Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


GIOVEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 MODA E TENDENZE ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Dicembre 2008
THE COUNCIL OF THE EUROPEAN UNION: IL VERTICE DI DICEMBRE  
 
Bruxelles, 11 dicembre 2008 - I Capi di Stato e di governo dei 27 Stati membri si riuniscono l´11 e 12 dicembre a Bruxelles nel quadro del Consiglio europeo. Tra i temi affrontati figurano in particolare le questioni finanziarie ed economiche, l´energia e i cambiamenti climatici, il trattato di Lisbona e l´Europa della difesa. Al termine dei lavori il Consiglio europeo adotterà le "conclusioni della presidenza" che enunciano gli orientamenti politici e le decisioni prese dai leader. Dette conclusioni saranno disponibili nella loro integralità sul sito . .  
   
   
DIRITTO DI LIBERA CIRCOLAZIONE E DI SOGGIORNO DEI CITTADINI DELL´UE E DELLE LORO FAMIGLIE  
 
Bruxelles, 11 dicembre 2008 - La Commissione europea ha adottato ieri una relazione sull´applicazione della direttiva 2004/38/Ce relativa al diritto dei cittadini dell´Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente sul territorio degli Stati membri. La relazione giunge alla conclusione che il recepimento della direttiva è nel complesso piuttosto deludente e delinea le iniziative previste dalla Commissione affinché gli Stati membri migliorino le loro leggi e pratiche amministrative in modo da evitare che siano lesi i diritti dei cittadini dell’Ue. Il vicepresidente Jacques Barrot, commissario responsabile del portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza, ha dichiarato: “La libera circolazione delle persone è una delle libertà fondamentali del mercato interno, a beneficio dei cittadini dell’Ue, degli Stati membri e della competitività dell’economia europea. Se la legislazione Ue in questo settore è attuata in modo carente, il rischio è che vengano violati i principi che formano le fondamenta stesse della costruzione europea. Ecco perché la Commissione intende moltiplicare gli sforzi affinché i cittadini dell’Ue e le loro famiglie fruiscano realmente e pienamente dei diritti conferiti dalla direttiva. Per questo, farà ampio uso dei poteri che le conferisce il trattato, avviando se necessario procedimenti d’infrazione, fornendo orientamenti agli Stati membri e garantendo che i cittadini dell’Ue siano informati sui loro diritti”. La direttiva 2004/38/Ce crea uno strumento giuridico unico in materia di libera circolazione dei cittadini dell’Ue e dei loro familiari. Stabilendo formalità amministrative semplici, conferisce ai cittadini dell’Ue e ai loro familiari il diritto di soggiorno permanente dopo cinque anni di soggiorno nello Stato membro ospitante ed estende, a determinate condizioni, il diritto al ricongiungimento familiare ai partner che hanno contratto un’unione registrata. Gli Stati membri erano tenuti a mettere in vigore le disposizioni legislative e amministrative necessarie per conformarsi alla direttiva entro il 30 aprile 2006. Uno dei compiti della Commissione è accertarsi che le leggi dell’Ue siano effettivamente applicate a livello nazionale o locale, a beneficio dei cittadini dell’Unione. Dopo due anni e mezzo, è il momento di valutare in che modo gli Stati membri abbiano rispettato quest’obbligo. Tutti gli Stati membri hanno adottato leggi nazionali per proteggere il diritto dei cittadini dell’Ue e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente sul territorio dell’Unione. Sebbene in certi settori le normative nazionali riservino ai cittadini dell’Ue e ai loro familiari un trattamento migliore di quello imposto dalla legislazione europea, nessuno Stato membro ha recepito in modo effettivo e corretto l’intera direttiva e nessun articolo della direttiva è stato recepito in modo effettivo e corretto da tutti gli Stati membri. Nel complesso, il recepimento della direttiva è piuttosto deludente. Soltanto Cipro, la Grecia, la Finlandia, il Portogallo, Malta, il Lussemburgo e la Spagna hanno adottato correttamente più dell’85% delle disposizioni della direttiva. In Austria, Danimarca, Estonia, Slovenia e Slovacchia il recepimento è corretto per meno del 60% di tali disposizioni. Il problema è attenuato dal fatto che, almeno in numerosi casi, le disposizioni recepite in modo scorretto sembrano applicate correttamente dai giudici e dalle autorità nazionali, malgrado manchino chiari orientamenti scritti per l’esercizio del potere discrezionale giudiziario e amministrativo in questo settore. La violazione continua dei diritti cruciali dei cittadini dell’Ue nell’esercizio del diritto di libera circolazione sul territorio dell’Ue si constata soprattutto in relazione ai seguenti fenomeni: il diritto di ingresso e soggiorno dei familiari che sono cittadini di paesi terzi (problemi legati ai visti d’ingresso o all’attraversamento delle frontiere, condizioni per ottenere il diritto di soggiorno non previste dalla direttiva, ritardi nel rilascio delle carte di soggiorno). L’obbligo per i cittadini dell’Ue di presentare a sostegno della domanda di soggiorno documenti non previsti dalla direttiva. Spetta agli Stati membri assicurare che siano rispettati i diritti dei cittadini dell’Ue e che i cittadini dell’Ue siano informati dei loro diritti. La Commissione proseguirà la sua collaborazione tecnica con gli Stati membri, grazie alla quale sono già state individuate varie questioni da discutere e chiarire ulteriormente, soprattutto per quanto riguarda i reati e gli abusi. La Commissione intende offrire informazioni e assistenza pubblicando, nella prima metà del 2009, linee direttive sulle molteplici difficoltà emerse a livello di recepimento o applicazione della direttiva. La Commissione inoltre incoraggerà e sosterrà gli Stati membri nel lancio di campagne di sensibilizzazione destinate a informare i cittadini dell’Ue sui diritti di cui godono in forza della direttiva. .  
   
   
I DIRITTI UMANI AL CENTRO DELLE RELAZIONI UE-CINA COMMERCIO LEGALE E ILLEGALE DEL MADE IN CHINA  
 
 Bruxelles, 11 dicembre 2008 - La Cina è uno dei partner strategici dell´Unione europea. Le loro relazioni economiche risalgono al 1975. Da allora numerosi accordi sono stati stipulati per rafforzare la loro collaborazione nel campo della protezione ambientale, della politica industriale, dell´educazione e della cultura. Dopo la recente visita del Dalai Lama al Parlamento e l´attribuzione del premio Sacharov al dissidente cinese Hu Jia, la Cina ha manifestato fermamente la sua insoddisfazione facendo calare il gelo sulle relazioni con l´Europa. La Cina, un partner strategico? Certamente sì se si pensa che il volume degli scambi tra l´Unione europea e la Cina si sia raddoppiato negli ultimi quattro anni. L´europa esporta beni verso la Cina per un valore di 72 bilioni di euro. Poca cosa rispetto alle importazioni dalla Cina che ammontano a 231 bilioni di euro. E´ evidente come la relazione commerciale tra i due paesi non sia proprio in equilibrio. Il deficit commerciale a favore della Cina ammonta, nel 2007, a 160 bilioni di euro e continuerà ad aumentare. La spiegazione di questo disequilibrio risiede nelle barriere e restrizioni che le norme europee impongono ai prodotti provenienti dal Paese del Sol Levante. Ogni anno si perdono almeno 21 billioni di euro di prodotti a causa della contraffazione e del non rispetto delle norme di sicurezza dettate dall´Organizzazione Mondiale del Commercio (Omc). L´onorevole Gianluca Susta (Alde), che presenterà nella prossima sessione plenaria un rapporto sulle relazioni Ue-cina, ha fatto notare come ogni anno il 60% dei prodotti provenienti dalla Cina è confiscato dalle autorità doganali europee. Di conseguenza si pone la necessità di adottare un "piano di azione comune" per lottare contro il fenomeno della contraffazione made in Cina. Anche la deputata Corien Worthmann-kool (Ppe-de) sta preparando un rapporto sulle relazioni economiche e commerciali tra la Cina e l´Unione europea, nel quale sottolinea l´importanza di un dialogo aperto con la Cina "basato sul rispetto reciproco e sull´impegno a condividere i valori della comunità internazionale e non sulla base di intimidazioni". Per l´eurodeputato Dirk Sterckx (Alde), presidente della Delegazione per le relazioni con la Repubblica popolare cinese, la Cina e l´Europa non hanno scelta: dal loro partenariato commerciale dipendono l´economia e lo sviluppo mondiale. "L´europa però non farà concessioni sui diritti umani e le norme internazionali". Diritti umani, uguali per tutti? Risposta negativa se si parla del rispetto di questi fondamentali diritti in un paese quale la Cina. L´aver nominato come vincitore del premio Sacharov il dissidente cinese Hu Jia é stato considerato dalla Cina come un affronto al punto da mettere in crisi le relazioni tra i due paesi. Stessa reazione hanno suscitato la visita del Dalai Lama al Parlamento europeo e l´incontro di quest´ultimo col presidente francese Nicolas Sarkozy. Addirittura, nel caso della Francia, le autorità cinesi hanno annullato la loro partecipazione al vertice Ue-cina tenutosi a Lione il primo dicembre scorso. L´unione europea e la Cina sono impegnate attualmente in "25 dialoghi settoriali" che vanno dalle problematiche relative all´ambiente e all´energia, alla cooperazione scientifica e spaziale. L´europa dunque, utilizzando le parole del Dalai Lama, "non dovrebbe abbandonare la Cina (. ) se sei un vero amico, devi evidenziare gli errori del tuo amico". .  
   
   
PMI E PROGRAMMI DI RICERCA: SOSTENERE LE PICCOLE IMPRESE A PENSARE IN GRANDE, TRASFORMANDO LA CONOSCENZA IN PROFITTO  
 
Bruxelles, 11 dicembre 2008 - Essere coinvolti in progetti di ricerca può aiutare le Pmi (piccole e medie imprese) a sviluppare prodotti e servizi nuovi, e a migliorare quelli esistenti. Fornisce anche una rete di contatti utile per le aziende e le università. In un intervista al Notiziario Cordis, membri dell´unità della Ricerca e Pmi della direzione generale della Ricerca della comunità europea hanno spiegato come negli anni è cambiato il ruolo delle Pmi all´interno dei programmi quadro e come pensano che possa essere facilitato l´accesso ai finanziamenti per la ricerca per le Pmi. Il ruolo delle Pmi nella ricerca europea è cresciuto rapidamente nel corso dei diversi programmi quadro. "Nel quarto programma quadro si trattava di un semplice servizio aggiunto," ha commentato Barend Verachtert. "Ora, nel sesto e settimo programma quadro (6°Pq e 7°Pq) le Pmi sono coinvolte in progetti di ricerca fondamentali. " Nell´ambito del 7°Pq circa il 15% dei finanziamenti è dedicato alle Pmi. Esse beneficiano anche di finanziamenti maggiori e pesi amministrativi ridotti. Il risultato di questo approccio sarà valutato in dettaglio nei prossimi due anni. Fino ad allora, il capo dell´unità dott. Bernd Reichert ha fatto notare, "Almeno abbiamo candidature a sufficienza, quindi sappiamo che c´è richiesta. " Uno dei programmi che è stato particolarmente utile nell´aiutare le Pmi a partecipare ai progetti finanziati dall´Ue è il programma Eti ("Stepping up Economic and Technological Intelligence"). Le iniziative Eti sono state inizialmente lanciate nell´ambito del quinto programma quadro (5°Pq), con lo scopo di aiutare le Pmi a valutare la loro capacità di ricerca e la loro necessità di prepararsi meglio alla partecipazione ai progetti di ricerca transnazionali. Le Pmi ricevono assistenza attraverso l´intera procedura di presentazione delle proposte, ad esempio per trovare partner e consigli legali o finanziari. Nel corso del 5°Pq e 6°Pq sono state lanciate 49 iniziative Eti, e insieme hanno aiutato diverse migliai di Pmi in tutta Europa. Molte delle iniziatve sono ancora in corso e aiutano le Pmi ad accedere alle risorse del 7°Pq. Attraverso le Eti la Commissione ha imparato parecchie cose su come affrontare al meglio le Pmi e incoraggiarle a partecipare ai programmi di ricerca attrverso il collegamento tra università e industria. "Una delle scoperte è stata che non basta dare informazioni alle Pmi," ha spiegato il dott. Reichert. "Quello che bisogna fare è seguirle, allenarle e rafforzarle. " Le Eti hanno scoperto che le Pmi con esperienza nei programmi regionali o nazionali sono in genere più adatte per la partecipazione a progetti di ricerca transnazionale, rispetto alle aziende con poca esperienza. La Commissione si rivolge anche direttamente alle Pmi per scoprire cosa esse vogliono e si aspettano dai programmi di ricerca europei. Durante una conferenza recente, che ha riunito i responsabili delle politiche e Pmi, i messaggi sono stati forti e chiari. "Sono iniziate con i messaggi ben noti: semplificare, ridurre la burocrazia," ha detto Verachtert. Poi, ha aggiunto, il messaggio centrale è stato che i responsabili delle politiche devono creare un quadro che permette alle Pmi di sviluppare le proprie idee e ottenere sostegno in una maniera flessibile che gli permette di concentrarsi veramente sulle proprie attività. Le Pmi hanno anche chiesto maggiore flessibilità nel modo di creare consorzi di progetto. Molte Pmi hanno come fornitori e clienti grandi aziende, e volgliono collaborare ai loro progetti di ricerca. Il team delle Pmi auspica anche di rendere più facile la candidatura delle piccole imprese ai diversi tipi di finanziamenti di ricerca. "La condizione ideale sarebbe che la Pmi non avesse bisogno di imparare regole europee distinte e non dovesse riferirsi a regole diverse per l´Italia, per il Lazio e per la provincia di Roma!" ha esclamato Henrik Dam. "Quello che vogliamo è una legislazione unica," ha aggiunto. "Una Pmi dovrebbe poter andare in un´agenzia locale e la persona lì dovrebbe essere in grado di indicargli tutte le opportunità e possibilità, e aiutarla a prendere una decisione sul da farsi. " "Speriamo di poter usare parte di queste esperienze e idee nella revisione del 7°Pq," ha commentato il dott. Reichert. "E prima o poi inizieremo a guardare a ciò che succederà nei prossimi programmi quadro. " Per ulteriori informazioni, visitare: Pmi Techweb: http://ec. Europa. Eu/research/sme-techweb/index_en. Cfm Ricerca a beneficio delle Pim nell´ambito del 7°Pq: http://cordis. Europa. Eu/fp7/capacities/research-sme_en. Html .  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTATA UNA COMUNICAZIONE PER ABBASSARE I PREZZI DEI PRODOTTI ALIMENTARI IN EUROPA  
 
 Bruxelles, 11 dicembre 2008 - La Commissione europea ha approvato una comunicazione in cui propone di migliorare il funzionamento della filiera alimentare, così da abbassare i prezzi al consumatore. I prezzi dei generi alimentari sono già scesi notevolmente dai livelli record di alcuni mesi fa, ma le cause che sottendono all’impennata dei prezzi delle materie prime agricole nel medio periodo, tra cui restrizioni normative, scarsa concorrenza e speculazione, rimangono latenti e vanno affrontate. “Tra agosto 2007 e luglio 2008, l’inflazione nel settore alimentare ha fatto crescere di circa un terzo l’inflazione complessiva, colpendo in particolar modo le famiglie con redditi modesti. Nell’attuale recessione economica, dobbiamo inviare un segnale chiaro della nostra serietà nel rimuovere le rigidità ed altri fattori che ostacolano il funzionamento ottimale dei mercati. Così facendo, non solo garantiremmo al consumatore prezzi più competitivi e non distorti, ma proteggeremmo anche il potere d’acquisto dei cittadini più vulnerabili e incentiveremmo l’occupazione”, ha dichiarato il commissario per gli Affari economici e monetari Joaquín Almunia. “La politica agricola è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano per assicurare che le derrate alimentari siano vendute al consumatore a prezzi ragionevoli. La recente “valutazione dello stato di salute” della Pac ha introdotto modifiche intese ad affrancare gli agricoltori perché possano rispondere meglio ai segnali del mercato. Spero che riusciremo anche ad eliminare alcune delle restrizioni al commercio internazionale dei prodotti alimentari mediante un accordo equilibrato nell´ambito dei negoziati commerciali multilaterali del Doha Round”, ha affermato la commissaria per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale Mariann Fischer Boel. La comunicazione odierna propone vari mezzi per migliorare il funzionamento della filiera alimentare in Europa, affinché ogni famiglia possa beneficiare in permanenza di prezzi competitivi. Essa fa seguito all´invito, rivolto dal Consiglio europeo dello scorso giugno, a indagare sulle cause dei forti rincari degli alimenti, poco prima che sopraggiungessero aumenti ancora più alti dei prezzi delle materie prime. La Commissione propone di: promuovere la competitività della filiera alimentare per accrescerne la capacità di ripresa dall’urto dei prezzi mondiali; il Gruppo ad alto livello sulla competitività del settore agroalimentare [1] formulerà raccomandazioni agli inizi del 2009; operare in modo fermo e coerente a tutela della concorrenza su scala Ue e nazionale tramite la Rete europea della concorrenza e contrastare pratiche e restrizioni particolarmente deleterie; riesaminare le normative potenzialmente restrittive a livello Ue e/o nazionale: i provvedimenti che limitano l’accesso al mercato debbono essere riveduti e, se necessario, abrogati, salvaguardandone peraltro le finalità ambientali e sociali; ciò verrà fatto in sede di monitoraggio del mercato al dettaglio e di recepimento della direttiva sui servizi; i provvedimenti che limitano la concorrenza sui prezzi vanno esaminati a livello nazionale; i ritardi di pagamento da parte dei dettaglianti o gli oneri esorbitanti imposti ai produttori per le offerte promozionali debbono essere sottoposti a scrutinio; la regolamentazione dell’orario di apertura dei negozi potrebbe formare oggetto di consultazioni sul piano nazionale; i consumatori devono poter confrontare i prezzi più agevolmente: a questo scopo verrà creato un osservatorio europeo permanente dei prezzi al dettaglio; la Commissione vaglierà, di concerto con le autorità di regolamentazione dei mercati delle materie prime, come arginare l’eccessiva volatilità di tali mercati, che va a scapito sia dei produttori che dei consumatori. Occorre intensificare gli sforzi per riequilibrare l’offerta e la domanda di prodotti alimentari su scala mondiale, stimolare la ricerca agricola e aprire alla concorrenza i mercati internazionali. Benché i prezzi delle derrate siano scesi in picchiata, nel medio periodo rischiano di essere mantenuti alti da fattori strutturali come l’aumento della domanda mondiale. Il rialzo dei prezzi in atto dal 2006 è stato accompagnato da un incremento dei flussi d’investimento nei prodotti derivati. Il recente improvviso deflusso degli investimenti dai mercati a termine potrebbe essere un indizio di una bolla speculativa prossima a scoppiare. Ma la volatilità caratterizza anche i mercati a pronti. Questa situazione è imputabile anche a disfunzioni della filiera alimentare, riconducibili al grado di concorrenza e di regolamentazione. Nei vari Stati membri i prezzi dei prodotti alimentari hanno reagito in modo molto diverso ai cambiamenti, segno che il mercato dell´Ue è ancora frammentato. Il consolidamento del mercato è presupposto di maggiore efficienza e di prezzi più bassi, ma non deve deteriorare le condizioni di concorrenza a livello locale, a detrimento delle imprese e dei consumatori. È certamente possibile migliorare il funzionamento della filiera alimentare in modo tale che il consolidamento e l’integrazione settoriali vadano di pari passo con un’accresciuta competitività, prezzi più bassi e un più vasto assortimento di prodotti alimentari. La promozione di una politica commerciale aperta, che sarà possibile se verranno portati a termine i negoziati commerciali dell’Omc nell’ambito del Doha Round, non potrà che giovare a tutti, compresi i paesi in via di sviluppo che sono i più colpiti dai rincari dei prezzi. Con l’approvazione della “valutazione dello stato di salute” della Pac, l’Ue si è impegnata risolutamente ad aiutare gli agricoltori a reagire meglio ai segnali del mercato e a cogliere nuove opportunità, offrendo nel contempo una moderna rete di sicurezza in caso di reale crisi di mercato. .  
   
   
PUBBLICATO INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LE INFRASTRUTTURE DI RICERCA  
 
Bruxelles, 11 dicembre 2008 - La direzione generale della Ricerca della Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per le infrastrutture di ricerca. La parte "Infrastrutture di ricerca" del programma specifico "Capacità" mira ad ottimizzare l´uso e lo sviluppo delle migliori infrastrutture esistenti in Europa e sostenere la creazione di nuove infrastrutture di interesse europeo. L´invito a presentare proposte del 2009 concentra l´attenzione sulle infrastrutture esistenti. Ciò include le e-infrastrutture basate sulle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) e il sostegno per lo sviluppo di politiche e l´implementazione dei programmi. Quest´ultimo sarà attuato sotto forma di una Rete dello Spazio europeo della ricerca che da una parte sosterrà la cooperazione per le infrastrutture di ricerca in tutti i campi scientifici e tecnologici (S&t) e dall´altra studi, conferenze e attività di coordinamento, sostenendo lo sviluppo delle politiche nel contesto di una cooperazione internazionale per le e-infrastrutture. Il bilancio totale indicativo ammonta a 9,6 Mio Eur. Per i dettagli completi dell´invito consultare il seguente indirizzo internet: http://cordis. Europa. Eu/fp7/calls/ .  
   
   
FUTURO URBANO: ALLEANZA PER LA SOSTENIBILITÀ GLOBALE  
 
 Zurigo, 11 dicembre 2008 - L´alleanza per la sostenibilità globale terrà il suo incontro annuale dal 26 al 29 gennaio 2009 a Zurigo, in Svizzera. L´incontro, che sarà concentrato su "Futuro urbano: la sfida della sostenibilità" ("Urban futures: the challenge of sustainability"), rappresenta un forum per chi è preoccupato del nostro futuro urbano, dalle università, all´industria e l´amministrazione pubblica. Il programma include conferenze chiave, discussioni in panel, workshop, poster e esposizioni. Si stima che entro il 2050 tre quarti della popolazione mondiale, ovvero oltre sei miliardi di persone, vivrà nei centri urbani. La questione centrale dell´incontro sarà: questo cambiamento demografico può essere sfruttato per assicurare il progresso verso la sostenibilità? L´ags ha proposto che le città, se adeguatamente gestite, possono diventare campi strasformativi in cui le risorse naturali vengono usate in modo più efficiente e economicamente valido, contribuendo in questo modo ad un´alta qualità della vita per tutti. Inoltre, l´organizzazione sostiene che "reinventare le città offre uno dei modi più efficaci per ridurre l´impatto dell´uomo sull´ambiente e raggiungere una maggiore sostenibilità. " For further information, please visit: http://www. Cces. Ethz. Ch/agsam2009/index/ .  
   
   
FONDO SOCIALE EUROPEO: PRESENTATA RICERCA “AUR” SU PROGRAMMAZIONE 2000-2006  
 
Perugia, 11 dicembre 2008 - Le esperienze e i risultati delle attività di ricerca, incentivate in Umbria con le risorse del Fondo sociale europeo nel periodo di programmazione 2000-2006, possono essere giudicati in modo positivo. È quanto ha evidenziato la ricerca dell’Agenzia Umbria Ricerche (“Aur”), illustrata ieri nel corso del convegno alla Sala dei Notari da Anna Ascani, direttore dell’agenzia regionale. La ricerca ha preso in esame due bandi della Regione Umbria, rivolti a giovani laureati, (bando “Cresci” e bando Regione Umbria) con i quali sono stati finanziati nel complesso, con assegni di ricerca o borse di studio, 382 progetti, per un totale di oltre 8 milioni di euro. Le “ricadute” occupazionali sono state incoraggianti: nel caso del bando “Cresci” il 95% degli assegnisti, a conclusione dei loro progetti, ha dichiarato di avere trovato un’occupazione o di avere proseguito la propria attività di ricerca con altri assegni o borse. L’81% degli assegnisti del bando “Regione Umbria” ha dichiarato che il soggetto “ospitante” (cioè l’impresa o l’istituto di ricerca) ha manifestato interesse per una eventuale collaborazione futura. La ricerca, in questo caso, è stata realizzata mentre i progetti erano in corso. Sono stati “intervistati” anche le imprese ospitanti e i “tutor” scientifici degli assegnisti circa l’impulso che le loro attività di ricerca possano avere ricevuto dai progetti realizzati. Le risposte sono state “positive”. Il 76% di coloro che, dopo aver vinto il bando, hanno rinunciato al finanziamento del progetto ha dichiarato di avere conseguito un’occupazione più vantaggiosa. La ricerca ha “disegnato” la figura dell’”assegnista medio”, che ha tra i 27 e 34 anni, è laureato in corsi del vecchio ordinamento o specialistici del nuovo (prevalenti ingegneria, biologia e agraria), ha origini umbre ed ha realizzato un progetto con un grado di innovatività medio/alto. In sostanza, a giudizio della indagine dell’Agenzia Umbria Ricerche, “l’occupazione, lo sviluppo della ricerca e il contribuito a frenare la ‘fuga di cervelli’ dall’Umbria sono stati i fattori maggiormente sviluppati”. La burocrazia e le difficoltà nel reale utilizzo dei progetti sono le maggiori “criticità” riscontrate. .  
   
   
“COSÌ IL FONDO SOCIALE EUROPEO MI HA CAMBIATO LA VITA” AL CONVEGNO LE TESTIMONIANZE DI ALCUNI DEI 90MILA TRENTINI DEI CORSI FSE  
 
 Trento, 11 dicembre 2008 – La Commissione europea è la prima a riconoscerlo: il Fondo sociale europeo (Fse), ancorché rappresentare il principale strumento comunitario per prevenire e combattere la disoccupazione, sviluppare le risorse umane e favorire l’integrazione nel mercato del lavoro dei Paesi membri, rimane un oggetto misterioso: 1 cittadino europeo su 10 non sa che cosa fa, a cosa serve. Ma se da Bruxelles scendiamo in Trentino, si scopre che su poco più di 500mila abitanti sono oltre 90mila quelli che il Fse lo hanno conosciuto da vicino (con un grado di soddisfazione personale che raggiunge il 95 per cento) partecipando a qualche percorso di formazione. Più di 20mila, in particolare, hanno potuto usufruire di buoni formativi rilasciati dalla Provincia per frequentare, gratuitamente, un corso di lingue straniere o di informatica. Oltre 200mila sono invece i cittadini trentini che, dal 2003 al 2007, si sono rivolti agli Sportelli di orientamento formativo territoriale. Numeri che, assieme al pieno utilizzo di tutte le risorse Fse assegnate alla Provincia autonoma di Trento, dimostrano come il Trentino sia una delle realtà territoriali che più credono in questo importante strumento di crescita e progresso e che hanno fatto da sfondo al convegno “Fondo sociale europeo – Investiamo nel vostro futuro” che si è tenuto stamane al Teatro Sociale. In sala, sollecitati da Massimo Cirri, conduttore del programma Caterpillare di Radio2, studenti, diplomati e lavoratori, che hanno spiegato, per la prima volta, come il Fondo sociale europeo ha cambiato la loro vita. “Il Fondo sociale europeo – ha detto l’assessore all’istruzione Marta Dalmaso – ha offerto e sta offrendo opportunità incredibili, che in Trentino si è riusciti ad esplorare in molti campi. I grandi risultati ottenuti testimoniano la bontà delle scelte compiute”. Una valutazione confermata da Gloria, Roberta, Maurizio, Tamara, Lorenzo, Patrizia, Walter ed altri ancora, ragazze, giovani diplomati, lavoratori, genitori, che hanno raccontato la loro esperienza Fse, di come sono venuti a conoscenza delle opportunità di formazione e crescita offerte dal Fondo, di come hanno utilizzato le nuove competenze, non solo professionali ma anche relazionali, acquisite durante i corsi da loro frequentati. Voci ed esperienze “dal vivo”, che hanno fatto da contrappunto agli interventi di Maurizio Corradetti e Christopher Sharp della Commissione europea, che hanno spiegato come, in cinquant’anni (il Fse è stato creato nel 1957), il Fondo sia cambiato negli strumenti e negli obiettivi e di come sia oggi percepito nei Paesi membri, di Paolo Leon dell’Università di Roma Tre sulle prospettive ora aggiornate dalla crisi economica, e di Alberto Vergani della Task Force provinciale Fse sui risultati delle azioni promosse in Trentino. .  
   
   
BANCHE: ABI, DA “FONDIR” 2 MLN PER LA FORMAZIONE DEI DIRIGENTI DEL CREDITO INDAGINE SUGLI INTERVENTI IN MATERIA DI FORMAZIONE.  
 
Roma, 11 dicembre 2008 - Circa 2 milioni di euro nel 2008 per la formazione di oltre 4. 350 dirigenti bancari: a tanto ammonta lo sviluppo delle iniziative realizzate da “Fondir”, il Fondo paritetico interprofessionale per la formazione dei dirigenti, che fornisce alle imprese creditizie i finanziamenti per i piani formativi. Si tratta del dato principale del rapporto “Fondir” 2008, presentato oggi in un seminario Abi a Roma, nel corso del quale sono stati anche illustrati i risultati di un’indagine realizzata dal Fondo sulla formazione continua finanziata dei dirigenti, che ha messo in luce l’attività svolta e i risultati conseguiti nell’anno. Emerge, così, che nel corso dell’anno l’Abi ha ulteriormente intensificato l’attività finalizzata a sostenere la diffusione della formazione finanziata nel settore bancario a favore delle esigenze anche delle imprese creditizie. È stato anche tracciato un quadro generale della formazione in Italia: tra gli obiettivi raggiunti, l’avvenuto decollo dei fondi interprofessionali, dei quali “Fondir” rappresenta uno dei principali, rivolgendosi a tutti i dirigenti del settore terziario, creditizio, assicurativo, della logistica, spedizioni e trasporto. Nel contesto degli interventi in materia di formazione finanziata anche a favore del settore del credito, un ruolo importante è svolto anche dall’Unione Europea. Infatti, relativamente ai finanziamenti europei alla formazione, è stata completata la definizione dei Programmi Operativi Nazionali (Pon) e dei Programmi Operativi Regionali (Por) previsti dalla Programmazione del Fse e degli altri Fondi strutturali 2007-2013, in relazione alla quale l’Abi ha svolto interventi incisivi per il settore del credito. In proposito, Giancarlo Durante, Direttore centrale Abi dell’Area sindacale e del lavoro, ha ricordato che “Il 22 aprile 2008 l’Associazione ha sottoscritto un Protocollo, con il Ministero dello Sviluppo Economico e le altre Parti sociali, con cui è stato riconosciuto il ruolo delle Parti sociali medesime nella concertazione che si svolgerà, a livello nazionale e regionale, fino al 2013 per l’attuazione della predetta Programmazione 2007-2013. Alla luce dell’attività svolta – ha proseguito Durante – l’Associazione è stata delegata dalle altre Organizzazioni imprenditoriali a rappresentare tutte le imprese del nostro Paese nella Conferenza europea sulla Programmazione del Fse 2007-2013 di Le Havre”. Le caratteristiche di “Fondir” e i dirigenti in Italia Dal Rapporto “Fondir” sul 2008 emerge che oltre al settore del credito, considerando una media 2007, i lavoratori inquadrati come dirigenti delle imprese private più la Pubblica Amministrazione sono 484. 736 di cui 123. 306 sono donne. Tra le Regioni con una presenza maggiore di queste figure lavorative troviamo la Lombardia con 98. 040, il Lazio a quota 57. 090, l’Emilia Romagna con 48. 525, il Veneto con 44. 698, il Piemonte con 33. 727, la Campania con 31. 707 e la Sicilia con 31. 415. Tra i settori con più dirigenti spiccano: istruzione, sanità e servizi sociali con 165. 456, pubblica amministrazione, difesa, assicurazioni sociali obbligatorie 81. 933, industria della trasformazione 71. 086, intermediazione monetaria e finanziaria, attività immobiliari 41. 163, per ultimo industria dell’energia, estrazione materiali energetici con 1. 758 unità. Le imprese che aderiscono a “Fondir” sono in costante crescita: dal 2004 ad oggi sono passate da 2. 501 a quasi 4. 000 con un incremento, in termini percentuali, di quasi il 57%. Anche rispetto all’anno scorso, il numero delle iscrizioni è cresciuto del 7,5%. Fino ad oggi, “Fondir” ha finanziato 523 piani formativi a fronte di 598 piani presentati per un totale di 15. 5 milioni di euro di contributi erogati. Le risorse complessivamente impegnate per i comparti economici riguardano il settore commercio, turismo e servizi con 8. 5 milioni di euro, creditizio-finanziario con 5. 5 milioni, logistica, spedizioni e trasporto con oltre 936 mila euro e l’assicurativo con più di 475 mila euro. .  
   
   
BANCA CARIGE S.P.A. FIRMA DI UN NUOVO PROGRAMMA DI EMISSIONI DI OBBLIGAZIONI BANCARIE GARANTITE DA 5 MILIARDI DI EURO  
 
 Genova, 11 Dicembre 2008 – Banca Carige ha sottoscritto un nuovo programma di raccolta sul mercato dei capitali fino ad un massimo di 5 milardi da realizzarsi mediante l’emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (c. D. Covered Bond). Questo strumento consente al Gruppo di accedere ad una raccolta a condizioni competitive rispetto ad altre forme di finanziamento ed in linea con il costo della provvista di altri grandi gruppi bancari europei. Tutte le obbligazioni emesse sotto il Programma beneficeranno della protezione del quadro normativo italiano (Art. 7-bis della Legge 130 del 30 aprile 1999, Decreto Mef 14 Dicembre 2006 ed Istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d’Italia). Le Obbligazioni Bancarie Garantite, emesse direttamente da Banca Carige, saranno assistite da una duplice garanzia rappresentata dal patrimonio dell’emittente e dal portafoglio di mutui in bonis (residenziali e per una minima parte commerciali) originati da Banca Carige. Tali mutui sono stati oggetto di cessione al veicolo Carige Covered Bond s. R. L. , costituito ad hoc ex art. 7-bis della Legge 130/99, verso il quale gli investitori beneficeranno di una garanzia a prima richiesta, irrevocabile e non condizionata. I pagamenti delle cedole delle obbligazioni saranno indipendenti dai flussi di cassa e dalla performance del portafoglio messo a garanzia. Le prime obbligazioni che saranno emesse faranno riferimento al portafoglio inizialmente ceduto in garanzia che ammonta ad Euro 1,5 milardi ed è costituito da 16. 506 mutui residenziali e 1. 037 mutui commerciali originati da Banca Carige tra Marzo 1989 e Marzo 2007. L’elenco dei mutui ceduti è pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 dicembre 2008. Sulla base della natura e delle caratteristiche strutturali del Programma, i rating assegnati alle obbligazioni saranno pari a Aaa di Moody’s e Aaa da parte di Fitch. I titoli saranno quotati presso la Borsa di Lussemburgo. .  
   
   
OPA SU ERGO PREVIDENZA: SI È AVVERATA LA CONDIZIONE DI EFFICACIA  
 
Milano, 10 dicembre 2008 – E’ efficace l’offerta pubblica di acquisto volontaria e totalitaria promossa da Ergo Italia S. P. A. Conclusasi lo scorso 5 dicembre, avente ad oggetto n. 18. 368. 169 azioni ordinarie di Ergo Previdenza S. P. A. Rappresentanti il 20,409% del capitale sociale di Ergo Previdenza S. P. A. Non si sono verificati, infatti, tra il 1° novembre, data di pubblicazione del documento di Offerta, e il 9 dicembre, secondo giorno di mercato aperto dopo la chiusura del periodo di adesione, a livello nazionale o internazionale, eventi comportanti gravi mutamenti nella situazione di mercato o nella normativa applicabile che abbiano effetti sostanzialmente pregiudizievoli sull’Offerta e/o sulla situazione patrimoniale dell’Emittente. La condizione di efficacia dell’Offerta si è quindi verificata. Il corrispettivo in contanti offerto per ciascuna azione ordinaria Ergo Previdenza portata in adesione all’Offerta, fissato in Euro 4,40 per azione, sarà pagato agli aderenti il 12 dicembre 2008, a fronte del contestuale trasferimento della piena proprietà delle Azioni. A seguito del trasferimento all’Offerente delle azioni portate in adesione all’Offerta, Ergo Italia S. P. A. Verrà a detenere complessivamente n. 83. 649. 165 azioni, pari al 92,944% del capitale sociale di Ergo Previdenza S. P. A. , salvo ulteriori acquisti di azioni Ergo Previdenza S. P. A. Effettuati sul mercato in seguito al 5 dicembre 2008, data di chiusura del periodo di adesione, e debitamente comunicati al mercato ai sensi dell’articolo 41, comma 2 b), del regolamento Consob n. 11971. Essendo stata superata la soglia del 90% senza che sia stata raggiunta la soglia del 95% del capitale sociale di Ergo Previdenza S. P. A. , come dichiarato nel documento d’offerta Ergo .  
   
   
ESITO PROCEDURA DI SQUEEZE-OUT SULLE AZIONI DDOR NOVI SAD  
 
Milano, 10 dicembre 2008 - Con riferimento all´offerta pubblica di acquisto di tutte le residue n. 352. 701 azioni ordinarie della società di assicurazioni di diritto serbo Ddor Novi Sad, rappresentanti il 16,68% circa del capitale sociale della medesima - il tutto come già reso noto al mercato in data 9 e 30 ottobre 2008 – Fondiaria-sai S. P. A. Comunica che, in data odierna, si è conclusa con successo la procedura avente ad oggetto l´esercizio, da parte di Fondiaria-sai, del diritto di acquisto (c. D. Squeeze-out) sulle rimanenti azioni di Ddor ancora detenute dal mercato. Ciò consentirà a Fondiaria-sai S. P. A. Di detenere il 100% del capitale sociale di Ddor medesima. .  
   
   
AZIMUT: RACCOLTA NETTA DI RISPARMIO GESTITO POSITIVA PER 31 MILIONI IN NOVEMBRE IL FONDO ALPHA PLUS SUPERA I 740 MILIONI DI MASSE IN GESTIONE IN POCO PIÙ DI DUE MESI DAL LANCIO  
 
 Milano, 11 dicembre 2008 - Il Gruppo Azimut ha registrato nel mese di novembre 2008 una raccolta netta di risparmio gestito positiva per circa 31 milioni di euro; da inizio anno il dato risulta negativo per 87 milioni di euro (pari allo 0,7% delle masse di inizio periodo), più che controbilanciato dalla raccolta di risparmio amministrato, che è positiva per 174 milioni di euro, portando quindi il totale della raccolta da inizio anno a 88 milioni di euro. Anche a novembre si conferma il successo del nuovo prodotto Formula 1 Alpha Plus che con oltre 220 milioni di euro provenienti sia da nuova raccolta che da switch da altri prodotti gestiti del Gruppo, ha superato i 740 milioni di masse ad appena due mesi dal lancio, avvenuto a fine settembre 2008. Pietro Giuliani, Presidente ed Amministratore Delegato di Azimut, nel commentare i dati di raccolta osserva come “l’innovazione di prodotto, da sempre nel Dna del nostro Gruppo, è particolarmente importante in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo dall’estate del 2007. Con il lancio di Alpha Plus, il primo fondo comune che risulta totalmente decorrelato sia dall’andamento dei mercati azionari che da quelli obbligazionari, i nostri clienti dispongono di un prodotto unico per il mercato italiano, in grado di dare risultati nonostante un contesto segnato da una volatilità esasperata. Grazie anche a nuovi prodotti in arrivo all’inizio del 2009, continuiamo a lavorare a fianco dei nostri promotori finanziari, mettendoli in condizione di svolgere con la consueta efficacia la loro opera di assistenza e consulenza ai risparmiatori, puntando ancora una volta sulla trasparenza e sulla chiarezza delle soluzioni offerte, con strumenti innovativi disponibili per i nostri clienti in largo anticipo rispetto alla concorrenza che come al solito proverà a imitarci”.
Dati in Euro Raccolta Novembre Raccolta 2008 Patrimonio al 30. 11. 2008 ~% nel 2008
Fondi Azimut Sgr -53. 013. 472 -979. 597. 875 2. 312. 519. 495 -40,1%
Fondi Az Fund 63. 420. 156 -145. 870. 539 7. 962. 752. 824 -19,8%
Gestioni patrimoniali e altre gestioni 57. 795. 961 835. 444. 985 1. 389. 542. 791 120,7%
Assicurazioni Az Life -3. 503. 620 -148. 590. 820 726. 386. 774 -32,5%
Hedge Funds -49. 627. 284 426. 270. 940 1. 225. 708. 089 20,4%
Totale gestito netto* 31. 485. 087 -87. 029. 665 12. 227. 495. 338 -17,9%
Risparmio amministrato e c/c -5. 580. 119 174. 756. 035 821. 354. 217 8,5%
Totale 25. 904. 968 87. 726. 370 13. 048. 849. 556 -16,6%
.
 
   
   
ASTA BOT META´ DICEMBRE  
 
Asta di metà mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento 15/12/2008 Durata gg. 91 365
Prezzo medio ponderato 99,381 97,4
Ritenuta fiscale 12,5% 0,07738 0,325
Arrotondamento 0,00162 0,005
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,46 97,73
Rendimento semplice netto 2,15 2,29
Rendimento composto netto 2,17 2,29
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,10 0,30
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,56 98,03
Rendimento semplice (minimo) 1,75 1,98
Rendimento composto netto (minimo) 1,76 1,98
Fonte Assiom
.
 
   
   
UN MILANESE SU QUINDICI NON PARLA ITALIANO OLTRE 70 MILA PERSONE. TRIPLICATI RISPETTO AL 2000 STRANIERI UN RESIDENTE SU UNDICI E QUASI 24 MILA IMPRESE  
 
 Milano, 11 dicembre 2008 - A Milano quasi una persona su quindici non parla abitualmente italiano ma in famiglia usa una lingua straniera (5,9% rispetto al 5,7% lombardo e al 5,1% italiano). Oltre 70 mila persone. E lingua significa anche cultura, tradizioni, cucina e modo di vivere diversi. Un fenomeno in netta crescita: nel 2000 infatti la percentuale di chi parlava in famiglia un’altra lingua rispetto a italiano e dialetto arrivava al 2% sia a Milano che in Lombardia. Nel 2008 un residente milanese su undici è nato all’estero. In particolare, le ditte con titolare straniero si avvicinano alle 24 mila. Quelle con titolare extracomunitario, circa 20 mila, danno occupazione a oltre 19 mila tra connazionali e altri stranieri. Le lingue presumibilmente più usate su questi posti di lavoro, se si considera la nazionalità del titolare? L’arabo egiziano (4. 828 titolari di ditte individuali) e il cinese (3. 083 attività). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al secondo trimestre 2008 e Istat a gennaio 2008 e da una stima della Camera di commercio sul rapporto Istat “La lingua italiana, i dialetti e le lingue straniere”, anni 2006-2000. Gli stranieri a Milano: ditte e residenti. Sono oltre 344 mila all’inizio del 2008 i residenti a Milano e provincia nati all’estero e rappresentano l’8,8% del totale, percentuale superiore sia a quella lombarda (8,5%) che a quella italiana (5,8%). Ancora più alta è la presenza di stranieri come titolari sul totale di ditte individuali attive: quasi una su sei a Milano (15,6%) contro il 12,2% regionale e l’8,9% nazionale. Per un totale di imprenditori che nel 2008 ha raggiunto quasi quota 24 mila tra comunitari ed extracomunitari. Gli egiziani sono i più numerosi con il 20,3% dei titolari stranieri: un imprenditore egiziano su due in Italia ha infatti la propria attività a Milano. Nella provincia meneghina si concentra anche il 43,7% dei titolari di ditte peruviani in Italia e il 35,5% di quelli provenienti dall’Ecuador. E la Milano internazionale si incontra domani, giovedì 11 dicembre, per l’annuale appuntamento del Corpo consolare organizzato dalla Camera di commercio di Milano. Nella sede di Palazzo Turati, via Meravigli 9/b, ore 15, sala Conferenze. “Milano – ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – è da sempre protagonista della scena economica italiana e internazionale. Questa giornata, dedicata all’incontro col Corpo Consolare, dà risalto proprio alla sua internazionalità, testimoniata dall’elevata presenza in città di rappresentanze consolari e commerciali estere, ma anche alla sua vocazione multietnica e multiculturale, con il gran numero di imprenditori e residenti stranieri che vivono e operano sul territorio. Una realtà quella milanese che, nonostante il momento di crisi, non rinuncia a essere sempre più aperta e globale”.
Province residenti stranieri a gennaio 2008 % residenti stranieri su tot. Residenti a gennaio 2008 % di persone che usano abitualmente in famiglia un´altra lingua rispetto all´italiano e al dialetto % di persone che usano abitualmente in famiglia un´altra lingua rispetto all´italiano e al dialetto Anno 2000 tot. D. I. Con titolare straniero (comunitari + extracomunitari) Ii trim. 2008 % titolari stranieri su tot. D. I. Per prov. Ii trim. 2008
Milano 344. 367 8,8 5,9% 2,3% 23. 834 15,6%
Lombardia 815. 335 8,5 5,7% 2% 52. 370 12,2%
Italia 3. 432. 651 5,8 5,1% 3% 300. 042 8,9%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese e Istat al 2008 Prime 10 nazionalità di nascita dei i titolari stranieri di ditte individuali
Nazionalità Milano % su tot. Stranieri a Mi % Mi su tot. Italia
1 Egitto 4. 828 20,3% 50,1%
2 Cina 3. 083 12,9% 9,9%
3 Romania 2. 237 9,4% 7,3%
4 Marocco 1. 968 8,3% 4,5%
5 Albania 1. 258 5,3% 5,1%
6 Peru´ 1. 065 4,5% 43,7%
7 Ecuador 737 3,1% 35,5%
8 Bangladesh 734 3,1% 9,7%
9 Senegal 658 2,8% 4,9%
10 Tunisia 556 2,3% 5,2%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati registro imprese a giugno 2008 .
 
   
   
EUROREGIONE ALPE-ADRIA: NASCE COORDINAMENTO FVG-VENETO-CARINZIA  
 
 Villach (Austria), 11 dicembre 2008 - Un passo importante verso la costituzione dell´Euroregione della concretezza è stato compiuto ieri a Villaco, in Austria, dove i governatori di Friuli Venezia Giulia (Renzo Tondo), Veneto (Giancarlo Galan) e Carinzia (Gerhard Doerfler), riuniti per un vertice tra le rispettive Giunte regionali, hanno deciso di istituire il Coordinamento Operativo Trilaterale che, in attesa del riconoscimento giuridico per il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect), gestirà direttamente idee e progetti comuni. Ricordato Haider - Il primo summit senza il carinziano Joerg Haider, commemorato in apertura dei lavori, è servito a garantire continuità ed efficacia al percorso già avviato negli anni scorsi, "confermando - ha commentato Tondo, affiancato dal vicepresidente Luca Ciriani (Attività produttive) e dagli assessori Elio De Anna (Sport), Riccardo Riccardi (Energia, Infrastrutture e Trasporti) e Federica Seganti (Sicurezza) - che le iniziative migliori vanno avanti a prescindere da chi le promuove". Senza Confini 2017 - Tondo, Doerfler e Galan hanno messo sul tavolo di Villaco "molti argomenti reali da affrontare sollecitamente". Dai fondamenti dell´Euroregione alla candidatura "No Boarders" (Kranjska Gora, Slo - Tarvisio, Ita - Bad Kleinkircheim, Aut) per i Mondiali di sci alpino 2017, passando attraverso la sicurezza sui confini da mettere in rete, il corridoio Baltico-adriatico da inserire nei "top ten" dell´Unione europea, le fonti di energia alternativa e gli elettrodotti, gli standard climatici, l´armonizzazione delle leggi sui rifiuti, lo sport nelle scuole come strumento di prevenzione al disagio giovanile, la mobilità sanitaria nell´intera area e la disabilità. Confronto Con Slo E Cro - Nella veste di presidente di turno della Comunità Alpe Adria, Tondo avvierà ora un approfondimento anche con le altre realtà coinvolte nell´Euroregione, la Slovenia e le contee croate Istriana e Litoraneo Montana, perché "c´è l´obiettivo di inserire il contenitore transnazionale in quella sorta di Macro-euroregione che è Alpe Adria, dando la precedenza - ha spiegato il governatore del Friuli Venezia Giulia - allo sviluppo dei contenuti, consapevoli di quanto sia inutile una scatola vuota". Klagenfurt Sede Provvisoria - Da verificare, intanto, la possibilità offerta dalla Carinzia di ospitare provvisoriamente la sede ad interim dell´Euroregione a Klagenfurt, utilizzando gli uffici della segreteria generale di Alpe Adria. Una soluzione-ponte, è stato chiarito, riconfermando Trieste come sede ufficiale designata, che servirebbe ad accelerare l´operatività del gruppo Incontro Con Tajani - A questo proposito, con una telefonata ricevuta in diretta durante il meeting di Villaco, Tondo ha preannunciato un incontro dei soggetti coinvolti nell´Euroregione con il Commissario europeo alle Infrastrutture, Antonio Tajani, già in fase di programmazione per fine gennaio 2009, a Venezia . .  
   
   
EUROREGIONE ALPE -ADRIA: TRILATERALE, DA SENZA CONFINI ALLA SICUREZZA  
 
Villach (Austria), 11 dicembre 2008 - Il Coordinamento Trilaterale, gestito da tre funzionari di Friuli Venezia Giulia (Giuseppe Napoli), Veneto (Adriano Rasi) e Carinzia (Dieter Platzer), si occuperà, su indicazione delle rispettive Giunte regionali, di sviluppare i progetti comuni con l´obiettivo di creare in anticipo i contenuti per l´Euroregione. Per ogni tematica, è stato deciso nel corso del vertice di Villaco, sarà attivato un Tavolo Operativo ad hoc a cui sarà garantita la necessaria funzionalità. Mondiali Sci 2017 - Dal summit odierno, infatti, è emersa la volontà di portare avanti una serie di iniziative transfrontaliere, partendo proprio con la candidatura Senza Confini (Kranjska Gora, Slo - Tarvisio, Ita - Bad Kleinkircheim, Aut) per i Mondiali di sci alpino 2017. In Slovenia si potrebbero disputare le prove tecniche, in Italia quelle veloci femminili ed in Austria discese e superg maschili. Per ora solo una bozza, ma la volontà già espressa nell´incontro di sabato scorso a Tolmezzo tra il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, e quello della Carinzia, Gerhard Doerfler è stata confermata nel vertice di oggi dallo stesso governatore austriaco e dal vicepresidente della Regione, Luca Ciriani. Si tratta ora, come concordato con il massimo esponente del Veneto, Giancarlo Galan, di coordinare la candidatura Senza Confini con quella annoiata di Cortina d´Ampezzo, evitando sovrapposizioni e, magari, costruendo un percorso che esalti entrambe in momenti diversi. Già ai Mondiali del prossimo febbraio a Val d´Isere, in Francia, ed ai successivi appuntamenti di Coppa del Mondo in Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Slovenia saranno illustrate le caratteristiche di un´idea che riprende le candidature olimpiche del 2002 e del 2006. Top Ten Per Baltico-adriatico - La Carinzia chiede l´inserimento nella top ten dell´Unione europea del Corridoio Baltico-adriatico, una necessità austriaca che le due regioni del Nordest d´Italia appoggiano al punto che, dopo le sollecitazioni di Galan e Tondo, il commissario Ue alle Infrastrutture, Antonio Tajani, conferma al governatore del Friuli Venezia Giulia un incontro con i protagonisti dell´Euroregione, molto probabilmente a fine gennaio a Venezia. "Per noi - ha spiegato l´assessore ad Infrastrutture, Trasporti ed Energia, Riccardo Riccardi - sono parimenti importanti gli assi di collegamento Nord-sud ed Est-ovest, con la conseguente valorizzazione del sistema ferroviario. E´ comunque fondamentale - ha insistito - organizzare al meglio la gestione comune della mobilità". Confermando per la fine del 2009 l´inizio dei lavori sul tratto autostradale Villesse-gorizia e per il 2010 quelli relativi alla terza corsia della A4, da Quarto d´Altino a San Donà, Riccardi ha anche citato come "determinante ai fini della continuità del tracciato europeo" la tratta ferroviaria Cervignano-udine. In quest´ottica, è intervenuto Doerfler, è stato istituito anche il servizio di corriere sostitutive tra Klagenfurt e Venezia senza fermate intermedie, assicurando in questo modo il collegamento tra Carinzia, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Sicurezza, Lotta Ai Clandestini - Molto attenzione è stata riservata al capitolo sicurezza, con l´assessore Federica Seganti decisa a promuovere un Nucleo interconnesso tra le polizie transnazionali. Servirà prevalentemente a combattere la tratta di clandestini, interscambiando informazioni in tempo reale e conducendo fasi di indagini ed inseguimenti con pattuglie miste. Tra gennaio ed ottobre 2008, ha esposto la Seganti, sono stati fermati 434 tra afgani, indiani, moldavi, kosovari, pakistani e serbi entrati illegalmente in Friuli Venezia Giulia, sicuramente una minima parte rispetto a quanti sono sfuggiti ai controlli. Ecco perché, ha sostenuto, serve un presidio ed una maggiore dinamicità nelle riammissioni. Se dall´Austria all´Italia la percentuale supera l´86 p. C. , sul fronte inverso si arresta appena al 44 per cento. "A Tarvisio - ha aggiunto - la Polizia di frontiera diventerà un commissariato e sarà ulteriormente perfezionato il contatto con Polizia municipale, Carabinieri e Guardia di finanza". Nel frattempo, si pensa ad una base logistica dove insediare il nucleo transfrontaliero, con Doerfler che prospetta l´utilizzo dell´ex piattaforma doganale di Arnoldstein. Il Tavolo per la sicurezza, comunque, sarà avviato già a gennaio a Thorn Maglern. Energia Alternativa - Dalla Carinzia giunge anche l´invito a lavorare insieme sulle fonti energetiche alternative, sull´esempio del land austriaco che nel 2010 conta di attivare oltre 100 punti di ricarica per autovetture elettriche, tentando in questo modo di ovviare ai problemi legati all´energia fossile. Massimo interesse, come testimoniato da Riccardi, anche per una collaborazione allargata agli elettrodotti, senza dimenticare la "corrente verde" prodotta dalle centrali fotovoltaiche. Mobilita´ Sanitaria E Disabilita´ - In ambito sanitario, invece, si parla di mobilità del personale nell´area Alpe Adria, di rafforzare ed ottimizzare le risorse sul territorio, di riconoscere titoli di studio e formazione avanzata e di favorire l´apprendimento delle lingue. Il tutto si inserisce in un progetto Interreg 4 condotto da Sanicademia, soggetto fondato dalle tre Regioni. Ricordando l´impegno del Friuli Venezia Giulia nella tutela della disabilità, Tondo ha inserito la problematica tra le priorità trilaterali "per affrontare al meglio situazioni sempre meno scontate". Sport Contro Disagio - Riscontrato ovunque un forte aumento del disagio giovanile, evidenziato soprattutto da eccessi quali droga ed alcol, dall´assessore allo Sport dell´estremo Nordest, Elio De Anna, giunge infine la proposta di investire molto più in fase di prevenzione, in particolare attraverso la diffusione e la pratica dello sport in ambito scolastico, riproponendo su tutta l´area una serie di manifestazioni dedicate ai giovani. .  
   
   
EUROREGIONE ALPE-ADRIA GALAN: “L’EUROREGIONE PROSEGUE NONOSTANTE IL PARLAMENTO ITALIANO. NEL RICORDO DI HAIDER. CON CORTINA CANDIDATA PER I CAMPIONATI MONDIALI DI SCI ALPINO”  
 
Villach, 10 dicembre 2008 - L’euroregione vuole essere un soggetto con personalità giuridico internazionale. Il percorso per giungere alla costituzione dell’Euroregione ha trovato tuttavia alcuni ostacoli da parte dello Stato italiano che non ha ratificato il protocollo che contiene le norme di riferimento per la nascita di aree transfrontaliere. Il Veneto, il Friuli Venezia Giulia e la Carinzia, per rafforzare la cooperazione trilaterale senza perdere di vista le strategie unitarie verso l’Euroregione, hanno costituito un gruppo europeo di cooperazione territoriale: un nuovo strumento giuridico che consente agli stati membri e alle autorità locali di dare vita a organismi con ruolo giuridico. Il testo del disegno di legge, già approvato dal consiglio dei ministri del governo italiano lo scorso agosto, è ora all’esame del parlamento italiano. Del futuro dell’Euroregione hanno discusso ieri mattina a Villach i presidenti del Veneto, Giancarlo Galan, del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, della Carinzia, Gerarhd Dorfler. Per la Regione del Veneto erano presenti ai lavori anche gli assessori all’Economia, Vendemiano Sartor, e agli Enti Locali, Flavio Silvestrin. “Il cammino verso l’Euroregione – ha detto Giancarlo Galan - prosegue nonostante la mancanza di due fondatori e cioè Riccardo Illy e Jorg Haider proprio perché è un’idea buona e giusta. A Illy e ad Haider vanno certamente un saluto riconoscente e un ricordo amico. Mentre al parlamento italiano vanno indirizzati tutto il disappunto e l’amarezza per non aver compreso nel nome di un centralismo antistorico il valore e il significato dell’Euroregione”. L’obiettivo della giornata di lavoro è stato favorire la cooperazione multilaterale in aree quali la salute, la cultura, il turismo, l’innovazione e la ricerca, l’educazione e la formazione, la gestione del territorio, le infrastrutture e i trasporti, l’energia, le telecomunicazioni. Con l’auspicio che presto possa sedere allo stesso tavolo anche lo Slovenia che tutt’ora vorrebbe allargare l’Euroregione all’Alpe Adria, alla Pannonia e alla Matriosca. “Cortina – ha spiegato Giancarlo Galan – sarà candidata per ospitare i campionati mondiali di sci alpino. Una nomination forte che troverà possibili sinergie con l’Euroregione. Del resto Cortina ha la bellezza e le potenzialità per essere vincitrice. ” Galan, Tondo e Dorfler hanno assunto l’impegno a fare lobbing per accedere ai finanziamenti europei dell’asse Baltico Adriatico, essenzialmente per la grande viabilità. Nella mattinata si è parlato pure di sicurezza, della possibilità di gestire in maniera sinergica il presidio del territorio, dell’eventualità di operare insieme per il controllo dell’immigrazione clandestina e della volontà di progettare in rete politiche di integrazione. Particolare attenzione è stata inoltre rivolta all’ingresso nell’Euroregione di due contee croate. “L’italia – ha ribadito Giancarlo Galan – non vuole l’entrata delle due contee croate perché non sono in Europa: si tratta dunque di aspettare ancora qualche anno e cioè il 2012. ” Infine, in attesa che sia pronta la sede dell’Euroregione a Trieste si è ipotizzata una postazione operativa provvisoria a Klagenfurt. .  
   
   
VIA UFFICIALE A NUOVA PROGRAMMAZIONE, DA REGIONE UMBRIA 30 MILIONI DI EURO PER RICERCA E INNOVAZIONE  
 
 Perugia, 11 dicembre 2008 – “Il potenziamento della ricerca e del suo collegamento con le imprese umbre rappresenta uno degli obiettivi strategici delle politiche regionali per rafforzare il sistema Umbria e la sua competitività e vanno in questa direzione le azioni che la Regione Umbria promuove, dal 2004 con un percorso innovativo, all’interno della programmazione del Fondo Sociale Europeo, avvalendosi anche degli altri strumenti comunitari”. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche attive del lavoro, Maria Prodi, intervenendo al convegno sul “Ruolo del Fondo Sociale Europeo nella ricerca e l’innovazione” che si è svolto stamani a Perugia, alla Sala dei Notari. “Evento di lancio” della nuova programmazione operativa regionale del Fondo Sociale Europeo (in sigla “Fse”) per il periodo 2007-2013, all’incontro hanno preso parte giovani laureati beneficiari degli interventi attivati dalla Regione, rappresentanti delle istituzioni coinvolte, enti di ricerca, del mondo produttivo e delle forze sociali. “La sfida nella quale siamo impegnati – ha detto l’assessore – è quella di operare sempre di più, e sempre meglio, per accrescere il ruolo della ricerca e della qualità della ricerca, che è centrale per il rilancio dell’economia e dell’occupazione nel nostro Paese, nonostante sia spesso sottovalutato e non sostenuto da adeguati investimenti”. “L’unione Europea – ha rilevato Philippe Hatt, capo unità della Direzione generale ‘Occupazione, affari sociali e pari opportunità’ della Commissione Europea – nel porsi, con la ‘Strategia di Lisbona’, l’obiettivo di diventare l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica, capace di una crescita duratura, con un aumento e un miglioramento dei posti di lavoro e una più grande coesione sociale, ha valutato come cruciale il ruolo della ricerca scientifica per affrontare le sfide di un mercato globalizzato e caratterizzato da rilevanti trasformazioni. Con il ‘braccio operativo’ del Fondo Sociale Europeo – ha aggiunto – la Commissione Europea è pronta a fare la sua parte sostenendo progetti, come quelli presentati dall’Umbria, volti a favorire ricerca e innovazione e il trasferimento delle esperienze realizzate”. “L’invito e l’auspicio che rivolgo all’Umbria in questa giornata che segna il debutto ufficiale della nuova programmazione umbra del ‘Fse’ – ha proseguito Hatt – è quello di mantenere gli impegni presi, come è stato fatto con la programmazione del 2000-2006, e di implementare il partenariato, perché soltanto con la collaborazione di tutti i soggetti interessati si potranno conseguire gli obiettivi della crescita economica ed occupazionale e della coesione sociale”. Impegno e auspicio sono stati raccolti dal direttore regionale allo Sviluppo economico della Regione Umbria, Ciro Becchetti. “La Regione – ha detto – intende utilizzare completamente ed efficacemente le risorse comunitarie, migliorando sempre più il livello di competitività dell’Umbria. Nella programmazione regionale viene attribuito un ruolo centrale alle risorse umane per lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, con consistenti risorse. Nel 2008 – ha aggiunto - sono state attivate misure per oltre 30 milioni di euro, con tre tipologie di azioni: assegni di ricerca per giovani ricercatori, master per laureati in discipline scientifiche e una ‘azione di sistema’ volta a stabilire reti di collaborazione a livello europeo tra Università, parchi scientifici e imprese tecnologicamente avanzate. Quest’ultima, in particolare, consentirà ai ricercatori umbri di effettuare esperienze in centri di ricerca o imprese europee e, allo stesso tempo, potranno giungere in Umbria ricercatori da altri Paesi europei”. I bandi attivati nel 2008, a valere sui finanziamenti del “Por Fse” (Programma operativo regionale) 2007-2013 che ammontano complessivamente a 220 milioni di euro, sono stati illustrati nel dettaglio dalla dirigente del Servizio regionale Politiche attive del lavoro, Emma Bobò. “Particolare attenzione – ha detto fra l’altro – viene data allo sviluppo delle risorse umane nella ricerca e l’innovazione legata alla ricerca, al potenziamento delle reti tra Università, centri di ricerca, poli tecnologici e centri di eccellenza e il settore produttivo, anche attraverso l’attivazione di percorsi formativi e incentivi all’occupazione”. In particolare, per il bando che ha previsto assegni di ricerca e incentivi all’occupazione con una dotazione finanziaria complessiva di 3 milioni e 800mila euro, alla scadenza del 15 settembre 2008, ha comunicato la dirigente regionale, sono pervenute 759 domande di finanziamento. Sono in corso le procedure d’istruttoria. .  
   
   
TUTTI I PASSAGGI E LE DECISIONI DALL´ACCORDO DI PROGRAMMA DEL 1999 AD OGGI «COERENZA, CORRETTEZZA E TRASPARENZA IN TUTTI GLI ATTI SU CASTELLO» LA COMUNICAZIONE DEL PRESIDENTE CLAUDIO MARTINI AL CONSIGLIO REGIONALE TOSCANO  
 
Firenze 11 dicembre 2008 - «Correttezza e coerenza» sotto il profilo urbanistico e per gli aspetti inerenti le strategie organizzative. «Imparzialità, trasparenza e perseguimento del pubblico interesse» in ogni passaggio. Sono questi, secondo il presidente Claudio Martini, i principi che hanno guidato i vari governi regionali dal 1999 ad oggi in tema di localizzazione del Centro direzionale della Regione nell´area di Castello. Il presidente ha offerto ieri al consiglio regionale una ricostruzione dettagliata della vicenda e dei vari atti assunti in materia dalla Regione, a partire dall´accordo di programma siglato da Regione, Provincia e Comune di Firenze e Ministero dei lavori pubblici il 28 maggio del 1999. Con quell´accordo, ha ricordato Martini, si approvò il piano urbanistico esecutivo Castello, che prevedeva di destinare a centro direzionale pubblic o una parte dell´area. Dentro questo quadro la Regione si impegnava a «definire le modalità di realizzazione del centro direzionale dell’amministrazione regionale». A partire dal 2000 gli uffici regionali definiscono il dimensionamento quantitativo e qualitativo dell’intervento e gli aspetti procedimentali, valutano la compatibilità dell’intervento con la presenza dell’aeroporto Amerigo Vespucci, verificano i profili finanziari dell’operazione e quelli relativi ai tempi. Si evidenziano così almeno due problematicità. La prima riguarda l´ipotesi della realizzazione al Vespucci di una pista di rullaggio, fatto che comporterebbe picchi di rumore molto elevati e difficilmente compatibili con la presenza di uffici pubblici nell’area, la seconda riguarda l’ incertezza sui tempi di decollo dell’intero piano. Prende corpo nel frattempo, ha proseguito Martini, un altro importante filone delle politiche pubbliche regionali, quello della vendita del patrimonio regionale non indispensabile e dell´acquisto di altri edifici per evitare di continuare a pagare affitti molto onerosi. La Regione decide infatti di acquistare gli edifici di Novoli, quelli che ospitano le sedi del Consiglio regionale e la sede di Bruxelles, oltre che il Palazzo Cerretani. E´ in questo contesto che il 28 giugno 2004 la giunta regionale presenta formale osservazione ad una variante urbanistica del Comune di Firenze (assunta con deliberazione del 22 marzo 2004) finalizzata a «rimuovere dagli atti della variante in questione ogni riferimento alla localizzazione del centro direzionale» nell’area di Castello, pur confermando «per la nuova sede una collocazione nel quadrante nord-ovest del territorio fiorentino». La fase di avvio dell’attuale legislatura regionale si apre con due fatti nuovi: il 18 aprile 2005 il Comune di Firenze e Fondiaria s. P. A. Stipulano una seconda convenzione per l’attuazione del piano urbanistico esecutivo della piana di Castello, mentre la Provincia di Firenze manifesta interesse per realizzare a Castello la sede del proprio centro direzionale e un importante polo scolastico. Nel luglio del 2005 viene costituito un tavolo di lavoro tecnico-politico (per la Regione partecipano il vice presidente Gelli e l’assessore Conti) per valutare la fattibilità della realizzazione nell’area di Castello delle diverse funzioni provinciali e regionali. Dal confronto scaturisce un protocollo d’intesa che la giunta regionale approva il 23 gennaio 2006 (con la deliberazione n. 25) e che successivamente viene sottoscritto da tutti gli enti interessati. Con questo protocollo i tre enti decidono «di valutare positivamente l’ipotesi di collocazione nell’area di Castello delle nuove sedi dei centri direzionali della Regione Toscana e della Pr ovincia di Firenze, nonché del polo per l’istruzione superiore». La motivazione della scelta è molto articolata e si richiama a valutazioni di tipo strategico-funzionale, urbanistico, trasportistico e ambientale. Il protocollo comprende inoltre l’espresso vincolo di utilizzare, per l´eventuale progettazione e realizzazione degli interventi ipotizzati «unicamente le procedure previste dall’attuale normativa in materia di lavori pubblici, riservando una particolare attenzione alla qualità architettonica dei manufatti». I tre enti concordano nella necessità di mirare una ulteriore fase di approfondimento su alcuni problemi prioritari: la compatibilità dell’ipotesi rispetto ai contenuti del piano di sviluppo dell’Aeroporto Amerigo Vespucci, l’accessibilità dell’area, la dotazione delle attrezzature urbane necessarie, a cominciare da quella più importante costituita dal parco metropolitano di 80 ettari previsto dal piano particolareggiato, la presenza nell’area di ulteriori funzioni qualificate quali le sedi di importanti istituzioni economiche private e la corrispondente assenza di funzioni dequalificate o non compatibili con il contesto quali, ad esempio, impianti sportivi di massa, poli commerciali, impianti per il divertimento di massa. Nell’autunno del 2006 la Giunta regionale approva una decisione (la n. 4) con cui riconferma la scelta di realizzare la sede del nuovo Centro direzionale a Castello. Una scelta compiuta grazie al superamento dei problemi evidenziati nel corso dell´istruttoria, in particolare la scelta della Provincia di realizzare il centro direzionale e il polo scolastico e il problema acustico, in virtù dell´abbandono dell´ipotesi di realizzare la pista di rullaggio. E´ in questo periodo che si instaurano anche rapporti di natura politico-istituzionale con la Fondiaria s. P. A. Proprietaria dell’area e firmataria della convenzione con il Comune di Firenze stipulata nell’aprile del 2005. «Si tratta di rapporti ovviamente ineludibili in qualsiasi contesto di attività di governo – ha affermato Martini - che mai e da nessuna parte nel mondo può svolgersi senza relazioni con quelli che, a seconda dei casi, vengono definiti attori rivelanti, portatori di interessi, stakeholder. Il comportamento dell’amministrazione, nella gestione delle relazioni con i portatori di interesse, si è ispirato al principio dell’imparzialità, a quello della trasparenza ed al perseguimento del pubblico interesse: e questo è accaduto sia negli incontri svolti dal Presidente della Giunta regionale con i vertici dell’azienda, sia in quelli del vice Presidente con esponenti dell’azienda, sia in quelli svolti da s oggetti facenti parte della struttura di supporto del Presidente della Giunta. » Per quanto riguarda il fatto che la Regione abbia accettato l’ipotesi di costituire un collegio ad hoc, Martini ha ricordato che l’esito del suo lavoro avrebbe costituito «semplicemente una stima non vincolante le parti nella prosecuzione della trattativa». A seguito dell’inchiesta aperta dalla magistratura il procedimento è stato sospeso e la commissione non è stata costituita. Ultimo punto affrontato dal presidente Martini è quello relativo all´ipotesi della realizzazione dello stadio e della cittadella dello sport a Castello. «La scelta è di fatto sospesa – ha affermato il presidente - Il governo regionale ha assunto una posizione molto chiara. Abbiamo fatto presente al Comune e agli enti interessati che il processo di valutazione integrata previsto dalla vigente legge regionale sul governo del territorio è indispensabile. L’esito di questo processo costituirà l’ineludibile postulato di ogni decisione amministrativa. In tale contesto sarà definitivamente valutata la questione della localizzazione del centro direzionale della Regione nell’area di Castello, che è rimasta sempre saldamente ancorata a valutazioni di carattere strategico. La Regione – ha concluso il presidente Martini - svolgerà una funzione di regia complessiva nei confronti del Comune di Firenze e degli altri Enti locali perché la scelta conclusiva sia fatta tenendo conto del quadro completo degli interventi e della «gerarchia» delle funzioni dell’area. Ciò nella consapevolezza che la nuova fase che si è aperta non può che essere governata garantendo la più ampia partecipazione di tutti di attori interessati. In tale processo la Regione si impegnerà in prima persona, sulla base della filosofia di fondo della legislazione regionale in materia di governo del territorio e di partecipazione alla politiche pubbliche». .  
   
   
GIORNATA DELLE MARCHE 2008: ´IL PROSSIMO SARA´ UN ANNO DIFFICILE, MA LE MARCHE GUARDANO AVANTI CON FIDUCIA´ ´ IL PRESIDENTE SPACCA APRE LE CELEBRAZIONI A FERMO.  
 
Ancona, 11 Dicembre 2008 - Si è celebrata ieri la quarta edizione della ´Giornata delle Marche´, nata come momento di riflessione della comunita` marchigiana in Italia e all´estero alla ricerca di un consolidamento della propria identita` al di la` dei confini geografici, Dopo Jesi-buenos Aires, Pesaro-bruxelles, Ascoli Piceno-montreal, il 2008 ha come protagonisti Sidney e Fermo. ´Questa giornata ´ ha sottolineato il presidente della Regione Gian Mario Spacca - guarda al futuro, ma viene dedicata agli anziani. Il senso e` quello di sottolineare che non ci puo` essere un domani senza memoria del passato. L´orizzonte che rivendichiamo e` quello di una societa` che sappia essere, allo stesso tempo, giusta e competitiva, dove valori, diritti e sviluppo camminino insieme. Una societa` dove sia garantita l´uguaglianza delle opportunita`, il riconoscimento dei meriti e la soddisfazione piena dei bisogni; una societa` dove sia valorizzato il capitale umano e rispettosa delle differenze perche` capace di farle interagire in un quadro di crescita dell´intera comunita`. D´altra parte e` su queste basi che le Marche hanno costruito la propria storia: la nostra terra accoglie e garantisce le aspirazioni, promuove l´esercizio delle liberta` e dei diritti nel fermo rispetto della dignita` di tutti, trovando forza nei valori fondanti di quella identita` cui tutti apparteniamo e di cui ognuno di noi e` titolare. E´ da qui che si snoda un percorso fatto di scambio continuo di conoscenze, idee, esperienze´. Spacca ha quindi ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile anche questa nuova edizione della Giornata delle Marche: gli anziani, i volontari, i giovani; il mondo della scuola; i maestri del lavoro; i media; le istituzioni; la rappresentanza delle 112 associazioni di marchigiani provenienti da tutto il mondo. Un ringraziamento e` andato inoltre a tutta la comunita` delle Marche, composta dai marchigiani che risiedono nella nostra Regione e nel mondo, in Australia, Canada, Argentina, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Lussemburgo, Svizzera, Uruguay e Venezuela, al Sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio e ad Italo Mazzola in rappresentanza di tutte le Associazioni dei marchigiani in Australia. ´Questa giornata - ha aggiunto il presidente - e` anche l´occasione per fare il bilancio di questo 2008 in attesa di un 2009 che si preannuncia molto difficile. Lo scorso anno ad Ascoli la giunta aveva annunciato in particolare tre progetti per il 2008, dedicati ad Anziani, Giovani e Piceno. Oggi possiamo con orgoglio dire che gli obiettivi sono stati rispettati´. E´ stato attivato il Progetto speciale per fronteggiare la non-autosufficienza, con l´ istituzione di un Fondo di oltre 58 milioni di euro in investimenti, strutture e servizi. Ma soprattutto nelle Marche e` nata l´Agenzia nazionale per l´invecchiamento che promuove e coordina la ricerca, anche su scala internazionale, sulla longevita` attiva. Per quanto riguarda i giovani un piano regionale prevede la stabilizzazione 1500 ragazzi precari; sono state promosse iniziative per la diffusione dell´inglese nelle scuole; e` stata varata la prima legge regionale per la valorizzazione della funzione sociale degli oratori; sono stati inoltre rafforzati i sistemi bibliotecari e gli altri centri di aggregazione giovanile. Il Progetto Piceno infine e` stato sostenuto da una specifica delega di Giunta ed il territorio ha avuto la priorita` degli interventi regionali, nazionali ed europei a sostegno del lavoro, del reddito e dello sviluppo con finanziamenti speciali che oltrepassano i 100 milioni di euro. ´Ma il 2008 ´ ha spiegato ancora Spacca - e` stato importante per le Marche soprattutto perche` sono stati riordinati i conti e i rating sono positivi con particolare riguardo alla sanita`, che presenta un disavanzo azzerato, secondo i report del Ministero dell´economia. Sono risultati che nonostante tutto ci fanno guardare con fiducia, a questo 2009 ´ spiega Spacca ´ annunciato come un vero e proprio ´annus horribilis´, per i riflessi attesi sull´economia reale in Italia e in tutto il mondo. Rispettando la regola del tre, anche per il 2009 assumiamo tre impegni precisi: lavoro e coesione, liquidita` per le imprese, investimenti strategici. Il 2009 sara` quindi l´anno della ´resistenza´, per la difesa attiva del lavoro dei cittadini della nostra regione´. Nel 2009 la Giornata delle Marche si svolgera` a Macerata. Il grande evento sara` dedicato a Padre Matteo Ricci, missionario maceratese, figura straordinaria, autentico ponte tra Europa ed Oriente. .  
   
   
IMPRESE E RICERCA PUBBLICA ALLEATE PER L’INNOVAZIONE EMMA MARCEGAGLIA E DIANA BRACCO HANNO INCONTRATO IERI A ROMA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL CNR GUIDATO DAL PRESIDENTE LUCIANO MAIANI E DAL VICEPRESIDENTE ROBERTO DE MATTEI  
 
Roma, 11 dicembre 2008 - “La collaborazione tra ricerca pubblica e imprese è essenziale per lo sviluppo del Paese” ha dichiarato Emma Marcegaglia a conclusione dell’incontro tra Confindustria e il Consiglio Nazionale delle Ricerche che si e’ svolto ieri a Roma. “Nel momento economico difficile in cui ci troviamo è ancora più importante investire in R&i e creare un ambiente favorevole ad investimenti privati. Bisogna agire con determinazione per individuare e valorizzare le competenze, pubbliche e private, e metterle a sistema vincendo meccanismi burocratici che spesso agiscono da freno”. Luciano Maiani, Presidente del Cnr ha affermato che : “Deve proseguire l’azione diretta a rendere il Cnr sempre più focalizzato ed efficiente, più attento al risultato delle ricerche e alle loro applicazioni concrete. E’ emersa la nostra comune convinzione che il ruolo della ricerca è centrale quale motore dell’innovazione delle imprese e dunque dello sviluppo economico e sociale del Paese”. “Le imprese si stanno ripensando e si stanno impegnando sempre di più per essere competitive attraverso la ricerca e l’innovazione. ” ha aggiunto Diana Bracco, Vicepresidente di Confindustria per la Ricerca e Innovazione “Troppo spesso dimentichiamo le tante eccellenze presenti nel nostro Paese, tra le grandi ma anche piccole e medie imprese. Dobbiamo impegnarci per far diventare queste eccellenze sistema e costruire quindi una Rete nazionale della Ricerca e Innovazione. Dobbiamo lavorare per consolidare la cultura della collaborazione intervenendo anche sui meccanismi di carriera pubblica che spesso non valorizzano esperienze di collaborazione con le imprese. ” In particolare, Confindustria e Cnr hanno concordato di lavorare all’individuazione delle azioni e delle competenze del Cnr utili a favorire la collaborazione reciproca su progetti specifici, così da giungere alla definizione di un accordo quadro e di protocolli di collaborazione con le associazioni di categoria. “Potremo collaborare su iniziative come il Progetto Sud-nord, le Piattaforme tecnologiche europee e le Joint Technology Initiatives. ”, ha aggiunto Diana Bracco “e lavoreremo insieme per identificare le aree prioritarie da sottoporre all’attenzione del Ministero dell’Università e della Ricerca, per il nuovo Programma Nazionale della Ricerca”. “Un altro piano di potenziale collaborazione di grande importanza è quello degli Spin-off”, ha aggiunto per il Cnr Luciano Maiani “Dopo la presentazione degli Spin-off già attivi al Cnr, si è pertanto deciso di avviare una verifica con Confindustria finalizzata allo sviluppo delle iniziative in pectore o in fase di incubazione”. .  
   
   
LAVORO FVG: RIDUZIONE INFORTUNI OBIETTIVO PRIMARIO  
 
Trieste, 11 dicembre 2008 - Ridurre di ulteriori 5 mila unità gli infortuni sul lavoro in Friuli Venezia Giulia, dopo che nell´ultimo quinquennio sono già calati di poco meno di 3 mila. L´obiettivo dell´Amministrazione regionale è stato riconfermato dall´assessore al Lavoro Alessia Rosolen, in coincidenza con la presentazione, avvenuta ieri in un convegno alla Stazione marittima di Trieste, del "Rapporto 2007 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro nel Friuli Venezia Giulia" predisposto dell´Inail (Istituto nazionale per l´assicurazione contro gli infortuni sul lavoro). L´assessore ha ricordato i positivi risultati della collaborazione tra la direzione Lavoro della Regione e la sede Inail del Friuli Venezia Giulia, che ha permesso di istituire un premio per le aziende che si sono distinte nel campo della sicurezza, e di avviare un corso sperimentale sul tema "Progettare e gestire la sicurezza sui luoghi di lavoro". Ma il problema va affrontato a partire dalle sue cause prime, che risiedono - secondo l´assessore - in una "cattiva flessibilizzazione", cioè nella scarsa preparazione dei lavoratori al momento del loro ingresso nel luogo di lavoro. Per questo sarà avviato, nell´ambito del Protocollo sulla sicurezza siglato recentemente tra Regione e parti sociali, un progetto per anticipare a tutti i lavoratori, anche quelli coinvolti nei processi di mobilità, la formazione in materia di sicurezza prima del loro ingresso in azienda. La Regione ha anche costituito un Fondo di solidarietà delle vittime degli incidenti sul lavoro. Le risorse europee dell´Obiettivo 2 già stanziate nel 2008 per la formazione e l´informazione per la sicurezza hanno raggiunto i 250 mila euro, mentre è previsto un trasferimento dal parte del ministero del Lavoro di 922 mila euro. Si sta ipotizzando un aumento delle risorse europee nel 2009. Il "Rapporto 2007" dell´Inail mette in luce come nel Friuli Venezia Giulia vi siano stati lo scorso anno 28. 055 infortuni sul lavoro, in leggero calo rispetto al 2006, quando erano stati registrati 28. 212. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, il maggior numero di infortuni si è avuto in provincia di Udine (11. 049), mentre tra i settori produttivi al primo posto vi è quello dell´industria dei metalli (2. 323). In calo anche gli infortuni mortali, che nel 2007 sono stati in regione 25 (contro i 30 dell´anno precedente). La regione resta comunque ai primissimi posti in Italia per incidenza degli infortuni sul lavoro: fatta 100 la media nazionale, il Friuli Venezia Giulia presenta un indice di 141,6, ponendosi al secondo posto assoluto dietro l´Umbria. Tra le province, quella di Gorizia ha l´indice più alto in Italia, toccando 198,9, quasi il doppio della media. La spiegazione di questa alta incidenza infortunistica - secondo lo studio elaborato dall´Inail - va ricercata nella particolare struttura produttiva, nella quale prevalgono i settori con maggiori rischi (metallurgia, legno-mobilio, costruzione di mezzi di trasporto, alcuni comparti della meccanica, edilizia). A ciò si aggiunge la forte presenza, proprio in questi settori, di lavoratori stranieri. .  
   
   
ARTI & MESTIERI EXPO: PROTAGONISTE OTTO IMPRESE REATINE  
 
Rieti, 11 dicembre 2008 Otto imprese reatine saranno protagoniste alla terza edizione della Fiera Arti e Mestieri Expo in programma presso la Fiera di Roma dall’11 al 14 dicembre 2008. Una partecipazione promossa dalla Camera di Commercio di Rieti, in collaborazione con il Sistema delle Camere di commercio del Lazio, in considerazione della rilevanza della manifestazione, che rappresenta il più importante e qualificato appuntamento dell’anno per promuovere l’artigianato di eccellenza a livello nazionale ed internazionale. Un’occasione per dare visibilità anche alle piccole realtà imprenditoriali, che eccellono nell’arte, nella cultura e nella tradizione artigianale locale, nell’ambito di una manifestazione che nella scorsa edizione visto la presenza di 50mila visitatori alla ricerca di idee regalo originali e di momenti di svago all’insegna dello “stile” italiano. Le aziende reatine che parteciperanno all’evento sono: Laboratorio artigiano tessile Scipioni Gustavo (Farfa in Sabina), Mostarda Piersaturno (Poggio Bustone), Casa del Rame di Mostarda G&g snc (Poggio Bustone), Vidrio di Eleuteri Federica (Rieti), Onorati Silvia Fratello Sole Sorella Luna (Borgovelino), Grisci Arianna La Bottega della Ceramica (Rieti), Laboratorio 2C di Cestari Graziella (Poggio Moiano) e André Sebastien (Frasso Sabino). Anche quest’anno domanda e offerta di prodotti artigianali si incontreranno in un vero e proprio evento, che unirà l’esposizione a dimostrazioni animate da alcuni dei maestri d’arte chiamati a esibire dal vivo le tecniche di lavorazione nelle quali eccellono, degustazioni dei prodotti tipici, ed il rinnovato premio “L’eccellenza delle Donne” all’interno del progetto Ar come Artigianato. Come mostra mercato dell’artigianato e dell’enogastronomia, Arti & Mestieri Expo si caratterizza per una divisione in aree tematiche, piazze per la valorizzazione delle eccellenze, laboratori, momenti spettacolari e di interazione con il pubblico. Nei 20mila metri quadri di esposizione, i manufatti di oltre 450 artigiani provenienti da varie regioni italiane e dai Paesi del Mediterraneo saranno visibili in un percorso suddiviso in aree geografiche e settori merceologici: abbigliamento e accessori artigianali, arredamento e complementi di arredo artigianali, oggettistica e articoli da regalo artigianali, oreficeria e gioielleria, prodotti enogastronomici, prodotti biologici e naturali, servizi per la persona, la casa e le imprese, stampa di settore. .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ. L´UE PREMIA UN PROGETTO COFINANZIATO DALLA REGIONE  
 
Palermo, 11 dicembre 2008 - Importante riconoscimento per un progetto cofinanziato dall´assessorato regionale al Lavoro e alla Formazione professionale. Ieri pomeriggio a Lisbona, nel corso del meeting europeo “Powering a new future”, il progetto di Arcidonna “Laboratorio di pari opportunità: pratiche per il superamento degli stereotipi” ha ottenuto il riconoscimento dell’Unione europea come il migliore a livello comunitario per la promozione delle pari opportunità. È l´ennesimo riconoscimento per il progetto, promosso nell’ambito del programma Equal e finanziato dall’Unione europea, dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e dall’assessorato al Lavoro della Regione siciliana: il 15 settembre scorso era arrivato quello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e, il 2 dicembre, a Bruxelles, l´apprezzamento del Commissario europeo per le pari opportunità, Vladimir Spidla, che lo ha definito un metodo da attuare in tutta Europa. “Questo progetto – dice l´assessore al Lavoro, Carmelo Incardona - avvicina la Sicilia agli standard europei. Il mio apprezzamento va ad Arcidonna per i risultati raggiunti, che sono estremamente positivi e incoraggianti. Per una volta, dunque, la Sicilia, in genere vittima di stereotipi, diffonde una prassi innovativa e di grande valore civile e culturale”. In un anno di attività, sono stati coinvolti 2. 500 studenti degli ultimi anni delle scuole superiori, in corsi di orientamento contro gli stereotipi di genere. Un lavoro conclusosi con la selezione di 30 tra ragazzi e ragazze che, in un laboratorio creativo, a Castellammare del Golfo (Tp), su questi temi, hanno realizzato degli spot e dei corti. Il materiale è stato presentato al presidente Napolitano, lo scorso 15 settembre. Il progetto ha coinvolto numerose aziende siciliane, con punti di informazione e consulenza, mentre due aziende, la Ciprogest e la Cicli Lombardo, hanno sperimentato pratiche di gestione del personale volte a favorire l´occupazione e la carriera delle donne. Arcidonna, nell´ottica della conciliazione vita – lavoro, ha anche creato una long list di donne che hanno frequentato corsi di formazione per i lavori di cura domiciliare. L´elenco potrà essere consultato gratuitamente dalle famiglie che necessitano di assistenza. .  
   
   
MINORI IN AFFIDO: OGGI A MIRANO CONVEGNO PER PRESENTARE NUOVE LINEE GUIDA:NEL 2007 SONO STATI 920 I BAMBINI ACCOLTI IN UNA FAMIGLIA AFFIDATARIA VENETA  
 
Venezia, 11 dicembre 2008 - Sono 920 i bambini che, nel corso del 2007, sono stati accolti in una famiglia affidataria nel Veneto. Lo anticipa l’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi nel ricordare che oggi a Mirano, nel Teatro in viale della Vittoria, alle ore 9. 00 si aprirà il convegno regionale che presenterà le nuove linee guida dell’affido familiare. “L’intento della Regione – spiega l’Assessore – è di dare a tutti i ragazzi, anche quelli in situazioni di disagio, la possibilità di crescere in una famiglia. L’esperienza dell’affido è molto cresciuta nella nostra regione in questi ultimi anni. In molti contesti territoriali sono nati centri o servizi che si occupano della promozione dell’affidamento familiare, della formazione e del sostegno delle famiglie affidtaraie”. Le nuove linee guida sono conseguenti al lavoro di due anni durante i quali è stato realizzato il progetto di sostegno alla genitorialità sociale con interventi di sviluppo dell’affidamento familiare, puntando a un Centro per l’affido in ogni Azienda Ulss, a formare gli operatori di questi Centri. .