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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 12 Marzo 2010
MONZA (VILLA REALE): MOSTRA IL PAESAGGIO DELL’OTTOCENTO A VILLA REALE  
 
Dal 20 marzo il Serrone della Villa Reale di Monza ospiterà la mostra Il Paesaggio Dell’ottocento A Villa Reale. Le raccolte dei musei lombardi tra Neoclassicismo e Simbolismo. Fino all’11 luglio saranno esposti 90 dipinti provenienti dai musei e dalle istituzioni della Rete museale dell´Ottocento Lombardo, per ricostruire la fisionomia e l’evoluzione di un genere, la pittura di paesaggio, particolarmente rappresentativo della cultura figurativa del Xix secolo in Lombardia. In abbinamento alla mostra sarà possibile visitare eccezionalmente alcune sale della Villa Reale di Monza che per l’occasione apriranno al pubblico. L’esposizione, curata da Ferdinando Mazzocca, è promossa dalla Rete Museale dell’Ottocento Lombardo e realizzata dal Comune di Monza con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni Artistici e Culturali, della Regione Lombardia e della Provincia di Monza e Brianza, nonché dell’importante sostegno di Cariparma.  
   
   
MILANO (PALAZZO REALE): GOYA E IL MONDO MODERNO  
 
L¡¯assessorato alla Cultura del Comune di Milano e la Sociedad Estatal para la Acci¨®n Cultural Exterior di Spagna, in occasione del Semestre spagnolo di Presidenza dell¡¯Unione Europea, presentano il 16 marzo nelle sale di Palazzo Reale una straordinaria mostra sul grande pittore aragonese, anticipatore e fonte d¡¯ispirazione dei principali artisti e movimenti degli ultimi due secoli. Dal 17 marzo al 27 giugno 2010, a Palazzo Reale di Milano, ¡°Goya e il mondo moderno¡±, un¡¯emozionante rassegna che attraverso pi¨´ di 180 opere, tra dipinti, incisioni e disegni, ricostruisce la relazione tra Goya e altri celebri artisti che hanno segnato il percorso dell¡¯arte degli ultimi due secoli: da Delacroix a Klee, da David a Kokoschka, da Victor Hugo a Mir¨°, da Klinger a Picasso, da Nolde a Bacon, da Kirchner a Pollock, da Guttuso a de Kooning. ¡°Con questa grande mostra, dedicata a Goya e alla sua concezione di modernit¨¤, abbiamo la possibilit¨¤, di pi¨´ la necessit¨¤, di sentirci fieramente europei e di riconoscere nell¡¯arte la base e l¡¯altezza della nostra irrequieta identit¨¤ ¨C spiega l¡¯assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory. Infatti al centro di questo imponente progetto espositivo di portata internazionale albergano l¡¯amicizia e la cooperazione fra le istituzioni e gli uomini. Del resto, i ¡°numeri¡± messi in gioco sono gi¨¤ di per s¨¦ decisamente esplicativi: 184 preziose opere, 45 altri celebri artisti oltre a Goya, 62 enti prestatori e 15 Paesi differenti coinvolti nell¡¯iniziativa per raccontare ¡°il mondo moderno¡± nella sua evoluzione, estetica, sensibilit¨¤, nei suoi valori e contraddizioni lungo due secoli cruciali per la storia del nostro Occidente¡±. Partendo dall¡¯analisi delle tematiche care al pittore aragonese ©\ l¡¯immagine della nuova societ¨¤, l¡¯espressione della soggettivit¨¤, la reazione gestuale, la violenza ©\ la rassegna propone un inedito e stimolante confronto tra Goya e il mondo moderno, di cui il pittore ¨¨ stato anticipatore e testimone, come uomo e artista. L¡¯esposizione, curata da Valeriano Bozal e Concepci¨®n Lomba, due fra i massimi studiosi spagnoli di Goya e di arte contemporanea, sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attivit¨¤ Culturali, nasce dalla collaborazione tra Sociedad Estatal para la Acci¨®n Cultural Exterior (Seacex), il Ministerio de Asuntos Exteriores y de Cooperaci¨®n e il Ministerio de Cultura di Spagna, la Fundaci¨®n Goya en Arag¨®n e Palazzo Reale di Milano. Unʹiniziativa prodotta e organizzata da Sociedad Estatal para la Acci¨®n Cultural Exterior (Seacex), in collaborazione con la societ¨¤ Mondomostre, Palazzo Reale e l¡¯Ambasciata di Spagna a Roma, che vede coinvolte numerose istituzioni italiane e spagnole, in coincidenza con il semestre spagnolo di Presidenza dell¡¯Unione Europea e a testimonianza degli ottimi rapporti esistenti tra i nostri due Paesi. Goya, ¡°pittore della vita moderna¡±. L¡¯influenza di Goya sull¡¯arte e la cultura contemporanea ¨¨ confermata dalla storiografia tradizionale che definisce l¡¯opera dellʹartista come un punto di riferimento per i movimenti stilistici che hanno contribuito a definire l¡¯arte del Xix e del Xx secolo: impressionismo, simbolismo, espressionismo, surrealismo. La presenza dell¡¯irrazionalit¨¤, l¡¯importanza del corpo, il terrore, la costanza della paura, sono solo alcuni degli aspetti della nuova societ¨¤ su cui quadri, disegni e incisioni di Goya proiettano una luce intensa e riconoscibile. Non sono pochi gli artisti che, direttamente e non, hanno trasformato la pittura di Goya in un punto di riferimento concettuale ed estetico facendo propri i racconti e le pennellate avvolgenti. Il percorso Il percorso espositivo si articola attraverso tre filoni tematici che presentano le opere di Goya accanto a quelle di alcuni fra i pi¨´ influenti artisti del secolo moderno. In primo luogo, viene proposta un¡¯analisi dell¡¯immagine della nuova societ¨¤, muovendo dal fallimento della struttura politica dellʹAntico Regime, per arrivare allo sviluppo industriale e alla nascita di nuovi collettivi sociali in cui l¡¯individuo afferma la propria soggettivit¨¤. In seconda istanza, la mostra vuole dar conto della reazione dellʹindividuo al nuovo stile di vita, attraverso la riproduzione di espressioni forti e contrastanti con gli stereotipi comportamentali tradizionali. La rassegna infine presenta una visione della violenza e del terrore, come i tratti pi¨´ negativi della nuova societ¨¤, che prendono vita sulle tele con colori e rappresentazioni cupe e intense. La mostra ¨¨ organizzata in cinque sezioni: 1. Il lavoro del tempo. I ritratti, dove ritratti e autoritratti danno conto della rinnovata analisi della soggettivit¨¤, come portato della societ¨¤ moderna (Goya qui si confronta con David, Delacroix, Soutine); 2. La vita di tutti i giorni, con opere che mostrano le conseguenze e le derivazioni di questa nuova societ¨¤ nella vita di tutti i giorni (qui le opere di Goya dialogano con quelle di Daumier, Grosz, Kirchner, Victor Hugo); 3. Comico e grottesco, che intende illustrare il mondo moderno mostrandone gli aspetti pi¨´ assurdi, seguendo una delle chiavi di lettura preferite dal grande pittore spagnolo (le incisioni di Goya qui anticipano le opere di Mir¨®, Picasso, Klee); 4. La violenza, in cui le rappresentazioni della guerra e delle sue drammatiche conseguenze intendono esplorare lʹaspetto pi¨´ nero e terribile della trasformazione della societ¨¤ (le crude immagini di Goya qui si accompagnano a Music, Dal¨¬, Guttuso, Picasso); 5. Il grido, chiude il cerchio, restituendo i volti di quella soggettivit¨¤ ammirata nella prima sezione della mostra, ormai deformati dal terrore, ridotti a una lontana parvenza di quel che furono (Pollock, Kiefer, Bacon, Saura qui mostrano di aver raccolto l¡¯eredit¨¤ del pittore spagnolo). La rassegna di Palazzo Reale rappresenta unʹoperazione imponente, che coinvolge 62 enti prestatori di 15 Paesi diversi, tra privati e Musei internazionali. Oltre a quelle di Goya, saranno esposte opere di altri 45 artisti per un totale di 184 pezzi. La mostra offrir¨¤ al pubblico una grande variet¨¤ di capolavori: l¡¯Autoritratto di Goya dal Museo del Prado e quello di Delacroix dagli Uffizi, lo splendido ritratto di Asensio Juli¨¤ dal Museo Thyssen©\ Bornemisza, le raffigurazione del Re Carlo Iv e quello della Regina Maria Luisa di Parma dall¡¯Archivio Generale delle Indie di Siviglia, realizzati da Goya grazie al suo incarico di ritrattista di corte in dialogo con la splendida Donna con mantella di Pablo Picasso dal Museu Picasso di Barcellona. Accanto ai ritratti, suggestive rappresentazioni di vita quotidiana come i Goya L¡¯arrotino dal Museo di Belle Arti di Budapest o La lattaia di Bordeaux dal Museo del Prado, ma anche le famosissime incisioni dell¡¯artista spagnolo provenienti dalla Biblioteca Nazionale di Madrid che anticipano le atmosfere grottesche di Circus Trio di Georges Rouault dalla Phillips Collection di Washington, Lampo nero di Paul Klee dalla collezione Surroca di Barcellona e Donna e uccelli nella notte di Joan Mir¨® dalla Fundaci¨® Joan Mir¨®. Sar¨¤ possibile apprezzare i celeberrimi toni cupi di Goya nelle opere la Decollazione e Il rogo, accanto ai violenti Madre con bambino morto di Picasso dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sof¨ªa di Madrid e Trionfo della morte di Renato Guttuso dalla Galleria Nazionale dʹArte Moderna di Roma. La mostra chiuder¨¤ con opere di forte impatto emotivo: tra le altre, Cristo nell¡¯orto degli ulivi, di Goya, il gigantesco La grande moltitudine 1963, di Antonio Saura, dipinto di oltre cinque metri dal Museo Nacional Centro de Arte Reina Sof¨ªa, Pittura A di Jackson Pollock dalla Galleria Nazionale dʹArte Moderna, Tre studi per un ritratto di Peter Bear di Francis Bacon della Collezione Juan Abell¨® e Uomo rosso con baffi di Willem de Kooning, dal Museo Thyssen©\bornemisza.  
   
   
MILANO (CASA DELL’ENERGIA): MARIA CRISTIANA FIORETTI - 1910- 2010 LIGHT-ABSTR-ACTION: L’INTERIORITÀ STRUTTURA UNO SPAZIO DELL’ASTRAZIONE  
 
La Casa dell’Energia, in occasione del centenario della costituzione dell’Azienda Elettrica Municipale di Milano, presenta dall’11 al 30 marzo, Light Abstr-action, la prima installazione di Maria Cristiana Fioretti site-specific multimediale, realizzata per celebrare l’energia come segno poetico dei linguaggi visuali per eccellenza. In questo edificio razionalista, austero e monumentale degli anni Trenta, si espone un’installazione che interagisce con lo spazio, puntando sull’effetto scenografico, mediante un mix di colori, suoni, proiezioni, light box, luce ed opere a tecnica mista per strutturare non un singolo oggetto, ma le potenzialità formali ed architettoniche e tridimensionali del colore che definisce luoghi immaginari. Astrazione, luce, suono e proiezioni interagiscono con l’architettura e sono gli elementi di un progetto complesso composto da volumi e dimensioni luminose che amplificano la nostra percezione dello spazio. L’autrice compone non opere singole, ma un progetto unitario creato come uno spartito cromatico, con note tonali contenute in light box verticali, volumi luminosi che interagiscono con lo spazio e invitano lo spettatore ad immaginare paesaggi descritti nel segno della luce, nell’evocazione di atmosfere trasparenti come l’aria e in perenne movimento come il mare. Fioretti passa dalla visibilità alla strutturalità dell’opera che non è più di rottura, com’è stato l’astrattismo nei primi anni del Novecento, ma di struttura come dimostra questo site-specific che trasforma lo spettatore in un catalizzatore di spazi aperti, dentro a un contenitore chiuso con pochissime aperture e fonti d’illuminazione naturali. Per la prima volta in questo edificio, il colore si fa forma concreta e diventa struttura, prende forma tra un volume e l’altro con intersecazioni di linee di forza, puntando sull’allestimento scenografico della luce che sprigiona l’energia primaria della creatività. Maria Cristiana Fioretti, pittrice e scultrice, già nota per “cartografie” cromatiche di orizzonti poetici, è sperimentatrice poliedrica di materiali e docente di Cromatologia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e direttore artistico del Museo Internazionale dell’Immagine Postale di Belvedere Ostrense (Ancona). Fioretti fin dagli esordi si caratterizza per una ricerca concettuale sui materiali, concentrandosi poi sull’elemento astratto e lirico del colore, unendo l’antimaterialismo di Kandinskij alla scultura, all’oggettualità e tattilità dei materiali naturali ed artificiali. Queste sono in sintesi le caratteristiche fondamentali della sua ricerca. Dal 2000, nell’epoca della rivoluzione informatica, del sex appeal dell’inorganico e della tridimensionalità “sensazionalistica”, Fioretti ha scelto di applicare un codice astratto alle opere a tecnica mista, caratterizzate da contrapposizioni tonali e associazioni di effetti cromatici, procedendo per stratificazione e contaminazione di tecniche e linguaggi. È interessata alla forma e al colore, allo spazio e al tempo, alla natura, al variare dei rapporti di luce che determinano forme attraverso gradazioni e tonalità di colori sempre diversi. Questa ricerca ha aumentato quantitativamente e qualitativamente la sperimentazione dei mezzi espressi tradizionali, giungendo fino alle nuove tecnologie. Fioretti parte dall’interdisciplinarietà delle arti, unendo tecnica e sentimento, pensa a un arte monumentale, non disdegna l’effetto decorativo e, fin dagli esordi, elabora sculture in cui materiali, massa e volumi evidenziano intersezioni di piani nello spazio. Si distingue nel panorama contemporaneo per un linguaggio originale, poetico, mescolando astrazione pittorica, vocazione scultorea, tecnologia alla necessità di aprirsi a nuove dimensioni. Nella sua qualità di docente e ricercatrice di spazi luminosi ha sempre parlato non soltanto della pittura o dell’arte compositiva del colore, ma ha evidenziato rapporti di queste attività con la natura, la scienza, la musica, la poesia, la tecnologia, maturando una singolare poetica del paesaggio. Tiene regolarmente seminari sul colore in Italia e all’estero, mantenendo scambi culturali con Lisbona, Budapest, Stoccolma e New York. Da Kandinskij ha ereditato non soltanto l’essenzialità formale, la personalità del colore, la capacità di unire forma, colore, luce al movimento e al suono, evidenziando un legame associativo emozionale, distinguendosi per una vocazione dichiaratamente teatrale. Dopo aver indagato la luce naturale, dal 2000 s’interessa a quella artificiale, in seguito all’organizzazione del workshop “La poetica del lighting designer”. La sperimentazione delle nuove tecnologie ha portato Fioretti, dopo anni di opere da cavalletto, su tela o altre superfici con pittura ad olio ed acrilica, acquarello e di lavori a tecnica mista, collage, sculture e stratificazioni polimateriche, a studiare opere di light art con l’obiettivo di espandersi per andare oltre la superficie, oltre il volume scultoreo per costruire uno spazio fisico dove fare l’esperienza dell’astrazione. Catalogo Edizioni Gabriele Mazzotta con testi di Jacqueline Ceresoli, Francesco Murano, Domenico Nicolamarino Info: Maria Cristiana Fioretti.1910- 2010 Light Abstr-action: l’interiorità plasma uno spazio dell’astrazione - A cura di Jacqueline Ceresoli - Milano, Casa dell’Energia (Piazza Po 3) - 11 marzo - 30 marzo 2010 - Ingresso libero - Orario: Lunedì-domenica dalle 10 alle 18 - tel. 02.77203893-3442 - www.Casadellenergia.it.  
   
   
GALLARATE (MUSEO D´ARTE DI GALLARATE MAGA): IL MISTICO PROFANO OMAGGIO A MODIGLIANI - 19 MARZO / 19 GIUGNO 2010  
 
La mostra organizzata presso Maga, Fondazione Galleria d´Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella, Via De Magri 1, Gallarate, è un omaggio alla figura e all´opera di Amedeo Modigliani e traccia un percorso ideale alla scoperta dell´evoluzione del suo pensiero. Verranno presentati al pubblico dipinti e disegni provenienti da musei e collezioni importanti quali la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino, la Gnam di Roma, la Pinacoteca di Brera e i Musei Civici di Milano. Accanto alle opere la mostra presenterà un ricco apparato documentario composto da fotografie, epistolari, scritti autografi e materiali di studio che permetteranno l´approfondimento della personalità artistica di Modigliani e dei diversi contesti in cui negli anni tale personalità si è inscritta e sviluppata, da quello familiare livornese a quello artistico parigino. I documenti verranno esposti in originale e provengono dal Modigliani Institute di Roma. Particolare rilievo avrà l´allestimento della mostra curato da Maurizio Sabatini, scenografo di fama internazionale autore dei set del film Baaria di Tornatore, chiamato a reinterpretare l´impatto delle opere di Modigliani sugli spazi espositivi del museo attraverso un´ambientazione elegante e di grande suggestione. Il teatro della mostra. A tutti è noto il percorso della vita e dell´opera di Amedeo Modigliani, in modo particolare dal 1906, data del suo arrivo a Parigi, quando il giovane italiano incontra i fermenti della nascita della contemporaneità. Il 1906 è l´anno della morte di Paul Cézanne. La pittura impressionista ha da tempo conquistato i cuori di un grande collezionismo internazionale: Rodin con la sua scultura romantica stabilisce la regola e il gusto di una borghesia dominante e colloca il suo Pensatore di fronte al Panthéon. Nello stesso anno Picasso lavora al dipinto Les Demoiselles d´Avignon, che renderà compiuto l´anno successivo. Un vento tutto europeo circonda e pervade le atmosfere creative di Parigi che stanno generando o di lì a poco genereranno il cubismo, il futurismo, il surrealismo e le esperienze dada. In quel clima Modigliani frequenta gli artisti e gli intellettuali, le ballerine e le grandi signore, gli abituées dei bistrot, del Lapin Agile e della Cloiserie de Lilas, gli alberghi a basso costo e il Teatro dell´Opera. Nello stesso clima, in quegli anni a Parigi si consolida un sempre maggiore interesse per quelle opere di "Art Nègre" che, già nel 1897 mostrate alla Esposizione Universale di Bruxelles, stanno diffondendosi attraverso circuiti ristretti e marginali, in particolar modo tra quegli artisti che ritenevano necessario riferirsi ad elementi di ritrovata purezza spirituale e simbolica. I suoi amici sono Picasso e Max Jacob, Matisse e Brancusi, Kisling, Soutine, Foujita e Soupault e con loro divide il cibo e i pensieri, le donne e l´assenzio, nella porzione di eccessi che il suo fisico minato da una grave tubercolosi poteva permettersi, ma non aderisce a nessuno dei movimenti in voga perché non rinuncia alla continuità ideale della sua formazione, dei suoi amori giovanili per l´arte italiana del Trecento, da scultore, come avrebbe voluto essere, per Tino da Camaino, che aveva visto al Museo Nazionale del Bargello a Firenze e a Napoli, a San Lorenzo, nella tomba di Caterina d´Austria, o da pittore, per continuità con la sua educazione postmacchiaiola, maturata nello studio di Fattori. Se Modigliani quindi sviluppa a Parigi una personale evoluzione, senza referenti dichiarati, autonoma, per una pittura dell´animo, nei nudi e nei ritratti maschili e femminili che compongono la quasi totalità del suo lavoro, sarà dalla sua formazione giovanile che trarrà gli elementi che fino alla sua prematura scomparsa lo faranno divenire un riferimento inevitabile per le generazioni artistiche successive. Il percorso espositivo e la selezione delle opere di Modigliani che lo costituiscono renderanno conto delle linee critiche del pensiero dell´artista e della sua straordinaria personalità creativa. Catalogo: Electa Mondadori  
   
   
MILANO: FRANCESCO CORBETTA  
 
Mercoledì 28 aprile 2010 viene inaugurata presso la 7.24x0.26 Piergiuseppe Moroni Gallery, via S.pietro all’Orto, 26 Milano, una raccolta di opere fotografiche dell’artista Grancesco Corbetta. L’ispirazione pittorica di matrice cubista e futurista caratterizza gli scatti fotografici. L’artista scrive con la luce, raccontando spazi urbani rivisitati, luoghi della mente e dell’anima, dove si affanna il nostro quotidiano; sono templi contemporanei, in cui delicate cromie fredde dai toni azzurri e violetti si disperdono con tratti impressionistici. Accompagna la mostra un testo critico di Vera Agosti La mostra rimarrà aperta fino al 30 giugno 2010 con i seguenti orari: da martedì a sabato 9.30 – 18.00, chiuso la domenica e il lunedì. Ingresso libero.  
   
   
CARAVINO (PARCO DEL CASTELLO DI MASINO): TRE GIORNI PER IL GIARDINO - MOSTRA E MERCATO DI PIANTE INSOLITE E SPECIALI – 29 E 30 APRILE; 1 E 2 MAGGIO 2010  
 
Appuntamento al parco del Castello di Masino a Caravino (To), da giovedì 29 aprile a domenica 2 maggio 2010, con la diciannovesima edizione della “Tre giorni per il giardino”, la prima e più importante manifestazione floro-vivaistica nazionale per giardini e terrazzi, organizzata dal Fai – Fondo Ambiente Italiano sotto l’accurata regia dell’architetto Paolo Pejrone, fondatore e Presidente dell’Accademia Piemontese del Giardino. Giovedì 29 aprile la mostra-mercato sarà aperta al pubblico solo di pomeriggio, dalle ore 14 alle 18, mentre venerdì 30 aprile, sabato 1 e domenica 2 maggio l’orario sarà dalle ore 10 alle 18. Un “ponte” fiorito che - vista l’alta affluenza di pubblico registrata negli anni scorsi - anche quest’anno durerà ben quattro giorni, durante i quali oltre 130 vivaisti italiani e stranieri accuratamente selezionati metteranno in mostra le loro collezioni e novità. Molte le categorie rappresentate, in particolare: piante annuali, biennali e perenni fiorite; piante decorative per la foglia; alberi e arbusti per giardino e terrazzo in vaso e in zolla, anche da bacca; piante aromatiche officinali; piante da frutta e da orto; piante acquatiche; piante cactacee e succulente; agrumi e piccoli frutti; frutti antichi; sementi rare. Dalle peonie erbacee ed arboree alle collezioni di hibiscus, di gelsomini, di gerani e di lavande; dalle collezioni di papaveri orientali a quelle di magnolie, dai rosai da giardino e in cespuglio alle tillandsie, dalle fucsie alle piante alpine e da roccia, dai rizomi da fiore alle più pregiate varietà di orchidee. Saranno anche in vendita prodotti dell’orto di primavera, quali asparagi, insalatine, rapanelli, fragoline di bosco, ciliegie precoci e tutti i sapori e i profumi dell’orto, ottima testimonianza di un utilizzo razionale della terra. In più: cesteria e intrecciati, piscine naturali, sculture in legno provenienti dall’abbattimento di vecchi alberi, terrecotte toscane, vasi decorati, serre, arredi e tende, editoria specializzata abbigliamento storico da giardino. Inoltre, la visita alla “Tre giorni per il Giardino” sarà occasione per vedere dal vivo – a quattro anni dalla messa a dimora - l’incantevole fioritura del cosiddetto “Giardino delle Nuvole”, composto da circa 7.000 piante di candide Spireae Van Houttey, donate al Fai dalla Fondazione Zegna e sistemate nel parco del Castello di Masino su progetto di Paolo Pejrone. Questa specie floreale, il cui nome deriva dalla forma a spirale dei suoi minuscoli e numerosi fiori, è stata scelta non solo per la sua bellezza, ma anche perché necessita di pochissima irrigazione, creando così un giardino “sostenibile” che non prevede spreco d’acqua. Fai – Castello di Masino, Caravino (To) tel. 0125-778100; faimasino@fondoambiente.It - www.Fondoambiente.it.  
   
   
VENEZIA E IL SECOLO DELLA BIENNALE - DIPINTI, VETRI E FOTOGRAFIE DALLA COLLEZIONE DELLA FONDAZIONE DI VENEZIA  
 
Dal 10 marzo al 9 maggio al Museo Carlo Bilotti di Roma esposti 50 dipinti di Boccioni, i Ciardi, De Pisis, Carena, Casorati, Depero, Cagnaccio di San Pietro, Marussig, Vedova, Santomaso, Pizzinato, Tancredi e Plessi e 30 vetri di Murano La Fondazione di Venezia porta a Roma presso il Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese parte della sua collezione, una selezione di opere tra dipinti, vetri e fotografie per ripercorrere le tappe del rapporto centenario che lega Venezia e La Biennale. La mostra “Venezia e il secolo della Biennale. Dipinti, vetri e fotografie dalla Collezione della Fondazione di Venezia”, proposta dalla Fondazione di Venezia e promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali, sarà visitabile fino al 9 maggio 2010. Organizzazione e servizi museali Zètema Progetto Cultura. Catalogo Umberto Allemandi. L’esposizione, curata da Enzo Di Martino, che segue le mostre precedenti di Palermo e Verona, rappresenta una nuova occasione per mostrare al pubblico e valorizzare la collezione della Fondazione di Venezia raramente accessibile e conferma l’attenzione e l’apertura del Museo Bilotti verso il mondo del collezionismo. Attraverso le opere proposte, è inoltre possibile approfondire le vicende artistiche legate alla Biennale di Venezia che hanno segnato il secolo scorso. Una storia ricca di avvenimenti culturali, polemiche, mutamenti politici e perfino scandali clamorosi. La Fondazione di Venezia raccoglie l’eredità collezionistica di un istituto culturale che, a cavallo tra Ottocento e Novecento, promosse la cultura e l’arte con spirito di rinnovamento e vitalità a livello europeo e che fu capace di stringere contatti con gli artisti più significativi nell´ambiente italiano. Una storia documentata da una cinquantina di dipinti, tra i quali spiccano opere di Boccioni e i Ciardi, De Pisis e Carena, Casorati e Depero, Cagnaccio di San Pietro e Marussig, Vedova e Santomaso, Pizzinato, Tancredi e Plessi. Il percorso comprende anche una trentina di vetri di Murano, acquisiti nello storico padiglione Venezia, creati da leggendari maestri vetrai e da prestigiosi artisti e designers come Tapio Wirkkala, Carlo Scarpa e Paolo Venini. Ad aprire la mostra una selezione di fotografie dei maggiori protagonisti dell’arte del Xx secolo, spesso ritratti al lavoro durante l’allestimento del loro spazio alla Biennale, che provengono dall’archivio del fotografo Graziano Arici e dall’archivio De Maria della Fondazione di Venezia. Info: Venezia e il secolo della Biennale. Dipinti, vetri e fotografie dalla Collezione della Fondazione di Venezia - Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese Viale Fiorello La Guardia, Roma - 10 marzo – 9 maggio 2010 - da martedì a domenica ore 9.00 - 19.00; la biglietteria chiude alle ore 18.30; lunedì chiuso - Tel 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00) - www.Museocarlobilotti.it - www.Museiincomune.it - www.Zetema.it - www.Fondazionedivenezia.org.  
   
   
MILANO: ART & DESIGN EXHIBITION | NHOW HOTEL - 29 APRILE/12 SETTEMBRE 2010  
 
Arte e design si uniscono nella nuova mostra al nhow hotel in una lotta contro le cattive abitudini. Nhow offre ai suoi visitatori una cura che parte dalla lobby per smussare quegli angoli del carattere che ci impediscono di essere persone migliori e quindi più felici. A seconda del livello di gravità dell’abitudine acquisita, il visitatore può scegliere il piano appropriato per combatterla. Ogni piano è infatti lo specchio di una diversa cattiva abitudine, che attraverso le opere d’arte e design che ospita permette un confronto con essa. Distendendosi su morbidi pouff e accendendo lampade illuminanti la cura inizia, e continua con le opere in mostra su ogni piano, dalla fotografia alla pittura, alla grafica, per un viaggio attraverso e fuori se stessi. Cambia un’abitudine e cambierai il mondo! Lobby_bad habits soup - Come di consueto, la lobby introduce al tema della mostra e presenta questa volta una varietà di cattive abitudini. Si parte con l’essere Sovrapensiero, e cioè con una serie di lavori di Luca De Santis, giovane artista nelle cui opere le arti si fondono. Fotografia, intervento pittorico e video si compenetrano in immagini dove i paesaggi urbani e umani sono un tutt’uno con i luoghi dei pensieri che si accavallano nelle nostre teste e che fuggono nello spazio esterno come animaletti impazziti. Possiamo cercarli, accudirli, celarli agli altri o regalarli al mondo. I soggetti sono arretrati su un piano secondo rispetto alla folla di pensiero-oggetto che alberga le loro menti. Si passa poi alla Pigrizia, rappresentata dalle poltrone di Plus+ by Takeidea, qui in mostra anche con un divano in anteprima. Attraverso il design, la creatività e la sostenibilità, Takeidea crea poltrone e sofà morbidi e leggeri, realizzati con materiali naturali, dalla canapa accoppiata al giornale, alla pelle conciata. La pigrizia può portare a estremi poco piacevoli, quali… il non lavarsi. Il designer coreano Baek Ki Kim offre una soluzione immediata con la sua seduta ‘Seatub’, una vasca da bagno capovolta. Rolf.fr. Tocca invece il tema del Tradimento. La collezione ‘Cutting Edge’ va letta infatti come un incontro inaspettato tra due elementi apparentemente inconciliabili che si allontanano dal loro mondo per accoppiarsi a un altro: un vecchio (mobile) incontra una giovane e fresca (interpretazione). Lounge_sweet tooth - Gola: un dolcetto tira l’altro, che sia di miele e cioccolato o che sia un soffice pouff che si chiama muffin. Element-s, studio di design italiano, realizza oggetti di design che in mostra ricreano un mondo fatto di pasticcini, bastoncini di zucchero colorato e petali canditi. Sconsigliato l’accesso alle persone a dieta. Underground_bad habits underground - Seletti e Maurato presentano in due diversi allestimenti nello spazio Underground. Quello di Maurato è un mondo all’apparenza infantile e colorato, in realtà metafora delle cattive abitudini contemporanee e di sempre, comportamenti universali legati all’essere Uomo. Il visitatore si può riconoscere in una o più cattive abitudini, ma per farlo deve avvicinarsi, deve osservare. Per riconoscere una propria bad habit è necessario compiere un viaggio dentro se stessi e imparare a guardarsi dall’esterno. 1 Floor_fame - Anche la Fama, insieme con la ricerca del potere, può diventare una cattiva abitudine, specialmente quando non se ne ha mai abbastanza e se ne cerca sempre di più. La rappresentano i colori esplosivi delle opere di Ludmilla Radchenko. Sulle sue tele volti noti del mondo del cinema e dello spettacolo sono circondati, e spesso sopraffatti, da dripping, applicazioni, incrostazioni di colore che quasi li sfigurano, così come la fama allontana da loro se stessi, e anche dal pubblico, il loro vero volto. _disorder - Un uomo lotta con una sedia di legno come se fosse viva, quasi fosse un avversario da combattere in carne e ossa. E’ un uomo che cerca di cambiare le sue cattive abitudini, prima tra tutte il Disordine, nelle opere di Rohn Meijer, dalla serie ‘Naked Chair’. Ma è anche un uomo che lotta col design stesso, col suo significato e coi significati che di epoca in epoca, lui sceglie di attribuirgli. (Sedute di Massimo Rasero). _heaviness - Anche l’essere Pesanti, ridondanti, coprire i nostri interlocutori con coperte di parole, con problemi inesistenti e paure infondate, può diventare una cattiva abitudine. Matco lo rappresenta simbolicamente con opere grafiche che mettono all’erta già nella forma. Riprendendo il disegno dei cartelli d’attenzione, Matco invita, con un sorriso ironico, a prendere talvolta la vita un po’ più alla leggera. Al piano, piccola sala d’attesa di Fabrizio Bellomo, Thomas De Lussac e Ri-crea per chi vuole misurare il proprio livello di pesantezza. 2 Floor_penny-pinching - L’avarizia può essere buona per il conto in banca, ma non è certo elegante e non è affatto una bella abitudine. Ce lo insegna Mimmo Di Maggio con la sua collezione ‘Out of order’, collage digitali in cui a scansioni di banconote vengono sovrapposte immagini di oggetti a tutti familiari, in una accumulazione tale da celare l’immagine originaria a favore di una nuova, ricca di suggestioni. Accanto alle banconote non possono mancare gli spiccioli, fondamento della ‘parsimonia’, rappresentate da comodi pouff e tappeti colorati creati da Element-s. 3 Floor_vanity: too many me’s - E’ alla Vanita’ che acceca e fa ricercare solo la propria immagine in cui compiacersi che è dedicato il terzo piano, con le pareti di specchi in acciaio e alluminio opera di Daniele Basso (Glocaldesign). Lo specchio, simbolo della vanità, diventa per contrasto oggetto della crescita e della riflessione. Uno strumento trasversale a tutte le culture, presente in tutte le case, che ha consentito all’uomo ed all’umanità di riconoscersi e distinguersi dagli altri animali, oggi viene riproposto per prendere coscienza di sé e della società, invitando a reagire con etica. In questi specchi si riflettono folle di omini Moonwalk - lampade disegnate da Thomas De Lussac – esseri inconsapevoli della loro reciproca identicità e che cercano invano nel solo loro riflesso la convinzione della propria essenziale diversità. 4 Floor_d-inner doubts - La perenne Indecisione è diventata la cattiva abitudine della donna protagonista della prima storia che ci racconta il quarto piano. Questa donna vuole preparare una cenetta romantica, ma… ‘Cosa compro da mangiare? Cosa mi metto? Cosa cucino?’ … Il dubbio che ormai fa parte di lei e la lacera dentro corrode anche le foto che la ritraggono, dalla serie ‘Metamorphosis’ di Rohn Meijer). E intanto anche i fiori comprati per la tavola si stancano e scolorano (Felt Plants di Wandschappen). _indifference - Soprattutto nelle grandi città è facile diventare ciechi, finire per vedere solo se stessi e ignorare il vicino. È una cattiva abitudine che se non va cambiata rischia di farci vivere in città popolate di estranei aggressivi l’uno con l’altro. La selezione di fotografie di Sergio Goglia, (tratte da una serie di opere realizzate per un calendario a sostegno dell’Unicef) rappresentano questa Indifferenza nei nastri che coprono gli occhi di volti anonimi e che di conseguenza ne legano anche le mani, le braccia. Uno dei volti ritratti però ha gli occhi scoperti e aperti, in una possibilità di presa di coscienza. Così, quasi per magia i nastri si sciolgono, e scendendo dall’opera dando vita a una seduta (di Valerio Porru). Arte: Matco, Luca de Santis, Mimmo di Maggio, Sergio Goglia, Maurato, Rohn Meijer, Ludmilla Radchenko. Design: Baek Ki Kim, Daniele Basso (Glocaldesign), Fabrizio Bellomo, Bihain, Thomas de Lussac, Element-s, Heewon Kim, Moro Pigatti, Ifeanyi Oganwu (Expand Design Ltd.), Valerio Porru, Ricrea, Rolf.fr, Seletti, Plus+ by Takeidea, Wandschappen. Mostra curata da Elisabetta Scantamburlo. Dynamic Space Management by Ghg Info: nhow hotel, via tortona 35, milano - tel. 02 48955144 - www.Artnhow.com - info@artnhow.Com - www.Nhow-hotels.com.  
   
   
ISOLA MADRE– ISOLA BELLA – ROCCA BORROMEO D’ANGERA. IL 20 MARZO RIAPRONO AL PUBBLICO TUTTE LE PROPRIETÀ BORROMEO SUL LAGO MAGGIORE  
 
Il lungo e freddo inverno non ha intaccato la serena bellezza dei parchi e dei giardini delle Isole e della Rocca e sarà nuovamente possibile visitare sia i giardini che le residenze e le mostre permanenti racchiuse nelle diverse proprietà Borromeo. All’isola Madre nel grande parco di stampo ottocentesco, ci aspettano camelie, glicini, magnolie, orchidee, che trovano nel parco un palcoscenico privilegiato. Si potrà conoscere la storia di essenze pregiate nel loro lungo viaggio dai luoghi di origine fino all’Europa e al parco dell’Isola Madre dove hanno trovato il loro habitat ideale. Il parco dell’Isola Madre va visitato a più riprese per gustare il suo fascino silenzioso e raccolto, e le sue eccezionali fioriture. Nel Palazzo poi si trova una straordinaria collezione di bellissime antiche marionette, ricca di pezzi unici, conservati in modo esemplare. Al termine del tour ci si potrà riposare nell’antica serra, che rende ineguagliabile il piacere di un piccolo spuntino. L’isola Bella ci attende con il suo fascino barocco, unico e irripetibile. Le sue terrazze fiorite di camelie, azalee, rododendri creano dei veri e propri ambienti, che caratterizzano ancora di più il giardino. Il Palazzo offre poi una continua serie di meraviglie che ornano le sale, arredate con mobili, arazzi e quadri di grandissimo pregio. Imperdibile la Galleria dei quadri o del generale Berthier, nella quale sono radunati e collocati secondo il vecchio ordinamento espositivo, impaginate in ricche cornici intagliate che fanno parte della decorazione della Galleria. Un bellissimo book shop e una caffetteria molto cosy, potranno dare un momento di relax alla visita della bellissima Isola Bella! Grandissime novità alla Rocca di Angera: è stato completato il giardino medievale, che offre un affascinante percorso nella magia dell’antico mondo del Medio Evo. Un giardino è una conquista sulla natura e questo spazio, ricavato sullo sperone roccioso che si affaccia sul lago, lo è per definizione. Ancora ai suoi inizi, ma già molto ben definito nella struttura, il Giardino Medievale consentirà al visitatore soste di meditazione tra le sue aiuole. Ma alla Rocca troveremo anche il Museo della Bambola e del Giocattolo, il Museo degli Automi, il nuovissimo Museo delle Ceramiche e, last not least, sarà possibile fare una colazione nella rinnovata caffetteria che affaccia sul lago. Mentre proseguirà la mostra didattica sul tema del Giardino medievale, la Rocca di Angera sarà ancora la protagonista di una serie di iniziative che saranno comunicate di volta in volta. Le proprietà Borromeo sono aperte da sabato 20 marzo a domenica 17 ottobre 2010 dalle ore 9,30 alle ore 17,30. La quadreria dell’Isola Bella è visitabile dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 13,30 alle 17,00.  
   
   
ALESSANDRIA E PROVINCIA, SEDI VARIE: ROMA SESSANTA A CURA DI LUCA BEATRICE - 20 MARZO / 4 LUGLIO 2010  
 
Sabato 20 marzo 2010 aprirà al pubblico la mostra Roma Sessanta, particolare progetto espositivo dedicato all’esplorazione del decennio passato alla storia come l’epoca d’oro dal secondo dopoguerra a oggi. Sono gli anni del boom economico, della vitalità, del benessere, dell’ottimismo, che trasformano profondamente lo stile di vita degli italiani. Questo momento, tanto ricco di suggestioni e fascino, trova il suo fulcro nella Roma della “Dolce Vita” il cui spirito è immortalato nel film di Federico Fellini che proprio nel 2010 celebra il suo cinquantesimo anniversario. La mostra si propone di raccontare questo periodo attraverso i lavori e le storie degli artisti ma anche dei luoghi, dei personaggi e dei simboli che lo hanno reso indimenticabile. Roma Sessanta, a cura di Luca Beatrice, è promossa da Palazzo del Monferrato e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, e realizzata con il contributo di Provincia di Alessandria, Camera di Commercio di Alessandria, Città di Alessandria e in collaborazione con Città di Acqui Terme, Città di Casale Monferrato, Città di Novi Ligure, Città di Ovada, Città di Tortona, Città di Valenza. La retrospettiva si articola come un percorso interdisciplinare diviso in otto diverse sedi espositive, dislocate nel territorio di Alessandria e provincia. Palazzi storici e luoghi di particolare pregio tra Alessandria, Casale Monferrato, Novi Ligure, Tortona, Valenza, Ovada e Acqui Terme ospitano i diversi capitoli di un unico racconto sui favolosi anni Sessanta, ricostruiti attraverso dipinti, musica, fotografie, video, sequenze di film, disegni. Dalle opere di Mario Schifano ai décollage di Mimmo Rotella, dalle tele di grandi maestri della pittura come Giorgio de Chirico e Renato Guttuso alle sculture di Mario Ceroli e Giuseppe Uncini e ai lavori di Renato Mambor, dalla “pop art romana” di Franco Angeli e Tano Festa ai bozzetti per la pubblicità di Pino Pascali, dagli abiti delle Sorelle Fontana (provenienti dall´Archivio della Fondazione Micol Fontana) ai disegni di Federico Fellini, dai video realizzati al Piper, alle pubblicità di Carosello, dai rari filmati di Pier Paolo Pasolini alle fotografie inedite scattate da celebri paparazzi come Tazio Secchiaroli. Il percorso espositivo parte da Alessandria, Palazzo del Monferrato, dove nella sezione Maledetti: Angeli, Festa e Schifano si raccontano le vite e le carriere travagliate degli artisti della scuola di Piazza del Popolo. Attorno ai tavolini del Caffè Rosati e presso la Galleria La Tartaruga si incontravano Franco Angeli, Tano Festa e Mario Schifano: artisti eccentrici, estremi, ribelli e per questo “Maledetti” nella vita e nell’arte. Sono loro che daranno vita alla “Beat Generation” italiana. Ancora a Alessandria, Palazzo Cuttica, sono esposte nella sezione intitolata La persistenza del classico. De Chirico e Guttuso le opere dei due grandi maestri del Novecento. A Casale Monferrato, Palazzo Sannazzaro, La strada. Omaggio a Mimmo Rotella presenta una selezione di opere del maestro del décollage realizzate negli anni Sessanta e dedicate al mondo del cinema. A Novi Ligure, Museo dei Campionissimi, Piper Club: la sezione dedicata allo storico locale, simbolo di una intera generazione e di una cultura che trova espressione nella musica e nelle sfrenate notti della capitale. Sarà presentata in questa sede un’ampia raccolta di materiali originali: manifesti, dischi, giornali e video che documentano le performance di Patty Pravo, Renato Zero, Loredana Bertè, Caterina Caselli, i Rokes, L’equipe 84, Mal, i Primitives e tutti i personaggi che hanno animato le notti romane. Il legame tra il celebre locale di via Tagliamento e la storia dell’arte italiana è profondo: non solo perché il Piper è frequentato dagli animatori culturali del momento ma anche per la presenza di opere esposte al suo interno. Claudio Cintoli ne realizza la scenografia, intitolata Il Giardino di Ursula, con fotografie e sculture. Mentre imperversa il Piper e la Beat Generation, a Roma cresce il movimento pop: Elisabetta Catalano, Mario Ceroli, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Sergio Lombardo, Francesco Lo Savio, Renato Mambor, Titina Maselli, Pino Pascali, Luca Patella, Mario Schifano (con il ciclo Tutte Stelle), Cesare Tacchi, Giuseppe Uncini sono tra i protagonisti di questa fantastica vicenda. La Dolce Vita va in scena a Tortona, Palazzo Guidobono, dove vengono esposti i disegni realizzati da Federico Fellini, le locandine dei suoi film, gli scatti di Tazio Secchiaroli, principe dei “paparazzi”, figure simbolo del momento dei quali il Maestro traccia un indimenticabile ritratto nel suo celebre film, e gli abiti delle Sorelle Fontana (provenienti dall´Archivio della Fondazione Micol Fontana), simbolo della moda e del gusto del momento. Torna il mito di Carosello a Valenza, Oratorio di San Bartolomeo, dove, nella sezione Pino Pascali e Il Carosello, sono esposti 131 disegni realizzati da Pino Pascali e il film documentario di Marco Giusti sull’artista. A Ovada, Loggia di San Sebastiano: Pier Paolo Pasolini. La terra vista dalla luna. In mostra interviste inedite di Pier Paolo Pasolini, lavori di Fabio Mauri e Giulio Turcato, fotografie di Sandro Becchetti e scatti stampati per la prima volta di Tazio Secchiaroli realizzati sul set del film L’accattone. Infine, a Acqui Terme, Villa Ottolenghi è presentata la sezione Cinque scultori, dedicata interamente alla scultura nella quale sono presentate le opere di Nicola Carrino, Mario Ceroli, Eliseo Mattiacci, Gino Marotta, Giuseppe Uncini. Durante la mostra saranno organizzate serate-incontri con proiezioni di film tra i quali Quelli che hanno fatto la dolce vita (2009) di Gianfranco Mingozzi e ispirato ai racconti di Tullio Kezich (calendario ancora in via di definizione) La mostra è corredata da un ampio catalogo a colori, a cura di Luca Beatrice, edito da Silvana Editoriale Info: Roma Sessanta - dal 19 marzo al 4 luglio 2010 - Sedi a pagamento: Alessandria - Palazzo del Monferrato - Palazzo Cuttica, Novi Ligure - Museo dei Campionissimi - Sedi gratuite: Casale Monferrato – Palazzo Sannazzaro, Tortona – Palazzo Guidobono, Valenza – Oratorio di San Bartolomeo, Ovada – Loggia di San Sebastiano, Acqui Terme – Villa Ottolenghi - Maledetti: Angeli, Festa e Schifano, Alessandria – Palazzo del Monferrato, Via San Lorenzo, 21 - 15100 Alessandria, Tel. +39 0131 250296, www.Palazzodelmonferrato.it; La persistenza del classico. De Chirico e Guttuso, Alessandria – Palazzo Cuttica , Via Parma, 1 - 15100 Alessandria, Tel. +39 0131 40035, www.Ipalazzi.it/palazzo/p_1527.html; La strada. Omaggio a Mimmo Rotella, Casale Monferrato – Palazzo Sannazzaro, Via Goffredo Mameli 63 - 15033 Casale Monferrato (Al); Piper Club, Novi Ligure – Museo dei Campionissimi, Viale Dei Campionissimi - 15067 Novi Ligure (Al), Tel. +39 0143 322 634 - www.Museodeicampionissimi.it; La Dolce Vita, Tortona - Palazzo Guidobono, Piazza Aristide Arzano - 15057 Tortona (Al), Tel. +39 0131 868940; Pino Pascali e il Carosello, Valenza – Oratorio di San Bartolomeo, Piazza Giovanni Lanza – 15048 Valenza (Al) – Tel. +39 0131 949287 – www.Comune.valenza.al.it; Pier Paolo Pasolini. La terra vista dalla luna, Ovada – Loggia di San Sebastiano, Via San Sebastiano – 15076 Ovada (Al) - Tel. +39 0143 821043 - www.Ovada.net; Cinque scultori, Acqui Terme – Villa Ottolenghi, Borgo Monterosso - Acqui Terme (Al), Tel. +39 0144 322177 - www.Borgomonterosso.com.  
   
   
BOLLATE (SALA TEATRO OFF): “ARTESEDUTA”  
 
Le Sedie Da Cinema Dell’ex Carcere “Le Nuove” di Torino Rivivono Come Oggetti Di Design, Reinterpretate Dalle Mani Di Donne Detenute. Una mostra-evento che dal 5 al 31 marzo 2010, dislocata in luoghi istituzionali, del design e dell’arte di Torino, racconta la creatività al femminile, in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della donna: “Arte Seduta” è questo, ma anche molto di più. L´installazione nasce dal recupero delle sedie cinematografiche del Teatro dell’ex carcere “Le Nuove” di Torino e le mani che hanno dato vita alla trasformazione di un oggetto in disuso in un’opera artistica sono quelle delle detenute della Casa Circondariale Lorusso e Cututgno. Una creatività in rosa che ha riportato a nuova coloratissima vita sedie da cinema vissute e invecchiate in tanti momenti di socialità tra le pareti del carcere e che, oggi, ritrovano non solo un nuovo look, artistico, ma anche, e soprattutto, la loro identità di oggetto d’arredo da vivere in gruppo. Realizzata dall’associazione culturale lacasadipinocchio, con il patrocinio e il contributo di Regione Piemonte, Provincia e Città di Torino e la collaborazione della Casa Circondariale Lorusso e Cututgno, della Fondazione Teatro Regio, del Museo di Antichità, di Palazzo Madama, del Circolo dei Lettori, del Museo del Design Galliano Habitat, di Eventa Gruppo Immobiliare, A_mano, Res Nova e Gurlino, “Arteseduta” unisce l’esigenza di salvaguardare e valorizzare parte dell’arredo di un luogo simbolo della memoria di Torino (altrimenti destinato al macero) a un modo nuovo, ottimistico e propositivo, di vivere l’ecologia e di “ricostruire il cambiamento”, valorizzando i materiali di scarto, i prodotti non perfetti e gli oggetti senza valore e sperimentando nuove forme di comunicazione e creatività. Nella logica del rispetto dell’oggetto, dell’ambiente, dell’uomo, del detenuto, della detenuta. “Arteseduta” nasce in un luogo di creatività e conoscenza, di sperimentazione, scoperta e auto apprendimento, uno spazio dove sviluppare la capacità di osservare con gli occhi e con le mani, assaporando così l’essenza primitiva della manipolazione, slegata da condizionamenti.  
   
   
UN ANGOLO DI RIVIERA A POCHI KILOMETRI DAL CENTRO DI GENOVA: NERVI OFFRE FRESCHI PARCHI SECOLARI, SCOGLIERE A PICCO SUL MARE E UN POLO MUSEALE D’ECCEZIONE  
 
La mostra “da Fattori a Previati”, fino al 6 giugno, in uno dei quattro musei di Nervi, é uno spunto interessante per godere della calda luce mediterranea durante un week end all’insegna dell’arte e non solo. Stupisce sempre raggiungere Nervi a pochi chilometri dal centro di Genova, un angolo di Riviera in città. La passeggiata a mare, bordeggiata da parchi sempre verdi da un lato e da rocce strapiombanti a picco sul mare dall’altro, garantisce una full immersion nella natura e nei colori più brillanti del mediterraneo. Lo sguardo spazia da levante con il profilo del Monte di Portofino e il borgo marinaro di Camogli, verso ponente, fino a incontrare le Alpi imbiancate ancora dall’ultima neve. La luce brillante del sole si riflette sulle canoe che sfilano placide nel blu del mare. Le si può guardare stando accoccolati come gatti pigri sugli scogli con il tepore del sole che scalda la pelle dopo un lungo e grigio inverno. Sbocconcellare un pezzo di focaccia genovese, dorata e appena sfornata, renderà indimenticabile questo assaggio di primavera a due passi da Genova città d’arte. La giornata può proseguire all’insegna dell’arte, Nervi ha un Polo Museale composto da quattro gallerie: la Gam, galleria d’arte moderna, il Museo Luxoro, la Collezione Wolfonsoniana e le Raccolte Frugone. I musei sono tutti ospitati in splendide ville ottocentesche immerse nel verde di parchi secolari a picco sul mare: un contesto d’eccezione che esalta la bellezza delle collezioni. E’ un’occasione da non perdere la mostra “Da Fattori a Previati: Una raccolta ritrovata”, dal 6 marzo al 6 giugno, alla Gam di Nervi che presenta una raccolta rimasta nascosta per 75 anni ed oggi ritrovata. Opere di Macchiaioli e divisionisti tra il cui il famoso e molto amato Giovanni Segantini, oltre a 50 opere della collezione con tele di Fattori e Previati, i nostri migliori esponenti delle tendenze artistiche di fine ottocento. Www.museidigenova.it In occasione della mostra, le strutture alberghiere aderenti a Welcome Nervi, offrono ai propri clienti l´ingresso al museo e la visita guidata gratuite e propongono offerte particolarmente interessanti per una o due notti con inclusa la possibilità, a seconda della struttura, di pranzare e trascorrere una giornata al mare piuttosto che seguire un corso di cucina ligure; l´aperitivo all´arrivo e la disponibilità del parcheggio gratuito per chi si muove in auto e vuole visitare i dintorni sono ulteriori piccole "gentilezze". La giornata si chiude con un aperitivo da sorseggiare in uno dei tanti bar lungo la passeggiata Anita Garibaldi mentre il sole accende un tramonto sul mare impossibile da dimenticare! Da abbinare al primo assaggio di estate in Riviera, una visita a Genova città d’arte. Capitale Europea della cultura nel 2004, il capoluogo ligure non lascia spazio ai dubbi: Genova va visitata, ma soprattutto vissuta. Esplora il più vasto centro storico d’Europa, lasciati sorprendere dal fascino dei 42 Palazzi dei Rolli, Patrimonio dell’Unesco, scopri il patrimonio culturale racchiuso nei 22 musei civici, magari usando la Card dei Musei che ti permette di usufruire di sconti, e di utilizzare la rete di trasporto urbana e non dimenticare di sperimentare la gustosa cucina, la movida notturna e lo shopping nelle tante botteghe storiche. Info generali: www.Genova-turismo.it - www.Rolliestradenuove.it - www.Palazzoducale.genova.it – www.Museidigenova.it - www.Turismoinliguria.it.  
   
   
CAMOGLI (FONDAZIONE PIER LUIGI E NATALINA REMOTTI): TOMAS SARACENO - 13 MARZO / 13 GIUGNO 2010 A CURA DI FRANCESCA PASINI  
 
Nell’installazione di Tomas Saraceno all’ultima Biennale di Venezia, Galaxies Forming along Filaments, like Droplets along the strands of a Spider’s Web, migliaia di fili occupavano la stanza formando un’enorme tela di ragno, all’interno della quale si addensavano delle bolle – abitacoli. Alla Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti di Camogli con l’installazione From Camogli to San Felipe, spiders weaving stars..., a cura di Francesca Pasini, Tomas Saraceno propone un’ulteriore visione della strategia del ragno e della sua capacità di attraversare enormi distanze dondolando lungo i filamenti di bava. L’installazione proviene del progetto sperimentale Space Elevator, progetto realizzato da Tomas Saraceno la scorsa primavera in Argentina, con il contributo e il sostegno - tra gli altri - della Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti. Per partecipare alle visioni di Saraceno è importante collegarsi agli scienziati inglesi del Rothamsted Research che hanno messo a punto un modello matematico per descrivere il fenomeno del volo degli aracnidi che va sotto il nome di “ballooning”. Con questo modello si è potuto constatare che la turbolenza dell’aria li può spingere anche qualche centinaia di km dalla costa sopra il mare. La maggior parte dei ragni quando cerca un nuovo territorio o un compagno lancia nell’aria i filamenti e si paracaduta in un nuovo ambiente, i periodi principali di questa attività sono l’autunno e la primavera. Normalmente vanno da un lato all’altro di un campo, ma talvolta possono coprire grandi distanze. Per vent’anni la migliore descrizione matematica del fenomeno del “ballooning” è stato il modello Humphrey, ma secondo gli scienziati del Rothamsted non spiegava alcune caratteristiche del volo dei ragni durante il movimento di sospensione nell’aria. Il modello di Humphrey considerava la bava come se fosse solida come un tondino, sostenendo i ragni dal basso come una specie di “lecca lecca capovolto”. Invece, nel nuovo modello il fattore di flessibilità consente ai filamenti sospesi nella brezza di contorcersi e di intrecciarsi alla turbolenza utilizzando le proprie caratteristiche aerodinamiche e garantendo la possibilità di raggiungere imprevedibili distanze. Capire come e perchè si muovono può aiutarci a usare i ragni come agenti di controllo rispetto agli insetti nocivi nella campagna. È da queste ricerche che Saraceno ha preso lo spunto per avviare nella primavera del 2009 in Argentina un esperimento di “ballooning”, facendo volare alcuni oggetti ricoperti di pellicola acrilica, riempiti di elio. Un ulteriore passo rispetto alle sue strutture abitative utopistiche (Air-port-city) che dialogano con le costellazioni e con le ricerche di architetti quali Richard Buckminster Fuller, Peter Cook, Yona Friedman. Con la mostra alla Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, Tomas Saraceno propone una sintesi tra le immagini tratte dall’esperimento argentino e le bolle/abitacoli dei ragni che avevamo visto a Venezia. Con varie traiettorie quattro bolle attraversano i due piani dell’edificio, mentre i filamenti che le sostengono sembrano vettori di energia che idealmente potrebbero far decollare l’edificio stesso, se immaginassimo di scioglierli. Nelle fotografie del volo, disposte sulle pareti del secondo piano, le strutture assumono, a volte, la fisionomia di grandi gocce di vapore acqueo che si condensano nel cielo; a volte sembrano entità fisiologiche che fluttuano sul confine dell’orizzonte; a volte hanno la forma di una tenda. Le foto documentano l’effettiva possibilità di un’architettura aerea, ma anche una tensione poetica e intellettuale per immaginare un concetto più evanescente dell’abitabilità umana. Quarant’anni dopo l’allunaggio, Saraceno ci dice che il passaggio successivo è fare esperienza, qui sulla terra, di una progressiva assenza di gravità. All’interno della Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, le bolle sospese nello spazio ci fanno percepire un sentimento gravitazionale interno all’edificio stesso, che - al pian terreno - si confronta con le divergenti traiettorie delle tre proiezioni video Space Elevator Ii (2009), e al piano superiore con le foto alle pareti delle orbite di volo sperimentato in Argentina e con quelle disposte attorno a un tavolo dal titolo Ladies and Gentlemen We are Floating in Space e Mars on water ( 2009). Appare così una circolarità variabile che coinvolge il sopra e il sotto, facendoci percepire un “ballooning” nell’atmosfera e nell’edificio stesso. La volontà di sperimentare l’ascensione nell’aria ha portato Tomas Saraceno, nell’estate 2009, all’International Space Studies Program della Nasa, nella Silicon Valley dove ha studiato ulteriori passaggi. Tra le scoperte delle neuroscienze quella dei neuroni specchio, ha dimostrato che esiste una sincronia fra azione e osservazione. I neuroni specchio sono attivi nella scimmia quando compie un’azione o vede altri compiere la stessa azione, ma il gruppo di ricerca guidato da Vittorio Gallese ha scoperto che nell’uomo non è necessaria un’effettiva interazione con gli oggetti: i suoi neuroni specchio si attivano anche quando l’azione è semplicemente mimata e sono in grado di codificare atti motori transitivi e intransitivi. Il loro ruolo primario è di comprendere le azioni altrui. Di fronte alle azioni di Saraceno che tipo di comprensione può attivarsi attraverso il sistema di neuroni specchio? Come avviene la sincronia fra azione artistica e osservazione? Il tentativo di abitare l’aria, anche solo transitoriamente, rimane confinato nella fantasia? Sono domande che l’arte, il cinema, la letteratura hanno spesso posto, ma se è ipotizzabile che un’azione mimata attivi i neuroni specchio, allora gli oggetti creati da Saraceno consentono azioni transitive e intransitive che possono codificare una comprensione dell’aria e del vuoto. Informazioni: Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti - tel + 39 0185 772137 - info@fondazioneremotti.It - www.Fondazioneremotti.it; - Comune di Camogli +39 0185 729061; Pro Loco Camogli +39 0185 5771066  
   
   
ASPETTANDO LA PRIMAVERA ... NEI PARCHI  
 
Il 13 marzo - serata astronomica al Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi (Veneto). Il Cielo Brilla Con Rheticus Al Monte Artent. Serata astronomica in collaborazione con gli Astrofili Feltrini di "Rheticus". Percorso: Rif. Baioc, M. Artent, Col Moscher. Ritrovo nella piazza di Lentiai (Bl), ore 19.30. Dislivello: 300 m. Difficoltà: facile. Prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: Mazarol - Società Cooperativa Guide naturalistico-ambientali regionali (orario segreteria: giovedì 15.00-18.00 - venerdì 10.00-13.00 e 15.00-18.00) - Tel e Fax: 0439/42723 - Cell. 329/0040808 - E-mail: guide.Pndb@libero.it - Sito web: www.Mazarol.net. Altre info sul Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi: http://www.Parks.it/parco.nazionale.dol.bellunesi. Il 13 marzo - natura, storia e leggende al Parco Regionale Riviera di Ulisse (Lazio). Passaggio A Sudest. "Passaggio a Sudest" lungo il sentiero che unisce Formia a Scauri, ci sarà l´opportunità di osservare le fioriture primaverili che incantano il famoso "Malopasso" inebriando di colori e profumi tutti i partecipanti. Nel cuore della Macchia mediterranea, tradizioni, leggende e storia medioevale. Durata dell´escursione: 4 ore. Contributo a persona Euro 5.00. Ritrovo alle ore 10.00. A cura di Geo&bio Mediterranea. Per ulteriori informazioni visitate il sito web: www.Geoebiomediterranea.it - Tel. 328/4574009 - E-mail: info@geoebiomediterranea.It. Altre info sul Parco Riviera di Ulisse: http://www.Parks.it/parco.riviera.ulisse. Il 13 marzo - giro ad anello inedito al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna (Emilia-romagna, Toscana). Notturna A Sorpresa. Giro ad anello inedito... Con ritrovo alle ore 19.30 presso l´Albergo Lo Scoiattolo di Campigna. Rientro previsto per le ore 22.30 per la cena. Per info e/o prenotazioni: Federico Maggioli (Gae) 0541/948536 o 333/5238534 o fmaggioli@gruppoivas.Com oppure Matteo Ranucci (Gae) 347/4469004 o info@fratelliranucci.It o visita il sito www.Romagnaescursioni.it. Altre info sul Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi: http://www.Parks.it/parco.nazionale.for.casentinesi. Il 13 marzo - escursione guidata e cena ai Parchi e Riserve Naturali Cuneesi (Piemonte) Ciaspolenta Escursione guidata in notturna lungo l´anello delle borgate passando per la Truna, con cena a base di polenta presso "La Malga" alle Meschie. Dislivello: + 250 m. Orario: 19.00 - 24.00. Ritrovo alle ore 18.30 presso Piazza Cimitero in fraz. Pradeboni (Peveragno - Cn). Quota di partecipazione: 17.00 Euro. Possibilità di noleggio racchette da neve. Per informazioni e prenotazioni (entro le ore 13.00): Orizzonte Outdoor srl (Massimo 338/9479171; Enrico 335/8216227) - info@orizzonteoutdoor.Com - www.Orizzonteoutdoor.com Altre info su Parchi e Riserve Cuneesi http://www.Parks.it/parchi.cuneesi. Il 14 marzo - alla scoperta del paesaggio al Parco Naturale Orsiera Rocciavrè (Piemonte) Le Oasi Xerotermiche Escursioni a piedi di un giorno da Bussoleno a Susa. Avvicinarsi alla montagna utilizzando il treno, consente di vivere un rapporto privilegiato con il paesaggio ri-scoprendo il valore della lentezza. Ritrovo alle ore 9.00 a Bussoleno (To). Quota a persona: 10 Euro. Per informazioni sui costi delle escursioni e delle attività per famiglie: 3Valli Ambiente&sviluppo s.R.l. Società di servizi promozione, organizzazione e gestione eventi per conto del Parco Naturale Orsiera Rocciavrè Via Ponte, 6 - fraz. Foresto - 10053 Bussoleno (To) - Tel. 0122/640069 - Fax 0122/48383 - Cell. 320/4257106 - E-mail: guide.Parco.orsiera@ruparpiemonte.it Altre info sul Parco Orsiera Rocciavrè http://www.Parks.it/parco.orsiera.rocciavre. Il 14 marzo - bizzarre esplorazioni al Parco Fluviale Regionale del Taro (Emilia-romagna) Il Fantasma Del Greto... Bizzarre esplorazioni alla scoperta dell´Occhione... Al Parco del Taro tornano le laboteche, l´ormai tradizionale appuntamento per famiglie che coinvolge bambini e genitori in divertenti momenti di animazione teatrale a cui si integrano laboratori di creatività. L´iniziativa si terrà presso il teatro alla Corte di Giarola, sede del Parco del Taro e del Centro di Educazione Ambientale "Borgo della Pulce". Per informazioni e contatti: Parco del Taro - Centro Parco Corte di Giarola - Strada Giarola, 11 - 43044 Collecchio (Pr) - Tel. 0521/802688 - Web: www.Parcotaro.it - E-mail: info@parcotaro.It Altre info sul Parco del Taro http://www.Parks.it/parco.taro. Il 14 marzo - escursione nel Parco Nazionale Gran Paradiso (Piemonte, Valle d´Aosta) Vecchie Mura Di Pietra... Disabitate?? Escursione a Nivolastro, una delle frazioni di Ronco, ora disabitata, in posizione soleggiata e panoramica vanta frequentazioni di camosci, caprioli e mufloni tra lo spuntar delle prime erbe. Possibile estensione dell´escursione alla Borgata Andorina e discesa su Chiapetto. Incontro alle ore 9.00 a Ronco Piazza Mistral di fronte al Centro visitatori del Parco Nazionale Gran Paradiso. Informazioni e prenotazioni: casamatta@libero.It Altre info sul Parco Nazionale Gran Paradiso http://www.Parks.it/parco.nazionale.gran.paradiso. Il 14 marzo - birdwatching al Parco Naturale Regionale del Beigua (Liguria) Biancone Day Raduno diventato ormai consueto per gli appassionati di birdwatching, che da alcuni anni convergono numerosi nel Parco del Beigua, sulle alture di Arenzano, confidando in una giornata di passaggio consistente di Bianconi. Il Biancone è la specie che caratterizza maggiormente la migrazione dei rapaci diurni sui contrafforti sud orientali del Parco del Beigua e della Z.p.s. Beigua - Turchino, segnalati come il principale punto di passaggio in Italia, sia in autunno sia in primavera, e uno dei maggiori del bacino mediterraneo. Durante l´iniziativa sarà possibile visitare il Centro Ornitologico e di Educazione Ambientale in Loc. Vaccà. L´iniziativa - attuata in collaborazione con Lipu e con la partecipazione di Ebn Italia. E´ consigliato l´uso di binocolo e/o cannocchiale. Prenotazione telefonica preventiva per meglio gestire alcuni aspetti logistici dipendenti dal numero di partecipanti. Ritrovo alle ore 8.30 presso il parcheggio antistante la sede del Parco del Beigua, Via Marconi 165, Arenzano (Ge). Durata iniziativa: giornata intera. Pranzo al sacco. Difficoltà: facile. L´iniziativa è gratuita. Prenotazione obbligatoria entro e non oltre le ore 17.00 del giovedì precedente l´escursione agli Uffici del Parco: Tel. 010/8590300 - Cellulare Guida: 393/9896251 (sabato e domenica). Altre info sul Parco del Beigua http://www.Parks.it/parco.beigua. Il 14 marzo - sulla neve al Parco Nazionale dei Monti Sibillini (Umbria, Marche) Ciaspolata Ai Piani Di Ragnolo Ciaspolata ai Piani di Ragnolo, balcone da dove ammirare un fantastico tramonto Ritrovo alle ore 14.00 in Piazza Dario Conti - Fiastra (Mc). Tempo percorrenza: 3.00 ore. Dislivello: 150 m. Difficoltà: E. Quota individuale: Euro 20 compreso uso delle racchette da neve. Per ulteriori informazioni, contattare le Guide del Parco: Marta Zarelli - Tel. 3334310165; Michele Sensini - Tel. 3381097709 - E-mail: info@quattropassi.Org Altre info sul Parco Nazionale dei Monti Sibillini http://www.Parks.it/parco.nazionale.monti.sibillini. Il 14 marzo - speciale birdwatching al Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli (Toscana) Tempo Di Migrazioni A bordo dei tipici barchini da palude osserveremo le diverse specie di uccelli che in questo periodo attraversano il lago di Massaciuccoli, fondamentale area di sosta lungo le rotte migratorie. Partenza alle ore 9.00. Prenotazione obbligatoria (Max. 12 persone). Oasi Lipu Massaciuccoli: Via del Porto n. 6, loc. Massaciuccoli - 55050 Massarosa (Lu) - Tel./fax 0584/975567 Fax 0584/975488 - E-mail: oasi.Massaciuccoli@lipu.it - web: www.Oasilipumassaciuccoli.org Altre info sul Parco di Migliarino San Rossore http://www.Parks.it/parco.migliarino.san.rossore.  
   
   
IL CAMMINO LENTO RISCOPRE L’ELBA E LA SUA CUCINA  
 
Passeggiata nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, domenica 18 aprile, fino al monte Saurino alla ricerca delle erbe spontanee utilizzate nella tradizione gastronomica elbana. E la sera cena a tema all’Hotel Cernia Isola Botanica Un fine settimana alla scoperta della natura selvaggia e delle specialità culinarie dell’Elba. Non c’è solo mare qui all’isola, in una stagione che con i suoi primi tepori invita a intraprendere attività all’aria aperta: la dimensione “slow” è quella di un turismo lento, riflessivo, fatto di piacevoli camminate lungo i sentieri dell’entroterra che ogni volta svelano bellezze nascoste. E’ la proposta dell’Hotel Cernia Isola Botanica di Capo Sant’andrea, nel comune di Marciana (Isola d’Elba – Li), che invita a partecipare alla passeggiata di domenica 18 aprile, inserita tra gli eventi primaverili organizzati dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Si attraverseranno la macchia mediterranea e i boschi di lecci ad alto fusto, punteggiati da affioramenti granitici tipici del territorio. Accompagnati dal frangersi delle onde sugli scogli che fanno capolino di tanto in tanto con suggestivi panorami, gli ospiti intraprenderanno un facile percorso con una guida ambientale che li condurrà attraverso i sentieri di Capo Sant’andrea fino al Monte Saurino, una vera e propria terrazza sul mare. Durante il cammino si imparerà a riconoscere e a raccogliere le erbe spontanee eduli che saranno l´ingrediente principale della cena a tema, "La merenda del monte Saurino". Sarà un camminare con la mente e con il cuore, attivando tutti i sensi per un contatto profondo con un arcipelago di emozioni fatto di mare, terra e cielo, alla ricerca del gusto e dei profumi dell’Elba. E dopo l’escursione… spazio alla creatività di Michele Nardi, chef dell’Hotel Cernia che, attingendo al “bagaglio” della tradizione, porterà in tavola piatti che riconoscono nella natura l’unico filo conduttore. Il pescato e le erbe si uniranno per una danza di sapori, tra frutti di mare, fiori e piante aromatiche, riscoprendo i piatti di un passato contadino e marinaresco. “Quello che offriamo qui al ristorante dell’hotel - precisa Michele - è un viaggio fra i colori e gli aromi della nostra isola, fra gli usi e le influenze culturali che l’hanno attraversata”. Ecco quindi un assaggio dell’appassionato menù: un percorso gastronomico che rende omaggio, anche nei nomi dei piatti proposti, alla ricchezza e alla peculiarità delle materie prime offerte dal territorio. Quasi incipit di versi poetici tesi a deliziare anche lo spirito. Si parte con “In un giorno di primavera…” che presenta granfia di polpo con veli croccanti alle ceragine e mousse di Baccellone e fave, accompagnati da spiedino di pesci del Maciarello su riso alle erbe e uova di Palamita; “…vi racconto di un’isola” è un piatto con gnocchi di patate all’aglio triquetro e ai profumi del monte Saurino, e striscioline di seppie. Si arriva quindi al piatto “e andiamo al mare passando per i campi”, ovvero tre modi di pensare la Palamita. E infine… dolci divagazioni al profumo di erbe. Le preziose mani di Michele faranno vivere emozioni intense e irripetibili nei suoi piatti che profumano di erbe di campo. La ricerca dell’ingrediente giusto per ogni pietanza presentata è l’elemento irrinunciabile di ogni portata che diventa unica e irripetibile, cercando così di valorizzare il territorio anche attraverso l’arte culinaria. Una "cucina emotiva", così chiamata proprio nella convinzione che tramite i percorsi di gusto si possano stimolare e riaccendere emozioni, ricordi e sensazioni, legati a un vissuto ma anche al particolare luogo nel quale si decide di soggiornare. La proposta weekend, valida dal 1° al 25 aprile, con trattamento di mezza pensione, è offerta a partire da 120 euro al giorno in camera doppia. I bambini fino ai 5 anni di età hanno il soggiorno gratuito in camera con i genitori. Per informazioni: Hotel Cernia Isola Botanica, 57030 Capo S.andrea - Marciana (Li), Isola d´Elba, Tel. 0565.908 210, Fax 0565.908 253, info@hotelcernia.It, www.Hotelcernia.it.  
   
   
REGGIO EMILIA (PALAZZO MAGNANI): MOSTRA MARIO RACITI - LA PITTURA DELL’IGNOTO - 14 MARZO/2 MAGGIO 2010  
 
100 dipinti, compresi alcuni polittici di grandi dimensioni, ripercorrono 50 anni di attività (1959-2009) di uno dei pittori italiani di più intenso lirismo. Dal 14 marzo al 2 maggio 2010, Palazzo Magnani di Reggio Emilia ospita la mostra Mario Raciti. La pittura dell’ignoto. L’esposizione, curata da Sandro Parmiggiani, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Manodori, Ccpl, Bfmr Dottori Commercialisti, Studio Legale Sutich-barbieri-sutich di Reggio Emilia, di Euromobil e di Assicurazioni Generali ripercorre, attraverso 100 dipinti, compresi alcuni polittici di grandi dimensioni, 50 anni di attività (1959-2009) di uno dei pittori italiani di più intenso lirismo. Nel corso della sua carriera, Mario Raciti (Milano, 1934) ha perseguito con estrema coerenza una poetica che utilizza gli strumenti e le tecniche della pittura per cercare di dare volto - lasciando tuttavia trasparire solo tracce, frammenti di immagini, larve di suggestioni - a ciò che per l´artista stesso deve restare segreto e nascosto, essendo per sua natura indicibile, irrappresentabile nella sua compiuta totalità. Lo scenario in cui Raciti colloca le sue apparizioni è costantemente un fondo indefinito, da quello grezzo della tela, magari appena segnata da bave sfilacciate di grigi o di marroni, a quello che pare alludere a un liquido amniotico, a una polvere d´acqua e di cielo al di là dei quali s´erge un orizzonte curvo, uno spazio insondabile, lontano da noi. La pittura dell´artista rivela nel tempo diverse declinazioni. Negli anni Sessanta s’immerge dentro un mondo incantato, di favola, in cui i segni si vanno organizzando in immagini plastiche e allungate, spesso verso l´alto o dentro l´orizzonte (nei titoli Raciti parla di antenne, di sonde, di giostre, di teleferiche, di tunnel), sempre all´insegna dell´ironia (il pittore comunica, in alcuni titoli, che sta cercando di catturare il volto di qualche bizzarro spiritello), che hanno una qualche parentela con il disegno infantile, con le sue rappresentazioni del mondo, e che rendono, con forza straordinaria, l´atteggiamento proprio di quella irripetibile età della vita, quando gli occhi sono sgranati, aperti a ogni incontro e a ogni emozione. Il decennio successivo - gli anni Settanta - è all´insegna di ciò che Raciti stesso chiama nei suoi titoli "presenze-assenze": ripartizioni spaziali del sogno, segni sottili, eleganti che corrono sulla tela con la forza di un bisturi che scarnifica le cose, e ammassi nerastri che, alla metà del decennio, paiono, nelle lacerate vele bianche che l´artista disegna nello spazio, evocare la memoria e il respiro tragico di Caspar David Friedrich - un altrove, uno spazio "altro" da quello che noi abitualmente occupiamo nel mondo, l´eco, il riverbero di qualcosa che se ne sta fuori, al di là del dipinto. Negli anni Ottanta, la complessità spaziale aumenta, si frantuma. Raciti si misura con l´evocazione (sempre per frammenti e allusioni) del mito, rivisitando alcune delle vicende (da quella di Icaro a quella di Giove che si fa cigno per possedere Leda), eternamente cangianti nelle modalità di essere narrate, che se ne stanno saldamente dentro l´immaginario umano - di nuovo un "altrove" tenacemente cercato, sognato, qualcosa che non si vede e che non si manifesta, indagati e vissuti attraverso la pittura. Molte delle opere degli ultimi vent´anni recano un titolo (Mistero o Why) che ben caratterizza l´intenzione ultima di Raciti, che ora si avvale di toni più scanditi e caldi. Nelle opere degli anni recenti, infine, rivisita il tema della Crocefissione, con mani scheletriche che emergono dal nulla nello spazio a gridare la loro sofferenza, l´anelito a una impossibile speranza. Accompagna la mostra un catalogo bilingue (italiano/inglese) Skira, con testi di Sandro Parmiggiani, Flaminio Gualdoni e Klaus Wolbert, oltre a testi teorici e poetici dello stesso Raciti, a due lunghe interviste all´artista, e a un´ampia antologia critica (nell´ordine temporale, Renzo Modesti, Giuseppe Marchiori, Pier Giovanni Castagnoli, Marco Valsecchi, Tommaso Trini, Roberto Sanesi, Luciano Caramel, Roberto Tassi, Miklos N. Varga, Luigi Lambertini, Fabrizio D´amico, Stefano Crespi, Alberico Sala, Marco Goldin, Franco Rella, Claudio Cerritelli, Mauro Corradini, Angela Madesani, Flaminio Gualdoni, Vittorio Fagone). Mario Raciti è nato a Milano il 19 aprile 1934. Nonostante la passione per il disegno e la pittura si sia manifestata fin dall´infanzia e dall´adolescenza, e l´artista sia stato tentato di seguire l´altro suo grande interesse, quello per la musica, Raciti frequenta Giurisprudenza, ma dopo la laurea e soli due anni di esercizio della professione di avvocato, ritorna definitivamente alla pittura. Tiene la mostra personale d´esordio alla Galleria Il Canale di Venezia nel 1964, alla quale fanno seguito numerose esposizioni in spazi pubblici e privati (espone ripetutamente nelle gallerie Morone 6, Annunciata e Bergamini di Milano), in Italia e all´estero. Nel 1986, la Biennale di Venezia gli dedica una sala personale, mentre nel 1988 è il Pac di Milano a dedicargli una mostra, seguita, dieci anni dopo, da una antologica al Palazzo Sarcinelli di Conegliano  
   
   
FIRENZE (PALAZZO STROZZI): MOSTRA AS SOON AS POSSIBLE DAL 14 MAGGIO AL 18 LUGLIO 2010  
 
10 artisti internazionali - Tamy Ben-tor, Marnix de Nijs, Mark Formanek, Marzia Migliora, Julius Popp, Reynold Reynolds, Jens Risch, Michael Sailstorfer, Arcangelo Sassolino, Fiete Stolte - affronteranno la tematica del tempo all’interno della “high speed society”, l’attuale modello di vita caratterizzato dalla rapidità di comunicazione e produzione dettata dalle opportunità delle nuove tecnologie. A Firenze, dal 14 maggio al 18 luglio 2010, al Cccs - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Fondazione Palazzo Strozzi è in programma la mostra As Soon As Possible. L’accelerazione nella società contemporanea. L’esposizione, nata da un progetto del Cccs, diretto da Franziska Nori, affronterà la tematica del tempo all’interno della cosiddetta “high speed society”, il modello di vita caratterizzato dalla rapidità di comunicazione e produzione dettata dalle possibilità delle nuove tecnologie, attraverso il lavoro di 10 artisti internazionali: Tamy Ben-tor, Marnix de Nijs, Mark Formanek, Marzia Migliora, Julius Popp, Reynold Reynolds, Jens Risch, Michael Sailstorfer, Arcangelo Sassolino, Fiete Stolte. Il tempo è il paradigma di riferimento della società contemporanea, il cui ritmo vitale è scandito dalla pretesa di una costante crescita di produttività e da orari di lavoro sempre più lunghi. L’ambizione di rendere ogni cosa più efficiente e una continua iper-attività influenzano tutti i settori della vita e non si fermano nemmeno davanti alla sfera privata, sviluppando fenomeni come lo speed dating (per la sfera emotiva), il power nap (per la rigenerazione fisica), il quality time (da dedicare alla famiglia) o il fast food (come forma di nutrizione). La volontà di controllare e ottimizzare ogni attività della propria vita si scontra con la sensazione di una ricorrente mancanza di tempo, il quale diviene quindi bene primario di ciascuno. Una iper-velocità dettata dagli sviluppi della tecnologia, che ha portato alla straordinaria mobilità delle persone a livello globale, all’ininterrotto flusso di comunicazione, al concetto di un’economia globalizzata e in perenne espansione, all’idea di una produttività sempre in crescita. Da qualche decennio a questa parte si sta tuttavia arrivando quasi al limite di questa crescita accelerata, come si può vedere dal progressivo collasso degli ecosistemi naturali per la mancanza dei necessari tempi di rigenerazione e, per quanto riguarda l’uomo, dall’ansia e dalla depressione che rivelano il disagio di chi vive al limite delle proprie possibilità in un mondo così accelerato. Quello che caratterizza la società di oggi è ciò che il filosofo Paul Virilio definisce come “dromocrazia”, una dittatura della velocità governata dal principio per cui “se il tempo è denaro, la velocità è potere”, evidenziando tuttavia il paradossale effetto di reale immobilità che alla fine l’uomo subisce, sommerso da nuovi e sempre più veloci mezzi tecnici, arrivando a una sclerosi culturale e di idee. Sistematizzando posizioni di questo tipo, il sociologo tedesco Hartmut Rosa parla di “accelerazione sociale” come fenomeno tipico del mondo occidentale, in cui la velocizzazione tecnica ha prodotto la sempre maggiore rapidità in ogni fenomeno della vita sociale. La vita privata, il lavoro, ma anche le relazioni sociali o amorose sono classificate sulla base della loro connotazione temporale e non più sulla base della loro effettiva qualità. Ciò che emerge è il costante stato di pressione e ansia che questa condizione comporta. Insicurezza e relativismo sono i pericoli evidenziati dal filosofo Zygmunt Bauman, che ha coniato il termine ‘modernità liquida’ per indicare come ogni certezza o verità del mondo sono destinate a cadere sotto i colpi della velocità corrosiva di una società consumistica che mira solo al godimento momentaneo. Le opere degli artisti selezionati sono espressioni sintomatiche di questa condizione del mondo presente. Ciascuno di essi è stato scelto secondo la propria diversa modalità di affrontare le tematiche del tempo, della velocità, dell’accelerazione o di una controreazione a tutto ciò. La mostra creerà un percorso capace di coinvolgere gli spettatori in esperienze spazio-temporali che metteranno in evidenza le contraddizioni della nostra società ‘iper-veloce’. Arcangelo Sassolino (Italia, 1967) interpreta la tensione dell’accelerazione moderna tramite la creazione di Dilatazione pneumatica di una forza viva, un ambiente trasparente chiuso che crea una realtà a sé stante, in cui un contenitore di vetro viene progressivamente riempito di gas fino a giungere a un’improvvisa esplosione. Tamy Ben-tor (Israele, 1975) propone il video Normal nel quale una donna, in preda alle nevrosi e alle ansie della vita moderna, interpreta un frenetico monologo che rende partecipe il pubblico della sua corrispondenza mail, dei suoi obblighi lavorativi e del suo fitto calendario di attività. Allo stesso modo, Fiete Stolte (Germania, 1979) pone se stesso al centro di un progetto che mette in luce il contrasto tra tempo vissuto e tempo reale: egli “ruba” tre ore a ogni giorno della settimana, ricavando così un ottavo giorno e sperimentando la compressione del tempo e lo straniamento dell’uomo in costante lotta contro l’accelerazione del mondo. Le opere di Michael Sailstorfer (Germania, 1979) si focalizzano sulla logica intrinseca di materiali e oggetti nella loro azione in spazio e tempo reali. Zeit ist keine Autobahn mostra un pneumatico che ruota ad alta velocità su un muro non spostandosi ma consumandosi sul posto, diventando così metafora del rapido deperimento delle cose in una paradossale “accelerazione immobile”. Lo scultore Jens Risch (Germania, 1973) arriva a dare una fisicità al tempo. Egli realizza sculture composte da un’infinita di nodi su fili di seta lunghi fino a un chilometro inventariando metodicamente il processo del suo lavoro nella durata degli anni. Marnix de Nijs (Olanda, 1970) presenta l’installazione interattiva Accelerator in cui ogni visitatore sarà chiamato a mettere a confronto la reattività fisica del proprio corpo di fronte all’accelerata visione di immagini di una grande metropoli contemporanea. La video-installazione Secret Life di Reynold Reynolds (Usa, 1966) ritrae, invece, la condizione di una donna intrappolata nel proprio appartamento, dove lo scorrere del tempo diventa un’esperienza fisica e psicologica in cui tempo naturale e umano divergono profondamente, creando un mondo a metà tra realtà e immaginazione. Con l’opera Bit.fall, Julius Popp (Germania, 1973) dà forma all’incessante inondazione di contenuti provenienti dai media: parole chiave prese da internet appariranno sotto forma di gocce d’acqua visibili, solo per un attimo, in una spettacolare cascata. Marzia Migliora (Italia, 1972) cita invece un eroe della velocità e dei media come Marco Pantani. L’artista presenta un tappeto con le sembianze di una strada su cui la frase Vado così forte in salita per abbreviare la mia agonia è sintomatica dell’ansia da prestazione e della tragicità di questa figura. Mark Formanek (Germania, 1967), con la collaborazione di Datenstrudel, propone Standard Time, un orologio dall’aspetto digitale ma con un “circuito umano” di settanta operai che spostano e montano continuamente minuti e ore secondo un’ironica corsa contro il tempo stesso. Accompagna l’esposizione un catalogo bilingue (italiano-inglese; ediz. Alias – Mandragora) che presenterà un approfondimento sui temi della mostra con testi di Hartmut Rosa (docente di Sociologia all´Università di Iena) sulla nozione di accelerazione sociale e sul tempo come risorsa primaria, Andrea Ferrara (professore di Cosmologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa) sul tempo e la sua relatività nel contesto dell’astrofisica, Alessandro Ludovico (critico e direttore della rivista Neural, dedicata alla cultura digitale) sul concetto di tempo e di accelerazione in una società sempre più virtuale e tecnologizzata, Zygmunt Bauman (sociologo, filosofo e professore emerito dell´Università di Leeds) sul concetto di vita e modernità liquida, e Sandra Bonfiglioli (docente al Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano) sulla nascita di progetti urbanistici legati alle strutture temporali delle città. Info: As Soon As Possible - L’accelerazione nella società contemporanea - Firenze, Cccs - Centro di Cultura Contemporanea Strozzina - Palazzo Strozzi - 14 maggio - 18 luglio 2010 - Orari: martedì – domenica 10.00 - 20.00, giovedì 10.00 - 23.00. Lunedì chiuso - Catalogo: Alias – Mandragora - Tel. +39 055/2645155 - www.Strozzina.org, www.Palazzostrozzi.org.  
   
   
ROMA (VILLA BORGHESE, CASINA DI RAFFAELLO): IL MONDO DI QUENTIN BLAKE - 11 MARZO/6 GIUGNO  
 
Dopo la tappa di Genova apre a Roma la mostra interamente dedicata alle opere del celebre illustratore inglese. L’esposizione, realizzata dal Museo Luzzati di Genova e in collaborazione con l’House of Illustration di Londra, sarà ospitata dalla Casina di Raffaello dall’11 marzo al 6 giugno 2010. Un vero e proprio viaggio nella fantasia, nella libertà espressiva e nella creatività di un uomo che, con le sue illustrazioni, ha fatto emozionare i bambini di tutto il mondo. Vincitore del prestigioso premio Hans Christian Andersen Awards nel 2002, Blake ha illustrato nella sua carriera più di 300 titoli. Tra le collaborazioni più importanti troviamo quella con l’autore Roald Dahl per il quale ha illustrato diversi testi tra cui Charlie e la fabbrica di cioccolato, Matilde e Le steghe e quella con l’italiana Bianca Pitzorno, autrice de La casa sull’albero e L’incredibile storia di Lavinia  
   
   
ITINERANDO EMILIA ROMAGNA: ALLA SCOPERTA DELL’APPENNINO FRA TREKKING, MOUNTAIN BIKE E CIASPOLATE  
 
Ben 154 appuntamenti sul territorio regionale con iniziative per escursionisti più e meno esperti - Safari notturni nei parchi, escursioni a piedi e in mountain bike, trekking e campeggi nella natura, ciaspolate sulla neve e visite ai parchi ed alle aree protette della regione – “Itinerando” è realizzato da Promappennino con il sostegno e la collaborazione della Regione Emilia Romagna e dell’Unione Appennino e Verde – Per l’occasione sono stati predisposti pacchetti speciali Si apre il sipario su “Itinerando Emilia Romagna”, il grande contenitore regionale di turismo all’aria aperta, caratterizzato da un ricchissimo calendario di iniziative. Quest’anno l’evento promosso da Promappennino con il sostegno e la collaborazione della Regione Emilia Romagna e dell’Unione Appennino e Verde, giunge alla Xvii edizione. In programma 154 appuntamenti fra escursioni a piedi e in mountain bike, ciaspolate, safari notturni, trekking e campeggi nella natura. Sono 154 gli eventi in calendario, descritti nel libretto cartaceo “Itinerando Emilia Romagna 2010” e pubblicati sul sito www.Escursioniemiliaromagna.com. I percorsi contemplano diversi gradi di difficoltà e ciascun itinerario è contrassegnato da una sigla che ne indica la tipologia: si va dalle passeggiate semplici (P) agli itinerari che possono prevedere sentieri con tratti impegnativi (E) alle escursioni più complesse caratterizzate anche da sentieri disagevoli e forti pendii (Ee). Ci sono poi le proposte di trekking (T) e, per chi preferisce le due ruote, gli itinerari da percorrere in mountain bike (Mtb). Ad accompagnare i partecipanti ci saranno 24 guide ambientali escursionistiche che illustreranno non solo i percorsi ma anche la flora, la fauna, la tradizione e la storia dei luoghi visitati. Tutto l’Appennino Emiliano Romagnolo fa da palcoscenico a “Itinerando” con 51 appuntamenti nella provincia di Modena, 73 nella provincia di Bologna, 16 in provincia di Reggio Emilia, 6 in provincia di Parma, 4 in provincia di Forlì-cesena, 3 nel riminese e 1 nel ravennate. Nell’appennino reggiano, passo dopo passo, si scoprirà il territorio che ha dato i natali a Giuliano Razzoli, medaglia d’oro alle olimpiadi di Vancouver per lo slalom speciale. Razzoli, ribattezzato “Razzo” è di Villa Minozzo (Re). Con “Festeggiamo tutti insieme Itinerando 2010” è stato l’Appennino Bolognese, domenica 7 marzo, ad aprire il calendario delle iniziative e, un passo dopo l’altro, escursione dopo escursione l’iniziativa chiuderà i battenti il 20 febbraio 2011. Le escursioni sono a pagamento. Il costo (della semplice escursione di un giorno) parte da 10 Euro per gli adulti e 5 Euro per i bambini. Alcune escursioni prevedono, oltre al pranzo al sacco che ciascun partecipante porta per sé, la possibilità di pranzare in ristoranti, locande tradizionali e agriturismo e di pernottare in strutture ricettive con un costo aggiuntivo. Difficile non sentire il richiamo e la voglia di partecipare agli appuntamenti in programma, da soli o con gli amici, con la dolce metà o con tutta la famiglia. Si avvicina la primavera, torna la voglia di stare all’aria aperta e di assaporare il risveglio della natura, ma anche quella di godere degli ultimi scampoli d’inverno, di inforcare le ciaspole e passeggiare in paesaggi innevati e incontaminati. Il calendario di Itinerando prevede ciaspolate sulla neve e in notturna, visite ai parchi ed alle aree protette della regione, senza dimenticare le eccellenze legate alla storia e all’enogastronomia, con uscite dedicate alle antiche pievi e ai castelli, oppure ai funghi e ai tartufi, alle castagne e ai prodotti tipici delle nostre montagne. Spazio anche al trekking con uscite di 2 o 3 giorni a piedi o con le ciaspole a seconda della stagione. Non mancano le classiche passeggiate guidate per tutta la famiglia, che includono safari notturni nei parchi e passeggiate con gli asinelli. Gli appassionati delle due ruote potranno inforcare la mountain bike e per i più piccolini sono previsti campeggi estivi per divertirsi all’aria aperta fra escursionismo, albering, tiro con l’arco e percorsi avventurosi. Difficile annoiarsi: si potranno avvistare di notte caprioli, volpi, tassi; fotografare orchidee, peonie, campanellini; andare alla scoperta delle trincee e dei resti della grande guerra; imparare a fare il pane e scaldare il forno nell’attesa che lieviti; incantarsi davanti allo spettacolo della fioritura dei ciliegi; ballare nelle aie. Pacchetti speciali sono stati predisposti con “Itinerando vacanze”. In una giornata, in un weekend o in una settimana si potrà camminare nei boschi, visitare gli antichi borghi, assaporare i prodotti tipici o prendere parte a un trekking sui crinali. E per i più piccoli, giornate con gli asinelli, gare di tiro con l’arco e tarzaning a partire da 25 Euro a persona. Il calendario completo delle iniziative è sul sito www.Escursioniemiliaromagna.com e si può scaricare gratuitamente. Il libretto con il programma completo di “Itinerando Emilia Romagna 2010” è disponibile gratuitamente richiedendolo a: Promappennino, via Mauro Tesi 1209, 41059 Zocca (Mo). Tel. 059-985584 – 986524 – fax. 059-986510; info@promoappennino.It. Per informazioni: Ufficio Stampa Apt Servizi tel. 0541-430190  
   
   
BARI (CASTELLO SVEVO): DA SOPRA (GIÙ NEL FOSSATO) A CURA DI ACHILLE BONITO OLIVA - 15 MARZO / 16 MAGGIO 2010  
 
Il 15 marzo segna la nuova tappa del progetto Puglia – Circuito del Contemporaneo con l’inaugurazione della mostra da sopra (giù nel fossato). In questa occasione 15 artisti di fama internazionale si confrontano con il monumento simbolo della città di Bari: il Castello Svevo. Il fossato del castello viene occupato da installazioni che lo spettatore può osservare “da sopra” in un rimando tra memoria e presente, attraverso il confronto tra architettura del passato e segni d’arte contemporanea. “L’originalità di da sopra (giù nel fossato) – come anticipa il curatore Achille Bonito Oliva – sta nell’indicare fisicamente una distanza ulteriore, assolutamente particolare per la contemplazione dell’arte contemporanea, aperta a tutti i viandanti della città di Bari e non vietata ai minori”. In occasione dell’inaugurazione il rapporto con “i viandanti della città” viene ulteriormente accentuato dalla performance a sorpresa di Lara Favaretto e dalle installazioni di Francesco Schiavulli e Allan Kaprow, che invitano ad intergire con le loro opere, andando al di là della “contemplazione”. La mostra è stata resa possibile grazie all’Accordo di Programma Quadro “Sensi Contemporanei” per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea e la valorizzazione di contesti architettonici e urbanistici nelle regioni del Sud Italia, siglato fra il Ministero dello Sviluppo Economico, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Puglia, la Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, la Provincia di Lecce e i Comuni di Barletta e Polignano a Mare. Artisti in mostra: Vito Acconci (Usa), Maria Theresa Alves (Brasile), Marco Bagnoli (Italia), Jimmie Durham (Usa), Lara Favaretto (Italia), Subodh Gupta (India), Jenny Holzer (Usa), Allan Kaprow (Usa), Maurizio Mochetti (Italia), Maurizio Nannucci (Italia), Luca Maria Patella (Italia), Alfredo Pirri (Italia), Francesco Schiavulli (Italia), Kazuo Shiraga (Giappone), Ben Vautier (Francia). Info www.Pugliacircuitodelcontemporaneo.it; www.Dasopra.it.  
   
   
MONTECOPPOLO: EASTER CAMP PER BAMBINI  
 
Con l’arrivo della primavera ripartono le attività per i bambini nel verde incontaminato del Parco Nazionale del Pollino, presso il Rifugio Montano Monte Coppolo, a Valsinni. Si parte con il primo “Easter camp residenziale” che si svolgerà dal 1 al 3 aprile alla vigilia delle vacanze di Pasqua. I bambini, di età compresa tra 6 e 14 anni, saranno accompagnati da insegnanti madrelingua inglesi dell’Associazione culturale Kelc di Matera, in un percorso formativo allietato con giochi istruttivi in lingua inglese, attività all’aria aperta, colorazioni di uova pasquali, gare a premi e tante altre attività creative. Le attività per i bambini riprenderanno poi al Rifugio Monte Coppolo nel mese di Giugno. Per il secondo anno consecutivo, saranno organizzati i summer camp, sempre e rigorosamente in lingua inglese. Per informazioni e prenotazioni: Kelc Associazione culturale – Recinto delle Nazioni Unite, 15 - 0835 1970395 – 340 8630631 – 340 6589718 - www.Kelc.it. Per info sul Rifugio: www.Montecoppolo.it - tel. 339 1552701.  
   
   
RANCATE (MENDRISIO): ETTORE BURZI (1872-1937) - PITTORE EUROPEO TRA VENEZIA E LUGANO - 14 MARZO | 23 MAGGIO 2010  
 
La mostra presenterà, attraverso un cospicuo numero di opere, la figura complessa e ancora quasi sconosciuta al grande pubblico di Ettore Burzi, vissuto tra Venezia e Lugano ma immerso nella temperie artistica europea e presente con esposizioni nelle principali sedi del continente. Sebbene l´artista sia nato nei pressi di Bologna, l´attività di Burzi può essere suddivisa in due periodi: quello veneziano e quello luganese. Nella città lagunare trascorre un decennio e inizia la sua carriera artistica, influenzata dagli incontri con pittori come Marius Pictor (Mario De Maria), e segnata da frequenti esposizioni. Nel 1902 si trasferisce a Lugano, dove espone talvolta con i pittori Edoardo Berta e Pietro Chiesa e diventa membro attivo della Società Pittori Scultori Artisti Ticinesi. Influenzato dalla pittura nordica, espone di frequente in Svizzera tedesca e in Germania, che diverranno i mercati a lui più congeniali. Nonostante il successo riscosso in vita - le sue opere vengono acquistate da importanti collezioni pubbliche come Cà Pesaro di Venezia o il Museo d´Arte della Città di Lugano - Burzi è stato in seguito trascurato dagli studi storico-artistici. La mostra mira quindi a riportare alla luce le opere di questo artista poliedrico, che si dedicò non solo alla pittura ma anche all´incisione (litografia, xilografia, puntasecca,...) e che si dimostra aggiornato sulle principali correnti artistiche europee, rielaborandone gli spunti e declinandoli in modo originale in emozionanti paesaggi e raffinate nature morte. Ettore Burzi (1872-1937) Pittore europeo tra Venezia e Lugano Dal 14 marzo al 23 maggio 2010 A cura di Mariangela Agliati Ruggia e Ottorino Villatora, con il contributo critico di Paolo Blendinger Coordinamento: Alessandra Brambilla Ricerche bibliografiche: Louise Dalmas Info. Pinacoteca Cantonale Giovanni Züst Ch - 6862 Rancate Tel: +41 (0)91 816.47.91; Fax+41 (0)91 816.47.99 decs-pinacoteca.Zuest@ti.ch - decs-pinacoteca.Zuest@ti.ch.