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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Dicembre 2008
BRUXELLES: UN MILIARDO DI EURO PER PARARE ALLA VOLATILITÀ DEI PREZZI ALIMENTARI NEI PVS  
 
Il Parlamento europeo ha adottato, il 4 dicembre, un regolamento che stanzia un miliardo di euro nel periodo 2008-2010 per assistere un elenco ristretto di paesi in via di sviluppo nell´affrontare la rapida impennata dei prezzi alimentari. Questi fondi saranno usati per promuovere misure volte ad agevolare l´accesso ai fattori di produzione, migliorare la capacità produttiva agricola, aumentare la produzione attraverso microcrediti, investimenti, attrezzature e infrastrutture, nonché soddisfare il fabbisogno alimentare. Sulla base di un compromesso raggiunto con il Consiglio, il Parlamento ha adottato definitivamente - con 561 voti favorevoli, 24 contrari e 34 astensioni - un regolamento che stanzia un miliardo di euro per il periodo 2008-2010 al fine di assistere i paesi in via di sviluppo nell´affrontare la rapida impennata dei prezzi alimentari. Il regolamento entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea. Con lo strumento creato dal regolamento, la Comunità finanzierà misure a sostegno di una risposta rapida e diretta alla volatilità dei prezzi alimentari nei paesi in via di sviluppo principalmente nell´arco di tempo che intercorre fra gli aiuti di emergenza e la cooperazione allo sviluppo a lungo termine. Per accrescerne l´utilità e l´impatto le risorse saranno concentrate su un elenco ristretto di paesi destinatari ad alta priorità, individuati in base ai criteri specificati dal regolamento stesso, ed in coordinamento con altri donatori ed altri partner per lo sviluppo mediante una valutazione pertinente del fabbisogno fornita da organizzazioni internazionali e specializzate come quelle del sistema Onu in consultazione con i paesi partner. Gli obiettivi principali dell´assistenza e della cooperazione sono di favorire una reazione positiva da parte del settore agricolo dei paesi e delle regioni destinatari, promuovere interventi diretti e tempestivi per attenuare gli effetti negativi della volatilità dei prezzi alimentari sulle popolazioni locali nonché rafforzare le capacità produttive e la governance del settore agricolo ai fini di una maggiore sostenibilità degli interventi. Il regolamento precisa che, per fornire ai destinatari un sostegno mirato, specifico e adeguato, basato sulle loro esigenze, strategie, priorità e capacità di risposta, sarà adottata «un´impostazione differenziata in funzione dei contesti di sviluppo e dell´impatto della volatilità dei prezzi alimentari». Tenendo conto delle condizioni specifiche dei singoli paesi, il regolamento prevede le seguenti misure di sostegno: misure volte ad agevolare l´accesso ai fattori di produzione e ai servizi agricoli, compresi i fertilizzanti e le sementi, con particolare attenzione per gli strumenti locali e la loro disponibilità; misure di sicurezza finalizzate a mantenere o migliorare la capacità produttiva agricola e a soddisfare il fabbisogno alimentare di base delle popolazioni più vulnerabili, compresi i bambini; altre misure su scala ridotta volte ad aumentare la produzione in base alle esigenze del paese: microcrediti, investimenti, attrezzature, infrastrutture e impianti di stoccaggio; nonché formazione professionale e sostegno a categorie professionali nel settore agricolo. I soggetti ammissibili ai finanziamenti saranno i paesi e le regioni partner e relative istituzioni, gli enti decentralizzati dei paesi partner (comuni, province, dipartimenti e regioni), gli organismi misti istituiti dai paesi e dalle regioni partner e dalla Comunità, le organizzazioni internazionali (tra cui le organizzazioni regionali, gli organismi, i servizi o le missioni che rientrano nel sistema delle Nazioni Unite, le istituzioni finanziarie internazionali e regionali e le banche di sviluppo) e le agenzie dell´Ue. Sono ammissibili inoltre i seguenti enti o organismi degli Stati membri, dei paesi e delle regioni partner o di qualsiasi altro Stato terzo: enti pubblici o parastatali, autorità e consorzi locali o relative associazioni rappresentative; società, imprese e altre organizzazioni e operatori economici privati; istituzioni finanziarie dedite alla concessione, alla promozione e al finanziamento degli investimenti privati nei paesi e nelle regioni partner; attori non statali che operano in modo indipendente e affidabile; persone fisiche. Il finanziamento comunitario, che ammonta a un miliardo di euro per il periodo 2008-2010, può configurarsi sotto forma di progetti e programmi, sostegni finanziari (specialmente settoriali), contributi a organizzazioni internazionali o regionali e fondi internazionali gestiti da tali organizzazioni, contributi a fondi nazionali istituiti da paesi e regioni partner per favorire il cofinanziamento congiunto da parte di diversi donatori, ovvero a fondi istituiti da uno o più donatori finalizzati all´attuazione congiunta di azioni e cofinanziamento con soggetti ammissibili per il finanziamento. E´ inoltre possibile ricorrere a fondi della Banca europea per gli investimenti (Bei) o di altri intermediari finanziari, in base a programmi della Commissione, finalizzati alla concessione di prestiti (segnatamente di sostegno agli investimenti e allo sviluppo del settore privato) o di capitali di rischio (sotto forma di prestiti subordinati o condizionati) o di altre acquisizioni partecipative minoritarie e temporanee di capitale sociale, nonché contributi a fondi di garanzia. .  
   
   
CASO DELLA CARNE SUINA IRLANDESE CONTAMINATA DA DIOSSINE E PCB (BIFENILI POLICLORURATI) LA COMMISSIONE EUROPEA SEGUE ATTENTAMENTE IL CASO PER ASSICURARE LA PROTEZIONE DELLA SANITÀ PUBBLICA  
 
 Durante normali controlli eseguiti per rilevare l’eventuale presenza di una serie di contaminanti nella catena alimentare, le autorità irlandesi hanno trovato livelli elevati di bifenili policlorurati (Pcb) nella carne suina. Poiché simili livelli di Pcb possono essere un indizio di concentrazioni pericolose di diossine, sono state immediatamente avviate ulteriori indagini per determinare il tenore di diossina ed individuare la possibile fonte della contaminazione. Il 6 dicembre 2008 i risultati delle analisi hanno confermato la presenza di concentrazioni assai elevate di diossine nella carne suina, pari a circa 100 volte il livello massimo consentito nell’Ue di 1 picogrammo/grammo di grasso per le diossine e di 1,5 picogrammi/grammo di grasso per la somma di diossine e di Pcb diossina-simili. L’esposizione prolungata a livelli elevati di diossine e Pcb può avere effetti negativi sulla salute umana, mentre un’esposizione intensa ma breve non comporta rischi. Tuttavia, occorre adottare misure adeguate per eliminare dalla catena alimentare prodotti altamente contaminati, in modo da limitare il più possibile l’esposizione umana a tali sostanze. La fonte del problema è stata individuata nell’uso di mangimi contaminati. Probabilmente tale contaminazione ha avuto inizio nel settembre 2008. Tutti i mangimi che potrebbero essere contaminati sono stati ritirati dal mercato. I mangimi contaminati sono stati acquisiti da 10 aziende che producono il 10% circa di tutti i suini irlandesi. La carne di questi suini è stata trasformata presso stabilimenti che in Irlanda forniscono l’80% circa di tutta la carne suina e di tutti i prodotti a base di carne suina. Viste le concentrazioni di diossina e non essendo possibile stabilire quali carni suine e quali prodotti a base di carne suina provengano dalle aziende irlandesi interessate dalla contaminazione, le autorità irlandesi hanno deciso di ritirare dal mercato tutti i prodotti a base di carne derivanti da suini macellati in Irlanda, anche se la contaminazione riguarda non più del 10% della carne suina irlandese. Attraverso il sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi (Rasff) sono state fornite informazioni dettagliate sulle partite di carne suina e di prodotti a base di carne suina che potrebbero essere contaminate e che sono state inviate in altri Stati membri e in Paesi terzi. Inoltre, i mangimi contaminati sono stati acquisiti da alcuni allevamenti di bovini, anche se nessuna azienda lattiero-casearia risulta essere interessata dalla contaminazione. L’utilizzo di questi mangimi contaminati nella dieta dei bovini è più limitato che in quella dei suini, ma, in via precauzionale, negli allevamenti di bovini interessati sono stati avviati gli accertamenti per stabilire se la carne bovina sia contaminata a livelli inaccettabili. La Commissione segue attentamente i provvedimenti presi per ritirare dal mercato qualsiasi partita di carne suina e di prodotti a base di carne suina che possa essere contaminata. La Commissione organizzerà una riunione con gli Stati membri interessati, al fine di scambiare informazioni e di far sì che le autorità nazionali competenti adottino un approccio coordinato che garantisca un livello elevato di tutela della salute umana in tutta l’Unione europea. La Commissione fornirà aggiornamenti regolari sugli sviluppi del caso. .  
   
   
TAVOLO AGRICOLTURA SU LATTE CRUDO E FILIERA CORTA IN LOMBARDIA DISCUSSA ANCHE L´ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE FERRAZZI: LAVORIAMO PER DARE FIDUCIA AL NOSTRO SISTEMA  
 
 Vendita di latte crudo dai distributori automatici, novità introdotte per incentivare la filiera corta in Lombardia, stato di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013. Sono questi alcuni degli argomenti trattati oggi nel corso del Tavolo Istituzionale, presieduto dall´assessore regionale all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, al quale hanno partecipato gli assessori provinciali all´Agricoltura. "Regione Lombardia - ha spiegato Ferrazzi - intende continuare a prevedere tutte le modalità operative necessarie per lanciare un segnale di fiducia forte a favore della tenuta del suo sistema rurale. Un comparto che conta su oltre 200. 000 addetti e pesa per il 15% sul valore nazionale, aggiudicandosi il primato agricolo italiano". Latte Crudo - "In merito alle notizie apparse nei giorni scorsi sui possibili rischi causati dal consumo di latte crudo acquistato da distributori automatici - ha aggiunto Ferrazzi - credo che la decisione di rendere obbligatoria l´indicazione sul consumo previa bollitura, come previsto dall´ordinanza firmata oggi dal sottosegretario Martini, sia una risposta di buon senso per mettere fine a una campagna all´insegna dell´allarmismo". Ferrazzi ha ricordato che la vendita di latte crudo in Lombardia conta su oltre 400 distributori installati su un totale nazionale di circa 900, e rappresenta sicuramente un´opportunità interessante sia per le aziende sia per i consumatori. È stato ribadito come ormai da tempo la Lombardia applichi rigorosi controlli igienico - sanitari, che si basano su protocolli più rigidi di quelli previsti per garantire assoluta sicurezza e qualità ai consumatori. Filiera Corta - Ferrazzi ha presentato l´accordo stipulato con Anci e Organizzazioni professionali agricole, finalizzato a regolamentare le modalità di apertura dei mercati contadini in Lombardia, fissate in una Circolare inviata in questi giorni dalla Regione a tutti i Comuni. "In Lombardia - ha detto l´assessore - sono circa 6. 000 (l´11% del totale) le aziende agricole attrezzate per vendere direttamente i propri prodotti, con un fatturato annuo stimato intorno ai 250 milioni di euro. Numeri destinati ad aumentare ulteriormente proprio grazie all´ottimo gradimento che i consumatori mostrano nei confronti di questa opportunità. È per questo che, dopo un´ampia e qualificata consultazione con il mondo produttivo, abbiamo deciso di emanare a tutti i Comuni lombardi nuove indicazioni in merito allo svolgimento dei mercati riservati a questo tipo di vendita diretta". Con la Circolare sono rese trasparenti e regolamentate le procedure di richiesta da parte dei produttori e i criteri di concessione da parte delle Amministrazioni comunali al fine di legittimare davanti ai cittadini il ruolo di questi mercati che devono garantire, attraverso la vendita di prodotti prevalentemente provenienti dallo stesso territorio nel quale si svolgono, una corretta e utile interpretazione del concetto di filiera corta. Valutazione Psr 2007-2013 - Ferrazzi ha ricordato come le domande di investimento sul Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 siano molto numerose, per cifre sostanziosamente superiori rispetto alla disponibilità finanziaria. "Questa richiesta così consistente - ha detto ancora Ferrazzi - che si rileva oltre che per il Psr anche per i bandi aperti dalla Regione con fondi propri, come ad esempio quelli per l´agro-energia, è un segnale positivo e rassicura sulla capacità delle imprese di affrontare lo sviluppo aziendale anche in un frangente problematico quale l´attuale". Rispondendo ad alcune richieste di chiarimento sul primo riparto di risorse relativo alla Misura 121 (Ammodernamento delle aziende agricole) per un importo di oltre 26 milioni di euro, giudicato penalizzante da alcune Province, Ferrazzi ha ricordato che nei prossimi mesi si aggiungerà un secondo riparto, per un importo di 22 milioni, sottolineando che le cifre sono sempre state concertate con le realtà territoriali. "Fermo restando che il Psr si basa su una programmazione della durata di sette anni - ha concluso Ferrazzi - l´ipotesi di anticipare parte delle risorse già attribuite alla misura è percorribile. Relativamente alla modifica del Piano Finanziario è invece opportuno aspettare la prima metà del 2009, quando saranno noti gli esiti operativi di tutte le misure, per poter prendere i provvedimenti necessari in una situazione di ampia conoscenza degli effetti complessivi della prima fase del Psr". Tra gli altri temi approfonditi, quello riguardante le tariffe per l´Autorizzazione Integrata Ambientale, sul quale Ferrazzi ha chiesto alle Province, in questo momento congiunturale, di confermare il tariffario proposto da Regione Lombardia, basato sulla proposta effettuata a livello nazionale dal coordinamento delle Regioni, che prevede un costo istruttorio a carico delle aziende di 500 euro a fronte di una richiesta delle Province di prevedere un valore massimo pari a 2000 euro. .  
   
   
SVILUPPO RURALE IN SICILIA: LA VIA, “A GENNAIO BANDO PER COMPETITIVITA´ AZIENDE”  
 
Palermo - Si e´ svolto l’altro ieri e ieri a Palermo il Comitato di sorveglianza del Psr Sicilia 2007-2013. L’organismo di vigilanza del nuovo Programma di sviluppo rurale ha approvato i criteri di selezione delle misure in modo tale da consentire il completo avvio del programma a partire già dalle prossime settimane. "Già a gennaio - ha affermato l´assessore regionale all´Agricoltura, Giovanni La Via - pubblicheremo i bandi. Pensiamo di partire con la misura 121 sull´ammodernamento delle aziende agricole, che rappresenta uno degli assi portanti di tutto il programma per il rilancio competitivo delle imprese siciliane". Il Comitato di sorveglianza ha discusso anche la relazione sullo stato di attuazione del Programma: al 31 ottobre 2008 sono stati spesi oltre 109 milioni di euro, cioè circa il 5% dei fondi a disposizione (2,1 miliardi). “Siamo consapevoli - ha spiegato il dirigente generale del Dipartimento regionale degli Interventi strutturali dell´assessorato e autorita´ di gestione del Psr, Giuseppe Morale - del ritardo, dovuto anche al fatto che il Programma e´ stato approvato dall´Unione europea solamente a febbraio scorso. Tuttavia, il Psr e´ l´unico dei 4 Programmi regionali ad avere gia´ pubblicato, mettendo a disposizione 50 milioni di euro, i bandi per le misure agroambientali, che hanno avuto un grande riscontro da parte delle aziende agricole siciliane". Approvate anche alcune modifiche del Programma e il piano di comunicazione. Entrambe le sedute si sono tenute nei locali del Cerisdi, a Castello Utveggio. Agli incontri, hanno preso parte anche i rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo economico e degli altri dicasteri coinvolti, la Direzione generale “Agricoltura e sviluppo rurale” della Commissione europea, i responsabili dei Dipartimenti regionali, e i rappresentanti del Partenariato economico e sociale (tra cui sindacati, associazioni ambientaliste, ong e organizzazioni di categoria). .  
   
   
GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MONTAGNA  
 
E’ in programma per giovedì 11 dicembre 2008, alla Pépinière Abbé Henry di Quart a partire dalle ore 15, il convegno La sicurezza alimentare nei territori montani. L’iniziativa, organizzata dalla Presidenza della Regione (dipartimento Affari europei), in collaborazione con l’Assessorato dell’agricoltura e risorse naturali, costituisce il momento centrale di celebrazione della Giornata internazionale della montagna, istituita dal 2003 dall’Onu. Al convegno, moderato dal giornalista Giacomo Sado, dello Slow Food Vallée d’Aoste, interverranno a inizio lavori il Presidente della Regione Augusto Rollandin e l’Assessore all’agricoltura e risorse naturali Giuseppe Isabellon. Tra gli argomenti che saranno affrontati, la provenienza della materia prima nei territori montani, la sicurezza igienico-sanitaria delle piccole produzioni, l’esperienza dell’Institut Agricole régional, la filiera corta a garanzia della qualità, l’importanza di saper leggere l’etichetta dei prodotti e l’esperienza di cooperazione con la montagna marocchina. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, in particolare, esso riprende un progetto finanziato dalla Regione Valle d’Aosta che ha permesso la realizzazione di uno studio di fattibilità per lo sviluppo di culture ad alto valore aggiunto nelle aree di montagna situate nel Marocco centro meridionale sulla catena dell’Anti Atlante. .  
   
   
AGRICOLTURA:DIRETTIVA NITRATI: AVANTI CON PIANO FRIULI VENEZIA GIULIA  
 
Udine - Condanna senza appello per l´azoto di origine agricola; disinvolta "benevolenza" verso l´azoto di natura industriale e civile. Questo verdetto, emesso dal Tar lo scorso 26 novembre, che blocca bruscamente l´iter di attuazione del piano d´azione elaborato dalla Regione per lenire gli effetti della direttiva Ue sui nitrati, è stato l´oggetto della conferenza stampa convocata ieri ad Udine dall´assessore regionale alle Risorse agricole, naturali e forestali Claudio Violino, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni sindacali di categoria, Dimitri Zbogar (Coldiretti), Ennio Benedetti (Cia), Giorgio Collutta e Sergio Vello (Confagricoltura), degli agronomi, dell´Ersa e di funzionari della Regione. Per capire i termini della vicenda è necessario fare un passo indietro, al mese di settembre, quando una delibera di Giunta ha dato il via libera alle misure che la Regione ha previsto di adottare nel recepire la direttiva nitrati, provvedimento imposto da Bruxelles nel mese di luglio alla Regione tramite un decreto legislativo. La Regione ha redatto un Piano che vieta l´utilizzo del liquame zootecnico di origine agricola ai fini agronomici e, al contempo, dei fanghi di provenienza industriale e civile. Alla base di questa scelta, la constatazione che tanto gli uni quanto gli altri contengono azoto, elemento che si è rivelato deleterio per l´inquinamento delle falde acquifere. Ma l´azoto, sia esso di derivazione agricola o industriale, resta nocivo. In seguito alla decisione della Regione di bandire l´uso di fanghi industriali o civili, un´azienda agricola ha presentato una causa al Tar. Che, a sorpresa, ha sposato le ragioni dell´azienda, sollecitando la Regione a trovare le contromisure del caso entro 15 giorni. Una situazione al limite del paradosso che l´assessore Violino ha così commentato: "siamo di fronte al più classico caso in cui vengono usati due pesi e due misure. Si vuole far passare il concetto secondo cui i reflui agricoli sono dannosi, mentre le rimanenze industriali e civili non sortiscono effetti negativi. Se già concettualmente non posso accettare questa chiave di lettura, da assessore all´Agricoltura mi trovo nelle condizioni di ´bastonare´ l´agricoltura e tendere la mano all´industria". "Siamo al paradosso, e non posso accettare che l´agricoltura sconti, una volta ancora, colpe che non sono sue. Non tutte, quantomeno. È quindi mia premura rendere noto - ha sottolineato Violino - che non abbiamo alcuna intenzione di modificare una virgola del nostro piano, ma anzi rinnovo il mio totale sostegno al settore primario. Faccio rilevare che la Regione Lombardia ha redatto un piano d´azione esattamente identico al nostro per quanto compete la decisione di accomunare reflui zootecnici e fanghi industriali e civili". Dai partecipanti alla conferenza stampa sono giunte parole di sostegno all´assessore Violino ed è emersa la volontà di tutto il mondo rurale di fare sistema per uscire da questa situazione. .  
   
   
PARTE SULLE COLLINE METALLIFERE IL PROGETTO PILOTA CHE CERTIFICA I BOSCHI TOSCANI MIGLIAIA DI ETTARI DI FORESTA A “GESTIONE SOSTENIBILE” OTTO ENTI (COMUNITÀ MONTANE E COMUNI) ADERISCONO ALL´INIZIATIVA REGIONALE  
 
Firenze - Un progetto pilota di livello nazionale per certificare il patrimonio forestale toscano compie il primo passo a partire dalla Comunità Montana delle Colline Metallifere nella provincia di Grosseto. Al progetto aderiscono attualmente otto dei ventinove enti tra Comunità montane e Comuni che gestiscono il patrimonio regionale per conto della Regione, per un totale di 24. 400 ettari di foreste che saranno certificati sui circa 110. 000 ettari complessivi nella regione. Sono i Comuni di Arezzo e Scarlino (Gr) e le Comunità montane Valtiberina, Montagna Fiorentina, Garfagnana, Val di Merse, Val di Cecina e appunto Colline Metallifere. La certificazione forestale è il riconoscimento ufficiale (da parte di un organismo terzo e indipendente) che le pratiche gestionali sono attuate secondo i criteri della gestione forestale sostenibile. A livello mondiale esist ono due standard di certificazione forestale, ciascuno dei quali si basa su determinati parametri quantitativi e qualitativi, requisiti fondamentali per attestare che la gestione forestale in un certo contesto territoriale è certificabile come gestione forestale sostenibile. La Regione Toscana promuove l’uso delle foreste e dei terreni forestali nelle forme e ad un tasso di utilizzo capaci di mantenerne la biodiversità, la produttività, la capacità di rinnovazione, la vitalità e la potenzialità di adempiere, ora e nel futuro, a tutte le loro funzioni: ecologiche, paesaggistiche, economiche, sociali, turistico-ricreative, didattiche. Fra gli otto enti c’è la Comunità Montana Colline Metallifere che ha aderito al progetto per due dei complessi forestali che amministra: il complesso forestale di Sassetta in provincia di Livorno e il complesso forestale delle Colline Metallifere in provincia di Grosseto, per u n totale di quasi 7mila ettari di superficie forestale. La Comunità Montana Colline Metallifere è il primo ente a raggiungere la fase di piena attuazione del progetto di certificazione forestale. E’ stato adeguato alla realtà territoriale delle Colline Metallifere il manuale che la Regione aveva redatto in forma generale, è stato individuato con una gara pubblica il soggetto certificatore e quindi è stato dato inizio alle procedure previste dall’iter di certificazione. In quest’ottica sono state organizzate per la giornata di oggi in provincia di Grosseto due tavole rotonde, una a Sassetta e l´altra a Massa Marittima; l’obiettivo è spiegare la procedura di certificazione e accogliere le osservazioni della collettività. Sono stati invitate le associazioni ambientaliste, le associazioni degli agricoltori, l´Ordine professionale degli agronomi e forestali, il Corpo Forestale dello Stato, i Vigili de l fuoco, associazioni culturali e sportive locali. Sono inoltre presenti sindaci, consiglieri e assessori dei Comuni interessati; presidenti e assessori all’agricoltura delle Provincie di Livorno e Grosseto, associazioni di categoria dei cacciatori, Ambiti Territoriali Caccia, rappresentanti del Parco Val di Cornia, del Circondario Val di Cornia e dei Comprensori di Bonifica. .  
   
   
PARMALAT: DIRETTORE GENERALE CON DELEGA PER LE ATTIVITÀ OPERATIVE  
 
Il Consiglio di Amministrazione di Parmalat, riunitosi in data 5 dicembre con la presidenza del Prof. Ferdinando Superti Furga, ha preso atto delle dimissioni rassegnate da Carlo Prevedini dalla carica di Direttore Generale Operations. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Raffaele Picella, l’Amministratore Delegato Enrico Bondi e l’intero Consiglio di Amministrazione esprimono un sincero ringraziamento a Carlo Prevedini per il lavoro svolto con impegno e successo. Il suo contributo ha infatti non solo garantito la continuità produttiva del Gruppo Parmalat, ma ha anche assicurato la conduzione ed il completamento di una fase importante per l’intera Azienda. Parmalat augura quindi a Carlo Prevedini un futuro ricco di successi e soddisfazioni. Contestualmente, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto alla nomina di Antonio Vanoli a Direttore Generale con delega per le Attività Operative. Antonio Vanoli è laureato in Economia e Commercio ed ha conseguito successivamente un Master in Business Administration negli Stati Uniti con specializzazione in Marketing e Finanza. Ha iniziato la sua carriera nel Gruppo Sme dove in oltre vent’anni di permanenza ha percorso tutta la scala gerarchica occupandosi tra l’altro, in qualità di Direttore Centrale, del riassetto dei settori prioritari (gelatiero, latte e ristorazione). Agli inizi degli anni novanta diventa Amministratore Delegato dell’Alivar e realizza la cessione ai privati dei suoi diversi rami di attività. Dal 1991 assume anche la carica di Direttore Generale del Gruppo Sme fino alla sua dismissione da parte dell’Iri. Nel 1994 entra nel Gruppo Ferrero dove rimane per oltre quattordici anni fino al mese scorso, essendo all’inizio responsabile come Amministratore Delegato Overseas di tutte le attività industriali e commerciali al di fuori dell’Europa. Nel 2001 diventa responsabile del Sud Europa ed Amministratore Delegato della Ferrero S. P. A. Quattro anni dopo a questi ruoli aggiunge anche quello di responsabile del Core Business europeo, che conta per circa l’83% del fatturato totale del Gruppo. .  
   
   
“PREFERIRE CARNE SUINA ITALIANA, COME IL GRAN SUINO PADANO DOP”  
 

 

 

Nazario Battelli, presidente Cia Emilia Romagna, raccomanda il prodotto nazionale, "solo da suini nati, allevati e macellati in Italia" ricorda l´allevatore Antenore Cervi

"Il Gran Suino Padano identifica la carne proveniente da 9 milioni di suini nati, allevati e macellati in Italia secondo un rigido Disciplinare, controllato da un organismo indipendente che esegue ogni anno diverse migliaia di controlli. -Lo afferma Nazario Battelli, presidente di Cia Emilia-Romagna, che aggiunge- è quindi un prodotto sicuro che il consumatore deve imparare a scegliere nei suoi acquisti, e che può trovare nei punti vendita delle principali catene distributive".

"Il Gran Suino Padano DOP è alimentato da mangimi di origine vegetale la cui composizione è stabilita in modo rigido dal Disciplinare, che ne assicura l’assoluta salubrità -aggiunge il presidente Cia regionale-. Quando il consumatore sceglie il Gran Suino Padano è sicuro di mangiare un maiale sano e tutto italiano, con le sue straordinarie qualità nutrizionali e organolettiche assicurate dal rispetto del Disciplinare di produzione.

"Questo marchio -conclude Battelli- è garanzia di assoluta di qualità per il consumatore poiché racchiude i valori di controllo, certificazione e italianità della carne, imprescindibili per la sicurezza da garantire ogni giorno sulle nostre tavole".

"Il Consorzio del Gran Suino Padano -aggiunge Antenore Cervi, allevatore e responsabile del Gruppo d´interesse suinicolo della Cia Emilia-Romagna- è composto da allevatori e macellatori, il Consorzio ha come scopo la valorizzazione, la tutela e la vigilanza sulla denominazione ´Gran Suino Padano´ che designa i tagli di carne fresca proveniente dai suini nati, allevati e macellati in Italia per la produzione dei grandi salumi DOP, a partire dai prosciutti di Parma e San Daniele. Una garanzia assoluta per il consumatore".

 

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GUSTO E JAZZ DALL’UMBRIA A SAN PAOLO DEL BRASILE  
 
In Brasile, per tutta la settimana, a San Paolo, Brasilia, Salvador de Bahia, Rio de Janeiro e Curitiba, l’Umbria mette in scena il gusto e il jazz. Da un lato l’enogastronomia, con una selezione di aziende umbre che presentano ai “buyers” brasiliani i due prodotti tipici per eccellenza dell’Umbria, l’olio e il vino, ma anche con un progetto di formazione (in collaborazione con il “Senac” brasiliano), nell’ambito di un progetto, il “Circo del Gusto”, in grado di collegare ristorazione, prodotti tipici, formazione enogastronomica, artigianato ed iniziative culturali; dall’altro “Umbria Jazz”, che, in un’anticipazione dell’ormai prossima edizione di “Uj Winter 2008”, ampiamente dedicata alla musica brasiliana, offre in Brasile, per il terzo anno consecutivo, un saggio della famosa manifestazione, mostrando, con cinque concerti del maestro Enrico Rava e del suo Quintetto, quanto Umbria e Brasile possano essere uniti anche nel nome del jazz. A San Paolo, per iniziativa della Regione Umbria e dell’Ice, 5 aziende olivicole e 26 aziende vitivinicole umbre hanno presentato i loro prodotti ad un pubblico specializzato di enogastronomi, ristoratori e potenziali “buyers”, nel corso di una conferenza-degustazione, i cui lavori sono stati introdotti dall’assessore all’ambiente della Regione Umbria Lamberto Bottini e da Gianluigi Marcantoni, in rappresentanza dell’Assessorato regionale all’Agricoltura. A quella del vino e dell’olio, si è aggiunta la presentazione del progetto del “Circo del Gusto”, promosso da Livio Fancelli, imprenditore umbro nel settore della ristorazione: il progetto si propone – è stato spiegato - di “creare una sinergia fra la cultura enogastronomica dell’Umbria e quella del resto del mondo, individuando nel ‘circo’ un luogo ideale nel quale fondere le tradizioni dei diversi paesi in un’armoniosa sensazione di gusto”. Differenti proposte di cucina, dunque, in un’unica struttura (dove l’Umbria e i suoi prodotti tipici dovrebbero avere un ruolo trainante), per un progetto che – è stato sottolineato – non si configura come una semplice iniziativa imprenditoriale, ma intende riempirsi di contenuti culturali. La tabella di marcia del “Circo del Gusto” prevede, a breve, l’apertura di un ristorante a Salvador de Bahia, la costituzione di un consorzio di produttori umbri finalizzato all’accesso sui mercati internazionali dei prodotti tipici di qualità, e la realizzazione di scuole di alta cucina, in Italia e in Brasile. Nel giro di cinque anni, altri 30 ristoranti in “franchising” dovrebbero essere aperti nel resto del paese, con annessi spazi per la vendita di prodotti enogastronomici e artigianali e lo svolgimento di attività per la promozione della cultura italiana. “Il nostro obiettivo – ha detto Livio Fancelli – è quello di veicolare in sinergia enogastronomia, prodotti, servizi, formazione e promozione culturale”. In questo quadro, un protocollo d’intesa sarà firmato, a Salvador, dalla Regione Umbria e lo Stato di Bahia, per l’interscambio culturale, la diffusione dei prodotti tipici, dell’artigianato di eccellenza e della cultura enogastronomica. Un saggio di quello che potrebbe essere questa preconizzata cucina “fusion” umbro-brasiliana lo ha dato a San Paolo lo chef di Spello Marco Gubbiotti (una stella “Michelin”), che, coadiuvato dal suo aiuto Ricardo Ferreira, ha servito nel ristorante di un albergo di San Paolo un “gateau” di fagioli di Spello, trancio di robalo scottato, maionese di mango e insalata di crescione, seguito da un “Cupim” (un taglio di carne brasiliano, N. D. R. ), frascarelli e lenticchie. Per dessert, un croccante di castagna brasiliana guarniva il tortino semiliquido di cioccolato all’olio extravergine di oliva (rigorosamente umbro), accompagnato da un sorbetto di pesca e salsa al vino rosso (umbro, ovviamente). .  
   
   
BASILICATA: COLDIRETTI SU ATTIVITA’ ARBEA  
 
Con una lettera circostanziata, il direttore della Coldiretti Basilicata, Giuseppe Brillante, ha trasmesso le motivazioni della non partecipazione alla riunione del Comitato di indirizzo dell’Arbea (svoltosi ieri), di cui fa parte come rappresentante dell’Organizzazione agricola. "Partecipare oggi alla riunione sul bilancio di previsione per Arbea mi sembra una vera beffa nei confronti delle nostre imprese. Coldiretti non intende prestare nemmeno per un attimo il fianco a chi oggi continua a giocare allo sfascio stante la crisi economica generale e politica della nostra Regione né intende assistere impotente alla progressiva perdita di competitività delle imprese agricole lucane": così Brillante motiva la sua scelta. Rivolgendosi al presidente del Comitato Arbea, il consigliere regionale Agatino Mancusi, spiega come l’Organismo pagatore della Regione, abbia disatteso le aspettative più volte annunciate in questi mesi, di liquidare le pratiche agli imprenditori agricoli. "Riteniamo che oggi – ha spiegato Brillante - specialmente in un momento delicato della governance della Regione Basilicata, è necessario rimettere in discussione anche la gestione dell’apparato burocratico regionale che accompagna la gestione dei fondi utili allo sviluppo delle nostre imprese. Le nostre produzioni agroalimentari di qualità non possono essere penalizzate sui mercati dove ci si confronta con sistemi territoriali efficienti e dinamici, dove le regole vengono applicate dalla pubblica amministrazione, non per vessare e mortificare le imprese, ma per formare sinergie nella costruzione di un sistema compatto e propositivo. Siamo oggi ancor più convinti di dover interpretare ed accompagnare la propensione dell’agricoltura lucana a voler crescere perché ha tutte le potenzialità per farlo, ma deve essere supportata da strutture pubbliche snelle, altamente professionali e scevre dai collateralismi partitici e dai sistemi clientelari ed assistenzialistici fin ora applicati". "Essere convocato – ha continuato - insieme alle altre organizzazioni agricole, solo per esprimere un parere sul bilancio di previsione mi sembra molto riduttivo per il ruolo di rappresentanza che rivesto, oltre che essere un mero “servizio all’apparato” che, invece, perpetua una distanza siderale dalla realtà economica e sociale della nostra agricoltura. Certamente il ruolo del Comitato di indirizzo, cosi come statuito con legge regionale, oggi si evidenzia nella sua completa inadeguatezza perché non consente alcuna partecipazione attiva né di conoscenza, né di controllo, né di serio indirizzo alle attività che Arbea dovrebbe svolgere". Brillante ricorda il tentativo, più volte ripetuto, di indirizzare, attraverso momenti di maggiore coinvolgimento, anche con l’assessore regionale all’agricoltura, Roberto Falotico, ma lo sforzo "ha prodotto risultati molto esigui e comunque insoddisfacenti rispetto alle problematiche accumulate da un apparato burocratico attento a perpetrare solo se stesso, invece che rispondere alla sfida federalistica dei territori attuata con successo dalle Regioni del centro e nord Italia". Nella lettera, inoltre, vengono menzionate le tappe di accordi presi di concerto con l’assessore Falotico. Lo scorso 4 luglio, infatti, il mondo agricolo responsabilmente sospendeva una manifestazione di protesta con l’impegno a far adempiere all’Arebea il rispetto di liquidazione di migliaia di richieste di sostegni comunitari ancora giacenti presso l’Opr dal 2005 – 2006 – 2007. Il 28 ottobre, invece, essendo stata disattesa gran parte della precedente intesa, l’Organizzazione di categoria, garante l’Assessore, aveva condisceso ad una nuova tempistica dei pagamenti (oggi ancora disattesa) oltre a prendere atto che, nonostante la nuova pianta organica, che prevede 105 unità rispetto alle originarie 35, per istruire tutte le pratiche arretrate Arbea comunicava il contratto oneroso con società esterna i cui lavori sarebbero dovuti iniziare dal 16 novembre ma che a tutt’oggi, sembra non sia stato neanche firmato il relativo rogito di appalto. “Nel frattempo ad Arbea – ha continuato Brillante - è stato confermato l’impegno a gestire anche i prossimi fondi del Psr 2007-2013 e a breve dovrebbe “lavorare” un primo elenco di pagamento che Agea sta predisponendo per la corrente domanda unica, oltre a dover far fronte all’annualità 2008 dei precedenti impegni agroambientali delle imprese agricole lucane. Se le premesse sono queste, il futuro è preoccupante e sicuramente non sarà rispettata neanche la propagandata ultima tempistica dei pagamenti: domande 2005-2006 entro il 15 dicembre, acconto sulle domande 2008 entro il 15 gennaio, conclusione pagamenti domande 2007 entro fine gennaio 2009 e conclusione pagamenti domande 2008 entro 28 febbraio 2009”. .  
   
   
CRISI PARMIGIANO - UN PROGRAMMA DELLA REGIONE PER RENDERE PIU´ FACILE IL CREDITO: POTRANNO ESSERE ATTIVATI FINANZIAMENTI PER 50 MILIONI DI EURO. L´INVITO DI RABBONI ALLE ALTRE ISTITUZIONI: AFFIANCATEVI ALLA REGIONE NEL SOSTENERE LE AZIENDE DEL SETTORE.  
 
 Bologna - Un pacchetto di misure per rendere più facile e conveniente l’accesso al credito dei produttori del settore lattiero –caseario e del Parmigiano Reggiano, alle prese con una perdurante , grave crisi di prezzo all’origine che tra il 2007 e il 2008 ha visto un calo del 10-12% e una diminuzione del reddito per unità lavorativa di oltre il 90%. Lo prevede un programma, approvato dalla Giunta regionale, che stanziando 500 mila euro, per abbattere di un punto percentuale i tassi di interesse sui prestiti a breve termine, permetterà di attivare finanziamenti per 50 milioni di euro. Le aziende interessate potranno presentare domanda per il finanziamento già dal prossimo 18 dicembre, potendo contare anche su altre due opportunità: le garanzie attivate con capitali propri dai Confidi (comprensive di oltre 5 milioni di fondi regionali già trasferiti per la capitalizzazione) e i tassi di interesse inferiori a quelli di mercato che ogni organismo è in grado di offrire grazie a convenzioni con il sistema creditizio. ”Il comparto del Parmigiano Reggiano vive una grave difficoltà – ha spiegato oggi a Bologna presentando l’iniziativa l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - dovuta al fatto che questo formaggio di indiscussa qualità è pagato poco all’origine. Quest’anno la diminuzione è stata di due euro al chilogrammo, ma i consumatori non se ne sono accorti perché sugli scaffali il prezzo non è calato. In queste condizioni risulta diseconomico produrre. Molti allevatori sono in gravissima difficoltà anche perché quando va bene incassano un anno dopo aver anticipato tutte le spese di produzione. Il credito per costoro è la condizione stessa del fare. “ "Ulteriori preoccupazioni - ha aggiunto Rabboni - arrivano ora dall´attuale fase recessiva e dall´aumento delle quote latte che produrrà una diminuzione del prezzo del latte". “Questo bando – ha detto Alberto Rodighiero coordinatore regionale dei Consorzi Fidi – rappresenta la prima pietra di un’ iniziativa che potrà essere estesa anche ad altri settori, ad esempio l’ortofrutta, in cui il produttore deve anticipare le spese di esercizio. ” Cosa prevede il bando Il bando per l’attivazione del Programma verrà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione il 17 dicembre e già dal 18 dicembre e fino al 31 gennaio 2009 le aziende interessate potranno presentare domanda alla propria Banca e al Confidi di appartenenza. Questi provvederanno direttamente all’istruttoria, alla concessione e alla liquidazione del contributo in conto interesse all’impresa beneficiaria utilizzando le risorse assegnate dalla Regione. Potranno fare richiesta – per un prestito non superiore ai 100 mila euro - le aziende che allevano bovini da latte ed hanno una produzione dichiarata al Registro dei conferimenti del regime quote latte non inferiore a 100 tonnellate se ricadenti in zone svantaggiate e 350 per le altre zone. I prestiti non potranno superare i 12 mesi e copriranno tutte le spese che l’imprenditore deve anticipare nel corso del ciclo produttivo fino alla vendita dei prodotti. Il programma rientra tra i cosiddetti “aiuti de minimis”, ovvero interventi a sostegno delle aziende che possono essere attivati direttamente, senza bisogno di notifica all’Unione europea, per il valore contenuto degli importi (non più di 7. 500 euro ad azienda nel triennio). Questo primo intervento regionale, con un contributo massimo di mille euro per azienda per abbattere il tasso di interesse, si colloca dunque ampiamente al di sotto di questa soglia e apre la strada ad altri analoghi interventi da parte di altri Enti. Rabboni non ha escluso che la Regione possa decidere di erogare ulteriori finanzianamenti nel triennio e ha comunque rivolto un invito alle altre Istituzioni emiliano-romagnole, affinchè “si affianchino a noi con altri piccoli contributi agli Agrifidi per ampliare la possibilità di intervento a favore delle aziende agricole. ” Gli altri interventi per il Parmigiano Reggiano: 36 milioni dal Piano regionale di sviluppo rurale per i caseifici. Le opportunita’ offerte da “Investiagricoltura”. Il provvedimento per l’abbattimento dei tassi interesse è solo uno di quelli previsti da parte della Regione Emilia-romagna per far fronte alla grave crisi del comparto lattiero –caseario e del Parmigiano Reggiano. In particolare il Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013 prevede 36 milioni di Euro da destinare al settore lattiero – caseario per progetti, di filiera e singoli, per l’aggregazione dei caseifici e per progetti di valorizzazione commerciale anche all’estero. A favore delle aziende che partecipano al Piano Regionale di Sviluppo Rurale, la Regione ha attivato, a favore di quelle che risultano ammissibili, il Programma “Investiagricoltura” che prevede la concessione di prestiti a tassi vantaggiosi per coprire la parte di investimento che è richiesta all’azienda (di solito il Prsr copre il 40% dell’intervento e il restante 60% spetta all’azienda). Infine, per quelle aziende che, pur risultando ammissibili al finanziamento comunitario, non potranno ottenerlo per esaurimento dei fondi è prevista una possibilità alternativa: quella di ottenere un prestito a condizioni molto favorevoli ancora una vota grazie alle garanzie offerte dal sistema Agrifidi. L’accordo Agrea-banche e il progetto “Crea” Ad “Investiagricoltura “, che permette di sostenere gli investimenti aziendali anche per il Piano di riconversione bieticolo, e per le Ocm del vino e dell’ ortofrutta, hanno a tutt’oggi aderito ben 14 Istituti di credito. I 100 milioni di euro, inizialmente messi a disposizione dalle tre Banche Tesoriere (Unicredit, Popolare dell’Emilia-romagna, Popolare di Verona, San Giminiano e San Prospero) che avevano dato il via al Programma, sono stati in tal modo più che raddoppiati. Tra le altre iniziative per il credito agricolo, vi è l’accordo tra Agrea (l’organismo pagatore per l’Emilia-romagna) e gli Istituti di credito, che permette alle aziende di ottenere prestiti a breve (12 mesi) e medio termine (max 5 anni) quale anticipo del pagamento degli aiuti comunitari relativi al regime di Pagamento Unico. E ancora: il progetto “Crea” (credito assistito) realizzato dalla società Dinamica srl che ha permesso di costituire un servizio web ad uso degli operatori agricoli per il calcolo del proprio rating e confrontare il risultato con quello di imprese agricole simili. Possono accedere al servizio, che è fruibile su internet all’indirizzo www. Retecontabile-er, le aziende che si accreditano e ne fanno richiesta. .  
   
   
UN SITO DEDICATO, DUE CENE DA NON PERDERE, TRE MAESTRI DELLA CUCINA ITALIANA, PREZIOSE RICETTE: UN MESE SPECIALE PER AMERICAN EXPRESS  
 
Ecco dove e come trovare i consigli più utili per giocare con il proprio talento e trasformare la semplicità in una esperienza speciale. Per chi sta dalla parte di ciò che non è ovvio né banale, per chi cerca il nuovo, il gioco e l’ingegno, per chi ha voglia di risparmiare tempo e denaro, per chi apprezza la semplicità e l’originalità anche a Natale: è a queste persone che ha pensato American Express con la nuova campagna di comunicazione “Natale Speciale”. Tre esperti d’eccezione, Moreno Cedroni, la cucina d’autore italiana, Viviana Lapertosa, i piatti creativi e Loretta Fanella, l’arte della pasticceria, metteranno a disposizione la loro esperienza per insegnare a tutti come, con ingredienti semplici e un pizzico di creatività, si possa ottenere un risultato sorprendente: piatti divertenti, economici e veloci da preparare. Saranno infatti tre i temi attorno ai quali ruoteranno le ricette suggerite dagli chef: il tempo, prezioso e da ottimizzare nella preparazione delle ricette, il denaro, perché con un budget contenuto è possibile stupire in tavola e il gioco, inteso come divertimento in cucina ma anche come realizzazione di piatti con cui ‘divertirsi’ mentre si gustano. Ma i talenti della cucina non sono gli unici chef coinvolti nella campagna “Natale Speciale”. Ecco dove incontrarli tutti. La Campagna ‘Natale Speciale’ Una campagna a 360 gradi, che integra strumenti tradizionali e le più avanzate ed innovative attività di comunicazione online e offline. Il sito On line per tutto il mese di dicembre, www. Americanexpress. It/natalespeciale è il sito interattivo che rappresenta l’anima della campagna American Express, dove gli utenti potranno trovare ricette e suggerimenti per rendere il loro Natale e i loro piatti eccezionali. Sul sito sarà possibile “incontrare” gli chef e avvicinarsi al loro talento, ricevendo consigli personalizzati e ‘vederli all’opera’ grazie a contributi video – aggiornati ogni settimana - in cui gli chef raccontano i trucchi per una cucina creativa e “semplicemente straordinaria”, a partire da come si fa una spesa intelligente. All’interno del sito, sarà possibile anche trovare la musica perfetta per festeggiare il Natale. Grazie a un accordo con iTunes, sarà disponibile una serie di brani da scaricare gratuitamente, semplicemente invitando un amico ad accedere e aderire alla promozione. Si tratta della prima iniziativa virale di questo genere, una grande opportunità per tutti di scaricare brani originali per costruire la playlist ideale per brindare con gli amici oppure per creare la colonna sonora perfetta di questo Natale. I generi musicali sono stati selezionati accuratamente per soddisfare i diversi gusti: saranno disponibili brani Soul, musica Classica, il meglio del Pop italiano e del Pop straniero, musica Disco, brani Lounge/jazz oltre, ovviamente, alle più belle e famose canzoni di Natale. Le cene dei Talenti Sempre attraverso il sito internet, semplicemente registrandosi, gli utenti potranno partecipare al concorso, per aggiudicarsi la possibilità di vivere la magnifica esperienza delle Cene dei Talenti e di poterla condividere con un altro ospite. Due serate esclusive, a Roma il 17 e a Milano il 18 dicembre, rispettivamente presso il Galoppatoio di Villa Borghese e il Giardino di Palazzo Serbelloni. Spazi inusuali e allestimenti inediti e originali accoglieranno i fortunati vincitori che potranno assistere alla preparazione, degustare le creazioni e interagire dal vivo con i tre chef per carpirne i loro segreti. Ospiti d’eccezione e molte altre sorprese renderanno la serata un’esperienza unica, da poter rivivere successivamente anche online, a partire dal 23 dicembre, con un semplice download delle video-interviste, le immagini delle serate, i menù e le relative ricette. La creatività e la pianificazione pubblicitaria Pianificazione a 360° per la campagna multimedia, che segna anche il ritorno di American Express in televisione con la telepromozione all’interno di “Chi vuol esser milionario”, la trasmissione condotta da Gerry Scotti su Canale 5, oltre a radio, quotidiani, periodici, freepress, online e una ‘golosa’ attività di guerrilla. La creatività utilizzata per “Natale Speciale” sintetizza, con l’efficacia delle immagini, la filosofia dell’intero progetto – trasformare la semplicità in un’esperienza speciale; protagonisti sono tre ingredienti ‘semplici’ – l’uovo, il cous cous e il cioccolato - che si trasformano in tre decorazioni natalizie ‘speciali’. Questa campagna riprende i concetti di ‘Oggi e Domani’ che American Express sta già utilizzando su stampa per rafforzare la comunicazione dei benefici offerti dalle proprie carte. Iniziative nei centri commerciali e nelle vie dello shopping Alcune iniziative della campagna porteranno il “Natale Speciale” nel cuore dello shopping natalizio, dando la possibilità di saggiare personalmente i vantaggi riservati ai Clienti American Express sempre attraverso elementi legati alla creatività e al cibo. All’interno di selezionati Centri Commerciali a Milano e Roma (Galleria Auchan, Cinisello Balsamo - Centro Commerciale Vulcano, Sesto San Giovanni – Centro Commerciale Porta di Roma, Roma - Centro Commerciale Leonardo, Fiumicino), sarà presente uno spazio American Express dove saranno distribuite le ricette speciali di Moreno Cedroni, Loretta Fanella e Viviana Lapertosa e dove sarà possibile avvalersi di Personal Chef che accompagneranno i clienti tra gli scaffali del supermercato, aiutandoli a selezionare gli ingredienti perfetti per creare dei piatti speciali. Ma sarà possibile incontrare altri chef in città sotto Natale… . Non mancano infatti le attività di Guerrilla Marketing, con vere e proprie ‘squadre di cuochi’ che distribuiranno nelle vie principali dello shopping natalizio in centro a Roma e a Milano scatole di cous cous e una ricetta “speciale” per trasformarlo in caviale, che rimanda all´essenza della campagna. E ancora, in alcuni Ristoranti selezionati a Milano e a Roma - per tutto il periodo natalizio - sono previsti benefici, sconti ed omaggi che rendono speciale l´esperienza del mangiare fuori casa, come l’offerta di appetizer di pesce e champagne o il parcheggio riservato per coloro che utilizzeranno la carta American Express. L’elenco dei ristoranti è disponibile sul sito. Infine, il Concorso aperto a tutti i Titolari di Carta American Express, che consentirà, utilizzando la propria Carta per ogni piccolo acquisto quotidiano, di vincere ogni giorno cesti natalizi di prodotti gastronomici e pacchetti weekend esperienziali, fino a concorrere al premio finale, una settimana nel gusto eno-gastronomico tra le degustazioni nelle campagne bordolesi e i trattamenti benessere. .  
   
   
UNA HOTEL TOCQ OSPITA I COLORI E I SAPORI DELLA GASTRONOMIA SICILIANA RACCONTATI  
 
Uno scorcio di Sicilia a Milano. E’ questa la proposta per gli ospiti dell’Una Hotel Tocq, il sofisticato Hotel design nei cuore di corso Como, che ospiterà nel proprio ristorante i colori e i sapori della gastronomia siciliana raccontati nelle pagine di un libro Trenta Editore e nei vini e negli olii di Pianeta, l’azienda siciliana più premiata negli ultimi 10 anni. Dall’11 al 19 dicembre l’Una Hotel Tocq offrirà ai suoi ospiti i piatti tipici della cucina siciliana, tratti da ‘Nìvuro di Siccia”, il volume edito da Trenta Edifore che ripercorre, in oltre 150 ricette, le avventure culinarie del commissario Montalbano. Un viaggio emozionale e autentico nella sua unicità, un itinerario di sapori legati alla terra siciliana che si ritrovano nelle pagine più celebri di Andrea Camilleri. Il connubio fra intrighi e ricette è infatti una costante delle avventure del Commissario e non c’è caso, omicidio o sparizione che non venga analizzato, nella testa di Montalbano, a tavola davanti a un piatto di Pasta ncasciata o a una Malia d’amuri. Il menu, curato per l’occasione dallo chef dell’Una Hotel Tocq, Giuseppe Rai, e dallo chef dell’Una Hotel Palace di Catania, Costantino Laudani, propone, come hors d’oeuvre, polipetti alla Luciano, involtini di tonno e prosegue con i primi piatti all’insegna della tradizione: le melanzane alla parmigiana e i maccheroncini al pesto trapanese. Il palato degli ospiti più esigenti sarà premiato con gli squisiti sapori degli spaghetti alle sarde e dei maccheroni con i ricci, a cui faranno seguito le specialità marinare, dal rombo al forno con origano e limone, al sauro imperiale accompagnato da cipollata; in alternativa si potrà scegliere tra le carni tipiche della Sicilia, con i sapori particolari della sasizza e il gusto intenso della costata di maiale. I dolci della tradizione siciliana, le cassate, i cannoli e lo speciale sformatino di cioccolato e arance dell’isola saranno degustati con una selezione di vini da meditazione per richiamare le essenze e i profumi dell’isola. Www. Unahotels. It .  
   
   
TEATRO7 SCUOLA DI CUCINA • EVENTI  
 
La scuola di cucina a teatro7 è innanzitutto cultura, convivialità e creatività, infatti, grazie alla varietà e all´originalità delle ricette proposte è possibile avvicinarsi con grande piacevolezza non solo alla preparazione dei piatti, ma anche alla degustazione di tutto ciò che comprende la ritualità della "Cultura in Tavola", che mette in evidenza la raffinatezza e la genuità dei prodotti italiani. Le affiatatissime insegnanti Annalisa Guida e Federica Cavalli si alterneranno ai fornelli ogni martedì e giovedì. La chef Joen Lau sarà la protagonista di una serie di lezioni - il mercoledì - di stampo orientale in cui utilizzerà in parte ingredienti della tradizione asiatica e in parte di quella mediterranea. I temi di ogni lezione rispettano la stagionalità dei prodotti utilizzati. ! Il numero dei partecipanti per lezione è di 12/16 totali divisi in gruppi di 2 in cui è possibile imparare a cucinare 3 ricette a tema. Ogni gruppo a a disposizione tutti gli ingredienti base in modo da poter sviluppare la ricetta cioè creare dal "nulla" un piatto anche elaborato imparando a far la spesa, riconoscere i prodotti freschi, conoscerne un po´ di storia, nozioni tecniche, utensili e manipolando il cibo: i partecipanti Cucinano Valido anche per chi deve recuperare lezioni precedenti. Importante: teatro7|lab è anche location per eventi aziendali. E’possibile organizzare una serata in cui si impara a cucinare tutti insieme e dove si degusta ciò che si è preparato accompagnato da vini di altissima qualità. Per Natale: si propongono serate in cui si prepara un intero menu natalizio (dall’antipasto al dolce) da poter riproporre in occasione di cene/pranzi di Natale. I partecipanti a fine corso potranno degustare ciò che si è preparato accompagnando il tutto con buon vino. Lo chef Renzo Neve (chef del catering di Armani) guiderà la preparazione dei piatti. E’un modo simpatico di condividere un’esperienza tra i fornelli, per imparare a cucinare un intero menu natalizio e per passare una serata insieme in uno spazio ampio e adeguato. E’possibile anche acquistare un buono da regalare valido per 1 o più lezioni da scegliere in calendario. Le prenotazioni si fanno inviando una email all´indirizzo ks@teatro7. Com, oppure chiamando al numero +39 02 89073719 . Come per le passate stagioni si può iscriversi a una o più lezioni a scelta. Sito: www. Teatro7. Com Durata: inizio alle 20. 30 fino alle 23. 30 circa. Luogo: teatro7|Lab, via Thaon de Revel, 7 La lezione si conclude cenando, discutendo su ciò che si è appena appreso ed in particolare la discussione è improntata sui segreti, trucchi e come poter accostare un buon vino. .  
   
   
A TRIESTE I TURISTI DIVENTANO SOMMELIER DEL CAFFÈ CON I CORSI PER INTENDITORI DELL’UNIVERSITÀ DEL CAFFÈ DI ILLY  
 
Trieste e il caffè: è un connubio secolare e indissolubile - in cui si intrecciano storia, cultura, letteratura – e ora diventato protagonista di due itinerari turistici nati dalla collaborazione fra l’Università del caffè di illy e l’agenzia triestina Key Tre Viaggi. Quello fra la città giuliana e il caffè è un rapporto che nasce sin da metà Ottocento, quando la rilevanza del porto commerciale e la presenza di numerosi locali e botteghe nel centro città portarono Trieste a sviluppare la più completa filiera industriale e commerciale legata al caffè. Dalla sua fondazione nel 1933, illycaffè ha sempre mantenuto un forte legame con il territorio e si è attivamente impegnata nella promozione e valorizzazione della cultura del caffè in Italia e nel mondo, grazie anche all’Università del caffè, il centro di eccellenza creato dall’azienda a questo scopo. I due pacchetti turistici proposti da Key Tre Viaggi offrono ai visitatori l’opportunità di arricchire il proprio soggiorno a Trieste con un corso dell’Università del caffè sull’arte della preparazione e della degustazione, dando loro la possibilità di diventare dei veri e propri esperti, vivendo in prima persona la tradizione triestina.
Questi i due itinerari proposti: “Trieste e la cultura del caffè: un corso da veri intenditori” – individuale Un corso di mezza giornata che coinvolgerà i partecipanti in un percorso sensoriale completo dalla preparazione alla degustazione del caffè, volto a sviluppare la sensibilità di gusto e olfatto. Corso + pernottamento a partire da 100 €. “Trieste e il caffè: un’occasione per diventare sommelier del caffè” – per gruppi Un pacchetto di due giorni per gruppi di visitatori, per scoprire le bellezze artistiche e paesaggistiche della città con piacevoli soste caffè nei più caratteristici locali triestini. A una giornata dedicata alla visita turistica del luogo seguiranno una mattinata all’Università del caffè – per imparare a riconoscere un caffè fatto a regola d’arte - e un pomeriggio trascorso visitando i caffè storici del centro. Corso + pernottamento e visita guidata della città a partire da 90 €. Per ulteriori informazioni: www. Keytreviaggi. It
L’università del caffè L’università del caffè, nata nel 2000, è il centro di eccellenza creato da illy per promuovere e divulgare la cultura del caffè, in Italia e nel mondo, coinvolgendo produttori, professionisti e appassionati di caffè. Ai produttori viene insegnato come ottenere il meglio dalla natura, senza dimenticare le regole per l’organizzazione della piantagione. Ai professionisti, che lavorano nei locali, vengono offerte le migliori opportunità di formazione e aggiornamento sul caffè, ma anche sulla gestione e promozione del bar. Infine serate di degustazione e cene a tema sono dedicate agli intenditori e appassionati di caffè. Le sedi straniere sono presenti a: Bangalore, Il Cairo, Londra, Monaco, New York, Opatja, Parigi, Rotterdam, San Paolo, Seul e Shanghai; in ogni paese, l’Università ha sviluppato diverse tipologie di corsi, con una maggiore focalizzazione sui produttori in Brasile e India. Nel 2007 l’Università del caffè ha formato 7. 700 persone provenienti da tutto il mondo, con un incremento del 148% rispetto all’anno precedente. Nei prossimi tre anni, si stima di raggiungere oltre 25 mila contatti. . .
 
   
   
CON PANE E PECORINO TOSCANI CUORE SEMPRE GIOVANE DUE RICERCHE PARALLELE CONDOTTE DALL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE DIMOSTRANO LE STRAORDINARIE CARATTERISTICHE DI DUE PRODOTTI TIPICI. I RISULTATI PRESENTATI DOMANI IN UN CONVEGNO AL RETTORATO  
 
Pane e pecorino fanno molto bene al cuore. Purché toscani. Purché di un particolare grano tenero e del latte di pecore allevate al pascolo in provincia di Pisa. Entrambi contribuiscono a conservare in efficienza il sistema cardiovascolare e a prevenire infarto e cardiopatie. Lo dimostrano due studi paralleli condotti all’Università di Firenze dal Centro Interdipartimentale di Ricerca e Valorizzazione degli Alimenti (Cera), che ne presenterà i risultati mercoledì 10 Dicembre nel corso di un convegno scientifico nell’Aula Magna del Rettorato (piazza S. Marco, dalle ore 8,30) sul tema Qualità e Tipicità dell’Alimento: alla ricerca del Benessere! “Il pane ci sorprende sia per i prezzi ormai altissimi, sia per le qualità salutari”, spiega il professor Vincenzo Vecchio, direttore del Centro, che firma la prima ricerca con un gruppo multidisciplinare della Facoltà di Agraria, “Ciò che abbiamo scoperto è che se lo prepariamo secondo l’antica tradizione e con le varietà di grano di un tempo, può davvero abbassare i rischi di arterosclerosi, di colesterolo alto e delle varie patologie della circolazione”. Lo studio ha avuto per cavie una ventina di volontari e per oggetto il pane ottenuto dalla lievitazione a pasta acida di farina di grano tenero Verna macinato con mulino a pietra. Si tratta di una vecchia varietà di frumento, precisa Stefano Benedettelli (Facoltà di Agraria), molto diffusa in Toscana, soprattutto nelle zone di montagna, nota per i contenuti elevati di antiossidanti come polifenoli e flavonoidi. Se consumato semi integrale contiene anche vitamina E. Per 10 settimane le cavie, donne e uomini di età fra i 21 e i 61 anni, ne hanno mangiato 150 grammi al giorno. Poi, per un periodo identico, hanno mangiato pane comune. Lo studio è stato coordinato dall’internista Rosanna Abbate (Facoltà di Medicina) e non ha offerto alcun dubbio circa il confronto. Con il Verna il colesterolo cattivo (Ldl) è sceso del 15%, i marcatori d’infiammazione (proteina C-reattiva o interleuchina 6) del 20%, la viscosità del sangue del 25%. Analoghi i risultati dello studio sul formaggio, coordinato dal nutrizionista Mauro Antongiovanni (Dipartimento di Scienze Zootecniche) in collaborazione con il gruppo della professoressa Abbate, con l’agronomo Andrea Pardini e la specialista di chimica degli alimenti Nadia Mulinacci. Anche in questo caso è stata arruolata una squadra di volontari sottoposti per dieci settimane a un doppio regime alimentare: prima con un comune Emmenthal, poi con 200 grammi settimanali di un particolare pecorino toscano. Il quale ha queste caratteristiche: è prodotto con latte di pecora di razza Massese, un gregge allevato in pascoli naturali, ovvero alimentato con normale erba fresca, invece del foraggio conservato ormai di norma nella maggior parte degli allevamenti. Questo semplice ritorno alla natura è bastato a eliminare dal latte delle pecore il 40% degli acidi nocivi (miristico e palmitico) e ad aumentare di cinque volte (500%) gli acidi cosiddetti benefici (l’acido butirrico e, soprattutto, l’acido linolenico coniugato o acido rumenico). Tutte virtù che, una volta trasformato il latte in pecorino, hanno consentito di accertate nei volontari una stabilizzazione di colesterolo e trigliceridi. Al contrario, la dieta a base formaggio industriale ha comportato per tutti un sensibile aumento dei parametri di rischio cardiovascolare: +18% di colesterolo, + 25% di trigliceridi. Il convegno, il secondo organizzato da Cera, nasce con il sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, che in questi anni ha contribuito con importanti stanziamenti a potenziare la dotazione strumentale dei sette laboratori coinvolti nel Centro. .  
   
   
TRAPANI “LE TERRE DEL GUSTO” ”, UN’OPERA CURATA DALLA CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI TRAPANI.  
 
Nel punto dove il Tirreno incontra il Mediterraneo la Sicilia Occidentale si protende dando vita a un affascinante incrocio di terra, sole e mare. Questa è la Provincia di Trapani, terra ricca di storia e tradizioni gastronomiche. Dalla volontà di fare conoscere le bellezze e i prodotti di eccellenza del territorio trapanese è nata l’idea del volume “Trapani, le terre del gusto”, opera curata dalla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Trapani. “Nell’ambito della nostra attività di promozione della nostra terra e delle sue peculiarità, afferma Giuseppe Pace, presidente della Camera di Commercio, riteniamo che questa iniziativa editoriale sia uno strumento molto utile per diffondere la conoscenza delle tradizioni gastronomiche della nostra provincia. L’opera vuole essere una guida agile e coinvolgente per scoprire la ricchezza e la varietà sia dei prodotti della terra che dei piatti più caratteristici; i modi di preparazione dei cibi variano spesso da una città all’altra, dando così vita a un avvincente affresco di sapori. I percorsi del gusto partono dai punti di forza della provincia, vale a dire vino, sale e olio, ingredienti che hanno reso Trapani famosa nel mondo. La straordinaria offerta enogastronomia fa da contraltare alle vestigia e alle tradizioni frutto di quasi tremila anni di storia, che dalle prime colonie greche arrivano ai giorni nostri, in uno straordinario incrocio di culture e civiltà nel centro del Mediterraneo. Le 114 pagine del volume scorrono via veloci, presentando una vasta gamma di ricette che spaziano dalla preparazione degli antipasti ai primi piatti, passando per i secondi a base di carne e soprattutto di pesce, senza dimenticare zuppe e insalate, per finire in bellezza alla scoperta della pasticceria locale, che combina magnificamente gusto ed estetica. Un tuffo nelle delizie trapanesi, vetrina di una terra che fa dell’accoglienza la propria vocazione. Alla scoperta delle delizie trapanesi Fin dalle prime pagine traspare la volontà di mettere in evidenza la straordinaria varietà della tradizione gastronomica trapanese, che si fonda su prodotti di eccellenza come l’aglio rosso di Nubia, i capperi, l’olio extravergine, il tonno rosso, il pesce azzurro e una scelta di grandi vini, dal famoso passito di Pantelleria al rinomato Marsala, oltre a ottimi D. O. C. , tra cui spiccano quelli di Alcamo, Erice e Salaparuta. La parte introduttiva si sviluppa con l’illustrazione dei tre principali percorsi enogastronomici, del sale, del vino e dell’olio, nei quali il lavoro dell’uomo si intreccia spesso con leggende antichissime, e proprio a voler sottolineare come storia e tradizione culinaria siano legate a doppio filo, troviamo alle pagine Xviii e Xix una serie di schede di presentazione dei principali luoghi di interesse storico della provincia, a cominciare dalla rinomata Marsala per giungere a Selinute, il più grande parco archeologico del Mediterraneo. Le pagine che vanno dalla 10 alla 115 costituiscono il corpo principale del volume, dedicato a un’ampia panoramica dei piatti tipici della cucina trapanese, suddivisa nelle seguenti sezioni: · Gli antipasti, caratterizzati da una forte personalità e preparati con ingredienti semplici dal sapore deciso. · Il pane e le pizze, preparati riscoprendo il forno a legna e proposti in diverse forme, per la gioia degli occhi oltre che del palato · Le insalate, in cui vengono realizzati accostamenti sorprendenti, in continuità con una tradizione plurisecolare. · Le minestre e le zuppe, piatti semplici della cucina popolare in cui si mischiano verdure, legumi, ortaggi e pesce, dando vita a gustose combinazioni. · I primi piatti, diversi da paese a paese, conditi con soluzioni sempre diverse · Il pesce, preparato in moltissimi modi, offre un’ampia gamma di ricette in grado di soddisfare la vista e il palato. · La carne, in particolare maiale, agnello, capretto e coniglio, cucinati in una varietà di modi · La pasticceria, in cui accanto ai dolci tipici come cassate e cannoli troviamo molte prelibatezze preparate con le mandorle, i semifreddi, i torroni e torte a base di ricotta. .  
   
   
LE LEGGIADRE FILENI, LA PRIMA COTOLETTA NON FRITTA IN OLIO  
 
Innovazione a cena con Le Leggiadre Fileni. Grazie al lavoro della divisione ricerca e sviluppo dell´azienda avicunicola nasce l´unica cotoletta di pollo non fritta, ma cotta al forno. Ingredienti di qualità, teneri filetti di petto di pollo, carne proveniente da animali nati e macellati in Italia, allevati a terra, nel rispetto dell´animale, alimentati esclusivamente con mangimi vegetali, senza Ogm e controllati costantemente lungo tutta la filiera. Il gusto è lo stesso delle cotolette tradizionali, ma si guadagna in leggerezza. Le Leggiadre possono essere cotte in forno a 200° in soli 4 minuti oppure in padella, con un filo d´olio, in 8 minuti. Il risultato è una cotoletta che, grazie al processo ideato da Fileni, ha solo il 5% di grassi, la metà degli altri prodotti simili. “Le Leggiadre sono una vera innovazione per quanto riguarda i prodotti panati”, dichiara Roberta Fileni, direttore marketing dell´azienda, “perché la loro croccantezza e il buon sapore sono preservati dal processo che abbiamo ideato. Il palato non avverte la differenza, l´organismo ne trae beneficio”. Fileni reinventa la tradizione con un prodotto gustoso e in linea con la crescente attenzione dei consumatori alla salute e alla leggerezza, che fa bene a grandi e piccoli. Magic Burger, il “nuovo acquisto” Fileni fa canestro La linea Magic di Fileni si arrichisce di un nuovo prodotto pensato soprattutto per i ragazzi e per il loro benessere. Fileni ha realizzato Magic Burger, un hamburger di pollo e formaggio con solo il 3% di grassi e la forma di un pallone da basket, per celebrare lo sport preferito dei protagonisti del nuovo film High School Musical 3. Con Magic Burger, Fileni e Disney vogliono ricordare - in modo simpatico e rispettando i gusti e le tendenze dei più giovani - l’importanza di una sana alimentazione e una moderata attività sportiva specialmente per i ragazzi. Venduto nel formato “bag” contenente 4 pezzi da 60gr ciascuno, per un totale di 240gr, rappresenta l´alternativa divertente al classico burger. L’alta qualità degli ingredienti utilizzati e la creatività del packaging fanno di Magic Burger un prodotto che non solo accontenta i bambini e la loro voglia di golosità, ma che soddisfa allo stesso tempo le loro esigenze nutrizionali, guadagnandosi così anche il favore dei genitori. .  
   
   
NUTRIRE LA VISTA CON NUTROF TOTAL DI THEA. DAL RESVERATROLO DELLE NOCI E DEL VINO ROSSO UN AIUTO CONTRO LA DEGENERAZIONE MACULARE LEGATA ALL’ETÀ  
 
Presentato da Théa, gruppo farmaceutico francese leader in oftalmologia, Nutrof Total, integratore alimentare contenente resveratrolo, luteina, zeaxantina, vitamine C ed E, acidi grassi omega-3 e selenio, formulato da medici, dietologi e oculisti specializzati nella terapia delle malattie della retina – Disponibile in farmacia, in Italia, da gennaio 2009 Nutrire la vista. Può sembrare un nonsenso, ma anche l’occhio vuole la sua parte. Di nutrienti. “L’occhio, in particolare la retina, è un organo estremamente sensibile, che necessita di un corretto apporto vascolare e nutritivo. I fotorecettori e il tessuto retinico hanno bisogno di vitamine e molti altri nutrienti”, spiega Laura Tonini, medico oculista, dottorato di ricerca in scienze cliniche Università di Torino, della S. C. Di Oftalmologia Infantile, Ospedale Oftalmico di Torino. Negli ultimi anni questa specifica branca della nutrizione, dedicata all’occhio, si è molto sviluppata, soprattutto perché sono stati messi in evidenza gli effetti positivi di un’ampia serie di nutrienti sulla prevenzione di una della più temute malattie dell’invecchiamento: la degenerazione maculare legata all’età (Dmle), altrimenti detta senile. “La Dmle costituisce la causa di oltre il 50% dei casi di grave handicap visivo, raggiungendo, nei paesi industrializzati, il vertice di questa particolare classifica. In ogni caso, senza arrivare agli estremi, rappresenta un’insidia pericolosa per la vista degli over 50, una malattia cronica che arriva a compromettere attività quotidiane come leggere, guardare la televisione, prendersi cura di sé”, dice Francesco Bandello, Direttore della Clinica Oculistica, Università degli Studi di Udine. Si calcola che in Italia la degenerazione maculare legata all’età colpisca oltre un milione di persone ed il suo impatto è destinato ad aumentare a causa dell’incremento dell’aspettativa di vita. La degenerazione maculare si presenta in circa il 12% delle persone fra i 60 e i 70 anni, nel 20% intorno ai 75 anni e fino al 30% dopo i 90 anni. “Numerose ricerche scientifiche mettono in luce il rapporto tra corretto stile di vita, alimentazione bilanciata e Dmle”, prosegue Tonini. “Le vitamine C ed E, il selenio, la luteina, gli acidi grassi omega-3, e da ultimo il resveratrolo sembrerebbero ridurre il rischio di malattia”, aggiunge. Basandosi sui dati della letteratura, Théa, gruppo farmaceutico francese leader in oftalmologia, ha sviluppato e reso disponibile l’integratore Nutrof Total, contenente in formulazione bilanciata tutti questi nutrienti. Assunto in capsule per bocca, 1 volta al giorno per 4 mesi, ha dimostrato buoni risultati nei pazienti con Dmle, in uno studio clinico condotto dall’oftalmologo Claude Malbrel, e pubblicato sulla rivista specializzata Les Cahiers d’Ophtalmologie. Utilizzando le tecniche dell’elettroretinogramma e della misurazione della sensibilità maculare e di quella cromatica, Malbrel ha osservato “una stabilizzazione e un miglioramento dei parametri visivi” in pazienti con Dmle. Tanto che l’oftalmologo francese sta procedendo a un secondo studio randomizzato verso placebo che valuti, in due gruppi di pazienti che hanno e non hanno assunto l’integratore, gli stessi parametri analizzati nella prima indagine. “Nutrof Total, è un integratore alimentare, non un farmaco, ma apre prospettive molto interessanti, anche perché con la vita odierna frenetica non sempre riusciamo a garantire ai nostri occhi tutti i nutrienti necessari”, dice Tonini. Sono numerose le evidenze che mostrano il ruolo protettivo verso la Dmle dei diversi componenti il prodotto. A cominciare dallo studio Edcc (Eye-disease Case-control, 1993), che mostra la riduzione del rischio di malattia in persone con elevati livelli serici di vitamine C, E e selenio, alle diverse dimostrazioni dell’efficacia di sostanze come luteina e zeaxantina: la loro presenza in quantità nella dieta riduce fino al 43% il rischio di Dmle e la supplementazione favorisce un aumento della pigmentazione maculare. Lo studio Areds (Age-related Eye Disease Study Reasearch, 2001) ha rivelato che la supplementazione con antiossidanti diminuisce del 25% il rischio di evoluzione verso Dmle avanzata; anche diete ricche di acidi grassi omega-3 sono associate a minor rischio di Dmle; infine, il consumo di vino rosso o di noci, alimenti ricchi di resveratrolo, produce una riduzione del rischio di insorgenza della Dmle del 34% e di progressione del 40%. Nutrof Total, già presente in Francia, Germania, Spagna, Belgio, Olanda, Polonia e Portogallo, sarà disponibile nelle farmacie italiane a partire da gennaio 2009. Sarà venduto al prezzo di 18,50 euro in confezione da 30 capsule, per un mese di supplementazione. Trattandosi di un integratore, non è rimborsabile, tuttavia Théa ha anche pensato alle persone meno abbienti, mettendo a punto un innovativo programma di fornitura gratuita. I pazienti che hanno diritto all’esenzione del ticket per reddito potranno ottenere la fornitura gratuta del prodotto, ricevendolo direttamente a casa con un contributo per le spese di 10 euro. .  
   
   
BARAZZONI PLAY: DESIGN, INNOVAZIONE E FUNZIONALITÀ, PER LA NUOVA LINEA DI PENTOLE COL MANICO STACCABILE  
 
Play, nata da un’idea del designer Claudio Bellini è la pentola di nuova generazione, che grazie al manico ergonomico facilmente sganciabile e il design giovane, diventa un must per chiunque abbia l’esigenza di ottimizzare gli spazi in cucina. Il manico staccabile, il design frizzante e il rivestimento Teflon Platinum, sono i punti di forza di questa collezione dal corpo interamente in alluminio. Play è dotata di un meccanismo che consente di agganciare o rimuovere il manico semplicemente con un “click”, e garantisce così un comodo alloggiamento in lavastoviglie e una migliore gestione degli spazi in cucina. Grazie al corpo in alluminio, Play, distribuisce il calore rapidamente e uniformemente, assicurando un notevole risparmio sui tempi di cottura e sul consumo energetico. Le performances del Teflon Platinum consentono una cucina leggera e senza grassi. A queste valenze di ricerca funzionale si mixa un design che ricorda i favolosi anni ’70 rivisitati in chiave moderna. Design che si esprime in una decorazione declinata in due colori: rosso veneziano e grigio fumo di Londra, caratterizzata da una riga panna, tanto semplice quanto innovativa e di grande personalità. Barazzoni dedica questa nuova collezione di pentole a chi, in cucina, ama circondarsi di strumenti di alta qualità, dal design moderno e innovativo, ma senza mai tralasciare la versatilità e la praticità d’uso. Scheda Tecnica Play: Corpo in alluminio con rivestimento Teflon Platinum di Dupont; Manici lunghi staccabili; Coperchio in vetro con pomolo; Colori disponibili: rosso veneziano, grigio fumo di Londra. .  
   
   
ARRIVA SUL MERCATO LISTERINEâ SOFT MINT: LA COMPROVATA EFFICACIA DEI 4 OLI ESSENZIALI UNITA AD UN GUSTO PIÙ DELICATO DI MENTA, PER PROTEGGERE IL SORRISO LASCIANDO LA BOCCA FRESCA.  
 
Secondo un´indagine condotta a suo tempo dalla Coldiretti, durante le passate festività natalizie ciascun italiano ha registrato in media un aumento di peso tra i 2 e i 3 kg. E a dispetto della crisi, è logico prevedere che lo stesso avvenga anche quest´anno. Ma se per smaltire l´effetto indesiderato sulla bilancia di pranzi e cenoni sono poi sufficienti una leggera dieta e un po´ di attività fisica in più, alla salute della bocca bisogna pensarci subito: perché aumentando le quantità di cibo, a partire dagli immancabili dolci, aumentano anche le probabilità per la placca batterica di proliferare e partire all´attacco dei denti. Mai come tra Natale e Capodanno diventa quindi utile prendere la buona abitudine di associare Listerineâ a dentifricio e spazzolino per assicurarsi la miglior igiene orale. In particolare, è stato dimostrato che il regolare utilizzo di Listerineâ, grazie all’esclusiva formulazione a base dei quattro efficacissimi oli essenziali (Timolo, Mentolo, Eucaliptolo e Metil Salicilato), è in grado di eliminare in soli 30 secondi oltre il 99% dei batteri* che portano alla formazione della placca batterica, causa - se non rimossa – di tartaro, carie, disturbi gengivali e di un disagio socialmente imbarazzante come l´alitosi. Listerineâ, brand americano presente sul mercato da oltre 130 anni e già provato con soddisfazione da oltre un miliardo di persone in tutto il mondo, lancia una nuova formulazione: Listerineâ Soft Mint. Listerineâ Soft Mint abbina alla stessa efficacia degli altri quattro prodotti della linea (Listerineâ Difesa Denti e Gengive, Listerineâ Fresh Citrus, Listerineâ Tartar Control, Listerineâ Natural White Protection), un gusto più delicato. Un nuovo alleato per difendere il sorriso ed avere una bocca sempre fresca e pulita. Formato: 250ml e 500ml . .  
   
   
GRUPPO ITALIANO VINI LA PRIMA AZIENDA VINICOLA IN ITALIA  
 
Prima in Italia, tra le prime aziende nel mondo nella produzione e commercializzazione di vini di pregio, il Gruppo Italiano Vini ha una peculiarità che lo rende unico nel panorama vitivinicolo internazionale: l’aver saputo coniugare le virtù della piccola struttura con i vantaggi delle grandi società. Ogni cantina che compone l’universo del Gruppo, segue con meticolosa cura le varie fasi della filiera produttiva: la coltivazione dei vigneti, la vendemmia, la vinificazione, l’affinamento, l’imbottigliamento. Nelle fasi finali di commercializzazione e servizio gli ottantacinque milioni di bottiglie di vino pregiato espresse da ben affermate marche, sono un grande punto di forza del Gruppo. Un vantaggio per i clienti che possono accedere alla più grande scelta di vini italiani di qualità attraverso una procedura semplificata: un solo ordine, una sola consegna ed una sola fattura. La missione del Gruppo Italiano Vini: valorizzare la produzione vitivinicola italiana In una realtà di mercato che è divenuta e diverrà sempre più globale, il Gruppo Italiano Vini, forte di prodotti competitivi per qualità e immagine, si è posto l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione del vino italiano, migliorandone la diffusione, la conoscenza e l’immagine nel mondo. Nei suoi 1250 ettari di vigneti il Gruppo dedica risorse alla ricerca, alla sperimentazione, agli studi del territorio. L’impegno è riscontrabile anche nella difesa dell’ambiente, nell’utilizzo delle più moderne tecnologie e di pratiche enologiche all’avanguardia, nel tenere in vita e tramandare valori legati alla cultura del vino attraverso il restauro e la conservazione di luoghi di interesse storico. Le cantine del Gruppo Italiano Vini: il nostro patrimonio Il patrimonio del Gruppo è costituito dalle 14 storiche cantine, dai marchi ben noti e presenti in tutto il mondo, immerse nei suggestivi vigneti di proprietà e situate nelle zone vitivinicole più prestigiose d’Italia. In questi luoghi sembra che il tempo si sia magicamente fermato ma non è così. La qualità viene ricercata con cura in ogni momento della filiera produttiva. La coltivazione dei vitigni più pregiati per ottenere l’uva migliore, la raccolta, la vinificazione e l’affinamento, sono sempre seguiti dallo sguardo attento e professionale dell’agronomo, dell’enologo e del direttore di cantina. Giv e Giv Sud: il valore del Sud dell’Italia Per tener fede alla propria missione, nel 1998 il Gruppo Italiano Vini ha dato vita al progetto Giv Sud. Con Giv Sud il Gruppo si pone l’obiettivo di rappresentare completamente la realtà enologica italiana, arricchendo l’offerta di prodotti di pregio attraverso la partecipazione di maggioranza in importanti realtà vinicole del meridione d’Italia. La scelta è stata indirizzata verso marchi storici ed affermati, forti di territori vocati e denominazione di origine importanti. Giv Sud lavora incisivamente sul fronte della qualità, perché la valorizzazione del patrimonio del Sud del paese rappresenta una grande opportunità di sviluppo della vite e del vino italiano. Il reimpianto dei vigneti, l’introduzione di tecnologie moderne, lo studio di nuovi prodotti sono gli strumenti scelti per essere competitivi in una realtà mondiale di mercato dove si sono affacciati nuovi agguerriti concorrenti. Il lavoro di Giv Sud in regioni come la Sicilia, la Basilicata, la Puglia, ha prodotto vini di grande personalità, vini capaci di incontrare, con la loro nuova tipicità, i gusti dei consumatori internazionali. La prima realizzazione di questo importante programma fu l’acquisizione in Sicilia della Tenuta Rapitalà di Camporeale, in provincia di Palermo, una delle aziende vitivinicole più antiche della Sicilia. Si estende sulle colline ad un’altitudine che varia dai 300 ai 600 metri, dove si alternano e mescolano argille e sabbie. Questo permette di coltivare vitigni diversi nelle condizioni ambientali ideali per ciascuno di loro. Patrimonio della tenuta sono i 175 ettari di vigneti, di età inferiore ai 15 anni, rimpiantati con criteri attuali. Il programma è poi continuato con l’acquisizione di una proprietà in Puglia: la Tenuta di Castello Monaci, situata nella parte più meridionale della regione: a Salice Salentino, non distante da Lecce. Il vigneto di Castello Monaci copre una superficie di 150 ettari. I vitigni a frutto nero sono principalmente quelli classici pugliesi: il primitivo, il negroamaro, la malvasia nera di Lecce. Successivamente, fu acquisita la Tenuta Terre degli Svevi, ora diventata l’azienda agricola più specializzata in Basilicata. Possiede 120 ettari di vigneti, al centro dei quali, in comune di Venosa, si trova la cantina di vinificazione ed una splendida masseria completamente ristrutturata. E’ situata proprio ai piedi del Vulture, un vulcano spento sulle cui pendici si coltiva da sempre l’aglianico, un nobile e antichissimo vitigno (l’hellenico della Magna Grecia) da cui derivano grandi vini rossi molto longevi. L’ultimo investimento del Gruppo risale all’inizio del 2007 quando il Gruppo Italiano Vini finalizza un importante accordo con la statunitense Brown Forman. L’accordo ha per oggetto l’acquisizione della storica cantina Bolla di Pedemonte in Valpolicella, la produzione di tutti i vini a marchio Bolla e la loro distribuzione nel mercato nazionale. Questo permette al Gruppo di rafforzare il proprio ruolo di leader nel settore vitivinicolo italiano, consolidare la propria importanza e presenza nell’area vitivinicola veronese della Valpolicella dove il Gruppo è già presente con due cantine di produzione: a Pastrengo, dove vengono prodotti i vini a marchio Lamberti, e ad Illasi dove si trova la cantina Santi. Grazie a questa operazione il fatturato consolidato del Gruppo Italiano Vini nel 2007 ha raggiunto quasi i 300 milioni di euro. Un traguardo che premia un modo di fare impresa che ha prodotto e continuerà a produrre importanti successi. .