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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Maggio 2014
STRATEGIA EUROPEA DI SICUREZZA MARITTIMA: MOVING FORWARD  
 
Portsmouth – Di seguito l’intervento del 23 maggio di Maria Damanaki Il commissario europeo per gli affari marittimi e la pesca Al Chens (capi di flotte europee) riunione annuale: “ Signori, E ´un piacere incontrarvi tutti di nuovo qui nella bella città di Portsmouth. Se vi ricordate, l´anno scorso durante il Meeting Annuale di Atene, mi stava facendo il caso di una più stretta cooperazione tra gli attori della sicurezza e argomentando in favore di una strategia di sicurezza marittima per l´Unione europea. Un anno dopo abbiamo una proposta concreta che è in realtà in fase di negoziato al Consiglio mentre parliamo. Questa è la proposta che l´Alto rappresentante, la signora Ashton, e ho presentato marzo: un embrione di una strategia di sicurezza marittima dell´Ue per la prima volta; un quadro di riferimento per le autorità nazionali e gli operatori dell´Ue a lavorare molto più strettamente di quanto oggi assicurare il dominio marittimo mondiale ed i bacini marittimi dell´Ue. Il punto di partenza è che l´Unione europea è una potenza marittima mondiale e un fornitore globale di sicurezza marittima. Abbiamo la responsabilità di raggiungere la governance basato su regole dei mari e possiamo farlo lavorando con i nostri partner internazionali, in particolare la Nato. La cooperazione è il nome del gioco qui, come è complementarità. La strategia è infatti basata sui principi di coerenza, la cooperazione intersettoriale e l´efficienza dei costi. Importante, collegherà le politiche interne dell´Ue con quelle esterne, in modo da consentire la cooperazione militare-civile. Ma voglio essere molto chiaro: la nostra proposta preserva l´integrità funzionale di ciascun settore e promuove la cooperazione senza creare nuove strutture. Alcuni di voi hanno fatto il punto che il testo non mette abbastanza enfasi sul ruolo delle marine militari. Ma io credo che, così com´è, la proposta ha molto da offrire ai marine. Tutti abbiamo qualcosa da guadagnare da una cooperazione intersettoriale. Non fraintendetemi: ognuno di voi sta già facendo un ottimo lavoro. E Operazione Atalanta ha dimostrato che la forza navale Ue può fare molto. Ma questo non è il momento di riposare sugli allori; dobbiamo continuare ad andare avanti e affrontare un clima di sicurezza sempre più complesso. Dobbiamo trovare modi per risparmiare denaro ed essere ancora più preparati che mai. E questo è lo scopo della nostra iniziativa. Così il vostro vantaggio dipenderà dal vostro contributo e il coinvolgimento concreto nel piano d´azione imminente. Per esempio: Quali aree di cooperazione con i partner civili si desidera esplorare o approfondire? Analisi e gestione del rischio? Capacità oceaniche? Il mantenimento di una fregata della marina armati e pronti a combattere in ogni momento è costoso per definizione. Ma sempre più al giorno d´oggi le guardie costiere utilizzano navi polivalenti. Ora mi chiedo: non poteva questi essere condivisa o scambio? Potrebbe pattuglie coordinate? Non poteva doveri come gli appalti, l´analisi del rischio o supporto di manutenzione che richiede tempo essere suddivisa successo? Non dimentichiamo che l´interoperabilità delle comunicazioni radio ridurrebbe le spese tecniche. E che, unendo le capacità di formazione possiamo ottenere personale adeguatamente addestrato con meno soldi. Inoltre, un approccio coordinato aiuta il nostro caso a livello internazionale, quando vogliamo salvaguardare i nostri interessi comuni o pianificare le attività o esercizi marittimi con i paesi terzi. Alcuni paesi terzi stanno già dando noi le idee in questo senso. Questi sono solo alcuni esempi, Signori. In realtà, Cathy Ashton ed io hanno identificato più di venti azioni che potrebbero trarre beneficio chiaramente da una più stretta cooperazione tra i paesi e le agenzie dell´Ue - ogni riconoscendo che, dato il clima che oggi operiamo, dobbiamo fare di più con meno. Ogni decisione definitiva spetta a voi, naturalmente, ma penso che tutte queste aree meritano un´attenta considerazione. Non nego che si tratta di un nuovo territorio: un nuovo set up che richiede un cambiamento di mentalità. Ma penso che i tempi siano maturi. E la risposta finora è positivo. Il Consiglio europeo ha la sicurezza marittima una priorità politica; i nostri governi sostengono il principio che dobbiamo consolidare la posizione dell´Ue come leader mondiale nel suono governance marittima e siamo ora al lavoro per trasformare la proposta in una strategia vera e propria che può essere adottata dal Consiglio Affari generali a giugno. Questa è un´ottima notizia. Questo è trasformativa. Quanto a me, per gli ultimi quattro anni ho lavorato per riaccendere l´economia marittima. Ma che va di pari passo con la sicurezza: nessun imprenditore investirà su una attività marittima se impianti off-shore non sono percorsi sicuri o commerciali non sono sicure. Questo è il motivo per cui sto anche lavorando su un sistema comune per la condivisione delle informazioni sul settore marittimo che credo migliorare la nostra consapevolezza della situazione e la nostra capacità di risposta. Per concludere, io sono ancora più convinto rispetto allo scorso anno che i rischi e le minacce di oggi richiedono una risposta coordinata. La nostra strategia cercherà di fare il miglior uso delle risorse esistenti, promuovere partenariati efficaci e credibili, i costi e incoraggiare le nostre nazioni a lavorare mano nella mano. Il ruolo delle Marine europee sarà fondamentale in tal senso. Questo non è solo una responsabilità che non possiamo sottrarci, ma è anche ciò che il modello dell´Unione europea è tutto.  
   
   
FITOSANITARIO: LA COMMISSIONE EUROPEA RAFFORZA NORME SULLE IMPORTAZIONI DI AGRUMI FRUTTA DAL SUDAFRICA  
 
Requisiti più rigorosi per le importazione di agrumi dal South African sono stati approvati ieri da esperti degli Stati membri . Queste sono state le misure di emergenza adottate per proteggere le colture europee di agrumi macchia nera, una malattia delle piante dannose non originaria dell´Europa. Secondo le nuove misure, agrumi importati dal Sud Africa saranno soggetti a criteri più rigorosi come la pre registrazione e trattamenti chimici post-raccolta e la registrazione obbligatoria di case di imballaggio, nonché ispezioni ufficiali in loco presso agrumeti. Un campione di almeno 600 di ogni tipo di agrumi per 30 tonnellate dovranno essere adottate dalle autorità sudafricane. Tutta la frutta con sintomi sarà testato. Inoltre, un campione ogni 30 tonnellate di arance ´Valencia´ sarà anche testato. Nessuna distinzione tra gli agrumi di consumo e di agrumi freschi frutti destinati alla trasformazione è fatta. Il commissario per la Salute, Tonio Borg ha dichiarato: "Protezione delle piante sul territorio dell´Ue è della massima importanza e l´Ue aveva altra scelta che imporre un regime di controllo più rigoroso per South African agrumi di campionamento e analisi delle partite sistematica dovrebbero prevenire questa malattia pianta nociva. Dal prendere piede in agrumeti europei a scapito del nostro settore agricolo. Abbiamo dovuto prendere queste misure a causa del numero elevato di recente intercettazione di agrumi infette a controlli alle frontiere europee. " Le misure odierne si basano anche su una recente valutazione del rischio fitosanitario dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare . L´obiettivo è quello di prevenire la malattia di entrare nell´Ue e che interessano nero indenne dell´Ue agrumi spot. L´introduzione di agrumi macchia nera nella Ue rappresentare una seria minaccia per agrumi aree di produzione dell´Unione europea, presenti soprattutto in Europa meridionale. Durante la stagione delle esportazioni 2013 (da aprile a novembre) circa 600 000 tonnellate di agrumi sono stati importati dal Sud Africa. Questo rappresenta circa un terzo del totale delle importazioni dell´Ue di agrumi, con le arance è la principale merce di agrumi. Prossimi passi - Le misure saranno adottate dalla Commissione nei prossimi giorni. Nel caso in cui le intercettazioni ricorrenti di agrumi contaminati con agrumi macchia nera vengono rilevati nei prossimi mesi, tali misure saranno ulteriormente rafforzati e possono essere imposte ulteriori restrizioni.  
   
   
PAC, ASSESSORE LOMBARDIA: TROVATA L´INTESA, 220 MILIONI ALLA ZOOTECNIA  
 
Roma - "Sono abbastanza soddisfatto dell´accordo trovato nella Conferenza delle Regioni, perché di fatto è stata accolta la proposta delle Regioni del Nord, assegnando la prevalenza degli aiuti accoppiati alla zootecnia, colonna portante dell´agricoltura". È comunque positivo il commento dell´assessore all´Agricoltura della Lombardia, dopo la fumata bianca sulla ripartizione in chiave interna del Primo pilastro della Pac. Plafond Risorse Dal 10 All´11% - "Il negoziato si è chiuso rispettando la volontà della Lombardia e delle Regioni del Nord, che si sono presentate in maniera compatta alla Conferenza delle Regioni con una proposta di mediazione - afferma l´assessore lombardo -. Questo ha portato a un compromesso che, se è vero che non ci soddisfa pienamente perché avremmo voluto ridurre al minimo le categorie dei beneficiari, è altrettanto innegabile che nell´assegnare un plafond dell´11% delle risorse per gli aiuti accoppiati, riconosce la prevalenza alla zootecnia". Si è passati così dal 10 all´11%, "con quel punto aggiuntivo ripartito fra le richieste del Nord, concentrate sostanzialmente sulla zootecnia, e quelle del Centro e del Sud". Aiuti A Soia Non Previsti - Fra le colture beneficiarie entra anche la soia, con una cifra intorno ai 10 milioni di euro, che nella proposta iniziale non era prevista. Rimangono invariate le aperture verso le altre colture, dal riso all´olio, dal pomodoro alla barbabietola, così come nella soluzione avanzata dal ministro delle Politiche agricole. Quanto alla zootecnia, destinataria nel complesso di 220 milioni di euro su un totale di 426 milioni, sono ascritti fra i segmenti produttivi ammessi agli aiuti accoppiati anche i vitelli a carne bianca, altra novità del documento approvato. Riconosciuta Proposta Regioni Del Nord - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia torna sulla novità del negoziato, data appunto da una compattezza granitica del Nord attorno alla proposta lombarda. "Questo dimostra che quando si lavora congiuntamente per sostenere gli agricoltori i risultati poi si ottengono - commenta l´assessore -. So bene che si tratta di una mediazione e indubbiamente avremmo preferito qualcosa in più, ma alla fine ha prevalso il buon senso". "Ringrazio il ministro delle Politiche agricole - dice ancora l´assessore - per l´atteggiamento rispettoso delle prerogative delle Regioni e per aver cercato a lungo una soluzione condivisa in larga misura dagli attori della Conferenza delle Regioni". Nell´ambito del Primo pilastro della Pac sono state fatte scelte importanti anche sul ´capping´, il tetto aziendale massimo sulle risorse comunitarie. La digressione contributiva opererà nella misura del 50% sopra la soglia dei 150.000 euro e del 100% sopra i 500.000 euro.  
   
   
BOLZANO, FONDI UE ALL´AGRICOLTURA: SCHULER IN CONFERENZA REGIONI, INTESA SULLA PARTE FINANZIARIA  
 
Soddisfatto l´assessore provinciale all´agricoltura Arnold Schuler al termine della seduta del 27 maggio a Roma nella Conferenza delle Regioni per l´intesa trovata sulla ripartizione dei fondi Ue della politica agricola comunitaria. "L´agricoltura di montagna sarà sostenuta in modo mirato", informa Schuler. I rappresentanti delle Regioni, per la Provincia di Bolzano l´assessore Arnold Schuler, si sono nuovamente ritrovati a Roma per cercare un´intesa sulla ripartizione dei fondi Ue relativamente al primo pilastro della politica agricola comunitaria. La proposta originaria del Governo prevedeva tra l´altro un aumento al 10% dei premi accoppiati, ma non aveva trovato il consenso della Provincia e di altre Regioni in quanto si accompagnava alla riduzione dei premi aggiuntivi per i bovini da latte. Le Regioni hanno concordato su una soluzione che prevede l´aumento di un punto percentuale dell´importo per i premi accoppiati, arrivando all´11% del massimale finanziario. "Questo punto aggiuntivo corrisponde a 39,6 milioni di euro all´anno a livello nazionale, che saranno ripartiti per metà tra le Regioni del nord e per metà tra Centro e Sud del Paese", spiega Schuler. Di queste risorse aggiuntive, 3 milioni di euro all´anno sono destinati alle aree di montagna. Raggiunta l´intesa sull´aspetto finanziario, le Regioni devono nora chiarire ulteriori aspetti connessi alla riforma agricola quali la definizione della figura dell´agricoltore attivo, e allo scopo gli incontri proseguiranno nelle prossime settimane sia a livello tecnico che politico.  
   
   
EXPO, PRESIDENTE LOMBARDIA: GOVERNO DIA POTERI A CANTONE  
 
Milano - "Mi aspetto che il Governo faccia una cosa che ha promesso di fare e che ancora non ha fatto: dare i poteri al dottor Cantone. Siamo ancora in attesa di sapere che poteri avrà. E questa è una cosa incomprensibile". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, conversando con i giornalisti a margine di un convegno nella sede milanese di Assolombarda. "Sarà lui - ha spiegato il governatore, rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento sulla richiesta avanzata dal sindaco di Milano di revoca della Maltauro - a dover valutare se ci sono gli estremi per fare quello che chiede il primo cittadino milanese. Però fino ad ora di poteri non ne ha. Non capisco - ha ribadito il presidente lombardo - perché il governo non si sia ancora deciso ad emanare il decreto per conferirgli poteri. È davvero incomprensibile".  
   
   
LA PAC 2014/2020 E IL FUTURO DELLA SARDEGNA. L’ASSESSORE REGIONALE AL CONFRONTO STATO-REGIONI  
 
 Cagliari - Dopo mesi di negoziati a Bruxelles, la nuova Pac - Politica Agricola Comune - è stata definita nei suoi elementi principali per il prossimo periodo di programmazione 2014/2020. La fase attuale vede impegnate le Regioni in un’articolata e difficile definizione con lo Stato dell’attuazione concreta della nuova Pac a livello nazionale e regionale. La trattativa è resa difficile anche dal fatto che al momento della nomina dell’assessore Falchi era in stato già avanzato e in parte compromessa da una serie di accordi che lasciavano poco margine di movimento. Domani, martedì 27 maggio, l’assessore dell’Agricoltura e Riforma Agro-pastorale Elisabetta Falchi parteciperà alla Conferenza Stato-regioni: "Si tratta di un passaggio delicatissimo, di assoluto rilievo per il rilancio dell’agricoltura sarda nei prossimi sette anni." sottolinea l’assessore. "Siamo impegnati con tutte le nostre forze dalla metà di aprile a recuperare il terreno perduto nel semestre settembre 2013/febbraio 2014, periodo in cui la Sardegna non ha svolto come avrebbe dovuto il proprio compito sul piano politico-istituzionale. Le trattative e le scelte della fase attuale sono di fondamentale importanza, perché caratterizzeranno sul piano operativo buona parte del futuro della nostra agricoltura e, quindi, dell’economia della nostra regione. Ecco perché dobbiamo avere ben chiari i nostri obiettivi e puntare con decisione ad ottenere risultati concreti a beneficio dell’agricoltura e del sistema agroalimentare sardi. Dobbiamo pensare a chi davvero coltiva la terra e alleva animali, assicurando così la produzione di alimenti sani e sicuri per tutti. Dobbiamo dedicare sforzi specifici ai giovani agricoltori, per ridare vitalità alle zone rurali e salvaguardare il nostro territorio. Dobbiamo imprimere una decisa accelerazione verso la modernizzazione e l’innovazione del settore, avendo come obiettivo generale la qualità delle nostre produzioni. Per questo ci stiamo battendo per far valere le nostre ragioni in un negoziato nel quale la complessità degli aspetti tecnici richiede da un lato competenza e visione d’insieme e, dall’altro, attenzione ai dettagli operativi capaci di fare la differenza". L’importanza centrale della fase attuale e delle sue evoluzioni è confermata dalle tensioni che stanno caratterizzando il percorso decisionale, con un’aspra dialettica incrociata tra Ministero, Regioni, Province Autonome, Commissione Agricoltura della Camera e Associazioni dei Produttori. "Gli ultimi incontri – in particolare quelli del 23 e del 30 aprile – hanno visto un confronto acceso su proposte sensibilmente diverse” conferma l’Assessore Falchi. "Non si può ignorare, infatti, che le Regioni hanno, per le diverse caratteristiche strutturali dei propri comparti agricoli, interessi spesso divergenti. E a loro volta i diversi settori del comparto produttivo hanno esigenze ben distinte. La Sardegna non deve avere paura, in casi come questo, di evidenziare con chiarezza le proprie specificità e difendere le proprie posizioni con determinazione. La Pac e, in generale, le politiche comuni europee non sono mai “neutre”, così come non lo è nessuna decisione. Sta a noi mettere in campo tutte le migliori energie – progettuali, negoziali e operative – per affrontare in modo efficace appuntamenti come questo".  
   
   
CALABRIA: CONVOCATO UN TAVOLO PARTENARIALE PER DISCUTERE DELLE SCHEDE DI MISURA DEL NUOVO PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014/2020  
 
 L’assessore regionale all’Agricoltura, Foreste e Forestazione Michele Trematerra ha convocato, per venerdì prossimo, 30 maggio, un importante tavolo partenariale per discutere con i rappresentanti istituzionali, sociali ed economici, delle schede di misura del nuovo Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020. L’incontro è fissato per le ore 9 al Centro Agroalimentare della “Fondazione Terina” di Lamezia Terme. L’apertura dei lavori sarà affidata all’Assessore Trematerra, poi seguiranno gli interventi del Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura Giuseppe Zimbalatti, dell’Autorità di Gestione del Psr Calabria Alessandro Zanfino e del Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria Paolo Praticò. “Posso dire con soddisfazione – ha affermato l’Assessore Trematerra – che siamo già a buon punto con la redazione del nuovo Programma di Sviluppo Rurale. Abbiamo convocato tutto il partenariato perché in questa delicata fase è necessario un confronto tecnico sulle strategie da adottare e sulle Misure da attivare, che vorremmo fossero il più possibile condivise ed alle quali il Dipartimento Agricoltura sta lavorando incessantemente. A testimonianza dell’impronta che vogliamo dare alla nuova programmazione dei fondi comunitari – ha aggiunto – e che cioè si possa contraddistinguere per rapidità ed efficienza burocratica, puntiamo ad essere tra le prime amministrazioni regionali a presentare il Psr 2014/2020”. Sul sito internet www.Calabriapsr.it è possibile visionare e scaricare le schede di misura.  
   
   
AIUTI ACCOPPIATI, ASSESSORE EMILIA ROMAGNA: UNA PROPOSTA CHE NON CI SODDISFA PIENAMENTE NON È STATO INCREMENTATO IL BUDGET PER IL POMODORO DA INDUSTRIA, MA SONO ANNUNCIATE RISORSE AGGIUNTIVE DALLA NUOVA OCM ORTOFRUTTA  
 
 Bologna - “Una proposta che non ci soddisfa pienamente, ma che abbiamo accettato per senso di responsabilità nazionale. Il tempo era scaduto e occorreva decidere”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni sull’accordo, raggiunto oggi a Roma tra Ministero delle politiche agricole e Regioni, per gli aiuti accoppiati della nuova Pac 2014-2020 e la definizione di agricoltore attivo. Il compromesso prevede che il prelievo sui pagamenti diretti per finanziare gli aiuti accoppiati passi dal 10 all’11%, per complessivi 39 milioni di euro all’anno. Queste risorse verranno utilizzate per incrementare gli aiuti accoppiati già decisi per olio d’oliva, zootecnia (in particolare di montagna) e ovi-caprini e per stanziare 10 milioni di euro (inizialmente non previsti) a sostegno della coltura della soia. “Purtroppo - sottolinea Rabboni – non si è trovato l’accordo per incrementare anche il budget degli aiuti accoppiati per il pomodoro da industria e la barbabietola, mentre nessun aiuto è previsto per la frutta trasformata”. “A parziale compensazione – conclude Rabboni – il Ministro ha annunciato che nella nuova Ocm ortofrutta verrà attivato per il comparto del pomodoro da industria, un settore strategico per l’agroalimentare nazionale, un contributo per l’acquisto di piantine particolarmente resistenti che potrà andare da 100 a 300 euro a ettaro”.  
   
   
PESCA, ASSESSORE LOMBARDIA: NUOVA CONSULTA PER AFFRONTARE TEMI IMPORTANTI  
 
Milano - "Un provvedimento importante, che ci pone nelle condizioni di affrontare alcuni argomenti legati ai fondi comunitari per incentivare l´acquacoltura e la pesca professionale dal 2015 al 2020, ma anche relativi alla semplificazione del regolamento regionale sulla pesca, in un percorso di sburocratizzazione e semplificazione attivato fin dai primi mesi del mandato regionale". Lo ha dichiarato l´assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia dopo che la Direzione Generale dell´assessorato all´Agricoltura della Lombardia ha approvato, con decreto del presidente di Regione Lombardia, il rinnovo della Consulta regionale della pesca per la decima legislatura. I Componenti - La consulta, che rimarrà in carica per l´intera durata della legislatura, è formata dall´assessore all´Agricoltura della Lombardia, con funzioni di presidente; assessore all´Agricoltura della Provincia di Milano; assessore all´Ambiente della Provincia di Mantova; assessore alla Caccia, pesca e sport della Provincia di Bergamo; l´ assessore all´Ambiente della Provincia di Cremona; Roberto Battagin, Fernando Landonio, Gianrodolfo Ferrari della Federazione italiana Pesca sportiva e attività subacque; Dante Virgili dell´Arci Pesca Fisa; Alessandro Gatti di Assolaghi; Daniele Moroni dell´Unione Pesca sportiva della provincia di Sondrio; Marco Cavallaro di Apat Lago di Garda; Natale Marini di Apat Lago d´Iseo; Andrea Colombo di Apat Lago Maggiore; Igor Fantoni di Anapi Pesca Lombardia Lago di Como; Fabrizio Merati in rappresentanza delle associazioni ambientaliste; Piero Fantinato dell´Associazione Piscicoltori Italiani ; Marco Mancini consulente scientifico; un dirigente dell´assessorato all´Agricoltura di Regione Lombardia e un funzionario Dg Agricoltura (con funzioni di segretario. Anche Associazioni Dilettantistiche - Oltre ai componenti nominati potranno richiedere di partecipare alle riunioni della consulta, senza diritto di voto, i rappresentanti delle associazioni dilettantistiche, dell´Unione delle Bonifiche, dei Comuni, delle Comunità montane, delle Direzioni generali della giunta regionale e delle associazioni nazionali o regionali interessate alla gestione dalla fauna ittica e della pesca.  
   
   
LA POLITICA COMUNITARIA E LA VITICOLTURA VENETA. INCONTRO A MOTTA DI LIVENZA (TV)  
 
Venezia - “La Pac 2020. Novità, opportunità e il futuro del settore vitivinicolo” sarà il tema di un dibattito in programma per giovedì 29 maggio nel palazzo La Loggia di Motta di Livenza, in provincia di Treviso, con inizio alle ore 21. Interverranno il sindaco della città Paolo Speranzon, il direttore del dipartimento regionale agricoltura e sviluppo rurale Andrea Comacchio con l’enologo Giuseppe Catarin, il presidente del Consorzio Vini Doc Venezia Giorgio Piazza e il presidente del Consorzio Prosecco Doc Stefano Zanette. Concluderà l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato. L’appuntamento è promosso dalla Città di Motta di Livenza in collaborazione con la Regione e i due Consorzi di Tutela Prosecco Doc e Vini Venezia.  
   
   
SUCCHI DI FRUTTA. IL VENETO PER AUMENTO CONTENUTO FRUTTA NELLE BIBITE ANALCOLICHE  
 
Venezia - La Giunta veneta richiederà al Governo provvedimenti per sostenere l’aumento del contenuto di succo di frutta nelle bibite analcoliche, a tutela del “Made in Italy” agroalimentare, della trasparenza delle etichettature, della equità delle filiere, della competitività delle imprese del primario e della qualità delle produzioni. E’ quanto prevede una specifica delibera, adottata oggi su iniziativa dell’assessore all’agricoltura Franco Manzato, finalizzata a sollecitare il Governo affinchè si impegni a rendere effettivo l’innalzamento della percentuale minima di frutta nei succhi e bevande analcoliche dall’attuale 12 per cento al 20 per cento. “Il comparto del Made in Italy nelle filiere agroalimentari è universalmente riconosciuto come una straordinaria leva competitiva “ad alto valore aggiunto” per lo sviluppo dell’economia nazionale – ha sottolineato Manzato – tanto più in un momento di grave crisi nella quale sia il Paese, sia la Regione sono alla ricerca di azioni e risorse per il rilancio dell’economia e della crescita occupazionale”. Per questo è necessario qualificare ciò che immettiamo sul mercato e, fra i tanti prodotti italiani che chiedono norme più qualificanti, anche i succhi di frutta e le bevande a base di frutta soffrono di una normativa merceologica che banalizza la qualità, non valorizza la materia prima e non consente al consumatore di reperire prodotti di alto valore qualitativo. Sull’argomento si era anche espresso il Consiglio regionale con una mozione del 7 maggio scorso, con la quale la giunta veniva impegnata a sollecitare l’aumento della percentuale di frutta effettivamente utilizzata nelle bibite che alla frutta si richiamano. “Il Veneto – ha ricordato in proposito Manzato – è un importante produttore di frutta con oltre 10 mila aziende frutticole, una superficie di circa 20 mila ettari e una Produzione Lorda Vendibile di settore di oltre 200 milioni di euro: il 3,8 per cento di tutta la Plv regionale. I frutti più coltivati sono le mele, le pere, le pesche, le nettarine e il kiwi, prodotti che possono avvantaggiarsi dalla trasformazione in succhi di frutta. Sul territorio regionale sono inoltre presenti alcune aziende di trasformazione importanti a livello nazionale”.  
   
   
FESTIVAL DELLA RURALITÀ. VENDOLA: "UN TERRENO INTERESSANTE DI SFIDA CULTURALE"  
 
“C’era un tempo in cui il Parco dell’alta Murgia era percepito come una minaccia. Oggi tutti gli operatori economici, ma anche tutti gli amministratori dell’area, sanno che il Parco non solo non è una minaccia, ma è una grandiosa occasione per mettere insieme i talenti e per rilanciare il temi della ruralità”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che ieri mattina in conferenza stampa a Bari ha presentato, insieme con la vicepresidente della Giunta regionale Angela Barbanente, il Presidente del Parco dell’Alta Murgia Cesare Veronico e il Presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini, la seconda edizione del Festival della ruralità che si svolgerà nel territorio del Parco dell’Alta Murgia dal 28 maggio al 1 giugno. “Questo Festival sta guadagnando un suo spazio, sta crescendo e può avere un grande futuro perché – ha aggiunto Vendola – ci sarà una grande riscoperta del tema della ruralità in chiave moderna sin da prossimo anno in occasione di Expo 2015. La ruralità sarà effettivamente uno dei terreni più interessanti di sfida culturale per mettere in equilibrio ciò che va preservato dell’antico e ciò che va costruito e inventato del futuro”. “I temi legati alla ruralità - ha spiegato il Presidente della Regione - non sono temi folcloristici, sono legati al tema del rapporto tra economia e ecologia, a come si ripensa il sistema agroalimentare alla luce della necessità di proteggere i terreni che si impoveriscono sempre di più, anche per gli abusi della chimica, a come proteggere l’acqua, laddove la falda si impoverisce o avanza la salinizzazione frutto della erosione delle coste. Insomma il Festival della ruralità è sì una grande festa in cui raccontiamo le nostre tradizioni, i nostri sapori, le nostre vocazioni, le storie del passato ma è anche l’occasione in cui riallacciamo i fili con il mercato internazionale, con il turismo di qualità. Insomma la ruralità può rappresentare una ricchezza in tutti i sensi, sia come conservazione di valori fondamentali della comunità, sia come investimento in buona economia”. Per quanto riguarda il tema relativo ad alcune aree del Parco dell’Alta Murgia, oggi utilizzate come servitù militari per poligoni o per esercitazioni, Vendola ha ribadito che è “ragionevole pensare di poter liberare progressivamente molte aree che andranno ridestinate alla fruizione collettiva”. “Ho detto al Ministro della Difesa Roberta Pinotti – ha sottolineato Vendola - che ritengo sia necessario fare una discussione sul futuro di queste aree, imprigionate dall’uso militare, con chi ha le competenze giuste, con chi utilizza i parchi e con chi li gestisce, con gli ambientalisti. Facciamo una discussione vera perché si tratta di decidere come contemperare interessi differenti, aiutando l’Alta Murgia ad essere sempre di più un Parco per tutti e sempre di meno un luogo dove ci si esercita alla guerra”. In occasione del Festival della ruralità, ci saranno le celebrazioni del decennale di "Voler Bene all´Italia", la festa nazionale dei piccoli comuni che sarà celebrata il 1 giugno nel piccolo centro rurale murgiano, Poggiorsini. E a proposito dei piccoli comuni, Vendola ha ribadito quanto “i 5800 piccoli comuni italiani siano uno dei principali fondamenti dell’identità culturale italiana, avendo anche il vantaggio di essere stati sempre sentinelle della ruralità”. “Intervenire con un approccio politicamente rigoroso - ha concluso Vendola - e con un respiro strategico nel tema della rivalorizzazione dei piccoli comuni, accanto al tema della riqualificazione delle periferie e delle grandi aree urbane, è assolutamente decisivo”.