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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Febbraio 2007
VACCINI: PARTE IL PRIMO PROGETTO GLOBALE AMC PER I PAESI PIU´ POVERI CERIMONIA IL 9 FEBBRAIO AL MINISTERO DELL´ECONOMIA E DELLE FINANZE  
 
 Roma, 7 febbraio 2007 Partir¨¤ ufficialmente a Roma, venerd¨¬ 9 febbraio, il primo progetto globale per lo sviluppo di vaccini contro le malattie endemiche denominato Amc (Advanced Market Committments for vaccines), promosso nell´ambito del G7 con l´obiettivo di salvare milioni di vite nei paesi pi¨´ poveri e sostenere con nuovi metodi il loro sviluppo economico. L´italia, capofila del progetto dal 2005, la Gran Bretagna, il Canada e la Norvegia, annunceranno in questa occasione il loro concreto impegno finanziario per attivare lo specifico sviluppo del vaccino contro il virus del pneumococco. Alla cerimonia, che si terr¨¤ il 9 febbraio, alle ore 12. 30, presso il ¡®Salone della Maggioranza´ del Ministero dell´Economia e delle Finanze, interverranno, tra gli altri, il Ministro dell´Economia e delle Finanze Tommaso Padoa-schioppa, il Cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown, il Ministro delle Finanze canadese James M. Flaherty, il Presidente della Banca Mondiale Paul Wolfowitz, il Sottosegretario alla Presidenza della Norvegia Morten Wetland, il Presidente del Comitato Indipendente degli Esperti Amc del Malawi Heatherwick Ntaba, il Ministro della Sanit¨¤ del Ghana Courage Emmanuel K. Quashigah, il Segretario generale del ¡®Gavi Alliance´ Julian Lob-levyt. Partecipa all´evento Sua Maest¨¤ la Regina R¨¡nia Al-abdullah di Giordania. Nel corso della giornata i promotori dell´iniziativa saranno ricevuti in udienza da Sua Santit¨¤ Benedetto Xvi. .  
   
   
TENDENZA AD INGRASSARE? COLPA DEL GENE CB1 INDIVIDUATO IL RECETTORE CHE INDICA LA PREDISPOSIZIONE AD ACCUMULARE PESO. IL RISULTATO ARRIVA DA UNO STUDIO DEI RICERCATORI DELL´UNIVERSITÀ DI SALERNO E DELL´IEOS-CNR, PUBBLICATO SULL´INTERNATIONAL JOURNAL OF OBESITY  
 
 Roma, 7 febbraio 2007 - Buone notizie per chi ha la tendenza a mettere su chili di troppo. E´ stato scoperto un gene responsabile della predisposizione ad ingrassare. Uno studio - svolto dal gruppo di ricerca del prof. Maurizio Bifulco della Facoltà di Farmacia dell´Università di Salerno e della dott. Ssa Chiara Laezza dell´Istituto di Endocrinologia e Oncologia Sperimentale (Ieos) del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Napoli in collaborazione con la Dott. Ssa M. Gabriella Caruso dell´Irccs "Saverio de Bellis" di Castellana Grotte, Bari - dimostra che il gene del recettore degli endocannabinoidi Cb1 può aiutare a prevedere la nostra predisposizione a raggiungere quello che viene chiamato un `elevato indice di massa corporea´, il cosiddetto Bmi. “Gli endocannabinoidi controllano l´appetito mediante meccanismi sia centrali sia periferici”, spiegano gli autori, “ed è dimostrato che il recettore dei cannabinoidi di tipo 1 (Cb1) regola la lipogenesi, sia in colture primarie di adipociti (le cellule adipose), sia in animali obesi”. Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Obesity, che fa parte del prestigioso Nature Publishing Group, hanno tenuto sotto osservazione per quattordici anni soggetti sani, controllandone periodicamente le abitudini alimentari, l´attività fisica svolta, alcuni parametri clinici e l´aumento del peso. “I risultati ottenuti hanno dimostrato che i soggetti normopeso, che sono rimasti tali durante gli anni di osservazione, hanno una forma variante del recettore Cb1”, afferma Chiara Laezza dell´Ieos-cnr. “Si tratta di una forma cosiddetta `polimorfica´ che non si ritrova quasi mai negli obesi o, comunque, nei soggetti che hanno un elevato Bmi durante i 14 anni di osservazione”. Inoltre, “i soggetti sani che presentano questa variante polimorfica del recettore Cb1 hanno anche livelli di glicemia e di trigliceridemia più bassi rispetto ai soggetti che sono più predisposti al sovrappeso e all´obesità” La scoperta apre nuove possibilità terapeutiche per combattere l´obesità. Attualmente sono molti i nuovi farmaci anti-obesità in fase di sperimentazione clinica ed alcuni di essi, pur se efficaci nella riduzione del peso, hanno una serie di risposte indesiderate come depressione, ansia, insonnia, che limitano spesso un loro impiego sicuro. “L´interesse dei risultati ottenuti è rappresentato quindi anche dalla possibilità di poter valutare in un immediato futuro, negli studi di farmaco-genomica, la presenza di quelle varianti genetiche che caratterizzano ciascuno di noi”, conclude Maurizio Bifulco, “e che determinano la risposta del nostro organismo ai farmaci anti-obesità, risparmiandoci, ancor prima di utilizzarli, gli effetti collaterali che spesso sottovalutiamo”. .  
   
   
IN TUTTO IL LAZIO CURE ODONTOIATRICHE A DOMICILIO  
 
Roma, 7 febbraio 2007 - “Abbiamo voluto istituzionalizzare in tutto il Lazio il servizio di assistenza odontoiatrica domiciliare della Simo-società Italiana Maxillo Odontostomatologica”. Così l’assessore alla Sanità Augusto Battaglia ha annunciato ieri la stabilizzazione e l’estensione a tutto il territorio regionale del servizio di odontoambulanza, realizzato in collaborazione con la Simo. Da oggi quindi il paziente non dovrà più recarsi in ospedale ma, se necessario, sarà l´ospedale ad arrivare al suo domicilio, garantendo le migliori cure e il miglior utilizzo delle risorse. “In particolare – continua Battaglia - i cittadini dei ceti deboli e i più svantaggiati, potranno chiedere l´assistenza odontoiatrica domiciliare. Questo provvedimento va nella direzione verso cui si muove oggi il sistema sanitario”. Il servizio, partito sperimentalmente a Roma nel novembre nel 2004, in due anni ha assistito a domicilio circa 4. 200 persone di tutte le età, erogando circa 5. 400 prestazioni. Grande soddisfazione è stata espressa anche dal direttore generale della Asl Rm A, Carlo Saponetti, che ha annunciato: “Il prossimo 11 febbraio presenteremo e inaugureremo il primo Servizio Maxillo Odontostomatologico Domiciliare Regionale con Odontoambulanze e Odontovan in Italia, in occasione del 5° Convegno Nazionale della Simo”. .  
   
   
ALLERTA ‘HAPPY HOUR’ TRA I GIOVANISSIMI “SI INIZIA A BERE ALCOL GIÀ A 10-11 ANNI” LA DECISIONE SPAGNOLA DI INSERIRE LE BEVANDE ALCOLICHE NELLA LISTA DEI NEMICI DEI TEENAGER PORTA ALLA RIBALTA UN PROBLEMA MOLTO DIFFUSO ANCHE IN ITALIA  
 
 Roma, 7 febbraio 2007 - Due-tre drink al giorno per gli uomini ed uno, al massimo due per le donne: è questa la quantità massima di alcol che una persona, in buone condizioni fisiche, può assumere senza subire rischi per la salute, in particolare per l’insorgenza di malattie del fegato, come steatosi (o fegato grasso) e steatoepatite che, nel corso degli anni, possono trasformarsi in cirrosi ed epatocarcinoma. Del rapporto fra alcol e fegato si è discusso di recente, a Chianciano Terme, durante un corso organizzato da Sige (Società Italiana di Gastroenterologia) ed Aisf (Associazione Italiana per lo Studio del Fegato). “Superare la soglia di venticinque grammi di etanolo al giorno - spiega la professoressa Loguercio - aumenta la probabilità di contrarre un danno epatico indipendentemente dalle bevande che si assumono, siano esse vino, birra o superalcolici. Un rischio che riguarda sempre più i giovani. Con un dato preoccupante: il primo approccio alle bevande alcoliche inizia addirittura a 10-11 anni”. Studi recenti dimostrano che l’abuso di alcol, sotto ogni forma, crea più problemi dell’epatite da virus Hcv confermandosi, sia al Nord che al Sud Italia, il principale fattore di pericolosità per l’insorgenza di malattie epatiche, che partono dalla steatosi alcolica o ‘fegato grasso’, una condizione molto diffusa in Italia - finora ritenuta benigna - ma che gli esperti considerano oggi come l’anticamera di problemi più seri. “É stato accertato - continua Carmela Loguercio - che un consumo maggiore di ottanta grammi al giorno, per dieci anni, aumenta di cinque volte il rischio di cancro del fegato. Non vanno però sottovalutati altri elementi come lo stile globale di vita e le modalità con cui si beve. Bevute, quotidiane e lontane dai pasti, il fumo, la malnutrizione sono, del resto, fattori altrettanto importanti nella valutazione del danno epatico”. Un ruolo lo hanno anche il sesso e l’età: l’attività dell’alcol-deidrogenasi, infatti, risulta significativamente ridotta nelle donne giovani ed in quelle con più di sessant’anni. Negli uomini, invece, è del cinquanta per cento in meno nella fascia che va dai sessanta agli ottant’anni. “Ma - afferma ancora la professoressa Loguercio - occorre tener conto, per determinare l’induzione e la progressione delle patologie alcol correlate, anche di certe variazioni di carattere genetico. Esse riguardano geni che regolano la sintesi degli enzimi deputati alla neutralizzazione dei metabolici tossici ed i cosiddetti mediatori del danno quali, ad esempio, le citochine”. Cosa fare allora? Smettere di bere resta l’arma principale. Lo dicono i dati: la sopravvivenza a cinque anni delle persone affette da cirrosi è del 90%, ma scende al 70 se il paziente continua ad assumere alcol ed, addirittura, al 30 se quello stesso soggetto è scompensato e continua nell’uso di etanolo puro. “Ma la vera novità -conclude la Loguercio- riguarda i dati che confermano, per la prima volta, l’esistenza di sostanze efficaci nella riduzione della steatosi epatica, come un integratore a base di silibina, fosfolipidi e vitamina E, componenti naturali in grado di ‘depurare’ il fegato grasso e rallentare il danno”. L’associazione dei tre principi attivi svolge una forte azione antiossidante, neutralizzando, in questo modo, l’eccedenza di radicali liberi che sono l’elemento scatenante e la causa principale dei successivi processi degenerativi e dei danni spesso irreversibili dovuti non solo all’abuso di alcol ma anche alle terapie croniche farmacologiche, ai virus, agli agenti tossici ambientali ed alle diete non bilanciate. .  
   
   
PRIMA PROIEZIONE A VERONA INIZIATIVA DE “I GIORNI PERDUTI”, UN FILM CONTRO L’ALCOLISMO GIOVANILE  
 
Venezia, 7 febbraio 2007 - E’ stata proiettato il 4 febbraio per la prima volta, al Palazzo della Gran Guardia di Verona, il film “I Giorni perduti”, una pellicola, prodotta da Media Italia Srl e patrocinata dal Ministero della Salute, dalla Regione del Veneto e dalle Ulss e aziende ospedaliere venete, realizzata allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto giovanile, sul problema dell’alcolismo. La proiezione è stata preceduta da un dibattito sul tema della prevenzione dell’alcolismo, cui hanno preso parte gli assessori regionali alle politiche sanitarie, Flavio Tosi e alle politiche sociali, Stefano Valdegamberi, il responsabile dell’Osservatorio Nazionale sulle tossicodipendenze, Giovanni Serpelloni, il presidente nazionale dell’Aicat (Associazione Italiana Club Alcolisti in Trattamento) e don Antonio Mazzi. “In Veneto il problema dell’uso di alcol da parte dei giovani – ha detto Tosi – è purtroppo rilevante: due semplici dati emersi dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Regionale sulle Dipendenze sui giovani veneti in età compresa tra 14 e 19 anni rivelano che il 51,5 % dei giovani assume regolarmente alcol e circa il 41% di questi soggetti si ubriaca regolarmente almeno una o due volte al mese. Un altro dato allarmante è che il Veneto è la seconda regione, dopo la Lombardia, con la più alta percentuale di incidenti per guida in stato di ebbrezza e rappresenta il 17% degli incidenti in Italia; il 35% dei conducenti veneti responsabili di incidenti legati all’uso di alcol ha un’età fra i 18 e i 30 anni e il 40 % dei feriti negli incidenti legati all’uso dell’alcol ha un’età fra i 18 e i 30 anni. Infine, gli incidenti stradali causati dall’alcol sono, in Italia, la prima causa di morte per i giovani tra i 15 e i 29 anni”. “La realizzazione di un film sull’alcolismo e i giovani, con un linguaggio mediatico più efficace e moderno – ha concluso Tosi – è sicuramente un utile strumento, un messaggio di prevenzione per far crescere tra i giovani la sensibilizzazione sul problema e la consapevolezza dei pericoli che possono derivare dall’abuso di alcol”. “Il fenomeno dell’alcolismo e dell’alcodipendenza – ha detto Valdegamberi – è purtroppo particolarmente presente nella nostra Regione: su circa 53. 000 persone in trattamento per alcolismo presso i servizi sociali italiani, oltre 11. 000 sono in Veneto. Inoltre, il problema alcol nei giovani, diversamente rispetto ai soggetti adulti, è, in circa l’80% dei casi, correlato ad una contestuale assunzione di droghe come la cocaina, le anfetamine, l’ecstasi, la cannabis, ecc. E, quindi, per loro, bisogna anche tener conto di un possibile contemporaneo uso di sostanze stupefacenti”. “Per questo – ha concluso Valdegamberi – è indispensabile una grande azione di prevenzione e educazione anche attraverso i media: l’alcol infatti rappresenta da sempre la porta di ingresso alle droghe illegali, la sostanza di iniziazione più usata dai giovani per sperimentare lo sballo, la sensazione di ebbrezza per poi arrivare, spesso, alle droghe vere e proprie”. Il film “I giorni perduti”, della durata di 50 minuti, è realizzato in pellicola e in Dvd e verrà trasmesso da Rai Due e da tutte le emittenti che vorranno richiederlo; i protagonisti sono gli attori Federica Andreoli e Sergio Muniz, affiancati da Giancarlo Giannini, Katia Ricciarelli, Enzo Iacchetti, Agostina Belli, Beppe Convertini, Giovanni Rana, Debora Caprioglio, Maurizio Mattioli, Alessia Fugardi, Eleonora Vanni, Roberto Vandelli e Ana Laura Ribas. .  
   
   
SUL LUOGO DI LAVORO LE PRATICHE DI PRONTO SOCCORSO SONO FONDAMENTALI IN CASO DI ARRESTO CARDIACO IMPROVVISO. PHILIPS E LAERDAL LANCIANO IN ITALIA IL DEFIBRILLATORE PORTATILE HEARTSTART PER INTERVENIRE CONTRO UNO DEI KILLER PIÙ PERICOLOSI IN ITALIA  
 
Milano, 7 febbraio 2007 - Ogni anno provoca più vittime dell’Aids, del tumore al seno, del tumore al polmone e dell’ictus. In Italia colpisce 1 persona ogni 19 minuti, circa 60mila persone all’anno. È l’arresto cardiaco improvviso, causato da un’aritmia che determina una vibrazione disordinata delle fibre del miocardio, nota come fibrillazione ventricolare, o un arresto completo del battito cardiaco per cui il sangue non viene più pompato nel corpo. Nel giro di pochi secondi, la persona manifesta assenza di polso e perde i sensi. Il solo rimedio per interrompere la fibrillazione ventricolare è la defibrillazione elettrica, cioè l’erogazione al cuore di una scarica elettrica. Senza un intervento entro i primi 10 minuti, la persona quasi sempre muore. Se invece la defibrillazione è praticata precocemente è possibile ripristinare un ritmo cardiaco valido con un recupero dello stato di coscienza senza danni cerebrali. Il defibrillatore è dunque l’unica salvezza nel caso di un arresto cardiaco improvviso, una patologia che può colpire chiunque in qualsiasi momento: oltre la metà dei casi si verifica in casa, mentre un terzo ha luogo sul posto di lavoro o in strada. Proprio per questa ragione si discute sempre più frequentemente della necessità di inserire un defibrillatore portatile anche nel kit di pronto soccorso delle aziende. Un defibrillatore portatile è infatti un investimento sulla salute dei dipendenti. Se si osservano i protocolli di sicurezza di molte aziende, però, i datori di lavoro sembrano ancora sottovalutare i rischi connessi all’arresto cardiaco improvviso. Il nuovo defibrillatore portatile Philips Heartstart è stato pensato proprio per le esigenze di sicurezza dei luoghi di lavoro. Philips è una delle aziende più grandi al mondo ed è leader nel mercato mondiale dei defibrillatori portatili, facili da usare ed affidabili. Philips Heartstart è automatizzato e l´utente viene guidato per tutta la procedura di defibrillazione tramite chiare istruzioni vocali. La tecnologia incorporata calcola il bisogno di uno shock elettrico e misura automaticamente l´intensità dello shock necessario per far funzionare il cuore. Frank Kauffmann, della Philips Medical Systems, commenta: “Philips ha creato un prodotto che salva la vita, portatile e facile da usare per ridurre l´incidenza annuale di morti evitabili dovute a arresto cardiaco improvviso. Con questo kit sul posto e con personale addestrato a somministrare la rianimazione cardiorespiratoria, potreste salvare la vita a qualcuno - qualcuno che potrebbe non sopravvivere se Voi faceste affidamento solo sull´intervento di un´autoambulanza”. Prezzo al pubblico: 1. 535 euro + Iva. Nel prezzo è inclusa una sessione di addestramento sul posto. Il defibrillatore può anche essere acquistato con un credito di 12 mesi senza interessi oppure tramite programmi di pagamento rateale a breve o lungo termine. Http://www. Laerdal. It/ .  
   
   
L´ARRESTO CARDIACO IMPROVVISO È UNA FORMA SPECIFICA DI MALATTIA CARDIACA CHE MIETE OGNI ANNO 50.000 VITTIME IN ITALIA, PIÙ DI 400.000 IN EUROPA E 340.000 NEGLI STATI UNITI  
 
Milano, 7 febbraio 2007 - A differenza dell´infarto, che è causato da un blocco in un´arteria, l’arresto cardiaco improvviso è un malfunzionamento elettrico del cuore, tipicamente associato ad un ritmo cardiaco anomalo noto come fibrillazione ventricolare. · Ogni anno muoiono più persone per arresto cardiaco improvviso che non per cancro al seno, tumore alla prostata, Aids, incendi ed incidenti stradali messi assieme. · Il 50 percento degli arresti cardiaci improvvisi negli uomini ed il 64 percento di quelli delle donne si verificano in persone che in precedenza non hanno avuto alcun sintomo di malattia cardiaca. · Sette su dieci arresti cardiaci si verificano all´esterno degli ambienti ospedalieri. · Quando qualcuno soffre di un arresto cardiaco la probabilità di sopravvivenza cala fino al 10% per ogni minuto che passa, cosicché una risposta veloce risulta determinante · Se non trattata tempestivamente l’arresto cardiaco improvviso può causare danni cerebrali nel giro di 3-4 minuti. · Se si effettua una rianimazione cardiorespiratoria si possono raddoppiare le probabilità di sopravvivenza di una persona e se si ha un defibrillatore a portata di mano queste aumentano di più di un terzo · Ci sono altri fattori oltre alle malattie cardiache ed agli attacchi di cuore che possono causare un arresto cardiaco improvviso, tra cui l´arresto respiratorio, scosse elettriche, l´annegamento, soffocamento o trauma. · Nel 90% dei casi, l’eziologia è riferibile a malattie cardiache: cardiopatia ischemica (85%), cardiomiopatia dilatativa/ipertrofica (10%), cardiopatia ipertensiva/valvolare (5%), sindromi aritmogene ereditarie (5%). Solo nel 10% la causa è extracardiaca (grave insufficienza respiratoria, emorragie, ecc). · Anche in Italia sta aumentando la sensibilità nei confronti dei rischi connessi all’arresto cardiaco improvviso sul luogo di lavoro. A differenza di altri rischi per la salute per i quali molti datori di lavoro si preparano, l’arresto cardiaco improvviso può colpire chiunque in qualsiasi momento. Per questa ragione, lo scorso 18 maggio è stata presentata in Parlamento una proposta di legge per rendere obbligatoria la presenza di un defibrillatore semiautomatico e la formazione del personale per il relativo utilizzo in alcune strutture, tra cui: aeroporti internazionali, stazioni ferroviarie, treni, autostazioni dei pullman per il servizio pubblico, porti, navi, case di detenzione, stadi, teatri, cinema, scuole, centri commerciali e supermercati. Si tratta di una proposta di modifica ad una legge del 2001 (la n. 120), che consente l’uso di defibrillatori al di fuori degli ospedali anche da parte di personale non medico. · A marzo 2006 è stato lanciato a Roma un progetto pilota del Ministero della Salute che prevede defibrillatori a bordo di 80 taxi. · L´italian Resuscitation Council ha messo a punto come una semplice serie di istruzioni da seguire per garantire alle vittime dell´arresto cardiaco improvviso di avere la più alta probabilità di sopravvivenza. L´insieme consiste in un pronto soccorso, una rapida rianimazione cardiorespiratoria, la defibrillazione, una terapia specialistica e successiva riabilitazione. I dati statistici sono stati forniti dalla Fondazione Italiana per il Cuore (http://www. Fondazionecuore. It) .  
   
   
PIANO SANITARIO MARCHIGIANO, LE LINEE GUIDA ILLUSTRATE ALLA TRIPLICE SINDACALE  
 
Ancona, 7 febbraio 2997 - Le linee guida del nuovo Piano sanitario sono state illustrate, questo pomeriggio, a una delegazione delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, guidata dai rispettivi segretari regionali Gianni Venturi, Giovanni Serpilli e Graziano Fioretti. All´incontro hanno partecipato il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, l´assessore alla Sanita`, Almerino Mezzolani e il dirigente del servizio Salute, Carmine Ruta. Presente anche l´assessore all´Agricoltura, Paolo Petrini, che ha anticipato le linee guida del Programma operativo Fers (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2007-2013. Il confronto proseguira` nei prossimi giorni, dopo che le organizzazioni sindacali avranno approfondito i contenuti del Piano sanitario, che verra` illustrato anche alle altre forze sociali. ´Ripartire non dall´offerta, ma dalle esigenze del cittadino´, ha sottolineato Ruta, rappresenta il concetto alla base del Piano sanitario 2007-2009. La nuova programmazione sanitaria privilegera` la governabilita` del sistema, la sua sostenibilita` e l´innovazione. Gli obiettivi principali sono quelli della riduzione dei tempi di attesa, l´appropriatezza delle prestazioni, la promozione della salute, la prevenzione, l´integrazione sociosanitaria. Le linee d´intervento privilegeranno l´organizzazione amministrativa, l´informatizzazione, la dotazione tecnologica e il rapporto con le istituzioni. Le prime azioni, e` stato ribadito alle organizzazioni sindacali, riguarderanno la farmaceutica convenzionata, l´accentramento e la razionalizzazione degli acquisti, la gestione integrata delle tesorerie, le polizze assicurative. .  
   
   
FIRMATO PROTOCOLLO REGIONE-GLAXOSMITHKLINE PER PROGETTO “BEN ATTIVI”. ASSESSORE TOSI “PROMUOVERA´ ATTIVITA´ FISICA PER MIGLIORARE QUALITA´ DI VITA PSICO-FISICA DEGLIANZIANI”  
 
Verona, 7 febbraio 2007 - La Regione del Veneto e la Glaxosmithkline collaboreranno per realizzare un progetto di promozione della salute degli anziani attraverso un regolare esercizio fisico. È quanto stabilito nel Protocollo d´intesa siglato oggi a Verona, presso la sede dell´Ulss n. 20, dall´assessore alle politiche sanitarie del Veneto, Flavio Tosi e dal Presidente e Amministratore Delegato della Glaxosmithkline, Angelos Papadimitriou. “Oggi in Veneto – ha detto Tosi – il 18,5 per cento della popolazione ha più di 65 anni e molti, troppi di questi anziani, sono malati di sedentarietà. Eppure è una patologia che non richiede farmaci e si può curare facilmente con una regolare attività fisica, cioè una ‘terapia’ capace di far vivere più sani e più a lungo. Un regolare esercizio fisico, infatti, è utilissimo per la salute in tutte le età, ma in particolar modo lo è per gli anziani. Esiste un´abbondante letteratura scientifica che dimostra come tale pratica sia un fattore di cruciale importanza per il mantenimento di un buono stato di salute e per la prevenzione di numerose patologie croniche tipiche degli anziani: chi è fisicamente attivo ha un rischio ridotto di ammalarsi e morire per malattie cardiovascolari come infarto e ictus, per cancro del colon, diabete di tipo 2, problemi mentali come ansia e depressione”. “Muoversi con regolarità significa quindi – ha concluso Tosi – ridurre di circa il 10 per cento la mortalità per tali cause e per questo la Regione del Veneto ha già sviluppato un Piano triennale regionale per la promozione della salute che prevede l´attività fisica come strumento utile per il cambiamento degli stili di vita finalizzato ad una migliore qualità di vita psico-fisica dell´anziano”. Angelos Papadimitriou ha sottolineato come collaborazione con la Regione del Veneto instaurata con questo Protocollo d´intesa rientri “nei programmi di carattere sociale a favore della collettività attraverso lo sviluppo di iniziative comuni con le Istituzioni e sia la dimostrazione di come sanità pubblica e privata possano essere complementari”. Grazie a questo protocollo la Glaxosmithkline metterà a disposizione dei cittadini veneti l´esperienza realizzata nel suo Progetto di impegno sociale “benAttivi” per l´attività fisica nella terza età supportando il Piano triennale regionale attraverso la donazione di materiale formativo/educazionale, il sostegno alla realizzazione di 21 corsi Ecm (educazione continua in medicina) e la realizzazione di un evento di presentazione della sua ricerca sull´attività fisica degli anziani veronesi. La collaborazione prevista dal Protocollo d´intesa avrà durata biennale; il valore dei materiali formativo/educazionale (3 opuscoli e un manuale sull´attività fisica nella terza età) donati dalla Gsk sarà di circa € 25. 000; per la realizzazione dei 21 corsi Ecm dei medici di medicina generale e operatori dei Dipartimenti di prevenzione e dei Distretti (diabetologi, cardiologi ecc. ) Gsk sosterrà una spesa fino a € 105. 000. .  
   
   
ADOZIONI INTERNAZIONALI. VALDEGAMBERI:” ‘VENETOADOZIONI’: PROGETTO INNOVATIVO IN ITALIA;REGIONE AFFIANCA ALL’ESTERO COPPIE E ENTI PER ABBATTERE I TEMPI D’ATTESA ADOZIONI ”  
 
Treviso, 7 febbraio 2007 - Un sito internet (www. Venetoadozioni. It); due numeri telefonici dedicati (uno dei quali per le emergenze delle coppie che si trovano all’estero); unità di sostegno (con assistenti sociali e avvocati) che possono affiancare all’estero le coppie e gli enti autorizzati per facilitare il percorso adottivo; sostegni mirati alle coppie nel delicato periodo dell’attesa; interventi di sensibilizzazione e cooperazione con strutture e famiglie straniere; scambi internazionali, innanzitutto con quei paesi nei quali le coppie venete hanno fatto in questi ultimi anni più adozioni (Federazione Russa, Etiopia e Colombia) per favorire l’attività degli enti. Questi, in estrema sintesi, i punti centrali del progetto regionale “Venetoadozioni”, presentato stamani a Treviso nella sede dell’Azienda Ullss n. 9, dall’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi e dal Direttore dei Servizi Sociali dell’azienda trevigiana (che è responsabile del progetto regionale) Giuseppe Dal Ben. Erano presenti anche Claudio Dario, Direttore generale dell’Ulss di Treviso, Claudio Beltrame, Francesco Gallo e Salvatore Me, dirigenti regionali. ”Con questo progetto, la Regione Veneto - spiega l’Assessore Valdegamberi - per prima in Italia, fa propria le necessità di sostenere la famiglia adottiva nel periodo dell’attesa dell’adozione, in particolare quando la coppia si trova all’estero. Il criterio adottato è di lavorare insieme agli enti autorizzati, per legge incaricati di seguire le coppie in questo periodo, e alle équipes presenti in tutte le aziende ullss del Veneto, per costruire un sistema adottivo meno frammentato possibile e più coordinato. Partiamo - ha aggiunto l’Assessore veneto - da una constatazione non più eludibile: il riconoscimento della fatica e dei lunghi tempi d’attesa (circa 33 mesi) che le coppie in primo luogo, ma anche gli enti autorizzati ed i servizi del territorio, devono affrontare per concludere positivamente l’iter di adozione internazionale di un bambino. L’adozione è una ricchezza, è un investimento di umanità e di relazione che il Veneto vuole fare anche verso i paesi d’origine dei bambini, aiutando il sistema dei servizi sociali in loco, instaurando relazioni istituzionali forti che inseriscano l’adozione dentro una rete di relazioni complessiva in modo che i paesi in questione non la sentano come una diminuzione ma come un ponte che si costruisce tra noi e loro, il tutto nel centrale interesse del minore”. Le risorse impegnate per la realizzazione del progetto “Venetoadozioni” ammontano a un milione di euro. L’aspetto di metodo più innovativo del progetto regionale consiste nel coinvolgere tutte le realtà venete che sono presenti nei paesi di origine del bambino: Ong, imprese, forme di cooperazione decentrata che vedono come protagonisti cittadini e risorse venete, possono creare “sistema” e sostenere ed aiutare le coppie e gli enti che hanno aderito al protocollo regionale, creando condizioni e percorsi meno traumatici e lunghi di quelli attuali. Il sito presenta il progetto "Veneto Adozioni - Nemmeno le balene" e rende possibile agli utenti interessati l´accesso a tutte le attività promosse e al percorso adottivo nella Regione Veneto. 800 – 413060: numero telefonico attivo dal lunedì al venerdì (8. 30 -17. 00) destinato alle coppie aspiranti adottive per richiedere informazioni, riferimenti, sostegno. Per le coppie in attesa che si trovano all’estero o per emergenze non diversamente affrontabili si può contattare 24h su 24h il seguente numero di telefono: +39 320 6132444. Unità di sostegno: composta da esperti e professionisti in ambito legale, psicologico, socio-educativo e sanitario, potrà supportare le coppie in situazioni di particolare gravità, dopo una valutazione da parte del Gruppo Tecnico del progetto. Microprogetti di cooperazione internazionale: promozione di due bandi per gli enti autorizzati firmatari del protocollo regionale e destinati a sostenere, tra l’altro, i servizi sociali stranieri, progetti di cooperazione per gli istituti, promozione di affido e adozione nei paesi di origine. Scambi internazionali: delegazioni di regioni di stati stranieri - indicati in questa fase sono la Federazione Russa, l’Etiopia e la Colombia - potranno conoscere il “sistema veneto” di preparazione delle coppie adottive, di sostegno nel post adozione e di promozione e protezione dell’infanzia, e delegazioni venete saranno informate sulla situazione dell’infanzia abbandonata nei paesi di provenienza dei minori. Tra gli obiettivi fissati: condivisione di accordi per agevolare l’iter documentale delle coppie venete all’estero. Supporto della Regione Veneto agli Enti all’estero: assieme agli enti autorizzati la Regione realizzerà delle “missioni” in alcuni paesi che potenzialmente possono essere un bacino di riferimento per molte coppie venete, e nei quali la presenza di un organismo pubblico può essere importante nel sostegno degli enti autorizzati: Repubblica Popolare Cinese, Bolivia, un paese africano da definire tra Niger, Mali e Kenia. Per quanto riguarda la valutazione del tema delle adozioni internazionali, è stato ricordato che, nel 2005 e nei primi se mesi del 2006, sono state 2. 134 le domande di adozione (nazionale e internazionale) rivolte al Tribunale per i Minorenni di Venezia. Dall’entrata in vigore della legge 476 del 2000 in Veneto sono state 1. 529 le coppie che hanno adottato 1. 594 bambini (al 30 giugno 2006). Numeri ampiamente superiori alla media nazionale; il Veneto è la seconda regione per ingressi di minori stranieri adottati; il 53,4% di essi proviene dalla Federazione Russa e dall’Ucraina, il 23% da Colombia e Brasile, il 14,3% da India e Cambogia, il 9,3% dall’Etiopia. L’età media dei minori adottati è di 4,3 anni contro una media nazionale di 5,15. .  
   
   
20^ EDIZIONE DI "ARREDO E CASA", TUTTO PER ABITARE A MALPENSA FIERE NOVE GIORNI DI EVENTI DEDICATI ALLA CASA DESIGN E NUOVE TECNOLOGIE PER VIVERE MEGLIO, IN OLTRE CENTO STAND  
 
Busto Arsizio, 7 febbraio 2007 - Torna a Malpensa Fiere "Arredo e casa", 20^ Mostra dell’arredamento e della casa, la manifestazione che raccoglie tutte le proposte più innovative sull´arredamento. Da sabato 24 febbraio a sabato 4 marzo la rassegna espone le nuove tendenze in fatto di mobili, complementi, soluzioni tecnologiche ed ecologiche destinate all´abitazione. Da lunedì a venerdì l´ingresso è gratuito, mentre sabato e domenica il costo è di 4 €. Gli orari di visita sono i seguenti: da lunedì a venerdì dalle 18. 00 alle 23. 00. Sabato dalle 15. 00 alle 23. 00, mentre domenica dalle 10. 00 alle 20. 00. Un percorso che passa per oltre cento espositori, che mettono a disposizione la loro consulenza professionale: l´ideale per chi deve arredare la nuova casa o per chiunque desideri trasformare le mura domestiche, provando in una sola volta tutte le novità dell´arredo, per coniugare funzionalità e design. Numerosi infatti gli eventi che arricchiscono Arredo e Casa 2007: Grande novità è Caldesign, una manifestazione che, curata dallo Studio associato Grassi e Logrand, vuole realizzare un percorso “artistico e scultoreo” relativo al mondo dei radiatori e del riscaldamento domestico e dell’ambiente del bagno, senza dimenticare l’aspetto tecnico e funzionale. Un viaggio tra tecnologie, forme e tendenze per scaldare la casa. Quelli che una volta erano semplici caloriferi, oggi si trasformano in corpi scaldati d’arredo. Oggetti dal design innovativo per fornire comfort e lasciare spazio alla fantasia. Altro momento proposto da Arredo e Casa è Malpensart, mostra mercato di arte contemporanea che si terrà all’interno del Padiglione 2, a cura del critico d’arte Fabrizio Buzio Negri. Lo spazio dedicato all’arte vede coinvolti 10 galleristi e una ventina di giovani artisti della direttrice Varese/milano. Malpensart accompagna il visitatore in un percorso che parte dal figurativo agli esiti più avanzati dell’arte contemporanea. La rassegna privilegia la ricerca artistica quale mezzo esplorativo delle tecniche e sperimentazioni. Arredi high tech, esposizioni d´arte e soluzioni ecologiche: una fiera che interessa tutti gli ambienti della casa, dalla cucina al bagno, dal salotto alla camera da letto, con una particolare attenzione per le innovazioni ad alto contenuto tecnologico. .  
   
   
MILANO 8 FEBBRAIO 2007 RON E ALFREDO RAPETTI OSPITI DEI “GIOVEDI’ ALLA FONDAZIONE ARNALDO POMODORO”  
 
Milano, 7 febbraio 2007 - Dopo le serate in compagnia di Lina Wertmüller ed Enrico Job, e di Roberto Vecchioni, proseguono a Milano i “Giovedì alla Fondazione Arnaldo Pomodoro”, un’iniziativa che ospiterà per tre mesi ogni settimana in via Solari alcuni dei protagonisti della cultura italiana. Il terzo appuntamento, giovedì 8 febbraio alle ore 21. 00, avrà come filo conduttore la musica d’autore. Gli ospiti saranno Ron, uno dei cantautori più apprezzati del panorama artistico italiano, e Alfredo Rapetti, in arte Cheope, autore di numerose canzoni per Raf, Laura Pausini, Mina, Adriano Celentano, lo stesso Ron, e vincitore nel 2006 del Grammy America come ‘best songwriter’ per l´album “Escucha” di Laura Pausini. Nel corso della serata il pubblico potrà ascoltare alcune loro canzoni, conoscere aneddoti e curiosità del loro lavoro, nonché rivolgere domande sui particolari momenti del loro percorso professionale. L’incontro sarà arricchito da brani musicali eseguiti da Sandro Cerino (sax e flauto), che propone per ogni appuntamento la colonna sonora più adatta. Ron (Rosalino Cellamare, 1953), nasce a Dorno, in Provincia di Pavia. A soli 16 anni debutta sul palcoscenico di Sanremo in coppia con Nada, ottenendo un 7° posto con la canzone “Pa’ diglielo a ma’”. L’anno seguente partecipa per la prima volta a “Un disco per l’estate”, con il brano “Il gigante e la bambina”, un testo difficile per il tema trattato - la violenza sui minori - e il momento storico-sociale in cui si colloca. Nel 1972 inaugura la propria carriera d’autore scrivendo la musica per “Piazza Grande”, poi presentata a Sanremo da Lucio Dalla, mentre nel 1973 pubblica il suo primo album solista. Nel 1979 Francesco De Gregori e Lucio Dalla lo vogliono per curare gli arrangiamenti della loro tournée “Banana Republic”. Nel 1980 pubblica il 4° album, che prende il titolo dal singolo “Una città per cantare”, cover di “The Road di D. O. Keefe”, interpretata da Jackson Browne. Per la prima volta compare il diminutivo ‘Ron’. Sempre durante questo anno realizza con Ivan Graziani e Goran Kuzminac un Qdisc dal titolo “Canzone senza inganni”, composto da quattro brani. Nel 1982, di ritorno da un lungo viaggio negli Usa, pubblica “Guarda chi si vede “, che contiene il singolo “Anima” con cui vince l’edizione del Festivalbar di quell’anno. A distanza di quasi due decenni, nel 1988, Ron partecipa nuovamente a Sanremo con “Il mondo avrà una grande anima”, brano che si ispira alla vicenda del rocambolesco atterraggio di Mattias Rast sulla Piazza Rossa di Mosca a bordo di un piccolo aereo da turismo. L’anno seguente inizia la sua carriera di produttore con il primo album di Biagio Antonacci: “Sono cose che capitano”. Nel 1995 apre un proprio studio di registrazione, “Angelo studio”, nel quale vedranno la luce album di artisti italiani molti importanti, tra cui Miguel Bosè, Gianluca Grignani, Anna Oxa, Mango, Dirotta su Cuba, Safina. Nel 1996 vince la 46° edizione del Festival di Sanremo con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, interpretata in coppia con l’esordiente Tosca. Il 27 febbraio 2000, Ron festeggia i trent’anni di carriera, e la Rai gli dedica la trasmissione “Una città per cantare”, condotta da Francesco Paolantoni e Nina Moric. Insieme agli amici e colleghi che lo hanno conosciuto durante gli anni trascorsi, da Gianni Morandi a Tosca a Lucio Dalla a Biagio Antonacci e Jackson Browne, Ron ripercorre così i momenti salienti che hanno segnato il suo cammino professionale. Pino Daniele lo chiama per far parte di un tour insieme a Francesco De Gregori e Fiorella Mannoia. I “Fab Four” (come verranno chiamati) danno vita ad un “Tour Evento” destinato a restare negli annali della storia della musica italiana, che li porta ad esibirsi in alcuni dei luoghi più suggestivi d’Italia davanti a un pubblico di circa 250. 000 persone. Da questa esperienza vengono tratti un album e un Dvd intitolati “In Tour”, pubblicati nel novembre 2002, che raggiungono subito i primi posti delle classifiche discografiche. Nel 2004 esce l’album “Le voci del mondo”. Il lavoro, pieno di nuove sonorità e i cui testi sono scritti in collaborazione con Cheope (Alfredo Rapetti), è liberamente ispirato all’omonimo libro di Robert Schneider “Le voci del mondo”. Alfredo Rapetti, in arte Cheope, è nato a Milano nel 1961 ed è nipote di un paroliere (Mariano Rapetti, autore di ´Vecchio scarpone´ e ´Le colline sono in fiore´) e figlio di un altro paroliere (il celeberrimo Mogol). Dal 1983 è autore musicale. Dopo aver lavorato con Gianni e Marcella Bella ha composto i testi di numerose canzoni di Raf (“Il battito animale”, ”Due”). Da “Strani amori” ( Sanremo 1994) in poi è diventato il paroliere prediletto da Laura Pausini, per la quale ha composto tra le altre “Incancellabile” e “E ritorno da te”. Ha lavorato anche con Adriano Celentano, Mina, Divo, Santana, The Corrs, Gilberto Gil, Ron. Nel 2005 vince il Grammy Latino e nel 2006 il Grammy America come ‘best songwriter’ per l´album “Escucha” di Laura Pausini. Nel 1999 e 2003 vince il premio Ascap (Siae americana) per le canzoni più suonate in America. E´ anche docente alla Fondazione Industria Milano-new York ed al Cet (Centro Europeo di Toscolano). Oltre a essere autore, è anche pittore. Numerose sono state le mostre personali e collettive che lo hanno visto protagonista. Il suo curriculum annovera mostre personali alla Fondazione Kmg, Berlino; alla Fondazione Ideazione, Roma; a Villa Olmo, Como; all’Albergo delle Povere, Palermo; alla Certosa San Lorenzo di Padula; alla Galleria Maretti, Montecarlo; alla Ca´ D´oro, Roma. Fra le collettive si ricordano: Grand Palais, Parigi; Mar´s, Mosca; Palazzo Strozzi, Firenze; Museo per l´Arte Straniera, Riga; Salone D´autunno, Parigi; Museo Permanente, Milano. .  
   
   
AOSTA: ALTA FORMAZIONE ARTISTICA E MUSICALE: SODDISFAZIONE DI CAVERI E VIERIN PER LO SCHEMA DI NORMA DI ATTUAZIONE DELLO STATUTO SPECIALE  
 
 Aosta, 7 febbraio 2007 – Il presidente della Regione, on. Luciano Caveri, comunica che lunedì 5 febbraio, la Commissione Paritetica ha licenziato lo schema di norma di attuazione dello Statuto speciale concernente il conferimento di funzioni in materia di alta formazione artistica e musicale. Il presidente Caveri e l’assessore all’Istruzione e Cultura Laurent Viérin esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto nel merito della norma, “frutto di mesi di lavoro della Regione, in stretta collaborazione con i vertici della Fondazione Istituto Musicale e l’Area Didattica della Musica e dell’Arte del Dipartimento Sovrintendenza agli studi, a coronamento di una questione annosa iniziata nel 1966 con i primi corsi musicali finanziati dall’Amministrazione regionale”. “Siamo lieti – sottolinea il presidente Caveri – che prosegua proficuamente il lavoro della Paritetica e già domani andrà in Consiglio regionale la norma di attuazione del catasto per il necessario parere. ” “Finalmente – dichiara l’assessore Viérin – sono riconosciuti gli sforzi per offrire una formazione musicale di qualità e all’avanguardia, nonché la nostra specificità bilingue. Aspettando l’approvazione del Consiglio regionale e di quello dei Ministri, stiamo ora lavorando sugli indirizzi generali di sviluppo e sulle linee guida della Fondazione Istituto Musicale della Valle d’Aosta, nella prospettiva di una consistente apertura della didattica culturale-musicale a un numero e a una varietà sempre maggiori di giovani valdostani. La norma che ci delega le funzioni in materia di programmazione e sviluppo dell’offerta formativa e di raccordo con il sistema scolastico, permetterà di proporre l’Istituto Musicale come una realtà flessibile e funzionale alle necessità e ai bisogni del territorio, in grado cioè di produrre azioni volte ad obiettivi condivisi e coerenti con le politiche culturali, educative e formative messe in atto in ambito regionale e di giustificare gli investimenti finanziari che mantenimento e potenziamento dell’Istituto richiedono. La Fondazione Istituto Musicale potrà così avere come obiettivo di instaurare una salda relazione con il contesto territoriale, le sue tradizioni e le sue peculiarità, mantenendo il consenso alla sua azione sempre espresso in questi 40 anni da tutta la comunità valdostana. ” .  
   
   
LO SPETTACOLO IN EMILIA-ROMAGNA:PRESENTATO IL RAPPORTO 2005 DELL´OSSERVATORIO REGIONALE . SEMINARIO VENERDI´ 9 A BOLOGNA  
 
 Bologna, 7 febbraio 2007 - Il sistema dello Spettacolo dell´Emilia-romagna si conferma uno dei più articolati e attivi d´Italia. Si trova al terzo posto tra le Regioni italiane, sia nello spettacolo dal vivo sia nel cinema, per numero di rappresentazioni (18. 798 nel 2005) e spettatori (3. 149. 217), dopo la Lombardia e il Lazio, con una spesa media nello spettacolo dal vivo per abitante (di 11,8 euro) superiore alla media nazionale (di 8,8 euro), mentre per il cinema è di 15,4 euro in regione e 10,2 in Italia. L´emilia-romagna dispone inoltre del ricchissimo patrimonio di 185 sedi teatrali (185) e cinematografiche (274), diffuse in tutto il territorio; si contraddistingue per la presenza di 275 enti e istituzioni e di esperienze di grande rilievo, nei campi della prosa, della musica, della danza e della promozione cinematografica e per l´impegno e l´attenzione all´innovazione delle istituzioni pubbliche e dei soggetti privati. E´ quanto emerge dal Rapporto 2005 dell´Osservatorio regionale dello Spettacolo, che sarà presentato il 9 febbraio 2007 presso la Sala Auditorium della stessa Regione (via Aldo Moro, 18) in un seminario promosso dall´Assessorato alla Cultura della Regione. "Questi dati - ha riferito oggi l´assessore regionale alla cultura Alberto Ronchi presentando il Rapporto - dimostrano che non è necessaria ´la cultura spettacolo´, fatta di grandi eventi, grandi nomi e conseguenti costi, per fare cultura e raggiungere buoni risultati di pubblico". Secondo l´Assessore dietro alla cultura opera un importante sistema economico, che ha bisogno di una legislazione aggiornata a livello nazionale, per il rilancio del settore. Ronchi ha anche indicato le iniziative possibili: una riforma dei criteri di assegnazione dei finanziamenti statali, un rapporto più stretto tra Ministero e Regioni per la programmazione e gestione del Fus, come già stabilito peraltro dal titolo V della Costituzione; la collocazione degli Enti lirici al di fuori del Fus con una legge ad hoc, la necessità di una normativa sulla danza e il riconoscimento di pari dignità a tutti i generi musicali, fondato sulla "qualità" come unica discriminante, e infine ma non ultimo la defiscalizzazione dei contributi privati, e anche dei singoli cittadini per le attività culturali, realizzata in forma semplice, in senso regionalista e adeguatamente pubblicizzata. "Deve scattare il rinnovamento anche in ambito culturale - ha affermato l´Assessore - come è avvenuto per le liberalizzazioni lanciate da Bersani, con la coscienza che la cultura è un settore economico fondamentale per il sistema Paese". "La Regione sta operando in questa direzione - ha aggiunto Ronchi - per far sì che le programmazioni si avvicinino sempre di più a quelle europee, con teatri capaci di ospitare tutti i generi dello spettacolo e della musica". Con il Programma triennale per lo spettacolo nel 2006 la Regione ha, tra l´altro, aumentato la spesa rispetto al 2005 per spettacolo dal vivo e cinema di 482 mila euro, in controtendenza rispetto ai tagli nazionali del Fus, mantenendo tale aumento anche per il 2007, mentre nello stesso anno, se si considerano le varie leggi che intervengono a sostegno del settore, i finanziamenti regionali sono stati complessivamente di oltre 16 milioni di euro. Nel richiamare alcune peculiarità che connotano positivamente le esperienze in corso di attuazione a livello territoriale, Ronchi ha infine evidenziato come Bologna costituisca "una delle prime città in Italia per programmazione culturale, con eventi spesso di livello nazionale e internazionale". "Una città che, anche per la sua maggiore complessità, vive alcune contraddizioni - ha riferito - e che ha bisogno di capire quali sono le sue priorità, nel quadro di una politica di consolidamento e rafforzamento del suo ruolo, fuori da logiche di ´cultura spettacolo´". Il Rapporto 2005 Il monitoraggio del sistema dello spettacolo in Emilia-romagna. Nato dalla collaborazione avviatasi fin dal 1996 tra Regione e Ater-associazione Teatrale Emilia-romagna, l´Osservatorio è stato formalmente istituito dalla Regione con la legge n. 13/99 "Norme in materie di Spettacolo", con più obiettivi: disporre di uno strumento informativo e di ricerca, capace di monitorare e analizzare in modo costante e sistematico gli aspetti più significativi del settore; acquisire dati e informazioni per svolgere un´azione programmatica più efficace; consentire una lettura condivisa dell´evoluzione del sistema tra tutte le realtà interessate. I dati del Rapporto sono stati illustrati dalla responsabile del Servizio cultura Patrizia Ghedini e dal direttore dell´Osservatorio Antonio Taormina. Il Rapporto dedica particolare attenzione all´Offerta e alla domanda di spettacolo (dati Siae), dal quale emerge un panorama diversificato, composto di spettatori attenti ai nuovi linguaggi, e connotato da un interesse crescente da parte delle nuove generazioni, con una quota di attività, per lo spettacolo dal vivo, che oscilla tradizionalmente intorno al 10% del totale nazionale. Per assistere agli spettacoli, nel 2005, gli abitanti dell´Emilia-romagna hanno speso 49. 278. 696 Euro (con un incremento del 14,2% rispetto l´anno precedente) e hanno comprato 3. 149. 217 biglietti (nel quinquennio 2001-2005, si è registrato un aumento dell´8,4%). Complessivamente sono state proposte 18. 724 rappresentazioni, con una crescita dell´1,5% rispetto l´anno precedente, mentre il dato nazionale segna una flessione del 2% dell´offerta. Sempre nel 2005 il cinema ha venduto 11. 192. 767 biglietti, per una spesa di 64. 320. 103 Euro e 120. 899 rappresentazioni. Tali valori, in linea con il mercato nazionale segnano rispetto l´anno precedente delle flessioni, che si rivelano però più contenute in Emilia-romagna. Se in Italia gli incassi sono calati dell´8,7%, il dato regionale segnala un -8%; gli spettatori sono scesi, a livello nazionale del 9,1%, mentre in Emilia-romagna ci si è fermati a un -6,1%. Dalla mappatura delle imprese e delle sedi teatrali e cinematografiche, emergono elementi che confermano una grande ricchezza sul versante progettuale, produttivo e distributivo. Per lo spettacolo dal vivo sono stati censiti 275 soggetti che svolgono attività riconosciute: 112 per il teatro di prosa, 102 per il settore musicale, 21 per la danza e 40 tra agenzie di spettacolo e attività interdisciplinari. Il cinema vanta complessivamente 66 imprese di produzione. Per ambedue i settori si è registrata una crescita rispetto agli anni precedenti. Le sedi che nel 2005 hanno operato con continuità nell´ambito dello Spettacolo dal vivo, sono state 185, distribuite in maniera equilibrata rispetto alle province, ma con una maggiore concentrazione nella provincia di Bologna; la relativa media regionale è di 4,8 sale ogni 100. 0000 abitanti. E´ da sottolineare che il 40% di esse sono di proprietà comunale ma gestite in convenzione con altri soggetti; va ricordato che proprio in questa regione sono nati i primi modelli per la gestione di spazi di spettacolo che prevedevano forme strutturate di collaborazione tra pubblico e privato. Le sale cinematografiche censite sono 274 (erano 311 nel 2003), mentre gli schermi, sono passati dai 428 del 2003 ai 447 del 2005; si sottolinea che in tale lasso di tempo sono stati tra l´altro aperti cinque nuovi multiplex. La media regionale si attesta su 11 schermi ogni 100. 000 abitanti. Il monitoraggio ha dunque riguardato anche gli aspetti legati all´occupazione e alla formazione. Se per lo spettacolo dal vivo, storicamente, si riscontra un´occupazione pari a circa il 10% della forza lavoro nazionale (il dato risale al 2004), per il cinema, ci si attesta sul 3% del dato complessivo. Sempre con riferimento allo Spettacolo dal vivo sono stati analizzati i dati relativi ai lavoratori impiegati nelle imprese principali. Il quadro complessivo che si ricava, conferma una certa solidità del sistema regionale, laddove risulta un alto numero di giornate medie lavorate annue relativamente alle figure tecniche (122) e amministrative (141) e una sostanziale continuità occupazionale. L´offerta formativa si rivela complessivamente ricca, tra le più vivaci a livello nazionale; comprende tutte le principali figure professionali del settore, disegna uno scenario in evoluzione, anche in relazione alle future ridefinizioni dei finanziamenti derivanti Fondo Sociale Europeo. La spesa pubblica per lo spettacolo rappresenta ovviamente uno dei temi centrali per le attività dell´Osservatorio, tema più che mai attuale stante la situazione complessiva che investe il settore. La quota Fondo Unico per lo Spettacolo destinata all´Emilia-romagna per lo spettacolo dal vivo (8,5% nel 2005), appare sensibilmente inferiore rispetto alla proporzione dell´offerta e della domanda localizzata in Regione (rispettivamente il 10 e il 10,2%). Il finanziamento complessivo ha altresì subito tra il 2004 (34. 176. 684 Euro) e il 2005 (33. 077. 588 Euro) una flessione inferiore nei confronti del dato nazionale, il 3,2%, rispetto al 5,7%. Considerando il periodo compreso tra il 2003 e il 2005, mentre si registra una flessione del Fus del 5,6%, la Regione aumenta del 3,8 % i finanziamenti attribuiti sulla base della Legge 13/99 "Norme in materia di spettacolo", con la quale finanzia 126 soggetti. Aumentano i finanziamenti agli enti partecipati e ai soggetti finanziati sulla base di altre leggi, passando complessivamente da 10. 299. 753 a 13. 252. 110 Euro (+28,7%). Passando al cinema, considerando lo stesso periodo, se il decremento dello Stato ammonta a -6,1%, quello della Regione (sempre con riferimento alla legge 13/99), si arresta a -3,6%. Se i dati relativi al 2005 - potendo disporre delle informazioni contenute nel Rapporto Fus per lo stesso anno - consentono una comparazione tra finanziamenti nazionali e finanziamenti regionali, per l´anno 2006 va sottolineato come, sul versante nazionale, il Governo, all´indomani del suo insediamento, abbia previsto un aumento di 50. 000. 000,00 di euro e come la Regione, con il nuovo Programma triennale 2006-2008, abbia previsto a sua volta un aumento dei finanziamenti sulla L. R. 13/99 di 482. 000,00. Complessivamente per il 2006, considerando varie leggi regionali (spettacolo, enti partecipati, promozione culturale, Presidenza, ecc. ), i finanziamenti regionali attribuiti al settore dello spettacolo sono stati di oltre 16 milioni di euro e il dato non è ancora definitivo non essendo ancora concluse le verifiche sui finanziamenti resi disponibili anche dall´Assessorato al turismo. La regione in cifre 2004-2005 sarà disponibile on line nei prossimi giorni sul sito www. Cartellone. It . .  
   
   
ANDROMEDA MELOLOGO AL TEATRO LITTA  
 
Milano, 7 febbraio 2007 - Nell’ambito della rassegna ŒTableaux musicali dall’imitazione all’espressione’ Martedì 13 e mercoledì 14 febbraio, 2007 alle ore 21 Accademia Litta presenta Andromeda Melologo in due atti di Giovanni Bertati Musica di Niccolò Zingarelli Rappresentato nell’anno 1796, a Venezia, nel teatro del conte Carl Breuner Prima ripresa in tempi moderni a cura dell’Associazione Notti Malatestiane. Interpreti: Francesca Minutoli (Andromeda), Emilio Zanetti (Perseo), Umberto Terruso (Fineo) Disegni originali di Roberta Spegne Movimenti pantomimici di Isa Traversi Assistente alla regia Chiara Tarabotti, Luci di Davide Perra Regia di Roberto Recchia Orchestra con strumenti d’epoca dell’Accademia Litta Maestri collaboratori Claudia Abbiati e Gian Francesco Amoroso Direzione d’orchestra di Manlio Benzi Martedì 13 e mercoledì 14 febbraio alle ore 21, quarto appuntamento della stagione concertistica curata dall’Ensemble Accademia Litta, al Teatro Litta di Milano. La proposta dell’Accademia Littta è un’occasione da non perdere, preziosa occasione di riscoprire il melologo, una forma particolarissima di teatro musicale nella quale recitazione e acccompagnamento strumentale procedono simultaneamente, integrandosi a vicenda. Andromeda, è un melologo in due atti di Nicola Zingarelli, per tre voci recitanti e orchestra su testo di Giovanni Bertati. Lo spettacolo, che si avvale della regia di Roberto Recchia, vede impegnati gli attori Francesca Minutoli, Emilio Zanetti ed Umberto Terruso che ritroveremo protagonista dell’Antigone per la regia di Claudio Autelli che andrà in scena al Teatro Litta dal 13 marzo al 1 aprile. Andromeda, tra i rari esempi italiani di melologo, è tra quelli più riusciti. Verso la fine del Settecento il melologo era molto in auge presso i cultori del teatro musicale e la sua natura Œda camera’ era di sovente rappresentato nei teatri privati e in questo senso il Teatro Litta, già teatro della famiglia Litta ne è la sede ideale. Lo spettacolo è stato eseguito Œin anteprima’ l’estate scorsa nell’ambito del celebre Festival Notti Malatestiane di Rimini. Www. Teatrolitta. It .  
   
   
AL CASTELLO SFORZESCO DI MILANO DAL 8 FEBBRAIO AL 22 MARZO 2007 IL CICLO DI LEZIONI BRUEGEL OVVERO LA RAPPRESENTAZIONE DELL’ORDINARIA FOLLIA TENUTO DA PAOLO BELLINI DOCENTE DI ICONOGRAFIA E ICONOLOGIA ALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO  
 
 Milano, 7 febbraio 2007 - Come ormai consuetudine, anche nel 2007 la Civica Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”, in collaborazione con l’Associazione Amici della Raccolta, organizza un ciclo di 6 lezioni nell’ambito di un progetto di valorizzazione della stampa d’arte promosso dall’Istituto. Gli incontri di quest’anno sono dedicati alla figura e all’opera dell’artista fiammingo Pieter Bruegel il Vecchio (1525 ca. – 1569), pittore, disegnatore e incisore di grande forza comunicativa e dalla felice vena fantastica che ha dato origine a una ricca e multiforme produzione iconografica. Le lezioni, a ingresso libero (fino a esaurimento dei posti disponibili), si terranno nella sala di consultazione della Civica Raccolta di Stampe A. Bertarelli, nel Castello Sforzesco, con inizio alle ore 17. 30, secondo il seguente calendario: 8 febbraio 2007 – Nel mondo succede che. ; 15 febbraio 2007 – La filosofia dei pesci più grandi; 1 marzo 2007 – Sulla scorta di Invidia e Pigrizia; 8 marzo 2007 – Convinti che chi più ha più è; 15 marzo 2007 – Vivendo nel paese dei pazzi; 22 marzo 2007 – Pensando di poter toccare il cielo. L’appuntamento è alla Sala di Consultazione della Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli alle ore 17. 30 .  
   
   
IL MALE, PROBABILMENTE VIAGGIO INTORNO AL MISTERO DEL MALE  
 
Milano, 7 febbraio 2007 - Il senso del Male appare da sempre una realtà fondamentale per comprendere le tragedie della storia. La presenza del male risiede nel profondo di ogni uomo, nelle grandi problematiche poste dall’ambiente, nei mutamenti sociali fino agli insanabili conflitti tra ideologie e religioni. Da millenni l’uomo ha cercato di affrontare, spiegare, giustificare e comprendere la realtà del male. Ogni riflessione sul male, direbbe Ricoeur, è “una sfida senza pari” per il pensiero. La Fondazione Culturale San Fedele propone un ampia riflessione intorno al mistero del male, cominciata nel mese di ottobre 2006 e costituita da una serie di conferenze e seminari. Conferenze 2007 Auditorium San Fedele Via Hoepli 3, Milano sabato 10 febbraio 2007 ore 15. 30 Rappresentazioni di male interviene Andrea Dall’asta S. I. (direttore Galleria San Fedele). La conferenza, concepita come percorso biblico, ha l’intento di interpretare alcune rappresentazioni del “male”. Lo scopo è quello di analizzare, attraverso un approccio che tenga conto di diverse discpline, come l´antropologia o la teologia, alcune immagini frequenti nelle Sacre Scritture e che continuano ad abitare il nostro immaginario. 17 febbraio Carla Del Ponte (procuratore corte penale dell’Aia), Pier Paolo Portinaro (Università di Torino), Gherardo Colombo (magistrato): La giustizia possibile www. Sanfedele. Net .