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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Dicembre 2004
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JOSÉ MANUEL BARROSO PRESIDENT OF THE EUROPEAN COMMISSION OBJECTIFS STRATÉGIQUES  
 
Strasbourg, 14 December 2004 - “Mr President, Ladies and Gentlemen, I do not intend to present today, before listening to you, a detailed account of our “work in progress”. But I would already like to outline the main elements of our approach. To connect the Union with its citizens, we must earn the confidence of the Europeans every day, by providing answers to their concerns. Their main worries regard the economic and employment situation. There is no freedom, no future, if you are not able to earn a decent living and to secure the future of your children. We need a strong, stable and dynamic economy to generate more jobs and more opportunity. The main question is “how ?” We do not need another library of comprehensive studies to answer that question. The work has already been done. The Lisbon strategy is both a diagnostic and a list of tasks to perform. As I said in this house in July and November, I intend to make it a top priority of the action of the Commission. A knowledge-based economy will be at the core of such a strategy. For the time being, it may look too much as a catalogue of worthy aims. The Commission wants to reshape it and transform it into a road map for prosperity, identifying clear objectives and a demanding calendar. This must be done with the Members States – who share the responsibility of the implementation – and in a constructive dialogue with the social partners. Economic growth is not an end in itself. The Europeans are concerned about the sustainability of our social model, our solidarity mechanisms, and health and pension systems. They care about the quality of life and their environment. The only way of securing these goods is to generate the necessary resources to that end and, therefore, to secure economic growth. Otherwise, these will remain only unaffordable luxuries for some of our citizens. The Europeans are also concerned about their personal security. Crime is not limited to the boundaries of our Member States. Terrorism is the ugly face of globalisation. We need safer streets and a safer continent. The Commission will actively promote initiatives to provide our citizens with a better level of personal security and therefore of personal freedom. What are our means? We must back our ambition with the necessary financial resources at a European and national level. We will not be a true Union without a vigorous cohesion policy. We must complete the Internal Market based on clear and simpler regulations. We need a better regulation and have to be ready to roll back unnecessary red-tape. We can do this by supporting our strategic objectives with a new way of working inspired by the Constitution. All this must amount to a positive agenda for reform. All this will not be achieved in a vacuum. The Union is not an isolated entity, a fortress. A number of states want to joint our Union. We should prepare ourselves to welcome them in the same way as they make efforts to meet our demanding standards. We also have neighbours and we need to structure better our relationship with them, to tackle common problems and promote stability. We have partners in the entire world to which we are united by strong cultural and economic ties. Europe cannot be egoistic. We have a duty of solidarity with the poorest regions of the world, particularly Africa. Our values of democracy, freedom, respect for Human rights, impose on us the responsibility of promoting them worldwide. Only by strengthening our values we will be able to defend our interests in the world”  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UNA CONSULTAZIONE SUL NUOVO PROGRAMMA PER L'INNOVAZIONE E LA COMPETITIVITÀ  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2004 - La Commissione europea ha lanciato una consultazione sulle sue posizioni per un nuovo programma quadro per la competitività e l'innovazione, dal 2007 al 2013. Secondo la Commissione, il programma dovrebbe ottimizzare e riunire azioni di vari settori politici, inclusi gli aspetti innovativi dei programmi quadro di ricerca, per dar vita a un approccio piu globale e coerente. Oltre a fornire strumenti per incoraggiare l'innovazione (tra l'altro nei settori tecnologie ambientali, efficienza energetica ed energie rinnovabili), il programma dovrebbe aumentare la raccolta e controllo delle Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni), migliorare l'accesso delle Pmi (Piccole e medie imprese), stimolare migliori condizioni quadro per il mondo del lavoro.
Per ulteriori dettagli: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/enterprise_policy/cip/consultation.htm  
Per ulteriori dettagli sulle attuali attivita innovative dell'Ue: http://www.Cordis.lu/innovation/en/home.html
 
   
   
NELL'UE GL'INVESTIMENTI IN R&S DEL SETTORE INDUSTRIALE SONO IN DECLINO, INDICA LO SCOREBOARD  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2004 - Nel 2003, le prime 500 aziende comunitarie che investono in R&s (Ricerca e sviluppo) hanno destinato alla ricerca 101 miliardi di euro, meno quindi del 2002 e in contrasto con il crescente impegno delle principali aziende non comunitarie. Il dato e stato reso noto nel primo Industrial Research Investment Scoreboard dell'Ue, pubblicato il 10 dicembre nel quadro del piano d'azione sugl'investimenti nella ricerca, che mira a portare la spesa per la R&s al 3% del Pil. Le cifre si basano sui rapporti e i bilanci delle aziende certificate annualmente, e si concentrano sulle piu importanti industrie dell'Ue che investono in R&s, senza tener conto di dove venga poi svolta la ricerca. Mentre gl'investimenti in R&s delle 500 principali aziende dell'Ue sono diminuiti del 2% tra il 2002 e il 2003, gl'investimenti in ricerca delle 500 principali aziende non europee sono cresciuti nello stesso periodo del 3,9%. Una delle ragioni del declino della spesa europea per la ricerca e ovviamente il fatto che l'anno scorso 12 delle 25 piu importanti aziende europee hanno ridotto i bilanci di R&s, e quattro di esse di una percentuale a due cifre. Globalmente, i cinque piu importanti investitori europei in R&s (Daimler Chrysler, Siemens, Volkswagen, Nokia e Glaxo Smith Kline) hanno tuttavia mantenuto le loro quote, spendendo nel 2003 oltre 4 miliardi di euro ciascuna in R&s, e tutti e cinque compaiono tra le 12 piu importanti aziende a livello mondiale in termini di investimenti nella ricerca. Alle spalle di queste grandi aziende, la lista delle prime 500 imprese dell'Ue mostra una caduta verticale della spesa per la ricerca in rapporto alla lista delle aziende non comunitarie. In effetti, con 101 miliardi di euro, gl'investimenti in R&s delle 500 principali aziende comunitarie nel 2003 superano di poco la meta dei 196 miliardi di euro investiti dalle controparti non comunitarie. Un'analisi piu accurata delle cifre dello scoreboard mostra che i quattro piu importanti settori comunitari in termini di spesa per la ricerca (automobili e ricambi, farmaceutici e biotecnologie, hardware per le Ti¸ elettronica e apparecchiature elettriche) rappresentano nell'insieme il 64% della spesa totale in R&s. Dei quattro, il settore piu importante e quello automobilistico (24% degl'investimenti in R&s), mentre tra le aziende non comunitarie la quota piu importante va al settore dell'hardware per le Ti. All'interno dell'Ue, le aziende ad alta intensita di ricerca si concentrano ovviamente nei paesi delle maggiori economie, e quelle basate in Francia, Germania e Regno Unito rappresentano il 74% degl'investimenti in R&s delle 500 maggiori aziende dell'Ue. Infolink: http://www.Cordis.lu/nmp/find-doc.htm#other  
   
   
GARANZIE DEI PRESTITI A UCRAINA, BIELORUSSIA E MOLDAVIA  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2004 - Il Parlamento europeo approva la proposta della Commissione che accorda alla Banca europea per gli investimenti (Bei) la garanzia della Comunità in caso di perdite risultanti da prestiti a favore di progetti realizzati in Russia e nei «nuovi Stati indipendenti occidentali (Nsio)», vale a dire l'Ucraina, la Bielorussia e la Moldavia. Si noti che nessun prestito viene firmato finché non è in linea con la «politica di vicinato» e con il rispetto di taluni requisiti, in modo da garantire che le operazioni di erogazione di prestiti da parte della Bei siano coerenti con l'attività politica generale dell'Ue nel singolo Paese, e la rafforzino. La relazione di Esko Olaviseppänen (Gue/ngl, Fi) vuole lanciare così un segnale positivo nei confronti dell'Ucraina. L'aula chiede di modificare la base giuridica della proposta, utilizzando l'articolo 181 A del Trattato anziché l'articolo 308. I deputati invitano inoltre la Bei a preparare studi di fattibilità sulla possibile inclusione nel mandato generale, a decorre dal 2007, dei paesi del Caucaso meridionale e delle regioni centrasiatiche: l'Armenia, l'Azerbaigian, la Georgia, il Kazakhstan, il Kirghizistan, il Tagikistan, il Turkmenistan e l'Uzbekistan.  
   
   
BPU:APPROVATO L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO INDUSTRIALE PER IL PERIODO 2005-2007 UTILE NETTO TARGET AL 2007 SUPERIORE A 550 MILIONI DI € ED A 650 MILIONI DI € IN OTTICA IAS  
 
 Bergamo, 15 dicembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Bpu Banca, riunitosi il 10 dicembre, ha approvato l’aggiornamento del Piano Industriale per il periodo 2005-2007, che verrà presentato il 13 dicembre pv ai mercati. Il Piano Industriale aggiornato per il triennio 2005-2007, originariamente presentato il 1 ottobre 2003 per il periodo 2003-2006, mantiene invariate le linee guida di sviluppo e il modello organizzativo del Gruppo ed è finalizzato ad incorporare: il mutato scenario di riferimento; l’accelerazione del processo di integrazione in atto e la piena valorizzazione del potenziale commerciale e delle piattaforme prodotto strategiche. L’ aggiornamento del Piano è stato elaborato sulla base dei positivi risultati raggiunti nel periodo 2003-2004, e nell’ottica dello sviluppo delle aree di business a maggiore attrattività. Il Piano di integrazione nel periodo 2003-2004: Il lavoro svolto nel secondo semestre del 2003 e nel 2004 ha consentito di anticipare - in media di oltre 6,5 mesi – gli 11 progetti a maggiore valenza strategica previsti dal piano di integrazione, identificati come prioritari per la realizzazione del nuovo assetto organizzativo del Gruppo e l’accelerazione delle sinergie (migrazione Carime e Bpci, integrazione back office, integrazione Ict e organizzazione, ecc…). A settembre 2004 risultavano completate il 61% delle attività previste dal Piano di integrazione 2003-2006, e conseguite il 171% delle sinergie totali di periodo previste (56,7 milioni di € rispetto a 33,2 milioni di € previsti). Circa l’evoluzione prospettica delle attività di integrazione, si stima una percentuale di completamento pari al____________ 70% circa delle attività a fine anno e di oltre l’80% a marzo 2005. L’aggiornamento del Piano industriale per il periodo 2005-2007 L’aggiornamento del piano prevede, in uno scenario economico meno favorevole, il completamento del percorso di integrazione e la piena estrazione del potenziale di valore insito nel Gruppo, basato sulle seguenti linee guida: a) Ottimizzazione delle funzioni di supporto operativo : - grazie alla priorità assegnata alle migrazioni It, la piattaforma informatica di Bpu Banca supporta a partire dal 29 novembre l’intera rete del gruppo – complessivamente oltre 1200 filiali. Gli interventi evolutivi previsti nel piano 2003-2006 risultano realizzati per l’80% con un investimento di circa 40 milioni di € contro i 50 previsti nell’ottobre 2003. E’ prevista per il periodo 2005-2007 un ulteriore investimento di 50 milioni di € legato ad un nuovo programma evolutivo rispondente ad esigenze commerciali, di mercato e di compliance (tra cui la reingegnerizzazione dei processi operativi di filiale e back office, l’estensione dei sistemi open source Linux a desktop e server, il completamento delle piattaforme Ias e Basilea Ii); - Risorse umane: l’anticipo nel completamento delle attività a forte valenza strategica previste dal Piano 2003-2006 e gli ulteriori interventi di razionalizzazione delle strutture che verranno sviluppati nel corso del periodo 2005-2007 consentiranno la riduzione netta di 910 risorse, ulteriore rispetto a quella di 620 risorse prevista a fine 2004 (per un totale nel periodo 2003-2007 di -1.530 risorse, ossia il 10% della forza lavoro dall’1/7/2003, riferita all’intero gruppo Bpu). Il processo prevede da un lato circa 1000 uscite incentivate, dall’altro il varo di un importante piano occupazionale, che include dalle 350 alle 700 nuove assunzioni in funzione della dinamica delle uscite, volte a favorire il ricambio generazionale e l’ulteriore qualificazione professionale. Al 31 dicembre 2007, si prevede che la forza lavoro complessiva del Gruppo si attesti a 13.950 unità rispetto alle 15.480 unità rilevate al 1 luglio 2003. Si prevede che la messa a regime del nuovo modello distributivo e l’avvenuta integrale estensione del sistema informativo target a tutte le banche rete, unitamente ai processi di razionalizzazione in corso, consentiranno di conseguire ulteriori elevate economie di scala ed incrementi della produttività e dell’efficienza, e in particolare i seguenti risultati riferiti al periodo 2003-2007: - Capogruppo : -500 risorse (18% del totale capogruppo); - Banche rete: - 1.000 risorse (9% del totale Banche rete) con un incremento a regime dell’incidenza dell’area commerciale al 60% (rispetto al 55% del 2004) delle risorse di rete. Nel periodo 2005-2007, si prevede nelle fabbriche prodotto un incremento medio del 35% della produttività in termini di masse per dipendente. La valorizzazione della piattaforma commerciale Entro il primo semestre del 2005 verrà completato il nuovo assetto organizzativo di business, già largamente attivato nel corso del 2004 sull’intero perimetro bancario del Gruppo. Il nuovo assetto si caratterizza per: 1. L’adozione di un modello distributivo divisionale per segmenti (Retail, Corporate e Private); 2. La specializzazione dell’azione commerciale grazie alla creazione di portafogli omogenei di clientela (mass, affluent, small business, corporate e private) assegnati a gestori commerciali dedicati allo sviluppo della relazione; 3. L’estensione a tutte le Banche del Gruppo di strumenti evoluti di customer interaction a servizio e a supporto del gestore, per il miglioramento dei livelli di servizio alla clientela; 4. L’attivazione, a livello di Gruppo, di unità di business intelligence (segmentazione commerciale, data mining, clustering...) specializzate per mercato (Retail, Corporate, Private) che supportano lo sviluppo e l’azione commerciale complessiva. 5. Un articolato ed intenso programma di formazione che mira a rendere ruoli e comportamenti commerciali coerenti con il nuovo approccio. Mercato Retail La strategia di sviluppo commerciale del Mercato Retail mira a differenziare l’offerta e il servizio per i diversi sotto-segmenti di clientela identificati. La clientela privati (mass e affluent) è stata segmentata in 6 macro cluster (Dinamici, Aspiranti, Previdenti, Formiche, Investitori e Pensionati) e 270 micro segmenti. Per ogni cluster identificato è stata definita l’offerta commerciale, il modello di servizio e gli obiettivi di sviluppo. Relativamente alla clientela small business sono stati definiti 4 macro cluster (Attrattivi, Affezionati, Fedeli e Liquidi) sulla base dell’attrattività del cliente e dell’intensità della relazione attuale e potenziale con la banca. Anche per questo segmento sono state definite offerte e modelli di servizio differenziati per cluster. Fra l’altro, si prevede il rafforzamento delle relazioni con gli Enti e le Associazioni di categoria presenti sul territorio anche attraverso la definizione di specifici plafond di finanziamento (300-400 milioni previsti per il 2005) e l’incremento della componente derivante dall’offerta di servizi. I principali obiettivi commerciali nel segmento retail sul periodo di piano prevedono sulle banche rete una crescita del risparmio gestito dell’ 8,5% (cagr), del bancassurance vita del 26% (cagr) , del bancassurance danni del 29% (cagr); dei mutui a privati del 12% (cagr) e del consumer finance del 14% (cagr). Strategica la crescita dei conti a pacchetto per privati e famiglie (Linea Duetto) a 470.000 al 2007 e per quelli dedicati allo small business (Linea Utilio) a 100.000 nel 2007, per l’incremento del cross selling. Relativamente ad Utilio; nei primi quattro mesi di attività, e solo sulla rete Bpb Spa, sono stati collocati oltre 8.000 conti. Mercato Corporate A seguito dell’attivazione su tutte le banche del Gruppo dei Corporate Banking Office (Cbo), sono oggi operanti sul territorio 43 Cbo con circa 260 Account Manager, cui si aggiungono 140 assistenti. La strategia di sviluppo commerciale è finalizzata nel corso del triennio di piano industriale a: 1. Consolidare il ruolo di “Banca di riferimento” e aumentare lo share of wallet sulla clientela “core” attrattiva (Lower, Mid e Upper Corporate, con un cagr degli impieghi del 7%), contenendo l’incidenza degli impieghi Large Corporate; 2. Promuovere un’offerta integrata di servizi di corporate banking facendo leva su centri di eccellenza e fabbriche di gruppo (Centrobanca, Bpu Leasing e Coralis); Mercato Private La strategia di sviluppo del mercato private si basa: 1. Sull’attivazione del servizio di consulenza per ottimizzare la gestione di patrimoni di importo rilevante (> 3 mil. €) denominato Active Wealth Management (penetrazione target sulla clientela Upper superiore al 30% nel 2007); 2. Sul lancio di un brand unico di gruppo “Bpu Private Banking”; 3. Sull’ampliamento e la focalizzazione dei prodotti (Hedge Funds e piattaforma aperta di fondi e sicav di terzi) e dei servizi (Trust e legal e tax planning). Il piano 2005-2007 prevede una crescita complessiva della raccolta totale da 18,8 a 21,5 miliardi di € e l’incremento del rapporto raccolta gestita (comprensiva di raccolta assicurativa)/raccolta amministrata dal 48% circa al 56%. L’ottimizzazione della rete distributiva del gruppo: Il piano 2005-2007 ha definito le linee guida dell’ottimizzazione della rete distributiva di Gruppo tramite contenuti interventi di: - razionalizzazione delle filiali nelle aree territoriali di stretta sovrapposizione attraverso il trasferimento di filiali; - riduzione della presenza sui territori scarsamente attrattivi e con ridotta redditività e produttività tramite un numero estremamente limitato di cessioni; - aumento del presidio territoriale nelle aree target a maggiore attrattività attraverso l’apertura di filiali (Ancona, Milano (provincia), Como, Brescia, Torino, Roma, Bari, ecc..); - switch di filiali “avamposto” tra le banche rete del Gruppo, con compensazione complessiva degli impatti sulle risorse al netto delle cessioni. Obiettivo 2007: impatto positivo sul risultato lordo di gestione di oltre 10 milioni di € e sulle masse (raccolta totale e impieghi) di oltre 700 milioni di €. B) Sviluppo piattaforme strategiche : Il Piano 2005-2007 integra linee di sviluppo in aree strategiche caratterizzate da elevati tassi di crescita e forte potenziale di valorizzazione tramite partnership industriali. Il Piano prevede il raggiungimento del “full potential” nel bancassurance Vita (Aviva Vita Spa) e nel risparmio gestito (Bpu Pramerica Sgr), e lo sviluppo di altri settori quali: 1) Consumer finance (prestiti personali, prestiti finalizzati, carte di credito e cessione del quinto dello stipendio): è previsto un aumento dello stock di impieghi di circa 1 miliardo di € (cagr 21,1%) grazie a nuove erogazioni nel periodo per circa 3 miliardi di € (cagr +17,1%) e l’incremento del numero di carte revolving da 18.000 nel 2004 a 140.000 nel 2007, con un ruolo specialistico particolarmente rilevante di Banca 24/7; 2) Mutui a privati. Crescita di 5,5 miliardi di € nel periodo , grazie all’incremento dello stock delle banche rete da 8 a oltre 11 miliardi di €, e all’aumento dello stock di Banca 24/7, focalizzata sulla clientela non captive, da 0,8 a oltre 3 miliardi di €; 3) Previdenza complementare (Piani Individuali di Previdenza e Fondi Pensione Aperti): sviluppo delle opportunità derivanti dalla riforma previdenziale, focalizzando nel corso del piano Bpu Pramerica Sgr sui prodotti con prevalente contenuto finanziario ed Aviva Vita Spa su prodotti a prevalente contenuto assicurativo. Si stima che l’aumento degli stock possa raggiungere i 500-600 milioni di € in funzione della tempistica di avvio della riforma previdenziale, con 110.000 nuovi aderenti; 4) Assicurativo danni : la nuova raccolta premi prevista al 2007 di Bpb Assicurazione Spa è stimata in 85 milioni di € sulle banche rete e in 195 milioni di € su altri canali (agenzie tradizionali, broker, ecc…), più che raddoppiando il risultato 2004; 5) Corporate banking : Centrobanca, banca di credito industriale e finanza avanzata per il mercato corporate, si caratterizza per le seguenti linee evolutive nel periodo 2005-2007: - impieghi in crescita a 6,4 miliardi di € (cagr +6,9%) - sofferenze nette su impieghi netti in contrazione al 4% circa - margine d’intermediazione in crescita a circa 175 milioni di € (cagr +8,9%) - utile netto in crescita a oltre 55 milioni di € (cagr +16,9%) - cost/income al 24% nel 2007 (dal 33% nel 2004). C) Il Piano economico-finanziario 2005-2007 - i presupposti : le proiezioni al 31 dicembre 2004 Ai fini dell’aggiornamento del piano è stato elaborato il preconsuntivo 2004 del Gruppo Bpu Banca. A riguardo è stato individuato un range di contenuta ampiezza dei principali dati economici e patrimoniali attesi. Il dato centrale è stato utilizzato per le proiezioni del Piano. Tale dato centrale indica un margine d’intermediazione a 2.485 milioni di € e a 2.422 milioni di € al netto dei proventi non ricorrenti da smobilizzo portafoglio, costi operativi a 1.648 milioni di € e un risultato di gestione a 1.053 milioni di €. In termini di masse, i crediti risultano a 43,4 miliardi di €, la raccolta diretta a 48,4 miliardi di € e la raccolta indiretta da clientela a 47,7 miliardi di €. Il pre-consuntivo delle sinergie di costo e di ricavo e degli oneri di integrazione ha portato ai seguenti risultati: a) Oneri di integrazione : quantificati per l’anno in 135 milioni di €, superiori a quanto previsto per fine 2004 (116 milioni di €) principalmente a seguito dell’inclusione della quota di ammortamento degli oneri per esodi aggiuntivi (1000 risorse) previsti dal piano 2005-2007; b) Sinergie di ricavo a 27,3 milioni di € (contro i 38,9 milioni previsti nel piano 2003-2006) essenzialmente derivanti dallo sviluppo di prodotti esistenti (159% del target) e dalla vendita di nuovi prodotti (24% del target). C) Sinergie di costo: - Sinergie su costo del personale: si prevedono a fine 2004 uscite nette complessive di 616 risorse (730 riferibili al perimetro core), con sinergie in forte anticipo a 30,8 milioni di € contro i 7,7 attesi. - Sinergie su spese amministrative: 4 Sinergie su ammortamenti: la proiezione a fine 2004 delle sinergie su ammortamenti indica sinergie su ammortamenti per 19,3 milioni di € contro 4,5 milioni previsti per l’intero anno. Sinergie su altre spese amministrative : sulla base del metodo di rilevazione statico finora adottato nella rilevazione di tali sinergie, con valutazione degli effetti degli interventi di razionalizzazione per singola voce di costo sulla base del confronto tra spesa 2002 e consuntivo alla data, le sinergie da altre spese amministrative, pari a 20 milioni di € al 30 settembre 2004, risultano da pre-consuntivo al 31 dicembre 2004 pari a 43,5 milioni di €. Tali sinergie, calcolate su basi dinamiche 2002-2004 con scenario inerziale rivisto, risultano invece pari, a fine 2004, a 67,2 milioni di €. Il nuovo metodo e il nuovo scenario inerziale, adottati in relazione al forte anticipo del percorso di integrazione e all’evoluzione del perimetro e in relazione all’esigenza di conservare piena significatività alla determinazione di tali sinergie, considerano una curva dei costi inerziale inferiore rispetto alla precedente dell’1,6% medio. Essi si basano sull’applicazione dell’indice di incremento medio del costo dei servizi (Prometeia) pari al 3% annuo alla base delle spese 2002 per il perimetro delle Banche e alla base delle spese 2004 per il perimetro non bancario, sul periodo del Piano. - i presupposti : la situazione economica e lo scenario Le nuove proiezioni del Piano 2005-2007 si basano su una situazione di partenza che ha risentito dello sfavorevole andamento dell’economia italiana nel biennio 2003-2004, caratterizzato da stagnazione e dalla mancata concretizzazione delle attese di ripresa, che hanno comportato un minore sviluppo per tutto il sistema, quantificabile per Bpu in circa 2 miliardi di € di minori impieghi e 1,3 miliardi di € di minor raccolta gestita (inclusa la raccolta assicurativa). Le previsioni per il periodo 2005-2007 indicano una crescita economica inferiore a quella prevista nel piano 2003-2006, con una minore crescita del Pil, degli impieghi e del risparmio gestito e tassi d’interesse di riferimento (in moderata crescita dall’attuale 2,1% al 2,7% di fine 2007) mediamente più bassi di circa 40 punti base rispetto alle originarie previsioni.
- il piano 2005-2007
2004 E Target 2007 Cagr 2004-2007
Crediti verso clientela (mld €) 43,4 ~55 8,2%
- di cui perimetro bancario 34,4 ~41 5,8%
Raccolta diretta (mld €) 48,4 ~56,5 5,2%
- di cui perimetro bancario 38,9 ~42,5 3,0%
Raccolta indiretta da clientela (mld €) 47,7 ~57 6,1%
- di cui raccolta gestita (incl. Assicur.) 25,3 ~35,5 12,1%
Margine d’intermediazione (mln €) 2.485 >2.920 5,6%
Margine d’intermediazione al netto delle voci non ricorrenti (mln €) 2.422 >2.920 6,5%
Costi operativi (inclusi ammortamenti ed escl amm. Avviamenti (mln €) (1.648) ~ (1.600) -0,9%
Risultato di gestione (esclusi ammortamenti e ammort. Avviamento ) (mln €) 1.053 ~1.500 12,7%
Risultato di gestione (inclusi ammortamenti ed escluso ammort. Avviamento) (mln€) 837 ~1.320 16,4%
Utile netto (mln €) >550 (Ias> 650 )
Rettifiche nette su crediti/crediti totali 50-54 bp 40-44 bp
Roe (%) 8,1% 14% (Ias 16%)
Cost/income - escluso ammort. Avviamento 66,3% 54,8%
- escluso oneri integraz .E ammort. Avviamento 62,8% 52,5% (Ias 51,5%)
Core Tier 1 (%) 6,1% 6,7%
Dividendo target 2004-2007 almeno 0,67€ per azione
L’aggiornamento del Piano Industriale per il periodo 2005-2007 stima sinergie lorde da integrazione complessivamente pari a 346,5 milioni di € annui a regime nel 2007 con un incremento di oltre il 20% rispetto ai 285 milioni di € previsti a regime nel piano 2003-2006. Tali sinergie derivano per 115 milioni di € da maggiori ricavi e per 231 milioni di € da minori costi. Gli oneri di integrazione, da intendersi una tantum, sono stati stimati in circa 355 milioni di € nel periodo 2003-2007 rispetto a 280,5_milioni di euro previsti alla stessa data dal piano 2003-2006. Si prevede che le sinergie da ricavo vengano conseguite nei segmenti retail (95,5 milioni di €), corporate (13,3 milioni di €) e private (6,6 milioni di €) e, quanto al profilo temporale, per il 39% nel 2005 e per il 68% nel 2006, manifestandosi pienamente per 115 milioni di € nel 2007. Le sinergie di costo previste si dividono in risparmi di spese amministrative e ammortamenti per 125 milioni di € e maggior efficienza legata alla liberazione di risorse (917 uscite) per 106 milioni di €. Per quanto riguarda il profilo temporale, si prevede il conseguimento del 61% delle sinergie di costo totali nel 2005, dell’82% nel 2006 e la piena realizzazione nel 2007. Prime evidenze degli impatti derivanti dall’introduzione dei principi contabili Ias: A perimetro di consolidamento attuale, le prime evidenze dell’adozione degli Ias indicano i seguenti impatti sui dati al 2007: riduzione del cost/income al netto degli oneri di integrazione al 51,5%; utile netto superiore ai 650 milioni di €; Roe al 16%; rapporto sofferenze/impieghi all’1,1%.
 
   
   
BANCA LOMBARDA FITCH CONFERMA RATING “A” (LUNGO TERMINE), “F1” (BREVE TERMINE), “B/C” (INDIVIDUALE)  
 
Brescia, 15 dicembre 2004 – L’agenzia di rating Fitch ha comunicato in data odierna di avere confermato i rating di lungo e breve periodo (“A” e “F1”), oltre al rating individuale (“B/c”) di Banca Lombarda, confermando altresì l’outlook a “stabile”. Nell’esprimere il proprio giudizio, Fitch, che considera accettabile il livello di capitalizzazione della banca, ha constatato la capacità di Banca Lombarda di generare profitti stabili insieme alla soddisfacente qualità dei suoi asset, nonostante una situazione del mercato domestico contraddistinta ancora da una crescita economica debole e da un fragile contesto operativo.  
   
   
BANCA SELLA OTTIENE LA CERTIFICAZIONE PATTI CHIARI MARCHIO SU TUTTE E OTTO LE INIZIATIVE DEL PROGETTO ANCHE PER GLI ALTRI ISTITUTI DI CREDITO DEL GRUPPO  
 
Biella, 15 dicembre 2004 – Da sempre Banca Sella punta a offrire alla clientela massima qualità dei prodotti e professionalità del servizio, e ora queste caratteristiche sono anche certificate e riconosciute nell’ambito del progetto Patti Chiari, il protocollo d’intesa siglato da Abi e Associazioni consumatori. Banca Sella, infatti, è uno dei 27 istituti che per primi (sui 182 iscritti al Consorzio) hanno ottenuto il marchio Patti Chiari su tutte e otto le iniziative del progetto all’insegna della trasparenza, comprensibilità e chiarezza. Banca Sella si è sottoposta alle verifiche della Cisq-cert Spa, uno dei tre enti esterni indipendenti accreditati, appartenenti ad un apposito albo istituito presso il consorzio Patti Chiari. I certificatori, in un percorso che è durato all’incirca 2 mesi, hanno accertato il rispetto in Banca Sella di tutti i processi di lavoro, sia presso la direzione centrale sia presso gli sportelli. Certificazione piena anche per gli altri istituti di credito del Gruppo: Banca Bovio Calderari (con sportelli in Trentino e in Veneto), Banca Arditi Galati (Campania, Puglia, Molise) e Banca di Palermo (Sicilia) Patti Chiari è partita nell’ottobre del 2003 con Faro, servizio che permette (tramite un numero verde) di trovare il bancomat funzionante più vicino. Da allora, mese dopo mese, si sono susseguite le altre sette iniziative che hanno riguardato i servizi (conti correnti a confronto, servizio bancario di base e tempi certi di disponibilità delle somme versate con assegni), il credito (criteri generali di valutazione del credito alle pmi e tempi medi di risposta dei prestiti) e il risparmio (elenco delle obbligazioni a basso rischio, basso rendimento e informazioni chiare sulle obbligazioni bancarie strutturate e subordinate). Ciascuna delle otto iniziative di Patti Chiari è disciplinata da appositi protocolli di contenuti e requisiti obbligatori che definiscono sia gli aspetti organizzativi e procedurali, sia le modalità di informazione ai clienti, e che hanno costituito la base per la certificazione che Banca Sella ha ottenuto a pieni voti, come testimoniano le vetrofanie visibili in tutte le succursali Nelle settimane scorse Banca Sella ha già ospitato, nelle sue succursali di Firenze, Roma, Latina ed Alessandria, un desk informativo dell’Adoc, una delle cinque associazioni consumatori che sono firmatarie insieme all’Abi del protocollo d’intesa di Patti Chiari. I prossimi appuntamenti sono fissati in gennaio a Torino e a febbraio a Milano.  
   
   
BPL DEPOSITA IN CONSOB PROSPETTO OPA PRESTITO NECCHI  
 
Milano, 15 dicembre 2004 – Ieri Banca Popolare di Lodi S.c.a r.L. Ha comunicato alla Consob, la propria volontà di promuovere un’offerta pubblica di acquisto volontaria, su n. 21.919.730 obbligazioni con scadenza 1° maggio 2005, appartenenti al prestito obbligazionario emesso da Necchi S.p.a. (“Necchi” o l’”Emittente”), denominato “Necchi 1999-2005 a tasso variabile cum warrants”, codice Isin It0001320248 (il “Prestito”), costituito da complessive n. 29.677.330 Obbligazioni dal valore nominale unitario di Euro 0,5164. L’offerta è relativa a n. 21.919.730 Obbligazioni, con scadenza 1° maggio 2005, pari al 73,86% dell’intero ammontare del Prestito. L’offerta riguarda la totalità delle Obbligazioni Necchi non possedute da Bpl, la quale detiene nel proprio portafoglio di proprietà n. 7.757.600 Obbligazioni, pari al 26,14% dell’intero ammontare del Prestito. Le Obbligazioni, quotate sul mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato (“Mot”), sono attualmente sospese dalle negoziazioni sul predetto mercato. Per ogni Obbligazione Necchi portata in adesione all’Offerta, Bpl riconoscerà un corrispettivo in contanti (il “Corrispettivo”) pari al valore nominale delle medesime Obbligazioni, corrispondente ad Euro 0,5164 (il “Valore Nominale”), maggiorato di una somma (il “Conguaglio”) pari al rateo di interesse relativo alla cedola con scadenza 1° maggio 2005 che maturerebbe alla medesima data qualora il Prestito fosse rimborsato alla data di scadenza prevista nel relativo Regolamento. Ai sensi dell’art. 5 del regolamento del Prestito (il “Regolamento del Prestito”), il rendimento delle Obbligazioni è determinato secondo la seguente formula: (“Tasso Libor Lire 12 mesi” x 365/360)+1,5%, dove per “Tasso Libor Lire 12 mesi” si intende il parametro Libor (London Interbank Offered Rate) rilevato alla prima pagina “Frbg” del circuito Reuters due giorni lavorativi bancari precedenti il periodo di godimento di ciascuna cedola. Ne consegue, pertanto, che il Conguaglio corrisposto come parte del Corrispettivo per ciascuna Obbligazione portata in adesione all’Offerta verrà calcolato in base al valore del parametro Libor rilevato alla prima pagina “Frbg” del circuito Reuters il secondo giorno lavorativo bancario precedente la data di scadenza delle Obbligazioni e, dunque, il giorno 28 aprile 2005. Il pagamento del Corrispettivo delle Obbligazioni portate in adesione all’Offerta sarà effettuato alle date di seguito indicate: a) la parte di Corrispettivo pari al Valore Nominale delle Obbligazioni portate in adesione all’Offerta (Euro 0,5164 per Obbligazione) sarà corrisposta il quinto giorno di borsa aperta successivo alla data di conclusione dell’Offerta come sarà indicata nel Documento di Offerta; b) la parte di Corrispettivo relativa al Conguaglio verrà attribuita il quinto giorno di borsa aperta successivo al 1° maggio 2005, e dunque il 6 maggio 2005. Il trasferimento in capo all’Offerente della proprietà delle Obbligazioni portate in adesione all’Offerta verrà realizzato alla data di pagamento della parte del Corrispettivo relativa al Valore Nominale delle Obbligazioni. L’offerta è irrevocabile, non è soggetta a condizioni di efficacia ed è rivolta a tutti gli Obbligazionisti Necchi, indistintamente ed a parità di condizioni. 2 In data 4 dicembre 2004, Bpl e Necchi hanno sottoscritto un accordo di ristrutturazione (l’”Accordo di Ristrutturazione”) in base al quale Bpl, nel quadro di un piano di salvataggio finalizzato al risanamento dell’Emittente, ha assunto l’impegno di lanciare l’Opa, ai sensi degli artt. 102 del Tuf, su n. 21.919.730 Obbligazioni appartenenti al Prestito costituito da complessive n. 29.677.330 Obbligazioni dal valore nominale unitario di Euro 0,5164. I contenuti dell’Accordo medesimo sono stati comunicati al Mercato in data 6 dicembre 2004 e pubblicati per estratto, ai sensi dell’art. 122 Tuf, con riferimento alle sole clausole di rilevanza parasociale, sul quotidiano “Finanza Mercati” del 14 dicembre 2004. 1. L’obiettivo della Ristrutturazione del Debito Necchi. L’attuazione dell’Offerta si inserisce nel contesto del più ampio piano di ristrutturazione patrimoniale e finanziaria di Necchi (il “Piano di Ristrutturazione”), definito con la stipula tra Bpl e Necchi dell’Accordo di Ristrutturazione in data 4 dicembre 2004 finalizzato al conseguimento dell’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario dell’Emittente. In particolare, l’Offerta è volta a determinare il risanamento della parte dell’esposizione debitoria di Necchi rappresentata dalle Obbligazioni. Ai fini del conseguimento di tale obiettivo, che costituisce una condizione essenziale per l’attuazione del Piano di Ristrutturazione, Bpl e Necchi si sono impegnate a realizzare la ristrutturazione dell’esposizione debitoria di Necchi mediante estinzione del debito relativo alle Obbligazioni a fronte della conversione del correlativo credito in capitale di rischio. 2. La prima conversione dei crediti in capitale di rischio. Siffatta conversione sarà attuata mediante la sottoscrizione di azioni Necchi di nuova emissione da parte di Bpl o di altra società eventualmente cessionaria del credito relativo alle Obbligazioni portate in adesione all’Offerta. A tal fine, Necchi, in esecuzione degli impegni assunti nell’Accordo di Ristrutturazione, ha convocato per il giorno 31 gennaio 2005 un’assemblea straordinaria dei soci (la “Prima Assemblea”) per deliberare, previo abbattimento del capitale per perdite dovuto ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 2446 cod. Civ., un aumento di capitale per massimi Euro 4.006.024 a servizio del conferimento, da parte di Bpl e/o di eventuali suoi cessionari, del credito vantato in forza delle Obbligazioni Necchi, dal valore nominale di Euro 4.006.024, possedute da Bpl alla data di sottoscrizione del suddetto Accordo. 3 Il Rimborso Anticipato delle Obbligazioni. Nell’ambito dell’Accordo di Ristrutturazione Necchi si è impegnata, per il tramite del proprio Consiglio di Amministrazione, a deliberare il rimborso anticipato totale delle Obbligazioni entro e non oltre il giorno 21 marzo 2005 (il “Rimborso Anticipato”). A tal fine, nel corso della Prima Assemblea, convocata per il 31 gennaio 2005 e dunque successivamente alla data di conclusione dell’Offerta, i soci Necchi saranno chiamati a deliberare la modifica dell’art. 7 del Regolamento del Prestito, nella parte in cui contempla la sola facoltà di Rimborso Anticipato parziale, attribuendo così all’Emittente la facoltà di procedere al Rimborso Anticipato totale delle Obbligazioni. In data 4 febbraio 2005, gli Obbligazionisti saranno chiamati ad approvare, nella relativa assemblea, la suddetta modifica dell’art. 7 del Regolamento del Prestito. Al fine di rendere possibile il Rimborso Anticipato totale, Bpl si è impegnata ad erogare un finanziamento di scopo destinato esclusivamente al rimborso delle Obbligazioni eventualmente non acquistate nell’ambito dell’Offerta. Pertanto gli Obbligazionisti che non aderiranno all’Offerta avranno diritto ad ottenere da Necchi una somma, per ciascuna Obbligazione presentata per il Rimborso Anticipato, pari al valore nominale maggiorato del rateo di interesse relativo alla cedola con scadenza 1° maggio 2005 maturato però alla data del Rimborso Anticipato medesimo. Invero, in conformità alle previsioni dell’art. 7 del Regolamento del Prestito, le Obbligazioni oggetto del rimborso anticipato cessano di essere fruttifere dalla data stabilita per il loro rimborso. La determinazione della misura degli interessi sarà effettuata sulla base della rilevazione del Tasso Libor 12 mesi indicato nella prima pagina “Frbg” del secondo giorno lavorativo bancario precedente la data del Rimborso Anticipato totale. Il Rimborso del Prestito sarà effettuato il quinto giorno di borsa aperta successivo alla data del Rimborso Anticipato Gli aderenti all’Offerta, invece, come sopra evidenziato matureranno il diritto a ricevere, oltre il valore nominale delle Obbligazioni, anche una somma pari agli interessi che maturerebbero al 1° maggio 2005 qualora il prestito fosse rimborsato alla data di scadenza prevista nel relativo Regolamento. 4. La seconda conversione dei crediti in capitale di rischio. Inoltre, Necchi, in conformità alle previsioni dell’Accordo di Ristrutturazione, ha convocato per il giorno 21 marzo 2005 una seconda assemblea straordinaria (la “Seconda Assemblea”) al fine di approvare un ulteriore aumento di capitale a pagamento, deliberato ai sensi dell’art. 2441, comma quinto, cod. Civ., per un ammontare di circa 18,2 milioni di Euro. L’aumento, riservato a Bpl e/o a suoi eventuali cessionari, sarà sottoscritto mediante estinzione per compensazione degli ulteriori crediti vantati da Bpl nei confronti di Necchi, compresi i crediti incorporati nelle Obbligazioni acquistate ad esito dell’Offerta e l’eventuale credito derivante dalla concessione del finanziamento destinato al Rimborso Anticipato delle Obbligazioni non portate in adesione all’Offerta. Ad esito degli aumenti di capitale di cui sopra Bpl dovrebbe temporaneamente salire nel capitale di Necchi oltre la soglia del cinquanta per cento. Tuttavia tale circostanza, ad avviso dell’Offerente, non determina l’operatività dell’obbligo di offerta pubblica di acquisto totalitaria, dal momento che il superamento della soglia di rilevanza si realizzerebbe tramite sottoscrizione di un aumento di capitale in presenza di un piano di ristrutturazione del debito di una società quotata in crisi, comunicato alla Consob ed al mercato. Sarebbero pertanto integrati i requisiti oggettivi che giustificano l’applicazione dell’esenzione dall’obbligo di offerta pubblica di acquisto, di cui all’art. 49, comma 1, lett. B del Regolamento Emittenti. Si rileva altresì che con la presente Offerta Banca Popolare di Lodi intende dar corso ad un’operazione gradita al mercato, offrendo agli Obbligazionisti l’opportunità di smobilizzare il proprio investimento, atteso che le Obbligazioni sono sospese dalle negoziazioni sul Mot a far data dal 14 giugno 2004. 5. L’obiettivo del Rafforzamento Patrimoniale di Necchi. L’accordo è finalizzato altresì a conseguire il rafforzamento patrimoniale di Necchi (il “Rafforzamento Patrimoniale”), da realizzarsi mediante il conferimento nel capitale di Necchi della partecipazione (il “Conferimento della Partecipazione”), pari a circa il 98,8%, che la società conferente Glass Italy Bv (“Glass”) detiene nel capitale della Bormioli Finanziaria S.p.a. (“Bormioli Finanziaria”), società che, a propria volta, possiede circa il 52,3% del capitale sociale della Bormioli Rocco e Figlio S.p.a. (“Bormioli Rocco”). Il Rafforzamento Patrimoniale è dunque finalizzato a portare sotto il coordinamento di Necchi, la Partecipazione, pari al 52%, che la Bormioli Finanziaria detiene nel capitale della Bormioli Rocco, sì da rafforzare, in modo significativo, il ruolo di Necchi quale holding quotata operante nel settore delle partecipazioni industriali. Al riguardo Glass, con delibera del proprio Consiglio di amministrazione del 9 dicembre 2004, ha approvato l’operazione di integrazione tra Necchi e Bormioli Finanziaria attraverso la sottoscrizione di un aumento di capitale di Necchi riservato a Glass da liberarsi mediante il Conferimento della Partecipazione, conferendo allo scopo mandato ad un proprio Director di definire i termini e le condizioni dell’operazione e di convocare l’assemblea dei soci di Glass affinché assuma tutte le necessarie delibere. Al medesimo fine, Necchi, in esecuzione dell’Accordo: - ha indicato nell’ordine del giorno della Prima Assemblea, l’adozione di un nuovo statuto sociale che preveda, tra l’altro, la modifica dell’oggetto sociale con la previsione dell’“attività di assunzione di partecipazioni in società industriali” e l’inserimento dell’esercizio in forma diretta ed indiretta, dell’ “attività di fabbricazione del vetro e di prodotti vetrari”. Per effetto della modifica dell’oggetto sociale, ai soci Necchi sarà attribuito, in conformità agli artt. 2437 ss. Cod. Civ., il diritto di recesso. A tali fini Bpl si è impegnata ad esercitare il diritto di opzione sulle azioni dei soci recedenti ed il diritto di prelazione sulle azioni dei soci recedenti che siano rimaste inoptate; - ad indicare nell’ordine del giorno della Seconda Assemblea la proposta di aumento del capitale sociale a servizio del Conferimento della Partecipazione da parte di Glass e la proposta di aumento del capitale finalizzato al ripristino del flottante di Necchi. Per effetto del Conferimento Glass assumerà una partecipazione nel capitale di Necchi presumibilmente superiore al 60%. Siffatta circostanza, tuttavia, non dovrebbe determinare l’obbligo da parte di Glass di promuovere un’offerta pubblica di acquisto sulla totalità delle azioni Necchi non direttamente possedute. Invero è intenzione di Bpl, che attualmente esercita un’influenza determinante sull’attività di Glass rilevante ai soli fini della disciplina in materia di concorrenza, addivenire, prima della data prevista per la Seconda Assemblea, alla stipula di un accordo con quest’ultima società che legittimi la stessa Bpl, in virtù dei rapporti di finanziamento intercorrenti con Glass e pur in assenza di una partecipazione al capitale della stessa, ad esercitare un’influenza dominante su Glass ai sensi dell’art. 93, comma 1, lett. A) Tuf. In detta evenienza Bpl, che prima dell’esecuzione del Conferimento già deterrebbe una partecipazione al capitale di Necchi presumibilmente superiore al 50%, rimarrebbe, a seguito del Conferimento, controllante di Necchi per effetto di una partecipazione diretta, presumibilmente superiore al 10 per cento, e di una partecipazione indiretta, detenuta per il tramite della controllata Glass, presumibilmente superiore al 60%. Ad avviso dell’Offerente, pertanto, non vi sarebbero i presupposti per promuovere, ad esito del Conferimento della Partecipazione, un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria. 6. Gli impegni dei Soci di Riferimento. Nell’ambito dell’Accordo di Ristrutturazione, i soci riconducibili alla famiglia Beccaria (i “Soci di Riferimento”) si sono impegnati a votare nella Prima e nella Seconda Assemblea in senso favorevole all’adozione delle delibere funzionali alla realizzazione della Ristrutturazione del Debito e del Rafforzamento Patrimoniale. Inoltre, i medesimi Soci di Riferimento si sono impegnati a non esercitare il diritto di recesso conseguente alla modifica dell’oggetto sociale di Necchi. Infine i Soci di Riferimento, al fine di garantire una composizione del Consiglio di Amministrazione che rifletta i nuovi equilibri della compagine azionaria di Necchi, quale derivante dalla Ristrutturazione del Debito e dal Rafforzamento Patrimoniale, si sono impegnati a fare quanto possibile affinché i consiglieri in carica alla data di sottoscrizione dell’Accordo, ovvero quelli successivamente cooptati o nominati, cessino dall’incarico di amministratori prima della data di celebrazione della Seconda Assemblea. Bpl, in data 10 dicembre 2004, ha depositato in un conto vincolato intestato alla stessa, acceso presso la sede centrale dalla Banca Popolare di Crema S.p.a., Cct 1/4/2009, cod. Isin It0003263115, da nominali Euro 13.000.000 (gli “Strumenti Finanziari”), a garanzia del pagamento del Corrispettivo dell’Offerta, sia per la parte relativa al Valore Nominale che per la parte relativa al Conguaglio. Il controvalore degli Strumenti Finanziari, equivalente alla data di costituzione della garanzia ad Euro 13.118.300, corrisponde al corrispettivo massimo dell’Offerta, aumentato di oltre il 10%, (il “Controvalore”). Il Controvalore è idoneo per Euro 11.319.348,57 a garantire il pagamento della parte del Corrispettivo relativa al Valore Nominale, e per Euro 433.440,74 a garantire il pagamento della parte del Corrispettivo relativa al Conguaglio; si precisa a tale riguardo che, ai fini del computo della garanzia per il pagamento del Conguaglio, si è preso a riferimento il valore del Tasso Libor rilevato al 30 novembre 2004. Inoltre, per ulteriori Euro 1.365.510,69, pari a oltre il 10% della somma tra il Valore Nominale ed il Conguaglio calcolato sulla base del Tasso Libor al 30 novembre 2004, il Controvalore è finalizzato a coprire eventuali fluttuazioni del valore degli Strumenti Finanziari depositati a garanzia del pagamento del Corrispettivo. In data 10 dicembre 2004, Bpl ha inoltre conferito alla Banca Popolare di Crema S.p.a. - la quale ha accettato l’incarico - un mandato incondizionato ed irrevocabile, in quanto attribuito anche nell’interesse degli aderenti all’Offerta, in base al quale la Banca Popolare di Crema S.p.a. Ha assunto l’impegno di vendere gli Strumenti Finanziari, destinando il ricavato alle finalità dell’Offerta, salvo mettere diversamente a disposizione la liquidità necessaria. Gli Strumenti Finanziari presentano caratteristiche di pronta liquidabilità. Modalità di finanziamento - Bpl adempirà agli obblighi di pagamento relativi all’Offerta esclusivamente con mezzi propri. Possibili alternative per gli Obbligazionisti - I titolari delle Obbligazioni oggetto della presente Offerta dispongono delle seguenti alternative: a) aderire all’Offerta. L’obbligazionista che aderisca all’Offerta avrà diritto di ricevere da Bpl un Corrispettivo in contanti pari al valore nominale di ciascuna Obbligazione portata in adesione all’Offerta (Euro 0,5164), maggiorato di una somma pari al Rateo di interesse relativo alla cedola con scadenza 1° maggio 2005, che maturerebbe alla medesima data qualora il Prestito fosse rimborsato alla data di scadenza indicata nel relativo Regolamento. Il Conguaglio è calcolato in conformità dei criteri previsti dall’art. 5 del Regolamento del Prestito obbligazionario. La parte del Corrispettivo relativa al Valore Nominale delle Obbligazioni sarà corrisposto il 5° giorno lavorativo successivo alla data di conclusione dell’Offerta. La parte del Corrispettivo relativo al Conguaglio sarà corrisposta in data 6 maggio 2005, coincidente con il 5° giorno di borsa aperta successivo alla data di scadenza del Prestito; b) non aderire all’Offerta. In tal caso, l’Obbligazionista che non aderisca all’Offerta avrà diritto al Rimborso Anticipato delle Obbligazioni che Necchi si è impegnata a deliberare entro il 21 marzo 2005 in base agli impegni assunti nell’Accordo di Ristrutturazione. Pertanto, previa delibera dell’assemblea straordinaria di Necchi, convocata per il giorno 31 gennaio 2005, e dell’assemblea degli Obbligazionisti, convocata per il giorno 4 febbraio 2005, in ordine alla modifica del Regolamento del Prestito, nonché previa delibera del Consiglio di Amministrazione dell’Emittente in ordine al Rimborso totale Anticipato delle Obbligazioni, gli Obbligazionisti avranno diritto ad ottenere da Necchi, secondo le modalità di cui all’art. 8 del Regolamento del Prestito, una somma pari, per ciascuna Obbligazione presentata per il Rimborso Anticipato, al valore nominale (Euro 0,5164) maggiorato del Rateo di interesse relativo alla cedola con scadenza 1° maggio 2005 maturato alla data del Rimborso Anticipato e calcolato in conformità dei criteri previsti dall’art. 5 del Regolamento medesimo. Pertanto, coloro che non aderiranno all’Offerta in relazione alle Obbligazioni rimborsate anticipatamente non avranno diritto al Conguaglio, calcolato sulla base del rateo che maturerebbe alla data del 1° maggio 2005, ma riceveranno solo gli interessi maturati alla data del Rimborso Anticipato. La determinazione della misura degli interessi sarà effettuata sulla base della rilevazione del Tasso Libor 12 mesi indicato nella prima pagina “Frbg” del secondo giorno lavorativo bancario precedente la data del Rimborso Anticipato totale. Il Rimborso del Prestito sarà effettuato il quinto giorno di borsa aperta successivo alla data del Rimborso Anticipato. Partecipazioni dell’Offerente al capitale dell’Emittente Bpl è titolare di n. 22.071.024 azioni ordinarie Necchi, pari al 9,6588% del capitale sociale.  
   
   
ACCORDO TRA ICE E GRUPPO BANCARIO BPER, PER IL SUPPORTO ALLE IMPRESE NEI PROCESSI DI CRESCITA SUI MERCATI ESTERI  
 
Modena, 15 dicembre 2004 - L'istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) ed il Gruppo Bancario Banca popolare dell'Emilia Romagna (Bper) hanno siglato oggi un innovativo accordo di partenariato finalizzato a sostenere le imprese nei processi di internazionalizzazione. L'accordo, sottoscritto per l'Ice dal Direttore Generale Ugo Calzoni e per il Gruppo Bper dal Vice-presidente Vittorio Fini, costituisce la prima intesa formalizzata fra l'Ente pubblico di sostegno all'export ed un Istituto di credito italiano e si sviluppa su molteplici piani di collaborazione, tutti orientati a fornire una rete di servizi e di supporti alle imprese proiettate verso i mercati esteri. Ice e Gruppo Bancario Bper offriranno congiuntamente alle imprese i rispettivi servizi attraverso la nuova "Carta Servizi Ice-gruppo Bper". In particolare, l'Ice consentirà alle imprese un accesso agevolato ai mercati internazionali offrendo servizi gratuiti (tutti i servizi on-line, come le guide Paese, pubblicazioni settoriali, elaborazioni statistiche, notizie su gare internazionali, inserimento dell'impresa nella Made in Italy business directory, ecc.), mentre il Gruppo Bancario Bper offrirà servizi preferenziali alle imprese clienti nelle loro operazioni commerciali (Prestito "Export Trade", Servizio informativo C.a.r.e., Servizio "Easy Export" ed altri servizi). La collaborazione fra Ice e Gruppo Bper troverà in futuro ulteriore sviluppo con specifico riferimento alle rispettive iniziative promosse nei paesi esteri di principale interesse per le aziende italiane.  
   
   
BANCA INTERMOBILIARE SCEGLIE OMGEO OASYS GLOBAL,PER AUMENTARE L’EFFICIENZA DELLA COMUNICAZIONE CON LE PROPRIE CONTROPARTI FINANZIARIE  
 
Milano, 15 dicembre 2004 – Omgeo Oasys Global, la soluzione tecnologica realizzata da Omgeo - leader mondiale nella fornitura di soluzioni per la gestione delle transazioni finanziarie – è stata scelta da Banca intermobiliare di Investimenti e Gestioni – una delle principali realtà indipendenti del settore del private banking con oltre Euro 11 miliardi di raccolta totale al 30 settembre 2004 - come standard di comunicazione con le proprie controparti del mercato finanziario. Omgeo Oasys Global è una soluzione che consente alle istituzioni finanziare di scambiare le informazioni relative alle transizioni in formato elettronico, di automatizzare il sistema di invio conferme, matching e conferma delle operazioni in tempi ridotti rispetto ai sistemi tradizionali e, grazie a una gestione per sole eccezioni, di abbattere il rischio operativo limitando il numero degli errori e delle transazioni fallite. “Il successo di Omgeo Oasys Global, testimoniato dall’incremento della domanda e dalla soddisfazione dei nostri clienti, rafforza la nostra convinzione che il bisogno di standardizzazione e di automazione sia fortemente sentito da tutti gli attori operanti nel mercato finanziario” ha dichiarato Richard Hughes, Managing Director Emea di Omgeo.  
   
   
IL PROF. RICCARDO FAINI COOPTATO IN QUALITÀ DI AMMINISTRATORE DI BANCA FIDEURAM  
 
 Roma 15 dicembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Fideuram (Gruppo Sanpaolo Imi) il 13 dicembre ha integrato la propria composizione cooptando come amministratore il Prof. Riccardo Faini . Gli amministratori indipendenti salgono così da quattro a cinque. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre integrato il Comitato esecutivo chiamando a farne parte il Consigliere Bruno Mazzola. Il Comitato esecutivo risulta pertanto così composto: Vincenzo Pontolillo – Presidente; Mario Prati – Vice Presidente; Franca Cirri Fignagnani; Salvatore Maccarone; Bruno Mazzola.  
   
   
IL CESR AVVIA LE CONSULTAZIONI SULLE MISURE DI ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA COMUNITARIA SULLA TRASPARENZA  
 
Milano, 15 dicembre 2004 - Il Cesr (Committee of European Securities Regulators), di cui la Consob fa parte, ha avviato oggi un secondo giro di consultazione sulle misure attuative della direttiva comunitaria in materia di trasparenza degli emittenti con titoli trattati sui mercati regolamentati (Ref.cesr/04-512c). La consultazione avrà termine il 4 marzo 2005. Il documento di consultazione tratta, in particolare, i seguenti temi: gli obblighi di comunicazione dei titolari di partecipazioni rilevanti in società emittenti, i cui strumenti finanziari sono negoziati su uno dei mercati regolamentati dell'Unione europea; le relazioni semestrali; i principi di equivalenza in tema di trasparenza per gli emittenti di Paesi extracomunitari i cui titoli sono negoziati sui mercati europei; le procedure per individuare lo Stato membro di origine di un emittente ai fini degli adempimenti previsti dalla direttiva sulla trasparenza. Il documento fa seguito ad un primo testo, diffuso nello scorso mese di ottobre, che trattava il tema della diffusione dell'informazione finanziaria sugli emittenti europei e della realizzazione di una modalità di accesso unificata per tutti gli investitori dell'Unione. Su tale tema la consultazione si chiuderà entro il 28 gennaio 2005. Ciò consentirà al Cesr di elaborare e trasmettere alla Commissione europea il proprio parere complessivo sulle possibili misure di attuazione della direttiva cosiddetta "Transparency" entro il termine previsto del giugno 2005. I contributi alla consultazione avviata oggi potranno essere inoltrati via internet utilizzando la sezione "Consultations" del sito www.Cesr-eu.org e dovranno pervenire entro il termine previsto del prossimo 4 marzo. Il 17 febbraio 2005, presso la sede di Parigi del Cesr, si terrà sul tema un'audizione pubblica alla quale è possibile registrarsi utilizzando la sezione "Hearings" del medesimo sito.  
   
   
STANDARD & POOR'S: NEL 2005 POCO MARGINE DI MIGLIORAMENTO PER LA QUALITÀ DEL CREDITO EUROPEO. IN ITALIA UN 2004 DI TRANSIZIONE; OTTIMO DEBUTTO PER IL NUOVO INDICE S&P/MIB  
 
Milano, 15 dicembre 2004 - Secondo l'analisi di fine anno di Standard & Poor's Rating Services, il rischio del credito tra le società europee è nuovamente in crescita e le prospettive di miglioramento dei credit rating per il prossimo anno sono limitate. Standard & Poor's ritiene che sia improbabile riuscire a replicare nel 2005 il miglioramento nella qualità del credito europeo testimoniato quest'anno e che il mercato dei corporate bond, con i suoi spread ridotti, al momento non riflettatale realtà. In Italia, poco soprendentemente, il 2004 è stato un anno di transizione, non positivo ma con qualità del credito e livello dei rating generalmente stabili. Mentre banche ed assicurazioni italiane hanno dimostrato una buona tenuta finanziaria nonostante lo scenario economico incerto, per le imprese l'anno si è dimostrato difficile. Nonostante l'equilibrio tra gli upgrades e i downgrades (3 in entrambi i casi), l'accesso al mercato dei capitali per la maggior parte delle imprese italiane è stato limitato. Inoltre, le incertezze normative che si sono protratte dopo le insolvenze Parmalat e Cirio hanno contribuito a rallentare il recupero della piena fiducia e partecipazione degli investitori nazionali ed internazionali. Ad esclusione dei grandi nomi, le aziende italiane hanno subito le conseguenze dell'insolvenza Parmalat, il clima economico nazionale e globale ancora molto incerto, e la svalutazione del dollaro. Per queste ragioni le emissioni obbligazionarie societarie sono state scarse, e supporto bancario, ricapitalizzazioni e cessioni hanno supplito al fabbisogno di finanziamenti. Note più incoraggianti provengono invece dal settore delle utilities e delle infrastrutture, dove si sono verificate azioni di rating positive, affermazioni ed assegnazioni di nuovi rating di livello "investment grade". Inoltre molti nomi del comparto hanno fatto massiccio ricorso al mercato obbligazionario, specie ai fini di ristrutturate e rifinanziare il proprio debito. La finanza pubblica italiana ha confermato le aspettative di crescita nel numero dei rating assegnati agli enti pubblici la cui totalità (38) è di livello investment grade. L'elevato numero di downgrades (11) si è verificato, con un'unica eccezione, in conseguenza del downgrade della Repubblica Italiana avvenuto il 7 luglio scorso. Per la prima volta, inoltre, Standard & Poor's ha assegnato un nuovo rating ad una regione del Sud: la Campania (A-/stabile/--). L'italia si è riconfermata, come previsto, un mercato ormai maturo nell'arena della finanza struttuturata, con volumi cartolarizzati in crescita di circa il 30% rispetto al 2003, che pure era già stato un anno record. L'italia si è inoltre confermata in terza posizione europea sia per volumi sia per numero di operazioni. Crescita delle dimensioni dei portafogli, operazioni del Tesoro, ed operazioni "repeat" caratterizzano un mercato che si sta anche dimostrando pronto a strutture più innovative, quali cartolarizzazioni di portafogli di prestiti alle Pmi, obbligazioni strutturate del settore pubblico, e programmi di covered bond. In particolare in questo caso, dopo il lancio del programma di Cassa Depositi e Prestiti, si attende per il 2005 l'approvazione della legge che estenderà anche alle banche la facoltà di emettere covered bonds. Una nota molto positiva per il mercato italiano nel 2004 è rappresentata dall'ottimo debutto del nuovo indice di Piazza Affari per il mercato azionario. L'indice S&p/mib, frutto della collaborazione di Standard & Poor's con Borsa Italiana, è stato ricevuto positivamente dal mercato italiano ed internazionale, grazie alle sue caratteristiche di elevata rappresentatività settoriale, liquidità e standard classificativi globali. Inoltre i regolari aggiornamenti apportati ai componenti del paniere assicurano che l'indice S&p/mib fornisca sempre agli operatori la rappresentazione più accurata dell'universo azionario italiano. Le aspettative di Standard & Poor's per il 2005 prevedono ancora un anno di incertezze macroeconomiche, in cui la svalutazione del dollaro ed il prezzo del petrolio rallenteranno la ripresa. Come il 2004, il prossimo anno si presenta ancora difficile per le imprese italiane, che soffriranno anche l'elevato carico di debito e la significativa esposizione ad un possibile rialzo dei tassi di interesse. Per le infrastutture e utilities, il trend dovrebbe confermare l'assegnazione di nuovi rating, mentre quelli esistenti dovrebbero confermarsi generalmente stabili. Tanto per il settore bancario quanto per quello pubblico, rispettivamente la prevalenza e totalità di outlook stabili fanno presagire un 2005 stabile, seppure con le incertezze segnalate sopra. Infine, per la finanza strutturata, Standard & Poor's prevede un'ulteriore crescita, con lo sviluppo di trend diversificati per le varie classi di attivo, tra cui lo sviluppo del mercato dei covered bonds e il consolidamento dei Clo di Pmi. Con circa 10 operazioni gia' in fase di strutturazione, il primo trimestre del 2005 si prospetta vivace. A livello europeo, Standard & Poor's nota che le società sono all'apice del ciclo del credito e che il miglioramento nella qualità del credito visto quest'anno non potrà essere replicato nel 2005. Circa le aspettative per l'anno prossimo, Standard & Poor's osserva inoltre che, mentre al 30 novembre 2004 gli outlook e i credit watch negativi per le società europee erano al minimo degli ultimi dieci anni rimangono tuttavia molto più numerosi rispetto a quelli positivi. Outlook e credit watch sono indicatori affidabile dei trend futuri, e pedanti questi dati suggeriscono previsioni generalmente negative per la qualità del credito in Europa nel corso del 2005. Infine, è utile notare che nel 2004, per il secondo anno consecutivo, è continuata anche la crescita delle emissioni di bond con rating speculativi. Storicamente un tale picco di emissioni ad alto rendimento tende ad essere seguito, nei successivi due o tre anni, da una crescita dei default.  
   
   
NEW YORK STOCK EXCHANGE E IBM COLLABORANO ALLO SVILUPPO DI UN SISTEMA PER LA CONTRATTAZIONE DI TITOLI IN "ZERO-DOWNTIME"  
 
 Milano, 15 dicembre 2004 - Ibm ha annunciato ieri l'avvio di una collaborazione con New York Stock Exchange (Nyse) riguardante l'implementazione di un nuovo sistema per il messaging e la gestione degli ordini destinato a supportare il volume di 1,6 miliardi di titoli scambiati quotidianamente. Il sistema sarà uno degli esempi del concetto di "Extreme Availability" più sofisticati del mondo e sarà basato su computer, software infrastrutturale e competenze tecniche di Ibm per dar vita a una rete progettata per eliminare praticamente qualunque downtime. Il progetto di collaborazione Nyse Tradeworks è stato annunciato da Roger Burkhardt, Chief Technology Officer del Nyse, e Steve Mills, Senior Vice President e Group Executive di Ibm Software. Il progetto di sviluppo del nuovo sistema di elaborazione, il cui nome è Nyse Tradeworks, va inquadrato in un ambito esteso caratterizzato dalla proficua collaborazione esistente tra il maggiore mercato azionario e il più grande vendor di tecnologie e servizi It al mondo. Siac (Securities Industry Automation Corporation), il partner tecnologico che sviluppa e gestisce le reti di computer e di comunicazione del Nyse, ha scelto Ibm per implementare l'infrastruttura di Tradeworks, il nuovo Order Management System del Nyse destinato all'elaborazione degli ordini di vendita e acquisto emessi dai broker nella sala contrattazioni. Al termine di un'approfondita valutazione che ha visto la partecipazione di diversi produttori, Siac ha scelto il software Ibm Websphere, Db2 e Tivoli quale fondamento server del sistema Tradeworks. Ibm Websphere, il software per l'infrastruttura Internet leader del mercato, fungerà da "middleware" responsabile del funzionamento e della gestione di Tradeworks, mentre il database Db2 archivierà tutte le transazioni avviate dai broker per un valore che assomma a 14 miliardi di dollari circa al giorno. Tivoli è il leader nel settore del software per la gestione delle infrastrutture. Il progetto prevede anche l'acquisto di 3.000 dispositivi palmari realizzati appositamente da Ibm Engineering & Technology Services che verranno utilizzati dagli operatori nella sala contrattazioni per collegarsi alla rete wireless per trasmettere gli ordini di vendita e acquisto. Il software per l'infrastruttura Ibm Websphere, il software per la gestione dati Db2 e il software di gestione Tivoli costituiranno il cuore del sistema Tradeworks, occupandosi di elaborare e gestire l'enorme flusso di transazioni con il massimo livello di affidabilità possibile. Il back-end Db2 sarà basato su un mainframe Ibm con zOs. Oltre ai palmari, Ibm fornirà anche apposite workstation Linux ottimizzate per il supporto di grafica ad alta risoluzione che assicureranno consumi ridotti e massima connettività. Broker, intermediari e impiegati utilizzeranno queste workstation per trasmettere in tempo reale i dati di market intelligence dalla sala contrattazioni alle postazioni di trading situate ai piani superiori. La collaborazione tra Ibm e Nyse per la realizzazione della nuova infrastruttura Tradeworks prevede l'esecuzione del programma di test più completo mai effettuato per un ambiente applicativo Java. Se l'affidabilità rappresenta un aspetto importante per l'attività di qualunque azienda, nel caso del Nyse è assolutamente prioritario, dal momento in cui è fondamentale potersi avvalere della disponibilità ininterrotta e totale, il più vicino possibile al 100%. Il Nyse è il mercato azionario più vasto e prestigioso del mondo, con oltre 2.750 aziende quotate e una capitalizzazione di mercato superiore a 17,8 trilioni di dollari. Dal 2002 il numero medio di azioni scambiate quotidianamente è salito da circa 1 miliardo a 1,6 miliardi. Oggi i broker inviano e ricevono complessivamente una media di 75.000 messaggi al giorno, con un incremento del 200% negli ultimi due anni. Il Nyse punta a ottenere la massima affidabilità possibile anticipando l'improbabile ma inevitabile verificarsi di malfunzionamenti hardware e software e altre evenienze imprevedibili - quali picchi improvvisi degli scambi azionari - con l'obiettivo di assicurare agli utenti del sistema tempi di risposta inferiori al secondo. Un team comprendente oltre una cinquantina fra ricercatori, progettisti software ed esperti del settore finanziario di Ibm provenienti da tutto il mondo è impegnato a collaborare con i tecnici del Nyse allo sviluppo di tecnologie, metodologie progettuali avanzate e procedure di collaudo estremamente rigorose con l'obiettivo di fare del nuovo sistema per la gestione ordini del Nyse il termine di paragone in fatto di "Extreme Availability". Molte delle tecnologie e dei processi avanzati sviluppati nell'ambito del progetto potranno essere messi a frutto in altri programmi caratterizzati da requisiti simili e quindi commercializzati nei prodotti software Ibm. "Tanto il mercato azionario è imprevedibile quanto la tecnologia che lo sostiene deve essere affidabile", ha affermato Steve Mills, Senior Vice President e Group Executive di Ibm Software. "Qualsiasi malfunzionamento, infatti, è in grado di provocare gravissimi danni e ripercussioni sui mercati finanziari di tutto il mondo. Siamo orgogliosi della decisione del Nyse di adottare il middleware Ibm per soddisfare requisiti di prestazioni e affidabilità tanto stringenti, e dell'opportunità di mettere la nostra esperienza al servizio di tutto il settore dei servizi finanziari e di altri importanti mercati". "Il sistema Tradeworks velocizzerà e arricchirà il flusso di informazioni scambiate tra gli operatori nella sala contrattazioni e i clienti finali, un aspetto cruciale nel moderno ambiente di contrattazioni ad alta velocità", ha commentato Roger Burkhardt, Chief Technology Officer del Nyse. "Per rendere possibile tutto ciò era necessaria un'infrastruttura totalmente nuova caratterizzata da livelli estremi di scalabilità e disponibilità. Era altresì indispensabile la grande flessibilità fornita da una tecnologia standard sperimentata per poter introdurre in maniera semplice e rapida le modifiche e gli aggiornamenti tecnici che si renderanno necessari in futuro".  
   
   
IL CONSORZIO DEISA CHIEDE A IBM DI INTEGRARE QUATTRO CENTRI EUROPEI DI SUPERCOMPUTING GRAZIE ALL'UTILIZZO DI TECNOLOGIE DI GRID COMPUTING E DEEP COMPUTING NASCE UN GRANDE PROGETTO DI RICERCA INTERNAZIONALE  
 
Milano, 15 dicembre 2004 - Ibm è stata scelta come partner tecnologico dal Consorzio Deisa per integrare quattro importanti centri europei di supercomputing con l'obiettivo di affrontare al di là delle limitazioni nazionali importanti sfide inerenti la ricerca ambientale, la bioinformatica, la scienza dei materiali e l'astrofisica. Il Consorzio Deisa (Distributed European Infrastructure for Supercomputing Applications) è un'infrastruttura di ricerca grid-enabled recentemente creata dalla Commissione Europea riunendo otto centri specializzati nel calcolo con supercomputer: Idris-cnrs Orsay (Francia), Fzj Julich (Germania), Rzg Garching (Germania), Cineca Bologna, Epcc Edinburgo, Csc Helsinki, Sara Amsterdam ed Ecmwf Reading (Gran Bretagna). Deisa intende creare un sistema di data management globale che permette di condurre progetti scientifici su base transnazionale e dare un impulso alla competitività europea mettendo a disposizione dei ricercatori una potenza di calcolo estrema. Per integrare i diversi centri di supercomputing, Deisa adotterà le tecnologie Grid Computing e Deep Computing di Ibm. Questo consenterà di compiere un notevole passo avanti nelle attività di ricerca riguardanti l'ambiente, l'astrofisica, la chimica e la fisica. Per esempio, Deisa migliorerà significativamente i sistemi di simulazione utilizzati dai ricercatori per comprendere i processi di inquinamento dell'ambiente - come la diffusione di composti pericolosi nel terreno - dando quindi la possibilità di scoprire nuovi e più efficaci metodi per proteggere l'ambiente. L'infrastruttura di supercomputing di Deisa integrerà le diverse piattaforme nazionali a due livelli. Per prima cosa, cluster Ibm collegheranno insieme middleware e link di rete dedicati per ottenere una singola immagine di sistema di un supercomputer distribuito. Tale super-cluster distribuito verrà quindi federato con altre piattaforme di calcolo per creare una Grid di supercomputer eterogenea. La prima fase del super-cluster distribuito Ibm integrerà quattro supercomputer, nodi Ibm eServer p690, eServer P690+ ed eServer p655 in Germania, Italia e Francia. Questo super-cluster omogeneo comprende 128 rack con 4.000 processori e una potenza di calcolo aggregata vicina ai 26 teraflops. Ibm fornirà la consulenza tecnica e effettuera' degli sviluppi specifici relativamente a Gpfs (Global Parallel File System) per una sua interoperabilita' a livello geografico. L'ambiente del filesystem condiviso consentira' l'accesso ai dati con le prestazioni necessarie per le attività di data management globale nel super-cluster distribuito, le nuove versioni di Gpfs saranno man mano rese disponibili al Consorzio Deisa. Ulteriori sviluppi sono previsti per la gestione delle risorse di calcolo in modalita' multi-cluster geografico. Attraverso il Consorzio Deisa, il data management globale permetterà ai progetti scientifici transnazionali di accedere a un ambiente di calcolo comune comprendente cicli di elaborazione, file e data set. Una delle principali priorità di Deisa, infatti, prevede la realizzazione di un efficiente file system globale su scala continentale. Collaborazioni e scambi di personale tra le diverse sedi potranno agevolare l'ottimizzazione globale della struttura, e in particolare i tempi di turnover per tutte le varie tipologie di utenza. Il Consorzio Deisa si propone di coinvolgere anche altri centri europei specializzati nel calcolo ad alte prestazioni. Infolink: www.Deisa.org  
   
   
L'AGENZIA FITCH CONFERMA IL RATING DI ENI  
 
San Donato Milanese, 15 dicembre 2004 - Eni comunica, in ottemperanza alla disposizione del Regolamento di Borsa Italiana, che l’agenzia di rating Fitch ha confermato i rating di Eni "Aa-" (Senior Unsecured) e "F1+" (Short Term), con outlook stabile. L’aggiornamento del rating è una iniziativa dell'agenzia e non è stato chiesto dall'Eni.  
   
   
SOLVAY CHIMICA ITALIA VALORIZZA IL TERRITORIO CON IL TERZO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ  
 
Milano, 15 dicembre 2004 - Per il terzo anno consecutivo il sito produttivo Solvay di Rosignano e i cantieri di Ponteginori ,è San Carlo confermano il proprio impegno di trasparenza con il rendiconto della gestione economica, sociale e ambientale. A testimonianza della volontà di Solvay di favorire il confronto con il Territorio e la Comunità, ampio spazio è stato dato quest'anno alla rilevazione delle aspettative legittime degli interlocutori, in particolare con la pubblicazione di alcuni dei commenti pervenuti attraverso le schede di rilevazione o raccolti durante incontri di gruppo e interviste individuali. Ai tradizionali interlocutori, rappresentanti del personale, istituzioni, organi di controllo, associazioni e comitati, si sono aggiunti quest'anno le organizzazioni sindacali, i rappresentanti delle scuole e i media. Sono emersi importanti contributi sia per rendere il documento più rispondente alle istanze di conoscenza e trasparenza, sia per rendere l'operato di Solvay sul territorio più ricco in termini di ricadute positive. Questi contributi sono stati tenuti in considerazione nella formulazione delle proposte di miglioramento. Anche questa edizione del documento è strutturata secondo lo schema proposto dall'Istituto Europeo per il Bilancio Sociale, considerato attualmente tra i più validi. Questi i capitoli fondamentali, corredati da numerose informazioni e dati quantitativi: l'Identità del sito di Rosignano, e cantieri di Ponteginori e San Carlo con approfondimenti sulla cultura di impresa, la Mission ed i valori del Gruppo. La Performance economica, in cui si forniscono una serie di indicatori per valutare l'efficienza del sito e la sua capacità di distribuire Valore Aggiunto. Pur in una situazione di flessione degli indici di reddititività, dovuta sia alla situazione economica generale che ad un'operazione finanziaria straordinaria, la ricchezza prodotta ha permesso di aumentare la quota distribuita al personale: 54,2 milioni di E, in aumento dell' 1.5% rispetto all'anno precedente. Gli investimenti effettuati dall'Azienda hanno superato nel 2003 i 22 milioni di E, portando ad un totale di circa 70 milioni l'investimento complessivo nell'ultimo tiennio. La Performance Sociale: analizza i rapporti con i Collaboratori, le Organizzazioni Sindacali, gli Azionisti e i Finanziatori, i Clienti, i Fornitori, lo Stato e le Istituzioni, la Collettività. Per ogni sezione sono forniti dati quantitativi e informazioni qualitative che forniscono una panoramica utile a inquadrare le numerose iniziative promosse da Solvay verso i propri interlocutori di riferimento. Per quanto riguarda gli occupati, nel 2003 il polo chimico di Rosignano ha occupato 2000 persone, tra personale Solvay, imprese esterne ed altre Società collegate all'attività del sito. Notevole è stato inoltre l'impegno dell'Azienda nella formazione del Personale, con 30.000 ore annuali, delle quali il 39% dedicato a sicurezza, salute e ambiente. La ricaduta economica sul territorio, valutata in 125 milioni di E di fatturato fornitori, è aumentata del 13 % rispetto all'anno precedente. Si sono poi intensificate le iniziative nei confronti della collettività, soprattutto le scuole, con il coinvolgimento di oltre 1.500 studenti e più in generale verso il mondo della cultura in diversi ambiti (tecnico-scientifico, storico, artistico). Altre iniziative sono state sviluppate nel rapporto con i clienti (sondaggi sulla soddjsfazione e sulle aspettative) e fornitori (soprattutto nel campo della sicurezza e degli standard delle prestazioni). La Performance Ambientale: mostra l'impegno di Solvay verso l'ambiente, sia formalizzando politiche, sia descrivendo i processi, i prodotti e i principali indicatori monitorati, che consentono di verificare i risultati dei sistemi di gestione avviati. Ben 20 indicatori di performance, 24 grafici e 6 tabelle documentano l'attenzione dedicata alla sicurezza e salute del personale e alla protezione dell'ambiente; gli investimenti ambientali e sulla sicurezza effettuati nel 2003 ammontano a circa 5 milioni di E e le spese di esercizio relative a queste stesse aree sono state di 6.5 milioni di E. Particolarmente curato il livello di sicurezza dei processi produttivi e degli impianti, con riferimento anche alla gestione di eventuali situazioni di emergenza. Nel corso del 2003 oltre 900 persone dello stabilimento hanno partecipato alle oltre 100 esercitazioni programmate, e 520 persone, provenienti da enti e amministrazioni esterne, hanno usufruito delle strutture aziendali per una formazione specifica antincendio. Inoltre tutte le unità di produzione e ricerca hanno la certificazione ambientale Iso 14.001.  
   
   
TERNA: CONVOCATA ASSEMBLEA STRAORDINARIA PER MODIFICHE STATUTARIE  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Terna Spa, riunitosi ieri sotto la presidenza di Fulvio Conti, ha deliberato di convocare l’Assemblea straordinaria degli Azionisti per il 31 gennaio 2005 in prima e per il 1° febbraio 2005 in seconda convocazione, al fine di provvedere in merito all’adeguamento dello statuto sociale alle disposizioni del Dpcm 11 maggio 2004 (recante criteri, modalità e condizioni per l’unificazione della proprietà e della gestione della rete elettrica nazionale di trasmissione). Le modificazioni statutarie proposte, una volta approvate dall’Assemblea, diventeranno peraltro efficaci solamente a decorrere dal momento del trasferimento a Terna delle attività del Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale Spa (Grtn), secondo quanto previsto dall’indicato Dpcm. Tra i più significativi interventi sullo statuto che verranno sottoposti all’Assemblea si segnalano quelli che interessano la denominazione sociale, destinata ad essere modificata in “Terna – Rete Elettrica Nazionale Spa“ in forma abbreviata “Terna Spa”nonché l’oggetto sociale, che viene integrato per assicurane la coerenza anche con la titolarità e l’esercizio da parte di Terna delle funzioni e attività oggetto del trasferimento dal Grtn. Le modificazioni statutarie proposte comportano inoltre a carico degli operatori del settore elettrico la fissazione di un limite pari al 5% del capitale sociale per quanto riguarda l’esercizio del diritto di voto in sede di nomina degli Amministratori del soggetto risultante dalla unificazione; per questi ultimi si prevede infine di introdurre in statuto speciali requisiti di onorabilità, professionalità ed indipendenza. In base alla normativa vigente, le indicate modificazioni statutarie relative all’oggetto sociale ed alla fissazione di un limite per gli operatori del settore elettrico all’esercizio del diritto di voto in sede di nomina degli Amministratori comporteranno la possibilità di recedere per i soci che, non concorrendo all’adozione delle relative deliberazioni assembleari, intendessero avvalersene. La Società provvederà quindi a rendere pubblici, nei termini di legge, i tempi e le modalità per l’esercizio del diritto di recesso, nonché il valore di liquidazione delle azioni possedute dai soci che intendessero recedere.  
   
   
CESSIONE DELLA PARTECIPAZIONE DEL 49% IN ITALGESTIONI E ITALGESTIONI GAS  
 
Bologna, 15 dicembre 2004 E’ stato formalizzato ieri l’accordo con Enel per la cessione della partecipazione di minoranza del 49% in Italgestioni e della controllata Italgestioni Gas, società che operano nella distribuzione e vendita del gas in Calabria e Campania. La cessione, a cui ha aderito anche il socio di maggioranza Ccc (Consorzio Cooperative Costruzioni), avrà un impatto positivo sui risultati economici di Hera in quanto avviene ad un valore complessivo di 32 milioni di Euro. L’ebitda consolidato 2003 delle due società è stato pari a 3,4 milioni di Euro e il multiplo pagato per l’acquisizione, è stato pari a 9,5 volte. L’operazione di cessione rientra nell’ambito delle iniziative di razionalizzazione delle partecipazioni non strategiche, che Hera sta portando avanti, e risponde alla volontà di aumentare la focalizzazione e il rafforzamento delle attività nel territorio di riferimento. Le risorse ottenute da questa operazione di cessione verranno dedicate alle iniziative tese a consolidare la posizione di leadership tra le società multiutilities locali nella distribuzione e vendita di gas - entro il 2007 Hera punta a superare i 2 miliardi di mc, con oltre 800.000 clienti – e a sviluppare ulteriormente la presenza nel business elettrico, dove l’azienda conta di raggiungere i 4,7 Twh di vendite.  
   
   
RONCADIN: IL CDA DI RONCADIN DELIBERA LA SOTTOSCRIZIONE DEL FUTURO AUMENTO DI CAPITALE DELLA SOCIETÀ RONCADIN GMBH  
 
Roma, 15 dicembre 2004 – Il Consiglio di Amministrazione di Roncadin S.p.a. Si è riunito ieri per deliberare l’autorizzazione dell’operazione di sottoscrizione dell’aumento di capitale della società Roncadin Gmbh, controllata tedesca di Roncadin S.p.a., attraverso il conferimento del credito vantato da quest’ultima nei confronti della controllata tedesca stessa, pari a Euro 8,5 milioni e derivante dai rapporti commerciali intercorsi tra le due società. A tal fine, è stata convocata, per il 30 dicembre 2004, l’assemblea di Roncadin Gmbh, per deliberare il suddetto aumento di capitale. In forza della sottoscrizione di tale aumento, Roncadin S.p.a. Continuerà a controllare, direttamente ed indirettamente, attraverso Gelus N.v., la società Roncadin Gmbh, aumentando la propria partecipazione dall’attuale 86,9% a circa il 90% del capitale sociale. L’operazione consentirà a quest’ultima una migliore patrimonializzazione, per effetto della diminuzione dei debiti e dell’aumento del capitale.  
   
   
AVVIATI I LAVORI DEL PASSANTE DI MESTRE ALLA PRESENZA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ON. SILVIO BERLUSCONI  
 
Sesto San Giovanni, 15 dicembre 2004 - Il Presidente del Consiglio, On. Silvio Berlusconi, con il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Prof. Pietro Lunardi, del Presidente della Regione Veneto On. Giancarlo Galan, insieme alle altre Autorità Nazionali e Locali l’ 11 dicembre hanno presenziato alla cerimonia per l’avvio dei lavori del Passante di Mestre. La Società Passante di Mestre Scpa costituita da Impregilo in veste di leader, Grandi Lavori Fincosit, Consorzio Cooperative Costruzioni, Fip Industriale, Cmc, Coveco e Serenissima Costruzioni dovrà consegnare l’opera tra 1.240 giorni. L’importo complessivo dell’opera è di 750 milioni di euro. L’affidamento dei lavori è avvenuto con la formula del General Contractor e costituisce una delle prime applicazioni della Legge Obiettivo. I lavori consistono nella costruzione di 32,5 km di autostrada a tre corsie più una corsia d’emergenza e due interconnessioni: con l’autostrada A4 Venezia-padova-trieste e con la A27 Mestre-belluno. Le attività esecutive hanno avuto inizio il 20 settembre 2004 con l’approvazione del progetto definitivo. Si è entrati quindi nella fase realizzativa e di progettazione esecutiva nonché in quella propedeutica alla vera e propria realizzazione delle opere infrastrutturali. Con la recente acquisizione del terzo maxilotto della Salerno-reggio Calabria il portafoglio ordini di Impregilo nelle grandi opere, alla fine di novembre 2004, si attesta a 4.877 milioni di euro.  
   
   
CONCORSO NAZIONALE IN FRANCIA PER LA CREAZIONE DI START-UP INNOVATIVE  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2004 - Il ministro francese per la ricerca Franois d'Aubert ha lanciato il settimo concorso nazionale per la creazione di start-up innovative. Con un bilancio totale di 30 milioni di euro (18 milioni del ministero della ricerca, cinque milioni dell'Anvar, l'agenzia nazionale francese per l'innovazione, e sette milioni del fondo sociale europeo), la manifestazione intende aiutare a creare e sviluppare nuove start-up innovative. Il concorso comprende due categorie. La prima categoria, 'emergenti', offre agl'imprenditori con spunti interessanti l'opportunita di validare progetti ancora allo stadio di idee. Ciascun prescelto ricevera 40.000 euro. La seconda categoria, 'creazione e sviluppo', assegna agl'imprenditori sul punto di creare una start-up 270.000 euro, destinati a finanziare fino al 50% del programma innovativo. Dal lancio della prima edizione, nel 1999, sono state create 600 start-up, nel 94% dei casi ancora attive. Infolink: http://www.Recherche.gouv.fr/technologie/concours/2005/lancement.htm  
   
   
INDAGINE BEST WORKPLACES ITALIA 2005  
 
Milano, 15 dicembre 2004 - Si è conclusa anche la quarta edizione della Ricerca del Great Place to Work• Institute Italia (Gpwi) volta ad individuare le “35 migliori aziende per cui lavorare in Italia” - Best Workplaces Italia 2005: l’indagine ha emesso il suo verdetto, ma la selezione è stata davvero importante: più di 600 aziende, estratte da un data base di più di 2000, sono state contattate e di queste sono un centinaio quelle i cui dipendenti sono stati chiamare a dare un voto sulla qualità del clima organizzativo nelle loro azienda, rispondendo ad un questionario assolutamente anonimo. Scorrendo la classifica, troviamo aziende famose, importanti, di ogni settore industriale, ma potrebbe anche sorgere una domanda: questo risultato rappresenta davvero quanto di meglio si possa trovare tra le aziende italiane in tema di qualità dell’organizzazione del lavoro? “Non posso affermare che le aziende della nostra classifica siano le sole ad aver realizzato eccellenti ambienti di lavoro- dice Gilberto Dondé, Amministratore Delegato del Gpwi - ma posso dire con assoluta certezza che sono quanto di meglio si possa trovare fra le organizzazioni che operano nel nostro paese. La nostra non è un’indagine statistica, si realizza fra aziende già selezionate mediante la nostra continua ricerca di ambienti di lavoro eccellenti: è ad esse che proponiamo di partecipare all’indagine”. Giunti alla quarta edizione dello studio, è possibile fare qualche bilancio: la prima cosa che balza all’occhio è che, ancora una volta, la presenza delle aziende multinazionali supera quella delle imprese italiane, sintomo di una consolidata cultura organizzativa e di management, ma anche di una maggior abitudine ad accettare la sfida e a confrontarsi con gli altri su questi temi. Delle 35 aziende presenti nella classifica di quest’anno, 11 sono state in classifica in tutte le quattro edizioni e 7 in tre delle quattro:sono quelle che a Great Place to Work considerano “i campioni della continuità nell’eccellenza”.
i campioni di continuità nell'eccellenza della classifica 2004(*)
Sempre qualificati Tre anni su quattro
Agilent Technologies Diageo
American Express Eli Lilly
Binda W.l. Gore
Computer Associates Hewlett - Packard
Cisco Johnson Wax
Europ Assistance Pfizer
Fater Unes
Federal Express
Johnson & Johnson
Loccioni
Novartis
ottenere e mantenere la posizione di eccellenza richiede sforzo, perché la fiducia nel management, l’orgoglio per il proprio lavoro e per l’azienda, lo spirito di squadra, non sono mai qualcosa di acquisito, ma piuttosto sono fattori che bisogna confermare in continuazione, sostenendo sforzi consistenti termini di risorse, solo in minima parte economiche: “È come se una squadra di basket o pallavolo –dice Dondé - che si qualifica un anno alla fase delle “final four” – e la classifica delle 35 equivale alle final four -decidesse che, visto che è forte e la rosa dei giocatori è di valore, non fosse necessario apportare nessun cambiamento ….. Ma ogni anno si riparte da zero e confermarsi è tuttaltro che facile!” Il miglioramento della percezione dell’ambiente di lavoro nelle aziende italiane subisce quest’anno una battuta d’arresto, rispetto all’aumento costante degli anni precedenti: tutti gli indicatori presentano una pur lieve tendenza al ribasso rispetto all’anno precedente, pur attestandosi su livelli superiori a quelli dei primi due anni. Secondo Antonino Borgese, senior partner di Gpwi, “non si può dire che si tratti di una inversione, ma certo è un segnale di attenzione, forse dovuto al prolungarsi della situazione che caratterizza il panorama economico ed industriale, cosa che non può non avere influenza sulla percezione che i dipendenti hanno del loro essere in azienda”. Quattro anni di vita della ricerca sicuramente hanno consentito di mettere a fuoco i trend, degli aspetti che più di altri caratterizzano il modo in cui le aziende dimostrano attenzione al tema della qualità dell’ambiente di lavoro. “Il tema che ha mostrato di impegnare maggiormente le aziende in questo periodo – afferma Antonino Borghese - è stato quello della cura ed attenzione dell’azienda nel dare risposte ad alcune esigenze dei dipendenti non solo come lavoratori ma anche come individui” Si assiste ad una ricerca diffusa di un miglior equilibrio tra la vita lavorativa e quella privata, non limitata al lancio di iniziative volte a facilitare la vita del dipendente e della sua famiglia: assicurazioni sanitarie integrative, polizze pensionistiche, ma anche spesa presso il posto di lavoro, convenzioni, ecc. Diverse aziende hanno cominciato ad intervenire con determinazione sull’organizzazione del lavoro in modo da rendere possibile una miglior gestione del tempo alle persone. E così ecco che alcune organizzazioni decidono che le riunioni non devono cominciare dopo una certa ora per evitare il prolungarsi oltre il normale orario di lavoro. Il venerdì pomeriggio libero si sta allargando ad un numero di aziende sempre più ampio. Il part time viene concesso con sempre maggior frequenza anche a persone con posizione manageriale. Il lavoro a casa che incontra una sempre maggior diffusione. Accanto a questo tema, e sempre nell’ottica della cura alla persona, si sono moltiplicati benefit aziendali offerti a dipendenti per rispondere ai loro bisogni: e così si sono moltiplicate le iniziative per fornire loro molteplici e differenziate possibilità quali la palestra, la piscina o altri impiant sportivi disponibili in azienda corsi non legati all’attività lavorativa o servizi di assistenza specialistici (sanitari -second opinion -, di natura economica e fiscale, psicologici per aiutare i dipendenti con problemi extra lavorativi, per adozioni internazionali, ecc.). Infine si è evidenziata la necessità per l’azienda di comunicare quanto fa a favore dei propri dipendenti con maggiore continuità e chiarezza: la percezione che i collaboratori hanno della volontà aziendale di comunicare è andata costantemente aumentando in questi ultimi anni, seppur con una piccola flessione nell’ultimo anno: mentre la tecnologia amplifica, con email e intranet sempre più sofisticate, la capacità comunicativa dell’organizzazione, i dipendenti chiedono con sempre maggiore insistenza di comunicare maggiormente faccia a faccia con i propri capi.
 
   
   
GREAT PLACE TO WORK INSTITUTE  
 
great place To Work Institute italia - Indagine "Best Workplaces Italia 2005"
Grad. Ragione sociale Città Settore 0 W> dip. timfull e pme Uomini Donne Descrizione prodotti / servizi
1 Johnson & Johnson Pomezia (Roma) Largo consumo 452 450 2 342 110 Produzione e vendita di prodotti per la cura e l'igiene personale (J’s Baby; Care Free; Clean & Clear; Cotton Fioc; Band Aid; Roc; Neutrogena; Penaten; Aveeno; Compeed; Johnson's Adult)
2 Microsoft Segrate (Mi) I&ct 620 618 2 479 141 Leader mondiale nel software, nei servizi e nelle tecnologie Internet per la gestione delle informazioni di persone e aziende. Offre una gamma completa di prodotti e servizi per consentire a tutti di migliorare, grazie al software, i risultati delle proprie attività - in ogni momento, in ogni luogo e con qualsiasi dispositivo
3 Fater Pescara Largo consumo 1019 1006 13 873 146 Produzione e commercializzazione di Pannolini, Assorbenti (interni ed esterni), Prodotti per l’incontinenza, Salviettine, Fazzoletti
4 American Express S.e. Ltd Roma Servizi finanziari 773 463 310 229 544 Prodotti e servizi gobali di finanza e viaggi (Carte di Credito, viaggi personali e di business, servizi assicurativi, cambio, banca e travellers cheques)
5 Johnson Wax Arese (Mi) Largo consumo 164 158 6 80 84 Commercializzazione di prodotti di largo consumo per la casa e per l'auto: profumatori dell'aria; insetticidi; igiene del bagno; cura dei mobili; deodoranti per l'auto; cura dell'auto.
6 Morgan Stanley Milano Servizi finanziari 112 110 2 52 60 Azienda leader nell’attività di banca d’investimento e nell’operatività sui mercati finanziari, nonché nell’attività di gestione degli investimenti sia verso clienti privati che istituzionali.
7 Guidant Italia Segrate (Mi) apparecchiature medicali 135 133 2 69 66 Leader mondiale nella progettazione e sviluppo di prodotti medicali cardiovascolari (defibrillatori, pacemakers, stent)
8 Hp Italia Cernusco /Naviglio (Mi) I&ct 2340 2245 95 1737 603 Hp propone tecnologie essenziali per il business e la vita quotidiana. L'offerta comprende infrastrutture It, personal computing e dispositivi di accesso, servizi globali e soluzioni per l'imaging e il printing destinati a consumatori, grandi aziende, piccole e medie imprese.
9 Janssen – Cilag Spa Cologno Monzese (Mi) Farmaceutici 693 682 11 424 269 L'azienda sviluppa e commercializza farmaci etici di sintesi chimica e di origine biotecnologica per le seguenti aree terapeutiche: sistema nervoso centrale, gastroenterologia, terapia del dolore, ginecolgia, dermatologia, ematologia, oncologia, nefrologia, immunologia e animal health. Negli ultimi anni sono stati scoperti più di 80 principi attivi, di cui 5 sono stati qualificati “essenziali per l'Umanità” dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.m.s.).
10 Eli Lilly Italia Firenze Farmaceutici 1137 1106 31 712 425 L'azienda produce e distribuisce medicine innovative che consentono un allungamento della vita in modo più sano ed attivo.
11 Fedex Express Segrate (Mi) Logistica 693 387 306 477 216 Compagnia di trasporto aereo espresso leader nel mondo, collega aree che generano il 90% del prodotto interno lordo mondiale in 24-48 ore con un servizio door-to-door
12 Abbott Campoverd e di Aprilia (Lt) Farmaceutici 1691 1653 38 1092 599 Produzione e commercializzazione di specialità farmaceutiche, prodotti nutrizionali destinati a soddisfare diverse esigenze terapeutiche.
13 W.l. Gore & Associati Verona Chimico 72 72 0 38 36 Commercializazione di applicazioni del e-Ptfe: impianti chirurgici, laminati tessili, maniche filtranti, guarnizioni, microfiltri, cavi.
14 Cisco Systems Italia Vimercate (Mi) I&ct 597 597 0 487 110 L'azienda fornisce la più ampia gamma di soluzioni di I&ct per il trasporto dei dati, della voce e delle immagini, sia all'interno delle costruzioni sia intorno al mondo.
15 Roche Diagnostics S.p.a. Monza (Mi) Diagnostico 479 461 18 320 159 Commercializzazione di prodotti e servizi nel settore della diagnostica in vitro: reagenti per ricerca, strumenti e reagenti diagnostici, strumenti per l'automonitoraggio di alcune patologie a larga diffusione (es. Diabete) e infusori di insulina.
16 Diageo Italia Torino Alimentari 159 155 4 95 64 L'azienda è leader mondiale nella produzione e commercializzazione di bevande alcoliche (J&b, J. Walker, Baileys, Pampero,..)
17 Merck Sharp & Dohme Italia Roma Farmaceutici 1975 1975 0 1132 843 Azienda farmaceutica globale che ricerca, produce e commercializza farmaci etici.
18 Europ Assistance Milano Servizi Assicurativi 869 476 393 272 597 L'azienda offre servizi assicurativi dedicati sia alle persone sia alle aziende: assistenza sanitaria alle persone in viaggio o a casa, assistenza tecnica agli autoveicoli e alle abitazioni, ecc....................
19 Grundfos Pompe Italia Truccazzan o (Mi) Meccanica 134 126 8 97 37 Produzione e vendita di pompe e sistemi di pompaggio per applicazioni domestiche o industriali e antincendio.
20 Novartis Origgio (Va) Farmaceutici 1659 1631 28 1167 492 Leader di mercato in molte delle più importanti aree terapeutiche, la società è organizzata in business unit, impegnate nello sviluppo della ricerca clinica e della commercializzazione dei farmaci etici relativi a queste stesse aree
21 Istituto Europeo di Oncologia Milano Sanità 798 742 56 244 554 L'ieo è un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico attivo nell'area della ricerca, della cura e della formazione in campo oncologico.
22 Gruppo Loccioni Rosora (An) Alta tecnologia 230 220 10 207 23 Progettazione e Produzione di sistemi chiavi in mano per: Collaudo Elettrodomestici e Componenti Auto, Monitoraggio Ambientale, Automazione e Telecomunicazioni.
23 Revlon Roma Cosmetici 70 59 11 34 36 Commercializzazione di cosmetici, prodotti per la cura della persona, profumi
24 Avon Cosmetics Olgiate Comasco (Co) Cosmetici 314 282 32 68 246 Commercializzazione di prodotti cosmetici, trucco, toeletteria, profumi, regalistica, articoli per la casa, intimo
25 Unes Vim) drone Gdo 1950 1521 429 1011 939 Supermercati di prossimità, alimentari.
26 Philip Morris Italia S.p.a. Roma Largo consumo 357 354 3 147 210 Società leader nella commercializzazione di sigarette in Italia, affiliata di Philip Morris International, produttrice di alcuni dei marchi più venduti al mondo, tra cui "Marlboro", "L&m" e "Chesterfield".
27 Computer Associates Milano I&ct 328 313 15 234 94 Sviluppo e commercializzazione di soluzioni software per la gestione dei processi, infrastutture e informazioni alla base delle attività aziendali di eBusiness.
28 Pfizer Italia Roma Farmaceutici 2694 2673 21 1766 928 Azienda farmaceutica leader del mercato mondiale, dopo la recente acquisizione di Pharmacia. Dispone della più ampia e diversificata linea di farmaci su prescrizione medica, farmaci da automedicazione, farmaci e prodotti veterinari e prodotti per l’igiene personale
29 Teleap Milano I&ct 247 243 4 153 94 L'azienda è un solution integrator con un'offerta completa di consulenza e soluzioni Crm (Customer Relationship Management) ed Eim (Enterprise Interaction Management).
30 Binda Italia Milano Orologi e Gioielli 145 138 7 66 79 Commercializzazione orologi e accessori per diversi marchi aziendali ed in licenza. Orologi, gioielli e accessori
31 Coopservice – Servizi di Fidu Cavriago (Re) Servizi pulizia vigilanza 8513 4744 3769 2757 5756 Servizi All’impresa: Pulizie, Igiene e sanificazione, vigilanza e sicurezza, logistica e facchinaggio, trasporti, raccolta e trasporto rifiuti, lavaggio e sterilizzazione biancheria e strumenti ospedalieri
32 Leaseplan Italia Sesto S.giovanni (Mi) Noleggio a lungo 207 192 15 103 104 Noleggio a Lungo Termine Gestione Flotte Veicoli Aziendali, varie forme di gestione di parchi auto aziendali
33 Business Objects Roma I&ct 105 101 4 73 32 Business Objects, leader mondiale nel software per la business intelligence, aiuta le organizzazioni a utilizzare i dati aziendali per comprendere meglio il proprio business, ottimizzare le prestazioni e incrementare la competitività.
34 Agilenttechnologies Cernusco /Naviglio (Mi) I&ct 294 283 11 229 65 L'azienda offre tecnologie, soluzioni e servizi innovativi per soddisfare le richieste dei clienti in moltissimi settori: dalle comunicazioni e l'elettronica alle scienze naturali e l'analisi chimica
35 Cefriel Milano Ricerca 49 46 3 38 11 La ricerca è una componente essenziale del centro. I servizi alle imprese ed alla Pa offerti da Cefriel si sviluppano sia nell’ambito della definizione strategica di progetti di ampia portata, come lo studio di fattibilità dell’infrastruttura Tlc del Grattacielo Pirelli, sia in applicazioni settoriali per Pmi, come Textilebusiness.it, l’innovativo sistema di e-supply chain per le imprese del distretto tessile comasco. Percorsi formativi: brevi, lunghi, master, corsi executive. Assessment formativi.
 
   
   
PREVISIONI MANPOWER SULL’OCCUPAZIONE: ITALIA E GERMANIA LE PIÙ PESSIMISTE IN EUROPA PER LA PRIMA VOLTA PESSIMISTA IL NORD EST, CAUTO OTTIMISMO NEL SUD E NELLE ISOLE. SALGONO I SERVIZI FINANZIARI E LE UTILITIES  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - La propensione dei datori di lavoro italiani rimarrà ancora stabile e di segno moderatamente negativo nel primo trimestre del 2005. E’ quanto emerge dalle Previsioni Manpower sull’Occupazione, l’indagine condotta su un campione rappresentativo di 1.014 datori di lavoro per individuare il trend dell’occupazione tra gennaio e marzo 2005. I risultati della ricerca evidenziano infatti che solo il 7% di imprenditori è intenzionato ad assumere nel prossimo trimestre, contro il 9% del trimestre scorso. L’8% degli intervistati pensa invece di diminuire il proprio organico, mentre il 79% dichiara di voler mantenere inalterato lo staff aziendale. Per l’Italia la Previsione Netta sull’Occupazione è perciò pari al -1%(*). Nel complesso, a livello nazionale, non si osservano variazioni di rilievo del valore della previsione sull’occupazione sia rispetto allo scorso trimestre, sia in confronto al medesimo periodo del 2004. Tuttavia, emergono differenze significative dal confronto tra le diverse aree geografiche e i settori di attività. Confronto tra regioni geografiche Per la prima volta dall’avvio della ricerca in Italia i datori di lavoro del Nord Est esprimono un orientamento alla riduzione degli organici con una previsione negativa, in calo di sei punti percentuali rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Al contrario, aumenta lievemente l’ottimismo nel Sud e nelle Isole in cui il valore della previsione passa in terreno positivo e fa registrare un cauto +2. Indietreggia anche l’ottimismo nel Nord Ovest con un valore di crescita pari a + 1, in calo di quattro punti sullo scorso trimestre. Il Centro Italia resta decisamente in territorio negativo (-7%) per la settima rilevazione consecutiva, sebbene gli imprenditori abbiano espresso un maggiore ottimismo rispetto all’ultima rilevazione. Confronto tra settori Un orientamento alla riduzione degli organici si registra in sei dei dieci settori presi in esame. Crescono le aspettative di nuova occupazione nel comparto Servizi Finanziari (+9%) e recuperano decisamente fiducia i datori di lavoro del settore Produzione elettricità, gas e acqua (+2% contro il -13% della scorsa rilevazione). Moderatamente positiva la previsione nell’ambito dei Servizi sociali e alla persona (+3), sebbene il valore della previsione sia in calo di 3 punti rispetto allo scorso trimestre. Cauto ottimismo dei datori di lavoro nelle Costruzioni (+2%), mentre resta di segno negativo la propensione a creare nuova occupazione nei restanti settori. Confronto internazionale Le previsioni espresse dai datori di lavoro nei Paesi europei sono generalmente positive. Fanno eccezione l’Italia e la Germania, in cui si conferma una tendenza negativa. In ogni caso, il confronto con lo stesso periodo dello scorso anno evidenzia un calo della propensione a creare nuova occupazione in sei degli undici Paesi europei coinvolti nell’indagine. A livello extraeuropeo, in America prevale l’ottimismo e sono gli Stati Uniti a registrare la miglior performance. Per quanto riguarda l’area Asia – Pacifico, tutti i Paesi in cui è stata condotta la rilevazione prevedono un aumento delle assunzioni. “I datori di lavoro italiani hanno espresso per il secondo trimestre consecutivo un affievolimento della propensione a creare nuova occupazione, ma si tratta di un segnale moderatamente negativo che si inserisce in un quadro di lenta ripresa delle attività produttive italiane”, afferma Jonas Prising, amministratore delegato di Manpower Italia. “In un’ottica di crescita del Paese, la ripresa sarà più evidente nel corso del prossimo anno quando anche la riforma del mercato del lavoro inizierà a produrre effetti positivi sull’occupazione”. “In tutte le aree continentali i datori di lavoro sembrano puntare sulla ripresa del mercato del lavoro, sebbene la propensione a creare nuova occupazione sia più evidente nei paesi dell’ America e dell’Asia Pacifico”, dichiara Maura Nobili, presidente di Manpower Italia. “L’italia e la Germania attraversano un periodo di incertezza che spinge i datori di lavoro su posizioni di cautela, in attesa che il sistema produttivo riprenda dinamicità e slancio”. Le Previsioni Manpower sull’Occupazione per il secondo trimestre 2005 saranno diffuse il 16 marzo prossimo. Il file in formato pdf con i dati della ricerca per l’Italia è disponibile sul sito www.Manpower.it  cliccando su Previsioni Manpower sull’Occupazione. I risultati relativi agli altri 18 Paesi e territori sono consultabili sul sito www.Manpower.com/meos  
   
   
PRESENTATO AL CNEL IL RAPPORTO SU CONTRATTAZIONE, RETRIBUZIONI E COSTO DEL LAVORO  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - E’ stato presentato ieri al Cnel il “Rapporto su contrattazione, retribuzioni e costo del lavoro in Italia nel contesto europeo 2002-2003”, curato dal Cesos con la Commissione dell’Informazione del Cnel. Lo studio analizza l’evoluzione del dialogo sociale, degli assetti contrattuali e dell’attività negoziale e l’andamento del costo del lavoro e delle retribuzioni nel biennio 2002-2003, ma anche nella prima parte del 2004. I punti salienti del rapporto possono essere così sintetizzati: Unione Europea § L’andamento critico del ciclo economico (dalla seconda metà del 2001) ha sensibilmente condizionato la contrattazione collettiva e l’azione sindacale. § La contrattazione collettiva non ha perduto la sua centralità nella regolazione dei rapporti di lavoro, con gradi di estensione medio-alta (40-70%), ma in declino in Germania e Regno Unito. Il suo aspetto più rilevante è ravvisabile nella moderazione salariale, con situazioni più significative (Norvegia, Irlanda). Salari reali stabili o in leggera crescita in alcuni Paesi (come la Germania) con elevata conflittualità. § La struttura della contrattazione collettiva è al centro del dibattito in tutti i Paesi europei. Sono state anche presentate, in alcuni casi, proposte di legge di revisione degli assetti. Tutto ciò più decisamente che in anni precedenti. Germania: imprenditori, parte del mondo politico e degli studiosi mettono in discussione i contratti regionali di categoria; sono favorevoli alla contrattazione decentrata a livello aziendale (non solo per consentire maggiore flessibilità salariale), peraltro già contemplata dalle “clausole di uscita”, che incontrano anche il consenso del Governo. Francia: gli imprenditori premono per una maggiore articolazione. La richiesta fondamentale: consentire libertà negoziale a livello decentrato a partire dalle regole previste dal livello superiore. Regno Unito: proposte del Governo sulle procedure di riconoscimento legale del sindacato e sulla regolazione del diritto di informazione e consultazione; in un sistema di relazioni industriali fortemente ancorato al livello di azienda o posto di lavoro. L’orario di lavoro è stato, specie a partire dal 2004, un tema rilevante nella contrattazione. La settimana lavorativa si assesta intorno alle 38 ore; con 36-37 in Francia, con la sconfitta del sindacato tedesco per l’estensione delle 35 ore alle regioni dell’Est, con 4,8 milioni di lavoratori inglesi a 48 ore. Ha assunto un rilievo centrale la difesa del posto di lavoro, per processi di delocalizzazione, outsourcing, downsizing; che, nel 2004, hanno dato luogo a negoziati di scambio fra maggiorazione dell’orario e garanzie del posto. La tendenza generale alla decentralizzazione, in alcuni Paesi (Belgio, Finlandia, Grecia, Irlanda e Spagna) è stata attenuata da negoziati e accordi conclusi a livello nazionale su temi come politica dei redditi, coordinamento delle domande rivendicative, minimi salariali. Nei Paesi maggiori (Germania, Francia e Regno Unito) non si hanno accordi di natura concertativa e sono divenuti più difficili o più complessi i rapporti fra Governi e organizzazioni sindacali (specie quelli inerenti al sistema di Welfare). Italia La debolezza dell’economia italiana è di lunga durata. La produttività ha ridotto la sua crescita dalla seconda metà degli anni ’90, muovendo da cause strutturali e da una scarsa capacità innovativa. E’ del resto, una situazione non dissimile da quella di altri Paesi europei, ma più sensibile per il nostro Paese. Le retribuzioni reali, dopo la contrazione della prima parte degli anni ’90, mostrano un graduale recupero. Nel 2003 non hanno ancora raggiunto il livello dell’inizio del precedente decennio. Il mercato del lavoro ha visto una buona performance occupazionale dal 1995 (225.000 nel 2003 secondo i dati Cnel), con condizioni vicine al “pieno impiego” in alcune aree del Paese, favorite dalla moderazione salariale. Con le attuali condizioni, una ripresa della crescita non può avvenire senza ridurre il dualismo Nord-sud. L’andamento dell’occupazione ha consentito un incremento complessivo della massa salariale reale dal 1995 e oltre il livello del 1990. Non mancano peraltro, in tema di occupazione, preoccupazioni per l’immediato futuro alimentate anche da possibili effetti negativi che potrebbero derivare dalla ulteriore flessibilizzazione del mercato del lavoro. Relazioni sindacali e relazioni industriali confermano il ruolo di rilievo del nostro Paese, nel panorama europeo, circa il livello di regolamentazione contrattuale. Il tradizionale assetto dei due livelli della contrattazione collettiva - nazionale e decentrato - è continuato e, nel contempo, è iniziato un ampio dibattito per apportare alcuni aggiornamenti a tale assetto. I contratti nazionali di categoria hanno un grado di estensione assai vasto e, tuttavia, siamo in presenza di un 15/20% del Pil che proviene dal lavoro sommerso. Nel biennio, molte decine di rinnovi contrattuali si sono realizzati senza conflitto. La contrattazione a livello delle imprese private copre il 40% degli addetti (in imprese con più di 10 addetti), in parte per affrontare situazioni di ristrutturazione, in parte per la sua funzione di integrazione salariale. La contrattazione territoriale riguarda edilizia e agricoltura ma il suo potenziamento e la sua diversificazione sono al centro del dibattito. Si rileva tuttavia, nel periodo considerato, un fenomeno di contrazione della massa salariale complessiva, con riflessi sul potere d’acquisto. Altri temi affrontati - anche con posizioni divergenti fra gli attori interessati - sono i seguenti: § ripresa della dinamica salariale senza implicazioni inflattive; equilibrio fra le funzioni primarie del contratto nazionale e la articolazione del secondo livello, in primis per la distribuzione dei vantaggi dovuti alla produttività; § salvaguardia del potere d’acquisto dei salari negli ambienti urbani con un costo della vita decisamente elevato; § maggiore incidenza della diffusa contrattazione integrativa nella Pubblica Amministrazione (efficienza, flessibilità, soddisfazione del lavoro, merito, ecc.); requisiti di politica economica, fiscale e contrattuale per la crescita economica e sociale del Sud. La dimensione della concertazione ha incontrato difficoltà nelle relazioni fra Governo e Parti sociali. Momenti di scontro fra le Parti sociali si intrecciano con iniziative positivamente realizzate. Pesano, al riguardo, gli orientamenti dei singoli attori ma, non meno, problemi strutturali. Negli anni presi in considerazione, il tessuto connettivo delle relazioni industriali nel nostro Paese ha complessivamente tenuto senza dar luogo a preoccupanti sfilacciamenti. Il numero dei contratti collettivi stipulati, la dimensione numerica delle aziende e dei lavoratori coinvolti, l’attualità di molte soluzioni concordate testimoniano della perdurante validità dell’impalcatura fondamentale originata dal Protocollo di luglio del 1993. Nel panorama aperto, emergono alcuni “focus” strategici: le questioni della formazione in generale e della formazione continua; il ruolo degli Enti bilaterali; il tema della previdenza integrativa; l’aggiornamento, già in atto, delle relazioni sindacali nelle cosiddette “public utilities”. Certo, emergono anche spunti di criticità che non devono essere sottovalutati: il ritardo - in qualche caso rilevante - con il quale si perviene ad alcuni rinnovi; l’incompleta attitudine dei negoziatori a ricercare, ai diversi livelli di contrattazione, adeguate forme di collegamento fra gli andamenti della produzione e l’applicazione di idonei meccanismi di misurazione del contributo che il fattore lavoro offre al risanamento e allo sviluppo complessivo delle nostre aziende (produttività/competitività); l’insoddisfacente livello di attenzione del nostro sistema negoziale alle grandi questioni delle problematiche “di genere”. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di punti critici che vedono un significativo addensamento nel vastissimo scacchiere del Pubblico impiego. Uno scenario particolarmente seguito dal Cnel, nel convincimento che il successo dell’opera di ammodernamento delle relazioni sociali nel nostro Paese transita necessariamente anche attraverso una progressiva, irreversibile armonizzazione fra le regole del gioco tradizionalmente proprie del “pubblico” e del “privato”.  
   
   
DAL COMMERCIO UN’OPPORTUNITÀ PER IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI  
 
 Bologna, 15 dicembre 2004 – “Seppure con ritardo rispetto alle esperienze estere, anche in Italia si va ampliando la consapevolezza che la riqualificazione urbana, in particolare quella dei centri storici, passa anche attraverso la valorizzazione e il sostegno delle attività commerciali. Per favorire il successo di questi interventi, tuttavia, è necessario sviluppare una conoscenza dettagliata delle tante realtà che esistono nei nostri centri urbani ed offrire una ‘bussola’ con cui orientarsi tra possibili differenti modelli di azione. L’osservatorio realizzato da Indis-unioncamere e Anci risponde proprio a questa esigenza di conoscenza e di diffusione degli strumenti più appropriati per favorire il successo dei progetti di recupero”. Questo, in sintesi, il commento con il quale del Direttore dell’Indis (l’Istituto Nazionale Distribuzione e Servizi) e Vice Segretario Generale di Unioncamere, Ugo Girardi, ha presentato oggi a Bologna - nel corso del Iii Convegno nazionale sul commercio - l’Osservatorio per il monitoraggio degli interventi integrati per la riqualificazione dei centri storici e delle aree urbane, realizzato in collaborazione con l’Anci. Obiettivo dell’Osservatorio – al quale nel corso della Conferenza hanno aderito il Coordinamento interregionale degli assessorati al commercio, la Confcommercio e la Confesercenti - è quello di operare una ricognizione permanente e promuovere la diffusione delle buone prassi ricavabili dagli interventi realizzati dalle amministrazioni comunali per rivitalizzare i centri storici attraverso l’apporto di attività commerciali. Oggetto di rilevazione saranno le proposte, gli studi e i progetti innovativi che i comuni hanno condotto per realizzare interventi che spaziano dalle logiche del marketing territoriale e urbano alla gestione integrata ed unitaria degli interventi. Attraverso l’uso di un’apposita “scheda-progetto”, le soluzioni individuate a livello locale verranno valutate con un approccio improntato all’analisi costi-benefici e, se di successo, saranno classificate e messe a disposizione in rete a tutti gli utenti dell’Osservatorio. “Il criterio alla base dell’iniziativa – ha sottolineato Girardi - è che gli interventi di valorizzazione delle aree urbane non devono essere il frutto di modelli predefiniti, né possono limitarsi a proporre soluzioni omogenee valide per tutti i contesti territoriali. L’osservatorio punta a mettere a disposizione degli amministratori locali una sorta di ‘cassetta degli attrezzi’ cui ricorrere nell’impostazione di interventi che, per loro natura, sono molto complessi e spesso di esito problematico. Per questo è necessario fare ricorso alle esperienze e alle indicazioni ricavabili da quanto già sperimentato da altri, con la consapevolezza della necessità di inserire gli interventi in un approccio generale di marketing territoriale”. Nell’impostare il lavoro di monitoraggio, l’Indis ha messo a frutto il patrimonio di esperienze acquisito attraverso la partecipazione, come soggetto promotore di progetti di fattibilità per la riqualificazione dei centri storici di diversi centri urbani (L’aquila, Colle Val d’Elsa, Perugia, Taranto, Teramo), per i quali un significativo apporto è stato chiesto anche al mondo universitario. Nell’ambito di queste attività, l’Indis ha individuato una metodologia per analizzare esperienze selezionate a campione tra le più significative nelle differenti tipologie di intervento, delimitando il campo di sperimentazione progettuale e utilizzando parametri che consentano la misurabilità dei risultati e valutazioni di efficienza, senza trascurare gli aspetti qualitativi e il confronto degli strumenti legislativi a livello regionale. “L’osservatorio – ha concluso il direttore dell’Indis-unioncamere - non ha la pretesa di costruire modelli esportabili nelle diverse realtà locali ma di permettere il confronto e la messa in rete delle esperienze più significative sia sul versante della normativa che delle strumentazioni attuative. Garantire un’attività sistematica di monitoraggio, coinvolgendo le Università e gli esperti per approfondire le esperienze realizzate nel nostro paese dovrebbe contribuire, nelle intenzioni dei soggetti promotori, a far risparmiare tempo, energie e risorse, con riduzione dei rischi di ripetizione di errori”. Le attività di monitoraggio si svolgeranno nelle seguenti direzioni: identificazione di parametri e metodologie di valutazione e valorizzazione delle migliori pratiche; analisi e comparazione delle previsioni normative a livello regionale nei settori compresi nel sistema di attività miste e schedatura di casi a campione tra i più significativi, raggruppati per differenti tipologie di intervento; analisi delle politiche attive messe in atto a livello locale dai Comuni per la riqualificazione delle attività commerciali; confronto delle indicazioni ricavate sul versante nazionale con le esperienze dei principali Paesi europei; individuazione di metodi sintetici atti a valutare e misurare la qualità espressa dalle relazioni tra le attività miste e gli spazi pubblici; costruzione di best practice per i Comuni sulle politiche attive realizzabili nell’ambito del recupero e della valorizzazione dei centri storici e/o di parti significative del tessuto cittadino. Oltre alle attività di monitoraggio, l’Osservatorio potrà valutare la possibilità - con la collaborazione dei Comuni e della rete delle Camere di commercio - di promuovere interventi pilota di riqualificazione e programmare lo svolgimento di specifiche attività di formazione e comunicazione sul tema attraverso convegni, seminari, pubblicazioni on-line. Sul sito Internet www.Indisunioncamere.it, sono tra l’altro consultabili la raccolta delle informazioni normative della banca dati Lexcom e la Rivista «Disciplina del commercio e dei servizi».  
   
   
BENI STABILI: DISINVESTIMENTO PER SECURFONDO  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - Beni Stabili Gestioni Sgr rende noto di aver perfezionato ieri la cessione di un immobile di Securfondo sito in Roma – via Bissolati, 57 – alla Banca Carige S.p.a.. La vendita è avvenuta al prezzo di Euro 18,5 milioni, generando una plusvalenza lorda pari a circa Euro 5 Milioni rispetto al valore di bilancio dell’immobile al 30 giugno 2004. La società acquirente non ha legami di partecipazione con il gruppo della Beni Stabili Gestioni.  
   
   
MILANOVENDITA AEM: PROGETTI E INTERVENTI DA FINANZIARE NEL 2004 CON IL RICAVATO DELLE ABB  
 
Milano, 15 dicembre 2004 - Il Comune di Milano investirà una parte cospicua delle entrate provenienti dalla vendita delle Abb nell’edilizia residenziale pubblica secondo quanto previsto dall’ordine del giorno approvato in Consiglio comunale dalla maggioranza In particolare - dichiara il Vice Sindaco e Assessore ai lavori pubblici Riccardo De Corato - i ricavati della vendita dell’8% agli investitori istituzionali della quota detenuta dal Comune saranno utilizzati per la progettazione e realizzazione di 10.000 case popolari sui due milioni e mezzo di metri quadri di aree del Comune messe ad disposizione dall’Assessorato all’Urbanistica. Nelle prossime settimane sarà dato incarico ai progettisti”. “La Giunta ha comunque già deciso di investire – continua De Corato – oltre 12 milioni di euro derivanti dai proventi delle Abb nell’edilizia residenziale pubblica, intervenendo su oltre 200 alloggi che man mano si renderanno sfitti e sui quali potranno essere realizzati interventi di riordino e razionalizzazione, per metterli a disposizione degli sfrattati e dei più deboli. L’elenco delle opere e degli interventi da finanziare con la vendita delle Abb comprende anche altre opere: Opere per il traffico e la viabilità Nell’ambito delle opere di viabilità sono previsti interventi di oltre 21 milioni di euro. Tra i quali oltre 3 milioni di euro per la 2° fase dell’attività di pianificazione e simulazione del traffico. Un milione di euro per il progetto di navigazione urbana per non vedenti e ipovedenti, richiesto da un emendamento della maggioranza. Oltre 3 milioni e 300 mila euro per la 2° fase attuativa degli interventi per il controllo telematico del traffico e del territorio relativo alle aree della Stazione Centrale Fs, Stazione Cadorna Fnm, Tribunale, Via Fatebenefratelli (Questura), area Aler S. Siro, ecc. Oltre 7 milioni e 300 mila euro per l’implementazione delle postazioni di videosorveglianza per controllo del traffico e del territorio. Oltre 3 milioni di euro per interventi per la sicurezza della circolazione, telesorveglianza e monitoraggio ambientale dei sottopassi Tonale e Brianza. Dodici milioni e 500 mila euro per la Vi ° fase attuativa del sistema di monitoraggio, controllo e gestione del traffico nell’ambito del progetto telematico del controllo degli accessi corona dei Bastioni. Altri interventi finanziati Saranno realizzati inoltre interventi urgenti approvati e pronti da finanziare per circa un milione e 500 mila euro per la riqualificazione di aree degradate in zone periferiche.  
   
   
MILANO: EMERGENZA ABITATIVA: PROTOCOLLO CON L'ALER PER IL RECUPERO DI 1800 ALLOGGI IN AFFITTO UN GRUPPO DI COORDINAMENTO SCIENTIFICO PER PROGRAMMARE E ATTUARE GLI INTERVENTI DI EDILIZIA PUBBLICA  
 
Milano, 14 dicembre 2004 - E' stato approvato dalla Giunta Comunale lo schema del Protocollo d'Intesa tra il Comune di Milano e l'A.l.e.r che consente di coordinare e sviluppare le attività volte all'attuazione degli interventi di edilizia pubblica e di garantirne la qualità progettuale e sociale. Si tratta di interventi finanziati dalla Regione Lombardia nell'ambito del Programma Regionale per l'Edilizia Residenziale Pubblica (Prerp). Il Protocollo riguarda il recupero di 1800 alloggi circa (compresi i posti alloggio per studenti) di cui 1300 previsti da iniziative già attivate da Comune e Aler e circa 500 alloggi da attivare a completamento dei piani comunali per l'edilizia residenziale sociale. I 1800 alloggi verranno affittati a quelle categorie che oggi alimentano l'emergenza abitativa (studenti, anziani, famiglie monoreddito etc.) al canone stabilito in sede regionale. In particolare verranno recuperati: 221 alloggi con recupero sottotetti in stabili di proprietà dell'Aler; 645 alloggi con ristrutturazione di appartamenti attualmente inagibili in diversi quartieri di proprietà dell'Aler; 256 nuove edificazioni in aree di proprietà comunale; 123 posti alloggio destinati a studenti fuori sede; 500 alloggi nuova edificazione da pianificare; Questi alloggi verranno realizzati utilizzando oltre 63 milioni di euro di cofinanziamento da parte della Regione Lombardia di cui circa 51 milioni già stanziati. Questo Protocollo d'Intesa si inquadra nell'ambito della più generale strategia elaborata dall'Amministrazione comunale per dotarsi di una programmazione complessiva per l'edilizia residenziale pubblica avviata dalla Giunta Comunale con la proposta di deliberazione approvata il 30 marzo 2004. Per interpretare al meglio la volontà dell'Amministrazione, la Giunta ha approvato l'istituzione di un Gruppo di Coordinamento Scientifico con il compito di elaborare contributi specialistici; enucleare le linee di sviluppo dell'abitazione sociale nell'ambito della programmazione comunale per l'edilizia abitativa; presidiare, nel suo complesso, il processo della programmazione-progettazione-attuazione degli interventi di E.r.p.; verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Il Gruppo di Coordinamento Scientifico sarà presieduto dall'assessore allo Sviluppo del Territorio e costituito dal Direttore Centrale Pianificazione Urbana e Attuazione Pr e da esperti con competenze economico finanziarie, giuridiche, urbanistiche progettuali e sociali e sarà integrato dal presidente dell'Aler per quanto riguarda gli interventi di competenza. L'attività del Gruppo sarà interamente finanziata con risorse conferite dalla Fondazione Cariplo che da tempo riserva particolare attenzione all'housing sociale, ovvero a quelle problematiche relative agli insediamenti di edilizia residenziale pubblica.  
   
   
MILANO: QUALITA’ DEI PROGETTI: DAL 1° DICEMBRE L’ESAME DELL’IMPATTO PAESISTICO È STATO ESTESO A TUTTE LE RISTRUTTURAZIONI, AMPLIAMENTI E NUOVE COSTRUZIONI  
 
Milano, 15 dicembre 2004 - L’assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano Gianni Verga ha partecipato al convegno “La qualità del progetto. Esame dell’impatto paesistico per tutte le opere edilizie maggiori”, che si è svolto oggi presso l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele. Sono intervenuti oltre all’assessore: Giancarlo Bianchi Janetti, direttore del Settore Sportello Unico per l’Edilizia del Comune di Milano; Achille Rossi, dirigente del Servizio Interventi Edilizi Maggiori del Comune di Milano; Gianfranco Fontana, esperto in materia paesistico ambientale della Commissione Edilizia del Comune di Milano; Alberico Barbiano di Belgiojoso, esperto in materia paesistico ambientale della Commissione Edilizia del Comune di Milano e Umberto Vascelli Vallara, dirigente della Struttura Piano Paesistico della Regione Lombardia. Ad un anno dall’emissione della circolare 6/2003 è stato possibile tracciare un primo bilancio dell’attività di verifica dell’impatto paesistico dei progetti, condotto secondo le linee guida regionali. Dopo il primo anno di applicazione dell’esame dell’impatto paesistico sui sottotetti (previsto dall’art. 30 delle Norme del Piano Territoriale Paesistico Regionale) con lo scopo di tutelare la qualità degli interventi ed evitare che vengano realizzate edificazioni non convenientemente rapportate al contesto edilizio, l’Amministrazione Comunale ha esteso l’esame a tutti gli interventi edilizi maggiori. Sulla scorta dell’esperienza maturata e dei risultati raggiunti, infatti, a partire dal mese di dicembre la valutazione dell’impatto paesistico dei progetti è stata estesa a tutte le opere edilizie maggiori come nuove costruzioni, ampliamenti, ristrutturazioni e relative varianti e sarà applicata anche agli interventi in aree non soggette ad alcun vincolo monumentale o paesistico e ai progetti presentati con Dia. Il convegno è stato occasione di riflessione dell’esperienza precedente, di confronto e dibattito. Durante l’incontro è stato brevemente illustrato il bilancio del primo anno di applicazione dell’esame dell’impatto paesistico sui sottotetti, alcuni dati sul fenomeno, la quantità di pratiche presentate, accettate e respinte, i tempi e le procedure, come anche alcuni esempi di progetti esaminati dalla Commissione Edilizia. “I risultati emersi dal bilancio del primo anno di applicazione dell’esame dell’impatto paesistico sui sottotetti e la sua estensione a tutti gli interventi maggiori di edilizia – ha sottolineato l’assessore Gianni Verga - dimostrano come il Comune di Milano stia operando sempre più nella direzione della massima trasparenza e correttezza, cercando di superare le difficoltà e le rigidità delle normative complesse e delle sovrapposizioni, non sempre coerenti, della legislazione”. “L’esame di impatto paesistico – ha concluso Verga - ha come obiettivo il miglioramento della qualità estetica complessiva della città e di ogni suo edificio. L’esperienza di questo anno ha contribuito alla formazione di una cultura più robusta sia di tutti gli operatori della struttura comunale sia dei professionisti e progettisti”. Tutta la documentazione necessaria, le disposizioni di dettaglio e la nuova modulistica, stabiliti dalla circolare n. 4/2004, sono disponibili sul sito del Comune di Milano (www.Comune.milano.it) nella pagina del Settore Sportello Unico per l’Edilizia. Il Comune di Milano ha previsto, inoltre, la pubblicazione dell’indagine sulla sensibilità dei siti, la pubblicazione dei pareri della Commissione Edilizia sulla pagina web del Settore e la creazione di un archivio documentale nel quale si possono trovare mappe storiche, progetti significativi, pareri della Commissione Edilizia e una raccolta fotografica. In allegato riportiamo alcuni dati emersi durante l’incontro: 1) Rapporto Sul Primo Anno Di Applicazione Dell’esame Dell’impatto Paesistico Dei Sottotetti. Il 3 novembre 2003 il Comune di Milano ha attivato in via sperimentale l’esame dell’impatto paesistico dei progetti di recupero dei sottotetti (previsto dall’art. 30 delle Norme del Piano Territoriale Paesistico Regionale) con lo scopo di tutelare la qualità degli interventi ed evitare, come spesso accade, che vengano realizzate aggiunte posticce a fabbricati storici. Un provvedimento necessario se si considera che negli ultimi 6 anni sono stati realizzati complessivamente 4297 sottotetti per una s.L.p. Di circa 644.550 mq. Da novembre 2003 a ottobre 2004 sono state: Valutate preliminarmente 1294 pratiche; Accettate 962; Non accettate 332. Gli esami dell’impatto paesistico svolti dalla Commissione Edilizia sono progressivamente aumentati: nel trimestre novembre 2003 - gennaio 2004 sono state esaminate solamente 73 pratiche; nel trimestre febbraio - aprile 2004 sono state esaminate 210 e nel trimestre agosto – ottobre 2004 sono state esaminate 281 pratiche. Tempi E Procedure - a) tempi - Le pratiche sono state esaminate dalla Commissione Edilizia entro 15 giorni dalla presentazione. Per i progetti presentati tramite Dia, l’eventuale provvedimento di diffida è stato formulato entro 30 giorni dalla presentazione. B) procedure - L’esame dell’impatto paesistico consiste in una valutazione da parte del professionista sia del livello di “sensibilità” della zona della città in cui opera, sia del grado di “incidenza” dell’intervento nel suo contesto. Per la valutazione devono essere utilizzati dei parametri definiti dalla Regione che danno luogo ad un punteggio crescente (da 1 a 5) per entrambe le voci. Il prodotto dei due punteggi dà un punteggio definitivo in base al quale il progetto è automaticamente giudicato accettabile oppure valutato dalla Commissione Edilizia che potrà dare prescrizioni o respingerlo. Questo metodo introduce la valutazione per la maggior parte dei progetti di recupero dei sottotetti da parte della Commissione Edilizia che ha la facoltà di interrompere le opere. Da novembre 2003 a ottobre 2004: Progetti valutati dal progettista sopra soglia di rilevanza 453; Progetti valutati dal progettista sotto soglia di rilevanza 509; Progetti rivalutati dall’ufficio sopra soglia e inviati in Commissione Edilizia 105; Progetti inviati in totale in Commissione Edilizia 558. 2) Estensione Dell’esame A Tutti Gli Interventi - Dal primo dicembre la valutazione dell’impatto paesistico dei progetti è stata estesa a tutte le opere edilizie maggiori come ristrutturazioni, ampliamenti e nuove costruzioni e sarà applicata anche agli interventi in aree non soggette ad alcun vincolo monumentale o paesistico e ai progetti presentati con Dia. Per stimare il carico di lavoro che verrà svolto dal primo dicembre bisogna tener conto che dal novembre 2003 al novembre 2004 sono state presentate complessivamente 1963 pratiche di cui 1099 di recupero dei sottotetti (quindi già assoggettate all’esame dell’impatto paesistico) e 864 relative a nuove costruzioni, ristrutturazioni e ampliamenti (quindi da assoggettare all’esame dell’impatto paesistico).  
   
   
LA COMMISSIONE DIFENDE LA GIURISPRUDENZA IN MATERIA DI «CIELO APERTO»  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2004 - Dopo le misure adottate a luglio per fare applicare le sentenze «Cielo aperto» della Corte di giustizia (Ip/04/967), la Commissione europea ha oggi deciso di inviare pareri motivati a quattro Stati membri. Nonostante le sentenze della Corte del 5 novembre 2002[1], Finlandia, Germania, Italia e Portogallo hanno mantenuto accordi bilaterali discriminatori nel settore dei trasporti aerei internazionali. Riservando dei diritti di traffico a trasportatori nazionali («clausole di nazionalità»), tali accordi ostacolano la libera concorrenza nella prestazione di servizi internazionali di trasporto aereo tra l’Unione europea e i paesi terzi, a svantaggio del comparto aereo e dei passeggeri. La Commissione ha oggi deciso di inviare un parere motivato a quattro Stati membri per la mancata osservanza del diritto comunitario e della competenza esterna esclusiva dell’Ue su alcuni aspetti degli accordi in materia di servizi aerei conclusi tra gli Stati in questione e alcuni paesi terzi. In effetti, dopo le sentenze «Cielo aperto» della Corte del 5 novembre 2002, circa 2000 accordi devono ancora essere conformati al diritto comunitario, in particolare per vietare le clausole di nazionalità. Le sentenze della Corte comportano anche che, vista la competenza esclusiva della Comunità per alcuni aspetti riguardanti i servizi aerei internazionali, gli Stati membri non possono più contrarre unilateralmente impegni internazionali in questo campo. La Commissione ha invece constatato che gli Stati membri citati hanno assunto nuovi obblighi con alcuni partner non appartenenti all’Unione, violando così il diritto comunitario e le norme in materia di mercato interno dell’aviazione, in particolare per quanto concerne il principio di non discriminazione tra vettori aerei europei.  
   
   
INQUINAMENTO ACUSTICO NEGLI AEROPORTI: LA COMMISSIONE PROCEDE NEI CONFRONTI DI CINQUE STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 15 dicembre 2004 - La Commissione europea ha deciso di adire la Corte di giustizia nei confronti di Austria, Finlandia, Germania, Italia e Lussemburgo per la mancata comunicazione delle misure di recepimento di una normativa del 2002 che intende introdurre un approccio armonizzato per il graduale ritiro degli aerei più rumorosi dagli aeroporti dell'Ue. La direttiva per il contenimento del rumore negli aeroporti[1] prevede l’applicazione di procedure specifiche prima dell’introduzione di restrizioni per il contenimento del rumore in aeroporti sensibili dell’Ue. In mancanza di un approccio armonizzato al problema del rumore verrebbe a crearsi una situazione eterogenea caratterizzata dall’adozione di soluzioni diverse, con conseguenti distorsioni della concorrenza tra aeroporti con problemi analoghi di inquinamento acustico e la creazione di ostacoli che impedirebbero un miglioramento efficace della situazione in tutta l’Ue. La direttiva applica il principio istituito nella comunicazione del 1999 «Trasporti aerei e ambiente», secondo il quale si deve evitare che aumenti il numero di persone esposte al rumore prodotto dagli aerei. Non avendo recepito la direttiva nell'ordinamento interno i cinque Stati membri limitano seriamente la possibilità degli aeroporti dell'Ue di contribuire a migliorare le prestazioni ambientali delle operazioni di trasporto aereo. La Commissione ha già inviato ai suddetti Stati membri una lettera di costituzione in mora il 25 novembre 2003 e un parere motivato il 30 marzo 2004.  
   
   
COMMISSION AUTHORISES PARTIAL RE-PRIVATISATION OF TAP GROUND-HANDLING  
 
Brussels, 15 December 2004 - The Commission has decided to authorise the first phase of the re-privatisation of the ground-handling division of Transportes Aereos Portugueses (Tap). Portugália, a private Portuguese airline, will merge its ground-handling business into that of Tap. In return it will acquire 6% of the shareholding of the new ground-handling company. As a first step in the restructuring and re-privatisation, a decision has been made to make the ground-handling division of Tap autonomous and to rename it as Serviços Portugueses de Handling (Spdh). The state has chosen a strategic partner, Portugália - Companhia Portuguesa de Transportes Aéreos (Pga), to take a 6% shareholding in the new ground-handling company, thereby merging the ground-handling divisions of both companies. The Commission has decided that this series of transactions does not constitute state aid. No state resources were put at the disposal of Spdh and the purchaser Pga has paid a market price. The Commission notes that recent sale of 50.1% of the shareholding of Spdh to the Spanish company Globalia Corporacion Empresarial and the price obtained for this sale indicate that the evaluation mechanism and methodology used in determining values for Spdh were soundly based, prudent and conservative.  
   
   
ASSAEROPORTI IN ENAC PER INCONTRO SU VARIE TEMATICHE DEL SETTORE - ENAC PROMUOVE TAVOLO TECNICO PERMANENTE DI CONFRONTO  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - Ieri, a conclusione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, il Consiglio Direttivo di Assaeroporti è stato ricevuto dai vertici e dai consiglieri dell’Ente per un confronto su varie tematiche del settore e per la valutazione di azioni comuni finalizzate al miglioramento dell’intero sistema. Si è affrontato, tra l’altro, il tema del ruolo dell’Enac nel monitoraggio della situazione finanziaria dei vettori, per evitare che si ripetano situazioni di insolvenza economica tra i vari soggetti del settore. Alla luce, infatti, della recente legge di riordino del trasporto aereo, la legge N. 265 del novembre 2004, l’Enac, autorità unica dell’aviazione civile del nostro Paese, adempie anche al compito di coordinamento e vigilanza dei vari soggetti del settore. Per favorire un confronto continuo, l’Enac ha promosso la costituzione di un tavolo tecnico permanente a cui parteciperanno Enav, Assaeroporti e le associazioni di vettori, che affronti in modo coordinato tutti gli aspetti di maggiore interesse del settore, operando congiuntamente per un miglioramento del sistema trasporto aereo.  
   
   
ENAC E SEA VALUTANO GLI INTERVENTI PER POTENZIARE ED AGEVOLARE I CONTROLLI DI SICUREZZA A MALPENSA E LINATE  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - Si è svolta ieri, presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, l’incontro con i vertici della Sea, società di gestione degli aeroporti milanesi, convocato a seguito dei ritardi e disagi subiti dai passeggeri di Malpensa e Linate per i controlli di sicurezza. L’incontro era finalizzato a valutare le azioni di potenziamento ed agevolazione dei controlli in vista dell’aumento di traffico durante le imminenti festività, sempre nel massimo rispetto della sicurezza del trasporto aereo. Si è esaminata nel dettaglio la situazione esposta dal Direttore Esecutivo della Sea, Com.te Marco Alberti, soprattutto in riferimento ai disagi della prima decade di dicembre, derivati anche da una concomitanza di cause, tra le quali, la visita ispettiva della Commissione Europea, la particolare attenzione posta dagli operatori a seguito del passaggio ad un metal detector di Linate di una pistola in uno zaino, nonché l’aumento del traffico per alcune festività milanesi. Sono state quindi discusse e valutate le azioni correttive che la Sea conta di implementare per migliorare nel complesso la situazione di controlli, limitando i disagi agli utenti, ma con l’assoluta garanzia della sicurezza del trasporto aereo. Tra gli interventi esposti vi sono: l’aumento del numero dei varchi, l’acquisto di archetti metal detector più sofisticati per taratura e velocità di controllo, i cosiddetti “facilitatori”, persone che consigliano i passeggeri che stanno per sottoporsi ai controlli, l’assunzione di nuovi addetti, la regolazione dei flussi del passeggeri. Tale misure si rendono necessarie per semplificare i controlli durante le prossime festività e, più in generale per il miglioramento del sistema, fermo restando che i tempi dei controlli in ambito aeroportuale sono aumentati, anche a seguito degli attentati dell’11 settembre del 2001, e, pertanto, è sempre consigliato recarsi in aeroporto con congruo anticipo rispetto all’orario di partenza del proprio volo.  
   
   
AEROPORTO DI LAMPEDUSA APERTO AL TRAFFICO - L’AEROSTAZIONE AGIBILE PER GLI OPERATORI DELLA TORRE E PER GLI ADDETTI AI LAVORI  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - L’ente Nazionale per l'Aviazione Civile rende noto che l’aeroporto di Lampedusa è aperto al traffico. Per tutta la notte, infatti, i tecnici dell’Enac hanno lavorato per raddoppiare i puntelli di sostegno dei pilastri sottostanti al pavimento dell’aerostazione, per poter permettere l’agibilità della stessa. Attualmente l’aerostazione è aperta solo agli operatori di torre, che in tal modo garantiscono l’operatività dell’aeroporto, e per gli addetti ai lavori che stanno ultimando gli interventi strutturali. I passeggeri, invece, vengono fatti transitare da entrate laterali. L’enac, inoltre, sta provvedendo all’allestimento di strutture provvisorie per permettere ai passeggeri di portare a termine più agevolmente le operazioni di transito, fino al consolidamento degli attuali lavori.  
   
   
CONFERIMENTO NUOVI INCARICHI NELL’AMBITO DELLA RIORGANIZZAZIONE DELL’ENAC  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - Si è svolto ieri mattina il Consiglio di Amministrazione dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile che, nell’ambito del progetto di riorganizzazione dell’Ente, nel riconfermare la Vice Direzione Generale all’Ing. Salvatore Sciacchitano, ha deliberato il conferimento dei seguenti incarichi: Ing. Alessandro Cardi - Direzione Centrale Regolazione Aeroporti; Ing. Giuseppe Daniele Carrabba - Direzione Centrale Regolazione Tecnica; Dott.ssa Emilia Chiavarelli - Direzione Centrale Regolazione Economica; Ing. Salvatore Sciacchitano ad interim - Direzione Centrale Regolazione Spazio Aereo; Ing. Benedetto Marasà - Direzione Centrale Operazioni; Ing. Gennaro Bronzone - Vice Direttore Centrale Operazioni; Dott. Nicola Storto - Direzione Centrale Risorse e Sistemi; Dott. Mauro Campana - Direzione Centrale Amministrazione e Finanza; Dott. Massimo Bitto - Direzione Regionale Nord, sede di Milano; Dott. Carlo Luzzatti - Direzione Regionale Centro, sede di Roma; Dott.ssa Patrizia Terlizzi - Direzione Regionale Sud, sede di Napoli; Dott. Franco Persico - Direzione Relazioni Istituzionali e Comunicazione; Com.te Silvano Manera ad interim - Direzione Politiche di Sicurezza e Ambientali; Dott. Francesco Federico - Direzione Qualità; Dott. Aldo Londei - Direzione Auditing; Avv. Bruno Sabbatini - Direzione Affari Legali; Dott. Raffaele Di Lella - Direzione Security; Dott. Marino Barzaghi - Segreteria Consiglio di Amministrazione; Dott. Alessio Quaranta - Ufficio di Presidenza.  
   
   
VOYAGEUR REWARDS IL NUOVO PROGRAMMA AIR FRANCE DEDICATO ALLE AZIENDE  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - Air France lancia Voyageur Rewards, un nuovo programma dedicato interamente alle piccole e medie imprese, per essere sempre più vicina alle esigenze degli operatori economici che si muovono in contesti dinamici ed internazionali. L'obiettivo della Compagnia, che prosegue nella propria linea d'azione volta ad ampliare e diversificare la gamma di prodotti rivolti alle imprese, è quello di offrire uno strumento rinnovato, agile e flessibile alle aziende che, per la loro attività, richiedono frequenti viaggi d'affari ai propri collaboratori. Voyageurrewards si basa su un concetto molto semplice: ad ogni viaggio con Airfrance, l'azienda accumula uno sconto espresso in euro che, al raggiungimento di importi prestabiliti, potrà essere trasformato in Buono sconto, utile per l'acquisto di futuri biglietti aerei Air France presso i punti vendita della Compagnia o presso tutte le agenzie di viaggio. Inoltre, il Buono sconto potrà essere utilizzato per il pagamento dell'eccedenza bagaglio in aeroporto. L'accumulo degli sconti varia a seconda del percorso effettuato e della classe di trasporto acquistata. L'analisi dei dati al trasporto sarà effettuata attraverso l'inserimento di un codice aziendale sulle prenotazioni. Ogni azienda che avrà sottoscritto Voyageurrewards nominerà un responsabile del programma, che riceverà ogni trimestre un estratto conto ed una newsletter con tutte le novità Air France e le promozioni dedicate alle imprese. Il programma è aperto alle aziende con sede in Italia che rispondano ai criteri di adesione indicati nelle Condizioni generali e che non abbiano già dei contratti di incentivazione con Air France. L’adesione è totalmente gratuita. Voyageurrewards, inoltre, non interferisce con i programmi di fidelizzazione individuale a cui aderiscano i viaggiatori frequenti dell'azienda, che continueranno, quindi, ad accumulare Miles e a beneficiare di tutti i vantaggi previsti dal programma stesso. Tutte le informazioni e i dettagli del programma sono sul sito www.Airfrance.com/it nell'area dedicata alle imprese.  
   
   
IL CONSORZIO SATURNO PER L’ALTA VELOCITA’ PRESENTA ALL’ EVENTO UIC LE TECNOLOGIE INNOVATIVE REALIZZATE IN ITALIA  
 
Roma, 15 dicembre 2004. Quale migliore occasione del convegno internazionale “Managing the Migration” dedicato ai sistemi Ertms (European Railway Traffic Management System), organizzato a Roma dal 15 al 17 dicembre ’04 dall’Uic, per fare il punto sull’innovazione tecnologica con il Consorzio Saturno. Nato nel 1986, Saturno è un Consorzio di aziende di livello internazionale, Alstom Ferroviaria, Alstom Transport Systems, Ansaldo Segnalamento Ferroviario, Ansaldo Trasporti Sistemi Ferroviari, Balfour Beatty Rail e Sirti, che realizza “chiavi in mano” il sistema tecnologico degli impianti ferroviari per le linee ad Alta Velocità/capacità Italiane. “Per gestire il cambiamento – ha dichiarato l’Ing. Luciano Pistone, Direttore del Consorzio Saturno – sono necessarie competenze per l’innovazione di prodotto, visione sistemistica per l’integrazione tecnologica e capacità manageriali per operare in contesti realizzativi complessi. Il consorzio, raggruppando competenze di assoluto rilievo nel settore, è in grado di sviluppare le necessarie sinergie per realizzare un sistema innovativo integrato nella rete ferroviaria italiana”. Un esempio concreto di realizzazione del Consorzio Saturno è la Roma-napoli, la prima tratta della rete ad alta velocità del sistema ferroviario italiano. La linea Roma-napoli sarà in funzione alla fine del 2005: 200 chilometri di doppio binario, equipaggiati col sistema Ertms Livello 2 che consente ai treni europei di viaggiare ad una velocità di 300 Km/h. Durante i tre giorni del convegno Uic, i partecipanti hanno potuto avere una dimostrazione reale del funzionamento del sistema Ertms, partecipando alle corse test sulla Roma–napoli organizzate da Rfi. Oltre alla tratta Roma-napoli, Saturno sta realizzando gli impianti tecnologici per altre importanti linee ad alta velocità come la Torino-milano (120km), la Milano-bologna (207 Km) e la Bologna-firenze (80 Km). In tutti questi progetti il Consorzio fornisce i sistemi di comando e controllo centralizzati, il sistema di segnalamento, i sistemi di telecomunicazione, la linea di contatto, le sottostazioni elettriche, la linea primaria, gli impianti di illuminazione e forza motrice ed i sistemi ausiliari.  
   
   
NASCE PORT MOBILITY, SOCIETÀ DI SERVIZI PER LA MOBILITA' NELLE AREE PORTUALI  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - Autostrade per l'Italia, Saba Italia e l'Autorità Portuale di Civitavecchia hanno costituito Port Mobility S.p.a, società mista per la gestione di servizi per la mobilità nell'area portuale di Civitavecchia con sede presso la stessa Autorità Portuale. Il capitale della società, pari a 1,5 milioni di €uro, è così ripartito: 70% Autostrade per l'Italia, 19% Autorità Portuale di Civitavecchia, 10% Saba Italia, e 1% società Royal Bus. Alla Presidenza di Port Mobility è stato nominato il Segretario Generale dell'Autorità Portuale Aldo De Marco. In rappresentanza di Autostrade per l'Italia sono stati nominati Roberto Rendina, in qualità di Amministratore Delegato, Ruggiero Borgia e Mirco Galvan, in qualità di consiglieri. In rappresentanza di Saba Italia è stato nominato il Direttore Generale Giovanni Centurelli. Port Mobility nasce come partenariato pubblico-privato e si avvarrà delle competenze dell'Autorità Portuale in materia di individuazione, pianificazione e coordinamento dei servizi, e di quelle progettuali, realizzative e gestionali di Autostrade per l'Italia e Saba Italia. A Port Mobility saranno affidate la realizzazione e gestione del controllo degli accessi al Porto e di un sistema parcheggi, di breve e lunga sosta, nell'area portuale nonché la gestione delle stazioni marittime e dell'infomobilità. Per il Gruppo Autostrade la costituzione di Port Mobility si inserisce nelle strategie di valorizzazione dei sistemi automatizzati. La disponibilità della tecnologia Telepass sarà estesa alla gestione degli accessi nell'area portuale, diventando così uno strumento di governo integrato dei flussi di scambio tra sistema autostradale e portualità. Port Mobility si propone di realizzare un'esperienza di interconnessione tra la rete autostradale, intesa come infrastruttura lineare di trasporto, e il porto di Civitavecchia, inteso nella sua funzione di infrastruttura puntuale per la raccolta, lo smistamento e la distribuzione delle merci, sia via mare che via terra. In passato il Gruppo Autostrade ha introdotto l'utilizzo della propria tecnologia Telepass per la regolazione degli accessi alle Zone a Traffico Limitato (Ztl) dei Comuni di Roma, Firenze, Perugia, Siena e – più recentemente – ha avviato la sperimentazione di un sistema di telecontrollo degli accessi alle Zone a Traffico Lagunare Limitato (Ztll) dell'area di Venezia.  
   
   
EU AND SOUTH EAST EUROPE COUNTRIES CREATE A NEW ENERGY COMMUNITY  
 
Brussels, 15 December 2004 - Meeting in Athens today, Ministers and representatives from the 25 Eu member states and 11 countries[1] of South East Europe, including Turkey, agreed on the basic principles contained in a text of a Treaty to formally establish an Energy Community between them. The Energy Community will create a single regulatory space for energy in the European peninsula. It will serve the interests of both parties in terms of reinforced security of supply. It will also help South East European countries to address energy poverty issues with the aim of providing power supply to all citizens at an affordable price. Whilst a number of more detailed issues remain to be resolved, it was expected by all delegations that it will be possible to formally sign the Treaty by next summer. The Treaty will clearly give a strong political signal to South East Europe for further Eu integration of other sectors. “The progressive integration of South-east Europe, including Turkey, into the European Union energy markets, on reciprocal conditions in terms of trade and environment, benefits the whole of Europe. A lot of work has been done since the Athens Conference in 2002 and this represents a major step forward in bringing lasting stability and growth to the region, as well as its progressive integration into the European Union”, said Commissioner Andris Piebalgs, responsible for energy issues. From the Eu viewpoint, the Energy Community will provide energy interconnections with South East Europe and through it to the Middle East and the Caspian region. It will end the network isolation of Greece and provide a platform to diversify sources of supply for the Eu. For South Eastern European countries that have become dependent on external energy sources following the fall of the soviet era, the Community will establish stronger regional mechanisms and mutual assistance measures. In South East Europe, problems with energy supply can also have dramatic consequences for the population. In this region, the mortality rates are substantially higher over the winter months compared to the Eu. The aim should be to supply power to all citizens at an affordable price. It will mean shifting electricity and fuel price subsidies to targeted assistance to vulnerable groups. Such a shift is possible through the concept of the Public Service Obligations defined in the key electricity and gas Eu legislation. The Treaty establishing the Energy Community will be a first step. Success in the energy sector will pave the way to expanding the scope of this treaty into critical infrastructure of all kinds, such as transport and telecommunications, and in other areas.  
   
   
SOS K2: IN SOCCORSO ARRIVA L’INCENERITORE PORTATILE  
 
Roma, 15 dicembre 2004 - La "conquista" delle grandi vette costituisce per le stesse montagne un potenziale pericolo ambientale. "L’inquinamento da rifiuti - spiega il prof. Riccardo Beltramo, membro del progetto di ricerca "Ev-k2" del Cnr – è un problema che riguarda soprattutto le aree remote come il Nepal e il Pakistan, frequentate da scalatori, escursionisti e turisti che, avvicinandosi alle vette dell’Everest e del K2, non hanno adeguate infrastrutture per lo smaltimento dei rifiuti". Per questo è nato l’inceneritore portatile, amico della montagna, per il trekking e le spedizioni davvero eco-compatibili. Lo strumento, realizzato nell’ambito del progetto realizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche in collaborazione con l’Istituto nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica sulla montagna, verrà presentato nel corso del convegno: "Il K2 cinquant’anni dopo. La ricerca scientifica negli ambienti estremi", che si terrà a Roma il 17 dicembre, alle ore 9,00, presso la sede del Cnr in piazzale Aldo Moro 7. Leggero, smontabile in pochi pezzi e facilmente componibile, l’inceneritore troverà posto nei campi attrezzati dagli scalatori e consentirà loro di bruciare i rifiuti durante le lunghe percorrenze. "Le difficoltà nascono quando gli itinerari sono lunghi e richiedono molti giorni di marcia – prosegue Beltramo - per raggiungere il K2, fra 3000 e 5000 metri di altezza, si percorrono lunghi tratti a piedi nell’assenza quasi totale di servizi per la raccolta dei rifiuti. Le organizzazioni che gestiscono le escursioni in aree così affascinanti hanno difficoltà a farsi carico dello smaltimento degli scarti che sul K2 sono concentrati soprattutto a Concordia, a 4700 metri, ultima tappa per raggiungere il nostro campo base nella valle del Baltoro, in Pakistan". L’inceneritore realizzato dai ricercatori del Cnr è munito di uno sportello attraverso il quale si introducono in un forno i rifiuti e, grazie ad una ventola, viene immessa dall’esterno l’aria che consente una migliore combustione, normalmente difficile in alta quota per la carenza di ossigeno. I rifiuti bruciati vengono ridotti in cenere e in gas, parte dei quali, reintrodotta nell’inceneritore, consente all’acqua, contenuta nei nuovi materiali di scarto, di evaporare. Lo strumento, messo a punto per la spedizione che ha celebrato il 50° anniversario della prima salita del K2, è stato per ora utilizzato per lo smaltimento della carta, del cartone e del legno. Composto di varie parti, ognuna delle quali del peso massimo di 20 kg, è in continua fase di miglioramento. Infatti i tecnici stanno già lavorando ad un modello utilizzabile anche per altre applicazioni. "Nel 1954 Ardito Desio aveva organizzato con rigore scientifico quella spedizione che ebbe un formidabile successo-conclude Agostino Da Polenza, presidente del Comitato Ev-k2-cnr-e quest’anno per ricordare quell’evento, abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione sull’ambiente e sulla sua salvaguardia. Oltre all’inceneritore abbiamo messo a punto anche le ‘linee guida per una spedizione eco-compatibile’, che verranno presentate all’Unione Internazionale delle associazioni alpinistiche ed ai Governi Himalayani. So che Desio ne sarebbe contento". Partecipano al convegno "Il K2 cinquant’anni dopo. La ricerca scientifica negli ambienti estremi" (i cui atti saranno pubblicati su "Il Veltro- Rivista della civiltà italiana"): il presidente del Cnr, Fabio Pistella, il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, On. Giovanni Alemanno, il Viceministro all’Istruzione, Università e Ricerca, On. Guido Possa, il presidente della Società Geografica Italiana, Franco Salvatori, il presidente della Società Italiana di Storia della Scienza, Vincenzo Cappelletti. Per informazioni: Comitato: "Ev-k2 Cnr": dr. Agostino Da Polenza, tel. 035/3230511, adipo@montagna.Org  prof. Riccardo Beltramo, tel. 011/6705718, , riccardo.Beltramo@unito.it