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MERCOLEDì

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Marzo 2005
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NET SISTEMI CHIUDE IL 2004 IN FORTE CRESCITA (+ 40%)  
 
Modugno (Ba), 9 marzo 2005 - Net Sistemi, la società il cui nome è legato a openwork, la piattaforma web innovativa per il Business Process Management, tira le somme dell’anno appena trascorso: ottimi i risultati di esercizio (+40%), premiate le scelte strategiche. A cominciare dal rafforzamento delle partnership tecnologiche con importanti aziende del mercato Ict, distributrici di prodotti come Konica Minolta Business Solutions Italia o di software - Dike2 per Qlikview e Vitria per Businessware- che integrati a openwork consentono di generare soluzioni ad alto valore aggiunto per il business delle aziende. Il 2004 è stato anche l’anno del consolidamento di Net Sistemi sul territorio nazionale attraverso l’ampliamento delle partnership commerciali. Oggi la società conta infatti su un vasto network di aziende che operano nel mercato della consulenza Direzionale, Organizzativa e Ict e che supporta e forma attraverso un articolato programma di canale. Nell’anno passato si è riconfermato forte l’impegno nella Ricerca e Sviluppo che ha assorbito il 60% degli investimenti complessivi, coerentemente con la mission di openwork di anticipare le attese del mercato del Bpm che é dato in crescita nei prossimi anni dai maggiori analisti del settore. Le strategie di Net Sistemi per il 2005 vedono l’azienda ancora fortemente impegnata nella penetrazione del mercato Italiano, in particolare quello delle grandi organizzazioni, e nell’espansione verso quello internazionale, dal quale provengono i suoi maggiori concorrenti. In quest’ottica si inquadrano l’inserimento di un nuovo Direttore Marketing a supporto dell’area vendite, il trasferimento della sede storica nel cuore del distretto industriale di Bari e l’apertura della nuova sede nel centro di Milano.  
   
   
IBM E&TS EUROPE PROPONE TOOL DI VERIFICA AVANZATI SVILUPPATI NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA FINANZIATA DALL'UNIONE EUROPEA PER MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ DEI DESIGN DI MICROCHIP  
 
Haifa, 8 Marzo, 2005 -  Ibm ha annunciato che un'iniziativa collaborativa condotta tra diverse società e università europee con il patrocinio dell'Unione Europea allo scopo di rinnovare il processo di progettazione dei microchip ha dato vita a tecnologie avanzate che si prevede possano condurre a miglioramenti anche del 30% nella produttività dei design. Lo scorso anno l'Unione Europea aveva assegnato uno stanziamento di 7 milioni di euro a un consorzio composto da tre società e quattro università con l'obiettivo di incoraggiare lo sviluppo e il deployment di nuovi strumenti e nuove metodologie capaci di incrementare la produttività dei design di microchip e ridurne il time-to-market. Il progetto collaborativo, denominato Prosyd, è impostato intorno a un linguaggio di specifica noto come Psl, completo dei relativi tool e approcci metodologici. Psl, che a sua volta si basa sul linguaggio Sugar di Ibm, è un linguaggio assertivo potente e conciso per la definizione di specifiche e la modellazione complessa. Come standard emergente, Psl mette a disposizione un linguaggio di interoperabilità che consente ai tecnici di scambiarsi specifiche hardware e sviluppare una perfetta integrazione tra i tool. Il risultato principale di questo investimento congiunto è finora un'impressionante raccolta di tool interoperabili sviluppati dai soci del Consorzio intorno allo standard emergente Psl. In particolare, i tool Ibm forniscono efficaci soluzioni Psl per la verifica dei chip, un processo essenziale che assicura che ogni singolo circuito dei milioni e milioni che compongono un chip funzioni secondo le specifiche. "I nuovi tool Ibm includono l'utilizzo dello standard Psl che, insieme con l'uso di algoritmi avanzati, sta aprendo nuove strade nella verifica formale dei design di grandi dimensioni", ha dichiarato Moshe Molcho, responsabile dell'Haifa Development Lab di Ibm. "Utilizzando questi tool, i tecnici possono ora ridurre i costi di sviluppo, progettare sistemi elettronici di maggior qualità e rilasciarli ai clienti in tempi più rapidi rispetto al passato". Ibm metterà a disposizione questi tool in tutta Europa attraverso Ibm E&ts (Engineering & Technology Services), una business unit specializzata in interventi di "engineering on demand" che lavora per clienti come Boeing, Honeywell, Sony, Microsoft e molti altri. Alcuni dei tool e delle metodologie Psl che compongono l'offerta di Ibm E&ts in Europa comprendono il compilatore Ibm Dv Focs e Ibm Dv Rulebase Pe, sviluppati presso l'Haifa Research Lab di Ibm nell'ambito del progetto Prosyd. Rulebase Pe è una soluzione per la verifica formale che controlla approfonditamente tutti i possibili comportamenti di un chip quando questo si trova ancora nella fase di progettazione, offrendo una garanzia matematica della sua validità grazie al ricorso a tecniche di calcolo parallelo. Il compilatore Focs traduce invece le asserzioni Psl in checker Hdl che vengono quindi integrati nell'ambiente di simulazione. Questi checker implementano il monitoraggio ciclo per ciclo dei risultati della simulazione del chip rilevando eventuali violazioni delle asserzioni. "Prevediamo grandi innovazioni nella progettazione e nella verifica dei chip grazie alle tecniche di design e controllo frutto del progetto Prosyd", ha affermato Dieter Muenk, General Manager di E&ts per l'area Emea. "Queste nuove soluzioni dimostrano il continuo impegno di Ibm nel servire i propri clienti introducendo rapidamente sul mercato tecnologie allo stato dell'arte per la progettazione e la verifica".  
   
   
BETA SYSTEMS ANNUNCIA IL RILASCIO DELLA NUOVA ARCHITETTURA DI BETA 92: BETA 92 ENTERPRISE - ARCHIVIAZIONE CENTRALIZZATA E GESTIONE CROSS PLATFORM DEI LOG STRATEGICI DI TUTTA L'AZIENDA  
 
Milano, 9 marzo 2005 - Beta Systems Software Ag, Berlino (Prima Standard:bss), multinazionale tedesca specializzata nello sviluppo e nell'implementazione di soluzioni per la gestione del Data Center, del Document Management e della Sicurezza, presenta la nuova versione di Beta 92: Beta 92 Enterprise v.4.1. Beta 92 Enterpise è la soluzione "best of breed" nell'ambito della divisione dedicata al Data Center Management che si compone del prodotto base e di una serie di funzionalità ad elevato valore aggiunto. In particolare Beta 92 Enterprise consente la gestione e l'archiviazione, automatica e da una postazione centralizzata, dei Joblog e System log provenienti da sistemi Z/os, Unix, Windows e Sap, rendendoli poi disponibli in un breve lasso di tempo per analisi e audit dei processi It. Questa evoluzione è particolarmente importante da quando le aziende devono aderire a requisiti legali e standard come Hgb, Sox, Bs 1799 o Hipaa, che riguardano la documentazione completa dei processi di business. Beta 92 Enterprise consente, analizzando una grande mole di dati, la ricostruzione completa di eventi a fronte di processi di business strategici per l'azienda e, tali dati, possono assumere una valenza legale. In passato era particolarmente difficile fornire prove di quanto avviene su piattaforme distribuite Windows e Unix, perch0 i joblog erano generalmente raccolti su base giornaliera o venivano archiviati per breve tempo. "Con Beta 92 Enterprise siamo in grado di offrire uno strumento all'avanguardia, con il quale le aziende potranno conformarsi ai requesiti necessari nell'ambito della gestione dei processi di business strategici" ha affermato David Ferré, Vicepresidente e Direttore della Business Unit di Beta Systems dedicata al Data Center Management. "L'utente avrà inoltre la possibilità di accedere in modo veloce e sicuro a importanti informazioni di processo provenienti da applicazioni e-commerce e sicurezza, indipendenetemente dalla piattaforma dove queste sono state generate" continua Ferré. "Sistemi Windows e Unix possono essere monitorati utilizzando uno strumento centralizzato". Nuove funzioni e caratteristiche: Con la nuova versione, i Joblog provenienti da sistemi operativi Windows (2000, 2003, Xp, Nt) e Unix (Aix, Sun, Hp-ux, Linux, z/Linux) possono essere importati e registrati. Lo stesso è valido per i log event di Windows, per esempio Unicode Log. Beta 92 Enterprise è dotato di un'interfaccia utente grafica basata su Java (Gui) che distingue tre catagorie di log (z/Os, Sap e Unix/windows) e fornisce all'utente un chiaro livello di visualizzazione. Possono essere inoltre definiti i layout di selezione individuali per i vari tipi di Joblog. I Joblog possono essere, ad esempio, selezionati da Sap e Unix e mostrati uniformemente nello schema dei risultati. In ambiente Sap, Beta 92 Enterprise distingue i log di attività e i log del sistema Sap. Entrambe le categorie possono essere importate in Beta92 Enterprise, riconoscendo diversi client come Sap R/3 security. Sap è accessibile con una chiamata Rfc dall'interfaccia standard Bc-xbp, versione 1 e 2. Essendo Beta 92 Enterprise Version una soluzione cross-platform studiata appositamente per essere utilizzata su scala aziendale, i costi connessi possono essere allocati sui singoli dipartimenti. A questo proposito, la nuova versione può scrivere record Smf che contengono l'origine e lo scopo dei Joblog importati. Questi record Smf possono essere uniti a centrii di costo ed essere archiviati come parte della definizione di Beta 92.  
   
   
IN ANTEPRIMA AL CEBIT: BITDEFENDER E LE SUE NUOVE TECNOLOGIE  
 
Milano, 9 marzo 2005 - Bitdefender presenterà al Cebit di Hannover delle nuove tecnologie in grado di ridurre i tempi di reazione. Alcuni dati su queste nuove invenzioni riguardano due aree principali: quella di aggiornamento e quella di rilevazione in grado di poter cambiare il nostro modo di pensare alla " protezione antivirus ". Il metodo dell'aggiornamento della firma è stato lungamente criticato dagli osservatori e dai media, perché visto come sicurezza " reattiva " piuttosto che " proattiva ". Con questa nuova tecnologia potremmo finalmente dire addio ai giorni "della corsa all'aggiornamento". Bogdan Dumitru Cto di Bitdefender dichiara: " il campo di analisi euristica è stato fatto avanzare. I clienti di Bitdefender possono prevedere una rilevazione automatica del 60% dei nuovi virus, senza la necessità di aggiornamenti della firma. La tecnologia sarà introdotta gradualmente nel corso dei prossimi mesi, ma dovremmo cominciare a vedere i primi risultati subito dopo il suo lancio ". Il 12 marzo al centro Convention del Cebit - Hall 12 - avrà luogo una conferenza stampa durante la quale saranno svelati ai media i dettagli di questa nuova tecnologia. I punti chiave saranno annunciati dal fondatore e Ceo Mr. Florian Talpes. L'evento sarà presenziato da Mr. Nagy Zsolt, il Ministro per le Comunicazioni e le Tecnologie romeno.  
   
   
E-MOTION: AL VIA LA DISTRIBUZIONE DI TREO 650? COME PER IL TREO 600, NUMERO RECORD DI PRE-ORDINI IN FASE DI LANCIO  
 
 Milano, 9 marzo 2005 - Dalle antenne evolute dei dinosauri del Treo 600, E-motion continua il suo viaggio con la distribuzione del nuovo Treo 650? di palmOne?, il nuovo dispositivo superintelligente improntato alla massima mobilità, con un servizio di posta elettronica wireless, un telefono cellulare Gsm/gprs1 con tecnologia Edge a copertura globale e un organizer Palm Os. "Treo è un unicum, un prodotto diverso da tutti gli altri: chi lo usa, non può più farne a meno. Una evidenza testimoniata dal numero di pre-ordini che ormai ci raggiunge non appena si inizia a parlare di una nuova versione", ha commentato Vladimiro Mazzotti, Amministratore Delegato di E-motion. "Così è stato infatti anche per il nuovo Treo 650, uno smartphone doppiamente rivoluzionario, il più completo disponibile oggi sul mercato, che promette di superare in brevissimo tempo le tappe già straordinarie del 600". Tutte le funzionalità del Treo 600 sono state migliorate e potenziate in questa nuova release; Treo 650? è Bluetooth, ha la batteria removibile, uno schermo più ampio e una fotocamera con prestazioni nettamente migliori del predecessore. Treo 650? ha migliorato le funzionalità della comoda tastiera Qwerty integrata per comporre rapidamente i messaggi di posta elettronica, Sms o Mms. Un ampio schermo a colori permette di visualizzare allegati di posta elettronica, incluse fotografie, file di Word, Excel e Powerpoint. Treo 650? supporta le reti Gsm con tecnologia Edge1, lo standard internazionale per le comunicazioni dati wireless ad alta velocità per accedere alla posta elettronica, al Web e a numerose applicazioni in modo veloce e con la massima garanzia di sicurezza. Treo 650? è inoltre equipaggiato con fotocamera digitale ad alte prestazioni per scattare fotografie e registrare filmati. "Sveleremo molto presto le nuove promozioni che abbiamo pensato per il nuovo Treo 650?", dichiara Filippo Bellotti, Presidente di E-motion. "Come sempre, saranno azioni frutto della nostra passione e energia, che contiamo possano essere il veicolo più efficace per contagiare anche gli utenti, così come è successo per il 600". L'attenzione nei confronti del vendor, così come dell'utente finale, è un valore in cui E-motion crede fermamente e che si concretizza in attività di promozione a supporto della distribuzione come i Treodays, le 900 giornate dedicate al Treo 600 organizzate lo scorso anno presso i principali rivenditori di tutta Italia o le campagne pubblicitarie negli aeroporti e a bordo di taxi personalizzati in diverse città italiane. Treo 650 è in vendita al prezzo di 699 Euro (Iva inclusa).  
   
   
PIERPAOLO DALZOCCHIO RAFFORZA LA SPECIALIZZAZIONE NELL’ ICT DI D&G THE AMROP HEVER GROUP  
 
Milano, 9 marzo 2005 - Pierpaolo Dalzocchio, una laurea in Ingegneria chimica al Politecnico di Milano e una carriera nel top management dell’Ibm, rafforza ulteriormente la specializzazione di D&g The Amrop Hever Group nell’executive search per il mercato Ict grazie all’ingresso nel network internazionale di Battalia Winston International, classificata come una delle 15 più grandi realtà del mercato di riferimento negli Usa. Nel 2005, la combinazione dei rispettivi mercati di D&g The Amrop Hever e di Battalia Winston International porterà ad un fatturato totale stimato in 140 milioni di Usd (circa € 107 milioni), circa 10 milioni di dollari in più rispetto al 2004. Questa unione rappresenta per Amrop la più importante partnership dopo la fusione con Hever (dall’omonimo Castello nel Kent) nel 2002. Da un lato rinforza la presenza di The Amrop Hever Group nell’importante mercato statunitense e dall’altro moltiplica ulteriormente le opportunità per il mercato italiano e globale. The Amrop Hever Group è rappresentata in Italia da D&g The Amrop Hever Group, con uffici a Milano e Roma. “Il settore dell’ Ict beneficerà particolarmente di quest’accordo. I protagonisti dell’Ict operano infatti da sempre su scala mondiale. Da oggi noi riusciamo ad aggiungere alla tradizionale eccellenza nella qualità dei servizi, una globalità dell’offerta di assoluto rilievo” – commenta Pierpaolo Dalzocchio. Il network ha la sua sede principale a Bruxelles, da dove coordina le attività delle 51 aziende associate di tutto il pianeta. La presenza nel mondo è capillare: 230 consulenti che lavorano in 82 città di 51 Paesi. Battalia Winston International ha uffici a New York, New Jersey, Boston, Chicago, Los Angeles e nella Silicon Valley. Grazie alla condivisione del business, delle strategie e delle modalità operative con le altre società del gruppo, D&g The Amrop Hever Group è in grado di offrire servizi di livello internazionale. Servizi come la ricerca e l’individuazione di manager ed executive e come la valutazione dei dirigenti di un’organizzazione. Servizi che vengono gestiti da consulenti-partner ed esperti di alto profilo, i quali operano con una specializzazione per settore industriale: finanza, consumer e retail, automotive, farmaceutica e health care, information technology e telecomunicazioni. Tra i diversi comparti, c’è interazione sia per le attività legate all’executive search di un cliente con sedi e filiali in tutto il mondo, sia per le ricerche limitate ad uno specifico Paese, o per quelle di respiro internazionale, come la ricerca commissionata nel 2004 da Wosm, World Organization of the Scout Movement. La selezione, molti ricorderanno, riguardava il ruolo di Segretario generale dello scoutismo mondiale e portò alla nomina di Eduardo Missoni, docente della Bocconi di Milano e nipote dello stilista, selezionato fra 114 candidati proprio da Pierpaolo Dalzocchio. “Portiamo ai nostri clienti un’ottica davvero globale - ha detto Luis Conde, Group Chairman - con un taglio concorrenziale in termini di slancio imprenditoriale, di profonda esperienza locale e di coscienza di possedere una qualità superiore. In Battalia Winston International abbiamo trovato un partner consolidato da molti anni e altamente professionale, con un’invidiabile reputazione negli Usa. “Oggi su cento richieste che ci pervengono da imprese – dice Luigi Mancioppi, partner e amministratore delegato di D&g The Amrop Hever Group – la metà proviene da aziende straniere, di queste circa il 20% da organizzazioni statunitensi, includendo anche le loro filiali in Europa. Il resto da Europa, Giappone, Estremo Oriente”. Questi dati sottolineano appunto la dimensione mondiale del Gruppo che si propone quindi quale interlocutore unico per le imprese multinazionali e come partner di riferimento sia per le aziende italiane che desiderano andare all’estero e sono alla ricerca di validi manager locali, sia di organizzazioni internazionali già presenti o in fase di start up nel nostro Paese e interessate a una dirigenza italiana. “In questo quadro – aggiunge Mancioppi – il mercato Usa risulta fondamentale, anche perché se si mira a sottoscrivere un contratto quadro di valore globale con un’azienda americana è là che bisogna farlo, quindi è là che bisogna essere presenti in modo efficiente e capillare. La nuova partnership con Battalia Winston International completa e rafforza quindi l’offerta di The Amrop Hever Group. Da questa operazione ci aspettiamo positive ricadute anche in Italia, con una crescita di almeno il 50% di richieste da parte di aziende statunitensi”. Commentando l’accordo, Luis Dale Winston, Chairwoman and Ceo di Battalia Winston International, ha detto: "Una carica di energia viene a tutti noi di Battalia Winston dalla espansione della nostra presenza globale e dall’unirci ad un’organizzazione i cui partners impersonificano le più forti società indipendenti nei rispettivi Paesi. Questo ci mette in grado di fornire ai nostri clienti lo stesso servizio e la stessa qualità, ma su base globale."  
   
   
NUOVA NOMINA NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI SELESTA ESPAÑA PAOLO SFERLAZZA NUOVO PRESIDENTE  
 
Milano, 9 marzo 2005 - Eletto durante l'ultimo consiglio di amministrazione di Selesta España, Paolo Sferlazza è il nuovo Presidente della società e Manuel Martin il nuovo Direttore Tecnico. Nato a Milano nel 1961 inizia la carriera in area commerciale nel 1984 nella società Syntax (gruppo Olivetti) nell'ambito del software di sistema. Nel 1988 matura ulteriori esperienze come Sales Supervisor in Pansophic Systems nell'area dei packages di sistema applicativi. Alla fine del 1990 entra in Selesta Gestione Centri Applications Spa, dapprima assumendo la responsabilità della direzione commerciale e successivamente acquisendo la responsabilità della direzione esecutiva della stessa. Nel 2002 crea e gestisce la Corporate Business di Selesta Spa, che si occupa di commercializzare e supportare tutte le soluzioni proposte dal Gruppo nell'ambito della Pubblica Amministrazione Centrale e viene chiamato a sviluppare la commercializzazione dell'attività produttiva di Selesta nei mercati esteri. Nel 2004 diventa Coo e Consigliere di Amministrazione di Selesta España. Il nuovo Presidente mantiene la Direzione Generale di Selesta España e la carica di Condirettore Operativo di Selesta Spa in Italia. Anche quest'anno la capogruppo Selesta Italia rinnova ed investe nuove energie nella filiale Selesta España per continuare a rafforzare la presenza del proprio marchio in un mercato (quello spagnolo e portoghese) che, per tradizione e valore, è sempre stato di primaria importanza per il successo internazionale del gruppo. Paolo Sferlazza ha infatti dichiarato che "Il 2004 sarà ricordato, dagli addetti ai lavori, come un anno duro e difficile per il mondo dell'Ict, e malgrado ciò Selesta Espana è riuscita a modernizzarsi sia al proprio interno con una nuova struttura più agile e flessibile, sia all'esterno proponendo nuove soluzioni infrastrutturali seguendo il concetto del best of breed, posizionandosi nel panorama informatico europeo come una società che aggiunge conoscenze tecnologiche proprie, per lo sviluppo e la realizzazione di nuovi e competitivi servizi rivolti alla pubblica utilità."  
   
   
ENRICO RAGGINI NUOVO DIRETTORE SUD EUROPA DI OPTENET SA  
 
Milano, 9 marzo 2005 – Enrico Raggini, già Country Manager per l’Italia e il Portogallo, dal mese di febbraio ha assunto l’incarico di Direttore dei Paesi dell’Europa del Sud (Italia, Francia, Spagna e Portogallo) di Optenet Sa, multinazionale di origine spagnola leader nel settore delle soluzioni per la sicurezza in Internet. La nomina rappresenta il riconoscimento degli importanti obiettivi raggiunti da Raggini dal 2003, anno del suo ingresso in azienda, che hanno contribuito in modo determinante allo sviluppo e alla crescita dei volumi e che hanno portato Optenet - nel 2004 - ad un incremento del giro d’affari del 75% rispetto all’anno precedente. Trentacinque anni, italiano di nascita e cosmopolita per vocazione, Enrico Raggini, dopo la laurea in Ingegneria Elettronica e un Master in Business Administration, inizia la propria carriera nel 1996 a Londra nella divisione commerciale dell’Headquarter europeo di Cnh del Gruppo Fiat. L’anno seguente è a Madrid nella sede di Iveco come Logistic & Production New Products Planning da dove rientrerà in Italia nel 2001 come Business Developer Manager del Dipartimento strategico di Edison. Dopo una breve pausa per conseguire un nuovo Mba presso l’Istituto de Impresa di Madrid, nel gennaio 2003 Raggini entra in Optenet Sa dove affianca i vertici dell’azienda in tutte le scelte strategiche più determinanti, dal posizionamento alle nuove aree di sviluppo, con l’incarico di Country Manager, dapprima per l’Italia e, dopo pochi mesi, anche per il Portogallo. “Sono molto onorato del ruolo che mi viene oggi affidato - afferma Enrico Raggini - perché rappresenta il riconoscimento del lavoro svolto in questi anni. Questa nuova opportunità che l’azienda mi sta offrendo costituisce una nuova sfida che intendo intraprendere con grande entusiasmo e determinazione”. “La chance che oggi mi viene data - conclude Raggini - mi consentirà di mettere a frutto le mie competenze per incrementare ulteriormente le opportunità di sviluppo dell’azienda e sfruttare i nostri punti di forza per diventare partner sempre più pronti ed efficaci per i nostri clienti”. A Raggini riporteranno i Country Manager dei singoli Paesi; il manager rivestirà ad interim anche l’incarico ricoperto ad oggi fino alla nomina del suo successore.  
   
   
SVILUPPATORI EUROPEI E LE SOLUZIONI ANTI-PIRATERIA UTILIZZATE  
 
Milano, 9 marzo 2005 - Una visione globale fornita dalla Bsa (Business Software Association) istituto di ricerca ha rilevato che circa il 36% delle soluzioni software installate sono pirata/illegali. A livello Europeo, questa percentuale cresce al 50%. Mediadev ha condotto una survey tra gli sviluppatori di software Europei per giudicare quanto loro conoscano il problema. Mediadev ha intervistato 1000 Isv (Indipendent Software Vendors) in Italia, Inghilterra, Francia e Germania. Il 70% degli intervistati hanno già adottato alcune “forme” a vario titolo di protezione contro la pirateria. In Germania le Isv sono le più previdenti avendo una percentuale parti al 75.86% utilizzatrici di soluzioni anti pirateria che sviluppano in casa, mentre nelle altre nazioni queste soluzioni sono adottate per il 75.36% in Francia, 70.18% in Italia e 57.86% in Inghilterra. Questo studio è volto a valutare la presenza di soluzioni pirata in Europa. Ci siamo focalizzati sulla percezione della minaccia da parte delle Isv, e le relative soluzioni implementate da queste per ovviare a tale situazione. La dimensione dell’azienda, è un fattore determinante? "Small" Isvs Abbiamo riscontrato che tra le Isv piccole (1 a 10 dipendenti), la tendenza generale (75% di quelle intervistate) in Germania, Francia e Italia è quella di adottare alcune applicazioni per proteggersi dalla pirateria. In Inghilterra circa 2/3 delle aziende intervistate di piccole dimensioni non hanno adottato alcuna soluzione che li protegga dalla pirateria. Le motivazioni esposte era principalmente che i progetti sviluppati da questi team sono piccoli e non giustificavano degli investimenti nella security. La minore protezione in Inghilterra è anche sottolineata dalla fonte Bsa. La minaccia avvertita è minore e dunque non è avvertita come criticità. Le Isv in questione che utilizzano delle soluzioni anti pirateria sono principalmente di due tipi. In Francia e in Italia nella misura del 66% le Isv utilizzano sistemi antipirateria quali l’autenticazione via password o chiave di accesso. In Inghilterra e in Germania le soluzioni utilizzate invece sono per lo più software antipirateria sviluppate da aziende terze specializzate in queste soluzioni. Maggiori sviluppatori, maggiore protezione Come tutti si aspettano, maggiore è la dimensione della Isv, maggiori sono le soluzioni anti pirateria utilizzate. Il 20% delle Isv tra 10 e 50 sviluppatori non utilizzano soluzioni anti pirateria. Il 10% delle Isv tra 50 e 100 dipendenti comincia ad utilizzare tali soluzioni. Anche nelle aziende con più di 100 dipendenti ci sono alcune che non utilizzano alcuna soluzione. La maggior parte delle Isv Tedesche e Inglesi restano fedeli alla commercializzazione delle soluzioni sulla security con circa il 75% utilizzano terze parti. L’italia mantiene una forte preferenza per l’autenticazione con il 66% delle Isv che utilizzano tale metodo. La Francia non si discosta molto dall'atteggiamento delle Isv Small. Le Isv utilizzano l’autenticazione tramite password e/o chiave (58.33%). Comunque, l’inserimento del codice è la seconda scelta con un terzo dei vendor tra 10 – 100 sviluppatori in questa fascia utilizzano questo tipo di protezione. Modello di distribuzione Ciò nonostante, il metodo di distribuzione impiegato dalle Isv chiaramente ha un impatto sulla soluzione adottata anti pirateria. Mediadev guarda ai Cd, modello Asp, download effettuati presso il cliente. Cd Le Isv distribuiscono applicazioni su Cd per le principali soluzioni software (27.59). Presso il cliente è la seconda modalità (19,54) seguono le autenticazioni tramite chiave o password (16.09%) e codice (14.94%). Circa il 21.84% delle Isv Europee che utilizzano questo metodo distribuzione non hanno un vero e proprio sistema di protezione. Asp Model Le Isv che si avvalgono di modelli Asp utilizzano soluzioni software (38.24%). L’autenticazione tramite chiavi o password 1/5 delle Isv – 20.59% e 17.65% rispettivamente. Il 14.7% dei provider i quali sono distribuiti tramite modello Asp restano con modelli non protetti. Tali soluzioni sono sviluppate in house dall’ 8.82% di queste. Download In principio la natura del modello di distribuzione del software, le Isv le cue applicazioni sono fruibili tramite download sono incline ad usare l’autenticazione tramite chiave o password (38.64%). Dunque queste soluzioni software sono usate dal 26.47% dei provider, il codice dei dati è usato dal 17.65% e soluzioni sviluppate in house dal 4.81%. Il 12.83% di queste Isv restano senza protezione. Le soluzioni installate presso il cliente Le soluzioni che vengono installate presso il cliente spesso non hanno protezione (33.64%). L’autenticazione tramite chiave e/o password è usata dal 22.73% con il 17.27 che utilizza soluzioni software. Il 15.45% delle Isv distribuiscono il loro software tramite un codice e il 10.91% usando soluzioni presenti in azienda. La loro attuale situazione e come stanno guardando al futuro Mediadev ha chiesto alle Isv intervistate quali sono le soluzioni utilizzate per “combattere” la pirateria e il loro livello di percezione della minaccia per il loro business. Si è evinto che tali Isv distribuendo le loro applicazioni online, l'8% delle Isv ha risposto che sono state sviluppate al loro interno delle applicazioni. Le Isv distribuendo i loro software in modalità Asp hanno identificato questo problema come priorità il 76% lo ha posto come priorità. Le Isv che utilizzano applicazioni su Cd e che vengono successivamente installate dal cliente, l’opinione rimane divisa con 1 su 2 che utilizzano applicazioni di identificazione. Le Isv che installano le applicazioni direttamente presso il cliente non avvertono l’esigenza di sviluppare soluzioni anti-pirateria. La sicurezza è presa in considerazione ma non è considerata priorità. Mediadev ha evinto che i provider che distribuiscono su Cd le loro applicazioni non hanno delle problematiche legate alla pirateria. La natura della distribuzione è spesso percepita come metodo di riduzione della minaccia che come prevenzione della pirateria. I distributori Asp sono quelli più soddisfatti poiché utilizzano la protezione che hanno in loco. In media, le Isv le cui applicazioni sono distribuite sia in modalità Asp utilizzano le loro soluzioni di security 8 su 10 hanno risposto che stanno valutando delle soluzioni alternative. Noi abbiamo evidenziato che tali Isv le quali hanno applicazioni online non riscontrano molti problemi. In conclusione tutte le Isv a prescindere dal metodo utilizzato per la distribuzione del loro software avvertono un incremento della minaccia in questo ambiente e quindi valutano le varie soluzioni che possono offrire maggiore sicurezza. Conclusioni Se escludiamo come fattore determinante la dimensione delle Isv, il modello di distribuzione e le nazioni come fattori, si evince che le Isv le quali impiegano soluzioni inerenti la sicurezza, il 43.18% commercializza a terze parti, 32.39% sceglie di fare uso dell’autenticazione tramite password e/o chiavi, il 14.77% sviluppa le loro soluzioni di sicurezza e 9.66% un codice. Di queste Isv le quali usano commercializzare soluzioni di security, c’è il 32.35% dei provider usano soluzioni della Macrovision e 17.71% usano soluzioni come Aladin. La sicurezza ha maggiore priorità per il 58% delle Isv che abbiamo intervistato. Per il 63% la protezione è stata incrementata negli anni scorsi.  
   
   
HACKER SEMPRE PIÙ FURBI: LA NUOVA MINACCIA SI CHIAMA ROOTKIT. AL CEBIT CHE SI APRE GIOVEDÌ AD HANNOVER, F-SECURE È LA PRIMA A PRESENTARE UNA TECNOLOGIA PER COMBATTERLA  
 
Milano, 9 marzo 2005 - Gli hacker diventano ogni giorno più abili nell’inventare tecniche sofisticatissime per violare server e Pc aziendali e domestici. La più recente si chiama Rootkit, termine ancora poco noto al largo pubblico e che deriva dal gergo informatico, dove “utente root” è l’amministratore del sistema, ovvero colui il quale detiene il massimo livello di accesso e controllo per fini di gestione del sistema stesso. Quindi i rootkit sono degli insiemi di programmi che gli hacker usano per perpetrare un attacco a un sistema (in genere un server o un Pc aziendale) e divenirne, in pratica, gli amministratori. Un rootkit, però, non è progettato per aiutare un intruso a ottenere un accesso al sistema, bensì per far sì che egli vi possa “lavorare" indisturbato. E’ insomma una tecnica messa a punto da hacker esperti per nascondere il software maligno (virus, worm, spyware, ecc.) agli strumenti implementati per individuarlo, quali ad esempio gli antivirus. I rootkit rendono invisibile l’inserimento di cavalli di Troia, keylogger o altri codici maligni, che possono così installarsi indisturbati sui computer e rubare dati e informazioni a scopi diversi, quasi sempre a fini di lucro. I rootkit nascondono così bene i codici maligni che nessuno degli attuali software di protezione (antivirus, antispyware, Intrusion Detection System) è in grado di rilevarne la presenza. Una minaccia potenzialmente enorme! Dall’inizio di quest’anno, la lotta ai rootkit che attaccano gli ambienti Windows è divenuta una priorità per gli esperti di sicurezza, come ha evidenziato la stessa Microsoft alla Rsa Conference che si è tenuta a metà febbraio a San Francisco. F-secure è la prima azienda specializzata in soluzioni antivirus a presentare una tecnologia specifica per combattere i rootkit. Al momento sembra che i rootkit siano utilizzati più “a supporto” degli spyware che dei virus e vi è già notizia di almeno un paio di intrusioni dove sono stati sicuramente impiegati dei rootkit. Sembra dunque che questa tecnica funzioni e che quindi sia destinata ad essere sempre più utilizzata dagli hacker. "I rootkit hanno tutto il potenziale per diventare un problema molto serio nel prossimo futuro", spiega Mikko Hypponen, capo della ricerca di F-secure. "I rootkit possono guadagnare l’accesso a qualsiasi componente del sistema e fare indisturbati ciò che vogliono, installandovi virus o rendendolo vulnerabile in diversi modi. I prodotti di sicurezza tradizionali – compresi antivirus e spyware - sono impotenti di fronte a essi: non sono in grado né di individuarli né di rimuoverli".