Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Gennaio 2013
PUGLIA: EOLICO, NO A PSICOSI, SI VALUTINO GLI EFFETTI CUMULATIVI  
 
 Bari, 16 gennaio 2013 - “Il fatto che la Regione Puglia abbia spinto l´acceleratore sulle fonti rinnovabili di energia non significa che esse non debbano tener conto di profili di sostenibilità e compatibilità con i contesti su cui insistono. Lo dico a scanso di equivoci rispetto ad un dibattito che, ora dopo ora, diventa sempre meno sereno e sempre più improntato a profili di terrorismo informativo. Nessuna psicosi, nessun isterismo. Negli ultimi anni, laddove soggetti privati hanno presentato istanze su istanze per eolico e fotovoltaico nella nostra regione, il Governo Regionale si è orientato in maniera chiara sul piano normativo, non ultima la recente legge che tiene conto degli impatti cumulativi nelle Valutazioni di Impatto Ambientale relative proprio agli impianti Fer”. Così l´assessore Lorenzo Nicastro, assessore Regionale della Puglia alla Qualità dell´Ambiente. “Proprio in virtù di quella norma e in ragione delle abnormi richieste di autorizzazione all´installazione che interessano la nostra Regione gli uffici competenti dell´Assessorato all´Ambiente hanno ritenuto di assoggettare a Valutazione di Impatto Ambientale le richieste di installazione di eolico nel territorio di Manduria. Utilmente – prosegue Nicastro – nei 60 giorni di pubblicazione tutti i soggetti, siano essi enti pubblici, provati o aziende, in qualche modo coinvolti possono presentare le proprie osservazione. Tutto il materiale così raccolto permetterà ai tecnici del Comitato Via regionale di fare il proprio lavoro con a disposizione il maggior numero di elementi possibile”. “E´ evidente – conclude l´assessore – che decine di migliaia di Mw di eolico o fotovoltaico ulteriori sono insostenibili per il nostro territorio. Ancorché votati alle fonti rinnovabili abbiamo abbondantemente dato in questo senso e siamo molto attenti agli aspetti di sostenibilità e compatibilità con le vocazioni territoriali”.  
   
   
AMBIENTE E PAESAGGIO: FIRMATA INTESA TRA REGIONE UMBRIA E CENTRO STORICO BENEDETTINO, AL VIA CENSIMENTO ABBAZIE  
 
Perugia, 16 gennaio 2013 - Aggiornare il censimento delle abbazie e dei principali siti benedettini in Umbria: con questo obiettivo è stata siglata un´intesa tra la Regione Umbria e il Centro Storico Benedettino Italiano che ha permesso l´avvio dei lavori di ricognizione. Con la firma di questo documento - hanno spiegato dall´Assessorato regionale all´Ambiente - la Regione Umbria intende avviare un processo che, partendo dall´ approfondita conoscenza degli aspetti materiali assunti dal monachesimo benedettino in Umbria, possa favorire e promuovere politiche di recupero e valorizzazione di un patrimonio di enorme valore culturale. Il Piano paesaggistico regionale in fase di elaborazione contiene già un primo censimento delle abbazie e dei principali siti benedettini, frutto di un lavoro condotto tra la fine del 1996 ed il dicembre del 1997, periodo in cui la Regione Umbria d´intesa con la Soprintendenza per i Beni Artistici-ambientali Architettonici-storici, realizzò un censimento - che interessò 102 siti benedettini - finalizzato alla salvaguardia del patrimonio identitario del paesaggio umbro. Successivamente l´Osservatorio regionale per la qualità del paesaggio ha provveduto ad aggiornare il censimento e al fine di procedere alla validazione scientifica dei nuovi dati e delle informazioni in esso contenute è nata l´esigenza di avviare una collaborazione con il Centro Storico Benedettino Italiano, detentore di un ingente patrimonio di studi storici relativi al monachesimo e alla sua diffusione in Italia.  
   
   
DANIMARCA: BEI SOSTIENE LE ATTIVITÀ DI R & S DI FLSMIDTH CON PRESTITO 125 MILIONI DI EURO  
 
 Lussemburgo, 16 gennaio 2013 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha concesso un prestito di 125 milioni di euro per la ricerca globale, programma di sviluppo e innovazione del Flsmidth danese società di ingegneria. Il finanziamento è destinato a sostenere le attività di R & S per il cemento e minerali (per lo più metalli non ferrosi), industria di trasformazione. Vicepresidente della Bei Jonathan Taylor sa id: "Siamo felici di aver firmato questo accordo con Flsmidth, che porterà notevoli benefici agli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione relativo al trattamento del cemento e minerali industrie di trasformazione. Queste sono considerazioni chiave per il coinvolgimento della Bei nel sostenere lo sviluppo di prodotti innovativi e processi produttivi più efficienti sono anche nell´interesse dell´ambiente ". La R & S sostenuta dal finanziamento Bei sarà effettuata all´interno dell´Ue, alla società danese centri R & D a Dania (Mariager) e Valby (Copenaghen) per il periodo 2013-2016. La Bei incoraggia la ricerca e l´innovazione del settore privato competitivo. Di conseguenza, sostiene la ricerca continua Flsmidth e sviluppo tecnologico, con particolare attenzione all´uso di carburanti alternativi, riduzione delle emissioni e dei rifiuti, oltre a migliorare il recupero di calore. Inoltre, il programma si concentra sul consumo di energia diminuisce, riducendo al minimo il consumo di acqua, aumentando la capacità delle piante, la disponibilità e l´efficienza della gestione, nonché minimizzare i rischi di sicurezza. Le attività di R & S finanziati dalla Bei possono avere effetti positivi spill-over sulle operazioni di cemento in tutto il mondo e su applicazioni in altri settori. Poiché la Bei ha inoltre promuove con forza la tutela dell´ambiente, una quota significativa della società R & S si rivolge allo sviluppo di tecnologie meno invasive dell´ambiente, come quelli riduzione delle emissioni in atmosfera e riducendo il consumo di energia. Il prestito Bei contribuirà positivamente alla Flsmidth di R & S nel ciclo economico, fornendo un forte valore aggiunto finanziario. La Banca rappresenta una fonte di finanziamento per il mutuatario, che permette sia la diversificazione della base di finanziamento della società e l´estensione del suo profilo di scadenza.  
   
   
CESSIONE AST, AL MISE INCONTRO CON OUTOKUMPU PER PUNTO SITUAZIONE GOVERNO: PRIORITARIO PIANO INDUSTRIALE, ALTRA RIUNIONE I PRIMI DI MARZO  
 
 Roma 16 gennaio 2012 - In un incontro al Ministero dello Sviluppo Economico, è stato fatto ieri il punto della situazione sul processo di cessione di Ast (Acciai Speciali Terni) da parte di Outokumpu, in attuazione della decisione dell’Antitrust europea. La riunione, presieduta dal Sottosegretario Claudio De Vincenti, ha visto la partecipazione della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, del sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, del Presidente della Provincia Feliciano Polli, dei dirigenti della multinazionale finlandese, dei sindacati di categoria e confederali nazionali e territoriali e delle Rsu. Gli esponenti di Outokumpu hanno dettagliatamente esposto l’iter in corso (che tra le altre cose prevede la distribuzione ai potenziali acquirenti di un memorandum informativo, sulla base del quale i soggetti interessati a subentrare potranno procedere nella trattativa) e data la più ampia rassicurazione che entro maggio il passaggio di proprietà sarà perfezionato, rispettando così la scadenza fissata dalla Commissione Europea. Nel corso della discussione, Governo, istituzioni locali e sindacati hanno, da parte loro, posto l’accento sulla necessità che, nell’esaminare le manifestazioni d’interesse, Outokumpu consideri elementi prioritari il piano industriale e la capacità finanziaria di supportarlo. “Piano industriale e disponibilità finanziaria capace di dargli gambe- ha sottolineato il Sottosegretario De Vincenti- rappresentano infatti la garanzia che le acciaierie di Terni continuino a essere presenti sulla scena internazionale e rafforzino la loro competitività”. I rappresentanti della multinazionale hanno condiviso tale impostazione. Per i primi di marzo è stata convocata una nuova riunione del tavolo. Nel frattempo, in spirito di piena collaborazione con Outokumpu, Ministero ed istituzioni locali seguiranno passo passo l’evolversi della vertenza.  
   
   
LAVORO: IN ITALIA CRESCE LA DISCRIMINAZIONE DIFFUSI I PRIMI DATI UNAR RELATIVI AL 2012. DIVERSITALAVORO PRESENTA GLI EVENTI GRATUITI DI FORMAZIONE PER LE IMPRESE SULL’INTEGRAZIONE E VALORIZZAZIONE DELLE DIVERSITÀ  
 
Milano, 16 gennaio 2013 – Sono stati presentati ieri a Milano, durante la conferenza stampa “Diversity & Employability” organizzata da Diversitalavoro, i primi dati raccolti sulla discriminazione in Italia da Unar, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, relativi al periodo gennaio-ottobre 2012. Se tra il 2010 e il 2011 sono stati i mass-media l´ambito in cui si era registrato il maggior numero di episodi di discriminazione, i primi dieci mesi del 2012 hanno segnato un primato allarmante: quello del lavoro, contesto in cui si è verificato il 35% degli atti discriminatori (+15,4%), con particolare riferimento alle fasi di accesso all´occupazione (75,5%). A segnalare questi episodi sono state soprattutto le vittime (53,8%) più che i testimoni (40,9%). “Il mobbing, l´accesso all´occupazione e le condizioni lavorative rappresentano i maggiori punti critici su cui il diversity management deve intervenire” ha dichiarato Marco Buemi, referente di Unar. Diversitalavoro: oltre trenta persone assunte nel 2012 Nel corso della conferenza stampa, sono stati inoltre presentati i risultati della rilevazione effettuata sugli oltre 5000 utenti iscritti nell’ultimo anno al sito di Diversitalavoro (www.Diversitalavoro.it), il progetto promosso da Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), Fondazione Sodalitas, Synesis Career Service e Fondazione Adecco per le Pari Opportunità che ha come obiettivo quello di favorire l´inserimento nel mondo del lavoro di laureati/diplomati con disabilità, iscritti alle categorie protette e/o di origine straniera. Le 320 risposte pervenute hanno permesso di delineare il profilo delle persone con disabilità, di origine straniera o transgender alla ricerca di opportunità dedicate di ascolto, valorizzazione delle competenze ed inserimento professionale. Nel 2012 chi ha partecipato a una edizione del Career Day lo ha fatto tendenzialmente per la prima volta (96%), traendone grande soddisfazione (88%). Le 755 persone che hanno preso parte a Diversitalavoro nell´ultimo anno erano soprattutto laureate (67%) e laureande (8%) e prevalentemente con disabilità (69%); le persone di origine straniera intervenute sono state il 29,5%, mentre le persone transgender l´1,5%. Di questi, 31 persone (il 4,1%) hanno trovato lavoro con un contratto di stage (32%), a tempo determinato (21%) e a tempo indeterminato (24%). "Da 6 anni il progetto Diversitalavoro è portatore di una cultura fattiva di inclusione e di valorizzazione delle diversità nel mondo del lavoro - ha dichiarato Paolo Beretta, partner di Synesis Career Service e responsabile del progetto Diversitalavoro - I numeri del 2012 sono l´ennesima conferma che nonostante le difficoltà che vive il mercato del lavoro e nonostante l´ulteriore svantaggio di alcune categorie di persone, le buone pratiche sono possibili e possono diffondersi. Lo dicono le storie di successo che Diversitalavoro racconta e lo dicono le oltre 40 aziende che nel 2012 partecipano al progetto". Un Premio per le imprese che hanno inserito persone tramite Diversitalavoro Nel corso della mattinata è stato infine consegnato uno speciale riconoscimento – il Diversity&inclusion Award – alle imprese che nel 2012 hanno concluso ad oggi l’inserimento nella propria azienda di persone incontrate durante le edizioni annuali di Diversitalavoro: Banca Popolare di Milano, Ibm, Intesa Sanpaolo e Michelin Italia. "Il premio Diversity Inclusion Award 2012 è anche quest´anno una ulteriore conferma dell´impegno di Ibm nell´ambito della diversity” ha dichiarato Monica Forbice, Recruitment Manager di Ibm Italia. E ha aggiunto: “Per Ibm l´inserimento di persone disabili non è solo un obbligo legislativo da assolvere, ma rappresenta un obiettivo per la realizzazione di un ambiente lavorativo inclusivo e rappresentativo delle diversità del mercato e della società". Per l’azienda ha ritirato il Premio Federica Disansebastiano. Per Michelin Italia è invece intervenuta la Diversity Manager Elena Rubin, che ha dichiarato:"La diversità è la realtà quotidiana della nostra azienda ed è un motore di performance: la diversità dei talenti, delle competenze, delle origini e delle personalità di donne e uomini ci permette di essere specchio della società, e di beneficiare di approcci e idee differenti". Giovanni Rossi, Direttore Risorse Umane e Politiche del Lavoro di Banca Popolare di Milano, ha inviato una nota di ringraziamento in cui ha dichiarato: “Il nostro personale impegno è volto a sostenere le diversità, al fine di consentire a ciascuno di svolgere al meglio la propria attività e creare valore non solo all’interno ma anche all’esterno per i nostri clienti, i soci, i fornitori e il territorio. Siamo certi infatti che l’attenzione alla diversità possa tradursi in leva competitiva per l’azienda stessa, rafforzandone tra l’altro il valore di impresa responsabile”. Per l´azienda ha ritirato il Premio Daniela Arghetti, Responsabile Iniziative Sociali. Il calendario degli eventi Diversitalavoro nel 2013 Durante la Conferenza sono state infine diffuse le date del Career Forum Diversitalavoro di quest´anno, che oltre a Milano (5 giugno) e a Roma (novembre), per la prima volta avrà luogo anche Napoli (28 febbraio). L´edizione campana di Diversitalavoro sarà ospitata dall´Università Federico Ii. Diversitalavoro però nel 2013 non sarà solo Career Forum. Tutte le imprese interessate possono infatti accedere ad un calendario di tre incontri formativi gratuiti per approfondire i temi della diversity e delle pari opportunità: - 14 marzo 2013, ore 9.30-13 presso Fondazione Sodalitas: “Da obbligo a risorsa: un approfondimento dell’Art. 14 Legge 276/03” - 18 aprile 2013, ore 9.30-13 presso Fondazione Sodalitas: “Lgbt inclusive companies” - 28 maggio 2013, ore 9.30-13 presso Fondazione Sodalitas: “Active Ageing e dialogo intergenerazionale” L´iscrizione a questi appuntamenti può essere effettuata inviando una mail a rosanna.Paiano@synesiscs.it  oppure a francesca.Delpiano@sodalitas.it  
   
   
PIEMONTE NEL MONDO E INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: AL VIA I NUOVI PROGETTI PIM E PIF DEL PIANO STRATEGICO DELLE CAMERE DI COMMERCIO E DELLA REGIONE  
 
Torino, 16 gennaio 2013 - Sono stati presentati il 15 gennaio 2013, i nuovi progetti Pim (Progetti integrati di mercato) e Pif (Progetti integrati di filiera) del Piano triennale dell’Internazionalizzazione. Le Camere di commercio piemontesi e la Regione Piemonte, condividendo la necessità di rendere più efficienti i propri interventi a favore dell’internazionalizzazione del sistema economico regionale, hanno siglato il Piano strategico triennale. Dopo aver già messo in campo le iniziative “multivoucher” per favorire l’accesso al credito delle imprese che partecipano a manifestazioni internazionali e il Bando per i voucher fiere all’estero, sono ora al via nuovi strumenti a disposizione delle imprese: i Progetti integrati di mercato e i Progetti integrati di filiera, per un valore totale di oltre 13 milioni e 500 mila euro, di cui 11 milioni e 400 mila erogati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio piemontesi. “Questi nuovi progetti dimostrano come anche nel campo dell’internazionalizzazione il sistema istituzionale piemontese sia in grado di creare sinergie importanti, mettendo in comune le competenze presenti sul territorio e adottando politiche a lungo termine di programmazione e strategia, politica e tecnica – commenta il Presidente di Unioncamere Piemonte Ferruccio Dardanello –. In questa fase economica così delicata, è sempre più determinante offrire alle nostre imprese una dote finanziaria e strumentale così da renderle sempre più competitive e dinamiche, in grado di camminare a testa alta nel mondo, portando il ‘made in’ e le nostre eccellenze al di fuori dei confini italiani”. “Pochi grandi numeri testimoniano come il Piemonte continui ad essere una grande regione, in quanto da sola produce l’8 per cento del Pil e il 10 per cento del valore aggiunto manifatturiero nazionale. Il Piemonte è in secondo luogo un grande territorio internazionalizzato, sul quale l´export continua a tirare nonostante il periodo di crisi generale – dichiara Roberto Cota, Presidente della Regione Piemonte –. È nostro dovere continuare a concentrare ogni sforzo possibile per sostenere le imprese che operano in questo settore strategico. Il nostro fine è infatti quello di sviluppare una piena internazionalizzazione, che aiuti lo sviluppo locale delle imprese tramite maggiori opportunità commerciali estere e una struttura globale più solida e competitiva”. “I Progetti integrati di filiera (Pif) e i Progetti integrati di mercato (Pim) sono un esempio concreto della proficua collaborazione tra Regione e sistema camerale in tema di internazionalizzazione. L´utilizzo dei fondi Fsc (ex Fas) da parte della Regione per i programmi di export, in modo sinergico e concordato con le Camere di commercio, rappresenta una novità originale e che ci distingue positivamente nel resto del Paese – rileva Massimo Giordano, Assessore allo Sviluppo economico, Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte –. Basti pensare che a livello nazionale, presso il Ministero degli Esteri, è stata recentemente avviata un´apposita cabina di regia per promuovere queste forme di collaborazione. Il Piemonte, dal canto suo, già da tempo è piuttosto avanti su questo tema, visto che la programmazione congiunta va avanti da oltre un anno”. “Il lavoro sinergico di Regione e sistema camerale piemontese in favore dell’internazionalizzazione si consolida con questo Piano che, attraverso Pim e Pif, consente di introdurre nuovi progetti e dare maggior respiro a quelli esistenti, con un raggio di azione sempre più ampio in termini di filiere produttive e aree geografiche coinvolte – spiega Giuseppe Donato, Presidente di Ceipiemonte -. I progetti includeranno servizi in favore di micro-imprese, start-up e spin-off innovative e saranno orientati a incoraggiare l’aggregazione tra aziende e l’avvio di contratti di rete. Pim e Pif inoltre si intersecheranno in numerosi casi, trovando sinergie anche in ottica di marketing territoriale. Con le proprie capacità progettuali ed esperienza Ceipiemonte punterà all’ottimizzazione e gestirà al meglio le opportunità che grazie a Pim e Pif si potranno creare a vantaggio delle nostre imprese e di tutto il sistema Piemonte”. I Progetti integrati di filiera (Pif) Sono 16 i Pif approvati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio del Piemonte (e attuati attraverso enti strumentali), per un valore complessivo di oltre 10 milioni e 448 mila euro, di cui circa 8 milioni e mezzo finanziati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio piemontesi (cfr. Scheda 1). Si tratta di progetti che vedono la partecipazione di imprese in grado di vantare già un buon grado di internazionalizzazione, ma a livelli diversi. L’obiettivo è di promuovere la proiezione internazionale nei settori di eccellenza, attraverso la collaborazione tra aziende di dimensioni e grado di internazionalizzazione differenti, accomunate dall’appartenenza alla stessa filiera produttiva. Le imprese meno internazionalizzate necessitano di supporto conoscitivo e logistico, al fine di conquistare maggiori spazi di mercato. Il tipo di internazionalizzazione ricercato è strutturato e coordinato su un territorio estero regionale o multiregionale scelto appropriatamente. I Pif puntano a creare relazioni e infrastrutture di vendita stabili, e sono dotati di obiettivi misurabili a livello di singola impresa e di cluster complessivo. Le imprese che abbiano partecipato a Pif con successo (valutato e misurato), diffondono il proprio "know how" nei confronti delle edizioni successive, anche attraverso azioni di tutoring e di mentoring. I Progetti integrati di mercato (Pim) Sono 15 i Pim approvati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio del Piemonte (e attuati attraverso enti strumentali), per un valore complessivo di oltre 3 milioni e 147 mila euro, di cui circa 2 milioni e 900 mila finanziati dalla Regione Piemonte e dalle Camere di commercio piemontesi (cfr. Scheda 2). Si tratta di progetti che hanno l’obiettivo di penetrare in uno specifico mercato geografico, attraverso la realizzazione di infrastrutture stabili, reti di relazione, reti di vendita, partnership locali, etc. Come nei Progetti integrati di filiera, le imprese partecipanti hanno gradi d’internazionalizzazione diversi, ma non sono legate necessariamente da relazioni di filiera, bensì da un comune interesse verso un mercato geografico specifico. Questo al fine di aumentare il peso specifico e l’efficienza del progetto e ridurre i costi di sviluppo e realizzazione. Anche i Pim devono avere obiettivi misurabili e comportare un debito di trasferimento di "know how", nei casi di successo. Per informazioni: www.Pie.camcom.it/internazionalizzazione/piano_strategico    
   
   
THYSSEN; AST TERNI, PER ISTITUZIONI UMBRE "FONDAMENTALE PROFILO INDUSTRIALE ACQUIRENTE"  
 
Roma, 16 gennaio 2013 - In un incontro al ministero dello sviluppo economico, è stato fatto ieri il punto della situazione sul processo di cessione di Ast (Acciai Speciali Terni) da parte di Outokumpu, in attuazione della decisione dell´Antitrust europea. La riunione, presieduta dal Sottosegretario Claudio De Vincenti, ha visto la partecipazione della Presidente della Regione Umbria, del sindaco di Terni, del Presidente della Provincia di Terni, dei dirigenti della multinazionale finlandese, dei sindacati di categoria e confederali nazionali e territoriali e delle Rsu. Gli esponenti di Outokumpu hanno dettagliatamente esposto l´iter in corso (che tra le altre cose prevede la distribuzione ai potenziali acquirenti di un memorandum informativo, sulla base del quale i soggetti interessati a subentrare potranno procedere nella trattativa) e data la più ampia rassicurazione che entro maggio il passaggio di proprietà sarà perfezionato, rispettando così la scadenza fissata dalla Commissione Europea. Nel corso della discussione, Governo, istituzioni locali e sindacati hanno, da parte loro, posto l´accento sulla necessità che, nell´esaminare le manifestazioni d´interesse, Outokumpu consideri elementi prioritari il piano industriale e la capacità finanziaria di supportarlo. "Piano industriale e disponibilità finanziaria capace di dargli gambe - ha sottolineato il Sottosegretario De Vincenti - rappresentano infatti la garanzia che le acciaierie di Terni continuino a essere presenti sulla scena internazionale e rafforzino la loro competitività". I rappresentanti della multinazionale hanno condiviso tale impostazione. Come Regione e Istituzioni locali di Terni - hanno dichiarato congiuntamente i rappresentanti delle istituzioni umbre - abbiamo ribadito l´assoluta necessità che nella individuazione dell´acquirente si privilegi prima di tutto il profilo industriale del nuovo soggetto, anche rispetto alle prospettive di medio e lungo termine al fine di garantire al sito umbro un ruolo fondamentale nel panorama dell´industria siderurgica nazionale e mondiale. Riteniamo questo punto irrinunciabile, anche in considerazione del fatto che si tratta di una industria strategica nella produzione dell´acciaio, di interesse nazionale, oltre che territoriale. Chiediamo, inoltre, che anche la Commissione Europea tenga conto di questi aspetti affinché il passaggio di proprietà avvenga nel rispetto delle garanzie sia industriali che occupazionali. Per i primi di marzo è stata convocata una nuova riunione del tavolo. Nel frattempo, in spirito di piena collaborazione con Outokumpu, Ministero ed istituzioni locali seguiranno passo passo l´evolversi della vertenza.  
   
   
FIRENZE: CRISI, LE STORIE DI CHI CE L’HA FATTA CON L’AIUTO DELLA PROVINCIA 164 LAVORATORI COINVOLTI NEL PROGETTO “RICOLLOCA – CRI.ECO”  
 
Firenze, 16 gennaio 2013 - La rete dei Centri per l’impiego è l’aspetto più visibile della ricca rete di servizi per il lavoro coordinati e gestiti dalla Provincia di Firenze. Tra i tanti del 2012, è appena giunto a conclusione il progetto “Ricolloca – Cri.eco (crisi economica)” che Palazzo Medici Riccardi ha organizzato in collaborazione con alcune agenzie formative del territorio vincitrici di un bando provinciale coordinato dall’Assessorato al Lavoro. Il progetto è stato aperto a marzo e si è concluso a metà dicembre. “Ricolloca” è un servizio di accompagnamento al reinserimento lavorativo per un gruppo di iscritti alle liste della mobilità e ha l’obiettivo di fornire ai partecipanti un supporto individuale per la ricerca di una nuova occupazione, delineato sui suoi specifici bisogni formativi. Ii presupposto, infatti su cui si basa l’accompagnamento, è che ogni persona abbia in sé le risorse per cercare e trovare un’occupazione soddisfacente e che necessiti in prevalenza solo di un supporto per valorizzarle, orientarle e arricchirle con azioni mirate. Focus quindi dell’intervento, oltre che un aiuto nella definizione del profilo e del progetto professionale (con recupero corrispondente dell’autostima) è il sostegno all’individuazione di azioni di ricerca appropriate per l’obiettivo di lavoro desiderato e per il mercato o il settore di riferimento. I percorsi proposti sono flessibili e si sviluppano in tre fasi principali: un primo contatto con gli utenti, una fase di sviluppo, supporto e consulenza, la fase di ricollocazione vera e propria. Nella fase di contatto si comincia a conoscere l’utenza: i lavoratori sono stati contattati per lettera, per telefono oppure sono stati indirizzati al servizio dagli operatori dei Cpi e convocati ad un incontro di conoscenza; nella fase di sviluppo, il lavoratore o la lavoratrice viene avviata ad attività quali la consulenza individuale verso la definizione del suo progetto professionale, la preparazione e l’ottimizzazione degli strumenti per la ricerca di un impiego (Cv, lettere…) o condivisione di informazioni sui settori, aziende, operatori del mercato del lavoro, così come la rilevazione dei bisogni formativi e avvio alla formazione di base; la fase di ricollocazione consiste in una attività di monitoraggio e rilevazione delle opportunità lavorative offerte dal territorio, attraverso l’azione combinata dei singoli partecipanti e delle struttura. La fase di ricollocazione nella maggior parte dei casi viene attivata appena sono chiari e disponibili profilo e obiettivi del partecipante. I consulenti hanno registrato come presa in carico dal servizio 164 unità lavorative. Circa un terzo i lavoratori che hanno avuto un rapporto di lavoro dopo l´inizio del Progetto Cri.eco (Crisi Economica), a fine marzo 2012. Le storie - Alfredo Tiezzi, 1966, esperienza di magazziniere/trasporti, avviato percorso per ottenere i voucher individuali di Carta Ila con i quali ha preso il patentino Adr. Adesso lavora proprio grazie al patentino Adr. Molto soddisfatto di aver fatto formazione sia per effettivo utilizzo che come modo per ripartire e lavorare. - Antonella Bartolini, 1966 - esperienza come commessa abbigliamento. Ha utilizzato il servizio come punto di riferimento informativo in più occasioni: ha chiesto informazioni per seguire corsi di formazione, ha chiesto di rifare il Cv e ricevuto indicazioni per la ricerca del lavoro che ha fatto in autonomia. Molto soddisfatta del servizio a cui si rivolge alla bisogna. Al momento lavora part time il pomeriggio. - Patrizia Torrini, 1966 - Ha fatto la pratica per ottenere i voucher individuali di Carta Ila, grazie ai corsi di formazione ha potuto reinventarsi in una nuova mansione. Faceva l´amministrativa, è stata licenziata e poi richiamata dalla stessa azienda che però le ha cambiato mansione e adesso è commerciale. Senza i corsi non sarebbe stata in grado di riqualificarsi così agilmente. - Giacomo Capecchi, 1963 - L´utente ha un percorso ventennale nel settore abbigliamento come direttore alle vendite e rappresentante ufficio stile e responsabile fiere, con frequenti viaggi all´estero. L´ultima occupazione è stata presso Sash spa come responsabile ufficio stile e flussi, dove dopo tre anni è diventato anche Responsabile Uffici Acquisti. L´utente era in cassa integrazione in deroga fino a ottobre 2012, con una procedura di mobilità aperta. Alla luce delle difficoltà riscontrate da parte di Capecchi nel reinserirsi in tale ambiente lavorativo (causa forse anche l´età anagrafica) ha iniziato a valutare la possibilità di avviare un´attività in proprio. Si è avvicinato al servizio e ha partecipato una serie di colloqui individuali con la consulente. E’ stato individuato un percorso di orientamento e formazione al settore della ristorazione, finanziato da Carta Ila. Ha richiesto l´anticipo dell´indennità di mobilità, ed attualmente ha un bar in gestione a Prato.  
   
   
TERREMOTO/EMILIA DALLA REGIONE 15 MILIONI DI EURO PER FAVORIRE L´ESPANSIONE DELLA CAPACITÀ E LA RIQUALIFICAZIONE PRODUTTIVA DELLE IMPRESE DELL´AREA COLPITA. AL VIA UN BANDO: LE DOMANDE DI CONTRIBUTO TRA IL 18 FEBBRAIO E IL 17 MAGGIO.  
 
 Bologna, 16 gennaio 2013 – Dalla Regione 15 milioni di euro per favorire, attraverso un apposito bando, l’espansione della capacità produttiva e la riqualificazione produttiva delle piccole e medie imprese dell’area sisma. Questo con il sostegno degli investimenti e i processi di cambiamento tecnologico e organizzativo. Con il provvedimento, la Regione Emilia-romagna punta, così, a sostenere la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo delle aree colpite dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012. «Abbiamo investito su un bando che dà contributi alle imprese che non si arrendono e rilanciano. Vogliamo garantire – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - elevati livelli di competitività e innovazione per le imprese dell’area colpite dal terremoto. Il lavoro è la priorità assoluta. Per questo gli interventi che finanzieremo dovranno favorire anche ricadute positive sull’occupazione delle imprese in termini di posti di lavoro durevoli e di qualità». Possono usufruire del contributo le piccole e medie imprese, con sede legale e/o unità locale nei Comuni delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia, interessati dagli eventi sismici. Ciascuna impresa può presentare domanda di contributo per un solo progetto. Le richieste di contributo dovranno essere effettuate (attraverso la posta elettronica certificata) tra il 18 febbraio 2013 e il 17 maggio 2013. L’agevolazione prevista dal bando consiste in un contributo in conto capitale, fino ad una misura massima corrispondente al 45% della spesa ritenuta ammissibile. Saranno esclusi i progetti con spesa ammissibile inferiore a 40 mila euro: il contributo concedibile non potrà, in ogni caso, superare l’importo a 200 mila euro per progetto. Le richieste dovranno essere compilate esclusivamente per via telematica, tramite una specifica applicazione web, le cui modalità di accesso e di utilizzo saranno rese disponibili sui siti internet regionali: http://imprese.Regione.emilia-romagna.it, http://fesr.Regione.emilia-romagna.it e http://imprese.Regione.emilia-romagna.it/terremoto . Gli interventi agevolati dovranno concludersi entro 15 mesi dalla data di concessione del contributo: entro il mese successivo dovrà essere presentata alla Regione la documentazione di rendicontazione finale degli interventi agevolati. Tipologie di investimento. Gli investimenti realizzabili per accedere al contributo possono riguardare: investimenti per ampliamenti della capacità produttiva; per nuove localizzazioni produttive;per la riqualificazione degli spazi dedicati alla produzione e/o commercializzazione; per l’innovazione e ammodernamento tecnologico dei prodotti o processi produttivi, compreso il miglioramento dell’efficienza energetica o ambientale. Le spese ammesse. Le spese ammissibili possono ricomprendere:l’acquisto di beni strumentali per l’attività, nuovi di fabbrica, comprese le spese per la loro installazione;l’acquisto di beni immobili;le spese per riqualificazione, ampliamento o realizzazione di nuovi stabilimenti produttivi;l’acquisto di hardware, software e licenze per brevetti, strettamente connessi alla realizzazione del progetto;le consulenze esterne specialistiche; gli arredi, solo se funzionali all’attività d’impresa.  
   
   
PIÙ EXPORT CON I PROGETTI INTEGRATI DI FILIERA E DI MERCATO UN PIANO STRATEGICO DI REGIONE E CAMERE DI COMMERCIO PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE PIEMONTESI  
 
Torino, 16 gennaio 2013 - La Regione e le Camere di commercio piemontesi hanno definito, per rendere più efficaci i propri interventi per l’internazionalizzazione del sistema economico, un piano strategico triennale che mette a disposizione delle imprese due nuovi strumenti: i progetti integrati di filiera e mercato, per un valore totale di oltre 13 milioni e mezzo di euro, di cui 11,4 vengono erogati dai due enti. I 16 progetti integrati di filiera vedono la partecipazione di imprese in grado di vantare già un buon grado di internazionalizzazione, ma a livelli diversi. L’obiettivo è di promuovere la proiezione internazionale nei settori di eccellenza tramite la collaborazione tra aziende di dimensioni e grado di internazionalizzazione differenti, accomunate dall’appartenenza alla stessa filiera produttiva. I progetti puntano a creare relazioni e infrastrutture di vendita stabili e sono dotati di obiettivi misurabili a livello di singola impresa e di cluster complessivo. Le imprese che abbiano partecipato a progetti di filiera con successo valutato e misurato diffondono il proprio know how nei confronti delle edizioni successive. Tra le filiere interessate figurano l’aerospazio, l’automotive, la rubinetteria, l’agroalimentare, il tessile, la meccatronica, il design, l’editoria, l’oreficeria, il biomedicale. I 15 progetti integrati di mercato hanno invece l’obiettivo di penetrare in uno specifico mercato geografico per mezzo della realizzazione di infrastrutture stabili, reti di relazione, reti di vendita, partnership locali. Come nei progetti di filiera, le imprese partecipanti hanno gradi di internazionalizzazione diversi e sono legate da un comune interesse verso un preciso mercato. Questo al fine di aumentare il peso specifico e l’efficienza del progetto e ridurre i costi di sviluppo e realizzazione. Intervenendo alla presentazione delle due iniziative, l’assessore regionale allo Sviluppo economico ha messo in evidenza come l’utilizzo dei fondi europei di sviluppo e coesione per i programmi di export, in modo sinergico e concordato con le Camere di commercio, rappresenti una novità che distingue positivamente il Piemonte nel resto del Paese. Basti pensare che a livello nazionale, presso il Ministero degli Esteri, è stata recentemente avviata un’apposita cabina di regia per promuovere queste forme di collaborazione.  
   
   
COMO: FIGLI D’IMPRESA UNO STAGE PER CRESCERE QUARTA EDIZIONE  
 
 Como, 16 gennaio 2013 - Sono aperte le iscrizioni per la quarta edizione di “Figli d’Impresa”, il progetto di Confindustria Como rivolto ai figli (tra i 19 e i 24 anni) degli imprenditori che ancora non lavorano in azienda, che prenderà il via lunedì 4 marzo. Scopo del corso è di fornire ai ragazzi nozioni base per cominciare a muovere i primi passi in azienda e imparare a conoscere il mondo economico comasco, le istituzioni, il mondo confindustriale e i suoi servizi. Spesso, purtroppo, importanti temi di vitale interesse aziendale non sono fruibili nei percorsi scolastici, e c’è da parte dei giovani un’assoluta mancanza di conoscenza delle realtà economiche esterne all’azienda, oltre che una limitata conoscenza dei servizi offerti da Confindustria Como, che pregiudica per molte aziende associate la possibilità di “essere aiutate”. “Figli d’Impresa” nasce con l’obiettivo di risolvere queste problematiche. Lo stage affronterà una varietà di temi importanti e molto utili per qualsiasi tipo di lavoro che i giovani sceglieranno per il loro futuro. Come nelle precedenti edizioni, si parlerà di Costituzione Italiana, Ccnl, organizzazioni sindacali, selezione del personale, buste paga, internet, sicurezza e ambiente, rapporti con le banche, etica, comunicazione, organizzazione meeting e viaggi di lavoro, gestione del tempo e molto altro… Considerato il grande successo ottenuto lo scorso anno, anche l’edizione 2013 di “Figli d’Impresa” riproporrà certamente il suo format vincente ma sarà arricchito da due giornate e mezzo (8-10 marzo 2013) di attività outdoor della quale gli organizzatori non vogliono svelare troppo i contenuti per mantenere viva la curiosità. Il tema che caratterizzerà le due giornate sarà quello della gestione della fatica: gli imprenditori del futuro devono capire che la tenacia e il metodo sono fondamentali per la riuscita della propria attività. La fatica è, spesso, una barriera che ci creiamo da soli. Il corso sarà prevalentemente tenuto dai funzionari di Confindustria Como, ma ci saranno anche interventi degli imprenditori stessi. Saranno organizzate visite in alcune delle aziende associate per far conoscere dal vivo la realtà industriale comasca e non mancherà l’occasione per presentare ai ragazzi alcune personalità del mondo economico comasco, nonché gli Enti economici con cui in futuro dovranno confrontarsi. Lo stage si svolgerà nella sede di Confindustria Como dal 4 al 22 marzo, e avrà una durata di tre settimane. Per maggiori informazioni: Confindustria Como Tel 031.234111  
   
   
RITORNA L´ASTA DI LEGNAME TRENTINO DI PREGIO  
 
 Trento, 15 gennaio 2013 - Dopo il successo dello scorso anno si rinnova venerdì 22 febbraio alle 14.30, presso la sede della Federazione provinciale degli allevatori in via delle Bettine a Trento, l’appuntamento con l’asta del legname trentino di pregio, allestita dalla Camera di Commercio di Trento in collaborazione con il Servizio foreste e fauna della Provincia. L´evento è atteso dagli operatori di settore, in particolare da artigiani ed artisti trentini e non, per acquistare lotti di materiale pregiato da valorizzare nella propria attività. A differenza della prima edizione andranno all’incanto non solo singoli tronchi, ma anche lotti minimi (4-5 tronchi) di legname della stessa specie e provenienza. Ci saranno essenze pregiate provenienti dai boschi del Trentino, come l’abete rosso - anche con caratteristiche di risonanza - il larice, il pino cembro, l’abete bianco, il pino silvestre e l’olmo: in totale circa 170 tronchi suddivisi in 40 lotti proposti da Comuni, Asuc, Agenzia provinciale delle foreste demaniali e privati. Grazie alla collaborazione con la Federazione provinciale degli allevatori che ospiterà il materiale nell’ampio piazzale di via delle Bettine, gli operatori avranno l’opportunità di verificare direttamente il grado di qualità dei tronchi, di valutarne le caratteristiche e le possibilità d’uso, e successivamente di formulare l’offerta economica ritenuta più consona. Come nell’edizione precedente, i materiali sono stati accuratamente selezionati e risultano nella quasi totalità certificati Pefc (Programme for Endorsement of Forest Certification Schemes). L’iniziativa trae spunto da una formula commerciale molto diffusa in Paesi dalla lunga tradizione forestale, come ad esempio la Germania, dove le aste di pregio assumono i contorni di una vera e propria festa della comunità, che ne rinsalda lo spirito di appartenenza e il senso di aggregazione. Fin dagli anni Novanta, inoltre, la Camera di Commercio di Trento, in collaborazione con gli enti locali (Asuc-amministrazioni separate dei beni di uso civico e Comuni), partecipa all’allestimento delle aste periodiche del legname comune trentino per incentivarne la commercializzazione e l’impiego. Tutte le informazioni di dettaglio sulle specie e le quantità in asta sono disponibili sul sito www.Legnotrentino.it  Per ulteriori approfondimenti si prega di contattare l’Osservatorio del legno presso la C.c.i.a.a di Trento ai numeri di tel. 0461-887104-136-106 o via mail all’indirizzo progetto.Legno@tn.camcom.it    
   
   
UDINE - GIOVANI IMPRENDITORI, RIPRENDONO LE VISITE “SUL CAMPO”  
 
Udine, 16 gennaio 2013 - Dopo l’incontro con Marco Colle, titolare del locale L’ego di Udine, e l’approfondimento sulle attività e i servizi dedicati alla prima infanzia, con la coordinatrice dell’area Sabrina Comelli della Cooperativa Codess (appuntamenti realizzati in collaborazione rispettivamente con Confcommercio e Legacoop Fvg), riprendono gli speciali appuntamenti formativi per giovani aspiranti imprenditori che la Camera di Commercio, tramite la sua Azienda speciale Ricerca&formazione, organizza direttamente “sul campo”, con una visita nella sede dell’impresa per confrontarsi direttamente con i titolari sulle opportunità e le difficoltà da superare nel portare avanti l’attività in proprio. La terza visita-colloquio, che si terrà mercoledì 23 gennaio dalle 15 alle 17 e si rivolgerà a gruppi di giovani fra i 18 e i 30 anni, sarà alla Cooperativa sociale “Insieme” (Adegliacco, via Centrale 69) e le iscrizioni dovranno pervenire entro Domani, mercoledì 16. Gli interessati potranno confrontarsi questa volta con Rina Vazzaz, legale rappresentante e coordinatrice, che si soffermerà sulla storia dell´azienda, la presentazione dei servizi offerti, le difficoltà incontrate e i punti forti dell´azienda. La visita, realizzata anche in questo caso in collaborazione con Legacooperative Fvg, rientra nel pacchetto di interventi a favore dell’imprenditoria giovanile messi in campo nel 2012 dalla Cciaa di Udine. I gruppi di interessati saranno affiancati da un tutor e da un facilitatore che aiuteranno i partecipanti nel confronto con l’impresa. Chi fosse intenzionato a partecipare può rivolgersi a: www.Ricercaeformazione.it    
   
   
NEL NUOVO PIANO COMMERCIALE DELLA LIGURIA LE LEVE DELLO SVILUPPO E DELLA COMPETITIVITÀ  
 
Genova, 16 Gennaio 2013 - Al via in Regione Liguria il nuovo piano della nuova programmazione commerciale che sostituisce quello varato nel 2007, dopo le direttive Ue e nazionali, con tutte le novità sui vincoli, le dimensioni delle strutture, le tipologie distributive e gli indici di sostenibilità socio-economica. Il piano è stato presentato, ieri , dall´assessore al Commercio della Regione Liguria Renzo Guccinelli insieme con il segretario generale di Unioncamere Liguria Maurizio Scajola che ha reso noti i dati dell´Osservatorio del Commercio. La Regione Liguria è la seconda regione italiana, dopo la Toscana, ad aver approvato, a fine anno, all´unanimità in Consiglio Regionale, la nuova programmazione commerciale e gli adeguamenti normativi al Testo unico in materia di commercio del 2007. La modifica si è resa necessaria dopo i vari interventi normativi comunitari, a cominciare dalla Direttiva Bolkestein sulla libera concorrenza dei servizi e delle numerose normative statali. In linea con le liberalizzazioni sono state semplificate molte attività attraverso semplici comunicazioni e senza necessità di autorizzazioni. La nuova programmazione prevede, infatti, grandi possibilità di ampliamenti, accorpamenti, trasferimenti delle strutture commerciali esistenti senza più alcun vincolo quantistico e numerico, la liberalizzazione degli orari, nuove norme sugli outlet e i temporary shop. La nuova programmazione commerciale della Regione Liguria poggia sull´innovazione e la qualità del complesso dell’offerta. Nel provvedimento è stato elaborato un sistema di regole che ha come unica matrice la sostenibilità ambientale. Tenendo conto della necessità di contemperare il rispetto del principio della libera concorrenza e libero mercato con le esigenze del cittadino-consumatore che deve avere un’offerta commerciale adeguata. Regole che dovranno favorire un equilibrato sviluppo delle diverse tipologie distributive nel rispetto del territorio e valorizzare la funzione del commercio dei degli esercizi di piccole, medie e grandi dimensioni per riqualificare il tessuto urbano e i quartieri degradati. Per le strutture di vendita di rilevanti dimensioni sono stati fissati requisiti qualitativi e di prestazione generali e obbligatori. Specifici obblighi anche per le grandi strutture di vendita compresi i centri commerciali che potranno insediarsi esclusivamente in aree con una specifica destinazione d’uso. I criteri non riguardano però i parametri urbanistici che devono essere comunque osservati dagli esercizi commerciali (raccordi viari, parcheggi ecc). Fra i vari requisiti previsti dal piano, le medie strutture di vendita dovranno avere una classificazione energetica, produrre energia termica da fonti rinnovabili senza emissioni in atmosfera, limitare la produzione dei rifiuti e dotarsi di aree per la raccolta differenziata. Le medie strutture di vendita non potranno superare i millecinquecento metri quadrati di superficie. Un limite uguale in tutta la Liguria, indipendentemente dagli abitanti dei comuni. Alle grandi strutture di vendita si chiede inoltre l’installazione di protezione dall’inquinamento di polveri, il controllo degli effetti acustici dentro e fuori la struttura, la raccolta delle acque piovane, spazi per l´accoglienza del cliente e aree attrezzate per i bambini. Il nuovo piano commerciale della Regione Liguria dà ai comuni la possibilità di prevedere requisiti qualitativi e di prestazione facoltativi, con convenzioni per favorire le assunzioni di lavoratori in cassa integrazione o mobilità, l’adozione di sistemi per acquisti telematici, la raccolta dei prodotti alimentari invenduti da parte del volontariato, la condivisione degli orari di apertura e chiusura con il territorio. Per incentivare il ritorno della popolazione dalla periferia alla città, nella nuova programmazione commerciale è prevista la possibilità che nei centri storici e nei centri storici commerciali e in particolari aree limitate possono essere stipulati patti d’area o contratti di quartiere tra regione Liguria, Comune, Camere di Commercio, associazioni di categoria del commercio, consorzi di imprese, proprietari di immobili per sostenere una forte riqualificazione commerciale.  
   
   
COMMERCIO, I DATI DELL´OSSERVATORIO IN LIGURIA  
 
Genova, 16 Gennaio 2013 - Regione Liguria e Unioncamere Liguria hanno proseguito anche nel 2012 l´attività dell’Osservatorio Regionale del Commercio. Scopo dell´Osservatorio è quello di provvedere alla raccolta dati e al monitoraggio - con riferimento all’entità e all’efficienza della rete distributiva - per rivedere o confermare le linee di programmazione e pianificazione del settore, in tutte le sue componenti e strutture. Per centrare questo obiettivo, la Regione Liguria e Unioncamere Liguria hanno avviato una rete di collaborazioni con i comuni e con il sistema camerale. Nel 2013 sarà sviluppato un programma informatico che permetterà ai comuni di effettuare una compilazione on line. L´anci sarà l’interlocutore ideale per svolgere un’azione di sensibilizzazione ed attenzione verso tutti le comunità locali. Compito dell´Osservatorio sarà quello di coinvolgere maggiormente le associazioni di categoria e gli organismi di provata esperienza del settore (Indis, Università, Tagliacarne) in modo da fornire un’analisi più articolata e completa dei risultati che si otterranno. Tutto questo per migliorare l’affidabilità dei dati. Sono ancora in fase di approfondimento e suscettibili di ulteriori aggiornamenti quelli rilevati quest´anno e riferiti al 2011. I numeri del commercio dimostrano quanto questo settore sia importante nell´economia della nostra regione: 29.575 gli esercizi commerciali in Liguria a fronte di una superficie di vendita di 2.042.141.47 mq., distribuiti sul territorio per il 47% a Genova, 23% a Savona, 16% a Imperia e quasi 15% a La Spezia. Le imprese attive del settore commerciale sono quasi il 28% del totale delle imprese liguri. Gli occupati nel commercio in Liguria hanno un incidenza del 24%, molto superiore a quella nazionale (19,6); praticamente nella nostra regione un lavoratore su 4 trova occupazione in questo comparto. Le difficoltà però si fanno sentire: nel 2011 a fronte di 1910 imprese iscritte ne sono cessate 2890. I prezzi al consumo nella nostra regione sono aumentati in un anno del 3,5 % con ritmi superiori alle media nazionale tra i beni alimentari e non, nell´energia e nei servizi. Il peso del valore aggiunto del settore commercio In Liguria è del 9,5 %, un po´ più basso della media nazionale (10,7). Sono diffuse le imprese straniere: su 15 mila imprese nei vari settori il 33% sono nel settore commercio. Anche la quota femminile delle imprese del settore si attesta al 33% ma nel 2011 si registrano 1027 cessazioni rispetto a 634 iscrizioni; il numero delle imprese giovanili del commercio è il 26 % del totale ma nel 2011 si hanno 556 iscrizioni a fronte di 302 cessazioni. Per poter verificare il grado di incidenza delle attività commerciali sulla realtà economica regionale possono essere messi a confronto alcuni indicatori:
Indicatori A Confronto Anno 2011
Peso % Su Totale Regionale Genova Imperia La Spezia Savona Liguria
Popolazione 54,49 13,66 13,96 17,89 100 Fonte: Istat
Occupazione Totale 54,88 13,8 13,8 17,52 100 Fonte: Istat Indag. Forze Lavoro
Occupazione Commercio 49,36 17,31 15,38 17,95 100 Fonte: Istat Indag. Forze Lavoro
Reddito famiglie consumatori 57,12 12,97 12,5 17,41 100 Fonte: Istituto Tagliacarne (2010)
Imprese attive 50,47 16,88 12,58 20,07 100 Fonte: Infocamere
Imprese attive commercio (settore G) 56,12 14,23 12,44 17,21 100 Fonte: Infocamere
Esercizi al dettaglio in sede fissa 46,94 15,74 14,64 22,68 100 Fonte: Oss.reg.del Commercio
Superfici di vendita 42,75 19,49 15,35 22,41 100 Fonte: Oss.reg. Del Commercio
 
   
   
TRENTO: CONFRONTO CONCORRENZIALE PER LA SEGRETERIA TECNICA DEL TAVOLO PER L´ECONOMIA SOLIDALE INVITO A PRESENTARE MANIFESTAZIONE DI INTERESSE ENTRO LE ORE 12 DEL 31 GENNAIO 2013  
 
 Trento, 16 gennaio 2013 - Con avviso pubblico la Giunta provinciale comunica l’intenzione di effettuare una trattativa privata, previo confronto concorrenziale, per l’affidamento per 3 anni della gestione del fondo (di cui all’articolo 10 della legge provinciale 17 giugno 2010, n. 13) rivolto alla realizzazione di azioni di promozione dell’economia solidale e della responsabilità sociale delle imprese e per lo svolgimento del ruolo di segreteria tecnica del Tavolo provinciale per l’economia solidale. I soggetti dell’economia solidale interessati a partecipare al confronto concorrenziale sono invitati a esprimere tale interesse entro le ore 12 del 31 gennaio 2013 al Dipartimento industria e artigianato della Provincia autonoma di Trento. Con l’individuazione del soggetto a cui affidare l’incarico della gestione del fondo si proseguirà concretamente nel percorso di attuazione della legge provinciale n. 13/2010 in materia di “Promozione e sviluppo dell´economia solidale e della responsabilità sociale delle imprese”. Attraverso il supporto operativo del soggetto gestore potrà, infatti, essere avviata la realizzazione di molteplici compiti operativi, riguardanti in primo luogo la stesura dei disciplinari di settore, la realizzazione delle azioni di promozione e di sviluppo delle attività solidali e in generale l’attività di segreteria tecnica del Tavolo provinciale per l´economia solidale. Si invitano quindi i “soggetti impegnati nell’economia solidale” (come definiti dall’articolo 2 della legge provinciale n. 13/2010) a far pervenire alla Provincia autonoma di Trento – Dipartimento industria e artigianato, via G. B. Trener n. 3, 38121 Trento, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 31 gennaio 2013 a mezzo posta ovvero a mezzo fax al n. 0461/495749, o brevi manu una dichiarazione sostitutiva di certificazione e di atto notorio, contenente la manifestazione di interesse a partecipare alla procedura e redatta secondo il fac-simile allegato al presente avviso. La stessa dovrà essere sottoscritta dal legale rappresentante del soggetto interessato e dovrà essere accompagnata dalla fotocopia di un documento d’identità in corso di validità del sottoscrittore, se non consegnata a mano. Per ulteriori informazioni: tel. 0461 494979.  
   
   
SARDEGNA: AGEVOLAZIONI PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI IN FORMA AGGREGATA  
 
Caglairi, 16 gennaio 2013 - L’assessorato dell’Industria comunica che da oggi e fino al 28 giugno 2013 è possibile presentare le domande di ammissione per la concessione delle agevolazioni per le azioni di sistema e supporto all’internazionalizzazione delle Pmi in forma aggregata. Le azioni saranno tese a favorire l’aumento di competitività delle imprese sarde attraverso il finanziamento di progetti di internazionalizzazione che, per il tramite dell’aggregazione tra imprese, permettano la razionalizzazione dei costi, lo scambio e la condivisione di conoscenze, nonché un approccio integrato ai mercati esteri di riferimento. La finalità dei piani è quella di costruire un sistema di aiuti funzionale alle esigenze delle imprese sarde interessate all’export, volto al perseguimento dell’obiettivo specifico "Sviluppare l’apertura internazionale del sistema produttivo regionale e potenziare la capacità di internazionalizzazione delle Pmi" e dell’obiettivo operativo 6.3.1 "Migliorare la capacità del sistema produttivo di internazionalizzazione delle Pmi" del Por Fesr Sardegna 2007-2013. In particolare, le agevolazioni verranno concesse per attività promozionali, servizi di consulenza ed attività di supporto all’internazionalizzazione. Le Pmi interessate dovranno presentare le richieste per il finanziamento dei piani export tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o corriere espresso al seguente indirizzo: Sfirs S.p.a, Via Santa Margherita 4, 09124 Cagliari . Le domande saranno istruite in ordine cronologico di ricevimento fino ad esaurimento delle risorse disponibili pari a un 1milione e 210mila euro. Eventuali richieste di chiarimenti potranno essere inoltrate agli indirizzi di posta elettronica del Servizio politiche per lo sviluppo industriale ind.Incentivi@regione.sardegna.it  o alla Sfirs sportelloimpresa@sfirs.It