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Notiziario Marketpress di Mercoledì 03 Novembre 2010
ALLARME API: L´INQUINAMENTO METTE A RISCHIO UNA INSETTO INDISPENSABILE IN ALCUNE ZONE È GIÀ ALL´80% "SERVONO PIÙ FINANZIAMENTI", CHIEDONO I DEPUTATI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
"Non si può mai sapere con le api", diceva saggiamente Winnie the Pooh, ma quel che è certo è che la popolazione dei laboriosi insetti sta drasticamente diminuendo. Dobbiamo aspettarci un´estate insolitamente silenziosa il prossimo anno? Il rapporto di Paolo de Castro (Pd) spiega i rischi e propone soluzioni per contrastare la minaccia estinzione. Molti possono alzare le spalle con indifferenza, ma non hanno forse considerato un piccolo problema: circa il 60-70% del nostro cibo proviene da piante impollinate dalle api. E siamo davvero pronti a vivere in un mondo senza ciliegie, pomodori e altri prodotti della natura? La commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento ha lanciato l´allarme approvando ieri mercoledì 27 ottobre un rapporto di iniziativa a cura di Paolo De Castro, che mette l´accento sull´allarmante situazione dell´apicoltura, proponendo misure per contrastare il declino della popolazione delle api europee. La risoluzione del Parlamento - I deputati invocano un piano d´azione che includa pratiche di coltivazione attente all´impollinazione e chiedono più finanziamenti per combattere l´aumento di mortalità delle api e sostenere il comparto apicoltura. I veterinari europei dovrebbero iniziare ad occuparsi anche delle malattie delle api e delle medicine necessarie. Una nota anche per il miele venduto in Europa che nell´etichetta dovrà indicare chiaramente origine e contenuto. Tutta colpa dell´inquinamento - "Le api diminuiscono e sono sempre meno resistenti per colpa dell´inquinamento ambientale", lamenta il deputato popolare Alojz Peterle, ex presidente dell´Associazione slovena di apicoltura e lui stesso apicoltore esperto. "Non bastano i farmaci, quello di cui abbiamo davvero bisogno è di diminuire l´uso dei pesticidi. Il comparto agricolo dovrebbe farne un uso più responsabile, e diventare il maggior alleato degli apicoltori". Come sono protette le api in Europa? La Commissione europea ha già approvato programmi nazionali per tutti i 27 Stati membri per migliorare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell´apicoltura. Per questo è stato previsto un aumento del contributo annuale al settore da 26 milioni di euro per il periodo 2008-2010 a 32 milioni di euro per il 2011-2013. La risoluzione del Parlamento chiede un ulteriore incremento dopo il 2013. "I programmi nazionali si sono rivelati efficaci, ma il crescente fenomeno della mortalità delle api richiede misure e azioni urgenti", sostiene il deputato del Pd/s&d Paolo De Castro, presidente della commissione agricoltura. "Dobbiamo rafforzare le politiche di settore nel quadro della riforma della Politica agricola comune dopo il 2013", Il finanziamento sarà finalizzato principalmente al sostegno dell´apicoltura e a fornire fondi per progetti nazionali di ricerca su nuovi metodi per contrastare le minacce alla vita delle api. In alcune regioni europee negli ultimi anni la mortalità delle api è stata dell´80%, a fronte di una media che normalmente dovrebbe limitarsi al 5%. Anche la produzione del miele europeo è ormai a livelli estremamente bassi. La risoluzione finale sarà votata a novembre nella sessione plenaria di Strasburgo. Perché muoiono le api... Debolezza causata da agenti patogeni e parassiti; uso dei pesticidi; cambiamento climatico; diminuzione del cibo per modifica utilizzo terre; campi magnetici.  
   
   
GLI SCIENZIATI SVELANO IL MISTERO DEL COLORE DEI FIORI DI PISELLO DI MENDEL  
 
Gregor Mendel, scienziato e frate agostiniano del Xix secolo considerato il padre della genetica moderna, utilizzò il gene che controlla il colore del fiore di pisello per studiare l´ereditarietà di alcuni caratteri nelle piante di pisello. I ricercatori, però, hanno sempre avuto perplessità rispetto al reale funzionamento della trasmissione dei tratti genetici. Un team di ricercatori finanziati dall´Ue ha finalmente svelato il mistero che sta dietro uno degli esperimenti biologici più famosi della scienza. Il loro studio, finanziato in parte dal progetto Grain Legumes ("New strategies to improve grain legumes for food and feed", ovvero Nuove strategie per il miglioramento delle leguminose per l´alimentazione umana e animale), che ha ricevuto quasi 15 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Qualità e sicurezza alimentare" del Sesto programma quadro dell´Ue (6°Pq), getta infatti nuova luce sulla genetica molecolare alla base dell´esperimento di Mendel. I ricercatori, guidati dal John Innes Centre (Jic, Regno Unito), hanno confrontato le sequenze di Dna (acido desossiribonucleico) del pisello con quelle di altre piante ben caratterizzate, identificando i geni che controllano il colore del fiore nelle piante di pisello. "Si è trattato di un vero sforzo cooperativo: non sarebbe stato possibile senza la partecipazione di tutti, e soprattutto senza l´entusiasmo di Roger [ndr, il dott. Roger Hellens, direttore scientifico del gruppo di genomica presso l´istituto neozelandese Plant & Food Research] nell´affrontare un dilemma che lo tormentava da anni", ha affermato il prof. Noel Ellis del dipartimento di genetica delle colture del Jic. Il colore viola dei fiori delle piante di pisello selvatico e dei fiori di molte altre piante è il risultato dell´accumulo di molecole (pigmenti) dette antocianine. La biochimica della loro produzione è stata studiata per anni: la ricerca, presentata nella rivista Plos One, descrive due geni della pianta di pisello, noti come A e A2, che regolano la produzione delle antocianine. "Mettendo a confronto le sequenze di Dna di pisello e quelle di altre piante ben caratterizzate, come la petunia, abbiamo stabilito che il gene di Mendel è un fattore di trascrizione che controlla la biosintesi delle antocianine", ha spiegato il dott. Hellens. "Quando il fattore di trascrizione subisce una mutazione, diventa inattivo e le antocianine non vengono prodotte: i fiori saranno dunque bianchi". I ricercatori hanno utilizzato oltre 3.500 linee di pisello: la collezione ospitata al Jic comprende materiale proveniente da fonti selvatiche, coltivate e semicoltivate, alcune risalenti addirittura al Xix secolo. "Abbiamo utilizzato informazioni provenienti da una genotipizzazione precedente della collezione di germoplasma del Jic per identificare linee esotiche, in cui erano maggiori le probabilità di trovare gli alleli rari del gene di Mendel", ha spiegato il prof. Ellis. "Trovare un secondo allele raro era importante per avere una conferma indipendente dell´identità del gene". Questo, continua Ellis, era "il quarto dei sette geni di Mendel a essere caratterizzato a livello molecolare, e il secondo che ha visto la partecipazione del Jic". Quale sarà dunque il prossimo passo per i ricercatori? Al momento, il Jic sta esaminando la collezione di germoplasma per verificare quali geni e caratteri potrebbero essere utilizzati per incrementare la produttività o la qualità delle piante di pisello. Queste piante sono in grado di fissare l´azoto dell´aria tramite relazioni simbiotiche con i batteri che vivono nei loro noduli radicali. Tale caratteristica le rende meno dipendenti dai fertilizzanti azotati, i quali hanno un alto costo economico e ambientale, dal momento che la loro produzione richiede livelli elevati di energia e che sono una delle principali fonti di ossido nitroso, un potente gas a effetto serra ritenuto responsabile, accanto ad anidride carbonica e altri gas, del riscaldamento globale imputabile all´uomo. Secondo i ricercatori, aumentare la produzione di piselli e altri legumi è un buon modo per garantire la sicurezza alimentare futura a un costo ambientale ridotto. Hanno contribuito allo studio i botanici del Biotechnology and Biological Sciences Research Council (Bbsrc, Regno Unito), dell´istituto Plant & Food Research (Nuova Zelanda), dell´Unité de recherche en génomique végétale (Urgv, Francia) e degli Agricultural Research Services del ministero statunitense dell´Agricoltura (Usa). Per maggiori informazioni: Grain Legumes: http://www.Eugrainlegumes.org/  John Innes Centre: http://www.Jic.ac.uk/corporate/index.htm  Plos One: http://www.Plosone.org/home.action    
   
   
CHISSÀ PERCHÉ IN SVIZZERA DAL 2001 VIGE IL DIVIETO DI UTILIZZO DEGLI ERBICIDI MENTRE IN ITALIA SE NE CONTINUA A FARE UN USO A VOLTE SCONSIDERATO?  
 
Dal lontano 2001 la confinante Svizzera ha adottato con una propria ordinanza il divieto dell’utilizzo di erbicidi sia in campo privato che pubblico ed in particolare sulle strade, i sentieri e gli spiazzi come pure sui tetti, le terrazze e i depositi con delle deroghe che riguardano solo le strade cantonali e nazionali. Il divieto assoluto di utilizzo dei prodotti fitosanitari (in cui rientrano gli erbicidi, i fungicidi, gli insetticidi ecc.) riguarda in particolare le riserve naturali, i cariceti e le paludi; le siepi ed i boschetti campestri e in una striscia di tre metri di larghezza lungo gli stessi, i boschi e in una striscia di tre metri di larghezza lungo i loro margini; le acque superficiali e in una striscia di tre metri di larghezza lungo le rive delle stesse. E’ evidente che la normativa svizzera sia stata improntata ad evidenti esigenze di salute pubblica ed in particolare alla salvaguardia delle falde e quindi dell’approviggionamento idrico da ogni possibile contaminazione. Tanto è ritenuta basilare la protezione delle riserve di acqua potabile e dei corsi d’acqua che, contestualmente al divieto, sono stati organizzati dei corsi di manutenzione del verde senza l’utilizzo di erbicidi in centinaia di comuni. In Italia, invece, tale esigenza pare non si sia ancora manifestata, nonostante la riduzione progressiva delle fonti di approvviggionamento idrico e del rischio di desertificazione - di alcune aree del Paese in cui l’acqua potabile in alcuni periodi dell’anno sgorga a singhiozzo dai rubinetti. Insomma la riduzione dell’acqua da bere e per usi domestici cammina di pari passo con la non remota possibilità di aumento dell’inquinamento dell’acqua disponibile tenuto conto che al di là di altre fonti di contaminazione, attraverso gli erbicidi finiscono in falda ogni anno migliaia di tonnellate di sostanze attive contenute nei diserbanti. L’estensione del divieto di vendita di prodotti fitosanitari di tipo erbicida potrebbe costituire un primo passo per la riduzione dei rischi da contaminazione delle falde, sostiene Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, tanto più che in Italia non esiste nel pubblico come nel privato una sensibilità ambientale tale da consentirne il progressivo abbandono spontaneo anche perché l’utilizzo di sostanze erbicide è pressochè totalmente legale.  
   
   
ACCORDO TRA REGIONE SARDEGNA E MOVIMENTO PASTORI SULLA VERTENZA DEL COMPARTO OVI-CAPRINO ASCOLTA LA NOTIZIA  
 
Cagliari - Di seguito la copia dell´accordo firmato a Villa Devoto al termine dell´incontro che il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l´assessore dell´Agricoltura, Andrea Prato, hanno avuto con la delegazione del Movimento Pastori Sardi. 1 - La Giunta, per favorire i processi di aggregazione dell’offerta del latte ovino, ha inserito nel Ddl uno stanziamento di 10 milioni di euro per incentivi da erogare alle strutture di trasformazione in forma di aiuti temporanei per fare fronte alla crisi economica. Tali aiuti saranno destinati a favorire l’aggregazione riconoscendo un aiuto graduato in funzione della finalizzazione al miglioramento del processo di vendita. In tale quadro, sarà premiata con il contributo massimo la finalizzazione ad un prezzo di 0,85 centesimi di euro al litro di latte. Tale premio sarà proporzionalmente ridotto sino a un valore del 70 per cento in corrispondenza di un prezzo di 0,75 centesimi di euro al litro di latte. 2 - Rimodulazione del Programma di sviluppo rurale. La Regione ha comunicato la propria intenzione di avviare il processo di rimodulazione per le annualità 2011, 2012, 2013 per destinare a misure specifiche per il comparto ovi-caprino le risorse rimodulate. Allo Stato si ipotizza una rimodulazione per un importo di circa 100 milioni di euro. Tale rimodulazione sarà destinata preferibilmente alle misure di Benessere degli animali (o similare) e Indennità compensativa. 3 - Tenuto conto che il Ddl così come emendato dalla Giunta prevede all’articolo 1 un contributo nella misura di 2.500 euro ad azienda per l’annualità 2010 (da erogare entro il 31 dicembre 2010), e che il Movimento Pastori Sardi chiede di valutare la possibilità di anticipare al 2011 la quota 2012 (da erogare entro il 31 marzo 2011). La Giunta sul punto si riserva. 4 - Per la soluzione degli altri temi oggetto della discussione nei precedenti incontri saranno aperti appositi tavoli tecnici e interassessoriali, a partire dalla settimana successiva dell’accordo (in particolare per i trasporti, sanità animale, energie alternative). Su tali basi, il Movimento dei Pastori sardi prende atto e sottoscrive il presente accordo e, abbandonando ogni forma di protesta, si impegna per una costruttiva e costante collaborazione con la Regione per l’attuazione della presente intesa.  
   
   
MODELLO TOSCANA PER LE POLITICHE DI SVILUPPO RURALE OGGI ARRIVA LA DELEGAZIONE DELL´IFAD, IL FONDO INTERNAZIONALE DELL´ONU  
 
L´esperienza della Toscana sul terreno delle politiche rurali sarà messa al servizio delle Nazioni Unite per rendere più efficace la battaglia contro la povertà e la fame del mondo. È questo il significato della delegazione che da oggi, fino al 5 novembre, porterà in Toscana gli esperti dell´Ifad, cioè del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo, l´agenzia specializzata delle Nazioni Unite che si occupa di eliminare la povertà e la fame nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo (fanno capo all´Ifad 220 programmi in 86 paesi per un impegno di circa 8 miliardi di dollari). La delegazione dell´Ifad sarà composta da responsabili e professionisti di progetti in paesi del Nordafrica e del Vicino Oriente e punta a conoscere da vicino l´esperienza maturata dalla Regione Toscana, ma anche dalla Provincia di Grosseto e dai soggetti attuatori di program mi come Leader in Maremma. Anche l´assessore all´agricoltura Gianni Salvadori incontrerà la delegazione: «Un motivo di soddisfazione, perché rappresenta un ulteriore riconoscimento di quanto abbiamo realizzato in questi anni, facendo della Toscana un vero laboratorio di politiche di sviluppo rurale – spiega l´assessore – ma anche un´occasione per instaurare rapporti internazionali che potranno essere importanti per la nostra agricoltura».  
   
   
IL CENTRO DI SPERIMENTAZIONE DI LAIMBURG ALL’INTERPOMA 2010  
 
Dal 4 al 6 novembre presso la fiera di Bolzano si terrà Interpoma, la settima edizione della Fiera internazionale specializzata sulla mela. Il Centro di Sperimentazione Laimburg presenta varietà sperimentali di mele e metodi innovativi per la conservazione. A Bolzano ogni due anni ha luogo l’Interpoma, l’unica Fiera internazionale specializzata sul tema della mela. Presente alla Fiera è anche il Centro di Sperimentazione Laimburg, il quale presso il suo stand presenterà i temi riguardanti le varietà delle mele e la loro conservazione. “Visto che il 2010 è l’anno della biodiversità, le varietà di mele sono al centro della nostra esposizione” sottolinea Michael Oberhuber, direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg. Attualmente gli esperti di mele della Laimburg esaminano più di 300 varietà di mele per quanto riguarda la loro capacità di coltivazione nelle condizioni climatiche altoatesine. I visitatori della fiera hanno la possibilità di degustare queste nuove varietà, che verranno commercializzate tra qualche anno. Il secondo punto chiave dello stand del Centro di Sperimentazione Laimburg è la presentazione degli attuali lavori di ricerca riguardanti le tecnologie di conservazione. “Ai visitatori viene presentato il metodo del letargo invernale delle mele, per poterle conservare fino in primavera mantenendo così invariata la qualità” afferma Angelo Zanella, responsabile del settore conservazione della frutta. Interpoma di volta in volta diventa più internazionale, è un segno, che la Fiera specializzata cresce di fama all’estero e che è diventata un punto di riferimento per gli esperti di mele di tutto il mondo. L’edizione del 2008 ha ospitato 280 espositori provenienti da 15 paesi, i quali si sono presentati ad un pubblico di 11.000 visitatori provenienti da 57 paesi diversi  
   
   
LOMBARDIA: RAPPORTO AGROALIMENTARE  
 
 Milano - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, partecipa oggi , alla presentazione del "Rapporto 2010 sul sistema agroalimentare della Lombardia". Il Rapporto illustra i dati relativi all´annata 2009, un anno che sarà ricordato per la crisi internazionale che ha interessato i diversi settori economico-produttivi, coinvolgendo anche il sistema agro-alimentare. L´abbassamento dei prezzi delle materie prime agricole, insieme con le minori rese produttive, dovute a un andamento climatico non favorevole, ha determinato nel 2009 una forte flessione del valore della produzione agricola, passata tra il 2008 ed il 2009 da 6,8 a 6,3 miliardi di euro. In questo periodo di crisi, il sistema delle imprese lombarde, seppur nella sua progressiva riduzione, ha comunque mostrato complessivamente una tenuta maggiore rispetto a quanto si è reso evidente nel contesto nazionale. "Regione Lombardia - sottolinea l´assessore De Capitani nella prefazione al Rapporto - è intervenuta per sostenere la capacità di investimento delle imprese agricole lombarde e per favorire la crescita della competitività sul mercato di un sistema produttivo al primo posto in Italia. Come nel 2009 anche nel 2010 ha messo a disposizione degli agricoltori l´anticipo regionale del contributo previsto dai fondi della Politica agricola comune, pari a 280 milioni di euro; ha confermato la propria azione di intervento a sostegno delle aziende agricole con difficoltà di accesso al credito, prevedendo, tramite il sistema delle garanzie, una misura finanziaria di ben 4 milioni di euro. Ulteriori risorse sono previste sul fronte del rafforzamento della competitività: 39 milioni di euro disponibili per investimenti di ammodernamento e ristrutturazione delle aziende zootecniche da latte attraverso la misura 121 del Programma di sviluppo rurale (Psr); mentre 8 milioni di euro sono previsti da misure e provvedimenti pensati per le piccole aziende in zone svantaggiate". Durante l´incontro sarà possibile ritirare copia del Rapporto 2010 e dell´opuscolo "L´agricoltura lombarda conta - 2010", prodotto editoriale a cura della Direzione Generale Agricoltura, in collaborazione con Inea, Università degli Studi di Milano e Smea, alla sua prima uscita.  
   
   
SARDEGNA: CONTRIBUTO DELLE ASSOCIAZIONI È INDISPENSABILE PER IL VARO DEL DDL AGRICOLTURA  
 
Cagliari - "Il contributo qualificato delle associazioni di categoria è indispensabile per il varo del Ddl Agricoltura, per affrontare la crisi e, soprattutto, per porre in essere quei provvedimenti strutturali, finalizzati a un rilancio duraturo del settore". Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha espresso la necessità di proseguire il dialogo avviato con Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri sullo schema di disegno di legge rivisitato dalla Giunta. "Abbiamo manifestato da subito la volontà di confrontarci con tutti, nel rispetto dei ruoli di ciascuno, per abbreviare il più possibile i tempi di approvazione del disegno di legge, che rappresenta anche il presupposto giuridico di tutti quegli interventi che, a pena di decadenza, devono essere attivati entro il 31 dicembre. Ora dobbiamo arrivare ad una sintesi che rappresenti in maniera efficace la sensibilità dei protagonisti del nostro sistema agro-pastorale. Confidiamo nell´apporto positivo delle associazioni affinché il risultato auspicato possa essere raggiunto".  
   
   
PRODOTTI LOMBARDI SPECCHIO TERRITORIO  
 
Milano - "I prodotti tipici parlano la lingua del territorio che li produce e in quanto tali sono un dato connotato anche in senso culturale. I piaceri del palato sono esperienza attraverso la quale passa la conoscenza di un territorio". Lo ha detto Giulio De Capitani, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, intervenendo nel pomeriggio alla sala Pirelli del Palazzo della Regione alla presentazione di Golosaria, la manifestazione in programma all´Hotel Melia di Milano dal 6 all´8 novembre, che propone il meglio delle produzione regionali gastronomiche. Nel corso dell´incontro, in cui è stata è stata presentata anche "Il Golosario. Guida alle cose buone d´Italia", De Capitani ha voluto ribadire come spesso "le produzioni lombarde e quindi l´agricoltura non siano ancora valutate per quello che veramente sono: ovvero punte d´eccellenza del Paese". Tornando sulla rassegna, il responsabile dell´agricoltura regionale, ha spiegato che "alle istituzioni compete valorizzare, in un momento non facile per le nostre aziende agricole, tutte le espressioni del territorio che, come Golosaria, ne mettano in risalto le peculiarità e contribuire alla loro migliore promozione, quale stimolo per uno sviluppo anche economico". L´edizione 2010 di Golosaria, curata come sempre da Paolo Massobrio e Marco Gatti, presenterà: 25 tra prodotti di denominazione origine protetta e di indicazione geografica protetta; 5 vini di denominazione origine controllata garantita; 14 vini doc di denominazione origine controllata e 238 specialità tradizionali ufficialmente riconosciute e apprezzate non solo sui mercati locali.  
   
   
43° CONGRESSO NAZIONALE S.I.VE.M.P. SINDACATO ITALIANO VETERINARI DI MEDICINA PUBBLICA “CRISI, WELFARE STATE E SANITÀ” 4-5 NOVEMBRE, FRASCATI (RM)  
 
 "Crisi, welfare state e sanità" sono i temi al centro del 43° Congresso Nazionale dei veterinari pubblici che si terrà a Villa Tuscolana, via del Tuscolo km 1,5 Frascati (Rm) giovedì 4 e venerdì 5 novembre. Due giorni dedicati a dibattiti e confronti su argomenti legati alla salute animale, ma anche alla salute umana. L’italia, infatti, è l’unico paese europeo in cui i servizi veterinari sono inseriti nel Ministero della Salute, questo è l’assetto che garantisce maggiormente i consumatori rispetto ad una collocazione nel Ministero dell´Agricoltura, come in altri paesi europei più orientati ai bisogni della produzione. I veterinari sono pubblici ufficiali, operano con l´obiettivo di tutelare la salute umana proteggendola dalle malattie degli animali e dalle patologie trasmesse dagli alimenti, attraverso interventi di natura preventiva e repressiva. I veterinari pubblici italiani intervengono non solo nei casi di emergenze sanitarie ma anche mediante controlli preventivi sugli allevamenti e gli stabilimenti che producono alimenti e mangimi, garantendo la sicurezza alimentare lungo tutta la filiera di produzione, dall´allevamento alla tavola. Affronteranno i temi legati all´esperienza delle emergenze sanitarie e alla necessità di progettare la sicurezza alimentare, Silvio Borrello, direttore generale del Ministero della Salute, Ugo Della Marta, responsabile Sanità Veterinaria della Regione Lazio, Gandolfo Barbarino, dirigente Veterinario Regione Piemonte e Umberto Agrimi, direttore del dipartimento Spvsa Iss. Tra gli argomenti principali affrontati nelle due giornate di Convegno, anche il randagismo e la salute animale. I veterinari, infatti, presenteranno una proposta di revisione della legge 281/91, anche alla luce del federalismo sanitario. A discutere dell´argomento ci saranno, tra gli altri, Gaetana Ferri, direttore generale del Ministero della Salute e Piero Vio, coordinatore delle Regioni per la Sicurezza Alimentare. Momento di confronto sarà la tavola rotonda, moderata da Federico Fazzuoli, in cui interverranno anche il Sen. Domenico Gramazio, Vicepresidente Commissione Igiene e Sanità, il Sen. Antonio Fosson, componente della Commissione Igiene e Sanità, la Sen. Dorina Bianchi, componente Commissione Industria, Commercio e Turismo, Sen. Candido De Angelis, componente Commissione Bilancio, Sen. Lucio Alessio Dubaldo, componente Commissione Finanza e Tesoro, la Sen. Laura Allegrini, componente Commissione Agricoltura, l’On. Gianni Mancuso, Segretario Commissione Affari Sociali, l’On. Rodolfo Viola, componente Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, Alessandra Mandarelli, Presidente Commissione Sanità Regione Lazio, Francesco Battistoni, Presidente Commissione Agricoltura Regione Lazio, Romano Marabelli, Direttore Dip.to Spv e Sa Ministero Salute, Piero Vio, Coordinatore delle Regioni per la Sicurezza Alimentare, Nazareno Brizioli, Direttore Generale Izs Lazio Toscana, Gaetano Penocchio, Presidente Fnovi, Enrico di Rose, Presidente Siti, Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Nino Andena, Presidente Aia, Luigi Pio Scordamaglia, Vice Presidente Assocarni, Giorgio Rimoldi, Resp. Ufficio Legislazione Sanitaria Assica, Massimo Gargano, Vice Presidente Nazionale Coldiretti, Rosario Trefiletti, Presidente Federconsumatori, Gianluca Felicetti, Presidente Lav, Ilaria Ferri, Presidente Enpa e Laura Rossi, Presidente Lega Nazionale Difesa del Cane. In collegamento l´On. Le Francesca Martini, Sottosegretario di Stato Ministero della Salute.  
   
   
AGRICOLTURA ABRUZZESE: FEBBO REPLICA A PRESIDENTE COPAGRI  
 
Pescara - "L´agricoltura abruzzese, come altri settori produttivi, vive una fase di difficoltà dalla quale tutti insieme, operatori, organizzazioni professionali, assessorato regionale all´agricoltura e lavoratori stanno cercando di uscire. Spiace dover constatare che, pur eletto alla guida di una importante e rappresentativa organizzazione come Copagri della provincia di Chieti, il presidente Angelo Radica non conosca neppure una delle iniziative in atto e di quelle in cantiere". Lo sostiene l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo. "Eppure si tratta di strategie che questo assessorato porta avanti da quasi due anni - continua - e se si ha cura di leggere le proposte di legge consegnate alle organizzazioni professionali, si scoprirà che quasi tutte le questioni sollevate, si avviano a trovare una soluzione. Inoltre, e´ il caso di ricordare a Radica sia l´ultima legge regionale sui cosiddetti prodotti a "chilometri zero" sia quella realtiva al "Marchio Abruzzo", licenziata di recente dalla Commissione Agricoltura della Regione. Inoltre, - prosegue Febbo - agendo sempre in sintonia con le organizzazioni regionali, si sta lavorando per la ricapitalizzazione della Cantine Sociali senza contare le Determine della Direzione Agricoltura della Regione Abruzzo finalizzate al credito agrario. Il mondo agricolo - conclude l´assessore - ha da sempre tanti problemi ma è formato da persone che sono solite risolverli con il lavoro e che si guadagnano da vivere spaccandosi la schiena sui campi. Un mondo evidenmtemente molto lontano da chi è abituato solo a fare chiacchiere e proclami".  
   
   
MILANO: “ASPETTANDO GOLOSARIA” PORTA IN TAVOLA LE ECCELLENZE ALIMENTARI DEI QUARTIERI CITTADINI  
 
 I gusti, i sapori, le eccellenze e le tradizioni culinarie dei quartieri di Milano saranno protagonisti giovedì 4 novembre dell’iniziativa Aspettando…golosaria, appetitoso prologo all’omonima manifestazione che si svolgerà dal 6 al 8 novembre presso l’Hotel & Convention Center Melià, in via Masaccio 19. Realizzata grazie al patrocinio e al contributo dell’assessorato al Turismo Marketing Territoriale e Identità del Comune, Aspettando…golosaria metterà in mostra le migliori proposte alimentari ed enologiche di 20 botteghe di Milano, selezionate da Paolo Massobrio: un nuovo itinerario che coniuga gusto, arte e territorio da assaporare e vivere tutto l’anno, dalla periferia al centro città, passando da viale Certosa a corso Sempione, e da viale Monza sino a Porta Venezia. “Ancora una volta il Comune di Milano – dichiara l’assessore al Turismo, Marketing Territoriale, Identità Alessandro Morelli - conferma l’impegno e la volontà di implementare una più ampia e corretta cultura alimentare, capace di coniugare le eccellenze produttive presenti sul territorio milanese e lombardo con una più estesa e diversificata offerta turistica. Grazie a questa iniziativa – continua Morelli - Milano è in grado di proporre a un pubblico sia nazionale che internazionale molteplici modalità di scoperta e conoscenza della città, attraverso un percorso del gusto in 20 botteghe del sapore, che integra appuntamenti culturali e bellezze artistiche con la scoperta di tradizioni uniche. Una proposta capace di intercettare i bisogni e le esigenze di un turismo evoluto, sempre più attento a comprendere la storia, l’evoluzione e la cultura di un popolo, anche e soprattutto attraverso i suoi prodotti e la sua cucina, poiché il cibo è cultura e conoscenza. Aspettando Golosaria e Golosaria 2010 – conclude Morelli – costituiscono un imperdibile appuntamento con la cultura del gusto, utile a sostenere le scelte compiute dell’Amministrazione comunale in vista di Expo 2015, che proprio sul tema dell’alimentazione sana, sicura e sufficiente trova il proprio asset portante”. Il pubblico di Aspettando…golosaria verrà guidato alla scoperta di 20 botteghe, veri templi per gourmand, ma anche alla riscoperta dei tesori artistici e architettonici di cinque quartieri della città, partendo dalla Certosa di Garegnano, passando dall’Acquario Civico ai palazzi Liberty di Porta Venezia (Casa Galimberti e Casa Guazzoni), sino ai resti dell’antico Lazzaretto o alla cascina Pozzobonella, per giungere poi alle Case Museo Boschi di Stefano e Villa Necchi Campiglio, per terminare alla Chiesa di San Maurizio o con una visita alla Biblioteca Ambrosiana, che conserva antichi manoscritti e opere di inestimabile pregio, quali il Codice Atlantico. Gli orari sono visibili su www.Golosaria.it. Nei giorni di Golosaria 2010 dal 6 al 8 novembre sarà possibile per tutti gli appassionati conoscere i piatti De.co (Denominazione Comunale di Origine): il risotto alla milanese, l’ossobuco, la cassoeula, il panettone, la michetta, la cotoletta alla milanese, i mondeghili, i rostin negàa e barbajada. Questa edizione di Golosaria 2010 vede il Comune di Milano impegnato in prima persona nel valorizzare, tutelare e diffondere un patrimonio enogastronomico sempre più percepito dalla comunità nazionale e internazionale come vero sinonimo di stile e cultura, italiana e lombarda.  
   
   
AGRICOLTURA IN ABRUZZO: LIQUIDATI 48 MLN DI EURO  
 
 Pescara - Ammontano a 48 milioni di euro i pagamenti effettuati a vantaggio delle imprese agricole abruzzesi, un dato che ha permesso all´Abruzzo di superare, con due mesi di anticipo, il cento per cento dell´obiettivo di spesa che era di 45 milioni di euro(106 per cento degli impegni Ue). Le cifre sono state fornite dall? assessore all´Agricoltura Mauro Febbo, questa mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione del bilancio dei finanziamenti erogati alle imprese abruzzesi e relativi al piano di sviluppo rurale. "Un risultato eccezionale - ha commentato l´assessore - soprattutto se si considera che venivamo da una situazione di difficoltà, con minacce di disimpegno da parte di Bruxelles (così come invece, purtroppo, rischiano altre regioni italiane come Puglia, Campania Sicilia, Lazio e altre) che non lasciavano intravedere buone speranze. E invece siamo qui per annunciare a tutto il mondo rurale della nostra regione che il momento della svolta è finalmente arrivato e per rispondere con una punta di orgoglio e senza polemica a chi ci aveva accusati di non saper spendere i soldi della Comunità Europea. La conferenza alla quale hanno preso parte la neopresidente di Confagricoltura Abruzzo Federica Morricone, il direttore della Cia Abruzzo Domenico Falcone, il presidente di Copagri Tommaso Visco e Bruno Palazzo in rappresentanza della Coldiretti, ha visto anche la partecipazione di numerosi rappresentanti delle aziende agricole abruzzesi. "A questo risultato - ha concluso l´assessore Febbo - si è giunti anche e soprattutto perchè l´imprenditoria abruzzese ha dato segnali di crescita sviluppo e progettualità. Ai sacrifici a cui il mondo agricolo deve far fronte, rispetto ad una diminuzione del reddito in misura del 25 per cento, corrisponde la capacità di adeguarsi ai mercati nazionali e internazionali con una produzione ricca di qualità e specificità".  
   
   
SUCCESSO PER LO SPECK ALTO ADIGE A KYOTO  
 
Bolzano - Lo Speck Alto Adige Igpè stato protagonista – lo scorso 28 settembre - di un evento del tutto eccezionale: a Kyoto in Giappone, tre chef molto noti, il sig. Kawakami del Ristorante “Tanto Tanto”, il Signor Wada del Ristorante “La Strada Oike” ed il Signor Nasu del Ristorante “Casa Bianca” hanno dedicato una serata allo Speck Alto Adige Igp. La platea, un centinaio di cuochi giapponesi, ha potuto finalmente conoscere da vicino, questa specialità del Made in Italy, scoprendone tutti i segreti. La delegazione italiana, formata da produttori di Speck e dall’Associazione Studi Cucina Italiana, ha anche informato i presenti dell’attività del Consorzio di tutela dello Speck Alto Adite e di tutte le azioni che esso intraprende per la tutela del prodotto. La serata si è conclusa con la premiazione di due cuochi, il Signor Tanimura del “Ristorante Orto” e il Signor Kawakami del “Ristorante Tanto Tanto” che hanno preparato due ricette a base di speck dimostrando come che questo si sposi ottimamente con la raffinata cucina giapponese. I due piatti presentati “Rotolo di polenta e speck con zabaione di tartufo” e “Sformatini di funghi e speck” sono stati abbinati con un Lagrein Doc e un Müller Thurgau Doc. Lo Speck Alto Adige Igp è un prosciutto crudo leggermente affumicato e stagionato per 22 settimane. Inconfondibile per aspetto, profumo e sapore, deve la propria peculiarità al metodo di lavorazione tradizionale, tramandato di padre in figlio e protetto dall’Unione Europea. La disciplina di produzione prevede essenzialmente un’affumicatura leggera, che avviene con legna poco resinosa (ad una temperatura del fumo inferiore ai 20 gradi centigradi), una stagionatura media di 22 settimane che avviene con il prezioso contributo dell’aria fresca e frizzante delle vallate altoatesine, un basso contenuto di sale non superiore al 5%. Il rispetto delle regole di produzione porta, nel prodotto finito, alla marchiatura a fuoco e all’etichetta con la scritta “Speck Alto Adige Igp” in italiano e in tedesco e il simbolo “Südtirol”.  
   
   
CIA BASILICATA: ASSICURARE FUTURO AD ALLEVAMENTO BOVINI DA LATTE  
 
“Anche senza il clamore che le iniziative di protesta dei pastori-allevatori sardi hanno suscitato nel Paese, quella degli allevatori lucani aderenti alla Cia ha determinato una prima azione coinvolgendo la Cia nazionale e il Gie-gruppo di interesse economico zootecnico per sollecitare un incontro in tempi brevi con le Regioni interessate alla questione latte”. Lo riferisce una nota dell’Ufficio di Presidenza della Cia Basilicata aggiungendo che “l’incontro con le Regioni sarà l’occasione per presentare il documento che la Cia ha elaborato. Documento che contiene proposte e linee d’azione per dare certezze reali agli allevatori, oggi sempre più in grande affanno, e per superare tutti i problemi che condizionano pesantemente il comparto latte. “La Cia – prosegue la nota - ritiene sia giunto il momento, non più rinviabile, che gli attori della filiera, tralasciando interessi di parte, concertino una strategia complessiva degli indirizzi che permettano alle aziende di avere reali certezze per il futuro. Serve un Piano strategico per il settore, articolato sul territorio, come la Cia ha proposto trovando adesioni anche da parte delle Regioni maggiormente vocate alla produzione di latte. Di qui la richiesta al Ministero delle Politiche Agricole di attivarsi per la convocazione, al più presto, di un Tavolo Interprofessionale con la presenza delle Regioni rappresentative del comparto, che, oltre a lavorare congiuntamente sulla riforma della normativa sulle relazioni interprofessionali, costruisca le premesse di sistema per giungere alla stipula di contratti sul territorio. Inoltre, in questi anni abbiamo assistito ad un forte aumento dei costi di produzione delle aziende agricole. Sono necessari interventi immediati per la fiscalizzazione degli oneri sociali e per l’abbattimento del costo del gasolio per uso agricolo. Nel contempo occorre affrontare il problema del credito, facilitando l’accesso a finanziamenti con tassi agevolati, con strumenti di garanzia pubblici e privati. Quanto alle “quote latte”, - sottolinea la Cia Basilicata - i dati diffusi da Agea per la campagna 2009-2010 hanno confermato che, a seguito delle nuove assegnazioni comunitarie, non si è superato il quantitativo di riferimento nazionale. In ogni caso, a tutto oggi, la questione “quote latte” non si può dire conclusa. In questo senso è necessario il massimo rispetto della legislazione vigente, provvedendo da subito alla revoca delle nuove quote assegnate a quei produttori che non hanno rispettato le possibilità di messa in regola previste dalla Legge 33. In una situazione di mercato così difficile non procedere alla revoca, oltre al profilo di equità, assume un rilevo economico e produttivo.  
   
   
BOLZANO: CONVEGNO INTERNAZIONALE SUL “COLPO DI FUOCO” AL CENTRO DI LAIMBURG  
 
 Il 3 e 4 novembre presso il Centro di Sperimentazione Laimburg avrà luogo un incontro sul tema del “Colpo di fuoco” tra esperti provenienti dai cinque Paesi dell’arco alpinoi. L’obiettivo di questa conferenza è uno scambio d’esperienze sugli attuali sviluppi nel campo della lotta contro questa pericolosa malattia batterica delle pomacee. Dal momento di prima manifestazione diffusa del colpo di fuoco nelle diverse regioni frutticole dell’Europa centrale a metà degli anni ‘90, gli esperti dell’area di lingua tedesca si incontrano annualmente per scambiare le loro esperienze nell’ambito del cosiddetto “Incontro dei cinque paesi sul colpo di fuoco”. Per la seconda volta dopo il 2005, questo convegno avrà luogo in Alto Adige presso il Centro per la Sperimentazione Agraria e Forestale di Laimburg. Esperti provenienti da Germania, Austria, Liechtenstein, Svizzera e dall’Alto Adige presenteranno le loro più recenti acquisizioni scientifiche e scambieranno le loro esperienze in relazione a questa pericolosa malattia batterica delle pomacee. Insieme alle relazioni sulla situazione nelle varie regioni frutticole dei singoli Paesi, saranno discussi i risultati delle prove sperimentali di lotta e le strategie per il contenimento della malattia. Di fondamentale importanza è pertanto lo scambio di esperienze ai fini della ricerca di principi attivi in grado di ostacolare le infezioni fogliari. Si porrà inoltre particolare attenzione anche al miglioramento dei modelli di previsione degli stadi critici di infezione. Fino ad ora la malattia è comparsa nell’area frutticola altoatesina in maniera limitata; le misure di contenimento adottate sembrano quindi essere state efficaci. Tuttavia, secondo gli esperti, è consigliabile mantenere alto il livello di attenzione e vagliare tutte le possibilità per evitare il futuro insorgere di attacchi più severi con conseguenti danni all’economia del comparto frutticolo. Lo scambio di esperienze che avverrà in occasione del convegno sarà sicuramente di aiuto in questo senso.  
   
   
QUALE ALTERNATIVA PER AGROFERTIL? CONFCOOPERATIVE INTERVIENE SULLA VICENDA DENUNCIANDO UN ATTEGGIAMENTO MIOPE E CHIEDENDO UN’ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ  
 
Confcooperative Forlì-cesena interviene sulla questione Agrofertil chiedendo a tutti, ad iniziare dalle istituzioni, un atto di responsabilità. Come si può chiedere ad un’azienda di stare sul mercato, di contribuire alla soluzione di un problema di filiera e poi lasciarla senza alternative, anzi chiederne addirittura la chiusura come da articoli apparsi sulla stampa? Quale alternativa per la Coop Agrofertil che si è impegnata in questi ultimi anni nell’elaborazione di idee progettuali e nell’analisi di diverse soluzioni per lo smaltimento e la valorizzazione della pollina, alla ricerca di soluzioni impiantistiche a basso impatto e soprattutto in grado di dare una risposta al settore della trasformazione agroalimentare e all’occupazione di un’intera vallata? Sono domande pesanti, che come Confcooperative poniamo al territorio, agli enti locali, ai produttori, alle forze politiche e al comitato per l’ambiente che chiede la chiusura della cooperativa. Il comparto avicolo rappresenta una realtà economica fondamentale per la vallata del Bidente, il problema pollina fa parte di quella filiera, il suo smaltimento deve trovare soluzioni adeguate e nel rispetto della normativa vigente. Ci riferiamo alla Direttiva comunitaria Normativa nitrati che non solo limita notevolmente lo spandimento della pollina tal quale nei campi e richiede quindi soluzioni alternative, ma impedisce di fatto la produzione agli allevatori che non siano in grado di dimostrare il giusto collocamento delle deiezioni avicole. La Cooperativa Agrofertil opera da anni per dare risposta a questo problema grazie a impianti tecnologicamente all’avanguardia, cercando di risolvere anche i problemi emersi dal trattamento come quello dei disagi olfattivi, oggi già notevolmente ridotti a qualche ora e per qualche giorno al mese. Un ulteriore miglioramento al problema delle esalazioni potrebbe aversi con il trasferimento degli impianti in altri siti, come richiesto dalla cooperativa stessa interpellando il mondo politico e le istituzioni locali per un’azione comune in grado di dare una risposta condivisa. Come Confcooperative non possiamo non denunciare in tutta la vicenda un atteggiamento miope e di breve respiro. E chiediamo per questo un atto di responsabilità, nei confronti in primo luogo di un’azienda che è impegnata a stare sul mercato anche in tempi di crisi pesante, ma anche per contribuire alla soluzione di un problema di filiera e di occupazione.  
   
   
BOLZANO, LA SCUOLA PROFESSIONALE PER L’AGRICOLTURA DI VADENA ALLA FIERA “INTERPOMA”  
 
Dal 4 al 6 novembre la Scuola professionale per l’agricoltura di Vadena sarà presente con uno stand alla Fiera “Interpoma”. Anche quest’anno, come da tradizione, la scuola professionale per l’agricoltura di Vadena partecipa attivamente alla Fiera “Interpoma”, manifestazione internazionale specializzata nell’ambito della melicoltura che si svolgerà nei padiglioni della Fiera di Bolzano dal 4 al 6 novembre. La Scuola sarà presente con uno stand ideato dagli allievi nel quale, tra l’altro, opereranno dal vivo in alcune lavorazioni legate alla trasformazione in succo di mela e alla degustazione dello stesso. Tra le varie attività anche la realizzazione di incisioni personalizzate sulle mele attraverso un’apparecchiatura laser. Naturalmente sarà possibile averw tutte le informazioni sul percorso formativo della Scuola per l’agricoltura che dal mese di dicembre cambierà sede trasferendosi dal Comune di Vadena a Laives.  
   
   
AGRICOLTURA IN BASILICATA, NUOVI STRUMENTI PER IL CREDITO ISTITUITO FONDO REGIONALE DI GARANZIA.  
 
 Sospesi i debiti verso il sistema bancario per mutui decennali consolidamento passività Investimenti più facili per le imprese agricole che ora potranno contare su un fondo di garanzia per beneficiare delle nuove misure di sostegno derivanti dal Piano di sviluppo rurale. Inoltre, le imprese agricole potranno spostare in avanti di alcuni mesi i loro debiti nei confronti del sistema bancario. La Giunta regionale, infatti, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura, Vilma Mazzocco, ha approvato due delibere con le quali si istituisce un fondo di garanzia e si consente alle imprese di sospendere i loro debiti anche relativamente ai mutui decennali per consolidamento delle passività. In particolare, il fondo ha una dotazione di 8.860.000,00 euro e sarà gestito da Ismea (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare). Questo fondo di garanzia permetterà ai beneficiari del Psr per le misure 121 “Ammodernamento delle aziende agricole”, 123, “Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali”, e 311, “diversificazione in attività non agricole” (agroenergie) di poter accedere più facilmente al credito. Il fondo di garanzia è un fondo di tipo rotativo dove Ismea, per le tre misure, accantona, come garanzia, cogaranzia e controgaranzia per l’istituto di credito una quota pari all’8 percento dell’investimento ammesso a contributo. Il fondo di garanzia verrà ripartito fra le tre misure nel seguente modo: misura 121, 3 meuro; misura 123, 3,270.000,00 euro; misura 311, 2.590.000,00 euro. Con un’altra delibera, la Regione Basilicata aderisce all’avviso comune per la sospensione dei debiti delle piccole e emdie imprese verso il sistema creditizio sottoscritto tra il Ministero dell’Economia, l’Abi (Associazione bancaria italiana) e le associazioni di rappresentanza delle imprese. In particolare, si è esteso il provvedimento anche in relazione ai mutui decennali per il consolidamento delle passività.  
   
   
LIGURIA GRANDE PROTAGONISTA DI GOLOSARIA MILANO DAL 6 ALL´8 NOVEMBRE. PREMIATI 3 VINI TOP HUNDRED E 2 REALTÀ DEL GUSTO  
 
Testimonial della Liguria per Il Golosario 2011, Francesco Baccini Saranno 5 le realtà liguri che riceveranno un riconoscimento nell´ambito di Golosaria, la rassegna di cultura e gusto del Club di Papillon che si terrà a Milano all´Hotel Melià (via Masaccio, 19) dal 6 all´8 novembre. Qui si radunerà il più alto valore del piccolo artigianato alimentare italiano: i migliori produttori selezionati da Il Golosario 2011 (Comunica Edizioni, 25.00 euro), la guida alle 1.000 e più cose buone d´Italia scritta e ideata da Paolo Massobrio. Oltre mille prodotti di eccellenza in esposizione e degustazione affiancheranno i 100 migliori vini d´Italia selezionati da Marco Gatti e Paolo Massobrio dopo un anno di degustazioni. Per la Liguria, ecco dunque le cantine: Cheo - Cinqueterre Sciacchetrà 2007 Terre Bianche - Rossese di Dolceacqua 2008 Visamoris - Riviera Ligure di Ponente Pigato "Domé" 2009 Sono i Top Hundred 2010, ed hanno la coroncina rossa che spicca tra la selezione delle migliori cantine d´Italia de Il Golosario. I Top Hundred 2010 si potranno degustare a Golosaria Milano nella speciale enoteca curata dal sommelier Fabio Scarpitti. Ma tra i riconoscimenti del Golosario che saranno conferiti domenica 7 novembre, ecco ancora una vera e propria affermazione per la Liguria: per "La Trattoria Italiana", Luchin di Chiavari (Ge), con il premio Palzola; per "Ristoranti della Tradizione", Trattoria Gin di Castelbianco (Sv) con il premio Consorzio Tutela Grana Padano. I riconoscimenti del Golosario riguarderanno quest´anno 78 realtà italiane suddivise in 18 categorie: Botteghe del Gusto, Gastronomie, Enoteche, Gelaterie, Pasticcerie, Panetterie, Macellerie, Botteghe del formaggio, Botteghe Pasta fresca, Pizzerie, Trattoria Italiana, Lounge Bar, Ristoranti Resort, Ristoranti creativi, Grandi famiglie del gusto, Ristoranti della Tradizione, Migliori tavole dell´anno, Civiltà Contadina. Il Golosario, il best seller del gusto più famoso in Italia racchiude in 1.024 pagine anche 1.300 produttori di cose buone, 3.730 boutique del gusto, 500 oleifici e 555 ristoranti. I produttori e le eccellenze gastronomiche della Liguria (79 cantine, 26 ristoranti, 184 negozi di cose buone, 103 produttori) sono introdotte, nella nuova edizione del Golosario, dal cantante Francesco Baccini. Ma le eccellenze della Liguria sono presenti anche sulla Ix edizione della Guidacriticagolosa alla Lombardia, Liguria e Valle d´Aosta che sarà presentata lunedì 8 novembre a Golosaria Milano. Scritta da Paolo Massobrio e Marco Gatti, la guida racchiude il meglio delle eccellenze e della ristorazione locale con 274 ristoranti e 176 negozi e produttori di cose buone. Per informazioni www.Clubpapillon.it  
   
   
I SUGHI DI FRANCESCO MUTTI. L’IDEA IN PIU’ PER IL MENU’ DELLE FESTE  
 
A corto di idee per il menù delle feste? Voglia di stupire gli ospiti con ricette gustose in grado di accendere la fantasia dei palati più esigenti? Sintesi armoniosa di innovazione e tradizione, i Sughi di Francesco Mutti sono la soluzione perfetta per godere i piaceri della tavola con un pizzico creatività e la sapienza di chi sul pomodoro ha sempre avuto le idee chiare! Quattro referenze per avere sempre la soluzione perfetta: il Sugo alle verdure grigliate, la ricetta che abbina al pomodoro melanzane, zucchine e peperoni gialli appositamente grigliati; il Sugo al basilico, un sugo leggero e delicato, preparato con foglie di basilico fresco intere, una delle ricette classiche della cucina mediterranea; il Sugo alle olive, che mescola in modo esperto il pomodoro, le olive mediterranee verdi e nere, i capperi, l’aglio e la cipolla, per offrire un condimento appetitoso e stuzzicante; infine l’idea “piccante”, il Sugo al peperoncino, una base di pomodoro con l’aggiunta di peperoncini interi della migliore qualità, per un sugo intenso e adatto anche ai palati infuocati. Il gusto inconfondibile del pomodoro Mutti e la selezione degli ingredienti aggiunti rendono i Sughi Mutti il condimento sfizioso per tutti i gourmet che non vogliono rinunciare ad un gusto impeccabile esaltato dall’aggiunta di un pizzico di concentrato di pomodoro Mutti: un sicuro successo in ogni occasione. Le quattro straordinarie ricette dei Sughi di Francesco Mutti, nate dall’esperienza di quattro generazioni nella selezione e trasformazione del migliore pomodoro italiano e da anni di continua ricerca, portano ogni giorno in tavola una nuova combinazione di ingredienti genuini e di provenienza rigorosamente italiana. E solo un’azienda come Mutti, con la sua profonda conoscenza del pomodoro e cento anni di esperienza nella sua lavorazione, è capace di creare sughi al pomodoro non solo ottimi, ma unici  
   
   
SICILIA:"NOSTRO SUCCO ARANCIA DA BANCO ALIMENTARE A INDIGENTI"  
 
Palermo - "Non c´e´ nessun mistero: l´assessorato alle risorse agricole, in ragione di una norma votata dall´Assemblea regionale siciliana, ha avviato un programma di aiuti umanitari, mediante la distribuzione di succhi di arancia. L´intero programma, in ossequio alle normative vigenti e nella massima trasparenza, e´ stato poi realizzato in convenzione con il Banco Alimentare, che ha redatto un calendario per la distribuzione del prodotto, documento questo concordato con l´amministrazione regionale e con le aziende di trasformazione che hanno aderito al bando di gara e stanno gia´ effettuando le consegne". Lo afferma una nota del dipartimento agli interventi strutturali in agricoltura, che cosi´ commenta le notizie riportate dagli organi di stampa. "L´iniziativa - sottolinea la nota del dipartimento - e´ esclusivamente di carattere umanitario e non ha minimamente inciso sulle condizioni del mercato. Si tratta di puro succo d´arancia al cento per cento - continua la nota - realizzato con prodotto siciliano e che viene gia´ distribuito per dare una mano d´aiuto, in tutto il territorio nazionale, grazie alle sedi di Banco Alimentare, a tanti indigenti".  
   
   
A NATALE IL PANETTONE È ALEMAGNA. LAVORAZIONE LENTA ED ESCLUSIVA PER UNA SOFFICITÀ SEMPRE COSTANTE E INGREDIENTI DI PRIMA QUALITÀ PER UN GUSTO INCONFONDIBILE  
 
Tre ingredienti di base: uova fresche, burro e farina. Tre impasti fatti con calma e delicatezza per unire gli ingredienti in modo equilibrato. Tre giorni di lenta e graduale lievitazione, a temperatura e umidità rigorosamente controllate. Il risultato:: l’inconfondibile sofficità sempre costante del panettone Alemagna. Gustoso, fragrante e raffinato, simbolo del Natale che ha fatto la storia di Milano e non solo, il panettone Alemagna viene prodotto e sfornato ancora oggi come una volta, a garanzia di una qualità immutata nel tempo. E’ un lungo viaggio quello del panettone Alemagna per essere e restare sempre così soffice come lo conosciamo, basti pensare che percorre l’equivalente di 3 km e mezzo nel reparto di produzione. A partire dal lievito madre naturale per l’impasto - che viene rinfrescato continuamente per garantire la vita dei fermenti attivi e garantire così proprietà organolettiche costanti – passando per tre diverse fasi in cui l’amalgama viene sempre lavorato per ottenere un composto equilibrato fino alla confezione finale, il panettone più soffice di sempre è frutto di una lavorazione lenta ed esclusiva. Pochi sapienti passaggi da una fase all’altra che richiedono la stessa attenzione artigianale di un tempo e solo ingredienti di prima qualità: scorzoni di arancia tutta essenza, cedro di Diamante polposi e saporiti e grandi acini di uvetta morbidi e dolci. Il prodotto, dopo essere stato arricchito, passa alla fase di cottura in un forno dove temperatura e umidità vengono costantemente monitorate e, infine, giunge alla fase di raffreddamento, prima di essere confezionato nelle apposite scatole. Anche il pandoro firmato Alemagna è frutto della stessa sapiente passione e cura. Che sia panettone o pandoro, infatti, la regola di Alemagna non cambia: tempi giusti, pause giuste e alcune lavorazioni ancora manuali. Diversi invece gli ingredienti, che in questo caso sono uova fresche, burro e farina, con una particolare attenzione al burro, molto ricco per sprigionare l’inconfondibile profumo. Tutti i panettoni e i pandori sono realizzati pochi giorni prima del periodo di consegna per garantire la freschezza e la morbidezza durante i giorni di festa per un Natale di tutto gusto firmato Alemagna  
   
   
VOLTAN. LA PASTA FRESCA IL LUSSO DI UN CIBO SANO, VELOCE DA PREPARARE, CON IL GIUSTO APPORTO DI NUTRIENTI E CON UN ALTO VALORE NUTRITIVO.  
 
Portare a tavola un piatto di pasta fresca Voltan significa potersi concedere ogni giorno il lusso di un cibo sano, veloce da preparare, con il giusto apporto di nutrienti e con un alto valore nutritivo. I prodotti Voltan riescono in un’impresa unica: restituire a tutti il calore, il sapore e la calma, grazie a prodotti che si sono evoluti mantenendo tutto il buono delle origini. Se da un lato le paste fresche Voltan risultano legate ai valori di un tempo, dall’altro sono anche estremamente moderne in quanto veloci da cucinare e quindi da portare in tavola. Per questo i fratelli Voltan esigono che i loro prodotti contengano materie prime altamente selezionate. La provenienza di ogni ingrediente viene accuratamente valutata e monitorata di modo che ciascun fornitore mantenga nel tempo i livelli di qualità che hanno determinato la sua scelta. Gli aspetti qualitativi e i criteri di sicurezza igienico-sanitaria vengono studiati anche con la collaborazione dei centri di ricerca universitari. La pasta fresca all’uovo,la pasta di semola e gli gnocchi ampliano l’offerta Voltan per realizzare dei primi all’altezza di ogni situazione. Voltan Sfoglia Oro I tortellini, signori incontrastati della tavola italiana, sono una presenza fissa nei pranzi tradizionali e nei pasti di ogni giorno. Ma anche il più classico dei primi si può declinare in forme di creatività: il velo sottile della sfoglia può racchiudere varie farciture accostando con fantasia ingredienti diversi. Voltan propone i nuovi prodotti “Sfoglia Oro”: tortelloni e cappelletti dalle farciture gustose contenute in una nuova sfoglia sottilissima e gustosa, per un prodotto di qualità superiore. Tortelloni Ricotta e Spinaci Cappelletti alla carne Tortelloni ai funghi Pasta fresca all´uovo dalla sfoglia sottile con ripieno di funghi porcini champignon; ideale accompagnato e condito da salse. Cappelletti con prosciutto crudo Pasta fresca all´uovo dalla sfoglia sottile con ripieno di prosciutto crudo; ideali accompagnati e conditi da salse . Www.voltan.biz  
   
   
DA OCCIDENTE A ORIENTE PER PROMUOVERE IL BERE GARANTITO  
 
Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano insieme per presentare nel mondo il modello italiano Tre toscani e un veneto fanno rotta su Tokyo. Dopo il successo dell’evento The Italian Wine Masters negli Stati Uniti, che a inizio anno aveva visto la partecipazione di più di 1000 operatori e giornalisti a New York e Chicago, Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano, sono pronti alla partenza per il Sol Levante. The Italian Wine Masters sarà organizzata dai quattro consorzi di tutela al The Mandarin Oriental Hotel di Tokyo il 2 novembre, nell’ambito del progetto di promozione internazionale, rivolto a importatori, giornalisti, operatori del settore. In Giappone l’Italia è il secondo mercato fornitore di vino dopo la Francia e la prima importazione fu alla metà degli anni Settanta. Oggi l’enologia italiana nel paese presenta stabilità ma vi sono buone potenzialità: c’è spazio, infatti, per erodere quote di mercato a competitor. A dimostrarlo sono i numeri. Per i vini in bottiglia la Francia esporta il 48% rispetto al 16% dell’Italia, mentre per gli spumanti, le bollicine francesi rappresentano il 77% contro l’8% di quelle italiani. ( Dati Ice Tokyo). Con The Italian Wine Masters, quindi, la scelta dei quattro consorzi è stata “controcorrente”. In un momento in cui la maggior parte delle denominazioni punta con decisione sui nuovi mercati, obiettivo sarà “riconquistare” un paese che storicamente apprezza il nostro vino. The Italian Wine Masters vedrà la partecipazione di circa cento aziende italiane in rappresentanza delle quattro denominazioni garantite. Queste presenteranno i propri prodotti a un pubblico selezionato di operatori del settore e di giornalisti. Per meglio approfondire le caratteristiche delle singole denominazioni si terranno seminari condotti da importanti professionisti del settore. A The Italian Wine Masters, quindi, Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore e Vino Nobile di Montepulciano, che costituiscono il 12 % dell’export del vino italiano, faranno così conoscere il “Sistema Italia” presentando al tempo stesso le peculiarità dei singoli vini ma anche lo “stile” del nostro Paese  
   
   
CONVEGNO NAZIONALE A.I.B.E.S. 2010. HOTEL LAGUNA PALACE, MESTRE 3-5 NOVEMBRE  
 
Come tutti gli anni in novembre i migliori barman italiani si incontrano per una sfida a colpi di shaker. I professionisti del bartending selezionati nel corso del 2010 attraverso una serie di concorsi a livello territoriale arrivano al momento clou incontrando i colleghi di tutta Italia. I concorrenti partecipano in diverse categorie, ma solo un professionista sarà selezionato per partecipare al Concorso Mondiale Iba. I concorsi Emergenti, Aibes Domani e Inei sono riservati a giovani e a barman che recentemente hanno approcciato questa professione attraverso i Corsi Aibes. Un bel trampolino di lancio attraverso il quale molti, negli anni, sono approdati a livelli superiori. Le tre categorie After Drink, Long Drink e Pre dinner, invece, sono quelle da cui uscirà il vincitore assoluto del concorso, colui che si aggiudicherà il punteggio più alto e rappresenterà l’Aibes al Mondiale. Da non dimenticare tre premi importanti: il Miglior barman dell’anno, il Premio Angelo Zola e lo Skill Bartender. Tutti e tre, oltre alla prova pratica, prevedono un esame scritto e orale. Il Miglior barman dell’anno è uno dei professionisti che partecipano alle categorie After, Long e Pre dinner e, oltre all’abilità nella preparazione, deve dare dimostrazione di una approfondita cultura generale e professionale, di conoscere le lingue, di avere un corretto approccio con il cliente. Il Premio Angelo Zola è riservato ai barman di età inferiore ai 28 anni. Intitolato allo storico Presidente Aibes, è il concorso più amato dai barman che si preparano per tutto l’anno con studi e ricerche in particolare su prodotti e aspetti merceologici. Lo Skill Bartender, infine, vuole valorizzare un metodo di lavoro moderno, che unisce alla preparazione del drink un aspetto “visivo”. Si tratta di quello che veniva chiamato flair e identificato con esibizioni spettacolari. In realtà si tratta di una metodica precisa finalizzata a migliorare la qualità del lavoro e a velocizzare la preparazione dei drink. Quest’anno alla giornata di gara vera e propria seguirà una mattinata di dibattito dedicata al tema “Professione Barman”. L’evento, patrocinato dalla Provincia di Venezia, avrà come tema le opportunità professionali nel mondo del bartending ed il ruolo del barman nell’educazione al bere consapevole  
   
   
VINO, GRANDI MARCHI: DIVERSITA’ E’ ELEMENTO CHIAVE PER EXPORT VINO ITALIANO NEGLI USA. ALLEANZA GRANDI MARCHI/MASTERS OF WINE ASSET STRATEGICO PER PROMOZIONE ALL’ESTERO. PROSSIME TAPPE, HONG KONG E TOKYO  
 
. New York - “La diversità e la varietà del vino italiano di qualità rappresentano sempre di più un elemento distintivo chiave per l’export nel mercato statunitense. Lo ha confermato il successo della degustazione esclusiva organizzata alla Public Library di New York, che ha visto oltre 120 presenze tra operatori del mondo finanziario, Masters of Wine, giornalisti e opinion makers”. Così Piero Antinori, presidente dei Grandi Marchi, l’Istituto composto dalle 17 firme icona dell’enologia italiana, a conclusione dell’evento Simply Italian a New York, “The diversity of Italy”, realizzato in collaborazione con i Masters of Wine, l’organismo- gotha del vino nel mondo. “La collaborazione con l’Institute of Masters of Wine – ha dichiarato Antinori – rappresenta un asset strategico per promuovere il vino italiano di qualità in quei segmenti del mercato Usa dove l’eccellenza enologica made in Italy può fare la differenza: il mondo dei collezionisti e della finanza,le grandi catene alberghiere e la ristorazione internazionale. Per questo – ha concluso Antinori - con i Mw stiamo programmando educational specifici da sviluppare sia sul mercato americano, sia sui nuovi mercati emergenti”.Tra gli elementi chiave per la promozione, come ha rilevato il fondatore di Snooth, Dal Piaz, anche i nuovi media, veicolo fondamentale per l’educazione e la rapida condivisione di informazioni. Prossime tappe della partnership Grandi Marchi/imw saranno l’educational in Australia, oltre a seminari e degustazioni in abbinamento alle cucine locali previsti ad Hong Kong e Tokyo per fine novembre. L’istituto del vino italiano Grandi Marchi è composto da: Biondi Santi Spa, Michele Chiarlo, Ambrogio e Giovanni Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Cà del Bosco, Umani Ronchi, Carpenè Malvolti, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Alois Lageder, Rivera, Jermann, Donnafugata, Marchesi Antinori, Tasca D’almerita.