenza Sintesi Ricerca Premessa - Uno dei temi che più colpiscono oggi l’opinione pubblica è quello dell’incidentistica stradale, che spesso coinvolge in modo grave, con feriti e morti, giovani da poco entrati nell’età adulta. Gli incidenti stradali, in Italia, rappresentano la prima causa di morte nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni e sono determinati da fattori legati al guidatore, al mezzo e alle condizioni stradali, che tra di loro interagiscono. Tra questi, i fattori legati al guidatore assumono certamente un ruolo predominante. Le statistiche indicano che la responsabilità degli incidenti stradali sia da attribuirsi per il 90- 95% a dinamiche che registrano il contributo dell’errore umano. Ci sono diverse scuole di pensiero a tal proposito: c’è chi pensa che il consumo di alcol e droghe sia la causa principale, chi la velocità, la distrazione o la spavalderia. Ma cosa avviene veramente? Abbiamo confrontato[1] la percezione degli italiani con i dati ufficiali e quello che emerge è una vera e propria distorsione percettiva: erroneamente l’alcol, che è una delle cause minoritarie degli incidenti, è percepito come la causa principale. Nel rapporto che segue ci chiediamo quali soluzioni adottate abbiano finora ottenuto una ricaduta positiva e quali azioni invece risultano inefficaci. Inoltre lo studio raccoglie spunti e suggerimenti concreti per contenere gli incidenti. La percezione del fenomeno - La problematica degli incidenti stradali, soprattutto quelli mortali, è fra quelle più sentite in assoluto dall’opinione pubblica. Nella realtà gli incidenti stradali mortali, come vedremo più avanti, sono diminuiti sensibilmente , ma l’opinione pubblica sembra non accorgersene, colpita dalle notizie drammatiche che i media continuano a riportare. Registriamo in tutte le fasce d’età un elevato livello di preoccupazione per il fenomeno, che interessa particolarmente i giovani (tav. 1). Proprio i giovani italiani con maggiore frequenza mettono in atto comportamenti a rischio incorrendo in un maggior numero di multe e, sfortunatamente, anche di incidenti stradali (tav. 2). A livello spontaneo la ricerca evidenzia come parlando di incidenti stradali gli italiani pensino soprattutto alle condizioni psico-fisiche alterate del conducente . Paradossalmente l’abbinata: “incidenti mortali = alcol + droga”, che di fatto rappresenta solo una piccola minoranza delle cause degli incidenti, agli occhi dell’opinione pubblica si ingigantisce (tav. 3). Tra le varie bevande alcoliche, sono soprattutto i superalcolici (79%) seguiti dai cocktail (29%) ad essere indicati come maggiormente responsabili degli incidenti (tav. 4). Ambivalente la valutazione di birra e mix già pronti: entrambi leggeri, poco costosi ma che proprio per questo si prestano all’abuso da parte di consumatori immaturi. Oltre a cause esterne ci si riferisce a condizioni che non riguardano la persona: lo stato della strada e della segnaletica eventualmente aggravato dalle condizioni meteorologiche Per qualcuno condizioni personali inadeguate: l’incapacità alla guida e questo vale per le persone che hanno preso da poco la patente e/o persone molto anziane con scarsa capacità di reazione La realtà - L’analisi della serie storica della mortalità per incidente stradale permette di cogliere alcune relazioni forti tra la dinamica del fenomeno e l’adozione di interventi legislativi e amministrativi. Tra il 1997 ed il 2007 il numero dei morti è calato di circa ventiquattro punti percentuali ad un tasso medio annuo del 2,1% (tav. 5). Il punto di svolta nel trend della mortalità si registra nel 2003 quando nel mese di luglio viene introdotta la patente a punti insieme ad un generalizzato inasprimento delle sanzioni. La relazione di causa-effetto appare diretta in considerazione del fatto che fino al 2002, o meglio fino a giugno del 2003, il numero dei morti causati da incidenti stradali risultava costantemente crescente. La riduzione della mortalità ha interessato ogni mese dell’anno, ogni giorno della settimana, ogni ora del giorno. La circostanza secondo la quale circa il 90% degli incidenti sono causati dall’inosservanza delle regole della circolazione rende ancora più evidente l’effetto delle misure assunte sulla riduzione dell’incidentalità. Nell’ottobre del 2007 è stato emanato un provvedimento che vieta la somministrazione di bevande alcoliche dopo le due di notte negli esercizi di intrattenimento. Dobbiamo legittimamente chiederci “Il divieto di somministrazione ha prodotto un valore aggiunto in termini di accelerazione della riduzione della mortalità?” I dati a tutto il 2008 (tav. 6) indicano nel 7,8% la riduzione della mortalità rispetto all’anno precedente. Un valore inferiore a quello registrato in diversi anni in cui il provvedimento non era in vigore. Ne deriva che la sua efficacia diretta sulla mortalità stradale è quantomeno discutibile. Il provvedimento è stato accompagnato da un ulteriore inasprimento delle sanzioni che, alla stregua della patente a punti, dovrebbe aver sortito effetti di deterrenza sul comportamento di guida degli automobilisti. Come dato oggettivo, nel corso del 2008 è cresciuto esponenzialmente il numero dei controlli effettuati sulle strade fino ad arrivare a quota un milione. In definitiva, dai dati sull’incidentalità stradale emerge con chiarezza la forza dissuasiva della sanzione soprattutto nei riguardi di quei comportamenti che non è facile dissimulare in occasione dei controlli, ossia delle alterazioni dello stato psico-fisico dovuto all’assunzione di alcol e droga. Occorre ricordare che soltanto il 3,8% degli incidenti viene attribuito a cause collegate ad anormale stato psico-fisico del conducente (tav. 7). Secondo uno studio condotto dall’istituto francese di sondaggi Bva e citato sul sito dell’Asaps, il 26% dei ragazzi italiani beve e poi si mette alla guida. Questa percentuale pone i nostri giovani al primo posto tra otto Paesi europei coinvolti nel sondaggio. L’indagine ha coinvolto più di cinquemila guidatori con un’età compresa tra i diciotto e i venticinque anni residenti in Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Gran Bretagna e Svizzera. Gli svedesi sono risultati i più rispettosi delle regole con un 2% che ha ammesso di aver bevuto e di aver poi guidato, contro un 98% che, all’ultima uscita serale, o non ha bevuto e se lo ha fatto, non ha guidato. Le percentuali, però, si capovolgono se si considera la quantità di alcol che i giovani europei consumano quando escono la sera: in questo caso gli italiani risultano in assoluto i più morigerati, con il 42% che ha bevuto tre o più bicchieri, mentre in cima alla classifica si posizionano gli svedesi, con l´88%. Porre questi comportamenti in relazione alle differenze sostanziali che esistono tra l’Italia e la Svezia in termini di sanzioni e di controlli appare senz’altro ragionevole anche alla luce delle differenti propensioni al consumo di bevande alcoliche. Sanzioni pesanti e controlli capillari sono i fattori che hanno consentito sia nel Regno Unito che in Francia di pervenire ad una drastica riduzione sia del numero degli incidenti che di quello dei decessi. Anche nel nostro Paese, come dimostrano i dati precedentemente citati, l’azione combinata dell’inasprimento delle sanzioni e dell’aumento dei controlli, peraltro ancora lontani dai livelli raggiunti negli altri Paesi, ha comunque contribuito ad una costante riduzione della mortalità. Tornando al campione intervistato, le risposte fornite ci dicono che non si considerano particolarmente efficaci i provvedimenti presi dai singoli sindaci, come il divieto di acquisto di bottiglie da asporto o la sospensione della vendita di alcol nei locali pubblici dopo una certa ora, considerati rimedi fittizi che non riescono a generare un reale comportamento responsabile alla guida (tav. 8). Conclusioni - Gli incidenti stradali sono, dunque, un tema caldo rispetto al quale i media incidono in modo importante nella costruzione dell’opinione. Nonostante i dati oggettivi ci dicano che il trend degli incidenti stradali mortali sia diminuito drasticamente dal 2003, essi costituiscono un elemento di grave preoccupazione per gli italiani: rimandano massicciamente, sulla scia delle campagne mediatiche, alla popolazione giovanile e ai suoi eccessi combinando la preoccupazione per i rischi di sicurezza a quelli morali per l’equilibrio dei ragazzi. Il primo riferimento degli intervistati va all’alcol e alle droghe, alle “stragi del sabato sera” e solo dopo un momento di riflessione si arrivano a considerare altre situazioni (le distrazioni, l’alta velocità, il traffico). In tal senso, nella rilevazione quantitativa, parlando a livello spontaneo di incidenti stradali gravi, la forte associazione con le condizioni psico-fisiche alterate del conducente è evidente . Ciò crea in un certo senso una percezione distorta della realtà: una delle cause di gran lunga minoritarie degli incidenti diviene agli occhi dell’opinione pubblica la principale. Rimane vero che gli incidenti commessi da giovani sotto l’effetto di alcol e droghe sono anche quelli dalle conseguenze più drammatiche. La preoccupazione è molto alta, così come la condanna di comportamenti a rischio. L’incoscienza, il menefreghismo, il desiderio di trasgressione dei giovani, sono un problema che deve essere arginato da interventi educativi per la loro responsabilizzazione. L’impiego dei controlli per la prevenzione dagli incidenti stradali viene ritenuta utile dalla quasi totalità degli intervistati (93%; tav. 9), ma nel 63% dei casi (tav. 10) la loro frequenza viene ritenuta insufficiente. Anche a livello qualitativo emerge chiaramente un’attesa di maggiori controlli sulla strada e maggiori sanzioni pecuniarie, ritenute irrisorie per alcuni strati sociali. Le varie ordinanze dei sindaci per la chiusura dei locali o l’interruzione alla vendita di alcolici sono invece considerate poco efficaci. Nella rilevazione qualitativa emerge una valutazione molto negativa rispetto a queste iniziative (non credibilità, irritazione, ipocrisia). Anche i dati oggettivi, d’altronde confermano che le politiche proibizioniste sono poco incisive sulla diminuzione degli incidenti. L’intervento Di Lino Stoppani, Presidente Fipe - Da alcuni anni i pubblici esercizi si sono trovati davanti a un problema già noto per la categoria, ma con una percezione da parte della collettività modificata di molto rispetto alla realtà. Le pagine di cronaca nera dei mass-media hanno cominciato a raccontare di stati di ebbrezza dei conducenti di autovetture coinvolte negli incidenti stradali. Mettiamo subito in chiaro un concetto: non si sta cercando di dare la colpa ai giornalisti che nello svolgere correttamente il loro lavoro riferivano dettagli reali. La notizia delle morti sulle strade non legate all’alcol è però rimasta poco valutata. Si è così alimentata la percezione da parte dei cittadini che l’alcol fosse (se non proprio l’unica) la principale causa degli incidenti mortali, innescando il circolo vizioso che ha portato i legislatori a cimentarsi in provvedimenti, ordinanze e regolamenti volti a limitare la vendita e la somministrazione di alcolici. La prima categoria ad essere stata additata è stata – ovviamente – quella dei locali notturni. Mentre i nostri colleghi esercenti già da anni si erano attivati organizzando iniziative di sensibilizzazione e di educazione ad un uso corretto di alcolici, alcuni parlamentari si cimentavano in accuse ingiustificate e bizzarri provvedimenti. Il manifesto del bere consapevole; i poster grafici affissi alle uscite delle discoteche con l’invito a rispettare le leggi già esistenti sull’alcol; il guidatore designato; la distribuzione dei precursori per i livelli alcolemici sono state alcune delle misure già adottate dagli esercenti fortemente preoccupati che una fascia ampia di giovani potesse lasciarsi trascinare dalle facili tentazioni della moda. Così, mentre gli esercenti impedivano che il ballo si tramutasse in sballo, una fascia contenuta di giovani si dirigeva verso altri divertimenti non controllati come i rave party e le feste private. Alcol a fiumi, droga e sostanze stupefacenti di ogni genere e forma consumati in questi contesti facevano ricadere erroneamente la responsabilità di comportamenti deviati di una gioventù abbandonata da noi genitori sui lavoratori onesti di una categoria che prima delle altre riesce ad intercettare i malesseri della società. Fipe rappresenta l’orgogliosa bandiera di tutto il “Fuoricasa” in cui rientra a pieno titolo la somministrazione dell’alcol. Abbiamo fatto dell’etica professionale e della responsabilità sociale la nostra bandiera. Anche per questo siamo stati i primi ad isolare e prendere le distanze da chi operava nel settore senza rispettare questi principi. Il ruolo dell’Associazione è anche quello di migliorare il rispetto delle Leggi da parte degli Associati, salvo poi intervenire per proporre, correggere e migliorare i provvedimenti in sede legislativa. Per questo abbiamo sempre manifestato il nostro dissenso rispetto a leggi inefficaci volte solo a screditare la categoria senza correggere i comportamenti deviati. Adesso si sente parlare di obbligatorietà dei precursori per i tassi alcomeci anche nei ristoranti. È la riprova che alcuni legislatori non abbiano ancora ben compreso il contesto dell’abuso di alcol e degli incidenti stradali. Ci siamo chiesti quale fosse la ragione di un proibizionismo legato ad una singola categoria, nel momento in cui altre categorie – quelle di un’offerta parallela non sempre individuabile dal cittadino – rimanevano esenti da ogni forma di controllo. Vietare la vendita di alcol dopo le due di notte e lasciare il mercato in mano agli artigiani, agli ambulanti e ahimé – ancor più gravemente – in mano agli abusivi non risolve alcunché. E ai mancati risultati del contrasto di alcol, invece che cercare le giuste cause e i giusti rimedi, i nostri legislatori continuano ad accanirsi contro la stessa categoria, cioè i pubblici esercizi in possesso di una formazione professionale specifica e adeguata a gestire il fenomeno dell’alcol. In assenza di una riqualificazione del mercato trova spazio un’offerta parallela che disorienta il consumatore e porta al proliferare di una movida sregolata con una vendita incontrollata di cibi e soprattutto di bevande. Gli effetti della dequalificazione si incominciano a vedere in molti contesti urbani dove spesso nascono ordinanze “creative” da parte dei Sindaci nel tentativo (comprensibile da parte loro) di controllare il territorio, ma tutte accomunate da una stessa filosofia di base: affidare ai soggetti in possesso di requisiti morali e di etica professionale la responsabilità sociale del controllo del territorio nei momenti più delicati. L’esempio del provvedimento del questore di Firenze durante la partita di champions, Fiorentina-liverpool, ha dimostrato che solo gli esercenti, per la loro professionalità, possono gestire la somministrazione e vendita di alcol anche nei momenti più “caldi”. La rimozione del divieto di alcol prevsita dal questore per i pubblici esercizi durante l’incontro di calcio, con le strade piene dei temutissimi hooligan, non ha prodotto i temuti disordini ed ha tramutato questa esperienza in un “caso Firenze” positivo e da imitare. Si tratta allora di rivedere la filosofia di base di un mercato libero volto alla libera concorrenza dell’offerta gastronomica se non si vuole avere una situazione ingestibile se non vogliamo che i pubblici esercizi paghino un conto insostenibile per il settore. Il Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, grintosamente difende i prodotti italiani in tutti i modi e vede nei pubblici esercizi un importante sbocco commerciale ed elemento di valorizzazione di molte piccole produzioni locali. Anche il Ministro degli Interni, Roberto Maroni, ci assegna un ruolo importante nelle integrazioni degli immigrati e nella collaborazione per interventi di attenzione ai fenomeni sociali di devianza sull’alcol e sulle droghe. Non chiediamo privilegi, ma di fare, insieme, percorsi di apertura verso un mercato e un consumatore che cambia, che ha altre esigenze e anche altre possibilità economiche, intervenendo però con provvedimenti non improvvisati o imposti, perché altrimenti si rischia di fare danni e di non ottenere i risultati attesi. Chiediamo solo una politica circoscritta al fenomeno. È inutile avanzare divieti che riguardano l’intera società se il bersaglio da colpire è solo quello di una particolare fascia della popolazione. Per questo è necessario rimuovere il divieto di alcol dopo le due di notte, a patto di aumentare i controlli sulle strade e, soprattutto, la certezza della pena: chi sbaglia deve essere punito in maniera esemplare. Esistono molte soluzioni più efficaci dei divieti. Molte di queste sono anche già allo studio, ma non sono prese in considerazione. Le case automobilistiche, per esempio, hanno progettato dispositivi elettronici capaci di bloccare automaticamente il motore nel caso in cui il guidatore abbia un tasso alcolemico fuori dagli standard. Non è fantascienza. È realtà. Anche se il nome della casa automobilistica, per ovvii motivi, non può essere citata. L’alcol è un fenomeno sociale vero e grave, che va affrontato con responsabilità, perché tocca soprattutto la parte più importante della Società, rappresentata dai giovani, patrimonio del nostro futuro. La nostra posizione contraria ai divieti è sempre e solo tradotta come espressione di un interesse di parte. I divieti non servono! Lo diciamo noi, ma anche altri più autorevoli e neutrali esponenti della società civile (scienziati, medici, psicologi, magistrati, etc. ), che invitano a percorrere le strade di approfondimento dei veri motivi del disagio giovanile, che non nasce al bar, ma cresce nelle famiglie, nell’educazione, nei cattivi esempi che arrivano dalla Tv, nel modo di vivere la parte più bella della vita, con una gioventù spesso impigrita e appiattita nel benessere, senza ideali, passioni, obiettivi e vere relazioni sociali. Incominciamo ad educare i giovani, responsabilizzandoli da subito, coinvolgendo tutti i protagonisti del problema (famiglie, scuola, educatori, istituzioni pubbliche, anche noi), rafforzando il sistema dei controlli e solo allora, valutati i risultati, interveniamo anche con i divieti, che solo allora avrebbero un significato. L’argomento gestito solo con i divieti, invece, dà l’impressione di molta improvvisazione, di disimpegno su un problema vero e l’individuazione di un facile bersaglio nel nostro settore. Abbiamo una grande responsabilità che sta nel mandato che abbiamo volontariamente accettato, da onorare con tutte le migliori energie e da non deludere nelle attese. Non è facile, non dipende solo da noi, ma questa Federazione sa come e cosa fare. .  
   
   
OGGI A MILANO CONVEGNO SU "FEDERALISMO FISCALE E TRASPORTI",  
 
Milano, 2 dicembre 2009 – Oggi l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, interverrà all’ Università Bocconi, al convegno "Federalismo fiscale e trasporti", organizzato da Federmobilità. Nel corso del convegno verrà presentato un documento redatto da Federmobilità sul tema della riforma del federalismo fiscale. Interverranno anche Alfredo Peri, presidente di Federmobilità e assessore alla Mobilità della Regione Emilia Romagna, Ennio Cascetta, assessore ai Trasporti della Regione Campania, Lanfranco Senn, professore di Economia dei Trasporti all´Università Bocconi di Milano, Enrico Mingardi, assessore ai Trasporti del Comune di Venezia e coordinatore della Consulta sulla Mobilità di Anci, Giovanni de Nicola, assessore ai Trasporti della Praovincia di Milano, Virginio Digiambattista, direttore generale Trasporti del Ministero dei Trasporti, Marcello Panettoni, presidente dell´Associazione dei trasporti (Asstra), e Giuseppe Vinella, presidente dell´Associazione nazionale autotrasporti viaggiatori (Anav). A conclusione del convegno interverrà il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. .  
   
   
PIANO STRAORDINARIO DI ULTERIORI 40 MILIONI DI EURO PER IL TRASPORTO PUBBLICO SU GOMMA" SIGLATO ACCORDO TRA REGIONE E ORGANIZZAZIONI SINDACALI SU FINANZIAMENTI ALLE AZIENDE DI TPL LIGURI  
 
Genova, 2 Dicembre 2009 - Quarantamilioni di euro in venti anni a tutte le aziende di trasporto pubblico locale liguri per sostenere gli investimenti e il rinnovo del materiale. E´ stato deciso dall´assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco, quale intervento straordinario, sulla base dell´accordo siglato con le organizzazioni sindacali. Il finanziamento sarà inserito in un collegato alla Finanziaria 2010 che sarà approvato entro fine anno in consiglio regionale contestualmente al bilancio e prevede l´erogazione di una quota di 2 milioni di euro l´anno per venti anni. Le risorse saranno destinate alle 6 aziende di trasporto pubblico locale sulla base delle ore di servizio programmate, si calcola che all´Amt di Genova potranno andare circa 23 milioni di euro.
Bacini Ambito Aziende % Riparto Contributo Annuo Contributo Tot
A Prov. Savona Sar 2,66114 53. 223 1. 064. 456
S Prov. Savona Acts 7,41252 148. 250 2. 965. 008
L Prov. Spezia Atc 12,47552 249. 510 4. 990. 208
F Prov. Imperia Rt 8,10948 162. 190 3. 243. 792
Tg Prov. Genova Atp 12,06579 241. 316 4. 826. 316
G Urbano Comune Genova Amt 57,27555 1. 145. 511 22. 910. 220
100,00000 2. 000. 000 40. 000. 000
"Questo ulteriore impegno assunto dalla Regione a favore del trasporto pubblico locale - ha detto l´assessore Vesco - costituisce il presupposto fondamentale affinché vengano revocati gli scioperi dei servizi di trasporto pubblico nel capoluogo ligure, già in calendario le prossime settimane". Ammontano a circa 135 milioni di euro le risorse stanziate dalla Giunta regionale, attraverso il programma dei servizi pubblici locali, per il triennio 2009-2011 per il trasporto su gomma. .
 
   
   
TRASPORTO PUBBLICO: REGIONE UMBRIA INCONTRA ASSOCIAZIONI CATEGORIA TRASPORTI  
 
Perugia, 2 dicembre 2009 – L’assessore al Trasporto pubblico della Regione Umbria Silvano Rometti ha incontrato i rappresentanti delle associazioni di categoria dei trasporti (Cam, Arcst, Cna, Anav, Confartigianato) per rispondere alle loro richieste in merito a un opportuno coinvolgimento dell’imprenditoria privata di settore, nell’ambito della riorganizzazione del Trasporto Pubblico Locale e della costituenda Holding dei trasporti. In particolare, le Associazioni hanno chiesto che possa essere presa in considerazione la loro partecipazione in seno all’Azienda unica regionale per il trasporto pubblico, anche in vista delle gare che saranno presumibilmente espletate nei successivi anni, per l’affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale da effettuarsi entro il 2011. Hanno chiesto, inoltre, di poter discutere circa i criteri per la ripartizione delle risorse regionali di trasporto pubblico. Le Associazioni hanno auspicato che gli eventuali impegni assunti dalla Regione possano avere una continuità nel tempo, anche in considerazione dell’avvicinarsi delle elezioni regionali. L’assessore Rometti, nel riconoscere l’importanza del ruolo delle imprese private del Trasporto Pubblico Locale, ha ribadito che si stanno definendo le modalità per la definitiva costituzione della Holding regionale dei trasporti. Il nuovo assetto organizzativo del trasporto pubblico locale consentirà al nuovo soggetto una maggiore competitività in vista delle gare per l’affidamento del servizio. In questo quadro, ha assicurato, saranno opportunamente considerate le richieste poste dalle Associazioni di categoria dei soggetti privati. .  
   
   
LAZIO: BUS GRATIS UNDER 25: DAL 20 DICEMBRE GRADUATORIA FINO ESAURIMENTO FONDI  
 
Roma, 2 dicembre 2009 - La Regione Lazio predisporrà il 20 dicembre e, a partire da gennaio, il giorno di 10 di ogni mese fino all´esaurimento del Fondo, una graduatoria delle richieste confermate dai Comuni dei ragazzi under 25 con un reddito Isee fino a 20 mila euro che intendono beneficiare dell´esenzione dai costi del trasporto pubblico regionale o locale. E´ quanto prevede la delibera approvata ieri dalla Giunta regionale. La delibera, inoltre, stabilisce che raggiunto il limite di capienza dello stanziamento, "l´amministrazione regionale provvederà allo scorrimento della graduatoria in presenza di eventuali economie - così è scritto nella delibera - o di ulteriore incremento dello stanziamento del capitolo di bilancio". L´agevolazione è coperta da un fondo previsto dalla Finanziaria 2009 che ammonta a 12 milioni di euro per il 2009, 12 milioni per il 2010 e 12 milioni per il 2011. La Giunta, infine, ha deciso "di rimborsare alle aziende interessate, previa presentazione di regolari fatture - continua la delibera - il costo dell´abbonamento annuale ordinario per ciascun titolo rilasciato agli aventi diritto con validità non inferiore ai dieci mesi". .  
   
   
TRASPORTI, SABATO A BARI COORDINAMENTO MERIDIONALE FITA  
 
Potenza, 2 dicembre 2009 - Si terrà sabato 5 alle 10,00 presso la Cna Puglia a Bari (via Nicola Tridente 2/ Bis) il coordinamento meridionale della Fita: un incontro fra i dirigenti dell’Italia meridionale (Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise, Campania, Abruzzo) per confrontarsi sul “difficile momento che attraversa l’autotrasporto in tutto il Paese ed in particolare nelle regioni meridionali”. La Conferenza stampa – si legge in una nota della Cna - sarà la prima occasione utile per illustrare alla stampa e all’opinione pubblica le iniziative della Fita su tutto il territorio nazionale, a seguito di quanto emergerà nell’incontro già programmato del primo dicembre tra Unatras e Governo. Per la Fita Basilicata parteciperanno il presidente Giuseppe Stella ed il segretario regionale Cna Basilicata Leonardo Montemurro. .  
   
   
ANAS, VIA LIBERA DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE ALL’AMPLIAMENTO A 3 CORSIE DI MARCIA DI DUE LOTTI DELL’AUTOSTRADA A4, TRA TORINO E NOVARA EST GLI INTERVENTI RICHIEDONO UN INVESTIMENTO DI OLTRE 283 MILIONI DI EURO  
 
Roma, 2 dicembre 2009 - Il Consiglio di Amministrazione dell’Anas, presieduto da Pietro Ciucci, ieri ha dato il via libera a due progetti per l’ampliamento a tre corsie di quasi 20 km del tratto piemontese dell’autostrada A4 “Torino-milano”, per una cifra complessiva di 283 milioni di euro, con finanziamento a carico della società concessionaria, in virtù della convenzione recentemente rinnovata con l’Anas: il progetto esecutivo del Lotto 1. 4. 1, dal km 67,600 al km 80,419, e il progetto definitivo del Lotto 1. 4. 2, dal Km 84,550 al Km 91,000. “Con le approvazioni di oggi, prosegue l’ammodernamento dell’autostrada Torino-milano che è una priorità strategica per la viabilità del nord Italia – ha affermato il presidente dell’Anas Pietro Ciucci –. I volumi di traffico annuo su questa infrastruttura, soprattutto di natura commerciale, si avvicinano a circa 35 milioni di veicoli nei due sensi di marcia e determinano gravi problemi alla circolazione con rallentamenti e code quasi quotidiane”. Su 125 km di tracciato dell’A4 Torino-milano, oltre 70 km sono stati già ammodernati. In particolare in Piemonte sono stati completati tutti gli interventi relativi ai tratti dell’A4 compresi nelle province di Torino e di Vercelli e sono stati già ammodernati il tratto tra Settimo Torinese e Santhià (lunghezza di 50 km) e quello tra Santhià e Greggio (lungo circa 20 km), inaugurato lo scorso febbraio. I due nuovi progetti prevedono l’ammodernamento dell’autostrada con tre corsie per senso di marcia più quella di emergenza (ampliando il tratto autostradale dagli attuali 24 m. A 32,6 m. ), piazzole di sosta ogni 1000 metri, spartitraffico e barriere di sicurezza di ultima generazione, sistemi informativi per gli utenti. “L’impegno – ha sottolineato il Presidente Ciucci - è di completare tutto l’ampliamento dell’autostrada “Torino-milano” nel 2013, con aperture graduali già nel prossimo anno. Si tratta di un programma impegnativo, ma che riteniamo possibile rispettare”. Il progetto esecutivo per i lavori di ammodernamento e adeguamento del Lotto 1. 4. 1 nel tratto Torino-novara est, dal km 67,600 al km 80,419, dell’autostrada A4 “Torino-milano”, che verrà appaltato nelle prossime settimane, prevede tra le opere d’arte principali la realizzazione in variante del nuovo ponte sul Sesia, nonché il rifacimento di 15 attraversamenti, distribuiti lungo il lotto. L’intervento, della lunghezza complessiva di circa 13 km, ricade nella Regione Piemonte, negli ambiti delle Province di Novara e Vercelli e si sviluppa a nord della Linea Alta Capacità Torino-milano. L’importo dell’opera ammonta a 160 milioni di euro e il tempo di esecuzione per la realizzazione delle opere sarà di 945 giorni. Il lotto 1. 4. 2, di cui oggi è stato approvato il progetto definitivo, ricade all’interno della tratta autostradale compresa tra il km 84,550 e il km 91,000 e, precisamente, nei territori comunali di Novara e Galliate, in provincia di Novara e Vercelli, e si sviluppa a ridosso della Linea Alta Capacità Torino-milano. Il progetto definitivo prevede tra le opere d’arte principali la realizzazione di ponti e sottopassi, del cavalcavia S. C. Cascina Margotto e altre opere minori. L’importo dell’opera è di complessivi 123 milioni di euro. Il lotto verrà messo in appalto nei prossimi mesi, una volta ottenuta l’approvazione del progetto esecutivo. “Entrambi i progetti – ha concluso Pietro Ciucci -, come ormai è consuetudine per i progetti dell’Anas e delle proprie concessionarie, tengono in forte considerazione l’impatto sull’ambiente circostante e comprendono tutto l’insieme di opere di mitigazione e di salvaguardia che ne consentono il migliore inserimento ambientale”. .  
   
   
SARDEGNA, ANAS: OGGI IN GAZZETTA UFFICIALE CINQUE BANDI DI GARA PER LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA IN ALCUNE IMPORTANTI STRADE STATALI DELLA REGIONE. L’IMPORTO TOTALE È DI OLTRE 10 MILIONI E 500 MILA EURO  
 
Cagliari, 2 dicembre 2009 - L’anas pubblicherà domani sulla Gazzetta ufficiale cinque bandi di gara riguardanti lavori di manutenzione straordinaria in Sardegna, per un importo complessivo di oltre 10 milioni e 500 mila euro. Il primo riguarda i lavori di distese generali periodiche in tratti saltuari e di sostituzione di giunti di dilatazione lungo le strade statali, nelle province di Nuoro ed Ogliastra. L’appalto ha un importo complessivo di oltre 3 milioni e 100 mila euro. Il secondo concerne i lavori di completamento delle pavimentazioni e delle opere complementari tra il km 47,000 e il km 79,500 della strada statale 131 “Carlo Felice”, in provincia di Cagliari - Medio Campidano - Oristano. L’importo complessivo dell’appalto è di oltre 3 milioni di euro. Il terzo ha per oggetto l’innalzamento dei livelli di sicurezza tra il km 46,000 e il km 55,500 della strada statale 197 “di San Gavino e del Flumini”, in provincia di Cagliari. L’appalto ha un importo complessivo di quasi un milione e 700 mila euro. Il quarto riguarda la ricostruzione del piano stradale, in tratti saltuari, dal km 0,000 al km 50,150 della strada statale 131 Dcn, nelle province di Oristano e Nuoro. L’importo complessivo dell’appalto è di oltre 900 mila euro. Per quanto riguarda questi primi quattro bandi di gara, le offerte dovranno pervenire, a pena di esclusione, presso Anas S. P. A. – Compartimento della viabilità per la Sardegna – via Biasi 27, 09131 – Cagliari, entro e non oltre le ore 12:00 dell’11 gennaio 2010. Infine, il quinto bando concerne l’esecuzione delle opere per l’incremento della capacità dello svincolo di innesto della S. G. C. 131 Sassari-truncu Reale, in provincia di Sassari. L’importo dell’appalto è di un milione e 740 mila euro. Le offerte relative a questo quinto bando dovranno pervenire, a pena di esclusione, presso Anas S. P. A. – Compartimento della viabilità per la Sardegna – via Biasi 27, 09131 – Cagliari, entro e non oltre le ore 12:00 del 18 gennaio 2010. I cinque bandi saranno aggiudicati secondo il criterio del prezzo più basso. Per informazioni dettagliate su tutti i bandi di gara: www. Stradeanas. It. .  
   
   
ANAS, QUESTA MATTINA A PARTIRE DALLE 5.00 RIAPERTURA DEL PONTE PROVVISORIO SUL FIUME PO  
 
Milano, 2 dicembre 2009 - L’anas comunica che, in considerazione del costante decremento del livello del fiume Po, l’Unità di Crisi ha deliberato di aprire nuovamente al traffico il collegamento provvisorio a partire dalle ore 5. 00 di stamattina. Il livello idrometrico del fiume Po sta progressivamente calando al di sotto dei tre metri e 35 sopra lo zero; al di sotto di questo limite è possibile, quindi, ripristinare l´esercizio del ponte. .  
   
   
ANAS, CONSEGNATI I LAVORI DI ADEGUAMENTO DA CIMA DI PORLEZZA AL CONFINE DI STATO CON LA SVIZZERA LUNGO LA STRADA STATALE 340 “REGINA”  
 
Milano, 2 dicembre 2009 L’anas ha consegnato il 30 novembre all’Ati (Associazione Temporanea d’Imprese) Icg 2 S. P. A. – Inpes Prefabbricati S. P. A. Con sede in Roma i lavori di adeguamento da Cima di Porlezza (km 46,200) al Confine di Stato con la Svizzera (km 52,300) lungo la strada statale 340 “Regina” per un importo complessivo di circa 15 milioni di euro. I lavori di completamento permetteranno di aprire al traffico una variante in galleria all’attuale viabilità lungo la strada statale 340 “Regina” nel Comune di Valsolda (Co) tra le frazioni di Cressogno e di Oria, per una lunghezza complessiva di circa 3,7 km. L’intervento riguarderà il completamento del I e del Ii lotto e prevede il completamento di tutte le opere civili, la realizzazione degli impianti tecnologici e della segnaletica orizzontale e verticale. “Come promesso – ha detto il Presidente dell’Anas Pietro Ciucci – entro il mese di novembre abbiamo formalizzato la consegna del completamento di un lavoro molto atteso. Siamo certi che quest’opera sarà di grande utilità, sia per i frontalieri che quotidianamente varcano il confine, sia per i territori circostanti che beneficeranno dell’attraversamento”. L’intervento avrà inizio con il completamento dello scavo della galleria finestra per poi procedere con il completamento dei rivestimenti in galleria. Successivamente saranno concluse le opere civili con l’esecuzione della controsoletta e lo scavo del camino di areazione della seconda centrale di ventilazione. Infine si procederà alla realizzazione degli impianti previsti (ventilazione, illuminazione, colonnine Sos). L’ultimazione dei lavori è fissata entro il 22 febbraio 2011. .  
   
   
INFRASTRUTTURE, ACCORDO REGIONE BASILICATA -PROVINCE  
 
Potenza, 2 dicembre 2009 - “In assenza di significativi investimenti per le infrastrutture del Sud, specialmente per la Basilicata, appare particolarmente rilevante l’impegno della Regione che insieme alle Province di Potenza e Matera, dopo una intensa fase di concertazione, sta mettendo in campo importanti azioni per rafforzare il sistema stradale regionale”. Lo ha detto ieri mattina il presidente della Regione, Vito De Filippo, a margine della firma di un protocollo d’intesa con le Province per la tutela e la salvaguardia della viabilità provinciale. “Il protocollo – ha spiegato De Filippo – è sostenuto con 10 milioni di euro dei Fondi Fesr utilizzati per costruire un sistema all’avanguardia di monitoraggio e manutenzione delle strade provinciali, altrimenti non garantite dalle insufficienti risorse che lo Stato trasferisce alle Province”. “Negli ultimi mesi – ha detto ancora De Filippo - con i presidenti Lacorazza e Stella è intercorso un intenso lavoro di verifica per definire altre azioni sempre su questioni di interesse generale. L’edilizia scolastica e la manutenzione delle strade saranno incentivate, per 15 anni con un milione di euro, secondo la previsione della legge di assestamento del bilancio regionale. Abbiamo proceduto anche alla riprogrammazione dei Fondi Fas, destinando oltre 56 milioni di euro alle Province (32 milioni alla rete viaria del Materano e circa 24 a quella del Potentino) e al rilancio del completamento di una fondamentale infrastruttura ferroviaria, come la Matera-altamura. E’ di ieri la delibera di Giunta che definisce per un finanziamento di circa 22 milioni di euro la sistemazione della Sp 4 del Pollino, la realizzazione di una strada di collegamento Marsocovetere-fondo Valle dell’Agri e la manutenzione della strada Calvello-saurina. Il quadro delle risorse regionali messe a disposizione delle Province garantirà anche consistenti interventi per il monitoraggio e la manutenzione delle strade in Basilicata, che, a fronte delle carenze di grandi infrastrutture, può contare per quel che compete alle sue amministrazioni su una rete infrastrutturale adeguata”. L’assessore alle Infrastrutture, Rocco Vita, ha sottolineato che, nonostante si sia a fine legislatura, gli ultimi due mesi di lavoro amministrativo sono stati particolarmente intensi. “Con le Province sono stati concordati non solo atti programmatici ma fatti concreti e già definiti. Rilevante – ha sostenuto l’assessore - il confronto iniziato con l’Anas per un ulteriore monitoraggio del territorio, cercando di accelerare le gare in atto, soprattutto la Jonica, e creando i presupposti per velocizzare i lavori sulla Saurina e sulla Tito-brienza”. Il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, ha rimarcato, tra le priorità, il completamento delle “storiche” incompiute: la Sp 32 Camastra e la Oraziana. “L’interlocuzione con la Regione – ha aggiunto – ci consentirà di rimodulare anche due progetti importanti per il territorio: il piano di forestazione e Vie Blu, perché il dissesto idrogeologico ci pone in straordinaria difficoltà, al punto che la situazione di dissesto sarà monitorata attraverso studi con l’Università, il Cnr e l’Istituto geomorfologico”. La Provincia di Matera, invece, investirà principalmente sulla Cavonica, per collegare allo scalo di Grassano le aree interne e le fondovalli. “Si tratta di scelte – ha affermato il presidente Franco Stella – concordate con le amministrazioni locali e che puntano soprattutto a ridurre l’isolamento in cui versano alcuni Comuni”. Entrambi i presidenti hanno garantito il rispetto del termine per gli appalti, previsto entro la fine di giugno 2010. .  
   
   
VIABILITÀ, PROVINCIA POTENZA SU ACCORDO CON REGIONE  
 
 Potenza, 2 dicembre 2009 - "Il proficuo rapporto istituzionale rafforzatosi in questi mesi con la Regione Basilicata e suggellato dall’accordo di programma per la tutela e la salvaguardia della viabilità provinciale, sottoscritto ieri mattina a via Anzio, consentirà alla Provincia di Potenza, tramite la rimodulazione dei fondi Fas, di portare a termine le incompiute storiche, come la Oraziana (completamento del I e Ii lotto per 3 milioni di euro e realizzazione del Ii stralcio funzionale del Iv lotto per 8 milioni di euro) e la Sp32- Camastra(completamento del Ii lotto per 13 milioni di euro) e di aggredire il dissesto idrogeologico che tanti disagi provoca sulla rete viaria provinciale". Lo afferma, in un comunicato stampa, il presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza. “Si tratta – aggiunge – di un accordo che ha uno straordinario valore perchè sperimenta una modalità innovativa stanziando 10 milioni di euro dei Fondi Fesr per costruire un sistema all’avanguardia di monitoraggio e manutenzione delle strade provinciali, con un occhio particolare alla prevenzione del rischio idrogeologico. In tale ambito l’accordo prevede una fase di studio che si realizzerà in collaborazione con Università, Cnr e Istituto di geomorfologia e che rappresenta un primo fondamentale passo verso la realizzazione del catasto delle strade, strumento eccezionale per stabilire la mappa degli interventi da effettuare. Oltre a ciò sono disponibili 6 milioni di euro per i primi interventi sui punti di massima criticità”. “Grazie alle risorse finanziarie ricavate dall’attuazione dell’art 36 dell’assestamento del bilancio regionale, sono stati inoltre già programmati per il 2010 – aggiunge l’assessore provinciale alla Viabilità Nicola Valluzzi - ventidue interventi, per cinque milioni di euro, sulle frane più consistenti presenti sul territorio. I lavori, previsti nel piano provinciale delle opere pubbliche, inizieranno a partire dalla prossima primavera per garantire ai cittadini la transitabilità di arterie strategiche”. “Il diffuso intervento finanziato con risorse straordinarie permetterà inoltre – conclude Lacorazza - di non aggravare la difficile gestione dei tremila chilometri di strade totalmente a carico del bilancio ordinario della Provincia. Bilancio che dispone di una posta finanziaria di circa 4 milioni di euro all´anno, insufficiente persino a realizzare uniformemente sull´intera rete viaria di competenza la segnaletica orizzontale, il cui costo, per 1 Km, è di 1500 euro. Le risorse risparmiate potranno essere così concentrate sulla manutenzione delle strade, tema su cui è già iniziato un positivo confronto con la Regione Basilicata che potrà portare a ridefinire anche il ruolo dei progetti di Forestazione e Vie Blu”. Sempre nell’ambito dell’accordo di programma con la Regione si inseriscono, inoltre, interventi di attuazione del piano regionale della viabilità, come la realizzazione della Marsicovetere - Fondovalle Agri (10 milioni di euro), l´adeguamento della Sp4 ´´Del Pollino´´ (10. 710. 000 Euro) e la manutenzione e il miglioramento della strada Calvello-saurina (1. 032. 913,80). Risorse straordinarie sono destinate anche alla manutenzione delle scuole (1. 800. 000 euro), fondamentale per dar concretezza all’idea lanciata dalla Provincia di Potenza di scuole ecologiche in scuole sicure. Al tavolo erano presenti anche gli assessori provinciali al Bilancio e alla Pubblica Istruzione, Vito Di Lascio e Rosaria Vicino, il direttore generale Donato Pafundi e il dirigente del settore viabilità Continolo". .  
   
   
VIABILITÀ A MONFALCONE (SS14/SR305) 7,6 ML. EURO  
 
 Trieste, 2 dicembre 2009 - La Regione e Fvg Strade confermano il loro impegno finanziario e progettuale per una serie di interventi di "fluidificazione" del traffico sul territorio del Comune di Monfalcone lungo la strada statale 14 e la regionale 305 "di Redipuglia". Con questa assicurazione si è conclusa la riunione che ieri a Trieste l´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi ha avuto con il sindaco e l´assessore all´Urbanistica e alla Viabilità di Monfalcone, Gianfranco Pizzolitto e Massimo Schiavo, il presidente ed il direttore di Fvg Strade, Paolo Polli ed Oriano Turello, il consigliere regionale Federico Razzini ed il consigliere comunale Giuseppe Nicoli. Secondo i programmi di Regione e Fvg Strade, con risorse finanziarie pari a circa 7,6 milioni di euro, sulla statale 14 saranno realizzate quattro rotatorie agli incroci con via Cosulich (indubbiamente il lavoro più strategico ma anche più complesso), via Portorosega, via Timavo e via Romana, un´ulteriore rotonda sulla regionale 305 all´innesto con via Galvani, in prossimità dell´ospedale, ed il nuovo collegamento via dei Canneti-via dell´Agraria. Questa "bretella", della lunghezza di circa 700 metri, viene considerata strategica per Monfalcone, hanno concordato l´assessore Riccardi ed il sindaco Pizzolitto, in quanto consentirà di raggiungere le zone industriali evitando gli attraversamenti delle aree abitate, oggi pressocchè intasate dal traffico pesante. Dello stesso avviso anche Razzini e Nicoli, secondo i quali tutto il programma di Fvg Strade per Monfalcone appare congruo al lavoro già sviluppato con la costruzione del collegamento tra la rotonda dell´aeroporto e la strada provinciale per Grado. Il progetto preliminare per la rotatoria con via Cosulich, ha dichiarato al termine della riunione l´assessore Riccardi, potrebbe essere pronto per il prossimo mese di febbraio. .  
   
   
TRENI: CONFERMATO INTERCITY ROMA–FIRENZE DAL 13 DICEMBRE SODDISFAZIONE DEGLI ASSESSORI DI TOSCANA E UMBRIA  
 
Firenze, 2 dicembre 2009 - «Scongiurata la soppressione dell’intercity sulla tratta Roma, Orvieto, Chiusi, Firenze». Lo annunciano con soddisfazione gli assessori regionali ai trasporti della Toscana, Riccardo Conti, e dell’Umbria, Giuseppe Mascio, che nei giorni scorsi avevano chiesto all’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, un incontro per evitarne la cancellazione. L’intercity Roma Firenze delle 17,55 da metà dicembre verrà sostituito da un nuovo Intercity che partendo dalla Capitale alle 18,20 raggiungerà Orvieto cinquanta minuti dopo, poi Chiusi (alle 19. 30), Arezzo e Firenze. «I competenti uffici delle due Regioni – affermano gli assessori – sono riusciti ad individuare forse la sola traccia disponibile lasciata dal traffico ad alta velocità. Il nuovo servizio – spiegano - ha un orario di partenza utile alle esigenze dei tanti pendolari umbri e toscani che si muovono su questa tratta e presenta una lieve riduzione dei tempi di percorrenza rispetto al precedente». Rimane invece aperta – per Conti e per Mascio – la questione della durata del contratto di servizio per gli intercity e gli Eurostar regolato dal ministero dei trasporti. Il rinnovo ogni sei mesi del contratto, e quindi la necessità per gli utenti di doversi ogni volta riorganizzare in relazione alla modifica dei servizi, è causa – secondo gli assessori – di notevoli disagi e difficoltà. Per questo nel corso di un recente incontro a Chiusi, gli assessori ai trasporti delle due Regioni, insieme ai sindaci di Orvieto e Chiusi e ai competenti assessori delle Province di Perugia, Terni, Siena e Arezzo, hanno chiesto al ministro un incontro sulla questione. L’obiettivo è di verificare se esistano le condizioni per prevedere anche per Intercity ed Eurostar contratti di servizio pluri ennali, come accade per i treni regionali ed interregionali in capo alle Regioni, e quindi evitare fibrillazioni e ripercussioni negative sull’intero comparto. .  
   
   
SERGIO LAGANÀ È IL NUOVO RESPONSABILE DELL’UNITÀ ORGANIZZATIVA AFFARI DELLA PRESIDENZA , CON DELEGA AGLI INTERVENTI PER IL PORTO DI GIOIA  
 
Reggio Calabria, 2 dicembre 2009 - Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, con proprio decreto, ha nominato l’avvocato Sergio Laganà, responsabile dell’Unità organizzativa Affari della Presidenza, con delega agli interventi per il Porto di Gioia Tauro. Lo rende noto Pantaleone Sergi, portavoce del presidente. Laganà avrà dunque la stessa delega assegnata in precedenza al sottosegretario Vincenzo Falcone, che si è dimesso dall’incarico. Proprio per tale motivo, Laganà nei prossimi giorni incontrerà Falcone per uno scambio di vedute nell’intento di proseguire l’impegno della Giunta sul rilancio del Porto di Gioia Tauro, anche alla luce della programmazione prevista che ha impegnato un ammontare di circa duecento milioni di euro di fondi comunitari. Attraverso tale programmazione - riferisce ancora la nota del portavoce di Loiero - e con l’aggiunta di nuovi importanti servizi, si potrà attuare finalmente l’integrazione del Porto con i servizi ferroviari e stradali, premessa per la realizzazione di un sistema intermodale più competitivo. .