Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2015
DIGITALE: ACCORDO PER SVILUPPO INTEGRATO ICT IN FVG  
 
Trieste, 18 febbraio 2015 - Regione Friuli Venezia Giulia, Università di Trieste e Udine, Sissa di Trieste ed Insiel hanno siglato ieri nel capoluogo giuliano la convenzione quadro che avvia un rapporto di collaborazione per sostenere lo sviluppo organico ed integrato delle infrastrutture e dei servizi Ict regionali così come previsto, in un´ottica di innovazione e governance del sistema, dalla strategia Crescita Digitale in coerenza con l´Agenda digitale italiana e quella europea. In dettaglio, saranno intraprese una serie di azioni ad interesse comune relative a ricerca scientifica e sperimentazione, trasferimento tecnologico, formazione, divulgazione e trasferimento di conoscenza, tirocinio, stage orientamento, supporto al job placement ed alla creazione di imprese. "Siamo tra le Regioni più avanzate in tema di Ict - ha commentato l´assessore regionale alla Funzione pubblica, Paolo Panontin - e questo accordo, che mette in rete il sistema della ricerca e dell´innovazione con Insiel, vero e proprio braccio operativo della Regione per l´Ict, è un fondamentale punto di partenza verso quella crescita digitale ormai imprescindibile". Lo strumento operativo dell´accordo sottoscritto, oltre che da Panontin, dai rettori di Trieste e Udine, Maurizio Fermeglia e Alberto de Toni, dal direttore della Sissa, Guido Martinelli, e dal presidente di Insiel, Simone Puksic, sarà il Tavolo per la crescita digitale del Friuli Venezia Giulia, luogo di confronto permanente per approfondire le tematiche specifiche Ict tra esperti del settore e, di conseguenza, indirizzare le iniziative progettuali concrete. "Per affrontare le sfide del digitale - ha aggiunto Panontin - tutti gli attori principali devono essere presenti e lavorare uniti. Ci saranno ricadute positive in termini di abilitazione e di utilizzo dati ma - ha evidenziato l´assessore - anche di risorse umane che dovranno arrivare dalle università. L´obiettivo - ha concluso - è sfruttare pienamente le nostre eccellenze a favore dei cittadini e delle imprese che, nel prossimo futuro, potranno essere parte integrante di questo sistema".  
   
   
ALCATEL, MISE AUSPICA CHE AZIENDA RIVEDA POSIZIONE CONTRADDITTORIA SU ESUBERI AL TAVOLO, A SORPRESA, LA MULTINAZIONALE ANNUNCIA 43 LICENZIAMENTI  
 
Roma, 18 febbraio 2015- Il Ministero dello Sviluppo economico registra negativamente il mutato atteggiamento di Alcatel che oggi, nel corso dell´incontro con le Organizzazioni Sindacali, ha annunciato la decisione di attivare la procedura di mobilità per 43 lavoratori. Il Ministero non condivide tale scelta e la considera contraddittoria con la gestione collaborativa fin qui seguita nella conduzione del complesso piano di riorganizzazione del Gruppo a livello mondiale. Per questa ragione ha chiesto ad Alcatel di rivedere la decisione e di ricercare altre modalità per la definizione dei residuali problemi occupazionali . Già nei prossimi giorni il Mise si attiverà per favorire una ripresa del dialogo e seguirà con molta attenzione una vicenda sociale che non deve compromettere il rilancio di una fra le più importanti aziende del settore Tlc. E fin d’ora dichiara la propria disponibilità a riaprire il confronto per favorire una rapida intesa positiva .  
   
   
REGIONE UMBRIA FINANZIA 112 PROGETTI NELL´AMBITO DEL PROGRAMMA ANNUALE DIRITTO ALLO STUDIO  
 
Perugia, 18 febbraio 2015 - Sono 112 i progetti sostenuti dalla Regione Umbria per l´attuazione del programma annuale per il diritto allo studio, finanziato con risorse pari a 90 mila euro: lo comunica la vicepresidente della Regione con delega all´Istruzione, Carla Casciari, precisando che "i progetti presentati dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, dalle associazioni, dagli organismi e dagli enti privati e pubblici non aventi scopo di lucro, mirano all´integrazione del piano dell´offerta formativa delle scuole quindi intrecciano il piano didattico, pedagocico e sociale". "Il contributo concesso - ha dichiarato la vicepresidente - va a sostegno dell´offerta didattica delle scuole penalizzata, purtroppo, da una cronica carenza di risorse nazionali. In questo contesto, la Giunta regionale ha sempre mantenuto alta la guardia riconfermando l´impegno economico per continuare a garantire il diritto allo studio". I progetti presentati coprono tutto il territorio regionale e sono orientati verso vari obiettivi. Tra questi: l´integrazione di alunni a rischio di marginalità sociale, il sostegno di attività di sperimentazione e innovazione, le iniziative di mobilità degli studenti in Europa. La vicepresidente ha ricordato che "oltre alle risorse messe a bando per il finanziamento dei progetti, la Giunta regionale ha stanziato ulteriori 60mila euro nell´ambito del Piano triennale in materia d´istruzione". Le risorse sono servite per finanziare ulteriori dieci progetti nei Comuni di Costacciaro, Orvieto, Foligno, Parrano, Allerona, Montegabbione, San Venanzo e Perugia. Tra i progetti finanziati rientra anche "Girando l´Umbria" (www.Girandolumbria.it ), ovvero il portale dedicato ai principali itinerari didattici nella nostra regione. Queste le tematiche individuate per i progetti da realizzare nel triennio 2013/2015: contrasto alla dispersione scolastica, educazione alla legalità e alla salute, orientamento fra scuola e università, rapporto con il mondo del lavoro e tra scuola e territorio, in particolar modo nelle zone montane, integrazione scolastica, ampliamento dell´offerta formativa e innovazione tecnologica.  
   
   
UNIVERSITÀ IN TOSCANA: TUTTE ASSEGNATE LE BORSE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO  
 
Firenze 18 febbraio 2015 – Boom di risorse per un boom di borse di studio nelle università toscane. Sfiora infatti i 45 milioni il complesso dei fondi a vario titolo stanziati dalla Regione Toscana per sostenere tutti coloro che ne hanno diritto, dunque oltre 15 mila borse di studio. Nell´ultima seduta di Giunta, su proposta dell´assessore Emmanuele Bobbio, sono stati assegnati 8,8 milioni sul Fis (Fondo integrativo statale) che si vanno a sommare ai circa 12 milioni già stanziati a metà dello scorso dicembre. Oltre a questi 21 milioni, altri finanziamenti regionali già stanziati (soprattutto risorse dirette regionali oltre che proventi dalla tassa sul dsu) consentono di arrivare agli oltre 45 milioni utilizzati, in complesso, per questa parte di diritto allo studio universitario. "Il tradizionale sforzo della Regione Toscana sul diritto allo studio universitario - nota l´assessore Bobbio - si conferma anche in un periodo di così acute difficoltà nella finanza locale. L´obiettivo, contribuire a garantire agli studenti universitari condizioni di serenità, è raggiunto anche quest´anno: a conti fatti ci confermiamo, e non è un dato scontato ma deriva da una chiara scelta politica, una Regione capace di coprire l´intera domanda degli aventi diritto". In base alla graduatoria definitiva, salgono dunque a 15.367 le borse di studio assegnate per questo anno accademico: ben 2.407 in più (circa il 15%) rispetto a quelle (12.960) assegnate nell´anno scolastico precedente. In termini di ripartizione per le tre città universitarie: 5.616 sono sugli atenei fiorentini (4.549 l´anno accademico precedente), 6.256 per gli atenei pisani (5.360 un anno prima) e 3.495 per gli atenei senesi (3.051 nel 2013/14).  
   
   
ALUNNI DISABILI DI VIAREGGIO, 122MILA EURO PER SCUOLE INFANZIA PARITARIE  
 
Firenze 18 febbraio 2015 – Contributo regionale di 122 mila euro per consentire la prosecuzione di interventi di sostegno rivolti a bambini diversamente abili in 4 scuole dell´infanzia paritarie gestite dal Comune di Viareggio. L´intervento è sancito da una delibera, presentata dall´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e approvata dalla giunta regionale nella seduta di ieri. "Con questo atto – ha spiegato l´assessore Luigi Marroni – abbiamo voluto dare un aiuto al Comune di Viareggio in considerazione della situazione particolare in cui si trova a causa del commissariamento e per l´impossibilità di completare un percorso didattico di sostegno già avviato. La collaborazione con la Federazione italiana scuole materne (Fism) della Toscana per realizzare iniziative specifiche in favore di bambini portatori di disabilità o disagio va vanti ormai da qualche anno. Adesso, dopo l´accordo firmato a settembre, abbiamo deciso di intervenire nuovamente per non interrompere il percorso in atto dando la possibilità al Comune di mantenere i sette insegnanti di sostegno fino al termine dell´anno scolastico". L´atto approvato dalla giunta regionale non fa altro che integrare un accordo di collaborazione sottoscritto tra Regione e Fism Toscana lo scorso 29 settembre 2014, destinato a sostenere la realizzazione di progetti di inclusione, integrazione scolastica e sviluppo delle potenzialità di minori diversamente abili e con ´Bisogni educativi speciali´ (Bes) per l´anno scolastico 2014-2015 in 47 scuole paritarie private, per un totale di 75 minori. Al momento della stipula dell´accordo la Regione ha messo a disposizione un finanziamento di 550mila euro. L´integrazione prevista dalla delibera permetterà al Comune di Viareggio di proseguire il rapporto con i sette insegnanti di sostegno fino a giugno 2015. Le 4 scuole dell´infanzia paritarie sono: ´Il Melograno´, ´Basalari´, ´A. Morganti´ e ´G. Del Chiaro´.  
   
   
TOSCANA, EDILIZIA SCOLASTICA: UN NUOVO EDIFICIO PER L´ISTITUTO SUPERIORE DI BARGA.  
 
Firenze 18 febbraio 2015 – Delibera importante per la comunità scolastica di Barga (Lucca) quella approvata ieri in Giunta regionale su proposta di Emmanuele Bobbio, assessore all´istruzione: un contributo di 641 mila euro assegnato alla Provincia di Lucca che consentirà - unitamente a un finanziamento di 500 mila euro già concesso da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – di costruire un nuovo edificio dentro il quale sarà ospitato l´Istituto Superiore d´Istruzione di Barga. Per la precisione tecnica – sottolinea l´assessore Bobbio – si è trattato di una "riassegnazione": fondi che costituiscono una economia su un finanziamento già assegnato nel 2004 dalla Regione Toscana alla Provincia di Lucca per lavori di adeguamento sismico in quel complesso scolastico. Su quell´appalto si sviluppò un contenzioso con la ditta vincitrice che implicò una consistente dilazione nei tempi di lavoro. Adesso il contenzioso si è risolto e la Provincia di Lucca ha stabilito di costruire un nuovo edificio scolastico per ospitare gli studenti di quella scuola (un Istituto Superiore di Istruzione formato da un Professionale per i servizi alberghieri/ristorazione, due licei, due Istituti Tecnici con circa 1.200 studenti, 150 insegnanti e 40 Ata). "Una boccata di ossigeno decisamente importante – commenta l´assessore Bobbio – che, grazie alla collaborazione con enti locali e istituzioni del territorio, consente di mettere un punto fermo, dopo un periodo così lungo e travagliato, nell´interesse di una comunità scolastica così numerosa".  
   
   
ACQUE TRENTINE IN BUONO STATO, ECCO IL PIANO PER RENDERLE ANCORA MIGLIORI  
 
Trento, 18 febbraio 2015 - Le acque trentine stanno bene. E sono in arrivo misure che potranno renderle ancora migliori. Merito del nuovo Piano di tutela delle acque, approvato dalla Giunta provinciale su proposta dell´assessore Mauro Gilmozzi. Si tratta di un importante documento di pianificazione, che da un lato descrive la qualità dei fiumi, dei laghi e delle acque sotterranee in Trentino e dall’altro contiene le misure necessarie per risanarli o per mantenerne buono lo stato chimico ed ecologico. "Grazie agli interventi messi in campo negli ultimi anni - ha detto l´assessore Gilmozzi commentando l´approvazione del Piano - lo stato chimico ed ecologico delle nostre acque è per lo più buono e in alcuni casi elevato. Il Piano adottato oggi prevede un monitoraggio approfondito e rigoroso dei corsi d´acqua trentini, ed azioni e interventi che ci permetteranno di mantenerne alta la qualità e di migliorarla ulteriormente, laddove necessario. Sulla base di queste conoscenze - ha aggiunto l’assessore Gilmozzi – abbiamo fissato le nuove regole per le concessioni idroelettriche e posto le basi per la revisione dei valori di Deflusso Minimo Vitale”. Il Piano è stato approvato dalla Giunta provinciale dopo aver acquisito i pareri dei Comuni, delle Autorità di Bacino, del Consiglio delle autonomie e della Terza Commissione del Consiglio provinciale, con una consultazione pubblica molto partecipata, realizzata attraverso la procedura di valutazione ambientale strategica. "La redazione di questo Piano - ha detto ancora Gilmozzi - ha comportato un lavoro molto complesso ed approfondito, per il quale ringrazio le strutture provinciali, che nella fase di presentazione hanno saputo coinvolgere, in modo costruttivo e proficuo, il territorio e tutti i soggetti interessati". Il buono stato delle nostre acqueIl 18% dei corpi idrici fluviali trentini presenta uno stato ecologico elevato, il 70% buono, l´8% sufficiente e il 4% scarso. Rispetto al 2009, si è registrato il miglioramento di 18 corpi idrici fluviali , 16 dei quali sono passati dallo stato sufficiente allo stato buono e 2 dal buono all’elevato. Per quanto riguarda i corpi idrici lacustri, non vi sono problemi relativamente alla balneazione, laddove prevista; per tutti i laghi, poi, lo stato chimico è buono, mentre lo stato ecologico va da sufficiente a buono. Tutti i corpi idrici sotterranei, infine, sono risultati in stato chimico buono, sottratte le aree oggetto di bonifica. Questi dati sullo stato delle acque trentine, riportati dal Piano approvato oggi, derivano da un’intensa attività di monitoraggio, che il Piano medesimo rende ancora più capillare e completa, Infatti, rispetto al vecchio Piano, che prevedeva il raggiungimento degli obiettivi di qualità solo per le aste principali dei corsi d´acqua, il nuovo attribuisce gli obiettivi di qualità ad una serie di corpi idrici tipizzati, che possono essere un tratto di fiume, un lago o un volume distinto di acque sotterranee. La classificazione, pertanto, è attualmente attribuita a 412 tratti di fiume, a 14 laghi e a 10 corpi idrici sotterranei. Il vecchio Piano, inoltre, utilizzava criteri diversi e più limitati per la classificazione, dando rilievo soprattutto ai problemi relativi all´eutrofizzazione, ovvero all´inquinamento da azoto e da fosforo, mentre il nuovo Piano tiene in considerazione una più vasta gamma di agenti inquinanti, nonché la composizione e abbondanza delle comunità biologiche acquatiche. Le misure per migliorare ancora Non ci si può accontentare, in ogni caso, di questi risultati, e pertanto il nuovo Piano prevede due principali tipologie di misure per consentire l’ulteriore miglioramento dello stato delle acque trentine: 1) Interventi di depurazione. Si prevede di potenziare il trattamento delle acque reflue urbane e quindi di ridurre l´inquinamento organico: il Piano stabilisce infatti una priorità per gli interventi sui servizi di pubblica fognatura che interessano corpi idrici di qualità inferiore a buono. 2) Interventi per proteggere le acque dall´inquinamento dei fitosanitari. L’applicazione delle misure, concordata con il Servizio Agricoltura della Provincia, l’Apot e la Fondazione Mach, verrà puntualmente programmata entro sei mesi dall’approvazione del Piano con specifici accordi, che mireranno a un maggior controllo e a una migliore gestione nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari alle colture nelle zone limitrofe ai corsi d’acqua. Nuove regole per le concessioni idroelettriche L’articolo 70 della legge finanziaria provinciale 2014 ha istituito una moratoria per le domande di concessioni idroelettriche pendenti sui principali corsi d’acqua. Si tratta, in tutto, di 65 domande variamente dislocate sull’intero territorio provinciale. Lo stesso articolo ha previsto che nel nuovo Piano di Tutela delle acque venissero previsti i criteri per l’istruttoria di tali domande e per il rilascio di tutte le nuove concessioni. Poiché l’alterazione del regime idrologico indotto dalle derivazioni idroelettriche incide sensibilmente sulla qualità ambientale di un corpo idrico, il nuovo Piano ha inteso conciliare la tutela delle acque con la produzione idroelettrica. Quest’ultima attività, benché economicamente incentivata a livello nazionale e sollecitata a livello europeo, incide in modo significativo, oltre che sulla qualità ambientale delle acque, anche sul paesaggio e di riflesso sull’industria turistica, fonte primaria dell’economia trentina. Per questo il Piano vieta nuove concessioni nei corpi idrici in stato di qualità inferiore a buono. Negli altri corpi idrici, a tutela degli obiettivi di qualità già raggiunti, l’eventuale prelievo idrico dovrà essere condotto con un elevato grado di cautela e con un costante controllo degli effetti nel tempo. Il Piano contiene inoltre precise prescrizioni per le nuove centraline idroelettriche: esse dovranno essere progettate solo sui tratti di corsi d’acqua dove è presente una portata adeguata per lo sfruttamento idroelettrico. Inoltre gli impianti non dovranno determinare alterazioni delle falde idriche sotterranee tali da compromettere le colture di pregio e gli insediamenti civili; dovranno essere compatibili con altri utilizzi dei corsi d´acqua, tra i quali la pesca e gli sport acquatici come rafting, canoa e kayak; dovranno preservare le aree golenali, non interferire con le opere di regimazione esistenti o con le altre opere di infrastrutturazione territoriale, essere posizionate rispettando le distanze tra uno sbarramento d’alveo ed un altro e tra le opere di derivazione ed i depuratori più importanti. La revisione del Deflusso Minimo Vitale In occasione dell’approvazione del Piano di tutela delle acque, la Giunta provinciale ha affrontato anche il tema della revisione dei valori del Deflusso Minimo Vitale (Dmv), che sarà a breve definita con un’altra delibera. Il Dmv è il quantitativo di acqua che deve necessariamente essere garantito per assicurare la sopravvivenza delle comunità biologiche acquatiche, la salvaguardia del corpo idrico e, in generale, gli usi plurimi a cui lo stesso è destinato. L’ipotesi di ricalibrare i valori del Dmv era già prevista nel precedente Piano ed è confermata anche in questo. Dall’imposizione del Dmv alle grandi concessioni idroelettriche, iniziata nel 2000 e poi aggiornata ai valori stabiliti dal Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche nel 2009, sono stati svolti studi e monitoraggi più approfonditi, grazie ai quali è stato approvato nel 2013 il bilancio idrico provinciale. Quest’ultimo e il Piano approvato oggi hanno restituito una fotografia molto dettagliata dello stato quali/quantitativo dei nostri corsi d’acqua, incrementando le conoscenze rispetto al passato e proponendo scenari diversi per l’utilizzo della risorsa idrica. È anche sulla base di questi strumenti che oggi è possibile ipotizzare la revisione in via sperimentale dei valori di Dmv sulle concessioni delle grandi derivazioni idroelettriche. Questo processo di revisione, che sarà oggetto di accordo con i concessionari, deve in ogni caso essere affiancato dal monitoraggio degli effetti sulla qualità delle acque. Ciò consentirà un parziale recupero della capacità produttiva da parte del sistema idroelettrico trentino, nel rispetto di quanto sancito dal D.m. 15 marzo 2012 (c.D. Decreto Burden Sharing), che impone anche alla Provincia autonoma di Trento l’incremento della produzione energetica da fonti rinnovabili entro il 2020. "E´ intenzione della Giunta provinciale - ha precisato l´assessore Gilmozzi - fare in modo che i maggiori proventi economici derivanti dall´aumento di produttività, non vadano a beneficio esclusivo delle società idroelettriche, ma possano ricadere anche sulla collettività e quindi utilizzati da Provincia e Comuni per investimenti e politiche sociali.  
   
   
SARDEGNA: INSEDIATA L´ASSEMBLEA ED ELETTO PRESIDENTE DEL PARCO TEPILORA  
 
 Cagliari, 18 Febbraio 2015 - Si è tenuto a Bitti, convocato dall´assessore della Difesa dell´ambiente, Donatella Spano, presente all´incontro, il primo insediamento dell´Assemblea del Parco naturale regionale di Tepilora, istituito a seguito del disegno di legge presentato dalla Giunta Regionale e approvato dal Consiglio lo scorso ottobre 2014. "La proposta di istituzione del Parco - ha sottolineato l´esponente dell´esecutivo - come nel caso del Parco di Gutturu Mannu, è nata dalla volontà delle popolazioni locali interessate in virtù dell´alto valore naturalistico dei compendi e delle potenzialità e opportunità di sviluppo economico sostenibile offerte dalla nascita del Parco naturale". L´elezione di Graziano Spanu, Sindaco di Lodè, come Presidente del Parco è stato il primo provvedimento dell´Assemblea, che risulta inoltre costituita dal Presidente della Provincia di Nuoro, dai Sindaci degli altri Comuni in cui ricade il Parco (Bitti, Posada e Torpè), dal Commissario dell´Ente Foreste e da un rappresentate dell´assessorato della Difesa dell´ambiente. "Inoltre la presenza dell´Ente Foreste nell´Assemblea del Parco - conclude l´assessore Spano - permetterà di contribuire alla cura e alla tutela delle aree del parco e alla necessaria progettualità, che risulta fondamentale per guardare ad altre fonti di finanziamento, tra cui le risorse comunitarie".  
   
   
AQUITALY: IL PRESENTE E IL FUTURO DELL’ACQU ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE, CHE SI TERRÀ IL 19 E IL 20 FEBBRAIO 2015, PARTECIPERANNO I PIÙ GRANDI ESPERTI DEL SETTORE. L’INCONTRO È INCENTRATO PROPRIO SU QUESTA RISORSA COSÌ FONDAMENTALE, TANTI I TEMI CHE VERRANNO AFFRONTATI  
 
Roma, 18 febbraio 2015 - Il 19 e 20 febbraio 2015, a Roma, al Tempio di Adriano, ci sarà una conferenza internazionale sull´acqua a cui parteciperanno i più grandi esperti del settore. L’incontro, dal titolo “Il Presente e il Futuro dell’Acqua una risorsa in pericolo” è incentrato proprio su questa risorsa così fondamentale ed è patrocinato da Unesco, Fao Ministero dell’Ambiente, Ministero dell´Agricoltura, Regione Lazio e Comune di Roma. Tanti i temi che verranno affrontati. Dal futuro della Risorsa idrica nel mondo ai cambiamenti climatici, l’acqua e la desertificazione, dall’ “impronta idrica" alle guerre dell´acqua e agli scenari geopolitici del mondo, compreso il tema dell’immigrazione. Si parlerà anche della qualità attuale dell´acqua potabile in Italia. A chiusura dei lavori verrà puntata l´attenzione verso gli aspetti turistico economici della risorsa acqua. Per tutte le informazioni e per iscriversi all’evento contatta Cristina Tilio al + 39.337654877 o scrivi all’indirizzo mail: cristina.Tilio@gmail.com    
   
   
SISMA/EMILIA: 500MILA EURO DAL FONDO SOCIALE REGIONALE PER PERSONE IN SITUAZIONE DI DISAGIO. PRESENTATO IN COMMISSIONE CONSILIARE LO SCHEMA DI DELIBERA PER L´ASSEGNAZIONE DEI FONDI A SETTE COMUNI TERREMOTATI.  
 
Bologna, 18 febbraio 2015 - Prestiti d’onore, tirocini formativi, contributi per pagare l’affitto o le utenze. Saranno i Comuni di Cento, Cavezzo, Concordia, Mirandola, Novi di Modena, San Felice sul Panaro e San Possidonio a decidere in che modo utilizzare le risorse – 500 mila euro in tutto – provenienti dal Fondo sociale regionale che la giunta intende destinare come sostegno a persone in situazione di forte disagio dopo terremoto. Persone che vivono tutt’ora in soluzioni abitative provvisorie (i Map) e che non riescono a tornare in condizioni di vita normali. La quota verrà quindi ripartita tra i sette Comuni sulla base dei nuclei familiari alloggiati nei Map (468 quelli ancora abitati, ma in costante diminuzione). “E’ un intervento di gestione ordinaria nell’ambito delle politiche sociali, in particolare di contrasto alla povertà e alla marginalità” ha spiegato oggi Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione e assessore al Welfare e alla politiche abitative, durante la seduta della Commissione consiliare Politiche per la Salute e Politiche sociali, cui la giunta ha chiesto di esprimere il parere (e l’ha ottenuto all’unanimità) sullo schema di delibera che assegna le risorse. “Un conto è gestire l’emergenza, altro – ha proseguito Gualmini – è un’azione che, con il coinvolgimento dei Comuni, va incontro ai bisogni dei cittadini”. Saranno quindi i Comuni a decidere come utilizzare le risorse; “noi vogliamo dare un accompagnamento – ha concluso la vicepresidente – , una ‘spinta’ per svuotare i Map entro dicembre 2015”. Per Palma Costi, assessore regionale alla Ricostruzione post sisma, queste risorse “rappresentano uno strumento che la giunta ha messo in atto per dare una conformazione diversa, a tre anni dal sisma, all’assistenza alla popolazione, e chiudere entro l’anno i Map. Questa – ha concluso Costi – è una misura di tipo sociale; presto ci saranno anche altre ordinanze sul tema della disponibilità degli alloggi”.  
   
   
MANUTENZIONE DEI CORSI D’ACQUA MINORI: PROTOCOLLO D’INTESA REGIONE MARCHE, PROVINCE, CONSORZIO DI BONIFICA E CORPO FORESTALE DELLO STATO.  
 
Ancona, 18 febbraio 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Difesa del territorio, Paola Giorgi, ha approvato il Protocollo d’intesa tra Regione, Province, Consorzio di bonifica e Corpo forestale dello Stato per le modalità autorizzative, controllo e monitoraggio delle attività di manutenzione dei corsi d’acqua minori. “L’atto approvato – sottolinea Giorgi – ha la finalità di rendere più efficaci ed efficienti le attività di manutenzione ordinaria del reticolo minore, quello che incide principalmente sulle aree interne della Regione, mediante la condivisione di un percorso diretto allo snellimento delle procedure e alla riduzione del costo delle stesse.” Al Protocollo d’Intesa è allegata una convenzione che disciplinerà l´organizzazione, la gestione e il monitoraggio delle attività di manutenzione dei corsi d’acqua minori. In particolare l’intesa si pone tra gli obiettivi quello di organizzare le attività di manutenzione dei corsi d’acqua secondo principi di semplificazione e di snellimento dei necessari iter amministrativi relativi ai procedimenti autorizzativi, in attuazione dei criteri di economicità e di efficacia. Secondo l’assessore Giorgi “l’esecuzione di interventi di manutenzione ordinaria minimali lungo il reticolo minore, le cui tipologie a basso impatto sono elencate all’interno di specifiche convenzioni, consentirà di migliorare le condizioni di deflusso delle acque e concorrerà ad un ripristino ambientale negli anni compromesso dall’abbandono del territorio soprattutto nella parte montana e collinare. Mi preme evidenziare che nel Protocollo d’Intesa un ruolo importante sarà svolto dal Corpo Forestale dello Stato al quale sono attribuite le funzioni di vigilanza, controllo e monitoraggio delle attività previste dal protocollo stesso.” Il Protocollo prevede la possibilità da parte delle Province di rilasciare un’autorizzazione unica al Consorzio di Bonifica valida per diverse tipologie d’interventi della durata di dodici mesi. Come evidenziato, viene inoltre previsto il coinvolgimento del Corpo forestale dello Stato, con cui la Regione Marche ha già in essere una convenzione per le attività di vigilanza, controllo e monitoraggio del territorio, di salvaguardia delle risorse agro ambientali, forestali e paesaggistiche e di tutela del patrimonio naturalistico. Il Consorzio unico regionale, che ha sostituito i precedenti operanti in diverse provincie, esercita le funzioni dei consorzi idraulici ed esegue le opere. All’interno dell’intesa alla struttura competente in materia di difesa del suolo e Autorità di bacino della Regione Marche è attribuito un ruolo di coordinamento e di verifica dell’efficacia delle convenzioni attraverso la convocazione di un tavolo di coordinamento dei diversi soggetti.  
   
   
TOSCANA: TROMBA D´ARIA DI SETTEMBRE, UN MILIONE E 128 MILA EURO PER GLI ABITANTI DI CERRETO GUIDI  
 
Firenze 18 febbraio 2015 - La parte più grossa, 1 milione e 128 mila euro, è stata liquidata in queste ore: gli altri 752 mila euro arriveranno nelle casse comunali entro la fine di marzo. Sono i soldi che la Regione aveva già stanziato per chi a Stabbia e Cerreto Guidi, in provincia di Firenze, lo scorso settembre si era visto scoperchiare dal vento la casa o portare via finestre, infissi e pannelli solari: non un risarcimento, che compete allo Stato, quanto semmai un ristoro e sollievo aggiuntivo per cittadini e famiglie con redditi e patrimoni non elevatissimi, misurati dal solito e oramai noto Isee e con un tetto fino a 36 mila euro. "Anticipiamo come promesso il sessanta per cento della somma riconosciuta - sottolinea l´assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli -: entro marzo arriverà il resto. Abbiamo stanziato a settembre tre milioni e mezzo di euro per tutta la Regione, di cui un po´ più della metà destinati agli abitanti di Cerreto. Stiamo aspettando il via dal Governo per liquidare al Comune anche un altro milione e 453mila euro per il rimborso di interventi di somma urgenza eseguiti dall´amministrazione comunale e per il soccorso e la sistemazione di chi ha subito danni". I soldi alle famiglie sono un contributo straordinario di solidarietà previsto da una legge regionale, un aiuto e un segno di vicinanza. Ne potrà beneficiare chi ha subito danni e possiede un Isee non superiore a 36 mila euro: entro la fine di marzo sarà completato il controllo delle dichiarazioni su redditi e patrimoni ed anche i 752 mila euro saranno liquidati. Per ciascuna famiglia è previsto un assegno fino a cinquemila euro. Chi ha subito i danni più lievi potrà così rientrare da subito di quasi tutte le spese.  
   
   
LA RACCOLTA IN ITALIA DI PNEUMATICI FUORI USO DA DEMOLIZIONE: IL 100% È AVVIATO AL RECUPERO, QUASI 20 MILA TONNELLATE  
 
Roma, 18 febbraio 2015 - Il Comitato di Gestione degli Pfu, costituito presso l’Automobile Club d’Italia dal Ministero dell’Ambiente con Decreto Ministeriale 82/2011, ha raccolto nel suo primo report tutti i dati relativi al Sistema di Gestione degli Pfu da demolizione nei primi due anni di attività. Da questo strumento, essenziale per il settore, emerge che l’Italia rappresenta a livello europeo un vero e proprio caso d’eccellenza. Sono state 19.453 le tonnellate di Pfu raccolte in Italia nel 2014 (+15,9% rispetto all’anno precedente), il 100% degli pneumatici che, successivamente alla demolizione, sono stati destinati al riciclo. Le operazioni di ritiro di Pfu, effettuate nei 1.365 autodemolitori dai 29 operatori abilitati, sono state 3.231 (+19%). L’importante crescita riscontrata nel 2014 attesta le sempre maggiori capillarità ed efficienza del servizio garantito dai vari soggetti della filiera su tutto il territorio nazionale. Analizzando i dati territorialmente, i livelli più elevati di raccolta si raggiungono nelle regioni più popolose e in quelle dove maggiore è la presenza di demolitori: Lombardia (2.575 tonnellate raccolte con un incremento del 15,4%), Campania (2.376 tonnellate, con quasi il 9% in più rispetto al 2013) e Lazio (2.341 con un aumento di ben il 56,5%, la variazione più alta in Italia). Nel 2014 il peso medio di ogni ritiro diminuisce leggermente e si attesta intorno alle 6 tonnellate. Si è registrato, inoltre, un decremento minimo (-5%) anche del costo medio per ritiro. Il calo del peso medio e dei costi per ritiro e l’aumento dei ritiri comprovano l’efficienza del Sistema in grado di fornire un servizio sempre più adeguato e puntuale da parte dei soggetti abilitati nei confronti degli autodemolitori. Il Sistema coordinato dal Comitato Pfu copre l’intero ciclo di vita degli pneumatici. Nel momento in cui il consumatore acquista un veicolo nuovo, paga anche il contributo ambientale, una voce aggiuntiva indicata in fattura e soggetta a Iva, determinato ogni anno dal Comitato e relativo ai costi di ritiro, trattamento e avvio a corretto recupero degli Pfu (92%) e di gestione del sistema informatico e amministrazione del Fondo per la Gestione degli Pfu (8%). Nel 2014 si è ridotto drasticamente: l’importo, riferito ad esempio a un’automobile, è pari a 3,95 euro per i quattro pneumatici più la ruota di scorta (circa 0,79 euro per pneumatico). I rivenditori, 6.484 in Italia, comunicano, poi, al Comitato attraverso il sistema informatizzato dell’Aci l’avvenuta riscossione del contributo e l’importo equivalente al Fondo. I demolitori accreditati dall’Aci stoccano gli Pfu, non ritenuti più utilizzabili. Accumulate almeno 1,5 tonnellate di Pfu, fanno richiesta di ritiro gratuito ai operatori abilitati, presenti sul portale del Comitato, che prelevano gli Pfu e si occupano delle operazioni di deposito, separazione e stoccaggio temporaneo oltre che del trasporto degli pneumatici alle aziende di trattamento. Qui il 100% di Pfu è avviato al recupero di materia. Il Comitato ha scelto di avviare il 100% degli Pfu al recupero di materia non prendendo in considerazione opzioni meno sostenibili quali l’utilizzo come combustibile per cementifici o la termovalorizzazione. Questa speciale tipologia di rifiuto, se gestita correttamente, permette un risparmio notevole di Co2: nel 2014 l’avvio al riciclo degli Pfu derivanti dai veicoli a fine vita ha consentito di evitare l’emissione di quasi 39.000 tonnellate di anidride carbonica equivalenti. Numerosi i possibili riutilizzi del polverino: sottofondi stradali, pavimentazioni sportive, pannelli fonoassorbenti, arredo urbano e decine di altri usi. Infine, il polverino (con diametro molto piccolo) può essere mescolato ad asfalti e cementi migliorandone le proprietà meccaniche. Rispetto a quest’ultimo punto, il mercato delle materie prime seconde derivanti da Pfu in Italia stenta ancora a decollare soprattutto a causa dello scarso impiego del polverino negli asfalti, differentemente dall’estero in cui è sempre più diffuso grazie a politiche di “green procurement” più efficaci. “Il bilancio di questi due anni di attività rappresenta – ha affermato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - una scommessa vinta dall’Ambiente e dai cittadini italiani. Il corretto recupero riduce di fatto a zero la possibilità di smaltimenti illegali che negli anni passati hanno disseminato il nostro paese di discariche abusive di pneumatici. Con il riciclo si aprono nuove possibilità e nuovi mercati per le materie prime seconde come il granulato di gomma e l’acciaio che è possibile recuperare. Questo dimostra come attraverso i corretti stimoli, anche normativi, la Green Economy italiana sia capace di costruire sistemi complessi e capillari, riunendo operatori privati, strutture pubbliche e rappresentanti di cittadini e consumatori e garantendo all’intero Paese un’ulteriore passo avanti verso la sostenibilità”. “Aci ricopre un ruolo strategico all’interno del Comitato – ha dichiarato il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani - perché il legislatore ha perseguito la massima efficienza puntando sul know how ultracentenario dell’Automobile Club d’Italia e sulla tecnologia avanzata del Pubblico Registro Automobilistico. Come capofila di un sistema pubblico-privato modello per il Paese, siamo riusciti a contenere i costi di funzionamento conseguendo la riduzione del contributo a carico degli utenti per lo smaltimento degli pneumatici e un avanzo di fondi che proponiamo di utilizzare per la bonifica di aree contaminate. L’attività del Comitato torna a vantaggio degli automobilisti: con il materiale riciclato dagli pneumatici si produce anche un asfalto con più grip e più duraturo di quello ottenuto da altri materiali, più fonoassorbente e con minore resistenza al rotolamento”. “Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto finora – ha sottolineato Vincenzo Pensa, Presidente del Comitato Pfu – perché i dati contenuti nel report scattano una fotografia incoraggiante della gestione degli Pfu da veicoli a fine vita in Italia. Il sistema lavora a pieno regime, il contributo per i consumatori diminuisce e si sta rafforzando l’industria del riciclo grazie a flussi di rifiuti costanti che consentono alle aziende di investire in tecnologia e Ricerca & Sviluppo”.  
   
   
9 MILIONI PER INTERVENTI SU DISCARICHE COMUNALI. BONIFICHE SEMPRE AL CENTRO AZIONE GIUNTA CAMPANIA  
 
Napoli, 18 febbraio 2015 - “Con questo provvedimento diamo una ulteriore risposta concreta alle difficoltà finanziarie dei Comuni e alle richieste dei sindaci e dei cittadini che vivono sui territori e che scontano gli anni dell´emergenza rifiuti. Continuiamo a rispondere con i fatti alle chiacchiere, con una incessante azione sul versante delle bonifiche in Campania.” Così l´assessore all´Ambiente Giovanni Romano sulla delibera che stanzia 9 milioni e 120 mila euro per interventi su siti di discarica comunale e/o consortili inseriti nel Piano Regionale di Bonifica predisposto dall´Assessorato all´Ambiente. “Le attività di bonifica già in corso e quelle che finanziamo oggi confermano che la tutela ambientale resta una delle priorità della Giunta regionale guidata da Stefano Caldoro. Negli ultimi quattro anni abbiamo messo in campo risorse finanziarie per oltre trecento milioni di euro. Stiamo così attuando il Piano Regionale delle bonifiche. Il nostro impegno proseguirà per completare l´azione di recupero ambientale a tutela della salute e per la sicurezza delle nostre comunità." Il provvedimento prevede: il finanziamento di 60 interventi per le indagini preliminari per complessivi 3 milioni di euro, con beneficiari i diversi Comuni interessati alla gestione post-mortem della discariche che, senza queste indagini, non potrebbero utilizzare i fondi già stanziati dalla Giunta a loro favore per bonificare i siti; il finanziamento di 10 interventi per i piani di caratterizzazione del costo stimato in 500 mila euro con beneficiari del finanziamento i diversi Comuni interessati alla gestione post-mortem della discarica; il finanziamento di 20 interventi per le analisi di rischio del costo stimato in 200 mila euro con beneficiario del finanziamento l´Arpac; il finanziamento delle analisi di rischio per costo stimato di 80 mila euro su aree pubbliche Bagnoli-coroglio; la bonifica ed il ripristino ambientale con sistemazione finale della discarica comunale, in loc. Cannetiello, nel Comune di Cava de´ Tirreni del costo stimato di 2 milioni la bonifica ed il ripristino ambientale e sistemazione finale della discarica comunale, in località Serre, nel Comune di Padula, del costo stimato di 1 milione e 750 mila euro; la messa in sicurezza permanente - Ii stralcio esecutivo funzionale, della discarica comunale in località Sant´angelo nel comune di Sala Consilina del costo stimato di 1 milione e mezzo di euro.