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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Gennaio 2013
TIFOSI DI CALCIO INGAGGIATI PER VALUTARE L´EFFETTO SPETTATORE  
 
Bruxelles, 16 gennaio 2016 - Alcuni tifosi di calcio hanno preso parte a un esperimento per verificare una delle aree più stimolanti della psicologia comportamentale: l´effetto spettatore. Esso si basa sulla convinzione che quanto più numerosi siano gli spettatori in una situazione di emergenza, tanto minori sono le probabilità che qualcuno intervenga per aiutare una persona in difficoltà. Il termine è stato identificato per la prima volta negli anni ´60 del secolo scorso, ma le ricerche condotte successivamente in quest´area si sono dimostrate impegnative. La maggior parte degli esperimenti si affida alla messa in scena di false emergenze o di liti violente usando degli attori; queste però si dimostrano inaffidabili per valutare quanto autentica sia una reazione. Il dott. Southern e i suoi colleghi della Bournemouth University, nel Regno Unito, hanno ora compiuto alcuni progressi nel superamento di questo problema, ideando esperimenti che usano una tecnologia di animazione 3D al computer. I risultati sono stati recentemente pubblicati nella rivista Public Library of Science (Plos) One. Il dott. Southern ha detto: "Noi sapevamo che per condurre gli esperimenti dovevamo ricreare la realtà al meglio delle nostre capacità. Con la realtà virtuale, se si può indurre qualcuno a credere che si trova in un luogo e se le reazioni che avvengono attorno al soggetto in quell´ambiente sono credibili, allora le persone reagiranno in un modo realistico". Per creare il loro mondo virtuale, il dott. Southern e il prof. Zhang hanno usato un sistema che si trova all´University College London (Ucl), chiamato "Reactor". Essi hanno usato immagini stereo che venivano proiettate sulle pareti e sul pavimento di una stanza usando proiettori digitali ad alta risoluzione. Una soggetto entra quindi nella stanza indossando leggeri occhiali con otturatore simili a quelli usati per le moderne televisioni tridimensionali che creano lo scenario realistico 3D di un locale per sportivi. Una tecnologia che segue i movimenti della testa garantisce che i soggetti vedano l´immagine dalla giusta prospettiva mentre un sistema con otto altoparlanti diffonde il suono direzionale. In una serie di esperimenti condotti con colleghi presso il Ucl e la Lancaster University, il team ha coinvolto 40 tifosi dell´Arsenal Fc e ha chiesto loro di entrare nel Reactor e di cercare cimeli di calcio. Una volta dentro, i partecipanti si trovavano davanti a uno scontro tra due uomini. Il dott. Southern spiega ciò che è accaduto poi: "Abbiamo usato diversi scenari per vedere se potevamo scoprire quali fattori sono di ostacolo alla decisione di un soggetto di intervenire quando lo scontro ha inizio. Abbiamo variato l´aspetto della vittima dello scontro, in alcuni casi era un tifoso dell´Arsenal e indossava una maglietta della squadra, mentre in altri mostrava scarso interesse verso la squadra e indossava una generica maglietta rossa. I partecipanti intervengono molto più spesso nel caso appartengano allo stesso gruppo della vittima". Anche altri esperimenti sono stati poi condotti, con i ricercatori che programmavano la vittima virtuale affinché guardasse direttamente il partecipante durante lo scontro per implorare aiuto. In questo caso i partecipanti tendevano a sentirsi più preoccupati per la sicurezza della vittima e il loro intervento tendeva a essere verbale piuttosto che fisico, a significare un maggiore livello di coinvolgimento. I ricercatori hanno anche riempito il bar con altri personaggi virtuali che reagivano in modo diverso allo scontro. In un caso un uomo che assiste alla lotta semplicemente alza le spalle quando il partecipante lo guarda. Gli spettatori virtuali inoltre urlano o per incoraggiare il partecipante a intervenire o per scoraggiarlo. Il dott. Southern ritiene che questa ricerca potrebbe spingersi molto oltre il semplice rivelarci nuove informazioni sulle debolezze della mente umana. Essa potrebbe anche attirare l´attenzione della polizia e del ministero della difesa per aiutare ad addestrare il loro personale in situazioni di confronto diffuse. Qualcuno ha suggerito che questa tecnologia potrebbe essere anche usata per aiutare a valutare la probabilità che un detenuto compia nuovamente crimini violenti. Uno studio pilota ha già raccolto risultati promettenti. Il dott. Southern ha concluso: "Si tratta di una tecnologia implementativa, che apre la strada all´utilizzo di scenari coinvolgenti in campi di ogni genere". Per maggiori informazioni, visitare: Public Library of Science (Plos) One. Http://dx.plos.org/10.1371/journal.pone.0052766  Bournemouth University: http://www.Bournemouth.ac.uk    
   
   
METTERE LA NORMALITÀ SULLA PASSERELLA MENTALE  
 
Bruxelles, 16 gennaio 2013 - Un importante professore di filosofia crede che essere normale sia una cosa tanto irraggiungibile quanto essere una top model sulla passerella. Il prof. Lars Fredrik Svendsen dell´Università di Bergen (Uib) ha fondato la sua teoria sul manuale norvegese per la diagnosi dei disturbi mentali, che è influenzato dal sistema Dsm sviluppato dall´Associazione psichiatrica americana. Le edizioni del Dsm sono criticate perché abbassano costantemente le soglie che determinano una diagnosi psichiatrica. Le conclusioni del prof. Svendsen saranno pubblicate a maggio nella quinta edizione del Dsm. Si crede che le pubblicazioni di cui sopra abbiano un effetto su come gli psichiatri ridefiniscono il concetto di normale e anormale. Le diagnosi di normale e anormale non sono contenute in una sessione chiusa, hanno un più ampio significato culturale. Il costante abbassamento della soglia diagnostica influenza il modo in cui le persone vedono se stesse. Il professor Svendsen osserva: "Stiamo trasformando la malattia (i disturbi mentali) nella norma e in questo processo essere normale diventa un´eccezione. Se continuiamo così, alla fine ci renderemo conto che quello che consideriamo normale viene messo su quella che io chiamo la passerella mentale". Il professore crede che rischiamo di considerare il normale come anormale. In pratica questo potrebbe implicare che più persone deviano dalla norma, ricorrendo a cure mediche solo per avvicinarsi a una qualche parvenza di normalità. Il professore paragona questo fenomeno ai corpi perfetti ritoccati con Photoshop nelle riviste di moda. Ci sono molte critiche dei manuali di diagnostica Dsm, sulle quali si basa la teoria della passerella, che credono che una serie di caratteristiche umane siano state trasformate in patologie negli ultimi anni. Il professor Svendsen osserva: "C´è stato un graduale passaggio dal vedere noi stessi come persone relativamente intraprendenti e capaci di affrontare la vita a considerarci cronicamente vulnerabili. Stiamo creando persone che non sono adatte a vivere la vita". Egli sottolinea che bisogna essere cauti quando si fa una diagnosi, perché la diagnosi è un´etichetta che crea un´immagine di chi e cosa siamo. Il professore conclude: "C´è il rischio che la diagnosi diventi la propria identità se si abbassano le soglie. Quello però che dovremmo tenere a mente è che la diagnosi non dice niente sulle credenze e le risorse positive inerenti all´essere umano". Per maggiori informazioni, visitare: Università di Bergen: http://www.Uib.no/en/  Dsm: http://www.Psychiatry.org/about-apa--psychiatry    
   
   
BOLZANO: NON AUTOSUFFICIENZA, AUMENTATO A 541 EURO L´ASSEGNO DI CURA PER IL LIVELLO I  
 
Bolzano, 16 gennaio 2013 - L´ammontare dell´assegno di cura per il livello assistenziale I aumenterà anche nel 2013, passando da 535 a 541 euro al mese. La decisione, su proposta dell´assessore alle politiche sociali Richard Theiner, è stata approvvata lunedì dalla Giunta provinciale. Invariati gli importi degli altri tre livelli di assistenza. Attualmente, sono circa 6.100 le persone non autosufficienti che ricevono l´assegno di cura del livello assistenziale I, quello che prevede un fabbisogno assistenziale compreso tra le 61 e le 120 ore al mese. Si tratta di persone che nella stragrande maggioranza (oltre l´85%), vengono assisite a casa. L´aumento di 6 euro, da 535 a 541, corrisponde ad una crescita percentuale dell´assegno mensile pari all´1,1%. Il motivo dell´incremento è da ricondurre alla legge provinciale per l´assistenza alle persone non autosufficienti, che prevede un adeguamento automatico dell´importo dell´assegno sulla base della crescita prevista a livello statale per l´assegno di accompagnamento. L´importo aggiornato con i 6 euro in più previsti dalla delibera approvata ieri (lunedì 14) dalla Giunta provinciale, riguarderà già l´assegno di cura del mese di gennaio, che verrà liquidato entro le prossime due settimane. Restano invariati gli assegni di cura per i livelli assistenziali Ii, Iii e Iv. Complessivamente sono oltre 14mila le persone non autosufficienti hanno ricevuto nel dicembre 2012 l´assegno di cura, quasi i tre quarti di tutti i non autosufficienti altoatesini vengono assistiti a casa.  
   
   
"POVERTÀ E DISABILITÀ NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO"  
 
Londra, 16 gennaio 2013 - Dal 3 al 5 aprile 2013 avrà luogo a Londra, nel Regno Unito, un incontro intitolato "Povertà e disabilità nei paesi in via di sviluppo" (Poverty and Disability in Developing Countries). La disabilità è stata spesso associata alla povertà, ma è relativamente scarsa la ricerca quantitativa rigorosa effettuata a proposito. Gli ostacoli ambientali, l´accesso limitato all´istruzione e ai servizi, lo stato carente di servizi sociali a causa di limiti economici e gli atteggiamenti e le pratiche discriminatorie, sono alcuni degli elementi chiave che riducono le persone disabili in condizioni di povertà. La conferenza tratterà le misure quantitative della disabilità, integrando questioni legate alla disabilità nelle attività di sviluppo economico nei paesi a basso e medio reddito. Per ulteriori informazioni, visitare: http://gdr1701-es2001.Eventbrite.co.uk/?rank=39&ebtv=c    
   
   
RIMANERE ATTIVI CON I GIOCHI DI SOCIETÀ UN PROGETTO TRANSNAZIONALE DELL´ASEV RIVOLTO ALLA TERZA ETÀ  
 
Bruxelles, 16 gennaio 2013 - Tactics – A Lifelong Game: un progetto transnazionale che mette al centro la terza età. Coordinato da Verein Multikulturell (Austria) e cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Grundtvig, Tactics (che si concluderà a settembre 2013) intende offrire attività che mirano a far passare tempo di qualità alle persone della terza età, incoraggiando la creazione di nuovi contatti e rapporti. Il progetto si basa sul gioco come metodo di apprendimento permanente e di comunicazione tra le generazioni. Nella prima fase di Tactics, i Paesi partner hanno effettuato un’indagine rivolta alle persone della terza età e agli operatori di cura. Questo, al fine di individuare i giochi che, dopo una successiva modifica ed elaborazione, faranno parte del Game-box, prodotto finale del progetto. Ogni Paese partner ha sviluppato e prodotto prototipi di giochi per una successiva sperimentazione. In Italia la sperimentazione dei giochi creati dai partner è stata avviata a novembre 2012. Asev l´ha effettuata in due strutture della zona, ovvero la casa degli anziani “Le Vele” di Fucecchio (Fi) e il Del Campana Guazzesi di San Miniato Alto (Pi). Nella prima struttura, due gruppi di anziani, sotto la guida di un tutor, hanno giocato a “Gioco di memoria” (un gioco che utilizza due mazzi di carte in cui sono raffigurate immagini per il medesimo oggetto nel passato e nel presente) e a “Condividi la mia storia” (un gioco che stuzzica la fantasia tramite l’utilizzo di immagini. Viene giocato per mezzo di dadi. Lo scopo è quello di far raccontare una storia che nasca dall’immagine uscita sul dado). Nella seconda struttura, Asev ha testato altri giochi con la partecipazione di tre gruppi di anziani. Alla fine degli incontri di sperimentazione sono stati distribuiti ai partecipanti dei questionari, al fine di raccogliere i loro suggerimenti su come migliorare i giochi e renderli più adatti alle necessità ed esigenze delle persone di terza età. Maggiori informazioni sul progetto sono disponibili sul sito: http://www.Tactics-games.eu    
   
   
MILANO: AL CASTELLO SFORZESCO. INAUGURA LA MOSTRA DEL PITTORE DI PORTOGRUARO RENZO BERGAMO “ATOMO LUCE ENERGIA” DAL 16 GENNAIO AL 17 MARZO  
 
Milano, 16 gennaio 2013 – E’ stata inaugurata ieri nelle Sale Panoramiche del Castello Sforzesco di Milano la mostra Atomo Luce Energia, che raccoglie 55 opere pittoriche di Renzo Bergamo (1934 – 2004), a più di trent’anni dalla sua ultima esposizione nel capoluogo lombardo e prima del suo definitivo abbandono del circuito pubblico. La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura, Moda, Design, Castello Sforzesco e Palazzo Reale insieme all’Associazione Renzo Bergamo per l’Arte e la Scienza, è a cura di Claudio Cerritelli, Giulio Giorello, Simona Morini e rimarrà aperta, a ingresso gratuito, fino al 17 marzo 2013. All’interno delle Sale Panoramiche del Castello Sforzesco, Atomo Luce Energia esplora l’eclettismo della prolifica produzione artistica di Renzo Bergamo, attraverso un’accurata selezione di opere, facenti parte di cinque dei sette periodi che scandirono la sua vita. Il segno, l’energia e la forte tensione caratterizzano tutti i suoi lavori, in una sintesi moderna che descrive una nuova mitologia. Fin dai primi anni ’60 la pittura di Bergamo crea un mondo che anticipa immagini e concetti come le esplosioni cosmiche, gli scontri tra particelle, la genesi delle galassie, la forma delle cellule, secondo una sua personalissima visione del Cosmo che attraversa differenti fasi di ricerca - dal figurale all’astratto e dall’astratto al figurale - mescolando assieme materiali e tecniche - dall’acquarello alla china, dall’acrilico all’olio - accomunate da una fortissima tensione immaginativa. Chi osserva i suoi quadri non può non ricordare “Le Cosmicomiche”, “Le città invisibili”, “Ti con zero” di Italo Calvino, i cui racconti, proprio come le opere di Renzo Bergamo, pongono le basi di un rapporto più intenso tra creatività artistica e metodo scientifico. “Cercare, cercare cercare cercare e poi cercare” scriveva l’artista in uno dei tanti fogli su cui annotava i suoi pensieri, da cui nascevano le forme che faceva letteralmente esplodere nei suoi lavori. Come dice Simona Morini, professore associato di Teoria delle decisioni e dei giochi: “Davanti ai suoi quadri sembra che qualcuno abbia tolto l’audio. Tutti i sensi sono chiamati in causa. Verrebbe perfino voglia di sentire dei sapori. Non ci sono cose, c’è solo luce, energia, materia, numeri, come lo zero e il Pi greco”. La mostra è corredata da diverse testimonianze multimediali che offrono la possibilità di interagire con scritti e rapporti epistolari di Renzo Bergamo. Sarà mostrata inoltre una serie di recenti fotografie della Nasa, che testimoniano quanto le intuizioni di Bergamo, fin dal 1960, abbiano poi trovato, per somiglianza, un riscontro con le nuove scoperte e i nuovi paradigmi della Scienza. Un programma collaterale di conferenze affiancherà l’esposizione, al fine di approfondire o ampliare con approcci multidisciplinari le tematiche proposte, consultabile sul sito http://www.mostrarenzobergamo.it/  Renzo Bergamo nasce a Portogruaro nel 1934. Nel corso degli anni ‘50 frequenta intellettuali come Giovanni Comisso, Andrea Zanzotto, Pier Paolo Pasolini, Mario Soldati, Gian Francesco Malipiero e dal 1960, quando si stabilisce a Milano, stringe amicizia con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Gianni Dova ed Emilio Scanavino. Nel 1965 si reca a New York per una collettiva patrocinata dal Ministero degli Esteri dedicata all’Avanguardia Italiana. Nei primi anni ’70 partecipa alla formazione di Astrarte, movimento dove si discute sul rapporto tra Arte e Scienza, dal quale si stacca poco dopo, ritirandosi definitivamente dal circuito pubblico. Muore nel 2004.  
   
   
GORIZIA: MOSTRA RE, REGINA, NUDI  
 
Gorizia, 16 gennaio 2013 - Oggi alle ore 17.30 presso la sala d´arte Mario Di Iorio della Biblioteca Statale Isontina, Via Mameli n. 12, a Gorizia si terrà il vernissage della mostra "Re, Regina, Nudi" con opere di Claude Andreini, Annamaria Castellan, Paolo Cervi Kervischer e Ennio Demarin. A presentare la prima iniziativa del 2013 promossa dall´Associazione Acquamarina sarà Vittorio Cozzoli, poeta e scrittore, celebre studioso di Dante Alighieri. Cozzoli vanta un ricco bagaglio di pubblicazioni tra le quali "Il Purgatorio del Paradiso" con prefazione di Claudio Magris, di collaborazioni con importanti poeti contemporanei come Luzi, Sanguineti, Loi, Baldini, Zanzotto, Pierri, Orazio, Casiraghi e Borioli e del contributo alla prima edizione del Dizionario Mondiale della Letteratura del secolo Xx. Il testo con cui Vittorio Cozzoli presenta la mostra "Re, Regina, Nudi" inizia con "Occorre coraggio nel proporre ....Una mostra sul nudo in arte. Coraggio significa aver coscienza di mettere a rischio tutti coloro che sono coinvolti, dato che quanto esposto si presta a doversi confrontare, più che con una matura visione della realtà, con i pregiudizi, le presunzioni e anche le resistenze ideologiche, culturali, etiche. Non ultime, le psicologiche.". La mostra tratta "...Del confronto col nudo, che diviene uno dei modi prioritari di espressione di quella nuda verità che gli abiti, esteriori ed interiori, vorrebbero nascondere o altrimenti far immaginare..." la verità, infatti, senza veli e ipocrisie ma liberamente interpretata da chi si esprime con mezzi artistici. A questo proposito il titolo della rassegna si ispira alla favola di Andersen "Gli abiti nuovi dell´Imperatore", dove solamente il bimbo esterna: il "Re è nudo". Per antonomasia l´artista è bambino, non si accontenta, desidera andare oltre al velo di menzogne ed inganni al cospetto della sua arte per, poi, ritrovarsi "svestito" innanzi a chi lo guarda. Il percorso espositivo della rassegna, curata da Annamaria Castellan, organizzata dall´Associazione Acquamarina di Trieste e realizzata con la collaborazione della Biblitoeca Statale Isontina, Ministero per i Beni ed Attività Culturali, coinvolge espressioni artistiche quali la pittura e la fotografia con 70 opere peculiarmente interpretate da ciascun artista. Un cammino che si snoda tra l´alternarsi di pennellate di colori accesi ed antagonisti che richiamano lo sguardo e lo invitano ad indagare e, successivamente, a posarsi su neri puri di atmosfere intimistiche per poi percorrere forme sinuose e rotonde interpretate con morbido romanticismo o fiero orgoglio, quindi, svettanti pari a sculture. L´ingresso alla rassegna è libero con orario dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 18.30, sabato dalle 10.30 alle 13.30 domenica chiuso. La mostra sarà aperta fino al 30 gennaio 2013. Info: www.Isontina.beniculturali.it  - www. Associazioneacquamarina.org