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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Aprile 2008
TIBET/CINA: SENZA DIALOGO L´UE BOICOTTI L´APERTURA DELLE OLIMPIADI  
 
 Bruxelles,14 aprile 2008 - Il Parlamento europeo condanna la brutale repressione delle manifestazioni dei tibetani, chiede un´indagine Onu e il rilascio delle persone arrestate. Sollecita poi una posizione comune Ue sulla partecipazione all´inaugurazione dei Giochi olimpici, disertando l´evento se non riprende il dialogo con il Dalai Lama. La Cina deve anche aprire il Tibet alla stampa estera e rispettare gli impegni sui diritti umani e delle minoranze. I deputati attendono con interesse la visita del Dalai Lama al Parlamento. Approvando con 580 voti favorevoli, 24 contrari e 45 astensioni una risoluzione sostenuta da tutti i gruppi i politici eccetto l´Ind/dem, il Parlamento europeo condanna fermamente «la brutale repressione dei dimostranti tibetani» da parte delle forze di sicurezza cinesi e «tutti gli atti di violenza» avvenuti in Tibet, e chiede «un´indagine aperta e indipendente» da svolgere sotto gli auspici delle Nazioni Unite. Esprimendo le proprie condoglianze alle famiglie delle vittime, inoltre, il Parlamento rivolge un appello alle autorità affinché presentino un elenco delle persone detenute, trattino queste ultime conformemente al diritto internazionale in materia di diritti umani e «non ricorrano in nessuna circostanza alla tortura». Invita poi il governo cinese a garantire assistenza legale agli arrestati e chiede l´immediato rilascio di tutti coloro che hanno manifestato pacificamente esercitando il loro legittimo diritto alla libertà di espressione. Nel ricordare che il Dalai Lama ha definito “genocidio culturale” questa «reazione sproporzionata della Cina», il Parlamento rende omaggio al capo spirituale dei tibetani per averli sollecitati «"a praticare la non violenza"» e per aver respinto le richieste di indipendenza proponendo invece una soluzione che persegue un’autentica autonomia culturale e politica e la libertà religiosa. Un approccio, questo, sostenuto dai deputati. L´aula ha peraltro approvato un emendamento di Roberto Musacchio (Gue/ngl, It) che conferma l´impegno del Parlamento «per l´integrità territoriale della Cina» ma - con 204 voti favorevoli, 404 contrari e 34 astensioni - ha respinto la parte che asseriva «il rispetto del principio "una sola Cina"». Il Parlamento appoggia la dichiarazione del Dalai Lama secondo il quale i Giochi olimpici rappresentano «una grande opportunità per la libertà di tutto il popolo cinese». E´ convinto, infatti che, con l´organizzazione dei Giochi, la Cina possa «aprirsi al mondo e viceversa». In tale contesto, invita la Presidenza in carica dell´Ue a adoperarsi per trovare una posizione comune dell´Ue in merito alla partecipazione dei capi di Stato e di governo e dell´Alto rappresentante dell´Ue alla cerimonia di inaugurazione dei Giochi olimpici, «con un eventuale rifiuto a partecipare qualora le autorità cinesi non riavviassero il dialogo» con il Dalai Lama. Nel deplorare infatti che i negoziati tra le autorità cinesi e il Dalai Lama «non abbiano condotto ad alcun risultato», chiede l´apertura di un «dialogo costruttivo senza precondizioni, mirante a giungere ad un accordo politico globale». Il Parlamento rinnova anche l´invito a designare un inviato speciale per le questioni tibetane, allo scopo di promuovere il dialogo tra le parti e seguire da vicino i negoziati una volta che saranno ripresi. Ha peraltro respinto un emendamento di Verdi e Alde che vedeva con favore l´invito del Dalai Lama alla cerimonia d´apertura dei Giochi «come segno di buona volontà». Criticando il trattamento spesso discriminatorio contro le minoranze etniche cinesi, il Parlamento sollecita la Cina «a non strumentalizzare» i Giochi olimpici 2008 per arrestare dissidenti, giornalisti e attivisti nel campo dei diritti umani «al fine di impedire manifestazioni e la diffusione di notizie giudicate imbarazzanti per le autorità». Sollecita inoltre le autorità cinesi ad aprire il Tibet alla stampa estera e ai diplomatici, a cessare immediatamente la censura e il blocco dei siti web esteri e chiede il rilascio di tutti i giornalisti, utenti Internet e cyberdissidenti detenuti in Cina. In tale contesto, come proposto da Monica Frassoni (Verdi/ale, It), il Parlamento chiede anche l´immediata liberazione di Hu Jia, l´attivista dei diritti umani condannato a tre anni e mezzo di prigione. D´altra parte, i deputati, invitano la Cina a porre termine alla politica di indagare sulle convinzioni politiche degli atleti olimpici e a non escluderli dai Giochi olimpici qualora dissentano dalla posizione ufficiale del governo cinese. Più in generale, il Parlamento invita la Cina a rispettare i propri impegni pubblici nei confronti dei diritti umani e delle minoranze, della democrazia e dello Stato di diritto come annunciato nella decisione del comitato olimpico internazionale che ha consentito a Pechino di organizzare i Giochi. Dovrebbe inoltre ratificare senza indugio - «e comunque prima dei Giochi olimpici» - la Convenzione internazionale sui diritti politici e civili, nonché adottare una moratoria sulla pena di morte come chiesto dalla risoluzione Onu del 18 dicembre 2007. I deputati attendono con interesse che il Dalai Lama giunga in visita al Parlamento europeo per pronunciarsi in seduta plenaria nel corso del 2008 e chiedono di vagliare la possibilità di anticipare tale visita. L´aula ha tuttavia respinto un emendamento proposto da Marco Pannella (Alde/adle, It), Marco Cappato (Alde/adle, It) e Monica Frassoni (Verdi/ale, It), che affermava il sostegno del Parlamento alle dichiarazioni di alcuni Ministri degli esteri dell´Ue secondo cui il Dalai Lama dovrebbe essere invitato a Bruxelles per incontrare il Consiglio ed esortava la Presidenza Ue a fare «tutto il possibile» affinché tale visita avvenisse quanto prima. Al termine della votazione, il Presidente Pöttering ha auspicato che il messaggio del Parlamento venga recepito da chi di dovere. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, PMI: 100 MILIONI PER LO SVILUPPO DI PRODOTTI E SERVIZI INNOVATIVI  
 
Bruxelles, 14 aprile 2008 - Il Parlamento ha approvato la partecipazione finanziaria della Comunità al programma Eurostars che mira a sostenere le Pmi con un quadro di cooperazione europea per la ricerca nell´ambito di progetti transnazionali. Si tratta, in particolare, di portare sul mercato nuovi prodotti, processi e servizi e di promuovere l´internazionalizzazione delle imprese. Per l´intero programma potranno essere mobilitati fino a 800 milioni di euro, di cui 100 Ue, 300 dagli Stati membri e il resto dai privati. Approvando con 626 voti favorevoli, 14 contrarie e 6 astensioni la relazione Paul Rübig (Ppe/de, At), il Parlamento ha sottoscritto un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziati dal relatore con il Consiglio, permettendo l´adozione definitiva della decisione sulla partecipazione della Comunità al programma comune di ricerca e sviluppo "Eurostars". La decisione potrà quindi entrare in vigore tre giorni dopo la sulla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Avviato da 23 Stati membri (tra cui l´Italia) e altri cinque paesi Eureka (un programma intergovernativo istituito nel 1985 nel campo della R&s), il programma comune Eurostars mira a sostenere le Pmi nell´attività di R&s mettendo a disposizione, in qualsiasi campo tecnologico o industriale, il quadro giuridico e organizzativo necessario per una cooperazione europea su larga scala in materia di ricerca applicata e innovazione. Più in particolare, Eurostars intende creare un meccanismo europeo sostenibile e di facile accesso a supporto della ricerca a favore delle Pmi che effettuano attività di R&s. Ha inoltre lo scopo di incoraggiare queste ultime a creare nuove attività economiche basate sui risultati delle attività di R&s e portare sul mercato nuovi prodotti, processi e servizi «più rapidamente di quanto sarebbe altrimenti possibile». Mira anche a promuovere lo sviluppo tecnologico e imprenditoriale e l´internazionalizzazione di tali imprese. Eurostars completerà programmi nazionali ed europei esistenti volti a sostenere le Pmi nei loro processi innovativi. Come è spiegato nell´allegato della decisione, le Pmi che effettuano attività di ricerca e sviluppo «svolgono un ruolo fondamentale nel processo di innovazione e sono caratterizzate da un marcato orientamento al mercato o ai clienti, finalizzato ad acquisire una forte posizione internazionale mediante progetti orientati al mercato fortemente innovativi». Grazie alla loro capacità di R&s, «sono in grado di sviluppare prodotti, processi o servizi che presentano evidenti vantaggi in termini di innovazione o tecnologia». Attività innovative e transnazionali, orientate al mercato - L´attività principale del programma comune Eurostars consisterà in attività di R&s guidate da una o più Pmi stabilite negli Stati partecipanti che effettuano attività di R&s. Anche enti di ricerca, Università, altre Pmi o grandi imprese potranno prendere parte al Programma. Le attività di R&s, che potranno essere realizzate in qualsiasi ambito scientifico e tecnologico, dovranno essere attuate mediante progetti transnazionali con più partner, che coinvolgono almeno due partecipanti indipendenti di Stati partecipanti diversi e che riguardano attività di ricerca, sviluppo tecnologico, dimostrazione, formazione e diffusione. Le attività dovranno essere eseguite per la parte fondamentale da Pmi che effettuano attività di R&s, che dovrebbero contribuire per almeno il 50% dei costi connessi alla R&s nel progetto. Le attività, inoltre, dovranno essere mirate alla ricerca e allo sviluppo orientati al mercato, avere breve o media durata e prefiggersi obiettivi ambiziosi. Le Pmi saranno tenute a dimostrare la capacità di sfruttare i risultati dei progetti in un arco di tempo realistico. Al fine di promuovere il programma comune Eurostars e rafforzarne l´impatto, saranno inoltre sostenute in misura limitata attività di intermediazione, promozione dei programmi e collegamento in rete. In tale ambito verranno organizzati seminari e si stabiliranno contatti con altri soggetti interessati, come investitori e fornitori di servizi di gestione delle conoscenze. Mobilitare fino a 800 milioni di euro - Gli Stati partecipanti si sono impegnati in linea di principio a contribuire finanziariamente a Eurostars con un importo di 300 milioni di euro per i sei anni di durata del programma, mentre l´Ue parteciperà con altri 100 milioni di euro attraverso il Settimo programma quadro. Si attende inoltre un intervento del settore privato fino a 400 milioni che porterebbe così l´importo totale del finanziamento a 800 milioni di euro. D´altra parte, un emendamento di compromesso recita che, per ogni progetto selezionato, le Pmi devono contribuire collettivamente alla maggior parte dei costi totali delle attività di ricerca di tutti i partecipanti. Il contributo finanziario della Comunità, viene precisato dalla decisione, è soggetto alla definizione di un piano di finanziamento che prevede l´impegno formale delle competenti autorità nazionali di attuare congiuntamente i programmi e le attività di ricerca e sviluppo avviati a livello nazionale e di contribuire al finanziamento dell´attuazione congiunta del programma comune Eurostars. L´attuazione congiunta dei programmi nazionali di ricerca, inoltre, presuppone l´esistenza o la costituzione di una struttura di esecuzione propria, come previsto dal programma specifico "Capacità", con la quale la Commissione dovrà concludere un accordo generale contenente le modalità dettagliate per l´utilizzo del contributo Ue. Un emendamento di compromesso chiede di rendere visibile il contributo Ue sia al programma Eurostars nel suo complesso sia ai singoli progetti, in particolare ricorrendo al logo comunitario in tutte le pubblicazioni. Valutazione intermedia e finale - Due anni dopo l´inizio del programma, la Commissione dovrà effettuare una valutazione intermedia del programma e i progressi compiuti rispetto agli obiettivi prestabiliti. La valutazione dovrà comprendere inoltre raccomandazioni sul modo migliore di rafforzare la gestione scientifica e l´integrazione finanziaria e vagliare l´accessibilità delle Pmi al programma, nonché la qualità e l´efficacia della sua attuazione. Tale valutazione non dovrà imporre oneri inutili ai partecipanti, in particolare alle Pmi. Al termine del programma, la Commissione effettuerà una valutazione finale, presentandone i risultati a Parlamento e Consiglio. .  
   
   
L´EUROPA SOCIALE PUÒ AFFRONTARE LA GLOBALIZZAZIONE, LO AFFERMA UN NUOVO STUDIO UE  
 
Bruxelles, 14 aprile 2008 - Il modello sociale europeo è più valido che mai, ma deve essere migliorato per affrontare le sfide poste dalla globalizzazione, afferma un importante nuovo studio presentato in data odierna dalla Commissione europea. I risultati saranno discussi il 16 aprile a Bruxelles in occasione di una conferenza di alto livello sulle implicazioni sociali della globalizzazione e su come farne un´opportunità per l´Unione europea. "Per molti cittadini europei la globalizzazione è fonte di preoccupazione", ha affermato Vladimír Špidla, commissario responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità. "Essi sono preoccupati per i loro posti di lavoro e le loro pensioni. Ma un forte modello sociale e l´affermazione in un´economia globalizzata non sono fattori antitetici – essi devono anzi procedere di pari passo. Se ci prepariamo, investiamo e ci adattiamo la globalizzazione diventa una situazione in cui tutti hanno qualcosa da guadagnare invece di essere un gioco perdente. " Da recenti sondaggi d´opinione Eurobarometro (maggio 2006) emerge che il 47% dei cittadini europei vede nella globalizzazione una minaccia per i posti di lavoro e per le imprese insediate nel loro paese (rispetto al 37% che vi ravvisa una buona opportunità per le imprese). Ma il nuovo studio – ´Is social Europe fit for globalisation?´ (L´europa sociale è pronta per la globalizzazione?)[1] – indica che questi timori sono ampiamente infondati. Alcune delle economie più floride nell´Europa settentrionale coniugano elevati tassi di occupazione con un grado di equità dei redditi molto più alto che in alte parti del mondo, conservando nel contempo un settore pubblico importante e efficiente. Secondo lo studio non vi è nessuna prova empirica del fatto che la globalizzazione abbia prodotto un´erosione del dispositivo sociale. La spesa per la protezione sociale in proporzione del Pil è rimasta nell´Ue essenzialmente stabile negli ultimi due decenni, gravitando attorno al 27-28% sin dall´inizio degli anni ´90. Analogamente, i dati evidenziano continui progressi in direzione di obiettivi sociali che suscitano un ampio consenso quali la riduzione dei differenziali retributivi legati al genere e gli squilibri occupazionali tra donne e uomini, anche se tali differenze rimangono ancora sensibili (il differenziale retributivo tra i sessi nell´Ue era ancora del 15% nel 2005). Ciò implica che non è l´entità dell´erogazione di previdenza sociale quanto piuttosto il modo in cui questa è usata a ripercuotersi sulla competitività. Lo studio riconosce inoltre la necessità di modernizzare le politiche sociali e di investire nelle risorse umane se si vuole che l´Ue faccia il miglior uso delle opportunità offerte dalla globalizzazione. Affinché l´Ue e i suoi Stati membri procedano in tal senso occorrerà tutta una serie di risposte politiche, in particolare: Attrezzare l´economia a competere investendo in attività del futuro nonché apportando i necessari adattamenti per tener conto del cambiamento climatico, dell´invecchiamento demografico e delle nuove fonti di competizione; Un adeguamento morbido che tenga conto del fatto che la globalizzazione richiederà un cambiamento socioeconomico che imporrà costi e implicherà la ridistribuzione delle risorse; Il miglioramento della governance socioeconomica in modo da agevolare questi cambiamenti, fatto questo che richiederà un´azione concertata dell´Ue e degli Stati membri. Il 16 aprile si terrà a Bruxelles una conferenza di alto livello in cui si discuteranno le implicazioni politiche di questo studio. Vi parteciperanno gli attori chiave: responsabili politici a livello europeo e nazionale, quadri di organizzazioni internazionali e rappresentanti della società civile, per condurre una discussione aperta sul miglior modo di cogliere e divulgare le implicazioni della globalizzazione e farne un´opportunità per l´Unione europea. Ulteriori informazioni Per lo studio, il policy brief e il programma della conferenza si rinvia a: http://ec. Europa. Eu/employment_social/spsi/simglobe_en. Htm .  
   
   
UE, GESTIONE DEI RIFIUTI : ITALIA CONDANNATA PER TRASPOSIZIONE NON CORRETTA NEL 2003 DELLE NORME EUROPEE  
 
Bruxelles, 14 aprile 2008 - La Corte di giustizia europea, con sentenza emessa in data 10 aprile nella causa C-442/06, ha condannato l’Italia per l’inadempimento degli obblighi derivanti dalla direttiva 1999/31/Ce relativa alle discariche di rifiuti. La Corte ha così accolto il ricorso presentato dalla Commissione europea nel luglio 2006 contro l’adozione e il mantenimento in vigore di alcune disposizioni nazionali incompatibili con la normativa europea. Si tratta del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 e del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203. Nell’istanza presentata dalla Commissione si denunciava la incompatibilità di tali atti con la legislazione comunitaria, in particolare con gli articoli 2 e 14 della direttiva del 1999. Sulla base di una puntuale rassegna della legislazione Ue attualmente in vigore e di quella attuata a livello nazionale, la Corte ha accolto l’argomento della Commissione secondo cui le autorità italiane, avendo recepito tardivamente la direttiva (il 27 marzo 2003 anziché il 16 luglio 2001), hanno applicato alle discariche di rifiuti il regime precedente, invece delle regole più rigorose imposte dalla direttiva. In effetti, il decreto legislativo n. 36/2003 prevede che le regioni debbano elaborare e approvare un programma per la riduzione dei rifiuti biodegradabili presenti nelle discariche, stabilisce le scadenze da rispettare ai fini di una riduzione graduale di tali rifiuti e fissa le regole per l’adeguamento delle discariche preesistenti. Secondo i giudici di Lussemburgo, tuttavia, tali regole avrebbero dovuto essere applicate anche alle discariche autorizzate tra il 16 luglio 2001 e il 27 marzo 2003 (il lasso di tempo trascorso tra la scadenza dell’obbligo di trasposizione e l’effettiva adozione delle norme nazionali di recepimento). Sulla scorta di queste considerazioni, la Corte ha ritenuto che l’Italia non abbia attuato correttamente la normativa comunitaria, venendo così meno agli obblighi derivanti dagli articoli 2 e 14 della direttiva. Ai sensi dell’articolo 69 del regolamento di procedura della Corte, in quanto parte soccombente nel procedimento l’Italia è stata condannata a risarcire le spese della Commissione. La vertenza di fronte alla Corte di giustizia risale a due anni fa, quando la Commissione, dopo aver inutilmente contestato la non corretta applicazione della direttiva, ha deferito a Lussemburgo le autorità di Roma. La contestazione principale fu l’assenza di conformità delle norme italiane in materia (del 2003) con la direttiva Ue del 1999. .  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: UN TETTO PER I SENZA-DIMORA ENTRO IL 2015  
 
Bruxelles,14 aprile 2008 - L´accesso ad un alloggio decoroso è uno dei diritti umani fondamentali. Il Parlamento chiede quindi di porre fine al fenomeno dei senzatetto entro il 2015. Sollecita gli Stati membri a creare piani invernali d´emergenza nel quadro di una più ampia strategia volta ad affrontare tale questione, visto che ogni anno molte persone muoiono ancora di freddo in Europa. All´apertura della seduta il Presidente ha annunciato all´Aula l´iscrizione al processo verbale - e quindi l´adozione formale da parte del Paramento - di una dichiarazione sottoscritta dalla maggioranza dei deputati che invita il Consiglio a «porre fine al problema dei senzatetto entro il 2015» e gli Stati Membri a creare «piani invernali d´emergenza» nel quadro di un´ampia strategia volta ad affrontare tale questione. Il Parlamento sottolinea infatti che l´accesso ad un alloggio dignitoso «è uno dei diritti umani fondamentali» ed è il primo passo verso «soluzioni abitative decorose e durature» per coloro che vivono in condizioni di emarginazione e in estrema povertà. Osserva inoltre che, proprio a causa della mancanza di alloggi d´emergenza e di insufficienti servizi, ogni inverno «molte persone muoiono di freddo in tutta Europa». I senzatetto per le strade, a parere dei deputati, «sono la forma più visibile» di un problema che deve essere affrontato nel quadro di «un´ampia strategia globale». Tanto che il Parlamento europeo, quest´anno, ha richiesto due volte delle «azioni urgenti» per affrontare la questione che, peraltro, rappresenta una priorità del programma di "inclusione attiva" della strategia Ue per la protezione sociale e l´integrazione. Il Parlamento, infine, sollecita la Commissione ad elaborare una «definizione-quadro europea per i senzatetto» e a raccogliere dati statistici «comparabili ed affidabili», nonché a fornire degli aggiornamenti annuali sulle azioni intraprese e sui progressi fatti negli Stati Membri al fine di risolvere il problema dei senzatetto. Background: i senzatetto in Italia - Nel 2000 è stata effettuata l’ultima indagine nazionale sul numero di senzatetto in Italia dalla Fondazione Zancan di Padova su incarico della Commissione di Indagine sulla Povertà. La ricerca portò ad una stima di 17. 000 persone senza dimora. Per la Caritas, che giudica tale dato sottostimato, il 60% delle strutture che si occupano dei senzatetto sono enti religiosi, parrocchiali ed ecclesiastici. Il fenomeno colpisce maggiormente i maschi e i maggiorenni, anche se il numero di più giovani è in aumento. Nell’indagine nazionale della Fondazione Zancan svolta nel 2000, gli stranieri risultavano pari al 58,9%, ma il loro numero è cresciuto negli ultimi anni. A livello europeo si trovano solo poche statistiche ufficiali sul numero di senzatetto che, peraltro, sono difficilmente comparabili per i diversi paesi europei. Per questo motivo nel 2005 la Dg Occupazione e Affari Sociali della Commissione europea ha commissionato la realizzazione di un´ampia ricerca volta a identificare le metodologie e le pratiche adottate nei diversi paesi europei per misurare l´estensione e la natura del fenomeno dei senzatetto. Così nel gennaio 2007 è stato pubblicato il rapporto "Measurement of Homelessness at European Union Level" che deve servire da supporto informativo nella misurazione del problema dei senzatetto. Inoltre, nel 2006 la strategia Ue di protezione ed inclusione sociale ha consentito a varie organizzazioni (ad esempio Feantsa, federazione europea delle associazioni nazionali che lavorano con le persone senza dimora) di sviluppare politiche di inclusione sociale per i senzatetto attraverso vari progetti, campagne, studi e incontri con la partecipazione della Commissione europea, degli Stati membri e delle autorità locali. .  
   
   
LA DIMENSIONE EUROPEA A FAVORE DELLE PMI SEPA E LA CARTA EUROPEA PER LE IMPRESE  
 
Milano, 14 aprile 2008 - “La creazione di un’Area unica dei pagamenti in euro – Sepa, “dice l’on Cristiana Muscardini,” rappresenta un passo avanti nell’utilizzo della moneta comune. Accelerare tutte le forme di pagamento transfrontaliero in euro, senza che le spese superino quelle per i pagamenti nazionali, mi sembra un indubbio vantaggio per le imprese, oltre che per i privati cittadini. Entro il 2010 la situazione attuale, con tutti i divieti in vigore, cambierà, riducendo i costi per tutti e, ogni volta che si riducono i costi , i vantaggi sono certi , per chi li sa valutare”. Prossimamente la Commissione europea organizzerà anche una ‘Giornata finanziaria per le pmi’ (Sito Web: http://www. Sme-finance-day. Eu/index) in ciascuno Stato membro per informare i partecipanti a proposito degli strumenti finanziari comunitari a disposizione delle piccole e media aziende e degli intermediari finanziari presenti a livello locale tramite i quali è possibile accedervi. L’obiettivo è sensibilizzare in merito alle diverse fonti di finanziamento e fornire uno spazio per la condivisione di buone pratiche tese ad aiutare le pmi innovative ad accedere più agevolmente ai finanziamenti. Nel corso del 2008-2009, eventi di questi tipo saranno organizzati in tutte le capitali degli Stati membri . Il Parlamento europeo da sempre sottolinea come sia importante dare alle pmi strumenti più fluidi di accesso al credito. Inoltre la Carta europea per le piccole imprese è un documento che non tutti conoscono ma che esprime la precisa volontà delle istituzioni europee di agevolare la nascita e lo sviluppo delle piccole aziende (Sito Web: http://ec. Europa. Eu/enterprise/entrepreneurship/charter. Htm). “Il 7°Pq “,dice l’on Cristiana Muscardini,” é stato oggetto di un intenso lavorio volto a migliorare nettamente la partecipazione delle Piccole e medie imprese ai progetti di ricerca. Mi sono da sempre impegnata per far sì che fosse prevista nel nuovo Programma Quadro di ricerca una quota di bandi da indirizzare solo ed esclusivamente alle Pmi, la cui partecipazione deve essere garantita anche tramite uno snellimento delle procedure burocratiche. Anche in Italia mi batto da sempre per una semplificazione amministrativa e burocratica che possa agevolare le imprese e la neoimprenditorialità. Sia come parlamentare italiano che europeo so che i temi si intersecano e che i confini della politica si sono allargati. Un esempio pratico: il regolamento Reach avrà una notevole incidenza sul settore chimico italiano. Il contatto con il parlamentare, però, deve avvenire solo alle elezioni, e non solo al momento o alla vigilia dell’approvazione di un provvedimento, ma molto prima, al momento cioè in cui ad esempio la Commissione europea presenta la sua proposta e inoltre è basilare anche chi si candida in Italia abbia una preparazione adeguata per gestire i rapporti con le istituzioni europee”. Piu’ Sicurezza On Line Per I Cittadini - “Da sempre”, dice l’on. Cristiana Muscardini,” mi batto per la tutela dei cittadini ed in particolare di donne e bambini. Segnalo che entro il 28 maggio è possibile partecipare ad un bando del programma comunitario denominato Safer Internet Plus. Vengono cofinanziati progetti comunitari relativi alle nuove tecnologie online, in particolare progetti a favore della tutela dei bambini, e progetti per lottare contro i contenuti illegali”. Il programma si articola in quattro linee di azione, ognuna dotata di un proprio budget. Una delle azioni riguarda la lotta contro i contenuti illegali attraverso il sostegno ad una rete di hotline che consenta al pubblico di segnalare contenuti illegali; l’altra azione concerne il contrasto di contenuti indesiderati e nocivi e i fondi sono per progetti e misure di tipo tecnologico che permettano agli utenti di far fronte a contenuti indesiderati e nocivi e di gestire i messaggi spam ricevuti; la terza azione riguarda la promozione della creazione di un ambiente sicuro on line ed offre sostegno finanziario a progetti in materia di autoregolamentazione finalizzati alla definizione di codici di condotta tranfrontalieri; un’ulteriore misura del programma europeo punta a sensibilizzare l’uso sicuro di Internet e verte su varie categorie di contenuti illegali, indesiderati e nocivi (ad es. Contenuti considerati inadatti ai bambini e contenuti razzisti e xenofobi), si affianca a progetti che trattino problematiche riguardanti la tutela dei consumatori, la protezione dei dati e la sicurezza delle reti e dell’informazione. Possono presentare progetti e partecipare al bando tutte le persone giuridiche, enti, aziende, con sede in uno degli Stati membri dell’Unione europea modulistica è reperibile sul sito Internet http://ec. Europa. Eu/saferinternet . “Mi sento di segnalare l’importanza anche del progetto Child Safety Mobile Phone che,” spiega l’on Muscardini,” affronta la stesso problema per un uso sicuro dei cellulari, in particolare per i bambini. E’ noto infatti che con un clik si può accedere a decine di migliaia di foto o filmati di pornografia estrema, che ormai può essere diffusa anche con il cellulare. Le possibilità create dalle nuove tecnologie nel settore pedopornografico erano inimmaginabili soltanto qualche anno fa. Ogni civiltà educa al delicato rapporto amore-sesso e lo trasmette con cura ai bambini e agli adolescenti. Noi ‘moderni’ abbiamo lasciato questo compito agli speculatori della pornografia di Internet e non siamo nemmeno capaci di renderci conto degli effetti sciagurati che può provocare. Lodevole quindi il tentativo di porre ostacoli all’invasione caotica e travolgente di questo tipo di immagini nei confronti dei minori. Esistono sul mercato delle tecnologie che vanno in questa direzione, come la cosiddetta ‘Navigazione differenziata’, responsabilizzando le famiglie e consentendo ad esse di individuare la fonte del materiale pornografico e ai diffusori di tale materiale di capire se il ricevente è un minore. Ciò è molto importante perché l’inoltro di materiale inadatto a minori comporta una riconosciuta ed immediata responsabilità penale del mittente. La mia campagna elettorale prosegue su temi e iniziative concrete come questa al servizio delle famiglie”. .  
   
   
CROAZIA: L’AFFLUSSO DEGLI INVESTIMENTI ESTERI DIRETTI È SALITO DEL 32,4%  
 
Zagabria, 14 aprile 2008 - La Banca Centrale ha reso noto che l’afflusso di investimenti esteri diretti ha raggiunto i 3,63 mld Eur nel 2007, pari a un +32,4% a/a. La maggior parte degli Ide nel Paese è giunta nel primo semestre, con una crescita del 75,1% a/a, attestandosi sui 2,82 mld Eur. Nel secondo semestre, l’afflusso di investimenti esteri diretti è sceso del 7. 8% a/a, collocandosi a 1,25 mld Eur, spiegabile con fattori esterni legato al rischio sempre maggiore avversione al rischio degli investitori dopo la crisi dei mutui negli Stati Uniti e da fattori politici, legati alle elezioni parlamentari di novembre. La quota più alta di investimenti complessivi nel 2007 (57,9% degli Ide totali nel 2007, a fronte del 63,5% dell’anno precedente) ha avuto investimenti azionari netti, cresciuti del 20,9% a/a a 2,1 mld Eur. I guadagni reinvestiti sono scesi del 29,1% a/a a 494,7 mln Eur, riducendo la quota nell’afflusso totale di Ide alla spesa di altro capitale. L’altro capitale è cresciuto di più di due volte e mezza a 1,03 mld Eur, attribuibile al più alto piano intersocietario. Secondo l’analisi sugli investimenti nel settore, la maggior parte degli investimenti azionari e guadagni reinvestiti sono andati all’intermediazione finanziaria, con l’eccezione delle assicurazioni e dei fondi pensione, che ammontano a 1,59 mld Eur nel 2007, pari a un +52,7% a/a, seguito dal commercio all’ingrosso e su commissione con 208,8 mld Eur, pari ad un aumento del 67,3% a/a. La maggior parte degli investimenti proviene da Austria e Olanda, rispettivamente con 2,19 mld Eur e 257,7 mln Eur nel 2007. .  
   
   
ALBANIA: NEI PROSSIMI 4 ANNI 2 MLD $ PER LA COSTRUZIONE DELLA RETE STRADALE  
 
Tirana, 14 aprile 2008 - Secondo il Ministero dei trasporti, per la costruzione di una nuova rete stradale nel Paese saranno necessari 2 mld di dollari. Parte dei fondi proverranno dal bilancio statale, mentre la quota rimanente sarà ottenuta attraverso donor e investitori istituzionali. Quest’anno il governo ha commissionato approssimativamente 500 mln $ per progetti infrastrutturali chiave. Se verrà mantenuto questo tasso di investimenti, il Paese sarà in grado di raggiungere alti standard per la rete stradale entro 4-5 anni. Gli investimenti stranieri vengono ostacolati da infrastrutture stradali povere; inoltre, a causa del debole accesso al mercato, l’economia perde milioni di euro all’anno. .  
   
   
BULGARIA: 31 MLN EUR PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE  
 
Sofia, 14 aprile 2008 - Il vice Ministro dell’economia Nina Radeva ha annunciato che il bilancio statale fornirà complessivamente 31 mln Eur per migliorare l’efficienza energetica delle piccole e medie imprese quest’anno e il prossimo. I fondi finanzieranno i progetti delle Pmi che usano energia solare e biotermale e per acquistare attrezzature che migliorino l’efficienza energetica delle imprese. Il direttore dell’Agenzia per l’efficienza energetica, Tasko Ermenkov, ha spiegato che è previsto un incremento dell’1% dell’efficienza entro il 2016, riducendo così di 630mila tonnellate il consumo di petrolio equivalente. Le misure per raggiungere l’obiettivo includono le regolamentazioni nel settore dei trasporti, considerato come un ambito ad uso intensivo di energia. Secondo il Ministro dell’energia Milko Kovachev, il Paese utilizza dal 50% al 100% di energia in più per unità di produzione rispetto alla media europea. .  
   
   
AMMONTARE DI BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 14 aprile 2008 - Il Mef, comunica l´ammontare dei Btp che verranno offerti nell´asta del prossimo 15 aprile. - Buoni del Tesoro Poliennali decorrenza - scadenza :1º febbraio 2003/1º agosto 2013; quindicesima tranche ammontare nominale massimo dell´emissione : 2. 000 milioni di euro decorrenza - scadenza :1º febbraio 2004/1º agosto 2014; quindicesima tranche ammontare nominale massimo dell´emissione : 2. 000 milioni di euro Viene indicato un importo massimo delle emissioni, in quanto, come già comunicato, il meccanismo di collocamento utilizzato sarà quello dell´asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo di aggiudicazione e della quantità emessa. .  
   
   
NASCE BANCA ITALO-RUSSA  
 
Mosca, 14 aprile 2008 - Il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha accolto nella propria residenza di Novo-ogarjevo una nutrita delegazione dell´imprenditoria italiana. Lo rendono noto i mezzi di informazione russi. All´incontro hanno preso parte i rappresentanti delle più importanti realtà imprenditoriali italiane operative nel territorio della Russia, tra cui Todini Finanziaria, Eni, Enel, Indesit, Ferrero. Il presidente uscente ha rilevato l´importanza degli investimenti italiani nella Federazione Russa, in particolare nel settore energetico, nonché il generale miglioramento del clima finanziario russo, testimoniato dal raddoppio degli Ide (investimenti diretti estero) su base annua. L´incontro ha fatto da palcoscenico all´annuncio della creazione di una banca investimenti italo-russa a partecipazione paritaria. Entreranno nell´istituto il gruppo Intesa-san Paolo, la Gazprombank, la Vneshekonmbank (Veb), alcune compagnie energetiche italiane e imprese russe già attive sul mercato italiano. La creazione del nuovo istituto dovrebbe perfezionarsi già entro il 2008. .  
   
   
INTESA SANPAOLO: IL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA APPROVA IL BILANCIO 2007  
 
Torino, Milano, 14 aprile 2008 – Il Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, riunitosi in data 11 aprile sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha approvato il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2007, che hanno registrato un utile netto pari rispettivamente a 5. 811 milioni di euro (4. 622 milioni del 2006) e a 7. 250 milioni (4. 707 milioni del 2006). Con lettera del 19 marzo 2008, Consob ha chiesto di fornire informazioni relative a: a) esposizione ai mutui subprime; b) operatività svolta attraverso Special Purpose Entities (Spe); c) strumenti finanziari derivati di negoziazione con la clientela. Secondo le indicazioni Consob, l’informativa relativa alle lettere a) e b) è stata riportata nel progetto di bilancio 2007 (d’impresa e consolidato di Gruppo) approvato dal Consiglio di Gestione il 20 marzo scorso; mentre l’informativa di cui alla lettera c) doveva essere resa al mercato - esclusa la parte già riportata nel predetto progetto di bilancio - nel comunicato stampa relativo all’approvazione del bilancio 2007 da parte del Consiglio di Sorveglianza. Con riferimento alla lettera a), le informazioni e i dati relativamente all’esposizione ai mutui subprime sono stati forniti nel bilancio 2007 nell’ambito della Nota integrativa del bilancio consolidato, Parte E: Informativa sui rischi di mercato, capitolo “I prodotti strutturati di credito”. Si precisa che le attività finanziarie con sottostante mutui subprime detenuti in gestione o in amministrazione da società del Gruppo per conto della clientela avevano al 31 dicembre 2007 un valore nominale di 6 milioni di euro e quelle di pertinenza di fondi pensione avevano un valore nominale di 15 milioni. Per quanto riguarda la lettera b), l’informativa circa le special purpose entities è stata fornita nell’ambito della Nota integrativa del bilancio consolidato, Parte E: Informativa sui rischi di mercato, capitolo “Informativa circa l’operatività svolta attraverso Special Purpose Entities (Spe)”. Di seguito si riporta l’informativa relativa alla lettera c). I. Descrizione dell ’operatività in derivati di negoziazione svolta con la clientela, indicando inoltre i rischi di mercato e di controparte assunti. In merito a tale informativa, è stata inserita in calce alla Tabella 2. 2. Della Parte B della Nota Integrativa consolidata – Informazioni sullo stato patrimoniale – Attivo: “Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione debitori/emittenti”, una nota concernente la descrizione dell’operatività in derivati di negoziazione svolta con la clientela, indicando inoltre i rischi di mercato e di controparte assunti. Un’analoga nota è stata inserita nella corrispondente tabella del bilancio d’impresa. Ii. Il valore nozionale e la composizione della consistenza degli strumenti derivati di cui alla Voce 20. “Attività finanziarie detenute per la negoziazione” dell’attivo patrimoniale, distinguendo tra prodotti plain vanilla e prodotti strutturati, segnalando per tale ultima categoria il numero dei clienti complessivamente coinvolti e la quota ascrivibile ai soggetti maggiormente esposti. Come risulta dalla tabella 2. 1 della Parte B della Nota integrativa consolidata del Bilancio 2007, il fair value degli strumenti derivati di negoziazione ammonta a 19. 993 milioni (8. 785 milioni nel bilancio d’impresa), di cui 1. 364 milioni stipulati con clientela (478 milioni nel Bilancio d’impresa). Il valore nozionale di tali derivati è pari a 40. 131 milioni (26. 841 milioni nel Bilancio d’impresa). Come al punto i. , nella definizione di clientela sono stati considerati i rapporti con la “clientela” retail, imprese non finanziarie ed enti pubblici, escludendo, quindi, le istituzioni creditizie, le imprese finanziarie e le assicurazioni. Di questi derivati, il nozionale dei contratti plain vanilla alla data di riferimento era pari a 25. 715 milioni (19. 4 12 milioni nel Bilancio d’impresa) e quello degli strutturati a 14. 416 milioni (7. 429 milioni nel Bilancio d’impresa). In questa rilevazione sono stati considerati “strutturati” i contratti costituiti dalla combinazione di più strumenti derivati elementari. Infine, si segnala che i clienti controparti di derivati strutturati erano al 31 dicembre 2007 n. 6. 786 (di cui n. 4. 663 della Capogruppo) e che il fair value dei contratti della specie in essere con i 10 clienti più esposti era di 213 milioni (51 milioni quello dei primi 10 clienti della Capogruppo). Iii. Le modalità di contabilizzazione e la quantificazione delle commissioni upfront riconosciute alla clientela. Per predisporre questa rilevazione si sono intesi per “upfront” i flussi di cassa liquidati tra le parti alla data di decorrenza del contratto derivato. La Banca e le società del Gruppo rilevano tali flussi nell’ambito delle attività e passività finanziarie di negoziazione (voce 20 dell’Attivo e voce 40 del Passivo patrimoniale), con successiva valutazione dello strumento finanziario al fair value con contropartita alla voce 80 del Conto economico. Nell’esercizio 2007 alla clientela, come sopra definita, sono stati corrisposti upfront per 28 milioni (18 milioni dalla Capogruppo). Dagli importi indicati sono stati esclusi quelli delle fattispecie di cui al paragrafo successivo. Iv. L’indicazione della nuova produzione e delle chiusure di derivati realizzate nell’esercizio 2007 (valori nozionali), sempre distinguendo tra prodotti plain vanilla e strumenti strutturati e precisando altresì l’entità delle eventuali ristrutturazioni effettuate ed i relativi proventi e oneri. Ferme restando le altre definizioni sopra fornite, per ristrutturazione si è intesa la chiusura anticipata di un derivato con contestuale apertura di un nuovo derivato avente caratteristiche diverse con la stessa controparte. La nuova produzione dell’esercizio 2007 ha avuto un valore nozionale di 63. 722 milioni (48. 471 milioni per la Capogruppo), di cui il nozionale relativo a derivati strutturati è stato di 6. 678 milioni (4. 349 milioni per la Capogruppo). Nello stesso periodo il nozionale delle chiusure è stato di 53. 561 milioni (39. 083 milioni per la Capogruppo), di cui il nozionale relativo a derivati strutturati è stato di 6. 533 milioni (4. 126 milioni per la Capogruppo). Si segnala che gran parte della nuova produzione come pure delle chiusure è costituita da derivati plain vanilla - aventi normalmente durata inferiore all’anno - di copertura del rischio di cambio di operazioni commerciali ricorrenti nel corso dell’anno. Infine, le operazioni di ristrutturazione concluse nel 2007 avevano un nozionale pari a 7. 367 milioni (4. 408 milioni per la Capogruppo). I flussi finanziari di queste operazioni sono stati sostanzialmente pareggiati. Si ricorda che i nuovi derivati stipulati nell’ambito di accordi di ristrutturazione - come tutti i derivati - sono valutati al fair value. V. Il valore nozionale e la composizione della consistenza degli strumenti derivati di cui alla Voce 40. “Passività finanziarie di negoziazione” del passivo patrimoniale, distinguendo tra prodotti plain vanilla e prodotti strutturati. Circa gli strumenti derivati di cui alla Voce 40. Del passivo patrimoniale, il valore nozionale dei derivati stipulati con la clientela al 31 dicembre 2007 era pari a 30. 057 milioni (21. 408 milioni nel Bilancio d’impresa). Di questi derivati, il nozionale dei contratti plain vanilla con la clientela era pari a 25. 123 milioni (18. 888 milioni nel bilancio d’impresa) e quello degli strutturati a 4. 934 milioni (2. 520 milioni nel bilancio d’impresa). Il concetto di “clientela” è lo stesso di cui al punto ii. , come pure quello di contratti “strutturati”. Vi. L’illustrazione delle metodologie di calcolo del fair value dei precitati strumenti finanziari derivati di negoziazione. Per quanto concerne le diverse metodologie di calcolo del fair value degli strumenti finanziari derivati in generale, si rinvia alla Nota integrativa del bilancio consolidato, Parte E: Informativa sui rischi di mercato, capitoli “Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie” e “In dettaglio: i metodi di valutazione”. Vii. Le modalità di contabilizzazione e la quantificazione delle commissioni upfront percepite da controparti terze. Il concetto di “upfront” è lo stesso di cui al punto iii. , cioè un flusso di cassa liquidato tra le parti alla data di decorrenza del contratto derivato. La Banca e le società del Gruppo rilevano tali flussi tra le attività e passività finanziarie di negoziazione (voce 20 dell’Attivo e, nel caso specifico, voce 40 del Passivo patrimoniale), con successiva valutazione degli strumenti finanziari al fair value, con contropartita alla voce 80 del Conto economico. Nell’esercizio 2007 dalla clientela, come sopra definita, sono stati percepiti upfront per 38 milioni (24 milioni dalla Capogruppo). Viii. Le modalità di determinazione e l’ammontare delle rettifiche di valore per rischio di controparte (clientela) su prodotti derivati nonché le eventuali riprese di analoga natura, confluite nel conto economico. Nel caso di strumenti derivati Otc, la determinazione del fair value dipende non solo dai fattori di mercato e dalla natura del contratto (durata, forma tecnica, ecc. ), ma anche dalla qualità creditizia della controparte. In particolare, per i derivati si considera: mark-to-market, ossia il pricing effettuato con le curve risk-free; fair value, che tiene conto del rischio creditizio di controparte e delle esposizioni future del contratto. La differenza tra fair value e mark-to-market - il cosiddetto Credit Risk Adjustment (Cra) - coincide con il valore scontato ad oggi della perdita futura attesa, tenendo conto del fatto che l´esposizione futura ha una variabilità legata a quella dei mercati. L’applicazione della suddetta metodologia è la seguente: in caso di esposizione corrente positiva, il Cra viene calcolato a partire da quest´ultima, dagli spread di mercato e in funzione della vita media residua del contratto; in caso di esposizione corrente prossima allo zero o negativa, il Cra viene determinato assumendo che l´esposizione futura sia stimabile tramite i cosiddetti add-on factors di Basilea 2. Come già detto, il fair value degli strumenti finanziari derivati di negoziazione con la clientela è stato determinato tenendo conto, al pari di quanto viene fatto per tutti gli altri derivati Otc, della qualità creditizia delle singole controparti. Ciò ha comportato l’iscrizione a Conto economico, sui contratti in rimanenza al 31 dicembre 2007, di rettifiche prudenziali per un ammontare pari a 33 milioni (19 milioni a livello di Capogruppo). Ix. L’indicazione del numero e dell’ammontare delle esposizioni riclassificate nel corso del 2007 ad incaglio o sofferenza relative a clienti che hanno sottoscritto derivati Otc. Nel corso del 2007, n. 190 posizioni di clienti che avevano sottoscritto derivati Otc sono state riclassificate da “a andamento regolare” a “incaglio”, per un controvalore, dei derivati, di 12 milioni. Nello stesso periodo, n. 7 posizioni di clienti che avevano sottoscritto derivati Otc sono state riclassificate da “a andamento regolare” ovvero da “incaglio” a “sofferenza”, per un controvalore dei derivati inferiore a un milione. Nella sola Capogruppo, le riclassificazioni a incaglio sono state n. 159 per un controvalore dei derivati di 5 milioni. Quelle a sofferenza n. 3 per un’esposizione in derivati inferiore a un milione. X. L’indicazione delle eventuali ristrutturazioni, avviate e/o da intraprendere, delle esposizioni in derivati nei confronti della clientela, indicando la tipologia dei derivati oggetto di ristrutturazione e gli effetti sul conto economico dell’esercizio. Con riferimento alle esposizioni in derivati nei confronti della clientela, nell’ambito dell’attività ordinaria di gestione e monitoraggio del portafoglio, sono state attivate le seguenti iniziative: sui derivati di tasso, a partire dal giugno 2007, una serie di azioni volte a proporre alla clientela classificata al dettaglio (secondo la normativa Mifid) di estinguere o convertire in prodotti di protezione le posizioni non più coerenti con le politiche di commercializzazione che la Banca si è data; sui derivati di cambio, a partire dal gennaio 2008, quale conseguenza della scelta della Banca di non proporsi come controparte per operatività priva di adeguato sottostante di natura commerciale e finanziaria, si sta procedendo nei confronti di un limitato numero di clienti alla riduzione progressiva delle posizioni sino al loro azzeramento. Da tali attività non si prevedono particolari effetti sul conto economico. .  
   
   
INTESA SANPAOLO ADERISCE ALL’OPAS SU IMMOBILIARE LOMBARDA  
 
Torino, Milano, 14 aprile 2008 – Intesa Sanpaolo, su richiesta di Consob, informa di aver deliberato in data 11 aprile di apportare in adesione all’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio volontaria totalitaria (“Opas”), promossa da Fondiaria-sai sulle azioni ordinarie di Immobiliare Lombarda (“Il”), l’intera partecipazione detenuta in Il, pari all’ 8,11% del capitale sociale. Intesa Sanpaolo è addivenuta a tale deliberazione anche alla luce dei seguenti elementi riportati nella fairness opinion rilasciata da Leonardo & Co. Contenuta nel Comunicato dell’Emittente incluso nel Documento d’Offerta: dividendi attesi: le stime relative all’utile di Il non consentono di prevedere la distribuzione di dividendi nel breve termine, anche in considerazione delle necessità di autofinanziamento di Il a fronte dei progetti di sviluppo; mentre il titolo Milano Assicurazioni (Ma) - che costituisce il corrispettivo in azioni dell’Opas (circa il 70% del corrispettivo totale, con il restante 30% cash) - è caratterizzato da un dividend yield storico significativo, da un dividendo costantemente in crescita negli ultimi 5 anni ed interessanti prospettive di dividendo per i prossimi anni; andamento del titolo Il: le prospettive sull’andamento del titolo Il sono caratterizzate da significativa incertezza; liquidità del titolo Il: il titolo Il risulta dotato di scarse caratteristiche di “liquidabilità”, che verrebbero accentuate in prospettiva dalla riduzione del flottante conseguente all’Opas quand’anche non si pervenisse al delisting. Tale deliberazione è discesa inoltre dalle seguenti considerazioni: il corrispettivo dell’Opas, sebbene a sconto rispetto al Net Asset Value (“Nav”) di Il, è comunque a premio rispetto alle quotazioni di Il ante Opas, e peraltro lo sconto è del tutto in linea con quello registrato attualmente dalle quotazioni del settore immobiliare; il corrispettivo che Intesa Sanpaolo incasserebbe aderendo all’Opas - € 45 milioni circa, in cash e in azioni Ma - consentirebbe di realizzare, ai corsi di borsa di questi giorni, una plusvalenza di circa € 1,6 milioni rispetto al valore di bilancio di € 43,4 milioni circa dell’investimento in Il. In sintesi, l’adesione di Intesa Sanpaolo all’Opas riduce il profilo di rischio dell’investimento monetizzandone immediatamente una parte significativa (circa il 30%) e spostando la restante esposizione azionaria su di un titolo più redditizio, più liquido e meno volatile. La predetta deliberazione è stata assunta, con le particolari cautele imposte dall’art. 136 del Testo Unico Bancario, dal Consiglio di Gestione all’unanimità e con il voto favorevole di tutti i componenti del Consiglio di Sorveglianza. .  
   
   
BMPS DELIBERA AUMENTO DI CAPITALE PER 950 MILIONI DI EURO  
 
Siena, 14 aprile 2008 – Il consiglio di amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, in attuazione totale della delega conferita dall´assemblea straordinaria dei soci il 6 marzo 2008, ha deliberato un aumento di capitale sociale mediante emissione a pagamento, con sovrapprezzo, di n. 295. 236. 070 azioni ordinarie, con godimento 1° gennaio 2008, del valore nominale di Euro 0,67 cadauna, ad un prezzo unitario di emissione di Euro 3,218 e, quindi, per un importo complessivo di Euro 950. 069. 673,26. L´aumento di capitale, con esclusione del diritto di opzione, è riservato in sottoscrizione a una società del gruppo J. P. Morgan Chase & Co. , che utilizzerà le nuove azioni a copertura del prestito convertibile (Fresh), la cui emissione è stata annunciata dalla stessa Jpmorgan l’8 aprile 2008. Per effetto di un contratto di usufrutto tra la Bmps e Jpmorgan, quest´ultima rinuncia, verso corrispettivo, al diritto di voto e al diritto al dividendo sulle nuove azioni. L´usufrutto si estingue in caso di conversione del prestito convertibile Fresh. Per effetto della delibera adottata, il capitale sociale di Bmps risulterà diviso in n. 2. 752. 500. 706 azioni ordinarie, per un ammontare in valore nominale pari a Euro 1. 844. 175. 473,02. L´aumento di capitale si inserisce nel contesto del piano di finanziamento a supporto dell´acquisizione di Banca Antonveneta da parte di Bmps. .  
   
   
BANCA POPOLARE DI INTRA HA APPROVATO IL BILANCIO 2007 UTILE NETTO CONSOLIDATO DELL’ESERCIZIO € 19,8 MILIONI IN DISTRIBUZIONE UN DIVIDENDO DI € 0,10 PER AZIONE  
 
Verbania Intra, 12 aprile 2008 - L´assemblea dei Soci della Banca Popolare di Intra, tenutasi in data il 12 aprile sotto la presidenza del Prof. Luigi Fumagalli, ha approvato in seduta ordinaria il Bilancio civilistico al 31 dicembre 2007, prendendo atto del Bilancio consolidato 2007, sottoposti a revisione contabile da parte della Società Pricewatherhousecoopers S. P. A. L’assemblea ha inoltre approvato la proposta del Consiglio di Amministrazione della Banca di distribuire un dividendo di € 0,10 per azione attuando la seguente ripartizione dell’utile netto di Bilancio di € 15. 211. 633: alla riserva legale 5% come da Statuto € 760. 582; alla riserva indisponibile (art. 6, 1° comma Dlgs 38/2005) € 222. 555; agli azionisti per l’assegnazione del dividendo € 5. 629. 131; a copertura delle perdite pregresse € 8. 599. 365. Si informa che le azioni di Banca Popolare di Intra in circolazione sono complessivamente n. 56. 291. 308 e che il relativo dividendo, corrispondente ad un payout del 37% circa, verrà messo in pagamento a partire dal 24 aprile p. V. Con stacco in data 21 aprile 2008. Gli azionisti potranno incassare il dividendo presso i rispettivi intermediari. Per effetto della distribuzione il Patrimonio netto della Banca si collocherà ad € 253. 156. 480. L’assemblea degli Azionisti ha destinato alla “Fondazione Banca di Intra – Onlus” tutti i fondi di beneficenza ed i fondi per borse di studio presenti nel bilancio della Banca ad ulteriore contributo nel perseguimento dei suoi scopi sociali ed etici al servizio del Territorio. L’assemblea degli Azionisti ha infine confermato nella carica di Amministratori i signori Dr. Marcellino Bortolomiol, Dr. Innocente Nardi e Dr. Diego Carraro già cooptati dal Consiglio di Amministrazione su proposta del socio di maggioranza. Il curriculum vitae dei Consiglieri eletti è già disponibile sul sito internet della Banca. .  
   
   
UBI BANCA: IL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA APPROVA I BILANCI AL 31 DICEMBRE 2007  
 
Brescia, 14 aprile 2008 - Il Consiglio di Sorveglianza, riunitosi in data 11 aprile, ha approvato i bilanci individuale e consolidato di Ubi Banca al 31 dicembre 2007, come predisposti dal Consiglio di Gestione del 26 marzo 2008 ed ha altresì condiviso la proposta di sottoporre all’Assemblea dei Soci, convocata in prima convocazione il 29 aprile 2008 e in seconda convocazione il 10 maggio 2008, la corresponsione di un dividendo unitario di € 0,95 alle 639. 145. 902 azioni che compongono il capitale sociale di Ubi Banca. Tale dividendo, se approvato, verrà messo in pagamento a partire dal 19 maggio prossimo con valuta 22 maggio 2008. .  
   
   
IFIL: PERFEZIONATO L’INVESTIMENTO IN VISION INVESTMENT MANAGEMENT  
 
Torino, 14 aprile 2008 - E’stato perfezionato l’ 11 aprile l’investimento di € 58 milioni (Us$ 90 milioni), già annunciato il 20 febbraio scorso, relativo alla sottoscrizione del prestito obbligazionario con obbligo di conversione che consentirà al Gruppo Ifil di diventare entro il 2013 azionista di una quota pari al 40% circa del capitale di Vision Investment Management, uno dei principali “alternative asset manager” dell’area asiatica. .  
   
   
PIRELLI: IL PATTO DI SINDACATO PRESENTA LA LISTA PER IL NUOVO CDA  
 
Milano, 14 aprile 2008 - Il Sindacato di Blocco Azioni Pirelli & C. Spa comunica di aver presentato in data 11 aprile una lista con 20 candidati al Consiglio di Amministrazione di Pirelli & C. Spa, il cui rinnovo è all´ordine del giorno dell´Assemblea degli Azionisti convocata per il 28 aprile (in prima convocazione) e il 29 aprile (in seconda convocazione) 2008. Si riporta, di seguito, la lista dei candidati: 1) Marco Tronchetti Provera; 2) Carlo Alessandro Puri Negri; 3) Alberto Pirelli; 4) Carlo Acutis (indipendente); 5) Gilberto Benetton; 6) Alberto Bombassei (indipendente); 7) Enrico Tommaso Cucchiani; 8) Luigi Campiglio (indipendente); 9) Berardino Libonati (indipendente); 10) Giulia Maria Ligresti; 11) Renato Pagliaro; 12) Massimo Moratti; 13) Giovanni Perissinotto; 14) Giampiero Pesenti (indipendente); 15) Luigi Roth (indipendente); 16) Carlo Secchi (indipendente); 17) Giampio Bracchi (indipendente); 18) Marco Lacchini (indipendente); 19) Gustavo Piga (indipendente); 20) Alessandro Zattoni (indipendente). Inoltre, i partecipanti al Patto proporranno all´Assemblea degli Azionisti di: determinare in 20 il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione; fissare in tre esercizi, e dunque fino all´assemblea convocata per l´approvazione del bilancio al 31 dicembre 2010, la durata del nominando Consiglio di Amministrazione; stabilire in massimi 1,2 milioni di euro il compenso complessivo annuo del Consiglio di Amministrazione (ai sensi dell´art. 2389, comma 1, codice civile), importo da ripartire tra i suoi componenti in conformità alle deliberazioni che saranno in proposito assunte dal Consiglio stesso. La documentazione richiesta dalla vigente disciplina, presentata unitamente alla lista, sarà messa a disposizione del pubblico a cura della Società. I partecipanti al Patto, infine, comunicano che proporranno all´Assemblea degli Azionisti la nomina di Paolo Domenico Sfameni alla carica di sindaco effettivo di Pirelli & C. Spa, in sostituzione del dimissionario Paolo Francesco Lazzati. .  
   
   
GLOBALIZZAZIONE ADDIO? TORNA A MILANO IL FORUM INTERNAZIONALE ECONOMIA E SOCIETA´ APERTA  
 
Milano, 14 aprile 2008 - Da lunedì 12 a mercoledì 14 maggio si svolgerà a Milano la seconda edizione di Economia e società aperta, il forum internazionale organizzato da Bocconi e Corriere della Sera. Tema di quest´anno è Globalizzazione addio? L´edizione 2008 - che ha già fatto tappa a Parigi lo scorso marzo e sarà a Madrid il prossimo ottobre - vedrà da lunedì 12 a mercoledì 14 maggio la città di Milano aprirsi al dibattito sulla liberalizzazione dei mercati, sui processi di globalizzazione nella finanza, nell´industria, nel commercio, nel capitale umano, senza trascurare questioni trasversali, quali la legalità e lo sviluppo complessivo della società. Una riflessione appropriata, in un momento storico di apparente ritorno verso tentazioni di chiusura protezionistica incoraggiate dal rallentamento economico, dalle turbolenze dei mercati finanziari e dall´aumento dell´incertezza. Quest´anno il Forum vedrà in programma : l´evento inaugurale; 5 dibattiti all´Università Bocconi; 3 seminari alla Triennale, alla Casa della Carità, al Museo della Sc! ienza e della Tecnologia; 2 appuntamenti culturali alla Sala Buzzati - Corriere della Sera. ò Il programma del forum è consultabile al sito www. Economiaesocieta. Org .  
   
   
ASTA BOT DEL 10 APRILE  
 
Asta di metà mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento 15/04/2008 Durata gg. 91 365
Prezzo medio ponderato 99,001 96,152
Ritenuta fiscale 12,5% 0,12487 0,481
Arrotondamento 0,00412 -0,003
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,13 96,63
Rendimento semplice netto 3,47 3,44
Rendimento composto netto 3,52 3,44
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,10 0,30
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,23 96,93
Rendimento semplice (minimo) 3,07 3,12
Rendimento composto netto (minimo) 3,11 3,12
* Bot Flessibile Fonte Assiom
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FONDAZIONI A CONFRONTO: A MILANO IL SYMPOSIUM EFC CON IL GOTHA DELLA FILANTROPIA EUROPEAN FOUNDATION CENTRE. AD OSPITARLO PER LA PRIMA VOLTA, A MILANO, FONDAZIONE CARIPLO.  
 
 Milano, 14 aprile 2008 - Al simposio, riservato agli operatori, hanno partecipato l,’ 8 e il 9 aprile oltre che Giuseppe Guzzetti e Piermario Vello, rispettivamente Presidente e Segretario Generale di Fondazione Cariplo, anche autorevoli rappresentanti del mondo della filantropia; tra questi: John R Healy, Former Chief Executive Officer, Atlantic Philanthropies, Lisa Jackson, Vice-president Research, Center for Effective Philanthropy, Gerry Salole, Chief Executive, European Foundation Centre. Se le fondazioni vogliono essere davvero corpi intermedi della società - capaci di intervenire in base alla logica della sussidiarietà, nel perseguire la loro mission filantropica - devono essere organizzate superbamente, puntando su leader autorevoli, ma anche con strategie attentamente concepite e personale preparato, e un alto standard gestione. Questo simposio esplorerà le possibilità di collaborazioni e offrirà l’occasione per condividere le esperienze, contribuendo a quello che promette di essere uno scambio virtuoso di punti di vista e approcci. “Il miglioramento può essere realizzato solo attraverso un costante lavoro di apprendimento e di innovazione – ha ricordato stamattina in apertura dei lavori il presidente Giuseppe Guzzetti - misurando i progressi compiuti. Per stare al passo coi tempi occorre essere attrezzati per essere professionisti della filantropia, confrontando le esperienze di altri Paesi e facendo rete” “Per conoscere le aspettative dei nostri stakeholder e rispondervi meglio negli ultimi due anni abbiamo attivato una serie di processi: –ha spiegato il segretario Generale della Fondazione Cariplo, Piermario Vello - nel 2006, una ricerca sulla notorietà e la percezione che le persone hanno di noi ci ha fornito una serie di interessanti strumenti valutativi per migliorarci; nel 2007, abbiamo realizzato una ricerca di Customer Satifaction per raccogliere consigli da parte dei nostri principali interlocutori: gli enti del Terzo Settore. La Fondazione Cariplo ha inoltre deciso di intraprendere un percorso di eccellenza, durante il quale vuole avviare progetti volti al miglioramento dei processi e delle sue attività. Per fare questo ha adottato un modello manageriale di riferimento, il modello dell’European Foundation for Quality Management (Efqm). Il percorso prevede momenti periodici di autodiagnosi e un costante lavoro per far crescere le persone e per renderle sensibili ai bisogni delle organizzazioni e della società civile” La Fondazione Cariplo è membro sostenitore dell’European Foundation Centre, un’associazione europea che ha come obiettivo quello di rafforzare e diffondere la filantropia organizzata, che è inserita e supporta la società civile, in Europa e nel mondo. Con la propria azione, l’Efc si propone di collaborare a supportare le iniziative filantropiche indipendenti, responsabili e sostenibili della nuova Europa, specialmente laddove il fondamentale diritto umano di associare i capitali privati per il bene pubblico necessita di sostegno. La vision dell’European Foundation Centre è quella di una comunità filantropica informata, ispirata, indipendente, impegnata nella ricerca di soluzioni innovative alle più importanti sfide che l’umanità deve affrontare, a livello europeo e mondiale. .  
   
   
IL BILANCIO DELLA PROVINCIA DI BOLZANO SUPERA L´ESAME DEL PATTO DI STABILITÀ CON IL GOVERNO  
 
Bolzano, 14 aprile 2008 - E´ arrivata da Roma l´intesa sul patto di stabilità per il 2008. “Il governo centrale ha accolto le nostre richieste che si configurano nel pieno rispetto delle prescrizioni statali”, sottolineano con soddisfazione il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l’assessore alle Finanze Werner Frick. La lettera del ministero dell’Economia “chiude” le trattative sul patto di stabilità interno per quanto riguarda la Provincia di Bolzano. "Dopo lunghe trattative – commentano Durnwalder e Frick - il Governo ha deciso di non far ricadere all’interno del patto di stabilità quei settori e quei servizi che a livello nazionale vengono svolti dallo Stato, ma che in Alto Adige figurano tra le competenze provinciali. In questo modo abbiamo evitato alcuni tagli importanti. " Il riferimento va in primo luogo alle spese per la sanità, il personale scolastico, le pensioni di invalidità e le finanze locali. Inoltre la Provincia ha saputo far valere le sue ragioni anche in merito ad ulteriori 60 milioni € del bilancio 2008 - destinati in gran parte all´assunzione di nuove competenze delegate e alle spese per la Libera università di Bolzano - che non saranno quindi sottoposti ai vincoli del patto di stabilità con il Governo. "Il tutto è demandato a uno specifico patto di stabilità tra la Provincia e la Lub, che è in fase di stesura e prossimamente arriverà alla firma", spiega l´assessore Frick. Circa il 50% delle uscite provinciali è sottoposto invece al limite massimo di spesa dettato dal patto di stabilità con lo Stato. La Provincia può però esibire un altro significativo punto positivo, fa notare Frick: un leggero aumento della soglia massima consentita della quota vincolata per spese di investimento e spese correnti, passata dal 2,5% del 2007 al 2,65% di quest´anno. Rispetto all´anno scorso il bilancio provinciale 2008 registra pertanto un aumento effettivo che, depurato dall´inflazione, si attesta su un +2% rispetto al bilancio del 2007, il che rende possibile proseguire sulla strada dei finanziamenti prioritari già delineati dalla Giunta. "Dobbiamo ringraziare di questa situazione l´affidabilità economica della nostra realtà e il senso di responsabilità dei contribuenti altoatesini", aggiunge Frick. I settori strategici degli investimenti della Provincia nel 2008 sono la sanità e le politiche sociali, i Comuni, l´istruzione e l´innovazione: i relativi mezzi finanziari sono cresciuti sopra la media dall´inizio dell´attuale legislatura. .  
   
   
ELEZIONI REGIONALI 2008. IL SISTEMA DI RACCOLTA E COMUNICAZIONE DEI DATI IN SICILIA  
 
Palermo, 14 aprile 2008 - In occasione delle elezioni regionali del 13 e 14 aprile 2008 nei locali dell’Assessorato Regionale alle Autonomie Locali in via Trinacria, 36 - Palermo, sarà allestita una sala stampa. In virtù del calendario di scrutinio, che prevede si inizi con Camera e Senato e solo alla fine si proceda con lo spoglio delle schede relative all´elezione del Presidente della Regione e dei Deputati dell´Ars, si rende noto che la sala stampa sarà aperta a partire dalle ore 21,00 di lunedì 14 aprile. In sala stampa i giornalisti accreditati potranno seguire esclusivamente l´andamento dello scrutinio inerente le Elezioni Regionali. Nessun dato relativo alle elezioni politiche affluirà agli uffici elettorali regionali. I giornalisti che desiderino accreditarsi potranno farlo inviando, entro le ore 14 di domenica 13 aprile, una e mail al servizio elettorale della Regione Siciliana ai Sig. Ri Gaetano Balistreri (e-mail: gaetano. Balistreri@regione. Sicilia. It) e Domenico Mascellino (e-mail: mimmo. Mascellino@virgilio. It). Per chi preferisse seguire l´andamento dello scrutinio dalla propria redazione il Servizio Elettorale della Regione, in collaborazione con l´Assessorato regionale al Bilancio e con le società Sicilia eServizi e Sicilia eInnovazione, ha predisposto un sistema di elaborazione e pubblicazione dei dati in tempo reale, attraverso un link sulla home page del sito ufficiale della Regione Siciliana www. Regione. Sicilia. It. Per ricevere i giornalisti accreditati, oltre al personale del Servizio Elettorale della Regione, saranno presenti in sala stampa anche i giornalisti dell´Ufficio Stampa della Presidenza della Regione. .  
   
   
UN´IMPRESA SENZA SPOSTARSI DA CASA, UN CANTIERE EDILE IN 20 GIORNI  
 
Cagliari, 14 Aprile 2008 - La Giunta regionale ha introdotto l’ 11 aprile le norme sulla semplificazione e l´accelerazione dei procedimenti amministrativi relativi alle attività economiche e produttive di beni e servizi. Con una circolare è stata data attuazione all´articolo 1 della Finanziaria regionale 2008 (i commi dal 16 al 30), che consente alle imprese di ridurre drasticamente i tempi di attesa per l´avvio di un cantiere o di una qualunque attività imprenditoriale. Da oggi, infatti, è possibile in Sardegna aprire un cantiere per la costruzione di un´officina, un laboratorio o un albergo, appena venti giorni dopo la richiesta delle autorizzazioni. Le direttive approvate dalla Giunta imprimono un´accelerazione agli adempimenti amministrativi per le attività produttive, abbattendo i tempi della burocrazia così drasticamente come non accade in nessun altra regione italiana. I perni della riforma saranno i Suap, gli Sportelli unici per le attività produttive: nell´isola al momento sono 53 (10 in forma singola e 43 in forma associata), con il coinvolgimento di 348 Comuni su 377. I territori non ancora coperti fanno riferimento agli uffici competenti della Regione. Il Suap, dunque, diventa l´unico interlocutore dell´imprenditore e i tempi per l´avvio dell´attività di impresa non dipendono più dai tempi autorizzati dalla pubblica amministrazione. "È uno dei cambiamenti più significativi di questi quattro anni di amministrazione regionale - ha commentato il Presidente Renato Soru -. Ora si tratta di dare gambe al provvedimento introdotto con la Finanziaria 2008. C´è un capovolgimento nel rapporto tra la pubblica amministrazione e le imprese. Oggi la Giunta ha chiarito le norme approvate dal Consiglio regionale, ci sono tutte le direttive d´interpretazione". "In questi anni - ha spiegato Soru - ci siamo dati le infrastrutture di regole, come il Piano paesaggistico, il Piano di riassetto geologico, i Piani energetico, sanitario, dell´acqua, e così via: servivano a dare certezze nelle quali muoversi. Dentro queste regole, che pongono l´esigenza di tutelare e organizzare il bene comune, ci stanno i cittadini e le imprese. Una pubblica amministrazione che dà risposte dopo mesi o anni, non rispetta i cittadini e i loro diritti. Una pubblica amministrazione che chiede una quantità di carte e dati, anche quando sono già in suo possesso, non viene incontro ai cittadini e alle imprese". Soru ha poi sottolineato che "il ruolo delle imprese va valorizzato anche per favorire lo sviluppo, che passa per la responsabilità sociale e un maggiore coinvolgimento delle imprese stesse. A loro diciamo: ci sono queste regole, dentro di esse ci fidiamo di voi. Cioè passiamo da un´amministrazione che autorizza a un´amministrazione che si fida e che nello stesso tempo investe nel controllo, sanzionando però chi non rispetta le regole". Si riducono drasticamente i tempi, sia perché sarà possibile presentare domande e autocertificazioni on line al sito Internet Sardegnasuap o comunque attraverso i Suap presenti in tutto il territorio isolano, sia perché si danno tempi certi per il disbrigo delle pratiche: scaduti i termini, le imprese possono avviare automaticamente un cantiere o un´altra attività, assumendosi però le responsabilità previste dai Codici civile e penale. Successivamente, la Regione farà i dovuti accertamenti. Nei casi in cui sarà necessario provvedere ad un´analisi più approfondita della richiesta, verrà convocata una Conferenza di servizi con tempi "contingentati", durante la quale sarà esaminata la documentazione. Se un´amministrazione pubblica non interverrà alla seduta e le altre amministrazioni daranno invece parere positivo, anche il parere dell´Ente assente si intenderà come positivo e il titolare dell´impresa potrà dare inizio ai lavori. "È un cambiamento - ha aggiunto il Presidente Soru - che responsabilizza maggiormente la pubblica amministrazione nell´attività di controllo: penso, per esempio, alle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Crediamo che questo provvedimento libererà moltissime energie delle imprese e l´economia, dando la possibilità di creare nuova occupazione. Dentro le regole stanno meglio tutti, perciò i frutti non tarderanno ad arrivare". L´autocertificazione avverrà attraverso i moduli concordati tra Regione, Anci e associazioni di categoria. Le nuove norme non varranno per gli organismi non regionali, come le Sovrintendenze e i Vigili del fuoco, tuttavia è prevista una semplificazione alla documentazione oggi richiesta. Allo stesso tempo rimangono le norme di tutela (come quelle ambientali), seppur in misura minima. Sul fronte dei controlli, il Presidente Soru ha annunciato che "specializzeremo numerosi funzionari regionali. Sarà maggiormente coinvolto il Corpo forestale, per il quale la Giunta ha già previsto nuove assunzioni". .  
   
   
BERGAMO,847 MILIONI PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO 27 PROGETTI NELL´ACCORDO QUADRO PIU´ 34 CON IL PIANO INTEGRATIVO  
 
Milano, 14 aprile 2008 - Ventisette progetti già finanziati con oltre 847 milioni di euro, di cui 198 milioni di competenza di Regione Lombardia e 649 a carico di altri soggetti. Sono "i numeri" del primo piano di azione dell´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (Aqst) di Bergamo che coinvolge, oltre a Regione Lombardia, Provincia, Comune, Camera di Commercio e Università di Bergamo, le 8 Comunità Montane del territorio bergamasco e la Diocesi. Altri 34 progetti, elaborati con l´obiettivo di valorizzare il territorio orobico, costituiscono il piano d´azione integrativo che prevede interventi per i quali, pur in presenza di una condivisione di massima, non sono ancora stati compiutamente definiti tutti gli aspetti procedurali. L´accordo per la provincia di Bergamo, approvato nel febbraio scorso dalla Giunta regionale, è stato ora firmato dal presidente della Regione Roberto Formigoni e dagli assessori coinvolti in base alle materie di loro competenza: la vice presidente Viviana Beccalossi (Agricoltura), Marco Pagnoncelli (Qualità dell´Ambiente e presidente delegato del Comitato di Coordinamento dell´Accordo Quadro), Gian Carlo Abelli (Famiglia e Solidarietà Sociale), Davide Boni (Territorio e Urbanistica), Massimo Buscemi (Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo sostenibile), Raffaele Cattaneo (Infrastrutture e Mobilità), Massimo Corsaro (Industria, Piccola e Media Impresa e Cooperazione), Massimo Ponzoni (Protezione Civile, Prevenzione e Polizia Locale), Pier Gianni Prosperini (Giovani, Sport e Promozione dell´Attività Turistica), Gianni Rossoni (Istruzione, Formazione e Lavoro), Mario Scotti (Casa e Opere Pubbliche), Massimo Zanello (Culture, Identità e Autonomie della Lombardia). "L´azione di governo che Regione Lombardia ha messo a punto in questi anni - ha sottolineato il presidente Formigoni - è diventata un vero e proprio modello di riferimento. Con questo tipo di accordi vengono infatti puntualmente individuate le necessità di un territorio e vengono fornite risposte concrete, grazie all´apporto che tutti gli enti si impegnano a garantire. La Regione vuole infatti favorire lo sviluppo della provincia attraverso la valorizzazione delle esigenze del territorio, la pianificazione locale, indirizzando verso di esse le risorse dei piani finanziari regionali". Si tratta di una serie di interventi di qualità, funzionali a una strategia complessiva di sviluppo per il territorio. Il piano d´azione è stato elaborato utilizzando il metodo del partenariato locale. "In un mondo che corre - ha continuato il presidente Formigoni - la competizione è la regola e Regione Lombardia è a fianco delle provincia di Bergamo per reggere la concorrenza internazionale e aumentare la competitività e l´attrattività dei suoi territori". Soddisfatto anche l´assessore Pagnoncelli, secondo il quale "l´ottimo lavoro svolto in modo sinergico con le parti sociali consente di iniziare un percorso proficuo di collaborazione con gli enti locali" Dal 2001 ad oggi, infatti, in provincia di Bergamo si sono svolte numerose sessioni generali e tematiche del Tavolo Territoriale di Confronto. Tutte attività preparatorie per la definizione del testo dell´Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, le cui linee guida sono "Il turismo come progetto di sviluppo", "Una strategia per la mobilità sostenibile", "Qualità dell´ambiente come scelta strategica", "Il nuovo welfare locale, il patto sociale e la qualità dei servizi", "Infrastrutturazione integrata per lo sviluppo economico". Turismo - Tra gli interventi previsti per lo sviluppo del settore turistico, il più importante riguarda il rilancio occupazionale in Val Brembana tramite l´utilizzo sinergico delle strutture del Casinò, del Grand Hotel e delle Terme di San Pellegrino, inserito in un Accordo di Programma che comporterà investimenti per 132,7 milioni di euro, 10,5 dei quali al momento finanziati da Regione Lombardia. Nello stesso ambito sono inseriti il recupero dell´Accademia Carrara (5 milioni di euro, conclusione lavori marzo 2009), il restauro dell´Abbazia benedettina di San Paolo d´Argon (12 milioni di euro, fine lavori prevista per 2010), il Teatro sociale (10 milioni di euro, 2009), il Teatro Donizetti (21 milioni di euro, primavera 2011), il Politecnico delle Arti (ex centrale elettrica di Via Daste e Spalanca, 4,7 milioni di euro, dicembre 2013), la Cittadella dello Sport (Palatenda, via Monte Gleno, 1 milione di euro per primo lotto, costo totale 4 milioni di euro, in corso predisposizione progetto preliminare), la segnaletica di musei e piste ciclabili (1. 680. 000 euro, conclusione estate 2009). Infrastrutture - Per quanto concerne le infrastrutture, l´intervento più significativo è la Tramvia delle Valli - Linea 1, Valle Seriana, che sarà realizzata nel sedime dell´ex ferrovia e avrà un costo di 135 milioni di euro (lavori in corso nel tratto Bergamo-albino). Altro progetto avanzato e finanziato (77 milioni di euro) l´interporto di Montello per favorire il trasporto merci su rotaia. Per la tangenziale Sud saranno finanziate opere per 150 milioni di euro, conclusione prevista per il 2014. Intanto il tratto che collega Stezzano a Treviolo sarà completato entro il 2009 (corrisponde al 2° stralcio del primo lotto di lavori). Ambiente - In materia ambientale spicca la realizzazione del bosco in città a Bergamo, con investimenti per 22 milioni di euro. Welfare - Per il settore welfare, Aler Bergamo, nell´area interessata dalla realizzazione del Palatenda, finanzierà con 8 milioni di euro un pensionato studentesco di cui è già stato predisposto il progetto definitivo. Infrastrutturazione Integrata - Tra gli obiettivi previsti nell´area infrastrutturazione integrata c´è la nuova sede dell´Accademia e dei reparti territoriali della Guardia di Finanza (costo prima fase 37 milioni di euro), il recupero funzionale del complesso immobiliare "ex Colonia di Dalmine" a Castione della Presolana (11 milioni di euro). Piano D´azione Integrativo - Il Piano d´Azione integrativo, infine, include, tra gli altri, interventi per il potenziamento degli impianti di risalita in Val Brembana (60 milioni di euro), la riqualificazione della stazione ferroviaria di Bergamo (220 milioni di euro), il rilancio dell´offerta turistico-ambientale del sistema rurale dei Colli di San Fermo (14 milioni di euro). Hanno sottoscritto il documento il presidente della Provincia di Bergamo, Valerio Bettoni, il sindaco della città, Roberto Bruni, i presidenti delle Comunità Montane, la Camera di Commercio di Bergamo, il Rettore dell´Università degli Studi, Alberto Castaldi, e il delegato vescovile della Diocesi Mons. Gervasoni. .  
   
   
ORGANIZZAZIONE IN LIGURIA: DIMINUISCE IL PERSONALE DIRIGENTE A FAVORE DELLA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI DELL´ENTE  
 
Genova, 14 Aprile 2008 - Diminuiscono i dirigenti della Regione Liguria e si modifica la pianta organica per creare nuovi spazi per la stabilizzazione del personale. Lo ha comunicato l’ 11 aprile al termine della riunione di Giunta il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando insieme all´assessore regionale al Personale, Giovanni Battista Pittaluga. Passano da 91 a 87 i dirigenti della regione a favore delle categorie più basse A, B e C, per completare la stabilizzazione del personale precario dell´Ente e abbassare l´età media, favorendo così l´apprendimento di nuove tecnologie informatiche "Per questo - ha spiegato l´assessore Pittaluga - abbiamo avviato un processo di esodo incentivato, per andare anticipatamente in pensione". In totale si tratta di 13 dirigenti e 80 non dirigenti. "Grazie a questo provvedimento - ha aggiunto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando - apriamo la strada al completamento della stabilizzazione dei precari ex Lsu. In totale 100 addetti che hanno già fatto il concorso di cui 35 già assunti a cui seguiranno tutti gli altri che verranno stabilizzati entro il 2009. A questi si agiungeranno i precari di Datasiel, circa 50 lavoratori cococo che potranno essere stabilizzati grazie alla Finanziaria 2008". .  
   
   
SIGLATO IN REGIONE ACCORDO PER PIANO TERRITORIALE QUARTIER DEL PIAVE (TREVISO). 6 COMUNI COPIANIFICANO IL LORO FUTURO  
 
Venezia, 14 aprile 2008 - La Regione del Veneto (con l’Assessore all’Urbanistica Renzo Marangon), la Provincia di Treviso ed i Comuni di Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Moriago della Battaglia, Refrontolo, Sernaglia della Battaglia e Vidor hanno sottoscritto oggi a Venezia, nella sede della Giunta regionale, l’Accordo di Pianificazione che porterà alla redazione del Piano di Assetto Territoriale Intercomunale (Pati) denominato “Del Quartier del Piave”. E’ l’avvio di un cammino di copianificazione che disegnerà il futuro territoriale di una vasta area di circa 95 chilometri quadrati con quasi 30. 000 abitanti. Sulla base della nuova legge regionale urbanistica, si tratta di un Pati tematico: esso riguarderà infatti la mobilità, le aree produttive, le tutele e valorizzazioni ambientali. “E’ una firma particolarmente importante – ha sottolineato Marangon – sia perché riguarda una vasta e importante area della Marca trevigiana, sia perché questi 6 Comuni e la Provincia hanno saputo cogliere nel Pati il vero significato della legge regionale: pianificare assieme il territorio, andando oltre i sempre più limitati confini comunali per lavorare su un’area più vasta, ma con caratteristiche morfologiche, ambientali, economiche, storiche e sociali simili”. L’area sulla quale si concentrerà la copianificazione comprende diversi luoghi di particolare pregio ambientale e paesaggistico: dalla zona denominata “Palù”, derivante da una grande opera di bonifica idraulico economica realizzata dai Benedettini nell’Xi secolo, a quella delle Fontane Bianche, zona umida generata da polle e risorgive alimentate dalle acque di falda di un bacino imbrifero indipendente dal Piave. Per quanto riguarda il sistema storico-culturale, numerosi ritrovamenti archeologici testimoniano ad esempio l’esistenza di insediamenti antropici nel Quartier del Piave già dalla preistoria, a cui va aggiunta la testimonianza delle sanguinose battaglie del Piave del 1918. Sul piano economico, accanto alla prevalente attività agricola con le sue famose produzioni enologiche, si affianca una forte specializzazione legata al settore tessile, calzaturiero, dell’abbigliamento e in particolare della lavorazione del legno (l’intera area ricade all’interno del Distretto produttivo del mobile). Lo sviluppo delle infrastrutture e della viabilità è ampiamente determinato dalle caratteristiche geomorfologiche del territorio: le “barriere naturali” che circondano il “catino” del Quartier del Piave lasciano libere due vie di ingresso/uscita di rilevante importanza: una ad ovest verso Montebelluna dal Ponte di Vidor, ed una a est verso Conegliano, cui si affianca a sud-est un collegamento verso Treviso. Su questi ambiti in particolare si concentrerà la copianificazione avviata oggi in Regione. Un primo rapporto sul quadro conoscitivo verrà realizzato entro 3 mesi. Entro settembre saranno redatti gli elaborati definitivi costituenti il Pati vero e proprio e la documentazione di Valutazione Ambientale Strategica (Vas). Entro ottobre verrà convocata la prevista Conferenza di Servizi con la Provincia, ed entro novembre si dovrebbe arrivare all’adozione formale del Pati da parte dei rispettivi Consigli comunali. Tra febbraio e marzo 2009, infine, è prevista la convocazione della Conferenza di Servizi generale per l’esame delle osservazioni e l’approvazione del Piano, che sarà quindi ratificato dalla Giunta veneta. .  
   
   
PROGRAMMA INTEGRATO URBANO GIUGLIANO, FIRMATO IL PROTOCOLLO. 38 MILIONI DALLA REGIONE CAMPANIA  
 
 Napoli. 14 aprile 2008 - E´ stato firmato il 10 aprile a palazzo Santa Lucia il protocollo di intesa per l´avvio del programma integrato urbano di Giugliano. La Regione investe nel programma oltre 38 milioni di euro. Il Comune di Giugliano, a sua volta, cofinanzia il programma con una quota pari ad almeno il 10%. Gli obiettivi principali del programma sono: la promozione di una maggiore integrazione culturale e sociale tra il centro storico della città e la zona costiera; la rivitalizzazione e la riqualificazione ambientale; la realizzazione di interventi in grado di favorire lo sviluppo turistico. Per la zona costiera è previsto il recupero della balneabilità del mare di Giugliano, la valorizzazione delle aree archeologiche di Literum e dell´antica Appia, la realizzazione di infrastrutture primarie e secondarie. Per il centro storico è invece previsto il potenziamento dell´arredo urbano, il recupero di spazi pubblici, la riqualificazione del patrimonio edilizio. Il protocollo prevede inoltre risorse premiali aggiuntive che saranno a disposizione del Comune di Giugliano in caso di raggiungimento di importanti "obiettivi di civiltà", come il 35% della raccolta differenziata, la lotta contro l´abusivismo, l´informatizzazione dei servizi pubblici, l´incremento dei servizi sociali. Il protocollo è stato firmato dal presidente della Regione Campania e dal sindaco di Giugliano Francesco Tagliatatela. Erano presenti, tra gli altri, l´assessore alle Politiche del Territorio della Regione Campania e alcuni candidati sindaci alle elezioni amministrative in programma domenica a Giugliano. Giugliano è la terza città della Campania per popolazione dopo Napoli e Salerno, e la seconda per estensione territoriale. "Quello di oggi - sottolinea il presidente della Regione Campania - è il sesto accordo che firmiamo in poche settimane dopo Napoli, Castellammare, Cava dei Tirreni, Caserta, Benevento. Continuiamo a sostenere lo sviluppo e il rafforzamento del tessuto civile e produttivo delle città medio-grandi della regione, obiettivi che rappresentano una delle priorità su cui si sta concentrando il lavoro della nuova Giunta. " "Il protocollo - aggiunge il sindaco di Giugliano - testimonia l´attenzione che la Regione ha verso il nostro territorio e verso le aree che presentano le criticità maggiori. Ora si tratta di utilizzare al meglio queste risorse per poter perseguire l´obiettivo della premialità. " . .  
   
   
CARCERI VENETE. APPROVATI I CRITERI PRESENTAZIONE PROGETTI PER INIZIATIVE EDUCATIVE, SPORTIVE, RICREATIVE, CULTURALI.  
 
 Venezia, 14 aprile 2008 - Definiti dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alle Politiche Sociali, i criteri e le modalità per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione di iniziative socio-educative a favore di persone detenute negli Istituti Penitenziari del Veneto e di persone in Area Penale Esterna, ovvero affidate in prova ai servizi sociali, in semilibertà o detenzione domiciliare. Si tratta di un’iniziativa prevista nell’ambito di un protocollo d’intesa sottoscritto nel 2003 dalla Regione del Veneto e il Ministero di Grazia e Giustizia. Per tali iniziative la Giunta ha stanziato per l’anno 2008 un finanziamento di 475 mila euro, di cui 350 mila euro per progetti a favore di persone detenute e 125 mila euro per quelle in area penale esterna. Potranno presentare progetti le Cooperative sociali iscritte all’Albo regionale, le Associazioni di volontariato e di promozione sociale, gli Enti riconosciuti dalle confessioni religiose e quelli che abbiano precise finalità sociali. I progetti dovranno contemplare attività socio-educative rivolte a singoli o gruppi ed essere propedeutiche all’inserimento sociale e lavorativo. Gli obiettivi e le azioni dovranno essere validate dalle Direzioni degli Istituti di Pena, degli Uffici Esecuzione Penale Esterna e dell’Ufficio di Servizio Sociale Minorenni competenti, con i quali dovrà anche essere concertata la realizzazione delle attività . I progetti, con l’allegato parere delle Direzioni, dovranno essere trasmessi entro 60 giorni dalla pubblicazione del presente provvedimento nel Bollettino Ufficiale della Regione, dovranno essere trasmessi al Presidente della Giunta regionale del Veneto, Direzione per i Servizi Sociali – Servizio Prevenzione delle Devianze – Ufficio Carcere e Marginalità Sociale, Rio Nuovo – Dorsoduro 3493 – 30123 Venezia. Si tratta – precisa l’Assessore – di un impegno costante, che la Regione del Veneto persegue da anni con estrema attenzione all’obiettivo centrale, che è il recupero della persona detenuta, il suo inserimento sociale e lavorativo. Negli ultimi otto anni – ricorda poi l’Assessore – la Giunta regionale, per la realizzazione di inziative educative, culturali, sportive e ricreative a favore delle persone detenute, ha stanziati oltre 3 milioni di euro, la maggior parte dei quali rappresentati da fondi propri, coinvolgendo la totalità degli istituti penitenziari del Veneto. .  
   
   
IMPRESE TOSCANE, LAVORO PIÙ QUALIFICATO CON I VOUCHER AZIENDALI I COSTI FORMATIVI VENGONO RIMBORSATI D! IRETTAMENTE ALLE IMPRESE  
 
Firenze, 14 aprile 2008 - Arrivano i voucher aziendali per la formazione dei lavoratori. Le aziende toscane che vogliono qualificare i propri dipendenti iscrivendoli ad un corso di formazione potranno essere rimborsate grazie alle risorse previste dalla legge 236 sulla formazione continua. Si tratta di una legge nazionale, caposaldo nel finanziamento delle inizlative formative dei lavoratori, che viene oggi declinato in chiave più moderna e flessibile. Per la prima volta, infatti, grazie a un decreto approvato nel marzo scorso (decreto 869, 5 marzo 2008), la Regione Toscana ha deciso di sperimentare lo strumento del rimborso diretto di voucher aziendali. In altre parole si tratta di un rimborso, che viene erogato all’impresa che fa domanda, dei costi sostenuti per l’avvio di uno o più dipendenti ad iniziative formative. L’assessore all’istruzione, formazione e la! voro sottolinea che questo strumento fa parte del quadro di in! iziative volte a favorire, grazie e procedure più snelle e mirate, l’innovazione e la qualità del sistema economico toscano. La domanda per i voucher aziendali è semplificata rispetto al passato. L’impresa infatti non deve presentare un progetto formativo, con tutta la complessità del caso, ma solamente indicare l´agenzia ed il percorso desiderato. Ma non è tutto. Il finanziamento può inoltre essere mirato ad alcuni lavoratori, per i quali vi siano specifiche esigenze di formazione da soddisfare, sia in Toscana che anche fuori regione. L´istruttoria condotta dalla pubblica amministrazione (Province e Circondario empolese) è anch´essa semplificata e punta unicamente a verificare la sussistenza di condizioni oggettive che danno diritto a punteggi diversificati. L´avviso, che scade il 30 aprile prossimo, prevede una particolare priorità per le piccole e me! die imprese ed assegna risorse per l’ammontare complessivo di 1 milione e 200 mila euro. L´avviso ed i relativi allegati tecnici sono scaricabili dalla pagina web http://www. Rete. Toscana. It/sett/lavoro/incentivi/bandi/bandiattivi/voucheraziendali236/voucheraziendali236. Htm .  
   
   
PROGETTO CROSSBO II: AL VIA UNA ASTA VIRTUALE PER LE PMI DEL SETTORE DEL LEGNO  
 
Roma 14 aprile 2008 – Dal 21 aprile al 16 maggio si svolgerà una particolare iniziativa on line dedicata alle Pmi del settore del legno e dell’arredamento in legno. Si tratta della Reverse Auction (o Asta Inversa), un evento B2b in cui i venditori hanno l’opportunità di presentare in tempo reale offerte di fornitura ai potenziali acquirenti. Una Reverse auction è del tutto simile ad un’asta tradizionale, ma i ruoli dei partecipanti sono invertiti. In un’asta inversa infatti è il compratore a pubblicare una richiesta di fornitura di un determinato articolo: i venditori quindi offrono la vendita dell’articolo richiesto, ed il fornitore che fa l’offerta più bassa vince. L’evento è organizzato nell’ambito del progetto europeo Crossbo Ii, cofinanziato dalla Commissione europea, di cui Bic Lazio è partner per l’Italia insieme ad altri 13 eurosportelli europei. Parteciperanno a questo evento virtuale, Pmi del settore legno ed arredamento in legno dei seguenti Paesi europei: Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Italia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Per iscriversi è possibile rivolgersi all’Eurosportello Lazioeuropa al numero 0680 368 223/43/79 od inviare una e-mail a: een@biclazio. It .  
   
   
ARTIGIANI, DUE BANDI PER L´INTERNAZIONALIZZAZIONE ZAMBETTI: OBIETTIVO GARANTIRE COMPETITIVITA´ SUI MERCATI ESTERI  
 
Milano, 14 aprile 2008 - Sono 1. 104 le aziende artigiane lombarde che hanno aderito nel 2007 ai bandi per la partecipazione a fiere nazionali ed estere. Si tratta di azioni promosse da Regione ed Unioncamere Lombardia, che hanno presentato alle Associazioni di categoria altri due bandi per il 2008, il ´Bando Fiere´ e il ´Bando Aggregazione´, due ulteriori concrete azioni di intervento per la partecipazione delle imprese artigiane a manifestazioni fieristiche, per il superamento della frammentazione all´interno del comparto ed il conseguente miglioramento della presenza e competitività nel contesto internazionale. L´entità dei contributi e delle agevolazioni per i due bandi ammonterà complessivamente a 2. 200. 000 euro, al cui onere farà fronte Unioncamere congiuntamente alla Regione, nell´ambito della sottoscrizione dell´accordo tra la Regione stessa (assessorato all´Artigianato e Servizi) e il Sistema camerale. Un´intesa a largo raggio che si è tradotta in un quadro di collaborazione per l´individuazione di priorità ed interventi nel comparto artigiano lombardo, con particolare attenzione alle micro e piccole imprese. Il ´Bando Fiere´ prevede la concessione di contributi per la partecipazione di imprese artigiane a manifestazioni fieristiche in Italia e all´estero, mentre il ´Bando Aggregazione´, alla sua prima edizione, si propone di stimolare l´aggregazione di imprese attraverso programmi finalizzati all´analisi della penetrazione in nuovi mercati o al consolidamento di mercati già serviti. "Si tratta di due iniziative - ha detto l´assessore all´Artigianato e Servizi, Domenico Zambetti - che esprimono la volontà da parte di Regione Lombardia di accompagnare le imprese artigiane lungo ogni fase del loro sviluppo e di garantire una sempre maggior competitività, anche a livello internazionale, delle nostre eccellenze e della nostra tradizione. Sono certo che i bandi, come per il passato, verranno accolti positivamente dal mondo dell´artigianato". Sui siti www. Artigianato. Regione. Lombardia. It e www. Unioncamerelombardia. It sarà possibile scaricare e compilare la documentazione necessaria alla presentazione della domanda, nonché verificare l´elenco dei soggetti beneficiari che avranno così diritto ai finanziamenti previsti dai due bandi. .  
   
   
INNOVAZIONE, 6 MLN PER PICCOLE IMPRESE COMMERCIALI  
 
Milano, 14 aprile 2008 - Sarà varato a breve un bando da oltre 6 milioni di euro per sostenere l´innovazione nel sistema distributivo lombardo. L´intervento è stato deciso da Regione Lombardia e Camere di Commercio, in attuazione di una delle misure previste dall´Accordo di Programma con il sistema camerale per lo sviluppo economico e la competitività del sistema lombardo, siglato nel 2006. Destinatari dei finanziamenti saranno le piccole imprese commerciali lombarde, al dettaglio in sede fissa e pubblici esercizi, con non più di 15 dipendenti e con un fatturato (o un bilancio complessivo) inferiore a 10 milioni di euro. Regione Lombardia concorrerà con risorse pari al doppio dell´investimento stanziato dalle Camere di Commercio. Il contributo a fondo perduto corrisponderà al 35% dell´investimento ammesso, fino a un massimo di 15. 000 euro. "In un contesto generale caratterizzato dalla globalizzazione dei mercati e dall´internazionalizzazione delle imprese - ha detto Franco Nicoli Cristiani, assessore al Commercio, fiere e mercati - è fondamentale per le piccole imprese saper rispondere adeguatamente alle richieste di cambiamento, rinnovando i modelli gestionali, di commercializzazione, promozione e marketing. Con quest´azione vogliamo, pertanto, aiutarle concretamente a raccogliere queste sfide". La misura sosterrà, in particolare, gli investimenti tecnologici in software ed hardware evoluti (per la gestione del prodotto, delle scorte, ordini, carte fedeltà, ecc. ) con l´obiettivo di semplificare l´organizzazione interna e i rapporti con le imprese fornitrici, nonché di rispondere in modo più adeguato alle esigenze della clientela e del mercato in genere. Saranno, inoltre, finanziati gli investimenti in tecnologie per la sicurezza e la riduzione dei consumi energetici. Le modalità di accesso al bando sono fortemente semplificate - anche con il ricorso all´autocertificazione - e gestite con procedure on line: presentazione e gestione della domande di finanziamento, grazie all´utilizzo delle tecnologie informatiche, sono gestite attraverso procedure di individuazione chiara dei soggetti e delle spese ammissibili e garantiscono al beneficiario risposte certe e rapide sull´ammissibilità e finanziabilità della domanda, entro 24 ore dal completamento del caricamento on line. "Abbiamo lavorato su obiettivi comuni di semplificazione e sburocratizzazione, così da poter ridurre tempi e oneri per le imprese - ha detto Nicoli Cristiani -. Ancora una volta l´Accordo con il sistema camerale si è rivelato strumento chiave per il sostegno al sistema commerciale lombardo". .  
   
   
VERBANO CUSIO OSSOLA – AL VIA BASILEA 2  
 
Verbania, 14 aprile 2008 - “Migliorare la gestione economico - finanziaria delle piccole e medie imprese”: è questo l’obiettivo del ciclo di seminari gratuiti rivolti alle imprese delle province di Novara e del Verbano-cusio-ossola organizzati in collaborazione dalle Camere di Commercio delle rispettive province nell’ambito del progetto “Opportunità Basilea 2”. “Quello che vorremmo mettere a disposizione delle imprese è un’equipe di consulenti che sappiano rendere fruibili gli strumenti di analisi e programmazione economico –finanziaria – commenta Gianfredo Comazzi, presidente della Camera di Commercio di Novara – perché possano essere concretamente utili al miglioramento dei risultati e alla pianificazione dello sviluppo: si tratta di “far parlare” i dati già presenti in azienda perché siano di indirizzo e di sostegno delle decisioni degli imprenditori”. “Fornire alle imprese strumenti utili per una gestione economica, patrimoniale e finanziaria, adeguata e conforme alle normative europee significa offrire loro un’opportunità di crescita qualitativa e competitiva anche sui mercati internazionali” prosegue Tarcisio Ruschetti , presidente della Camera di Commercio del Verbano Cusio Ossola. Il percorso proposto si articola in una prima parte seminariale di tre incontri nel corso della quale si andranno progressivamente ad approfondire le principali problematiche economico-finanziarie delle Pmi, per poi passare all’utilizzo del controllo di gestione per il miglioramento dei risultati economico finanziari, fino ad arrivare all’elaborazione del business plan per la pianificazione dello sviluppo e l’anticipazione dei problemi economico finanziari. Al termine del ciclo di seminari, è prevista la possibilità di attivare un tutoraggio gratuito, che verrà svolto in azienda e seguito direttamente dai consulenti - docenti dei seminari, finalizzato ad approfondire gli aspetti critici e a impostare un percorso di miglioramento a misura dell’impresa, con particolare riferimento alle Pmi in difficoltà o in fase di espansione. Per favorire la partecipazione, i seminari si svolgeranno in orario pomeridiano e presso entrambe le sedi camerali secondo il seguente calendario: per le imprese del Vco: Camera di Commercio Vco - 22 aprile / 13 maggio/ 27 maggio- dalle ore 15,30 alle ore 18,30 per le imprese di Novara: Camera di Commercio Novara - 23 aprile/ 14 maggio/ 28 maggio- dalle ore 16,00 alle ore 19,00 La partecipazione è gratuita previa iscrizione; per le imprese con sede nella provincia di Novara: Cdc Novara: Settore Informazione, Formazione e Interventi per le Imprese- Via Avogadro 4- 28100 Novara (No). Tel. 0321/338265 – Fax 0321/338333 - mail: servizi. Imprese@no. Camcom. It per le imprese con sede nella provincia del Vco: Cciaa Vco: Servizio Promozione delle Imprese- Ss per il Sempione 4- 28831 Baveno (Vb) Tel. 0323/912837- mail: promozione@vb. Camcom. It .  
   
   
SCANDICCI: OBIETTIVO PRIMARIO È LA SALVAGUARDIA DEI POSTI DI LAVORO RIUNITO IN REGIONE IL TAVOLO DI CONFRONTO PER LA VERTENZA ELECTROLUX  
 
 Firenze, 14 aprile 2008 - Una cosa ormai è chiara a tutti: la vertenza apertasi all’Electrolux di Scandicci non è certo chiusa nei confini locali, anzi si proietta a livello prima nazionale e poi multinazionale, proprio come il gruppo industriale con la testa in Svezia. Per questo va affrontata nell’ottica ampia di un evidente ridisegno della strategia industriale sul prodotto frigorifero da parte aziendale, ma naturalmente senza perdere di vista nemmeno per un attimo gli effetti drammatici che rischia di esercitare a livello locale e puntando a salvaguardare la presenza dell’Electrolux sul territorio nazionale. La Regione comunque non permetterà al gruppo svedese, come a nessun altro, di aprire e chiudere a piacimento attività industriali in Toscana. Lo ha ribadito stamani l’assessore al lavoro al tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali, che ha fatto seguito all’incontro del 13 aprile i al ministero per le attività produttive con i rappres! entanti della Electrolux e i sindacati. L’assessore ha ribadito la posizione fin da subito assunta di sostegno all’iniziativa a salvaguardia del mantenimento dell’attività produttiva e dei 450 posti lavoro. L’assessore al lavoro ha concordato, insieme ai rappresentanti del Comune di Scandicci e della Provincia di Firenze, sulla posizione delle organizzazioni sindacali che ritiene percorribile mantenere la produzione di frigoriferi a Firenze anche in un quadro di riqualificazione produttiva; e per questo la Regione è pronta a mettere in campo quanto in suo potere per ciò che riguarda contatti con il sistema universitario per intensificare ricerca e sviluppo sui prodotti, come per l’attivazione di investimenti su percorsi di formazione e riqualificazione professionale della forza lavoro in vista di possibili, e auspicabili, rimodulazioni produttive. Presso l’assessorato al lavoro proseguirà l’azione di monitora! ggio della vertenza e l’assessore ha assicurato la massima pressione nei confronti del nuovo governo affinché venga garantita piena attenzione agli sviluppi della vicenda e se necessario venga nuovamente attivato il tavolo di confronto nazionale con la presenza dell’azienda. Infine l’assessore ha sottolineato la responsabilità dell’Electrolux rispetto ai problemi sociali che potrebbero derivare dal mantenimento delle proprie posizioni, ed è tenuta per questo a presentare comunque al territorio un progetto in grado di tutelare i posti di lavoro. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ I DATI PRESENTATI DALL’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITÀ AL CONVEGNO CGIL A SIENA SEMPRE PIÙ ROSA IL MERCATO DEL LAVORO IN TOSCANA OCCUPAZIONE FEMMINILE IN CRESCITA (+5%), MA ANCORA ! FORTE LO SCARTO TRA I SESSI  
 
Firenze, 14 aprile 2008 - Cresce costantemente l’occupazione femminile in Toscana, che si conferma così in ottima posizione, non solo tra le regioni italiane, ma anche rispetto alla media europea. Anche se resta ancora molto forte il gap occupazionale tra i due sessi. I dati più recenti li ha portati l’assessore alle pari opportunità al convegno ‘Il lavoro delle donne’, che si è tenuto oggi a Siena, organizzato dalla Cgil senese nell’ambito delle celebrazioni per i 100 anni dell’8 marzo. Nel terzo trimestre 2007, gli occupati in Toscana sono cresciuti complessivamente del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2006: ma il balzo dell’occupazione femminile è stato del 5%, a fronte di un molto più contenuto +1,2% di quella maschile. In termini assoluti, le donne al lavoro nel terzo trimestre 2007 sono risultate 679. 000! a fronte delle 647. 000 del 2006. Si è confermato il tr! end di c rescita già registrato nel 2005 e nel 2006: nel terzo trimestre 2007 il tasso di occupazione (donne occupate tra le donne in età 15-64 anni) è salito dal 55% di un anno prima al 57,2%. “Una crescita – commenta l’assessore alle pari opportunità - che dimostra che l’obiettivo di Lisbona fissato al 60% per il 2010 è raggiungibile, anche se tutt’altro che scontato”. E’ ancora molto accentuato, però, lo scarto tra i due sessi: nella fascia di età 35-45 anni, il tasso di occupazione maschile è del 95,1, quello femminile del 73,9; ma cresce ancora nella fascia 45-54 anni, e soprattutto nella fascia di età centrale adulta, in concomitanza con le difficoltà delle donne a rimanere sul mercato del lavoro nella fase di maggior impegno nella cura dei figli piccoli. In particolare, nel lavoro femminile si riscontrano situazioni di protratta precarietà e modesta qual! ità professionale. Nel 2006 in Toscana le lavoratrici part-time erano 182. 000, una quota pari al 28% delle occupate (con un picco del 31% nella fascia di età 31-39, quella in cui è più intenso l’impegno di cura dei figli), un dato superiore alla media italiana. “Per questo – ha detto l’assessore alle pari opportunità – le politiche di conciliazione rappresentano uno dei cardini per incrementare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e favorire così l’aumento dell’occupazione femminile in un contesto di pari opportunità e abbattimento delle barriere discriminanti. Parlare oggi di politiche di genere e promozione delle pari opportunità vuol dire proprio affrontare queste problematiche”. L’assessore ha ricordato tutte le iniziative intraprese finora dalla Regione su questo fronte: dal Piano regionale di sviluppo 2006-2010, in cui si dice molto chiara! mente che ‘non c’è sfida sul futuro senza a! ttenzion e alla componente femminile’, alla delibera del 2006 che introduce i parametri di genere nei bandi regionali; dal documentario ‘Tempi di lavoro, tempi di vita: la conciliazione difficile’, realizzato a fine 2007 e in fase di distribuzione in scuole, associazioni, enti locali, alla legge regionale sulla cittadinanza di genere, che dovrebbe essere approvata entro il 2008 dal Consiglio regionale, e prevede strumenti come i Patti territoriali di genere e l’Albo delle competenze e dei talenti femminili, a cui attingere per le nomine, quando si riscontrino scostamenti dalla percentuale prevista del 50%. “La Regione – ha sottolineato l’assessore - sta rafforzando le iniziative per conciliare tempi di vita e di lavoro, impegno professionale e familiare. Perché se è vero che aumentare quantità e qualità dell’occupazione femminile è un fattore essenziale dello sviluppo, è altrettanto vero che ci&! ograve; non può avvenire senza assumere un’ottica di genere, una cultura dell’uguaglianza che ancora stenta ad affermarsi nella società”. .  
   
   
ALBO REGIONALE PUGLIESE DELLE ASSOCIAZIONI FEMMINILI, A GIORNI LA SCADENZA  
 
 Bari, 14 aprile 2008 - È fissata per il prossimo 19 aprile la scadenza per le candidature delle associazioni, dei movimenti femminili e delle cooperative non profit di genere per l’istituzione dell’albo regionale Nel bollettino ufficiale della Regione Puglia n. 27 del 19 febbraio 2008 la Deliberazione di giunta regionale n. 67 del 31 gennaio 2008, istitutiva dell’Albo delle associazioni, dei movimenti femminili e delle cooperative non profit di genere, in attuazione dell’articolo 22, comma 1, della legge regionale 21 marzo 2007 n. 7 "Norme per le politiche di genere e i servizi per la conciliazione vita – lavoro in Puglia". Sempre all’interno dello stesso provvedimento i criteri per la formazione dell’Albo regionale delle associazioni, dei movimenti femminili e delle cooperative non profit di genere, presso il settore sistema integrato servizi sociali dell’assessorato alla solidarietà sociale. All’albo possono iscriversi le associazioni, i movimenti, le organizzazioni femminili e le cooperative non profit di genere che abbiano sede operativa nel territorio pugliese e il cui statuto o atto costitutivo preveda attività finalizzate a contribuire all’effettiva attuazione del principio di parità e di pari opportunità tra uomo e donna, diffondendone i principi, promuovendo e valorizzando la condizione femminile. L’iscrizione è condizione necessaria per ottenere contributi e/o finanziamenti regionali, in caso di associazioni regolarmente costituite e per usufruire di iniziative e progetti d’informazione, di formazione e di ricerca. I soggetti interessati a richiedere l’iscrizione all’Albo devono inviare la relativa richiesta, entro il 19 aprile (ma si considera il lunedì successivo 21 aprile), al seguente indirizzo: Regione Puglia – Assessorato alla Solidarietà - Settore Sistema Integrato Servizi Sociali, Ufficio Terzo Settore - Via Caduti di Tutte le Guerre, 15 –70126 Bari. Per informazioni ci si può rivolgere agli uffici competenti esclusivamente via e-mail al seguente indirizzo: servizisociali@regione. Puglia. It. .  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, SARÀ POTENZIATA LA RETE DI SOSTEGNO DEFINITI I CONTENUTI DI UN PROTOCOLLO CON IL GOVERNO NAZIONALE INIZIATIVE SPERIMENTALI RIVOLTE A ENTI LOCALI E CENTRI ANTIVIOLENZA TOSCANI  
 
Firenze, 14 aprile 2008 - Diffondere al massimo la conoscenza sull’esistenza e i servizi del numero telefonico 1522, che garantisce supporto e orientamento a tutte le donne vittime di violenza; inserire enti locali e centri antiviolenza toscani nel progetto nazionale “Arianna” che, oltre all’attivazione di questo servizio telefonico, punta alla costituzione di una vera e propria rete nazionale antiviolenza. Sono queste alcune delle attività che sarà possibile promuovere sulla base del protocollo quadro “per la sperimentazione di una strategia di supporto alle reti antiviolenza”, i cui contenuti sono stati già definiti e che sarà firmato presto dalla Regione Toscana e dal Dipartimento per i diritti e le pari opportunità della Presidenza del consiglio dei ministri. Un protocollo, ha spiegato l’assessore regionale alle pari opportunità, che consentirà di imprimere un salto di qualità anche all’azione del tavolo permanente di lavoro che il governo regionale ha istituito per contrastare la violenza su donne e bambini. Questo tavolo, infatti, diventerà il referente toscano della Rete nazionale antiviolenza, con la possibilità di promuovere e coinvolgere enti locali e centri antiviolenza toscani nelle attività di sperimentazione delle nuove attività previste dal progetto nazionale. Se il numero di pubblica utilità 1522 è infatti già in funzione sull’intero territorio nazionale, le altre azioni riguardano per ora solo una ventina di territori pilota e tra essi per la Toscana figura solo Prato (città in cui è stato istituito un servizio di call center multilingue e costantemente operativo). Si avverte invece la necessità di un maggior coinvolgimento della Toscana e di una maggiore sinergia tra le numerose iniziative regionali e il progetto nazionale, spiega invece il vicepresidente della giunta regionale, competente anche per le politiche di prevenzione per la sicurezza, sottolineando anche i preoccupanti dati della violenza sulle donne: in Toscana, infatti, sono circa 450 mila le donne dai 16 ai 70 anni coinvolte, almeno una volta nella vita, in fatti di violenza fisica e/o sessuale, con un livello di esposizione al rischio superiore al dato nazionale (34,7 per cento contro il 31,9 per cento). Dati di assoluto rilievo, ha ricordato ancora il vicepresidente, anche se per essi si può ipotizzare una maggiore propensione alla denuncia delle donne in Toscana, ulteriore dimostrazione del rapporto di fiducia più saldo che in altre regioni tra cittadini e forze dell’ordine. L’assessore alle pari opportunità ha invece ricordato l’estremo valore della legge regionale “Norme contro la violenza di genere” approvata lo scorso novembre per attivare iniziative di accoglienza, protezione, solidarietà e sostegno, ma anche per promuovere efficacemente la prevenzione, anche attraverso opportune campagne di comunicazione. L’obiettivo, ha detto, non è continuare a registrare dati ma, da un lato valorizzare tutte le esperienze di buone pratiche che si stanno facendo a livello locale, dall’altro far partire una campagna che lavori sul fronte della prevenzione. La campagna di comunicazione e sensibilizzazione partirà entro il 2008. .  
   
   
UN AVVISO PUBBLICO PER L’ASSOCIAZIONISMO FAMILIARE  
 
Bari, 14 aprile 2008 - Promuovere la valorizzazione delle risorse di solidarietà delle famiglie e delle associazioni per superare le logiche di assistenzialismo e incentivare le forme di cittadinanza attiva delle famiglie. È questo l’obiettivo principale dell’avviso pubblico rivolto alle associazioni di promozione sociale e alle organizzazioni di volontariato che operano negli ambiti delle responsabilità famigliari, pari opportunità, disabilità, minori, contrasto alla povertà, immigrazione, approvato dalla Giunta Regionale nella seduta dell’8 aprile 2008. Tre le linee di intervento progettuali. La prima riguarda il supporto alle reti per la promozione e/o il consolidamento di relazioni stabili, dal punto di vista delle informazioni, delle pratiche e delle risorse disponibili tra i diversi soggetti operanti in favore delle famiglie al fine di individuare progetti ed iniziative comuni. La seconda linea è finalizzata alla creazione di alleanze tra generi e generazioni funzionali all’incremento della qualità della vita, attraverso iniziative di conciliazione vita – lavoro. La terza linea è per il contrasto al disagio adolescenziale e giovanile nelle scuole, per combattere i fenomeni di devianza minorile e promuovere il principio di legalità di integrazione multiculturale. “Abbiamo aperto l’avviso a tutte le associazioni del territorio – spiega Antonella Bisceglia, dirigente regionale del settore sistema integrato dei servizi sociali. Consentiremo l´ammissibilità a tutte le associazioni di promozione sociale mentre l´erogazione del finanziamento avverrà solo a condizione dell´iscrizione nel registro regionale”. Il budget complessivo è di 500 mila euro e ogni iniziativa sarà finanziata fino ad un massimo di 50 mila euro, secondo una ripartizione su base provinciale. I progetti avranno durata annuale e dovranno essere redatti seguendo il format predisposto dagli uffici regionali. Il bando, non ancora pubblicato, scadrà 60 giorni dopo la pubblicazione sul Burp. .  
   
   
IL COLLEGAMENTO TRA L´ESSERE RAGAZZE IPERATTIVE E L´ESSERE FUTURI ADULTI PROBLEMATICI  
 
Bruxelles, 14 aprile 2008 - Secondo un nuovo studio, le ragazze iperattive hanno un´aumentata probabilità di finire la scuola riportando voti bassi, di prendere il vizio del fumo e, infine, di scegliere un compagno che le maltratti. I ricercatori dell´University College London (Ucl) e dell´Università di Montreal (Udm) hanno collaborato a uno studio che non valutasse soltanto le conseguenze del comportamento aggressivo e iperattivo nelle ragazze, ma che dimostrasse il nesso tra questi comportamenti riscontrati nelle ragazze giovani e una serie di futuri problemi da essi derivanti. I risultati dello studio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista Archives of General Psychiatry. I ricercatori di Ucl, Udm, Canada´s Mcgill University, Laval University e Quebec University, della Carnegie Mellon University negli Usa e dell´Inserm, con sede in Francia, hanno monitorato le vite di 881 ragazze canadesi di età compresa tra i 6 e i 21 anni. L´obiettivo principale è stato quello di dimostrare il collegamento tra iperattività e comportamento aggressivo nell´infanzia. I ricercatori hanno scoperto che in una ragazza su dieci erano riscontrabili livelli elevati di iperattività. Analogamente, una su dieci mostrava alti livelli di iperattività e un comportamento fisicamente aggressivo. Il team ha, inoltre, scoperto che la maggior parte delle ragazze si tranquillizzava al raggiungimento del dodicesimo anno d´età. "Il nostro studio suggerisce che le ragazze che presentano iperattività cronica e aggressività fisica durante l´infanzia dovrebbero essere seguite con programmi intensivi di prevenzione durante la scuola primaria, visto che sono più soggette a presentare gravi problemi di adattamento nelle fasi successive della vita," spiega la dott. Ssa Nathalie Fontaine del Dipartimento di Psicologia dell´Ucl. "I programmi mirati esclusivamente ad affrontare l´aggressività fisica potrebbero non coinvolgere una percentuale significativa di ragazze a rischio. In effetti, i nostri risultati suggeriscono che prendendo in considerazione il fattore iperattività, si includerebbe l´ampia maggioranza delle ragazze aggressive. " Secondo questa ricerca le ragazze iperattive erano "sulle spine, irrequiete o agitate. " Le ragazze che manifestavano aggressività fisica, tra le altre cose, erano capaci di dare calci, picchiare ed essere prepotenti. Da una parte, le ragazze iperattive o fisicamente aggressive sono a più alto rischio di sviluppare problemi di adattamento nell´età adulta e raggiungono scarsi risultati nell´istruzione. Dall´altra, soltanto le ragazze che presentano sia iperattività che aggressività fisica sono a rischio per una serie di problematiche, come l´aggressività psicologica e fisica nei confronti del partner e la dipendenza dallo Stato assistenziale. "Tuttavia, non tutte le ragazze iperattive e fisicamente aggressive sviluppano gravi problemi di adattamento. Nel nostro studio abbiamo rilevato che circa il 25% delle ragazze con problemi comportamentali non presentavano poi problemi di adattamento nell´età adulta, mentre più di un quarto di esse sviluppava almeno tre problemi di adattamento," dice la dott. Ssa Fontaine. E aggiunge che servono ulteriori ricerche affinché i ricercatori "possano capire i fattori che prevengono o stimolano lo sviluppo di questi problemi". La ricercatrice dell´Ucl conclude: "In futuro dovranno essere indagati anche altri fattori di rischio riguardanti più specificamente le ragazze, come l´aggressività sociale e relazionale (ad esempio lo spargere voci, l´esclusione dal gruppo di compagni). " Per ulteriori informazioni: http://www. Ucl. Ac. Uk/ http://www. Umontreal. Ca/ .  
   
   
EDISON E SEL: IMPRESA COMUNE IN PROVINCIA DI BOLZANO  
 
 Milano, 14 aprile 2008 - Edison e Sel (Società Elettrica Altoatesina) hanno sottoscritto l’ 11aprile un accordo per la costituzione di una impresa comune operante nel settore idroelettrico nella provincia di Bolzano. L’accordo prevede il conferimento in una società per azioni di nuova costituzione del ramo d’azienda relativo a 7 centrali idroelettriche di proprietà di Edison (Lasa, Brunico, Marlengo, Prati di Vizze, Ponte Gardena, Curon e Premesa, le cui concessioni sono in scadenza fra il 2011 e il 2020), per una potenza installata complessiva di circa 245 Mw e una producibilità media di circa 1. 000 Gigawattora all’anno, e delle azioni detenute da Sel rappresentanti il 30% del capitale sociale delle società Goege Energia Srl e Centrale Elettrica Winnebach Società Consortile Arl (titolari delle concessioni per l’esercizio delle centrali idroelettriche attualmente in costruzione sul rio Malga Ghega e sul rio Vena) nonché del 30% di un progetto per una concessione di derivazione d’acqua a scopo idroelettrico sul Rio Vizze per il quale è già stato avviato l’iter autorizzativo e di cui Sel è titolare, unitamente alla domanda di assegnazione della concessione di Lasa. L’accordo prevede la successiva cessione del 60% del capitale della società a Sel. Edison manterrà il residuo 40% del capitale. Il prezzo per la vendita del 60%, pari a 177 milioni di euro, è stato determinato sulla base di un valore complessivo dei rami di azienda pari a 295 milioni di euro e potrà essere soggetto a variazioni, contrattualmente predefinite e non significative. La valutazione dei rami d’azienda è stata corroborata da una fairness opinion redatta da una primaria banca d’affari. In base agli accordi intercorsi Edison gestirà il dispacciamento per tutte le centrali oggetto di conferimento e acquisterà tutta l’energia prodotta dalle centrali di Ponte Gardena, Brunico, Prati di Vizze e Curon fino alla scadenza di tali concessioni (e comunque fino al 31 dicembre 2015), nonché, pro quota, quella prodotta dalle centrali di Marlengo, Lasa e Premesa. Il prezzo, predeterminato, a cui sarà ritirata l’energia prodotta sarà in grado di coprire i costi della società comune e di remunerare il capitale investito. Nel periodo successivo alla scadenza delle attuali concessioni, ove l’impresa comune partecipasse con successo alle gare per il loro rinnovo, l’energia elettrica prodotta sarà acquistata dai due soci in misura proporzionale alla quota di capitale posseduta. Sel e Edison valuteranno inoltre la concreta possibilità di collaborare nel trading di capacità elettrica e di energia attraverso le merchant line transfrontaliere “Wiltener-leitung” e “Resia” che Sel sta sviluppando fra Italia e Austria. “Questo accordo è un passaggio fondamentale nella storia dell´autonomia altoatesina, perché consente alla Provincia di svolgere in pieno il suo compito istituzionale di servizio pubblico anche nel settore strategico dell’energia, grazie alla collaborazione con un partner afidabile quale Edison ”, ha commentato il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano Luis Durnwalder. “Non posso non dichiarare con ferma convinzione che l’Edison ha dato prova, nel corso delle trattative con noi condotte, di un atteggiamento di grande statura. Lo dico con franchezza: la disponibilità di Edison a formare questa società dimostra una grande lungimiranza. Da un lato ofre la prova che la Edison ha compreso le esigenze locali in materia di politica energetica, dall ’altro canto costituisce la migliore condizione per una fattiva cooperazione futura. Tale cooperazione sarà espletata a vantaggio reciproco, ma in particolare a favore della nostra popolazione”, ha aggiunto Klaus Stocker, Presidente di Sel. “Grazie a questo accordo, Edison raforza i propri rapporti con un territorio in cui il Gruppo è storicamente presente, condividendo la proprietà delle centrali idroelettriche con Sel, una società fortemente radicata in Alto Adige”, ha dichiarato Umberto Quadrino, amministratore delegato di Edison. “Siamo particolarmente soddisfatti che Sel e la Provincia di Bolzano abbiano scelto Edison per sviluppare ulteriormente un settore strategico come quello dell’energia nel territorio”. Si presume che l’operazione, condizionata al nulla osta al trasferimento delle concessioni e delle domande di rinnovo in capo alla nuova società, possa essere perfezionata entro il 30 settembre 2008. La nuova società sarà amministrata da un consiglio di amministrazione di 5 componenti, il 60% dei quali saranno designati da Sel, cui spetterà la nomina del presidente, e i restanti da Edison. Le principali decisioni aziendali dovranno essere assunte dal consiglio con una maggioranza qualificata di 4 amministratori o, se di competenza dell’assemblea, con un quorum del 75%. E’ previsto che il patto abbia una durata di 5 anni. Sel partecipa indirettamente al capitale di Edison in quanto è socia per il 10% di Delmi, a sua volta azionista al 50% di Transalpina di Energia, controllante diretta di Edison.  
   
   
ASCOPIAVE: SIGLATO L’ACCORDO PER L’ACQUISIZIONE DI EDIGAS ESERCIZIO DISTRIBUZIONE GAS E DI EDIGAS DUE, SOCIETÀ ATTIVE RISPETTIVAMENTE NELLA DISTRIBUZIONE E VENDITA DEL GAS IN LOMBARDIA, PIEMONTE E LIGURIA. VALORE DELL’OPERAZIONE 35,9 MILIONI DI EURO.  
 
Pieve di Soligo, 14 aprile 2008 - Ascopiave ha sottoscritto l’ 11 aprile un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% delle società Edigas Esercizio Distribuzione Gas S. R. L. Ed Edigas Due S. R. L. , continuando il proprio percorso di crescita nel core business e rafforzando la propria presenza al di fuori della regione Veneto. Edigas Esercizio Distribuzione Gas, società attiva nella distribuzione del gas, gestisce 27 concessioni in altrettanti comuni nelle regioni Lombardia, Piemonte e Liguria, mentre Edigas Due opera nella vendita di gas nel territorio di riferimento di Edigas Esercizio Distribuzione Gas, con un portafoglio di oltre 31. 000 clienti ed un volume annuo venduto di 43 milioni di metri cubi di gas (anno 2007). Il prezzo complessivo pattuito (equity value) è pari a Euro 35,9 milioni. Il closing dell’operazione è soggetto all’ottenimento dell’autorizzazione da parte dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato. Questa operazione consente ad Ascopiave di consolidare ulteriormente la propria presenza nel down-stream del gas, di raddoppiare la propria base clienti al di fuori dei confini veneti e porre le basi per un rafforzamento territoriale in altre regioni del Nord Italia. “La crescita per linee esterne – ha commentato il presidente di Ascopiave Gildo Salton – è un’opzione fondamentale per la crescita del nostro Gruppo. Ricordo che Ascopiave è, da tempo, tra le local utilities italiane più attive nelle operazioni di mergers and acquisition, avendo portato a termine, solo nello scorso anno, tre operazioni e investito oltre 58 milioni di Euro. “Il Gruppo – ha continuato Salton –, forte del suo posizionamento, sta dimostrando di essere protagonista nel processo di consolidamento in atto nel settore, che vede una progressiva riduzione del numero degli operatori e una corrispondente crescita della loro scala dimensionale“. “Attraverso l’operazione finalizzata oggi – ha concluso Salton –, oltre ad allargare e incrementare la propria base clienti, Ascopiave consolida la propria presenza in Lombardia e fa il suo ingresso in due nuove Regioni, il Piemonte e la Liguria, che sono di estremo interesse per il nostro Gruppo, sia per le opportunità di sviluppo che presentano nel gas e, più in generale, nel settore dei servizi energetici, sia per la loro collocazione geografica strategica, prossima ai territori di operatività delle principali local utilities nazionali”. Edigas Esercizio Distribuzione Gas S. R. L. Ed Edigas Due S. R. L. , di seguito sono specificati i dati economico finanziari aggregati delle due società acquisite (al netto delle partite intercompany intercorse). La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2007 risultava pari a +2,3 milioni di euro (cassa). Le società hanno chiuso il bilancio 2006 (ultimi dati economici ufficiali disponibili) con un Valore della produzione pari a 19,8 milioni di euro, un Ebitda di 2,8 milioni e un Utile Netto di 1,2 milioni. I 31 mila clienti – raggiunti dalla rete di distribuzione di 600 chilometri di estensione – hanno consumato nel corso del 2007 43 milioni di metri cubi di gas, in riduzione di circa l’8,5% rispetto all’anno precedente, a causa di una termica meno favorevole. Secondo le previsioni contabili del management delle società (revisionate da Ascopiave) è attesa, per l’intero esercizio 2007, una riduzione della contribuzione sull’attività di vendita, mentre resteranno costanti i margini dell’attività di distribuzione. Il valore della produzione per l’esercizio 2007 è atteso quindi a circa 18 milioni di euro, l’Ebitda a circa 1,9 milioni e l’utile netto a circa 700 mila euro. Dall’integrazione sono attese sinergie sia sul fronte dei costi di gestione che sull’approvvigionamento del gas. L’operazione, che rappresenta una testa di ponte per lo sviluppo di nuovi territori non ancora raggiunti dal Gruppo Ascopiave, sarà pagata per cassa con ricorso ad indebitamento finanziario. .  
   
   
PANNELLI SOLARI IN SEDE REGIONE, ATTIVO IMPIANTO RISPARMIO DI 13.000 MC DI METANO E -29 TON. DI CO2 IN ATMOSFERA  
 
Milano, 14 aprile 2008 E´ attivo da ieri il nuovo impianto fotovoltaico, collocato sul tetto della sede di Regione Lombardia di via Pola 12/14, in grado di produrre energia pulita utilizzata per le varie necessità (illuminazione, alimentazione computer, aerazione, ecc). L´impianto, costituito da 234 pannelli, sviluppa una potenza di 49,5 Kw e mediamente produce 140 Kwh al giorno (sufficienti per alimentare l´illuminazione dell´intera Palazzina "amaranto" e di circa un altro piano del complesso). Grazie all´energia solare prodotta saranno risparmiati oltre 13. 000 metri cubi di metano all´anno - corrispondenti a circa 8. 400 euro di spesa in meno - e saranno evitate emissioni di Co2 per quasi 29 tonnellate all´anno. "Con questo primo modulo - ha spiegato l´assessore alle Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile, Massimo Buscemi - viene prodotta l´energia sufficiente per l´illuminazione dell´intera palazzina e per il 20% del restante fabbisogno. Il nostro obiettivo - ha continuato Buscemi - è arrivare al 100% della copertura entro fine legislatura". Due coppie di totem - una all´ingresso di via Pola e l´altra all´interno dello Spazioregione di via Filzi - illustreranno ai cittadini tutti i dettagli dell´operazione, fornendo informazioni sul valore dell´irraggiamento solare, sulla potenza, rendimento e energia prodotta dall´impianto e sulle emissioni di Co2 evitate. Una postazione permetterà anche ai cittadini e agli operatori di calcolare il risparmio energetico e i vantaggi economici di installare un impianto fotovoltaico simile a quello di Regione Lombardia sul proprio stabile. Questo intervento fa parte di una politica di sostegno alla realizzazione di impianti fotovoltaici e solari termici e più in generale di promozione delle energie pulite e rinnovabili che Regione Lombardia sta conducendo da tempo e che coinvolge anche le proprie sedi. Pirelli E Altra Sede - Il Palazzo Pirelli è già da alcuni anni riscaldato a pompe di calore. Per il funzionamento dell´Altra Sede non sarà utilizzato alcun combustibile inquinante. Al contrario, attraverso tecnologie innovative e all´avanguardia, si punterà al massimo risparmio energetico e a un profilo di alta sostenibilità ambientale. Mediante l´utilizzo di pompe di calore tutta l´energia termica necessaria al riscaldamento degli edifici verrà ottenuta dal riscaldamento dell´acqua di falda pompata in pozzi sotterranei e poi scaricata nel canale della Martesana. L´acqua di falda, nel periodo estivo, sarà utilizzata per il sistema di condizionamento. Inoltre, una parte dell´energia elettrica consumata dagli edifici sarà prodotta dai pannelli fotovoltaici collocati sulle due facciate trasversali della torre e inseriti nella copertura della piazza interna. Un´altra parte dell´energia necessaria sarà garantita da un impianto a idrogeno. "Non solo l´Altra Sede di Regione Lombardia avrà un impianto all´avanguardia - ha concluso l´assessore Massimo Buscemi - ma ci sembrava opportuno dare il buon esempio e dotare anche le attuali sedi di sistemi di riscaldamento e illuminazione non inquinanti. Anche per questo abbiamo fatto installare, in solo un mese e mezzo di lavoro, questi pannelli fotovoltaici". I pannelli sono costati 560. 000 euro. Energia Pulite - La Lombardia produce il 20% dell´energia rinnovabile realizzata in Italia, possiede un terzo delle reti di teleriscaldamento, finanzia con decine di milioni di euro l´uso delle biomasse, delle pompe di calore, del solare termico e del fotovoltaico (oltre 20 milioni negli ultimi 5 anni solo per solare termico e fotovoltaico). La Lombardia è oggi la regione italiana con il maggiori numero di impianti fotovoltaici ed è stata la prima a introdurre la certificazione energetica degli edifici, incentivandola anche con benefici per gli enti che la garantiscono. .  
   
   
TREPPO CARNICO: COMUNE ALL´AVANGUARDIA NELL´ENERGIA PULITA  
 
Treppo Carnico, 14 aprile 2008 - Treppo Carnico si candida a diventare località all´avanguardia nel settore dell´energia pulita. Nel piccolo comune di 660 abitanti si produrranno, infatti, oltre 2 milioni di Kwh di energia derivata dall´utilizzo di risorse rinnovabili con una riduzione di emissioni di Co2 di 200 mila kg all´anno. Il dato è stato reso noto il 10 aprile al presidente della Regione, nel corso dell´incontro in municipio che ha preceduto il sopralluogo al cantiere e la visita alla Pinacoteca De Cillia, durante il quale sono state illustrate le caratteristiche dell´impianto di teleriscaldamento a biomasse in fase di avvio sperimentale e che entrerà a breve in funzione. La centrale produrrà energia sfruttando gli scarti della lavorazione del legno, materiale cippato, e della pulizia dei boschi. Il progetto, illustrato dal sindaco di Treppo, alla presenza anche dell´assessore regionale alla Montagna e del presidente della Comunità montana della Carnia, rientra nel piano energetico realizzato da quest´ultima che prevede l´avvio di altre nove strutture (Forni di Sopra, Forni Avoltri, Sauris, Prato Carnico, Ampezzo, Lauco, Ovaro, Verzegnis), fra cui quella di Arta Terme, la più grande della regione e tra le maggiori in Italia. La struttura di Treppo è dunque solo il primo tassello di un progetto più vasto, inserito anche all´interno del Piano di Azione Locale del Nuovo Progetto Montagna, che apre una nuova era verso lo sviluppo sostenibile della Carnia. Le utenze da alimentare saranno costituite essenzialmente da edifici di proprietà comunale: il municipio, la scuola primaria e dell´infanzia, la foresteria, la pinacoteca, l´edificio polifunzionale e la canonica. A queste si aggiungeranno undici private, fra cui un albergo. Per la produzione dell´energia termica sarà necessario un quantitativo medio annuo di legname di circa 2175 mst/anno, inferiore alla produzione annua di biomasse del territorio comunale e, pertanto, l´impianto risulterà autosufficiente. A fare della comunità di Treppo un esempio di comune virtuoso nel settore energetico sarà, inoltre, la centrale idroelettrica del Mauran, di proprietà del Comune, che in fase di completamento, utilizzerà le risorse idriche del rio e che permetterà di produrre ogni anno circa 800 Kwh, pari al consumo elettrico di tutta la comunità. Le due strutture, ha spiegato il sindaco, permetteranno al Comune di usufruire quasi totalmente di energia e calore prodotti da fonti rinnovabili. Tale politica energetica porterà benefici in termini ambientali ma anche un reale risparmio alla popolazione. Nel complimentarsi per le iniziative, il presidente della Regione ha voluto rimarcare come sia straordinaria la capacità di intraprendere che l´amministrazione comunale di un così piccolo comune montano ha saputo dimostrare, sfruttando due delle principali risorse del territorio, il legno e l´acqua. Non si poteva dunque concludere in comune più "virtuoso" il percorso di visita e approfondimento delle 219 realtà amministrative e territoriali del Friuli Venezia Giulia da parte del presidente della Regione, le quali, ha rimarcato, sono la dimostrazione del fattore di forza e di innovazione della regione. Una forza che si manifesta in particolar modo nei territori montani, ove la sfida a dimostrare che vivere in montagna conviene passa proprio attraverso l´incentivazione di politiche energetiche sostenibili e in grado di abbattere i costi per le popolazioni, lo sfruttamento della bioarchitettura, lo sviluppo del turismo, la diffusione delle telecomunicazioni in banda larga e di conseguenza del telelavoro. E, non ultimo, l´incentivo all´acquisto di abitazioni e di locazioni, soprattutto per i giovani, che l´amministrazione regionale ha già promosso introducendo nella legge finanziaria 2008 un apposito capitolo a cui le amministrazioni comunali della montagna potranno accedere. .  
   
   
ENEA PER LO SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE SUL NUCLEARE  
 
 Roma, 14 aprile 2008 - Il Presidente dell’Enea Luigi Paganetto, in apertura dei lavori del Workshop “Enea e la ricerca sul nucleare”, ha dichiarato: “Nel nostro Paese il mantenimento della cultura e delle competenze nel settore nucleare è affidato a Enea, responsabile del presidio scientifico e tecnologico nazionale sull’intera filiera nucleare. ” “Stiamo assistendo in tutti i settori dell’energia ad un rapido cambiamento tecnologico che è diventato l’elemento dominante per la competitività del nostro assetto energetico. Lo sforzo di ricerca che il Paese e l’Enea devono affrontare nel settore nucleare è quello della partecipazione alla realizzazione della macchina europea per la fusione (progetto Iter) e quello dello sviluppo delle nuove tecnologie per il nucleare da fissione. ” “Lo sviluppo delle tecnologie nucleari ha bisogno di competenze. E’ necessario investire sulla ricerca, in collaborazione con il mondo accademico e industriale, sulla formazione e sulle professionalità necessarie”. “Enea E La Ricerca Sul Nucleare” - Nel nostro Paese il mantenimento della cultura e delle competenze nel settore nucleare è affidato a Enea, responsabile del presidio scientifico e tecnologico nazionale in tema di energia nucleare1, che promuove e svolge attività di ricerca nucleare di base e applicata, per le quali esplica il ruolo di advisor tecnico-scientifico per il Governo centrale. Nucleare Da Fusione - La fusione termonucleare2 è attualmente considerata una delle opzioni utili, in presenza di una crescente richiesta globale di energia e di sicurezza nell’approvvigionamento, in grado di rendere disponibile una fonte di energia sostenibile, di larga scala, sicura e praticamente inesauribile. Sebbene i progressi compiuti dalla ricerca negli ultimi anni siano notevoli, per poter realizzare una centrale a fusione commerciale, che consentirebbe un approvvigionamento quasi illimitato di energia pulita, sono necessari ulteriori sviluppi di fisica, tecnologia e ingegneria. La decisione di costruire il reattore termonucleare sperimentale Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor) determina una significativa accelerazione del programma, che prevede di arrivare al reattore commerciale tramite la realizzazione del reattore dimostrativo Demo3. Iter verrà realizzato in Francia a Cadarache. La realizzazione di Iter, che è al centro della strategia attuale dell´Ue, concentra lo sforzo scientifico e tecnologico di altri sei partner internazionali: Giappone, Russia, Corea del Sud, India, Cina e Stati Uniti. Il programma di ricerca sulla fusione, che sin dalle sue origini ha avuto una dimensione europea, si è così allargato su scala mondiale, diventando una delle sfide tecnologiche del nostro tempo. Il posizionamento del sistema Italia, che vede Enea coordinatore di un programma iniziato nei primi anni ’60 con la partecipazione di Cnr, Consorzio Rfx e recentemente Infn (oltre a Università e Consorzi Universitari), è di assoluto rilievo: il programma italiano vede impegnati circa 600 ricercatori, capaci di sviluppare competenze di eccellenza, sia di fisica che di tecnologia, che consentono al sistema Italia di competere con la comunità scientifica internazionale. L’italia è tra l’altro promotore in Europa di un esperimento di fusione denominato Fast4 (Fusion Advanced Studies Torus), uno strumento capace di accelerare la sperimentazione di Iter e di contribuire allo sviluppo di alcune tecnologie necessarie per la progettazione di Demo. Enea è il partner italiano dell’Euratom nelle ricerche sulla fusione, al cui programma collabora con un notevole impegno economico e con circa 400 dipendenti presso i centri di Frascati e Brasimone, concentrati in attività di ricerca e sviluppo tecnologico. Nucleare Da Fissione - Enea è impegnato in numerose attività di ricerca e sviluppo (R&s) e di sistema sul nucleare a fissione5 per contribuire a ricreare le competenze e le capacità in questo settore e consentire all’Italia di partecipare a pieno titolo alle grandi iniziative di R&s internazionali/europee attualmente in atto. A livello nazionale, nell’ambito dell’Accordo di Programma con il Ministero dello Sviluppo Economico6, cui fornisce supporto per il coordinamento della partecipazione nazionale a progetti ed accordi internazionali nel campo del nuovo nucleare da fissione, Enea sta effettuando rilevanti attività teoriche e sperimentali per lo sviluppo degli impianti di ultima generazione (Gen Iii+, Gen Iv), che soddisfano i criteri di sostenibilità, economicità, sicurezza e resistenza alla proliferazione. A livello europeo ed internazionale Enea presidia e sviluppa, attraverso la partecipazione alle grandi iniziative europee e internazionali in corso7 e mediante accordi bilaterali con organismi governativi di ricerca come il Doe americano e il Cea francese, importanti attività di R&s sui reattori avanzati ed innovativi, nonché sui cicli del combustibile avanzati, che permettono un migliore sfruttamento delle risorse naturali e la minimizzazione dei rifiuti radioattivi ad alta attività e a lunga vita. Nonostante il ridimensionamento di risorse umane e strumentali conseguente al referendum del 1987, l’Italia possiede ancora rilevanti competenze specifiche sul nucleare da fissione e infrastrutture di ricerca di livello internazionale, conservate e sviluppate in questi anni da Enea con il concorso ed in collaborazione con gli altri soggetti nazionali attivi nel settore, che hanno permesso di ricostituire e mantenere un sistema nazionale qualificato, agevolmente inserito in attività di ricerca e sviluppo sia a livello comunitario sia ad un più ampio livello internazionale. Competenze ed infrastrutture per la ricerca nucleare da fissione sono concentrate presso i Centri Enea di Bologna, del Brasimone, della Casaccia (dove si trovano due dei quattro reattori di ricerca italiani ancora in funzione) e di Saluggia, le partecipate Siet, Cesi Ricerca e Nucleco e presso le Università che fanno capo al Consorzio Cirten8.
1 Il Decreto Legislativo (3/09/2003, n. 257) di riordino della disciplina dell’Enea affida all´Ente il compito di preservare la cultura e le competenze nel settore del nucleare nel nostro Paese, conferendogli il “ruolo di responsabile del presidio scientifico e tecnologico in tema di energia nucleare”. 2 La fusione nucleare, che è il processo che avviene nel Sole e nelle stelle, consiste nella fusione di due atomi leggeri in uno più pesante, che libera energia in quantità proporzionale alla massa persa. Perché avvenga la fusione nucleare, i nuclei devono avvicinarsi fra loro vincendo la forza di repulsione elettrostatica dovuta alla loro carica positiva. Questo è possibile solo in gas a temperature di milioni o decine di milioni di gradi, in cui i nuclei si muovono ad altissima velocità a causa del violento moto di agitazione termica. 3 L’accordo per la costruzione e sperimentazione di Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor) si estende su un arco temporale di 35 anni. La sperimentazione di Iter inizierà nel 2017 e verrà completata nel 2036. L’inizio delle operazioni di Demo è previsto per il 2036. 4 Fast dovrebbe operare a partire dagli ultimi anni della costruzione di Iter, per simulare e preparare gli scenari operativi e, attraverso l’uso di soluzioni tecnologiche innovative, consentire di provare componenti in condizioni rilevanti per il funzionamento di Iter e Demo. 5 La fissione nucleare è una reazione in cui atomi di uranio 235, plutonio 239 o di altri elementi pesanti adatti vengono divisi in due o più frammenti in un processo che libera energia. La reazione può avvenire spontaneamente o a causa del bombardamento di neutroni (è il caso più diffuso), particelle cariche, raggi gamma (fissione nucleare indotta. La fissione è comunemente utilizzata nelle centrali nucleari, dove avviene in modo controllato e il calore prodotto viene trasformato in energia elettrica. - 6 L’accordo di Programma (Adp) triennale è stato siglato il 21 giugno 2007. Nel programma di ricerca sono coinvolti, oltre ad Enea, che svolge il ruolo di capofila, anche la sua partecipata Siet, il Consorzio Interuniversitario Cirten, l’Ansaldo Nucleare, l’Ansaldo Camozzi e la Del Fungo Giera Energia. - 7 L’italia partecipa al Generation Iv International Forum tramite l’Euratom. 8 Università italiane raggruppate nel consorzio Cirten: Politecnici di Milano e Torino e Università di Roma, Palermo, Pisa e Pavia. .
 
   
   
RISPARMIO ENERGETICO, BENEFICI FISCALI ED AGEVOLAZIONI A TRENTO IL CONVEGNO DEDICATO AGLI OPERATORI  
 
Trento, 14 aprile 2008 - “Energia pulita e conveniente: le detrazioni fiscali e le agevolazioni per il risparmio energetico”, è questo il tema del convegno organizzato da Agenzia delle entrate, Provincia autonoma di Trento e Agenzia provinciale per l’energia in programma giovedì 17 aprile 2008, dalle 14. 30 alle 18. 45, presso la Sala della Cooperazione di via Segantini a Trento. Dal 1998 lo Stato ha riconosciuto detrazioni Irpef, che sono variate dal 41% al 36%, a favore di chi effettua interventi connessi al risparmio energetico in edifici residenziali. Oggi, con le ultime Leggi Finanziarie per il 2007 e per il 2008 le agevolazioni tributarie legate al mondo “energia” sono state incrementate: riduzione di imposte pari al 55% della spesa sostenuta, non solo per i soggetti privati, ma anche per le imprese; non solo per immobili residenziali, ma anche per quelli relativi all’industria, al commercio e ai servizi. La Provincia autonoma di Trento incentiva il risparmio energetico e la produzione di energia da fonte rinnovabile fin dal 1980. Negli ultimi anni il numero di domande di contributo è arrivato a numeri di tutto rispetto: se, da un lato, ciò è estremamente positivo perché sta a dimostrare un accresciuto interesse da parte del cittadino per le tematiche energetico-ambientali, dall’altro ha portato ad un rallentamento nei tempi di istruttoria, concessione e liquidazione dei contributi. La giunta provinciale si appresta a stabilire nuovi criteri e nuove procedure più veloci per la concessione e liquidazione degli incentivi. Il convegno in programma giovedì, vedrà l’introduzione di Antonino Gentile, direttore dell’Agenzia delle entrate a Trento e, di seguito, prenderanno la parola: Gianna Blasilli ed Elisabetta Endrici dell’Agenzia delle Entrate, Giampaolo Valentini dell’Ente Nazionale per l’Energia (Enea), Roberto Bertoldi e Giacomo Carlino dell’Agenzia provinciale per l’energia (Ape) che illustreranno gli incentivi previsti dalla Provincia Autonoma di Trento, Gianfranco Pederzolli del Consorzi Bacini Imbriferi Montani il quale parlerà delle opportunità offerte in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili. Il convegno sarà concluso da Francesco De Mango della Gse-gestione Servizi Elettrici spa relativamente alla gestione del “Conto Energia”. Punto di arrivo sarà offrire una panoramica completa degli incentivi previsti, delle possibilità di cumulo degli stessi, delle modalità operative corrette per conseguirli e per permettere ad ognuno di redigere un bilancio costi/benefici. L’incontro è dedicato a professionisti del settore ma la partecipazione è aperta a tutti i cittadini interessati a saperne di più, anche grazie alla “tabella riepilogativa”: un utile strumento che servirà a dare un’idea di come valutare al meglio i fattori di un’ottimale gestione del “sistema energia” e, cioè, minori consumi, fonti rinnovabili (in particolare il solare), isolamento degli edifici e vantaggi finanziari. .  
   
   
IL MOLISE STRACCIA IL PROTOCOLLO DI KYOTO ATTUALMENTE AL VAGLIO DEL CONSIGLIO REGIONALE MOLISANO DUE PROVVEDIMENTI APPARENTEMENTE PRO-RINNOVABILI, MA CHE NELLA SOSTANZA NE IMPEDISCONO LA DIFFUSIONE. APER DENUNCIA LA SITUAZIONE.  
 
Milano, 14 Aprile 2008 – Ultima fra le Regioni a tentare il colpo contro l’eolico, anche il Molise boicotta consapevolmente il raggiungimento da parte dell’Italia degli obiettivi comunitari al 2020 in materia di energia da fonti rinnovabili con due provvedimenti volti a contrastare lo sviluppo dell’eolico nella regione. L’illusione dei 1000 Mw promessi in apparenza dalla Regione si infrange contro lo scoglio delle norme contenute nei provvedimenti, che di fatto, anziché promuovere il settore lo paralizzano con restrizioni illegittime. Le proposte indicano infatti soglie massime consentite e non obiettivi minimi da perseguire, così come nello spirito di tutte le direttive europee. Poi, con il pretesto dell’introduzione di zone di rispetto, si estendono ulteriormente e arbitrariamente le aree già oggetto di limitazioni, e si raggiunge il risultato di vincolare in maniera ingiustificata troppa parte del territorio molisano. Un danno per lo sviluppo del settore e della Regione stessa che equivale a circa 420 milioni di euro di investimenti bloccati, per non parlare delle potenziali ricadute in termini occupazionali. “A questo punto risulta quanto mai fondamentale – dichiara Roberto Longo, presidente di Aper - che lo Stato indichi in modo univoco quanto è concesso alle Regioni, e cosa è invece loro vietato. Rischiamo infatti che l’Italia non raggiunga gli obiettivi comunitari concordati se lo Stato non si riapproprierà della delega conferita alle Regioni in materia di energia”. Aper chiederà pertanto allo Stato italiano l’esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni inadempienti e segnalerà la responsabilità e il boicottaggio consapevole degli obiettivi europei ed italiani in materia di sviluppo delle rinnovabili al 2020 da parte dei provvedimenti regionali del tenore di quelli molisani. L’associazione si augura pertanto di non dover denunciare le inadempienze del Paese innanzi alla Commissione Europea per il mancato rispetto e la mancata implementazione delle direttive comunitarie a favore della promozione delle fonti rinnovabili, così come aveva fatto in occasione dell’entrata in vigore del decreto legislativo 387/2003.
Lettera Aperta Ai Rappresentanti Istituzionali Molisani Il Molise Straccia Il Protocollo Di Kyoto La promessa di 1000 Mw di nuova energia eolica - contenuta nelle due proposte attualmente in esame da parte del Consiglio regionale Molisano - nei fatti corrisponde a nessuna realizzazione. La Regione contro l’Europa. Il Molise ostacola la diffusione delle rinnovabili e pregiudica il raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto. Ultima fra le Regioni a tentare il colpo contro l’eolico, anche il Molise boicotta consapevolmente il raggiungimento da parte dell’Italia degli obiettivi comunitari al 2020 in materia di energia da fonti rinnovabili. Boicotta quando invece dovrebbe creare coesione sociale e promuovere lo sviluppo integrato delle rinnovabili nel territorio. Il Consiglio regionale del Molise, che pubblicamente promuove di sé un’immagine pro-rinnovabili, in realtà mosso da pregiudizi ideologici anti-eolico sta per approvare due provvedimenti volti a contrastare illegittimamente lo sviluppo dell’eolico nella regione. I provvedimenti ipotizzati sono antistorici e distorti: dall’applicazione puntuale delle norme, ne scaturirebbe una vera e propria paralisi del settore. Anzitutto, le proposte indicano soglie massime consentite e non obiettivi minimi da perseguire, così come nello spirito di tutte le direttive europee. Poi, con il pretesto dell’introduzione di zone di rispetto, si estendono ulteriormente e arbitrariamente le aree già oggetto di limitazioni, e si raggiunge il risultato di vincolare troppa parte del territorio molisano: le limitazioni imposte oltre a essere tecnicamente errate e prive di senso, non appaiono sorrette da valide motivazioni legate alla tutela del territorio stesso, e sono perciò squilibrate rispetto allo scopo perseguito, violando così il principio generale di proporzionalità. Anche per quanto riguarda l’off shore la situazione non è diversa: la Regione arbitrariamente decide di sfidare lo Stato, invadendone consapevolmente la sfera di competenza. Pur essendo il rilascio dell’autorizzazione unica necessaria alla realizzazione e all’esercizio degli impianti di competenza del ministero dei Trasporti, si vieta la costruzione di parchi eolici off-shore, arrivando a considerare l’intero territorio del mare come una zona protetta. In sintesi, si dimostra quanto sia prioritario che lo Stato chiaramente indichi in modo univoco quanto è concesso alle Regioni, e cosa è invece loro vietato. E poi la perdita annunciata per l’economia: i provvedimenti potrebbero essere addirittura retroattivi, coinvolgendo quindi anche investimenti già in corso e che giocoforza saranno sottomessi alla mannaia del provvedimento. Quanti soldi, quale perdita per il territorio, e chi ne risponderà di fronte ai cittadini e alle imprese? In questo modo, di fatto, vengono bloccati da un lato milioni di euro di investimenti, dall’altro i Comuni si precludono possibilità di sviluppo del territorio, con potenziali ricadute sull’occupazione. Il caso molisano dimostra ancora una volta che, senza un attento coordinamento e controllo da parte dello Stato della delega conferita alle Regioni in materia di energia, l’Italia non raggiungerà gli obiettivi comunitari concordati. Aper chiederà allo Stato italiano l’esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti delle Regioni inadempienti e segnalerà la responsabilità e il boicottaggio consapevole degli obiettivi europei ed italiani in materia di sviluppo delle rinnovabili al 2020 da parte di provvedimenti regionali come quello molisano. L’associazione, qualora fosse necessario, non mancherà di denunciare l’inerzia del Paese innanzi alla Commissione Europea per il mancato rispetto e la mancata implementazione delle direttive comunitarie a favore della promozione delle fonti rinnovabili, così come aveva già fatto in occasione dell’entrata in vigore del decreto legislativo 387/2003. Aper tornerà quindi da protagonista a lamentare a Bruxelles l’eventuale inerzia nel contrastare i provvedimenti non coerenti con il piano di azione “Clima ed Energia” della primavera 2007, che anche l’Italia, come gli altri 26 Paesi dell’Ue, si è impegnata ad attuare attraverso obiettivi vincolanti di promozione delle fonti rinnovabili. L’incoerenza della disciplina molisana va vista in un’ottica più generale e meno locale, e va fermata! Il presidente Aper Roberto Longo .
 
   
   
RISPARMIO ENERGETICO IN EDILIZIA, CONCLUSO CONVEGNO MATERA  
 
Matera, 14 aprile 2008 - Il tema del risparmio energetico in edilizia è stato al centro di un convegno che si è svolto il 10 aprile a Matera, al quale hanno preso parte numerosi ingegneri, architetti, amministratori e tecnici comunali. I lavori sono stati conclusi dall´assessore regionale all´Ambiente, Territorio e Politiche della sostenibilità, Vincenzo Santochirico, che, al termine degli interventi e del dibattito, ha illustrato le politiche e gli incentivi regionali per l´edilizia sostenibile ed il risparmio energetico. La Regione Basilicata, infatti, considera il risparmio la prima fonte di produzione di energia. Sulla base di questa convinzione, la legge finanziaria regionale ha previsto una serie di misure per l´edilizia sostenibile e per la certificazione delle abitazioni, che consentiranno alle famiglie di toccare con mano un risparmio in bolletta e, al tempo stesso, di ridurre le emissioni di inquinanti nell´aria. Il programma di edilizia sostenibile è contenuto nelle “Disposizioni per la riduzione del costo dell´energia e l´attenuazione delle emissioni inquinanti e climalteranti” del bilancio di previsione, che introduce anche forme di incentivazione economica per i cittadini. Il programma stabilisce i criteri e i parametri per la certificazione energetica degli edifici, anche con riferimento ai materiali utilizzati e agli impianti di riscaldamento e di climatizzazione, anticipando così le linee guida nazionali, che nel resto del Paese saranno operative a partire dal 2010. Ai fini del rendimento energetico, sarà favorito lo sviluppo, la valorizzazione e l´integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica, dando la preferenza alle tecnologie a minore impatto ambientale. Inoltre, la Regione promuoverà, “anche attraverso prescrizioni obbligatorie”, la diffusione di metodologie di bioedilizia, nonché di sistemi di filtraggio delle emissioni degli impianti termici. Sono previsti, inoltre, incentivi di carattere tecnico, in pratica premi di cubatura ad incremento delle volumetrie consentite, per gli edifici che utilizzeranno i seguenti sistemi: pannelli solari termici per produrre acqua calda; moduli termici o fotovoltaici per produrre energia elettrica; sistemi di captazione, filtro ed accumulo delle acque meteoriche, con una rete di distribuzione capace di alimentare le cassette di scarico dei Wc, le prese per il lavaggio delle auto e dei pavimenti, o per annaffiare giardini. Inoltre, il maggior spessore delle murature, dei solai e tutti i maggiori volumi e superfici necessari al miglioramento dei livelli di isolamento termico e acustico, non saranno considerati nei computi per la determinazione dei volumi e delle superfici. Mentre i Comuni potranno prevedere la riduzione degli oneri di urbanizzazione per gli interventi edilizi che adottano soluzioni e criteri di sostenibilità. I provvedimenti adottati dalla Regione Basilicata sono finalizzati a stimolare l´adozione di buone pratiche, diffondendo la consapevolezza che anche la nostra abitazione contribuisce direttamente a determinare la qualità dell´ambiente, nonché a fornire ai tecnici e progettisti gli strumenti per mettere in pratica soluzioni di bioedilizia. Al convegno sono intervenuti anche il direttore generale del Dipartimento Attività produttive, Andrea Freschi, il direttore generale del Dipartimento Ambiente, Viviana Cappiello, il presidente dell´Inu di Basilicata, Roberto Logiudice, tecnici e funzionari regionali. .  
   
   
EDILIZIA: ECOSOSTENIBILE CONVIENE  
 
 Parma, 14 aprile 2008. Consumare meno per ottenere gli stessi risultati in termini di comfort e servizio. Questa è la chiave per la rapida accettazione e diffusione dei dettati dell’efficienza e del risparmio energetico, e l’obiettivo non si può ottenere se non con l’applicazione di più intelligenza, nei processi e nelle cose: quindi, più tecnologia e migliori tecniche costruttive e operative. Tutti gli studi indicano nella conduzione degli edifici, sia residenziali che di servizio, uno dei punti focali per l’applicazione delle tecnologie e le metodologie per l’efficienza energetica. Metodologie analoghe possono essere applicate con successo anche nella fase di realizzazione degli edifici stessi, l’edilizia in senso stretto, realizzando una combinazione che porta a un impatto ambientale ridotto in tutte le fasi di vita dell’edificio. Le normative più estese ed elaborate, già approvate e o in via di approvazione, forniscono uno stimolo all’adozione generalizzata delle tecnologie e delle metodologie dell’eco-edilizia, ma è la convenienza economica il maggiore incentivo. Basta dare un’occhiata all’andamento dei costi dell’energia per convincersene. Illustrare con i fatti questo punto e offrire agli operatori del settore una panoramica di quanto è disponibile e viene studiato e messo in pratica anche sul territorio parmense sono gli obiettivi di “Eco-edilizia. Tecnologie, materiali e procedimenti per la realizzazione di edifici a basso impatto ambientale”, uno degli appuntamenti che compongono l’edizione 2008 delle Giornate dell’Innovazione della Camera di Commercio di Parma. L’incontro si svolgerà il 15 aprile presso il Centro Congressi della Camera in Via Verdi 2 sull’arco dell’intera giornata. L’agenda dell’incontro si concentra sulle esperienze pratiche e sulle ricerche in atto che, applicando più tecnologia e intelligenza, consentono il matrimonio felice e necessario tra eco-sostenibilità e convenienza economica. La partecipazione alle Giornate dell’Innovazione è gratuita previa registrazione che è possibile effettuare anche online all’indirizzo www. Pr. Camcom. It/innovazione/iscrizione_online. Htm .  
   
   
SUL BURAS IL NUOVO BANDO PER I MUTUI CASA IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 14 Aprile 2008 - L´assessore regionale dei Lavori pubblici, Carlo Mannoni, comunica che l’ 11 aprile è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna il nuovo bando per i contributi regionali per l´acquisto della prima casa. Mannoni ricorda che questo intervento regionale era stato interrotto per esaurimento dei fondi alla fine del 2007 ma, come preannunciato, "l´amministrazione regionale mantiene l´impegno di rifinanziare questo tipo di intervento con la Finanziaria regionale 2008. Lo strumento si è mostrato particolarmente efficace, come confermano i dati statistici rilevati nel corso del 2007". Si tratta di un intervento in conto interessi che promuove l´accesso alla proprietà della prima casa di civile abitazione, attraverso la costruzione o il recupero in proprio, l´acquisto e l´acquisto con recupero. La scadenza è fissata per il 31 dicembre 2008. Il finanziamento sarà erogato sotto forma di mutuo da uno degli Istituti di credito di accreditati (Banco di Sardegna, Banca di Sassari, Banca Intesa, Banca Cis e Banca Unipol). L´importo ammissibile ad agevolazione non può eccedere l´80% della spesa massima ammissibile. Questo limite può essere elevato sino al 100%, purché in presenza di garanzie integrative offerte dal mutuatario secondo le disposizioni impartite dalla Banca d´Italia. In ogni caso, l´importo di mutuo agevolato non deve superare il tetto massimo di 90mila euro. Il mutuo ha durata decennale, quindicennale o ventennale, e può essere ammortizzato con il pagamento di rate semestrali posticipate costanti (mutui a tasso fisso) o variabili (mutui a tasso variabile). La riduzione del tasso bancario d´interesse prevede alcune novità rispetto al recente passato. Infatti, sino a un reddito annuo di 21. 536 euro, si beneficerà di un abbattimento del 50%: per 20 semestralità per i mutui ventennali e quindicennali, e per 14 semestralità per i mutui decennali. Riduzione del 30%, invece, per i percettori di reddito annuo superiore a 21. 536 euro. Viene accordata una riduzione del 50% anche agli interventi di recupero e acquisto con recupero di abitazioni situate in zone classificate "A" dallo strumento urbanistico comunale, sia nei Comuni ricompresi nel "Repertorio regionale dei centri storici", sia nei cosiddetti "piccoli Comuni" (quelli con meno di 3. 000 abitanti, il cui centro disti almeno 15 km dal mare). Negli interventi di acquisto con recupero, la quota di mutuo destinata all´acquisto è ammessa entro il limite del 50 per cento di quella destinata al recupero. Anche le "giovani coppie" godranno di un abbattimento del tasso bancario pari al 50% (e non più del 100%) per 20 semestralità per i mutui ventennali e quindicennali, e per 14 semestralità per i mutui decennali: in questo caso, i percettori devono avere un reddito annuo non superiore ai 35. 894 euro. Costituiscono "giovane coppia" coloro che abbiano contratto matrimonio non oltre i tre anni antecedenti la domanda di agevolazione presentata alla Regione, ovvero intendano contrarre matrimonio nell´anno successivo alla domanda. Ulteriori informazioni sono consultabili sul sito istituzionale della Regione, all´indirizzo www. Regione. Sardegna. It, oppure possono essere richieste al Settore mutui e contributi per l´accesso alla proprietà e alla locazione - Servizio dell´edilizia residenziale, via San Simone 60 - 09100 Cagliari. È possibile anche inviare una mail all´indirizzo llpp. Ser@regione. Sardegna. It. . .  
   
   
TRENTO, EDILIZIA ABITATIVA AGEVOLATA: DAL 14 APRILE LE DOMANDE GRADUATORIE SEPARATE PER LE GIOVANI COPPIE  
 
 Trento, 14 aprile 2008 – La Giunta provinciale ha approvato l’ 11 aprile in via definitiva, su proposta dell’assessore provinciale alle politiche sociali e dopo il parere favorevole della Quarta Commissione permanente e del Consiglio delle Autonomie locali, il Piano straordinario di interventi 2008 per l’edilizia agevolata. Il Piano detta nuovi criteri per la concessione di contributi per costruzione, acquisto, risanamento e acquisto-risanamento di alloggi. Le domande per ottenere le agevolazioni previste potranno essere presentate dal 14 aprile al 30 giugno. Con un’altra delibera la Giunta ha altresì approvato le modalità di applicazione del modello Icef di riferimento. Tra le principali novità rispetto al Piano straordinario 2006-2007, va segnalata la possibilità di presentare domanda di contributo da parte di coloro che hanno effettuato acquisti o iniziato i lavori dall’1 luglio 2005 al 26 marzo 2006 e dall’1 luglio 2006 al 13 aprile 2008. Per quanto riguarda l’applicazione del modello Icef, è stata modificata la curva dell’indicatore con assegnazione di un punteggio più basso a coloro che hanno redditi da minimo vitale. Si vuole così evitare l’eccessivo indebitamento della fascia di popolazione che ha minori possibilità di sostenere un mutuo. E’ stata poi introdotta una nuova curva Icef per gli investimenti di risanamento al fine di favorire le famiglie che hanno l’alloggio in proprietà, ma non hanno risorse sufficienti per adeguarlo alle proprie necessità. Sono state aggiornate inoltre le curve dell’indicatore all’indice Istat per tener conto degli aggiornamenti dei contratti di lavoro negli anni. Sempre riguardo all’Icef sono state introdotte nuove franchigie e più precisamente: una franchigia sul patrimonio immobiliare pari al lotto sul quale si intende edificare, nel caso di nuove costruzioni e una franchigia sugli indennizzi assicurativi pagati a minori quale risarcimento economico per danni subiti, se il loro utilizzo è subordinato all’autorizzazione del giudice tutelare. La verifica della sussistenza del requisito della condizione economica (Icef) verrà effettuata solo al momento della presentazione della domanda. Altra novità è relativa all’introduzione di un nuovo limite di spesa ammessa per le nuove costruzioni e per i risanamenti a fini locativi. Ai nuclei con minori, con disabili e per chi deve ancora acquistare o eseguire i lavori verranno assegnati punti in più, con conseguente aggiornamento dei punteggi che determinano le fasce. I Termini Di Presentazione Delle Domande - Le domande di agevolazione potranno essere presentate, come già detto, dal 14 aprile al 30 giugno 2008. Verranno ammessi a contributo gli acquisti effettuati e i lavori realizzati nei periodi sopra citati, prima dell’apertura dei termini. Dopo tale data, per essere ammessi a contributo, deve essere presentata la domanda prima dell’acquisto o dell’inizio dei lavori. Le Agevolazioni Previste - 1. Generalità, stranieri ed emigrati trentini a) Interventi di acquisto e nuova costruzione - Sono concessi contributi pluriennali su mutui della durata massima di 25 anni, stipulati con banche convenzionate, di importo massimo pari alla spesa ammessa Sono previste 3 fasce di agevolazione in base al punteggio: prima fascia: 100 % del tasso di interesse ; seconda fascia: 70 % di interesse ; terza fascia: 50 % del tasso di interesse. La spesa massima ammessa è differenziata in base al numero di componenti del nucleo: interventi di acquisto: 100. 000 euro per un componente, 130. 000 euro per due o tre componenti, 150. 000 euro per quattro o più componenti ; interventi di nuova costruzione: 70. 000 euro per un componente, 100. 000 euro per due o tre componenti, 120. 000 euro per quattro o più componenti. B) Interventi di risanamento e acquisto-risanamento : Sono concessi contributi in conto capitale determinati su una spesa ammessa al netto della detrazione d’imposta prevista dalla legge 449/97 per i lavori di recupero del patrimonio edilizio ; Sono previste 3 fasce di agevolazione in base al punteggio: prima fascia: 50 % della spesa ammessa, seconda fascia: 40 % della spesa ammessa, terza fascia: 30 per cento della spesa ammessa. La spesa massima ammessa è differenziata in base al numero dei componenti del nucleo: 80. 000 euro per il risanamento e 20. 000 euro per l’eventuale acquisto per un componente ; 100. 000 euro per il risanamento e 30. 000 euro per l’eventuale acquisto per due o tre componenti ; 120. 000 euro per il risanamento e 30. 000 euro per l’eventuale acquisto per quattro o più componenti. 2. Giovani coppie nubendi -Sono previste graduatorie separate e 2 fasce di agevolazione in base al punteggio, a) Interventi di acquisto e nuova costruzione, : Sono concessi contributi pluriennali su mutui della durata massima di 25 anni, stipulati con banche convenzionate, di importo massimo pari alla spesa ammessa: prima fascia: 100 % del tasso di interesse, seconda fascia: 70 % del tasso di interesse. La spesa massima ammessa è differenziata in base al numero di componenti del nucleo: interventi di acquisto: 130. 000 euro per due o tre componenti, 150. 000 euro per quattro o più componenti ; interventi di nuova costruzione: 100. 000 euro per due o tre componenti, 120. 000 euro per quattro o più componenti. B) Interventi di risanamento e acquisto-risanamento Sono concessi contributi in conto capitale determinati su una spesa ammessa al netto della detrazione d’imposta prevista dalla legge 449/97 per i lavori di recupero del patrimonio edilizio prima fascia: 50 % della spesa ammessa, seconda fascia: 40 % della spesa ammessa. La spesa massima ammessa è differenziata in base al numero dei componenti del nucleo: 100. 000 euro per il risanamento e 30. 000 euro per l’eventuale acquisto per due o tre componenti, 120. 000 euro per il risanamento e 30. 000 euro per l’eventuale acquisto per quattro o più componenti. 3. Cooperative edilizie a) Interventi di acquisto e nuova costruzione Sono concessi contributi pluriennali su mutui della durata massima di 25 anni, stipulati con banche convenzionate, di importo massimo pari alla spesa ammessa cooperative edilizie a proprietà indivisa: 100 % del tasso di interesse, cooperative edilizie a proprietà individuale: 70 % del tasso di interesse. B) Interventi di risanamento e acquisto-risanamento -cooperative edilizie a proprietà indivisa: 50 % della spesa ammessa, -cooperative edilizie a proprietà individuale: 40 % della spesa ammessa. La spesa ammessa è definita per alloggio ed è pari a 150. 000 euro per gli acquisti e costruzioni, 120. 000 euro per i risanamenti e 30. 000 euro per l’eventuale acquisto dell’immobile su cui intervenire. Altre Agevolazioni Il Piano prevede altre agevolazioni per risanamento a fini locativi Sono concessi contributi in conto capitale pari al 50 % della spesa ammessa ad enti pubblici, enti aventi finalità pubbliche, onlus, società cooperative ed enti ecclesiastici legalmente riconosciuti. Sono concessi contributi in conto capitale pari al 10 % della spesa ammessa agli altri soggetti privati. Tali contributi sono determinati in base alla spesa ammessa calcolata già al netto della detrazione d’imposta prevista dalla legge 449/1997 per i lavori di recupero del patrimonio edilizio, laddove tale beneficio fiscale sia spettante. La spesa ammessa è pari a 150. 000 euro .  
   
   
PRE-INTESA PER LA STABILIZZAZIONE DEI CANTIERISTI DI LAZIODISU  
 
Roma, 14 aprile 2008 - E’ stata firmata presso l’Assessorato regionale Istruzione, la pre-intesa per la stabilizzazione di venti cantieristi di Laziodisu (Agenzia per il diritto allo studio universitario) tra il Direttore generale dell’Agenzia, Pierluigi Mazzella, e le rappresentanze sindacali aziendali. “Sono soddisfatta perché abbiamo mantenuto l’impegno assunto con i cantieristi di Laziodisu – ha detto l’Assessore Silvia Costa – affinché si giungesse tempestivamente alla loro stabilizzazione, di concerto con gli Assessorati regionali al Personale, al Lavoro e al Bilancio, perché siano garantite le procedure e le risorse necessarie. Si tratta dei primi cantieristi che vengono stabilizzati all’interno dell’amministrazione regionale, grazie anche all’impegno del Commissario, Avv. Ornella Guglielmino, e del Direttore generale, Avv. Pierluigi Mazzella . ” “A latere della firma della pre-intesa tra Laziodisu e le rappresentanze sindacali – ha aggiunto l’Assessore Costa – ho avuto un incontro con il Direttore generale di Pegaso, Ing. Mario Ricciotti, per individuare le modalità che consentano di stabilizzare i quattro cantieristi in forza a Pegaso, nell’ambito del passaggio del Consorzio stesso a Laziodisu. ” “La pre-intesa firmata oggi – ha dichiarato l’Assessore al Personale, Marco Di Stefano – assume un significato importantissimo perché restituisce dignità umana e professionale ai venti lavoratori di Laziodisu”. “Come ho già fatto per i precari di Lazioservice – prosegue l’Assessore Di Stefano – mi impegnerò al massimo affinché anche la stabilizzazione dei venti cantieristi venga completata nel minor tempo possibile, in modo da garantire agli stessi la possibilità di intraprendere un progetto di vita sereno e tranquillo. Una misura necessaria per porre fine alla piaga del precariato all’interno della nostra Regione”. .