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LUNEDì

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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Giugno 2005
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URGE: QUALCOSA CHE PAGHI LA TV AL POSTO DEGLI SPOT LE TELEVISIONI DIGITALI E TUTTO QUELLO CHE RUOTA ATTORNO PROVOCHERANNO IL TRAMONTO DEL MODELLO TELEVISIVO FINANZIATO DALLA PUBBLICITÀ CLASSICA. ANZI, HA GIÀ INCOMINCIATO, BASTA GUARDARE I MERCATI PIÙ EVOLUTI. I MIGLIORI SI ADATTANO, GLI ALTRI ….  
 
Milano,3 giugno 2005 – Sentite il lontano rombo della tempesta in arrivo? No? Forse perché non lavorate né in un’emittente televisiva né in un’agenzia di pubblicità e nemmeno in tutta quella serie di aziende, studi professionali eccetera che vivono sulla e degli spot. Oppure perché in questo momento la tempesta si sta addensando soprattutto in America e in Inghilterra, e l’America, come cantava quel tale, “è lontana, dall’altra parte della luna”. Epperò le tempeste viaggiano veloci e forse qualche dato “meteorologico” sarà utile a capire lo stato del clima televisivo. Negli Stati Uniti l’audience televisiva è calata del 2 per cento composito l’anno negli ultimi dieci anni, mentre la popolazione nello stesso periodo è cresciuta di 30 milioni di individui; sempre negli Usa, il costo a dollari costanti per raggiungere 1000 famiglie durante il prime time è cresciuto da 7,64 a 19, 85 dollari; il 5 per cento delle famiglie americane possiede un registratore video digitale (Dvr), come il famoso Tivo, e il 70 per cento dei possessori lo usa per eliminare sistematicamente e automaticamente gli spot dalle trasmissioni registrate; nel 2010 la percentuale delle famiglie con un Dvr salirà al 40 per cento. Sentite il brontolio? Non ancora? Allora considerate che per la più recente campagna Procter & Gamble (un “big spender” televisivo se ce ne è uno) il budget Usa è stato allocato al 75 per cento fuori dalla Tv. Prima di pensare “ma qui non può accadere” considerate questa progressione “nelle cose”. L’arrivo delle televisioni digitali avrà due effetti: aumenterà il numero di contenuti (canali è un termine che potrebbe diventare obsoleto) ma soprattutto cambierà la modalità di fruizione dei contenuti stessi. In America si parla già di “time shifting” e di “space shifting”, ossia di spostamento temporale e spaziale dell’esperienza televisiva. La chiave è sia l’utilizzo di “video” diversi dalla solita televisione, per esempio apparecchiature come gli smartphone con ricezione del digitale terrestre mobile (Dvb-h), ma soprattutto il fatto che uno stream video digitale è facilmente manipolabile, registrabile, assemblabile de disassemblabile a parte dello spettatore. E visionabile con tutta comodità quando lo spettatore lo decide. Già negli Stati Uniti le grandi audience si raccolgono ormai solo per eventi in diretta in cui il fatto di essere visti nel momento in cui avvengono fa effettivamente premio, ma sono pochissimi: il Super Bowl, la notte elettorale, forse quella degli Oscar, l’Nba, poco altro. Nemmeno i reality show reggono il confronto, tant’è che ormai sono pieni non di spot ma di promozioni di prodotto. Il Dvr è l’arma assoluta di questa corsa al palinsesto personale e visto l’uso che ne fanno gli spettatori (eliminazione degli spot), le conseguenze sul mercato pubblicitario sono facilmente prevedibili. Sempre negli Usa il numero di spot sulle Tv commerciali sta scendendo dal 2003. In termini tecnici, il concetto di “prime time” svanisce per lasciare il posto ad altre idee ancora vaghe, come il “my time” o forse il “window time”, ossia il momento in cui lo spettatore è disposto a dare ascolto a un commercial, a una promozione, a qualcosa che la Tv può vendere a un’azienda. Ammesso che sia possibile convincere lo spettatore a non cancellarla. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di cercare di trasformare il maggior numero possibile di programmi/contenuti in eventi “live” la cui essenza non può essere goduta “in differita”. Il modo di solito scelto è quello dell’interattività, cercare di coinvolgere gli spettatori in quello che succede. Qualcuno sta facendo soldi a palate già ora. L’inglese Itv ha portato il suo fatturato da 9 a 30 milioni di sterline in un anno solo facendo pagare agli spettatori di alcuni reality il fatto di votare i concorrenti via Sms. Soldi a palate per un’azienda ma una goccia nel mare del mercato pubblicitario Tv: è chiaro che se l’interattività deve sostituire gli spot come fonte di finanziamento per le Tv, bisognerà inventare qualcosa di più sostanzioso. Business models basati sulla possibilità di comprare via Tv interattiva i prodotti visti in uno spot sono a prima vista promettenti ma poi mostrano la corda. E il Dvr incombe comunque. Forse il modello giusto è quello di lasciare declinare gli spot e puntare su cose completamente extra-Tv. Tf1, la principale Tv privata francese, già oggi genera più del 50 per cento di ricavi da fonti diverse dalla pubblicità: dal merchandising alla vendita di contenuti. Oppure, disinvestire dalle televisioni “classiche” quando il loro valore azionario è ancora ai massimi…. E magari investire da qualche altra parte con i soldi ricavati. Michel Kubler, vice-president del business development di Tf1, è uno degli artefici della diversificazione e parlerà la mattina dell’8 giugno nel corso della seconda giornata del convegno internazionale “Le Televisioni Digitali” in programma alla Casa dell’Energia in Piazza Po 3, un evento della Settimana della Banda Larga. Per visionare il programma dettagliato, registrarsi gratuitamente ed iscriversi ai seminari di interesse, è sempre possibile usufruire del sito www.Broadbandweek.it/go.php?partnerid=comspot  
   
   
TELECOM ITALIA: PERFEZIONATO ACQUISTO DI VIRGILIO E TIN.IT DA TELECOM ITALIA MEDIA  
 
Milano, 6 giugno 2005 - In esecuzione delle delibere dei Consigli di Amministrazione di Telecom Italia e Telecom Italia Media del 4 aprile scorso, secondo le modalità già comunicate al mercato in tale data, è stato completato oggi il trasferimento a Telecom Italia delle partecipazioni di Telecom Italia Media nel settore internet (attività inerenti a Virgilio e Tin.it).  
   
   
TELECOM ITALIA MEDIA : STIPULATO ATTO CONFERIMENTO RAMO D'AZIENDA TIN.IT A NUOVA TIN.IT SRL (100% TI MEDIA)  
 
Milano, 6 giugno 2005 - Telecom Italia Media rende noto che, in esecuzione della delibera del Consiglio di Amministrazione del 20 maggio 2005, è stato stipulato oggi e depositato per l’iscrizione presso il Registro delle Imprese di Milano l’atto di conferimento del ramo d’azienda Tin.it a Nuova Tin.it srl.  
   
   
GIORNATA MONDIALE DELLA PROPRIETA' INTELLETTUALE: A CONFRONTO GOVERNO E ASSOCIAZIONI ANTIPIRATERIA MARTEDÌ 7 GIUGNO A ROMA UNA GIORNATA DI CONFRONTO SUL TEMA DELLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE  
 
Roma, 6 Giugno2005 -  "Il Mibac per la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale" è un importante evento che si snoderà in un'intera Giornata - il 7 Giugno, per celebrare la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale, istituita dall'Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (Ompi) - e costituirà un momento di analisi a trecentosessanta gradi sul tema del diritto d'autore e della lotta alla contraffazione e alla pirateria. L'appuntamento - previsto a partire dalle 9:30 nella Sala dello Stenditoio del Complesso San Michele a Ripa a Roma (via di San Michele, 22) - metterà a confronto i Ministri Rocco Buttiglione (Beni e Attività Culturali), Mario Landolfi (Comunicazioni), Claudio Scajola (Attività Produttive), Lucio Stanca (Innovazione e Tecnologie), il Sottosegretario Paolo Bonaiuti e i rappresentanti delle più importanti associazioni e federazioni del settore musicale (Fpm), audiovisivo (Fapav), editoriale (Aie) e del software (Bsa), unite nella quotidiana attività di contrasto alla pirateria in tutte le sue forme. Il convegno prevedrà inoltre una sessione di lavoro sull'attività dei singoli organi istituzionali che operano in materia di proprietà intellettuale e una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di esponenti del mondo politico e istituzionale. L'evento - promosso dal Ministero per i Beni e le Attività culturali (Mibac) in collaborazione con le associazioni di categoria e le associazioni antipirateria - nasce per fare il punto sul tema della tutela della proprietà intellettuale, anche alla luce delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie alla creatività ed ai consumatori. Innovazioni che dovranno svilupparsi anche e soprattutto in armonia con la tutela del diritto d'autore. La giornata sarà inoltre l'occasione per conoscere i risultati dell'indagine condotta dall'Ispo di Renato Mannheimer sul tema "Gli italiani e la proprietà intellettuale", che ha fotografato la percezione che il nostro Paese ha del fenomeno della pirateria e dell'entità del danno causato allo Stato e al mercato del lavoro. Un dato? Secondo l'Ispo, il 51% del campione intervistato considera la compravendita di cd musicali, libri, software o film piratati o contraffatti grave come il furto o il contrabbando di beni materiali. Più precisamente solo un intervistato su tre (28%) la considera grave come il furto in ogni caso, mentre il 23% la considera grave come il furto se effettuata a scopo di lucro. In questa occasione si darà quindi seguito al "P@tto di Sanremo" incentrato sull'uso dei contenuti nella rete e sulla cooperazione, avviata proprio a Sanremo, tra pubblico e privato. Il programma della giornata è in allegato.  
   
   
CON UNA MOZIONE ADA GIROLAMINI PROPONE INIZIATIVE SULLA LUNGIMIRANZA DELL’UMBRO WALTER TOBAGI  
 
Perugina, 6 giugno 2005 - omicidio di Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera ucciso dalle Brigate Rosse il 28 maggio 1980 a Milano, il Consigliere regionale di Uniti nell’Ulivo-sdi Ada Girolamini ha presentato una mozione finalizzata alla realizzazione di alcune iniziative da parte della Regione Umbria a ricordo “di un protagonista della storia e della vita democratica del Paese, il cui capitolo per certi versi presenta ancora molti lati oscuri”. Partendo dal fatto che Tobagi nacque proprio nel cuore d’Italia, nel comune di Spoleto, e dalla consapevolezza comune che fu “giornalista di grande cultura e di rigore intellettuale, cronista intransigente, libero e indipendente, capace di grandi approfondimenti e di lucide analisi, che scriveva con coscienza del terrorismo e della lotta armata e ne denunciava con serietà e serenità gli errori e le contraddizioni”, Girolamini ha chiesto ufficialmente l’impegno al Presidente del Consiglio regionale a farsi promotore di iniziative e momenti di studio e riflessione dedicati al giornalista, presentando un programma anche in collaborazione con il mondo accademico e della cultura, quello sindacale e del giornalismo della nostra regione. Una proposta, in verità, accompagnata anche dalla richiesta ad adoperarsi presso le amministrazioni comunali dell’Umbria perché si attivino, laddove non fosse già stato fatto, “per dedicare a Tobagi la denominazione di vie cittadine, a testimonianza di un mondo ideale e culturale che sicuramente nelle nostre città ha radici molto profonde”. Girolamini sottolinea nella mozione che “celebrarlo significa rendere omaggio al coraggio di un uomo che, in un clima d’odio e di intolleranza, fu testimone di verità e di impegno civile e sindacale, un socialista, un cattolico, un riformista serio e rigoroso nel ‘dna’ per la sua storia familiare, scolastica, universitaria, professionale, il quale sacrificò la propria vita per una battaglia di libertà e di giustizia, sempre perseguita con coerenza” Da qui l’esigenza che l’Umbria si riappropri “della conoscenza di un suo figlio, nella consapevolezza che è dovere di ognuno tenere sempre viva la memoria di figure esemplari come la sua, che alla logica insensata della violenza e della sopraffazione seppero opporre, in quanto nemici di ogni massimalismo e fanatismo delirante, le ragioni della democrazia, della tolleranza, della razionalità e della concretezza”.  
   
   
LE PARTITE DI QUALIFICAZIONE DELLA COPPA DEL MONDO FIFA 2006 PRESENTATI IN ANTEPRIMA ONLINE ED IN DIRETTA DA MEDIAZONE.COM. NUMEROSE PARTITE OFFERTA ONLINE IN DIRETTA A RICHIESTA  
 
Redwood City, 6 giugno 2005 - Mediazone.com, uno dei principali fornitori di servizi di broadcasting online di contenuti audio e video concessi su licenza, ha annunciato l'offerta delle partire di qualificazione della Coppa del Mondo di Calcio 2006.  
   
   
WEBCHALLENGE: I RESPONSABILI MARKETING E COMUNICAZIONE SI SFIDANO SUL WEB DAL 15 AL 24 DI GIUGNO IMPEGNATI MIGLIAIA DI PROFESSIONISTI DELLA COMUNICAZIONE E DEL MARKETING  
 
Milano, 6 giugno 2005 - Webchallenge è un’iniziativa di Softpeople realizzata in collaborazione con Nielsen//netratings e Ied Comunicazione, che metterà alla prova migliaia di responsabili marketing e comunicazione di tutta Italia. Le registrazioni sono già aperte sul sito www.Webchallenge.it, mentre dal 15 al 24 giugno si potrà partecipare alla sfida online che offrirà a tutti gli iscritti la possibilità di divertirsi mettendosi alla prova e confrontandosi con chi, come loro, opera nel marketing e nella comunicazione. Supportato dai network più caldi della rete come Lavapiubianco.it, Mymarketing.net e Mlist.it, Webchallenge non è solo un gioco né un sondaggio, ma un’esperienza innovativa proposta per la prima volta in Italia. Tutti i partecipanti verranno premiati con il prezioso Report ‘Internet Trends over Europe’, la ricerca di Nielsen//netratings con i dati e i trend del mercato internet aggiornati al primo trimestre 2005. Fra i migliori sfidanti, verrà scelto colui che avrà a sua disposizione tutta la creatività di Ied Comunicazione per sviluppare un progetto per lui e la sua azienda. Da tempo il mondo delle imprese italiane, soprattutto quando ci si riferisce alle piccole e medie aziende, è sotto la lente di ingrandimento degli operatori del settore che cercano di capire il perché di un decollo a singhiozzo del web in Italia, quando in altri paesi è già una realtà consistente in termini di numeri e ricavi. Ma qual è la percezione di chi lavora concretamente nelle aziende? Quali informazioni hanno a disposizione per prendere le loro decisioni? Webchallenge aiuterà, forse, ad avere le idee più chiare, ma sicuramente darà, ad ogni partecipante, ad preziosi spunti e informazioni utili al proprio lavoro giocando online per pochi minuti. Www.webchallenge.it  
   
   
INTERATTIVA RAFFORZA LA JOINT-VENTURE CON GRUPPO TNT E PRESENTA I PROPRI APPLICATIVI E LA PROPRIA PIATTAFORMA. ILARIA SBRESSA, AMMINISTRATORE DELEGATO DI INTERATTIVA: “IL LEGAME TRA INTERATTIVA E GRUPPO TNT CONTRIBUIRÀ ALLO SVILUPPO DEL DIGITALE TERRESTRE IN ITALIA”  
 
Milano, 6 giugno 2005 – Si è chiusa con un ottimo bilancio finale la partecipazione di Interattiva all’Open House “Digital Broadcast Pride” organizzata dal Gruppo Tnt il 25 e 26 maggio a Roma. Interattiva, partner ufficiale di Gruppo Tnt, ha presentato un ricco bouquet di moduli Dvb-j Mhp compliant altamente performanti ed ha illustrato in anteprima le specifiche funzionali del nuovo content management system. Questo sistema, che verrà presentato ufficialmente il 10 giugno a Lucca durante il Forum Europeo sulla Televisione Digitale Terrestre, è in grado di gestire in modo estremamente flessibile e potente l’emissione contemporanea di contenuti sul digitale terrestre, in siti internet e nel mondo della telefonia mobile. “Sono molto soddisfatta della partnership con Gruppo Tnt” ha dichiarato Ilaria Sbressa, presidente ed amministratore delegato di Interattiva, “e la partecipazione di Interattiva all’Open House di Tnt a Roma ha confermato la forte sinergia esistente tra i due gruppi. L’integrazione tra due strutture che operano nello stesso settore, ma in ambiti diversi, non può che contribuire in maniera effettiva allo sviluppo del digitale terrestre in Italia”. “Abbiamo dato vita ad una stretta collaborazione per lo sviluppo di sistemi digitali per l’emittenza” ha dichiarato Alessandro Rumori, direttore commerciale di Gruppo Tnt. “Questo è il punto di partenza per una scelta commerciale di primissimo livello, nata dalla perfetta sincronia esistente tra le due aziende. Al momento La joint-venture tra Interattiva e Gruppo Tnt costituisce la proposta più forte nel settore broadcast, e sono fermamente convinto che questa giovane unione darà frutti importanti”. Il prossimo importante appuntamento per Interattiva è quello del 10 giugno a Lucca, quando parteciperà al Forum Europeo sulla Televisione Digitale Terrestre.  
   
   
MEDIASET HA RINNOVATO L'ACCORDO DI ESCLUSIVA TELEVISIVA CON CLAUDIO BISIO  
 
Cologno Monzese, 6 giugno 2005 - Bisio ha siglato con l'azienda un contratto di durata biennale che prevede, oltre alle nuove edizioni di "Zelig Circus", anche la possibilità di nuovi progetti nell'intrattenimento e nella fiction. Il rinnovo contrattuale con uno degli artisti più originali e amati dal pubblico avviene con un mese di anticipo sulla scadenza naturale e rispecchia perfettamente il percorso artistico di Bisio e il progetto editoriale di Mediaset. Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente di Mediaset, sottolinea che l'accordo "è nato in un contesto di grande intesa e affiatamento tra l'Azienda e Bisio, non disturbato dalle presunte offerte a mezzo stampa di queste settimane. Abbiamo messo la firma sul naturale esito di un percorso di crescita professionale e artistica partito da lontano e approdato a grandi successi. Siamo legati a Claudio da stima e da un solido rapporto umano, e siamo sicuri che insieme continueremo a fare buona televisione". "Sono contento di poter continuare l'esperienza di 'Zelig' - ha dichiarato l'attore Claudio Bisio - che ritengo non esaurita né da un punto di vista progettuale, né per quanto riguarda la mia presenza di 'capocomico', come un po' scherzosamente e un po' riprendendo una dicitura da antico teatro all'italiana, gli autori di Zelig mi hanno sempre definito. Sono lusingato dalle proposte arrivate dalla rete ammiraglia della Televisione di Stato e ancor più dai commenti positivi che si sono susseguiti in queste ultime settimane (dalla Fimi a Pippo Baudo). Ha vinto la voglia di fare meno televisione e diversificare le mie esperienze artistiche: sto girando un film tratto da 'La cura del Gorilla', romanzo di Sandrone Dazieri con Ernest Borgnine e Stefania Rocca e in autunno sarò in teatro con uno spettacolo tratto da "Merci" di Daniel Pennac - ha proseguito Bisio - Ringrazio Mediaset per avermi rinnovato la fiducia per altri due anni, permettendomi così non solo di proseguire a lavorare con gli amici di sempre Gino&michele e Giancarlo Bozzo, ma anche di potermi eventualmente sperimentare nella fiction, un genere televisivo da me poco frequentato ma affine alla mia esperienza di attore".  
   
   
IL COMUNICATTIVO TEMI E OSPITI DAL 6 AL 10 GIUGNO : “IL GIOCO COME COMUNICAZIONE”  
 
Roma, 6 giugno 2005 - Lunedì 6 giugno “Il gioco come comunicazione” Giuseppe Cossiga, presidente Associazione romana di storia militare. Gabriella Alemanno, direttore strategie Amministrazione autonoma Monopoli di Stato. Per la rubrica “Il libro ad alto tasso comunicativo” “La fabbrica delle emozioni” di Giuseppe Marchetti Tricamo (Francoangeli). Gli italiani amano il gioco, amano sfidare la sorte, mettere alla prova la loro fortuna. Dai giochi raffinati e rischiosi del Casinò alle ruspanti briscole e scope, dall’adrenalinico poker alla puntata su un ambo, magari su tutte le ruote come suggerito in sogno dall’amato nonno, gli italiani si trovano uniti in un unico sogno di vincita quando nel gioco del lotto c’è un numero che non esce da chissà quanto tempo. E per quell’unico numero sono capaci di perdere anche la camicia. Secondo alcune stime nel 2004 sarebbero stati giocati 23 miliardi di euro, poco meno del 2% del Pil nazionale. Dal rapporto annuale dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato emerge che l’anno scorso per i giochi è stato un anno davvero particolare, si è verificata un’autentica esplosione di giocate con un incremento rispetto all’anno precedente del 38%. Tutti a rincorrere la dea bendata, quindi, forse come risposta al caro euro e quindi al caro fagiolini o zucchine o patate. Martedì 7 giugno: “Televisione: quando il nuovo è vecchio” Michele Presutti, autore televisivo. Fabrizio Silvestri, autore “La vita in diretta”. Le trasmissioni televisive che a causa di un basso indice di ascolti vengono soppresse o spostate di orario e di giorni sono sempre di più tanto da formare ormai un cimitero virtuale di flop. Senza andare troppo in là nel tempo è sufficiente ricordare alcuni titoli come “Le tre scimmiette” condotto da Simona Ventura, “Ritorno al presente” con Carlo Conti, “Assolutamente” con Fabrizio Frizzi nonché Pippo Baudo alla guida di “Sabato italiano”. Ci sono poi alcuni programmi che sono passati come meteore poiché sono apparsi e subito spariti. E il caso di “Star flash” condotto da Jerry Calà e Elenoire Casalegno ma peggio ancora andò “Personality”, lo show condotto da Pino Insegno che non andò oltre il numero zero. Mercoledì 8 giugno: “Prove pratiche di comunicazione degli ascoltatori” Il Comunicattivo assegnerà i gadget del programma agli ascoltatori che chiameranno in diretta e dimostreranno di saper comunicare in modo efficace sottoponendosi ad alcune prove come la scrittura di una lettera d’amore, la presentazione a un colloquio di lavoro, il testimonial pubblicitario di un prodotto bizzarro. Numero verde Comunicattivo 800 555 701. Per la rubrica “Il Comunicattivo in direzione”, ideata per illustrare i compiti, i ruoli, lo stile e le finalità che diversificano i vari media italiani interviene il direttore del settimanale “Gente”, Umberto Brindani. Per la rubrica “Pungilingua” interviene il presidente dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini. Giovedì 9 giugno: “Comunicare con il videoclip” Fabrizio Pardini, direttore generale Media records Italia. Tony Verona, fondatore etichetta discografica Ala bianca. Vittorio Lombardoni, amministratore delegato Self distribuzione. La musica on-line conquista giorno dopo giorno un ruolo sempre maggiore nella discografia italiana. Gli ultimi dati sul consumo di musica digitale su pc e telefonini mostrano la necessità per i consumatori di avere accesso a un ampio e legale repertorio. Secondo l’istituto di ricerca Forrester nel 2009 il mercato di musica on line in Italia supererà i 340 milioni di euro. Siamo di fronte a una rivoluzione digitale, a una evoluzione del mercato verso Internet e verso la diffusione sulla telefonia. Nonostante i casi di inflazione e di impoverimento artistico il videoclip resta una delle realizzazioni più complesse e affascinanti del mondo musicale. Dietro ogni prodotto c’è la tecnica e l’estrosità di persone con caratteristiche artistiche rilevanti. Venerdì 10 giugno Il “Confessionale del Comunicattivo”: l’ospite di questa settimana è Luciana Littizzetto. Parla dello spazio che hanno i comici in televisione, dei suoi successi editoriali, del suo rapporto con l’informazione e dei suoi progetti. Per intervenire sul forum del Comunicattivo e ascoltare le puntate: www.Ilcomunicattivo.rai.it  
   
   
RADIO 1 RAI: LEO GULLOTTA AL “CONFESSIONALE DEL COMUNICATTIVO” “È TUTTO COSÌ SUPERFICIALE, È UNA POLTIGLIA DI ROBE CHE NON OFFRE ASSOLUTAMENTE NULLA. QUASI SEMPRE È ACCORDATO, QUESTO PUBBLICO VIENE MANIPOLATO”  
 
 Roma, 6 giugno 2005 - Venerdì 3 giugno alle 15.37 su Radio 1 Rai Leo Gullotta è stato l’ospite del “Confessionale del Comunicattivo”, laboratorio dei linguaggi della comunicazione ideato e condotto da Igor Righetti. Ecco un estratto dell’intervista realizzata da Igor Righetti. Recitare soddisfa le tue fantasie o è un modo per essere altro? No, recitare è un magnifico, meraviglioso lavoro che si deve amare per poterlo fare e che la televisione negli ultimi quattro o cinque anni l’ha fatto diventare soltanto un mostrarsi e basta. È un lavoro che faccio da quarantadue anni, ho sempre guardato chi è stato meglio di me cercando di comprendere soprattutto la grande lezione che non finisce mai dell’interprete. Come ti trovi, professionalmente parlando, nell’era dei Costantino e dei reality? Intanto parto da un principio: la televisione è un elettrodomestico e, come tale, bisogna usarlo. Io, poi, la faccio pure. Personalmente la televisione come dà, toglie. E quindi la faccio cambiando in continuazione, non proponendo molto. Passo dal varietà, alla storia, alla fiction, al film, cercando sempre di rinnovarmi, di essere fresco per chi mi ascolta o mi guarda. Cerco di essere sempre molto attento a questo elettrodomestico che sta in tutte le case, perché il teatro e il cinema si scelgono. La televisione si subisce… E questo lo devi tener presente. Chi non sa i gangli o non conosce questo mio mestiere, confonde i ruoli. E a questo punto la tv oggi è soltanto apparire, apparire e basta, mostrando il peggio che noi altri produciamo e che è dentro di noi. Il peggio della natura umana? Si. È tutto così superficiale, è una poltiglia di robe che non offre assolutamente nulla. Quasi sempre è accordato, questo pubblico viene manipolato. Tornando al tema iniziale al pubblico dico: “Siccome la tv è un elettrodomestico, non credo che teniate sempre aperto il frigorifero. Così fate con la televisione, ogni tanto dovete pur uscire, stare insieme con gli altri, scegliere cinema e teatro, il posto che volete, lo spettacolo che desiderate vedere. Assorbite l’aria che c’è attorno perché altrimenti si rimane infettati”. Condividi il modo con il quale Alessandro Cecchi Paone ha dichiarato la propria omoaffettività? Perché no? Mi sembra che questi tabù, questi temi, queste “rivelazioni”, aiutino a fare di questo Paese un Paese civile. Parlarne, discuterne, far sì che ancora una volta si dica che se avete persone accanto a voi non sono né malate, né di altro genere. D’altronde a me non viene in mente di dire che mutande hai stamattina. Sono faccende assolutamente personali e ti devo rispettare per la tua intelligenza, per la tua testa, per il tuo proporti umanamente, per ciò che sai fare, per ciò che desideri fare verso gli altri. Ancora sono tabù vecchi, sporcati da principi antichi, medievali, dove a questo non si sottrae, ahimé, la nostra Chiesa. Tutto diventa pesante, appesantito, sono tutti dogmi. Con i tabù crescono e sono cresciute tutte le popolazioni più povere. Noi lo siamo stati nei secoli anche. Non è un caso che nel Sud, e il Sud del mondo è sempre stato povero e azzannato dai poteri più forti, trovi casette antiche in pietra, semplici, con accanto magnifiche ed eccezionali cattedrali che dovevano impaurire. Io non sono per la soggezione, io sono per il parlare, sono per l’incontrarsi, sono per il cercare di capire. Siamo tutti esseri umani e dobbiamo rispettarci. Non dobbiamo dividerci tra “i più” e “i meno”, né di colore, né di sesso. Dobbiamo soltanto cercare di capire chi abbiamo davanti come persona civile, dobbiamo capire la sua onestà, la sua qualità. E sicuramente in generale le diversità hanno sempre arricchito le società, quindi si vive fintamente su molte cose. Il tabù affascina ma nello stesso tempo si nasconde. La spazzatura non dobbiamo più metterla sotto il tappeto. I tappeti si puliscono, le case si puliscono e, se ci sono dei problemi, si mettono su un tavolo, si discute. Cercando di capire, che è una parola magica. Capire non condannare. Come pensi di diffondere la cultura della diversità? Pelle, sesso, regione, provenienza, mi sembra una cosa talmente normale. Diverso da chi? Da che cosa? Perché? Chi stabilisce che io sia più intelligente o tu più stupido o viceversa? In virtù di che cosa? Qual è il quoziente intellettivo mio o tuo? Stiamo parlando, stiamo discutendo quindi significa che siamo due persone che stanno cercando di ascoltarsi. Perché diffondere? Io sono con chiunque, l’importante è che non ci sia sopraffazione, che vengano rispettati i diritti dell’uomo. È stata scritta una Carta nel ’46, “La carta dei diritti dell’uomo”, dell’individuo, dell’essere umano. Siamo nel 2005 e ancora discutiamo di questa mancanza di diritti. Pensa che cosa non ha fatto l’essere umano. Hai paura del tempo che passa? Beh sì, paura no, ma insomma lasciare questa vita… io ho cinquantanove anni quindi, bene che mi vada, ho un’altra ventina d’anni. Il tempo scorre, la vita è bellissima, sia con la pioggia, sia con il sole. Mi dà fastidio lasciarla ecco. Quali sono i tuoi affetti più grandi? Le persone che mi vogliono bene e a cui io voglio bene, però non con superficialità, con stima, con fiducia. Puoi anche non vedere un amico per tantissimo tempo, però sai che magari sta in Alaska e basta una telefonata, hai bisogno, e quella persona ti viene a trovare. Pensi che l’informazione sia adeguata alle necessità di oggi? No. Manipolata, indirizzata, la cosa che mi stupisce è che il pubblico, tantissime volte, per debolezza o per tutta un’altra serie di cose, si lascia manipolare. Non si pone la domanda, non cerca di sapere di più, sia da un lato sia dall’altro. Si ferma. A volte cerca di vendersi per un pacco di pasta che è una cattiva, lontana, abitudine tutta italiana. Che cosa vorresti vedere di più in televisione? Innanzitutto, per esempio, in questa televisione non fanno niente di particolare, devi andarla a cercare con il lanternino. Da “Report”, della Gabanelli, oppure a “Markette”, questo varietà curioso o a “Che tempo che fa” di Fazio. Sono delle belle discussioni, aiutano a capire. Non si può vedere a tutte le ore il reality show, che poi voglio sapere dove sta ‘sto reality, ma vabbè diventa un altro discorso. Per esempio lo spettacolo di Arbore, andato in notturna praticamente, è comunque il gusto di un uomo che ha offerto musica eccellente, scoperte musicali nuove di grandissimo gusto. C’è il piacere del “cazzeggio” senza andare nella stupidità, nel cattivo gusto. C’è una misura. È una misura che accompagna da sempre quest’uomo e il suo gruppo di lavoro ovviamente. Sei pigro? No tutt’altro. Io sono un Capricorno, già come segno zodiacale. Quindi sono molto attivo, molto pignolo, qualunque cosa io debba fare mi ci impegno al massimo. Se un Capricorno in generale ti dice che tu desideri la luna ed è impossibile prenderla, verrà un giorno che si presenterà con la luna. Non dimentica. Sono una persona leale, quello sì, molto onesta. Lavoro e vita privata sono un tutt’uno? No, il lavoro è lavoro e la vita privata è vita privata. E guai, a mio modestissimo avviso, a mischiare le cose. La verità è che la mischiano, sempre per quel famoso discorso di casualità nel dimostrarsi e basta. Quali caratteristiche positive ti riconosci e quali quelle negative? Tra le positive la lealtà, la disponibilità e l’onesta. Quelle negative forse troppo pignolo e, forse, ma non ne sono convinto nel metterla tra le caratteristiche negative, la mia disponibilità. Essere o apparire che cos’è più importante? Ma essere no! Essere, essere, comunque, con il sole, con la pioggia, con problemi. Cercare di capirsi perché questa vita è meravigliosa. Il desiderio più forte? Io mi sento uno fortunato. Sono contento della mia vita, ringrazio i miei genitori. Io sono nato in un quartiere povero di Catania, un quartiere a rischio si direbbe oggi. Però mio padre, io sono l’ultimo di sei figli, ci ha mandato tutti a scuola, ha cercato di darci due cose basilari che tutt’oggi mi porto dietro: la responsabilizzazione, la dignità, il rispetto per gli altri. Quindi non ho qualcosa che desidero. La curiosità mi ha sempre accompagnato nella vita, ancora oggi per fortuna. E quindi guardare, guardare, osservare, capire. Credo che questa sia la cosa che poi ti dà un grande premio della vita. Progetti? Tanti. Quasi sicuramente dopo tanto tempo, l’anno prossimo ritornerò a teatro con uno spettacolo prodotto dal teatro Eliseo. Sarà uno dei due spettacoli di punta. Dopo Pasqua del 2006 debutterò, e poi starò in giro per quasi due stagioni per l’Italia, con “L’uomo, la bestia e la virtù” di Pirandello, che è una commedia graffiante proprio sull’ipocrisia. Prima di allora? Sto finendo di girare un film in Francia che uscirà la prossima stagione sul mercato francese. In Italia non so quando. Poi un probabile inizio di un film da un testo di Pirandello, dovrebbe essere “Liolà”, per la regia di Gabriele Lavia. E poi una fiction da un testo letterario importante verso settembre-ottobre. E poi una serie di eventi, di incontri con grandi autori. Uno a Bologna, uno ad Ancona. Insomma un po’ di roba. Non avrai il tempo per annoiarti… Avendo scelto un mestiere che amo comunque non mi annoio. E chi sceglie un mestiere che ama, non si annoia mai. Soprattutto io, sempre nello spettacolo ma con generi diversi, mi sento come un medico generico con delle specializzazioni. Come deve essere questo mestiere.  
   
   
MONDADORI ACQUISISCE NUOVE FREQUENZE PER RADIO 101 LA PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE SERVITA SUPERA IL 70%  
 
Segrate, 6 giugno 2005 – Arnoldo Mondadori Editore S.p.a. Annuncia di aver perfezionato il 31 maggio - tramite la controllata Monradio S.r.l., società alla quale fa capo l'emittente radiofonica nazionale Radio 101 - l'acquisizione di diciassette impianti di trasmissione e relative frequenze già di Radio '80, emittente radiofonica riferibile alla società Beta S.r.l., per un investimento complessivo di 7,5 milioni di euro. L'operazione, che rientra nel piano generale di acquisizioni frequenze di Monradio, finalizzato all'incremento della copertura del territorio nazionale, consente a Radio 101 la capillare presenza nel Veneto e nei principali centri del Friuli Venezia Giulia, con una popolazione servita di oltre 5 milioni di abitanti. In seguito a questo accordo, la percentuale di utenti raggiungibili dal segnale di Radio 101 supererà quindi il 70%. L'acquisizione è subordinata all'ottenimento delle autorizzazioni di legge da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e delle altre Autorità competenti. A partire da oggi lunedì 6 giugno, Radio 101 - nell'ambito del processo di rilancio dell'emittente – si chiamerà R101. Il nuovo marchio sarà accompagnato dal claim "più la ascolti, più la senti", coerentemente con il rinnovato posizionamento della radio, il cui target di riferimento sarà composto da uomini e donne tra i 25 e 45 anni.  
   
   
REGIONE EMILIA-ROMAGNA: CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE NELL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ FISICA  
 
Bologna, 6 giugno 2005 - Il progetto promosso dall'Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-romagna ha l'intento di coinvolgere sul tema della corretta alimentazione i ragazzi che svolgono attività sportiva nelle società amatoriali, attraverso la collaborazione informata delle associazioni sportive, degli allenatori e delle famiglie dei ragazzi che svolgono attività' sportive amatoriali nelle più diffuse discipline sportive. La campagna di comunicazione sul tema "Alimentazione e sport" è rivolta ad allenatori, giovani atleti dilettanti e a chi pratica lo sport. E’ un’attività, di carattere informativo/formativo, che intende promuovere una corretta cultura e pratica dell’alimentazione e dell’attività fisica, come fattori di prevenzione molto efficaci nei confronti di patologie quali obesità, malattie cardiocircolatorie e osteoarticolari, soprattutto nei confronti di bambini e adolescenti. Queste fasce di popolazione sono particolarmente esposte a tali patologie e nel caso di un'attività fisica non adeguatamente supportata dal punto di vista nutrizionale, vanno facilmente incontro a forme di malnutrizione, che preludono ad imponenti deterioramenti dello stato di salute e all’instaurarsi di malattie. Con questo progetto si intende inoltre favorire l'assunzione di una dieta alimentare corretta e bilanciata dove il consumo giornaliero di tutti gli alimenti garantisca un adeguato apporto di sostanze minerali e vitaminiche, con funzione di integratori naturali. L'assessorato Agricoltura, competente in materia d’orientamento dei consumi e educazione alimentare, ritiene quindi opportuno promuovere una campagna di comunicazione sul tema "alimentazione e sport", che orienti verso una dieta alimentare in grado di assicurare al giovane sportivo adeguati fabbisogni nutrizionali e favorisca la conoscenza ed il consumo dei prodotti agroalimentari di qualità della regione, come le produzioni derivanti da agricoltura biologica e integrata e le produzioni tipiche e tradizionali. Le azioni della campagna sono rivolte ad allenatori e atleti delle principali discipline sportive in ambito regionale, e in particolare, atletica, nuoto, pallacanestro, pallavolo, calcio, ciclismo. La struttura dell’intervento prevede: Giornate di Formazione per allenatori sul tema dell'alimentazione nello sport, organizzate con il coinvolgimento delle associazioni sportive e dei medici sportivi individuati per le diverse discipline, con formatori individuati dalla Regione e realizzate in tutte le Province emiliano-romagnole; un volumetto divulgativo sui temi della nutrizione nello sport ad uso d’allenatori e atleti, in cui sarà trattata in generale la nutrizione di chi pratica attività sportiva, gli eventuali adattamenti che la pratica di una specifica disciplina comporta, gli alimenti ed i prodotti agroalimentari di qualità dell'Emilia-romagna; la realizzazione di 1 poster che tratterà in sintesi gli aspetti generali del tema alimentazione e sport e altri 6 poster di soggetti diversi, legati alla nutrizione nelle specifiche discipline sportive da affiggere nelle palestre, piscine, campi da gioco, ecc.; altro materiale tecnico, informativo e promozionale da distribuire ai giovani atleti, tra cui Cd, cartoline, frisbee, etc. Tutto il materiale sarà inviato direttamente alle società sportive operanti nella regione Emilia-romagna nelle discipline sportive di maggiore diffusione contenuto in 2.000 kit, ognuno costituito da 1 scatola-contenitore contenente: 20 copie del volume, 3 copie del poster generico, 3 copie di ogni tipologia di poster specifico, 50 cartoline generiche, 20 cartoline di ogni tipologia specifica, 5 Cd. Per informazioni tecniche sul progetto: Servizio Valorizzazione delle Produzioni, Assessorato Agricoltura, Regione Emilia-romagna, Viale Silvani, 6 - 40122 Bologna – sig.Ra Rosanna Mari rmari@regione.Emilia-romagna.it  
   
   
L’ARCHIVIO FOTOGRAFICO STORICO DI F.LLI ALINARI VIAGGIA VELOCE, SICURO E SENZA FILI  
 
Milano, 6 giugno 2005 – Alinari, la più antica azienda fotografica al mondo, ha scelto di potenziare la propria Lan aziendale adottando le soluzioni Cisco Systems. Grazie ai nuovi dispositivi introdotti, Alinari ha potuto aumentare le prestazioni della rete in termini di banda e di sicurezza consentendo, inoltre, la navigazione wireless. La digitalizzazione delle informazioni e dell'imponente archivio fotografico storico di Alinari ha generato una sempre maggiore necessità di banda per ottimizzare il flusso di lavoro basato sulla gestione delle immagini digitali, nonché di aumentare l’accessibilità ai servizi web aziendali quali siti business, education ed e-commerce. In particolare, Alinari ha rilevato la necessità di introdurre nella propria struttura sezioni di rete a gigabit con l'obiettivo di incrementare la produzione di materiale digitale. Per rispondere a queste esigenze, Alinari ha scelto di creare un’architettura basata su Switch Catalyst e completa quattro sottoreti dedicate alla razionalizzazione del flusso dei dati nelle diverse aree. In particolare, le sottoreti sono dedicate alle aree server (web, ftp, posta), digitale (scansione e ritocco), fototeca e museo. Per una realtà aziendale come F.lli Alinari, la sicurezza del proprio archivio costituisce un elemento essenziale e, per incrementare il livello di sicurezza dell’infrastruttura di rete, la Lan è stata protetta da un dispositivo firewall serie Pix che ha reso efficiente anche il processo di discriminazione dei pacchetti del protocollo Tcp/ip. Uno degli obiettivi di F.lli Alinari era creare una rete quanto più flessibile e fruibile e, a questo fine, grazie alla scelta dei dispositivi Cisco Aironet, è stato possibile realizzare una rete Wireless a copertura aziendale disponendo di connettività anche in luoghi non cablabili e facilitando la condivisione di materiale durante i meeting. La tecnologia Wi-fi ha permesso l'accesso in rete in modalità sicura e un veloce trasferimento dei dati. Il tutto salvaguardando ambienti architettonici di prestigio come quelli della sede storica di F.lli Alinari. “Grazie ai numerosi protocolli di autenticazione sicura e di navigazione wireless veloce, come i protocolli Ieee 802.11g e Ieee 802.11x, standard nella comunicazione wireless, e all’ affidabilità ed altissima qualità tecnologica di Cisco Systems, è possibile oggi incrementare la connettività e migliorare le prestazioni di un archivio fotografico storico e prestigioso come il nostro”, ha affermato Andrea de Polo, responsabile nuove tecnologie di F.lli Alinari. “Cisco Systems è un partner decisivo per Alinari, ci affideremo a lui anche per l’infrastruttura di rete del nostro Museo Nazionale di Storia della Fotografia, di prossima apertura a Firenze. Oggi l'arte, la cultura e la fotografia digitale di qualità viaggiano in modalità sicura sulle reti wireless Cisco”. “Siamo lieti che F.lli Alinari, una realtà di assoluto prestigio e protagonista nel panorama culturale italiano ed europeo, abbia scelto di affidare i propri dati alla tecnologia Cisco Systems", ha aggiunto Paolo Delgrosso, Direttore Commerciale Canale e Pmi Cisco Systems Italy. “L'achivio fotografico di F.lli Alinari, patrimonio culturale e storico di enorme valore, potrà essere gestito in modo semplice ed efficace grazie alla nostra tecnologia di rete integrata. Il tutto in assoluta sicurezza.”  
   
   
PROGETTO ITALIA: NUOVA RIVISTA QUADRIMESTRALE PRESENTATO IL PRIMO NUMERO  
 
Milano,6 giugno 2005 –E’ stato presentato oda Pierluigi Cerri, Andrea Kerbaker e Massimo Vitta Zelman il primo numero della rivista quadrimestrale “Progetto Italia”, un periodico inviato gratuitamente ai più abituali frequentatori degli appuntamenti che la società del Gruppo Telecom ha organizzato dalla sua nascita negli ultimi due anni e mezzo. La rivista nasce da due considerazioni: la notevole attenzione degli italiani alle proposte culturali di qualità, nelle città di provincia come nelle metropoli, nel sud come nel centro o al nord; la profondità e l’importanza dei dibattiti stimolati da queste proposte. È sembrato che una rivista fosse il miglior mezzo per completare il percorso di questi pensieri, raccogliendo alcuni dei contributi più interessanti, integrati da scritti concepiti ad hoc. I contributi editoriali sono approfondimenti del tema scelto di volta in volta. Il progetto grafico è di Studio Cerri & Associati, la stampa a cura di Skira. La rivista è monografica: il primo numero è dedicato a “La responsabilità illimitata”. Siamo tutti responsabili, senza limiti. Il tema viene affrontato da diversi punti di vista: in primo luogo la responsabilità delle imprese. “La qualità sociale dello sviluppo” è l’editoriale di Marco Tronchetti Provera: viene sottolineato come imprenditori e imprese siano una componente fondamentale di una società che cammina sulla strada del progresso civile, un progresso fatto anche da crescenti gradi di libertà: dall’ignoranza, dall’emarginazione, dalla malattia. Le fotografie a corredo dell’articolo portano la firma di Gianni Berengo Gardin. La responsabilità sociale della scienza è invece il tema affrontato dal Premio Nobel Maurice Wilkins, uno degli scienziati a cui si deve la scoperta del Dna. Lo scritto presentato è stato composto dallo scienziato nordamericano poco prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2004. Giovanni Malagò declina questo tema nel mondo dello sport, una palestra di vita per formare cittadini migliori, fin dall’infanzia. Non a caso, l’articolo porta il titolo “Educhiamoli da piccoli”. Ma la responsabilità è anche un percorso di riscatto da situazioni di infelicità, dalla malattia e dalle tragedie personali e collettive. La poetessa Vivian Lamarque presenta le opere “Pillole di futurismo”, dei giovani pazienti dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano. Ancora una poetessa, Alda Merini, ha messo in versi la fragilità dell’umanità di fronte alla tragedia provocata dallo Tsunami. Un grande fotoreporter, Roby Schirer, ha illustrato le poesie dei detenuti del carcere di Milano Opera che hanno frequentato il Laboratorio di lettura e scrittura creativa. Dalla reclusione agli spazi dell’Oceano: alcuni spunti dal diario di bordo di Andrea Stella, che al timone della sua barca progettata e costruita a misura di disabile, ha veleggiato da Genova a Miami. Sono inoltre pubblicati i messaggi di chi frequenta “Matti per il blog”, lo spazio web dedicato agli ospiti della Fondazione Lighea, la comunità che aiuta chi soffre il disagio psichico. Ad Antonio Paolucci e a Marco Magnifico il compito di sviluppare il ruolo dell’arte in questo contesto: Antonio Paolucci, soprintendente per il polo museale fiorentino, analizza il doppio messaggio di speranza, religioso e laico, che si diffonde da “La Derelitta” del Botticelli, celebre dipinto del ‘400 italiano, in mostra in questi giorni a Roma a cura di Progetto Italia, mentre Marco Magnifico, direttore generale del Fondo per l’Ambiente Italiano, illustra punto per punto il decalogo del Fai. Un progetto che invita tutti a un coinvolgimento diretto e consapevole per la salvaguardia del patrimonio artistico e ambientale. A chiusura del percorso, un grande reportage fotografico con immagini inedite del Mahatma Gandhi concesse dalla nipote Tara Gandhi Bhattacharjee per raccontare il pubblico e il privato del nonno. I prossimi fascicoli saranno a settembre “Il valore del racconto”, che avrà, tra gli altri, contributi di Vittorio Sermonti e di Umberto Veronesi, mentre a gennaio 2006 sarà il turno de “Il gioco di squadra”.  
   
   
JORGE HERRALDE VINCE IL PREMIO GRINZANE-EDITORIA INTITOLATO A GIULIO BOLLATI  
 
Torino, 6 giugno 2005 - Jorge Herralde, fondatore della casa editrice spagnola Anagrama, vince il Premio Grinzane-editoria, intitolato alla figura dell’editore Giulio Bollati, personaggio simbolo dell’editoria italiana. L’intellettuale spagnolo riceverà il premio nel corso della cerimonia di Premiazione della Xxiv edizione del Premio Grinzane Cavour sabato 18 giugno 2005 presso il Castello di Grinzane Cavour.. Dal 2001 il riconoscimento viene conferito a una personalità distintasi nel mondo dell’editoria internazionale, con l’intento di focalizzare l’attenzione sul ruolo strategico che gli editori oggi sono chiamati a svolgere nell’ambito della promozione della lettura, ma anche per sottolineare il valore etico del “mestiere di editore”. I vincitori delle precedenti edizioni sono stati: il tedesco Hans Magnus Enzensberger (2001), il franco-americano André Schiffrin (2002) e i francesi Antoine Gallimard (2003) e Odile Jacob (2004). Jorge Herralde ha fondato nel 1969 la casa editrice indipendente Anagrama, che finora ha pubblicato più di 2.300 titoli. Si è distinto negli anni per aver saputo scoprire nuove voci, i potenziali “classici” del futuro, e per aver riscoperto autori del Xx secolo ancora poco noti. Anagrama è diventata un punto di riferimento per tutti i giovani editori indipendenti del mondo: Herralde è particolarmente apprezzato non solo perché pubblica libri che corrispondono allo spirito del nostro tempo – stimolando così il dibattito intellettuale contemporaneo a livello politico e morale – ma anche perché, pur essendo un esperto di marketing nel suo settore, è sempre stato un intellettuale coerente con i propri principi. Nel catalogo della casa editrice di Herralde sono presenti nomi della letteratura internazionale, tra cui: gli spagnoli Alvaro Pombo, Soledad Puértolas e Enrique Vila-matas, i latino-americani Alfredo Bryce Echenique, Roberto Bolaño e Ricardo Piglia. Fra gli autori tradotti possiamo citare: Kazuo Ishiguro, Kenzaburo Oe, Pierre Bourdieu, Jack Kerouac, Ivan Mac Ewan, e gli italiani Roberto Calasso, Claudio Magris, Antonio Tabucchi e Alessandro Baricco. Nel 1997 Herralde ha inaugurato una collana di libri in catalano, pubblicata congiuntamente con la casa editrice Empúries di Barcellona. I titoli finora pubblicati sono 40.  
   
   
PREMIO LETTERARIO GIUSEPPE BERTO XVII EDIZIONE UMBERTO CONTARELLO E ANITA RAU BADAMI PROCLAMATI VINCITORI  
 
 Mogliano Veneto, 6 giugno 2005 – Umberto Contarello con Una questione di cuore (Feltrinelli Editore) per la sezione opere prime di narrativa italiana e Anita Rau Badami con Il passo dell'eroe (Marsilio Editori) per la sezione di narrativa straniera tradotta in lingua italiana sono i vincitori della Xvii edizione del Premio Letterario "Giuseppe Berto", la cui cerimonia si è svolta sabato 4 giugno presso la Villa La Marignana Benetton a Mogliano Veneto. Dopo il saluto delle autorità della città di Mogliano Veneto e del Comune di Ricadi, promotrici del premio, e l’intervento di Paolo Maurensig in omaggio a Giuseppe Berto, alla presenza della signora Manuela Berto, della stampa e del pubblico convenuto, sono stati proclamati i vincitori della Xvii edizione del Premio intitolato all’autore del Male oscuro. Presenti per l’occasione il padovano Umberto Contarello e l’indiana Anita Rau Badami, canadese d’adozione, ad entrambi i vincitori è stato pubblicamente consegnato il premio di Euro 7.500,00. Un momento di sentita commozione è stato dedicato alla memoria di Francesco Laversa, Sindaco di Ricadi recentemente scomparso. La sua figura è stata ricordata dalle autorità delle due amministrazioni, in particolare per il ruolo che egli svolse di promotore del Premio nel 1988 e di attivo fautore del gemellaggio e del forte legame che da lungo tempo unisce le due città. I nomi dei due vincitori sono stati prescelti da una rosa di finalisti che lo scorso 20 maggio, presso il Centro Nazionale degli Studi Manzoniani a Milano, la Giuria del Premio Berto – presieduta dal professor Giuseppe Lupo e composta da Goffredo Buccini, Ferdinando Castelli, Paolo Fallai, Giorgio Pullini, Folco Quilici, Marcello Staglieno, Gaetano Tumiati e Giancarlo Vigorelli – aveva selezionato dalle numerose opere pervenute. La cinquina per la sezione storica del Premio e la terna per la sezione straniera erano composte dai seguenti finalisti: Sezione Opere Prime Narrativa italiana: Mirco Belletti, Bianco e nero, L'autore Libri Firenze; Franco Bernini, La prima volta, Einaudi Editore; Umberto Contarello, Una questione di cuore, Feltrinelli Editore; Elisabetta Liguori, Il credito dell'imbianchino, Argo; Pier Carlo Rizzi, L'eredità dello zio Guido, Garzanti . Sezione Narrativa Straniera tradotta in lingua italiana: Marc Durin-valois, Chamelle, Voland Edizioni; Etgar Keret, Io sono lui, Edizioni e/o Anita Rau Badami, Il passo dell'eroe, Marsilio Editori. I Vincitori: Vincitore sezione Opere Prime Narrativa italiana Umberto Contarello “Una questione di cuore” Feltrinelli Editore, 2005, pagg. 120. Il romanzo di Umberto Contarello, Una questione di cuore, narra in prima persona una vicenda di solitudine, ambientata in anni a noi contemporanei e attraverso lo sguardo di un uomo che improvvisamente si ritrova malato. Il territorio del dolore diventa una dimensione accecante, superabile solo in chiave etica: la solidarietà umana è l’unica strada in grado di trasformare il sentimento di morte in cammino ascensionale e di mutare il procedere del tempo, quale vuota espressione di gesti, in un invito alla convivenza. Sperimentando un linguaggio fitto di sfumature ironiche, efficacemente sospeso tra la formula del colloquio e la percezione del quotidiano, Contarello percorre con disinvolta originalità la traiettoria del romanzo di formazione e, con stile maturo, ilare e leggero alla maniera di Calvino, ci consegna un ritratto di una generazione che continua a sentirsi dentro l’orizzonte della giovinezza, figlia di un pensiero debole ma non per questo meno disposta ad accettare con successo la sfida del tempo. Giuseppe Lupo Umberto Contarello è nato a Padova nel 1958; laureato in Lettere e Filosofia presso l'Università di Padova, lavora come sceneggiatore professionista dal 1982. Come autore di varietà televisivo è coautore di Fantastico 8. Come autore di fiction televisiva è cosceneggiatore della Piovra Sette e coautore del soggetto della Piovra Otto. Come sceneggiatore cinematografico, è coautore di soggetto e sceneggiatura di Marrakech Express per la regia di Gabriele Salvatores, finalista al premio Solinas. Coautore di soggetto e sceneggiatura de Il Toro (Leone d'Argento alla Mostra di Venezia), Vesna va veloce e La lingua del santo per la regia di C. Mazzacurati. Cosceneggiatore de Il carniere, sceneggiatura finalista al Premio David di Donatello e Un uomo per bene entrambi per la regia di M. Zaccaro. Autore di soggetto e sceneggiatura di Il metronotte per la regia di F. Calogero, di Luce dei miei occhi per la regia di G. Piccioni. Autore della sceneggiatura de L’aria che respiro, tratto dalla vicenda del Petrolchimico di Porto Marghera. Autore della sceneggiatura di Ovunque sei per la regia di M. Placido, coautore della sceneggiatura de La stella che non c’è, per la regia di Gianni Amelio. Vincitore sezione Narrativa Straniera tradotta in lingua italiana Anita Rau Badami “Il passo dell'eroe” Marsilio Editori, 2005, pagg. 407- traduzione di Fabio Zucchella. Romanzo di notevole spessore letterario, sapientemente strutturato, vivificato da interessanti squarci di attualità sociale e culturale sull’India, striato di pathos e di poesia. Il Premio Berto, che gli è stato assegnato, conferma gli altri prestigiosi premi internazionali da esso conquistati. Anche se Rau Badami vive in Canada, dove insegna alla University of British Columbia, è nata (nel 1961) e cresciuta in India. Conosce pertanto il complesso mondo culturale indiano e, in questo romanzo, lo ritrae con fedeltà, sottolineandone la ricchezza di sentimento e di civiltà, ma anche le contraddizioni e gli aspetti negativi. Nella sua analisi, condotta all’insegna della verità, è facile notare un sottofondo di amore e di comprensione per un mondo che va scomparendo. L’azione del romanzo si svolge in una cittadina dell’India meridionale, sulle rive del Golfo di Bengala. La calura, i monsoni, i cicloni e le piogge torrenziali scandiscono l’anno solare. La gente sopporta tutto con rassegnazione, convinta che tutto è fatalità e volere divino. In una vecchia “Grande Casa”, in stato di decadenza, non lontano dal tempio di Krishna, abita una famiglia di bramani, protagonista del romanzo. È composta di sei persone: la vecchia madre Ammayya, chiusa in un sordo egoismo, attenta a conservare una nobiltà e una tradizione che non reggono più, sdegnosa di tutto e di tutti; suo figlio Sripathi Rao stenta a sostenere la famiglia e si rifugia in occupazioni fasulle; sua moglie Nirmala, donna devota, fedele ed efficiente; i loro tre figli: Arun, attivista del movimento ambientalista; Putti, non più giovane, in perenne attesa di un fidanzato; Maya, intelligente, bella e intraprendente, se ne va in America, abbandona il fidanzato indiano e sposa un americano. Attorno a questi personaggi si muove il piccolo mondo della cittadina con le sue storie, la sua miseria, la sua rassegnazione, e anche la sua insofferenza. Maya, in America, sposandosi contro la volontà dei suoi, rompe un tabù ed è rinnegata dal padre; la sorella Putti sposa, lei bramana, un uomo di casta inferiore, e la nonna muore di crepacuore, i gioielli della vecchia, gelosamente conservati, risultano falsi; la casa nobiliare, allagata e inondata di lordure, è salvata dai nuovi parenti di bassa casta. In tale franare di persone, di tradizioni e di cose, un raggio di vita illumina il grigiore degli sfondi: la presenza della figlia di Maya, affidata a Sripathi alla morte della madre. La bambina simboleggia la vita che continua, libera dal peso di tradizioni che inceppano la convivenza. Il romanzo di Rau Badami offre un’immagine dell’India post-coloniale alla ricerca di un equilibrio tra tradizione e modernità. I suoi personaggi incarnano il dissidio di una società prigioniera di vecchi schemi culturali, che avverte il bisogno di liberarsi da quanto inceppa il cammino della libertà. In questo sfondo dialettico l’Autrice colloca alcuni gravi problemi filosofico-religiosi, soprattutto il problema del male. In uno stile semplice, colorito a amichevole, con Il passo dell’eroe Rau Badami ci suggerisce di non rifugiarci nel passato, ma di guardare avanti per costruire un futuro di libertà. Anita Rau Badami è nata nel 1961 a Rourkela nello stato dell’Orissa in India ed è cresciuta in un ambiente in cui l’inglese era la lingua principale. Dal 1991 vive con la sua famiglia in Canada dove insegna alla University of British Columbia. Best seller in America, tradotto in tutta Europa, Il passo dell'eroe ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Commonwealth Writers' Prize for the Caribbean and Canada e il Marian Engel Award. È stato anche finalista al Kiriyama Pacific Rim Book Prize e all’Orange Fiction Prize, confermando il successo ottenuto dal primo romanzo dell'autrice, Tamarind Mem.
Il Premio Letterario Giuseppe Berto - Xvii Edizione
Il Premio Letterario Giuseppe Berto per un'opera prima di narrativa è nato nel 1988, in occasione del decennale della morte dello scrittore, per volontà della moglie Manuela e delle Amministrazioni delle città che hanno costituito per l’autore i due poli di riferimento importanti della sua esistenza: Mogliano Veneto, la città natale, e Ricadi, in Calabria, luogo eletto a residenza, dove scelse di trascorrere gli ultimi anni della sua vita. Il Concorso si consolida attorno ad un gruppo di amici ed estimatori dell’uomo, quali i critici Domenico Porzio, Giancarlo Vigorelli, Michel David, Elio Chinol e Cesare De Michelis; gli scrittori Dante Troisi e Gaetano Tumiati, che avevano condiviso con Berto oltre due anni di prigionia nel Texas durante la seconda guerra mondiale. Una commissione formata storicamente da uomini strettamente legati a Giuseppe Berto da vincoli di amicizia, che ne rievocano il ricordo e l’esperienza, ma che nel corso degli anni ha visto l’aggiunta di nuovi membri, anch’essi scrittori. Finalità del Premio è quella di ricordare e riproporre il nome e l'opera di un scrittore che, nonostante i suoi grandi successi (basti citare Il cielo è rosso e Il male oscuro), è stato troppo spesso trascurato da alcuni ambienti letterari a causa del suo straordinario anticonformismo. Uomo e artista di forte temperamento e autonomia, autore di ampio respiro, fu più volte avversato da una certa critica ufficiale, nonostante la sua popolarità, che nel 1964 lo portò a vincere, caso unico, contemporaneamente il Premio Viareggio ed il Campiello con Il male oscuro, studio introspettivo e analitico della depressione. Il Premio che porta il suo nome segnala le opere che emergono per assoluta originalità di forma e di schiettezza di ispirazione. Opere prime, in ogni caso, con la precisa volontà di aiutare e incoraggiare scrittori alla loro prima prova letteraria e lanciarli nel panorama della narrativa nazionale, siano essi giovanissimi (come nella sezione Berto Giovani, rivolta agli studenti) o non più in giovane età. Perché se possibile è il reperimento di un editore, arduo è non venire emarginato tra la folla di scrittori più o meno famosi. Problematica che Giuseppe Berto ben conosceva, come anche i diversi ostacoli che si presentano lungo la strada della pubblicazione e della visibilità. Il Premio è stato quindi concepito per mantenere fede alla volontà di Berto, che si è sempre battuto a favore dei giovani di talento, e garantire quindi una sorta di patente di valore e di affermazione: non basta, infatti, essere pubblicati una prima volta, bisogna essere riconosciuti. In questa direzione si colloca quindi la scelta di aumentare, in occasione della Xvii edizione, il valore economico del premio, innalzato per ognuna delle due sezioni da 5.000 a 7.500 euro: un ulteriore segno della forte volontà da parte degli organizzatori del Premio di mantenere viva la vocazione intrinseca di incoraggiamento e fattivo supporto rivolto agli scrittori che muovono i primi passi nel mondo letterario. Che il Premio sia, finora, riuscito pienamente nell’intento, mettendo in luce giovani narratori che si sono in seguito affermati clamorosamente, lo dimostrano in tutta evidenza i nomi dei vincitori delle edizioni tenute fino ad oggi, tra i quali: Paola Capriolo con La grande Eulalia (1988), Michele Mari con Di bestia in bestia (1989), Luca Doninelli con I due fratelli (1990), Sandro Onofri con Luce del nord (1991), Paolo Maurensig con La variante di Lüneburg (1993), Helena Janeczek con Lezioni di Tenebra (1999), Giuseppe Lupo con L’americano di Celenne (2001), Giorgio Todde con Lo stato delle anime (2002) e Antonia Arslan con La masseria delle allodole (2004). Altro elemento distintivo è senz’altro lo “spirito gemellare” del Premio, che ha fatto sì che due località distanti geograficamente e culturalmente si unissero sinergicamente per tale iniziativa, sostenendo completamente l’onere della sua realizzazione, facendola vivere, crescere e apprezzare non solo nei territori legati al celebre concittadino, ma anche a livello nazionale. Il forte connubio storico-geografico e la consacrazione di personalità in formazione sono le due peculiari caratteristiche che rendono il Premio Berto unico nel panorama italiano. Cresce il Premio Berto, di edizione in edizione, riscontrando un interesse sempre più evidente da parte delle case editrici e degli autori stessi. Ben oltre il centinaio sono nel 2005 i lavori proposti alla giuria per la sezione storica, presieduta da Giuseppe Lupo, e composta da Goffredo Buccini, Ferdinando Castelli, Paolo Fallai, Giorgio Pullini, Folco Quilici, Marcello Staglieno, Gaetano Tumiati e Giancarlo Vigorelli. Dalla prima edizione nel 1988, che registrò venti libri concorrenti (tra i quali si evidenziarono nomi rivelatisi promettenti scrittori), il Premio è cresciuto notevolmente in questi anni, consolidando la propria notorietà. Ciò che emerge quale tratto distintivo, costante nel corso delle diciassette edizioni, è la dignità e la serietà del Premio, che per scelta non è vincolato agli arbitrii del mondo editoriale. Esso è contraddistinto innanzitutto dalla competenza dei membri della giuria, di cui ricordiamo, tra i critici e letterati che si sono succeduti nel corso delle edizioni, figure di rilievo quali David Maria Turoldo e Michele Prisco. A conferma dell’attento lavoro di selezione, i vincitori eletti dal Premio Berto si sono in molti casi affermati nel panorama letterario nazionale anche attraverso l’assegnazione di successivi premi letterari. E’ evidente quindi la conoscenza, la diffusione e l’apprezzamento da parte dell’editoria nazionale per questo Concorso letterario, attraverso una costante crescita di partecipazione ormai non solo quantitativamente rilevante, ma anche qualitativamente qualificata. Vincitori e cinquine selezionate di volta in volta appartengono sì al gotha editoriale italiano, ma spesso testimoniano anche il coraggio dei piccoli editori ad investire sul futuro della narrativa come genere letterario, dando voce a validi autori altrimenti ignorati. “La crescita del Premio è indice del buon lavoro svolto dalle giurie – evidenzia il Presidente della Giuria – che ha permesso al Concorso di diventare un importante punto di riferimento per editori ed addetti ai lavori ed una sorta di patente per giovani scrittori. Questo, non solo per il ricco ingaggio, ma perché ha proposto nomi che hanno fatto strada nel panorama letterario”. “Relativamente all’età media dei partecipanti”, aggiunge Giuseppe Lupo, “quest’anno si aggira intorno ai quaranta, cinquant’anni, a significare che si arriva al primo libro, almeno con le case editrici più importanti, ad un’età matura. A differenza della precedente edizione, in cui avevano partecipato autori che spaziavano da un’età giovanissima – adolescenti o poco più, alle prese con le loro prime esperienze letterarie – a persone di una certa età, talvolta anche professionisti del settore. La sperimentazione è l’elemento che accomuna le opere pervenute; ciò dimostra come ci sia la voglia, nel panorama letterario italiano, di uscire da schemi comuni per rinnovarsi e proporsi sotto le vesti di “nuovi” scrittori. Da notare – sottolinea infine il Presidente della commissione – che molti dei libri più interessanti di questa edizione sono scritti da autori che hanno avuto o hanno esperienze nel campo della sceneggiatura cinematografica, con inequivocabili riflessi nello stile”.
 
   
   
CAPOLAVORI DEL POLDI PEZZOLI IN UN NUOVO VOLUME  
 
Milano, 6 giugno 2005 - Il Ritratto di dama di Piero del Pollaiolo, la Deposizione di Botticelli, l’Imago Pietatis di Giovanni Bellini, la recente acquisizione Il Cavaliere in nero di Giovan Battista Moroni sono solo alcune delle opere illustrate nella nuova pubblicazione Capolavori del Museo Poldi Pezzoli. Il volume sarà presentato mercoledì 8 giugno 2005 alle ore 18.00 nel Salone dell’Affresco della casa-museo milanese. Un viaggio immaginario attraverso i secoli, scandito da 39 celebri dipinti selezionati tra i 286 che compongono la collezione del Museo. Opere considerate grandi capolavori, celebrate per la loro bellezza, il loro fascino e mai scalfite dal trascorrere del tempo e dalle mode. Il volume è dedicato a Gian Alberto Dell’acqua, a lungo Consigliere e Presidente della Fondazione Artistica Poldi Pezzoli. Al grande storico dell’arte sarà anche intitolata la Prima Saletta dei Lombardi, situata al primo piano del Museo. Per l’occasione si terrà una cerimonia alla presenza di studiosi, storici dell’arte, appassionati e giornalisti. L’iniziativa rinnova, a pochi mesi dalla scomparsa, la stima e la gratitudine del Museo per il critico milanese, ma vuole anche segnare il ricordo e la testimonianza dei suoi appassionati e rigorosi studi sull’arte lombarda. Il volume, edito da Umberto Allemandi, arricchisce gli strumenti a disposizione del pubblico in un percorso di avvicinamento e di conoscenza di opere immortali e degli artisti che le hanno realizzate. Schede didattiche, corredate da fotografie a colori a pagina intera e da una bibliografia aggiornata, ne permettono una lettura semplice e completa. Diversi i criteri che hanno guidato la Direzione scientifica del Museo nella scelta dei dipinti: tra questi, il gusto del collezionista e le segnalazioni da parte del pubblico, raccolte durante gli anni. Intervengono: Umberto Allemandi, editore, Alessandra Mottola Molfino, Direttore Centrale Musei e Cultura del Comune di Milano, Ludovico Ragnotti, Presidente 2002-2003 del Rotary Club Milano Ovest, Annalisa Zanni, Direttore del Museo Poldi Pezzoli. Il volume è stato realizzato con il contributo del Rotary Club Milano Ovest, che dal 2002 al 2005 ne ha sostenuto il progetto e la stampa, anche dell’edizione inglese. Titolo: Capolavori del Museo Poldi Pezzoli, Formato: 17 x 24 cm., Numero pagine: 88, Prezzo: 15 €, Edito da Umberto Allemandi & c., Torino . : www.Museopoldipezzoli.it  
   
   
IL WESTERN ALL'ITALIANA E CINEMA CULT  
 
Milano, 6 giugno 2005 - "Once upon a time, forty years ago..." No, non è l'incipit di una fiaba inglese. Anche se, in un certo senso, potrebbe trattarsi di una favola per adulti. "Once upon a time, forty years ago." ovvero "C'era una volta, quarant'anni fa..." si riferisce infatti al western all'italiana, esploso nel 1964 col film Per un pugno di dollari di Sergio Leone, il tutt'altro che prolifico regista il quale considerava il suo cinema una favola per adulti. Non a caso, Leone usò esplicitamente "C'era una volta", in italiano, inglese o francese, per alcuni titoli dei suoi pochi film: C'era una volta il West (Once upon a time in the West, Il était une fois dans l'Ouest); Il était une fois. La révolution (ovvero Giù la testa); C'era una volta in America. A quarant'anni dal boom del western all'italiana, e a un secolo da quello che è convenzionalmente considerato il primo film western della storia del cinema (The Great Train Robbery, 1903, di Edwin S. Porter), il cinema western sta vivendo una nuova stagione. Nel 2003 sono stati realizzati ben quattro western americani quali Open Rang. Terra di confine di Kevin Costner, Hidalgo. Oceano di fuoco di Joe Johnston, Cold Mountain. Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella e The Missing di Ron Howard; uno australiano, Ned Kelly di Gregor Jordan; e due produzioni francesi tratte da fumetti di culto, The Daltons di Philippe Haim (da Lucky Luke di Morris & Goscinny) e Blueberry (creato da Moebius) di Jan Kounen. Proprio in Francia, poi, nel novembre scorso, è stato realizzato a Strasburgo un omaggio al western all'italiana con proiezioni di film, tavole rotonde, un concerto e una mostra di foto di scena, manifesti e locandine. Per tutto il mese di marzo 2004, invece, su Studio Universal, canale satellitare di Sky, è andato in onda Spaghetti Western. Western made in Italy, una programmazione di 14 film, curiosità e lo special Western all'italiana. Il tutto (come recitava il lancio del programma) presentato dal grande e inimitabile Tex Willer, l'eroe del fumetto western creato da Gianluigi Bonelli nel 1948 che ha fatto breccia nel cuore di milioni di lettori, in Italia e in ben dodici paesi esteri, e tutt'oggi seguito con immutato interesse. Proprio a Tex Willer, sempre nella primavera del 2004, è stata dedicata una mostra a Vicenza. È appena il caso di aggiungere che nell'estate 2005 Enzo G. Castellari dirigerà Franco Nero in Gli implacabili, western-omaggio a Sergio Leone. Proprio ai film western di Sergio Leone, infine, sarà dedicata una mostra internazionale che si terrà nell'estate 2005 a Los Angeles. Tutto questo fa da background a una riflessione: ci sono le premesse e le condizioni favorevoli per un nuovo libro sul western all'italiana. Un libro che, corredato da uno sfizioso apparato iconografico, e aggiungendo qualcosa di originale e inedito a quanto già pubblicato sull'argomento, ripercorra cronologicamente le tappe di quel fenomeno popolare che è stato il cosiddetto "spaghetti western", a quarant'anni di distanza dalla sua esplosione: la decadenza del western americano nascita dei western tedeschi (serie "Winnetou") i primi western italo-spagnoli l'inaspettato e incredibile successo di Per un pugno di dollari (3 miliardi di lire d'incasso nel 1965!), uscito come "filmetto" che doveva raggranellare giusto qualche soldo in Italia nei cinema di provincia lo sviluppo selvaggio del filone e la sua decadenza la trasformazione nel cosiddetto "fagioli western" col film Lo chiamavano Trinità e il successo del "western commedia" la morte ufficiale del western all'italiana nel 1978 col film Sella d'argento. Il volume sarà organizzato in ordine cronologico "per titolo": di ogni film verranno fornite le immagini del variegato materiale pubblicitario che ha accompagnato l'uscita della pellicola (locandine, manifsti, fotobuste, ecc.), una scheda tecnica e una ricchissima serie di fotografie di scena e di backstage. Si tratta della prima pubblicazione sull'argomento che, a differenza di altri volumi già usciti sull'argomento, presenta uno straordinario apparato iconografico, composto anche da materiale inedito. Western all'italiana, una produzione incredibile di film tra il 1962 e il 1978: da 400 a 600, in base alle stime e alla considerazione di ciò che può rientrare a ragione nel "genere". La pubblicazione, arricchita da testimonianze di prima mano raccolte per l'occasione e da brevi notazioni sociologiche (il quindicennio 1964-1978 è stato alquanto significativo per l'Italia, e non solo), potrebbe essere presentato nell'estate del 2005 a Los Angeles, nell'ambito della citata mostra mondiale dedicata a Sergio Leone e ai suoi western. Alberto Castagna Nasce a Isca sullo Ionio (Cz) il 16 dicembre 1948. Diplomato al liceo classico "Lucrezio Caro" di Roma, giovanissimo comincia a curare pubblicazioni di cinema e spettacolo. Una particolare attenzione riserva alla letteratura classica e a quella di genere divenendo esperto di fantascienza e fumetti oltre che naturalmente di cinema. A 24 anni si laurea in giurisprudenza e si specializza successivamente in scienze amministrative. Nello stesso anno (1974) apre la ormai storica libreria di via Giolitti a Roma, a due passi dalla Stazione Termini, che diviene subito luogo di incontro per appassionati e amanti dei libri rari e diversi e delle immagini disegnate e fotografate. La libreria si riempie negli anni di foto originali d'epoca, locandine, manifesti e quant'altro, sino a diventare tappa obbligata per scenografi e operatori delle diverse arti legate al cinema. Organizza mostre in tutta Italia e nel mondo, pubblica per Archivio Immagini Cinema la serie dei miniposter ormai diventata un classico. Collabora stabilmente con Cinecittà Holding e Cinecittà Studios ai lavori per la costruzione a Roma di uno spazio museale dedicato al cinema. Crea con altri nomi famosi del cinema la Fondazione Archivi del Novecento. Maurizio Cesare Graziosi Autore, pubblicista e regista, nasce a Mar del Plata (Argentina). Nel 1982 si laurea al Dams presso l'Università di Bologna. Dal 1987 al 1998 è regista Rai con contratti a tempo determinato. Nel 1998 è curatore di Massimo Troisi. Cuore d'Artista, pubblicazione ufficiale dell'omonima mostra in omaggio a Massimo Troisi. Nel 2000-2003 è collaboratore dell'Associazione "Sergio Leone" di Torella dei Lombardi (Av) per il Premio "Sergio Leone" e la Rassegna "Cinema a Mezzogiorno" come: direttore artistico e collaboratore redazionale del catalogo (2000); direttore artistico e curatore del catalogo (2001); collaboratore artistico del nuovo direttore Gianni Minà per il Premio "Sergio Leone" (2002 e 2003). Dopo avere seguito studi musicali privati a Roma con vari maestri (teoria e solfeggio, percussioni, chitarra, pianoforte) è ammesso nel 2004 al Master Internazionale di Musica per Film (direzione artistica Luis Bacalov) organizzato a Roma dalla Scuola Nazionale di Cinema - Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 2004 è coinvolto in veste di Italian researcher alla mostra "Sergio Leone and the Italian Western" che si terrà all'Autry Museum of Western Heritage di Los Angeles nel luglio 2005.  
   
   
UN TORNEO PER “GIALLISTI” IN TRATTORIA  
 
Milano, 3 giugno 2005. Una “champion league” (anzi una “Yellow League”) per esordienti giallisti. La Trattoria La Colonna e la Casa Editrice Excogita propongono la prima edizione del premio letterario Giallomilanese. Protagonista il giallo (inteso come genere letterario, come colore, come razza, etc.) o il milanese (inteso come peculiare della città di Milano, in senso geografico, politico, culturale, gastronomico, dialettale, etc.) o entrambi (intesi come colore delle case, come il risotto tipico, etc.). Il testo vincitore dovrà essere “da pasto”: saranno i clienti a sceglierlo tra i 16 testi finalisti indicati dalla giuria, leggendo il breve racconto (non oltre 8.000 battute spazi inclusi) degustando il menù alla trattoria La Colonna nella durata di una cena. Le sfide a “due a due” - con tanto di ottavi, quarti, semifinali e finali - si giocherà nelle serate di “campionato letterario” alla trattoria La Colonna tra settembre e dicembre: ogni sera una eliminazione, fino ad arrivare al vincitore. Grazie alle valutazione e critiche a cura dei (volontari) clienti, buongustai a tavola e nelle lettere. I 16 racconti finalisti saranno pubblicati da Excogita in un volume della collana Voluminaria accanto alle critiche più belle. Per informazioni: rivolgersi allo 02/34532152, oppure all’indirizzo email info@giallomilanese.It  sito: www.Giallomilanese.it  O anche in trattoria la 02/861812. La scadenza: 30 giugno 2005. Faranno fede il timbro postale o la data di ricezione sulla posta elettronica. I racconti inviati verranno tutti pubblicati sul sito www.Giallomilanese.it  Come partecipare. I racconti potranno essere recapitati ai seguenti indirizzi: Casa Editrice Excogita, v. Ruggero di Lauria 15, 20149 Milano, Trattoria La Colonna, v. Santa Maria alla Porta 10, 20123 Milano, redazione@giallomilanese.It  lacolonna@giallomilanese.It  lacolonna@trattorialacolonna.It  In copia cartacea, a mano o per posta: si richiedono 5 copie, recanti ciascuna nome, cognome, indirizzo, numeri telefonici ed eventuale e-mail del concorrente. Su supporto magnetico (floppy disk, Cd), a mano o per posta, corredando il supporto di lettera di accompagnamento con nome, cognome, indirizzo, numeri telefonici ed eventuale e-mail del concorrente. Attraverso un allegato di posta elettronica, corredato di nome, cognome, indirizzo, numeri telefonici ed e-mail del concorrente. Come funziona la selezione. Una giuria tecnica composta dalla Redazione di Excogita, da membri dei Comitati di Lettura di Excogita e da rappresentanti dello staff de La Colonna sceglierà 16 racconti tra tutti quelli pervenuti. I finalisti così scelti saranno inseriti in un “girone” a eliminazione diretta e si affronteranno a due a due durante un ciclo di serate che si svolgeranno indicativamente da settembre a dicembre. Durante tali serate alla Trattoria La Colonna, una giuria popolare formata dai clienti stessi della trattoria selezionerà uno dei due racconti proposti ad ogni serata, arrivando così al vincitore assoluto. I giurati popolari potranno semplicemente votare per uno dei concorrenti oppure, se lo vorranno, redigere un breve commento critico sul racconto scelto. Il premio: la pubblicazione. I 16 racconti finalisti saranno pubblicati da Excogita in un volume della collana Voluminaria, nel quale sarà indicato il vincitore assoluto designato dalla giuria popolare. La giuria tecnica si riserva il diritto di selezionare uno o più commenti critici ai racconti, da pubblicare in calce al racconto relativo, previa autorizzazione dell’autore. Www.trattorialacolonna.it  
   
   
ESEMPI DI ILLEGGIBILITÀ (DA BIGLIETTI, BUGIARDINI, CARTELLONISTICA, GIORNALI, LIBRI, SEGNALETICA, SITI, TAGLIANDI ECCETERA... SENZA RISPARMIARE NULLA E NESSUNO, NEPPURE L'INVITO A QUESTA MOSTRA!)  
 
Torino, 6 giugno 2005 - in occasione della mostra "Grazie Gutenberg, ma … La stampa a grandi caratteri" allestita dalla Biblioteca Nazionale Universitariain collaborazione con la Edizioni Angolo Manzoni e la Fondazione Alberto Colonnetti in Piazza Carlo Alberto 3, Torino (16 maggio - 30 luglio 2005) saranno realizzati ed esposti pannelli che illustrano l'illeggibilità proprio a partire da tali esempi. La mostra "Grazie Gutenberg, ma … La stampa a grandi caratteri": L’esposizione si propone di illustrare, grazie all'apporto di numerosi studiosi, la storia della tipografia a grandi caratteri, quale ambito editoriale specifico volto ad agevolare al massimo la comprensione da parte del lettore. Soprattutto se si tratta di un lettore "in difficoltà" (ipovedente, dislessico... ), per cui la stampa a caratteri più grandi del normale costituisce un valido sussidio anche ai fini della riabilitazione. Info: Edizioni Angolo Manzoni info@angolo-manzoni.It 011 5188 405 fax 011 5178 884 ; Biblioteca Nazionale Universitaria c.Camilla@biblioteche.ruparpiemonte.it Tel 011 8101158  
   
   
CINECITTÀ HOLDING-RAISAT INSIEME PER IL CINEMA  
 
 Roma, 6 giugno 2005 - Lunedì 6 giugno Carlo Fuscagni e Carlo Sartori presentano l'accordo quadro di collaborazione tra Cinecittà Holding e Raisat, presso la Casa del Cinema di Roma alle 11,45. L'incontro sarà preceduto dalla proiezione del documentario "Diario da Tokyo", realizzato da Raisat Cinema World durante il Festival del Cinema italiano di Tokyo organizzato da Aip-filmitalia. L'accordo prevede, fra l'altro, la reciproca fornitura di servizi e contenuti fra Cinecittà Holding e le società ad essa collegate (Istituto Luce, Aip-filmitalia, Cinecittà Diritti, Cinecittà Cinema e Cinefund) e i canali prodotti da Raisat, in particolare Raisat Cinema World. La collaborazione riguarderà naturalmente anche il daily on line Cinecittanews e la programmazione televisiva e web di Raisat.  
   
   
ROMA 8/10 GIUGNO: FORUM DEL CINEMA ITALO-FRANCESE "PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE E PROMOZIONE: NUOVI SCENARI CINEMATOGRAFICI PER DUE PAESI CON LA PIÙ ANTICA TRADIZIONE DI RECIPROCITÀ"  
 
Roma, 6 giugno 2005 - I professionisti e le istituzioni del cinema italiano e del cinema francese si confronteranno a Roma dall'8 al 10 giugno in tre giornate di lavoro promosse dalla Direzione Generale per il cinema del ministero per i Beni e le Attività Culturali, Cinecittà Holding, Aip Filmitalia e Istituto Luce, Cnc e Unifrance. "Produzione, distribuzione e promozione: nuovi scenari cinematografici per due paesi con la più antica tradizione di reciprocità", questo il tema degli Incontri italo-francesi. Si parlerà di produzione, coproduzione e distribuzione, di promozione e marketing, delle problematiche relative ai rapporti con le reti televisive, nell'ambito di due cinematografie che da sempre si esprimono in partnership preferenziale. Alla luce dei dati che verranno forniti, gli incontri svilupperanno un percorso di confronto ed analisi per focalizzare tematiche e proposte tese ad incentivare lo sfruttamento cinematografico e televisivo del prodotto audiovisivo nazionale dei rispettivi Paesi. Verranno presi in esame film italiani e francesi che rappresentano, in entrambi i territori, la recente storia distributiva, le leggi ed i finanziamenti che supportano e favoriscono l'interscambio cinematografico, le difficoltà della costruzione finanziaria per le coproduzioni minoritarie e gli incentivi per la promozione internazionale. Gli Incontri italo francesi definiranno le linee di tendenza produttive e distributive per agevolare e migliorare, in ogni sua fase, l'evoluzione del prodotto cinematografico in un nuovo sistema di reale e reciproca collaborazione.  
   
   
URBAN STORIES: 60 SECONDI DI VIDEO-LIBERTA’, LA PRIMA EDIZIONE DEL VIDEO-CONCORSO LANCIATO DA BECK’S IN COLLABORAZIONE CON IL POLI.DESIGN  
 
Milano, 6 giugno 2005 - “Urban Stories”: video-racconti della città contemporanea. Le nuove forme di socialità, di intrattenimento e di relazione del mondo giovanile diventano il tema del nuovo video-concorso che Beck’s ha lanciato in collaborazione con il Poli.design – consorzio del Politecnico di Milano, la Facoltà del Design e il Dipartimento Indaco del Politecnico di Milano. On air sui siti www.Becks.it  e www.Polidesign.net  fino al 10 luglio, Urban Stories si rivolge ai giovani artisti italiani e stranieri di età compresa tra i 18 e i 30 anni interessati a individuare nuove forme espressive e linguistiche attraverso l’uso di strumenti video e multimediali (motion graphic, animazione 2D e 3D). I giovani partecipanti dovranno infatti, in un minuto, esplorare e far emergere nelle loro video-creazioni artistiche nuovi modelli di narrazione ed estetici relativi agli scenari della città contemporanea, ponendo attenzione al mood della comunicazione Beck’s. Un mondo in cui creatività, stile e innovazione possono esprimersi liberamente. La giuria, composta da personalità del mondo dell’arte e della cultura cinematografica e coordinata da Marisa Galbiati – professore alla Facoltà del Design e Direttore del Master in Brand Communication del Poli.design –, avrà il compito di selezionare le video opere finaliste: Pasquale Barbella, pubblicitario; Gigi Bellavita, regista; Arturo Dell'acqua Bellavitis, Direttore di Indaco, dipartimento del Politecnico di Milano e Vicedirettore della Triennale di Milano; Marco Poma, regista; Fabio Novembre, architetto e designer; Alberto Seassaro, Preside della Facoltà del Design del Politecnico di Milano; Francesco Zurlo, Direttore di Poli.design, Consorzio del Politecnico di Milano; Paola Vassellatti, Direttore marketing Interbrew Italia; Chris Cools, General Manager Interbrew Italia. I giovani artisti avranno poi la straordinaria opportunità di legarsi a uno degli appuntamenti cinematografici più prestigiosi: la premiazione dei vincitori avverrà infatti durante la 62°Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che si terrà dal 31 agosto al 10 settembre 2005 e in quell’occasione le video-opere premiate saranno visibili all’interno dello spazio Beck’s dove pubblico e operatori del settore potranno apprezzarne l’estro creativo. Le video-opere finaliste verranno inoltre presentate sui siti www.Becks.it  e www.Polidesign.net  e il pubblico avrà la possibilità di votare la sua preferita. La collaborazione con il Poli.design conferma l’interesse di Beck’s a creare intense sinergie progettuali con il sistema universitario e a proseguire il percorso artistico legato alla libertà d’espressione iniziato due anni fa con la prima edizione del Beck’s Prize, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la creatività dei giovani artisti.  
   
   
AVID DO MORE, MILANO 8 GIUGNO 2005, SPAZIO SPORTIVO IPPODROMO DEL TROTTO  
 
Milano, 6 giugno 2005 - Tappa italiana di un tour europeo, che permetterà di vedere da vicino le novità dei prodotti Avid nel mercato del Broadcast, Post Produzione, Audio e Grafica 3-D, annunciate di recente alla manifestazione fieristica Nab 2005. Sarà un’intera giornata ricca di presentazioni, dimostrazioni, training gratuiti ed una immancabile opportunità di vedere i sistemi Avid condivisi in un unico ambiente di lavoro. Tra le novità: Presentazione novità Nab 2005 ; Presentazione Avid Media Factory for Broadcast; Lancio Avid Symphony Nitris; Demo live workflow sistemi Avid; Area Hdv ; Training gratuiti Avid Ds Nitris; Demo personalizzate dei sistemi Avid, Softimage, Digidesign.  
   
   
MATROX ANNUNCIA NUOVI PREZZI PER LA PIATTAFORMA DI EDITING REALTIME RT.X100 XTREME PRO COLLECTION  
 
 A partire da Giugno 2005, Matrox Video Products Group effettua una riduzione di prezzo utente finale per Rt.x100 Xtreme Pro Collection: € 1.200 (Iva inclusa). Matrox Rt.x100 Xtreme Pro Collection comprende la scheda Matrox Rt.x100 Xtreme Pro ed il software Matrox X.tools unitamente alla completa Adobe Video Collection Standard - Adobe Premiere Pro, Adobe Encore Dvd, Adobe Audition e Adobe After Effects. Caratteristiche principali di Matrox Rt.x100 Xtreme Pro• Editing a piena qualità, piena risoluzione, senza compromessi con Adobe Premiere Pro • Effetti 3D in realtime di livello superiore con controllo avanzato dei keyframe • Raffinati filtri in realtime di nuova generazione - pan & scan, old movie, soft focus, color match ed molti altri • Cattura e print-to-tape di materiale Dv e analogico in realtime • Cattura e codifica Mpeg-2 in realtime • Strumenti di cattura ed esportazione più versatili e veloci • Supporto di uscita video Wysiwyg sullo schermo Pal con Adobe After Effects e Adobe Encore Dvd 1.5, ed anche per altri importanti programmi come Adobe Photoshop. Matrox Rt.x100 Xtreme Pro e Matrox Rt.x10 sono anche disponibili in versione soltanto hardware (senza programmi Adobe in dotazione) per quegli utenti già in possesso di una licenza per l'uso di Adobe Premiere Pro o Adobe Video Collection. Matrox Rt.x100 Xtreme Pro Hw, al prezzo utente finale di € 800 (Iva inclusa), comprende la scheda Matrox Rt.x100 Xtreme Pro ed il software Matrox X.tools. Matrox Rt.x10 Hw, al prezzo utente finale di € 450 (Iva inclusa) comprende la scheda Matrox Rt.x10 ed il software Matrox X.tools.