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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Aprile 2015
IL FUTURO DELL´EUROPA È DIGITALE  
 
Bruxelles, 15 aprile 2015 _ Di seguito il discorso del Commissario ue Oettinger all’ Hannover Messe. Sintesi dei messaggi principali : La nostra sfida è quella di garantire che tutti i settori industriali fanno il miglior uso delle nuove tecnologie e di gestire la propria transizione verso alto valore prodotti e processi digitali, comunemente noto come " Industry 4.0 ". Per raggiungere questo obiettivo, propongo di agire in quattro settori chiave: 1) poli di innovazione digitale - La nostra ambizione deve essere quella di autorizzare qualsiasi attività commerciale, ovunque si trova in Europa, e in particolare le Pmi, a padroneggiare la sua transizione al digitale. Regioni e gli enti locali hanno un ruolo fondamentale da svolgere in questo sforzo, con i centri di ricerca e competenza digitale in testa. Il mio obiettivo è di avere almeno una classe mondiale polo di innovazione digitale in tutte le regioni d´Europa. E ´la mia ambizione di lavorare con gli Stati membri, le regioni e il settore privato al fine di mobilitare gli investimenti necessari per rendere questo accada. A livello comunitario abbiamo previsto almeno 500 milioni di euro di investimenti in tali iniziative nei prossimi 5 anni. 2) Leadership in piattaforme per l´industria digitale - L´obiettivo è quello di garantire la disponibilità di state-of-the-art di piattaforme aperte e interoperabili che ogni azienda può utilizzare per fare i suoi prodotti, processi o servizi pronti per l´era digitale. Abbiamo bisogno di un quadro solido in Europa: Propongo quindi di lanciare una tavola rotonda in questa zona con i rappresentanti del settore di alto livello nel mese di giugno, insieme con i miei colleghi Commissari Elżbieta Bieńkowska e Carlos Moedas. La mia ambizione è di sviluppi di lusso di piattaforme europee a partire dal 2015 con il lancio di almeno 5 progetti di piattaforma su larga scala per l´anno fino al 2018. Gli investimenti in piattaforme-building in Orizzonte 2020 si prevede di raggiungere oltre 800 milioni di euro nel prossimo cinque anni. 3) Colmare il divario delle competenze digitali - Vi è una chiara necessità di promuovere le competenze digitali a tutti i livelli, per la riqualificazione, e per l´apprendimento permanente in tutta l´Europa e le sue regioni. Questo è il motivo che voglio sollevare la questione con i ministri di istruzione nel prossimo futuro per raggiungere un accordo su una serie di obiettivi da raggiungere in questo settore. Naturalmente, questo è di competenza degli Stati membri, ma data la dimensione e l´urgenza della sfida, credo che abbiamo bisogno di uno sforzo comune per essere in grado di progredire più rapidamente. Io suggerisco ai miei colleghi commissari per l´occupazione e per l´istruzione di agire come un catalizzatore per lo sforzo di prendere posto. 4) Una regolamentazione intelligente per l´industria intelligente - Dobbiamo fare in modo che esistenti e nuovo regolamento è adatto allo scopo nel mondo digitale, ad esempio mediante istituisce un meccanismo per la scansione di legislazione nazionale vigente dell´Ue e di identificare le lacune normative e gli ostacoli non voluti in questo settore. Questi passaggi dovrebbero integrare i nostri sforzi per creare un mercato unico del digitale e di investire ulteriormente in infrastrutture a banda larga. Di seguito il testo dell’intervento: “ Signore e signori, Siamo nel bel mezzo di una vera e propria rivoluzione, la quarta rivoluzione industriale. Come i nostri giri del suo genere, si cambierà tutte le nostre industrie, che cambierà la nostra economia e che cambierà la nostra vita. E ´quindi a ragione uno dei temi principali di questo anno di Hannover Messe. Questa rivoluzione è digitale ed è ai primi posti dell´agenda politica, non solo in Germania con Industrie 4.0 e nei Paesi Bassi e altrove, ma anche a livello dell´Unione europea. Il 25 marzo, la Commissione europea ha annunciato tre aree di azione per la nostra strategia per il mercato unico digitale che presenteremo maggio : In primo luogo, fornendo un migliore accesso per i consumatori e le imprese di beni e servizi digitali: fare in modo che le persone utilizzano servizi online e beni digitali attraverso le frontiere e che le aziende devono affrontare meno barriere quando vendono ad altri paesi dell´Ue. In secondo luogo, plasmare l´ambiente per reti e servizi digitali a fiorire: definire le norme e le condizioni giuste per quelli del mercato, sia tradizionali che nuovi arrivati. In terzo luogo, la creazione di un´economia digitale europea e società con un potenziale di crescita a lungo termine: abbiamo bisogno di un mercato europeo digitale che permette ai nuovi modelli di business a fiorire, start-up di crescere e l´industria per innovare e competere su scala globale. Abbiamo urgente bisogno di affrontare le questioni più impegnative come dati, le competenze e gli standard, per l´industria europea e cittadini per rendere al meglio l´economia digitale. L´industria è un pilastro centrale dell´economia europea - spiega il settore manifatturiero dell´Ue per 2 milioni di aziende e 33 milioni di posti di lavoro. La nostra sfida è quella di garantire che tutti i settori industriali fanno il miglior uso delle nuove tecnologie e di gestire la propria transizione verso alto valore prodotti e processi digitali, comunemente noto come " Industry 4.0 ". Al momento, la produzione industriale in Europa rappresenta il 15% del Pil. E ´la principale fonte di esportazioni, una delle principali fonti di investimenti in ricerca e sviluppo, ed è anche un importante volano per l´occupazione in altri settori. L´unione europea si è posta l´obiettivo di aumentare il contributo del settore al Pil e di raggiungere il 20% entro il 2020, data grande potenziale del settore per la crescita e la creazione di posti di lavoro. Tuttavia, la realtà è che la quota dell´industria nel Pil è diminuito negli ultimi anni. Pertanto, per raggiungere il nostro obiettivo, abbiamo bisogno di agire in fretta e diventare l´avanguardia della produzione digitale. Dobbiamo farlo insieme, e alla scala a destra, se non vogliamo perdere la partita come abbiamo fatto in qualche misura con il business di Internet finora. Industria 4,0, che è di circa l´innovazione digitale in prodotti, processi e modelli di business, offre opportunità che non possiamo permetterci di perdere. La posta in gioco non è solo la posizione industriale europeo in applicazioni di produzione di telefono o Web intelligenti. Si tratta della competitività dell´industria europea proprio in tutti i settori: da quello automobilistico ed energia per elettrodomestici e settore agro-alimentare. Questi sono tutti a rischio se non rapidamente adottare tecnologie digitali. Abbiamo bisogno di prendere parte a questa competizione globale sulla base dei nostri punti di forza - con grande mercato unico europeo, le sue Pmi innovative e la sua società molto creativo - non contro gli Stati Uniti, Corea del Sud, la Cina o l´India, ma con loro , e in concorrenza leale. L´impatto delle Tic sul tessuto industriale è già enorme e oggi ancora lontana dal raggiungere i suoi limiti. Maggior valore aggiunto proviene in tre dimensioni e in particolare dalla loro combinazione: In primo luogo, l´innovazione in " digital-dentro prodotti ": opportunità derivanti da incorporare la tecnologia digitale in qualsiasi prodotto e manufatto sono quasi infinite. In secondo luogo, una trasformazione in processi - " manufacturing intelligente ": l´innovazione digitale colpisce il ciclo di vita del prodotto completo" dalla culla alla tomba ". Si va dalla progettazione del prodotto e strumenti di simulazione per i controlli di automazione e di officina e di logistica e supply chain management fino alla tracciabilità dei prodotti e il riciclaggio. In terzo luogo, l´uso delle tecnologie digitali porta a radicali e dirompenti cambiamenti nei modelli di business , tra cui le industrie consolidate come l´automotive, l´illuminazione e tessuti. Si tratta di modifiche che riguardano il modo di fare business e di generare valore in futuro. Ad esempio, potremo vendere solo auto o anche l´intera gamma di nuovi servizi digitali che vengono con la macchina? Ciò sarà tanto più importante in quanto le auto diventano sempre più connesso e automatizzato. Se non prestiamo abbastanza attenzione, potremmo investire nella produzione di vetture meravigliose ma quelli che vendono i nuovi servizi per l´auto sarebbe fare i soldi. Sarebbe un grosso rischio per tutta la nostra economia, se l´industria in Europa non si è avvalsa di questi nuovi modelli di business, mentre gli altri fanno, come quelli che dominano piattaforme di servizi web di oggi. La rivoluzione digitale nel settore industriale sta accadendo rapidamente e il ritmo del cambiamento continua accelerazione. Questo significa che si può cadere dietro rapidamente se non si agisce fast.If vogliamo realizzare il potenziale delle tecnologie digitali in tutta l´economia, l´industria in tutti i settori e in tutta l´Europa deve adottare il più rapidamente possibile. Le nostre economie in Europa sono strettamente collegati, e la nostra industria ha costruito forti catene del valore transfrontaliere. Questo è il motivo per cui la digitalizzazione del nostro settore deve essere globale in tutta Europa. Questo ci permetterà di generare un´onda di innovazione digitale in tutta l´economia e non solo aiuterà a aggiorniamo il nostro tessuto industriale, complesso, ma consentirà anche l´Europa sia il continente dei campioni business digitale nei prossimi dieci anni. Le opportunità sono enormi e c´è una buona probabilità che la prossima Google e Apple possono provenire da settori tradizionali come il tessile, l´edilizia, l´energia, orologeria e, naturalmente, l´industria automobilistica. Questi sono settori in cui siamo forti così cerchiamo di fare in modo che abbracciano la trasformazione digitale. Questo è essenziale per rimanere competitivi e di piombo e catturare i benefici delle prossime innovazioni. Quando guardo la situazione di oggi, vedo grandi sfide che dobbiamo affrontare con urgenza, ad esempio per quanto riguarda le disparità di digitalizzazione, ad esempio piattaforme digitali e anche per quanto riguarda le competenze digitali. Questi richiedono l´aggiornamento sul serio le nostre strategie industriali digitali in tutta Europa. Per essere assolutamente chiaro: business as usual non funziona! Dobbiamo affrontare le grandi disparità di digitalizzazione che esistono oggi tra i settori industriali, tra le regioni e tra le grandi imprese e Pmi. Ad esempio, un mero 14 per cento delle nostre piccole e medie imprese utilizzano Internet come canale di vendita oggi, mentre è ampiamente il caso per le grandi aziende. Quando si tratta di utilizzare tecnologie digitali avanzate, come la robotica, l´analisi dei dati e cloud computing, la situazione è molto peggiore: solo un piccolo 1,7 per cento di tutte le imprese europee utilizzano strumenti digitali avanzati per innovare prodotti e processi. Sappiamo l´importanza del ruolo delle Pmi e mid-cap come spina dorsale della nostra economia. Dobbiamo quindi fare in modo che essi non sono lasciati alle spalle. Lo stesso vale per le industrie non-tech come mobili, abiti e tessuti, agroalimentare o di costruzione per i quali l´industria 4.0 è l´unica via percorribile, se vogliamo mantenere la loro base produttiva in Europa. Una grande sfida è anche la posizione dell´Europa nello sviluppo dei prossimi piattaforme digitali che gradualmente sostituirà l´attuale Internet e piattaforme mobili. Finora abbiamo perso tante opportunità in questo campo e le nostre aziende online sono oggi dipendenti da alcuni giocatori extracomunitari in tutto il mondo: questo non deve essere di nuovo il caso in futuro. Poiché queste piattaforme diventano importanti non solo per il business online, ma anche per le nostre automobili e le fabbriche e la nostra distribuzione di energia e acqua, devono essere più aperti e interoperabili. Essi dovrebbero essere basati su standard con un significativo contributo da parte dell´industria europea. Le competenze informatiche sono un altro aspetto cruciale della trasformazione industriale: Nella nostra Unione Digital abbiamo urgente bisogno di più digitale personale qualificato. Secondo le nostre stime abbiamo bisogno di ulteriori 150.000 esperti It ogni anno. Ma non si tratta solo di esperti: tutti hanno bisogno di competenze digitali. Se si lavora in una fabbrica a Wolfsburg o Bilbao: è necessario essere in grado di comprendere software e sistemi di controllo digitale. So che alcuni temono che con la rivoluzione digitale alcuni tipi di posti di lavoro spariranno. Essi possono essere di destra. Ma sono sicuro che ci saranno nuovi e di qualità superiore di posti di lavoro. A conti fatti sono fiducioso che i benefici saranno superiori agli svantaggi se riusciamo ad adattare le capacità della nostra forza lavoro. Non dobbiamo sottovalutare le sfide. Ma nulla suggerisce che non possiamo padroneggiare. Perché dovremmo entrare nel gioco come squadra europea? La digitalizzazione dell´industria implica, per natura, le transazioni transfrontaliere e presenza internazionale. Nessun singolo Stato membro possa risolvere i relativi problemi da soli, o ha le risorse per rispondere alle sfide globali. Abbiamo bisogno l´industria europea 4,0 campioni per vincere la partita globale nel settore 4.0. Che cosa dobbiamo fare concretamente? Il nostro obiettivo generale è quello di massimizzare i benefici di tecnologie digitali in ogni settore in Europa, garantendo nel contempo che la nostra forza lavoro si sta adattando all´era digitale. Per raggiungere questo obiettivo e per rendere l´industria 4.0 una realtà in Europa, propongo di intraprendere azioni in quattro settori chiave: poli di innovazione digitale; leader nelle piattaforme per l´industria digitale; chiudere il divario di competenze digitali; e regolamentazione intelligente per l´industria intelligente. Questi passaggi dovrebbero venire oltre ai nostri sforzi per creare un´Unione digitale e ad investire ulteriormente in infrastrutture a banda larga: Quindi, mi permetta di ampliare un po ´su questi quattro punti chiave: In primo luogo , abbiamo bisogno di facilitare l´accesso alle tecnologie digitali per qualsiasi settore in Europa: la nostra ambizione dovrebbe essere quello di potenziare qualsiasi attività commerciale, ovunque si trova in Europa, e in particolare le Pmi, a padroneggiare la sua transizione al digitale. Ogni industria, grande o piccola, alta tecnologia o non tecnologia, deve avere una buona comprensione delle opportunità digitali e un facile accesso alle conoscenze e di collaudo nel più recenti tecnologie digitali. Regioni e gli enti locali hanno un ruolo fondamentale da svolgere in questo sforzo, con i centri di ricerca e competenza digitale in testa. Abbiamo bisogno di centri di competenza, come Fraunhofer in Germania, Tno nei Paesi Bassi o catapulte nel Regno Unito in ogni regione in Europa e abbiamo bisogno di dare a questi centri di mezzi sufficienti per servire bene all´industria. Questi centri dovrebbero essere al centro di poli di innovazione digitale in tutte le regioni d´Europa . Dovrebbero essere specializzata per fornire rapidamente le competenze di livello mondiale e le competenze informatiche per la loro economia locale e regionale. Essi dovrebbero collegarsi con altri centri di condividere conoscenze e integrare le loro competenze. In questo modo, essi possono aiutare i loro industrie locali collaborano con innovatori, investitori e clienti in tutta Europa e nel mondo. Il mio obiettivo è di avere almeno una classe mondiale polo di innovazione digitale in tutte le regioni d´Europa. E ´la mia ambizione di lavorare con gli Stati membri, le regioni e il settore privato al fine di mobilitare gli investimenti necessari per rendere questo accada. So che questo è anche un obiettivo di diverse iniziative nazionali in materia di industria 4.0. E ´anche parte del nostro sostegno alla ricerca e all´innovazione a livello di Ue, come la nostra iniziativa "I4ms" che porta le competenze Ict per le Pmi del settore manifatturiero. La nostra ambizione dovrebbe essere quello di aumentare in modo significativo gli sforzi e unire le forze per creare una massa critica e attirare gli investimenti privati. A livello comunitario abbiamo previsto ad almeno 500 milioni di euro di investimenti in tali iniziative nei prossimi 5 anni. Il nostro obiettivo ora è quello di sfruttare tale importo significativo [per il fattore 10] da altre fonti, tra cui in particolare i fondi strutturali dell´Ue e dei programmi nazionali. Vedo anche una grande opportunità in questo settore con il nuovo Fondo europeo per la Strategic Investments (Efsi). Penso, in particolare delle parti dedicate alle Pmi e media capitalizzazione. Questi possono sostenere la crescita delle nostre imprese innovative e la loro passaggio alla digitalizzazione. Il nostro secondo pilastro di azioni mira a leader nelle piattaforme per l´industria digitale : l´obiettivo è quello di garantire la disponibilità di state-of-the-art di piattaforme aperte e interoperabili che ogni azienda può utilizzare per fare i suoi prodotti, processi o servizi pronti per il digitale l´età. Il loro sviluppo richiede la collaborazione tra gli attori attraverso catene di valore, compresi gli utenti e l´industria di approvvigionamento. Concorso per la leadership nelle piattaforme digitali di base per l´industria è già iniziato e può portare ad una posizione dominante di mercato simile a quello che possiamo vedere per il web di oggi. È essenziale disporre di norme comuni e soluzioni interoperabili nel corso dei prodotti e servizi cicli di vita. L ´"economia di dati" non dovrebbe svilupparsi in ambienti e piattaforme bloccati. Industria in Europa dovrebbe prendere l´iniziativa e diventare un importante contributo per la prossima generazione di piattaforme digitali che sostituiranno i motori di ricerca Web di oggi, i sistemi operativi e le reti sociali. La Commissione europea desidera avviare un dialogo con l´industria per esplorare un´iniziativa europea piattaforma nella produzione digitale. Dobbiamo mirare a partnership apertura e win-win in iniziative come il Consorzio Industriale di Internet. Abbiamo bisogno di un quadro solido in Europa: Propongo quindi di lanciare una tavola rotonda in questa zona con i rappresentanti del settore di alto livello nel mese di giugno, insieme con i miei colleghi Commissari Elżbieta Bieńkowska e Carlos Moedas. Oltre a un ambiente normativo favorevole allo sviluppo di piattaforme, dobbiamo rafforzare la nostra ricerca e innovazione in questo campo: la mia intenzione è di concentrare gli sforzi dei partenariati pubblico-privato (Ppp) per la ricerca e l´innovazione sulla prossima generazione del digitale piattaforme. Ciò include l´iniziativa Ecsel tecnologica congiunta (Itc), così come la nostra partnership in fabbriche del futuro, e Big Data. Industria in Europa ha risorse per costruire il: essi comprendono la leadership nel campo della robotica industriale e automazione industriale, sistemi digitali incorporati, enterprise e software di progettazione e 3D- e produzione a base di laser. La mia ambizione è di sviluppi di lusso di piattaforme europee a partire dal 2015 in poi con il lancio di almeno 5 progetti di piattaforma su larga scala per l´anno fino al 2018. Investimenti in piattaforma edificio in Orizzonte 2020 si prevede di raggiungere oltre 800 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Ciò è completato da contributi degli Stati membri e un notevole investimento di corrispondenza da parte dell´industria, che porta a oltre 3 miliardi di euro fino al 2020. In terzo luogo , e come già detto: dobbiamo riempire il gap di competenze digitali e prepariamo la nostra forza lavoro per il cambiamento: è evidente la necessità di promuovere le competenze digitali a tutti i livelli, per la riqualificazione, e per l´apprendimento permanente in tutta l´Europa e le sue regioni. Competenze digitali saranno quindi bisogno di essere parte integrante dei nostri programmi di formazione futuri, mentre la formazione una parte significativa della nostra forza lavoro attuale deve essere una priorità. Questo è il motivo che voglio sollevare la questione con i ministri di istruzione nel prossimo futuro per raggiungere un accordo su una serie di obiettivi da raggiungere in questo settore. Naturalmente, questo è di competenza degli Stati membri, ma data la dimensione e l´urgenza della sfida, credo che abbiamo bisogno di uno sforzo comune per essere in grado di progredire più rapidamente. Io suggerisco ai miei colleghi commissari per l´occupazione e per l´istruzione di agire come un catalizzatore per lo sforzo di prendere posto. Infine , dobbiamo garantire che esistenti e nuovo regolamento è adatto allo scopo nel mondo digitale , ad esempio stabilendo un meccanismo per la scansione di legislazione nazionale vigente dell´Ue e di identificare le lacune normative e gli ostacoli non voluti in questo settore. Nuovi modelli di business digitali stanno sfidando sistemi di regolamentazione esistenti in tutto il mondo, che richiede un nuovo modo di policy-making. Il nostro contesto normativo attuale può creare ostacoli imprevisti per la digitalizzazione e l´incertezza per le imprese digitali. Questo include per esempio la responsabilità dei sistemi man mano che diventano più autonomi, la sicurezza e la sicurezza con la crescente interazione tra dispositivi intelligenti, quali i robot e gli esseri umani, e la protezione di grandi quantità di dati generati dalla produzione digitale. La disponibilità e l´uso di grandi dati è fondamentale per mantenere la competitività dell´Ue. Attualmente vi è una mancanza di chiarezza su chi possiede questi dati industriali, e su come possono e non possono essere utilizzati. Questo riduce gli incentivi per lo sviluppo di servizi-analisi dei dati. Inoltre mette Ipr industriali e know-how a rischio. Al fine di rendere rapidi progressi in questo settore, inviterò i principali attori a condividere le loro opinioni su come trasformare la nostra legislazione attuale quadro normativo per le piattaforme, la responsabilità, la sicurezza, diritti di proprietà intellettuale e la protezione dei dati per renderlo adatto allo scopo in digitale mondo. In breve: abbiamo bisogno di una regolamentazione intelligente per l´industria intelligente. Signore e signori, Il futuro dell´industria europea è digitale! Questo è certa. Gli Stati membri e le regioni sono a rotazione fuori molte iniziative per promuovere la trasformazione digitale, e incoraggio tutte le regioni e gli Stati membri a promuovere iniziative come Industrie 4,0 in Germania, fabbriche intelligenti nei Paesi Bassi, Usine du Futur in Francia o High Value Manufacturing Catapult in Regno Unito e anche per fornire investimenti adeguato per loro. Tuttavia, vi è il rischio che queste iniziative creano silos nazionali. Allo stesso tempo, la digitalizzazione sta sviluppando ad un ritmo rapido in tutto il mondo e la concorrenza tra le regioni del mondo per attirare investimenti in imprese innovative è più feroce che mai. Questo è il motivo per cui i nostri sforzi per creare un mercato unico digitale devono includere misure adeguate per lo sviluppo del settore delle smart in Europa per evitare la frammentazione e di offrire condizioni di parità per le nostre aziende. La Commissione europea desidera lavorare con gli Stati membri e le regioni a up-grade i loro sforzi a beneficio dell´Unione europea nel suo insieme. Europa dispone di un patrimonio enorme e sono sicuro che se tutti noi tiriamo insieme, l´industria, gli Stati membri, le regioni e la Commissione, che avrà successo. La nostra strategia per la piena digitalizzazione del tessuto industriale europeo deve essere audace e ad una scala che corrisponde la sfida. Ciò che è in gioco è ben oltre la costruzione di una forte industria digitale in Europa: si tratta del futuro di tutti i nostri settori industriali e la nostra economia. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
GIRANDO DIGITALE EUROPEO, LA PREPARAZIONE PER LA CRESCITA FUTURA  
 
Bruxelles, 15 aprile 2015 – Di seguito l’intervento di ieri del vicepresidente Ansip presso il Centro di politica europea a Bruxelles Signore e signori, Grazie per avermi invitato qui questa mattina. In poche settimane, la Commissione europea presenterà la sua strategia per la costruzione di un mercato unico digitale. Come forse sapete, che si baserà su tre pilastri della politica che sono progettati per sbloccare il potenziale dell´economia digitale e costruire un futuro digitale per l´Europa. Per trasformare questa visione in realtà e creare un ambiente online aperto, equo e senza soluzione di continuità, diverse barriere di mercato devono essere rimossi. I consumatori potrebbero risparmiare 11700000000 € all´anno se potessero scegliere tra una vasta gamma di beni e servizi provenienti da tutto 28 paesi dell´Unione europea quando fanno acquisti on-line. Poi abbiamo bisogno di infrastrutture solide e adeguate per far funzionare il tutto. Questo significa affrontare le questioni relative alle telecomunicazioni e piattaforme online, per esempio. Ma non si tratta solo di fissare a breve termine, non solo sbarazzarsi di disturbi di vecchia data come geo-blocking. E ´molto di più. Questo è sul futuro dell´Europa. La strategia sembra più avanti, per preparare una nuova crescita come il mondo avanza in settori come il cloud computing, l´Internet delle cose - e senza dimenticare la rapida crescita di grandi dati. Inoltre l´integrazione dell´economia digitale con il mondo fisico ha un impatto naturale sulla forza lavoro. Il progresso tecnico dà al settore immenso potere It di creare, ma anche distruggere posti di lavoro - qualcosa che non va dimenticato. Ma credo che ci sarà ancora un guadagno netto dell´occupazione. Il Mckinsey Global Institute, per esempio, ha stimato che nel corso di un periodo di 15 anni in Francia, internet ha distrutto 500.000 posti di lavoro, ma ha creato 1,2 milioni di nuovi allo stesso tempo. In un´analisi separata, un sondaggio globale per le Pmi ha mostrato 2,6 posti di lavoro creati per ogni uno che è stato perso. Nessuno crea più posti di lavoro rispetto start-up e di altri giovani imprese; essi forniscono circa il 50% di tutti i posti di lavoro creati. Questo è il motivo per cui tutto ciò che facciamo nella strategia del mercato unico digitale mira a sostenere con forza le startup: per aiutarli a scalare in fretta, espandersi oltre i confini nazionali e permettere loro di fare il miglior uso di un mercato digitale europeo. Questa è una parte dell´economia che gran parte "nasce digitale". Ma vorrei parlare l´industria europea, che deve essere in prima linea della rivoluzione delle Tic per servire i mercati del futuro. Il potenziale di digitalizzazione del settore è enorme - basti pensare automazione, produzione sostenibile e pulita, tecnologie di lavorazione, per esempio. E non dimenticare la possibilità di aumentare la flessibilità, l´efficienza, la produttività, la competitività - tutto contribuisce a creare posti di lavoro. Ma finora, la digitalizzazione degli affari e dell´industria Ue è stata piuttosto lenta. Il loro uso di tecnologie avanzate digitali - mobili, social media, cloud, Big Data - è ancora più lento. Solo l´1,7% delle imprese dell´Ue fanno pieno uso di tale tecnologia, mentre il 41% dichiara di non utilizzano alcuna di esse. Non è solo l´industria e il settore privato, che possono beneficiare di rotazione digitale. I servizi pubblici possono anche diventare più efficiente, e risparmiare denaro dei contribuenti troppo. Mi limito a citare alcune stime dei risparmi Europa potrebbe fare: - Un ´digitale strategia default´ in tutto il settore pubblico, l´Ue potrebbe risparmiare il 10 € miliardi di euro all´anno. - Mettendo il ´una volta sola´ principio in vigore in tutta l´Ue potrebbe risparmiare circa 5 miliardi di € per l´anno entro il 2017. - La fatturazione elettronica in materia di appalti pubblici in tutta l´Ue potrebbe risparmiare fino a € 2,3 miliardi. Mentre l´Unione europea è dovuto alla transizione alla piena e-procurement per l´ottobre 2018, i progressi verso questo sono stati lenti in molti paesi. Quindi, signore e signori, vi è la carenza di competenze digitali. Nonostante la rapida crescita nel settore Ict, la creazione di circa 120.000 nuovi posti di lavoro all´anno, l´Europa potrebbe dover affrontare una carenza di oltre 800.000 lavoratori delle Tic qualificati entro il 2020. Perché? Quasi il 20% degli europei non ha mai usato internet e circa il 40% non ancora in possesso delle adeguate competenze digitali per riempire questi posti vacanti. Questo non è un problema nuovo - il mio predecessore Neelie Kroes ha parlato di questo un buon affare durante i suoi cinque anni qui a Bruxelles. Credo che sia giunto il momento che ci chiediamo come questa situazione è avvenuto. Inoltre, che cosa possiamo fare a questo proposito, forse su scala Ue - causa un certo livello di responsabilità deve spettare agli Stati membri. La Commissione ha lavorato per alcuni anni per aiutare e guidare in questo settore. Ma vediamo ancora grandi differenze nei livelli di competenze tra i paesi dell´Ue, e diversa attuazione di programmi di competenze nazionali volti a ridurre al minimo divario digitale in Europa. E per il futuro? Dopo tutto, questo è ciò che il mercato unico digitale è circa. I dati sono tutti importanti, la base di tutto digitale. È importante come merce a sé stante, potenzialmente importanti per le imprese e la società in quanto Internet è diventato. L´uso efficiente dei dati è stimata per aumentare la produttività delle imprese del 5%. In primo luogo, abbiamo bisogno di assicurarci che i dati è adeguatamente protetto. Solo allora la gente completamente i servizi online di fiducia e avere la fiducia di utilizzarli, soprattutto quello transfrontaliero. Questo sarà anche dare una spinta tanto necessaria per l´e-commerce, per gli acquirenti quanto per i venditori. Vogliamo completare la riforma delle norme sulla protezione dei dati dell´Ue al più presto possibile. Ma c´è di più, perché ci sono altri aspetti di dati da considerare: la proprietà e la gestione dei flussi di dati, l´uso e il riutilizzo dei dati. Gestione e conservazione dei dati. Prendete Big Data - un buon esempio di un settore emergente della crescita economica, l´occupazione e l´innovazione. Questo settore è in crescita del 40% ogni anno. Globale grande tecnologia e servizi dati sono destinati a crescere da € 3 miliardi nel 2010 a € 16000000000 quest´anno - sette volte più rapidamente rispetto al mercato It globale. Per me, questo è il tipo di rapida crescita che significa centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro in tutta Europa nei prossimi anni. Ma è l´Europa pronta per l´avvento dei Big Data? Forse non ancora: il 29% delle grandi imprese dell´Ue vedere se stessi come pronto. Ma oltre il 50% dice che non sono. Un´altra area di crescita evidente è il cloud computing, in tutti i settori dell´economia europea. Entro il 2020, si è dovuto allargare a quasi cinque volte la sua dimensione del mercato nel 2013: significa più valore per l´economia, più posti di lavoro, più innovazione. Dal momento che è probabile che sia memorizzato nella nuvola nei prossimi anni molto più dati, è fondamentale per affrontare questioni come l´archiviazione dei dati, la proprietà e la gestione il più presto possibile. Infine, l´economia app. In Europa, questo è in rapida crescita: un tasso del 12% dal 2013. Questa crescita è destinata a continuare, visto il boom dei consumi in cose come tablet e dispositivi indossabili. Oggi l´economia app impiega 1,8 milioni di persone. Questo è previsto in aumento a 4,8 milioni entro il 2018-3.000.000 di posti di lavoro in pochi anni. Signore e signori, Questi sono solo alcuni dei problemi e delle sfide che ci attendono con il mercato unico digitale. Andando digitale è un compito complesso: quasi ogni aspetto della nostra vita è influenzata. Grazie - e sono pronto a prendere le vostre domande e ascoltare le vostre opinioni.  
   
   
BANDA ULTRA LARGA: TRENTINO "ALL DIGITAL" ENTRO IL 2019  
 
Trento, 15 aprile 2015 - Il Trentino dispone della più capillare infrastruttura in fibra ottica d’Italia. Sono circa 1100 chilometri che hanno permesso di garantire connessioni ultraveloci a uffici pubblici, ospedali e ad oltre 2000 aziende delle maggiori aree industriali. Ma ora la Provincia punta ad un altro ambizioso traguardo: realizzare entro il 2019 le condizioni per parlare veramente di "montagna digitale" garantendo connettività a 100 mega a chi usa internet per lavoro (aziende di ogni settore e liberi professionisti) ed alle scuole e ad almeno 30 mega (ma il traguardo finale sarà a 50 Mbps) alle famiglie. Per far questo sono stati stanziati oltre 67 milioni di euro con l´obiettivo di offrire le stesse opportunità di accesso alla rete ultraveloce su tutto il territorio. "Internet oggi è uno strumento fondamentale per assicurare competitività - ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Trento - e questo vale a maggior ragione in un territorio come il nostro, caratterizzato dalla forte diffusione delle Pmi, dall´importanza della componente turistica ma anche del patrimonio rappresentato dai liberi professionisti. Poter ´correre´ con la velocità garantita dalla fibra ottica aiuterà tutto il Trentino a vincere le importanti sfide che sta affrontando. A questo si aggiunga anche il fatto che movimentare risorse così importanti potrà generare da subito un indotto stimato in circa 190 milioni di euro tra investimenti degli operatori di telecomunicazioni e gli interventi che gli utenti faranno anche grazie allo stimolo del credito di imposta con il quale la Provincia coprirà buona parte delle spese sostenute per allacciamenti e adeguamenti degli impianti". Una soluzione per ogni area Due gli ambiti in cui verranno impiegati gli investimenti pubblici: le aree urbane (Trento, Rovereto, Riva del Garda, Arco e Pergine) e le aree periferiche, dette anche “a fallimento di mercato” perché il bacino di utenti non garantisce agli operatori di telecomunicazioni (Tlc) di rientrare dagli investimenti. Nelle prime, gli operatori Tlc (Telecom, Vaodafone, Fastweb ed altri) stanno già portato la rete in fibra ottica agli “armadi di strada” (a ridosso delle abitazioni ed edifici), garantendo così a tutti i privati connessioni fino a 30 Mbps. In queste aree, l’incentivo provinciale andrà ad abbattere i costi di allacciamento diretto alla fibra ottica da parte di imprese (alberghi, negozi ecc) e professionisti, così da garantire loro un aumento di velocità dagli attuali 30 agli oltre 100 Mbps. Nelle aree periferiche, dove gli operatori privati non hanno previsto alcun piano di intervento, il contributo provinciale consentirà sia di portare a tutti i privati i 30 Mbps, sia di collegare alla fibra utenze produttive e professionisti garantendo loro una velocità di oltre 100 Mbps. L’intervento pubblico si realizzerà grazie alla combinazione di incentivi agli operatori Tlc (il bando è atteso entro l’estate) e di sgravi fiscali (credito d’imposta) per le aziende e liberi professionisti. Un capitolo è riservato alle scuole: ad oggi 56 scuole dispongono di un collegamento ad internet ultraveloce. Entro il 2017 la fibra ottica arriverà nei restanti 295 istituti. La "leva" del credito di imposta Un mix di politiche contributive (per far sì che gli operatori Tlc realizzino il completamento dell´ultimo miglio anche nelle aree a fallimento di mercato) e l´utilizzo del nuovo strumento del credito di imposta (rivolto alle aziende e professionisti trentini che potranno abbattere i costi necessari per disporre di connessione a 100 Mbps). Ecco i motori del piano banda ultra larga. Più nel dettaglio, a Trento, Rovereto, Riva del Garda, Arco e Pergine aziende e professionisti che decideranno di portare la fibra ottica nella propria sede potranno beneficiare di un credito di imposta fino al 50% (massimo di 4 mila euro) per l’infrastrutturazione interna e il costo di attivazione dei servizi a banda ultralarga agli operatori Tlc. In termini di vantaggio per l´utente, è analogo l´effetto anche in tutti gli altri Comuni dove è previsto il credito di imposta fino al 50% degli investimenti per allacciarsi ma fino ad un massimo di 1000 euro (spese cioé per l’infrastrutturazione interna). Questo perché in queste aree la Provincia riconoscerà un contributo agli operatori privati Tlc (Telecom, Vodafone, Fastweb ed altri) fino al 25% del costo di realizzazione dell´ultimo miglio. In altre parole, grazie anche all´impiego del modello di “aggregazione della domanda” (definito di recente dalla Strategia nazionale Bul), se la fibra arriva a ridosso delle singole sedi aziendali, gli interventi per allacciarsi sono minimi e in ogni caso il contributo provinciale è quantificato fino ad un massimo di 3 mila euro ad utenza (1000 euro credito imposta + 3000 euro x abbattimento spese ultimo miglio = 4000 euro) 30 Mbps a tutti i cittadini Nelle aree urbane gli operatori privati Tlc hanno già iniziando a coprire “l’ultimo miglio”, connettendo gli armadi di strada, in fibra ottica e a proporre il servizio fino a 30 Mbps con tariffe di mercato. Nelle aree a “fallimento di mercato”, ovvero nelle vallate periferiche del Trentino, dove gli operatori privati non andranno, per scarsità di utenze, a coprire l’ultimo miglio con la fibra o la connessione in banda ultralarga, gli investimenti della Provincia consentiranno agli operatori stessi di portare la fibra ottica agli “armadi di strada” ed allestire una rete radio di nuova generazione. In periferia, quindi, la misura scelta per portare tutti a 30 Mbps sarà un contributo fino al 70 per cento agli operatori privati Tlc. Il bando di gara per gli operatori privati interessati ad operare nelle aree a fallimento di mercato, sarà attivato entro l’estate. La banda ultra larga va a scuola I giovani sono il futuro del Trentino e i primi “consumatori” di Internet. Per questo motivo, la scuola trentina è il terzo soggetto beneficiario degli interventi provinciali a sostegno della diffusione della fibra ottica. Oggi sono 56 gli istituti che beneficiano della fibra ottica realizzata da Trentino Network: entro il 2017 se ne aggiungeranno altri 295, grazie all’intervento diretto dell’amministrazione provinciale. Più valore agli investimenti nella dorsale pubblica Il piano di indirizzo della Giunta provinciale centra anche un altro obiettivo: garantire maggiore valore all’investimento fatto negli ultimi 10 anni per il tramite di Trentino Network nella dorsale pubblica. Questo perché da un lato consentirà agli Operatori Tlc di raggiungere le imprese dovendo solo realizzare l’ultimo tratto di rete, e dall’altro garantirà un maggiore ritorno economico sull’investimento fatto nella dorsale pubblica. La legge impedisce alla Provincia autonoma di Trento e a società pubbliche (Trentino Network, appunto) di fornire il servizio direttamente alle utenze private (famiglie e aziende). L’ultimo miglio è competenza degli operatori privati Tlc, che agiscono con le regole del mercato. Si può supporre tra l´altro che questo meccanismo potrà stimolare una maggiore concorrenza tra gli operatori privati, senza interferire sul mercato e con l’opportunità di generare dinamiche a vantaggio del cittadino/cliente finale. Un possibile modello per la "montagna digitale" C´è un altro importante aspetto che rende il progetto Ultra banda larga qualcosa che potrebbe interessare altri territori. A seguito dell’Intesa sottoscritta a Roma nel settembre dello scorso anno per la gestione dell´ex Fondo Odi, si prevede anche la possibilità di sviluppare interventi a valenza sovraregionale sulla banda ultralarga per connettere la dorsale trentina ed in tal modo supportare il programma di sviluppo nazionale in questi territori. Si tratta di un modello innovativo che combina tutti gli strumenti messi a disposizione dalla normativa nazionale e Comunitaria: intervento diretto in ambito pubblico (Scuole), incentivi agli Operatori Tlc nel settore privato (30 Mbps per tutti e 100 Mbps per aziende, nelle aree periferiche, con aggregazione della domanda) e sgravi fiscali per incentivare la domanda in tutti i settori economici.  
   
   
UN QUADRO UNICO PER FRUTTA E LATTE NELLE SCUOLE UE  
 
Bruxelles, 15 aprile 2015 - Martedì 14 aprile è stato votato in commissione per l´Agricoltura un quadro giuridico e finanziario comune per il latte e la frutta nelle scuole dell´Ue. Esso ridurrà gli oneri amministrativi cercando di promuovere un´alimentazione tra i giovani europei. Il voto si svolge alle ore 15. Seguilo in diretta sul nostro sito. Il relatore Marc Tarabella (S&d, Belgio) vuole promuovere un´alimentazione sana ed equilibrata sin dalla più tenera età, reinsegnando ai giovani cittadini a conoscere gli alimenti e la loro provenienza, e a familiarizzarsi con il loro gusto riavvicinando i giovani consumatori ai produttori locali. "Si tratta di prodotti che siamo in grado di ottenere a livello locale, senza dover fare il giro del mondo, prima di finire nei nostri piatti. Sono felice che la Commissione, e attraverso di essa, il Parlamento europeo, sia a favore di questa importante relazione". Il programma "Latte nelle scuole" è in vigore dal 1977 e tutti gli Stati membri vi partecipano con oltre 20 milioni di studenti che beneficiano ogni anno. Il programma "Frutta nelle scuole" è iniziato nel 2009 e conta 25 paesi aderenti con quasi 9 milioni di bambini che ne beneficiano. Gli Stati membri sono liberi di partecipare ai programmi. In base al nuovo regime avranno più flessibilità di scegliere i prodotti che desiderano distribuire.  
   
   
BOLZANO; ACCADEMIA EUREGIO, SECONDO CICLO DI INCONTRI SU ECONOMIA, MOBILITÀ E LINGUE  
 
 Bolzano, 15 aprile 2015 - Oltre 60 ragazzi di Tirolo, Alto Adige e Trentino hanno partecipato lo scorso fine settimana al secondo ciclo di incontri dell´Accademia dell´Euregio presso l´Eurac di Bolzano. "Obiettivo di questa iniziativa - sottolinea il presidente Arno Kompatscher - è quello di preparare i giovani verso un futuro di collaborazione transfrontaliera". Si chiama "Accademia dell´Euregio - Alta via dell´Autonomia", ed è uno dei principali progetti del Gect Tirolo-alto Adige-trentino. Organizzata assieme alla Fondazione Alcide De Gasperi, l´Accademia dell´Euregio consiste in tre fine settimana nel corso dei quali giovani al di sotto dei 35 anni di età hanno la possibilità di partecipare a seminari tenuti da relatori di livello internazionale e di discutere dei temi centrali della cooperazione transfrontaliera. Dopo il primo appuntamento svoltosi a Trento, lo scorso fine settimana l´Accademia si è spostata all´Eurac di Bolzano, dove si è discusso di economia, mobilità e lingue. I lavori sono stati aperti dal direttore della Ripartizione provinciale economia, finanze e innovazione, Andrea Zeppa, il quale ha espresso la propria "soddisfazione nel vedere i giovani pensare e riflettere in una dimensione europea. Ricerca e innovazione - ha aggiunto Zeppa - sono i settori chiave per lo sviluppo dell´intera Euroregione". Sui temi economici si sono poi confrontati il docente dell´Università di Trento Enrico Zaninotto, il direttore della Standortagentur Tirol, Harald Gohm, e il fondatore della Re-bello di Laives, azienda emergente nel settore della moda, Daniel Tocca. Successivamente è toccato alla mobilità, e in maniera particolare alla questione legata alla raggiungibilità dei territori dell´Euregio, con l´assessora tirolese Ingrid Felipe che ha rimarcato i grandi passi in avanti compiuti negli ultimi anni. "La qualità del trasporto pubblico è migliorata in maniera sensibile - ha spiegato la Felipe - grazie ai biglietti validi in tutto l´Euregio, all´intensificazione dei collegamenti diretti tra Bolzano e Innsbruck e al miglioramento del cadenzamento in Val Pusteria. La dimostrazione più lampante di questi progressi è rappresentata dalla crescita del numero dei passeggeri, che in futuro dovranno beneficiare di una programmazione di lungo periodo ancora più attenta". Il secondo giorno degli incontri dell´Accademia dell´Euregio, invece, si è concentrato principalmente sul plurilinguismo, e tutti i partecipanti si sono mostrati concordi nel considerare questo aspetto un valore aggiunto per Tirolo, Alto Adige e Trentino da un punto di vista non solo culturale, ma anche economico. Dopo l´incontro di Trento dedicato a storia, politica e diritto, e quello di Bolzano nel quale si è discusso di economia, mobilità e lingue, l´Accademia dell´Euregio farà tappa dal 17 al 20 maggio all´Europarlamento, mentre dal 21 al 23 agosto è previsto l´incontro conclusivo durante il Forum Alpbach dedicato a formazione, ricerca ed Europa.  
   
   
TOSCANA: DOTTORATI INTERNAZIONALI, AL VIA 80 BORSE PEGASO. IL BANDO PER LE UNIVERSITÀ  
 
Firenze 15 aprile 2015 - Promuovere il rafforzamento delle sinergie tra alta formazione, ricerca, professioni e mondo produttivo, sostenendo così la competitività del sistema regionale e l´occupazione. E´ questo l´intento con cui la Regione, nell´ambito del progetto Giovanisì, ha deciso di finanziare con 4 milioni e 320 mila euro, 80 borse di studio triennali, da assegnare ad altrettanti giovani laureati under 35. I corsi di dottorato, realizzati in Toscana, dovranno avere un profilo internazionale e di elevata qualità scientifica e di grande rilevanza, in settori innovativi e strategici per lo sviluppo regionale. Il bando si rivolge agli organizzatori dei corsi (Università singole e in rete, istituti di ricerca, istituti di istruzione universitaria, regionali o nazionali operanti sul territorio toscano anche in partenariato con imprese pubbliche o private). Le domande dovranno essere presentate entro il 15 maggio. Saranno gli organizzatori dei corsi, con propri bandi, ad assegnare ai giovani partecipanti in possesso dei requisiti le borse Pegaso. Potranno partecipare giovani laureati under 35 (devono conoscere la lingua inglese ed essere disponibili a periodi di studio e ricerca, di almeno 6 mesi, all´estero): i corsi di dottorato dovranno essere realizzati in Toscana. L´elenco dei corsi di Dottorato Pegaso finanziati sarà approvato entro il 15 luglio 2015.  
   
   
ISTRUZIONE FVG: MEETING PACE PER EDUCARE AD ACCOGLIENZA  
 
Roma, 15 aprile 2015 - "Per un futuro di pace occorre innanzitutto educare alla complessità, al gusto della ricerca e dell´avventura intellettuale e alla convivialità delle differenze: il Friuli Venezia Giulia è una regione complessa nella quale le differenze sono ora messe a sistema, e costituiscono la base della sua specialità". Lo ha affermato l´assessore regionale all´Istruzione, Loredana Panariti, intervenendo, a Roma, alla presentazione del ´Meeting di pace - nelle trincee della Grande Guerra´, che si svolgerà venerdì 17 e sabato 18 aprile, a Udine e in altre otto località del Friuli Venezia Giulia e della Slovenia, al quale parteciperanno oltre tremila ragazzi delle scuole superiori di quindici regioni. "Il Friuli Venezia Giulia - h aggiunto l´assessore - è una Regione la quale, attraverso i segni presenti sul territorio e i tanti luoghi della memoria, può a pieno titolo fare da intermediario rispetto al messaggio della pace, condividendolo, favorendone il passaggio, sostenendo e consolidando lo spirito di pace tra i giovani e le genti". "L´arrivo di tanti ragazzi e tante ragazze - ha concluso - è un evento che salutiamo con entusiasmo, nella certezza che si tratta del primo passo per fare del Friuli Venezia Giulia un laboratorio di pace, accoglienza, incontro". Sul concetto di laboratorio di pace ha insistito nel messaggio inviato nell´occasione, essendo impossibilitata a intervenire, anche il ministro dell´Istruzione, Stefania Giannini, la quale ha sostenuto che "calpestare le trincee della grande guerra sarà per gli studenti partecipanti un modo unico per ricordare e capire ciò che è avvenuto cento anni fa e trasformare quel luogo di morte in un inedito e originale laboratorio di pace". Il Meeting si aprirà venerdì, a Udine, con una serie di eventi tra i quali la marcia della pace e l´Assemblea plenaria dei giovani sul colle del Castello; per articolarsi, sabato, nei Comuni di Drenchia, Gorizia, Fogliano di Redipuglia, Monfalcone, Sagrado, Savogna d´Isonzo, nonché a Nova Gorica e Tolmino, in Slovenia, lungo i percorsi e gli scenari del conflitto.  
   
   
UNIVERSITÀ, GENOVA VENERDÌ 17 APRILE CAPITALE ITALIANA DELLA BIOETICA  
 
Genova, 15 Aprile 2015. Convegno nazionale di Bioetica di "Uomo, natura, animali", patrocinato dalla Regione Liguria, venerdì 17 aprile 2015, con inizio alle 9, a Genova, nell´aula magna del Disfor – Dipartimento scienze della Formazione dell´Università di Genova, in corso Andrea Podestà, 2, a Genova. La fitta giornata di lavori, promossa dall´Istituto Italiano di Bioetica, con la partecipazione di numerosi docenti e esperti, affronterà la bioetica nell´orizzonte della complessità si per proporre un collegamento tra le sue diverse dimensioni: quella medica, che riguarda la nascita dell´uomo, la sua salute, la sua morte dinanzi alle nuove possibilità offerte dalle biotecnologie, quella ambientale, che s´interessa alle questioni di valore connesse alle conseguenze pratiche del rapporto tra l´uomo e la natura e la dimensione animale, che si occupa degli aspetti morali, sociali, giuridici delle relazioni dell´uomo con le altre specie. La riflessione filosofica è chiamata a un confronto critico con le diverse scienze della vita, dalla biologia alla medicina umana e veterinaria, dall´ecologia all´etologia.  
   
   
BOLZANO: POSITIVO LO SCAMBIO DI DOCENTI TRA 12 ISTITUTI DEI DUE GRUPPI LINGUISTICI  
 
Bolzano, 15 aprile 2015 - Nel corso del convegno “Docenti im Austausch – Esperienze e riflessioni”, tenutosi questa mattina alla Lub di Bolzano, è stato fatto un primo bilancio degli scambi di docenti tra istituti di lingua italiana e tedesca. Secondo il vicepresidente Christian Tommasini si tratta di un’esperienza molto importante che può rappresentare un punto di forza per la scuola altoatesina in ambito europeo. "Docenti im Austausch - Esperienze e riflessioni" questo il titolo del convegno organizzato questa mattina (13 aprile) dal Dipartimento Istruzione e formazione italiana nell´Aula magna della Libera Università di Bolzano nel corso del quale è stato fatto bilancio positivo dei primi anni di scambio di docenti e di gemellaggi tra scuola provinciali di lingua italiana e tedesca. Vere e proprie protagoniste dell´incontro sono state le dodici scuole superiori provinciali, 5 di lingua italiana e 7 di lingua tedesca che negli ultimi anni hanno dato vita a veri e propri gemellaggi ed ala realizzazione di progetti e scambi comuni che hanno dato risultati importanti e lusinghieri per una migliore conoscenza reciproca tra alunni e docenti delle due lingue ed il superamento di titubanze e pregiudizi. Nel dettaglio le protagoniste degli scambi e dei progetti interculturali sinora realizzati a livello provinciale sono l´ Istituto di Istruzione Secondaria di Secondo grado "Gandhi" - Merano ed il Realgymnasium/tfo Meran, l´Istituto Pluricomprensivo di Brunico Brunico ed il Ssp Bruneck, l´Istituto di Istruzione Secondaria di Secondo grado di Bressanone ed il Realgymnasium Brixen unitamente al Wfo "J. Und G. Durst"-brixen, l´Istituto Tecnico Economico "Battisti Ite "C. Battisti" - Bolzano ed il Wfo "H. Kunter" - Bozen, l´Istituto Comprensivo Bolzano V - Gries I e l´Ssp Tschögglberg -Jenesien unitamente allo Ssp Bozen-stadtzentrum. L´importanza di quanto sinora realizzato è stata sottolineata nel corso del suo intervento dall´assessore provinciale alla scuola e cultura di lingua italiana, Christian Tommasini, il quale ha posto l´accento sulla molteplicità delle iniziative portate avanti dalle scuole dei due gruppi linguistici che hanno preso parte agli scambi ed ai gemellaggi realizzati negli ultimi anni. "Una serie di iniziative che vanno ben al di là di quanto effettivamente viene percepito dalla nostra società e che si pongono l´obiettivo di creare una vera e propria piattaforma di collegamento tra il Nord ed il Sud, un punto di forza che possiamo e dobbiamo giocare in ambito europeo grazie al nostro plurilinguismo culturale" ha affermato Tommasini il quale ha proseguito "La formazione di giovani attivi, consapevoli e plurilingui non può però essere appannaggio esclusivo del mondo della scuola, attraverso gemellaggi, sperimentazioni, Clil e bilinguismo precoce, ma deve coinvolgere sempre di più le famiglie, le associazioni e la società nel suo complesso. In questa logica gli scambi realizzati da queste scuole rappresentano uno strumento importante per superare resistenze e pregiudizi e scoprire sempre di più i numerosi punti di forza comuni. Oggi gli strumenti per gli scambi e le sperimentazioni comuni esistono, spetta ora alle scuole, nell´ambito della loro autonomia, definire i singoli progetti più adatti alla loro specifica realtà". Analoghi concetti sono stati quindi ribaditi dalla sovrintendente scolastica, Nicoletta Minnei e da Marco Mariani, Ispettore scolastico per Italiano L2 presso l´Intendenza scolastica di lingua tedesca che ha portato il saluto dell´intendente, Peter Höllrigl. Sono quindi seguite le illustrazioni dettagliate da parte delle scuole dei singoli progetti sinora realizzati che hanno portato allo scambio di docenti tra gli istituti ed alla concretizzazione di numerose iniziative che, grazie ad un notevole impegno, hanno avviato un nuovo capitolo nello sviluppo della scuola altoatesina.  
   
   
TRENTO: IL CALENDARIO SCOLASTICO 2015-2016  
 
Trento, 15 aprile 2015 - Nella seduta di ieri la Giunta provinciale ha approvato la delibera contenente il “Calendario delle attività didattiche nella scuola dell´infanzia, nelle istituzioni scolastiche e nelle istituzioni formative della Provincia autonoma di Trento, per l´anno scolastico 2015-2016 ”. L’inizio delle lezioni è programmato per giovedì 10 settembre 2015. La scuola terminerà martedì 7 giugno 2016. I giorni di lezione saranno 208 ai quali ciascuna istituzione scolastica potrà sottrarre ulteriori due giornate di festività. Giorni di vacanza - tutte le domeniche; - da lunedì 7 dicembre a martedì 8 dicembre 2015 (ponte dell’Immacolata); - da mercoledì 23 dicembre 2015 a mercoledì 6 gennaio 2016 (vacanze di Natale); - da lunedì 8 a martedì 9 febbraio 2016 (vacanze di carnevale) - da giovedì 24 marzo 2016 a martedì 29 marzo 2016 (vacanze di Pasqua); - da sabato 23 aprile a lunedì 25 aprile 2016 (festa della Liberazione); - giovedì 2 giugno 2016 (anniversario della Repubblica). Rimangono nella disponibilità di ciascuna istituzione scolastica 2 giorni per ulteriori festività, con la conseguenza che il numero minimo di giorni di lezione è fissato in 206. I giorni di vacanza fissati dall’istituzione scolastica coincidono per tutti i plessi di competenza, salvo che per l’eventuale determinazione di un giorno di vacanza per la festa del Patrono qualora essa cada nel corso dell’anno scolastico e fermo restando che la festa medesima rientra in ogni caso nei 2 giorni a disposizione. E’ auspicato che le istituzioni scolastiche e formative presenti sul medesimo territorio e, pertanto, a servizio della stessa comunità, programmino in forma concertata gli spazi di flessibilità consentiti dal calendario scolastico. Formazione professionale Le lezioni dei percorsi di istruzione e formazione professionale realizzate presso le istituzioni formative provinciali e paritarie iniziano, obbligatoriamente, giovedì 10 settembre 2015. Le istituzioni formative provinciali e paritarie provvedono alla determinazione della data di inizio del quarto anno, alla determinazione dell’organizzazione temporale delle lezioni, comprese le sospensioni dell’attività didattica, nel rispetto della durata corsuale e degli ordinamenti didattici previsti per i percorsi di istruzione e formazione professionale. Il dirigente il Servizio competente in materia di istruzione e formazione professionale fissa il periodo di svolgimento degli esami di qualifica e di diploma professionale, tenuto conto delle esigenze relative all’avviamento al lavoro degli allievi qualificati e diplomati, con riferimento alla realtà produttiva locale e alla programmazione delle attività. Scuole dell’infanzia Per le scuole dell’infanzia le attività didattiche per l’anno scolastico iniziano martedì 1 settembre 2015 e terminano giovedì 30 giugno 2016. Fermo restando il periodo di durata di dieci mesi dell’attività didattica, i comitati di gestione delle scuole dell’infanzia deliberano il calendario scolastico, anche speciale, in relazione alle specifiche esigenze sociali del territorio in cui ha sede la scuola (es. Calendario turistico, con aperture nei mesi di luglio e agosto). I giorni ed i periodi di sospensione dell’attività didattica per le scuole dell’infanzia sono i seguenti: - tutti i sabati e le domeniche; - da lunedì 7 dicembre a martedì 8 dicembre 2015 (ponte dell’Immacolata); - da mercoledì 23 dicembre 2015 a mercoledì 6 gennaio 2016 (vacanze di Natale); - da lunedì 8 a martedì 9 febbraio 2016 (vacanze di carnevale) - da giovedì 24 marzo 2016 a martedì 29 marzo 2016 (vacanze di Pasqua); - da sabato 23 aprile a lunedì 25 aprile 2016 (festa della Liberazione); - giovedì 2 giugno 2016 (anniversario della Repubblica). E’ riconosciuta come giornata festiva la festa del Santo patrono del luogo in cui è ubicata la scuola. Festività religiose ebraiche 2015 Si considerano giustificate le assenze degli alunni ebrei dalla scuola e dai corsi di formazione professionale, su richiesta dei genitori, ovvero dell’alunno se maggiorenne, nel giorno di sabato e nei giorni in cui si svolgono le festività, quali indicate dal Ministro dell’interno con proprio decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 128 del 5 giugno 2014, che per il 2015 corrispondono a: - tutti i sabati; - 14 e 15 settembre: Rosh Hashana (Capodanno); - 22 settembre: vigilia Kippur (vigilia di espiazione); - 23 settembre: Kippur (digiuno di espiazione); - 28 e 29 settembre: Sukkot (festa delle capanne); - 4 e 5 ottobre: Sukkot (festa delle capanne); - 6 ottobre: Simchat Torà (festa della Legge). Per l’anno solare 2016 si farà riferimento all’atto che verrà a suo tempo emanato dalla medesima autorità governativa. Servizio di trasporto scolastico Il servizio di trasporto scolastico, sia di linea che speciale, è garantito: a) per le scuole dell’infanzia da martedì 1 settembre 2015 a giovedì 30 giugno 2016; b) per le scuole dell’infanzia a calendario turistico da mercoledì 1 luglio 2015 a mercoledì 31 agosto 2016; c) per le restanti scuole e centri di formazione da giovedì 10 settembre 2015 a martedì 7 giugno 2016. Sono comunque esclusi i giorni di vacanza indicati nel calendario scolastico.(  
   
   
ISTRUZIONE FVG: CONVEGNO PER ILLUSTRARE PIANO OFFERTA FORMATIVA 2015-2016  
 
Udine, 15 aprile 2015 - Giovedì 16 aprile, alle 14.30, nell´auditorium della Regione a Udine, alla presenza dell´assessore regionale all´Istruzione Loredana Panariti e di rappresentanti dell´Ufficio scolastico regionale per il Friuli Venezia Giulia, saranno illustrati i contenuti e le finalità del Piano di interventi per lo sviluppo dell´offerta formativa delle scuole statali e paritarie del Friuli Venezia Giulia per l´anno scolastico 2015-2016 con l´illustrazione dei singoli bandi. Si tratta, in particolare, del bando sui progetti per l´arricchimento dell´offerta formativa e di quello sull´insegnamento delle lingue e culture delle minoranze linguistiche storiche, entrambi destinati alle istituzioni scolastiche statali e paritarie, e del bando sui progetti speciali, rivolto alle reti di istituzioni scolastiche statali e paritarie ma anche a enti locali, organismi pubblici o privati senza fini di lucro se in collaborazione con reti di scuole. L´incontro sarà anche l´occasione per l´illustrazione delle nuove polizze assicurative a favore degli alunni del Friuli Venezia Giulia e del personale docente e non docente addetto alla sorveglianza degli alunni.  
   
   
SPORT A SCUOLA; FIRMATO PROTOCOLLO IN REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 15 aprile 2015 – Promuovere tra le giovani generazioni l´adozione di stili di vita salutari: si può riassumere così il senso del protocollo d´intesa siglato stamani a Perugia tra la Regione Umbria, l´Ufficio scolastico regionale, il Comitato regionale del Coni e del Comitato Paralimpico, l´Università degli Studi di Perugia. Attraverso il Protocollo, sottoscritto alla presenza del presidente nazionale del Coni, Giovanni Malagò e che si rivolge agli alunni che frequentano la scuola primaria in Umbria, verrà dato avvio a partire dal nuovo anno scolastico, a due ore di attività motoria nelle prime classi della scuola primaria e a corsi di educazione alimentare. Il Protocollo – è stato detto nel corso della firma – è frutto di un grande lavoro interistituzionale tra gli Assessorati regionali allo Sport, promotore dell´iniziativa, alla Sanità, all´Istruzione, all´Agricoltura e gli altri soggetti firmatari. Con la sigla del documento si vuole favorire nella popolazione giovanile una crescita consapevole partendo dalla promozione del benessere dei bambini attraverso l´attività fisica nelle scuole, l´adozione, sempre a scuola, dei menu previsti dalle linee di indirizzo per la ristorazione scolastica includendo il programma "Frutta nelle scuole" e inoltre favorire, attraverso la pratica sportiva, l´inclusione sociale. In seguito all´accordo la Regione Umbria garantisce la stesura di una convenzione contenente il progetto operativo inserito nel piano regionale della prevenzione 2014-2018 con il coinvolgimento delle reti per la promozione della salute delle aziende sanitarie locali, nonché la promozione di iniziative di educazione alimentare nell´ambito del progetto nazionale "frutta nelle scuole" sollecitando i plessi scolastici dell´Umbria a sostenere iniziative di educazione alimentare e promozione di prodotti locali a filiera corta, così come previsto dal Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020. L´usr per l´Umbria si impegna a sostenere l´adesione delle scuole che hanno scelto di partecipare, a supportare le procedure di attuazione didattica del progetto e a curare il coordinamento con le istituzioni scolastiche coinvolte. Il Comitato Regionale C.o.n.i Umbria collaborerà all´individuazione, per il tramite dell´Organismo Regionale dello Sport a Scuola, di esperti laureati in Scienze Motorie o diplomati Isef che avranno il compito di supportare gli alunni delle scuole primarie aderenti al progetto, mentre il Comitato Regionale del C.i.p. Individuerà esperti laureati in scienze Motorie o diplomati Isef specializzati per supportare gli alunni con disabilità nelle sedi scolastiche dove risultano essere presenti. L´università degli Studi di Perugia fornirà al progetto il necessario supporto culturale e scientifico per la sua riuscita. Congiuntamente i soggetti firmatari provvederanno a istituire un Tavolo Tecnico di Coordinamento Regionale, con lo scopo di elaborare e monitorare l´attuazione del progetto. Il protocollo di intesa ha la durata di anni cinque.  
   
   
FVG, EDILIZIA SCOLASTICA: SERRACCHIANI-SANTORO, SCUOLE SICURE E BELLE  
 
Trieste, 15 aprile 2015 - Edilizia scolastica al centro dell´attenzione del governo del Friuli Venezia Giulia. Con l´obiettivo, come hanno annunciato la presidente, Debora Serracchiani, e l´assessore competente, Mariagrazia Santoro, di fare in modo che "i nostri figli possano frequentare scuole sicure, attraverso opportuni interventi che ne garantiscano l´incolumità, scuole belle, grazie a un´attenta manutenzione ordinaria e straordinaria, e scuole nuove, con la costruzione di nuovi edifici". Tutto parte dall´anagrafe dell´edilizia scolastica, "un lavoro prezioso, portato a termine grazie alla stretta collaborazione tra Regione (che ha istituito un apposito Servizio), Comuni, Province e Ufficio scolastico regionale" che, secondo Serracchiani, "ci dà la possibilità di intervenire a 360 gradi su un tema delicatissimo al quale abbiamo prestato attenzione fin dal primo momento, utilizzando fondi regionali, nazionali ed europei". Anagrafe, obbligatoria dallo scorso anno grazie ad una legge regionale, che è dunque, secondo Santoro, "lo strumento di conoscenza, di costante misurazione del fabbisogno, di controllo". 1.204 in totale gli edifici censiti: scuole di ogni ordine e grado, anche paritarie. 700 le richieste complessive pervenute, articolate tra realizzazione di nuovi stabili, manutenzione ordinaria e piccoli ampliamenti, adeguamento sismico, efficientemente energetico. Si tratta, ovviamente, di "desideri per un sistema ottimale, perfetto", cui la Giunta regionale intende dare risposte sulla base delle priorità attraverso una programmazione triennale suddivisa, come ha spiegato Santoro, in quattro filoni: interventi urgenti da realizzare con fondi regionali (1,5 milioni a disposizione nel 2015); interventi sulle scuole dell´infanzia, sempre attraverso fondi regionali (1.150.000 euro); e soprattutto un bando per ripartire fondi strutturali europei della programmazione Por-fesr 2014-2020 per l´efficientamento energetico (complessivamente 34,5 milioni, di cui 28 dall´Europa) e un Piano regionale triennale per il quale vi sono a disposizione nel 2015 risorse per 29 milioni di euro attraverso un mutuo della Banca Europea degli investimenti. Dall´anagrafe emerge un quadro, in Friuli Venezia Giulia, non omogeneo. Ad una situazione triestina che deve fare i conti prevalentemente con la vetustà degli istituti scolastici corrisponde una pordenonese più recente e quindi con minori criticità. Contestualmente nelle aree colpite dal terremoto del ´76 tutte le scuole hanno adottato le migliori misure antisismiche, ma nel costruirle si è data poca attenzione alla questione energetica, che ovviamente influisce sulle spese di gestione e sui livelli delle emissioni di Co2. La necessità dell´adeguamento antisismico è invece di attualità solo da poco nel Goriziano, mentre la provincia udinese, esclusa le aree terremotate, fa registrare in particolare esigenze legate ad accorpamenti di istituti. Sulla base dell´anagrafe, hanno annunciato Serracchiani e Santoro, già nella riunione della Giunta regionale in calendario venerdì prossimo, approveremo ufficialmente una graduatoria, che manderemo al ministero dell´Istruzione". I criteri sono quelli definiti dal Governo, anche attraverso il Decreto del Fare, e danno priorità all´avanzato livello di progettazione, ovvero alla cantierabilità, nonché alla possibilità di completare lavori già avviati, al risparmio energetico e al rischio sismico. Una sessantina le domande, tra le 700 pervenute, cui si intende dare una risposta con le prime risorse disponibili. Dopo di che si scorrerà la graduatoria man mano che saranno assegnati altri fondi. Come hanno ricordato sia Serracchiani sia Santoro, questi nuovi interventi si innestano in un´azione a favore dell´edilizia scolastica che è stata costante fin dall´inizio della legislatura, due anni fa. In particolare è stato istituito un Fondo per le Emergenze con una dotazione di 1,5 milioni all´anno. E´ stata garantita la sicurezza antisismica di due scuole e due palestre a Fiume Veneto, Udine e Casarsa, per oltre 4,3 milioni di euro. Sono già stati spesi 17,2 milioni di euro per la messa in sicurezza di 55 scuole, attraverso il Decreto del Fare e i provvedimenti del Governo Renzi. E sono stati liberati spazi finanziari nazionali e regionali per 14,5 milioni, messi a disposizione dei Comuni. Parallelamente nel 2014 è stato prodotto un bando per quanto riguarda gli edifici della prima infanzia: 43 le domande ricevute, 14 finanziate lo scorso anno, altre 13 lo saranno nel 2015, per un totale di oltre 1,5 milioni.  
   
   
AMBIENTE - L´ASSESSORE EMILIA ROMAGNA SULLA RIFORMA DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO  
 
Bologna, 15 aprile 2015 - Le riforme si possono fare, ma valorizzando il patrimonio di esperienze e competenze del Corpo Forestale dello Stato. Lo sostiene l’assessore regionale alla Difesa del suolo Paola Gazzolo in merito al progetto di riorganizzazione delle Forze di Polizia, in discussione in questi giorni a Roma. “La convenzione ventennale tra la Regione Emilia-romagna e il Corpo Forestale dello Stato, rinnovata nel 2012 attraverso il Ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, ha portato al dimezzamento degli incendi boschivi e a centinaia di migliaia di controlli realizzati per la tutela dell’ambiente, del territorio e nel settore agroalimentare - afferma Gazzolo -. Questi risultati sono un’evidente testimonianza del prezioso lavoro svolto. Condivido le posizioni espresse dai senatori Stefano Vaccari e Ileana Pignedoli nell’ordine del giorno presentato al Governo: le riforme - conclude Gazzolo - si possono fare, ma valorizzando questo patrimonio, così importante per la nostra regione e il nostro Paese”.  
   
   
TRENTO: VALUTAZIONE D´IMPATTO AMBIENTALE: APPROVATO IL REGOLAMENTO  
 
Trento, 15 aprile 2015 - Accorciamento dei tempi e decisioni più rapide. Punta a questo il nuovo regolamento sulla Valutazione di impatto ambientale che la Giunta provinciale di Trento ha approvato oggi in via preliminare su proposta dell´assessore alle infrastrutture e all´ambiente. Questo provvedimento costituisce il primo passaggio in giunta di uno strumento di fondamentale importanza per una crescita integrata che sia ecosostenibile e rispettosa dell´ambiente. Il regolamento oggi approvato contiene, tra l´altro, le disposizioni che danno attuazione della nuova disciplina provinciale in materia di valutazione dell’impatto ambientale, con le relative norme transitorie e abrogative, inglobando anche alcune disposizioni di modifica di alcuni regolamenti provinciali. Vengono inoltre introdotte modifiche al regolamento sulla Valutazione Ambientale Strategica, prevedendo la natura “obbligatoria e vincolante” del parere espresso dal Dipartimento competente in materia ambientale. Viene inoltre modificato il regolamento in materia di protezione dall´esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, procedendo alla revisione dell’attribuzione delle competenze tra l’Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente e il Servizio Autorizzazioni e valutazioni ambientali per quel che riguarda il rilascio delle autorizzazioni per l’installazione di impianti di telecomunicazione e il riconoscimento della qualifica di tecnico competente in acustica.