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Notiziario Marketpress di Giovedì 14 Ottobre 2004
Pagina1
1999-2004, CINQUE ANNI DI COMMISSIONE PRODI  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2004 - Il Presidente della Commissione europea, Romano Prodi, ha illustrato alla plenaria un bilancio degli ultimi cinque anni di attività dell'Esecutivo. Già in occasione della presentazione delle priorità della Presidenza olandese, durante la sessione plenaria del mese di luglio, il Presidente aveva ricordato i principali adempimenti del suo Collegio: l'ampliamento: «un vero e proprio capolavoro politico», una nuova politica di vicinato, l'introduzione dell'euro: «che ha mantenuto la sua promessa di stabilità», l'impegno per «assicurare la stabilità macroeconomica», l'adozione della Costituzione, il rinnovo della normativa sugli aiuti di Stato, la gestione del Patto di Stabilità, il proseguimento della costruzione del mercato unico: «i consumatori europei spendono meno per volare, per collegarsi a Internet e per eseguire un pagamento da un paese all’altro dell’Unione», la riduzione delle differenze di reddito fra le regioni europee, la presentazione delle prospettive finanziarie 2007-2013, «preparate con l'obiettivo di massimizzare l'efficienza della spesa comunitaria». D'altra parte si era rammaricato per i risultati deludenti della strategia di Lisbona, precisando però che «il progetto si sarebbe del tutto arenato» senza la costante pressione esercitata dalla Commissione sugli Stati membri. Pur restando molto da fare, aveva affermato, la Commissione ha «costruito fondamenta solide per il successo finale dell’operazione». Ricordando poi come l'agenda di Lisbona si basi anche sulla creazione di una società della conoscenza veramente competitiva, egli aveva sottolineato l'aumento sostanziale dei fondi per la ricerca, per l’istruzione e per la formazione in Europa operato dall'Esecutivo. A tale proposito aveva sottolineato il successo dei programmi Erasmus e Erasmus mundus.  
   
   
LEYLA ZANA RICEVE L'OMAGGIO DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2004 - Leyla Zana riceverà l'omaggio della Plenaria, dove si recherà con nove anni di ritardo. Prima donna curda eletta al parlamento turco, aveva vinto il Premio Sacharov nel 1995, ma non aveva potuto andare a ritirarlo, in quanto si trovava in carcere, a seguito di una condanna a 15 anni di carcere per appartenenza ad un'organizzazione illegale. Nel gennaio 1996 il premio era stato ritirato dal marito. Nata nel 1961 a Bahcekoyu, un villaggio del Kurdistan turco, a 14 anni era stata data in sposa ad un uomo di 34 anni, Mehdi Zana, un attivista dei diritti umani, più volte in carcere e poi liberato. Nel 1991 era stata eletta al parlamento turco nelle liste del partito Dep (partito filocurdo). Al giuramento si era presentata vestita dei colori della bandiera curda e aveva pronunciato delle parole in curdo, auspicando la fratellanza tra il popolo turco e quello curdo. L'immunità parlamentare l'aveva protetta, ma nel 1994 si era iscritta al neonato Partito democratico che era stato sciolto, mentre Leyla Zana era stata arrestata e condannata a 15 anni di carcere insieme a Orthan Dogan, Selim Sadak et Hatip Dicle. Dopo numerose pressioni internazionali e a seguito di una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sul processo, la Corte di sicurezza turca aveva riconfermato nel mese di aprile la condanna a 15 anni di detenzione. A giugno, invece, la Corte d'appello ha annullato la sentenza e ha fissato un nuovo processo a partire da luglio, rimettendo in libertà Leyla Zana e i gli altri tre detenuti, che saranno presenti in Aula. Il Parlamento europeo conferisce ogni anno il Premio Sacharov per «la libertà dello spirito». Il Premio rappresenta un riconoscimento per un'azione o un'opera eccezionale in uno dei settori seguenti: difesa dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, in particolare del diritto alla libertà di espressione; tutela dei diritti delle minoranze; rispetto del diritto internazionale; sviluppo della democrazia e affermazione del principio dello stato di diritto. I tre finalisti del Premio per quest'anno, che sarà consegnato nel corso della sessione plenaria di dicembre, sono: l'associazione bielorussa della stampa; Natalya Estemirova et Sergey Kovalev, militanti per i diritti umani in Russia; Ingrid Betancourt, deputata colombiana tuttora in mano alle Farc.  
   
   
MANAGER SEMPRE PIÙ PESSIMISTI L’ITALIA FINISCE AL 47° POSTO PER COMPETITIVITÀ PERDENDO ALTRE SEI POSIZIONI  
 

Milano, 14 ottobre 2004 - È la percezione dei manager a far perdere terreno all’Italia, per il quarto anno consecutivo, nelle classifiche del Global Competitiveness Report 2004-2005 del World Economic Forum (Wef). Il paese finisce addirittura a metà classifica, attestandosi al 47° posto su 104 paesi, secondo il Growth Competitiveness Index (Gci), l’indice principale del rapporto, che misura il potenziale di crescita delle nazioni a 5-8 anni, mentre fa un po’ meglio, attestandosi alla 33^ piazza, nel Business Competitiveness Index (Bci), che misura l’attuale performance produttiva. Anche in questo caso, però, si assiste a una netta discesa di ben nove posizioni. Il Global Competitiveness Report viene pubblicato dal 1979 con cadenza annuale dal Wef che, per l’edizione presentata oggi a Washington, si è valso della collaborazione di 109 centri di ricerca internazionale. I dati per l’Italia sono stati raccolti da un team di ricercatori della Scuola di Direzione Aziendale (Sda) Bocconi, coordinati da Olga Annushkina, che ha raccolto l’eredità di Claudio Dematté dopo la sua scomparsa. La metodologia combina l’analisi di dati macroeconomici pubblici a una rilevazione delle percezioni e delle opinioni di manager e imprenditori, alla quale hanno partecipato 8.729 operatori economici di tutto il pianeta. I 104 paesi considerati rappresentano più del 97% del prodotto interno lordo mondiale. L’italia registra un peggioramento in tutti e tre gli aspetti rilevati dal Wef: per ambiente macroeconomico passa dal 28° al 38° posto; per istituzioni pubbliche dal 46° al 48° e per tecnologia dal 44° al 50°. Anche se la rilevazione comprende sia aspetti oggettivi, sia aspetti percettivi, è in questi ultimi che si registrano gli arretramenti più vistosi. In un anno che, a livello globale, ha stupito molti degli osservatori per una ripresa più robusta del previsto, l’Italia viene penalizzata dal fatto di non avere dato forti segni di miglioramento. Una delle voci che più pesano sul risultato negativo è costituita dalle attese di recessione: l’Italia precipita al 97° posto, peggiorando la già critica 66^ posizione dello scorso anno. L’italia è l’unica delle grandi economie europee a registrare un netto peggioramento della competitività: la Gran Bretagna guadagna quattro posizioni, dalla 15^ all’11^, Germania e Spagna rimangono invariate, rispettivamente in 13^ e 23^ posizione, mentre la Francia perde un posto, dal 26° al 27°. Tre delle sei posizioni perse dall’Italia si spiegano con l’estensione della rilevazione a cinque nuovi paesi, tre dei quali (Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Cipro) la precedono in classifica. I tre paesi che scavalcano l’Italia sono Cina, Slovacchia e Sudafrica. Il fattore che più penalizza lo sviluppo dell’economia italiana, secondo i manager interpellati, rimane l’inefficienza della burocrazia, seguito dall’inadeguatezza delle infrastrutture e dall’eccessiva tassazione, da una legislazione sul lavoro troppo restrittiva (i due fattori si sono scambiati la terza e quarta posizione rispetto allo scorso anno) e dalla difficoltà di accesso ai finanziamenti. Per quanto riguarda la performance produttiva attuale, l’Italia è peggiorata soprattutto nelle aree legate alla capacità di innovazione, come la collaborazione tra università e industria nella ricerca, la spesa in ricerca e sviluppo, la disponibilità di venture capital. “I manager italiani si confermano tra i più critici del mondo”, afferma Maurizio Dallocchio, direttore della Sda Bocconi, “ben al di là di quella che è la situazione effettiva. Secondo il loro giudizio, per esempio, l’Italia risulta 103^ su 104 paesi quanto alla pesantezza della regolazione da parte dello stato centrale e delle sue articolazioni locali; 100^ per il peso fiscale e 99^ quanto a pratiche di assunzione e licenziamento. Una posizione tanto penalizzante per l’Italia è dovuta alla percezione più che alla realtà, ma è un sintomo che non va assolutamente trascurato perché è proprio sulle percezioni che si basano le decisioni di investimento dei manager di tutto il mondo”. Il giudizio sulla competitività dell’Italia rischia di peggiorare ancora nei prossimi anni. Al fine di tenere conto di un numero maggiore di parametri, il Wef sta sviluppando un nuovo indice che, il prossimo anno, potrebbe sostituire i due indici utilizzati finora. Ebbene, nel calcolo sperimentale di quest’anno l’Italia si attesta addirittura in 56^ posizione. Il World Economic Forum è un’organizzazione internazionale indipendente, che si propone di migliorare lo stato del mondo. Il Forum aiuta i leader di tutto il mondo ad affrontare i problemi globali in modo collaborativo, promuovendo la cittadinanza globale delle imprese che ne fanno parte. Giuridicamente una fondazione con sede a Ginevra, il World Economic Forum è imparziale e non for profit; non è legato a interessi politici, di parte o nazionali. Il Forum è una delle Ong con le quali si consulta ufficialmente il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite. Table 1: Growth Competitiveness Index rankings and 2003 comparisons

 

Country

Gci 2004 rank

Gci 2004 score

Gci 2003 rank*

Finland

1

5.95

1

Sweden

3

5.72

3

Denmark

5

5.66

4

Singapore

7

5.56

6

Japan

9

5.48

11

United Kingdom

11

5.30

15

Germany

13

5.28

13

Canada

15

5.23

16

Austria

17

5.20

17

Israel

19

5.09

20

Hong Kong Sar

21

5.06

24

Spain

23

5.00

23

Belgium

25

4.95

27

France

27

4.92

26

Korea

29

4.90

18

Malaysia

31

4.88

29

Slovenia

33

4.75

31

Jordan

35

4.58

34

Greece

37

4.56

35

Hungary

39

4.56

33

South Africa

41

4.53

42

 

 

 

 

Slovak Republic

43

4.43

43

Botswana

45

4.30

36

Italy

47

4.27

41

Mauritius

49

4.14

46

Trinidad and Tobago

51

4.12

49

El Salvador

53

4.10

48

India

55

4.07

56

Brazil

57

4.05

54

Bulgaria

59

3.98

64

Croatia

61

3.94

53

 
   
   
PRECISAZIONE SUGLI EFFETTI DELLA REGOLA DEL 2% SULLA SPESA PUBBLICA  
 
Roma, 14 ottobre 2004 - Il Mef comunica che i dati riportati ieri dalle agenzie di stampa in merito all’efficacia della regola del 2% di tetto alla spesa, si riferiscono esclusivamente agli effetti che la regola stessa produce sulle unità previsionali di base del Bilancio dello Stato. E quindi rappresentano solo una frazione degli effetti prodotti dalla Legge finanziaria sulla spesa della pubblica amministrazione: dato, quest’ultimo, rilevante per i trattati europei e per l’equilibrio della finanza pubblica. Come più volte illustrato dallo stesso Ministro, anche in sede di audizione parlamentare, l’impatto della regola nel suo complesso viene descritto nell’allegato 7 alla Legge finanziaria, come si legge a pag. 187 dell’atto Camera 5310. Vale quindi la pena di ricordare che la presunta riduzione di 1,9 miliardi di euro è un dato che deve essere letto insieme agli allegati. Infatti, solo così si può avere contezza di un intervento complessivo sulla spesa per 9,5 miliardi.  
   
   
A SMAU 2004 LE TECNOLOGIE INCONTRANO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE I CITTADINI POTRANNO CONOSCERE E APPROFONDIRE I PROGETTI E I CASI DI ECCELLENZA MESSI A PUNTO DALLA PA CENTRALE E LOCALE PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DEI SERVIZI  
 
Milano, 14 ottobre 2004 – Le innovazioni più recenti e significative nel mondo dei ministeri, degli enti centrali, degli enti previdenziali saranno presenti nell’area e-Government e servizi al cittadino, realizzata con l’intento di facilitare la conoscenza da parte dei cittadini stessi degli sviluppi e delle opportunità della semplificazione amministrativa. Le testimonianze e i progetti di innovazione che toccano tutti gli ambiti di intervento della Pubblica Amministrazione Centrale contribuiranno a creare una percezione più netta degli innumerevoli cambiamenti in corso, che sono frutto dell’opera di unaclasse dirigente desiderosa di accrescere la qualità dei servizi ai cittadini secondo i più elevati standard europei. L’obiettivo è passare dal semplice stato di “cittadino” aquello di “cittadino digitale”, cioè evoluto, la cui qualità della vita è migliorata grazie alle semplificazioni e alle nuove opportunità garantite dall’uso quotidiano e competente delle nuove tecnologie. I sistemi regionali dell’innovazione Smau 2004 intende rappresentare le capacità progettuali, le linee di indirizzo e le migliori pratiche di e-Government nelle singole regioni italiane. In particolare Smau 2004 accoglierà le migliori esperienze di diffusione dell’innovazione tecnologica facilitate dai piani regionali di sviluppo della società dell’informazione che, particolarmente in alcune regioni del mezzogiorno, come la Campania, la Puglia, la Sicilia hanno consentito una forte crescita degli investimenti nel settore e l’attuazione di progetti specifici a sostegno di singole filiere produttive. Non mancherà la Regione Lombardia, che quotidianamente lavora per rendere sempre più tecnologico il rapporto con i cittadini di riferimento: dai portali dei Comuni, alle nuove prospettive del recruiting on line, alla nuovissima Carta dei servizi. I comuni e le province per l’innovazione Saranno selezionati e rappresentati i contesti territoriali dove comuni e province hanno caratterizzato la propria azione amministrativa attraverso progetti di forte impatto innovativo. Nelle singole realtà amministrative si registrano quotidianamente iniziative tese a facilitare l’accesso dei cittadini ai servizi della Pubblica Amministrazione. Dal Nord al Sud, Smau individuerà i protagonisti più innovativi di questo processo. Le Soluzioni di e-Government I progetti di e-Government sono una delle sfide più rilevanti per la crescita di competitività del nostro sistema Paese. Smau mette insieme ed evidenzia alcuni progetti che, per obiettivi e numero dei protagonisti, rappresenteranno un’importante svolta nella collaborazione tra soggetti istituzionali diversi. Sono 140 i progetti che sono stati ammessi a finanziamento. Smau intende rappresentarela ricchezzadi programmi di attività e iniziative di sviluppo di e-Governmenta partire dal progetto People. People (Progetto Enti On-line Portali Locali e-Government) è un progetto presentato per il co-finanziamento sui fondi nazionali e-government lo scorso 10 giugno 2002 da una pluralità di Enti in risposta al primo avviso di attuazione del Piano d'Azione del 21 giugno 2000. Il progetto si basa su un costo iniziale di circa 20,7 milioni di euro e rappresenta la richiesta di un più ampio contributo finanziario al Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie, organo incaricato della distribuzione dei fondie-Government in base all'Avviso del 14 febbraio 2002. People intende caratterizzarsi in particolare per l'ampiezza dell'offerta di servizi e per il modello federato di aggregazione, basato su un modello di scambio, integrazione e condivisione di servizi, prodotti e soluzioni tra i più dinamici comuni italiani. L'aggregazione People si presenta particolarmente forte ed articolata: è composta da 55 Enti di 13 regioni diverse; comprende la capitale con i suoi 2,5 milioni di abitanti così come comuni da 2.500 abitanti, ed amministra in totale più di 7,5 milioni di cittadini, pari a quasi il 13% della popolazione nazionale. Lo scopo del progetto è quello di semplificare ed innovare i rapporti tra la Pubbliche Amministrazioni Locali ed il cittadino, attraverso la realizzazione di un sistema telematico multicanale che si articola in circa 160 servizi, individuati dagli Enti come l'insieme dei servizi principali in grado di soddisfare le necessità dei cittadini e dei comuni. In questo sistema telematico, il Portale Internet rappresenta una delle principali modalità di erogazione. In sede di presentazione del progetto, gli Enti hanno individuato nel Comune di Firenze l'amministrazione capofila, cui spetta il compito di coordinare la realizzazione del progetto.  
   
   
ETHICAL VILLAGE, UNO SPAZIO DI FUTURO TRA IMPRESE E TERZO SETTORE AL VIA LA PRIMA EDIZIONE DEL PROGETTO ESPOSITIVO E CONVEGNISTICO ORGANIZZATO DA SMAU EFORUM PERMANENTE DEL TERZO SETTORE  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - In un mercato sempre più globale e competitivo, non è più sufficiente per le aziende dimostrare il proprio impegno a favore dei clienti: oggi il mondo imprenditoriale è chiamato a offrire valore aggiunto all’intera collettività e a dare il proprio reale contributo al miglioramento della qualità della vita della società nel suo complesso. Favorire tale processo, interpretare le dinamiche che regolano i rapporti tra forze istituzionali, imprenditoriali e sociali del nostro Paese e contribuire attivamente alla diffusione della cultura della Responsabilità Sociale delle Imprese è infatti oggi un dovere del mondo aziendale, per questo Smau, insieme al Forum Permanente del Terzo Settore, ha deciso di promuovere il progetto Ethical Village. Ethical Village – villaggio della responsabilità sociale è un’iniziativa espositiva e convegnistica che prenderà vita all’interno di Smau 2004 e si propone, nell’ambito del salone dedicato al mondo dell’innovazione tecnologica e allo sviluppo imprenditoriale, come luogo di incontro tra il tessuto dell’imprenditoria profit e il mondo del Terzo Settore ovvero tra quanti, in modo propositivo, si impegnano quotidianamente a garantire nuovo benessere sociale ed economico attraverso l’attuazione di Politiche Sociali che vedano anche l’innovazione tecnologica al servizio dell’innovazione sociale. Obiettivo dei promotori, infatti, è dare nuovo slancio alla diffusione della cultura della Corporate Social Responsibility, strumento indispensabile per costruire sviluppo sociale e pari opportunità per tutti. Nei giorni di Smau 2004 verrà così favorito il contatto tra le imprese profit e le organizzazioni del non profit che lavorano attivamente al miglioramento della qualità della vita della società nel suo complesso. In particolare in Italia, Paese che detiene il primato delle aziende che hanno richiesto e ottenuto la Certificazione Etica Sa 8000(97 le aziende certificate dal 1997 ad oggi), è importante coltivare la sensibilità per i temi dell’Etica d’Impresa, con particolare attenzione alle esigenze delle piccole e medie imprese che vivono ancor più concretamente la necessità di operare tenendo sempre presente il contesto socio-ambientale in cui si trovano. Nello spazio di Ethical Village saranno presenti numerose associazioni aderenti al Forum del Terzo Settore, ognuna porterà una testimonianza del proprio agire nell’innovazione sociale nel nostro Paese. Hanno già aderito tra gli altri Ancescao, Anpas, Ancst, Arci ragazzi, Asphi, Aster x, Auser, Avis, Bancaetica, Coop Italia, Cts, Focsiv, La Cordata, La Gabbianella, Legambiente, Transfair, Uisp. Ciascuna di esse presenterà i propri progetti che più si caratterizzano per l’utilizzo delle nuove tecnologie al fine di creare innovazione sociale. Verranno quindi presentati progetti di formazione a distanza, di inserimento lavorativo delle persone svantaggiate attraverso il ricorso all’Ict, di alfabetizzazione degli anziani, di monitoraggio della rete e dell’intero sistema dei mezzi di comunicazione. Ad arricchimento dell’iniziativa sono inoltre previsti due convegni: sul tema della responsabilità sociale d’impresa e sul rapporto tra new media e comunicazione sociale. Lo spazio del villaggio è infatti concepito con uno spazio allestitivo dedicato alle singole organizzazioni, e uno spazio convegnistico in cui si terranno workshop e convegni di approfondimento sul tema della cosiddetta “innovazione sociale” Sostenitori dell’iniziativa sono Sgs, il Programma operativo nazionale "Sicurezza per lo sviluppo del mezzogiorno d’Italia”, Uilp e l’Associazione Ponte Italia Brasile, Comune di Barletta.  
   
   
GRUPPO IT HOLDING: STANDARD & POOR’S ASSEGNA IL RATING AL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO DI IT HOLDING FINANCE S.A.  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha assegnato ieri il rating B+ a un prestito obbligazionario di importo pari a circa 185 milioni di euro a 8 anni, di prossima emissione, di cui si era già data notizia l’8 ottobre scorso. L’emissione – tramite la controllata It Holding Finance S.a. (già Ferré Finance S.a.) – è destinata a rifinanziare il prestito obbligazionario “Ferré Finance 7% 05/05”. Il prestito obbligazionario, destinato a investitori istituzionali, vedrà come istituti joint lead manager e joint bookrunner Merrill Lynch e Banca Imi. Entro la giornata di oggi, corredati dalle relazioni di certificazione della società di revisione, i bilanci annuali 2003, 2002, le relazioni semestrali 2004 e 2003, redatti secondo gli Ifrs, saranno a disposizione del pubblico in lingua inglese sul sito internet www.Itholding.com  sezione Investor Resources, presso la sede legale della società e saranno depositati presso Borsa Italiana. Ieri è stato  reso disponibile sul sito internet www.Itholding.com  sezione Investor Resources, il materiale utilizzato durante il roadshow iniziato lunedì, 11 ottobre 2004.  
   
   
PRECISAZIONI ERGO  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - A seguito di rumors di mercato, il dott. Gianfranco Bennati, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Ergo Previdenza S.p.a. E della controllante Ergo Italia S.p.a., dichiara che, allo stato attuale, non esiste intenzione di procedere ad un’ offerta pubblica d’acquisto sulle azioni della società.  
   
   
CHIUSO CON SUCCESSO IL COLLOCAMENTO DELLA TERZA CARTOLARIZZAZIONE DI LOCAT S.P.A.  
 
Milano, 14 Ottobre 2004 - Si è concluso l’ 11 ottobre con successo il collocamento dei titoli Abs emessi da Locat Securitisation Vehicle 2 S.r.l., seconda cartolarizzazione pubblica di crediti derivanti da contratti di leasing di Locat S.p.a. Ed annunciata lo scorso 27 settembre. L’operazione, di importo complessivo pari a € 2.5 miliardi, è ad oggi la più grande cartolarizzazione per un originator non pubblico in Italia e la più grande cartolarizzazione di crediti derivanti da contratti di leasing in Europa. L’operazione è stata strutturata da Euro Capital Structures, società controllata da Unicredit Banca Mobiliare e dedicata alla strutturazione di operazioni di cartolarizzazione. I titoli sono stati collocati da Hsbc, Société Générale Cib e Unicredit Banca Mobiliare, che hanno agito in qualità di Joint Lead Managers e Joint Bookrunners. Le principali caratteristiche dei titoli sono le seguenti: Classe A: € 2.374 milioni, rating [Aaa/aaa] (Moody’s/s&p), Euribor + 18 bps; Classe B: € 126 milioni, rating [A2/a] (Moody’s/s&p), Euribor + 55 bps. I titoli sono stati collocati prevalentemente presso banche e società di asset management, con una rilevanza maggiore delle società assicurative sulla Classe B, la cui durata attesa risulta in linea con l’orizzonte temporale di investimento di tali società. L’operazione ha suscitato l’interesse dei principali investitori istituzionali europei, con titoli acquistati da operatori di oltre 10 paesi, con un 22% circa allocato ad investitori italiani e si è conclusa con una significativa oversubscription per entrambe le tranche.  
   
   
GIM: NUOVA OPERAZIONE DI RICAPITALIZZAZIONE  
 
Firenze, 14 ottobre 2004 - La proposta di revoca delle delibere di fusione tra Gim e Smi, assunte in data 13 e 18 maggio u.S., risponde ad un adempimento formale cui saranno chiamati gli Amministratori delle due Società, dal momento in cui non possano dare corso nei tempi previsti al mandato ricevuto dalle rispettive Assemblee degli Azionisti. Tale mandato prevedeva che l’operazione di aumento di capitale e quella di fusione fossero operazioni collegate tra di loro; infatti l’esecuzione dell’aumento di capitale deliberato da Gim Spa il 18 maggio u.S. Doveva realizzarsi entro il 31 dicembre 2004 e comunque prima della data di efficacia dell’operazione di fusione. Come indicato nelle informazioni diffuse sull’accordo raggiunto tra i Partecipanti al Patto di Sindacato azionario di Gim Spa e Intek Spa, è previsto che l’aumento di capitale del maggio u.S. Venga revocato, poiché è stato ritenuto insufficiente a soddisfare le esigenze finanziarie del Gruppo Gim mentre verrà proposta una nuova operazione di ricapitalizzazione di importo superiore, che è prevedibile possa realizzarsi sostanzialmente entro la fine del 2004. Gli stessi firmatari dell’accordo sopra ricordato hanno espresso l’intenzione che, a valle della sottoscrizione della nuova operazione di aumento di capitale, si proceda alla deliberazione ed all’esecuzione di una fusione tra Gim e Smi. Questo dimostra che le motivazioni alla base di tale fusione rimangono del tutto valide ma che è divenuto prioritario conseguire nel più breve tempo possibile il riequilibrio patrimoniale del Gruppo Gim, premessa alla ristrutturazione del debito bancario esistente.  
   
   
BPVI E GRUPPO 21 INVESTIMENTI INSIEME NEL SETTORE DELLA FINANZA D’IMPRESA E DEL PRIVATE EQUITY  
 
Vicenza, 14 ottobre 2004 - L’intesa raggiunta, che contempla reciproche acquisizioni di quote societarie, rafforza l’operatività della Nordest Merchant spa, la banca d’affari del Gruppo bancario vicentino, soprattutto nel campo della finanza straordinaria d’impresa. Al via anche Nem Sgr che gestirà inizialmente un fondo da 30 milioni di Euro in collaborazione con l’Associazione Industriali di Vicenza. Vicenza, 12 ottobre 2004 - Banca Popolare di Vicenza e 21 Investimenti hanno siglato oggi un accordo finalizzato a estendere sensibilmente la tradizionale attività della Nordest Merchant spa - società del Gruppo Bpvi, nata nel 1998 , che ha al suo attivo varie e importanti operazioni di investimento realizzate in questi ultimi anni – con particolare riferimento alla finanza straordinaria d’impresa. Dal punto di vista societario, l’accordo si realizza tramite l’acquisizione di una partecipazione del 20% del capitale della Nordest Merchant spa da parte di 21, Investimenti Partners Spa e, specularmente con l’acquisizione da parte della Banca Popolare di Vicenza del 20% del capitale di 21, Investimenti Partners Spa. Grazie all’intesa raggiunta, la Nordest Merchant estenderà la propria attività consulenziale e di investimento in partecipazioni societarie sin qui svolta alle operazioni di finanza straordinaria, con particolare riferimento a quelle di fusione e acquisizione e di finanza strutturata, tra cui acquisition financing e prestiti sindacati. Per quanto attiene, in particolare, l’attività di acquisizione di partecipazioni societarie, questa verrà ulteriormente potenziata dando vita ad una serie di fondi chiusi, che saranno gestiti da una nuova società all’uopo costituita, denominata Nem-sgr, che fa capo interamente alla Nordest Merchant. Il primo della serie di questi fondi chiusi – per un importo di 30 milioni di euro - vedrà tra i sottoscrittori la presenza particolarmente qualificante dell’Associazione Industriali di Vicenza. Il fondo, che sarà specializzato in operazioni a favore delle piccole e medie imprese, si è posto come obiettivo la realizzazione di investimenti inizialmente compresi tra 1 e 5 milioni di Euro. “Siamo particolarmente soddisfatti di aver concluso questo accordo che rappresenta per Nordest Merchant un vero e proprio salto di qualità nell’ambito dell’attività svolta a vantaggio delle Pmi “ ha dichiarato Gianni Zonin, presidente della Bpvi. “Il nostro obiettivo prioritario rimane, oggi come ieri, quello di sostenere le imprese piccole e medie per farle diventare più competitive ed ora, grazie a questa iniziativa, possiamo dire di avere fatto un passo in avanti decisivo. La nuova Nordest Merchant viene infatti a costituire un punto di riferimento particolarmente significativo in Italia, dato che permetterà a tutte le imprese di avvalersi di competenze e strumenti operativi fino ad ora appannaggio esclusivo delle grandi aziende”. “Il nuovo accordo consentirà la creazione di sinergie tra le competenze nel campo del credito e della finanza possedute dalla Banca Popolare di Vicenza e quelle legate al private equity del Gruppo 21”, ha spiegato Alessandro Benetton, Presidente di 21 Investimenti. “Con l’operazione prosegue inoltre l’implementazione del sistema satellitare nel Gruppo 21, con prodotti segmentati sia settorialmente che geograficamente. Questo, crediamo, sarà il futuro del private equity. 21, Investimenti prosegue nella propria storia ormai decennale nel supporto alla crescita della piccola e media impresa europea.”  
   
   
BANCA POPOLARE DI SONDRIO: DA LUNEDÌ 11 OTTOBRE E' OPERATIVA L'AGENZIA DI SESTO SAN GIOVANNI (MI)  
 
Sondrio , 14 Ottobre 2004 - Sesto San Giovanni conta circa 85.000 abitanti e si trova nell'immediata cintura di Milano, con la quale costituisce dal punto di vista urbanistico un tutt'uno e alla quale è collegata pure dalla linea metropolitana. Sesto San Giovanni ha rappresentato storicamente uno dei maggiori centri produttivi del nostro Paese, grazie alla presenza di imprese industriali di grandi dimensioni quali Falck, Breda, Pirelli e Marelli. A partire dagli anni '70 l'economia sestese ha però subito una profonda trasformazione il così detto processo di deindustrializzazione che ha modificato in profondità il tessuto economico cittadino. Gli storici siti produttivi sono infatti stati in gran parte ridimensionati e ristrutturati e in molti casi le enormi aree da essi occupate hanno avuto destinazioni totalmente nuove. Oggi Sesto San Giovanni si presenta infatti con un volto completamente rinnovato, impensabile solo alcuni decenni addietro. I vecchi poli produttivi legati alla prima industrializzazione sono stati sostituiti da nuovi insediamenti che fanno dell'innovazione tecnologica il loro punto di forza, si sono inoltre stabilite sul territorio cittadino numerose imprese di piccole e medie dimensioni, mentre un rilievo sempre maggiore ha via via assunto il variegato e dinamico settore dei servizi. Sono infine sorti nuovi quartieri residenziali, che hanno contribuito significativamente a riportare in attivo il saldo demografico dopo il calo conseguente alla riduzione delle attività industriali. La Banca Popolare di Sondrio, che con la nuova apertura dispone di un'articolazione territoriale di 199 filiali, prosegue quindi con determinazione il proprio sviluppo territoriale con l'obiettivo di intensificare il proprio radicamento nelle aree presidiate. Una crescita che pone in primo piano le relazioni con le realtà economiche locali, lo stretto contatto con le imprese, l'offerta di servizi alle famiglie, sempre con l'obiettivo di sviluppare il binomio socio-cliente. La nuova dipendenza e l'intiera struttura della banca sono naturalmente a disposizione della clientela per qualsiasi occorrenza.  
   
   
LLOYD ADRIATICO: DANILO IGNAZZI NOMINATO DIRETTORE GENERALE  
 
Trieste, 14 ottobre 2004 - Danilo Ignazzi è stato nominato direttore generale del Lloyd Adriatico. Lo ha annunciato Enrico Tomaso Cucchiani, presidente e amministratore delegato della compagnia, specificando che Ignazzi sovrintende ai business danni, vita e alla rete commerciale ed è amministratore delegato di L.a. Fin Sim. Ignazzi, sposato con due figli, è al Lloyd Adriatico dal 1999; precedentemente ha lavorato nel settore assicurativo per varie compagnie, tra cui Royal Sun Alliance dove ha svolto l'incarico di "country manager" per l'Italia.  
   
   
SIMEST - SOCOTHERM: ACCORDO SOCIETARIO PER LO SVILUPPO CONGIUNTO DI ATTIVITÀ NELL’AREA MIDDLE EAST  
 
Vicenza, 14 ottobre 2004 – Socotherm, Società quotata sul segmento Star di Borsa Italiana ed uno dei principali operatori mondiali nel rivestimento protettivo di tubazioni per l’estrazione ed il trasporto di petrolio, gas e acqua e Simest - Società Italiana per le Imprese all’Estero, hanno stipulato un accordo nell’ottica di sviluppare congiuntamente attività in Middle East, considerata un’area con alte potenzialità di sviluppo nel settore Oil & Gas. Simest ha acquisito una partecipazione pari al 9% del capitale sociale di Socotherm Middle East, con sede a Jebel Ali negli Emirati Arabi Uniti, nata per sviluppare nell’area del Golfo Arabico attività relative all’applicazione di rivestimenti protettivi per l’industria petrolifera. Recentemente Socotherm Middle East, controllata da Socotherm S.p.a., si è aggiudicata un contratto da circa 100 milioni Usd per i rivestimenti di 522 km di tubi del “Dolphin Project”, il più importante progetto nell’area del Golfo Arabico e concepito per portare il gas dal giacimento offshore North Field al largo di Ras Laffan, in Qatar, all’impianto di importazione di Taweelah, negli Emirati Arabi Uniti Il contratto, aggiudicato dalla italiana Saipem, riguarda l’applicazione di rivestimenti anticorrosivi esterni in triplo strato di poliolefine (Plastykote), di rivestimenti interni in vernice epossidica (Innerkote) e di appesantimento in calcestruzzo armato (Concretkote) di 365 km di tubi da 48 pollici e 157 km di tubi da 36 pollici. I lavori di applicazione dei rivestimenti e appesantimenti, che inizieranno ai primi del 2005 e dureranno meno di un anno, saranno eseguiti presso una nuova “Marine Base” Socotherm installata nella zona portuale di Mesaieed in Qatar. “Crediamo molto nelle potenzialità di sviluppo del Middle East – ha detto l’Ing. Zeno Soave, Ceo del Gruppo fondato nel 1859 – e sono innumerevoli i tender a cui parteciperemo nei prossimi mesi per aggiudicarci i nuovi progetti già approvati nell’area. Siamo inoltre particolarmente onorati e compiaciuti che ancora una volta Simest abbia dimostrato fiducia nei nostri confronti come già fatto nel 2002 quando entrò al 9% in Socotherm Africa, la nostra controllata nata per sviluppare attività nell’area West Africa e che nel 2003 e 2004 ha acquisito i contratti per gli isolamenti termici dei progetti Bonga ed Ehra, i più importanti nel settore delle esplorazioni petrolifere ad alte profondità, il Deep Water”.  
   
   
EST VICINO – EST LONTANO LA NUOVA EUROPA E I MERCATI ASIATICI CONVEGNO A LECCO PROMOSSO DA VERA BRIANZA E DALLA BANCA POPOLARE DI MILANO  
 
Lecco, 14 ottobre 2004 - E’ giunto alla quinta edizione il convegno economico che Vera Brianza organizza, unitamente alla Banca Popolare di Milano. “Est vicino – Est Lontano. Opportunità e rischi di investimento nella nuova Europa e nei mercati asiatici” . Il convegno avrà luogo a Lecco presso il Jolly Hotel venerdì 15 ottobre con inizio alle ore 15.00. E’ un appuntamento ormai divenuto tradizionale nel panorama dei convegni economici che ha sempre riscosso molta attenzione da parte dell’imprenditoria e degli operatori economici lecchesi e lombardi. Il convegno sarà coordinato dal Rettore della Bocconi Carlo Secchi che ha chiamato a partecipare relatori esteri ed italiani di chiara fama. Dopo il saluto di Franco Spreafico, Presidente di Vera Brianza, è previsto l’intervento del Presidente della Bpm Roberto Mazzotta. L’istituto per gli Studi di Politica Internazionale presenterà in anteprima un’analisi comparata dei mercati Est europei e orientali. La ricerca sarà distribuita a tutti i partecipanti. “Dal 1 maggio 2004 l’Unione Europea ha allargato i suoi orizzonti politici ed economici ad Est, con l’ingresso di dieci nuovi Stati membri. Ha inoltre formalmente avviato una nuova strategia di partenariato (European Neighbourhood Policy) con tutti i Paesi nuovi confinanti allo scopo di allargare ulteriormente al vicino Oriente la dimensione economica del suo mercato interno - osserva il prof. Secchi nella nota di presentazione del convegno - Questo mercato sta già sperimentando nei nuovi Stati membri tassi di crescita superiori alla media europea, mentre la sua espansione oltre le attuali frontiere orientali dell’Unione dovrebbe ulteriormente servire da stimolo e beneficio economico per queste aree e, di concerto, per le imprese europee che sapranno per tempo coglierne le opportunità. Insieme alle opportunità, da Oriente arrivano tuttavia per l’Europa anche le sfide dei prossimi anni. La Cina (entrata nel Wto) ed il Sud-est asiatico in generale, infatti, rappresentano ormai un polo economico di rilevanza assoluta, in grado di influenzare in maniera determinante la ripresa economica mondiale, attraverso la sua espansione, oltre che di rappresentare una seria minaccia competitiva per le imprese europee”. “Basso costo del lavoro, buone capacità tecnologiche, una ottima rete di trasporti e la progressiva integrazione nella Organizzazione Mondiale del Commercio garantiscono infatti alle imprese del Far East un vantaggio competitivo in grado di erodere fortemente le quote di mercato tradizionali delle imprese europee – conclude il prof. Secchi - Queste ultime si trovano dunque da un lato costrette ad una maggiore efficienza (taglio dei costi / aumento della produttività) per sopravvivere in casa propria, e dall’altro a sviluppare aggressive strategie di penetrazione di questi nuovi mercati, sia quelli apertisi con l’allargamento dell’Unione e la strategia di partenariato dell’Ue, che quelli che si vanno via via sviluppando in Cina e nel Sud-est asiatico, più lontani e complessi da gestire”. Nel corso del convegno saranno analizzate dal punto di vista delle imprese italiane queste complesse problematiche, valutando le sfide e le opportunità presenti sia nei nuovi mercati dell’Est “vicino”, ossia i nuovi Stati membri dell’Unione e i loro confinanti orientali (Ucraina, Bielorussia, Russia), che nei paesi dell’Est “lontano” (Cina, Sud-est asiatico), oltre che le relazioni esistenti tra lo sviluppo di questi nuovi mercati. Qualificati esperti di banche, università e istituzioni, coadiuvati da una esaustiva documentazione scientifica a cura dell’Ispi di Milano, affiancheranno nel dibattito gli esponenti del mondo imprenditoriale..  
   
   
LIBRE CIRCULATION DES CAPITAUX: LA COMMISSION TRADUIT L’ALLEMAGNE DEVANT LA COUR DE JUSTICE CONCERNANT LA LOI VOLKSWAGEN  
 
 Bruxelles, 14 octobre 2004 - La Commission européenne a décidé de traduire l’Allemagne devant la Cour européenne de justice en ce qui concerne certaines dispositions d’une loi de 1960 relative à la privatisation de Volkswagen (loi Vw). Cette mesure étatique, fondée sur un accord conclu en 1959 entre l'État fédéral et le Land de Basse-saxe, empêche un actionnaire d’acquérir plus de 20% des droits de vote et confère un droit spécial de blocage à tout actionnaire détenant 20% des droits de vote. De plus, la loi confère à l'État fédéral et au Land un droit spécifique de représentation obligatoire au conseil d'administration de la société, indépendamment du nombre d'actions qu'ils détiennent. L'état fédéral et le Land ont traditionnellement détenu environ 20 % des droits de vote dans Volkswagen, tandis qu'aujourd'hui, le Land est son principal actionnaire, avec environ 20 % des droits de vote et deux sièges garantis au conseil d'administration. La Commission considère que ces dispositions de la loi Vw rendent nettement moins attrayant pour d'autres investisseurs de l'Union européenne d'acquérir des actions de la société en vue de participer effectivement à ses décisions en matière de gestion ou de la contrôler, et qu’elles constituent une violation des règles du traité Ce relatives à la libre circulation des capitaux (article 56) et à la liberté d'établissement (article 43). La décision de la Commission concerne les aspects de la loi Vw (Loi relative au transfert au secteur privé des parts de la Volkswagenwerk Gmbh, dans la version du 31 juillet 1970) susceptibles de dissuader les investisseurs d'autres États membres d'acquérir des actions et de réaliser des investissements au sein de Vw Ag et qui pourraient, par conséquent, entraver la libre circulation des capitaux et la liberté d'établissement garanties par le traité Ce. Ces aspects sont un plafond de 20 % des droits de votes, une minorité de blocage de 20 % et la représentation obligatoire des pouvoirs publics au conseil d'administration de la société. Dans leur réponse à l’avis motivé de la Commission de mars 2004 (voir Ip/04/400), les autorités allemandes ont refusé de modifier la loi Volkswagen comme demandé. La Commission considère que les arguments avancés par l’Allemagne pour défendre la loi ne sont pas satisfaisants à la lumière de la jurisprudence pertinente de la Cour de justice. Dans ses arrêts du 4 juin 2002 dans les affaires Commission contre France (C-483/99), Commission contre Belgique (C-503/99) et Commission contre Portugal (C-367/98), la Cour de justice a conclu que les dispositions législatives susceptibles de dissuader les investisseurs d'autres États membres de réaliser des investissements en capital peuvent rendre illusoire la libre circulation des capitaux et constituent par conséquent une restriction de celle-ci (contraire à l'article 56 Ce). Elle a également établi que des motifs économiques ne sauraient justifier des obstacles interdits par le traité (voir arrêt de la Cour du 4 juin 2002, Commission contre Portugal (C-367/98)). Dans son arrêt du 5 novembre 2002 («Überseering», affaire C-208/00), la Cour de justice a précisé qu'en principe, l'acquisition de parts dans une société constituée et établie dans un autre État membre relève des dispositions du traité relatives à la libre circulation des capitaux et que, dès lors que la participation confère une influence certaine sur les décisions de la société et permet aux actionnaires d'en déterminer les activités, ce sont les dispositions du traité Ce relatives à la liberté d'établissement qui trouvent à s'appliquer (article 43). La Commission estime par conséquent que les dispositions précitées de la loi Vw sont incompatibles avec les dispositions du droit communautaire relatives à la libre circulation des capitaux et à la liberté d'établissement garanties, respectivement, par les articles 56 et 43 du Traité.  
   
   
RYANAIR ANNUNCIA UNA PARTNERSHIP CON TERRAVISION AUTOBUS LOW COST DAL CENTRO DELLA CITTA’!!  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - Ryanair, ha annunciato ieri una nuova partnership con Terravision, la compagnia di trasporti low cost. Terravision fornisce collegamenti in autobus a basso costo dal centro città agli aeroporti e da ieri è possibile prenotare su www.Ryanair.com  per i passeggeri che viaggiano dagli aeroporti di Roma Ciampino, Milano Orio al Serio e Pisa. Commentando oggi, Santina Doherty, Responsabile Pubblicità e ricavi accessori, ha detto: “Ryanair è lieta di annunciare questa nuova partnership con Terravision. Non c’è da meravigliarsi che Ryanair stringa una partnership con una compagnia low cost come Terravision, che si impegna ad offrire tariffe basse, eccellente servizio clienti e puntualità. Il servizio autobus Terravision, che usa nuovi lussuosi veicoli, collega ogni giorno i centri con gli aeroporti di Roma Ciampino, Milano Orio al Serio e Pisa. Gli orari sono programmati per coincidere con i voli Ryanair. Ryanair ha creato un modo di volare facile ed economico e stiamo cercando costantemente dei modi per rendere i viaggi dei nostri passeggeri il più semplici ed economici possibili. Questa ultima partnership è semplicemente un altro passo in questa direzione”. Commentando oggi, Yakuta Rajabali, Direttore Marketing Terravision, ha detto: “Questa nuova ed avvincente partnership fra Ryanair e Terravision assicura che la filosofia dei viaggi low cost venga estesa anche al trasporto terrestre e che i passeggeri possano beneficiare di un efficiente, affidabile e rapido servizio, proprio nel cuore della città .Senza pagare prezzi esorbitanti”.  
   
   
LA COMMISSIONE PROPONE NUOVE MISURE DIRETTE A MIGLIORARE L’ACCESSO AL MERCATO DEI SERVIZI PORTUALI  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2004 - La Commissione europea ha adottato ieri una nuova proposta di Direttiva sull’accesso al mercato dei servizi portuali, finalizzata a migliorare la competitività dei porti Ue e a contribuire a ridurre la congestione e l’inquinamento ambientale promuovendo, fra le altre cose, il trasporto marittimo. Questa nuova normativa Ue introduce delle regole chiare e specifiche sull’accesso al mercato dei servizi portuali, che è pressoché l’unico settore dei trasporti a non disporre di una disciplina giuridica comunitaria, nonché a creare condizioni di parità nella concorrenza fra i porti. “Sono convinta che questa nuova proposta contenga le misure necessarie a venire incontro alle varie preoccupazioni sollevate in occasione della proposta precedente”, ha sottolineato la vicepresidente Loyola de Palacio, responsabile dei portafogli dei trasporti e dell’energia. “È ormai urgente saper equilibrare competitività e qualità dei servizi nei porti Ue, in quanto si tratta di fattori decisivi per lo sviluppo del trasporto marittimo a corto raggio. Non ci potranno essere le autostrade del mare senza un quadro normativo chiaro e trasparente” ha aggiunto. Il mercato dei servizi portuali è caratterizzato dalla complessità e varietà delle norme nazionali e di altro tipo applicabili, dalla natura eterogenea dei servizi portuali e dalla diversità dei porti (dal punto di vista dello status giuridico, della proprietà, del tipo di gestione, delle prassi di finanziamento, delle dimensioni, del funzionamento e delle caratteristiche geografiche). Pertanto, è necessario tenere nel dovuto conto le specificità di ogni porto e la relativa importanza per i rispettivi utilizzatori, operatori, proprietari, ecc. Le principali questioni affrontate nella nuova proposta della Commissione sono: la concorrenza all’interno del porto (concorrenza fra prestatori di uno stesso servizio portuale all’interno di un porto). L’obiettivo è di ottenere una efficiente prestazione di servizi portuali che sono servizi commerciali che vengono, di norma, prestati a titolo oneroso agli utilizzatori di un porto. Il pagamento di questi servizi non è normalmente incluso nelle tariffe che si pagano per ottenere l’autorizzazione a fare scalo o operare in un porto. Tali servizi possono essere forniti sia all’interno di un’area portuale che sulle vie navigabili di accesso al porto. La concorrenza fra i porti (concorrenza fra porti – parità di condizioni). L’obiettivo è di poter arrivare ad una disciplina più trasparente sul finanziamento dell’infrastruttura portuale. Il nuovo testo della Commissione si basa sia sulla sua proposta originaria del 2001 che sulla proposta modificata del 2002, nonché sui numerosi emendamenti costruttivi emersi dal comitato di conciliazione, dalle due letture del Parlamento europeo, dalla posizione comune del Consiglio e dalle consultazioni con le diverse parti interessate.  
   
   
FORMALITÀ PIÙ RAPIDE PER LE NAVI NEI PORTI UE: LA COMMISSIONE DECIDE DI ADIRE LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA CONTRO IL BELGIO E L’ITALIA  
 
 Bruxelles, 14 ottobre 2004 - La Commissione ha deciso ieri di adire la Corte di giustizia nei confronti del Belgio e dell’Italia per omessa comunicazione dei provvedimenti di attuazione della normativa Ue sulle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo e/o in partenza da porti degli Stati membri della Comunità. Essa ha inoltre adottato un parere motivato concernente il Belgio sulla non conformità dei provvedimenti adottati per avviare il recepimento della stessa normativa “È spiacevole che questa direttiva, che facilita il trasporto marittimo a corto raggio e che ha raccolto un vasto sostegno da parte degli Stati membri e dell’industria, non abbia trovato ancora piena attuazione”, ha dichiarato la vicepresidente Loyola de Palacio. La direttiva[1] disciplina le formalità di dichiarazione concernenti la nave, le provviste di bordo, gli effetti personali dell’equipaggio, il ruolo dell’equipaggio e, nel caso di navi omologate per trasportare un massimo di 12 passeggeri, l’elenco dei passeggeri. Gli Stati membri erano tenuti ad adottare le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva in questione entro e non oltre il 9 settembre 2003. Il valore aggiunto della direttiva consiste nella volontà di affrontare e risolvere la questione della riconosciuta complessità amministrativa che presenta il trasporto marittimo a corto raggio. Essa prescrive il riconoscimento dei formulari di facilitazione internazionali Imo-fal[2] nel loro formato normalizzato per le navi in arrivo e partenza dai porti Ue, sostituendo in tal modo gli oltre 50 diversi formulari utilizzati in Europa con 5 formulari normalizzati e promuovendone l’uso a livello mondiale. L’italia non ha informato la Commissione sui propri provvedimenti di attuazione mentre il Belgio ha comunicato alla Commissione un’attuazione solo parziale. Il ricorso alla Corte riguardante il Belgio verterà solo sulla parte non notificata della direttiva. Nel frattempo, il Belgio ha recepito parzialmente la direttiva nel proprio ordinamento nazionale. La Commissione ritiene, tuttavia, che i formulari adottati non siano conformi alla stessa. Lungi dal contribuire all’uniformità, la decisione del Belgio di introdurre formulari che differiscono da quelli normalizzati prescritti dalla normativa comunitaria crea una diversità che è in contraddizione con lo spirito e la lettera della direttiva stessa. Nelle procedure di inadempimento il parere motivato costituisce la seconda fase e il ricorso alla Corte la terza fase. Il Belgio dispone ora di un termine di due mesi per rispondere al parere motivato.  
   
   
SICUREZZA DEI SISTEMI ELETTRICI: AL VIA UN PROGETTO DI COLLABORAZIONE TRA ITALIA E GIORDANIA  
 
Roma, 14 ottobre 2004 – L’italia collaborerà con la Giordania per sviluppare studi e ricerche volti al miglioramento della sicurezza del sistema elettrico giordano. A margine di un incontro svoltosi a Roma tra i rispettivi titolari dei dicasteri dell’energia dei due Paesi, è stato concordato che già a partire da domani il Grtn, il Cesi e Nepco, la società responsabile della gestione della rete elettrica di trasmissione in Giordania, inizieranno una serie di incontri finalizzati alla messa a punto di un programma operativo di attività. Nelle intenzioni dei rispettivi ministri dell’energia, Khreisat e Marzano, tale programma costituirà parte integrante di un più ampio documento (Memorandum) che sarà firmato nei prossimi giorni.  
   
   
OUVERTURE DES MARCHÉS DE L’ÉNERGIE: DIX-HUIT ÉTATS MEMBRES DOIVENT ENCORE TRANSPOSER LES NOUVELLES RÈGLES EUROPÉENNES  
 
Bruxelles, le 14 octobre 2004 - La Commission européenne a envoyé aujourd'hui des lettres de mise en demeure à l’Allemagne, la Belgique, l’Estonie, la Finlande, l’Irlande, l’Italie, la Lituanie, la Lettonie, Malte, le Royaume Uni, la Tchéquie, la Slovaquie, la Suède, la Grèce, la Pologne, le Portugal, l’Espagne et le Luxembourg, pour leur demander de transposer dans leur droit national les directives européennes relatives au marché intérieur de l’électricité et du gaz. ‘Cette législation représente une étape essentielle vers la réalisation d’un véritable marché compétitif de l’énergie au niveau européen, une des conditions de la réussite de la stratégie de Lisbonne. Depuis le premier juillet 2004, tous les consommateurs non domestiques de gaz et d’électricité sont juridiquement autorisés à choisir librement leurs fournisseurs. La Commission doit assurer le respect des attentes légitimes qu’elle a elle-même suscités vis-à-vis des marchés et de nos citoyens’, a déclaré Loyola de Palacio, Vice-présidente de la Commission Européenne en charge des transports et l’energie. ‘Il s’agit d’un instrument indispensable pour garantir une réelle concurrence sur un marché unifié à l’échelle européenne. Cependant, des nombreux efforts restent à faire face aux positions dominantes voire monopolistiques des opérateurs historiques et des investissements devront être réalisés pour garantir l’interopérabilité des réseaux, l’interconnexion et un niveau adéquat de capacités et d’infrastructures’, a-t-elle rajoutée. La Commission a décidé d'adresser des lettres de mise en demeure à dix-huit États membres (voir tableau en annexe) pour défaut de communication des mesures nationales assurant la transposition des deux Directives relatives au marché intérieur de l’électricité (Directive 2003/54/Ce du 26 juin 2003) et/ou au marché intérieur du gaz (directive 2003/55/Ce du 26 juin 2003). Ces deux directives constituent des éléments essentiels pour garantir l’ouverture des marchés de l’électricité et du gaz en Europe. En pratique elles permettent que, depuis le 1 juillet 2004, les clients industriels et, à partir du 1 juillet 2007, les clients domestiques aient la liberté de choix de leur fournisseur. Les directives combinent l’ouverture à la concurrence avec le maintien de la qualité du service, du service universel et de la protection des consommateurs vulnérables ainsi que les objectifs de sécurité d’approvisionnement. Ces directives vont structurer pour les années à venir la nouvelle configuration du marché européen de l’énergie et serviront de base pour le développement de partenariats énergétiques avec les pays voisins de l’Ue, notamment dans les Balkans occidentaux. La Commission tient à rappeler que l’ouverture effective à la concurrence ne s’apprécie pas seulement à l’aune de la transposition des directives mais en fonction d’indicateurs comme le nombre de changements de fournisseurs. C’est la raison pour laquelle la Commission surveille étroitement l’intégration et le degré d’ouverture à la concurrence des marchés de l’énergie, en publiant chaque année, à la demande du Conseil européen de Barcelone de 2002, un rapport d’étalonnage[1] dont le prochain sera publié en décembre. Ainsi, aujourd’hui, seul un quart en moyenne des grands utilisateurs a changé de fournisseurs d’électricité dans l’Ue depuis les débuts de l’ouverture du marché (fin des années 1990). Annexe Etat de la communication des mesures de transposition (Mne – mesures nationales d’exécution)
Directive 2003/54/Ce ElectricitéDirective 2003/55/Ce Gaz
BelgiqueMise en demeure Mise en demeure
R. TchequeMise en demeure Dérogation 31/12/2004
DanemarkMne communiquéesMne communiquées
AllemagneMise en demeure Mise en demeure
EstonieMise en demeure Mise en demeure
GreceMise en demeure Dérogation Marché émergent pour le gaz
EspagneMise en demeure Mise en demeure
FranceMne communiquéesMne communiquées
IrlandeMise en demeure Mise en demeure
ItalieMise en demeure Mise en demeure
ChypreMne communiquéesDérogation Marché émergent pour le gaz
LettonieMise en demeure Mise en demeure
LituanieMne communiquées Mise en demeure
LuxembourgMise en demeure Mise en demeure
HongrieMne communiquéesMne communiquées
MalteMise en demeure Dérogation Absence d’infrastructure gazière
Pays-basMne communiquéesMne communiquées
AutricheMne communiquéesMne communiquées
PologneMise en demeureMise en demeure
PortugalMise en demeureDérogation Marché émergent pour le gaz
SlovenieMne communiquéesMne communiquées
SlovaquieMise en demeure Mise en demeure
FinlandeMise en demeure Mise en demeure
SuedeMise en demeure Mise en demeure
Royaume-uniMise en demeure Mise en demeure
 
   
   
LA SMART RESERVOIR NETWORK (IDROCARBURI) ORGANIZZA UN EVENTO DI RETE IN RUSSIA  
 
 Bruxelles, 14 ottobre 2004 - Il 29 e 30 novembre si svolgerà a Mosca un evento di rete organizzato dalla Smart Reservoir Network, che fruisce di un finanziamento dell'Ue. La rete, cui partecipano 59 membri, è una piattaforma aperta per lo scambio di esperienze tra aziende, istituzioni, università e singoli che operano nei settori della ricerca, estrazione e produzione di idrocarburi. Anche altri operatori del settore sono invitati ad unirsi al gruppo. Entro fine 2005, la Smart Reservoir Network renderà note le sue analisi sugli aspetti scientifici e tecnologici dello sfruttamento sotterraneo, indicherà i principali gap tecnologici, e preparerà un 'Vision Master Plan' per suggerire una strategia coordinata nelle future attività di ricerca e nell'uso delle attuali tecnologie di miglioramento della percentuale di giacimenti di idrocarburi recuperati. Per informazioni : Yves Morel Tel: +33 1 45 37 22 35 Fax: +33 1 46 31 51 50 E-mail: Ymorel@clamart.oilfield.slb.com  http://www.Smart-reservoir.net  
   
   
IL TEMPO DELLE DONNE: PRESSO BIC LA FUCINA DI SESTO SAN GIOVANNI UNO SPORTELLO AL FEMMINILE PER LA DONNA CHE LAVORA INFORMERÀ SU FINANZIAMENTI, FORMAZIONE, NORMATIVE  
 
Sesto San Giovanni 14 ottobre 2004 – Grande interesse ha riscontrato ieri la presentazione presso l'Auditorium sestese della Bcc della seconda fase del progetto Il Tempo Delle Donne, che ha sancito la nascita presso Bic La Fucina di uno sportello dedicato alla donna che lavora. Dopo la felice esperienza di Taxibus, un mezzo di trasporto gratuito disponibile su chiamata, sperimentato da alcune donne nei giorni scorsi, il progetto Il Tempo Delle Donne si propone ora di incidere sul tessuto sociale ed economico del Nord Milano attraverso uno strumento che favorisce l'inserimento lavorativo o la permanenza nel mondo del lavoro delle donne. Lo sportello Il Tempo Delle Donne si è sviluppato all'interno di una concertazione tra Agenzia Sviluppo Nord Milano, Bic la Fucina, Comune di Sesto San Giovanni, Banca Credito Cooperativo e propone un serie di servizi che vogliono diffondere sul territorio del Nord Milano la conoscenza delle leggi sulle pari opportunità e sulla conciliazione dei tempi delle donne, oltre a favorire la realizzazione di progetti in tale ambito. Destinatari dei servizi dello sportello sono ovviamente le donne ma anche le imprese in cui le donne lavorano. Infatti consulenti specializzati de Il Tempo Delle Donne sono a disposizione per spiegare agli imprenditori come impiegare al meglio le misure a sostegno della flessibilità d'orario o come predisporre programmi di formazione per favorire il reinserimento lavorativo delle loro dipendenti. Una speciale attenzione sarà anche riservata alle donne che vogliono creare impresa, e che potranno essere supportate nella stesura dei Business Plan e nella ricerca di finanziamenti. All'interno dell'accordo Bcc ha messo a punto una serie di servizi bancari per le donne che saranno disponibili proprio presso la sede dello Sportello Il Tempo Delle Donne. In particolare ha pensato una nuova linea di conto articolata in modo specifico per la lavoratrice, l'imprenditrice, la libera professionista o anche la casalinga. Il Tempo Delle Donne ha la sua sede presso gli uffici di Bic La Fucina, viale Italia 548, Sesto S. Giovanni, Milano. Lo sportello è utilizzabile su appuntamento. Infolink: www.Biconline.com  www.Asnm.com  
   
   
ROMANO PRODI PRESIDENT OF THE EUROPEAN COMMISSION ASSOIMMOBILIARE SEMINAR - CLOSING STATEMENT  
 
Brussels, 14 October 2004 - “President, Ladies and Gentlemen, It’s a great pleasure for me to join your seminar and to have the honour to close it. You have already had a busy day that’s why I will limit myself to recap 3 issues which you have certainly discussed but which I believe are of specific interest for you and which have a European dimension. These 3 topics are : 1) The Eu Service Directive: Earlier this year, the Commission adopted a proposal for a Directive on Services. This is a key step towards meeting the Lisbon goal of making the Eu the most competitive economy in the world by 2010. Our proposal aims to enable service-providers to operate as easily throughout the European Union as they do in each Member State. The Directive creates a balanced legal framework across the European Union in order to make it easier for service providers both to establish in other Member States and to provide cross-border services across national borders. The Directive is based on a combination of the principles of mutual recognition, administrative cooperation, harmonisation (where strictly necessary) and encouragement of self-regulation. In this context, the real estate professionals have a key role to play, in that they fully participate in the promotion and development of a real Internal Market for services. Real estate professionals are the basis for cross-border activities of companies but also for the mobility of citizens by facilitating the purchase of property in other Member States. Presently, real estate professionals are able to conduct activities throughout the Union using new information and communication technologies, but still encounter difficulties in freely exercising their profession. Any real estate professional legally established in a Member State where he conducts activities should be able to provide services to clients in other Member States regardless of their place of residence. The increase of cross border activities and the development of a real Internal Market call for a greater harmonization of professional practices at Community level. In this respect the Directive recognises the role of self-regulation and calls on professional associations to agree on codes of practice at Community level. The Commission is thus particularly interested in any initiative taken in this direction. Please feel invited to do so. Ladies and Gentlemen, Let me now turn to the probable impact of the new provision on Public Procurement in respect of property management services. Property management services are a sector in constant development. Due to budgetary considerations many public bodies chose to entrust the management of their properties to external service providers. When the value of these contracts is above the relevant threshold values, they have to be awarded in conformity with the detailed provisions of the Public Procurement Directive. As you know, a major reform of Public Procurement was recently adopted by Council and the European Parliament. For the Public Sector this is Directive 2004/18/Ec of 31 March 2004 on the coordination of procedures for the award of public works contracts, public supply contracts and public service contracts. This Directive must be implemented in national law at the latest by 31 January 2006. The provisions under current law which specifically concern property management services have not changed as to substance with the new Directive. These are: the classification of property management services as priority services to which the Directive apply in full; the exclusion of services relating to acquisition or rental of land, existing buildings or other immovable property or concerning rights thereon, and, finally, the clarification that property management services may accessorily include works without this having the effect of turning the contract into a works contract. The new Directive will have a general impact due to the simplification and clarification of existing law, for instance through explicit provisions concerning central purchasing bodies. Directive 2004/18/Ec furthermore offers new and flexible instruments that could be suitable for the award of contracts for property management services. This could be the case in respect of framework agreements, the new provisions on the possibilities of using electronic means of communication and e-procurement systems such as dynamic purchasing systems or electronic auctions. Such instruments might be particularly appropriate for the so-called “global service contracts”, which are often awarded by a central authority such as Consip for the use of a number of other public bodies. It should, however, be noted that these new instruments will be available only if the Member States so decide when implementing the Directive. Finally I would like to raise the mutual recognition of real estate agent/manager diplomas. Ladies and Gentlemen, In some Member States of the Eu (ex. France, Austria, Belgium) the profession of real estate agent or manager is regulated. This means that it can be exercised by virtue of legal provisions only by the holders of a professional qualification. In this instance, access to the profession by nationals of other Member States is ensured by the Community directives on the mutual recognition of professional qualifications (Directives 89/48/Eec and 92/51/Eec). In accordance with these Directives, a real estate agent or manager can obtain the recognition of his/her professional qualification for the purpose of establishing or providing services in another Member State in which the profession is regulated. Recognition is not automatic: the host Member State can require that the applicant sits an aptitude test or complete a period of supervised practice, at his/her choice, if there are substantial differences between his/her training and the training required by national law. In 2002, the Commission presented a proposal for a Directive aiming at clarifying and simplifying existing provisions regarding the recognition of professional qualifications, including also your profession as estate agent or manager. Ladies and Gentlemen, These 3 issues demonstrate perfectly how far you as Italian citizens are influenced by European law as well as your customers. I appreciate therefore your initiative to hold your seminar in Brussels and using this opportunity to profit from first hand information. The city of Brussels, with its partial destruction, however, demonstrates also the societal responsibility of your sector in view of the preservation of contributing to the architectural heritage. This is not only an economic factor but also a part of Europe’s unique culture. Let me close by wishing your sector a further success, you still a nice evening and thank you for your attention”.  
   
   
QUINTA CONVENTION NAZIONALE FONDOCASA HOLDING SPA  
 
Villanova d’Albenga (Sv), 14 ottobre 2004 - Il giorno 18 ottobre 2004 avrà luogo la Quinta Convention Nazionale del Gruppo Fondocasa. Ad ospitare l’evento sarà la prestigiosa cornice del Centro Internazionale “Il Ciocco” a Castelvecchio Pascoli (Lu). Il meeting sarà occasione di incontro per operatori e partner di quella che è ormai una Holding di riferimento del panorama immobiliare italiano: alla struttura del core-business, Fondocasa Franchising Immobiliare, si sono infatti affiancate Mavrefin servizi mutuo casa, il network di intermediazione creditizia, Artwork Progetti di Comunicazione, vera e propria agenzia pubblicitaria in grado di supportare le esigenze di comunicazione degli Affiliati, e la neonata Netvram - servizi assicurativi. Il leit-motiv dell’evento è “la sfida della qualità”: un mercato selettivo come quello attuale richiede, infatti, che lo si affronti offrendo servizi e strumenti di livello avanzato. Obiettivo del Gruppo sarà, quindi, implementare e migliorare le performance delle società già facenti parte del Network, per ampliare e differenziare i vantaggi offerti ai clienti che si affidano alle Agenzie Fondocasa per comprare e vendere casa. Altro grande punto focale della Quinta Convention Nazionale sarà l’importante annuncio della possibilità, per gli Affiliati più meritevoli, di entrare a far parte dell’azionariato della Holding Fondocasa Spa. Un’opportunità di crescita e sviluppo per i professionisti del Network, una grande dimostrazione di fiducia e spirito di condivisione da parte del management direttivo. Obiettivi chiari, quindi, per un’organizzazione che guarda al futuro, con una carta di identità di assoluto rilievo: 120 agenzie affiliate in tutta Italia, dalla Liguria alla Lombardia, dal Lazio al Piemonte, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto e alla Costa Azzurra; formazione continua e di elevato livello (oltre 480 ore erogate dalla Scuola di Formazione nel corso del 2004); banca dati (Fondocasa Software) interfacciata al sito Fondocasa.it, vero e proprio portale immobiliare con oltre 75.000 utenti unici al mese; consulenza (offerta a 360°, sia sugli aspetti tecnici, giuridici che fiscali), servizi finanziari (attraverso Mavrefin, società leader nei mutui casa, convenzionata con primari istituti di credito, società che vanta ormai 10 uffici operativi in Italia), comunicazione-marketing (attraverso la partnership esclusiva con Artwork); supporti pubblicitari a livello istituzionale sulle principali testate cartacee e digitali nazionali e locali.  
   
   
PRODOTTI A MEDIA E ALTA TECNOLOGIA CRUCIALI PER L’EXPORT ITALIANO  
 
Roma, 14 ottobre 2004 – Secondo la Fondazione Edison le esportazioni italiane nei prodotti a media e alta tecnologia sono state nel 2003 pari a 127 miliardi di euro (pari al 51% dell’export totale di manufatti), con un saldo positivo di circa 3 miliardi (tabella 1). Dunque nonostante le statistiche ufficiali mettano in evidenza la bassa spesa dell’Italia in Ricerca e Sviluppo (R&s) rispetto al Pil, non tutto sembra ancora perduto per rilanciare in modo adeguato la ricerca e l’innovazione nel nostro paese. Infatti, il sistema manifatturiero italiano ha basi solide non solo nell’agro-alimentare e nei settori tradizionali della moda e dell’arredo-casa (che stanno tenendo testa alla aggressiva concorrenza asiatica pur con gravi problemi), ma possiede altresì un significativo apparato di attività produttive nei settori a media e alta tecnologia. La stessa Ue rileva come nel 2001 la percentuale di addetti in settori manifatturieri a media ed alta tecnologia rispetto alla occupazione totale fosse in Italia del 6,23%, dunque assai più bassa di quella della Germania (9,19%) ma solo lievemente inferiore a quella di paesi come Irlanda (6,92%) e Finlandia (6,85%) e davanti a Francia (6,13%), Regno Unito (5,06%) e Olanda (3,80%). Tra il 2001 e il 2003 la dinamica dell’export italiano di beni a media ed alta tecnologia è stata negativa (-5,2%) nel quadro generale della crisi mondiale, ma è risultata migliore di quella dell’export italiano delle altre tipologie di beni manufatti (-7,1%). Inoltre, nel primo semestre del 2004 la ripresa dell’export italiano di prodotti manufatti a media e alta tecnologia è stata più forte (+6,6% in confronto al primo semestre 2003) rispetto agli altri beni manufatti (+5,2%), i quali soffrono maggiormente la concorrenza dei paesi emergenti, Cina in testa. Anche da queste statistiche si evidenzia – secondo la Fondazione Edison – l’importanza della ricerca e dell’innovazione per il made in Italy quale fattore di “barriera” nel nuovo scenario della competizione globale. Nel 2003 quasi i 2/3 dell’export italiano di beni a media e alta tecnologia è stato realizzato da 144 principali poli provinciali (caratterizzati dalla presenza determinante di imprese grandi e medie a controllo italiano o straniero) che hanno esportato in complesso 81 miliardi di euro. Si tratta, in particolare, di 144 casi in cui singole province italiane hanno esportato almeno 200 milioni di euro nei 35 gruppi di beni convenzionalmente definiti secondo i criteri internazionali “prodotti a media e alta tecnologia”, cioè: prodotti chimici e farmaceutici, macchine e apparecchi meccanici, apparecchi per uso domestico, macchine per ufficio, materiale elettrico, elettronico e per telecomunicazioni, meccanica di precisione, mezzi di trasporto (escluse imbarcazioni). L’italia presenta significativi deficit commerciali con l’estero in alcune categorie di prodotti a media e alta tecnologia quali: chimica di base, computer, apparecchi per la telefonia, apparecchi radio-televisivi e per la riproduzione video e della musica, autoveicoli. E’ invece fortemente attiva in alcuni comparti della chimica fine e della farmaceutica e, soprattutto, nelle macchine e negli apparecchi meccanici industriali e civili e negli elettrodomestici. Sono numerose a questo proposito le province che nel 2003 hanno esportato oltre 200 milioni di euro in queste categorie di prodotti di successo del made in Italy: 14 province nel caso delle macchine e degli apparecchi per la produzione e l’impiego dell’energia meccanica, 15 province nel caso delle altre macchine per impieghi generali, 6 province nel caso degli apparecchi per uso domestico, 5 province nel caso delle macchine per l’agricoltura, 8 province nel caso delle macchine utensili e ben 21 province in altre tipologie di macchine specializzate per l’industria quali macchine per imballaggio, macchine tessili, macchine per fabbricare calzature, per lavorare il legno, le materie plastiche, le pietre ornamentali, ecc. Tra i numeri più significativi vi sono quelli della provincia di Milano, che ha esportato nel 2003 oltre 3,3 miliardi di euro di prodotti farmaceutici, 1 miliardo di prodotti per la detergenza e la toletta, 2,4 miliardi di macchine industriali e oltre mezzo miliardo di macchine utensili. La provincia di Bologna ha esportato più di un miliardo di euro di macchine utensili e per l’industria, quella di Modena più di 1,5 miliardi di macchine ed apparecchi meccanici e oltre 700 milioni di autoveicoli. Anche il Veneto è presente con province come Treviso, Padova, Vicenza: rispettivamente nel 2003 l’export di macchine per l’industria è stato di 539, 572 e 573 milioni di euro. Ma spiccano anche i numeri di singoli distretti come Novara con più di 800 milioni nella rubinetteria, Varese con il polo aeronautico che nel 2003 ha esportato 507 milioni di euro, la “Etna Valley” catanese con 415 milioni nei componenti elettronici, il biomedicale di Mirandola con oltre 300 milioni e il polo farmaceutico di Latina con 1,2 miliardi di esportazioni. E’ Milano la provincia che presenta il maggior numero di specializzazioni manifatturiere con esportazioni di beni a media e alta tecnologia superiori ai 200 milioni di euro: in totale il capoluogo lombardo conta 22 specializzazioni produttive di questo rilievo. La provincia di Milano è seguita da Torino con 9 casi analoghi, da Bergamo e Modena con 7, Bologna e Varese con 6, Brescia, Reggio Emilia, Treviso e Padova con 5, Roma, e Vicenza con 4, Ancona, Firenze, Frosinone, Mantova, Napoli e Verona con 3. In totale sono 49 le province italiane che nel 2003 hanno esportato più di 200 milioni di euro in almeno uno dei gruppi di prodotti classificati a media ed alta tecnologia (tabella 2). Dietro questi numeri vi sono molti casi di successo, come quelli della meccatronica reggiana, dei maggiori gruppi lombardi leader di nicchia nella chimica fine, negli adesivi, negli estratti vegetali, nei coloranti e nei profumi, delle imprese bolognesi leader mondiali nelle macchine per imballaggio, dei grandi gruppi multinazionali italiani ed esteri degli elettrodomestici localizzati nel Nord e Centro Italia, delle aziende riminesi e marchigiane leader nelle macchine per il legno, del distretto milanese-varesino delle macchine per la lavorazione delle materie plastiche, dei grandi gruppi veronesi produttori di apparecchi per il riscaldamento, del distretto della rubinetteria-valvolame novarese-valsesiano che sta ormai evolvendo verso i sistemi idrotermosanitari tecnologicamente più avanzati, dei grandi gruppi leader nelle macchine per la siderurgia o nella refrigerazione industriale, dei produttori di cappe aspiranti per cucine di Fabriano e così via. Secondo la Fondazione Edison per il rilancio della R&s italiana occorre puntare concretamente sui settori produttivi di beni a media ed alta tecnologia in cui il nostro paese è già oggi più forte: macchine e apparecchi, chimica fine e farmaceutica, componenti elettronici, apparecchi medicali e ortopedici. “In questi settori - secondo Umberto Quadrino, presidente di Edison e della Fondazione Edison - può essere realizzata una maggiore collaborazione tra ricerca pubblica, grandi gruppi e le Pmi, spesso organizzate in Distretti produttivi. E’ il nostro paradigma dei “Pilastri-distretti-laboratori”, soggetti che vanno messi in rete per ottimizzare le conoscenze, promuovere la brevettazione sistematica delle innovazioni, far emergere la ricerca di tipo informale dei Distretti e delle Pmi che le statistiche non catturano e che rischia di andare dispersa. Le risorse da investire sono poche, date le ristrettezze attuali della finanza pubblica, e vanno perciò destinate a rafforzare in modo mirato i settori di eccellenza del made in Italy più innovativo senza investimenti a pioggia. L’italia, inoltre, dovrebbe investire di più nella R&s nel settore strategico dell’energia, per diminuire a medio termine la dipendenza del nostro paese dal petrolio”.
Tabella 2
Numero di settori a media e alta tecnologia in cui le province italiane
hanno esportato nel 2003 più di 200 milioni di euro
N° di specializzazioni provinciali Settori con esportazioni maggiori di 200 milioni di euro
Milano 22 Prodotti chimici di base; Pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e mastici; Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale; Saponi, detergenti, prodotti per la pulizia, profumi e prodotti per toletta; Altri prodotti chimici; Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Macchine utensili; Altre macchine per impieghi speciali; Apparecchi per uso domestico; Macchine per ufficio, elaboratori e apparecchiature per sistemi informatici; Motori, generatori e trasformatori elettrici; Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità; Apparecchi di illuminazione e lampade elettriche; Apparecchi elettrici n.C.a.; Valvole e altri componenti elettronici; Apparecchi trasmittenti e per la telefonia; Apparecchi riceventi per la radiodiffusione e la televisione, per la registrazione e la riproduzione del suono e delle immagini; Apparecchi medicali, chirurgici e ortopedici; Strumenti e apparecchi di misurazione e controllo; Autoveicoli; Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Torino 9 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Macchine utensili; Altre macchine per impieghi speciali; Macchine per ufficio, elaboratori e apparecchiature per sistemi informatici; Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità; Strumenti e apparecchi di misurazione e controllo; Autoveicoli; Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Bergamo 7 Prodotti chimici di base; Altre macchine di impiego generale; Macchine per l'agricoltura; Macchine utensili; Altre macchine per impieghi speciali; Apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità; Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Modena 7 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Macchine per l'agricoltura; Altre macchine per impieghi speciali; Apparecchi medicali, chirurgici e ortopedici; Autoveicoli; Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Bologna 6 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Macchine utensili; Altre macchine per impieghi speciali; Parti accessori per autoveicoli e loro motori; Cicli e motocicli.
Varese 6 Prodotti chimici di base; Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Altre macchine per impieghi speciali; Apparecchi per uso domestico; Aeromobili e veicoli spaziali.
(segue)
N° di specializzazioni provinciali Settori con esportazioni maggiori di 200 milioni di euro
Brescia 5 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Altre macchine per impieghi speciali; Autoveicoli; Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Padova 5 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Altre macchine per impieghi speciali; Strumenti ottici e apparecchiature fotografiche; Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Reggio nell'Emilia 5 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Macchine per l'agricoltura; Altre macchine per impieghi speciali; Apparecchi per uso domestico.
Treviso 5 Altre macchine di impiego generale; Macchine per l'agricoltura; Macchine utensili; Altre macchine per impieghi speciali; Apparecchi per uso domestico.
Roma 4 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale; Saponi detergenti, prodotti per la pulizia, profumi e prodotti per toletta; Parti accessori per autoveicoli e loro motori; Aeromobili e veicoli spaziali.
Vicenza 4 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine di impiego generale; Macchine utensili; Altre macchine per impieghi speciali.
Ancona 3 Macchine per l'agricoltura; Altre macchine per impieghi speciali; Apparecchi per uso domestico.
Firenze 3 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale; Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Altre macchine per impieghi speciali.
Frosinone 3 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale; Valvole e altri componenti elettronici; Autoveicoli.
Mantova 3 Prodotti chimici di base; Altre macchine di impiego generale; Autoveicoli.
Napoli 3 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale; Autoveicoli; Aeromobili e veicoli spaziali.
Verona 3 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale; Altre macchine di impiego generale; Altre macchine per impieghi speciali.
Bari 2 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Chieti 2 Macchine e apparecchi per la produzione e l'impiego di energia meccanica; Autoveicoli.
Ferrara 2 Prodotti chimici di base; Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
L'aquila 2 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale; Valvole e altri componenti elettronici.
Parma 2 Altre macchine di impiego generale; Altre macchine per impieghi speciali.
Pavia 2 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale; Altre macchine per impieghi speciali.
Pordenone 2 Altre macchine per impieghi speciali; Apparecchi per uso domestico.
(segue)
N° di specializzazioni provinciali Settori con esportazioni maggiori di 200 milioni di euro
Rieti 2 Macchine per ufficio, elaboratori e apparecchiature per sistemi informatici; Valvole e altri componenti elettronici.
Udine 2 Altre macchine di impiego generale; Altre macchine per impieghi speciali.
Venezia 2 Altre macchine per impieghi speciali; Aeromobili e veicoli spaziali.
Alessandria 1 Prodotti chimici di base.
Ascoli Piceno 1 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale.
Belluno 1 Strumenti ottici e apparecchiature fotografiche.
Bolzano 1 Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Catania 1 Valvole e altri componenti elettronici.
Como 1 Altre macchine per impieghi speciali.
Cuneo 1 Parti e accessori per autoveicoli e loro motori.
Latina 1 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale.
Lodi 1 Saponi, detergenti, prodotti per la pulizia, profumi e prodotti per toletta.
Lucca 1 Altre macchine per impieghi speciali.
Massa Carrara 1 Macchine e apparecchiature per la produzione e l'impiego di energia meccanica.
Novara 1 Macchine e apparecchiature per la produzione e l'impiego di energia meccanica.
Pesaro Urbino 1 Macchine utensili.
Pisa 1 Cicli e motocicli.
Potenza 1 Autoveicoli.
Ravenna 1 Prodotti chimici di base.
Rimini 1 Macchine utensili.
Savona 1 Altri prodotti chimici.
Siena 1 Prodotti farmaceutici, chimici e botanici per uso medicinale.
Siracusa 1 Prodotti chimici di base.
Trento 1 Altre macchine per impieghi speciali.
Totale Poli Provinciali 144
Fonte: elaborazione Fondazione Edison su dati Istat.
 
   
   
IL VALORE DELL’INDUSTRIA DIGITALE ITALIANA SUPERA IL 30% DEL SISTEMA INTEGRATO DELLE COMUNICAZIONI (SIC) NONOSTANTE UN QUADRO FISCALE PENALIZZANTE RISPETTO AL RESTO D’EUROPA  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - Il valore del mercato dell’industria digitale italiana, a livello di contenuti, è destinato a superare gli 8 miliardi di Euro nel 2005, mentre il valore aggregato dell’indotto è stimabile in circa 25 miliardi. Ogni Euro speso in questo mercato genera un effetto moltiplicativo di circa 3 Euro, sebbene permangano livelli impositivi che penalizzano sensibilmente la fruizione di contenuti sui mezzi di comunicazione digitali a vantaggio di quelli tradizionali. Questi sono i principali risultati dello studio su “L’industria dei media digitali in Italia” presentato da Assodigitale, l’Associazione Italiana che tutela gli interessi del mercato digitale nel nostro paese. Nella accezione ristretta, il mercato dei contenuti digitali si riferisce al valore della spesa aggregata sostenuta da individui, famiglie, imprese e istituzioni per gli abbonamenti, le carte pre-pagate e il pay-per-view della televisione digitale satellitare e terrestre, i contenuti digitali distribuiti su Internet e sulla telefonia mobile, i servizi di marketing e la pubblicità sui mezzi digitali, il mercato dei Cd e Dvd e quello dei giochi digitali. Sono invece esclusi dalla stima le applicazioni e i dati relativi ai processi delle aziende che non risultano destinati alla relazione o alla comunicazione con il pubblico. Già oggi questo mercato costituisce il 30% circa del Sistema Integrato delle Comunicazioni (Sic) previsto dalla Legge Gasparri, e presenta tassi medi di crescita del 20-25% per i prossimi tre anni. Il trend potrebbe beneficiare di 4 miliardi di Euro ulteriori qualora i processi digitali, attualmente utilizzati per la produzione e la trasformazione dei contenuti nell’editoria quotidiana, periodica o libraria e in buona parte della televisione tradizionale, fossero accompagnati dallo sviluppo di nuovi modelli di distribuzione basati su tecnologie digitali. L’indotto è rappresentato dal derivato economico della domanda di contenuti digitali, e si riferisce a tutti i fattori connessi alla loro fruizione, con particolare riguardo alla spesa It (hardware, software e servizi) e Tlc (canoni e utilizzo) relativa ai digital content, alla elettronica di consumo (terminali mobili, console, memory stick, fotocamere e videocamere), alle infrastrutture tecnologiche e all’energia elettrica utilizzata per la fruizione di digital content, ai consumabili (Cd/dvd scrivibili, cartucce di stampa, carta, batterie), ai servizi accessori (assistenza, formazione, stampa), ai servizi di web design e di content management, e ai sistemi di pagamento utilizzati per l’acquisto dei contenuti digitali. Anche in questo caso, non sono compresi nella stima le spese e gli investimenti relativi ai processi operativi posti in essere dalle aziende con finalità diverse dalla relazione o alla comunicazione con il pubblico. “Il fatto che la stessa notizia non sia soggetta ad alcuna imposta sul valore aggiunto, se fruita su televisione analogica, mentre è soggetta ad Iva ridotta se pubblicata su carta e paga il 20% di Iva se distribuita via Internet o via telefonia mobile, rappresenta un vero paradosso” ha dichiarato il Michele Ficara Manganelli, Presidente di Assodigitale, nel corso della presentazione dell’associazione. “Per questo chiediamo al Governo e al Parlamento di riesaminare rapidamente l’aliquota Iva sui contenuti distribuiti su canali digitali: una manovra in tal senso non solo non inciderebbe sul deficit pubblico, ma al contrario produrrebbe positivi effetti di stimolo sulla crescita del prodotto lordo e contribuirebbe alla modernizzazione e allo sviluppo culturale del Paese.”  
   
   
SMAU 2004: LA PRIMA MANIFESTAZIONE HI-TECH A IMPATTO ZERO L’EVENTO DI OTTOBRE ADERISCE AL PROGETTO IMPATTO ZERO DI LIFEGATE CONTRIBUENDO A SALVAGUARDARE IL FUTURO DEL PIANETA  
 
Milano, 14 ottobre 2004 – Smau 2004 è la prima manifestazione hi-tech a Impatto Zeroâ, il primo progetto italiano che concretizza il Protocollo di Kyoto. L’appuntamento autunnale per gli appassionati di informatica, telecomunicazioni e elettronica di consumo, infatti, quest’anno ha aderito all’innovativo progetto di Lifegate per valutare e ridurre le emissioni di anidride carbonica causa principale dell’effetto serra e degli sconvolgimenti del clima che ne derivano. Gli espositori di Smau 2004 sono dunque invitati a contribuire al progetto con una quota proporzionale alla superficie del proprio stand che servirà a compensare le emissioni con iniziative certificate di riqualificazione ambientale. L’aumento delle emissioni di gas serra è causato dal crescente utilizzo di combustibili fossili, come petrolio, carbone e gas metano che, bruciando, emettono anidride carbonica, oggi troppa per il nostro pianeta: ne conseguono il riscaldamento del pianeta, alluvioni, desertificazioni. Gli alberi hanno la preziosa proprietà di assorbire l'anidride carbonica. E' quindi fondamentale proteggere le ultime grandi aree verdi della nostra Terra, e crearne di nuove. Un'azienda, una famiglia, una persona possono facilmente calcolare quanta Co2 emettono nell'atmosfera e decidere di compensare tali emissioni contribuendo a riqualificare e tutelare aree verdi. Sono sempre di più le aziende che, con prodotti appartenenti a categorie merceologiche e settori diversi, come viaggi, eventi, editoria (ad es. L’ultimo libro di Harry Potter, il tour 2004 di Vasco Rossi) scelgono di aderire a Impatto Zeroâ, un dato significativo che testimonia la crescita di coscienza ambientale. Anche la realizzazione di un evento ha un impatto sull’ambiente: l’energia elettrica utilizzata, i trasferimenti dei partecipanti, l’allestimento, i materiali promozionali. L’insieme di queste attività rilascia nell’atmosfera una quantità di gas a effetto serra che si possono calcolare grazie a Impatto Zeroâ. E’ per questo che una manifestazione della portata di Smau (80.000 mq di esposizione, 900 espositori, 380.000 visitatori nel 2003),ha scelto di riqualificare e proteggere un’area verde in grado di assorbire l’anidride carbonica prodotta durante l’evento. La foresta tropicale è in Costa Rica nella riserva Karen Mogensen. Impatto Zeroâ non e’ l’unica iniziativa che Smau dedica alla tematica ambientale. La tecnologia, infatti, offre mezzi sempre più raffinati per garantire l'equilibrio ambientale attraverso il miglioramento dei processi produttivi, il risparmio energetico, la riduzione degli sprechi, il recupero e il riciclo dei materiali. Dopo il successo della passata edizione, Smau 2004 ripropone tra le sue aree espositive “Ambiente e Tecnologia”: uno spazio rivolto a organizzazioni e istituzioni che, in forme diverse, garantiscono il loro impegno sul fronte della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile senza rinunciare allo sviluppo tecnologico. Tra le novità di quest’anno ci saranno L’infopoint Blizz con lo scopo di creare cultura ambientale e il Villaggio dell’energia rinnovabile, uno spazio che raccoglie, sotto il cappello di Legambiente, piccole imprese ed artigiani che si occupano di produzione e vendita di energia rinnovabile: fotovoltaico, solare, idrogeno. Lifegate è la piattaforma per il mondo eco-culturale, nata per diffondere coscienza ecologica e promuovere nuovo modello economico nel quale convivano profitti, rispetto per l’ambiente e attenzione per il sociale. In quest’ottica Lifegate ha creato il network (radio, portale internet, magazine) per lo sviluppo e la diffusione del mondo dell’eco-cultura e una serie di attività per rendere meno virtuale la filosofia di Lifegate: clinica olistica, ristoranti bio, “impatto zeroâ”, il progetto che compensa la Co2. Ulteriori informazioni su www.Lifegate.it  Blizz comunicazione specialistica si occupa dell’organizzazione e gestione dell’area “Ambiente e Tecnologia” e del convegno di area “la tecnologia è amica dell’ambiente”. L’esperienza diretta su temi tecnici e scientifici e la forte competenza nella comunicazione e nel marketing ambientale permettono a Blizz di porsi come punto di riferimento per lo sviluppo dei temi ambiente, territorio, sviluppo sostenibile, etica e responsabilità sociale che sono alla base dell’area espositiva. Blizz sarà presente nell’area “Ambiente e Tecnologia” anche con il ruolo di Infopoint, per accogliere i visitatori e fornire informazioni su questi importanti temi.  
   
   
SHANGHAI HA SCELTO ALSTOM PER LA FORNITURA DI CONVOGLI PER IL TRASPORTO METROPOLITANO. UNA NUOVA COMMESSA DA 134 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - Shanghai Shetong Holdings Gruop, la società di trasporti della città di Shanghai, ha annunciato di aver affidato al consorzio capitanato da Alstom la fornitura di nuovi “Metropolis”, convogli per il trasporto metropolitano, che circoleranno sulla recente estensione della linea 1. Sarà il consorzio formato da Satco (Shanghai Alstom Trasport Co Ltd.), joint venture creata fra Alstom Transport e Shanghai Electric Corporation, e da Csr Nanjing Puzhen Rolling Stock Works a realizzare 16 convogli completi, ciascuno composto da 8 vagoni. L’intero ammontare della commessa è stimato in 134 milioni di euro, di cui oltre un terzo di competenza di Alstom. “Sono circa 500 le carrozze della famiglia “Metropolis” ordinate ad Alstom dalla città di Shanghai, di cui oltre 200 già circolanti sulle linee metropolitane di Pearl e Xinmin” afferma Patrick Kron, Presidente e Ceo di Alstom “Questo nuovo ordine conferma il nostro impegno, attraverso collaborazioni con partner locali, quale fornitore primario per il sistema metropolitano di Shanghai e, in una visione di più ampio raggio, per l’intero mercato del trasporto cinese”. Con più di 35 linee di produzione e la presenza in più di 60 paesi, Alstom Transport offre una gamma di prodotti e servizi per il materiale rotabile, di segnalazione ed infrastrutture elettriche e meccaniche, così come servizi di manutenzione e ripristino per quattro differenti tipologie di clientela: operatori ed autorità competenti nel trasporto urbano; operatori nel trasporto passeggeri di lunga percorrenza e proprietari di materiale rotabile; operatori nel trasporto merci; proprietari delle infrastrutture ferroviarie. Alstom Transport, con un fatturato di 4.9 miliardi di euro nell’esercizio 2003-2004, è tra i maggiori fornitori mondiali per l’industria ferroviaria.  
   
   
A DICEMBRE UN NUOVO CONVEGNO DEDICATO AL NOLEGGIO NOLEGGIO…GUARDIAMO AL FUTURO  
 
Milano, 14 ottobre 2004 - Perché comprare quando si può noleggiare? Perché riempirsi case e uffici di aggeggi e macchinari costosi che diventano subito vecchi e magari servono soltanto per un tempo limitato? Non a caso c’è chi noleggia la bilancia pesa-neonati, chi quadri e mobili antichi per una festa super chic o un juke box; ci sono aziende che noleggiano computer, altre che affittano gru, impalcature e macchinari vari per portare a termine grandi opere. Il fenomeno del noleggio non è più circoscritto a certi settori (industriale, edile,..) ma sta pian piano diventando un modo nuovo per usufruire di beni senza possederli, con il vantaggio dell’assistenza in caso di guasti e della possibilità di cambiarli in meglio non appena esce il modello più avanzato e tecnologico. Di noleggio quest’anno si è parlato. E tanto: proprio alla prima fiera specializzata, Nolexpo, che si è svolta a Piacenza il 21 e 22 maggio scorso. Se n’è parlato nel corso di convegni e momenti di formazione, perché la figura di chi fornisce prodotti a nolo è ancora terreno fertile, anzi fertilissimo. E di noleggio si parlerà ancora proprio nell’ambito del convegno “Noleggio: una finestra sul futuro”, che si svolgerà presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano, venerdì 10 dicembre 2004. L’intenzione è quella di mettere ancora una volta l’accento su un fenomeno che risulta in forte espansione (secondo le stime di Assonolo nel 2002 il giro d’affari, nei vari settori, ha raggiunto il miliardo di euro). [d1] Il convegno si prefigge[d2] di analizzare la situazione economica che ruota intorno al fenomeno noleggio per cercare di “prevedere” quello che sarà il futuro di questo settore. Non è tutto: ci sono già tante imprese che offrono beni e prodotti a noleggio, e sono così numerose da meritare un’interessante iniziativa, che sarà presentata proprio nell’ambito del convegno. Si tratta di “Top 100”, una esclusiva classifica elaborata dal Cresme (Centro Ricerche Economiche e Sociali dei Mercati per l’Edilizia e il Territorio) sulla base di un’analisi dei bilanci delle imprese del noleggio italiane che offre una fotografia della situazione attuale del settore. Sarà dato anche ampio spazio alle case history di coloro che, essendo già protagonisti del mondo del noleggio, possono quindi descriverne opportunità di mercato e di crescita. Il convegno non verterà solo sugli aspetti economici del noleggio; il dibattito si aprirà, infatti, con un’introduzione sociologica al fenomeno grazie all’intervento del sociologo Joseph Sassoon, che analizzerà i motivi che spingono verso la tendenza ad avere senza possedere. Il convegno, promosso dalla rivista Noleggio e dalla manifestazione fieristica Nolexpo, si preannuncia come il primo di una lunga serie di incontri orientati a scoprire il futuro del noleggio…  
   
   
ISPI: CICLO DI INCONTRI "VERSO IL SECOLO ASIATICO?"  
 
 Milano, 14 ottobre 2004 - l'Ispi promuove un ciclo di incontri dal titolo "Verso il Secolo Asiatico?", volto ad offrire un quadro geopolitico della regione asiatica e un'analisi dei processi di liberalizzazione economica in atto. Il primo evento, dal titolo "Nuovi equilibri geopolitici in Asia", si terrà giovedì 21 ottobre, con la partecipazione di Franco Mazzei (Università degli Studi di Napoli "L'orientale"), Michele Miari Fulcis (Asian Development Bank) e Maria Weber (Ispi e Università Bocconi). Gli incontri proseguiranno secondo il seguente calendario: "Quale futuro per lo sviluppo cinese" (Sara Cristaldi, Il Sole 24 Ore; Maria Weber, Ispi e Università Bocconi) - 26 ottobre. "Le sfide del nuovo Giappone" (Osamu Imai, Console Generale del Giappone in Italia; Corrado Molteni, Università Bocconi e Università degli Studi di Milano) - 3 novembre. "L'india: un protagonista per il Xxi secolo" (Giuliano Boccali, Università degli Studi di Milano; Ugo Tramballi, Il Sole 24 Ore) - 11 novembre. "All'ombra del gigante cinese: dove va il Sud Est Asiatico?" (Carlo Filippini, Università Bocconi; Vasco Molini, Università degli Studi del Piemonte Orientale) - 23 novembre. Tutti gli incontri si terranno alle ore 18.00 presso la sede dell'Ispi in Via Clerici 5, Milano.infolink: www.Ispionline.it  
   
   
AUSTRIA, DANIMARCA E GERMANIA VINCONO I PREMI DELL'UE PER I GIOVANI SCIENZIATI  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2004 - Il concorso per giovani scienziati bandito dall'Unione europea è stato vinto quest'anno da studenti austriaci, danesi e tedeschi, che hanno presentato progetti su, rispettivamente, la produzione di microfoni, la sintesi di antidepressivi e il rilevamento ultrasonico per la gascromatografia. Il 29 settembre, alcuni tra i migliori giovani scienziati europei si sono riuniti a Dublino per la cerimonia di premiazione organizzata da Mary Harney, Tánaiste irlandese e ministro per le Imprese, il commercio e l'occupazione. I vincitori sono stati selezionati da una giuria internazionale di 15 esperti, e sono stati valutati in base al loro lavoro e ad un colloquio con la giuria. Per garantire un elevato livello scientifico, gli aspiranti a uno dei tre premi da 5.000 euro debbono aver già vinto un premio in qualche importante concorso scientifico nazionale. Uno dei tre primi premi è stato assegnato al gruppo austriaco composto da Martin Knöbel, Gerhard Schöny, e Florian Grössbacher, per il loro 'progresso nella produzione di microfoni a condensatore'. Il gruppo dell'istituto secondario Htbluva Mödling ha sviluppato e prodotto il primo dispositivo ad accordo automatico per membrane di microfoni a condensatore, che evita le vibrazioni indesiderate e riduce così costi e tempi di produzione. Charlotte Strandkvist, dello Svendborg College danese, ha vinto un altro dei tre primi premi con il suo lavoro per migliorare il metodo di sintesi in laboratorio di un antidepressore conosciuto come N-methyl fluoxetine. La diciottenne Strandkvist ha dichiarato di aver sviluppato il progetto per aiutare gli studenti a capire che il lavoro di laboratorio ha un effetto reale sulla vita della gente. Mario Chemnitz, dello Zschornewitz tedesco, si è aggiudicato il terzo primo premio di 5.000 euro grazie al progetto di 'rilevatore ultrasonico per gascromatografia'. I tradizionali gascromatografi sono estremamente costosi, e Chemnitz ha quindi sviluppato un rilevatore ultrasonico, economico ma efficace, che sfrutta il rapporto tra velocità del suono e massa molecolare di un gas. Le analisi possono essere effettuate con un semplice software per Pc. I secondi e terzi premi, rispettivamente da 3.000 e 1.500 euro, sono stati assegnati a scienziati lituani, polacchi, tedeschi e turchi, per i loro lavori in informatica, biologia, fisica e matematica. Sono stati anche assegnati premi onorari e speciali ai concorrenti che, secondo la giuria, potrebbero trarre grandi benefici da un viaggio completamente spesato nei più importanti centri di ricerca europei (ad esempio Cern, Esa e Embl). Harney ha osservato che: 'Il concorso metterà in luce e farà conoscere le opportunità che la scienza può offrire ai giovani, oltre a garantire una migliore conoscenza della scienza da parte del pubblico e del suo ruolo in tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana [...]. 'La competitività internazionale sta cominciando a dipendere ogni giorno di più dalle capacità scientifiche e tecnologiche, e i giovani che stanno oggi partecipando al Xvi concorso per giovani scienziati bandito dall'Unione europea costituiscono la prossima generazione d'imprenditori: sono convinta che nelle loro mani il futuro non presenterà pericoli', ha concluso. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/youngscientists/code/press-centre_en.htm  
   
   
SMAU GENIUS - SIEMENS INNOVATION VILLAGE UNO SCATTO NEL FUTURO UNA PANORAMICA SUL MONDO DELLA RICERCA E DELL’INNOVAZIONE ITALIANE ATTRAVERSO I PROGETTI DEI PRINCIPALI CENTRI E ISTITUTI DI RICERCA  
 
 Milano, 14 ottobre 2004 – Centri di ricerca e istituti scientifici di altissimo livello per proporre al pubblico progetti e soluzioni innovative dalle molteplici applicazioni. L’iniziativa “Smau Genius - Siemens Innovation Village”, realizzata con la collaborazione di Globo Divulgazione Scientifica e grazie al supporto di Siemens,ospiterà all’interno del Padiglione 10/1 di Smau 2004 progetti relativi all’innovazione proposti da alcuni prestigiosi istituti e centri di ricerca. In particolare quest’anno saranno approfonditi tre temi di grande attualità: - Biologia molecolare: la biologia ha vissuto nella secondà metà del ’900 una trasformazione radicale coincisa con lo sviluppo della biologia molecolare. La scoperta della struttura del Dna e il conseguente studio delle proteine hanno comportato scoperte essenziali per la cura di numerose patologie e lo sviluppo delle biotecnologie. Il processo di affermazione della biologia molecolare ha avuto inoltre diverse conseguenze anche su settori di ricerca scientifica più o meno contigui a essa, incentivando la nascita di nuove discipline di frontiera come la “Biofisica”, la “Biochimica”, la “Bioelettronica” e la “Bioinformatica”. Le novità nel campo della ricerca saranno presentate dal Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb) e da alcuni centri di Area Science Park. - Tutela ambientale: una sezione dedicata a enti e aziende che attuano i propri processi decisionali e le diverse politiche di settore basandosi sui principi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e della qualità della vita. La tecnologia e la ricerca avanzata vengono qui mostrati come strumenti indispensabili di prevenzione e valutazione degli effetti diretti ed indiretti sull'ambiente nello svolgimento delle attività. Nell’area la tematica sarà approfondita grazie al supporto dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs), dell’Ente per le Nuove tecnologie l’Energia e l’Ambiente (Enea) e di alcuni centri di Area Science Park. - Ricerca Spaziale: ampio spazio, all'interno del padiglione 10/1, sarà dedicato all'esplorazione interplanetaria e in particolare al pianeta Marte. Le caratteristiche del pianeta, la storia dell'esplorazione e i modelli dei rover progettati per affrontare il terreno impervio del quarto pianeta del sistema solare potranno affascinare il pubblico di Smau, che avrà la possibilità di ammirare il modello in scala 1:1 del rover Spirit, protagonista dell’ultima missione americana su Marte. Il mock-up, unico in Europa, è stato realizzato su disegni degli ingegneridel Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Le caratteristiche del Pianeta Marte, i robot italiani progettati per l’esplorazione interplanetaria e la realizzazione di future basi marziane presentate grazie alla presenza di Politecnico di Milano, Politecnico di Torino e Istituto Nazionale di Astrofisica. Per garantire ulteriori approfondimenti e occasioni di confronto, sono previste tre giornate rivolte a giornalisti e grande pubblico, in cui sarà possibile incontrare i protagonisti della ricerca e dell’innovazione. Giovedì 21 ottobre sarà la volta della biologia molecolare con Area Science Park e il Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologie (Icgeb). Interverrà Mauro Giacca, direttore del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb) – componente di Trieste. Venerdì 22 ottobre si parlerà di tutela ambientale con l’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs) e con l’Enea. Interverrà Sergio Persoglia, direttore settore Collaborazioni internazionali dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs). Sabato 23 ottobre l’attenzione è rivolta alla ricerca spaziale e al pianeta Marte in particolare. Interverrà Giancarlo Genta, Dipartimento di Meccanica, Laboratorio di Meccatronica del Politecnico di Torino; Mauro Messerotti, Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf); alcuni ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Milano e del Progetto Isaac del Politecnico di Torino. Genius, presente a Smau per il terzo anno consecutivo, è un’edizione speciale di Era, Esposizione di Ricerca Avanzata, rassegna biennale che Globo divulgazione scientifica propone a Trieste dal 1991.  
   
   
ECCO IL PIANO PER INCENTIVARE LE ISCRIZIONI ALLE FACOLTÀ SCIENTIFICHE PRESENTATO IL "PROGETTO LAUREE SCIENTIFICHE" PROMOSSO DA MIUR, CONFINDUSTRIA E CONFERENZA NAZIONALE DEI PRESIDI DI SCIENZE  
 
Roma, 14 ottobre 2004 - È stato presentato ieri a Villa Mondragone (Monte Porzio Catone) dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, dal Vicepresidente per l'Education di Confindustria, Gianfelice Rocca, e dal Presidente della Conferenza Nazionale dei Presidi di Scienze, Enrico Predazzi, il "Progetto Lauree Scientifiche", inserito nell'ambito della programmazione del sistema universitario per il triennio 2004/2006. Il progetto ha l'obiettivo di incentivare il numero degli immatricolati e dei laureati nelle discipline scientifiche, condizione indispensabile per lo sviluppo della competitività tecnologica del Paese. I numeri parlano di una costante diminuzione di interesse dei giovani per i percorsi universitari a contenuto scientifico, in particolare per alcune classi di laurea, tra cui la 21 (Scienze e tecnologie chimiche), la 25 (Scienze e tecnologie fisiche) e la 32 (Scienze matematiche). "Il progetto", ha spiegato il Ministro Letizia Moratti, "interesserà nell'arco di tre anni 14.000 docenti e 10.000 studenti e sarà sostenuto finanziariamente con otto milioni e mezzo di euro. Le nostre linee d'azione", ha aggiunto, "si possono così sintetizzare: più orientamento; didattica più attrattiva; utilizzo dei laboratori per rendere i ragazzi protagonisti dell'apprendimento; stage e tirocini affinché gli studenti possano verificare 'sul campo' le loro attitudini; revisione delle classi di laurea, anche per renderle più aderenti alle esigenze del mercato del lavoro, e, infine, un maggiore collegamento del percorso formativo con le opportunità di lavoro che, ricordo, nel settore scientifico sono più elevate rispetto agli altri settori". Il Ministro ha poi sottolineato che "il Miur intende selezionare 10 progetti che dovranno essere presentati dagli atenei in collaborazione con le associazioni imprenditoriali e con le scuole. A questo scopo sono stati stanziati attualmente circa 6,5 milioni di euro a carico del Fondo per la programmazione del sistema universitario, periodo 2004/2006. A tali risorse si aggiungono quelle che saranno destinate alla formazione e all'aggiornamento degli insegnanti e alla predisposizione dei progetti pilota dei laboratori di chimica, fisica e matematica (circa 2 milioni di euro)". Orientamento Pre-universitario - Tra le azioni previste all'interno del progetto c'è il potenziamento dell'orientamento pre-universitario, studiato in linea con gli obiettivi europei e in attuazione della legge n. 53/2003. Sarà data l'opportunità di sperimentare nelle scuole superiori nuovi modelli e strumenti informativi in grado di migliorare le prestazioni degli studenti, in particolare accrescendone le competenze di base e quelle scientifiche, e di apportare cambiamenti nella formazione dei docenti (circa 14.000). Lo strumento è il Piano nazionale per l'orientamento, che coinvolge tutti i soggetti interessati, istituzionali e non, e che rappresenta la cornice per la condivisione dell'impianto culturale e metodologico degli interventi. Lauree E Post-laurea - È prevista la promozione, insieme al mondo delle forze produttive e delle professioni, di nuovi percorsi curriculari più direttamente orientati al mondo del lavoro e dell'high-tech, nonché lo studio di un'azione di informazione mirata e di orientamento per gli imprenditori, con l'obiettivo di diffondere le caratteristiche dei laureati nelle classi 21, 25 e 32. Sarà incentivata inoltre l'istituzione di appositi corsi (Master di I e Ii livello) per l'aggiornamento degli insegnanti delle scuole nelle varie discipline scientifiche. In particolare è prevista l'erogazione di 150 borse di studio l'anno della durata di tre anni per ciascuno dei tre anni di vita del progetto. Banca Dati Degli Stage - In cantiere c'è anche la creazione di una banca dati ad accesso gratuito per la diffusione su scala nazionale delle domande (da parte degli studenti) e delle offerte (da parte delle aziende) di stage e tirocini nel campo della chimica, della fisica e della matematica. Attualmente sono 140.000 gli stage attivi in Italia. L'obiettivo è di incentivare la mobilità di quegli studenti che vogliano usufruire di stage formativi in strutture di ricerca e imprese, nazionali e internazionali, di particolare rilevanza strategica. Spiega il Vicepresidente per l'Education di Confindustria, Gianfelice Rocca: "Il legame fra impresa e ricerca scientifica è al centro dei processi di innovazione. Eppure in molti Paesi dell'area europea, tra cui l'Italia, si segnala una sensibile diminuzione degli iscritti ai corsi di laurea scientifici. Tra le ragazze questa tendenza è ancora più evidente: solo nove su cento scelgono un corso di laurea dell'area scientifico-tecnologica. Occorre innescare rapidamente un circuito virtuoso che coinvolga a tutti gli effetti cultura scientifica, innovazione e crescita economica. Confindustria desidera partire dall'orientamento dei giovani per invertire queste tendenze. La cultura scientifica è oggi necessaria per investire e operare incisivamente - con strumenti nuovi - nei processi di trasformazione tecnologica in molti settori, dalle biotecnologie alle telecomunicazioni alla finanza. Con il progetto Lauree Scientifiche presentato oggi insieme al Ministro Moratti e con altre iniziative come Orientagiovani (in programma il prossimo 26 ottobre), Confindustria si è attivata per rilanciare la ricerca ed elevare il grado di "scientificità ambientale" del nostro Paese". "La priorità assoluta della Conferenza dei Presidi di Scienze e Tecnologie - sottolinea il Presidente Enrico Predazzi - si incentra non solo sul rilancio della ricerca di base in Italia ma su un rilancio che deve essere proiettato verso l'Europa e il resto del mondo. Vitale è creare le premesse perché i nostri ricercatori siano messi in condizione di fare ricerca competitiva nei confronti dei loro colleghi stranieri, e questo anche dal punto di vista delle retribuzioni. Strategico è che, per la prima volta, le premesse per questo rilancio vengano poste da un'azione concordata tra Ministero, Facoltà di Scienze e Confindustria come peraltro previsto nella Convenzione quadro che quest'ultima ha siglato con la Crui".