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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Febbraio 2013
PRODURRE TV PARTENDO DAL BASSO LA SFIDA DELLA NOVA-T: UNA SITCOM AMBIENTATA IN PARROCCHIA  
 
 Torino, 20 febbraio 2013 - Si intitola Occhi al cielo – citofonare parrocchia ed è il primo progetto di sitcom seriale per il web ambientata in un ufficio parrocchiale. È stato ideato e scritto dalla Nova-t, il centro di produzione tv dei frati cappuccini, che ora ha deciso di realizzarlo. Per farlo ha scelto una via alternativa a quella tradizionale: il crowdfunding. “Il progetto era nato per una tv nazionale – spiega l’amministratore delegato, padre Mario Durando – ma la trattativa è morta sul filo di lana. Visto che questo è un progetto nel quale crediamo molto, abbiamo deciso di non mollare e di seguire strategie nuove. Un percorso, quello del nostro crowdfounding, che ha destato interesse, tanto da essere citato in diversi articoli e blog". Il meccanismo è semplice, già diffuso soprattutto negli States e in Inghilterra, ed ha permesso a tanti autori, scrittori, creativi di tirare fuori dal cassetto i propri “sogni”. “Il mondo dell’editoria, soprattutto audiovisiva, grazie a questa crisi può cogliere nuove opportunità – aggiunge padre Durando – il web offre sbocchi inaspettati, noi cercheremo lì il nostro spazio e il nostro pubblico”. Nova-t ha iscritto il proprio progetto su una delle più conosciute piattaforme italiane di crowdfunding: www.Produzionidalbasso.com  Ha indicato un budget di produzione (10 mila euro) e lo ha suddiviso in 500 quote dal valore di 20 euro l’una. Chi crede che questo sia un progetto valido, che vada sostenuto, può acquistare una o più quote. In cambio riceverà un dvd della serie e una citazione nei titoli di coda. “Perché avere un solo produttore - spiega il regista, Sante Altizio - che per lo più ti tiene per la gola e pensa solo allo share, quando puoi averne 500 che hanno deciso di dare una chance vera alla tua idea?” La campagna si concluderà il 30 aprile. Per seguire il progetto e sostenerlo il link è questo: http://www.Produzionidalbasso.com/pdb_1808.html  Il progetto porta le firme di Sante Altizio e Ilaria Giudici. Il cast principale vede: Stefano Dell’accio nel ruolo di don Paolo, Tatiana Allit nel ruolo di Carmen, la perpetua brasiliana, Toni Mazzara, nel ruolo di Beppe il sacrestano e Roberto Accornero nel ruolo di Palmiro, l’economo del Consiglio Pastorale, Paola Roman, nel ruola di Adele, la catechista.  
   
   
SEMINARIO UNICOM SULLA CULTURA DELLA LOBBY  
 
Milano, 20 febbraio 2013 - L’attività di lobbying è da considerarsi come un insieme articolato e nel contempo complesso di attività di comunicazione caratterizzate da legalità, trasparenza e consapevolezza, volte a influenzare il processo decisionale pubblico. Una tematica di grande attualità, strettamente connessa con il mondo della comunicazione: per questo motivo Unicom - l’Associazione affiliata Confindustria Intellect che raccoglie il maggior numero di Imprese di Comunicazione a capitale italiano – ha deciso di organizzare per il prossimo 27 febbraio 2013 un seminario di aggiornamento professionale dedicato alla cultura della lobby. L’incontro si svolgerà a Milano, presso la sede Unicom di Via San Calocero 2, a partire dalle ore 14.45. Introdurrà il dibattito il Presidente di Unicom Donatella Consolandi e a seguire ci sarà una panoramica sulla figura del lobbista a cura di Giuseppe Mazzei, Presidente dell’associazione Il Chiostro, attiva nella promozione della cultura, della pratica e della regolamentazione della trasparenza nella rappresentanza degli interessi. Chiuderà l’incontro Maria Grazia Persico - Founder di Mgp Cultura Immagine Comunicazione – che approfondirà il rapporto tra agenzie di comunicazione e attività di lobby. “La demarcazione tra il mondo della lobby e quello della comunicazione risulta al giorno d’oggi labile e priva di significato. – dichiara il Presidente Unicom Donatella Consolandi - In tal senso, ci piace pensare che una buona pratica della comunicazione sia condizione fondamentale per una lobby chiara e trasparente e che entrambe le professioni debbano utilizzare consulenti capaci e competenti in materia”. “Il lobbying è un’attività principalmente di comunicazione degli interessi presso le istituzioni”, commenta Mazzei. “Si tratta di una funzione strategica per le aziende ed è importante anche per chi deve prendere delle decisioni in nome dell’interesse generale. Il lobbying va però regolamentato - per uscire dal far west in cui ci troviamo oggi - e professionalizzato, affinché il sistema paese e le singole aziende possano aumentare la propria competitività ed efficienza”. “Ne consegue – sostiene Maria Grazia Persico - che conoscenza dei temi e professionalità nell’esecuzione dei propri compiti siano gli elementi volti a differenziare una buona agenzia di comunicazione che si occupa di lobby o con la quale un buon lobbista condivide il raggiungimento dei propri obiettivi”. Come di consueto, le aziende associate avranno la possibilità di assistere al seminario anche in diretta streaming collegandosi al sito Unicom e interagendo in diretta con i relatori attraverso una chat dedicata. Per informazioni e iscrizioni: centrostudi@unicomitalia.Org    
   
   
POLO BIBLIOTECARIO DI BOLZANO, INTESA PROVINCIA-COMUNE  
 
Bolzano, 20 febbraio 2013 - Accordo praticamente raggiunto tra Provincia e Comune di Bolzano sul nuovo polo bibliotecario. Proprietà al Comune, diritto di superficie alla Provincia che costruirà l´edificio lasciando come contropartita il diritto d´uso di un terzo della struttura. Durnwalder: "Lavori al via in autunno, direzione unica, i libri saranno divisi per settori e non per lingua". Il 18 febbraio la Giunta provinciale ha incontrato i vertici dell´amministrazione municipale di Bolzano: sul tavolo il progetto del nuovo polo bibliotecario che sorgerà alle ex-Longon. Il nodo da risolvere riguardava la proprietà dell´edificio, che dovrà essere demolito e ricostruito, e che attualmente è suddivisa proprio tra Provincia e Comune. L´accordo sembra essere raggiunto, come annunciato dal presidente Luis Durnwalder, il quale si augura che "i lavori possano prendere il via già in autunno". Durnwalder ha sottolineato che si è trattato di un "incontro lungo ma costruttivo", illustrando poi alcuni passaggi dell´intesa, la quale dovrà in ogni caso essere ratificata a livello amministrativo. "La proprietà dell´edificio andrà al Comune di Bolzano - ha spiegato il presidente altoatesino - la Provincia riceverà il diritto di superficie e si farà carico della costruzione della nuova struttura. Come contropartita, il Comune riceverà un diritto d´uso del 35% dell´edificio per ospitare la propria biblioteca". In ogni caso, secondo Durnwalder, il polo bibliotecario avrà come caratteristica forte quella di coordinare al meglio le strutture già esistenti e i rispettivi cataloghi. "Puntiamo su una direzione unica - ha spiegato - in grado di rappresentare tutte le parti in causa e le rispettive sensibilità. Questo per garantire un risparmio di risorse e una migliore efficienza dei servizi. Inoltre, i libri a disposizione degli utenti non dovranno più essere divisi per lingua, ma semplicemente per settore".  
   
   
PAOLO GILA: CAPITALESIMO IL RITORNO DEL FEUDALESIMO NELL’ECONOMIA MONDIALE  
 
 Milano, 20 febbraio 2013 - Il capitalismo è come un aereo entrato in un vuoto d’aria. Le sue ali hanno perso portanza e non si trova un sistema per tenere in volo l’apparecchio. In quindici anni, con il tracollo delle borse asiatiche del 1998, lo scoppio della bolla della new economy del 2001 e la crisi dei mutui sub-prime del 2008, sembra proprio che il sistema economico globale sia stato messo in ginocchio. Ma quello che è successo è forse ancora più grave: il capitalismo non è finito, si sta trasformando in qualcosa di diverso, che ricorda da vicino l’avvento del Feudalesimo dopo il collasso del mondo antico. Il capitalismo sta diventando «Capitalesimo», un sistema capillare e inesorabile di controllo assoluto su un territorio frammentato, una sorta di Sacro Romano Impero della finanza, coi suoi feudatari sempre più potenti, i suoi marchesi, i suoi baroni, i vassalli, i valvassori e la sua plebe sterminata, sempre più povera. La reale ricchezza prodotta da tutte le nazioni e pari a circa 70000 miliardi di dollari, ma l’ingegneria finanziaria ha creato ad arte un valore virtuale di scambi che vale trenta volte tanto. Siamo immersi in un’immensa contraffazione, ormai strutturale, che è la vera causa del vuoto d’aria dell’aereo del capitalismo, ma che viene difesa e gestita con pugno di ferro dai nuovi Signori della Terra, coloro che hanno i mezzi e le conoscenze per sfruttarla a proprio vantaggio. Bollati Boringhieri – Collana Temi, febbraio 2013  
   
   
MARCHE: DISTRETTO CULTURALE EVOLUTO, AL VIA L’AVVISO PUBBLICO PER I PROGETTI DI INTERESSE REGIONALE  
 
Ancona, 20 febbraio 2013 - Il 21 febbraio verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Marche l’avviso pubblico per progetti di interesse regionale nell’ambito del programma di sviluppo del Distretto Culturale Evoluto delle Marche. Dalla data di pubblicazione decorreranno i 90 giorni utili per la presentazione alla Regione Marche delle candidature. “Con una dotazione finanziaria di 1.800.000,00 euro ed una mobilitazione di risorse stimabile in almeno 5 milioni di euro - specifica l’assessore ai Beni culturali, Pietro Marcolini - l’avviso pubblico intende sostenere, con il concorso finanziario regionale, progetti promossi in partenariato tra soggetti pubblici ed operatori privati, con capofila enti pubblici, caratterizzati da forti componenti culturali e creative capaci di innescare economie locali coinvolgendo operatori economici appartenenti a filiere diverse”. Progetti che individuano e valorizzano, quindi, ogni relazione di integrazione e interdipendenza tra pubblico e privato, cultura e impresa, beni, attività culturali e attività produttive ad alto contenuto di cultura e di conoscenza. Contestualmente, per promuovere lo sviluppo territoriale a base culturale, la Regione attiva una quota pari a 600.000,00 euro a titolo di anticipazione delle spese sostenute per la progettazione di progetti che saranno ritenuti ammissibili, ma non finanziabili per mancanza di risorse. Si tratta di un intervento innovativo che intende favorire una progettazione qualificata ed economicamente sostenibile. Infine, un ulteriore strumento finanziario affiancherà il ciclo di progettazione con l’attivazione del Fondo di rotazione di 2,2 milioni di euro espressamente dedicato alle imprese culturali e creative. Il programma di Distretto Culturale Evoluto delle Marche si inserisce come azione strategica nell’ambito della programmazione regionale, con particolare riferimento al progetto Marche 2020, alla futura programmazione europea per il periodo 2014-2020, ad altre iniziative programmatiche a valere su risorse regionali, nazionali, comunitarie, che prevedano il sostegno ad azioni di sviluppo territoriale a matrice culturale. Sono ammessi a beneficio enti pubblici, istituti e luoghi della cultura, enti, associazioni e fondazioni, imprese profit e non profit, istituti di alta formazione post-universitaria, altri soggetti pubblici e privati interessati all’ ambito culturale e creativo. Saranno finanziati non più di tre progetti ‘cantierabili’ di carattere sovralocale (provinciale, interprovinciale, interregionale) per ogni ambito provinciale, capaci di sviluppare attività economiche a partire da contenuti culturali come componente trasversale, e caratterizzati da sostenibilità e quantificabilità delle ricadute economiche, occupazionali, sociali e culturali sul territorio e sulle comunità di riferimento. Particolare importanza sarà attribuita alle caratteristiche dei progetti, che dovranno mirare all’innovazione di prodotti e servizi culturali, sviluppare partenariati stabili, prevedere sviluppi extra-locali anche attraverso la commercializzazione di prodotti e servizi su scala regionale, nazionale e internazionale, sebbene progettati e sperimentati in sede locale, promuovere la ricaduta occupazionale e lo sviluppo di start up, favorire la circolazione delle professionalità nel settore culturale, creativo e manifatturiero, sviluppare spin off e modelli di business innovativi che integrino cultura, creatività e risorse del territorio. Per illustrare i contenuti dell’avviso, le modalità di candidatura ed i servizi alla progettazione sarà promosso un ciclo di incontri, con un appuntamento in ogni ambito provinciale, e saranno attivati servizi di assistenza e seminari di approfondimento per beneficiari e progettisti. Il primo degli incontri si terrà ad Ancona il 5 marzo prossimo, organizzato in collaborazione con Camera di Commercio. L’avviso pubblico è accessibile sul sito www.Cultura.marche.it  e www.Regione.marche.it    
   
   
CAPITALE DELLA CULTURA 2019: PREMIATI I PRIMI 10 PROGETTI DEL CONCORSO DI IDEE  
 
Bolzano, 20 febbraio 2013 - Sono 38 i progetti presentati dalle associazioni culturali dei tre gruppi linguistici che hanno partecipato al concorso di idee indetto dalla Provincia per lo sviluppo di progetti a sostegno della candidatura dell’Alto Adige con Venezia e il Nordest a Capitale europea della cultura 2019. Una giuria ne ha selezionati 10, premiati il 18 febbraio a Bolzano dagli assessori provinciali alla cultura Christian Tommasini e Sabina Kasslatter Mur con 4.500 euro ciascuno. Si era chiuso a inizio dicembre il concorso di idee promosso dalle Ripartizioni provinciali alla cultura italiana, tedesca e ladina e rivolto alle associazioni culturali locali, invitate a presentare progetti a sostegno della candidatura dell´Alto Adige, insieme a Venezia e al Nordest, a Capitale europea della cultura 2019. La somma a disposizione del bando era 45mila euro. Oggi pomeriggio al Centro Trevi di Bolzano i 10 progetti selezionati (su 38) sono stati premiati con un assegno di 4.500 euro ciascuno. "Abbiamo voluto coinvolgere chi opera sul territorio nel settore della cultura - hanno ribadito gli assessori Tommasini e Kasslatter Mur - e le associazioni culturali hanno risposto proponendo idee per manifestazioni e iniziative da realizzare in caso di successo della candidatura a capitale della cultura". Fra le principali tematiche del concorso di idee spiccano la storia del territorio in ottica plurilingue ed europea nonché la presentazione dell´attività culturale e artistica locale in relazione alla macroregione del Nordest. I progetti selezionati sono nell´ordine quelli di Südtiroler Künstlerbund (Lichträume - Fiat lux), Fabbrica del tempo (Una rete nel Nordest: le zone industriali storiche), Lungomare (Territorio e cultura materiale), Cristallo (Da Est a Nord - Incontri e scambi tra Venezia e l´Alto Adige), Cristallo (Sconfiniamo in Europa Theaterreise durch Europa), Gustav Mahler Komitee (North East Youth Orchestra), Carambolage (Carambolage Cooltour 2019), Imago ricerche (Il trauma della guerra), Fanes (Fanes-poem musical/Il poema musicale delle Dolomiti), Donne Nissà (Periferie. Segni, forme, scritture dell´abitare.) Nel corso della cerimonia c´è stato spazio anche per una breve illustrazione di ogni progetto. Il bando era aperto a tutte le associazioni culturali con sede in Alto Adige che da almeno un anno ricevono contributi dalle Ripartizioni cultura della Provincia. A selezionare i progetti è stata una giuria guidata dal presidente del Comitato dei promotori (Innocenzo Cipolletta), dai tre direttori di Ripartizione e da tre esperti del settore. Dopo l´avvio della candidatura, si è entrati ora in una seconda fase caratterizzata da una maggiore operatività. "Sulla base di ciò che produrremo nei prossimi mesi - ha ricordato Tommasini - verrà realizzato il dossier che consegneremo entro l´anno alla Ue, chiamata a decidere quale città italiana sarà la capitale europea della cultura nel 2019. Per l´Alto Adige è una grande occasione da sfruttare per creare un binomio positivo tra cultura ed economia: siamo infatti convinti che la cultura sia in grado di sostenere non solo il benessere sociale, ma anche lo sviluppo economico di un territorio". "Con questa candidatura la cultura viene messa in primo piano - ha concluso Kasslatter Mur - e la particolarità dell´Alto Adige come zona di confine e esempio di europeismo potrà essere valorizzata".  
   
   
«PAGLIACCI», UNA STORIA DA SET CINEMATOGRAFICO  
 
 Busto Arsizio (Varese), 20 febbraio 2013- L’«illusione del cinema» incontra l’opera lirica «Pagliacci»: ecco quanto accadrà giovedì 21 febbraio, alle ore 21, sul palco del teatro Sociale di Busto Arsizio. Sarà, infatti, una lettura innovativa della celebre dramma di Ruggero Leoncavallo, uno dei manifesti del verismo, quella che il Teatro dell’Opera di Milano proporrà nell’ambito della stagione cittadina «Ba Teatro» e in apertura della rassegna «Ma che musica, maestro», promossa dall’associazione culturale «Educarte», in collaborazione con lo stesso Teatro dell’Opera di Milano e con il patrocinio della Fondazione comunitaria del Varesotto onlus. Sul palco, accanto ai cantanti e ai coristi dell’associazione lirica lombarda, salirà anche l’Orchestra filarmonica di Milano, diretta dalla bacchetta di Damiano Cerutti; il maestro collaboratore è Claudia Mariano; l´organizzazione dei musicisti è a cura di Ettore Leccese. Il ruolo di Canio sarà interpretato dal tenore Diego Cavazzin. A vestire i panni di Nedda sarà la soprano Sara Rossi. Il baritono Daniele Di Tommaso darà voce e corpo al contadino Silvio; mentre i ruoli dei commedianti Tonio e Beppe vedranno all’opera Valentino Salvini e Luciano Grassi. Firma la regia Mario Riccardo Migliara, che porterà la vicenda, ispirata a un fatto di cronaca nera realmente accaduto nella Calabria ottocentesca, all’interno di uno studio televisivo, alla mercé delle telecamere, creando uno spettacolo in bilico tra varietà e reality-show, tra realtà e finzione. I costumi sono a cura di Sara Schieppati; trucco e parrucco sono realizzati da Art on Stage. Da Una Storia Vera Al Palcoscenico «Opera possente, di una rara intensità espressiva, degna di occupare un posto d’onore tra i grandi capolavori dell’arte lirica». Così il direttore e compositore franco-polacco René Leibowitz, primo storico della dodecafonia, descrisse «Pagliacci», dramma in un prologo e due atti del quale Ruggero Leoncavallo compose libretto e spartito, in soli cinque mesi, sulla scia del successo di «Cavalleria rusticana» di Pietro Mascagni, opera del maggio 1890 che segnò il debutto del genere verista, con i suoi soggetti desunti dalla quotidianità e i suoi personaggi di estrazione umile, nel teatro musicale italiano. «Pagliacci», che deve la propria ampia popolarità anche alla prima incisione discografica, quella del 1904 con l’indimenticabile tenore Enrico Caruso, trae spunto da un fatto d’amore e di sangue realmente avvenuto a Montalto Uffugo, in Calabria, nel 1865 (gli atti del relativo processo penale sono conservati presso l’Archivio di Stato di Cosenza). Si tratta, per la precisione, di un delitto di gelosia, accaduto tra la folla, che il padre del compositore, l’avvocato Vincenzo Leoncavallo, seguì, in una prima fase, come giudice. Lo stesso autore ricordò in una sua inedita autobiografia, recentemente riportata alla luce dal giornalista Mauro Lubrani e dal musicologo Giuseppe Tavanti, l’avvenimento all’origine di questa sua celebre opera, rappresentata per la prima volta, con successo di pubblico (la stampa, soprattutto il «Corriere della Sera», ne rimase, invece, poco entusiasta), il 21 maggio 1892 al teatro Dal Verme di Milano, sotto la direzione di un giovane Arturo Toscanini e con il baritono Victor Maurel. «Il giorno della festa [...] facevano bella mostra di sé […] dei carri di saltimbanchi. Questi -ebbe a scrivere Ruggero Leoncavallo- tenevano le loro rappresentazioni all’aperto alle 23 ore, cioè dopo il tramonto [...]. Accorrevano così a centinaia gli spettatori, fra i quali eravamo assidui io e mio fratello. Lo spettacolo ci divertiva un mondo, naturalmente, ed allo stesso Gaetano [un servitore di famiglia, nell’opera il contadino Silvio, ndr] non pareva vero di condurvici, perché si era innamorato, e non senza fortuna, di una bella donnetta della truppa di saltimbanchi. Ma il marito, il pagliaccio della compagnia, aveva concepito dei sospetti […]; finché la sera della festa di mezz’agosto, durante una delle solite rappresentazioni a base di Arlecchino e Colombina, mentre la moglie era in scena, andò a frugare nei suoi vestiti e vi trovò un bigliettino […]. Il pagliaccio […] non seppe frenarsi e, appena calata la tela, piombò sulla moglie con un coltellaccio e le tagliò quasi netto la gola, senza che l’infelice avesse il tempo di emettere un sol grido. [...] Si accostò, poi, a Gaetano con un riso gelido che non dimenticherò mai […] Gaetano stramazzò al suolo colpito dal medesimo coltellaccio di cui poco prima era caduta vittima la sua amante». Il Verismo Si Fa Musica Mario Morini, il più celebre studioso di Ruggero Leoncavallo e dei suoi tempi, ricorda, però, che il libretto dei «Pagliacci» trova le proprie radici anche ne «La femme de Tabarin» di Catulle Mendès e in «Un drama nuevo» di Maurel Tamayo Baus. Lo studioso precisa, inoltre, che la storia del tragico clown, con il cuore a pezzi e il sorriso sulle labbra, era una narrazione entrata nell’immaginario collettivo e che la vera innovazione del compositore napoletano fu quella di portare questo tòpos sulla scena lirica e di illustrarlo con vigore truculento, facendo respirare un’aria di esistenza reale, vissuta. Nel prologo del dramma, quasi un manifesto programmatico del teatro musicale verista, uno dei suoi personaggi, Tonio, annuncia, infatti, che «l’autore ha cercato di pingervi uno squarcio di vita» e per questo «al vero ispiravasi» e «con vere lagrime scrisse» questa storia con «uomini in carne ed ossa», nella quale «vedrete amar sì come s´amano gli esseri umani; vedrete de l´odio i tristi frutti. Del dolor gli spasimi, urli di rabbia, udrete, e risa ciniche». L’opera, la cui dimensione meta-teatrale del secondo atto e il cui scambio «tra finzione e verità» anticipano esiti pirandelliani, «si contraddistingue -scrive la musicologa Maria Giovanna Miggiani- per la vocalità accesa e convulsa, con rapide escursioni verso l’acuto per rendere l’andamento di un discorso agitato, di sentimenti scoperti e privi di controllo. La scaltrita scrittura di Leoncavallo si avvale di elementi di modernità, come la continuità orchestra-palcoscenico di matrice wagneriana, ma recupera anche l’uso dei pezzi chiusi come romanze e duetti d’amore, dalle melodie cantabili di forte suggestione (con il conio di frasi memorabili come «Un nido di memorie», «E voi, piuttosto», «Ridi pagliaccio»)». Tuttavia, quest’opera rimane, per usare la felice espressione del musicologo Michele Girardi, «uno degli ultimi souvenir del museo del melodramma italiano ottocentesco», con i suoi prestiti melodici colti, in particolare da Mendelssohn, e con le sue citazioni dalla «Carmen» di Bizet (1875), dall’«Otello» (1887) di Verdi, storie entrambe incentrate sul tema della gelosia e della morte per amore. L’allestimento: Un’opera Sul Set L’allestimento del Teatro dell’Opera di Milano, firmato dal regista Mario Riccardo Migliara e sottotitolato «L’illusione del cinema», porta, come già ricordato, la vicenda all’interno di uno studio televisivo, alla mercé delle telecamere. La struttura della scenografia mette in evidenza tre luoghi deputati: il set, dove avvengono tutte le situazioni legate alla venuta della compagnia di pagliacci, i gradoni di un anfiteatro, sul quale il pubblico commenta e si muove secondo le istanze di un coro greco, e il retropalco, con la sedia del regista e dei suoi assistenti. Tutto viene reso performance, in un equilibrio in bilico tra varietà e reality-show, tra realtà e finzione. L’opera di Ruggero Leoncavallo, alla quale il regista milanese ha recentemente dedicato anche un libro scritto a quattro mani con la giornalista Giovanna Ferrante, diventa così il racconto in diretta di una vita, spiata dal sempre più inclemente occhio delle telecamere. Il dramma privato si fa happening live e a fine rappresentazione il pubblico sembra invitato a ricercare la verità di questo vecchio giallo della gelosia fuori dalla sala teatrale. «Ma Che Musica, Maestro», Gli Altri Appuntamenti In Cartellone La nuova stagione musicale del teatro Sociale di Busto Arsizio, intitolata «Ma che musica, maestro», prevede, nei prossimi mesi, altri due appuntamenti. Giovedì 18 aprile 2013, ore 21, sarà la volta di «Turandot», la storia dell’algida e sanguinaria principessa orientale, «bianca al pari della giada, fredda come quella spada», con la quale Giacomo Puccini salutò, per sempre, il mondo del melodramma. L’allestimento, intitolato «I colori delle favole», sarà messo in scena dal Teatro dell’Opera di Milano e si avvarrà della collaborazione dell’Istituto italiano del colore per rileggere il noto capolavoro del compositore lucchese, del quale rimane punta sublime la conosciuta romanza «Nessun dorma», attraverso un suggestivo e scenografico gioco di luci e cromie. Lunedì 6 maggio 2013, ore 21, il palcoscenico di piazza Plebiscito ospiterà, quindi, il concerto «Angelo Pinciroli & Friends», una serata all’insegna delle sette note e dell’amicizia artistica, che segna il ritorno sul palcoscenico di piazza Plebiscito di Angelo Pinciroli, prima tromba e tromba solista nell´orchestra della Fondazione Arena di Verona. Per informazioni 0331.679000.  
   
   
TEATRO REGIO DI PARMA: NABUCCO NELLA STAGIONE DEL BICENTENARIO  
 
Parma, 20 febbraio 2013 - Nabucco, l’opera che ha segnato la prima e folgorante affermazione di Giuseppe Verdi, debutta lunedì 4 marzo alle ore 20.00 nella produzione del Teatro Regio di Parma con la regia di Daniele Abbado, ripresa da Boris Stetka, le scene e i costumi di Luigi Perego e le luci di Valerio Alfieri. Sul palcoscenico un cast di prestigio, con Roberto Frontali (Nabucco), Sergio Escobar (Ismaele), Michele Pertusi (Zaccaria), Anna Pirozzi (Abigaille), Anna Malavasi (Fenena) e con loro Gabriele Sagona (Il Gran Sacerdote di Belo), Luca Casalin (Abdallo), Elena Borin (Anna). Sul podio della Filarmonica e del Coro del Teatro Regio di Parma, maestro del coro Martino Faggiani, il braccio esperto di Renato Palumbo. Francesco Ivan Ciampa dirigerà la recita del 13 marzo, nella quale il ruolo di Zaccaria sarà interpretato da Mattia Denti. Dopo il debutto, l’opera sarà in scena mercoledì 6 e venerdì 8 alle ore 20.00, domenica 10 alle ore 15.30, mercoledì 13 marzo 2013 alle ore 20.00. Terza opera del catalogo verdiano, Nabucco è senza dubbio uno dei titoli più popolari e tra i più densi di implicazioni. Andata in scena per la prima volta il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano, dopo soli dodici giorni di prove, l’opera ammaliò il pubblico milanese, il cui entusiasmo crebbe ad ogni replica, tanto che il titolo fu ripreso ben settantacinque volte prima della fine dell’anno. Composta su libretto di Temistocle Solera, l’opera vede stagliarsi in primo piano sullo sfondo dei conflitti individuali, un dramma dal taglio corale. Ed è proprio il coro degli ebrei, sconfitti e prigionieri dei Babilonesi, a farsi personaggio: a lui, non a caso, il Maestro assegna il momento più amato e celebre dell’intera opera, il “Va’, pensiero”, un canto che è insieme sospesa contemplazione della terra amata e sconfortata constatazione del proprio amaro destino. Si rinnova al Ridotto del Teatro Regio di Parma l’appuntamento con Prima che si alzi il sipario, ciclo di incontri di presentazione delle opere in cartellone, che vedrà protagonista Nabucco sabato 2 marzo 2013, alle ore 17.00. Sarà Emilio Sala, Direttore scientifico dell’Istituto nazionale di studi verdiani, a introdurre l’ascolto dell’opera con l’esecuzione dal vivo dei brani più celebri interpretati dal soprano Barbara Aldegheri, il mezzosoprano Akiko Endo e dal baritono Son Dong Chul, allievi del Conservatorio di Musica “A. Boito” di Parma, accompagnati al pianoforte da Claudia Rondelli e coordinati da Donatella Saccardi. L’ingresso è libero. Proseguendo nella volontà di favorire l’incontro con la musica e di stimolare la passione al belcanto, il Teatro Regio di Parma rinnova a tutti gli appassionati l’invito ad assistere alle prove del Coro, per scoprire come il complesso artistico del Regio affronta la preparazione di un’opera prossima al debutto. L’appuntamento a ingresso libero è per sabato 23 febbraio 2013 alle ore 18.45 presso la sede dell’Associazione musicale “Parma Lirica” (Parma, via Gorizia, 2, tel. 0521 231184 / 206144); nel corso della prova, l’appassionata direzione del Maestro del coro Martino Faggiani ripercorrerà l’opera, svelandone gli aspetti salienti, con l’accompagnamento al pianoforte di Claudio Cirelli. In occasione della Stagione Lirica 2013 il Teatro Regio di Parma ha avviato un Progetto di promozione culturale con l’intento di coinvolgere il pubblico delle scuole, delle associazioni musicali, culturali, sociali e ricreative, per incentivare una partecipazione sempre più consapevole a un momento, quello della prova generale dell’opera, che è prima di tutto occasione di crescita culturale e di stimolare così la ricerca e l’approfondimento. Ad esso è dedicata la prova aperta di Nabucco, che si terrà venerdì 1 marzo 2013 alle ore 15.30. I referenti delle scuole e delle associazioni aderenti potranno acquistare i biglietti prenotati, al prezzo speciale di € 5,00, presso la biglietteria del Teatro Regio giovedì 28 febbraio 2013 a partire dalle ore 11.00. Il Teatro Regio di Parma, per il grande successo raccolto dal progetto di Promozione culturale con l’adesione entusiasta di scuole e associazioni, apre al pubblico anche la prova antegenerale di Nabucco. Pertanto, coloro che hanno già richiesto e prenotato all’Ufficio Promozione culturale la loro partecipazione alla prova antegenerale in programma mercoledì 27 febbraio alle ore 15.30 potranno ritirare i biglietti, al prezzo speciale di € 5,00, presso la biglietteria del Teatro Regio martedì 26 febbraio 2013 a partire dalle ore 10.30. Per coloro che non hanno aderito al Progetto di promozione culturale saranno disponibili oltre 200 biglietti per la prova generale di Nabucco in programma venerdì 1 marzo 2013 alle ore 15.30. I biglietti, posto unico €15,00, saranno in vendita, per un massimo di due biglietti a persona, presso la biglietteria del Teatro Regio giovedì 28 febbraio 2013 a partire dalle ore 10.30.  
   
   
CALABRIA: PUBBLICATI I RISULTATI DELL´ULTIMO BANDO SULLE RESIDENZE TEATRALI  
 
Catanzaro, 20 febbraio 2013 - L´assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, nel comunicare che sono stati pubblicati i risultati dell´ultimo bando sulle residenze teatrali sul sito www.Regione.calabria.it/istruzione, ha sottolineato come "la Regione Calabria, in controtendenza con i tagli alla cultura che molti enti pubblici sono costretti ad operare, ha sostenuto il settore teatrale attraverso la programmazione dei fondi europei, trasformando con i fatti la Calabria da terra che importa a terra che esporta cultura". Un importante tassello della strategia regionale è appunto costituito dalle Residenze teatrali in Calabria avviato con un primo avviso nel luglio 2011, proseguito con un secondo nel marzo del 2012 e concluso con il terzo nel novembre 2012. Sono stati finanziati i progetti dell’Associazione "Scena Verticale" (vincitrice di 4 premi Ubu), dell’Associazione "Dracma" nel Comune di Polistena e dell’Associazione “Il Vaporetto Allegro” (Teatro Politeama di Catanzaro), ammesso con riserva di verificare i requisiti contributivi autocertificati. L’investimento complessivo per le 11 residenze teatrali è di quasi 2.5 milioni di euro, per animare i teatri attraverso attività di ospitalità, produzione e formazione di nuovo pubblico. Alcuni dei progetti finanziati sono collocati in zone particolarmente esposte alla criminalità organizzata, rappresentando un argine culturale al contrasto dell´illegalità, cosi´ come, per ampliare l´offerta culturale ed educativa, un altro progetto si svolge all´interno dell´Università della Calabria. Le otto residenze precedentemente individuate sono gia´ tutte operative. Le prime produzioni delle residenze teatrali hanno cominciato a essere rappresentate nel panorama teatrale nazionale con ottimi riscontri di critica e di pubblico. Si cita, per esempio, la produzione della compagnia "Scena Nuda" intitolata “Troia Paradise”, recensita dal "Corriere della Sera", mentre quello della residenza teatrale “Le arti del Gesto” è stato presentato nel Festival teatrale internazionale di "Le Mois Molière" a Versailles. Le 11 residenze teatrali sono così distribuite: quattro nella provincia di Cosenza ( San Fili, Rende, Cassano e Cosenza), due in provincia di Reggio Calabria ( Reggio Calabria e Polistena), 4 nell’ambito provinciale della provincia di Catanzaro ( Lamezia Terme, Soverato, Badolato e Catanzaro), una nella provincia di Crotone ( Comune di Cotronei). "Ci aspettiamo molto da questi investimenti", ha infine dichiarato l´Assessore Caligiuri che ha anche recentemente avviato la discussione sui testi unici della cultura per dare organicità e produttività all´intero settore.  
   
   
TEATRO REGIO DI PARMA AL VIA LA VENDITA DEI BIGLIETTI PER GLI SPETTACOLI DI PARMADANZA 2013  
 
Parma, 20 febbraio 2013 - Al via da martedì 19 febbraio 2013 presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma e on-line da mercoledì 20 febbraio su www.Teatroregioparma.org , la vendita dei biglietti per tutti gli spettacoli del festival internazionale Parmadanza che torna dopo un anno di assenza ad arricchire il cartellone della Stagione 2013 del Teatro Regio di Parma, festeggiando quest’anno il suo decennale. Ballet Preljocaj, Gala Svetlana Zakharova, Ballet Nice Méditerranée e Fondazione Nazionale della Danza/aterballetto: due prime nazionali e otto appuntamenti, dal 5 al 24 maggio, con prestigiose compagnie, maestri della coreografia classica e contemporanea e acclamate étoile internazionali. Mentre sono ancora disponibili presso la Biglietteria del Teatro Regio di Parma nuovi abbonamenti a Parmadanza 2013, nel primo giorno di vendita dei biglietti sarà possibile acquistarne un massimo di due per spettacolo a persona. Si accettano richieste di prenotazioni, via fax o e-mail, per gruppi organizzati. I posti saranno assegnati secondo la disponibilità al momento dell’acquisto. L’acquisto on-line comporta una commissione di servizio del 10% Iva inclusa sul costo del biglietto. I biglietti disponibili on-line sono acquistabili fino a due giorni prima di ogni singolo spettacolo. I biglietti per il posto in piedi di galleria al Teatro Regio saranno messi in vendita (per un massimo di due a persona), una volta esauriti i posti a sedere, un’ora e mezza prima dell’inizio dei singoli spettacoli. Speciale giovani, scuole di danza, lavoratori Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani, agli allievi delle scuole di danza e ai lavoratori in difficoltà, ai quali il Teatro Regio riserva agevolazioni e promozioni speciali. Così, tutti gli spettatori fino a 30 anni e gli allievi delle scuole di danza hanno diritto a una riduzione del 25% sul prezzo di abbonamenti (ancora disponibili) e dei biglietti di tutti i turni per i posti di platea e di palco. La promozione è valida fino a esaurimento posti. Tutti i lavoratori che sono in stato di disoccupazione, cassa integrazione, mobilità possono assistere agli spettacoli del Turno B a € 5,00, presentando relativa documentazione. La promozione è valida fino a esaurimento posti. Speciale aziende Il Teatro Regio di Parma dedica alle aziende uno speciale carnet di biglietti per assistere agli spettacoli di Parmadanza, per le prime e per le altre rappresentazioni, con la possibilità di personalizzarlo con gli spettacoli della Stagione Lirica, creando così un calendario unico che intreccia opera e danza.Un’occasione esclusiva per far vivere a ospiti e clienti l’affascinante atmosfera del Teatro Regio di Parma. Biglietteria Per informazioni Biglietteria del Teatro Regio di Parma, Via Garibaldi, 16/A 43121 Parma. Aperta dal martedì al sabato ore 10.30-13.30, 17.00-19.00, chiusa la domenica, il lunedì e i giorni festivi. Tel. 0521 039399 - Fax 0521 504224 biglietteria@teatroregioparma.Org www.Teatroregioparma.org Il pagamento presso la biglietteria del Teatro Regio di Parma può essere effettuato con denaro contante in euro, con assegno circolare non trasferibile intestato a Fondazione Teatro Regio di Parma, con Pagobancomat, con carte di credito Visa, Cartasì, Diners, Mastercard, American Express.  
   
   
DALLA REGIONE TOSCANA OLTRE 440MILA EURO PER LA CULTURA DELLA PACE E DELL’ANTIFASCISMO  
 
Firenze 20 febbraio 2013 – E’ di 442.00 euro lo stanziamento complessivo deliberato oggi dalla Regione Toscana per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza e per la promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli. Di questi 135.000 euro andranno al Comune di Stazzema come contributo annuale della Regione in favore del Comune medaglia d’oro al valor militare per il sacrificio dei suoi abitanti, vittime dell’eccidio di Sant’anna del 12 agosto 1944 e per il contributo dato alla guerra di liberazione. La delibera portata in approvazione dall’assessore regionale alla cultura, destina 187.000 euro all’Istituto Storico della Resistenza in Toscana e 30.000 alla Federazione regionale toscana delle Associazioni antifasciste. Seguono una serie di finanziamenti per gli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea. A quello di Grosseto vanno 28.000 euro. A quelli di Livorno e di Lucca 13.500, 9.000 a quello di Siena, 8.000 a quelli di Pistoia e a quello Apuano. Infine 10.000 euro sono stati destinati alla Fondazione Museo e Centro di documentazione della Deportazione e Resistenza Luoghi della Memoria Toscana di Figline di Prato.  
   
   
VILLAGGIO PREISTORICO NOLA: SITO ARCHEOLOGICO DI GRANDE RILIEVO CULTURALE  
 
Napoli, 20 febbraio 2013 - Si sono riuniti ieri a palazzo Santa Lucia gli assessori regionali alla Difesa del Suolo e Lavori Pubblici Edoardo Cosenza, al Demanio e Patrimonio Ermanno Russo, ed ai Beni Culturali Guido Trombetti per affrontare le problematiche relative al Villaggio Preistorico di Nola sia dal punto di vista tecnico che finanziario. Nel corso della riunione, è stato deciso di accelerare, d’intesa con la Soprintendenza, le indagini geologiche ed archeologiche propedeutiche ad un intervento definitivo per arginare la falda acquifera. Gli assessori Cosenza, Russo e Trombetti hanno sottolineato la volontà di valorizzare il complesso archeologico, ritenuto di grande rilievo culturale per la Regione Campania, attraverso l’inserimento dello stesso all’interno di un circuito che metta a sistema la gestione dei Beni Culturali di tutta l´area.