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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Maggio 2006
APPROVATE LE PROSPETTIVE FINANZIARIE 2007-2013 "L´EUROPA COSTA SOLO 26 CENTESIMI AL GIORNO PER OGNI EUROPEO"  
 
Bruxelles, 18 maggio 2006 - Adottata con 440 voti favorevoli, 190 contrari e 14 astensioni, la relazione di Reimer Böge (Ppe/de, De) riafferma anzitutto la determinazione del Parlamento a definire un quadro finanziario pluriennale sostenibile, “che preveda mezzi finanziari sufficienti per far fronte alle esigenze politiche negli anni a venire, nonché strumenti e riforme idonei al fine di migliorare l´esecuzione”. Al riguardo, ricorda poi che il Parlamento europeo è stato l´unica istituzione che ha sviluppato una strategia globale e che - a differenza dell´approccio del Consiglio, “basato su massimali e percentuali” - ha effettuato un´analisi approfondita e completa dei fabbisogni al fine di individuare le priorità politiche. Come sottolinea la relazione, il Parlamento ha deliberato per oltre otto mesi in seno a una commissione temporanea ad hoc e ha approvato una posizione negoziale globale basata su tre pilastri, intesa a conciliare priorità politiche ed esigenze finanziarie, ammodernare la struttura del bilancio e migliorare la qualità dell´esecuzione del bilancio dell´Unione europea. Le conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2005 sono state respinte poiché non permettevano all´Unione di dotarsi dei mezzi quantitativi e qualitativi necessari per far fronte alle sfide future. L’accordo raggiunto dalle tre istituzioni il 4 aprile 2006 ha permesso di realizzare progressi nel quadro dei tre pilastri della posizione negoziale del Parlamento. Tuttavia, il Parlamento sottolinea che alcuni problemi non sono stati risolti nell´ambito dei negoziati e dovranno quindi essere affrontati in occasione del riesame 2008-2009 e, se possibile, nel quadro delle procedure di bilancio annuali. Per i deputati, in particolare, è “urgentemente necessario” riformare il sistema delle risorse proprie e il versante della spesa, anche per evitare il ripetersi, in occasione delle prossime prospettive finanziarie, “della dolorosa esperienza di un mercanteggiamento all´insegna degli interessi nazionali”. Con la relazione di Sérgio Sousa Pinto (Pse, Pt) - adottata con 418 voti favorevoli, 187 contari e 15 astensioni - i deputati accolgono con favore la decisione di procedere a una revisione ampia e completa di tutti gli aspetti delle spese e delle risorse dell´Ue. In proposito, ribadiscono che il Parlamento intende partecipare a questa revisione allo scopo di raggiungere un accordo su un nuovo sistema finanziario globale “che sia equo, generoso, progressivo e trasparente” e che fornisca all´Unione “la capacità di equilibrare le sue aspirazioni con le risorse proprie piuttosto che con i contributi da parte degli Stati membri”. E´ infine confermata l´idea che ogni futuro quadro finanziario sia fissato per un periodo di cinque anni, compatibilmente coni mandati del Parlamento e della Commissione. Dopo l´adozione a larga maggioranza dell’accordo definito il 4 aprile scorso con il Consiglio sulle prospettive finanziarie 2007-2013, il presidente del Consiglio Wolfgang Schüssel ha voluto ringraziare il Parlamento per il lavoro svolto. Ha anche sottolineato che la proposta della Presidenza lussemburghese non era tanto diversa dal quadro di bilancio siglato oggi e, per tale ragione, ha voluto rendere omaggio a Jean-claude Junker che “avrebbe meritato di vivere questa giornata”. Ha poi affermato che, comunque, la crisi sul bilancio è stata risolta dal Consiglio e dal Parlamento assieme e che ora l’Ue, per i prossimi sette anni, si è dotata di maggiori risorse per attuare la Strategia di Lisbona e per l´adesione di Romania e Bulgaria. Il presidente del Parlamento europeo Josep Borrell ha dichiarato che quest’accordo riafferma il ruolo del Parlamento in quanto autorità di bilancio che ha voce in capitolo in merito alle prospettive finanziarie. Ha poi ricordato che l’accordo raggiunto rappresenta il massimo che il Parlamento poteva concedere ma anche il minimo per poter far funzionare l´Ue. Il presidente ha quindi sottolineato che l’Europa costa solo 26 centesimi al giorno per ogni europeo, considerando tale importo “sicuramente non eccessivo”. Rivolgendosi al Cancelliere austriaco, ha poi affermato che il Parlamento accoglie con favore l´iniziativa di rivedere il sistema delle risorse proprie dell´Ue, anche perché le prossime prospettive finanziarie “non potranno certamente essere negoziate con il metodo finora utilizzato”. Assieme alla commissaria responsabile del bilancio, Dalia Grybauskaité, i due presidenti hanno quindi firmato l´accordo. .  
   
   
BULGARIA E ROMANIA NELL´UE SE INTENSIFICHERANNO GLI SFORZI A OTTOBRE IL PARERE DEFINITIVO SULLA LORO ADESIONE  
 
 Bruxelles, 16 maggio 2006 - La Commissione europea ha presentato l’altro ieri il suo rapporto di valutazione su Bulgaria e Romania in vista dell´adesione all´Ue. Alla luce dei risultati, la Commissione ritiene che i due paesi potrebbero essere pronti per diventare membri dell´Unione europea dal 1° gennaio 2007, a condizione che riescano a risolvere alcuni problemi ancora pendenti. L´approccio utilizzato dalla Commissione è stato attentamente calibrato al fine di assicurare che il processo di riforme in atto in entrambi i paesi prosegua anche dopo la loro adesione all´Ue. Il 25 aprile 2005 Bulgaria e Romania hanno firmato il trattato di adesione che prevedeva per il 1° gennaio 2007 la loro entrata nell´Ue. Già nell´ottobre del 2005 la Commissione aveva presentato un primo rapporto di valutazione sul grado di preparazione dei due paesi, nel quale venivano indicate una serie di carenze. La valutazione di ieri fa il punto sui progressi compiuti dai due paesi dall´ottobre 2005. Presentando il rapporto, il presidente della Commissione Barroso ha dichiarato: "Bulgaria e Romania hanno compiuto chiari progressi dall´ottobre scorso, dei quali siamo consapevoli. Entrambi i paesi dovrebbero riuscire a raggiungere gli obiettivi entro il termine previsto. Ma per riuscirci dovranno intensificare i propri sforzi, specialmente per quanto riguarda le riforme in campo giudiziario e la lotta alla corruzione. Incoraggio le autorità di Bulgaria e Romania a prendere le nostre raccomandazioni come un incentivo per completare la propria preparazione. L´ue vuole onorare il suo impegno. Questo richiede il rispetto dei criteri di adesione stabiliti". Il commissario per l´allargamento, Olli Rehn ha aggiunto: "Un sistema giudiziario indipendente, efficace e ben preparato per combattere la corruzione e il crimine organizzato, costituisce il fondamento di ogni società democratica. Esso è anche la garanzia per una riuscita adesione all´Ue, in quanto il funzionamento dell´Unione si basa sul rispetto delle leggi". In questa area chiave, dall´ottobre scorso sia la Bulgaria che la Romania hanno compiuto notevoli passi avanti per riformare i propri sistemi giudiziari. Entrambi i paesi hanno preso misure contro la corruzione che consentono di avviare delle indagini anche nei casi che coinvolgono le massime sfere della società. Perché i due paesi possano entrare nell´Ue già dal 1° gennaio 2007, la Commissione ritiene tuttavia necessario un maggiore impegno dei rispettivi governi nelle seguenti questioni: - i due paesi devono dimostrare in modo chiaro ed evidente i risultati fin qui raggiunti nella lotta alla corruzione e intensificare gli sforzi in questa direzione; - devono inoltre proseguire nel cammino delle riforme del sistema giudiziario aumentandone la trasparenza, l´efficienza e l´imparzialità. Per quanto riguarda gli altri criteri, quelli economici rappresentano gli elementi di maggior successo, ma molto resta ancora da fare nel campo dei criteri politici, dei diritti umani - in particolare per quanto riguarda le minoranze - e nel recepimento dell´acquis comunitario. Al riguardo la Commissione ha precisato che i capitoli che suscitano preoccupazioni, sono scesi dall´ottobre scorso da 16 a 6 per la Bulgaria e da 14 a 4 per la Romania. La Commissione esaminerà nuovamente i progressi compiuti dai due paesi non più tardi dell´inizio di ottobre di quest´anno. In quell´occasione la Commissione valuterà se potranno aderire nel 2007 come previsto. Il prossimo rapporto chiarirà inoltre in quali settori specifici potrebbe essere necessario applicare le clausole di salvaguardia - o misure analoghe - una volta che i due paesi saranno entrati nell´Ue. .  
   
   
FISCALITÀ E DOGANE, NUOVI PROGRAMMI PER IL 2008-2013 DUE PROPOSTE PER RINNOVARE GLI STRUMENTI ATTUALMENTE IN VIGORE  
 
 Bruxelles, 18 maggio2006 - La Commissione europea ha presentato due proposte di rinnovo dei programmi Fiscalis 2007 e Dogane 2007 per il periodo 2008-2013. I nuovi programmi hanno l´obiettivo di dare agli Stati membri i mezzi per lottare più efficacemente contro la frode fiscale e doganale e ridurre i costi di messa in conformità per gli operatori economici e i contribuenti. "La crescente mondializzazione degli scambi, l´emergere di nuovi mercati, l´evoluzione dei metodi e la circolazione sempre più rapida delle merci - ha spiegato il commissario alla Fiscalità e unione doganale László Kovács - sono fattori che richiedono una modernizzazione e un consolidamento delle amministrazioni fiscali e doganali dell´Ue. I programmi Fiscalis 2013 e Dogane 2013 avranno un ruolo importante nel miglioramento della cooperazione tra amministrazioni fiscali e doganali. Essi permetteranno di semplificare e accelerare le procedure, di favorire gli scambi legali e di rafforzare la lotta contro la frode fiscale e doganale". Dogane 2013 - Studi recenti hanno dimostrato che il programma svolge un ruolo essenziale per il buon funzionamento dell´Unione doganale. Con le proposte presentate oggi, la Commissione intende rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne, proteggere gli interessi finanziari dell´Ue e degli Stati membri rafforzando la lotta contro le frodi, accrescere la competitività delle imprese grazie a sistemi doganali elettronici in grado di accelerare le procedure. Da un punto di vista operativo, il nuovo programma faciliterà la nascita di una dogana elettronica paneuropea, la cooperazione doganale internazionale per la sicurezza dei canali di approvvigionamento e nuovi progressi in materia di procedure semplificate per gli operatori economici. Il programma, inoltre, favorirà uno scambio efficace di informazioni tra amministrazioni nazionali e con gli operatori economici e permetterà l´elaborazione di strumenti di formazione accessibili a tutte le amministrazioni doganali. Fiscalis 2013 - Il programma ha finora garantito un miglioramento considerevole della cooperazione e delle reciproca fiducia tra le amministrazioni fiscali dei vari Stati membri. I principali obiettivi della nuova proposta della Commissione sono il miglioramento della lotta contro la frode fiscale, la riduzione delle incombenze a carico delle amministrazioni e dei contribuenti e uno scambio efficace di informazioni tra amministrazioni nazionali e con gli operatori economici grazie a un sistema fiscale informatizzato. Fiscalis 2013 permetterà di accrescere l´efficacia delle amministrazioni fiscali e di consolidare i sistemi informatici transfrontalieri, oltre che di promuovere la messa in opera di un sistema informatico di circolazione e di controllo dei prodotti sottoposti ad accise. Anche questo programma consentirà di rendere più semplice l´elaborazione di strumenti di formazione accessibili a tutte le amministrazioni coinvolte. .  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UN´INDAGINE SUGLI INCENTIVI CONCESSI DALL’ITALIA PER LE CONCENTRAZIONI TRA MICROIMPRESE, PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Bruxelles, 18 maggio 2006 - La Commissione europea ha avviato un procedimento di indagine formale, in base alle norme sugli aiuti di Stato previste dal trattato Ce (articolo 88, paragrafo 2), in merito ad un regime italiano di aiuti concessi sotto forma di credito di imposta per incoraggiare la fusione tra microimprese, piccole e medie imprese. La Commissione ritiene che la misura potrebbe avere effetti distorsivi per gli scambi e per la concorrenza e dubita che gli aiuti di Stato siano lo strumento adatto in questo caso. Così come è concepito, il regime potrebbe recare vantaggi fortuiti ad alcuni operatori e la distorsione potrebbe essere rafforzata da precedenti aiuti illegali ancora da rimborsare. L’avvio dell’indagine formale verrà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell´Ue, per consentire alle parti interessate di presentare le proprie osservazioni. L’avvio dell´indagine non pregiudica la decisione finale della Commissione. Neelie Kroes, commissario Ue responsabile per la concorrenza, ha dichiarato: "Dobbiamo garantire che gli effetti positivi di questo regime italiano di aiuti superino nel complesso quelli negativi. " Il regime in questione, denominato “premio di concentrazione”, prevede un credito di imposta da accordare alle microimprese, piccole e medie imprese del medesimo settore che si uniscono mediante concentrazione o aggregazione. Il credito è pari al 10% dell’incremento del valore della produzione dell’impresa concentrataria, che costituisce la base imponibile ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Tale credito può essere utilizzato come compensazione dei pagamenti di varie imposte societarie o di contributi sociali. Benché vi sia un nesso con il processo di consolidamento, l’importo del credito d’imposta non viene calcolato sulla base degli investimenti o dei costi. L’importo previsto dal regime è di 120 milioni di Eur per il 2006, 242 milioni per il 2007 e 122 milioni per il 2008. L´italia ha già adottato nel 2005 una misura simile, conforme al regolamento comunitario di esenzione per categoria relativo agli aiuti di Stato alle piccole e medie imprese (vedasi Ip/00/1415). Il regime del 2005 limita il credito di imposta al 50% dei costi di consulenza relativi al processo di concentrazione o aggregazione. Visto il suo ridotto ambito di applicazione, inoltre, la misura ha avuto un effetto limitato: 132 beneficiari hanno ricevuto aiuti per un importo complessivo di 3,47 milioni di Eur. Con la nuova misura, l’Italia punta a stimolare la crescita “esterna” delle Pmi (attraverso le aggregazioni). Le norme sugli aiuti di Stato consentono la concessione di aiuti alle Pmi soprattutto per investimenti o per la creazione di posti di lavoro. La Commissione può approvare aiuti di Stato sulla base dell´articolo 87, paragrafo 3, lettera c) del trattato Ce purché contribuiscano allo sviluppo di talune attività economiche senza alterare le condizioni degli scambi e della concorrenza in misura contraria al comune interesse e purché i loro aspetti positivi superino quelli negativi. L´italia deve innanzi tutto dimostrare che la misura si prefigge di porre rimedio ad uno specifico fallimento del mercato. Tuttavia, secondo studi effettuati in materia, le piccole dimensioni delle imprese italiane sono imputabili piuttosto ad inefficienze normative, ad esempio in materia fiscale o di lavoro, alla mancanza di finanziamenti, all’eccessiva regolamentazione dei mercati dei prodotti e dei servizi e agli oneri amministrativi. La Commissione dubita che gli aiuti siano lo strumento adatto per risolvere questo tipo di problema. In secondo luogo, la Commissione ha espresso riserve in merito alla proporzionalità della misura, in particolare per quanto riguarda il livello di sostegno (10%), e agli eventuali effetti negativi, soprattutto la possibilità che alcune imprese possano trarne vantaggi fortuiti. La Commissione nutre infine dubbi sulla legittimità del regime in quanto esso si applica automaticamente anche alle imprese che devono ancora rimborsare precedenti aiuti illegali ed incompatibili. Tale applicazione automatica impedirebbe alla Commissione di valutare la potenziale distorsione complessiva derivante dal cumulo di vecchi e nuovi aiuti. .  
   
   
BNL: UTILE NETTO A 182 MILIONI E ROE AL 13,7%  
 
Roma, 18 maggio 2006. Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, riunitosi il 15 maggio sotto la presidenza di Luigi Abete, ha approvato la relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2006. I risultati conseguiti dal Gruppo Bnl nel primo trimestre 2006 evidenziano il positivo sviluppo reddituale e il consolidamento patrimoniale già registrato nel corso dell’esercizio 2005 e confermano l’efficacia degli indirizzi strategici adottati e perseguiti con determinazione da tutte le componenti del Gruppo negli ultimi anni. L’utile netto consolidato (182 milioni) cresce del 33,8% rispetto al primo trimestre 2005, mentre l’utile netto di Bnl Spa si attesta a 132 milioni; il Roe annualizzato risulta pari al 13,7% (12% a marzo 2005). Questi significativi progressi scaturiscono soprattutto dalla diversificazione e rafforzamento delle fonti di ricavo, nonché dall’ulteriore miglioramento dell’efficienza operativa. Il margine di intermediazione (816 milioni) aumenta del 17,1% grazie sia al risultato delle attività commerciali caratteristiche della Banca, in consistente aumento su marzo 2005, sia al contributo non ricorrente derivante dalla cessione di alcune attività finanziarie. Il margine di interesse (436 milioni) e le commissioni nette (258 milioni) crescono infatti rispettivamente del 13% e del 6,2%, mentre gli utili da cessione di crediti ed altre attività finanziarie raggiungono i 109 milioni (34 milioni a marzo 2005). I costi operativi ammontano a 474 milioni; la loro crescita (+16,2%) è dovuta principalmente alla diversa incidenza delle componenti di carattere non ricorrente (accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri per 30 milioni, assenti nel primo trimestre 2005, e lo sbilancio fra altri proventi ed altri oneri di gestione, positivo per 25 milioni rispetto ai 46 milioni di marzo 2005, che beneficiavano di ricavi una tantum per circa 15 milioni). La componente delle spese amministrative, più strettamente legata alla gestione corrente, è pari a 430 milioni (+3,1%) e conferma un sostanziale controllo dei costi in termini reali. Il cost/income ratio (calcolato escludendo gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri) si attesta a 54,4% e risulta in sensibile miglioramento rispetto al 58,5% del corrispondente periodo dello scorso anno. Il costo del credito, con rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti per 70 milioni (32 milioni nel marzo 2005), rappresenta lo 0,45% dei crediti netti a clienti. La qualità del credito si conferma sui migliorati livelli di fine esercizio 2005: la copertura delle sofferenze al 68%; l’incidenza delle sofferenze nette su crediti netti a clienti all’1,6%. La struttura patrimoniale del Gruppo registra un ulteriore rafforzamento: il Tier 1 ratio sale al 6,9% dal 6,7% di fine 2005. Principali risultati del 1° trimestre 2006 Il margine di interesse si attesta a 436 milioni con una crescita del 13% rispetto a marzo 2005. La crescita è frutto dei maggiori volumi intermediati sul mercato domestico sia sul fronte della raccolta sia su quello degli impieghi cui si associa una leggera apertura della forbice dei tassi di interesse. Anche le commissioni nette, pari a 258 milioni, risultano in progresso per effetto degli accresciuti volumi di attività (+6,2%). Il risultato netto e dividendi delle attività di negoziazione e copertura ammonta a 14 milioni, in calo rispetto ai 37 milioni del corrispondente periodo 2005. Gli utili da cessione di crediti ed altre attività finanziarie sono pari a 109 milioni (34 milioni a marzo 2005). Fra l’altro essi comprendono: - la plusvalenza di 77 milioni realizzata dalla vendita di nominali Usd 370 milioni di titoli di stato iracheni di nuova emissione, su un totale di nominali Usd 683 milioni ricevuti a gennaio 2006 nell’ambito della ristrutturazione del debito iracheno (alla fine del trimestre rimangono cedibili nominali Usd 313 milioni di titoli); - la plusvalenza di circa 16 milioni ricavata dalla cessione di circa 10 milioni di azioni Fiat Spa rivenienti dal credito “convertendo” (alla fine del trimestre rimangono cedibili circa 19 milioni di azioni); - l’utile di 3,6 milioni realizzato dalla cessione di circa 2,7 milioni di azioni Parmalat Spa (alla fine del trimestre rimangono in portafoglio circa 600. 000 azioni). I ricavi sopra indicati portano alla formazione di un margine di intermediazione di 816 milioni (+ 17,1% rispetto al primo trimestre 2005). Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti ammontano a 70 milioni (32 milioni nel marzo 2005), al netto di 32 milioni di riprese di valore per interessi da attualizzazione su crediti deteriorati (36 milioni nel primo trimestre 2005). Si perviene così ad un risultato netto della gestione finanziaria di 746 milioni (+12,5%). L’aggregato dei costi operativi ammonta a 474 milioni (+16,2%); esso risulta così composto: - spese per il personale a 277 milioni, pressoché allineate ai livelli dello scorso anno (274 milioni) nonostante la piena incidenza degli effetti del rinnovo del contratto nazionale del lavoro; - altre spese amministrative (153 milioni rispetto a 143 milioni del 2005) cresciute soprattutto in relazione ai forti livelli di attività nel recupero crediti; - rettifiche nette su attività materiali e immateriali (39 milioni verso 37 milioni del 2005) in contenuto aumento a seguito degli investimenti effettuati nella seconda parte del 2005; - saldo positivo degli altri proventi/oneri di gestione (25 milioni rispetto ai 46 milioni del 2005 che beneficiavano però di ricavi una tantum per circa 15 milioni); - accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri per 30 milioni principalmente a fronte di cause passive e revocatorie. Dopo aver considerato utili delle partecipazioni e da cessione di investimenti per 6 milioni (1 milione a marzo 2005) si ottiene un utile della operatività corrente al lordo delle imposte di 278 milioni (+8,6% sul primo trimestre 2005). Le imposte sul reddito di periodo ammontano a 106 milioni. Infine il risultato consolidato comprende anche 10 milioni di utili dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte, rivenienti dalle controllate in Argentina. L‘utile netto di periodo risulta così pari a 182 milioni (+33,8% rispetto ai 136 di marzo 2005). Sotto l’aspetto patrimoniale, rispetto a fine 2005, si registra un aumento del 3% delle attività finanziarie della clientela, che includono sia la raccolta diretta sia quella indiretta. In dettaglio: la raccolta diretta da clientela, pari a 65. 689, sale del 3,9% (2,7% la crescita dei c/c e depositi che ammontano a 32. 638 milioni); la raccolta indiretta, pari a 76. 528 milioni, cresce del 2,2%, grazie essenzialmente al contributo del risparmio amministrato (47. 548 milioni; +4,6%). Alla crescita della raccolta da clientela si contrappone la riduzione del ricorso all’indebitamento interbancario. Il saldo netto sull’interbancario è negativo per 2. 583 milioni e risulta sostanzialmente dimezzato (- 54,5% da dicembre 2005). I crediti verso clientela ammontano a 63. 761 milioni, nel loro complesso stazionari rispetto a fine dicembre 2005 (- 0,8%) ma con una diversa dinamica delle varie componenti (crescita degli impieghi a medio termine trainati dai prodotti mutuo e prestiti personali e contrazione delle forme di impiego a breve termine). Le sofferenze nette, pari a 1. 026 milioni sono in contenuto aumento su dicembre (+2,2%) così come gli incagli netti che ammontano a 803 milioni (+3,7%). Le loro percentuali di copertura sono rispettivamente pari a 68% e 36% (68,1% e 37,5% a dicembre 2005). Per contro diminuiscono dell’11% i crediti scaduti netti (a 394 milioni; la loro copertura sale dal 20,3% al 21,5%) ed i crediti ristrutturati netti (-8,5%; a 118 milioni;). In sensibile calo inoltre l’esposizione complessiva (crediti e titoli) netta non garantita verso paesi a rischio (-22,2% a 255 milioni). Invariata all’1% la copertura dei crediti in bonis. Il patrimonio netto, pari a 5. 352 milioni, registra un’ulteriore crescita (+6,4% rispetto a dicembre 2005). In rafforzamento i coefficienti patrimoniali: Tier 1 ratio a 6,9% da 6,7% e Total Risk Ratio a 9,7% da 9,5%. Informativa di settore Tutte e tre le aree in cui è stata suddivisa l’operatività del Gruppo Bnl (Retail, Corporate e Corporate Center) hanno contribuito alla crescita dei ricavi sopra descritta. Il segmento Retail, che comprende le attività svolte verso la clientela privati e piccole imprese (aziende con fatturato fino a 1,5 milioni di euro), ha generato un margine di intermediazione di 374 milioni, in aumento del 4,2% rispetto a quello prodotto nel primo trimestre 2005 e pari al 46% del margine di intermediazione consolidato al 31 marzo 2006. La crescita ha interessato sia il margine di interesse (199 milioni; +6,4%) in funzione dei maggiori volumi di impiego sui prodotti a medio termine e di raccolta in conto corrente, sia i ricavi commissionali (175 milioni; +1,7%) con prodotti assicurativi e volumi delle carte di credito in evidenza. Il segmento Corporate, che include le attività verso la clientela imprese (fatturato oltre 1,5 milioni), pubblica amministrazione, istituzioni finanziarie ed operatività di investment banking e mercato dei capitali, ha prodotto un margine di intermediazione di 312 milioni, +8,7% su marzo 2005 (pari al 38% di quello complessivo). La crescita ha riguardato in particolar modo la componente commissionale (115 milioni; +19,8%), spinta dal buon andamento delle attività commerciali domestiche (in evidenza l’operatività in derivati con la clientela). Il margine di interesse (197 milioni) è aumentato del 3,1% grazie ai maggiori volumi di raccolta ed impiego (specie nei settori mid corporate e pubblica amministrazione). Il segmento Corporate Center, comprendente le attività sui mercati finanziari e di gestione delle poste strutturali, ha conseguito un margine di intermediazione di 130 milioni, più che raddoppiato rispetto all’anno precedente. Il miglioramento è ascrivibile, oltre che ai positivi risultati ottenuti nell’opera di ottimizzazione della tesoreria, agli utili da cessioni di attività finanziarie descritti in precedenza. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del trimestre Tra i fatti di rilevo avvenuti dopo la chiusura del primo trimestre 2006 si segnala il miglioramento dei rating Bnl da parte delle Agenzie internazionali di valutazione finanziaria, a seguito del raggiungimento da parte di Bnp Paribas del controllo di oltre il 50% del capitale di Bnl. Il 4 aprile Standard & Poor’s ha elevato il rating del debito a breve termine ad A1 e del debito a lungo termine ad A, confermando il “credit watch positivo”. L’11 aprile Fitch Ratings ha alzato il rating del debito a breve a F1 e quello a lungo termine ad A+, assegnando un outlook “positivo”. Il 5 maggio Moody’s Investor Service ha alzato ad Aa3/prime-1 il rating del debito a lungo termine e sui depositi della Bnl e a A1 quello sul debito subordinato. La prospettiva di tutti i rating è valutata stabile. Nell’ambito della strategia di riduzione della concentrazione dei rischi, è proseguita la cessione in più tranche dei titoli di stato iracheni. Dopo le dismissioni effettuate nel 1° trimestre il Gruppo Bnl ha ceduto ulteriori “Notes” per un valore nominale di 140 milioni di Usd. La cessione è avvenuta ad un prezzo medio pari circa al 70% del valore nominale. All’ 11 maggio residuano in portafoglio “Notes” per un valore nominale di 173 milioni di Usd. Nel processo di dismissione dell’insieme della attività argentine, dopo il rilascio delle prescritte autorizzazioni delle locali Autorità di Vigilanza, il 28 aprile Bnl ha perfezionato la cessione di Bnl Inversiones Argentinas Sa e Banca Nazionale del Lavoro Sa al Gruppo Hsbc. Questa operazione, che fa seguito alla vendita di Fidia Sa (23 febbraio) e di La Estrella Sa ( 31 marzo), completa il programma di dismissione delle affiliate argentine. La cessione delle attività in Argentina comporta sul conto economico consolidato 2006 una plusvalenza complessiva lorda di 159 milioni di Usd e di 128 milioni al netto dell’impatto per oneri accessori e fiscali e degli accantonamenti sulle garanzie contrattuali concesse. Tale plusvalenza, detratti i 13 milioni già riportatati nel primo trimestre, sarà contabilizzata per 115 milioni di Usd nel secondo trimestre 2006 Successivamente alla chiusura del trimestre sono state cedute ulteriori 11. 200. 000 azioni Fiat Spa (ex-convertendo) con una plusvalenza effettiva realizzata di circa 41 milioni che sarà riportata nel conto economico del secondo trimestre. Le azioni Fiat residue in portafoglio ammontano quindi a circa 7. 800. 000. L’evoluzione prevedibile della gestione Il favorevole contesto di mercato e l’evoluzione operativa dei primi mesi dell’anno in corso consentono di confermare gli obiettivi reddituali del Gruppo Bnl per il 2006 resi noti al mercato con la pubblicazione del Bilancio 2005. Le linee d’ azione individuate per l’esercizio in corso – incremento dell’attività domestica nelle aree di business a maggior valore aggiunto, miglioramento del profilo di rischio nonché dell’efficienza operativa – e i risultati del primo trimestre, tenuto anche conto dei riflessi attesi sugli spread dall’evoluzione prevista per le variabili di mercato, hanno posto le basi per una duratura fase di crescita del margine d’intermediazione a livello di Gruppo. Tale dinamica favorevole troverà ulteriore sostegno nel programmato cammino di razionalizzazione e riposizionamento strategico nonché nella prosecuzione del presidio della qualità dell’attivo. Al riguardo effetti positivi sul risultato economico dovrebbero derivare, in particolare, dalla selettiva contrazione della rischiosità dei crediti in bonis e dall’efficientamento dell’attività di recupero, mentre la politica di cessione di altre attività finanziarie continuerà, in misura più limitata rispetto al passato, e solo se rispondente ad una rigorosa logica costo-beneficio e di gestione ottimale della liquidità. Lo sviluppo dei ricavi da servizi e commissionali, un andamento allineato alle previsioni dei costi operativi e contenute rettifiche nette su crediti sono le altre premesse, a parità di criteri di redazione del bilancio, per conseguire nell’anno un forte recupero di redditività e di efficienza e ribadire pertanto l’obiettivo di un risultato economico netto per il 2006 in crescita rispetto alla già significativa performance dello scorso anno. Il Consiglio ha attribuito a Massimo Ponzellini la funzione di Coordinatore del Comitato per il Controllo Interno, mentre la funzione di Coordinatore del Comitato per la Remunerazione è stata assunta da Roger Abravanel. .  
   
   
GRANDE SUCCESSO DELL´OPA BNP PARIBAS SULLE AZIONI ORDINARIE BNL BNP PARIBAS RAGGIUNGE IL 97% DELLE AZIONI ORDINARIE BNL  
 
Parigi, 18 maggio 2006 - Bnp Paribas comunica che si è chiuso il 16 maggio il periodo di adesione alle offerte pubbliche di acquisto promosse sulle azioni ordinarie e di risparmio Bnl. Le adesioni all´Opa sulle azioni ordinarie hanno superato il 81,97 % delle azioni oggetto dell´Opa e rappresentano circa il 41,56 % del capitale ordinario. L´opa ha riscosso un grande successo presso i dipendenti ed ex-dipendenti del Gruppo Bnl, che hanno conferito all´Opa circa il 97,51 % delle azioni vincolate. In conseguenza delle adesioni all´Opa, e tenuto conto delle azioni già possedute da Bnp Paribas e di quelle acquistate sul mercato durante l´Opa, la partecipazione di Bnp Paribas raggiungerà il 97,00 % del capitale ordinario di Bnl. Bnp Paribas, quindi, così come indicato nel documento d´offerta, promuoverà un´offerta residuale sulle restanti azioni ordinarie di Bnl. Inoltre, a seguito dell´offerta volontaria sulle azioni di risparmio Bnl, Bnp Paribas acquisterà circa il 37,90 % del capitale di risparmio Bnl. I risultati definitivi delle offerte pubbliche verranno resi noti con apposito comunicato ai sensi dell´art. 41, comma 5, Regolamento Consob 11971/1999. .  
   
   
STANDARD & POOR´S ALZA I RATING DI BNL AD ‘AA-/A-1+’  
 
Roma, 18 maggio 2006. La Banca Nazionale del Lavoro informa che ieri la società di rating internazionale Standard & Poor´s Ratings Services ha alzato il rating a lungo termine di Bnl ad ´Aa-´ e quello a breve termine ad ´A-1+´. Le prospettive sui rating sono positive. .  
   
   
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA POPOLARE DI INTRA NOMINA UN NUOVO VICE DIRETTORE GENERALE  
 
Verbania Intra, 18 Maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione, nel corso della seduta di ieri, esaminati i recenti accadimenti, ha deliberato di nominare l´ing. Giuseppe Caruso Vice Direttore Generale della Banca. .  
   
   
BANCA LOMBARDA: STANDARD & POOR’S ALZA L’OUTLOOK A POSITIVO DA STABILE RATING CONFERMATI “A-” (LUNGO TERMINE), “A-2” (BREVE TERMINE), MA L’OUTLOOK POSITIVO RIFLETTE IL GIUDIZIO POTENZIALMENTE AL RIALZO AD ´A/A-1´ SU BANCA LOMBARDA  
 
Brescia, 18 maggio 2006 – Standard & Poor´s, agenzia di rating internazionale ha rivisto l’outlook di Banca Lombarda a positivo da stabile, riflettendo così il miglioramento in corso della sua solidità patrimoniale, contemporaneamente al mantenimento di un buon livello di efficienza e della qualità degli assets. Allo stesso tempo, Standard & Poor´s ha confermato il suoi giudizi sul rating a lungo termine ´A-´ e sul breve termine ´A-2´. L’outlook positivo riflette il giudizio potenzialmente al rialzo ad ´A/a-1´ su Banca Lombarda se saranno conseguiti alcuni obiettivi relativamente al livello di patrimonializzazione ed alla redditività nel breve-medio termine. .  
   
   
STANDARD & POOR’S VARIA I RATING DI BANCA POPOLARE DI INTRA  
 
 Verbania Intra, 18 maggio 2006 - La Banca Popolare di Intra comunica che, ieri, l’Agenzia di rating Standard & Poor’s ha variato i rating della Banca: a lungo termine: da Bbb- a Bb+; a breve termine: da A-3 a B, mantenendoli in creditwatch con implicazioni di cambiamento. Si allega il testo originale inviatoci dalla società di rating. .  
   
   
NEI PRIMI TRE MESI DEL 2006 UTILE NETTO DI 42,5 MILIONI (+63,9%) PER IL GRUPPO CARIGE E DI 33,3 MILIONI (+45,4%)  
 
Genova, 18 maggio 2006 - Le relazioni trimestrali al 31 marzo 2006 - consolidata e della Capogruppo Banca Carige - sono state redatte in conformità allo Ias 34 (bilanci intermedi). Per la valutazione e misurazione delle grandezze contabili sono stati applicati i principi contabili internazionali Ias/ifrs e le connesse interpretazioni (Sic/ifric) formalmente omologati dall´Unione Europea, osservando altresi per quanto occorra le indicazioni di cui alla Circolare n. 262 del 22/12/2005 della Banca d´Italia (il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione). Sotto il profilo strategico la partnership con i Soci francesi Caisse Nationale des Caisses d´Epargne (Cnce) è stata rafforzata mediante la firma di un accordo per la costituzione di una joint venture per lo sviluppo del business del credito al consumo. I Soci francesi hanno anche manifestato l´intenzione di elevare la propria partecipazione dall´attuale 12% al 15%. I risultati consolidati del Gruppo Carige nei primi 3 mesi 2006 Al 31 marzo 2006 il margine di interesse ammonta a 126,4 milioni, in crescita del 13,6% su marzo 2005, beneficiando della crescita dei volumi intermediati e della ripresa sui tassi d´interesse manifestatasi ~ a partire dalla fine dello scorso esercizio. Le commissioni nette sono pari a 62,5 milioni (+13,7% sullo stesso periodo dell´anno precedente) ed il risultato della gestione finanziaria è pari a 16,2 milioni (+110,5% ~ sullo stesso periodo dell´anno precedente). Il margine di intermediazione risulta quindi pari a 207,3 milioni (+15,6%). Al netto delle rettifiche di valore per il deterioramento di crediti e di altre poste finanziarie, pari a 8,9 milioni e in decremento del 37,4%, e tenuto conto dell´apporto della gestione assicurativa (positivo per 2,9 milioni) il risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa si attesta a 201,4 milioni (+19,4%). I costi operativi sono pari a 120,6 milioni, evidenziando una sostanziale stabilità (+0,8%). Il cost income ratio è diminuito da 66,80% di marzo 2005 a 57,53% ~ di marzo 2006. L´utile della operatività corrente al lordo delle imposte si attesta così a 80,7 milioni (+64,7%) e l´utile netto si fissa in 42,5 milioni, evidenziando una crescita del 63,9% rispetto all´utile dei primi tre mesi del 2005 (25,9 milioni). -o Il totale del risparmio complessivamente raccolto dalla clientela (Afi) si attesta a 33. 254,6 milioni, in aumento dello 0,5% su dicembre 2005 e del 4,6% su marzo 2005; è la componente della raccolta indiretta (18. 624,9 milioni) a mostrare la dinamica più vivace, crescendo del 2,9% nei tre mesi e dell´8,3% nell´anno; al suo interno il risparmio gestito cresce del 13,3% nei dodici mesi, rispetto ad un´espansione più contenuta del risparmio amministrato (+3,2%). La raccolta diretta, pari a 14. 629,7 milioni è diminuita del 2,5% nei tre mesi, per la dinamica riflessiva delle obbligazioni e dei conti correnti, e sostanzialmente stabile nei dodici mesi (+0,2%). I crediti verso clientela (al lordo delle presunte perdite) raggiungono i 14. 249,5 milioni, risultando in crescita dell´1,7% su dicembre 2005 e del 12,2% su marzo 2005. Negli stessi periodi la dinamica dei mutui risulta particolarmente positiva, con crescite rispettivamente del 6,1% ~ e del 22,3%, ~ attestandosi ~ a 6. 671,4 milioni, ed anche ~ i prestiti personali, pur risultando ancora di importo contenuto (271,4 milioni, pari a quasi il 2% del totale degli impieghi), evidenziano una dinamica in forte crescita (+12% da dicembre 2005 e +117% da marzo dello scorso anno). -o A fine marzo la rete di vendita del Gruppo conta 497 filiali bancarie e 269 agenzie assicurative, valore allineato a fine esercizio; sono in corso di allestimento oltre una decina di nuovi sportelli che si prevede saranno aperti entro la fine del corrente anno. Il personale del Gruppo è pari a 5. 082 unità e quello bancario a 4. 720 unità (rispettivamente 5. 152 e 4. 777 a marzo 2005). I risultati dei primi 3 mesi 2006 della Banca Carige Al 31/3/2006 il margine di interesse ammonta a 94,2 milioni (+15,9% ~ su marzo 2005), le commissioni nette sono pari a 47,5 milioni (+13,9%) e il risultato dell´attività di negoziazione si attesta ~ ~ a 16,5 milioni (+29,3%); il margine di intermediazione risulta quindi pari a 158 milioni (+12,5%); al netto delle rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e di altre poste finanziarie, pari a 9 milioni e in diminuzione del 26,4%, il risultato netto della gestione finanziaria si attesta a 149 milioni (+16,3%). I costi operativi, la cui configurazione attuale comprende anche gli altri proventi e oneri di gestione, sono pari a 88,1 milioni, sostanzialmente stabili su marzo 2005 (+0,7%). Il cost income ratio è diminuito da 62,29% ~ di marzo 2005 a 55,76% ~ di marzo 2006. L´utile della operatività corrente al lordo delle imposte si attesta così a 60,9 milioni (+49,6%). Al netto delle imposte l´utile di periodo si fissa in 33,3 milioni. Rispetto all´utile dei primi tre mesi del 2005 (22,9 milioni) si registra quindi una crescita del 45,4%. -o Le principali grandezze patrimoniali evidenziano le seguenti tendenze: il risparmio totale (Afi) raccolto presso la clientela è pari a 27. 602,5 milioni, in crescita del 5,1% nei dodici mesi e dello 0,7% ~ da inizio anno. All´interno delle Afi, la raccolta indiretta (15. 391,6 milioni) accresce il ~ proprio peso al 55,8% ~ del totale, registrando nei dodici mesi uno sviluppo dell´8,4%, ~ grazie al risparmio gestito (8. 171,4 milioni; +13,7%) e, in misura ~ minore, al risparmio amministrato (7. 220,2 milioni; +3%); la raccolta diretta (12. 210,9 milioni) è in crescita su base annua (+1,3%). I crediti verso clientela (11. 788 milioni al lordo delle presunte perdite) confermano la propria espansione, rispettivamente del 12,9% nell´anno e del 2% nei tre mesi. A fine marzo la rete di vendita della Banca è stabile a 393 filiali, mentre il personale è in diminuzione nei dodici mesi da 3. 711 a 3. 696 unità. Le previsioni per l´utile di fine anno della Banca e del Gruppo Carige confermano quelle evidenziate nel Budget, che ipotizza risultati superiori al 2005. .  
   
   
IL CONSORZIO BROKERS ITALIANI: UNA SCELTA DI MADE IN ITALY  
 
Milano, 18 maggio 2006 - Domani presso la sala Meili del Centro Congressi della Camera di Commercio Svizzera in Italia, via Palestro, 2 a Milano – inizio alle ore 9. 30 – Brokers Italiani, Consorzio che riunisce tredici Società di brokeraggio assicurativo indipendenti, nell’ambito della 4° Giornata Nazionale, organizza il convegno: “Il Consorzio Brokers Italiani: una scelta di Made in Italy”. Con questo appuntamento, Brokers Italiani riunisce intorno a un tavolo esponenti di spicco del mondo assicurativo e imprenditoriale, con l’intenzione di far luce sulle principali problematiche assicurative delle piccole e medie imprese che, in prevalenza, preferiscono affidarsi alle società di brokeraggio di matrice italiana. L’incontro si terrà venerdì 19 maggio 2006 alle ore 9. 30, a Milano, presso la sala Meili del Centro Congressi della Camera di Commercio Svizzera in Italia, via Palestro, 2. Parteciperanno all’incontro, moderato da Stefano Righi del Corriere della Sera: Giovanni Rana, Presidente, Pastifico Rana; Mayer Nahum, Amministratore Delegato, Cattolica Aziende; Roberto Bosco, Presidente Anra, Associazione Nazionale Risk Manager; Filippo Emanuelli, Amministratore Delegato, Belfor Italia; Rossella Pappalardo, Responsabile Divisione Mercati Sace Bt; Valerio Cursi, Responsabile Sviluppo Canale Brokers, Sace Bt; Francesco G. Paparella, Presidente delle Federazione Mediterranea dei Brokers Assicurativi; Arnaldo Bergamasco, Presidente del Consorzio Brokers Italiani. .  
   
   
ECONOMIA E POLITICA DELLE DISUGUAGLIANZE GLOBALI LEZIONE APERTA DEL PROF. LUCIANO GALLINO  
 
Torino, 18 maggio 2006 – Oggi alle ore 11. 00, presso l’Aula Magna del Rettorato (Via Verdi 8, Torino), il professore emerito Luciano Gallino, docente della Facoltà di Scienze della Formazione terrà una lezione aperta sul tema “Economia e politica delle disuguaglianze globali”. “Ai nostri giorni, lo strato più basso della piramide del reddito globale, il 10% della popolazione del mondo, riceve complessivamente un reddito di circa 220 miliardi di dollari. Al vertice della stessa piramide il 10% più ricco della popolazione mondiale riceve un reddito di oltre 22 mila miliardi di dollari, ossia 103 volte tanto. Esistono nel mondo disuguaglianze di reddito ancora più marcate. Nel 2000-2002 il Pil pro capite dei 20 paesi più ricchi del mondo, espresso in dollari 1995, era di 32 mila 339 dollari, pari a oltre 88 dollari al giorno; quello dei 20 paesi più poveri ammontava a 267 dollari, pari a 73 centesimi di dollaro al giorno. Il rapporto tra il reddito dei primi e quello dei secondi era dunque di 120 a 1. Come si può spiegare il permanere di queste disuguaglianze globali, a fronte dello straordinario aumento di ricchezza che si osserva nel mondo? E con quali mezzi o interventi si può pensare di ridurre le une e l´altra entro tempi accettabili? E’ possibile scegliere tra due differenti strategie cognitive. Concepire le disuguaglianze come se fossero disfunzioni dell´attuale modello di sistema mondo o intendere l´attuale sistema mondo come se fosse stato appositamente progettato e costruito allo scopo di produrre le disuguaglianze globali che al presente si osservano. Ridurre le disuguaglianze globali a dimensioni più ragionevoli, induce a ritenere che è proprio da quest’ultima interpretazione che le politiche pubbliche nazionali e internazionali volte a ridurre le disuguaglianze dovrebbero muovere per elaborare le loro linee di intervento. ” Seguirà alle ore 15. 00, presso la Sala Lauree della Facoltà di Scienze della Formazione (via S. Ottavio 20, Torino) la presentazione del libro “L’impresa irresponsabile” scritto dal prof. Gallino, edito Einaudi 2005 a cui interverranno il Prof. Cristiano Antonelli, Nicola Crepax, il prof. Mario Dogliani, , Bruno Manghi , coordinati dalla Prof. Ssa Annamaria Poggi. Per informazioni: Presidenza Facoltà di Scienze della Formazione Tel. 011 6703608 .  
   
   
FIDEURAM MARKET OUT LOOK APRILE 2006  
 
Milano, 18 maggio 2006 - Congiuntura Usa: La crescita del Pil nel primo trimestre è stata, come era ampiamente atteso, molto robusta (4. 8% annualizzato) grazie al sostegno della domanda forale interna: sia i consumi privati sia gli investimenti (specialmente quelli in macchinari e attrezzature) hanno fatto registrare tassi di crescita che si attestano sui massimi per questa fase ciclica. La crescita molto sostenuta dei consumi nel primo trimestre dell´anno è stata "ereditata" in larga parte dalla notevole accelerazione che ha caratterizzato i due mesi finali del 2005, dopo il sensibile rallentamento della spesa in seguito alle devastazioni provocate dagli uragani di fine estate ( e la conseguente impennata dell´inflazione) e al clima eccezionalmente mite che ha caratterizzato l´inizio dell´anno. Tali ritmi di crescita dei consumi, in realtà, si sono già portati intorno al trend nei mesi di febbraio e marzo ed il nostro scenario indica il proseguimento di questa dinamica nel corso del secondo trimestre: di conseguenza la crescita dei consumi è attesa dimezzarsi dal 5. 5% annualizzato del primo trimestre al 2. 8%; questo risultato dovrebbe essere anche dal notevole aumento del prezzo della benzina che si è registrato negli ultimi due mesi e che ha portato il prezzo alla pompa su livelli poco distanti da quelli prevalsi dopo l´uragano Katrina. Il nostro scenario prevede pertanto che la decelerazione dei consumi porti la crescita del Pil nel secondo trimestre a rallentare intorno al potenziale e che questi ritmi vengano poi mantenuti per il resto dell´anno. Il rischio riguardo questa previsione è che la crescita registri invece ritmi più elevati, ed è questo il messaggio che proviene dall´inatteso aumento dell´indice Ism del mese di aprile: l´indice Ism si è portato ai massimi dallo scorso novembre e non sembra segnalare rischi di un rallentamento dell´attività produttiva nel breve periodo. Indicazioni analoghe sono giunte dall´indice Ism relativo al settore non-manifatturiero che, altrettanto sorprendentemente, si è portato in aprile sui massimi dall´agosto del 2005. Una moderazione dei ritmi di crescita dell´economia è attesa anche dalla Fed, come enunciato nel comunicato successivo all´ultima riunione del Fomc del 28 marzo e dalla testimonianza del presidente Bernanke di fronte al Congresso di fine aprile corroborano l´aspettativa almeno di una "pausa" nel ciclo di rialzi dei tassi dopo l´aumento (ampiamente scontato) atteso per la riunione del 10 maggio. In particolare, l´elemento più importante della testimonianza di Bernanke è la disponibilità da parte della Fed a interrompere (almeno temporaneamente) il ciclo di rialzi "anche se i rischi rispetto agli obiettivi del Fomc non sono interamente bilanciati". Si tratta, a nostro avviso, di un primo, ma necessario, passaggio verso l´interrruzione del ciclo restrittivo. A tale riguardo, l´incertezza si concentra non tanto sulle intenzioni della Fed quanto sulla dinamica dell´economia che potrebbe rivelarsi più robusta di quanto atteso. In quest´ultimo caso la pressione sul grado di utilizzo delle risorse potrebbe aumentare ulteriormente "costringendo" la Fed ad una dose addizionale di rialzi nel corso dell´estate e dell´autunno. ________________ Area Euro: Nel mese di aprile le indagini sulla fiducia delle imprese ed il Pmi manifatturiero hanno proseguito la corsa al rialzo avviata dalla fine dello scorso anno, raggiungendo i nuovi massimi dell´attuale fase ciclica. In particolare, l´indice Ifo è salito per il quinto mese consecutivo portandosi a 105. 9, smentendo ancora l´attesa di una correzione al ribasso. L´aumento della fiducia delle imprese è stato molto marcato anche in tutte le altre principali economie dell´area euro (Francia, Italia, Belgio e Paesi Bassi), e tale dinamica è stata successivamente confermata anche dal Pmi manifatturiero dell´area euro, che è salito di mezzo punto ad aprile portandosi a 56. 9 (il massimo da settembre 2000), livello che indica possibile un´ulteriore accelerazione della crescita della produzione industriale dell´area euro nel secondo trimestre al 4. 5% annualizzato (dopo il 3. 5% del primo). La forza mostrata dalle indagini e dal Pmi appare ancora più rilevante alla luce del deterioramento dei "fondamentali" nel corso delle ultime settimane, con un ennesimo aumento del prezzo del petrolio (quasi il 10% in euro nel solo mese di aprile), ma anche con l´avvio di una rinnovata fase di apprezzamento del tasso di cambio (quasi il 2% in termini nominali effettivi nel corso degli ultimi due mesi), dopo un periodo di relativa stabilità, in atto sostanzialmente dalla seconda metà del 2005. Nonostante tali avverse dinamiche, il sentiero rialzista della fiducia delle imprese è stato ancora confermato, a testimonianza della forza della domanda non solo a livello mondiale, ma anche nella stessa area euro, supportando la revisione al rialzo apportata in precedenza alla previsione di crescita del Pil dell´area enrn ner il secnndn trimestre (nra al 2 . 7% dal 2 . 1% nrererlentel. Per quanto riguarda invece il primo trimestre, l´andamento delle vendite al dettaglio in Germania nel mese di marzo è stato marcatamente deludente (-3. 2% m/m, il peggior calo degli ultimi quattro anni) e ha indotto a rivedere al ribasso la previsione di crescita del Pil al 2. 4%. Le prospettive di crescita del Pil dell´area euro nella seconda metà del 2006 restano condizionate negativamente dal nuovo rialzo del prezzo del petrolio e dal rischio di un apprezzamento più marcato del tasso di cambio. Va però osservato che a differenza di quanto accaduto nel recente passato (ad esempio nel 2004), la ripresa in atto sembra essere meglio in grado di fronteggiare tali rischi al ribasso, essendo caratterizzata da un miglioramento delle prospettive per il mercato del lavoro: le intenzioni di occupazione misurate dal Pmi manifatturiero e dalle indagini della Commissione Europea sono salite ai massimi dal 2001 e il tasso di disoccupazione nell´area euro sta gradualmente scendendo, e si è portato all´8. 1% a marzo da un massimo ciclico di 8. 9% nel 2004. Manteniamo pertanto uno scenario positivo e costruttivo per la ripresa in atto nell´area euro. Nell´attuale fase congiunturale, l´aumento del prezzo del petrolio dovrebbe rafforzare più i timori della Bce per i rischi al rialzo sui prezzi che quelli al ribasso sulla crescita, per lo meno fmo a che la forza ciclica della congiuntura (interna ed estera) continuerà a dare segnali così robusti. La Bce dovrebbe pertanto proseguire il processo di normalizzazione dei tassi di interesse portando i tassi al 2. 75% nel mese di giugno e al 3. 25% a fine anno. Giappone e Cina: La Banca del Giappone (Boj) dopo la riunione di fine aprile ha pubblicato 1´Outlook Report (documento preposto a comunicare i futuri indirizzi di politica monetaria), apportando una revisione al rialzo per la crescita prevista nell´anno fiscale in corso ed ha fornito le prime indicazioni relative alla previsione di crescita nel successivo anno fiscale. La Boj prevede un indebolimento della crescita nel 2007 a causa di un rallentamento degli investimenti nell´orizzonte dei due anni che rappresentano l´orizzonte principale per la politica monetaria. Per quanto riguarda i rischi alla stabilità di crescita ed inflazione in un ottica di più lungo periodo è emerso che la Boj considera centrale l´evoluzione di investimenti e salari. E plausibile dunque che le future mosse di politica monetaria dipendano principalmente dall´evoluzione di queste variabili (oltre, naturalmente, alla dinamica dell´economia mondiale). I dati relativi alla produzione industriale di marzo hanno confermato la debolezza del fatturato di beni di investimento nel primo trimestre. Gli investimenti non residenziali, dunque, nel Pil del primo trimestre potrebbero anche essere più deboli di quanto da noi ora scontato (1. 4% annualizzato). Se queste previsioni dovessero essere confermate ed il costo del lavoro per unità di prodotto rimarrà sotto controllo, è possibile che la Boj non alzi i tassi di interesse prima del quarto trimestre. In Cina la Banca Centrale (Pboc) ha alzato di 27pb i tassi di riferimento sui prestiti da 1 a 5 anni, dopo la pubblicazione di dati del Pil del primo trimestre ancora in forte crescita (10. 2% a/a) e non in linea con gli obiettivi delle autorità di politica economica. La crescita è ancora sostenuta da un´espansione eccessiva del credito ed accompagnata da un´accelerazione, rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, degli investimenti (29. 8% a/a) e da un aumento del saldo della bilancia commerciale. Il rialzo dei tassi rappresenta una sorpresa positiva per la sostenibilità della crescita economica nel medio lungo termine. Dato poi il rischio al ribasso sugli utili societari rappresentato dall´aumento delle materie prime, soprattutto il petrolio, è plausibile attendersi un apprezzamento della valuta maggiore di quanto in precedenza scontato, che dovrebbe però essere più marcato a fine anno quando il mercato finanziario domestico sarà aperto ad attori stranieri. Naturalmente per raggiungere un riequilibrio delle posizioni commerciali è richiesto anche un cambiamento strutturale dei tassi di risparmio nelle diverse aree geografiche. In questo senso si può leggere il mancato aumento dei tassi sui depositi in renmimbi che (oltre ad aumentare le possibilità di flussi speculativi sulla valuta domestica) contribuirebbero ad incentivare il risparmio privato. Priorità delle autorità cinesi è infatti quella di cambiare il mix di crescita stimolando i consumi Mercati Obbligazionari - Nel mese di aprile è proseguito il trend negativo che ha caratterizzato i principali mercati obbligazionari internazionali dall´inizio dell´anno. I rendimenti hanno subito un ulteriore e sensibile rialzo in tutte le principali aree geografiche. Le determinanti di questa dinamica, sebbene presentino sfumature diverse nelle singole aree, sono riconducibili ad una serie di fattori comuni: crescita economica superiore alle aspettative associata ad accenni, seppur timidi, di ripresa delle tensioni inflazionistiche, banche centrali che continuano nell´azione di restrizione monetaria non fornendo chiarezza a riguardo. In generale si può affermare che è in atto un generale riprezzamento del premio al rischio richiesto per detenere titoli obbligazionari e ciò ha comportato un sensibile rialzo dei rendimenti specialmente sulle scadenze medio-lunghe dovuto anche al minor flusso di acquisti da parte degli investitori istituzionali che nei mesi precedenti avevano contribuito a determinare il pesante appiattimento delle curve dei rendimenti. Inoltre il rialzo dei rendimenti in Giappone e la forza delle quotazioni dello yen verso dollaro ed euro, tendono a disincentivare i flussi di portafoglio verso i bond esteri da parte degli investitori giapponesi, riducendo una componente di domanda che aveva contribuito a sostenere le quotazioni dei mercati obbligazionari internazionali nel corso del 2005. Il mercato obbligazionario statunitense, proseguendo il trend del mese precedente, ha registrato un rialzo dei rendimenti su tutte le scadenze, in particolare su quelle medio-lunghe, con un sensibile irripidimento della curva dei rendimenti per cui la parte a breve è poco sotto il 5%, mentre i titoli a 3o anni sono ormai prossimi al 5,20%. La dinamica del mercato monetario e del benchmark a 2 anni è determinata dalle attese sulle prossime mosse della Fed: è ormai scontato un ulteriore, il sedicesimo. Rialzo di 25 pb a maggio che porterà il tasso sui Fed Funds al 5%, ma le incertezze maggiori riguardano le decisioni future. Dal quadro macroeconomico giungono informazioni che avvalorano l´ipotesi di possibili rialzi dei tassi d´interesse oltre il 5%. Inoltre, è evidente che i prezzi al consumo cominciano a risentire del nuovo rialzo, a livelli record, dei prezzi delle fonti energetiche. Emerge, quindi, un contesto che continua ad influenzare negativamente le quotazioni dei titoli obbligazionari con alcuni segni di un potenziale rialzo dell´inflazione che, se trovasse conferma, potrebbe esercitare effetti negativi in particolare sui titoli a lunga scadenza. In Europa, il mercato obbligazionario si è ancora indebolito. Il mese era iniziato con le inaspettate affermazioni di Trichet, secondo le quali a maggio i tassi d´interesse sarebbero rimasti inalterati. Ne è seguita una breve e parziale ripresa dei corsi obbligazionari. Ha poi ripreso il sopravvento la tendenza al rialzo dei rendimenti trainata dall´andamento del mercato obbligazionario Usa e dagli indicatori di fiducia delle imprese (soprattutto l´Ifo tedesco) che, nonostante il marcato aumento del prezzo del petrolio e l´apprezzamento dell´euro contro dollaro, continuano a salire, prospettando una crescita economica nell´area euro ben oltre il potenziale nel primo semestre. Le aspettative di politica monetaria hanno soltanto rimandato di un mese il prossimo ritocco verso l´alto del tasso di riferimento da parte della Bce. Restano infatti scontati altri 3 interventi entro l´anno che porterebbero a 3,25% il tasso di rifmaziamento. La curva dei rendimenti ha evidenziato un aumento della sua inclinazione positiva. Sulla parte a medio-lungo termine l´incertezza è maggiore: da un lato risulta difficile formulare ipotesi sulla politica monetaria a medio-termine, anche per i timori inflazionistici derivanti dalla persistenza di alti prezzi del petrolio e delle materie prime in genere, dall´altro è in atto una ridefinizione del premio al rischio richiesto per detenere titoli governativi a tasso fisso da parte degli investitori istituzionali. La tendenza continua ad essere quella di un rialzo dei rendimenti reali che, nonostante i forti rialzi recenti. Appaiono su base storica ancora contenuti. Un ostacolo non trascurabile alla normalizzazione dei tassi d´interesse potrebbe essere rappresentata da un eccessivo e indesiderato apprezzamento dell´euro verso i] dollaro e qui forse sta la ragione dell´approccio fmora graduale che la Bce sembra voler mantenere. Mercati Obbligazionari - In Giappone il mercato obbligazionario ha registrato un ulteriore rialzo dei rendimenti. La parte a lungo termine della curva ha subito pressioni verso l´alto prezzando la continua revisione al rialzo del tasso di crescita potenziale del paese ed un incremento dell´inflazione attesa. Contestualmente, i tassi a breve termine continuano ad essere influenzati dallo scenario di politica monetaria e dalle attese degli operatori circa il periodo che verrà scelto dalla banca centrale per operare il primo rialzo dei tassi di riferimento. Gli attuali livelli di rendimento sono in linea con una crescita decisa dell´economia e scontano un rialzo dei tassi già a partire da quest´anno. Sebbene sia difficile ipotizzare una strutturale inversione della tendenza di lungo periodo dei rendimenti in Giappone, la velocità con cui è avvenuto il riprezzamento della curva dei rendimenti potrebbe esporre il mercato a fasi temporanee di ascesa del corso dei titoli. Inflation Linked - In aprile i titoli inflation linked hanno registrato performance negative sovraperformando i titoli a cedola fissa di analoga scadenza beneficiando quindi dei nuovi massimi del prezzo del petrolio. Negli Stati Uniti si è registratato un allargamento delle Break Even Inflation (Bei) di circa 25 punti base sui titoli a breve e medio termine mentre più contenuto è stato l´allargamento dei titoli a lungo termine. In Europa si è registrato un movimento di allargamento delle Bei di circa 15 pb sui titoli a breve e medio termine, mentre i titoli a lungo termine hanno terminato il periodo con Bei invariate. Con i valori particolarmente elevati delle break even inflation, i titoli inflation linked sembrano prezzare correttamente i nuovi livelli del greggio; affinché continui la sovraperformance di tali strumenti è necessario che si registrino nuovi massimi del petrolio tali da determinare ulteriori rialzi delle aspettative di inflazione. Corporate - Nel mese di aprile si è assistito ad un´ulteriore compressione degli spread dei titoli corporate nell´area Euro. Buona la performance dei settori maggiormente speculativi, in particolare nelle telecomunicazioni, mentre il settore bancario, più difensivo, non ha subito variazioni rilevanti. Il movimento di restringimento ha preso avvio sul mercato dei derivati di credito (credit default swaps) ed ha coinvolto anche gli spread sui titoli; questo pur in un contesto di rendimenti governativi più elevati che, sulla base dell´esperienza storica, dovrebbero frenare i prodotti a spread. L´approccio su questa asset class rimane comunque prudente pur considerando la forza tecnica del movimento, in attesa di un graduale aumento del premio al rischio e di valutazioni più remunerative. High Yield - L´asset class High Yield registra, per il quarto mese consecutivo, un andamento positivo con rendimenti in rialzo contrapposti a spread in restringimento ed un effetto nullo sui prezzi. Vari fattori, fra i quali il contesto azionario ben sostenuto seppure non brillante, crescita economica forte, tassi di fallimento ai minimi e soprattutto ricerca di rendimento, hanno ancora offerto sostegno ai titoli di profilo più rischioso. A fronte del buon momento tecnico si sottolineano alcune perplessità sul versante fondamentale: costo del finanziamento maggiore, riscatti continui da parte degli investitori specializzati, peggioramento del rating medio delle nuove emissioni e crescente tendenza a destinare i fondi raccolti verso operazioni di finanza straordinaria. Emerging Market - I mercati emergenti hanno registrato performance negative, sovraperformando in media i titoli emessi dai paesi sviluppati, in un contesto di elevata volatilità derivante per lo più da fattori di natura geopolitica. L´indice Embi+ ha raggiunto un nuovo minimo assestandosi a quota 181 pb di spread verso i treasury statunitensi. Nonostante prosegua il ciclo restrittivo di politica monetaria delle principali banche centrali, non si evidenziano impatti significativi della riduzione della liquidità a livello globale sulle obbligazioni dei mercati emergenti. Le performance migliori, in termini relativi, si sono registrate tra i paesi esportatori di petrolio (in particolare Nigeria e Venezuela) in virtù dei nuovi massimi storici del prezzo del greggio. Mercati Azionari - Nel mese di Aprile i mercati azionari internazionali hanno registrato performance leggermente negative. Prosegue la combinazione favorevole riconducibile al ciclo di fusioni-acquisizioni societarie sui diversi mercati azionari ed a dati macroeconomici favorevoli che supportano l´asset class. Relativamente agli utili aziendali, i dati relativi al primo trimestre del 2006 sembrano confermare aspettative di crescita che si attestano su un tasso annuo dell´8,2% in Europa e del 13% negli Stati Uniti. In Europa e negli Stati Uniti i settori più brillanti nel corso del mese sono stati quelli legati alle materie di base ed il settore industriale. Per il 2006 l´asset class azionario viene preferito ancora a quello obbligazionario, considerando tuttavia che le valutazioni assolute dei mercati azionari scontano in larga parte sia buone prospettive di crescita globale sia i progressi derivanti dalle ristrutturazioni aziendali, mentre le condizioni di politica monetaria sono divenute globalmente meno favorevoli. Negli Stati Uniti, la forte crescita dei profitti attesa dovrebbe essere sostenuta da settori chiave dell´economia, come quello finanziario e dei consumi discrezionali, che attualmente soffrono della dinamica meno favorevole dei tassi di interesse e da una moderazione dei consumi. Sotto questo aspetto gli elementi critici da tenere sotto osservazione sono l´andamento dei principali aggregati del consumo e del mercato immobiliare, in particolare quest´ultimo ha iniziato a mostrare segnali di rallentamento; bisogna, invece, verificare il mantenimento dell´ottima condizione del mercato del lavoro e del settore manifatturiero, che rappresentano attualmente i fattori più solidi dell´economia americana. In Europa le stime di crescita degli utili per il 2006 si attestano su livelli più moderati rispetto agli Stati Uniti, di particolare importanza sarà la continuazione del processo di ristrutturazione e di consolidamento societario considerato che l´attività di fusione e acquisizione è ultimamente emersa come tema dominante per i mercati finanziari europei. Dal punto di vista macroeconomico il settore produttivo tedesco ed in particolare i recenti dati dell´Ifo mostrano segni di forza inaspettata in tutte le sue componenti. In generale l´asset azionario europeo è sostenuto dall´andamento più moderato dei costi salariali e da un miglioramento della produttività favorita dal ciclo economico in ripresa. In Europa è possibile ancora assistere ad un anno di buona crescita dei profitti, ma vanno considerate alcune incognite: i margini legati alle ristrutturazioni appaiono meno sfruttabili rispetto all´anno scorso e contemporaneamente la spesa in investimenti fissi può ragionevolmente aumentare nel corso dell´anno per diversi settori del mercato. Gli utili delle società asiatiche e giapponesi continuano a mantenere una crescita solida, anche se in Giappone le valutazioni azionarie, dopo il vigoroso rialzo dell´ultimo periodo, iniziano ad apparire in assoluto e in relativo ad altre aree geografiche meno interessanti che in passato ed il potenziale di miglioramento delle ristrutturazioni in corso appare già ampiamente scontato. Non va sottovalutato infine, che a fronte di dati economici robusti il percorso di politica monetaria giapponese possa diventare meno favorevole agli asset finanziari domestici già nel corso del 2006. Focus sul mercato azionario Italiano - Nei primi quattro mesi del 2006 il mercato azionario italiano ha registrato una performance positiva di poco superiore al 9% prendendo come riferimento l´indice generale Comit. Dall´inizio dell´anno la borsa italiana ha seguito la crescita degli altri principali mercati europei e solo nelle ultime settimane ha mostrato un andamento più contrastato anche a causa della maggiore incertezza legata al risultato elettorale. L´economia nazionale ha dato segnali di ripresa confermati da diversi indicatori, tra cui il recupero di fiducia da parte delle imprese, ma permane la condizione di debolezza rispetto ai principali paesi sia europei sia extra-europei. A livello settoriale le crescite maggiori si sono concentrate, in maniera analoga a quanto avvenuto nell´anno precedente, nel settore bancario e nel comparto dei prodotti e servizi legati al settore petrolifero con Saipem e Tenaris cresciuti di oltre il 50 %. Il settore bancario, oltre a beneficiare di un buon andamento dell´attività core favorita dalla crescita dei volumi e dall´allargamento nel differenziale tra i tassi di raccolta ed impiego, è stato sostenuto da speculazioni su ulteriori offerte d´acquisto e da scenari di nuove aggregazioni. L´avvicendamento ai vertici della Banca d´Italia e l´interesse mostrato da primari operatori internazionali nei confronti del mercato interno nazionale rendono probabile un consolidamento del settore nei prossimi mesi. Brillanti crescite hanno caratterizzato anche diverse realtà industriali, tra le quali spiccano quelle con una maggiore esposizione ai mercati esteri come i consumi di lusso e Fiat che, grazie a un ottimo lavoro di ristrutturazione da parte dei nuovi vertici operativi, è tornata in utile, guadagnando quote di mercato. A metà maggio, la maggior parte delle società quotate renderanno pubblici i risultati relativi al primo trimestre dell´anno e le aspettative per tutto il primo semestre. Al momento sono attese ancora indicazioni positive per il comparto bancario e petrolifero mentre permane cautela sull´andamento del settore assicurativo e telefonico. Complessivamente la crescita degli utili rispetto alle ultime stagioni permane sostenuta ma con tassi attesi in decelerazione nei prossimi trimestri. Nel breve periodo, considerato anche il buon andamento da inizio anno, permane una certa cautela riguardo il rialzo dei tassi d´interesse, il prezzo del petrolio e l´indebolimento del dollaro. Le prospettive della borsa italiana, rispetto ai principali mercati azionari europei, sono legate alla particolare composizione settoriale del listino. Risulta infatti una peso più consistente di titoli appartenenti al comparto petrolifero e alle attività regolate rispetto ai comparti più sensibili all´andamento dei consumi e ciò implica una maggior sensibilità del mercato nazionale rispetto a quelli europei, in positivo, all´andamento delle attività petrolifere e, in negativo, ai tassi d´interesse. Rilevante anche la forte consistenza del settore bancario e di alcuni titoli ad esso appartenenti che trattano a premio rispetto alle valutazioni sui fondamentali scontando operazioni straordinarie che devono ancora concretizzarsi in termini favorevoli per gli azionisti di minoranza. Il mercato continua ad essere sostenuto dall´abbondante liquidità presente nel sistema come confermato dall´elevato numero di nuove quotazioni già avvenute e programmate prime dell´estate. Nelle prossime settimane sarà effettuata la distribuzione dei dividendi che vede spiccare la Borsa italiana a livello continentale grazie ad un yield medio di circa il3. 5%. .  
   
   
VARESE - PRESENTATO IL NUOVO CONSIGLIO D´AMMINISTRAZIONE DI INTERFIDI (2005-2008), COOPERATIVA DI GARANZIA PER IL CREDITO AGEVOLATO. VARATO IL PIANO D’ESPANSIONE: NUOVE SEDI NELL’ALTOMILANESE NEL VCO.  
 
Varese, 18 maggio 2006 - Rinnovato il Consiglio d’amministrazione di Interfidi che resterà in carica nel triennio 2006 al 2008. Confermato il presidente, dott. Antonino Giacobbe, sono entrati nel direttivo della cooperativa di garanzia nuove figure che rappresentano in un modo diversificato il mondo del lavoro: dalla piccola e media industria all’artigianato, dal commercio al terziario e alle professioni. Il consiglio è composto da Antonino Giacobbe (presidente), Ambrogio Mazzetti e Angelo Viganò (vice presidenti), Pasquale Giacobbe (consigliere delegato), Luisa Savogin, Eugenio Volonté, Ileana Belogi, Franco Gasparotto e Angelo Rosellini (consiglieri). Sensibilità per il credito a sostegno dell’imprenditoria femminile e giovanile. Nuovo vice presidente è stato nominato Ambrogio Mazzetti, artigiano, vice sindaco di Solbiate Arno e presidente del Consiglio Provinciale di Varese. Varato il piano d’espansione strategico che porterà all’apertura di due nuove sedi entro pochi mesi: nel Altomilanese e nel Verbano-cusio-ossola. “Innovare e rinnovarsi, in presa diretta con il mondo del lavoro e del credito in perenne e frenetica evoluzione” - esordisce il presidente di Interfidi, dottor Antonino Giacobbe. Non si tratta solo di uno slogan, ma un vero “leit motiv” del Gruppo Interfidi, cooperativa di garanzia leader nel Varesotto e in Lombardia per incremento nel volume d’affari e nel credito erogato a sostegno delle piccole medie imprese, dell’artigianato, commercio e dei professionisti. “Per meglio interpretare le sfide che il mercato impone, innovarsi significa puntare sulla formazione dei nostri funzionari, sulla qualità del servizio alle imprese, proponendosi come entità poliedrica al fianco delle aziende per superare insieme le difficoltà più disparate: processi evolutivi, crisi economiche, cambi generazionali, problematiche finanziarie ed impoverimento patrimoniale. I nostri addetti e i consulenti finanziari a noi legati sono in grado di formulare con i soci progetti finanziari vincenti, garantendo dunque alta produttività a costi competitivi. Così da ottimizzare le offerte del mondo bancario e svolgere una preziosa funzione di “ponte” tra le imprese in difficoltà e gli istituti di credito operanti sul territorio. In questo modo il costo del denaro risulta minore, il futuro meno problematico, sfruttando tutte le potenzialità di tutti i soggetti in campo”. “Rinnovarsi significa affrontare le sfide del futuro con un gruppo di consiglieri che siano l’espressione dell’ampio ventaglio del mondo del lavoro - prosegue Antonino Giacobbe -. E’ con grande soddisfazione e gioia che saluto la nomina nel Consiglio d’amministrazione di Interfidi di quattro nuovi personaggi: sono Ambrogio Mazzetti (artigiano e nuovo vice presidente al fianco di Angelo Vigano), Ileana Belogi (commerciante), Franco Gasparotto (industriale) e Angelo Rosellini (consulente finanziario). Un ringraziamento ai consiglieri uscenti ed ai riconfermati: Pasquale Giacobbe, Luisa Savogin, Eugenio Volonté”. La nomina di Ambrogio Mazzetti - artigiano, a lungo sindaco di Solbiate Arno e attualmente Presidente del Consiglio Provinciale di Varese - a nuovo vice presidente di Interfidi ci lusinga ed inorgoglisce, legittimando così la nostra crescita qualitativa e l’accreditamento della nostra immagine dinamica ed evoluta presso enti ed organismi superiori del mondo istituzionale, imprenditoriale e finanziario. Sarà forte nel futuro la nostra forza propulsiva per il sostegno dell’imprenditoria femminile e giovanile e siamo molto attenti alle nuove dinamiche del lavoro extracomunitario e regolare che sempre di più si sta consolidando nel territorio dell’Insubria. Un ringraziamento affettuoso a tutti i consiglieri uscenti per l’opera svolta in fase di sviluppo e il più affettuoso in bocca al lupo a tutti i nuovi collaboratori chiamati a far crescere il team”. L’intervento Del Consigliere Delegato, Lino Giacobbe. “Il passato rappresenta per noi motivo d’orgoglio, preziosa formazione, aggregazione e crescita personale e del team in vari ambiti: sia al vertice di organizzazioni di categoria sia nel generare nuovi e moderni schemi di sviluppo che hanno saputo assecondare le sfide del mercato e le esigenze delle imprese: professionisti, ditte individuali, commercianti, artigiani e piccole e medie industrie, tutti protagonisti del nostro sistema produttivo e dei servizi”. “E’ sotto gli occhi di tutti il consenso acquisito dal Gruppo Interfidi, non riscontrabile solo dal forte trend di crescita negli ultimi due anni - l’incremento di quasi il 100 % nel volume delle erogazioni, da 28. 000. 000 € del 2004 ai 52. 123. 000 € del 2006 - ma dalle fitte relazioni di partnership con gli organi istituzionali, gli enti locali e soprattutto con il sistema bancario: con quest’ultimo il lavoro quotidiano è corale, condividendo strategie e metodologie per offrire ai soci Interfidi e alle nuove imprese che intendono farne parte dei prodotti e servizi moderni. Da questa piattaforma collaborativa ne discende un significativo beneficio delle aziende associate (oltre 5. 000) per conto delle quali il Gruppo Interfidi svolge un’importante funzione di cerniera atta a favorire il dialogo tra banca ed imprese”. “Interfidi, Cooperativa di Garanzia Fidi, nasce a Varese nel 1991 con lo scopo di creare un´alternativa alle associazioni di categoria e permettere ulteriori soluzioni di accesso al credito per le piccole e medie imprese; una necessità particolarmente sentita dai 13 soci fondatori, tutti rappresentanti il tessuto imprenditoriale locale. Nel 1995 è stata costituita la Cooperativa Artigianconfidi con lo scopo di assistere specificatamente il settore artigiano. L’insieme delle due realtà costituisce il Gruppo Interfidi che può contare oggi su oltre 5000 associati rappresentanti il settore dell’artigianato, del commercio, della piccola industria, del terziario ed i liberi professionisti”. “Dieci anni fa, dunque dopo soli 5 anni dalla nascita, rapportandoci ai volumi del credito convenzionato riuscivamo ad esprimere un valore non superiore al 10 % del mercato provinciale. Dopo 10 anni, con un continuo lavoro ed impegno nella fase di crescita, formazione dei quadri ed innovazione ed ampliamento delle strutture organizzative, siamo sicuramente ad una quota superiore al 35 % del mercato, rivaleggiando senza alcun timore reverenziale con “competitor” storici e ben radicati da decenni sul territorio”. “Per giungere a questi risultati abbiamo creduto pervicacemente in un modello organizzativo sempre più aggiornato, metodi operativi che valorizzino le professionalità, puntando sulla qualità della formazione in perenne aggiornamento. Negli ultimi tre anni si sono svolti numerosi meeting e convegni per nostri addetti, dedicati ai consulenti finanziari che operano da tempo per noi. Ad essi hanno preso parte come relatori prestigiose figure (economisti, ricercatori, analisti finanziari), alcuni dei quali fanno parte della Consulta Economica del Gruppo Interfidi (Marco Citterio, Caterina Gattamelata, ecc. )”. “Analogamente alla formazione interna, Interfidi ha puntato molto sulla presenza nel territorio, sulla crescita operativa delle proprie sedi e sulla qualità dei servizi offerti. Risale al 2005 l’apertura degli uffici nel centro di Cantu’, in provincia di Como che fa seguito al consolidamento delle sei storiche di Varese, Albizzate E Luino. E’ di questi giorni la notizia dell’apertura di una nuova sede nell’Alto Milanese (2° semestre 2006) che verrà seguita da un’altra nel Verbano-cusio-ossola (1° semestre 2007)”. 2003-2005: Una Crescita Esponenziale. Ottimo L’inizio 2006. Questa mirata strategia di espansione del Gruppo Interfidi ha permesso in breve tempo la stipula di Convenzioni Bancarie con i principali Istituti di Credito presenti sul territorio dell’Insubria: Banca Popolare Commercio Industria (già Banca Popolare Luino e Varese), Banca Popolare di Bergamo (già Credito Varesino), Banca Popolare di Milano, Banca di Legnano, Banco di Brescia, Banca Intesa, Unicredit Banca, Banca Popolare di Sondrio, Credito Valtellinese, Credito Artigiano, Banca Popolare Italiana, Banca Regionale Europea, Credito Bergamasco, Banco Desio, Cassa Rurale Bcc di Cantu’, Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, Bpu Leasing. Sono stati siglati accordi che prevedono condizioni privilegiate con l’Associazione Panificatori della provincia di Varese, l’Asea – Associazione Autotrasportatori della provincia di Varese e il Cidec – Confederazione Italiana degli Esercenti Commerciali, delle Attività del Terziario, Turismo e Servizi. Bastino pochi dati per inquadrare la crescita progressiva ed esponenziale del Gruppo Interfidi sul territorio di Varesotto, Alto Milanese, Brianza e Verbano-cusio-ossola: nel triennio 2003/2004/2005 le erogazioni alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti sono cresciute di quasi il 100 %, dai 28. 000. 000 € del 2003 ai 34. 678. 000 del 2004 fino a giungere ai 52. 123. 000 € del 2005. Le pratiche sono passate da 712 (2003) a 750 (2004), fino a giungere alle 1039 del 2005. Considerando il primo quadrimestre, le pratiche sono salite da 256 (2004) a 304 (2005) a ben 489 (2006). Di pari passo vanno le erogazioni: 11. 785. 000 € (2004), 14. 542. 000 (2005) e 23. 235. 000 (2006). C’è un dato molto significativo che inquadra la qualità e la serietà del sistema Interfidi: sono le escussioni, ovvero pratiche e contratti sospesi e non andati a buon fine. Il gruppo vanta percentuali dello 0,45% sul periodo 1991-2006, mentre la media bancaria sul nostro territorio è attestata intorno al 3 - 5 %. Queste le quote d’erogazione per Istituto di Credito: Popolare Commercio Industria (40%), Pop. Bergamo (26%), Banca di Legnano (10%), Pop. Di Sondrio, Pop. Di Milano, Banco di Brescia (4%), Credito Valtellinese, Unicredit e Banca Intesa (3%), Pop. Italiana, Banca Reg. Europea ed altre (1%). Per alcuni istituti di credito il Gruppo Interfidi rappresenta la prima cooperativa di garanzia sia in ordine assoluto per volumi di credito erogato sia in percentuale di crescita. Questi i valori percentuali del credito a tassi agevolati erogati per categoria: Artigiani (36%), Commercianti (35%), Industria (11%), Terziario (10%), Professionisti (4%), Agenti Commercio (3%), Agricoltura (1%). .  
   
   
AEDES SPA: ESERCIZIO DEL PIANO DI STOCK OPTIONS  
 
Milano, 18 maggio 2006 In merito al piano di stock options quinquennale (2005 – 2010), deliberato dal Consiglio di Amministrazione in data 8 aprile 2005 e successivamente integrato, in data 24 marzo 2006, con l’aumento di capitale sociale al servizio del predetto piano (mediante emissione di massime n. 1. 350. 000 di azioni riservate in sottoscrizione ai beneficiari e ripartite in cinque tranches da sottoscriversi entro il 10 novembre 2006), Aedes informa che il management della società (fatta eccezione dell’Amministratore Delegato, beneficiario di un piano riservato) ha esercitato in data 15 maggio la prima tranche pari a 239. 000 azioni al prezzo di Euro 4,547. .  
   
   
SARAS S.P.A.: OFFERTA PUBBLICA: DOMANDA PARI A OLTRE 5 VOLTE L’OFFERTA RICHIESTE DA PARTE DI CIRCA 300.000 INVESTITORI  
 
Milano, 18 maggio 2006 - Si è chiusa con successo l’Offerta Globale delle azioni ordinarie di Saras S. P. A. , che ha fatto registrare una domanda pari oltre 4 volte l’offerta. Nell’ambito dell’Offerta Pubblica sono pervenute richieste da parte di circa 300. 000 investitori e l’oversubscription è stata pari a oltre 5 volte, con un elevato riscontro anche da parte dei dipendenti relativamente alla tranche a loro riservata. Gian Marco Moratti, Presidente di Saras, ha commentato: “Siamo pienamente soddisfatti di questi primi risultati dell’Offerta, che confermano come il mercato abbia saputo apprezzare il valore della nostra storia e del nostro progetto industriale. Quest’apprezzamento è giunto dagli investitori di tutte le maggiori piazze internazionali e premia la scelta strategica della nostra focalizzazione”. .  
   
   
ASFOR ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA FORMAZIONE MANAGERIALE PARTECIPA ALL’EVENTO “CAMPUS +2 & MASTER”  
 
Milano, 18 maggio 2006 - Asfor Associazione Italiana per la Formazione Manageriale ha concesso il proprio patrocinio alla manifestazione “Campus+2 &Master” - organizzato da Campus del Gruppo Class Editori - Salone dedicato a lauree specialistiche, master, stage e lavoro, che avrà luogo giovedì 18 maggio, a ingresso libero, presso il Palazzo delle Stelline, in Corso Magenta 61 In particolare segnaliamo l’intervento Asfor al Convegno "Tutti i Master sono bigi? Fra certificazione e placement come scegliere il corso giusto", che si terrà alle ore 15. 30 presso la Sala Borromeo. Al Convegno, moderato da Giampaolo Cerri vicedirettore di Campus, interverrà in rappresentanza di Asfor il Consigliere Elio Vera, membro della Commissione di Accreditamento dei Master Asfor, il quale presenterà l’esperienza Asfor nell’Accreditamento dei Programmi Master. Milano- Palazzo delle Stelline 18 maggio 2006 www. Campus. It .  
   
   
UNIONCAMERE TOSCANA: SERVIZI ALLE IMPRESE “SEMPLIFICAZIONE"  
 
Firenze, 18 maggio 2006 - Unioncamere Toscana - Regione Toscana - Infocamere Organizzano il 23 maggio 2006 alle ore 9. 30 il Convegno Servizi alle imprese “Semplificazione" presso Auditorium della Camera di Commercio di Firenze – P. Zza dei Giudici 3. Nel corso dell’evento sarà presentato lo stato dell´arte dei Progetti in materia di E-government ed in particolare quelli denominati: C3 (Aida - Applicazioni Interoperabili Digitali per l´Amministrazione), C6 ( Monitoraggio dei finanziamenti alle imprese), C7 (Gestione delle pratiche del commercio). .  
   
   
L’ICE – UFFICIO REGIONALE DI BARI E IL DIPARTIMENTO FORMAZIONE DELLA REGIONE BASILICATA PRESENTANO UN PROGETTO FORMATIVO RIVOLTO ALLE IMPRESE DELL’ AGROINDUSTRIA E DELLA CORSETTERIA  
 
Potenza, 18 maggio 2006 – si chiama “Lo Sviluppo sui Mercati Esteri”, è un “Programma di Formazione e Affiancamento alle Imprese” e sarà presentato alla stampa in occasione di una conferenza indetta per il 16 maggio alle ore 10,00 presso la Sala Sinni del Consiglio Regionale della Basilicata a Potenza. Il 2006 offre una nuova opportunità a circa venti imprese, operanti nei distretti dell’ agroindustria del Vulture e della corsetteria: la possibilità di acquisire i nuovi strumenti utili alla pianificazione dell’ internazionalizzazione. La partecipazione al progetto, interamente realizzato con fondi pubblici messi a disposizione da Ice e Regione Basilicata, sarà completamente gratuita per i destinatari dell’ attività formativa, che verranno individuati fra i Dirigenti e/o quadri di impresa di circa venti aziende lucane dei distretti citati che manifesteranno interesse. Per iniziativa dell’Ice - Istituto nazionale per il Commercio Estero e del Dipartimento Formazione della Regione Basilicata, il corso “Lo Sviluppo Sui Mercati Esteri: Programma Di Formazione E Affiancamento Delle Imprese” è stato inserito nell’ambito dell’Accordo di Programma sottoscritto tra il Map e la Regione, perché portatore di contenuti estremamente innovativi rispondenti alle strategie del Ministero delle Attività Produttive (Map) in materia di sostegno all’export. Ad illustrare il progetto e le sue potenzialità saranno chiamati Carlo Chiurazzi, Assessore alla formazione, lavoro, cultura e sport della Regione Basilicata; Ugo Calzoni, Direttore Generale dell´Ice - Istituto nazionale per il Commercio Estero; Alfredo Rizzo Direttore Ice .  
   
   
TRA ARGENTI E LUCI IL MADE IN ITALY SPLENDE A NEW YORK L’EXPORT ITALIANO CON GLI USA CRESCE DEL 7% IN UN ANNO E VALE QUASI 24 MILIARDI DI EURO  
 
 Milano, 17 maggio 2006. Oltre 34,6 miliardi di euro. E’ questo il valore degli intertscambi tra Italia e Stati Uniti nel 2005. Con un export di quasi 24 miliardi che sale del 7% in un anno e un import che vale più di 10,7 miliardi. Tra le regioni italiane più attive nell’export: la Lombardia con il 25% sul totale nazionale; seguono Emilia Romagna e Veneto con, rispettivamente, il 17% e il 15%. Di particolare interesse il settore dei metalli di base non ferrosi che comprende, fra l’altro, i metalli preziosi come l’argento. Dal 2004 al 2005 l’export italiano verso gli Stati Uniti è cresciuto del 12% in un anno toccando un giro d’affari di oltre 135 milioni di euro. Ed è la Toscana a primeggiare in questo settore con il 37% delle esportazioni nazionali, seguono Lombardia e Lazio con, rispettivamente, il 28% con il 13%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat nel 2005. E per sfruttare questa fiorente realtà economica Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali, in collaborazione con il Ministero delle Attività Produttive, la Regione Lombardia e l’Istituto nazionale per il Commercio Estero/ice ha organizzato una missione commerciale di imprenditori lombardi del settore design, artigianato e complementi d’arredo in argento. La missione si terrà in occasione dell’ Icff, la International Contemporary Furniture Fair, principale evento fieristico del settore design del Nord America (www. Icff. Com), a New York dal 19 al 25 maggio 2006. La partecipazione all’iniziativa prevede: l’organizzazione di uno stand collettivo lombardo in cui verranno esposti alcuni campioni delle aziende partecipanti del settore complementi d’arredo in argento; un corner per la promozione delle singole aziende; un catalogo delle aziende partecipanti per potenziali buyer e clienti. Inoltre, alla chiusura della fiera, le realizzazioni in argento verranno presentate al Fuori Salone Lighting Design Lombardo presso l’esposizione “Opere di Luce” (19-25 maggio), sempre organizzata da Promos – Camera di commercio di Milano. Quest’ultima è una collezione esclusiva di lampade ideate da noti designer come Philippe Starck, Gae Aulenti, Renzo Piano, Max Ingrand, Michele de Lucchi, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, e Joe Colombo dal 1931 al 2005 e realizzate da prestigiose aziende del made in Italy. Le opere, selezionate dall’Adi Associazione per il Design Industriale, sono già state esposte a Miami lo scorso marzo, dal 19 al 25 maggio saranno a Soho, dopodiché, dal 12 al 19 giugno, si sposteranno a Montreal. L’inaugurazione del Fuori Salone vedrà protagonista anche l’evento “Luce da bere”, cocktail di food design italiano. Per informazioni, contattare: Promos – Camera di commercio di Milano, tel 02. 8515. 5374, fax 02. 8515. 5227-5394, email: miglio. Mattia@mi. Camcom. It. “I buoni rapporti commerciali tra Stati Uniti, Italia e Lombardia sono una realtà consolidata, testimoniata da dati di interscambio importanti, con migliaia di aziende già coinvolte - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali -. Queste iniziative non fanno che aumentare le occasioni per le nostre imprese di stringere sempre più strette e proficue collaborazioni e di conoscere meglio le opportunità di business offerte dal mercato statunitense in particolare in un settore d’eccellenza come quello del design”. Interscambio totale tra Italia e Stati Uniti
Regioni 2004 2005 Var % 2004-05 Peso su tot Italia
import export import export import export import export
Piemonte 600. 239. 355 1. 574. 654. 035 751. 344. 738 1. 568. 328. 772 25% 0% 7% 7%
Valle d´Aosta 3. 394. 132 18. 515. 859 2. 582. 871 21. 572. 678 -24% 17% 0% 0%
Lombardia 3. 655. 097. 010 5. 408. 679. 323 3. 768. 499. 584 6. 081. 329. 501 3% 12% 35% 25%
Liguria 340. 347. 148 214. 587. 405 276. 381. 478 343. 455. 895 -19% 60% 3% 1%
Trentino A. A. 57. 373. 522 436. 192. 599 65. 909. 910 514. 815. 786 15% 18% 1% 2%
Veneto 1. 027. 799. 884 3. 631. 311. 497 1. 080. 212. 380 3. 637. 919. 472 5% 0% 10% 15%
Friuli 142. 408. 419 452. 919. 779 162. 628. 401 466. 625. 197 14% 3% 2% 2%
Emilia R. 517. 696. 616 3. 418. 918. 989 515. 090. 298 4. 065. 745. 697 -1% 19% 5% 17%
Toscana 547. 717. 612 2. 667. 103. 697 551. 822. 703 2. 474. 239. 353 1% -7% 5% 10%
Umbria 46. 989. 477 220. 280. 773 52. 690. 870 232. 512. 061 12% 6% 0% 1%
Marche 102. 324. 920 658. 298. 445 98. 761. 159 602. 049. 656 -3% -9% 1% 3%
Lazio 1. 486. 564. 113 866. 995. 327 1. 808. 462. 261 1. 089. 789. 727 22% 26% 17% 5%
Abruzzo 174. 287. 437 539. 090. 698 192. 749. 546 376. 115. 141 11% -30% 2% 2%
Molise 24. 476. 936 37. 269. 737 13. 744. 712 47. 311. 210 -44% 27% 0% 0%
Campania 619. 657. 219 623. 011. 640 656. 427. 032 798. 301. 847 6% 28% 6% 3%
Puglia 299. 651. 504 660. 125. 792 288. 945. 394 519. 384. 954 -4% -21% 3% 2%
Basilicata 9. 769. 830 68. 942. 138 7. 062. 025 28. 340. 374 -28% -59% 0% 0%
Calabria 50. 742. 873 23. 160. 200 93. 274. 642 23. 005. 102 84% -1% 1% 0%
Sicilia 201. 282. 527 595. 171. 274 181. 505. 433 702. 856. 119 -10% 18% 2% 3%
Sardegna 80. 903. 115 241. 971. 675 144. 115. 780 331. 715. 308 78% 37% 1% 1%
Regioni diverse o non specificate 1. 847. 538 11. 225. 913 3. 359. 541 14. 121. 711 82% 26% 0% 0%
Tot Italia 9. 990. 571. 187 22. 368. 426. 795 10. 715. 570. 758 23. 939. 535. 561 7% 7% 100% 100%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2005 – valori in euro Interscambio di metalli di base non ferrosi tra Italia e Stati Uniti
Regioni 2004 2005 Var % 2004-05 Peso su tot Italia
import export import export import export import export
Piemonte 6. 953. 053 4. 765. 045 10. 202. 226 7. 836. 035 47% 64% 4% 6%
Valle d´Aosta 306. 615 40. 054 197. 857 492. 005 -35% 1128% 0% 0%
Aosta 306. 615 40. 054 197. 857 492. 005 -35% 1128% 0% 0%
Lombardia 55. 571. 216 33. 013. 080 36. 949. 290 37. 949. 172 -34% 15% 14% 28%
Liguria 5. 962. 675 85. 596 3. 103. 722 386. 461 -48% 351% 1% 0%
Trentino-alto Adige 3. 955. 425 1. 671. 532 4. 225. 898 5. 366. 166 7% 221% 2% 4%
Veneto 8. 546. 872 7. 482. 259 20. 556. 043 8. 423. 164 141% 13% 8% 6%
Friuli 1. 358. 510 116. 505 207. 786 164. 928 -85% 42% 0% 0%
Emilia Romagna 2. 649. 108 720. 142 3. 349. 216 645. 118 26% -10% 1% 0%
Toscana 3. 311. 361 54. 805. 650 5. 555. 941 49. 550. 424 68% -10% 2% 37%
Umbria 733. 707 528. 168 2. 341. 830 370. 649 219% -30% 1% 0%
Marche 2. 207. 894 3. 125. 391 4. 736. 234 3. 592. 863 115% 15% 2% 3%
Lazio 69. 279. 349 13. 159. 373 157. 750. 576 17. 162. 076 128% 30% 58% 13%
Abruzzo 525. 931 156. 234 500. 400 11. 383 -5% -93% 0% 0%
Molise 643. 280 0 1. 386. 358 0 116% 1% 0%
Campania 9. 936. 938 290. 635 15. 646. 899 934. 111 57% 221% 6% 1%
Puglia 871. 351 272. 705 1. 765. 239 195. 672 103% -28% 1% 0%
Calabria 365. 702 22. 141 308. 322 103. 291 -16% 367% 0% 0%
Sicilia 832. 216 17. 808 287. 215 15. 514 -65% -13% 0% 0%
Sardegna 1. 446. 380 92. 150 450. 098 1. 573. 809 -69% 1608% 0% 1%
Diverse o non specificate - - 0 6. 257 - - 0% 0%
Tot Italia 175. 764. 198 120. 404. 522 269. 719. 007 135. 271. 103 53% 12% 100% 100%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat 2005 – valori in euro .
 
   
   
ALSTOM: OTTIMI RISULTATI CONTINUA LA CRESCITA  
 
Milano, 18 maggio 2006 - Alstom ha raggiunto gli obiettivi fissati per l’esercizio 2005/06: margine operativo del 5,6%, Free Cash Flow positivo di 525 milioni di euro e utile netto pari a 178 milioni di euro. Questi risultati operativi e finanziari confermano la ripresa del Gruppo. Con l’imminente vendita del Settore Marine, il Gruppo si rifocalizza sul proprio core business: la produzione di infrastrutture per l’energia (Power) e il trasporto su rotaia (Transport). L’acquisizione del 21% di Alstom da parte di Bouygues, diventato l’azionista di riferimento, unitamente a un grosso accordo commerciale e operativo, consoliderà la capacità di Alstom di trarre pienamente vantaggio, a lungo termine, dalla propria ampia offerta di tecnologia, da una solida base internazionale e dalla crescita dei propri mercati. L’acquisizione di ordini è cresciuta, su base comparabile[1], dell’8%, raggiungendo un valore di 15,3 miliardi di euro e portando il backlog complessivo degli ordini a 27 miliardi di euro (+9%), in un mercato complessivamente in crescita seppure con situazioni di contrasto in alcune aree geografiche. E’ stata registrata, nel corso dell’esercizio, una forte crescita degli ordini nei Settori Power, mentre gli ordinativi nel Settore Transport sono rimasti sostanzialmente stabili. Questo livello sostenuto di attività si è tradotto in un fatturato, nell’esercizio 2005/06, di 13,4 miliardi di euro, con un aumento dell’8% su base comparabile. L’aumento delle vendite è stato particolarmente marcato nei settori Power Turbo-systems e Power Environment (+17%), grazie alla ripresa degli ordini nel corso degli ultimi due anni. Il miglioramento dei risultati è evidenziato dal forte aumento (+73%) dell’utile operativo su base comparabile, passato da 430 milioni di euro nell’esercizio 2004/05 a 746 milioni di euro. Il margine operativo del Gruppo è salito dal 3,5% dell’esercizio precedente al 5,6%. Questa crescita ha interessato tutti i Settori: Power Turbo-systems/power Environment ha ottenuto un margine operativo del 2% rispetto al -2,3% fatto registrare nel 2004/05; Power Service, che conferma l’elevato livello di redditività, ha superato l’obiettivo fissato, ottenendo un margine operativo del 15,5%, mentre il Settore Transport ha visto crescere il proprio margine operativo dal 4% dell’esercizio precedente al 6,3%. Questi miglioramenti sono il frutto di una severa selezione nell’acquisizione degli ordini, di un aumento dell’attività, dell’effetto dei piani di riduzione dei costi e di una migliore esecuzione dei progetti. La redditività di Alstom è fortemente aumentata, con un utile netto che raggiunge i 178 milioni di euro, rispetto alla perdita netta di 628 milioni di euro registrata nell’esercizio 2004/05. Anche il Free Cash Flow è nettamente migliorato, con 525 milioni di euro a fine marzo 2006, rispetto a 77 milioni di euro alla fine del mese di marzo dell’esercizio precedente, grazie all’effetto combinato di un miglior risultato operativo, della continua riduzione del fabbisogno di capitale circolante in tutti i Settori e della diminuzione delle uscite legate ai problemi avuti in passato con le turbine a gas Gt24/gt26 (115 milioni di euro, rispetto a 366 milioni di euro nell’esercizio 2004/05). Risulta infine rafforzata la struttura dello Stato Patrimoniale. L’indebitamento netto è sceso a 1,25 miliardi di euro al 31 marzo 2006, rispetto a 1,65 miliardi di euro al 1 aprile 2005, grazie alle cessioni realizzate e al Free Cash Flow positivo. L’utile netto positivo ha portato i mezzi propri a 1,84 miliardi di euro al 31 marzo 2006, rispetto a 1,58 miliardi di euro al 1 aprile 2005. Il rapporto mezzi terzi/mezzi propri è pertanto sceso dal 104% al 68% al 31 marzo 2006. Nel corso dell’esercizio, Alstom ha portato a termine il piano di azione intrapreso tre anni fa. L’attività commerciale è tornata a un livello normale; i problemi legati alle turbine a gas Gt24/gt26 sono ormai stati risolti e sono state vendute nuove macchine; i piani di ristrutturazione sono prossimi alla conclusione; è fortemente migliorata l’esecuzione dei contratti grazie a una migliore organizzazione, a metodi di gestione più efficaci e a severi controlli. La struttura finanziaria si è rafforzata, grazie soprattutto alla realizzazione di un programma di garanzie che dovrebbe far fronte alle esigenze del Gruppo fino a luglio 2008. La vendita di Chantiers de l’Atlantique a Aker Yards dovrebbe essere ultimata entro la fine di maggio 2006. Le altre cessioni concordate con la Commissione europea, pari ad un fatturato di 1,5 miliardi di euro, sono state portate a termine o sono giunte alla fase conclusiva. La creazione di una joint-venture nel settore idroelettrico, per la quale Alstom ha recentemente siglato un accordo di principio con Bouygues, diventerà operativa dopo l’approvazione della Comunità europea e la consultazione dei comitati d’impresa interessati. Sono state avviate partnership industriali in paesi chiave (Cina, India, Russia) per consolidare la posizione del Gruppo e accelerare lo sviluppo. Infine, il 27 aprile 2006, Alstom ha annunciato di aver siglato con Bouygues un accordo quadro di collaborazione commerciale e operativa che dovrebbe rafforzare l’offerta commerciale e i risultati operativi di entrambi i partner. Oltre a questo accordo, l’acquisizione del 21% di Alstom da parte di Bouygues, che ha rilevato la quota detenuta dallo Stato francese, subordinata all’approvazione della Comunità europea e all’effettiva vendita del Settore Marine, darà alla Società l’azionista di riferimento a lungo termine di cui ha bisogno per la sua futura stabilità. Patrick Kron, Presidente e Ceo di Alstom, ha sottolineato che “il Gruppo è ormai in una posizione che gli consente di trarre pienamente vantaggio dall’ampia offerta di tecnologia e dalla solida posizione detenuta sui mercati delle infrastrutture con un forte potenziale di sviluppo. Alstom è ormai inserita in una nuova dinamica di crescita redditizia, che la collaborazione con Bouygues non potrà che rafforzare. In questo contesto il margine operativo di Alstom dovrebbe raggiungere, nell’esercizio 2007/08, il 7%, vale a dire il massimo del range di obiettivi precedentemente indicati, arrivando all’8% nei Settori Power Turbo-systems/power Environment e Power Service e al 7% nel Settore Transport. La produzione di liquidità dovrebbe consentire un’ulteriore riduzione dell’indebitamento, garantire la remunerazione degli azionisti e portare all’avvio di un programma di crescita esterna tramite acquisizioni mirate”. .  
   
   
MARAZZI GROUP: DATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2006. FATTURATO E REDDITIVITÀ OPERATIVA IN FORTE CRESCITA RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE 2005  
 
 Modena, 18 maggio 2006 - L’assemblea Ordinaria degli Azionisti di Marazzi Group S. P. A. , presieduta da Filippo Marazzi, il 15 maggio ha esaminato ed approvato il bilancio di Marazzi Group al 31 dicembre 2005. Deliberata inoltre la distribuzione di un dividendo di 0,20 Euro per Azione, con stacco cedola il 22 maggio e pagamento il successivo 25 maggio 2006. Relazione Trimestrale al 31 marzo 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Marazzi Group S. P. A. – attivo settore delle piastrelle ceramiche, quotato dallo scorso 15 febbraio al segmento Blue Chip di Borsa Italiana –ha approvato la Relazione Trimestrale al 31 marzo 2006. Nel primo trimestre dell’esercizio 2006 è stato ulteriormente confermato il positivo trend di crescita dello scorso anno. I ricavi consolidati hanno raggiunto al 31 marzo i 226,4 milioni di euro, in crescita del 11,9% rispetto ai 202,3 milioni dei primi tre mesi 2005. Aumenta anche la redditività con un Margine Operativo Lordo (Ebitda) di 38,5 milioni di euro, +14,8% nel confronto con il corrispondente periodo 2005, e l’Utile Operativo (Ebit) si attesta a 24,9 milioni di euro con una crescita del 27,7%. In crescita anche l’Utile Netto di Gruppo a 9,8 milioni di euro (+2,8%). L’evoluzione del rapporto di cambio Euro/dollaro ha generato differenze passive di cambio per circa 1 milione di euro (a fronte dei benefici per 2,9 milioni di euro riscontrati nel primo trimestre 2005). L debito netto risulta in ulteriore miglioramento scendendo a 219,7 milioni di euro dai 281,2 milioni di euro del 31 dicembre 2005. Il rapporto tra indebitamento finanziario netto e l’Ebitda degli ultimi 12 mesi scende a 1,33 da 1,76 del 31 dicembre 2005. Il Patrimonio Netto di Gruppo ammonta a circa 491,5 milioni di euro, per un rapporto Indebitamento Finanziario Netto/patrimonio Netto di 0,45, in ulteriore miglioramento rispetto allo 0,68 del 31 dicembre 2005. Assemblea degli Azionisti - L’assemblea degli Azionisti di Marazzi Group S. P. A. Ha approvato in data odierna il Bilancio al 31 dicembre 2005. I risultati dell’esercizio 2005 si sono caratterizzati per un significativo incremento sia dei ricavi che dei margini reddituali grazie non solo all’acquisizione della russa Welor Kerama, avvenuta a fine 2004, ma anche ai positivi risultati raggiunti in tutte le altre Business Unit del Gruppo (Italia, Stati Uniti, Spagna e Francia): - il Fatturato consolidato ha superato i 900 milioni di Euro (+19,8%); - il Margine Operativo Lordo (Ebitda) ha raggiunto 159,7 milioni di Euro (+50,5%); - l’Utile Operativo (Ebit) si è attestato a 102,8 milioni di Euro (+108%); - il Risultato Netto di Gruppo è stato pari a 52,8 milioni di Euro (+255,3%). In ragione dei brillanti risultati ottenuti, l’Assemblea degli Azionisti ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo di 0,20 euro per azione, pari a complessivi euro 20,446 milioni di Euro, con stacco cedola il 22 maggio e pagamento il successivo 25 maggio 2006. Prospettive future - “L’assemblea degli Azionisti ha riconosciuto l’importante lavoro svolto dal management nel 2005 – afferma Filippo Marazzi, Presidente ed azionista di riferimento di Marazzi Group – che ha portato il Gruppo ad un’accelerazione della propria crescita economica e patrimoniale fino allo storico traguardo della quotazione in Borsa”. “L’obiettivo continua ad essere il rafforzamento ulteriore della leadership mondiale del Gruppo - continua Marazzi – impiegando le risorse raccolte con la quotazione in progetti di espansione nei mercati in maggiore sviluppo quali quelli delle Americhe, delle ex-Repubbliche Sovietiche e del Far East“. “Il basso livello di indebitamento, con un significativo incremento delle disponibilità liquide e delle linee di credito inutilizzate” – afferma ancora Marazzi – “è funzionale al conseguimento in tempi brevi degli obiettivi di crescita, anche per linee esterne, che hanno motivato la recente quotazione in Borsa. “I risultati del primo trimestre del 2006 – aggiunge Michele Preda, Amministratore Delegato del Gruppo – confermano il trend di forte crescita del fatturato e della redditività evidenziatosi nel 2005”. .  
   
   
IGD S.P.A.: ACQUISISCE IL CENTRO COMMERCIALE DARSENA CITY A FERRARA  
 
Milano, 18 maggio 2006 - Igd S. P. A. , società quotata al mercato S. T. A. R. Di Borsa Italiana operante nel settore immobiliare della grande distribuzione, ha acquisito il Centro Commerciale Darsena City a Ferrara da Magazzini Darsena S. P. A. (Gruppo Sinteco S. P. A. ), parte non correlata. L’acquisizione, in linea con il piano industriale recentemente presentato alla comunità finanziaria, comporta un esborso complessivo pari a 56 milioni di Euro. Il finanziamento avviene per circa il 40% con mezzi propri di Igd e per la parte restante da indebitamento. L’intero importo è saldato all’atto della firma. Il centro commerciale è situato nel centro storico della città di Ferrara in un’ex zona industriale oggetto di recupero edilizio residenziale e commerciale e si configura come un centro di vicinato. L’investimento, il cui complesso immobiliare presenta una superficie di circa 47. 000 mq di cui 16. 368 di Gla, oltre a mq 4. 638 di galleria ad uso commerciale e circa 26. 000 mq ad uso parcheggio, attualmente ospita un supermercato a marchio “Interspar” (Despar), 34 negozi e un cinema multiplex (10 sale). L’investimento comprende anche la sottoscrizione di un contratto preliminare per l’acquisto del futuro ampliamento, in corso di costruzione, di circa 10. 500 mq di superficie, per un’ulteriore Gla di circa 3. 960 mq. “Questa acquisizione – ha commentato Filippo-maria Carbonari Amministratore Delegato di Igd – in linea con i nostri obiettivi, ci permette di entrare a pieno titolo nell’interessante segmento dei centri cittadini di vicinato e testimonia la capacità di Igd di operare con vari marchi della grande distribuzione e di perseguire con successo quanto programmato” .  
   
   
ASSOBETON: AL VIA IL XII CONGRESSO NAZIONALE IL PRESIDENTE RENZO BULLO ELENCA I DATI DI SETTORE E TRACCIA LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO  
 
Siena, 18 maggio 2006 - In occasione del Xii congresso Nazionale Assobeton si aprono oggi, nella storica città toscana, i festeggiamenti per celebrare i primi 50 anni di attività dell’ associazione aderente a Confindustria. Il presidente di Assobeton, Renzo Bullo, incontrando i giornalisti ha dato il via alle due dense giornate congressuali illustrando i dati del comparto in Italia forniti dall’Osservatorio Prometeia che ha monitorato e analizzato con attenzione gli sviluppi e l’evoluzione del settore sino ad oggi. La prefabbricazione italiana conta oggi circa 1. 250 imprese che esprimono una portata economica prossima ai 7 miliardi di euro, dando lavoro a quasi 40. 000 addetti. Frammentazione e divario tra domanda ed offerta. Questi gli elementi negativi dell’attuale fotografia del comparto. “La realtà attuale – ha spiegato Bullo – è connotata da un’estrema differenziazione tra aziende produttrici molte delle quali stentano ancora a trovare il coraggio di fondersi tra loro e crescere seguendo quelle che invece sembrano essere le richieste maggiori della domanda del mercato”. Solo otto imprese, infatti, hanno fatturati superiori a 50 milioni di euro, l’82% ha un volume d’affari inferiore a 5 ml di €, il 13% tra i 5 ml € e i 20 ml € e soltanto il 5% supera i 20 ml €. In linea con questi valori anche i dati riguardanti l’occupazione che non mostra significativi cambiamenti rispetto alle rilevazioni precedenti. Le imprese che hanno un numero di impiegati superiore a 200 sono solo 6 (0,5%), tra 50 e 200 addetti troviamo 115 imprese (9%), tra 10 e 50 addetti troviamo 334 imprese (27%), mentre le imprese che hanno un numero di addetti inferiore a 10 sono 795 (63,5%). Altissimo il fattore specializzazione che contraddistingue il comparto. Sono poche, infatti, le imprese che producono solo un prodotto. La maggior parte delle aziende è connotata da una produzione decisamente diversificata che aumenta ulteriormente se si prendono in considerazione le Pmi. Negli ultimi dieci anni l’andamento del comparto ha vissuto un momento di espansione significativa e le sole aziende associate Assobeton (che rappresentano un campione vicino al 50% del totale), hanno facilitato non poco il difficile compito di definire al meglio le tendenze settoriali. Emergono dati interessanti da alcune sezioni merceologiche dell’Associazione (che ne conta ben dieci) sia dal punto di vista della ripartizione del mercato, che in riferimento al livello occupazionale. Tra le categorie con la produzione più rilevante e con un’incidenza importante sull’intero comparto spiccano le strutture, i blocchi e pavimenti e i tubi. E’ curioso, poi, scoprire che Assobeton produce 23,5 milioni di metri cubi di calcestruzzo utilizzando 7,5 milioni di tonnellate di cemento (pari a circa 700 ml di euro in valore) su un totale di produzione nazionale di circa 45 milioni di tonnellate impiegate nel settore delle costruzioni. Al loro fianco anche 3 milioni di tonnellate di acciaio (pari a circa 1. 800 ml di € in valore) e 50 milioni di tonnellate di inerti (pari a circa 650 ml €). Tra i mercati di sbocco per questo settore l’andamento dell’edilizia industriale si rivela trainante per il 77% della sezione strutture, 63% per il fibrocemento, 69 % per i blocchi e il 30% per i solai, mentre quella residenziale lo è per i tubi(51%), solai e doppia lastra (41%) e per i pavimenti (50%). I dati dimostrano come attualmente, dopo un anno (il 2004) di massimo calo della domanda, si stia assistendo ad una sostanziale stagnazione del mercato che, anche a causa della crisi manifatturiera nazionale, stenta a ridecollare pur senza aggravare la propria posizione. Nonostante la situazione difficile, conferma il Presidente Bullo, “le imprese credono nel futuro e proseguono con gli importanti investimenti tecnologici che contraddistinguono il nostro comparto. Per poter guardare con fiducia agli anni a venire, tuttavia, sarà necessario prepararsi a sviluppare anche scelte di fusione e modifica sostanziale delle strutture aziendali medio-piccole. Una necessità, quella della crescita dimensionale, dettata soprattutto dalle esigenze di mercato che sono orientate verso una razionalizzazione della domanda ed una contrazione dei volumi. Gli fa eco il Direttore Generale di Assobeton, Maurizio Grandi, che evidenzia come dal 2004 l’Associazione abbia intrapreso una serie di programmi volti all’internazionalizzazione incontrando realtà eterogenee tra loro che vanno dalla Svezia all’ Olanda, passando da Sud Africa, Kazakistan e India. “Tutte esperienze utili per promuovere la capacità imprenditoriali e produttive italiane e permettere la nascita di fattive collaborazioni tra aziende locali e imprese nazionali. Il congresso di Quest’anno ha adottato una formula decisamente innovativa lasciando spazio alle celebrazioni per i primi 50 anni di Assobeton, come l’allestimento di una mostra fotografica storica e la presentazione di un volume che racchiude al suo interno memorie relative al passato fino ad arrivare alle numerose premiazioni che riconoscono capacità e competenze a persone ed aziende che fanno parte di questa famiglia e che, negli anni, hanno contribuito a far crescere la prefabbricazione entro i confini nazionali e non solo. Il tema del Congresso (Crescita dimensionale delle aziende in un settore maturo), che verrà dibattuto domani mattina da autorevoli esponenti del mondo della finanza e dell’economia nazionali, riassume una delle esigenze più avvertite in questa fase economica di transizione in cui i “piccoli” rischiano di restare vittime della corsa al ribasso dei prezzi, della propria scarsa predisposizione strategica, mentre i grandi produttori devono fare i conti con la concorrenza sempre maggiore ed un forte ridimensionamento della domanda. Ne discuteranno domani: Gian Maria Gros Pietro Presidente Autostrade S. P. A ; Angelo Tantazzi Presidente Borsa Italiana S. P. A; Gianfilippo Cuneo Presidente e Amministratore Delegato Synergo Sgr S. P. A; Luigi Abete Presidente Bnl “Saranno le scelte imprenditoriali a dettare le sorti future, in termini di dimensioni ed efficienza”. E’ il messaggio finale che porta il Presidente Assobeton, spronando le Pmi italiane ad una trasformazione della struttura dell’offerta che renderà le imprese più competitive e dinamiche. .  
   
   
GOVERNO. SODDISFAZIONE PER LA NOMINA DI BERSANI DA PARTE DEL MOVIMENTO DIFESA DEL CITTADINO (MDC): “CI ATTENDIAMO UNA RAPIDA APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION”  
 
Roma, 18 maggio 2006 - “Le scelte del presidente Prodi sono andate nella direzione giusta per quanto riguarda le attese dei consumatori. La nomina di Pierluigi Bersani alle Attività Produttive e, se verrà confermata l’indicazione di Enrico Letta come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, rafforza nel nuovo governo l’attenzione verso le esigenze di maggiore tutela dei consumatori”. È questo il commento di Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc), sulle nomine dei ministri del nuovo governo. “Bersani è stato il padre della legge 281 del 1998, che diede dignità di rappresentanza istituzionale ai consumatori riconoscendo le associazioni che li rappresentano, con la creazione del Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti (Cncu). A Letta invece, è dovuta la destinazione dei proventi delle multe Antitrust a favore di progetti di informazione e assistenza dei consumatori, stabilita nella Legge Finanziaria del 2000”. “Ci aspettiamo che rapidamente venga ripreso in Parlamento il disegno di legge che introduce anche in Italia la class action, strumento fondamentale di tutela di fronte a truffe di massa, come è successo in questi ultimi anni con i casi Parmalat e Cirio. Siamo sicuri che Bersani nel ministero delle Attività Produttive, e speriamo anche Letta nella Presidenza del Consiglio, sapranno adoperarsi per favorire l’approvazione della class action e altri strumenti di tutela dei consumatori”. .  
   
   
LETIZIA MORATTI, CANDIDATO SINDACO DI MILANO INCONTRA LA CNA  
 
Milano, 18 maggio 2006 - Letizia Moratti ha accolto la proposta della Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa di Milano di costituire un Dipartimento Artigianato e Servizi strutturato come un laboratorio permanente di analisi e proposta che abbia al centro la realtà della Pmi milanese, strettamente legata al contesto metropolitano. “E’ importante per l’artigianato e la pmi milanese avere un punto di riferimento all’interno del comune, una realtà a disposizione per snellire gli adempimenti burocratici, ma soprattutto per rendere possibile un dialogo costruttivo e orientato ad azioni concrete” – ha affermato Letizia Moratti. Questa iniziativa, di fondamentale importanza per il mondo dell’artigianato e della pmi, è stata presentata oggi nel corso di un incontro tra il candidato sindaco di Milano, Letizia Moratti e i rappresentanti del gruppo dirigente di Cna Milano presso la sede dell’associazione milanese. Oggetto del dibattito il confronto con le problematiche e le aspettative della categoria, raccolte in un documento presentato dal presidente di Cna Milano, Maurizio Calzolari. “Una grande città agile come una piccola impresa”, questo è il tema che i piccoli imprenditori affidano ai candidati sindaco (ricordiamo il confronto già avvenuto con Bruno Ferrante). I punti cruciali discussi: - L’artigianato e la pmi offrono servizi fondamentali per la città di Milano, è necessario tutelare il lavoro di queste piccole e medie realtà garantendo loro la possibilità di essere competitive sul mercato. “Il lavoro della pmi va sicuramente salvaguardato e valorizzato, bisogna quindi creare i presupposti per una leale concorrenza attraverso molteplici iniziative: di sicuro interesse per gli imprenditori, l’abolizione dell’Ici sulla prima casa una delle misure principali nelle politiche a sostegno del reddito; l’istituzione di bandi comunali per mettere anche le micro imprese nelle condizioni di competere; l’inserimento delle piccole imprese nelle attività formative organizzate sul territorio; l’analisi delle difficoltà oggettive legate alla ricerca del parcheggio e all’accesso in alcune aree della città per gli artigiani che vi prestano servizio, un problema importante che coinvolge anche altre categorie come quelle dei medici, ad esempio; la creazione di un “brand Milano” per valorizzare il territorio e i suoi attori. ” - Alla luce del cambiamento in atto con Basilea 2 nel sistema creditizio internazionale è importante che il Comune si renda garante del rispetto delle regole unendo strutture confidi delle associazioni con istituti bancari, sostenendo la concessione di credito e di finanziamento alle pmi milanesi. “E’ comprensibile che la piccola impresa tema di essere danneggiata da decisioni internazionali. Non è ancora possibile dare risposte concrete ma l’impegno è quello di lavorare insieme per capire e risolvere le difficoltà. ” - A Cna aderisce il Satam, il maggiore sindacato dei tassisti milanesi; in questa categoria si ritiene necessario l’avvio di un processo di liberalizzazione nel comparto raggiungibile attraverso lo sviluppo della collaborazione familiare, l’adozione di sistemi automatici della regolazione dei turni alla domanda di servizio, l’attenuazione del principio della guida personale, l’eliminazione di ogni vincolo temporale all’espletamento del servizio in determinate situazioni e in determinati punti di carico. “Si concorderanno modifiche al principio della guida personale per consentire la guida ai collaboratori familiari e modalità per eliminare i vincoli temporali, si introdurranno meccanismi di diversa regolazione dei turni in relazione alla domanda. Si costituirà, inoltre, una Commissione composta dal Comune e dai rappresentanti dei tassisti per monitorare offerta e domanda nella città, si realizzeranno interventi per migliorare la viabilità dei taxi nei percorsi urbani”. . .  
   
   
SAIPEM SI AGGIUDICA NUOVI CONTRATTI PER 425 MILIONI DI DOLLARI USA IN CANADA E ARABIA SAUDITA  
 
 San Donato Milanese, 18 maggio 2006- Saipem si è aggiudicata tre nuovi contratti di Engineering, Procurament and Construction (Epc) nelle costruzioni terra in Canada e Arabia Saudita per un importo complessivo di 425 milioni di dollari Usa. Canada Saipem, in partnership con la società canadese Snc-lavalin, si è aggiudicata dalla Canaport Lng Limited Partnership il contratto Epc per il design, l’ingegneria, la costruzione e la messa in opera del terminale di rigassificazione di Canaport situato presso Saint-john, New Brunswick, Canada. Il terminale avrà una capacità di trattamento giornaliero di 1. 000 Mmscf (28 mln. Metri cubi) di gas naturale e comprende le infrastrutture per lo scarico delle metaniere, per il pompaggio e la vaporizzazione del Gnl, per la trasmissione del gas, oltre a 2 serbatoi di stoccaggio di gas naturale liquefatto (Gnl) di 160. 000 metri cubi ciascuno. Il terminale entrerà in funzione nel quarto trimestre del 2008. Arabia Saudita Saipem si è aggiudicata due contratti chiavi in mano Epc per la realizzazione del sistema di condotte a terra di trasporto dell’acqua marina per l’iniezione nei giacimenti Khurais e Ghawar, situati circa 150 km a est di Riad, Arabia Saudita. I contratti, assegnati dalla società saudita Saudi Aramco, comprendono l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione ed il commissioning di complessivi 430 km di condotte a terra che attraverseranno aree sabbiose, rocciose e paludose. I lavori saranno completati nella seconda metà del 2008. .  
   
   
SAIPEM SI AGGIUDICA UN NUOVO CONTRATTO NEL SETTORE DELLE PERFORAZIONI MARE IN NORVEGIA  
 
San Donato Milanese, 18 maggio 2006 - Saipem ha acquisito un nuovo contratto per l’impiego della piattaforma semisommergibile di perforazione Scarabeo 5. Il valore complessivo del contratto è di circa 460 milioni di dollari. Lo Scarabeo 5 sarà impiegato dalla compagnia petrolifera norvegese Statoil nella parte norvegese del Mare del Nord. Il contratto avrà la durata di 39 mesi e sarà operativo a partire dal terzo trimestre 2007, data in cui è prevista la scadenza del contratto tuttora in corso anch’esso stipulato con Statoil. Lo Scarabeo 5 lavora ininterrottamente dal 1990 nel settore norvegese del Mare del Nord, un’area tra le più sfidanti per l’industria petrolifera sia per le stringenti normative ambientali sia per le severe condizioni climatiche. .  
   
   
ACEGAS – APS RISULTATI PRIMO TRIMESTRE 2006 RICAVI NETTI: 216,6 €MLN (+21,8% RISPETTO AL 31.03.2005) MARGINE OPERATIVO LORDO: 35,5 €MLN (+1,9%)  
 
 Trieste, 18 maggio 2006 - Il Consiglio di Amministrazione di Acegas-aps si è riunito oggi sotto la presidenza di Massimo Paniccia per prendere visione e approvare la relazione sul primo trimestre 2006. Risultato Economico Consolidato I Ricavi Netti di gruppo raggiungono i 216,6 milioni di euro segnando una crescita del 21,8% rispetto ai risultati 2005 corrispondente a +38,8 milioni di euro. Tale crescita è fondamentalmente attribuibile: • alla capogruppo per effetto di maggiori ricavi del settore energia, derivanti da una migliore tariffa media di vendita connessa al mix della clientela e al più favorevole prezzo di vendita in borsa dell’energia prodotta da Elettrogorizia, nonché ai maggiori ricavi derivanti dal ciclo idrico integrato, in particolare dovuti agli incrementi tariffari approvati dall’Ato sul servizio di depurazione e fognatura dell’area di Padova; • alle partecipate Estgas Spa e Aps Trade Srl, in relazione ai maggiori volumi venduti a causa della temperatura media più bassa riscontrata in questo trimestre rispetto a quella dell’anno precedente; • ad Aps Sinergia Spa per effetto dell’ampliamento dei servizi in seguito al conferimento dei rami d’azienda di Cofathec e di Acegasaps, a partire dal mese di agosto 2005. Per ciò che riguarda i volumi, la crescita è stata caratterizzata da una dinamica diversificata. I volumi di gas immessi in rete crescono dell’1,2% e si attestano a 251,2 Mmc. Cresce anche l’energia elettrica immessa in rete (+3,2%) che si attesta a 214,2 Gwh così come crescono le quantità di rifiuti smaltiti (+1,1% pari a 85,7 migliaia di tonnellate). Si riducono i volumi complessivamente venduti di energia elettrica, passando dai 309,7 Gwh del primo trimestre 2005 ai 251,3 Gwh dello stesso periodo del 2006. Tale riduzione va messa in relazione all’effetto prodotto dal progressivo trasferimento della clientela vincolata non domestica al mercato libero e alla contestuale e progressiva applicazione di più severi criteri selezione della clientela basati sulla redditività e il merito di credito della stessa. I volumi di acqua immessa in rete flettono del 2,6% attestandosi a quota 21,7 Mmc. A fronte della crescita dei ricavi netti, cresce anche il margine operativo lordo che si attesta per il primo trimestre 2006 a quota 35,5 milioni di euro. Tale risultato, corrispondente ad una crescita di 0,6 milioni di euro (+1,9%) rispetto ai valori del primo trimestre 2005, è caratterizzato da una significativa crescita dei costi per consumi di materie e servizi sia in valore assoluto (+36,9 milioni di euro) sia in termini di incidenza percentuale sui ricavi netti (dal 69,0% al 73,7%). Cresce anche il costo del lavoro (+1,2 milioni di euro) ma con un’incidenza percentuale sui ricavi netti in diminuzione (dal 10,5% al 9,2%). Il risultato operativo sconta una crescita di ammortamenti e accantonamenti per 0,9 milioni di euro e si presenta pertanto in leggera flessione chiudendo il primo trimestre 2006 con un risultato pari a 23,9 milioni di euro, corrispondente ad una diminuzione di -0,9%, pari a -0,2 milioni di euro, rispetto al 2005. Il risultato netto di gruppo, che risente del combinato effetto negativo prodotto da un leggero incremento del tax rate e dall’incremento del peso del risultato di terzi sul risultato netto di periodo, chiude a 11,7 milioni di euro. Situazione Patrimoniale-finanziaria La situazione patrimoniale evidenzia, rispetto ai dati di fine 2005, un incremento del capitale investito del 8,6% pari a +48,8 milioni di euro. Tale incremento è sostenuto in parte dagli investimenti aziendali (6,8 milioni di euro nel primo trimestre 2006) e in parte dalla crescita del capitale circolante dovuta prevalentemente, come è consueto in questo periodo, all’accumularsi dei crediti legati alle vendite del gas. Il patrimonio netto si incrementa di 12,8 milioni di euro, mentre la posizione finanziaria netta chiude a 264,1 milioni di euro portando il rapporto debt/equity a 0,76. .  
   
   
LE POTENZIALITÀ DELLA TECNOLOGIA FOTOVOLTAICA NEI PROCESSI PRODUTTIVI PRESENTATO A TRIESTE LO STUDIO REALIZZATO DA AREA SCIENCE PARK  
 
 Trieste, 18 maggio 2006 - “La tecnologia fotovoltaica: stato dell’arte e potenzialità di impiego nei processi produttivi” è il titolo dello studio realizzato da Area Science Park con la collaborazione del Centro di Ecologia Teorica ed Applicata (Ceta) per rispondere ad una richiesta proveniente da più aziende di diversi settori produttivi: saperne di più sull’applicabilità in impresa di una tecnologia che si presenta molto promettente. La pubblicazione, alla sua seconda edizione rivista e aggiornata, è strutturata in forma di manuale ed è la più completa raccolta di informazioni su quello che la tecnologia fotovoltaica può fare oggi per le piccole e medie imprese, mettendo d’accordo economia ed ecologia. Allo stato attuale, la popolazione mondiale ottiene l’energia di cui necessita quasi esclusivamente (90% circa) dai combustibili fossili, che la forniscono attraverso il processo di combustione, con formazione di anidride carbonica e altri “gas serra” responsabili di una progressione del riscaldamento terrestre. Gli effetti nocivi dei processi di combustione stanno costringendo la società ad una maggior consapevolezza dei meccanismi causa-effetto legati alla produzione di energia e ad adottare opportune strategie che permettano di creare un modello di sviluppo compatibile con le risorse disponibili e con l’equilibrio ambientale del pianeta. Il volume esamina le tecnologie disponibili e le potenzialità del sistema energetico fotovoltaico, chiarendo i vari aspetti che gli conferiscono valore aggiunto rispetto alle fonti energetiche tradizionali. Viene offerta una panoramica del mercato fotovoltaico a livello mondiale, con particolare attenzione alle nuove proposte degli operatori e alle future prospettive di crescita. Sono inoltre esposti i contenuti più significativi dei programmi di incentivazione e delle procedure semplificate per lo scambio dell’energia con la rete. Si è voluto inoltre introdurre, a completamento dello studio, l’analisi di alcuni casi relativi ad impianti realizzati in Friuli Venezia Giulia al fine di consentire al lettore una miglior comprensione delle possibili applicazioni della tecnologia e dei suoi costi “chiavi in mano”. Questa seconda edizione tiene conto delle novità tecnologiche e normative emerse negli ultimi anni, con soluzioni più efficienti, consolidate da innumerevoli impianti allestiti in base alle contribuzioni nazionali e regionali, in primis quelle del programma “10. 000 tetti fotovoltaici”. Il D. M. 28 luglio 2005, atteso da lungo tempo, ha inoltre introdotto per la prima volta in Italia il principio del finanziamento dell’energia fotovoltaica prodotta, in sostituzione del contributo all’impianto all’atto del suo allestimento. Infine, un mini cd rom allegato al volume consente ad ogni impresa di ottenere autonomamente una prima indicazione sull’opportunità di installare un impianto fotovoltaico presso la propria azienda, attraverso la compilazione guidata di una scheda di autovalutazione. .  
   
   
RICORSO CONTRO LE MODIFICHE PEGGIORATIVE DEL NUOVO DECRETO SUL FOTOVOLTAICO IN 15 RICORRONO AL TAR PER DICHIARARE ILLEGITTIMO IL DM 06/02/06: NEGA LE PROMESSE DEL PRIMO PROVVEDIMENTO  
 
Milano, 18 maggio 2006 - Il decreto ministeriale 06/02/2006 reca “modifiche peggiorative” al Decreto 28 luglio 2005 che ha introdotto in Italia il cosiddetto “conto energia”. È questa la contestazione al nuovo provvedimento da parte di 15 soggetti, tra imprenditori e privati, che hanno deciso di fare ricorso al Tar della Lombardia per ottenerne l’annullamento. Per “conto energia” si intende il sistema di incentivazioni - elaborato dal Ministero delle Attività produttive di concerto con il Ministero dell’Ambiente - che promuove la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; il contributo non è assegnato all’installazione dell’impianto, bensì all’energia prodotta dai pannelli solari. Questa viene poi venduta dai proprietari dei pannelli solari alla rete elettrica nazionale. Tre le categorie di impianti ammesse al sistema di incentivazione: impianti domestici e condominiali (da 1 a 20 kw); piccole imprese (da 20 a 50 kw); mini-centrali (da 50 a 1000 kw). Rendere convenienti gli investimenti nel fotovoltaico è senza dubbio l’obiettivo principale del decreto 28 luglio 2005 - emanato in attuazione del Decreto Legislativo n. 387 del 29 dicembre 2003, a sua volta attuativo della direttiva 2001/77/Ce. Tuttavia, dopo la pubblicazione del secondo decreto, recante modifiche al primo, i conti sembrano non tornare del tutto. Il 19 settembre scorso si aprivano i termini per le domande di accesso all’erogazione delle tariffe incentivanti degli impianti fotovoltaici. Il 30 settembre scadeva il termine per la prima tranche di presentazione delle domande; la scadenza successiva veniva fissata al 31 dicembre 2005. La richiesta degli incentivi è andata progressivamente crescendo. Nel primo trimestre le domande presentate sono state complessivamente 3. 668; di queste ne sono state ammesse 2. 872, pari al 78%. Nel secondo trimestre (ottobre – dicembre 2005) le domande ammesse sono state 6. 207 sulle totali 8. 247 pervenute al Gestore del sistema elettrico – Grtn S. P. A. Prima della scadenza del terzo trimestre (31 marzo 2006), è stato pubblicato su Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 06/02/2006 recante i “Criteri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare”, che ha introdotto alcune modifiche. Di qui le contestazioni. In particolare, secondo i soggetti che dichiarano illegittimo l’ultimo decreto, due sarebbero i punti fondamentali che giustificano il ricorso presentato contro i ministeri delle Attività produttive e dell’Ambiente, l’Autorità dell’Energia elettrica e del gas, ed il Grtn (Gestore della rete di trasmissione nazionale): la vendita di energia prodotta in surplus per gli impianti sino a 20 kw; l’aggiornamento delle tariffe incentivanti secondo i dati Istat. Secondo quanto stabiliva il decreto 28 luglio 2005, chi produce energia con il fotovoltaico non solo non avrebbe più pagato le bollette, ma avrebbe addirittura incassato per 20 anni un contributo erogato dal Grtn, proporzionale all’energia prodotta, rivalutata annualmente secondo gli indici Istat. “Alla luce di tali provvedimenti – si legge nel ricorso – i ricorrenti hanno investito risorse al fine di dar corso alla realizzazione degli impianti”. Ma il nuovo decreto non solo recherebbe delle “modifiche peggiorative”; comporterebbe inoltre una “retroattività di forma” con consequenziali svantaggi per coloro che hanno già avuto accesso alle tariffe incentivanti nei mesi passati. Se il Dm 28/07/05 disponeva l’aggiornamento annuale delle tariffe sulla base dei dati Istat per tutti gli impianti ammessi, il Dm 06/02/06 nega il diritto all’aggiornamento Istat per gli impianti “per i quali la domanda di cui all’art. 7, comma 1, è stata inoltrata nel 2005 e nel 2006: 0,445 euro/kWh per un periodo di venti anni” - art. 5 comma 2 lettera a). Ed ammette solo quelli per i quali la domanda è stata inoltrata “negli anni successivi al 2006”. Questo significa che coloro che hanno già presentato domanda, ricevuto risposta positiva dal Grtn, ed avviato tutte le operazioni per l’installazione degli impianti, si ritrovano negate le opportunità promesse dal primo decreto: le tariffe non saranno per loro adeguate annualmente, ma rimarranno congelate per venti anni, senza alcuna garanzia contro eventuali modifiche dovute all’inflazione. Lo stesso Grtn, contattato dalla redazione di edilportale. Com, non ha negato l’effettiva esistenza di una “retroattività di forma” del nuovo decreto. Non solo. Per quanto riguarda gli impianti di potenza inferiore ai 20 kw, il decreto di luglio disponeva come unica possibilità il servizio di scambio sul posto: possibilità di vendita e quindi di remunerazione per tutta la quantità di energia prodotta, indipendentemente da quanto consumato. Per cui sarebbe stato possibile vendere alla rete anche l’energia non consumata con un effettivo guadagno: se produco 1000 kwh in un anno e ne consumo 1500, vengo remunerato per i 1000 kwh ed ho anche uno sconto sulla bolletta pari al consumo netto di 500 kwh l’anno. Se invece produco 2000 kwh e ne consumo sempre 1500, vengo remunerato anche per gli eccedenti 500 kwh. Il decreto di febbraio ha introdotto l’alternativa della cessione in rete dell’energia prodotta. Ma, nel caso di scambio sul posto, l’incentivazione è riconosciuta solo all’energia prodotta e consumata in loco. Questo significa che, se produco 2000 kwh e ne consumo 1500, non vengo più remunerato per gli eccedenti 500 kwh; questi ultimi possono solo essere utilizzati come credito a compensazione di eventuali saldi negativi per un massimo di tre anni successivi all’anno in cui sono stati maturati. Se invece consumo 1500 kwh contro i soli 1000 prodotti, pagherò solo l’energia consumata in eccesso senza alcuna remunerazione. Secondo i protagonisti del ricorso al Tar, questa nuova disposizione indurrebbe ad un elevato autoconsumo, poiché la remunerazione non avviene più su tutta l’energia prodotta, ma solo su quella consumata. Il resto sarebbe “regalato” al Gestore. Il decreto impugnato è inoltre giudicato illegittimo perchè non ha ottenuto, come previsto dalla procedura, il parere del Consiglio di Stato, nè della Corte dei Conti. I tempi per la presentazione dei ricorsi (60 gg dalla pubblicazione su Gu) sono già scaduti, ma lo studio legale Cnttv sta preparando un ricorso straordinario al Capo dello Stato al fine di riaprire i termini per coloro che vorranno ricorrere contro il decreto. Fonte: Edilportale .  
   
   
ACEA: INTEGRAZIONE DI INFORMAZIONI SULL’OPERAZIONE DI ACQUISIZIONE DELLA SOCIETA’ TAD ENERGIA AMBIENTE  
 
Roma, 18 maggio 2006 – Con riferimento a quanto diffuso il 15 maggio u. S. Relativo all’acquisizione da parte di Acea del 100% di Tad Energia Ambiente (controllata di Enertad), si precisa che Enertad garantisce ad Acea il pagamento dei crediti commerciali scaduti alla data del closing (prevista per fine giugno) e non incassati nei 24 mesi successivi. La consistenza totale dei crediti commerciali (scaduti e non) al 31/12/05 è pari a circa 32 milioni di Euro. .  
   
   
L’ENEA PER LA TECNOLOGIA, IL SISTEMA PRODUTTIVO E IL TERRITORIO  
 
Roma, 18 maggio 2006 - Il Prof. Luigi Paganetto, Commissario Straordinario dell’Enea, aprendo i lavori del Workshop: “L’enea per la tecnologia, il sistema produttivo e il territorio”, organizzato ieri presso la sede di Roma dell’Ente, ha evidenziato: “Ricerca, Impresa e Università devono raccordarsi per trovare sul territorio le ragioni per realizzare le sinergie che sono necessarie per ottenere i risultati utili, in un mondo in cui si investe sempre più in tecnologie e in innovazione. Il cofinanziamento di progetti di ricerca in cui sono presenti Enti di ricerca e Università, in rapporto con i distretti produttivi e il territorio, è essenziale. L’apertura dei laboratori degli Enti di ricerca a imprese ed Università è un modo per realizzare sinergie. ” Paganetto ha poi evidenziato che: “Non è necessario che lo Stato investa risorse particolarmente cospicue in queste iniziative. Non servono macchinosi processi di valutazione, né scelte di politica industriale di settore. Serve un meccanismo di collaborazione stretta tra il mondo della ricerca e quello dell’industria, attraverso il quale, ciascuno mantenendo la propria responsabilità e il proprio ruolo, contribuisca a determinare processi virtuosi di innovazione e crescita. ” Il territorio costituisce uno dei principali fattori per lo sviluppo delle attività imprenditoriali, non solo per le imprese di tipo tradizionale, ma in particolare per quelle ad alto contenuto tecnologico, come quelle che operano nei settori energetici e ambientali. La globalizzazione impone alle regioni industriali e ai distretti produttivi del nostro Paese di confrontarsi con i mercati internazionali, pena la loro marginalizzazione. Gli Amministratori Locali devono supportare il tessuto imprenditoriale del territorio nel passaggio dalla “old economy” al nuovo mercato senza barriere e senza protezionismi, orientando l’offerta industriale e determinando lo sviluppo di imprese a più alto contenuto tecnologico attraverso interventi tesi a dare loro prospettive di mercato. La collaborazione tra imprese, Amministrazioni Locali e mondo della ricerca, potrà consentire alle realtà produttiva sul territorio di sviluppare una dimensione tecnologica sufficientemente critica per assicurare mercati ampi e duraturi, spingendo gli imprenditori a fare investimenti ad alto contenuto tecnologico, a maggiore rischio ma anche di maggiore redditività. Essendo la competitività tecnologica uno dei principali fattori di sviluppo delle economie dei Paesi industrializzati, occorre valorizzare i distretti industriali e le Pmi, che rappresentano per l’Italia un’importante potenzialità, con interventi di innovazione e di supporto tecnologico attuabili con l’ausilio del mondo della ricerca e della Pubblica Amministrazione locale e centrale. Una politica di valorizzazione delle risorse del territorio richiede un forte impulso alla diffusione di tecnologie di efficienza energetica, nell’ambito di nuovi modelli territoriali basati sull’integrazione tra le attività di produzione industriale e la disponibilità di energia a livello locale. In quest’ottica, è necessario investire su nuove tecnologie che permettano di incrementare l’efficienza dei sistemi di produzione industriale e su modalità più efficienti di utilizzo delle nuove fonti di energia, la cui valenza è tanto più strategica quanto più si colloca in settori a elevato tasso di innovazione tecnologica. Lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica può rappresentare per l’Italia un’occasione di crescita industriale, come accade già in altri Paesi europei, con ricadute sulla competitività, prospettive economiche e occupazionali. In questa prospettiva assume carattere strategico la predisposizione di un piano di investimenti per la ricerca e la sperimentazione in grado di accelerare lo sviluppo delle tecnologie e di abbreviare i tempi necessari all’introduzione di sistemi innovativi sul mercato. L’enea può contribuire al rilancio della competitività del sistema Italia mettendo le sue competenze a disposizione degli Amministratori Locali e del sistema produttivo, con particolare riferimento a quello costituito dalle imprese di piccole e medie dimensioni, per supportarli nella scelta delle leve di competizione da utilizzare, anche nell’ambito delle opportunità offerte dall’Unione Europea. .