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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 06 Maggio 2015
MAROš ŠEFčOVIč - VICEPRESIDENTE UNIONE ENERGIA ALLA CONFERENZA SULLA SICUREZZA ENERGETICA DELL´UE 2015 ORGANIZZATO DALLA CORTE DEI CONTI EUROPEA  
 
Bruxelles, 6 maggio 2015 - Presidente Caldeira, presidente Fazakas, signore e signori, Grazie per avermi invitato oggi e per rendere la sicurezza energetica il tema principale della conferenza. Questo argomento non potrebbe essere più pertinente nel contesto politico e geo-politica: La prossima conferenza Cop21 alla fine di questo anno porterà i governi del mondo di negoziare un accordo storico per la lotta al cambiamento climatico. Il conflitto in corso nella zona est di Ucraina ha inviato un promemoria allarmante per i leader politici che la nostra dipendenza energetica è rendere l´Europa molto vulnerabile alle interruzioni. Come sapete, l´Unione europea è il principale importatore di energia al mondo, spendendo oltre un miliardo di euro al giorno sul suo approvvigionamento energetico, con alcuni dei suoi Stati membri interamente dipendente singoli, i fornitori a volte dominanti. E ´in questo´ clima ´, la sicurezza energetica è diventata una preoccupazione politica a livello regionale, nazionale ed europeo. Come sapete, la sicurezza energetica è al centro dell´Unione Energy, la terza delle dieci priorità annunciate dal Presidente Juncker quando ha assunto l´incarico. E ´elemento fondamentale per la conclusione del Consiglio europeo di ottobre dello scorso anno, chiedendo misure concrete per rafforzare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico (che è stata ribadita nelle conclusioni di marzo). Il Parlamento europeo sta inoltre elaborando una relazione di propria iniziativa sulla maggio 2014 strategia di sicurezza europea dell´energia della Commissione (Eess). Prima di andare ulteriormente sul modo in cui l´Unione europea sta affrontando la sfida della sicurezza energetica, vorrei riconoscere il ruolo della Corte dei conti europea e ringraziarvi per i vostri contributi finora. Revisione spesa Ue è fondamentale per garantire che il denaro dei contribuenti viene speso bene, che la gestione finanziaria migliora, e quindi per sostenere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni dell´Ue. A questo proposito, vorrei riconoscere la revisione in corso delle prestazioni in materia di sicurezza dell´approvvigionamento energetico, con la quale la Commissione si sta impegnando a fondo. La sicurezza energetica è uno dei tre grandi obiettivi della strategia dell´Unione energetica della Commissione che è stato pubblicato nel mese di febbraio. La nostra energia deve essere sicuro, ma anche competitivo e sostenibile. Naturalmente i tre sono interdipendenti e vanno di pari passo. In realtà, la sicurezza energetica è una questione molto complessa che coinvolge l´azione in vari settori politici e livelli decisionali. In poche parole, al fine di aumentare la nostra sicurezza energetica, dobbiamo: consumare meno migliorando l´efficienza energetica; fare maggiore affidamento sulle nostre risorse indigene, soprattutto quelle sostenibili; diversificare i nostri fornitori esterni, e integrare i nostri mercati energetici in uno dove l´energia può fluire liberamente. Permettetemi di dire alcune brevi parole su ognuno di questi elementi, e sarò lieto di elaborare ulteriormente durante la nostra discussione. La riduzione del consumo energetico è sancito dalla Efficienza Primo principio della nostra strategia. Ciò significa in pratica che significa dare impulso e far crescere la nostra economia e riducendo la nostra domanda di energia, diventando più efficiente dell´energia. E ´quindi necessario che noi trattiamo l´efficienza energetica come fonte di energia a sé stante, che rappresenta il valore dell´energia risparmiata. Nell´ambito della revisione del progetto di mercato, la Commissione farà in modo che l´efficienza energetica e la risposta della domanda in grado di competere ad armi pari con capacità di generazione. Questo farà sì che siamo sulla strada giusta per soddisfare l´obiettivo del Consiglio europeo di aumentare la nostra efficienza del 27%. Per quanto riguarda i nostri indigeni fonti energetiche, signore e signori, l´Europa è molto ricco di risorse energetiche primarie! Forse non abbiamo molto olio, ma hanno infinita accesso al sole e al vento. Abbiamo anche il capitale umano per lo sviluppo di tecnologie pulite-tech e diventare leader mondiali nelle rinnovabili. È per questo che ho detto in passato e lo ripeto: le reti intelligenti sono il gas di scisto in Europa! Fino a quando si raggiunge il giorno in cui possiamo contare di più sulle fonti rinnovabili, abbiamo anche bisogno di diversificare i nostri fornitori di fonti energetiche tradizionali. A tale proposito, abbiamo lavorato sullo sviluppo di accesso a fornitori alternativi al fine di ridurre le dipendenze esistenti sui singoli fornitori. Questi includono il percorso Corridoio meridionale del gas, il Mediterraneo e l´Algeria, nonché le importazioni da parte dei nostri partner tradizionali come la Norvegia, gli Stati Uniti e Canada. In Europa del Nord, la creazione di hub di gas liquido con più fornitori è notevolmente al miglioramento della sicurezza dell´approvvigionamento. Questo esempio dovrebbe essere seguito in Europa centrale e orientale e nel bacino del Mediterraneo, dove un hub del gas del Mediterraneo è in divenire. Infine, permettendo all´energia di fluire liberamente attraverso le frontiere europee, reti energetiche nazionali saranno in grado di contare su un l´altro in caso di interruzione. Per questo motivo la Commissione ha pubblicato una serie di misure per raggiungere il nostro obiettivo del 10% di interconnessione elettrica e sostiene progetti di interesse comune (Pci) con il più alto potenziale. Signore e signori, Sono sicuro che non è un caso che si è deciso di affrontare sia la sicurezza energetica dell´Europa e delle riforme in corso in Ucraina. I due vanno di pari passo e, se mi permettete, vorrei dire qualche parola sul ruolo dell´Ucraina in questo senso. L´ucraina è stato un importante paese di transito del gas tra la Russia e l´Ue per i diversi decenni e rimarrà tale per il prossimo futuro. Nel 2013, la metà del gas russo importato nell´Ue è stato trasferito attraverso l´Ucraina. In misura minore, l´Ucraina ha anche svolto un ruolo importante intermediario quando si tratta di nostro commercio del petrolio. E ´quindi un interesse comune sia per l´Ucraina e l´Unione europea al fine di garantire l´Ucraina ha una infrastruttura energetica moderna e funzionante. La Commissione ha sostenuto gli sforzi per modernizzare il sistema di transito ucraino del gas come un progetto di investimento prioritario. L´anno scorso, la Banca europea per gli investimenti (Bei) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) hanno firmato una prima serie di contratti di finanziamento di € 300 milioni per sostenere il risanamento del gasdotto principale est-ovest. A partire da quest´anno, l´Ucraina è destinata ad attuare il pacchetto 3 Energia, in linea con i suoi obblighi derivanti dal trattato della Comunità dell´energia, che ha aderito nel 2011. A questo proposito, vorrei dare il benvenuto gli sforzi del governo ucraino di andare avanti rapidamente sul profondo riforme del settore energetico in generale e per quanto riguarda il settore del gas e Naftogaz in particolare. L´effetto a breve termine non sarà facile, e per questo il governo ucraino merita un sacco di credito. L´ucraina è sicuramente un nuovo percorso da quando all´indomani della Rivoluzione euromaidan, con le condizioni politiche giuste per portare un vero cambiamento. Certo, c´è ancora molto lavoro da fare quando si tratta di una riforma dell´Ucraina costituzionale, la riforma del settore giudiziario e la lotta contro la corruzione, ecc Ma l´ambizione dell´Ucraina e progressi nell´attuazione delle riforme saranno indicatori chiave per l´ulteriore sostegno politico e dei donatori da parte del Ue e gli investitori stranieri. È quindi nell´interesse di tutti di vedere questo progresso continuare sulla stessa strada. Infine, come sapete, sto presiedendo i colloqui trilaterali tra l´Unione europea, la Federazione russa e l´Ucraina sull´attuazione del pacchetto di inverno. Il pacchetto si rivolge acquisto Ucraina del gas russo, ma anche di grande importanza provvedere al transito stabile, sufficiente e ininterrotto del gas verso l´Ue. Finora siamo riusciti a garantire che i principali elementi del pacchetto invernale sarà esteso per il secondo trimestre del 2015 e sono fiducioso che potremo realizzare ulteriori progressi. Noi continueremo a lavorare per un accordo ponte fino a quando il tribunale arbitrale di Stoccolma deposita le questioni controverse. Come si può vedere, la questione della sicurezza energetica è molto complessa e sfaccettata. Considerando che l´Ue si è impegnata a decarbonizzazione e alla diversificazione delle sue importazioni di energia, rimango convinto che l´Ucraina e deve continuare a svolgere un ruolo importante nel garantire la sicurezza energetica dell´Europa come un paese di transito. Grazie mille.  
   
   
ELETTRODOTTO WüRMLACH-SOMPLAGO: SERRACCHIANI, REGIONE HA CHIARITO  
 
 Trieste, 6 maggio 2015 - "La Regione ha sin qui fatto tutto quanto era nelle sue potestà istituzionali per fare chiarezza sull´ipotesi di realizzazione dell´elettrodotto italo-austriaco Somplago-wuermlach, svolgendo un ruolo proattivo nei confronti dei Comuni interessati, con i quali la collaborazione istituzionale non è mancata", ha ribadito ieri la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. "E non più tardi di una settimana fa la Giunta regionale, con l´assessore all´Ambiente e Energia Sara Vito, ha fatto presente ai vertici di ben due ministeri, quello per lo Sviluppo economico e quello dell´Ambiente, che le recenti decisioni austriache di bloccare la costruzione dell´elettrodotto sul versante carinziano - ha affermato Serracchiani - di fatto precludono qualsiasi possibile realizzazione della ´porzione´ italiano di un elettrodotto aereo transfrontaliero sul territorio carnico". "Stiamo dunque attendendo che giungano le necessarie informazioni d´ordine amministrativo dai due dicasteri interessati, in primis dal Mise - ha dichiarato la presidente del Friuli Venezia Giulia - nella convinzione però che per la Regione l´ipotesi di una nuova e impattante struttura energetica, nella nostra area montana, così come è stata progettata presenti delle notevolissime problematicità". "Pertanto, se sarà necessario, chiariremo ancora le circostanze che rendono assai arduo il progetto di questo elettrodotto aereo in Carnia", ha concluso Serracchiani.  
   
   
FIESTA: ATTIVATI SPORTELLI "ENERGETICI" PER LE FAMIGLIE IN ITALIA COINVOLTE FORLÌ, RAVENNA E TRIESTE. IL PROGETTO È COORDINATO DA AREA SCIENCE PARK.  
 
Trieste, 6 maggio 2015 - L´inverno e l´estate sono i periodi in cui il dispendio di energia per climatizzare le abitazioni arriva a toccare i picchi più elevati. Comportamenti virtuosi ma anche tecnologie innovative possono contribuire ad alleggerire le bollette, con benefici sia dal punto di vista ecologico che economico a favore dell´ambiente e dei cittadini. In questo contesto si colloca Fiesta (Families Intelligent Energy Saving Targeted Action), progetto triennale finanziato dal programma Intelligent Energy Europe 2007-2013 che mette in cantiere diverse attività a favore del risparmio energetico. La prima è l´attivazione di sportelli informativi in grado di indirizzare i cittadini verso investimenti consapevoli in tema di riscaldamento e di raffrescamento degli ambienti domestici. A fare da battistrada in Italia saranno le città di Forlì, Ravenna e Trieste. Gli sportelli forniranno gratuitamente alle famiglie residenti sul territorio consulenze tecniche e consigli pratici per ridurre i consumi energetici delle abitazioni. In particolare saranno fornite indicazioni per modificare le abitudini quotidiane che incidono sulla spesa energetica, consigli su come scegliere impianti di con-dizionamento e raffrescamento ad alta efficienza energetica ed effettuare investimenti in fonti rinnovabili. Inoltre, 150 famiglie in ogni città coinvolta avranno la possibilità di usufruire di un audit energetico gratuito a domicilio per valutare le possibilità di efficientamento energetico, di contenimento dei consumi e della spesa energetica. Il progetto prevede inoltre diverse iniziative per sensibilizzare e informare i cittadini: l´organizzazione di workshop per scuole, residenti delle case popolari e associazioni di installatori e rivenditori; la realizzazione di una ´Lotteria dell´energia´ che metterà in palio premi per tutti coloro che avranno beneficiato dei servizi offerti dagli Sportelli Energia di Fiesta; l´organizzazione di un gruppo d´acquisto per impianti di riscaldamento e condizionamento; il monitoraggio dell´efficacia delle misure intraprese dalle famiglie per stimare i risparmi e gli investimenti complessivi generati dal progetto. "Con circa il 29% del consumo finale, il settore delle famiglie è uno dei più grandi utilizzatori di energia in Europa - spiega Fabio Tomasi, project manager di Fiesta. Al tradizionale bisogno di riscaldamento si è ag-giunto negli ultimi anni quello di raffreddamento, con una crescente domanda di energia nei mesi estivi. In diversi Paesi con clima mediterraneo il consumo di energia per raffrescamento ha raggiunto gli stessi livelli di quella impiegata per cucinare e ha superato il consumo per illuminazione. Fiesta risponde alla sfida, suggerendo alle famiglie modi per risparmiare energia pur mantenendo il livello di comfort richiesto". Fiesta, coordinato a livello europeo da Area Science Park, il parco scientifico di Trieste, sarà attivo, oltre che in Italia, in Spagna, Bulgaria, Croazia, Cipro, coinvolgendo 19 partner: 5 partner tecnici (uno per ogni Paese partecipante) e 14 comuni con più di 50.000 abitanti. L budget complessivo del progetto è di 2,4 Mi-lioni di euro.  
   
   
ROMA, PIAZZETTE VERDI: PARTE LA RIQUALIFICAZIONE DEL PARCO DI CASALE ROSSO  
 
Roma, 6 maggio 2015 - Il Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde ha stipulato una convenzione con l’Associazione Idea Civis per riqualificare a titolo gratuito delle aree verdi selezionate dal Dipartimento e dall’Associazione su segnalazione dei cittadini. Il Progetto si chiama “Piazzette Verdi” poiché mira a realizzare degli interventi in quei quartieri periferici di Roma privi di luoghi pubblici di incontro e di ritrovo per anziani, mamme e bambini. Il primo intervento del progetto sarà nel Municipio Roma V nel Parco di Casale Rosso. Gli abitanti hanno individuato l’area dove realizzare gli interventi e a lavori ultimati si occuperanno della conservazione e della salvaguardia della Piazzetta verde. Ieri il Municipio ha ufficialmente consegnato l’area alla ditta riqualificatrice. Gli interventi previsti sono di notevole importanza: gli ingressi al giardino saranno valorizzati da coppie di aceri di nuova piantumazione; i percorsi saranno pavimentati con ghiaietto; verranno ristrutturate le panchine preesistenti e ove necessario saranno aggiunte nuove panchine in ghisa. Il lavoro sarà suddiviso in tre fasi: nella prima, l’attenzione sarà sulla piazza centrale e sugli ingressi, nella seconda, verrà inserita l’area gioco per bambini e nell’ultima fase verrà effettuato un ulteriore percorso di collegamento con l’ingresso su piazzale Pino Pascali. Il presidente del Municipio Roma V, Giammarco Palmieri, nell’esprimere grande soddisfazione per il Progetto Piazzette Verdi, ha voluto sottolineare non solo i benefici che il quartiere ne trarrà, ma l’importanza che il ruolo dei cittadini assume quando si manifesta una comunione d’intenti con le Istituzioni. “Quando Idea Civis ci ha sottoposto il progetto inerente il Parco di Casale Rosso – ha dichiarato – l’abbiamo approvato con una memoria di Giunta ben sapendo che era stato elaborato con la collaborazione dei Comitati di quartiere e dei residenti. Cooperare nell’interesse del territorio moltiplica i vantaggi che si possono ottenere e rafforzai legami tra cittadini e Amministrazioni”. L´assessore municipale alle Politiche Ambientali, Giulia Pietroletti dichiara "Questo esperimento è una realizzazione del principio di sussidiarietà orizzontale per cui la cittadinanza e il volontariato diventano soggetti attivi e partecipi nel miglioramento e nella fruizione degli spazi da loro vissuti direttamente. Attraverso operazioni come queste, che coinvolgono la società civile, lo spazio pubblico acquista valore e considerazione e diventa un bene da tutelare e da accudire. Ringraziamo Idea Civis per aver immaginato questo progetto e per aver scelto il nostro territorio per realizzarlo”.  
   
   
MILANO: CASE POPOLARI. DALLA GALLERIA ALLE PERIFERIE: I MAGGIORI CANONI DEL ‘SALOTTO’ FINANZIANO LE MANUTENZIONI ERP AUMENTATI I FONDI DA 4,2 A 6 MILIONI DI EURO GRAZIE ALL’OPERAZIONE DEI SUBENTRI  
 
Milano, 6 maggio 2015 – Un aumento del 40% per i fondi destinati alle manutenzioni ordinarie del patrimonio delle case popolari del Comune di Milano grazie ai maggiori introiti derivanti dalla valorizzazione della Galleria Vittorio Emanuele Ii, in particolare dall’operazione dei subentri realizzata nel 2014. È l’impegno preso dall’Amministrazione comunale che ora trova conferma nel Bilancio preventivo 2015 dell’Assessorato alla Casa e Demanio, presentato ieri in Commissione a Palazzo Marino. “Dopo l’ingresso di Prada e Versace, che insieme a Feltrinelli hanno contribuito al restauro della Galleria, avevamo promesso che i maggiori introiti derivanti dai nuovi canoni sarebbero stati destinati alle manutenzioni delle case popolari. Un incremento che per il 2015 consentirà di investire complessivamente 6 milioni di euro per il nostro patrimonio”. Lo ha annunciato oggi l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli. Sempre per la manutenzione degli immobili Erp, nel preventivo 2015 sono previsti (nella parte del Conto Capitale) investimenti per oltre 20 milioni di euro, come già avvenuto per gli anni scorsi.  
   
   
UMBRIA, CADUTE DALL´ALTO: ARRIVERÀ UN REGOLAMENTO REGIONALE ANCHE PER L´INDUSTRIA  
 
Perugia, 6 maggio 2015 - Dopo il Regolamento per la prevenzione delle cadute dall´alto per lo svolgimento delle attività nell´ambito dell´edilizia, arriva ora anche il Regolamento per l´industria. La Giunta Regionale, infatti, ha deliberato l´istituzione di un Gruppo di lavoro che avrà il compito di predisporre il relativo Regolamento e sottoporlo dunque all´approvazione regionale, nella piena attuazione della legge regionale sulla prevenzione delle cadute dall´alto, che rappresentano una delle cause più frequenti di incidenti, anche mortali, sul lavoro e che vuole prevenire le cadute dall´alto nello svolgimento di qualsiasi attività che espone le persone al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore ai due metri e che si svolgono, in particolare, nell´ambito dell´edilizia, dell´industria, dell´agricoltura e nell´allestimento di strutture provvisorie per lo svolgimento di spettacoli teatrali, cinematografici e musicali. Per questo motivo, dopo il Regolamento sul settore edile, si procederà alla definizione del Regolamento nell´ambito industria con gli stessi sistemi e metodi di lavoro utilizzati per la stesura del Regolamento nell´ambito edilizia e precisamente con la nomina di un Gruppo di lavoro tecnico che vedrà coinvolti tutti i soggetti interessati alla materia ed in particolare i rappresentanti della Regione Umbria, delle Asl, degli Ordini e Collegi professionali e da Anci, Ance, Confapi, Confartigianato, Cna, Movimento cooperativo di produzione e lavoro, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Direzioni territoriali del Lavoro, Inail e Vigili del Fuoco e con la partecipazione dei membri ad un calendario di incontri coordinati da un rappresentante del Servizio opere pubbliche della Regione. Il Gruppo di lavoro sarà pertanto composto, per quanto riguarda la Regione Umbria, da quattro rappresentanti del Servizio Opere Pubbliche tra cui designare il coordinatore del Gruppo di lavoro; un rappresentante del Servizio Politiche di sostegno alle imprese della Direzione regionale Programmazione, innovazione e competitività dell´Umbria; un rappresentante del Servizio Prevenzione, sanità veterinaria e sicurezza alimentare della Direzione regionale Salute, coesione sociale e società della conoscenza; un rappresentante del Servizio Urbanistica ed Espropriazioni; un rappresentante del Servizio Affari giuridico-legislativi e istituzionali. Saranno invece due i rappresentanti per ciascuna delle U.s.l. Umbre; un rappresentante ciascuno per l´Ordine degli ingegneri della Provincia di Perugia e della Provincia di Terni, Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della Provincia di Perugia, Ordine degli Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori della Provincia di Terni, Ordine dei geologi dell´Umbria, Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Perugia, Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Terni, Ordine Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Perugia, Ordine Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Terni, Ordine degli agronomi e forestali della Provincia di Perugia e della Provincia di Terni; tre tecnici designati dall´Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci); cinque tecnici, di cui uno designato dall´Associazione Nazionale Costruttori Edili (Confindustria), uno dalla Associazione delle piccole e medie imprese dell´Umbria (Apmi Umbria), uno dalla Confederazione nazionale artigianato (Confartigianato), uno dalla Confederazione nazionale dell´artigianato e della piccola e media impresa (Cna) ed uno dal Movimento cooperativo di produzione e lavoro; un tecnico ciascuno per la Fillea Cgil (federazione italiana lavoratori legno edili e affini), la Filca Cisl (federazione italiana lavoratori costruzioni e affini) e la Feneal Uil (federazione nazionale lavoratori dell´edilizia industrie affini e del legno). Infine un tecnico rappresentante per la Direzione Regionale del Lavoro Umbria, uno dell´Inail ed uno della Direzione regionale dell´Umbria dei Vigili del Fuoco.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: LA CORTE RESPINGE I DUE RICORSI DELLA SPAGNA CONTRO I REGOLAMENTI DI ATTUAZIONE DELLA COOPERAZIONE RAFFORZATA PER L’ISTITUZIONE DI UNA TUTELA BREVETTUALE UNITARIA  
 
Lussemburgo, 6 maggio 2015 - Il sistema attuale di protezione dei brevetti europei è disciplinato dalla convenzione sul brevetto europeo (Cbe), un accordo internazionale che non fa parte del diritto dell’Unione . Tale convenzione prevede che i brevetti europei producano gli stessi effetti in ciascuno degli Stati contraenti per i quali sono concessi e siano soggetti allo stesso regime dei brevetti nazionali concessi in tale Stato. Mediante il «pacchetto brevetto unitario» , il legislatore dell’Unione europea ha voluto conferire al brevetto europeo una tutela unitaria e istituire un tribunale unificato in tale settore. Nel sistema della Cbe, i brevetti europei garantiscono, in ciascuno degli Stati parti della convenzione, una tutela la cui portata è definita dal diritto nazionale di ciascuno Stato. Nel sistema del brevetto europeo con effetto unitario (Beeu), invece, il diritto nazionale designato ai sensi del regolamento n. 1257/2012 sarà applicato nel territorio di tutti gli Stati membri partecipanti, in cui il brevetto dispiega un effetto unitario, il che garantirà l’uniformità della tutela conferita dal brevetto. Il regime di traduzione per il Beeu, che si basa sulla procedura in vigore presso l’Ufficio europeo dei brevetti, mira a conseguire il necessario equilibrio tra gli interessi degli operatori economici e il pubblico interesse, in termini di costo del procedimento e di disponibilità delle informazioni tecniche. Le lingue ufficiali dell’Ufficio sono il tedesco, l’inglese e il francese. Il legislatore dell’Unione ha inoltre ritenuto essenziale istituire un tribunale competente a giudicare le cause concernenti i Beeu, al fine di garantire il loro corretto funzionamento, la coerenza della giurisprudenza, la certezza del diritto nonché l’efficienza dei costi per i titolari dei brevetti. La Spagna chiede l’annullamento dei due regolamenti che fanno parte di tale pacchetto, vale a dire quello sull’istituzione di una tutela brevettuale unitaria (causa C-146/13) e quello sul regime di traduzione (causa C-147/13). Con le sue odierne sentenze, la Corte di giustizia respinge i due ricorsi della Spagna. Causa C-146/13 (regolamento (Ue) n. 1257/2012) - La Spagna contesta la legittimità, rispetto al diritto dell’Unione, del procedimento amministrativo che precede la concessione di un brevetto europeo. Essa deduce che detto procedimento è sottratto a un controllo giurisdizionale che consenta di garantire la corretta e uniforme applicazione del diritto dell’Unione e la tutela dei diritti fondamentali, il che lederebbe il principio della tutela giurisdizionale effettiva. La Corte respinge l’argomento della Spagna osservando che il regolamento non ha affatto lo scopo di fissare, anche solo parzialmente, le condizioni di concessione dei brevetti europei, che sono disciplinate unicamente dalla Cbe, e altresì che esso non accorpa il procedimento di concessione dei brevetti europei previsto dalla Cbe nel diritto dell’Unione. Infatti, il regolamento si limita, da un lato, a stabilire le condizioni alle quali un brevetto europeo precedentemente concesso dall’Ufficio europeo dei brevetti ai sensi della Cbe può, su richiesta del suo titolare, vedersi conferire un effetto unitario e, dall’altro, a definire tale effetto unitario. La Spagna sostiene altresì che l’articolo 118, primo comma, Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea), relativo alla protezione uniforme dei diritti di proprietà intellettuale nell’Unione, non costituisce la base giuridica appropriata per l’adozione del regolamento. La Corte considera a tal riguardo che la tutela brevettuale unitaria è atta a prevenire divergenze in termini di tutela brevettuale negli Stati membri partecipanti e, pertanto, mira a una protezione uniforme dei diritti di proprietà intellettuale nel territorio di tali Stati. La Spagna contesta inoltre l’attribuzione agli Stati membri partecipanti, che agiscono nel quadro del comitato ristretto del consiglio d’amministrazione dell’Organizzazione europea dei brevetti, della competenza a fissare il livello delle tasse di rinnovo e a definire la loro quota di distribuzione. La Corte rileva a tal proposito che, secondo il Tfue, spetta agli Stati membri adottare tutte le misure di diritto interno necessarie per l’attuazione degli atti giuridicamente vincolanti dell’Unione. Per di più, sono necessariamente gli Stati membri partecipanti, e non la Commissione o il Consiglio, a dover adottare tutte le misure necessarie ai fini dell’esecuzione di tali compiti, dato che l’Unione, diversamente dagli Stati membri, non è parte della Cbe. La Corte aggiunge che il legislatore dell’Unione non ha delegato agli Stati membri partecipanti né all’Ufficio europeo dei brevetti competenze di esecuzione che spetterebbero propriamente ad esso ai sensi del diritto dell’Unione. Causa C-147/13 (regolamento (Ue) n. 1260/2012) - Per quanto riguarda il regime di traduzione, la Spagna deduce la violazione del principio di non discriminazione fondata sulla lingua, dato che, a suo parere, il regolamento istituisce, per il Beeu, un regime linguistico che lede i soggetti la cui lingua non rientra tra le lingue ufficiali dell’Ufficio europeo dei brevetti. Tale Stato membro sostiene che qualsiasi eccezione al principio dell’uguaglianza tra le lingue ufficiali dell’Unione dev’essere giustificata da criteri diversi da quelli puramente economici. La Corte constata che nel regolamento si opera un trattamento differenziato delle lingue ufficiali dell’Unione. Nondimeno, la Corte sottolinea che il regolamento ha un obiettivo legittimo, segnatamente quello di creare un regime di traduzione semplice e uniforme per il Beeu e di agevolare in tal modo l’accesso alla tutela offerta dal brevetto, in particolare per le piccole e medie imprese. Infatti, la complessità e i costi particolarmente elevati che caratterizzano l’attuale sistema di tutela del brevetto europeo costituiscono un ostacolo alla tutela brevettuale nell’Unione e producono effetti negativi sulla capacità di innovazione e di competitività delle imprese dell’Unione, in particolare delle piccole e medie. La Corte sottolinea che il regime linguistico istituito dal regolamento rende più facile, meno costoso e giuridicamente più sicuro l’accesso al Beeu ed al sistema brevettuale in generale. Il regolamento è altresì proporzionato, dato che preserva il necessario equilibrio tra gli interessi di coloro che richiedono il Beeu e quelli degli altri operatori economici relativamente all’accesso alle traduzioni dei documenti che concedono diritti o ai procedimenti che coinvolgono diversi operatori economici, e ciò mediante l’istituzione di vari meccanismi (in particolare, un regime di compensazione per il rimborso dei costi di traduzione, un periodo transitorio fino a quando sarà disponibile in tutte le lingue ufficiali dell’Unione un sistema di traduzione automatica di alta qualità e la traduzione integrale del Beeu per gli operatori sospettati di contraffazione in caso di controversia). La Corte dichiara inoltre che l’articolo 118, secondo comma, Tfue costituisce una base giuridica corretta per il regolamento, dato che esso istituisce in effetti il regime linguistico di un titolo europeo (il Beeu), definito mediante il rinvio alla Cbe.  
   
   
MARONI: OPPORTUNITÀ PER NOSTRE IMPRESE IN SUDAFRICA  
 
Milano, 6 maggio 2015 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha ricevuto, ieri pomeriggio, a Palazzo Lombardia, una delegazione politico-imprenditoriale della Regione sudafricana del Mpumalanga, guidata dal premier David Mabuza. "E´ stato un incontro positivo" ha dichiarato al termine, anticipando che è in via di definizione "un accordo di collaborazione e cooperazione in varie aree di interesse, soprattutto Sanità, Energia, Agricoltura e Internazionalizzazione delle imprese". "Da parte loro - ha sottolineato il governatore - c´è molto interesse a incrementare i rapporti tra le rispettive imprenditorie e, soprattutto, a dare l´opportunità ai nostri imprenditori di realizzazione ambiziosi piani di sviluppo nella loro regione". All´incontro hanno preso parte anche il vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani e gli assessori Fabrizio Sala (Casa, Housing sociale, Expo 2015 e Internazionalizzazione delle imprese) e Claudia Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile). Il Territorio - Il Mpumalanga è una delle nove "provinces" amministrative del Sudafrica (corrispondenti alle nostre Regioni). Situato a est del Gauteng (la ricca provincia comprendente Pretoria e Johannesburg), copre un´area di 77.000 chilometri quadrati e ha una popolazione di 4,1 milioni di abitanti. Il Pil della regione ha superato nel 2012 i 23 miliardi Usd (6 per cento del Pil nazionale), superando quello di Paesi confinanti quali Mozambico e Zambia. Un quarto del reddito provinciale deriva dal comparto minerario (soprattutto carbone), il 18 per cento dalle telecomunicazioni, il 14 per cento dall´industria manifatturiera, il 13 per cento dal settore finanziario, l´11 per cento dal commercio, l´8 per cento dal turismo e il 3 per cento dall´agricoltura. La Delegazione - La delegazione ricevuta dal presidente Maroni ha visto, tra gli altri, oltre al premier David Mabuza, gli assessori alle Finanze, Sviluppo economico e Turismo (Eric Kholwane), all´Agricoltura, Ambiente e Sviluppo rurale (Andries Gamede) e alla Salute (Gillion Mashego). Fra gli imprenditori presenti, tra gli altri, il presidente e il Ceo dell´Agenzia di sviluppo della Regione e il presidente dell´importante holding locale Guma Group, i cui interessi svariano dalle infrastrutture edili ed energetiche al turismo, dal settore minerario alla sanità.  
   
   
IMPRESE IN LOMBARDIA: RILANCIARE INVESTIMENTI PER ALIMENTARE CRESCITA  
 
Milano, 6 maggio 2015 - "I prossimi mesi saranno decisivi per determinare il passo che la nostra economia adotterà negli anni a venire, quelli che - ci auguriamo tutti - vedranno il consolidamento della ripresa e il rilancio degli investimenti, che possono alimentare dall´interno la crescita. Solo così si potrà avere un effetto vero e duraturo sulla variabile che più ci sta a cuore, cioè l´occupazione". Lo ha detto l´assessore regionale alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini nel suo intervento alla presentazione, presso Unioncamere, dei risultati dell´analisi congiunturale dell´industria e dell´artigianato manifatturieri in Lombardia nel primo trimestre 2015. I Numeri - L´analisi di questo primo trimestre 2015 mostra che tutte le principali variabili - produzione industriale (+0,2% congiunturale e +0,4% sul 2014), ordini interni ed esterni (+0,4% congiunturale per entrambi e rispettivamente +0,9% e +2,5% sul 2014), fatturato (+1% e +2,9%) - hanno segno positivo. Le Occasioni Offerte Da Expo - "Una spinta importante al rilancio della nostra economia - ha spiegato ancora Melazzini - verrà certamente da Expo, che non è solo una vetrina della Lombardia e dell´Italia nel mondo. Con l´Esposizione il mondo letteralmente entra in casa nostra e le nostre imprese devono a loro volta aprirsi al mondo. L´eredità di Expo dovrà essere una crescita delle interrelazioni economiche, un aumento degli investimenti esteri diretti al nostro Paese, un maggior numero di nostre imprese attive sui mercati europei ed extra europei". Le Misure Della Regione - Tra le misure a supporto delle imprese promosse da Regione Lombardia, Melazzini ha ricordato, oltre alle iniziative direttamente collegate a Expo, alle azioni legate alla legge 11 ´Impresa Lombardia´ (con gli Accordi per la competitività) e alle misure per l´accesso al credito, il progetto di legge sulla Manifattura diffusa 4.0, che ha l´obiettivo di "favorire la re-industrializzazione nell´innovazione della Lombardia, supportando anche le nuove forme di artigianato, superando le considerazioni esclusivamente dimensionali e settoriali per valorizzare l´integrazione tra saper fare tradizionale e innovazione tecnologica". Innovazione E Ricerca - "L´innovazione - ha concluso Melazzini - è il vero cardine per il recupero di competitività della nostra economia. Il Piano ´Innova Lombardia´ mobiliterà 1 miliardo di euro di investimenti da qui al 2020".  
   
   
CALABRIA: OLIVERIO E GUCCIONE HANNO PRESENTATO L’ACCORDO CON UNINDUSTRIA  
 
 Catanzaro, 6 maggio 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio e l’Assessore al Lavoro Carlo Guccione hanno illustrato, nel corso di una Conferenza stampa, l’accordo, che segue il protocollo d’intesa già firmato con Unindustria, relativamente al Piano di azione “Garanzia giovani”. Il Presidente Oliverio ha tenuto a sottolineare che esso non è certo “la panacea, ma uno strumento e come tale deve essere ampiamente utilizzato per affrontare due delle questioni drammatiche della nostra regione: lavoro e rifiuti, tendendo ad individuare il collegamento, per questi giovani, ad uno con uno sbocco reale di lavoro”. Oliverio ha parlato della necessità che questo lavoro venga fatto con la massima collaborazione da parte degli enti locali. In questa direzione sarà presentato, nei prossimi giorni, il Piano dei rifiuti che pone al centro la raccolta differenziata spinta in tutti i Comuni della Calabria. Il protocollo prevede l’assunzione di mille giovani, a seguito dei percorsi di tirocinio formativo, nelle imprese del settore ambientale e del ciclo dei rifiuti. Un progetto "che si lega ad un problema della nostra terra e si collega ad un’idea di sviluppo". Tutto ciò – ha tenuto a dire il Presidente Oliverio - in un contesto in cui " a livello nazionale , quando siamo partiti, si voleva la Calabria all’ultimo posto". Oliverio ha parlato, poi, del lavoro che si sta facendo per reimpostare la programmazione 2014-2020, citando il Commissario europeo Corina Cretu, recentemente in Calabria, che ha evidenziato “lo sforzo fatto in questi mesi dalla Calabria” relativamente al Por-calabria 2007-2013. Per il Presidente della Regione, non meno importante è il "piano di rafforzamento amministrativo che - ha spiegato - è uno strumento di governance articolato su progetti sui quali si costruisce la realizzazione degli obiettivi attraverso un monitoraggio che deve essere costante. Ecco perché la cooperazione è necessaria in quanto consente di avere una articolazione per utilizzare le risorse anche se la Regione deve avere la responsabilità del monitoraggio e rimuovere le difficoltà. Bisogna uscire da una condizione da Terzo Mondo per metterci al passo con l’Europa. Molto prima dei quattro anni arriveranno i risultati e profondi cambiamenti perché in Calabria abbiamo bisogno di recuperare la cultura delle regole e mettere fuori piano la discrezionalità, senza dimenticare che anche coloro che gridano al cambiamento sono stati beneficiati dalla situazione che c´era prima. Siamo su un binario a velocità costante. Oggi abbiamo aperto un canale di lavoro e pensiamo di costruire una stazione. Partire dalle macerie è molto più difficile che partire da zero. Abbiamo dovuto bonificare il terreno prima di mettere le fondazioni e c’è bisogno di palificazioni profondissime. Sarebbe stato bellissimo dire: mi scelgo i direttori generali. Purtroppo non sarà così ma entro il venti maggio prossimo ci saranno cambiamenti. Siamo amministratori ed abbiamo una bussola che è quella del bene comune e stiamo predisponendo un Piano anticorruzione che ci consentirà di operare una fortissima rotazione perché non si può stare vent’ anni sempre nello stesso posto". L’assessore al Lavoro Carlo Guccione, nel ribadire che "garanzia giovani non è la soluzione del problema anche se noi vogliamo mettere a fuoco un vero progetto strategico per l’occupazione e lo vogliamo ancorare ai fondi europei", ha detto che "si tratta di due aspetti che anticipano il Piano strategico per la formazione. Stiamo passando ai fatti concreti. Il progetto vede 4.888 aziende registrate che hanno dato la loro disponibilità ad intraprendere una delle azioni, 203 operatori privati accreditati che faranno incontrare le imprese con i giovani e 2.965 giovani iscritti. Alcune di queste aziende hanno dato subito la disponibilità a fare assunzioni senza i tirocini. Già dalla prossima settimana faremo un accordo con le università calabresi perché bisogna mettere a frutto questo tipo di concertazione che possa portare a risultati concreti in quanto è questo ciò che si aspettano i calabresi". Il Presidente di Unindustria Natale Mazzuca, si è detto "molto soddisfatto perché è stato avviato un discorso con questo Governo regionale". “Partiamo – ha detto -da due emergenze: lavoro e rifiuti. Bisogna incentivare la raccolta differenziata in tutti i Comuni - ha aggiunto - e come imprenditori ci siamo perché non vogliamo abbandonare questa terra. Bisogna fare le cose in maniera eclatante ed anche scontentando qualcuno perché una minoranza non può condizionare un´intera collettività che vuole andare avanti".  
   
   
ACCORDO PER LIVORNO, LA REGIONE FA IL PUNTO SUGLI STRUMENTI PER L´OCCUPAZIONE  
 
Firenze 6 maggio 2015 – Il punto sugli strumenti a disposizione per favorire l´occupazione e sostenere il reddito dei lavoratori espulsi dalle aziende colpite dalla crisi nell´area di Livorno è stato fatto nel corso di un incontro convocato dall´assessore alle attività produttive, credito e lavoro. All´incontro, oltre alla Regione, hanno partecipato le organizzazioni sindacali regionali e provinciali e l´Inps. Dopo aver ricordato che la firma dell´Accordo di programma presso il ministero dovrebbe avvenire entro maggio, la Regione ha richiamato gli strumenti che possono essere utilizzati a breve per dare ossigeno ai lavoratori che hanno esaurito o non possono comunque più accedere agli ammortizzatori sociali. A partire da domani sarà nella procedura di certificazione il decreto per i Lavori di pubblica utilità. Il bando dovrebbe essere pubblicato entro metà maggio. Come già annunciato, il bando stanzia per il momento 1 milione di euro che potranno essere utilizzati per il cofinanziamento all´80% di progetti presentati dai Comuni con la finalità di reimpiegare temporaneamente lavoratori disoccupati e senza sostegno al reddito. L´assessore ha ricordato che le tre aree di crisi della Toscana (Piombino, Area di Livorno-rosignano-collesavetti, Massa Carrara) hanno una corsia preferenziale in questo bando (partono con 35 punti su un totale di 100). La Regione ha già contattato i Comuni interessati per spiegare l´iniziativa e incentivare la presentazione di progetti in forma aggregata, per usare più efficacemente le risorse a disposizione. La durata del bando è di un anno, ma se la sperimentazione sarà positiva verrà sicuramente rifinanziato essendo stato inserito tra le priorità del Por Fse 2014/20. Un secondo strumento, già attivabile, consiste in un mix di incentivi che vengono garantiti dalla Regione per favorire l´assunzione dei lavoratori da parte delle imprese. Il bando, finanziato con 5milioni, di cui 1 milione e mezzo per le tre aree di crisi, sarà pubblicato entro maggio ed è retroattivo, coprendo anche i lavoratori assunti a partire dal gennaio 2015. La "dote" complessiva per ciascun lavoratore è consistente: si arriva ad 11 mila euro per assunzioni a tempo indeterminato full time (8000 per l´assunzione, più 3000 euro per la formazione). Una novità, sottolineata nella riunione di oggi, è la possibilità da parte delle aziende di sommare questo incentivo regionale a quelli previsti dalla normativa nazionale, definendo quindi un pacchetto di sostegno molto corposo. A questo pacchetto si potrà sommare, nei prossimi mesi, anche il Contratto di ricollocazione, previsto da nuove norme nazionali, che prevede voucher e misure di accompagnamento per l´assunzione di disoccupati.  
   
   
SIENA: IL CONGELATORE ORIZZONTALE (E INTELLIGENTE)  
 
Firenze 6 maggio 2015 - Il Design Campus a Calenzano della Università di Firenze ha ospitato, la presentazione di "High-chest": il prototipo di un nuovo congelatore orizzontale destinato, nelle intenzioni dei progettisti, a rivoluzionare produzione e consumo in questo specifico settore degli elettrodomestici. Capofila del progetto, a sua volta sostenuto dalla Regione Toscana attraverso i fondi europei destinati alla ricerca (Por Creo 2007-2013), Whirlpool Europe (presente in Toscana con uno stabilimento sito a Siena specializzato proprio nella costruzione di congelatori orizzontali) che ha coordinato un pool costituito da aziende, strutture universitarie, centri di ricerca. Alla presentazione dei risultati tecnico-scientifici del progetto è intervenuto anche il presidente della Regione Toscana sottolineando la dimensione strategica del buon utilizzo, da parte del sistema toscano della ricerca, di fondi europei che in questo caso hanno, oltretutto, fornito un buon contributo a tenere fuori la Toscana dalla ristrutturazione, in corso, dei siti produttivi da parte della multinazionale, leader globale nella produzione e commercializzazione di grandi elettrodomestici. High-chest è stato illustrato in dettaglio dai massimi responsabili di Whirpool Siena, stabilimento che detiene il 40% del mercato europeo dei congelatori orizzontali: Stella Chieffo, plan director e Alessandro Aronica, project manager del progetto. Il prototipo di elettrodomestico si basa - è stato riferito - su tre pilastri: sostenibilità ambientale, efficienza energetica e funzionalità per favorire comportamenti ecoefficienti da parte dei consumatori finali. Nella costruzione vengono usati scarti dalle bottiglie in plastica, il risparmio di consumo energetico dichiarato raggiunge il 30% rispetto al prodotto migliore oggi in circolazione e nel congelatore di nuova generazione vengono inserite tecnologie elettroniche che - è stato detto - potranno consentire di avere sempre a disposizione, anche su tablet o smartphone, tutte le informazioni sul cibo congelato e sulle sue scadenze in modo da gestire al meglio il cibo ed evitare sprechi alimentari. Sarà ad esempio possibile essere avvertiti, tramite e-mail o sms, in caso di mancanza di corrente e dunque di scongelamento/ricongelamento dei prodotti. I contenuti innovativi sono infine stati sintetizzati in un prodotto dove il design gioca un ruolo giudicato fondamentale anche sotto il profilo della usabilità e della ergonomia. Con Whirlpool hanno lavorato, su High Chest, tre srl (Zapet, Cassioli, Apparecchi Scientifici) attraverso le rispettive competenze nei processi di trasformazione dei materiali polimerici, la progettazione e costruzione di impianti industriali, la progettazione e produzione di apparecchiature per la ricerca biomedica. A loro volta le aziende hanno collaborato con un gruppo scientifico appositamente costituito (Istituto Biorobotica della Scuola Superiore Sant´anna, Dipartimento di Architettura e Dipartimento di Ingegneria Industriale dell´Università di Firenze, Consorzio Polo Tecnologico Magona e Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali).