Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Maggio 2006
VIA LIBERA UE AI PROFILI NUTRIZIONALI NELLE ETICHETTE “UN PASSO IMPORTANTE PER CONTRASTARE L’OBESITÀ INFANTILE E LE CATTIVE ABITUDINI ALIMENTARI”  
 
 Il Parlamento europeo ha dato il via libera in seconda lettura alla risoluzione di Adriana Poli Bortone (An) riguardante le indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, approvando il compromesso sui profili nutrizionali avanzato dalla presidenza di turno austriaca. Il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc), impegnato in prima linea contro l’obesità infantile, ritiene che il provvedimento rappresenti un passo importante per contrastare le conseguenze di una cattiva alimentazione dei consumatori europei. Mdc ha constatato che purtroppo anche in Italia si stanno sempre di più diffondendo cattive abitudini alimentari che fanno aumentare il numero degli obesi, soprattutto tra le fasce più giovani della popolazione. Infatti, secondo i dati del Rapporto “Baby Consumers – I consumi dei minori” del Movimento Difesa del Cittadino, che ha intervistato 2. 735 ragazzi italiani delle scuole elementari e medie, se il 75,5% dei bambini beve acqua minerale a tavola, ben il 43,1% beve la Coca Cola e un ulteriore 12,7% altre bevande gassate. Inoltre, più della metà del campione (53,7%) afferma di mangiare una merenda fatta in casa quando mangia qualcosa fuori pasto. Ma se le femmine prediligono frutta per ben il 72% dei casi, disaggregando il dato per sesso si nota che invece i maschi consumano biscotti, merendine, patatine ed altri snack e ben il 54,9% l’Happy Meal di Mc Donalds. “Siamo molto soddisfatti – spiega Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) - non solo perchè è passato il compromesso sui profili nutrizionali, che indicheranno il rapporto fra il contenuto di grassi, sali e zuccheri nel prodotto alimentare; ma anche perché la Commissione europea ha riconosciuto il ruolo importante delle associazioni dei consumatori, coinvolgendole nella definizione dei profili insieme all’industria alimentare e l´Efsa, l´agenzia europea per la sicurezza alimentare”.
Cosa bevi di solito a tavola (risposte multiple) % sui casi
Acqua minerale 75,5
Coca Cola 43,1
Acqua del rubinetto 20,4
Succhi di frutta, spremute 14,2
Aranciata, gassosa, acqua tonica 12,7
The 1,7
Birra, vino o altri alcolici 1,1
Bevande multivitaminiche 0,1
Totale delle risposte 168,8
Fonte: Rapporto “Baby Consumers – I consumi dei minori”, Movimento Difesa del Cittadino Cosa mangi fuori pasto
Cosa mangi fuori pasto % sui casi
Merenda fatta in casa 53,7
Pane e Nutella 54,7
Barrette Kinder Ferrero 31,6
Oro Ciock Saiwa 14,8
Ovetti Kinder Sorpresa 14,4
Happy Meal Mc Donald 12,9
Super Cereali Nesquik Nestlé 12,2
Flauti Mulino Bianco 11,1
Cerealix Mulino Bianco 10,8
Frollis Pavesi 6,3
Gelato 4,2
Frutta 3,8
Patatine, snacks salati 3,2
Yogurt, latte 3,2
Crackers 2,3
Pizza, focaccia, pane 2,4
Altri biscotti 2,0
Altre merendine 3,7
Niente 0,9
Fonte: Rapporto “Baby Consumers – I consumi dei minori”, Movimento Difesa del Cittadino .
 
   
   
GRUPPO CREMONINI RISULTATI TRIMESTRALI AL 31 MARZO 2006. RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 496,8 MILIONI DI EURO (+7,8%). EBITDA A 20,2 MILIONI DI EURO (+5,4%). EBIT A 8,9 MILIONI DI EURO (+5,7%).  
 
Castelvetro di Modena, 15 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S. P. A. (Milano:crm. Mi) ha approvato il 12 maggio a Castelvetro di Modena la relazione trimestrale al 31 marzo 2006. Principali risultati economici consolidati al 31 marzo 2006 Nel 1° trimestre del 2006 il Gruppo Cremonini ha registrato ricavi totali consolidati per 496,8 milioni di Euro, in crescita del 7,8% rispetto ai 460,8 milioni di Euro dello stesso periodo del 2005. Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è stato pari a 20,2 milioni di Euro rispetto ai 19,1 milioni di Euro del 2005 (+5,4%), mentre il Risultato Operativo (Ebit) si è attestato a 8,9 milioni di Euro rispetto agli 8,4 milioni di Euro del 2005 (+5,7%). Il risultato della gestione caratteristica si è attestato a 1,8 milioni di Euro rispetto ai 6,7 milioni del trimestre 2005, evidenziando una diminuzione di 4,9 milioni di Euro derivante prevalentemente dagli effetti negativi della variazione delle differenze di cambio Euro/usd, che hanno inciso sul totale degli oneri finanziari. Conseguentemente, il risultato netto consolidato di competenza del Gruppo è stato negativo per 1,4 milioni di Euro, a fronte dell’utile netto di 0,2 milioni di Euro del primo trimestre 2005. Situazione finanziaria al 31 marzo 2006 La Posizione Finanziaria Netta del Gruppo al 31 marzo 2006 si è attestata a 579,9 milioni di Euro in miglioramento di 13,4 milioni di Euro rispetto ai 593,3 milioni di Euro del 31 marzo 2005. Rispetto al 31 dicembre 2005 risulta invece in crescita di 67,8 milioni di Euro per effetto della stagionalità dei business e degli oltre 30 milioni di Euro di investimenti per cassa effettuati nel trimestre, di cui oltre 10 milioni di Euro relativi ad acquisizioni nel settore della distribuzione. Il Patrimonio Netto al 31 marzo 2006 è pari a 366,2 milioni di Euro in linea con i 363,8 milioni di Euro del 31 Dicembre 2005. Risultati dei tre settori di attività Il settore della produzione ha registrato nel periodo ricavi totali per 248,3 milioni di Euro, con un incremento del 5,2% rispetto ai 236,1 milioni di Euro del primo trimestre 2005. L’ebitda si è attestato a 9,5 milioni di Euro (9,0 milioni di Euro nel 2005) e l’Ebit è risultato pari a 2,3 milioni di Euro (2,2 milioni di Euro nel 2005). Nel settore della distribuzione1 i ricavi sono stati pari a 191,8 milioni di Euro, in crescita del 12,3% rispetto ai 170,8 milioni di Euro del 2005. L’ebitda si è attestato a 7,1 milioni di Euro (6,1 milioni di Euro nel 2005), mentre l’Ebit è stato pari a 5,3 milioni di Euro (4,2 milioni di Euro nel 2005). Il settore della ristorazione ha realizzato ricavi totali per 71,3 milioni di Euro, in crescita del 6,1%, rispetto ai 67,2 milioni di Euro del 2005. L’ebitda è stato pari a 4,9 milioni di Euro (5,1 milioni di Euro nel 2005), mentre l’Ebit ha raggiunto i 3,3 milioni di Euro (3,7 milioni di Euro nel 2005). . .  
   
   
GIUSEPPE ALAI PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL PARMIGIANO-REGGIANO  
 
È stato nominato oggi dal Consiglio di amministrazione riunito per la prima volta dopo la stagione assembleare Giuseppe Alai è stato nominato questa mattina presidente del Consorzio del Parmigiano-reggiano nel corso della prima riunione del Consiglio di amministrazione convocata dopo il ciclo di assemblee che, in aprile, ha eletto i consiglieri delle cinque province della zona d’origine. Nell’ambito della stessa riunione, sono stati nominati anche due vicepresidenti, Eros Valenti, con funzioni di “vicario”, e Paolo Bandini, mentre Polidoro Scarica e Marco Prandi entrano a far parte del Comitato esecutivo completandone così la composizione. Nei giorni scorsi, infatti, erano già stati nominati i presidenti delle Sezioni provinciali: Stefano Cavazzini per Parma, Graziano Salsi per Reggio Emilia, Aldemiro Bertolini per Modena, Paolo Carra per Mantova, Oriano Caretti per Bologna. Giuseppe Alai succede ad Andrea Bonati, che ha condotto l’ente consortile per due mandati. Coniugato e padre di due figli, 49 anni, di Guastalla, Alai è vicepresidente della latteria sociale Benatta di Guastalla, vanta una lunga esperienza nell’ambito del mondo delle organizzazioni agricole e cooperative e nella conduzione di realtà economiche. Infatti, è attualmente presidente della Confcooperative - Unione Provinciale di Reggio Emilia e della Banca Reggiana. È anche membro di giunta della Camera di Commercio di Reggio Emilia. “Nelle prossime settimane – ha dichiarato il neopresidente – gli organi del Consorzio dovranno lavorare per impostare un programma d’azione che, coinvolgendo i caseifici, consolidi la qualità e l’eccellenza del prodotto e punti ad una promozione del Parmigiano-reggiano all’estero per arrivare ad una maggiore espansione sui mercati“. .  
   
   
GIOVANNA SVEVA RICCI CURBASTRO E’ IL NUOVO PRESIDENTE DELLA STRADA DEL FRANCIACORTA  
 
L’assemblea generale dei Soci della Strada del Franciacorta, riunitasi ad Erbusco, ha eletto il nuovo Presidente dell’associazione nella persona di Giovanna Sveva Ricci Curbastro che, insieme alla sua famiglia, guida l’azienda vitivinicola con agriturismo Ricci Curbastro a Capriolo. Giovanna Sveva Ricci Curbastro succede a Lucia Barzanò che ha condotto la Strada del Franciacorta nell’ultimo triennio e alla quale l’Assemblea ha tributato un ringraziamento per il lavoro svolto con passione e impegno, soprattutto sul fronte dell’integrazione tra gli operatori del territorio e dell’attività promozionale della Strada. Giovanna Sveva Ricci Curbastro, che ha compiuto un percorso formativo umanistico studiando lingue straniere al liceo e si è poi laureata in Scienze Politiche , racconta di sé: “Ho sempre lavorato nel campo dell’organizzazione di eventi e manifestazioni. Ho una grande passione per l’enogastronomia, che ho coltivato con studi da Sommelier ed effettuando stage presso alcuni ristoranti e scuole professionali, per lavorare tra i fornelli ed imparare l’arte di gestire le diverse situazioni che si presentano in ambito organizzativo da tutti i punti di vista”. “Cresciuta a contatto con il pubblico tra la cantina di mio padre e le migliaia di oggetti da lui raccolti nel suo Museo Agricolo e del Vino, ho imparato ed apprezzato l’amore di comunicare ai turisti tutto quanto di interessante viene da questa Franciacorta che, prima ancora dell’avvento delle industrie, parlava di terra, di piante, di vite, di animali”. L’elezione di Giovanna Sveva Ricci Curbastro traccia una linea di continuità nell’attività di promozione dell’enoturismo in Franciacorta che la Strada ha intrapreso dal 2000. Www. Stradadelfranciacorta. It  .  
   
   
COOKING&WINE: LA KERMESSE DEI GRANDI CHEF I GRANDI CONVEGNI – I GRANDI PRODOTTI  
 
La Lounge di Cooking&wine, curata da Witaly, di Lorenza Vitali, offre questa volta a Napoli un nuovo spazio elegante e riservato per presentare ai visitatori appassionati ed agli operatori del settore un programma ricco di appuntamenti: Luigi Cremona, noto giornalista, coordinerà una serie di eventi, convegni dedicati ad approfondire il tema della tipicità e del prodotto autoctono. Media partner all’interno dell’ area: Radiowine. It e Denarotv. Interverranno consorzi, giornalisti e chef famosi ad animare questa esclusiva area durante l’intera durata della manifestazione secondo il seguente programma di massima: Domenica 21 maggio. A) area Cucina. Apriranno la Kermesse della cucina i tre giovani chef selezionati da una giuria composta da noti giornalisti del settore per il Premio al miglior chef emergente della Campania: Enzo Politelli di Terrazza Calabritto, Domenico Vicinanza del Papavero, Raffaele d’Addio del Foro dei Baroni. A seguire la grande cucina napoletana raccontata da Antonio Tubelli di Timpani e Tempura e Mario Avallone della Stanza del Gusto, la cucina laziale emergente di Alessandro Circiello di Palazzo Mastroddi e Fabio Baldassarre dell’ Altro Mastai. Grande chiusura con Pietro Rispoli di Villa Rizzo e Pino Lavarra del Rossellini’s di Palazzo Sasso, due stelle Michelin! b) area Convegni: Convegno “Autoctono. Perchè?”. Intervengono i curatori della guida Vinibuoni d’Italia, Mario Busso e Luigi Cremona. Touring Club Italiano e Millevigne sposano Vinibuoni d´Italia, presentazione dei nuovi programmi editoriali e di marketing. Saranno presenti Michele D’innella Direttore Editoriale del Touring Club Italiano e Gianluigi Biestro Presidente Unavini. Durello: storia e cultura di un “autentico autoctono” a cura del Consorzio Tutela Vino Lessini Durello. E il Consorzio Tutela Vini di Carmignano racconta “l’uva francesca” di Caterina de Medici ovvero la storia di un vino toscano diverso. Provocazione per un cabernet autoctono italiano? I vini del ghiaccio a cura di Maria Luisa Alberico, Direttore di Donna Sommelier. Degustazione guidata e proiezione del Dvd San Sebastiano “vino del ghiaccio”. La Presentazione della guida Vini Buoni e Autoctoni d’ Italia presenti Mario Busso e Michele d’ Innella del Touring Club Italiano, Botteghe d’ Italia: riunione dell’ Associazione che collega ed unisce le più significative realtà dei negozi specializzati di gastronomia, le enoteche, gli artigiani del gusto. Lunedì 22 maggio. A) area Cucina Una giovane e brava chef, Rosanna Marziale, ci introduce ai prodotti autoctoni della provincia di Caserta. A seguire una serie di chef di grandissima notorietà, una vera parata di “stelle”: Alfonso Caputo della Taverna del Capitano, Antonio Pisaniello della Locanda di Bu, la famiglia Fischietti dell’ Oasis, Nico Romito miglior giovane chef per la guida dell’ Espresso del Reale, Salvatore Tassa delle Colline Ciociare, Andrea Mazzone del Rossini miglior chef di cucina creativa 2006 secondo Identità Golose, Berardino Lombardo delle Terre di Conca e una chiusura d’ eccezione con Marco Bistarelli del Postale Presidente dei Jeunes Restaurateurs d’ Europe, e Gennaro Esposito della Torre del Saracino. B) area Convegni l’ importante dibattito del mattino: “Qualificazione e Valorizzazione del Mercato Vitivinicolo di Napoli, confronti con le Province” a cura della Coldiretti Campania Seguito dalla presentazione dei prodotti irpini Comunità Montana Terminio Cervialto, dai prodotti dell’ Alto Abruzzo, La Cciaa di Caserta presenta il maiale nero casertano Martedì 23 maggio a) area Cucina Grande giornata con Tonino Cannavacciuolo di Villa Crespi, Ilario Vinciguerra di Monte Costone, due grandi chef napoletani del nord d’ Italia, seguiti da Paolo Barrale di Marennà con la straordinaria presenza di Heinz Beck della Pergola di Roma, miglior chef d’ Italia, secondo la Guida delle Guide di Civiltà del Bere. Ernesto Jaccarino di Don Alfonso, per chiudere in bellezza la kermesse dei grandi Chef. B) area Convegni La Cciaa di Caserta presenta i formaggi del casertano In chiusura la Premiazione del Miglior Chef Emergente della Regione Campana alla presenza di Autorità e Istituzioni, con il supporto della Coldiretti Campania. E ancora: Tutte le mattine i migliori chef pasticceri campani proporranno la “loro” colazione, coordinati da Salvatore Di Riso. I grandi Prodotti Nello spazio della lounge saranno poi liberamente presentati alcuni prodotti d’ eccellenza come: I vini e i prodotti distribuiti dal gruppo Montresor con i salumi di Carretti, i formaggi erborinati di Santi, lo champagne Thienot, i vini del Ticino e del Vallese, i liquori di Officina Profumo di Santa Maria Novella, i vini di Gualdo del Re. La pasta Gerardo di Nola, i pelati Solania, i filetti di pesce Ittica Offshore, i prodotti di Selecta, i distillati Bottega, il cioccolato Domori, la carne e i formaggi di Muraro Sapori, i latticini e la carne di bufala di Baronia, il caffè Giusto, l’ acqua minerale Iceberg di Fonte Galvanina Presenti anche alcuni vini autoctoni da abbinare ai piatti preparati dagli chef, in particolare delle aziende vinicole Federici, Giuliani, Vallereale. Sponsor dell’ area per gli arredi e le attrezzature: De Luca Hotellerie (attrezzature di cucina), Domiziani (ceramiche di Deruta), Enomatic (mescita automatica del vino), Pensofal (pentole), le poltrone relax di Bluerelax, jacques, il forno caminetto di Palazzetti, gli arredi outdoor di Tartaruga Pircher, gli allestimenti di Costa group, le cucine di Armando Cavaliere, gli armadi climatizzati di Ip. Www. Vitignoitalia. It .  
   
   
RADUNO NAZIONALE DEI COMUNI E DEI GESTORI DI ALBERGHI DIFFUSI  
 
Rimini, 17 maggio 2006 - Il panorama italiano dell’ospitalità diffusa sta finalmente cambiando. Dopo tante formule importate, l’albergo diffuso si va imponendo come una ricetta tutta italiana, capace di conquistare nuove fasce di mercato. Il 15 giugno si terrà a Rimini un incontro con l’obiettivo di valutare le diverse problematiche che gli Enti Locali si trovano a dover affrontare se ospitano già, o se hanno in programma di promuovere, la nascita di alberghi diffusi nel loro territorio. Tali problematiche riguardano sia gli aspetti di programmazione, che aspetti normativi e finanziari. L’incontro vuole permettere anche un confronto di esperienze, tra quanti gestiscono alberghi diffusi o sono interessati a saperne di più. La gestione di un albergo diffuso richiede infatti alcune competenze peculiari e la capacità di trasformare il territorio e lo stile di vita che lo caratterizza in “prodotto”. Le esperienze del Friuli, della Sardegna, della Puglia, del Lazio, del Matese… pur diverse tra loro, nascono da presupposti simili, e soprattutto condividono la filosofia dell’albergo diffuso, che è quella di un albergo orizzontale e compatibile, non quella di una semplice rete di appartamenti. L’incontro di Rimini, che avrà luogo nell’ambito di Euro P. A. , Salone delle Autonomie Locali, il 15 giugno 2006, prevede due momenti: - la mattina dedicata agli Enti locali, - il pomeriggio alle ore 15. 00, sarà invece dedicato ai gestori di alberghi diffusi La prima parte dell’incontro pomeridiano è aperta anche a chi, pur non gestendo ancora Alberghi Diffusi è interessato al modello. Sono previste delle brevi comunicazioni che riguardano i seguenti temi: la situazione degli Alberghi diffusi in Italia, le esperienze di rete, l’esperienza della Scuola degli Ad di Monte Prat, testimonianze su casi di successo. All’incontro parteciperà l´Assessore Luisanna Depau, Ass. Re del turismo della Regione Sardegna, la prima regione italiana che ha classificato l´albergo diffuso come forma ospitale distinta dalle altre Alle 17. 30 avrà poi luogo un incontro riservato ai soli gestori di Alberghi Diffusi riconosciuti, per valutare alcune possibili forme di coordinamento a livello nazionale. All’incontro partecipano in veste di relatori: Prof. Giancarlo Dall’ara, docente marketing Università di Perugina; prof. Gianluca Ciurnelli, docente di legislazione del turismo presso l’Università di Perugina; dott. Ssa Daniela Cini, responsabile della ricerca 2006 sul fenomeno degli alberghi diffusi in Italia; dr. Maurizio Droli, consulente didattico Sisad, Scuola Internazionale di Specializzazione in Albergo Diffuso; - dr. Michele Esposto, coordinatore del Patto Territoriale del Matese; dr. Achille Contino, dirigente Turismo della provincia di Agrigento; alcuni Sindaci che ospitano alberghi diffusi. L’incontro è realizzato dal professor Giancarlo Dall’ara grazie alla collaborazione del gruppo Maggioli, che organizza il Salone delle Autonomia Locali e al Patto Territoriale del Matese. .  
   
   
DOVE STA ANDANDO L’ALTA RISTORAZIONE? I PIÙ GRANDI CHEF DEL PANORAMA INTERNAZIONALE SI SONO INCONTRATI SUL GARDA ALL’INTERNO DEL “SYMPOSIUM SUI TREND DELLA GASTRONOMIA EUROPEA DI ALTO LIVELLO” - ORGANIZZATO DA S.PELLEGRINO E ACQUA PANNA - PER TRACCIARE I NUOVI TREND DEL SETTORE.  
 
Presso il Park Hotel Villa Quaranta di Ospedaletto di Pescantina (Vr) si è tenuto il Symposium sui Trend della Gastronomia Europea di Alto Livello organizzato da S. Pellegrino e Acqua Panna, le acque minerali dell’alta ristorazione. Oltre 100 grandi chef provenienti da tutta Europa - riuniti sul Lago di Garda in occasione della Vi° Edizione dei Campionati Europei delle Nazionali Ristoratori - si sono confrontati sul presente dell’Haute Cuisine mondiale per mettere a fuoco gli elementi che domineranno il settore nel prossimo decennio. Ad aprire il Symposium e fornire gli spunti per il successivo dibattito è stato Clément Vachon, Direttore Comunicazione di Sanpellegrino S. P. A. , che ha illustrato i risultati della recente ricerca internazionale “Lo scenario dell’alta ristorazione nei cinque continenti”. L’indagine si inserisce all’interno dell’ Osservatorio Internazionale Permanente di S. Pellegrino, primo laboratorio di studi e ricerche sulle nuove tendenze e stili di vita che traggono origine dai ristoranti più esclusivi e ricercati del mondo. Partita nell’ottobre 2005, la ricerca si concluderà solo il prossimo dicembre. Tuttavia, già a questo stato d’avanzamento, l’indagine è in grado di tracciare uno scenario accurato del settore, avendo interpellato direttamente i protagonisti dell’Alta Ristorazione nei 5 continenti. Sono stati intervistati, infatti, 130 tra chef e titolari dei ristoranti al top sia nelle guide specializzate sia nella classifica annuale del World’s 50 Best Restaurants, 46 tra sommelier professionisti e studenti, nonché 48 produttori internazionali di vini. Si affiancano ai contenuti della ricerca i dati provenienti da un monitoraggio di alcuni importanti media strategici - riviste specializzate, nazionali e internazionali, siti web di settore e Tv - con l´obiettivo di ampliare il punto di vista dell’indagine, ascoltando le voci di chi vive e racconta quotidianamente il mondo enogastronomico. Sulla base dei risultati emersi dall’indagine il noto giornalista enogastronomico Paolo Massobrio ha guidato i presenti in un confronto aperto su presente e futuro della Ristorazione di Alto Livello in Europa e nel Mondo. Al tavolo dei relatori si sono seduti i rappresentati delle 5 Nazionali Ristoratori: il Presidente del N. I. R. Renato Besenzoni (Rist. Da Giovanni) e Gualtiero Marchesi (Rist. Gualtiero Marchesi) per l’Italia; Heinz Rufibach (Rist. Le Gourmet/alpenhof Hotel Zermatt) per la Svizzera; Rudi Obauer (Rist. Obauer) per l’ Austria; Frederik Jaras (Rist. Labamba) per la Svezia; Eberhard Aspacher (Rist. Lago) per la Germania. Inoltre, ospite d’eccellenza per l’occasione è stato il Professor Attilio Del Re, Docente di Biochimica e Chimica Fisica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Nel corso del dibattito sono emersi numerosi spunti di riflessione sul presente e il futuro della Ristorazione Europea. In particolare Gualtiero Marchesi ha lanciato alcune provocazioni, proponendo un ritorno dell’attenzione verso la qualità e la tecnica piuttosto che sulla mera creatività fine a se stessa, tanto in voga oggi ma spesso priva di basi solide, soprattutto tra i giovani. Ha quindi richiamato ad una cultura della ristorazione, fatta di competenza e attenzione al piatto e agli ingredienti, in grado di fare la differenza tra il “mangiare”, come semplice piacere fisico, e l’esperienza della “degustazione”, che va guidata e promossa dagli stessi cuochi. Su questa linea lo stesso Marchesi ha di recente creato uno spazio dedicato alla cultura all’interno del suo ristorante, per poter condividere, con un ristretto numero di partecipanti, l’abilità e il valore della sua arte culinaria. Altro tema “caldo” del confronto è stato quello della globalizzazione e dei suoi effetti sulle diverse culture e tradizioni gastronomico/culinarie. Rudi Obauer - 2 stelle Michelin e presidente del Bocouse d’Or Austria - ha sottolineato come sia importante per soddisfare la clientela, che un ristorante sappia conservare e trasmettere la peculiarità della cucina del territorio e quindi la necessità che ogni chef, seppure “globetrotter”, e per questo aperto alle influenze internazionali, sappia fare riferimento alle radici territoriali del proprio ristorante. Sulla stessa linea anche Eberhard Aspacher - uno dei più grandi esperti tedeschi di gastronomia - che ha ribadito l’importanza di accogliere ingredienti e contaminazioni provenienti dall’estero, senza dimenticare le proprie origini e la propria identità, per non rischiare di ottenere mix privi di incisività e caratteri distintivi e peculiari. Heinz Rubifach - presente in tutti i grandi eventi internazionali come esponente dell’alta cucina svizzera - ha messo in campo la propria personale esperienza, confidando di apprendere continuamente tecniche e ingredienti nuovi dal suo lavoro in diversi paesi e anche dai suoi viaggi di turismo e di utilizzare queste “influenze” in base all’ispirazione del momento, senza interrogarsi eccessivamente sulla continuità del proprio lavoro. Infine, il tema della salute connessa all’alimentazione e alla gastronomia ha occupato l’ultima parte del Symposium. Frederik Jaras - prediletto dalla Casa Reale Svedese per i suoi eventi più importanti - ha in proposito sottolineato come sia una grande responsabilità dello chef quella di porre attenzione al lato salutistico dei piatti proposti: in questo senso Jaras ritiene la globalizzazione una possibilità in più per apprendere e importare da altre culture tecniche e spunti in grado di migliorare questo aspetto delle preparazioni. Il Professor Attilio Del Re, infine, ha posto l’accento sul tema della cucina molecolare e quindi sulle opportunità, offerte dalla tecnologia, dalla fisica degli alimenti, ma anche dalla chimica e dalla dietologia, dalle tecniche di trasformazione e cottura dei cibi, di creare una cucina che preservi il benessere pur dando piacere e nutrimento. .  
   
   
LE FATTORIE DIDATTICHE PER IMPARARE LA CAMPAGNA E LE PRODUZIONI TIPICHE DEL VENETO  
 
Viene distribuita alla Fiera Campionaria di padova, aperta fino al 21 maggio prossimo, la Guida alle Fattorie Didattiche del Veneto, disponibile anche on line nel sito della Regione Veneto. Le Fattorie Didattiche fanno parte del normale sistema rurale del Veneto – ha spiegato il vicepresidente della Giunta regionale – però possiedono particolari requisiti che consentono di essere strumento per divulgare il lavoro agricolo, la produzione e i valori del territorio e del mondo rurale. In sostanza, queste aziende sono anche attrezzate per svolgere attività di vero e proprio insegnamento e di informazione nei confronti di chi voglia saperne di più sull’agricoltura e sulle produzioni tipiche di territorio. Facendo conoscere il percorso che il cibo compie per arrivare fin dentro il piatto evitiamo, tra l’altro, una perdita di identità e anche l’ impoverimento delle tradizioni, dei gusti e dei sapori della nostra terra. Il progetto Fattorie Didattiche valorizza dunque l’identità territoriale, l’economia locale e le produzioni tipiche, creando una rete di relazioni fra produttori e giovani consumatori, attraverso il mondo della scuola, per riscoprire il valore culturale ed ecologico dell’agricoltura e del mondo rurale. Nelle aziende agricole selezionate che rispondono ai requisiti della “Carta della qualità” (norme igienico-sanitarie, obbligo di partecipazione degli operatori ai Corsi di formazione della Regione, distribuzione di quaderni didattici) i più giovani possono apprendere attraverso percorsi didattici le attività rurali e i segreti del patrimonio agroalimentare di qualità. I marchi, le campagne pubblicitarie e le manifestazioni – ha detto in proposito il vicepresidente – sono certamente strumenti utili, ma attraverso la conoscenza diretta dell’origine degli alimenti e delle trasformazioni del cibo, anche in un’ottica di corretta educazione alimentare, valorizziamo concretamente lo straordinario patrimonio agroalimentare Veneto rispetto alle produzioni mondializzate dal gusto omogeneizzato. L’elenco regionale delle Fattorie Didattiche conta, al dicembre 2005 148 aziende distribuite su tutto il territorio veneto: 4 in provincia di Belluno, 19 a Padova, 23 a Rovigo, 17 a Treviso, 27 a Venezia, 19 a Verona, 39 a Vicenza. Il trend è in costante crescita, tenuto conto che nel 2003 il circuito comprendeva 62 fattorie. .  
   
   
“SCRIVI IL PAESAGGIO DEL VINO” PREMIA I VINCITORI DELL’EDIZIONE 2005 BEPPE BIGAZZI MIGLIOR COMUNICATORE  
 
Sabato 20 maggio 2006, alle ore 10,45, presso la Sala Convegni della Camera di Commercio di Asti (Piazza Medici, 8) si svolgerà la cerimonia di premiazione del concorso letterario Scrivi il paesaggio del vino, edizione 2005. L’iniziativa è istituita dal Premio Grinzane Cavour e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, d’intesa con Regione Piemonte. Scrivi il paesaggio del vino ha invitato i ragazzi piemontesi a raccontare il mondo vivo e complesso che ruota attorno ai filari di vite e ai calici di vino: più di 800 gli elaborati giunti da tutto il Piemonte. Tre le sezioni previste dal bando del concorso: la prima è riservata agli studenti delle scuole medie superiori del Piemonte; la seconda è rivolta agli studenti delle scuole medie superiori di Asti e provincia; la terza è destinata a un personaggio del mondo della comunicazione che abbia saputo meglio contribuire, con la propria attività professionale, alla promozione in Italia e all’estero del paesaggio del vino e in generale del territorio, inteso come insieme delle tradizioni e delle tipicità anche d’eccellenza. Il premio come miglior comunicatore (Premio Fondazione Cassa di Risparmio di Asti) è stato assegnato a Beppe Bigazzi, docente, giornalista ed esperto di enogastronomia, attualmente anche conduttore, insieme ad Antonella Clerici, de La prova del cuoco, in onda quotidianamente su Rai Uno. Nell’edizione precedente, il premio era andato al nutrizionista e dietologo Giorgio Calabrese, membro dell’Authority Europea Sicurezza Alimentare. I ragazzi vincitori sono: per la prima sezione (Piemonte): 1° classificato (1. 500 euro): Enrico Bosca (del Liceo Classico “Govone” di Alba - Cn) per un racconto in cui la vigna è descritta secondo i punti di vista di chi vi lavora 2a classificata (1. 000 euro): Silvia Visconti (del Liceo Scientifico “Leon Battista Alberti” di Valenza - Al), per un racconto dedicato alle scorribande del nonno tra i filari di vite ai tempi della sua infanzia - per la seconda sezione (Asti e provincia): 1° classificato (1. 500 euro): Alberto Ghia (del Liceo Classico “Vittorio Alfieri” di Asti), per un racconto in cui i ricordi di una vita trascorsa tra le colline e le vigne riaffiorano con orgoglio e malinconia 2a classificata (1. 000 euro): Alice Diacono (dell’Istituto Statale “Augusto Monti” di Asti), per un elogio alle colline e ai tramonti sulle vigne che comunque non allontana del tutto il desiderio di fuga La Giuria che ha proclamato i vincitori è presieduta dallo scrittore Raffaele Nigro e composta da Roberto Bava (produttore di vini), Roberto Bellato (vicedirettore de La Stampa), Giovanni Bo (architetto), Bruno Gambarotta (scrittore), Mario Guidotti (giornalista), Michele Maggiora (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti), Franco Matteucci (scrittore e vicedirettore di Rai Uno) e Giuliano Soria (presidente del Premio Grinzane Cavour). Prima della cerimonia di premiazione, gli studenti dell’Istituto Monti di Asti presenteranno il progetto Svinando e curiosando, avviato quest’anno e rivolto al territorio astigiano, ai suoi aspetti più caratteristici e alle problematiche che lo interessano, con particolare riguardo alla viticoltura. Nell’ambito di tale presentazione, sarà anche proiettato un filmato-inchiesta realizzato dagli studenti, cui seguirà un incontro tra i giovani e tre esperti di territorio: Elio Archimede (direttore della rivista enogastronomica Barolo & Co), Beppe Bigazzi e Orlando Perera (giornalista di Rai Tre), con la conduzione di Arnaldo Colasanti. Alla cerimonia di premiazione seguirà l’iniziativa di cultura materiale Vino è…: i presenti saranno guidati da esperti alla conoscenza dei significati storici e culturali di piatti tradizionali, sempre con riferimento diretto o indiretto al vino. Ne seguirà la degustazione. Vino è. È organizzato dell’Ufficio Cultura Materiale del Grinzane, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e la collaborazione della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Asti, grazie alle aziende del Comitato Sostenitore Astigiano del Parco Culturale del Premio Grinzane Cavour. L’iniziativa di cultura materiale vedrà coinvolta la Scuola Alberghiera di Agliano Terme (At) che presenterà con i suoi allievi alcune ricette storiche astigiane come la carne cruda battuta al coltello, il vitello tonnato, il peperone quadrato di Motta di Costigliole d’Asti e l’asparago saraceno di Vinchio. I vini delle aziende amiche del Premio Grinzane Cavour presenteranno i loro migliori “Crù” che comprendono: Barbera d’Asti, Gamba di Pernice, Ruchè, Grignolino, Pinot Nero, Freisa, Cisterna d’Asti, Asti Spumante e Moscato d’Asti. Con Scrivi il paesaggio del vino il Premio Grinzane Cavour conferma il suo impegno nella promozione della cultura materiale e del territorio piemontese, con un’attenzione particolare al mondo dei giovani, per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza delle tradizioni locali, intese come patrimonio culturale da salvaguardare. .  
   
   
LIBRANDI APRE CANTINA E VIGNETI PER “CANTINE APERTE”  
 
In occasione di “Cantine Aperte”, il prossimo 28 maggio, anche Librandi aprirà le porte agli enoturisti. Si potrà visitare la modernissima cantina, una delle più avanzate a livello tecnologico del Sud Italia e soprattutto verranno mostrati vecchi e moderni vigneti dove si coltivano, oltre alle tradizionali varietà del Gaglioppo e del Greco Bianco, gli antichi vitigni autoctoni (tra i quali il Magliocco e il Mantonico) e quelli internazionali (Cabernet, Chardonnay e Sauvignon). “Durante l’evento organizzeremo anche una visita ai vigneti di Rosaneti dove, in collaborazione con il Dott. Donato Lanati, nostro consulente Enologo, e altri illustri studiosi di viticoltura, stiamo conducendo un’importante ricerca sulle varietà di vite della Calabria, da quelle più diffuse a quelle più antiche e singolari, delle quali molte non riconducibili a varietà già conosciute e catalogate. ” spiega il Prof. Nicodemo Librandi “Siamo molto orgogliosi di mostrare questi campi sperimentali ai visitatori; riteniamo infatti che, grazie al miglioramento della qualità delle varietà del territorio già vinificate e alla più ampia conoscenza delle potenzialità inespresse dei vitigni antichi regionali, la nostra ricerca consentirà, nel corso degli anni, di lanciare prodotti unici di elevata qualità, nei quali verrà esaltato il carattere mediterraneo della terra calabra”. Ai buongustai il Prof. Librandi consiglia, oltre ai salumi tipici, ai funghi, ai cavatelli alla cirotana e ai piatti tipici di carne e di pesce, un assaggio di sardella, specialità dal gusto piccante che si prepara con il novellame di alici o sarde, pepe rosso e finocchio selvatico, ottima abbinata al Duca San Felice Librandi. I vitigni autoctoni del Gambero Rosso Librandi partecipa all’evento sui vitigni autoctoni organizzato dal Gambero Rosso presso la Città del Gusto di Roma, domenica 21 maggio 2006 Decanter Great Italian Fine Wine Encounter La cantina è stata selezionata da Decanter per la degustazione che si tiene il 20 maggio al Landmark Hotel di Londra Menzione speciale per Le Passule a Volta Mantovana Il Passito Le Passule di Librandi è stato insignito della Menzione Speciale al Concorso Nazionale dei Migliori Vini Passiti Italiani abbinati con i migliori dolci Territoriali, tenutosi a Volta Mantovana il 30 aprile 2006. .  
   
   
SETTIMANA DEI VINI, ALLA SCOPERTA DELL’ECCELLENZA ENOLOGICA ITALIANA AL VIA DAL 19 MAGGIO LA QUARANTESIMA EDIZIONE DELL’EVENTO ORGANIZZATO DA ENOTECA ITALIANA  
 
Decine gli appuntamenti al pubblico fino al 5 giugno in tutto il Paese tra degustazioni e momenti di approfondimento. All’interno del programma, sabato 20 maggio, la Xix Giornata Internazionale Vitivinicola dedicata alle Pratiche Enologiche. Si alza il sipario sulla 40esima edizione della Settimana dei Vini, la manifestazione organizzata da Enoteca Italiana, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, che si presenta quest’anno con una formula completamente rinnovata e un ricco programma di degustazioni, assaggi e momenti di approfondimento culturale. Un viaggio itinerante fra gusto, musica, sublimazioni nel segno dell’eccellenza enologica arricchiranno ancora di più l’evento, che per questa edizione toccherà i territori simbolo della viticoltura di tutto il paese come la Toscana e il Piemonte. Non mancherà, inoltre, una tappa fondamentale nella capitale con l’epilogo della manifestazione, lunedì 5 giugno, all’International Wine Accademy di Roma che farà da sfondo a degustazioni guidate della migliore enologia laziale. Il taglio del nastro della 40esima Settimana dei Vini è previsto a Siena venerdì 19 maggio quando, alle 18 presso la Sala del Consiglio della Provincia di Siena in piazza Duomo, si terrà la Cerimonia ufficiale di inaugurazione. Programma della kermesse subito nel vivo con la Xix Giornata Internazionale Vitivinicola in programma sabato 20 maggio presso la Sala Convegni C. C. I. A. A. In piazza Matteotti a Siena con inizio alle 9. 30. L’appuntamento, in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali e l’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino, vedrà esperti da tutto il mondo confrontarsi su “Le pratiche Enologiche. Tecniche innovative: tra esigenza di competitività e trasparenza di informazione al consumatore”. La giornata di sabato vedrà poi alle 16 nei locali dell’Enoteca Italiana (Bastione San Filippo della Fortezza Medicea di Siena) la presentazione della mostra permanente “Microchip in Bottiglia”, a seguire, alle 16. 30, l’inaugurazione della mostra “In vino Veritas” in collaborazione con Gog&magog. Occhi puntati poi sull’eccellenza enologica italiana con “Montalcino oggi: evoluzione di un mito”, una degustazione del celebre vino toscano riservata ai giornalisti ed agli operatori di settore (Bastione San Filippo della Fortezza Medicea di Siena, ore 17) in collaborazione con il Consorzio del Brunello di Montalcino. Domenica 21 maggio alle 10 presso il Dipartimento delle Scienze Ambientali Università degli Studi di Siena appuntamento con “L’impronta digitale del vino”, presentazione di una metodologia sperimentale per la tracciabilità molecolare a cura del Serge, Dipartimento delle Scienze Ambientali Università degli Studi di Siena. Prima di spostarsi in Piemonte, la Settimana dei Vini vive poi a Siena diversi momenti di approfondimento e numerose occasioni di approccio diretto al mondo del vino: martedì 23 maggio dalle 16 alle 19 nei locali di Enoteca Italiana “Degustazione Libera di vini da vitigni autoctoni delle Denominazioni Toscane”; mercoledì 24 maggio alle 16. 30 nei locali di Enoteca Italiana il convegno “La nuova riforma dell’Organizzazione Comune del Mercato Vitivinicolo: riflessioni e orinetamenti” in collaborazione con Aprovito e l’Associazione Giuristi del Vino; giovedì 25 maggio alle 9. 30 nei locali di Enoteca Italiana il convegno “Dietro la bottiglia. Centralità del lavoro: legalità, diritti, salario” a cura di Flai Cgil; venerdì 26 maggio alle 20 nei locali di Enoteca Italiana “Happy Wine – Il giro d’Italia dei vini”. Il programma della manifestazione incontrerà poi, domenica 28 maggio, “Cantine Aperte”, 1000 aziende in tutta Italia aprono le porte ai visitatori grazie alla manifestazione a cura del Movimento Turismo del Vino che permette un approccio diretto e costruttivo al mondo del vino. Dal 19 al 28 maggio, inoltre, a Siena l’enologia sposa la cucina nel nome del made in Italy grazie a “Vino e pizza”, in collaborazione con Confesercenti e Confcommercio, che permetterà a tutti i clienti delle pizzerie di Siena e provincia di assaggiare un menù di 5 pizze in abbinamento ad un calice di vino ad un prezzo fisso. Iniziativa, quest’ultima, che vedrà appuntamenti anche sul suggestivo sfondo del Bastione San Francesco della Fortezza Medicea dal 23 al 27 maggio. La 40esima Settimana dei Vini si sposterà poi in Piemonte con diversi appuntamenti nei paesi del Barolo in provincia di Cuneo: giovedì 1 giugno alle 21 presso la Bottega del Vino di Novello “Alla scoperta del Vinsanto”; giovedì 2 giugno a Novello alle 14 Cocktail di benvenuto in onore delle città ospiti Conegliano, San Gimignano e Taurasi con apertura ufficiale della manifestazione; alle 17 sul belvedere di La Morra “Degustazioni in musica con suggestioni di Langa al tramonto”; alle 20 sul belvedere di Verduno “Barolo e Jazz”, cena con degustazioni a lume di candela di Barolo e musica jazz in sottofondo a cura del Comune di Verduno; sabato 3 giugno alle 10 a Barolo, presso l’Enoteca Regionale del Barolo a Castello Falletti Talk-show “Sindaci di vini – culture enoiche a confronto”; dalle 15 presso il Castello di Grinzane “Colloquio goloso con Cavour” visite al museo etnografico del Castello e merenda nel parco a base di dolci e prelibatezze di Langa, a cura del Comune e della Pro Loco di Grinzane Cavour; alle 20 presso il Borgo Alto di Serralunga d’Alba “Sfida a tavola” cena con piatti piemontesi, toscani, campani e veneti in abbinamento ai grandi vini delle quattro regioni e alle 22 “Baroliadi Competition” con la qualificazione tra i paesi del Barolo per la partecipazione al Palio; domenica 4 giugno a Novello “Degustazione dei vini delle città ospiti” con Barolo, Vernaccia di San Gimignano, Prosecco di Conegliano, Taurasi in abbinamento a prodotti tipici e specialità gastronomiche con l’esibizione di quattro gruppi folkloristici regionali; alle 14 in piazza del Castello a Novello “Sfida tra i grandi vini italiani” con una serie di giochi goliardici ispirati alla tradizione e alla cultura di Langa e del vino con l’epilogo nel “Palio delle Botticelle”; alle 20, dopo la premiazione dei partecipanti e i festeggiamenti, “Cena di Gala” a conclusione della manifestazione. .  
   
   
OLTRECENTOVINI… OLTRE 700!  
 
Più di 100 etichette in degustazione, 51 aziende, oltre 700 degustatori: sono questi i numeri del primo appuntamento di Oltrecentovini, la manifestazione che propone la selezione dei vini del Caveau d’Oltrepo. L’evento si è svolto domenica 14 maggio presso la Certosa Cantù di Casteggio, dove, sempre da domenica, ha sede permanente il Caveau d’Oltrepo. L’inaugurazione del Caveau - Ad inaugurare la sede sono stati il Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Vittorio Ruffinazzi, e il Sindaco di Casteggio, Michele Manfra. Nel suo discorso inaugurale, Ruffinazzi ha ringraziato il Comune di Casteggio per aver messo a disposizione del Caveau uno dei monumenti più importanti dell’Oltrepò: la Certosa Cantù. Nelle cantine del complesso edilizio della Certosa, risalente al Xvii secolo e recentemente ristrutturato, il Caveau d’Oltrepo sarà aperto a quanti vorranno degustare i vini rappresentativi dell’identità del territorio. Ruffinazzi ha poi tratteggiato il significato del Caveau d’Oltrepo, progetto di individuazione dell’enologia più rappresentativa della tradizione, della storia e dell’attuale realtà della vitivinicoltura in Oltrepò. La sede e la Memoria – All’interno della sede del Caveau, oltre al libro che già oggi raccoglie le firme e le riflessioni dei visitatori, sarà presto collocato anche il libro della Memoria del Caveau d’Oltrepo. Il libro conterrà etichette e indicazioni sulle rispettive aziende secondo la successione cronologica delle selezioni e delle relative presentazioni pubbliche. Il libro potrà essere utilizzato, nell’immediato, come grande Carta dei Vini. Servirà, un giorno, come documento per ricostruire il lavoro di selezione del Caveau. Il Banco d’Assaggio - Domenica scorsa, i visitatori hanno degustato i vini del Caveau proposti in l Banco d’Assaggio con una ricca carta dei vini di oltre 140 etichette, che rappresentano l’attuale “tesoro” dell’enologia locale. Un tesoro che si arricchirà nel tempo, poiché il Caveau d’Oltrepo è un progetto costantemente in progresso. I numerosi visitatori di domenica scorsa hanno confermato attenzione e curiosità per i vini dell’Oltrepò, proposti in abbinamento a prodotti tipici locali. I vini sono stati presentati secondo un percorso tematico, per tipologie, distribuite fisicamente per “isole” d’Assaggio così definite: “Le uve native. Croatina e Barbera”, “Le due anime del Pinot nero”, “Bianchi da invecchiamento: il Riesling”, “La fantasia del territorio con l’Igt Provincia di Pavia”, “L’angolo dei dolci: dal Moscato alla Malvasia”. I prossimi appuntamenti – Il Caveau d’Oltrepo riproporrà una giornata di degustazioni domenica 18 giugno, dalle ore 14,30 alle ore 19,00. In concomitanza poi con “Oltrevini”, il Caveau organizzerà un’ulteriore di giornata di apertura al pubblico domenica 3 settembre. .  
   
   
LE PROPOSTE FIRMATE MAZZETTI CONQUISTANO CIBUS  
 
Con centomila presenze nelle quattro giornate della manifestazione, Cibus si è confermata l’indiscussa regina delle rassegne italiane dedicate al comparto del food. Una vetrina di grande prestigio, nella quale il Gruppo Mazzetti, grazie al pregio delle sue creazioni e a un frizzante spazio espositivo, ha recitato un ruolo di primo piano, approdando sulle reti Mediset, all’interno di un servizio che Studio Aperto e Tg5 hanno dedicato all’evento. In primo piano le degustazioni di piatti realizzati con Mazzetti l’Originale, l’Aceto Balsamico di Modena, uno dei prodotti trainanti dell’italian food. Grande successo di pubblico ha suscitato l’area lounge creata all’interno dello stand Mazzetti per la presentazione della nuova collezione Zen Flambar. Un’area, dominata dall’argento che riportava alla mente il packaging dei nuovi prodotti d’ispirazione orientale, dove lo staff ha offerto ai visitatori degustazioni guidate dei frutti esotici al liquore e degli zuccherini flambé. Una linea accattivante, che si distingue per il gradevole impatto estetico delle confezioni e si fonda sui principi dell’armonia e del rispetto della natura, sul delicato equilibrio di forme, colori e sapori. Senza dimenticare Basilidea, la nuova linea realizzata nella tradizionale cascina piemontese di proprietà della famiglia Mazzetti con il pesto alla genovese tradizionale, il pesto al balsamico, la salsa di noci, la confettura di fragole al balsamico, la confettura di fichi al balsamico, il bagnetto alla piemontese. Prodotti che sono stati proposti agli ospiti di Cibus in abbinamento a piatti elaborati da qualificati chef. “Ancora una volta – spiega Claudia Mazzetti, responsabile marketing e comunicazione di Mazzetti d’Altavilla – Cibus si è confermato il punto d’incontro privilegiato tra tradizioni secolari e tecnologia d’avanguardia, i principali ingredienti del crescente successo della produzione italiana di qualità. Una grande occasione per fare conoscere sia agli addetti ai lavori che ai visitatori l’eccellenza delle proposte firmate Mazzetti”. .  
   
   
MORENO PICCHIETTI APRE LA NUOVA STAGIONE DEL RISTORANTE AURELIANO DELL’EMPIRE PALACE HOTEL DI ROMA:  
 
“Fusion alla toscana”…e non solo Quella di Picchietti è una cucina classica, tradizionale, genuina, con sapori ben marcati. Di fondamentale importanza è la scelta delle materie prime, tutte rigorosamente di stagione . I menù da lui creati seguono i cicli di maturazione. L’ora del pranzo prevede un piatto unico che varia giornalmente e una piccola carta che propone menù di due portate e tre portate accompagnate da un calice di vino, a prezzo contenuto. La sera invece si sceglie dalla gran carta, che varia con le stagioni. (Vedi in calce alcuni esempi di piatti del menù primaverile). Dai ricordi infantili delle grandi cacce in montagna nasce il gusto dell’elaborata preparazione della selvaggina, soprattutto fagiano e cinghiale, con l’accostamento esemplare di frutti di bosco e bacche, o addirittura baccelli di vaniglia. Dalla permanenza in Toscana deriva il piacere dei succulenti arrosti fortemente aromatizzati dalle erbe che preferisce, come la maggiorana, il timo, il finocchietto selvatico. Tra le verdure predilige quelle fresche primaverili, puntarelle, asparagi selvatici, carciofi. Nei momenti liberi coltiva il suo orto e utilizza la saporita misticanza di campagna e le verdure appena colte per i suoi piatti, dove hanno un posto speciale anche i prodotti tipici della sua terra, la Garfagnana, come il cavolo nero, che accompagna alla bruschetta o alla polenta, o le castagne con cui realizza una saporosa zuppa insieme al cinghiale. Ama definire questi abbinamenti “fusion alla toscana”. A questa cucina aggiunge qualche tocco veneziano, come il baccalà. Frequentissimi i riferimenti alle cucine regionali, in particolare quella locale laziale e quella settentrionale, creando abbinamenti non tradizionali. Una cura particolare è posta nella preparazione della pasta all’uovo fatta in casa, talvolta con farciture di pesce. Tra i primi spiccano i risotti, allo zafferano e funghi, al limone, al radicchio. Tra le sue preferenze rientra l’abbinamento terra-mare, per esempio il coniglio con scampi e piselli freschi di stagione. Si diverte a “fare le prove” di marmellate particolari in agrodolce: di pomodoro, cipolle rosse e mele, cetrioli e limone, pere e vaniglia col vino rosso. Sono fatti in casa anche i dolci, tra cui primeggiano quelli al cioccolato, anche per la prima colazione, i dolci al cucchiaio, le friandise. La presentazione è contemporanea e –come insegnava il grande Escoffier – tutti gli elementi della presentazione sul piatto devono essere commestibili. Il Maître Paolo Santilli propone una carta dei vini vasta e interessante, in cui compaiono crus regionali italiani e internazionali. Sono in programma menù degustazione e serate a tema, scambi di chef di altri noti ristoranti, settimane della cucina di altre regioni o paesi. Una carriera tra Inghilterra e Italia Incrocio tra la sontuosa cucina emiliana e la rigorosa scuola svizzera, Picchietti è nato nel 1958 a Solothurn, da madre bellunese e padre modenese. Figlio d’arte, ha assimilato fin da piccolo la passione per l’alta cucina e si è specializzato nella Scuola Alberghiera di Montecatini. Dopo gli abituali stages nei migliori ristoranti toscani, si è recato in Inghilterra dove ha applicato la sua particolare visione della cucina italiana, tra l’altro, al Grosvenor House, al Florian e all’Amico Chef. Quest’ultimo è un ristorante ubicato a Westminster, frequentato da Tony Blair. Picchietti torna in Italia nel 1994 per dar man forte a Enrico Derflingher all’Hotel Eden di Roma. Successivamente va come chef al Toulà e al Caffè Veneto, famoso per i suoi “asados”. Dal 2000 al 2006 ha condotto il Ristorante “La Cesta” e il ristorante sul roof del Grand Hotel de la Minerve a Roma e da gennaio è venuto al Ristorante Aureliano dell’Empire Palace Hotel di Roma. Il Ristorante Aureliano dell’Empire Palace Hotel a Roma Il Ristorante “Aureliano” è uno spazio importante di ispirazione classica, in cui spicca l’apparato decorativo costituito dalle boiseries in ciliegio chiaro, dalle decorazioni floreali delle volte in stile tardo Ottocento e dalle brillanti appliques moderne rosse e blu in vetro di Murano. Un’artista contemporanea, Valeria Cademartori, ha disegnato per il ristorante tre pastelli a carboncino e colori a cera, studi sull’affresco di Aristide Sartorio a Montecitorio. Tel. 06/42013648 .  
   
   
CONCENTRATO DI RICETTE MUTTI: ROBERTA LANFRANCHI SVELA I SUOI SEGRETI IN CUCINA  
 
Dall’aperitivo al dolce, dalla cena romantica al piatto etnico: Roberta Lanfranchi presenta l’originale ricettario per l’estate firmato Mutti 10 ricette light a base di concentrato, un innovativo mix di foto e illustrazioni, la firma di Roberta Lanfranchi, affascinante personaggio dello spettacolo, giovane donna e mamma, dispensatrice di curiosità e pratici consigli in cucina. Mutti, l’azienda parmense che da oltre 100 anni arricchisce i piatti della cucina italiana con Concentrato, Polpa e tanti altri prodotti di qualità a base di pomodoro, presenta “Concentrato di Ricette. 10 segreti di gusto in cucina”, un inedito, originale libro di ricette che accompagnerà la calda estate con un dettaglio di gusto insostituibile, il Concentrato Mutti. 10 ricette per piatti unici, freschi e colorati; ricette semplici, veloci, all’insegna di una “sostenibile leggerezza del gusto”, accompagnate da alcune preziose indicazioni nutrizionali, per non dimenticare che il concentrato fa anche bene. Ogni ricetta è introdotta da un aneddoto raccontato da Roberta Lanfranchi e commentata da immagini che propongono ambientazioni suggestive e fantasiose. “Che idea divertente e sfiziosa! Presentare le mie ricette per l’estate, con un dettaglio di gusto in più, il Concentrato di pomodoro Mutti – afferma Roberta Lanfranchi - Ho accettato con entusiasmo. Adoro cucinare; soprattutto nelle dolci sere d’estate, mi diverte mettermi ai fornelli e sperimentare ricette originali e sorprendenti con cui stupire e conquistare le persone che amo. E poi conosco il Concentrato Mutti da sempre, ha il sapore di casa, di tradizione familiare e di segreto tramandato. ” Il volume, in un ammiccante formato tascabile, leggero e di facile lettura, si presenta al pubblico di appassionati e neofiti in cucina in una forma del tutto originale e innovativa: i piatti fotografati sono inseriti all’interno di una cornice illustrata, fresca e talvolta onirica, nata dalla fantasia dell’illustratrice Littlelulu, il cui tratto ricrea le diverse occasioni di condivisione e di gusto. Filo conduttore il sole, fonte di energia inesauribile, alla base della nascita del frutto per eccellenza di casa Mutti: il pomodoro. .  
   
   
A FIRENZE, IL 20 MAGGIO, PRESSO LOFT E SI SVOLGE IL II° BANCO DI ASSAGGIO DELL’OLIO DELLE DOP ITALIANE  
 
Cresce il numero di oli a denominazione protetta ma non sempre il consumatore viene correttamente informato sul significato e l’importanza di questa sigla A 12 mesi di distanza dal suo fortunato esordio, torna in scena, sempre a Firenze il 20 maggio, presso Loft E (P. Zza del Carmine, 2r), il Banco di Assaggio dell’Olio delle Dop Italiane, giunto alla sua seconda edizione. Un appuntamento fondamentale per tutti coloro che operano nel settore ma anche per la sconfinata plateadei consumatori che guardano con curiosità, e a volte con un pizzico di perplessità a tutte le numerose sigle che contraddistinguono l’universo agroalimentare: Docg, Doc, Igt, Dop, Igp, Stg. Recenti ricerche di mercato testimoniano del fatto che sono molti i consumatori che hanno un’idea piuttosto vaga sul preciso significato delle diverse denominazioni. “Anche per questo credo si debba guardare con attenzione a manifestazioni come quella fiorentina - puntualizza Carlo Salvadori, neoeletto Presidente del Consorzio Olio Dop Chianti Classico, ente promotore dell’iniziativa Che non deve essere soltanto un fondamentale momento di incontro per le diverse realtà che gravitano nell’universo delle Dop italiane dell’extravergine ma anche e soprattutto una vetrina in grado di sensibilizzare i media e quindi, di conseguenza, di raggiungere e informare il grande pubblico”. E giunge a proposito questo incontro dove si potrà ampiamente discutere anche delle più recenti novità che hanno coinvolto il mondo dell’extravergine in particolare ma anche, in termini più generali, l’intero universo delle produzioni certificate. Da alcuni mesi è infatti in vigore una legge che proibisce ai locali pubblici, primi tra tutti i ristoranti, di proporre alla loro clientela le mai abbastanza criticate oliere, spesso contenenti prodotti di assai dubbia provenienza, e li obbliga all’utilizzo di bottiglie etichettate e quindi riconoscibili. “Un passo avanti notevole - commenta Giuseppe Liberatore, Direttore del Consorzio Olio Dop Chianti Classico - al quale il nostro Consorzio si era già adeguato con netto anticipo con la proposta di bottigliette mignon, il cosiddetto Centolio, che già lo scorso anno ha incontrato notevoli consensi e che in questa stagione proporremo su più larga scala e con una serie di iniziative di alto profilo”. Ma, nelle scorse settimane, si sono verificati cambiamenti ancora più importanti che toccano la sfera politico-economica, oltre che quella squisitamente produttiva. Lo scorso 20 marzo, infatti, con il regolamento Ce n. 510/2006 è stato abrogato il Regolamento 2081/1992; con il nuovo si stabilisce che, con decorrenza dal 1° maggio 2009, le etichette dovranno riportare i simboli comunitari standard o le apposite diciture. E’ stata studiata una procedura di registrazione più efficace e compatibile con le norme Ocm (Organizzazione Comune di Mercato) e indirizzata a una sempre maggiore ricerca della qualità dei prodotti europei. Si tratta di un´occasione mancata per la Ue - specifica Laura La Torre, Direttore Generale Mipaf che ha seguito in prima persona gli sviluppi di questa legge - che, dovendosi adeguare alla decisione del panel Wto, poteva cogliere l´occasione per modificare il Regolamanto al fine di prevedere una maggiore tutela per le indicazioni geografiche. " E di questa legge si parlerà proprio sabato mattina, alle ore 10. 30, nel corso di un convegno condotto da Bruno Gambacorta, grande firma del giornalismo enogastronomico, che vedrà tra i partecipanti Laura La Torre - Dir. Gen. Mipaf, Maria Grazia Mammuccini - Amministratore Arsia, Franco Oliva - Dir. E Capo divisione Promozione C. O. I. Consiglio Oleicolo Internazionale, Tonino Zelinotti - Dir. Laboratorio Chimico Agenzia Dogane di Roma e Marco Oreggia Giornalista esperto Olio. Ma non dobbiamo dimenticare come il Banco di Assaggio dell’Olio delle Dop Italiane sia essenzialmente un momento di confronto tra le etichette delle diverse realtà olivicole del nostro Paese. Già in questi giorni, infatti, un nutrito drappello di degustatori dell’Associazione Oea (Organizzazione Esperti Assaggiatori) sta procedendo alla degustazioni dei campioni inviati da ben 32 Consorzi italiani. Un lavoro qualificato e capillare che, secondo il regolamento del Banco di Assaggio organizzato dal Consorzio Olio Dop Chianti Classico, non ha lo scopo di determinare una classifica ma semplicemente quello di segnalare, per ogni singola Dop, l’etichetta che più delle altre risponde alle caratteristiche varietali del disciplinare di appartenenza. A presiedere il panel Marco Oreggia, curatore di una delle più importanti guide sull’extravergine e riconosciuto tra i massimi esperti internazionali del settore. “E’ bello ritrovarsi dopo un anno - commenta Oreggia - e scoprire che è aumentato il numero dei consorzi partecipanti e dei campioni da degustare. E’ il segnale preciso di come i produttori partecipino con entusiasmo a situazioni ideate per far emergere l’extravergine di qualità”. .