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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Febbraio 2013
ACQUACOLTURA, UN SETTORE DA SFRUTTARE MEGLIO  
 
Milano - Il 50 per cento del pesce consumato a livello mondiale è allevato. Tracciabilità, sicurezza, sostenibilità ambientale e prezzi vantaggiosi sono le principali ragioni di una crescita a due cifre a livello mondiale per il settore dell´acquacoltura, che nei prossimi dieci anni arriverà a produrre 79 milioni di tonnellate di cibo in più, confermandosi un comparto in continuo sviluppo. Dati emersi alla seconda edizione di ´Aquamed´, la mostra-convegno dedicata all´industria dell´acquacoltura sostenibile, che ha dato appuntamento a Milano a tutti gli operatori del settore. Sempre Meno Sarà Il Pesce Selvaggio - Si riducono invece le riserve degli stock naturali, al punto che la stessa Unione europea imporrà, con la prossima programmazione agricola, limiti severissimi al prelievo in mare aperto, applicati in particolare nel Mediterraneo. Questo significa che il pesce selvaggio sarà sempre di meno e costerà sempre di più. In questo contesto l´acquacoltura giocherà il ruolo chiave nell´approvvigionamento di pesce. Lombardia Prima Regione Per Consumo Pesce - In questo scenario spicca la Lombardia che, tra grandi laghi e fiumi, dispone del 60 per cento dell´acqua dolce italiana. Non solo, la Lombardia è anche la prima regione in Italia per consumo pro capite di pesce e prima nell´allevamento e produzione di trote, storioni e anguille, con vere e proprie eccellenze esportate in tutto il mondo come il pregiatissimo caviale e l´anguilla. Interessante Opportunità Di Reddito - "L´acquacoltura è un´interessante opportunità di reddito per gli agricoltori e un´opportunità di sviluppo economico e sostenibile del territorio - ha spiegato l´assessore all´Agricoltura, intervenuto nel corso della mattinata -. Tra gli animali allevati, il pesce è infatti quello che ha un altissimo indice di trasformazione e cioè consuma meno mangime a parità di carne prodotta. Dobbiamo però sfruttare meglio la vicinanza tra produttori e consumatori, anche incentivando il consumo di pesce fresco locale. A questo scopo abbiamo sottoscritto a dicembre un protocollo di intesa con l´associazione Piscicoltori Italiani e con Milano Ristorazione per introdurre nei menù delle mense scolastiche la trota allevata negli impianti lombardi di acquacoltura".  
   
   
PESCA: FEDERCOOPESCA; FARE SISTEMA E ADOTTARE NUOVI MODELLI DI SVILUPPO È FORMULA ANTICRISI DA MANFREDONIA ESEMPIO VIRTUOSO PER SALVARE LA PESCA DAL DECLINO  
 
 “Fermare il declino della pesca si può, basta fare sistema e adottare nuovi modelli di sviluppo”. Lo sostiene Massimo Coccia presidente della Federcoopesca-confcooperative portando ad esempio quanto si sta facendo in Puglia, a Manfredonia nell’ambito della sperimentazione sul rossetto, specie la cui pesca attualmente è vietata in base a divieti comunitari. “A Manfredonia è nato un laboratorio virtuoso dove grazie al coordinamento tra Ministero, Regione, Comune, Autorità marittima e associazioni di categoria si sta portando avanti una sperimentazione tesa ad ottenere quei dati scientifici richiesti per la realizzazione di un piano di gestione che possa portare al recupero di un antico mestiere, come quello della pesca al rossetto, nel rispetto dei nuovi vincoli imposti dalle norme europee” spiega il vicepresidente nazionale e referente per la Puglia della Federcoopesca Nunzio Stoppiello. “Stiamo cercando di non vanificare i sacrifici di chi ha riconvertito la propria attività optando per altri sistemi di pesca, per raggiungere un obiettivo strategico che è quello di coniugare nel miglior modo possibile le esigenze di tutela ambientale con la pratica di una pesca antica e importante da un punto di vista sociale ed economico” sostiene Stoppiello. Il prossimo passo, dopo il recente workshop pugliese sulle pesche speciali e il loro ruolo economico, sociale e ed occupazionale per le comunità di pesca, è quello di confronto tra diverse regioni interessate a questo tipo di pesca. “Quello realizzato a Manfredonia potrebbe diventare un sistema di gestione condiviso da più marinerie. Un incubatore per presentare a Bruxelles proposte concrete e partecipate sul tutto il territorio nazionale, per una gestione responsabile delle specie tutelate” sottolinea il presidente Coccia nel rilanciare la necessità di una conferenza nazionale di settore dove si possa discutere, oltre a questo tema, anche quello della gestione dell´attività di pesca a traino, della valorizzazione delle produzioni, di un nuovo sistema di tutele sociali per i pescatori (dall´Aspi, non inadatta alle cooperative di pesca, al riconoscimento del lavoro del pescatore come attività usurante), di un maggiore coinvolgimento delle marinerie nelle gestione della pesca".  
   
   
AGRICOLTURA:OLTRE 5 MLN PER ATTIVITA´ IN AREE RURALI DELL’ABRUZZO  
 
Pescara - La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore alle Politiche agricole, ha approvato il Bando pubblico per l´attuazione della Misura 3.1.2 del Programma di Sviluppo Rurale "Sostegno alla creazione e allo sviluppo di Microimprese", con un finanziamento di 5.067.329 euro. L´intervento prevede aiuti alle microimprese le cui attività si svolgano in collegamento con le produzioni e le attività agricole e forestali, con i prodotti artigianali locali, con le attività di servizio rivolte alla tutela e alla promozione del territorio e dell´ambiente. Lo scopo è migliorare la qualità della vita, l´imprenditorialità e l´occupazione. La misura 3.1.2 del Psr Abruzzo 2007/2013 punta al riequilibrio delle dinamiche economiche e sociali delle differenti aree della Regione Abruzzo, che è strettamente collegato alla crescita delle opportunità occupazionali e reddituali dei territori rurali della collina interna e della montagna, anche attraverso la creazione di un ambiente favorevole alla nascita di nuove iniziative imprenditoriali e al consolidamento di quelle già presenti, favorendo la permanenza della popolazione in tali aree e riducendo gli squilibri sociali in essi presenti. La misura è quindi direttamente correlata all´obiettivo del "Mantenimento e creazione di nuove opportunità occupazionali in aree rurali", agendo sul versante della diversificazione delle attività economiche extra-agricole. Inoltre, in maniera indiretta la misura favorisce il miglioramento dell´attrattività dei territori rurali per le imprese e le popolazioni. Nell´ambito del bando è previsto un contributo in conto capitale da calcolarsi in percentuale sul costo totale ammissibile dell´intervento, che non deve essere superiore a 200.000 euro per ciascun beneficiario. Il sostegno è concesso in forma di contributo a fondo perduto nella misura del 50 per cento del costo totale ammissibile, cui vanno detratti gli eventuali altri aiuti in regime "de minimis" già percepiti nell´arco del triennio di riferimento da parte del beneficiario. I soggetti beneficiari sono le microimprese ai sensi del Regolamento (Ce) n. 800/2008 del 6/08/2008 (imprese, anche di nuova costituzione, che occupano meno di 10 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro).  
   
   
DOPO DUE ANNI IN REGIONE LOMBARDIA 19 DISTRETTI AGRICOLI  
 
Milano - Diciannove distretti agricoli, nati per aggregare filiere, territori e aziende specializzate nell´agroalimentare di qualità. Almeno un migliaio le imprese agricole che hanno aderito alle società di distretto. A due anni di distanza dalle prime realtà accreditate dalla Regione Lombardia, si è fatto il punto della situazione a Palazzo Lombardia in un convegno promosso dall´Assessorato all´Agricoltura in collaborazione con la Fondazione Minoprio ´Distretti agricoli promotori di innovazione´. Tra le esperienze a confronto quelle del Distretto della filiera ortofrutticola, dell´agroalimentare di qualità Valtellina e neorurale delle tre acque. Formula Per Aggregare Imprese - "L´innovazione in agricoltura passa anche dalla capacità di aggregarsi. Con minori risorse a disposizione - ha spiegato l´assessore regionale all´Agricoltura - l´imperativo è mirare all´efficienza, alla riduzione dei costi di produzione, creando sinergie tra realtà complementari e ottimizzando professionalità e competenze. Abbiamo già avuto la soddisfazione di finanziare i primi progetti dei distretti, quelli che hanno fatto domanda sulla misure di cooperazione, ma certamente disegnando il nuovo Psr dobbiamo favorire ancora di più l´aggregazione tra imprese. Le potenzialità non sono solo di natura economica a vantaggio delle aziende che partecipano al distretto". Buone Ricadute Sociali - "Altrettanto interessanti - ha concluso l´assessore - sono infatti le ricadute sociali e turistiche, che si verificano quando il distretto arriva a integrarsi con la cultura del territorio e a concorre alla sua migliore valorizzazione". Qui di seguito l´elenco aggiornato dei distretti agricoli lombardi, suddivisi per nome, tipologia e soggetto capofila: 1. Ortofrutticolo Lombardo (Filiera) - Aop Unolombardia; 2. Agricolo Milanese (Rurale) - Comune di Milano; 3. Latte Lombardo (Filiera) - Cooperativa Santangiolina; 4. Po di Lombardia (Agroalimentare di Qualità) - Consorzio Latterie Virgilio; 5. Valtellina (Agroalimentare di Qualità) - Consorzio Valtellina c´è più Gusto; 6. Vivaismo ´Plantaregina´ (Filiera) - Centro servizi Florovivaismo; 7. Franciacorta, Sebino, Valtrompia (Rurale) - Gal Golem; 8. Agroenergetico (Filiera) - Consorzio italiano Biogas, Le Gerre, Energetica Onlus; 9. Filiera della carne bovina (Filiera) - Unipeg Società Cooperativa Agricola; 10. Florovivaistico Alto Lombardo (Filiera) - Consorzio Florovivaisti Lombardi; 11. Riso e Rane (Rurale) - Azienda agricola Francesco Galimberti; 12. Distretto rurale Oltrepomantovano (Rurale) - Gal Oltrepò Mantovano; 13. Distretto rurale della Vallecamonica ´Gusto e benessere´ (Rurale) - Impresa e Territorio scarl; 14. Distretto Suinicolo Padano Interprovinciale (Filiera) - Gruppo Riunito Suinicoltori - G.ri.sù. 15. Distretto della Filiera suinicola lombarda Interprovinciale (Filiera) - Assocom scarl; 16. Distretto agricolo della valle del fiume Olona (Rurale) - Consorzio del Fiume Olona; 17. Distretto del vino dell´Oltrepò pavese - Bonarda e Pinot nero (Agroalimentare di qualità) - Cciaa di Pavia; 18. Distretto agricolo della bassa bergamasca (Rurale) - Comune di Spirano (Bg); 19. Distretto neorurale delle tre acque di Milano (Rurale) - Provincia di Milano.  
   
   
IN ARRIVO A VICENZA IL BUON PESCATO ITALIANO, SANO ED ECONOMICO  
 
Venezia - Transita per Vicenza, mercoledì 20 e giovedì 21 febbraio, la “Rotta del buon pescato italiano”. In questi due giorni, in viale Roma, sosterà infatti il Promotruck, l’autoarticolato che sta girando i capoluoghi di provincia del Veneto per diffondere le qualità di sedici specie ittiche pescate nei mari italiani, spesso sotto considerate dai mercati e dagli acquirenti, ma ottime e anche meno costose di altre. Il transito del Promotruk è l’avanguardia della “Rotta del Buon Pescato Italiano”, un progetto nazionale sostenuto dai fondi europei per la pesca e realizzato dal ministero delle politiche agricole, finalizzato ad incentivare il consumo di specie marine pescate nei nostri mari. L’iniziativa coinvolge il Veneto come a unica Regione del Nord, oltre e Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Nel territorio regionale, l’autoarticolato, che in questi due giorni è a Belluno, sosterà a Verona il 22 e 23 febbraio; a Padova il 25 e 26 febbraio; a Rovigo il 26 e 27 febbraio; a Venezia Mestre l’1 e 2 marzo e a Treviso il 5 e 6 marzo). Il transito del tir del pescato italiano è però solo parte dell’iniziativa, che in Veneto vedrà tre giorni di assaggi, dibattiti e confronti l’8, 9 e 10 Marzo a Treviso nel piazzale del Foro Boario. Il Promotruk sarà accessibile dalle 9 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 190 e i visitatori saranno accolti dalla mascotte “Sugarello”. Al suo interno è allestita una esposizione, con audiovisivi, materiale fotografico e sagome raffiguranti le specie ittiche protagoniste del Tour, delle quali vengono illustrate le qualità e le caratteristiche. E’ inoltre a disposizione un’Area di Formazione Gioco rivolta abambini e ai ragazzi delle scuole elementari e medie, e ovviamente delle loro famiglie. Si potranno scattare foto ricordo con “Sugarello”, da ricevere nella propria Posta Elettronica e pubblicate sui principali Social Network. Saranno pure distribuiti: magliette, cappelli, borse, righelli, matite, penne e ricettari di cucina. Si potranno infine vincere premi anche con il concorso web “Pesca in rete” e con un simpatico gioco per bambini. Il 25 e 26 febbraio l’autoarticolato del pecato si trasferiràa Verona il 22 e 23 febbraio; a Padova il 25 e 26 febbraio; a Rovigo il 26 e 27 febbraio; a Venezia Mestre l’1 e 2 marzo e a Treviso il 5 e 6 marzo.  
   
   
INAUGURATO IL NUOVO LABORATORIO SENSORIALE DELLA FONDAZIONE MACH  
 
E’ stato inaugurato il 15 febbraio, a San Michele all’Adige, il nuovo laboratorio sensoriale della Fondazione Edmund Mach. La nuova struttura dotata di strumentazione all’avanguardia nello studio e nell’analisi sensoriale supporterà sia l’attività di ricerca che quella didattica. Il laboratorio, ospitato nel nuovissimo Palazzo della ricerca e della conoscenza, occupa una superficie complessiva di oltre 300 metri quadrati ed è dotato di attrezzature che lo rendono un centro di riferimento a livello nazionale. Ventidue cabine informatizzate per le valutazioni sensoriali individuali in condizioni ambientali controllate, un’aula didattica con 48 postazioni di assaggio, una sala destinata all‘addestramento del panel con una zona attrezzata con cabine individuali per svolgere test cognitivi comportamentali, un locale per la preparazione dei campioni. Sullo stesso piano dell’edificio, accanto ai locali dedicati alle valutazioni sensoriali, è operativo un laboratorio di analisi dotato di strumentazione avanzata finalizzata a misurare parametri chimico-fisici correlati con la qualità sensoriale degli alimenti come: l’analisi dei composti chimici volatili che contribuiscono a odori e flavour, aspetti chiave per l’apprezzamento di un prodotto alimentare, ma anche l’analisi di proprietà fisico-meccaniche correlate alla texture e all’aspetto esterno. Sono presenti un texture analyser dotato di detector acustico per l’analisi delle proprietà acustiche e meccaniche degli alimenti, un colorimetro e un analizzatore di immagini per il controllo di colore, dimensioni e forma. Le competenze messe in gioco vanno dalla chimica e tecnologia degli alimenti alla fisica, dalla statistica alla psicologia cognitiva. L´attività di ricerca supporta, attraverso progetti applicativi, l’innovazione di prodotti e processi nel settore agroalimentare e la valorizzazione dei prodotti tipici di interesse per l’economia trentina. Attualmente il laboratorio è impegnato in un importante progetto di caratterizzazione varietale della mela con un duplice approccio sensoriale e strumentale, finalizzato a supportare lo sviluppo di nuove varietà che tenga in considerazione i fattori qualitativi chiave che guidano la scelta del consumatore. Strategiche sono le collaborazioni centri di ricerca e università, ma anche con la realtà produttiva fra le quali si segnala quella pluriennale con il Consorzio dei Caseifici Trentini per l‘ottimizzazione dei metodi di controllo della qualità. Fra le altre attività, il laboratorio promuove anche l’insegnamento dell’analisi sensoriale e in questi anni ha maturato una pluriennale esperienza nella didattica, sia a livello accademico (corsi di laurea e master universitari) che di corsi specialistici, Dopo i saluti istituzionali di Mauro Fezzi, direttore Generale della Fondazione, sono intervenuti Marco Dal Rì, dirigente del Centro istruzione e formazione, e Flavia Gasperi, responsabile del gruppo di ricerca Qualità Sensoriale del Centro ricerca e innovazione. Presente anche il vicepresidente Gabriele Calliari. Sono intervenuti poi Erminio Monteleone dell´Università di Firenze, presidente della Società Italiana di Scienze Sensoriale e della European Sensory Science Society, Franco Biasioli, responsabile della piattaforma tecnologica Composti Volatili e Massimo Bertamini, coordinatore per l’Istruzione Post-secondaria e Universitaria. Intervento finale quello di Giorgio Nicolini, ricercatore del Centro Trasferimento Tecnologico, in ricordo di Giuseppe Versini che ha lavorato per oltre 30 anni all’Istituto Agrario prima in qualità di ricercatore e poi come coordinatore, per dieci anni, del Dipartimento Laboratorio di Analisi e Ricerche, la cui passione per la scienza degli aromi, che conosceva profondamente, lo ha portato a credere alle potenzialità dell’analisi sensoriale in anni nei quali, in Italia, questa disciplina era quasi sconosciuta. L’evento inaugurale di oggi è stato patrocinato dalla Società Italiana di Scienze Sensoriali, l’associazione scientifica fondata nel 2002 che si propone di contribuire al progresso della scienza sensoriale e delle sue applicazioni in Italia. I Numeri Del Laboratorio Sensoriale: Un’area complessiva di 300 mq · 22 cabine informatizzate · un’aula didattica con 48 postazioni di assaggio, · una sala destinata all‘addestramento del panel con una zona attrezzata con cabine individuali per svolgere test cognitivi comportamentali, · un locale per la preparazione dei campioni. · Laboratorio di analisi.  
   
   
LOMBARDIA. MONITORAGGIO ANIMALI AIUTA GLI AGRICOLTORI  
 
Milano - Le tecniche di monitoraggio della fauna selvatica sono state al centro del convegno organizzato il 18 febbraio a Palazzo Lombardia per ricordare, a distanza di un anno dalla sua prematura scomparsa, il professore Guido Tosi, docente di zoologia dell´Università dell´Insubria, wildlife manager e tra i primi a sostenere che l´attività venatoria dovesse essere regolata e gestita tutelando la risorsa fauna. Il suo intenso lavoro è stato ordinato e raccolto nel libro ´Monitoraggio di Uccelli e Mammiferi in Lombardia, realizzato dall´Assessorato regionale all´Agricoltura, in collaborazione con l´Ateneo varesino e l´Istituto Oikos. Grande Patrimonio Aviario Della Lombardia - Nel dare il benvenuto ai numerosi ospiti riuniti nella Sala dei 500 di Palazzo Lombardia l´assessore ha voluto ricordare come "La nostra regione, pur essendo un territorio fortemente antropizzato, vanta un grande patrimonio in termini di biodiversità vegetale e animale, che abbiamo la responsabilità di tutelare e salvaguardare". Un Compito Assegnato A Regione - "Compito della Regione Lombardia - ha spiegato l´assessore - è tutelare la fauna come bene ambientale. Un monitoraggio efficace e continuo è pertanto uno strumento imprescindibile per poter gestire la fauna selvatica, garantire il suo equilibrio con le attività produttive e venatorie e per capire se le risorse utilizzate sono state spese bene e in interventi efficaci. La Regione svolge regolarmente attività di monitoraggio per diverse specie e nuovi interventi sono già in cantiere: come la predisposizione del Piano faunistico regionale e la banca dati per gestire i richiami vivi utilizzati nella caccia di appostamento". "Infine - ha concluso l´assessore - il monitoraggio e l´importanza di poter disporre di uno strumento di rilevazione omogeneo si stanno dimostrando fondamentali per gestire le specie che creano più danni agli agricoltori e al territorio, come nel caso dei cinghiali e delle nutrie".  
   
   
LA VITICOLTURA DEL FUTURO TRA QUALITA´ E RESISTENZA ALLE MALATTIE  
 
La sfida per la viticoltura del futuro è già iniziata. Bisogna puntare ad una qualità elevata, attraverso piante resistenti alle principali malattie fungine, che permettano quindi meno trattamenti andando incontro ad una viticoltura più sostenibile. Su questi obiettivi si sta concentrando l´attività di miglioramento genetico della vite, che viene promossa dalla Fondazione Edmund Mach di San Michele e dal Centro di Sperimentazione Agraria e Forestale di Laimburg. Attualmente sono allo studio decine di nuove varietà. Nel 2011/2012 a San Michele su quasi 200 piante, frutto di incroci, è stata riscontrata una resistenza importante a oidio e peronospora. Se l´attività dovesse proseguire con questi ritmi, diverse piante resistenti dovrebbero essere disponibili per i viticoltori trentini entro i prossimi 10 anni. Per illustrare le novità in questo campo si è svolto oggi pomeriggio un incontro al Palazzo della Ricerca e della Conoscenza di San Michele al quale hanno partecipato più di 100 viticoltori provenienti anche da fuori regione, che si sono potuti confrontare con i principali esperti a livello europeo nel miglioramento genetico della vite. Ad aprire il seminario è stato Enrico Giovannini del Civit (Consorzio Innovazione Vite), nato dalla collaborazione tra i vivaisti viticoltori trentini ed i ricercatori della Fondazione Mach. "La viticoltura moderna - ha sottolineato Giovannini - chiede innovazione. Ci sono, infatti, nuovi bisogni: ridurre il numero degli interventi fitoiatrici, soprattutto in aree vicine a centri abitati, ed avere piante che si adattino al cambiamento climatico e alle temperature più alte. Per tutto questo serve un programma di miglioramento genetico mirato e la Fondazione Mach ha un ruolo centrale ed indispensabile in quest´ottica". Marco Stefanini, responsabile del miglioramento genetico a San Michele, ha ribadito come "la resistenza alle principali malattie fungine (come oidio e peronospora, ndr) significa favorire una viticoltura più sostenibile. Quindi, attraverso gli incroci, stiamo realizzando e selezionando piante che reagiscono meglio ai patogeni, che si adattano allo stress generato dal cambiamento climatico e che garantiscano maggiore qualità", e quindi vini migliori da mettere sul mercato. Barbara Raifer, presentando il lavoro del Centro di Laimburg, ha invitato a tenere i piedi per terra ricordando che "le resistenze non sono assolute", ma ha mostrato ottimismo per i prossimi anni in quanto "si sta attraversando una fase di forte evoluzione in questo campo e in un futuro non troppo lontano potremmo avere varietà significativamente resistenti". L´attenzione si è poi soffermata sulla qualità delle nuove varietà, "molto buona, soprattutto per quanto riguarda i vini bianchi", ha affermato Raifer. Infine, Raffaele Testolin dell´Università di Udine ha posto una questione interessante: attraverso questi incroci rinnoveremo le vecchie varietà, come Teroldego, Cabernet o Merlot, oppure nascerà qualcosa di nuovo? "Non sarà possibile - ha spiegato Testolin - ricostituire le varietà usate come "genitori" di quelle nuove. Certo, i profili aromatici possono ricordare varietà alla quali siamo legati, ma sono convinto - ha concluso - che con le nuove varietà si deve rompere col passato, creando qualcosa di innovativo". A proposito di nuove varietà di vite, sono in costante aumento. Attualmente quelle coltivabili in Italia sono solamente Bronner e Regent. Sono state effettuate domande per altre sei varietà coltivabili, ma la strada non sarà breve anche se si spera di ottenere risposte a livello nazionale nei prossimi mesi.  
   
   
BASILICATA: INDENNITÀ PER AGRICOLTURA NELLE ZONE MONTANE, APPROVATO BANDO DISPONIBILITÀ FINANZIARIA DI 4,5 MILIONI DI EURO. IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE È FISSATO AL 5 MAGGIO 2013.  
 
Favorire la permanenza di presidi agricoli in montagna attraverso azioni di compensazione degli svantaggi naturali; conservare la biodiversità e diffondere i sistemi agro-forestali ad alto valore naturalistico; compensare il deficit di reddito degli agricoltori che esercitano la propria attività nelle aree montane. Sono questi gli obiettivi del bando per il 2013, approvato dalla Giunta regionale, per l’erogazione di indennità compensative per far fronte agli svantaggi naturali che incontrano gli agricoltori che operano nelle zone montane. Il Bando, previsto dalla Misura 211 del Psr Basilicata 2007-2013 e predisposto dal Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale della Regione Basilicata, prevede una disponibilità finanziaria di 4,5 milioni di euro. Il bando prevede che il valore delle indennità compensativa è determinato in funzione della dimensione aziendale con importi variabili fino a 200 euro per ettaro. Le aree montane del territorio regionale sono soggette ad un costante fenomeno di erosione demografica conseguente all’abbandono delle attività economiche. Tale fenomeno causa un ulteriore indebolimento dei sistemi socio economici e rappresenta un fattore di rischio per il mantenimento di delicati equilibri ambientali da sempre regolati dalla presenza dell’uomo e favoriti da una gestione sostenibile delle risorse naturali per fini produttivi. L’obiettivo della Misura 211 è il mantenimento delle aziende, con particolare riguardo per quelle orientate alla zootecnia, ubicate nelle aree montane considerato che costituiscono un tessuto imprenditoriale ancora attivo ed in grado di contribuire ad una gestione sostenibile del territorio montano. La domanda di accesso al bando deve essere inoltrata attraverso il portale del Sistema Informativo Agricolo Nazionale da un Centro di Assistenza Agricola autorizzato. Il termine per la presentazione delle istanze è fissato al 5 maggio 2013.  
   
   
PRESENTATE LE PRIORITÀ DELLA NUOVA PROGRAMMAZIONE RURALE DELLA PUGLIA  
 
“Mentre in Europa il ritardo sul negoziato per il budget probabilmente si tradurrà in un ritardo anche nell’avvio della programmazione post 2013, noi in Puglia siamo già pronti, con un approccio innovativo che ha definito obiettivi e priorità del nuovo quadro strategico”. Così l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari nel presentare oggi a Bari il documento strategico per la nuova programmazione del Piano di Sviluppo rurale. “In un mondo nel quale la politica vive come un problema il tema della rappresentanza – ha proseguito l’assessore - noi in Puglia abbiamo fatto un lavoro di condivisione bellissimo, che dà sostanza e corpo alle decisioni ma crea anche la motivazione più diffusa per conseguire gli obiettivi più ambiziosi. Abbiamo ribaltato l’approccio: dalla logica di procedura di spesa, tesa a non perdere risorse, siamo passati a quella dei processi di spesa, concentrata su obiettivi da raggiungere e dunque qualità della spesa”.(...) “Il documento - ha spiegato l’Autorità di gestione del Psr della Puglia - nasce da un lungo confronto con tutti i protagonisti del sistema agroalimentare regionale sulla attuale programmazione, con l’obiettivo di individuarne le criticità e i risultati positivi. Un lavoro che ha restituito un quadro dei fabbisogni percepiti dagli operatori e un’ampia condivisione delle macro azioni necessarie per accompagnare lo sviluppo del sistema agricolo e delle aree rurali. L’obiettivo è agganciare la ripresa consolidando i risultati senza precedenti dal comparto pugliese: nonostante la crisi economica le aree rurali regionali e il sistema agroalimentare hanno mostrato dinamicità, testimoniata dall’ingresso dei giovani imprenditori agricoli e dalle performance che stanno contraddistinguendo l’offerta alimentare pugliese. Questo anche grazie a politiche complementari che hanno trovato il loro punto di forza nella valorizzazione degli elementi distintivi dell’agricoltura pugliese. Un esempio di successo è stata la costruzione del Marchio ombrello dei Prodotti di Puglia. Restano forti debolezze nella organizzazione del tessuto produttivo e nella sua conseguente capacità di trattenere valore aggiunto e valorizzare la offerta”. Queste le azioni chiave per la futura programmazione: - Maggiore flessibilità e integrazione tra i fondi comunitari: attraverso una visione integrata tra il profilo delle infrastrutture, materiali e immateriali, e la promozione di strategie imprenditoriali capaci di esaltare meccanismi collaborativi solidi per favorire la concentrazione delle risorse, la selettività degli interventi e dei beneficiari. - Chiare priorità strategiche: ruolo dei giovani, trasferimento di ricerca e conoscenza e maggiore integrazione degli operatori con il mercato. Alcune idee per realizzarle: sostenere l’accesso e la permanenza dei giovani in agricoltura attraverso specifici supporti in termini di crescita del capitale umano e trasferimento tecnologico e organizzativo; costruire una partnership regionale tra sistema produttivo e della ricerca al fine di favorire sia una maggiore aderenza tra azioni e fabbisogni che meccanismi di trasferimento realmente fruibili; promuovere la robustezza delle reti d’impresa, favorendo i progetti di sviluppo che fondano su solide basi di fornitura, capaci di realizzare adeguata massa critica e attenti alla sostenibilità dei processi e alla internalizzazione d’innovazione. Fondamentale la costruzione di connessioni forti tra interventi per lo sviluppo rurale, nuovi strumenti di aggregazione e politiche distrettuali. - Favorire lo sviluppo locale attraverso un ruolo attivo delle diverse componenti economiche del mondo rurale, in primis gli agricoltori, nell’offerta di quei servizi che hanno il carattere di prossimità. Dunque: promozione delle filiere corte; incentivazione di un quadro di rapporti stabile tra pubblico e privato nella fornitura di servizi ricreativi, didattici e socio assistenziali; politica di distrettualizzazione del territorio rurale pugliese. - Prospettiva d’intervento più verde: inglobare il concetto di sostenibilità nel sistema di offerta agricola e rurale pugliese significa rafforzare il concetto di qualità legato al sistema Puglia e alla sue diverse componenti, agricola, alimentare, turistica. Questi i primi fondamentali indirizzi che innoveranno rispetto alle precedenti programmazioni, sono il frutto di un’altra innovazione - è stato sottolineato oggi - quella di metodo, che ha permesso un dialogo permanente e foriero di sollecitazioni con i protagonisti del sistema agroalimentare e rurale pugliese. Anche quest’esperienza sarà valorizzata nella prossima programmazione, favorendo un impegno più importante del partenariato nella valutazione dell’andamento dei programmi e nella costruzione delle decisioni.  
   
   
ANGURIE, AIUTI A AGRICOLTORI COINVOLTI IN CRISI DA "ESCHERICHIA COLI" NEL 2011  
 
L’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia rende noto che la Giunta Regionale ha approvato nella seduta del 18 febbraio la deliberazione con i criteri e le modalità per la concessione degli aiuti “de minimis” per i produttori di angurie della provincia di Lecce, che a causa dell’Escherichia Coli nel 2011 registrarono operazioni di mancata raccolta. Agli imprenditori agricoli beneficiari dell’aiuto sarà chiesto di completare l’istanza presentata nell’agosto 2011, presentando anche una autocertificazione attestante il non coinvolgimento in azioni penali per intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro. “Vogliamo consentire – è stato dichiarato - che gli imprenditori agricoli danneggiati siano ristorati sia pure in parte dei danni subiti, senza favorire in nessun modo coloro che sfruttano i lavoratori” L’indennizzo massimo previsto è pari a euro 2.092,50 per ettaro. L’intervento odierno conclude un lungo e difficoltoso iter per il reperimento delle risorse, che aveva incrociato la impossibilità di attingere alle misure comunitarie. Il Reg. (Ue) n. 585 del 17/06/2011 della Commissione, infatti, ha istituito misure di sostegno eccezionali, a carattere temporaneo, per il settore degli ortofrutticoli freschi per il periodo dal 26 maggio al 30 giugno 2011. Tali misure erano rivolte ai produttori per regolarizzare i mercati agricoli ai sensi dell’art. 3, paragrafo 1, lettera b), del Reg. (Ce) n. 1290/2005 del Consiglio, colpiti dall’escherichia coli. La Regione Puglia aveva inizialmente chiesto al Mipaaf di “voler attivare ogni utile iniziativa per richiedere, tra l’altro, alla Commissione europea l’inserimento dell’anguria tra le produzioni agricole oggetto del provvedimento di tutela, ovvero di adottare un nuovo regolamento che preveda misure di sostegno eccezionali limitatamente al prodotto anguria”. Tale richiesta riveniva dalle segnalazioni di diverse amministrazioni comunali e dalle organizzazioni professionali agricole, soprattutto delle Province di Lecce, Brindisi e Taranto, laddove si registrava un “vero tracollo del settore in quanto il prodotto anguria giace sui terreni di coltivazione non riuscendo nemmeno ad essere raccolto per mancanza di richieste da parte del mercato dei grossisti”. Il tracollo era dovuto all’allarme per il batterio escherichia coli che si era generato sul mercato degli ortaggi. Con apposita nota il Mipaaf ha comunicato che la Commissione europea aveva “chiuso ogni possibilità di adottare misure urgenti transitorie per gestire al crisi delle pesche e nettarine o di altri prodotti”. A seguito di una intensa attività da parte dell’Assessorato regionale sono state reperite le risorse per ristorare, sia pure parzialmente gli agricoltori colpiti da questa crisi di mercato. Risultano pervenute alla Regione Puglia nell’anno 2011 circa ottanta richieste di aiuto relative alla mancata raccolta di angurie da parte di produttori della provincia di Lecce e più precisamente degli agri di Nardò e comuni limitrofi.  
   
   
CALABRIA: PROVVEDIMENTI A FAVORE DEL COMPARTO BERGAMOTTO  
 
L’assessore regionale all’Internazionalizzazione Luigi Fedele ha espresso compiacimento per le misure adottate dalla Giunta in favore delle aziende di trasformazione del bergamotto e degli imprenditori del settore. “Gli interventi concreti a favore della filiera del bergamotto – ha detto Fedele - realizzati dal Dipartimento “Agricoltura”, su impulso del presidente Scopelliti, segnano un punto di svolta per il rilancio e la valorizzazione di una risorsa indicativa per lo sviluppo socio-economico del nostro territorio che, specie nella provincia di Reggio, rappresenta un elemento di sicuro interesse soprattutto per i suoi risvolti storico-culturali che caratterizzano il rapporto del nostra terra con l’oro verde. Le nuove azioni messe in campo testimoniano, oggi più che mai, l’interesse e l’attenzione di questa classe politica nei confronti di una sostanza che, se ben valorizzata, può assicurare un vero impulso economico ad un comparto che, di certo, riserva grandi soddisfazioni ai produttori e alla nostra regione perché costituisce un’eccellenza, tra l’altro unica al mondo, di questo territorio. I prodotti agroalimentari della Calabria affrontano giorno dopo giorno gli scenari internazionali e le sfide poste dalla globalizzazione, affermandosi nel mondo come patrimonio di suggestioni, di tipicità, ossia di quel forte legame che lega il prodotto e il territorio di origine. La produzione del bergamotto si inserisce in questi contesti proprio per la sua unicità, vero punto di forza per avviare percorsi virtuosi che possano esaltare al meglio le caratteristiche di un frutto prezioso e, di conseguenza, generare riverberi positivi sul nostro territorio. Va, quindi, reso merito alla decisione assunta dalla giunta Scopelliti di stanziare risorse a favore di circa trentasette nuove imprese agricole. Si aprono, così, prospettive di forte sviluppo per questa produzione tipica reggina e calabrese. Una riforma, comunque, iniziata dal commissario del Consorzio del Bergamotto Ezio Pizzi che ha portato un radicale mutamento in un settore sacrificato a lungo, a fronte, invece, di prospettive solide di mercato che riguardano, appunto, il bergamotto e i suoi derivati”.  
   
   
I QUADRI DIPINTI COL VINO IN MOSTRA A MATERA  
 
Il consumo del vino accompagna le vicende dell´uomo fin dalla più remota antichità: per la sua forza simbolica, aggregante e festosa, viene da sempre considerato dono fra i più preziosi, poiché concesso dagli dei. Ma da qualche tempo questo dono si è trasformato in Arte: l´Arte Enoica della salentina Arianna Greco, i cui quadri dipinti con svariati vitigni italiani inebriano la vista e l´olfatto. Rosso rubino non già nel calice ma sulla tela, con sfumature cromatiche cangianti nel corso del tempo. Corpi di donna, sguardi, satiri, il tutto prende forma non grazie a semplici pennellate ad olio o ad acrilico ma col pennello intinto nel vino! Grazie a questa tecnica la pittrice vanta un curriculum artistico di tutto rispetto: le sue opere son depositate presso importanti Musei d´Italia, come il Museo di Pulcinella a Napoli, di cui Arianna Greco e´ Ambasciatrice, ma anche il noto Museo Piero Taruffi di Bagnoregio (Vt) che proprio per il 2013 l´ha scelta come artista realizzatore dell´opera simbolo dei 25 anni di attività e del felice connubio tra vino e auto d´epoca. Nel 2012 le sue opere hanno fatto il giro d´Italia, dal Vinitaly a Firenze dove, in occasione del Wine Town la sua Personale e´ stata ospitata dell´Azienda Il Borro presso palazzo Salimbeni, insieme all´opera "Il Bacco di Arianna" entrata a far parte della collezione privata dello stilista Ferragamo. E da giovedì 21 febbraio le opere dell´artista saranno esposte nella splendida cornice dei Sassi di Matera, presso il Ristorante San Biagio: una grotta del paleolitico in cui ogni dettaglio farà sentire a casa. Le bianche pareti in tufo saranno riscaldate dai toni rossi delle tele dipinte con il vino, in un ambiente essenziale ed elegante, mentre lo chef Vito Antonio Specchia delizierà i palati piu´ esigenti con i piatti tipici della cucina mediterranea. Arianna Greco Ipad http://ariannagrecoarte.Wordpress.com/    
   
   
UNIONE ITALIANA VINI: DOMENICO ZONIN NUOVO PRESIDENTE  
 
Lo ha eletto il consiglio d’amministrazione individuando in lui la persona più adatta per completare il percorso intrapreso con la presidenza di Lucio Mastroberardino, prematuramente scomparso il 29 gennaio, e portare l’Associazione alla fine del mandato a giugno di quest’anno. “E’ per me un onore e uno stimolo a continuare nel lavoro di rafforzamento dell’Associazione iniziato con il mio predecessore” Domenico Zonin è il nuovo presidente della Confederazione Italiana della Vite e del Vino-unione Italiana Vini. Lo ha eletto all’unanimità il consiglio di amministrazione, individuando in lui la persona più adatta per proseguire nel lavoro iniziato nel 2010 con Lucio Mastroberardino, scomparso il 29 gennaio scorso, e per accompagnare l’Associazione alla fine del mandato. Domenico Zonin, già vicepresidente, resterà in carica infatti fino alla prossima assemblea dei soci prevista a giugno, che eleggerà il nuovo consiglio di amministrazione, a cui spetterà poi il compito di nominare il presidente per il triennio 2013/15. “Ringrazio il consiglio d’amministrazione per la fiducia accordatami per questo periodo di tempo che ci separa dal rinnovo delle cariche – ha affermato Domenico Zonin – E’ per me un onore e un privilegio poter ricoprire questa carica, che costituirà uno stimolo ulteriore a dare il mio contributo a sostegno dell’Associazione. Proseguiremo nel lavoro di rinnovamento e rafforzamento iniziato con Lucio, al quale va il mio affettuoso ricordo”. Domenico Zonin, nato il 18 luglio 1973 a Vicenza, dove vive e risiede, dal 2006 è vicepresidente di Casa Vinicola Zonin S.p.a con delega alla supervisione tecnica e produttiva. E’ il maggiore dei tre figli maschi del Cavaliere del Lavoro Gianni Zonin, presidente della Casa Vinicola Zonin, una delle più importanti realtà vitivinicole private d’Italia e tra le prime in ambito europeo, con 10 tenute di famiglia e 2.000 ettari di vigneti di proprietà presenti nelle 7 regioni italiane a più alto valore aggiunto vitivinicolo, oltre che a una significativa presenza negli Usa in Virginia. Dopo la laurea in Giurisprudenza nel 1997 presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, si trasferisce negli Stati Uniti per perfezionare le conoscenze acquisite durante il corso di studi. Dopo un corso di Enologia presso l’Università di Davis, California, uno stage presso Seagram Chateau & Estate Wines Company, California e una ulteriore esperienza lavorativa presso Gallo, Sonoma, California, nel 1998 ritorna in Europa e si trasferisce in Francia per completare la sua formazione. Fino all’aprile ’99 frequenta i corsi di Enologia presso l’Università Victor Segalen, Bordeaux ed è impegnato fino alla fine del 1999 in stage presso le più rinomate maison francesi: Société Ginestet, Bordeaux, Société Mestrezat & Domaines, Bordeaux e Château Lafite Rothschild, Pauillac. Dopo un periodo di tempo trascorso ancora all’estero, rientra in Italia nel 2000 per iniziare ufficialmente la sua collaborazione aziendale, occupandosi specificamente della produzione e di tutte le attività ad essa connesse presso le realtà produttive sia della Casa Vinicola Zonin sia delle tenute di famiglia. Dal 2008 al 2011 è vicepresidente nazionale di Confindustria Giovani, mentre dal 2010 entra nei consigli d’amministrazione di Unione Italiana Vini e Confederazione Vite e Vino, ricoprendo la carica di vicepresidente  
   
   
FERRARELLE: 120 ANNI DI TRADIZIONE, VALORE E INNOVAZIONE RISULTATI 2012, OBIETTIVI E STRATEGIE DI SVILUPPO 2013  
 
In occasione dei 120 anni del brand Ferrarelle, si è svolta la conferenza stampa in cui Carlo Pontecorvo, presidente e Ad di Ferrarelle Spa, Nunzio Savasta, Direttore Commerciale e Marketing, e Michele Pontecorvo, Responsabile Comunicazione Corporate, hanno fatto il punto sui risultati ottenuti durante l’anno appena trascorso, presentando obiettivi e strategie per il 2013. Il 2012 ha visto Ferrarelle compiere operazioni straordinarie che sono servite a un riposizionamento e un mutamento fondamentali per l’azienda: - si è messa in campo una nuova risorsa, il Direttore Commerciale Nunzio Savasta, di grande e dimostrata esperienza nel mondo del beverage e si è creata una nuova forza vendite diretta, più snella come numero, attenta a portare avanti politiche commerciali nel rispetto di un valore di marca e di qualità di prodotto; - si è investito significativamente sui singoli marchi. In un mercato italiano in cui i grandi marchi che hanno fatto la nostra storia di consumatori spariscono, o nella migliore delle ipotesi vengono acquisiti da realtà straniere, Ferrarelle dimostra di essere un’azienda che compie il percorso contrario, costruendo con solidità e responsabilità, preservando i marchi in un momento difficile e complesso: - si è lavorato alla produzione e messa on air di una nuova campagna mainstreamsul brand principe, Ferrarelle, che quest’anno compie 120 anni di vita: un prodotto televisivo di grande qualità nella sua semplicità e a nuove campagne di riposizionamento di tutti i marchi del gruppo; - acquisizione della proprietà del marchio Vitasnella Acqua da Danone, di cui Ferrarelle Spa era già licenziataria, che ha permesso di rafforzare in maniera significativa il valore industriale del gruppo ed il suo peso sul mercato; - Boario segue il riposizionamento degli altri marchi e dopo vent’anni torna in comunicazione, rivendicando la sua origine dalle famose terme lombarde da cui prende il nome. Tutte queste operazioni sono state messe a costo sull’anno passato che chiude con un fatturato di circa 162 milioni di euro e 861 milioni di litri venduti, con un Ebit in leggera flessione rispetto al 2011. Ciò consente all’azienda di iniziare il 2013 rafforzata e più efficiente, con una previsione di aumento del fatturato e un impatto positivo in termini di ricavi. I primi risultati del 2013 danno già riscontri positivi. “Ferrarelle Spa è un’azienda finanziariamente sana. Un’azienda che non è gravata da debiti, se non quelli fisiologici legati ai costi industriali, ai quali fa serenamente fronte con la sua cassa”, ha dichiarato Carlo Pontecorvo, presidente e Amministratore Delegato di Ferrarelle Spa. “Un’azienda che ha operato un profondo rinnovo di tutte le sue parti e della sua cultura per portare avanti con successo i suoi marchi, patrimonio della storia del consumo italiano. Un’azienda che non disinveste, anzi si guarda attorno con la volontà di crescere nel mercato del food, mercato che riconosce al nome Ferrarelle prestigio, serietà ed impegno, e che accoglie bene le nuove iniziative, come ci ha dimostrato la piccola realtà bio di Masseria delle Sorgenti. Abbiamo iniziato il nuovo anno con soddisfazione e con l’ottimismo sostenuto anche dai primi cenni di risultati positivi. Più di ogni altra cosa siamo coscienti di lavorare con l’obiettivo di portare avanti questa azienda nel tempo”. Le singole strategie dei marchi Ferrarelle In questi 120 anni è rimasta immutata solo la qualità di Ferrarelle. La caratteristica che l’ha resa famosa e la contraddistingue in maniera unica è indubbiamente la sua effervescenza naturale. Solo Ferrarelle, infatti, può vantare una naturalità delle sue bollicine totalmente conforme al protocollo di valutazione dell’ente certificatore indipendente Sgs. È marchio leader tra le effervescenti naturali in Italia, con una quota a volume del 21,7%, una distribuzione capillare nel canale moderno e una diffusione accentuata al Centro-sud per quanto riguarda il canale Horeca. Ferrarelle rimette l’accento su quelle proprietà organolettiche e funzionali che le consentono di ricoprire un ruolo centrale sulle tavole degli italiani e di adattarsi alle esigenze di tutti i componenti della famiglia, anche i più piccoli. Per ribadire ulteriormente il proprio legame con la cucina, Ferrarelle parlerà ai suoi consumatori attraverso attività che sfrutteranno l’endorsement di un importante cuoco italiano, Gennaro Esposito, 2 stelle Michelin e già testimonial del marchio, e avvierà inoltre interessanti attività di co-marketing che saranno presentate nel corso dell’anno al momento opportuno. Vitasnella Vitasnella è un’acqua minerale oligominerale, caratterizzata da un ridotto contenuto di sodio (soli 3 mg/l) che aiuta il corpo ad eliminare gli eccessi. È leader nel settore del body management ed è distribuita in tutta Italia nel canale moderno ed in quello tradizionale. Si è già affermata come acqua preferita dal pubblico femminile (le donne tra 25 e 45 anni rappresentano infatti il suo core-target), ma per questo nuovo anno Vitasnella ha deciso di non rivolgersi più esclusivamente al gentil sesso, ma anche agli uomini, che praticando attività fisica, seguendo un’alimentazione corretta e bevendo acqua Vitasnella, possono sentirsi bene con la loro forma fisica. Boario Boario è un’acqua mediamente mineralizzata che sgorga da fonti situate a circa 200 metri di profondità nell’area delle Terme di Boario, nella Valle Camonica, ai piedi del monte Altissimo (Brescia). Viene venduta prevalentemente attraverso il canale della grande distribuzione e sta crescendo anche nel canale Horeca, in particolar modo in Lombardia, potendo vantare preziose caratteristiche oligominerali che l’hanno resa nota sin dal Xviii secolo e per le quali è stata decantata da Alessandro Manzoni. Dopo oltre vent’anni Boario torna dunque in comunicazione, puntando per il nuovo posizionamento sui benefici intrinseci del prodotto - gli oligoelementi di origine termale - e i loro effetti sul consumatore. Ferrarelle e la Csr La Csr si riconferma area di importanti investimenti per Ferrarelle Spa che porta avanti le partnership istituzionali con alcune tra le più importanti realtà non-profit italiane. È stato da poco siglato il rinnovo triennale della collaborazione con il Fai – Fondo Ambiente Italiano, collaborazione iniziata nel 2011 per l’attuazione del progetto di riqualificazione e valorizzazione del Parco Sorgenti di Riardo, l’area naturale di 130 ettari sita nella pianura pedemontana del Roccamonfina e del Monte Maggiore che custodisce le sorgenti delle acque Natía, Santagata ed ovviamente di Ferrarelle, che manterrà il titolo di “Acqua Ufficiale del Fai”. Nei prossimi 3 anni l’azienda sarà main sponsor della Giornata Fai di Primavera, il momento di grande incontro del Fai con gli italiani che possono visitare eccezionalmente oltre 700 gioielli del patrimonio artistico e architettonico; sarà inoltre sponsor del Convegno annuale Fai e della campagna Ricordati di salvare l’Italia. Il Fondo Ambiente continuerà a garantire il suo patrocinio al Parco Sorgenti, che prenderà il nome di Oasi Fai di Riardo, che nella prossima primavera accoglierà i primi visitatori guidati dai volontari del Fondo alla scoperta dell’ecosistema in cui nasce l’effervescente naturale più famosa d’Italia. Continua anche il rapporto con Telethon, di cui Ferrarelle sostiene la ricerca contro le malattie genetiche sino dal 2011, anno che segna anche l’ingresso di Carlo Pontecorvo nel Cda della Fondazione. Il legame con Ferrarelle Spa non è solo espressione di una semplice partnership, ma un impegno costante e fortemente sentito che lungo tutto l’anno si traduce in supporto concreto, che vede la partecipazione del noto marchio di acqua minerale alla maratona televisiva di fund raising di dicembre, la sponsorship alla manifestazione Walk of Life, ma soprattutto il sostegno al laboratorio napoletano Tigem, eccellenza campana della ricerca scientifica nel mondo. Oltre all’ambiente ed alla ricerca scientifica, Ferrarelle Spa ha scelto anche un progetto culturale da sostenere, riportando alla luce una piccola gemma del mondo letterario italiano. Dopo 13 anni dall’ultima edizione è stato ricelebrato il 30 settembre 2012 a Capri nella Certosa di San Giacomo il premio Malaparte, fondato nel 1983 dalla mecenate napoletana Graziella Buontempo insieme con Alberto Moravia e Raffaele La Capria, che ha trovato in Ferrarelle Spa, unico sponsor del premio, un partner che ha sostenuto con vivo interesse il progetto di far rivivere questo prestigioso riconoscimento. “L’acqua è perfetta di per sé e bisognosa di nulla: adottare un comportamento socialmente responsabile è l’unica azione che possiamo intraprendere per aggiungerle del valore concreto”, ha dichiarato Michele Pontecorvo, Responsabile Comunicazione Corporate e Csr di Ferrarelle Spa. “Noi di Ferrarelle cerchiamo di raggiungere questo obiettivo agendo nel sociale attraverso attività che hanno tutte in comune due ingredienti: l’affinità con i nostri valori e la nostra natura, la collaborazione con partner di lunga e comprovata esperienza”  
   
   
KIMBO: UN ANNO DI FESTEGGIAMENTI PER I SUOI 50 ANNI A PARTIRE DAL GIORNO DEL SUO COMPLEANNO.  
 
Il 13 marzo 2013, in tutti gli Autogrill italiani, Kimbo e Autogrill offriranno un caffè e un cioccolatino a tutti i consumatori per festeggiare, oltre ai 50 anni del brand, il primo anniversario della loro collaborazione. Il 14 marzo 2013, grazie a un intervento di restauro finanziato da Kimbo, sarà riaperta al pubblico la chiesa di Sant’erasmo a Napoli e sarà inaugurata una mostra d’arte a Castel Sant’elmo. Kimbo, caffè tra i più amati e noti in Italia, compie 50 anni e Cafè do Brasil, l’azienda napoletana che lo produce, dà il via a un 2013 ricco di progetti innovativi, da una mostra d’arte a una serie di attività rivolte al trade e ai consumatori. In concomitanza con il 50° anniversario di Kimbo, compie 1 anno anche “Storie di Caffè”, la gamma di caffè sviluppata da Autogrill in partnership con Kimbo e inserita nei circa 600 bar Autogrill della rete italiana e negli oltre 2.000 punti vendita di 10 Paesi europei (Austria, Svizzera, Germania, Belgio, Francia, Olanda, Grecia, Repubblica Ceca, Polonia e Spagna). Una gamma di prodotti che ha incontrato le preferenze dei consumatori, con oltre 100 milioni di tazzine servite dal suo lancio ad oggi, grazie alle tre nuove tipologie che hanno contraddistinto il nuovo brand che Autogrill ha voluto dedicare all’offerta di caffetteria: “Quotidiano”, l’espresso energizzante del mattino, “Racconto”, miscela premium in edizione limitata e “Romanzo”, goloso caffè dessert . Per festeggiare i 50° anni di Kimbo e 1 anno di “Storie di Caffè”, il 13 marzo 2013 Kimbo e Autogrill offriranno gratuitamente a tutti i clienti in Italia un espresso accompagnato da un cioccolatino durante il Coffee Day. Ma i festeggiamenti promossi da Kimbo non finiscono qui. Nello stesso periodo, nella città di Napoli, sarà inaugurata la mostra d’arte “Bellebbuono. Napoli improvvisamente”, che sarà aperta al pubblico, gratuitamente, dal 14 marzo al 1 aprile 2013 presso Castel Sant’elmo. Realizzata in collaborazione con la Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo museale della città, la mostra raccoglie circa 40 opere tra dipinti, disegni, fotografie e porcellane, che raccontano Napoli, le sue strade, i suoi odori, le sue suggestioni, e la svelano “bellebbuono”, che in napoletano significa “all’improvviso”. Ma per lasciare anche un segno permanente del suo amore per città natale, Cafè do Brasil ha voluto contribuire al restauro dei cinque dipinti che originariamente decoravano la chiesa di Sant’erasmo, situata sulla Piazza d’Armi di Castel Sant’elmo. In occasione dell’inaugurazione della mostra le opere saranno ricollocate nelle nicchie in stucco che le ospitavano originariamente e la chiesa sarà riaperta al pubblico. Infine per celebrare l’importante traguardo insieme a tutti i propri consumatori, Kimbo darà il via a una serie di promozioni al consumo su tutti i punti vendita della sua distribuzione tese a premiare la clientela della fiducia e della fedeltà accordate in questi 50 anni  
   
   
LA PUGLIA PARLA AMERICANO. PRESENTATO IL CONCORSO “PUGLIA TOP WINE TRAVEL DESTINATION SWEEPSTAKES”  
 
Presentato presso lo stand della Regione Puglia, in occasione della 33^ edizione della “Borsa Internazionale del Turismo” di Milano, “Puglia Top Wine Travel destination sweepstakes” il concorso ideato da Wine Enthusiast in collaborazione con il consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia, che mette in palio un viaggio per due persone alla scoperta dei dei sapori, dei profumi e dei paesaggi pugliesi. L´iniziativa, rivolta ai 400 mila lettori di Wine Enthusiast, è organizzata nell´ambito del progetto “Top Wine Destination” promosso dalla Regione Puglia (Assessorato alle Risorse Agroalimentarii) e fortemente voluto dall´assessore Dario Stefàno per valorizzare l´importante riconoscimento ottenuto dalla rivista internazionale. L´autorevole testata infatti, ha inserito la Puglia tra le dieci migliori destinazioni enoturistiche del 2013, suggerendola come unica tappa italiana ai wine lover di tutto il mondo. Le altre “wine land” individuate dalla rivista sono: Monterey-california Usa, Rioja-spagna, Willamette Valley-oregon Usa, Long Island Ny Usa, Douro-portogallo, Hunter Valley-australia, Danube-austria, Stellenbosch–sud Africa, Val de Vinhedos-brasil. “L´idea di investire sulle nostre produzioni autoctone e sulla nostra identità inizia a premiarci - dichiara Dario Stefàno, Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia - rendendo la regione più competitiva e trasformando i nostri prodotti nei veri ambasciatori della Puglia nel mondo. Essere inseriti tra le dieci destinazioni enoturistiche mondiali ci consente di raggiungere un primo traguardo da vivere però nella dimensione di un solco su cui continuare ad implementare una strategia: generare, attraverso i prodotti enogastronomici, una nuova vicenda di sviluppo agricolo da consegnare all´impegno delle nuove generazioni, facendo si che, parallelamente, il wine&food pugliese diventi l´elemento in più dell´offerta turistica regionale, capace di dare valore aggiunto. I nuovi flussi generati dall´enoturismo vivono una dimensione straordinaria perché hanno incrociato la determinazione dei nostri investimenti su una filiera regionale di qualità che genera produzioni di grande spessore qualitativo e di gusto autentico. Nel mare in tempesta di una crisi mondiale, abbiamo avuto il coraggio di cambiare rotta, orientando la direzione sui "derivati della terra" e non su quelli della finanza. ” Presenti ospiti di prestigio quali Monica Larner, responsabile per l´Italia della rivista Wine Enthusiast, Magda Antonioli Corigliano, docente del Master in Turismo dell´Università Bocconi di Milano, Dario Stefàno, assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia. Per illustrare i dettagli del concorso e le curiosità ad esso collegato è intervenuto Daniele Cirsone, responsabile marketing del consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia. Nel cuore della fitta rete di attività di comunicazione che fa perno sul prestigioso riconoscimento conferito da Wine Enthusiast si colloca il concorso “Puglia top wine travel destination”, ideato per coinvolgere direttamente l´audience della rivista statunitense composto da circa 200 mila lettori della versione cartacea e altrettanti visitatori unici mensili di quella digitale. Il premio è un viaggio per due persone in Puglia nei luoghi raccontati da Monica Larner nel suo articolo, il fine è quello di far conoscere a quanti più individui, facenti parte del target selezionato, l´attrattività enoturistica della Puglia. La metodologia applicata è di tipo social: un sito web predisposto per accogliere i partecipanti che dovranno rispondere a cinque domande riguardanti i territori del vino di Puglia, le cui risposte verranno fornite sotto forma di percorsi didattici. Il mix di comunicazione fra web, cartaceo e social garantirà la copertura mediatica a supporto nell´auspicio che, oltre ai due vincitori che romperanno la barriera del sogno per toccare con mano la realtà pugliese, saranno migliaia coloro che al termine avranno una maggiore consapevolezza (nel concetto di awareness americano) delle bellezze pugliesi”. Per partecipare al concorso sarà sufficiente visitare la sezione dedicata all´iniziativa all´interno del sito mtvpuglia.It//wannawin e rispondere a poche semplici domande; si potrà cosi accedere all´estrazione del premio finale: un meraviglioso viaggio per due persone tra masserie e cantine, nei luoghi più suggestivi del territorio pugliese raccontati da Monica Larner nel suo articolo pubblicato da Wine Enthusiast. L´inizio del concorso è previsto per il primo aprile e i vincitori saranno annunciati il 26 maggio dal consorzio Movimento Turismo del vino Puglia durante l´evento “Cantine Aperte”. I fortunati raggiungeranno la Puglia l´otto settembre e saranno accolti dai produttori durante l´evento “Benvenuta Vendemmia” per iniziare un tour tra cantine, masserie fortificate e resort d´eccellenza. Parallelamente al concorso, mirato a intercettare la domanda enoturistica americana, prosegue l´indagine statistica condotta su un campione di 200 cantine, ideata dalla professoressa Magda Antonioli dell´Università Bocconi in collaborazione con il Movimento Turismo del Vino Puglia, mirata a sondare le reali capacità dell´offerta pugliese in termini di turismo legato alle cantine. L´indagine si propone quindi di fornire un ritratto attendibile della Puglia turistica, descrivendo lo stato dell´arte e indagando le potenzialità inespresse di questa regione. I risultati saranno presentati in occasione della fiera Vinitaly, importante vetrina per i vini della regione Puglia, che si svolgerà a Verona dal 7 al 10 Aprile  
   
   
SALSE MAILLE 2013: INGREDIENTI GENUINI, LAVORAZIONE ARTIGIANALE, RICETTE UNICHE CHE SI TRAMANDANO DA 260 ANNI E CHE HANNO DELIZIATO RE E IMPERATORI PRIMA DI ARRIVARE SULLE NOSTRE TAVOLE PER TRASFORMARE PIATTI SEMPLICI IN DELIZIE DA VERI GOURMET.  
 
La raffinata qualità delle maionesi, delle senapi e delle salse firmate Maille sono infatti il risultato della sapiente unione tra un’accurata selezione delle materie prime e un particolare procedimento di lavorazione che già nella prima metà del 1700 aveva avuto l’onore di essere trascritto su diplomi ufficiali ancora oggi conservati negli Archivi Storici di Francia. Le salse Maille sono considerate, oggi come allora, un vero patrimonio francese: Antoine Maille si fa conoscere sin dal 1720 come distillatore e conoscitore di aceti. Erano gli anni della terribile epidemia di peste che flagellava in particolare Marsiglia. L’invenzione di uno speciale aceto antisettico fece di Monsieur Maille un vero eroe in terra d’Oltralpe quando questo liquido, spruzzato addosso in grande quantità, indebolì i sintomi e gli effetti della peste liberando la città da questo autentico flagello. I più grandi onori non tardano ad arrivare: Antoine Maille viene nominato fornitore ufficiale degli aceti e delle salse più pregiate dell’Imperatore d’Austria e Ungheria, del Re di Francia e di Caterina di Russia. La morte di Monsieur Maille nel 1804 non arresta il grande successo della Maison, prima ceduta ad André Arnault Acloque e, in seguito, nel 1828, al figlio di Antoine Maille che prosegue la tradizione paterna con passione. Fino ai giorni nostri. Oggi infatti dalle boutiques Maille a Parigi le senapi, gli aceti, le maionesi raggiungono ogni parte del mondo dove sono apprezzate per il gusto raffinato capace di trasformare un piatto qualsiasi in una squisita specialità. Ecco la fresca e delicata Salsa Bernaise di Maille: una ricetta unica ricca di ingredienti naturali senza l’utilizzo di conservanti. Solo uova fresche, la giusta quantità di ottimo olio di girasole, il tutto delicatamente unito alla famosa senape di Digione che ha reso grande il marchio francese nel mondo. Voilà! Il risultato è una salsa equilibrata e di grande raffinatezza, dal gusto fresco, ideale per accompagnare ogni preparazione. Come resistere ad un cucchiaio di Maionese di Digione a bordo piatto? Sarà impossibile non fare il bis! E d’estate, con i piatti freddi, la Salsa Bernaise di Maille si sposa perfettamente. I veri gourmet non potranno resistere ad un’altra classica specialità di Maille: la salsa Cocktail al Cognac, stupefacente matrimonio tra l’armonia della migliore salsa Maionese, il gusto deciso della pregiata senape di Digione e il tocco sapiente e inaspettato del Cognac. Quel tocco in più che dona una nota profumata e rivoluziona completamente il modo di intendere la maionese. Nella stagione estiva la salsa Cocktail al Cognac di Maille regala una sfumatura di gusto unica ad ogni piatto! Perché i piccoli dettagli sono spesso gli artefici di un grande successo. In cucina le salse Bourguignonne, Tartare e Piovre Vert sono perfette come accompagnamento alle carni rosse. I delicati bouquet di spezie, ottenuti grazie a mix sapienti, esaltano anche le preparazioni più semplici, come quelle alla griglia. Tutta la gamma delle salse Maille è distribuita in Italia da Eurofood, Azienda leader che da tanti anni importa le più pregiate specialità alimentari da tutto il mondo. Maille Salsa Bernaise vaso vetro 200 gr € 3,65 Maille Salsa Cocktail vaso vetro 200 gr € 3,65 Maille Salsa Bourguignonne vaso vetro 210 gr € 3,65 Maille Salsa Poivre vert vaso vetro 200 gr € 3,65 Maille Salsa Tartare vaso vetro 200 gr € 3,65 www.Eurofood.it  
   
   
LA CREDENZA: LE MILLE ANIME DI UNA CUCINA  
 
Se c’è una cosa che colpisce arrivando alla Credenza di San Maurizio Canavese è la sensazione di sentirsi a casa. Già il nome, la Credenza, evoca qualcosa di familiare e basta entrare nel locale, elegante e semplice allo stesso tempo, sedersi al tavolo ad ascoltare Giovanni che racconta il menù, per percepire tutto il calore che Igor, in cucina, mette in piatti. In questo ristorante a due passi da Torino tradizione fa rima con fantasia e tutto, dall’arredamento del locale ai piatti del menù, rispecchia questa doppia anima. Due sono le anime del ristorante, Giovanni Grasso e Igor Macchia, due menti all’unisono che lavorano in armonia. Il viaggio culinario de La Credenza parte dal territorio, dal Piemonte, con i suoi prodotti tipici - riso, formaggi, tartufo, carni – per giungere, attraverso i ricordi di tanti viaggi, sulle tracce di Marco Polo, fino al lontano Oriente, dove soprattutto Igor è ormai di casa. “Una cucina fusion, non confusion”, come Giovanni ama definirla. Nei piatti, negli abbinamenti mai scontati del menù tradizione e innovazione convivono in una cucina personale e innovativa che affascina e stupisce e che già nel 2006 ha ottenuto il riconoscimento della prima stella Michelin. La cucina de La Credenza è fatta di studio, confronto, sperimentazione, ricerca e tanta passione. In oltre vent’anni di lavoro il ristorante si è distinto per la sua dinamicità e la sua voglia di sperimentare, di guardare sempre al futuro, di proiettarsi lontano ma con i piedi ben piantati sul territorio. Tutto ha inizio nel 1991, quando Giovanni apre il suo locale, La Credenza, nel segno della convivialità. Da allora, anno dopo anno, anche con l’arrivo di Igor nella società nel 2000, la famiglia è cresciuta e oggi uno dei punti di forza del locale è proprio lo staff, capace ed affiatato, una vera e propria squadra, una famiglia appunto. Giovanni, in sala, ad accogliere gli ospiti. Franca, sua moglie, esperta sommellier, nella fornitissima cantina che oggi vanta un migliaio di etichette nazionali ed internazionali. Igor, in cucina a creare e sperimentare insieme “ai suoi ragazzi”, Chiara e Ivan. Il locale e il suo arredamento rispecchiano in pieno i valori de La Credenza. Seguendo Giovanni in un piccolo giro guidato ti accorgi come il locale sia cresciuto pian piano, come una casa, attorno a quelle quattro mura, senza mai dimenticare da dove si è partiti. La sala piccola, elegante e moderna nei suoi dettagli firmati dallo scultore Elio Garis, la sala principale, quella dei primi anni, e il giardino, una pennellata di verde attraverso le grandi vetrate, dove sorseggiare un calice di vino aspettando la cena. Questo piccolo gioiello culinario, a due passi da Torino, brilla di una luce particolare. Www.ristorantelacredenza.it