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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 05 Febbraio 2008
PROTEZIONE DEI CONSUMATORI: LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN NUOVO SISTEMA DI ANALISI DEL FUNZIONAMENTO DEI MERCATI  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2008 - Sorvegliare il mercato e intervenire quando esso non offre benefici al consumatore. Da oggi questo importante e utile compito sarà molto più facile grazie all’istituzione da parte della Commissione di un sistema di vigilanza dei mercati a tutela dei consumatori (Consumer Market Watch). Si tratta di uno degli strumenti più avanzati e innovativi, che permetterà di valutare “in tempo reale” il funzionamento dei mercati, di rilevare i benefici che ne derivano per i cittadini dell’Unione europea ma anche di individuare eventuali punti critici, offrendo concrete misure per rimuoverli. Quello compiuto oggi rappresenta un passo tra i più significativi dal lancio del Mercato unico avvenuto all’inizio degli anni Novanta. L’iniziativa, presentata a Bruxelles dalla commissaria responsabile per la tutela dei consumatori Meglena Kuneva, consiste in un’ampia gamma di strumenti per il monitoraggio e la sorveglianza di diversi settori dell’economia dal punto di vista del consumatore, sulla base di criteri come i prezzi, i reclami, la sicurezza dei prodotti, il livello di soddisfazione ecc. “Il Mercato unico ha fatto tanta strada nei suoi 15 anni di vita – sottolinea la commissaria Kuneva – ma noi riteniamo che il consumatore non abbia ancora ottenuto ciò che gli spetta”. Ecco perché la Commissione ha pensato a questo strumento per “andare a vedere come i consumatori affrontano e vivono il mercato sul campo”. Il Consumer Market Watch prevede due passaggi principali. Il primo consiste in un attento lavoro di analisi dei mercati al dettaglio, alla ricerca di forme e pratiche che ne pregiudicano il corretto funzionamento oppure provocano disagi, o addirittura danni, al consumatore. L’individuazione di simili irregolarità, che distorcono la scelta del cliente, farà scattare un secondo livello di indagine – stavolta più approfondita e articolata – che si concentrerà sul singolo settore proponendo, infine, tutte le misure indispensabili per scongiurare qualsiasi tipo di devianza rispetto ai principi della trasparenza e del benessere dei cittadini. In più, il nuovo processo di monitoraggio fornirà ogni anno un quadro completo sia della situazione del consumatore e della tutela di cui gode a livello nazionale, sia del grado di integrazione dei mercati dei 27 soprattutto dal punto di vista delle compravendite transfrontaliere. Al centro del sistema ci sarà inoltre il cosiddetto “scoreboard”, ovvero una tabella di valutazione dei mercati dal punto di vista dei consumatori. I relativi dati, pubblicati ogni anno, consentiranno poi di passare all’elaborazione di proposte e misure concrete per migliorare il funzionamento dei settori interessati e garantire una protezione ancora più efficace per il cittadino. Grazie ai dati raccolti congiuntamente dagli organismi preposti a livello europeo e nazionale, è stato possibile realizzare e presentare la prima di queste tabelle. La conclusione principale che ne emerge è che mancano dati completi e comparabili su molte delle questioni concernenti i consumatori. Per affrontare queste problematiche, la commissaria Kuneva ha individuato tre linee d’azione per il 2008: . Si tratta, concretamente, di lanciare una consultazione per sviluppare una classificazione a livello europeo dei reclami dei consumatori, di lavorare con Eurostat e i vari istituti statistici nazionali sulla necessità di disporre di dati comparabili per quanto riguarda i prezzi e di estendere il numero di settori economici per i quali è previsto il monitoraggio della soddisfazione dei clienti. In tal modo la Commissione rafforzerà la propria capacità di promuovere l’armonizzazione dei principi e delle regole a tutela dei consumatori, in modo da rendere ancora più trasparente ed efficiente un mercato che conta 500 milioni di cittadini. Questo è anche un passo decisivo che si inserisce in quella politica, incentrata sui cittadini, che è prioritaria per la Commissione Barroso e che costituisce elemento essenziale sia della Strategia per la politica dei consumatori (2007-2013) sia della recente iniziativa di revisione del Mercato unico. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, POSTE: FINE DEI MONOPOLI, MA NON DEL SERVIZIO UNIVERSALE  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2008 - Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva che completa la liberalizzazione dei servizi postali a partire dal 1° gennaio 2011, aprendo alla concorrenza gli invii di plichi di peso inferiore a 50 grammi. Intende poi garantire un servizio universale a prezzi ragionevoli, per cinque giorni la settimana e norme di qualità ben definite, anche nei tempi di consegna. Esige inoltre un´adeguata gestione dei reclami per smarrimento o perdita e stabilisce norme dettagliate per l´assegnazione dei servizi. Approvando la relazione di Markus Ferber (Ppe/de, De), il Parlamento ha adottato definitivamente la direttiva sui servizi postali. Ha infatti sottoscritto la posizione comune definita dal Consiglio che riprende, in tutto o in parte, la maggioranza degli emendamenti proposti dai deputati in prima lettura. La direttiva - che segna l´ultima fase del graduale processo di apertura del mercato postale avviato nel 1997 - potrà quindi essere pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entrare presto in vigore. La proposta avanzata dalla Gue/ngl di respingere in blocco la direttiva - ritenuta il risultato della «volontà ideologica di procedere a tappe forzate verso la liberalizzazione totale del settore» senza nessuna seria analisi d´impatto - è stata respinta dall´Aula con 86 voti favorevoli, 549 contrari e 18 astensioni. Liberalizzazione dal 1° gennaio 2011 - Con la liberalizzazione degli invii di plichi di peso inferiore a 50 grammi, gli Stati membri non potranno concedere né mantenere in vigore «diritti esclusivi o speciali per l´instaurazione e la fornitura di servizi postali» (raccolta, smistamento, trasporto e distribuzione degli invii postali). Si tratta, in sostanza, del tramonto dei monopoli statali, sottolineato anche dal fatto che la definizione di "rete postale pubblica" è stata sostituita da quella di "rete postale", tout court. L´apertura del mercato, come richiesto dal Parlamento europeo, avrà luogo a partire dal 1° gennaio 2011, due anni più tardi di quanto proposto in origine dalla Commissione. In ragione dell´adesione in fase avanzata al processo di riforma dei servizi postali, i nuovi Stati membri (eccetto Bulgaria, Estonia e Slovenia) avranno però la possibilità di prorogare tale data di ulteriori due anni (1° gennaio 2013) se lo ritengono opportuno. Lo stesso vale per Grecia e Lussemburgo, per tenere conto del fatto che si tratta di Stati «scarsamente popolati e di limitata superficie geografica che hanno caratteristiche specifiche tali da condizionare i servizi postali, o con una topografia particolarmente difficile, con un elevato numero di isole». D´altra parte, in considerazione della «natura eccezionale» di tale deroga, la direttiva prevede la possibilità di ricorrere a una clausola di reciprocità in forza alla quale, per un periodo limitato di tempo e per un numero limitato di servizi, sarà consentito agli Stati membri che hanno completato l´apertura dei loro mercati «di non concedere ai monopoli che operano in un altro Stato membro l´autorizzazione di operare sul loro territorio». Servizio universale di qualità, con prezzi ragionevoli e per cinque giorni la settimana La direttiva impone agli Stati membri di garantire la fornitura del servizio universale. Questo dovrà comprendere almeno la raccolta, lo smistamento, il trasporto e la distribuzione degli invii postali fino a 2 kg e dei pacchi postali fino a 10 kg (innalzabile fino a 20 kg), nonché i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii con valore dichiarato. Il servizio universale dovrà essere garantito come minimo per cinque giorni lavorativi a settimana. Fatte salve, tuttavia, le circostanze o le condizioni geografiche «eccezionali». D´altra parte gli Stati membri dovranno garantire che le tariffe di ciascuno dei servizi che fanno parte del servizio universale siano «ragionevoli» e, come richiesto dal Parlamento, permettano di fornire servizi accessibili «all´insieme degli utenti, a prescindere dalla situazione geografica e tenendo conto delle condizioni nazionali specifiche». Gli Stati membri potranno mantenere o introdurre un servizio postale gratuito per gli utenti non vedenti e ipovedenti. I prezzi, inoltre, dovranno «essere correlati ai costi», ma gli Stati membri potranno decidere di fissare una tariffa unica per tutto il territorio per motivi di interesse pubblico. Ciò, tuttavia, non esclude il diritto del fornitore o dei fornitori del servizio universale di concludere con gli utenti accordi individuali in materia di prezzi. Le tariffe, comprese eventuali tariffe speciali, dovranno però essere trasparenti e non discriminatorie. In relazione al servizio universale, gli Stati membri saranno tenuti a garantire la fissazione e la pubblicazione di obiettivi in materia di qualità, in particolare per quanto riguarda «i tempi di instradamento, la regolarità e l´affidabilità dei servizi». Tale compito spetta agli Stati membri per i servizi nazionali ed al Parlamento e al Consiglio per quelli transfrontalieri intracomunitari. Per questi ultimi, peraltro, la direttiva conferma gli attuali obiettivi che prevedono la consegna dell´85% degli invii entro tre giorni lavorativi dalla data di deposito ed entro cinque giorni per il 97% degli invii. Ma «specifiche situazioni infrastrutturali e geografiche» consentono di derogare a tale criteri. Il controllo delle prestazioni dovrà essere effettuato «almeno una volta l´anno» in modo indipendente da organismi esterni ai fornitori del servizio universale e alle condizioni normalizzate che saranno fissate a livello europeo. I risultati di questa valutazione dovranno essere resi pubblici. Agli Stati membri è chiesto di assicurare che tutti i fornitori di servizi postali stabiliscano procedure trasparenti, semplici e poco onerose per la gestione dei reclami degli utenti, «in particolare in caso di smarrimento, furto, danneggiamento o mancato rispetto delle norme di qualità del servizio. Dovranno inoltre garantire che le procedure di reclamo consentano di risolvere le controversie «in maniera equa e celere», prevedendo, nei casi giustificati, «un sistema di rimborso e/o compensazione». Gli Stati membri sono anche chiamati a incoraggiare lo sviluppo di sistemi extragiudiziali indipendenti per la soluzione delle controversie fra fornitori di servizi postali e utenti. Dovranno poi garantire agli utenti, individualmente o collegialmente, di presentare alle autorità competenti i casi in cui i ricorsi non abbiano ottenuto risultati soddisfacenti. In forza alla direttiva, gli Stati membri dovranno provvedere affinché gli utenti e i fornitori di servizi postali ricevano regolarmente dal fornitore o dai fornitori del servizio universale informazioni sufficientemente precise e aggiornate sulle caratteristiche del servizio universale offerto, in particolare per quanto riguarda le condizioni generali di accesso ai servizi, i prezzi e il livello di qualità. Le informazioni dovranno essere pubblicate nel modo appropriato. Al fine di assicurare il servizio universale, gli Stati membri potranno designare una o più imprese che coprano tutto il territorio nazionale. Potranno anche designare più imprese per fornire i diversi elementi del servizio universale e/o coprire differenti parti del loro territorio. Ma dovranno garantire che le condizioni a cui viene affidato il servizio universale «si basino su principi di trasparenza, non discriminazione e proporzionalità, garantendo in tal modo la continuità della fornitura del servizio universale e tenendo conto del ruolo importante che questo svolge nella coesione sociale e territoriale». In merito al finanziamento del servizio universale la direttiva fissa le condizioni cui devono soggiacere gli Stati membri. Questi ultimi potranno anzitutto appaltare tali servizi in conformità alle norme e ai regolamenti applicabili in materia di appalti pubblici. Se però stabiliscono che gli obblighi del servizio universale comportano un costo netto (calcolato in base alla direttiva) e che «rappresentano un onere finanziario eccessivo per il fornitore o i fornitori», potranno introdurre un meccanismo volto a compensare l´impresa interessata a partire da fondi pubblici oppure volto a ripartire il costo netto degli obblighi del servizio universale fra i fornitori di servizi e/o gli utenti. In quest´ultimo caso, potranno anche istituire un fondo di compensazione che può essere finanziato mediante diritti a carico dei fornitori dei servizi e/o degli utenti e amministrato da un organismo indipendente dal beneficiario o dai beneficiari. Le autorizzazioni, peraltro, potranno essere vincolate all´obbligo per i fornitori di servizi postali non universali di contribuire finanziariamente al fondo o di adempiere gli obblighi del servizio universale. Servizi postali non universali - Per i servizi che esulano dall´ambito di applicazione del servizio universale, gli Stati membri potranno introdurre autorizzazioni generali «nella misura necessaria per garantire la conformità alle esigenze essenziali». Queste ultime, riprendendo la proposta del Parlamento in prima lettura, sono definite come «i motivi di interesse generale e di natura non economica che possono portare uno Stato membro ad imporre condizioni in materia di fornitura di servizi postali». Tali motivi, è precisato, «sono la riservatezza della corrispondenza, la sicurezza del funzionamento della rete in materia di trasporto di sostanze pericolose, il rispetto delle condizioni di lavoro e dei sistemi di sicurezza sociale . E, nei casi in cui sia giustificato, la protezione dei dati, la tutela dell´ambiente e l´assetto territoriale». Più in particolare, la concessione di autorizzazioni può, se necessario e giustificato, prevedere l´imposizione di obblighi in merito alla qualità, alla disponibilità e all´esecuzione dei servizi in questione. Può anche essere subordinata all´obbligo di contribuire finanziariamente ai meccanismi di condivisione dei costi o ai costi operativi delle autorità nazionali di regolamentazione e ad un obbligo di rispettare le condizioni di lavoro previste dalla legislazione nazionale. Background - il servizio postale in Italia - Per effetto della normativa di liberalizzazione comunitaria, il mercato si è aperto alla concorrenza di nuovi operatori, attraverso la graduale riduzione nel tempo dell’area di monopolio della società concessionaria Poste Italiane. Attualmente il consumatore può rivolgersi solo a Poste Italiane per inviare lettere che abbiano un peso fino a 50 grammi e che non siano connotati da servizi accessori (come il corriere espresso, che oltre alla maggiore rapidità, offre al cliente il ritiro a domicilio, il recapito nelle mani del cliente, la possibilità di cambiare destinazione o altri servizi personalizzati). In qualità di “Fornitore del Servizio Universale”, Poste italiane è obbligata ad erogare su tutto il territorio nazionale il servizio postale base (universale): raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a 2 Kg, raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di pacchi postali fino a 20 Kg, i servizi relativi agli invii raccomandati e agli invii assicurati. Poste italiane, società per azioni dal 1998, è partecipata dal Ministero dell´Economia e delle Finanze (Mef) per il 65% e per il restante 35% dalla Cassa Depositi e Prestiti Spa (a sua volta controllata al 70% dal Mef). Nel 2006 ha avuto una media annuale di 151. 470 addetti (60 mila addetti allo sportello, 43 mila addetti al recapito e 1. 400 operatori del call center) dislocati in 140 filiali e 13. 893 Uffici postali. Per effetto delle direttive di liberalizzazione postale, accanto a Poste Italiane, anche altri operatori possono fornire servizi postali, sia nell’ambito del servizio universale, sia al di fuori dello stesso. Attualmente risultano in attività circa 250 operatori nell’ambito del servizio universale e 1. 300 operatori al di fuori dello stesso (Fonte: sito web del Ministero delle Comunicazioni). .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, CLIMA: VIA LIBERA AL PIANO D´AZIONE DI BALI, MA RIVEDERE LA POLITICA SUI BIOCARBURANTI  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2008 - Il Parlamento europeo sostiene l´avvio di negoziati in materia di lotta al cambiamento climatico e, sottolineando le responsabilità dei paesi industrializzati, chiede all´Ue di ridurre le emissioni di almeno il 30% entro il 2020. Sollecita anche più fondi per la ricerca, l´inclusione dei settori aereo e marittimo negli impegni di riduzione e la revisione della politica Ue sui biocarburanti. Occorre poi aiutare i Pvs, incoraggiare un´attività forestale sostenibile e sensibilizzare i cittadini. Approvando con 605 voti favorevoli, 45 contrari e 19 astensioni una risoluzione proposta dal presidente della commissione temporanea sui cambiamenti climatici Guido Sacconi (Pse, It), il Parlamento ricorda innanzitutto come il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Ipcc) affermi che il surriscaldamento globale «è inequivocabile» e che il ritmo sempre più rapido dei cambiamenti climatici «è dovuto all´attività umana e sta già avendo gravi ripercussioni a livello globale». Secondo i deputati, peraltro, «i paesi industrializzati hanno una grossa responsabilità nell´accumulo delle emissioni di gas a effetto serra nell´atmosfera», mentre i paesi e le popolazioni più poveri saranno invece «i più gravemente colpiti da un aumento dell´instabilità del clima». Il Parlamento plaude quindi alla decisione adottata alla Conferenza di Bali (3-15 dicembre 2007) di lanciare negoziati su un accordo internazionale sul clima per il periodo successivo al 2012. Si compiace inoltre che il piano d´azione di Bali contenga un calendario chiaro, la scadenza del 2009 per la conclusione dell´accordo e l´indicazione delle questioni chiave da affrontare nei negoziati. Sottolineando il ruolo guida e costruttivo svolto dall´Ue, il Parlamento deplora tuttavia che nel piano di azione «non sia stato possibile fare riferimenti espliciti alla scienza per quanto riguarda le necessarie riduzioni delle emissioni a effetto serra». D´altro canto, accogliendo con favore il riconoscimento della necessità che i paesi industrializzati realizzino, entro il 2020, riduzioni dell´ordine del 25-40% rispetto ai livelli del 1990, i deputati chiedono politiche e misure «a tutti i livelli», locale, nazionale ed europeo. Queste dovranno garantire all´Ue di conseguire, entro il 2020, riduzioni interne di almeno il 30%, «purché altri paesi sviluppati si impegnino a favore di analoghe riduzioni delle emissioni e i paesi in via di sviluppo economicamente più avanzati forniscano un contributo commisurato alle loro responsabilità e rispettive capacità». Più in particolare, i deputati sollecitano politiche e misure che permettano di impiegare più fondi per la ricerca, lo sviluppo e l´innovazione nell´ambito delle riduzioni delle emissioni dei gas a effetto serra. Ritengono infatti che la promozione di tecnologie più efficaci e meno costose in materia energetica «dovrebbe rivestire elevata priorità». Chiedono quindi «una stretta collaborazione fra governi, imprese, comunità di ricerca e società civile». Inoltre, deplorando che nel mandato di Bali non vi sia un chiaro riferimento alla necessità di adottare riduzioni vincolanti delle emissioni nei settori aereo e marittimo, ribadiscono l´invito ad inserire tali emissioni negli impegni di riduzione dei gas ad effetto serra per il dopo-2012. Anche perché rilevano che il mandato «non esclude misure vincolanti» in tali settori. Il Parlamento chiede poi «un´urgente revisione della politica Ue in materia di biocarburanti» e, in tale contesto, l´accento andrebbe posto sulla sostenibilità del ciclo di vita di ogni biocarburante in termini di riduzioni dei gas ad effetto serra. Nel sottolineare inoltre che lo sviluppo e l´applicazione di strategie nel campo dei biocarburanti come opzione energetica «dovrebbe obbedire pienamente e salvaguardare qualsiasi impatto negativo in materia ambientale, sociale ed economica», invita la Commissione «a proporre standard rigorosi e criteri chiari per la produzione di biocarburanti». Nell´insistere affinché la politica sul clima diventi una priorità in tutte le relazioni esterne dell´Ue, il Parlamento sottolinea che lo sviluppo economico sostenibile «è un diritto per tutti i paesi in via di sviluppo» (Pvs). L´unione europea ed altri paesi industrializzati debbono pertanto aiutarli nella messa a punto di tecnologie sostenibili. Per i deputati, peraltro, «la diversità delle situazioni dei paesi in via di sviluppo dovrebbe riflettersi negli impegni assunti». In proposito, si compiacciono dell´approccio costruttivo ai negoziati adottato dalla maggioranza dei Pvs, nonché del loro impegno ad avviare interventi di mitigazione appropriati a livello nazionale, «promossi e consentiti dalla tecnologia, dal finanziamento e dallo sviluppo di capacità in maniera misurabile, notificabile e verificabile». Nel compiacersi della decisione di avviare un programma di lavoro sugli approcci strategici e sugli incentivi - compresi strumenti basati sul mercato - volti a ridurre le emissioni provenienti dalla deforestazione e dal degrado delle foreste nei Pvs, il Parlamento insiste affinché siano compiuti seri sforzi per incoraggiare l´attività forestale sostenibile, finanziandola adeguatamente e migliorando il trasferimento e l´applicazione di tecnologie pulite. Più in generale, chiede che, nel quadro delle politiche Ue, siano sviluppati strumenti finanziari significativi per aiutare i Pvs a adeguarsi agli impatti del cambiamento climatico e a ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra. Per i deputati, inoltre, anche i paesi emergenti dovrebbero accettare limiti sulle loro emissioni, conformi al loro stadio di sviluppo, alle loro economie, al loro potenziale di riduzione delle emissioni e alle loro capacità tecniche e finanziarie. Sottolineano poi che, al fine di mantenere la credibilità del Piano d´azione di Bali, i paesi avanzati dovrebbero concludere partenariati climatici con le grandi economie emergenti come la Cina e l´India, per promuovere una stretta cooperazione sulla riforma della politica energetica e sullo sviluppo di capacità, e sostenere gli investimenti nell´efficienza energetica e nella tecnologia a basse emissioni di carbonio. Nel prendere poi atto dell´iniziativa Usa di convocare altri cinque incontri dei principali produttori di emissioni del mondo, il Parlamento invita la Commissione e gli Stati membri interessati a subordinare la loro partecipazione «alla presentazione di proposte complete da parte degli ospiti in materia di obiettivi di riduzione delle emissioni a breve termine che siano coerenti con gli obiettivi e le finalità dell´Unfccc». Infine, il Parlamento si dice convinto che, per raggiungere questi obiettivi, sarà necessario coinvolgere i mezzi di informazione, «il cui ruolo sarà indispensabile per creare la necessaria sensibilizzazione di massa in merito ai cambiamenti climatici che avverranno a breve e medio termine». .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: L´IRAN COLLABORI SUL NUCLEARE E GARANTISCA I DIRITTI UMANI  
 
Bruxelles, 5 febbraio 2008 - L´iran deve sospendere l´arricchimento di uranio e riprendere i negoziati per una soluzione a lungo termine della questione nucleare. E´ quanto sostiene il Parlamento che, escludendo qualsiasi opzione militare, lancia un appello affinché l´Iran fornisca risposte complete, chiare e credibili all´Aiea. Sui diritti umani, condanna le esecuzioni, le repressioni e le discriminazioni etniche e religiose. Senza progressi in questi campi, ammonisce il Parlamento europeo, niente accordo di cooperazione con l´Ue. Con 561 voti favorevoli, 52 contrari e 44 astensioni, il Parlamento ha approvato una risoluzione sostenuta da Ppe/de, Pse, Alde e Uen sulle questioni relative alle attività nucleari e ai diritti umani in Iran. Nucleare: negoziati, no azioni militari - Il Parlamento ribadisce che i rischi di proliferazione relativi al programma nucleare iraniano «continuano a rappresentare una fonte di grave preoccupazione per l´Ue e la comunità internazionale» e si rammarica del fatto che l´Iran tuttora non rispetti i suoi obblighi internazionali concernenti la sospensione di tutte le attività connesse all´arricchimento e al ritrattamento. Esprime quindi il proprio appoggio all´iniziativa Ue per trovare una soluzione negoziale di lungo termine e lancia nuovamente un appello all´Iran affinché ripristini la trasparenza del suo programma nucleare fornendo risposte «complete, chiare e credibili» all´Aiea. Per i deputati, una soluzione all´attuale escalation sul tema nucleare «è possibile» e «non bisogna prendere in considerazione nessuna azione militare». Nell´appoggiare gli sforzi di Mohamed Elbaradei, Direttore generale dell´Agenzia internazionale per l´energia atomica (Aiea), invitano quindi l´amministrazione Usa e tutti gli altri attori coinvolti «a rinunciare a qualsiasi retorica sulle opzioni militari e su politiche che prevedano un cambiamento di regime contro l´Iran». Inoltre, ricordando che secondo la National Intelligence (Nie) statunitense l´Iran ha interrotto nel 2003 il proprio programma di armi nucleari, confermano la correttezza della politica Ue «volta a convincere diplomaticamente l´Iran a aderire alla richiesta di abbandonare il potenziale nesso militare del programma civile in modo credibile e controllabile». Il Parlamento sollecita pertanto l´Iran ad avviare senza indugio un nuovo round di negoziati sul futuro orientamento del proprio programma nucleare e a sospendere tutte le attività relative all´arricchimento. Invita inoltre gli Usa, a seguito del loro successo diplomatico nei negoziati con la Corea del Nord, a partecipare direttamente ai negoziati condotti in un quadro multilaterale gestito dall´Aiea. L´obiettivo deve essere di raggiungere un accordo globale con l´Iran - in cooperazione con Usa, Russia, Cina e paesi non allineati - sulle sue strutture nucleari e su un loro uso che tenga conto delle preoccupazioni di sicurezza dell´Iran. L´accordo dovrebbe inoltre contribuire a definire un sistema di sicurezza regionale «sostenibile» che includa l´India, il Pakistan e altre potenze nucleari. Più in generale, i deputati chiedono «passi credibili verso un disarmo nucleare multilaterale» grazie ad un rafforzamento del Trattato di non proliferazione. Stop alle esecuzioni, alla repressione e alla discriminazione delle minoranze - Il Parlamento esprime la propria «profonda preoccupazione» circa il deterioramento della situazione dei diritti umani in Iran nel corso degli ultimi anni, «specialmente dalle elezioni presidenziali del giugno 2005». Chiede quindi alle autorità iraniane di onorare i loro obblighi internazionali in materia, garantendo a tutte le persone il diritto di esercitare i propri diritti civili e le libertà politiche. Più in particolare, il Parlamento condanna fermamente le sentenze capitali e le esecuzioni in Iran, in particolare quelle eseguite contro minorenni e sollecita le autorità iraniane a rispettare le garanzie normative riconosciute a livello internazionale per i minori, quali la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo. Invita inoltre l´Iran ad applicare la risoluzione adottata recentemente in sede Onu sulla moratoria a tutte le esecuzioni. I deputati esortano poi le autorità iraniane ad eliminare, de jure e de facto, tutte le forme di tortura e le altre forme di trattamento e di pene crudeli, disumane e degradanti (tra cui la fustigazione e l´amputazione), a rispettare il diritto a un giusto processo e a cessare l´impunità per le violazioni dei diritti umani. Chiedono inoltre alle autorità iraniane di modificare con urgenza il codice penale «per trasformare la moratoria sulla lapidazione in un divieto definitivo». Inoltre, profondamente preoccupato «dall´aumento drammatico» della repressione dei movimenti della società civile in Iran nel corso degli ultimi anni, il Parlamento condanna la repressione contro gli oppositori politici, gli attivisti per i diritti umani (come i promotori della campagna "Un milione di firme" contro la discriminazione delle donne), i giornalisti, i blogger, gli insegnanti, gli intellettuali, le donne, gli studenti e i sindacalisti. Deplora inoltre profondamente le recenti esecuzioni di attivisti politici, l´ultima delle quali è avvenuta durante la notte ai danni di Zamal Bawi. Sollecita quindi le autorità iraniane «a porre fine alle molestie, alle intimidazioni e alla persecuzione» ed a «liberare incondizionatamente tutti i prigionieri politici», compresi due giornalisti curdi condannati a morte. Nell´esprimere poi il proprio sostegno a tutte le forze politiche democratiche e della società civile, si attende dalle autorità iraniane che le prossime elezioni siano «libere e giuste». Condanna inoltre «fermamente» l´attuale mancato rispetto dei diritti delle minoranze e chiede che queste possano esercitare tutti i diritti sanciti dalla Costituzione iraniana e dal Diritto internazionale. Sollecita quindi le autorità iraniane, a eliminare, de jure e de facto, tutte le forme di discriminazione contro le persone che appartengono a minoranze religiose, etniche, linguistiche o di altro genere, compresi gli arabi, gli azeri, i curdi, i baha´i, i cristiani, gli ebrei, i musulmani sufi e sunniti. Senza progressi, niente accordo di cooperazione con l´Ue - Il Parlamento sottolinea che la possibile futura conclusione di un accordo di cooperazione e commercio tra l´Ue e Iran «dipende dal miglioramento sostanziale della situazione dei diritti umani in Iran, dalla piena cooperazione dell´Iran con l´Aiea e dalla garanzia obiettiva fornita dall´Iran in merito alla natura pacifica del proprio programma nucleare». Infine, nel prendere atto della decisione del Tribunale europeo di primo grado (in merito alla rimozione dell´Organizzazione dei Mujahidin del Popolo Iraniano, Ompi, dall´elenco delle organizzazioni terroristiche, ndr), invita la Commissione a istituire una delegazione in Iran al fine di promuovere il dialogo con le autorità e la società civile e di intensificare i colloqui riguardanti, in particolare, l´aiuto ai rifugiati e la lotta contro il traffico di stupefacenti. .  
   
   
AVVIATE NUOVE INIZIATIVE IN MATERIA DI ENERGIA/CLIMA E MOBILITÀ  
 
 Bruxelles, 5 febbraio 2008 - Success («Searching Unprecedented Cooperations on Energy and Climate to Ensure Sustainability», Ricerca di collaborazioni senza precedenti su energia e clima a garanzia della sostenibilità) e Gast («Green and Safe Road Transportation», Trasporto su strada ecologico e sicuro) sono i nomi di due progetti pilota finanziati dall´Unione europea volti a spianare la strada all´Istituto europeo di tecnologia (Iet). Entrambe le iniziative, recentemente avviate, sono coordinate dall´Istituto di tecnologia di Karlsruhe (Kit), in Germania. Secondo il Kit, obiettivo dei due progetti è individuare modalità efficienti ed efficaci per coordinare la cooperazione su vasta scala tra la scienza e l´industria. Come per le Comunità della conoscenza e dell´innovazione (Cci), obiettivo iniziale del progetto non è la soluzione tecnica o scientifica di un determinato problema nei settori dell´energia e del clima o della mobilità, bensì la creazione di strutture di cooperazione. «A tal fine, è necessario individuare e utilizzare modalità di cooperazione e coordinamento nuove e finora inesplorate», afferma il professor Hans-jörg Bauer, direttore dell´Istituto di turbomacchine termiche (Institute for Thermal Turbomachinery, Its) presso l´Università di Karlsruhe e coordinatore del nuovo progetto Success. Data la loro complessità, entrambe le aree, energia/clima e mobilità, richiedono un´azione comune europea, che coinvolga grandi centri di ricerca, università, industrie, organizzazioni per il trasferimento tecnologico e Pmi. Nella preparazione dei progetti è stato particolarmente interessante riunire partner del mondo scientifico e industriale di tutta Europa, dotati di competenze in ambiti completamente diversi tra loro, da un lato con una preparazione scientifica, e dall´altro con un know-how socioeconomico, aggiunge il professor Bauer. L´individuazione di soluzioni sostenibili a problemi scientifici e sociali in Europa dipende dal rafforzamento del triangolo della conoscenza. Tuttavia, non occorre solo rafforzarne i lati, ma anche migliorare le aree in cui questi si intersecano, dichiara il professor Bauer, in particolare i punti di incontro tra ricerca e innovazione e tra formazione e innovazione. «Solo attraverso la collaborazione è possibile lavorare alla ricerca di soluzioni a problemi fondamentali per il futuro della mobilità e del trasporto in Europa», sostiene il professor Frank Gauterin dell´Istituto di scienza dei veicoli e macchine mobili presso l´Università di Karlsruhe. Uno dei principali obiettivi del progetto Gast è aumentare l´efficienza energetica dei trasporti e rendere la circolazione più sicura in tutta Europa, afferma, aggiungendo che industria e ricerca dovranno coordinare i loro obiettivi di ricerca ancor più di prima. Per ulteriori informazioni consultare: Institute for Thermal Turbomachinery, Its: http://www. Its. Uni-karlsruhe. De/ Institute for Thermal Turbomachinery, Its: http://www. Kfzbau. Uni-karlsruhe. De/ .  
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE IN MATERIA DI INIZIATIVE SETTORIALI CONTRO IL CAMBIAMENTO CLIMATICO  
 
 Bruxelles, 5 febbraio 2008 - La direzione generale Imprese e industria della Commissione europea ha lanciato un invito a presentare proposte in materia di iniziative settoriali globali quale parte di un quadro post-2012, per affrontare le sfide energetiche e del cambiamento climatico senza compromettere la crescita economica. L´obiettivo dell´invito consiste nell´acquisire esperienze e conoscenze in materia di sviluppo delle iniziative settoriali, portando avanti progetti in paesi emergenti chiave nonché progetti transnazionali. Ciò contribuirà a fornire una verifica teorica di come potrebbero operare le iniziative settoriali; su come le iniziative settoriali potrebbero situarsi in un quadro internazionale post-2012 relativo al cambiamento climatico; sulle azioni necessarie affinché le iniziative settoriali diventino uno strumento di limitazione delle emissioni dei gas a effetto serra nonché sui collegamenti necessari con il mercato globale del carbonio. Per ulteriori informazioni visitare: http://ec. Europa. Eu/enterprise/funding/index. Htm .  
   
   
UE: SINDACATI E IMPRESE NEL PROGETTO RIDUZIONE BUROCRAZIA  
 
Trieste, 5 febbraio 2008 - Saranno le organizzazioni sindacali e le categorie economiche del Friuli Venezia Giulia a fornire al presidente della Regione Riccardo Illy un importante contributo di idee, di suggerimenti e di proposte in tema di semplificazione amministrativa. E sarà poi il presidente a far tesoro di queste idee all´interno del Gruppo di lavoro voluto dall´Unione europea per ridurre il peso della burocrazia comunitaria, e del quale Illy è stato chiamato a far parte su indicazione del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. È stato lo stesso Illy a voler coinvolgere direttamente su questo argomento il Tavolo di concertazione regionale, al quale partecipano i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni di categoria, tenendo conto dei positivi risultati che sinora la sua istituzione ha fornito. La prima riunione del Tavolo sulla semplificazione si è svolta oggi nella sede del Consiglio regionale, presente anche l´assessore regionale al Lavoro Roberto Cosolini. Il presidente ha avuto modo di ricordare gli obiettivi del programma di snellimento lanciato lo scorso anno dall´Unione europea, con il quale ci si propone di ridurre del 25 per cento entro il 2012 il peso degli oneri amministrativi per cittadini e imprese, senza rinunciare naturalmente ai benefici dei programmi e delle norme comunitarie. A questo proposito sono stati istituiti a Bruxelles diversi gruppi tecnici e di lavoro, tra cui un "High Level Group" di 15 membri, presieduto dall´ex presidente della Baviera Edmund Stoiber, e del quale Illy è stato chiamato a far parte per la sua duplice esperienza di amministratore e di imprenditore, ma anche per la sua esperienza internazionale come presidente dell´Assemblea delle Regioni d´Europa. Illy ha dato conto della prima riunione dell´"High Level Group", che si è svolta lo scorso 17 gennaio a Bruxelles, nella quale sono stati illustrati i primi provvedimenti adottati dall´Ue per semplificare le procedure amministrative, con risparmi stimati nell´ordine di 500 milioni di euro. Il prossimo incontro, per esaminare un secondo pacchetto di proposte, è in programma il 26 febbraio. "Solo stimolando direttamente la creatività del mondo delle imprese e del mondo del lavoro, di chi cioè ha esperienza diretta dei problemi, sarà possibile ridurre il peso della burocrazia", ha osservato il presidente. Illy ha anche ricordato il notevole sforzo compiuto dall´Amministrazione regionale, negli ultimi quattro anni e mezzo, per la semplificazione in Friuli Venezia Giulia: la redazione di Testi unici, che hanno permesso di abrogare numerose leggi; la costituzione di uno specifico Ufficio regionale per la semplificazione amministrativa; l´avvio di un sito internet, il "Trasparente", per dialogare direttamente con i cittadini sulla qualità delle procedure; l´avvio di esperienze concrete come il nuovo sportello unico informatico per le imprese. Il tema della riduzione degli oneri amministrativi ha suscitato notevole interesse tra i rappresentanti dei sindacati e delle imprese del Friuli Venezia Giulia, che si sono già impegnati a far arrivare al presidente in tempi rapidi documenti, analisi e proposte. Nel riassumere la discussione, Illy ha individuato alcuni suggerimenti che sono emersi già oggi: l´importanza decisiva di un cambiamento culturale delle risorse umane della Pubblica amministrazione; la necessità di scendere sul concreto terreno delle imprese per poter semplificare la macchina burocratica; infine, l´esigenza di favorire la partecipazione dei cittadini utilizzando i nuovi strumenti di e-government. .  
   
   
FEDERAZIONE RUSSA: ACCELERA ALL’8,1% A/A IL PRODOTTO INTERNO LORDO DEL 2007  
 
Roma, 5 febbraio 2008 - Secondo i dati preliminari del Rosstat, la crescita del Pil russo è stata dell’ 8,1% a/a nel 2007, un dato superiore al 7,4% a/a del 2006, mentre il Pil nominale ha raggiunto i 32. 988. 600 mld Rub (1. 348. 000 mld $). La crescita dei consumi complessivi è passata dall’8,9% a/a al 10,8% a/a, collocandosi sui 21. 694 mld Rub lo scorso anno. I consumi delle famiglie sono saliti del 13,1% a/a (11,4% nel 2006) attestandosi sui 15. 804 mld Rub. L’incremento della spesa pubblica è stato del 4,9% a/a nel 2007, dal 2,3% del 2006 e, in termini assoluti, si è collocata sui 5. 694 mld. La formazione di capitale lordo ha segnato un +22,6% a/a, a fronte del +18,1% del 2006, con 8. 094 mld Rub. Nello specifico, la crescita maggiore è stata nel settore delle costruzioni (16,4% a/a), del commercio all’ingrosso e al dettaglio (12% a/a), degli alberghi e ristoranti (12% a/a) e dei servizi finanziari (11,4%). Minore è stato il risultato nel settore della pesca (1,9%), delle utility (-0,3%), dell’estrattivo (0,3%), dell’istruzione (1%) e del sanitario (2,8%). In termini assoluti, il maggior contributo al Pil a prezzi correnti è stato dato dal commercio all’ingrosso e al dettaglio (5. 836 mld Rub), dall’industria della trasformazione (5. 409 mld Rub), dal settore minerario (2. 958 mld Rub), da quello dei trasporti e comunicazioni (2. 67 mld Rub), dalla gestione immobiliare (2. 935 mld Rub), dall’agricoltura (1. 276 mld Rub) e dall’edilizia (1. 671 mld Rub). .  
   
   
MONTENEGRO: IL PAESE ADERISCE AL PROGRAMMA EUROPEO PER LA RICERCA  
 
 Bruxelles, 5 febbraio 2008 - Il Commissario europeo per la scienza e la ricerca, Janez Potocnik, e il capo della delegazione montenegrina a Bruxelles, Slavica Milacic, hanno siglato un memorandum di intesa che permette il pieno accesso de Paese al 7° Programma quadro europeo per la ricerca (Fp7). Dal primo gennaio 2008, il Montenegro può partecipare a tutte le call per le proposte per la cooperazione nella ricerca e le azioni di supporto previste dai fondi del Fp7. Il Paese fa già parte dello Spazio europeo per la ricerca. Con l’eccezione della Bosnia ed Erzegovina tutti i Paesi vicini sono già coinvolti nelle attività europee di ricerca. Il programma Fp7 supporta la ricerca scientifica nell’Unione Euoropea e nello Spazio Europeo della Ricerca con un budget di quasi 55 mld Eur distribuito su 7 anni (2007-2013). Il programma prevede misure per call particolari focalizzate sui Balcani occidentali ed azioni di cooperazione internazionale per migliorare il dialogo fra i partner regionali. .  
   
   
IN SLOVENIA PREZZI DELLE IMPORTAZIONI IN CRESCITA  
 
Trieste, 5 febbraio 2008 - A dicembre 2007, i prezzi delle importazioni in Slovenia sono aumentati dello 0,3 per cento. L´aumento dei prezzi è stato registrato per i prodotti importati dall´area euro (+0,1 p. C. ) e fuori di tale area (+ 0,5 p. C. ). Lo rivela l´Ufficio sloveno di Statistica. I prezzi sono aumentati a causa delle condizioni di mercato. Ne sono interessati tutti i tipi di prodotti, eccetto che per i macchinari da ufficio e computer (che sono diminuiti dell´1 per cento), pasta di cellulosa, carta e prodotti derivati, prodotti minerali non metallici, prodotti finiti di metallo (eccetto macchinari elettrici e non), i quali complessivamente sono diminuiti dello 0,2 per cento. La crescita media dei prezzi rispetto all´anno precedente è stata del 4 per cento. In un anno i prezzi sono aumentati di più nel coke, prodotti raffinati del petrolio e carburanti nucleari (13,8 p. C. ), macchinari e apparati elettrici (12,4 p. C. ), pasta di cellulosa, carta e prodotti cartacei (8,9 p. C. ), alimentari e bevande (8 p. C. ), articoli di paglia e vimini (7,4 p. C. ). .  
   
   
AZERBAIJAN: SCESI DEL 10% GLI INVESTIMENTI STRANIERI NEL 2007  
 
Baku, 5 febbraio 2008 - Il Comitato statistico statale ha reso noto che gli investimenti stranieri in Azerbaijan sono scesi del 10,1% lo scorso anno, attestandosi sui 2,737 mld manat. Le società inglesi hanno inciso per il 42,4% degli investimenti, con 1,162 mld manat, registrando un calo del 17,1% rispetto al 2006. Le società americane hanno investito 653,73 mln manat, con un +24,8%. Il Giappone ha aumentato la sua quota del 13,4%, con 342,11 mln manat, mentre la Norvegia ha segnato un -1,8%, con 213,57 mln manat, la Repubblica Ceca un -24,3% , con 22,17 mln manat, e l’Iran un -200%, con 35,63 mln manat. La Germania ha registrato un -95,4%, con 9,87 mln manat e la Russia un +69,8% a 1,46 mln manat. La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo ha triplicato l’investimento in Azerbaijan con 33,45 mln manat, la Banca Mondiale lo ha incrementato del 50,5% arrivando a 31,97 mln manat e la Asian Development Bank, che nel 2006 non aveva investito nulla nel Paese, ha immesso 18,372 mln manat di capitale. Un altro investimento è giunto dalla Islamic Development Bank (13,3 mln manat, pari al 630%) e dal Kuwait Development Fund (3,05 million manat, pari a +17,8 volte). .  
   
   
EVASIONE FISCALE: INDIRIZZI OPERATIVI 2008  
 
Roma, 5 febbraio 2008 - Nel 2008 l’azione di contrasto all’evasione ed elusione fiscale ha l’obiettivo di consolidare e migliorare i risultati ottenuti nel 2007, attraverso l’aumento dei controlli e delle verifiche (almeno 394. 000) e il recupero delle imposte evase. Per raggiungere questi obiettivi, l’agenzia delle Entrate punta sulla pianificazione dell´attività da parte di ciascun ufficio. In continuità con gli indirizzi operativi del 2007, l’azione di contrasto prevede una selezione dei soggetti da sottoporre a controllo tramite un´accurata analisi della realtà territoriale, condotta a livello locale, l´utilizzo delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell’Agenzia e le risultanze di studi e analisi effettuate da altri enti (Istat, Banca d’Italia, Union Camere, ecc. ). Nel 2008 l’impegno sarà rivolto a: 1. Acquisire una più puntuale conoscenza del territorio e dei settori a rischio, individuando gli ambiti di azione; 2. Sviluppare gli spunti di indagine emersi nel corso del 2007; 3. Garantire adeguate risorse per l’espletamento dell’attività sul territorio, mettendo quanto più possibile a fattor comune l’esperienza acquisita; 4. Garantire adeguata comunicazione e condivisione tra l’Ufficio Indagini fiscali e gli Uffici Analisi e ricerca regionali; 5. Garantire un adeguato monitoraggio e coordinamento dell’attività. Un’attenzione particolare sarà rivolta all’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva), tenuto conto che si è registrata una crescita anomala di crediti, utilizzati in compensazione o chiesti a rimborso. Dall’analisi delle informazioni sui contribuenti che espongono crediti Iva emergono dati che richiedono un’attenta azione di vigilanza, da parte di tutte le strutture impegnate nell’attività di contrasto all’evasione. Gli indirizzi operativi sono emanati in attuazione delle linee generali e degli obiettivi contenuti nell’Atto di indirizzo del Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze nonché degli obiettivi previsti dal piano dei controlli definito in attuazione dell’art. 1, comma 345, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008). .  
   
   
INTESA SANPAOLO ANNUNCIA LA FIRMA DELL’ACCORDO PER L’ACQUISIZIONE DI JSC PRAVEX–BANK IN UCRAINA (560 FILIALI)  
 
Torino, Milano, 5 febbraio 2008 – Intesa Sanpaolo e gli azionisti di controllo di Jsc Pravex Bank (“Pravex”) hanno firmato ieri un accordo per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Pravex. Il completamento dell’operazione è atteso nei prossimi mesi, dopo l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni in Italia e in Ucraina. Questa acquisizione consente un ingresso particolarmente efficace in un mercato di grandi dimensioni come l’Ucraina - Paese con circa 47 milioni di abitanti - date le caratteristiche uniche di Pravex: una banca commerciale interamente dedicata alle attività retail con le famiglie, tramite una rete di circa 560 filiali - che rappresentano la sesta rete di sportelli nel Paese - nonché oltre 2. 000 punti di vendita di credito al consumo, con chioschi situati presso le principali catene distributive di commercio al dettaglio del Paese, e circa 280 Atm. Pravex offre prestiti personali, mutui, finanziamenti per l’acquisto di auto e carte di credito revolving ed è uno dei tre principali operatori ucraini nei punti di vendita di credito al consumo a circa 1,2 milioni di clienti. Pravex è unica in Ucraina in quanto il suo portafoglio di crediti a clientela è interamente finanziato da depositi da clientela. Al 30 giugno 2007, secondo i criteri contabili Ifrs, Pravex aveva un totale attivo di circa un miliardo di dollari, crediti a clientela per circa 587 milioni di dollari, depositi da clientela per circa 592 milioni di dollari e un patrimonio netto di circa 114 milioni di dollari. Al dicembre 2007, secondo dati provvisori basati sui criteri contabili ucraini, Pravex ha registrato un aumento del totale attivo a circa 1,2 miliardi di dollari, dei crediti alla clientela a circa 764 milioni di dollari e del patrimonio netto a circa 143 milioni di dollari. L’utile netto di Pravex nel primo semestre 2007 - secondo i criteri contabili Ifrs - è stato pari a 7,5 milioni di dollari. Al perfezionamento dell’operazione, Intesa Sanpaolo pagherà un controvalore di circa 504 milioni di euro al cambio corrente (750 milioni di dollari). Il corrispettivo totale includerà anche una rettifica post perfezionamento, non assoggettata a multiplo di valutazione, basata sul valore di libro di Pravex - secondo i criteri contabili Ifrs - alla data del completamento dell’operazione. Con questa acquisizione il Gruppo Intesa Sanpaolo continua la strategia di crescita selettiva nell’Europa Centrale e Sud-orientale e nel Bacino del Mediterraneo, dove è già presente con una copertura strategica del territorio tramite le sue controllate locali che svolgono attività di retail e commercial banking tramite più di 1. 200 sportelli al servizio di circa 7,2 milioni di clienti nei seguenti 12 Paesi: Albania (collocandosi al secondo posto nel Paese, con American Bank of Albania - Aba), Bosnia-erzegovina (al quinto posto, con Upi Banka), Croazia (al secondo posto, con Privredna Banka Zagreb - Pbz), Egitto (al sesto posto, con Bank of Alexandria), Federazione Russa (con Kmb Bank, banca leader nel segmento delle piccole imprese), Grecia (con le filiali di Atene e Salonicco di Aba), Repubblica Ceca (con la filiale di Praga della Vub), Romania (con Intesa Sanpaolo Bank Romania), Serbia (al primo posto, con Banca Intesa Beograd), Slovacchia (al secondo posto, con Vseobecna Uverova Banka - Vub), Slovenia (al settimo posto, con Banka Koper) e Ungheria (al secondo posto, con Central-european International Bank - Cib). Inoltre, Intesa Sanpaolo è presente nell’area con una rete specializzata a supporto dell’attività internazionale della clientela corporate, costituita dalla filiale di Atene, dagli uffici di rappresentanza di Beirut, Casablanca, Il Cairo, Istanbul, Mosca, Praga, Tunisi e Varsavia e dalla controllata Zao Banca Intesa, l’unica banca italiana con licenza operativa nella Federazione Russa costituita alla fine del 2003. .  
   
   
PRECISAZIONI FONSAI E MILANO SU OPAS E PROGETTO DI RIASSETTO SOCIETARIO/INDUSTRIALE DEL GRUPPO  
 
Milano, 4 febbraio 2008 - Fonsai e Milano comunicano quanto segue: Commento In Relazione Alle Notizie Stampa In relazione agli articoli comparsi su alcuni organi di stampa in merito alle dichiarazioni del Dr. Fausto Marchionni, Amministratore Delegato di Fonsai, Fonsai e Milano informa no che non esiste allo stato alcun progetto di fusione tra le medesime e che, pertanto, tale progetto non rientra nel riassetto societario/industriale le cui linee guida sono state approvate dai Consigli di Amministrazione di Fonsai e Milano il 30 gennaio u. S. , e prontamente comunicate al mercato. La realizzazione del suddetto riassetto societario/industriale non implica, quindi, che in futuro una siffatta ipotesi possa essere oggetto di considerazione. ß Sintetica Descrizione Dei Rischi Connessi Ai Potenziali Conflitti Di Interesse Con riferimento ai rischi connessi ai potenziali conflitti di interesse delle parti correlate interessate alle operazioni relative al riassetto societario/industriale, si precisa che le linee guida del progetto riguardano un complessivo riassetto infragruppo e che pertanto la capogruppo Fonsai, azionista di controllo di Milano, è portatrice di un interesse nella sua qualità di: - azionista di controllo, con una partecipazione pari a circa il 99. 9% di Liguria Assicurazioni S. P. A. (società di cui è previsto il conferimento in Milano); - titolare, direttamente e indirettamente, del 99,9% circa del capitale sociale di Sasa Assicurazioni e Riassicurazioni S. P. A. E dell’intero capitale sociale di Sasa Vita S. P. A. (società di cui è prevista la fusione per incorporazione in Milano); - azionista di controllo di Immobiliare Lombarda S. P. A. (“Imlo”, società di cui è previsto l’eventuale conferimento in Milano della partecipazione eccedente il 51% del capitale di cui sarà proprietaria Fonsai all’esito dell’Opas). Con riferimento all’Opas, si precisa che l’offerta è diretta, a parità di condizioni anche a: - Premafin Finanziaria S. P. A. – Holding di Partecipazioni (“Premafin”), società controllante Fonsai, che detiene una partecipazione pari all’1,522% del capitale di Imlo; nonché a - Raggruppamento Finanziario S. P. A. (quanto al 5,086% del capitale di Imlo), e Im. Co Immobiliare Costruzioni S. P. A. (quanto allo 0,006% del capitale di Imlo), ambedue controllate da Starlife S. A. Per il tramite di Sinergia Holding di Partecipazioni S. P. A. , dove quest’ultima, unitamente ad Im. Co Immobiliare Costruzioni S. P. A. , partecipa al patto di sindacato di Premafin. Si segnala infine che gli Amministratori portatori di interessi ai sensi dell’art 2391 c. C. , nel corso delle riunioni di Consiglio di Amministrazione di Fonsai (che ha deliberato sia le linee guida del progetto di riassetto societario/industriale sia il lancio dell’Opas) e di Milano (che ha deliberato le linee guida del progetto di riassetto societario/industriale), hanno reso le dichiarazioni richieste in conformità della normativa applicabile nel rispetto dei principi di comportamento approvati dai Consigli Amministrazione delle due compagnie. Con riferimento a tali principi, si precisa inoltre, che il complessivo riassetto che si intende realizzare, per quanto attiene alle modifiche della composizione del Gruppo Fondiaria-sai che ne conseguono, è soggetto all’autorizzazione da parte delle competenti autorità di vigilanza (Isvap). ß Descrizione Sintetica Delle Caratteristiche Delle Società Oggetto Di Fusione /Con Ferimento I principali dati economici e patrimoniali al 31 dicembre 2006 e le previsioni al 31 dicembre 2007 delle seguenti compagnie assicurative: - Sasa Assicurazioni E Riassicurazioni S. P. A. , (“Sasa”), - Sasa Vita S. P. A. (“Sa sa Vita”) - Liguria Assicurazioni S. P. A. , (“Liguria”), oggetto di eventuale futura fusione/conferimento in Milano, sono i seguenti:
Sasa Sasa Vita Liguria (1)
(dati in € mln. ) 31. Xii. 06 31. Xii. 07 expected 31. Xii. 06 31. Xii. 07 expected 31. Xii. 06 31. Xii. 07 expected
Raccolta Premi Utile/(perdita) Riserve tecniche Patrimonio netto Investimenti 380 12,1 570 82 437 387 n. D. N. D. N. D. N. D. 86 2,4 263 16 264 87 n. D. N. D. N. D. N. D. 189 (4,9)(2) 284 54 264 247 n . D. N . D. N . D. N . D.
(1) Dati aggregati Liguria Assicurazioni S. P. A. E Liguria Vita S. P. A. Società controllata integralmente da Liguria Assicurazioni; (2) la perdita sconta maggiori accantonamenti a riserva (riferibili a sinistri precedenti all’acquisizione della compagnia) per un ammontare complessivo di Euro 21 milioni circa. Il contratto di compravendita prevede, peraltro, meccanismi di adeguamento prezzo e di garanzie in relazione all’eventuale carenza di riservazione, di cui verrà tenuto conto in sede di conferimento. Circa i dati economici e patrimoniali di Imlo - in relazione all’eventuale futuro conferimento in Milano di una quota massima pari al 37,9% del capitale della medesima, in ipotesi di integrale adesione all’Opas da parte dei destinatari dell’offerta - si rimanda ai dati pubblicamente disponibili. ß Indicazioni Delle Motivazioni Economiche Delle Operazioni Circa le motivazioni economiche relative all’Opas promossa su Imlo, ed alle linee guida del progetto di riassetto societario industriale si precisa quanto segue: Business Immobiliare L’opas promossa da Fonsai su Imlo mira ad acquisire la totalità del capitale di Imlo, società il cui capitale è già posseduto al 61% circa da Fonsai e Milano, a valori economici che tengono in considerazione da un lato, l’andamento del mercato borsistico che in questa fase storica penalizza sensibilmente il comparto immobiliare e, dall’altro, le valutazioni effettuate con riferimento alle prospettive di valorizzazione degli assets e delle iniziative di sviluppo immobiliare compartecipate anche dalla medesima Imlo. In caso di successo integrale dell’Opas, e successivo delisting della società, Fonsai e Milano ritengono infine di poter creare ulteriore valore dall’operazione per i propri azionisti - stante il progetto di conferire successivamente alla medesima Milano, le azioni portate in adesione all’offerta al fine di rendere sostanzialmente paritetiche le partecipazioni delle due compagnie al capitale di Imlo – tramite: - un successivo eventuale riassetto organizzativo infragruppo delle attività svolte da Imlo finalizzato a conseguire una maggiore efficacia/efficienza rispetto alla situazione attuale nell’allocazione all’interno del gruppo del capitale, dei rischi e dei rendimenti delle tre principali aree di business che caratterizzano l’attività di Imlo: facility management, property management e project development. Tale riassetto potrebbe in futuro consentire l’apporto di tali attività in specifici veicoli societari, partecipati in misura sostanzialmente paritetica da Fonsai e Milano, idonei a massimizzare il ritorno economico delle singole aree di business nonché, in prospettiva, ad attrarre nuovi investitori interessati ai singoli business. Per quanto concerne il property management gli asset immobiliari potrebbero confluire direttamente negli attivi delle compagnie. - una semplificazione nella gestione operativa della società, di cui Fonsai e Milano già detengono il 61% circa del capitale, in termini di minori adempimenti ed oneri tipici di una società quotata con effetti sinergici sul versante dei costi, anche sotto il profilo fiscale, per tener conto della nuova normativa sull’Iva infragruppo applicabile ai ricavi dei servizi di facility management resi da Imlo nei confronti di Fonsai e Milano, ad oggi principali clienti di Imlo. Da ultimo, alla luce delle finalità sopra evidenziate, si segnala che il coinvolgimento diretto di Fonsai nell’Opas si è reso opportuno, a parità di risultato, rispetto ad un’Opas promossa direttamente da Milano tramite lo scambio di azioni di nuova emissione, al fine di accelerare il progetto di riorganizzazione infragruppo delle attività di Imlo, i cui beneficiari sono sia Fonsai che Milano. Busin Ess Assicurativo Quanto alla componente “assicurativa” del progetto di riassetto societario/industriale - le cui linee guida sono state approvate dai Consigli di Amministrazione di Fonsai e Milano il 30 gennaio u. S. – la medesima trae origine dalla volontà di valorizzare e razionalizzare la presenza commerciale dell’intero gruppo sul mercato, alla luce; - sia delle numerose acquisizioni domestiche effettuate dal gruppo negli ultimi anni; - sia della nuova strategia di espansione estera promossa dalla capogruppo; - sia dell’accresciuto livello della concorrenza del mercato ascrivibile anche alle modifiche normative recentemente introdotte; con l’obiettivo ultimo, come peraltro più volte ribadito in occasione di incontri con la business community, di perseguire con ancor maggior efficacia la strategia di creazione di valore già sperimentata in passato in occasione di analoghe operazioni infragruppo (es. Fusione di Nuova Maa in Milano). In Milano verranno pertanto, ancor di più, a concentrarsi le attività di valorizzazione e coordinamento dei brand identificativi delle reti di distribuzione di compagnie non quotate, dotate di una propria presenza commerciale diretta sul mercato, al fine di coniugare: - i benefici derivanti dalle sinergie/ottimizzazione di costo attese dalla fusione di Sasa e Sasa Vita, nonché dal conferimento di Liguria (stimabili preliminarmente in un intorno complessivo di Euro 15/20 milioni a regime), conferimento preferibile alla fusione anche per ragioni connesse alle previsioni contenute nel contratto di acquisto della compagnia, stipulato due anni orsono circa; - con i benefici competitivi/organizzativi rivenienti dall’applicazione a Sasa e Liguria del know-how maturato da Milano nel valorizzare le reti agenziali del gruppo connotate da caratteristiche peculiari in termini di brand e/o di mandati agenziali e/o di presenza territoriale; - con il mantenimento delle identità commerciali e delle opportune autonomie gestionali finalizzate a preservare il tipico approccio flessibile al mercato che caratterizza tali compagnie e che ha consentito di fidelizzare le reti agenziali e raggiungere eccellenti risultati in termini di crescita della raccolta premi. Da ultimo si segnala che la comunicazione al mercato del progetto di riassetto societario/industriale, avente ad oggetto alcune componenti del business assicurativo, è stata valutata come doverosa e non differibile per rendere noti al mercato, ed in particolare agli azionisti di Imlo, i progetti industriali di Milano alla luce dell’Opas promossa da Fonsai su Imlo, il cui corrispettivo è costituito in misura prevalente (74%) proprio da azioni Milano. Per quanto attiene alla definizione dei rapporti di concambio per la fusione ed alla determinazione dei valori dei conferimenti, come di consueto, i Consigli di Amministrazione delle società interessate saranno assistiti da primari advisor finanziari, e pertanto le rispettive assemblee dei soci vaglieranno il progetto sulla scorta sia di fairness opinion, che delle risultanze delle relazioni degli esperti indipendenti nominati dai competenti tribunali così come previsto dalla vigente normativa in materia. Si segnala inoltre che tale progetto è soggetto all’autorizzazione dell’Isvap. In merito alle ulteriori motivazioni economiche/finanziarie dell’Opas e del progetto di riassetto societario/industriale del gruppo si rimanda al comunicato congiunto Fonsai-milano di cui al 30 gennaio u. S. ß Indicazione Circa Le Determinazioni Assunte Dai Singoli Amministratori Le delibere relative alle linee guida del progetto di riassetto societario/industriale comunicato al mercato in data 30 gennaio u. S. Sono stata assunte dai Consigli di Amministrazione di Fonsai e di Milano all’unanimità, senza alcuna astensione, così come all’unanimità e senza alcuna astensione è stato deliberato dal Consiglio di Fonsai il lancio dell’Opas su Im Lo. ß Stima Degli Effetti Economici Patrimoniali E Finanziari Le stime degli effetti economici, patrimoniali e finanziari dell’operazione di riassetto societario-industriale saranno oggetto di attenta valutazione da parte dei Consigli di Amministrazione di Fonsai e Milano, sulla base dei bilanci al 31 dicembre 2007 delle società interessate all’operazione, tuttora in corso di predisposizione e sulla scorta delle conclusioni cui perverranno gli advisor finanziari che saranno nominati. Sulla base di stime del tutto preliminari Fonsai ritiene che (in ipotesi di integrale adesione all’Opas da parte dei destinatari dell’offerta) all’esito delle operazioni oggetto del progetto di riassetto societario/industriale: a) fusione per incorporazione di Sasa e Sasa Vita in Milano; b) conferimento dell’intero capitale di Liguria in Milano; c) conferimento del 37,9% di Imlo in Milano; la propria partecipazione in Milano Assicurazioni S. P. A. Potrebbe salire dall’attuale 58,4% del capitale votante (ovvero al netto delle azioni proprie) ad una partecipazione del capitale votante posta in un range indicativo compreso tra il 62% ed il 63% circa, corrispondente all’emissione di un numero di nuove azioni ordinarie Milano pari a circa 120-125 milioni a compendio delle operazioni di cui ai precedenti punti a) – b) – c). In particolare il valore del compendio di cui al punto c) che precede, sulla base della valorizzazione attribuita al momento del lancio dell’Opas, è pari a euro 225 milioni circa, corrispondenti al 37-38% del range indicativo del numero di nuove azioni Milano da emettere di cui sopra. Si evidenzia che tale stima, del tutto preliminare, può variare in modo sensibile in funzione di molteplici fattori, di cui, tra i principali, si segnala: - il grado di adesione all’Opas da parte dei destinatari della medesima; - i rapporti di concambio da determinarsi sulla base sia dei bilanci chiusi alla data del 31 dicembre 2007, sia sulla base dei business plan delle rispettive società e quindi sulla scorta delle risultanze delle relazioni degli esperti indipendenti nominati dai competenti tribunali così come previsto dalla vigente normativa in materia (artt. 2343 – 2501 sexies c. C. ). Come già reso noto al mercato nel comunicato stampa congiunto del 30 gennaio u. S. , le modalità di esecuzione delle operazioni sono tali da non impattare, se non marginalmente, nel loro complesso sull’entità dell’excess capital del Gruppo e, conseguentemente, l’operazione permette di lasciare invariate le risorse destinate alle strategie di crescita industriale, nonché le politiche di dividendi e di buy back già note al mercato. Per quanto occorrer possa si riportano di seguito alcune ulteriori indicazioni di massima: Opas Con riferimento all’Opas, Fonsai, in ipotesi di integrale adesione da parte dei destinatari dell’offerta, vedrà modificarsi il proprio profilo patrimoniale come segue:
- esborso di cassa per massimi Euro 61 milioni circa;
- consegna di azioni Milano, per massime n. 34. 567. 974;
- al termine del periodo di adesione, Fonsai iscriverà nel proprio attivo
patrimoniale le azioni Imlo portate in adesione all’offerta ad un controvalore pari a quello implicito riveniente dal concambio delle azioni
Milano alla data di regolamento.
Gli effetti finanziari dell’operazione, sono pertanto da ricondursi
esclusivamente a: - esborso di cassa per massimi Euro 61 milioni circa con il relativo effetto finanziario; - mancato incasso dei dividendi sulle azioni Milano consegnate a coloro che aderiranno all’Opas; - internalizzazione dei risultati economici di Imlo di pertinenza delle minoranze. Complessivamente, a livello consolidato, con la sola eccezione dell’esborso in cassa, la consistenza patrimoniale rimane inalterata. Fusione Per Incorporazione Di Sasa E Conferimenti Di Liguria E Quota Di Im Lo Gli effetti economici e patrimoniali potranno essere quantificati solo una volta noti gli elementi patrimoniali su cui si baseranno le relazioni di stima. A livello qualitativo pertanto si puo’ unicamente segnalare che la Milano incrementerà la propria raccolta premi, a livello consolidato, per il valore dei premi delle società conferite e/o fuse, pari complessivamente ad Euro 700 milioni circa. Il risultato d’esercizio varierà in relazione al risultato di esercizio delle società fuse e/o conferite. La patrimonializzazione di Milano aumenterà in misura pari al valore patrimoniale delle società fuse e/o incorporate. Per Fonsai non vi sarà alcun effetto né sui premi né sul livello di patrimonializzazione. ß Informazioni Circa Variazioni Dei Compensi L’ammontare dei compensi corrisposti ai componenti degli organi di amministrazione di Fonsai, Milano e Imlo e/o di società dalla prima controllate non è destinato a variare in conseguenza delle delibere relative all’Opas su Imlo ed alle linee guida del progetto di riassetto societario industriale assunte dal Consiglio di Amministrazione di Fonsai e, per quanto
di sua competenza, dal Consiglio di Amministrazione di Milano in data 30 gennaio u. S.
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UBI BANCA: IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE STA PROCEDENDO IN ANTICIPO RISPETTO ALLE TEMPISTICHE PREVISTE  
 
Milano, 5 febbraio 2008 – Giampiero Auletta Armenise, Ceo di Ubi Banca, intervenuto l’ 1 febbraio alla Conference organizzata da Ubs, nell’ambito di una più generale presentazione di Ubi Banca e del Piano Industriale di Integrazione del Gruppo, ha precisato che: - il processo di integrazione sta procedendo in anticipo rispetto alle tempistiche previste (al 31 dicembre 2007 risultava completato il 32% delle attività realizzative rispetto ad un obiettivo del 30%). Si prevede di completare oltre l’80% di tali attività entro la fine del 2008; - si conferma la sostenibilità economica complessiva del Piano Industriale 2007-2010 presentato nel mese di Giugno 2007. Con particolare riferimento al 2008, in uno scenario basato sul rallentamento dei tassi di crescita attesi dell’economia, sulla stabilità dei tassi ufficiali di riferimento europei e sulla normalizzazione dei mercati finanziari nella seconda parte dell’anno, dal recente processo di budget è emerso un target di utile netto 2008 - che tiene conto anche del più favorevole tax rate conseguente alla nuova normativa fiscale (Finanziaria per il 2008) - pienamente coerente con l’obiettivo di redditività netta definito dal piano industriale 2007-2010, da conseguirsi attraverso una diversa composizione dei ricavi, coerente con l’evoluzione del mercato, più centrata sul margine d’interesse .  
   
   
BANCA ETRURIA NOMINA TRE NUOVI VICE DIRETTORI GENERALI  
 
Arezzo, 5 febbraio 2008 – Il Consiglio di Amministrazione dell’Istituto presieduto da Elio Faralli ha nominato Vice Direttori Generali Luca Bronchi, Guido Materozzi e Paolo Schiatti, gli ultimi due già Direttori Centrali dell’Istituto rispettivamente nelle aree Organizzazione e Affari Generali. Luca Bronchi andrà a coordinare l’area business della Banca, avendo maturato una consolidata esperienza di mercato con particolare riferimento alla finanza straordinaria e strutturata delle imprese. Il rafforzamento dell’assetto organizzativo è finalizzato ad assicurare a Banca Etruria una maggiore organicità dell’Alta Direzione sotto la guida del Direttore Generale Alfredo Berni, nella prospettiva di garantire il pieno sviluppo del Piano Industriale - recentemente presentato al mercato - e di potenziare la Banca con le competenze professionali utili allo sviluppo di nuove aree di attività. Nella stessa logica del Piano Industriale, all’attuale Vice Direttore Generale Cesare Bircolotti è stato affidato il compito di condurre da Direttore Generale della controllata Banca Federico del Vecchio lo sviluppo dello storico Istituto nella città di Firenze. Il recente potenziamento da due a otto del numero degli sportelli della Banca Federico Del Vecchio è infatti finalizzato a costituire un nucleo bancario significativo a forte vocazione territoriale. .  
   
   
BANCA POPOLARE DELL’ EMILIA ROMAGNA: PRECISAZIONE ALLA SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2007  
 
Modena, 5 febbraio 2008 - Con riferimento all´articolo a firma Luca Fornovo, pubblicato sul quotidiano "La Stampa" di Sabato 2 febbraio 2008 con il titolo "Bper, un errore da 4,2 miliardi", la Banca Popolare dell´Emilia Romagna ribadisce e conferma, come peraltro chiaramente aveva già precisato al sig. Fornovo in risposta alla sua previa richiesta di chiarimenti, che la voce "grandi rischi" ammonta, al 30 giugno 2007, a Euro 582. 532. 000 ed è costituita da una unica posizione di credito verso un primario gruppo industriale nazionale. La Banca, pertanto, conferma che la somma di Euro 4. 257. 233. 000 è stata riportata, in luogo della predetta somma di Euro 582. 532. 000, nel fascicolo afferente la situazione economico patrimoniale al 30 giugno 2007, alla voce "grandi rischi" (pag. 144), per un mero errore materiale. Quanto all´ammontare del patrimonio di vigilanza al 30 giugno 2007, Bper conferma che esso è pari ad Euro 4. 235. 262. 000, come esattamente riportato alla pagina 148 del fascicolo. Per quanto attiene "l´ampio ricorso agli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione per Euro 4. 456 milioni", riferito da "La Stampa", la Banca precisa che tali attività finanziarie, come riportato alla voce 20 dell´attivo dello stato patrimoniale consolidato al 30 giugno 2007 (e a pagina 68 della relazione semestrale), ammontano in realtà a complessivi Euro 5. 056,9 milioni, di cui Euro 4. 325,7 milioni (85,54%) rappresentati da titoli di Stato; Euro 526,9 milioni da titoli (azioni e obbligazioni) emessi da Banche (10,41%); Euro 139,2 milioni da titoli (azioni e obbligazioni) di altri emittenti (2,75%); e infine limitatamente a soli Euro 65,1 milioni (1,28%) da strumenti derivati. .  
   
   
UNIPOL GRUPPO FINANZIARIO: UTILE CONSOLIDATO 2007 PREVISTO SUPERIORE A 460 MILIONI DI EURO (+27% RISPETTO ALL’ESERCIZIO 2006)  
 
Bologna, 5 febbraio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. , riunitosi in data 31 gennaio, ha esaminato i dati preconsuntivi dell’esercizio 2007 ed il budget relativo all’esercizio 2008. Secondo le prime indicazioni, nel comparto assicurativo la raccolta aggregata 2007 delle società del Gruppo Ugf è stimata pari a circa 4. 285 milioni di euro nei rami Danni (+5,5%) e circa 4. 645 milioni di euro nei rami Vita (-27%1). Con riferimento ai rami Danni, occorre segnalare l’ottimo andamento dei premi sia Non Auto (crescita superiore al 7%), sia Auto (crescita superiore al 4%), che si sviluppano a tassi superiori a quelli stimati per l’intero mercato. La quota di mercato del Gruppo in tali Rami è prevista, pertanto, essere in aumento. L’andamento dei premi Vita riflette sia le politiche adottate dal Gruppo in materia di contratti di capitalizzazione (non assunzione di polizze “corporate”), sia la scadenza (avvenuta nel settembre del 2007) dell’accordo di bancassicurazione in essere con il Gruppo Mps e relativo alla società Quadrifoglio Vita. Unipol Banca ha proseguito lo sviluppo della propria rete di vendita, che dispone a fine anno di 282 filiali (+17 filiali rispetto al 2006), di cui 167 integrate con agenzie assicurative. La Società ha fatto registrare una raccolta diretta stimata in crescita a circa 9. 100 milioni di euro (+13%), una raccolta indiretta a 22. 430 milioni di euro (-15%, attribuibile alla diminuzione della raccolta infragruppo) e impieghi a 7. 400 milioni di euro (+ 18%). Nel business Danni gli andamenti tecnici continuano ad essere positivi. Il combined ratio del lavoro diretto è previsto in miglioramento rispetto al dato di fine 2006. Al 31 dicembre 2007, la riserva patrimoniale relativa ad attività finanziarie disponibili per la vendita (Afs) è stimata essere negativa per circa 655 milioni di euro2. La variazione rispetto al valore contabile della stessa riserva consuntivato al 30 giugno 2007 (negativo per 568 milioni di euro) è da imputarsi per circa 70 milioni di euro al decremento intervenuto nel valore di mercato della partecipazione detenuta in Banca Monte dei Paschi di Siena e per circa 50 milioni di euro all’impatto negativo conseguente all’applicazione delle nuove aliquote, recentemente introdotte in tema di tassazione diretta. Nel periodo il portafoglio ha evidenziato un significativo miglioramento della componente obbligazionaria, apprezzatasi per circa 140 milioni di euro, bilanciato dal decremento di valore della rimanente componente azionaria, pari a circa 130 milioni. L’utile netto consolidato 2007 di Unipol Gruppo Finanziario, al lordo della quota di pertinenza di terzi, si stima essere superiore a 460 milioni di euro (circa +27% rispetto ai 362 milioni del 2006), in linea con gli obiettivi del Piano Industriale 2006-2009. L’esame dei dati definitivi del progetto di bilancio di Unipol Gruppo Finanziario S. P. A. E del bilancio consolidato relativi all’esercizio 2007 avverrà nella riunione del Consiglio di Amministrazione prevista per il 20 marzo 2008. Per l’esercizio 2008 il Gruppo si pone un obiettivo di raccolta assicurativa aggregata pari a 8,9 miliardi di euro (4,5 miliardi nei rami Vita e 4,4 miliardi nei rami Danni), di raccolta diretta bancaria pari a 9,4 miliardi di euro, di raccolta indiretta a circa 23,6 miliardi di euro e di impieghi pari a 8,5 miliardi di euro. Il Budget prevede un utile netto consolidato in ulteriore crescita e coerente con i target del Piano Industriale. .  
   
   
GRUPPO BANCAPULIA: AVVICENDAMENTI AL VERTICE DELLE SOCIETÀ DEL GRUPPO.  
 
 San Severo (Fg), 5 febbraio 2008 - Il Consiglio di Amministrazione della capogruppo bancApulia comunica di aver accolto, in data 1 febbraio, le dimissioni, con decorrenza dal 4 febbraio p. V. , presentate da Tommaso Gozzetti, per motivi personali, dalla carica di Direttore Generale della Banca e da ogni altro incarico ricoperto nelle Società controllate dalla stessa Banca, tra i quali, in particolare, quello di Amministratore Delegato di Apulia prontoprestito, di Apulia previdenza e di Apulia assicurazioni. Lo stesso Consiglio di Amministrazione, all’unanimità, ha espresso a Tommaso Gozzetti ogni stima e apprezzamento per il prezioso lavoro svolto in questi anni densi di avvenimenti, per la dedizione e l’impegno profusi e per il grande contributo fornito alla crescita professionale e dimensionale del Gruppo bancApulia. Giulio Simonelli assumerà l’incarico di Direttore Generale di bancApulia, coadiuvato dai Vice Direttori Generali Riccardo Fania e Lucio Gaita. Inoltre, Giuseppe Fanin assumerà la carica di Direttore Generale di Apulia prontoprestito, mentre la Direzione delle compagnie di assicurazione, Apulia previdenza e Apulia assicurazioni, resta affidata al Direttore Generale Giovanni Cazzaniga. Alla data odierna, Tommaso Gozzetti detiene n. 47. 000 azioni di Apulia prontoprestito. .  
   
   
MANUTENCOOP FACILITY MANAGEMENT S.P.A. INTERROMPERE IL PROCESSO DI OFFERTA PUBBLICA  
 
Zola Predosa, 5 febbraio 2008 – Manutencoop Facility Management S. P. A. , d´intesa con Mediobanca - Banca di Credito Finanziario S. P. A. E Morgan Stanley & Co. International Plc in qualità di Joint Global Coordinator, comunica la decisione di interrompere il processo di offerta pubblica finalizzato alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario (Mta), organizzato e gestito da Borsa Italiana S. P. A. , a causa delle sfavorevoli condizioni dei mercati finanziari. La decisione è stata assunta dal Consiglio di Amministrazione della Società. Manutencoop Facility Management S. P. A. , capofila del Gruppo attivo nella gestione e nell´erogazione di servizi integrati, alla clientela pubblica e privata, rivolti agli immobili, al territorio ed a supporto dell´attività sanitaria, ha ottenuto da Consob in data 31 gennaio 2008 l’Autorizzazione alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all´Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione e all´Ammissione sul Mercato Telematico Azionario (Mta). .  
   
   
È CON LA SPAGNA CHE L’EXPORT ITALIANO REALIZZA IL MAGGIOR SURPLUS IN EUROPA (9,2 MILIARDI DI EURO NEI PRIMI 10 MESI 2007). OREFICERIA, OCCHIALI, MEZZI DI TRASPORTO, GASOLIO OLTRE AD ABBIGLIAMENTO E PASTA: L’ITALIA DETIENE LE PRINCIPALI QUOTE DI MERCATO NEL PAESE  
 
 Roma, 5 febbraio 2008 - Da gennaio a ottobre 2007 il surplus dell’interscambio commerciale Italia-spagna è passato dai 7,8 miliardi di euro del 2006 a 9,2 miliardi, un valore che rappresenta il nostro miglior risultato in Europa. In disavanzo restano l’agroalimentare (-1,44 miliardi di euro circa) ed i mezzi di trasporto (-582 milioni) che però rispetto al 2006 recuperano 262 milioni, grazie ad un positivo trend di crescita del settore. L’automotive, infatti, oltre a rappresentare una delle principali voci dell’export italiano in Spagna, è stato al centro di un progressivo incremento di valore (+23%), superando, già nei primi dieci mesi del 2007, i 3 miliardi di euro. I prodotti chimici restano un’importante componente dell´export italiano in Spagna insieme ai petroliferi che, con un export dei primi dieci mesi 2007 pari a 4,7 miliardi, hanno registrato un surplus di 3,8 miliardi. “L´industria spagnola della raffineria è caratterizzata da un forte disequilibrio tra la produzione e la domanda di prodotti petroliferi - sottolinea Marco Silvio Pizzi, presidente della Camera di Commercio e Industria Italiana per la Spagna di Madrid - da una parte eccede nella produzione di benzina, dall´altra, soprattutto negli ultimi anni, ha dovuto comprare più gasolio di quello che le sue raffinerie sono in grado di produrre. Si spiega così, probabilmente per la tipologia ed il numero di raffinerie presenti nel suo territorio, il fatto che l´Italia sia dunque il principale fornitore di questo particolare tipo di prodotti”. Al primo posto l’Italia tra i fornitori della Spagna nell’oreficeria, con una quota del 26,7% sul totale delle importazioni spagnole del comparto ed un valore di 154 milioni di euro circa (+ 16% rispetto ai primi dieci mesi del 2006), nell’occhialeria (è italiano il 59,6% del totale) e nella pasta (con il 57,8% sul totale). Al secondo posto, dopo il gigante cinese, nel tessile-abbigliamento (13,4% dell’import spagnolo e un valore di oltre 1,7 miliardi di euro), nelle calzature (12,1%) e nell’arredamento (14,2%), mentre per i vini segue la Francia con una quota del 36,6%. “Si tratta di risultati – dichiara Antonio Escala Sisquellas, presidente della Camera di Commercio Italiana a Barcellona – che, anche a fronte di un lieve assottigliamento delle quote dell’Italia e dei principali Paesi europei a favore di più massicce importazioni dalla Cina, dimostrano la notevole capacità di penetrazione nonché di tenuta delle produzioni italiane in Spagna. Basti solo pensare che qui l’export italiano ha mostrato una netta accelerazione nell’ultimo decennio, passando dai 9,8 miliardi di euro del 1996 ai 23,6 del 2006 e, crescendo del 14% già nei primi dieci mesi del 2007 rispetto all’analogo periodo del 2006, ha raggiunto i 22,3 miliardi di euro. ” .  
   
   
DANIELI & C. – OFFICINE MECCANICHE S.P.A.: CONTRATTO PER LA FORNITURA DI UN NUOVO COMPLESSO SIDERURGICO PER LA PRODUZIONE DI 1,4 MIO TON/ANNO DI PRODOTTI LUNGHI, DA INSTALLARSI A MUSSAFAH (EMIRATO DI ABU DHABI)  
 
 Buttrio (Ud), 5 febbraio 2008 – Ieri la Esi (Emirates Steel Industries), controllata dalla Ghc (General Holding Corporation), e la Danieli & C. Officine Meccaniche S. P. A. , hanno firmato un contratto per la fornitura di un nuovo complesso siderurgico per la produzione di 1,4 Mio ton/anno di prodotti lunghi, da installarsi a Mussafah (Emirato di Abu Dhabi). La firma è avvenuta alla presenza di Sua Altezza Hamed bin Zayed Al Nahyan, mentre la Danieli è stata rappresentata dall’Ing. Gianpietro Benedetti (Presidente) e dall’Ing. Enzo Ruscio (Vice President). La fornitura include un impianto di riduzione diretta con capacità annua di 1. 6 Mio ton di spugna di ferro ed un’acciaieria dotata di colata continua progettata per produrre billette, blumi e beam blanks. L’impianto è il raddoppio di un progetto assegnato alla Danieli nel gennaio 2006 che è tuttora in fase di positiva implementazione. L’importo complessivo dell’investimento è di ca. 1 Miliardo di dollari di cui Danieli fornisce l’equivalente di 750 Milioni. La cerimonia della firma ha avuto luogo nel cantiere (diretto dal Sig. Ferdinando Tedesco, Presidente della Dci, Danieli Construction International) dove la Danieli, con 1. 500 persone, sta realizzando con successo la prima fase del progetto ordinata due anni fa, per un valore di 625 Milioni. .  
   
   
FUNZIONE PUBBLICA.CONTRATTO,FORMIGONI HA INCONTRATO SINDACATI IMPEGNO CONCRETO A GARANZIA DIRITTI 200.000 LAVORATORI LOMBARDI INTERESSATI SETTORI SANITA´, AGENZIE FISCALI, REGIONI,ENTI LOCALI  
 
Milano, 5 febbraio 2008 - "E´ evidente che questi lavoratori abbiano diritto al rinnovo del contratto. Una posizione, la loro, che non può essere messa in dubbio o indebolita da nessuno. Tutti noi abbiamo bisogno di lavoratori che abbiano una sicurezza per se stessi e per le loro famiglie e che possano così dedicarsi all´attività che prestano con l´animo sgombro da preoccupazioni aggiuntive". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, incontrando oggi a Milano, Carlo Podda (segretario generale nazionale della Cgil Funzione Pubblica), Mario Lombardo (segretario generale aggiunto nazionale della Cisl Funzione Pubblica) e Carlo Fiordaliso (segretario generale nazionale della Uil Funzione Pubblica), oltre ai vertici regionali delle Organizzazioni Sindacali di categoria. La riunione si è svolta a margine del presidio dei lavoratori che operano nel settore della sanità pubblica e privata, delle agenzie fiscali, delle Regioni e degli enti locali (in Lombardia sono circa 200. 000), che oggi hanno manifestato in tutta Italia per chiedere il rinnovo del contratto per il 2006-2007, scaduto il 31 dicembre 2005. All´incontro hanno perso parte anche gli assessori regionali alla Sanità, Luciano Bresciani, e alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionali, nonché presidente del Comitato di Settore delle Regioni per il comparto Sanità, Romano Colozzi. Regione Lombardia Fara´la Sua Parte - "Regione Lombardia sia nei rapporti con lo Stato sia all´interno del sistema delle Regioni - ha aggiunto Formigoni - continuerà a fare la sua parte con forza e determinazione, consapevole di recitare nel panorama complessivo delle Regioni un ruolo importante. La nostra attenzione verso questo problema verrà confermata mercoledì a Roma in vista dell´Ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni: sono convinto che anche in quella sede l´intero sistema delle Regioni si muoverà in questa direzione". "Ho ascoltato con interesse - ha proseguito il presidente Formigoni - come, anche da parte delle rappresentanze sindacali, il modello di contrattazione previsto nel comparto di riferimento, e a dire il vero anche in altri settori, appaia decisamente non più attuale. Questo è un tema sul quale dobbiamo e possiamo lavorare, ognuno per la sua parte e con le sue responsabilità, con l´obiettivo di portare un ammodernamento al nostro Paese" Le Linee D´azione - Il presidente Formigoni ha quindi indicato due linee d´azione: "da una parte è necessario mettere i lavoratori in condizioni di dare il meglio di sé con un contratto di lavoro serio e garantista dei loro diritti, dall´altra le istituzioni pubbliche e private devono poter lavorare in un sistema che diventi più efficiente. La sollecitazione dei sindacati a rivedere le modalità della contrattazione, a prevedere il coinvolgimento non solo dello Stato ma anche delle Regioni, con un ruolo di ulteriore protagonista, con l´idea di lavorare anche a una contrattazione decentrata integrativa vera, è un tema che Regione Lombardia condivide decisamente" . Il Caso Degli Infermieri - Il presidente Formigoni ha quindi ricordato un esempio concreto e attuale. "In Lombardia, nel comparto degli infermieri è stato possibile, con la piena intesa delle Organizzazioni sindacali, fare qualcosa di innovativo, dove, partendo dal contratto nazionale, abbiamo lavorato tenendo conto della specificità del territorio, raggiungendo un accordo importante e condiviso che mette a disposizione degli infermieri importanti risorse regionali. Risorse aggiuntive e reali, che sono andate soprattutto a premiare quei comportamenti che mirano alla efficienza e alla produttività". Gli Assessori Bresciani E Colozzi - Soddisfazione per l´incontro è stata espressa anche dall´assessore Luciano Bresciani: "L´auspicio è che si arrivi presto al raggiungimento dell´accordo affinché ci sia serenità tra il personale che garantisce elevati standard di qualità al nostro sistema regionale. Ringrazio il presidente Formigoni per aver ha dato segnali forti, parlando di regole, sinergie, obiettivi e efficienza, ovvero i punti fermi del nostro percorso". "Dobbiamo arrivare presto a definire un modello di contrattazione, che sia un modello anche per il resto del Paese, mirato alle reali richieste del territorio - ha concluso Bresciani -. Quanto mai interessante è poi il principio della contrattazione regionale nella cornice nazionale, l´esempio degli infermieri è l´esempio lampante che si può davvero agire in quella direzione. Regione Lombardia è pronta a lavorare con chiunque punti ad affermare processi che soddisfano i cittadini e quindi i lavoratori". Infine l´auspicio dell´assessore Romano Colozzi: "Da questa giornata di mobilitazione giunga un segnale anche ai livelli che sono diversi da quelli delle Regioni che, in questo momento, rappresentano forse il maggior ostacolo a trovare soluzione al problema. Noi come Regioni, nell´attesa di incontrare vertici nazionali, ci siamo espressi più volte e l´atteggiamento che ho colto è un atteggiamento positivo". "Nessuno - ha concluso Colozzi - vuole creare situazioni di instabilità nel sistema sanitario e soprattutto nessuno vuole danneggiare dei lavoratori che attendono il rinnovo contrattuale da due anni. La norma inserita nella Finanziaria che attribuisce esclusivamente al Ministero dell´Economia la possibilità di definire il monte salari e addensamenti è diventata un tappo non facilmente rimovibile. Le Regioni non possono, poi, derogare sul fatto di non poter chiudere un altro contratto non ratificato dalla Corte Conti. Dobbiamo dunque lavorare tutti insieme, a partire da questa giornata, non ´appendendoci alla lettera´ della norma, ma dando segnali positivi" .  
   
   
FORMIGONI: IN LOMBARDIA 28% DEGLI ADDETTI A SERVIZI INNOVATIVI RESPONSABILITA´ E SEMPLIFICAZIONE, LINEE GUIDA PER COMPETITIVITA´  
 
Milano, 5 frebbraio 2008 - "L´innovazione è anzitutto cultura. Cultura dell´imprenditorialità e dello sviluppo. L´innovazione, in sostanza, non è solo un aspetto che riguarda l´economia, ma un processo più generale in cui le idee possono e devono essere trasformate in fattori di crescita". E´ partito da queste considerazioni l´intervento del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in occasione dei lavori della prima "Conferenza nazionale dei servizi innovativi", organizzata da Assolombarda, cui hanno partecipato, fra gli altri, il ministro per lo Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani e il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montazemolo. "L´innovazione quindi - ha detto Formigoni - non riguarda solo l´economia. E´ un processo più generale che richiede un cambio di mentalità che aiuti a trasformare le idee in fattori di crescita". Ma perché tutto ciò possa accadere si devono creare le condizioni favorevoli affinché le imprese possano investire in innovazione. Per questo, secondo il presidente lombardo, "è quanto mai necessario confrontarsi con un modello di innovazione che abbia un´apertura totale nell´assorbimento di conoscenze". La Lombardia non si sottrae a questa sfida, anzi. I dati presentati nel "Primo rapporto sugli indicatori dei servizi innovativi e tecnologici" dicono che a livello macroregionale il Nord-ovest rappresenta l´area italiana dove sono concentrati la maggior parte degli addetti ai servizi innovativi e tecnologici, il 40% del totale nazionale. In questo contesto, proprio la Lombardia detiene anche il record con oltre il 28% del totale nazionale (dato 2005). Il terziario avanzato e i servizi tradizionali alle imprese, in alcune province, sono cresciute in misura superiore al 100%. Ed è proprio in forza di questi numeri, e di una spiccata propensione all´apertura verso i mercati stranieri, che Regione Lombardia ha scelto di investire in maniera forte. "Recentemente - ha spiegato Formigoni - si è concluso un bando che ha premiato progetti virtuosi e mirati. Abbiamo detto definitivamente basta a finanziamenti a pioggia". "Ci siamo mossi per rispondere ad una domanda forte di efficienza - ha aggiunto il presidente - e lo abbiamo sempre fatto basando il nostro lavoro su di un metodo sussidiario che ha voluto favorire il dialogo e il confronto, in una parola il partenariato". "Questa è la strada - ha detto ancora Formigoni - che ci ha permesso di abbattere i costi della burocrazia per la imprese, di rendere più snello il rapporto con la Pubblica Amministrazione e di avvicinare i cittadini abbattendo il digital divide". In questa direzione devono essere letti i diversi accordi già sottoscritti con il ministero della Ricerca, la Legge regionale per la Competitività delle imprese (approvata all´inizio dello scorso anno) e l´istituzione di una serie di fondi a sostegno, appunto, delle innovazioni di prodotto e di processo. "Responsabilità - ha concluso il presidente lombardo - è dunque la parola su cui si devono incentrare le azioni di governo. Ogni atto infatti è intriso di una concretezza per i nostri cittadini e dunque, se saremo bravi a declinare questo concetto, molto potremo fare a vantaggio di tutti". .  
   
   
EXPO. APERTI I LAVORI DEL FORUM ALLA PRESENZA DI 200 DELEGATI, 9 MINISTRI PROVENIENTI DA 94 PAESI IL SISTEMA MILANO CON IL GOVERNO PER SOSTENERE UNA SFIDA DEDICATA AL PROGRESSO E ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE  
 
Milano, 5 febbraio 2008 - Responsabilità, solidarietà, alleanza ma soprattutto determinazione. L’intervento del Sindaco di Milano Letizia Moratti ha accolto ieri, al Museo della Scienza e della Tecnologia, i circa 200 delegati del Bie e 9 ministri, in rappresentanza di 94 Paesi, nel capoluogo lombardo per il Forum internazionale Working together for Food Safety, Food Security and Health Lifestyle. “Ci attendiamo molto da questi due giorni di lavoro in cui Milano e l’Italia mettono le loro eccellenze, le loro competenze e conoscenze al servizio di tutti. Ci attendiamo risultati concreti dedicati al progresso dei Paesi di tutto il Mondo e a tutta l’Umanità per una crescita più equilibrata e più giusta”. All’apertura dei lavori il ministro del Commercio internazionale e le Politiche comunitarie Emma Bonino, il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il Presidente della Camera di Commercio, Carlo Sangalli, e il Presidente di Assolombarda, Diana Bracco. Il Sindaco ha ripreso la “promessa” fatta il 26 novembre 2007 a Parigi, all’Assemblea Generale del Bureau, quando ha presentato la sfida di Milano e dell’Italia come un “progetto che si fonda su 7 pilastri, 7 temi da sviluppare nei 7 anni che ci dividono dall’appuntamento del 2015”. La Moratti, però, ha voluto prima di tutto sottolineare il grande lavoro svolto dal Comitato scientifico milanese che può contare su ricercatori ed esperti di livello internazionale assoluto e che si avvale del supporto delle università del capoluogo lombardo. Una collaborazione stretta che ha saputo coinvolgere moltissimi Paesi stranieri e i loro poli di ricerca, a cominciare dal progetto Semat, sviluppato dal Politecnico di Milano in collaborazione con l’università australiana di Queensland, dedicato al monitoraggio dell’ambiente marino, o l’accordo tra l’Università Milano Bicocca e il governo delle Maldive per la ricerca scientifica del particolare ecosistema dell’arcipelago, il sistema alimentare e le malattie autoctone. E ancora, il programma che coinvolge un gruppo di 8 città del Cile che può divenire una best practice per tutta l’America Latina in tema di sicurezza e sviluppo sostenibile. Ecco così che il Sindaco ha elencato i 7 Progetti che qualificano la sfida di Milano e l’Italia, i “7 pilastri in 7 anni” che hanno già mosso i primi passi, come ha più volte rimarcato la Moratti, a partire dalla Borsa telematica Agro-alimentare e la Città del Gusto. A questi si aggiungono il progetto di paternariato con le Organizzazioni internazionali volto a raggiungere gli obbiettivi di sviluppo del Millennio; la creazione di una rete mondiale di città, un’operazione che Milano sta già mettendo in pratica in Italia e a livello internazionale; i progetti di cooperazione e sviluppo diretti; il trasferimento e la messa in comune del patrimonio di arte, stile, design e creatività che caratterizzano Milano e l’Italia; la difesa della biodiversità. Una sfida a tutto campo quella lanciata da Milano e da tutto il Paese, così come è stato confermato dalle parole del Ministro Bonino dove il capoluogo lombardo è “al centro di un nuovo irraggiamento culturale”. .  
   
   
FISCO, DE CORATO: “RICERCA DEL SOLE 24 ORE PREMIA ‘MODELLO MILANO’, MENO TASSE E PIU’ SERVIZI. E ROMA AUMENTA PRELIEVO DEL 14 PER CENTO”  
 
 Milano, 5 febbraio 2008 - “Chi ci ha accusato di lanciare solo degli slogan, ha il benservito. Perché il ‘modello Milano’ è ora confermato da uno studio del Sole 24 ore. Che dimostra come nel 2007 il Comune abbia chiesto ai cittadini meno soldi. A differenza delle amministrazioni di centrosinistra, Roma, Firenze, Torino, Bologna, che invece hanno fatto ricorso a un aumento del prelievo fiscale. Meno tasse, dunque, ma anche più servizi. Non dimentichiamo che Milano spende per la sicurezza dei cittadini e per il sociale più degli altri principali Comuni”. Lo dichiara il vice Sindaco Riccardo De Corato, che come assessore ha anche la delega al Rapporto con il Consiglio comunale in materia di bilancio, a proposito dello studio pubblicato oggi dal “Sole 24 ore” e riferito ai tributi locali. Studio che ha analizzato i bilanci consuntivi 2005 e 2006 e i preventivi 2007. “Secondo questo rapporto – spiega De Corato – nel 2007 Milano ha chiesto 488 euro ad abitante. Ovvero il 2 % in meno rispetto al 2005. Una cifra più bassa rispetto ad altre amministrazioni di centrosinistra, che in due anni hanno invece inasprito la pressione fiscale. A Roma, 655 euro ad abitante, il rincaro è stato addirittura del 14%. Ma anche Bologna (666, +8 %), Firenze (657, +6 %), e Torino (547, +9 %) hanno messo mano nelle tasche dei cittadini“. “Milano - sottolinea De Corato – si dimostra Comune virtuoso. Basta rilevare il taglio dell’Ici, passata dal 5 al 4,7 per mille e ulteriormente scesa nel 2008 al 4,4 per mille. Senza dimenticare lo ‘zero’ alla voce addizionale Irpef. Una tassa mai applicata, a differenza di Roma, che nel 2007 ha chiesto per questa voce 100 euro a cittadino. Tributo cui hanno fatto ricorso anche Bologna (112), Torino (67) e Firenze (43)”. .  
   
   
FVG: VERSO ACCORDO SU AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Trieste, 5 febbraio 2008 - Amministrazione regionale e categorie economiche e sociali stanno lavorando di concerto per raggiungere un accordo sugli ammortizzatori sociali in deroga, un "pacchetto" di circa 420 milioni di euro che nel 2008 il ministero del Lavoro mette complessivamente a disposizione delle Regioni per forme di sostegno al reddito a favore di lavoratori di aziende e settori in crisi. Una prima riunione sull´argomento è stata promossa oggi dall´assessore al Lavoro Roberto Cosolini, in sede di Tavolo di concertazione con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria, che si è svolta nella sede del Consiglio regionale. L´assessore Cosolini, sulla base di in recente incontro a Roma al ministero, ha confermato la disponibilità dei fondi per gli ammortizzatori sociali in deroga anche per quest´anno. Per poter utilizzare la quota che sarà assegnata al Friuli Venezia Giulia è tuttavia necessario prima arrivare, ha ricordato l´assessore, a un Protocollo d´intesa fra Regione e parti economiche sociali, da sottoporre poi al ministero. Cosolini ha quindi illustrato quali dovrebbero essere, secondo la Regione, le linee guida per utilizzare questi fondi: dare la preferenza a quei lavoratori che non godono di altre forme di sostegno al reddito; inoltre, stabilire dei limiti di durata nell´erogazione degli ammortizzatori in deroga, in modo da permettere l´accesso al maggior numero possibile di lavoratori. L´assessore ha comunque sottolineato la volontà di completare l´azione di sostegno per i lavoratori di alcuni comparti già colpiti in Friuli Venezia Giulia da situazioni di difficoltà, come gli spedizionieri o le piccole imprese del legno e della meccanica. Cosolini ha sollecitato le parti ad arrivare a un accordo in tempi brevi, tenuto conto della prospettiva di una interruzione anticipata della legislatura. . .  
   
   
FIRMATA UN’INTESA CON UPI E ANCI TOSCANA PER UN SISTEMA TRIBUTARIO INTEGRATO UN FISCO PIÙ EFFICACE CONTRO L’EVASIONE E PIÙ SEMPLICE IN ATTESA DEL FEDERALISMO FISCALE REGIONE, PROVINCE E COMUNI SI COORDINANO  
 
 Firenze, 5 febbraio 2008 - Conoscere è essenziale per programmare. Semplificare è utile per il cittadino ed il contribuente. E’ con questo duplice obiettivo che la Regione, assieme all’Unione della Province toscane (Upi) e all’associazione dei Comuni toscani (Anci) ha firmato ieri un protocollo d’intesa per meglio coordinarsi e dar vita ad un sistema informativo tributario integrato, sfruttando anche le potenzialità della tecnologia digitale. «Il federalismo fiscale di fatto ancora non esiste, è vero. O per lo meno vive solo sulla carta» ricorda l’assessore al bilancio e alle finanze, Giuseppe Bertolucci. Ma quello che a livello nazionale si sta disegnando è comunque una quadro normativo che assegna a Regioni, Province e Comuni un mix di tributi propri e compartecipazioni dinamiche al gettito di tributi erariali. Le Regioni potranno anche ! istituire, nelle materie non assoggettate ad imposizione da pa! rte dell o Stato, tributi regionali e locali e determinare le materie e gli ambiti nei quali potrà esercitarsi l’autonomia tributaria degli enti locali. «Razionalizzando il sistema tributario e riducendone i costi di gestione - senza aumentare la pressione fiscale complessiva a carico dei cittadini» «Un sistema tributario integrato diventa dunque essenziale domani, ma è già utile oggi. - sottolinea l’assessore – Tra l’altro maggiori sinergie ed un miglior coordinamento permetterà di semplificare gli adempimenti dei contribuenti ma aiuterà anche a razionalizzare e migliorare l’azione di contrasto all’evasione, a partire dalla realizzazione di banche dati comuni». L’accordo firmato oggi (e che durerà tre anni) prevede la costituzione di un comitato tecnico misto, composto da sei membri: due esperti della Regione, due per l’Anci Toscana e due per l’Upi Toscan! a. Ai dati del futuro sistema tributario integrato potranno accedere tutti gli enti locali che hanno firmato l’intesa. . .  
   
   
QUATTRO SCELTE CORAGGIOSE PER UNA SVOLTA DELLA REGIONE LAZIO  
 
Roma, 5 febbraio 2008 - Un alto numero di dipendenti (3. 322), per un elevato indice di spesa per il personale in rapporto alla popolazione, unite ad una elevata anzianità di servizio (18,3 anni nel 2006), a un alto costo pro capite dei dipendenti di ruolo (49. 096 euro annui nel 2006) e a un’elevata retribuzione dei dirigenti (54. 600 euro annui) che risultano ´´troppi´´ (509). Sono alcuni dei numeri indicano le difficoltà della Regione Lazio nella gestione del personale. La situazione è stata fotografata da uno studio commissionato dalla Presidenza della Regione Lazio all´Università di Milano e all´esperto Pietro Ichino, e presentato oggi dal Presidente Marrazzo e dall´assessore al Personale Marco Di Stefano. ´´Trasparenza e difesa dei lavoratori e dei diritti dei cittadini´´ sono le direttrici sulle quali si muoveranno gli interventi scaturiti dallo studio ´Quattro scelte coraggiose per una svolta´. Lo ha sottolineato dal presidente Marrazzo: ´´Abbiamo voluto affrontare il problema strutturale della Regione attraverso uno studio serio realizzato dal professor Ichino con la sua equipe. Da questa operazione potremmo cominciare a premiare anche chi lavora di più´´. Riferendosi al rapporto con i cittadini, Marrazzo ha aggiunto: ´´La forza della Regione sta soprattutto nella fiducia che i cittadini hanno nei confronti dell´istituzione. La situazione è da migliorare, ma di strada ne è stata fatta tanta. Vedrete – ha concluso il Presidente della Regione Lazio - che tutti ritroveremo una Regione dalla parte dei cittadini e questo sarà merito dei lavoratori´´. ´´Non ho trovato un Regione di fannulloni – ha commentato l´assessore al Personale della Regione Lazio Marco Di Stefano – e attraverso le misure attuate dal mio assessorato, in sintonia con il presidente Piero Marrazzo, la situazione è nettamente migliorata. Di questo bisogna ringraziare i sindacati e i lavoratori della Regione Lazio´´. Il Piano presentato dal professor Ichino prevede quattro passaggi fondamentali: la trasparenza totale, con la disponibilità di tutti i dati (retribuzioni, orari di lavoro, dati su promozioni e trasferimenti, incentivi di produttività) su Internet, la correzione dell’ipertrofia degli organici dirigenziali e delle sovrapposizioni funzionali tra aree, la riduzione del tasso di assenze dal lavoro e la valorizzazione del giudizio degli utenti sulla qualità del servizio ricevuto. Entro la fine di febbraio arriverà in giunta una memoria che consentirà l´applicazione del piano formulato dall´Università di Milano. .  
   
   
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE 2007-2013 RIUNITO A PERUGIA COMITATO DI SORVEGLIANZA: 348 MILIONI PER L’UMBRIA  
 
Perugia, 5 febbraio 2008 – Oltre 348 milioni di euro in sette anni: sono le risorse previste per l’Umbria dal “Programma Operativo Regionale Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2007-2013”. Lo hanno annunciato stamani, in una conferenza-stampa, i rappresentanti del Comitato di Sorveglianza del programma, riuniti oggi e domani a Perugia per stabilire i criteri di selezione dei progetti ricompresi nel Programma Operativo, un programma – è stato spiegato – che ha come obiettivo quello di “accrescere la competitività del ‘Sistema Umbria’, elevando il potenziale e la capacità d’innovazione del sistema produttivo, migliorando la tutela e la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, e promuovendo una maggiore coesione territoriale. Nel corso della conferenza-stampa del Comitato di Sorveglianza (presieduto dalla Presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti, e con la partecipazione di rappresentanti regionali, ministeriali e dell’Unione Europea), Lucio Caporizzi e Antonio Colombo della Regione Umbria hanno ricordato i cinque “assi strategici”, in cui è articolato il programma: innovazione ed economia della conoscenza; ambiente e prevenzione dei rischi; efficienza energetica e sviluppo di fonti rinnovabili; accessibilità e aree urbane; assistenza tecnica. “La Regione – hanno detto Caporizzi e Colombo – si prepara a gestire il nuovo ciclo del ‘Por’ nella maniera più efficace, e nel rispetto dei tempi e delle modalità stabiliti in sede comunitaria”. Marco Valenti, rappresentante del Ministero dell’Economia, si è soffermato sui problemi di coordinamento del Fondo europeo con il programma nazionale e le programmazioni regionali. Al centro della riunione del Comitato c’è anche la valutazione dello stato di attuazione del “Documento Unico di Programmazione Docup Obiettivo 2000-2006”, i cui interventi si concluderanno nel 2008. L’umbria – secondo il Comitato di Sorveglianza – ha fatto registrare una “performance” “più che positiva”: nell’ambito delle diverse misure del “Por” (i dati si riferiscono allo scorso dicembre), sono stati attivati 5 mila 71 progetti, che hanno messo in moto investimenti per 982,77 milioni di euro. .  
   
   
UMBRIA: BANDO PER RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE E RILANCIO DELLE ATTIVITÀ  
 
Perugia, 5 febbraio 2008 – “Il bando preadottato dalla Giunta regionale per la predisposizione dei ‘Puc 2’, i programmi integrati di sviluppo urbano, apre una nuova stagione per le politiche urbane, uno degli assi fondamentali della programmazione della Regione”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale ai Centri storici Silvano Rometti, introducendo l’incontro preliminare sui contenuti del bando al quale hanno preso parte amministratori comunali, rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali e dei sindacati dei proprietari di case e degli inquilini, professionisti e tecnici. “Il bando – ha spiegato Rometti - prevede non solo una riqualificazione dei centri storici e delle aree urbane, con interventi meramente sulle strutture come in precedenza, ma anche il rilancio e la rivitalizzazione delle attività economiche, culturali, turistico-ricettive e di servizio. I suoi contenuti – ha aggiunto l’assessore – sono delineati dal disegno di legge sui centri storici che, quanto prima, auspichiamo possa essere approvato in Consiglio regionale”. I “Puc 2” sono finalizzati a “promuovere il potenziamento delle attività economiche e dei servizi e il reinsediamento degli abitanti, a migliorare la fruibilità degli spazi disponibili e l’accessibilità a centri storici e aree urbane, a garantire la sostenibilità ambientale delle opere. Quanto alle risorse, “potranno essere attivati progetti per diverse decine di milioni di euro e la Regione – ha detto Rometti – farà la sua parte attingendo a diversi canali, tra cui i finanziamenti del ‘Programma operativo regionale Fesr’ 2007/2013, quelli derivanti dal ‘Fas’ (Fondo aree sottoutilizzate) 2007/2013 e dal Piano triennale di edilizia residenziale 2008/2010. Gli interventi devono essere, inoltre, cofinanziati dai Comuni e dai privati coinvolti”. Almeno un terzo dei finanziamenti complessivi, ha sottolineato Rometti, deve riguardare i centri storici. Il bando interessa, intanto, i Comuni con popolazione superiore ai 10mila abitanti. “Nelle prossime settimane – ha annunciato Rometti – la Regione intende predisporre un analogo bando per i Comuni al di sotto dei 10mila abitanti, avvalendosi delle risorse del ‘Fas’ e dei fondi per la casa”. “I tempi sono fondamentali – ha detto ancora Rometti – poiché parte dei finanziamenti europei sono già disponibili. A questo primo confronto sui contenuti del bando, seguirà una fase partecipativa per raccogliere eventuali altre osservazioni e poi si provvederà alla stesura definitiva e alla approvazione del bando, senza attendere l’approvazione della legge sui centri storici”. Il “nuovo approccio per la riqualificazione e lo sviluppo urbano”, con l’integrazione delle risorse finanziarie e degli interventi da realizzare e la condivisione delle scelte con tutti i soggetti coinvolti, è stato sottolineato da Luciano Tortoioli, direttore della Direzione Ambiente, territorio e infrastrutture della Regione Umbria, che ha illustrato in dettaglio la bozza di bando. “Il problema delle aree urbane – ha detto – è uno dei principali sui quali la Comunità Europea punta per la crescita della competitività del sistema regionale. Il bando rappresenta uno degli strumenti per la valorizzazione della rete delle città, per migliorare la qualità dell’abitare, dell’accessibilità dei centri e anche, questione oggi fondamentale, la loro sicurezza. Una svolta nella riqualificazione – ha detto ancora Tortoioli – può essere determinata dal rilancio e dalla valorizzazione delle attività economiche, commerciali e artigianali, culturali, turistico-ricettive su cui c’è grande interesse e impegno. Una novità assoluta è quella dello sviluppo o dell’insediamento di attività di servizio rivolte ai cittadini e alle imprese. Uno dei punti qualificanti è, inoltre, il marketing urbano per la promozione dell’immagine e dell’offerta di beni e servizi”. La localizzazione dei “Puc 2” è prevista, per i Comuni sopra i 10mila abitanti, nei centri storici caratterizzati da fenomeni di spopolamento, degrado fisico, economico e sociale, in aree urbane carenti di infrastrutture e servizi con all’interno spazi inedificati o degradati, insediamenti senza una specifica identità urbana, in aree con destinazione produttiva e terziaria dismesse, parzialmente utilizzate o degradate. “C’è l’esigenza di accelerare i tempi dell’uscita del bando – ha proseguito Tortoioli – per la complessità della programmazione. Ai Comuni – ha concluso – sono assegnati 150 giorni dalla pubblicazione del bando per elaborare il programma, insieme a tutti i soggetti privati. Dalla capacità di programmazione dipenderà anche la quantità di ulteriori risorse che potranno essere attivate dalla Regione”. .  
   
   
VERONA: NASCE LA COMUNICAZIONE UNICA  
 
Verona, 5 febbraio 2008 - Diventa finalmente realtà la “Comunicazione unica per la nascita dell’impresa”. Prevista nell’art. 9 del Decreto Legge n. 7 del 31 gennaio 2007, successivamente convertito nella legge Bersani-bis (n. 40/07), la procedura semplifica notevolmente per gli utenti l’avvio delle attività economiche. Infatti, la comunicazione unica riunisce tutti gli adempimenti amministrativi previsti per l’iscrizione al registro delle imprese ed ha effetto ai fini previdenziali, assistenziali, fiscali e anche per il rilascio del codice fiscale e della partita Iva. La regia della comunicazione unica è affidata all’ufficio del Registro delle Imprese presso le Camere di Commercio, il quale funzionerà da front office per tutte le registrazioni previste; si presenterà un’unica pratica all’ufficio del registro delle Imprese della provincia dove ha sede l’attività, e questo provvederà a smistare le singole istanze all’Inps, Inail e Agenzia delle Entrate. La novità più rilevante è rappresentata dal fatto che la ricevuta rilasciata dal registro imprese costituisce titolo per l’immediato avvio dell’attività imprenditoriale, rovesciando l’impostazione del Codice Civile che stabilisce che l’obbligo di iscrizione scatta entro 30 giorni dall’avvio dell’attività. Il documento può essere così utilizzato per l’accensione di contratti telefonici, bancari, per gli allacciamenti idrici, energetici e tutte quelle necessità per rendere operativa l’impresa. Altro punto importante del decreto, è l’obbligo di trasmissione delle domande esclusivamente per via telematica, al fine di favorire lo snellimento e la semplificazione delle procedure. Addio così code agli sportelli e moduli cartacei. L’invio on line della comunicazione unica segna anche un’altra innovazione importante: il passaggio al telematico delle imprese individuali, mentre le società e gli altri soggetti collettivi vi erano già passati nel 2003. Per altro verso, tuttavia, bisogna considerare che questa innovazione può rappresentare per l’imprenditore individuale una complicazione in più e un aggravio di costi, perché implica la necessità di rivolgersi ad un intermediario qualificato (professionista o associazione di categoria). La normativa ha previsto che siano le Camere di Commercio ad assicurare gratuitamente e in accordo con le associazioni di categoria il necessario supporto tecnico. A tal fine, la Camera di Commercio di Verona che da sempre ha nei suoi obiettivi la collaborazione e il servizio alle associazioni di categoria e al mondo produttivo, ha realizzato la bozza di convenzione presentata nell’incontro di oggi. Con essa, la Camera di Commercio si impegna a fornire la formazione, l’informazione e l’assistenza con il relativo supporto tecnico alle associazioni di categoria e agli Ordini professionali, per attivare più sportelli decentrati sul territorio in cui l’utenza possa predisporre e inviare la comunicazione unica. Relativamente alla tempistica, la comunicazione unica si applicherà dal prossimo 19 febbraio 2008 ma, per i primi sei mesi, sarà possibile utilizzare ancora i vecchi canali, rivolgendosi cioè direttamente ai singoli enti. Ciò significa che la nuova procedura sarà effettivamente obbligatoria a partire dal 19 agosto 2008. Proprio per utilizzare al meglio almeno i primi mesi di questa fase di transizione, prevista dalla legge, il sistema camerale, insieme agli altri enti coinvolti e con il supporto di Infocamere, ha deciso, anziché partire contemporaneamente su tutte le province, di effettuare inizialmente una sperimentazione che interesserà solo alcune Camere di Commercio sul piano nazionale. In tal modo sarà possibile mettere a punto una procedura che verrà estesa alle altre Camere di Commercio solo dopo che ne sarà stata verificata la perfetta funzionalità. Al momento in cui viene steso il presente articolo non è ancora stato deciso se la Camera di Commercio di Verona, che ha presentato la propria candidatura, verrà inserita tra le Camere presso le quali verrà effettuata la sperimentazione. .  
   
   
PERUGIA: SI ESPANDE LA BASE IMPRENDITORIALE DELLA PROVINCIA  
 
Perugia, 5 febraio 2008 - A Roma presso la sede di Unioncamere nazionale sono stati presentati i dati definitivi per l’anno 2007 dell’indagine condotta trimestralmente da Movimprese sulla dinamica nascita-mortalità delle imprese italiane. In provincia di Perugia la base imprenditoriale segna una nuova espansione e alla fine del 2007 lo stock complessivo di imprese tocca le 72. 988 unità, record storico. Le imprese nate lo scorso anno sono 4. 583, con una crescita limitata allo 0,3%, ma che segna una decisa ripresa rispetto al 2006 quando si registrò un calo del 5,8%. Su livelli elevati le cancellazioni che raggiungono le 4. 011 unità. Il saldo resta comunque positivo di 572 unità, pari ad un tasso di crescita del + 0,79%: un risultato positivo, il 25esimo (su 103 province) per entità del saldo in valore assoluto. “La dinamica della nascita/mortalità delle imprese è un indicatore importante dello stato di salute dei sistemi produttivi – ha dichiarato Alviero Moretti, presidente della Camera di Commercio di Perugia – e i dati del 2007 dimostrano che nella nostra provincia la voglia di fare impresa è alta, nonostante il momento congiunturale non molto favorevole. Di contro lamentiamo un nuovo avanzamento delle cessazioni, che in valore assoluto realizzano il peggior risultato degli ultimi 4 anni. Il nostro tasso di crescita è comunque migliore della media nazionale (0,79% contro lo 0,75%) e reggiamo bene il confronto con le altre province della circoscrizione territoriale Centro Italia, visto che soltanto Roma, Firenze, Arezzo e Pesaro – Urbino ci superano nella graduatoria per saldo tra imprese nate e cessate”. “E’ evidente - ha detto ancora Moretti - che il rallentamento dell’economia provinciale registrato nel secondo semestre del 2007, le turbative finanziarie e la persistente crisi dei consumi hanno influito sul numero delle cessazioni, ma non annullato una tendenza che si esprime ancora una volta in un saldo positivo, determinato in particolare dalle Società di Capitale aumentate nel 2007 del 4,8%, indice chiaro di consolidamento del nostro tessuto economico provinciale”. Sul piano settoriale, buoni risultati sono stati ottenuti dai comparti Attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (+5,8%), Costruzioni (+3,4%), Alberghi e Ristoranti (+1,6%), Altri Servizi Pubblici, Sociali e Personali (+ 1,6%). In rallentamento Agricoltura (-1,3%), le Attività Manifatturiere (-0,9%), i Trasporti (-1,5%). Per quanto si riferisce alla forma giuridica delle imprese operanti in provincia di Perugia va sottolineata la crescita delle Società di Capitale (+4,8%, il 15,96% del totale) e delle Società di Persone (+0,7%, il 24,47% del totale), mentre scendono dello 0,5% le Società Individuali che comunque restano di gran lunga le più numerose con il 56,8% del totale delle imprese registrate in provincia di Perugia. .  
   
   
RIDUZIONE IRAP: APPROVATE LE TIPOLOGIE DI INVESTIMENTO CHE MANTENGONO I CONTRIBUTI  
 
Bolzano, 5 febbrio 2008 - Le tipologie di investimento per le quali le imprese potranno continuare a beneficiare di contributi malgrado la riduzione piena dell´Irap sono state approvate il 4 febbraio dalla Giunta provinciale. "Si tratta di una soluzione mirata al futuro delle imprese", sottolineano gli assessori Werner Frick e Luisa Gnecchi. Tutte le iniziative riguardo a investimenti nei settori di ricerca, sviluppo e innovazione, alle misure di internazionalizzazione delle imprese e ai mutui per l´avvio di un´attività imprenditoriale saranno sostenute anche se l´azienda in questione intende beneficiare della possibilità di riduzione dell´Irap (l´imposta regionale sulle attività produttive) comprensiva dello 0,5% aggiuntivo previsto dalla Giunta. "In tal modo vogliamo lanciare un segnale forte in direzione di innovazione e internazionalizzazione della nostra economia", sottolineano gli assessori Frick e Gnecchi. Questa regolamentazione straordinaria viene estesa ai mutui, intendendo favorire anche la fondazione di nuove imprese e lo spirito d´iniziativa di giovani imprenditori, e agli investimenti per migliorare la situazione occupazionale in aree svantaggiate. Il sostegno riguarda anche gli investimenti imprevisti a seguito di eventi calamitosi subiti dall´azienda: "Le imprese pianificano a lungo termine e gravi eventi improvvisi spesso costituiscono una seria minaccia per la loro sopravvivenza - sottolinea l´assessore Frick - per questo è nostro compito anche sostenere le aziende in tali difficili momenti. " A dicembre era stata deliberata una riduzione dell´Irap che abbassa la percentuale dell´imposta al 3,4%. In aggiunta gli imprenditori altoatesini possono beneficiare di un´ulteriore riduzione dello 0,5%, a validità quadriennale, se rinunciano ad usufruire di contributi provinciali per un periodo di cinque anni, fatte salve però le eccezioni sopracitate. Se intendono richiedere nuovamente un contributo provinciale, le imprese interessate devono osservare un anno di pausa tra l´ultimo con Irap ridotta dell´ulteriore 0,5% e quello di presentazione della domanda di sostegno. .  
   
   
RICERCA: IN VENETO 14 NUOVI PROGETTI SU NANO E BIO TECNOLOGIE. GAVA: “ALTRI 4 MILIONI DA ACCORDO NAZIONALE”  
 
Venezia, 5 febbraio 2008 - Nuovi Progetti di ricerca nel settore delle nano e bio tecnologie verranno realizzati in Veneto grazie ad un Accordo di Programma sottoscritto tra la Regione del Veneto ed i Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Università e Ricerca. L’accordo, definito per parte regionale dall’Assessore alle Politiche Economiche, Ricerca e Innovazione Fabio Gava, è dotato di 4 milioni di euro di finanziamenti. I Progetti riguardanti le nanotecnologie saranno realizzati dal Coordinamento Interuniversitario Veneto per le Nanotecnologie di Marghera (Civen); quelli sulle biotecnologie, dall’Istituto di Ingegneria Biomedica di Padova. “Con questo Accordo – ha sottolineato Gava – puntiamo ad incentivare la ricerca su veri e propri settori di frontiera, senza trascurarne la concretezza, a favore delle attività delle imprese da un lato e della salute e qualità della vita delle persone dall’altro”. I Progetti spaziano dallo studio di nanocomposti metallici con impatto sul settore metalmeccanico, all’individuazione di nanosensori applicabili al monitoraggio della qualità e salubrità degli alimenti; dalla realizzazione di polimeri nanocomposti da impiegare nelle produzioni del packaging alimentare, dell’agricoltura e della filatura, all’analisi di proteine allergeniche (in particolare del latte e delle uova) per creare prodotti non allergenici; dalla ricerca per dermocosmetici adatti a combattere la sudorazione di mani, piedi e ascelle incidendo sui terminali nervosi, all’ottimizzazione della produzione di vaccini in uova embrionali di pollo; dalla lotta all’alopecia per individuare rimedi topici per rallentare ed eventualmente prevenire la caduta dei capelli, alla valutazione degli effetti della fangoterapia sulle cellule della pelle. Non mancano anche ricerche di tipo ambientale: si va dalla ricerca incentrata sullo sviluppo delle microalghe tossiche, a quella sugli effetti per la qualità ambientale della Laguna di Venezia della coltivazione e raccolta delle vongole e dell’uso di antivegetativi sulle imbarcazioni. Finanziato anche un Master in “Biotecnologie per l’Impresa” con lo scopo di trasferire ai partecipanti informazioni e competenze necessarie per utilizzare al meglio le biotecnologie nei rispettivi settori e portarle all’interno della propria azienda. Progetti Nanotecnologie Associazione Civen
Progetti Importi
1 Consolidamento di sinterizzati con proprietà e strutture innovative 1. 098. 535,85
2 Studio di fattibilita’ per lo sviluppo di sensori integrati per la rilavazione di biomolecole in ambito agroalimentare. 240. 935,15
3 Sviluppo di sistemi polimerici nanocompositi a base di polimeri biodegradabili 660. 529,00
Totale 2. 000. 000,00
Descrizione Dei Progetti: Consolidamneto di sentirizzati con proprieta’ e strutture innovative. L’obiettivo del progetto è quello di studiare i diversi sistemi nanocompositi del tipo metallico e metallo-ceramico per applicazioni con elevate proprietà meccaniche, che avranno un forte impatto sul tessuto produttivo veneto in particolare sul settore metalmeccanico. Inoltre particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo e verifica di materiali dedicati a specifiche applicazioni sviluppate dalle aziende venete. Il progetto si propone inoltre di fornire soluzioni specifiche per applicazioni d’interesse industriale, e di instaurare una rete di scambio d’informazioni con le aziende del territorio Veneto. Il progetto prevede la produzione dei sinterizzati metallici con elevate prestazioni per applicazioni mirate, con strutture e/o composizioni innovative, la produzione dei sinterizzati metallo-ceramici nanostrutturati con alta resistenza all’usura, sviluppo dell’impianto e realizzazione di alcune prove preliminari per l’ottimizzazione del processo di ricoprimento delle polveri. Studio di fattibilita’ per lo sviluppo di sensori integrati per la rilavazione di biomolecole in ambito agroalimentare. Il progetto si propone di studiare la fattibilità per lo sviluppo di nanosensori applicabili al monitoraggio degli alimenti. Lo sviluppo di nuove tecnologie di monitoraggio e controllo in ambito agroalimentare è influenzato dalla sempre maggiore attenzione dei consumatori verso prodotti alimentari che rispondano a rigorose norma di sicurezza e di igiene. L’obiettivo del progetto è proprio quello di valutare attraverso lo studio della letteratura la possibilità di sviluppare dispositivi su nanoscala finalizzati a migliorare significativamente la sensibilità, la selettività ed i limiti di rilevabilità delle tecniche sensoristiche attualmente impiegate, e di prevedere la loro applicazione in ambito agro-alimentare. Lo studio si svolge attraverso l’analisi della letteratura per una comprensione delle tecnologie già sviluppate e di quelle in via di sperimentazione. Il progetto costituisce un’estensione e un completamento dei precedenti progetti a valere su risorse Cipe 36/02 e Cipe 20/04 con i quali si raccorda in maniera organica. Sviluppo di sistemi polimerici nanocompositi a base di polimeri biodegradabili. Il progetto prevede lo sviluppo di innovativi materiali polimerici biodegradabili modificati con nanocariche. Le matrici polimeriche saranno sviluppate a partire sia da prodotti naturali che di sintesi, con la peculiarità di essere biodegradabili, e pertanto a limitato impatto ambientale. L’obiettivo primario del progetto è la realizzazione di polimeri nanocompositi a matrice termoplastica biodegradabile, che possano essere impiegati per la produzione di manufatti per lo più destinati a settori di mercato del packaging prevalentemente alimentare, dell’agricoltura e della filatura. A conclusione del progetto avremo un miglioramento complessivo delle proprietà dei materiali polimerici biodegradabili, modificati con nanoparticelle o silicati a strati al fine di incrementare le proprietà meccaniche, quali l’effetto barriera a gas e vapori, la idrofobicità e il controllo delle velocità di degradazione. Progetti Biotecnologie Isib-cnr Padova
Progetti Importi
1 Modifiche strutturali di proteine durante la produzione di alimenti: implicazioni per le analisi di proteine allergeniche € 125. 000,00
2 Nuovi preparati dermo-cosmetici basati su miscele lipidiche che inibiscono i terminali nervosi € 125. 000,00
3 Ottimizzazione della produzione di vaccini influenzali in uova embrionate di pollo e messa a punto di strategie di vaccinazione innovative € 187. 500,00
4 Localizzazione, quantificazione e regolazione trascrizionale nel follicolo pilifero umano degli enzimi stereoidogenici implicati nell´alopecia androgenetica € 125. 000,00
5 Valutazione degli effetti della fangoterapia sull´endotelio e sulle cellule progenitrici endoteliali € 125. 000,00
6 Controllo ambientale delle alghe tossiche € 125. 000,00
7 Bivaleumonitor: Applicazione del Cdna microarray di mitilo (Mytarray) alle vongole ruditapes spp. E all´adesività dei mitili € 187. 500,00
8 Tecnologie biologiche per la riproduzione e l´allevamento di policheti € 125. 000,00
9 Relazioni tra loci lattoproteici, rapporti tra frazioni proteiche e parametri lattodinamografici del latte bovino € 187. 500,00
10 Approccio biotecnologico per l´individuazione dei fattori caratterizzanti le produzioni casearie Dop e tradizionali e per la difesa della loro tipicità: proposta di un modello di studio € 125. 000,00
11 Master "Biotecnologie per l´impresa" € 593. 780,00
Totale € 2. 031. 280,00
Descrizione Dei Progetti: Modifiche strutturali di proteine durante la produzione di alimenti: implicazioni per le analisi di proteine allergeniche. Le manifestazioni di allergia alimentare sono in continuo aumento e le relazioni ai vari alimenti si sta modificando in funzione dei cambiamenti che vengono apportati nell’alimentazione. E’ stato stimato che circa 8. 000. 000 di persone in Europa soffrono di allergie alimentari. Probabilmente l’utilizzo di alimenti Ogm produrrà quadri sintomatologici nuovi e sicuramente più subdoli, quindi difficili da individuare. Questo implica per le persone allergiche, specialmente i bambini, il rischio di assumere allergeni “nascosti”. L’obiettivo primario di questo Progetto riguarda lo sviluppo e l’ottimizzazione delle metodologie analitiche della proteomica, un’area di ricerca molto attuale e fondamentale nell’ambito della moderna biotecnologia. Le metodologie della proteomica saranno quindi applicate ad uno specifico problema industriale, quale quello dell’analisi di proteine allergeniche contenute in alimenti (in particolare latte e uova) al fine di creare prodotti “allergene free”. Nuovi preparati dermo-cosmetici basati su miscele lipidiche che inibiscono i terminali nervosi L’indesiderata ed eccessiva formazione di rughe a causa di una esagerata tensione/contrazione di muscoli involontari sottocutanei della faccia è un fenomeno diffuso e di grande impatto, tale da aver creato una grande aspettativa nella popolazione per i trattamenti miorilassanti. Meno diffusa nelle forme gravi, ma molto diffusa nelle forme lievi, è l’iper-sudorazione palmare, plantare e ascellare. Queste alterazioni della pelle sono trattate in modo efficace con tossina botulinica, che, oltre a non essere di semplice attuazione, non è scevra da possibili effetti collaterali. L’aspettativa per nuovi metodi di prevenzione/trattamento delle rughe facciali e dell’iper-sudorazione è quindi molto diffusa. Il mercato potenziale per nuovi trattamenti efficaci, privi di effetti collaterali, ed effettuabili direttamente dall’acquirente stesso è sicuramente grande. Secondo i dati pubblicati da Unipro –Federchimica relativi al fatturato dei prodotti cosmetici nel nostro paese dell’anno 2005 (8500 milioni di euro) quello relativo alle crema anti-rughe si attesta a 395 milioni di euro (+ 5. 5% rispetto al 2004) e quello dei deodoranti/ antitraspiranti intorno ai 400 milioni di euro. Il presente progetto prevede lo svolgimento di una parte scientifica di base e di una più estesa parte applicativa, ambedue volte alla realizzazione di preparati cosmetici diversamente formulati che contengano come principio attivo una miscela di lisofosfolipidi e di acidi grassi per la prevenzione ed il trattamento delle rughe facciali, della iper-sudorazione. Ottimizzazione della produzione di vaccini influenzali in uova embrionate di pollo e messa a punto di strategie di vaccinazione innovative Il principale obiettivo del progetto sarà la possibilità di sviluppare un sistema di screening sensibile e facilmente maneggiabile per la selezione delle specie avicole o delle partite di uova con caratteristiche genetiche ottimali, atte a garantire una elevata riproducibilità ed efficienza in termini sia di quantità che di qualità degli antigeni. Inoltre, a conclusione del progetto avremo a disposizione un sistema di riverse genetics sia per i virus dell’influenza A umani, sia per i virus aviari. Questo sistema potrà essere utilizzato come piattaforma per il rapido sviluppo di vaccini, consentendo di ottenere in tempi rapidi un virus ricombinante in grado, da un lato di scatenare la corretta risposta immunitaria dell’ospite, dall’altro di replicarsi efficientemente nelle uova embrionate di pollo, massimizzando così il numero di dosi del vaccino. Questo sistema , essendo basato sui protocolli standard e internazionalmente approvati per la produzione dei vaccini influenzali, ma allo stesso tempo sfruttando metodi rapidi ed efficienti di reverse genetics, potrebbe essere estremamente utile non solo per la produzione dei vaccini da utilizzare per la prevenzione delle epidemie influenzali nella popolazione umana e negli allevamenti, ma anche nell’eventualità di una pandemia nell’uomo. Localizzazione, quantificazione e regolazione trascrizionale nel follicolo pilifero umano degli enzimi stereoidogenici implicati nell´alopecia androgenetica Il progetto si propone di approfondire le conoscenze circa il follicolo pilifero umano onde chiarire i meccanismi molecolari alla base dell’alopecia androgenetica e al fine di fornire possibili indicazioni per la formulazione di rimedi topici volti a rallentare ed eventualmente prevenire la caduta dei capelli. Il bacino di utenza diretto attuale è costituito dal settore industriale e commerciale farmaceutico e cosmetico interessato alla cura della pelle ed in particolare del cuoio capelluto. Tuttavia, in futuro, con il completamento di una mappa delle interazioni di segnalazione inter/intracellulari nel follicolo pilifero umano, la produzione industriale di preparati farmacologici potrebbe modificarsi sostanzialmente al fine di agevolare interventi di trapianto di cellule staminali follicolari e consentire il loro controllo nel decorso successivo. Quanto al bacino di utenza indiretto, costituito da coloro che sono affetti da alopecia androgenetica, come pure da altri disturbi degli annessi piliferi come l’alopecia aerata, l’irsutismo o la perdita dei capelli per trattamenti chemioterapici, esso risulta particolarmente vasto e già contrassegnato da flussi commerciali molto elevati. Valutazione degli effetti della fangoterapia sull´endotelio e sulle cellule progenitrici endoteliali Il progetto è destinato agli Stabilimenti Termali del Bacino Euganeo e alle aziende farmaceutiche, con l’intento di verificare, utilizzando metodologie biotecnologiche di alta specializzazione, la presenza, la concentrazione e l´attività antiinfiammatoria in vitro e in vivo di alcune sostanze (Mgdg e C-ficocianina) e quindi di rivalutare la fangoterapia. Lo studio si propone di analizzare come glicolipidi e C-ficocianiana, prodotti da cianobatteri e diatomee, siano assorbiti attraverso l´epidermide durante la fangoterapia. L´ipotesi si basa sul principio che l´applicazione topica dei glicolipidi e della ficocianina, attraverso il fango, sia in grado di indurre un´attività anti-infiammatoria. Questo studio dimostrerebbe per la prima volta le concentrazioni reali di queste sostanze nel "fango maturo" e la possibile metodologia per l´arricchimento del fango da utilizzarsi. La realizzazione del progetto consentirà infatti un ulteriore impulso al miglioramento qualitativo del fango termale e conseguentemente indurrà gli operatori ad adottare e applicare misure per offrire alla fangoterapia criteri di qualità documentata scientificamente del fango applicato. L´esito positivo della ricerca, fondata su questi presupposti, renderebbe possibile la brevettabilità del composto arricchito, del metodo di arricchimento e conseguentemente dei prodotti messi a punto. Controllo ambientale delle alghe tossiche La diffusione di microalghe potenzialmente tossiche che possono contaminare i molluschi filtratori coinvolge aspetti di notevole interesse ambientale con importanti ricadute anche nel settore agroalimentare. I molluschi filtratori, ed in particolare i mitili, rappresentano un prodotto diffuso nelle pratiche di acquacoltura ed i controlli delle loro proprietà organolettiche riguardano anche l’individuazione delle alghe tossiche, che possono causare nei consumatori problemi di tipo sanitario. Il programma prevede la messa a punto di indicatori delle emergenze ambientali legate allo sviluppo di alghe Hab, elaborazione di protocolli per il rilievo tempestivo di situazioni critiche per le attività di molluschicoltura e identificazione delle specie potenzialmente tossiche in modo accurato e veloce, nell’ottica della limitazione dei possibili danni ecologici, igienico-sanitari ed economici connessi ai fenomeni di sviluppo di specie tossiche, per la salvaguardia della salute del consumatore. Nel settore acquacoltura, in caso di allerta da Hab, i mitili allevati possono venire recuperati in tempo reale e venduti prima di una contaminazione. Bivaleumonitor: Applicazione del Cdna microarray di mitilo (Mytarray) alle vongole ruditapes spp. E all´adesività dei mitili In Laguna di Venezia, insediamenti urbani, attività produttive e sfruttamento delle risorse marine competono tra loro mettendo a rischio la qualità ambientale e ulteriori possibilità di sviluppo. La raccolta della vongola filippina, anche con mezzi di pesca non idonei e senza rispetto per zone lagunari che funzionano da ´nursery´ per altre specie ittiche, il movimento di persone e materiali su mezzi natanti, la manutenzione delle vie d´acqua e la costruzione di nuove strutture possono disturbare significativamente le comunità degli organismi acquatici. In particolare, l´uso di antivegetativi sugli scafi e nella ordinaria manutenzione delle dighe mobili potrebbe risultare estremamente nociva agli organismi che vivono confinati nell´ambiente lagunare, anche per quelli d´importanza commerciale. Individuare nuove strategie antifouling costituisce perciò un bisogno del tutto attuale. Una maggior cognizione dei fattori che possono deprezzare il valore degli stock di bivalvi destinati al mercato può orientare al rispetto delle norme, a migliori condizioni di allevamento e ad una definizione innovativa della qualità del prodotto venduto. Inoltre, conoscere i meccanismi di adesività degli organismi marini e i fattori che li influenzano può consentire oltre che nuove strategie antifouling anche l´identificazione di molecole le cui proprietà adesive siano sfruttabili nella definizione di materiali e produzioni innovative. Potranno beneficiare dei risultati della ricerca enti preposti al controllo ambientale, operatori del settore pesca, imprese e consorzi di imprese interessati alla formulazione di nuovi materiali e prodotti commerciali. Tecnologie biologiche per la riproduzione e l´allevamento di policheti I policheti, organismi bentonici invertebrati, entrano indirettamente nella dieta umana dei paesi occidentali sia come esche vive per la pesca sia come mangime per l´allevamento di pesci e crostacei. Il progetto ha anche interessanti risvolti ambientali in quanto con la tecnologia che ci si propone di sviluppare verrebbe ridotta o addirittura eliminata l´attività di prelievo ambientale di questi organismi, atttività che spesso comporta danni a ecosistemi di pregio della Laguna (velme e barene). Questo progetto riguarda una proposta di sviluppo produttivo nel segno dell´innovazione biotecnologica e della sostenibilità ambientale, e ha come obiettivo principale l´individuazione delle migliori condizioni biologiche e ambientali per l´ allevamento e la riproduzione controllata di alcune specie di policheti nativi della Laguna di Venezia. Il goal finale è la messa a punto di protocolli di allevamento a scopo commerciale e sarà raggiunto attraverso fasi di avanzamento necessariamente conseguenti. Relazioni tra loci lattoproteici, rapporti tra frazioni proteiche e parametri lattodinamografici del latte bovino L´intento di base del progetto è quello di fornire ulteriori competenze e aumentare la competitività di un settore, quale il lattiero caseario, strategico per alcune produzioni tipiche della nostra regione. Tecniche di indagine afferenti al campo della genomica e della proteomica permettono oggigiorno lo studio delle relazioni esistenti fra varianti ai loci lattoproteici, composizione della frazione caseinica e attitudine alla coagulazione presamica del latte. L´acquisizione di conoscenze, attualmente mancanti, sugli effetti che diverse varianti genetiche delle lattoproteine esercitano nei confronti dei parametri di lattodinamografia consentirà la definizione dei criteri da utilizzare nella selezione e il miglioramento genetico dell´attitudine casearia del latte di razze bovine. Lo studio fornirà poi, all´industria casearia, i necessari elementi conoscitivi per la definizione di sistemi di pagamento del latte sulla base della qualità tecnologica volti alla valorizzazione di materie prime che presentino elevate caratteristiche di attitudine casearia. L´ottimizzazione delle fasi legate alla caseificazione del latte garantiranno quindi un aumento della redditività delle strutture di trasformazione. Il presente progetto si propone anche di fornire al settore del miglioramento genetico animale la base di conoscenze necessaria ad approfondire la comprensione delle relazioni genetiche che intercorrono tra le caratteristiche tecnologiche di trasformazione e altri caratteri oggetto di selezione nei bovini da latte. Approccio biotecnologico per l´individuazione dei fattori caratterizzanti le produzioni casearie Dop e tradizionali e per la difesa della loro tipicità: proposta di un modello di studio La tipicità dei formaggi Dop e tradizionali è influenzata da tre importanti fattori: tecnologia di produzione, ottenimento in zona del latte e microflore naturali derivate dal latte o dalle colture naturali (lattoinnesti o sieroinnesti) tradizionalmente utilizzate nella produzione di questi formaggi. La flora microbica presente nelle colture naturali e le complesse interazioni che si vengono a stabilire tra i diversi microrganismi, possono essere considerate uno dei fattori determinanti nell’acquisizione delle particolari caratteristiche organolettiche che definiscono i formaggi tradizionali e Dop. Diversi lavori scientifici, relativi agli aspetti microbiologici e biotecnologici delle produzioni casearie tradizionali, suggeriscono infatti che le caratteristiche dei prodotti ottenuti e l’originale qualità che diventa anche tipicità e pregio commerciale, siano influenzate non solo dalle caratteristiche della materia prima e dalla tecnologia di lavorazione, ma anche dalle peculiari attività biochimico-enzimatiche dei microrganismi che partecipano alla trasformazione del latte in formaggio e alle successive fasi di maturazione. Risulta quindi importante ai fini di verificare ed interpretare il ruolo dei microrganismi nella definizione delle produzioni Dop e tipiche, valutare e caratterizzare le specie microbiche presenti nelle colture naturali e nei formaggi durante la trasformazione e la stagionatura. E’ altresì importante per i caseifici che impiegano colture naturali in latte o in siero poter disporre delle suddette colture naturali in forma liofilizzata prontamente utilizzabile in lavorazione anziché ricorrere giornalmente alla loro preparazione in latte o in siero. Tale procedura di preparazione risulta infatti laboriosa e soprattutto non garantisce costanza di caratteristiche di composizione e di attività, tanto che molti produttori, laddove è consentito, ricorrono a colture starter commerciali. Tuttavia quest´ultime, essendo costituite da poche specie/ceppi microbici non adattate alla particolare tecnologia di lavorazione, pur garantendo un’adeguata sicurezza igienico-sanitaria e riducendo eventuali problemi di difettosità, generalmente rendono il prodotto più “piatto” da un punto di vista organolettico non assicurando sapore ed aroma tipico. L’approccio metodologico che verrà sviluppato sul formaggio oggetto dello studio potrà essere utilizzato anche per altre tipologie di formaggi tradizionali e/o Dop contribuendo quindi alla valorizzazione delle produzioni lattiero-casearie a vocazione territoriale. I dati acquisiti, sfruttando questo modello, potranno essere infatti utilizzati a sostegno della Dop o di altri marchi di qualità/tipicità. Inoltre, la disponibilità di colture naturali liofilizzate potrà garantire qualità e sicurezza del prodotto e al contempo assicurare l’ottenimento di un prodotto di sapore ed aroma tipico. La liofilizzazione in toto della coltura naturale potrà rappresentare un´innovativa soluzione tecnologica in grado di riassumere in sé molteplici caratteristiche: semplicità d´uso, ricchezza biologica, efficienza tecnologica. Master "Biotecnologie per l´impresa" La proposta di un Master nel settore delle Biotecnologie nasce da una riflessione del Comitato Tecnico Scientifico di “Azione Biotech”, che, nell’ambito del mandato affidatogli dalla Regione del Veneto, ha individuato la necessità e l’ urgenza di sviluppare a livello imprenditoriale la coscienza delle potenzialità di sviluppo offerte dalle Biotecnologie. Sono ancora infatti sporadiche le interazioni produttive tra ricerca scientifica ed Imprese e l’ aspetto delle applicazioni industriali e della creazione di nuove imprese biotecnologiche è quasi del tutto assente nei processi formativi a livello universitario. Va invece sottolineato che l’industria biotecnologia è una delle specialità industriali che, secondo le stime degli esperti, registrerà una forte crescita per tutto il prossimo decennio. L’ obiettivo fondamentale del Master “Biotecnologie per l’ Impresa” è trasferire ai partecipanti le informazioni e le competenze necessarie per utilizzare al meglio le biotecnologie del settore di riferimento e portarle all’interno delle propria azienda o dell’azienda in cui si troveranno ad operare. Oltre ad assicurare una buona conoscenza nei settori della biologia generale, della microbiologia e dell’ingegneria genetica, il progetto si pone l’obiettivo di fornire ai discenti una preparazione di base riguardo ai problemi economici e gestionali, necessaria per interpretare correttamente gli aspetti della competitività dei prodotti sui mercati. Verrà affrontato in particolare il problema della competitività di aziende di piccole dimensioni (del tipo di quelle presenti nel territorio di attuazione dell’azione formativa) nello scenario del mercato globale. Il progetto ha quindi l’ obiettivo di migliore la conoscenza specifica nelle risorse umane operanti in imprese biotecnologiche. . . .
 
   
   
IMPRESE SLOVENE A SAMUMETAL  
 
Pordenone, 5 febbraio 2008 - Nell’ambito del programma Interreg Iiia Italia-slovenia, la Camera di Commercio di Pordenone accoglierà il giorno 6 febbraio 2008 una delegazione di imprese slovene in occasione di Samumetal, il Salone biennale delle macchine utensili e delle tecnologie per la lavorazione dei metalli che si svolgerà presso Pordenone Fiere Spa dal 6 al 9 febbraio 2008. La composizione della delegazione sarà multisettoriale e comprenderà i settori della meccanica, legno-arredo, edilizia e stampistica. Le aziende interessate ad incontrare le potenziali controparti slovene possono contattare l’Ufficio Internazionalizzazione di Concentro. Per Informazioni Ufficio Internazionalizzazione di Concentro, tel. : 0434 381250, e-mail internazionalizzazione@pn. Camcom. It .  
   
   
COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. MORATTI: “IMPORTANTE LA RAFFORZATA COLLABORAZIONE CON IL GOVERNO E LE ONG, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALL’IMPRENDITORIA FEMMINILE”  
 
Milano, 5 febbraio 2008 - “La città di Milano – ha dichiarato il Sindaco Moratti – ha individuato alcuni punti che rivestono un ruolo particolarmente qualificante nell’ambito della candidatura all’Expo 2015, come il rafforzamento della cooperazione che fa capo al Governo centrale e la cooperazione decentrata, per meglio fronteggiare sfide che travalicano i confini sia delle città sia degli Stati”. Sicurezza alimentare e co-sviluppo: questi i temi affrontati ieri dal Sindaco Letizia Moratti in occasione del Forum Feeling the Planet, Energy for Life, sulle attività di cooperazione e solidarietà internazionale intraprese dal Comune di Milano in occasione della candidatura all’Expo 2015, alla presenza del viceministro per gli affari esteri Patrizia Sentinelli, il ministro nigeriano all’Agricoltura Ademola Rasak Seriki e il vicepresidente delle Ong Lombardia. “Tramite la cooperazione decentrata - ha spiegato il sindaco di Milano - le citta´ possono essere laboratori per nuove esperienze, per non disperdere risorse e energie e´ importante questa rafforzata collaborazione con il governo centrale e con le ong, con una particolare attenzione all’imprenditoria femminile. Nell’autunno 2007, la città di Milano ha destinato la somma di 500. 000 euro a favore di un bando sulla sicurezza alimentare”. Beneficiari saranno 7 dei 37 progetti presentati dalle istanze del territorio attive nel campo della cooperazione con i Paesi in via di sviluppo quali le Ong, le associazioni di volontariato internazionale, le università, gli istituti di ricerca e le agenzie di formazione professionale. “Le migliori forme di cooperazione – ha proseguito il Sindaco di Milano – non possono che nascere da una partenariato che si basi sulle esigenze e le necessità dei singoli Paesi. In questo senso sono stati aperti altri 2 bandi. Il primo sulla protezione della biodiversità e dalle catastrofi naturali con uno stanziamento di 5 milioni di euro da parte del sistema bancario italiano e 500. 000 euro del Comune di Milano; il secondo, altrettanto importante, è quello dedicato al co-sviluppo: un co-finanziamento tra Comune di Milano che ha messo a disposizione 400. 000 euro e il sistema bancario con 10 milioni di euro, a favore delle rimesse dei nuovi cittadini italiani, perchè nei propri paesi d’origine possano creare capitale umano e nuove imprese, con particolare attenzione a quelle realizzate da donne”. “Come Paese - ha detto il viceministro Sentinelli - siamo impegnati al raggiungimento degli obiettivi del millennio, che possono essere raggiunti soltanto se si lavora in sistema. Non e´ dirigismo del governo nei confronti degli enti locali: si tratta di chiedere collaborazione alle citta´ e impegnarci noi in un maggiore cordinamento. Solo cosi´ si supera la frammentazione degli interventi e li si rende piu´ efficaci”. “L´expo 2015 sia anche la voce delle donne - ha aggiunto Marian Ismail, presidente dell´Associazione donne in rete per lo sviluppo e la pace - perche´ se si vuole nutrire il pianeta si devono nutrire le donne, cosi´ loro potranno nutrire i propri figli”. “La necessità del nostro paese di essere sostenuto nello sviluppo ha trovato nelle Ong un forte aiuto – ha dichiarato il ministro nigeriano Rasak Serici. Abbiamo bisogno di aiuti nella meccanizzazione della nostra agricoltura e nella formazione della nostra manodopera. Sosteniamo l´Expo 2015 perche´ partner come Milano e l´Italia sono molto importanti per lo sviluppo sostenibile” .  
   
   
ROMA: APPREZZAMENTO DELL´ASSESSORE D´ELIA PER LA PROPOSTA DI LEGGE SUL REDDITO SOCIALE  
 
Roma, 5 febbraio 2008 - L´assessore alle Pari opportunità del Comune di Roma, Cecilia D´elia, ha espresso il suo apprezzamento per la proposta di legge regionale sul reddito sociale, approvata dalla Giunta regionale lo scorso 25 gennaio su proposta dell´assessore Anna Coppotelli, nella quale si fa una specifica menzione del fenomeno dell´impoverimento femminile dovuto, tra le altre cose, alla non corresponsione degli assegni di mantenimento per i figli da parte dei genitori naturali, separati o divorziati. "L´esperienza fatta a Roma con "Separati&tutelati", progetto di microcredito per persone che non percepiscono l´assegno di mantenimento - ha detto Cecilia D´elia - conferma la nostra sintonia con l´approccio della proposta Coppotelli. Le donne capo famiglia - ha proseguito D´elia - sono uno dei gruppi più a rischio di degrado sociale perchè, oltre all´impoverimento connesso ad ogni separazione di un nucleo familiare, patiscono nella maggioranza dei casi la mancata corresponsione dell´assegno di mantenimento per i figli stabilito dal Tribunale. Questo fenomeno - ha concluso l´assessore D´elia - che nella sola città di Roma si stima interessi più di 15mila donne capo famiglia e che sfortunatamente non sembra essere in diminuzione, va posto al centro delle politiche sociali e fiscali anche di livello nazionale, poiché investe tutto il territorio del nostro Paese, senza distinzioni di area geografica o di maggioranza politica". . .  
   
   
REDDITO SOCIALE: UNA LEGGE ANCHE PER DONNE IN DIFFICOLTÀ  
 
Roma, 5 febbraio 2008 - L’assessore alle politiche Sociali della Regione Lazio, Anna Salome Coppotelli anticipa i contenuti della proposta di legge sul ‘Reddito sociale’ per la tutela della donne in temporaneo stato di difficoltà. “La proposta di legge regionale sul reddito sociale, frutto di un percorso condiviso tra istituzioni e parti sociali, contiene un’innovativa previsione a favore delle donne in temporaneo stato di difficoltà – ha detto l’assessore Coppotelli - si è voluto inserire una specifica tutela per donne in difficoltà anche a seguito di maltrattamenti morali e materiali”. “I maltrattamenti - ha spiegato l’assessore Coppotelli - non sono solo fisici, ma anche morali e materiali come ad esempio quelli che scaturiscono dalla violazione degli obblighi di mantenimento. Nella consapevolezza delle varie forme in cui la violenza può essere agita abbiamo previsto la possibilità di sostenere concretamente le donne in temporaneo stato di difficoltà perché prive dei mezzi per sostenere se stesse e i propri figli. A seguito di separazione o nell’immediatezza di una separazione molte donne si trovano, anche, per lunghi periodi senza reddito in una condizione di fragilità e di abbandono che coinvolge anche i figli”. “I dati di un’indagine Istat del 2007 rivelano che le vittime di violenza fisica sono, soprattutto, donne separate o divorziate - ha aggiunto l’assessore - ma, spesso, coesistono molteplici forme di abuso”. “Il 20% delle donne di Roma e provincia, secondo i dati raccolti nel 2007 da Telefono Rosa, hanno affermato di essere state vittime di maltrattamenti psicologici e la mancanza di risorse aumenta la vulnerabilità. ” “Ecco perché abbiamo inserito all’interno della proposta di legge sul reddito sociale, il cui regolamento dovrà essere approvato in Giunta - ha concluso Coppotelli - un’apposita disposizione per potere sostenere le donne in difficoltà”. .  
   
   
ENERGIA: INTESA FVG-TERNA ELETTRODOTTO REDIPUGLIA-UD OVEST  
 
Trieste, 5 febbraio 2008 - "Stiamo modernizzando il Friuli Venezia Giulia con programmi che non hanno precedenti e che anche nel settore delle infrastrutture costituiscono un salto di discontinuità". Lo ha dichiarato l´assessore regionale all´Energia Lodovico Sonego che ieri a Trieste ha siglato con Terna Spa (la società statale proprietaria della rete elettrica di trasmissione nazionale) uno specifico atto d´intesa. L´accordo sottoscritto con Terna, ha infatti sottolineato l´assessore Sonego, "modernizza e mette in sicurezza il sistema elettrico del Friuli Venezia Giulia avviando la realizzazione di un nuovo elettrodotto in doppia terna da 380 chiloVolt che collegherà le stazioni di Redipuglia e di Udine Ovest. La nuova linea metterà fine al rischio, tutt´altro che teorico visti i casi di interruzione di servizio già verificatisi, di black-out". "Le imprese hanno ora un motivo in più per decidere di venire o di rimanere in Friuli Venezia Giulia per produrre ricchezza e dare lavoro". "E´ importantissimo sottolineare anche che il nuovo elettrodotto non costituirà un gravame ambientale per il nostro territorio - ha osservato Sonego all´atto della firma con il responsabile Ambiente di Terna, Adel Motawi - poiché l´ infrastruttura sarà realizzata a fronte di un consistente programma di smantellamento di elettrodotti esistenti, nel quadro di un´azione di razionalizzazione delle dorsali di trasporto". Per ogni chilometro del nuovo elettrodotto (interamente finanziato da Terna nell´ambito del suo programma di modernizzazione della rete) verranno smantellati 2,3 chilometri di altre linee ad alta tensione, "dunque con un saldo nettamente positivo anche per l´ambiente". Da sottolineare che il progetto di Terna prevede pure che le attuali linee aeree da 110 kV che alimentano Udine e Spilimbergo siano sostituite da linee interrate. Grande attenzione anche alle misure contro l´inquinamento elettromagnetico. I cavi dell´alta tensione saranno collocati a distanze molto maggiori rispetto a quelle prescritte dalla legge italiana per salvaguardare le abitazioni o altri edifici; va ricordato che la legge italiana è più cautelativa di quella pur rigorosa vigente in Europa. "Il tracciato del nuovo elettrodotto è stato definito di comune intesa dalla Regione, dagli Enti locali interessati e da Terna attraverso un lungo lavoro di concertazione che ha consentito di scegliere le opzioni progettuali di minore impatto. Anche in questo caso la strategia del dialogo e della codecisione paga", ha rilevato Sonego. L´assessore ha infine auspicato che la collaborazione tra Regione e Terna Spa possa proseguire in futuro, "un´ interesse ed una disponibilità" ribadite anche da Adel Motawi. Terna avvierà subito la progettazione dell´elettrodotto sulla base delle scelte di tracciato indicate nell´intesa odierna, mentre si prevede che il nuovo elettrodotto possa essere operativo tra quattro anni. L´accordo coinvolge i Comuni di Basiliano, Campoformido, Lestizza, Palmanova, Romans d´Isonzo, San Pier d´Isonzo, Santa Maria la Longa, Tapogliano, Trivignano Udinese, Villesse, Bertiolo, Buttrio, Castions di Strada, Chiopris, Codroipo, Dignano, Flaibano, Fogliano Redipuglia, Gonars, Manzano, Pradamano, S. Giovanni al Natisone, Sedegliano, Spilimbergo, Torviscosa ed Udine. .  
   
   
GAS PLUS S.P.A.: PROSEGUONO I COLLOQUI CON IL GRUPPO GAZPROM PER LO STOCCAGGIO IN ITALIA PER IL CAMPO DI SINARCA, ATTRAVERSO LE SOCIETÀ SUSSIDIARIE ZMB E CENTREX EUROPE ENERGY  
 
Milano, 5 febbraio 2008 - Gas Plus Italiana S. P. A conferma che proseguono i contatti con il Gruppo Gazprom per lo sviluppo dei progetti nel settore degli stoccaggi in . Italia Al termine del la fase preliminare dei negoziati con Gazprom Export Llc, compiuti in base all’accordo stipulato in data 28 luglio 2006 e recentemente conclusasi, sono state individuate le società operative, Zmb Gmbh e Centrex Europe Energy & Gas Ag , entrambe controllate da Gazprom, per proseguire ogni futuro negoziato volto all’ appronta mento, costruzione e gestione di stoc caggi e alla importazione e vendita a clienti finali di gas naturale in Italia. A fronte della condivisione del progetto di stoccaggio Gas Plus Storage, società italiana che gestisce l’attività di stoccaggio del Gruppo, potrebbe ottenere una fornitura di gas da Gazesport già a partire dal prossimo ottobre. Per il progetto di Sinarca (provincia di Campobasso), Gas Plus ha già avviato l’ingegneria e l’iter autorizzativo per la conversione da , Concessione di Coltivazione a Concessione di Stoccaggio ricevendo il primo parere favorevole da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. .  
   
   
PROGETTO FUOCO CONFERMA IL TREND POSITIVO DEL SETTORE CONCLUSA ALLA FIERA DI VERONA LA BIENNALE DEDICATA ALLA PRODUZIONE DI CALORE DA LEGNA  
 
Verona, 5 febbraio 2008 - Grande soddisfazione per i 540 espositori di Progetto Fuoco, 6^ edizione della mostra internazionale di impianti e attrezzature per produrre calore ed energia dalla combustione della legna, conclusasi alla Fiera di Verona dopo quattro giorni di esposizione e convegni. La biennale Progetto Fuoco, che si e’ confermata la fiera di riferimento a livello mondiale, con visitatori giunti da ogni parte d’Europa per incontrare le novità tecnologiche e stilistiche portate da produttori diretti di 25 paesi su 60. 500 mq di superficie espositiva, con caminetti, stufe e termocucine in funzione e dimostrazioni pratiche di macchine per la preparazione della legna e di interventi di manutenzione di fumisti e spazzacamini. L’aver riservato le prime due giornate della Manifestazione ai soli visitatori professionali ha portato agli stand delle aziende presenti in fiera circa 38. 000 operatori qualificati da tutte le Regioni, Isole comprese, cui si sono aggiunti nei giorni di sabato 26 e domenica 27 oltre 21. 500 potenziali clienti interessati alle novita’ ed al design, moderno o tradizionale, degli apparecchi in esposizione. Molti contatti e affari sia da parte di compratori e progettisti italiani, sia di operatori esteri da 50 Paesi con importanti presenze da Grecia, Spagna, Paesi Baltici e dalle ex Repubbliche Socialiste. Imponente la presenza di visitatori dai Paesi della Ue e soprattutto dai nuovi aderenti alla Comunità Europea. Al settore del pellet Progetto Fuoco, in collaborazione con Aiel(associazione Italiana Energie Agroforestali), ha dedicato il primo Forum internazionale con la partecipazione di esperti austriaci, francesi, italiani, spagnoli, statunitensi e tedeschi. Da tutti i convegni è emersa la corale richiesta di normative certe per il settore, relative alla produzione e manutenzione degli impianti e alla standardizzazione delle materie prime da cui dipendono la corretta combustione e quindi emissioni meno inquinanti e maggiore sicurezza. Anche perché la tendenza europea va verso un forte aumento dei consumi di biomasse: se oggi esse coprono solo il 4% dei fabbisogni energetici continentali, entro il 2010 l’Unione Europea conta di raggiungere il difficile obiettivo di passare dagli attuali 69 ai 150 milioni di tonnellate di biomassa/equivalenti petrolio, portando al 10% il contributo dei biocombustibili. Per la prima volta a Progetto Fuoco è stato organizzato Pf-technologie uno spazio riservato esclusivamente alla presentazione delle novità tecnologiche nel settore delle caldaie a biomasse legnose. Nella piazza “ Pf-technologie “ le novità sono state presentate direttamente dalle aziende che operano sul mercato italiano con casi esempio di proprie realizzazioni. Gli interventi delle aziende si sono alternati con alcune presentazioni di Aiel sui temi più generali e d’interesse comune: la caratterizzazione energetica dei combustibili legnosi, il processo di combustione del legno e altre specifiche tematiche in collaborazione con altre aziende ed Enti. A Progetto Fuoco si è molto parlato anche di come reperire la legna da ardere nei moderni impianti che oggi consentono rendimenti termici altissimi (85-90%) con costi decisamente competitivi rispetto ai combustibili fossili; e si è ricordato che ogni anno in Italia si bruciano 15 milioni di tonnellate di legna derivate da selvicoltura e boschi cedui, mentre chi fornisce segatura e trucioli ai produttori di pellet (il 60% sono attivi tra Lombardia, Friuli e Veneto) sono essenzialmente le industrie del legno. Venerdi 25 gennaio durante il Corso su“Strumenti di supporto alla valutazione di attività di fornitura di calore da biomasse legnose”, si è parlato della scelta dei siti che dipende dalla Valutazione Ambientale Strategica con la quale le comunità esprimono il loro parere nonostante le autorità locali ritengano di avere il diritto di decisione finale. E’ stato inoltre illustrato il Vale (Valutazione Agricoltura da Legno) proposto da Davide Pettenella dell’Università di Padova: programma che elabora automaticamente i dati tecnico-economici dell’impianto ipotizzato. Il corso intensivo curato da Raffaele Cavalli e Stefano Grigolato dell’Università di Padova col patrocinio della facoltà di Agraria, ha confrontato esperienze regionali venete e toscane. Modificare il decreto legge 152 sul controllo degli impianti termici civili sopra i 35 kWh(in fase di riscrittura). L’ha chiesto alla Fiera di Verona la Confartigianato al convegno su Sicurezza e risparmio energetico con i biocombustibili legnosi, organizzato a Progetto Fuoco in collaborazione con Assocosma (Associazione Nazionale Costruttori di stufe). Luca Falco vice presidente della Confartigianato Bruciatoristi Manutentori (circa 20. 000 associati), ne ha ricordato alcune norme di impossibile applicazione. “Quel che ci serve sono regole certe e la rassicurazione che non saranno sanzionati gli artigiani che non possono ritenersi responsabili di ciò che l’utente brucia e quindi dell’origine dei fumi emessi dagli impianti”. Nei convegni in Fiera si sono affrontati anche i temi dello “ Sviluppo e potenzialità della stufe ad accumulo” a cura della Provincia Autonoma di Trento mentre a cura del Cti - Comitato Termotecnico Italiano -,è stato sviluppato il tema della “Qualità e caratteristiche dei biocombustibili legnosi” Tra le iniziative collaterali, le dimostrazioni dei maestri spazzacamini e dei tecnici fumisti dell’Anfus (in rappresentanza di 400 aziende), l’esposizione dei prodotti radianti tradizionali e innovativi del Trentino, e l’esposizione dei progetti vincitori del concorso Riabita 2007, curato da Rima editrice. .  
   
   
GIORNATA DEL RISPARMIO ENERGETICO A SCUOLA. SOSTEGNO ALL’INIZIATIVA “M’ILLUMINO DI MENO”  
 
Bolzano, 5 febbraio 2008 - L’intendenza scolastica italiana esprime il proprio sostegno all’iniziativa “M’illumino di meno” in occasione della Giornata del risparmio energetico che si svolgerà in tutta Italia il 15 febbraio prossimo. L’intendente scolastica, Bruna Rauzi Visintin, ha inviato una comunicazione a tutte le scuole per invitarle ad aderire all’iniziativa, un’occasione preziosa per sensibilizzare i giovani nei confronti delle tematiche della tutela ambientale e del risparmio energetico. Per festeggiare l’anniversario dell’entrata in vigore del trattato di Kyoto la trasmissione radiofonica “Caterpillar” di Radio 2 ha indetto anche per il 2008 la Giornata del Risparmio Energetico “M’illumino di meno”, che si terrà il 15 febbraio. Giunta alla sua quarta edizione, l’iniziativa mira a creare simbolicamente 5 minuti di “silenzio energetico”. L´invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio, a partire dalle ore 18,00. Negli anni scorsi tale iniziativa ha coinvolto milioni di persone in una maratona etica di buone pratiche ambientali. Dallo scorso anno anche le istituzioni scolastiche hanno aderito all’iniziativa con un “fuso orario” speciale. I cinque minuti di silenzio energetico per le scuole di ogni ordine e grado sono stati fissati dalle ore 12. 00. L’intendenza scolastica italiana ha invitato tutte le scuole ad aderire all’iniziativa per testimoniare la sensibilità del mondo scolastico nei confronti del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente. In particolare l’intendente scolastica, Bruna Rauzi Visintin, sottolinea che la scuola sostiene questo tipo di iniziative che mirano a creare sensibilità ed interesse da parte degli studenti nei confronti di tematiche particolarmente importanti e di attualità come il risparmio energetico, la protezione dell’ambiente, il riciclaggio dei rifiuti e la lotta all’inquinamento. “Queste buone pratiche” rileva l’intendente scolastica “rappresentano un importante momento di riflessione e di stimolo nei confronti dei giovani ed un’occasione preziosa per le scuole al fine di svolgere un ruolo attivo per la tutela dell’ambiente ed il futuro del pianeta”. L’intendenza ha quindi invitato le scuole a prendere parte all’iniziativa ed a pubblicizzare nelle classi le 10 “buone abitudini” sul risparmio energetico e sull’uso corretto delle risorse proposte dall’iniziativa della trasmissione “Caterpillar”: spegnere le luci quando non servono; spegnere e non lasciare in stand by gli apparecchi elettronici; sbrinare frequentemente il frigorifero, tenere la serpentina pulita e distanziata dal muro in modo che possa circolare l’aria; mettere il coperchio sulle pentole quando si bolle l´acqua ed evitare sempre che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola; se si ha troppo caldo abbassare i termosifoni invece di aprire le finestre; ridurre gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria; utilizzare le tende per creare intercapedini davanti ai vetri, gli infissi, le porte esterne; non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni, inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni; utilizzare l´automobile il meno possibile e se necessario condividerla con chi fa lo stesso tragitto. Sul sito Internet del Ministero della Pubblica Istruzione www. Pubblica. Istruzione. It e su quello di Caterpillar www. Caterueb. Rai. It sarà possibile trovare ulteriori informazioni e aderire direttamente all’iniziativa “M’illumino di meno”. Un’ulteriore fonte di informazioni sull’iniziativa e sul mondo della scuola altoatesina è rappresentato dal sito dell’Intendenza scolastica italiana all’indirizzo web: http://www. Provincia. Bz. It/intendenza-scolastica .  
   
   
CENTRO PROFESSIONALE "EINAUDI" DI BOLZANO ALL´INSEGNA DELL´EFFICIENZA ENERGETICA  
 
Bolzano, 5 febbraio 2008 - Nell´ambito dell´ampliamento del Centro professionale"Einaudi" in via S. Geltrude a Bolzano nelle ultime settimane è stata rinnovata l´impiantistica per l´approvvigionamento energetico privilegiando le fonti energetiche rinnovabili. I circa 600 metri quadri di pannelli solari montati sul tetto consentono la copertura della metà del fabbisogno energetico per il refrigeramento ed i nuovi impianti nel loro complesso producono il 70 per cento dell´energia impiegata dall´intero complesso scolastico. L´efficienza energetica è un obiettivo perseguito dal Dipartimento lavori pubblici sia in edifici di nuova che di vecchia costruzione. Con l´impiego razionale delle fonti energetiche tradizionali e l´introduzione di fonti energetiche rinnovabili, come spiega l´assessore provinciale ai lavori pubblici, Florian Mussner, si contribuisce alla tutela dell´ambiente risparmiando denaro pubblico. Per l´impiantistica relativa all´approvvigionamento energetico per il Centro professionale "Einaudi" a Bolzano lo Studio tecnico Carlini ha predisposto un apposito concetto energetico che prevede l´impiego sia di fonti energetiche tradizionali, quali il metano, che di quelle rinnovabili per il riscaldamento, per l´acqua calda sanitaria ed anche per il refrigeramento. Come spiega Michele Carlini, l´impianto solare installato sul tetto del centro scolastico, dotato di una superficie captante di circa 600 metri quadri, consente di coprire oltre il 50 per cento dell´energia termica necessaria al funzionamento del refrigeratore nei mesi estivi, mentre nelle stagioni intermedie l´energia solare captata è utilizzata per produrre acqua calda sanitaria sia per alimentare l´impianto di riscaldamento. Oltre all´impianto solare funziona un cogeneratore per la produzione combinata di energia termica ed elettrica che può erogare una potenza termica di 256 kW ed una potenza elettrica di circa 190 kW,e coprire quindi nei momenti di punta circa il 70 per cento del fabbisogno energetico della scuola. I carichi elettrici della scuola variano a seconda dell´impiego dei macchinari presenti nelle officine del centro professionale. L´eventuale esubero di produzione di energia elettrica,ad esempio nei fine settimana o in estate, come spiega l´assessore Mussner, può essere venduto all´Azienda Energetica S. P. A. Ed inserito nel circuito di erogazione pubblico. .  
   
   
ITALCEMENTI: FATTURATO GRUPPO 2007 SALE A 6,1 MILIARDI (+4,2%) IN FORTE CRESCITA I RICAVI IN EUROPA ORIENTALE E SUD MEDITERRANEO E NEI PAESI ASIATICI; IN RALLENTAMENTO I PAESI MATURI VENDITE: 64 MILIONI DI TONNELLATE DI CEMENTO, 57,5 MILIONI DI TONNELLATE DI INERTI E 22,6 MILIONI DI M3 DI CALCESTRUZZO  
 
 Bergamo, 5 febbraio 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Italcementi, ha preso in esame i dati relativi all’andamento delle vendite nell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2007. Nel quarto trimestre i ricavi, sostenuti da una positiva dinamica dei prezzi e malgrado il calo dei volumi di vendita, in particolare del cemento nei Paesi Maturi, hanno registrato una crescita dell’1,6%, rispetto al corrispondente periodo 2006, a 1. 487 milioni di euro. La crescita sospinta dal buon andamento dei Paesi Emergenti, è stata limitata dal calo significativo dell’America del Nord e dalle flessioni, in Europa Occidentale, di Italia e Grecia.
Ricavi per area geografica 4°Trim. Var. % vs
2007
(in milioni di euro) 2006
2006
Europa occidentale 924,4 928,8 -0,5
Nord America 134,0 153,6 -12,8
Europa orient. E Sud Mediterraneo 291,6 273,0 +6,8
Asia 110,7 95,3 +16,2
Trading cemento/clinker 87,9 74,3 +18,3
Altri ed elisioni (61,9) (62,4) -
Totale 1. 486,6 1. 462,6 +1,6
Europa Occidentale: Italia, Francia, Belgio, Spagna, Grecia Nord America: U. S. A. , Canada
asia: India, Thailandia, Cina, Kazakistan Europa Orientale e Sud Mediterraneo: Egitto, Turchia, Bulgaria, Marocco Il fatturato consolidato 2007 è ammontato a 6. 100 milioni, con un incremento del 4,2 % rispetto al 2006 (3,5% a parità di perimetro e tassi di cambio). L’aumento dei ricavi è dovuto per quasi due terzi agli effetti della crescita dell’attività (+3,5%) e per un terzo all’effetto perimetro (+2,2%), a seguito del consolidamento integrale delle attività in India dal 1° giugno 2006 e delle nuove acquisizioni nel settore del cemento (Cina e terminale in Kuwait) e del calcestruzzo (Egitto e Nord America). L’effetto cambio ha invece determinato un impatto negativo dell’1,5 %.
Ricavi 2007 2006 Var. % vs. Var. % vs.
per area geografica (in milioni di euro) 2006 2006 (1)
Europa occidentale 3. 766,5 3. 663,2 +2,8 +2,7
Nord America 605,7 659,7 -8,2 -6,7
Europa orient. E Sud Mediterraneo 1. 217,4 1. 105,5 +10,1 +10,9
Asia 444,3 361,2 +23,0 +6,2
Trading cemento/clinker 364,5 328,7 +10,9 +13,9
Eliminazioni e altri (298,6) -264,2 - -
Totale 6. 099,8 5. 854,1 +4,2 +3,5
(1) A parità di perimetro e tassi di cambio Nonostante l’andamento più debole registrato nel quarto trimestre (+1,6%) i ricavi nel 2007 si mantengono in crescita in tutti i settori di attività.
Ricavi per attivita’ Var. % vs. Var. % vs.
(in milioni di euro) 2007 2006 2006 2006 (1)
Cemento e clinker 3. 961,2 3. 847,9 +2,9 +3,7
Calcestruzzo/inerti 1. 877,2 1. 751,5 +7,2 +2,9
Altri 261,4 254,7 +2,6 +3,0
Totale 6. 099,8 5. 854,1 +4,2 +3,5
(1) a parità di perimetro e tassi di cambio A parità di perimetro, i volumi del 4° trimestre registrano, rispetto ai livelli molto elevati del 2006, un calo nei tre settori di attività, in particolare nei Paesi maturi, ad eccezione di calcestruzzo e inerti in Nord America. Le acquisizioni in Cina, Egitto, Nord America e del terminale cemento in Kuwait, hanno comunque consentito di registrare, a perimetro storico, volumi sostanzialmente in linea con quelli del corrispondente trimestre dell’anno precedente.
Cemento e clinker Inerti Calcestruzzo
Vendite e (milioni di tonnellate) (milioni di tonnellate) (milioni di m3)
Consumi interni Var. % vs Var. % vs Var. % vs
(1) Trim. 4°Trim. 2006 Trim. 4°Trim. 2006 Trim. 4°Trim. 2006
2007 2007 2007
4° Trimestre A B A B A B
Europa occidentale 6,2 -6,2 -6,2 12,6 -10,7 -10,7 4,1 -6,1 -6,1
Nord America 1,4 -15,1 -15,1 0,1 +50,2 +50,2 0,2 >100 +9,6
Europa or. E Sud 4,9 +0,9 +0,9 0,7 +14,7 +2,3 1,0 +5 -8
Mediterraneo Asia 2,8 +18,4 +0,6 0,2 +45 +45 0,2 -2,8 -2,8
Trading cemento/clinker 1,3 -2,5 -9,1
Eliminazioni e altri -1,0 - -
Totale 15,6 -0,1 -3,3 13,6 -9 -9,4 5,5 -0,7 -5,8
(1) I valori espressi sono relativi alle società consolidate con il metodo integrale e, pro-quota, alle società consolidate con il metodo proporzionale; A Storico – B Perimetro omogeneo A parità di perimetro, i volumi dell’intero anno 2007 registrano una lieve flessione in tutti i settori, con una diminuzione delle vendite di cemento e clinker nei Paesi dell’Europa Occidentale, ad eccezione della Francia e una diminuzione più marcata in Nord America. A seguito dell’ampliamento del perimetro, i volumi di vendita registrano, a perimetro storico, un incremento dell’1,1% nel settore del cemento, mentre le acquisizioni in Egitto e in Nord America determinano un più netto incremento (+4,7%) delle vendite nel settore calcestruzzo.
Vendite e Cemento e clinker Inerti Calcestruzzo
consumi interni (1) (milioni di tonnellate) (milioni di tonnellate) (milioni di m3)
Esercizio 2007 Var. % vs. Var. % vs. Var. % vs.
2007 2006 2007 2006 2007 2006
A B A B A B
Europa occidentale. 25,9 -3 -3 53,9 -3,7 -3,7 16,7 -2 -2
Nord America 6,2 -11,6 -11,6 0,3 +31,4 +31,4 0,9 >100 +4,3
Europa or. E Sud Med. 21 +4,4 +4,4 2,7 +0,7 -4,7 4,1 +22,1 +2,6
Asia 10,8 +14,6 -0,5 0,7 +53,7 +26,9 0,9 -6,2 -6,2
Trading 6,1 -4,7 -6,1
cemento/clinker Eliminazioni e altri -5,4 - -
Totale 64,6 +1,1 -1,3 57,5 -2,9 -3,3 22,6 +4,7 -1,2
(1) I valori espressi sono relativi alle società consolidate con il metodo integrale e, pro-quota, alle società consolidate con il metodo proporzionale; A Storico – B Perimetro omogeneo Risultati 2007 Il rallentamento dell’attività nell’ultimo trimestre 2007 non dovrebbe modificare in misura apprezzabile il quadro previsionale, per l’intero esercizio, segnalato dopo i primi nove mesi, con risultati operativi lievemente inferiori rispetto a quelli molto positivi del 2006. Vicenda Calcestruzzi - In merito alla vicenda Calcestruzzi, il Gruppo intende comunicare quanto segue: Il Consiglio di Amministrazione di Italcementi è stato informato della misura della custodia cautelare disposta nei confronti dell’Amministratore Delegato di Calcestruzzi, nonché del sequestro preventivo sul capitale sociale e su tutto il compendio aziendale di quest’ultima società, su iniziativa dell’Autorità Giudiziaria di Caltanisetta. Il Consiglio di Amministrazione, auspicandosi che la vicenda sia al più presto chiarita, sulla base delle informazioni in suo possesso, ritiene di poter respingere l’ipotesi di qualsivoglia contiguità di Calcestruzzi con fenomeni di criminalità organizzata. Il Consiglio di Amministrazione di Italcementi ha valutato in modo pienamente positivo le iniziative che sono state intraprese da Calcestruzzi nel dicembre scorso che, nello spirito di una piena volontà collaborativa con la magistratura inquirente siciliana, sono volte a denunciare, con assoluta trasparenza, le irregolarità riscontrate nell’attività di alcuni impianti in Sicilia, giungendo a sospendere immediatamente l’operatività degli stessi impianti. Tale iniziativa è stata intrapresa al fine di rafforzare le misure di controllo, le regole e le procedure esistenti, anche per evitare eventuali fenomeni di infiltrazione criminale negli impianti dell’isola, che rappresentano circa l’1,7 del fatturato totale di Calcestruzzi. I ricavi consolidati della stessa società, pari a circa 560 milioni di euro, rappresentano circa il 9% del totale del fatturato del Gruppo Italcementi. In questo il Gruppo può beneficiare del lavoro di un pool di esperti indipendenti, incaricato di rielaborare le regole di governance nelle aree a rischio, ricercando anche la collaborazione e l’esperienza di istituzioni e di autorità locali o altri interlocutori qualificati, nell’intento di definire un complesso di regole, prassi e procedure che possa essere utile anche ad altre imprese operanti nelle zone a rischio. Il pool di esperti indipendenti – che è utile ricordare non è parte del collegio di difesa di Calcestruzzi - è composto, come già comunicato, dal dott. Pierluigi Vigna, dal prof. Giovanni Fiandaca e dal prof. Donato Masciandaro ed ha già avviato i suoi lavori. Il Consiglio, confermando piena fiducia nell’operato della magistratura, confida che quanto prima sarà accertata l’estraneità di Calcestruzzi rispetto ai fatti relativi alle ipotesi di collusione con associazioni criminose. Questa vicenda non può mettere in dubbio la storia di professionalità, dedizione e onestà delle oltre 1. 000 persone che operano in Calcestruzzi da quando, nel 1997 la società è entrata a far parte del Gruppo. I comportamenti di alcuni collaboratori in Sicilia non possono essere estesi a tutti i dipendenti di Calcestruzzi che hanno operato con correttezza e lealtà, facendo sì che la società diventasse il più qualificato e importante operatore del settore in Italia. Per effetto del sequestro preventivo, l’amministrazione giudiziaria dei beni è stata affidata all’Avv. Gaetano Cappellano Seminara, come da decreto di nomina adottato dal Gip di Caltanisetta, verso il cui operato si sta prestando ogni collaborazione richiesta. In coerenza con l’incarico ricevuto, le iniziative dall’amministrazione giudiziaria saranno tese alla continuità dellaattività aziendale che non ha avuto alcuna interruzione nei processi produttivi e commerciali. I dati del bilancio 2007 saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione previsto per il prossimo 6 marzo e verranno quindi comunicati il giorno successivo prima dell’apertura di Borsa. Eventuali differimenti rispetto a tale data saranno tempestivamente comunicati. .
 
   
   
ITALCEMENTI: CIMENTS FRANçAIS: FATTURATO CONSOLIDATO AL 31 DICEMBRE 2007  
 
Parigi, 5 febbraio 2008 – Il Consiglio di Amministrazione di Ciments Français (Gruppo Italcementi) riunitosi il 1° febbraio sotto la presidenza di Yves René Nanot, ha preso in esame i dati relativi all’andamento delle vendite nell’esercizio chiuso il 31 dicembre 2007. Nel quarto trimestre i ricavi, sostenuti da una positiva dinamica dei prezzi, hanno registrato una crescita del 3,8% rispetto al quarto trimestre 2006, pari a 1. 137 milioni di euro, in tutti i paesi e, nonostante un calo nei volumi nei Paesi Maturi. Alla crescita hanno contribuito tutte le aree geografiche ad eccezione del Nord America.
Ricavi per area geografica 4°Trim. Var. % vs
(in milioni di euro) 2007 2006 2006
Europa occidentale 530 522 +1,5
America del Nord 134 154 -12,8
Europa orient. E Sud Mediterraneo 292 273 +6,8
Asia 111 95 +16,2
Trading Cemento/clinker 80 66 +21,0
Eliminazioni e altri (9) (15)
Totale 1. 137 1. 096 +3,8
Europa Occidentale: Francia, Belgio, Spagna, Grecia Nord America: U. S. A. , Canada Asia: India, Thailandia, Cina, Kazakistan Europa Orientale e Sud Mediterraneo: Egitto, Turchia, Bulgaria, Marocco Il fatturato consolidato 2007 è ammontato a 4. 685 milioni, con un incremento del 6,9 % rispetto al 2006 (+6,1 % a parità di perimetro e tassi di cambio).
l’aumento dei ricavi è dovuto per due terzi agli effetti della crescita dell’attività (+6%) e, per un terzo, all’effetto perimetro (+3%) che ha riguardato il consolidamento totale integrale delle attività in India dal 1° giugno 2006 e delle nuove acquisizioni nel settore del cemento (Cina e Kuwait) e nel settore del calcestruzzo (Egitto e America del Nord). L’ effetto cambio ha invece determinato un impatto negativo del 2,1 %.
Ricavi Var. % vs. Var. % vs.
per area geografica (in milioni di euro) 2007 2006 2006 2006 (1)
Europa occidentale 2. 170 2. 048 +6 +5,8
Nord America 606 660 -8,2 -6,7
Europa orient. E Sud Mediterraneo 1. 217 1. 105 +10,1 +11,4
Asia 444 361 +23,0 +6,2
Trading cemento/clinker 337 309 +9,0 +12,2
Altri ed elisioni (89) (102) - -
Totale 4. 685 4. 381 +6,9 6,1
(1) A parità di perimetro e tassi di cambio Nonostante l’andamento più debole registrato nel quarto trimestre (+3,8%) i ricavi hanno mantenuto una buona crescita in tutti i settori di attività.
Ricavi per attivita’ (in milioni di euro) 2007 2006 Var. % vs. 2006 Var. % vs. 2006 (1)
Cemento e Clinker 3. 150 3. 024 +4,2 +5,2
Calcestruzzo/inerti 1. 307 1. 171 +11,6 +5,3
Altri 228 186 +22,9 +26,4
Totale 4. 685 4. 381 +6,9 +6,1
(1) a parità di perimetro e tassi di cambio A parità di perimetro, i volumi del 4° trimestre, registrano un calo rispetto al 2006 in tutte le attività, in particolare nei Paesi maturi, diminuzione più marcata nel settore del calcestruzzo/inerti che nel settore del cemento.
Vendite e Consumi interni (1) Cemento e clinker (milioni di tonnellate) Inerti (milioni di tonnellate) Calcestruzzo (milioni di m3)
Var. % vs Var. % vs Var. % vs
Trim. 4°Trim. 2006 Trim. 4°Trim. 2006 Trim. 4°Trim. 2006
2007 2007 2007
A B A B A B
3,0 -4,1 -4,1 11,3 -6,4 -6,4 2,0 -5,4 -5,4
Europa occidentale 1,4 -15,1 -15,1 0,1 +50,2 +50,2 0,2 n. S. 9,6
Nord America Europa or. E Sud 4,9 +0,9 +0,9 0,7 +14,7 +2,3 1,0 +5,0 -8,0
Mediterraneo 2,8 +18,4 +0,6 0,2 +45,0 +45,0 0,2 -2,8 -2,8
Asia 1,3 -1,2 -7,9
Trading cemento/clinker Altri ed elisioni -1,0
Totale 12,5 +1,7 -2,4 12,3 -4,7 -5,2 3,4 +3,4 -5,1
(1) I valori espressi sono relativi alle società consolidate con il metodo integrale e, pro-quota, alle società consolidate con il metodo proporzionale; A Storico – B Perimetro omogeneo A seguito della crescita del perimetro, i volumi di vendita dell’anno registrano un aumento del 2,4% nel settore del cemento (principalmente in Asia) e del 10,7% in quello del calcestruzzo, conseguente alle acquisizioni realizzate in Egitto e nell’America del Nord, mentre gli inerti hanno registrato una leggera flessione. A parità di perimetro, i volumi restano pressoché stabili nei tre settori, con una flessione pronunciata nel settore del cemento nel Nord America.
Cemento e clinker (milioni di tonnellate) Inerti (milioni di tonnellate) Calcestruzzo (milioni di m3)
Vendite e Var. % vs. Var. % vs. Var. % vs.
consumi interni (1) 2007 2006 2007 2006 2007 2006
A B A B A B
Europa occidentale. 12,5 -1 -1,0 47,0 -1,8 -1,8 8,1 -0,1 -0,1
Nord America 6,2 -11,6 -11,6 0,3 +31,4 +31,4 0,9 n. S. +4,3
Europa or. E Sud Med. 21,0 +4,4 +4,4 2,7 +0,7 -4,7 4,1 +22,1 +2,6
Asia 10,8 +14,6 -0,5 0,7 +53,7 +26,9 0,9 -6,2 -6,2
Trading 6,1 -4,0 -5,4 - - - -
cemento/clinker Altri ed elisioni (4,9) - - - - -
Totale 51,7 +2,4 -0,6 50,7 -1,0 -1,5 14,1 +10,7 +0,5
(1) I valori espressi sono relativi alle società consolidate con il metodo integrale e, pro-quota, alle società consolidate con il metodo proporzionale; A Storico – B Perimetro omogeneo Previsioni L’attività leggermente in calo del quarto trimestre non dovrebbe sostanzialmente far variare, per l’esercizio 2007, l’evoluzione dei risultati già registrati nei primi nove mesi. I dati definitivi del bilancio 2007 saranno esaminati dal Consiglio di Amministrazione che si riunirà il prossimo 4 marzo e verranno comunicati il 7 marzo 2008 prima dell’apertura di Borsa. I risultati del bilancio 2007 di Italcementi e Ciments Français saranno illustrati nel corso di un incontro con gli analisti finanziari che si terrà il 7 marzo. .
 
   
   
IMMOBILI: IL TASSO È SEMPRE PIÙ DI “INTERESSE”  
 
 Milano, 5 febbraio 2008 - L’ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, analizzando la correlazione esistente tra l’andamento dei prezzi degli immobili negli ultimi anni e quello dell’Euribor, è giunto alla conclusione che essa è in progressivo aumento. In un mercato immobiliare, che da due semestri lancia segnali di rallentamento, si è visto che i tassi influiscono negativamente sull’andamento dei prezzi immobiliari in misura maggiore rispetto al passato. La motivazione principale di ciò è da ricercarsi nella diminuzione del potere d’acquisto degli italiani, che mai come oggi sono sempre più attenti all’andamento dei tassi sui mutui e agli spread praticati dalle banche. Gli ultimi dati della Banca d’Italia parlano chiaro: dal 2000 al 2006 gli stipendi dei lavoratori dipendenti sono cresciuti solo dello 0. 96%. Inoltre dall’ultima ricerca di Bnl Centro Einaudi risulta che un italiano su due non riesce più a risparmiare. Questa consapevolezza fa sì che l’attenzione sui tassi di interesse stia crescendo sempre più perché risulta importante al fine di una migliore gestione delle proprie risorse. La maggiore attenzione all’andamento dei tassi di interesse e in generale all’andamento del mercato creditizio è una delle cause che sta determinando il rallentamento della crescita del mercato immobiliare, che si esprime poi con segnali quali l’allungamento dei tempi di vendita (dovuto alla maggiore riflessione dei potenziali acquirenti verso l’acquisto della casa) e la richiesta di ribassi sempre più ampi sui prezzi inizialmente richiesti dai proprietari in seguito alla riduzione della propria capacità di spesa (a titolo di esempio un prestito di 150 mila € in 25 anni erogato nel 2005 a tasso variabile prevedeva una rata di 719 €, a dicembre 2007 per lo stesso importo la rata sale a 957 €). .  
   
   
BOLZANO: INCONTRO DELL´ASS. MUSSNER CON IL COLLEGIO DEI COSTRUTTORI EDILI  
 
Bolzano, 5 febbraio 2008 - Nei giorni scorsi l’assessore ai lavori pubblici, Florian Mussner, ha incontrato una delegazione del Collegio dei Costruttori Edili dell’Alto Adige guidata dal presidente, Christian Egartner, e dal direttore, Josef Negri. Nel corso del cordiale colloquio sono state trattate tematiche come l’elenco dei prezzi informativi per le opere edili, la sicurezza nei cantieri, il certificato di qualità Soa. L’assessore ai lavori pubblici, Florian Mussner, ha sottolineato che l’elenco dei prezzi informativi per le opere edili è attualmente in fase di modifica e che in futuro si terrà conto in maniera più precisa di tali prezzi di riferimento. In questo modo si eviterà di effettuare delle gare d’appalto nelle quali i lavori vengono aggiudicati con prezzi che si collocano al di sotto dei prezzi di mercato. Un argomento di particolare interesse ed attualità è stato quindi quello riguardante la sicurezza nei cantieri edili della Provincia. A tale riguardo l’assessore ha auspicato una maggiore collaborazione tra l’amministrazione provinciale, le imprese ed il Collegio dei Costruttori Edili dell’Alto Adige. Per quanto riguarda il tema della qualità è stata ribadita l’importanza di garantire un elevato livello qualitativo nel campo delle opere pubbliche ed a tale criterio sarà attribuito un ruolo sempre maggiore nel settore degli appalti. Il presidente del Collegio, Christian Egartner, ha rilevato a tale proposito che un numero sempre maggiore di imprese altoatesine ha acquisito il certificato di qualità Soa che comporta dei costi aggiuntivi per le ditte e dovrebbe essere quindi considerato come un requisito importante nell’ambito delle gare d’appalto. L’assessore Mussner ha assicurato il proprio interessamento in proposito. .  
   
   
140 MILIONI DI EURO PER RESTAURI A SAN PIETROBURGO  
 
San Pietroburgo, 5 febbraio 2008 - - La Soprintendenza per la tutela dei Beni culturali e architettonici di San Pietroburgo (Russia) ha reso noto che per i lavori di restauro sui monumenti della città nel 2007 sono stati assegnati circa 10 miliardi di rubli (pari a 280 milioni di euro), attinti sia dal budget federale che da quello della città. L´ice informa che tale stanziamento, che supera di gran lunga quello previsto in Francia per lo stesso tipo di opere, avrebbe dovuto soddisfare gli interventi su 700 tra monumenti e immobili, ma è stato utilizzato finora solo al 50 per cento. Restano quindi aperte notevoli possibilità per il 2008 e per il 2009 per le aziende straniere operanti nel settore, specialmente per quanto concerne l´attività di progettazione. .