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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Gennaio 2009
Politica
UNIONE EUROPEA: IL VICEPRESIDENTE TAJANI INCONTRA IL PRIMO MINISTRO ISRAELIANO OLMERT L´EUROPA DEVE SVOLGERE UN RUOLO DI PRIMO PIANO NEL PROCESSO DI PACE OGGI IL DISCORSO DI APERTURA DELLA QUARTA CONFERENZA SPAZIALE INTERNAZIONALE.  
 
 Bruxelles, 28 gennaio 2009 - Il vicepresidente della Commissione europea e responsabile per il settore dei trasporti, Antonio Tajani, è in visita in Israele, dove ha incontrato il Primo ministro Ehud Olmert e il Ministro dei trasporti israeliano Shaul Mofaz. Nel corso della sua visita di 4 giorni il Commissario Tajani pronuncerà, il 28 gennaio, il discorso di apertura della Quarta Conferenza spaziale internazionale. "L´europa deve svolgere un ruolo di primo piano nel processo di pace, che garantisca a Israele il diritto di vivere. Nessuno può negare a Israele il suo diritto di esistere e di vivere in pace", ha dichiarato il Commissario Tajani a seguito dell´incontro con il Primo Ministro israeliano. Nell´incontro con il Ministro Mofaz, che ha avuto come tema di discussione le relazioni tra l´Unione europea e Israele nel settore dei trasporti, il Commissario Tajani ha proposto di ridare vigore all´idea della creazione di un "Ufficio comune per i trasporti" tra l´Ue, Israele e l´Autorità Palestinese, a sua volta accolta dal ministro Mofaz. Il vicepresidente Tajani è oggi in visita a Ramallah dove incontrerà il Primo ministro Salam Fayyad e gli imprenditori palestinesi. .  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO PER LA FISCALITA´ E L´UNIONE DOGANALE LáSZLó KOVáCS HA INCONTRATO LA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER L´UNGHERIA (CCIU)  
 
 Budapest, 28 gennaio 2009 - Il Commissario Europeo per la fiscalità e l´unione doganale, László Kovács ha accettato l´invito del Presidente Cciu Stricca ed ha preso parte all´incontrato riservato dei membri del Comitato Grandi Imprese della Cciu tenutasi lunedì 26 gennaio u. S. Presso la sede stessa della Camera alla presenza dell´Ambasciatore d´Italia S. E. Giovan Battista. Il Commissario ha esposto le attualità inerenti alla politica fiscale e doganale dell´Unione Europea, con particolare riferimento al ruolo della Commissione Europea in questa situazione di crisi mondiale, sottolineando l´importanza di una corretta applicazione della politica fiscale al fine di aiutare le Pmi ad essere sempre più competitivi, rispettando le regole comunitarie, la protezione ambientale, la legislazione lavorativa e la protezione dei consumatori. Si è soffermato sulle linee generali della politica energetica ed ambientale supportando l´inaugurazione del oleodotto Nabucco e le ulteriori misure che la Commissione vuole introdurre per la protezione ambientale. Ha rilevato l´importanza della definizione della base impositiva che dovrebbe essere armonizzata per le imposte per le persone giuridiche. Ciò non significa che la Commissione vuole imporre delle competenze che sono riservate agli Stati membri come la definizione della aliquota fiscale dell´Irpeg, ma la base impositiva dovrebbe essere uguale per tutti e 27 paesi dell´Ue. Il Presidente Stricca ha esposto brevemente le tematiche e le problematiche che affrontano le società italiane in Ungheria, esprimendo soddisfazione per il lavoro comune svolta dal Sistema Italia in Ungheria e quindi anche per l´ottima collaborazione con le istituzioni ungheresi preposte alla definizione di una politica economica sempre più competitiva, sempre più Europea. A tale incontro hanno preso parte 20 responsabili di grandi aziende italiane presenti sul mercato ungherese, nonché oltre all´Ambasciatore d´Italia in Ungheria, Alessio Ponz de Leon Pisani direttore dell´Ufficio Ice di Budapest e Marco Petacco Responsabile della Sezione Economico-commerciale dell´Ambasciata. .  
   
   
MOLDOVA LO STIPENDIO MINIMO FISSATO A 600 LEI  
 
Chisinau, 28 gennaio 2009 - Dal primo gennaio 2009 lo stipendio minimo in Moldova sarà pari ad 600 lei, il doppio rispetto al 2008, pari a 3,55 lei al giorno per i lavori a tempo pieno (169 ore al mese). Se il contratto prevede meno di 40 ore a settimana, gli enti economici devono prendere in considerazione lo stipendio minimo ed il numero di ore lavorate in accordo con il programma lavorativo approvato. Il Vice Premier e Ministro dell’economia e del commercio, Igor Dodon, ha dichiarato che l’incremento dello stipendio minimo è un’evoluzione positiva degli indicatori macro-economici e l’incremento delle possibilità finanziarie della Repubblica. In precedenza, i sindacati avevano proposto di fissare lo stipendio minimo a 900 lei dal 1° gennaio e al livello minimo di sussistenza dal 1° luglio 2009. Il governo ha rifiutato queste proposte, ritenendole un considerevole ostacolo per il bilancio, inquanto avrebbero richiesto un impegno di oltre 2,225 mld lei. .  
   
   
SLOVENIA, ANCORA IN CALO FIDUCIA CONSUMATORI  
 
Lubiana, 28 gennaio 2009 - Secondo l´Ufficio Nazionale di Statistica sloveno, in gennaio 2009 l´indice di fiducia dei consumatori è sceso di 9 punti percentuali rispetto al mese precedente. Come nei due mesi precedenti, il calo di fiducia è dovuto alle aspettative più pessimistiche per quanto riguarda la situazione della disoccupazione nei prossimi 12 mesi. In gennaio, l´indice di fiducia ha raggiunto, così, un nuovo record negativo, fermandosi 21 punti percentuali più sotto rispetto al livello di gennaio 2008, e a 24 punti percentuali in meno rispetto alla media del 2008. .  
   
   
BANCHE: IMMIGRATI, L’80% È CLIENTE MEDIO ZADRA: “INCLUSIONE BANCARIA E MIGRANT BANKING SEMPRE PIÙ CENTRALI PER IL SISTEMA BANCARIO”.  
 
Roma, 28 gennaio 2009 - Gli albanesi preferiscono il bancomat (80%). I ghanesi puntano sulla carta di credito (32%), i filippini sulle prepagate (24%). I componenti della comunità cinese sono al primo posto per libretto di risparmio (56%) e i prestiti personali (40%). Del popolo dei migranti, ben l’82% è cliente medio, ossia fa ricorso a una pluralità di strumenti finanziari che rispondono ad esigenze semplici e basilari. Il 16% appartiene alla schiera degli evoluti. È quanto emerge dalla ricerca Abi–cespi “Banche e nuovi italiani: i comportamenti finanziari degli immigrati” sul grado di utilizzo dei servizi bancari da parte degli immigrati. Lo studio è stato presentato al Forum Corporate Social Responsibility, i cui lavori sono iniziati ieri a Roma. Alla sua quarta edizione, l’appuntamento sul tema “La responsabilità dell’impresa e degli stakeholders: ‘dalla teoria alla pratica’”, il più importante in ambito finanziario, termina domani. Focus su rendicontazione e certificazione. Inclusione finanziaria e migrant banking in primo piano. “Il sistema bancario – ha spiegato in apertura Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell’Abi – mostra un impegno crescente sul fronte della responsabilità sociale d’impresa Oggi le banche si confrontano sempre più con le aspettative e i bisogni finanziari anche di nuovi soggetti, in particolare degli immigrati, che si sono inseriti nel nostro tessuto economico e sociale e che rappresentano un segmento del mercato non più trascurabile”. Zadra ha sottolineato che “diviene perciò necessario comprendere le esigenze che emergono dal lato della domanda ed individuare soluzioni che possano rispondere ai bisogni ed alle attese degli interlocutori”. L’identikit delineato dalla ricerca Abi-cespi, costruito indagando il rapporto tra offerta bancaria e domanda dei clienti immigrati, mostra i diversi livelli di incidenza dell’utilizzo degli strumenti finanziari. L’82% del campione percepisce la banca come luogo di custodia del risparmio. Il 16%, il profilo evoluto, invece vi investe e valorizza i risparmi. Di fatto, lo studio mostra l’esistenza di caratterizzazioni e specificità nel rapporto con l’offerta finanziaria. Albania - Rispetto a una media pari al 67,11%, oltre l’80% degli albanesi utilizza il bancomat. Il campione, primo anche per cassetta di sicurezza, titoli e fondi di investimento, si caratterizza per una elevata incidenza di giovani studenti, categoria particolarmente interessata ad avviare un rapporto con la banca. Bangladesh - Il Bangladesh è una delle comunità più giovani del campione, solo poco meno della metà dei suoi componenti è infatti in Italia da più di cinque anni. Al terzo posto per tasso di imprenditorialità, quasi un bangladese su tre è imprenditore, la comunità mostra una relazione col sistema finanziario da rafforzare. Cina - La comunità cinese si caratterizza per il più alto tasso di incidenza della proprietà abitativa, per il più basso tasso di disoccupazione e per la più elevata incidenza di imprenditorialità. Al primo posto per l’uso di libretti di risparmio e i prestiti personali, percepisce la banca in primo luogo come fornitrice di sicurezza e di credito. Ecuador - Con un alto indice di bancarizzazione - oltre il 70% degli ecuadoregni è titolare di un conto corrente in Italia -, la comunità ecuadoregna si caratterizza per l’utilizzo di una pluralità di prodotti finanziariamente più evoluti. Al primo posto per l’online: oltre il 13% utilizza l’home banking. Egitto - Nonostante l’anzianità migratoria (quasi un quinto della comunità rilevata nel campione risiede in Italia da più di 10 anni), può ancora crescere il grado di utilizzo degli strumenti finanziari. Filippine - Basso tasso di bancarizzazione (solo il 49% intervistato possiede un conto corrente), e dinamicità nel rapporto con le banche. Alle istituzioni finanziarie vengono preferiti ai canali informali classici dei parenti e dei connazionali per l’accesso al credito. Molto usate le carte revolving. Ghana - Elevata l’incidenza dell’utilizzo di una pluralità di strumenti di monetica e di pagamento e il ricorso al credito (mutui e prestiti personali). Il Ghana risulta essere tra le prime nazionalità per incidenza dei prestiti in corso, dove le banche costituiscono il canale privilegiato di accesso al credito. Marocco - Il lavoro costituisce il primo canale di bancarizzazione. Il credito è uno strumento finalizzato all’avvio di un’attività produttiva (un marocchino su tre è imprenditore) e all’integrazione in Italia; svolge inoltre una funzione assicurativa nei confronti di possibili spese impreviste. Romania - Comunità relativamente giovane per anzianità migratoria, i cui bisogni finanziari sembrano ancora legati alle esigenze di inserimento nel contesto italiano. La banca viene percepita per lo più come custode del risparmio e canale di accesso al credito, non ancora come fornitore di servizi e gestore delle proprie risorse. Senegal - Il lavoro è il canale di accesso al sistema bancario. Dinamico il rapporto con la banca. Elevata la percentuale di coloro che hanno e hanno avuto rapporti con più di una banca (circa un senegalese su 3), l’alta incidenza dei prestiti in corso per l’acquisto di beni durevoli e per fare fronte alle spese impreviste. .  
   
   
OPA ANIMA SGR: AVVERAMENTO CONDIZIONE SUL QUANTITATIVO MINIMO E PRESUPPOSTI PER OBBLIGO DI ACQUISTO  
 
 Milano, 28 gennaio 2009 - In merito r all´Offerta Pubblica di Acquisto volontaria totalitaria promossa dalla Bipiemme sulle azioni di Anima Sgr - il cui Periodo di Adesione è terminato lo scorso 23 gennaio - Bpm rende noto che, sulla base dei dati definitivi forniti da Banca Akros Spa (Intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni), risultano apportate all’Offerta n. 67. 363. 087 azioni di Anima Sgr (pari al 91,52% dei titoli oggetto dell’Offerta) che, unitamente alle azioni già possedute da Bipiemme, rappresentano circa il 94,06% del totale delle azioni della suddetta Sgr. Nel segnalare che non risultano sottoscritti aumenti di capitale derivanti dall’eventuale esercizio delle opzioni oggetto dei Piani di Stock Option, si considera avverata la condizione di efficacia dell’Offerta relativa al Quantitativo Minimo di adesioni (ossia due terzi del Capitale Sociale di Anima Sgr). Poiché all’esito dell’Offerta Bipiemme risulta detenere una partecipazione superiore al 90% ma inferiore al 95% del capitale sociale di Anima Sgr, avendo già dichiarato nel Documento d’Offerta di non voler ripristinare un flottante sufficiente ad assicurare il regolare andamento delle negoziazioni, la Banca non procederà alla Riapertura Volontaria del Periodo di Adesione ma adempirà, ai sensi dell’art. 108, comma 2, del Tuf, l’Obbligo di Acquisto afferente le residue n. 6. 241. 913 azioni ordinarie di Anima Sgr, pari a circa il 5,94% del capitale della Sgr. In proposito, tenuto conto che la suddetta partecipazione del 94,06% è stata raggiunta a seguito di Offerta Pubblica di Acquisto totalitaria e che le azioni apportate in adesione all´Offerta rappresentano più del 90% dei titoli oggetto della stessa, il corrispettivo per le azioni Anima Sgr oggetto dell’Obbligo di Acquisto, ai sensi dell´art. 108, comma 3, del Tuf, sarà pari a quello dell´Offerta, ossia Euro 1,45 per azione. Si precisa, inoltre, che entro il 29 gennaio 2009 i risultati definitivi dell’Offerta saranno altresì resi noti con apposito comunicato e con avviso pubblicato sui quotidiani “Il Sole 24 Ore” e “Corriere della Sera”, ove verranno segnalate, fra l’altro, le indicazioni necessarie sulla conclusione dell’Offerta e sull’esercizio delle facoltà previste nel Documento d’Offerta (quali l’avveramento delle altre Condizioni di efficacia o, in caso di mancato avveramento, l’eventuale rinuncia alle stesse), nonché le modalità e la tempistica per l’adempimento dell’Obbligo di Acquisto ex art. 108, comma 2, del Tuf. .  
   
   
ASTA BOT E CTZ FINE GENNAIO 2009  
 
Asta Titoli Di Stato - Ctz - Fine Mese
Ctz
Scadenza 30. 09. 2010
Cod. /tranche It0004413909/09
Imp. Offerto 2000
Regolamento 30. 01. 2009
Imp. Domandato 3963
Imp. Assegnato 2000
Prezzo aggiudicazione 96,210
Prezzo esclusione 94,306
Rendimento lordo 2,35
Variazione Rend. Asta prec. (*) -0,620
Rendimento netto 2,22
Riparto 46,609
Importo in circolazione (mln) 13487
Riapertura (mln) (**)
Prezzo nettisti 96,047227
(*) raffronto con titolo di pari durata
(**) non pervenuto
Elaborazione Assiom - Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali
Asta di fine mese dei Buoni Ordinari del Tesoro
Regolamento 30/01/2009 Durata gg. 119* 182
Prezzo medio ponderato 99,528 99,258
Ritenuta fiscale 12,5% 0,05900 0,09275
Arrotondamento 0,00300 -0,00075
Prezzo netto d´aggiudicazione 99,59 99,35
Rendimento semplice netto 1,25 1,29
Rendimento composto netto 1,25 1,3
Nell´ipotesi di applicazioni delle commissioni massime, i prezzi ed i rendimenti risultano
così modificati:
Commissioni massime 0,10 0,20
Prezzo netto d´aggiudicazione+commissioni (massime) 99,69 99,55
Rendimento semplice (minimo) 0,94 0,89
Rendimento composto netto (minimo) 0,94 0,9
* Bot Flessibile Fonte Assiom
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RISULTATI INCORAGGIANTI IN CHIUSURA D’ANNO PER LE ESPORTAZIONI ITALIANE SUI MERCATI EXTRA-EUROPEI (+5,4% RISPETTO A DICEMBRE 2007 E +6,1% SU BASE ANNUALE), NONOSTANTE LA COMPLESSA SITUAZIONE INTERNAZIONALE  
 
 Roma, 28 gennaio 2009 - Il dato di dicembre (+5,4%) fa seguito ad un dato di novembre fortemente critico (-8,8%), in linea peraltro con quello registrato dai nostri principali competitor europei: Germania (-8,0%), Spagna (-8,8%) e Regno Unito, che riduceva addirittura del 19% le proprie esportazioni verso i Paesi extra-Ue. “Se l’andamento congiunturale dell’export italiano sui mercati extra-europei evidenzia un aspetto incoraggiante, il complesso contesto internazionale in cui si inserisce induce comunque a mantenere una certa cautela”, afferma Gaetano Fausto Esposito, Segretario Generale di Assocamerestero. Alcune economie, come Russia e Stati Uniti, che tradizionalmente hanno sostenuto le nostre esportazioni e insieme nel 2008 rappresentano poco meno di un quarto delle vendite nei Paesi extra-Ue (22%), segnano un indebolimento congiunturale (pari rispettivamente al -6,4% e al -2,2%). Inoltre, gli stessi dati valutati in prospettiva annuale mostrano per gli Stati Uniti un’ulteriore contrazione, con un calo del 5,5% del 2008 rispetto al -1,2% dell’anno precedente. Buone, invece, le performance nei Paesi dell’Area Mercosur, per i quali nel 2008 si registra una crescita dell’export del 18,5% su base annuale e del 11,4% sul dato mensile. “È positivo evidenziare, inoltre, che il “nuovo” Made in Italy, rappresentato dalla meccanica, dall’elettronica e dai prodotti in metallo, continua a mantenere le sue posizioni al di fuori dei confini europei – prosegue Esposito – questi comparti, a dicembre 2008, registrano infatti un incremento medio del 13%, con punte di quasi il 17% per la sola industria meccanica, aumenti questi che portano, in ragione d’anno, ad un incremento del loro saldo complessivo di 5,5 miliardi di euro, passato da 19,7 a 25,2 miliardi”. .  
   
   
MILANO, EXPO 2015. PRECISAZIONI SU CONTATTI FINANZIATORI PRIVATI  
 
 Milano, 28 gennaio 2009 - In merito alle dichiarazioni del Sindaco di Milano riportate ieri dalla stampa riguardo alle ipotesi di lavoro con il fondo pubblico-privato F21 sulla parte di finanziamenti privati collegati alla realizzazione di Expo 2015, il Comune di Milano precisa che: non si tratta di finanziamenti che vanno a sostituire la quota di finanziamenti pubblici in capo allo Stato; i contatti con soggetti privati sono in corso secondo quanto previsto dal Dossier di Candidatura, che appunto prevede il finanziamento da parte di soggetti privati per le cosiddette “opere essenziali” di Expo; tutti i finanziamenti pubblici per queste stesse opere “essenziali” a carico dello Stato e degli Enti territoriali sono già previsti e impegnati, come previsto dalla Legge Finanziaria e dal Dossier di Candidatura; non sono in corso nè sono previsti contatti con soggetti privati per quanto riguarda la gestione di Ecopass. .  
   
   
FVG: TONDO CON CDA INFORMEST  
 
 Udine, 28 gennaio 2009 - La disponibilità della Regione ad operare al fianco di Informest per concorrere a sostenere gli investimenti all´estero delle aziende del Friuli Venezia Giulia, in particolare piccole e medie, è stata confermata dal presidente Renzo Tondo, che ha partecipato ieri ad Udine, assieme al vicedirettore delle Relazioni internazionali, Giuseppe Napoli, ad una riunione del consiglio di amministrazione del Centro di servizi e documentazione per la cooperazione economica internazionale. Nel corso dell´incontro Tondo ha convenuto con il presidente di Informest, Pierluigi Bolla, e con la vicepresidente, Silvia Acerbi, sul ruolo che tale organismo può esercitare in un momento non facile per l´economia locale e globale a supporto delle imprese regionali, che, secondo il presidente, sempre più debbono saper guardare ai Paesi emergenti e in crescita per individuare nuovi mercati di collocazione dei loro prodotti e delle loro attività. In genere, infatti, le piccole e medie imprese non sono in grado, per la loro strutturazione, di essere a conoscenza di tutti gli strumenti di sostegno economico e internazionalizzazione che possono essere messi a loro disposizione dallo Stato e dalla Ue. Ed è quindi compito di Informest affiancarle, offrendo servizi informativi, documentazione, formazione, assistenza e consulenza. La missione di Informest consiste, come hanno ricordato il presidente Bolla e la vicepresidente Acerbi, nel valorizzare il vantaggio competitivo delle realtà del Nord Est nei loro rapporti con 31 diversi Paesi di riferimento: nell´Europa centro e sud orientale (e tra essi la Russia e gli Stati dell´ex Unione Sovietica) e anche nell´Asia orientale, Cina compresa. Un ruolo dunque di particolare importanza per una struttura pubblica istituita nel 1991 dal Parlamento italiano "con lungimiranza", ha detto Tondo, grazie alla legge 19 sulle Aree di Confine, e di cui sono soci fondatori le Regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, assieme all´Istituto per il Commercio con l´Estero. E proprio in occasione di un prossimo vertice con il presidente del Veneto, Giancarlo Galan, il presidente del Friuli Venezia Giulia sosterrà, lo ha annunciato oggi lo stesso Tondo, l´opportunità che entrambe le Regioni confermino il ruolo di Informest nella cooperazione transnazionale. Nel corso dell´incontro Bolla e Acerbi hanno anche rappresentato al presidente Tondo l´esigenza di rivedere lo statuto di Informest, con il duplice intento di rafforzarne l´oggetto sociale esplicitando in modo ancora più puntuale l´attività di assistenza e di consulenza alle piccole e medie imprese nel loro processo di internazionalizzazione, e di far coincidere la scadenza delle nomine del consiglio di amministrazione con quella del collegio dei revisori. Il tutto mantenendo l´attuale configurazione giuridica del Centro, ovvero di associazione senza finalità di lucro, che consente di acquisire finanziamenti nazionali e internazionali e di stipulare convenzioni con organismi nazionali. Il presidente Bolla ha anche informato Tondo sul fatto che lo Stato italiano versa ogni anno alla Banca mondiale dai 300 ai 400 milioni di dollari. Queste risorse, che dovrebbero essere reimpiegate dal sistema delle imprese italiane almeno per il 40 per cento, attualmente lo sono solamente per il 2 per cento. Si tratta dunque di una opportunità che, secondo il presidente Tondo, può essere meglio sfruttata proprio valorizzando l´azione di Informest. "Abbiamo bisogno - ha concluso il presidente del Friuli Venezia Giulia - che il nostro sistema produttivo cresca anche al di fuori dei confini nazionali: un passaggio essenziale verso questo obiettivo è rappresentato dal favorire la produzione di ricchezza delle nostre imprese all´estero". .  
   
   
LAZIO-ONU: LA REGIONE ADERISCE AL PROGRAMMA ART E PROMUOVE LA COOPERAZIONE COL LIBANO  
 
 Roma, 28 gennaio 2009 - Ratificato dalla Giunta il Protocollo d’Intesa tra la Regione Lazio, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (Undp) e l’Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi ai Progetti (Unops); l’accordo era stato sottoscritto il 31 ottobre scorso. Il documento inserisce la Regione nell’ambito del programma Art ed è funzionale all’impegno in programmi di cooperazione e sviluppo con il Libano. L’undp è il braccio operativo delle Nazioni Unite e collabora con diversi partner al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, l’eliminazione della povertà, le pari opportunità, la governabilità e il rispetto della legge. L’undp e l’Unesco, in collaborazione con l’Unops, l’Oms e altre agenzie del sistema Onu, hanno avviato un’iniziativa di cooperazione multilaterale denominata Art, “Appoggio alle reti territoriali e tematiche di cooperazione allo sviluppo umano” per promuovere nei vari Paesi del mondo la governabilità democratica, lo sviluppo umano, la pace e il perseguimento degli Obiettivi del Millennio, attraverso iniziative basate sulla cooperazione con gli enti locali e i vari attori sociali come Università, imprese, associazioni od Ong. Con questo atto, anche la Regione Lazio aderisce al programma Art, attraverso il progetto ‘Art Lazio’ il cui scopo è sviluppare, tanto sul territorio regionale che all’estero, progetti e attività di sviluppo gestiti dai partner multilaterali e finalizzati alla realizzazione di partenariati tra attori economici del Lazio e di vari paesi in via di sviluppo. I progetti potranno riguardare vari campi, tra cui: l’internazionalizzazione, la collaborazione in ambito sanitario e quella in campo universitario, lo sviluppo economico locale, l’innovazione, l’ambiente e la promozione del ruolo delle donne. Nell’atto ratificato dalla Giunta, la Regione Lazio – essendo particolarmente interessata alla cooperazione tra i territori del Mediterraneo – indica nel programma riferito al Libano il primo contesto nel quale indirizzare, nell’ambito dei partenariati internazionali, le iniziative di Art Lazio. La Regione si impegna a sostenere finanziariamente il progetto con un contributo annuale di 150. 000 euro l’anno, che verserà a Unops, quale ente esecutore del progetto. .  
   
   
EMILIA-ROMAGNA: IL VICEPRESIDENTE DELBONO E LA PRESIDENTE DONINI RICEVONO IL NEO AMBASCIATORE DEL MAROCCO MOHAMMED NABIL BENABDALLAH  
 
Bologna, 28 gennaio 2009 – La cooperazione tra il Marocco e la Regione Emilia-romagna, la libertà religiosa, l’immigrazione, la collaborazione con la comunità marocchina in Italia e la situazione nel Sahara occidentale. Sono i temi affrontati nel corso della visita in Regione dell´ambasciatore in Italia del Marocco Mohammed Nabil Benabdallah, in carica dal 7 novembre scorso. Il diplomatico, accompagnato dal console generale del Marocco Mohamed Laghmari, è stato ricevuto dal vicepresidente della Regione Flavio Delbono e dalla presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-romagna Monica Donini. L’ambasciatore, alla sua prima visita a Bologna, ha raccontato del processo di democratizzazione e delle riforme importanti che il Marocco sta portando avanti e si è detto disponibile a lavorare insieme all’Emilia-romagna nell’ottica di uno sviluppo economico, sociale e culturale della regione del Maghreb e per la completa integrazione della comunità marocchina (la prima numericamente parlando in regione, con oltre 26 mila persone, e la seconda in Italia). Il vicepresidente Delbono ha confermato l’interesse della Regione a un rafforzamento dei rapporti con il Marocco e l’avvio di collaborazioni concrete. Per quanto riguarda la situazione del popolo Sahrawi - nei cui campi profughi la Regione da anni ha in campo molte iniziative di carattere umanitario e di solidarietà internazionale - Donini e Benabdallah hanno auspicato che i tavoli bilaterali, promossi tra le autorità marocchine e quelle del Polisario, arrivino a definire una soluzione coerente con le norme del diritto internazionale e sotto l’egida dell’Onu. La visita si è conclusa con l’invito alla Regione allo svolgimento di una visita in Marocco. I progetti della Regione Il bilancio 2009 prevede il cofinanziamento di due progetti per lo sviluppo in Marocco, in collaborazione con organizzazioni non governative e associazioni di volontariato. Il primo è un progetto per la promozione dell’eco-turismo e per il sostegno alla micro-impresa femminile, come fattori di sviluppo rurale integrato, in tre comuni del sud del Marocco: villaggi rurali nelle province di Tata (250 Km a sud est di Marrakech, valicata la catena dell’Alto atlante) e Tiznit (zona costiera a 80 Km a sud di Agadir). Il costo complessivo è pari a 57. 967 euro, di cui 28. 983 di finanziamento regionale. Il secondo mira a consolidare la crescita economica dei Comuni rurali di Sidi Boumahdi e Meskoura (provincia di Settat), attraverso l’integrazione e la promozione delle capacità individuali, della donna e il sostegno all’associazionismo per la realizzazione di appropriate attività produttive. Il costo totale del progetto è di pari a 210. 394 euro, di cui 100. 990 di fondi regionali. .  
   
   
IN FVG AMBASCIATORE PRINCIPATO DI MONACO  
 
 Trieste, 28 gennaio 2009 - Una prima visita per conoscersi e, magari con il tempo, intessere collaborazioni, rapporti economici e culturali con un Paese, il Principato di Monaco, per certi versi simile al Friuli Venezia Giulia. Cosmopolita, internazionale, attento a diversificare le sue ricchezze: lo ha disegnato così al presidente del Consiglio Edouard Ballaman l´ambasciatore in Italia del piccolo Stato monegasco Philippe Blanchi, ricevuto nella sede del Consiglio regionale, a Trieste. Ad accompagnarlo, Gesualdo Pianciamore, console generale del Principato per il Friuli Venezia Giulia dal 1994. Trentaquattromila abitanti (di cui appena 8000 monegaschi e ben 10 mila francesi, 6 mila italiani, e poi americani, asiatici e africani), 24 mila lavoratori transfrontalieri (20 mila dalla Francia, 4 mila dall´Italia), e una forza economica che sta nella distribuzione delle attività (turismo, banche, finanza, commercio estero, industria) e, parallelamente, in un sistema di protezione sociale forte. Rispetto poi all´Ue, ha spiegato l´ambasciatore rispondendo a una precisa domanda del presidente Ballaman, la posizione del Principato è particolare. "Monaco non ne fa parte, ma attraverso l´unione doganale con la Francia il nostro Paese è inglobato nel territorio doganale della Comunità europea, e, ad esempio, l´euro è la moneta ufficiale per i prodotti farmaceutici ma anche per la tassazione dei redditi dei non residenti. Un po´ come la Svizzera", ha annotato Blanchi. E visto che il Principato ha pure un´orchestra, un balletto e un´Opera molto apprezzata, l´ambasciatore ha lanciato la proposta di una partnership con i teatri regionali. "Sarebbe utile avviare delle collaborazioni sia economiche che culturali con il vostro Paese, tutte le porte sono aperte", gli ha risposto Ballaman. .  
   
   
TRENTO: NASCE IL DISTRETTO DELL’ECONOMIA SOLIDALE FIRMATO L’ACCORDO VOLONTARIO TRA PROVINCIA, ITEA E CONSOLIDA  
 
Trento, 28 gennaio 2008 – Provincia autonoma di Trento, Itea e Consolida hanno sottoscritto stamane l’Accordo volontario che dà vita al Distretto dell’economia solidale, la rete costituita dai soggetti che operano nei settori del sociale, dei servizi e dell’inserimento lavorativo. A firmare l’atto di nascita del distretto, l’assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, la presidente di Itea Spa Aida Ruffini ed il presidente di Consolida Michele Odorizzi. Obiettivo che definisce la “mission” del Distretto dell’economia solidale è l’integrazione socio-lavorativa delle persone in difficoltà. E’ ciò che, in una parola, qualifica il modello di “workfare” al quale punta il Trentino, vale a dire programmi che coniugano aiuti sociali e impegno lavorativo per le persone che ne beneficiano. Con la convinzione che le politiche sociali non sono politiche improduttive, ma “investimenti sociali” strategici che sostengono lo sviluppo del sistema economico locale. Della nascita in Trentino del Distretto dell’Economia Solidale parla la legge provinciale 13/2007 sulle politiche sociali, legge che fa riferimento alla necessità di sviluppare una “responsabilità sociale territoriale”, intesa come capacità del territorio di adottare comportamenti responsabili nell’ottica di uno sviluppo socialmente sostenibile. E proprio all’“economia responsabile” ha fatto riferimento l’assessore Rossi, che ha ringraziato Itea Spa per essersi resa disponibile a tracciare la strada che altre imprese, a partire da quelle pubbliche, potranno intraprendere per affermare concretamente la propria responsabilità sociale. Oggi che per conseguire gli obiettivi di modernizzazione e sostenibilità del welfare, occorre caratterizzare le politiche sociali e del lavoro in termini di sostegno della produttività e della crescita, assumono dunque grande importanza le forme di collaborazione, anche economica, tra le varie organizzazioni che operano in ambiti non strettamente socio-assistenziali, lo sviluppo di una rete coordinata di servizi e la pianificazione condivisa degli investimenti e dei costi. In quali ambiti, attraverso Itea Spa e Consolida, i soggetti attualmente in carico ai servizi sociali – giacché questa è la categoria di persone ai quali il Distretto dell’Economia Solidale guarda – potranno trovare un’occasione di crescita personale ma anche di cittadinanza attiva? “Stiamo individuando una serie di attività – ha spiegato la presidente di Itea Spa, Aida Ruffini – che potremmo esternalizzare, quali ad esempio la tenuta dei nostri archivi e la cura del verde, commissionandole alle cooperative sociali, alcune delle quali già collaborano con noi ed alle quali Itea darà spazi fisici a condizioni di canone agevolato. Crediamo moltissimo in questo percorso e siamo convinti che la dimensione imprenditoriale non sia in contrasto con l’attenzione ai più svantaggiati, ai quali va data un’opportunità di inclusione sociale attraverso il lavoro”. “Già oggi – ha detto il presidente di Consolida, Michele Odorizzi – vi sono più di 600 persone a vario titolo svantaggiate che sono inserite in percorsi lavorativi attivati dalle cooperative sociali. Si tratta di un percorso che parte da lontano, fin dal 1988, quando il Trentino fu la prima provincia italiana ad approvare una legge sulla cooperazione sociale. Oggi, con la nascita del Distretto dell’Economia Solidale, si inaugura una nuova stagione che, mi auguro, potrà portare anche a partneship tra cooperative sociali e imprese private per l’acquisizione di commesse”. “L’accordo firmato oggi – ha concluso l’assessore Rossi – è molto concreto, e mi auguro che nel giro di qualche mese possano partire le prime iniziative”. Accordo Volontario Per Favorire Lo Sviluppo In Trentino Del Distretto Dell’economia Solidale Art. 1 - “Obiettivi dell´accordo” Il presente accordo si pone i seguenti obiettivi fondamentali: 1. Implementare processi di responsabilità territoriale sperimentando nuovi modelli di collaborazione tra i diversi soggetti firmatari dell’accordo; 2. Aumentare i livelli d’integrazione tra le politiche sociali, quelle del lavoro e quelle abitative per garantire una valutazione unitaria dei progetti di vita delle persone coinvolte, lo sviluppo di una rete coordinata di servizi e una pianificazione condivisa degli investimenti e dei costi complessivi, sollecitando e valorizzando tutte le possibili sinergie; 3. Concretizzare, per Itea spa, la propria mission istituzionale sui temi della responsabilità sociale d’impresa partecipando attivamente alla costituzione del distretto dell’economia solidale sin dalle prime fasi attuative; 4. Incrementare ulteriormente in Provincia di Trento, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, le opportunità di inserimento lavorativo e di occupazione accessibili a persone in situazione di difficoltà sviluppando quindi percorsi innovativi di workfare da proporre anche ad altre imprese il cui azionariato sia partecipato dal settore pubblico; 5. Sperimentare nel settore dell’edilizia abitativa pubblica l’applicabilità delle previsioni normative disposte dall’art. 43 “Integrazione socio-lavorativa” della legge provinciale n. 13/2007 di riforma dell’assetto delle politiche sociali trentine; 6. Sostenere la capacità imprenditoriale delle organizzazioni che partecipano al sistema del welfare trentino per valorizzare le competenze degli utenti oggi in carico al sistema dei servizi socio-assistenziali, accrescere l’efficacia degli interventi rispetto agli utenti affinché si possa coniugare con una sempre maggiore efficienza ed efficacia “prodotto sociale e prodotto economico”. Art. 2 - “Impegni delle Parti Promotrici” Alle parti firmatarie del presente accordo spettano i seguenti compiti: La Provincia Autonoma Di Trento, attraverso il Servizio Politiche sociali e Abitative si impegna a: 1. Coordinare le azioni necessarie per concretizzare i contenuti previsti dal presente accordo facendosi garante presso ciascuna parte firmataria dello stesso del rispetto delle intese e degli obiettivi individuati; 2. Collaborare con i firmatari per la realizzazione dell’accordo mettendo a disposizione le risorse organizzative, amministrative e finanziarie necessarie per le parti di competenza; 3. Coordinare il gruppo di lavoro di cui all’art 4 del presente accordo con le seguenti finalità: implementare un percorso di accompagnamento di tutte le fasi dell’accordo con un puntuale monitoraggio sull’andamento della spesa, sull’evoluzione dei bisogni di inserimento lavorativo (in relazione ai territori di attuazione), sulle nuove sinergie sviluppate dal lavoro di rete, sul metodo e sugli strumenti di lavoro utilizzati; 4. Raccordarsi con le altre strutture organizzative della Provincia Autonoma di Trento per armonizzare in questo specifico ambito di attività l’azione pubblica al fine di massimizzare l’efficacia delle azioni intraprese dalle parti firmatarie del presente accordo. Istituto Trentino Per L’edilizia Abitativa Spa si impegna a: 1. Partecipare al gruppo di lavoro previsto dal successivo art. 4; 2. Esplorare, all’interno delle proprie attività core, gli ambiti di operatività che maggiormente si prestano per dare attuazione ai contenuti del presente accordo; 3. Avviare la sperimentazione, secondo le modalità concordate dal gruppo di lavoro, in tutte quelle attività che saranno risultate compatibili con gli obiettivi del presente accordo oltre che con gli obiettivi strategici assunti dalla Società; 4. Valutare, a seguito degli esiti ottenuti dalla sperimentazione, la possibile estensione degli ambiti di operatività sempre e comunque compatibili con il contenuto del presente accordo; 5. Promuovere le eventuali modifiche/integrazioni normative utili ad agevolare il raggiungimento degli obiettivi del presente accordo. Federazione Trentina Delle Cooperative – Con. Solida, sentite o in collaborazione con le parti in causa s’impegna a: 1. Partecipare al gruppo di lavoro previsto dal successivo punto 4 del presente accordo; 2. Individuare le cooperative sociali da coinvolgere nella realizzazione delle attività produttive. Consolida adotterà i seguenti criteri di coinvolgimento: a) interesse e condivisione degli obiettivi generali del presente accordo; b) disponibilità alla collaborazione operativa con le altre cooperative sociali di tipo B, oltre che con altre imprese; c) possesso di requisiti organizzativi e produttivi in linea con i fabbisogni individuati dal gruppo di lavoro o disponibilità ad acquisirli entro i termini concordati; d) avere una sede operativa nei territori in cui Itea intende coinvolgere le cooperative sociali di tipo B; 3. Organizzare e gestire un “tavolo pilota” con le cooperative sociali di tipo B coinvolte -formalizzando un patto generale di partecipazione e un accordo operativo con ogni singola organizzazione - finalizzato a: a) condividere la distribuzione degli incarichi b) monitorare e supervisionare l’operatività delle cooperative sociali di tipo B in riferimento agli impegni assunti, sia in merito alle attività produttive che ai percorsi di inserimento lavorativo; c) analizzare e capitalizzare le buone pratiche, anche attraverso la proposta di azioni di innovazione gestionale, comunicazione e ricerca, formazione; d) valutare l’andamento del presente accordo; e) creare le condizioni organizzative affinché anche altre organizzazioni possano partecipare al presente accordo; 4. Redigere a cadenza semestrale un report delle attività svolte, evidenziando i risultati, le buone pratiche, le innovazioni e le proposte. Art. 3 - “Verifica dell´attività svolta e degli obiettivi conseguiti” Le Parti Promotrici s’impegnano a verificare congiuntamente l´attività svolta e gli obiettivi conseguiti con frequenza semestrale, salvo concordare una diversa scadenza in funzione dello sviluppo dell´attività. A seguito di tali verifiche l´obiettivo finale potrà essere rivisto. Ogni verifica è oggetto di relazione scritta e sottoscritta dalle Parti promotrici. Art. 4 – “Programma di lavoro” Entro due settimane dalla sottoscrizione del presente accordo le Parti Promotrici individueranno i componenti del gruppo di lavoro il quale, entro due mesi definirà il programma di lavoro che dovrà riportare puntualmente il ruolo e gli obiettivi assunti da ciascun soggetto sottoscrittore dell’accordo, nonché la pianificazione temporale delle azioni da porre in essere. Art. 5 - “Durata dell´accordo” Il presente accordo ha validità triennale a partire dalla data di sottoscrizione del presente atto. Alla scadenza l´accordo potrà essere automaticamente rinnovato salvo espressa volontà delle Parti Promotrici di non proseguire nei lavori dell’accordo. .  
   
   
VENETO: A BILANCIO 5 MILIONI DI EURO A COPERTURA RESIDUA PER LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA 2008  
 
” Venezia, 28 gennaio 2009 - La Commissione di concertazione tra le parti sociali si è riunita ieri pomeriggio, a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia, per esaminare i possibili interventi a sostegno delle imprese e dei lavoratori minacciati dalla crisi. Elena Donazzan, assessore alla Formazione, Istruzione e Lavoro, nell’illustrare i dati sugli interventi relativi agli ammortizzatori in deroga che attestano l’effettiva copertura del fabbisogno attuale con fondi residui della programmazione, a discapito della recente preoccupazione espressa da alcune associazioni di categoria con relativo balletto di cifre sulla stampa, ha sottolineato come “la copertura residua per la cassa integrazione in deroga dell’anno 2008 è di 5 milioni di euro”. L’assessore Donazzan ha al tempo stesso evidenziato “l’importanza della programmazione autonoma regionale, non solo nel governo delle politiche passive, ma anche e soprattutto nella promozione delle politiche attive per la formazione, l’inserimento e il re-inserimento professionale, con uno sguardo importante a tutte quelle iniziative che mirano a supportare l’innovazione del sistema. ” “La nostra capacità di programmazione regionale in tema di lavoro ci rende - ha infine sottolineato l’assessore - credibili nei confronti delle imprese e dei nostri cittadini lavoratori, dando risposte consapevoli e realistiche per affrontare questa situazione di crisi che non va drammatizzata, ma di certo gestita”. .  
   
   
ARTIGIANATO IN LIGURIA, PRODUZIONI IN CALO NEL SECONDO SEMESTRE 2008 MA CRISI CONTENUTA RISPETTO A PANORAMA NAZIONALE  
 
 Genova, 28 Gennaio 2009 - Nel secondo semestre 2008 si sono registrati anche in Liguria gli effetti negativi della crisi finanziaria mondiale, anche se contenuti e circoscritti. E´ questo il dato che appare dalla lettura dei dati dell´Osservatorio Regionale dell´Artigianato. Questa struttura, composta da Regione, Unioncamere, Confartigianato e Cna, ha affidato al centro studi Sintesi la sua consueta analisi congiunturale semestrale. Nonostante una crescita delle imprese del settore (+ 1. 3% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno), i dati registrano una flessione dell´1,5% della produzione ed un contenuto -1. 1% del fatturato, rispetto al primo semestre 2008. Anche l´occupazione registra un calo, pari allo 0. 8%, sempre rispetto ai primi sei mesi dell´anno scorso, molto più contenuto invece l´aumento dei prezzi dei fornitori, dovuto probabilmente al calo del costo delle materie prime (nel Ii semestre si registra un +2. 2% rispetto al +6. 8% del semestre precedente) . Varia molto il quadro se si considerano i diversi settori del comparto. Le maggiori criticità arrivano dal settore edilizio, con domanda e fatturato che registrano una sensibile battuta d´arresto, rispettivamente -2% e -1. 6%, Leggermente meglio il settore dei servizi alla persona (-1. 6%, -1. 3%) Vanno meglio la produzione manifatturiera, che sconta "appena" un -0. 9% nella domanda e un -0. 8% nel fatturato, ed i servizi alle imprese, con un -1. 3% nella domanda e un sostanziale pareggio del fatturato, al -0. 2% Omogeneo, invece, il quadro provinciale, fatto salvo l´export in crescita per la provincia di Genova (+1. 3%) e l´occupazione che sale a La Spezia e Savona (+0. 7%) Infine, le aspettative degli imprenditori, che in sintesi si aspettano un primo semestre 2009 in linea con l´ultimo del 2008, salvo nell´occupazione, che pensano di poter far crescere di un +0. 3%. "Non sono stupito di questo quadro - ha dichiarato l´assessore regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli - in quanto ampiamente previsto da altri segnali che ci giungevano. Tuttavia esso assume un colore non proprio così nero, soprattutto se paragoniamo questi numeri al forte calo della produzione industriale nazionale, superiore al 10%. La forte terziarizzazione della Liguria ci ha permesso di contenere gli effetti negativi di una crisi che, al momento, ha colpito soprattutto i settori più manifatturieri, con alcuni aspetti specifici, come il forte calo del mercato immobiliare. Abbastanza significativo che gli stessi imprenditori dipingano a tinte non rosee il quadro revisionale del 2009, ma è importante che sappiano che la giunta regionale, prevedendo che le cose sarebbero andate così, ha messo in campo una manovra anti-ciclica che per le imprese prevede un sostegno di 256 milioni di euro, e di 180 milioni alle pubbliche amministrazioni che comunque si trasformeranno in lavori pubblici. Sono elementi che ci fanno sperare in un atterraggio morbido in attesa che passi la bufera e che ci auguriamo diano fiducia alle imprese per innovarsi, creare opportunità, tenere i livelli occupazionali. " .  
   
   
UNIONE DELLE PROVINCE: COSTRUIAMO INSIEME IN NUOVO SISTEMA PAESE 30 GENNAIO 2009 GIORNATA NAZIONALE DELLA PARTECIPAZIONE IN TUTTA ITALIA, RIUNIONE STRAORDINARIA DEI CONSIGLI PROVINCIALI  
 
Firenze, 28 gennaio 2009 - L’italia delle Province riparte dal confronto: il 30 gennaio prossimo, infatti, in tutto il Paese si terranno Consigli provinciali - aperti anche alla partecipazione dei sindaci, delle forze sociali e politiche, dei rappresentanti di Parlamento e Regioni, agli imprenditori e ai cittadini - per discutere delle riforme che dovranno portare alla riorganizzazione dello Stato, alla definizione delle funzioni di ciascuna istituzione, all’eliminazione degli enti strumentali e alla semplificazione del sistema, a partire dal Federalismo Fiscale e dal Codice delle Autonomie. Un evento che vedrà idealmente riunite le Province in contemporanea in tutta Italia. “Costruiamo insieme il nuovo sistema Paese” è il tema della giornata di confronto, voluta dall’Upi anche per ribadire la centralità delle Province, istituzioni chiamate a dare risposte alle crisi in atto attraverso i servizi che offrono ai cittadini e alle imprese e ad affrontare le vere questioni che interessano le comunità. “Ma non sarà una giornata di mera rivendicazione – sottolinea il Presidente dell’Upi Fabio Melilli - vogliamo piuttosto aprire un confronto franco con tutti coloro che condividono con noi l’urgenza di dare riforme vere al Paese, capaci di accompagnare l’Italia nel difficilissimo momento di crisi che ci troviamo ad attraversare e di restituire ai cittadini fiducia verso le istituzioni. Per questo abbiamo scelto i Consigli Provinciali, e non le piazze o le sale dei convegni, come luogo per affermare la nostra volontà di affrontare questo percorso di riforma: perché è in queste Aule che ogni giorno risiede il dibattito democratico”. I Consigli culmineranno con l’adozione di un ordine del giorno nel quale, tra l’altro, si chiede a Governo e Parlamento di proseguire verso un “riordino istituzionale che semplifichi la pubblica amministrazione individuando le funzioni fondamentali di Province e Comuni e colpisca le reali inefficienze, eliminando enti e strutture ridondanti a livello nazionale e regionale”. .  
   
   
CONSIGLIO PROVINCIALE STRAORDINARIO "GIORNATA NAZIONALE DI MOBILITAZIONE DELLE PROVINCE" VERBANIA, 30 GENNAIO  
 
Verbania, 28 gennaio 2009 - Da qualche tempo è in corso una campagna denigratoria contro le Province, accusate di essere enti inutili e luogo di spreco del pubblico denaro, campagna alimentata da argomentazioni infondate o parziali. Un esempio? Si blatera di incremento delle spese e del personale nelle Province, tralasciando però di spiegare che tale crescita deriva esclusivamente da deleghe di funzioni da parte dello Stato o delle Regioni. Dunque argomentazioni infondate, che disorientano rispetto alla necessità di avvicinare il governo della cosa pubblica ai cittadini, attraverso un moderno sistema di autonomie locali di cui le Province sono parte fondamentale. L’unione delle Province d’Italia (Upi) ha deciso di replicare a questa campagna denigratoria, in modo propositivo e non conservatore. L’upi sottolinea infatti la necessità di proseguire nel cammino delle vere riforme, dal federalismo fiscale al Codice delle autonomie, che dovranno portare a riorganizzare lo Stato, a definire le funzioni di ciascuna istituzione, ad eliminare gli enti strumentali e a semplificare il sistema. Per dare sostegno a questo messaggio, l’Upi ha deciso di organizzare una “Giornata nazionale di mobilitazione delle Province” il 30 gennaio prossimo. Quel giorno in tutta Italia saranno convocati Consigli provinciali straordinari per discutere con i parlamentari, i rappresentati di tutti gli enti locali, dei sindacati, delle forze sociali ed economiche e con i cittadini, e per difendere la dignità delle istituzioni e sottolineare la necessità di un confronto serio sulla riorganizzazione del sistema. Anche la Provincia del Verbano Cusio Ossola aderisce alla Giornata con un Consiglio provinciale straordinario, aperto agli interventi dei cittadini e dei rappresentanti politici, sociali ed economici del territorio, che avrà luogo venerdì 30 gennaio alle 20,30 presso Palazzo Flaim a Verbania .  
   
   
IL PIEMONTE PRESENTA IL 2011 ALL’EUROPA  
 
Torino, 28 gennaio 2009 - Nel 2011 l’Italia compirà 150 anni. Il cuore dei festeggiamenti sarà a Torino, che ne è stata prima capitale e che rappresenta insieme lo spirito istituzionale e un atteggiamento di apertura all’Europa forte e duraturo. Proprio per questo motivo a due anni dalla ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità Nazionale, il Piemonte presenta all’Europa un assaggio del ricco programma di eventi che nel 2011, con il titolo di “Esperienza Italia”, proporranno uno sguardo sul passato, il presente e soprattutto il futuro del nostro Paese. Prima e fondamentale tappa della missione a Bruxelles sarà la presentazione presso l’Unione Europea, alla quale interverranno Antonio Tajani, Vice presidente della commissione europea e Commissario ai trasporti, gli Europarlamentari Jas Gawronski e Gianluca Susta, insieme alla Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso e al Presidente del Comitato Italia 150 e Presidente della Provincia Antonio Saitta. Seguirà l’inaugurazione del Wine Bar presso la sede della Regione Piemonte, dove il pubblico belga e internazionale potrà scoprire una delle eccellenze del nostro territorio, l’enogastronomia. A seguire il 19 febbraio l’inaugurazione della straordinaria mostra “Da Van Dyck a Bellotto” che permetterà di ammirare i capolavori fiamminghi collezionati dai Savoia provenienti dalla Galleria Sabauda di Torino. Vera testimonianza di una alta cultura europea, la mostra sarà ospitata negli spazi del Bozar, uno dei maggiori centri di produzione artistica europea e cuore culturale di Bruxelles. Nel medesimo periodo della mostra si terrà “Torino, Italian Spring” un vero e proprio festival della cultura torinese e italiana contemporanea che farà entrare il pubblico europeo nel clima di “Esperienza Italia”, con la presenza di nomi del calibro di Alessandro Baricco e Carlin Petrini. Dal cinema alla letteratura, dalla danza all’enogastronomia, il festival offrirà un’anteprima di quanto Torino si prepara a realizzare per il 2011. “Torino, Italian Spring” si terrà negli spazi di Bozar e dell’Istituto Italiano di Cultura. Inoltre sempre al Bozar sarà inaugurata la mostra “Piemonte in scena”, che presenta il territorio del Piemonte attraverso una serie di percorsi tematici che illustrano le specificità della Regione, dal patrimonio culturale al paesaggio, dal lavoro all’innovazione e alla creatività. “Si tratta di un’importante occasione di promozione internazionale per il nostro terriorio e per l’evento che ospiterà nel 2011. – sostiene Antonio Saitta, Presidente della Provincia di Torino e Presidente del Comitato Italia 150 – Insieme alla Regione Piemonte e alla Soprintendenza abbiamo messo a punto un programma di iniziative che anticiperà al pubblico internazionale l’offerta di “Esperienza Italia”. Il Festival porterà a Bruxelles realtà culturali e personaggi di primo piano che rappresentano l’eccellenza del nostro territorio, come Slow Food, il Museo del Cinema ma anche Alessandro Baricco e Benedetta Cibrario. La presentazione all’Unione Europea inoltre sarà un’occasione per sottolineare come i temi alla base del progetto di “Esperienza Italia” siano di respiro internazionale, come ad esempio il rapporto tra identità locali, nazionali ed europea”. Mercedes Bresso, Presidente della Regione Piemonte: “La mostra “Piemonte in scena”, con l’approfondimento sulle Residenze Sabaude, che parlerà del Piemonte a Bruxelles (al Palazzo di Bozart la prima e presso la sede della Regione Piemonte il secondo), sono state volute dalla Regione per raccontare le eccellenze del nostro territorio in Europa e nei numerosi Stati extraeuropei con cui il Piemonte ha intessuto una rete di scambi culturali e commerciali in questi anni. Il paesaggio, dalle montagne ai laghi alle colline, il patrimonio culturale, dalle fortificazioni ai palazzi barocchi ai monumenti simboli del potere, il lavoro, la creatività, la spiritualità, sono alcuni dei temi trattati dalla mostra, attraverso una carrellata di splendide fotografie, la rappresentazione di alcuni personaggi chiave della cultura piemontese,e una serie di citazioni letterarie riferite ai diversi aspetti trattati. Di particolare interesse è l’approfondimento sulle Residenze sabaude, oltre che per la grande qualità delle immagini “a volo d’uccello”, per l’importanza del tema trattato: è noto, infatti, che il progetto di valorizzazione di Venaria Reale e delle Residenze Sabaude è uno dei progetti prioritari di questa Amministrazione regionale”. Liliana Pittarello, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte, ricorda come “Non sarebbe stato possibile immaginare – e poi strutturare sul piano scientifico – questa mostra se non ci fosse stato a sostenerla ed a indirizzarla il progetto di trasferimento della Galleria (…. ) il progetto si pone al tempo stesso come nuova e più completa strutturazione dei musei che a Torino si articolano nello storico complesso nato e cresciuto dalla fine del Cinquecento ai primi del Novecento da e intorno al Palazzo Reale. ” La missione è realizzata dal Comitato Italia 150 insieme al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, il Ministero degli Affari esteri, la Regione Piemonte e il Bozar – Palais des Beaux-arts di Bruxelles, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo e l’Associazione Civita. .  
   
   
VITERBO: UNO STUDIO PER LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO  
 
Viterbo, 28 gennaio 2009 - Siglata dal Consorzio Teverina la convenzione con il Cefas, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Viterbo, per la realizzazione di uno studio di marketing territoriale finalizzato allo sviluppo del territorio dei Comuni di Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano, Graffignano e Lubriano. Il progetto prevede l’analisi delle peculiarita fisiche, strutturali e infrastrutturali del territorio nonché la ricognizione del patrimonio ambientale, storico e architettonico. Inoltre sarà svolto uno studio demografico per analizzare le dinamiche della popolazione, i livelli di istruzione, la struttura occupazionale e il mercato del lavoro. Per il sistema economico e produttivo verranno esaminati i settori trainanti dell’economia locale rispetto ai comparti agricoltura, industria e artigianato, turismo e sistema agroalimentare. Saranno inoltre individuati i soggetti pubblici e privati che in un’ottica di valorizzazione del territorio possano svolgere un ruolo da protagonista per il rilancio dell’area. Tutto ciò consentirà di definire le priorità di intervento per il prossimo triennio di programmazione, la strategia di sviluppo, le linee operative e il piano di comunicazione. Tra gli indirizzi generali la realizzazione del Paese-albergo, con l’obiettivo congiunto di tutela e riqualificazione del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente e di incremento della capacità ricettiva dell’area. Inoltre si guarda con interesse alla realizzazione di una Rete integrata dei musei e delle aree archeologiche ed ambientali, attraverso la gestione sinergica delle realtà espositive sparse e parcellizzate sul territorio. “Si tratta di un’iniziativa – ha dichiarato il Presidente del Consorzio Teverina Adamo Grancini – che mira a elaborare le politiche di sviluppo territoriali portando in evidenza caratteristiche e risorse disponibili come ad esempio la Strada del Vino e dei Prodotti tipici. Inoltre saranno individuate le linee di finanziamento pubblico a cui accedere in modo da rendere sostenibili anche economicamente le azioni individuate”. “Dare la giusta valorizzazione al nostro territorio in base alle esigenze del mercato – ha detto Ferindo Palombella, Presidente della Camera di Commercio di Viterbo – significa creare i presupposti per determinare la crescita di un’area significativa della Tuscia Viterbese che si distingue per le eccellenze artistiche, ambientali ed enogastronomiche”. .  
   
   
AL VIA IN LIGURIA BANDO PER FAVORIRE INTEGRAZIONE CITTADINI IMMIGRATI  
 
 Genova, 28 Gennaio 2009 - Un bando regionale di 300mila euro rivolto alle associazioni del volontariato per favorire l´integrazione dei cittadini immigrati. A partire da oggi le associazioni del terzo settore, i privati, e gli organismi che svolgono attività a favore degli immigrati avranno 45 giorni di tempo per presentare i progetti relativi all´accoglienza e all´integrazione dei migranti, alle attività di informazione sui diritti e i doveri, ai servizi di mediazione linguistico culturale, di assistenza e tutela legale oltre che alla segnalazione delle forme di discriminazione e di snellimento delle pratiche amministrative. "Ritengo di grande importanza - sottolinea l´assessore regionale all´Immigrazione, Enrico Vesco - sostenere la società civile che da anni si impegna con grandi risultati nell´integrazione dei cittadini migranti e nella costruzione di una società più giusta". Il bando potrà essere scaricato dal portale ufficiale della Regione Liguria, seguendo il percorso Istruzione e lavoro/Immigrazione/bandi attuativi legge regionale 7/2007". .  
   
   
COMO PROGETTA LA QUALITÀ DELLA VITA APPROVATO IL PROGETTO COMUNALE FINANZIATO CON 1.355.000 EURO. OBIETTIVI: DECENTRAMENTO E WELFARE  
 
Como, 28 gennaio 2009 - Un finanziamento di 1. 355. 000 (589. 000 dei quali direttamente del Comune di Como) per realizzare una serie di interventi finalizzati al miglioramento della qualità della vita. E’’ questo l’’obiettivo raggiunto dal Servizio Finanzimenti Pubblici e Comunitari del Comune di Como che, nell’’ambito del programma operativo di cooperazione transfrontaliera Italia-svizzera 2007/2013 (Interreg Iv), ha promosso, insieme ad Ancitel, all’’Università della Svizzera Italiana e ad altri 17 partner italiani, il progetto ‘“Cooperazione Istituzionale con laboratori di sussidiarietà e avvio di una rete per il un sistema di accreditamento del welfare’” (acronimo Coopsussi). Il Comune di Como, inoltre, è stato riconosciuto capofila di questo progetto e il progetto ‘“Coopsussi’” è stato presentato questa mattina in Municipio alla presenza dell’’Assessore al Bilancio, Alessandro Colombo, dal Dirigente responsabile del settore, Massimo Patrignani e da Alcide Gazzoli, dell’’Ancitel Lombardia. «Sono particolarmente soddisfatto di questo risultato ottenuto da tutto il Comune di Como ‘– ha sottolineato l’’assessore Colombo ‘– in quanto si tratta del primo intervento di questo nuovo settore, ovvero Servizio Finanziamenti Pubblici e Comunitari, voluto da tutto il Consiglio Comunale lo scorso mese di aprile all’’approvazione dell’’ultimo bilancio. Ecco, dunque, che il Comune di Como si ritrova quale capofila del progetto più ampio, dal punto di vista finanziario e importante, di tutte le 128 proposte avanzate nell’’ambito del programma Interreg Iv che rende la nostra amministrazione responsabile nella realizzazione di un nuovo welfare. L’’obiettivo di questo progetto è infatti quello di creare dei modelli di sussidiarietà nell’’ambito welfare che saranno condivisi con altri partner e poi proposti a tutti gli enti pubblici interessati». «Il Comune di Como ha vinto una doppia scommessa ‘– ha ribadito Massimo Patrignani -. Innanzitutto per aver voluto ‘“investire’” su questo nuovo settore e poi per aver presentato, e ottenuto grazie anche alla partnership con Ancitel, finanziamenti consistenti finalizzati al miglioramento della qualità della vita attraverso il rafforzamento dei processi di cooperazione in ambito istituzionale». Elaborato dalla fine di agosto, il progetto ‘“Coopsussi’” è stato presentato in Regione Lombardia lo scorso 22 settembre ed è stato ammesso al finanziamento con decisione del Comitato di Pilotaggio il 18 dicembre 2008. Il Progetto Coopsussi ‘– Il progetto avrà la durata di 36 mesi a partire dalla firma della convenzione tra il Comune di Como e gli altri partner (venerdì 30 gennaio, in un incontro in Regione, verranno fornite indicazioni sulla tempistica relativa alla firma) che sarà seguita dalla costituzione di un Consiglio dei responsabili legali e dalla nomina di un revisore contabile. Successivamente il lavoro verterà in tre fasi: momento formativo per delineare le competenze tra i partner partecipanti; fase elaborativa; fase pratica, ovvero verifica del tipo di risposta creata alle varie necessità. Gli ambiti di intervento (i laboratori) specifici saranno: Welfare anziani (Responsabile Comune di Como), per l’’ampliamento della gamma di risposte agli anziani non autosufficienti colpiti dal morbo di Alzheimer; Welfare lavoro donne (Responsabile Comune di Como), diretto alla formazione di circa 200 donne nel settore turistico/commerciale allo scopo di un loro inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro; Welfare minori (Responsabile Comune di Como), con la costituzione di due equipes e l’’apertura dei nuovi servizi ‘“Spazio genitori’” e ‘“Tutela minori con sospetto di abuso e grave maltrattamento’”; Giovani (Comune di Como partner), scambi di esperienze e buone pratiche a livello internazionale; Mobile e-Governmet (Comune di Como partner), uso dei cellulari di ultima generazione per usufruire di servizi comunali attraverso uno sportello virtuale informatico; Hub Coop. Isituzionale, per la realizzazione di una sede fisica per processi di cooperazione istituzionale transfrontaliera duratura nel tempo; Finanza innovativa (Comune di Como partner), per l’’individuazione di possibili modalità di cofinanziamento di progetti nell’’ambito sociale e sanitario; Comune sussidiario (Co-responsabile Comune di Como), per la sperimentazione di un nuovo modello di decentramento amministrativo per i quartieri cittadini visto che col prossimo mandato terminerà l’’esperienza delle Circoscrizioni; Accreditamento (Comune di Como partner), per la creazione di una soluzione informatizzata in un sito web per utenti e operatori. I Soggetti Coinvolti ‘– Capofila e referente unico: Comune di Como; capofila svizzero: Università della Svizzera italiana ‘– Lugano; Partners: Provincia di Como, Comuni di Albavilla, Arosio, Cantù, Lurago d’’Erba, Orsenigo, San Fermo della Battaglia, Bareggio (Mi), Monza; Comune di Lugano; Fondazione Cerino Zegna (Bi), Fondazione Scuola Castellini (Co), Cooperativa Sociale Il Manto (Co), Anci Lombardia, Ancitel Lombardia. .  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA ZOGGIA: “UNA GRANDE OCCASIONE DI CRESCITA PER IL TERRITORIO”  
 
Venezia, 28 gennaio 2009 - Il Presidente della Provincia di Venezia, Davide Zoggia commenta con soddisfazione il primo passo verso il Federalismo compiuto dal Senato e ritorna a parlare di Città Metropolitana. “La Città Metropolitana – commenta il Presidente della Provincia di Venezia, Davide Zoggia – può rappresentare una grande opportunità di crescita per il nostro territorio: un concetto, questo, che ribadisco anche all’attuale Governo dopo averlo già esteso ai due che lo hanno preceduto. Proprio il Consiglio Provinciale di Venezia – continua Zoggia – fu teatro di una grande iniziativa di promozione dell’opportunità di Città di Metropolitana assieme all’allora ministro Linda Lanzillotta. Continuo ad essere convinto – aggiunge il Presidente della Provincia di Venezia – che Federalismo significa avvicinare i centri decisionali ai cittadini: l’opportunità di Città Metropolitana ci consente, in questo senso, di coinvolgere in maniera crescente i territori, le associazioni e le categorie visto che comunque ogni decisione deve essere sottoposta a referendum. Io la sfida per il Federalismo e per la costituzione della Città Metropolitana – conclude Davide Zoggia – la lancio a tutti quelli che hanno a cuore il bene dei nostri territori auspicando che tutti giochino questa fondamentale partita in maniera corretta concorrendo a costruire un soggetto forte con deleghe e trasferimenti ben definiti. Costruire la Città Metropolitana può essere anche l’occasione di valorizzare, finalmente, quanto di buono hanno fatto e possono continuare a fare le Province”. .  
   
   
LA CITTÀ METROPOLITANA: TANTI CENTRI, NESSUNA PERIFERIA. UNA RIFLESSIONE SUL PRESENTE E SUL FUTURO DELL’AREA METROPOLITANA MILANESE  
 
Milano, 28 gennaio 2009 - Con l’incontro La città metropolitana: tanti centri nessuna periferia si è conclusa la quarta edizione di Proxpro, l’iniziativa promossa dalla Provincia di Milano per condividere con i cittadini temi, problematiche e spunti di riflessione legati all’amministrazione e alla vita del territorio di Milano e della sua provincia. Questo appuntamento nasce dalla volontà di promuovere una riflessione sui temi della vivibilità dell’area metropolitana milanese, attraverso un confronto fra il presidente della Provincia, Filippo Penati, il sociologo e amministratore delegato di Makno & consulting, Mario Abis, lo scrittore e architetto Gianni Biondillo e il direttore del Giorno Giovanni Morandi. Le esigenze dei cittadini, i problemi da affrontare, le misure da adottare per rendere una città vivibile, a misura e a servizio dei cittadini. E ancora, quali sono le sfide che, non solo le istituzioni, ma anche chi progetta le città e chi le anima culturalmente, deve affrontare per dare vita a realtà urbane migliori, efficienti e vitali in ogni loro parte, centrale o periferica che sia? Sono questi alcuni dei temi che verranno affrontati nel corso del confronto. In occasione dell’incontro sono stati presentati anche i dati del questionario dedicato alla vivibilità nelle periferie milanesi e nelle città della provincia proposto durante le venti tappe del tour estivo di Proxpro 2008. Accessibile attraverso alcune postazioni allestite su un pullman appositamente studiato, il questionario, in dodici domande, invitava gli intervistati a pronunciarsi sulla zona in cui abitano, esprimendo un giudizio su temi quali sicurezza, trasporti, ambiente, servizi, traffico e degrado urbano. Il risultato è una fotografia del rapporto dei cittadini con il proprio quartiere e la propria città. Hanno partecipato al questionario 5287 persone (2264 a Milano - 3023 in Provincia). “I risultati del questionario -afferma il presidente Filippo Penati- mettono in luce un forte legame degli intervistati con il luogo in cui hanno scelto di vivere e un evidente desiderio di coinvolgimento in prima persona. E’ significativo che, nel complesso, la qualità della vita venga valutata, sia nelle periferie milanesi sia nelle città della provincia, positivamente. Ma quando gli intervistati hanno dovuto dare un voto ai singoli aspetti -dai trasporti pubblici al verde, dalla sicurezza alla strutture pubbliche- raramente sono andati oltre la sufficienza. Questo significa che, pur “promuovendo” il contesto in cui vivono, i cittadini avvertono l’esigenza di miglioramenti e di una maggiore attenzione e cura, esigenza a cui le istituzioni devono dare risposte puntuali ed efficaci”. .  
   
   
DALLA PROVINCIA DI TORINO UN MILIONE DI EURO CONTRO IL DISAGIO SOCIALE. PRONTO IL NUOVO BANDO PER I CONTRIBUTI AL VOLONTARIATO  
 
 Torino, 28 gennaio 2009 - Un milione di euro dalla Provincia di Torino per contrastare il disagio sociale; è pronto il nuovo bando che destina la cifra, considerevolmente aumentata rispetto ai 700mila euro del 2008, alle associazioni ed organizzazioni di volontariato impegnate nei settori socioassistenziali, sanitario e di impegno civile. Il presidente della provincia di Torino Antonio Saitta ha illustrato il 26 gennaio le numerose novità del bando: “L’aumento del contributo è una delle misure assistenziali che stiamo varando per il contenimento del disagio sociale” spiega Saitta “e siamo consci del grande valore dell’operato del volontariato, capace di creare un effetto moltiplicatore sia nel coinvolgimento delle persone che nei risultati “Misure come la social card sono insufficienti e poco efficaci. Più in generale, non basta far crescere le misure assistenziali per contenere il disagio sociale prodotto dalla crisi: ci vuole una ripresa economica e gli interventi decisi dal Governo non sono sufficienti ad avviarla”. A spiegare alla platea quali siano gli elementi innovativi di questo bando è intervenuto l’assessore alla solidarietà sociale Salvatore Rao, che ha sottolineato l’importanza di legare in modo più stringente i progetti del volontariato alla programmazione dei Piani di zona, coinvolgendo sempre più le associazioni nella programmazione degli interventi sul territorio, anche se saranno comunque ammessi progetti non collegati ai Piani “perché bisogna lasciare spazi alla sperimentazione”. Inoltre, i contributi non saranno più concessi in misura percentuale sul costo del progetto ma “in toto” (nella misura stabilita massima di 14. 400 euro) e il cofinanziamento della associazioni scenderà dall’attuale 20% al 10%. L’assessore Rao ha quindi invitato le associazioni di volontariato a prendere in considerazione la possibilità di creare una Consulta: “E’ uno strumento di partecipazione che consente il confronto continuativo, anziché episodico, fra le associazioni e gli enti e crediamo che possa essere di grande utilità per costruire insieme le politiche dell’amministrazione in tema di solidarietà sociale e sanità”. Le associazioni di volontariato iscritte al registro erano,a fine 2008, sul territorio della Provincia di Torino 963: di queste 318 sono impegnate nel settore socio-assistenziale, 276 nel settore sanitario, 61 si occupano di impegno civile (le restanti sono in maggioranza associazioni di protezione civile e, in misura minore, associazioni impegnate nella tutela dell’ambiente, del patrimonio artistico, nella promozione culturale e nelle attività sportive e di tempo libero). .  
   
   
LE PROVINCE DI TREVISO E VENEZIA ASSIEME PER LA PROGRAMMAZIONE DI AREA VASTA  
 
Treviso, 28 gennaio 2009 - Villa Braida (Treviso) il 23 gennaio è stata la firma del Protocollo d‘Intesa tra Provincia di Treviso e Provincia di Venezia per la condivisione delle scelte in materia di urbanistica, trasporti e gestione rifiuti. Firmatari del documento i presidenti di Treviso, Leonardo Muraro e di Venezia, Davide Zoggia. Il protocollo nasce dalla volontà delle due Province di realizzare tutte le azioni necessarie, nelle attività di comune interesse, per la migliore e più efficiente gestione del territorio e dei servizi al cittadino. I 3 settori d’intervento sono: urbanistica, trasporti e gestione dei rifiuti. “Quello che firmiamo oggi è un documento notevole: due Province che si uniscono per programmare delle azioni strategiche per un’area vasta. Un’asse di cooperazione trasversale in vista di importanti obiettivi, nell’ottica di un’economia di scala. Il perché della scelta di questi settori d’intervento è presto spiegato. I nostri due territori hanno delle problematiche e degli obiettivi comuni: la viabilità ad esempio, soprattutto a seguito della realizzazione del Passante. Ed anche la gestione del trasporto pubblico locale e dei rifiuti. Hanno avviato questa prima fase Treviso e Venezia, ma in seguito verrà coinvolta anche la Provincia di Padova” ha dichiarato il Presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro. “Fin dall’inizio c’è stato spirito di collaborazione con la Provincia di Treviso, tant’è che si è arrivati a questo protocollo che prevede la realizzazione di azioni importanti per il futuro. Vorrei sottolineare l’importanza strategica di un documento che travalica i confini geografici e che mette ancor più in rilievo il ruolo dell’Ente Provincia come coordinatore di area vasta. E per la provincia di Venezia è un chiaro segnale di come in realtà già esista, e non solo sulla carta, il concetto di area metropolitana” ha commentato il Presidente della Provincia di Venezia, Davide Zoggia. .  
   
   
PIANO WELFARE, PENATI: “SIAMO SULLA STRADA GIUSTA. IN ARRIVO AGLI UFFICI DELLA PROVINCIA MIGLIAIA DI RICHIESTE PER IL CONTRIBUTO”.  
 
Milano, 28 gennaio 2009 - Durante la discussione in Consiglio provinciale sul bilancio previsionale 2009 della Provincia di Milano, il presidente Filippo Penati ha aggiornato l’aula sull’andamento del Piano Welfare ‘Alziamo la testa’. Dai dati pervenuti fino a venerdì risulta che le famiglie che hanno fatto richiesta per via telematica o attraverso gli sportelli della Provincia, sono 3600. Ma sono molte le domande che arriveranno anche via posta. L’inps, ha infatti rivelato che nell’ultimo periodo è cresciuto considerevolmente il numero di persone che ha fatto richiesta del modello Isee, il documento che la Provincia ha richiesto come requisito per accedere al bando. Sul versante lavoro, le notizie sono confortanti. 220 imprese, grazie al contributo provinciale stanno per la maggior parte stabilizzando i lavoratori precari e per una piccola parte assumendo nuovo personale. I primi 4 milioni e mezzo di euro, dei 25 previsti per il Piano welfare, sono già disponibili e i primi contributi verranno erogati nelle prossime settimane. “L’intervento, messo in campo per arginare la crisi economica che toccherà gran parte delle famiglie, - ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati - sta avendo ottimi risultati che vanno anche al di là delle aspettative. Sappiamo che 25 milioni di euro non possono essere la soluzione del problema, ma siamo sulla strada giusta. E’ un sacrificio che sono certo porterà una boccata d’ossigeno a molte famiglie del milanese ed è un grande impegno di cui la Provincia ha voluto farsi carico per dare un segnale concreto”. .  
   
   
CONVEGNO AIDDA SU CRIMINALITA NORDEST  
 
 Udine, 28 gennaio 2009 - - "Come politico noto nel confronto quotidiano con i cittadini un incremento di preoccupazione sulla questione della sicurezza. E´ difficile dire fino a che punto l´insicurezza sia frutto della realtà o di una percezione di essa. Di fatto fa però vivere male i cittadini ed è su ciò che dobbiamo riflettere. La vita cambia dopo aver subito uno scippo o un furto. Di conseguenza deve essere ripensato il sistema di sicurezza che dobbiamo garantire". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Sicurezza, Federica Seganti, nel corso del convegno di ieri "Giustizia, criminalità e sicurezza: luoghi comuni e realtà nel Nordest", organizzato a Udine dall´Associazione imprenditrici e donne dirigenti di azienda del Fvg. Dall´incontro è emerso un Nordest "isola felice" rispetto alle altre realtà italiane (la convivenza tra la popolazione e gli immigrati funziona; interi comparti economici sono sopravissuti grazie alla presenza di essi) per quanto riguarda gli omicidi e le ritorsioni, ma non per la microcriminalità. Da ciò, anche in Fvg, una richiesta di maggiori controlli dei flussi d´immigrazione da parte della popolazione. L´assessore alla Sicurezza Seganti - interpellata dal giornalista Roberto Morelli, che ha coordinato il dibattito, al quale hanno inoltre partecipato la direttrice della Casa circondariale di Rovereto, Antonella Forgione, il dirigente della divisione Anticrimine della Questura di Trieste, Isabella Massa, l´avvocato Monica Gazzola, il viceprefetto di Pordenone, Alessandra Vinciguerra ed il presidente del Tribunale di Udine, Alessandra Bottan - ha spiegato come l´aumento della criminalità sia dovuto al disagio socio-economico, derivante dal rallentamento economico in atto. "La Giunta regionale - ha fatto presente l´assessore - ha stanziato risorse considerevoli per garantire la sicurezza sul territorio. Il ´pacchetto sicurezza´ era il frutto di strumenti prioritari e condivisi da tutti quanti. Vogliamo che si faccia prevenzione e che ci sia l´interconnessione tra le Forze dell´ordine per il raggiungimento di un maggiore efficienza del sistema". Infine, il dibattito ha trattato anche la questione dell´allargamento dell´Ue. L´assessore Seganti ha in tale contesto ricordato come sia stata a favore del processo d´unificazione del vecchio continente, seppure "un certo buonismo burocratico europeo" non abbia preso in considerazione "i costi, i benefici e la tempistica" dell´allargamento. Per quanto riguarda la presenza degli immigrati, l´assessore, ricordando che non si emigra se non ci si trova in difficoltà, ha invece sottolineato come in Italia si sia "raggiunto la saturazione, che porta alla diffusione dell´esasperazione". .  
   
   
PARI OPPORTUNITÀ: 134 MILA EURO PER LE FAMIGLIE DEI SOLDATI  
 
Trieste, 28 gennaio 2009 - Ben 62 domande accolte e 12 progetti finanziati con un milione e 150 mila euro: sono questi i risultati del bando indetto dal servizio regionale Pari opportunità con lo scopo di sostenere la conciliazione vita-lavoro in Friuli Venezia Giulia. Un bando innovativo, dichiara l´assessore al Lavoro, Università, Ricerca e Pari opportunità Alessia Rosolen, perché per la prima volta ha coinvolto enti ed associazioni uscendo dai limiti riservati all´attività femminile, ma anche perché, per la prima volta, si è fatto riferimento alla necessità di dare una risposta adeguata ai temi della conciliazione, fornendo servizi integrativi. "L´obiettivo è perseguito anche dalla direzione regionale al Lavoro", nota l´assessore, confermando che anch´essa interverrà sia con risorse ad hoc che con altre, erogate attraverso il Fondo sociale europeo. Il tutto a testimonianza del fatto che per l´attuale Giunta regionale "le Pari opportunità non riguardano solo l´analisi della situazione della donna nel nostro sistema sociale ma puntano all´erogazione dei servizi di cui le donne hanno bisogno" ha detto Rosolen. Tra i progetti sostenuti dalla Regione c´è anche "Come Te", mirato alla conciliazione vita - lavoro in un ambiente singolare per la sua specificità: la base miliare "F. Baracca" di Casarsa della Delizia. Presentato oggi alla stampa dall´assessore Rosolen e dalla presidente della Cooperativa sociale "Albero azzurro" Susanna Perazzi, alla presenza di Gianni Curelli, presidente dell´Associaziazione Sportiva Sangiovanese che collabora all´iniziativa, "Come Te" coinvolgerà circa 500 uomini e donne in divisa, i relativi coniugi e perlomeno 300 bambini in età scolare. Proposto da "Albero azzurro", che all´interno della caserma ha creato un asilo nido inaugurato lo scorso 8 luglio, il progetto nasce nell´ambito del 5° Reggimento Aves Rigel, per iniziativa del suo Comando, ed è stato sostenuto dalla Regione con 133. 800 euro. Primo in Italia nel suo genere, il nido in caserma già ospita 18 bambini ma, ha detto Perazzi, ricordando che la struttura può accogliere sino a 39 piccoli, entro l´anno sarà al completo. "Come Te" si propone invece come un servizio flessibile, rivolto agli uomini ed alle donne in divisa per supportarli nel loro ruolo di genitori. In concreto esso punta alla creazione, all´interno della caserma, di tutta una serie di attività che vanno dallo sport all´animazione, dalla cultura all´accompagnamento scolastico. Sono previsti inoltre campus estivi in montagna ed al mare e la creazione di "C´entro Famiglie", una sorta di banca solidale che coinvolga i gruppi familiari in un rapporto sinergico ed in grado di sostituire la rete parentale. .  
   
   
VOUCHER DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER ABBATTERE LA RETTA DEI NIDI E AIUTARE I GENITORI A MANTENERE IL LAVORO.  
 
Bologna, 28 gennaio 2009 – Un buono alle famiglie per abbattere la retta dei nidi di infanzia e sostenerle nella difficoltà di conciliare i tempi di vita e i tempi di lavoro. La Regione Emilia-romagna stanzia 3 milioni di euro per il 2009 per una nuova misura di conciliazione che intende aiutare i genitori a mantenere il lavoro anche dopo la nascita di un bambino. L’intervento, realizzato con il contributo del Fondo sociale europeo (Fse), è garantito per i prossimi tre anni, per un totale di 9 milioni di euro, ma potrà essere rinnovato per un altro triennio. In questo modo la Regione intende contribuire all’aumento della percentuale di bambini inseriti nei nidi d’infanzia, come previsto dall’Unione europea nell’ambito della strategia per l’occupazione, che al 2010 prevede un obiettivo del 33 per cento. Il voucher, del valore massimo di 250 euro al mese, favorirà l’accesso ai servizi nido di strutture private autorizzate in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa, quali nidi, micronidi, sezioni primavera, nidi part time, nidi aziendali, piccoli gruppi educativi ed educatrici domiciliari ammessi dalla direttiva n. 646/2005. Le strutture dovranno garantire un tempo di frequenza minimo di sei ore giornaliere, i pasti e un minimo di apertura di 190 giorni all’anno. Il voucher è destinato alle famiglie in cui entrambi i genitori o uno solo, in caso di famiglie monogenitoriali, siano occupati: un requisito che deve essere garantito per tutto il periodo in cui si beneficia dell’assegno. Per famiglie monogenitoriali si intendono quelle composte da un unico genitore, vedovo, nubile o celibe, separato legalmente o divorziato, ma anche separato di fatto per qualsiasi motivo (emigrazione, detenzione, ecc. ). Il provvedimento viene attivato con un bando annuale, che sarà pubblicato domani sul Bollettino ufficiale regionale. Il bando si rivolge ai 38 Comuni Capodistretto per le politiche educative e sociali, che possono presentare domanda per richiedere i voucher sulla base dei posti disponibili nei nidi privati presenti sul proprio territorio e in base alla stima del fabbisogno delle famiglie. I Comuni che beneficiano dei voucher dovranno contribuire con una quota percentuale non inferiore al 25% del costo complessivo dell’intervento. Attraverso la collaborazione interistituzionale fra Comuni e Regione si attiva un sostegno importante per le famiglie della regione. Le candidature dovranno pervenire alla Regione Emilia-romagna entro il 27 febbraio 2009 e tutta la modulistica è scaricabile dal sito: www. Emiliaromagnalavoro. It. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il Servizio lavoro della Regione Emilia-romagna inviando una email all’indirizzo: lavorofp@regione. Emilia-romagna. It .  
   
   
DONNE E PARI OPPORTUNITA´: CONCILIARE VITA E LAVORO CONVEGNO OGGI A FIRENZE  
 
Firenze, 28 gennaio 2009 - In un periodo di forte difficoltà del mercato del lavoro, dove le donne sono fra i soggetti a maggior rischio di espulsione, il ricorso alle buone prassi per conciliare tempi di vita e tempi di lavoro rappresenta un’indispensabile iniziativa a sostegno dell’occupazione femminile. Partendo da alcune esperienze concrete la Provincia di Firenze, assieme ai Coordinamenti Donne Cgil Cisl Uil, si pone l’obiettivo di promuovere la conoscenza di tali misure, condividendo con le parti sociali e datoriali la necessità di adottare diffusamente gli strumenti di conciliazione nei contratti decentrati di categoria. I progetti saranno illustrati in un convegno mercoledì 28 gennaio all´Hotel Baglioni di Firenze, in piazza dell´Unità 6, dalle ore 9 alle 14. Nell’occasione sarà presentato il bando del premio “Qualità e pari opportunità”, istituito dalla Provincia di Firenze e rivolto alle aziende del territorio che attuano politiche di pari opportunità nell’organizzazione del lavoro. L´inizio dei lavori è previsto alle 9 con i saluti di Stefania Saccardi, assessore al Lavoro della Provincia di Firenze, e di Loretta Lazzeri, Presidente della Commissione provinciale per le Pari Opportunità. Alle 9. 30 gli interventi di Sandra Vannini, segretaria Uil Toscana, a nome dei Coordinamenti Donne Cgil Cisl Uil; Liliana Ocmin, responsabile del Coordinamento nazionale Donne Cisl (´Le azioni positive nella contrattazione´); e di Aitanga Giraldi, responsabile nazionale Politiche di pari opportunità della Cgil (´La conciliazione come strumento a sostegno dell’occupazione femminile´). Alle 11 testimonianze dei rappresentanti sindacali e datoriali, quindi alle 12 tavola rotonda, presieduta da Maria Grazia Maestrelli, Consigliera provinciale di Parità, con Mauro Fuso, segretario generale Cgil Firenze; Giovanni Ronchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze; Vito Marchiani, segretario generale Uil Firenze; Laura Salaorni, vicepresidente Confindustria Firenze; Danilo Paoli, responsabile Cna Informatica e Servizi Firenze. Alle 13. 30 le conclusioni. Per informazioni: Tel. 0552760584/5/6 e-mail: ufficioconsiglieraparita@provincia. Fi. It .  
   
   
DONNA E IMPRESA: UNA STORIA DA RACCONTARE  
 
Firenze, 28 gennaio 2009 - Al via il nuovo progetto del Comitato per la Promozione dell´Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Firenze: è appena stato approvato il bando di concorso dal titolo "Donna e Impresa: Una storia da raccontare" che è aperto a tutte le donne che esercitino un´attività imprenditoriale in provincia di Firenze, anche se residenti o nate altrove. Si chiede che le stesse imprenditrici raccontino le loro storie professionali, le difficoltà, gli insuccessi e le soddisfazioni, il compromesso con la famiglia e gli aspetti più divertenti o straordinari del loro essere rappresentanti del genere femminile e donne che fanno impresa. I racconti, redatti su supporti cartacei o digitali, devono pervenire alla Segreteria del Comitato per la Promozione dell´Imprenditoria Femminile (Palazzo Borsa Merci - Volta dei Mercanti, 1 - 50122 Firenze) entro il 31 marzo 2009 assieme al modulo con le informazioni anagrafiche. Il bando e il modulo sono scaricabili dal sito della Camera di Commercio di Firenze. Una giuria selezionerà le tre storie migliori, da cui verranno elaborate altrettante sceneggiature. Il concorso si concluderà con una serata in cui verranno recitate le storie originali delle tre imprenditrici prescelte accompagnate da piccoli documentari della vita reale delle protagoniste. Alle vincitrici sarà donata una targa ricordo del concorso e il materiale filmato sarà utilizzato per la divulgazione delle attività del Comitato. .