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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Marzo 2009
5 MARZO: SETTIMANA DEL CENTENARIO DI ALTIERO SPINELLI, IL MANIFESTO DI VENTOTENE CONSIDERATO IL TESTO FONDANTE DEL FEDERALISMO EUROPEO.  
 
 Bruxelles, 5 marzo 2009 - Nella settimana del centenario di Altiero Spinelli, i gruppi politici del Parlamento Europeo sono chiamati a mettere a punto la loro posizione sul piano di ripresa economica e sulle misure anti inquinamento per camion e trasporto marittimo proposte dalla Commissione. Ricorrenze: Il 5 Marzo, nella settimana del centenario di Altiero Spinelli, uno dei padri fondatori dell´Unione Europea, i rappresentanti permanenti dell´Ue riceveranno una versione del "Manifesto di Ventotene" tradotto in tutte le 27 lingue. Il Manifesto di Ventotene (titolo originale "Manifesto per un´Europa Libera e Unita"), scritto da Rossi e Spinelli negli anni ´40, mentre quest´ultimo si trovava in confino sull´isola di Ventotene, è considerato il testo fondante del federalismo europeo. Donne e politica: In occasione della festa delle donne dell´8 Marzo, il presidente del Parlamento Europeo Hans-gert Pöttering, insieme con alcuni europarlamentari e attori politici nazionali, animeranno un dibattito sull´importanza del ruolo delle donne nelle elezioni europee del prossimo Giugno. Verso la plenaria: Gli europarlamentari sono chiamati a definire la loro posizione sul piano di ripresa economica proposto dalla Commissione, piano che verrà discusso nella sessione plenaria della prossima settimana. Inoltre verrà votato il pacchetto sulle misure marittime e presa una decisione sulla cosiddetta "Eurovignette", cioè la proposta di tassare il trasporto merci su gomma per incentivare il passaggio a forme di commercio meno inquinanti come quello su rotaia. Finanza: La Commissione Economia riceverà Peter Praet della Commissione controllo bancario della Banca Centrale Europea, per discutere per la prima volta la relazione "Larosière" riguardante la supervisione dei mercati finanziari. Protezione dei consumatori: La Commissione Mercati Interni discuterà la legislazione che potrebbe bandire o regolamentare severamente il commercio di prodotti derivati dalle foche. In programma anche una consultazione pubblica dove si potrà esprimere il proprio parere sullo stato attuale della protezione dei consumatori in Europa. Attività del Presidente: Giovedì 5 Marzo Hans-gert Pöttering, Presidente del Parlamento Europeo, incontrerà Nika Gilauri, Primo Ministro della Georgia, e Sergei Stanishev, Primo Ministro della Bulgaria. Allargamento: Discussione sulla " Northern Dimension", la possibile futura entrata in Europa di Islanda e Groenlandia. . .  
   
   
ELEZIONI EUROPEE 2009: ECCO CHI PUÒ DIVENTARE EUROPARLAMENTARE. DIRITTI, DOVERI E BUSTA PAGA  
 
Bruxelles, 5 marzo 2009 - Cittadinanza in uno stato membro e regole nazionali, ecco come candidarsi alle elezioni europee del prossimo Giugno. Diritti e doveri degli europarlamentari: no al doppio mandato ed attenzione al conflitto di interessi. Dalla prossima legislatura saranno tutti pagati uguali. Chi può candidarsi come eurodeputato? Il requisito di base è la cittadinanza di un Paese membro, ma ci si può candidare anche in una circoscrizione straniera. I restanti requisiti dipendono dalle legislazioni nazionali. In Italia per essere eletti bisogna aver compiuto venticinque anni, e per presentare una lista bisogna raccogliere almeno 30mila firme. Può candidarsi, ma se eletto dovrà fare una scelta su quale carica ricoprire per incompatibilità di mandato, un membro del governo di uno Stato dell’Unione; un deputato alla Camera o un senatore; il presidente di Regione o Provincia, un consigliere regionale, un sindaco di un comune con più di 15mila abitanti; un membro di altre istituzioni dell’Unione Europea (Commissione, Corte di giustizia, Banca centrale). Diritti Come ogni democrazia sostanziale, i membri del Parlamento europeo devono avere indipendenza di mandato. Ovvero non devono essere obbligati da alcuna restrizione nei confronti del proprio Paese o di altre personalità, bensì devono essere liberi di esercitare la propria carica rispondendo unicamente al proprio elettorato. Il principio d´immunità di cui godono gli europarlamentari ha la funzione di proteggere le istituzioni, non loro stessi. Non sono quindi contemplati i reati penali. Inoltre Il Parlamento Europeo può revocare l´immunità di un membro previa richiesta delle autorità nazionali. Un europarlamentare può rinunciare al proprio mandato per tornare a ricoprire una carica politica nel proprio Paese. In questo caso verrà rimpiazzato secondo il regolamento nazionale di riferimento, solitamente dal candidato che lo segue nella lista elettorale. Sono previsti permessi speciali in caso di malattia e di maternità, fenomeno sempre più frequente visto il crescente numero delle deputate donne, attualmente il 31%, cifra che é destinata a salire. E Doveri Regole precise per evitare qualsiasi forma di conflitto di interessi. Prima di essere nominato, l´aspirante europarlamentare deve presentare una dichiarazione scritta che riporti le eventuali attività professionali esercitate contemporaneamente al mandato, le retribuzioni percepite ed i sostegni ricevuti (denaro, personale o materiale). Nel caso si ritrovi ad avere un interesse finanziario in un determinato argomento all´ordine del giorno, lo deve dichiarare pubblicamente. É prevista l´espulsione in caso di reato grave, ma questo dipende dalla legislazione dei singoli Paesi, tranne casi eccezionali. Il Presidente del Parlamento può applicare delle sanzioni disciplinari in caso di comportamento disdicevole. Remunerazione economica Dalla prossima legislatura gli europarlamentari italiani saranno pagati come tutti gli altri colleghi in emiciclo. La situazione di forte disparità vigente finora sarà appianata livellando le retribuzioni a circa 7000 € al mese. Sono previsti ulteriori rimborsi per le spese inerenti all´esercizio del proprio mandato, come le spese di viaggio, vitto e alloggio, e la retribuzione degli "assistenti parlamentari". Nel caso un deputato sia assente a più della metà delle sessioni plenarie, sono previste forti decurtazioni allo stipendio. .  
   
   
BANCHE, ABI: SULLA VIGILANZA LA COMMISSIONE UE VA NELLA GIUSTA DIREZIONE  
 
Bruxelles, 5 marzo 2009 - L’associazione Bancaria Italiana accoglie con favore la Comunicazione della Commissione Europea per la riforma della supervisione bancaria europea che accoglie e integra le raccomandazioni del gruppo di alto livello presieduto da Jacques de Larosiere. L’abi vede favorevolmente in particolare che la proposta della Commissione Ue intenda accelerare la creazione di un sistema di vigilanza a livello europeo, rendendolo operativo già nel corso del 2010, (anziché nel 2012), attraverso il rapido rafforzamento dei comitati di livello 3 (che raggruppano le autorità di vigilanza dei mercati, degli intermediari finanziari e delle assicurazioni). “E’ senza dubbio necessario uniformare le regole e le pratiche di vigilanza e ripensarne l’architettura europea per tenere conto della crescente importanza dell’attività transfrontaliera delle banche nel mercato unico”, ha commentato il Direttore Generale dell’Abi, Giuseppe Zadra. “Il modo in cui la crisi si è dipanata impartisce una grande lezione: quella della necessità di avere, a fronte di realtà finanziarie che operano su più paesi, una vigilanza ed un controllo coordinato a livello soprannazionale”. L’abi si felicita in particolare che le istituzioni comunitarie abbiano deciso di affrontare la questione di includere nel perimetro di vigilanza anche quegli operatori del mercato finanziario che al momento non sono regolamentati. “E’ necessario evolvere la regolamentazione finanziaria andando verso una vigilanza di tutti i settori del mercato finanziario”, ha commentato Zadra. “Nel corso della recente crisi, infatti, un ulteriore fattore di complessità è stato determinato dall’impossibilità di reperire informazioni tempestive sulla situazione di solvibilità sui segmenti del mercato finanziario che non sono sottoposti a vigilanza regolamentare, pur avendo assunto questi segmenti dimensioni tali da travolgere il settore regolato rappresentato dalle banche”. Un ulteriore elemento di positività risiede nell’intenzione della Commissione di estendere la nuova architettura anche a nuove aree di azione, come quelle relative agli accordi per la gestione e la soluzione delle crisi, sui quali la Commissione Ue si è impegnata a pubblicare entro la fine di giugno un documento di consultazione. L’abi auspica infine che le proposte sull´architettura del futuro sistema di supervisione finanziario europeo, che la Commissione Ue presenterà per la fine di maggio, possano essere accolte con favore dal Consiglio europeo di marzo e possano essere già anticipate come contributo propositivo al G20 del 2 aprile. .  
   
   
COME PROTEGGERE MEGLIO I CONSUMATORI? DILLO TU AI DEPUTATI EUROPEI  
 
Bruxelles, 5 marzo 2009 - Il Parlamento Europeo da la parola ai cittadini su come migliorare la protezione dei consumatori in Europa. Si può rispondere ad un questionario o mandare una mail entro venerdì 12 Marzo. Nel frattempo é in cantiere una nuova legge europea per allargare i diritti di tutti i consumatori, dalle compravendite internazionali agli acquisti su Internet. Cresce il mercato e cresce anche il bisogno di protezione per i consumatori. Per promuovere una più ampia partecipazione, il Parlamento Europeo da la parola ai cittadini, chiamati a dire la loro su come migliorare la tutela dei consumatori in tutta Europa. É possibile far sentire la propria voce rispondendo a qualche domanda (vedi il link in basso) o mandando un semplice parere all´indirizzo consumer. Rights@europarl. Europa. Eu. Per coinvolgere consumatori e fornitori, lunedì 2 Marzo si é inoltre tenuto un incontro pubblico per parlare di prezzi di vendita, consegne e rimborsi in caso di prodotti danneggiati. I pareri dei cittadini aiuteranno il Parlamento Europeo nella stesura di una Direttiva generale per uniformare i diritti dei consumatori europei, attualmente frammentati tra diversi regolamenti nazionali. L´attuale situazione legislativa, infatti, vede alcuni principi base sanciti da quattro direttive comunitarie, ma il resto é lasciato alla discrezione dei vari Stati. Il risultato é una situazione generale di confusione. Qualche dato in più: 150 milioni di cittadini (un terzo della popolazione europea) hanno fatto almeno una volta un acquisto in Internet; 800 milioni di persone hanno comprato oltre confine; Un giro di affari di 800 miliardi di euro l´anno. La nuova proposta europea si propone di riunire le quattro direttive preesistenti per migliorare la protezione generale dei consumatori europei, soprattutto in quei settori che oggi sono a rischio, come gli acquisti internazionali ed on-line. "La proposta di un´unica Direttiva europea che armonizzi il diritto in materia di protezione dei consumatori é potenzialmente il più importante passo avanti nella tutela de consumatori da molti anni a questa parte", ha dichiarato Arlene Mccarthy, presidente della Commissione Marcati interni e protezione dei consumatori. .  
   
   
MEETING DELLA PIATTAFORMA EUROPEA PER LA STRATEGIA DI RICERCA SULLA BIODIVERSITÀ  
 
Pruhonice, 5 marzo 2009 - Dal 19 al 22 maggio si svolgerà a Pruhonice (Repubblica ceca) un incontro della piattaforma europea per la strategia di ricerca sulla biodiversità (Epbrs) intitolata "World biodiversity and European taxonomy - strategies in taxonomy: research in a changing world". Si tratta di un evento ufficiale della presidenza ceca del Consiglio dell´Unione europea, organizzato dall´Istituto di botanica dell´Accademia ceca delle scienze e dal ministero ceco per l´ambiente. L´obiettivo principale dell´incontro è di individuare le questioni centrali riguardanti la ricerca che permetterebbero alla tassonomia di affrontare meglio i bisogni delle politiche. Durante l´incontro saranno anche discusse e prodotte raccomandazioni su come sviluppare e coordinare meglio gli sforzi della ricerca tassonomica per aiutare i paesi europei e quelli in via di sviluppo a valutare e proteggere meglio la loro biodiversità. Dovrebbe offrire un quadro chiaro dello stato presente delle cose, nonché priorità future, nel campo della ricerca tassonomica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Epbrs. Org/epbrs/event/show/21 . .  
   
   
VUOI LAVORARE NELL´UNIONE EUROPEA ? OGGI È PIÙ FACILE INFORMARSI ATTRAVERSO IL NUOVO SITO WWW.EU-CAREERS.EU  
 
 Bruxelles, 5 marzo 2009 - Lavorare per le istituzioni europee offre soddisfazioni non solo professionali. È qui che si decide il nostro futuro, e forse anche il tuo . Così si apre la nuova versione del sito dell´Epso, l´Ufficio europeo di selezione del personale, disponibile a partire da oggi anche in lingua italiana. Oltre alle consuete informazioni relative ai concorsi per entrare a far parte delle istituzioni europee come funzionari e agenti, il sito è stato arricchito di numerose testimonianze dirette di gente che ha partecipato e che ha vinto. Si tratta di una vera e propria rassegna delle "success stories" che aiuta i candidati non solo a misurarsi direttamente con le condizioni e i requisiti delle procedure di selezione ma anche a scoprire e prevenire in anticipo eventuali problemi. Tra le novità indiscusse, oltre alla lingua, c´è anche una maggior chiarezza, facilità di navigazione e reperimento delle informazioni. Tre sono le principali sezioni che appaiono ben visibili sin dal primo momento di accesso al sito: 1. Lavorare per l´Ue ti aiuta a scoprire le informazioni per le diverse opportunità professionali e i vari tipi di lavoro che offrono le istituzioni europee. Sono anche spiegate le procedure per candidarsi e quelle di selezione. 2. Per candidarsi è la seconda parte tematica che illustra la procedura per creare il tuo account elettronico e poter inviare la candidatura per un concorso bandito. 3. Laureati è invece la sezione dedicata a coloro che hanno superato i test di selezione. Ti aiuta a orientarti nella varietà delle offerte e ti spiega cosa fare e chi contattare. Le istituzioni dell´Ue ti offrono una carriera interessante e gratificante. L´obiettivo è attirare l´interesse di candidati altamente qualificati e motivati di tutte le regioni e culture d´Europa, con un ricco bagaglio di esperienze e competenze, siano essi responsabili di politiche, addetti alla segreteria, giuristi, traduttori, interpreti o esperti dei settori più disparati. L´epso è attualmente impegnato a rivedere le sue prove di selezione per poter attirare e selezionare, in maniera rapida ed efficiente, i migliori candidati a servizio dell´Ue. A partire dal 2010, verrà data molta più importanza alla dimostrazione e applicazione delle proprie competenze che alla memorizzazione di una grande quantità di nozioni sulla storia dell´Ue. La selezione, basata esclusivamente sul merito, avverrà attraverso concorsi generali organizzati in cicli annuali più regolari e di durata molto più breve (dai 5 ai 9 mesi). Per scoprire questo e molto di più, per venire a lavorare nelle istituzioni europee, visita il nuovo sito: http://www. Eu-careers. Eu/. .  
   
   
COOPERAZIONE: BALCANI; POSITIVO SCAMBIO DI PROPOSTE ALLA CONFERENZA INTERNAZIONALE DI PARTENARIATO SVOLTASI IERI A ZAGABRIA. MOLTO POSITIVE LE RICADUTE ECONOMICHE PER IL NORD EST.  
 
Zagabria, 5 marzo 2009. Un concreto scambio di opinioni e proposte – tra l’Italia e i Paesi dell’area balcanica - intorno a una serie di idee progettuali che vanno dallo sviluppo di consorzi d’imprese nell’area transfrontaliera adriatica al potenziamento dei corridoi europei di trasporto, dalla prevenzione delle calamità naturali alle applicazioni su vasta scala della telemedicina ma anche nel settore dell’imprenditoria, della ricerca e nel miglioramento del funzionamento delle Istituzioni. Il tutto con possibili ricadute economiche molto positive per il Nord Est. Questi in sintesi i risultati della Conferenza internazionale di partenariato “Italia e Sud-est europeo: Europe project matching fair” organizzata da Informest, l’Agenzia per lo sviluppo e la cooperazione internazionale, in collaborazione con l’Ice, svoltasi oggi nella capitale croata. Quasi centosettanta i partecipanti in rappresentanza di amministrazioni pubbliche, agenzie di sviluppo locale, camere di commercio, università e centri di ricerca provenienti da cinque Regioni italiane (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche e Puglia) e da sei Paesi dell’area balcanica (Serbia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Albania, Bulgaria, Montenegro). “Nel corso dei lavori - spiega Silvia Acerbi, vicepresidente di Informest - sono stati presentati una serie di progetti ed individuati i possibili partner per una futura cooperazione volta ad elaborare e adeguare le proposte ed idee da presentare ai concorsi per i finanziamenti europei, quali Ipa (Cooperazione transfrontaliera adriatica) e Seep (Programmi per il Sud-est europeo)”. “Questa Conferenza – conclude la Acerbi – si inserisce a pieno titolo nella strategia di rafforzamento della cooperazione economica internazionale varata dal Governo italiano, che prevede un forte rilancio delle azioni volte ad intensificare le relazioni economiche con i Paesi dell’area balcanica, rispetto ai quali l’Italia gioca un ruolo chiave in Europa. ” .  
   
   
L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI APPROVA LA FUSIONE DI BANCA TOSCANA IN BMPS  
 
 Siena, 5 marzo 2009 - L’assemblea degli azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena S. P. A. Ha approvato la fusione per incorporazione di Banca Toscana in Banca Monte dei Paschi di Siena. L’incorporazione è stata autorizzata dalla Banca d’Italia il 23 gennaio scorso ed avrà efficacia dal 30 marzo 2009. Al 30 settembre 2008 Banca Toscana aveva 450 filiali e circa 900. 000 clienti. Il totale della raccolta era di 25,8 miliardi di euro ed il totale degli impieghi 14,7 miliardi di euro. Nei primi nove mesi del 2008 la Banca ha conseguito un utile netto di 115,4 milioni di euro. L’operazione permetterà un recupero di efficienza attraverso la razionalizzazione delle strutture e dei processi operativi di Gruppo, senza che il forte presidio sul territorio ne risenta. I benefici che deriveranno dall’integrazione sono quantificabili, annualmente, in 48 milioni di sinergie di costo e 31 milioni di maggiori ricavi attesi. Non sono previsti esuberi di personale. Con questo passaggio si conclude a tempo di record il processo di riorganizzazione industriale che ha portato alla nascita di un Gruppo bancario con 3. 100 filiali, 183 uffici di promotori finanziari, 39 agenzie all’estero, circa 33. 500 dipendenti e 6,4 milioni di clienti. Contando su 2. 600 sportelli distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, con una prevalenza del centro nord, Banca Monte dei Paschi si presenta ora sul mercato con il più esteso network monomarca del Paese e due presidi importanti in aree ad alto interesse commerciale: Biverbanca (105 filiali) a nordovest e Antonveneta (400 filiali) a nordest. La quota di mercato è passata dal 5,7 al 9,3% e negli ultimi 2 anni sono stati acquisiti 230. 000 nuovi clienti (+110. 000 nel 2008) al netto delle acquisizioni di Antonveneta e Biverbanca. Contemporaneamente è stata semplificata anche la struttura direzionale del gruppo riducendo le direzioni generali da 5 a 3 ed invertendo il rapporto back-front office con un notevole riposizionamento di personale nella rete. Il nuovo assetto industriale del Gruppo Montepaschi conclude un percorso di crescita iniziato nel giugno 2007 con l’acquisto da Banca Intesa del 59% di Biverbanca, seguito dalla Joint Venture con Axa (ottobre 2007) con la nascita del polo assicurativo Axa – Mps Vita. Nel maggio dell’anno successivo è stata perfezionata l’acquisizione di Banca Antonveneta ed a settembre 2008 è stato raggiunto l’accordo con Clessidra per la cessione del 67% di Mps Asset Management Sgr e la realizzazione di una nuova Jv, stavolta nel settore del risparmio gestito. Sempre nel settembre del 2008 è avvenuta la fusione per incorporazione di Banca Agricola Mantovana. In meno di 2 anni sono state anche cedute le partecipazioni non strategiche (London Stock Exchange, Finsoe, Banca Monte Parma ed altre) come indicato dal piano industriale per un totale di 1,5 miliardi. .  
   
   
BOLZANO: INTESA STATO-PROVINCIA SUL PATTO DI STABILITÀ: OK DI TREMONTI  
 
Bolzano, 5 marzo 2009 - Il Ministro all´Economia Giulio Tremonti ha firmato l’assenso alla proposta di patto di stabilità 2009 per la Provincia di Bolzano, la prima tra le autonomie speciali ad aver raggiunto l´intesa. “Alla conclusione dell’accordo si è pervenuti con maggiori difficoltà rispetto agli anni scorsi, ma alla fine pare proprio sia prevalsa la reputazione di serietà e sobrietà che ci è riconosciuta nella gestione delle competenze", afferma l´assessore provinciale a Finanze e bilancio Barbara Repetto. Presupposto per la nuova trattativa era il rispetto del patto di stabilità 2008: "La Provincia di Bolzano si è presentata con i conti in ordine - sottolinea Repetto - ed è stata così la prima tra le Regioni a statuto speciale ad aver ottenuto un assenso per nulla scontato". Nel patto 2009 si prevede che le spese si attestino sui medesimi livelli del 2008 (la flessione dello 0,5% infatti è sostanzialmente compensata dalla messa fuori patto delle quote Ue di progetti comunitari). Le voci escluse dal patto di stabilità - quelle cioè che sfuggono all’applicazione diretta dei limiti di crescita stabiliti con lo Stato, ma che devono essere oggetto di appositi e separati patti provinciali (ad esempio con i Comuni) - sono state oggetto di particolare esame da parte del Ministero dell’Economia, in quanto in tempi di crisi l’attenzione al contenimento della spesa va sempre più a riguardare le spese complessivamente considerate. “Un aspetto invece negativo, ma vale anche per le regioni ordinarie - specifica l´assessore Repetto - è il rifiuto del Governo di considerare fuori patto le misure anticrisi che le Regioni hanno responsabilmente stanziato nei loro bilanci. La posizione unitaria assunta in proposito in sede di Conferenza delle Regioni non ha raggiunto lo scopo auspicato. ” Il progetto del bilancio 2009, ora all´esame del Consiglio provinciale, "è stato ovviamente elaborato tenendo conto dei limiti imposti dal patto di stabilità", spiega Barbara Repetto. Dal volume complessivo di circa 4. 994 milioni €, al netto delle partite di giro, "la somma impegnabile è destinata per circa la metà (2. 480 milioni) a spese che ricadono dentro il patto, e la rimanente parte alle voci non direttamente rilevanti per l´intesa con lo Stato” conclude l’assessore Repetto. .  
   
   
LEGGE SUL REDDITO MINIMO, MARRAZZO: "LAZIO ALL´AVANGUARDIA IN ITALIA"  
 
Roma, 5 marzo 2009 - “Siamo la prima grande regione italiana che si dota di uno strumento fondamentale che non ha nulla a che fare con la vecchia logica assistenzialista. Portiamo nella nostra regione un modello di tutela presente in tutti i paesi europei più avanzati: dalla Francia all´Austria, Belgio, Olanda fino ai Paesi scandinavi e anglosassoni´´. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, aprendo il dibattito del Consiglio regionale sulla legge per il reddito minimo di cittadinanza. “La legge regionale sul reddito minimo - ha spiegato Marrazzo - è un passaggio decisivo per la nostra comunità. La Regione non lascia soli lavoratori, famiglie e imprese in un momento di eccezionale crisi. I dati del Pil 2008 ci riportano indietro alla crisi petrolifera di 30 anni fa e nel 2009 la stima è che 50mila persone rischino il posto di lavoro nel Lazio. Per questo si deve intervenire con misure straordinarie: il nostro obiettivo è di raggiungere 20mila cittadini fino ad oggi privi di tutele sociali". "Sugli investimenti per finanziare la legge – ha aggiunto il presidente - mi impegno, e chiedo all´assessore al Bilancio Luigi Nieri, e al Consiglio durante l´assestamento di bilancio, di aumentare le risorse destinate a sostenere il reddito minimo garantito. L´obiettivo – ha concluso Marrazzo - è quello di raggiungere circa 20 mila cittadini del Lazio´´. L´assessore al Lavoro Alessandra Tibaldi ha spiegato che la legge sul reddito minimo assicura settemila euro a persona per un anno. “Daremo circa 530 euro al mese per disoccupati, inoccupati e precari residenti nella regione Lazio. – ha spiegato Tibaldi - Avevamo pensato ad una cifra di 5. 400 euro all´anno ma abbiamo dato parere positivo ad un emendamento del Crel che ci chiedeva di aumentare la somma al minimo della pensione sociale, ovvero 7mila euro". Tibaldi ha poi spiegato che il cittadino che volesse accedere al reddito minimo deve prima fare una richiesta al comune. "Il primo assegno- conclude l´assessore- arrivera´ nei conti dei destinatari un mese dopo la chiusura delle graduatorie provinciali". .  
   
   
INFORMAMOBILE, LA REGIONE CAMPANIA PRESENTA IL NUOVO AUTOBUS DELL´UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO  
 
 Napoli, 5 marzo 2009 - E´ stato presentato ieri mattina, alla presenza dell´assessore ai Trasporti Ennio Cascetta, il nuovo autobus dell´Ufficio per le Relazioni con il Pubblico della Regione Campania. Si tratta di un autobus di linea, ristrutturato a costo zero grazie a una partnership con l´Eav (Ente Autonomo del Volturno), e trasformato in un vero e proprio "ufficio-informazione" della Regione su quattro ruote. Il colore blu della bandiera europea e i giovani sono i simboli scelti per caratterizzarlo graficamente. Lo slogan sulla fiancata è "Con la Regione l´Europa a casa tua". L´autobus è collegato a banda larga con le sedi territoriali dell´Urp e può fornire servizi in tempo reale ai cittadini: accesso agli atti, ricerca e consegna di documenti, richieste alla piattaforma "Insieme per la Sanità", servizio tasse auto, e tutto quanto è di interesse per la popolazione. L´attivazione dell´Ufficio per le Relazioni con il Pubblico ha avuto un riscontro molto positivo nel corso di questi anni. Negli ultimi 12 mesi l´Urp ha registrato 70. 000 contatti telefonici, di cui oltre 20. 000 ricevuti dal numero verde della Sanità e da quello dedicato ai servizi automobilistici, mentre sono oltre 265. 000 le persone che hanno visitato il sito Internet dell´Urp nel corso del 2008. Cifre che confermano l´importanza per i cittadini campani di avere un rapporto diretto con la Regione. Da ciò è nata l´esigenza di affiancare alle cinque sedi già esistenti nelle diverse province (piazza Libertà ad Avellino, Largo Colomba a Benevento, via Leonetti a Caserta, via De Cesare, palazzo della Regione, a Napoli, Lungomare Trieste a Salerno) un bus itinerante in grado di avvicinarsi ancora di più ai cittadini, anche nelle realtà della Campania più difficili da raggiungere, come le zone interne ed i piccoli centri. L´autobus entrerà in funzione già questa settimana. La prima tappa è ad Avellino, venerdì prossimo 6 marzo in occasione della manifestazione dell´Assessorato regionale all´Agricoltura dedicata agli Stati generali del vino. Sono stati al momento programmati, nella prima fase di attività, 25 incontri itineranti: Atripalda, Montella, San Martino Valle Caudina, Solofra, Zungoli in provincia di Avellino; Montesarchio, San Giorgio del Sannio, San Marco dei Cavoti, Sant´angelo a Cupolo e Solopaca in provincia di Benevento; Maddaloni, Marcianise, Mignano Monte Lungo, Roccamonfina e Sessa Aurunca in provincia di Caserta; Ercolano, Nola, Pozzuoli, Torre del Greco e Mostra d´Oltremare in occasione di Pizza Fest in provincia di Napoli; Ispani, Maiori, Paestum-capaccio, Pertosa e Campus universitario di Fisciano in provincia di Salerno. Successivamente il bus girerà altri piccoli e medi centri della Campania e toccherà più volte tutte le province. .  
   
   
LA REGIONE TOSCANA AIUTERÀ GLI ENTI LOCALI NELL’APPLICAZIONE DI VAS E VIA PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO SCELTA UNA GESTIONE REGIONALE NON DIRIGISTICA  
 
Firenze, 5 marzo 2009 - La Regione Toscana aiuterà gli enti che si occupano di governo del territorio per applicare al meglio la Valutazione di impatto ambientale (Via) e la Valutazione ambientale strategica (Vas). E’ quanto affermato dagli assessori regionali al territorio, Riccardo Conti, e all´ambiente, Annarita Bramerini, nel corso di un incontro che si è svolto a Palazzo Strozzi Sacrati alla presenza di tutti i presidenti delle amministrazioni provinciali, dei responsabili di Anci, Uncem e Upi Toscana, e di molti sindaci dei comuni toscani. Dal 13 febbraio scorso le regioni italiane devono adeguare il proprio ordinamento in materia ambientale in seguito a un decreto legislativo del governo (il n. 4/2008). La Regione Toscana ha quindi ritenuto opportuno fornire il proprio supporto organizzativo per orientare in modo omogeneo l´attuazione di Vas e Via per i piani e programmi di competenza della Regione e degli enti locali, in attesa dell´emanazione della nuova legge regionale in materia. «Aiutare gli enti a decifrare tutti i passaggi delle norme applicative formulate per la Via e Vas – ha sottolineato Conti - evidenzia e ribadisce la necessità di condividere con tutti i livelli sociali e gerarchici la gestione del paesaggio, l´idea di paesaggio, soprattutto in virtù della forte correlazione esistente tra crescita culturale degli individui e dei territori e programmazione e sviluppo territoriale. E´ necessario orientarsi senza dubbio verso il decreto nazionale, nonostante l´interpretazione del governo italiano per la Vas sia in contrasto con la direttiva europea». L’assessore Conti ha poi sostenuto che è giunto il momento per valutare il percorso iniziato con il Pit e la Legge 1 e lavorare per uno snellimento delle procedure burocratiche. «Oggi – ha concluso l’ass essore - ci troviamo di fronte ad un assommarsi di norme che rendono farraginoso redigere un piano. Adesso abbiamo l´occasione per snellire tutto questo, per chiedere a tutti di non produrre solo carta, ma di dar vita a metodologie che creino una progettazione completa anche dal punto di vista ambientale e sociale». «La Regione Toscana ha fatto una scelta sul piano politico non dirigistica, ma coerente con l´orientamento regionale», ha ribadito l´assessore regionale all´ambiente Annarita Bramerini. «Nel rispetto del principio di sussidiarietà orizzontale, abbiamo deciso che ogni ente locale, previa distinzione tra autorità procedente e competente, valuterà i propri atti. Cioè non sarà la Regione, come invece è stato fatto in altre parti d´Italia, a valutare i programmi degli altri enti locali. Da febbraio hanno diretta applicazione le norme del D. Lgs. 4/2008 che ha modificato le disposizioni del precedente decreto (152 del 2006) in materia di Vas e di Via per quelle regioni che non hanno adeguato il proprio ordinamento nei dodici mesi dall’entrata in vigore, come la Toscana. Abbiamo già predisposto la legge regionale in materia, con l’obiettivo di attuare la massima integrazione con le scelte già operate in precedenza in materia di valutazione integrata. La Giunta regionale, nel definire la nuova disciplina regionale in materia di Vas e Via, approfondiràgli aspetti di integrazione e semplificazione tra valutazione integrata e valutazione ambientale strategica mantenendo il ruolo della valutazione integrata come presidio dell’efficacia della pianificazione territoriale. In quest´ottica necessario e doveroso è il lavoro di supporto alla corretta applicazione di ogni procedimento e di informazione di ogni ente coinvolto partito quest´oggi ed attivo a lungo termine». .  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, SI STA ULTIMANDO LA VERIFICA SU EVENTUALI INCOMPATIBILITÀ CON PRECEDENTI INCARICHI PER I NEO ASSESSORI MARIA GIUSEPPINA MUZZARELLI E GIOVANNI SEDIOLI  
 
Bologna, 5 marzo 2009 – Maria Giuseppina Muzzarelli e Giovanni Sedioli, chiamati dal Presidente della Regione Errani a ricoprire, rispettivamente, le funzioni di vicepresidente (con delega all’Europa, alla cooperazione internazionale, alle pari opportunità) e di assessore (con delega a scuola, formazione, università, lavoro), si dimetteranno tempestivamente dagli incarichi che dovessero risultare incompatibili con la loro nuova funzione a seguito della verifica, effettuata a cura degli uffici legali regionali, in via di conclusione. .  
   
   
ARTIGIANATO: CONVEGNO OSSERVATORIO REGIONALE  
 
Milano, 5 marzo 2009 - "Domande sull´artigianato e qualche risposta per i tempi difficili" è il tema del convegno in programma a Milano , mercoledì 5 marzo, per iniziativa dell´assessorato all´Artigianato e Servizi della Regione Lombardia in relazione all´attività dell´Osservatorio economico regionale dell´artigianato. I lavori saranno aperti dall´assessore Domenico Zambetti. Vi parteciperanno rappresentanti di Unioncamere (il presidente Francesco Bettoni), Federfidi Lombardia, Irer (Istituto regionale di ricerca), Elba (Ente lombardo bilaterale per l´artigianato) e Finlombarda. Interverrà anche il presidente di Cna Lombardia, Fausto Cacciatori. L´osservatorio regionale, che è uno strumento di monitoraggio del comparto dell´artigianato, intende ora dedicarsi anche alla elaborazione di studi specifici, in partnership con altri enti, allo scopo di evidenziarne le varie sfaccettature e analizzarne l´evoluzione e il complesso sistema di rapporti con il mondo del credito, nonché come supporto per individuare interventi più efficaci a suo favore in questo momento di crisi. .  
   
   
BANDO “MATERA-TREVISO”  
 
Potenza, 5 marzo 2009 - In merito al bando “Matera-treviso” emanato dalla Regione Basilicata per trasferire nel territorio lucano iniziative industriali dal Nord al Sud d’Italia ed in attuazione dell’accordo siglato nel 2002 tra Confindustria Treviso e Confidustria Basilicata il senatore del Pdl Cosimo Latronico ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico e al ministro dei Rapporti con le Regioni. Tenuto conto – sostiene Latronico – che le risorse non utilizzate del bando Treviso sono considerevoli; i fondi non spesi potrebbero essere utilizzati per finanziare altre iniziative di sostegno, rilancio e consolidamento dell’apparato produttivo delle aree industriali della Valle del Basento, anche attraverso azioni di riqualificazione e riconversione industriale e che in particolare tali risorse potrebbero essere utilizzate per rivitalizzare l’industria del mobile imbottito o altre attività rientranti nel comparto manifatturiero avanzato chiedo ai ministri, ciascuno per quanto di competenza, se ritengano opportuno prevedere l´utilizzo dei fondi non impiegati per finanziare altre attività produttive del territorio, quali quelle dell´industria del mobile, che soffrono particolarmente del grave momento di crisi”. .  
   
   
PIACENZA: LA PROVINCIA STANZIA 1,7 MILIONI CONTRO LA CRISI  
 
Piacenza, 5 marzo 2009 - Un milione e settecentomila euro stanziati dalla Giunta provinciale per far fronte alla crisi. Serviranno per avviare attività formative e di accompagnamento. Un intervento importante, illustrato alla stampa, ieri, dal presidente Gianluigi Boiardi e dall´assessore al Lavoro Fernando Tribi, affiancati dalla dirigente del Servizio Formazione e Mercato del Lavoro Manuela Moreni. I fondi, distribuiti tramite bando, consentiranno l´attivazione di interventi a sostegno dei lavoratori, delle imprese e delle fasce deboli, per promuovere la competitività provinciale, l’ occupazione e la coesione sociale. L´iniziativa, frutto anche del confronto tra Provincia e Parti sociali in seno alla Commissione di concertazione provinciale, prevede lo sviluppo di azioni su tre filoni: attenuare l’impatto della crisi sui soggetti più a rischio nel mercato del lavoro; promuovere l´occupabilità, mediante l’aumento delle competenze e la realizzazione di tirocini; promuovere l’accesso e la permanenza al lavoro di persone in situazione di svantaggio. Per quanto riguarda il primo filone (finanziato sull’asse adattabilità del Fse con uno stanziamento di 600. 000€) gli interventi sono destinati in primis ad accrescere e aggiornare le competenze, con lo scopo di dotare delle capacità richieste dal tessuto produttivo i lavoratori e le lavoratrici che più rischiano di restare emarginati dal mercato del lavoro. Destinatari sono quindi lavoratori sospesi in cassa integrazione e in mobilità, lavoratori con bassa qualificazione o scolarizzazione, over 45 occupati in microimprese, lavoratori atipici e precari. Per questi ultimi le azioni sono sia volte alla stabilizzazione che al reinserimento lavorativo, qualora i rapporti di lavoro precari, pur sviluppatosi nel corso di 18 mesi, siano stati interrotti. Un secondo ambito di intervento riguarda la riqualificazione e l’aggiornamento professionale di lavoratori occupati. Le azioni sono dirette a prevenire e fronteggiare situazioni di crisi, accompagnare riorganizzazioni aziendali, favorire l’insediamento di nuove attività imprenditoriali, sostenere l’ internazionalizzazione delle imprese, il ricambio generazionale ed il rafforzamento delle imprese di recente costituzione. Un’azione specifica è poi prevista a sostegno delle imprese che attivano operazioni di analisi e di miglioramento dell´organizzazione e del ciclo aziendale. Questi interventi rappresentano una risposta concreta, volta a sostenere chi è colpito dalla crisi, ma anche chi voglia intraprendere nuove attività imprenditoriali: mentre da un lato si intende sostenere la nascita di nuove imprese sul territorio, dall´altro lato si risponde infatti, con la formazione, al fabbisogno delle imprese, riqualificando figure professionali già esistenti. Le azioni rispondono quindi al bisogno di sostenere, nell´immediato, i lavoratori e le lavoratrici che hanno perso il lavoro o che necessitano di un aiuto per rimettersi in gioco, ma anche di segnare, per il territorio, una nuova stagione all´insegna dell´innovazione. Il secondo filone di intervento (finanziato sull’asse Occupabilità con oltre 551. 000€) è destinato all’inserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti disoccupati. Particolare attenzione è dedicata agli interventi per favorire l’ingresso dei giovani qualificati al mercato del lavoro e migliorare l’accesso delle donne all’occupazione, nonché ridurre le disparità di genere mediante l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento Il terzo e ultimo filone di intervento (finanziato sull’asse Inclusione sociale con oltre 567. 000€) è destinato ai soggetti svantaggiati. In conseguenza della crisi, la Provincia ha destinato particolare attenzione a nuove situazioni di svantaggio che affiancano quelle tradizionalmente contemplate. Si sono perciò destinati interventi formativi anche a persone segnate da fenomeni di nuova povertà e a coloro che abbiano difficoltà ad entrare senza assistenza nel mercato del lavoro, e versino in condizioni a rischio di vulnerabilita’ sociale. Appartengono alla categoria i monogenitori con figli a carico, donne che abbiano abbandonato il lavoro per la difficoltà di conciliare vita lavorativa e vita familiare, persone di più di cinquant’anni prive di un posto di lavoro o in procinto di perderlo, persone disoccupate di lungo periodo. Siamo i primi ad avere attuato questa scelta, che appare fondamentale per attutire l´impatto sociale ed economico della crisi Su questa strada dovrebbero porsi anche altre realtà del territorio regionale. Per i lavoratori svantaggiati, privi di altri sussidi, è prevista inoltre la corresponsione di una “indennità” di frequenza di 3,10€ orari per un massimo di 400€ mensili. “Trovo interessante – ha dichiarato il presidente Boiardi in conferenza stampa - che anche questa iniziativa sia stata approvata dalle parti sociali. Sottolineo in particolare il terzo asse, una novità nel nostro modo di operare: ci rivolgiamo non solo ai disabili, a favore dei quali realizziamo interventi da quattro anni (ne abbiamo avviati al lavoro, in questo periodo, un migliaio), ma anche ad altre categorie in difficoltà, con la celerità e con l´urgenza che servono in questi momenti. Non possiamo permettere che lavoratori in difficoltà restino senza il sostegno del sistema sociale. Puntiamo ad intercettare le fasce non assistite da interventi pubblici. Non vogliamo lasciare indietro nessuno. Vogliamo intervenire immediatamente, evitando di far “marcire” le situazioni di disagio, che saranno affrontate da subito”. “Stiamo lavorando molto sulla crisi – ha osservato Fernando Tribi –, a livello sia di politiche passive (ammortizzatori) che attive (iniziative per aiutare a trovare lavoro) del lavoro. La nostra iniziativa si aggiunge a quella che abbiamo deciso un mese fa circa (1 milione e 100 mila euro per una quarantina di progetti formativi) ed ha tra i suoi scopi anche quello di aiutare imprese in fase di espansione e perciò in grado di produrre nuova occupazione. Mettiamo a disposizione risorse da subito: i progetti possono essere presentati già domani mattina e sono immediatamente finanziabili. Non si tratta solo di percorsi di formazione, ma anche di accompagnamento personalizzato per ogni lavoratore in difficoltà, per aiutarlo a trovare una nuova occupazione. E´ il primo di una serie di interventi a contrasto della crisi che illustreremo nei prossimi giorni, e che fanno parte del lavoro che, in questo senso, quotidianamente svolgiamo”. Da Manuela Moreni, il quadro dettagliato dell´avviso pubblico della Provincia, consultabile per intero su questo sito, alla voce bandi .  
   
   
BOLZANO: "INTEGRAZIONE - REALTÀ VISSUTE", PRESENTATO UNO STUDIO DELLA RIPARTIZIONE LAVORO  
 
Bolzano, 5 marzo 2009 - L’immigrazione rappresenta un fenomeno in continua espansione, e la maniera migliore per affrontarlo è puntare sull’integrazione. La Ripartizione provinciale lavoro ha incaricato l’Università di Innsbruck di realizzare uno studio per comparare vari modelli attuati in Europa. I risultati sono contenuti nella ricerca "Integrazione - realtà vissute". Lo studio è stato presentato nei giorni scorsi durante un workshop al quale hanno partecipato una quarantina di esperti del settore. "L´obiettivo della ricerca - spiega il direttore della Ripartizione lavoro Helmuth Sinn - è quello di attingere dalle esperienze maturate in altre regioni europee. Si tratta in sostanza di concentrarsi su modelli di integrazione che si sono già mostrati efficaci altrove, e valutarne l´applicabilità in un contesto come quello altoatesino". Alla presentazione dello studio hanno partecipato 40 esperti del settore provenienti da enti e istituzioni locali impegnati nella tematica della gestione del processo migratorio. I risultati sono stati presentati dal gruppo di ricerca dell´Università di Innsbruck che ha svolto l´analisi, formato dal professor Peter Stöger e dagli autori Vincenzo Bua, Pier Paolo Pasqualoni e Monika Zisterer. Sono state valutate particolarmente interessanti, anche per l´Alto Adige, le proposte riguardanti l´interculturalità negli ospedali e nel giardinaggio, e un progetto di partecipazione per i giovani. "Questa ricerca fa parte di un più ampio progetto per lo sviluppo delle politiche dell´integrazione in provincia di Bolzano - conferma Sinn - per la realizzazione del quale serve il massimo coinvolgimento possibile di tutti gli enti e di tutte le persone che si occupano di immigrazione". Le proposte emerse nel corso del workshop verranno ora sottoposte all´assessore provinciale al lavoro e all´immigrazione Barbara Repetto. .  
   
   
TIGULLIO: SULLA CRISI VERTICE A CHIAVARI CON PROVINCIA E REGIONE  
 
Genova, 5 marzo 2009 - Una piattaforma condivisa di iniziative per rispondere alla crisi che ha colpito anche il Tigullio e affrontare complessivamente temi e problemi economico-sociali per il rilancio del comprensorio, anche sulla base degli strumenti e delle opportunità attivabili dalla Regione. Sono gli obiettivi dell’incontro promosso dal presidente della Provincia Alessandro Repetto e dall’assessore allo sviluppo economico Paolo Perfigli a Chiavari (giovedì 5 marzo alle 15. 30, nel salone dell’Hotel Monte Rosa di via monsignor Martinetti 6) con i sindaci del Tigullio, l’Associazione industriali, Ascom-confcommercio, Confersercenti, Confartigianato, Cna, Lega delle Cooperative, Confocooperative, e sindacati Cgil-cisl-uil, alla presenza del vicepresidente della Regione Liguria Massimiliano Costa e degli assessori regionali allo sviluppo economico Renzo Guccinelli e alle politiche del lavoro e dell’occupazione Enrico Vesco. La giornata è la diretta prosecuzione di quella organizzata dalla Provincia il 10 febbraio scorso alla Società Economica sulle attività e l’occupazione nel settore industriale del Tigullio, dalla quale è scaturita anche la proposta del rilancio di un patto territoriale per il comprensorio. .  
   
   
FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’: NUOVE DISPOSIZIONI REGIONALI VENETE PER AIUTI ECONOMICI STRAORDINARI PER MALATTIA, PARTI GEMELLARI, CASA PROPRIETA’, INTERVENTI CHIRURGICI FUORI REGIONE O ESTERO”  
 
Venezia, 5 marzo 2009 - Nuove disposizioni regionali per sostenere i Comuni veneti nel risolvere situazioni di difficoltà nelle quali versano singoli cittadini o famiglie (debiti per malattia, o parti gemellari, o interventi su casa di proprietà, o interventi chirurgici fatti fuori regione o all’estero) e che non possono essere affrontate con le provvidenze comunali ordinarie. Con quest’intento, la Giunta veneta, su proposta dell’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, ha approvato un provvedimento che adegua l’applicazione della legge regionale n. 8 del 1986. “Il provvedimento – spiega l’Assessore - prende atto dei profondi cambiamenti socio-economici che hanno mutato il profilo delle persone che si rivolgono ai servizi sociali territoriali. I nuovi modelli di intervento sociale si orientano a sviluppare le risorse presenti nei singoli e nelle famiglie, uscendo da una logica di tipo assistenziale, e vedendo anche in questo contributo personalizzato una funzione di promozione delle persone”. Uno specifico gruppo di lavoro ha definito i beneficiari, i requisiti di accesso, le spese ammissibili e la procedura di erogazione dei contributi economici. I beneficiari dei contributi saranno le Amministrazioni Comunali o Unioni tra Comuni; i destinatari possono essere tutti i residenti nel Veneto in possesso dei requisiti indicati e in carico alla rete dei servizi sociali pubblici. L’accesso ai contributi economici è assicurato con riferimento alla condizione economica della persona e della sua famiglia, rilevata tramite l’Isee familiare. Pertanto le spese ammissibili al contributo regionale sono determinate secondo i seguenti parametri: prima fascia, da zero € a 10. 632,94, contributo del 100%; seconda fascia, da € 10. 632,95 a € 21. 265,87, contributo fino all’80%; terza fascia, da € 21. 265,88 a € 30. 000, contributo fino al 60%. Sono previste tre fattispecie di contributi. La prima fattispecie: è di un contributo massimo erogabile è di € 10. 000 (“una tantum”, non ripetibile) richiesto per una grave situazione debitoria, del singolo o del nucleo familiare (causata da perdita del posto di lavoro o per malattia ed eventi luttuosi, accaduti ad un membro del nucleo portatore di reddito; parti gemellari e plurigemellari) ed è finalizzato a pagare le rate di mutui per l’alloggio (deve trattarsi di una prima casa e la famiglia non deve risultare in possesso di altre proprietà), i debiti per spese di affitto in alloggi di proprietà privata o per spese condominiali o per bollette per spese di riscaldamento. Per avere l’aiuto economico i richiedenti non devono aver richiesto altri contributi pubblici, o la loro domanda deve essere rimasta inevasa, o non essere stata soddisfatta con le ordinarie provvidenze dell’Ente locale. La seconda fattispecie è di un contributo massimo erogabile di € 5. 000 ( “una tantum”, non ripetibile, non per spese di ristrutturazione) rivolto ad interventi sull’alloggio di proprietà per creare o ripristinare le normali condizioni di igiene, abitabilità e sicurezza (impianti fognari, idrici, elettrici, termici, servizi igienici, tinteggiatura). La terza fattispecie è di un contributo massimo erogabile di € 3. 000 per le spese necessarie ad effettuare interventi chirurgici sostenuti dal servizio sanitario nazionale in strutture sanitarie extra Regione di residenza e di € 5. 000,00 per interventi chirurgici in strutture sanitarie extra territorio nazionale, in relazione alle spese sostenute per viaggi e soggiorni dalle persone sottoposte ad interventi chirurgici e dai loro familiari. Il servizio sociale, che ha in carico la persona o il nucleo familiare, verificati i requisiti di accesso, acquisisce agli atti tutta la documentazione, attestante la situazione di bisogno. Gli Enti richiedenti (Amministrazioni Comunali od Unioni tra Comuni) presentano la richiesta di fabbisogno alla Direzione Regionale per i Servizi Sociale entro il 31 maggio di ogni anno. Le risorse finanziarie regionali, necessarie per l’erogazione dei contributi, saranno reperite nell’ambito del “Fondo regionale per le politiche sociali – sostegno ed iniziative volte alla soluzione di situazioni di emergenza sociale e saranno ripartite, compatibilmente alla disponibilità finanziaria, in una soluzione annuale. Il testo completo del provvedimento è consultabile sul portale: www. Veneto sociale. It. .  
   
   
GRANDI DONNE ALL’OPERA E PREMIO LE NUOVE GUGLIE DELLA GRANDE MILANO A FIGURE FEMMINILI  
 
Milano, 5 marzo 2009 - Venerdì 6 Marzo 2008, alle ore 18. 00 la Sala Assemblee di Banca Intesa Sanpaolo (Piazza Belgiojoso,1 Milano) ospiterà il tradizionale appuntamento proposto dal Centro Studi Grande Milano in occasione della Festa delle Donne. “Grandi donne all’opera” è il titolo del colloquio di Davide Steccanella dedicato a tre figure storiche dell’opera lirica, Norma, Violetta e Tosca, seguito dall’edizione 2009 del Premio “Le Nuove Guglie della Grande Milano” consegnato a personalità femminili distinte nei diversi settori. In particolare, il Presidente del Centro Studi Grande Milano, Avv. Daniela Mainini, unitamente al Presidente del Consiglio Comunale, Manfredi Palmeri, consegneranno il prestigioso riconoscimento a cinque diverse figure femminili all’opera nei nostri giorni: Chiara Gamberale - scrittrice, Maria Cristina Cantù - manager di azienda pubblica, Francesca Contardi - manager di azienda privata, Paola Morsiani - dirigente di pubblica sicurezza e Laura Cantarelli – mamma. “Accanto al giusto riconoscimento di donne di altri tempi dell’opera lirica” – commenta il Presidente Avv. Mainini – “ciò che oggi premiamo è l’operato di donne dei nostri tempi per le loro grandi capacità umane e professionali, espressione del vivere civile e dell’impegno quotidiano di ciascuna di loro”. .  
   
   
BOLZANO: DONNE E PREVIDENZA: PRESENTATO OPUSCOLO DEL COMITATO PROVINCIALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Bolzano, 5 marzo 2009 - La vicepresidente uscente del Comitato provinciale alle pari opportunità, Alessandra Spada, e Ulrike Egger del gruppo di lavoro "Donne e lavoro" all´interno del Comitato, hanno presentato il pieghevole "Donne e previdenza", una brochure informativa in aiuto alle donne che lavorano nel settore privato per costruirsi una pensione adeguata per una vecchiaia dignitosa. Il nuovo sistema contributivo previdenziale, entrato in vigore nel 1995, come ha ricordato Ulrike Egger, ai fini della pensione considera la somma dei contributi versati durante l´intera vita lavorativa. Un aspetto questo ancora poco conosciuto che per le donne costituisce un problema dal momento che molte di loro per motivi familiari o interrompono l´attività lavorativa o la abbandonano o rinunciano a svolgerne una retribuita regolarmente. Le pensioni, infatti, vengono erogate in base ai contributi versati. A tal riguardo Alessandra Spada ha ricordato come nelle sacche di povertá eisistenti nella società moderna si riscontri la povertà delle donne anziane che avendo versato meno contributi per aver svolto invece lavoro non retribuito in famiglia per la cura dei figli o di anziani si torvano con una pensione più bassa e non adeguata. A questo si aggiunge il caso delle donne che hanno vissuto separazione o divorzio in età avanzata. La problematica ha indotto il gruppo di lavoro "Donne e lavoro" del Comitato provinciale alle pari opportunità a pubblicare un pieghevole informativo con consigli per facilitare le donne che lavorano nel settore privato nel costruirsi una pensione adeguata che consenta loro di godere una vecchiaia dignitosa. Le donne impiegate nel pubblico impiego, infatti, hanno maggiori possibilità di essere informate e godono di maggiori diritti. La brochure dal titolo "Donne e previdenza", la terza pubblicata dal gruppo di lavoro, è stata presentata oggi, mercoledì 4 marzo, dalla vicepresidente uscente del Comitato provinciale per le pari opportunità, Alessandra Spada, assieme ad Ulrike Egger, del gruppo di lavoro. Oltre che presso i patronati, i sindacati ed il Servizio Donna della Provincia (via Crispi 3 Bolzano) l´opuscolo può essere scaricato all´indirizzo www. Provincia. Bz. It/lavoro/serviziodonna Il consiglio rivolto alle donne è quello che se si vuole evitare di vivere in povertà da anziane, nel corso dell’età lavorativa è necessario puntare ad una posizione con guadagno certo e/o investire in una pensione integrativa. Parlando di posizione contributiva, un’altra riflessione è che il lavoro in nero non conviene, dal momento che la pensione è legata ai contributi previdenziali e che se questi non sono sufficienti non si acquisisce il diritto ad una pensione. Alle donne che lavorano part time viene consigliato, quindi, di raggiungere il cosiddetto “minimale retributivo” necessario per avere diritto alla pensione. Nel pieghevole vengono illustrate le tipologie di pensione ed i requisiti per accedervi e le possibilità di riscatto dei periodi per maternità, cura e assistenza dei figli oppure dei corsi di laurea e di studio. Inoltre viene ricordata la possibilità di accedere al contributo regionale per incentivare il versamento volontario per la copertura previdenziale per periodi di cura, assistenza ed educazione dei figli o quali casalinghe o per lavoro di assistenza a familiari non autosufficienti. La pensione complementare è presentata quale valida opportunità per tutti coloro che hanno iniziato l’attività lavorativa dopo il 31 dicembre 1995, data in cui è cambiato il sistema di calcolo delle pensioni da “retributivo” (che tiene conto degli ultimi 10 anni di lavoro – età pensionabile fissa) a quello “contributivo” (che tiene conto di tutti i periodi ed i contributi versati nella vita lavorativa – età pensionabile flessibile). Parlando della bozza di legge governativa per l´aumento graduale dell´età pensionabile delle donne della pubblica amministazione fino a 65 anni Alessandra Spada ha sottolineato la solerzia con cui si raggiunge la "parità" in casi che vedono svantaggi per le donne. Infatti, anche se l´aspettativa di vita si è allungata, non si tiene conto dei carichi di lavoro che le donne sopportano accanto alla normale attività nel lavoro di cura. Se fossero state intordotte le quote rosa in ambito politico sarebbe stata sicuramente operata una politica più attenta alla creazione di servitzi di supporto alle famiglie. Come ha aggiunto Ulrike Egger, non si tiene assoltamente conto del lavoro svolto dal pesonale di cura che sopporta un notevole carico fisico e psicologico. Andare in pensione a 65 anni, come, ha concluso Spada, dovrebbe restare una libera scelta delle donne. .  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE: LE AZIONI DELLA REGIONE PIEMONTE IN PIAZZA SAN CARLO PARLA L´ALTRA FACCIA DELLA FAMIGLIA  
 
Torino, 5 marzo 2009 - Il Piemonte ha avviato una strutturata e capillare azione di prevenzione e contrasto al fenomeno con l’approvazione di un Piano Regionale contro la Violenza sulle Donne, frutto del lavoro congiunto di otto Assessorati: alle Pari Opportunità, Lavoro e Welfare, Salute, Istruzione e Formazione, Casa, Sicurezza, Enti Locali e Politiche Giovanili e della concertazione con il territorio. Il Piano, che fa capo all’Assessorato alle Pari Opportunità, è già entrato nella sua fase operativa: 1,150,000 euro tra il 2007 e il 2008 sono stati trasferiti alle Province per la sua attuazione e si conta di giungere, entro l’anno, all’attivazione, su ogni territorio, di uno sportello informativo rivolto alle donne e alle altre potenziali vittime di atti di violenza e maltrattamento; 300 mila euro per: A. Corsi di formazione e aggiornamento del personale dei servizi sanitari finalizzati all’istituzione di un punto di riferimento presso ciascuna Asl e Pronto Soccorso regionale, specializzato al trattamento di casi di violenza alle donne e Corsi di formazione destinati ad assistenti sociali, educatori, operatori sanitari territoriali (consultori, Sert, Dsm), psicologi, mediatori culturali, associazioni di volontariato, per un totale di circa mille partecipanti. B. Realizzazione di una pubblicazione sulle mutilazioni genitali femminili, nelle lingue delle principali comunità straniere residenti in Piemonte. 1 milione di euro per il 2009 sul Fondo di solidarietà per il patrocinio legale alle donne vittime di violenza e maltrattamenti, istituito con la Legge 11/2008. È stato, inoltre, costituito un centro operativo (Ires + comitato scientifico) che farà da coordinamento per le tante realtà e i progetti presenti sul territorio. Molte azioni sono mirate al contrasto della violenza domestica, si sta agendo, però, anche sul fronte della sicurezza urbana, per questo tra gli strumenti del Piano è stato realizzato il manuale “La Città Si*cura. Una città sicura per le donne. Una città sicura per tutti. Una città che si cura delle donne si cura di tutti”, finalizzato ad indirizzare l’attività concreta di amministratori locali e progettisti verso interventi urbani attenti alle condizioni base della sicurezza per le fasce più deboli, come donne, anziani e bambini. Alle azioni dell’Assessorato alle Pari Opportunità si aggiungono quelle degli Assessorati alla Sanità, al Welfare, alla Sicurezza e alla Casa. Assessorato alla Sanità: · Nel 2007, il Centro Soccorso Violenza Sessuale dell’Ospedale Sant’anna di Torino è stato trasformato da progetto sperimentale, in Struttura Semplice Dipartimentale dell’Aso Oirm-sant’anna, di cui fanno parte anche figure non mediche come Ostetrica, Assistente Sociale e Psicologa. Il Centro si occupa dell’accoglienza in emergenza delle vittime 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno e accoglie anche l’ambulatorio pediatrico specialistico per visite sui minori in caso di sospetto abuso e maltrattamento. Corso di formazione sulle mutilazioni sessuali in programma nell’autunno 2009; Specifico approfondimento per medici di base, all’interno di corsi di aggiornamento già previsti, con presentazione di materiale informativo da sistemare negli ambulatori; Realizzazione di materiale informativo in diverse lingue da diffondere negli ambulatori dei medici, nelle farmacie, all’interno dei servizi sociali, ecc; Monitoraggio registrazioni dell’accesso in pronto soccorso con codifica violenza sessuale e domestica, in modo da poterle utilizzare a fini statistici. Assessorato al Welfare e Lavoro: Bando da 1 milione di euro, rivolto ai Consorzi socio-assistenziali, per: A. Interventi di sostegno alla maternità e alla genitorialità, con particolare riferimento ai nuclei monoparentali ed alle madri sole con figli (tra le quali anche donne vittime di violenza); B. Progetti di pronto intervento a favore delle donne, sole e con figli, vittime di maltrattamenti e violenza; C. Interventi di accoglienza, ascolto e accompagnamento delle gestanti in difficoltà; D. Implementazione delle attività di informazione rivolte alle donne sul diritto alla segretezza del parto e sulle modalità di intervento previste a sostegno della maternità. 3. 600. 000 euro per progetti sperimentali innovativi per la riorganizzazione dei Consultori familiari, con particolare attenzione alla prevenzione ed il contrasto del fenomeno della violenza e del maltrattamento intrafamiliare ed extrafamiliare, ai danni delle donne e dei minori. Attività per la segnalazione e la presa in carico dei casi di abuso e maltrattamento ai danni di minori. Assessorato alla Polizia Locale e Promozione alla Sicurezza: Realizzazione di un primo corso sperimentale, rivolto alle Forze di Polizia (C. C. , P. D. S. , G. D. F. ) ed alla Polizia Locale, sul tema della violenza domestica e sessuale contro le donne, finalizzato a rafforzare le capacità di accoglienza delle vittime, approfondire le conoscenze specifiche sulle norme da applicare e procedure da attivare, in caso di denuncia di questi reati, oltre a diffondere la conoscenza del fenomeno e della rete esistente, formata da soggetti pubblici e privati che si occupano del problema. Assessorato alla Casa: Vittime di violenza inserite tra i destinatari degli interventi del primo bando sperimentale di “social housing”. · Autorizzazione ai Comuni a destinare alloggi di Edilizia Residenziale pubblica a comunità che accolgono donne vittime di violenza e attenzione specifica al tema nei futuri programmi del Piano Casa (Agenzie Sociali per la Locazione). .  
   
   
UNIONCAMERE BASILICATA: DITTE INDIVIDUALI IN ROSA "TENGONO"  
 
Potenza, 5 marzo 2009 - Poco meno di un terzo delle imprese individuali lucane, nel 2008, è al femminile, con una percentuale (31,5%) che pone la Basilicata dietro soltanto al Molise nella speciale classifica redatta da Unioncamere e Infocamere sulla base dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. Nel 2008, i dati camerali indicano infatti la presenza di 14. 192 imprese individuali lucane gestite da donne e 30. 862 da uomini, per un totale di 45. 054. Scorporando i dati per provincia, si scorge che Potenza è al 71° posto, in Italia, per numero di imprese individuali al femminile (9. 552), con un “peso” delle donne del 33,21%. Matera si colloca al 77° posto, con 4. 640 aziende in rosa (il 28,49% rispetto all’intero universo delle ditte individuali presenti sul territorio). In termini assoluti, il bilancio regionale del 2008 si chiude con un lievissimo arretramento delle micro imprese in rosa (fattore comune anche a Campania, Lazio, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta) in linea con le difficoltà registrate a causa della crisi in atto. Rispetto al 2007, in effetti, si registra un -’1,75% tra le donne, -1,49% tra gli uomini e -1,58% complessivo. “Nonostante questa lieve flessione, i numeri restano alquanto significativi anche in rapporto allo scenario nazionale – commenta il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte –, e soprattutto se si pensa che fare impresa in tempi di crisi si rivela molto più difficile. Se il 2008 ha confermato una migliore ‘tenuta’ delle aziende guidate dalle donne rispetto alle performance di quelle che hanno a capo un uomo, il dato deve spingere il sistema camerale a proseguire nelle azioni di orientamento, formazione e sostegno delle imprese al femminile, per perseguire performances ancora migliori nel prossimo futuro”. In Italia, i settori caratterizzati da una presenza al femminile preponderante, alla guida di imprese individuali, si confermano quelli della sanità (dove le donne rappresentano il 66,4% del totale dei titolari) e dei servizi alla persona (59,1%). Presenze significative si registrano anche nell’istruzione (41,6%), negli alberghi e ristoranti (40,5%), e nei servizi alle imprese e agricoltura (rispettivamente 30,9 e 30,7%). Non sono disponibili, al momento, dati scorporati a livello regionale e provinciale. .  
   
   
APPRENDISTE DEL BADEN-WÜRTTEMBERG OSPITI DI AZIENDE ALTOATESINE  
 
Bolzano, 5 marzo 2009 - Grazie al programma "xchange" dell´Arge Alp lo scambio transfrontaliero di apprendisti è una realtà. Attualmente due apprendiste nel settore legno provenienti dal Baden-württemberg sono ospitate in aziende di falegnameria dell´Alto Adige per un periodo di quattro settimane. Il potenziamento dello scambio transfrontaliero di apprendisti è uno dei punti qualificanti nell´ambito del programma Arge Alp "xchange". L´attività di scambio viene promossa in Alto Adige con un´intensa attività informativa nelle scuole professionali e finora oltre 700 apprendisti hanno partecipato all´esperienza nelle Regioni dell´Arge Alp. Il programma viene sostenuto dall´ufficio provinciale Apprendistato e maestro artigiano. Il soggiorno di più settimane in un altro Paese arricchisce, da un lato, la fase formativa degli apprendisti e costituisce per le aziende un´occasione, attraverso lo scambio, di un proficuo afflusso di nuove idee e know how. Gli ultimi esempi sono dati dalle apprendiste Ymea Jankowsky, che vive a Stoccarda, e Maria Maier, sempre proveniente dalla Germania. La prima sta imparando il mestiere, nel quadro del programma "xchange", nella falegnameria di Alexander Hofer a Merano, la seconda nell´azienda di Giulio Lucchesini a Bolzano. Il programma consente agli apprendisti delle Regioni aderenti a Arge Alp di trascorrere quattro settimane inseriti in un´azienda di Germania, Austria, Svizzera e Italia. Buona parte delle spese di viaggio e soggiorno vengono rimborsate. Informazioni sul sitor www. Xchange-info. Net o da Sonja Seppi (Tel. 338 7928710). .