Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 13 Giugno 2007
Politica
UN NUOVO TRATTATO PRIMA DELLE ELEZIONI EUROPEE UNA ROADMAP PER LE RIFORME ISTITUZIONALI  
 
 Bruxelles, 13 giugno 2007 - Nel ribadire il proprio sostegno alla Costituzione e ricordando la responsabilità politica degli Stati membri che l´hanno firmata ma non ratificata, il Parlamento chiede di concludere il processo in tempo per le prossime elezioni europee. Se apre a una forma diversa dalla Costituzione, insiste sul mantenimento di tutti i principi basilari in essa contenuta e ammonisce che non accetterà qualsiasi compromesso. Chiede poi di essere pienamente coinvolto nella Conferenza intergovernativa. Adottando con 469 voti favorevoli, 141 contrari e 32 astensioni la relazione di Enrique Barón Crespo (Pse, Es) e Elmar Brok (Ppe/de, De), il Parlamento ribadisce anzitutto il sostegno al contenuto del trattato costituzionale. I deputati sottolineano infatti che esso conferisce formalmente all´Unione europea «la sua intrinseca dimensione politica e rafforza l´efficacia del suo operato», incrementa inoltre il controllo democratico sui processi decisionali, contribuisce alla trasparenza e rafforza i diritti dei cittadini dell´Unione. Sottolineando che i due terzi degli Stati membri lo hanno già ratificato e che altri quattro Stati membri si sono impegnati chiaramente a favore delle disposizioni in esso contenute, e prendendo atto delle preoccupazioni manifestate dai cittadini francesi e olandesi nonché dei timori espressi in altri Stati membri, i deputati ricordano «la responsabilità politica di quegli Stati membri che hanno sottoscritto il trattato costituzionale ma che non lo hanno ratificato». Ribadiscono quindi l´impegno a concludere l´attuale processo costituzionale dell´Unione europea sulla base del contenuto del trattato costituzionale, «eventualmente con una presentazione diversa», e «tenendo conto delle difficoltà sorte in taluni Stati membri». E, al riguardo, appoggiano gli sforzi della Presidenza tedesca per impegnare il Consiglio europeo di giugno a convocare una conferenza intergovernativa (Cig) e a definire una tabella di marcia, una procedura, un chiaro mandato e l´obiettivo di raggiungere un accordo prima della fine dell´anno in corso. La relazione invita infatti a ultimare il processo di ratifica del nuovo trattato entro la fine del 2008, affinché il prossimo Parlamento, che sarà eletto nel 2009, «inizi il proprio mandato conformemente alle disposizioni del nuovo trattato». Chiede poi a tutti gli Stati membri di coordinare le proprie procedure di ratifica «affinché il processo si concluda simultaneamente». Il Parlamento insiste sulla conservazione di tutti i principi basilari dell´Unione europea contenuti nella prima parte del trattato costituzionale. In particolare, cita la duplice natura dell´Unione europea quale unione di Stati e di cittadini, il primato del diritto europeo, la nuova tipologia di atti e procedure, la gerarchia delle norme e la personalità giuridica dell´Unione. Rileva inoltre che il trattato costituzionale comporta «altri miglioramenti importanti» quali il consolidamento dei trattati esistenti e la fusione dei pilastri, il chiaro riconoscimento dei valori fondanti dell´Unione europea e della forza giuridicamente vincolante della Carta dei diritti fondamentali e l´incremento della partecipazione dei cittadini alla vita politica dell´Unione europea. Ma anche la chiarificazione delle competenze dell´Unione europea e degli Stati membri, il rispetto del principio di sussidiarietà e il ruolo specifico dei parlamenti nazionali al riguardo - «senza compromettere l´equilibrio istituzionale dell´Unione europea sancito dal protocollo sulla sussidiarietà» - e il rispetto del ruolo delle autorità regionali e locali. Nel sottolineare quindi che qualsiasi proposta di modifica del trattato costituzionale «dovrà ottenere lo stesso appoggio ottenuto a suo tempo dalla disposizione che si intende sostituire», i deputati ribadiscono l´intenzione di respingere la conclusione dei negoziati che, rispetto al trattato costituzionale, dovesse comportare una minore protezione dei diritti dei cittadini (al riguardo insistono sul mantenimento della Carta dei diritti fondamentali e della sua natura vincolante) e una riduzione della democrazia, della trasparenza e dell´efficienza del funzionamento dell´Unione. D´altra parte, il Parlamento riconosce la necessità di tener conto di altre importanti questioni emerse durante il periodo di riflessione e di chiarirne altre che sono già state affrontate nel trattato costituzionale, «che possono essere affrontate solo da un´Europa più forte». E, al riguardo, cita gli esempi dello sviluppo sostenibile, della solidarietà nel settore energetico, della coerenza della politica migratoria, del modello sociale europeo nel contesto del cambiamento demografico e della globalizzazione, del terrorismo, del dialogo fra civiltà e dei meccanismi comuni efficaci per il coordinamento delle politiche economiche nella zona dell´euro, «salvaguardando al contempo il ruolo della Banca centrale europea in materia di politica monetaria», nonché dei criteri e delle procedure dell´Unione per l´allargamento. Infine, nel rammentare che il Parlamento, in quanto unica istituzione comunitaria eletta direttamente dai cittadini, «deve partecipare pienamente alla Cig», i deputati chiedono la convocazione parallela di una conferenza interistituzionale allo scopo di tenere aggiornato il Parlamento europeo e «contribuire in maniera sostanziale alla creazione di un consenso transpartitico e transnazionale alla Cig». Sottolineano poi l´importanza del dialogo fra i parlamenti nazionali e i rispettivi governi attraverso la Cig ed esprimono la volontà di rimanere, nel corso delle prossime trattative, in stretto rapporto con i parlamenti nazionali, nonché con il Comitato delle regioni, il Comitato economico e sociale europeo, le parti sociali europee, le comunità religiose e la società civile. Con 79 voti favorevoli, 534 contrari e 37 astensioni, il Parlamento ha respinto una risoluzione alternativa proposta dal gruppo Ind/dem. .  
   
   
CONSIGLIO EUROPEO DI GIUGNO: REALISMO E OTTIMISMO SULLE RIFORME  
 
Bruxelles, 13 giugno 2007 - Le dichiarazioni del Ministro degli esteri tedesco e della Vicepresidente della Commissione hanno aperto un ampio dibattito in Aula sul prossimo Vertice di giugno. Sebbene i punti in agenda saranno numerosi, gli interventi si sono concentrati sulla questione istituzionale. La stessa Presidenza ha riconosciuto che il successo dell´incontro sarà misurato soprattutto dai risultati in questo campo. Molti deputati hanno rivendicato un ruolo maggiore per il Parlamento nell´ambito della Cig. Dichiarazione del Consiglio Frank-walter Steinmeier ha premesso che i colloqui in vista del Vertice sono ancora in corso ed ha sottolineato che si tratterà di una riunione decisiva per l´Europa. Dopo aver ricordato che il modello europeo è un modello di successo che molti invidiano, ha sottolineato come ciò non garantisce che potrà proseguire in futuro. Per tale ragione, «ci aspettano nuovi compiti» e la posta in gioco è importante, in quanto occorre definire una nuova base di lavoro che permetta all´Ue di mantenere la capacità di agire. Il Ministro degli esteri ha poi sottolineato che le aspettative sono notevoli, ma ha ammonito che non bisogna commettere l´errore di renderle ancora più ambiziose. Occorre però essere realisti e ottimisti, in quanto l´Ue può agire solo se gli Stati membri collaborano. Il Ministro ha poi affrontato alcuni degli altri temi che saranno all´ordine del giorno del Vertice: immigrazione, libera circolazione, relazioni di buon vicinato, le nuove sfide globali e la strategia europea nei confronti del continente asiatico (compreso il Medio Oriente). Ma ha ammesso che il successo dell´incontro sarà misurato soprattutto sulla questione istituzionale. In tale contesto, ha sottolineato l´importanza di ascoltare i cittadini, sostenendo che la maggior parte di essi vogliono un´Europa efficace, efficiente e attiva che si concentri sulle cose essenziali. Convinto che la riforma sia giustificata, il Ministro si è detto lieto di osservare che tutti i suoi interlocutori sono dello stesso parere. Si tratterà, ha spiegato, di rafforzare alcune politiche (Giustizia e affari interni, relazioni esterne, ambiente e energia) e di valutare l´opportunità di affrontare anche le nuove sfide come i cambiamenti climatici e la solidarietà energetica. Il Ministro ha poi posto in luce il fatto che la maggioranza degli Stati membri concorda con il Parlamento europeo sul mantenimento del carattere vincolante della Carta dei Diritti Fondamentali. Dovrà inoltre essere rafforzata la sussidiarietà conferendo un maggiore ruolo ai parlamenti nazionali, ma sena aggiungere altri poteri di veto. L´obiettivo, infine, dovrebbe essere di disporre delle nuove regole prima delle elezioni del 2009. Le consultazioni, ha concluso, proseguiranno nelle prossime due settimane e ha ammonito che se non si coglie questa occasione, non vi saranno altre possibilità in futuro. Dichiarazione della Commissione Per Margot Wallström il prossimo Vertice sarà un test importante per l´Ue che dovrà essere dotata della capacità di far fronte alle nuove sfide. Prima di affrontare la questione istituzionale, la Vicepresidente della Commissione ha sottolineato che l´Unione deve dare ai cittadini politiche giuste e, in proposito, ha fatto cenno a altri punti che saranno trattati in occasione del Vertice: la politica di immigrazione, la lotta all´Aids e i cambiamenti climatici. Sulla prima ha sottolineato l´esigenza di un miglior coordinamento tra gli Stati membri per far fronte al flusso migratorio crescente ma anche quella di cogliere le opportunità per portare benefici al mercato del lavoro. In merito all´Aids ha posto in luce la necessità di rafforzare la prevenzione, la ricerca, e l´assistenza. I cambiamenti climatici dovranno essere affrontati anche alla luce dei dibattiti avuti dal G8. In merito alla questione istituzionale, la commissaria non ha nascosto ottimismo, raccogliendo l´invito della Presidenza a non avanzare nuove pretese. Ha poi spiegato che, per la Commissione, l´importante è servire i cittadini europei realizzando obiettivi politici. Ma per ottenere ciò, ha aggiunto, sono necessari strumenti adeguati e bisogna trovare quindi una soluzione equilibrata per ottenere il consenso. Un minimo comune denominatore, ha proseguito, può portare a benefici solo nel breve termine. E´ nel trattato costituzionale che va cercata la soluzione, visto che la sua sostanza resta valida: mantenere il metodo comunitario e il potere d´iniziativa della Commissione, eliminare il sistema che poggia su tre pilastri, rafforzare le prerogative del Parlamento europeo e estendere le decisioni a maggioranza qualificata. La Costituzione contempla inoltre «eccellenti soluzioni» per quanto riguarda il ruolo dei parlamenti nazionali. La Commissione, infine, sostiene il carattere vincolante della Carta dei Diritti Fondamentali. Per la commissaria, dovranno essere apportati dei cambiamenti, potrà essere cambiata la forma e si potrà discutere dei simboli e di altri punti controversi, ma «il testo dovrà essere leggibile e accessibile». E´ anche necessario trovare un nuovo metodo per spiegare ai cittadini i motivi per i quali vi è il bisogno di un nuovo trattato e convincerli del legame esistente tra l´efficacia nell´affrontare le nuove sfide politiche e l´assetto istituzionale. Interventi in nome dei gruppi politici Per Joseph Daul (Ppe/de, Fr), il 22 giugno sarà necessario raggiungere un accordo che permetta all´Europa di decidere e di agire «in campi ove l´Unione s´impone»: il clima, l´energia, l´immigrazione, la sicurezza e gli affari esteri. Di fronte alla mondializzazione, ha aggiunto, «i nostri paesi e i nostri cittadini devono essere attori e non spettatori». E se si vuole che il mondo cambi in linea con i valori europei, «occorre darsene i mezzi». L´accordo globale dovrà dare quindi all´Ue un nuovo trattato che le permetta di essere «più efficace, più democratica, più leggibile e, soprattutto, più trasparente». Quale che sia il suo nome, ha aggiunto, la sua ratifica dovrà avvenire prima delle elezioni del 2009. Il trattato, ha proseguito, dovrà rispondere alle attese di tutti i paesi. Ma non potrà essere un mini trattato né un trattato per difetto, «dovrà essere ambizioso, realista e all´altezza della posta in gioco, ma anche rispettoso degli imperativi della sussidiarietà e della proporzionalità». Dovrà inoltre dare il debito spazio alla dimensione parlamentare. L´unione dovrà essere dotata della personalità giuridica e poggiare su un unico pilastro. Dovranno anche essere risolte le questioni della Presidenza stabile e del Ministro degli Esteri. Il trattato, ha proseguito, dovrà anche estendere le decisioni a maggioranza «per evitare che l´Ue sia paralizzata dai diritti di veto», anche perché «i reticenti non devono ostacolare chi vuole progredire». La Carta dei diritti fondamentali dovrà essere vincolante. In merito alla Cig, il leader popolare ha infine rivendicato un ruolo sia per il Parlamento europeo sia per i parlamenti nazionali. Nel condividere quanto affermato dalla Presidenza e dalla Commissione, Martin Schulz (Pse, De) ha affermato che il al Vertice di giugno «si tratterà né più né meno che del futuro dell´Europa». Ne potrà risultare un´Ue indebolita o rafforzata, ma ricordando il motto "l´unità fa la forza", ha sottolineato che l´Ue si è rivelata debole solo quando si è divisa. Ha quindi criticato coloro che credono di farsi forti con il diritto di veto, visto che i singoli paesi non possono affrontare da soli le sfide globali. Il leader socialdemocratico ha quindi sostenuto che, in confronto alla Cina e all´India, l´Europa è un piccolo continente e, a maggior ragione, un solo paese come la Germania. A prescindere dalle motivazioni, ha insistito, occorre rispondere all´appello degli Usa per un´Europa più unita, poiché solo combinando il potenziale transatlantico è possibile affrontare le sfide. Ha ricordato che «Nizza è stata un fallimento» e già il giorno seguente la firma del trattato tutti i governi lo avevano riconosciuto. Era già insufficiente per 15 Stati membri e ora siamo 27, ha aggiunto sostenendo che l´Unione «morirà con Nizza». La relazione Baron Crespo/brok sulla roadmap costituzionale, ha aggiunto, sarà il metro di misura del Parlamento per valutare il risultato della Cig. E il suo gruppo non potrà accettare un risultato inferiore. Occorre essere ottimisti, ha concluso, «ma non possiamo fallire». Graham Watson (Alde/adle, Uk) ha anzitutto ricordato che tutti coloro che protestano a Heiligendamm sono consapevoli delle sfide cui devono far fronte i cittadini, sfide quali i cambiamenti climatici, la sicurezza energetica e la criminalità organizzata, che restano irrisolte perché le nostre istituzioni non sono più adatte. Gli Stati membri lo hanno riconosciuto quando hanno firmato il trattato costituzionale sebbene alcuni di essi ora facciano marcia indietro, senza tener fede agli impegni assunti. A suo parere, questo approccio «è contrario allo spirito dell´Unione europea, contrario al buon senso, contrario agli interessi dei cittadini europei». Ha quindi ammonito che «solo agendo insieme l´Europa può fare la differenza». Si è poi chiesto come proteggere i cittadini dall´abuso dell´utilizzo dei dati personali, come si possa garantir loro la sicurezza energetica e la politica di immigrazione, se non si riesce a dotarsi dei mezzi per svolgere questo compito. Sono seri, si è ancora chiesto, i contrari alla costituzione quando vogliono sacrificare il buon funzionamento delle Istituzioni in nome delle bandiere e dei titoli? Come possono difendere un sistema di veti nazionali che «castra le nostre iniziative»? La codecisione e la maggioranza qualificata, ha aggiunto, «devono essere la regola, non l´eccezione nel processo decisionale europeo». Il Consiglio europeo di giugno, per il leader liberaldemocratico, sarà l´occasione «per chiudere un capitolo sterile della non cooperazione ed iniziarne uno nuovo con strumenti adatti e aggiornati». E il Parlamento deve garantire una roadmap per la riforma che possa essere operativa prima delle prossime elezioni europee. Per quanto riguarda la prossima Cig ha poi auspicato una consistente partecipazione del Parlamento ed una rappresentazione più pluralistica. Il Parlamento, ha spiegato, sarà contrario a un compromesso di minima sulla sostanza del testo e insisterà affinché la Carta dei diritti fondamentali non sia snaturata. Secondo Brian Crowley (Uen, Ie) non c´è bisogno che la Costituzione sia operativa per risolvere la crisi umanitaria del popolo palestinese che può invece essere risolta con un accordo e una decisione. Stiamo già lavorando in questa direzione, ha aggiunto, ed è quindi poco corretta l´idea avanzata che, senza questo accordo finale, si cadrà improvvisamente in uno stato di paralisi, perché si troveranno i meccanismi per superare i problemi e le difficoltà. Ha quindi ricordato che «ci incombe un onere quando parliamo di ciò che la gente vuole venga fatto» perché i cittadini non vogliono vederci intraprendere nuove iniziative che attualmente non abbiamo il potere di portare avanti. In conclusione ha voluto ricordare che «quando guardiamo al futuro dell´Unione europea, quel futuro che dobbiamo consegnare ai nostri figli ed ai nostri nipoti, esso deve essere migliore di quello ereditato di nostri nonni, che ce ne hanno fatto dono dalle polveri della Seconda guerra mondiale; guardiamo al bel bambino che hanno creato e facciamo di lui un adulto adatto al Xxi secolo». Per Monica Frassoni (Verdi/ale, It) gli eventi che circondano il G8 «e il suo probabile fallimento», «ci spingono a guardare al Consiglio europeo come a un momento importante per l´Unione europea, in cui coerenza e ambizione devono andare di pari passo». Anche perché la Presidenza di questo Parlamento «ha accettato che tale processo sia esclusivamente intergovernativo». Si è quindi detta «molto preoccupata» che presto si assisterà «a una ripetizione della notte di Nizza» e si è dispiaciuta che il Parlamento «non abbia saputo battersi più duramente per avere un ruolo più importante nel processo attuale». Il problema fondamentale, ha proseguito, è quello di non cedere alla tentazione di restare sulla difensiva e aspettare di vedere cosa dicono i contrari, «tanto poi facciamo un "accordino" con loro». Questo atteggiamento, giudicato sbagliato», «in passato ha fatto sì che ci siamo dovuti adattare a compromessi di cui oggi paghiamo il prezzo». Per la leader dei Verdi, sarebbe invece «molto più intelligente e serio» unirsi e andare «all´offensiva». Ha quindi portato ad esempio la questione dei cambiamenti climatici, chiedendo di riprendere il protocollo sulla sostenibilità proposto dalla commissaria Wallström quando era incaricata dell´ambiente. A suo parere, infatti, occorre fare in modo che il dibattito sul cambiamento climatico si «traduca effettivamente, in questo testo, in più poteri e più soldi per l´Unione europea, invece di ingannare i cittadini europei sulla questione facendo una specie di chiacchiera cosmetica». La deputata ha poi accennato ad altri miglioramenti possibili del testo costituzionale: la problematica degli standard sociali minimi, la questione delle tasse, eliminare il diritto di veto in politica estera, migliorare il processo di revisione eliminando il veto. Per quanto riguarda il Parlamento europeo, ha poi proposto di rilanciare il tema delle liste europee, giudicate «un modo per diventare più europei». In vista delle elezioni, occorre «ritornare a parlare di come si fa veramente l´Europa e di come i cittadini possono votare davvero per un Parlamento che sia potente e influente». Per questo motivo, si è detta insoddisfatta dell´idea «di avere tre o quattro piccoli osservatori alla Conferenza intergovernativa». E´ infatti necessario avere «un dialogo aperto con il Consiglio sulla base degli accordi presi, in modo tale che anche noi, in quanto rappresentanti eletti del popolo europeo, possiamo avere il potere di dire ciò che pensiamo, perché attraverso di noi potranno farlo anche i cittadini». Helmuth Markov (Gue/ngl, De) ricordando che la Presidenza ha parlato di «riuscire insieme» ha chiesto «insieme a chi»? Con coloro che desiderano più Europa, altri che ne chiedono meno, insomma esiste una «cacofonia» ma nessuno sa dove stiamo andando». Ha inoltre aggiunto che il Consiglio è rimasto fermo all´idea della strategia di Lisbona e quindi ad una situazione in cui la legislazione tende alla liberalizzazione dei mercati, eliminando i diritti fondamentali dei lavoratori. Una legislazione, ha aggiunto, che a volte viola anche i diritti umani, come nel caso della protezione dei dati. Facendo poi riferimento al G8 ha affermato che «è molto bello per i capi di governo riunirsi intorno ad un barbecue per discutere sul futuro dell´Europa», ma il problema è che gli obiettivi dei grandi Stati membri e degli Stati economici sono descritti come ciò di cui ha bisogno il mondo ma, di fatto, «non esiste un accordo tra i 27 Stati». Definendo quindi «illegittime» le decisioni del G8 ha giustificato le proteste, ma non gli atti di violenza. Jens-peter Bonde (Ind/dem, Dk) si è detto contrario all´idea di cambiare nome alla Costituzione e rilanciarla senza procedere però a un referendum, così come intenderebbe fare il Presidente francese. Dopo aver sottolineato che gran parte della legislazione tedesca deriva dal diritto comunitario, si è chiesto se la Germania è veramente una democrazia parlamentare. Anche perché tale legislazione è «avanzata da impiegati statali e lobbisti». Ha quindi concluso affermando la necessità che il nuovo testo del trattato sia sottoposto a referendum in tutti gli Stati membri, per «dare l´ultima parola ai nostri elettori». Ashley Mote (Its, Uk) ha affermato che la Costituzione ha completamente invertito le relazioni tra l´Ue ed i suoi Stati membri e tra chi governa e chi è governato. Lo Stato deve infati attingere i suoi poteri dal popolo e risponderne davanti ad esso, non il contrario. La bozza originale della costituzione «cercava di trasformare un´Europa delle Nazioni in una nazione denominata Europa» e, a prescindere dal nome, la nuova costituzione «non avrà una vera forma costituzionale», ma sarà «una soluzione degli anni ´50 alle problematiche degli anni ´20». Rivolgendosi all´Europa ha quindi concluso affermando «siete i nostri vicini, dovreste essere nostri amici ma niente di più». Interventi dei deputati italiani Antonio Tajani (Ppe/de, It) ha anzitutto sottolineato che, alla fine di questo semestre la Presidenza tedesca ha una responsabilità certamente molto rilevante, «affinché si arrivi finalmente ad una soluzione positiva della questione del trattato costituzionale europeo». Affermando che il Parlamento è fortemente impegnato a sostenere un´Europa che possa diventare protagonista della politica, il deputato ha riconosciuto che si dovrà arrivare ad un compromesso, e che «non tutto il lavoro della Convenzione e non tutto il testo del trattato approvato da tanti paesi potrà entrare in vigore». Su alcune questioni, tuttavia, «il Parlamento non può fare marcia indietro»: il voto a maggioranza, la personalità giuridica, la politica estera, e anche la bandiera e l´inno. A suo parere, inoltre, il Parlamento dovrà assumere un ruolo importante, e perciò ha chiesto al Presidente del Consiglio che il Parlamento, attraverso il suo Presidente e i suoi delegati, «possa partecipare attivamente alla conferenza intergovernativa», e giocare quindi «un ruolo da protagonista insieme ai governi e alla Commissione». Il deputato ha poi voluto lanciare un appello affinché «non ci si dimentichi mai della nostra identità e delle nostre radici giudaico-cristiane». Sul tema dell´immigrazione, che sarà nell´agenda del vertice di giugno, ha sottolineato che l´Europa vive «emergenze preoccupanti ogni giorno, a Malta, in Spagna, in Francia» e ha quindi chiesto all´Unione europea «di impegnarsi sul serio, rinforzando il progetto Frontex e tutte le iniziative che permettano di frenare l´immigrazione clandestina». .  
   
   
L´UNIONE EUROPEA MIGLIORA LE MODALITÀ DI ELABORAZIONE DEI DATI STATISTICI IN MATERIA DI MIGRAZIONE E ASILO  
 
Bruxelles, 13 giugno 2007 - Ieri il Consiglio ha adottato un regolamento relativo alle statistiche comunitarie in materia di migrazione e protezione internazionale (asilo). Il testo era già stato approvato nello scorso mese di marzo dal Parlamento europeo, nel quadro della procedura di codecisione. Il regolamento precisa le modalità per la raccolta di dati statistici in ordine ai flussi migratori internazionali, alla popolazione di origine straniera, all´acquisizione della cittadinanza, alle richieste d´asilo e alle relative decisioni, ai provvedimenti presi contro l´ingresso e il soggiorno illegali, ai rimpatri di migranti non autorizzati a soggiornare sul territorio dell´Unione, nonché ai permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi. Il vicepresidente Frattini, commissario europeo responsabile per la giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: "Questo regolamento costituisce un importante passo verso una migliore conoscenza dei fenomeni migratori all´interno dell´Unione europea", e ha aggiunto che "statistiche armonizzate serviranno tra l´altro a ripartire tra gli Stati membri l´assegnazione degli stanziamenti del nuovo programma Solidarietà e gestione dei flussi migratori". Nel settembre 2005 la Commissione aveva proposto un regolamento relativo alle statistiche comunitarie in materia di migrazioni e di protezione intenzionale (Com (2005) 375 def. ). Con essa la Commissione rispondeva alle esortazioni formulate nel 2003, dal Consiglio europeo di Salonicco e dal Parlamento europeo, affinché venissero migliorati i meccanismi di raccolta di dati sulla migrazione e sulla politica di asilo, con l´adozione di una normativa confacente. In anni recenti Eurostat ha proceduto a determinate rilevazioni statistiche nell´ambito di intese specifiche con gli Stati membri. Finora mancava però una base giuridica complessiva in materia di statistiche sui flussi migratori e sulla protezione internazionale. Questa normativa risulta necessaria giacché è sempre più essenziale disporre di statistiche armonizzate per definire le politiche comunitarie in un gran numero di settori. Le statistiche disponibili attualmente sono lacunose e presentano notevoli divari tra un paese e l´altro in termini di definizione di alcuni parametri fondamentali. Il regolamento proposto privilegia la produzione di statistiche armonizzate, con definizioni comuni basate sul regime comunitario vigente e sui provvedimenti prospettati in materia di immigrazione, gestione delle frontiere e politica di asilo, nonché su parametri internazionali consolidati (in particolare sulle raccomandazioni delle Nazioni Unite in materia di statistiche). Trattandosi di una questione sensibile, queste statistiche vanno rilevate su base mensile, trimestrale o annuale. Dato che molti Stati membri incontrano difficoltà specifiche a fornire dati statistici precisi e affidabili per determinati settori, il regolamento riconosce la possibilità di fornire stime basate su una rigorosa metodologia scientifica nei casi in cui non è possibile disporre di dati relativi alla situazione reale sul terreno. Per lasciare agli Stati membri il tempo necessario a modificare i propri sistemi di raccolta dei dati, il regolamento proposto ammette anche la possibilità di fornire, nel primo anno successivo all´entrata in vigore del testo (2008), dati forniti in base a definizioni nazionali. Il quadro definito dal regolamento avrà bisogno di essere completato con regolamenti di attuazione della Commissione. Il sistema statistico europeo sarà attivamente coinvolto nella preparazione e nell´attuazione di questi provvedimenti, che si prevede di adottare nel 2008. .  
   
   
IMPORTANTI PASSI IN AVANTI PER GIUSTIZIA E AFFARI INTERNI LE CONCLUSIONI DELL´ULTIMO CONSIGLIO GAI DELLA PRESIDENZA TEDESCA  
 
 Lussemburgo, 13 giugno 2007 - Il Consiglio "Giustizia e affari interni", riunito ieri e oggi a Lussemburgo con un´agenda ricca di discussioni, comunica i risultati della prima giornata dedicata agli affari interni. Il vicepresidente Frattini, commissario responsabile del portafoglio giustizia, libertà e sicurezza, ha accolto favorevolmente gli accordi politici raggiunti e gli importanti passi avanti nelle questioni di sua competenza. Unico rammarico: il ritardo nell´adozione della decisione quadro sulla protezione dei dati personali nell’ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale. Sistema d’informazione visti (Vis) Il Consiglio "Giustizia e affari interni" ha raggiunto un accordo politico sul pacchetto legislativo riguardante il sistema d’informazione visti: il regolamento Vis e la decisione Vis. Il regolamento consentirà ai consolati e ad altre autorità competenti di cominciare a usare il sistema per trattare le domande e per controllare i visti. La decisione consentirà invece alla polizia e alle altre autorità di contrasto di consultare i dati, a condizioni di garantire un alto livello di sicurezza. Il sistema d’informazione visti permetterà di immagazzinare dati, in relazione a un massimo di 70 milioni di persone, sui visti per soggiorno o transito nello spazio Schengen. Questi dati comprenderanno anche la fotografia del richiedente e le dieci impronte digitali. Il sistema comporterà un elevato livello di solidità e sicurezza per garantire che sia sempre disponibile e che ai dati abbiano accesso solo persone autorizzate per scopi consentiti. Non appena sarà operativo, al Vis si collegheranno tutti i consolati degli Stati Schengen che rilasciano visti e tutti i valichi lungo le frontiere esterne. Integrazione del trattato di Prüm nella legislazione Ue I ministri competenti hanno inoltre raggiunto un accordo in merito a una decisione del Consiglio sull´approfondimento della cooperazione transfrontaliera, in particolare al fine di lottare contro il terrorismo e la criminalità transfrontaliera, che inserisce nel contesto dell´Unione importanti disposizioni del trattato di Prüm relative alla cooperazione di polizia e allo scambio di informazioni su profili Dna, impronte digitali e targhe di veicoli. Questi elementi del trattato di Prüm, un accordo internazionale sulla cooperazione di polizia firmato da Belgio, Germania, Spagna, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Austria il 27 maggio 2005, diventano ora parte del quadro legislativo dell´Ue e saranno applicati in tutti gli Stati membri. Appositi punti di contatto delle autorità di contrasto degli Stati membri avranno reciproco accesso ai rispettivi sistemi di informazione. Modalità di elaborazione dei dati statistici in materia di migrazione e asilo Il Consiglio ha poi adottato un regolamento relativo alle statistiche comunitarie in materia di migrazione e protezione internazionale (asilo). Il regolamento precisa le modalità per la raccolta di dati statistici in ordine ai flussi migratori internazionali, alla popolazione di origine straniera, all´acquisizione della cittadinanza, alle richieste di asilo e alle relative decisioni, ai provvedimenti presi contro l´ingresso e il soggiorno illegali, ai rimpatri di migranti non autorizzati a soggiornare sul territorio dell´Unione, nonché ai permessi di soggiorno rilasciati a cittadini di paesi terzi. Il regolamento, proposto dalla Commissione nel 2005, privilegia la produzione di statistiche armonizzate, con definizioni comuni basate sul regime comunitario vigente e sui provvedimenti prospettati in materia di immigrazione, gestione delle frontiere e politica di asilo, nonché su parametri internazionali consolidati. Il regolamento riconosce inoltre la possibilità di fornire stime basate su una rigorosa metodologia scientifica nei casi in cui non è possibile disporre di dati relativi alla situazione reale sul terreno. Per lasciare agli Stati membri il tempo necessario a modificare i propri sistemi di raccolta dei dati, il regolamento proposto ammette anche la possibilità di fornire, nel primo anno successivo all´entrata in vigore del testo (2008), dati forniti in base a definizioni nazionali. Protezione dei dati personali nell’ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale Il Consiglio "Giustizia e affari interni" ha infine adottato conclusioni relative alla decisione quadro sulla protezione dei dati personali trattati nell’ambito di questa specifica cooperazione. Il Consiglio ha concluso che la decisione quadro si fonderà sui principi minimi di protezione dei dati emanati dal Consiglio d´Europa ed ha inoltre annunciato che esaminerà tutte le soluzioni proposte dal Parlamento europeo, del cui parere terrà conto. Il Consiglio intende inoltre raggiungere un accordo politico sulla decisione quadro quanto prima e comunque entro la fine del 2007. La Commissione si rammarica che la decisione quadro non sia stata ancora adottata, visto soprattutto che la proposta era stata presentata già nel 2005 e si limita a stabilire un livello minimo di armonizzazione dei principi di protezione dei dati. Esorta inoltre il Consiglio a dare priorità al dibattito sulla decisione quadro per raggiungere un accordo politico quanto prima. Il vicepresidente Franco Frattini ha sottolineato: "Il trattamento dei dati personali nell´ambito della cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale dovrebbe essere soggetto a norme comuni per garantire la tutela del singolo in relazione al trattamento dei dati che lo riguardano". .  
   
   
VIA LIBERA ALLA LUCE INTENSA: INIZIA UN IMPORTANTE PROGETTO DI LASER EUROPEO  
 
Bruxelles, 13 giugno 2007 - Il futuro della scienza in Europa è destinato a diventare molto più luminoso grazie al lancio ad Amburgo del progetto europeo Xfel (laser ad elettroni liberi a raggi X). Quando entrerà in funzione nel 2013, questa straordinaria struttura diventerà la sorgente di luce a raggi X più luminosa del mondo. I lampi laser a raggi X estremamente intensi, generati da Xfel, permetteranno agli scienziati di filmare le reazioni chimiche, osservare i movimenti delle biomolecole, esaminare la struttura atomica delle molecole e scattare istantanee tridimensionali del nanomondo. «È una pietra miliare per gli scienziati in Europa», ha dichiarato Annette Schavan, ministro federale tedesco dell´Istruzione e della ricerca, alla cerimonia d´inaugurazione del 5 giugno. «Grazie al lancio del progetto europeo Xfel stiamo avviando un processo di sviluppo, il cui potenziale scientifico non è ancora totalmente prevedibile. Stiamo aprendo la strada per le future generazioni di scienziati e ricercatori». Il laser Xfel consisterà in un sistema a tunnel della lunghezza di 3,4 chilometri, che si estenderà sotto terra, dal centro di ricerca tedesco Deutsches Elektronen-synchrotron (Desy) di Amburgo alla città di Schenefeld, nella vicina regione dello Schleswig-holstein. Il sito di Schenefeld accoglierà anche un´area sotterranea sperimentale contenente dieci stazioni, altrettanto sperimentali, che funzioneranno in parallelo. «Con questo strumento molto complesso, si apre una visuale nel funzionamento interno delle molecole, degli atomi, dei processi chimici, che non sarebbe stata possibile altrimenti e quindi abbiamo bisogno di questo strumento», ha commentato il professor Albrecht Wagner, presidente del consiglio direttivo del Desy. «La nuova struttura laser a raggi X Xfel sarà unica in Europa e offrirà affascinanti prospettive per la scienza», ha aggiunto il professor Massimo Altarelli, responsabile del gruppo di progettazione. «I futuri utenti di Xfel prevedono risultati di fondamentale importanza in campi quali la scienza dei materiali, la fisica del plasma, la biologia strutturale, la ricerca geologica o la chimica». Tre quarti degli 850 Mio Eur di finanziamenti necessari per la prima fase di costruzione sono stati erogati dal governo tedesco e dagli stati federali di Amburgo e dello Schleswig Holstein. Il finanziamento sarà integrato dagli altri paesi coinvolti nel progetto, precisamente la Danimarca, la Francia, la Grecia, l´Ungheria, l´Italia, la Polonia, la Spagna, la Svezia, la Gran Bretagna, la Cina, la Russia e la Svizzera. «Riteniamo che il progetto Xfel sia un elemento importante affinché si concretizzi ulteriormente uno spazio europeo della ricerca che offra agli scienziati d´Europa e del resto del mondo notevoli opportunità per condurre ricerche in questo campo», hanno dichiarato i paesi partner in un comunicato sottoscritto all´inizio della cerimonia. «Siamo convinti sia opportuno iniziare la costruzione del Xfel il più presto possibile, nella prospettiva di un contesto di concorrenza internazionale». Il nuovo ministro francese dell´Istruzione superiore e della ricerca, Valérie Pécresse, nel corso della cerimonia ha sottolineato quest´ultimo punto: ?Ricerca e conoscenza sono i due pilastri della nostra economia e del nostro futuro. ? Anche Janez Potocnik, commissario europeo per la Scienza e la ricerca, ha espresso il proprio entusiasmo riguardo al Xfel. «È un progetto importante», ha dichiarato al notiziario Cordis. «Sono davvero lieto che la Germania abbia ottenuto la leadership di questo progetto che coinvolge altri 13 paesi; la Commissione europea è senz´altro disposta a sostenere questi sforzi per la realizzazione di nuove infrastrutture in Europa. » Xfel è il primo progetto per cui il Forum strategico europeo sulle infrastrutture di ricerca (Esfri) ha deciso l´ avvio e il suo lancio è stato previsto in concomitanza con la conferenza europea sulle infrastrutture di ricerca che avrà luogo sempre ad Amburgo. L´inizio dei lavori relativi alla nuova struttura è previsto per il 2008 e nel 2013 dovrebbe entrare in funzione. Una volta completata, dovrebbe richiamare scienziati e studiosi di varie discipline nella regione settentrionale tedesca che è già sede di un imponente numero di infrastrutture di ricerca, tra cui la stazione di Amburgo del Laboratorio europeo di biologia molecolare, il centro di calcolo del clima tedesco e l´Istituto di medicina tropicale Bernhard Nocht. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Xfel. Net .  
   
   
SECONDO UN NUOVO STUDIO, L´APPROCCIO PIÙ INDICATO ALLA NANOREGOLAMENTAZIONE È QUELLO INCREMENTALE  
 
 Bruxelles, 13 giugno 2007 - Secondo una nuova relazione elaborata da un gruppo di scienziati danesi e italiani, l´approccio ottimale dell´Ue alla regolamentazione della nanotecnologia, al fine di proteggere la salute sia dei cittadini che dell´ambiente, è rappresentato dall´«approccio incrementale» anziché da un nuovo quadro normativo. Gli scienziati aggiungono che sarebbe opportuno modificare quanto prima le norme e la legislazione attuale in materia di prodotti che contengono nanomateriali, prima che vengano immessi sul mercato migliaia di prodotti e prima che l´ambiente e gli operatori siano esposti regolarmente ad essi. «La conclusione principale del nostro studio è che occorre adeguare quasi tutti gli aspetti delle varie norme e legislazioni che riguardano il ciclo di vita dei prodotti contenenti nanomateriali», ha dichiarato al portale Nanowerk il dottor Hansen dell´Università tecnica della Danimarca (Dtu). «La legislazione deve essere proattiva in termini di ambito di applicazione e deve concentrarsi sulla prevenzione delle emissioni e dell´esposizione anziché sulla valutazione dei rischi e sulla fissazione di livelli sicuri di esposizione», ha aggiunto lo scienziato. La relazione è scaturita da un seminario della Commissione europea del 2004 sull´analisi dei rischi legati alla nanotecnologia, che aveva concluso che l´Unione europea poteva proteggere la salute e l´ambiente adottando un approccio incrementale alla regolamentazione della nanotecnologia e adattando la legislazione esistente. Le nanotecnologie vengono già utilizzate in numerosi campi, tra cui medicina, il settore tessile e l´elettronica. Si prevede che il valore dei prodotti predisposti per le nanotecnologie che verranno immessi sul mercato aumenterà da 22,6 Mrd Eur del 2005 a 2 000 Mrd Eur nel 2014. Molti temono tuttavia i rischi che le nanotecnologie potrebbero comportare per la salute sia dell´uomo che dell´ambiente. Nel loro studio, i ricercatori dell´Università tecnica della Danimarca (Dtu) e dell´Università di Padova (Unipd) hanno esaminato l´efficacia dell´approccio incrementale proposto dalla Commissione europea studiando il ciclo di vita di tre prodotti di nanotecnologia disponibili sul mercato. Si tratta di una racchetta da badminton prodotta da Yonex in Giappone e distribuita in Ue e negli Usa, in cui tra le fibre di carbonio sono stati dispersi fullereni in una resina per rafforzare il materiale composito; il secondo prodotto è un olio lubrificante prodotto da Bardahl negli Usa e venduto in Italia, in cui fuliggine contenente fullereni viene mescolata ad altri additivi chimici per migliorare lo scorrimento tra le superfici metalliche; il terzo prodotto è una mazza da baseball prodotta da Easton Sports, con nanotubi di carbonio aggiunti alla resina per potenziare il materiale composito. L´analisi ha individuato quattro aree di legislazione comunitaria, ossia sicurezza sul luogo di lavoro, prevenzione dell´inquinamento, registrazione dei prodotti chimici e gestione dei rifiuti, in cui tali prodotti potrebbero dare origine a problemi. I ricercatori hanno tuttavia anche scoperto che la maggior parte dei problemi specifici può essere risolta singolarmente, per esempio cambiando la definizione delle sostanze nella recente legislazione comunitaria Reach in materia di sostanze chimiche. Nel lungo periodo, l´adozione di tale approccio prodotto per prodotto potrebbe far insorgere notevoli difficoltà, in quanto effettuare la valutazione dei rischi per milioni di nanomateriali si rivelerebbe poco fattibile nel lungo termine. Ciononostante, l´individuazione delle caratteristiche chiave dei rischi dei nanomateriali sarebbe d´importanza basilare per valutarne l´impatto sulla salute e sull´ambiente, sostengono i ricercatori. «Dobbiamo trovare un modo per garantire che tutti gli studi su salute, sicurezza e ambiente misurino e segnalino in maniera comparabile le proprietà dei nanomateriali che testano», ha dichiarato il dottor Hansen dell´Università tecnica della Danimarca. «è essenziale per individuare le caratteristiche fondamentali dei rischi. In tal modo potremmo riuscire a sviluppare una sorta di screening dei rischi che potrebbe coadiuvare in maniera informata le decisioni in materia di gestione dei rischi», ha aggiunto. Avendo escluso una normativa specifica a lungo termine sulla nanotecnologia, i ricercatori concludono che l´approccio incrementale è l´unico metodo pratico per affrontare i rischi causati dalle nanoparticelle modificate in Europa. Inoltre, il gruppo danese-italiano formula sei raccomandazioni specifiche per modificare le attuali discipline comunitarie nel breve termine: - definire le norme per i laboratori e altri luoghi di lavoro che operano con le nanoparticelle; - promuovere attivamente la ricerca e lo sviluppo di strumenti metrologici utilizzabili; - istituire un gruppo di lavoro tecnico in seno all´Ufficio europeo di prevenzione e riduzione integrate dell´inquinamento per organizzare uno scambio di informazioni; - adattare il Chemical Abstract Service (Cas) per una classificazione adeguata delle nanoparticelle; - creare nell´ambito di Reach un regime specifico per le nanoparticelle che imponga all´industria di trasmettere informazioni sulle caratteristiche delle nanoparticelle e sulla salute, la sicurezza e l´ambiente; - aggiungere le nanoparticelle libere all´elenco della direttiva 91/689 sui rifiuti pericolosi. Per maggiori informazioni consultare: http://www. Nanowerk. Com/spotlight/spotid=2027. Php .  
   
   
UE E GIAPPONE CONCORDANO SU PRIORITÀ COMUNI PER PROMUOVERE RICERCA E INNOVAZIONE  
 
Bruxelles, 13 giugno 2007 - L´ue e il Giappone hanno adottato un documento su «Promuovere ricerca e innovazione per la prosperità» nel corso di un vertice congiunto svoltosi il 5 giugno. Il testo evidenzia quattro aree in cui si possono rafforzare le relazioni: cooperazione in materia di ricerca, protezione dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi), sostegno alla collaborazione fra i settori pubblico e privato e sviluppo di un ambiente favorevole all´innovazione. «Promuovendo ricerca e innovazione e una loro collaborazione in questi campi, l´Ue e il Giappone potrebbero guidare l´economia mondiale tramite una competitività tecnologica e portare prosperità ai loro cittadini e non solo», si legge nel documento. Il testo sottolinea che finora la partecipazione di ricercatori giapponesi a programmi di ricerca europei è stata relativamente bassa; lo stesso dicasi di ricercatori europei coinvolti in programmi giapponesi. I dati non riflettono l´enorme potenziale in materia di ricerca e sviluppo (R&s) o le sfide comuni nel campo della ricerca condivisa da questi due importanti attori, hanno concordato delegati di entrambe le parti. «Tale situazione richiede una cooperazione fra Europa e Giappone in materia di ricerca e sviluppo al fine di crescere in forza e importanza, il che a propria volta attribuirebbe ai loro rapporti una nuova dimensione», spiega il documento. Entrambe le parti hanno sottolineato inoltre la loro insoddisfazione per gli attuali livelli di scambio fra ricercatori. Tradizionalmente molti più ricercatori giapponesi hanno soggiornato in Europa rispetto a quelli europei in Giappone. La Commissione europea si augura che un nuovo «Progetto di scambio del personale», che verrà lanciato a titolo del Settimo programma quadro (7Pq) nel 2008, bilancerà tali scambi. Per quei ricercatori europei che già operano in Giappone, è stato deciso l´ampliamento del progetto Era-link al fine di fornire un collegamento verso l´Europa. Era-link ha l´obiettivo di creare una rete di ricercatori europei all´estero. È stato lanciato negli Usa nel 2006 e il prossimo paese è il Giappone. I partecipanti al vertice hanno inoltre rilevato l´importanza della cooperazione tra settore privato, iniziative imprenditoriali e mondo accademico. Il documento impegna entrambe le parti a incoraggiare ulteriormente una più stretta cooperazione. Riguardo alla creazione di un ambiente favorevole all´innovazione, il testo evidenzia la visione condivisa dell´Ue e del Giappone sul fatto che la convergenza di regolamentazioni e norme possa condurre alla creazione di un ambiente che promuova l´innovazione. Il testo aggiunge inoltre che rappresentanti europei e giapponesi si concentreranno su tale questione nell´ambito di vari incontri nel corso del 2007. Oltre a ciò, il testo presenta iniziative specifiche per le scienze della vita, le tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic), la nanotecnologia e il cambiamento climatico/energetico. Per quanto riguarda le Tic, ad esempio, entrambe le parti hanno confermato l´intenzione di accelerare la cooperazione in aree quali il quadro normativo nel settore in questione, un ambiente più sicuro per il loro impiego, un utilizzo di tali tecnologie al fine di sostenere le politiche pubbliche, attività congiunte di ricerca e sistemi di comunicazione mobile di quarta generazione. Il vertice ha anche visto l´adozione di un piano d´azione per la protezione dei Dpi. Le aree di attività riportate nel piano comprendono: ulteriore cooperazione in materia di protezione dei Dpi e rafforzamento all´interno dei paesi terzi, sostegno per le piccole e medie imprese (Pmi) che operano in paesi terzi, miglioramento del conseguimento di brevetti a livello mondiale e garanzia di un sistema internazionale di brevetti sicuro e stabile. Il vertice è stato presieduto dal Cancelliere tedesco Angela Merkel, nel suo attuale incarico di Presidente del Consiglio europeo, dal Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, e dal Primo Ministro giapponese Shinzo Abe. I dibattiti hanno affrontato anche temi quali il cambiamento climatico, le relazioni Giappone-cina, la denuclearizzazione della penisola coreana, il sostegno all´Afghanistan, il Medio Oriente e la povertà. Per consultare la versione integrale della dichiarazione comune: http://www. Eu2007. De/en/news/download_docs/juni/0506-raa1/010statement. Pdf .  
   
   
COOPERAZIONE FVG AMERICA LATINA  
 
 Roma, 13 giugno 2007 - Nel 2008 a Lima ci sarà il summit tra America Latina e Unione Europea e l´Italia può avere un ruolo importante nella definizione di un accordo di libero scambio tra Ue e Mercosur/mercosul. Lo confermano i sottosegretari agli Affari Esteri, Donato Di Santo, e al Commercio Internazionale Milos Budin, sottolineando che il Governo centrale si sta impegnando anche su questo fronte mentre porta avanti rapporti internazionali a lungo trascurati cercando di superare il ritardo accumulato, tra l´altro, nell´interscambio con Paesi come il Brasile e l´Argentina che, con l´Uruguay ed il Paraguay, rappresentano un mercato di oltre 230 milioni di persone, tra cui moltissimi di origine italiana. Un mondo con potenzialità enormi messo in risalto ieri, dal worshop sull´internazionalizzazione dei territori che ha avuto luogo a Roma, nella sede dell´ambasciata del Brasile in Italia, nell´ambito del "Programma di collaborazione e cooperazione per lo sviluppo economico e territoriale: Rio Grande Do Sul-brasile 2006-08". Iniziativa finanziata dal ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e realizzata dal Centro di Formazione - Osf, dal Consorzio Universitario e dall´Efasce di Pordenone con la collaborazione della Regione e di Unioncamere Friuli Venezia Giulia. "Con Brasile ed Argentina abbiamo legami storici ed importantissimi anche grazie ai nostri corregionali emigrati laggiù - ha detto l´assessore regionale ai Rapporti Comunitari ed Internazionali Franco Iacop, che ha ringraziato l´ambasciatore del Brasile Adhemar Gabriel Bahadian per l´ospitalità e fatto assieme a lui gli onori di casa - persone che oggi ci rappresentano e sono importanti per la qualità dei nostri futuri rapporti di collaborazione economica e sociale in quei Paesi". Anche in questo senso - ha detto Iacop - la Regione partecipa ai progetti che vedono l´Italia impegnata oltreoceano, e ha dichiarato che le potenzialità di crescita e sviluppo evidenziate dall´ambasciatore del Brasile e da Victorio Maria Josè Taccetti, ambasciatore d´Argentina, serviranno "ad approfondire le opportunità di collaborazione economica, sociale e culturale con nazioni alla quali ci accomunano modi di agire, sentire e pensare". L´assessore ha poi indicato nell´attività del sistema delle Regioni il motore per l´evoluzione di collaborazioni territoriali che coinvolgano il mondo delle aziende, tradizionalmente costituito in Italia da un fitto tessuto di piccole e medie imprese, in un contesto economico che sta imboccando la strada della crescita economica. Una crescita che, almeno in Brasile (l´Argentina sta progressivamente uscendo dalla crisi che l´ha colpita nel 2001 e Taccetti ha ringraziato l´Italia ed il Friuli Venezia Giulia per l´aiuto dato) incomincia a dare i suoi frutti. Incentrando il suo intervento sui progressi in atto nel suo Paese, Bahadian ha notato che negli ultimi 4 anni gli stipendi "poveri" hanno raddoppiato la potenzialità di acquisto e che oggi il Brasile che si sta impegnando in un piano di accelerazione economica che prevede miliardi di dollari di investimenti e ha un Pil del 4. 2 per cento mentre l´inflazione, che solo pochi anni fa era pari a quella della Germania nel dopoguerra, è al 4 per cento. All´incontro di ieri hanno partecipato anche il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Monai e numerosi parlamentari, tra cui i senatori eletti tra i connazionali all´estero Edoardo Pollastri e Luigi Pallaro ed il senatore del Friuli Venezia Giulia Flavio Pertoldi. .  
   
   
PMI SLOVENE SODDISFATTE, MA MENO BUROCRAZIA  
 
 Lubiana, 13 giugno 2007 - Le piccole imprese slovene sono soddisfatte della politica del governo, tuttavia chiedono di più. Lo rileva la Camera di Commercio Slovena. Le piccole aziende e gli imprenditori sloveni hanno espresso soddisfazione per la politica economica del governo. Gli imprenditori, che si sono incontrati a Portorose per l´edizione di quest´anno dei Giorni delle Aziende Slovene, hanno però invocato un più flessibile mercato del lavoro, la reintroduzione delle agevolazioni fiscali per gli investimenti e meno burocrazia. .  
   
   
CARTER, TUTU E DE KLERK PER LA SOLUZIONE DEL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE TRE PREMI NOBEL PER LA PACE IMPEGNATI FINO ALLA PACE: È L’IDEA DELL’ARIK INSTITUTE  
 
 Montecatini Terme (Pt), 13 giugno 2007 - “I governi hanno ben chiara la soluzione del conflitto mediorientale, due popoli per due stati, ma le ostilità non si fermano perché oggi la politica è lontana dal comune sentire delle popolazioni israeliane e palestinesi. ” Yitzhak Frankenthal dell’Arik Institute di Gerusalemme ha le idee chiare, disilluso dalla capacità dei governanti di arrivare presto alla pace, lancia da Montecatini una proposta per superare lo stallo; un’idea a cui sta lavorando insieme ad altre organizzazioni, a partire dalla trasversale Associazione delle famiglie in lutto. “Proponiamo che tre vincitori del Premio Nobel per la Pace, ovvero Jimmy Carter, Desmond Tutu e Frederik Willem de Klerk si trasferiscano per il tempo necessario in Medio Oriente affinché possano definire insieme ai governi di Israele, Palestina, Siria e Libano un protocollo di intesa da promuovere presso l’opinione pubblica dei quattro paesi. Definito l’accordo, i tre Premi Nobel incontrano i 56 paesi della Conferenza Islamica per ottenere il sostegno nei paesi arabi. Si tratta di una grande operazione culturale, necessaria per dare coraggio a governi deboli, privi di forza per arrivare ad una pace fondata su due popoli per due stati”, ha concluso Yitzhak Frankenthal. Dal meeting di Montecatini parla anche Aziz Abusarah, che ha visto morire suo fratello nel conflitto arabo-israeliano e che oggi è impegnato nell’Associazione famiglie in lutto. Al centro del suo intervento i limiti dei programmi europei a favore dei minori israeliani e palestinesi. “Ogni anno assistiamo a decine, centinaia di progetti che organizzano vacanze in Europa per i nostri bambini. Molte famiglie vivono questa opportunità con disagio, perché temono una sorta di colonizzazione culturale da parte degli ospiti europei. Allo stesso tempo non capiscono perché non sia possibile organizzare le stesse attività nei nostri paesi, facilitando così un vero scambio tra le nostre culture. ” Per Aziz Abusarah la cosiddetta ‘colonizzazione culturale’ è una prassi che va oltre il tema delle vacanze: “Nella quasi totalità i progetti sono scritti in Europa da persone che solo sulla carta conoscono la nostra cultura e la nostra condizione reale. Ci troviamo così letteralmente a subire attività costose e poco utili. Con le stesse risorse e con la volontà di coinvolgere ong e associazioni locali sarebbe possibile raggiungere risultati molto più utili alla causa della pace tra israeliani e palestinesi. ” .  
   
   
“FUORI LE ‘UOVA’ DELLA SOCIETÀ CIVILE DAL PANIERE DELLA POLITICA” LA PROPOSTA DI AVRAHAM BURG AL MEETING DI MONTECATINI PARLA L’EX PORTAVOCE DELLA KNESSET, IL PARLAMENTO ISRAELIANO  
 
Montecatini, 13 giugno 2007 - “Le ‘uova’ della società civile restino fuori dal paniere della politica. I popoli israeliano e palestinese devono necessariamente ricominciare dai loro bisogni quotidiani per costruire un contesto favorevole alla pace. Ripartire dalle esigenze delle giovani generazioni, dai problemi legati ai mutamenti climatici, dalla capacità di dialogo interreligioso sta alla base dell’azione che la società civile compie quotidianamente nella nostra regione. ” E’ questo il ruolo chiave delle Ong e dell’associazionismo all’interno del processo di pace per Avraham Burg, ex laburista ed ex portavoce della Knesset, il parlamento israeliano, intervenuto oggi a Montecatini. Burg ha lasciato la politica dei partiti nel 2004, da allora gira il mondo per tenere conferenze e ribadire il ruolo forte della diplomazia dal basso. “La politica è fragile, ha continuato, non aspettiamoci che risolva il conflitto da un momento all’altro. Sono passati esattamente quarant’anni dalla guerra dei sei giorni, non posso nemmeno pensare che potrebbero passarne altri quaranta senza la pace. Mai come oggi la questione mediorientale è un fenomeno politico di rilevanza internazionale, serve quindi l’impegno di tutti per attivare un processo di pace virtuoso. ” Per Avraham Burg - autore del libro “Sconfiggere Hitler”, accolto da molte polemiche nel suo paese a causa del demolimento di alcuni pilastri ideologici su cui è stato costruito lo Stato ebraico – è importante anche “ricostruire le relazioni tra i due popoli a cominciare dal riconoscimento del dramma vissuto da entrambe le parti. Ripartire dal trauma che ci coinvolge tutti quanti non è affare della politica, bensì delle tante persone che confrontandosi e riconoscendosi come simili possono trovare spazio di dialogo e quindi di speranza. ” .  
   
   
PROGETTO MEZZOGIORNO-BALCANI DOGANE  
 
Roma, 13 giugno 2007 - L´ice informa che il Governo Italiano ha fornito 300. 000 euro per l´attuazione della prima fase del progetto Mezzogiorno-balcani Dogane. La Direzione Generale delle dogane inizierà a sviluppare la prima fase del memorandum d´intesa sull´assistenza doganale nell´ambito del progetto del Corridoio Viii. Il progetto sarà finalizzato a sviluppare le relazioni economiche tra il Mezzogiorno d´Italia e l´area Balcanica. Questo accordo cerca di facilitare ed accelerare la circolazione delle merci nella zona del Corridoio Viii, uniformando le procedure doganali nei Paesi attraversati dal Corridoio, e incrementando le misure di sicurezza nell´area. Il progetto faciliterà la circolazione delle merci fra l´Italia, attraverso i porti di Bari e di Brindisi, e gli altri paesi del Corridoio Viii, come Albania, attraverso Durazzo e Tirana, Bulgaria attraverso Sofia e Varna, Macedonia attraverso Scopje. La prima fase del progetto consiste nell´identificare le reali necessità. Per le fasi successive del progetto sono previsti altri fondi. .  
   
   
NUOVO STRUMENTO PER PROMUOVERE L´ACCESSO AI FINANZIAMENTI PER I PROGETTI «A RISCHIO»  
 
 Bruxelles, 13 giugno 2007 - La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (Bei) hanno lanciato un nuovo strumento finanziario per sostenere la ricerca e l´innovazione in Europa. Il nuovo meccanismo di finanziamento con ripartizione del rischio (Rsff) è teso a migliorare l´accesso ai finanziamenti a favore dei promotori di progetti di ricerca e di innovazione. Attualmente, la natura incerta e rischiosa di tali iniziative ostacola il reperimento di risorse. Il meccanismo Rsff raccoglierà questa sfida ripartendo i rischi di base fra la Bei e l´Ue. La Commissione e la Bei stanzieranno a favore del meccanismo rispettivamente 1 Mrd Eur per il periodo 2007-2013. Il contributo della Commissione sarà a titolo del Settimo programma quadro (7Pq). Possono beneficiare dei finanziamenti tutte le persone giuridiche, tra cui le piccole e medie imprese (Pmi), le società di maggiori dimensioni, le organizzazioni di ricerca e le iniziative tecnologiche congiunte (Itc). Rafforzando la capacità della Bei di erogare prestiti a favore di progetti di ricerca e di innovazione, l´Rsff destinerà a queste attività miliardi di finanziamenti aggiuntivi provenienti dal settore privato. L´accordo che istituisce il meccanismo è stato firmato dal commissario europeo per la Ricerca Janez Potocnik in occasione della conferenza europea sulle infrastrutture di ricerca che si è svolta ad Amburgo, e dal presidente della Bei Philippe Maystadt nel corso della riunione annuale del consiglio di amministrazione della Bei a Lussemburgo. «L´rsff è la dimostrazione di una cooperazione straordinariamente efficace fra due istituzioni comunitarie a sostegno della competitività europea», ha osservato Maystadt. «Ponendosi come obiettivo il finanziamento di livello di rischio più elevato a favore di progetti di ricerca e di innovazione, il meccanismo integrerà efficacemente gli strumenti di sostegno esistenti, comprese le sovvenzioni nazionali e comunitarie, il mercato del credito e dei finanziamenti azionari». Intervenendo durante la conferenza europea sulle infrastrutture di ricerca ad Amburgo, il commissario Potocnik ha descritto l´Rsff quale «importante innovazione nell´ambito del 7Pq». «È un buon esempio di come si possa fare di più disponendo di minori risorse», ha aggiunto. Il meccanismo Rsff è stato istituito a seguito di una richiesta del Consiglio europeo nel dicembre 2005. Nel 2010 si procederà a una revisione intermedia dell´iniziativa. Se la domanda di prestiti sostenuti dall´Rsff sarà inferiore rispetto al previsto, il contributo della Commissione inutilizzato sarà impiegato per finanziare le tradizionali sovvenzioni nell´ambito del 7Pq. Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Eib. Org/rsff .  
   
   
MEDIOBANCA SPA: DEPOSITATE LE LISTE PER LA NOMINA DEL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA  
 
Milano, 13 giugno 2007 - Ieri, presso la sede legale della Banca, sono state depositate le seguenti liste di candidati per la nomina del Consiglio di Sorveglianza da parte dell’Assemblea convocata per il prossimo 27 giugno 2007 (13 luglio in seconda convocazione): Lista N. 1 Lista presentata congiuntamente dagli azionisti Unicredito Italiano S. P. A. (8,682%) e Italcementi S. P. A. (1,409%) con i seguenti ventuno candidati: 1) Geronzi Cesare; 2) Rampl Dieter; 3) Azema Jean; 4) Ben Ammar Tarak; 5) Benetton Gilberto; 6) Bernheim Antoine; 7) Bertazzoni Roberto; 8) Bollore’ Vincent; 9) Caso’ Angelo; 10) Cerutti Giancarlo; 11) Doris Ennio; 12) Ferrero Pietro; 13) Ligresti Jonella; 14) Palenzona Fabrizio; 15) Pesenti Carlo; 16) Pinto Eugenio; 17) Strutz Eric; 18) Tronchetti Provera Marco; 19) Villa Gabriele; 20) Trotter Alessandro; 21) Sfameni Paolo. Lista presentata dall’azionista Amber Master Fund Spc (2,088%) con i seguenti due candidati: 1) Denozza Francesco; 2) Benassi Lino. Lista N. 3 Lista presentata congiuntamente dagli azionisti Sviluppo Nuove Iniziative S. P. A. (0,264%), Tradim S. P. A. (2,574%), Zunino Investimenti Italia S. P. A. (0,459%) e Signora Stefania Cossetti in Zunino (0,489%) con i seguenti due candidati: 1) Zunino Luigi; 2) Ferro Luzzi Paolo. Gli Azionisti possono prendere visione delle suddette liste di candidati nonché della documentazione allegata richiesta dalla normativa vigente presso la sede della Borsa Italiana, la sede dell’Istituto nonché sul sito internet www. Mediobanca. It a partire dal 13 giugno 2007. .  
   
   
INTESA SANPAOLO COMUNICA I RISULTATI DELLA SECONDA SETTIMANA DEL PROGRAMMA DI ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE PER L’ASSEGNAZIONE GRATUITA AI DIPENDENTI  
 
Torino, Milano, 13 giugno 2007 - Intesa Sanpaolo ha concluso venerdì scorso, 8 giugno, la seconda settimana del programma di acquisto di azioni proprie per la successiva assegnazione gratuita ai dipendenti, autorizzato dalle Assemblee tenutesi il 1° dicembre 2006 e il 3 maggio 2007 e reso noto al mercato nel comunicato stampa emesso il 25 maggio 2007. Anche le società controllate italiane indicate nel citato comunicato stampa hanno concluso la seconda settimana del programma di acquisto di azioni della controllante per la successiva assegnazione gratuita ai propri dipendenti, programmi approvati dalle rispettive assemblee e analoghi per contenuto e modalità a quello approvato dall’Assemblea della Capogruppo. Si forniscono di seguito, ai sensi dell’art. 144 bis della Delibera Consob n. 11971/99 (Regolamento Emittenti), i dettagli degli acquisti effettuati; tale informativa viene resa da Intesa Sanpaolo nel presente comunicato anche per conto delle predette società controllate. Nella settimana compresa tra il 4 e l’ 8 giugno scorso il Gruppo Intesa Sanpaolo ha complessivamente acquistato - tramite Banca Imi, incaricata dell’esecuzione del programma - 2. 310. 887 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo (pari allo 0,02% circa del capitale sociale ordinario), per un controvalore totale di 12. 910. 371,18 euro; la sola Capogruppo ha acquistato 1. 619. 265 azioni, per un controvalore di 9. 046. 738,12 euro. Dal 28 maggio scorso, data di inizio del programma, all’ 8 giugno scorso il Gruppo Intesa Sanpaolo ha complessivamente acquistato 4. 545. 582 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo (pari allo 0,04% circa del capitale sociale ordinario), per un controvalore totale di 25. 576. 265,69 euro; la sola Capogruppo ha acquistato 3. 190. 257 azioni, per un controvalore di 17. 950. 862,38 euro. Le operazioni di acquisto sono state effettuate in osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 2357 e seguenti e 2359 bis e seguenti del codice civile e dei limiti in termini di numero di azioni e di corrispettivo indicati dalle autorizzazioni assembleari. Ai sensi dell’art. 132 del Tuf e dell’art. 144 bis del Regolamento Emittenti, gli acquisti sono stati effettuati sui mercati regolamentati secondo le modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi. Gli acquisti sono stati inoltre effettuati per volumi giornalieri non superiori al 25% del volume medio giornaliero di azioni Intesa Sanpaolo ordinarie negoziato nel mese precedente a quello della comunicazione del programma al pubblico (87,3 milioni di titoli la media giornaliera del mese di aprile 2007), secondo quanto previsto dal Regolamento Ce n. 2273/2003. .  
   
   
CATTOLICA DI ASSICURAZIONE: NOVITA’ AI VERTICI DELLA SOCIETA’  
 
Verona, 13 giugno 2007 - Il Consiglio di Amministrazione di Cattolica Assicurazioni ha preso atto ieri delle dimissioni del dott. Ezio Paolo Reggia dall’incarico di Amministratore Delegato e Consigliere di Amministrazione della Società e dagli altri incarichi ricoperti all’interno del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione informa che si tratta di una decisione maturata da tempo dal dott. Reggia e formalizzata concordemente oggi per poter consentire un passaggio armonico alla nuova fase della vita della Società che in questi anni, proprio con la guida del dott. Reggia, ha raggiunto una posizione di rilievo nel mercato assicurativo italiano ed ha avviato un programma di ulteriore sviluppo con la definizione di importanti partnership e il varo del nuovo piano strategico. Il Consiglio di Amministrazione ha espresso la più viva gratitudine al dott. Reggia e l’apprezzamento più sentito per il grande e decisivo apporto dato alla crescita e alla capacità competitiva della Società nell’ambito dei processi innovativi che caratterizzano il comparto assicurativo e bancassicurativo in Italia ed in Europa, processi ai quali Cattolica guarda con grande fiducia. .  
   
   
NUOVA GUIDA INFORMEST AGLI INVESTIMENTI IN CINA  
 
 Gorizia, 13 giugno 2007 - E´ stata pubblicata sul sito http://www. Informest. It la nuova Guida Informest agli investimenti in Cina, che fa parte del sistema informativo on-line ´Business Guide´. Sono sempre di più i motivi per investire oggi in Cina, un Paese che unisce un forte dinamismo economico a costi di manodopera ancora molto contenuti. All´11 dicembre 2006, termine ultimo per l´ottenimento di tutti gli standard Wto, la Cina ha raggiunto gli obiettivi prefissati, con il rinnovo di oltre 2000 leggi e regolamenti riguardanti il commercio internazionale e con l´abolizione di oltre 700 disposizioni non in linea con le prescrizioni dell´organismo internazionale. Importanti sono in particolare le novità per il sistema fiscale cinese: il 16 marzo 2007 è stata infatti approvata la "Legge sull´imposta sul reddito delle imprese", che modifica l´attuale sistema di tassazione e unifica le imposte sul reddito delle imprese a capitali cinesi con quello delle imprese a capitali stranieri (Jv o Wofe). La Business Guide presenta un nuovo capitolo "Cooperazione Tra Imprese", dedicato agli imprenditori locali per rendere nota la loro attività ed il loro interesse ad operare con imprenditori italiani nell´ambito dei settori trainanti dell´economia cinese. Tutte le informazioni necessarie per operare con successo in questo Paese si trovano nella nuova ´Business Guide´ Cina, acquistabile in abbonamento annuale a soli Euro 240,00 + Iva. Le istruzioni per abbonarsi si trovano alla pagina http://www. Informest. It/bg/. .  
   
   
MERCATO CINESE: DELEGAZIONE DI BUYER CINESI NEL VERBANO CUSIO OSSOLA  
 
Baveno, 13 giugno 2007 - La Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola ha realizzato un progetto con l’obiettivo di verificare le opportunita´ offerte dal mercato cinese per le piccole e medie aziende del Vco dei settori lapideo e casalingo, e in particolare quelle che sono le possibilita´ di mercato e le minacce per la concorrenza esplorando il mercato cinese al fine di impostare politiche promozionali efficaci. Il punto di partenza per la realizzazione del progetto e´ stata una dettagliata ricerca di mercato per ciascuno dei due settori, che ha permesso di conoscere meglio il mercato cinese. Nell’ambito di questo progetto e´ in corso una missione incoming, ossia la Camera di Commercio con la collaborazione delle associazioni Unione Industriale, Confartigianato, Api, e nove imprese locali del settore casalingo, ospiterà dal 11 al 16 giugno 2007 una delegazione di buyer cinesi interessati al settore. Si tratta dei rappresentanti di importanti imprese della grande distribuzione di Pechino e Shanghai. La delegazione cinese dopo un breve incontro istituzionale con i presidenti di Camera di commercio e associazioni, dedichera´ le sue giornate alla visita delle nove aziende del distretto dei casalinghi che hanno aderito al progetto. Nell´ultima giornata si terranno presso la sede camerale dei veri e propri workshop, per dare la possibilità alle aziende del territorio aderenti di avere incontri bilaterali face to face con i possibili buyer cinesi. Nell´ambito dello stesso progetto, dal 4 all’11 novembre 2006, la Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola, in collaborazione con le associazioni di categoria e territoriali, ha accompagnato a Shanghai 8 imprese del settore lapideo, mentre ha accompagnato a Pechino e Canton una delegazione di tre imprese del casalingo dal 25 novembre 2006 al 2 dicembre 2006. I risultati delle due missioni outgoing sono stati presentati alle istituzioni e al mondo delle imprese del Verbano Cusio Ossola lo scorso 12 dicembre con una conferenza stampa presso la sede della Camera di Commercio a Baveno. Segreteria Organizzativa: Servizio Promozione delle Imprese e Sviluppo del Territorio - Tel 0323/912839, Fax 0323/922054, promozione@vb. Camcom. It. .  
   
   
DALLA RUSSIA ALL’ITALIA, A SCUOLA DI FINANZA PUBBLICA UNA DELEGAZIONE DELLA FEDERAZIONE RUSSA IN VISITA IN REGIONETOSCANA  
 
 Firenze, 13 giugno 2007 - La Russia studia l’Italia ed in particolare la sua finanza pubblica. Una delegazione della Federazione Russa ha incontrato ieri l’assessore al bilancio della Toscana Giuseppe Bertolucci ed alcuni dirigenti della Regione per saperne di più sulla gestione delle entrate fiscali e la loro ripartizione tra governo centrale ed enti locali, su come si costruisce il bilancio di una Regione (e chi ne controlla i resoconti) e quali sono gli altri strumenti di programmazione finanziaria. Il viaggio è stato organizzato dal Comitato Bilancio del Consiglio della Federazione erussa e coordinato dalla società Rostu, che si occupa appunto dello sviluppo e dell’ottimizzazione delle tecnologie di amministrazione. Della delegazione, in tutto venti persone, facevano parte i ministri o vice ministri alle finanze di nove regioni russe. “Confrontarsi con esperienze internazionali è sempre utile – sottolinea l’assessore Bertolucci - Questo incontro è utile per noi, ma sono certo che sarà utile anche per nostri amici russi. Dall’esperienza di una Regione come la Toscana, che ha una tradizione di buon governo e una gestione equilibrata e socialmente avanzata delle risorse finanziarie pubbliche, potrà infatti venire un interessante ed utile confronto”. “Questo incontro – ha aggiunto l’assessore – ben si inserisce nello spirito di cooperazione e nel quadro degli eccellenti rapporti bilaterali tra Federazione Russa e Italia”. .  
   
   
ASTA DI METÀ MESE DEI BUONI ORDINARI DEL TESORO  
 
Regolamento 15. 06. 2007 Durata gg. 91 367
Prezzo medio ponderato 98,995 95,76
Ritenuta fiscale 12,5% 0,12562 0,53
Arrotondamento -0,00062 0
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,12 96,29
Rendimento semplice netto 3,51 3,78
Rendimento composto netto 3,56 3,78
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,10 0,30
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,22 96,59
Rendimento semplice (minimo) 3,11 3,46
Rendimento composto netto (minimo) 3,15 3,46
.
 
   
   
SEMPLIFICAZIONE, ELEMENTO CHIAVE PER UNA TOSCANA COMPETITIVA GELLI: “INVESTIRE ANCORA SU INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE E FORMAZIONE DEGLI OPERATORI”  
 
Firenze, 13 giugno 2007 - Semplificazione delle procedure rivolte alle aziende come punto di svolta per rendere la Toscana competitiva. E ancora, abbandono della logica burocratica del controllo preventivo, valorizzazione delle responsabilità degli imprenditori, dei professionisti e degli enti, riorganizzazione delle strutture e delle risorse della pubblica amministrazione. Sono questi i piani d’azione individuati dal vice presidente Federico Gelli per rendere più ‘appetibile’ la Toscana che ieri ha preso parte al primo dei due seminari degli operatori dei Suap (gli Sportelli Unici per le Attività Produttive). Il prossimo è in programma il 18 giugno. “Dobbiamo moltiplicare gli sforzi per raggiungere il più elevato grado di semplificazione in favore di chi investe sul nostro territorio – ha spiegato Gelli - Perché è dalla competitività che dipende lo sviluppo futuro della nostra regione”. Semplificazione e sburocratizzazione elementi alla base di questa competitività, proprio come stabilito dalla Ue nella nuova programmazione comunitaria dei fondi strutturali: non ci saranno più le zone obiettivo e la possibilità di attrarre i finanziamenti dipenderà appunto dalla capacità ‘attrattiva’, in termini di investimenti, sviluppata dai territori. “E’ sul terreno dell’efficienza e dell’efficacia delle azioni che favoriscono la libertà di iniziativa economica che si gioca buona parte di questa partita”, ha aggiunto ancora il vice presidente. Numerose le iniziative e gli strumenti predisposti dalla Regione per raggiungere l’obiettivo: adeguamento di infrastrutture tecnologiche, accordi con enti locali, atti di programmazione. “C’è ancora molto da fare – ha concluso Gelli - nonostante i risultati raggiunti finora abbiano dato esiti incoraggianti. Occorre lavorare per realizzare strumenti omogenei su tutto il territorio, creare una rete della Pubblica Amministrazione che sia capace di sfruttare in sinergia tutte le professionalità e competenze e investire preziose risorse sulla formazione”. .  
   
   
UN CONCORSO PER MIGLIORI CONDIZIONI NELLE IMPRESE  
 
 Trieste, 13 giugno 2007 - Nell´ambito della collaborazione, avviata circa un anno fa, tra Regione ed Inail/istituto nazionale per l´Assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sono stati presentati questa mattina i contenuti del concorso "Parità di genere, conciliazione e sicurezza nelle imprese del Friuli Venezia Giulia", promosso dalla stessa Amministrazione regionale e dalla sede Inail del Friuli Venezia Giulia. La collaborazione tra Regione ed Inail, ha ricordato l´assessore regionale al Lavoro Roberto Cosolini, si è sviluppata per promuovere la cultura del "buon lavoro", l´incentivazione di modelli comportamentali in azienda, la prevenzione degli infortuni (elementi su cui tra l´altro si fonda la legge regionale 18 del 2005). L´obiettivo del concorso, hanno indicato Cosolini ed il direttore Inail Fvg, Maria Ines Colombo, è quello di premiare e dare visibilità alle aziende che adottano comportamenti virtuosi nella gestione delle risorse umane, in particolare per quanto riguarda la prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro dei genitori e il rispetto della parità e delle pari opportunità tra uomini e donne nei percorsi professionali. L´iniziativa, condivisa anche dal consigliere regionale di Parità, Maria Grazia Vendrame, nasce dalla consapevolezza che la competitività e lo sviluppo economico regionale richiedono alle imprese una capacità sempre maggiore di innovazione non solo dei prodotti e dei processi, ma anche per quanto riguarda la gestione e valorizzazione delle risorse umane. Sempre più strategica sta diventando infatti la capacità di creare condizioni di lavoro caratterizzate dalla qualità e orientate alla responsabilità sociale d´impresa. Per la Regione Friuli Venezia Giulia questo obiettivo si traduce nel principio del buon lavoro, formalizzato proprio dalla legge regionale 18/2005, e basato sulla promozione della crescita e dell´occupazione, dello sviluppo economico e della coesione sociale. Il rispetto delle pari opportunità professionali tra uomini e donne e il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rappresentano dei punti fermi di questa strategia. Parallelamente, il perseguimento degli obiettivi di riduzione del fenomeno infortunistico, dell´assicurazione dei lavoratori che svolgono attività a rischio e della garanzia del reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro costituisce il principio ispiratore per l´Inail. Il concorso si pone come finalità generale quella di dimostrare con casi concreti, con buone ed "innovative" prassi (ha evidenziato il direttore dell´Agenzia regionale del Lavoro e della Formazione Professionale, Domenico Tranquilli), che il rispetto della parità tra lavoratori e lavoratrici, l´attenzione ai problemi di conciliazione dei ruoli familiari con quelli lavorativi e il pieno rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro possono rappresentare una risorsa strategica di sviluppo per l´impresa e aiutarla a crescere in competitività. Il concorso si rivolge a tutte le aziende private con sede sul territorio regionale. Per partecipare l´impresa deve compilare la domanda allegata al bando di partecipazione, scaricandola dal sito della Regione Friuli Venezia Giulia (www. Regione. Fvg. It/lavoro) o dell´Inail (www. Inail. It/friuli). La domanda va quindi inviata, esclusivamente per posta elettronica, all´indirizzo: friuli@inail. It, entro il prossimo 31 luglio. Sono previste diverse categorie di concorso, che considerano il settore economico in cui opera l´azienda. La scelta si propone di fare emergere le buone prassi condotte non solo dalle grandi realtà ma anche da quelle di dimensioni medio-piccole, che caratterizzano il contesto produttivo regionale. Categoria 1 - "Aziende operanti nei settori industria/artigianato attente alla pari opportunità e sicurezza sul lavoro". Categoria 2 - "Aziende operanti nel settore dei servizi impegnate nelle pari opportunità e sicurezza sul lavoro". Categoria 3 - "Aziende operanti nel settore del commercio impegnate nelle pari opportunità e sicurezza sul lavoro". Categoria 4 - "Da oggi si cambia" - Menzione speciale alla proposta ritenuta particolarmente innovativa in tema di parità e sicurezza sul lavoro. Categoria 5 - "Un´azienda family friendly" - Menzione speciale promossa e finanziata dalla Consigliera Regionale di Parità per le aziende che, nel compilare la Sezione 2, dimostreranno di avere avviato iniziative particolarmente virtuose a favore della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei e delle dipendenti. Per ulteriori informazioni si può inviare una mail a: Friuli@inail. It oppure telefonare ai numeri 040/6729366-6729367-6729327. .  
   
   
STUDI DI SETTORE: MOLIN, "IMPRESE ALL´INDICE. AGGRESSIONE INAUDITA E VERGOGNOSA" "VESSAZIONI E MINACCE INCONCEPIBILI. OGGI FARE IMPRESA È DIVENTATO UN CRIMINE". CRITICHE ALLA "BLACK LIST"  
 
 Mestre Ve, 13 giugno 2007 - "Oggi fare impresa nel nostro Paese è diventato quasi un crimine. Le imprese vengono vessate e messe all´indice, subiscono minacce inaudite e vergognose. La scelta del Governo di penalizzare le imprese con provvedimenti disastrosi rischia di ripercuotersi sulla capacità del sistema economico veneziano di reagire alla competizione internazionale sempre più serrata". Non usa mezzi termini per criticare l´atteggiamento dell´esecutivo il presidente della Confartigianato Provinciale di Venezia Giuseppe Molin, che annuncia prese di posizione in varie forme. "Mentre le nostre aziende lottano per non soffocare nella burocrazia e per non rimanere asfissiate da un sistema fiscale già oneroso oltre ogni misura - prosegue Molin -, circa 7. 500 imprenditori veneziani stanno ricevendo in questi giorni una lettera a dir poco minatoria dall´Agenzia delle Entrate che, se emergono incoerenze (anche minimali) rispetto ai parametri prefissati, preannuncia l´iscrizione dell´impresa in sorta una black list". Secondo Molin questo atteggiamento "intimidatorio" del Fisco ha i connotati di un "ricatto vergognoso". "I nuovi indici di normalità sul reddito d´impresa, introdotti lo scorso marzo, sono stati stabiliti unilateralmente dal Governo senza avere il termometro dei settori e delle singole realtà e senza mantenere fede al Protocollo firmato a dicembre 2006. E non rispettano i principi di equità, selettività e trasparenza, essendo a tutti gli effetti moltiplicatori indiscriminati di reddito. Con questi parametri assolutamente starati, si decreterà la morte delle piccole-medie imprese". I nuovi indici vengono applicati anche ai periodi d´imposta precedenti (dal 2003 al 2005), ma il paradosso è che l´Agenzia delle Entrate arriva a minacciare anche chi si è sempre adeguato agli studi di settore che "si rivelano sempre più un vestito troppo stretto, una camicia di forza che mette il piombo ai piedi delle aziende". Mentre si continua a parlare di "rivolta fiscale", per contrastare quella che viene vissuta come una "vessazione indegna" la Confartigianato Provinciale di Venezia ha avviato le procedure per alcuni ricorsi pilota rispetto alle situazioni più eclatanti di incongruità con i parametri del Fisco. "Assisteremo le nostre imprese presso le Commissioni Tributarie - conclude Molin -, ma presto annunceremo iniziative ancora più eclatanti. Non resteremo a guardare questo scempio". .  
   
   
UN APPROCCIO DIVERSO AL TEMA DELLA SICUREZZA: LA PREFETTURA DI BARI OSPITA UN WORKSHOP SUL TEMA ´L´USO SOCIALE DEI BENI CONFISCATI´ LA GIORNATA FORMATIVA NELL´AMBITO DEL "PROGRAMMA DI FORMAZIONE SULL’UTILIZZAZIONE E LA GESTIONE DEI BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA"  
 
 Bari, 13 giugno 2007 - Un workshop dal titolo "L’uso sociale dei beni confiscati" per dedicare una giornata formativa al personale dei Comuni (che hanno il compito di proporre l’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità, quando non utilizzato per fini istituzionali) e ai soci di associazioni e cooperative sociali (destinatari e utilizzatori finali del bene). Questa la natura dell´evento che si terrà il 18 giugno prossimo presso la Prefettura di Bari, organizzato dal Progetto “Programma di formazione sull’utilizzazione e la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata”. Lo scopo dell´intervento formativo è quello, da un lato, di migliorare la capacità di offerta, da parte dei Comuni, dei beni confiscati, e, dall´altro, di aumentare la capacità di domanda da parte dei potenziali assegnatari, con il risultato finale di incrementare il numero delle assegnazioni e ottimizzare la gestione dei beni da parte degli utilizzatori. Il Progetto che gestisce il Programma di formazione nasce per volontà del Ministero dell’Interno - Dipartimento della pubblica sicurezza, nell’ambito del Programma operativo nazionale (Pon) Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia, con l´obiettivo di affrontare il tema della sicurezza attraverso interventi mirati non soltanto alla lotta alla criminalità, ma soprattutto rivolti a potenziare il contesto della legalità. In questa direzione, il Programma di formazione sull’utilizzazione e la gestione dei beni confiscati si propone di contribuire alla diffusione della legalità operando sulle criticità che ostacolano il funzionamento degli strumenti di intervento sul piano patrimoniale previsti dalla normativa in tema di criminalità organizzata, attraverso la tempestiva destinazione e l’effettivo utilizzo sociale del patrimonio confiscato. .  
   
   
DEPOSITATE LE CLAUSOLE DELL’ACCORDO ENEL-ACCIONA SULLA TRASFERIBILITA’ DELLE AZIONI ENDESA  
 
 Roma, 13 giugno 2007 – Enel e Acciona rendono noto di aver depositato presso il Registro Mercantil di Madrid le clausole che – nell’ambito dell’accordo per la gestione congiunta di Endesa S. A. , siglato tra le parti lo scorso 26 marzo 2007 – pongono dei vincoli reciproci alla trasferibilità delle azioni di Endesa. Per quanto concerne le ulteriori clausole contenute nell’accordo stesso, per le quali si pone l’obbligo di deposito presso il Registro Mercantil - ossia le clausole relative all’esercizio del diritto di voto nell’assemblea di Endesa - queste verranno depositate non appena diverranno efficaci. Tali clausole diverranno efficaci una volta che Enel e Acciona abbiano conseguito, all’esito dell’Opa, l’effettivo controllo di Endesa (cioè quando abbiano conseguito, congiuntamente, una partecipazione superiore al 50% del capitale di Endesa e abbiano nominato la maggioranza dei componenti il consiglio di amministrazione). Fino ad allora, Enel e Acciona saranno libere di disporre ciascuna del proprio voto in relazione alle rispettive partecipazioni in Endesa. .  
   
   
ENEL ED ELECTRICA FIRMANO L’ACCORDO PER LA PRIVATIZZAZIONE DI ELECTRICA MUNTENIA SUD  
 
Bucarest, 13 giugno 2007 – Enel ed Electrica Sa, società interamente posseduta da Avas, l’ente romeno per le privatizzazioni, hanno firmato il contratto per la privatizzazione della quota di maggioranza di Electrica Muntenia Sud (Ems), la società che possiede e gestisce la rete di distribuzione dell’energia elettrica di Bucarest. Alla firma erano presenti il Presidente di Avas Teodor Atanasiu, il ministro dell’Economia e delle Finanze Varujan Vosganian, e l’amministratore delegato di Enel Romania e Country Manager, Matteo Codazzi. Con questa transazione, del valore complessivo di 820 milioni di euro, Enel acquisisce direttamente da Electrica, per 395 milioni di euro, il 50% del capitale sociale di Ems, e salirà al 67,5%1 della società sottoscrivendo un aumento di capitale per 425 milioni di euro, che sarà destinato a finanziare il piano di investimenti della società (1 miliardo di euro nell’arco dei prossimi 15 anni). Il contratto di privatizzazione, così come proposto dal governo romeno e accettato da Enel, è stato reso pubblico subito dopo la firma. Teodor Atanasiu, presidente di Avas ha detto: “La privatizzazione di Ems è un ottimo risultato per lo Stato romeno per almeno due ragioni: da una parte, Avas ha ottenuto un buon prezzo per la transazione, 820 milioni di euro, e dall’altra Avas ha trovato in Enel un investitore strategico che ha dimostrato le sue capacità e la serietà del suo impegno con l’acquisizione di Electrica Banat ed Electrica Dobrogea. I risultati maggiori si vedranno nel medio termine e i beneficiari saranno i consumatori finali, i cittadini e le imprese di Bucarest. Abbiamo assicurato il futuro energetico della capitale per quanto riguarda la distribuzione e vendita di energia elettrica, trovando un investitore capace di offrire una gestione di eccellenza e di sostenere i necessari investimenti nel giusto equilibrio competitivo tra prezzo e qualità dei servizi offerti. ” Dal 7 giugno scorso fino al trasferimento delle azioni a Enel, Electrica Sa continuerà a controllare e gestire Electrica Muntenia Sud, mentre Enel parteciperà alla gestione della società come osservatore, in linea con le disposizioni dell’accordo di Privatizzazione (il cosiddetto periodo di Interim Management). Dopo il trasferimento delle azioni, Enel prenderà la guida operativa della società. Matteo Codazzi, amministratore delegate di Enel Romania e Country Manager, ha così commentato: “La firma del contratto di privatizzazione di Ems è un definitivo passo avanti nel processo di liberalizzazione del settore dell’elettricità in Romania, in linea con le politiche dell’Unione Europea. Con l’acquisizione di Ems, Enel raddoppia la sua presenza sul mercato romeno della distribuzione di energia elettrica. Ems gioca un ruolo chiave nella nostra strategia di crescita in questo paese. Nella gestione delle reti di Banat, Dobrogea e ora Muntenia intendiamo impegnare le nostre capacità finanziarie, la nostra esperienza, le nostre conoscenze tecnologiche per contribuire allo sviluppo economico della Romania. Enel ha un solido piano industriale per Ems, finalizzato al miglioramento della qualità dei servizi e all’ammodernamento della rete: abbiamo pianificato investimenti per un miliardo di euro nell’arco dei prossimi 15 anni. Questo considerevole piano di investimenti produrrà, nel medio periodo, un significativo incremento dell’affidabilità della rete e della qualità del servizio, riducendo le interruzioni nella fornitura di elettricità. Enel ha inoltre in programma di diventare un protagonista integrato dell’energia, partecipando anche alle privatizzazioni nel settore della produzione di elettricità. ” Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Varujan Vosganian ha dichiarato: “Gli investimenti nel settore dell’energia in Romania arriveranno a circa 30 miliardi di euro entro il 2020. Su questo ammontare, il contributo dello stato, attraverso le società controllate, sarà del 20-30% del totale. La modernizzazione del settore energetico dipende, quindi, dagli investimenti privati. Se la Romania riuscirà a rendere operative entro il 2015 quattro unità termonucleari e a incrementare la capacità idroelettrica, il nostro paese potrà produrre il 70%-80% in più di energia elettrica, rispetto a oggi, e a triplicare i volumi esportati. ” .  
   
   
ENERGIA: INNOREF ED I PROGETTI ATTIVI IN FVG  
 
Torreano di Martignacco, 13 giugno 2007 - La Conferenza nazionale sulle energie rinnovabili è stata organizzata a Martignacco (Ud) in quanto il Friuli Venezia Giulia è la Regione capofila del progetto Innoref. In tale occasione si è svolto anche l´Infoday dedicato al programma Energia intelligente Europa. Il progetto Innoref ha come obiettivo lo sviluppo ecosostenibile del territorio; è finanziato nell´ambito dell´iniziativa comunitaria Interreg Iii C e prevede il coinvolgimento di tre Stati europei (Italia, Grecia e Repubblica Ceca) e di quattro Regioni di cooperazione, e cioè l´Umbria, la Hranicko Region della Repubblica Ceca, la Grecia Occidentale e, appunto, il Friuli Venezia Giulia. Innoref è finalizzato a favorire l´utilizzo ottimale delle risorse locali a scopo energetico mediante la fruizione delle biomasse agro-forestali e della geotermia. Ma sostiene nel contempo il risparmio e l´efficienza, specialmente in edilizia e nella pianificazione territoriale. In questo ambito, nel Friuli Venezia Giulia sono attualmente in corso quattro progetti specifici. Il primo è il progetto Brie, per l´efficienza e l´innovazione nell´uso delle biomasse, che stimola la creazione di un mercato regionale per l´energia rinnovabile attraverso la produzione locale di energia da biomasse agro-forestali. Finora nel Friuli Venezia Giulia ha coinvolto circa seicento proprietari agro-forestali. Il secondo è il progetto Ewaru, per lo studio delle acque sotterranee con l´obiettivo di ricavarne energia per la biotermia. Il fine è di predisporre degli impianti pilota, sostenuti finanziariamente da Innoref, ed uno di questi riguarderà lo sfruttamento della geotermia per rendere autonomo dal punto di vista energetico il Palazzo Veneziano di Malborghetto. Il terzo è il progetto Recover, per la riconversione dei villaggi rurali, sempre con fini legati anche al risparmio energetico e all´impiego della bioedilizia, che nella Carnia ha l´Aiat quale capofila e ha sviluppato un protocollo al quale hanno aderito 28 comuni. Il quarto è il progetto Aedes, che vede quale capofila il Comune di Camino al Tagliamento, ed ha promosso la formazione di Gruppi di azione locale nella Valcanale per diffondere la produzione di biogas dalle biomasse agricole. .  
   
   
ASCOPIAVE: APPROVATI DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE UN PIANO DI ACQUISTO E DISPOSIZIONE DI AZIONI PROPRIE DELLA SOCIETÀ E UN PIANO DI INCENTIVAZIONE AGLI AMMINISTRATORI E DIRIGENTI DEL GRUPPO CON RESPONSABILITÀ STRATEGICHE.  
 
Pieve di Soligo, 13 giugno 2007 - Si è riunito il 7 giugno in vista dell’Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci convocata per il prossimo 25 giugno, il Consiglio di Amministrazione di Ascopiave presieduto dal Presidente Gildo Salton. Il Consiglio ha approvato un piano di acquisto e disposizione di azioni proprie della Società che verrà sottoposto all’esame dell’Assemblea Ordinaria dei Soci del prossimo 25 giugno ai fini della sua autorizzazione. La proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione ha ad oggetto l’acquisto, per un periodo massimo di 18 mesi, delle azioni ordinarie della Società entro il limite massimo del 10% del capitale sociale, nonché la possibilità di disporre di tali azioni. L’attuazione del piano di acquisto e disposizione di azioni proprie consentirà anche la realizzazione di eventuali operazioni di acquisizione e aggregazione mediante scambio di titoli e di investimenti coerenti con le linee strategiche della Società, Inoltre, il piano oggetto di proposta all’Assemblea permetterà ad Ascopiave di compiere, nel rispetto della normativa vigente, attività di stabilizzazione del corso borsistico delle azioni della Società, nonché intervenire sull’andamento dei titoli in relazione a contingenti situazioni di mercato, facilitando gli scambi in momenti di scarsa liquidità sul mercato e favorendo l’andamento regolare delle contrattazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato un piano di incentivazione basato su phantom stock option, a favore di alcuni amministratori e dipendenti di Ascopiave S. P. A. E di Ascotrade S. P. A. Con funzioni strategicamente rilevanti all’interno del Gruppo, che sarà sottoposto all’approvazione dell’Assemblea Ordinaria dei Soci che si terrà il 25 giugno 2007. Il Piano, denominato “Phantom Stock Option 2007” è finalizzato a coinvolgere e incentivare i soggetti che rivestono un ruolo centrale nel raggiungimento dei risultati di andamento gestionale del Gruppo, nella prospettiva di perseguire il continuo incremento di valore del Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione ha poi deliberato di proporre all’Assemblea Ordinaria dei Soci del prossimo 25 giugno la revisione dei compensi del Consiglio di Amministrazione, che si rende opportuna alla luce dei maggiori obblighi e responsabilità a cui il Consiglio di Amministrazione è tenuto a seguito alla quotazione in borsa della Società. Nella riunione del 25 giugno 2007 l’Assemblea dei Soci sarà inoltre chiamata, in sede straordinaria, ad approvare alcune modifiche statutarie necessarie principalmente per adeguare lo statuto vigente alle nuove disposizioni introdotte dalla Legge 262/2005 (la c. D. Legge sulla tutela del risparmio) e dal D. Lgs. 303/2006. In particolare, a tal fine, sono state adeguate le disposizioni statutarie in tema di composizione e nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. .  
   
   
TENARIS CONFERMA IL PAGAMENTO DEL DIVIDENDO E I MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
Lussemburgo, 13 giugno 2007 - Tenaris S. A. Nel corso dell’Assemblea generale degli Azionisti ha approvato il 6 giugno il bilancio consolidato al 31 dicembre 2006 e il pagamento del dividendo annuale agli azionisti di 0,30 dollari Us per azione (0,60 dollari Us per Ads), ossia per un importo di circa 354 milioni di dollari Us. Il dividendo sarà pagato il 21 giugno 2007 e la data di stacco della relativa cedola è stata fissata per il 18 giugno 2007. L’assemblea generale degli Azionisti ha inoltre rieletto gli attuali nove membri del Consiglio di Amministrazione e ha eletto Carlos Condorelli, il nostro Chief Financial Officer, membro del Consiglio di Amministrazione fino alla prossima Assemblea annuale degli Azionisti che si terrà nel giugno 2008. Il Consiglio di Amministrazione ha in seguito confermato Amadeo Vázquez y Vázquez, Jaime Serra Puche e Roberto Monti membri del Comitato per il controllo della Società, il signor Vázquez y Vázquez continuerà a presiedere tale Comitato. Tutti e tre i membri del Comitato per il controllo sono consiglieri indipendenti. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre rieletto Pricewaterhousecoopers in qualità di società di revisione indipendente per l’esercizio 2007. L’assemblea straordinaria, anch’essa tenutasi oggi, ha approvato il rinnovo della validità del capitale azionario autorizzato della Società per altri cinque anni e l’autorizzazione al Consiglio di Amministrazione della Società di emettere azioni entro il limite e negli stessi termini e condizioni precedentemente stabiliti. .  
   
   
“GRANDE OPPORTUNITA’ LA METANIZZAZIONE DELLE AREE INDUSTRIALI DI MATERA"  
 
Matera, 13 giugno 2007 - “Il finanziamento concesso dalla Regione Basilicata al Consorzio per lo Sviluppo Industriale della provincia di Matera per la realizzazione della rete di metanizzazione delle aree industriali di Jesce e La Martella rappresenta una scelta politica importante, verso la quale Confindustria Basilicata esprime un vivo apprezzamento, nella consapevolezza che l’adeguamento infrastrutturale delle aree industriali rappresenta una condizione essenziale per la competitività delle imprese, sia quelle insediate, sia quelle che eventualmente sceglieranno queste aree industriali per allocare nuovi insediamenti produttivi”. È quanto ha dichiarato Giuseppe Moramarco, Presidente Vicario di Confindustria Basilicata, commentando la scelta dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Basilicata di accollarsi gli oneri per la realizzazione della rete metanifera delle predette aree industriali. “L’assessore regionale alle Attività Produttive, Donato Salvatore, il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo e l’intera giunta regionale – ha affermato Moramarco – hanno colto l’urgenza del problema, da tempo segnalato da Confindustria Basilicata, che costringeva le aziende insediate a Jesce e La Martella a sostenere costi molto elevati per l’approvvigionamento del gas, tramite l’utilizzo di poco pratici bomboloni. La metanizzazione, dunque, accresce la competitività di questi siti industriali, nell’auspicio che ciò possa tradursi in un più efficace strumento di marketing territoriale, in grado di innalzare il numero di aziende insediate, a tutto beneficio dello sviluppo economico e sociale del territorio”. .  
   
   
SERBIA, PRIVATIZZAZIONE DELLA AZIENDA PETROLIFERA STATALE NIS E DELLA JAT  
 
Belgrado, 13 giugno 2007 - La Serbia privatizzerà l´azienda petrolifera statale Nis e la compagnia di bandiera Jat nel corso di quest´anno, secondo quanto riferito dal Budapest Business Journal. Naftna Industrija Srbije (Nis) e la Jat sono gli unici monopoli che la coalizione al governo ha deciso di privatizzare; la vendita sarà completata nel 2008. ´Abbiamo previsto di vendere il 25 percento delle azioni della Nis nella prima fase, seguita da un aumento del capitale, come suggerito dalla Merrill Lynch´, ha dichiarato il ministro dell´economia serbo, Dinkic. Per quanto riguarda la compagnia di bandiera Jat, Dinkic ha dichiarato che è iniziata la ricerca di un partner strategico. ´La Jat sarà privatizzata solo attraverso un bando, che sarà vinto dal miglior offerente´, ha dichiarato il ministro serbo. I media locali informano che la Aeroflot russa ha finora fatto la migliore offerta per la Jat. Anche Air India ha dichiarato di essere interessata ad un´alleanza strategica con la Jat. .  
   
   
SLOVENIA, DIBATTITO SU ENERGIE RINNOVABILI  
 
Lubiana, 13 giugno 2007 - 450 esperti del settore energetico sloveno hanno discusso recentemente la stabilità del sistema energetico della Slovenia e l´utilizzo di fonti di energia rinnovabili. Lo riporta il sito della Camera di Commercio slovena. ´Stiamo lavorando su come costruire e aggiornare il sistema elettrico sloveno nel miglior modo´, ha detto Maks Babuder, della commissione tecnica presso il Consiglio Internazionale dei Grandi Sistemi Elettrici (Cigre). Nei prossimi anni la produzione aumenterà; sono in costruzione impianti idroelettrici nel basso corso del fiume Sava, mentre le aziende del settore vedono ulteriori opportunità nel biogas e nell´energia solare ed eolica. .  
   
   
FORMAZIONE IL PRESIDENTE MARTINI ALLA CONFERENZA DI EARLALL “POLITICHE PIÙ EQUILIBRATE PER TAGLIARE INSIEME IL TRAGUARDO DI LISBONA” “NECESSARIO DARE PIÙ RISALTO AI RISULTATI OTTENUTI GRAZIE AI FONDI EUROPEI”. E L’ASSESSORE SIMONCINI PROPONE UN PATTO FRA REGIONI FORTI E NEW ENTRY  
 
Livorno, 13 giugno 2007 - Lavorare insieme, realizzare una politica equilibrata ed armonica, che veda impegnati tutti i livelli, comunitario, nazionale e regionale, senza irrigidirsi sulle competenze ma cercando di arrivare tutti insieme al traguardo. Solo così, secondo il presidente della Regione Claudio Martini, le Regioni europee potranno davvero dare un contributo forte al processo che deve portare a raggiungere, entro il 2010, gli obiettivi indicati dal consiglio europeo di Lisbona. “Non possiamo arrivare a fine percorso con alcune regioni che hanno realizzato tutti gli obiettivi e altre che sono rimaste indietro. Perché, se tutte le regioni centrano gli obiettivi, sarà l’intera Europa ad avvantaggiarsene”. Martini è intervenuto ieri a Livorno alla tavola rotonda organizzata nell’ambito del convegno promosso da Regione e Associazione delle regioni europee per il lifelong learning (Earlall) sul tema I governi regionali e l’attuazione della strategia di Lisbona. Per trovare questo punto di equilibrio è necessario uno sforzo da entrambe le parti. I governi dovranno rinunciare alle logiche centralistiche, mentre, a livello locale, occorre superare un eccesso di municipalismo. Questo vale anche per il nostro paese dove, secondo Martini, la dialettica fra regioni ed enti locali e governo centrale resta ancora imperfetta. “Problemi come quello della formazione, del lavoro, dell’apprendimento per tutta la vita, non si possono risolvere, dunque, in maniera conflittuale, anche perché - avverte il presidente - se i risultati delle politiche di coesione europea hanno consentito a tanti paesi, ad esempio l’Irlanda, la Finlandia, alcune regioni della Svezia, di crescere e diventare competitivi, dobbiamo ora fare i conti con nuovi paesi e con situazioni di arretratezza che ancora pesano sulla scenario complessivo”. Luci e ombre, dunque, ma anche molte esperienze positive, frutto della cooperazione fra regioni e anche dei risultati ottenuti dall’applicazione virtuosa delle politiche di coesione attraverso l’uso corretto dei finanziamenti europei. Esperienze, dice Martini, che non sono abbastanza valorizzate. “Il quarto rapporto sulla coesione, anticipato nei giorni scorsi a Bruxelles, ci informa che i risultati positivi ci sono, che di questi risultati beneficiano tutte le realtà europee e l’economia comunitaria nel suo complesso e, infine, che per il futuro è indispensabile puntare di più sulla qualità, sulla capacità di spendere al meglio queste risorse. I risultati ci sono, ma nessuno, dice questa verità. Ecco perché credo che sia indispensabile dare un maggiore risalto alle politiche di coesione, diffondere i risultati, valorizzare le pratiche positive e le eccellenze”. Un appello a far circolare le esperienze, anche mettendo al centro temi come la mobilità dei cervelli e delle competenze, nonché la diffusione e lo scambio delle esperienze positive, nel campo della formazione professionale, della ricerca, dell’innovazione, è stato lanciato anche dall’assessore all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini che, nelle conclusioni dei lavori della due giorni livornese, ha proposto un patto fra Regioni, che accomuni le realtà forti, come quelle aderenti a Earlall, alle regioni entrate da poco nella Ue. “Le Regioni – ha detto – sono i motori del rilancio dello sviluppo europeo. La cooperazione è la chiave per rafforzarlo”. .  
   
   
IL MONDO A BRERA. VENTI DI ERASMUS  
 
Lainate, 13 giugno 2007 - In occasione delle manifestazioni per il 50° anniversario dei Trattati di Roma e per il ventennale del Programma europeo di scambi universitari Erasmus, l’Accademia di Belle Arti di Brera celebra l´evento con un´importante mostra di opere realizzate dagli studenti stranieri e dai loro insegnanti presso le sale di Villa Borromeo Visconti Litta di Lainate. L´iniziativa, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Lainate e realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera e l´Associazione Culturale Flangini, vuole ricordare i vent´anni di questa fortunata formula: l´Erasmus, nato nel 1987, ha consentito a un milione e mezzo di giovani di arricchire il loro percorso formativo attraverso lingue, culture e Paesi diversi; la lunga permanenza in un ambiente internazionale diverso dal proprio è stata la grande occasione per stabilire nuovi contatti ed una comprensione maggiore della diversità culturale. L’accademia di Brera, che ha avuto sempre un’attenzione particolare agli scambi culturali internazionali, intende sottolineare, attraverso l´esposizione di 62 opere, la creatività e l´amore per la ricerca degli studenti e dei loro Maestri, con l’intento, come sostiene l’Assessore alla Cultura di Lainate Celesta Spotti, di “accorciare l’apparente distanza geografica e generazionale fra maestro e allievo”. La mostra si svolgerà dal 20 al 27 giugno 2007 nei giardini e nelle sale di Villa Borromeo Visconti Litta, complesso realizzato tra la seconda metà del ‘500 e la prima metà dell’800 e conosciuto e ammirato per la ricchezza architettonica e per lo stupore che suscitano i giochi d’acqua del suo Ninfeo, una cornice ideale per questa manifestazione dal respiro internazionale. .  
   
   
E’ DAVIDE RUSSO, UNIVERSITÀ DI FIRENZE, IL VINCITORE DELLA TERZA EDIZIONE DEL PREMIO BERNARDO NOBILE  
 
 Trieste, 13 giugno 2007 - E’ Davide Russo, laurea in Ingegneria meccanica e un dottorato conseguito presso il Dipartimento di Meccanica e Tecnologie Industriali dell’Università degli Studi di Firenze, il vincitore della terza edizione del Premio Bernardo Nobile per la ricerca brevettuale, promosso da Area Science Park. La cerimonia di consegna si è svolta questa mattina nell’Auditorium del Parco scientifico dove era in corso il Convegno internazionale sulla brevettazione e valutazione delle invenzioni nelle Biotecnologie. A consegnare nelle mani del vincitore l’assegno di 4. 000 Euro in palio, il vicepresidente di Area, Francesco Russo. La Giuria di esperti che ha vagliato ben 113 candidature pervenute (risultato quanto mai di successo di questa edizione), ha premiato la tesi di dottorato di Davide Russo dal titolo “Dalla Multidisciplinarietà degli Ingegneri del Rinascimento alla Gestione della Complessità nei Processi di Innovazione e Forecasting Tecnologico” . La tesi propone metodi innovativi a supporto dei processi di innovazione e di previsione degli scenari tecnologici, basati sulla gestione della conoscenza, principalmente quella relativa ai database brevettuali. I campi applicativi a cui tali metodologie non sono soltanto tecnici ma anche di interesse per ambiti umanistici quali biblioteche e centri di studio. Inoltre la Giuria ha assegnato il privilegio della menzione alle tesi dei tre candidati che hanno riportato un punteggio superiore a 60/100: Sergio Pizziconi, dottorato presso l’Università per Stranieri di Siena, con la tesi dal titolo "Norme, Parole e Forme dei brevetti di Invenzione Italiani del ‘900"; Pasquale Di Gregorio, laurea presso il Politecnico di Torino, con la tesi dal titolo "Definizione di un’architettura di localizzazione basata su tecnologia Gps signal snapshot per applicazioni in ambito cellulare"; Nicoletta Cossutta, laurea presso l’Università di Trieste, con la tesi dal titolo "Il Valore dell’information technology per le imprese: rapporto tra investimenti, competenze e produttività". “Area – ha detto il vicepresidente Francesco Russo – persegue con determinazione una linea strategica che contempla il rafforzamento di una rete stabile di rapporti tra ricerca e industria, tra università, laboratori e sistema delle imprese. Va in questa direzione, ad esempio, la crescente collaborazione tra il Parco scientifico e l’Università di Trieste, il cui Industrial Liaison Office sarà prossimamente collocato in Area per assolvere al meglio al ruolo di traghettatore verso il mercato di idee imprenditoriali e brevetti nati dal lavoro dei ricercatori universitari. Un’azione di valorizzazione che trova in un’iniziativa come il Premio Bernardo Nobile un valido stimolo a considerare la ricerca brevettuale uno strumento utile e importante”. L’elemento che ha connotato questa terza edizione del Premio è stata, oltre alla numerosità delle domande, la loro rappresentatività e diversificazione sia dal punto di vista disciplinare che geografico. I concorrenti provenivano sia da grandi università di chiara fama, come la Sapienza, il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna, la Scuola Normale di Pisa, l’Università di Padova, che da università di nuova costituzione quali il Politecnico delle Marche, l’Università di Salerno, l’Università di Campobasso. Il 30% delle 113 candidature sono state attinenti a facoltà relative alle Scienze della vita (biologia, biotecnologie, chimica e medicina); il 25% alla facoltà di Ingegneria; il 20% a Fisica e altre discipline scientifiche; il 10% da Economia; il 10% da facoltà umanistiche e il restante 5% da Giurisprudenza. Quanto alla distribuzione geografica, il 15% delle domande è arrivato dal Friuli Venezia Giulia; il 12% dal Lazio (università romane); l’11% dall’Emilia Romagna; il 9% dalla Sicilia; il 9% dalla Toscana; l’8% dalla Calabria; il 7% dal Piemonte; il 5% dalla Sardegna; il 5% dal Veneto; il 5% dalla Liguria; il 5% dalla Puglia; il 3% dall’Umbria; il rimanente 6% da Campania, Marche, Abruzzo e Basilicata. .  
   
   
FONDAZIONE SCUOLE CIVICHE DI MILANO: 13 GIUGNO 2007 OPEN DAY PER LA CITTADINANZA E INVITO PER I GIORNALISTI UNA GIORNATA DI INIZIATIVE GRATUITE PER PRESENTARE I PERCORSI FORMATIVI  
 
 Milano, 13 giugno 2007 – “L’offerta formativa”, dice la dott. Ssa Anna Fellegara, Direttore della Fondazione Scuole Civiche di Milano, “mai come in questi anni deve essere al passo con i tempi, essere innovativa, supportata dalle nuove tecnologie e rispondente a quelle che sono le vere opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Il nostro impegno, come Fondazione Scm, tramite i nostri quattro dipartimenti, è costantemente correlato all’evoluzione delle professioni e molti sono i progetti, anche europei, che ci caratterizzano come ente aperto alla cooperazione per una formazione che sia aggiornata e strategica per il mercato del lavoro. Per questo offriamo ai nostri studenti corsi riconosciuti per la loro qualità e la possibilità di svolgere stages, talvolta anche all’estero”. I quattro dipartimenti della Fondazione il giorno 13 giugno aprono le loro porte alla cittadinanza con un Open Day e un programma fitto di iniziative (in allegato il programma dettagliato). “La nostra Fondazione Scuole Civiche di Milano”, spiega il dott. Stefano Mazzocchi, Presidente della Fondazione Scm, “comprende l’Accademia Internazionale della Musica, già Scuola Civica di Musica, fondata nel 1862; il Dipartimento di Lingue con la sua Scuola Superiore per Mediatori Linguistici e l’Istituto Superiore per Interpreti e Traduttori, prima Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori, fondata nel 1980; la Scuola di Cinema Televisione e Nuovi Media, prima Scuola delle Tecniche Cinetelevisive, aperta su iniziativa di Renato Spezzo a metà degli anni Cinquanta; la Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, creata nel 1951 da Paolo Grassi e Giorgio Strehler come emanazione del Piccolo Teatro della città di Milano. Siamo storia nella storia della formazione di eccellenza in Lombardia e in Europa. I nostri corsi preparano per il futuro le nuove generazioni con la concretezza di un approccio formativo che, stando ai dati, consente ai nostri studenti di trovare lavoro nel 70% dei casi entro il primo anno e nel 90% dopo cinque anni dal termine degli studi nei nostri 4 dipartimenti”. .  
   
   
GLI SCIENZIATI AVVERTONO: PER SALVARE I MARI EUROPEI È NECESSARIA UN´AZIONE IMMEDIATA  
 
 Bruxelles, 13 giugno 2007 - I mari europei versano in uno stato di grave degenerazione ed è necessario intervenire immediatamente per prevenire ulteriori danni. Questo il duro allarme lanciato dalla relazione del progetto Elme (European Lifestyles and Marine Ecosystems), finanziato dall´Unione europea a titolo del Sesto programma quadro (6Pq). Il progetto, che riunisce ricercatori di 28 istituti di 15 paesi, ha esaminato i quattro principali mari europei: il Mar Baltico, il Mar Nero, il Mar Mediterraneo e l´Atlantico nord-orientale. Il loro obiettivo consisteva nel verificare in quale misura in Europa i recenti cambiamenti economici e sociali, quali l´allargamento dell´Unione europea e la rapida crescita economica, abbiano influito sullo stile di vita europeo e come queste situazioni mutate abbiano inciso sui mari europei. Per ciascun mare, gli scienziati hanno individuato quattro questioni ambientali: cambiamento di habitat, eutrofizzazione (eccessiva fertilizzazione delle acque), inquinamento chimico e pesca. I ricercatori hanno poi creato una serie di modelli che collegassero fattori trainanti economici e sociali a queste pressioni ambientali, utilizzandoli quindi per prevedere ciò che verosimilmente si verificherà nei prossimi decenni in modelli diversi di sviluppo economico e sociale. «In tutti i mari abbiamo riscontrato gravi danni dovuti al ritmo accelerato di sviluppo delle coste, ai metodi di trasporto e al modo in cui si producono gli alimenti su terra e mare», ha dichiarato il professor Laurence Mee coordinatore del progetto nonché docente al Marine Institute dell´Università di Portsmouth. «Senza uno sforzo comune teso a integrare la protezione dei mari nei piani europei di sviluppo, andranno perse la biodiversità e le risorse marine. » Gli scienziati hanno individuato i «vincenti» e i «perdenti» per ciascuno dei quattro mari. «In quasi tutti i casi, i vincenti sono le specie scarsamente presenti nella catena alimentare o le specie opportuniste e indesiderate», si legge nella relazione. L´eutrofizzazione è un problema presente in tutti i mari oggetto dello studio, ma quelli chiusi (il Mar Baltico, il Mar Nero e, all´interno del Mediterraneo, l´Adriatrico) sono i maggiormente colpiti. La produzione alimentare è la causa principale dell´eutrofizzazione, che si verifica quando nel mare vengono immesse dosi eccessive di sostanze nutritive. Purtroppo, i mutamenti di stile di vita inducono a un probabile peggioramento del problema; se le persone diventano più ricche, tendono a mangiare più carne, e la produzione di carne richiede più terra rispetto alla produzione di grano e ortaggi. «In assenza di cambiamenti rilevanti nelle pratiche agricole, un consumo maggiore di proteine determinerà un aumento degli scarichi di nutrienti nei corpi idrici», specifica la relazione. Inoltre, con l´intensificazione degli allevamenti, in particolare nell´Europa orientale, è probabile che aumenti anche il rilascio di ammoniaca nell´ambiente. La maggiore ricchezza è anche la causa della perdita di habitat. «L´aumento della ricchezza e la mobilità personale hanno portato alla crescita delle popolazioni delle zone costiere e a un più intenso utilizzo delle risorse», si legge nella relazione. Lo sviluppo lungo le coste ha provocato la perdita di molti habitat costieri e litorali. Peraltro, oltre alla loro rilevanza ambientale, questi ecosistemi sono spesso importanti attrazioni turistiche, quindi la loro perdita potrebbe avere gravi implicazioni economiche. Anche la navigazione e i trasporti incidono sull´ecosistema marino, portando specie aliene in nuovi mari. Queste specie «invasive» sono spesso in competizione con quelle autoctone e ne prendono il posto. La politica comune della pesca è il principale motore dei cambiamenti nello sforzo di pesca, attraverso i totali ammissibili di cattura (Tac), nonché altri regimi di sostegno e varie sovvenzioni. Gli scienziati hanno scoperto, tuttavia, che una gestione della pesca separata dalle altre questioni ambientali difficilmente condurrà alla completa sostenibilità. In merito alle sostanze chimiche, un ambito di particolare interesse è la cosiddetta «chimica dello stile di vita» che riguarda i prodotti per la casa, i quali vengono regolarmente immessi nell´ambiente, nonostante molti siano noti per i loro effetti tossici. Poco si conosce ancora sulla destinazione di queste sostanze una volta nell´ambiente o su cosa accade quando vengono combinate in miscele complesse. «Se vogliamo mettere in atto il concetto di gestione basata sugli ecosistemi, citato nel progetto di direttiva sulla strategia per l´ambiente marino dell´Ue e nel Libro verde sulla politica marittima, ci sono sfide urgenti da affrontare», conclude la relazione. «Il nostro scenario di assenza di interventi rivela che la mancanza di misure aggiuntive finalizzate a sostenere la valutazione e la gestione complessive di ogni mare regionale si risolverà in una degradazione permanente e in una perdita di opportunità». Gli scienziati chiedono inoltre ai responsabili politici di essere pronti ad affrontare nuove e inaspettate sfide e osservano: «È importante garantire che la futura politica marina non si limiti a ben definite pressioni e cambiamenti di stato, ma continui a ricorrere alla valutazione delle prospettive quale strumento per determinare le incertezze che il domani potrebbe portare. » Per ulteriori informazioni consultare: http://www. Elme-eu. Org/ Ricerca ambientale a titolo del 6Pq: http://cordis. Europa. Eu/sustdev/ .  
   
   
TECNICI DELL´AGENZIA PER L´AMBIENTE DELL´EMILIA ROMAGNA IN VISITA ALL´INCENERITORE DI BOLZANO  
 
 Bolzano, 13 giugno 2007 - Alcuni tecnici dell´Agenzia per l´ambiente della Regione Emilia Romagna oggi, martedì 12 giugno, hanno visitato l´inceneritore di Bolzano, ritenuto un impianto all´avanguardia. L´inceneritore di Bolzano viene considerato un punto di riferimento per gli standard ambientali previsti, ma anche per la costante attività di monitoraggio per parametri non ancora contemplati dalla legge, quali ad esempio le nanopolveri. Per visitare l´inceneritore oggi, martedì 12 giugno, sono venuti in visita a Bolzano i tecnici della Agenzia per l´ambiente della Regione Emilia Romagna. In particolare in mattinata i tecnici si sono soffermati con i funzionari della Agenzia per l´ambiente della Provincia di Bolzano Giulio Angelucci e Luciano Zannato, nonché con il direttore del laboratorio Eco-research per discutere delle misure effettuate all´inceneritore di Bolzano. I tecnici di Bolzano hanno illustrato i risultati della campagna effettuata per la prima volta su in inceneritore relativa alle emissioni di nanopolveri. I dati erano stati presentati in occasione del workshop del 2 e 3 aprile scorsi all´hotel Eberle a Bolzano. Nel pomeriggio il direttore generale dell´Eco-center, Marco Palmitano, e il responsabile dell´impianto di incenerimento ing. De Carli hanno illustrato il funzionamento dell´inceneritore. .  
   
   
I VINCITORI DELLA GARA PER IL TERMOVALORIZZATORE DI OTTANA  
 
 Cagliari 13 giugno 2007 - La giunta regionale ha approvato il 7 giugno la delibera con la quale prende atto dell´esito della selezione della relativa graduatoria per il progetto di un termovalorizzatore nella area industriale di Ottana. Il bando per il project financing è stato vinto dalla società Urbaser, alla quale verrà affidato il compito di mettere a punto il progetto per l´impianto di trasformazione in energia dei rifiuti della Sardegna centrale e settentrionale, mentre quelli della Sardegna meridionale verranno "bruciati" nell´area industriale del Casic a Cagliari. I vincitori della gara, alla quale hanno partecipato altri 3 concorrenti, hanno proposto di smaltire i rifiuti a 56,4 euro a tonnellata (60,9 con le utilities) mentre l´investimento sempre senza utilities è di 262 milioni di euro. Lo smaltimento dei rifiuti a Cagliari e Macomer avviene oggi al prezzo di 120 euro a tonnellata. La delibera della giunta prevede ora che il progetto, già nella fase di elaborazione, venga sottoposto all´attenzione delle popolazioni dell´area di Ottana, a cavallo tra le province di Nuoro e Oristano. Il bando prevede lo smaltimento di una media di 200 tonnellate di rifiuti in due delle linee del nuovo impianto, con una terza linea riservata alla produzione di energia con biomasse. La delibera incarica l´Ente foreste di fornire il quadro della possibile produzione e del costo delle biomasse in Sardegna. .  
   
   
“BONIFICA E MANUTENZIONE DEL TERRITORIO NELLA SFIDA DELLA SOSTENIBILITÀ” IN AUTUNNO UNA INIZIATIVA PUBBLICA PER RILANCIARE UN NUOVO MODELLO DI GESTIONE  
 
 Firenze, 13 giugno 2007 “I consorzi di bonifica, che insieme alle comunità montane sono preposti alla gestione e manutenzione delle opere idrauliche e di bonifica, del reticolo dei corsi d’acqua minori e, più in generale, al presidio e alla tutela del territorio per la prevenzione dei dissesti idrogeologici e delle alluvioni, hanno un ruolo determinante ai fini della difesa del suolo in tutta la regione. Ma è necessario valorizzarli e rilanciare un nuovo modello di gestione del territorio finalizzato alla tutela e allo sviluppo sostenibile”. Lo afferma l’assessore all’ambiente Marino Artusa dopo l’incontro avuto con il presidente dell’Anbi (Associazione nazionale bonifiche) Massimo Gargano e con una delegazione dell’Urbat (Unione regionale dei Consorzi di bonifica toscana), guidata dal presidente Fortunato Angelini. All’ordine del giorno della riunione che si è svolta presso l’assessorato regionale all’ambiente c’era l’analisi della situazione attuale, partendo dal dibattito in corso sul ruolo dei consorzi anche in vista delle necessarie azioni da intraprendere in risposta all’impatto delle variazioni climatiche sull’equilibrio idrogeologico della nostra regione. Tra i risultati emersi dall’incontro odierno, la decisione di attivare un rapporto di collaborazione attraverso un gruppo di lavoro di Regione, Urbat e Uncem che avrà un compito specifico: organizzare in autunno una iniziativa pubblica per analizzare la situazione della bonifica in Toscana, mettere in luce i risultati conseguiti negli ultimi anni dopo l’entrata in vigore della legge regionale e puntare ad una nuova gestione del territorio che valorizzi al meglio le competenze acquisite da questi enti, e introduca processi di razionalizzazione dove necessario e sistemi innovativi di gestione”. .  
   
   
VALTELLINA 2007,SIGLATI 2 ACCORDI PER PREVENZIONE PONZONI: PROTEZIONE CIVILE LOMBARDA, PATRIMONIO INESTIMABILE PO E AFFLUENTI SARANNO PULITI DA RIFIUTI,TRONCHI E OGNI INGOMBRO  
 
Morbegno/So, 13 giugno 2007 - Il ricordo accorato dell´allora ministro Giuseppe Zamberletti, che in occasione dell´alluvione dell´87 in Valtellina "inventò" il nuovo sistema di Protezione Civile; la sua evoluzione, che ha portato oggi a qualificare l´azione del Dipartimento di Protezione Civile, ricordato da Guido Bertolaso e, soprattutto la dinamica realtà lombarda, che conta 16. 165 volontari suddivisi tra 322 gruppi comunali, 263 associazioni, con oltre 600 Comuni in Lombardia dotati di piani di emergenza conformi alle direttive regionali: ovvero "un valore inestimabile", come l´ha definito l´assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale della Regione Lombardia, Massimo Ponzoni, nella seconda giornata di "Valtellina 2007 - Venti anni di sviluppo e protezione del territorio", quanti cioè ne sono passati da quel disastroso evento del 1987. I lavori di in corso al Polo Fieristico di Morbegno, dove oggi sono stati firmati due importanti accordi che rafforzano il sistema di Protezione Civile lombardo. Uno riguarda l´intesa con l´Autorità di Bacino del fiume Po per la prevenzione del rischio idrogeologico attraverso la pulizia sistematica e straordinaria del suo alveo e di quello dei suoi affluenti. "Un accordo - commenta Ponzoni - che coinvolge direttamente il volontariato della Protezione Civile, degli Enti locali e delle istituzioni competenti per territorio, in un´attività di prevenzione importantissima: la pulizia delle sponde e del corso d´acqua da tronchi d´albero, rifiuti ed ogni altro ostacolo al normale deflusso delle acque. Il modo più corretto di assicurare che anche in caso di piena del Po non si formino pericolosi ingorghi in corrispondenza di ponti ed anse del fiume". L´altro è l´accordo con l´Unione delle Province Lombarde (Upl) per la costituzione di un Tavolo di consultazione permanente sulla Protezione Civile che è stato firmato dall´assessore provinciale di Brescia, Corrado Scolari, coordinatore degli assessori provinciali alla Protezione Civile. "Valtellina vent´anni dopo" significa anche parlare della legge speciale 102/90, con cui il Governo centrale e quello regionale hanno voluto sostenere le comunità delle valli danneggiate dall´evento calamitoso. La legge ha previsto 2 distinte linee di azione sviluppate con appositi Piani di intervento: un piano di ricostruzione e sviluppo volto al ripristino delle infrastrutture, delle attività produttive e socio-economiche (quasi concluso con un avanzamento al 76%) e un piano di difesa del suolo volto alla riduzione del rischio, per un consistente impegno finanziario (oltre 1 miliardo e 200 milioni di euro). Inoltre, sono stati più di 8. 000 i progetti (tra cui circa 6. 500 per indennizzi, agevolazioni fiscali e finanziarie a soggetti privati ed imprese) e le attività finanziate; oltre il 70% delle risorse è stato destinato alla Provincia di Sondrio. Negli anni successivi la Regione Lombardia, lo Stato, la Provincia e i Comuni, hanno agito su molteplici fronti con azioni che, tuttavia, sono state condizionate dall´estrema delicatezza del contesto di intervento, ovvero in termini di impatto sugli equilibri ambientali, socio-economici, dalla difficoltà di reperire i fondi e dalla difficile morfologia del territorio. Dopo il convegno che si chiude oggi con la relazione dell´assessore regionale al Territorio e Urbanistica, Davide Boni, gli eventi organizzati per celebrare i vent´anni della Valtellina proseguiranno con : 15-16 giugno, convegno e dimostrazione di gruppi cinofili e premio nazionale "Cane con le stellette" a Livigno, Centro Polifunzionale; 29-30 giugno e 1 luglio, esercitazione antincendio boschivo nei territori della Comunità Montana della Valchiavenna; -dal 19 al 21 luglio, esercitazione nazionale del volontariato di Protezione Civile in collaborazione con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, nelle province di Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio; 22 luglio,raduno nazionale dei Volontari di Protezione Civile a Morbegno, Polo Fieristico. .  
   
   
GUARDIE VOLONTARIE AMBIENTALI, ASSESSORE NOCERA: "ECCO LE SENTINELLE PER L´AMBIENTE"  
 
 Nocera, 13 giugno 2007 - L´assessore regionale all´Ambiente Luigi Nocera ha espresso "viva soddisfazione" per l´avvenuta approvazione, con 40 voti a favore e 2 astenuti, da parte del Consiglio regionale della Campania, dello schema di regolamento per la disciplina del servizio di vigilanza ambientale. La delibera era stata approvata dalla Giunta regionale e licenziata all´unanimità dalla quarta commissione consiliare. Con l´approvazione da parte dell´Aula, i Parchi, le aree protette e le comunità locali avranno le loro ´guardie volontarie´. "Nasce così - sottolinea l´assessore alle Politiche ambientali Luigi Nocera - il volontariato ambientale. Le ´sentinelle´ daranno un importante contributo allo sviluppo delle attività di tutela e valorizzazione delle risorse naturali e culturali di cui la nostra regione è ricca e sulle cui potenzialità deve concretamente fondarsi il rilancio dell´attività economica e del reddito a scala locale e regionale, innescando quei processi in linea con la Convenzione di Rio, basati sulla riconversione ecologica e sostenibile dell´economia". Il regolamento delle guardie ambientali volontarie prevede che siano le Province a stipulare convenzioni con gli enti e le associazioni protezionistiche ´per il coordinamento territoriale´. I nuovi ´agenti´ volontari serviranno a tutelare l´ambiente sia attraverso azioni di protezione civile che attraverso processi virtuosi di educazione ambientale. .  
   
   
UN NUOVO IMPIANTO DI POTABILIZZAZIONE A SEDINI  
 
 Cagliari, 13 giugno 2007 - Entro giugno sarà attivato il nuovo impianto di potabilizzazione di Pedra Maiore, in agro di Sedini (provincia di Sassari), al servizio della costa nord orientale dell´isola da Castelsardo a La Maddalena, con un bacino di utenza potenzialmente costituito da 52. 000 abitanti residenti e 162. 000 turisti. Lo annunciano Carlo Mannoni, assessore regionale dei Lavori pubblici (ente programmatore e realizzatore dell´opera), e Edoardo Balzarini, presidente del Consiglio di amministrazione di Abbanoa (l’organismo che ha progetto ed attuato l’intervento). I primi Comuni a usufruire delle nuove risorse idriche sono quelli oggi serviti dall´impianto di Badesi (che sarà disattivato in quanto insufficiente per le attuali utenze): Valledoria, Badesi, Trinità d´Agultu, Santa Teresa di Gallura, Tempio Pausania (frazione di San Pasquale), Palau e La Maddalena. Entro luglio, quando dovrebbero terminare i lavori di collegamento tuttora in corso con il ramo nord dell´acquedotto Liscia, verranno raggiunti altri territori. Lo schema di condotte che alimentano i centri della costa ha una lunghezza complessiva di 283 km, per circa il 95% già realizzate, con tubazione del diametro tra i 1000 e i 100 mm. L´impianto di Pedra Maiore è uno dei più avanzati d´Italia in termini di complessità del processo di trattamento e quindi di garanzia di qualità dell´acqua prodotta, insieme a quello di Settimo San Pietro (che alimenta Cagliari). Ha una potenzialità complessiva di trattamento pari a 750 litri al secondo (produzione potenziale di 23 milioni di metri cubi all´anno) e tratta l´acqua grezza del Coghinas, prelevata con un impianto di sollevamento dall´invaso di Casteldoria. L´opera è stata finanziata con Ordinanza del Commissario Governativo per l´Emergenza Idrica in Sardegna n. 128 del 1998 per 41 miliardi di lire, pari a 21,174 milioni di euro, affidandone la realizzazione all´Assessorato regionale dei Lavori Pubblici che ha individuato nell´Esaf, oggi Abbanoa, il soggetto attuatore dell´intervento. Il progetto esecutivo è stato approvato con Ordinanza n. 315 del 2002. L´entrata in funzione dell´impianto di Pedra Maiore consentirà anche un miglioramento della qualità dell´acqua prodotta dal Liscia perché il carico di lavoro di quell´impianto sarà notevolmente ridotto. A breve, unitamente all´Autorità d´Ambito ed Abbanoa, sarà organizzato un incontro operativo con Province e Comuni interessati, per garantire la massima utilizzazione delle nuove risorse idriche di elevata qualità con specifici interventi di interconnessione con le reti esistenti. .